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1 Biograa
1.1 Le origini
1.1.1 La data di nascita e il mito di Boccaccio
Sandro Botticelli, Dante Alighieri, olio su tela, 1495, Ginevra,
collezione privata
La data di nascita di Dante non conosciuta con esattezza, anche se solitamente viene indicata attorno al 1265.
Tale datazione ricavata sulla base di alcune allusioni
autobiograche riportate nella Vita Nova e nella cantica
dell'Inferno, che comincia con il celeberrimo verso "Nel
mezzo del cammin di nostra vita". Poich la met del1
BIOGRAFIA
degli Elisei[15] , orentino vissuto intorno al 1100 e cavaliere nella seconda crociata al seguito dell'imperatore
Corrado III[16] .
Come sottolinea Arnaldo D'Addario sull'Enciclopedia
dantesca, la famiglia degli Alighieri (che prese tale nominativo dalla famiglia della moglie di Cacciaguida)[16]
pass da uno status nobiliare meritocratico[17] a uno borghese agiato, ma meno prestigioso sul piano sociale[18] .
Il nonno paterno di Dante, Bellincione, era infatti un
popolano e un popolano spos la sorella di Dante[13] .
Il glio di Bellincione (e padre di Dante), Aleghiero o
Alighiero di Bellincione, svolgeva la professione di compsor (cambiavalute), con la quale riusc a procurare un dignitoso decoro alla numerosa famiglia[19][20] . Era un guelfo, ma senza ambizioni politiche: per questo i ghibellini non lo esiliarono dopo la battaglia di Montaperti, come fecero con altri guel, giudicandolo un avversario non
pericoloso[13] .
La madre di Dante si chiamava Bella degli Abati, glia
di Durante Scolaro[21][22] e appartenente a un'importante
famiglia ghibellina locale[13] . Il glio Dante non la citer
mai tra i suoi scritti, col risultato che di lei possediamo
pochissime notizie biograche. Bella mor quando Dante
aveva cinque o sei anni e Alighiero presto si rispos, forse tra il 1275 e il 1278[23] , con Lapa di Chiarissimo Cialu. Da questo matrimonio nacquero Francesco e Tana
Alighieri (Gaetana) e forse anche ma potrebbe essere
stata anche glia di Bella degli Abati un'altra glia ricordata dal Boccaccio come moglie del banditore orentino
Leone Poggi e madre del suo amico Andrea Poggi[23] . Si
ritiene che a lei alluda Dante in Vita nuova (Vita nova)
XXIII, 11-12, chiamandola donna giovane e gentile [...]
di propinquissima sanguinitade congiunta[23] .
Dante apparteneva agli Alighieri, una famiglia di secondaria importanza all'interno dell'lite sociale orentina
che, negli ultimi due secoli, aveva raggiunto una certa
agiatezza economica. Bench Dante aermi che la sua Codice miniato ragurante Brunetto Latini, Biblioteca
famiglia discendesse dagli antichi Romani,[14] il parente Medicea-Laurenziana, Plut. 42.19, Brunetto Latino, Il Tesoro,
pi lontano di cui egli fa nome il trisavolo Cacciaguida fol. 72, secoli XIII-XIV.
1.2
La formazione intellettuale
Della formazione di Dante non si conosce molto. Con (quali l'arabo Averro), permise a Dante di adottare una
ogni probabilit segu l'iter educativo proprio dell'epoca, sensibilit polifonica dell'aristotelismo[35] .
che si basava sulla formazione presso un grammatico (conosciuto anche con il nome di doctor puerorum,
probabilmente) con il quale apprendere prima i rudimenti linguistici, per poi approdare allo studio delle
arti liberali, pilastro dell'educazione medioevale[24][25] : 1.2.3 I presunti legami con Bologna e Parigi
teologia, losoa, sica, astronomia da un lato (quadrivio); dialettica, grammatica e retorica dall'altro (trivio).
Come si pu dedurre da convivio II, 12, 2-4, l'importanza
del latino quale veicolo del sapere era fondamentale per
la formazione dello studente, in quanto la ratio studiorum si basava essenzialmente sulla lettura di Cicerone e di
Virgilio da un lato e del latino medievale dall'altro (Arrigo
da Settimello, in particolare)[26] .
L'educazione uciale era poi accompagnata dai contatti informali con gli stimoli culturali provenienti ora
da altolocati ambienti cittadini, ora dal contatto diretto con viaggiatori e mercanti stranieri che importavano,
in Toscana, le novit losoche e letterarie dei rispettivi Paesi d'origine[26] . Dante ebbe la fortuna di incontrare, negli anni ottanta, il politico ed erudito orentino Ser
Brunetto Latini, reduce da un lungo soggiorno in Francia
sia come ambasciatore della Repubblica, sia come esiliato
politico[27] . L'eettiva inuenza di Ser Brunetto sul giovane Dante stata oggetto di studio da parte di Francesco
Mazzoni[28] prima, e di Giorgio Inglese poi[29] . Entrambi
i lologi, nei loro studi, cercarono di inquadrare l'eredit
dell'autore del Tresor sulla formazione intellettuale del
giovane concittadino. Dante, da parte sua, ricord com- Giorgio Vasari, Sei poeti toscani (da destra: Cavalcanti, Dante,
mosso la gura del Latini nella Commedia, rimarcandone Boccaccio, Petrarca, Cino da Pistoia e Guittone d'Arezzo), pittura
a olio, 1544, conservata presso il Minneapolis Institute of Art,
l'umanit e l'aetto ricevuto:
Da questi versi, Dante espresse chiaramente
l'apprezzamento di una letteratura intesa nel suo
senso civico[24][30] , nell'accezione di utilit civica. La
comunit in cui vive il poeta, infatti, ne serber il ricordo
anche dopo la morte di quest'ultimo. Umberto Bosco
e Giovanni Reggio, inoltre, rimarcano l'analogia tra il
messaggio dantesco e quello manifestato da Brunetto
nel Tresor, come si evince dalla volgarizzazione toscana
dell'opera operata da Bono Giamboni[31] .
BIOGRAFIA
anziano Cavalcanti[47] .
1.2.4
Il matrimonio tra i due non dovette essere molto felice, secondo la tradizione raccolta dal Boccaccio e fatta
propria poi nell'Ottocento da Vittorio Imbriani[49] . Dante non scrisse infatti un solo verso alla moglie, mentre di
costei non ci sono pervenute notizie sulla eettiva presenza al anco del marito durante l'esilio. Comunque
sia, l'unione gener tre gli: Jacopo, Pietro, Antonia e
un possibile quarto, Giovanni[48][50] - Dei tre certi, Pietro fu giudice a Verona e l'unico che continu la stirpe
degli Alighieri, in quanto Jacopo scelse di seguire la carriera ecclesiastica, mentre Antonia divenne monaca con
il nome di Sorella Beatrice, sembra nel convento delle
Olivetane a Ravenna[48] .
Dante ebbe inoltre modo di partecipare alla vivace cultura letteraria ruotante intorno alla lirica volgare. Negli
anni sessanta del XIII secolo, in Toscana giunsero i primi
inussi della "Scuola siciliana", movimento poetico sorto
intorno alla corte di Federico II di Svevia e che rielabor le tematiche amorose della lirica provenzale. I letterati
toscani, subendo gli inussi delle liriche di Giacomo da
Lentini e di Guido delle Colonne, svilupparono una lirica
orientata sia verso l'amor cortese, ma anche verso la politica e l'impegno civile. Guittone d'Arezzo e Bonaggiunta
Orbicciani, vale a dire i principali esponenti della cosiddetta scuola siculo-toscana, ebbero un seguace nella gura del orentino Chiaro Davanzati[43] , il quale import il
nuovo codice poetico all'interno delle mura della sua citt. Fu proprio a Firenze, per, che alcuni giovani poeti
(capeggiati dal nobile Guido Cavalcanti) espressero il loro dissenso nei confronti della complessit stilistica e linguistica dei siculo-toscani, propugnando al contrario una
lirica pi dolce e soave: il dolce stil novo.
Dante si trov nel pieno di questo dibattito letterario: nelle sue prime opere evidente il legame (seppur tenue)[44]
sia con la poesia toscana di Guittone e di Bonagiunta[45] ,
sia con quella pi schiettamente occitana[46] . Presto, per, il giovane si leg ai dettami della poetica stilnovista,
cambiamento favorito dall'amicizia che lo legava al pi
Poco dopo il matrimonio, Dante cominci a partecipare come cavaliere ad alcune campagne militari che
1.5
BIOGRAFIA
1.5.1
Dante si trovava quindi a Roma[62] , sembra trattenuto oltre misura da Bonifacio VIII, quando Carlo di Valois, al
primo subbuglio cittadino, prese pretesto per mettere a
ferro e fuoco Firenze con un colpo di mano. Il 9 novembre 1301 i conquistatori imposero come podest Cante
Gabrielli da Gubbio[63] . Questi, appartenente alla fazione
dei guel neri della sua citt natia, diede inizio a una politica di sistematica persecuzione degli esponenti politici
di parte bianca ostili al papa, fatto che si risolse alla ne
nella loro uccisione o nell'espulsione da Firenze. Con due
condanne successive, quella del 27 gennaio e quella del
10 marzo 1302[54] , che colpirono inoltre numerosi esponenti delle famiglie dei Cerchi, il poeta fu condannato, in
contumacia, al rogo e alla distruzione delle case. Da quel
momento, Dante non rivide pi la sua patria.
1.8
7
colloquio privato[77] . Non sorprende, pertanto, che Ugo
Foscolo giunger a denire Dante come un ghibellino:
1.7
1.7.1
Il Ghibellin fuggiasco
Cangrande della Scala, in un ritratto immaginario del XVII secolo. Abilissimo politico e grande condottiero, Cangrande fu
mecenate della cultura e dei letterati in particolare, stringendo
amicizia con Dante
LE SPOGLIE MORTALI
Dante, per motivi ancora sconosciuti, si allontan da Verona per approdare, nel 1318, a Ravenna, presso la corte
di Guido Novello da Polenta. I critici hanno cercato di
comprendere le cause dell'allontanamento di Dante dalla
citt scaligera, visti gli ottimi rapporti che intercorrevano tra Dante e Cangrande. Augusto Torre ipotizz una
missione politica a Ravenna, adatagli dallo stesso suo
protettore[82] altri pongono le cause in una crisi momentanea tra Dante e Cangrande, oppure nell'attrattiva di far
parte di una corte di letterati tra i quali il signore stesso
(cio Guido Novello), che si professava tale[83] . Tuttavia,
i rapporti con Verona non cessarono del tutto, come testimoniato dalla presenza di Dante nella citt veneta il 20
gennaio 1320, per discutere la Quaestio de aqua et terra,
l'ultima sua opera latina[84] .
Gli ultimi tre anni di vita trascorsero relativamente
tranquilli nella citt romagnola, durante i quali Dante
cre un cenacolo letterario frequentato dai gli Pietro
e Jacopo[85][86] e da alcuni giovani letterati locali, tra i
quali Pieraccio Tedaldi e Giovanni Quirini[87] . Per conto del signore di Ravenna svolse occasionali ambascerie politiche[88] , come quella che lo condusse a Venezia.
All'epoca, la citt lagunare era in attrito con Guido No-
2 Le spoglie mortali
2.1 Le tombe di Dante
Dante trov inizialmente sepoltura in un'urna di marmo posta nella chiesa ove si tennero i funerali[94] . Quando la citt di Ravenna pass poi sotto il controllo della
Serenissima, il podest Bernardo Bembo (padre del ben
pi celebre Pietro) ordin all'architetto Pietro Lombardi, nel 1483, di realizzare un grande monumento che ornasse la tomba del poeta[94] . Ritornata la citt, al principio del XVI secolo, agli Stati della Chiesa, i legati pontici trascurarono le sorti della tomba di Dante, la quale
cadde presto in rovina. Nel corso dei due secoli successivi furono compiuti solo due tentativi per porre rimedio alle disastrose condizioni in cui il sepolcro versava:
il primo fu nel 1692, quando il cardinale legato per le
Romagne Domenico Maria Corsi e il prolegato Giovanni Salviati, entrambi di nobili famiglie orentine, provvidero a restaurarla[95] . Nonostante fossero passati pochi
decenni, il monumento funebre fu rovinato a causa del
sollevamento del terreno sottostante la chiesa, cosa che
spinse il cardinale legato Luigi Valenti Gonzaga a incaricare l'architetto Camillo Morigia, nel 1780, di progettare
il tempietto neoclassico tuttora visibile[94] .
2.3
9
ticandone l'eettiva autenticit[100] . La salma fu ricomposta, esposta per qualche mese in un'urna di cristallo e
quindi ritumulata all'interno del tempietto del Morigia, in
una cassa di noce protetta da un cofano di piombo. Nel sepolcro di Dante, sotto un piccolo altare si trova l'epigrafe
in versi latini dettati da Bernardo da Canaccio per volere
di Guido Novello, ma incisi soltanto nel 1357[101] :
2.2
10
Frassetto, il volto reale di Dante risultato (grazie al contributo del biologo dell'Universit di Pisa Francesco Mallegni e dello scultore Gabriele Mallegni)[104] sicuramente
non bello, ma privo di quel naso aquilino cos accentuato dagli artisti di et rinascimentale e molto pi vicino a
quello, risalente pochi anni dopo la morte del poeta, di
scuola giottesca.
Il pensiero
IL PENSIERO
del poeta orentino, di trovare un veicolo linguistico comune tra gli italiani, perlomeno tra i governanti[107] . Egli,
nei primi passi del De Vulgari, esporr chiaramente la sua
predilezione per la lingua colloquiale e materna rispetto
a quella latina, nta e articiale:
Proposito della produzione letteraria volgare dantesca
infatti quella di essere fruibile da parte del pubblico dei
lettori, cercando di abbattere il muro tra i ceti colti (abituati a interagire fra di loro in latino) e quelli pi popolari,
anch anche questi ultimi potessero apprendere contenuti losoci e morali no ad allora relegati nell'ambiente
accademico. Si ha quindi una visione della letteratura intesa come strumento al servizio della societ, come verr
esposto programmaticamente nel Convivio:
Alla scelta di Dante di utilizzare la lingua volgare per scrivere alcune delle sue opere possono avere inuito notevolmente le opere di Andrea da Grosseto, letterato del
Duecento che utilizzava la lingua volgare da lui parlata, il dialetto grossetano dell'epoca, per la traduzione di
opere prosaiche in latino, come i trattati di Albertano da
Brescia.[108]
3.2 La poetica
3.2.1 Il plurilinguismo dantesco
Con questa felice espressione, il critico letterario
Gianfranco Contini ha individuato la straordinaria versatilit di Dante, all'interno delle Rime, nel saper usare pi
registri linguistici con disinvoltura e grazia armonica[109] .
Come gi esposto prima, Dante manifesta un'aperta curiosit per la struttura genetica della lingua materna degli italiani, concentrandosi sulle espressioni dell'eloquio
quotidiano, sui motti e battute pi o meno ranate. Questa tendenza a inquadrare la ricchezza testuale della lingua materna spinge il letterato orentino a realizzare un
aresco variopinto nora mai creato nella lirica volgare
italiana, come esposto lucidamente da Giulio Ferroni:
3.1
Il ruolo della lingua volgare, denita da Dante nel De Vulgari come Hec est nostra vera prima locutio[105] (il nostro
primo vero linguaggio, nella traduzione italiana)[106] , fu
fondamentale per lo sviluppo del suo programma letterario. Con Dante, infatti, il volgare assunse lo stato di lingua colta e letteraria, grazie alla ferrea volont, da parte
3.2
La poetica
11
quella catarsi divina teorizzata dall'Alighieri[116] . Altro
traguardo raggiunto da Dante l'aver saputo far emergere l'introspezione psicologica e l'autobiograsmo: praticamente ignoti al Medioevo, queste due dimensioni guardano gi al Petrarca e, pi lontano ancora, alla letteratura
umanistica. Dante cos il primo, tra i letterati italiani, a
scomporsi tra il s inteso come personaggio e l'altro io
inteso come narratore delle proprie vicende. Cos Contini, riprendendo il lo tracciato dallo studioso statunitense Charles Singleton, parla dell'operazione poetica e
narrativa dantesca:
3.2.3 Beatrice e la donna angelo
sicale, risente anch'esso dei numerosi idiomi di cui era in- Cos De Sanctis, padre della storiograa letteraria italiafarcita la lingua letteraria dell'epoca: vi si trovano infatti na, scrisse sulla donna amata dal poeta, Beatrice. Bench
latinismi, gallicismi e, ovviamente, volgare orentino[112] . si cerchi tutt'oggi di comprendere in che cosa consistesse realmente, per Dante, l'amore nei confronti di Beatrice Portinari (presunta identicazione storica della Beatri3.2.2 Lo Stilnovismo dantesco: tra biograsmo e ce della Vita Nova), si pu solo concludere con certezza
spiritualizzazione
l'importanza che tale amore ebbe per la cultura letteraria
italiana. nel nome di questo amore che Dante ha dato
Dante ebbe un ruolo fondamentale nel far approdare la la sua impronta al Dolce stil novo, aprendo la sua seconlirica volgare a nuove conquiste, non soltanto dal pun- da fase poetica (in cui manifesta la sua piena originalito di vista tecnico-linguistico, ma anche da quello pret- t rispetto ai modelli passati)[117] e conducendo i poeti e
tamente contenutistico. La spiritualizzazione della gura gli scrittori a scoprire i temi dell'amore in un modo mai
dell'amata Beatrice e l'impianto vagamente storico in cui cos enfatizzato prima. L'amore per Beatrice (come in
la vicenda amorosa inserita, determinarono la nascita di modo dierente Francesco Petrarca mostrer per la sua
tratti del tutto particolari all'interno dello stilnovismo[113] . Laura) sar il punto di partenza per la formulazione del
La presenza della gura idealizzata della donna amata (la suo manifesto poetico, nuova concezione dell'amor cortecosiddetta donna angelo) un topos ricorrente in Lapo se sublimato dalla sua intensa sensibilit religiosa (il culto
Gianni, Guido Cavalcanti e Cino da Pistoia, ma in Dan- mariano con le laudi arrivato a Dante attraverso le corte assume una dimensione pi storicizzata di quella de- renti pauperistiche del Duecento, dai Francescani in poi)
gli altri rimatori[114] La produzione dantesca, per la sua e, pertanto, privata degli elementi sensuali e carnali tipici
profondit losoca pu essere confrontata soltanto con della lirica provenzale. Tale formulazione poetica, culmiquella del maestro Cavalcanti, rispetto alla quale la diver- nata con la poesia della lode[118] , approder, dopo la morgenza consiste nella dierente concezione dell'amore. Se te della Beatrice terrena, alla ricerca losoca prima (la
Beatrice l'angelo che opera la conversione spirituale di Donna pietosa) e a quella teologica poi (l'apparizione in
Dante sulla Terra e che gli dona la beatitudine celeste[115] , sogno di Beatrice che spinge Dante a ritornare a lei dola donna amata da Cavalcanti invece foriera di soe- po il traviamento losoco, critica che si far pi dura in
renza, dolore che allontaner progressivamente l'uomo da Purgatorio, XXX)[119] . Tale allegorizzazione dell'amata,
12
IL PENSIERO
3.2.4
Dopo la ne dell'esperienza amorosa, Dante si concentr sempre pi su una poesia caratterizzata dalla riessione losoco-politica, che assumer tratti duri e soerenti
nelle rime della seconda met degli anni novanta, chiamate anche rime petrose, in quanto incentrate sulla gura
di una certa donna petra, completamente antitetica alle "donne che avete intelletto d'Amore [122] . Infatti, come Rafael Flores, Dante y Virgilio visitando el Inerno, pittura a
riportano Salvatore Guglielmino e Hermann Grosser, la olio, 1855, Museo nacional de arte, Citt del Messico
poesia dantesca perse quella dolcezza e leggiadria propria
della lirica della Vita nova, per assumere connotati aspri
e dicili:
3.3
3.3.1
3.4
3.3.2
13
L'iconograa medievale
Dante fu inuenzato moltissimo dal mondo che lo circondava, traendo spunto sia dalla dimensione artistica
in senso stretto (busti, bassorilievi e areschi presenti
nelle chiese), sia da quanto poteva vedere nella sua vita
quotidiana. Barbara Reynolds riporta di come
Gli episodi di Malacoda, Barbariccia e della masnada
comparsi in If XXI, XXII e XXIII, dunque, non sono
ascrivibili soltanto all'immaginario personale del poeta,
ma sono ricavati, nella loro potente e degradante caricatura iconograca, da quanto il poeta poteva scorgere
nelle chiese e/o nelle vie di Firenze attraverso spettacoli allegorici. Oltre alle fonti iconograche, c'erano per
anche dei testi che presentavano il demonio con tratti disumani e bestiali: in primo luogo, la visione di Tundale
dell'XI secolo, in cui descritto il demonio che divora le
anime dei dannati, ma anche le cronache di Giacomino
da Verona e di Bonvesin de la Riva[128] . Gli stessi paesaggi della Commedia ricalcano la descrizione delle citt medievali: la presenza di forticazioni (il castello del
Limbo, le mura della citt di Dite), i ponti presenti sulle Malebolge, gli accenni, nel canto XV, alle imponenti
dighe di Bruges e di Padova[129] e le stesse pene infernali Aristotele, copia romana del 117-138 d.C circa
sono una trasposizione visiva della cultura medievale in
senso lato.
3.3.3
14
4 OPERE
e da Alberto Magno[137] Dante aerm che il funzionamento del corpo umano fosse dovuto alla presenza
di vari spiriti in determinati organi, dai quali nascevano poi sentimenti corrispondenti allo stimolo proveniente
dall'esterno. Alla presenza di Beatrice, tali spiriti entravano in subbuglio, suscitando in Dante violente reazioni
emotive e assumendo, come nel caso sotto riportato, anche una volont propria, resa ecace attraverso la gura
retorica della prosopopea:
4 Opere
Sandro Botticelli, La mappa dell'Inferno, tra il 1480 e il 1490,
Biblioteca Apostolica Vaticana. La divisione dell'Inferno e degli
altri due regni dell'Oltretomba sono debitori dell'etica aristotelica
4.1
Due opere poetiche in volgare di argomento, lessico e stile ani e collocate in un periodo cronologico che va dal
1283 al 1287, sono state attribuite con una certa sicurezza a Dante dalla critica novecentesca, soprattutto a partire
dal lavoro del lologo dantesco Gianfranco Contini[2] .
4.2
Le Rime
4.3
Vita Nova
La Vita Nova pu essere considerata il romanzo autobiograco di Dante, in cui si celebra l'amore per Beatrice,
presentata con tutte le caratteristiche proprie dello stilnovismo dantesco. Racconto della vita spirituale e della evoluzione poetica del Poeta, resa come exemplum, la Vita
nova un prosimetro (brano caratterizzato dall'alternanza
tra prosa e versi) e risulta strutturata in quarantadue (o
4.4
Convivio
15
L'opera consiste in un commento a varie canzoni dottrinali poste all'incipit, una vera e propria enciclopedia dei
saperi pi importanti per coloro che vogliano dedicarsi
all'attivit pubblica e civile senza aver compiuto gli studi regolari[113] . pertanto scritta in volgare per essere
appunto capita da chi non ha avuto la possibilit in precedenza di studiare il latino. L'incipit del Convivio fa capire chiaramente che l'autore un grande conoscitore e
seguace di Aristotele; questi, infatti, viene citato con il
termine Lo Filosofo[148] . L'incipit in questo caso spiega a chi rivolta quest'opera e a chi non rivolta: soltanto
coloro che non hanno potuto conoscere la scienza dovrebbero accedervi. Questi sono stati impediti da due tipi di
ragioni:
interne: malformazioni siche, vizi e malizia;
esterne: cura familiare, civile e difetto di luogo di
nascita.
trentuno)[145] capitoli in prosa collegati in una storia omogenea, che spiega una serie di testi poetici composti in
tempi dierenti, tra cui hanno particolare rilevanza la
canzone-manifesto Donne ch'avete intelletto d'amore e il
celebre sonetto Tanto gentile e tanto onesta pare. Secondo buona parte degli studiosi, per la forma del prosimetro, Dante si sarebbe ispirato alle razos provenzali (ovvero le ragioni) che servivano a spiegare le ragioni da cui
scaturivano le liriche; e alla De consolatione philosophiae
di Severino Boezio[113] . L'opera consacrata all'amore
per Beatrice e fu composta probabilmente tra il 1292 e il
1293[113] - La composizione delle rime si pu far risalire,
secondo la cronologia che Dante fornisce, tra il 1283 come risulta dal sonetto A ciascun alma presa e dopo il giugno del 1291, anniversario della morte di Beatrice. Per
stabilire con una certa sicurezza la data della composizione del libro nel suo insieme organico, ultimamente la
critica propensa ad avvalersi del 1300, data non superabile, che corrisponde alla morte del destinatario Guido
Cavalcanti: Questo mio primo amico a cui io ci scrivo
(Vita nova, XXX, 3). Quest'opera ha avuto una particolare fortuna negli Stati Uniti, dove fu tradotta dal losofo
e letterato Ralph Waldo Emerson[146] .
4.4
Convivio
16
4.5
4 OPERE
De vulgari eloquentia
necessit di un impero universale e autonomo, e riconosce questo impero come unica forma di governo capace di garantire unit e pace. Nel secondo riconosce la
legittimit del diritto dell'impero da parte dei Romani.
Nel terzo libro Dante dimostra che l'autorit del monarca una volont divina, e quindi dipende da Dio: non
soggetta all'autorit del pontece; al contempo, per,
l'imperatore deve mostrare rispetto nei confronti del pontece, Vicario di Dio in Terra. La posizione dantesca
per pi aspetti originale, poich si oppone decisivamente
alla tradizione politica narrata dalla donazione di Costantino: il De Monarchia in contrasto tanto con i sostenitori
della concezione ierocratica[155] , quanto con i sostenitori
dell'autonomia politica e religiosa dei sovrani nazionali
rispetto all'imperatore e al papa.
Commedia
La Comeda titolo originale dell'opera: successivamente Giovanni Boccaccio attribu l'aggettivo Divina
al poema dantesco[156] il capolavoro del poeta orentino ed considerata la pi importante testimonianza letteraria della civilt medievale nonch una delle pi
grandi opere della letteratura universale[157] . Viene denita comedia in quanto scritta in stile comico, ovvero
non aulico. Un'altra interpretazione si fonda sul fatto che
il poema inizia da situazioni piene di dolore e paura e nisce con la pace e la sublimit della visione di Dio. Dante
inizi a lavorare all'opera intorno al 1300 (anno giubilare,
tanto che egli data al 7 aprile di quell'anno il suo viaggio
nella selva oscura) e la continu nel resto della vita, pubblicando le cantiche man mano che le completava[158] . Si
hanno notizie di copie manoscritte dell'Inferno intorno al
1313, mentre il Purgatorio fu pubblicato nei due anni successivi. Il Paradiso, iniziato forse nel 1316, fu pubblicato
4.6 De Monarchia
man mano che si completavano i canti negli ultimi anni di
L'opera venne composta in occasione della discesa in Ita- vita del poeta. Il poema diviso in tre libri o cantiche, cialia dell'imperatore Enrico VII di Lussemburgo tra il 1310 scuno formato da 33 canti (tranne l'Inferno che ne presene il 1313. Si compone di tre libri ed la summa del pen- ta 34, poich il primo funge da proemio all'intero poema)
siero politico dantesco[154] . Nel primo Dante aerma la e a cui corrispondono i tre stili della Rota Virgilii[159] ; ogni
4.9
Egloghe
17
zata ai cardinali italiani riuniti, nel 1314, per eleggere il successore di Clemente V)[161] . L'Epistola XIII a
Cangrande della Scala, risalente agli anni tra il 1316 e
1320[162] , l'ultima e la pi rilevante delle epistole attualmente conservate (bench si dubiti in parte della sua
autenticit)[162] . Essa contiene la dedica del Paradiso al
signore di Verona, nonch importanti indicazioni per la
lettura della Commedia: il soggetto (la condizione delle
anime dopo la morte), la pluralit dei sensi, il titolo (che
deriva dal fatto che inizia in modo aspro e triste e si conclude con il lieto ne), la nalit dell'opera che non solo
speculativa, ma pratica poich mira a rimuovere i viventi
dallo stato di miseria per portarli alla felicit[163] .
4.9
Egloghe
4.8
5.1 In Italia
Le Epistole e l'Epistola XIII a CangranDante ebbe una risonanza e una fama pressoch immede della Scala
Ruolo rilevante hanno le 13 Epistole scritte da Dante durante gli anni dell'esilio. Tra le principali epistole, incentrate principalmente su questioni politiche (relative
alla discesa di Arrigo VII) e religiose (lettera indiriz-
18
raccolta, durante la fase del primo umanesimo, dal cancelliere della Repubblica Fiorentina Leonardo Bruni, che
compose la Vita di Dante Alighieri (1436) e che contribu al perdurare del mito dantesco nelle generazioni dei
letterati (Agnolo Poliziano, Lorenzo de' Medici e Luigi
Pulci) e degli artisti (Sandro Botticelli) orentini della
seconda met del Quattrocento[167] . La parabola dantesca cominci tuttavia a scemare a partire dal 1525, allorch il cardinale Pietro Bembo, nelle Prose della volgar
lingua, stabil la superiorit del Petrarca in campo poetico e del Boccaccio per la prosa. Tale canone escluder il Dante della Commedia in quanto dicile imitatore, determinandone un declino (nonostante le appassionate difese di Michelangelo prima e di Giambattista Vico poi) che perdurer per tutto il Seicento e il Settecento,
a causa anche della messa all'Indice del De Monarchia.
Solamente con l'et romantica e risorgimentale[168] Dante riacquis un ruolo di primo piano in quanto simbolo
dell'italianit e della solitudine propria dell'eroe romantico. L'alto valore letterario della Commedia, consacrato da De Sanctis nella sua Storia della letteratura italiana e riconfermato poi da Carducci, Pascoli e Benedetto
Croce, trover nel XX secolo[169] appassionati studiosi e
cultori in Gianfranco Contini, Umberto Bosco, Natalino
Sapegno, Giorgio Petrocchi, Maria Corti e, negli ultimi
anni, in Marco Santagata. Sempre nel Novecento e nel
Duemila, vari ponteci hanno dedicato pensieri di stima
per l'Alighieri: Benedetto XV, Paolo VI, Giovanni Paolo II l'hanno ricordato per il suo altissimo valore artistico
morale; Benedetto XVI per la nezza teologica e, ultimamente, papa Francesco per il valore soteriologico della
Commedia[170][171][172][173][174] .
5.2
Nel mondo
Inghilterra[175] : Georey Chaucer, oltre al modello del Decameron, si ispir anche alla Commedia, traendo spunto dalle tragedie dell'Inferno quali quella del Conte Ugolino. Ignorato pressoch
nei secoli XV e XVI secolo, il poeta orentino
trov un grandissimo estimatore in John Milton,
che prese spunto dall'immaginario dantesco per la
creazione dell'universo del suo Paradise Lost. Con
il Romanticismo, Dante fu ammirato da letterati (William Blake, William Wordsworth, Samuel
Taylor Coleridge, George Gordon Byron e Alfred
Tennyson) e pittori (Dante Gabriel Rossetti e i
preraaelliti, oltre che da William Bell Scott), che
lo considerarono un vero e proprio maestro di poesia e di arte. Nel XX secolo, Edward Morgan Forster si ispir alla selva oscura per l'Omnibus celeste e
Thomas Stearns Eliot (poeta di origine statunitense
naturalizzato inglese), grandissimo estimatore della
Divina Commedia, ne sottolinea il profondo ascendente sulla gran parte delle sue opere e in particolare su The Waste Land (La Terra Desolata, 1922),
uno dei suoi saggi dedicati a Dante ora raccolti nel
volume Scritti su Dante.[176]
Francia[177] : a parte alcuni codici di Christine de
Pizan, Dante non fu conosciuto approfonditamente in Francia no alla discesa, nel 1494, di Carlo
VIII. Sotto Francesco I, Dante si diuse grazie anche alla cosiddetta Scuola lionese, fondata da mercanti italiani che esportarono d'oltralpe la Commedia. Le successive critiche bembiane e il diondersi del petrarchismo oscurarono la fama di Dante in
terra di Francia, cosa che fu favorita dai poeti de La
Pliade e dal classicismo francese sotto Luigi XIV.
Aspramente criticato poi da Voltaire, Dante riconobbe un certo successo nel XIX secolo grazie alle
lezioni tenute da Claude Fauriel e da Abel-Franois
Villemain.
Germania[178] : la Germania conobbe, come la Francia, relativamente tardi Dante. L'interesse per il
Sommo Poeta, al contrario delle altre Nazioni europee, tocc per un vero e proprio culmine nel corso della riforma protestante, per via dei contenuti
polemici anticlericali presenti nel De Monarchia. Il
Dante della Commedia fu scoperto solo in et Romantica grazie a August Wilhelm von Schlegel, ai
loso Friedrich Schelling e Hegel e al lologo Karl
Witte.
19
di M. Aranda y Sanjun (1868) e in versi di Conde Personaggi e luoghi dell'Inferno sono stati scelti
de Cheste (1879).
dall'Unione Astronomica Internazionale per dare i nomi
a formazioni geologiche sulla supercie di Io, satellite di
Americhe[180] : gi nel corso del XIX secolo, lo sta- Giove[189] .
tunitense Ralph Waldo Emerson import sul suolo americano la Vita Nova, decretando un interesse
sempre maggiore nella letteratura americana grazie 7 Note
a Ezra Pound ed Henry Miller. Nel mondo ispanofono, invece, si segnala il culto che l'argentino Jorge [1] Dante Alighieri, in Treccani.it Enciclopedie on line,
Luis Borges ha manifestato per la Commedia.
Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011. URL
consultato il 5 aprile 2016.
[7] I critici letterari Umberto Bosco e Giovanni Reggio sostengono che Dante fu inuenzato da un passo estratto dalla Bibbia: L'opinione era ricalcata d'altronde su un passo
biblico: dies annorum nostrorum... septuaginta anni (Ps.
LXXXIX 10) (Dante Alighieri, La Divina Commedia, a
cura di Umberto Bosco e Giovanni Reggio, Vol. 1 Inferno,
p. 7).
Nel corso del XX secolo, la gura di Dante stata oggetto di numerose iniziative anch fosse diuso presso il grande pubblico. In occasione del cinquantenario [8] Villani, p. 135
dell'Unit d'Italia, la Milano Films[181] e la Helios
Film[182] realizzarono i due primi lungometraggi dedicati [9] Ferroni, p. 3
all'Inferno, lavori che suscitarono reazioni sia positive che
[10] Moreali, p. 457
negative (queste ultime dovute alla presenza di elementi
erotici).
[11] Marchi, p. 15.
Nei decenni successivi, le celebrazioni nazionali dantesche, come il seicentenario della morte nel 1921 e il settecentenario della nascita nel 1965, sensibilizzarono il popolo italiano sull'eredit del Sommo Poeta, anche grazie
allo sceneggiato televisivo Vita di Dante, realizzato nel
1965 in occasione del settecentenario.[183] Nel corso della
seconda met del Novecento, l'opera di sensibilizzazione
si avvalse inoltre dell'emissione di lire raguranti il volto di Dante[184] (oltre che di fumetti della Disney ispirati
all'Inferno)[185][186] .
Grazie alla televisione, la diusione dell'opera di Dante
raggiunse un pubblico sempre pi ampio: Vittorio Gassman, Vittorio Sermonti e Roberto Benigni recitarono i
versi della Commedia in manifestazioni pubbliche. Nel
resto del mondo, invece, Dante ha ispirato la realizzazione di alcuni lm (quali Seven)[187] e di alcuni manga giapponesi (come le opere di G Nagai) e videogiochi (tra cui
Dantes Inferno)[188] .
[12] Giovanni Boccaccio, Trattatello in Laude di Dante, Capitolo II Patria e maggiori di Dante. URL consultato il 20
maggio 2015.
[13] Marchi, p. 14
[14] Inferno, XV, v. 76.
[15] Si veda Paradiso, XV 135.
[16] Cacciaguida, su Dante online, Societ dantesca italiana.
URL consultato il 6 giugno 2015.
[17] Riguardo al dibattito sulla nobilt della famiglia Alighieri,
si consultino: Carpi; Barbi
[18] D'Addario
[19] D'Addario 1960
[20] Andrea Mazzucchi, I genitori, Internet culturale, 2012.
URL consultato il 3 giugno 2015.
20
NOTE
[46] La conoscenza del provenzale da parte di Dante ricostruibile sia dalle citazioni contenute nel De vulgari
eloquentia sia dai versi provenzali inseriti nel Purgatorio
(Canto XXVI, vv. 140-147).
[24] Ferroni, p. 4
[25] Di Marco, p. 56
[48] Piattoli
[26] Petrocchi, p. 13
[50] Un atto del 21 ottobre 1308 a Lucca testimonia che Giovanni fosse glio suo, in quanto vi si trova scritto di un
"Iohannes lius Dantis Aligherii de Florentia".
[51] Dante accenna alla morte violenta di Corso Donati nel
Purgatorio XXIV, vv. 82-84, mettendo la profezia post
eventum in bocca al fratello di lui, Forese: "Or va, dissel; che quei che pi n'ha colpa,/vegg'o a coda d'una bestia tratto/inver' la valle ove mai non si scolpa./La bestia
ad ogne passo va pi ratto,/crescendo sempre, n ch'ella
il percuote,/e lascia il corpo vilmente disfatto. La tematica della cavalcata infernale un topos letterario ben noto nella letteratura medievale: verr ripreso, infatti, sia da
Giovanni Boccaccio, sia da Jacopo Passavanti.
[52] Dante stesso citer Carlo Martello d'Angi nella Divina
Commedia (Paradiso VIII, v. 31 e IX, v. 1).
[53] Andrea Mazzucchi, LArte dei Medici e degli Speziali,
Internet culturale, 2012. URL consultato il 3 giugno 2015.
[54] Ferroni, p. 5
[55] Bacci
[56] Pampaloni
[57] Petrocchi, p. 80
[58] Petrocchi, p. 79
[59] Petrocchi, p. 81
[39] Guidubaldi
21
che gli uomini apprezzano chi simile a loro), forse la fama di amico delle lettere goduta dal nuovo signore o la possibilit di trovare una sistemazione ai gli (in questo periodo
Pietro ottiene il rettorato di due chiese ravennati, S. Maria in Zenzanigola e S. Simone del
Muro)..
[71] Giuseppe Benelli, Il VII centenario della venuta di Dante in Lunigiana (PDF), gruppocarige.it, p. 39. URL
consultato il 3 giugno 2015.
[86] Ferroni, p. 7.
[87] Petrocchi, p. 198.
[88] ... si pu dedurre che il signore di Ravenna volle impegnarlo, e forse pi volte, in ambascerie e relazioni cancelleresche, mai in un servizio continuo e uciale di
segretario... (Petrocchi, p. 198).
[89] Petrocchi, p. 221.
[90] Dall'Onda, p. 158
[91] Ma quale giorno? Il Boccaccio e i codici del cosiddetto
gruppo del Cento non esitano al riguardo: il 14 settembre: nel d che la esaltazione della Santa Croce si celebra
dalla Chiesa, dice il Boccaccio. Invece gli epita [sic] di
Giovanni del Virgilio (Theologus Dantes) e di Meneghino
Mezzani (Inclita fama) danno la data del 13 settembre.
(Petrocchi, p. 222).
[92] VI centenario dantesco, p. 6
22
NOTE
[100] La morte di Dante e il giallo delle sue spoglie, Folia. URL [116] Matilde Quarti, Guido Cavalcanti: la poetica e lo Stilnovo,
consultato il 4 giugno 2015.
oilproject. URL consultato il 19 maggio 2015.
[101] Marconi: Giovanni Boccaccio, nella vita di Dante, racconta che Guido Novello aveva bandito un concorso per
l'epigrafe sulla nuova tomba di Dante che egli aveva intenzione di far erigere; in questa occasione appunto il C.
avrebbe composto l'esastico Iura monarchiae fatto incidere da lui intorno al 1357, dopo la morte di Guido
Novello, sul vecchio sepolcro.
[103] Cinzia dal Maso, Pi dolce, ecco il vero volto di Dante. [118] La Vita Nova di Dante: il capitolo 26 e la poesia della
Via il prolo spigoloso del Sommo Poeta, in La Republode, Oilproject. URL consultato il 21 maggio 2015.
blica.it, 11 gennaio 2007. URL consultato il 24 maggio
[119] Andrea Cortellessa, Purgatorio, Canto 30: commento
2015.
critico, Oilproject. URL consultato il 21 maggio 2015.
[104] Giorgio Grupponi, Ricostruzione del volto di Dante,
Quando Beatrice passa a seconda vita,
fenici.unibo. URL consultato il 24 maggio 2015.
cio muore, Dante commise la sua colpa: mu[105] De Vulgari Eloquentia I, II 1
t vita; perse la diritta via, la retta via; si tolse
a me e diessi altrui. Questa non gelosia di
[106] Cecchin
donna viva, ma allegoria di una perdita di
ruolo, di signicato dellesistenza che Dante
[107] Marco Santagata, La promozione del volgare, Mondadori,
evidentemente aveva soerto.
2012. URL consultato il 19 maggio 2015.
Dante si rende conto che i ceti dirigenti
italiani mancano di una lingua comune.
[108] Selmi, p. 389
[109] Contini 1992
[120] Come manifestato nel sonetto programmatico Tanto gentile e tanto onesta pare (Vita Nova XXVI), Dante estende a
tutti gli uomini i beneci della vista di Beatrice (Mostrasi
s piacente a chi la mira,/che d per li occhi una dolcezza
al core,/che 'ntender no la pu chi no la prova).
[110] Guglielmo Barucci, Dante e il pluristilismo delle Rime, [121] Julius Evola, Metasica del sesso, Edizioni Mediterranee,
p. 231, ISBN 88-272-0435-0.
su www.oilproject.org, oilproject. URL consultato il 19
maggio 2015.
[122] Luca Ghirimoldi, Dante, Cos nel mio parlar voglio esser
aspro": analisi e commento, Oilproject. URL consultato il
[111] Mengaldo
4 giugno 2015.
[112] Guglielmino-Grosser, p. 170.
[123] Tutto questo consesso di loso, poeti, moralisti e scien[113] Ferroni, p. 8
ziati rappresenta le credenziali scientiche di Dante, la sua
bibliograa di riferimento, le fonti autorevoli di quanto
[114] . L'ambientazione della Vita nova, per quanto infarcita di
si accingeva a scrivere su inferno, purgatorio e paradiso
visioni oniriche e di stilemi simbolici, contornata dal
(Reynolds, p. 150)
paesaggio della Firenze medievale, in cui vengono rievocate le gure non solo di Beatrice, ma anche di Guido [124] Quivi, secondo che per ascoltare,/non avea pianto mai
Cavalcanti (Vita nova III, 14: ... io chiamo primo de li
che di sospiri/che l'aura etterna facevan tremare (Inferno
miei amici...), la propabili allusione alle operazioni miIV, vv. 25-27); ... selli hanno mercedi,/non basta,
litari del 1289 (Vita Nova IX,1: Appresso la morte di
perch non ebber battesmo,/ch' porta de la fede che tu
questa donna alquanti die avvenne cosa per la quale me
credi;/e se furon dinanzi al cristianesmo,/non adorar
convenne partire de la sopradetta cittade e ire verso quelle
debitamente a Dio:/e di questi cotai son io medesmo./Per
parti dov'era la gentile donna ch'era stata mia difesa...),
tai difetti, non per altro rio,/semo perduti, e sol di tanto
la morte di Folco Portinari, padre di Beatrice (Vita nova
oesi/che sanza speme vivemo in disio. (Inferno IV, vv.
XXII, 1: Appresso ci non molti d passati, s come piac34-42)
que al glorioso sire lo quale non negoe la morte a s, colui
che era stato genitore di tanta maraviglia quanta si vedea
ch'era questa nobilissima Beatrice, di questa vita uscendo, [125] Lisa Pericoli, La Commedia di Dante: fonti e modelli,
oilproject. URL consultato il 21 maggio 2015.
a la gloria etternale se ne gio veracemente) e via dicendo.
[115] Il nome Beatrice assumer soprattutto nella Divina Commedia la sua reale importanza, in quanto, etimologicamente parlando, signica Portatrice di Beatitudine, tanto che solo questa gura potr condurre Dante lungo il
percorso del Paradiso.
N si pu dimenticare che alla base della rilettura dei classici c sempre, nella mentalit medievale, la teoria dei quattro sensi dellinterpretazione: il senso letterale (che
trasmette la lettera del testo, ovvero il suo
23
[126] Francesco Lamendola, Il culto di Virgilio nel medioevo, [148] S come dice lo Filosofo nel principio de la Prima FiloCentro Studi La Runa, 2 aprile 2010. URL consultato il
soa, tutti li uomini naturalmente desiderano di sapere.
21 maggio 2015.
(Convivio I, 1)
[127] Cova, p. 66
[136] Essendo Cavalcanti seguace di Averro, e avendo usato la [158] Secondo una notizia tramandata dal Boccaccio, da Benvedottrina degli spiriti all'interno della sua poetica, plausinuto e dall'anonimo orentino, i primi sette canti sarebbebile l'idea che questi abbia appreso tale dottrina dai comro stati composti a Firenze prima dell'esilio. Rimasti a Fimenti di Averro, esegesi che Dante conobbe sia per il
renze e ritrovati da sua moglie, sarebbero stati consegnati
legame che lo stringeva a Cavalcanti, sia per il suo rafal poeta durante il suo soggiorno in Lunigiana, dove avrebnamento di nozioni losoche avvenute negli anni '90 a
be ripreso la composizione dell'opera. Sulla questione si
Firenze.
veda: Ferretti 1935 e Ferretti 1950
[137] Dendi
24
8 BIBLIOGRAFIA
[164] Martellotti
[165] Pastore Stocchi-2
[166] Andrea Mazzucchi Internet culturale, Giovanni Boccaccio, Internet culturale, 2012. URL consultato il 12 giugno
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La bibliograa sulla vita e sull'opera di Dante sterminata; normalmente, il primo strumento di ricerca
l'Enciclopedia Dantesca, dell'Istituto dell'Enciclopedia
Benedetto XV
italiana Treccani, Roma, 1970-1978, consultabile anche
Paolo VI
on line. Si possono utilizzare anche le risorse informatiche, in primo luogo la bibliograa consultabile sul sito
Giovanni Paolo II
della Societ Dantesca Italiana. Per la bibliograa cartaBenedetto XVI, Angelus dell'8 dicembre 2006, Libreria cea si rimanda alla voce Bibliograa su Dante. In questo
Editrice Vaticana, 8 dicembre 2006. URL consultato il 24 luogo, si segnala la bibliograa utilizzata per la redazione
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Voci correlate
Alighieri
Firenze medievale
Casa di Dante
Ravenna
Tomba di Dante
Giovanni Boccaccio
Francesco Petrarca
Guido Novello da Polenta
Studi danteschi
Enciclopedia Dantesca
Societ Dantesca Italiana
Deutsche Dante-Gesellschaft
10
Altri progetti
11 Collegamenti esterni
Giuseppe Bonghi, Progetto Dante Alighieri, su
Classic italiani, 1996. URL consultato il 18 maggio
2015., per un quadro di riferimento bio/bibliograco
su Dante.
Mirko Locatelli e Roberto Gagliardi (a cura di),
Dante Alighieri, in Progetto Manuzio. URL consultato il 18 maggio 2015. , per la consultazione online
delle opere dantesche.
Andrea Mazzucchi, Amedeo Quondam, Italo Pantani, Giuliana Zagra et alii (a cura di), Dante Alighieri, su Internet culturale, Internet Culturale. URL
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Dante online, Societ Dantesca Italiana. URL
consultato il 18 maggio 2015., per la consultazione online delle opere dantesche e informazioni
bio/bibliograche
DanteSources, Istituto di Scienza e Tecnologie dellInformazione A. Faedo (CNR Pisa) e Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica (Universit di Pisa), 2013. URL consultato il 3 luglio 2015.,
per la consultazione on-line di informazioni relative
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Dante Alighieri compie 750 anni: celebrazioni ed
eventi, Trend Italia. URL consultato il 5 giugno 2015.
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File:Alighieri_-_Divina_Commedia,_Nel_mille_quatro_cento_septe_et_due_nel_quarto_mese_adi_cinque_et_sei_-_2384293_
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