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Lessico e storiograa
Bisogna, innanzitutto, chiarire la terminologia qui impiegata. I termini
signicativi si riducono a tre: laico, chierico e corte papale. Il
termine pi critico e che richiede una premessa esplicativa, per,
proprio lultimo, corte. Esso non va confuso con il termine curia o
con listituzione della famiglia ponticia, sebbene queste tre realt si
possano tra loro confondere, sovrapporre e a volte sostituire.
Secondo Uginet, la curia romana in epoca moderna viene denominata
anche corte ponticia; nel XIX secolo, per, si cessa di parlare di corte di
Roma, ricorrendo allespressione curia romana; i due sintagmi sono
tra loro sostitutivi. A volte il campo di signicato del termine curia viene
ampliato tanto da includervi pure il Vicariato di Roma, i legati, i prefetti
e gli amministratori apostolici, come anche la famiglia ponticia. Ma
su questi allargamenti di signicato non si trova n unanimit, n largo
consenso storiograco.
Per il XIX secolo non abbiamo ancora una distinzione chiara e netta
tra corte e curia, come invece viene ad aversi nel XX secolo. Dunque il
discorso sullOttocento si muove ambiguamente tra i due termini impiegati in maniera sinonimica e le realt l signicate.
Dimensioni e problemi della ricerca storica, n. /
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Per quanto riguarda gli altri due termini laico e chierico, a livello di
diritto, si hanno meno ambiguit. Rinvio al testo di Silvano Giordano, che
affronta la questione su lungo periodo, come anche a quello di Antonio
Menniti Ippolito, che problematizza le interazioni tra i due campi per il
periodo moderno, entrambi qui pubblicati. Per chierico, in epoca contemporanea, si intende colui che tonsurato, ma a partire dal XX secolo,
la tonsura in vista esclusiva degli ordini sacri e non pu essere uno stato
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permanente, che non porta verso gli ordini minori (ostiariato, esorcistato,
lettorato ed accolitato) e maggiori (suddiaconato, diaconato, presbiterato
ed episcopato). Con il concilio Vaticano II si compie un ulteriore passaggio
chiaricatore, per cui si diventa chierici con lordinazione diaconale, cos
come stabilisce il Codice di Diritto Canonico del , al canone . Si
compiuto un passaggio di sensibilit teologico-ecclesiale, per cui, come
si pu riscontrare in alcuni manuali di diritto, si preferisce parlare di
ministro sacro e non tanto di chierico. Rimane ancora discussa la
questione del diaconato permanente degli uomini sposati.
La distinzione tra i due gruppi di laici e chierici per il XIX secolo
piuttosto labile in relazione a quei chierici che non si avviano al sacerdozio,
ma che possono assurgere alle pi alte cariche della prelatura romana.
Unimmagine descrittiva di questo gruppo la fornisce a met Ottocento
il liberale Farini, che non sicuramente loecclesiale: La Prelatura, e
specialmente quella parte che cortigiana e politica, costituita duomini
i quali non sono n abati n laici, come abati troppo laici, e come laici
troppo abati.
Per la corte romana del XIX secolo, rimangono ancora opere di riferimento necessario i testi datati di David Silvagni, Raffaele de Cesare
e Ugo Pesci, sintetizzati nel volume di Silvio Negro. Unopera imprescindibile, ancora meno recente, di carattere aneddotico-antiquario,
erudito e pure scientico, il Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica
di Gaetano Moroni. Coeve e successive a queste pubblicazioni ce ne
sono molte altre di diverso successo editoriale e soprattutto di diverso
genere letterario (dal saggio storico al pettegolezzo giornalistico). Ad essi
va pure associata la storia della curia di Niccol Del Re, che, sebbene
abbia una cronologia pi ampia e un approccio non sempre esauriente,
comunque ancora un punto di riferimento per gli studi sulla curia e
sulla curia dei secoli XIX e XX.
Nel , Weber scriveva sul fatto che i lavori pi o meno scientici
relativi alla corte di Roma nellOttocento sono in una inma minoranza,
anzi, costituiscono una linea di ricerca che non mai riuscita a suscitare
il minimo interesse. Lo storico deve prima di tutto imparare a sfruttare
anche lavori semiscientici o completamente non-scientici, anzi, il suo
lavoro consiste in buona parte nella trasformazione di fonti molto lontane
dalla scienza per il suo scopo.
Questa noncuranza storiograca viene ricondotta al fatto che la storiograa cattolica sul Papato stata pi concentrata sul pontece che sui
suoi collaboratori e in qualche modo era imbarazzata dinanzi allambiente
della corte, ritenuto corrotto. La storiograa politica, invece, era poco
interessata a Roma, perch qui stando a Weber non avveniva quello
sviluppo politico oggetto dei suoi interessi, cio la nascita e lo sviluppo
ROBERTO REGOLI
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Questi criteri di Roncalli lasciano per dubbiosi. Non si vede il rinnovamento, se non quale sacralizzazione delle funzioni. Inoltre, le nomine
cardinalizie non seguono pienamente una logica riformista, quanto rispondono ad un criterio di consuetudine, i cui criteri di avanzamento sono
giudicati estremamente obiettivi da Riccardi, e dove li si disattende
si segue un criterio di familiarit, cio i propri amici di vecchia data
vengono promossi alla porpora.
La sacralizzazione si pone dentro una problematica pienamente
canonica: il potere di giurisdizione nella Chiesa legato al sacramento o
alla nomina ricevuti? una questione ancora attuale nel dibattito interno
al diritto canonico.
Al di l delle riessioni, hanno valore oggettivo i numeri. Se vero
che la carriera in curia pu essere fatta solo dai chierici, anche vero
che questi non sono in maggioranza numerica. Stando alla Statistica di
tutti gli ufci ed impieghi governativi, giudiziarii ed amministrativi co
rispettivi assegni annui per lesercizio del Dominio temporale della S. Sede
allepoca del nonch de tribunali e Congregazioni ecclesiastiche, stilata
a Roma nel , risultano impiegati ecclesiastici per . laici. Il
primo gruppo pu far carriera e determinare le decisioni della curia e del
sovrano pontece, sebbene vada ancora vericato quanti di essi fossero
ordinati in sacris. Vi indubbiamente un processo di clericalizzazione,
ma non si sa ancora se gi a questo livello fosse avviato chiaramente e
consapevolmente un processo di sacralizzazione.
I chierici
Il fenomeno della sacralizzazione avviene su lungo periodo ed accompagnato da altre caratterizzazioni pi contigenti. Vediamone alcune.
Secondo gli studi di Boutry, durante lepoca napoleonica e della Restaurazione, avvengono delle lente e silenziose mutazioni nella prelatura
romana, che provocano delle ricadute sul modo di funzionamento della
curia romana, sia sul piano del reclutamento, sia su quello culturale e
della mentalit.
Si hanno variazioni di numero. I prelati di curia passano dai del
, a nel , a nel e a nel . La loro et media si
eleva dai ai tra il ed il , per poi scendere ai anni tra il
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Una riessione sui curiali della seconda met dellOttocento viene fornita da Arturo Carlo Jemolo che riconosce in essi, anche dopo il ,
fedelt assoluta alla istituzione, rispetto formale al Pontece regnante, a quanti
rivestissero la porpora o recassero lanello vescovile, ci che non impediva quella
libert di giudizio, ed anche, quando si fosse nella intimit, quelle drastiche
espressioni con cui si criticava lopera sia del papa che dei suoi collaboratori [];
buoni preti, ma raramente asceti; capaci di vita povera, ma non dispregiatori della
ricchezza, []; colti di teologia, soprattutto di testi ufciali, ma non uomini, in
massima, da infervorarsi in dispute teologiche.
I Cardinali
Allinterno del gruppo dei chierici presente un milieu ristretto, con elevato potere e rilevante capacit decisionale: si tratta delllite cardinalizia.
Nel corso degli anni Ottanta del XIX secolo, viene imposto allinterno
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del ceto dirigente ecclesiastico un processo di rinnovamento, di ricambio profondo, parallelo, per certi versi al ricambio di classe dirigente
vericatosi, sul piano politico e amministrativo, nello Stato liberale.
In particolare la Santa Sede
avrebbe adottato una linea dazione organica che, nella situazione italiana,
implicava, da un lato, lemarginazione di coloro che erano in qualche modo legati
alla tradizione risorgimentale e, dallaltro, limpulso a modellare un nuovo tipo
di quadri ecclesiastici fedeli alle direttive degli organi centrali della Chiesa.
Tale rinnovamento tocca i quadri della prelatura, dei docenti dei seminari
e della diplomazia: da questi ambienti provengono i futuri cardinali. Un
processo parallelo di formazione di un nuovo ceto dellamministrazione
superiore avviene in Germania nellultimo quarto dellOttocento e si
trovano parallelismi in Austria, Francia e Stati Uniti.
Questa impostazione trova espressione nelle promozioni cardinalizie
del periodo, che nella loro irregolarit ricordano che la Curia romana
non un organismo rappresentativo, ma lo strumento di governo del
papa, pertanto le promozioni alla porpora sono viste secondo unottica
di appoggio agli orientamenti e alla politica del ponticato.
Un esempio signicativo dei nuovi indirizzi selettivi viene fornito nel
da un regolamento che istituisce un concorso per lammissione alle
funzioni del servizio diplomatico. Jean-Marc Ticchi, in un suo studio, fa
notare che il processo di selezione degli aspiranti al servizio diplomatico
della Santa Sede della stessa natura di quello istituito dagli Stati europei.
Notiamo una stessa modalit di selezione delllite diplomatica tanto laica
quanto ecclesiastica. Innanzitutto, una prima selezione operata fra gli
stessi aspiranti, secondo un criterio sociale: i testi riaffermano il principio
di un reclutamento di giovani nobili o di buona famiglia che gi ispirava
le disposizioni relative alle scelte dei membri della prelatura romana.
Tale appartenenza viene giusticata, in un articolo apparso in Italia e probabilmente ispirato dalla Segreteria di Stato, dal fatto che lumilt della
parentela, la quale certamente non di nessun disdoro, ma crea talora
fastidiosi impacci a chi, come i nunzi, posto sul candelabro e in vista
di tutti. Questa preoccupazione condivisa anche dagli altri servizi
diplomatici europei, tra cui quello della Francia. I prelati diplomatici,
come i loro colleghi laici, appartengono a una sorta di multinazionale composta da cugini e compagni di studio, viaggio o vacanze; si
appartiene al medesimo milieu. C per una specicit rispetto agli altri
diplomatici: ai prelati pontici vengono richiesti altri obblighi, quali la
ricezione degli ordini sacri, una specchiata condotta ecclesiastica, un
provato attaccamento alla Santa Sede, una laurea in diritto canonico e,
se possibile, la conoscenza di pi lingue straniere. Quel che conta, per,
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I religiosi
A anco dei prelati e dei cardinali, come degli impiegati chierici, emerge in
relazione ai lavori curiali unaltra classe di ecclesiastici, che sono i religiosi.
A seconda del periodo emergono alcuni ordini rispetto ad altri.
Se i benedettini riescono ad esprimere due papi (Pio VII e Gregorio
XVI, che lultimo proveniente dal mondo religioso), altri producono
consultori e cardinali di curia. Nella prima parte dellOttocento, al di l
di alcuni benedettini in ambito teologico (Zurla e Cappellari), sono al
centro degli affari i barnabiti. Si pensi ai cardinali Gerdil, Fontana, Lambruschini e Bilio (questultimo per nella seconda parte del XIX secolo),
che dimostrano abilit e competenze tanto teologiche che politiche.
Nel momento in cui la restaurata Compagnia di Ges si riprende dalla
crisi provocata dalla sua soppressione, essa diviene pi signicativa ed
incisiva nei lavori della curia. Si pensi alle sommit raggiunte nel Novecento sotto il preposito generale Ledchowski, quando i gesuiti sono i
consultori pi ascoltati in curia e soprattutto i tramiti dei suoi interessi (p.
dHerbigny e p. Walsh). Ad essi afdata la stesura della prima bozza
di numerose encicliche, soprattutto al tempo del ponticato di Pio XI. La
voce del generale Ledchowski fortemente ascoltata in curia.
I religiosi appaiono quale una garanzia, per afdabilit di scienza e
per selezione di reclutamento e coinvolgimento. Tra essi, in relazione alla
curia, appaiono su lungo periodo dinamiche di reclutamento e selezione
costanti: il confratello promuove il confratello. Cos avvenne allora per i
barnabiti e i gesuiti, come oggi per i salesiani.
I laici
In questo mondo curiale altamente clericalizzato e sacralizzato, ci sono
anche i laici.
Essi sono limitati a ruoli poco signicativi, legati al cerimoniale o a
funzioni dello Stato, quando questo esiste. Tale limitazione avviene lungo lOttocento, per cui scompaiono non soltanto quelli che Jankowiak
chiama prelati laici, cio coloro che possedevano quale condizione
minima e necessaria per entrare in prelatura la sola tonsura, come Giuseppe Berardi o Antonio Matteucci, che per nella loro ascesa devono
accettare di prendere in poco tempo tutti gli ordini minori e maggiori,
cio coloro che rientrano nella categoria dei chierici, ma anche i posti
propriamente laicali, legati agli ufci impiegatizi amministrativi dello
Stato ponticio.
Tra gli intimi dei papi vanno ricordati i gentiluomini, come pure particolarmente i sediari pontici, sui quali uscito recentemente un libro
di memorie di uno dei componenti del loro Collegio, operante tra il
XX ed il XXI secolo; memorie, che pubblicate in vita, vanno considerate
nelle loro omissioni ed edulcorazioni. Lautore narra di quel mondo a
parte che ruota attorno alla persona del papa, fornendone unimmagine
tutta particolare, per cui il sediario svolge un ruolo da intermediario tra
i supplici e i prelati, che in ultimo decidono come regolare lafusso dei
fedeli per il contatto diretto con il pontece. Anche per il sediario si ha
un ruolo da cortigiano, dipendente dalla magnanimit della prelatura.
Altri laici hanno ruoli di consultori. Si pensi, ad esempio, allavvocato
Francesco Pacelli durante il ponticato di Pio XI, quando il suo apporto
nelle trattative dei Patti Lateranensi () fu determinante.
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Altri laici ricoprono ruoli militari, da non limitare coreogracamente al piccolo mondo degli Svizzeri, della Guardia nobile e palatina, in
quanto no al vanno considerate le truppe effettive. A tal proposito
signicativa la parabola dellultimo generale dello Stato ponticio, il
generale Hermann Kanzler, che si mosse non senza difcolt tra obbedienze al sovrano, alla coscienza e allonore militare. Nella notte del
potere temporale del papa, dopo il , una parte del personale laico
della curia trasmigr al servizio del governo italiano. Signicativo fu
proprio il passaggio della gerarchia delle forze di polizia. Quei militari
di ne Ottocento vengono poi sostituiti dalla Gendarmeria, che oltretutto
anche membro dellInterpol allinizio del XXI secolo.
Se per i chierici in epoca contemporanea si testimoni su lungo periodo di una internazionalizzazione delle loro provenienze geograche,
ci non appare per i laici, che sono sempre pi italiani e pure romani,
secondo un nuovo processo di provincializzazione.
In relazione ai laici, si riscontra una signicativa linea di azione su scala
internazionale da parte della Santa Sede. Infatti, il Papato, a partire dal
ponticato di Pio IX, tende a coinvolgere nella sua causa i laici sparsi in
Europa, tramite il sistema del legame personale con listituzione. Dove le
nuove istituzioni liberali dispensavano cavalierati e commende o le vecchie
monarchie nominavano baroni e nobil uomini, il Papato assegnava titoli
equivalenti, in una maniera esponenzialmente proporzionale alla perdita
del potere temporale e alla irrilevanza della causa cattolica nel continente
europeo. Lesplosione della concessione dei titoli porta a una loro trasformazione e svalorizzazione. Ci avveniva anche per i titoli prelatizi
assegnati generosamente fuori Roma: dai dellanno si arriva ai
. del . A livello dei laici, in Francia, Italia e Spagna sembra che i
titoli nobiliari papali abbiano giocato un ruolo importante. [] Leone XIII
conferiva regolarmente i titoli di Duca, Marchese e Conte, ma non sappiano
quasi nulla su questo campo cos interessante. Unespansione ancora
pi signicativa riguarda gli ordini equestri pontici, che furono riformati
sotto Gregorio XVI, il quale ne cre di nuovi e in tale direzione fu seguito
pure dal successore Pio IX. I nuovi ordini, strutturati al loro interno in tre o
cinque classi, assumevano le insegne quasi convenzionali, note in tutti gli
stati europei dellOttocento, e soprattutto, portabili sulle divise militari e il
vestito borghese. La curia romana si adattava cos piuttosto tardivamente
al sistema delle distinzioni sociali, che tendeva ad uno scioglimento della
vecchia nobilt con gli strati elevati della borghesia. Le onoricenze erano un modo di ricompensare la lealt di tanti promotori del movimento
cattolico, per dare un indennizzo alle famiglie nobili rimaste fedeli alla S.
Sede e per ci escluse dagli ordini italiani, tedeschi o francesi, e di sostare
nel mondo diplomatico internazionale e pure militare.
Conclusioni
I due gruppi di chierici e laici sono in osmosi a livello non solo pubblico,
ma anche sotterraneo tra amicizie, parentele ed afnit. Il comando nella
corte e nella curia, per, in mano agli ecclesiastici.
In questa epoca contemporanea siamo testimoni dellinarrestabile
processo di sacralizzazione della curia, che, nella sua interfaccia internazionale vien detta Papato o Santa Sede, si vuole fare paladina dei
valori morali a livello universale. In tale prospettiva la vita sacerdotale
viene preferita alle altre.
Il Concilio ecumenico Vaticano II, che sembrava voler dare un nuovo
ruolo di responsabilit ai laici nella Chiesa, non ha arrestato il predetto
processo di sacralizzazione; anzi, al contrario, ha assecondato o almeno
non si opposto a un parallelo processo di clericalizzazione del laicato,
che si maggiormente limitato alla sacrestia (si pensi allimpiego liturgico degli uomini tramite i ministeri del lettorato e del laicato o tramite
il diaconato permanente). E tutto avveniva in un contesto mondano di
secolarizzazione. Ma, allora, pu considerarsi questa sacralizzazione
quale una risposta a tale secolarizzazione? Sarebbe allora una risposta
impropria e debole.
Alla ne, la sacralizzazione delle funzioni curiali non da inquadrarsi
unicamente allinterno della perdita del potere temporale della Chiesa
romana, ma nel pi ampio processo di secolarizzazione, al quale intende
dare una risposta intraecclesiale. questa, per, una pista di ricerca che
va vericata su campo, tramite studi di mentalit e di cultura dei curiali.
Va, dunque, superata la ricerca prosopograca di pretta natura sociale,
che stata alla base del presente lavoro e dei pi importanti lavori sulla
curia degli ultimi venti anni.
Note
. F.-C. Uginet, Corte Ponticia, in Dizionario Storico del Papato (), trad. it.,
Bompiani, Milano , p. .
. Cfr. L. Psztor, La Curia Romana. Problemi e ricerche per la sua storia nellet
moderna e contemporanea, ad usum studentium, Ponticia Universit Gregoriana, Roma
, p. .
. Ibid.; N. Del Re, La Curia Romana. Lineamenti storico-giuridici, Libreria Editrice
Vaticana (LEV), Citt del Vaticano , p. .
. Uginet, Corte Ponticia, cit., p. .
. C. Canonici, Per non abbandonare la Chiesa n il popolo. Il giuramento ecclesiastico
negli Stati romani in epoca napoleonica (-), in Rivista di storia del cristianesimo,
(/), pp. -; Id., Il dibattito sul giuramento civico (-), in Ricerche per
la storia religiosa di Roma, , , pp. -; D. Armando, La Chiesa, in D. Armando,
M. Cattaneo, M. P. Donato, Una rivoluzione difcile. La Repubblica romana del -,
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du tome VII de la Hierarchia catholica medii et recentioris aevi, in Revue dHistoire Ecclsiatique, , , pp. -; Id., La Curia Romana. Problemi, cit.; Id., La Segreteria
di Stato e il suo Archivio -, vol. -, Hiersemann, Stuttgart ; C. Weber, Quellen
und Studien zur Kurie und zur vatikanischen Politik unter Leo XIII. Mit Bercksichtigung der
Beziehungen des Hl. Stuhles zu den Dreibundmchten, Max Niemeyer, Tbingen ; Id.,
Das Kardinalskollegium in del letzten Jahren Pius IX, in Archivum Historiae Ponticiae,
, , pp. -; Id., Kardinle und Prlaten in den letzten Jahrzehnten der Kirchenstaates,
vol. -, Hiersemann, Stuttgart ; Id. (hrsg.), Die Rmische Kurie um , Ausgewhlte
Aufstze von Paul M. Baumgarten, Bhlau, Kln-Wien ; Id., Die ltesten ppstlichen
Staatshandbcher: Elenchus Congregationum, Tribunalium et Collegiorum Urbis, -,
Herder, Rom []; Id., Senatus Divinus: Verborgene Strukturen im Kardinalskollegium
der frhen Neuzeit (-), Lang, Frankfurt am Main ; Id. (a cura di), Legati e
Governatori dello Stato Ponticio (-), Istituto poligraco e Zecca dello Stato, Roma
; Die ppstlichen Referendare -: Chronologie und Prosopographie, bearbeitet von
C. Weber, vol. -, Hiersemann, Stuttgart -; Genealogien zur Papstgeschichte, unter
Mitwirkung von M. Becker bearbeitet von C. Weber, vol. -, Hiersemann, Stuttgart ; F. Jankowiak, La Curie romaine de Pie IX Pie X: le gouvernement central de lEglise
et la n des Etats ponticaux (-), Ecole franaise de Rome, Rome .
. P. Boutry, Souverain et pontife. Recherches prosopographiques sur la Curie romaine
lge de la Restauration (-), Ecole franaise de Rome, Rome .
. Weber, La Corte di Roma nellOttocento, cit., p. . Weber continua: Un tale
approccio prosopograco-(sociale) ricostruisce i tratti comuni di un certo milieu, soprattutto la provenienza sociale, leducazione e gli studi, la consistenza nanziaria, la carriera
normale in un certo ambito amministrativo, il circolo delle famiglie fra le quali hanno
luogo i matrimoni; lambito geograco del gruppo, il potere politico, amministrativo ed
economico esercitato, il ruolo alla Corte, e, se possibile, la mentalit collettiva. Un tale
metodo pu anche essere applicato alla Corte Romana. Gli annuari pontici esistono per
lOttocento e con essi sono reperibili molti dati fondamentali. Sarebbe un lavoro faticoso
s, ma non difcile e rischioso, quello di compilare un catalogo biograco-statistico dei
cardinali, prelati, e laici della Corte; ivi, p. .
. H. Wolf (hrsg.), Prosopographie von rmischer Inquisition und Indexkongregation
-, vol, -, Schningh, Paderborn [etc.] . Qui non si vogliono elencare le altre
numerose e signicative opere, che vanno oltre lapproccio prosopograco.
. C. Fantappi, Chiesa romana e modernit giuridica, vol. I-II, Giuffr, Milano ;
Id., Un dicastero per il foro interno: la riforma della Curia romana di san Pio X, in M. Sodi,
J. Ickx (a cura di), La Penitenzieria Apostolica e il sacramento della penitenza. Percorsi
storici, giuridici, teologici e prospettive pastorali, LEV, Citt del Vaticano , pp. -.
Sulla riforma del si veda pure lormai datato lavoro di G. Ferretto, La Riforma del B.
Pio X, in Apollinaris, , , pp. -.
. C. Semeraro (a cura di), La sollecitudine ecclesiale di Pio XI. Alla luce delle nuove
fonti archivistiche, Atti del Convegno Internazionale di Studio, Citt del Vaticano, -
febbraio , LEV, Citt del Vaticano ; A. Guasco, R. Perin (eds.), Pius XI: Keywords.
International Conference Milan , LIT, Zurich-Berlin ; S. Pagano, M. Chappin,
G. Coco (a cura di), I fogli di udienza del cardinale Eugenio Pacelli segretario di Stato,
Archivio Segreto Vaticano, Citt del Vaticano ; F. Castelli, Padre Pio e il SantUfzio
(-), Studium, Roma .
. I lavori del primo seminario sono stati pubblicati in J. Prvotat (ed.), Pie XI et la
France, Ecole franaise de Rome, Rome .
. Sono interessanti a livello di sintesi e di sollecitazione di ulteriori ricerche i due
convegni (soprattutto il primo) tenuti a Roma presso lEcole franaise de Rome nel e
nel , i cui atti sono stati pubblicati: Les secrtaires dEtat du Saint-Sige (-), in
MEFRIM, , ; Les secrtaires dEtat du Saint-Sige, XIXe-XXe sicles, in MEFRIM, ,
. Sulla prima pubblicazione c una recensione: P. Chenaux, Les secrtaires dEtat du
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. Ivi, p. .
. Ivi, pp. -.
. A. C. Jemolo, Il cardinal Gasparri e la questione romana, in Nuova Antologia,
n. , dicembre , pp. -.
. Del Re, La Curia romana, cit., p. .
. Cfr. Fantappi, Chiesa romana e modernit giuridica, vol. II, cit., p. .
. Ivi, vol. I, p. .
. J.-M. Ticchi, Universalisme et italianisme: deux facettes de lesprit romain, in
J.-P. Delville, M. Jacov (ed.), La Papaut contemporaine (XIXe-XXe sicles) Il papato contemporaneo (secoli XIX-XX). Hommage au chanoine Roger Aubert, con la collaborazione di
L. Courtois, F. Rosart et G. Zlis, Collge rasme Universiteitbibliotheek Archivio
Segreto Vaticano, Louvain-la-Neuve Leuven Rome , pp. -.
. Paolo VI, motu proprio Pro comperto sane del agosto . La novit entrer nella
costituzione Regimini Ecclesiae Universae del agosto .
. Regoli, Llite cardinalizia, cit., pp. -.
. F. Traniello, Cultura cattolica e vita religiosa tra Ottocento e Novecento, Morcelliana, Brescia , p. .
. Fantappi, Chiesa romana e modernit giuridica, vol. I, cit., p. .
. Cfr. A. C. Jemolo, Gli uomini e la storia, Studium, Roma , p. . Sullargomento cfr. F. Jankowiak, La Curie romaine de Lon XIII. Hommes et structures dun gouvernement
sans Etat, in V. Viaene (ed.), The papacy and the new world order: Vatican diplomacy, Catholic
opinion and international politics at the time of Leo XII, - La papaut et le nouvel
ordre mondial: diplomatie vaticane, opinion catholique et politique internationale au temps
de Leo XIII, -, Leuven University Press, Leuven , pp. -.
. Cfr. P. Schiera, Il laboratorio borghese. Scienza e politica nella Germania dellOttocento, Il Mulino, Bologna , pp. -. Il volume stato edito anche negli Annali
dellIstituto italo-germanico in Trento, Monograa .
. A. Riccardi, Le politiche della Chiesa, San Paolo, Cinisello Balsamo , p. .
. Cfr. Jankowiak, La Curie romaine de Pie IX Pie X, cit., p. .
. Cfr. J.-M. Ticchi, Vivre avec son temps: La slection par concours des aspirants au
service diplomatique du Saint-Sige sous le ponticat de Lon XIII, in G. Fleckenstein, M.
Klcker, N. Schlossmacher (hrsgg.), Kirchengeschichte. Alte und neue Wege. Festschrift
fr Christoph Weber, vol. I, Peter Lang, Frankfurt am Main-Berlin-Bern-Bruxelles-New
York-Oxford-Wien , pp. -.
. [] une premire slection est opre au sein mme des aspirants, selon un
critre social: les textes rafrment le principe dun recrutement de jeunes gens nobles
ou de bonne famille qui inspirait dj les dispositions relatives aux choix des membres
de la prlature romaine; ivi, p. .
. Fuscos in Il Cittadino di Genova, giugno , cit. in Ticchi, Vivre avec son
temps, cit., p. .
. S. Romano, Le nobilt, lo Stato e le relazioni internazionali, in Les noblesses
europennes au XIXe sicle, Actes du colloque organis par lEcole franaise de Rome et
le Centro per gli studi di politica estera e opinione pubblica de lUniversit de Milan en
collaboration avec la Casa de Velzquez (Madrid), le Deutsches historisches Institut in
Rom, lIstituto svizzero di Roma, le Nederlands Instituut te Rome et lsterreichische
Akademie der Wissenschaften (Rome - novembre ), Ecole franaise de Rome
Universit di Milano, Roma-Milano , p. .
. Ticchi, Vivre avec son temps, cit., p. .
. Au Vatican comme dans les autres chancelleries, on considre donc que les
liens de famille sont ncessaires lactivit professionnelle non moins qu la vie sociale
et mondaine des capitales de lEurope monarchique o la France rpublicaine fait gure
dexception; ivi p. .
. Cfr. LeBlanc, Dictionnaire biographiques des cardinaux, cit., pp. -.
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. Ivi, p. .
. Ibid.
. Cfr. J. F. Broderick, The Sacred College of cardinals: size and geographical composition (-), in Archivum Historiae Ponticiae, , , pp. -. Per una
presentazione sommaria dei cambiamenti del Sacro collegio nel Novecento, cfr. A.-G.
Martimort, Lvolution du Collge des cardinaux dans lglise de la seconde moiti du XXe
sicle, in Bulletin de litterature ecclsiastique, , , pp. -.
. Paolo VI, allocuzione al concistoro segreto In nomine Domini del marzo .
. L. Pettinaroli, Pio XI e Michel dHerbigny: analisi duna relazione al vertice della
chiesa alla luce del materiale delle udienze ponticie (-), in Guasco, Perin (eds.), Pius
XI: Keywords, cit., pp. -; L. Pettinaroli, Mgr Michel dHerbigny. Parcours dun prlat
franais dans la Curie romaine (-), in Prvotat (ed.), Pie XI et la France, cit., pp. ; M. Patulli Trythall, Edmund A. Walsh S.J. and the Settlement of the Religious Question
in Mexico, in Archivum Historicum Societatis Iesu, LXXX, , , , pp. -.
. Cfr. Jankowiak, La Curie romaine de Pie IX Pie X, cit., pp. , -.
. Boutry, Nobilt romana e Curia nellet della restaurazione, cit., p. .
. Ivi, p. .
. H. Daniel-Rops, Storia della Chiesa del Cristo, vol. VI, , La Chiesa delle rivoluzioni.
Di fronte ai nuovi destini, Marietti, Torino-Roma , pp. -. Ancora sul Moroni: E.
Croci, Gaetano Moroni e il suo Dizionario, in Gregorio XVI. Miscellanea Commemorativa,
vol. , Ponticia Universit Gregoriana, Roma , pp. -; P. Boutry, La Secrtairerie
dEtat avant : lEtat temporel et ses hritages, in MEFRIM, , , p. , nota ; G.
Monsagrati, Il peccato dellerudizione. Gaetano Moroni e la cultura romana della Restaurazione, in Bonella, Pompeo, Venzo (a cura di), Roma fra la Restaurazione e lelezione di Pio
IX, cit., pp. -. Altri articoli, pi settoriali: N. Vian, La bibliolia di Gaetano Moroni,
in Almanacco dei Bibliotecari italiani, , pp. -; Id., Villeggiature di Gaetanino, in
Strenna dei Romanisti, , , pp. -; G. Di Gregorio, N. Vian, Gaetano Moroni.
Memorie dellaiutante di camera, in Urbe, , , fasc. , pp. -, fasc. , pp. -, fasc.
, pp. -, fasc. , pp. -; , , fasc. , pp. -, fasc. , pp. -, fasc. , pp. -; ,
, fasc. , pp. -, fasc. -, pp. -; N. Vian, Il testamento di Gaetano Moroni, in
Strenna dei Romanisti, , , pp. -; N. Sinopoli, Il barbiere del Papa nella Roma
di Giuseppe Gioacchino Belli (Ricerca storica), s.e., Roma .
. M. Sansolini, Io sediario ponticio, LEV, Citt del Vaticano .
. S. Pagano, Ancora sullubbidienza o la disubbidienza del generale Hermann Kanzler
alla breccia di Porta Pia, in Archivio della Societ romana di storia patria, , , pp.
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. Cfr. Jankowiak, La Curie romaine de Pie IX Pie X, cit., p. .
. Cfr. S. C. Hugues, La continuit del personale di polizia negli anni dellunicazione
nazionale italiana, in Clio, , , pp. -.
. Cfr. Weber, La Corte di Roma nellOttocento, cit., p. .
. Ivi, p. .
. Ivi, p. .
. Ivi, p. .
. Ivi, p. , n. .
. Ivi, p. .