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NICOLA LAGIOIA
a Storia
fat t a d i
quanto /
c in noi di
criminale;
/ La bont senza tempo.
Chiunque chieda alle feste
natalizie unulteriore possibilit per riflettere sul proprio
posto oltre che nei centri
commerciali nel vasto mondo dellavventura umana, avr
sempre in W.H. Auden una
guida e un fratello. da poco
uscito per Adelphi un magnifico cofanetto con le Poesie
scelte di questo gigante della
modernit (pp. LXXVI-890,
70). Grazie alle rinnovate traduzioni di Massimo Bocchiola
e Ottavio Fatica, addentrarsi
tra i versi di Auden vorr dire
incontrare la mente prodigiosa, eppure cos umana, di un
poeta che seppe attraversare
il Novecento abbandonando,
su un versante, il conformismo con la scusa dellimpegno
e, su quello opposto, la speculare pericolosit del mito. Auden punt dritto alla compassionevole condizione di noi individui, cos fragili, soli, eppure cos capaci di trascenderci
quando riusciamo a evitare
che solitudine e fragilit ci
rendano strumenti dellorrore. Siamo dei disastri. Ma siamo limitati anche nel peggio.
Dunque, siamo capaci di un
certo amore, di ironia e senso
dellamicizia, di sorprendenti
slanci erotici nonch di pa-

AVVENTURE UMANE

Con Auden oltre la fragilit


Con la Weil contro la guerra
Sulle strade della modernit ammirando il Bernini,
la graphic novel di Gipi, e il Candore porno di Desiati
zienza, di sana pervicacia.
Quando (ricordato nellintroduzione di Edward Mendelson, un modello per chi voglia
fare critica letteraria) Auden
scrive che negli splendidi isolamenti (correva il 1933) si
sente puzza destetismo, e che
bisognerebbe trovare la volont e la forza necessarie a
ricostruire citt anzich
sognare isole, il campanello
dallarme risuona tra i cieli
grigi del XXI secolo.
A tal proposito. Una novecentesca compagna di viaggio preziosa per non muovere
ulteriori passi falsi tra i tanti
degli ultimi anni Simone
Weil. Chiarelettere ha pubblicato Il libro del potere (pp.
93, 9,50), imprescindibile
volumetto che raccoglie
Liliade o il poema della forza,
Non ricominciamo la guerra di
Troia e Lispirazione occitana,
tre testi decisivi della pensa-

trice francese, tra i migliori


mai scritti sullinutilit e la
follia di ogni guerra.
Nessuno come Simone Weil
capace di descrivere il nodo
(duplicemente perverso nellidentit della radice) che
stringe a s nemico e nemico,

carnefice e vittima, padrone e


schiavo. In un mondo ancora
cos sensibile alla tentazione
della violenza, un percorso
evolutivo in larga parte da costruire una necessit. Se abbiamo una destinazione di
specie, siamo anche costretti

Nicola Lagioia nato a Bari nel 1973. Con minimum fax ha


pubblicato Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj e con Einaudi
Occidente per principianti, Riportando tutto a casa (Premio
Viareggio-Rpaci, Premio Vittorini, Premio Volponi) e La ferocia
(Premio Strega 2015).
Ha pubblicato racconti in varie antologie, tra cui Patrie impure
(Rizzoli), La qualit dellaria (minimum fax), e curato assieme a
Christian Raimo, Deandreide, dedicata a Fabrizio De Andr
(Biblioteca Universale Rizzoli).
stato selezionatore alla Mostra internazionale darte
cinematografica di Venezia.
Ed il nuovo direttore del Salone del Libro di Torino

Nicola Lagioia

a sognare (cio a praticare)


lemancipazione dalla violenza
originaria.
Unirruenza benefica per
chi resta ancorato alla sua in-

terpretazione classica invece quella di Gian Lorenzo


Bernini raccontato da Tomaso Montanari ne La libert
di Bernini (Einaudi, XXII325, 42), dove il grande scultore scende dal piedistallo
dellinerzia apollinea per rivelarsi pi moderno di ogni
moderno. Chi ama larte in
forma di graphic novel non
pu non fare una sosta nella
Terra dei figli, ultimo libro
(Coconino Press, pp. 150,
19,50) di quel grande raccontatore e vero artista che ormai Gianni Pacinotti, in arte
Gipi.
Se credete che la dopomodernit dellestetica trovi nel
porno la sua rivelazione, potete leggervi Candore di Mario Desiati (Einaudi, pp. 219,
19), un romanzo in cui losceno riesce insospettabilmente
a fare rima con il titolo forse
nel XXI secolo linnocenza
una piccola stella del porno
che annusa laria del mattino
fuori da un locale equivoco alla periferia di Roma. Nella periferia di Milano, letterariamente, ci ritrovate di questi
tempi la bella ricognizione
autobiografica di Alberto
Rollo, che in Uneducazione
milanese (Manni, pp. 317,
16) rilegge in chiave molto
personale e suggestiva una
fetta di storia della citt.
Lultimo consiglio per un
bellissimo regalo di Natale in
forma di libro riguarda colui
che questanno ha realizzato
una vera impresa. Giuseppe
Montesano tornato in libreria con un libro grandioso. Si
intitola Lettori selvaggi e lo
pubblica Giunti (pp. 1920,
50). Non unenciclopedia,
non un canone alla Harold
Bloom, un viaggio lungo
1900 pagine nella storia delluomo attraverso la letteratura, larte, la musica, il cinema, il teatro, a seconda di come tutto questo ha attraversato e sta attraversando il
corpo e lo spirito di un uomo,
lo scrittore Giuseppe Montesano. Dalle Upanishad a Omero a Dante a Kubrick, da Bob
Dylan a Roberto Bolao: un libro universale, cio personalissimo, su tutti coloro che, da
qualche millennio a questa
parte, non fanno che inventare e immaginare finch
avranno forze, finch sar
possibile, finch scoccher la
scintilla, finch non verr
notte, finch ci sar qualcuno
che inciampando per una via
sconnessa sar colpito dallo
choc del risveglio.
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