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Lincipit dellAlmanacco scritto da una delle partecipanti del

Coop Contest. Abbiamo scelto un testo che non era stato pensato
per questo scopo. una reazione a caldo, regalataci poco prima
della fine di questavventura, come stata definita.
Ci sembrava significativo e bello, oltre a racchiudere molte delle
cose che anche per noi sono il Contest.
Ne hai gi sentito parlare del Coop Contest? Ti piacerebbe partecipare?
E da un inconsapevole s cominciata questavventura che, ora
che quasi conclusa, si rivela in tutta la sua pienezza e ti segna.
vero, poi si torna alla vita di ogni giorno, al lavoro che occupa
gran parte del tuo tempo, quel tempo che ti servirebbe per fermarti un attimo a pensare che bello confrontarsi, bello discutere,
anche animatamente, ma tanto da qualche parte si deve andare a
parare INSIEME.
Il Contest ti concede un po di tempo per sognare, per riprendere
anche in mano i libri, per conoscere, capire, rimanere un po intontiti davanti alla confusione della marea di idee che ogni testa
tira fuori. Il Contest ti punzecchia quella parte un po assopita del
cuore e della testa. Quella che pensa, che si interroga, che crea, che
distrugge anche per ricreare unidea nuova e condivisa. Il Contest
anche fare ritardo, sbellicarsi dalle risate, una pausa sigaretta
rubata, appoggiare e sostenere tutti gli altri, una pacca sulla
spalla, un non ti preoccupare, ce la farai e ce la faremo, cercare
la complicit dei propri compagni.
Grazie a chi riuscito a fotografare attimi di panico, di gioia e di
lacrime, grazie per il supporto tecnico, grazie per la pazienza, grazie per aver ridestato quella sensazione che si ancora in tempo
per learn to fly.

Questanno la grafica dellAlmanacco propone i dieci progetti della terza edizione del Coop Contest seguendo il fil rouge del circo.
Nella metafora, il circo inteso come valorizzazione delle differenze e delle peculiarit di ognuno. Un luogo dove ci si diverte e
che fa divertire, dove si sperimenta e si creano meraviglie.
I progetti sono raccontati come se li declamasse un banditore, e
sono accompagnati come di consueto dallarte di Fabrizio Silei,
che ringraziamo con affetto per la professionalit, linvenzione e
la bellezza che ci regala ogni anno.
N.B.: Nessun partecipante stato maltrattato durante la realizzazione di questo Contest.

Lettera ai cooperatori

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Accadde domani: attivit di Altra Formazione

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Previsioni del tempo

Oltre il confine
Coop Contest: idee per Coop
Seminari di psicologia per cooperanti consapevoli
Laboratorio sul linguaggio
Il Prodotto a Marchio Coop: un bene comune!
In Corso dOpera
La grande guerra
Ortofrutta: un territorio di confine
Un reparto lanno: 2017?
Noi. Scuola Coop
Scuola Coop Online

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Diario di semina
42 Percorsi
52 Corsi
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Qualit, sicurezza e leducazione
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Amministrazione, finanza e controllo

Prodotti dellorto
69
70 Ri-Corsi
72
A casa delle cooperative
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Proposte metodologiche
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Ringraziamenti

PASSEGGERE: Collanno nuovo, il caso incomincer a trattar bene voi



e me e tutti gli altri, e si principier la vita felice. Non vero?
VENDITORE: Speriamo!
PASSEGGERE: Dunque mostratemi lalmanacco pi bello che avete.
VENDITORE: Ecco, illustrissimo. Cotesto di Scuola Coop vale trenta soldi.
PASSEGGERE: Bello davvero. Ecco trenta soldi!
VENDITORE: Grazie, illustrissimo: arrivederla a Montelupo.

Almanacchi! Almanacchi nuovi! Lunari nuovi!

Liberamente tratto dalle Operette Morali di Giacomo Leopardi


(Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere).

Contatti
Via Sammontana, 39
50056 Montelupo F.no (FI)
Tel. 0571 53271
Fax. 0571 5327220
segreteria@scuola.coop.it
www.scuolacoop.it

LETTERA AI COOPERATORI
Cari cooperatori,
il nostro Paese spaccato. Abbiamo la fortuna di scrivere prima
che il referendum costituzionale abbia avuto luogo. Se avr vinto
il s avremo una Costituzione di parte anzich un bene comune,
con il no avremo come minimo una divisione basata su un assunto banale come quello tra innovatori e conservatori.
Uno dei tanti esempi di dicotomia, cio del ragionare per opposti, che, generalmente, hanno leffetto di costruire schiere
contrapposte di tifosi, talmente impegnati nel tentativo di vincere da diventare progressivamente dimentichi del merito delle
questioni. Generalmente dimentichi delle altre persone. Cosa cui
assistiamo in politica come in economia, nei rapporti internazionali come allinterno degli stessi Stati, nei talk show come nei
programmi di intrattenimento.
La societ, la vita concreta delle persone, pi complessa. Certo
le divisioni ci sono: le classi sociali sembrano essere state sostituite da trib. Cova un rancore che si manifesta attraverso
pi di un segnale debole e che molti potenti non vedono perch
fisicamente separati dalla realt, inchiodati nel qui e ora delle
compatibilit finanziarie o della contingenza politica.
Ma esistono anche tali e tante esperienze di innovazione sociale, di condivisione e cooperazione, di economia civile, da far ben
sperare. Si tratta di tante persone, giovani e meno giovani, che,
a dispetto di chi alimenta anche la conflittualit generazionale,
costruiscono contesti di lavoro aperti, luminosi. Nei quali le idee
non sono private, ma al contrario messe in comune.
Luoghi che prevedono un maggiore equilibrio tra verticalit e
orizzontalit nelle organizzazioni, a differenza di quelle funzionali e gerarchiche nelle quali non si vive bene e che fanno la loro
parte nellalimentare la crisi, spesso inadatte anche a raggiungere i risultati economici che si prefiggono.
Luoghi nei quali si pratica il bene comune laicamente, senza aspirare a una perfezione ideologica e immaginaria, senza negare contraddizioni e conflitti. Nei quali si concepisce limpresa come uno
dei momenti della vita e non come una situazione a parte che deve
funzionare con altre logiche ( il mercato bellezza, e tu non puoi
farci niente!) a dispetto del benessere di chi li abita. Modi di stare
insieme e operare nei quali parola e pensiero sono diffusi e non

confinati in qualche enclave, non ostacolati da schemi organizzativi che producono indifferenza.
La societ in cui siamo immersi, che subiamo ma anche legittimiamo con la nostra presenza e le nostre azioni mai neutre,
solcata da fratture che stanno cambiando il territorio fisico e
mentale, molto pi rapidamente di quanto non possano le capacit di comprensione e adattamento.
Il lavoro perde
senso, frantumato
da logiche economiciste che ne negano
il valore umano e
sociale.
Le differenze di
reddito sono sempre pi marcate
e provocano lacerazioni e divisioni tra le persone,
alimentando
rancori che diventano populismo animato
da linguaggi
e comportamenti
aggressivi.
Provocando
addirittura adesioni massicce a formazioni che sembrano una riedizione delle filosofie e pratiche autoritarie del Novecento,
soprattutto nazifasciste. Preoccupanti perch forma degenerata
di una ricerca di protagonismo e orgoglio sociale che i modelli
economici e politici degli ultimi decenni hanno smantellato.
Le ragioni economiche, un modo raffinato per dire che non
quadrano i conti (troppo spesso per investimenti sbagliati per
cui non pagano i responsabili), diventano un ulteriore occasione
per sottolineare differenze di rango, dominanza ed esclusione.
I gruppi dirigenti del Paese sono spesso distanti dai problemi
che dovrebbero affrontare e in qualche caso sono diventati addirittura uno dei problemi da affrontare.
La forbice tra i pochi ricchi e il resto della popolazione si allarga sempre pi. Scompare il ceto medio, e i suoi reduci, coloro
che stanno bene nel qui ed ora, potrebbero trovarsi sul lastrico

domattina se qualche operazione finanziaria o qualche pessima


scelta nazionale o internazionale dovesse verificarsi. Aumentano
quindi linsicurezza e la paura, incoraggiate da politiche securitarie che anzich tranquillizzare, alimentano ulteriori separazioni, sospetti e forme di sfiducia.
La disoccupazione giovanile talmente alta da potersi considerare un insulto alla vita e provoca il diffondersi di una cultura
meno attenta alla qualit stessa del lavoro e dei rapporti nelle
imprese.
Le discriminazioni di genere sembrano aumentare anzich diminuire.
Il fenomeno immigrazione viene affrontato scaricando rabbia
su chi fugge da posti dove quando non si muore violentemente, si vive da schiavi. Persone che
scappano da guerre e cambiamenti climatici
la cui origine non
assolve
le
nostre
societ
e
la
nostra
politica da
responsabilit generosamente occultate.
La popolazione invecchia.
Anche quella lavorativa dunque.
Aumenta laspettativa di vita, ma
con la crisi sembra
diminuire, in Italia, laspettativa di
vita sana. Il mutato rapporto numerico tra giovani e anziani
un cambiamento che si sta verificando per la prima volta nella
storia dellEuropa. Un cambiamento con implicazioni anche sui
modelli organizzativi che richiede ladozione di nuove logiche e
nuovi approcci.
I cambiamenti climatici sono evidenti se solo uno ha il coraggio di chiamare le cose con il proprio nome, aprendo le finestre di
casa la mattina e guardando fuori. Vengono per concretamente

negati con politiche che non invertono la rotta. In qualche caso,


ad alti livelli, come per il nuovo Presidente degli Stati Uniti
dAmerica, negati e basta. O addirittura riproposti come una bufala frutto del complotto ideologico di qualche potenza straniera,
incontrando il plauso di folle adoranti che trovano cos un motivo
per sentirsi rassicurate e prive di responsabilit. Un esempio di
come a volte non si voglia prender atto della realt e se ne sia
cos spaventati da immaginare un solo futuro possibile, identico
al passato, ai presunti bei tempi andati.
Si tratta, insomma, di problemi in molti casi inediti. Problemi
che lumanit si trova ad affrontare per la prima volta nella propria storia e la cui non soluzione o le cui soluzioni inadeguate,
porteranno tutti noi in situazioni che probabilmente non siamo
nemmeno in grado di immaginare nella loro gravit.
Si dir: cosa centra tutto questo con la cooperazione, con il movimento cooperativo? Con le Coop di Consumo? Perch mai dovremmo occuparci di tutto questo?
che le nostre pratiche produttive, gli ambienti di lavoro che
creiamo, il modo in cui costruiamo e concepiamo le nostre azioni si basano su presupposti su cui una riflessione non sarebbe
tempo perso. In ballo ci sono le questioni precedenti, ma anche il
ruolo e lesistenza delle cooperative.
Se vero che molti di questi problemi sono inediti, allora nostro compito riaprire una stagione di ricerca per inventare nuovi
modi di essere cooperativa. Un impegno che dovrebbe essere di
tutti perch nessuno ha il monopolio del pensiero. I problemi che
abbiamo sono problemi di tutti. Troppo importanti per lasciarli
in mano a pochi dirigenti della politica o delle aziende o peggio
ancora a qualche societ di consulenza.
Le cooperative hanno un ruolo importante nella societ. Possono
marcare la propria differenza proponendo e riattualizzando ci
che deriva dalla loro storia e dalle loro ragioni dorigine, cio una
visione complessa della vita non legata al profitto e non schiacciata su logiche economiciste. O possono legittimare lesistente
con politiche che ricalcano il main stream. Possono pensarsi cooperazione oppure semplicemente uno tra i tanti operatori della grande distribuzione, copiandone le logiche e perdendosi per
strada. Possono esasperare le differenze tra le cooperative stesse
e chiudere i propri cancelli, oppure aprire gli orizzonti, aumentare gli scambi, la ricerca, il confronto, la messa in comune dei
problemi e delle diverse esperienze che dovrebbero essere con-

siderate un bene comune e una ricchezza, anzich un modo per


distinguersi o competere.
Nellambito del nostro percorso Cittadinanza Cooperativa abbiamo visitato unazienda privata da molti considerata lOlivetti dei
nostri tempi: la Loccioni. Ci hanno mostrato la carta dei valori,
la loro carta costituzionale. Uno dei punti iniziava cos: Chi fa da
solo, non ha capito niente.

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ACCADDE DOMANI:
ATTIVIT DI ALTRA FORMAZIONE
Siccome viviamo in un mondo in cui prevalente il ragionare per
opposti (o cos o pom, o con me o contro di me) abbiamo il fondato sospetto che quando si parla di Alta Formazione si abbiano
in mente anche attivit di bassa formazione (in questo caso non
si capisce perch non si dismettano o si migliorino fino a farle
diventare alte).
Generalmente quando si parla di Alta Formazione si pensa che
alti debbano essere i docenti e altrettanto alti i partecipanti.
Laltezza a cui si fa riferimento non ha a che fare con il sistema
metrico decimale, ma con lo status, vero, presunto o auspicabile. Si parla di Alta Formazione, quindi, quando abbiamo a che
fare con contesti ritenuti di elevato livello, talvolta indipendentemente dai contenuti formativi, che possono risultare secondari.
Ragion per cui non stupisce che si considerino interventi di Alta
Formazione anche (non solo) i soliti argomenti stantii e scientificamente opinabili purch tra i docenti figuri qualche indiscutibile barone universitario oppure qualche partnership con
Business School da annoverare come garante della propria formazione.
A Scuola Coop consideriamo Alta Formazione tutto ci che non
odora di formattazione e questo indipendentemente dal censo
di chi vi partecipa. Non distinguiamo tra attivit di alto e basso livello. Semmai possiamo distinguere tra attivit pi o meno
tradizionali e pi o meno originali, ma cercando di raggiungere
sempre unalta qualit, che anche qualit di rapporto con le
persone che arrivano o che raggiungiamo nelle loro sedi.
Per questo abbiamo deciso di intitolare questa sezione Attivit di
Altra Formazione.
Qui confluiranno corsi di particolare pregio dal punto di vista
della metodologia, oppure sperimentazioni su argomenti solitamente ritenuti, a torto, marginali. Oppure ancora tutte quelle
attivit che prevedono anche il raggiungimento di risultati non
predefiniti.
Altra Formazione, quindi, rivolta anche a quei Dirigenti che oggi
si ritrovano ad affrontare problemi inediti sui quali non esistono
risposte predefinite, consulenze certe, algoritmi risolutivi.

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Possiamo garantire un ambiente caldo, sereno, esteticamente


adatto a far sentire bene le persone che lo frequentano, intellettualmente stimolante.
Possiamo garantire docenze e professionisti di altissimo livello,
anche internazionale, conosciuti per le loro qualit intellettuali,
scientifiche e umane.
Possiamo garantire consulenti artigiani che non ci offrono prodotti standard, ma ci possono aiutare a far emergere i nostri saperi sopiti e a sviluppare qualche buona idea non prevista in
partenza.
Possiamo garantire argomenti originali, che a qualcuno possono
sembrare lontani solo perch nelle grandi mode manageriali non
ve n traccia.
Possiamo garantire la presenza e il confronto con i nostri Dirigenti pi disponibili e preparati e con i nostri Presidenti.
Fin qui quello che possiamo garantire e che dipende da noi.
Possiamo garantire anche la qualit umana delle persone che frequentano le attivit di Scuola Coop. Non dipende da noi, ma da
loro, e ne verifichiamo con piacere lesistenza quotidianamente.

Oltre il confine
Una strada che ancora sentiamo di poter percorrere quella dei
seminari Oltre il Confine, senza rischio di ripassare dagli stessi
luoghi, cio di ripeterci, ma con la certezza di incontrare ancora
paesaggi simili e tra loro collegabili, pur partendo da ambiti diversi.
Per lanno a venire vorremmo superare il confine per cui ci percepiamo cooperative di distribuzione di prodotti di largo consumo (dalle famose scatolette, alla telefonia, ai carburanti) e porci
come attori fondamentali nella filiera del cibo.
Un piccolo passo indietro.
I primi due anni abbiamo interpretato landare oltre il confine
esplorando organizzazioni diverse da Coop, per ragione sociale e
cultura. Abbiamo scelto di usare la bussola delle domande epocali, che si aprono per tutte le organizzazioni: Come si forma una
classe dirigente? Quale patto intergenerazionale allinterno delle
imprese? Quale welfare?
Lanno scorso i confini idealmente valicati sono stati invece quelli dellagire quotidiano, alla ricerca di temi destinati, a breve, ad
aprire interrogativi alti per Coop. Ci siamo chiesti, ad esempio,
che impatto possano avere domani le pratiche di economia collaborativa, facilitate dalle piattaforme tecnologiche, sullessere
cooperative e sul futuro della relazione con i soci. Tutto ci che abbiamo prodotto lo trovate archiviato nel nostro capiente sito, nella
sezione Magazzino delle idee.
Il prossimo anno ripartiamo dal cibo e dagli interrogativi che
questo pone. Perch questa scelta? I cambiamenti che ruotano
attorno al cibo e alla sua produzione sono cos importanti che
occorre approfondirli e interpretarli. Il cambiamento delle quantit e della composizione dei consumi pu aprire nuovi spazi, di
pensiero innanzitutto, per Coop.
Il dato non destinato a cambiare che il cibo costituisce ci che
siamo, influenza la nostra salute e la sua produzione modifica
lambiente cos come nessunaltra.
Passato il clamore di Expo, approvata la legge sulle donazioni
alimentari che per mille versi ci ha visto protagonisti, tante rimangono le questioni aperte quando si parla di cibo. Senza pretendere di esaurirle, proviamo a costruire una mappa che ponga

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al centro la coppia Coop e cibo, e attorno i temi da approfondire.


Quali di questi sono prioritari, e ancor pi lo saranno domani?
Il cibo: come si influenzano produzione e distribuzione
Proviamo a farci aiutare dallo stupendo libro di Stefano Liberti
I signori del cibo (Minimum Fax, 2016). Seguendo in giro per il
mondo le filiere di quattro alimenti popolari come carne di maiale,
soia, tonno e pomodori, lautore si chiede come si possa nutrire un
pianeta con pi di sette miliardi di abitanti (che fra poco saranno
otto), salvaguardando anche lequilibrio ambientale e la giustizia
sociale. Troppi vincoli da tenere assieme? Certo, ma eluderli ricorderebbe molto il mitologico atteggiamento dello struzzo.
Oggi abbiamo, da una parte, lindustrializzazione forzata e la
standardizzazione globale, anche del gusto, che genera economie
di scala cos grandi da ridurre il mercato a pochi attori e dallaltra le nicchie dei benestanti che si vogliono concedere lussi gastronomici. lunico scenario percorribile oppure c spazio per
unaltra produzione possibile? Come cambieranno i rapporti
commerciali tra lEuropa e il resto del mondo? I grandi player
della distribuzione che ruolo giocano? E Coop? La cooperazione
una strada?
Da qui al tema delle esperienze di economia e imprenditoria sociale il passo breve; con la cooperazione di comunit che si intravede sullo sfondo. Connesso al tema della produzione e distribuzione sostenibile c poi il nodo della logistica: come portare
vicino alle persone prodotti freschi e di qualit?
Scienza e tecnologia: le ricadute sul cibo
Siamo la prima grande catena di distribuzione i cui prodotti sono
senza olio di palma: ne siamo giustamente orgogliosi, detto che
tre anni fa erano pochissime persone, e ancor meno organizzazioni, a porsi questo problema. Le criticit poste dalla ricerca
scientifica e dalle sue applicazioni negli ultimi anni sono state
vissute giustamente con grande emotivit da parte dei consumatori, ma sono anche state filtrate da logiche politiche e finanziarie non sempre trasparenti. Pensiamo ad esempio alluso del
glifosato nelle coltivazioni, o al caso dellacquisto della Monsanto
da parte della Bayer. Da sempre Coop ha adottato il principio di
precauzione come stella polare delle sue scelte. Come si traduce
questo principio rispetto alla portata delle questioni aperte?
sufficiente a fornire garanzie in ogni caso? Quali modelli di ricerca scientifica Coop sostiene? Come li raccontiamo ai nostri soci e
consumatori?

Salute e stili di vita: il ruolo dellalimentazione


Il tema della salute strettamente legato a quello della scienza.
Da un lato preoccupa la sicurezza di ci che si mangia, i rischi
tossicologici veri e propri e le possibili frodi; dallaltro si cercano
riferimenti credibili per una corretta ed equilibrata alimentazione.
Lindustria e la distribuzione cosa preparano? Il boom delle vendite dello zenzero uno dei tanti capricci di moda o solo lanticipo di ci che avverr a livello industriale con i superfoods? E
la cultura alimentare che ruolo gioca nelle scelte? Per alcuni i
vegani continuano a venire da Vega, magari con le loro astronavi. Per se vogliamo dare da mangiare anche a loro lofferta dei
nostri supermercati arranca!
Siamo di fronte a scelte occasionali che perseguono un equilibrio alimentare, e quindi coinvolgono fette ampie di popolazione
o abbiamo a che fare con vere e proprie scelte di vita? Quanto
tutto ci moda e quanto si pu ipotizzare che rappresenti un
cambiamento strutturale delle abitudini degli italiani? il gusto
per lesotico associato al boom del cibo etnico o lincontro curioso
e rispettoso con altre culture?
Cibo e legami sociali
La passione per il food porn televisivo una patologia diffusa
in tutte le fasce det; i social sono affollati di comunicazione inerente il cibo, le gite gastronomiche si moltiplicano. Il cibo diventa
spettacolo e intrattenimento. In tutto ci i nostri palcoscenici,
cio i punti vendita, rischiano di essere inadeguati, perch pi
funzionali che accattivanti. Ci interessa che il cibo possa diventare opera darte da inserire in ambienti di design, curati nel
colore, nelle forme, nel profumo? Imbocchiamo acriticamente
la deriva che vede il cibo come pura estetica o vogliamo andare
oltre leffimero, visto che siamo la Coop? Allora come possiamo
ripensare i nostri spazi affinch il cibo possa facilitare i legami
sociali e il dialogo tra le generazioni? Quando abbiamo parlato
del Supermercato del Futuro di Expo come di una moderna piazza cosa intendevamo?
Tante domande a cui proveremo a dare risposte con il contributo
di studiosi e ricercatori oltre il confine di Coop, ma sicuramente
lavorando anche con i colleghi che, nel nostro mondo, di questi
temi si occupano con continuit e competenza.

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Coop Contest: idee per Coop


Avessero un euro per ogni volta che si parla di loro sarebbero ricchi, avessero un lavoro per ogni ricerca effettuata per comprendere le loro difficolt potrebbero dare subappalti: sono i Millenials, tag affibbiata alla generazione dei nati tra il 1980 e linizio
del millennio.
Non per fare necessariamente polemica, ma gi sul solo concetto
e definizione di generazione ci sarebbe da discutere e magari
da studiare un po.
Comunque, proprio mentre scriviamo questa scheda, il Wall
Street Journal e The Atlantic, prestigioso mensile statunitense,
hanno fatto una scoperta degna del Nobel: questa generazione
va sempre meno al supermercato per i suoi acquisti inerenti il
food e spende molto consumando in giro. Tema che non pu non
interessarci. Ma perch usarlo per introdurre il Coop Contest?
Beh semplicemente perch i partecipanti sono i nostri Millenials
e con i loro progetti ci dicono cose molto interessanti, magari non
da Nobel ma per Scuola Coop bastano e avanzano.
A giugno 2016 si conclusa la terza edizione del Contest e i dieci
progetti presentati si sono andati ad aggiungere ai diciannove
delle due precedenti edizioni. Se li andiamo a leggere con la chiave di interpretazione della notizia sopra riportata ci accorgiamo
che i coopmillenials questa cosa lhanno esplicitata con le loro
proposte.
Tante, pi della met, propongono alla Coop, alle nostre Coop, di
uscire con coraggio dai punti vendita classici e portare l dove
c la gente i nostri prodotti, la nostra offerta, il nostro valore.
Per incontrare i millenials, ma non solo, nei loro luoghi. E farci
cos conoscere e apprezzare, consci dellimportanza e del valore
di chiamarsi Coop.
Insomma, linvito che rinnoviamo di consultare i progetti (sono
tutti nel nostro sito): hai visto mai che dal nostro interno possano
venire buone idee per il futuro...
Scuola Coop, convinta di ci, lancer nel 2017 la quarta edizione
del Contest. Altri giovani che si aggiungeranno alla community
dei duecento che hanno gi partecipato; altri selezionatori delle
idee, cui vorremmo dare un ruolo ancora pi attivo; altri e pi
numerosi Amici del Contest, che supporteranno con le loro conoscenze lo sviluppo dei progetti.

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E poi la giuria. A ogni edizione la giuria si rinnova, ma rimane


immutato lo spirito con cui approccia il proprio ruolo, che fondamentale per la riuscita del Contest.
Tenendo alta lasticella dellanalisi, la giuria offre ai progetti una
sponda che fa apprezzare fino in fondo il valore del lavoro fatto.
Il Coop Contest risulta cos unesperienza in cui possibile coniugare impegno e piacere, fatica e leggerezza: questo il suo
spirito!
Anni pari si finisce, anni dispari si riparte: appuntamento a ottobre per una nuova immersione nel futuro di Coop.

Seminari di psicologia per cooperanti consapevoli


Molte persone sono troppo sicure delle loro intuizioni e tendono
a riporre in esse troppa fiducia
Daniel Kanheman, Premio Nobel per leconomia
Al di l delle soggettive opinioni sulla psicologia, indubbio che
siamo tutti psicologi. Senza necessariamente aver letto trattati
impegnativi o aver frequentato corsi universitari, ognuno di noi
usa quotidianamente la sua psicologia: in famiglia, nei rapporti
amicali, sul luogo di lavoro. Non c sfera dellesistenza umana,
dalla vita affettiva fino ad arrivare alleconomia, che si possa intendere priva di psiche e quindi di psicologia. Cio di una nostra
idea di noi stessi, degli altri e di come funzionano le relazioni.
Ma ne siamo consapevoli? Siamo consapevoli di come conosciamo
ci che crediamo di conoscere? E siamo in grado di comprendere adeguatamente i presupposti dei modelli della psicologia che
costituiscono la piattaforma, spesso implicita, su cui si basa il
mondo delle organizzazioni, dal marketing alla selezione del personale, dalla valutazione al modo in cui si prendono le decisioni,
dagli scenari di crisi economica ai patti intergenerazionali?
Qualunque siano le risposte che possiamo dare a questi interrogativi, resta il fatto che qualsiasi sia il lavoro che facciamo, avere cognizioni pi rigorose di quanto abbiamo imparato dal buon
senso o da prassi lavorative che diamo per scontate, pu aiutare
a cercare soluzioni diverse ai gravi problemi in cui ci troviamo
immersi.
Palese lesempio di alcuni modelli economici cui corrispondono pratiche imprenditoriali e organizzative che stanno oggi
mostrando pi di una crepa. Questi modelli si fondano su presupposti psicologici totalmente arbitrari e sbagliati, su credenze
equiparabili a precetti religiosi che non sembrano un buon esempio di razionalit.
La prima edizione dei seminari ha visto la presenza quasi esclusiva di colleghi dellarea del personale. Nella seconda edizione
vorremmo approfondire anche alcuni temi poco trattati: come e
perch si prendono certe decisioni economiche, limpatto delleconomia sulla nostra vita, sui legami sociali e sulla visione che
ci formiamo di noi stessi e dei nostri simili. Svilupperemo con
Adriano Zamperini, Psicologo Sociale, docente allUniversit di
Padova, un ciclo di incontri che servir a prendere contatto con

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concetti, idee e possibilit di azione pi rigorosi di quelli che normalmente vengono legittimati nel e dal mondo del lavoro, e utili
anche a ripensare il nostro rapporto con i soci e i clienti. E soprattutto capaci di prendere in considerazione la vita delle persone. Anche la nostra. Inseriremo momenti di studio specifici su
temi economici e commerciali con studiosi e testimoni del mondo
della finanza e del commercio.
Il ciclo quindi rivolto a tutti, ma siamo sicuri che chi si occupa
di commerciale, potrebbe trovare pi di un motivo utile per partecipare. Vero che le difficolt sono molte e il tempo per prendere parte ad attivit che non siano immediatamente operative
sempre meno. Ma torna bene in questo caso la storiella del
camminatore che trova sul sentiero un taglialegna impegnato
a segare dei tronchi. Si accorge che la sua sega ha i denti consumati e gli suggerisce di affilarla. La risposta del taglialegna
illuminante: Sta scherzando? Non ho tempo da perdere, devo
lavorare!.

Laboratorio sul linguaggio


Oggi viviamo in immense citt che si mostrano moderne, orgogliose e addirittura vanitose. Citt che offrono innumerevoli
piaceri e benessere per una minoranza felice ma si nega una
casa a migliaia di nostri vicini e fratelli, persino bambini, e li si
chiama, elegantemente, persone senza fissa dimora. curioso
come nel mondo delle ingiustizie abbondino gli eufemismi. Non
si dicono le parole con precisione, e la realt si cerca nelleufemismo. Una persona, una persona segregata, una persona accantonata, una persona che sta soffrendo per la miseria, per la fame,
una persona senza fissa dimora; espressione elegante, no? Voi
cercate sempre; potrei sbagliarmi in qualche caso, ma in generale dietro un eufemismo c un delitto.
Dal discorso di Papa Francesco
ai partecipanti allincontro mondiale dei movimenti popolari
28 ottobre 2014
Forse un po abusata, ma come la scena di Alberto Sordi che mangia gli spagheedi infervorato dal sogno americano nel film Un
Americano a Roma o quella che vede Anita Ekberg entrare vestita nella fontana di Trevi nel film La dolce vita, anche quella
di Nanni Moretti che litiga con la giornalista nel film Palombella Rossa destinata a una vita molto lunga. Io non parlo cos, io
non ho mai detto queste cose, urla Moretti alla giornalista, rea
di aver tradotto alcune sue parole in politichese. E prosegue:
Chi parla male, pensa male. E vive male!
Si pensa a torto che le parole siano qualcosa di diverso dai fatti.
Le parole invece servono a costruire un mondo e caratterizzano
la vita degli esseri umani. Sono costitutive dei contesti in cui viviamo, lavoriamo, amiamo, confliggiamo. Le guerre sono sempre
anticipate da parole guerresche, che separano, stigmatizzano e
fanno male.
Le organizzazioni stesse sono costituite dai linguaggi che le attraversano e che loro stesse producono. I linguaggi per, sembrano simili a organismi viventi. Cos rischiamo di esserne posseduti, inconsapevoli di come si formino e di cosa trascinino con s
anche in termini valoriali. Le parole, insomma, non sono marginali nel definire i contesti che abitiamo e contribuiscono al nostro maggiore o minore benessere. La crisi del nostro mondo, la
crisi politica, anche una crisi di linguaggio.

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Le parole: una cosa molto concreta se vogliamo capire come funzionano i nostri contesti, che tipo di relazioni vogliamo stabilire
tra noi e chi ci circonda, se vogliamo capire non tanto i valori a
cui facciamo riferimento, quanto quelli che pratichiamo concretamente.
Dipendenti, unit di costo, collaboratori, impiegati, primi secondi
terzi quarti livelli, risorse umane, capitale umano, crediti e debiti
formativi, cassetta degli attrezzi. Questi alcuni semplici esempi di parole in uso nel mondo delle imprese, comprese le nostre
cooperative. Quelle con cui definiamo i nostri rapporti. Ma potremmo ugualmente indagare i linguaggi commerciali, intrisi di
termini guerreschi e militari, o luso degli inglesismi e delle retoriche manageriali che, talvolta inadeguate anche per le stesse
imprese, hanno finito addirittura per entrare nelle nostre vite
private e affettive, con effetti non certo positivi.
Come si parla in Coop oggi? Come si parlava trenta, venti, dieci
anni fa? possibile rintracciare un cambiamento nei linguaggi e
quindi nelle organizzazioni e nei sistemi di valori praticati? Che
tipo di mondo contribuiamo a costruire con i nostri linguaggi? Li
produciamo o li subiamo? Li possediamo o ne siamo posseduti?
A partire da queste domande, utilizzando i risultati di una ricerca sul linguaggio in Coop che abbiamo effettuato grazie alla
disponibilit di cinque cooperative, abbiamo previsto quattro incontri a carattere teorico-pratico che saranno condotti dal Prof.
Adriano Zamperini.
Infine prevista una parte seminariale di dialogo con studiosi,
filologi, giornalisti, scrittori con cui cercheremo di approfondire il
legame tra il linguaggio che comunemente utilizziamo e i significati impliciti di cui siamo portatori inconsapevoli. Si tratta di
un laboratorio. Quindi aperto alla sperimentazione e a prendere
in considerazione eventuali esigenze specifiche dei partecipanti.

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Il Prodotto a Marchio Coop: un bene comune!


Il 2016 stato un anno cruciale per il Prodotto a Marchio. Un
grande processo di innovazione si messo in moto con la creazione di nuove linee e il restyling di Tutela, che ha abbandonato la
gloriosa tuta blu e ha aggiornato il guardaroba di ogni singola
referenza.
Inoltre abbiamo smesso di utilizzare lolio di palma che ha significato un enorme sforzo sia in termini economici che organizzativi.
Scuola Coop ha seguito questo percorso collaborando con Coop
Italia e producendo del materiale didattico per la formazione.
Materiale che le cooperative hanno fatto proprio, personalizzandolo alla bisogna e utilizzandolo per far s che ancora una volta
il prodotto Coop sia sentito come il media ideale con cui veicolare
la nostra idea di impresa cooperativa.
Scuola Coop ha per voluto raccontare la nascita dei nuovi prodotti anche in un altro modo. Ha addirittura organizzato una sfilata tutta per loro. Un evento fantastico, durante il quale il prodotto blu lascia il testimone al nuovo Tutela, per cambiare, con
una ventata di rinnovata energia, mantenendo lo stesso cuore, la
stessa anima e la stessa passione! Questa la trama della nuova
Coop Motion che potete vedere nel canale YouTube.
Un ringraziamento speciale va a Monia Nannini, collega di Unicoop Firenze che ha creato le figure dei prodotti, a Matteo De
Nicol che le ha fatte muovere e agli amici di Scuola Coop che le
hanno fatte parlare.
Anche nel 2017 il nostro intento di creare occasioni per offrire,
a chi chiamato a prendere decisioni, momenti di ascolto per
continuare a valorizzare le passioni, le conoscenze e le esperienze che risiedono in molti luoghi delle nostre organizzazioni.

In Corso dOpera
Stiamo progettando un nuovo percorso per dirigenti e quadri in
ruolo.
Premessa
Fino al 2012 la Scuola ha proposto il Master Domino. Lo aveva
ereditato da ANCC settore Formazione e Lavoro che lo organizzava nello scorso millennio.
Si trattava di un percorso usato dalle cooperative come accompagnamento delle persone verso ruoli dirigenziali o comunque
di alta responsabilit. Da alcune veniva individuato anche per
linserimento di nuovi assunti direttamente in ruoli gestionali.
stato un percorso che ha creato, anche non consapevolmente, una
comunit che ancora oggi a distanza di anni condivide ricordi,
contatti e istanze.
Cosa successo nel 2012? Una crisi di iscrizioni, per cui il gruppo
nei successivi 2-3 anni non ha raggiunto i 10 iscritti. Il percorso
stato sospeso. Nelle cooperative sono diminuiti sia i dirigenti di
nuova nomina che i nuovi assunti di livello.
A distanza di 5 anni lintento quello di ricostruire un percorso per quadri e dirigenti in ruolo, superando il vincolo (informale, ma di fatto forte in passato) dellimminente passaggio
di ruolo.
Il titolo e gli obiettivi
Chiamarlo Domino non aiuterebbe a superare gli ostacoli che
hanno indebolito le partecipazioni negli ultimi anni. Per cui lesigenza quella di cambiare il titolo.
Si mantengono, aggiornandoli, gli obiettivi formativi.
Da un lato quello di attribuire un senso condiviso allessere responsabili nella propria Cooperativa, mettendo in comune e in
discussione le pratiche organizzative correnti e dando corpo a
uno stile cooperativo di conduzione dei gruppi. Il percorso insister in questo senso sulla consapevolezza della cultura organizzativa, un elemento che ognuno contribuisce a definire, con i
comportamenti e le scelte quotidiane.
Dallaltro lato il percorso apre scenari ed esplora i temi di confine per le cooperative. Alcuni dei singoli moduli trattano temi
non ancora di ordinaria amministrazione ma di cui si intuisce la
centralit nel futuro prossimo. Queste tematiche hanno bisogno
per loro natura di una revisione costante.

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Metodo, struttura e logistica


Il percorso Domino si articolava su moduli di due giorni e aveva
una durata annuale. La proposta quella di mantenere la durata complessiva (9-12 mesi), che si presta anche allo sviluppo di
un progetto, uno degli output classici e tradizionali che vorremmo mantenere.
Per quanto concerne i moduli, le nuove tecnologie (es. webinar)
consentono di fruire anche di sessioni brevi di contenuto e di
testimonianza a distanza che si possono integrare con un lavoro
in presenza, precedente e successivo. Le sessioni online hanno
una metodologia frontale ma consentono, attraverso le domande,
approfondimenti in diretta o in differita.
Centrali resteranno i momenti di lavoro residenziale a Scuola
Coop e le occasioni di visita alle cooperative e alle realt imprenditoriali e socio culturali che individueremo, sia in Italia che
allestero.
La docenza del corso prevalentemente esterna a Scuola Coop.
Si fa riferimento a contributi di studiosi e esperti di livello internazionale.
..ma che bisogno c?
C una parola un po stanca che fa parte del linguaggio quotidiano delle nostre organizzazioni: distintivit.
stanca perch viene tirata in ballo continuamente, come una
sorta di coperta di linus.
Di sicuro un concetto che costringe continuamente alla negoziazione di significato nei confronti dei soci e dei lavoratori tutti.
Questi significati, questi contenuti, non sono figli di un destino
ineludibile; sono frutto degli assunti teorici, delle scelte strategiche e dei comportamenti quotidiani che concorrono a creare e
a vivificare la cultura organizzativa, che per noi cultura cooperativa.
Ci piace pensare che, cos come il Domino fino a qualche anno fa,
la nuova proposta che stiamo costruendo possa dare un contributo a far s che gli assunti teorici, le scelte strategiche e i comportamenti quotidiani siano frutto di unelaborazione collettiva
interna alle nostre organizzazioni.

La grande guerra
Le due edizioni de La grande guerra che abbiamo realizzato sono
state interessanti e positive, almeno a giudizio di chi vi ha partecipato. Unoccasione per riflettere sulla fenomenologia delle organizzazioni uscendo dai sentieri noti, per solcare anche quelli
reali dove i nostri nonni, non molto tempo fa, hanno combattuto
morendo o tornando irreversibilmente trasformati.
La modernit aveva reso possibile, con la produzione di nuove
armi e lindustrializzazione dei rapporti umani, una forma di
guerra sconosciuta nei secoli precedenti, ma anche un tipo di societ inedita. Fu, infatti, uno sconvolgimento totale, non solo per la
guerra in s, per gli effetti sul campo, ma anche per le conseguenze
sociali e civili. Pochi sanno, ad esempio, che il massiccio impiego
di uomini sul fronte rese necessaria e possibile lemancipazione
di molte donne che iniziarono a occupare posti di responsabilit e
a svolgere mestieri tradizionalmente appannaggio degli uomini.
Ci sconvolse unopinione pubblica maschile e maschilista che alla
fine della guerra riconquist velocemente le posizioni perdute. Ma
molte donne non si arresero. Effetti paradossali che testimoniano
la complessit dei fenomeni sociali.
La Prima guerra mondiale condizion in profondit la vita sociale, politica e umana del nostro Paese. Il rapporto tra chi governa
e chi governato fu segnato in modo tale da far sentire ancora
oggi i propri effetti, riconoscibili anche nei modelli e nei linguaggi delle nostre organizzazioni. Temi che costituiscono il nostro
concreto paesaggio quotidiano.
In occasione del centenario si sono moltiplicate le celebrazioni,
gli esercizi di memoria, la pubblicazione di film e libri. Molta di
questa produzione interessante e potrebbe sembrare inutile o
marginale, per noi, promuovere unattivit su questo tema. Un
interessante libro, ora introvabile, pubblicato negli anni Novanta da Giuseppe Zaccuri per Il Sole 24 ore, LOrganizzazione Invisibile, parla proprio di questo: ruolo dei dirigenti, pensiero strategico, organizzazione, motivazione, incentivi premi e punizioni,
obbedienza, risultati. Temi manageriali visti attraverso quattro
anni di storia sconvolgenti. La storia di quel conflitto, le battaglie
dellIsonzo, di Caporetto, dellAltipiano di Asiago, ci parlano di
come si concepiscono i ruoli, di come si pensano e si applicano le
strategie; di come talvolta alcune logiche gerarchiche impediscano di riconoscere la realt e gli errori che si commettono; di come

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spesso ci capiti di forzare la realt per adattarla ai nostri pensieri piuttosto che il contrario. Ci parlano del rapporto tra strategia
e tattica; di come il linguaggio sia parte integrante di unorganizzazione, della maggiore o minore distanza tra dirigenti e realt;
ci parlano di come una certa idea di organizzazione industriale
influenzi e finisca per determinare la vita delle persone; di come
una certa insana idea di obbedienza possa diventare un valore
assoluto a dispetto del buon senso e del rispetto della vita umana. E anche dei risultati da ottenere.
La Grande Guerra ci parla in modo concreto di organizzazione,
relazioni, linguaggio, strategia, cultura organizzativa, ruolo dei
dirigenti, motivazione, premi, incentivi, gruppo, individui. Temi
che non hanno sulla confezione una data di scadenza, ma che
non possono essere affrontati con soli due o tre giorni di formazione episodica. Per questo abbiamo pensato che questa sperimentazione potr diventare uno dei moduli dei nostri percorsi
pi lunghi. infatti necessario un prima e un dopo per apprezzare e fare tesoro degli stimoli che questa storia offre.
Intanto ci siamo dati un obiettivo. Il 2018, simbolicamente centenario della fine della guerra, come orizzonte in cui predisporre
un materiale didattico che differenzi Coop nel trattare temi che
non riguardano la storia passata, ma la nostra contemporaneit.
Ci aiuteranno alcuni colleghi partecipanti al corso che hanno
portato le loro testimonianze: lettere e diari dei loro nonni che
hanno preso parte proprio alle Battaglie dellIsonzo. Testimonianze toccanti che riguardano tutti noi ancora oggi.

Ortofrutta: un territorio di confine


Lo scorso anno nel presentare la proposta Ortofrutta: un territorio di confine scrivevamo tra laltro: partiremo dalla valorizzazione delle esperienze interne per cercare le risposte alle nuove
domande che lofferta dellortofrutta nei nostri punti di vendita
riceve dai consumatori.
Beh confessiamo che non sempre a dichiarazioni di intenti conseguono fatti concreti. In questo caso per s, al di l delle pi rosee
aspettative.
Sono stati quattro seminari molto intensi e fruttuosi e ci sentiamo di ringraziare non solo i colleghi con cui li abbiamo progettati ma anche coloro che con la loro partecipazione attiva hanno
completato via via in maniera sempre pi completa il men delle
giornate. Men che stato alimentato, letteralmente, da Letizia
Nucciotti, con le sue ricette povere ma ricchissime, provenienti
da una tradizione antica, che sono state raccolte in un bel ricettario che stato distribuito durante le giornate.
Lelenco delle tante presentazioni e dei tanti video girati nei
punti vendita a disposizione nel nostro sito. Ricordiamo qui
gli interventi dei relatori non collegati al nostro mondo, cio dei
professori Roberto Della Casa e Stefano Mancuso. Il primo ci ha
offerto prospettive nuove per immaginare larea dellortofrutta
nei punti vendita; il secondo ci ha fatto conoscere un mondo della
ricerca, quello della neurobiologia vegetale, talmente affascinante da aver bisogno di parole nuove per essere raccontato.
Nel mezzo, riflessioni e proposte sul presente e sul futuro di un
settore che si candida a essere il portale o addirittura lhub, si
potesse dire, del negozio del futuro.
Come ha fatto notare Claudio Mazzini, responsabile del settore in Coop Italia, lortofrutta ha lindiscutibile vantaggio di non
avere nemici, n culturali n spirituali. Nessuna religione pone
vincoli ad alimentarsi con prodotti ortofrutticoli (pronti ad essere
smentiti se esistesse e lo ignoriamo), e neanche gli stili alimentari emergenti pongono problemi etici e\o ecologici allutilizzo
nelle proprie diete dei frutti della terra.
Per cui i problemi, che pure ci sono, provengono dallinterno del
mondo stesso dellortofrutta: qualit, gusto, metodi di coltivazione, sfruttamento del lavoro nero, capacit di proposta, sono tutte
tematiche che rappresentano nervi scoperti del settore. Con cui
anche Coop deve fare i conti.

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Appaiono evidenti le potenzialit, ancora inesplorate, del reparto: ce ne siamo accorti grazie al contributo di alcuni responsabili
di supermercato, che con la loro voglia e capacit di sperimentare hanno ottenuto risultati rimarchevoli, e grazie alle esperienze
riportate dai responsabili di settore di tutte le cooperative.
Quali sono allora i giusti confini del reparto? Ce lo siamo chiesti scegliendo il titolo delliniziativa e poi durante le giornate
passate insieme. Continueremo a farlo, sia con incontri a Scuola
Coop, sia sperimentando una modalit di condivisione on line,
cio una community di settore che permetta di superare i confini
spazio-temporali del lavoro. Ne parliamo pi diffusamente nel
capitolo Scuola Coop Online.

Un reparto lanno: 2017?


Come proseguire nel solco cos ben delineato da Ortofrutta: un
territorio di confine?
Ovviamente mantenendo quelli che sono stati gli ingredienti di una
ricetta che ha funzionato: massima collaborazione tra tutti gli attori
coinvolti e valorizzazione delle esperienze delle singole cooperative. E
ancora voglia di condividere e sperimentare in unottica di miglioramento della capacit di offerta e ascolto di qualche buona indicazione
proveniente dal mondo della grande distribuzione non solo italiana.
Infine continueremo a seguire le tendenze dei comportamenti di acquisto e consumo dei clienti.
Nel momento in cui lAlmanacco va in stampa non abbiamo ancora definito quale reparto sar oggetto dei nostri seminari, come
sempre una decisione da prendere collettivamente con i colleghi delle cooperative. Ma come si diceva per il Festival di Sanremo: comunque vada sar un successo.

Noi. Scuola Coop


Scuola Coop ha compiuto quindici anni.
Tanti? Pochi? Le unit di misura, si sa, fanno la differenza nella valutazione dei fenomeni e il tempo per una organizzazione scandito
anche dallimpronta che lascia nel suo sistema di relazioni.
il nostro modo di intendere Scuola Coop farla sentire un po di
tutti coloro che lhanno frequentata e ci hanno dimostrato in mille maniere diverse di volerle un po bene. Provando a immaginare
come potr essere in futuro, venuto abbastanza naturale chiedere
il contributo di chi lha visitata, molte volte ma anche in poche occasioni. Per questa ragione stiamo contattando un gruppo di colleghi di
tutte le organizzazioni del nostro sistema. Chiediamo un po di tempo
per rispondere ad alcune domande.
Le risposte ci serviranno per capire meglio cosa ha funzionato fin qua,
cosa un po meno; cosa lasciare cos com e cosa cambiare, per migliorare.
La ricerca non avr valore statistico, perch lintento non quello. Sar prettamente qualitativa, per raccogliere opinioni e idee.
Alla ricerca di spunti di riflessione corali. Per avanzare poi proposte a chi sar chiamato istituzionalmente a prendere decisioni.
Sar il modo di pensare ai prossimi quindici anni e far s che
sempre di pi Scuola Coop sia un pezzo, non grosso ma grande,
del bene comune Coop.

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PREVISIONI DEL TEMPO


Qualcuno ricorder il Colonnello Bernacca, una delle figure pi
familiari della Rai che fu.
Appena prima del telegiornale anticipava a unItalia con forte
impronta agricola, il tempo del giorno dopo. Ci prendeva? Non ci
prendeva? In realt importava poco. Era un modo per rinnovare
quotidianamente, in maniera dolce, il legame tra un mezzo di
comunicazione e un popolo che era diventato tale anche grazie a
quel mezzo.
Come rinnovare quel legame? Come far sentire vicino un luogo
che, se va bene, si frequenta al massimo due o tre volte lanno?
un po il cruccio che abbiamo a Scuola Coop.
Ci stiamo provando scrivendo, raccontando, riprendendo quel
che succede qui a Montelupo, molto di pi di quanto facevamo
nel passato.
Speriamo lo apprezziate.

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Scuola Coop Online


Vogliamo per far diventare il nostro sito un luogo che assomigli sempre di pi alla Scuola di Montelupo. Lo vogliamo rendere
ancora pi accogliente, ricco di informazioni interessanti e facilmente raggiungibili. Inoltre ci piacerebbe farlo diventare un
posto dove potersi prendere il tempo necessario per riflettere comodamente proprio come succede a Scuola Coop.
Oltre al sito, naturalmente continuiamo ad alimentare il canale
Youtube e a spedire limmancabile newsletter Gli imperdibili di
Scuola Coop. E stiamo pensando anche a due altri progetti, che
per ora sono, quale pi quale meno, in fase embrionale, ma nei
quali crediamo molto.
Sito
Stiamo rinnovando lorganizzazione dei contenuti del sito per
renderli ancora pi chiari e raggiungibili. Le sezioni Gruppi al
lavoro e Magazzino delle idee verranno accorpate, con una veste grafica rinnovata. L troverete tutti i materiali dei seminari
e dei gruppi di studio che abbiamo prodotto in questi anni. Proporremmo tutte le schede dei corsi, con la loro descrizione estesa,
e creeremo un calendario online per seguire meglio la programmazione.
Naturalmente continuiamo ad aggiornare il blog, ricco di articoli
che descrivono le nostre attivit, libri che vogliamo segnalarvi
e riflessioni. una cosa che ci piace, che bella e che ci sembra
utile e importante. Questanno per abbiamo riflettuto sul nostro
modo di comunicare e di scrivere sul Web. Una tendenza che si
vede spesso online quella di produrre contenuti brevi e schematici. Troppo spesso ci sembra che la cosa sia dettata dalla paura,
dal le persone su Internet leggono di fretta, dal nessuno ha
tempo e, soprattutto, dal famigerato ricordati che luscita dal
tuo sito solo a un click di distanza. Considerando tutto ci,
come di consueto ci siamo presi certo grado di libert nellinfrangere le regole.
Allora al fianco dei nostri consueti post, abbiamo implementato
uno strumento che tecnicamente si chiama longform, o longreads.
In pratica uno scritto lungo, per definizione, con una grafica
tutta sua. In questo contenitore abbiamo gi scritto e scriveremo
approfondimenti, storie, riflessioni che non possono essere esaurite in un articolo breve. A noi piace pensarlo come una stanza

in cui entri, chiudi la porta, spegni il cellulare, respiri, e dedichi


venti minuti di tempo a leggere qualcosa che speriamo ne valga
la pena.
Trovate la raccolta dei longform nella sezione Storie del nostro
sito.
Canale Youtube
Questanno al nostro fido Matteo De Nicol venuto il gomito del
tennista a forza di fare video per noi.
Online potete trovare tutta la terza edizione del Contest, con
tanto di interviste, TG, e le presentazioni dei progetti.
Per le giornate di Ortofrutta: territorio di confine, abbiamo girato
mezza Italia per raccogliere le testimonianze dalle cooperative e
catturare le loro esposizioni, le idee messe in pratica anche ispirandosi a quanto sentito a Scuola.

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PREVISIONI DEL TEMPO

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Non sono mancati seminari che hanno ospitato studiosi come


Trebor Scholz, uno dei massimi studiosi di piattaforme cooperative a livello internazionale.
Per celebrare i nuovi prodotti Coop abbiamo prodotto uno dei
nostri Coop Motion. I Coop Motion sono dei filmati realizzati con
la tecnica dello stop motion, grazie alla quale i personaggi di pongo creati ad arte da Monia Nannini, collega di Unicoop Firenze,
prendono vita. Tutto ci, operativamente, si traduce in migliaia di foto scattate ai pupazzetti, spostandoli ogni volta di pochi
millimetri per creare leffetto movimento. Il problema che era
agosto. Uno degli agosti pi caldi degli ultimi anni. Si racconta
che loperatore abbia dovuto lavorare in una cella frigorifera per
non far sciogliere il Barone FiorFiore.
Community Ortofrutta
Sulla scia delle giornate Ortofrutta: territorio di confine, abbiamo
pensato che sarebbe stato un vero peccato non dar seguito allentusiasmo che hanno generato questi incontri.
Durante le quattro giornate abbiamo visto molti video e molte
foto di esposizioni, a volte veri e propri esperimenti. Tutte belle,
colorate e fatte con passione. Ci venuto in mente che uno scambio del genere poteva continuare nel tempo, indipendentemente
dalle giornate di seminario. Assieme a Coop Italia abbiamo deciso di creare quella che per ora chiamiamo Community Ortofrutta. Sar un misto fra un sito web e un social network, dove
chi allinterno di Coop si occupa di ortofrutta potr scambiarsi
consigli, opinioni, commenti e, soprattutto, immagini. Ogni utente autorizzato potr infatti caricare una gallery di immagini del
suo punto vendita, con un titolo, una descrizione e le relative
parole chiave.
Con questo strumento sar possibile creare una community a
livello nazionale, che permetter alle persone di rimanere in contatto e collaborare continuativamente.
Progetti editoriali
Le esperienze internazionali che abbiamo fatto questanno ci
hanno fatto riflettere. Abbiamo incontrato studiosi internazionali, abbiamo ascoltato presentazioni che ci mostravano le esposizioni che allestiscono in vari paesi esteri e le loro trovate di
marketing. Alcune di queste cose le abbiamo anche viste dal vivo,
durante il viaggio premio del Contest, a Londra.

Dopo un po ci siamo detti che sarebbe stato bello raccontare tutte queste cose e molto altro in un progetto pi organico. Abbiamo pensato di farlo riproponendo articoli di giornali e riviste
estere riguardanti la grande distribuzione, ma anche leconomia sociale, le nuove tecnologie ecc. Non sar una traduzione
letterale, bens un commento, una rielaborazione, una ricerca di
connessioni fra fonti diverse. Per ora il progetto solo in nuce.
Unidea che stiamo sviluppando, ma nella quale crediamo molto,
perch riteniamo che il confronto con la diversit sia una prerogativa imprescindibile per produrre conoscenza.

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DIARIO DI SEMINA
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Istruzioni per luso

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Percorsi

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Master Capi Negozio


Artigiani della complessit
Cittadinanza Cooperativa
La gestione dei progetti
La gestione dei conflitti

52

Corsi

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56
57
58
60
61
62
63

Comincio da capo
La collina delle meraviglie: valorizzare i collaboratori
La comunic-azione
Collaborare
Lavorare in unorganizzazione che cambia
Alle radici dellinnovazione
La gestione del tempo nellera della fretta
Giochi sociologici
Lavoro, consumo e relazioni umane

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Qualit, sicurezza e leducazione


Amministrazione, finanza e controllo

DIARIO DI SEMINA

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Istruzioni per luso


Ci sono due macro aree di attivit: i Percorsi e i Corsi, affiancate
da una sezione che abbiamo chiamato Ri-Corsi, descritta nel relativo capitolo.
Nei Percorsi troverete le proposte organizzate in pi moduli e
rivolte a popolazioni ampie e non necessariamente omogenee.
I Corsi sono di breve durata e incentrati sui temi trasversali a
pi ruoli.
Speriamo che in questo modo le attivit della Scuola possano
essere meglio rappresentate per contenuti, durata e interlocutori
di riferimento, facilitando lorientamento tra le varie proposte
del 2017.
Questanno abbiamo deciso di offrire un numero non elevato di
corsi a calendario, puntando sulle attivit di pi recente progettazione e sperimentazione.
Sar per possibile ampliare il ventaglio di proposte sia per contenuti che per metodologie attingendo alla sezione Ri-Corsi che
raccoglie attivit realizzate a Scuola Coop nel corso degli anni
e che potranno essere svolte e/o riprogettate su richiesta delle
cooperative, sulla base delle loro esigenze.
possibile che non tutte le schede siano chiare in ugual misura.
Un po dipende da noi, un po dal linguaggio formatese che non
proprio da Nobel della letteratura. Come tutti i gerghi, difficile tenerlo a bada.
Tutti i corsi qui presentati richiedono la pre-adesione da concordare con lufficio formazione della propria organizzazione. Come
sempre, il catalogo non esaurisce lofferta, che potr essere integrata in corso dopera sulla base di nuove esigenze e nuove occasioni che si presenteranno.
Se lo ritenete utile, consigliamo comunque di chiedere maggiori
informazioni ai Responsabili della Formazione delle cooperative
o contattando direttamente Scuola Coop.

Percorsi
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PERCORSI

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I Percorsi sono attivit di pi moduli rivolte a gruppi non necessariamente omogenei per ruolo.
La sezione include sia proposte nuove che alcune attivit storiche della Scuola.
La caratteristica che accomuna i Percorsi quella di essere divenuti, nel tempo, dei veri e propri laboratori, capaci di rispondere
alle esigenze formative dei gruppi che si creano, intrecciando il
programma predefinito con i temi e i contenuti che emergono dal
lavoro in aula con i partecipanti.
Le proposte qui presentate rispondono a due sostanziali esigenze
delle organizzazioni del nostro sistema: contribuire allo sviluppo
professionale dei partecipanti e al tempo stesso favorire cultura
interfunzionale e prospettiva di innovazione. Le varie esperienze accumulate, permettono a Scuola Coop di costruire su solide
fondamenta la progettazione, favorendo un equilibrio dinamico
tra le novit di contenuto e di metodo da una parte e argomenti
ormai classici dallaltra.
In queste attivit, le pi lunghe come numero di giornate e arco
temporale, lobiettivo di costruire e valorizzare la propria crescita professionale si realizza allinterno di un contesto relazionale
in cui i saperi soggettivi e organizzativi dei singoli possono essere messi a disposizione di tutto il gruppo: non viene proposta una
formazione accademica ma si studiano sistemi
e attivit a partire dalla nostra specifica realt
economica, sociale e valoriale.

Master Capi Negozio


Il Master Capi Negozio favorisce la sistematizzazione delle esperienze individuali dei partecipanti in un quadro gestionale complesso come quello dei punti vendita Coop.
La condivisione del percorso con colleghi di altre cooperative, testimoni di diverse realt organizzative, offre uno spettro di analisi e riflessione unico che trova una sintesi alta nei valori Coop.
Le aree al centro dellattenzione, allinterno della cornice di riferimento del sistema Coop, sono: lidentit del ruolo in cooperativa, la conduzione e lo sviluppo del personale, lanalisi e la
comprensione dei comportamenti di acquisto dei clienti, gli strumenti della gestione economica del punto vendita.
Le metodologie didattiche si basano su analisi di casi reali, esercitazioni, giochi didattici, proposte progettuali, visite guidate a
strutture eccellenti.
Sono previsti inoltre seminari e testimonianze aziendali.
Destinatari
Direttori di punto vendita
Durata
15 giorni
5 moduli di 3 giorni ciascuno
Docenza
Scuola Coop, Societ di Consulenza, Testimonianze di Sistema
Parole chiave
Cooperazione, analisi, proposte, scambio, gestione, relazione, numeri, mercato, gioco, attivazione, vendite, prodotto a marchio, organizzazione, mestiere, progetti, ruolo

PERCORSI

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PERCORSI

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Artigiani della complessit


Visto il titolo non esplicativo proviamo subito a dissolvere i dubbi: lobiettivo che ci poniamo aumentare la capacit di analisi e
di proposta di chi opera come responsabile di un punto vendita.
In Artigiani della complessit sono presenti molte delle caratteristiche metodologiche che hanno rappresentato in questi anni il modo
di proporre formazione, o forse apprendimento, di Scuola Coop.
C lidea di artigianalit, nellaccezione della passione per il lavoro ben fatto, che ha bisogno di attenzione personalizzata. Questo tipo di sapere non pu essere preso, o comperato, in un pacchetto serializzato.
Questo non significa rinunciare ad una base metodologica condivisa, tuttaltro: solo da tale condivisione, infatti, che si pu
valorizzare il contributo della singola organizzazione o della singola persona.
C lidea di complessit, che applicata alle organizzazioni potrebbe essere intesa cos: il massimo del risultato lo possiamo
raggiungere solo grazie alla discrezionalit delle persone in periferia. Non si pu pensare che un centro, per quanto illuminato, possa reggere da solo il peso della complessit nella quale ci
ritroviamo a navigare. Ci vogliono periferie (per noi i punti vendita?) attive, intelligenti, connesse e cooperanti. In una parola:
artigiane.
Come si traduce tutto questo in un percorso di formazione? E a
cosa serve?
La proposta che formuliamo volta a valorizzare al meglio la
capacit di fare con sicurezza e precisione, la conoscenza pratica combinata con la capacit riflessiva. Questa definizione, che
oggi traduce il termine skill, riprende in realt loriginale significato che si dava al termine arte: teoria e pratica che si combinano
per dare alla luce il meglio delle nostre potenzialit.
In termini organizzativi significa riempire al meglio quellarea
di discrezionalit che propria di ciascun ruolo e che, se non debitamente coltivata, corre due rischi: da una parte sfociare verso
unanarchia sterile e controproducente; dallaltra alimentare la
passivit, che non meno dannosa.

Concretamente ci faremo suggerire dalle diverse Direzioni delle


cooperative alcune tematiche, siano esse di carattere commerciale, organizzativo o sociale, che diventeranno loggetto posto allattenzione del gruppo.
Questo input far da cornice allo sviluppo della progettualit,
con il supporto di docenti, esperti e testimoni. Il metodo proposto
attinge dalle logiche della risoluzione dei problemi e della strutturazione di progetti. Prevede definizione del contesto, raccolta
di informazioni, ricerca, lavoro in gruppo, analisi e interpretazione dati, emersione idee, strutturazione proposte, presentazione.
Destinatari
Direttori di punto vendita
Durata
3 moduli da 2 giorni. Pi 1 giornata intermodulo di progettazione
Docenza
Scuola Coop, Societ di Consulenza, Testimonianze di Sistema
Parole chiave
Cooperazione, analisi, proposte, scambio, gestione, relazione,
numeri, mercato, attivazione, vendite, organizzazione, mestiere,
metodo, progetto, discrezionalit

PERCORSI

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PERCORSI

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Cittadinanza Cooperativa
Il percorso rivolto a chi nel proprio sviluppo professionale cerca un contesto di riflessione e apprendimento in cui si riempia
di senso la cittadinanza cooperativa, cio lagire consapevole
delle persone che lavorano allinterno delle nostre organizzazioni.
La cittadinanza cooperativa , nella nostra accezione, la cultura
che ci accomuna, lappartenenza che ci motiva, ma anche una
visione del futuro.
Per questo percorso non pensiamo a una proposta monolitica e
pre-confezionata. Al contrario: siamo pronti a cogliere quanto
emerger dal gruppo e ad accogliere le varianti la famosa biodiversit che rafforza la specie.
Quali buone pratiche tengono assieme benessere delle persone,
sostenibilit economica e sostenibilit ambientale? Quali relazioni ha senso instaurare con le realt emergenti di innovazione
sociale e con gli attori del territorio che hanno aspettative nei
confronti di Coop? Queste alcune delle domande guida.
Abbiamo provato a mettere insieme, e successivamente selezionare, tutto il bagaglio di esperienze e di studio accumulato negli
ultimi anni grazie alla frequentazione di studiosi del calibro di
Luigino Bruni, Miguel Benasayag, Alberto F. De Toni, Adriano
Zamperini, Francesco Varanini e altri. Con loro abbiamo realizzato seminari e gruppi di studio, i cui contenuti meritano di essere messi a disposizione e fatti circolare. La nostra ambizione, con
questo percorso, quella di diffondere, far conoscere, declinare
nel nostro mondo e nei contesti che ci sono vicini le loro idee e le
proposte, mettendo a fuoco i collegamenti densi e molteplici
che esistono tra i vari autori.
Inoltre inviteremo di persona, come nella prima edizione, il
Prof. Stefano Tomelleri, sociologo dellUniversit di Bergamo e la
Prof.ssa Elena Granata, urbanista del Politecnico di Milano.
Tutto questo intreccio di idee e stimoli trover poi una prima
sedimentazione in una proposta progettuale elaborata dai partecipanti per declinare le logiche e le pratiche di cooperazione (sia
allinterno dei confini organizzativi che oltre) contando su una
ricchezza di punti di vista realmente ampia.

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Destinatari
Responsabili di tutte le funzioni. Di interesse anche per chi opera nellArea Soci e per i Responsabili di punto vendita
Durata
8 giorni
4 moduli di 2 giorni ciascuno pi eventuale
lavoro di intermodulo per la
presentazione dei progetti
Docenza
Scuola Coop, Stefano Tomelleri,
Elena Granata, Testimonianze
interne e esterne a Coop
Parole chiave
Identit,
appartenenza,
cooperazione,
ricerca,
economia civile,
complessit, progetti,
responsabilit, motivazione

La gestione dei progetti


Nelle nostre cooperative, e anche a livello di sistema, sono frequenti progetti che vedono la partecipazione di colleghi provenienti da diverse funzioni.
Il Project Management, in senso tecnico, linsieme delle metodologie che permettono a ogni livello di pianificare, gestire e
raggiungere gli obiettivi legati alle attivit straordinarie: nuove
aperture, ristrutturazioni, aggiornamenti nei sistemi informativi, logistici ecc.
Nel percorso affronteremo anche il tema degli equilibri interni
alle organizzazioni, dato che i gruppi di progetto tradiscono la
tradizionale organizzazione gerarchico-funzionale dellimpresa.
Il corso rivolto ai Project Manager ed finalizzato a sviluppare
le dimensioni fondanti del ruolo, ma in generale utile a tutti
coloro che lavorano in gruppo. Offre la possibilit di sperimentare differenti stili comunicativi utilizzabili nel team, modalit di
facilitazione del lavoro di gruppo, metodi di mediazione e negoziazione delle istanze individuali.
Fornisce daltra parte un quadro metodologico e una gamma di
strumenti di supporto alla pianificazione e alla gestione delle attivit.
La metodologia didattica privilegia esercitazioni basate su casi
aziendali reali e approfondimenti sui casi proposti dai partecipanti con un approccio consulenziale.
Destinatari
Tutti coloro che vengono coinvolti in gruppi di progetto aziendali
e interaziendali
Durata
6 giorni
3 moduli di 2 giorni ciascuno
Docenza
Giovanni Roncucci, Cinzia Garetto
Parole chiave
Organizzazione, gruppo di lavoro, attivazione, innovazione, obiettivi, metodo, business plan

PERCORSI

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PERCORSI

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La gestione dei conflitti


I conflitti sono parte della nostra vita, personale e professionale.
Avvicinarsi ad essi attraverso strumenti cognitivi rigorosi pu
aiutare a non subirli.
Lattivit si muove su due binari:
il primo riguarda le relazioni interpersonali, i ruoli e i comportamenti individuali;
il secondo riguarda la struttura dellorganizzazione e la sua
cultura.
I due binari corrono paralleli, a volte si intersecano, talvolta
coincidono.
In ogni caso necessario prenderli in considerazione contemporaneamente.
Attraverso una metodologia articolata in pi fasi, i partecipanti
imparano a riconoscere gli elementi in gioco in un conflitto e a
ipotizzare possibili interventi.
Le riflessioni che si sviluppano attraverso la visione di filmati,
commenti, letture e narrazione di casi esemplificativi, si alternano ad un lavoro su casi professionali e personali che costituiscono una parte importante dellattivit daula.
I concetti che vengono affrontati riguardano anche le dimensioni
utili alla comprensione di una organizzazione complessa.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
6 giorni
3 moduli di 2 giorni ciascuno
Docenza
Nicola Naddi
Parole chiave
Conflitto, comunicazione, negoziazione, assertivit, emozioni

c orsi

CORSI

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In questa sezione si trovano le attivit che si articolano normalmente in due giorni e toccano temi trasversali, basilari nel lavoro
di chiunque, a prescindere dal ruolo.
Si tratta di proposte che approfondiscono il concetto di relazione
da prospettive diverse: la leadership, le dinamiche di gruppo, la
comunicazione, lorganizzazione e la gestione. Sono tutte tematiche che riguardano il nostro stare con gli altri e che, talvolta,
necessitano di essere trattate in modo mirato per comprendere
meglio alcuni aspetti di comportamenti e fenomeni di contesto
che interessano il nostro quotidiano e le abilit professionali su
cui stiamo lavorando.
I corsi sono unoccasione per accrescere la propria consapevolezza, acquisire strumenti e metodi duso quotidiano, riflettere sui
fenomeni che interessano le nostre organizzazioni in un contesto
che favorisce una momentanea presa di distanza dai modi abituali di lavorare, lo scambio di esperienze e il tempo per riflessioni e attivit che agevolano lapprendimento.

Comincio da capo
Chi chiamato a guidare un gruppo di lavoro ricopre un ruolo
delicato e fondamentale: orientare il gruppo nel realizzare risultati di qualit, costruire un contesto aperto in cui non manchino
il sostegno, lesempio e sia favorita la partecipazione di tutti.
Questo percorso propone di lavorare sulle capacit di guida e
direzione di capi da poco in ruolo, attivando le aree di interesse
di ognuno per consolidare la consapevolezza di se e affrontare la
quotidianit con le sue fasi pi stressanti e gli eventi non previsti, per valorizzare il portato relazionale di ogni gruppo tale da
permettere di coinvolgere i propri collaboratori delegando loro
responsabilit e definendo percorsi di crescita professionale.
I partecipanti sperimentano cos le varie dimensioni relative al
ruolo di direzione, apprendendo comportamenti che consentano
di equilibrare e integrare obiettivi economici, organizzativi, relazionali e di sviluppo della squadra, in coerenza con il contesto
cooperativo.
La metodologia formativa e attiva ed esperienziale, i partecipanti sono coinvolti in un processo che valorizza anche la famiglia
professionale dei responsabili, integrandone le differenze (di et
e anzianit professionale, di conoscenze ed esperienze, di genere
e cultura). Il lavoro in aula prevede la combinazione di strumenti
e tecniche manageriali e sperimentazioni derivate da varie discipline (per es. quelle espressive come il teatro, larte, la scrittura).
Destinatari
Neo o futuri responsabili di gruppi di lavoro
Durata
3 giorni
1 modulo da 2 giorni pi 1 giorno di follow-up
Docenza
Alberto Robiati
Parole chiave
Guida, organizzazione, motivazione, fiducia, delega, collaborazione

CORSI

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CORSI

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La collina delle meraviglie: valorizzare i collaboratori


La collina delle meraviglie esiste davvero. un promontorio che
guarda verso Firenze dove ha sede lANFFAS, lassociazione nazionale famiglie di persone con disabilit intellettiva e/o relazionale.
E le meraviglie sono quelle che ciascuno di noi sceglie di scoprire.
S, perch questa proposta non risponde esattamente ai canoni
tradizionali di un corso: vero, c un docente, ci sono i partecipanti e ci sono i contenuti formativi, ma c molto altro e molto
di pi.
I due giorni allANFFAS sono un vera e propria esperienza di
scoperta e autoapprendimento immersi pienamente nella vita

di unorganizzazione diversa dalla nostra. Unassociazione che


si occupa di persone con disabilit socio relazionali, che offre la
possibilit di riflettere in maniera inedita su concetti fondamentali che spesso ci sembrano logorati dalla quotidianit: fiducia,
ascolto, comunicazione, coinvolgimento, motivazione ma anche
obiettivi, risultati, tempi, regole, limiti.
Una pluralit di temi che emergono dal lavoro di osservazione,
ricerca e riflessione che i partecipanti sono chiamati a fare: guardare cos da vicino la vita di unorganizzazione consente di riflettere sulla propria, sul proprio ruolo e mestiere abbattendo le
naturali difese, assumendo punti di vista diversi dal proprio e
rompendo gli schemi abituali.
Non sar unesperienza da fare in solitaria ma piuttosto un processo di consapevolezza che matura nellincontro e nello scambio
con gli altri: gli ospiti dellANFFAS e gli assistenti che lavorano
con loro, i responsabili della struttura e i colleghi delle diverse
cooperative che parteciperanno al corso. La guida del docente
aiuter ad elaborare lesperienza vissuta facilitando la costruzione di ponti cognitivi e, perch no, operativi con il vissuto professionale.
Per chi ha voglia di interrogarsi, di prendersi cura di s e degli
altri, proprio quelli con cui condividiamo il nostro quotidiano lavorativo.
Destinatari
Responsabili di gruppi di lavoro
Durata
2 giorni
Docenza
Massimo Cirlinci, Scuola Coop
Parole chiave
Comunicazione, motivazione, ascolto, collaborazione, empatia,
pensiero laterale, riflessione sui ruoli

CORSI

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CORSI

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La comunic-azione
Ogni nostro gesto, parola, azione, comunica. Anche un silenzio
comunica in modo eloquente, e perfino la durata di una pausa.
Cosa comunichiamo dipende da noi, cio dalle intenzioni dellemittente, ma in proporzione maggiore dalla lettura che del messaggio fanno i riceventi, ciascuno dotato di un proprio sistema
nervoso e di un universo valoriale unico. Per non parlare di
quanto contino il contesto, cio lambiente fisico e immateriale, le
culture, le convenzioni, e soprattutto la relazione esistente tra le
persone che tentano di mettersi o sono in comunicazione.
Come ci si orienta nel dedalo della comunicazione interpersonale?
Queste due giornate, dal taglio esperienziale, aiutano chi muove
i primi passi nella comprensione delle dinamiche comunicative e
relazionali e forniscono elementi utili alla comprensione di buona
parte dei conflitti che non riusciamo a comprendere usando il senso comune.
Destinatari
Tutte le figure aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Scuola Coop
Parole chiave
Guida, organizzazione, comunicazione, relazioni, consapevolezza, conoscenza di s

Collaborare
Molte proposte formative sono rivolte ai responsabili di gruppi
di lavoro. Riflettere sulle loro capacit di guida sembra essere un
tassello importante per il funzionamento dei gruppi.
Questo corso sposta invece la prospettiva dal capo che guida il
gruppo al collaboratore che ne fa parte. Si lavora sulle sue esigenze e sulla comprensione dei fattori che determinano la relazione che costruisce sia con il capo sia allinterno del gruppo.
Cosa potrebbe essere utile sapere per offrire un contributo professionale allorganizzazione e interagire meglio con il proprio
responsabile?
Quali dinamiche condizionano il rapporto tra capi e collaboratori?
Il corso consente di sperimentare diversi stili di collaborazione e
di esplorare le varie aree del ruolo, aiuta a riflettere sulle richieste organizzative e a trovare la propria sintonia lavorativa.
Attraverso giochi didattici e sperimentazioni sar possibile sondare gli ambiti di autonomia nei quali riconoscere la peculiarit
del proprio contributo e le leve di auto-motivazione. Elementi di
consapevolezza particolarmente utili in contesti di cambiamento
organizzativo.
Destinatari
Chi fa parte di gruppi di lavoro
Durata
2 giorni
Docenza
Francesco Muzzarelli
Parole chiave
Collaborazione, motivazione, relazione, autonomia

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CORSI

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Lavorare in unorganizzazione che cambia


Ci piace o non ci piace? Siamo favorevoli o resistiamo? A ogni
modo, quale che sia la risposta, con questa entit denominata
cambiamento, bisogna farci i conti.
Ma in definitiva che cos questo cambiamento allinterno delle
nostre organizzazioni?
Un nuovo organigramma, un nuovo ruolo, una nuova procedura
o pi semplicemente (?) le relazioni che ogni giorno si rinnovano
allinterno del contesto nel quale operiamo?
C la possibilit di vivere con equilibrio e soddisfazione queste
dinamiche professionali? E le emozioni negative come ansia e
preoccupazione sono davvero dei mostri da scacciare o una parte
inevitabile del nostro modo di prepararci a vivere il cambiamento?
Durante il corso i partecipanti acquisiranno elementi di teoria
dellorganizzazione e approcceranno metodiche utili ad ottenere una maggior flessibilit cognitiva e una miglior capacit di
concentrazione e pensiero strategico, abilit fondamentali per ricostruire equilibrio e benessere e che possono essere allenate in
totale autonomia.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Nicoletta Gava
Parole chiave
Cambiamento, benessere, emozioni, consapevolezza

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CORSI

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Alle radici dellinnovazione


Il corso si svilupper a partire dalla storia artistica del Rinascimento fiorentino, periodo in cui famiglie, tra cui quella de Medici, offrirono a personaggi come Leonardo da Vinci, Michelangelo
e altri ancora, la possibilit di esprimere e sviluppare il loro genio creativo.
I Medici credettero in loro incoraggiandoli e sostenendoli moralmente ed economicamente. Assumendosi la responsabilit della
buona riuscita delle loro opere, fecero s che la vita e il lavoro
di questi artisti diventassero parte integrante della cultura del
tempo.
Lo scopo del corso quello di lavorare sui temi legati alla propria
responsabilit e allassunzione del rischio, ma anche sulla fiducia, la delega e laccettazione dellerrore.
Altra tematica importante lintegrazione nel team per favorire
la creativit. I Medici riuscirono a creare i presupposti e i contesti adeguati affinch personaggi molto egocentrici potessero
raggiungere risultati di eccellenza.
Nel corso approfondiremo:
Lo sviluppo del pensiero creativo
La capacit di vivere nellincertezza e fuori da schemi rigidi
Lutilizzo del pensiero creativo/innovativo per imparare a stimolare i propri collaboratori
Lo sviluppo delle abilit per riuscire a trasmettere alle persone
fiducia e aiuto quando portano avanti linnovazione
Lintegrazione nel team per lo sviluppo e limplementazione
dellinnovazione.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Alessandro Rizzi
Parole chiave
Scoperta, innovazione, errore, rischio, cambiamento

La gestione del tempo nellera della fretta


Ognuno di noi quotidianamente si confronta con limpossibilit
di fare tutto e di gestire il tempo in modo efficace. Attraverso
questo corso cerchiamo di mettere ordine nel mondo che non sta
pi nelle agende. Unopportunit importante per valorizzare il
tempo, rispettando noi e gli altri e migliorando la qualit del nostro lavoro e della nostra vita.
Nel corso approfondiremo:
I vantaggi nella gestione del tempo
Lefficacia e lefficienza
Come definire i propri obiettivi e le priorit
Il quadrante del nostro tempo
Il metodo rar
Come portare a termine le cose fondamentali e buttare nel
cestino tutto ci che non lo
I rubatempo
Come delegare
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Francesco Gentili
Parole chiave
Gestione del tempo, organizzazione, metodo

CORSI

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CORSI

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Giochi sociologici
Allinterno di ogni gruppo di lavoro, di ogni impresa, di ogni processo, ci sono dei ruoli sociali. In ogni relazione che ha con gli
altri, il singolo portatore della sua soggettivit, ma anche di un
ruolo che gli viene attribuito e che interpreta, di sovrastrutture
che non dipendono esclusivamente da lui. La sottovalutazione di
questo aspetto, porta a incomprensioni e rende difficile capire il
comportamento degli altri.
Il corso servir ai partecipanti per dotarsi di unulteriore mappa
interpretativa delle organizzazioni e di conoscenze per comprendere meglio le dinamiche in cui ci si trova.
Per raggiungere questo scopo, abbiamo pensato di proporre una
delle cose pi serie che esistano in natura: giocare. Lo faremo con
Stefano Tomelleri, sociologo, docente dellUniversit di Bergamo,
che da anni propone i suoi Giochi sociologici, che abbiamo avuto
lopportunit di conoscere anche a Scuola Coop in ambiti di contesti formativi come Cittadinanza Cooperativa.
Il gioco un ambiente protetto in cui si ha lopportunit di sperimentare. Vestendo panni che non sono suoi, il partecipante interpreter un ruolo diverso e sar portatore, suo malgrado, di tutta
la sovrastruttura che ne consegue. Grazie allallegoria creata dal
gioco, potr rendersi conto in prima persona di priorit e disagi
legati al ruolo interpretato. E potr saggiare il modo in cui viene
visto dagli altri.
Nelle due giornate previste, i partecipanti saranno immersi in
due diverse situazioni di gioco, che permetteranno loro di raggiungere una maggiore consapevolezza sulle dinamiche che si
innescano quando diversi portatori di interesse interagiscono.
Avranno anche modo di riflettere su s stessi e sul significato del
loro ruolo.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Stefano Tomelleri
Parole chiave
Gioco, sperimentazione, consapevolezza, comprensione, ruolo, organizzazione, dinamiche

Lavoro, consumo e relazioni umane


Consumi, lavoro e relazioni umane sono tre concetti saldamente
legati. Se osservati come aspetti disgiunti, generano un puzzle di
conoscenze incompleto. In questo corso il benessere organizzativo,
i risultati e le tendenze di consumo sono osservati nel portato delle
loro concatenazioni.
Le sorti di unimpresa sono fortemente determinate dalla qualit
delle persone e dalle relazioni che costruiscono ed ampiamente dimostrato il legame positivo tra benessere sul lavoro e produttivit. I
lavoratori pi soddisfatti sono pi puntuali, pi collaborativi, si assentano e si ammalano di meno, fanno meno errori, sono pi efficaci
come risolutori di problemi e rendono i clienti pi soddisfatti.
Allo stesso tempo, cresce la consapevolezza della incapacit del consumismo di generare benessere. lapproccio stesso al consumo che
sta cambiando, non solo gli stili. La crisi del nostro modo di lavorare
si riflette nella crisi del nostro modo di consumare. In altre parole le
fratture nelle relazioni umane allinterno dellimpresa sono lo specchio delle fratture nelle relazioni allinterno della societ.
Ci sono dei segnali di cambiamento?
Assistiamo a un fiorire di nuove forme di consumo con tratti
sempre pi sociali e anche in ambito lavorativo si moltiplicano
le storie di successo di imprese che tendono a promuovere motivazioni non monetarie, collaborazione, creativit, assunzione di
responsabilit, rispetto per le persone.
Esplorare i cambiamenti in corso nellorganizzazione e nella cultura dimpresa significa proiettarsi anche su quelli futuri e possibili, quelli necessari e probabili e che riguardano il lavoro, lorganizzazione di impresa, il consumo, il marketing, la vita urbana,
la famiglia, la scuola, la sanit, la democrazia.
Una proposta rivolta a chi allinterno delle proprie organizzazioni volge lo sguardo nel medio periodo alla ricerca di percorsi
organizzativi e relazionali efficaci e non solo efficienti.
Destinatari
Responsabili di tutte le funzioni
Durata
2 giorni
Docenza
Scuola Coop, Stefano Bartolini
Parole chiave
Valori, organizzazione, motivazione, relazioni, economia, benessere

CORSI

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Qualit, sicurezza e leducazione


La vita quotidiana incrocia insistentemente la dimensione del
rischio e molti nostri comportamenti, nella sfera privata e familiare e in quella lavorativa, sono determinati dal conoscere,
misurare e valutare i rischi di cui ci sentiamo minacciati.
Le preoccupazioni per lambiente e il futuro della nostra societ, i rischi per la salute e per il nostro tenore di vita sono
alcuni dei terreni privilegiati delle nostre inquietudini. Eminenti studiosi descrivono la nostra collettivit come una societ del rischio, in cui il rischio il cuore della coscienza, morale, sociale e politica contemporanea. Certamente, da sempre
i rischi hanno accompagnato la storia degli esseri umani, ma
non c dubbio che oggigiorno la nostra sensibilit (e la nostra
sensazione di vulnerabilit) sia radicalmente cambiata, tanto
che niente si presenta se non con le fattezze di rischio. Ma non
solo la moltiplicazione dei rischi o una maggiore conoscenza
di essi quello che si sottolinea, ma piuttosto la trasformazione
della coscienza collettiva che porta a vedere qualsiasi avvenimento alla stregua di un rischio.
Nelle nostre organizzazioni il rischio , per lo pi, confinato in
alcune aree professionali, come la Qualit e la Sicurezza, in cui
lavorano colleghe e colleghi di elevata caratura tecnica. La scelta
tuttavia, il peso da assegnare ai pro e ai contro su ogni decisione, e cio la valutazione del rischio propriamente detta, non pu
risolversi in una questione squisitamente tecnica. Se governare
le societ del rischio significa scegliere il modo in cui ripartire le
conseguenze (anche della prevenzione) tra i cittadini e tra pubblico e privato (le vicende legate al recente terremoto nellItalia
centrale ne sono lultimo esempio); allo stesso modo nelle organizzazioni valutare il rischio intervenire sullassetto dei valori
di quella organizzazione.
Il tema e le sue implicazioni, organizzative, culturali, valoriali
potrebbe interessare lintera organizzazione cooperativa.
Le colleghe e i colleghi che nelle nostre cooperative lavorano per
la salute e per la sicurezza nel lavoro e per la qualit dei prodotti
che vendiamo e che mangiamo, si occupano anche delleducazione volta a tutelare un bene primario e indisponibile quale la sicurezza, individuale e collettiva.
Questo valore presente nelle loro attivit e si esprime nel rispetto delle norme ma soprattutto nella missione del loro lavoro:
togliere vulnerabilit alle persone loro affidate attraverso la tu-

DIARIO DI SEMINA

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DIARIO DI SEMINA

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tela della salute dei lavoratori e la tutela della salute dei consumatori, di tutti noi insomma.
Lesperienza di queste due comunit professionali, che si incontrano regolarmente a livello nazionale e mettono in comune approfondimenti teorici e soluzioni organizzative, ha prodotto modi
di convivenza, socialit e aiuto reciproco, esemplari e meritevoli
di essere meglio conosciuti dalle nostre organizzazioni.
Come ogni anno Scuola progetter con loro dei percorsi specifici
per curare laggiornamento tecnico professionale e aiutarli nello
svolgimento del loro lavoro di interpreti delle norme e delle regole
della sicurezza e della qualit in comportamenti, processi e procedure organizzativi. Ma anche in atteggiamenti, orientamenti
culturali e educativi. Un valore per lintera organizzazione.

Amministrazione, finanza e controllo


Le attivit relative a questa area sono realizzate, coordinate e
proposte da Laura Bini, in stretto collegamento con i referenti
delle cooperative e con ANCC.
Si tratta di interventi di tipo formativo consulenziale rivolti a
diverse figure professionali, tra cui molti Dirigenti, con un taglio
che risponde ad esigenze operative, culturali e strategiche.
Le novit in materia normativa, che generalmente comportano
conseguenze organizzative ed economiche, sono tempestivamente affrontate, spesso con un taglio personalizzato sulle esigenze
della Grande Distribuzione.
Si tratta talvolta di iniziative uniche, perch inesistenti sul
mercato.
Il lavoro da sempre articolato su due linee, luna a carattere
imprenditoriale, laltra a carattere normativo - istituzionale, con
quadrofedele come base e lingua comune di riferimento.
Con le attivit che si costruiscono via via anche sulla base delle
novit normative, economiche ed organizzative, si toccano temi
cruciali della gestione economica, finanziaria, fiscale e del personale.
Il programma effettivo delle attivit, basato su corsi, seminari e
interventi consulenziali, concordato con i referenti delle cooperative e ANCC viene comunicato con cadenza trimestrale, seguendo spesso la contingenza a cui la materia vincolata.
Per tutte le informazioni legate allo sviluppo di questarea di intervento e per eventuali richieste la referente Laura Bini.
laura.bini@scuola.coop.it

DIARIO DI SEMINA

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PRODOTTI DELLORTO
In questa sezione dellAlmanacco riportiamo una serie di proposte e attivit che sono nel patrimonio di Scuola Coop e che sono
attivabili e riprogettabili su richiesta delle cooperative.
La sezione Ri-Corsi rimanda a tutte le attivit formative che, pur
non essendo rientrate nel Diario di Semina di questanno, sono
ancora valide e perci sempre disponibili per esigenze specifiche.
Di seguito raccontiamo le esperienze nate in collaborazione con
le singole cooperative: materiali didattici, percorsi formativi, docenze su singole tematiche.
Infine riportiamo una serie di proposte che integrano lofferta
corsuale: si tratta di metodologie che presuppongono la personalizzazione dei contenuti per i diversi committenti.
Occasioni da costruire insieme.

PRODOTTI DELLORTO

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Ri-Corsi
Le attivit che insieme, nel tempo, abbiamo costruito e sperimentato sono state tante. Molte di queste sono state realizzate
fino ad esaurimento della richiesta, altre sono state sostituite da
nuove proposte che ogni anno prendiamo in considerazione per il
nostro Almanacco.
Ancora oggi per ci capita che venga richiesta lattivazione di
un corso non presente nellindice perch particolarmente adatto
a una situazione specifica o maggiormente efficace di altri nel
trattare una tematica.
Spesso anche noi, nel riprogettare le nostre attivit attingiamo a
questo bagaglio di esperienze che non dimenticato ma conservato, come tutte le cose che non vogliamo perdere perch prima o
poi ci serviranno di nuovo.
Per questo abbiamo pensato di mettere in evidenza non solo
quanto c di nuovo ma di rendere ancora disponibili tutte quelle attivit che hanno funzionato e che costituiscono ancora oggi
una valida alternativa e possono essere riattivate su richiesta.
Unoccasione non solo per ampliare il ventaglio di proposte offerte da Scuola Coop ma anche per lavorare in modo condiviso alla
loro progettazione.
Attingere a Ri-Corsi offrir a Scuola e alle cooperative lopportunit di lavorare su richieste specifiche, di costruire gruppi daula
per singola Cooperativa o misti e di adattare al meglio lattivit
scelta allesigenza attuale, collaborando alla sua rimodulazione
e progettazione.
Di seguito segnaliamo i gruppi di tematiche trattate nei Ri-Corsi. Per ragioni di spazio non possiamo proporre la descrizione
estesa di ogni corso, ma solo una lista. Potrete trovare la scheda
di tutti i Ri-Corsi sul sito di Scuola Coop. Per qualsiasi altra informazione potete rivolgervi allufficio Formazione della vostra
organizzazione.
Comunicare
In questa sezione si trovano le proposte pi strettamente connesse a questa abilit personale, che basilare nella vita e nel
lavoro e di tutti quanti noi, a prescindere dal ruolo. Troverete sia
corsi che insistono prevalentemente sulla consapevolezza delle
dinamiche comunicativo-relazionali sia proposte che vertono su
strumenti e metodi.

La comunicazione interpersonale e la conduzione dei gruppi di


lavoro
Comunicare in pubblico
Farsi ascoltare: gli strumenti del racconto
Larte di scrivere per il web
Orientare Il Gruppo
Iniziative che pongono lenfasi sulla dimensione del lavoro di
gruppo, modalit centrale per gran parte dei ruoli a cui ci rivolgiamo. Sono i corsi rivolti a chi conduce un gruppo o ne fa parte e
a chi vuole raggiungere i propri obiettivi professionali attraverso
la conoscenza, il coordinamento e la guida consapevole dei propri
collaboratori.
La gestione efficace delle riunioni
Visione e valori: comunicare senso nelle organizzazioni
Gruppi in scena: le costellazioni sistemiche
Il capo coach
Organizzare
Iniziative in cui emergono in modo netto i legami con alcuni degli snodi cruciali della vita organizzativa. Il tutto mai in chiave
meramente tecnica, ma a partire da un lavoro di consapevolezza
su contesti, relazioni e vincoli.
Errare umano, apprendere organizzazione
Peace keeping: negoziare nelle organizzazioni
Leggere e interpretare i bilanci
Per s ma non solo
Sono le iniziative pi legate alla conoscenza di s e allo sviluppo personale in senso lato. In questarea alcuni dei titoli classici
della formazione, che non perdono mai di valore e che ha senso
anche rifrequentare a distanza di qualche tempo.
Resilienza
Assertivit
Prendere decisioni
Risolvere i problemi
La gestione dello stress!
Altro che filosofia! Riflessioni e pratiche per agire in maniera
efficace

PRODOTTI DELLORTO

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PRODOTTI DELLORTO

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A casa delle cooperative


Riportiamo di seguito alcune delle iniziative che abbiamo svolto
su specifica richiesta delle cooperative.
Unicoop Tirreno
Si conclusa a inizio 2016 la formazione, in cooperazione con il
Settore Soci, di un gruppo di animatori delleducazione al consumo consapevole operante nelle scuole superiori di Livorno e
Grosseto. Il percorso era finalizzato a diffondere nelle classi un
metodo per ideare e realizzare progetti attorno al tema Volontariato sociale e dImpresa. Il primo progetto portato a termine
stata la torta equa e solidale ad opera dellIstituto Alberghiero
di Grosseto, che ha salutato lapertura dellIpermercato cittadino
in autunno.
Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno, Coop Amiatina, Coop
Bisenzio Ombrone, Coop Valdicecina, Coop Montagna Pistoiese, Coop Bucine e Coop Reno
Le cooperative hanno collaborato alla costruzione di un percorso
comune per allievi responsabili di punto vendita. Con il supporto di Scuola Coop sono state realizzate, a cavallo fra il 2015 e
il 2016, diverse attivit volte prevalentemente a promuovere e
agevolare il contributo dei partecipanti nella definizione del percorso.
Si partiti con una giornata di raccolta dei temi pi motivanti e
interessanti da trattare, che hanno costituito le basi su cui sviluppare gli incontri seguenti. Successivamente si lavorato sul
tema del ruolo attraverso tre filoni di ricerca che hanno coinvolto
in maniera attiva i partecipanti, con visite e interviste a imprese
operanti sul territorio, interessanti dal punto di vista dellorganizzazione e valorizzazione dei progetti interni di Cooperativa. Il
percorso si concluso con una giornata aperta di condivisione dei
lavori in cui sono stati presentati i progetti e se ne sono discusse
le tematiche con il docente Paolo Bruttini.
Sait
stata realizzata unedizione di Master Capi Negozio interamente dedicata alle cooperative del Trentino: SAIT, Coop Alto
Garda e Famiglie cooperative.
Coop Lombardia
Messa in cantiere nel 2016 la progettazione di un corso di due
giorni per Capi Reparto Iper e Super, realizzata in collaborazio-

ne con il settore formazione della Cooperativa. Il modulo stato


costruito con il contributo di un gruppo di Responsabili di Settore e Capi Negozio, che intervengono anche in aula. In novembre
le prime due aule pilota. Lestensione a tutta la popolazione dei
Capi Reparto prevista per il 2017.
Unicoop Firenze
Con lufficio di Presidenza e la Direzione soci di Unicoop Firenze abbiamo collaborato per preparare i lavori del convegno La
Partecipazione dei soci. A fronte di una richiesta di strumenti
per alimentare la partecipazione attiva dei soci abbiamo lavorato con i nostri colleghi proponendo e spiegando la gestione dello
strumento Diamante per favorire lascolto attivo e partecipato
degli oltre 400 intervenuti. Liniziativa ha ottenuto un ottimo riscontro da parte dei soci.

PRODOTTI DELLORTO

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Proposte metodologiche
La So! Coop
La So! Coop il gioco didattico realizzato da Scuola Coop ed entrato a pieno titolo tra gli strumenti formativi utilizzati per diffondere e consolidare la conoscenza su vari aspetti del mondo
Coop.
Non si tratta soltanto di uno strumento didattico, ma di unoccasione per apprendere in modo divertente, costruendo le conoscenze con il contributo proprio e degli altri.
Il gioco prevede un tabellone con domande aperte di difficolt
crescente.
Ogni squadra, a turno, prova a rispondere alle diverse domande,
mettendo in comune le conoscenze dei singoli e rielaborando le
diverse informazioni che emergono. In questo modo ogni gruppo
prende in considerazione ci che gi sa e arriva a costruire la
conoscenza specifica procedendo per diversi livelli di approfondimento.
Il gioco coordinato da un animatore che supporta le varie squadre nella formulazione della risposta, fornendo spunti di riflessione o suggerimenti per mettere in moto il processo di ricerca
e aggiungendo elementi di curiosit o dettaglio alle risposte dei
partecipanti.
La struttura di La So! Coop particolarmente
duttile, i contenuti possono essere personalizzati cos come la durata o la difficolt del gioco,
che possono variare a seconda delle esigenze.
in corso la preparazione di una versione aggiornata sugli sviluppi del Prodotto a Marchio.

PRODOTTI DELLORTO

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PRODOTTI DELLORTO

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Le animazioni di Scuola Coop


Comunicare contenuti e progetti in grado di coinvolgere i propri
interlocutori non sempre facile. Noi da sempre facciamo ricorso
anche a mappe visuali, immagini e video che facilitino la comprensione e la trasmissione di contenuti.
Nellultimo anno ci siamo messi in proprio. O meglio, grazie
alle competenze, alla fantasia e alla voglia di sperimentare cose
nuove di colleghi come Monia Nannini di Unicoop Firenze e amici-fornitori come Matteo De Nicol e Iacopo Landi, abbiamo prodotto due white board animation Alleati per cooperare e La
comunicazione e i tre episodi della saga La guerra dei mondi
in stop motion.
Per quanto riguarda la tecnica delle white board si tratta di disegni che, in tempo reale, rendono in immagini i concetti che la
voce narrante racconta.
Le stop motion invece hanno reso protagonisti della scena i nostri prodotti a marchio che in tre esilaranti episodi ci hanno portato a conoscere la vera vita di un prodotto nel supermercato.
E non poteva mancare una puntata dedicata alle novit del Prodotto a Marchio con una presentazione in grande stile delle nuove linee, un materiale utile per far conoscere in modo simpatico
i nuovi prodotti.
Vi invitiamo a guardarli sul nostro canale Youtube e a contattarci se interessati a sviluppare prodotti simili.
Capta: usare i dati, individuare opportunit di vendita
CAPTA un modello di lettura delle vendite che permette unanalisi dei comportamenti di acquisto dei clienti in un punto vendita. Inoltre rappresenta un supporto operativo per la produzione e la verifica di proposte di miglioramento.
CAPTA nato e si sviluppato nelle diverse edizioni del Master
dei Capi Negozio di Scuola Coop, in particolare nei moduli dedicati alla gestione del Conto Economico. Proprio questa genesi ne
garantisce applicabilit e potenzialit: uno strumento semplice,
ma non banale.
I tre dati intorno ai quali ruota questo modello sono: la captazione di reparto (fatti cento i clienti entrati in punto vendita quanti hanno acquistato al reparto X?) il numero di battute (questi
clienti che hanno acquistato al reparto X quanti articoli hanno
preso mediamente?) il valore della battuta media (quanto valevano mediamente questi articoli comprati?).

La lettura intrecciata di questi dati, sia in versione numerica


che grafica, permette uno sguardo diverso rispetto a quelli che
abitualmente diamo ai nostri report, ma soprattutto agevola una
lettura dei comportamenti di acquisto dei nostri clienti, di quelli
cio gi presenti in punto vendita.
Un pezzo in pi per ogni cliente per ogni giorno sarebbe forse
troppo ma perch non provarci?
CAPTA pu darci una mano ad orientare e focalizzare gli sforzi
in tale direzione. Diverse sono ormai le cooperative che conoscono e utilizzano lo strumento.
Strumenti di partecipazione
Da sempre, nella progettazione delle proposte formative di Scuola Coop il protagonismo dei partecipanti fattore critico necessario per la buona riuscita delle attivit. Negli ultimi anni abbiamo
sperimentato diverse metodologie didattiche sia per grandi che
per piccoli numeri. Alcuni di questi strumenti li utilizziamo nella
loro forma originale, altri sono il frutto delle nostre rivisitazioni e di un po di fantasia nellinventarci nuove applicazioni.
Con le nostre proposte crediamo di offrire risposta a tre ambiti
tipici delle dinamiche di gruppo:
La conoscenza reciproca dei componenti il gruppo
La facilitazione ed emersione di idee e proposte
Lanalisi e il confronto di diverse prospettive su un unico tema
Allo storico utilizzo dellOpen Space Tecnology (OST) si sono affiancate negli ultimi anni altre modalit che abbiamo testato
in occasione di nostri corsi o di richieste specifiche provenienti
dalle cooperative. Non le elencheremo perch ciascuna di queste
necessita di una dettagliata spiegazione e di un contesto di riferimento, ma vi invitiamo a contattarci qualora aveste voglia di
progettare e costruire insieme attivit di questo tipo.
Il Demografico
Dopo qualche anno di attivit il gruppo del Demografico ha interrotto i suoi incontri. Uno stop fisiologico per chi di lavoro non
fa il ricercatore.
Cosa rimane per il momento?
Unenorme soddisfazione per aver posto la prospettiva demografica come oggetto di analisi e riflessione per le scelte strategiche
delle cooperative.
Molti materiali che offrono panoramiche approfondite ma allo
stesso tempo agili sul nostro Paese e sulle sue regioni.

PRODOTTI DELLORTO

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PRODOTTI DELLORTO

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Segnaliamo anche con piacere una iniziativa di ANCC che con


il sito italiani.coop offre spunti davvero interessanti su questa
tematica.
Le domande che si posto il gruppo sono sempre attuali:
come impattano nelle nostre politiche commerciali, sociali e
del personale le dinamiche della struttura della popolazione? A
quali famiglie pensiamo quando strutturiamo le nostre offerte
di beni e servizi? E se siamo tutti daccordo nel dire che lintergenerazionalit un tema ineludibile per il benessere delle
organizzazioni, siamo sicuri di condividere anche il significato di
generazione? Classi di et? Culture condivise? Entrambe? E se
domani passa la legge sullo ius soli? Il milione di bambini coinvolto smetterebbe di essere straniero per legge e continuerebbe
a esserlo per bisogni e cultura?
E questi benedetti animali che vivono nelle nostre case li computiamo nella struttura delle famiglie o no? E che prodotti e servizi
vogliamo offrire per loro?
La demografia un po ci aiuta soprattutto nella prospettiva di medio periodo. Le inerzie sono tali che ci che succede dal punto di
vista della struttura della popolazione da qui a dieci anni facilmente prevedibile. Forse meglio conoscerlo bene prima di prendere alcune decisioni.
C poi il tema della popolazione al lavoro.
Grazie alla collaborazione con il Prof. Gustavo De Santis dellUniversit di Firenze, siamo in grado di offrire alle cooperative la
possibilit di censire i lavoratori, disegnando gli scenari della
struttura per et negli anni a venire. Alcune hanno gi ricavato
la propria situazione di dettaglio. Tema di particolare attualit
gi oggi, ma che si porr con maggiore forza nel prossimo futuro.
Scuola Coop ovviamente disponibile a condividere con chi fosse
interessato le conoscenze e la passione, cresciuta nel tempo, per
questi fenomeni.

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RINGRAZIAMENTI
Anche questanno avremmo una miriade di persone da ringraziare: tutte quelle che contribuiscono alla vita di questa impresa collettiva che
Scuola Coop.
Iniziamo con il Corsista Ignoto: facciamo davvero il possibile per accogliere chiunque faccia dei chilometri per arrivare fino a Montelupo per
qualsiasi nostra iniziativa, di una, due o pi giornate. Lo facciamo per
dovere professionale ma soprattutto per piacere. Il piacere dellincontro
con chi gioca con la nostra stessa maglia, quella di Coop, per in campi
e campionati diversi; nonostante tutto pu capitare che non riusciamo
a conoscere tutti. Ringraziamo allora il Corsista Ignoto che passato
questanno e che speriamo sia stato bene.
Ringraziamo Tutela Blu: lemblema del nostro Prodotto a Marchio che
questanno andato meritatamente in pensione dopo aver ruotato un
miliardo di volte tra lo scaffale e i carrelli: abbiamo fatto un bel pezzo
di cammino insieme, tante volte stato protagonista nelle nostre aule e
nei nostri schermi. Con lui ringraziamo i colleghi di Coop Italia, Roberto Nanni e tutto il suo gruppo di lavoro con cui collaboriamo per creare
eventi e materiali sui nostri Prodotti a Marchio.
Ringraziamo tutti gli attori del Contest: i protagonisti e le comparse,
i tecnici e il pubblico, gli amici e i familiari. Una parola per gli ospiti
esterni della giuria: Elena Granata, Serena Porcari, Maria Cristina
Origlia e Carmelo Rollo, hanno affiancato i nostri Albino Russo e Franco Susini con estrema professionalit ma anche tanta simpatia. Un
particolare ringraziamento al presidente della giuria Marco Pedroni:
se tutti i partecipanti del Contest si sono sentiti orgogliosi e gratificati
nel loro lavoro, molto lo devono allattenzione che la giuria ha dedicato
ai loro sforzi.
Ringraziamo tutti i nostri fruttivendoli: abbiamo girato i loro negozi
e sempre ci hanno accolti con calore e professionalit, sono calati in
massa a Montelupo per quattro giornate molto belle e stimolanti. Grazie quindi a tutti e in particolar modo a Claudio Mazzini che di queste
giornate stato ben pi che un sostenitore.
Grazie a Letizia Nucciotti che con la sua maestria culinaria ha reso i
nostri incontri un po pi buoni.
Grazie a Graziella Rondano che con somma invidia di alcuni di noi
andata in pensione e che in questi anni ha lavorato con noi con uno
stile professionale diretto, collaborativo, sempre corretto.
Un ringraziamento speciale ai colleghi che non sono pi in Comitato
Didattico, o perch hanno cambiato ruolo o perch sostituiti da altri
in un legittimo avvicendarsi. Elisabetta Montanari, Gianni Tasselli, Lia
Bussolari, Milena Vacirca, Barbara Zavatti e Fausto Mezzetti. Per molto
tempo abbiamo lavorato insieme e abbiamo costruito rapporti che vanno
molto oltre la contingenza.

ACCADDE DOMANI

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Tipografia ABC - Sesto Fiorentino
Illustrazioni e grafica
Fabrizio Silei
www.fabriziosilei.it

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