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Coop Contest. Abbiamo scelto un testo che non era stato pensato
per questo scopo. una reazione a caldo, regalataci poco prima
della fine di questavventura, come stata definita.
Ci sembrava significativo e bello, oltre a racchiudere molte delle
cose che anche per noi sono il Contest.
Ne hai gi sentito parlare del Coop Contest? Ti piacerebbe partecipare?
E da un inconsapevole s cominciata questavventura che, ora
che quasi conclusa, si rivela in tutta la sua pienezza e ti segna.
vero, poi si torna alla vita di ogni giorno, al lavoro che occupa
gran parte del tuo tempo, quel tempo che ti servirebbe per fermarti un attimo a pensare che bello confrontarsi, bello discutere,
anche animatamente, ma tanto da qualche parte si deve andare a
parare INSIEME.
Il Contest ti concede un po di tempo per sognare, per riprendere
anche in mano i libri, per conoscere, capire, rimanere un po intontiti davanti alla confusione della marea di idee che ogni testa
tira fuori. Il Contest ti punzecchia quella parte un po assopita del
cuore e della testa. Quella che pensa, che si interroga, che crea, che
distrugge anche per ricreare unidea nuova e condivisa. Il Contest
anche fare ritardo, sbellicarsi dalle risate, una pausa sigaretta
rubata, appoggiare e sostenere tutti gli altri, una pacca sulla
spalla, un non ti preoccupare, ce la farai e ce la faremo, cercare
la complicit dei propri compagni.
Grazie a chi riuscito a fotografare attimi di panico, di gioia e di
lacrime, grazie per il supporto tecnico, grazie per la pazienza, grazie per aver ridestato quella sensazione che si ancora in tempo
per learn to fly.
Questanno la grafica dellAlmanacco propone i dieci progetti della terza edizione del Coop Contest seguendo il fil rouge del circo.
Nella metafora, il circo inteso come valorizzazione delle differenze e delle peculiarit di ognuno. Un luogo dove ci si diverte e
che fa divertire, dove si sperimenta e si creano meraviglie.
I progetti sono raccontati come se li declamasse un banditore, e
sono accompagnati come di consueto dallarte di Fabrizio Silei,
che ringraziamo con affetto per la professionalit, linvenzione e
la bellezza che ci regala ogni anno.
N.B.: Nessun partecipante stato maltrattato durante la realizzazione di questo Contest.
Lettera ai cooperatori
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Oltre il confine
Coop Contest: idee per Coop
Seminari di psicologia per cooperanti consapevoli
Laboratorio sul linguaggio
Il Prodotto a Marchio Coop: un bene comune!
In Corso dOpera
La grande guerra
Ortofrutta: un territorio di confine
Un reparto lanno: 2017?
Noi. Scuola Coop
Scuola Coop Online
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Diario di semina
42 Percorsi
52 Corsi
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Qualit, sicurezza e leducazione
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Amministrazione, finanza e controllo
Prodotti dellorto
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70 Ri-Corsi
72
A casa delle cooperative
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Proposte metodologiche
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Ringraziamenti
Contatti
Via Sammontana, 39
50056 Montelupo F.no (FI)
Tel. 0571 53271
Fax. 0571 5327220
segreteria@scuola.coop.it
www.scuolacoop.it
LETTERA AI COOPERATORI
Cari cooperatori,
il nostro Paese spaccato. Abbiamo la fortuna di scrivere prima
che il referendum costituzionale abbia avuto luogo. Se avr vinto
il s avremo una Costituzione di parte anzich un bene comune,
con il no avremo come minimo una divisione basata su un assunto banale come quello tra innovatori e conservatori.
Uno dei tanti esempi di dicotomia, cio del ragionare per opposti, che, generalmente, hanno leffetto di costruire schiere
contrapposte di tifosi, talmente impegnati nel tentativo di vincere da diventare progressivamente dimentichi del merito delle
questioni. Generalmente dimentichi delle altre persone. Cosa cui
assistiamo in politica come in economia, nei rapporti internazionali come allinterno degli stessi Stati, nei talk show come nei
programmi di intrattenimento.
La societ, la vita concreta delle persone, pi complessa. Certo
le divisioni ci sono: le classi sociali sembrano essere state sostituite da trib. Cova un rancore che si manifesta attraverso
pi di un segnale debole e che molti potenti non vedono perch
fisicamente separati dalla realt, inchiodati nel qui e ora delle
compatibilit finanziarie o della contingenza politica.
Ma esistono anche tali e tante esperienze di innovazione sociale, di condivisione e cooperazione, di economia civile, da far ben
sperare. Si tratta di tante persone, giovani e meno giovani, che,
a dispetto di chi alimenta anche la conflittualit generazionale,
costruiscono contesti di lavoro aperti, luminosi. Nei quali le idee
non sono private, ma al contrario messe in comune.
Luoghi che prevedono un maggiore equilibrio tra verticalit e
orizzontalit nelle organizzazioni, a differenza di quelle funzionali e gerarchiche nelle quali non si vive bene e che fanno la loro
parte nellalimentare la crisi, spesso inadatte anche a raggiungere i risultati economici che si prefiggono.
Luoghi nei quali si pratica il bene comune laicamente, senza aspirare a una perfezione ideologica e immaginaria, senza negare contraddizioni e conflitti. Nei quali si concepisce limpresa come uno
dei momenti della vita e non come una situazione a parte che deve
funzionare con altre logiche ( il mercato bellezza, e tu non puoi
farci niente!) a dispetto del benessere di chi li abita. Modi di stare
insieme e operare nei quali parola e pensiero sono diffusi e non
confinati in qualche enclave, non ostacolati da schemi organizzativi che producono indifferenza.
La societ in cui siamo immersi, che subiamo ma anche legittimiamo con la nostra presenza e le nostre azioni mai neutre,
solcata da fratture che stanno cambiando il territorio fisico e
mentale, molto pi rapidamente di quanto non possano le capacit di comprensione e adattamento.
Il lavoro perde
senso, frantumato
da logiche economiciste che ne negano
il valore umano e
sociale.
Le differenze di
reddito sono sempre pi marcate
e provocano lacerazioni e divisioni tra le persone,
alimentando
rancori che diventano populismo animato
da linguaggi
e comportamenti
aggressivi.
Provocando
addirittura adesioni massicce a formazioni che sembrano una riedizione delle filosofie e pratiche autoritarie del Novecento,
soprattutto nazifasciste. Preoccupanti perch forma degenerata
di una ricerca di protagonismo e orgoglio sociale che i modelli
economici e politici degli ultimi decenni hanno smantellato.
Le ragioni economiche, un modo raffinato per dire che non
quadrano i conti (troppo spesso per investimenti sbagliati per
cui non pagano i responsabili), diventano un ulteriore occasione
per sottolineare differenze di rango, dominanza ed esclusione.
I gruppi dirigenti del Paese sono spesso distanti dai problemi
che dovrebbero affrontare e in qualche caso sono diventati addirittura uno dei problemi da affrontare.
La forbice tra i pochi ricchi e il resto della popolazione si allarga sempre pi. Scompare il ceto medio, e i suoi reduci, coloro
che stanno bene nel qui ed ora, potrebbero trovarsi sul lastrico
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ACCADDE DOMANI:
ATTIVIT DI ALTRA FORMAZIONE
Siccome viviamo in un mondo in cui prevalente il ragionare per
opposti (o cos o pom, o con me o contro di me) abbiamo il fondato sospetto che quando si parla di Alta Formazione si abbiano
in mente anche attivit di bassa formazione (in questo caso non
si capisce perch non si dismettano o si migliorino fino a farle
diventare alte).
Generalmente quando si parla di Alta Formazione si pensa che
alti debbano essere i docenti e altrettanto alti i partecipanti.
Laltezza a cui si fa riferimento non ha a che fare con il sistema
metrico decimale, ma con lo status, vero, presunto o auspicabile. Si parla di Alta Formazione, quindi, quando abbiamo a che
fare con contesti ritenuti di elevato livello, talvolta indipendentemente dai contenuti formativi, che possono risultare secondari.
Ragion per cui non stupisce che si considerino interventi di Alta
Formazione anche (non solo) i soliti argomenti stantii e scientificamente opinabili purch tra i docenti figuri qualche indiscutibile barone universitario oppure qualche partnership con
Business School da annoverare come garante della propria formazione.
A Scuola Coop consideriamo Alta Formazione tutto ci che non
odora di formattazione e questo indipendentemente dal censo
di chi vi partecipa. Non distinguiamo tra attivit di alto e basso livello. Semmai possiamo distinguere tra attivit pi o meno
tradizionali e pi o meno originali, ma cercando di raggiungere
sempre unalta qualit, che anche qualit di rapporto con le
persone che arrivano o che raggiungiamo nelle loro sedi.
Per questo abbiamo deciso di intitolare questa sezione Attivit di
Altra Formazione.
Qui confluiranno corsi di particolare pregio dal punto di vista
della metodologia, oppure sperimentazioni su argomenti solitamente ritenuti, a torto, marginali. Oppure ancora tutte quelle
attivit che prevedono anche il raggiungimento di risultati non
predefiniti.
Altra Formazione, quindi, rivolta anche a quei Dirigenti che oggi
si ritrovano ad affrontare problemi inediti sui quali non esistono
risposte predefinite, consulenze certe, algoritmi risolutivi.
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Oltre il confine
Una strada che ancora sentiamo di poter percorrere quella dei
seminari Oltre il Confine, senza rischio di ripassare dagli stessi
luoghi, cio di ripeterci, ma con la certezza di incontrare ancora
paesaggi simili e tra loro collegabili, pur partendo da ambiti diversi.
Per lanno a venire vorremmo superare il confine per cui ci percepiamo cooperative di distribuzione di prodotti di largo consumo (dalle famose scatolette, alla telefonia, ai carburanti) e porci
come attori fondamentali nella filiera del cibo.
Un piccolo passo indietro.
I primi due anni abbiamo interpretato landare oltre il confine
esplorando organizzazioni diverse da Coop, per ragione sociale e
cultura. Abbiamo scelto di usare la bussola delle domande epocali, che si aprono per tutte le organizzazioni: Come si forma una
classe dirigente? Quale patto intergenerazionale allinterno delle
imprese? Quale welfare?
Lanno scorso i confini idealmente valicati sono stati invece quelli dellagire quotidiano, alla ricerca di temi destinati, a breve, ad
aprire interrogativi alti per Coop. Ci siamo chiesti, ad esempio,
che impatto possano avere domani le pratiche di economia collaborativa, facilitate dalle piattaforme tecnologiche, sullessere
cooperative e sul futuro della relazione con i soci. Tutto ci che abbiamo prodotto lo trovate archiviato nel nostro capiente sito, nella
sezione Magazzino delle idee.
Il prossimo anno ripartiamo dal cibo e dagli interrogativi che
questo pone. Perch questa scelta? I cambiamenti che ruotano
attorno al cibo e alla sua produzione sono cos importanti che
occorre approfondirli e interpretarli. Il cambiamento delle quantit e della composizione dei consumi pu aprire nuovi spazi, di
pensiero innanzitutto, per Coop.
Il dato non destinato a cambiare che il cibo costituisce ci che
siamo, influenza la nostra salute e la sua produzione modifica
lambiente cos come nessunaltra.
Passato il clamore di Expo, approvata la legge sulle donazioni
alimentari che per mille versi ci ha visto protagonisti, tante rimangono le questioni aperte quando si parla di cibo. Senza pretendere di esaurirle, proviamo a costruire una mappa che ponga
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concetti, idee e possibilit di azione pi rigorosi di quelli che normalmente vengono legittimati nel e dal mondo del lavoro, e utili
anche a ripensare il nostro rapporto con i soci e i clienti. E soprattutto capaci di prendere in considerazione la vita delle persone. Anche la nostra. Inseriremo momenti di studio specifici su
temi economici e commerciali con studiosi e testimoni del mondo
della finanza e del commercio.
Il ciclo quindi rivolto a tutti, ma siamo sicuri che chi si occupa
di commerciale, potrebbe trovare pi di un motivo utile per partecipare. Vero che le difficolt sono molte e il tempo per prendere parte ad attivit che non siano immediatamente operative
sempre meno. Ma torna bene in questo caso la storiella del
camminatore che trova sul sentiero un taglialegna impegnato
a segare dei tronchi. Si accorge che la sua sega ha i denti consumati e gli suggerisce di affilarla. La risposta del taglialegna
illuminante: Sta scherzando? Non ho tempo da perdere, devo
lavorare!.
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Le parole: una cosa molto concreta se vogliamo capire come funzionano i nostri contesti, che tipo di relazioni vogliamo stabilire
tra noi e chi ci circonda, se vogliamo capire non tanto i valori a
cui facciamo riferimento, quanto quelli che pratichiamo concretamente.
Dipendenti, unit di costo, collaboratori, impiegati, primi secondi
terzi quarti livelli, risorse umane, capitale umano, crediti e debiti
formativi, cassetta degli attrezzi. Questi alcuni semplici esempi di parole in uso nel mondo delle imprese, comprese le nostre
cooperative. Quelle con cui definiamo i nostri rapporti. Ma potremmo ugualmente indagare i linguaggi commerciali, intrisi di
termini guerreschi e militari, o luso degli inglesismi e delle retoriche manageriali che, talvolta inadeguate anche per le stesse
imprese, hanno finito addirittura per entrare nelle nostre vite
private e affettive, con effetti non certo positivi.
Come si parla in Coop oggi? Come si parlava trenta, venti, dieci
anni fa? possibile rintracciare un cambiamento nei linguaggi e
quindi nelle organizzazioni e nei sistemi di valori praticati? Che
tipo di mondo contribuiamo a costruire con i nostri linguaggi? Li
produciamo o li subiamo? Li possediamo o ne siamo posseduti?
A partire da queste domande, utilizzando i risultati di una ricerca sul linguaggio in Coop che abbiamo effettuato grazie alla
disponibilit di cinque cooperative, abbiamo previsto quattro incontri a carattere teorico-pratico che saranno condotti dal Prof.
Adriano Zamperini.
Infine prevista una parte seminariale di dialogo con studiosi,
filologi, giornalisti, scrittori con cui cercheremo di approfondire il
legame tra il linguaggio che comunemente utilizziamo e i significati impliciti di cui siamo portatori inconsapevoli. Si tratta di
un laboratorio. Quindi aperto alla sperimentazione e a prendere
in considerazione eventuali esigenze specifiche dei partecipanti.
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In Corso dOpera
Stiamo progettando un nuovo percorso per dirigenti e quadri in
ruolo.
Premessa
Fino al 2012 la Scuola ha proposto il Master Domino. Lo aveva
ereditato da ANCC settore Formazione e Lavoro che lo organizzava nello scorso millennio.
Si trattava di un percorso usato dalle cooperative come accompagnamento delle persone verso ruoli dirigenziali o comunque
di alta responsabilit. Da alcune veniva individuato anche per
linserimento di nuovi assunti direttamente in ruoli gestionali.
stato un percorso che ha creato, anche non consapevolmente, una
comunit che ancora oggi a distanza di anni condivide ricordi,
contatti e istanze.
Cosa successo nel 2012? Una crisi di iscrizioni, per cui il gruppo
nei successivi 2-3 anni non ha raggiunto i 10 iscritti. Il percorso
stato sospeso. Nelle cooperative sono diminuiti sia i dirigenti di
nuova nomina che i nuovi assunti di livello.
A distanza di 5 anni lintento quello di ricostruire un percorso per quadri e dirigenti in ruolo, superando il vincolo (informale, ma di fatto forte in passato) dellimminente passaggio
di ruolo.
Il titolo e gli obiettivi
Chiamarlo Domino non aiuterebbe a superare gli ostacoli che
hanno indebolito le partecipazioni negli ultimi anni. Per cui lesigenza quella di cambiare il titolo.
Si mantengono, aggiornandoli, gli obiettivi formativi.
Da un lato quello di attribuire un senso condiviso allessere responsabili nella propria Cooperativa, mettendo in comune e in
discussione le pratiche organizzative correnti e dando corpo a
uno stile cooperativo di conduzione dei gruppi. Il percorso insister in questo senso sulla consapevolezza della cultura organizzativa, un elemento che ognuno contribuisce a definire, con i
comportamenti e le scelte quotidiane.
Dallaltro lato il percorso apre scenari ed esplora i temi di confine per le cooperative. Alcuni dei singoli moduli trattano temi
non ancora di ordinaria amministrazione ma di cui si intuisce la
centralit nel futuro prossimo. Queste tematiche hanno bisogno
per loro natura di una revisione costante.
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La grande guerra
Le due edizioni de La grande guerra che abbiamo realizzato sono
state interessanti e positive, almeno a giudizio di chi vi ha partecipato. Unoccasione per riflettere sulla fenomenologia delle organizzazioni uscendo dai sentieri noti, per solcare anche quelli
reali dove i nostri nonni, non molto tempo fa, hanno combattuto
morendo o tornando irreversibilmente trasformati.
La modernit aveva reso possibile, con la produzione di nuove
armi e lindustrializzazione dei rapporti umani, una forma di
guerra sconosciuta nei secoli precedenti, ma anche un tipo di societ inedita. Fu, infatti, uno sconvolgimento totale, non solo per la
guerra in s, per gli effetti sul campo, ma anche per le conseguenze
sociali e civili. Pochi sanno, ad esempio, che il massiccio impiego
di uomini sul fronte rese necessaria e possibile lemancipazione
di molte donne che iniziarono a occupare posti di responsabilit e
a svolgere mestieri tradizionalmente appannaggio degli uomini.
Ci sconvolse unopinione pubblica maschile e maschilista che alla
fine della guerra riconquist velocemente le posizioni perdute. Ma
molte donne non si arresero. Effetti paradossali che testimoniano
la complessit dei fenomeni sociali.
La Prima guerra mondiale condizion in profondit la vita sociale, politica e umana del nostro Paese. Il rapporto tra chi governa
e chi governato fu segnato in modo tale da far sentire ancora
oggi i propri effetti, riconoscibili anche nei modelli e nei linguaggi delle nostre organizzazioni. Temi che costituiscono il nostro
concreto paesaggio quotidiano.
In occasione del centenario si sono moltiplicate le celebrazioni,
gli esercizi di memoria, la pubblicazione di film e libri. Molta di
questa produzione interessante e potrebbe sembrare inutile o
marginale, per noi, promuovere unattivit su questo tema. Un
interessante libro, ora introvabile, pubblicato negli anni Novanta da Giuseppe Zaccuri per Il Sole 24 ore, LOrganizzazione Invisibile, parla proprio di questo: ruolo dei dirigenti, pensiero strategico, organizzazione, motivazione, incentivi premi e punizioni,
obbedienza, risultati. Temi manageriali visti attraverso quattro
anni di storia sconvolgenti. La storia di quel conflitto, le battaglie
dellIsonzo, di Caporetto, dellAltipiano di Asiago, ci parlano di
come si concepiscono i ruoli, di come si pensano e si applicano le
strategie; di come talvolta alcune logiche gerarchiche impediscano di riconoscere la realt e gli errori che si commettono; di come
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spesso ci capiti di forzare la realt per adattarla ai nostri pensieri piuttosto che il contrario. Ci parlano del rapporto tra strategia
e tattica; di come il linguaggio sia parte integrante di unorganizzazione, della maggiore o minore distanza tra dirigenti e realt;
ci parlano di come una certa idea di organizzazione industriale
influenzi e finisca per determinare la vita delle persone; di come
una certa insana idea di obbedienza possa diventare un valore
assoluto a dispetto del buon senso e del rispetto della vita umana. E anche dei risultati da ottenere.
La Grande Guerra ci parla in modo concreto di organizzazione,
relazioni, linguaggio, strategia, cultura organizzativa, ruolo dei
dirigenti, motivazione, premi, incentivi, gruppo, individui. Temi
che non hanno sulla confezione una data di scadenza, ma che
non possono essere affrontati con soli due o tre giorni di formazione episodica. Per questo abbiamo pensato che questa sperimentazione potr diventare uno dei moduli dei nostri percorsi
pi lunghi. infatti necessario un prima e un dopo per apprezzare e fare tesoro degli stimoli che questa storia offre.
Intanto ci siamo dati un obiettivo. Il 2018, simbolicamente centenario della fine della guerra, come orizzonte in cui predisporre
un materiale didattico che differenzi Coop nel trattare temi che
non riguardano la storia passata, ma la nostra contemporaneit.
Ci aiuteranno alcuni colleghi partecipanti al corso che hanno
portato le loro testimonianze: lettere e diari dei loro nonni che
hanno preso parte proprio alle Battaglie dellIsonzo. Testimonianze toccanti che riguardano tutti noi ancora oggi.
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Appaiono evidenti le potenzialit, ancora inesplorate, del reparto: ce ne siamo accorti grazie al contributo di alcuni responsabili
di supermercato, che con la loro voglia e capacit di sperimentare hanno ottenuto risultati rimarchevoli, e grazie alle esperienze
riportate dai responsabili di settore di tutte le cooperative.
Quali sono allora i giusti confini del reparto? Ce lo siamo chiesti scegliendo il titolo delliniziativa e poi durante le giornate
passate insieme. Continueremo a farlo, sia con incontri a Scuola
Coop, sia sperimentando una modalit di condivisione on line,
cio una community di settore che permetta di superare i confini
spazio-temporali del lavoro. Ne parliamo pi diffusamente nel
capitolo Scuola Coop Online.
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Dopo un po ci siamo detti che sarebbe stato bello raccontare tutte queste cose e molto altro in un progetto pi organico. Abbiamo pensato di farlo riproponendo articoli di giornali e riviste
estere riguardanti la grande distribuzione, ma anche leconomia sociale, le nuove tecnologie ecc. Non sar una traduzione
letterale, bens un commento, una rielaborazione, una ricerca di
connessioni fra fonti diverse. Per ora il progetto solo in nuce.
Unidea che stiamo sviluppando, ma nella quale crediamo molto,
perch riteniamo che il confronto con la diversit sia una prerogativa imprescindibile per produrre conoscenza.
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DIARIO DI SEMINA
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Percorsi
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Corsi
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Comincio da capo
La collina delle meraviglie: valorizzare i collaboratori
La comunic-azione
Collaborare
Lavorare in unorganizzazione che cambia
Alle radici dellinnovazione
La gestione del tempo nellera della fretta
Giochi sociologici
Lavoro, consumo e relazioni umane
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DIARIO DI SEMINA
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Percorsi
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PERCORSI
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I Percorsi sono attivit di pi moduli rivolte a gruppi non necessariamente omogenei per ruolo.
La sezione include sia proposte nuove che alcune attivit storiche della Scuola.
La caratteristica che accomuna i Percorsi quella di essere divenuti, nel tempo, dei veri e propri laboratori, capaci di rispondere
alle esigenze formative dei gruppi che si creano, intrecciando il
programma predefinito con i temi e i contenuti che emergono dal
lavoro in aula con i partecipanti.
Le proposte qui presentate rispondono a due sostanziali esigenze
delle organizzazioni del nostro sistema: contribuire allo sviluppo
professionale dei partecipanti e al tempo stesso favorire cultura
interfunzionale e prospettiva di innovazione. Le varie esperienze accumulate, permettono a Scuola Coop di costruire su solide
fondamenta la progettazione, favorendo un equilibrio dinamico
tra le novit di contenuto e di metodo da una parte e argomenti
ormai classici dallaltra.
In queste attivit, le pi lunghe come numero di giornate e arco
temporale, lobiettivo di costruire e valorizzare la propria crescita professionale si realizza allinterno di un contesto relazionale
in cui i saperi soggettivi e organizzativi dei singoli possono essere messi a disposizione di tutto il gruppo: non viene proposta una
formazione accademica ma si studiano sistemi
e attivit a partire dalla nostra specifica realt
economica, sociale e valoriale.
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PERCORSI
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PERCORSI
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PERCORSI
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Cittadinanza Cooperativa
Il percorso rivolto a chi nel proprio sviluppo professionale cerca un contesto di riflessione e apprendimento in cui si riempia
di senso la cittadinanza cooperativa, cio lagire consapevole
delle persone che lavorano allinterno delle nostre organizzazioni.
La cittadinanza cooperativa , nella nostra accezione, la cultura
che ci accomuna, lappartenenza che ci motiva, ma anche una
visione del futuro.
Per questo percorso non pensiamo a una proposta monolitica e
pre-confezionata. Al contrario: siamo pronti a cogliere quanto
emerger dal gruppo e ad accogliere le varianti la famosa biodiversit che rafforza la specie.
Quali buone pratiche tengono assieme benessere delle persone,
sostenibilit economica e sostenibilit ambientale? Quali relazioni ha senso instaurare con le realt emergenti di innovazione
sociale e con gli attori del territorio che hanno aspettative nei
confronti di Coop? Queste alcune delle domande guida.
Abbiamo provato a mettere insieme, e successivamente selezionare, tutto il bagaglio di esperienze e di studio accumulato negli
ultimi anni grazie alla frequentazione di studiosi del calibro di
Luigino Bruni, Miguel Benasayag, Alberto F. De Toni, Adriano
Zamperini, Francesco Varanini e altri. Con loro abbiamo realizzato seminari e gruppi di studio, i cui contenuti meritano di essere messi a disposizione e fatti circolare. La nostra ambizione, con
questo percorso, quella di diffondere, far conoscere, declinare
nel nostro mondo e nei contesti che ci sono vicini le loro idee e le
proposte, mettendo a fuoco i collegamenti densi e molteplici
che esistono tra i vari autori.
Inoltre inviteremo di persona, come nella prima edizione, il
Prof. Stefano Tomelleri, sociologo dellUniversit di Bergamo e la
Prof.ssa Elena Granata, urbanista del Politecnico di Milano.
Tutto questo intreccio di idee e stimoli trover poi una prima
sedimentazione in una proposta progettuale elaborata dai partecipanti per declinare le logiche e le pratiche di cooperazione (sia
allinterno dei confini organizzativi che oltre) contando su una
ricchezza di punti di vista realmente ampia.
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Destinatari
Responsabili di tutte le funzioni. Di interesse anche per chi opera nellArea Soci e per i Responsabili di punto vendita
Durata
8 giorni
4 moduli di 2 giorni ciascuno pi eventuale
lavoro di intermodulo per la
presentazione dei progetti
Docenza
Scuola Coop, Stefano Tomelleri,
Elena Granata, Testimonianze
interne e esterne a Coop
Parole chiave
Identit,
appartenenza,
cooperazione,
ricerca,
economia civile,
complessit, progetti,
responsabilit, motivazione
PERCORSI
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PERCORSI
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c orsi
CORSI
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In questa sezione si trovano le attivit che si articolano normalmente in due giorni e toccano temi trasversali, basilari nel lavoro
di chiunque, a prescindere dal ruolo.
Si tratta di proposte che approfondiscono il concetto di relazione
da prospettive diverse: la leadership, le dinamiche di gruppo, la
comunicazione, lorganizzazione e la gestione. Sono tutte tematiche che riguardano il nostro stare con gli altri e che, talvolta,
necessitano di essere trattate in modo mirato per comprendere
meglio alcuni aspetti di comportamenti e fenomeni di contesto
che interessano il nostro quotidiano e le abilit professionali su
cui stiamo lavorando.
I corsi sono unoccasione per accrescere la propria consapevolezza, acquisire strumenti e metodi duso quotidiano, riflettere sui
fenomeni che interessano le nostre organizzazioni in un contesto
che favorisce una momentanea presa di distanza dai modi abituali di lavorare, lo scambio di esperienze e il tempo per riflessioni e attivit che agevolano lapprendimento.
Comincio da capo
Chi chiamato a guidare un gruppo di lavoro ricopre un ruolo
delicato e fondamentale: orientare il gruppo nel realizzare risultati di qualit, costruire un contesto aperto in cui non manchino
il sostegno, lesempio e sia favorita la partecipazione di tutti.
Questo percorso propone di lavorare sulle capacit di guida e
direzione di capi da poco in ruolo, attivando le aree di interesse
di ognuno per consolidare la consapevolezza di se e affrontare la
quotidianit con le sue fasi pi stressanti e gli eventi non previsti, per valorizzare il portato relazionale di ogni gruppo tale da
permettere di coinvolgere i propri collaboratori delegando loro
responsabilit e definendo percorsi di crescita professionale.
I partecipanti sperimentano cos le varie dimensioni relative al
ruolo di direzione, apprendendo comportamenti che consentano
di equilibrare e integrare obiettivi economici, organizzativi, relazionali e di sviluppo della squadra, in coerenza con il contesto
cooperativo.
La metodologia formativa e attiva ed esperienziale, i partecipanti sono coinvolti in un processo che valorizza anche la famiglia
professionale dei responsabili, integrandone le differenze (di et
e anzianit professionale, di conoscenze ed esperienze, di genere
e cultura). Il lavoro in aula prevede la combinazione di strumenti
e tecniche manageriali e sperimentazioni derivate da varie discipline (per es. quelle espressive come il teatro, larte, la scrittura).
Destinatari
Neo o futuri responsabili di gruppi di lavoro
Durata
3 giorni
1 modulo da 2 giorni pi 1 giorno di follow-up
Docenza
Alberto Robiati
Parole chiave
Guida, organizzazione, motivazione, fiducia, delega, collaborazione
CORSI
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CORSI
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CORSI
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La comunic-azione
Ogni nostro gesto, parola, azione, comunica. Anche un silenzio
comunica in modo eloquente, e perfino la durata di una pausa.
Cosa comunichiamo dipende da noi, cio dalle intenzioni dellemittente, ma in proporzione maggiore dalla lettura che del messaggio fanno i riceventi, ciascuno dotato di un proprio sistema
nervoso e di un universo valoriale unico. Per non parlare di
quanto contino il contesto, cio lambiente fisico e immateriale, le
culture, le convenzioni, e soprattutto la relazione esistente tra le
persone che tentano di mettersi o sono in comunicazione.
Come ci si orienta nel dedalo della comunicazione interpersonale?
Queste due giornate, dal taglio esperienziale, aiutano chi muove
i primi passi nella comprensione delle dinamiche comunicative e
relazionali e forniscono elementi utili alla comprensione di buona
parte dei conflitti che non riusciamo a comprendere usando il senso comune.
Destinatari
Tutte le figure aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Scuola Coop
Parole chiave
Guida, organizzazione, comunicazione, relazioni, consapevolezza, conoscenza di s
Collaborare
Molte proposte formative sono rivolte ai responsabili di gruppi
di lavoro. Riflettere sulle loro capacit di guida sembra essere un
tassello importante per il funzionamento dei gruppi.
Questo corso sposta invece la prospettiva dal capo che guida il
gruppo al collaboratore che ne fa parte. Si lavora sulle sue esigenze e sulla comprensione dei fattori che determinano la relazione che costruisce sia con il capo sia allinterno del gruppo.
Cosa potrebbe essere utile sapere per offrire un contributo professionale allorganizzazione e interagire meglio con il proprio
responsabile?
Quali dinamiche condizionano il rapporto tra capi e collaboratori?
Il corso consente di sperimentare diversi stili di collaborazione e
di esplorare le varie aree del ruolo, aiuta a riflettere sulle richieste organizzative e a trovare la propria sintonia lavorativa.
Attraverso giochi didattici e sperimentazioni sar possibile sondare gli ambiti di autonomia nei quali riconoscere la peculiarit
del proprio contributo e le leve di auto-motivazione. Elementi di
consapevolezza particolarmente utili in contesti di cambiamento
organizzativo.
Destinatari
Chi fa parte di gruppi di lavoro
Durata
2 giorni
Docenza
Francesco Muzzarelli
Parole chiave
Collaborazione, motivazione, relazione, autonomia
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Giochi sociologici
Allinterno di ogni gruppo di lavoro, di ogni impresa, di ogni processo, ci sono dei ruoli sociali. In ogni relazione che ha con gli
altri, il singolo portatore della sua soggettivit, ma anche di un
ruolo che gli viene attribuito e che interpreta, di sovrastrutture
che non dipendono esclusivamente da lui. La sottovalutazione di
questo aspetto, porta a incomprensioni e rende difficile capire il
comportamento degli altri.
Il corso servir ai partecipanti per dotarsi di unulteriore mappa
interpretativa delle organizzazioni e di conoscenze per comprendere meglio le dinamiche in cui ci si trova.
Per raggiungere questo scopo, abbiamo pensato di proporre una
delle cose pi serie che esistano in natura: giocare. Lo faremo con
Stefano Tomelleri, sociologo, docente dellUniversit di Bergamo,
che da anni propone i suoi Giochi sociologici, che abbiamo avuto
lopportunit di conoscere anche a Scuola Coop in ambiti di contesti formativi come Cittadinanza Cooperativa.
Il gioco un ambiente protetto in cui si ha lopportunit di sperimentare. Vestendo panni che non sono suoi, il partecipante interpreter un ruolo diverso e sar portatore, suo malgrado, di tutta
la sovrastruttura che ne consegue. Grazie allallegoria creata dal
gioco, potr rendersi conto in prima persona di priorit e disagi
legati al ruolo interpretato. E potr saggiare il modo in cui viene
visto dagli altri.
Nelle due giornate previste, i partecipanti saranno immersi in
due diverse situazioni di gioco, che permetteranno loro di raggiungere una maggiore consapevolezza sulle dinamiche che si
innescano quando diversi portatori di interesse interagiscono.
Avranno anche modo di riflettere su s stessi e sul significato del
loro ruolo.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Stefano Tomelleri
Parole chiave
Gioco, sperimentazione, consapevolezza, comprensione, ruolo, organizzazione, dinamiche
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tela della salute dei lavoratori e la tutela della salute dei consumatori, di tutti noi insomma.
Lesperienza di queste due comunit professionali, che si incontrano regolarmente a livello nazionale e mettono in comune approfondimenti teorici e soluzioni organizzative, ha prodotto modi
di convivenza, socialit e aiuto reciproco, esemplari e meritevoli
di essere meglio conosciuti dalle nostre organizzazioni.
Come ogni anno Scuola progetter con loro dei percorsi specifici
per curare laggiornamento tecnico professionale e aiutarli nello
svolgimento del loro lavoro di interpreti delle norme e delle regole
della sicurezza e della qualit in comportamenti, processi e procedure organizzativi. Ma anche in atteggiamenti, orientamenti
culturali e educativi. Un valore per lintera organizzazione.
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PRODOTTI DELLORTO
In questa sezione dellAlmanacco riportiamo una serie di proposte e attivit che sono nel patrimonio di Scuola Coop e che sono
attivabili e riprogettabili su richiesta delle cooperative.
La sezione Ri-Corsi rimanda a tutte le attivit formative che, pur
non essendo rientrate nel Diario di Semina di questanno, sono
ancora valide e perci sempre disponibili per esigenze specifiche.
Di seguito raccontiamo le esperienze nate in collaborazione con
le singole cooperative: materiali didattici, percorsi formativi, docenze su singole tematiche.
Infine riportiamo una serie di proposte che integrano lofferta
corsuale: si tratta di metodologie che presuppongono la personalizzazione dei contenuti per i diversi committenti.
Occasioni da costruire insieme.
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Ri-Corsi
Le attivit che insieme, nel tempo, abbiamo costruito e sperimentato sono state tante. Molte di queste sono state realizzate
fino ad esaurimento della richiesta, altre sono state sostituite da
nuove proposte che ogni anno prendiamo in considerazione per il
nostro Almanacco.
Ancora oggi per ci capita che venga richiesta lattivazione di
un corso non presente nellindice perch particolarmente adatto
a una situazione specifica o maggiormente efficace di altri nel
trattare una tematica.
Spesso anche noi, nel riprogettare le nostre attivit attingiamo a
questo bagaglio di esperienze che non dimenticato ma conservato, come tutte le cose che non vogliamo perdere perch prima o
poi ci serviranno di nuovo.
Per questo abbiamo pensato di mettere in evidenza non solo
quanto c di nuovo ma di rendere ancora disponibili tutte quelle attivit che hanno funzionato e che costituiscono ancora oggi
una valida alternativa e possono essere riattivate su richiesta.
Unoccasione non solo per ampliare il ventaglio di proposte offerte da Scuola Coop ma anche per lavorare in modo condiviso alla
loro progettazione.
Attingere a Ri-Corsi offrir a Scuola e alle cooperative lopportunit di lavorare su richieste specifiche, di costruire gruppi daula
per singola Cooperativa o misti e di adattare al meglio lattivit
scelta allesigenza attuale, collaborando alla sua rimodulazione
e progettazione.
Di seguito segnaliamo i gruppi di tematiche trattate nei Ri-Corsi. Per ragioni di spazio non possiamo proporre la descrizione
estesa di ogni corso, ma solo una lista. Potrete trovare la scheda
di tutti i Ri-Corsi sul sito di Scuola Coop. Per qualsiasi altra informazione potete rivolgervi allufficio Formazione della vostra
organizzazione.
Comunicare
In questa sezione si trovano le proposte pi strettamente connesse a questa abilit personale, che basilare nella vita e nel
lavoro e di tutti quanti noi, a prescindere dal ruolo. Troverete sia
corsi che insistono prevalentemente sulla consapevolezza delle
dinamiche comunicativo-relazionali sia proposte che vertono su
strumenti e metodi.
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Proposte metodologiche
La So! Coop
La So! Coop il gioco didattico realizzato da Scuola Coop ed entrato a pieno titolo tra gli strumenti formativi utilizzati per diffondere e consolidare la conoscenza su vari aspetti del mondo
Coop.
Non si tratta soltanto di uno strumento didattico, ma di unoccasione per apprendere in modo divertente, costruendo le conoscenze con il contributo proprio e degli altri.
Il gioco prevede un tabellone con domande aperte di difficolt
crescente.
Ogni squadra, a turno, prova a rispondere alle diverse domande,
mettendo in comune le conoscenze dei singoli e rielaborando le
diverse informazioni che emergono. In questo modo ogni gruppo
prende in considerazione ci che gi sa e arriva a costruire la
conoscenza specifica procedendo per diversi livelli di approfondimento.
Il gioco coordinato da un animatore che supporta le varie squadre nella formulazione della risposta, fornendo spunti di riflessione o suggerimenti per mettere in moto il processo di ricerca
e aggiungendo elementi di curiosit o dettaglio alle risposte dei
partecipanti.
La struttura di La So! Coop particolarmente
duttile, i contenuti possono essere personalizzati cos come la durata o la difficolt del gioco,
che possono variare a seconda delle esigenze.
in corso la preparazione di una versione aggiornata sugli sviluppi del Prodotto a Marchio.
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RINGRAZIAMENTI
Anche questanno avremmo una miriade di persone da ringraziare: tutte quelle che contribuiscono alla vita di questa impresa collettiva che
Scuola Coop.
Iniziamo con il Corsista Ignoto: facciamo davvero il possibile per accogliere chiunque faccia dei chilometri per arrivare fino a Montelupo per
qualsiasi nostra iniziativa, di una, due o pi giornate. Lo facciamo per
dovere professionale ma soprattutto per piacere. Il piacere dellincontro
con chi gioca con la nostra stessa maglia, quella di Coop, per in campi
e campionati diversi; nonostante tutto pu capitare che non riusciamo
a conoscere tutti. Ringraziamo allora il Corsista Ignoto che passato
questanno e che speriamo sia stato bene.
Ringraziamo Tutela Blu: lemblema del nostro Prodotto a Marchio che
questanno andato meritatamente in pensione dopo aver ruotato un
miliardo di volte tra lo scaffale e i carrelli: abbiamo fatto un bel pezzo
di cammino insieme, tante volte stato protagonista nelle nostre aule e
nei nostri schermi. Con lui ringraziamo i colleghi di Coop Italia, Roberto Nanni e tutto il suo gruppo di lavoro con cui collaboriamo per creare
eventi e materiali sui nostri Prodotti a Marchio.
Ringraziamo tutti gli attori del Contest: i protagonisti e le comparse,
i tecnici e il pubblico, gli amici e i familiari. Una parola per gli ospiti
esterni della giuria: Elena Granata, Serena Porcari, Maria Cristina
Origlia e Carmelo Rollo, hanno affiancato i nostri Albino Russo e Franco Susini con estrema professionalit ma anche tanta simpatia. Un
particolare ringraziamento al presidente della giuria Marco Pedroni:
se tutti i partecipanti del Contest si sono sentiti orgogliosi e gratificati
nel loro lavoro, molto lo devono allattenzione che la giuria ha dedicato
ai loro sforzi.
Ringraziamo tutti i nostri fruttivendoli: abbiamo girato i loro negozi
e sempre ci hanno accolti con calore e professionalit, sono calati in
massa a Montelupo per quattro giornate molto belle e stimolanti. Grazie quindi a tutti e in particolar modo a Claudio Mazzini che di queste
giornate stato ben pi che un sostenitore.
Grazie a Letizia Nucciotti che con la sua maestria culinaria ha reso i
nostri incontri un po pi buoni.
Grazie a Graziella Rondano che con somma invidia di alcuni di noi
andata in pensione e che in questi anni ha lavorato con noi con uno
stile professionale diretto, collaborativo, sempre corretto.
Un ringraziamento speciale ai colleghi che non sono pi in Comitato
Didattico, o perch hanno cambiato ruolo o perch sostituiti da altri
in un legittimo avvicendarsi. Elisabetta Montanari, Gianni Tasselli, Lia
Bussolari, Milena Vacirca, Barbara Zavatti e Fausto Mezzetti. Per molto
tempo abbiamo lavorato insieme e abbiamo costruito rapporti che vanno
molto oltre la contingenza.
ACCADDE DOMANI
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Tipografia ABC - Sesto Fiorentino
Illustrazioni e grafica
Fabrizio Silei
www.fabriziosilei.it