Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
E La
D Leggenda
I T OdellUsurario
R I A L E
Si racconta che luomo sia lunico essere
ad essersi sognato gli di. Lunico ad aver
avuto la dote di creare fantasmagoriche
gerarchie angeliche e olimpiche. Lunico
capace di crearsi un dio a sua immagina
e somiglianza, per poi crocifiggersi sul
patibolo dellesistenza. Tutto ci sembra,
agli sbandieratori delle magnifiche sorti e
progressive, un vero e proprio miracolo, il
segno inequivocabile che quel dio appena
inventato, sia poi in verit lartefice della
sua stessa creazione, e che luomo ne sia
allora la sua pi perfetta trasfigurazione.
Ma c unaltra dote che distingue la bestia
umana dagli altri esseri: il commercio.
Quando nacque il commercio? Prima o
dopo dio? oppure, dio e il commercio,
sono forse il risultato di una stessa scintilla delirante? facilmente comprensibile che luomo prima di vendere e comprare, viveva in un regime economico
prettamente eucaristico: ossia le prede
cacciate o i frutti raccolti dalla terra, venivano mangiati dalla comunit, in un
banchetto comune. La bestia e i frutti
della terra, vennero presto riconosciuti
come partoriti da una forza ignota, che
ad ogni stagione riportava sugli alberi i
frutti e ogni stagione riempiva le praterie
di bestie da cacciare. Gli uomini non dimenticavano di offrire una parte dei loro
pasti (spesso si trattava delle parti non
commestibili, come la bile o le ossa svuotate del midollo), a questa forza ignota.
La prima forma di scambio fu quindi il
debito che luomo senti di aver contratto con questo Ignoto chiamato Dio, che
forse in fondo non era altri che la Morte.
Quello che questo Dio offriva alluomo ad ogni stagione, era un dono che
non aveva prezzo. Perch quelle bestie
da cacciare e quei frutti da cogliere gli
permettevano di restare in vita. E quale
prezzo accordare alla vita? Impossibile
era per luomo colmare il debito, impossibile ripagare limmensit del Tutto con
una qualsiasi parte di esso, cosicch i debito fu ben presto dichiarato Eterno dai
contabili del culto che sono i sacerdoti.
Finch un giorno qualcuno, si rese conto
che ogni vita per sussistere, richiedeva
in cambio la morte di unaltra vita. Ogni
singolo essere , a discapito di qualche
altro. Se io voglio vivere, devo nutrirmi
di unaltra vita, e quindi devo ucciderla,
annientarla. lo stesso processo fisiologico della natura che agisce in questa
maniera. Ogni infante che nasce, ripete
la morte di qualche altro essere. C un
prendere e un dare. Un mangiare e un
mangiato. Ad ogni inspirazione equivale
unespirazione. Queste idee lavorarono
lo spirito delluomo. Tanto che da queste
prime e decisive constatazioni, egli non
riusc pi a liberarsi, e lo perseguitarono
fin nella profonda oscurit dei sogni. Fu
cos che comincio a riflettere sul valore
di questo dono avvelenato che riceveva da Dio e nulla trovava sulla terra che
gli equivalesse. Per questo si risolse a
sacrificare le interiora e le ossa delle bestie. Ad ogni modo, si disse, lo scambio
aveva sempre qualcosa dincommensurabile. Per quanto sacrificasse, primogeniti, primizie, olocausti e quantaltro, cera
sempre un resto che non avrebbe potuto
colmare. Quindi, sacrificare una mina
doro o sacrificare la bile immangiabile di
unagnellino, nella logica di un debito incolmabile, hanno lo stesso valore.
Limportante era solo il gesto del sacrificante, dimostrare al creditore di essere assidui nei versamenti dovutigli.
CRONACA
IL ROSA E IL NERO
Nessuno pi ricco
dei soldi
Teologia della Miseria
Leconomia
del
Pleistocene
Non mi preoccupo di quale marionetta piazzata sul trono dInghilterra alla testa
dellImpero. Luomo che controlla la massa monetaria britannica controlla lImpero britannico. E io controllo la massa monetaria (Baron Nathan Mayer Rothschild)
Non gode chi paga, perch ha pagato, non gode chi si concede, perch pu solo illudersi. sempre un terzo, dice Klossowski, a godere. Cio, lAltro. Sar un dio, che non esiste, a godere, ma nessun dei
due. Quindi i soldi, fin qua, non servono assolutamente a niente.
Cara Vanessa, assolutamente no, non ti sbagli affatto. Le tue parole potrebbero sembrare inammissibili agli occhi della moralit comune, che preferisce
nascondere il fondo reale dei propri gesti, celandoli dietro alti ideali, come
lAmore, senza pero avvedersi che lamore stesso non altro che un commercio, e persino il pi alto e sublime degli amori, quello divino, ancora una
forma privilegiata di prostituzione. Non infatti Egli obbligato per sua natura ad amarci tutti, in unorgia mistica, solo per ricevere in cambio la nostra
fede? E le chiese e i sacerdoti, non assumono forse il ruolo dei suoi magnaccia?
Dio in quanto
merce tra le merci
Avr pure
un suo prezzo.
In vendita
al miglior offerente!
Vera e unica occupazione della cerimonia capitalista, la caccia. Assommare le bestie, tranciare piante, divellere
il suolo, occupare riviere, monopolizzare pozzi. La sopravvivenza della
trib, si trova al di sopra di qualsiasi
essere, persino dei componenti della
trib stessa. La caccia per i primitivi,
era uno strappo, un dono che veniva
rubato dalle mani della Natura, alla
quale veniva offerta una parte della
cacciagione. Nel capitalismo la caccia
semplicemente la meccanica dellessere: non c una Natura da ingraziarsi:
ogni bene deriva dalla Societ, e ogni
bene devoluto alla Societ. La Societ ha assunto la dimensione metafisica del Grande Uno che sovrasta i
mondi: la sua Fame che bisogna ora
ringalluzzire: sono le sue fauci infinite
che devono essere ricolme, nelle sue
chiese devono essere accesi gli incensi: le ciminiere ne spargono gli olezzi:
dai forni si levano nuvole nere: tra le
tubature circolano vapori al napalm. Il
capitalismo non ha cerimonie diurne
e cerimonie notturne, la sua macchina
costantemente accesa, giorno e notte la sua autocelebrazione non prevede pause: larea sacrificale, il cantiere
universale, solleva le sue pire di cenere, il fuoco riceve costante alimento,
la sua fornace vuole essere persuasiva
quanto il soffio divino lo era alla Vita.
Perenne, Eterno, Uno, Capitalista.
Bisogna vedere nel capitalismo una religione, ovvero, che il capitalismo serve
essenzialmente a soddisfare gli stessi problemi, tormenti, inquietudini alle quali le
cosiddette religioni del passato fornivano una risposta.
Precetto onniavolgente del Grande Magazzino: ogni minima apparenza, in
quanto qualcosa, appartiene a qualcuno, ed quindi potenzialmente vendibile:
il valore di ogni parcella del creato, di tutto-sotto-il-cielo, prettamente monetario: dettato dalle quotazioni, le fluttuazioni di capitale, gli abissi dellinflazione
e il bilico del disastro.
Ma come questa religione tiene desti i suoi cerimoniali? Quale favoleggiante follia fa riverberare agli occhi dei suoi adoratori? Quali chiese, quali templi e circhi
ha loro costruito? Infiniti: c di tutto: per tutti i gusti. E leterna lotteria, la festa
forense aperta tutto lanno, il teatro dOklahoma, leterno presente in pompa
magna, sguinzaglia quotidianamente il proprio spettacolo: e per ogni gusto ha la
sua moda, ogni desiderio il suo miglior offerente, e il suo acquirente.
La lucidit da spettatore di Debord si fermata qui. Un passo oltre lo spettacolo, la cerimonia.
Il quotidiano elevato ad assioma, i simboli sacri dispersi tra gli elettrodomestici, e elettrodomestici assurti a simboli sacri, o status symbol. Luomo al posto
dei cieli, autovetture ultima generazione, in cambio di psicopompi. Ballerine di
lap-dance, in vece di vergini sacre a Latona. I templi son le sale da cinema, in cui
si proiettano le azioni degli Eroi, il divi, le stelle, idoli del pantheon iperpoliteistico
della religione capitalista. Il politeismo classico impila le sue gerarchie teologali
secondo una piramidale sequenza di potenze espresse, il capitalismo ha il pi
vasto Pantheon di tutte le religioni, tanto da corrispondere al Grande Magazzino
stesso, dove, su un altare qualunque, pu egualmente finirci una scatoletta di
sardine o un eroico scopritore di mondi, dipende solo dalla pagina di copertina.
Nel capitalismo pu diventare santificante una lattina di Coca-Cola, un pacchetto di patatine pu far assaporare le grazie dellEden, una bevanda estratta dai
testicoli di un toro condurre verso i cieli pi remoti. Quello che nel vangelo giovanneo il Logos degli Heloims, nella religione capitalista il fatras pubblicitario,
la costante ripetizione di slogan.
La parola gahirm significa urlo,
grido, e sluaghghairm era il grido di
battaglia dei morti. Ne derivata pi
tardi la parola slogan: la denominazione del grido di guerra delle masse
moderne deriva dallesercito dei morti degli Highlands.
E. Canetti, Massa e Potere.
Luomo capitalista pu fare a meno del sole e della luna, delle stagioni e le eclissi, lui ha lorologio da polso.
Capitalismo e Messianismo
Trovata la strada per giungere alla
Gerusalemme Celeste
Marx aveva visto la spettrale dimensione delle merci. Quellammasso di oggetti che investivano la vita
degli uomini, somigliavano da vicino
alle serie di pupazzi appesi nelle grotte dei Pueblos. La merce rimandava
ad una scala di esseri intermedi, una
fitta rete di spiriti che sprigionavano
la forza lavoro, la burocrazia della
Macchina assumeva dimensioni cosmiche. Marx percorreva i viali londinesi, come si fosse appena perso in
una citt fantasma. E preso dal panico, cerco di esorcizzare il mondo per
il tramite della Presa di Coscienza. Il
Capitalismo aveva trovato uno dei
suoi Padri Fondatori, quello che Tommaso lAcquinate fu per la Chiesa. La
parola Coscienza comincio a circolare, per indicare la posizione psichica
delluomo capitalista, dentro la Macchina. Lui aveva una sola Coscienza,
la coscienza della Macchina. Che fosse per ammirarla o ripudiarla, poco
importava alla Macchina, essa che
Bifida. Limportante per la Macchina
era che luomo parlasse della Macchina, ladorasse, e non servirono inni
e elegie per questo, bastarono i giornali e la circolazione dellopinione.
LUtopia Capitalista: una sola moneta unisce i cuori degli uomini: nessun
altro idolo viene ad interferire nelle
manovre del Denaro, nessun altro culto, al di fuori dello spaccio di monete.
La situazione del tossico della strada: per lui non resta alcun senso
alla vita, se non nella dose quotidiana deroina. La sua vita non che il
ripetuto cerimoniale della droga:
cucchiaino, accendino, laccio emostatico e la roba. Per il capitalista,
lunico senso alla sua vita, nella dose
costante di denaro, introiti, spese che
rapportino denaro, prestiti, usura.
Entrambi vagabondano come ectoplasmi in cerca dello spacciatore allangolo.
Analogia tra il pusher e il bancomat. Le
prostitute lungo i viali, le icone sante
lungo le navate, bambole in una vetrina.
Unica meccanica piramidale del bisogno, la gerarchia sociale non riflette che la depravazione del bisogno:
luomo, pronto ad abbassarsi le
braghe, pur di ricevere in cambio
qualche spicciolo, come in astinenza sarebbe pronto a leccare i tacchi al suo spacciatore, il drogato.
La meccanica dei cieli aveva disposto gli esseri in seno al cosmo.Tutte le religioni del passato fondavano il
loro culto e le loro teogonie, seguendo le rotazioni delle sfere dei cieli,
delle costellazioni, le eclissi, stagioni,
di tutta quella serie di segni che testimoniavano la presenza dun primo
motore, inscrutabile, che produceva
il mondo e le sue metamorfosi. Il capitalismo, seguace di una settaria credenza nella coscienza delluomo, nella
sua superiorit rispetto a qualsiasi altro essere del creato e lincreato, ha
posto dapprima la meccanica dei cieli
nello spirito delluomo, traslocando la
trascendenza nellanatomia, facendolo artefice dei propri pensieri, dentro
il macchinario dellanima, le chiavi a
stella della Ragione, oli e grassi della
Buona Coscienza e carene della Bont Divina. Poi venne lautoma: il golem
resuscitato dalle leggende, si incarna
nella fabbricazione in serie di ninnoli,
simulacri, monili, oggetti privi di senso,
valore, ma dotati di un prezzo.
Il traguardo esoterico, la pietra filosofale della gnosi capitalista, la
riproducibiit, e la commercializzazione dellanima. Poter creare una
macchina pensante, mettere in saldo
spiriti addestrati a produrre pensieri.
E come ogni gnosi che si rispetti, non
prevede soluzione. La macchina pi
elaborata non sar mai capace di replicare uno spirito, che rimane in una
dimensione di complessit troppo
elevata per essere ridotta ad alcune
leggi della meccanica. La scienza fallisce la sua missione evangelica, come
qualsiasi religione rivelata. Cio non
impedisce affatto di avere schiere di
fedeli adoratori, che si eccitano per
una trovata tecnologica, con la stessa intensa isteria che caratterizzava
En gros, un symbole est dfini comme un signe qui reprsente quelque
chose. Tout signe nest pas ncessairement un symbole. Sil reprsente
quelque chose, il devient un symbole de cette chose. Sil ne reprsente
pas quelque chose, alors il ne devient
pas un symbole mais seulement un
signe dpourvu de sens. Cela est valable pour les mots tout comme pour
les chques bancaires. Si quelquun
dtient un solde nul sur son compte
en banque, mais quil possde toujours
AGRICULTURAL CAPITALISM
It was fifteen thousand acres, divided into 135-acre crop circles. Each circle
resembled the green face of a tremendous clock with a slowly rotating second
hand. That sweeping second hand was the irrigation machine, a pipe more than
a thousand feet long that delivered a steady rain of water, fertilizer, and pesticide
to the potato plants. The whole farm was managed from a bank of computer
monitors in a control room.
Michael Pollan, The Omnivores Dilemma