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190 ETTORE PAIS I trionfo, sebbene fatto a spese private, non va considerato ‘come privo di valore ufficiale. Sia pure a dispetto dell’ oppos tione senatoria e tribunicia, ebbe realmente luego. D'altra parte Appio Claudio trovd nél seguito della sua carriera la conferma ale dei suoi atti togli vano nel 142 di diventar censore, magistratura che fu allora coperta da Scipione Africano e da L. Mummio, la consegui nel 137 a. C. Nel 133 a. C. fu uno dei MII vird agris dandis adsignandis insieme a suo genero Tiberi Graceo ed a Caio fratello di tu Dobbiamo perd convenire che lo stato estremamente lacero della tradizione storica romana ci vieta di esaurire questo sog- getto dal punto di vista del diritto costituzionale. E tuttavia lecito far osservare che ci aveva luogo quando la costituzione romana era di frequente violata. Nel 151 ¢ Postumio erano . C. i consoli Licinia reerati dai tribuni della plebe er aver fatto troppo severamente le leve; ed il trionio di Appio Claudio ebbe luogo, per cosi dire, alla vigilia della ri= voluzione dei Gracchi. La partecipazione di Appio Claudio al collegio dei Mi viri gris dandis adsignandis fa nascere la domanda, che ebbi gia oceasione di formulare altrove, se fra queste terre non vi furono 'n parte quelle da lui conquistate sui Salassi. Non ia nel tor- ritorio compreso nella valle d'Aosta (ove i Salassi mantennero la loro indipendenza sino all’ eta di Mario, anzi di Augusto), ma in quello che da Vercelli risaliva sino alle radici delle Alpi, ove" nelleta di Mario fu dedotta la colonia di Eporedia (200 a. C), A questo territorio, ove il nome del paese di Soluzzola ppare serbare tuttora traccia dei primi abitatori, vanno tiferite le parole di lulio Obsequente 21 (80): Ap. Claudio Q. detello consulibus ....cum a Salassis illaia clades esset Romanis, de- ‘cemviri pronuntiaverunt se invenisse in Sibyllinis quotiens bellum Gallisillaturt essent, sacrifcari in cram fates oportere, Tal ‘confine fu probabilmente nel territorio pid o meno luntano FASTI TRIVMPHALES CAPITOLINI 191 da Eporedi, la quale, come prova il nome celtico, preesisteva alla colonia romana. Secondo Carlo Promis, le pitt antiche traccie delle vie ro- mane nella val d'Aosta indicano Veta dei Gracchi. Mancando document’ epigrafici, non sicuri che possano provare l'eta dei Gracehi anziché’ la mariana. E ad ogni modo lecito supporre che non sia stato alieno dai progetti di Appio Claudio triumviro agris dand's adsignandis fissare coloni Ro- rani elle terre da lui anteriormente domate, Nel 621 Varr. = 133 0 nell'anno successive. D. lunias Brutus trionfd de Callaicieis et Lusitaneis. Il trionfo di D. unio Callaico & attestato vagamente da Ci- ‘cerone pro Balbo 40 e da Plutarco Ti. Gracch. 21; oft. Ampel 23, 47, pid determinatamente da Eutropio IV 19, il quale, dopo aver detto che Attalo morendo lascid in eredita al popolo ro- mano il suo regno (primavera del 133 a, C.), aggiunge: mor etiam Bratus de Callaicis et Lusitanis triumphavit et P. Scipio Africanus de Numantinis secundum triamphum egit quarto de- cimo anne postquam priorem de Africa egerat Plinio n, A. XXXII 149 accenna all'eredit di Attalo: urbis anno DCXXIl= 132 a, C.¢ eid darebbe la data dei due trionfi testé citati Rispetto all’ ordine di tali trionfi, anziché le indicazioni di Eutropio, seguo piuttosto quelle della Periocha Liviana nella quale (LV) prima si ricorda la guerra di Bruto Callaico, pe ‘quella di Scipione contro Numanzia, in fine quella di Rupilio contro i servi in Sicilia (LIX). Il successo delle sue imprese procuro a Decimo lunio Bruto console nel 138 a. C., il cognome di Callaicus (Gellaecius), Vell. 115. Il coraggio manifestato nel penetrare nei paesi pit inac- cessibili della Lusitania, attraversando il fiume Lete (Oblivionis ‘flumen, il Minio), spingendosi sino alle sponde dell’ Oceano, resto famoso: v. ad es. Vell. Il 5. App. fber. 71-73. Bruto aiutd pure il collega M. Emilio Lepido desideroso 192 ETTORE PAIS di trionfo, ma poco fortunato nel combattere nella Spagna Citeriore contro i Vaccei (App. Iber. 80. Perioch. Liv. LVI. Flor. I 33, 12). Di cid parla anche Orosio V 5,12, il quale a Proposito della battaglia campale in cui sessantamila Galleci vennero in aiuto dei Lusitani dice: L milia occisa, sex milia ‘capta referuntur, pauci fuga evaserunt. Pia tardi Bruto fu legato del suo congiunto Sempronio Tu- dditano e l'aiutd vigorosamente a domare gii Istri. Sul che v. qui ‘oltre a p. 195. Intorno ai monumenti innalzati trionfo, siamo informati da un passo cospicuo di Cicerone pro Archia 27: Decimus quidem Brutus, summus vir et imperator, Aci amicissimi sui carminibus templorum ac monumentoram caditus exornavit suorum Di codesti veri templi perd a noi & noto uno solo: quello di Mars che si trovava presso il circo Flaminio. La statua di «Marte seduto » era di proporzioni colossali (Plin. n. h. XXXVI 26). II tempio era stato costruito dal salaminio Ermodoro (Corn. 'Nep. apud Prise. Vill 4 p. 370), vale a dire dallo stesso artefice sche aveva eretto templi in seguito al trionfo di Ceciio Me- tello Macedonico (v. s. p. 183). Le inscrizioni dettate da Accio nel vestiboto del tempio erano in versi saturni (Schol. Bob. p. 359 OQ). "” Sui rapporti ci Bruto ‘con Accio e sulla sua facondia cfr. anche Cie. de leg. ll 54 ‘Val. Max. VIll 14, 2. Ampel. 10. la D. Bruto dopo il suo Varr. 622 ~ 132 0.C. P. Cornelius Scipio Aemilianus trionfa de Numantineis. La data del :rionfo é esplicitamente indicata dalla Puriocha Liviana LIX: Numantini fame coacti ipsi se per vice tradentes (2) E probabile che fea i vari tempi ometi da Bruto Callsico vi sis stato quello della Nadve Idea sul Palatino che nel 194 a. C. ern stato dex seato dal suo antenato-M, lunio Beato. Ed & ovvio pensare a qullo ds Salus sul Quisinle dedicato verso il 302 C. da lunio Bubuleo, i segu 8 vittorie sui Sannisi (¥. sp. 62 ad a. 302 3, C), FASTi TRIVMPHALES CAPITOLINI 193 (traicientes?) trucidaverunt, captam urbem Scipio Africanus de- levit et de ea triumphavit XIII anno post Carthaginem deletam. Scipione che dal trionfo di Cartagine si era acquistato il cognome di Africanus ebbe anche quello di Numantinus (App. Iber. 98. Ampel. 23; efr. Vell. Il 4, 3) 1 trionfo notevolissimo per i rsultati militart conseguiti e isciplina (Val. Max. Il 7, 1; efr. IV 3, 13), rnon ebbe importanza rispetto alla preda. Unus enim vir Nu- ‘mantinus non fuit, dice Flor. 1 34, 17, qui in calenis dace relur; praeda ut de pauperrimis, nulla: arma ipsi cremaverunt. {triumphus fuit tantum de nomine. LLo stesso pensiero & riferito da Orosio che come spagnuolo indugia nel parlare della gloriosa difesa dell . De- rivando le sue notizie dalla stessa fonte liviana, Orosio con- chiude con il dire V 7, 18: unum Numantinum vicoris catena non fenuit; unde triumphum dederit Roma non vidit, aurum uel argentum, quod igni superesse potuisset opud pauperes non fuit, arma et vestes ignis absumpsit. In opposizione parziale a questi dati sta il racconto di Ap- piano ber. 98, secondo il quale Scipione vendette schiavi tutti i Numantini ad eccerione di cinguanta che si rserbd per il trionfo (éndetiqunas 3 aiciov nevejuorex 3 iden). Le due tradizioni contradittorie si possono tuttavia cone ammettendo che i Numantini riservati al trionfo, seguirono TTesempio dei loro concittadini che avevano voluto sfuggire la resa (v. App. /ber. 97) che abbiano con morte volontaria evi- tato il ludibrio del trionfo. Che il trionfo dal lato finanziario sia stato sterile risulta poi anche dal testo di Plinio n. A. XXXII 141; Numantia quidem de- lela idem Africanus in triumpho militibus X (- denatios) VII dedit sul trionfo v. in Cic. de rp. (1) Rispetto alla storin di Numansia ed in generale lle guerre dei Romani contro i Celiberi & fondamentale Mopera di A. Schulten Mur Pala, Fat, 2s Be Dello stesso Autore. La Sardegna prima del dominio romano (nelle «Memorie dei ince’ »), Roma 1881. Un volume (con sette tavole). Corporis Inseriptionum Latinarum. Supplementa ltalica consilio el auctoritate Academiae Regiae Lynceorum edita. Addita menta ad vol, V. (Romae 1884-88) Storia della Sicilia e della Magna Grecia. Un volume (Torino, Clausen 1894). Opera premiata dalla R. Accademia delle Scienze di Torino. Ancient Legends of Roman history (New York, Dood and Mead 1905 e London, Sonnenschein 1906). Letture tenute nel Lowell Institute di Boston, nella Harward University (Cambridge) ¢ nelle Universita di New York (Columbia), di Chicago € dello Stato del Visconsin (Madison). Ricerche storiche geografiche sull'ltalia antica (Torino, Sten. 1898). Ancient aly (Chicago, The University Press) 1908, Storia critica di Roma durante i primi cinque secoli. Volumi quattro (Roma, Maglione © Strini 1913-20). Ricerche sulla storia e sul diritto publico di Roma. Volumi tre (Roma, Maglione e Strini 1913-18). Dalle guerre Puniche a Cesare Augusto. Velumi due (Roma, Dy A. Nardeechia 1918), In corso di stampa. lealia antica. Due volumi. Ricerche sulla storia e sul dirito publico di Roma. Volume !V. Imperialismo romano ¢ eivilti latina. Un volume. Fasti_dictatorit, consulares, censorii, aedilicit, quaestorit populi Romani. In preparazione. La Sardegna nell antichita Studi sulla popolazione e sulla colonizzazione Romana. Storia della legislasione Romana. ‘Storia di Roma dalle guerre Puniche ad Augusto, Keon inctel FASTI TRIVMPHALES POPVLI ROMANI ETTORE PAIS 9 ¢ a1 Tavels> PARTE ent ROMA Da, A. NARDECCHIA, eptrone 1920

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