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Sulla base dei prerequisiti e degli stili cognitivi degli allievi individuo i modi pi

adatti per finalizzare gli


interventi didattici alle esigenze reali del gruppo classe senza trascurare i
programmi suggeriti dalle
Indicazioni nazionali (soprattutto in
considerazione degli obiettivi da realizzare in vista degli Esami di Stato).
A tale scopo mi sforzo di creare un ambiente di apprendimento in cui, da un
lato, la mia presenza funga da
guida e da supporto, onde evitare che si creino situazioni non controlla
te o caotiche; dallaltro, un ambiente
in cui ciascuno sia in grado di attribuire al proprio processo di conoscenza un
significato, personale ma
socialmente e culturalmente mediato.
Cerco pertanto
di coinvolgere gli allievi
a
determinare i pro
pri obiettivi
di apprendimento,
a scegliere alcune del
le attivit da svolgere
con il supporto di risorse informative
e di
strumenti,
senza tuttavia rinun
ciare a pianificare interventi e tempi.
Oltre alla lezione frontale,
che utilizzo
soprattutto
nel presentare
un nuov
o argomento
per
impostare e chiarire i punti fondamentali su cui operare
,
mi
servo della LIM, sia per presentare i punti salienti della questione da
affrontare attraverso schede e
immagini sia per la lettura di documenti e la visione di documentari o video
lezioni. Sollecito gli allievi a
esprimere opinioni e riflessioni. Affido loro
l
approfondi
mento di
alcun
e questioni
. Su questultimo punto
ricorro anche alla divisione della classe in gruppi e
,
insieme agli allievi
,
stabilisco quale sia il compito da
rea
lizzare e il modo e i tempi della presentazione.
Questo tipo di attivit contribuisce a
sviluppare la
cooperazione fra gli studenti
e
pu indurre i singoli ad agire
in modo collaborativo per realizzare il proprio
successo e quello degli altri membri del
gruppo.
Inoltre pu risultare significativa per f
avorire
autoregolazione, autonomia e strategie di studio personali
. Ho sempre avvertito, tuttavia, lesigenza di
trovare altri spazi di autonomia per gli allievi

interventi didattici alle esigenze reali del gruppo classe senza trascurare i
programmi suggeriti dalle
Indicazioni nazionali (soprattutto in
considerazione degli obiettivi da realizzare in vista degli Esami di Stato).
A tale scopo mi sforzo di creare un ambiente di apprendimento in cui, da un
lato, la mia presenza funga da
guida e da supporto, onde evitare che si creino situazioni non controlla
te o caotiche; dallaltro, un ambiente
in cui ciascuno sia in grado di attribuire al proprio processo di conoscenza un
significato, personale ma
socialmente e culturalmente mediato.
Cerco pertanto
di coinvolgere gli allievi
a
determinare i pro
pri obiettivi
di apprendimento,
a scegliere alcune del
le attivit da svolgere
con il supporto di risorse informative
e di
strumenti,
senza tuttavia rinun
ciare a pianificare interventi e tempi.
Oltre alla lezione frontale,
che utilizzo
soprattutto
nel presentare
un nuov
o argomento
per
impostare e chiarire i punti fondamentali su cui operare
,
mi
servo della LIM, sia per presentare i punti salienti della questione da
affrontare attraverso schede e
immagini sia per la lettura di documenti e la visione di documentari o video
lezioni. Sollecito gli allievi a
esprimere opinioni e riflessioni. Affido loro
l
approfondi
mento di
alcun
e questioni
. Su questultimo punto
ricorro anche alla divisione della classe in gruppi e
,
insieme agli allievi
,
stabilisco quale sia il compito da
rea
lizzare e il modo e i tempi della presentazione.
Questo tipo di attivit contribuisce a
sviluppare la
cooperazione fra gli studenti
e
pu indurre i singoli ad agire
in modo collaborativo per realizzare il proprio
successo e quello degli altri membri del
gruppo.
Inoltre pu risultare significativa per f
avorire
autoregolazione, autonomia e strategie di studio personali
. Ho sempre avvertito, tuttavia, lesigenza di
trovare altri spazi di autonomia per gli allievi.
II.
AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE
ALLA
PARTEC
IPAZIONE SCOLASTICA (Organizzazione)
d)
Lavorare in gruppo tra
insegnanti
24.
Elaborare e negoziare un progetto educativo di team, costruendo
prospettive condivise sui problemi della comunit
scolastica
25.
Partecipare a gruppi di lavoro tra insegnanti, condurre
riunioni, fare sintesi
26.
Proporre elementi di innovazione didattica da sperimentare
27.
Innescare ed avvalersi di attivit di peer
-
review e peer
-
learning tra
colleghi
28.
(SOSTEGNO) Focalizzare lattenzione dellintero gruppo docente (team,
consiglio di classe, ec
c.) sui temi
dellinclusione.
Si elabori un testo di massimo 2.000 battute, che argomenti e sintetizzi la propria
riflessione posizionandosi rispetto
ai
livelli di competenza percepiti. Si suggerisce di
prendere in esame solo alcuni degli indicatori tra quelli presenti
nell'ambito.
Nella scuola lavorare in team pu costituire unoccasione fondamentale sia in
vista di un progressivo
arricchimento personal
e e professionale che per aiutare il gruppo classe a crescere attraverso
lapporto di
strategie condivise e pianificate su esigenze reali. Daltra parte la
condivisione delle classi e di progetti
rappresenta una situazione comune e necessaria. Nel corso de
lla mia esperienza ho sempre cercato di
stabilire rapporti di rispetto e condivisione tra colleghi partecipando
attivamente ai momenti collegiali e
mettendo a disposizione conoscenze e competenze nellelaborare strategie
comuni e strumenti utili a
migliora
re la qualit dellinsegnamento.
Tale
comportamento stato stimolato dalla condivisione di un
modello educativo forte

il metodo preventivo di Giovan


n
i Bosco

cui
si ispira
listituzione in cui si
svolta la mia esperienza professionale. Lambiente sal
esiano unitamente al
la passione per linsegnamento e
allattenzione per i destinatari del progetto hanno rafforzato linteresse a
costruire un clima di condivisione.
Ho costantemente partecipato a gruppi di lavoro tra colleghi per progettare
nuovi percorsi
e individuare i
mezzi pi adatti a realizzarli; ho imparato a guidare le riunioni tra colleghi e a
valorizzare gli apporti
individuali anche attribuendo incarichi sulla base delle diverse personalit e
delle competenze specifiche. Ho
partecipato alla reda
zione di documenti di sintesi sul lavoro svolto e di programmazione delle
attivit da
proporre. Sono
per
consapevole che lesperienza maturata vada rimodulata e rinnovata.
Far parte
dellorganico di potenziamento dovr costituire uno stimolo a indirizzare
la mia crescita professionale
verso
nuove occasioni
di confronto e condivisione con i colleghi nellottica della realizzazione di un
modello
cooperativo c
he tenga conto delle differenze per valorizzarle e finalizzarle a
lla
realizzazione di un progetto
edu
cativo incardinato sulle specifiche caratteristiche del
la comunit
scolastica

N
ella scuola paritaria in cui ho lavorato ho svolto a lungo il ruolo di
collaboratore del
preside
e pertanto ho avut
o modo
di contribuire al funzionamento dellistituzione scolastica
. I compiti pi usuali da me svolti sono stati i seguenti:
controllo del r
egolare funzionamento delle attivit didattiche; coordinamento tra dirigente e docenti;
presidenza di
riunioni interne e incontri con organismi esterni con delega del dirigente;
determinazione del quadro orario di
insegnamento annuale; formulazione dellor
dine del giorno del Collegio dei Docenti; fornitura ai docenti di
documentazione inerente la gestione dellistituto;
predisposizione di circolari; relazioni con il personale e con le
famiglie degli allievi; gestione dei permessi di entrata e di uscita nonc
h verifica delle giustificazioni degli allievi;
collaborazion
e alle attivit di orientamento; organizzazione di viaggi di istruzione e di attivit culturali
in orario
curricolare e extracurricolare
.
Ho sviluppato la
capacit
di relazionarmi con un pubblic
o diversificato, portatore di
problematiche complesse
; di
gestire lavori di gruppo nel rispetto d
ei diversi contributi;
di parlare in pubblico tenendo
desta lattenzione
;
di media
re
in situazioni difficili.
Non ho avuto loccasione di partecipare
attivamente a processi di autovalutazione se non nella stesura
,
in collaborazione
con il preside e
altri colleghi
,
di una prima bozza del R
AV. Sarebbe interessante poter approfondire questo aspetto e
contribuire a individuare e realizzare
interventi di mig
lioramento dellorganizzazione scolastica.
Tra le esperienze maturate nella sede assegnatami questanno, ho trovato stimolante
partecipare alle attivit
inerenti la
Settimana dello studente
durante la quale ho fatto interventi di
approfondimento e di recu
pero. C
redo che iniziative
come questa possano contribuire a far evolvere, allinterno della scuola, la
partecipazione degli studenti e a creare
occasioni per una didattica innovativa.

alleanza
e
ducativa tra scuola e famiglia
necessaria
per indirizzare i ragazzi verso lo svilu
ppo di una personalit
critica dotata di
autonomia di giudizio.
Inoltre
,
stabilire positivi rapporti tra scuola e
famiglia
pu rivelarsi essenziale
per
contrastare l'abband
ono, la dispersione, l'apatia e
il disinteresse per la scuola.
Per questo
ho sempre curato
il
rapporto con i genitori
attraverso
uno stile comunicativo basato sullascolto
e
sul
l
attenzione verso gli
interl
ocutori. Mi
sforzo di utilizz
are le modalit opportune
per dare un valore costruttivo a comunicazioni che solitamente riescono
sgradite
, spingendo la famiglia a comprendere, ad esempio, che l
insuccesso
un dato su cui riflettere per individuare le
cause e, dunque, le strategie pi o
pportune al recupero.
Occorre far comprendere che si deve agire per un fine comune
:
successo formativo prima ancora che scolastico
. A questo scopo faccio sempre
riferimento agli aspetti positivi su cui far
leva per affrontare eventuali emergenze o sti
molar
il giovane nel suo processo di crescita.
Sin dai primi incontri con i
genitori, inoltre, chiarisco quali sono gli obiettivi didattici da raggiungere, le strategie di
intervento nonch i criteri d
i
valutazione dei risultati
conseguiti
,
cos che non si crei
no fraint
endimenti n false aspettative, ma si gettino le basi per
un cammino condiviso.
Credo
per
che

oltre ai momenti di incontro genitore


-
docente

occorrerebbe individuare anche altri canali di


comunicazione con le famiglie per condividere e defini
re con esse i valori che la scuola intende trasmettere attraverso il
percorso didattico e le attivit che propone.
A tal proposito, s
arebbe interessante sperimentare, anche per arricchire le
mie competenze, la pianificazione e la realizzazione di incontri
sui problemi educativi in cui i genitori siano invitati a
partecipare non solo come spettatori ma anche come organizzatori e relatori

Il buon funzionamento di una scuola e in generale di una istituzione non pu


prescindere da un apparato di regole che

ispirate a valori autentici e condivisi

garantiscano un ordinato e sereno svolgimento delle attivit commesse. Per


carattere e formazi
one do sempre valore alle regole stabilite, rispettandole non solo in modo formale ma
cercando di
valorizzarle e motivarle perch risultino pi efficaci.
Mi sforzo di non venire meno agli impegni presi poich ritengo
che allinterno di una comunit comples
sa e delicata come quella scolastica sia essenziale fare il proprio dovere per non
danneggiare le altre componenti e per consentire a tutti di far emergere le proprie
qualit.
Come
docente
avverto
lesigenza
di contribuir
e a costruire
tra colleghi
relazion
i
improntate al rispetto
della persona e dei ruoli
e
alla
collaborazione,
cos da
superare i ritualismi della collegialit formale,
da
alimentare lo scambi
o delle esperienze e delle
idee per
stimolare l'elabora
zione e la produzione culturale
.
Mi sono perci
sempre impegnata a creare le condizioni per
stabilire rapporti basati sulla sincerit e la lealt
contribuendo
a determinare un clima
di familiarit
in cui
risultasse
pi
facile per chiunque proporre idee e discuterle.
Abituarsi allascolto e al confronto
esprimendo
nei modi corretti le
proprie opinioni costituisce
un passaggio essenziale per avvicinarsi allaltro riconoscendo la sua dignit e
rispettandolo.
Linsegnante ha

tra gli altri

il compito di educare al rifi


uto di
qua
lsiasi forma di discriminazione, ma pu farlo solo
partendo da se stesso: per insegnare a rispettare gli altri si deve essere capaci di
rispettare gli altri e di dare prova di
ci
in classe e negli altri spazi della scuola.
Questo

prima ancora
che con strumenti didattici

sempre stato il modo in


cui mi sono impegnata
ad aiutare i giovani a superare
pregiudizi e discriminazioni di natura sociale, culturale o
religiosa

Utilizzo frequentemente inte


rnet per ricercare informazioni;
apprezzo la ricchezza dei contributi
rintracciabili in rete
e
gradualmente
ho imparato a indirizzare
con pi efficacia
le mie ricerche. Sono sempre attenta per a verificare le fonti e
a confrontarle per accertarne laffidabilit. Di recente, attraverso forum specificamente
de
dicati ai problemi della
scuola
,
ho intrapreso
un frequente scambio di idee e opinioni
con docent
i che lavorano nei contesti pi diversi. Trovo
stimolante questo dialogo virtuale sia perch offre la possibilit di approfondire alcune
tematiche sia perch consente di
stabilire relazioni che possono contribuire a far crescere il senso di appartenenza
al
la comunit dei docenti, a stimolare
la riflessione sul nostro ruolo, a rinsaldare le motivazioni. Insomma parlare della
scuola, a mio avviso, fa bene alla
scuola e ci aiuta a ridefinire i nostri compiti. Oltre a ci, la rete consente di condividere
esperi
enze didattiche, prove di
verifiche e strumenti utili
allarricchimento delle lezioni. Tutto ci
rappresenta un indubbio fattore di formazione e di
crescita
se diventa occasione di riflessione motivata. Daltra parte, la flessibilit e la variet
degli app
orti offerti dalla
rete internet sono importantissimi per una professione che richiede una formazione
continua e la capacit di rinnovarsi
per stare al passo con le esigenze dei giovani e le criticit connesse alleducazione.
Proprio per questo motivo, seb
bene,
abbia buone competenze in campo informatico, ritengo di dover ulteriormente
sviluppare le mie capacit anche per
guidare i ragazzi a un uso consapevole
dei dispositivi tecnologici
e incrementare
l
utilizzo
di questi ultimi
nelle attivit
didattiche.

l mio modello ideale di docente, quello a cui mi ispiro, un tipo di professionista riflessivo,
capace di analizzare le
proprie pratiche, di rendere conto delle proprie decisioni, di elaborare
personali strategie e modellizzaz
ioni,
di saper apprendere per rispondere a situazioni sempre diverse.
Mi sono formata in questa prospettiva
soprattutto grazie al confronto costante con un gruppo di colleghi con cui ho
condiviso un lungo periodo
di
attivit. .
Labitudine a
comunicare e argomentare le
nostre
pratiche e i
nostri saperi e a utilizzare
in modo
autonomo e consapevole
quanto condiviso mi ha aiutata aa arricchire le conoscenze, integrate con
nuove
prospettive e proposte, e a rimodulare le pratiche didattiche sulla
base delle emergenze o degli stimoli
ricevuti.
Questa inconsapevole comunit di pratiche credo che abbia rappresentato
per me
il pi
prezioso
elemento di crescita professionale. Oltre a ci ho partecipato a diversi
seminari di formazione organizzati
dal
la scuola in cui ho lavorato.
Tra questi,
mi hanno particolarmente coinvolto quelli inerenti le tecniche di
comunicazione e di relazione con gli allievi; la didattica delle competenze
basata sulla ricerca
-
azione; i
bisogni educativi speciali e la didattica
dellinclusivit.
Un altro aspetto importante della mia formazione di
docente rappresentato dalla riflessione sul model
lo pedagogico di Giovanni Bosco il cui sistema educativo
propone numerosi spunti di fondamentale importanza e di grande modernit
per
ci che concerne la
formazione dei docenti educatori.

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