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Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 Arcetri, 8 gennaio 1642) stato un fisico

, astronomo, filosofo e matematico italiano, considerato il padre della scienza


moderna.
Il suo nome associato a importanti contributi in dinamica[1][2] e in astronomia
(legati al perfezionamento del telescopio, che gli permise importanti osservazio
ni astronomiche[3]) oltre all'introduzione del metodo scientifico (detto spesso
metodo galileiano o metodo scientifico sperimentale). Di primaria importanza fu
anche il suo ruolo nella rivoluzione astronomica, con il sostegno al sistema eli
ocentrico[4] e alla teoria copernicana.[5]
Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristo
telica e le Sacre Scritture, Galileo fu processato e condannato dal Sant'Uffizio
,[6] nonch costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronom
iche e al confino nella propria villa di Arcetri. Solo 359 anni dopo, il 31 otto
bre 1992, papa Giovanni Paolo II, alla sessione plenaria della Pontificia accade
mia delle scienze, ha dichiarato riconosciuti "gli errori commessi" sancendo la
conclusione dei lavori di un'apposita commissione di studio da lui istituita nel
1981.[7]
Indice [nascondi]
1 Biografia
1.1 La giovinezza (1564-1588)
1.1.1 La famiglia d'origine e la nascita
1.1.2 Primi studi e scoperte
1.2 L'insegnamento a Pisa (1589-1592)
1.3 Il periodo padovano (1592-1610)
1.3.1 Le critiche di Baldassarre Capra a proposito della Supernova (1604)
1.3.2 Le accuse di plagio di Baldassarre Capra (1607)
1.3.3 Galilei astrologo
1.3.4 Il cannocchiale
1.4 A Firenze (1610)
1.4.1 I primi sospetti della Chiesa (1611)
1.4.2 La polemica sulle macchie solari
1.5 La disputa con la Chiesa
1.5.1 La denuncia del domenicano Tommaso Caccini (1614)
1.5.2 L'ammonizione del cardinal Bellarmino (Roma, 1616)
1.5.3 La polemica sulle comete
1.5.4 Il Saggiatore
1.5.5 Gli incontri con Urbano VIII (Roma, 1624) e la Lettera a Francesco Ingol
i
1.5.6 Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
1.5.7 Il processo, l'abiura e la condanna (Roma, 1633)
1.6 Gli ultimi anni (1633-1642)
1.6.1 I Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze (1638
)
1.6.2 Un'affettuosa corrispondenza
1.7 Dopo la morte
2 Eliocentrismo, scienza e teologia
2.1 La dottrina galileiana delle due verit
2.2 Riabilitazione da parte della Chiesa cattolica
3 Galilei e la scienza
3.1 La nascita della scienza moderna
3.1.1 Il metodo scientifico
3.1.2 La terminologia scientifica in Galilei
3.2 Fisica, matematica e filosofia
3.2.1 La visione platonica
3.2.2 La visione aristotelica
3.2.3 La sintesi tra platonismo e aristotelismo
3.3 Studi sul moto
3.3.1 La descrizione quantitativa del movimento
3.3.2 Il principio d'inerzia e il moto circolare
3.3.3 Misura dell'accelerazione di gravit
3.3.4 Misura della velocit della luce
3.4 Apparati sperimentali e di misura
3.4.1 Il pendolo
3.4.2 La bilancia idrostatica
3.4.3 Il compasso proporzionale
4 Galilei e l'arte
4.1 Letteratura
4.1.1 Gli interessi letterari di Galilei
4.1.2 Galilei scrittore
4.1.3 L'uso della lingua volgare
4.2 Arti figurative
4.2.1 Galilei e l'Accademia delle Arti del Disegno
4.2.2 Superiorit della pittura sulla scultura
4.3 Musica
5 Dediche
6 Opere
6.1 Edizione nazionale
7 Letteratura
8 Film
9 Note
10 Bibliografia
10.1 Bibliografie
10.2 Sulla vita e l'ambiente
10.3 Riguardo ai due processi
10.4 Monografie sul pensiero
10.5 Su temi particolari
10.6 Riviste
11 Voci correlate
12 Altri progetti
13 Collegamenti esterni
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Vita privata di Galile
o Galilei.
La giovinezza (1564-1588)[modifica | modifica wikitesto]
La casa natale di Galilei alla fine dell'Ottocento
La famiglia d'origine e la nascita[modifica | modifica wikitesto]
Galileo Galilei nacque il 15 febbraio 1564 a Pisa,[8] primogenito dei sette figl
i di Vincenzo Galilei e di Giulia Ammannati.[9] Gli Ammannati, originari del ter
ritorio di Pistoia e di Pescia, vantavano importanti origini;[10] Vincenzo Galil
ei invece apparteneva ad una pi umile casata, per quanto i suoi antenati facesser
o parte della buona borghesia fiorentina.[11] Vincenzo era nato a Santa Maria a
Monte nel 1520, quando ormai la sua famiglia era decaduta ed egli, musicista di
valore, dovette trasferirsi a Pisa unendo all'esercizio dell'arte della musica,
per necessit di maggiori guadagni, la professione del commercio.
La famiglia di Vincenzo e di Giulia, contava oltre Galileo: Michelangelo, che fu
musicista presso il granduca di Baviera, e Benedetto, morto in fasce, e tre sor
elle, Virginia, Anna e Livia e forse anche una quarta di nome Lena.[12]
Primi studi e scoperte[modifica | modifica wikitesto]
Dopo un tentativo fallito di inserire Galileo tra i quaranta studenti toscani ch
e venivano accolti gratuitamente in un convitto dell'Universit di Pisa, il giovan
e fu ospitato "senza spese" da Muzio Tebaldi, doganiere della citt di Pisa, padri
no di battesimo di Michelangelo, e tanto amico di Vincenzo da provvedere alla ne
cessit della famiglia durante le sue lunghe assenze per lavoro.[13]
A Pisa Galileo conobbe la giovane cugina Bartolomea Ammannati che curava la casa
del rimasto vedovo Tebaldi il quale, nonostante la forte differenza d'et, la spo
s nel 1578 probabilmente per metter fine alle malignit, imbarazzanti per la famigl
ia Galilei, che si facevano sul conto della giovane nipote.[14][15] Successivame
nte il giovane Galileo fece i suoi primi studi a Firenze, prima col padre, poi c
on un maestro di dialettica e infine nella scuola del convento di Santa Maria di
Vallombrosa, dove vest l'abito di novizio fino all'et di quattordici anni.[16]
Il matematico Ostilio Ricci
Vincenzo il 5 settembre 1580, iscrisse il figlio all'Universit di Pisa[17] con l'
intenzione di fargli studiare medicina, per fargli ripercorrere la tradizione de
l suo glorioso antenato Galileo Bonaiuti e soprattutto per fargli intraprendere
una carriera che poteva procurare lucrosi guadagni.
Nonostante il suo interesse per i progressi sperimentali di quegli anni, l'atten
zione di Galileo fu presto attratta dalla matematica, che cominci a studiare dall
'estate del 1583, sfruttando l'occasione della conoscenza fatta a Firenze di Ost
ilio Ricci da Fermo, un seguace della scuola matematica di Niccol Tartaglia. Cara
tteristica del Ricci era l'impostazione che egli dava all'insegnamento della mat
ematica: non di una scienza astratta, ma di una disciplina che servisse a risolv
ere i problemi pratici legati alla meccanica e alle tecniche ingegneristiche. pr
obabile che a Pisa Galileo abbia seguito anche i corsi di fisica tenuti dall'ari
stotelico Francesco Bonamico.[18]
Pendolo di Galilei a Pisa
Durante la sua permanenza a Pisa, protrattasi fino al 1585, Galileo arriv alla su
a prima, personale scoperta, l'isocronismo delle oscillazioni del pendolo.
Dopo quattro anni il giovane Galileo rinunci a proseguire gli studi di medicina a
Pisa e and a Firenze, dove approfond i suoi nuovi interessi scientifici, occupand
osi di meccanica e di idraulica. Nel 1586 trov anche una soluzione al problema de
lla corona di Erone inventando uno strumento per la determinazione idrostatica d
el peso specifico dei corpi[19]. L'influsso di Archimede e dell'insegnamento del
Ricci si rileva anche nei suoi studi sul centro di gravit dei solidi[20].
Galileo cercava intanto una regolare sistemazione economica: oltre a impartire l
ezioni private di matematica a Firenze e a Siena, nel 1587 and a Roma a richieder
e una raccomandazione per entrare nello Studio di Bologna al famoso matematico C
hristoph Clavius,[21] ma inutilmente, perch a Bologna gli preferirono alla catted
ra di matematica il padovano Giovanni Antonio Magini. Su invito dell'Accademia F
iorentina tenne nel 1588 due Lezioni circa la figura, sito e grandezza dell'Infe
rno di Dante, difendendo le ipotesi gi formulate da Antonio Manetti sulla topogra
fia dell'Inferno immaginato da Dante.
L'insegnamento a Pisa (1589-1592)[modifica | modifica wikitesto]
Guidobaldo Del Monte
Galileo si rivolse allora all'influente amico Guidobaldo Del Monte, matematico c
onosciuto tramite uno scambio epistolare su questioni matematiche. Guidobaldo fu
fondamentale nell'aiutare Galilei a progredire nella carriera universitaria, qu
ando, superando l'inimicizia di Giovanni de' Medici, un figlio naturale di Cosim
o de' Medici,[22] lo raccomand al fratello cardinale Francesco Maria Del Monte, c
he a sua volta parl con il potente Duca di Toscana, Ferdinando I de' Medici. Sott
o la sua protezione, Galileo ebbe nel 1589 un contratto triennale per una catted
ra di matematica all'Universit di Pisa, dove espose chiaramente il suo programma
pedagogico, procurandosi subito una certa ostilit nell'ambiente accademico di for
mazione aristotelica:
Il metodo che seguiremo sar quello di far dipendere quel che si dice da quel che
si detto, senza mai supporre come vero quello che si deve spiegare. Questo metod
o me l'hanno insegnato i miei matematici, mentre non abbastanza osservato da cer
ti filosofi quando insegnano elementi fisici... Per conseguenza quelli che impar
ano, non sanno mai le cose dalle loro cause, ma le credono solamente per fede, c
io perch le ha dette Aristotele. Se poi sar vero quello che ha detto Aristotele, so
no pochi quelli che indagano; basta loro essere ritenuti pi dotti perch hanno per
le mani maggior numero di testi aristotelici[...] che una tesi sia contraria all
'opinione di molti, non m'importa affatto, purch corrisponda alla esperienza e al
la ragione.[23]
Cortile dello Studio di Pisa
Frutto dell'insegnamento pisano il manoscritto De motu antiquiora, che raccoglie
una serie di lezioni nelle quali egli cerca di dar conto del problema del movim
ento. Base delle sue ricerche il trattato, pubblicato a Torino nel 1585, Diversa
rum speculationum mathematicarum liber di Giovanni Battista Benedetti, uno dei f
isici sostenitori della teoria dell'impeto come causa del moto violento. Bench non si
sapesse definire la natura di un tale impeto impresso ai corpi, questa teoria,
elaborata per la prima volta nel VI secolo da Giovanni Filopono e poi sostenuta
dai fisici parigini, pur non essendo in grado di risolvere il problema, si oppon
eva alla tradizionale spiegazione aristotelica del movimento come prodotto del m
ezzo nel quale i corpi stessi si muovono.
A Pisa Galileo non si limit alle sole occupazioni scientifiche: risalgono infatti
a questo periodo le sue Considerazioni sul Tasso che avranno un seguito con le
Postille all'Ariosto: si tratta di note sparse su fogli e annotazioni a margine
nelle pagine dei suoi volumi della Gerusalemme e dell Orlando furioso dove, mentre
rimprovera al Tasso la scarsezza della fantasia e la monotonia lenta dell'immagi
ne e del verso, ci che ama nell'Ariosto non solo lo svariare dei bei sogni, il mu
tar rapido delle situazioni, la viva elasticit del ritmo, ma l'equilibrio armonic
o di questo, la coerenza dell'immagine l'unit organica pur nella variet del fantas
ma poetico.[24]
Nell'estate del 1591 il padre Vincenzo mor, lasciando a Galileo l'onere di manten
ere tutta la famiglia: per il matrimonio della sorella Virginia, sposatasi quell
o stesso anno,[25] Galileo dovette provvedere alla dote, contraendo dei debiti,
cos come dovr fare per le nozze della sorella Livia nel 1601[26] e altri denari do
vr spendere per soccorrere le necessit della numerosa famiglia del fratello Michel
angelo.[27]
Guidobaldo Del Monte intervenne ad aiutare nuovamente Galilei nel 1592, raccoman
dandolo al prestigioso Studio di Padova, dove era ancora vacante la cattedra di
matematica dopo la morte, nel 1588, del professore Giuseppe Moleti.[28]
Il 26 settembre 1592 le autorit della Repubblica di Venezia emanarono il decreto
di nomina, con un contratto, prorogabile, di quattro anni e con uno stipendio di
180 fiorini l'anno. Il 7 dicembre Galileo tenne a Padova il discorso introdutti
vo e dopo pochi giorni cominci un corso destinato ad avere un grande seguito pres
so gli studenti. Vi rester per diciotto anni, che definir li diciotto anni migliori
di tutta la mia et.[29]
Il periodo padovano (1592-1610)[modifica | modifica wikitesto]
Ritratto (1605-1607) del Tintoretto di Galilei quarantenne[30]
Paolo Sarpi
Nel dinamico ambiente dello Studio di Padova risultato anche del clima di relati
va tolleranza religiosa garantito dalla Repubblica veneziana Galileo intrattenne
rapporti cordiali anche con personalit di orientamento filosofico e scientifico
lontano dal suo, come il docente di filosofia naturale Cesare Cremonini, filosof
o rigorosamente aristotelico. Frequent anche i circoli colti e gli ambienti senat
oriali di Venezia, dove strinse amicizia con il nobile Giovanfrancesco Sagredo,
che Galileo render protagonista del suo Dialogo sopra i massimi sistemi, e con Pa
olo Sarpi, teologo ed esperto altres di matematica e di astronomia. contenuta pro
prio nella lettera indirizzata il 16 ottobre 1604 al frate servita la formulazio
ne della legge sulla caduta dei gravi:
gli spazii passati dal moto naturale[31] esser in proportione doppia dei tempi,
e per conseguenza gli spazii passati in tempi eguali esser come ab unitate, et l
e altre cose. Et il principio questo: che il mobile naturale vadia crescendo di
velocit con quella proportione che si discosta dal principio del suo moto [...].[
32]
Galileo aveva tenuto a Padova lezioni di meccanica dal 1598: il suo Trattato di
meccaniche, stampato a Parigi nel 1634, dovrebbe essere il risultato dei suoi co
rsi, che avevano avuto origine dalle Questioni meccaniche di Aristotele.
Nello Studio di Padova Galileo attrezz, con l'aiuto di Marcantonio Mazzoleni, un
artigiano che abitava nella sua stessa casa, una piccola officina nella quale es
eguiva esperimenti e fabbricava strumenti che vendeva per arrotondare lo stipend
io. del 1593 la macchina per portare l'acqua a livelli pi alti, per la quale otte
nne dal Senato veneto un brevetto ventennale per la sua utilizzazione pubblica.
Dava anche lezioni private suoi allievi furono, tra gli altri, Vincenzo Gonzaga,
il principe d'Alsazia Giovanni Federico, i futuri cardinali Guido Bentivoglio e
Federico Cornaro e ottenne aumenti di stipendio: dai 320 fiorini percepiti annu
almente nel 1598, pass ai 1.000 ottenuti nel 1609.
Le critiche di Baldassarre Capra a proposito della Supernova (1604)[modifica | m
odifica wikitesto]
Copertina Dialogo
I resti della Supernova di Keplero in una osservazione moderna
Una "nuova stella" fu osservata il 9 ottobre 1604 dall'astronomo fra' Ilario Alt
obelli, il quale ne inform Galileo.[33] Luminosissima, fu osservata successivamen
te il 17 ottobre anche da Keplero, che ne fece oggetto di uno studio, il De Stel
la nova in pede Serpentarii, cos che quella stella oggi nota come Supernova di Ke
plero.
Su quel fenomeno astronomico Galileo tenne tre lezioni, il cui testo non ci noto
, ma contro le sue argomentazioni scrisse l'aristotelico Antonio Lorenzini, prob
abilmente su suggerimento di Cesare Cremonini, e contro entrambi intervenne anch
e lo scienziato milanese Baldassarre Capra.
Da loro sappiamo che Galileo aveva interpretato il fenomeno come prova della mut
abilit dei cieli, sulla base del fatto che, non presentando la "nuova stella" alc
un cambiamento di parallasse, essa dovesse trovarsi oltre l'orbita della Luna.
Galileo rispose alle critiche con un caustico libretto Dialogo de Checo Ronchitt
i da Bruzene in Perpuosito de la stella Nuova scritto in lingua veneto-padovana[
34] in cui, nascondendosi sotto lo pseudonimo di Cecco de Ronchitti, difese la v
alidit del metodo della parallasse per determinare le distanze o almeno la distan
za minima anche di oggetti accessibili all'osservatore solo visivamente, quali s
ono gli oggetti celesti.
Le accuse di plagio di Baldassarre Capra (1607)[modifica | modifica wikitesto]
Frontespizio di Le operazioni del compasso geometrico et militare di Galileo Gal
ilei (Padova, 1606)
Verso il 1594 Galilei compose due trattati sulle opere di fortificazione, la Bre
ve introduzione all'architettura militare e il Trattato di fortificazione; intor
no al 1597 fabbric un compasso, che descrisse nell'opuscolo Le operazioni del com
passo geometrico et militare, pubblicato a Padova nel 1606 e dedicato a Cosimo I
I. Il compasso era strumento gi noto e, in forme e per usi diversi, gi utilizzato,
n Galileo pretese di attribuirsi particolari meriti per la sua invenzione: ma il
milanese Baldassarre Capra, allievo di Simon Mayr, nel suo scritto Usus et fabr
ica circini cuiusdam proportionis, lo accus di aver plagiato una sua precedente i
nvenzione. Il 9 aprile 1607 Galileo ribalt le accuse del Capra, ottenendone la co
ndanna da parte dei Riformatori dello Studio padovano e pubblic a sua volta una D
ifesa contro alle calunnie et imposture di Baldassar Capra.
Galilei astrologo[modifica | modifica wikitesto]
L'apparizione della supernova cre grande sconcerto nella societ e Galileo non disd
egn di approfittare del momento per elaborare, su commissione, oroscopi personali
[35] al prezzo di 60 lire venete[36]. Peraltro, nella primavera di quel medesimo
anno, il 1604, Galileo era stato messo sotto accusa dall'Inquisizione di Padova
a seguito di una denuncia di un suo ex-collaboratore, che lo aveva accusato pre
cisamente di aver effettuato oroscopi e di aver sostenuto che gli astri determin
ano le scelte dell'uomo. Il procedimento, per, fu energicamente bloccato dal Sena
to della Repubblica veneta e il dossier dell'istruttoria venne insabbiato, cos ch
e di esso non giunse mai alcuna notizia all'Inquisizione romana, ossia al Sant'U
ffizio.[37]
La sua fama come autore di oroscopi gli port richieste, e senza dubbio pagamenti p
i sostanziosi, da parte di cardinali, principi e patrizi, compresi Sagredo, Moros
ini e qualcuno che si interessava a Sarpi. Scambi lettere con l'astrologo del gra
nduca, Raffaello Gualterotti, e, nei casi pi difficili, con un esperto di Verona,
Ottavio Brenzoni.[38] Tra i temi natali calcolati e interpretati da Galileo figu
rano quelli delle sue due figlie, Virginia e Livia, e il suo proprio, calcolato
tre volte: Il fatto che Galileo si dedicasse a questa attivit anche quando non era
pagato per farlo suggerisce che egli vi attribuisse un qualche valore.[39]
Il cannocchiale[modifica | modifica wikitesto]
Riproduzione di un cannocchiale galileiano (dettaglio) conservato al Museo nazio
nale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Il Sidereus Nuncius
Non sembra che, negli anni del

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