Vous êtes sur la page 1sur 12

Laboratoire italien

Politique et socit

18/2016
Gramsci da un secolo all'altro

Introduzione
ROMAIN DESCENDRE AND FABIO FROSINI
Translation(s):
Introduction

Index terms
Mots-cls : Gramsci Antonio, philologie, interprtation, diachronie, politique, thorie
Keywords : Gramsci Antonio, philology, interpretation, diachrony, politics, theory

Full text
1 1. Lapprossimarsi dellottantesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci pu
costituire loccasione per fare un bilancio delle ultime acquisizioni della ricerca sul suo
pensiero. In particolare, il 2017 si colloca da una prospettiva italiana allinterno di
un ciclo caratterizzato da una chiarissima e per molti aspetti sorprendente ripresa di
interesse per Gramsci. Lavvio di questo ciclo pu essere indicativamente fissato tra la
fine degli anni Ottanta e linizio degli anni Novanta dello scorso secolo, e
simbolicamente riassunto in due fatti che, non casualmente, sono di natura scientifica e
non direttamente politica. Ci riferiamo alla fondazione, nel 1991, della International
Gramsci Society e allavvio, nel 1990, del progetto per lEdizione nazionale degli scritti
di Antonio Gramsci1.
2 Questi due importanti avvenimenti sono, come si detto, non casualmente segnati da
una spiccata caratterizzazione scientifica, prima e pi che politica. Essi, infatti, a loro
volta sono leggibili come reazioni a ci che accadde nel decennio o pi precisamente
nel quindicennio precedente, vale a dire al progressivo scioglimento del PCI
dalleredit ideale racchiusa nel nome di Gramsci. Questo passaggio, che si disloca in
realt lungo tutti gli anni Settanta e che nel decennio seguente conosce
unaccelerazione che lo rende evidente agli occhi del pubblico pi ampio, si lega a sua
volta a quella che, in un convegno recente, stata felicemente definita la crisi del
soggetto2, cio la crisi e per molti versi dissoluzione di quella forza organizzata il
partito politico di massa che nel quarto di secolo precedente era riuscito a essere
protagonista della modernizzazione della societ italiana.
3 Tale crisi produsse ripercussioni e si manifest a numerosi livelli e nelle forme pi
varie3. Nel campo degli studi gramsciani, e dato che Gramsci, sopratutto negli anni
Sessanta e Settanta, era stato uno degli ancoraggi pi forti dellelaborazione teorica
allinterno del PCI4, ci si manifest principalmente in un drammatico e rapido
scemare di interesse, fatto, questo, segnalato dalla quasi assenza di pubblicazioni di
rilievo nel corso degli anni Ottanta5. International Gramsci Society ed Edizione
nazionale sono pertanto da contrastare su questo scenario, che pu essere riassunto in
un decennio a luci spente6. Entrambi questi progetti reagiscono a tale stato di cose,
prendendo atto dellavvio di una stagione nuova, che interpretano in modi non del tutto
identici ma neanche incompatibili.
4 Lidea di una International Gramsci Society sorge nel momento in cui, anche grazie ai
crescenti contatti internazionali degli studiosi italiani, si fa evidente la discrepanza tra
la condizione di oblio in cui Gramsci costretto nella Penisola e la straordinaria
diffusione7 dellinteresse per lui, sopratutto negli ambienti linguistici anglofono e
luso-ispanofono. Chi registrava questo fatto nel 1987, Valentino Gerratana, aggiungeva
anche che laspetto pi interessante di questa diffusione era il suo carattere del tutto
spontaneo8, a sottolineare lassenza di un soggetto organizzato capace di farsi
promotore di questa diffusione e di indirizzarla. LInternational Gramsci Society sorse
dunque allintersezione tra questo interesse diffuso e laspirazione a dargli una forma;
aspirazione che, per le ragioni dette, si propose fin dallinizio nella forma della libera
associazione tra studiosi, simpatizzanti e interessati, sparsi in tutto il mondo. La base
internazionale e associativa della IGS caratterizz pertanto in modo del tutto nuovo la
sua natura rispetto alle precedenti esperienze di studio e ricerca in campo gramsciano,
e ne determin in modo forte la vocazione, caratterizzandola anche rispetto al progetto
di una Edizione nazionale degli scritti. La IGS era (ed ) infatti unesperienza nella
quale lauto-organizzazione di gruppi di studiosi in varie parti del mondo ridefinisce
profondamente il carattere politico dellinteresse per il pensatore sardo. Questo
carattere non cancellato, forse anzi addirittura esaltato dalla natura orizzontale
dellassociazione; ma allo stesso tempo reso impossibile il collegamento tra IGS e
partiti politici determinati.
5 Diversa lorigine del progetto dellEdizione nazionale. Esso nasce nel contesto della
Fondazione Istituto Gramsci, che fin dallinizio ne stata il centro di coordinamento e
di impulso. Il presupposto ideale dellintero progetto pu essere messo a fuoco se si
pensa al carattere di una Edizione nazionale, stabilita con decreto del Presidente della
Repubblica per quegli autori che sono considerati particolarmente rappresentativi della
cultura dellintera nazione. La replica alla fine del nesso tra PCI e ricerca gramsciana,
e successivamente alla fine dello stesso PCI e alla serie delle successive trasformazioni
di ci che ne risultato, stata pertanto, da questo versante maggiormente
istituzionale, la volont di trasformare Gramsci in un classico della cultura italiana,
allo stesso titolo di Dante, Machiavelli, Galilei, Vico, Leopardi, Manzoni. Anche in
questo caso, come in quello della IGS, la politicit del lavoro su Gramsci non
neutralizzata, ma spostata su un altro livello. Infatti la determinazione di quali siano i
punti di riferimento fondanti di una cultura nazionale possiede una rilevanza politica
di fondo, dato che incide sulle grandi scelte ideali che si riassumono nella costituzione
di un modello da proporre per leducazione delle nuove generazioni.
6 2. Riassumendo, potremmo dire che lultimo venticinquennio della ricerca su
Gramsci in Italia raffigurabile come una lenta risalita verso la superficie, a partire
da un improvviso sprofondamento creatosi per la fine di un intero ciclo della storia
nazionale. Questa risalita oramai da qualche anno giunta al suo termine, e si pu
dire che oggi si procede di nuovo in piena luce. Di questo fatto si possono qui elencare
alcune cause, solo in parte fortuite. Anzitutto, occorre precisare che lattivit della IGS
Italia (cio della sezione italiana della IGS) e quella della Fondazione Istituto Gramsci
si sono, almeno a partire dallinizio degli anni Duemila, spesso incrociate e sovrapposte.
Le numerose collaborazioni ne sono la testimonianza9; ma pi in particolare i cicli di
seminari organizzati a partire dal 2001 dalla IGS Italia, prima sul Lessico dei
Quaderni del carcere, quindi su La storia dei Quaderni del carcere (questultimo
tuttora in corso), sono legati a una prospettiva di ritorno ai testi e di rinnovamento
dello studio di Gramsci su basi pi rigorosamente storico-critiche, la quale rinvia
direttamente (e fatte salve le divergenze su aspetti particolari) allo spirito dellEdizione
nazionale.
7 In questo modo, sia nellambito della IGS Italia, sia in quello dellEdizione nazionale
si sono venute formando nuove generazioni di studiosi di Gramsci, le quali hanno
accolto come esigenza fondamentale quella provvista di scrupoli metodici e
quellabito di severa disciplina filologica che egli attribuiva a s stesso come eredit
dei suoi studi universitari10. Del contributo dato da queste giovani generazioni
esistono testimonianze in varie pubblicazioni11; ma pi in generale questa nuova
stagione si riflette in un volume Le parole di Gramsci, del 200412 che raccoglie i
risultati del gi ricordato seminario sul lessico dei Quaderni, e nel monumentale
Dizionario gramsciano 1926-1937 del 200913, che comprende 626 voci di
59 collaboratori. In queste due pubblicazioni le generazioni si sono intrecciate e
sovrapposte, e il mondo degli studi su Gramsci ha potuto constatare di prima mano a
quali risultati il nuovo approccio poteva condurre, in termini non solamente di una
nuova capacit di storicizzare e contestualizzare14, ma di adottare il criterio del ritmo
del pensiero, da Gramsci additato nei Quaderni del carcere come chiave di accesso
per una ricostruzione realistica del pensiero di Marx, applicandolo allo stesso
Gramsci15.
8 In questo senso, di una ricostruzione diacronica del pensiero di Gramsci nei
Quaderni del carcere, in modo da ritrovarne il significato di opera in fieri, non
conclusa, aperta verso un mondo con il quale il pensiero del prigioniero
costantemente si misura, la grande discontinuit stata rappresentata dalla
pubblicazione delledizione critica nel 1975, nella quale il curatore, Valentino
Gerratana, restituiva i quaderni secondo lordine nel quale furono effettivamente
scritti. Tuttavia il modo in cui quella edizione poteva essere effettivamente valorizzata e
trasformata in una base di studio che conducesse anche oltre di essa, stato mostrato
dal libro Lofficina gramsciana, pubblicato nel 1984 da Gianni Francioni16. Grazie
allOfficina, la filologia gramsciana, nella parte che riguarda i Quaderni, ha ricevuto
una solida fondazione metodologica, e sulla base di ci stata prodotta una prima serie
di ipotesi ermeneutiche, successivamente riviste e aggiornate17, che sono ora alla base
della nuova edizione critica dei Quaderni del carcere, in corso di pubblicazione
nellambito dellEdizione nazionale18.
9 Il lavoro allEdizione nazionale ha pi in generale prodotto una svolta filologica
molto marcata in tutto lambito dello studio di Gramsci. Anche nel caso dellepistolario
e degli scritti giornalistici e politici, si sono sviluppate competenze nuove e specifiche,
spesso appannaggio di generazioni nuove di studiosi, che stanno rivoluzionando in
buona parte limmagine che i precedenti tentativi editoriali ci avevano consegnato19.
Anche su questo terreno, dunque, il lavoro su Gramsci ha avuto importanti ricadute sul
piano della formazione di una nuova generazione di ricercatori.
10 3. Quella che abbiamo proposto di raffigurare come una lenta risalita verso la
superficie, pu anche essere vista come la preparazione di lunga lena delle condizioni
alle quali un eventuale ritorno di Gramsci nella cultura italiana non debba riproporsi
nei termini di una fragile e passeggera moda. Il lavoro di studio testuale, lo sviluppo
di nuovi strumenti filologici ed ermeneutici, la diffusione di un approccio che prende le
mosse dalla storicizzazione e dalla contestualizzazione: tutto ci rappresenta un argine
rispetto ad attualizzazioni estemporanee, ma non rifiuta la sfida dellattualit.
Intende semmai proporne una modalit criticamente avveduta, capace di andare oltre
gli stereotipi negativi o positivi.
11 Ma questo lavoro non avrebbe potuto avere il successo e il riscontro che sta avendo20,
se non si fosse incontrato, a un certo punto, con un fenomeno di diversa origine e di
altra natura. Ci riferiamo al ritorno di Gramsci in Italia attraverso lintroduzione e
spesso la traduzione di numerosi testi di autori appartenenti a correnti di studio
sviluppatesi sopratutto in ambito anglofono, ma in luoghi geograficamente anche molto
diversi, e che vanno dagli studi culturali a quelli subalterni e postcoloniali, dalla teoria
del discorso a quella delle relazioni internazionali, dalla riflessione sul nuovo ruolo
degli intellettuali ai dibattiti sulla societ civile e la funzione dellegemonia. In tutti
questi casi e in altri ancora il pensiero di Gramsci ha svolto un ruolo centrale,
spesso combinandosi con approcci anche assai distanti, come lanalisi foucaultiana del
potere, dei processi di soggettivazione e delle strategie discorsive, e pi in generale
nozioni tratte dallarsenale del decostruzionismo e del postmodernismo21. Larrivo,
negli ultimi anni, in Italia di questi autori e di queste tematiche ha generato a sua volta
una sorta di ritraduzione di Gramsci nella lingua di origine: di un Gramsci, beninteso,
filtrato attraverso ottiche assai distanti da quelle del suo originario storicismo
assoluto.
12 A sua volta, questa irruzione di tematiche gramsciane di tipo del tutto nuovo, rispetto
alle vecchie questioni che tradizionalmente giravano intorno allanalisi del suo
pensiero, ha favorito una nuova diffusione di interesse presso ambienti intellettuali
italiani che tradizionalmente erano avversi allo storicismo, con tentativi, a nostro
avviso discutibili, di provincializzare su questa fragile base tutta la tradizione
critica italiana22. Non questa la strada che a nostro avviso va percorsa, se non altro,
perch porre la questione in tal modo equivale a produrre due campi reciprocamente
impermeabili a qualsiasi tipo di scambio. Riteniamo invece che sussista loccasione
concreta per una riaffermazione di una prospettiva gramsciana in buona parte nuova
rispetto a quella degli anni classici della sua fortuna in Italia, ma che nasca non da
ibridazioni nascenti da letture necessariamente distanti e superficiali, ma esattamente
dal contrario di ci: da un uso degli strumenti nel frattempo messi a punto e dei
risultati raggiunti dalla nuova ricerca italiana. Solo cos un dialogo pu diventare
possibile, e la questione dellattualit del pensiero di Gramsci essere formulata
nuovamente.
13 4. Il numero di Laboratoire italien che qui si presenta costituisce un contributo in
questa direzione, in un momento nel quale alcuni segnali concreti di un ritorno di
interesse per il pensiero di Gramsci nella cultura francese iniziano a manifestarsi23.
Questo fascicolo, in concreto, aspira a essere una mediazione per il pubblico francese
delle acquisizioni alle quali la ricerca italiana su Gramsci giunta negli ultimi
venticinque anni, e di cui si ampiamente parlato nelle pagine precedenti.
14 Con questo obbiettivo in mente, abbiamo individuato tre assi lungo i quali
selezionare i nostri interlocutori e costruire un indice. Nella prima sezione
Philologie abbiamo raccolto una documentazione pressoch completa e aggiornata
sullo stato di avanzamento dellEdizione nazionale; nella seconda sezione Outils
il lettore trover alcuni contributi su temi e aspetti del pensiero di Gramsci, riletti alla
luce delle acquisizioni di merito e di metodo pi recenti; la terza sezione Bilan
ospita infine unampia panoramica complessiva di Giuseppe Vacca, che fa il punto sulle
pi significative interpretazioni di Gramsci prodottesi in Italia negli ultimi anni.
15 La prima sezione aperta da un amplissimo contributo di Gianni Francioni, nel
quale il curatore della nuova edizione critica del magnum opus gramsciano, i Quaderni
del carcere, fa il punto sul proprio quarantennale (il suo primo contributo risale al
1977) lavoro di ricerca sulla struttura, lo statuto e la datazione dei testi che
compongono i Quaderni. Questo testo pu considerarsi il pi accurato e definitivo che
Francioni abbia dedicato a questo argomento, e si colloca direttamente a ridosso della
pubblicazione del secondo volume della nuova edizione dei Quaderni, che apparir nel
2017 e conterr i Quaderni miscellanei. In esso tutte le questioni relative al processo
materiale di scrittura, alla struttura e alla datazione dei manoscritti del carcere sono
affrontati in modo esaustivo, tanto da potersi dire che questo saggio rappresenta una
riscrittura del libro Lofficina gramsciana, qui gi precedentemente menzionato. Il
saggio di Francioni affiancato da uno di Giuseppe Cospito, nel quale si ricostruiscono
le ricerche e le discussioni che hanno condotto alla proposta di realizzare una nuova
edizione critica dei Quaderni, si esaminano le caratteristiche che la differenziano
rispetto alla precedente, di V. Gerratana, e si prende posizione su tutti i punti
controversi legati a questa scelta. Di grande utilit lappendice del saggio di Cospito,
che presenta lordinamento definitivo della nuova edizione critica e la pi aggiornata
ipotesi di datazione di tutte le note dei Quaderni.
16 Completano la sezione due saggi, di Maria Luisa Righi e di Eleonora Lattanzi,
rispettivamente dedicati alledizione degli Scritti 1910-1926 e a quella dellEpistolario.
Nel suo contributo Righi ricostruisce in dettaglio le due precedenti edizioni degli scritti
pre-carcerari di Gramsci, la prima, realizzata tra il 1954 e il 1971, e la seconda, avviata
nel 1980 e interrotta (con il volume dedicato agli scritti del 1919-1920) nel 1987.
Entrambe queste edizioni presentano limiti oramai pi che evidenti: il carattere spesso
trascurato della trascrizione, peraltro non riscontrata sugli originali dal curatore della
seconda edizione; la presenza oggi accertata di numerosi apocrifi e di altrettanti testi
mancanti; la tendenza a normalizzare e rendere omogenea la lingua di Gramsci. Sono in
parte questioni di dettaglio, ma il loro complesso destinato a rivoluzionare in buona
parte limmagine che oggi abbiamo, sopratutto del giovanissimo giornalista socialista.
il caso della sua ricca e variegata attivit come critico musicale, un tratto quasi del tutto
misconosciuto nelle precedenti edizioni, e che oggi, invece, ci presenta una personalit
decisamente pi originale e anticonformista, con tratti di netto avanguardismo,
rispetto a quella finora accettata24.
17 Larticolo di Eleonora Lattanzi sullepistolario fa il punto su di una situazione
complessa, fittamente intricata e fino a oggi (con una sola eccezione: lepistolario tra
Gramsci e Tatiana Schucht del 1926-1935)25 trattata in maniere molto distanti dai
criteri scientifici di edizione. Ci che finora era disponibile erano infatti solamente le
lettere di Gramsci, mentre i volumi gi apparsi dellepistolario (che coprono il periodo
1910-novembre 1923) dimostrano quanto il reinserimento della corrispondenza nella
trama originaria e la restituzione del dialogo fra i corrispondenti siano necessari per la
ricostruzione della biografia di Gramsci e concorrano a demolire certezze lungamente
sedimentate. La difficolt presentata dal reperimento di originali prodotti in
circostanze, periodi e luoghi assai diversi (tanto che in diversi casi essi sono andati
perduti e si dovuto fare ricorso alle trascrizioni esistenti) non ha per impedito di
individuare numerose nuove lettere, che contribuiranno anche in questo caso a
precisare e a innovare in modo sostanziale la nostra immagine di Antonio Gramsci.
18 La seconda sezione del fascicolo dedicata a fare il punto su alcuni dei temi nuovi (o
sulle nuove declinazioni di temi gi presenti in precedenza), per come sono emersi nelle
ricerche italiane degli ultimi decenni. Abbiamo qui un contributo di Romain Descendre
e Jean-Claude Zancarini su uno dei concetti che negli ultimi tempi ha conosciuto gli
sviluppi critici maggiormente innovativi, quello di traducibilit, uno di Chiara Meta
sul rapporto di Gramsci con il pragmatismo e le avanguardie dei primi del Novecento,
uno di Giancarlo Schirru sulla linguistica, uno di Alessio Gagliardi in cui si fa il punto
storiografico sullinterpretazione gramsciana del fascismo, uno di Fabio Frosini sul
rapporto tra autocensura e analisi politica del mondo attuale nel Quaderni e uno di
Pierre Girard su Gramsci e Vico.
19 Il saggio di Romain Descendre e Jean-Claude Zancarini ricostruisce la genealogia del
concetto di traducibilit. Centrale e potente, questo strumento euristico fa la sua
apparizione nei Quaderni pur essendo il risultato di un processo che li precede e che,
lungi dallessere lineare, va capito nella sua complessit e storicit. Vanno considerati
in particolare il dibattito sullesperanto nel gennaio 1918, la metafora della rivoluzione
come traduzione del pensiero marxista nella realt, o ancora la traduzione in Italia
dellesperienza russa attraverso i consigli di fabbrica. Nei Quaderni la metafora diventa
lelemento centrale di una completa rifondazione del marxismo, elaborata fin dai primi
Appunti di filosofia, strumento di emancipazione teorica e politica dalla stessa
esperienza russa. Il saggio evidenzia limportanza, in questa impresa, di alcuni testi
considerati come fondamentali, non solo di Karl Marx (Tesi su Feuerbach e Sacra
famiglia) ma anche di Antonio Labriola. Due momenti si rivelano decisivi: i mesi di
ottobre e novembre 1930, quando il ripensamento del marxismo a partire dallidea di
traduzione serve sia a combattere gli schematismi che conducono a vedervi una
divisione artificiale del reale tra noumeni economici e apparenze ideologico-politiche
(Croce), sia ad allontanarlo da ogni riduzione dogmatica a logica astratta o esperanto
teorico (Bucharin); e lanno 1932, quando la nozione di traducibilit permette di
pensare la riduzione di tutte le filosofie a momento della vita storico-politica e di
ridefinire la filosofia della praxis come unit radicale di teoria e pratica.
20 Nel suo contributo Chiara Meta ricostruisce la fitta trama di corrispondenze e
influenze che unisce Gramsci a quella che si pu chiamare, con un termine volutamente
ampio, la cultura pragmatistica, cio a quella serie di elementi teorici che, tra Italia,
Francia e Inghilterra, tra la fine del secolo XIX e il principio del XX, percorrono
lepistemologia, la psicologia, la teoria della storia e la riflessione sullo statuto della
scienza e della realt economica, e a cui ad esempio neanche un filosofo come
Benedetto Croce fu estraneo. Questa cultura rappresenta, per il Gramsci del periodo
che va almeno fino al 1917, un punto di riferimento essenziale, una sorta di vocabolario
e di grammatica, che egli liberamente utilizza senza remore di tipo puristico e senza
preoccuparsi di alcuna ortodossia per esprimere ci che maggiormente gli sta a cuore,
vale a dire le questioni che ruotano attorno alla lotta del proletariato per la sua
emancipazione.
21 Il contributo di Giancarlo Schirru su linguistica e filosofia della praxis si profila su di
uno sfondo caratterizzato dalla tendenza a considerare o il marxismo di Gramsci in
quanto attento alle sovrastrutture un marxismo occidentale, e dunque la sua
linguistica in accordo con questo tipo di marxismo spurio, ovvero, in modo pi
radicale, il suo preteso marxismo come una sottile crosta che maschera la vera natura
del suo pensiero, consistente in una linguistica di tipo idealistico e liberale. Queste due
tesi, che hanno a lungo dominato la discussione, sono entrambe rigettate, in favore di
un ragionamento che per un verso rintraccia le origini della linguistica marxista di
Gramsci nel pensiero di Antonio Labriola, per un altro mostra come la linguistica
rappresenti un punto di incontro e poi di contatto permanente di Gramsci con la
discussione sovietica, in particolare sul terreno socio-linguistico, in relazione alla
costituzione multinazionale della Russia e poi della federazione sovietica: una
discussione viva proprio nel periodo in cui Gramsci soggiorn a Mosca. Su queste basi,
Gramsci spinge il marxismo verso territori ancora inesplorati, e lo fa fissando nota
Schirru un nesso preciso tra la logica di Hegel e leconomia politica, quando afferma
che la filosofia della praxis uguale a Hegel + Davide Ricardo. Il significato di questa
singolare equazione , secondo Schirru, il modo in cui Gramsci interpreta il celebre
passo di Marx, nel Poscritto alla seconda edizione del primo libro del Capitale, sul
rovesciamento della dialettica di Hegel. Secondo Gramsci, il rovesciamento va
compiuto non liquidando come falsa e alienata tutta la realt, per cui la
riappropriazione dellessenza umana consisterebbe in uninversione radicale ( ci
che accaduto nel marxismo che stato maggioritario della reificazione e della
alienazione). Al contrario, tale rovesciamento consiste nel riconoscimento della
traducibilit di logica hegeliana ed economia politica di Ricardo, per cui la prima
possiede un carattere realistico e la seconda un elemento logico, cio razionale. Il
rovesciamento dunque una traduzione, che spinge a riconoscere lelemento di
razionalit contenuto dentro il mondo presente, elemento che va, mediante
successive traduzioni, appropriato dalla classe operaia e sottratto al controllo del
capitalista.
22 Il titolo del contributo di Alessio Gagliardi, Tra rivoluzione e controrivoluzione,
entra immediatamente nel merito della discussione storiografica attuale sul fascismo e
sul modo in cui il modello interpretativo da Gramsci messo a punto nei Quaderni del
carcere (ma con importanti anticipazioni nei testi anteriori) si pu proficuamente
inserire in essa. In una situazione quella attuale caratterizzata dalla crisi del
paradigma antifascista classico, del fascismo e pi in generale dei fascismi la
storiografia tende oggi a mettere in luce le potenzialit innovative, la presa di massa, la
spinta modernizzatrice, la capacit di produrre una religione politica di tipo nuovo.
Ma in realt queste caratteristiche sono gi tutte presenti nel modello ermeneutico che
Gramsci mette a punto in carcere. Il fascismo appare a Gramsci sempre pi un
fenomeno irriducibile alla sola dimensione economica, risultato certamente del
dominio borghese ma non privo di margini di autonomia, capace di mettere in campo
modalit di gestione del potere allaltezza dei problemi posti dalla societ di massa e in
forte discontinuit con il liberalismo ottocentesco e con il giolittismo. Per comprendere
in profondit i caratteri peculiari del fascismo, Gramsci mette a punto alcune categorie
di analisi che costituiscono in alcuni casi chiavi di lettura per la pi generale
interpretazione della storia dItalia o per le dinamiche di cambiamento delle moderne
societ capitalistiche.
23 Il testo di Fabio Frosini si sofferma sul rapporto, che viene considerato essenziale per
la comprensione dei Quaderni del carcere, tra autocensura e analisi politica del mondo
attuale. Che nella scrittura carceraria di Gramsci fosse presente una qualche forma di
autocensura, un fatto registrato immediatamente, fin dalla prima edizione dei
Quaderni. Pi di recente esso stato considerato, sopratutto in relazione alle lettere,
come un vero e proprio codice di decifrazione delle comunicazioni tra Gramsci e il
proprio partito (al quale le missive spedite da Turi giungevano attraverso la catena
formata da Tatiana Schucht e Piero Sraffa). In questo contributo tale approccio
ripreso e precisato, nel senso di mostrare come le analisi del mondo contemporaneo
presenti nei Quaderni sono tutte collegate a un progetto politico di ripensamento della
strategia politica del PCI. In particolare, si analizza il nesso tra analisi e strategia in
relazione a ci che Gramsci chiama americanismo e fordismo. Di questa categoria si
mostra il nesso con tutta lindagine sulla crisi e trasformazione sul parlamentarismo,
dunque sullaffermarsi di una societ corporativa anche fuori dellItalia fascista, e
sulla genesi di una forma nuova di politica, in cui le masse sono completamente
organizzate e attivamente presenti dentro le organizzazioni che lo Stato ha creato per
poterle controllare.
24 Il saggio di Pierre Girard su Gramsci e Vico chiude la sezione del fascicolo. In questo
contributo, dopo una ricognizione critica dello status testuale (i riferimenti di Gramsci
a Vico sono pochi e apparentemente poco significativi), lautore indica due direttive di
ricerca. Anzitutto, egli propone una ricostruzione del modo in cui Vico e la sua
immagine giungono fino a Gramsci, attraverso una intricata vicenda di mediazioni,
riproposte e interpretazioni, che passa principalmente per lItalia e la Francia e giunge
fino a Georges Sorel, cio a un punto molto vicino a Gramsci. In secondo luogo e qui
il nocciolo di questo studio si tenta una comparazione funzionale tra il tipo di
intervento realizzato da Vico dentro il sistema di riferimenti culturali della sua epoca, e
quello che Gramsci mette in opera nei Quaderni. Su questo piano, secondo Girard si
rivelano delle sorprendenti analogie, perch la mathesis universalis critique par Vico
chez Descartes a le mme statut que lconomisme, le fatalisme, le dterminisme
constamment critiqus par Gramsci dans son interprtation du marxisme. In questo
senso, sia tenendo presente il carattere fortemente pratico, cio etico e politico, della
filosofia vichiana, sia ponendo mente a una serie di analogie tra Gramsci e Vico (la
nozione di filologia, anzitutto, ma anche il rifiuto di un metodo universale, ecc.), on
pourrait peut-tre considrer lentreprise des Quaderni comme lapplication de la
mthode de Vico au cas particulier de lItalie, et cela pour en faire galement un
diagnostic, permettant de discerner les lignes dune action politique possible.
25 La terza sezione di questo fascicolo ospita, come detto, un saggio di Giuseppe Vacca
intitolato Les tudes rcentes sur Gramsci en Italie. In esso si ripercorrono in forma
panoramica le discussioni pi recenti, nelle quali la pubblicazione di nuovi documenti,
o le nuove edizioni di documenti gi noti, si intrecciano con una discussione critica che,
sia pure tra molte oscillazioni e divergenze interpretative, presenta una caratteristica
comune che si pu sintetizzare in due punti, rispettivamente di metodo e di merito. Sul
primo terreno, si registra laffermazione della diacronia come punto-chiave
irrinunciabile per intendere il pensiero di Gramsci in ogni momento della sua vita. Il
sistema di categorie adottato da un pensatore che, in modi e forme diverse, fu sempre
a contatto con la storia del suo tempo in unattitudine attiva, volta allintervento e al
progetto strategico, non pu essere compreso se si pretende di irrigidirlo in un blocco
autosufficiente, ma neanche se lo si scioglie nel succedersi di occasioni e casi
sempre nuovi. Sul piano della teoria, in Gramsci sussiste una tensione tra persistenza e
innovazione, che va affrontata con delicatezza e prudenza. Sul piano del merito,
linsieme dei contributi esaminati da Vacca hanno tous lesprit que Gramsci fut un
thoricien de la politique mais surtout [...] un praticien politique cest--dire un
combattant, et que cest dans la politique quil faut rechercher lunit de [sa] vie : son
point de dpart et son point darrive26. Ma, allo stesso tempo, Les auteurs dont
nous nous occuperons partagent aussi la conviction que la figure de Gramsci
transcende la simple histoire du Parti communiste italien et reprsente un nud, de
pense autant que daction, dans lequel tous les problmes de notre temps sont
prsents et se mlent27.
26 5. Nel 1997, dando alle stampe una parziale raccolta degli scritti da lui dedicati a
Gramsci, Valentino Gerratana poneva ad exergo dellintroduzione una celebre
definizione di Italo Calvino: Un classico un libro che non ha mai finito di dire quello
che ha da dire28. In questo modo Gerratana, che in quel momento guardava allintera
vicenda della fortuna di Gramsci a partire da una svolta (il 1989) che gli sembrava
decisiva e definitiva, interponeva tra il presente e quel passato un singolare diaframma
critico. La classicit di un autore, intesa come sempre rinnovata capacit di parlare a
nuove generazioni, infatti unidea ingannevolmente chiara. Essa mette s al riparo il
testo da una perdita di contatto con il presente, ma lascia del tutto impregiudicato il
modo in cui questo contatto si possa ogni volta rinnovare. Lidea che presente nel
testo di Calvino e che compare, in definitiva, anche in quello di Gerratana che il
classico quel luogo del tempo presente che non si lascia ridurre a questa
dimensione, pur essendone integralmente una parte; e che questo rapporto tra
classico e presente non pu essere completamente spiegato. Ma mentre per Calvino,
la classicit quella zona di gratuit che si conserva entro una rete coerente di
relazioni funzionali, per Gerratana, la forma di una possibile classicit di Gramsci
doveva partire in modo ben pi drammatico dalla sua insofferenza [...] per la
mancanza di sobriet e di ordine intellettuale29, mentre era diventata indispensabile
una lettura selettiva dei Quaderni, perch Gramsci da solo non regge30.
27 Le considerazioni che abbiamo svolto allinizio di questa Introduzione, sulla
trasformazione di Gramsci in un classico della cultura italiana, contengono anche
queste inflessioni. Sottoporre gli scritti del capo del Partito Comunista dItalia alla lente
dingrandimento di un dizionario di pi di seicento voci, o passarlo per il sottile crivello
ecdotico di una edizione nazionale, vuole pertanto dire certamente lavvio di una
stagione, nella quale la sua eredit oramai considerata patrimonio dellintera
umanit; ma anche, allo stesso tempo, implica il riconoscimento del fatto che la
presenza di Gramsci nel mondo attuale un elemento innegabile ma anche
irriducibile a una presenza piena, immediata. con questa doppia consapevolezza,
che questo fascicolo di Laboratoire italien stato progettato e approntato.
28 A questo proposito vorremmo per spingerci pi oltre, e ricordare che lavvio di
questa nuova fase della fortuna di Gramsci, se ha preso le mosse dallidea di una sua
possibile classicit, sta per producendo risultati che in qualche modo questa la
nostra impressione la rimettono almeno in parte in discussione, perch riaprono un
dialogo di Gramsci con la nostra contemporaneit, che di carattere pi diretto e
immediato. Se queste nuove ricerche hanno, nel loro complesso, dato un primo
risultato, esso pu infatti essere riassunto in due questioni strettamente intrecciate. Da
una parte, apparso in tutta la sua evidenza il carattere intrinsecamente politico del
pensiero di Gramsci: politico, nel senso di un pensiero che sempre, anche nei
Quaderni del carcere, intende essere una ipotesi di elaborazione strategica attuale e
che, pertanto, trova nella pratica non un oggetto sul quale riflettere ma una parte
essenziale di s in quanto pensiero.
29 In secondo luogo, si chiarito in che misura Gramsci sia un uomo dei tempi nuovi:
un uomo, cio, che intuisce le straordinarie trasformazioni che il mondo stava subendo
come conseguenza di dinamiche europee e mondiali che avevano trovato nella Grande
guerra un punto di annodamento e in qualche modo anche di catastrofe, nellantico
senso drammatico di una rivelazione che porta a conclusione una vicenda. Quando
scriveva i Quaderni, Gramsci era convinto del fatto che i contenuti e le forme della
politica stessero conoscendo un rivolgimento fortissimo, e che questo rivolgimento
avrebbe avuto, presto o tardi, ripercussioni in tutti gli aspetti e i momenti della vita. In
sintesi, egli riteneva che come conseguenza della catastrofe bellica unintera
nuova fase della storia mondiale si stesse aprendo, nella quale lapporto individuale
(inteso letteralmente, e anche come individualit nazionale) sarebbe stato destinato a
passare in secondo piano, rispetto alla dimensione di piano, di pianificazione e
razionalizzazione, e di produzione di sempre nuovi e pi organici conformismi. Ma
Gramsci era convinto e questa sua convinzione ne fa spiccare la posizione allinterno
del mondo dei regimi totalitari che questo nuovo livello della politica creasse
possibilit prima impensabili per una reale democratizzazione dellintera vita sociale,
proprio nel momento in cui approfondiva enormemente la penetrazione della politica
nella vita privata, sia in forme aperte, come i controlli polizieschi e amministrativi, sia
in forme larvate e striscianti, come la nuova e organizzata presenza della cultura in
quanto funzione di controllo e non pi solamente di espressivit individuale.
30 La compresenza di questi due aspetti aumento del controllo e aumento delle
potenzialit di democratizzazione era motivata per Gramsci dal fatto che solamente
dando una forma alliniziativa politica delle masse popolari, le classi dominanti
potevano riuscire a neutralizzare gli esiti della loro iniziativa31. A partire dal
riconoscimento di questa dialettica, prende forma nei Quaderni del carcere la messa a
punto di una serie di categorie egemonia, rivoluzione passiva, crisi organica,
intellettuali, rapporti di forze, analisi delle situazioni, traducibilit dei linguaggi il
cui insieme pu fornire valide indicazioni per unanalisi critica anche del mondo
attuale, se vero che la questione della democrazia non ha perso la propria attualit,
n la politica ha smesso di contenere dentro di s spinte contrastanti e in ultima analisi
inconciliabili.

Notes
1 Lidea di fondare la International Gramsci Society fu lanciata per la prima volta nel 1987,
in occasione del convegno Modern times. Gramsci e la critica dellamericanismo (cfr. Per
unassociazione internazionale di studi su Gramsci The International Gramsci Society, in
Modern times. Gramsci e la critica dellamericanismo, Atti del convegno internazionale,
Roma, 20-22 novembre 1987, a cura di G. Baratta e A. Catone, Milano, Diffusioni 84, 1989,
pp. 484-486) e ripresa nel convegno Gramsci nel mondo (cfr. Gramsci nel mondo, Atti del
Convegno internazionale di studi gramsciani, Formia, 25-28 ottobre 1989, a cura di
M. L. Righi, Roma, Fondazione Istituto Gramsci, 1995). Per lEdizione nazionale degli scritti di
Antonio Gramsci, cfr. IG Informazioni. Trimestrale della Fondazione Istituto Gramsci di
Roma, 2, 1992, che raccoglie i materiali di un seminario organizzato dallIstituto Gramsci di
Roma su questo progetto. Il seminario fu organizzato da G. Vacca; in esso tennero relazioni
G. Francioni, M. Ciliberto, F. De Felice, L. Mangoni, V. Gerratana; alla successiva discussione
parteciparono anche N. Badaloni, S. Caprioglio, G. Vacca, R. Martinelli, D. Ragazzini,
R. Medici, L. Borghese, J. A. Buttigieg, L. Canfora, L. Paggi e M. Must.
2 Se ne vedano gli atti in La crisi del soggetto. Marxismo e filosofia in Italia negli anni
Settanta e Ottanta, a cura di G. Vacca, Roma, Carocci, 2015.
3 In ambito filosofico si veda limportante volume Crisi della ragione. Nuovi modelli nel
rapporto tra sapere e attivit umane, a cura di A. G. Gargani, Torino, Einaudi, 1979.
4 Questa centralit fu a sua volta il frutto di una complessa operazione politico-culturale
realizzata da Togliatti allinterno del PCI e nel rapporto tra questo e gli intellettuali di sinistra
in Italia. Cfr. F. CHIAROTTO, Operazione Gramsci: alla conquista degli intellettuali nellItalia
del dopoguerra, Milano, Mondadori, 2011. Sullattivit di Togliatti come editore di Gramsci,
ci che costitu la base per quella operazione, cfr. Togliatti editore di Gramsci, a cura di
C. Daniele, Introduzione di G. Vacca, Roma, Carocci, 2005 (Annali della Fondazione Istituto
Gramsci, XIII).
5 Cfr. G. LIGUORI, Gramsci conteso. Interpretazioni, dibattiti e polemiche. 1922-2012, nuova
edizione riveduta e ampliata, Roma, Editori Riuniti, 2012, cap. VIII.
6 il titolo del capitolo cit. alla nota precedente: Dieci anni a luci spente (1978-1986).
7 V. GERRATANA, Gramsci nel mondo, Emigrazione Filef, XIX, 8-9, 1987, p. 5
8 Ibidem.
9 Spicca in questo senso la co-organizzazione del convegno del 2007 Gramsci le culture e il
mondo (cfr. Gramsci le culture e il mondo, a cura di G. Schirru, Roma, Viella, 2009). Nel 2017
previsto lo svolgimento, a Roma, di un convegno internazionale co-organizzato da IGS-Italia
e Fondazione Istituto Gramsci, dal titolo Egemonia e modernit. Il pensiero di Gramsci in
Italia e nella cultura internazionale.
10 Lettera di A. Gramsci a T. Schucht del 3 agosto 1931, in A. GRAMSCI-T. SCHUCHT, Lettere
1926-1935, a cura di A. Natoli e C. Daniele, Torino, Einaudi, 1997, p. 750.
11 Cfr. sopratutto Valentino Gerratana filosofo democratico, a cura di E. Forenza e
G. Liguori, Roma, Carocci, 2011 e Domande dal presente: studi su Gramsci, a cura di
L. Durante e G. Liguori, Roma, Carocci, 2012.
12 Le parole di Gramsci, a cura di F. Frosini e G. Liguori, Roma, Carocci, 2004.
13 Dizionario gramsciano 1926-1937, a cura di G. Liguori e P. Voza, Roma, Carocci, 2009.
14 In questo senso esemplare il convegno organizzato nel 2007 a Bari e Turi dalla
Fondazione Istituto Gramsci su Gramsci nel suo tempo. Cfr. Gramsci nel suo tempo, a cura di
F. Giasi, Roma, Carocci, 2008.
15 Cfr. A. GRAMSCI, Quaderni del carcere, edizione critica dellIstituto Gramsci a cura di
V. Gerratana, Torino, Einaudi, 1975, p. 419. La frase intera la seguente: La ricerca del leit-
motiv, del ritmo del pensiero, pi importante delle singole citazioni staccate. Cfr. in questa
direzione G. COSPITO, Il ritmo del pensiero. Per una lettura diacronica dei Quaderni del
carcere di Gramsci, Napoli, Bibliopolis, 2011.
16 G. FRANCIONI, Lofficina gramsciana. Ipotesi sulla struttura dei Quaderni del carcere,
Napoli, Bibliopolis, 1984.
17 Cfr. in particolare G. FRANCIONI, Proposte per una nuova edizione dei Quaderni del
carcere. (Seconda stesura), IG Informazioni. Trimestrale della Fondazione Istituto Gramsci
di Roma, 2, 1992, pp. 85-186; ID., Come lavorava Gramsci, in A. GRAMSCI, Quaderni del
carcere. Edizione anastatica dei manoscritti, a cura di G. Francioni, vol. I, Roma, Istituto
dellEnciclopedia Italiana, 2009, pp. 21-60. Per una puntualizzazione attuale sullo status
quaestionis cfr. G. COSPITO, LEdizione nazionale dei Quaderni del carcere, in questo fascicolo.
18 Ledizione dei Quaderni diretta da Francioni. Finora ne stato pubblicato il primo
volume: A GRAMSCI, Quaderni del carcere; vol. I: Quaderni di traduzioni (1929-1932), 2 tomi, a
cura di G. Cospito e G. Francioni, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 2007.
19 Oltre al primo volume dei Quaderni del carcere, sono stati ad oggi pubblicati: A. GRAMSCI,
Epistolario; vol. I: Gennaio 1906-dicembre 1922, a cura di D. Bidussa, F. Giasi, G. Luzzatto
Voghera e M. L. Righi, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 2009; vol. II: Gennaio-
novembre 1923, a cura di D. Bidussa, F. Giasi e M. L. Righi, Roma, Istituto della Enciclopedia
italiana, 2011; A. GRAMSCI, Scritti 1910-1926; vol. II: Scritti 1917, a cura di L. Rapone, Roma,
Istituto della Enciclopedia italiana, 2015. Sono stati inoltre pubblicati, in 18 volumi, nel 2009, i
Quaderni del carcere. Edizione anastatica dei manoscritti, a cura di G. Francioni, cit.
Questultima edizione non fa parte direttamente dellEdizione nazionale, ma ne accompagna il
progetto. Segnaliamo infine la recentissima pubblicazione del primo volume di Documenti
dellEdizione Nazionale: A. GRAMSCI, Documenti 1. Appunti di glottologia 1912-1913, a cura di
G. Schirru, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2016.
20 Un indice di questo successo , ex contrario, il moltiplicarsi, negli ultimi anni, nel
panorama italiano di libri scandalistici e sensazionalistici (tra loro peraltro assai diseguali, per
seriet e impegno), dedicati, pi che al pensiero di Gramsci, ad aspetti della sua vicenda
carceraria, riletta attraverso la chiave di lettura del complotto e del tradimento. Cfr., tra tutti,
F. LO PIPARO, I due carceri di Gramsci. La prigione fascista e il labirinto comunista, Roma,
Donzelli, 2012; L. CANFORA, Gramsci in carcere e il fascismo, Roma, Salerno, 2012; ID., Spie,
Urss, antifascismo. Gramsci 1926-1937, Roma, Salerno, 2012; G. FABRE, Lo scambio. Come
Gramsci non fu liberato, Palermo, Sellerio, 2015. Rattrista peraltro constatare che fra la messe
dei libri italiani dedicati a Gramsci in questi ultimi anni, lunico a essere stato tradotto e
diffuso in Francia sia quello, del tutto campato in aria, di Lo Piparo. Questo numero di
Laboratoire italien, cos come il numero di Actuel Marx citato infra (nota 23), intende
contribuire a riequilibrare in una direzione scientificamente valida le pubblicazioni gramsciane
in lingua francese.
21 Una tematizzazione di questo processo di ibridazione si pu vedere ad es. in Gramsci and
Foucault. A Reassessment, ed. by D. Kreps, Farnham and Burlington (VT), Ashgate, 2015.
22 Alludiamo a P. CAPUZZO, S. MEZZADRA, Provincializing the Italian Reading of Gramsci, in
The postcolonial Gramsci, ed. by N. Srivastava and B. Battacharya, New York etc., Routledge,
2012, pp. 34-54.
23 Si vedano in questo senso il Colloque international: La Gramsci Renaissance .
Regards croiss France-Italie sur la pense dAntonio Gramsci, Parigi, 22-23 marzo 2013, co-
organizzato dalla Fondation Gabriel Pri, dalla Fondazione Istituto Gramsci e dal Centre
dHistoire des systmes de pense moderne (http://www.gabrielperi.fr/152.html), e i due
seminari che si svolgono da pi anni allcole normale suprieure di Lione (Lire les Cahiers de
prison dAntonio Gramsci, a cura di R. Descendre e J.-C. Zancarini, http://triangle.ens-
lyon.fr/spip.php?rubrique453 ) e allcole des hautes tudes en sciences sociales
(Lanthropologie politique et Antonio Gramsci, a cura di R. Ciavolella e G. Rebucini,
http://enseignements-2014.ehess.fr/2014/ue/607/ ). Un primo risultato di questi seminari il
recente numero monografico di Actuel Marx (57, 2015) dedicato al pensiero di Gramsci e
curato da R. Descendre, R. Ciavolella e J.-C. Zancarini. Da segnalare inoltre la recente sintesi
di uno studioso che da pi di quarantanni non ha mai cessato di dedicarsi al pensiero di
Gramsci: A. TOSEL, tudier Gramsci, Paris, Kim, 2016.
24 Limmagine del giovane Gramsci stata peraltro gi sottoposta a una radicale revisione
nel volume di L. RAPONE, Cinque anni che paiono secoli. Antonio Gramsci dal socialismo al
comunismo (1914-1919), Roma, Carocci, 2011. Rapone anche il curatore del gi citato
secondo volume degli Scritti 1910-1926, dedicato al 1917 e pubblicato nel 2015.
25 A. GRAMSCI-T. SCHUCHT, Lettere 1926-1935, cit.
26 La citazione tratta da P. TOGLIATTI, Il leninismo nel pensiero e nellazione di A. Gramsci
(appunti), in ID., La politica nel pensiero e nellazione. Scritti e discorsi 1917-1964, a cura di
M. Ciliberto e G. Vacca, Milano, Bompiani, 2014, p. 1121.
27 Per la citazione cfr. ivi, pp. 1188-1189.
28 V. GERRATANA, Gramsci. Problemi di metodo, Roma, Editori Riuniti, 1997, p. XI. La
definizione tratta da I. CALVINO, Perch leggere i classici, in ID., Perch leggere i classici,
Milano, Mondadori, 1991, pp. 11-19. Il saggio era stato pubblicato con il titolo Italiani, vi
esorto ai classici, in LEspresso, 28 giugno 1981, pp. 58-68.
29 V. GERRATANA, Gramsci. Problemi di metodo, cit., p. XXVI.
30 Ivi, pp. XXIII-XXIV.
31 Cfr. G. VACCA, Introduzione: La lezione del fascismo, in P. TOGLIATTI, Sul fascismo, Roma-
Bari, Laterza, 2004, pp. XV-CLXVI, qui XCVII.

References
Electronic reference
Romain Descendre and Fabio Frosini, Introduzione , Laboratoire italien [Online], 18 | 2016,
Online since 06 December 2016, connection on 20 December 2016. URL :
http://laboratoireitalien.revues.org/1040

About the authors


Romain Descendre
Professeur d'tudes italiennes et dhistoire de la pense politique lcole normale suprieure
de Lyon et membre honoraire de lInstitut universitaire de France. Il codirige le ple Pense
politique et sciences sociales de lUnit mixte de recherche Triangle (CNRS, UMR 5206) et il
est membre du LabEx CoMod. Ses travaux portent principalement sur lhistoire de la pense
politique italienne. Derniers ouvrages parus : A politizao do mundo, Campinas - So Paulo,
Editora Unicamp, 2015; Giovanni Botero, Della ragion di Stato, edizione critica a cura di P.
Benedittini e R. Descendre, introduzione di R. Descendre, Torino, Einaudi, 2016 ; Id., Delle
cause della grandezza della citt, a cura di R. Descendre, Roma, Viella, 2016. Depuis 2012 il
anime lENS de Lyon, avec J.-C. Zancarini, le sminaire Lire les Cahiers de prison
dAntonio Gramsci . Il a dirig, avec R. Ciavolella et J.-C. Zancarini, le dossier Antonio
Gramsci , Actuel Marx, 57, premier semestre 2015.

By this author
De la traduction la traductibilit : un outil dmancipation thorique [Full text]
Published in Laboratoire italien, 18 | 2016
diter, traduire, interprter : ldition franaise des uvres politiques de Giovanni
Botero (De la raison dtat et Des causes de la grandeur des villes) [Full text]
Published in Laboratoire italien, 16 | 2015

Andrea Guidi, Un Segretario militante. Politica, diplomazia e armi nel Cancelliere


Machiavelli [Full text]
Published in Laboratoire italien, 10 | 2010

Les troubles et les ordres . Les guerres civiles et les institutions de la France
dans la relazione de lambassadeur vnitien Pietro Duodo (1598) [Full text]
Published in Laboratoire italien, 10 | 2010

Prsentation [Full text]


Published in Laboratoire italien, 8 | 2008

Filippo De Vivo, Information and Communication in Venice. Rethinking Early Modern


Politics [Full text]
Published in Laboratoire italien, 8 | 2008
All documents
Fabio Frosini
Chercheur en Histoire de la philosophie lUniversit d'Urbino. Il est directeur de la Ghilarza
Summer School - Scuola internazionale di studi gramsciani, membre de la commission
scientifique pour lEdizione Nazionale degli scritti di Antonio Gramsci, du comit garant et du
comit scientifique de la Fondazione Istituto Gramsci de Rome et du comit de direction de
lInternational Gramsci Society - Italia. Ses intrts de recherche vont de lhistoire de la
philosophie de la Renaissance celle du marxisme, principalement italien. Parmi ses
publications : Gramsci e la filosofia. Saggio sui Quaderni del carcere, Rome, Carocci, 2003
(Prix international Giuseppe Sormani 2004, Turin) ; La religione delluomo moderno. Politica
e verit nei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci, Rome, Carocci, 2010 ; Vita, tempo e
linguaggio (1508-1510). L Lettura Vinciana - 17 aprile 2010, Florence, Giunti, 2011 ; Maquiavel
o revolucionrio, So Paulo, Ideias & Letras, 2016.

By this author
Le travail cach du prisonnier entre littrature et politique . Quelques
rflexions sur les sources des Cahiers de prison dAntonio Gramsci [Full text]
Published in Laboratoire italien, 18 | 2016

Copyright

Laboratoire italien Politique et socit est mis disposition selon les termes de la licence
Creative Commons Attribution - Pas d'Utilisation Commerciale - Pas de Modification 4.0
International.

Vous aimerez peut-être aussi