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A 2004-2005
PROVA SCRITTA DI GEOMETRIA DEL 10-1-2005
Corsi dei Proff. M. BORDONI, F. LEON, A. SAVO
Soluzione
(a) L’equazione di U dà, ponendo per esempio x2 = t, x3 = t ,
t − 2t 1 −2
U= t = t 1 + t 0 .
t t,t ∈R
0 1 t,t ∈R
1 −2
Pertanto dimU = 2 ed una base di U è data dai vettori v1 = 1 , v2 = 0 .
0 1
(b) L’intersezione U ∩ W è rappresentata dal sistema
formato dalle equazioni di U
−3
e di W , che ammette le ∞1 soluzioni s 1 . Pertanto dimU ∩ W = 1 ed
2
s∈R
−3
una base di U ∩ W è data dal vettore 1 .
2
⊥
v, v1 = 0 x1 + x2 = 0
(c) Equazioni cartesiane di U sono cioè , sistema
v, v2 = 0 −2x1 + x3 = 0
1
che ammette le ∞1 soluzioni t −1 .
2 t∈R
1
(d) Una base di U ⊥ è data dal vettore v3 = −1 . Risulta pertanto
2
1
1
v, v3 1−1+2 3
u⊥ = PU ⊥ (v) = Pv3 (v) = v3 = −1 = − 13
v3 , v3 1+1+4 2
2
1 2 3
1 3 3
e quindi u = v − u = 1 − − 13 = 43 .
⊥
1 2 1
3 3
(e) No, essendo U ∩ W = {0}.
2
Soluzione
1−λ −2
(a) L’equazione caratteristica di T , det = λ2 + λ − 6 = 0, dà
−2 −2 − λ
(1 − λ)x − 2y = 0
gli autovalori λ1 = −3, λ2 = 2. Risolvendo il sistema
−2x + (−2 − λ)y = 0
1
per i valori trovati di λ si hanno gli autospazi E(−3) = t , E(2) =
2
t∈R
−2 1 −2
s . Una base ortogonale di autovettori è data dai vettori , ,
1 2 1
s∈R 1 2
√ − √5
normalizzando i quali si ha la base richiesta i ≡ 2
5
, j ≡ .
√ √1
5 5
−6 0 0
(b) La matrice di C, 0 1 −2 , ha determinante A = 36 = 0, quindi C è
0 −2 −2
generale. Inoltre essendo A00 = −6 < 0, C è un’iperbole il cui centro ha coordinate
x= A A02
A00 = 0, y = A00 = 0, è cioè l’origine O.
01
x y
2 2
2 2
−15x + 10y − 30 = 0 ossia − + = 1.
2 3
Soluzione
x+1 0+1
(a) L’equazione di r è det = 0 cioè 2x − y + 5 = 0 e quindi r e
y−3 5−3
r sono parallele avendo uguali i coefficienti delle incognite. Il fascio improprio di
rette generato da r, r è dato da 2x − y + k = 0, k ∈ R. Imponendo il passaggio per
B si ha k = 15, quindi r” : 2x − y + 15 = 0.
L’equazione
(b) 2y = 0. Intersecando si ottengono i punti H = n ∩ r ≡
di n è x +
−2 2
, A = n ∩ r ≡ . La verifica che H sia punto medio di AB è
1 −1
immediata: 2+(−6)2 = −2, −1+32 = 1.
(c) Affinché il triangolo ABC sia isoscele sulla baseAB, C deve appartenere alla
t √
retta r, il cui punto mobile ha coordinate . La condizione AC = 10 2
2t + 5
dà, elevando al quadrato: (2 − t) + (−1 − 2t − 5)2 = 200 ossia t2 + 4t − 32 = 0da cui
2
4
si ricava t = 4 e t = −8. Poiché C deve appartenere al I quadrante, è C ≡ .
13
(d) Imponendo alla generica circonferenza di equazione x2 + y 2 + ax + by + c = 0 di
passare per O, P1 , P2 si ha c = 0 , 1 + 9 − a + 3b + c = 0 , 25 + 5b + c = 0, da cui a =
b = −5, c = 0. Pertanto la circonferenza richiesta ha equazione x2 +y 2 −5x−5y = 0.
Soluzione
Soluzione
(a) Il nucleo di F è l’insieme dei vettori di Rn che vengono portati da F nel vettore
nullo di Rm :
KerF = {v ∈ Rn | F (v) = 0 ∈ Rm } .
Soluzione
a b c
(a) α//α se e solo se rg = 1 in quanto questa è la condizione affinché
a b c
il sistema formato dalle equazioni dei due piani non ammetta soluzioni (piani stret-
tamente paralleli) oppure ne ammetta ∞2 (piani coincidenti).
= √
(b) α ⊥ α se e solo se aa +bb +cc = 0 in quanto è cos αα aa +bb +cc
± 2 2 2 2 2 2
(a +b +c )(a +b +c )
=
e quindi αα π
se e solo se il numeratore della frazione vale 0.
2