Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
1
http://www.governo.it/articolo/relazione-annuale-sulla-politica-dell-informazione-la-sicurezza/6791
2
https://sputniknews.com/military/201502201018511553/
I tre pilastri delle sue azioni sono:
- Disseminare sensibilizzazione sui processi di radicalizzazione violenza e di reclutamento;
- Contrastare le narrazioni estremiste, come la propaganda jihadista, con la promozione on-line di contro-
narrazioni promosse dalla societ civile;
- Valorizzare gli sforzi delle comunit locali che intervengono consentendo di interrompere il processo di
radicalizzazione prima che un individuo si impegni in attivit criminali.
Lattualit e limpatto dei recenti attentati in Francia, Germania, Belgio e Inghilterra hanno spinto il governo
italiano e, in particolare, il Ministero dellInterno, prima con il Ministro Alfano e ora con il Ministro Minniti,
ad intraprendere ed accelerare una serie di iniziative, non solo di lotta al terrorismo, ma anche di contrasto
alla radicalizzazione e allestremismo violenti. Ugualmente, circa un anno e mezzo fa, in Parlamento stata
presentata ed attualmente in discussione la proposta di legge Dambruoso-Manciulli Misure per la
prevenzione della radicalizzazione e dellestremismo jihadista. Entrambe queste iniziative dimostrano
lattenzione e lesigenza ormai riconosciuta dallItalia di uniformarsi al contesto europeo per quanto riguarda
le strategie e le pratiche di CVE.
Fin dal 2011 la Commissione Europea ha costituito la rete RAN, Radicalization Awareness Network (RAN),
proprio con la finalit di promuovere politiche e programmi di prevenzione e contrasto dal basso che
favorissero la resilienza delle comunit verso il fenomeno, coinvolgendo nei suoi gruppi di lavoro i diversi
operatori attivi nei territori coi soggetti a rischio di radicalizzazione violenta. Cos, sia la relazione
consegnata lo scorso gennaio al governo italiano dalla Commissione di studio sul fenomeno della
radicalizzazione e dell'estremismo jihadista, presieduta dal Prof. Lorenzo Vidino, sia la proposta di legge
Dambruoso-Manciulli in discussione in Parlamento, mettono proprio al centro limportanza di un livello non
solo nazionale, ma anche regionale e locale, di attenzione al fenomeno attraverso il coinvolgimento di tutti
quei soggetti e di tutti quegli attori che a diverso titolo possono, o meglio devono, essere coinvolte nelle
pratiche di prevenzione: dalla scuola ai leader politici e religiosi, dalle forze dellordine ai servizi socio-
assistenziali, dagli esperti alle organizzazioni della societ civile.
Il presente convegno vuole dunque essere loccasione per fare il punto sulla situazione in Europa, in Italia e
in Piemonte attraverso la presentazione dell'attivit della RAN, della relazione elaborata dalla Commissione
di studio sul fenomeno della radicalizzazione e dellestremismo jihadista e della proposta di legge
Dambruoso-Manciulli. Verranno inoltre portate allattenzione degli esperti e delle istituzioni una serie di
buone pratiche gi attivate sul territorio piemontese. Il Piemonte infatti una delle prime regioni ad essersi
attivata in questo campo grazie alla sensibilit delle sue istituzioni e alla dinamicit della sua societ civile
che fin dal 2012 ha attivato progetti pilota e tavoli di lavoro cittadini. Da ultimo, la parola verr lasciata agli
enti e alle istituzioni chiamati ad implementare a livello locale i suggerimenti della Commissione e della
legge in discussione.
Il risultato di queste politiche che intervengono sul pensiero critico dei giovani di fronte alla propaganda su
Internet, sulla resilienza delle comunit multi-religiose e multi-etniche delle nostre citt, sullinformazione
alle famiglie che temono per i propri figli in partenza verso scenari di guerra, o sulle prigioni per evitare che
siano fucine di terroristi, oltre a prevenire e contrastare la radicalizzazione, siamo certi possano produrre
benefici indiretti per gli altri due rischi esposti in apertura: rafforzano la coesione sociale del nostro Paese e
diffondono i valori comuni europei di cittadinanza attiva, democratica, plurale e non-violenta.