10 ATTUALIT DOMENICA, 23 APRILE 2017

ANALISI LORENZO VIDINO, GEORGES WASHINGTON UNIVERSITY: IN ITALIA LIVELLI PI BASSI DI RADICALIZZAZIONE. LA REPRESSIONE DA SOLA NON BASTA

La prevenzione lanima
della lotta al terrorismo
C
ombattere il
terrorismo e
lestremismo
violentonon
solo una que-
stione di misu-
re di sicurezza,
occorre unopera dipreven-
zioneche deve vedere coin-
volti amministrazioni pubbli-
che e societ civile, questure
e istituti penitenziari, comu-
nit religiose e associazioni
che lavorano con i migranti,
scuole e famiglie. Nasce cos
il Ran, Radicalisation Awa-
reness Network, per volont
dellaCommissione europea.
Ilprogetto stato lanciato a
settembre 2011 per iniziativa
dellallora commissarioUe
Cecilia Malmstrom al fine
di aiutare gli operatori di
prima linea e per facilitare
lo scambio di esperienze e
buone pratiche tra di loro,
per promuovere politiche e
programmi di prevenzione
e contrasto dal basso che fa-
vorissero la resilienza delle
comunit verso il fenomeno,
coinvolgendo nei suoi gruppi
di lavoro i diversi operatori
attivi nei territori: docenti,
operatori sociali, polizia, am-
ministrazione penitenziaria,
esperti, comunit e organiz-
zazioni della societ civile.
A presentare i risultati delle
attivit del network europeo,
insieme alle iniziative che
dallo scorso anno sono state
avviate in Piemonte, il con-
vegno Verso un approccio
regionale alla prevenzione
della radicalizzazione, svol-
tosi di recente a Torino, or-
ganizzato dalla Regione Pie-
monte in collaborazione con
Viviana Premazzi (Universit
di Torino e Fieri) e Luca Gu-
glielminetti di Ran e associa-
zione Leon Battista Alberti,
con esperti su prevenzione e
radicalismo a livello europeo,
nazionale e regionale. E lIta-
lia ancora indietro: siamo
uno dei pochissimi paesi
europei ancora privo di una
strategia nazionale di preven-
zione della radicalizzazione
che intervenga sui giovani e
nei luoghi a rischio, hanno
detto Premazzi e Guglielmi-
netti.
sbagliato sovrapporre il
tema dell'immigrazione a
quello della sicurezza, ha
detto Monica Cerutti, asses-
sore regionale all'Immigra-
zione. La repressione da sola
non pu risolvere i problemi,
ma allo stesso tempo non
bisogna sottovalutare il peri-
colo del terrorismo e prima
ancora della radicalizzazione
di cui il terrorismo si nutre.
Per Lorenzo Vidino, diret-
tore del programma sulle-
stremismo alla George Wa-
shington University, e coordi-
natore della Commissione di
studio sul fenomeno della ra-
dicalizzazione e dellestremi-
smo jihadista voluta dalla Pre-
sidenza del Consiglio dei mi-
nistri, non si vedono in Italia
gli stessi livelli di radicalizza-
zione di altri Paesi europei.
Prendiamo il numero deifo-
reign fighter, ad esempio, che
sono poco pi di cento in
Italia rispetto ai 1.500 della
Francia. Perch? Si tratta di
un insieme di fattori: sociolo-
gia;demografia, (non c un
numero alto di seconde e ter-
ze generazioni); capacit del-
le nostre comunit islamiche
di avere dei forti anticorpi; il
lavoro operato negli ultimi 20
anni dal nostroapparato anti-
terrorismo; la presenza di un
sistema giuridico preparato,
vuoi anche per il terrorismo
degli anni Settanta; il sistema
delle espulsioni, criticabile
ma efficace.
LItalia, ha aggiunto, 5-10
anni indietro rispetto ad altri
Paesi Ue, e questo per para-
dosso, una cosa positiva.
Ma occorre fare altro un
approccio basato solo sulla
repressione non pi effi-
ciente. Per esempio, si av-
vertita unesigenza, da parte
di forze dellordine e intelli-
gence, di utilizzare anche stru-
menti diprevenzione: misure
soft, che vanno a prevenire
ne.
Torino, progetti pilota In discussione in Parlamen-
to, ha detto Andrea Giorgis,
nelle scuole membro della Commissione
Affari costituzionali della Ca-
mera, la proposta di legge
proprio grazie alla Ran e ai ricercatori e Dambruoso-Manciulli Misu-
operatori coinvolti nella Rete europea che a re per la prevenzione della
Torino, dal 2012, sono stati attivati i primi radicalizzazione e dell'estre-
progetti pilota nelle scuole superiori di citt mismo violento di matrice
e provincia. Tra i primi progetti, Islam, jihadista, che mette al centro
radici, fondamenti e radicalizzazioni violen- la collaborazione tra soggetti
te, un corso promosso dallassociazione nazionali, regionali e locali,
Leon Battista Alberti con lAsai, la Co.Re.Is assegnando un ruolo impor-
e il Ce.Se.Di., che porta nelle classi esperti e tante alle politiche territoriali
testimonianze - dalle vittime del terrorismo ai di prevenzione. Ancora una
giovani migranti e gli imam - per rafforzare volta, nel corso del convegno,
il pensiero critico degli studenti di fronte alla stato sottolineato che una
propaganda del terrore e agli stereotipi che legge sulla prevenzione della
pervadono i media. Ma anche le iniziative radicalizzazione dovrebbe oc-
dellassociazione interreligiosa Noi sia- cuparsi del fenomeno inteso
mo con voi: Anche se la situazione del a 360 e non considerare solo
terrorismo e del radicalismo oggi molto pi la dimensione religiosa. La
complessa e si sviluppa a livello internaziona- risposta ad un ritardo struttu-
le, dice Giampiero Leo, vice presidente del rale arriva oltre che dallim-
Comitato diritti umani della Regione Piemon- pegno del Governo, anche
te e portavoce del coordinamento intercon- attraverso questa Commissio-
fessionale Noi siamo co voi, credo che ne, con tutti gli attori sociali,
possa essere utile, adeguandolo ai tempi, il Uno dei risultati pi impor-
modello realizzato in Italia durante gli anni di tanti del lavoro della Com-
piombo per combattere il terrorismo. Allora missione aver appurato che
si realizz una alleanza virtuosa tra istituzioni, i percorsi di radicalizzazione
magistratura e forze dell'ordine, partiti, sin- si sviluppano soprattutto in
dacati e societ civile, mobilitati tutti insieme alcuni luoghi, nelle carceri e
per sconfiggere la violenza e difendere la nel web, pi che in altri che
democrazia. Se vero, infatti, che bisogna abbiamo magari molto segui-
decostruire il nesso immigrazione-islam- to negli scorsi anni o decenni.
terrorismo, altrettanto vero che il terrorismo Non c un idealtipo uguale
e la radicalizzazione jihadista sono solo una per ciascuno dei soggetti che
delle forme in cui questo si pu presentare: siradicalizzano, sono situazio-
Manca una esistono, infatti, diverse matrici di terrori- ni molto diverse, ha spiegato
smo che agiscono sullo scenario nazionale il premier Gentiloni. Che ha
strategia ed internazionale contemporaneo. A Torino aggiunto:Cuna specificit
esistono efficaci buone pratiche, proposte e italiana nei fenomeni di ra-
nazionale, ma azioni innovative ed efficaci, sorte spesso da dicalizzazione: le dimensioni
iniziative dellassociazionismo, delluniversit numeriche della radicalizza-
attiva una o delle circoscrizioni. Come quella promossa zione sono minori che in al-
dal Forum Politiche di integrazione e nuovi tri Paesi. Ma il fatto di avere
Commissione cittadini della Circoscrizione 7, che ha atti- un numero minore di per-
vato una collaborazione tra la casa circonda- sone radicalizzate oforeign
I luoghi pi a riale Lorusso e Cutugno e diverse associa- fighternon ci deve indurre
zioni islamiche di Torino per fornire assistenza asottovalutareil fenomeno
rischio: carcere spirituale continuativa ai detenuti musulmani. e la necessit di capirlo. Le
L.R. buone pratiche esistono, pro-
e web va ne il caso su Torino
(vedi box), in cui sono stati
presentati progetti e risulta-
processi di radicalizzazione polizia nellinteresse superio- ti di un percorso, occasione
infase embrionale. re della tutela del singolo a per mostrare quanto le stesse
Le misure di contrasto della rischio di radicalizzazione e comunit musulmane, conte-
radicalizzazione sono consi- dellintera comunit. state ogni volta dopo un atten-
derate ormai necessarie sia La prevenzione della radica- tato per non fare abbastanza
dai reparti italiani dellanti- lizzazione attivit diversa, per prevenirlo o per condan-
terrorismo, che concordano dice Cristina Caparesi, pe- narlo, siano in realt gi attive
sul fatto che non si possa dagogista dellUniversit di nella prevenzione della radi-
continuare a parlare di pre- Udine, dalla prevenzione calizzazione, con progetti nel-
venzione solo tramite lo stru- del terrorismo: la sua finali- le scuole e nelle carceri e in at-
mento delle espulsioni, sia t quella di intervenire pri- tivit di dialogo con istituzioni
dalla societ civile e da tutti ma che siano commessi reati. e organizzazioni del territorio.
quegli attori che si trovano ad Le misure, che si indirizzano Anche se talvolta i progetti e
avere a che fare con soggetti a scuole, istituti penitenziari, le iniziative sono di un singolo
radicalizzati o a rischio di comunit o famiglie, mira- gruppo o associazione, il con-
radicalizzazione, dalle fami- no ad intervenire prima che vegno stato loccasione tra i
glie, alle scuole, alle carceri si imbraccino le armi o per musulmani per guardarsi in
e hanno bisogno di sapere a spingere ad abbandonare i faccia, sapere di essere attivi
chi potersi rivolgere. La pre- gruppi estremisti e violenti sul tema e, sperano gli orga-
venzione diventa allora quel attraverso quei particolari nizzatori, sviluppare ulteriori
punto di incontro tra attori programmi che vanno sotto future collaborazioni.
della societ civile e forze di il nome di deradicalizzazio- Luca ROLANDI

Emorroidi: quale terapia?
Lintervista a: Dott. Marco Saracco
EMORROIDI: una patologia
non sempre chirurgica.
Le emorroidi richiedono sem-
pre un intervento chirurgico ?
No, solo nei casi pi avanzati ovvero
nellemorroidi di III - IV grado con
che permettono al paziente di con-
tinuare normalmente la giornata
lavorativa.
Si tratta della SCLEROTERAPIA
INIETTIVA ENDOSCOPICA, del-
la FOTOCOAGULAZIONE AD
INFRAROSSI, della LEGATURA
Proctologo ELASTICA e della CRIOTERAPIA
Specialista in SELETTIVA.
Chirurgia DUrgenza Queste metodiche sono indicate
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Tel. 011.6690800 non avanzato.
Urgenze 348.7373600 Quale metodica preferibile?
www.studiosaracco.com Non ne esiste una migliore dellal-
tra. La scelta dipende moltissimo
dal tipo di sintomatologia del pa-
prolasso difficilmente riducibile. ziente e dal tipo di emorroidi che
Quali sono le terapie alterna- presenta. Il proctologo esperto
tive ? sapr scegliere lopzione terapeu-
Abbiamo diversi opzioni terapeuti- tica migliore che talvolta pu non
che non invasive, ambulatoriali, che essere unica.
non richiedono anestesia, indolori, Queste metodiche ambulato-
riali richiedono piu applica-
zioni?
S, il trattamento generalmente va
ripetuto a distanza di una decina di
giorni e sono per lo pi necessarie
4 - 5 sedute.
Si tratta di trattamenti defini-
tivi?
In alcuni casi consigliabile negli
anni successivi effettuare qualche
richiamo, per mantenere la con-
gestione emorroidaria sotto con-
trollo. Ovviamente uno stile di vita
alimentare corretto aiuter il proc-
tologo nel suo compito.
La terapia chirurgica, quindi,
da dimenticare?
No assolutamente, ma non bisogna
abusarne.
Quale intervento chirurgico
consiglia ?
Tutte le tecniche chirurgiche vanno
bene, se effettuate da mani esperte.
Esistono tecniche aperte e tec-
niche chiuse dove per chiuse si
intende la sutura delle ferite con un
filo riassorbibile: noi prediligiamo
una di queste che si chiama emor-
roidectomia sec. Ferguson in ane-
stesia peridurale. Da qualche anno
esiste anche la possibilit di effet-
tuare lintervento chirurgico utiliz-
zando una suturatrice meccanica: si
tratta di un ottimo intervento, che
richiede sempre unanestesia, ma
le indicazioni devono essere quelle
giuste.
In tutti gli interventi di emorroidec-
tomia sono importanti i dettagli ed
importantissima unaccurata visita
proctologica preoperatoria foto-
grafando o disegnando i vari gavoc-
cioli emorroidari per non trovarci
impreparati, quando sotto aneste-
sia, potranno cambiare aspetto e di-
mensione grazie al rilascio del tono
muscolare.
Dr. Saracco, esiste dunque la
possibilit di non dover convi-
vere tutta la vita con questa
fastidiosa patologia anche per
coloro che non vogliono sotto-
porsi ad intervento chirurgico?
Sicuramente s, tutto dipende dallo
stadio in cui si trovano le emorroi-
di: pi avanzato e meno efficace
sar lapporto delle terapie ambu-
latoriali.
Consiglio dunque di non trascinarsi
il problema per anni nella speranza
che si risolva spontaneamente, ma
adottare tutti i consigli dietetico-
alimentari del caso ed un adeguato
stile di vita affidandosi quanto pri-
ma alle cure di un bravo proctologo.