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Una proposta di direttiva

per migliorare
l’equilibrio tra vita
privata e lavoro
luglio 2018

Perché una nuova legge europea? Com’è la situazione oggi


In tutta l’Unione europea, le donne sono ancora notevolmente sottorappresentate sul mercato
del lavoro e negli incarichi manageriali:
» il tasso di occupazione complessivo delle donne è ancora inferiore di 11,6 punti percentuali
rispetto a quello degli uomini.
» Il 31,5 per cento delle donne che lavorano lo fa a tempo parziale, per gli uomini questa
percentuale scende all’8,2 per cento. Questo vale in particolare per chi ha figli.
» Poco più del 50 per cento delle donne lavora a tempo pieno, rispetto al 71,2 per cento degli
uomini. Pertanto, il divario tra i tassi di occupazione a tempo pieno raggiunge i 25,5 punti
percentuali.
» Le responsabilità assistenziali sono il motivo dell’inattività per quasi il 20 per cento delle
donne inattive, mentre costituiscono meno del 2 per cento delle cause per gli uomini.
» Le tipologie di congedi disponibili sono per lo più usufruiti dalle donne, contribuendo così
a rinforzare la diseguaglianza di genere nel mercato del lavoro e nell’ambiente famigliare.

La partecipazione delle donne al mercato del lavoro, e di conseguenza la loro indipendenza


economica, rimane inferiore a quanto dovrebbe essere. Ciò comporta un divario di genere
nell’occupazione, nella retribuzione e nelle pensioni, e un rischio più elevato di povertà e di
esclusione sociale.

L’Unione Europea ha preso consapevolezza della necessità di modernizzare il proprio quadro


giuridico per assicurare un migliore equilibrio tra vita professionale e vita familiare per tutti i suoi
cittadini, donne e uomini. Le politiche esistenti, infatti, non consentono ancora ai padri e alle
madri di lavorare e prendersi cura, allo stesso tempo, del benessere dei bambini e della società in
generale.

L’azione di cui parliamo non è solo una questione di giustizia ma anche un imperativo
economico. Il costo del divario di genere nell’occupazione è di 370 miliardi di euro, pari al 2,8 per
cento del PIL. Colmare questo divario, dunque, diventa essenziale per la società e per l’economia,
soprattutto alla luce delle sfide, che coinvolgeranno tutti i Paesi europei, relative
all’invecchiamento della popolazione.

Cosa cambia con questa proposta di direttiva?


La proposta di direttiva sull’equilibrio vita-lavoro, presentata il 26 aprile dalla Commissione
Europea, è parte integrante della proposta più ampia relativa al Pilastro europeo dei Diritti
Sociali: questa definisce una serie di principi essenziali per sostenere mercati del lavoro e sistemi
di welfare efficaci ed equi e contribuire all’impegno strategico della Commissione per
l'uguaglianza di genere 2016-2019.

Questi sono i principali elementi della proposta di direttiva:


La Commissione ha, inoltre, individuato una serie di azioni specifiche attraverso le quali
affrontare e risolvere gli eventuali deficit attualmente presenti negli Stati membri, come la
mancanza di servizi di assistenza e la presenza di disincentivi economici verso il lavoro per il
titolare del secondo stipendio della famiglia (ad esempio, imposte troppo onerose sul secondo
stipendio che impediscono o disincentivano uno dei componenti della coppia, normalmente le
donne, a lavorare):

» migliorare l’utilizzo del semestre europeo per affrontare la questione dell’equilibrio tra vita
professionale e vita privata, attraverso raccomandazioni specifiche per Paese;
» scambiare le buone pratiche tra gli Stati membri su come aumentare un utilizzo più
bilanciato, dal punto di vista del genere, dei congedi familiari e delle modalità di lavoro
flessibili;
» migliorare la raccolta dei dati a livello dell'Unione europea da parte di Eurostat;
» fornire orientamenti e monitorare gli Stati membri per quanto riguarda i sistemi di benefici
fiscali che pregiudicano la partecipazione delle donne al mercato del lavoro;
» migliorare la qualità, il costo e l'accessibilità dei servizi di assistenza ai bambini e della cura
a lungo termine;
» utilizzare finanziamenti europei per investire in azioni e misure che migliorino l'equilibrio
tra vita e lavoro negli Stati membri;
» aumentare la consapevolezza dei lavoratori sui loro diritti e su come ottenere assistenza
legale in caso di licenziamento durante il congedo familiare o, per le donne, durante la
gravidanza;
» avviare uno studio sulla tutela in caso di licenziamento e sul trattamento sfavorevole.

Le misure politiche saranno sviluppate e attuate dalla Commissione in stretta collaborazione con
gli Stati membri e le parti interessate, come i governi nazionali, le regioni, le autorità locali, le
parti sociali e la rete europea degli organi di parità (EQUINET).

Quali saranno i prossimi passi?


Adesso toccherà a Consiglio e Parlamento europeo discutere la proposta e lavorare per
raggiungere un accordo. La Commissione si impegnerà anche con gli Stati membri e con vari
soggetti interessati, come i governi nazionali, le regioni, le autorità locali e le parti sociali, per
assicurare l’efficace attuazione delle misure di accompagnamento.

Cosa ne pensa il Consiglio dell’UE?


Il 21 giugno 2018, il Consiglio ha approvato l'orientamento generale sul progetto di direttiva
relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare: a oltre un anno dall’inizio della
discussione, sembra che le famiglie europee potranno vedere riconosciuti i loro diritti in materia
di conciliazione prima delle elezioni europee del 2019.

La posizione negoziale del Consiglio rappresenta uno sforzo notevole nel migliorare l’accesso ai
meccanismi per conciliare impegni personali e di lavoro di genitori e prestatori di assistenza
tuttavia, nonostante questo testo rappresenti un’importante conquista, il contenuto differisce in
modo consistente dalla proposta iniziale della Commissione, fortemente improntata a un’Europa
più equa e consapevole dei propri limiti nel promuovere l’inclusione delle donne nel mondo del
lavoro.

Sulla base di tale mandato, la presidenza del Consiglio avvierà negoziati con il Parlamento
quando quest'ultimo avrà adottato la sua posizione

Come si sono espressi gli europarlamentari?


L’11 luglio 2018, la Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo ha
approvato una direttiva di stampo progressista sull’equilibrio vita-lavoro che prevedeil congedo
di paternità, il congedo parentale non trasferibile e alcune misure per incrementare le
opportunità di inserimento delle donne nel mondo del lavoro.

Si tratta di un risultato importante per tutti i cittadini europei in quanto stabilisce requisiti
minimi su congedi e lavoro flessibile per gli Stati membri, con l’obiettivo di promuovere
l’inclusione delle donne nel mondo del lavoro e ridistribuire i compiti all’interno del nucleo
familiare.

In sostanza, gli europarlamentari:

» hanno votato a favore della proposta della Commissione che introduce il diritto al
congedo di paternità retribuito di almeno 10 giorni lavorativi, estendendo il campo di
applicazione anche ai cosiddetti genitori equivalenti;
» hanno aggiunto disposizioni per quattro mesi di congedo parentale non trasferibile da
adottare prima che un bambino abbia 10 anni, creando le giuste condizioni per una
distribuzione più equilibrata delle responsabilità;
» hanno adottato il congedo retribuito per i lavoratori che prestano assistenza personale a
una persona in gravi condizioni mediche o non autosufficiente a causa dell’età avanzata
» hanno proposto un'indennità almeno equivalente al 78% della retribuzione lorda del
lavoratore in caso di congedo parentale congedo di cura e all'80% in caso di congedo di
paternità per incoraggiare quello che generalmente è il genitore con il salario più alto a
usufruire del congedo
» hanno previsto un periodo di preavviso ragionevole, affinché le norme possano essere
attuate senza intoppi da micro e piccole imprese;
» chiedono alle aziende di essere in grado di adeguare i loro modelli di lavoro alle esigenze
di genitori con figli di età inferiore a 10 anni, a partire dallo smart working

Questo testo è stato adottato con 34 voti favorevoli, 14 contrari e 4 astensioni. I negoziati con la
Commissione e il Consiglio sono previsti per settembre,

La direttiva sull'equilibrio della vita lavorativa vuole tutelare i diritti dei genitori e dei prestatori di
assistenza negli Stati membri e promuove una condivisione più equa delle responsabilità di
assistenza tra uomini e donne. .

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