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1. EDITORIALE.

IRRUZIONE FALANGISTA AL PARLAMENTO ITALIANO

Alcune centurie di falangisti hanno dato ieri l'assalto al parlamento italiano,


ed al grido di "Viva la muerte" hanno deliberato la legalizzazione
dell'omicidio.
Per ora solo in casa e di notte, poi si vedra'.
*
Frattanto il governo si pompeggia della magnifica trovata dei nuovi campi di
concentramento diffusi in tutte le regioni d'Italia, dell'incremento delle
deportazioni, dell'istituzione dei tribunali speciali etnici, della
cancellazione di fondamentali garanzie giuridiche per chi non esibisce limpieza
de sangue.
Dalle televisioni tutte e' un solo inno alla guerra sola igiene del mondo, al
modo di produzione schiavista stadio supremo della civilta'.

2. QUID AGENDUM. CONTRASTARE LA BARBARIE CON IL DIRITTO DI VOTO PER TUTTE LE


PERSONE CHE IN ITALIA VIVONO

Alla barbarie che dilaga nel ceto politico e attraverso i mass-media totalitari
occorre opporre il risveglio della ragione, la forza della verita', la legalita'
costituzionale, la democrazia repubblicana, la dignita' umana e l'umana
solidarieta'.
Per contrastare il sanguinario delirio dell'attuale compagine ministeriale e
dell'attuale compagine parlamentare in larga misura obnubilate e prostituitesi
al razzismo come forma di governo e all'omicidio come una delle belle arti,
occorre riaffermare che il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto di
non essere ucciso; e che il primo dovere di ogni essere umano, ed a maggior
ragione di ogni civile istituzione, e' salvare le vite.
Per difendere la democrazia che un ceto politico e un apparato mass-mediatico di
insensati sciagurati sta aggredendo con sadica brutalita' occorre battersi
nonviolentemente per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone
che in Italia vivono.
Nell'epidemico abissale imbarbarimento dei nativi, oggi l'Italia migliore - e
quasi la sola Italia civile - sono le persone in Italia immigrate.
Una persona, un voto.
No all'apartheid, no all'omicidio.

3. REPETITA IUVANT. CON IL DIRITTO DI VOTO FERMARE LA GUERRA E LE STRAGI, IL


RAZZISMO E LO SCHIAVISMO. UN APPELLO

Come e' scritto nell'"appello all'Italia civile: una persona, un voto" promosso
da padre Alessandro Zanotelli e dalla partigiana e senatrice emerita Lidia
Menapace e sottoscritto da moltissime autorevoli personalita' dell'impegno
culturale, morale e civile, "vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni
di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui
mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del
nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono
intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a
sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad
impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri
effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora
sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro
vite riguardano.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia
essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto
democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui".
*
Due considerazioni vorremmo aggiungere, di semplice buon senso.
La prima: quando finalmente in Italia avranno il diritto di voto tutte le
persone che in Italia vivono, sara' assai piu' difficile per i razzisti trovare
consenso; e sara' assai piu' difficile per gli schiavisti trovare vittime
costrette a subire ogni vessazione perche' effettualmente private di ogni
diritto. E' con il diritto di voto che sconfiggeremo nel nostro paese razzismo e
schiavismo.
La seconda: quando finalmente in Italia avranno il diritto di voto tutte le
persone che in Italia vivono, e quindi tra esse anche quelle qui giunte in fuga
dalla guerra e dalla fame, sara' assai piu' difficile che le politiche di guerra
e di sfruttamento che stragi e devastazioni producono - le politiche oggi
dominanti - trovino il consenso di cui godono oggi da parte di un'opinione
pubblica e di un elettorato indifferenti per ipnosi o cinismo; e sara' assai
piu' difficile ai governanti continuare nelle attuali assurde e turpi politiche
che violano i diritti umani fondamentali ed impongono - infamia delle infamie -
campi di concentramento, deportazioni ed altre vessazioni da regime di
apartheid. E' con il diritto di voto che sconfiggeremo nel nostro paese le
scellerate politiche di guerra e di violazione dei diritti umani fondamentali.
E' con il diritto di voto di tutte le persone che in Italia vivono che otterremo
finalmente il rispetto e la piena applicazione della Costituzione repubblicana;
e' con il diritto di voto di tutte le persone che in Italia vivono che otterremo
finalmente l'inveramento della legalita' che salva le vite e rispetta e protegge
la dignita' e i diritti di ogni persona; e' con il diritto di voto di tutte le
persone che in Italia vivono che otterremo finalmente la pienezza della
democrazia, il cui fondamento e' appunto il principio: "una persona, un voto".
*
Facciamo appello a tutte le persone di volonta' buona affinche' levino la loro
voce e premano nonviolentemente sul Parlamento attualmente impegnato
nell'elaborazione della nuova legge elettorale al fine di ottenere che cessi
un'assurda ed ignobile discriminazione e sia finalmente riconosciuto il diritto
di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
*
Preghiamo chiunque legga questo appello di farlo circolare ulteriormente e di
scrivere ai Presidenti della Camera e del Senato affinche' coscientizzino tutti
i parlamentari su questa ragionevole ed irrefutabile proposta di civilta': "sia
finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel
nostro paese. Una persona, un voto".
*
Per scrivere ai presidenti del Parlamento:
- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini@camera.it
- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso@senato.it
Per conferma dell'adesione a questo appello: centropacevt@gmail.com

4. REPETITA IUVANT. UN SOLO MESE DI TEMPO. UN APPELLO ALL'IMPEGNO PER LA


DEMOCRAZIA

La decisione di portare la nuova legge elettorale nell'aula di Montecitorio


entro la fine del mese di maggio comprimera' enormemente i tempi della sua
elaborazione e discussione nelle competenti commissioni parlamentari e
sostanzialmente impedira' una discussione adeguata nel paese.
In tempi cosi' ristretti il rischio e' che tutto si riduca a un confronto tra i
vertici delle forze politiche e che ne emergera' una legge tutta centrata sugli
interessi immediati dei gruppi dirigenti del ceto politico attuale e sulla loro
preservazione.
Noi vorremmo invece che la nuova legge elettorale fosse il frutto di una
riflessione approfondita e partecipata, e che il suo cuore fosse l'inveramente
del principio fondamentale della democrazia: una persona, un voto.
Vorremmo quindi che la nuova legge elettorale in primo luogo riconoscesse
finalmente il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia; e -
ripetiamolo ancora una volta - in Italia vivono stabilmente oltre cinque milioni
di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui
mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del
nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono
intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a
sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad
impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri
effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora
sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro
vite riguardano. Continuare a privare milioni di persone del diritto di voto nel
paese in cui effettivamente vivono e' un'ingiustizia che lede la democrazia e
quindi ferisce la liberta' ed umilia la dignita' di tutte le persone che in
Italia vivono.
Pertanto questo chiediamo a tutti i parlamentari: che nella nuova legge
elettorale sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel
nostro paese.
Ed a tutte le persone di volonta' buona che condividono il nostro sentire
chiediamo quindi di far sentire la propria voce in queste decisive settimane: di
chiedere insieme che il Parlamento della Repubblica legiferi finalmente la piena
realizzazione del principio cardine della democrazia: una persona, un voto.
Preghiamo tutte e tutti di scrivere a tal fine ai presidenti del Parlamento: on.
Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini@camera.it, sen. Pietro
Grasso, Presidente del Senato:pietro.grasso@senato.it (e di inviarci
comunicazione della loro adesione agli indirizzi di posta
elettronica: centropacevt@gmail.com, crpviterbo@yahoo.it).

5. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le


persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia
essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto
democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui
risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli
che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone
rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia,
contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema
pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino
demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi
conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi
del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite
riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.
*
All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno
innumerevoli persone, tra cui tra le prime:
padre Alex Zanotelli
Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita
Isa Alberti
Gianfranco Aldrovandi, del "Collettivo nonviolento uomo-ambiente"
Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro
Gandhi di Pisa
Dino Angelini
Laura Arduni, impiegata
Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice
Lino Balza, ecologista
don Franco Barbero
Daniele Barbieri, blogger
Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio
Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"
Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice
Giuliana Beltrame, sociologa e attivista
Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"
don Gianni Bergamaschi
Ascanio Bernardeschi, saggista e militante
Massimiliano Bernini, deputato
Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova
Michele Boato, ecologista
Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'
Dario Borso, filosofo
Paolo Bosi, docente universitario
Donatella Botta, impegnata nella solidarieta'
Silvio Bozzi, docente universitario
Anna Bravo, storica
Valentina Bruno, docente, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo
Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna
Alberto Cacopardo, antropologo
Alessandro Capuzzo, ecopacifista
Gennaro Carotenuto, storico
Giorgio Carpi, "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa)
Claudio Carrara, presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione -
Italia
Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica
Francesco Cassotti
Pilar Castel, autrice e attrice No War
Valeria Castelli
Marco Catarci, pedagogista e docente universitario
Nello Centomo
Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti,
narratore di comunita'
Michele Citoni, documentarista
Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita
Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di
Viterbo
Antonio Corbeletti, presidente della sezione Anpi di Voghera
don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"
Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina
Pasquale D'Andretta, formatore
Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu
Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola
Marianita De Ambrogio, Donne in Nero di Padova
Emanuela Dei, giornalista
Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore
nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International
Giorgio Demurtas, docente universitario
Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina
Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione
Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile
della Caritas diocesana di Viterbo
Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina
Angela Dogliotti, peace-researcher
Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia
Anna Draghetti, pensionata
Massimo Duranti, giudice di pace emerito
Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani,
l'ambiente
Carla Ermoli, pensionata
Roberto Escobar, filosofo politico e critico cinematografico
suor Maria Stella Fabbri
Sergio Falcone, poeta
Maria Bernarda Forcella
Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina
Gabriele Gabrieli, del Gruppo "In silenzio per la pace" di Mantova
Sancia Gaetani, Wilfp Italia
Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita
Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti
gli esseri umani
Daniele Gallo, giornalista, saggista, editore e docente universitario
Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"
Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza
Miguel Gotor, senatore
Carmine Grassimo, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes
Celeste Grossi, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'
Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista
Paolo Henrici De Angelis, architetto
Paolo Hutter, giornalista
Luca Kocci, docente, giornalista, saggista
Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma
Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri
Federico La Sala, docente di filosofia e saggista
Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del
Comitato per la democrazia internazionale
Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale
Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente
Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie,
cittadinanza e mobilita'
Pierpaolo Loi, maestro elementare
Eugenio Longoni, militante antifascista
Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di
Cenci
Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale
Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento
Monica Luisoni, attivista
suor Monica Luparello, missionaria comboniana
Antonio Lupo, medico
Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria
Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di
solidarieta'
Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa
Fiorella Manzini, pensionata, gia' insegnante di educazione artistica, pittrice,
presidente del Cdmpi
Cristina Maranesi, blogger
Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice
don Mario Marchiori
Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink
Gian Marco Martignoni, Cgil Varese
Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso
l'Associazione San Martino de Porres
Cristina Mattiello, insegnante, giornalista
Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista
Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la
Palestina"
Rosa Mendes, bibliotecaria, presidente dell'Associazione donne brasiliane in
Italia
Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo
Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea
Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo
Rosangela Mura, attivista
Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'
Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina
Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni
Giorgio Nebbia, ecologista
Giovanna Niccoli, attivista
don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax
Emilia Pacelli, casalinga
Giovanna Pagani, Wilpf Italia
Anselmo Palini, insegnante e saggista
Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto
pacifista internazionale
Eleonora Parlanti, ricercatrice
Maria Paola Patuelli, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna e
Associazione femminile maschile plurale
Marisa Pedroncelli, volontaria nella solidarieta' internazionale
Giovanni Penzo, pensionato
Donato Perreca, pensionato
Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher
Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax
Leo Piacentini, pensionato
Piero Pinzauti
Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di
Palermo
Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e
fisica, volontario nel carcere di Viterbo
Pier Paolo Poggio, storico, direttore della Fondazione "Luigi Micheletti"
Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"
Pier Paolo Poncia, geologo
Giuliano Pontara, filosofo
Franco Porcu, operaio
Alessandro Presicce, giurista
Andrea Pubusa, giurista
Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento
Mauro Pugni, Cdb di Modena
Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno
alle donne afghane
Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'
Roberto Rampi, deputato
Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"
Annamaria Rivera, antropologa
Giorgio Roversi, pensionato
Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto
Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma
Antonia Sani, Wilpf Italia
Adriano Sansa, magistrato e poeta
Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la
democrazia
Eugenio Santi, presidente del Gavci
don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge
Mauro Sarnari, dell'Unicef di Viterbo
padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile
Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"
Renato Sasdelli, docente universitario e saggista
Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico
Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la
Costituzione
Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro
Innocenti"
Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della
Costituzione
Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera dei Deputati
Bruno Segre, organizzatore e ricercatore culturale indipendente
Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"
di Viterbo
Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza
Pietro Soldini, responsabile immigrazione della Cgil
Marilena Spriano
Irene Starace, Wilpf Italia
Marco Trotta, consigliere di quartiere a Bologna per Coalizione Civica
Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e
Loreto
Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"
Laura Tussi, giornalista e scrittrice
Fabio Vaccari
Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento
Leonardo Varvaro, docente universitario
Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"
Salvatore Vitale, divulgatore agricolo
Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo
Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale
Lorenzo Zaniboni
Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione
Franco Zunino, ingegnere
*
Per adesioni: centropacevt@gmail.com, crpviterbo@yahoo.it
Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:
- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini@camera.it
- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso@senato.it

6. POSTILLA. DA UNA LETTERA DEL 26 APRILE

... Questa iniziativa [l'"appello all'Italia civile: una persona, un voto"] si


collega anche al progetto di legge elaborato anni addietro dall'Anci,
l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, con specifico riferimento alle
elezioni amministrative: progetto di legge che reca "Norme per la partecipazione
politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni
di cittadinanza e di nazionalita'"; progetto di legge peraltro da anni
presentato in Parlamento e che puo' essere immediatamente approvato con legge
ordinaria con la sola minima correzione (all'art. 2, comma primo, ed all'art. 3,
comma primo) di portare a sei mesi il lasso di tempo di regolare soggiorno in
Italia richiesto.
Ed ovviamente sosteniamo anche l'altra proposta di legge promossa dalla campagna
"L'Italia sono anch'io" (col sostegno di centinaia di associazioni e movimenti
della societa' civile): la proposta di legge che reca "Modifiche alla legge 5
febbraio 1992, n. 91, Nuove norme sulla Cittadinanza", da anni all'esame del
Parlamento e su cui non dovrebbe essere difficile raggiungere finalmente il
consenso unanime di tutti i parlamentari non razzisti data l'assoluta
ragionevolezza - e vorremmo dire: palese improcrastinabilita' - delle proposte
che formula.
*
Noi pensiamo che la violenza, ogni violenza, si contrasta con la democrazia.
Noi pensiamo che la paura e la disperazione si contrasta con il diritto, con il
riconoscimento dei diritti di ogni persona.
Noi pensiamo che l'illegalita' si contrasta con la legalita', la legalita'
democratica che si fonda sull'eguaglianza di diritti di tutte le persone.
Vi e' in Italia chi minaccia, chi vessa, chi sfrutta le persone non native con
brutalita' e rapacita' inaudite. E vi e' purtroppo tanta parte del ceto politico
che sembra non accorgersi di tanto dolore, di tanta iniquita'.
E' con il riconoscimento del diritto di voto che si puo' mettere fine alla
cecita' e all'ignavia di tanta parte delle rappresentanze istituzionali.
E' con il riconoscimento del diritto di voto che si avra' uno strumento
fondamentale e indispensabile per contrastare mandanti, esecutori e
propagandisti della violenza razzista e schiavista.
E' con il riconoscimento del diritto di voto che l'Italia tornera' ai valori
della Resistenza antifascista e della Costituzione repubblicana.

7. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI


NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in
modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

8. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"


[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione,
solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere,
prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici
contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1
dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed
informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o
istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di
elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari,
gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di
riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o
maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la
violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere
per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a
disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e
possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali,
formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e'
ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si
impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno
nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale
allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi
che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa'
piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata,
autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna
che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con
altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la
violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i


contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad
Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza",
via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-
mail:e.rinna@yahoo.it, onebillionrisingviterbo@gmail.com, facebook:
associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire
nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente
codice fiscale: 90058120560.

9. QUID AGENDUM. CONTRO LA GUERRA, SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Tra le molte cose da fare per opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, di
particolare utilita' e' sostenere il Movimento Nonviolento.
Per informazioni e contatti: www.nonviolenti.org, www.azionenonviolenta.it

====================
Numero 94 del 5 maggio 2017
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, centropacevt@gmail.com

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