10 140 anni IL TIRRENO SABATO 29 APRILE 2017

La Toscana splendore e
fierezza, tradizione
secolare, astuzia,
modernit. Livorno
invece un territorio
misterioso e rassegnato.
Si compiace di essere
un mondo a parte,
bello e terribile...
di CRISTIANA GRASSO

L
a Toscana nel cuore,
senza tante smance-
rie per, perch Pao-
lo Virz appunto to-
scano e livornese nel
genio oltre che nellanima e
non ama salamelecchi e omag-
gi di maniera. Paolo Virz, anni
53, marito dellattrice Micaela
Ramazzotti, regista dalla mano
lieve quanto amara e beffarda,
commedie drammatiche che
fanno ridere e piangere ma so-
prattutto pensare e rimugina-
re: una dozzina di film e un cre-
scendo di successo e consensi.
Con La pazza gioia e quella
fuga di due femmine folli e te-
nerissime in giro per la Tosca-
na, ha conquistato Can-
nes, il mondo e i Da-
vid di Donatello.
Ora sta prepa-
rando luscita
negli Stati
Uniti del suo
nuovo film
girato appun-
to in Ameri-
ca, The Leisu-
re Seeker: la
marca di un cam-
per, quel camper
infatti il mezzo di unaltra
struggente e incredibile fuga,
quella degli anziani coniugi in-
terpretati da Helen Mirren e
Donald Sutherland. Ma nellA-
merica dove ha lavorato e crea-
to legami professionali, a Ro-
ma dove abita, dentro al mon-
do grande che lo ha accolto a
braccia aperte c sempre il
suo piccolo mondo antico: la
sua Toscana, la sua Livorno.
I 140 anni del Tirreno sono
anche unoccasione per fare i
conti con vizi e virt della no-
stra regione. Da Roma, da
emigrante speciale, cosa ve-
de di bello e di brutto quando
guarda verso la nostra terra?
Ma stiamo parlando di To-
scana o di Livorno? Perch non
proprio la stessa cosa. La co-
PAOLO VIRZ
sa speciale, magnifica e terribi-

Il set della mia vita

le di Livorno che un mondo
a parte. La Toscana splendo-
re e fierezza, tradizione secola-
re, astuzia, modernit. Livorno
invece quel territorio miste-
rioso che ho provato a raccon-
tare con certi film e verso il
quale continuo a nutrire il sen-
timento controverso che si pro-
va verso un genitore: amore e
strazio mescolati. Dolcezza e
malinconia per la luce strug-
gente di quella citt, il vento
che sa di sale, lo spirito causti-
co delle persone, che per na-
sconde una specie di rassegna-
zione, il rimpianto per un mito-
logico passato che ancora tie-
ne vivo un orgoglio sempre pi
acciaccato
La Toscana una regione
da film che aiuta lo svolger-
si del racconto cinematografi-
co? Perch la sceglie cos spes-
so come location?
Mah, guardi, soprattutto
perch il palcoscenico di una
commedia umana che per me
ha un sapore familiare. Spesso
nel concepire una storia ho li-
stinto di portarmela sotto casa,
quella casa antica che in realt
ho abbandonato, chiudo gli oc-
chi e sento il suono di quelle
voci. Mi fa piacere, quando
Le locandine di tre dei film pi amati firmati da Paolo Virz: Ovosodo, Ferie dAgosto e la Pazza gioia
posso, radunare certi volti, cer-
te persone, i molti talenti che
stanno da queste parti, che ho
la sensazione siano tutti miei
parenti.
140 anni sono pi di una vi-
ta. Riesce a pensare al tempo
che corre senza aver paura
della morte, del vuoto?
Paura della morte? Mac-
ch, comincio ad esserne cu-
rioso. Chiss com, se si spe-
gne tutto allimprovviso, o se fi-
nalmente si accende qualcosa?
Non sono religioso, purtrop-
po, nel senso che non mi aspet-
storia?
Ma questa lintervista pi
impegnativa alla quale sia mai
stato sottoposto! Proviamo ad
essere allaltezza. Nel 1877 Ro-
ma era capitale da qualche an-
no, a Livorno Giuseppe Bandi
fondava Il Telegrafo mentre la
citt ex-porto franco si moder-
nizzava, lenergia elettrica co-
minciava a diffondersi nelle ca-
se, dalla vocazione commercia-
le si pass a quella industriale,
il nord della citt sinfitt di ci-
miniere fumanti, di fiumane di
operai in bicicletta, mentre al-
tre migliaia di operai converge-
to un Dio buono che predispo- vano verso i Cantieri Orlando
ne destini, inferno e paradiso, richiamati dalla sirena che an-
ma lanima esiste, lo sento. E nunciava linizio del turno. Esi-
da qualche parte andr, maga- stesse la macchina del tempo,
ri ad incontrare altre anime mi piacerebbe molto dare
perdute. unocchiata alla Livorno otto-
Come si immagina il 1877? centesca, che Dickens descri-
Quanto valgono 140 anni di veva come la citt dove nessu-
no dorme mai. La immagino
piena di fervore, di odori inten-
si, di bar affollati, di case di tol-
leranza e di studi di pittori. Tut-
to il contrario di quel languido,
pigro paradiso per pensionati
che la Livorno di adesso.
livornese. E a Livorno i
Tirreno sempre stato unisti-
tuzione. Infatti nei suoi film
c spesso un riferimento al
giornale...
Quando ero bimbo il Tirre-
no, o il Telegrafo, erano sempli-
cemente il giornale. Da licea-
le divent il quotidiano dove si
andavano a leggere i resoconti
delle manifestazioni studente-
sche....
Lei bambino a Livorno. Co-
sa le hanno dato e cosa le han-
no tolto questa citt e la To-
scana?
Livorno mi ha dato un sen-
so di appartenenza, vissuto in