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SABATO 29 APRILE 2017 IL TIRRENO 140 anni 17

I DIRETTORI BRUNO MANFELLOTTO


Il cuore e 13 prime:
s, sono stato
BRUNO MANFELLOTTO,
direttore dal maggio 2003
al giugno 2009 molto fortunato

di BRUNO MANFELLOTTO tenza. traghetti e ombrelloni. Paolo Vitelli


Per quanto ostentino A prima vista poteva apparire solo sceglieva Livorno per il cantiere dei

D
iciamo la verit, sono stato una concessione localistica, invece fu suoi super yacht Azimut-Benetti e per
molto fortunato: quando
mi fu affidata la direzione
ironico distacco, determinante per il successo: esaltan-
dola, la scelta rispettava una caratteri-
un nuovo porto turistico. Aldo Spinel-
li, Igor Protti e Cristiano Lucarelli riu-
del Tirreno, maggio
2003, la Toscana era anco-
i toscani tengono stica che in Toscana vissuta allestre-
mo, ma che appartiene di diritto al ca-
scivano nellimpresa di riportare il Li-
vorno in serie A mentre da Roma ap-

Livorno,
ra nel pieno di una stagione doro;
quando dopo sei anni la lasciai, la crisi
come pochi alle loro rattere nazionale. I toscani, lo sapete
meglio di me, per quanto ostentino
plaudiva il tifoso numero uno, il figlio
pi illustre della citt, il presidente del-
maggio 2009:
un dibattito
mordeva qui meno che a Torino o a
Napoli, e sembrava addirittura di vive-
diverse identit: ironico distacco, tengono come pochi
alle loro diverse identit, a volte le
la Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il
Monte dei Paschi di Siena, ancora lon-
tra candidati re una di quelle cicliche cadute alle le chiudono dentro chiudono dentro alte mura, o magari tano dal default, finanziava generosa-
a sindaco quali sarebbe seguita linevitabile ri- le separano solo con una fila di cipres- mente imprese, mostre darte, restauri
organizzato presa; trovai, infine, un giornale unico alte mura, o magari si: lItalia dei mille campanili. Le dif- e sagre paesane. La Toscana intera si
dal Tirreno nel suo genere e una redazione forte e ferenze hanno alimentato perfino ven- lanciava alla scoperta di un business in
alla Stazione appassionata grazie alla quale ho potu- le separano solo ti di guerra, o pi di recente dato la stu- continua ascesa: cibo e vino.
to realizzare ci che avevo in mente. ra a liti da strapaese. Dietro le quali si Invece arrivata la crisi. Ridimensio-
Marittima
(Pentafoto) Allora cominciamo da qui. con una fila di cipressi... nascondono per valori profondi mai nando magnifiche sorti e rendendo
Al mio fianco cera una squadra for- rinnegati che finiscono per fare da col- evidenti limiti tenuti sotto traccia: im-
midabile. Condirettore era Nino Sofia, Grosseto a Livorno, da Piombino a lante di una pi ampia identit: una prenditori che al rischio dimpresa pre-
siciliano, giornalista eccellente, croni- Massa Carrara, da Pisa a Prato sentis- miscela di solidariet, tolleranza, sen- ferivano una facile rendita di posizio-
sta di razza, che purtroppo ci ha lascia- se il Tirreno sempre pi vicino, sem- so civico, operosit. Un giornale deve ne; politici che si ostinavano a non vo-
to troppo presto; la vicedirezione era pre pi suo. Insomma, ogni notte la ro- saper rappresentare le une e gli altri. ler vedere un mondo che cambiava e
affidata a Roberto Bernab, versiliese tativa si fermava tredici volte e ogni Ad aiutarci in quei sei anni, fu anche barattavano responsabilit e proget-
brillante e infaticabile, di cui non devo volta, oltre che aggiungere le cronache una realt in movimento: a giudicare tualit con cieca gestione del potere;
dirvi altro perch poi lavete visto allo- locali, si adeguava la prima pagina. dalle iniziative culturali, dalle occasio- sindacalisti che tolleravano privilegi e
pera al mio posto; lufficio dei capire- Quando esposi la mia idea ai capire- ni di sviluppo, dallaffermarsi di nuove corporativismi. Oggi niente pi co-
dattori macinava lavoro di qualit gra- dattori, uno di loro, Gigi Casini, ta- realt imprenditoriali, sembrava di vi- me prima, e assai pi difficili sono ruo-
zie a una lunga esperienza; le redazio- gliente come solo un livornese doc sa vere per paradosso non la vigilia di una lo e funzione del Tirreno. Pi di una
ni locali erano tanti piccoli giornali ra- essere, comment: A te un ti ci vle lunga crisi, ma lavvio di una stagione volta toccato proprio a questo giorna-
dicatissimi nel loro territorio. Su di noi un redattorehapo, ti ci vle un visgile. felice. A Pisa brillavano le eccellenze le provocare un salutare scossone, di-
vegliava, con occhio attento e affettuo- Naturalmente ce la facemmo (e oggi lo dellUniversit, della Normale, del ventare punto di riferimento di una
so, lavvocato Beppe Angella, ammini- fa anche il Tirreno di Luigi Vicinan- SantAnna, mentre Paolo Dario porta- reazione popolare non demagogica,
stratore e angelo custode. za), grazie anche a una ammirevole va in giro per il mondo i successi della ma civile e costruttiva. Forse di nuo-
Tutti insieme riuscimmo a imporre squadra di tipografia: vedere ogni mat- biorobotica. A Piombino i russi pren- vo quel momento. E dunque auguri al
una novit, un piccolo miracolo: pre- tina, esposte nello stanzone della Re- devano il controllo del gruppo Lucchi- Tirreno per i suoi primi 140 anni. E
parare ogni sera una prima pagina di- dazione, le diverse edizioni del giorna- ni alimentando nuove speranze di un alle citt che ogni giorno racconta per-
versa per ciascuna delle nostre tredici le era per tutti una carica di energia e rilancio del tormentato settore siderur- ch conoscano presto una felice rina-
edizioni, in modo che ognuno da una dimostrazione di incredibile po- gico e di un futuro che non fosse solo scita.

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