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SABATO 29 APRILE 2017 IL TIRRENO 140 anni 29

i direttori ennio simeone


Tre anni memorabili
e una catena
ENNIO SIMEONE
ha diretto il Tirreno
dal giugno 1993 al maggio 1996
come strategia

di ENNIO SIMEONE volta dei boia chi molla di Reggio per il da persone delle quali pu accadere che cluse con uno scontro sul palcoscenico
titolo di capoluogo di regione ritenni debba occuparsi, nel bene e nel male, o del teatro trasformato in ring dalle due

E
ra stato Mario Lenzi, dominus doveroso, nelle periodiche riunioni colle- destare il sospetto che ne sia influenzato, concorrenti che avevano accumulato pi
della catena di giornali locali giali che tenevamo in via Po a Roma sug- nel bene e nel male. tagliandi. Salv la situazione il break paci-
del Gruppo Espresso, a chieder- gerire di modulare, nellambito di quel di- Mi sono concesso solo due eccezioni a ficatore del giovane conduttore, Carlo
mi, nellottobre del 1987, di la- segno sinergico, la maggiore caratterizza- questa regola: linaugurazione dellan- Conti, reduce dalle prime marginali ma
sciare Paese Sera per andare zione in chiave locale anche dellinforma- no accademico dellAccademia Navale, brillanti apparizioni televisive oltre che
nella sua Livorno a ricoprire il ruolo di re- zione nazionale. listituzione pi prestigiosa della citt, e da varie conduzioni radiofoniche.
dattore capo del Tirreno. E fu lui, appena Non fui molto convincente. Anzi ci fu una cena riservatissima nella curia di Li- Nella mia vita ho scritto volumi in for-
un anno dopo, a propormi di trasferirmi chi vide in questa tesi il rischio che potes- vorno. Fu il vescovo, monsignor Alberto ma di articoli, come quelli che continuo a
da Livorno a Bolzano per assumere la se scalfire la strategia delle sinergie. Ablondi, ad invitarmi, il terzo commensa- scrivere per essere inghiottiti nel vortice
condirezione dellAlto Adige. E ancora Non insistetti oltre. le era il cardinale Joseph Aloisius Ratzin- del web. Ma mi sempre piaciuto di pi
lui, pochi mesi dopo, mi comunic che Comunque lunit nella diversit ger, che dieci anni dopo chi lavrebbe fare giornali, costruirli, modificarli, ria-
mi veniva affidato il ruolo di direttore di consentiva ampi margini di autonomia immaginato? sarebbe diventato Papa dattarli, trovare il modo di renderli utili.
Anni novanta: quel giornale. Nel maggio del 93 la richie- sia nellimpostazione dei contenuti dei Benedetto XVI. Ablondi, il vescovo che Per dirvi quel poco che sono riuscito a fa-
Livorno, sta di lasciare Bolzano per tornare a Livor- singoli giornali, sia nei comportamenti di amava farsi chiamare semplicemente Al- re nei tre anni di direzione del Tirreno ho
manovre no a dirigere il Tirreno mi fu fatta da Carlo chi li dirigeva. Per darvene unidea vi rac- berto, messaggero della Cei nel mondo impiegato fin troppo spazio. Non ho rim-
a bordo Caracciolo e da Marco Benedetto, ma li- conto un episodio. del dialogo con le altre religioni e, nella pianti, se non per la benevolenza con cui i
della spiratore era stato sempre lui, che a que- Mancava una settimana al Natale del sua terra, del dialogo con il mondo del la- colleghi, delle redazioni e degli uffici am-
nave-scuola sto giornale ha dedicato gli anni pi in- 1993 pochi mesi dopo che avevo as- voro, sostenitore delle lotte dei portuali, ministrativi, di segreteria e tecnici, mi ac-
della Marina tensi e brillanti della sua carriera. sunto la direzione del Tirreno quando coglieva loccasione della Pasqua per ve- colsero e hanno collaborato in amicizia
Militare Lidea-forza sulla quale Mario Lenzi un corriere mi avvert sul telefono di casa nire in redazione, impartire rapidamente tollerando il mio carattere non facile.
Amerigo aveva edificato la fortuna di quella straor- che aveva un grosso pacco da consegnar- la benedizione e poi intrattenersi tra i Il segno del tempo trascorso da allora
Vespucci dinaria catena editoriale era racchiusa in mi. Era un enorme panettone di almeno giornalisti raccontando dissacranti bar- mi stato inopinatamente, e piacevol-
una sola parola: Sinergie. Significava 5 chili accompagnato da un biglietto di zellette. mente, cancellato in queste settimane
far collaborare tra loro alcune centinaia auguri firmato Silvio Berlusconi. Un rega- Il primo provvedimento che adottai fu dallapparizione in tv dello sceneggiato
di redattori e corrispondenti disseminati lo sorprendente perch era indirizzato al quello di dare un segnale evidente, a par- Sorelle: protagonista quella Anna Val-
in una serie testate di diverse per arricchi- direttore di uno dei giornali locali che il tire dalla prima pagina, che il giornale le che, appena reduce dallincoronazione
re le altre testate con una produzione ori- Cavaliere aveva cercato di strappare con avrebbe privilegiato sempre pi i com- di Miss Italia 1995, venne portata in visita
ginale smistata e coordinata centralmen- un colpo di mano a Carlo Caracciolo e a menti, le opinioni, le analisi, le inchieste al Tirreno come un trofeo dallagenzia di
te da unagenzia (lAgl) a carattere nazio- Carlo De Benedetti con loperazione (oltre che il racconto scrupoloso e detta- promozione del concorso. Aveva ventan-
nale. E di questa strategia Lenzi riteneva Mondadori, per fortuna parzialmente gliato dei fatti): ridussi gli spazi destinati ni. bella come allora. E misteriosa, co-
che il Tirreno, per la sua storia e per la sua neutralizzata. La sorpresa dur poco: ai richiami (la cosiddetta vetrina) e me i Sassi di Matera, penultima tappa del
grande dimensione strutturale e diffusio- qualche giorno dopo le cronache politi- aumentai lo spazio destinato al testo, agli mio peregrinare per lItalia a fare giornali,
nale, dovesse essere capofila, fungendo che annunciarono la discesa in campo articoli. I timori che il giornale ne risultas- come quello che apparso nello sceneg-
quasi da traino. di Berlusconi, che, per lappunto, si era se ingrigito furono smentiti dai dati di giato tv con una testata inventata: lho
La condivisione di questa strategia era fatto precedere da una mega spedizione diffusione, rinvigoriti (anche se, in verit, fondato nel 2002 come proliferazione lu-
totale da parte di tutti i direttori. E non di mega panettoni a tutti i direttori di non in misura entusiasmante) anche cana del Quotidiano della Calabria, che
poteva essere diversamente, non solo per giornali e televisioni. Sperava di assicu- dallintroduzione di servizi utili offerti Caracciolo mi mand a dirigere nel 1996
i rapporti professionali e di amicizia per- rarsi una captatio benevolentiae? Se que- al lettore, come linserto settimanale sul- a titolo esplorativo, per 6 mesi, mi dis-
sonale che ci legavano a lui, ma soprattut- sto era il suo obiettivo ebbe leffetto oppo- la ricerca di lavoro, e da iniziative promo- se, con il proposito di agganciarlo poi alla
to perch i risultati ne attestavano la vali- sto: decisi di istituire un corsivo politico zionali come labbinamento al giornale catena di cui il Tirreno capofila. Era
dit. Io tuttavia reduce dai 5 anni di di- fisso in prima pagina, che per tutta la du- delle foto storiche, in bianco e nero su sullorlo della chiusura. Quando lo lasciai
rezione dellAlto Adige e dalle precedenti rata della mia direzione dedicai almeno cartoncino, delle citt toscane. Iniziativa non 6 mesi, ma 10 anni dopo per
esperienze vissute e raccontate in altre tre volte a settimana alla contestazione fortunata, che, confesso, non fu farina del unaltra impresa impossibile a Roma, era
realt dalla Napoli degli anni del colera delle imprese politiche del Cavaliere e mio sacco. Come non lo erano altre ini- diventato giornale leader in entrambe le
alla Roma del rapimento Moro e dellat- dei suoi sodali nazionali e locali. ziative promozionali acchiappacopie, regioni. Leditore alz troppo il prezzo e
tentato al Papa; dallEmilia Romagna del Ho sempre pensato che il direttore di che per avallai. Lultima di queste fu il quellanello non si agganci alla catena
riformismo rosso alla Calabria della ri- un giornale locale deve tenersi distante concorso Vota la commessa che si con- ideata da Lenzi e da Caracciolo. Peccato!

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