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Ulisse

Una delle opere pi importanti di Joyce e del tutto il ventesimo secolo. Joyce inizi a
scrivere Ulisse nel 1914 per poi concludere nel 1921. La pubblicazione avviene solo
dopo un anno nel 1922 a Parigi. Il romanzo parla della giornata per le strade di
Dublino di Leopold Bloom sua moglie Molly e di Stephen Dedalus. Il romanzo
diviso in 18 episodi, e prende spunto dall'Odissea Omerica e tutti a tre i personaggi
rappresentano Ulisse (Leopold Bloom), Telemaco (Stephen Dedalus) e Penelope
(Molly Bloom).

Il motivo pi importante per cui Ulisse ed stato un'opera di grande successo e


uno dei pi discussi del 900 il fatto di cambiare stile in ogni episodio, e poi c' l'uso
di un vastissimo vocabolario e l'uso estensivo del monologo interiore e del flusso di
coscienza (cio lo stream of consciousness), visibile soprattutto nel diciottesimo e
ultimo episodio, noto come il monologo di Molly Bloom, un flusso ininterrotto di oltre
quaranta pagine che conta due soli segni di punteggiatura ed costituito di otto
enormi frasi nelle quali Molly inizia a riflettere, prima di addormentarsi, su di una
richiesta che il marito le ha fatto nel capitolo precedente, per passare poi a
considerazioni sui propri amanti, su di s, sugli altri personaggi che abbiamo
incontrato durante il romanzo in un flusso incessante di idee, memorie, sensazioni,
percezioni che scorrono liberamente e senza pause o cesure, proprio come fanno i
pensieri nella mente umana.
Trama

La vicenda si svolge a Dublino, Irlanda; il romanzo narra tutto ci che accade fra le
otto del mattino e le due di notte del 16 giugno 1904 ai tre protagonisti del racconto:
l'ebreo Leopold Bloom (Ulisse), la moglie Molly (Penelope) e il giovane Stephen
Dedalus (Telemaco: una sorta di figlio spirituale di Bloom).
Si comincia con l'inizio della giornata di Stephen, giovane letterato in crisi. Alle sue
vicende s'intrecciano presto quelle, spesso banali, che capitano all'agente di
pubblicit Leopold Bloom: risveglio, partecipazione al funerale di un conoscente,
arrivo in ufficio, visita alla redazione di un giornale. Man mano Bloom incontra vari
personaggi e subisce una serie di sottili ingiurie in quanto ebreo.
Spesso sfiora il cammino di Stephen, senza per mai entrare in contatto con lui.
All'ora di pranzo Bloom ritorna a vagabondare per le strade di Dublino: persone,
negozi, monumenti, musei, sfilano svogliatamente dinanzi ai suoi occhi, mentre
Stephen si trova alla Biblioteca Nazionale dove intavola una discussione su
Shakespeare. Anche Bloom sosta brevemente alla biblioteca, dove sono sussurrate
nuove malignit sulla sua origine ebraica.
Giunta la sera, ripensa ai tanti insuccessi della giornata a un'amica, e quindi si
ritrova a far baldoria con un gruppo di giovani. Stephen, l presente, propone di
avviarsi verso un pub.
Il gruppo si muove in piena notte per le strade pi malfamate della citt, entra in un
bordello e innesca una rissa; Bloom deve adoperarsi per salvare la reputazione di
Stephen, ormai ubriaco.
Poi lo guida verso casa sua. A casa di Bloom i due parlano della loro vita passata e
presente, ma senza intendersi mai realmente: dopo aver esposto i propri progetti
letterari, Stephen rifiuta l'offerta di una stanza per le notte e abbandona Bloom.
Questi, ripensando alla giornata vissuta, raggiunge a letto la moglie. Il romanzo si
conclude con un lungo soliloquio di Molly, che nel dormiveglia ripercorre alcuni
episodi della sua esistenza.

Analisi

Joyce per raccontare il dramma del moderno Ulisse, adotta una prospettiva
realistica. Questo si nota soprattutto nella descrizione accurata del caotico
paesaggio dublinese e dei suoi personaggi (molti ispirati da figure realmente
esistenti). Tutto questo studio della realt compiuto tramite la personale sensibilit
di ogni personaggio usando il filtro della memoria e della coscienza. Dunque quello
di Ulisse un realismo del tutto soggettivo, ci sono diverse prospettive narrative (non
c' solo un io narrante perch ogni personaggio principale ha il suo flusso di
coscienza). Il romanzo diventa un indagine dell'animo dei personaggi che non
riescono a capire se stessi e ci che li circonda.
Sul piano stilistico, tutto ci si traduce nel rivoluzionario sovrapporsi di diversi registri
espressivi: si va dal tono drammatico a quello sentimentale, dalla lingua della
comunicazione quotidiana ai simboli dell'epica antica.
Alla fine il libro di Joyce si fa grandiosa sintesi dell'uomo contemporaneo, delle sue
incertezze e sconfitte, del suo rifiuto di quelle istituzioni (patria, famiglia, chiesa) in
cui non riesce pi a credere e, in ultima analisi, della sua profonda solitudine

Testi
Monologo di Molly Bloom

S perch prima non ha mai fatto una cosa del genere chiedere la colazione a letto
con due uova da quando eravamo al City Arms hotel quando faceva finta di star
male con la voce da sofferente e faceva il pasci per rendersi interessante con Mrs
Riordan vecchia befana e lui credeva d'essere nelle sue grazie e lei non ci lasci un
baiocco tutte messe per s e per l'anima sua spilorcia maledetta aveva paura di tirar
fuori quattro soldi per lo spirito da ardere mi raccontava di tutti i suoi mali aveva la
mania di far sempre i soliti discorsi di politica e I terremoti e la fine del mondo
divertiamoci prima Dio ci scampi e liberi tutti se tutte le donne fossero come lei a
sputar fuoco contro i costumi da bagno e le scollature che nessuno avrebbe voluto
vedere addosso a lei si capisce dico che era pia perch nessun uomo si mai
voltato a guardarla spero di non diventar come lei miracolo che non voleva ci si
scoprisse la faccia ma certo era una donna colta e quelle buggerate su Mr Riard qua
e Mr Riordan l io dico stato felice di levarsela di torno e il suo cane che mi
odorava la pelliccia e cercava di infilarmisi tra le sottane specialmente quando
eppure questo mi piace in lui cos gentile con le vecchie e i camerieri e anche i
poveri non orgoglioso di nulla proprio ma non sempre se mai gli capita qualcosa di
grave meglio che vadano all'ospedale dove tutto pulito ma io dico mi ci vorrebbe
un mese per cacciarglielo in testa s e poi ci sarebbe subito un'infermiera tra i piedi
e lui ci metterebbe le radici finch non lo buttan fuori o una monaca forse come
quel la di quella fotografia schifosa che ha che una monaca come lo sono io s
perch sono cos deboli e piagnucolosi quando son malati ci vuole una donna per
farli guarire se gli sanguina il naso c' da credere che sia un dramma in piena
regola e quell'aria da moribondo scendendo dalla circolare sud quando s'era
slogata una cavigIia alla festa della corale di Monte pan di zucchero il giorno che
avevo quel vestito Miss Stack gli port i fori i peggio che aveva trovato appassiti in
fondo al paniere cosanon avrebbe fatto per entrare in camera di un uomo con
quella voce da zitella cercava di immaginarsi che stesse morendo per amor suo
non pi mai rivederti bench avesse l'aria pi da uomo con la barba u n po' lunga
a letto pap era lo stesso e poi non mi andava di fasciarlo e dargli pozioni quando si
tagli il dito del piede col rasoio a spuntarsi i calli paura d'u avvelenamento del
sangue ma se fossi io per esempio ad ammalarmi allora vorrei vedere un po' solo
che la donna lo nasconde si capisce per non dare tante seccature come loro s ha
fatto qualcosa in qualche posto me ne accorgo dall'appetito comunque non
amore senn non mangerebbe per pensare a lei cos o stata una di quelle
nottambule se davvero laggi che e stato e quella storia dell'albergo ha inventato
un sacco di bugie per nascondere isuoi maneggi stato Hyncs a trattenermi chi ho
incontrato ah s ho incontratote . -:.i ricordi Menton e chi altri guardiamo un po'
quella faccia da bambinone l'ho visto e lui che non era sposato da molto a fare il
pollo con una ragazzina al Myriorama di Poole e gli ho voltato le spalle quando lui
se la svignava con l'aria colpevole poco male ma ha avuto la faccia tosta di farmi la
corte una volta ben gli sta bocca irresistibile e occhi sporgenti di tutti gli i mbecilli
che ho trovato e lo chiaman procuratore c' che io non posso soffrire i battibecchi a
letto o se non questo magari qualche puttanella o roba simile raccattata
vattelapesca dove o pescata di nascosto se lo conoscessero come lo conosco io s
perch avantieri scribacchiava qualcosa una lettera quando capitai nella stanza sul
davanti per i fiammiferi per fargli vedere la morte di Dignam nel giornale come se me
l'avesse detto l'uccellino e lui la copr con la cartasuga facendo finta di pensare al
lavoro e probabilmente era questo a qualcuna che si crede d'aver trovato l'America
con lui perch tutti gli uomini diventano cos alla sua et specialmente sui quaranta
come lui in modo da pappargli quanti pi soldi possibile non c' peggior sciocco
d'un vecchio rimbambito e poi il solito bacio sul sedere tutto per nascondere non me
ne importa un fico secco con chi lo fa o chi aveva conosciuto prima in quel modo
per mi piacerebbe saper qualcosa purch non ce li abbia tutti e due sotto il naso
tutto il tempo come quella strega quella Mary che avevamo a Ontario terrace che
s'imbottiva il sedere per eccitarlo gi abbastanza sgradevole sentirgli addosso
l'odore di quelle donnacce dipinte una o due volte mi venuto il sospetto facendolo
avvicinare quando trovai quel capello lungo sulla giacca senza contare le volte che
sono arrivata in cucina e lui faceva, finta di bere dell'acqua donna non gli basta mica
a loro tutta colpa sua si capisce guastare le serve e poi proporre di farla mangiare a
tavola con noi a Natale per favore Oh no grazie tante a casa mia no mi rubava le
patate e le ostriche a 2/6 la dozzina andava fuori per far visita alla zia ve lo dico io
una volgare ladruncola e nient'altro ma io ero sicura che c'era del tenero tra loro ci
voglio io per scoprire queste cose lui diceva non hai prove era lei la prova. Oh s sua
zia andava matta per le ostriche ma le dissi quel che ne pensavo mi trovava delle
scuse per farmi uscire per restare solo a casa con le io non mi abbassavo davvero a
spiarli le giarrettiere che trovai nella sua stanza quel venerd che era fuori mi
bastava questo anche troppo le si cambiavano i connotati dalla rabbia quando le
detti gli otto giorni ci pensai io meglio farne a meno del tutto le camere le fo pi alla
svelta io non fosse quella maledetta cucina e vuotare le immondizie in ogni modo gli
diedi la scelta o fuori lei o fuori io non lo potevo neanche toccare a pensar che era
stato con quella sporca bugiarda faccia di bronzo e una sciattona come quella che
me lo negava in faccia cantando dappertutto anche nel WC perch sapeva d'avere
le spalle ben protette s lui non pu farne a meno per molto tempo cos bisogna lo
faccia dove gli capita.
Analisi del testo:
Il monologo interiore di Molly Bloom costituisce un unicum (opera unica) dal punto di
vista narrativo, sia allinterno della struttura dellUlisse, sia nell ambito generale della
letteratura europea del 900. Si tratta infatti dellesempio pi rappresentativo della
tecnica del flusso di coscienza. Nella prima parte del monologo troviamo Molly
intenta a pensare alla richiesta del marito, ovvero quella di fare colazione a letto il
mattino. A partire da questo Molly torna con il pensiero al periodo trascorso tempo
prima con Leopold, quando gli aveva finto di essere malato per sedurre lereditiera
Mrs. Riordan e convincerla a lasciare a lui il suo patrimonio. Il meccanismo
associativo delle immagini e dei pensieri conduce Molly a pensare che il marito
abbia avuto rapporti con altre donne, il tutto alimentato dallo strano atteggiamento
avuto da Leopold, quando vedendola entrare nella sua stanza, aveva nascosto una
lettera sotto della carta assorbente. Il procedimento attraverso il quale episodi lontani
si agganciano a episodi recenti e attraverso il quale il passato diventa presente,
avanza di pagina in pagina come se il flusso dei pensieri notturni di Molly, siano una
lunga serie di episodi che riguardano la sua storia affettiva. Il tema del discorso di
Molly infatti lamore, e accanto a questo tema, abbiamo il tema del ricordo che si
pone decisamente al centro del flusso di coscienza di Molly, non solo in quanto essa,
in una parte del testo presenta la propria vita, ma anche perch rappresentando il
ricordo come durata infinita, essa si attribuisce lidentit di personaggio letterario,
mostrando il proprio essere profondo e la propria coscienza.

Lingua e Stile:
Il flusso di coscienza di Molly Bloom un blocco di testo narrativo compatto e privo
di punteggiatura, inoltre frequente luso di frasi costruite fuori dalla logica sintattica,
agganciate luna allaltra in modo disarmonico, il tutto funzionale a produrre un
ritmo irregolare che determina continui avanzamenti e ritorni al passato. Frequenti
sono anche i termini del parlato, dialetto o anche detti popolari e modi di dire.

La colazione di Mr. Bloom

Mr Leopold Bloom mangiava con gran gusto le interiora di animali e di volatili. Gli
piaceva la spessa minestra di rigaglie, gozzi piccanti, un cuore ripieno arrosto, fette
di fegato impanate e fritte, uova di merluzzo fritte. Pi di tutto gli piacevano i rognoni
di castrato alla griglia che gli lasciavano nel palato un fine gusto durina leggermente
aromatica.
I rognoni erano nel suo pensiero mentre si muoveva quietamente per la cucina,
sistemando le stoviglie per la colazione di lei sul vassoio ammaccato. Luce e aria
gelida nella cucina ma fuori una dolce mattina destate dappertutto. Gli facevano
venire un po di prurito allo stomaco.
I carboni si arrossavano.
Unaltra fetta di pane e burro: tre, quattro: giusto. Non le piaceva il piatto troppo
pieno. Giusto. Lasci il vassoio, sollev il bollitore dalla mensola e lo mise di sbieco
sul fuoco. Stava l, grullo e accosciato, col beccuccio sporgente.

Tazza di t fra poco. Bene. Bocca secca. La gatta interita gir attorno a una gamba
del tavolo con la coda ritta.
Mkgnao!
Oh, sei qui, disse Mr Bloom, distogliendosi dal fuoco.
La gatta rispose miagolando e gir di nuovo interita intorno a una gamba del tavolo,
miagolando. Proprio come quando incede impettita sulla mia scrivania. Prr. Grattami
la testa. Prr.
Mr Bloom guardava curioso, gentile, la flessuosa forma nera. Pulita a vedersi: la
lucidit del pelo liscio, il bottoncino bianco sotto la radice della coda, i lampeg- gianti
occhi verdi. Si chin verso di lei, mani sulle ginocchia.
Latte per la miciolina, disse.
Mrkgnao! piagnucol la gatta.
Li chiamano stupidi. Capiscono quello che si dice meglio di quanto noi non si
capisca loro. Capisce tutto quel che vuole. Vendicativa anche. Chi sa che cosa le
sembro io. Alto come una torre? No, mi salta benissimo.
Ha paura dei polli, lei, disse canzonatorio. Paura del popo. Mai vista una mi-
ciolina cos sciocchina.
Crudele. La sua natura. Curioso che i topi non stridono mai. Sembra gli piaccia.
Mrkrgnao! disse forte la gatta.
Guard in su con gli occhi avidi ammiccanti per la vergogna, miagolando la-
mentosamente e a lungo, mostrandogli i denti biancolatte. Egli guardava le fes- sure
nere degli occhi che si restringevano per lavidit fino a che gli occhi divennero
pietre verdi. Poi savvicin alla credenza, prese il bricco che il lattaio di Hanlon gli
aveva appena riempito, vers il latte tiepido gorgogliante in un piattino e lo pos
lentamente in terra.
Grr! esclam lei e corse a lambire.
Guard i baffi splendere metallici nella debole luce mentre lei ammusava tre volte e
leccava lievemente. Chiss se vero che se glieli tagli non pigliano pi topi.
Perch? Risplendono al buio, forse, le punte. O una specie di antenne al buio, forse.
Tese lorecchio al leccotto. Uova e prosciutto, no. Niente uova buone con questa
siccit. Ci vuole acqua fresca e pura. Gioved: non nemmeno giornata per un
rognone di castrato da Buckley. Fritto nel burro, un zinzino di pepe. Meglio un
rognone di maiale da Dlugacz. Aspettando che lacqua bolla. Lecc pi lentamente,
poi ripul ben bene il piattino. Perch hanno la lingua cos ruvida? Per leccare
meglio, tutta buchi porosi. Niente da mangiare per lei? Si guard intorno. No.

Con le scarpe che scricchiolavano in sordina sal la scala fino al vestibolo, si ferm
alla porta della camera da letto. Forse le piacerebbe qualcosa di saporito. Fettine di
pane imburrato le piacciono la mattina. Forse per: una volta tanto. Disse a bassa
voce nel vestibolo vuoto:
Vado qui allangolo, torno tra un minuto. Udita la sua voce dir questo soggiunse:
Vuoi niente per colazione?
Un debole grugnito assonnato rispose:
Mn.
No. Non voleva niente. Sent poi un profondo sospiro caldo, pi debole, men- tre la
donna si rivoltava e gli anelli dottone ballonzolanti della lettiera tintinna- vano.
Bisogna mi decida a farli riparare. Peccato. Fin quass da Gibilterra. Dimenticato
quel po di spagnolo che sapeva. Chiss quanto lha pagato suo padre. Vecchio stile.
Eh s, naturalmente. Comprato allasta del governatore. Venduto al primo colpo.
Tenace nel contrattare, il vecchio Tweedy. Sissignore. Fu a Plevna. Vengo dalla
gavetta, signore, e ne sono fiero. Eppure aveva abbastanza cervello da far soldi coi
francobolli. Questo si chiama esser previdenti. La sua mano tolse il cappello dal
piolo, sopra il suo cappotto pesante con le ini- ziali, e limpermeabile usato comprato
allufficio oggetti smarriti. Francobolli: figurine dal retro adesivo. Direi che un sacco
dufficiali siano nel giro. E natu- rale. La scritta sudaticcia nellinterno del cappello gli
disse muta: Plasto i migliori capp. Sbirci rapido allinterno della banda di cuoio.
Cartoncino bianco. Bene al sicuro.
Sulla soglia si tast nella tasca posteriore dei pantaloni per accertarsi se aveva la
chiave. Non c. Nei pantaloni che mi sono cambiato. Devo prenderla. La patata c.
Larmadio scricchiola. Inutile disturbarla. Quando s rivoltata era piena di sonno. Si
tir dietro la porta dingresso molto piano, ancora un po, finch la parte inferiore del
battente ricadde piano sulla soglia, lento coperchio. Sembrava chiusa. Va bene
finch torno comunque.
Attravers dalla parte del sole, evitando la botola malferma della cantina del numero
settantacinque. Il sole si avvicinava al campanile della chiesa di S. Giorgio. Sar una
giornata calda immagino. Specialmente con questo vestito nero si sente di pi. Il
nero conduce, riflette (rifrange?), il calore. Ma non potevo uscire con quel vestito
chiaro. Come andassi a un picnic. Le palpebre gli si abbassavano spesso
dolcemente mentre camminava nel beato tepore. Il furgoncino del pane di Boland
che distribuisce a domicilio in telai il nostro quotidiano ma lei preferisce le forme di
pane di ieri rivoltate nel forno con la crosta superiore calda crocchiante. Ti fa sentir
giovane. In qualche luogo dellOriente: mattina presto muoversi allalba, viaggiare
intorno davanti al sole, rubargli una giornata di cammino. Seguitare sempre cos mai
diventare pi vecchio dun giorno tecnicamente. Camminare lungo una spiaggia,
paese straniero, arrivare alla porta duna citt, sentinella l, vecchio soldataccio
anche lui, i baffoni del vecchio Tweedy appog- giato a una specie di lunga lancia.
Vagare per strade allombra di tende. Volti in turbante che passano accanto. Oscure
caverne di negozi di tappeti, un omone. Turko il terribile, seduto a gambe incrociate
a fumare una pipa dalle grandi volute. Grida di venditori per le strade. Bere acqua
aromatizzata al finocchio, sorbetto. Vagabondare tutto il giorno. C caso di
incontrare qualche ladrone. Be, incontriamolo. Savvicina il tramonto. Le ombre
delle moschee lungo le colonne: sacerdote con un cartiglio arrotolato. Un fremito
negli alberi, segnale, il vento della sera. Io passo avanti. Cielo doro evanescente.
Una madre sta a guardare dalla soglia. Chiama i figli a casa nella loro lingua oscura.
Muro alto: oltre esso corde pizzicate Luna nel cielo notturno, violetto, colore delle
giarrettiere nuove di Molly. Corde. Ascolta. Una fanciulla suona uno di quegli
strumenti, come si chiamano: ribeche. Io passo.
Probabilmente non affatto cos. Roba che si trova nei libri: nella scia del sole. Sole
raggiante sulla testata. Sorrise, compiaciuto. Quello che disse Arthur Griffith della
testatina sopra allarticolo di fondo del Freeman: il sole dellautonomia che sorge a
nord-ovest dal vicolo dietro la banca dIrlanda. Prolung il suo sorriso compiaciuto.
Trovata da giudeo quella: sole dellautonomia che sorge a nord-ovest.
Si avvicin alla mescita di Larry ORourke. Dallinferriata della cantina veniva fuori a
fiotti il molle fortore della birra. Dalla porta aperta il bar sprizzava ef- fluvi di zenzero,
polvere di t, briciole di biscotti. Buon locale, comunque: pro- prio dove finisce il
traffico della citt. Per esempio MAuley laggi: niente bene come posizione. Certo
se facessero passare una linea tranviaria lungo la Circonvallazione Nord dal
mercato del bestiame fino al porto il valore andrebbe su come un razzo.
Testa calva dietro la persiana. Vecchio volpone. Non c da provare a lavorar- selo
per uninserzione. Del resto il suo mestiere lo sa meglio lui. Eccolo l, pro- prio lui, il
mio bravo Larry, appoggiato in maniche di camicia al recipiente dello zucchero
attento al garzone in grembiule che fa la pulizia con secchia e cencio. Simon
Dedalus gli fa il verso a perfezione, con gli occhi strizzati. Sa che cosa le dico? Che
cosa Mr ORourke? Sa che cosa? I russi, i giapponesi se li mangerebbero per
colazione.

Frmati a scambiare una parola: sul funerale magari. Peccato il povero Dignam, Mr
ORourke.
Voltando per Dorset street disse arzillo salutando attraverso la porta aperta:
Buon giorno, Mr ORourke.
Buon giorno a lei.
Bel tempo, eh.
Come no.
Dove li trovano i quattrini? Vengono garzoni dai capelli rossi dalla contea di Leitrim,
sciacquano vuoti e scolano fondi di bicchiere in cantina. E poi, attenzione, ti
rispuntano come altrettanti Adam Findlater e Dan Tallon. Pensa anche alla
concorrenza. Sete universale. Bel rompicapo sarebbe attraversare Dublino senza
passare davanti a nessun bar. Metter da parte non possono. Fregano gli ubriaconi,
forse. Segnano tre e riportano cinque. E con questo? Uno scellino qua uno l, a
sgoccioli. Forse sulle ordinazioni allingrosso. Fanno il doppio gioco coi viaggiatori di
commercio. Sistemala col padrone e ci dividiamo la torta, capito?
Quanto farebbe al mese sulla birra soltanto? Diciamo dieci barili di merce. Diciamo
uno sconto del dieci per cento. No, di pi. Dieci. Quindici. Oltrepass San Giuseppe,
la scuola governativa. Urla di marmocchi. Finestre aperte. Laria fresca rinforza la
memoria. Oppure un coro cadenzato. Abbicci dieffegi cappel- lemmenne opicu
errestiuvu vu doppio. Ragazzi sono? S. Inishturk. Inishark. Inishboffin. Hanno
laggiograffia. Io ho la mia. Slieve Bloom.

Analisi:
Nel testo che segue siamo agli inizi della giornata di Leopold Bloom. In esso si parla
preparativi per la colazione, luscita e linizio del suo vagabondaggio per la citt.
Questi aspetti si sovrappongono ai suoi pensieri e alle immagini della citt che il
protagonista attraversa. Il quarto episodio della seconda parte del romanzo, coincide
con il libro V dellOdissea, in cui Mercurio si reca dalla ninfa Calipso dicendogli di
lasciar libero Ulisse, da lei trattenuto nellisola di Ogigia. La realt presente, i vari
aspetti della societ dublinese, le persone che la popolano, gli avvenimenti
insignificanti e casuali di una giornata qualunque si collegano senza che lautore si
preoccupi di dar loro un senso. Il nuovo Ulisse, cio luomo moderno, non un eroe
come quello di Omero, ma un uomo qualunque, in una citt caotica e labirintica, che
cerca, senza forse neppure rendersene conto, la sua identit.

Virginia Woolf legge lUlisse

Tra gli appunti presi dal diario di Virginia Woolf, colpiscono alcune annotazioni
relative allanno 1922. Si riferiscono alla lettura dellUlisse. Dalle date apposte
si pu dedurre che la scrittrice lesse lopera di Joyce in meno di un mese,
dallagosto al settembre di quellanno. Con le sue spassionate affermazioni si
colloca pienamente nel dibattito che segu la pubblicazione del romanzo.

Mercoled, 16 agosto
Dovrei essere immersa nella lettura dellUlisse, preparare la mia arringa pro e
contro. Ne ho lette 200 pagine finora neppure un terzo e mi ha divertita,
stimolata, affascinata, interessata per i primi due o tre capitoli. Sino alla fine della
scena del cimitero; e poi sono rimasta confusa, annoiata, irritata e delusa da questo
liceale a disagio, che si gratta i foruncoli. E Tom, il grande Tom, lo mette sullo stesso
piano di Guerra e pace! Per me un libro ignorante, plebeo; il libro di un operaio
autodidatta, e sappiamo tutti quanto sono disperanti, quanto egocentrici, assillanti,
rozzi, declamatori e in sommo grado nauseanti. Se si pu avere la carne cotta,
perch mangiarla cruda? Ma credo che per gli anemici, com Tom, nel sangue vi sia
una certa magnificenza. A me, che sono abbastanza normale, torna ben presto il
desiderio dei classici. Magari pi avanti rivedr questo giudizio. Non comprometto il
mio acume critico. Pianto solo un bastone in terra a pagina 200.

Mercoled, 6 settembre
Le mie bozze arrivano ogni due giorni e potrei sentirmi depressa in proporzione, se
dovessi approfondire questo argomento. La cosa mi appare ora gracile e senza
scopo; le parole appena si imprimono sulla carta; e mi aspetto di sentirmi dire che ho
scritto una graziosa fantasia, senza molte relazioni con la vita umana. Lo si pu
dire? In ogni modo la natura mi fornisce cortesemente lillusione di essere sul punto
di scrivere qualcosa di buono; qualcosa di ricco e profondo e scorrevole; e duro
come il ferro seppure luminoso come il diamante. Ho terminato lUlisse e mi sembra
un colpo mancato. Genio ne ha, direi, ma di una purezza inferiore. Il libro prolisso.
torbido. pretenzioso. plebeo, non solo nel senso ovvio, ma nel senso
letterario. Uno scrittore di classe, voglio dire, rispetta troppo la scrittura per
ammettere le trovate, le sorprese, le bravure. Mi ricorda in continuazione un
collegiale inesperto, pieno di spirito e di ingegno, ma talmente conscio di s,
talmente egocentrico che perde la testa, diventa stravagante, manierato, chiassoso,
smanioso, desta piet nelle persone benevole, e in quelle severe semplice noia; e si
spera che gli anni lo guariscano; ma poich Joyce ne ha 40 sembra poco probabile.
Non lho letto con molta attenzione; e una sola volta; ed molto oscuro, sicch non
dubito di averne misconosciuto i pregi pi di quanto sia lecito. Sento che miriadi di
minuscole pallottole picchiettano e tamburellano il lettore; ma un colpo mortale in
piena faccia non lo ricevi... come in Tolstoj, per esempio; ma del tutto assurdo
paragonarlo a Tolstoj.

Gioved, 7 settembre
Dopo che avevo scritto questo, L. mi ha messo tra le mani unintelligentissima
recensione dellUlisse uscita sul Nation americano; che, per la prima volta, ne
analizza il significato; e certo ne fa unopera molto pi rilevante di quanto la
giudicassi io. Eppure penso che vi sia qualche merito, e non so quale verit
duratura, nelle prime impressioni; e non rinnego la mia. Devo rileggere alcuni
capitoli. Probabilmente la bellezza definitiva di uno scritto non mai sentita dai
contemporanei; ma essi dovrebbero, credo, esserne turbati; e io non lo sono stata.
Ma ancora una volta mi ero irrigidita di proposito; ancora una volta le lodi di Tom mi
avevano stimolata troppo.

Gioved, 26 settembre
Venerd venuto Morgan; sabato Tom. Il mio colloquio con Tom meriterebbe di
essere trascritto, ma non lo sar perch la luce diminuisce, e nemmeno si pu
scrivere un colloquio,su questo siamo stati tutti daccordo laltro giorno a Charleston.
C stato un gran parlare dellUlisse. Tom ha detto: uno scrittore puramente
letterario. Si fonda su Walter Pater con qualche tocco di Newman. Io ho detto che
era virile, un caprone; ma non mi aspettavo che Tom fosse daccordo. Invece lo
stato; e ha detto che aveva lasciato fuori molte cose importanti. Il libro sarebbe stato
una pietra miliare, perch aveva distrutto tutto il diciannovesimo secolo. Aveva
lasciato lo stesso Joyce senza pi nulla da scrivere in un altro libro. Mostrava la
futilit di tutti gli stili inglesi. Lui trovava bellissima la scrittura di certe parti. Ma non
cera nessun grande concetto; non era questa lintenzione di Joyce.

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