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dallasommadegli atti e dallaloro memoriao anti- siasi "mescolanza".Opposizione a cui segue l'ap-
cipazione.E il confine, se si esaminanole narrazio- posizione di confini ben precisi,sia territorialisia
ni che lo costituiscono,veri e propriatti di fonda- politici, e in seguito culturali.Tali confini, iscritti
zione, delimitazionee appropriazionedei luoghi, anche nel territorio,ma non solo, sono necessaria
replicae documentodelleope'rations de bornage,sve- definireun'identita:
la l'ambivalenzache gli e propria.Perusareun ter-
mine caroa De Certeau,il confine si pub tradurre Ulysse, danssesvoyages,parle mouvement mimedece
nellafiguranarrativadel ponte o dellafrontiera(ivi: retour sanscesse
contrarie'et trace
diffNrd, les contours
182 sgg.)che, mentreopponetralorodue spazi,po- d'une identitigrecque(Hartog,op. cit: 12).
nendoli come distinti, presupponegia in se il pas-
E si trattadell'identithgreca,definita,delinea-
saggioo meglio la sua possibilitai.Miti e storieloca-
"raccontata" dalleperiglioseavventuredei "viag-
li, che pureservonoa stabilireun legameoriginario ta,
uomini-frontiera, che nello spingersi"al
degli indigenirispettoal loro luogo, e quindi a di- giatori",
chiararela legittimitaidel possesso,definendoneal limite" tracciano un confine fra loro stessi e l'alte-
fra e
rita, greci non-greci:
contempol'estensione,spessocontengonogia'in se,
anticipandolo,richiedendolo,l'atto dell'attraversa- Comment
mento dei confinidel luogo stesso.Qualunquesiala ont-ilsdcoupeetclassifil'alterite? Ily a les
autresnon-humains: plus qu'humains, comme les
formache assumequestari-produzioneimmagina- dieuxou lesdemi-dieux,moinsqu'humains telsles
ria, essasi configuracome "attoperformativo" che monstreset les animaux;les autres "ordinaires"
consenteil passaggiodal detto all'azione.Nel mo- (xenos)[...] (ivi: 14).
l'Ntranger
mento stessoin cui giustificaun insediamentopo-
nendo un confine,la narrazioneautorizzalo sconfi- Ma, allo stessotempo, proprioper definireta-
namento,e "apreun teatrodi legittimitaiad azioni le identitY,nel mentresi tracciaun confine, si ren-
effettive"(ivi: 183). Una tracciadi tale operazione, de necessariolo sconfinamento. E il condurrelo
e dellapermeabilitaN del confinecontenutonellanar- sguardosull'altroche mette alla prova il
proprio
razione, la si riscontrare anche in Leenhardt modo di essere.Lo
pub "sguardo" viaggiatore,se-
del
(1947), quandoaffermache lo spaziodi un gruppo condo Hartog,e costitutivo dell'essere:i "viaggia-
non si esaurisceIidovesi attestanoi suoi confinima- tori" mentre "vedono","sono".E in taluni mo-
teriali,ma si estendefin dove arrivanole gestamiti- menti, alla bellezzadi cib che vi e al centro si af-
che di dei e antenati.Nella nostraprospettiva,una fiancala bellezzadi cib che si trovaai confini.
simileconcezionedi confineprelude,come si vedra, Paradigmaticodell'esseresulla frontiera,e allo
ad una "situazione" di frontiera. stesso tempo uomo-frontiera,e lo sciitaAnachar-
Passandodagli sconfinamenti narratia quelli sis, bilingue. II suo tentativo di introdurreil culto
praticati,possiamo adottarecome modello e me- di Cibele tragli Sciiti gli valela morte. 11suo esem-
taforadel nostro discorsola concezione grecadel pio raccontadi come la frontiera,se possibile, se
viaggio, o forse sarebbemeglio dire che
e essa an- voluta, non sia mai per certo garantita,ma dagli
che la concezionedel viaggiofattapropriada viag- esiti spessoimprevedibili.I'esseredi frontiera,l'at-
giatorigreci, uomini-frontiera,uomini-memoria, traversarei confini, pub configurarsicome un ri-
come li definisce Hartog (1996). L'esperienzadel schio, i cui risultatisono incerti,mai garantiti.Un
"viaggio",in questo caso, assumesignificatidi va- atto di trasgressione,non ben visto da chi si pone
sta portata, viaggi destinati a lasciare tracce, a salvaguardiadei confini.
profonde e duraturenelle societh di provenienza Nel caso dei greci, 6 proprio la mutevole per-
dei viaggiatori.Una concezione del viaggio quella meabilithall'altro,messa in relazioneall'esperien-
di Hartog che non scaturiscesolo da una visione za del viaggio come ontologia dell'identith,che il-
personale,ma dipendeda una condizioneben pre- lustra bene l'ambivalenzainsita nella figura del
cisa. E ciobdallaopposizionecognitivaoperataad confine, la possibilitadell'aperturae chiusura.Ma,
un certo punto della storia grecatra Greci e Bar- cib che conta, ache in tale ambivalenzala possibi-
nel momento in cui, fatto ordine, cessaqual- liti della frontierasia sempreinclusa.
bari,
10 VALERIO ANT ONIETTI, l BARBAR A CAPUITO
Soprattutto,cosi come Barthfa con il confine, lezione venisseropresi, ad uno ad uno, e mostrati
Pratt libera la frontiera dal vincolo, apparente- agli anzianipercheli commentassero.Gli studiosi
mente imprescindibile,di essere un luogo fisico si aspettavanouna seriedi interessanticommenti.
spazialmentee storicamentecollocato. La contact Inveceaccaddequalcosadi molto diverso:una se-
zone mantiene tutte la caratteristichedi una fron- rie di complicateperformances, nelle quali i Tlingit
tiera,perchee una frontiera.Ma non e piu, neces- raccontavanoantichestorie,ballavanoe cantavano
sariamente, un luogo fisico. I1 termine "zonadi canzoni. Come ci si aspettava,gli oggetti avevano
contatto"e il suo essereuno "spaziosociale"si pre- funzionatoda "molla"nell'attivarela memoriade-
sta infatti ad un'applicazionepiu ampia, dal posi- gli anziani, ma questa era risultatanon una me-
zionamento spazialee temporaleduttile, sfumato moria puramente descrittiva,bensl l'evocazione
e d'altraparte, recentemente,uno dei nuovi cam- complessae "vissuta"di un mondo perduto, fatto
pi di esplorazionedell'antropologiae quello delle di lamenti e canti, di leggendee di emozioni.
narrazionistoriche dell'identitt, spesso legate a Gli oggetti della collezione vennero a poco a
luoghi dal densovloresimbolicofattioggettodi in- poco messi da parte;le storiee le canzoni avevano
tense politiche patrimonializzazione,e nelle quali occupato il centro dell'attenzione.Mano a mano
talvoltala nazione pub essererappresentatae nar- che il meeting proseguiva,in quella che era una
ratacome territoriodi frontiera,al croceviatra di- spettacolare"rappresentazione", nella quale nes-
versi passaggidi civiltaisuccedutisinel tempo. In suno era solo spettatore,emergevanodunque si-
questo caso il mttissagee pensato come originario gnificati nuovi, peculiari della situazione. 11se-
e costituiscel'identithpiu vera della nazione (Ca- minterratodel museo diventava,affermaesplici-
puto, 2005b). tamente Clifford, una "contact zone" (Clifford
Ma frontierapub essere,come si dicevaprima, 1997: 187-192).
al di la della dimensioneterritoriale,ogni luogo o Ora, Clifford prende a prestito l'espressione
situazione in cui si svolga una negoziazionedi si- dalla Pratt, come lui stesso riconosce, ma ne fa
gnificatiche dia lugo ad un "mondoterzo",inteso un'applicazioneoriginale.Trovandosi nel seminter-
come quella"sferacomune di significati"che, a mi- rato di un museo in Oregon egli affermache quel
sura che l'interazionesi protraee si consolida, di- luogo, in quel momento era,nellasuaaccezionedi
venta via via semprepiutdipendenteda quelle che "zonadi contatto",una frontiera;un luogo, cioe,
Dilthey definisce "espressionifisse, permanenti, dove le dinamicheinterazionalie la co-presenzadi
forme stabili alle quali la comprensionepub tor- culturediversegarantivanonon solo una semplice
nare"(Fabietti1999: 37). raccoltadi dati o informazioni,ma un costruirsi,
Significativo,a questoproposito,e l'uso che ne strutturarsidi significati"chenon si sarebberopo-
fa James Clifford, riferendoun episodio di cui e tuti ottenerein altromodo" (cfr.Fabietti,2000)
stato protagonistaa Portland,in Oregon. Nei lo- E1proprioin questo concetto teorico, metafo-
cali del museo d'artedella cittit si teneva un im- rico, di frontiera,qualee la contactzone,esito fina-
portante convegno, al quale Cliffordera stato in- le dellabrevericostruzioneche ne abbiamoopera-
vitato in qualita di "consulente".Scopo specifico to, che, a nostro avviso, si celano gli elementi che
del meeting eraquello di discutereintorno allapiii consentono di ripensarecriticamentel'opposizio-
importantedelle collezionicustoditenel museo, la ne di confine e frontiera.Ed e un ripensamento
"NorthwestCoastIndiancollection".I1gruppoin- che, come gia anticipato,trovala sua ragionedi es-
cludevalo staff del museo, alcuni antropologi,fra sere nell'analisidel concreto, del fattuale,o, se si
cui lo stesso Clifford,qualcheespertodell'artein- preferisce,dell'esperienziale.
digena della costa nord-occidentale,e un piccolo Il "concreto"cui facciamoriferimentofa dun-
gruppo di anziani Tlingit (nativi dell'Alaska)ac- que capo ad un uso "metaforico"del concetto di
compagnatida alcuni giovani Tlingit,che funge- frontiera.L'ideache quest'ultimapossaessereinte-
vano da traduttori.II convegno intendeva essere sa come una situazionedi contatto, all'internodel-
organizzatoin manieradiversarispetto ai canoni la quale acquistanosenso e prendono forma con-
"classici";accadevainfatti che gli oggetti della col- tenuti peculiari,sembra infatti renderlaun utile
(CONFINI E FRONTIERE 15
"modello"attraversoil quale guardarea qualche possibile caso di fine del mondo, inteso come
cosa. E precisamentequesto il valoreeuristicodel "'Tevento della"catastrofe"(o del "crollo"del mon-
concetto che vogliamo evidenziare. do"),derivadal mondo domestico,perditadellera-
dici e dell'esistenzastorica,dellapossibilitadi rap-
2. Confine e frontiera:storiadi una riappaci- porto con se stesso e con gli altri, cadutanel caos
ficazione che si risolve in crollo della presenza, "del 'ci'
dell'esserci",che consegue in questo caso alla per-
Riappaesamenti efrontiere dita dellapropriapatriaculturale,e con essadi tut-
In particolare,un tale modello, o "frontiera to quell'insiemedi riferimentiche rendeil mondo
metaforica",apparemolto utile nell'osservazionee operabileattraversola creazionedi valori(De Mar-
studio di quelle che possiamodefinirestrategiedi tino 1977: 635). Partendodallaconstatazionedel
ri-definizioneidentitaria,ossia tutte quelle inizia- bisogno di ricostituiresempreil mondo, De Mar-
tive che un individuo mette in atto quando si tro- tino vi ha intravistouna caricaapocalittica,fino a
va nellanecessithdi ri-appropriarsi, manipolando- formulareuna teoriageneralesul rischiodel crollo
lo, di uno spazio,in senso simbolico, affettivo,so- di ogni orizzonte,di ogni possibilita'di agire,insi-
ciale, fisico, cognitivo, pratico,oltre che di ristabi- to nella perditadi domesticith(ivi: 643). Rischio
lire un rapportorassicurantee abitudinariocon il che perbe, nellamaggioranzadei casi, scongiurato
mondo, fatto di gesti, di consuetudini(De Marti- dall'incessanteopera umana di appaesamentoe
no 1977), di percorsiche 1o colonizzanoe 1o ad- plasmazionedello spazio2.
domesticano,e delle loro memoriestratificate. A questo punto, per comprenderequale sia il
Questo ri-organizzare lo spazioe insiemele abi- ruolodel confinenel riappaesamento,possono tor-
tudini, ristabilendo un complesso rapporto di narciutili il concetto di confine barthianoe le os-
orientamentoche si erapersocon 1osradicamento servazionicompiute da Ulf Hannerz sulla conti-
(Caputo 2001) e un'attivitacrucialenella forma- di differenticulturein contesto urbano.Del
zione e ri-formazioneidentitaria,sia essa riferitaa guitar
primo si e gia detto, ma ricordiamoche per confi-
casi di immigrazione,sradicamentodal territorio, ni etnici Barthintende in generequei tratticultu-
inserimentosociale. Un processo, questo, vale la rali che un gruppo stabiliscecome determinantie
pena sottolinearlo,che e costitutivodell'esser-ciin distintivi della sua identitat,in quanto "usatidai
mondi culturalmente e storicamente connotati. soggetticome segnalied emblemi delle differenze"
L'esigenzadi ristabilireun rapporto rassicurante (Barth 1994: 39). Tra questi sono compresi non
con il mondo e con esso di ancorarviuna solo i confini territorialipropriamentedetti, ma
identita.
personalee culturalein-corporata,tradottaanche numerosi "segnalio segni manifesti"quali l'abbi-
in una miriadedi gesti e atti, e imprescindibilein
gliamento,il linguaggio,la forma delle abitazioni,
ogni formazione e ri-formazione dell'identitY, do- e i "fondamentaliorientamentidi valore".
ve il "perdersi",disancorandoil soggetto dal suo Del secondo, invece, e necessarioriferireora,
mondo, quella demartiniana "patria culturale perchi gli studi di antropologiaurbanadi Han-
dell'operabilesecondo valore"di cui l'abitanteco- nerz, insieme all'ampiezza della definizione di
nosce simboli e usi, mette a forte rischiola sua in- Barth,alla
qualeaggiungeremmoper completezza
tegrithpsichicae culturale,fino al limite estremo, gli habituscorporei- modalithdi movimento, ge-
quasisemprescongiurato,dellaperditadella "pre- sti, posture,tecniche del corpo - e che ci porta ad
senza"intesa quale capacitadi agire, esistenziale, accederead una definizionemolto
ampiadi confi-
culturale, storica(De Martino 1951-52; 1977). ne- possono aiutarciad arrivarealiadefinizionedel
Laperditadelladomesticithderivantedallaco- nostro concetto metaforicodi frontiera.
noscenzae dallamessain ordinedel territorio&un
Inedite interazioni
a
Pih recentemente La Cecla ha parlato di riferendosi ai processi cognitivi che inter-
Secondo Ulf Hannerz studio di carattere
ogni
nella familiarizzazione antropologico svolto in ambienteurbano,deveba-
qualche cosa di simile all'appaesamento vengono deglispazi
usando l'espressione"faremente locale", estranei(cfr.LaCecla 1996). sarsisu una prospettivateoricafondatasul signifi-
16 VA1, ERIO ANTONIETTII, BARBAlRA CAPUTO(
succedere,insomma, ogni qual volta ci si trovi a La dislocazionenon si muta perlo piii in indif-
doveragireall'internodi quel "mondoterzo"chee ferenziazionedei luoghi che fanno da scenarioalla
implicito in ogni confronto interculturale(cfr.Fa- "transmigrazione",ndl'adattamentoe indolore.
bietti 2000). Come si possono caratterizzare, dun- Questasommadi condizionicomportache nelledi-
que, questesituazioni? slocazionii legamidi luogo si complichinoe si som-
Qualcuno potrebbe osservareche ognuno di mino pii che disperdersi,e che invece che perdita
noi pub averenel suo repertoriodi ruoli un parti- delleappartenenzedi luogo si possanocreareappar-
colare ruolo che potrebbe chiamarsi"emergenza tenenzemolteplici,ibridazioniculturali,circuitidi
quando non si sa cosa fare",oppure che in man- scambio trans-nazionaleallargaticerto in maniera
canzadi ruoli gia'noti e disponibilici sarebbespa- mai vista prima, ma tentando di trasferire,di tra-
zio perquelliche Hannerzstessoavevadefinito "li- durree replicarein qualchemodo il luogo di origi-
berevariazioni".Potrebbecerto esserecos'l.Ma se ne in quello di migrazione.Si parlacosl di "culture
cosi fossequesti ruoli-emergenza,questelibereva- translocali"(Clifford1999: 16) o di un nuovo tipo
riazioni,non sarebberoaltroche strategiedi fami- di "statonazionaledeterritorializzato",
il quale:
liarizzazione,di riappaesamento,di ri-organizza-
zione dello spazioalieno in spazioconosciuto me- Permetteancheai cittadiniche vivono lontano,
diante aggiustamentie negoziazioni.Ora, il punto sparsiin altripaesi,di rimanere socialmente
politi-
camente, culturalmente e spessoeconomicamente,
e che, definitiin questo modo, tali ruoli sembrano
parteintegrante delloStatonazionale deiproprian-
avere le stesse caratteristichedelle dinamiche di
tenati.(Breidenbach, Zukgril 2000: 128).
"frontiera". Ede proprioin funzionedi questaipo-
tesi che quest'ultima,cosi come l'abbiamopensa-
IIluogo d'accoglienzad'altraparte,mediantele
ta, rivela il suo potenziale euristico. Guardare sue riplasmazioni,o viceversagli adattamentidei
all'identitai"comese"si fosse nella frontiera,dun-
migranti ad esso - usiamo tale termine perchi ci
que, ci aiutaa capiremeglio quantoaccade.E, sen- sembrache ben rendal'ideadel distaccodal luogo
za perderedi vista Hannerz,di identithe apparte- di origine- pub mostrare,renderevisibili le dina-
nenza, di spaesamentoe riappaesamento,dobbia- miche e gli intrecci che portano a riaffermazioni
mo ora parlare. identitarieo a mutamenticulturali.Si trattadi ve-
dere se e come si pub "fareluogo",ordinandoun
Segni di confine, situazioni di frontiera mondo estraneo,appropriarsidi una sua porzione,
I risultatidelle diasporesono contraddittori.II operando una sorta di ri-fondazione, mediante
luogo di origine dei migranti,che sia quello della l'apposizione di confini, ampliando allo stesso
nascitapropriao dei propriavi, pub rimanereun tempo l'ambitodelle possibiliforme del confine.
forte ancoraggiosimbolico, "patriaculturale"a cui A questo bisognaaggiungereche una situazio-
si vuol tornare(Clifford 1999: 53) o a cui si fa ri- ne nella quale ci sia incongruenzafra il ruolo ri-
ferimentoper rivendicareun'identitaidistinta(Ap- chiesto e il proprio repertoriodi ruoli, e qui tor-
padurai1996: 172-176). II luogo di emigrazione niamo ad Hannerz,e anch'essapartedi quello che
pub esserecolonizzatoimprimendovisegni di una abbiamogiaidefinito uno spaesamento.Ora, qua-
propriaidentitai(Gardner1999, Caputo 2005a); le e il comportamentodi un individuodi frontead
oppure, si pub decideredi farsicolonizzareda es- una tale situazione?Nel caso che lo spaesamento
so, scegliendolocome patria,e recidendoi legami sia un'istanzaforte, caratteristicadi una situazione
fisici, affettivie simbolici con i luoghi di origine continua e non occasionale,come potrebbeessere
(Mayer1994; Caputo 2005a; Vertovec2001). O, il caso dei primi mesi/anni di vita degli immigrati
ancora, si pub sviluppareun'identith complessa, nel loro nuovo Paese,le attivithdi "familiarizzazio-
oscillantetrao pih due poli di appartenenza,e co- ne"non sembranopitoccasionalima, in qualche
stituita dal loro insieme (Maher 1994; Rouse modo, istituzionalizzate.
1991). L'identith6 una scelta, della quale il luogo In questicasi"piantareii palototemico",pervo-
dell'appartenenzadichiaratapub permanerequale lere usare una espressionedemartinianadivenuta
segno forte ed eloquente. metaforadei tentatividi arginarel'"angosciadel pe-
18 VALERIO A.NTONIETTI, BARBARA C.APUIUTO
Col passaredei secoli il Newroz ha conservato Nel caso del Newroz, dunque, il "contesto"di
la caratteristicadi essereuna festa che celebrauna un ambientealieno, e perciostesso"ostile",che nel
liberazione, anche se il ricordo del condottiero caso specificopresentaanchela caratteristicadi es-
Kawae ormai assegnatoal mito. La liberazionee sere l'unico nel quale esercitarela proprialiberty,
diventataalloraquelladal rigidoinverno,che lascia trasformala celebrazionein un "ruolo"che, in pro-
finalmentespazio alla primavera.11Newroz si fe- spettivarelazionale,ha la finalitadi affermaree ri-
steggiainfattiil 21 marzo,che per i kurdie anche affermarecon forzacibche gli individui coinvolti
il primo giorno dell'anno. vogliono disperatamente,in Kurdistancome al-
Ora, il punto e che passandoper condottieri trove:essereKurdi.EL dunque la particolaritaidel
mitici e auliche ricorrenzeprimaverili,il Newroz contesto a determinareil "contenuto"sostanziale
sembraora averassunto ben altri significati.Essa del Newroz, il cui significatoe quindi una "novith"
continua ad esserela piii importantefestadell'an- prodotta dalla situazione. E questo e un aspetto
no, ma per motivi ben diversi da una legittima molto interessantedel nostro discorso.Sia le atti-
gioia perl'arrivodellabellastagione.Occorrepun- vitaidi riproduzionedi elementitradizionali,come
tualizzareche stantegli attuali,recentissimisvilup- anche la produzionedi "irriducibilinovith",sem-
pi politici e militari che interessanola zona del brano essere,entrambe,un aspetto fondamentale
Nord Iraq, e le 'concessioni'di una Turchiaalle dell'attivitatdi appropriazionedello spazio.
porte dell'Europa,in passatoi kurdi sono sempre A differenzadelleprime,perb,la produzionedi
statiliberidi festeggiareil Newroz,perlomenosen- novitasembracaratterizzare una fasesuccessivadel
za sanguinoserappresaglie,solo "lontano"dal Kur- ri-orientamento.Come se l'aspetto conservativo
distan.Ma proprioin quanto "migrati","lontani", caratterizzasse le attiviti di ri-organizzazionedello
"altrove",la celebrazioneassumeun doppio signi- spazioin quantoprimareazioneallo spaesamento,
ficato. Perun versoessae un efficacemezzo per ri- e la produzionedi noviti, di nuovi "ruoli",il cam-
produrreun tratto culturalefamiliare,tradiziona- biamento, insomma,fosserotipici di una fasesuc-
le, allo scopo di renderemeno alieno lo spaziocir- cessiva,piti avanzatanel cammino del ri-orienta-
costante;ed in questosensosi pub forseparlarean- mento. E questo significa,naturalmente,che non
coradella"festadi primavera". Da questopunto di solo i contenuti ma anchel'esitodel processodi ri-
vista, dunque, la celebrazione ricordail processo orientamentoe una noviti. Ci6 che da questo ri-
dell'appaesamento,proprio nella misura in cui sulta, infatti, e un "Sd"diverso da quello prece-
rappresentaun punto di riferimentofamiliare,co- dente l'esperienzadello spaesamento.La dialettica
nosciuto, da "riprodurre" in un contestodi spaesa- del riappaesamentoproduce una sintesi, non ri-
mento. Perun altroverso,tuttavia,e forseproprio produce la tesi dell'identitaipreesistenteconfigu-
in funzionedell' "uso"che se ne fa, il Newrozha as- rando nuove modalitaie sensibilitaiesperenziali,e
sunto un nuovo significato:piuttosto che l'arrivo riformulandosinel rapportotrapassato,presentee
della nuova stagione esso simboleggial'unitaidel futuro (Ochs, Capps 1995).
popolo kurdo, anche se dispersoe lontano dalla Si pub quindi definire l'attivitaidi manipola-
sua terra.E importantesottolinearequesto fatto. zione dell'intornocome determinantenellasua fa-
Mentrei Kurdirivendicanola tradizionemillena- miliarizzazione,e il ri-orientamento,come ancheil
ria di tale festa, e continuano a festeggiarla,dove suo esito, analoghiallaproduzionedi "novitM".
possono, nello stessomodo, gli attribuisconoperb Da questo punto di vista, dunque, il modello
significatidel tutto nuovi. I1Newroz, spiega uno "conservativo" di Kopytoffe quello "generativo" di
scritto propagandistico,"non appartienesolo ai Lattimorenon sono due caratteristicheantitetiche
Kurdi,aun patrimoniodi tutti i popoli oppressie che designanodue "frontiere", ma i due momentidi-
di tutta l'umaniti". stintivie in successionedi un unico processo,quello
Se di "festadi primavera" si trattaancora,dun- dellari-organizzazione del Sd.I1modo in cui il "Sd"
que, questa6certamenteuna primaverasimbolica, si relazionaallospazio,nellasituazioneche abbiamo
la metaforadi un nuovo inizio di liberti e autode- definitodi frontiera,passaalloraperentrambii pro-
terminazione(Antonietti, 1999). cessi,che sono imprescindibililuno dall'altro.
20 VAI ERIO ANTONIETT1, BARBARA CAPUTO