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- CICLO XXV -
TUTOR DOTTORANDO
Chiar.mo Prof. ssa Paola Nicolini Dott. ssa Luisa Cherubini
COORDINATORE
Chiar.mo Prof. Sebastiano Porcu
ANNO 2012
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INDICE
INTRODUZIONE pag. 6
APPENDICE
Sezione A-Lista verbi cognitivi (corpus lingua Italiana) .pag. 145
Sezione B-Questionario di autopresentazione..pag. 161
Sezione C-Analisi delle corrispondenze (cap. 5) ..pag. 166
I)tabella di contingenza n. 3 (gruppo a) - cap. 4 par. 4.1.3 . pag. 166
II)tabella profili riga tab. n. 2 cap. 5 par. 1.1.1. ..pag. 168
III)tabella profili colonna tab. n. 4 cap. 5 par. 1.1.2. .. pag. 171
IV)contributi assoluti aggettivi per grafico simmetrico righe cap. 5 par. 1.2.
.pag. 175
V)contributi assoluti imm. diretta e imm. riflessa per grafico simmetrico
congiunto delle righe e delle colonne cap. 5 par. 1.2. pag. 176
Sezione D-Analisi descrittiva (cap. 5) ..pag. 177
I)tabella di contingenza n. 3 gruppo b - cap. 4 par. 4.1.3. pag. 177
II)profili riga aggettivi gruppo b tab. n. 6 cap. 5 par. 2.1.1. pag. 184
III)profili colonna aggettivi gruppo b tab. n. 8 - cap. 5 par. 2.1.2. .. pag. 191
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INTRODUZIONE
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di tipo interazionista che tenesse conto di molteplici fattori nella costruzione
dellidentit.
E evidente linterdipendenza che esiste tra le varie sfere personali, sociali e culturali
delladolescente e linfluenza che hanno sul processo di costruzione dellidentit.
Per questo motivo non si pu parlare di una ma di mille adolescenze perch le
situazioni territoriali, le opportunit formative, le culture di riferimento familiari e
sociali sono estremamente diverse e determinano un variegato universo
adolescenziale (Iard,1998, II).
Il presente lavoro di ricerca intende esplorare come negli adolescenti avviene il
processo di costruzione dellimmagine di s, adottando una metodologia danalisi di
tipo qualitativo (cfr. cap. 4) che cio adotta un atteggiamento esplorativo per
ricercare quali sono gli elementi che consentono, a posteriori, di leggere la realt
osservata.
Questo studio nasce sulla scia di un progetto di promozione alla salute e
prevenzione dallabuso di sostanze alcoliche rivolto studenti delle scuole medie
inferiori e superiori, cofinanziato dalla Regione Marche. Tra gli strumenti adoperati
nel progetto stato utilizzato un questionario di autopresentazione (cfr. cap. 4) che
consentisse alla persona di raccontare quanto e cosa voleva di se stessa.
Da qui scaturito linteresse ad approfondire il processo di costruzione dellidentit
negli adolescenti adottando un approccio di tipo narrativo: luso del questionario di
autopresentazione ha reso necessario un ampliamento delle cornici teoriche di
studio includendo anche larea del linguaggio come strumento di conoscenza di s.
Questo nel tempo ha consentito di focalizzare lattenzione su differenti aspetti della
costruzione dellimmagine di s, per questo sono tre gli studi effettuati sulle
autopresentazioni: il primo, volto a rilevare gli aggettivi riferiti al S, il secondo,
rileva gli indicatori di S (Bruner, 1995) e il terzo, rileva nel testo i verbi cognitivi
Petfi, 1973, 1980, 1982).
Lobiettivo dei tre studi quello di esplorare quali sono le caratteristiche delle
immagini di S che gli adolescenti esperiscono, cio linsieme - implicito o esplicito -
di valutazioni e giudizi personali che, associati a particolari stati cognitivi e affettivi,
sono utili a definire il concetto che gli adolescenti hanno di se stessi.
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La ricerca intende, dunque, indagare quali caratteristiche di s i giovani mettono in
risalto per descriversi e come queste possono essere ricondotte al processo di
costruzione dellidentit.
Per la trattazione del lavoro di ricerca si scelto di differenziare tre parti
tematiche:
-la prima, di carattere teorico, in cui sono stati ripresi i principali studi e modelli
teorici sul tema del s e dellidentit cercando di evidenziare i legami con lo
sviluppo delladolescenza. E stato inoltre trattato il tema dellapproccio narrativo
allo studio dellidentit.
-La seconda, dedicata alla metodologia della ricerca, in cui sono spiegati i tre studi
condotti e illustrato il campione di volta in volta coinvolto.
-La terza parte, dedicata alla presentazione dei risultati di ciascuno studio e alle
considerazioni conclusive sulla ricerca.
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PARTE PRIMA:
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CAPITOLO 1. IL SE E LIDENTITA
Essi appaiono essere complementari tra di loro, ciascuno assume infatti la sua
specificit solo in riferimento allaltro che contribuisce a chiarine il significato.
La nozione di S rimanda alla molteplicit delle esperienze che le persone fanno di
se stesse Palmonari (1989) ma anche alla molteplicit dei contesti che
contribuiscono a strutturare le diverse e molteplici immagini di s. Questo ci
consente di riflettere su due aspetti collegati tra loro: innanzi tutto, che sia possibile
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scomporre limmagine di s in diverse componenti che conducono ad una idea del
S non come entit monolitica ma come una struttura complessa e articolata
sottoposta a continue fluttuazioni a seconda dei contesti in cui viene espressa.
Inoltre, che le componenti dellimmagine di s vengano fatte derivare dalle
esperienze che i soggetti fanno rispetto a ambiti della loro esistenza considerati
significativi.
Lesperienza di s molto vasta e comprende (Palmonari, ibid.), ad esempio, le
varie forme di conoscenza di s (Neisser, 1988) e di consapevolezza di s (Damon,
Hart, 1988) acquisite nel corso dello sviluppo; il concetto di s, ossia le teorie che le
persone utilizzano per definire se stessi (Harter, 1983; Berzonsky, 1988); le
rappresentazioni di s che i soggetti costruiscono grazie allintegrazione delle varie
forme di conoscenza di s; le presentazioni di s, che riguardano, gli aspetti delle
rappresentazioni di s che il soggetto presenta agli altri nelle diverse situazioni di
vita sociale.
La nozione di identit (Erikson, 1968; Marcia et al, 1993) fa riferimento a
quellesperienza di natura fenomenologica che si fonda sul sentirsi se stessi
nonostante i cambiamenti sperimentati nel tempo e nello spazio e sullessere
riconosciuti come tali dagli altri significativi (Mead, 1934). E dunque una sintesi
delle esperienze cognitive e affettive che strutturano il rapporto s-mondo (Codol,
1980).
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forma unidea sempre pi precisa e diversificata del tipo di persona che pensa di
essere in relazione ad uno, o pi, determinati ambiti della sua vita.
Markus e Nurius (ibid.) definiscono lo schema di s come il risultato di
generalizzazioni circa il S che derivano dalle esperienze passate, organizzate in
memoria esse aiutano le persone a integrare e spiegare il proprio comportamento.
Tali schemi di s rappresentano le componenti centrali del concetto di se stessi e
corrispondono alle dimensioni cognitivo/affettive con le quali i soggetti si
descrivono. Lo distinguono dalle concezioni di s che considera come concezioni
riferite a se stessi non stabili nel tempo ma pi episodiche e dipendenti dal conteso
nel quale si attivano. Secondo Markus e altri (Markus, Nurius, ibid.; Markus, Wurf,
1987) gli schemi di s hanno maggiori probabilit di essere accessibili allindividuo
quando pensa o descrive se stesso, in quanto pi stabili delle concezioni di s che
sono invece pi saltuarie.
In base a questo approccio, quindi, le informazioni sulla base delle quali il concetto
di s si costruisce possono essere diverse da persona a persona non solo rispetto al
contenuto ma anche rispetto alla centralit; queste derivano infatti dai dati di
esperienza che vengono rielaborati dal soggetto, per questo una certa dimensione
centrale nellautodescrizione di una persona pu essere del tutto irrilevante per
unaltra. Gli schemi di s una volta organizzati in memoria aiutano le persone a
integrare e spiegare il proprio comportamento.
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quello desiderato o temuto, i s possibili assolvono anche alla funzione di fornire un
contesto valutativo e interpretativo del s attuale.
In questo senso i s possibili includono anche quel versante strettamente soggettivo
nel quale prendono parte speranze e paure. Accanto ad una proiezione pi o meno
verosimile su di s nel futuro (su chi plausibilmente si potrebbe diventare) anche i
s sperati e i s temuti costituiscono altrettante immagini che convergono nel
processo di costruzione dellidentit, affiancando dimensioni evidentemente
soggettive ad elementi provenienti dallesterno. La concettualizzazione dei s
possibili rappresenta un contributo alla riflessione sul processo di formazione
dellidentit, sul cambiamento evolutivo e sulla transizione soprattutto per quel che
riguarda gli aspetti dinamici e i fattori che promuovono tale cambiamento. Alcuni
studi (Dunkel, 2000) sostengono che la generazione di s possibili favorisca il
processo di esplorazione nella costruzione dellidentit e sia dunque legata al
cambiamento evolutivo. Infatti la capacit del soggetto di produrre e interiorizzare
dei possibili s correlata alla disponibilit a mettersi in discussione e alla
motivazione e propensione al cambiamento (Dunkel, Anthis, 2001).
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discrepanza tra le diverse dimensioni del s) e lautomonitoraggio e valutazione (es.:
consapevolezza di s, confronto con standard interni ed esterni).
Secondo questa prospettiva teorica unulteriore ruolo attribuito al s quello di
mediatore dei comportamenti interpersonali. I fattori responsabili dei
comportamenti interpersonali sono stati individuati soprattutto nella disposizione
individuale a modellare in maniera socialmente desiderabile la presentazione di s
(Snyder, 1979) e nella tendenza a confrontarsi con persone che hanno
caratteristiche o gusti simili ai propri. Se la conoscenza di s pu influenzare le
prese di decisione e le strategie utilizzate nei processi di interazione sociali, le
situazioni interattive forniscono a loro volta nuove informazioni che possono essere
integrate nellimmagine che le persone hanno di s e modificarne gli elementi di
conoscenza. I feedback che derivano dal modo in cui ci presentiamo agli altri e dai
nostri comportamenti interattivi costituiscono elementi di conoscenza che
attraverso processi di selezione e elaborazione, rientrano in quella struttura di
conoscenze da cui il s e formato (Markus, Wurf, ibid.).
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Affrontando il tema del processo di conoscenza di s secondo lottica evolutiva,
vanno citati gli studi di Neisser (1988) che uno degli esponenti principali della
corrente cognitivista; egli considera il concetto di s come composto dalla rete di
teorie e di assunti che le persone elaborano, durante tutto il percorso della loro vita,
a proposito di stesse. Distingue cinque tipi di conoscenza di s (s ecologico, s
interpersonale, s concettuale, s esteso e s privato) elaborati in modi e tempi
diversi in base alla fase dello sviluppo dellindividuo: allinizio si definiscono
sopratutto tramite la percezione pi tardi tramite il pensiero e infine mediante la
memoria. Queste diverse forme di conoscenza di s non rappresentano per Neisser
parti del concetto di s, ma definiscono aspetti diversi del s cio quello che le
persone sono da punti di vista diversi. Con il termine s ecologico lAutore si
riferisce agli aspetti di interazione con lambiente fisicamente inteso, vale a dire una
consapevolezza di s che riguarda lessere corpo in un mondo di oggetti solidi e
distinti; il s interpersonale un agente del mondo sociale, il s impegnato nelle
relazioni immediate, non riflessive, con altre persone e per questo composto anche
da elementi emotivo-affettivi. Con il s esteso intende il perdurare della
consapevolezza di s lungo lasse temporale come soggetto che viene da un passato e
dal presente si proietta in rappresentazioni future; il s privato la congiunzione di
stati interni soggettivi e non condivisi con altri, in cui il soggetto sperimenta
qualcosa come unemozione o un sentimento riservato e personale. Il s concettuale
deriva dalla generalizzazione di diverse immagini di s e di diversi significati
esperiti nel rapporto con lambiente fisico, con la propria identit con il proprio
mondo interiore nonch allinterno di relazioni sociali e interpersonali.
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Sono molti gli aspetti in comune tra questi schemi teorici, ma quello su cui
divergono proprio lancoraggio agli stadi cognitivi; Demon e Hart, diversamente
da quanto sostenuto dalla Harter, applicano il loro modello di sviluppo alle singole
dimensioni della conoscenza del s e non alla persona intesa nella sua globalit.
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Il focus di questi approcci allo studio del concetto di s lattenzione rivolta alle
dimensioni sociali, cio viene data importanza ai contesti entro i quali il s si
sviluppa e al ruolo dellesperienza sociale. Questi approcci ci aiutano a riconoscere il
ruolo che hanno le relazioni sociali e lappartenenza ad un gruppo nella definizione
del concetto di s. possibile distinguere diversi filoni di approfondimento che
enfatizzano alcuni aspetti piuttosto che altri: ad esempio, quelli che possiamo
considerare secondo la prospettiva interazionista, si focalizzano sul livello
interpersonale; altri seguendo i teorici dellidentit sociale (Tajfel, Turner, 1979)
privilegiano il livello di analisi delle relazioni intergruppo.
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trova il Me spirituale che rappresenta un patrimonio prezioso di conoscenza, valori
morali e norme.
La natura pi esplicitamente sociale del s quella che scaturisce (come Me
conosciuto) dallinterazione sociale ovvero dalla rete di valutazioni che le persone
reciprocamente si rinviano. Secondo James noi abbiamo tanti s sociali quante sono
le persone che entrando in relazione con noi ci riconoscono e portano unimmagine
di noi nella loro mente. Diversi sono i riferimenti esterni attraverso i quali il s
sociale viene costruito: dalle opinioni espresse dalle persone appartenenti a gruppi
di cui facciamo parte, alle relazioni significative stabilite con persone vicine, o dalle
opinioni che si caratterizzano come contrapposte o in conflitto con quelle che
possediamo (Amerio, 1995).
La concezione sociale del s ripresa e rielaborata da Cooley (1902) il quale,
interessato ad analizzare i processi responsabili della formazione del s sociale,
introduce il concetto di auto rispecchiamento (looking glass self). Come James,
anche Cooley sostiene che la conoscenza di s e il sentimento della propria identit
si sviluppino attraverso linterazione sociale; secondo Cooley, in particolare, il
concetto di s si struttura osservando quanto gli altri mostrano di pensare di noi
stessi, osservando cio le immagini di noi stessi che gli altri significativi ci
rimandano. Il s sociale viene riferito da Cooley come unidea che le persone
prendono dalla vita e dalle varie relazioni intraprese, che poi, attraverso il processo
di auto rispecchiamento le fanno proprie. Questo processo implica diverse
dimensioni: la capacit di immaginare come appariamo agli occhi degli altri e di
prevedere la natura del giudizio che gli altri esprimeranno rispetto allimmagine di
noi che gli invieremo.
Secondo una prospettiva di studi di tipo interazionista, si sposta il focus
dellattenzione sul s inteso come costruzione sociale approfondendo gli aspetti
dellinterazione dallinterno. Secondo la teoria di Mead (1934), ad esempio, il s si
forma nel corso degli scambi con gli altri appartenenti allo stesso gruppo o
comunit a cui lindividuo appartiene, attraverso linteriorizzazione delle risposte
(atteggiamenti e gesti) che i nostri atteggiamenti suscitano negli altri cos come in
noi stessi. Secondo Mead il s non esiste dalla nascita ma emerge quando il
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bambino diventa in grado di definire come simboli gli oggetti del suo ambiente e di
definire se stesso come uno di questi oggetti. Lacquisizione della coscienza di s
presuppone quindi che il bambino sia in grado i produrre e rispondere ai gesti e alle
azioni degli altri e di assumerne gli atteggiamenti. Mead non si limita a definire
laltro come generalizzato ma estende tale concetto alla comunit o gruppo sociale
organizzato che d allindividuo la sua unit in quanto s.
Un altro esempio che possiamo riportare nellambito di questo approccio di studi
il pensiero di Rosenberg (1988), che analizza la natura sociale del s collegandola ai
diversi ruoli e contesti sociali con i quali le persone si identificano. Secondo il suo
modello, il s si definisce sulla base dellidentificazione con i ruoli che le persone
con le quali pi frequentemente interagiamo giocano nei nostri contesti di vita
quotidiana. Secondo gli studi da lui condotti il s viene elaborato in stretta
connessione con gli altri e in particolare con quelle persone che assumono un ruolo
significativo fin dallinfanzia e le cui immagini continuano a partecipare anche
nellet adulta allelaborazione della concezione di s e di quella degli altri.
Un passo avanti rispetto alla teoria di Rosenberg viene effettuato da Turner (1968,
1987) il quale non considera significative per la costruzioni di s solo le relazioni
interpersonali fine a se stesse, ma le collega ai contesti culturali e sociali nei quali le
persone vivono. Il contenuto della concezione di s che si forma durante
linterazione sociale e guida il comportamento, determinato dal confronto tra
persone che consente di riconoscere e interpretare le immagini di s e confrontarle
con una concezione di se stessi pi stabile. Ci significa che i cambiamenti attivati
durante la relazione con gli altri non riguardano semplicemente la produzione di
immagini di s conformi ai desideri degli altri, ma delle immagini di s che
confermino la propria vera identit. Ad esempio una persona pu arrivare a
scoprire una sua identit, come potrebbe essere quella dello studente, riconoscendo
il contesto nel quale questa identit trova espressione come un contesto in cui si
sente a proprio agio e con il quale tender a identificarsi. Emerge inoltre, secondo
Turner, la volont di costruire lidentit di studente mettendo in atto quei
comportamenti e attivit associate a questo ruolo (seminari, organizzazione feste,
impegno nello studio).
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Gli studi condotti adottando un approccio socio-costruttivista, portano avanti
lidea che il s qualcosa di socialmente costruito allinterno di forme negoziate di
linguaggio (Greenwood 1994; Harr, 1983, 1998), per questo continuamente
ridefinito dalla realt sociale con cui lindividuo si relaziona. Lidentit
continuamente riformata e ridiretta in ogni tipo di relazione sociale, non
semplicemente un riflesso di ci che ciascuno pensa di essere ma il prodotto delle
comunicazioni sociali (Harr, ibid.).
Secondo Gergen (1979) lidentit della persona diventa multipla cio costituita da
tanti s quanto sono i contesti allinterno dei quali la persona inserita. La teoria
espressa da Gergen (ibid.) sposa lidea della fluidit del s, sempre mutevole e pieno
di contraddizioni. La concezione da lui portata avanti che il s pu assumere varie
facce nei diversi contesti sociali e interattivi in cui lindividuo si trova a partecipare.
In alcune sue ricerche emerso che i cambiamenti nella presentazione di s, indotti
da diverse situazioni sperimentali, non mettono affatto in discussione il sentimento
di autenticit personale: rispondendo alle richiese dalla situazione i soggetti
modificano il modo di presentarsi senza dover provare sentimenti di rottura o
alienazione. Secondo questa teoria, molti sono gli elementi che contribuiscono a
caratterizzare il concetto di s: ladozione dei punti di vista degli altri significativi
(Mead, 1934), losservazione di se stessi e delle proprie condotte, il confronto sociale
(Festinger, 1954) attraverso il quale riusciamo pi chiaramente a identificare la
nostra posizione e valutare meglio la sua validit rispetto allidea dellaltro. Come
anche altre forme di conoscenza, anche il concetto di s una forma di conoscenza
socialmente costruita che emerge dalle interazioni e dalle comunicazioni immediate
e continue tra gli attori sociali (Gergen, 1987, 1991).
Il ruolo del linguaggio nella costruzione di s parte della teoria di Harr (1983,
1987) secondo cui il s non esiste come entit oggettiva ma piuttosto si definisce
attraverso dei modi standardizzati con i quali esprimiamo le nostre esperienze. Il
concetto di s inteso come prodotto delle comunicazioni sociali: sono i valori
simbolici espressi dal linguaggio a determinare il contenuto delle diverse
espressioni del s. Diversamente da Gergen, Harr considera la molteplicit dei S
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non come lesistenza di entit diverse ma come una sorta di artefatto legato ai
diversi livelli di espressione grammaticale e linguistica del s.
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Molti autori nel tempo (per la trattazione v. Pojaghi, Nicolini, 2003) hanno
sottolineato la necessit di distinguere tra il processo di identificazione e quello di
identit sociale: le persone possono identificarsi positivamente o negativamente con
un gruppo o con una persona, appropriandosi dei valori o competenze che si ritiene
questo/a possieda; questo processo rappresenta, per, il contrario di quanto accade
nella ricerca della propria identit intesa come espressione di singolarit. Nel corso
della vita, la costruzione dellidentit passa attraverso una serie di identificazioni
che promuovono la crescita psichica della persona.
Considerando, quindi, che la relazione con laltro e lappartenenza ad un gruppo
contribuisce alla definizione del concetto di s, utile definire quali sono:
-i motivi che portano le persone a definirsi come membri di un certo gruppo o
categoria sociale, e
-i fattori che entrano in gioco nella definizione sociale del s.
Per quanto riguarda le motivazioni alla base dei processi di identificazione
sociale, molte sono le ipotesi e i modelli teorici di riferimento (Mancini, 2001);
ipotizzando che lappartenenza a certi gruppi sociali soddisfi un bisogno
dellindividuo possiamo distinguere, da una parte, quei modelli che prevedono la
soddisfazione di bisogni di tipo individuale e, dellaltra, quelli che soddisfano i
bisogni di tipo collettivo.
Ad esempio, allinterno della prima tipologia, troviamo il modello della stima di s:
cio in funzione di questa, le persone scelgono i gruppi ai quali legare la propria
identit, oppure, attivano comportamenti volti a ristabilire valutazioni positive di s
(cfr. teoria dellidentit sociale). Il costrutto di stima di s o autostima corrisponde a
valutazioni positive o negative che i soggetti assegnano a se stessi come esito dei
confronti attivati. Tra i modelli che privilegiano la soddisfazione di bisogni
collettivi, possiamo citare quello di Ellemers (1993) secondo cui prioritario
ricercare una specificit e distintivit del proprio gruppo di appartenenza e la
ricerca di uno status superiore ne costituisce la componente motivazionale nei
processi di identificazione.
Deaux et al. (1999) hanno cercato di creare un modello che potesse consentire di
superare lincidenza di un singolo bisogno sugli altri nel processo di identificazione
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sociale, arrivando a proporre un modello che integra le distinzioni tra bisogni
individuali e collettivi (modello integrazionista). Gli autori sostengono che siano
soprattutto i primi a guidare le scelte identificatorie dei soggetti e quindi le prime
fasi di costruzione di unidentit sociale. Solo in un secondo momento, quando pi
forte il bisogno di mantenere o rafforzare una certa identit sociale le persone
sarebbero invece portate a soddisfare anche bisogni di tipo collettivo. Secondo
questo modello, lidentificazione con un gruppo pu quindi giustificare e guidare
non solo i comportamenti che la persona mette in atto come appartenenti ad un
determinato gruppo, ma anche quelle azioni che rispondono a interessi individuali.
Ci significa che lidentit sociale costituisce una variabile che media la relazione tra
motivazione e comportamento.
Parlando, invece, dei fattori che vanno considerati nella definizione dellidentit
sociale, possibile individuarne tre tipologie; cognitivi, emozionali e soggettivi.
I fattori cognitivi giocano un importante ruolo nei processi di identificazione
sociale, in particolare la Teoria della Categorizzazione Sociale (SCT) di Turner et
al. (1987) in quanto consentono alle persone di definire se stesse come appartenenti
a determinate categorie sociali. La natura socio-cognitiva di questo processo lo
collega allacquisizione della consapevolezza di appartenere a determinati gruppi
sociali, in quanto un processo che consente di scomporre la realt sociale in
categorie-gruppi consentendo alle persone di collocarvisi allinterno. Secondo la
SCT lauto-categorizzazione il processo attraverso il quale una persona definisce se
stessa utilizzando diversi tipi di categorie che possono chiamare in causa differenti
tipi di contrasto con altri gruppi a cui appartengono.
Per quanto riguarda gli aspetti emozionali della conoscenza su di s possiamo
citare, tra gli altri, il modello ego-ecologico (Zavalloni, Louis-Gurin 1988) secondo
cui lindividuo identifica la caratteristica o qualit posseduta da unaltra persona e vi
associa tutti quei contenuti di tipo affettivo. Lidentit sociale della persona viene a
costituirsi attraverso una serie di esperienze, immagini, idee e sentimenti che si
costituiscono come una struttura unitaria allinterno della quale, lesperienza di s
come individuo, non pu essere separata dallesperienza di s come membro di un
gruppo e/o cultura.
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Lultimo fattore il significato soggettivo attribuito allappartenenza di un gruppo
(Deaux 1993, Reid, Deaux 1996). Le identit sociali sono legate allinsieme di
attributi personali che permettono di cogliere il contenuto e il significato
soggettivamente attribuito alle proprie appartenenze e ai valori, idee e principi che
queste rappresentano. Tali significati sono per influenzati e legati dalle
rappresentazioni socialmente condivise per un certo gruppo o categoria al quale si
appartiene o si vorrebbe appartenere, cos - dunque - anche le credenze che
definiscono la nostra identit personale vanno considerate come espressione delle
rappresentazioni sociali (Moscovici, 1988).
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sociali acquisiti e negoziati nel corso di interazioni oppure allosservazione delle
reazioni che i propri comportamenti di ruolo suscitano negli altri.
Tali sistemi di significato consentono di predire se, e in quali condizioni,
lassunzione di un determinato ruolo sia in grado di orientare in modo congruente i
comportamenti delle persone. Burke (ibid.) sostiene che il collegamento tra il S e il
comportamento sia garantito da un sistema di automonitoraggio delle proprie
azioni finalizzato a rendere congruenti le percezioni della realt con gli standard
interni (rappresentati dai significati attribuiti alle identit di ruolo).
Gli studi che rientrano sotto questo raggruppamento focalizzano lattenzione sui
processi motivazionali che stanno alla base della formazione del senso di s e ne
facilitano, o ostacolano, lo sviluppo; i bisogni psicologici e sociali hanno la funzione
di indirizzare i comportamenti umani e allinsoddisfazione di questi bisogni viene
fatta risalire la manifestazione di fenomeni disadattivi.
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CAPITOLO 2. LIDENTITA E LADOLESCENZA
Con il termine adolescenza ci si riferisce al periodo della vita umana compreso fra
gli 11-12 e i 18 anni, questa definizione basata sul criterio cronologico, bench
condivisa fra gli studiosi, ha per il limite di non tenere in considerazione le
variabili interindividuali in termini di scansioni temporali dello sviluppo. Per
questo motivo se pu essere facilmente individuabile linizio di questa fase grazie ai
cambiamenti di tipo fisico (es.: cambiamento dei caratteri sessuali) non si pu dire
lo stesso per la sua fine.
E possibile affermare che ladolescenza si riferisce al passaggio, da parte
dellindividuo, dalla condizione sociale di bambino a quella di adulto; questo
fortemente influenzato dai contesti sociali e culturali in cui la persone inserita.
La crescita caratterizzata da una serie di cambiamenti che toccano diverse sfere
dellindividuo come, ad esempio, il cambiamento nellappartenenza a categorie
sociali. Il soggetto cio non si considera pi bambino e non vuole pi essere trattato
come tale, prova ad entrare nella vita adulta tentando di assumere uno stile di vita
adulto. Il cambiamento da un gruppo allaltro modifica non solo la situazione
momentanea della persona ma tutto il contesto di riferimento.
Di diverso tenore il cambiamento che interviene nel momento della pubert,
talvolta ladolescente si sente turbato dal proprio corpo vivendolo come estraneo e
sconosciuto; su questa dimensione, le differenze di genere influenzano la dinamica
delle esperienze e la relazione con lambiente esterno. Il cambiamento determinato
da queste novit riguardanti il fisico e la maturazione sessuale scuote la fiducia del
soggetto sulla stabilit delle conoscenze che ha di s e degli altri, portando ad una
serie di dubbi e incertezze.
Allo stesso tempo, su questo cambiamento, interviene anche lacquisizione di nuove
capacit cognitive (Inhelder, Piaget, 1955) che destabilizzano lindividuo in quanto
non ancora padrone di quei processi cognitivi che caratterizzano let adulta. Questo
momento si caratterizza per una incertezza nei comportamenti in quanto ogni
azione, a causa di quadro cognitivo poco chiaro, ambigua e conflittuale: la persona
non sa cosa fare e/o cosa bisogna evitare per raggiungere certi obiettivi.
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Durante questo periodo di crescita ladolescente fa nuove esperienze e allarga il
proprio spazio di vita dal punto di vista geografico (luoghi nuovi, ambienti
differenti), sociale (gruppi politici, sociali) e temporale. In particolare, eventi futuri
influenzano il comportamento presente e ladolescente si trova a fare piani per una
prospettiva temporale molto vasta ma riguardo a un campo che per vari aspetti
sconosciuto; da qui deriva limpossibilit di precisare i punti di riferimento
necessari per definire la prospettiva temporale e pianificare con chiarezza.
Ladolescenza, nel complesso, viene considerata come una nuova nascita per
lindividuo in quanto si verifica un rinnovamento totale di tutti gli aspetti della
personalit.
Molti sono gli approcci teorici che anno affrontato nel tempo lo studio
delladolescenza come fase di cambiamento e crescita, ognuno ha contribuito ad
evidenziarne le peculiarit e a proporre modelli interpretativi. Ciascuno dei filoni di
studio che sar qui di seguito presentato (per una trattazione completa v.
Palmonari, 2011) risente del periodo storico e culturale nel quale si originato, per
cui il contributo teorico derivante, almeno per quelli descritti nella prima parte,
risulta talvolta parziale se non integrato con altri.
2.3.1 Berzonsky
Il modello proposto da Berzonsky (1990, 2004, 2008) analizza il ruolo che stili
diversi di elaborazione delle informazioni su di s hanno nel strutturare gli impegni
e il senso dellidentit. Secondo questo autore gli stili di identit si riferiscono alla
modalit con cui le persone costruiscono, rivedono e/o mantengono il loro senso di
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identit; sebbene i diversi stili siano collegati agli stati dellidentit, lo sviluppo
dellidentit non viene inteso come una sequenza di stati ma come un processo a
lungo termine che assume diverse forse a seconda dello stile di processo adottato
dalla persona.
Distingue tre stili di elaborazione dellidentit: informativo, normativo e diffuso-
evitante. Le persone che adottano uno stile informativo tendono a essere orientate
verso la ricerca di nuove informazioni su di s e allelaborazione e valutazione delle
informazioni ad esse riferite. Hanno un atteggiamento scettico nei confronti di se
stesse e affrontano le questioni identitarie adottando processi di elaborazione delle
informazioni di tipo sia razionale, sia automatico (Berzonsky, 2008). I soggetti che
privilegiano uno stile normativo sono, invece, portati a interiorizzare
automaticamente e a conformarsi alle aspettative degli altri significativi; il loro
obiettivo soprattutto quello di difendere e mantenere lattuale percezione di s.
Quello che caratterizza lo stile diffuso-evitante la tendenza a procrastinare e a
evitare il pi possibile i problemi rilevanti per il S, a focalizzarsi soprattutto sulle
emozioni senza considerare le conseguenze a lungo termine e le implicazioni logiche
delle scelte effettuate (Berzonsky, 2004).
Gli stili di elaborazione delle informazioni riflettono non sono i processi di
formazione/costruzione dellidentit ma anche i contenuti su cui le persone
costruivano limmagine di s (Berzonsky, 2008). Lo stile informativo risulta
significativamente correlato agli stati di moratoria e di acquisizione del modello di
Marcia (1966), quello normativo allo stato di chiusura e quello diffuso-evitante allo
stato di diffusione dellidentit (Adams, Berzonsky, Keating, 2006; Berzonsky 1989,
1990; Berzonsky, Kuk, 2000; Berzonsky, Neimeyer, 1994; Krettenauer, 2005;
Schwartz et al 2000; Streitmatter, 1993). Recenti studi (Crocetti, Rubini,
Berzonsky, Meeus, 2009; Zimmerman et al. in stampa) hanno individuato dei
legami anche con il modello tridimensionale per lo studio dellidentit (Crocetti,
Rubini, Meeus 2008; cfr. par. 2.3.3.) rivelando come lo stile informativo abbia una
forte correlazione positiva con lesplorazione in profondit e pi moderata con
limpegno; lo stile normativo ha una forte correlazione con limpegno ma una pi
moderata con la riconsiderazione dellimpegno e lo stile diffuso-evitante
43
negativamente associato con limpegno e lesplorazione in profondit ma correla
positivamente con la riconsiderazione dellimpegno.
Da pi ricerche stato messo in evidenza il ruolo dellimpegno sostenendo come
stabili impegni personali e un senso di sicurezza di s possono promuovere
efficienza e benessere personale (Meeus, Iedema, Helsen, Vollebergh 1999).
quindi possibile sostenere che lo stile orientato allinformazione promuova la
costruzione di una teoria di s ben differenziata e integrata, mentre un
orientamento normativo potrebbe promuovere un organizzazione rigida e lo stile
diffuso potrebbe contribuire ad una teoria di s mancante di coerenza e unit.
2.3.2. Bosma
Bosma (1985, 1992) critica il modello proposto da Marcia cogliendo alcuni aspetti
da questo trascurati. Secondo Bosma, infatti, limportanza che gli adolescenti
attribuiscono alle diverse aree considerate centrali per lacquisizione dellidentit
dipende dai bisogni di cambiamento che ciascuno manifesta nonch dalle
possibilit offerte dal contesto sociale. quindi possibile che alcune aree siano
rilevanti per alcuni adolescenti ma non per altri. Sulla base di queste considerazioni
Bosma riformula il modello di Marcia tenendo conto di tre aspetti: dare maggiore
attenzione per linterdipendenza tra lo sviluppo dellidentit e il contesto in cui la
persona inserita; analizzare quali sono gli ambiti considerati pi rilevanti per la
costruzione dellidentit; riflettere sui processi di formazione dellidentit e non
soltanto sui singoli stati. In particolare su questultimo punto Bosma sostiene che
vada esaminato il contenuto dellimpegno manifestato dal soggetto, lintensit di
questo impegno e la quantit di esplorazione necessaria ad assumerlo.
Per Bosma lacquisizione degli impegni nei confronti di aspetti pi significativi della
propria esperienza pu essere conquistata in momenti successivi, cos come a causa
di una molteplicit di fattori sia maturativi che ambientali gli impegni assunti in
momento precedente possono essere abbandonati quando altre scelte diventano
espressione pi diretta della propria identit.
Diversamente da Marcia, Bosma considera lesplorazione non come un singolo
periodo o stato didentit ma ritiene sia presente in tutti i cambiamenti che si
44
verificano nel corso delladolescenza. Lesplorazione diventa cos un processo, una
modalit di far fronte ai problemi dellidentit, che pu avere una certa continuit e
stabilit nello sviluppo individuale ma pu anche non caratterizzare il processo
attraverso il quale lidentit si forma.
2.3.3. Meeus
Il contributo di questo autore riprende le analisi di Bosma sul modello di
Marcia, focalizzandosi sullo studio del processo di formazione dellidentit tenendo
conto delle variabili sia personali che di contesto che lo possono favorire o
ostacolare.
In particolare viene elaborato un modello tridimensionale per lo studio dellidentit
(Crocetti, Rubini, Meeus 2008) che integra ai processi di impegno (che in linea con
il pensiero di Bosma, riguardano le scelte fatte negli ambiti rilevanti dellidentit e
la misura in cui gli individui si identificano con tali scelte) e dellesplorazione in
profondit (intesa come modalit di vivere limpegno attivamente, riflettendo su se
stesso o confrontandosi con altre persone) un elemento innovativo: la
riconsiderazione dellimpegno che fa riferimento ai tentativi delle persone di
confrontare i loro impegni attuali con altre alternative possibili e agli sforzi per
cambiare gli impegni assunti in quanto non pi soddisfacenti (Crocetti et al, 2008).
Secondo questo modello lidentit formata attraverso un processo di continua
interdipendenza tra questi tre elementi e, contrariamente a quanto teorizzato da
Marcia, gli individui iniziano la fase delladolescenza con una serie di impegni presi,
anche se non molto forti in termini di valori e ideologie, ma non sono tabula rasa.
Durante ladolescenza gli individui gestiscono il loro impegno in due modi:
attraverso il processo di lesplorazione in profondit e quello della riconsiderazione;
con il primo viene fatto un monitoraggio degli impegni gi assunti, svolge cos la
funzione di rendere la persona sempre pi consapevole degli impegni presi al fine di
mantenerli con costanza nel tempo. Attraverso il secondo viene fatto un confronto
tra le scelte fatte e le nuove alternative decidendo se necessario modificarle e/o
sostituirle con proposte pi allettanti.
45
Dalla combinazione delle tre dimensioni individuate da questo modello sono stati
formulati cinque stati dellidentit (Crocetti et al., ibid.; Meeus et al., 2010):
-acquisizione: individuo che manifesta un alto impegno, unalta esplorazione in
profondit e una riconsiderazione molto bassa;
-chiusura: individuo che manifesta un alto impegno, una esplorazione in profondit
abbastanza bassa e una riconsiderazione molto bassa;
-diffusione: individuo che manifesta tutti e tre i processi in maniera molto bassa;
-moratorium: individuo che manifesta un impegno abbastanza basso, una
moderata esplorazione in profondit ma con una riconsiderazione abbastanza alta.
Questi primi quattro stati sono somiglianti a quelli teorizzati nel modello di Marcia,
ma lultimo individuato rappresenta una differenza:
-searching moratorium: gli adolescenti in questo stato hanno un impegno molto
alto e lesplorazione in profondit molto intensa, sono inoltre molto attivi nel
considerare le alternative di impegno (riconsiderazione).
Questo modello concettualmente simile a quello di Marcia; gli stati individuati
possono essere ordinati definendo un continuum ai cui lati estremi troviamo il
processo di diffusione e di acquisizione, gli stati intermedi vedono i processi di
moratorium, searching moratorium e chiusura: D M SM C A. Questo
continuum un modello descrittivo sugli stati dellidentit e offre le potenzialit per
poter studiare la processualit del percorso di formazione dellidentit.
3. Concetto di s e stima di s
49
Nellesplicitare maggiormente il concetto di stima di s, essenziale partire da
quali sono le sue determinanti: in letteratura c chi sostiene che lautostima sia
legata alle competenze e sentimento di efficacia posseduto dalla persona e chi
sostiene che sia invece connessa con le impressioni che gli altri significativi si
formano di noi stessi. La prima ipotesi legata al pensiero di James (1890) mentre
la seconda collegata alla teoria di Cooley (1902) sul looking glass self. Le
principali ricerche condotte su questo tema, portate avanti dalla Harter (1986,
1999) e da Rosenberg (1965, 1986), mostrano che un elevato grado di autostima
correlato al sentimento di adeguatezza dei soggetti rispetto agli ambiti di
competenza che essi considerano importanti. Le discrepanza tra la percezione del s
ideale e quella del s reale hanno importanti effetti su quelle che possiamo
considerare come dimensioni diverse della stima di s. Inoltre, la percezione che i
soggetti hanno degli atteggiamenti degli altri significativi nei loro confronti
altamente correlata con al stima globale di s.
La differenza nellapproccio di studio di questi due autori data dal considerare in
maniera differente la stima di s: per Rosenberg, si tratta di un concetto globale e fa
riferimento ad una valutazione generale del valore che gli individui costruiscono su
di s nel tempo; per Harter invece si tratta di un concetto con differenti ambiti
specifici: ritiene infatti che siano determinanti le diverse esperienze personali che
ladolescente compie nellarco della propria vita.
Rispetto allet adolescenziale la Harter (1990; cfr. cap. 1 par 1.4.1.) identifica, ad
esempio, otto specifici domini di valutazione di s che vanno dalle competenze
scolastiche/lavorative, le capacit atletiche, quelle attinenti la percezione del
proprio corpo, fino a quelle collegate alle proprie competenze relazionali (es.:
accettazione sociale, amicizie intime). Le ricerche condotte da questa autrice su
adolescenti (1983, 1990, 1999) mostrano che lapparenza fisica il dominio al quale
pi degli altri legata la stima di s durante la prima adolescenza, non sono certo
secondari altri ambiti come laccettazione da parte dei pari, la riuscita scolastica e le
prestazioni sportive e/o legate al tempo libero (Mancini, 1999).
Harter riconosce, inoltre, come le esperienze sociali, i pari, i genitori, gli insegnanti
e il contesto socioculturale di appartenenza possano favorire ed affinare il S che a
50
sua volta avr ripercussioni sul contesto sociale. In adolescenza, il valore delle
approvazioni dagli altri significativi (Mead, 1934) accresce in maniera significativa
(Harter, 1983): in particolare, i predittori di una buona autostima sono le
approvazioni ricevute dai compagni di classe e dai genitori a cui fa seguito lamico
del cuore.
51
Questi aspetti sono poi strettamente correlati alla stima di s e confluiscono in quel
sentimento di identit, di cui parla Erikson (1968), che rappresenta a livello
soggettivo lelemento attraverso cui superare la separazione tra identit e concetto
di s (Codol, 1980). In questo senso il sentimento di identit pu essere considerato
come una qualit dellesperienza globale di s durante il percorso evolutivo e di
crescita compiuto dalladolescente.
4. Conclusioni
Lidentit infatti si sviluppa nella vita quotidiana, nel corso di transazioni reali, e non
deriva da scelte astratte condotte a livello intra-psichico. Lidentit deve essere
rinnovata ogni giorno nel corso delle interazioni quotidiane, qualcosa che ha a che
52
fare con lesperienza di come una persona si percepisce in situazioni diverse e di come
lambiente la percepisce (Kunnen, Bosma, 2004, pp 27-28).
53
CAPITOLO 3. LAPPROCCIO NARRATIVO ALLIDENTITA
1. Introduzione
2. La psicologia culturale
54
Vygotskij il linguaggio, in quanto artefatto culturale, determinato dalle
caratteristiche dei contesti sociali allinterno dei quali esso viene sperimentato; di
conseguenza, anche lo sviluppo del pensiero e lo sviluppo del S risultano
fortemente determinati dai contesti di socializzazione in cui le pratiche linguistiche
hanno luogo.
Anche secondo Bruner diventano importanti, per la crescita e per lapprendimento
dellindividuo, tutti quei i momenti di confronto sociale con quelle figure che
rappresentano i medium per lacquisizione della cultura di appartenenza. Secondo il
modello teorico della psicologia culturale fondamentale, dunque, il contesto socio-
culturale e il significato che questo acquisisce per le persone coinvolte. La cultura
d la forma, fornisce gli schemi mediante i quali gli individui costruiscono il senso
di se stessi, delle loro azioni e del mondo che li circonda. Linfluenza del sistema
culturale potentissimo, tant che impossibile separare la persona dal contesto
di riferimento.
Il ruolo dellindividuo non per solo passivo, poich tramite la propria capacit
interpretativa egli contribuisce a creare e a modificare quella stessa cultura che,
interiorizzata, ha formato il sistema di significati espressi in forma simbolica, per
mezzo dei quali ognuno si orienta nel mondo. Il soggetto si trova coinvolto in
situazioni che gli richiedono dinteragire con altre persone e deve, quindi, regolare
la propria attivit mentale cercando di arrivare ad una condivisione negoziata dei
significati in gioco, cogliendo le interpretazioni, le intenzioni, i desideri, le credenze
proprie e altrui. I momenti significativi che pongono le basi per la costruzione
dellidentit individuale si collocano in un contesto situato e definito, dove la
persona impara ad attribuire senso agli eventi e alle situazioni che incontra
attraverso interazioni, relazioni, comunicazioni e conversazioni.
Lidentit e laccesso alle dimensioni del S dipendono dunque dai processi messi in
atto per costruire un senso dalle mappe dei significati che i soggetti attribuiscono
alla realt che incontrano allinterno di specifici scenari spazio-temporali, sociali e
culturali. Bruner individua tre modi in cui gli individui rappresentano la loro
conoscenza del mondo: modalit attiva, il cui il sistema di rappresentazione
sempre attivo e si impara facendo; modalit iconica, con un sistema di
55
rappresentazioni legato alla percezione e alla vista; modalit simbolica secondo cui
la rappresentazione della realt viene realizzata attraverso i sistemi simbolici di cui
il linguaggio lo strumento principe.
Non solo lindividuo partecipa al sistema culturale condividendo significati ma,
grazie alle modalit discorsive, viene negoziata e interpretata la realt esterna.
Attraverso il dialogo, il racconto e la narrazione di qualcosa lindividuo esprime la
propria visione della realt, del proprio punto di vista, delle proprie credenze e delle
proprie intenzioni, che diventano interpretabili dagli altri.
La prospettiva che guida le ricerche condotte secondo lapproccio della psicologia
culturale viene definita costruttivista-narrativo-transazionale (Mastrovito, 2003)
nel senso che il significato non viene dato, ma ciascun individuo lo scopre e
costruisce interagendo con gli altri nella comunit in cui inserito. Questa modalit
di indagine viene applicata al concetto del S: Bruner, infatti, sottolinea la
dimensione sociale e la circolarit dinamica tra S, costruzione del significato e
contesto culturale.
La psicologia culturale di Bruner rappresenta una delle prospettive teoriche che ha
messo maggiormente in luce limportanza della narrazione autobiografica in
rapporto agli aspetti di costruzione e interpretazione. Il linguaggio e il pensiero
narrativo rappresentano la forma principale di interpretazione dellesperienza e
sono direttamente riferibili alla dimensione interiore della persona e al suo senso di
s.
Dunque parlare agli altri di noi stessi non cosa semplice. Dipende infatti da come
noi crediamo che loro pensino che dovremmo essere fatti. () I nostri racconti
creatori del S ben presto riflettono il modo in cui gli altri si aspettano che noi
dovremmo essere (Bruner, 2002, pag. 75)
La collettivit rimanda allindividuo una propria immagine che funziona come uno
specchio (Cooley, 1902) attraverso il quale il soggetto guarda a se stesso per
riconoscersi, per comprendersi, per scoprire prospettive nuove. Quasi che
lindividuo, per legittimare se stesso, ma anche per meglio descriversi e per
modificarsi, utilizzi il riferimento dellaltro, che diventa una vera e propria fonte di
sostegno, come suggerito dalla Harter (1983,1994; Palmonari, Pombeni, Kirchler,
1992).
Nellambito della teoria di Bruner, si capisce come lautobiografia divenga lo
strumento principe per analizzare le modalit con le quali il pensiero narrativo
viene utilizzato per attribuire senso alla vita allindividuo e alla realt in cui
inserito. La narrazione autobiografica considerata da Smorti (2003) come uno
strumento, un artefatto che appartiene al tempo stesso sia alla mente che alla
cultura. Le narrazioni autobiografiche incarnano elementi che rinviano alla vita
sociale, collettiva e relazionale di chi le racconta come pure al funzionamento del
pensiero stesso.
58
Lanalisi qualitativa delle narrazioni, che le persone fanno di se stesse, della propria
identit e della propria storia, da un lato permette al ricercatore di individuare alcuni
elementi testuali che facciano emergere lo stato del S, dallaltro evidenzia come tali
racconti costituiscano un vero e proprio strumento di costruzione della propria
identit per il soggetto: attraverso il raccontarsi agli altri, mediante una negoziazione
di significati, il proprio S si struttura e si forma. (Ornaghi, Groppo, Carrubba, 1999,
pp. 38).
59
1. Indicatori della capacit di agire (agency): sembrano riferiti ad atti di libera
scelta, ad azioni volontarie ad iniziative intraprese liberamente in vista di uno scopo.
() Anche i segnali di comportamento intenzionale impedito vanno inclusi nella
stessa categoria.
2. Indicatori di impegno: riguardano la coerenza di un agente rispetto a una linea di
azione progettata o intrapresa, una coerenza che trascende il momento e limpulso.
Gli indicatori di impegno ci parlano della tenacia, del ritardo della gratificazione, del
sacrificio, della volubilit e dellincostanza.
3. Indicatori di risorse: ci parlano dei poteri, dei privilegi e dei beni che lagente ha a
disposizione per portare a compimento i propri impegni. Essi includono non solo le
risorse "esterne" come potere, legittimit sociale e sorgenti di informazione, ma
anche quelle "interne" come pazienza, perspicacia, capacit di perdonare e
persuadere e cos via.
4. Indicatori di riferimento sociale: ci rivelano dove e a chi un agente guarda per
cercare legittimazione e valutazione dei propri scopi, impegni e distribuzione delle
risorse. Possono riferirsi a gruppi "reali" come i compagni di classe, o gruppi di
riferimenti costruiti cognitivamente come "linsieme di coloro che si prendono cura
della legge e dellordine".
5. Indicatori di valutazione: forniscono segnali di come noi o gli altri valutiamo le
prospettive, gli esiti o i progressi di una linea di comportamento progettata o in atto.
Possono essere specifici (come segnali soddisfatti o no da una particolare azione) o
assai pi generali (come quelli che considerano linsieme di unimpresa come
soddisfacente oppure no). ()
6. Indicatori di qualit: sono segnali del sentimento della vita, stati danimo, il
ritmo, entusiasmo, noia o altro. Sono segnali di soggettivit o di identit. () Se,
invece, osservati in noi stessi, sono indicatori di stati danimo stanchezza,
attivazione generale. Essi sono relativamente non situati rispetto a eventi esterni, ma
notoriamente soggetti agli effetti di contesto.
7. Indicatori di riflessivit: ci parlano della parte pi metacognitiva del S, delle
attivit riflessive impegnate nellautoesame, nella costruzione di s e
nellautovalutazione. Di alcune persone diciamo che sono riflessive o profonde, che
vivono una vita approfondita riflessivamente, oppure al contrario di altre che ci
sembrano superficiali. ()
60
8. Indicatori di coerenza: si riferiscono allapparente integrit dei propri atti,
impegni, investimenti di risorse, autovalutazioni ecc. Diciamo di qualcun altro che
sembra "tutto dun pezzo" o di noi stessi che una particolare direzione dei nostri
sforzi "davvero parte di noi stessi". Questi indicatori rivelano la struttura interna di
un concetto di s pi ampio e si pensa che indichino come i nostri sforzi particolari
siano coerenti con la "vita come totalit".
9. Indicatori di posizione: si ritiene che rivelino come un individuo si collochi nello
spazio, nel tempo o nellordine sociale, la sua posizione nel mondo "reale". Per lo pi
gli indicatori di posizione diventano rilevanti quando avvertiamo una discrepanza tra
il nostro senso dello status e una particolare prescrizione sociale di ruolo (pp. 145-
161)
Alla luce di ci diventa ancora pi chiaro il pensiero di Bruner secondo cui esiste un
legame tra la narrazione autobiografica e il S: la narrazione favorisce la costruzione
dellidentit. Lautobiografia prima di tutto ci che il soggetto dice di s a se stesso
guidato dallesigenza di riconoscersi e definire la propria identit, ricercando una
continuit temporale nella connessione fra gli eventi della propria vita passata,
presente e futura.
Nel momento in cui narra la propria storia il soggetto conferisce significato a ci che
ha vissuto, ai fatti che gli sono accaduti, al contesto in cui si sono verificati, facendo
dei collegamenti e fornendo spiegazioni. Egli sceglie cos il modo in cui presentarsi
agli altri e realizza un processo di ridefinizione della propria identit che
contemporaneamente gli consente di rileggere la realt circostante. Il S diventa
allora un prodotto del raccontare, non inteso soltanto come testo (Smorti, 1997),
ma come un processo creativo che genera un testo con il quale finisce con
lidentificarsi.
In questa prospettiva la narrazione autobiografica anche una costruzione
psicosociale, nel senso che seppure costruita dalla persona ricava i suoi significati
dalla cultura alla quale appartiene il protagonista (McAdams, 2006).
61
In questo lavoro di ricerca il riferimento alle teorie rientranti nellapproccio
linguistico e semiotico utile in quanto si intende portare avanti lidea secondo cui,
nellambito della comunicazione scritta o verbale, il linguaggio svolge la funzione di
rendere accessibile - a chi ascolta - il contenuto del messaggio, rappresentando
dunque un mezzo per codificare il mondo interno, intrapsichico o interpersonale del
parlante.
In particolare, ci si riferisce qui al contributo di Nicolini (2000) sullo studio delle
modalit verbali a disposizione del parlante per comunicare stati appartenenti al
proprio mondo interno (lista di verbi ed espressioni della lingua italiana) ovvero
della possibilit dellindividuo di esprimere linguisticamente alcuni stati mentali,
cio quanto non direttamente osservabile.
In questo senso immediato il legame con quanto esposto nel precedente paragrafo
circa lo sviluppo del pensiero narrativo (Bruner, 1983) che vede evolvere non solo le
capacit comunicative della persona ma anche il costituirsi di un s narrativo.
Questo rappresenta unimportante tappa dello sviluppo dellindividuo in quanto
comporta una traduzione in termini linguistici dellesperienza personale del mondo
rappresentativo.
Nelladottare un approccio linguistico di analisi si fa riferimento agli studi di Petfi
(1980, 1982, 1973) sulla teoria del testo-teoria del mondo (anche testologia
semiotica) che rappresenta un modello di analisi del testo linguistico che tiene
conto della struttura profonda di un testo; implica, cio, il riferimento e lanalisi
anche di processi mentali, purch questi siano di carattere intenzionale.
Secondo questo modello per ogni frase/enunciato possibile distinguere almeno 3
tipi di proposizioni: la performativo-modale, la costitutiva di mondo e quella
descrittiva. La prima distingue latto linguistico del dire o affermare qualcosa, la
seconda comprende unespressione verbale riferita a uno stato o processo psichico
che permette al parlante di essere in relazione con le cose di cui sta parlando,
lultima riguarda il fatto che in quel momento viene comunicato.
2
Devoto G., Oli G. C. (1981); DAnna G. (1988); Gabrielli A. (1989, 1971);
3
in appendice riportato lelenco completo dei verbi cognitivi in base allo studio di Nicolini (2000)
63
-delle speranze (si caratterizza per essere connotata positivamente, dal momento
che di solito si spera qualcosa che ritenuto buono o giusto per s);
-dei ricordi (presuppongono unesperienza precedente, un sapere che nel qui e ora
della conversazione evocabile o meno alla mente del parlante impiegando la
memoria);
-dei giudizi e valutazioni (forme verbali che assegnano valore di fatto a qualcosa
associando generalmente al pensiero e al ragionamento un atto di carattere
valutativo);
-delle intuizioni (nel linguaggio quotidiano si intende la presa di coscienza completa
e repentina che non avviene come risultato di una ricerca o di un ragionamento ma
come improvvisa illuminazione4);
-delle fantasie (espressioni verbali che esprimono unattivit cognitiva intesa come
il vagare con la mente e inseguire, in modo discontinuo e distratto, le immagini pi
varie).
Il tipo di analisi che stato svolto ha riguardato la rilevazione dei verbi cognitivi
utilizzati dagli adolescenti nel rispondere alla prima domanda
dellautopresentazione: Parla di te: come pensi di essere?, scegliendo di effettuare
una valutazione sulla singola proposizione costitutiva di mondo.
4
Devoto G., Oli G. C. (1981)
64
PARTE SECONDA:
LA RICERCA
65
CAPITOLO 4. METODOLOGIA DELLA RICERCA
1. Introduzione
68
3. Lo strumento di indagine
5
In appendice riportata una copia del questionario utilizzato
69
Tenendo conto del fatto che lesperienza scolastica riveste una grande importanza
per il processo di crescita della persona, si pensato di inserire sia la figura degli
insegnanti che quella dei compagni di classe, somministrando poi il questionario
nelle scuole. Gli insegnanti, in quanto adulti di riferimento, che veicolano non solo
contenuti educativi ma si propongono come interlocutori in grado di aiutare e
rispondere ai bisogni non solo cognitivi che ladolescente presenta. Il rapporto con
linsegnante, inteso come adulto competente e con funzioni tutoriali, a sua volta
investito sul piano affettivo, nella misura in cui costituisce un particolare tipo di
relazione, che assume carattere di durata e continuit nel tempo. I compagni di
classe in quanto parte attiva dello scenario scolastico allinterno del quale si snoda
una significativa esperienza di tipo affettivo-relazionale con dei coetanei.
Rispetto ai contesti sociali in cui ladolescente cresce, si scelto di fare riferimento
alla famiglia e ai pari (amici): entrambi vengono ampiamente considerati in
letteratura (tra gli altri: Palmonari, 2011) come importanti nel periodo
adolescenziale per la formazione dellidentit, lacquisizione dellautonomia e
ladattamento psicosociale. In particolare, si osserva lo spostamento da un
centraggio sulle relazioni familiari a un centraggio sulle relazioni amicali che alla
base del processo di modificazione del sistema di s vissuto dalladolescente
(Palmonari, Rubini, 2001).
I familiari sono considerati il punto di riferimento centrale durante la
preadolescenza e ladolescenza; accanto alla pi generica funzione di guida e di
supporto nella crescita, alcuni autori sostengono che il ruolo della famiglia riguardi
anche la caratterizzazione dellidentit sociale e personale (Abignente, Dinacci
1990; De Pieri, Tonolo 1990). Altri ancora hanno riaffermato come i genitori
mantengano la posizione di adulti pi significativi e maggiormente valorizzati dagli
adolescenti (Frig e al. 1981; Orlando Cian 1989) pur nellambivalenza di modalit
con cui essi si rapportano.
Per quanto riguarda gli amici, riconosciuto che il rapporto tra adolescenti coetanei
(tra gli altri: Speltini, 2005) rappresenti unesperienza significativa che accompagna
tutto il processo di crescita: evolve e si modifica nel tempo il modo di vivere insieme
ai pari (Scholte, van Aken, 2006). In particolare, per quanto riguarda la fascia det
70
dei soggetti coinvolti nella presente indagine (13-17 anni), si passa da un rapporto
amicale espresso principalmente attraverso una relazione diadica privilegiata
(amico del cuore) formata da soggetti dello stesso sesso, ad uno in cui si privilegia
ladesione per gruppi sociali organizzati (sportivi, religiosi, socio-educativi) o
gruppi spontanei dove prevale la gestione di iniziative senza lingerenza delladulto.
La partecipazione a tali contesti relazionali assai differenti per obiettivi e stili
comunicativi si configura come momento esplorativo positivo per ladolescente di
modalit differenti di stare con i coetanei (Pombeni, 1992); questo rappresenta,
perci, unoccasione per sperimentare differenti aspetti di se stessi che
contribuiscono alla costruzione dellidentit.
Con la risposta alle domande del questionario cos strutturato, gli adolescenti
riferiscono i propri concetti di s: sia ci che pensano o credono di s, immagine
diretta legata alla sfera intrapsichica e personale, sia ci che dicono di pensare o
credere di s, immagine riflessa legata alla sfera interpersonale e pubblica. Il
feedback sociale, ad esempio ci che i familiari pensano, deriva al soggetto da una
sua rappresentazione, da una sua percezione soggettiva che non pu prescindere dal
mondo delle aspettative, della personalit, delle caratteristiche esperienziali proprie
di un individuo. Secondo Bruner (2002) infatti:
71
3.1. Modalit di somministrazione
Il questionario stato utilizzato come strumento in diversi progetti di carattere
educativo6, a cui ho direttamente preso parte, svolti presso scuole secondarie di
primo e secondo grado della provincia di Ancona e Macerata. In alcune occasioni, la
somministrazione e il conteggio di alcuni indicatori sono stati suddivisi con altri
operatori7 che hanno preso parte ai vari progetti, condividendo con essi la
medesima metodologia di comportamento e analisi.
Per quanto riguarda la somministrazione del questionario nelle classi, ne stata
sottolineata, in fase di presentazione, la forma anonima al fine di rassicurare i
ragazzi rispetto al trattamento delle informazioni che avrebbero scritto. La
somministrazione avvenuta senza dare ai ragazzi istruzioni o spiegazioni
preventive rispetto alla sua compilazione, allo scopo proprio di favorire una
maggiore spontaneit nelle risposte.
Sempre per questo motivo la consegna dei 5 fogli, di cui il questionario si compone,
avvenuta uno alla volta e solo dopo che tutta la classe aveva finito di compilarne
uno; i fogli sono stati poi ritirati tutti insieme alla fine della compilazione
complessiva. Solo successivamente a questa fase si sono ascoltate le impressioni dei
ragazzi favorendo un confronto tra di loro.
4. La metodologia danalisi
Per illustrare lo svolgimento delle tre diverse analisi dei contenuti raccolti
attraverso le autopresentazioni, necessario differenziare sia il campione di
riferimento che la metodologia stessa per ciascuna delle analisi condotte.
6
Progetto di promozione della salute e prevenzione dallabuso di sostanze alcoliche, cofinanziato dalla Regione
Marche c/o Ambito Sociale Territoriale di Senigallia (Coord. Dott. Marisa Sabbatini) a.s.: 2006/2007; 2007/2008;
2008/2009; 2009/2010; Progetto di orientamento scolastico c/o IC San Marcello (AN), a.s.: 2009/2010; c/o IC
Corinaldo (AN) 2010/2011; Progetto promozione educazione civica IC Tavernelle di Ancona, a.s. 2009/2010; Progetto
di prevenzione problematiche adolescenziali c/o ITIS Marconi di Jesi (AN) a.s.: 2009/2010
7
Durante lo svolgimento del Progetto di promozione della salute e prevenzione dallabuso di sostanze alcoliche hanno
collaborato allindagine le Dott. sse Nicoletta Torbidoni, Giovanna Biagetti, Federica Andreoli e Serenella Feduzi.
72
4.1. - I studio: La rilevazione degli aggettivi riferiti al S
4.1.1. - Il campione
I giovani coinvolti nella raccolta dei dati sono adolescenti appartenenti ad una
fascia di et compresa tra i 14 e 16 anni, iscritti agli Istituti di Istruzione Secondaria
di secondo grado, collocati in una zona dellItalia centrale (tra le provincie di
Ancona e Macerata). Tra le scuole coinvolte ci sono sia Licei che Istituti tecnici e
Istituti professionali; ci ha consentito di entrare in contatto e raccogliere le
testimonianze di giovani provenienti da diversi contesti culturali, sociali, economici
e familiari.
I questionari sono stati raccolti durante gli anni scolastici a partire dal 2006/2007
fino al 2009/20108, suddivisi per annualit secondo la tabella n. 1:
8
Progetto di promozione della salute e prevenzione dallabuso di sostanze alcoliche c/o Ambito Sociale Territoriale di
Senigallia (AN) almeno una sezione di tutte le classi, a.s.: 2006/2007; 2007/2008; 2008/2009; 2009/2010; e c/o istituti
superiori del Comune di Macerata a.s. 2009/2010
73
Avendo scelto una metodologia di tipo qualitativo per la rilevazione dei dati, non
sono stati formulati degli obiettivi specifici a priori; lintento quello di esplorare i
testi prodotti dagli adolescenti e di ricostruire come essi strutturano la loro
immagine di s. Si dunque interessati allemersione degli elementi, in questo caso
aggettivi, che pi si riferiscono alla dimensione personale e soggettiva del parlante
(emotiva, intenzionale, motivazionale), regalatici dagli adolescenti con il loro sforzo
di attribuire e negoziare significati a se stessi e al loro mondo di riferimento.
Lunico criterio seguito nellanalisi delle autopresentazioni ha ricalcato la
struttura del questionario stesso, cio gli aggettivi sono stati elaborati
differenziando quelli rilevati nella prima domanda del questionario (parla di te:
come pensi di essere?), cio quella volta a rilevare limmagine diretta di S, dagli
aggettivi rilevati nelle altre parti dedicate agli altri significativi (cosa pensano di te i
tuoi familiari amici insegnanti - compagni di classe?) cio quelle volte a
rilevare limmagine riflessa di S. Nella tabella n. 2 si riportano, a titolo
esemplificativo, delle frasi con indicati, in grassetto, gli aggettivi ripresi per lanalisi,
suddivisi tra immagine diretta e riflessa:
immagine diretta
-Sono una ragazza molto vivace, permalosa.
-Ho 14 anni abito a Chiaravalle sono biondo, occhi verdi. Sono un po grosso ma ancora devo
sviluppare faccio in tempo a dimagrire. Sono molto sportivo ogni sport mi piace
-Io sono un po timido, molto vivace mi piacciono le moto e pratico nel tempo libero motocross in
una pista vicino casa mia
Immagine riflessa
-(familiari) Che sono simpatica si fidano di me pensano che sono gentile anche con le persone pi
anziane e rispetto tutti
-(amici) Pensano che sono molto dolce, amichevole, affettuosa e spero che si divertono con me e
spero che non pensino che non sono una brava amica
-(insegnanti) Che critico sempre tutto, parlo troppo e sono molto pigra perch potrei fare molto di
pi
-(compagni di classe) Che sono simpatica, intelligente, amichevole e che li aiuta nei compiti
Tab. n. 2 esempi di frasi con gli aggettivi considerati per lanalisi
Linsieme di dati in nostro possesso costituito da una matrice con 442 righe
(aggettivi) e 10 colonne (imm. diretta e imm. riflessa per tutti gli altri significativi,
differenziate per genere) che riporta tutte le citazioni degli aggettivi presenti nel
testo, da quelle massime (2.192) a quelle minime (0) (cfr. appendice sez. C tabella
n. 3). Questo elemento di enorme variabilit interna sul numero delle citazioni, ha
reso necessario fare una selezione del numero di righe da analizzare attraverso il
software, in quanto labbondante presenza di aggettivi con citazioni pari a zero
avrebbe reso il risultato instabile. Seguendo la logica del metodo, infatti, le
citazioni di ogni variabile (nel nostro caso aggettivi) vengono considerate per la
ricerca delle componenti principali che possono spiegare levento; dato che quelli
con minore frequenza hanno un significato pi alto perch, discostandosi dalla
media, caratterizzano di pi le componenti principali, questo avrebbe reso - in sede
di interpretazione dei dati non spiegabile il fenomeno (avremmo potuto avere,
cio, un grande numero di aggettivi importanti nella spiegazione delle componenti
ma distanti uno dallaltro senza consentire di individuare delle linee comuni di
interpretazione).
9
www.xlstat.com
76
Si scelto quindi di suddividere linsieme dei dati in due sottogruppi e di svolgere
una doppia analisi sugli aggettivi; il criterio utilizzato per tale suddivisione stato
quello di tenere conto sia del numero medio delle citazioni per soggetto (9,61) che
della variabilit delle citazioni per gli aggettivi considerati. Il limite individuato per
la scelta degli aggettivi rientranti nel trattamento con lAC ha consentito di
considerare quelli che avevano ottenuto almeno 20 citazioni (cfr. appendice sez. C
tabella n. 3 gruppo a); sulla restante parte degli aggettivi stata svolta una analisi di
tipo descrittivo volta ad individuare elementi in comune tra le voci riportate (cfr.
appendice sez. C tabella n. 3 gruppo b). La tabella n. 4 riassuntiva del
trattamento dei dati:
4.2.1. Il campione
I soggetti coinvolti nella raccolta dati sono due gruppi di giovani, pre-adolescenti
e adolescenti, appartenenti ad una fascia di et compresa tra i 13 e 16 anni, iscritti
alle classi 2 e 3 della scuola secondaria di primo grado e alla classe 2 della scuola
secondaria di secondo grado; tutti gli istituti scolastici sono collocati in una zona
dellItalia centrale, in provincia di Ancona. Tra le scuole secondarie coinvolte ci
sono sia Licei che Istituti tecnici e Istituti professionali; ci ha consentito di entrare
in contatto e di raccogliere le testimonianze di giovani provenienti da diversi
contesti culturali, sociali, economici e familiari. I questionari presso le scuole
secondarie di secondo grado sono stati raccolti durante lanno scolastico
77
2008/200910, quelli presso le scuole secondarie di primo grado negli anni scolastici
2009/2010 e 2010/201111; la tab. n. 5 illustra il campione coinvolto suddividendolo
per fascia det e genere:
10
Progetto di promozione della salute e prevenzione dallabuso di sostanze alcoliche c/o Ambito Sociale Territoriale di
Senigallia (AN) per 2 superiore a.s.: 2008/2009
11
progetto di orientamento scolastico c/o IC San Marcello (AN) per 3 media, a.s.: 2009/2010; c/o IC Corinaldo (AN)
2010/2011; progetto promozione educazione civica c/o IC Tavernelle di Ancona per 2 media, a.s. 2009/2010
78
costitutivi di mondo ripresi per lanalisi, suddivisi in base alla categorizzazione
proposta da Nicolini (2000):
Come gi illustrato nello Studio I, non sono stati formulati neanche in questo caso
degli obiettivi specifici a priori; lintento , infatti, quello di esplorare i testi prodotti
dai pre-adolescenti e dagli adolescenti e ricostruire come essi strutturano la loro
immagine di s.
4.3.1. Il campione
I soggetti coinvolti nella raccolta dati sono due gruppi di giovani, pre-adolescenti
e adolescenti, appartenenti ad una fascia di et compresa tra i 14 e 17 anni, iscritti
alla classe 3 della scuola secondaria di primo grado e alla classe 4 della scuola
secondaria di secondo grado (Istituto tecnico industriale); tutti gli istituti scolastici
sono collocati in una zona dellItalia centrale, nella provincia di Ancona.
I questionari sono stati raccolti durante lanno scolastico 2009/201012; la tab. n. 7
illustra il campione coinvolto suddividendolo per fascia det e genere:
12
Progetto di prevenzione problematiche adolescenziali c/o ITIS Marconi di Jesi (AN) a.s.: 2009/2010; Progetto di
orientamento scolastico c/o IC San Marcello (AN), a.s.: 2009/2010
80
Tenendo conto di questo aspetto, i commenti riferiti al confronto con lintero
campione saranno basati su dati ponderati rispetto alle differenze di genere,
saranno osservate le eventuali discrepanze legate allet.
13
Le operazioni di analisi qualitativa dei testi pu essere assistita da software di vari tipi, concepiti per facilitare e
velocizzare le operazione di codifica. Tali software, tuttavia, non possono considerarsi sostitutivi dellintervento del
ricercatore, ma vanno intesi soprattutto come strumento, alla stregua del processore Word, come ausilio alla
scrittura (Flick, 1992, p. 251)
81
attribuito al testo, anche la frase chiusa con un punto e virgola o i due punti; ad ogni
unit di analisi stato, quindi, attribuito uno degli indicatori del S in base al
significato espresso in prevalenza. Lanalisi stata condotta da due ricercatori
indipendenti, con un agreement pari al 93% dei casi. Le attribuzioni discordanti
sono state discusse e riattribuite in un secondo momento.
La seconda fase del trattamento dei dati quella relativa allelaborazione di tipo
statistico; in questo studio sono state adottate le tecniche della statistica descrittiva
per descrivere le caratteristiche di base dei dati raccolti.
Azione
mi piace il calcio, lo pratico 5 volte alla settimana; sono un ragazzo che ama la natura e laria aperta
Impegno
quello che cerco trovare la strada pi semplice per arrivare al punto; mi piace diventare meccanico
dato che mi piace andare in moto
Risorse
mi sento aperto di carattere perch alle novit e alle proposte di cambiamento sono sempre
favorevole
Coerenza
mi sono accorta di questo dal momento che tutti i miei amici quando hanno dei problemi si rivolgono
a me anche nelle cose pi intime
Aspetti di qualit
penso di essere una persona ambiziosa, determinata che sa e che vuole raggiungere i propri obiettivi
Riflessivit
nella vita cerco sempre di pensarci due volte prima di fare le cose perch si deve sempre riflettere su
quello che si fa o si far
Riferimento sociale
sto molto bene con i miei amici e dalle loro reazioni quando stanno con me capisco di essere molto
simpatico e comico
Valutazione
questo periodo della mia vita non mi piace tanto, tutti dicono che ladolescenza brutta ed hanno
ragione
localizzazione
sono un ragazzo di 13 anni; fisicamente mi reputo un ragazzo di media altezza con occhi verdi, e
capelli marroni
Tab. n. 8 esempi degli indicatori di S considerati per lanalisi
82
PARTE TERZA:
I RISULTATI
83
CAPITOLO 5. I STUDIO: LA RILEVAZIONE DEGLI AGGETTIVI
RIFERITI AL SE
loro; questo processo, che avviene dopo aver elaborato le frequenze relative delle
citazioni, d luogo a due nuove matrici di dati riguardanti una i profili riga, cio la
percentuale di citazioni dellimm. diretta e dellimm. riflessa sul totale delle
citazioni e laltra i profili colonna, cio la presenza di ciascun aggettivo nellimm.
diretta e nellimm. riflessa.
Losservazione distinta delle due tabelle consente di apprezzare il relativo
contributo; si fa presente che i singoli aggettivi saranno sempre presentati nella
forma singolare maschile per comodit grafica nellelaborazione delle tabelle e
figure, mentre sar di volta in volta chiarito quando saranno da riferirsi alle sole
femmine.
85
Osservando pi nello specifico la parte relativa allimmagine diretta, possiamo
vedere che ci sono degli aggettivi che, come percentuale di citazione, si discostano
notevolmente dal profilo medio, hanno cio una maggiore frequenza rispetto alla
media delle citazioni effettuate per limmagine diretta. Per approfondire questo
aspetto conviene valutare in maniera separata i maschi dalle femmine, in quanto
come gi visto (anche se in maniera ancora molto approssimativa con i numeri
sopra citati) le femmine hanno sempre dei risultati pi alti in termini di numero di
citazioni.
Concentrandoci sul campione dei maschi (dirm) possibile notare che gli aggettivi
con una percentuale di utilizzo superiore alla media sono: normale (45%), ottimista
(43%), aperto (42%), fortunato (36%), tranquillo (33%), felice (33%), curioso e
attivo (32%), socievole e furbo (31%), scherzoso, calmo e amichevole (30%).
Possiamo vedere che si tratta di tutte caratteristiche positive, come la maggior parte
della lista degli aggettivi; forse perch pi difficile riconoscersi o ammettere di
possedere delle caratteristiche negative. Tra queste parole, quella che spicca come
differente dagli altri felice: lunica che rimanda ad una dimensione affettiva, ad
un aspetto interiore di se stessi. Le altre parole riguardano aspetti di relazione con
gli altri (scherzoso o amichevole) o di predisposizione danimo per eventi esterni
(ottimista, fortunato).
Osservando invece limmagine diretta delle femmine (dirf) questi sono gli aggettivi
pi utilizzati: triste (77%), indeciso e orgoglioso (71%), espansivo (65%), fragile
(64%), geloso (63%), fortunato e sensibile (59%), lunatico (57%), semplice (55%),
deciso (54%), pessimista (53%), ansioso (52%), permaloso (51%), determinato,
insicuro, sereno e solare (50%).
In questo insieme osserviamo una maggiore variabilit di aggettivi utilizzati per
descrivere se stessi: innanzitutto ne troviamo alcuni che esprimono caratteristiche
che nel senso comune assumono una connotazione negativa (lunatico, permaloso,
fragile), altri che sono riferiti agli stati danimo (triste, sereno, geloso), altri ancora
che fanno emergere delle componenti che connotano il carattere (orgoglioso,
determinato, deciso). Anche in questo gruppo sono presenti aggettivi che si
riferiscono alla relazione con laltro (espansivo, solare, geloso), ma ci che colpisce
86
che limmagine che le adolescenti hanno di se stesse maggiormente differenziata
rispetto a quella dei coetanei maschi.
Come gi evidenziato in una precedente analisi sullimmagine diretta (Nicolini,
Cherubini, 2011) ci pu dipendere da moltissimi fattori sia personali che di
contesto, come: un minore livello di differenziazione del S da parte dei maschi, o
un diverso livello di consapevolezza di s tra maschi e femmine o, infine, una
competenza linguistica maggiore da parte delle femmine.
Guardando ora la parte sullimmagine riflessa, possiamo trarre due tipologie di
informazioni: la prima, relativa a quali sono gli altri significativi da cui gli
adolescenti traggono un maggior numero di feedback utili per la costruzione
dellimmagine di s; la seconda, relativa quali sono gli aggettivi riferiti con maggiore
frequenza dagli altri significativi (rispetto al loro profilo medio).
a) Mettendo in ordine decrescente gli altri significativi secondo la percentuale di
citazioni ottenute (cfr. tab. n. 3), possiamo osservare che non ci sono differenze tra i
maschi e le femmine rispetto alla qualit delle relazioni intraprese con gli altri
significativi.
% di citazioni % di citazioni
Maschi ottenute rispetto al femmine ottenute rispetto al
corpus considerato corpus considerato
famm 5,6% famf 10,4%
amm 5,5% amf 10,4%
Imm. riflessa
insm 5,4% insf 6,7%
clasm 5,4% clasf 6,3%
Imm. diretta dirm 16,1% dirf 28,4%
tot 38% tot 62% 100%
Tab. n . 3 confronto citazioni su imm. diretta e imm. riflessa differenziata per genere
Ci sta a significare che per entrambi i generi il rapporto con le figure significative
scelte dallindagine ha lo stesso peso nel contribuire a riconoscere le caratteristiche
riferite a se stessi, considerate significative per limmagine di s.
Lordine che emerge ci mostra come al primo posto si trovano i familiari, seguiti
dagli amici, dagli insegnanti e per ultimi i compagni di classe. Si potrebbe dire,
quindi, che il contesto sociale (familiari e amici) a dar luogo a relazioni
87
significative in termini di confronto interpersonale e crescita per ladolescente;
durante queste occasioni limmagine riflessa viene arricchita di termini che gli
adolescenti utilizzano per parlare di s. Guardando i dati in unottica di quantit
possiamo notare che per i maschi non ci sono grandi differenze fra le categorie, le
percentuali di citazioni degli altri significativi, infatti, oscillano tra il 5,6% e il 5,4%,
come a voler dire che ognuna di queste relazioni ugualmente importante nella
definizione dellimmagine di s. Differente il discorso che emerge per le femmine;
possibile osservare due ordini di elementi: il primo, rispetto allimportanza del
contesto sociale - familiari e amici - su quello scolastico - insegnanti e compagni di
classe - segnalata da percentuali pi alte (famf e amf 10,4%; insf 6,7%, clasf 6,3%).
Ci potrebbe indicare queste come le relazioni pi significative - in termini di
riconoscimento personale - che le adolescenti coltivano al di fuori della scuola.
Il secondo riguarda il rapporto con i pari; notiamo una maggiore presenza di
aggettivi riferiti dagli amici piuttosto che dai compagni di classe (amf 10,4%; clasf
6,3%), anche in questo caso si potrebbe ipotizzare che, nellambito delle relazioni
tra pari, quelle con gli amici diano maggiori feedback alle adolescenti, riuscendo
cos a costruire una immagine di s pi sfaccettata. Questa differenza potrebbe
essere dovuta al diverso genere di rapporto che si viene ad instaurare con i
compagni di classe che, di certo, significativo dal punto di vista relazionale e
affettivo per il singolo ma non rispecchia, di solito, la volont dei
partecipanti/componenti di costituirsi. La mancanza di questo elemento di base per
la costituzione di gruppi informali (Palmonari, 2011), pu diventare un limite nel
rapporto tra compagni, lasciando che le relazioni si mantengano ad un livello pi
superficiale.
b) Osserviamo ora i profili medi di ciascun altro significativo e gli aggettivi citati
dagli adolescenti in ciascuna variabile.
-familiari (famm 5,6%, famf 10,4%)
Questo gruppo complessivamente ottiene il 16% del totale delle citazioni; ci sono
degli aggettivi che spiccano in termini di alta presenza rispetto al profilo medio
ottenuto dal gruppo dei familiari.
88
Ad esempio nei maschi (famm 5,6%) vediamo che sono molto pi frequenti del
valore medio percentuale aggettivi come: bravo ragazzo (41%), sfaticato (30%),
dispettoso (29%) svogliato e bravo (20%), responsabile (18%), affidabile e
maleducato (17%), educato, furbo e pigro (15%), affettuoso (14%).
Per le femmine (famf 10,4%), invece, troviamo: disordinato (50%), infantile (38%),
affidabile e responsabile (35%), maturo (30%), pigro (29%), svogliato (28%),
sveglio e maleducato (23%), buono (22%), egoista (21%), creativo, bravo ragazzo e
sereno (20%).
La tipologia di aggettivi citati attraverso limmagine riflessa dai familiari
abbastanza simile sia nei maschi che nelle femmine; importante notare come in
entrambi i casi siano presenti aggettivi riferiti sia a qualit positive (bravo ragazzo,
affidabile) che negative (maleducato, dispettoso). Questo dimostra che il confronto
con questo interlocutore importante nella costruzione dellimmagine di s in
quanto consente agli adolescenti di confrontarsi con se stessi e di riconoscersi
caratteristiche personali riferite alla sfera dellimpegno (responsabile, maturo,
pigro), a quella degli atteggiamenti (creativo, sveglio, maleducato) o dei sentimenti
(sereno, buono, affettuoso).
-amici (amm 5,5%, amf 10,4%)
Questo gruppo, come il precedente, complessivamente ottiene il 16% del totale delle
citazioni. In questo caso ci sono degli aggettivi che sono citati molto di pi rispetto
al profilo medio ottenuto da questo gruppo. Ad esempio per i maschi (amm 5,5%)
troviamo termini come: buon amico (51%), sfigato (25%), furbo (23%),
giocherellone (20%); mentre per le femmine (amf 10,4%): noioso (40%), matto
(35%), stronzo (32%), schietto (30%), dolce (27%), strano (26%), sincero e
particolare (25%), sorridente e coraggioso (24%), divertente, leale e affettuoso
(23%), giocherellone, sereno e disponibile (20%).
Non ci sono differenze sostanziali tra i due generi per i termini che sono stati
utilizzati di pi, ci che colpisce la elevata variabilit nella definizione di s da
parte delle femmine. Pensando in termini positivi, per entrambi questo elemento
rappresenta un punto di forza: per le ragazze costituisce un elemento di ricchezza
personale, per i ragazzi unampia possibilit di sviluppo ed esplorazione di S.
89
-insegnanti (insm 5,4%; insf 6,7%)
Questo gruppo complessivamente ottiene il 12% del totale delle citazioni. Anche qui
troviamo degli aggettivi che sono molto pi citati rispetto al profilo medio degli
insegnanti, per i maschi (insm 5,4%;) troviamo: confusionario (46%), casinista
(45%), bravo a scuola (33%), attento (32%), chiacchierone (24%), maleducato e
studioso (23%), volenteroso (21%), superficiale (20%).
Per le femmine (insf 6,7%): diligente (50%), bravo a scuola (44%), attento (39%),
studioso (38%), chiacchierone (37%), distratto (32%), educato (28%), silenzioso
(22%), superficiale (20%), volenteroso (21%).
Possiamo notare che per entrambi i gruppi ci sono qualit che esprimono
comportamenti o atteggiamenti sia positivi che negativi, ma quello che colpisce
maggiormente che in prevalenza sono i maschi ad utilizzare di pi gli aggettivi
negativi (confusionario, casinista, maleducato, superficiale). I termini citati da
entrambi i gruppi riguardano per lo pi comportamenti e modi di fare propri dello
studente allinterno del contesto scolastico; non emergono, se non con percentuali
molto basse, altre caratteristiche che sono invece pi indicative del carattere o dei
sentimenti dellalunno (insf: altruista 1%; aperto 3%, chiuso 5%, estroverso 1%;
insm: generoso 1%, onesto 2%, sincero 1%, timido 2%). E possibile dire che il
feedback che gli adolescenti ricevono da questo altro significativo parziale e
rinforza prevalentemente una sola tipologia tra le tante caratteristiche di cui la
persona si costituisce.
-compagni di classe (clasm 5,4%; clasf 6,3%)
Questo gruppo, come il precedente, complessivamente ottiene il 12% del totale delle
citazioni. Tra gli aggettivi che hanno delle citazioni superiori rispetto al profilo
medio dei compagni di classe troviamo, per i maschi (clasm 5,4%): buon amico
(43%), sfigato (40%), secchione (32%), stupido (30%), fastidioso (29%),
confusionario (25%), rompiscatole (24%), agitato e spiritoso (22%), mentre per le
femmine (clasf 6,3%): secchione (35%), antipatico (31%), matto (25%), riservato
(22%), noioso, sfigato e silenzioso (20%).
La tipologia di termini riferiti dai maschi e dalle femmine per limmagine riflessa
dai compagni di classe simile e, in entrambi i gruppi, ha connotazioni spesso
90
negative: il feedback ricevuto riguarda prevalentemente la dimensione socio-
relazionale (fastidioso, antipatico, buon amico, silenzioso). Compaiono termini
anche forti, quasi offensivi, come stronzo o sfigato, a segnalare che comunque la
relazione interpersonale intensa.
92
autopresentazioni riferite ad aspetti fisici della persona, come ad esempio: laltezza,
le caratteristiche somatiche, il peso, ecc racchiuse in una stessa categoria.
Come suggerito dal modello di Damon, Hart (cfr. cap. 1) il riferimento agli attributi
fisici, che costituisce la prima forma di conoscenza di s, non scompare nei livelli
successivi di sviluppo ma anzi si integra con le altre qualit di s scoperte dagli
adolescenti. Le altre caratteristiche che ladolescente considera importanti per
definire se stesso, e che integra con quelle dellaspetto esteriore, sono: socievole
(dirm 7%, dirf 5%), timido (dirm 5%, dirf 6%), allegro (dirm 3%, dirf 4%), altruista
(dirm 2%, dirf 3%), estroverso (dirm e dirf 2%), gentile (dirm 3%, dirf 2%). Tutte
sono riferite alla relazione con laltro; gli adolescenti, infatti, tendono a conoscere e
definire se stessi soprattutto attraverso le loro interazioni sociali (Mancini, 2001).
Sono minori i riferimenti a qualit affettive o cognitive o morali (coraggioso: dirm e
dirf 0%, dolce: dirm 1%, dirf 2%, felice: dirm e dirf 1%, generoso: dirm 2%, dirf 1%,
maleducato: dirm e dirf 0%, ottimista: dirm 0%, dirf 1%, sensibile: dirm 1%, dirf
2%, intelligente: dirm 2%, dirf 1%).
Principalmente, dunque, limmagine di s viene veicolata da informazioni
sullaspetto esteriore e sullessere simpatico: unimmagine ancora poco
differenziata e basata solo su alcuni elementi molto forti.
Delle considerazioni a parte vanno fatte per lespressione non lo so; questa fa
riferimento a tutte quelle volte che gli adolescenti hanno dato questa risposta alle
domande del questionario; si differenzia dalla mancata risposta che stata
segnalata con nr (cfr cap. 3, tab n. 3, gruppo B).
Mettendo in ordine decrescente le percentuali delle citazioni (cfr. tab. n. 4),
troviamo che lespressione non lo so segue laggettivo simpatico con una
percentuale di utilizzo del 5%; a seguire ci sono i termini: intelligente (4%),
particolarit fisiche, socievole, bravo ragazzo, bravo, timido e chiacchierone (3%).
E interessante vedere quali sono gli altri significativi in cui la percentuale di
citazione pi alta: prevalentemente si tratta dei soggetti che rientrano nel contesto
scolastico. Sono gli insegnanti ad avere una frequenza del 13% nel gruppo dei
maschi (cfr insm) e del 9% in quello delle femmine (cfr insf); ci sta a significare
che abbastanza frequente per gli studenti riferire di non sapere cosa pensano di
93
loro i propri insegnanti. Ma anche cosa pensano di loro i propri compagni di classe,
visto che nei maschi troviamo una frequenza di citazione del 9% (cfr clasm) e per le
femmine del 5% (cfr clasf).
Questo dato pu essere letto insieme ad un altro che ricaviamo sempre dalla tabella
n. 4 e cio che c un gran numero di aggettivi con frequenza di citazione vicina allo
0% per gli altri significativi che appartengono al contesto scolastico. Ad esempio
nel gruppo degli insegnanti ci sono almeno 65 aggettivi che non vengono mai citati
(da 0,0% a 0,5%) n dai maschi n dalle femmine; sono 58 quelli mai citati (da
0,0% a 0,5%) da entrambi i generi, nel gruppo dei compagni di classe.
Le caratteristiche riflesse dagli altri significativi appartenenti al contesto scolastico
sono le stesse sia per i maschi che le femmine e si riferiscono rispettivamente: alla
relazione con laltro (socievole clasm 4%, clasf 3%; divertente clasm 5%, clasf 3%),
al comportamento in classe (chiacchierone insm 10%, insf 12%; educato insm 3%,
insf 8%; bravo a scuola insm e insf 3%), allimpegno nello studio (intelligente insm
11%, insf 8%; secchione clasm 3%, clasf 2%). Lunica differenza riscontrabile nel
gruppo di compagni di classe in cui, riferite alle femmine, si esprimono qualit
appartenenti allarea dellaffettivit e degli stati danimo (timido e allegro clasf 3%).
Notiamo che molti dei feedback offerti agli adolescenti appartengono allarea degli
scambi interpersonali in quanto, sulla relazione con laltro si basano i rapporti
allinterno delle relazioni con i pari e con gli adulti.
Un criterio di selezione fra pari, per la formazione di sottogruppi, consiste
nellabilit di relazionarsi con gli altri e di partecipare alla vita di classe; coloro che
ne sono sprovvisti rischiano un vero e proprio isolamento sociale (Pijl, Frostad,
Mjaavatn 2011). Ci si ricollega anche a quanto sopra affermato in merito ad un
probabile significato che gli adolescenti attribuiscono alla parola simpatico, come
segnale di appartenenza o di esclusione da un gruppo. Sappiamo (Molinari, Speltini
2011), inoltre, che il ruolo che linsegnante svolge ha una chiara valenza relazionale
nellesperienza scolastica delladolescente, in quanto veicola sia lacquisizione di
competenze legate allapprendimento che una maggiore consapevolezza di se stessi.
Non c da stupirsi, dunque, se molti degli aggettivi dellimmagine riflessa dagli
insegnanti si riferiscono alla dimensione socio-relazionale; leggendo i dati di questa
94
rilevazione dal punto di vista del contributo che limmagine riflessa dal contesto
scolastico d alladolescente nella costruzione dellimmagine di s, possibile dire
che poco variegata e ancora indefinita.
1.2. I fattori
Lanalisi condotta con il software XLSTAT , ha portato allidentificazione di nove
componenti che spiegano complessivamente il 100% dellintera variabilit dei dati
presenti nella matrice originaria. Tenendo conto della percentuale di variabilit
spiegata da ciascun fattore sono stati presi in considerazione i primi due (F1, F2)
che insieme spiegano il 63,08% della variabilit totale (cfr tab. n. 5).
I fattori individuati illustrano le dimensioni sottostanti alle singole parole che,
avvicinando le diverse espressioni del S, sintetizzano profili o rappresentazioni di
s condivise dagli adolescenti tenendo conto dellimmagine diretta e di quella
riflessa.
Nella fig. 1 viene mostrato il grafico simmetrico delle righe in cui possibile
osservare il posizionamento di ciascun aggettivo in base ai due fattori individuati14.
F1 F2 F3 F4 F5 F6 F7 F8 F9
Autovalore 0,336 0,193 0,122 0,065 0,034 0,032 0,023 0,015 0,008
Inerzia (%) 40,553 23,253 14,761 7,822 4,093 3,866 2,805 1,833 1,015
% cumulata 40,553 63,806 78,567 86,389 90,481 94,347 97,152 98,985 100,000
Tab. n. 5 percentuale di variabilit spiegata
14
La tabella con i contributi assoluti di tutti gli aggettivi stata inserita in appendice (sezione C)
95
bravo (c.a. 7%), intelligente (c.a. 7%), bravo ragazzo (c.a. 6%), educato (c.a. 5%),
bravo a scuola (c.a. 4%), studioso (c.a. 3%), responsabile (c.a. 3%), attento (c.a.
2%), confusionario (c.a. 2%), svogliato (c.a. 2%), diligente (c.a. 2%), distratto (c.a.
1%). Laltro polo connotato da aggettivi riferiti a caratteristiche legate alla
descrizione di s stessi riferendo anche di caratteristiche pi personali, come:
particolarit fisiche (c.a. 3%), socievole (c.a. 2%), allegro (c.a. 1%), solare (c.a. 1%),
estroverso (c.a. 1%), altruista (c.a. 1%), sensibile (c.a. 1%), permaloso (c.a. 1%),
dolce (c.a. 1%).
-asse 2 (23, 25% della varianza spiegata)
Il secondo fattore RELAZIONE COETANEI/RELAZIONE ADULTI, contrappone
una presentazione di s centrata su caratteristiche che si esprimono nella relazione
con un coetaneo: simpatico (c.a. 25%), buon amico (c.a. 6%), secchione (c.a. 5%),
divertente (c.a. 4%), particolarit fisiche (c.a. 3%), matto (c.a. 2%), timido (c.a.
2%), testardo (c.a. 2%), rompiscatole (c.a. 2%), antipatico (c.a. 2%), sfigato (c.a.
2%), confusionario (c.a. 1%), stupido (c.a. 1%), disponibile (c.a. 1%), stronzo (c.a.
1%), ad una seconda presentazione centrata su caratteristiche che si esprimono
nella relazione con un adulto: responsabile (c.a. 4%), disordinato (c.a. 2%), maturo
(c.a. 1%), normale (c.a. 1%), pigro (c.a. 1%), tranquillo (c.a. 1%).
Nella fig. 2 viene mostrato il grafico simmetrico congiunto delle righe e delle
colonne in cui possibile osservare il posizionamento dellimmagine diretta e
riflessa rispetto agli aggettivi e ai due fattori individuati15.
-Rispetto allasse 1, che abbiamo definito come continuum
SCUOLA/PERSONALITA, possiamo osservare che limm. diretta e limm. riflessa
contribuiscono al polo scuola con limm. riflessa dagli insegnanti (insf, insm: c.a.
28%) e con quella riflessa dai familiari (famm: c.a. 13%), per il polo personalit con
limmagine diretta sia dei maschi che delle femmine (dirf: c.a. 14%, dirm: c.a. 5%).
15
La tabella con i contributi assoluti dellimmagine diretta e dellimmagine riflessa stata inserita in appendice
(sezione D)
96
Grafico simmetrico delle righe
(assi F1 e F2: 63.81 %)
2
buon am ico
1,5 sfigato
secchione
1
) rom piscatole
% antipatico confusionario
5 stronzo
2
.
3 divertente stupido non lo so
2
( m atto
2 silenzioso
F 0,5 sim patico
disponibile bravo a scuola
generoso casinista
studioso
scherzoso chiacchierone
0 volenteroso attento
am ichevole altruista vivace
socievole allegro affidabile intelligente bravo distratto
estroverso dolce svogliato diligente
sfaticato
aperto solare tim ido rispettoso bravo ragazzo
lunatico particolarit fisiche tranquillo m aleducato
-0,5 sensibile perm aloso testardo educato
sem plice egoista
geloso im pulsivo pigro m aturo responsabile
orgoglioso norm ale
disordinato
-1
-1 -0,5 0
F1 (40.55 %)
0,5 1 1,5 2
R ighe
97
-Nellasse 2, definito come continuum RELAZIONE COETANEI/RELAZIONE
ADULTI, il contributo delle due immagini al polo relazione coetanei con limm.
riflessa dai compagni di classe (clasm: c.a. 27%) e quella riflessa dagli amici (amm:
c.a. 19%), al polo relazione adulti con limmagine diretta delle femmine (dirf: c.a.
19%) e limm. riflessa dai familiari delle femmine (famf: c.a. 10%).
2. Lanalisi descrittiva
98
G ra f ic o s im m e t ric o
( a s s i F 1 e F 2 : 6 3 .8 1 % )
buo n am ic o
1,5 s fi g a to
s e c c h io n e
1
) c la s m r o m p i sca to l e
% a n ti p a tic o
5 c o n fu si o n a rio
2
. s tr o n zo
3 am m
2
( d i v e r te n te s tu p i d o n o n lo s o
2 m a tto
F c la s f s i l e n zi o so
0,5 s i m p a ti co
d i s p o n i b ile b r a v o a s c u o la
g e n e r o so c a s i n is ta
am f in s m s tu d i o s o
s c h e r zo s o c h i a c ch i ero n e
0 v o l e n te r o so a tte n to
a m i c h e v o les o c i e vo l e v iv ac e
alleg ro a l tru i s ta a ffi d a b i l e b r a v o ins f
i n te l l ig e n te d i s tr a tto d i l i g e n te
e s tr o v e r so dir m
d o lc e ti m i d o s v o g lia tob r a v o r a g a zzo s fa ti c a to
l u n a ti c o psaor til acroela r it fi s ich e fa m m
a p e r to dir f tr a n q u i llo r i s p e tto so m a l e d u c a to
p e r m a l o so te s ta r d o fa m f e d u c a to
-0 , 5 s e n s i b il e
s e m p l i ce n o rm ale
g e l o so i m p u l s ivo p i g r o m a tu r o
o r g o g l io so e g o i sta r e s p o n sa b il e
d i s o rd in a to
-1
-2 , 5 -2 -1 , 5 -1 -0 , 5 0 0,5 1 1, 5 2 2,5
F 1 ( 4 0 .5 5 % )
C o lo n n e R ig h e
Fig. n. 2 grafico simmetrico righe e colonne (aggettivi e immagine diretta e immagine riflessa)
99
Osservando invece limmagine riflessa, possiamo vedere come tra gli altri
significativi sono gli amici (amf 12%) e i familiari (famf 11%) delle femmine a
riferire il maggior numero di citazioni; al contrario sono gli amici (amm 4%) e gli
insegnanti (insm 4%) dei maschi ed i compagni di classe (clasf 4%) delle femmine a
riferirne di meno.
Unaltra informazione di carattere generale osservabile dalle percentuali mostrate
dal profilo medio che, come gi notato nella precedente analisi del gruppo A, le
femmine evidenziano una maggiore facilit di espressione rispetto ai coetanei
maschi, mostrando profili pi ricchi in termini sia di vocaboli utilizzati che come
conoscenza di s.
Concentrandoci solo sui valori dellimmagine diretta, vediamo che ci sono
numerosi aggettivi con una percentuale di frequenza molto superiore rispetto al
totale delle citazioni nellimmagine diretta (profilo medio dirm: 18,5%).
Nel campione dei maschi, ad esempio, troviamo parole come: critico, libero,
protettivo e razionale (75%), affascinante, esibizionista, figo, idealista,
meraviglioso e cocciuto (67%), ambizioso (60%), duro (57%), ostinato,
carismatico, depresso, puntuale e vendicativo (50%). Ci sono inoltre delle parole
che sono citate solo nellimmagine diretta (100%), e sono: volgare, astuto, euforico,
scatenato, vuoto, adrenalinico, apprensivo, capace, colloquiale, democratico,
imperfetto, infame, ipocrita, irriverente, opportunista, ozioso, pretenzioso,
realista, ridicolo, sapiente, sfrontato, spregiudicato, stanco, timoroso, traditore.
Tutte queste parole citate solo, o maggiormente, in questa sezione del questionario,
ci informano sulle caratteristiche di s che gli adolescenti sentono come pi
rappresentative ovvero, essendo le meno frequenti, quelle che li connotano per
essere differenti dagli altri. In questo senso, troviamo citati termini riferiti sia a
qualit positive di s (idealista, ambizioso, democratico, sapiente) che qualit
negative (traditore, irriverente, duro, critico); questo sta a significare che
limmagine di s abbastanza variegata, consentendo allindividuo di entrare in
contatto con parti differenti di se stesso, anche quelle che potrebbero rappresentare
dei difetti o comunque delle aree da migliorare.
100
Per quanto riguarda le femmine, gli aggettivi pi utilizzati per parlare di s, rispetto
al profilo medio, sono: diretto (83%), possessivo (82%), equilibrato e ingenuo
(80%), dinamico e fantasioso (75%), confuso, inutile, complicato, originale,
problematico, sfortunato e spigliato (67%), prudente (60%), vanitoso (61%),
perfezionista e invidioso (57%), emotivo (56%). Tra le parole che sono citate solo
nellimmagine diretta (100%) ci sono: complesso, malinconico, vitale,
anticonformista, falso, infelice, severo, adulto, assurdo, caparbio, contorto,
contraddittorio, demoralizzato, eloquente, franco, freddo, incerto, innamorato,
insoddisfatto, intollerante, negativo, obiettivo, odioso, rincoglionito, sano,
soddisfatto, volubile, vulnerabile. Anche in questo caso, come per i maschi, ci sono
parole che si riferiscono a caratteristiche positive e negative di se stessi, mostrando
unimmagine di s ricca di elementi, talvolta anche contrapposti tra di loro, che
insieme contribuiscono a rendere unica la persona.
Osservando pi da vicino i valori dellimmagine riflessa, possiamo fare due tipi
di considerazioni: la prima, su quali sono gli altri significativi da cui gli adolescenti
traggono un maggior numero di feedback per la costruzione dellimmagine di s; la
seconda, su quali sono gli aggettivi riferiti con maggiore frequenza dagli altri
significativi (rispetto al profilo medio).
a) Aiutandoci con la tabella n. 7 possiamo facilmente notare che ci sono delle
differenze tra i due gruppi rispetto alla qualit delle citazioni riferite dagli altri
significativi compresi nellimmagine riflessa.
% di citazioni % di citazioni
Maschi ottenute rispetto al Femmine ottenute rispetto al
corpus considerato corpus considerato
famm 6,6% amf 11,8%
clasm 4,7% famf 10,7%
Imm. riflessa
amm 4,5% insf 6,1%
insm 4,5% clasf 4,3%
Imm. diretta dirm 18,5% dirf 28,3%
tot 38,8% tot 61,2% 100%
Tab. n . 7 confronto citazioni su imm. diretta e imm. riflessa differenziata per genere
101
I maschi, ad esempio, ottengono il maggior numero di informazioni dai loro
familiari (famm 6,6%), ad una certa distanza ci sono i compagni di classe (clasm
4,7%) ed infine gli amici (amm 4,5%) e gli insegnanti (insm 4,5%). Risulta essere
molto significativa la relazione instaurata con i familiari e il contributo che gli
adolescenti maschi ne ricevono in termini di immagine di s. Per le femmine,
lordine differente: infatti, al primo posto troviamo gli amici (amf 11,8%) e poi i
familiari (famf 10,7%), pi distante ci sono gli insegnanti (insf 6,1%) e per ultimi i
compagni di classe (clasf 4,3%). Nelle femmine prevale il rapporto con gli amici
nella costruzione dellimmagine di s, mentre non altrettanto significativa la
relazione con i compagni di classe, da cui ottengono il minor numero di riscontri. La
situazione opposta nel gruppo dei maschi dove, invece, questo altro significativo
contribuisce come gli amici alla costruzione dellimmagine di s.
b) Osserviamo ora i profili medi di ciascun altro significativo e gli aggettivi pi
citati per ciascuna variabile.
-familiari (famm 6,6%; famf 10,7%)
Questo gruppo complessivamente ottiene il 17% del totale delle citazioni; ci sono
alcuni aggettivi che sono pi citati nellimmagine riflessa dai familiari rispetto al
resto del questionario, ben oltre il relativo profilo medio. Ad esempio, per i maschi,
ci sono aggettivi come: scansafatiche (80%), irrequieto (67%), deficiente (57%),
giusto, decente, delinquente e servizievole (50%), bugiardo (44%). Per le femmine:
sfacciato (71%), lento (67%), disubbidiente (55%), bizzarro, dispotico, distaccato,
frettoloso e pesante (50%), lagnoso (43%), autonomo (42%), pensieroso (40%).
-amici (amm 4,5%; amf 11,8%)
Questo gruppo complessivamente ottiene il 16% del totale delle citazioni; tra gli
aggettivi maggiormente utilizzati dai maschi, rispetto al profilo medio, troviamo:
cauto (100%), interessante (67%), violento (60%), spericolato, assillante, spaccone
e solo (50%). Per le femmine: invadente e moralista (100%), puntiglioso (60%),
fedele, coinvolgente e coerente (50%), scemo (44%), pignolo (38%).
-insegnanti (insm 4,5%; insf 6,1%)
Questo gruppo complessivamente ottiene l11% del totale delle citazioni; tra gli
aggettivi maggiormente utilizzati dai maschi, rispetto al profilo medio, troviamo:
102
audace e mediocre (100%), brillante (67%), brava persona (53%), disastro e
impegnativo (50%). Per le femmine: preparata (100%), taciturna (77%),
disattenta (75%), incostante (57%), intuitiva (50%), tenace (44%).
-compagni di classe (clasm 4,7%; clasf 4,3,%)
Questo gruppo complessivamente ottiene il 9% del totale delle citazioni; tra gli
aggettivi maggiormente utilizzati dai maschi, rispetto al profilo medio, troviamo:
pacato (100%), stressante (67%), burlone e fannullone (50%), fidato e gioviale
(40%). Per le femmine: anonimo e ruffiano (100%), autoironico (67%), tollerante,
distaccato, grintoso e inferiore (50%).
La tipologia di aggettivi che si evidenziano nei 4 gruppi molto simile per entrambi
i generi: tutti si riferiscono prevalentemente a caratteristiche che hanno una
connotazione negativa del modo di comportarsi con gli altri. Non sono molto
frequenti le caratteristiche positive, ma tra queste interessante notare che ci sono
spesso termini riferiti a qualit morali della persona (es.: giusto, moralista, fidato
tollerante). Ci sta a rappresentare il diverso spessore che pu assume la relazione
che si instaura con gli altri significativi, superando la dimensione sociale
(prevalente nel resto dellanalisi svolta) per arrivare a sperimentare qualit
differenti del S.
3. Commento ai risultati
103
a) Aspetti generali
Lanalisi condotta sugli aggettivi ha consentito di evidenziare delle linee di
tendenza tramite le quali gli adolescenti organizzano la propria immagine di s.
Tenendo conto degli altri significativi coinvolti nellanalisi, emerge una certa
separazione tra le caratteristiche comprese nelle immagini da questi riflesse.
Gli assi individuati (cfr fig. 2), infatti, propongono lidea che ciascuna immagine
riflessa contribuisca a delineare un solo aspetto dellimmagine complessiva che gli
adolescenti stanno costruendo di se stessi, nel senso che gli aggettivi riferiti dagli
altri qui considerati, possono essere ricondotti a qualit esprimibili solo in quei
contesti. Da un certo punto di vista un risultato che potremmo definire scontato
quello di ricevere, ad esempio, dei feedback legati al rendimento scolastico
prevalentemente da quelle figure con cui si condivide lesperienza scolastica
(insegnanti, compagni di classe), ma ci che colpisce di pi che non ci sia osmosi
tra queste qualit di s e altri contesti/relazioni a cui ladolescente partecipa. In
questo lanalisi ci mostra la non trasferibilit delle caratteristiche tra i differenti
attori e contesti coinvolti; ci che emerge ad esempio dalla relazione con i coetanei
non fa parte delle qualit riferite dalladolescente che parla di s nellimmagine
diretta.
Questo risultato pu essere considerato in linea con quanto teorizzato da Gordon
(1968) e Kuhn, McPartland (1954; cfr cap. 1 par. 2.2.) secondo cui le persone
tendono a descrivere se stesse designando prima le proprie appartenenze sociali e in
seguito le caratteristiche pi soggettive o personali. Nel presente lavoro, in
particolare, sembra emergere come lidentit di ruolo (Thoits, 1991, Stryker, 1987)
sia determinante nel definire limmagine di s degli adolescenti.
Possiamo considerare i rapporti che gli adolescenti hanno con gli altri significativi
come frutto di ruoli agiti durante le relazioni intraprese; per ciascun ruolo
corrispondono delle caratteristiche di s specifiche da cui poi deriveranno quelle
personali. Secondo il modello integrazionista (Deaux, 1993, Reid, Deaux, 1996) la
maggior parte delle strutture di conoscenza di cui il S composto formato da
combinazioni di attributi personali e identit sociali.
104
Ci che caratterizza dunque il processo di crescita dellindividuo, inteso in senso
generale, dunque quello di integrare queste due sfere: lambito individuale con le
molteplici identit sociali. Ci si rende conto come affrontare tale compito di
sviluppo possa essere talvolta delicato per ladolescente che non possiede tutti gli
strumenti necessari per effettuare tali passaggi di contesto, o meglio, non sempre ne
dispone in quanto li sta costruendo.
Adottando unottica pi educativa, il timore che talvolta, in quegli adolescenti
considerati pi a rischio, possa instaurarsi un meccanismo che rafforzi limmagine
riflessa dallaltro significativo come principale rispecchiamento di s, senza
considerare anche il contributo delle altre identit sociali agite. Come se ognuna
fosse vissuta in maniera a se stante dalle altre e per questo diventi sufficiente a se
stessa.
Questo quanto accade, ad esempio, nella fase di s normativo (normative
orientation) del modello elaborato da Berzonsky (1989, 1990) sugli stili di
elaborazione delle informazioni rilevanti circa il s, secondo cui il soggetto
interiorizza e si conforma alle prescrizioni e ai valori degli altri significativi.
Riprendendo, a questo proposito, il modello per la formazione dellidentit di
Crocetti, Rubini, Meeus (2008), diventa necessario sostenere ladolescente nelle fasi
di esplorazione in profondit e di riconsiderazione dellimpegno che meglio
consentono al giovane di considerarsi in contesti differenti, ipotizzando livelli di
impegno diversi in base alle caratteristiche mostrate nei vari ambiti in cui inserito.
105
Gli aggettivi citati in questa sezione del questionario sono pi numerosi che nel
resto delle sezioni, dunque sia i maschi che le femmine hanno mostrato interesse e
disponibilit a parlare di s.
La differenza che possibile notare rispetto alle citazioni effettuate dagli adolescenti
nel parlare di se stessi, che nei maschi necessario considerare lintero corpus di
aggettivi (A+B) per poter comporre unimmagine di s con elementi connotati sia
positivamente che negativamente. Lanalisi mostra una tendenza nei maschi a
parlare di s utilizzando, preferibilmente, termini che hanno una connotazione
positiva rispetto a quanto facciano le loro coetanee. Infatti, le femmine tra gli
aggettivi pi citati riferiti a se stesse includono anche quelli di tipo negativo.
Per entrambi i generi prevalente luso di termini che si riferiscono al contesto
socio-relazionale e dunque al rapporto che i giovani instaurano con gli altri; gli
adolescenti tendono a conoscere e definire se stessi soprattutto attraverso le loro
interazioni sociali (Damon, Hart, 1982, 1988).
-immagine riflessa
Le caratteristiche principali dellimmagine di s ottenute dal confronto con gli altri
significativi provengono, sia per i maschi che per le femmine, dalle interazioni con
interlocutori appartenenti al contesto sociale e poi da quello scolastico.
Confermando gli studi classici sulladolescenza in merito alle relazioni con i
familiari e il gruppo dei coetanei (tra gli altri: Palmonari, 2011; Zani, 2011), da
questa analisi emerge come il confronto con queste due entit sociali svolga un
ruolo positivo nel processo di crescita e costruzione dellimmagine di s dei giovani.
Rispetto al gruppo dei coetanei, nel campione coinvolto in questa analisi risulta, in
particolare, essere di maggiore contributo la relazione con gli amici rispetto a quella
con i compagni di classe.
In secondo piano si collocano gli altri significativi appartenenti al contesto
scolastico; i rapporti con gli insegnanti e con i compagni di classe contribuiscono in
misura inferiore alla costruzione dellimmagine di s, pur essendo questi
interlocutori importanti nel processo di crescita e sviluppo delladolescente. Dal
punto di vista educativo, questo lascia aperte molte occasioni di riflessione che
possano portare ad azioni di sostengo della qualit delle relazioni anche in ambito
106
scolastico. Le relazioni in classe infatti influenzano non solo gli aspetti cognitivi e di
apprendimento dello studente ma anche lo stato di benessere psicologico dello
stesso. Nel contesto scolastico troppo spesso la socialit viene relegata ad un ruolo
secondario per lasciar spazio al potenziamento delle competenze cognitive
sottovalutando linfluenza che essa svolge anche nei processi di apprendimento.
107
CAPITOLO 6. II STUDIO: LA RILEVAZIONE DEI VERBI COGNITIVI
Come gi accennato nel capitolo dedicato alla metodologia della ricerca, tenendo
conto del fatto che i due campioni coinvolti non sono omogenei tra di loro, di
seguito saranno commentati prima i risultati di ciascuno dei due gruppi di soggetti
considerati (i preadolescenti: 13/14 anni e gli adolescenti: 15/16 anni) e
successivamente lesito del confronto tra di loro.
108
Confrontando i dati presenti in tabella con il numero di forme verbali presenti nel
corpus della lingua italiana (Nicolini, 2000) possiamo osservare come, nel
complesso, quelle utilizzate dai preadolescenti rappresentano una minima parte dei
verbi disponibili (18%). Molti potrebbero essere i motivi di questo effetto, alcuni dei
quali direttamente connessi agli apprendimenti che avvengono nella scuola
secondaria di primo grado.
Adottando unottica di genere (cfr. tab. n. 2), osserviamo un uso simile delle
categorie di verbi ed espressioni cognitive utilizzate; nel senso che nei due
sottogruppi viene fatto maggior ricorso ai verbi riferiti a giudizi e valutazioni (M
29%, F 23%), seguiti da quelli riferiti a pensieri (M e F 15%) e a speranze (M 5%, F
6%). Meno utilizzati sono i verbi riferiti agli altri gruppi (intuizioni, ricordi,
fantasie, percezioni, illusioni e disillusioni).
MASCHI FEMMINE
n. forme n. % occ. sul n. forme n. % occ. sul
gruppo 13 - 14 anni
verbali occorrenze totale verbali occorrenze totale
utilizzate (m+f) utilizzate (m+f)
mondo delle percezioni
Percezioni 2 3 1% 3 8 1%
stati o processi di pensiero
Giudizi e valutazioni 22 163 29% 17 128 23%
Pensieri 23 84 15% 15 85 15%
Speranze 3 30 5% 4 34 6%
Intuizioni 1 2 0% 1 7 1%
Ricordi 2 3 1% 1 1 0%
Fantasie 3 6 1% 3 6 1%
illusioni e disillusioni 0 0 0% 0 0 0%
Tot. 56 291 52% 44 269 48%
Tab. n. 2 citazioni del campione dei preadolescenti confrontate per genere
109
disponibilit a parlare di se stessi rispetto alle loro coetanee, mostrando un accesso
pi differenziato alla vita interiore.
Laltra differenza riscontrabile tra i due generi che nei maschi maggiore luso di
verbi riferiti ai giudizi e valutazioni (M 29%, F 23%); per spiegare questo dato si
rimanda al paragrafo seguente in cui vengono condotte delle valutazioni pi di tipo
qualitativo.
110
sistema di orientamento e allequilibrio corporeo che consentono al soggetto di
porsi in relazione fisica con lambiente circostante.
femmine - 14 a maschi - 14 a
% su tot % su tot
tot. occ.: 8; occ. tot. occ.: 3; occ.
n. n.
% occ su gr. gruppo % occ su gr. gruppo
occorrenze occorrenze
percezioni: 73% percezioni percezioni: 27% percezioni
M+F M+F
vedere (si) 2 18% vedere (si) 2 18%
essere attento 2 18% essere attento 1 9%
111
certezza su di s, ma anche lammettere di non essere propriamente certo di quanto
sta affermando.
Un altro verbo tra i pi presenti ed utile da commentare in questa sede, sentire -si
(M e F 7%): attraverso questa espressione diretto il rimando alla dimensione
interiore dellindividuo, cio la persona esprime una valutazione sul proprio piano
personale (mi sento aperto di carattere, e di questo mi sento molto fiero).
femmine - 14 a maschi - 14 a
% su tot % su tot
Tot. occ.: 128 Tot. occ.: 163
n. occ. n. occ.
% occ su gr. giudizi e % occ su gr. giudizi e
occorrenze gruppo occorrenze gruppo
valutazioni: 44% valutazioni: 56%
giudizi M+F giudizi M+F
piacere (non) 61 21% piacere (non) 85 29%
credere (si) 23 8% credere (si) 20 7%
sentire (si) 19 7% sentire (si) 20 7%
preferire 6 2% preferire 5 2%
reputare 3 1% reputare 3 1%
ascoltare 2 1% ascoltare 2 1%
essere (in) scuro 2 1% essere (in) sicuro 2 1%
fare una scelta 2 1% fare una scelta 2 1%
scegliere 2 1% scegliere 1 0%
dare fiducia 1 0% dare fiducia 1 0%
riconoscere (si) 1 0% riconoscere (si) 1 0%
cogliere 1 0% sembrare 7 2%
decidere 1 0% affidarsi 4 1%
essere confuso 1 0% considerare 2 1%
essere preoccupato 1 0% ammettere 1 0%
notare 1 0% appurare 1 0%
valutare 1 0% attenersi 1 0%
dubitare 1 0%
essere convinto 1 0%
giudicare 1 0%
risolvere problemi 1 0%
sbagliare 1 0%
Tab. n. 4 occorrenze per i verbi riferiti alla regione dei giudizi e valutazioni
Questo verbo potrebbe essere considerato a cavallo tra la regione delle percezioni e
quella degli stati di pensiero, perch entrambe sono coinvolte nellelaborazione di
112
alcuni episodi della vita interiore; si ritiene, per, essere prevalente la dimensione
del giudizio nel rappresentare a livello verbale quanto accade a livello di pensiero.
Tra i verbi non condivisi dai due generi (seconda parte della tabella n. 4) notiamo
come sono i maschi ad utilizzare un maggior numero di forme verbali rispetto alle
coetanee femmine (M 11, F 6), sottolineando una pi ampia competenza linguistica
che consente loro di riferire unimmagine di s pi differenziata.
1.2.2.2. Pensieri
Questa categoria di verbi abbastanza utilizzata dai preadolescenti (cfr. tab. 1:
30%) senza differenze tra i maschi e le femmine (cfr. tab. 2: M e F 15%). Scendendo
pi nello specifico sulluso delle varie forme verbali in comune tra i due generi (cfr
tab. 5), quelle maggiormente utilizzati dai preadolescenti sono: pensare (M e F
22%), sapere (M 6%, F 8%), capire (M 3%, F 5%). La caratteristica di questo gruppo
di verbi che non sono dotati di una specifica connotazione di valore, positiva o
negativa, in quanto il contenuto mentale oggetto del pensiero ne privo.
Rispetto al verbo pensare, opportuno tenere conto che lalto numero di citazioni
riferite al mondo dei pensieri possa essere stato un effetto indotto dalla consegna
che, recitando Parla di te: come pensi di essere?, potrebbe aver spinto i soggetti ad
attivare per lappunto un processo di pensiero. Tenendo conto dei possibili
influenzamenti dovuti alla formulazione della domanda del questionario, si deciso
pertanto di ponderare i conteggi non considerando le citazioni di questo verbo
quando comparivano come prima frase del testo prodotto.
Per questa indagine importante soffermarsi sul verbo sapere che fonisce un
rimando diretto a cosa la persona consapevole di conoscere (o non conoscere) di
se stessa. Nelle autopresentazioni, riferito generalmente ad aspetti della
personalit o a delle scelte/decisioni da compiere; comunque viene utilizzato per
descrivere se stessi in maniera molto personale (certe volte non so darmi delle
risposte, non so se sono simpatico o antipatico).
Laltro verbo pi citato dal campione capire; questo termine pu essere
considerato come appartenente a quella categoria di espressioni costitutive di
mondo definita come regione delle comprensioni (Nicolini, 2000) che
113
concettualmente rimanda al passaggio da uno stato di non conoscenza o confusione
verso un certo contenuto, ad uno di chiarezza e/o comprensione dello stesso.
Allinterno di questa regione possiamo considerare anche altri verbi citati dal
campione: comprendere (solo M 1%), imparare (M 1%, F 2%), conoscere (M e F
1%). Questultima forma verbale utilizzata dal campione in forma riflessiva
(conoscersi) e tale citazione importante in quanto rimanda ad una conoscenza
specifica di se stessi e delle qualit che aiutano una persona a definirsi.
femmine - 14 a maschi - 14 a
% su tot % su tot
Tot. occ.: 85 Tot. occ.: 84
n. occ. gruppo n. occ. gruppo
% occ su gr. giudizi e % occ su gr. giudizi e
occorrenze pensieri occorrenze pensieri
valutazioni: 50% valutazioni: 50%
M+F M+F
1.2.2.3. Speranze
Questa categoria di verbi la terza pi citata dai preadolescenti (cfr. tab. 1: 11%),
con una prevalenza delle femmine sui maschi (cfr. tab. 2: M 5% e F 6%). Nel
complesso non sono molte le forme verbali utilizzate appartenenti alla regione delle
speranze (cfr. tab. n. 6): sono due quelle comuni ai due generi e tre quelle differenti.
Rispetto allasse temporale, questi verbi si riferiscono alla dimensione presente o a
quella futura (volere, confidare in qualcuno, sperare, prefiggersi, desiderare); in
particolare il verbo volere, che quello pi citato sia dai maschi che dalle femmine,
(M 38%, F 48%) introduce anche un aspetto di intenzionalit nel fare od ottenere
qualcosa.
femmine - 14 a maschi - 14 a
% su tot occ % su tot occ
Tot. occ.: 34 Tot. occ.: 30
n. gruppo n. gruppo
% occ su gr. % occ su gr.
occorrenze speranze occorrenze speranze
speranze: 53% speranze: 47%
M+F M+F
volere 31 48% volere 24 38%
sperare 1 2% sperare 5 8%
La sua accezione linguistica , infatti: tendere con decisione, o anche soltanto con il
desiderio, a fare o conseguire qualche cosa, o essere risoluto (e comandare o
disporre) che altri la facciano; (altro sign.) desiderare vivamente, (altro sign.)
115
richiedere, pretendere, cercare di ottenere qualche cosa da una persona16. Questo
ci porta a riflettere su unidea di intenzionalit mostrata dai preadolescenti rispetto
al periodo di crescita e sviluppo che stanno affrontando, notoriamente identificato
come un periodo di cambiamento e confusione; manifestando anche la speranza,
almeno i maschi (M8%, F 2%), che il futuro possa essere positivo.
femmine - 14 a maschi - 14 a
% su tot % su tot
forme n. forme n.
occ. gruppo occ. gruppo
verbali occorrenze verbali occorrenze
M+F M+F
intuizioni scoprire 7 78% intuizioni scoprire 2 22%
16
Vocabolario della lingua italiana Treccani, on line: www.treccani.it
116
sono in contatto con dimensioni interiori di se stessi. Il suo significato , infatti,
quello di: riuscire a vedere, a distinguere ci che prima per qualche motivo non si
vedeva o che comunque si presenta alla vista come unapparizione nuova17. La
differenza tra i due generi nelluso di questo verbo, sembrerebbe indicare una sorta
di anticipazione delle femmine nellesplorazione di se stesse pi di quanto non
facciano i maschi. Non si intende in questa sede generalizzare questo dato, anche
perch basato su un basso riscontro numerico, possiamo per tenere conto della
tendenza mostrata da questo gruppo.
Nel gruppo dei verbi riferiti alla regione delle fantasie (cfr. tab. 7) osserviamo una
totale uguaglianza tra i maschi e le femmine sia rispetto al numero di citazioni nel
testo (M e F 50%) sia rispetto alluso delle forme verbali: sognare, creare,
inventare. Anche i verbi appartenenti a questa regione di pensiero si riferiscono
allasse temporale futuro in quanto riferiscono il contenuto della proposizione
costitutiva di mondo in una dimensione progettuale.
I verbi riferiti alla regione dei ricordi sono quelli meno citati dal gruppo dei
preadolescenti, allinterno del gruppo (cfr tab. n. 7) sono i maschi ad utilizzarli di
pi. Questo dato ci sostiene nel pensare che, in questa fascia det, i giovani possano
essere pi legati a quanto stanno vivendo nel periodo attuale interpretando il
passato e/o quanto sta accadendo loro oggi in funzione di ci che sono o ci che
fanno. Anche per questo si notato in precedenza un forte ricorso a verbi
appartenenti alla regione dei verbi di giudizio e valutazione.
17
Vocabolario della lingua italiana Treccani, on line: www.treccani.it
117
delle speranze (16%). Nelle altre categorie di gruppi verbali -le intuizioni, i ricordi,
le percezioni e le fantasie- osserviamo un ricorso abbastanza basso se confrontato
con i precedenti; del tutto assente il rimando al gruppo delle illusioni e
disillusioni.
Confrontando i dati riferiti alle forme verbali utilizzate dal campione con il corpus
di verbi della lingua italiana (Nicolini, 2000) possiamo notare come, nel complesso,
il numero di verbi utilizzati dagli adolescenti rappresenti una minima parte dei
verbi disponibili (10%). Come accennato in precedenza molte potrebbero essere le
ragioni di questo dato, ma, non essendo questa la sede per un adeguato
approfondimento, ci che interessa rilevare la tendenza mostrata da questo
gruppo di giovani ad utilizzare uno scarso numero di verbi per parlare di s.
Osservando i dati in unottica di genere (cfr. tab. n. 9) si rileva un uso simile delle
categorie di verbi ed espressioni cognitive utilizzate; nel senso che in entrambi i
sottogruppi viene fatto maggior ricorso ai verbi riferiti a giudizi e valutazioni (M
24%, F 35%), seguiti da quelli riferiti a pensieri (M 9%, F 13%) e a speranze (M 6%,
F 10%). Meno utilizzati sono i verbi riferiti agli altri gruppi (intuizioni, ricordi,
fantasie, percezioni, illusioni e disillusioni).
118
MASCHI FEMMINE
119
occorrenze nel testo analizzato sono le femmine che fanno pi ricorso a questa
categoria di verbi rispetto ai loro coetanei maschi (cfr. tab. 9: M 0%, F 1%).
Delle totali 3 forme verbali citate (cfr tab. n. 10), una sola condivisa tra i due
generi (essere attento) mentre le altre due sono utilizzate dal solo campione delle
femmine (vedere -si, accorgere -si).
femmine - 16 a maschi - 16 a
% su tot % su tot
tot. occ.: 9; occ. tot. occ.: 1; occ.
n. n.
% occ su gr. gruppo % occ su gr. gruppo
occorrenze occorrenze
percezioni: 90% percezioni percezioni: 10% percezioni
M+F M+F
essere attento 5 50% essere attento 1 10%
120
femmine - 16 a maschi - 16 a
2.2.2.2. Pensieri
Questa categoria di verbi spesso utilizzata abbastanza dagli adolescenti (cfr. tab.
8: 23%) con una prevalenza da parte delle femmine (cfr. tab. 9: M 9%, F 13%).
Guardando luso delle varie forme verbali che sono in comune tra i due generi (cfr
tab. n. 12), possiamo notare che il verbo pi citato da entrambi i sottogruppi
pensare (M 34%, F35%); le altre espressioni hanno percentuali di frequenza molto
pi ridotte se paragonate alla prima.
Rispetto al verbo pensare -come si gi accennato con laltro gruppo di soggetti- si
tenuto conto dei possibili influenzamenti dovuti alla formulazione della domanda
del questionario e sono stati ponderati i conteggi non considerando le citazioni di
questo verbo quando comparivano come prima frase del testo prodotto.
Tra i verbi pi citati, almeno nel gruppo delle femmine, troviamo: capire (F 5%, M
1%), essere consapevole (solo F 4%) e sapere (solo F 4%); tutti questi verbi
rientrano nella regione delle comprensioni, cos come stata descritta per laltro
campione, in quanto essi rimandano al passaggio da uno stato di non conoscenza o
121
confusione verso un certo contenuto, ad uno di chiarezza e/o comprensione dello
stesso.
femmine - 16 a maschi - 16 a
% su tot % su tot
Tot. occ.: 88 Tot. occ.: 62
n. occ. gruppo n. occ. gruppo
% occ su gr. giudizi e % occ su gr. giudizi e
occorrenze pensieri occorrenze pensieri
valutazioni: 59% valutazioni: 41%
M+F M+F
Osservando i verbi non condivisi dai due generi, anche in questo caso, come nel
precedente gruppo di verbi, sono le femmine a mostrare un vocabolario pi ampio
di forme verbali utilizzate per parlare di se stessi (M 1, F 6).
2.2.2.3. Speranze
Questa categoria di verbi , nellordine, la terza pi citata dai preadolescenti (cfr.
tab. 8: 16%), con una prevalenza delle femmine sui maschi (cfr. tab. 9: M 6% e F
10%). Nel complesso non sono molte le forme verbali utilizzate appartenenti alla
regione delle speranze (cfr. tab. n. 13): sono due quelle comuni ai due generi e due
quelle differenti citate solo dalle femmine.
Tutti i verbi citati si riferiscono alla dimensione presente o a quella futura (volere,
sperare, sognare, pensare al futuro); in particolare il verbo volere, che quello pi
122
citato sia dai maschi che dalle femmine (M 32%, F 51%) introduce anche un aspetto
di intenzionalit nel fare o ottenere qualcosa.
femmine - 16 a maschi - 16 a
% su tot % su tot
Tot. occ.: 66 occ. Tot. occ.: 42 occ.
n. n.
% occ su gr. gruppo % occ su gr. gruppo
occorrenze occorrenze
speranze: 61% speranze speranze: 39% speranze
M+F M+F
volere 55 51% volere 35 32%
sperare 9 8% sperare 7 6%
sognare 1 1%
pensare al futuro 1 1%
Tab. n. 13 occorrenze per i verbi riferiti alla regione delle speranze
femmine - 16 a maschi 16 a
% su tot % su tot
forme n. occ. n. occ.
forme verbali
verbali occorrenze gruppo occorrenze gruppo
M+F M+F
intuizioni scoprire 3 75% intuizioni cogliere al volo 1 25%
MASCHI 14a (media MASCHI 16a (media FEMMINE 14a (media FEMMINE 16a (media
citazioni 2,6) citazioni 1,22) citazioni 2,69) citazioni 1,65)
gruppi di verbi n. % occ. n. % occ. n. % occ. n. % occ.
occorrenze ponderata occorrenze ponderata occorrenze ponderata occorrenze ponderata
nel testo nel testo nel testo nel testo
Questo non significa che i 16enni non facciano tali considerazioni, ma come si
accennato pocanzi, sono concentrati su altri aspetti, si esprimono facendo
valutazioni e ragionamenti su vari aspetti di s.
Confrontando il totale delle citazioni secondo il genere, riscontriamo che mentre nel
gruppo dei 14enni sono i maschi a citare maggiormente i verbi cognitivi, nel gruppo
dei 16enni sono le femmine ad avere percentuali di citazione pi alte. Un
andamento simile gi stato riscontrato in una precedente analisi (Nicolini,
Cherubini, 2011); ci pu dipendere da moltissimi fattori, come: un minore livello
di differenziazione del S da parte dei maschi, o un diverso livello di consapevolezza
di s tra maschi e femmine o, infine, una competenza linguistica maggiore da parte
delle femmine.
Il presente lavoro non ci consente di poter fare considerazioni per andare a
spiegare nel merito delle differenze riscontrate; il dato che per emerge e che si
ritiene importante da sottolineare che in entrambi i gruppi e per entrambe le fasce
det vi un alto ricorso ad espressioni che indicano la riflessione verso se stessi.
126
3.2. Lanalisi qualitativa
Come gi ampiamente accennato nelle osservazioni fin qui condotte, sono tre i
principali gruppo di verbi cognitivi ad essere utilizzati dallintero campione
considerato; si ritiene, quindi, utile dedicare un approfondimento solo alle forme
verbali utilizzate nei tre gruppi di verbi pi citati: giudizi e valutazioni, pensieri e
speranze.
3.2.2. Pensieri
I processi di pensiero sono quei processi che permettono di valutare la realt e di
formulare giudizi e/o opinioni attraverso processi di associazione, correlazione,
integrazione, astrazione e simbolizzazione delle informazioni provenienti
dallambiente esterno e da quello interno. Si tratta quindi di unattivit psichica
mediante la quale la persona acquista coscienza di s e della realt che egli
considera come esterna a s.
Ci premesso, il verbo pi citato dai due gruppi di soggetti considerati (cfr. tab. nn.
5, 12) pensare, seguito da sapere e capire (anche se questi ultimi due sono meno
utilizzati nel gruppo degli adolescenti).
Laspetto su cui si vuole puntare lattenzione riguarda la presenza diffusa di quei
verbi che rimandano ad una idea di elaborazione di contenuti da parte del
preadolescente e delladolescente; troviamo molte forme verbali quali (cfr. tab. nn.
5, 12): riorganizzare le idee, mantenere le idee, saper ragionare, riflettere, essere
consapevole, imparare, rendersi conto, accettare unidea, abbandonare unidea,
interessarsi, progettare.
Queste espressioni rimandano ai processi di approfondimento che il giovane fa
nellelaborare quanto gli sta accadendo in termini di crescita e adattamento,
rimandando talvolta anche a contenuti che vengono fatti propri a discapito di altri,
come accade per: abbandonare unidea, cambiare idea, imparare.
128
Questi dati potrebbero essere letti come in linea rispetto a quanto proposto dal
modello tridimensionale per lo studio dellidentit (Crocetti, Rubini, Meeus, 2008)
secondo cui il processo di riconsiderazione dellimpegno, legato agli sforzi di
cambiare gli impegni presi in quanto non pi soddisfacenti, fondamentale nel
percorso di formazione dellidentit.
3.2.3. Speranze
I verbi e le espressioni rientranti in questo raggruppamento rimandano ad una
dimensione temporale futura, proiettando il soggetto in una serie di
avvenimenti/situazioni che desidera o che spera gli accadano. In questo senso,
generalmente tali verbi hanno una connotazione di tipo positivo dal momento che
di solito si spera qualcosa che ritenuto buono per s.
Come gi anticipato dai commenti relativi ai due gruppi di soggetti, non sono molte
le forme verbali utilizzate appartenenti alla regione delle speranze: quelle pi
utilizzate sono volere e sperare.
Questi verbi (cfr. tab. nn. 6, 13) rimandano ad unidea di descrivere se stessi rispetto
a ci che gli adolescenti e preadolescenti sperano o vogliono, manifestando dunque
una proiezione verso il futuro; sono le femmine di entrambi i gruppi a mostrare
questa tendenza pi dei loro compagni maschi.
significativo che questa tendenza sia riscontrata sia nel gruppo dei 14enni che in
quello dei 16enni, proprio a dimostrare lo stesso desiderio di proiettarsi in avanti e
di iniziare a programmare il proprio futuro. la speranza per il futuro che apre le
porte ai desideri e alla realizzazione di s; la capacit di sperare contribuisce a porre
le basi, durante ladolescenza, per una definizione di se stessi che superi i momenti
di incertezza e confusione necessari al percorso di costruzione dellidentit.
129
Quello che emerge dai dati raccolti (cfr. tab. nn. 1, 8) che sia i preadolescenti che
gli adolescenti fanno ricorso soprattutto al pensiero e al giudizio nel compito di
sviluppo che consiste nella costruzione della propria identit. Sono emerse delle
differenze legate al genere (cfr. tab. nn. 2, 9): fanno maggiore riferimento agli
indicatori di pensiero, giudizio i preadolescenti maschi mentre, al contrario, nel
gruppo degli adolescenti, sono le femmine ad mostrare frequenze pi alte.
Secondo il modello degli stati dellidentit di Marcia (1993), lesplorazione il
processo alla base della costruzione dellidentit per ladolescente; possiamo
ipotizzare che lutilizzo di un alto numero di verbi appartenenti allarea dei giudizi e
dei pensieri sia in linea con questo modello.
Unaltra categoria di verbi cognitivi, citata dallintero campione (cfr. tab. nn. 1, 8),
quella riferita alla regione delle speranze, sono pi le femmine di entrambe le
fasce det a fare uso di questa tipologia di verbo (cfr. tab. nn. 2, 9). Come gi
accennato pi sopra, luso di tali espressioni nelle autopresentazioni strettamente
collegato ad una dimensione temporale futura in cui i giovani tendono a proiettarsi.
La presenza di questi verbi rimanda a quanto sostenuto da Erikson (1968, 1982)
nella sua teoria sul processo di acquisizione dellidentit, in cui focalizza lattenzione
sul senso di integrazione che il soggetto dovrebbe sperimentare verso se stesso al
fine di superare lo specifico compito di sviluppo e acquisire lidentit (cfr. cap. 2,
par. 2.1). E possibile pensare che lutilizzo di questi verbi esprima, nei
preadolescenti e adolescenti, la base di partenza per poter arrivare ad una
consapevolezza di s che si esprime anche nel dare continuit allessere se stessi nel
tempo.
130
CAPITOLO 7. III STUDIO: LA RILEVAZIONE DEGLI INDICATORI DEL
SE
Questo studio intende esplorare quali tra gli indicatori del S (Bruner, 1995) sono
prevalentemente utilizzati dagli adolescenti per descrivere se stessi, con la finalit di
tentare di comprendere come gli adolescenti tra i 13 e 17 anni approcciano il
compito di sviluppo fase-specifico che consiste proprio nella costruzione
dellidentit (Erikson, 1968; Marcia, 1966; Bosma & Kunnen, 2001).
Saranno prima di tutto presentati i commenti per ciascuno dei due gruppi
considerati (i preadolescenti: 13/14 anni e gli adolescenti: 17/18 anni) e
successivamente lesito del confronto tra di loro.
132
tendenza dei preadolescenti per la sperimentazione di s e delle proprie possibilit,
nellattesa di individuare quelle caratteristiche pi significative del proprio S utili a
differenziarsi dai coetanei.
Tra gli altri indicatori pi utilizzati osserviamo, sia per quelli riferiti alla capacit di
agire (F 6%, M 8%) che quelli riferiti alle risorse (F 6%, M 7%), un maggiore
utilizzo da parte dei maschi che delle femmine. Il riferimento alla capacit di agire
indicativo di un modo di descriversi legato allesteriorit e alle cose fatte che
connotano il giovane rispetto agli altri, tipico di una fase di crescita legata alle
esperienze concrete che condurr ad una fase evolutiva di maggiore consapevolezza
di s (Nicolini, Bomprezzi, Cherubini, 2009). In effetti nel gruppo dei maschi hanno
un basso riscontro tutti quegli indicatori del s che potremmo riferire ad una
dimensione pi interiore, come: la coerenza, la riflessivit e la valutazione per luso
dei quali fondamentale la consapevolezza di s e delle proprie capacit, poco
sviluppata negli adolescenti di questa et (Confalonieri, 2000).
Notiamo inoltre un uso discreto dellindicatore impegno (M 4%, F 6%), questo
conferma che entrambi i gruppi, ma pi le femmine, descrivono se stessi in termini
di sperimentazione e scoperta delle proprie potenzialit (M: da grande mi
piacerebbe fare un lavoro bello che si basi su conoscenze matematiche; F: vorrei
migliorare per cercare di essere meno lunatica) come a voler individuare strategie
e risorse adatte per attuare progetti futuri.
Un altro indicatore del S su cui porre lattenzione quello del riferimento sociale
che troviamo pi presente nelle femmine (M 4%, F 8%); sta ad indicare una
interdipendenza e unattenzione verso laltro, manifestando - attraverso le citazioni
degli altri nelle loro descrizioni - limportanza dellinterazione con altri significativi
(Nicolini, Cherubini in c.d.s.) per lo sviluppo del S.
Una maggior numero di informazioni possono essere ricavate dal confronto sul
genere nelluso degli indicatori (tab. n. 4); considerando che il campione degli
adolescenti non omogeneo nella sua composizione, i dati presentati sono stati
ponderati al fine di poter effettuare delle valutazioni.
135
Un aspetto simile tra i due sottogruppi di questo campione che non ci sono
citazioni per gli indicatori riferiti alla posizione, questo significa che gli adolescenti
non fanno riferimento ad elementi legati alla collocazione sociale nel parlare di s
ma preferiscono ricorrere a caratteristiche legate alla personalit o alle risorse
personali.
25%
qualit
20%
43% 54% capacit di agire
risorse
15%
riferimento sociale
13% impegno
10% 13% 12%
12% valutazione
10% 9%
riflessivit
5% 7%
6% 5% 5% posizione
3%
2%2% 3% coerenza
1% 0%
0%
13-14 anni 17-18 anni
3.2.1. I maschi
Osservando le analogie tra i due gruppi (fig. n. 2), spicca il riferimento per
entrambi allindicatore delle qualit, molto pi distanti sono le citazioni per gli altri
137
indicatori di S. Possiamo, inoltre, notare come sia simile il ricorso allindicatore
capacit di agire (pread. 31%, ad. 24%), allimpegno (pread. 17%, ad. 11%) e al
riferimento sociale (pread. 17%, ad. 14%).
90%
87%
80%
70% qualit
70%
capacit di agire
60%
risorse
50% impegno
riferimento sociale
40%
posizione
30%
31% riflessivit
27% valutazione
20% 24%
17% coerenza
10% 17% 14% 14%
11%
6% 6% 6% 0% 9% 0% 6% 6%
0%
13-14 anni 17-18 anni
La differenza che emerge tra queste due fasce det rappresentata da un maggiore
ricorso -per gli adolescenti- alla valutazione delle caratteristiche della persona
(valutazione pread. 7%, ad. 14%, coerenza pread. 0%, ad. 6%); di contro -i
preadolescenti- riferiscono elementi dellambiente esterno o le loro capacit
individuali (posizione pread. 6%, ad. 0%, risorse pread. 27%, ad. 9%).
Gli indicatori riferiti alla valutazione (es. i miei difetti mi piacciono perch mi
distinguono dalla massa, non sono in grado di dire se sono io a sbagliare o tutti gli
altri) indicano la riflessione del giovane su aspetti del s privato non solo per
comprendere di pi se stesso ma per mettersi a confronto con il mondo esterno.
Quelli riferiti alla coerenza (es. col tempo ho imparato a valutare tutte le possibili
soluzioni e scegliere la migliore; so ammettere gli errori e so migliorarmi)
rimandano allacquisizione da parte delladolescente di una maggiore capacit di
riflettere su se stesso e analizzare, anche in maniera critica, le situazioni e/o le
interazioni.
138
Questi dati sembrano in linea con quanto teorizzato da Erikson (1968, 1982) sul
processo di formazione dellidentit, secondo cui la tendenza di sviluppo quella
che va verso lacquisizione del sentimento di identit: per avere un concetto di s
stabile, il giovane deve sperimentare e superare dei cambiamenti. Sembrano
avvicinarsi a questo concetto sia i preadolescenti in quanto grazie allinterazione
con gli altri possono conoscere differenti parti di s (posizione, risorse, riferimento
sociale), ma anche gli adolescenti che invece sono in una fase di autovalutazione
delle caratteristiche di s (coerenza, valutazione, riflessivit).
3.2.2. Le femmine
Come per il resto delle osservazioni effettuate, anche nel campione delle femmine
lindicatore delle qualit quello maggiormente utilizzato, non ce ne sono altri con
frequenze di citazioni cos alte. Le femmine, sia preadolescenti che adolescenti,
preferiscono parlare di s in termini di segnali del sentimento di vita segnali di
soggettivit o di identit (Bruner, 1997, pp. 145-161).
200%
180%
160% 175%
qualit
140% capacit di agire
risorse
120%
125% riferimento sociale
100%
impegno
80% valutazione
60% riflessivit
posizione
40%
38% coerenza
20% 31% 28%
27% 27% 23%
9% 5% 2% 5% 18% 5% 9% 18%
0% 0% 0%
13-14 anni 17-18 anni
139
Tra gli indicatori citati in maniera simile in entrambi i gruppi troviamo la capacit
di agire (pread. 27%, ad. 23%) e il riferimento sociale (pread. 38%, ad. 28%); sono,
invece, molteplici le differenze: in particolare, nelle adolescenti pi alto il
riferimento agli indicatori di coerenza (ad. 18%, pread. 5%) mentre nelle
preadolescenti maggiore quello dellimpegno (pread. 27%, ad. 5%) e le risorse
(pread. 31%, ad. 18%).
140
Nel gruppo dei 17enni viene fatto pi ricorso a quegli indicatori che rispecchiano
le evoluzioni del periodo adolescenziale e contemporaneamente aiutano i giovani a
raccontare il loro s in costruzione e in via di definizione, attraverso lo sperimentare
e linterrogarsi una collocazione pi matura e adulta (Palmonari, 2001).
Grazie allacquisizione del pensiero formale ladolescente in grado di focalizzarsi
maggiormente sulle caratteristiche interiori e/o psicologiche; ci in accordo con
quanto indicato dal modello di S. Harter (1983, 1994) sul cambiamento del concetto
di s in adolescenza basato sulle fasi dello sviluppo cognitivo evidenziate da Piaget
(1947). possibile ritenere, dunque, che le espressioni riferite allindicatore della
valutazione, della coerenza o della riflessivit possano essere assimilate ai processi
di impegno ed esplorazione in profondit. Tale attenzione rivolta verso se stessi,
finalizzata alla ricerca di una maggiore coerenza in s, trova riscontro nei
presupposti del modello degli stati dellidentit di Marcia (1993) in cui gli indicatori
esplorazione e impegno sono considerati alla base del processo di costruzione
dellidentit.
141
CAPITOLO 8. RIFLESSIONI CONCLUSIVE
144
APPENDICE
145
SEZIONE A
LISTA VERBI COGNITIVI (CORPUS LINGUA ITALIANA)
156
aprire gli occhi
appurare
arguire
arrivare alla conclusione che..., al nodo di una questione
ascoltare
assegnare un valore
assicurarsi
assimilare
assodare
assumere informazioni
astrarre
attenersi
attribuire riconoscimento, lode, biasimo
avere la certezza
calcolare
cambiare d'opinione
capacitarsi
chiedersi
collegare
commisurare
comparare
concludere
conformarsi
confrontare
congetturare
connettere
considerare
constatare
contrapporre
controllare
convincersi
credere
dare credito, fiducia
decidere
decifrare
decodificare
dedurre
demolire
desumere
differenziare
discernere
disconoscere
discriminare
disprezzare
distinguere
domandarsi
dubitare
entrare in contatto con una fede, in sospetto
equiparare
esaminare
157
escludere
esplorare
essere certo, confuso, convinto, dell'avviso, dell'idea, dell'opinione, dubbioso, incerto,
noncurante, obiettivo, dell'opinione, perplesso, persuaso, radicato nell'idea, sicuro,
sospettoso, timoroso
evincere
fare un confronto, un ragionamento, una scelta
farsi una ragione
fidarsi
fondare
fraintendere
generalizzare
giudicare
giungere alla conclusione
identificare
identificarsi
immaginare
immedesimarsi
individuare
inferire
insospettirsi
interpretare
interrogarsi
misconoscere
misurare
mettere a confronto
mitizzare
negare
notare
nutrire certezze, dubbi, sospetti
occorrere
ondeggiare da una soluzione all'altra
operare una scelta
opinare
optare
oscillare
paragonare
parere
passare da una decisione all'altra, da una scelta all'altra
persuadersi
ponderare
preferire
prendere in considerazione, in esame
preoccuparsi
presumere
provare ansia, meraviglia
qualificare
quotare
rassicurarsi
ravvisare
158
reputare
riconoscere
riscontrare
risolvere
saggiare
scandagliare
scegliere
scrutare
selezionare
sembrare
sentirsi in ansia, in dubbio, preoccupato
sincerarsi
smitizzare
sopravvalutare
sostenere una causa, un'idea, un progetto
sottovalutare
sottoporre a esame, al vaglio della ragione, a valutazione
sospettare
stimare
svalutare
supporre
tentennare
titubare
vagliare
valutare
verificare
trovare
161
SEZIONE B
QUESTIONARIO DI AUTOPRESENTAZIONE
ISTITUTO:
CLASSE:
162
2) A tuo parere cosa pensano di te i tuoi famigliari?
163
5) A tuo parere cosa pensano di te i tuoi amici?
164
8) A tuo parere cosa pensano di te i tuoi insegnanti?
165
11) A tuo parere cosa pensano di te i tuoi compagni di classe?
166
SEZIONE C
ANALISI DELLE CORRISPONDENZE
GRUPPO A dirm dirf famm famf amm amf insm insf clasm clasf tot
simpatica 357 349 31 61 362 385 24 18 240 365 2192
particolarit fisiche 218 229 10 30 23 37 5 0 19 20 591
socievole 179 186 13 19 42 47 0 10 38 37 571
timida 120 229 11 25 8 51 8 28 9 42 531
intelligente 61 45 58 85 16 30 72 71 15 18 471
non lo so 2 0 39 40 53 22 83 76 79 66 460
allegra 70 149 7 27 24 70 2 5 11 41 406
solare 27 163 7 24 3 59 0 6 5 34 328
brava ragazza 13 17 129 61 33 0 35 6 12 6 312
responsabile 21 56 53 104 7 6 9 35 0 6 297
affidabile 8 18 50 101 33 46 1 8 16 10 291
sincera 33 83 15 29 16 71 3 8 4 26 288
chiacchierona 15 28 4 12 3 20 66 104 13 13 278
divertente 31 50 3 6 51 64 0 0 39 34 278
testarda 29 122 19 43 10 44 1 0 2 8 278
altruista 62 96 8 10 19 42 0 4 10 25 276
gentile 71 57 19 29 22 42 4 6 6 19 275
brava 22 1 70 42 7 15 31 52 9 18 267
disponibile 29 53 5 7 33 48 0 10 15 38 238
generosa 63 49 6 8 40 31 3 1 19 17 237
educata 31 24 35 43 3 5 22 65 1 5 234
vivace 58 35 25 12 13 21 31 18 7 12 232
permalosa 36 103 2 18 4 26 0 1 0 12 202
tranquilla 67 44 15 27 2 4 13 15 4 11 202
estroversa 58 81 3 3 11 20 0 3 6 16 201
amichevole 57 62 3 3 11 31 1 1 6 14 189
matta 8 24 4 6 22 62 0 1 7 45 179
dolce 15 62 1 24 2 47 0 0 1 19 171
normale 74 61 11 5 3 1 1 2 5 0 163
scherzosa 47 33 5 4 19 29 0 1 10 9 157
sensibile 27 86 4 1 1 16 0 1 0 10 146
seria 26 24 10 20 6 6 8 16 5 2 123
lunatica 10 68 0 9 3 19 0 0 0 11 120
aperta 50 43 0 4 3 8 0 3 0 7 118
pigra 21 26 17 33 3 3 3 5 0 2 113
matura 6 34 8 33 0 6 3 18 0 2 110
semplice 16 60 1 9 1 10 0 3 1 8 109
svogliata 13 4 22 30 1 5 15 8 8 3 109
167
buona 16 26 8 23 6 14 2 4 0 7 106
calma 30 17 5 12 1 4 7 16 4 3 99
stupida 14 9 7 5 8 5 4 0 25 5 82
secchione 1 1 0 2 7 9 1 4 25 27 77
studiosa 1 1 7 4 3 3 17 28 3 7 74
antipatica 7 8 0 2 6 11 0 1 13 22 70
insicura 6 35 1 6 1 9 0 8 0 4 70
disordinata 4 18 7 33 1 1 2 0 0 0 66
spontanea 13 23 1 6 7 6 1 1 0 6 64
chiusa 12 20 2 10 1 4 2 3 1 7 62
impulsiva 17 29 0 7 1 5 0 0 1 2 62
bravo a scuola 1 0 3 0 1 0 20 27 9 0 61
egoista 16 22 2 13 2 4 0 0 2 0 61
rompiscatole 6 0 3 2 8 5 10 2 14 9 59
rispettosa 12 8 6 9 1 1 7 12 1 1 58
strana 7 7 4 5 9 15 1 3 1 6 58
confusionario 3 2 0 1 1 0 26 5 14 4 56
felice 18 25 1 5 1 3 0 0 2 0 55
riservata 5 19 1 2 1 7 0 6 2 12 55
silenziosa 4 8 1 1 3 3 1 12 10 11 54
introversa 13 22 1 5 1 3 0 4 2 0 51
sorridente 3 16 1 3 7 12 0 2 3 4 51
spiritosa 11 9 0 4 6 5 2 1 11 2 51
sicuro di s 13 18 3 4 1 5 0 3 0 2 49
buon amico 0 0 0 0 24 0 0 0 20 3 47
nervosa 11 22 2 5 1 3 0 0 1 2 47
gelosa 8 29 1 2 0 4 0 0 0 2 46
onesto 11 10 5 7 7 4 1 0 0 0 45
stronza 4 4 1 1 7 14 2 0 8 3 44
leale 6 11 1 3 8 10 0 0 1 3 43
cattiva 8 15 3 5 0 6 0 0 1 3 41
riflessiva 9 20 0 5 1 2 0 1 0 3 41
infantile 2 5 3 15 2 5 4 0 3 0 39
aggressiva 10 17 2 4 0 2 0 0 1 2 38
attenta 2 3 1 2 0 1 12 15 0 2 38
curiosa 12 18 1 1 0 2 0 1 0 2 37
ottimista 16 16 1 0 0 3 0 0 1 0 37
agitata 4 8 3 5 0 0 4 2 8 2 36
determinata 2 18 0 5 2 4 0 3 0 2 36
diligente 0 3 1 6 0 2 5 18 1 0 36
affettuoso 4 12 5 4 1 8 0 0 0 1 35
fastidioso 6 3 3 3 3 1 3 2 10 1 35
maleducata 2 4 6 8 1 1 8 5 0 0 35
noiosa 3 1 1 3 3 14 1 0 2 7 35
168
orgogliosa 5 25 0 2 0 3 0 0 0 0 35
attiva 11 10 1 5 2 3 1 1 0 0 34
comprensiva 8 14 0 3 1 5 0 1 1 1 34
sfaticato 2 4 10 3 0 0 6 5 1 2 33
acido 1 13 0 6 0 6 0 0 0 5 31
casinista 0 0 3 5 1 2 14 2 2 2 31
distratta 4 2 1 6 0 1 5 10 2 0 31
forte 7 13 0 3 2 3 0 1 0 1 30
pessimista 4 16 0 1 0 2 0 1 3 3 30
dispettoso 8 1 8 1 1 4 1 2 1 1 28
furba 8 1 4 4 6 0 1 1 1 0 26
sveglia 5 1 3 6 1 0 5 3 2 0 26
triste 4 20 0 0 0 2 0 0 0 0 26
ansiosa 4 13 1 1 1 1 1 1 1 1 25
giocherellona 6 4 2 1 5 5 0 0 0 2 25
decisa 3 13 0 4 0 1 0 3 0 0 24
volenterosa 2 3 3 2 1 0 5 5 1 2 24
schietta 4 9 0 0 1 7 0 0 0 2 23
fortunata 8 13 1 0 0 0 0 0 0 0 22
fragile 2 14 0 1 0 5 0 0 0 0 22
coraggiosa 5 4 1 1 1 5 4 0 0 0 21
indecisa 4 15 0 0 0 0 0 1 0 1 21
creativa 2 8 0 4 0 3 0 1 1 1 20
espansiva 2 13 0 3 0 1 0 1 0 0 20
particolare 4 7 2 1 0 5 0 1 0 0 20
serena 2 10 0 4 0 4 0 0 0 0 20
sfigato 0 1 1 0 5 0 1 0 8 4 20
Sognatore 1 9 0 3 2 3 0 1 0 1 20
superficiale 2 4 1 3 0 1 4 4 0 1 20
14827
dirm dirf famm famf amm amf insm insf clasm clasf Somma
acido 3,2% 41,9% 0,0% 19,4% 0,0% 19,4% 0,0% 0,0% 0,0% 16,1% 1
affettuoso 11,4% 34,3% 14,3% 11,4% 2,9% 22,9% 0,0% 0,0% 0,0% 2,9% 1
affidabile 2,7% 6,2% 17,2% 34,7% 11,3% 15,8% 0,3% 2,7% 5,5% 3,4% 1
aggressivo 26,3% 44,7% 5,3% 10,5% 0,0% 5,3% 0,0% 0,0% 2,6% 5,3% 1
agitato 11,1% 22,2% 8,3% 13,9% 0,0% 0,0% 11,1% 5,6% 22,2% 5,6% 1
allegro 17,2% 36,7% 1,7% 6,7% 5,9% 17,2% 0,5% 1,2% 2,7% 10,1% 1
altruista 22,5% 34,8% 2,9% 3,6% 6,9% 15,2% 0,0% 1,4% 3,6% 9,1% 1
amichevole 30,2% 32,8% 1,6% 1,6% 5,8% 16,4% 0,5% 0,5% 3,2% 7,4% 1
ansioso 16,0% 52,0% 4,0% 4,0% 4,0% 4,0% 4,0% 4,0% 4,0% 4,0% 1
antipatico 10,0% 11,4% 0,0% 2,9% 8,6% 15,7% 0,0% 1,4% 18,6% 31,4% 1
169
aperto 42,4% 36,4% 0,0% 3,4% 2,5% 6,8% 0,0% 2,5% 0,0% 5,9% 1
attento 5,3% 7,9% 2,6% 5,3% 0,0% 2,6% 31,6% 39,5% 0,0% 5,3% 1
attivo 32,4% 29,4% 2,9% 14,7% 5,9% 8,8% 2,9% 2,9% 0,0% 0,0% 1
bravo 8,2% 0,4% 26,2% 15,7% 2,6% 5,6% 11,6% 19,5% 3,4% 6,7% 1
bravo a scuola 1,6% 0,0% 4,9% 0,0% 1,6% 0,0% 32,8% 44,3% 14,8% 0,0% 1
bravo ragazzo 4,2% 5,4% 41,3% 19,6% 10,6% 0,0% 11,2% 1,9% 3,8% 1,9% 1
buon amico 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 51,1% 0,0% 0,0% 0,0% 42,6% 6,4% 1
buono 15,1% 24,5% 7,5% 21,7% 5,7% 13,2% 1,9% 3,8% 0,0% 6,6% 1
calmo 30,3% 17,2% 5,1% 12,1% 1,0% 4,0% 7,1% 16,2% 4,0% 3,0% 1
casinista 0,0% 0,0% 9,7% 16,1% 3,2% 6,5% 45,2% 6,5% 6,5% 6,5% 1
cattivo 19,5% 36,6% 7,3% 12,2% 0,0% 14,6% 0,0% 0,0% 2,4% 7,3% 1
chiacchierone 5,4% 10,1% 1,4% 4,3% 1,1% 7,2% 23,7% 37,4% 4,7% 4,7% 1
chiuso 19,4% 32,3% 3,2% 16,1% 1,6% 6,5% 3,2% 4,8% 1,6% 11,3% 1
comprensivo 23,5% 41,2% 0,0% 8,8% 2,9% 14,7% 0,0% 2,9% 2,9% 2,9% 1
confusionario 5,4% 3,6% 0,0% 1,8% 1,8% 0,0% 46,4% 8,9% 25,0% 7,1% 1
coraggioso 23,8% 19,0% 4,8% 4,8% 4,8% 23,8% 19,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1
creativo 10,0% 40,0% 0,0% 20,0% 0,0% 15,0% 0,0% 5,0% 5,0% 5,0% 1
curioso 32,4% 48,6% 2,7% 2,7% 0,0% 5,4% 0,0% 2,7% 0,0% 5,4% 1
deciso 12,5% 54,2% 0,0% 16,7% 0,0% 4,2% 0,0% 12,5% 0,0% 0,0% 1
determinato 5,6% 50,0% 0,0% 13,9% 5,6% 11,1% 0,0% 8,3% 0,0% 5,6% 1
diligente 0,0% 8,3% 2,8% 16,7% 0,0% 5,6% 13,9% 50,0% 2,8% 0,0% 1
disordinato 6,1% 27,3% 10,6% 50,0% 1,5% 1,5% 3,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1
dispettoso 28,6% 3,6% 28,6% 3,6% 3,6% 14,3% 3,6% 7,1% 3,6% 3,6% 1
disponibile 12,2% 22,3% 2,1% 2,9% 13,9% 20,2% 0,0% 4,2% 6,3% 16,0% 1
distratto 12,9% 6,5% 3,2% 19,4% 0,0% 3,2% 16,1% 32,3% 6,5% 0,0% 1
divertente 11,2% 18,0% 1,1% 2,2% 18,3% 23,0% 0,0% 0,0% 14,0% 12,2% 1
dolce 8,8% 36,3% 0,6% 14,0% 1,2% 27,5% 0,0% 0,0% 0,6% 11,1% 1
educato 13,2% 10,3% 15,0% 18,4% 1,3% 2,1% 9,4% 27,8% 0,4% 2,1% 1
egoista 26,2% 36,1% 3,3% 21,3% 3,3% 6,6% 0,0% 0,0% 3,3% 0,0% 1
espansivo 10,0% 65,0% 0,0% 15,0% 0,0% 5,0% 0,0% 5,0% 0,0% 0,0% 1
estroverso 28,9% 40,3% 1,5% 1,5% 5,5% 10,0% 0,0% 1,5% 3,0% 8,0% 1
fastidioso 17,1% 8,6% 8,6% 8,6% 8,6% 2,9% 8,6% 5,7% 28,6% 2,9% 1
felice 32,7% 45,5% 1,8% 9,1% 1,8% 5,5% 0,0% 0,0% 3,6% 0,0% 1
forte 23,3% 43,3% 0,0% 10,0% 6,7% 10,0% 0,0% 3,3% 0,0% 3,3% 1
fortunato 36,4% 59,1% 4,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1
fragile 9,1% 63,6% 0,0% 4,5% 0,0% 22,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1
furbo 30,8% 3,8% 15,4% 15,4% 23,1% 0,0% 3,8% 3,8% 3,8% 0,0% 1
geloso 17,4% 63,0% 2,2% 4,3% 0,0% 8,7% 0,0% 0,0% 0,0% 4,3% 1
generoso 26,6% 20,7% 2,5% 3,4% 16,9% 13,1% 1,3% 0,4% 8,0% 7,2% 1
gentile 25,8% 20,7% 6,9% 10,5% 8,0% 15,3% 1,5% 2,2% 2,2% 6,9% 1
giocherellone 24,0% 16,0% 8,0% 4,0% 20,0% 20,0% 0,0% 0,0% 0,0% 8,0% 1
impulsivo 27,4% 46,8% 0,0% 11,3% 1,6% 8,1% 0,0% 0,0% 1,6% 3,2% 1
indeciso 19,0% 71,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 4,8% 0,0% 4,8% 1
infantile 5,1% 12,8% 7,7% 38,5% 5,1% 12,8% 10,3% 0,0% 7,7% 0,0% 1
170
insicuro 8,6% 50,0% 1,4% 8,6% 1,4% 12,9% 0,0% 11,4% 0,0% 5,7% 1
intelligente 13,0% 9,6% 12,3% 18,0% 3,4% 6,4% 15,3% 15,1% 3,2% 3,8% 1
introverso 25,5% 43,1% 2,0% 9,8% 2,0% 5,9% 0,0% 7,8% 3,9% 0,0% 1
leale 14,0% 25,6% 2,3% 7,0% 18,6% 23,3% 0,0% 0,0% 2,3% 7,0% 1
lunatico 8,3% 56,7% 0,0% 7,5% 2,5% 15,8% 0,0% 0,0% 0,0% 9,2% 1
maleducato 5,7% 11,4% 17,1% 22,9% 2,9% 2,9% 22,9% 14,3% 0,0% 0,0% 1
matto 4,5% 13,4% 2,2% 3,4% 12,3% 34,6% 0,0% 0,6% 3,9% 25,1% 1
maturo 5,5% 30,9% 7,3% 30,0% 0,0% 5,5% 2,7% 16,4% 0,0% 1,8% 1
nervoso 23,4% 46,8% 4,3% 10,6% 2,1% 6,4% 0,0% 0,0% 2,1% 4,3% 1
noioso 8,6% 2,9% 2,9% 8,6% 8,6% 40,0% 2,9% 0,0% 5,7% 20,0% 1
non lo so 0,4% 0,0% 8,5% 8,7% 11,5% 4,8% 18,0% 16,5% 17,2% 14,3% 1
normale 45,4% 37,4% 6,7% 3,1% 1,8% 0,6% 0,6% 1,2% 3,1% 0,0% 1
onesto 24,4% 22,2% 11,1% 15,6% 15,6% 8,9% 2,2% 0,0% 0,0% 0,0% 1
orgoglioso 14,3% 71,4% 0,0% 5,7% 0,0% 8,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1
ottimista 43,2% 43,2% 2,7% 0,0% 0,0% 8,1% 0,0% 0,0% 2,7% 0,0% 1
particolare 20,0% 35,0% 10,0% 5,0% 0,0% 25,0% 0,0% 5,0% 0,0% 0,0% 1
particolarit fisiche 36,9% 38,7% 1,7% 5,1% 3,9% 6,3% 0,8% 0,0% 3,2% 3,4% 1
permaloso 17,8% 51,0% 1,0% 8,9% 2,0% 12,9% 0,0% 0,5% 0,0% 5,9% 1
pessimista 13,3% 53,3% 0,0% 3,3% 0,0% 6,7% 0,0% 3,3% 10,0% 10,0% 1
pigro 18,6% 23,0% 15,0% 29,2% 2,7% 2,7% 2,7% 4,4% 0,0% 1,8% 1
responsabile 7,1% 18,9% 17,8% 35,0% 2,4% 2,0% 3,0% 11,8% 0,0% 2,0% 1
riflessivo 22,0% 48,8% 0,0% 12,2% 2,4% 4,9% 0,0% 2,4% 0,0% 7,3% 1
riservato 9,1% 34,5% 1,8% 3,6% 1,8% 12,7% 0,0% 10,9% 3,6% 21,8% 1
rispettoso 20,7% 13,8% 10,3% 15,5% 1,7% 1,7% 12,1% 20,7% 1,7% 1,7% 1
rompiscatole 10,2% 0,0% 5,1% 3,4% 13,6% 8,5% 16,9% 3,4% 23,7% 15,3% 1
scherzoso 29,9% 21,0% 3,2% 2,5% 12,1% 18,5% 0,0% 0,6% 6,4% 5,7% 1
schietto 17,4% 39,1% 0,0% 0,0% 4,3% 30,4% 0,0% 0,0% 0,0% 8,7% 1
secchione 1,3% 1,3% 0,0% 2,6% 9,1% 11,7% 1,3% 5,2% 32,5% 35,1% 1
semplice 14,7% 55,0% 0,9% 8,3% 0,9% 9,2% 0,0% 2,8% 0,9% 7,3% 1
sensibile 18,5% 58,9% 2,7% 0,7% 0,7% 11,0% 0,0% 0,7% 0,0% 6,8% 1
sereno 10,0% 50,0% 0,0% 20,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1
serio 21,1% 19,5% 8,1% 16,3% 4,9% 4,9% 6,5% 13,0% 4,1% 1,6% 1
sfaticato 6,1% 12,1% 30,3% 9,1% 0,0% 0,0% 18,2% 15,2% 3,0% 6,1% 1
sfigato 0,0% 5,0% 5,0% 0,0% 25,0% 0,0% 5,0% 0,0% 40,0% 20,0% 1
sicuro di s 26,5% 36,7% 6,1% 8,2% 2,0% 10,2% 0,0% 6,1% 0,0% 4,1% 1
silenzioso 7,4% 14,8% 1,9% 1,9% 5,6% 5,6% 1,9% 22,2% 18,5% 20,4% 1
simpatico 16,3% 15,9% 1,4% 2,8% 16,5% 17,6% 1,1% 0,8% 10,9% 16,7% 1
sincero 11,5% 28,8% 5,2% 10,1% 5,6% 24,7% 1,0% 2,8% 1,4% 9,0% 1
socievole 31,3% 32,6% 2,3% 3,3% 7,4% 8,2% 0,0% 1,8% 6,7% 6,5% 1
Sognatore 5,0% 45,0% 0,0% 15,0% 10,0% 15,0% 0,0% 5,0% 0,0% 5,0% 1
solare 8,2% 49,7% 2,1% 7,3% 0,9% 18,0% 0,0% 1,8% 1,5% 10,4% 1
sorridente 5,9% 31,4% 2,0% 5,9% 13,7% 23,5% 0,0% 3,9% 5,9% 7,8% 1
spiritoso 21,6% 17,6% 0,0% 7,8% 11,8% 9,8% 3,9% 2,0% 21,6% 3,9% 1
spontaneo 20,3% 35,9% 1,6% 9,4% 10,9% 9,4% 1,6% 1,6% 0,0% 9,4% 1
171
strano 12,1% 12,1% 6,9% 8,6% 15,5% 25,9% 1,7% 5,2% 1,7% 10,3% 1
stronzo 9,1% 9,1% 2,3% 2,3% 15,9% 31,8% 4,5% 0,0% 18,2% 6,8% 1
studioso 1,4% 1,4% 9,5% 5,4% 4,1% 4,1% 23,0% 37,8% 4,1% 9,5% 1
stupido 17,1% 11,0% 8,5% 6,1% 9,8% 6,1% 4,9% 0,0% 30,5% 6,1% 1
superficiale 10,0% 20,0% 5,0% 15,0% 0,0% 5,0% 20,0% 20,0% 0,0% 5,0% 1
sveglio 19,2% 3,8% 11,5% 23,1% 3,8% 0,0% 19,2% 11,5% 7,7% 0,0% 1
svogliato 11,9% 3,7% 20,2% 27,5% 0,9% 4,6% 13,8% 7,3% 7,3% 2,8% 1
testardo 10,4% 43,9% 6,8% 15,5% 3,6% 15,8% 0,4% 0,0% 0,7% 2,9% 1
timido 22,6% 43,1% 2,1% 4,7% 1,5% 9,6% 1,5% 5,3% 1,7% 7,9% 1
tranquillo 33,2% 21,8% 7,4% 13,4% 1,0% 2,0% 6,4% 7,4% 2,0% 5,4% 1
triste 15,4% 76,9% 0,0% 0,0% 0,0% 7,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1
vivace 25,0% 15,1% 10,8% 5,2% 5,6% 9,1% 13,4% 7,8% 3,0% 5,2% 1
volenteroso 8,3% 12,5% 12,5% 8,3% 4,2% 0,0% 20,8% 20,8% 4,2% 8,3% 1
Profilo Medio 16,1% 28,4% 5,6% 10,4% 5,5% 10,4% 5,4% 6,7% 5,4% 6,3% 1
Profilo
dirm dirf famm famf amm amf insm insf clasm clasf
medio
acido 0,0% 0,4% 0,0% 0,4% 0,0% 0,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,4% 0,2%
affettuoso 0,2% 0,3% 0,6% 0,3% 0,1% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,2%
affidabile 0,3% 0,5% 5,8% 7,4% 3,0% 2,6% 0,2% 0,9% 1,9% 0,8% 2,3%
aggressivo 0,4% 0,5% 0,2% 0,3% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,1% 0,2% 0,2%
agitato 0,2% 0,2% 0,3% 0,4% 0,0% 0,0% 0,6% 0,2% 0,9% 0,2% 0,3%
allegro 2,8% 4,1% 0,8% 2,0% 2,2% 4,0% 0,3% 0,6% 1,3% 3,3% 2,1%
altruista 2,5% 2,6% 0,9% 0,7% 1,7% 2,4% 0,0% 0,5% 1,2% 2,0% 1,5%
amichevole 2,3% 1,7% 0,3% 0,2% 1,0% 1,8% 0,2% 0,1% 0,7% 1,1% 0,9%
ansioso 0,2% 0,4% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1%
antipatico 0,3% 0,2% 0,0% 0,1% 0,6% 0,6% 0,0% 0,1% 1,5% 1,8% 0,5%
aperto 2,0% 1,2% 0,0% 0,3% 0,3% 0,5% 0,0% 0,4% 0,0% 0,6% 0,5%
attento 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,1% 1,9% 1,8% 0,0% 0,2% 0,4%
attivo 0,4% 0,3% 0,1% 0,4% 0,2% 0,2% 0,2% 0,1% 0,0% 0,0% 0,2%
bravo 0,9% 0,0% 8,1% 3,1% 0,6% 0,9% 4,9% 6,2% 1,1% 1,5% 2,7%
bravo a scuola 0,0% 0,0% 0,3% 0,0% 0,1% 0,0% 3,1% 3,2% 1,1% 0,0% 0,8%
bravo ragazzo 0,5% 0,5% 14,8% 4,5% 3,0% 0,0% 5,5% 0,7% 1,4% 0,5% 3,1%
buon amico 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 2,2% 0,0% 0,0% 0,0% 2,4% 0,2% 0,5%
buono 0,6% 0,7% 0,9% 1,7% 0,6% 0,8% 0,3% 0,5% 0,0% 0,6% 0,7%
calmo 1,2% 0,5% 0,6% 0,9% 0,1% 0,2% 1,1% 1,9% 0,5% 0,2% 0,7%
casinista 0,0% 0,0% 0,3% 0,4% 0,1% 0,1% 2,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,4%
cattivo 0,3% 0,4% 0,3% 0,4% 0,0% 0,3% 0,0% 0,0% 0,1% 0,2% 0,2%
chiacchierone 0,6% 0,8% 0,5% 0,9% 0,3% 1,1% 10,4% 12,3% 1,5% 1,0% 2,9%
chiuso 0,5% 0,5% 0,2% 0,7% 0,1% 0,2% 0,3% 0,4% 0,1% 0,6% 0,4%
comprensivo 0,3% 0,4% 0,0% 0,2% 0,1% 0,3% 0,0% 0,1% 0,1% 0,1% 0,2%
confusionario 0,1% 0,1% 0,0% 0,1% 0,1% 0,0% 4,1% 0,6% 1,7% 0,3% 0,7%
172
coraggioso 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,3% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
creativo 0,1% 0,2% 0,0% 0,3% 0,0% 0,2% 0,0% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1%
curioso 0,5% 0,5% 0,1% 0,1% 0,0% 0,1% 0,0% 0,1% 0,0% 0,2% 0,2%
deciso 0,1% 0,4% 0,0% 0,3% 0,0% 0,1% 0,0% 0,4% 0,0% 0,0% 0,1%
determinato 0,1% 0,5% 0,0% 0,4% 0,2% 0,2% 0,0% 0,4% 0,0% 0,2% 0,2%
diligente 0,0% 0,1% 0,1% 0,4% 0,0% 0,1% 0,8% 2,1% 0,1% 0,0% 0,4%
disordinato 0,2% 0,5% 0,8% 2,4% 0,1% 0,1% 0,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,4%
dispettoso 0,3% 0,0% 0,9% 0,1% 0,1% 0,2% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,2%
disponibile 1,1% 1,4% 0,6% 0,5% 3,0% 2,8% 0,0% 1,2% 1,8% 3,1% 1,5%
distratto 0,2% 0,1% 0,1% 0,4% 0,0% 0,1% 0,8% 1,2% 0,2% 0,0% 0,3%
divertente 1,2% 1,4% 0,3% 0,4% 4,7% 3,7% 0,0% 0,0% 4,6% 2,7% 1,9%
dolce 0,6% 1,7% 0,1% 1,8% 0,2% 2,7% 0,0% 0,0% 0,1% 1,5% 0,9%
educato 1,2% 0,7% 4,0% 3,1% 0,3% 0,3% 3,5% 7,7% 0,1% 0,4% 2,1%
egoista 0,6% 0,6% 0,2% 1,0% 0,2% 0,2% 0,0% 0,0% 0,2% 0,0% 0,3%
espansivo 0,1% 0,4% 0,0% 0,2% 0,0% 0,1% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,1%
estroverso 2,3% 2,2% 0,3% 0,2% 1,0% 1,1% 0,0% 0,4% 0,7% 1,3% 1,0%
fastidioso 0,2% 0,1% 0,3% 0,2% 0,3% 0,1% 0,5% 0,2% 1,2% 0,1% 0,3%
felice 0,7% 0,7% 0,1% 0,4% 0,1% 0,2% 0,0% 0,0% 0,2% 0,0% 0,2%
forte 0,3% 0,4% 0,0% 0,2% 0,2% 0,2% 0,0% 0,1% 0,0% 0,1% 0,1%
fortunato 0,3% 0,4% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
fragile 0,1% 0,4% 0,0% 0,1% 0,0% 0,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
furbo 0,3% 0,0% 0,5% 0,3% 0,6% 0,0% 0,2% 0,1% 0,1% 0,0% 0,2%
geloso 0,3% 0,8% 0,1% 0,1% 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2% 0,2%
generoso 2,5% 1,3% 0,7% 0,6% 3,7% 1,8% 0,5% 0,1% 2,2% 1,4% 1,5%
gentile 2,8% 1,6% 2,2% 2,1% 2,0% 2,4% 0,6% 0,7% 0,7% 1,5% 1,7%
giocherellone 0,2% 0,1% 0,2% 0,1% 0,5% 0,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2% 0,2%
impulsivo 0,7% 0,8% 0,0% 0,5% 0,1% 0,3% 0,0% 0,0% 0,1% 0,2% 0,3%
indeciso 0,2% 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,1% 0,1%
infantile 0,1% 0,1% 0,3% 1,1% 0,2% 0,3% 0,6% 0,0% 0,4% 0,0% 0,3%
insicuro 0,2% 1,0% 0,1% 0,4% 0,1% 0,5% 0,0% 0,9% 0,0% 0,3% 0,4%
intelligente 2,4% 1,2% 6,7% 6,2% 1,5% 1,7% 11,3% 8,4% 1,8% 1,5% 4,3%
introverso 0,5% 0,6% 0,1% 0,4% 0,1% 0,2% 0,0% 0,5% 0,2% 0,0% 0,3%
leale 0,2% 0,3% 0,1% 0,2% 0,7% 0,6% 0,0% 0,0% 0,1% 0,2% 0,3%
lunatico 0,4% 1,8% 0,0% 0,7% 0,3% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,9% 0,5%
maleducato 0,1% 0,1% 0,7% 0,6% 0,1% 0,1% 1,3% 0,6% 0,0% 0,0% 0,3%
matto 0,3% 0,7% 0,5% 0,4% 2,0% 3,6% 0,0% 0,1% 0,8% 3,6% 1,2%
maturo 0,2% 0,9% 0,9% 2,4% 0,0% 0,3% 0,5% 2,1% 0,0% 0,2% 0,8%
nervoso 0,4% 0,6% 0,2% 0,4% 0,1% 0,2% 0,0% 0,0% 0,1% 0,2% 0,2%
noioso 0,1% 0,0% 0,1% 0,2% 0,3% 0,8% 0,2% 0,0% 0,2% 0,6% 0,3%
non lo so 0,1% 0,0% 4,5% 2,9% 4,9% 1,3% 13,1% 9,0% 9,3% 5,3% 5,0%
normale 2,9% 1,7% 1,3% 0,4% 0,3% 0,1% 0,2% 0,2% 0,6% 0,0% 0,8%
onesto 0,4% 0,3% 0,6% 0,5% 0,6% 0,2% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
orgoglioso 0,2% 0,7% 0,0% 0,1% 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
ottimista 0,6% 0,4% 0,1% 0,0% 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,1%
173
particolare 0,2% 0,2% 0,2% 0,1% 0,0% 0,3% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,1%
particolarit fisiche 8,6% 6,2% 1,2% 2,2% 2,1% 2,1% 0,8% 0,0% 2,2% 1,6% 2,7%
permaloso 1,4% 2,8% 0,2% 1,3% 0,4% 1,5% 0,0% 0,1% 0,0% 1,0% 0,9%
pessimista 0,2% 0,4% 0,0% 0,1% 0,0% 0,1% 0,0% 0,1% 0,4% 0,2% 0,1%
pigro 0,8% 0,7% 2,0% 2,4% 0,3% 0,2% 0,5% 0,6% 0,0% 0,2% 0,8%
responsabile 0,8% 1,5% 6,1% 7,6% 0,6% 0,3% 1,4% 4,2% 0,0% 0,5% 2,3%
riflessivo 0,4% 0,5% 0,0% 0,4% 0,1% 0,1% 0,0% 0,1% 0,0% 0,2% 0,2%
riservato 0,2% 0,5% 0,1% 0,1% 0,1% 0,4% 0,0% 0,7% 0,2% 1,0% 0,3%
rispettoso 0,5% 0,2% 0,7% 0,7% 0,1% 0,1% 1,1% 1,4% 0,1% 0,1% 0,5%
rompiscatole 0,2% 0,0% 0,3% 0,1% 0,7% 0,3% 1,6% 0,2% 1,7% 0,7% 0,6%
scherzoso 1,9% 0,9% 0,6% 0,3% 1,7% 1,7% 0,0% 0,1% 1,2% 0,7% 0,9%
schietto 0,2% 0,2% 0,0% 0,0% 0,1% 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2% 0,1%
secchione 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,6% 0,5% 0,2% 0,5% 3,0% 2,2% 0,7%
semplice 0,6% 1,6% 0,1% 0,7% 0,1% 0,6% 0,0% 0,4% 0,1% 0,6% 0,5%
sensibile 1,1% 2,3% 0,5% 0,1% 0,1% 0,9% 0,0% 0,1% 0,0% 0,8% 0,6%
sereno 0,1% 0,3% 0,0% 0,3% 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
serio 1,0% 0,7% 1,2% 1,5% 0,6% 0,3% 1,3% 1,9% 0,6% 0,2% 0,9%
sfaticato 0,1% 0,1% 1,2% 0,2% 0,0% 0,0% 0,9% 0,6% 0,1% 0,2% 0,3%
sfigato 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,5% 0,0% 0,2% 0,0% 0,9% 0,3% 0,2%
sicuro di s 0,5% 0,5% 0,3% 0,3% 0,1% 0,3% 0,0% 0,4% 0,0% 0,2% 0,3%
silenzioso 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,3% 0,2% 0,2% 1,4% 1,2% 0,9% 0,5%
simpatico 14,2% 9,5% 3,6% 4,5% 33,3% 22,1% 3,8% 2,1% 28,4% 29,4% 15,1%
sincero 1,3% 2,3% 1,7% 2,1% 1,5% 4,1% 0,5% 0,9% 0,5% 2,1% 1,7%
socievole 7,1% 5,1% 1,5% 1,4% 3,9% 2,7% 0,0% 1,2% 4,5% 3,0% 3,0%
Sognatore 0,0% 0,2% 0,0% 0,2% 0,2% 0,2% 0,0% 0,1% 0,0% 0,1% 0,1%
solare 1,1% 4,4% 0,8% 1,8% 0,3% 3,4% 0,0% 0,7% 0,6% 2,7% 1,6%
sorridente 0,1% 0,4% 0,1% 0,2% 0,6% 0,7% 0,0% 0,2% 0,4% 0,3% 0,3%
spiritoso 0,4% 0,2% 0,0% 0,3% 0,6% 0,3% 0,3% 0,1% 1,3% 0,2% 0,4%
spontaneo 0,5% 0,6% 0,1% 0,4% 0,6% 0,3% 0,2% 0,1% 0,0% 0,5% 0,3%
strano 0,3% 0,2% 0,5% 0,4% 0,8% 0,9% 0,2% 0,4% 0,1% 0,5% 0,4%
stronzo 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,6% 0,8% 0,3% 0,0% 0,9% 0,2% 0,3%
studioso 0,0% 0,0% 0,8% 0,3% 0,3% 0,2% 2,7% 3,3% 0,4% 0,6% 0,9%
stupido 0,6% 0,2% 0,8% 0,4% 0,7% 0,3% 0,6% 0,0% 3,0% 0,4% 0,7%
superficiale 0,1% 0,1% 0,1% 0,2% 0,0% 0,1% 0,6% 0,5% 0,0% 0,1% 0,2%
sveglio 0,2% 0,0% 0,3% 0,4% 0,1% 0,0% 0,8% 0,4% 0,2% 0,0% 0,2%
svogliato 0,5% 0,1% 2,5% 2,2% 0,1% 0,3% 2,4% 0,9% 0,9% 0,2% 1,0%
testardo 1,1% 3,3% 2,2% 3,1% 0,9% 2,5% 0,2% 0,0% 0,2% 0,6% 1,4%
timido 4,8% 6,2% 1,3% 1,8% 0,7% 2,9% 1,3% 3,3% 1,1% 3,4% 2,7%
tranquillo 2,7% 1,2% 1,7% 2,0% 0,2% 0,2% 2,0% 1,8% 0,5% 0,9% 1,3%
triste 0,2% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
vivace 2,3% 1,0% 2,9% 0,9% 1,2% 1,2% 4,9% 2,1% 0,8% 1,0% 1,8%
volenteroso 0,1% 0,1% 0,3% 0,1% 0,1% 0,0% 0,8% 0,6% 0,1% 0,2% 0,2%
Somma 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
174
IV)contributi assoluti aggettivi per grafico simmetrico righe cap. 5 par. 1.2.
V)contributi assoluti imm. diretta e riflessa per grafico simmetrico congiunto delle
righe e delle colonne cap. 5 par. 1.2.
176
SEZIONE D
ANALISI DESCRITTIVA
GRUPPO B dirm dirf famm famf amm amf insm insf clasm clasf tot
arrogante 2 8 1 5 0 3 0 0 0 0 19
egocentrica 2 10 0 2 1 3 1 0 0 0 19
paziente 6 7 1 0 1 4 0 0 0 0 19
emotiva 4 10 0 1 0 0 0 3 0 0 18
menefreghista 4 3 3 4 1 0 1 1 0 1 18
niente 0 1 1 1 1 0 6 7 1 0 18
scontrosa 2 5 2 5 1 3 0 0 0 0 18
speciale 1 7 2 2 1 3 0 0 1 1 18
tenace 2 5 0 0 0 0 3 8 0 0 18
ubbidiente 4 2 4 6 0 0 0 1 1 0 18
vanitosa 2 11 0 1 1 2 0 0 0 1 18
vendicativo 9 5 1 0 1 2 0 0 0 0 18
irresponsabile 4 1 4 5 1 0 0 1 0 1 17
trasgressiva 8 9 0 0 0 0 0 0 0 0 17
fedele 0 5 0 0 3 8 0 0 0 0 16
irascibile 3 7 0 0 0 5 0 0 0 1 16
logorroica 0 4 0 2 0 3 2 2 2 1 16
modesta 2 2 0 1 1 5 2 0 2 1 16
pignola 1 2 1 3 1 6 0 1 1 0 16
prepotente 1 4 1 2 2 2 0 3 0 1 16
brava persona 0 0 0 0 0 1 8 0 6 0 15
cordiale 5 1 0 0 3 1 1 0 3 1 15
unica 3 6 0 1 1 3 0 0 0 1 15
perfezionista 2 8 0 0 0 2 0 1 0 1 14
corretto 3 2 1 1 1 2 2 1 0 0 13
impiccione 3 2 0 1 2 2 0 1 1 1 13
ironica 2 3 0 1 0 2 0 1 4 0 13
perfetta 1 2 2 3 0 2 0 0 1 2 13
taciturno 2 0 0 0 0 0 1 10 0 0 13
umile 5 5 1 0 0 0 1 0 0 1 13
autonoma 1 5 0 5 0 0 1 0 0 0 12
Nr 2 0 1 2 3 1 0 1 0 2 12
paurosa 1 5 0 2 0 2 1 0 0 1 12
ragionevole 4 4 3 0 1 0 0 0 0 0 12
spensierata 5 3 0 2 0 2 0 0 0 0 12
difficile 1 3 0 4 0 2 0 0 0 1 11
disubbidiente 0 1 4 6 0 0 0 0 0 0 11
esuberante 4 3 0 0 1 1 0 1 1 0 11
177
ordinata 2 5 0 0 0 1 1 1 0 1 11
paranoica 0 5 0 0 0 4 0 0 1 1 11
possessiva 1 9 0 0 0 1 0 0 0 0 11
solitaria 3 6 0 0 2 0 0 0 0 0 11
suscettibile 2 6 0 1 1 1 0 0 0 0 11
ambiziosa 6 1 0 2 0 0 0 1 0 0 10
buffa 0 1 0 0 0 3 2 0 3 1 10
ignorante 1 0 0 1 2 1 1 0 4 0 10
insopportabile 0 0 0 3 0 4 1 0 1 1 10
positiva 1 5 1 0 0 2 0 0 1 0 10
romantica 4 5 0 0 1 0 0 0 0 0 10
bugiarda 1 1 4 1 0 0 0 1 0 1 9
diverso 0 3 0 1 0 2 0 0 1 2 9
indipendente 1 4 1 2 0 0 0 1 0 0 9
originale 0 6 0 1 0 0 1 1 0 0 9
premurosa 2 4 1 1 0 1 0 0 0 0 9
ribelle 2 2 2 1 0 1 0 1 0 0 9
scema 0 1 1 0 1 4 0 0 0 2 9
scorbutica 1 4 0 3 0 0 0 0 1 0 9
viziata 1 4 0 3 0 1 0 0 0 0 9
burlone 2 0 2 0 0 0 0 0 4 0 8
geniale 0 1 1 0 0 2 2 0 1 1 8
istintiva 2 3 0 1 0 2 0 0 0 0 8
loquace 0 3 0 2 0 1 0 0 0 2 8
precisa 1 2 1 1 0 0 1 1 1 0 8
presuntuosa 1 1 0 0 0 2 0 2 0 2 8
tollerante 2 0 0 0 0 0 1 0 1 4 8
costante 0 0 0 2 0 0 2 3 0 0 7
deficiente 1 0 4 0 0 0 0 1 1 0 7
duro 4 2 0 0 0 0 0 1 0 0 7
immatura 2 2 1 0 0 0 0 1 1 0 7
impaziente 3 2 0 1 0 1 0 0 0 0 7
incostante 2 0 0 1 0 0 0 4 0 0 7
invidioso 2 4 0 0 0 0 0 0 0 1 7
irritabile 3 2 0 0 0 2 0 0 0 0 7
lagnosa 0 0 1 3 0 2 0 0 0 1 7
sfacciata 0 1 0 5 0 0 0 1 0 0 7
tirchio 2 2 1 0 0 2 0 0 0 0 7
asociale 2 0 1 0 0 2 0 1 0 0 6
brillante 0 1 0 0 0 0 4 1 0 0 6
cocciuta 4 0 1 1 0 0 0 0 0 0 6
complicata 0 4 0 0 0 1 0 0 0 1 6
diretta 0 5 0 0 0 1 0 0 0 0 6
energica 2 0 0 1 0 1 0 2 0 0 6
178
isolata 0 1 0 0 0 2 0 1 0 2 6
ostinata 3 1 0 0 1 0 1 0 0 0 6
polemica 1 1 1 0 0 0 1 1 0 1 6
saggia 1 2 0 0 1 1 1 0 0 0 6
sbadata 0 1 1 2 0 1 0 1 0 0 6
sciocco 0 1 1 0 1 1 1 0 1 0 6
solidale 0 2 0 0 2 2 0 0 0 0 6
affabile 1 2 1 0 0 1 0 0 0 0 5
competitiva 2 2 0 1 0 0 0 0 0 0 5
eccentrica 0 1 1 0 0 2 0 0 0 1 5
equilibrata 0 4 0 0 0 0 0 1 0 0 5
fidata 0 0 0 0 0 2 0 1 2 0 5
gioiosa 0 2 0 0 0 1 0 1 0 1 5
gioviale 1 1 0 0 1 0 0 0 2 0 5
grande 0 1 1 2 0 0 0 0 1 0 5
inaffidabile 2 0 2 0 0 0 0 0 0 1 5
incoerenza 1 2 0 1 0 0 0 1 0 0 5
ingenua 0 4 0 0 0 1 0 0 0 0 5
pacifico 2 0 1 1 0 0 0 1 0 0 5
pensierosa 2 1 0 2 0 0 0 0 0 0 5
prudente 1 3 0 1 0 0 0 0 0 0 5
puntigliosa 0 0 0 1 0 3 0 1 0 0 5
scansafatiche 0 0 4 0 0 0 1 0 0 0 5
stravagante 0 2 0 1 0 1 0 0 1 0 5
violento 1 0 0 0 3 0 0 0 1 0 5
appiccicoso 0 1 1 0 0 1 0 0 0 1 4
carismatica 2 2 0 0 0 0 0 0 0 0 4
coinvolgente 1 0 0 0 1 2 0 0 0 0 4
complessa 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 4
confidente 1 0 0 1 0 1 0 0 1 0 4
critica 3 0 0 0 0 0 0 1 0 0 4
depressa 2 1 0 0 0 0 0 1 0 0 4
diffidente 1 2 0 0 0 1 0 0 0 0 4
dinamica 0 3 1 0 0 0 0 0 0 0 4
disastro 0 0 1 1 0 0 2 0 0 0 4
disattenta 0 1 0 0 0 0 0 3 0 0 4
esigente 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 4
fantasiosa 1 3 0 0 0 0 0 0 0 0 4
giudiziosa 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 4
giusta 1 1 2 0 0 0 0 0 0 0 4
Imprevedibile 0 1 0 1 0 2 0 0 0 0 4
insistente 1 2 0 0 0 0 0 0 0 1 4
intraprendente 0 1 1 1 0 0 0 0 0 1 4
libero 3 0 0 0 1 0 0 0 0 0 4
179
permissivo 1 2 1 0 0 0 0 0 0 0 4
petulante 0 1 0 0 0 2 0 0 0 1 4
protettivo 3 1 0 0 0 0 0 0 0 0 4
puntuale 2 2 0 0 0 0 0 0 0 0 4
razionale 3 1 0 0 0 0 0 0 0 0 4
sarcastica 1 1 0 0 1 1 0 0 0 0 4
spericolata 0 1 0 0 2 1 0 0 0 0 4
adorabile 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 3
affascinante 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 3
alternativa 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 3
arrabbiato 1 1 0 1 0 0 0 0 0 0 3
autoironica 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 3
coccolona 1 1 0 0 0 1 0 0 0 0 3
confusa 1 2 0 0 0 0 0 0 0 0 3
debole 0 1 1 0 0 0 0 1 0 0 3
diplomatica 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 3
esibizionista 2 0 0 0 0 0 0 0 1 0 3
figo 2 0 0 0 0 0 0 0 1 0 3
idealista 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 3
indifferente 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 3
interessante 1 0 0 0 2 0 0 0 0 0 3
inutile 0 2 1 0 0 0 0 0 0 0 3
iperattiva 0 1 1 1 0 0 0 0 0 0 3
irrequieto 0 0 2 0 0 0 0 0 0 1 3
laboriosa 0 0 1 0 0 0 1 1 0 0 3
lenta 0 0 0 2 0 0 0 1 0 0 3
malinconica 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 3
manesco 1 0 1 1 0 0 0 0 0 0 3
meravigliosa 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 3
narcisista 0 1 0 1 0 0 0 0 1 0 3
palloso 1 1 0 0 1 0 0 0 0 0 3
passiva 0 1 0 0 0 1 1 0 0 0 3
problematica 1 2 0 0 0 0 0 0 0 0 3
sfortunata 1 2 0 0 0 0 0 0 0 0 3
spavalda 1 0 1 0 0 1 0 0 0 0 3
spigliata 0 2 0 0 0 1 0 0 0 0 3
stressante 0 0 0 0 0 1 0 0 2 0 3
vitale 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 3
volgare 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3
altera 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2
anticonformista 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 2
assennata 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 2
assillante 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 2
astuto 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2
180
autoritaria 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2
bizzarra 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 2
coerente 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 2
combattiva 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 2
compagnona 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 2
comune 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 2
conformista 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 2
credulona 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2
crudele 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 2
decente 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 2
delinquente 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 2
disobbediente 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 2
dispotica 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 2
distaccata 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 2
distante 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 2
euforico 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2
falsa 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 2
fannullone 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 2
frettolosa 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 2
grezza 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 2
grintosa 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1 2
imbranato 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 2
impegnata 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 2
impegnativo 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 2
importante 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 2
imprudente 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 2
incosciente 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2
infelice 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 2
inferiore 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 2
ingegnoso 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2
intoccabile 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 2
intrattabile 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 2
intuitiva 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 2
invadente 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 2
maldestra 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 2
mite 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2
montato 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 2
naturale 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 2
nevrotico 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2
pasticciona 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 2
perspicace 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2
pesante 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 2
pratico 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 2
profonda 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2
181
sbruffone 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 2
scatenato 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2
servizievole 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 2
severa 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 2
sola 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 2
spaccone 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 2
tenera 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2
vera 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 2
vuoto 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2
accomodante 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1
adrenalinico 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
adulta 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
amorevole 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
anonima 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1
anormale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1
apprensivo 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
approfittatrice 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
arrivista 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1
assurda 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
attaccabrighe 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1
audace 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1
avventuroso 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
banale 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1
capace 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
caparbia 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
cauto 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1
cinica 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1
colloquiale 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
comico 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
complessata 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1
concentrato 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1
consapevole 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
contorta 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
contraddittoria 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
controllata 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
convincente 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1
cosciente 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1
coscienziosa 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1
debosciato 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1
democratico 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
demoralizzata 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
dipendente 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1
disinteressata 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1
eloquente 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
182
esagerata 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1
espressiva 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1
fallito 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1
franca 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
fredda 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
galante 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
imbecille 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1
imparziale 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1
imperfetto 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
impiastro 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1
incerta 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
incomprensibile 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1
indisciplinato 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1
indisponente 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1
infame 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
inflessibile 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1
influenzabile 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1
innamorata 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
insoddisfatta 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
interessato 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1
intollerante 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
ipocrita 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
irriverente 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
irruenta 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
isterico 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
languida 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1
litigioso 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1
mansueto 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1
mediocre 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1
monotona 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
moralista 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1
musone 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1
negativa 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
obiettiva 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
odiosa 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
opportunista 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
ozioso 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
pacato 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1
pericolosa 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1
persuasivo 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1
posata 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1
preparata 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1
pretenzioso 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
pronto 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1
183
rassicurante 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1
realista 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
ridicolo 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
rilassato 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
rincoglionita 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
ruffiano 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1
rustica 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1
sana 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
sapiente 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
scalmanato 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1
sfrontato 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
sgarbato 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1
soddisfatta 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
somaro 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1
spregiudicato 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
stanco 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
strafottente 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1
suocera 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1
superba 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
timoroso 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
tonto 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
traditrice 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
trascinante 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
uguale 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1
utile 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1
volubile 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
vulnerabile 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
zelante 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1
zozzo 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1
1500
dirm dirf famm famf amm amf insm insf clasm clasf tot
accomodante 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
adorabile 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
adrenalinico 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
adulto 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
affabile 20,0% 40,0% 20,0% 0,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
affascinante 66,7% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
altero 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
alternativo 0,0% 33,3% 0,0% 33,3% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
ambizioso 60,0% 10,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 0,0% 10,0% 0,0% 0,0% 100,0%
amorevole 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
184
anonimo 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 100,0%
anormale 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 100,0%
anticonformista 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
appiccicoso 0,0% 25,0% 25,0% 0,0% 0,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 25,0% 100,0%
apprensivo 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
approfittatore 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
arrabbiato 33,3% 33,3% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
arrivista 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
arrogante 10,5% 42,1% 5,3% 26,3% 0,0% 15,8% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
asociale 33,3% 0,0% 16,7% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 16,7% 0,0% 0,0% 100,0%
assennato 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
assillante 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
assurdo 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
astuto 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
attaccabrighe 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
audace 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
autoironico 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 66,7% 100,0%
autonomo 8,3% 41,7% 0,0% 41,7% 0,0% 0,0% 8,3% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
autoritario 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
avventuroso 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
banale 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
bizzarro 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
brava persona 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 6,7% 53,3% 0,0% 40,0% 0,0% 100,0%
brillante 0,0% 16,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 66,7% 16,7% 0,0% 0,0% 100,0%
buffo 0,0% 10,0% 0,0% 0,0% 0,0% 30,0% 20,0% 0,0% 30,0% 10,0% 100,0%
bugiardo 11,1% 11,1% 44,4% 11,1% 0,0% 0,0% 0,0% 11,1% 0,0% 11,1% 100,0%
burlone 25,0% 0,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 100,0%
capace 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
caparbio 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
carismatico 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
cauto 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
cinico 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
cocciuto 66,7% 0,0% 16,7% 16,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
coccolone 33,3% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
coerente 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
coinvolgente 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 25,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
colloquiale 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
combattivo 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
comico 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
compagnone 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
competitivo 40,0% 40,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
complesso 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
complessato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
complicato 0,0% 66,7% 0,0% 0,0% 0,0% 16,7% 0,0% 0,0% 0,0% 16,7% 100,0%
comune 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
concentrato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
confidente 25,0% 0,0% 0,0% 25,0% 0,0% 25,0% 0,0% 0,0% 25,0% 0,0% 100,0%
conformista 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
confuso 33,3% 66,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
consapevole 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
contorto 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
contraddittorio 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
controllato 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
185
convincente 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
cordiale 33,3% 6,7% 0,0% 0,0% 20,0% 6,7% 6,7% 0,0% 20,0% 6,7% 100,0%
corretto 23,1% 15,4% 7,7% 7,7% 7,7% 15,4% 15,4% 7,7% 0,0% 0,0% 100,0%
cosciente 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
coscienzioso 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
costante 0,0% 0,0% 0,0% 28,6% 0,0% 0,0% 28,6% 42,9% 0,0% 0,0% 100,0%
credulone 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
critico 75,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 25,0% 0,0% 0,0% 100,0%
crudele 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
debole 0,0% 33,3% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 100,0%
debosciato 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
decente 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 100,0%
deficiente 14,3% 0,0% 57,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 14,3% 14,3% 0,0% 100,0%
delinquente 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 100,0%
democratico 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
demoralizzato 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
depresso 50,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 25,0% 0,0% 0,0% 100,0%
difficile 9,1% 27,3% 0,0% 36,4% 0,0% 18,2% 0,0% 0,0% 0,0% 9,1% 100,0%
diffidente 25,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
dinamico 0,0% 75,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
dipendente 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
diplomatico 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
diretto 0,0% 83,3% 0,0% 0,0% 0,0% 16,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
disastro 0,0% 0,0% 25,0% 25,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
disattento 0,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 75,0% 0,0% 0,0% 100,0%
disinteressato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 100,0%
disobbediente 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
dispotico 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
distaccato 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 100,0%
distante 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
disubbidiente 0,0% 9,1% 36,4% 54,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
diverso 0,0% 33,3% 0,0% 11,1% 0,0% 22,2% 0,0% 0,0% 11,1% 22,2% 100,0%
duro 57,1% 28,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 14,3% 0,0% 0,0% 100,0%
eccentrico 0,0% 20,0% 20,0% 0,0% 0,0% 40,0% 0,0% 0,0% 0,0% 20,0% 100,0%
egocentrico 10,5% 52,6% 0,0% 10,5% 5,3% 15,8% 5,3% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
eloquente 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
emotivo 22,2% 55,6% 0,0% 5,6% 0,0% 0,0% 0,0% 16,7% 0,0% 0,0% 100,0%
energico 33,3% 0,0% 0,0% 16,7% 0,0% 16,7% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 100,0%
equilibrato 0,0% 80,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 100,0%
esagerato 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
esibizionista 66,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 100,0%
esigente 25,0% 25,0% 25,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
espressivo 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 100,0%
esuberante 36,4% 27,3% 0,0% 0,0% 9,1% 9,1% 0,0% 9,1% 9,1% 0,0% 100,0%
euforico 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
fallito 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
fals o 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
fannullone 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 100,0%
fantasioso 25,0% 75,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
fedele 0,0% 31,3% 0,0% 0,0% 18,8% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
fidato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 40,0% 0,0% 20,0% 40,0% 0,0% 100,0%
figo 66,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 100,0%
franco 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
186
freddo 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
frettoloso 50,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
galante 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
geniale 0,0% 12,5% 12,5% 0,0% 0,0% 25,0% 25,0% 0,0% 12,5% 12,5% 100,0%
gioioso 0,0% 40,0% 0,0% 0,0% 0,0% 20,0% 0,0% 20,0% 0,0% 20,0% 100,0%
gioviale 20,0% 20,0% 0,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 0,0% 40,0% 0,0% 100,0%
giudizioso 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
giusto 25,0% 25,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
grande 0,0% 20,0% 20,0% 40,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 20,0% 0,0% 100,0%
grezzo 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 100,0%
grintoso 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 100,0%
idealista 66,7% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
ignorante 10,0% 0,0% 0,0% 10,0% 20,0% 10,0% 10,0% 0,0% 40,0% 0,0% 100,0%
imbecille 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
imbranato 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
immaturo 28,6% 28,6% 14,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 14,3% 14,3% 0,0% 100,0%
imparziale 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 100,0%
impaziente 42,9% 28,6% 0,0% 14,3% 0,0% 14,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
impegnato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 100,0%
impegnativo 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
imperfetto 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
impiastro 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
impiccione 23,1% 15,4% 0,0% 7,7% 15,4% 15,4% 0,0% 7,7% 7,7% 7,7% 100,0%
importante 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
Imprevedibile 0,0% 25,0% 0,0% 25,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
imprudente 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 100,0%
inaffidabile 40,0% 0,0% 40,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 20,0% 100,0%
incerto 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
incoerente 20,0% 40,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 100,0%
incomprensibile 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 100,0%
incosciente 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
incostante 28,6% 0,0% 0,0% 14,3% 0,0% 0,0% 0,0% 57,1% 0,0% 0,0% 100,0%
indifferente 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 33,3% 0,0% 33,3% 100,0%
indipendente 11,1% 44,4% 11,1% 22,2% 0,0% 0,0% 0,0% 11,1% 0,0% 0,0% 100,0%
indisciplinato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
indisponente 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
infame 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
infelice 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
inferiore 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 100,0%
inflessibile 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
influenzabile 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
ingegnoso 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
ingenuo 0,0% 80,0% 0,0% 0,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
innamorato 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
insistente 25,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 25,0% 100,0%
insoddisfatto 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
insopportabile 0,0% 0,0% 0,0% 30,0% 0,0% 40,0% 10,0% 0,0% 10,0% 10,0% 100,0%
interessante 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 66,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
interessato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
intoccabile 0,0% 50,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
intollerante 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
intraprendente 0,0% 25,0% 25,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 25,0% 100,0%
intrattabile 0,0% 50,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
187
intuitivo 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 100,0%
inutile 0,0% 66,7% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
invadente 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
invidioso 28,6% 57,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 14,3% 100,0%
iperattivo 0,0% 33,3% 33,3% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
ipocrita 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
irascibile 18,8% 43,8% 0,0% 0,0% 0,0% 31,3% 0,0% 0,0% 0,0% 6,3% 100,0%
ironico 15,4% 23,1% 0,0% 7,7% 0,0% 15,4% 0,0% 7,7% 30,8% 0,0% 100,0%
irrequieto 0,0% 0,0% 66,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 100,0%
irresponsabile 23,5% 5,9% 23,5% 29,4% 5,9% 0,0% 0,0% 5,9% 0,0% 5,9% 100,0%
irritabile 42,9% 28,6% 0,0% 0,0% 0,0% 28,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
irriverente 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
irruento 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
isolato 0,0% 16,7% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 16,7% 0,0% 33,3% 100,0%
isterico 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
istintivo 25,0% 37,5% 0,0% 12,5% 0,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
laborioso 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 33,3% 0,0% 0,0% 100,0%
lagnoso 0,0% 0,0% 14,3% 42,9% 0,0% 28,6% 0,0% 0,0% 0,0% 14,3% 100,0%
languido 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
lento 0,0% 0,0% 0,0% 66,7% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 100,0%
libero 75,0% 0,0% 0,0% 0,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
litigioso 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
logorroico 0,0% 25,0% 0,0% 12,5% 0,0% 18,8% 12,5% 12,5% 12,5% 6,3% 100,0%
loquace 0,0% 37,5% 0,0% 25,0% 0,0% 12,5% 0,0% 0,0% 0,0% 25,0% 100,0%
maldestro 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
malinconico 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
manesco 33,3% 0,0% 33,3% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
mansueto 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
mediocre 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
menefreghista 22,2% 16,7% 16,7% 22,2% 5,6% 0,0% 5,6% 5,6% 0,0% 5,6% 100,0%
meraviglioso 66,7% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
mite 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
modesto 12,5% 12,5% 0,0% 6,3% 6,3% 31,3% 12,5% 0,0% 12,5% 6,3% 100,0%
monotono 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
montato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
moralista 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
musone 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
narcisista 0,0% 33,3% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 100,0%
naturale 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 100,0%
negativo 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
nevrotico 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
niente 0,0% 5,6% 5,6% 5,6% 5,6% 0,0% 33,3% 38,9% 5,6% 0,0% 100,0%
Nr 16,7% 0,0% 8,3% 16,7% 25,0% 8,3% 0,0% 8,3% 0,0% 16,7% 100,0%
obiettivo 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
odioso 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
opportunista 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
ordinato 18,2% 45,5% 0,0% 0,0% 0,0% 9,1% 9,1% 9,1% 0,0% 9,1% 100,0%
originale 0,0% 66,7% 0,0% 11,1% 0,0% 0,0% 11,1% 11,1% 0,0% 0,0% 100,0%
ostinato 50,0% 16,7% 0,0% 0,0% 16,7% 0,0% 16,7% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
ozioso 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
pacato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 100,0%
pacifico 40,0% 0,0% 20,0% 20,0% 0,0% 0,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 100,0%
palloso 33,3% 33,3% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
188
paranoico 0,0% 45,5% 0,0% 0,0% 0,0% 36,4% 0,0% 0,0% 9,1% 9,1% 100,0%
passivo 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
pasticcione 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 100,0%
pauroso 8,3% 41,7% 0,0% 16,7% 0,0% 16,7% 8,3% 0,0% 0,0% 8,3% 100,0%
paziente 31,6% 36,8% 5,3% 0,0% 5,3% 21,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
pensieroso 40,0% 20,0% 0,0% 40,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
perfetto 7,7% 15,4% 15,4% 23,1% 0,0% 15,4% 0,0% 0,0% 7,7% 15,4% 100,0%
perfezionista 14,3% 57,1% 0,0% 0,0% 0,0% 14,3% 0,0% 7,1% 0,0% 7,1% 100,0%
pericoloso 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
permissivo 25,0% 50,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
perspicace 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
persuasivo 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 100,0%
pesante 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
petulante 0,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 25,0% 100,0%
pignolo 6,3% 12,5% 6,3% 18,8% 6,3% 37,5% 0,0% 6,3% 6,3% 0,0% 100,0%
polemico 16,7% 16,7% 16,7% 0,0% 0,0% 0,0% 16,7% 16,7% 0,0% 16,7% 100,0%
posato 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
positivo 10,0% 50,0% 10,0% 0,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 10,0% 0,0% 100,0%
possessivo 9,1% 81,8% 0,0% 0,0% 0,0% 9,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
pratico 50,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
preciso 12,5% 25,0% 12,5% 12,5% 0,0% 0,0% 12,5% 12,5% 12,5% 0,0% 100,0%
premuroso 22,2% 44,4% 11,1% 11,1% 0,0% 11,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
preparato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 100,0%
prepotente 6,3% 25,0% 6,3% 12,5% 12,5% 12,5% 0,0% 18,8% 0,0% 6,3% 100,0%
presuntuoso 12,5% 12,5% 0,0% 0,0% 0,0% 25,0% 0,0% 25,0% 0,0% 25,0% 100,0%
pretenzioso 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
problematico 33,3% 66,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
profondo 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
pronto 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 100,0%
protettivo 75,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
prudente 20,0% 60,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
puntiglioso 0,0% 0,0% 0,0% 20,0% 0,0% 60,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 100,0%
puntuale 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
ragionevole 33,3% 33,3% 25,0% 0,0% 8,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
rassicurante 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
razionale 75,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
realista 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
ribelle 22,2% 22,2% 22,2% 11,1% 0,0% 11,1% 0,0% 11,1% 0,0% 0,0% 100,0%
ridicolo 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
rilassato 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
rincoglionito 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
romantico 40,0% 50,0% 0,0% 0,0% 10,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
ruffiano 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 100,0%
rustico 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
saggio 16,7% 33,3% 0,0% 0,0% 16,7% 16,7% 16,7% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
sano 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
sapiente 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
sarcastico 25,0% 25,0% 0,0% 0,0% 25,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
sbadato 0,0% 16,7% 16,7% 33,3% 0,0% 16,7% 0,0% 16,7% 0,0% 0,0% 100,0%
sbruffone 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 100,0%
scalmanato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
scansafatiche 0,0% 0,0% 80,0% 0,0% 0,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
scatenato 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
189
scemo 0,0% 11,1% 11,1% 0,0% 11,1% 44,4% 0,0% 0,0% 0,0% 22,2% 100,0%
sciocco 0,0% 16,7% 16,7% 0,0% 16,7% 16,7% 16,7% 0,0% 16,7% 0,0% 100,0%
scontroso 11,1% 27,8% 11,1% 27,8% 5,6% 16,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
scorbutico 11,1% 44,4% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 11,1% 0,0% 100,0%
servizievole 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
severo 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
sfacciato 0,0% 14,3% 0,0% 71,4% 0,0% 0,0% 0,0% 14,3% 0,0% 0,0% 100,0%
sfortunato 33,3% 66,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
sfrontato 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
sgarbato 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
soddisfatto 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
solo 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
solidale 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 33,3% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
solitario 27,3% 54,5% 0,0% 0,0% 18,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
somaro 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
spaccone 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 100,0%
spavaldo 33,3% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
speciale 5,6% 38,9% 11,1% 11,1% 5,6% 16,7% 0,0% 0,0% 5,6% 5,6% 100,0%
spensierato 41,7% 25,0% 0,0% 16,7% 0,0% 16,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
spericolato 0,0% 25,0% 0,0% 0,0% 50,0% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
spigliato 0,0% 66,7% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
spregiudicato 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
stanco 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
strafottente 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
stravagante 0,0% 40,0% 0,0% 20,0% 0,0% 20,0% 0,0% 0,0% 20,0% 0,0% 100,0%
stressante 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 33,3% 0,0% 0,0% 66,7% 0,0% 100,0%
suocera 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
superbo 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
suscettibile 18,2% 54,5% 0,0% 9,1% 9,1% 9,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
taciturno 15,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 7,7% 76,9% 0,0% 0,0% 100,0%
tenace 11,1% 27,8% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 16,7% 44,4% 0,0% 0,0% 100,0%
tenero 50,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
timoroso 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
tirchio 28,6% 28,6% 14,3% 0,0% 0,0% 28,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
tollerante 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 12,5% 0,0% 12,5% 50,0% 100,0%
tonto 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
traditore 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
trascinante 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
trasgressivo 47,1% 52,9% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
ubbidiente 22,2% 11,1% 22,2% 33,3% 0,0% 0,0% 0,0% 5,6% 5,6% 0,0% 100,0%
uguale 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 100,0%
umile 38,5% 38,5% 7,7% 0,0% 0,0% 0,0% 7,7% 0,0% 0,0% 7,7% 100,0%
unico 20,0% 40,0% 0,0% 6,7% 6,7% 20,0% 0,0% 0,0% 0,0% 6,7% 100,0%
utile 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
vanitoso 11,1% 61,1% 0,0% 5,6% 5,6% 11,1% 0,0% 0,0% 0,0% 5,6% 100,0%
vendicativo 50,0% 27,8% 5,6% 0,0% 5,6% 11,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
ver o 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 100,0%
violento 20,0% 0,0% 0,0% 0,0% 60,0% 0,0% 0,0% 0,0% 20,0% 0,0% 100,0%
vitale 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
viziato 11,1% 44,4% 0,0% 33,3% 0,0% 11,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
volgare 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
volubile 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
vulnerabile 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
190
vuoto 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
zelante 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 100,0%
zozzo 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 100,0%
profilo medio 18,5% 28,3% 6,6% 10,7% 4,5% 11,8% 4,5% 6,1% 4,7% 4,3% 100,0%
dirm dirf famm famf amm amf insm insf clasm clasf profilo
medio
accomodante 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
adorabile 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
adrenalinico 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
adulto 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
affabile 0,4% 0,5% 1,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
affascinante 0,7% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
altero 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
alternativo 0,0% 0,2% 0,0% 0,6% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
ambizioso 2,2% 0,2% 0,0% 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,7%
amorevole 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
anonimo 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,1%
anormale 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,1%
anticonformista 0,0% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
appiccicoso 0,0% 0,2% 1,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,3%
apprensivo 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
approfittatore 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
arrabbiato 0,4% 0,2% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
arrivista 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
arrogante 0,7% 1,9% 1,0% 3,1% 0,0% 1,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,3%
asociale 0,7% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,4%
assennato 0,0% 0,0% 0,0% 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
assillante 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
assurdo 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
astuto 0,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
attaccabrighe 0,0% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
audace 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
autoironico 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 3,1% 0,2%
autonomo 0,4% 1,2% 0,0% 3,1% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,8%
autoritario 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
avventuroso 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
banale 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
bizzarro 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
brava persona 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 11,9% 0,0% 8,6% 0,0% 1,0%
brillante 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 6,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,4%
buffo 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 1,7% 3,0% 0,0% 4,3% 1,5% 0,7%
bugiardo 0,4% 0,2% 4,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 1,5% 0,6%
burlone 0,7% 0,0% 2,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 5,7% 0,0% 0,5%
191
capace 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
caparbio 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
carismatico 0,7% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
cauto 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
cinico 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
cocciuto 1,4% 0,0% 1,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,4%
coccolone 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
coerente 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
coinvolgente 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
colloquiale 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
combattivo 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
comico 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
compagnone 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
competitivo 0,7% 0,5% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
complesso 0,0% 0,9% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
complessato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
complicato 0,0% 0,9% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,4%
comune 0,0% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
concentrato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
confidente 0,4% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,3%
conformista 0,0% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
confuso 0,4% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
consapevole 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
contorto 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
contraddittorio 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
controllato 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
convincente 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
cordiale 1,8% 0,2% 0,0% 0,0% 4,5% 0,6% 1,5% 0,0% 4,3% 1,5% 1,0%
corretto 1,1% 0,5% 1,0% 0,6% 1,5% 1,1% 3,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,9%
cosciente 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
coscienzioso 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
costante 0,0% 0,0% 0,0% 1,2% 0,0% 0,0% 3,0% 3,3% 0,0% 0,0% 0,5%
credulone 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
critico 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,3%
crudele 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
debole 0,0% 0,2% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,2%
debosciato 0,0% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
decente 0,0% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,1%
deficiente 0,4% 0,0% 4,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 1,4% 0,0% 0,5%
delinquente 0,0% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,1%
democratico 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
demoralizzato 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
depresso 0,7% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,3%
difficile 0,4% 0,7% 0,0% 2,5% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,7%
diffidente 0,4% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
dinamico 0,0% 0,7% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
dipendente 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
diplomatico 0,0% 0,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
192
diretto 0,0% 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,4%
disastro 0,0% 0,0% 1,0% 0,6% 0,0% 0,0% 3,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
disattento 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 3,3% 0,0% 0,0% 0,3%
disinteressato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,1%
disobbediente 0,0% 0,0% 2,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
dispotico 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
distaccato 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,1%
distante 0,0% 0,0% 0,0% 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
disubbidiente 0,0% 0,2% 4,0% 3,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,7%
diverso 0,0% 0,7% 0,0% 0,6% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 1,4% 3,1% 0,6%
duro 1,4% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,5%
eccentrico 0,0% 0,2% 1,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,3%
egocentrico 0,7% 2,4% 0,0% 1,2% 1,5% 1,7% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 1,3%
eloquente 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
emotivo 1,4% 2,4% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 3,3% 0,0% 0,0% 1,2%
energico 0,7% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,6% 0,0% 2,2% 0,0% 0,0% 0,4%
equilibrato 0,0% 0,9% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,3%
esagerato 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
esibizionista 0,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,2%
esigente 0,4% 0,2% 1,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
espressivo 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,1%
esuberante 1,4% 0,7% 0,0% 0,0% 1,5% 0,6% 0,0% 1,1% 1,4% 0,0% 0,7%
euforico 0,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
fallito 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
fals o 0,0% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
fannullone 0,0% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,1%
fantasioso 0,4% 0,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
fedele 0,0% 1,2% 0,0% 0,0% 4,5% 4,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1%
fidato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 1,1% 2,9% 0,0% 0,3%
figo 0,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,2%
franco 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
freddo 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
frettoloso 0,4% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
galante 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
geniale 0,0% 0,2% 1,0% 0,0% 0,0% 1,1% 3,0% 0,0% 1,4% 1,5% 0,5%
gioioso 0,0% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 1,1% 0,0% 1,5% 0,3%
gioviale 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 2,9% 0,0% 0,3%
giudizioso 0,0% 0,0% 0,0% 2,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
giusto 0,4% 0,2% 2,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
grande 0,0% 0,2% 1,0% 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,3%
grezzo 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,1%
grintoso 0,0% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,1%
idealista 0,7% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
ignorante 0,4% 0,0% 0,0% 0,6% 3,0% 0,6% 1,5% 0,0% 5,7% 0,0% 0,7%
imbecille 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
imbranato 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
immaturo 0,7% 0,5% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 1,4% 0,0% 0,5%
imparziale 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,1%
193
impaziente 1,1% 0,5% 0,0% 0,6% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,5%
impegnato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 1,1% 0,0% 0,0% 0,1%
impegnativo 0,0% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
imperfetto 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
impiastro 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
impiccione 1,1% 0,5% 0,0% 0,6% 3,0% 1,1% 0,0% 1,1% 1,4% 1,5% 0,9%
importante 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
Imprevedibile 0,0% 0,2% 0,0% 0,6% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
imprudente 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,1%
inaffidabile 0,7% 0,0% 2,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,3%
incerto 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
incoerente 0,4% 0,5% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,3%
incomprensibile 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,1%
incosciente 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
incostante 0,7% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 4,3% 0,0% 0,0% 0,5%
indifferente 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 1,1% 0,0% 1,5% 0,2%
indipendente 0,4% 0,9% 1,0% 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,6%
indisciplinato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
indisponente 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
infame 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
infelice 0,0% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
inferiore 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,1%
inflessibile 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
influenzabile 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
ingegnoso 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
ingenuo 0,0% 0,9% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
innamorato 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
insistente 0,4% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,3%
insoddisfatto 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
insopportabile 0,0% 0,0% 0,0% 1,9% 0,0% 2,3% 1,5% 0,0% 1,4% 1,5% 0,7%
interessante 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 3,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
interessato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
intoccabile 0,0% 0,2% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
intollerante 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
intraprendente 0,0% 0,2% 1,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,3%
intrattabile 0,0% 0,2% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
intuitivo 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,1%
inutile 0,0% 0,5% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
invadente 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
invidioso 0,7% 0,9% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,5%
iperattivo 0,0% 0,2% 1,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
ipocrita 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
irascibile 1,1% 1,7% 0,0% 0,0% 0,0% 2,8% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 1,1%
ironico 0,7% 0,7% 0,0% 0,6% 0,0% 1,1% 0,0% 1,1% 5,7% 0,0% 0,9%
irrequieto 0,0% 0,0% 2,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,2%
irresponsabile 1,4% 0,2% 4,0% 3,1% 1,5% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 1,5% 1,1%
irritabile 1,1% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,5%
irriverente 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
194
irruento 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
isolato 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 1,1% 0,0% 3,1% 0,4%
isterico 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
istintivo 0,7% 0,7% 0,0% 0,6% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,5%
laborioso 0,0% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 1,1% 0,0% 0,0% 0,2%
lagnoso 0,0% 0,0% 1,0% 1,9% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,5%
languido 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
lento 0,0% 0,0% 0,0% 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,2%
libero 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
litigioso 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
logorroico 0,0% 0,9% 0,0% 1,2% 0,0% 1,7% 3,0% 2,2% 2,9% 1,5% 1,1%
loquace 0,0% 0,7% 0,0% 1,2% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 3,1% 0,5%
maldestro 0,0% 0,0% 0,0% 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
malinconico 0,0% 0,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
manesco 0,4% 0,0% 1,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
mansueto 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
mediocre 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
menefreghista 1,4% 0,7% 3,0% 2,5% 1,5% 0,0% 1,5% 1,1% 0,0% 1,5% 1,2%
meraviglioso 0,7% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
mite 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
modesto 0,7% 0,5% 0,0% 0,6% 1,5% 2,8% 3,0% 0,0% 2,9% 1,5% 1,1%
monotono 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
montato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
moralista 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
musone 0,0% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
narcisista 0,0% 0,2% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,2%
naturale 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,1%
negativo 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
nevrotico 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
niente 0,0% 0,2% 1,0% 0,6% 1,5% 0,0% 9,0% 7,6% 1,4% 0,0% 1,2%
Nr 0,7% 0,0% 1,0% 1,2% 4,5% 0,6% 0,0% 1,1% 0,0% 3,1% 0,8%
obiettivo 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
odioso 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
opportunista 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
ordinato 0,7% 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 1,5% 1,1% 0,0% 1,5% 0,7%
originale 0,0% 1,4% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 1,5% 1,1% 0,0% 0,0% 0,6%
ostinato 1,1% 0,2% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,4%
ozioso 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
pacato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,1%
pacifico 0,7% 0,0% 1,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,3%
palloso 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
paranoico 0,0% 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 2,3% 0,0% 0,0% 1,4% 1,5% 0,7%
passivo 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
pasticcione 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,1%
pauroso 0,4% 1,2% 0,0% 1,2% 0,0% 1,1% 1,5% 0,0% 0,0% 1,5% 0,8%
paziente 2,2% 1,7% 1,0% 0,0% 1,5% 2,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,3%
pensieroso 0,7% 0,2% 0,0% 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
perfetto 0,4% 0,5% 2,0% 1,9% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 1,4% 3,1% 0,9%
195
perfezionista 0,7% 1,9% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 1,1% 0,0% 1,5% 0,9%
pericoloso 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
permissivo 0,4% 0,5% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
perspicace 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
persuasivo 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,1%
pesante 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
petulante 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,3%
pignolo 0,4% 0,5% 1,0% 1,9% 1,5% 3,4% 0,0% 1,1% 1,4% 0,0% 1,1%
polemico 0,4% 0,2% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 1,1% 0,0% 1,5% 0,4%
posato 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
positivo 0,4% 1,2% 1,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,7%
possessivo 0,4% 2,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,7%
pratico 0,4% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
preciso 0,4% 0,5% 1,0% 0,6% 0,0% 0,0% 1,5% 1,1% 1,4% 0,0% 0,5%
premuroso 0,7% 0,9% 1,0% 0,6% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6%
preparato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,1%
prepotente 0,4% 0,9% 1,0% 1,2% 3,0% 1,1% 0,0% 3,3% 0,0% 1,5% 1,1%
presuntuoso 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 2,2% 0,0% 3,1% 0,5%
pretenzioso 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
problematico 0,4% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
profondo 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
pronto 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,1%
protettivo 1,1% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
prudente 0,4% 0,7% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
puntiglioso 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 1,7% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,3%
puntuale 0,7% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
ragionevole 1,4% 0,9% 3,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,8%
rassicurante 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
razionale 1,1% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
realista 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
ribelle 0,7% 0,5% 2,0% 0,6% 0,0% 0,6% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,6%
ridicolo 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
rilassato 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
rincoglionito 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
romantico 1,4% 1,2% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,7%
ruffiano 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,1%
rustico 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
saggio 0,4% 0,5% 0,0% 0,0% 1,5% 0,6% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,4%
sano 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
sapiente 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
sarcastico 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 1,5% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
sbadato 0,0% 0,2% 1,0% 1,2% 0,0% 0,6% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,4%
sbruffone 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,1%
scalmanato 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
scansafatiche 0,0% 0,0% 4,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
scatenato 0,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
scemo 0,0% 0,2% 1,0% 0,0% 1,5% 2,3% 0,0% 0,0% 0,0% 3,1% 0,6%
sciocco 0,0% 0,2% 1,0% 0,0% 1,5% 0,6% 1,5% 0,0% 1,4% 0,0% 0,4%
196
scontroso 0,7% 1,2% 2,0% 3,1% 1,5% 1,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,2%
scorbutico 0,4% 0,9% 0,0% 1,9% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,6%
servizievole 0,0% 0,0% 1,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
severo 0,0% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
sfacciato 0,0% 0,2% 0,0% 3,1% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,5%
sfortunato 0,4% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
sfrontato 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
sgarbato 0,0% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
soddisfatto 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
solo 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
solidale 0,0% 0,5% 0,0% 0,0% 3,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,4%
solitario 1,1% 1,4% 0,0% 0,0% 3,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,7%
somaro 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
spaccone 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,1%
spavaldo 0,4% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
speciale 0,4% 1,7% 2,0% 1,2% 1,5% 1,7% 0,0% 0,0% 1,4% 1,5% 1,2%
spensierato 1,8% 0,7% 0,0% 1,2% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,8%
spericolato 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 3,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
spigliato 0,0% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
spregiudicato 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
stanco 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
strafottente 0,0% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
stravagante 0,0% 0,5% 0,0% 0,6% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,3%
stressante 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 2,9% 0,0% 0,2%
suocera 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
superbo 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
suscettibile 0,7% 1,4% 0,0% 0,6% 1,5% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,7%
taciturno 0,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 10,9% 0,0% 0,0% 0,9%
tenace 0,7% 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 4,5% 8,7% 0,0% 0,0% 1,2%
tenero 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
timoroso 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
tirchio 0,7% 0,5% 1,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,5%
tollerante 0,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 1,4% 6,2% 0,5%
tonto 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
traditore 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
trascinante 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
trasgressivo 2,9% 2,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1%
ubbidiente 1,4% 0,5% 4,0% 3,7% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 1,4% 0,0% 1,2%
uguale 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,1%
umile 1,8% 1,2% 1,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 1,5% 0,9%
unico 1,1% 1,4% 0,0% 0,6% 1,5% 1,7% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 1,0%
utile 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
vanitoso 0,7% 2,6% 0,0% 0,6% 1,5% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 1,2%
vendicativo 3,2% 1,2% 1,0% 0,0% 1,5% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,2%
ver o 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 0,0% 0,0% 0,1%
violento 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 4,5% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,3%
vitale 0,0% 0,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
viziato 0,4% 0,9% 0,0% 1,9% 0,0% 0,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6%
197
volgare 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
volubile 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
vulnerabile 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
vuoto 0,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
zelante 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,5% 0,1%
zozzo 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% 0,1%
100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
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