Vous êtes sur la page 1sur 128
| GIOVANNI GENTILE | GIOVANNI GENTILE | OPERE STUDI SU DANTE Meee! XI SANSONI - FIRENZE i SANSONI ~ FIRENZE ‘morninrh Lerzeaanta nISRRPATA Stampat i Hata AVVERTENZA ABbiame riunito in questo solume & sequent scrit, dei quali diamo Iindicasione dal Iuago ¢ dll'anno in cus ‘ennero gia in Ince I. Dante nella storia det pensiero italiano. Ripraduce sun cap. (i IV del Libro I) delopera La Filosofia, wscita nella Storia det gener leterasi italiani, Milano, F. Val- lardi, «a. [ma 2904 s¢@),¢ripubblicate in 2 ed cl titolo «4 Storia della filosofia italiana fino a L. Vall, Firenze, Sansoni, 1962 (Opere complete di Giovanai Gentile, XI). TI,’ Pensiero © poesia nella «Divina Commedia B eostituito a sua volta di quattro seit TL primo 3 wna recensione del sol. I dll opera Die gattiche Komédie dé Karl Vosser, uscta nella Crtia , VI, 1908, PP. 52-72, Boi rislampata parsislmente in volume (il § 38, PP. 33-57. in Frammenti di estetica e letteratura, Lanciano 1927, Pb. 212.217; 82, p. 57-64 ne Tl Modernismo ei rapport ‘ra religions e ilosfla, Bari 1909, Pp. 197-242). Il secondo 2 vali recensione i quallo stesso volume, usta nel ‘Giernate sorico della letteratura italiana, LIT, 1° set fombre 1909, Pp. 353-365, € quindé ristampata net Fram- ‘ment di estetia e letteratura ct, p. 207-212 ¢ 217-295. IL taro 2 la sacensione del vol. IT dell opera del Vosler, LIX, 2912, #. 985-393, ¢ quindi ristampata ne et, Frame ment, #9. 236-250. 11 quarto riproduce due lelere rispet- vamente del Vosler ede! Gentile, pubBleate mala «Critica», VE, 1908, BP. 157-160, ¢ quindi rstampate ne TL Moder- nism eit, pp. 59-96 TIL La Proiesia di Dante, Lettura tenute nella Casa df Dante in Roma, it 17 fetbrai 1918, pubblicaa nalla « Nuova Antologia' del 3° aggro seguente: quind ristampata nei Frammenti et, pp. 257-296 TV. La Filosofia’ di Dante. Conferosa al Circolo Alologico di Milano, del gennaio 292r, puBBl. nel vol. Dante ‘e I'Ttalia nel VI centenario della’ morte del Poeta, a cura della Fondasione Marco Besso, Roma 3921. Questa conferenza fu raccolta, insieme alla precedente letura su La profezia di Dante, sel sol. Dante e Manzoni, Firenze, Vallcchi,x923: entrambe furono quindk putBlicate a parte cal titlo La Profeia di Dante, Roma, Quaderni di Nocis- ima, 1933. V. Tl Canto di Sordello, Leura tenute nelle Casa di Dante in Roma i 19 marzo 1039, pubblicata nella «Nuova ‘Antologia» del 16 maggio 1999, pp. 421-133 ¢ @ parte nnalla collana Lectura Dantis, Firenze, Sansoni, 1990 TL’ Appeniice rida a recensione allo srilo di Ermene- sildoPistali, Per la Firenze di Dante, apparsa nella Critica», XX, 1922, 8. a7 Nel riprodurre questi sertéabbiamo wliliszato le variant i forma apportale dal!” Autore male successive rstampo, saloo én qualche caso in cui abbiamo ritenuto frefeibile la lesione oviginaria, 7 VAB, Roma, gennaio 106s DANTE NELLA STORTA DEL PENSIERO ITALIANO 11 doppio movimento aristotelico-tomistico © france scano mette capo a Dante La Diina Commedia & opera filosofica oltre che poetic allo steso titolo di tutti 1 poomi flotofici antichi della cia e di Roma, Giacché in essa il concetto generale elluniverso non & un presuppesto della vsione: poetica nell'anima del poeta, ma & Vessenza stesta della trama ‘generale defopera. In Dante ta flosofia non & il parti colare e V'sccessorio; ma il generale, I iasieme, princi pale. La poesia piuttosto & nei particolai, E questa ¢ la iferenza tra lui e i puri poet; clascuno dei quali ha di solito una flosofia, ma come antecedents dellopera sua, Iatente, ispratrce inconsapevole. Il eritico potra sco” prinvela; ma il poeta I'ha oblista, Dante, invece, non imentica mai il suo eoncetto, che adombra si del velo elV'allegoria, ma senza nasconderlo né a sé né al suo lettore; © @ questo concetto ha Asso sempre lo sguardo: ché, sa tratti la passione Io vince, e vive con le ereature vive della sua fantasia Ja vita irifissa del mondo, sa cui il flosofo medita, it fine generale del poema subito lo scotee richiama a quel concetto, e lo inealza a prose guire la ideale costruzione sopramondana, che conduce ‘Yuomo dalla oscura selva terren, in eis ritrova nel mezzo el cammin della vita, alla grande luce del pensiero di Dio, La sua opera ha la forma della visione: ma non & visione: perché i poeta non procede diritto, con Vocehio, alla méta, dalla selva a Dio; non vede solo e trascorre ‘ma si sofferma spesso, come sull'etlo della ripa sov stante al settimo cetchio informal, press al grande avello 4 Anastasio paps, col pretaso di ausare un poco il senso fl tristo fisto del'abisso; e, trovando un compenso al Titardo, perehé il tempo non passé perduto, medita ed fspone la sua dattrina etica delle calpo © delle pene. Pot basterd pur le esta: ma intanto ragiona con la sua tica alla mano, ciod con IEtca a Nicomaco da Io studiata col commento di §, Tommaso, Cosl, entrato con Virgilio fe Stazio per la callin, per eui dal sesto salgono al settimo fd ultimo girone del Purgatorio, non & con gli oeehi & Vanimo su quella seala che per la sua artesze I salitor dispaja; x6 solo ha tuttavia presenti alla memoria i goosi, tutta, quella. gente e per magressa ¢ per voler leggiora, rma si tormenta nel pensiero: come si pud far magro Li dove Popo dé nutrir non focca? Né gl asta la remini- scenza poetica della fine di Meleagro, né la similitudine dell immagine guizzante nallo specchio al muoversi del= Yaomo che st specchia; ma fa risolvere la difcolta da Stazio con una teoria flosofica e teologica del’anima f¢ delle sue relazioni col corpo. Similmente in Paradiso, fel cielo della luna, Dante non & pago di aver contem- plato quel mivabili aspet, nei quali risflende nom so che fivinas non gli basta dessere stato contentato da Pic~ ‘ard del nome suo e della sorte dei beati che sono eon lel; Si sente sospinto dn modo da due dubbi, st che non 2 remmeno di quale abbia a chiedere prima a Beatrice 1a saluzione. Si ricorda della dottrina esposta nel Tico, i dinlogo ai Platone pitt noto ai dotti del Medio Evo, interno a-certo rapporto delle anime eon le stelle; dal ‘scorso di Picearda gli par d? intendere che la violenza, sofferta dall'womo possa scemate il suo merito dinanzi all giustiia divina: due problemi, innanci ai quall Ia fua mente sarresta.€ ha bisogno di schiarimenti, che Beatrice gli porge, interrompendo il corso. deli'alta 1 DANTE NELLA STORLA DEL vessteao HEARTS § Ma non si pud dire che la filosoiainterrompa la poesia: perché la prima parola del poema ~~ che & la coscienza volgate, dominata dalle passioni,involta ancora nel senso ~ eYutima — Dio — sono il punto di partenga e d'arivo ’un procedimento, dellterno procedimento fosofco allo spirito; tutti i gradi di questo procedimento sono altrettanti pass riflessi dello spitito stesso; e la poesia frompe, non dalla concezione che Dante ha present, ‘ma dall'anima sua, che in quel mondo di 1, nel mondo delVeterna giustzia del'eterna verith, non si spoglia della memoria e del senso di tutte le cose terene, indivie duali, temporane. Sale dal Crstallino al Primo mobile, e abbassa ancora il iso, rimira ancora Waiuola che ef fa tanto free, 4 8 da Gade sl varo Nel qual si fece Europa dolce care. (Par. XH, 62:5. Sark anche nell’ Empireo, e pur si ricorderd della dop- piezza di Clemente V verso Arrigo VIL. Dire quasi che cali & poeta per non poter essere interamente quel che si era proposto di essere: maestro di verith. Certo ei a questa intende, a questa sacrifca, quando occorra, anche Ja sua arte: la dottrina ascosa sotto il velame dei versi strani &, per lui, Vestenzile delopera sua; e quando bi- sogna rempere il velame, enon esita un istante a metter nel vesi la sua seienza prosaica; e non rifuta il slgismo per amor dell'immagine, anzi talora pare che vi si com- pinccia, © che ami, come quando 5. Pietro Jo csamina intorno alla fede (Pay. XXIV), tomare con Ia. memoria quelle sole (Cone. IT, 23), dove, morta Beatrice, and’ gli a cercare quella consolarione che Bocaio insegnava, essere data dalla filsofia: a quelle «scuole de’ religiosi» ‘ srvor se pare (forse a S. Maria Novella dove i domenicani gid spiegavano ‘Tommaso, o a S. Croce dove insegnavano i francescani}

Vous aimerez peut-être aussi