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0.1 Definizione
1.4 Definizioni
CV x
X k X 1
2
dove CVx = coefficiente di variazione del parametro
1 Richiamo di statistica:
Media: X=
X i
N
Deviazione standard: S=
(X X ) i
2
N 1
S
Coefficiente di variazione: CV [%]= 100
X
Esse sono ripartite in tre classi a dipendenza della loro variazione nel
tempo.
Nel caso della Figura 1-2, invece, la falda da considerare come azione
variabile o accidentale in quanto non sempre agente contro la struttura.
Il grafico della Figura 1-4 mostra come statisticamente sono situati i valori
caratteristici e quelli di dimensionamento delle azioni (o dell'effetto delle
azioni) rispetto ad una distribuzione di tipo normale.
Per le verifiche che verranno trattate di seguito si devono utilizzare i fattori
parziali contenuti nella Tabella 1-1.
2 Dal punto di vista statico, il valore caratteristico di un parametro geotecnico deve essere scelto in
modo che per il caso di dimensionamento considerato, la probabilit dottenimento di un valore
sfavorevole sia inferiore al 5%. Il valore caratteristico rappresenta secondo il calcolo delle probabilit
unaffidabilit del 95%.
Questi valori danno una indicazione generale e sono da utilizzare per dei
progetti di massima o per progetti di fondazioni o di costruzioni in
terra semplici e di poca importanza, che non rappresentano pericoli per
le persone e le costruzioni vicine, come:
fondazioni di villette o di piccoli stabili su un terreno orizzontale o
con una leggera pendenza,
opere di sostegno di meno di 2 m di altezza la cui parte a monte
non subisca carichi importanti e non sia in forte pendenza,
rilevati o scavi di meno di 3 m di altezza o meno di 1 m nel caso in
cui sostengano delle fondazioni o si trovino in scarpate a forte
pendenza,
scavi per canalizzazioni di meno di 3 m di profondit.
Per questi casi si consiglia unindagine geotecnica sommaria, mentre per
casi pi complessi lindagine devessere pi approfondita.
Tabella 1-3 Risultati di studi effettuati allestero (da M.E. Harr, Mechanics of
Particolate Media)
Tabella 1-4 Risultati di due studi effettuati dal Laboratorio di meccancica delle terre del
PF di Losanna
I valori delle propriet del terreno vanno determinati di regola con metodi di
prova normati nel rispetto delle condizioni prestabilite. Se il caso, si
utilizzer un coefficiente di conversione per trasformare i risultati delle
prove in valori che siano rappresentativi per il terreno.
= coefficiente di conversione
Il coefficiente di conversione tiene conto delle incertezze nella
determinazione della della resistenza ultima a partire da prove, calcoli e
valori presi dallesperienza.
Per esempio, nel calcolo dei pali, secondo il modo di determinazione del
valore caratteristico della resistenza ultima esterna Ra,k, il coefficiente di
conversione a prende i seguenti valori:
nel caso di prove di carico statico: a 1.0
nel caso dutilizzazione dei valori dallesperienza: a 0.9
nel caso di determinazione tramite calcolo: a 0.7
Nel caso di elevata affidabilit di Ra,k, il valore del coefficiente di correzione
a pu essere ripreso direttamente, nel caso contrario, dovr essere ridotto
fino ad un valore minimo di a,min = 0.5 .
1.7 Verifiche
Le verifiche devono permettere di controllare, come per qualsiasi
costruzione, 2 condizioni particolari del progetto:
Figura 1-9 Schema completo delle verifiche dello stato limite ultimo
Figura 1-13 Esempi di rottura della struttura (parete, ancoraggio) nel dimensionamento
geotecnico
Valori obiettivo indicativi per in varie situazioni progettuali sono dati nella
Tabella 1-8 dove sono forniti valori per la vita utile di progetto e per un
anno. Valori per un anno potrebbero essere significativi per situazioni di
progetto transitorie e per strutture temporanee dove la sicurezza umana
di grande importanza.
I valori della Tabella 1-8 sono considerati come "appropriati nella maggior
parte dei casi". Per ragioni correlate al tipo ed alle conseguenze del
collasso o dell'economia degli edifici, pu essere appropriato usare valori
pi alti o pi bassi. Devono essere considerati come ragionevoli richieste
minime, essendo derivati da calcoli di calibratura relativi alle norme di
progetto in vari paesi. In queste operazioni di calibratura sono usualmente
usate distribuzioni normali logaritmiche o di Weibullper i parametri di
resistenza e le incertezze di modello. Per i pesi propri e le distribuzioni di
valori estremi per i carichi variabili sono usualmente considerate
distribuzioni normali.
Lo scegliere un differente indice di affidabilit come obiettivo non la sola
possibile misura per la differenziazione di affidabilit; altre misure sono
correlate con l'accuratezza del calcolo, la garanzia del grado di qualit ed il
rigore delle regole di dettaglio.
Infine, deve essere messo in rilievo che un valore di e la corrispondente
probabilit di collasso sono numeri formali o teorici, intesi primariamente
come uno strumento per sviluppare regole di progetto coerenti, piuttosto
che dare una descrizione della frequenza di rottura strutturale.
A titolo comparativo, nella Tabella 1-9 sono riassunti alciuni rischi
individuali di morte o ferimento.
2.2 Spinte del terreno secondo la norma SIA 261 (art. 4.3)
Sono considerate spinta del terreno:
- la spinta attiva del terreno
- la spinta del terreno aumentata
- la spinta a riposo del terreno
- la spinta passiva del terreno
Teoria dellelasticit
Utilizzata normalmente per il calcolo delle tensioni allinterno di un
massiccio
Regole empiriche
Dedotte dallo studio di opere iperstatiche (paratie, palancole o
targonature ancorate)
Fissi e rigidi
In questo caso, le pressioni sul diaframma corrispondono a quelle
naturali del terreno (spinta a riposo, k0).
Liberi di spostarsi
In questo caso, per calcolare le pressioni si utilizzano le teorie di
Rankine e di Coulomb. Se il terreno dietro al muro si dilata o si
comprime sufficientemente, al momento della rottura la pressione
raggiunge un valore minimo corrispondente alla spinta attiva delle terre
(ka) rispettivamente un massimo (kp) corrispondente alla spinta passiva
delle terre.
'H H 'H + u
k0 = ' = '
In un suolo saturo:
v v v+ u
=
1 sin 2 (135 )
2
con la trasformazione trigonometrica sin (135 ) = cos(45 ) abbiamo
2 2
3 sin (45 2 )
2
=
1 cos 2 (45 )
2
e quindi semplificando:
3
= tg 2 (45 ) = k a
1 2
Nel caso di terreni coesivi saturi, la spinta attiva si esprime con la relazione
seguente:
3 = 1 2c u
Il coefficiente di spinta attiva delle terre quindi pi difficile da esprimere in
quanto variabile in funzione di 1.
1 relazioni trigonometriche:
+ +
sin sin = 2 cos sin sin + sin = 2 sin cos
2 2 2 2
cos(90 ) = sin sin(90 ) = cos
cos = sin(90 + ) sin + ) = sin cos + cos sin
+
cos cos = 2 sin sin
2 2
1 sin 1+ sin
= tg 2 (45 ) = tg 2 (45 + )
1+ sin 2 1 sin 2
cos cos
= tg (45 ) = tg (45 + )
1+ sin 2 1 sin 2
Figura 2-13 Condizioni geometriche del cerchio di rottura allo stato di spinta passiva
per terreni granulari
=
1 sin 2 (45 )
2
con le trasformazioni trigonometriche
sin (135 ) = cos(45 ) = sin (45 + ) e sin (45 ) = cos(45+ )
2 2 2 2 2
abbiamo
sin 2 (45+ )
3 2
=
1 cos 2 (45 + )
2
3
= tg 2 (45+ ) = k p
1 2
Figura 2-14 Condizioni di rottura per spinta passiva in un provino e nel terreno
3 = 1 k p + 2c k p
Figura 2-15 Variazione del coefficiente di spinta in funzione della deformazione del
terreno
Figura 2-16 Deformazioni del terreno nei pressi di un muro e tipi di spinte
Figura 2-17 Deformazioni reali del terreno e situazioni di spinte nel caso di una paratia
k0 =
1
Se combiniamo questa formulazione con quella di Jaky, possiamo
esprimere il modulo di Poisson in funzione di
[0 1.000 0.500 ]
[ 10 0.826 0.452 ]
[ 20 0.658 0.397 ]
30 0.500 0.333
40 0.357 0.263
50 0.234 0.190
Tabella 2-2 Coefficienti di spinta delle terre k0 secondo langolo dattrito del terreno
1
Ea = h 2 k a
2
Il punto dapplicazione della risultante passa per il baricentro delle spinte e
si situa ad un terzo dellaltezza.
1
E p = h 2 k p
2
ea = 'h k a ew = w h
Figura 2-20 Influsso dellacqua sulle spinte
1
Ea' = ' h 2 k a
2
Bisogna poi aggiungere la spinta dovuta allacqua
1
E w = w h 2
2
v = p
ea ( p ) = p k a
Figura 2-21 Influsso di un carico ripartito uniformemente
Ea( p ) =h p k a
3 = 1k a 2c k a
La distanza z0 si pu calcolare ammettendo che 3 = 0
z0 k a =2c k a
2c
z0 =
ka
h2
La spinta sar Ea = k a 2ch k a
2
1
z 0 2c k a
2
H2 2 c 2
In questo caso la spinta sar: Ea = k a 2cH k a +
2
ea (c, p ) = pk a 2c k a
2c p
z0 =
nel caso in cui ea negativo, z0 vale:
ka
(2 c p k a ) 2
2
la parte dovuta alla non adesione terreno-muro vale:
ea = K a h 2 c K a
2 c Ka
z0 =
Ka
Le due spinte possono quindi essere calcolate separatamente e poi
sommate.
5 + 2 c Ka
z5 =
Ka
2 P L
h =
a + L
Per z > d
h = ka z
Esempi di rulli:
Parete Esempio
parete gettata in diretto contatto con il terreno
Rugosa '
(come pali gettati in opera)
2 parete di calcestruzzo, di acciao o legno, non
Scabra '
3 trattati
a) Spinta attiva
b) spinta passiva
Figura 2-33 Influsso sul paramento di un muro di una forza concentrata agente sul
prisma di rottura
Figura 2-34 Influsso sul paramento di un muro di una forza concentrata agente
allesterno del prisma di rottura
Figura 2-35 Convenzioni concernenti il calcolo delle forze agenti sul prisma, secondo
Coulomb-Poncelet
H 2
Ea = ( ) k a
2 cos
Figura 2-36 Coefficiente kah per la componente orizzontale della spinta attiva su pareti
verticali secondo Coulomb
Figura 2-37 Coefficiente kph per la componente orizzontale della spinta passiva su
pareti verticali secondo Caquot/Krisel
2.6.8 Riassunto
Teoria Ipotesi
Rankine - , , = 0 ; c = qualsiasi
- superficie del terreno orizzontale
k a =tg 2 (45 )
2 - facciata controterra piana e verticale
- sovraccarico uniforme
Metodo del prisma - , , = qualsiasi
- c = 0 (con CAD: c = qualsiasi)
- superficie del terreno qualsiasi
- facciata controterra qualsiasi
- sovraccarico qualsiasi
Coulomb-Poncelet - , , = qualsiasi; c = 0
cos 2 ( + ) - superficie del terreno piana
ka = 2
sin ( + )sin ( ) - facciata controterra piana
cos( ) 1+
cos( )cos( + ) - nessun sovraccarico
a) metodo elastico
Per un terreno considerato omogeneo e isotropo, linfluenza di un carico
lineare sullo schermo pu essere calcolata risolvendo le equazioni
dellelasticit.
La soluzione analitica di Boussinesq permette di calcolare con dei grafici la
spinta orizzontale sullo schermo come nellesempio qui sotto.
Il diagramma pu essere semplificato per permettere una pi facile
utilizzazione pratica.
q
h (mass.) = p = 0.2
a
dove.
q = carico lineare in superficie [kN.m-1]
a = distanza del carico dal bordo
La spinta totale (applicata a 1.17 . a di profondit) vale:
Pq = 0.3 q
4Q m2 n
h ( z) =
H (m 2 + n 2 ) 2
dove:
Q = carico lineare in superficie [kN.m-1]
x = distanza del carico dal bordo
H = altezza del muro o della parete
m =x/H
n =z/H
0.203 Q n
h ( z) =
H (0.16 + n 2 ) 2
1.77 Q m 2 n 2
h ( z) = 2
H (m 2 + n 2 ) 3
con
Q = carico puntuale in superficie [kN]
0.28 Q n 2
h ( z) = 2
H (0.16 + n 2 ) 3
Figura 2-39 Ripartizione della spinta dovuta ad un carico limitato in superficie (secondo
Graux)
La spinta totale vale: Ps = b q tg (45 )
2
b q tg (45 )
ps = 2
e la pressione media vale:
(a + b)tg (45 + ) a tg
2
facendo variare a e b si possono ottenere dei carichi a diverse distanze
dallo schermo e dei carichi puntuali o ripartiti.
Figura 2-40 Ripartizione della spinta dovuta ad un carico limitato in superficie (secondo
Graux)
Anche in questo caso la spinta totale vale: Ps =bqtg ( 45 )
2
2 bqtg (45 )
ps = 2
mentre la pressione massima vale:
(a +b)tg (45+ ) atg
2
R = ( E1 + E2 + E3 +G1 )
Bisogna naturalmente tener conto anche del peso del muro stesso e
dell'eventuale spinta dell'acqua.
R1 = ( E1 + E3 +G1 )
oppure
R2 = ( E2 + E3 +G2 )
Figura 2-45 Semplificazione del caso in cui la linea di rottura taglia la scarpata
R1 R2
La spinta sulla fondazione si calcola nello stesso modo del calcolo
precedente.
settore Ea inclinazione Ea
1 muro normale 2/3 - 1 2/3 terreno 1
2 sul piano ab + terreno 90 -
3 sullo spessore
2/3 - 1 2/3 terreno c1
della mensola bc
4 nessuna
5 ridotta sul muro 2/3 - A 2/3 A A
6 ridotta sul piano d + A 90 -
7 sul piano de + terreno 90 -
8 sullo spessore
2/3 - 1 2/3 terreno c2
della mensola ef
9 nessuna
10 ridotta sul muro 2/3 - B 2/3 B B
11 sul muro gh 2/3 - B 2/3 B B
Tabella 2-3 Parametri da utilizzare per il calcolo delle spinte nei diversi settori del muro
con mensole
Figura 2-47 Muro con mensole e relative spinte secondo le VSS (i valori assoluti delle
spinte sono disegnati orizzontalmente)
Lesempio tolto dalle tabelle VSS considera le zone dombra con un angolo
, definito come nel caso dei muri a L.
Da notare come alcuni punti di partenza per il calcolo delle spinte siano
assunti in modo diverso, per esempio: la spinta sullo spessore delle
mensole e la spinta sotto le mensole. Queste imprecisioni hanno
comunque un influsso trascurabile sullinsieme delle spinte.
Nella figura seguente sono rappresentati gli effetti di uno schermo che non
pu spostarsi o che lo pu ma solo limitatamente.
Mano a mano che si scende con lo scavo, le spinte nei puntelli superiori
diminuiscono.
Diversi autori hanno proposto, sulla base della loro esperienza, alcune
distribuzioni di spinte dietro a schermi puntellati o ancorati in funzione del
tipo di materiale che si trova dietro allo schermo.
Per i materiali sciolti (ghiaia, sabbia) le distribuzioni sono basate su diverse
teorie.
Caso 1 2 3
compattazione da compattazione da
Terreno di fondazione, suolo compattazione bassa
media a alta media a alta
Sostegno 1 o 2 sostegni > 2 sostegni qualsiasi
Ridistribuzione della spinta del possibilit
possibile possibile
terreno condizionata
Distribuzione della spinta del
terreno su una parete di
sostegno
Figura 2-54 Geometria dello schermo e movimento dello stesso secondo la teoria di
Krey
Nella zona del punto D, gli spostamenti sono piccoli e non permettono di
sviluppare la spinta passiva ma nemmeno la spinta attiva. La distribuzione
delle spinte deve quindi essere ridotta come si osserva nella figura
seguente.
Figura 2-57 Distribuzione semplificata della spinta del terreno attorno al punto D
Figura 2-60 Modello delle spinte su uno schermo appoggiato al piede e puntellato
Figura 2-61 Ripartizione delle spinte per una parete incastrata al piede e puntellata,
secondo Blum
Figura 2-62 Aumento della spinta dovuto alla presenza di un ancoraggio o un puntello,
secondo Verdeyen
a) parete chiodata
deformazione
spinta
deformazione
spinta
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Azioni dovute allacqua e altre azioni 3-1
Meccanica delle terre
versione 19.04.10
3.4 Spinta dArchimede
Nella meccanica delle terre, la spinta dArchimede pu essere considerata
come agendo in due modi ben distinti.
'= u
Per esempio, per le tensioni verticali in un terreno immerso nellacqua
calcolato utilizzando = w, mentre la pressione dellacqua u = w . hw.
Nel caso in cui ci si trovi di fronte a condizioni idrodinamiche, bisogna
considerare, oltre alla spinta dArchimede anche le spinte dovute alla
percolazione
S = w i V
Queste spinte, a differenza della spinta dArchimede che sempre diretta
verso lalto, possono avere direzioni diverse, secondo la direzione di flusso.
Le forze di percolazione possono condurre alla rottura per sifonamento nel
caso in cui raggiungano i valori del peso del terreno.
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Azioni dovute allacqua e altre azioni 3-2
Meccanica delle terre
versione 19.04.10
Azione sulle strutture
La spinta dArchimede ha un influsso sulle strutture in quanto, secondo il
principio stesso, queste ricevono una spinta verso lalto pari al volume di
liquido spostato.
G peso proprio
Q azione variabile sfavorevole
W spinta dArchimede
W = w hw b
hw differenza di livello dellacqua
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Azioni dovute allacqua e altre azioni 3-3
Meccanica delle terre
versione 19.04.10
3.5 Ripartizione della pressione idraulica
Di regola, una ripartizione semplificata della pressione idraulica ammessa
secondo quanto indicato negli esempi seguenti. Occorre tener conto
delleffetto del flusso dellacqua sul carico volumico del terreno
Per terreni omogenei anisotropi (kh >> kv) e per terreni stratificati (casi 2
e 3), devono essere tenute in considerazione le diverse permeabilit e la
loro influenza sulla riduzione della differenza di potenziale.
Se da entrambi i lati di una parete portante agisce contemporaneamente
una pressioni idraulica, il valore caratteristico della pressione idraulica wk
sar determinato come pressione idraulica risultante.
In presenza di terreno a granulometria fine, si terr conto di una possibile
pressione idraulica dovuta allaccumulo di acqua in riempimenti di scavi e
nelle fessure causate da deformazioni o da contrazioni del terreno. Senza
drenaggi, il livello della falda freatica devessere ammesso almeno nella
stessa misure del livello della superficie superiore dello strato impermeabile
o se del caso al livello della superficie del terreno
Wk = wk t w
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Azioni dovute allacqua e altre azioni 3-4
Meccanica delle terre
versione 19.04.10
Caso 2: Parete portante in falda freatica
Terreno di fondazione eterogeneo con strato impermeabile al piede della
parete
Condizioni idrostatiche (nessuna corrente, i = 0)
Ripartizione della pressione idraulica, pressione idraulica risultante
Wk = wk t w
Wk = wk t w
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Azioni dovute allacqua e altre azioni 3-5
Meccanica delle terre
versione 19.04.10
Caso 4: Parete portante nella falda freatica
Terreno di fondazione omogeneo e isotropo
Condizioni idrodinamiche ideali
Ripartizione della pressione idraulica, pressione idraulica risultante
Wk = (1 i ) wk t w
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Azioni dovute allacqua e altre azioni 3-6
Meccanica delle terre
versione 19.04.10
3.6 Spostamenti e deformazioni
Gli spostamenti e le deformazioni del terreno imposte a una struttura
portante, vanno determinati in base a un modello rappresentativo del
terreno in base ai metodi riconosciuti della meccanica dei terreni.
In caso di forte interazione tra la struttura portante e il terreno, gli
spostamenti e le deformazioni sono considerati come grandezze dipendenti
dal sistema globale struttura portante terreno di fondazione.
Il valore caratteristico di uno spostamento o di una deformazione del
terreno imposto alla struttura portante viene formalmente determinato con
Fk = F {FEk , X k ,a d }
In questo caso FEk indica quindi il valore caratteristico di una forza o di un
carico che determina una deformazione del terreno.
Il valore caratteristico pu anche essere determinato direttamente mediante
osservazioni, prove o valori acquisiti in base allesperienza. Il valore scelto
devessere sufficientemente affidabile e basarsi sui principi indicati per
fissare i valori caratteristici.
Leterogeneit del terreno sar considerata con la variazione della
grandezza e della ripartizione dei valori di rigidit; ci si applica anche a
terreni che appaiono omogenei.
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Azioni dovute allacqua e altre azioni 3-7
Meccanica delle terre
versione 19.04.10
3. AZIONI DOVUTE ALLACQUA E ALTRE AZIONI 3-1
3.1 AZIONI DELLACQUA SECONDO LA NORMA SIA 260 (ART. 3.2.6.4) 3-1
3.2 PRESSIONE IDRAULICA SECONDO LA NORMA SIA 261 (ART. 4.4) 3-1
3.3 VALORE CARATTERISTICO 3-1
3.4 SPINTA DARCHIMEDE 3-2
3.5 RIPARTIZIONE DELLA PRESSIONE IDRAULICA 3-4
3.6 SPOSTAMENTI E DEFORMAZIONI 3-7
3.7 ALTRE AZIONI 3-7
E d ,dest E d , stab
G ,sup Ak + Q Qk G ,inf Gk
Nel caso in cui le resistenze di elementi costruiti (tiranti, pali) o del terreno
(forze di taglio) vengono considerati nel calcolo, la verifica della sicurezza
relativa alla spinta d'Archimede deve essere eseguita allo stato limite SL
tipo 2 con i fattori di carico forniti nella tabella 1 della norma SIA 260.
Per la determinazione del peso bisogna considerare solo il peso
permanente della costruzione (in certi casi bene verificare anche le fasi
costruttive), senza i carichi utili.
Nella definizione della spinta dArchimede bisogna invece tener conto del
livello massimo che la falda potrebbe raggiungere.
Generalmente non si tiene conto dellattrito laterale dei muri sul terreno.
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Verifiche degli stati limite ultimi 4-1
Meccanica delle terre
versione 17.04.12
Provvedimenti contro il sollevamento
Per evitare il sollevamento di una costruzione si pu adottare una delle
seguenti misure:
- aumento del peso proprio (platea pi spessa, aumento delle altre
sezioni in c.a.)
- allargamento della platea oltre i muri perimetrali (peso del terreno su
questa superficie)
- diminuzione della spinta dArchimede (drenaggio permanente (!) della
falda)
- altre misure particolari (pali di trazione, ancoraggi)
4.3 Sifonamento
Nel caso del sifonamento (rottura di fondo), la verifica viene fatta secondo
lo stesso principio della spinta dArchimede, considerando come peso
quello del terreno immerso e come spinta la foza di percolazione applicata
allo stesso volume.
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Verifiche degli stati limite ultimi 4-2
Meccanica delle terre
versione 17.04.12
4.4 Verifiche delle fondazioni superficiali
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Verifiche degli stati limite ultimi 4-3
Meccanica delle terre
versione 17.04.12
4.4.3 Calcolo della capacit portante
La sicurezza alla capacit portante garantita se la relazione seguente
soddisfatta per lo SL tipo 2:
E N ,d R N ,d
1
R N ,d = R{FR ,d , X d , ad }
R
Il coefficiente parziale vale in generale:
R = 1,01,2
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Verifiche degli stati limite ultimi 4-4
Meccanica delle terre
versione 17.04.12
Su questo modello si possono distinguere tre zone
I. zona allo stato elastico
Con una fondazione rugosa, questa zona solidale e pu spostarsi
solo verticalmente. Sui piani ab e a'b avviene il taglio.
II. zona in stato d'equilibrio passivo secondo Rankine
I piani de e da sono dei piani di taglio, formano con la superficie un
angolo di 45 - /2
III. zona di taglio radiale che permette la transizione tra la zona I e la
zona II.
la superficie bd una spirale logaritmica.
La superficie di taglio radiale forma con la superficie di taglio della
zona I, nel punto b, un angolo di 90 + (vedi teoria di Rankine) e
quindi l'angolo della superficie della zona I con il terreno
1 1
R N ,d = A ' cd N c ,d + ( t + p d ) N q ,d + b N ,d
R 2
in cui
A = superficie della fondazione, con eventuali correzioni sulleccentricit
del carico
N c ,d = ( N q ,d 1) ctg d
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Verifiche degli stati limite ultimi 4-5
Meccanica delle terre
versione 17.04.12
3
( d )tgd
2
e
N q ,d =
d
2cos 2 (45+ )
2
N ,d = 2 ( N q ,d 1) tgd
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Verifiche degli stati limite ultimi 4-6
Meccanica delle terre
versione 17.04.12
Per tener conto della forma di una fondazione normale bisogna introdurre
dei fattori di correzione A1 e A2
1 1
RN ,d = A' A1 cd N c ,d + ( t + pd ) N q ,d + A2 b N ,d
R 2
l/b A1 A2
fondazioni molto lunghe > 10 1.00 1.00
fondazioni rettangolari 5 1.05 0.90
2 1.10 0.85
fondazioni quadrate 1 1.25 0.80
fondazione circolare b=2.R 1.20 0.70
Tabella 1 Fattori di correzione in funzione della forma
Teoria di Prandtl
Per il calcolo di una fondazione a superficie liscia, Prandtl ha ipotizzato la
rottura secondo lo schema seguente
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Verifiche degli stati limite ultimi 4-7
Meccanica delle terre
versione 17.04.12
tg d d
N q ,d = e tg 2 (45 + )
2
N ,d 1.8 ( N q ,d 1) tg d
d'
Chen: N ,d = 2.0 ( N q ,d + 1 ) tg tg ( 45 +
'
d )
5
Hansen: N ,d = 1.5 ( N q ,d 1 ) tg d'
Carico eccentrico
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Verifiche degli stati limite ultimi 4-8
Meccanica delle terre
versione 17.04.12
Carico obliquo e fondazione obliqua
Figura 4-9 Zona influenzata dal superamento della capacit portante di una
fondazione
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Verifiche degli stati limite ultimi 4-9
Meccanica delle terre
versione 17.04.12
Per la falda o un limite di strato situati al disopra del livello delle fondazioni
si pu utilizzare la formula di Terzaghi modificando i termini ( . t + p) e in
(1 . t1 + 2 . t2 + p) e , dove 2 pu essere un terreno diverso oppure la
presenza dellacqua.
Per i casi in cui il limite si trovi al disotto della fondazione ma sempre nella
zona d'influenza bisogner effettuare due calcoli diversi e valutare quale
sia il pi probabile.
Teoria di Brinch-Hansen
Unaltra formulazione dei fattori che possono modificare la capacit
portante pu essere espressa secondo il modello di Brinch-Hansen e delle
norme DIN.
La formula si presenta con i seguenti fattori (per comodit di scrittura sono
stati tralasciati gli indici d allinterno della formula)
1 1
RN ,d = A' cN c sc d c ic g c bc '+ ( t + p )N q sq d q iq g q bq '+ b N s d i g b '
R 2
dove
N c ,d = ( N q ,d 1) ctgd
tgd d
N q ,d = e tg 2 (45 + )
2
N ,d = 2 ( N q ,d 1) tgd
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versione 17.04.12
La definizione degli angoli corrisponde al disegno seguente:
I valori dei fattori dinfluenza sono state proposti da diversi autori; qui di
seguito sono proposte le formulazioni pi accreditate.
b Nq b
sc = 1 + sq = 1 + tg s = 1 0.4
b
l Nc l l
Fattore che tiene conto dellinclinazione del carico, i
L'influsso del fattore d'inclinazione del carico molto grande, bisogna
quindi porre molta attenzione nella determinazione di T e N.
5 5
1
1 iq T ( 0.7 )T
ic = i q iq = 1 2 i = 1 450
Nq 1 b l c b l c
N + N +
tg d tg d
Fattore che tiene conto dellinclinazione della fondazione, b
b'c =1 b' q = e ( 0.035 tgd ) b' = e ( 0.047 tgd )
147
Fattore che tiene conto dellinclinazione del piano campagna, g
1
g c =1 g q = (1 tg ) 5 g = g q
147 2
Fattore che tiene conto della profondit di posa, d
t t
d c =1 + 0.007 arctg d q =1 + 0.035 tg d ( 1 sin d ) 2 arctg d =1
b b
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Metodi semi-empirici
La capacit portante di calcolo di una fondazione superficiale pu essere
stimata in modo semi-empirico partendo dai risultati di prove in sito (p. es.
pressiometro) e paragonabili.
Prova pressiometrica
Nel caso di utilizzazione della prova pressiometrica, il valore di calcolo della
capacit portante di una fondazione che subisce un carico verticale
dipende dalla pressione limite del terreno secondo la funzione lineare
seguente:
1
Rd = A' (qk + k p pl*,k )
M
dove
M = 1,4
A valore di calcolo della superficie effettiva della fondazione (con
riduzione per leccentricit)
qk valore di calcolo della tensione totale verticale a livello della base
della fondazione (dopo lavori)
p*l,k valore di calcolo della pressione limite netta equivalente; la
pressione limite netta definita per una prova pressiometrica
come la differenza (pl-p0) tra la pressione pl e la pressione
orizzontale delle terre a riposo, p0 al livello della prova; p0 pu
essere determinata a partire dal coefficiente di pressione delle
terre a riposo k0 stimato e a partire dai valori della tensione
verticale effettiva q e dalla pressione interstiziale u tramite la
formula p0 = k0.q + u
kp coefficiente di capacit portante, i cui valori numerici variano tra
0.8 e 3 in funzione del tipo di terreno, della profondit dincastro e
della forma della fondazione
Secondo R. Frank possono essere utilizzati i seguenti valori:
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Prova penetrometrica statica (CPT)
1
Rd = A' (qk + k c qce,k )
M
dove
M = 1,4
A valore di calcolo della superficie effettiva della fondazione (con
riduzione per leccentricit)
qk valore di calcolo della tensione totale verticale a livello della base
della fondazione (dopo lavori)
qce,k resistenza alla punta media attorno alla base della fondazione a
partire da una curva qc (z)
1 D + 3a
q ce = q cc ( z ) dz
3 a + b D b
con qcc resistenza alla punta
screstata a 1.3 qcm
1 D +3a
q cm = q c ( z ) dz
3 a + b D b
dove
a = B/2 se B > 1 m
a = 0.5 m se B < 1 m
h = altezza della fondazione
nello strato portante
b = min(a,h)
Figura 12 Determinazione di qce
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4.4.4 Scivolamento delle fondazioni superficiali
Le fondazioni superficiali che sopportano carichi inclinati, possono subire
uno scivolamento alla base che deve essere verificato secondo lo stato
limite 2.
ET ,d RT ,d + RE ,d
1
RT ,d = ( E N ,d tan d + Ad' cd' )
per terreni drenati:
R
1
RT ,d = Ad' cu' ,d
per terreni non drenati:
R
Nel caso di utilizzazione di metodi di calcolo provati per la resistenza
ultima, possibile ammettere R = 1,0.
k = k'
nel caso di fondazione liscia, con rottura nel giunto, a dipendenza della
planeit e della caratteristica della base:
1 ' 2 '
k = k fino a k = k
2 3
Langolo dattrito sulla fondazione k non deve comunque superare 35.
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La coesione effettiva c non deve essere considerata per la determinazione
della resistenza allo scivolamento della fondazione, a meno che si sia sicuri
della sua permanenza in tutti i casi dazione possibili.
1
RE , d = RE ,k
M
Il coefficiente di resitenza vale generalmente M = 1,4
Nel caso non si sia completamente sicuri dello sviluppo di questa
resistenza laterale, preferibile non tenerne conto nelle verifiche.
ed e gr
1 1
egr = a oppure egr = b
3 3
Per fondazioni circolari di raggio r, vale:
egr = 0,59 r
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Di regola la verifica viene eseguita secondo lo SL tipo 1, in particolare
quando si considera che la fondazione posata su un terreno rigido (p. es.
roccia).
Nel caso in cui si consideri la resistenza del terreno (p. es. verifica della
capacit portante), bisogna effettuare il calcolo con i fattori parziali
corrispondenti allo SL tipo 2.
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4.5 Verifiche delle fondazioni profonde
La sicurezza alla capacit portante garantita se la relazione seguente
soddisfatta per lo SL tipo 2:
E N ,d R N ,d
In cui leffetto delle azioni Ed corrisponde al carico verticale sul palo in
seguito allapplicazione di Gd e Qd calcolati sulle azioni Gk e Qk trasmessi
dalla struttura.
Ri,d = i Rmat,d
Dove: Ri,d valore di dimensionamento della resistenza ultima del
materiale
i fattore di conversione per lesecuzione del palo (riduzione
della capacit portante)
di regola i = 0.80
con controlli dintegrit i = fino a 0.90
a R a,k
R a,d =
M,a
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a 0.70 nel caso di determinazione tramite calcolo
a dipendenza del grado di affidabilit di Ra,k ,a pu
essere ridotto ulteriormente (fino a a 0.50)
M,a fattore parziale della resistenza, dipendente dal tipo di
palo
M,a = 1.3 pali in compressione
M,a = 1.6 pali in trazione
Ra,k valore caratteristico della resistenza ultima esterna
Questo valore composto in generale da due resistenze:
Ra = Rb + Rs
Rb = resistenza alla punta (base)
Rs = resistenza allattrito laterale (shaft)
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Figura 4-17 Procedura per il dimensionamento di un palo
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Verifiche degli stati limite ultimi 4-19
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4.5.3 Determinazione del tipo di riporto del carico
Il riporto del carico posto in testa al palo pu avvenire tramite la capacit
portante della punta e/o l'attrito laterale.
Figura 4-18 Trasmissione dei carichi dalla struttura al terreno tramite un palo
Qtot ,k = qb ,k Ab + q s ,k As
dove: qb,k resistenza alla base [kN.m-2]
qs,k attrito laterale [kN.m-2]
Ab, As superficie della base, rispettivamente del tronco [m2]
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Figura 4-19 Diversi modi disollecitazione palo-terreno
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Pali portanti per attrito
I pali portano prevalentemente per attrito quando sono infissi in terreni di
consistenza uniformee con con una resistenza alla punta di valore basso.
In queste condizioni, i pali troncoconici hanno una capacit portante molto
maggiore di quella di pali cilindrici di pari diametro medio.
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Figura 4-22 Esempio di palo caricato per attrito negativo
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4.5.4 Portanza statica della punta
L'applicazione di un carico verticale sul terreno provoca degli sforzi di taglio
sotto la superficie d'applicazione. Con l'aumento del carico il terreno
raggiunge uno stato d'equilibrio limite che corrisponde alla resistenza
massima del terreno. Questo carico definito come la capacit portante
della fondazione (Terzaghi, 1943), in questo caso della punta.
Sulla base della teoria di Terzaghi per le fondazioni dirette, la resistenza
alla punta stata definita come:
q p = 1. 3 c N c + z N q
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Figura 4-24 Valori di Nq secondo alcuni autori
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Unulteriore formulazione della capacit portante alla punta :
q p = ( c Nc + v Nq ) X
Dove X un fattore di correzione funzione di L/D e secondo Brinch hansen
vale:
tgk k
N q ,k = e tg 2 (45 + )
2
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Terreni granulari
Nei terreni granulari l'equazione di Terzaghi si riduce a:
q p ,k = z N q
DTU: q p ,k = 50 N q max
Per valori di ' superiori a 40, secondo vari autori i valori di Nqmax
raggiungono una enorme dispersione.
Nqmax
Autore k' = 25 k ' = 30 k ' = 35 k ' = 40 k ' = 45
Prandtl 31 58 113 236 540
Tcheng 26 57 135 356 1097
Meyerhof 27 57 136 332 837
Tabella 4-4 Valore di Nqmax secondo diversi autori
Terreni coesivi
Per terreni coesivi la formula di Terzaghi si riduce a
q p ,k = 1.3 ck N c ,k
4 E
N c ,k = 1 + 1 + ln u
3 3 cu ,k
dove: Eu modulo elastico del terreno non drenato [kN.m-2]
cu,d coesione del terreno non drenato [kN.m-2]
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Peck propone di utilizzare Eu = 600 . cu,k, il che d un Nc,d = 9.4.
qs ,k = ca ,k + h tan k
dove: qs,k resistenza all'attrito [kN.m-2]
ca,k aderenza terreno-palo = f(c) [kN.m-2]
h tensione orizzontale sul palo [kN.m-2]
angolo d'attrito palo-terreno, funzione del tipo di terreno e
della ruvidit della superficie = f()
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considerando la relazione tra le tensioni orizzontali e le tensioni verticali
h = K s v = K s z
dove: Ks coefficiente di pressione delle terre, funzione del tipo di
terreno, della storia tensionale e del metodo d'installazione
del palo [-]
peso volumico del terreno [kN.m-3]
z profondit [m]
la formula di Meyerhof diventa
q s ,k = ca ,k + K s z tan k
In generale si considera che ci sia un aumento dell'attrito laterale solo fino
a profondit corrispondenti a 10 - 30 diametri. Per pali molto lunghi una
verifica pi dettagliata necessaria.
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Verifiche degli stati limite ultimi 4-29
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Terreni granulari
La resistenza si pu esprimere con
q s ,k = K s z tan k
Terreni coesivi
Per i terreni coesivi, ed in particolare l'argilla esistono tre metodi di calcolo
denominati , e .
o Metodo
L'attrito non viene considerato e l'adesione palo-terreno espressa in
funzione della coesione non drenata del terreno
qs ,k = ca ,k = cu ,k
SUPSI - DACD - Ingegneria civile Verifiche degli stati limite ultimi 4-30
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o o metodo delle tensioni efficaci
In questo metodo la coesione considerata nulla a causa dell'installazione
e l'attrito laterale funzione delle tensioni efficaci e non delle tensioni totali.
K 0 = ( 1 sin k ) ( OCR ) 2
1
con
si otterr
o Metodo
Questo metodo basato sullo studio di 42 prove di carico. La resistenza
data da
qs ,k = ( v + 2 cu ,k )
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Figura 4-29 Grafico per il dimensionamento secondo il metodo
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5. PRESSIONI SUL TERRENO E ASSESTAMENTI
5.1 Generalit
Definizioni
- Pressione sul terreno: la tensione (pressione) che esiste tra un
elemento costruttivo di fondazione ed il terreno
sottostante.
- Assestamento: labbassamento subito da una costruzione, o
una parte di essa, dovuto alla compressibilit ed
alla deformazione degli strati di terreno
sottostanti.
Momento dovuto a q
5
2
3 P 1
v =
2 z 2 1 + ( r ) 2
z
5
2
3 dP 1
d v =
2 z 2 1 + ( r ) 2
z
5
2
3 p 1
d v = dA
2 z 2 1 + ( r ) 2
z
Figura 9 Tensioni verticali lungo la verticale centrale, sotto una superficie di carico
circolare
3
2
5
2
3 p
A
1 1
v =
2 dA = p 1
2 z 1 + ( r ) 2 R
2
z 1+ z
v = p I v
p carico unitario
R raggio della superficie caricata
z profondit del punto di misura
r distanza dalla verticale centrale
I fattore di riduzione della tensione
p carico unitario
b, l dimensioni della superficie caricata
z profondit del punto di misura
n =l/z
m =b/z
I fattore di riduzione della tensione
Figura 13 Sistemi di calcolo per verifica delle tensioni su una verticale qualsiasi sotto
un carico rettangolare
caso 1: v = p ( I I + I II + I III + I IV )
caso 2: v = p ( I I + III + I II + IV I III I IV )
caso 3: v = p ( I I + II + III + IV + I IV I III + IV I II + IV )
b) Griglia di Newmark
Questa soluzione, partendo dallequazione di Bussinesq risolta rispetto a
R/z, permette di creare un diagramma per unintegrazione grafica.
Lequazione si presenta in questa forma:
1
2
2
R v 3
= 1 1
z p
Per una profondit data, z, si pu stabilire il raggio di un carico che ci
definisce una certa tensione.
Utilizzando due raggi diversi e facendo la differenza di tensione otteniamo l
aumento di tensione dovuta allinflusso di un anello caricato.
Se si fissa laumento di tensione come costante, possiamo definire diverse
coppie di raggi che determinano lo stesso influsso.
Newmark ha proposto di suddividere tutta la superficie disponibile in 10
anelli in modo che laumento di tensione dovuto ad ogni anello corrisponda
a v = 1/10 p.
Per facilitare lintegrazione grafica si suddivide la superficie totale in 20
settori cos che per ogni singola superficie si possa dire che linflusso
uguale a 1/200 p (0.005 p).
cerchio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
v / p 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1.0
R/z 0.270 0.400 0.518 0.637 0.766 0.918 1.110 1.387 1.908
Tabella 1 Tabella con i valori per la costruzione della griglia di Newmark
Carico
Assestamento
Pressioni sul
terreno
Il paragone tra i due tipi di carico mostra una variazione delle pressioni sul
terreno abbastanza importante. Per poter trattare i carichi rigidi con la
teoria dei carichi deformabili, si cercato di definire un punto k nel quale gli
assestamenti dei due tipi di carico fossero uguali.
Figura 18 Determinazione del punto di ugual pressione e assestamento (k) per una
fondazione rigida e una flessibile
Figura 19 Posizione del punto k per una fondazione rettangolare e una circolare
Cerchio Rettangolo
z/r I l/b z/b
in %0 1.0 1.5 2.0 3.0 5.0 10.0 20.0 100.0
I in %0
0.0 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 0.0
0.1 902 898 928 937 943 944 945 945 945 0.1
0.2 817 694 757 788 813 824 826 826 826 0.2
0.3 729 557 621 663 705 730 738 739 739 0.3
0.4 650 470 529 571 622 660 675 677 677 0.4
0.6 546 362 412 448 500 553 585 590 590 0.6
0.8 470 289 336 367 413 469 513 523 524 0.8
1.0 409 234 279 308 348 399 450 465 467 1.0
1.2 358 191 235 261 297 343 396 416 419 1.2
1.4 314 158 199 224 257 298 350 374 378 1.4
1.6 276 131 169 194 224 261 311 338 344 1.6
1.8 244 111 145 169 197 231 277 306 314 1.8
2.0 216 94 125 148 175 206 249 279 288 2.0
2.5 162 65 90 108 133 159 195 225 238 2.5
3.0 124 47 67 82 104 128 158 186 202 3.0
4.0 78 28 40 51 68 88 111 134 155 4.0
5.0 53 18 27 34 47 65 84 103 125 5.0
7.0 10 14 19 26 38 54 67 89 7.0
10.0 5 7 9 14 21 33 43 61 10.0
20.0 1 2 2 4 6 11 16 28 20.0
Tabella 2 Fattori di correzione per le tensioni verticali sotto fondazioni rigide circolari
o rettangolari
2 1 1
M E [ N .mm 2 ,kN .m 2 ]= =
h h mv
h0 2 h0 1
Figura 21 Calcolo di ME basato sulla curva edometrica
Per ogni punto nel terreno si pu quindi calcolare quale sar la sua
deformazione dovuta al carico messo in opera. Eseguendo lintegrale delle
deformazioni su una verticale si ottiene lassestamento totale. Questo
procedimento di per s abbastanza complesso.
Per la scelta dello spessore degli strati bisogna seguire le seguenti regole:
- la ripartizione in strati deve coincidere con la stratigrafia del terreno
- nelle parti vicino al carico la ripartizione devessere pi fitta in quanto
in questa zona avvengono le pi grandi variazioni di tensione.
Nel caso in cui lo strato di terreno non limitato verso il basso da un
elemento indeformabile, bisogna definire fino a che livello si deve spingere
il calcolo.
Generalmente dipende dalla precisione che si vuole ottenere. In effetti ci si
pu limitare alla profondit che corrisponde ad un aumento di tensione, I,
del 10% o del 5%, cio a delle profondit che corrispondono a z 2 4 b.
Nella pratica si ritiene che la zona dinflusso del carico per il calcolo degli
assestamenti si possa limitare a 3 volte la larghezza del carico, b, senza
incorrere in gravi errori.
prima dello scavo scavo con scarico del terreno costruzione, ricarico del terreno
v 0 = (t + z ) v1 = v 0 I t v 2 = v1 + I p
v1 = (t + z ) I t v 2 = (t + z ) I t + I p
v 2 = (t + z ) + I ( p t )
Figura 25 Tensioni verticali durante le diverse tappe dello scavo e della costruzione
vI t I
- scavo s I = z = z
ME' ME'
vI ( vII vI )
- costruzione s II = z+ z
ME' ME
t I I ( p t )
s II = z+ z
ME' ME
tensione iniziale
'v 0 = t1 + (t 2 + z ) '
alleggerimento dovuto allo scavo
G
' v 2 = ' v1 + I ( t2 w )
LB
G
'v 2 = t1 + (t 2 + z ) ' I (t1 + t 2 ' ) + I ( t2 w )
LB
G
' v 2 = t1 + (t 2 + z ) '+ I ( t 2 w t1 t 2 ' )
LB
*) * *) * **)
in cui: *) spinta dArchimede
**) alleggerimento dovuto allo scavo
***) tensione finale nel punto B da considerare per il calcolo
degli assestamenti
Per il calcolo si terr conto della variazione di tensione tra lo stato iniziale e
quello finale
Precarico artificiale
Nel precarico artificiale si vuole approfittare del fatto che un terreno
sovraconsolidato si assesta molto meno di uno normalconsolidato. Si
tende a fissare un carico in modo che le tensioni nel terreno corrispondano
a quelle della costruzione prevista.
Per ottenere un risultato valido da questo sistema di carico bisogna tener
conto di due regole importanti:
il precarico deve avere al minimo la stessa efficacia della costruzione
sugli strati profondi
il precarico devessere lasciato abbastanza a lungo in modo che gli
assestamenti degli strati fini possano verificarsi (vedi durata degli
assestamenti, cap. 5.4)
Limpiego di un carico dello stesso ordine di grandezza della costruzione
pu richiedere un tempo di precarico abbastanza importante, per questa
ragione si tende a caricare maggiormente il terreno in modo da raggiungere
pi rapidamente le deformazioni previste per la costruzione. Non si
raccorcia il tempo di consolidazione ma si aumentano le deformazioni.
Con questa valutazione non si tiene conto degli assestamenti secondari
che, per i terreni fini, potrebbero essere importanti e dello stesso ordine di
grandezza dei primari.
Il sistema di caricare maggiormente il terreno non influisce sullevoluzione
del grado di consolidazione, sono quindi stati introdotti altri sistemi per
influire anche su questo parametro. Si tratta del sistema di drenaggi
verticali per terreni fini.
Questi drenaggi, composti da fori riempiti di sabbia o da guaine in
geotessile, permettono di ridurre la distanza che lacqua deve percorrere
per raggiungere le zone in cui la pressione meno elevata ed inoltre la
caratteristica dei terreni stratificati nei quali kh 10 . kv .
qD D
y= oppure y=
30 qult 30 F
Cambefort / Cassan
Cambefort stato il primo a formulare delle relazioni teoriche per un
terreno omogeneo e isotropo, tenendo conto delle seguenti ipotesi:
1. la tensione al piede del palo una funzione lineare dell'assestamento
yp
qp = q D + R
D
F = A+ B y
dove: x profondit
g, f costanti basate sul tipo di terreno (g=0 per terreni granulari,
f=0 per terreni
coesivi)
Figura 29 Modello per il calcolo degli assestamenti dei pali secondo Cambefort
yp
qp = R e F = B y
D
6 Ep
per pali trivellati: R= 4.5 E p
1 +
18 E p
per pali battuti R= 13.5 E p
1 +
E
B=
2 (1 + ) l 0
R L
1+
4 Qtotale E palo D
ytesta
D R + 4 B L
dove: L lunghezza del palo
Epalo modulo elastico del palo 2.0 107 kN.m-2
QI
ytesta =
Es D
Elementi finiti
Attualmente lo sviluppo di programmi di elementi finiti ha portato un aiuto
considerevole alla modelizzazione del comportamento delle strutture nel
terreno. Alcuni problemi sono ancora aperti e vengono affrontati da
ricercatori con il dovuto senso critico; p. es. leffetto della messa in opera, la
battitura di pali.
s s1 s2
tan = =
l l
Figura 33 Tipici movimenti di assestamento differenziale
Gli autori citati in precedenza hanno fornito dei valori per gli assestamenti
differenziali
o
lo
cl
cl
cl
io
ci
ic
ci
ci
iz
Ic
III
in
X
0
deformazioni i [mm]
-2
-4
-6
-8
-10
Sui bordi la variazione del contenuto dacqua pi rapida che nella parte
centrale. In caso di siccit la casa appoggia sulla parte centrale ed il
perimetro si trova a sbalzo.
Nei periodi di pioggia si produce il fenomeno contrario.
Questi movimenti possono avere come conseguenza la fessurazione della
costruzione ed eventualmente la sua distruzione. Le fessure possono
manifestarsi sia in caso di ritiro che di rigonfiamento.
Tenendo conto del fatto che lacqua incompressibile e i volumi dei pori
non variano, possiamo considerare che le condizioni di continuit restano
valide e quindi
quantit dacqua acqua entrante = quantit dacqua uscente
v x v
v x dz dy + v z dx dy = v x dz dy + dx dy dz + v z dx dy + z dx dy dz
x z
che trasformata d:
q = k{ i b{ 1
v A
h
q = k b
l
Nel caso in cui la risultante R = 0, le forze del flusso eguagliano il peso del
terreno ( = w . i) e si ottiene un gradiente idraulico critico:
'
icrit =
w
Al raggiungimento di questo valore critico del gradiente idraulico, si nota sul
fondo dello scavo, nelle immediate vicinanze della parete, un allentamento
locale del terreno che si sviluppa rapidamente in una rottura di fondo o
sifonamento.
Gradiente medio
Per il calcolo di questo gradiente si idealizza una linea di flusso che passa
lungo la parete di sostegno. Il gradiente medio quindi definito come:
differenzadi pressione
ieff = im =
tragittod' infiltrazione
H
ieff = im =
h + 2t
Con questo metodo non si tiene conto della larghezza della fossa e si
semplificano molto le reali condizioni di flusso.
Figura 11 Schema per il sifonamento per una fossa di scavo secondo Harza
Figura 12 Schema per il sifonamento per uno scavo in acqua secondo Harza
H = differenza di pressione
h + 2 . t = tragitto dinfiltrazione
B = larghezza della fossa
Condizioni: terreno omogeneo
hl 0
Figura 14 Schema per il sifonamento per una fossa di scavo secondo Davidenkoff
Figura 15 Schema per il sifonamento per uno scavo in acqua secondo Davidenkoff
H = differenza di pressione
h + 2 . t = tragitto dinfiltrazione
B = larghezza della fossa
Condizioni: terreno omogeneo
hl 0
B
Si considerano larghe le fosse per le quali 5
t
B: larghezza della fossa
t: lunghezza totale dinfissione
Con queste assunzioni, il fattore di sicurezza per le fosse larghe vale:
t '
F = 2.5
H w
G S k G G'
sup inf
(h + d ) w Q ,sup d b Q ,inf
6.4 Portate
Diversi modelli analitici sono stati studiati negli anni 50 - 60 per definire le
portate da smaltire nelle fosse di scavo di una certa importanza. Si basano
essenzialmente su flussi bidimensionali (1 m di spessore) e tengono conto
di una permeabilit omogenea (kh = kv).
Attualmente, con i modelli numerici si riesce a meglio tener conto della
forma delle fosse e della differenza tra le permeabilit.
Le formule analitiche forniscono comunque sempre una buona
approssimazione dei valori ricercati.
2
H
2k h H
q= ln + 1
h
+t h +t
2
2
dove: q = portata in m3.s-1 per m lineare di schermo
2k h b b
2
q= ln + + 1
t t
dove: q = portata in m3.s-1 per m lineare di schermo
dove: k permeabilit
H dislivello acqua
r raggio di una fossa circolare
b semilarghezza fossa
B larghezza fossa (=2 b)
L lunghezza fossa
d1 terreno immerso esterno
d2 terreno immerso interno
T1 profondit acquifero esterno
T2 profondit acquifero interno
G = V ' S = V w i
G = G cos S = S sin( )
G = = G sin S = = S cos( )
attrito tg'
F= =
sforzo parallelo =
F=
[G cos V w i sin( )] tg'
G sin + S cos( )
F=
[V ' cos V w i sin( )] tg'
V ' sin + V w i cos( )
dividendo per V si ottiene
F=
[ ' cos w i sin( )] tg '
' sin + w i cos( )
6.5.2 Portate
La portata in una fossa di scavo si potrebbe calcolare con la costruzione di
un reticolo di flusso. Per casi particolari si trovano formulazioni analitiche
come quella di Davidenkoff per una fossa rettangolare di lunghezza L1 e
larghezza L2.
t L t
Q = k H 2 ( 1 + ) m + 1 ( 1 + n )
H R H
dove: n, m: valori di calcolo secondo il diagramma sottostante
R: raggio dazione secondo Sichardt, R = 3000 . s . k
s: abbassamento della falda
H: altezza della falda rispetto al fondo dello scavo
T: spessore dello strato permeabile sotto il fondo dello scavo
t: min (T, H) se T > H t = H
se T < H t = T
Per poter utilizzare i Wellpoints come pozzi filtranti sottovuoto, bisogna che
si impedisca larrivo di aria dalla superficie e dalla scarpata dello scavo.
Per questo si utilizzano sia dei fogli di plastica, sia degli strati dargilla.
2 m H m 2 h 2
Falda semi-artesiana: Q = k
R
ln
RF
P 4 L L
fossa quadrata: RF = =
6.8 6.8 1.7
P L+b
fossa rettangolare: RF =
7.4 3.7
P 2 L L
fossa molto allungata: RF = = =
8 8 4
h2
Falda semi-artesiana: C=
2 m H m2 h2
Per tener conto dei diversi problemi che potrebbero presentarsi durante il
pompaggio (arresto di una pompa, colmataggio del filtro, ecc.), si tende ad
aumentare il numero delle pompe:
se N piccolo si utilizza: 2 . N
se N grande: 1.2 . N
7.1.2 Filtrazione
Quando un geotessile o prodotto affine -
interposto tra un terreno ed un materiale drenante
(aggregati, tubo perforato, ecc.) - consente il
passaggio di un liquido, senza che questo flusso
provochi una significativa migrazione di particelle
di terreno. Una tipica applicazione come
elemento di filtro in una trincea drenante per la
stabilizzazione di un pendio.
7.1.3 Separazione
Quando un geotessile o prodotto affine -
interposto tra terreni aventi diversa granulometria
- impedisce la compenetrazione tra due strati
contigui a seguito dell'azione di carichi esterni.
Una tipica applicazione quella come elemento
di separazione tra terreno di fondazione e
sottofondo stradale in misto granulare.
7.1.4 Rinforzo
Funzione che pu essere considerata secondo diverse ottiche:
Macro-rinforzo, quando uno o pi strati di
geotessili o prodotti affini rinforzano il terreno,
per effetto del trasferimento degli sforzi dal
terreno al geosintetico.
Tipiche applicazioni come macro-rinforzo
possono essere considerate le seguenti:
7.1.5 Impermeabilizzazione
. Quando una geomembrana costituisce una
barriera al passaggio di fluidi. Tipiche
applicazioni di geosintetici con funzione di
impermeabilizzazione si riscontrano nel settore
delle opere idrauliche di ritenuta e nel settore
delle discariche controllate, ove le geomembrane
rappresentano una barriera rispettivamente
all'acqua e al percolato che si forma dalla
decomposizione dei rifiuti
Figura 7-2 Impiego su terreno naturale fine con falda freatica profonda
Figura 7-3 Impiego per il rifacimento della fondazione su terreno naturale fine di poca
portanza con falda freatica elevata
Figura 7-5 Impiego per rifacimento della fondazione su terreno naturale fine di poca
portanza con falda freatica elevata
A1.1. DEFINIZIONI
La norma VSS 670 090 contiene un elenco di definizioni con le rispettive
sigle. Qui sotto sono invece utilizzate le sigle dellassociazione
internazionale dei geosintetici.
Sono strutture piane e regolari formate dall'intreccio di due serie di fili: fili di
ordito (paralleli al senso di produzione) e fili di trama (perpendicolari ai
primi), che consentono di ottenere aperture regolari e di piccole dimensioni.
I fili possono essere costituiti di fibre sintetiche o naturali.
In relazione alla sezione della fibra, possono essere suddivisi in geotessili
tessuti monofilamento e geotessili tessuti a "bandelette" (nastri appiattiti).
Geogriglie (GG)
Biostuoie (BA)
Si tratta di fogli con spessore compreso tra 0.5 e 2.5 mm, fabbricati con
diversi metodi produttivi (calandratura, estrusione e spalmatura) e
caratterizzati da coefficienti di permeabilit molto ridotti.
Calandratura: La miscela costituita dal polimero termoplastico (LDPE,
HDPE, PVC, CPE, PP) e da una serie di additivi vari con specifiche
funzioni, viene fusa e ridotta allo spessore voluto con l'azione di rulli
riscaldati, in modo da ottenere un foglio piano, di larghezza variabile da 1 a
2 metri.
Ing. dipl. PF Lisa Martinenghi, dr. s sc. tech., Studio d'ingegneria Martinenghi SA
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
La classificazione dei diversi tipi di pali (trivellati, battuti, gettati in opera, prefabbricati) effettuata in
modo diverso a seconda degli autori.
La suddivisione presentata qui di seguito corrisponde ai pali gettati in opera, trivellati o battuti.
DACD 8.1 - 1
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
Tra i pali gettati in opera, i pali trivellati presentano in generale i vantaggi seguenti:
poche scosse e vibrazioni durante lo scavo
rumore ridotto
verifica del terreno durante lo scavo
attraversamento di strati compatti o ostacoli
lunghezza adattabile per ogni elemento
possibilit di utilizzare grossi diametri
possibilit di allargare la punta
possibilit di lavoro in spazi ridotti
grande rugosit laterale del palo
Per i pali battuti, gettati in opera, abbiamo invece come vantaggi rispetto ai pali battuti prefabbricati:
capacit portante elevata
lunghezza adattabile
collegamento facile alla struttura
DACD 8.1 - 2
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
Lo scavo avviene con la protezione di un rivestimento infisso nel terreno in diversi modi (battitura,
vibrazione, spinta, movimento a bilanciere o una combinazione di questi).
Lesecuzione devessere assegnata a gente esperta in quanto le possibilit di fare manovre false
elevata, con leventuale riduzione dellefficacia del palo (scavo fuori dal rivestimento, ritiro del
rivestimento e del tubo di getto troppo veloce, ...)
DACD 8.1 - 3
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
Il palo HW (Hochstrasser-Weisl) si
distingue dal precedente per il fatto
che durante lestrazione del
rivestimento si introduce alla testa
del palo una pressione daria che
comprime il calcestruzzo fresco
contro il terreno.
DACD 8.1 - 4
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
Questi pali sono spesso utilizzati per attraversare strati poco portanti, lavorando come colonne fondate
sullo strato duro .
DACD 8.1 - 5
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
Per questo tipo di palo non si effettua nessuno scavo, il terreno spinto lateralmente grazie a punte
perse di diverso tipo. Si recupera poi il rivestimento per il reimpiego.
Svantaggi sono le vibrazioni indotte nel terreno e la difficolt in caso di ostacoli.
DACD 8.1 - 6
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
Tipo di palo simile al precedente ma con la punta del palo formata da un tappo in calcestruzzo.
Questo pu essere battuto fuori dal rivestimento per creare una punta di dimensioni pi importanti.
DACD 8.1 - 7
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
Siccome i pali sono battuti con un mandrino, possibile utilizzare un rivestimento pi fine, rispetto ai
precedenti, ed eventualmente ondulato. Possibilit di avere dei pali troncoconici.
DACD 8.1 - 8
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
Il sostegno del foro effettuato tramite un fango bentonitico ( = 10.3 - 10.9 kN.m-3). In presenza
d'acqua bisogna garantire una sovrapressione di fango (min. 1.5 m) per evitare dei flussi verso il foro.
DACD 8.1 - 9
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
Carichi
Diametri del foro: 400 - 900 mm
Resa: 200 - 300 m al giorno
Esecuzione: - infissione dellelica a rotazione
- inizio del getto tramite il tubo centrale
- risalita dellelica durante il getto
- introduzione dellarmatura alla fine del getto
Un elica continua viene infissa a rotazione nel terreno. Al momento dell'estrazione, attraverso un tubo
centrale viene iniettato il calcestruzzo. L'armatura viene posata alla fine del getto. Sistema di
costruzione molto rapido anche se talvolta pu presentare dei problemi di buona fattura.
Questo sistema completamente monitorato con computer in modo che loperatore sa in ogni
momento quali sono le velocit davanzamento, le forze e le resistenze e pu intervenire rapidamente
in caso di problemi.
In casi particolari, terreni coesivi senza forti pressioni dacqua, si pu eseguire l'intero scavo ed
effettuare il getto dopo aver introdotto l'armatura nel foro.
DACD 8.1 - 10
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
Con questi due tipi di palo difficile attraversare ostacoli che si presentano durante lo scavo.
DACD 8.1 - 11
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
1.4 Jetting
Possibilit di iniettare diversi tipi di miscela: cemento, bentonite, acqua, miscele chimiche.
Questo tipo d'intervento si presta a molti impieghi diversi dal palo per fondazioni profonde
(impermeabilizzazione, sostegno calotta, sottomurazione, ...)
DACD 8.1 - 12
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
1.5 Micropali
Introdotti alla fine degli anni 40 in Italia da Fondedile ha conosciuto uno sviluppo rapido soprattutto
negli anni 60.
DACD 8.1 - 13
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
La trivellazione avviene con macchine di piccole dimensioni e si adatta bene in modo particolare alle
sottomurazioni.
Questo palo sembra piuttosto ad un ancoraggio (eccetto il palo radice) in quanto si pu suddividere in
una testa, una parte libera e la parte iniettata. Pu d'altronde lavorare sia in compressione che in
trazione.
La portanza di questi micropali dipende dalla sezione d'acciaio scelta e dal tipo di terreno nel quale si
eseguono. In casi particolari bisogna verificare il problema della flessione con incurvamento
dell'armatura.
Esistono diversi tipi di micropali per quanto concerne le forme dellarmatura ed i sistemi di iniezione e
postiniezione (dal tubetto con i manicotti, ai manicotti piazzati sul tubo che serve darmatura).
DACD 8.1 - 14
Fondazioni profonde Pali gettati in opera
Le possibilit di collegamento tra i micropali e le fondazioni sono diverse e vanno dalla semplice
iniezione fino allinterno delle fondazioni fino alla precompressione del micropalo con un sistema di
bullone.
DACD 8.1 - 15
DACD Genio civile VI sem.
2. Pali battuti
Ing. dipl. PF Lisa Martinenghi, dr. s sc. tech., Studio d'ingegneria Martinenghi SA
Fondazioni profonde Pali battuti
I pali battuti sono stati i primi ad essere utilizzati gi nell'antichit quando si trattato di costruire le
palafitte. Per moltissimi anni, i pali in legno sono stati gli unici ad essere utilizzati.
Una classificazione di questo tipo di pali pu essere fatta secondo lo schema seguente:
DACD 8.2 - 1
Fondazioni profonde Pali battuti
2.2.1 Legno
Questo tipo di palo attualmente poco utilizzato (in alcuni casi per costruzioni a lago od per opere
provvisorie) poich il carico ammissibile abbastanza ridotto.
Il tronco dev'essere preparato per la battitura in modo che non si rovini. La punta dev'essere rinforzata
come pure la testa per evitare che si rompa durante la battitura. eventualmente possibile prolungare i
pali in legno, ma il lavoro necessario raramente pagante.
DACD 8.2 - 2
Fondazioni profonde Pali battuti
Il vantaggio dei pali in legno quello di avere una buona longevit se immerso, anche in acque
aggressive. In condizioni di variazione di livello d'acqua, invece, rischia la putrefazione. Per questa
ragione quando si utilizzano si prevede di fissare la test a circa 0.5 - 1.0 m sotto al livello minimo della
falda e si collegano alla struttura con delle colonne in calcestruzzo, collegate tramite uno spinotto
centrale oppure un tubo.
DACD 8.2 - 3
Fondazioni profonde Pali battuti
2.2.2 Acciaio
L'utilizzazione di pali in acciaio risale alla fine del secolo scorso. Attualmente si utilizzano pali di
tutte le forme e dimensioni.
profili in acciaio
Vantaggi di questi pali la loro facilit di trasporto e d'impiego, la resistenza elevata e la possibilit di
prolungarli.
Svantaggi sono invece il rischio di corrosione, la difficolt a raggiungere il rifiuto alla battitura per
elementi "aperti" ed il loro costo.
DACD 8.2 - 4
Fondazioni profonde Pali battuti
2.2.3 Calcestruzzo
Vantaggi sono una capacit portante relativamente elevata, il buon collegamento con la costruzione,
un buon comportamento alla flessione.
Gli svantaggi sono essenzialmente il loro peso, le grandi energie da mettere in opera per la battitura, le
immissione nell'ambiente (rumore, vibrazioni). Un ulteriore svantaggio pu essere rappresentato
dagli scarti in caso di problemi allinfissione.
I pali prefabbricati sono generalmente composti da elementi con delle lunghezze standard che si
possono combinare per i diversi cantieri. Per poter collegare questi elementi, ogni fabbricante ha
sviluppato dei sistemi particolari per poter garantire che le forze (al momento della battitura e in
servizio) possano essere trasmesse correttamente.
DACD 8.2 - 5
Fondazioni profonde Pali battuti
Per i pali prefabbricati in calcestruzzo il dimensionamento deve tenere conto delle diverse
manipolazioni che subisce il palo per evitare fessurazioni non desiderate.
DACD 8.2 - 6
Fondazioni profonde Pali battuti
2.3 Conicit
I pali prefabbricati in calcestruzzo armato possono avere una conicit (~1.5 cm/m) che permette, per
lunghezze uguali, di ottenere un aumento considerevole della capacit portante.
Nei grafici seguenti sono presentati alcuni esempi di misure effettuate su pali cilindrici e troncoconici.
DACD 8.2 - 7
Fondazioni profonde Pali battuti
DACD 8.2 - 8
Fondazioni profonde Pali battuti
DACD 8.2 - 9
DACD Genio civile VI sem.
3. Controlli e monitoraggio
Ing. dipl. PF Lisa Martinenghi, dr. s sc. tech., Studio d'ingegneria Martinenghi SA
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
Per pali trivellati - controllo dei livelli (rivestimento, scavo, acqua, fango bentonitico, ecc.)
- controllo della qualit del calcestruzzo
- controllo del volume di calcestruzzo
- pulitura del fango bentonitico prima del getto (dissabbiatura)
DACD 8.3 - 1
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
3.2Metodi di controllo
DACD 8.3 - 2
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
Il numero di tubi da piazzare dipende dal diametro dei pali. Per poter coprire tutta la sezione del palo,
si verificano tutti i tragitti possibili.
Lo spostamento delle sonde pu avvenire in diversi modi in funzione di quello che si cerca.
Generalmente si utilizza la misura orizzontale (le due sonde sullo stesso livello). In casi particolari
(fessurazioni orizzontali) questo sistema non funziona molto bene.
DACD 8.3 - 3
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
180 E
Curve 2 a 4: calcolate secondo la formula w = 0.125
600'000 E
[ ]
MN m 2 contenuta
in Ingenieur Handbuch, Band I, pagina 460, edizione 1963
DACD 8.3 - 4
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
DACD 8.3 - 5
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
DACD 8.3 - 6
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
DACD 8.3 - 7
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
DACD 8.3 - 8
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
3.2.2 Tomografia
una rappresentazione cromatica, molto pi facilmente comprensibile, delle velocit misurate con il
sistema del carotaggio sonico.
1. martello
2. accelerometro
3. preamplificatore
4. apparecchio di misura con stampante
5. palo
Una martellata sulla testa del palo provoca unonda che si dirige verso il basso. Questonda viene
riflessa dalla base e risale alla superficie. Se il palo dovesse presentare anomalie come: fessure, rotture,
variazioni significative del diametro, intrusioni di altri materiali, le onde sarebbero parzialmente o
totalmente riflesse. Laccelerometro fissato alla testa del palo registra tutte le onde, in partenza ed in
arrivo. Il segnale amplificato pu essere controllato su schermo e tarato con diversi tentativi.
DACD 8.3 - 9
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
DACD 8.3 - 10
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
DACD 8.3 - 11
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
DACD 8.3 - 12
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
DACD 8.3 - 13
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
3.3Rimedi a difetti
In caso di grave danno al palo: rottura, fondo molto compressibile, impossibilit di posare larmatura,
o fessurazione di palo in trazione, si procede alla battitura od al getto di un altro palo nelle vicinanze.
Generalmente la parte superiore (0.5 - 0.7 m) dei pali gettati in opera di qualit abbastanza scadente
in quanto il materiale del primo getto, che quello che dovrebbe risalire in superficie, si mischia con
parti di terreno depositate sul fondo del foro. Per i pali battuti, la parte superiore pu essere deteriorata
a causa della battitura e si procede allora al suo scalpellamento.
Interventi nel palo ed alla sua base sono possibili ma spesso onerosi. In generale si tratta di interventi
di iniezione che possono avere degli effetti molto positivi sul ripristino delle caratteristiche del palo,
come possono anche aver un effetto trascurabile o nullo
Nei due grafici riprodotti, si pu constatare un netto miglioramento nei casi 1 e 2 nei quali le sacche di
ghiaia dilavata nn comunicavano direttamente con il terreno, mentre nei casi 3 e 4, il miglioramento
trascurabile in quanto liniezione fuoriusciva dal palo in quanto le sacche di ghiaia erano in contatto
con il terreno e la falda.
DACD 8.3 - 14
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
3.4 Strumentazione
La strumentazione nei pali serve per poter controllare il loro comportamento, generalmente durante la
messa in opera, le prove di carico e la fase di servizio dellopera.
Esistono molti tipi di strumenti. La maggior parte misura delle deformazioni della cella di misura per
poi ricostruire le tensioni. Pochi misurano direttamente le tensioni.
DACD 8.3 - 15
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
Per misurare le deformazioni dellasse del palo, in particolare quando utilizzato per pareti di scavo o
quando si trova caricato lateralmente si possono prevedere degli strumenti del tipo micrometro e/o
inclinometro.
In questi due apparecchi viene misurata la deformazione, ed eventualmente linclinazione, del tratto di
tubo compreso tra due appoggi. Integrando su tutta la lunghezza si ottiene la deformazione globale.
DACD 8.3 - 16
Fondazioni profonde Controlli e monitoraggio
DACD 8.3 - 17
DACD Genio civile VI sem.
4. Gruppi di pali
Ing. dipl. PF Lisa Martinenghi, dr. s sc. tech., Studio d'ingegneria Martinenghi SA
Fondazioni profonde Gruppi di pali
4.1.1 Distribuzione
Verticale
DACD 8.4 - 1
Fondazioni profonde Gruppi di pali
Orizzontale
DACD 8.4 - 2
Fondazioni profonde Gruppi di pali
4.1.2 Effetto
DACD 8.4 - 3
Fondazioni profonde Gruppi di pali
DACD 8.4 - 4
Fondazioni profonde Gruppi di pali
4.2.1 Efficacia
DACD 8.4 - 5
Fondazioni profonde Gruppi di pali
2 s [(m 1) + (n 1)] L ca
Eg = =1
m n D L ca (per Eg = 100%)
da dove si pu dedurre
m n D . Dm n
157
s= =
2 [(m 1) + (n 1)] m+n2
DACD 8.4 - 6
Fondazioni profonde Gruppi di pali
DACD 8.4 - 7
Fondazioni profonde Gruppi di pali
DACD 8.4 - 8
Fondazioni profonde Gruppi di pali
DACD 8.4 - 9
Fondazioni profonde Gruppi di pali
DACD 8.4 - 10