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22 Il Sole 24 Ore DOMENICA - 23 OTTOBRE 2016 n.

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Luoghi e persone
N capo n coda | Palindromi di Marco Buratti
Se Schiaparelli potesse parlare
COM TETRO MARTE ... TETRA MORTE TEMO

lettera da giverny
Clos normand squadrato, con i sentieri

Un giardino a regola darte


perpendicolari: una struttura geometrica
da giardino alla francese sottolinea Ja-
mes -. Ma il contenuto non appartiene a
quella tradizione: con tutti i fiori ravvici-
nati e i nasturzi, amatissimi dal pittore,
che sfuggono da ogni parte, anche sui
viottoli, la natura sembra riprendere il so-
pravvento sulla logica. Da quel punto di
vista appare pi allinglese. Soprattutto
quello che gli pareva ricorda Priest -. E non va intellettualizzato, perch un
Nel minuscolo villaggio poi era squattrinato. Pensava a coltivare
frutta e verdura: per mangiare. Tutto,
giardino dartista: atmosfera, spirito,
sentimento. Il mio obiettivo recupe-
della Normandia per, cambi dun tratto. Le quotazioni
delle sue tele si impennarono, a partire
rare il pi possibile quello che fu il giardi-
no di Monet. Priest va a caccia delle in-
Monet costru un luogo dagli Stati Uniti. Monet acquist la pro-
priet sette anni dopo il suo arrivo. E si
congruenze aggiunte nel tempo. Studia le
foto dellepoca, i suoi dipinti, anche se
eletto facendosi mise a tagliare meli e pruni per seminare
arbusti e fiori variopinti.
poi si tratta di immagini puntuali: in real-
t ha avuto una sua evoluzione durante la
consigliare dai vivaisti, Gli servivano come modelli per di- vita dellartista. Come cambia da una sta-
pingere. Non solo. Con il tempo, senza gione allaltra.
spiega il capo-giardiniere alcuna preparazione iniziale, divenne James si messo addirittura a dipin-
un giardiniere provetto. Nella casa ci so- gere nel suo giardino. Non mi prendo
no vari libri sul tema, che lui consultava. per Monet, ovviamente. Ma mi aiuta a ca-
di Leonardo Martinelli Ma soprattutto praticava. E si faceva con- pirlo meglio. Qui bisogna piantare i fiori
sigliare da esperti e vivaisti. Di tutto il come lui dipingeva, a colpi di pennello.

L
mondo: vedi lamico Kojiro Matsukata, Al pittore piacevano i colori forti e bril-
che dal Giappone gli inviava le peonie ar- lanti (e associava quelli prossimi od op-
e dalie rosso fuoco fioriscono bustive, ancora visibili nel giardino di Gi- posti nello spettro solare). Ma anche l
fino a ottobre, quando sboc- verny (ma bisogna venire in primavera, bisogna navigare tra i sensi e la ragione,
ciano aster e crisantemi. E an- per vederle fiorite). Facilmente collerico, la fantasia e la realt, perch Monet sof-
cora gerani e girasoli. Non succube di depressioni improvvise, dopo fr di cataratta. La sua percezione dei co-
la profusione della primave- fugaci entusiasmi, Monet tra i fiori si ras- lori si deform: li distingueva come in-
ra. Ma in autunno la bellezza serenava. Nel 1901 Arsne Alexandre, fiammati, pi vivaci del reale. Il verde di-
di questo giardino diventa pi complessa, critico darte, scriveva sul Figaro: Luo- ventava viola. Lui lo sapeva bene, ma li
profonda. la ricchezza che si cattura mo che a Parigi sembra laconico e fred- ritraeva come li vedeva, di getto. Poi, su
nelle rughe del volto di un anziano. Ja- do, qui completamente diverso: genti- insistenza dellamico Georges Clemen-
mes Priest, paesaggista, parla come un le, sereno, entusiasta. Quando un motivo ceau, lo statista, si oper. E i colori ridi-
poeta. Perch il suo giardino, quello del lo porta nei territori dei boulevards, ha vennero autentici nelle tele. Fuori da
pittore Claude Monet, padre dellImpres- un sorriso che prende una piega ironica o ogni schema pure il giardino acquati-
sionismo, emotivo e misterioso, ecces- sarcastica. Nel suo giardino, emana be- co, influenzato dalle stampe nipponi-
sivo (straborda di fiori e colori) e irrazio- nevolenza. Per mesi e mesi, lartista si di- che che Monet collezionava. Ma non visi-
nale, imperfetto e umano. mentica dellesistenza di Parigi: gladioli inconfondibili | Le ninfee che ritroviamo dipinte nelle serie di Monet t mai il Giappone. Piant salici pian-
Monet sbarc qui nel 1883 con Alice e dalie lo sostengono con la loro raffina- genti e bamb, ma non segu uno sche-
Hosched, la seconda moglie, i suoi due tezza. ma preciso. Un consiglio finale dal
figli e quelli di lei, in questa casa rosa a Gi- Monet mor a Giverny nel 1926, dopo pon: devi un ruscello per creare uno sta- aprile fino agli inizi di novembre, ad am- Dopo la morte di Monet, il giardino nostro James: Fate come per la pittura
verny, minuscolo villaggio della Nor- anni e anni di pittura e giardinaggio. Co- gno e il suo giardino acquatico. Non fu fa- mirare le ninfee del pittore. Lui insisteva cadde nelloblio. stato ripristinato e ria- impressionista. Prima ammirate il giar-
mandia, a una cinquantina di chilometri minci con un ettaro, davanti alla casa ro- cile: le autorit locali si opponevano. La con gli amici, perch lo accompagnassero perto nel 1980 da Gilbert Vah, grande pa- dino da lontano. Poi metteteci la testa
a nord di Parigi. Aveva gi 43 anni e alle sa, il Clos normand in lieve pendenza, gente del posto diffidava di quelle piante per scrutarle mentre si chiudevano al tra- esaggista, sostituito nel 2011 da Priest. dentro. Sui fiori, sugli arbusti. Passate ai
spalle unesistenza afflitta costantemen- verso quelli che un tempo erano i binari esotiche. Ma Monet alla fine la spunt. E monto. Si riforniva da Latour-Marliac, Cinquantotto anni, originario di Liverpo- dettagli, sentite gli odori. Vivetelo que-
te dalle difficolt finanziarie. Agli inizi della ferrovia e oggi una strada. Poi acqui- oggi a Giverny dovrebbero ringraziarlo, che ancora oggi come produttore di nin- ol ma da anni in Francia, il capo giardi- sto giardino.
affittava e con il giardino non poteva fare st un altro ettaro subito dietro e si inca- perch vengono da tutto il mondo, da fee un riferimento. niere ideale per un oggetto ibrido. Il RIPRODUZIONE RISERVATA

direttore responsabile caporedattore in redazione Francesca Barbiero, online redazione grafica art director
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