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La letteratura dell'immaginario

La letteratura dell'immaginario rappresentata da tre


scrittori:
Massimo Bontempelli
Tommaso Landolfi
Dino Buzzati

Dino Buzzati
(1906 1972)

Il Surrealismo

il sogno e l'inconscio avessero un ruolo fondamentale.

Il surrealismo ha tre tematiche principali:


- AMORE, inteso come punto fondamentale(centrale) della
vita
- SOGNO E FOLLIA, considerati i mezzi per superare la
razionalit
-LIBERAZIONE dell'individuo dalle convenzioni sociali.

Poetica:
Con un tono narrativo fiabesco, Buzzati affrontava temi e
sentimenti quali l'angoscia, la paura della morte, la magia
e il mistero, la ricerca dell'assoluto e del trascendente, la
disperata attesa di un'occasione di riscatto da un'esistenza
mediocre (Le mura di Anagoor, Il cantiniere dell'Aga Khan,
Il deserto dei Tartari), l'ineluttabilit del destino (I sette
messaggeri) spesso accompagnata dall'illusione (L'uomo
che voleva guarire). Il grande protagonista dell'opera
buzzatiana proprio il destino, onnipotente e spesso
beffardo (come ne Il deserto dei Tartari). Perfino i rapporti
amorosi sono letti con quest'ottica di imperscrutabilit (Un
amore). La letteratura di Buzzati appartiene al genere
fantastico, anche se talvolta presenta vicinanze al genere
horror.

Accanto all'attivit di scrittore e giornalista, Buzzati si


dedicava alla pittura e al teatro;

Fu, da un certo punto di vista, un autore molto realistico


che affrontava la gente con i temi della solitudine e
dell'angoscia. Uno dei pochi in Italia a promuovere i
canoni(pravila) della letteratura fantastica.

Dino Buzzati stato uno scrittore,


giornalista,drammaturgo, librettista e pittore italiano.
Buzzati nasce a San Pellegrino, vicino Belluno, da una
famiglia dell'agiata borghesia: la mamma era veneziana, il
padre di antica famiglia bellunese;il padre insegna Diritto
internazionale all'Universit di Pavia., ma vivevano a
Milano, dove il giovane Dino frequenter il ginnasio e poi
la facolt di Giurisprudenza.
amava molto la musica, il disegno e la montagna. Nel 1928
appena prima di terminare gli studi univeristari entra
come praticante al Corriere della Sera, del quale diverr in
seguito redattore. Sempre nello stesso anno si laurea in
giurisprudenza.Il suo primo romanzo, Brnabo delle
montagne; dopo esce il romanzo Il segreto del Bosco
Vecchio. Mentre del 1940 quello che probabilmente il
suo pi grande successo, Il deserto dei Tartari.

Mor di tumore al pancreas (male che gi caus il decesso


del padre nel 1920 quando dino aveva solo 14 anni,
(L'evento sconvolge cos tanto il piccolo Buzzati che per
molto tempo vivr nell'ossessione di essere colpito dallo
stesso male. ) a Milano il 28 gennaio 1972.

Le opere:

Romanzi:

Brnabo delle montagne-il primo romanzo di


Buzzati(Brnabo, giovane guardiaboschi, il primo tra i
personaggi di Buzzati a provare il sentimento dell'attesa)

Il segreto del bosco vecchio

Il deserto dei Tartari(1940)-il suo romanzo pi


famoso;

Un amore- un romanzo psicologico;

Brnabo delle montagne il primo romanzo dello


scrittore italiano Dino Buzzati:
Trama

Brnabo un giovane guardiaboschi che vive con i suoi


compagni in una casa tra le montagne: tra i loro compiti vi
quello di sorvegliare "la Polveriera", un deposito di
munizioni ed esplosivi. Un giorno Del Colle, il capo dei
guardiani, viene ucciso da alcuni briganti. Qualche tempo
dopo Brnabo, di ritorno da un'escursione con il compagno
Bertn, si accorge che i briganti stanno nuovamente
attaccando: spaventato, non aiuta i suoi compagni e si
nasconde. Una volta terminato l'assalto, in cui Bertn
rimane ferito ad una gamba, Brnabo ritorna dai
guardiaboschi. Non riuscendo a giustificare la propria
assenza, il giovane viene licenziato e scacciato.
Amareggiato, si reca dal cugino in campagna e lavora
come contadino. Ma l'ex-guardiaboschi ha nostalgia delle
montagne e rimpiange la sua vita passata. Passano alcuni
anni. Un giorno, Brnabo incontra il suo amico Bertn, che
gli consiglia di tornare. Brnabo viene anche a sapere che i
briganti hanno nuovamente attaccato. L'anno seguente,
accompagnato da Bertn, Brnabo ritorna; la Polveriera
stata svuotata, munizioni ed esplosivi trasferiti al paese.
Brnabo accetta di rimanere solo, come unico
guardiaboschi. I compagni gli promettono di raggiungerlo
in occasione di un atteso ritorno dei briganti. Brnabo, da
solo, attende i briganti, che effettivamente arrivano. Il
guardiaboschi li prende di mira; ma, ora che non ha pi
paura e ha la possibilit di rifarsi, sceglie deliberatamente,
decide di non sparare: ormai ha trovato la serenit. I
briganti si allontanano per non tornare pi, e Brnabo resta
a vivere in solitudine tra le sue montagne.

Temi
Il breve romanzo affronta alcune tematiche tipiche
dell'opera di Buzzati.
Innanzitutto la montagna, con la sua immensit, il suo
silenzio, la sua atmosfera magica, fiabesca. Quindi il tema
dell'attesa, e della volont di riscattarsi, di avere una
"grande occasione" che possa dare un significato alla
propria vita.

Il segreto del Bosco Vecchio il


secondo romanzo scritto da Dino Buzzati.

Stile
I fatti, tanto realistici quanto fantastici, vengono raccontati
in maniera giornalistica.

Personaggi
Protagonisti del romanzo sono persone, animali e
personaggi allegorici. Nella prima categoria appaiono
Antonio Morro, defunto proprietario del Bosco Vecchio; suo
nipote e beneficiario di una piccola fetta d'eredit,
Sebastiano Procolo, colonnello in pensione, e il nipote di
quest'ultimo Benvenuto Procolo,
ragazzino orfano dodicenne e beneficiario della restante
eredit. Vari animali, abitanti del bosco,
vengono personificati dall'autore ed hanno un ruolo
importante nella trama; tra questi in particolare la gazza.
Infine appaiono alcuni personaggi di fantasia associati a
entit naturali: il vento Matteo e i geni custodi degli alberi.

Tematiche
Due sono le tematiche principali del romanzo. La prima il
passaggio dall'infanzia alla giovinezza di Benvenuto,
costretto a lasciarsi alle spalle il mondo fantastico, degli
animali parlanti e degli spiriti del bosco, per calarsi nel
mondo degli uomini. Il secondo tema invece la caduta e
la redenzione di Sebastiano che, divorato dal demone
dell'avarizia, riscopre il contatto con la natura e l'altruismo
fino al sacrificio. inoltre presente una tematica di tipo
ecologico con riflessioni sulla necessit della convivenza tra
l'uomo e l'ambiente naturale per la sopravvivenza di
entrambi.

Trama
Sebastiano Procolo ha intenzione di abbattere il bosco per
fini speculativi e cerca di ottenere la parte di propriet di
Benvenuto, il nipote di cui tutore; la sua smania arriva
fino al tentare l'omicidio con la complicit del vento Matteo,
ma contro la volont degli animali del bosco che aiutano il
bambino. Nel finale Sebastiano riacquista l'affetto del
nipote e salva la situazione ormai precipitata nei confronti
dei geni del bosco sacrificando s stesso. Benvenuto, che
sta crescendo, accompagna il suo amico, il vento Matteo,
alla cima del monte dove anche lui, come Procolo, morir
svanendo nell'aria.

Un amore un romanzo dello scrittore italiano Dino


Buzzati

Trama
La vicenda, che si svolge nella metropoli milanese, vede
come protagonista Antonio Dorigo un architetto ben
affermato di quarantanove anni che non era stato mai
capace di avere con una donna lo stesso rapporto di
confidenza che aveva con gli amici perch per lui "La
donna, forse a motivo dell'educazione familiare, gli era
parsa sempre una creatura straniera"[2] e con l'altro sesso
riesce ad avere rapporti solamente di carattere mercenario.
Antonio ha l'abitudine di frequentare la casa di
appuntamenti della signora Ermelina "
A sentirla parlare, si sarebbe detto che facesse la ruffiana
solo per aiutare quelle povere ragazzine.
Un mattinol'architetto Antonio Dorigo, di 49 anni, telefon
alla signora Ermelina"[4]per un appuntamento con una
ragazza che viene fissato per le tre e mezza dello stesso
pomeriggio. La ragazza, cos lo avverte Ermelina al suo
arrivo, una ballerina della Scala minorenne. Dorigo
conosce cos Laide, diminutivo di Adelaide e, rimastone
subito attratto, si innamora per la prima volta.
Ma Laide non si lascia coinvolgere sentimentalmente e
intende mantenere il rapporto con Dorigo solamente sul
piano sessuale. Dorigo cerca di liberarsi dall'ossessione di
questo suo amore senza riuscirci e presto Laide, che ha
lasciato la casa di appuntamenti della signora Ermelina,
diventa la sua mantenuta pur continuando a condurre la
vita di sempre, insofferente verso Dorigo che considera
vecchio e invadente con la sua gelosia.
Dorigo, accecato dall'amore, non vuole rendersi conto dei
vizi e delle bugie di Laide ma alla fine deve accettare la
realt e si arrende. Dorigo comprende cos che l'amore per
la ragazza stata un'illusione che per ha riempito la sua
vuota vita fino a quel momento dominata dalla paura della
morte.
A questo punto per, sorprendentemente, il romanzo offre
un colpo di scena: passato qualche tempo, Laide e Antonio
dormono ora beati nello stesso letto, mentre la ragazza,
senza pi finzione, gli dice di desiderare un figlio da lui.
Il deserto dei tartari

Giovanni Drogo, unufficiale, viene spedito alla fortezza


Bastiani, un luogo isolato al confine del paese. Inizialmente
Drogo vuole essere trasferito e tornare in citt, ma poi si
abitua a vivere nella fortezza, trattenuto dalla speranza che
la fortezza sia attaccata e lui possa diventare un eroe. Il
tempo per passa , e gli unici avvenimenti interessanti
sono la suddivisione dei confini tra i due stati e la
costruzione di una strada da parte dei nemici.
Nella sua vita Drogo viene deluso dai suoi amici che lo
tradiscono, nascondendogli la possibilit di andarsene, e
tornando a casa (ottiene una licenza) scopre di non
desiderare pi vivere in citt, perch tutti si sono abituati
alla sua assenza e niente pi come prima.Quando
finalmente la guerra accade Drogo, dimenticato da tutti ed
ormai troppo malato per combattere, costretto ad
abbandonare la fortezza dove ha consumato la sua
esistenza e guarda pieno di furore i soldati della citt che
approfittano delloccasione arrivando in fretta. Drogo, in
una camera di unosteria a lui sconosciuta, capisce che
ormai non ha pi importanza linutile attesa della guerra e
si prepara ad affrontare da solo il suo ultimo nemico, la
morte.

Una mattina di settembre, Giovanni Drogo, tenente di


fresca nomina, viene inviato dalla citt alla Fortezza
Bastiani.
Sembra giunto per lui finalmente il momento di liberarsi
della prevedibile e monotona esistenza condotta fino ad
allora. Sta per cominciare la vera vita, piena di promesse,
soldi, belle donne, avventure.
La Fortezza si trova in un luogo isolato al confine del
paese. Una frontiera morta, ormai, priva di pericoli e di
minacce. Davanti, a nord, c' il deserto, lo chiamano il
deserto dei Tartari", perch un tempo, molto lontano, pare
fossero i Tartari a minacciare il confine.
La Fortezza un edificio inospitale, il paesaggio intorno
desolato.

Il tenente Drogo deluso, vorrebbe tornarsene in citt, ma


un po' i superiori, un po' oscuri lacerti della sua volont lo
trattengono. Vede che i pi anziani hanno consumato la
loro esistenza nella vana attesa della guerra,aspettando
quindi la battaglia, l'occasione per dimostrare il proprio
valore e ottenere gloria e onori .
Drogo, col passare del tempo, comincia ad abituarsi alla
vita militare, con i suoi riti persino piacevoli e le sue
certezze. Non succede quasi niente alla Fortezza: un giorno
viene ucciso, per sbaglio il soldato Lazzari, uscito a
recuperare un cavallo che credeva il proprio; in
un'operazione catastale pi che militare, di delimitare cio
il confine, muore, poi, ma di freddo, seppur con grande
dignit, l'elegante e nobile tenente Angustina, sempre
impeccabile nel vestire e nei comportamenti.
Drogo ottiene una licenza e torna in citt. Per non trova
la felicit sperata: scopre di non desiderare pi vivere in
citt, perch tutti si sono abituati alla sua assenza(ancha la
madre) e niente pi come prima.
Gli anni passano, la carriera di Drogo procede lenta,
Giovanni aspetta ancora "la sua ora, che non mai
venuta"; Come tutti gli uomini, "indifesi contro il lavoro del
tempo", Giovanni Drogo malinconicamente invecchia. Un
giorno i nemici, in forze, vengono . Nella Fortezza tutto si
riorganizza per lo scontro decisivo. L'ora della gloria
finalmente arrivata. Ma non per il protagonista. Solo,
gravemente ammalato, dimenticato da tutti, considerato
ormai un peso, Drogo abbandona su una carrozza per
malati la fortezza.
Lo attende, tuttavia, una prova difficilissima, l'ultima e
decisiva della sua esistenza, che richiede coraggio e
dignit: l'incontro con la propria morte.
Il tenente morir in solitudine, nella camera di unanonima
locanda della citt, cercando tuttavia di comprendere il
senso della sua vita. E cos si convince che lautentica
missione, quella suprema, quella a cui sta andando
incontro e in cui prover tutto il suo valore; affronter cos
la morte con dignit mangiato dal male, esiliato tra ignota
gente. Ha combattuto una sola battaglia, quella
autentica, da cui non si esce mai vincitori, ma grazie alla
quale, pur vinti, possibile dare un senso anche
ultraterreno a tutta unesistenza.

Tuttavia, Il deserto dei Tartari, Ci racconta con


pessimismo la vita degli uomini, che attraversano la
giovinezza pieni di speranze e di desideri per fare poi
irrimediabilmente naufragio. Il fallimento e l'inettitudine di
Drogo fanno parte, dunque, di un destino comune.
Narrazione lirica, fuori dal tempo storico e dallo spazio
geografico reali, ricca di elementi fantastici, il romanzo di
Buzzati stilla una saggezza amara e disperante.
I temi trattati:l'attesa, la fuga del tempo , la solitudine
dell'individuo, i desideri degli uomini e il loro scontro con la
dura realt, la morte.
Dei personaggi che accompagnano Giovanni Drogo nella
vicenda sappiamo poco: il capitano Ortiz, il maggiore Matti,
il colonnello Filimore, il sergente maggiore Tronk, il dottor
Rovina, il tenente colonnello Simeoni sembrano quasi
intercambiabili, non hanno una storia e connotati originali.
Di loro ci sono note soltanto alcune caratteristiche.
Svolgono un po' la funzione del coro nella tragedia antica.
Le figure femminili sono pi evocate che presenti: il forte
legame affettivo con la mamma, che indebolisce col
trascorrere degli anni, l'amore delle donne come premio
per i vincitori, la fidanzata Maria che fa una fuggevole
apparizione nel romanzo.

La boutique del mistero

La boutique del mistero una raccolta di racconti


di Dino Buzzati,

Infatti i trentuno scritti presenti erano stati pubblicati


precedentemente su altre raccolte (I sette messaggeri,
Paura alla Scala, Il crollo della Baliverna, In quel preciso
momento, Sessanta racconti e Il colombre). I racconti
presenti ne La boutique del mistero rappresentano al
meglio tutte le tematiche pi care all'autore come la
solitudine, la paura, l'angoscia e vari paradossi dell'et
contemporanea narrati con uno stile magico e surreale.

Non c alcun filo logico consequenziale che leghi i trentuno


racconti brevi presenti, sebbene molti siano comuni per
tematiche di fondo e tecniche narrative.
Tra i temi trattati il principale il senso del tempo.
Unaltra tematica principale la presenza costante della
morte.

I sette messaggeri il racconto che apre e da il titolo alla


raccolta. Infatti pu essere descritto come la pi semplice
ed efficace sintesi del pensiero e della visione buzzatiana.
Narra di un principe che lascia la sua reggia e la sua
vecchia vita per dedicarsi alla ricerca del confine del regno
del padre che forse non trover mai.
Ne "I Sette Messaggeri" lo spazio e il tempo assumono un
valore pi simbolico che realistico, elemento che avvicina
Buzzati allo stile di Kafka. Il personaggio principale un
principe che si mette in viaggio alla scoperta dei confini del
regno paterno: il percorso verso la conoscenza della
verit, che l'uomo contemporaneo - rappresentato dal
principe- destinato a non conoscere mai. Egli
accompagnato da sette messaggeri, i quali hanno il
compito di tenerlo aggiornato sulle vicende del regno.

1) La prima parte un flashback, mentre quando


racconta che non vedr pi Domenico unanticipazione.

Trama

Nel racconto I sette messaggeri lobiettivo del protagonista


quello di raggiungere lestremo confine del Regno. Egli si
allontana dalla casa natale e conduce con s sette uomini il
cui compito quello di avvicendarsi nel tornare alla citt di
origine per raccogliere notizie e recapitarle a lui, ovunque
egli si trovi.
Nellallontanamento da quest ultima lAutore intende
rappresentare la metafora delluomo che si separa dalle
sue origini, da ci che sicuro, per andare alla ricerca di se
stesso per trovare la felicit. I sette messaggeri, che
devono affrontare un percorso sempre pi lungo per
raggiungere la citt e per tornare dal loro signore,
simboleggiano il legame con le proprie origini, i ricordi
sempre pi sbiaditi di un mondo che appartenuto
alluomo e che ora ritorna a tratti soltanto nella sua
memoria. Domenico, tra i sette messaggeri, costituisce
afferma il protagonista il superstite legame con il
mondo che un tempo fu anche il mio.
Comprendere, dopo tanto vagare, che inutile cercare
lultima frontiera significa ammettere che luomo non cessa
mai di cercare se stesso e di ambire ad una situazione di
maggior benessere interiore, uno stato di serena felicit
che possa farlo sentire appagato fino alla fine dei suoi
giorni; liniziale paura dellignoto si trasforma nellinquieto
desiderio di scoprire cosa ci sar oltre, sempre pi oltre.

I sette messaggeri il racconto con cui si apre la


raccolta La boutique del mistero di Dino Buzzati.

Il protagonista, figlio minore di un re, lascia poco pi che


trentenne la sua reggia per raggiungere il confine del regno
di suo padre. Il viaggio si rivela tutt'altro che rapido e il
raggiungimento dei confini gradualmente si profila come
un'utopia.
Il figlio del re svolge la funzione di narratore dal momento
che espone la sua impresa in prima persona; si presenta
direttamente fornendo come unico dato anagrafico la sua
et alla partenza ("Ho cominciato il viaggio poco pi che
trentenne e pi di otto anni sono passati"); la sua
condizione socio-economica ("Partito ad esplorare il regno
di mio padre") di aristocratico gli consente di realizzare
un ambizioso progetto avvalendosi di strumentazione
tecnica ("La bussola del mio geografo") e di una quipe di
valenti collaboratori sebbene pochi dei suoi uomini fedeli
avessero acconsentito a seguirlo.

A fianco a lui i sette messaggeri che danno il titolo al


racconto e che sarebbe riduttivo definire personaggi
secondari. Negli incarichi loro affidati, si configurano quali
testimoni concreti del tempo che inesorabilmente scorre. E'
il protagonista-narratore a presentarli selezionando le
informazioni pi interessanti dal suo punto di vista ed
evidenziandone, in particolare, i nomi accuratamente scelti
da lui stesso con le iniziali in ordine alfabetico per
facilitarne la distinzione e lodandone "tenacia e devozione"
difficilmente ricompensabili. L'unico messo su cui si
sofferma Domenico; tornato la sera stessa in cui si
colloca la narrazione, "riusciva ancora a sorridere bench
stravolto dalla fatica", dopo sette anni consegna al suo
signore "quel pacco di buste che finora non avevo avuto
voglia di aprire".
Domenico costituisce dunque l'ultimo legame con la patria
lontana, con la famiglia l lasciata consegnando le ultime
parole che precedono il silenzio definitivo. Dopo Domenico,
infatti, il protagonista decide che i suoi cavalieri muteranno
il loro ruolo: "Per questo io intendo che Ettore e gli altri
messi dopo di lui, quando mi avranno nuovamente
raggiunto, non riprendano pi la via della capitale ma
partano innanzi a precedermi, affinch io possa sapere in
antecedenza ci che mi attende". Anche l'ansia conoscitiva
del protagonista a questo punto cambiata: il principe non
pi animato dal desiderio - ormai inappagabile - di
sapere ci che gi accaduto in una dimensione spazio-
temporale sempre pi lontana, piuttosto dalla curiositas
verso l'ignoto che lo precede, lo aspetta .
La vicenda narrata collocata in un'epoca indeterminata;
tuttavia alcuni indicatori epocali portano ad escludere l'et
contemporanea ;

consapevolezza dell'inesorabile scorrere del tempo, non


riesca nemmeno pi a calcolarlo - com'era abituato a fare -
sul suo taccuino.
Il tempo che scorre sfuggendo al controllo anche del pi
scrupoloso calcolatore e che nel Novecento acquista una
consistenza individuale dopo Bergson e Freud divenendo
tempo della coscienza, costituisce uno dei temi principali
nell'opera letteraria di Buzzati, basti pensare alla centralit
della dimensione temporale ne Il deserto dei Tartari. In
Buzzati il tempo connesso all'attesa di un evento
straordinario ;

Il progetto che fin da subito ritenuto assurdo


dall'ambiente di corte, negli anni mette in dubbio il suo
stesso fautore ("Ma pi sovente mi tormenta il dubbio che
questo confine non esista;

Qualcosa era successo

Qualcosa era successo un racconto dello scrittore


milanese Dino Buzzati, . Il racconto mette alla luce le paure
umane, nel momento in cui esse vengono nutrite
dall'ignoranza e dall'impotenza.
Trama
Un viaggio in treno dall'estremo sud della penisola verso
una citt settentrionale,molto probabilmente Milano,
diventa ben presto, per il protagonista, un angosciante
calvario.
Il treno continua la sua corsa verso nord, mentre la gente
fuori dal treno corre verso sud, perch a Nord successo
qualcosa di terribile. I passeggeri spaventati cercano di
capire di che cosa si tratta, ma dal treno in corsa riescono
ad afferrare solo frammenti di parole, in particolare una
parola che finisce in ione, ma non si sa come inizia (c
unalluvione, una esplosione, ecc?).Giunti allultima
stazione a Nord si sente un urlo di aiuto di una donna e
niente pi, poich volutamente il racconto non spiega di
cosa si tratta.

La storia descritta dal punto di vista del protagonista.


Ansia e insicurezza portano lo stesso protagonista ad un
crescendo di paure infondate. Proprio perch il
protagonista a descrivere soggettivamente gli eventi, le
sue paure potrebbero inizialmente apparire come fondate
agli occhi del lettore. Questo tipo di narrazione con il
viaggio nella mente di un personaggio ansioso e
suggestionabile un tema ricorrente nelle storie di Buzzati.

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