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1 GeoResearch Center Italy ~ GeoBlog, 9 (2018), ISSN 2240-7847,
Citta distrutte e rifondate: il grande terremoto siciliano del 1693
Nel corso dei secoli diversi terremoti hanno mietuto migliaia di vittime e raso al suolo decine di
paesi nella Sicilia orientale. Nel 1169 e ne! 1542 si verificano eventi sismici di grande energia
che provocano gravi danni tra Catania ed Agrigento. Ma é ne! 1693 che questa zona subisce il
maggior disastro, causato da uno dei pit! forti terremoti verificatisi ne! nostro paese in epoca
storica. Con una magnitudo intorno a 7.0 (calcolata empiricamente dai dati macrosismici) 1a
scossa principale - seguita da numerose altre di minore intensita che dureranno per circa tre
anni - provoca un‘immensa catastrofe che colpisce I'intera Val di Noto. Quasi sessantamila
morti ed una settantina di cittadine devastate sono le terribili cifre del disastro, che viene
seguito anche da uno tsunami che colpisce 200 chilometri di costa da Messina a Capo Passero.
Alla devastazione del sisma seguira tuttavia un importante processo di ricostruzione e di
rifondazione di nuove citta, che vedré nascere un patrimonio architettonico di grandissimo
valore, realizzato secondo j criteri del Barocco Siciliano. Noto, che diverra il simbolo della
rifondazione, per la bellezza dei suoi edifici sara definita un “giardino di pietra", ed in seguito
prociamata dall'Unesco "patrimonio dell'umanita”. La ricostruzione post-evento rappresentera
un importante momento di riflessione teso alla riconfigurazione dello spazio urbano, grazie a
una cultura progettuale avanzata, che porra Isola all’avanguardia rispetto ad altre aree del
Meridione.
di: Giampiero Petrucci’ Stefano Cartino®
FV La Sicilia orientale @ tra le
zone pill sismiche d'Italia
" (fig. 1). Gid nel 1169 in
quest’area si ricorda un forte
terremoto, che _provoca
almeno diecimila vittime e
distrugge intere ita.
Nonostante le difficolta nel
valutare un evento cosi
lontano nel tempo, sono
stati accertati gravi_ danni
prodotti a Catania e nell'area
etnea _meridionale. Danni
rilevanti si verificano anche
ad Acireale, Lentini, Modica
e Siracusa, mentre uno
tsunami viene segnalato alla
foce del fiume Simeto e nella
ete stessa Catania. Nel 1542 si
“ei, Nemattaut (aroore
true sisconaorany —-Verifica qualcosa di analogo,
Frontal thru of he con un altro terremoto di
axgivetion Chon elevata magnitudo e notevoli
— — danni da Catania ad
Figura 1: distribuzione dei terremoti nella Sicilia orientale nel corso agrigento. Noto, Lentini e
dei secoli. La grandezza dei cerchi & proporzionale alla magnitudo
degli eventi sismici (da: BARBANO @ al, 2001).
Messind
Straits
oto tscapment
1.3198” 159F
Foy oles"
/Plateau
Note.
a
Siracusa (dove crolla il
duomo e si registrano
" Ricarcatore del GeoResearch Centar Italy ~ GeaSlag (sito intemet; wiww.qeorit blogspot.com; mal: dotigioe@amal.com)
? Geofisica del Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia e collaboralore del GeoResearch Center ltaly - GeoBlog,ae __ h
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Figura 2: Le varie sorgenti ipotizzate per la faglia responsabile del terremoto siciliano del 1693, indicate dai
rettangoli con diverse sigle e relative ai diversi studi di vari autori. Spiegazione dei simboli: 1 = thrust basale
della catena siciliana; 2 = limite del'area di estensione attiva; 3 = faglie normali; 4 = sistema di faglie della
scarpata di Malta; 5 = epicentro macrosismico del terremoto del 1693 (da: WoRKING GROUP CPTI, 2004)
diverse vittime), e di nuovo la stessa Catania, saranno le citta pil colpite, con
centinaia di morti.
Ma @ allinizio del 1693 che la Sicilia sud-orientale subisce il maggior disastro a seguito
di una terribile sequenza sismica. I! primo evento si verifica il 9 gennaio, con
un‘intensit’ massima pari al VIII grado della scala Mercalli. I terremoto provoca
ingenti danni e grande spavento nella popolazione, in particolare ad Augusta, dove la
meta degli edifici @ lesionata, mentre almeno 200 persone perdono la vita. Numerosi
fabbricati danneggiati si contano a Melilli, Floridia, Scicli, Lentini ed Avola. Due giorni
dopo, la domenica mattina dell’ gennaio, altre due scosse di moderata intensita
incutono nuovamente timore nella popolazione. Allora di pranzo si verifica la
catastrofe. Un terremoto, che in seguito sara stimato di magnitudo macrosismica di
almeno 7.0, colpisce una vasta area della Sicilia sud-orientale. Si tratta probabilmente
dell’evento sismico pill forte registrato in Italia in tempi storici, paragonabile solo a
quello del 1908 che colpira una vasta zona tra il messinese ed il sud della Calabria.
Ancora oggi non é ben chiara la localizzazione della sorgente di questo terremoto (fig.
2). Alcune ipotesi propendono per una localizzazione a mare, sostenute anche del
maremoto che ha seguito il sisma, altre ancora tendono a posizionare la fagiia piu ad
ovest, sulla terraferma. La sismicita di quest’area @ da correlarsi alla tettonica
regionale, che determina l'accumulo progressivo di deformazione elastica all'interno
2& Bacino
/TIRRENICO
FF Frowe della Coens Kabilo-Calabrde 2% Fronte dels Ca BY Coss Oceaics Trevis
# Appenninco-M
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7 eSstem Messne-Eina
Figura 3: Tettonica del Mediterraneo Centrale, con i Monti Iblei (verde chiaro) a rappresentare la porzione
setlentrionale della placa africana in collisione con l'arco Calabro-Peloritano (in lila). Questa collisione
genera accumulo di stress ¢ liberazione di “energia sismica" (mappa consultabile allindirizzo internet:
http://1 bp blogspot.com) _tsBtHLQS87o/SIxLiSLxv8/AAAAAAAAARY/hn_aTjKEm2q/s1600-
i/Schema#tettonico+Mediterraneo jpq).
della crosta terrestre. La Sicilia sud-orientale @ infatti dominata dai monti Iblei, che
rappresentano la porzione settentrionale della placca continentale africana in collisione
con Iarco calabro-peloritano a nord. La collisione genera I'accumulo di stress e la
liberazione di "energia sismica", con terremoti forti e periodi di ritorno tipicamente
lunghi (figg. 3 e 4).
Il sisma de! 1693 é fortemente distruttivo, con un’intensita del X-XI grado della scala
MCS, e rade al suolo una settantina di centri abitati, nell’area che va da Catania a
Ragusa ed affligge particolarmente la Val di Noto, da cui ‘evento prendera il nome. La
scossa viene chiaramente avvertita in Calabria e persino a Malta. Noto, Modica,
Buscemi, Sortino, Augusta, Avola, Lentini, Carlentini, Melilli, Florida, Palazzolo,
Catania, risultano gravemente danneggiate, con oltre il 70% degli edifici non pil
abitabili. Gravi danni si registrano anche a Caltagirone, Acireale, Acicastello, Siracusa.
Diversi fabbricati lesionati si riscontrano a Modica, Ragusa, Messina, Reggio Calabria e
Malta (fig. 5).
L’evento tellurico @ seguito da numerose repliche, che perdurano per quasi tre anni.
Molti paesi, su tutti Noto ed Avola, saranno interamente ricostruiti, secondo i criteri
del Barocco Siciliano, con profondi cambiamenti urbanistici e sociali. II terremoto
influisce pesantemente sull’assetto sociale delle citta, anche per I'elevato numero di
vittime. I morti, accertati da una specifica commissione d’inchiesta, sono circa 60.000.
Nella sola Catania periscono almeno 12.000 persone, ben il 63% degli abitanti, ma
anche altre citté sono duramente colpite. Ragusa vede dimezzarsi la popolazione, concirca 5000 vittime, ad Augusta
perisce il 30% degli abitanti, a
Spaccaforno, lodierna Ispica, il 28%,
a Noto il 25%, a Siracusa il 23%, e a
Modica il 20%. Centinaia di morti si
contano anche a Chiaramonte,
Monterosso, Giarratana, _Biscari,
Palazzolo Acreide e Comiso.
In quel periodo, sotto il Regno di
Carlo II d’Asburgo, la Sicilia fatica ad
organizzare gli aiuti, giunti peraltro in
fortissimo ritardo, e a mantenere
Vordine. Le citt& si spopolano e i
cittadini, che si disperdono nelle aree
limitrofe e nelle campagne, saranno
afflitti dal freddo e dalla denutrizione,
che causeranno epidemie ed altre
vittime. Lordine sociale & fortemente
compromesso, in un caos generale,
che tipicamente si verifica dopo i forti
terremoti, e che spesso sfocia in atti
di sciacallaggio. I pil’ abbienti
costruiscono baracche di legno come
sistemazione provvisoria, mentre i pil
poveri trovano ripari di fortuna in
grotte e capanne
Il quadro dei danni @ reso ancor pit
Figura 4: Sismotetonica della Siclia Orientale e Sttetto graye dallo tsunami, che a sequito del
di Messina, con indicazione delle principal faglie normal, Fee ee ene eee te
la direzione di estensione e gli epicentti dei terremoti di TEM hi
magnitude inlormo a 7.0 (da: SlaNCa eal, 1998) ionica della Sicilia, da Capo Passero a
Messina, per almeno 200 km di
litorale.. Anche origine di questo
fenomeno é dibattuta, owvero se sia stato generato dalla dislocazione di una faglia,
localizzata in prossimita della costa, 0 da una grande frana sottomarina. A seguito di
questo evento il mare inonda le zone portuali di Messina e Catania dove giunge fino
all’altezza dell’attuale Piazza Mazzini. Viene danneggiata anche Augusta, dove la
conformazione della baia e le condizioni geomorfologiche locali probabilmente
amplificano il fenomeno. Qui si registra I’altezza massima dell‘onda, stimata intorno ai
10 metri. Le acque penetrano per circa 200 metri nell’entroterra, giungendo fino al
monastero di San Domenico che viene gravemente danneggiato. La massima
ingressione perd si sviluppa sul litorale di Mascali dove le acque inondano l'interno per
almeno un chilometro. Gli effetti del maremoto sono avvertiti anche a Siracusa e sul
litorale davanti a Taormina, dove si registrano oscillazioni anomale, seppur contenute,
del livello marino.
In seguito al terremoto del 1693, la Val di Noto & oggetto di un processo di
ricostruzione che vedra nascere un patrimonio storico di grandissimo valore, uno dei
piu begli esempi di architettura barocca d'Italia. Due mesi dopo I'evento, Giuseppe
Lanza, duca di Camastra, viene nominato commissario generale per la ricostruzione, e
ricorre a sua volta alla collaborazione tecnica dell’ingegnere militare Carlo di
Grunemburg, originario dei Paesi Bassi - allora dominio del re di Spagna accanto alla