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Dallo Yoga alla Rosacroce

AVVENTO DELL'UOMO INTERIORE MASSL\10 SCALIGERO


Lrnro~,lfiftnn flt UIIIJ tr-UII4'e ,(rll'lnntutl.l4 ~urru4#'1t~t6dft
(SA:'IIaUNI - hr(DIW, S9~J)

TRATTATO DEL PENSIERO VI VENTt


U1tfl .,.,. oltr~ lr hloJfi flhtri11M4ih, olrrr l Y11l
olu /o /Alt tPre&tO l..laat.RlA TO)I;&OIJ"'il - kum. Vie
rv Nove-mbre)
LA VIA DELLA VOLONT SOLARE
Fe~t*"~'~oiOJl tlth Uomo l~tttrlrr Cl'~ LlaaLI.1A
TOMIOLISI - Roea.. l9td)

DELL'AMORI! IMMORTALt
ITU.OPA - R4 196J)
SEORETI DELLO SPAZIO l! DEL TEMPO Dallo Yoga
L A L uce ..
ITJI.OPA Rom, 1\);i.l)
J,wudtUIIIIIII

IL MARX I S M O ACCUSA IL MONDO


<Ttt.OPA RoQ)a. 1~)
linl4\tHUI.IIIIh~ Cl'llt.U:r!U

alla Rosacroce
MAOIA SACRA Um11 ..,..,. ~rf'IIA rrMt-81"tliUJn ll~ttll'ufJmo
CTtLOPA H.utn. .. 1966}

LA LOGICA CONTRO L'UOMO . Il ""'" dcii


ltN#Wcu r la 1110 dl phll#'lij " 'li.OPA Kow.a, i%1
U EOEL, M ARCUSE, MAO. MARXISMO
O R l V O L U Z l O N 1!1 VLt 1\m., IWS
R l V O L U Z l O N E iJw:or'.tu di l""'l'"'. - Puao.
1\om., 1!169
ORAAL -Saf.J:HI 1ul Ah .. tfiU hl Soc:ht ,.,ttto,. .. Pa:as.ao.,
ltoma. l 96!.)
LOTTA DI CLASSI! l! KARMA Pnuo, Koma.
1970
YOOA, MEDITAZIONE, MAGIA- T:uao. Koma. 1971
LA TRADIZIONE SOLARE - Tllaao, Rom, 1971
PERSEO - ROMA
1972
p,., i11/ormr.ionc btblcog,'ic!x. rtrolgew al
dott. Alfr<do RMbtno v,. Kub~<o~ 42 Konr
Folgort:-luct del Sacro Amort il tuo conti-
nuo risorgtrt, 14 mposta degli Dei al/4 tua dona-
vont stnu fint. Ma solo oltre l'antico cerchio
c/Jiustralt dtlla natura t Jtlla psiche, iJ tuo erse-
re ltbtro pu conosetrt il lmguaggio degli Dei,
il ptnsitro cbt /tt di si /olgore.Juct.
T. LA MEDIAZIONE ORIGINARIA

Della serie degli stadl che si seguono nel tempo a co-


stituire la storia umana dello Spirito, l'ultimo quello nel
quale lo Spirito si manifesta come coscienza di s, e pu
perci a rale livello costruire la propria storia. La quale
non necssita all'uomo spirituale, bensl all'uomo inserito
nella corrente del tempo, epper bisognoso di consapev()-
IC7Y.a entro il proprio limite. In tal senso la coscienza degli
stadl scgucntis nel tempo, d allo Spirito la possibilit di
ripercorrere la connessione dell'uno con l'altro: di rir:ooo-
scersi SoggettO del movimento.
Sen7-ll l'ultimo swdio, rispondente all'epoca della ra
ziona!ir, la connessione cbi~tcrcbbe, ma come valore tra-
scendente. non spcrlnicnUtbil dnl Soggetto: come non esi-
stesse. Il cliferto di tale connessione, tuuavla, il non trarre
coscienza dal fonda.mento sovrarazionale, hensf dal livello
sensibile che suscita la forlllJI razionale, e il suo proiettare
il limite di questa agli stadi precedcmi: che appunto il li-
mite dell'attuale ricel'('a del s a c r o e della sua storia umana.
La storia dello Spirito pu invece venir ripercorsa dal
Soggetto, ove C!;SO tragga coscienza dal fondamento sovra-
razionale. La connessivit razionale, come forma logica del
pensiero, infatti, non ~ fondata su s, ma appartiene a tale
fondamento, O&Sia a una pi elevata virt di connessione.

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Senza la possibilit di connettere forma a forma, mo- Ln presenza dell'elemento solare nell'anima, rende pos-
mento a momento, epocu a epoea, la storia dello Spirito esi- sibile la congiunzione individuale con quel proc<:sso, onde
sterebbe come connessione metafisica fuori della coscienza: l'individuale ricapitola la connessione cosmica, ma la rico-
giustificatamente neg.bile dalla cultura razionalistica e col- nosce dapprima come oonnessione di pensieri, in quanto il
letrivistica. Non potrebbe congiungersi con il Soggetto uma- pcn~iero cosciente, come ultimo anello della carena, riper-
no. il quale dovrebbe rassegnarsi a una mediazione a lui oorre ogni passaggio e lo riasMJme in s. La presenza attua
esteriore, ossia rinunciare a essere Soggetto, non ricono- le ~ questo pensiero pu dar conto di una continuit so-
scersi per quello che : vivere di una L u c c riflessa, o lu- vrasensibile, o met.afisica, che permarrebbe altrimenti inco-
nare, si2 pure inesauribile, ma non conoscibile alla sua fonte noscibile.
e perci di continuo implicante l'assenso impotente di lui La Sciena di questo pensicw e della sua rioongiun-
al proprio o all'altrui deterioramento della Luce. ,jonc con la corrente cosmica da cui scaturisce come conti
Cercare peraltro l'elemento spirituale nella storia nuit pura, e p2rimenti la storia csseoziale dell'anima uma-
tradizionale sagacemente allestita, c nel correlativo sistema na e della sua vlcenda terrestre in rapporto al Cosmo sovra
riruale, parimenti rinunciare alla mediazione originaria e sensibile, implicante il pasSllJ!~O dalla Tradizione come oon-
ruttavia servini delle foro: del conoscere che la presuppon- tenuto di conoscenza al suo processo cosmico, la Scienza
gono. Queste vengono usare in modo che sia ignorato il loro dello Spirito di Rudolf St.einer. Come sh possibile giungere
potere a c t u a l e di afferrare se stc~SSC eppero sia sempre ad essa, va~ie !ilio svolgimento rigoroso dei temi della Tra-
meno possibile mediante esse giungere al soggetto operante, dizkme epper dei sistemi orientali, c o n su m a n d o di
questi l'clcmenco forrrue-dialettko, per ritrovare l'essenza
dc:rentore della storia umana dello Spirito.
perenne. c come questo giungere ad essa per iniziativa co-
Eppure, soltto la coscienza di una perenne trsmis- scienre, superando le barriere dell'autorill\ del passato, sia
sione da forza a fo!'lla, da maC$trO a maestro, da comunit diverso cbc acc..'ltnrln per immediata consonanza mentale,
a comunit, d modo di riconoscere nell'anima la presenza senza termini di confronto che dio la coscienza della sua
del Principio che uni!ica secondo perennit, recando in $
unicit: argomento del presente libro.
la virt della riconnessiooe. La presenza segreta di tale
Poch nll'autorc neec~saria talom come tesrimonian-
Principio nell'anima, epper nel mondo, si rllette nella Tra
7.a l'esempliFicazione dell'esperienza e in qualche modo gli
dizione: la quale, come concaten111.ionc intemporale nel tem
indispensabile il testimone da lui pi direttamente control-
po, forma di un processo trascendente, cosmicamente
labile. la trattazione dovr necessariamente, per taluni aspet-
preparato, grazie alla cooperazione degli Iniziati con le Ge-
ti, servirsi della forma nutobiogmfica.
rarchie operanti nelle strutture dell'anima e del suo veicolo
vitale sulla Terra. La Trtdiziooe riflc~ un processo cosmi
co: al quale l'asceta antico poteva elevarsi, sciogliendosi dal
la coscienza indiwduale, mentre l'asceta moderno pu acce *
dere. aprendosi alle forze radicali della individualit: alle Alrro giungere alla Scienza dello Spirito, essendo pas-
forze basali dell'Io nell'anima. uti anravcrso l'esperienza della Tradizione e dei mero--

lO 11
di orientali, altro pervenirvi attraverso i sentieri della me-
dianit. Se si stati spiritisti, difficile cessare di esserlo L'intcriotir lunare l'anima che si schiudeva un tempo al-
nella medesima vita: un 'impronta che nella medesima vita l'elemento solare per via rituale contemplativa, sino alla
pu essere eancellata soltanto dalla decisione dell'assoluta estasi o al samtUlht, grazie all:t m c d i az i o n e di entit so-
fedelt all'ascesi solare, epper dall:t capacit di superare in lari opcranci nella ~fcra lunate della Terra, per necessit di
s l'impulso a deviare in ogni punto del sentiero, o :1 tradire connessione con il livello umano.
il proprio Maestro. Mentr~ l'esperienza della Tradizione e Oggi nei cercatori delJo Sp.irito l'antica nnima lunare
io particolare dello Yoga, rigorosamente svolta, non pu non quella che sJ oppone all'elemento solare nascente come
sbocare io una c o s c i e n z a della mediazione originaria, intima forza dell'individualit: si oppone con l'impulso a
o del moto noetico che voicola l'operare interiore, quale che ripetere l'antico mo.,imcnto di riocra dell'elemento solare
ne sia la forma: con ci divenendo premessa alla Scienza fuori di s: perci ndl'attituine spiritisriea inconscia, come
dello Spirito. nell'attitudine tradizionale ,..
n puro moto noetico viene avvertito come dynamis L'asceta di questo tempo pu riconoscere l'elemento
di tutta l'Opera: a un dato momento si sa che la scit!lll'.a solare nella corrente della volont tncdiante cui normal-
di questa d11fll111is tutto senza essa, la Tradizione nul- mente forma il concetto. Questa corrente della volont gli
la, lo Yoga nulla. Per la scienza di questa dynamis, non normalmente inconscia, perch gli diviene cosciente sol-
v' testo tradizionale o metodo yoghico che aiuti, perch si tanto neJJa forma dialetcica, nella quale si anrenta ogni
tratta di quella presen?.a dell'Io nella corrente del pensiero, volto il suo potere di vita. Nella dialettica la sua dytramis
che l'asceta tradizionale attingeva, piuttosto che alla propria non si atl!tla, mentre nel concerto si d unicamente per di-
anima, alle forze del Cosmo operanti nelle strutture corpo- venire atto e di questo atto invece di continuo si priva per
ree, =mre l'asceta del presente tempo, ove non dsti io s farsi coscienza: onde il concetto non mai vivente, bens
il puro moto noemco, io tali strutture non pu6 che incon- astratto, o morto: che: la vera ragione dell'errore umano.
trare le correnti inferiori dell'umano: dalla cui elabornzione Se l'asceta intende giungere a q11el mondo che cerca
pu anche trarre energie; ma energie dell'lo degradate. Que- mediante la TraJizione e lo Yoga, e perci svolge le istanze
ste energie dell'Io, invece, egli oggi ha la possibilit di speri- di questi sino alla coscie11211 della mediazione originaria, co-
mentare l~ dove sorgono come pure fone della coscienza: me dell'tiSOiuto immediato dell 'anima, allora egli avverte
per mediazione originaria. lo <IJ!O di morre dei cona:tti e scorg<: nella med.iuione ori-
n cercatore di questo tempo pu trnrre la pura dy- ginaria la magia mediante cui essi invece sorgono viventi
IUlfltiSnoetiea unicamente dnJ.ht propri11 interiorit coscien nell'anima e perci pu ridcstarli dalla dialettica, come dal-
te, cio dalla propria individualit. Pu trarla dalla essenza la loro tomba. Per tale via incontro le reali forze dell'Io.
di s e rurtavia inizialmente non conoscerla e, per via di Se questo avviene, egli non pu non incontrare il Maestro
questo non conoscerla, contraddirla, sino a perderla: che il cui cmpito ~ stato donare al cercatore di questo tempo
respingere con le forze dell'antica interiorit lunare l'elemen- l11 ICtenza della mediazione pura, ossia della via diretta, o
to solare affiorante io lui come impulso d'Autocoscienza. dello presa diretta, per la rrosformazionc delJ'errore umano
1n verit.
12
13
II. SEMINARIO SOLARE
S schiude allora a lui la possibil:t di sperimentare
senza limiti lo Spirituale, di Ja dal nome e dalla forma, ep-
per di comprendere in una visione unitaria della storia del-
lo Spirito, le sue pa:;sate esperienze: il passaggio dalla rap-
presentazione della Tradizione alla sua perennit indipen-
dente dalle forme del passato, ossia indipendente dalle rap-
presentazioni arruali, o moderne ,., di tali forme.

Non posso dire che in qualche momento della mia vita


l rruoscena sovntsensibilc sia mancato all'esperienza sen-
lllule, come complemento immediato: che pertantO non mi
1 "pohva di vivere quella nella sua obiettiva naturalezza.
Il r,.,,d.mento sovrasensibUe dd reale, durante la fanciul-
1 ua ('Oli~ essermi familiare qUlUlto il sensibile medesimo,
Mllt r..cinosa veste della favola e dd mito, per poi grado
11 l'' tdo trasformarsi c sorgere come genesi dei concetti: nel
Id qt1ak, io realt, d.lllc profondit dell'anima do\eva riaf
''"' d!t' nrchitettonica. epper logica. la luce della favola.
t "'nl~tdnl presto a sentire pi verit che non nella trama
""'tlltkn della storia, in questa luce, movente dall'anima dei
h11l. meglio che dnl loro apparite.
lti$JlUrtnio al lettore la serie dci segni di una disposi
'""' nl Soprannaturale, comunque inseparabile <LI una voca
'"'" d1 thinrezu e di sanit dell'esperienza quotidiana, che
' o ~llcti1Z la mla adolescenza, naturalmente nella forma
r 1.11lva all'eta. l\1i ~ infau: necessario utilizU~re l'elemento
wU1 uhlollrafico unicamente ai fini descrittivi dd processo spi-
liuftlo che costituisce il tt=ma del presente libro: processo
11 l'"" al pnssaggio da uno Stato di coscienza yoghico ad
11011 lltato di turoco:;cienza delle fon..e per quello evocate,
ppcr/1 ad un'C$peri~nza dell'atrivit~ basale dcDa coscienza,
lu d hmit~ d:ll'antico Yof!a.
1.5
14
n sospetto che il succo ultimo delle ascesi orientali Al gruppo si ~iunse dopo qualche tempo, introdotto
fosse risorto in Occidente, come potenza del tipico pensiero dall'Amati, un pcrsonagg;o notevole, Alessandro Becciani,
logico, affior in me sin da quando fanciullo potevo essere seguace di Rudolf Steiner, una figura piuttosto ieratica:
testimone di lunghe conversazioni sul sovrnscnsibile, sul alto con barba c luoghi capelli fluenti sulle spalle, intenso
magico, sull'occulto, nell'mbito familiare in cui vivevo sguardo ascetico, eg.t era tenuto In grande conslderalione
prcssv mio zio, Pietro Scabdloni, studioso d dottrine eso- dagli altri: parlr.va con solennit, come se conoscesse mol-
teriche, ascericamcnt:e adamantino come un patriarca ti segreti: era autore di un grosso libro intitolato La salute
Zen, umanista e poeta, a cui dovetti la mia prima formazione ~ tm fatto morale, di comenuto autobiografico, ma non rie-
interinrc. Mi era ~ufliciente ascoltare quei dsconi, senza sco a precisare se a quel tempo egli lo avesse gi pubbli-
capirvi molto, ma avendo la sensazione della grandiosit del cato.
loro contenuto dalla ricchezza di sentimento e d'imagina- TI gruppo diS<:tHeva di Occultismo nello Studio di filO
zione di cui erano Cllpacl quei cercatori ;,io Pietro: io, che avevo poco pi1l di 12 anni, sgattaiolavo
in quella stanza e me ne stavo in un angolo affascinato
ad ascoltare i loro discorsi, che alievano JX.'t me il potere
* di trarmi nello stesso mondo in cui vivL'VO mediante le
favclc: quegli uomini non erano lntellettualisti astratti, os-
Tra il 1919 e il '20, si riuniva a casa eli questo mio
zio, a Roma, in vt Porto di Ripagrandc 8, ultimo piano, sia dei dialettici, ma personalit che davano la sensazione
un gruppo di sette cultori di Esoterismo. Di essi ricordo di possedere viventi i contenuti che evocavano. Questo io
in particolare: Daniele Amati, un ebreo aitante, biondo-ros- percepivo con nettc:z:ta e sentivo come una forza magica:
siccio, con un bel volto cordiale e una particolare c:ariCII di me ne stavo immobile e silenzioso nel mio angolo, cercando
simpatia; Argo Secondari, ex-ufficiale degli Arditi della di non farmi notare, pct non rischiare di essere allontanato.
J. Guerra mondinle e fondatore di truppe di ~~salto comu- Vivevo a mio modo, come un tessuto d fiaba, per me inimi-
niste chiamate Arditi del Popolo , simpaticissimo, di pie tabile, il contenuto dci loro discorsi sull'Occulto. Gli autori
cola statura ma tullO scano e fuoco; il prof. Umberto (?) a cui essi facevano riferimento, oltre a Rudolf Stciner
Nigronc, un giovane gr1nde inval:ido dell'allora recente erano EEphas Levi, Stanislao de Guaita, Saint Martin, Pa:
Guerra mondiale, maestro d'ipno-rnagnetismo, del quale mio pus, Ramacharaka.
:cio mi disse, additandomelo come un raro esempio di auto- La consuetudine delle riunioni si protrasse regolar-
dominio, che era ~'lato clllaniato da 14 schegge di granata e, mente in giorni fissi della settimana, di pomeriggio, per mesi
malgrado fosse stato spacciato dai medici, era riuscito a gua e credo poter dire pcr anni: nei tardi pomeriggi estivi, poi
rirc mediante la fort.n della volont: era pieno d cicatrici il gruppo - al quale io avevo acquisito il diritto di unir:
sotto il vestito, ma, dritto come un fuso, si moveva con mi - usciva di casa e, passeggiando per le vie del vecchio
evidente agilit. Mi pare di ricordare anche un giornalista, Trastcvcre, allora silcn:ciose e libere d1 traffico, continuava
Anacleto Maccar1, collega di mio zio, mentre ho solo un la convc~azione, sino a che giungeva al Bar di Saro Da-
vago ricordo degli altri. mian all'inizio di Viale del Re: qui si prendeva uno squi-

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sito mantttt~to d! crema con panna, che per me era il logico <,;;. fin d'allora avevo intorno a mc discepoli, che erano
roronamento settsibile di tanta gioia estrascnsibile. lnvero, comp2gni di scuola o amici di gaia compagnia, facen capo
di queste passeggiate approlittavo io, che sottoponevo il Ni- ol B~r di Nello Dominici a Viale del Re in Trastovere.
grone s un fuoco di fila di domande su come si rafforza la Avere discepoli per me ere una disposizione naturale:
volont, come diviene potente il pensiero ccc. n Nigrooe IICUino a 8-10 anni, avevo quslcoss de insegnare ai fanciulli
rispondeva come poteva, ma a un certo punto doveva essere ddla mia et: regole, o rcgoleue di vita o nozioni che aJ>-
stanco dell'incalzare delle mie questioni e un giorno si la- plcndcvo dalle conversazioni dei grandi. Ma ricordo che alla
sci sfuggire che mi avrebbe portato un libro. Non lo avesse 1,,j,, disposizione a insegnare rispondeva normalmente l~ di-
mai fattO: dn qud momento non gli det pi pace, mi sen posizone degli altri a riunirsi presso di me.
tivo 5pinto da un anelito verso qualcosa che mi si prospct
1$Wa come un dono magico, c ogni volta che il Nigrone ve-
niva alle riunioni io gli andavo incontro chiedendogli: E
il Ubro? : finch fu costretto a p<>l!tarmclo.
*
Verso i quindici anni cominciai a intercssarmi dello
Il libro era L'igiene dell'anima di Fcuchterslcben, che \'uga, appunto grazie ai libri di Ramachataka, che per me-
divenne la mia letruro aurea, il testo prediletto, la medta- nto degli editori Bocca e Carabba, erano in buona parte tra
ziooc d'ogni giorno, su cui lavorai per lungo tempo, riccven- .lutti IO italiano. n Ramacbaraka (in realt l'americano
donc un aiuto p=ioso. Ripenso con gratudioe a quel libro. \Y/,\V/, Acinson) era un personaggio 001evole, perch aveva
A disranz.a di anni, dovevo apprendere dal lettura di UllJl l>tcsentato le dottrine orientali, mediante un'elaborazione e
conferenza eli Steiner che egli considerava Fcuclucrsleben un una cap2cit di scmplificaziom:: che rendevano accessibili al
mirabile educamre della vita dell'anima. Ricordo che il libro mu,lemo occidentale alcuni principi dello Yoga. Era eviden-
era scritto con chiar=a e con l'arte di un 'armonica sempli- te he egli aveva convertito in i d e e le domine dello Yoga,
!icazione dei problemi interiori: il fatto che lo lep.gessi senza In Idee di conio occidentale, tuuavia non astratte. La sua
sfor20, anzi con gioia e cbe ne ricevessi una sona di eurit- "''" era una trasmissione esatta - del resto impossibile -
mia di tutta la vita, mi fa considerare che si trattasse di una 11111 unn mediazione fedele, non in quanto fosse fedele a un
opera non disadatta alla mia et: dovevo allora avere tra (Oittenuto originario della Yoga, ben c.lifficile a identificare,
i quntlordid c i quindici anni. nta in quanto lo interpretava mediante una prospezione mo-
Gli autori che pi tardi per mc si sggiunsero a fian- tlrna che, per la sua dominante moralit, non poteva essere
cheggiare il testo dominame, e di cui ho un ricordo che po- tn mntrasro con lo sprito dcllc origini. Cib era possibile al
trei dire beatifico, tanto Cr.J il calore che ne ricevevo, furono ({omacharaka, in quanto era uno studioso persuaso del con-
Emcrsoo - ricordo con gratitudine una sua opera L'ener- tenuto mctafisico evocato, un indicatore responsabile e un
g4 mora/t, della quale abmi in.Siegnamcnti e persino ta!une lcosofo sano, indipendente dal formalismo teosofico.
frasi risonarono nella mia anima per tutta la vita. - Smiles, Del Ramacbaraka devo ricordare un libro che ancor oggi
di cui ricordo l'aurt.:o lilxo Il dovere, c Pasca!. A ques si aa11:bbc prezioso per la giovent, La ltgge del Nuovo Pen-
dovevano aggiungere pi tardi Nici25Chc c Ramacharaka. Jirro - pubblic:no sotto il nome di At.kinson - in cui egli

18 19
tenta tracciare un metodo per l'esperienza sovrasensibilc me- l< hc con amici loquaci, capaci di scrivere lunghe lettere in
diante disciplina del pensiero: UIU\ via cbc io sentivo essen- tttl J>nrbvano del Sovrascnsibile, io modo da trarmi in in-
zialmente vera, ma che da quell'autore non era portatll a tlln<l, facendomi credere a effet-tive esperienze, che da essi
compimento, in quanto gli mancava la percezione pi rau, r11no semplicemente imaginatc: in realt essi parlavano dor-
quella dell'ammediatezu originaria del pensiero: immedia- tamnte del Sovrasensibile, io quanto si limitavano alla soa
tezza, che indipcrult:nrcmente dalla coscienza dialettica, io nJlPrescnta~ionc: non lo sperimentavano. Attraverso una
percepivo gi~ come moto primo dell'imas;inare c ben presto erte di disinganni, avm capito che wuni di ~toro erano
avrei rcono:sciuto come il filone aureo dell'esperienza sovra p;ttati all'argomentare spiritualistico d.all'incooscio impulso
sensibile: essa mi avrebbe condotto piu tardi allo Sreiner A c\'itare l'espericnu interiore: simultllneameote a\'evano
e nel cuore stesso del suo insegnamento, essendo il motivo b sogno di operare nel mondo mediante la forma spirituale,
centrale della Scienza dello Spirito. Olli& mediante proiezione o imitazione, per avere dalla ma-
Nella sua opera, lo Adnson poreva suggerire soltllnto mfestaziooe esteriore la cooferma della loro rappresentazio-
l'arte del poten:ziamento di determiiUiti pensieri o m derer- ne spirituale: non potevano percepire lo Spirituale oltre
minari contenuti di pensiero, ma non il modo di afferrare quanto consentiva loro il limite dialettico: che dire il li-
il potere d'identit del pensiero con s: esigenza questa nutc sensibile.
che io cominciai ben presto a sentire come pr~supposto al-
l'inverarsi di una sconosciuta v i t a del pensiero, senza cui
il pensiero una irrcalt, la continua fonte dell'errore uma-
no. Pi tardi avrei compreso che si trattava di superare il Al Rarnacharaka debbo aggiungere un autore, lsvara
limite proprio alla dialcnica, ossia un limite intimo all'esse- llrnhmacha,ry, anch'egli teosofo e occidentale. di cui un li-
re QJ1mico, identificabile unicamente, ove nella dialettica hro di tecnica dello Voga mi fu particolarmente utile, soprat-
si riesca a ravvdsare non solo ln forma discorsiva, ma anche tutto per una m<:ditazione poetica ~~ Maya, l'angelo dello
la strutturo del rappresentare che si estrinseca in tale forma. ublsso , che dava efficacemente l'idea dell'ioganno da cui
TI rappresentare, infatti, anche qunndo libero dalla strut- ~ mosso radicalmente l'uomo, di ctmtinuo scambiante per
tura dicorsiva, rimane improntato alla forma sensibile. Avrei nutonoma scelta ooscicnte uOd serie di esigenze e di impulsi
pi tardi compreso che l'esperienza inteJ.iore esige la radi- ndicalmente determinati dalla brama.
cale cooversione (mctnoia) del rappresentare, ma altresf Lo ricca e qualitativa biblioteca di mio zio Petro era
che tale esigenza non pu essere sentita se non da una mi- per mc un mondo di magiche meraviglie al quale guardavo
nima parte di cultori dello Spirituale, n pu evitare di es- ~cmpre affascinaro, fioc.h <:ominciai ad attngere ad essa an-
sere respinta come irreale da chi non disponga di un ade- che nascostamente, io quQJllO lo zio c:.'>igcva da me un ord-
guato organo di percezione metalisia. naro sisttma di letture e di volta in volta mi forniva lui
Il credere ingcnuamente che un tale organo fosse nor- i libri, secondo gradualit di contenuto in relazione alla mia
male a ogni cercatore del Sovrasensibile, mi doveva procu- etii. Cosl ben presto so~ il mio contatto coo Nietzsd:!e,
rare nell'avvenire: n1>n pochi cqwvoai c interminabili pole- che divenne il mio aurore preferito: Feuchtersleben e Rama-

20 21
charaka rimanevano gli ispi.ratori della disciplina interiore, appariva un meceani<mo di misurazione incompleto, ossia
ma da Nietzsche attingevo una visione dcl mondo e il senso privo del soggetto misurante e della CQ!;cienza delle forze
dcl valore ultimo della cultura. A Nictzsehc naturalmente, misurarrici e di ci che deve essere misurato. Mc ne difen-
per connessione qualitativa, dopo qualche tempo si aggiunse devo non studiandola, ma alla fine dell'anno, per non essere
Stirner, il quale a ~ua volta mi introdusse a un contatto con bocciato, mi era giocoforza apprenderla e allora la trovno
autori della sinistra hegeliaoa, rome feuetbadt e Bauer: qualcosa di estremamente facile, ma al tempo stesso di sem-
ma non fui pi'C1i0 da questi ulmi, anche se sentivo forte- plicistico, come un'~t..zione per ineenui: francamente
mente il fascino delle loro posizioni antimisrichc e ant.i- mi respingeva rurro quel giuoco di equivalenze fornutli, la-
miriche. scio~ per l'ingegnosit dei suoi nessi, ma manchevole di
Nietz:sehe e Stimer divennero per me confortatori di qualcosa come un v a l o re che put veniva presupposto.
uno spirito al tempo stesSO epico e filosofico: ricsaminando Piu tardi avrei compreso che questo valore sarebbe dovuto
il mio rapporto con essi, debbo dire che non era il conte- essere un contenuto interiore indipendente dalla forma ma-
nuto della loro filosofia ad attirarmi, heosl la sensazione tematica stessa c a$Sumenre questa come: suo veicolo: me-
di incontrare in essa entitA viventi di pensiero: diveniva diante un simile contenuto, il docente avrd>be dovuto ac
in me una forza ogni volta l'intuire che questi autori vive- rompagnare il suo ~nscgnamento della matematica: un con-
vano intemamente quanto affermavano, e dalla magia dd tenmo che egli avrebbe dovuto attingere alla propria inte-
pemiero destato, ricevevo un senso di p,randiosit, di cui riorit. La matematica mancava - e manca oggi pi che
la mia n.nima necessitava rome di un alimento. Alla licenza mai - dci suo venir prcs::ntata come simbologa di una ni-
liceale, con la prima appl.icnzionc della Riforma Gentile, 2i1tle penetra~one nei segreti dclla matellliltica dell'Univer-
l'aver portato Nietzsche e Stirncr come miei autori prefe- so: qualcosa pi che la numerazione astratta.
riti - era facolt del candidato scegliere due opere filo-
sofiche, come riferimenti della propria preparazione - mi
valse la bocciatura all'esame di filosofia, mentre venivano
brillantemente prom()!;si miei compagni che avevo preparato
*
io a tale esame. Sino ai quattordici an$ ero stato un ragazzo singolar-
In r.:alu\ afferravo con facilit i temi della filosofia: mente mire, invero incapace di ira o di cattiveria. Alla
trovavo la filosofia un fnscl.ooso giuoco della ragione, al qua- scuola elementare dei Salesianl presso la duesa di Santa
le mi dedicavo volentieri: ci mi consentiva di insegnare Maria Liberatrice, a Testaccio, ricordo cbe i miei compagni
i sistemi pi complessi, come quelli di Kaor e di Hegd, Jti erano raga:a:i vivacissimi, simpatici ma pericolosi: fui sbito
miei compagni che non riuiicivano a capirli dai professori. il bersaglio dei prepotenti, non perch fossi pauroso, ma
Avevo invece un'avvt'rsiont' 4stintiva verso la matematica, perch ero incapace di adirarmi: in me c'era una impossi-
non perch non la compr.:ndes>i, bens perch sentivo in bilit alla violcn.a. Tuttavia, simultaneamente per simpatia
essa qualcosa di monco: ne avevo l'impressione come di una si form dntorno a me un corpo di guardia di altrerunti
presa in giro nei confronti dello Spirituale, in quanto mi prepotenti generosi, pronti a difendermi da qualsiasi attacco.

22 23
Ma il ricordo aureo che serbo di quocl periodo connes- cobre ne: fu la presenza di un senso superiore della fatalit
s.> alla lii'Ura di un sacerdote. Don Torello, rutto semplicit pc:r cui mi sentivo inesauribile e invulnerabile: mi dorut\'o
e fervore di devozione. dotato di una particolare intuirione aUc imprese pi rischiose. esigendo dalJe aie resistenze vi-
del cuore nel rapporto con il singolo scolaro, Cllpace con l'in- tali molto pi di ci che esse normalmente mi accordassero.
segnamento e la paziente amorevolezza di su~itarc il senti- Questo in piu sapevo che mi vc:niva dn una immediata
mento della religiooit innato nel fanciullo: l'impressione sorgente metafisica, con la quale potevo a volont entrare
che di lui mi ha accompagnato rutta la vita stata la poten- in conrauo, grazie alla disriplina interiore.
7.a della bont, come real! basale dell'~nima: l'Clllt senza
la quale l'anima come un corpo mutilato.
A quattordici anni, si verific per me un mutamemo:
l'incapacit ad adirarmi e a reagire con la violenza, mi si
*
Malgrndo l'ndolcsccnz~. si andava formando in me, per
present d'un tratto come una IDllOchevole--.aa, sul piano in tui~ione ~ponumc:a, il quadro di un 'impresa interiore ne-
della realt pratica quotidiana e nei rapporti con i ragazzi c:essaria all'uomo moderno d'Occidente. Sentivo il pericolo
della mia et. Scoprii cosl che per me la cosa piu facile era dd deterioramento di un ~imile uomo, ove non riconoscesse
agire come se la violenza altrui non potesse comunque nul- in <o la vocarione della propria impres;t. Non ern tanto
la su me: mi accorsi che bastava una calma opposizione, la lettura meditata de-ll'aureo libro del Feucbrerskben e dd-
per biOC'C'II!'C immerutUamcntc l'altrui aggressivit. Divenni la NllScita JeUa Tragt."dz di Nictzsche, a sollecitare in me
cOlil con faciiiti un &arm11tore di prepotenti e a buon mer- tale quadro, quanto l'immediato avvertire nella natura un
cato mi feci la fama di coraggioso rispettabile: al tempo elemento originario della vita intx:riore, propria all'uomo e
stesso comincia.i a prnticare scherma, con.a c nuoto. Ma le al mondo, che sentivo sfuggire alla Scienza e alla Cultura.
esperienze pi rispondenti al.ln mia richiesta interiore in tale Ancora non studiavo sistemal'icamcnte la filosofia, ma ave
periodo dovevano essere quelle della montagna, dell'ascesa vo un n~pporto immediato con il reale, che mi rendeva insof
e della solitudine tra le vette. ferente di ogni dialettica che non rc~11ssc l'eco dcll'demcnto
Il terw settennio :insetl nella mia vita un elemento originario della natura. Questa inwffcrcn~a mi condusse
che potrei dire epico: la montagna, la disciplina fisica, l'af- spesso a situazioni difficili, che re~cro drammatico in qual
fermazione di una autonomia rispetto a certe forme di col- che modo il mio <terzo settennio.
leni vismo cui en~ incvitabilt partecipare, erano modi di mi- A quindici anni ebbi una singolare esperienza della di-
surare la presen7.a de-lla Y:.ta interiore, presso alla capacit mensione eterica, trovandomi in Sardegna. Mi ero recato
di adattazione al giuoco esistenziale e ..Ue murevolezze di per una breve gira a Tempio Pausania ed essendo rimasto
esso: costituivano per me una fascinosa polarit esteriore, senza denaro, mi risolsi a perconere a piedi i 45 e pi chilo-
mentre silentiosamenre coltivavo la preliminare ascesi del metri della strada veno Palau, per recarmi a uno c srazzo
pensiero e leggevo Nietzscbe e Platone. in vetta a un colle detto Bambisa, al cospetto del mare,
Fu un periodo movimentato della mia vita, ralo1'11 agi- presso una patriarcale famiglia di amici pastori, il cui capo
tato, ma ricco di intuizioni preparatorie: un can~uere parLi- era una sorta di gigante ttaoquillo e generoso, Ciboddo, det-

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ro Bioddo, del quale ero ospite. I 45 chilometri dovevano guardandomi intorno, mi parve di essere circondato da en-
divenire pi di 50 allol'Ch, lasciata la strada maestra qual- tit e da al'Chetipi: sentii la gioia di ravvisare in me il llnire
che chilometro prima di Palau c, infilato il sentiero per della Luce, come una for-.t:t operante in rutro l'essere, e di
Barrabisa, mi smarrii nella boscaglia: eta caduta la notte un tratto constatai che il mio corpo perdeva peso. Non osai
e il percor.;o divenuto irriconoscibile. forzare l'esperienza, una prudenza mi t:ratreneva, ma sapevo
F.ro parriro da Tempio nelle prime ore del pomeriggio, bene che, se avessi insistito nella percezione della forza-luce,
avendo le ali ai piedi: volevo la sera essere a ogni cosro a avrei poruto sollevarmi da terra: il mio passo divenne velo-
Barrabisa, pel'Ch ero intellettualmente legato a una ra- ce e privo di sfor-.ro: qll3si correndo percorsi i rimanenti chi-
gazza - con la quale &\'CVO un colloquio puro e poetico - lometri di quella solitaria mada della Gallt1ra. Dovevo poi
dclla famiglia CibodJo. Percorsi i primi chilometri di corsa, passare diverse ore difficili nella boscaglia, privo di luce e di
trotterellando, essendo la strada in discesa: poi cominci la orientamento, avendo smarrito il sentiero vCtSO Barrabisa,
pianura, ed io nel ritmo del ammino e nell'incanto della finch sulla \'CIIa di una cullina lo ritrovai, vedendo dalla
mlirudine della Gallura, entrai in uno stato di particolare Corsica il raggio del lontano ma nitido faro di Bonifacio.
armonia dello spirito con il corpo.
Grazie al ritmo dcl camminare e all'mbito di primor- Qllalche anno dopo, ancora in Sardegna, una terra me-
dialir pura delle for-o:, in cui movevo, grazie al silenzio e ravigliosa m cui lo Spirito sembra presentarsi nella sua im
alla pace, possenti $ino alla solcnnit~, ebbi d'un tratto, nel- rnetliatezza eteamcc, l dove non ancora intervenuto l'arti
la forma possibile alla struuura interiore propria alla mia flzio astratto dell'uomo, mi trovai ad affrontate una sitlla-
er, la prima C$pericn7.a del pensiero vivente. Procedendo ?.ionc pericolosa con una barca carica di reti da pesca, nel
a passo veloce ma uguale e lieve, andavo facendo una sinte- tratto di mnn.: tra Porro San Paolo, presso Terranova Pausa
si della mia vito c del suo sign iFicato, quando sentii al centro nia, c l'Isola di Tnvolnra. Le reti appartenevano ai pesca-
di essa, resasi quasi visibile, In for7.a del pensiero come una tori, che le avevano accumulate su qu>:lla batta come Stl
luce che tendeva a penerrarc nell'anima c che mi avrebbe un appoggio provvisorio.
rivelato nel tempo il senso di tutto ci <"he per ora sempli- Io e un mio coetaneo !\vvamo preso la barca, senza
cemente mi appariva: percepii la coonessione di questa lt1ce togliere le reti, essendo un'operazione delicata e difficile,
con l'essenza delle cose, dell'uomo e dell'Universo. Guar- e ci eravamo reead a remi verso 11 largo lungo la costa per
dandomi intorno, vedevo b realt segreta della narura, ma- approdare a un'insenMura all'aire= clello srazzo di Vacci-
gica nella sua purezza, che mi veniva incontro: mi appariva leddi, dove era l'ufliclo postale.
tutto conneuo da un'unica animazione, come 1lllll sinfonia, Tutto era andato regolarmente: a~uto il breve sbarco,
essendo le forze molteplici e diverse. io ero salito sulla collina di Vaccileddi e avevo ricinto la posta.
Ricordo nenamente che le impressioni interiori destan- Rimessa la barca in acqua e ripreso il mare, per, il ri.romo
tisi in me non erano soltanto imagin.i, ma simultaneamente di colpo si rivel impossibile, perch si era levato fortissimo
percezioni di fo=. N'on ne ero per sorpreso: sapevo benis- llD vemo da terra e il mare era agitato. Dopo vani tentarivi
simo che quella era la realt. Vi fu un momento in cui, di fronteggiare la furia delle onde, e qtlalcbe momento di peri-

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colo, decidemmo cti tirare a terra la barca in un'insenatura irta N avanzavo cti un :nmetto, n sapevo ove ero e
cti scogli, tutta pierre e ]astrOni: faticosamente togliemmo le che cosa do\'essi ancora fare, mentre intorno a me il mug-
reti, le raccogliemmo entro un cavo di roecia, nascondemmo gito si accresceva con la furia dei flutti. Capii che non avrei
i remi e poi tornammo a piedi lungo una costa interrotta da potuto resistere a lungo, in quello sfono senza senso, e
scogliere, foci cti torrenti, boscaglie ecc.. A piedi, a guado, a quando cominciai a provllte la sensiiZione che srnvano per
nuoro, infine giungemmo a Pono San Paolo, dove trovammo abbandonarmi le forze, ebbi d'un tratto la sintesi della mia
i pesaltori infuriati per le reti portate via. vita e il monito di non ave.r ancona compiuto ci che essa
n mio amiCO mangi C poi si butt inerte SU Unii chiedeva. Allora sentii me stesso, come un altro essere, SOI
branda e non volle pi sapere di muoversi: io, non potcn gerc dal profondo con impeto primordiale: raccolsi le forze
e lanciai un grido o una paro l a, coone una invocazione as
do sopportare l'acxusa d aver perduto le reti, decisi a un
soluta. Avvenne un mutamento fulmineo: cti colpo vidi lam-
tratto di citornat'e da solo. I pescatori mi guardarono incre-
peggiare una forza immensa, da cui fui investito come fosse
duli, perrh, dato il mare agitato, essi avevano rinunciato
la mia forza, capii j movimenti che dovevo fare, i temi mi
a uscire, ma non mi impedirono di ripartire solo a tenrnrc
obbcdirono. Sorse io me un senso di sicutezza, ebbi l'intui-
un'impresa impossibile. Era l'i m p o s s l bi l e che sem-
7-iooe cti una Potenza che dominava le ~eque e comandava
pre dovevo poi const2tare che mi sollecitava. Ripcrcorsi il
ai venti: d'un tratto prodigiosamente mi ritrovai all'iruboc
tragitto guacti, boscaglie ecc., confidando nel calmarsi d~ catura dcll'insenarura, in un tt:mo di mare calmo: oon sa-
vento e dd moto ondoso verso le ore dellA scrn. Ma proprio pendo come vi fossi rientrato.
quella sera ci non avvenne, anr.i, il vento and sempre pu
Ero salvo: anche se qui fui sbal1.ato in acqua nel tenta
raffon.andosi: intanto era sceso il CfePu,;colo.
tivo cti manovrare h barca tra gli scogli dell'approdo, nnto
Ritrovai l'insenatura, dis.'<:ppcllii i remo. rifeci l'opera- massi e oscurit c rigu"8ito di flutti. Furono SJKOra abra
zione paziente del uasferimento delle teti sulla poppa del- ~ioni, ammaccature: nuovamente il lavoro di tirare t. barca
la blrca. poi rnisi la berca in mare, compiendo un'operazione n rerra, nascondere i remi, togliere le reti e collocarle pa
che ern St.1ta gi faticosa in due Comunque, uscii dall'in~e zienremcntc, capo per capo, nel rnvo della roccil!, in una
natura, e sbito dopo mi trovai in una siruaziooe ctisperara: O!;CW'ir quasi fitta. Io me c'era per qualcosa cti nuovo:
era calata la notte e il vento era aumentato d 'intensit, le sap.."Vo ormai che esisteva un grido, o una parola, che par:
onde erano altissime e a mala pena riuscivo n tenere la prua tendo dalle ractici profonde dell'anima, ba il potere di evo-
cti contro nd esse: ci fu un momento in cui non vieti nwrno ente le Potenze dell'Universo.
a me che buio e onde, che da un momento all'altro mi avreb- Ho riferito questi due episodi, per caratteti1zare il
bero sommerso: tendevo con tutte le forze i remi per man- mio terzo settennio, alqW&Dro movimentato, ma sempre ac-
tenere l'equilibrio, ma le loro pale al venice delle onde, che compagnato da un impulso racticale, mectiante cui sentivo
non vedevo pi, ormai incontravano il vuoto: mi trovavo la ctirezione cti qualcosa oltre l'mbito dell'ordinario esistere.
io un vortice bo io entro un inmane boato, cti momento io mo- Perci potevo nbb:JJldonarmi a questo esistere. La mia per-
mento sul punro d'intzhjott.irrui. suasione era che pvtevo immergermi in tutto senza perder-

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mi, se potevo avere 1s consapevol=a di muovere dalla For- III. ]. EVOLA
za che domina tutto. Questa era per mc un'Esscn:a~ amica
che sentivo di poter inconrrarc conScknzialrncntc nel se-
greto di mc. Le situ::zioni problcmarichc sotgevano quando
dimeoticavo la mia connessione con I'Esscn'.a amica: ma m
dubbiamcnte mi sorgevano situa:tioni ancor pi severe,
quando abusavo della connessione stessa.

Volli conoscere ]. Evola, avendo sentito parlare di lui


ome di un pensatore coraggioso, capace di meuersi conrro
tutti e di attaccare b cultura corrente, con argomcnta:tioni
d..-cisive: un'indica:tione vaga, ma a mc sufficiente per muo.
''ermi verso di lui. Senza preavviso, mt recai un giorno a
rrovarlo - avel'O pocu piu di venti anni - c ne ebbi una
accoglienza simpaticissima.
Non avevo letto di lui una riga, e per qualche tempo
.tnche dopo averlo conosciuto, non lessi nulla di suo, essen-
domi sufficiente l'averlo incontrato e d'un sbit.o aver avuto
la sensazione di trovarmi di fronti! a una personalit ecce
ziona.le. La figura di Evola era la pi ideale che io avessi
fino allora incontrata egli mi si presenruva come un modeJ.
lo di potere interiore, di coraggio e di capncit di sortite
umorismo: perci gli fui amico e per diversi anni poi lo
<eguii come discepolo. Con il susseguirsi degli anni, dovevo
scoprire in lui come valore lo splendore dclla forza che, in-
carnandosi 1n una determinata natura, a questa aveva potutO
souomeuere l'<:spressione medesima della conoscenza. Men-
tre il mio impulso gradualmente doveva rivelarsi l'opposto:
trovare la conoscenza che mi superasse e mediante questa
superare 1s mia personale natura, ossia realizzare l'essere
interiore.

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Strada facendo capri che di Evola cc ne poteva essere una forza congeniale alla suz personalit: capace di conce-
uno solo valido, e non delle copie: tuno il suo insoegn.a- pire la liberazione, ma non il proprio moto autOnomo come
mento, il suo yoga, il suo Tantrismo, il suo "Grande Vei- ioi7.lo della libernzionc medesima, in quanto identico con
colo " presuppongono la qualit interiore originaria, la ma- la propria forma dblottic~: dialettica eccezionale, ma non
gia imaginativa. che per il cereatore moderno un puntu per questo capace di essere pensiero fuori della sua impc
d'arrivo. Anche se questa qualit interbre presente pre- riosa forma. In Evola ha agito un sagaoe istintu di cooser
natalmcnte, o karrnicamente, nel cercatore, per potersi vazione della dynamis pensante, o di una non messa in que--
estrinsecare e reulinare, le occorre la conoscenza, ossia un stione del valore metafisico di 01sa, essendogli sufficiente
metodo noetico. A me, iovcro, la facolt imagioativa era fa. il suo uso per la sua peculiare dialettica e, dal punto di
miliare: su essa avC\O sin allora fondatO il mio lavoro iote- vista noetico-ascetico, essendo css~ per lui perfettamente
riore, per impulso spontaneo, ma strada facendo dovevo ren funzionante: uno strumento che non era il caso di rappor-
dermi conto che questa facolt, come fulcro dell'opera, an tare all!t ricerca, rispondendo perfettamente alla funzione ri-
dava conquistata medill!lte un metodo preciso. Essendo la chiestagli. D non valere di tale pensiero in s, come univer-
coscienza imaginativa la co!lcli:>:ione per la coscienza magica, sale contemplab1c, ma solo come espressione di un potere
l'arte dd discepolo ritrovare dietro il pensiero riflesso la pcrson.-tle, in sostan7a il senso ultimo della Teoria e della
luw imaginativa. Questa soprattuttO fu la mia esigenza e la fenom~nologla dell'lltdividuo At.roluto.
ragione per cui a un certo momento seguii alai sentieri, Non ha senso una critica della figura di Evola, perch
mantenendo iotatta per Evola la deferenza c l'amicilia, non- non esistono persooe per le quali una tale critica abbia sen-
ch la gratitudine per gli impulsi accolti da lui: soprattutto so, in relazione appunto a quella dimensione del pensiero
per quelli che, come accenner tra breve, mi avrebbero col- che decide del valore di un orJentamemo. Per me l'espe-
legato oon la via rosicruciana ". rienza del pensiero vivo non si era mai identificata con la
Si uart per me di ne$Sit interiore qualsiasi im- espressione dialettica: il sistema ddi'Evola mi parlava secon-
pulso creativo prenaue, ove non trovi il veicolo noetico do il mondo di fone a cui attingeva e questo mondo di for
che gli necssita, in un'epoca come la presente, <.'OSlrcrto ze era importante per me realizzare, di l dalla visione del
a seguire le vie pi lunghe del karma: comincia a esprimersi le cose che 1a sua dialettica come espressione personale coro
dlstrutrivamente, come inversione di s, ossia come vita porta\ ossia di U dal valore dialertioo della Tradiuone a
oscura degli istinti, invano infrenatn dalle remore etiche cui faceva riferimento: valore che per !fii evoliani - non
tlclh Tradizione, in ouanto tradizione metafisica inafferra- per Evola - tutto, e per cui essi trovano serie difficolt
bile a chi sia p.mvo del potere noetioo accennato, ossia del- a real:aare qud mondo di forze.
la conversione del pensiero riflesso in pensiero vi\'ente: che A me in realt importava tale mondo di forze, ossia
appunto la via rosicmciana la Tradizione, non la sua dialettica: il suo tessuto di vita,
Della conversione del pensiero riflesso, invero, Evola piuttosto che il suo nome e la sua forma. Sul piano diole1rico
non si ~ mai dovuto preoccupare, perch non ne ha avuto 1a Tradizione pu llllchc essere presentata ooroe an-mo-
bisogno. fruendo esll dd pensiero in movimento, oome di dema: ma una delle sue interpretazioni possibili. Sul piano

.32 .33
dialeuico ne possibile urut opposta. Oltre la dialettica, la tico. Al li.,:ello dd si g n i f i c a t o, un miro dialettico ne
Tradizione dovrebbe cssert l'impul:.o pi moderno, perch vale un altro: rutti, sia a destra che a sinistra o al centro,
il pi antico. ln verit ci che dc:C11dcnte dd mondo mo- subiscono lo sresso limite, e il mondo delle idee-forza sfug-
derno appartiene al passato, ossia a ci che mono, disa- ge all'asceta incapace di scorgerlo m Iii dal discorro rradi-
nimato, inattuale, dci passato. 7ionalc. Mentre questo discorso per gli evolian.i, come per
Ovc si ammerra una direzione discendente, o di ca- i gunoniani, tutto. E spiega il loro atteggiamento di
duta , si dovrebbe avere la saggezza di non identificare la irrile-van7.a o di suflicienza, se non di compatimento, per la
Tradizione con la spiritualit incapace di arrestare il decor Via del Pensiero a cui io mi riferisco.
so verso l' et oscura. Un Potere che sia veramente origi- L'opera di Evola uno stimolante energico del meta-
nario non decade, non pu non dominare il proprio pro fisico; suscita l'esigenza della correla:tione dell'Io con s. Ma
cesso, nnche quando questo assume la forma di m o n d o una simile esigenza, nei discepoli, non va oltre il limite di
m o d e r n o : non pu non volere ancora se stJCsso nx.diante \ID sentimento ingenuo, anche se eroico o epico, dell'lo.
tale mondo. Perci un cercatore dell'Originario non rifiuta Non pu divenire istanza della volont, per l'ostacolo che ad
il mondo moderno, ma cerca come mediante questo operi essa costituisce proprio la correlazione con l'opera di Iui:
ancora l'Originario: che cosa \."Ctamc:ote l'Originario abbia espressione vivida dell'lo che affascina l'Io altrUi e lo arresta
voluto attraverso la pi bassa esperienza dci sensibile. Il vero in una sorta di in<:antesim) della PotJCnza, ossia in una ima-
elemento di caduta " o di oscurid , ~ la rinuncia a tale ginazione di cui non potr che cibarsi misticamente piutto-
cmpito, in nome dell'assunto tradizionale. sto che magicamente. Non vale osservare che Evola fomisce
Tuttavia, quando Evola e Gunon parlano della Tradi- abbondantemente il metodo dallo Yoga Tantrico, alla Ma-
zione, si riferiscono a un mondo ben diverso da quello che r)a come Scienza dd!' Io : quello che invero egli non pu
diviene la romantica o cavalleresca idolatria dei rradizona- dare, in quanto a lui non necssita, la connessione dd
lis: i quali consump.no gli anni miglioci della loro vita a l'lo con il metodo. Non si pu con l'Io dialettico e astratto
inseguire l'ideale tradizionale , senzn minimamente so- Rahare enrro il metodo della Potenza: occorre una preven
Spttnrc che con ci essi sfuggono al cmpito dJ realizzare tiva messa a punto di tale lo, sl che si costituisca come
la POtJCnzn allusa: la sognano, la amano, mfl non la realiz- centro della propria azione: ma questo uno yoga che
znno. Per realizzacla, dovre-bbero afferrare le (orze del mito non pu venite dall'Oriente. E' una tecnka che, ove si rea-
di cui vivono, l'imagioe della Tradizione: ma ci non pos- li:ai come Scienza dell'Io, riassume in s rutti gli yoga, e
sono, perch segretamente non le vogliono; non scorgono le va oltre. E' una Scienza della LiberiA: chi la cerca veramen-
forze che vivono nei pensieri la cui espressione dialettica
li &\'VOCe.
.
te la trover nella Filosofia
. della Libert di Steiner.
Gli evoliani fanno sbito propria la critica della civilt
E' difficile per i rradizonalisti uscire da un simile mi- di Evola, alla quale egli pervenuto attraverso elaborazione
raggio, e comprendere ;l meccanismo delle idee-forza a cui di intuizioni e di forze personali: essi si trovano bella e
bi legano senza speranza di possederlo: che ~ un cmpiro pi fatta ule critica e se ne appropriano, senza sver nulla mutato
imponante che il muoversi secondo il suo signi(icaro dialer- in s, senza aver io qualche modo conquistato la propria

34 35
pcvoli di rivere nel se n 1 i m c n t o del suo sistema della
vi~a int~rio:e, .~ d~ potersi con un minimo eli l~gittimir l'<)tenza. la quale invece fa appello ad una scienza della
engere a gtudici del 100ndo moderno c a erigere una Tra- v o l o n t , che non pu muovere dal sentim~to, bens dal
dizione. pensiero, ma non dal pensiero clialcttico. sia pure esoterico
Jn un tale fenomeno. onde si assiste non ad una scuo- " magico o yoghico. bensl dal pensiero liberato, liberato
1~ bcn~l a un meccanicismo ripetitivo della elialerrica evo-
dalla forma medesima della sua dialettica: secondo un canone
liana, priva del mordente originario, si pu scorgere un tie- che in Evola, come si detto, non ~~ trova. Non si trova,
pido amOre per la verit, una tenuit di dedizione e eli vo- perch egli personalmente non ne ha bisogno riguardo
lon:a sucrifica!c, un'indecisione a porsi, come cercatori rigo- ,all'essere in ~'Ui si individua per la presente vita: ma ci
rosr, in rela:t.Jone con il metafisico " a cui la dialerrica Nimultaneamente spiega perch Evola non percepisce l'ele-
evoliana in definitiva rima11da. mento solare dell'insegnamento dello Steiner e, come pu,
Chi riesca veramente a ~vilupparc l'amore per la ve.ri- volge ad esso una critica rhe, da un punto di vista essen
tl , non pu a un deteunimto momento non pa.,s:~re all'azio- z"le, ha solo una connessione eliscorsia con il suo oggetto,
ne inreriore, come alla pratica sostMzalmcnu: pr~uppo e sembra volerlo rendere valutabile secondo significazione
sta: ma proprio tale azione, ove sia condotta innanzi con meramentc psicologica, dudendooe il contenuto metafisico:
decisione, pona inewtabilmente fuori della dialettica me- contenuto la cui esperienza non pu essere vrantita da un.
diante cui sona: delinea un'esperienza dello SpiritO, che sistema logico: ove questo non sia La filosofia Jdla UberJi.
non pu non lasciare elietro eli s le rappresentazioni che Ma non deno che sia suJliciente essere steineriani per
l'hanno stimolata: le rappresentazioni tradizionali risultano 11fferrare simile elemento wlare.
come la harca del eliscorso di Buddha, che non ha senso che I seguaci della Scien1.:1 dello Spiriro. che non giungano
l'asceta rechi in s sulle spalle, una volrn anraversato il n superare l'univoca climcnsione dell'anima razionale, e a
fiume. Quella barca, invero, ullile solo n tornare indietro.
quesra inconsciamente riducano l'inse~amenro e da essa,
. Riguardo ~ tali cliscepoli, tiepido amore per la verit, per quanto elaborata e filosofizzatn, non <:!ICOno, movendo
sr detto, ma st deve aggiungere insufficiente slancio di gene- perci con mere rappresentazioni in un mondo eli for1.e che
rosit verso gli esseri travolti dall'errore, ossia insufficiente permane loro impenetrabile: non sono dissimihi agli cvoliaoi
slancio merafisico di l dalla maya delle contese, ai fini di che si muovono entro l'anJla razionale-affettiva, non andan-
un'azione dello Spirito e non contro questo o quello. Non v' tlo oltre le rappresentazioni o le imagini della Potenza,
da comba((ere contro uomini, ma contro Dei inferi. Questa non dispoDeDdo del canone della liberazione del loro rap-
azi~ne pura,_ invero, inconsciamente rifiutata da ehi perviene presentare: il cui vincolo alla c:crebralit ~l'impedimento reale
al SIStema eli Eola come a un fortilizio sicuro, per convivervi
alla Potenza.
con la propria immutata ~rsonalit : che in definitiva un
L'avvicinamento tra le due posizioni pu sembrare
tradire lo stesso Evola. paradossale, eppure, se si o:.serva, riguarda l'identico limite
_ E' co~prensibile l'animus della delusione, sia pure
interiore: limite inronscio. che ndl'avvcnire provocher
ampcrturbabale, che Evola manifesta quando parla di coloro olleanze inaspenare, che appariranno assurde, ma saranno
che si dicono suoi seguaci. In verit questi non sono consa-
37
.36
le pi logiche. Nel'imminentc futuro, il dominio dell'anima Evola di tale: critica, perch mi ha stimolato ad un controllo
razionale creer il vero fronte delle forze contro lo Spirito, dei punti che appaiono essenziali quanto a unn presunta
in nome della Tradizione come dell'Antit.radlzionc, della vtJJnerabillt~ del sistema stcineriano. Essendo in giuoco una
Religiosi\ come dell'Ateismo, dello Spirirualismo come del scelta intc~iore, determinante per l'intera vita, la critica
Materialismo: un fronte v:mo che congiunger molti, il suo di Evola pu~ divenire strumento di una tale ~Ira.
vero livello essendo politico. Chi si lascia impressic.onarc dalla critica di Evola for-
mulata in particolare in Maschtra e volto dtllo Splrituali-
smo contemporaneo, non maturo per conoscere l'insegna-
* mento dello Stdner e da tale opera in realt pu venir
aiutato ad aspettare: la d'!Stata avversione per Stelner pu
Si pu dire che un essere cosl =iorumenre autcn essere appena l'inizio di una relazione con lui, che avr un
tico c forre come J. Evola, abbia rrovwto la sua connessione seguito indubbiameme positivo, talora in quc.ta medesima
radicale con l'Occulto? Deve averla trovata in alcun.i mo- vita.
menti, eliminati ogni volta da un oblio a lui necessal'io, pro- TI segreto sovrasensibile si difende da s, attraverso la
babilmente in funzione della sua missione terreoa, secondo eliscorsivizzazionc degli 2elatori formali dell'insegnamento,
quella economia trascendentale con cui il Mondo Spirituale come nttraverso l'accettaz!one della ct-itica cvoliana. La dia
aiT\trlinistra i singoli appor esoterici. Certo, l'auacco che lettica com\mque il veicolo dell'alterazione eli ogni impresa
Evola muove contro Steiner e l'Antroposofia non appare dello Spirito, ma non in quanto una dererminata dialettica
facilmente spielr.lbile, anche se non riguarda Steiner, bens possa provocare l'atteggiamento spirituale irregolare, bensl
il lettore che possa venime influenzato. Contro l'Impulso in quanto questo uova ;n quella il proprio veicolo formale.
Solare di questa epoca, prevista una serie di attacchi, da Ci avviene anche all'interno eli una comunit spiritoale,
quelli frontali a quelli insi:liosi e inconsci (ho persino accen- quando vi si associano esseri capaci solo di relazione medla-
nato ad attacchi dall'interno medesimo della dtt:~de11~, ad oica, c tuttavia assumcnui il linguaggio dell'nnim~ ro~ciente:
opera degli zelatori discorsivi deUe dottrine), perci si pu allorch il numero di costoro diviene prcponderante, sar
ravvisare quello eli Evola come il pi frontale, anche se sostan- proprio un m~Jium a prendere la parola e ad insegnare la
zialmeme dialcuico, epper dialetticamente reversibile. Ma dottrina polarizzando il consenso di tutti i vocati allo Spiri-
una replica dialcttica proprio ci eli cui Steiner non ha tismo. ai quali sostanzialmente occorre non tanto ricono-
bisogno. scere il contenuto della Scienza deUo Spirito e chi ne sia
Per accostare veramente il proprio Maestro, in questo reale portatore, quanto reali.Z7.Jre il livello della loro neces-
tempo, il discepolo deve anch'egli nella formn attuale supe- st p~ichica. Come si vede, un risultato non molto diverso
rare le sue prove: forse per Evola la prova specifica da quello derivante ,lall'accettazione della critico evoliana,
appunto l'Antroposofia, mentre per o.ltri la critica di Evola e riconoscibile come fenomeno che lo sti'SSO Evolismo pati-
nei confronti di Steiner. In tal senso essa invero utile: sce, allorch la popolazione degli incapaci di anima coscien-
io personalmente, come gi ho accennato, sono grato ad te, epper popolazione medianica, s'infatua, rome si ~ visto,

.38 39
sentimentalmente delle sue dottrine della Potenza e il p~ del pi elevato sentire, muove da questo punto: dal qoa.le
prio s e n t i m e n r o scambia per volont o forza. chiunque pu volgere alla redenzione della propria natura,
In Evola v!ene prima la forza e poi la conoscenza: rea). al supcramento del proprio lutrma. Ma gli occorre conoscere
mente in lui la conoscew.a espressione della forza. Questa prima se stesso, v o l e r c la conoscen7.a di ~: non mettere
forza indubbiamente una forza dello Spirito, ma dello in moto mediante tecniche psichiche la propria natura,
Spirito che si modellato b(C()ndo una determinata natura. prima di conoscerla.
E' questa natura che si esprime quale forza spirituale ma, L'esperienza che deve: precedere il conoscere in
come natura pe~nale, in lealt opposta alla direzione realt quella del COIIOICer-: stesso, ma appunto esperienza
or.iginaria. Perci l'esperienza di Evola non ripetibile: della voloma. Cer1o il "listero di qU'CSto iniziale volere
quella for-a fa appello ad uno Spirituale con il quale nessun rinlAnda ad un quid mer.fisico, che si hP. o non si ha: tut-
discepolo potrebbe avere co~ento in base alle domine. tavia l'iniziale moto della conoscenza, nel senso della prima
La via dello Spirito ron l'espressione della forza e pi com:rta coerenza del pensiero con s, malgrado gli
che si reca in ~ come forza della natura, bensl la consacra- ostacoli e le resistenze della natllt'O, il germe di una
zione o la trasformarione di questa. Prima viene la con~ volont che, comunque, sollecitata, si mover e mostrer b
scema, la qu31c. se ~ autentica, diviene poi lrllSformazione sua obiettiva forza. Anche l'uomo pi debole e pi sopraf
della forza secondo la sua origine, e persino lotta c:ontro la fatto dagli istinti pu, volendo, ricongiungersi, in relazione
propria forza in quanro impu Iso de!Lt natura. al proprio livello, con il fo della originaria Forza: l'impe-
L'ovvia obiezione che la conoscenza non pul> non essere dimento piu serio a questo invero la mancanza della
espressione della forza, non contraddice quanto affermato consapevolezza della propria debolezza. Lo sprezzo per il
sopra, perch ~i trana di ur>a forza che va fatta scaturire, debole, per colui che c:rru recita, tradisce, esso stesso una
o a cui occorre nprire noer:camente li! varco, come a qualcosa dcbole:aa: esso stesso ~entimentalistno.
di superiore all'abirua}e natura. Parimenti, l'obiettare che Chi fa suo il n o b i l e ~e n t i ero del Buddha, non
tale conoscenza non possibile se: non in base a un supera pu ignorare In missione dd Bodhisatrva Mailreya, che
mento ddla personale natura o della rnedinnit:, cade dinanzi accompagnare gli uomini nella sfera della fllaya, prendendo
alla Via del Pensie:o dau dallo Stc:irn:r: la cui peculiarit parte alle loro dcbolewe e alle loro prove, per recare ad
consiste nel suo potersi reali.uare come esperienza indipen essi l'illuminazione nel meuo della loro oscurit. TI futuro
demc dalle condizioni della natura, o della necessit psichica. Buddha invero l Bodhisatrva della compassione. La via
II punto di partenza modello appunto quello della sfera che il Buddha addita verso l'alta liberazione all'uomo futuro,
matematico-fisica, li! cui l vello non ric-hiesta qualit inte appunro la compassione:: che espressione di debolezza, solo
riore, o moro psichico, per sJierarc teoremi o principi, ma se recituione politlca o mollezza etica, mentre, pura di reci-
solo astratto pensiero su questo, ne!Lt concentrazione, si tazione e mollezza, la vera forza dell'lo.
insiste inrensilic~ndo l'im:lersonalc suo movimento fluenre
.
non veduto, dalla sfera indipendcDte dalla narura. La via
'
verso la liberazione, la vi' verso l'equilibrio e l'espansione

40 41
IV. IL SENTIERO DELLA ROSACROCE sarebbero dovute esprimere nel futuro come forze della indi-
vidualit.
Chi mediti il contenuto originario dello Yoga, in quanto
Raiayoga avvene che ha realmente tale senso. Non v'
conoscere che non si auui come determinazone: ma .la
determinazione, al livello della coscienza raziocinante, a un
dato momento, non pu<'l avC1C altra misura che il dato sen-
sibile. Quell'originario conoscere doveva un giorno misurarsi
con la bruta materia fisica del lllOndo, assunta rome realt
misurabile piunosto che come maya, per diventare azione
dell'essere interiore nell'umano. La nascita della llosofia
greca non ~bbe alrro senso. Molti secol! dopo, la Filosofta
. Tr~ ~e diverse \'ie, a un dato momento, mi apparve tll'lla Libnt di Rudolf Steioor avrebbe indicato il reale
nconosobile qudla del Pensiero Solare, perch in realtl la oggetto della determinazione: non l'oggetto fisico, ma il
perseguivo 9Jl dalle prime ricerche: ancor prima che incon- pensiero stesso determinatosi mediante l'oggettiviw 6siCJI.
tra~si tale via, infatti, mi ocra famili~rc l'esperienza della Del resto, quello che dallo Y Of.odarrhamt di Patanjali sarebbe
dimensione eterica del pensiero, come i una luce mentale, dovuto derivare come una sorta di dottrina organica, non
pcrcepibile gra1je alla $in~i elaborata delle discipline era lo Yoga originario che alliora nei Brahmana, nel Veda,
d'Oriente c d'Occidente. In effetto. movevo regolarmente nelle Upanishad. Il presentire dietro quell'insegnamento uno
da un'C$igcm:a di simcsi essenziale dci metodi, mentre la Spirito indicatore, volto verso il futuro, grazie a una cla-
pratica mi appariva l'obiettivo !iMic di essi: ma la pratica, bornzione cosciente c.lelle tecniche, mi faceva intravvedcre
come senso ulcimo delle dottrine, non poteva C$sere che un rapporro c.lell'uomo moderno con lo Yoga, che non poteva
sin(esi essa stessa. Quello o. cui In deHntliva tendevo era essere una ripeti~ione dell'antico.
l'espcdcnza della sintesi medesima. Mi em chiuro che l' uomo tradizionale poteva acco-
Il pensare sillo in fontlo i terni della Yoga. accolto gliere lo Yoga c donarsi alle sue discipline con una irnme-
non come un sistema a cui mi Jovt:ssi affidare passivamente, diatc7.7.n nnn 1ipctibi le nell'uomo moderno, se non a condi-
.DlJI come un contenuto metafisica che mi era chiaro di assu- 7.ionc di un ulteriore movimento puramente v o l i t i v o,
mere mediante pot.:nzio.Je di ideo~, persu1o riguardo alle riguardante la sua attuale cstitu~ione e non attingibile allo
tecniche psicofisiche, Oli dava modo di intendere il senso Yoga, bcnsl a un'att\lalc n:lazion~ con s dd pensiero, SCO
ultimo del Jna1111-yoga: scorsC\o in esso una disciplina antica nosduta allo Yoga , Un cercatore mod~mo che potesse spro-
del mentale intcw a organi7-".lltC in s le :adicali forze cosmi- fondarsi nelle prariche dello Yoga con la stessa immedia-
che, in senso strurruralc, piuttosto che intcllettuale, per tezza dell'antico yogi, svilupperebbe senz'altro talune forze,
poter un giorno sostenere spiritualmente il peso dd Materia- ma al di sotto del livello della coscienza: queste forze ascrali-
lismo: una preparazione delle potenze del amoscere, che si virali, evocate e tuttavia estraniate all'Io, creerebbero in lui

42 43
condir.ioni patologiche in rapporto al suo stato presente: coscienza l'ano realizzatO, come autocoscienza. In dfeuo
fornendogli sensazioni ed energia estranormali , farebbero di lo sperimentatore moderno pu perseguire lo Yoga, in
lui un mt'dium. \juanto lo assume non con la presa diretta, bensl mediante
In rea! tl, lo Y~a a rui si dedica il moderno occiden- IJ tralila del pensiero: ma non ne consapevole. ll moderno
tale passa per la trafila dd suo pensiero: come contenuto }oghista non si acrorge di ridurre anziruuo lo Yoga a un
originario, non consente presa direna. Oggi, solo il consc- uo sistema di concetti, che poi traduce in una attivit yoghiea.
guimcntll della intuizione sovrasensibile - di cui si accen- Questa naturalmente ha ben poco a cbe fnrc con ci cbe
ner - pul> dar modo al moderno sperimentatore di perce- mecndevano gli an tichi MaesQ'i dello Yoga: l quali si rivoi-
pire che cosa doveva es~ete 1.> presa diretta per lo )'Of, tra 1\I'Vano non a un tripo umano <.xmcettuale e ra>.lodnante, ma
dJzionRle: una comunione innata, recata Ja lui, in quanto ali ipo originario, non moderno, ancora spontaneamente dotato
posseduta come una natura spirituale. Ero per lui un punto dell.1 presa diretta.
di partenza o.mrnediatC', un1 potenza che tendeva al suo atto Gradualmente mi di\eniva chiaro che questa presa di-
e giungeva a realinarn per via dello Vora Tale potema in retta ci cbe il moderno occidentale porta gi in s come
reahi voleva se stessa mediante lo yogi, il cui Io (purusba) l><>s.~ibilit insita nell'autocoscic:nza, ossia come possibilit
ascendeva alle sfere sovnsensibili, in quanto diveniva stru- di presa della cosci!e112a su s: riconoscevo in cii> un potere,
mento di essa, sino a una identificazione con essa fuori della una $tddhr pura, o una presenza pi profonda della Shakti
<(era individuale. aupcriore ndl'uomo: della quale egli pen) non ha coscien-
Nel modemo spcrimemarore. invece, occorre vedere za. in quanto la volge al sen~ibilc: la dualiv.a, in quanro Ja
un'nutocoscien~.a renli77.ata al livello individuale, lllil senza esplica nel sensibile, identificandola tanto con questo da rire-
~-oscic:nr.a dcUe foi7JC messe in ano: onde il suo assunto nere realt il suo apparire. Lo Stciner mi avrebbe forniro
sovrasensibile risulta l'inveiso di quello deUo }'OI{i: dall' a t t o la chiave.: di questo proccso;o deU'nutocosciellUl nel sensibile,
compiuto, il moderno deve passare alln esperienza deUa producente dapprima la Scienza e in un secondo tempo la
correlativa p o t enza, L'Ome alla conquista delle forze a civilt tecnologica, sosmnzialmenre portata a realir."oN!, nel
cui deve la sua individt1alit. Tn altre parole, queUa presa sun iniziale oscuro moto, un inferiore mondo magico, per-
diretta, che per lo yogi era un punto di parten~a immediato sino con i suoi miti e le sue superstizioni Nel frattempo
epperl> non cosciente, per lo sperlment.lltore moderno un mi era possibile daborare una sintesi di qu:~nto mi veniva
punto di arrivo deUa autocoscienT.a. dallo Yoga, cosl da ridurre il metodo a un'esperienza delle
L'autocosaienza dell'uomo moderno che non conquisti potenze dd pemiero, come un 'esperien1.1 della Luce origi-
tale presa diretta, non pu non divenire dsrutti\"a nel mondo naria dell'intelletto, o ddla Shakti menulc.
sensibile, in quanto a tale livello muove prcsupponendola e
al tempo stesso contraddirendola. N lo Voga pu darle
modo di realizzarla, perch essa riduce lo Voga n s, ossia *
al proprio livello sensibll~, mancando della prc." cliretta: Rawi.<are il porerc: ongtrutrio ddb mediazione pen-
la quale in sostanza la presa di cui essa ri~peHo alla sanre, riruardo a oeni determinazione interiore e in parti-

44 45
colare riguardo ai processi dell'ascesi, i quali proprio nella sia un elemento preario e prebrahmanico. A me invece
forma pura deUa mediazione conseguono il loro J'ealc con- appariva evidente che ~i rrauava dell'elemento orio ori~na
tenuto, sia che volgano alla conoscenza, sia che volgano aUa rio, ossia dell'autentico elemento ario, di cui i Veda e i Brah-
devozione, o si esprimano come essenziale attivit magico- mana sono tarde segnature in un'epoca in cui l'elemento origi
imas(nativa, in sostanza era per me gii un seguire la via nario gi patisce la propria alterazione dialettica. Compren-
dell'lo. Mi occorreva per riconoscere il v a l or e di devo che andava fatta, meg~o che una distinzione di strati
tale orientamento. diversi, la distinzione t<'Dlpornle del processo di un medesimo
Non v' asceta d'Oriente o d'Occidente che, nel suo strato.
operare interiore, quale che sia la via, tradizionale o non Riconoscevo rome essenza originaria dello Yoga l'esi-
tradi~on.alc, facente appello all'anima senzicnte, o all'anima gem:J di un'operazione radicale del mentale, volta al supe-
razionale, o all'anima cosciente, non presupponga la m c d i a- ramento del limite indiYiduale: limite che si andava for-
z li o n e p u r a. Il problemn reale il rapporto del suo mando nell'uomo tendente alla propriJ. integrale umaniz-
grado di v~a con tale mediazione. Poich il grndo di z:Wooc, e che l'asceta aV\ertiva drammaticamente, come
veglia pi elevalO nd tipo umano attuale quello dcll'auto- inizio di un dereriorumenro, anche se si presentava come
coscienza razionale, mi era chiaro che l'istanza ultima del Rait~ veirolo necessario all'esperienz sensibile. La roncentrazione
yoga, rigu~rdo a tale tipo umano, il suptt.~rnento dello Yoga aveva senso in rapporto 11 un simile nssunto: nei nuovi
tradizionale medesimo, in rapporto aUa nec(.>ssit altuale della tempi la forma dell'ussunro non poteva non mutare dd rutto,
mediazione, cio in rapporto al suo presentarsi come puro dal momento che l'elemtnto individuale aveva finito rol
pensiero astratto. prevalere. Nei nuovi tempi l'elementO individuale consegue
Questa conversione noc:tica dello Yoga, onde dello la propria redenzione, divenendo il supporto ~ dell'ape
Y oga non rimane che l'intento primo, o il presupposto razione mentale su s.
metafisico, in sostanza la senrivo rome forma di una fedelt La percezione della essenza informai e dello Y oga,
a oi da cui lo Yoga originario mosse. Nella forma tmdi- mi avrebbe condotto un giorno dircttamentJC nel cuore
zionale lo Yogn non ha pi nulla da dare all'uomo vera- <lello 11oesis rosicruciana. Rispeno all'assunto antiro, in-
mente moderno, ma solo ai ritardarari. Come esperien7.a tatta permanendo la fede l t originaria, l'identico opus
asce::ica, per me esso diveniva la negazione di 5, ossia interiore del mentale in relazione a s, non avrebbe avu-
della propria forma, risorgendo metafisicamentc, rispetto to come t!nUUchcta la trascenden?.a, bensl l'immanenza:
alla siruazione atruale ddla coscienza, rome impulso di Ji. l'identico atto avrebbe inconuato il Logos nel moto del
cerca dell'Io lungo la serie inversa del pensiero, o la perce- puro pensiero, sperimentaro in un'ottava pi alra, laddove
zione di quello che, molti anni dopo, nel mio libro La Tra- l'antico yogi doveva e!Jminare ogni derermina~io11e pensante,
dizione Sol11re, avrei chiamato c o n t i n u i t i p u r a. ricorrendo al pi potente tapas, per fondersi fuori del-
Tndagatori dell'aspeno storko crello Yoga, come J. Evo- l'individuale con il Logos, o con la Sbakti o ron Brahman.
la, M~ Eliade, }aques Masui, Andr Migot ecc., hanno L'unione ron il Lol!O'. un vero asceta oggi, pu realiz-
serie ragioni di ritenere che il 6.lone originario dello Yoga zarla grazie a volont sacrale, entro la propria individualit,

46 47
utilizzando le pure forze del pensiero asrratto, ossia mc- Oc:corre che il pensiero abbia se stesso rome daro
diam~ forze che lo yogi non oonosceva: deve bensl realiz- puro: ma perch possa questo, deve prima avere come dato
zare la dirczio~ originaria che a quel tempo derre luogo ci che gli si contrappone, l'oggetto, interiore o esteriore,
~Ilo Yoga, ma seooodo una tecnica e un tadhana che lo Yoga in rui a.rricolarst, sino a scoprire il suo presupporre rome
non pu~ <.'Ontenere. Lo Yoga tradizionale, an?.i, rispetto c s s ~ r e il proprio sresso essere, che non se non pen-
all'attuale c>rigcma del pensiero asrrano, diviene un impe- 5.10do. n pensiero si dii sempre, senza necessit di presup-
dimento. L'asceta deve giungere a costruirsi lui, con le porre un essere fuori di ~. ma per riconoscersi come dato,
forze autonome di tale pen~iero, l'oggetto della propria deve prima sperimentar~ che cosa il darsi fuori di s.
conccnttvlone, oome una sintesi dinamica, oon la quale Il wo provvisorio idm6carsi con il dato, il trarre il senso
identi1earsi: egli pu ~izzaze una ideoriGcazionc con ~ di s da C5SO e tuttavia non saperlo c fissare il daro come
esistent~ in ~ e contrapposto, appunto produce l'~.
ruoti del sensibile, ossia fuori dell'individuale, proprio in
quanto voluta mediante le pure for-.cc della individualit.
Ma il dato cessa di essere il limite onde si costituisce l'essere,
allorch vi~nc esso stesso costruito mediante il pensiero,
L'oggetto sensibile in tal modo cessa di condizionare la co-
rome pensiero: questa la ooesi libcralJ!ice del pensiero
scienza formatasi appunto mediante l'oggelllivit sensibile.
indicata da Rudolf Steiner: grazie alla quale viene conqui-
Fin~ appare esteriore al pensiero. il dato, come im- stato come superiore forza della coscienza ci eh~ per ora si
mediato, non pu~ non es~re il simbolo della derealizza- manifesta inconscio potere d'identit dell'Io con il dato
zione del pensiero: l'hltcrit del dmo, proierrandosi all'in- sensibile: con il grado pi1 basso del dominio fisioo, la
terno. dlviene OAI\Ctto del sapere, che perci non pu non mineralitl.
an-estorsi a un limite dialettico. Al livello dialettico, l'og- Viene per tale via penetrato il magico mondo della
getto invcro inconoscibile, permanendo rome oggetto di percezione sensoria. Ove ~i abbia allo stato puro, come
contro al soggetto, dalla sua analisi filosofica a quella nu- stato di contemplazione profonda, la peJ:Cezione sensoria
cleare, fincb~ il pensiero non scopre che tale processo rivela l'unit dell'Io con il mondo, antecedente ogni CO
cognitivo irreale: reale e~endo anzitutto il suo movi scienza cognitiva. L'unir dell 'Io con il mondo gi rea
m~to, come correlazione di un momento con l'altro dd lizzata nel percepire. ma rispetto ad essa la coscienza ordi-
proprio determinarsi, mn s'multnneamente oome idenrit naria in stato di sonno, onde L1 potenza magica dell'atto
con il dato. Di tale identit con la fqcies minerole dell'og- pcrcettivo le sfugge. Di questo ogni volta la coscienza ordi-
getto, nella percezione, gli sfugge la forza, rome sua pri naria accoglie unicamente l'impressione sensoria coinciden
mordial~ forza. Mn l'identit che l'asceta antico non tale con 'il correlativo rappresentare: il quale in realt dua-
conosceva, in quanto l'attuava di l dal sensibile, e l'asceta lizza ci che segretamente ~~a accoglie in ,; come uno.
moderno ha il empito di reali:aare, mediante il sensibile, La via rosictUciana rondu il discepolo al segreto
~;razie a pi profonde forze della indiv!duatit: che arren- dell3 volont magica afferrabile nel percepire sensotio: il
dono affiorare in lui in ronsc:suenza d~l oomatto della sua massimo della sagacia di lui vie~ sollecitato dal suo venir
interiorit con la sfera minerale. porwto al coscienza delle natumli funzioni sensibili, me-

48 49
diante l'osserva:uooe intensiva assurgente a contempla:z:ione. V. ESSENZA DELLO YOGA
Il scgn:to ddla volont magica nel percepire diviene a lui
contemplabile in quru~to la corrente dell'lo fluente nel
vuoto delle condutture nervose incontra c trasforma in
vita del volere !'~ere deteriorantesi come tere elettriro,
che normalmente, mediante quelle condutture, lo congiunge
con la tenebra della Materia.
Come luogo ,. di neutralizzazione delle fot7.c eteriche
convergwti nello spazio, la Materia ~ sostanrialmente an
vuoto. Il sentiero della Rosacroce in effetto conduce il disce
polo alla penetrazione del mistero della Materia, come
di una condizione di morte dello Spirito, che funzionando La conu:mplazione del senso centrale dello Yaga, a
come un vuoto di vit1, pu lasciar fluire la corrente trascetr un determinato momento, mi rimandava al cmpiro ofi.
dente dell'Io quale volont magica, secondo una ricon ginario delle comunit spirituali dell'Asia protostorica. La
giunzione cbe reca in SI! il potere della resurrezione: l'intimo visione di questO cmpito mctalisico mi forniva una prc
impulso dcl Logos. ziosa autonomia rispetto alle discipline formali dello Yoga.
Vedevo questo cmpito aiJacciarsi attraverso le prime espe-
rienze del mentale umano, come iniziale virru avviatricx
dell!t formll7.:lonc del pensiero, tendendc a un suo preciso
compimento: si trattava invero della tecnica propria a un
parllicolare tipo umano, le cui tracce non possono non essere
ritrovate come fenomeno popolare e magico: questo per
filiav11 dall'azione centrale e tuttavia non conosciuta, di una
precedente comunit dl asceti o di iniziati: la cui influenza
giunger pi tardi a essere allusa nel prim testi tramandati.
L'esigenza orir,inaria dello Yoga, che mi era dato scor
gere, Dlsultavu tuuavia postulare un compimento del pen
siero, rispetto a cui lo st~sso R.aja.yoga non poteva essere
che un sahana provvisorio. Per il ricercatore impo~~e
oggi riconoscere la diversit sostanziale della corrente liD
ziatica dell'Estremo Oriente da quella dell'Asia Centrale: si
trarta di sfumature metafisiche, ma esse hanno un valore
pro(ondo, correlativo a una sensibilit attuale che pu
decidere della ~lta di una determinata via al Sovrasensibile.

.50 51
Chi non riesce a percepire la diversit essenziale tra i nobili lllSCC dci Br~hmanfl. come dello Yoga Darshana,
l'el~to yoghico che nasce nell'~mbito della Mongolia c il mezzo per liberare lo Spirito dalla N3tura, in quanto
della Ctna, e l? Yoea la cui presenza saC"rale affiora appeno Prakriti inferiore, onde l'indagine razionale della Narora
~ B~estmO e come ur.a sorta di retaggio dcll'tthnor verr normalmemc rifuggita m.1 proprio una simile contem-
mdo-arto, non pu comprendere il senso di questo periodo. pl.t;cione elabora ~ul piano delle p u r e c a u se le forze
In _realt, non fu uno JO:!a pre-ario a brahmanizzam, ma del mentale, li cui cmpito bM congiungersi con la Natura,
f~ il_ l!rahma.ne_suno ad agire come veicolo dello Yogo ori- m Occideme: prepara meu.fisicamenrc l 'esperien1.a del peo-
8Jnanamente ano, ben div~rso da quello dcii 'Estremo Orien- iero che si determiner per l'oggetto c perci Cl>primer la
te, anche se discendente da una medesima scaturigine. concreta attivit della sostanza mentale: cerro, la forma
Si mm di due filbzioni reciprocam:eme recanti da un pi bassa, quella dell'astratta quantit.
m~imo- ceppo_ il senso di una occulta o p p 0 si- E' liDp<)rtame scoprire che l'assumo originario dello
z t o n e, m fun<tone del cmpito asiatico di ciascuna in Yog~ - l'accennato arresto delle atvitl della sostanza
rapporto alla inccder.te esperienza mentale dell'uomo: Si mentale - soltanto nei tempi moderni ha il suo compi-
possono riconoscere due forme di tale espedenza mentale: mento: pu essere realizz:tto riguardo a un'effettiva deter-
una avm il cmpito di orcparare, mediante la mi.lleoaria minazione del mentale. L'es~rinsecazione pu essere riper-
elabonu:ione yoghica, la n'lSCita del conretto in Occidente corsa, ascendendo dalla obieuivazione dd pensiero alla
~per l_a presell7.a concreta dell'Io nel pensiero; l'altra avd sua scaruriginc. Quando una simile po~sibilit si d, lUI
il cm~tto di contr~e la prima, soprattUtto nei tempi tavin, il cmpito preparatorio del &jayoga, cui si accen-
moderm, come lllteraztone del lo Yoga e degenerazione dello nato, ~ esaurito: lo Yoga ormai sopravvive, come sistema
spirito del Buddbism<> e dello Zen. formale, solo per un tipo umano ritardatario e ritardante:
. Si pu comprendere questa diversit profonda, se si che si presenta come u-adizionalista, o come avvenirista, in
uene conto di ci che l'assunto originario definito dallo ogni CSO incapllce di rei!Ulone con lo Spirito del Tempo,
Yoga m~imo, c l'arresto delle attivit della wstanza o con ci che esige lo Spirito oel presente tempo.
mentale~. come in particolare fa osservare F. Schuon. Nel mondo antico, come espressione del mentale yoghi-
~ chiaro che l'arresto delle attivit~ non significa elimina- co, in effetto, il pensiero evita la determinazione per
:.tone della sostama mentale, bensl possibilit dell'esperien- l'oggetto: il m-:>ndo oggett'(o, sensibil.::, non pu essere
~ diretta di essa. Ma un simile assunto non pu riguardare incontrato dall'i d e a , ossia dal pensiero che a quegli
ti mentale dell'uomo proto-ario, che non si ancora Jndi- asceti si d solo in quanto s'impt:gna nel Sovraseosibile.
vidualizzato, in quanto il pensiero non si ancora determi- Nella cultura indiana tradizionale, per esempio, anche le
nato per l'oggetto, bensl riauarda il mentale che possedcr espressioni pi determinare. dialettiche logiche e scientifi-
l'oggetto come astratt3 sintesi quantitJlriva. che, risentono della inconcreteu.a di tale pensiero, come
Jn sostanza il Rajayoga, mentre sviluppa le forze di un'incapacit di sintesi. N il pensiero ha un vero pro-
~ell'~d~a indet~m~nata, orcultamenrc ne prepara la capa- blema della libert: questo problema sorger soltamo quan-
ctt di d~termmaz10ne. E' \'ttO che la cootempluiooe per dc il pensiero, per determinarsi, si vincoler al sensibile.
In realt il pensiero yoghico, che oggi viene coltivato rito. Mi dovevo rendere conto pi tardi perch lo Srei.ncr,
come misura dell'esperienut interiore, il germe del Ma- nel suo commento al Vangelo di Giovanni. afferma che
terialismo. esoterista dei nuovi tempi ~ colui che riesce a ricongiungere
RiDo a che il ~ier-;> Urnatlo non venga occultamente la storia dello Spirito che ha come scena l'Occidente, con
preparato come veicolo dello Spirito volto a congiUDgersi quella che ebbe come SCCI.Ia l'Oriente, s da compiere una
cognirivamente con b Natura fisica, il cmpito dello Yoga sinresi delle vie.
fomite una conoscenza sovrascnsibile capace di evitare L'a,er percorso una simile via ci che per anni mi
all'uomo l'indagine del mondo fisico, per la quale egli iD ha procurato una sorta di messa all'indice da parte di una
realt non ancora pronto. Ma quando sar pronto, egli inatteSa centrale formalistica. Solo conrraddiceodo il Mae-
cesser di essere c uomo ~siarico : si incarner iD Occi- stro a cui si appellano, taluo! studiosi possono contrapporre
dente. Nell'mbito eDenico-mediterraneo nascer il pensiero la pre$Cnte Scienza dello Spirito a quella antica: come chi
individuale, la scienza dcl conceno. Cosl, quando nella volesse ignorare o rinnegare le prime tappe di un cammioo
dererminaziooe conceuuale le attivit reali dd mentale percorso.
um3no si sat3DnO estrinsecate, allora soltanto ur possi-
bile realizzare l'assunto originario dello Yoga: percepire
ci che si determinato, sino a poter afferrare la dynamis *
della determinazione: ma le tecniche dello Yoga a ci non
Questa in breve era la mia connessione con lo Yoga:
serviranno pi, occorrendo soltanto una scienza della rela-
la ripresa di un scnricro che in definitiva menava dalle disci-
zione dell'Io con le facolt dell'anima. D discepolo potr
pline della coscienza magica all'esperienza delle forze di co-
giungere mediante forze dell'Io all'origine dell'anima: manas
scien~a mcue in atto. Sostanzialmente realizzavo i presup-
sar da lui conseguito, b sostanza mentale sperimentata.
~ti della Scienza dello Spirito occidentale, senza ancora
Ma l'assunto di un'ascesi che mctodologicamcnte va oltre
conoscerla come dottrina formulata, in quanto alJivo con
quella dell'antico Yo~ta, proprio in quanto in origine mosse
da essa. la massima autonomia noetica rispetto alle pratiche. In tale
dir~.ione ebbi un notevole aiuto dall'idea centrale di Rama-
Questo tr~passo mi era chi:Jto come una percezione na Maharshi: la riduzione di ogni ascesi alla ricerca dell'Io,
obiettiva: pi tardi o.vr'-1 capito che la Scienza dello Spirito mediante la risalita ~ssolutn delle determinazioni mentali:
di Steincr aveva il cmpito di condurre a compimento la peraltro mi era chiaro che il tessuto di ogni determinazione
missione del pensiero, il cui preliminare moVIimeoto era ~ comunque il pensiero. N v' pensiero dietro cui non sia
stato appunro lo Yoga "rig.inario, al cui livello in Occi- ritrovabile il Soggetto, l'Io, o il Sopramentale_
dente si dovevano svolgere le forme aradizionali della Gnosi: Mi accorsi che ancor pi radicalmente che Aurobindo,
mentre l'assunto della determinazione del pensiero doveva Ramana Maha,rshi rappresenta in Oriente una via attuale e
divenire contenuto della lilosolia. Quando il processo di una una rottura positiva con la tradizione, che in sostanza una
simile direzione ~ cnrrato nella sua fase conclusiva, il tempo resu!TC2:ione merafisics della sua perennit. Egli viveva que-
era maturo per l'enarara in azione della Scienza dello Spi- sta nuova via nella forma contemplativa. ossia nella forma
che gli era richiesta dalla conuetudine della sua tradizione: avrebbe niutato a riconosce..re la reale naru.ra di essa c il nome
ma per me il riferimento assoluto al Soggetto dell'ascesi, da che potevo cosci<mtemente (brle.
lui affermato, e riassumente tutti i processi della elevazione Avrei poruto altresl comprendere l'attuale funzione del-
interiore, era la via del pensiero all'Io, ossia la via pura
l'antica corrente occulta estrem~ricntale operante come
dell'azione, nessaria all'uomo occidentale come redenzione
alterazione modo!roa dello Y oga, del Buddhismo e deUo Zen,
delb sua :uione tesa unicamente verso l'organi2Za7.ione del-
l'effimero. pi che nella forma dottrinaria, soprattutto come o c c u 1r a
opposi zio n e al!P. ,oja solare d'Occidente, e in tal sen-
La pratica inrerit-re mi aveva porrato a concludere che ro rendendo a operare come fol7.a di coalizione di ci che,
il pramryama, l'apertura alla Sh:lkti, la connessione con la in quanto anima rwonale, ~ul piano religioso, etico, poli-
correo te di Kund~illl, il COntenuto ultimo dei ,.ari Yoga, tico, sociale, contrasta l'incedere dell'anima ooscienre. In so-
lli potevano riiiSSUJI)Cre in un solo sintetico movimento: la stanza il potere dell'attuai.: caos sorge come deviazione del-
apertura alle forze dell'Io. Vedevo questa possibilit come le forze dell'anUDa cosciente.
un p o t e n~ i a l c privilegio dcll'uomo occidentale, in L'c s se n~ a dell'antico Yoga era invero una comu-
quanto possibiliti di pos5edere in un unico movimento la nione con le Gerarchie, come con le Potenre dell'Ordine
sinte:.i dei movimenti che l'uomo tradizionale analiricamcn- cosmico sostenente le scrutrure del terresue e dell'umano.
te conseguiva mediante quena o quella forma dello Yoga, La funzione reale dei grandi asceti dd lo Yoga era la media-
questo o quel sadhana: solo nel Rajayoga conseguendo la zione OCC\ta dell'Ordine cosmico per l'Ordine umano, qua-
esscnzialitA dell'ascesi. Ma rari o sconosciuti erano i reali le preparazione dell'epoca deii'Autocoscicnza. L'avvento dd-
asceti del Rajayoga: in India e nei dintorni si sono sempre l'Autocoscienza impli('Q una crisi della strutturn formale di
incontrati asceti che segu;vMo una particolare, o mediata, tale mediazione, ~n quanto questa si rende necessaria al di-
via della Yoga: quella della Gnosi, o della Devozione, o sctpolo come esperienza cosciente di tma identit speri-
dcl Potere (sldhi).
mcntabile mediante J:cnsiero Individuale liberato: d1e im-
Sapevo che nella interna corr.:nte del pensiero coscien- plica non un'attenuazione, ma una Jmcnsificazione della co-
te era possibile sperimentare la sintesi delle forze origina- munione con le Gerarchie.
rie del sentire e del volere, purch il pensiero afferrasse il il pericolo della prCS'.!ntC civilt la perdita de!Ja co-
suo articolarsi nella praltriti inFer.iore, os.~ia nella natura fi. noscenza dell'O r d i n c g c r a r c h i c o, che condizione
sica, psichica e mentale, sino a sciogliersi da essa, per inren- della restituzione della tcnlt umana: rurti gli attuali pto-
sificazione dcl proprio movimento. In questo scioglimento blemi umani vi sono connessi, dallo spirituale all'economi-
sentivo che t.~ corrente del pensiero si congiungeva con una co. Non v' costruzione che non implichi l'obbedienza df
scatudgine originaria, vasta e di una tale potenza, per cui, un elemento inferiore a un dememo superiore, in quanto
rispetto ad essa, il reale sforzo consiSteva nel conseguire il superiore lo stato potenziale di e-levazione dell'infe-
nell'intimo un'immobilit~ radicale, cos da non venire tra- riore, la cui correlazione ~ l'inrelligell2ll del valore della di-
volto: a questo i n p i della forza individuale davo il no- pendell2ll e dell 'obbcdienu, come di llD veicolo del fluire
me di Io Superiore, o d; Shakti. Pi tardi lo Steiner mi della (ora, onde si attua la vera uguagl!= di tutti dinan-
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ti a una gge pi al~ superiore al semplicemente umano: sroico servendo il caos. D vero male umano la dipendenza
i segni della quale si colgono, come in simboli, nei feno- artificiosa di ri che ~ .;n alto da ci che in basso, l'inver
meni di ri che obk-uivamenre uascende l'attuale umano: siooc della gerarchia realizzata mediante le forze deviare del-
la nascita, la vita, il sonno, il dolore, la morte. I'AutocoKiema: lo spirito libero che venga sopraffauo dal-
La correlazione ron le Gerarchie, che un tempo fu l'anima, l'anima che venga sopraffatta dagli istinti, l'Io af.
missione dello Yoga, oggi missione degli aseeti della Rooa ferrato al livello sensibile d.~lle potenze ahrimaniche cbe
croce, avversata dall'auuale funzione occulta dello Yoga c {Ili conferiscono una forza di rivolta contro l'Io Superiore.
in particolare dalle deviazioni delle correnti estremo-orientali, Tn tale forza d i ri vlra di ci che 1n basso rontro ci cbe
Taoismo e Buddhismo Zen. Ogni opposizione al sentiero 1in alto, tutti i deboli di volont c 1 decadenti p$ichici
della Rosacrocc, opera indirettamente rome un'apertura al trovano a buon mercato un'energi.1 esnltante, che scambia
potere del Caos, i cui segni terrestri sono la rivolta contro no per il potere dell'lo, mtntre l'inizio dell'ossessione
ogni forma di ordine e di gerarchia, onde con tragica otru ahrimanica contro l'Io, ossia contro il vero essere libero.
sir viene scambiato per potere d'oppressione il potere dello La rivolta del basso contro l'alto, come fenomeno colletti
Spirito che organizza la Materia. In questa organizzazione vistiro, ha solo temporanei momenti di accordo, perch
che patentemente va dal minerale, al ''cgctale, all'animale, inevitabile cbe la continua insorgenza <!al basso trovi op-
~ino all'uJrulDO, si coglie l'azione delle Gerarchie, la pteserua pressiva la struttura formatasi con l'insorgenza precedente,
della forza ordinattice che dall'alto agisce verso il basso, onde onde finisce col divorare se stessa, sino all'ol'!l"ninazione
la redenzione c la elevazione di ci che in basso viene da ferrea del suo potere di fetarchia capovolta, onde il peg
sua dipendetUa cd obbedienza. giore assume il comando sugli altri, imponendo la cootri
Lo disciplina, come :uione dello Spirito sull'elemento zione assoluta in nome di quella eliminazione della rostri
istintivo, prepara il destarsi di una coscienza pi alta: la :tione da cui aveva preso le mosse.
l 1 ber t consiste nel conseguimento di una tale coscienza. l.a degenerazione dello Yoga sino alle forme moderne,
La dipendenza e l'obbedienza sono Cunzioni dello Spirito gradualmente si verific, allorch esso, obliando l'assunto
libero: sono un dipendere dal proprio Io, un obbedire al sncrale orginario, cominci a funzionare come una tecnica
proprio lo. Esse divengono creative, in quanto giungano per il conseguimento dCI poteri estranormali, secondo l'esi
ad essere espressione dell'ano libero di d riconosca il pro geoza di un eccentrico egoi<mo. In realta, l'Msunto dello
prio grado e la necessit del grado che lo sovrasta. Tale Yogn originario, w quanto congiungimento,. dell'umano
sovrastare non un opprimere, perch~ lo Spirito non ba con il Superumano, aveva occultamente la funzione di ac
bisogno di opprimere ma di essere, non costrizione ma cordo dell'ordine umano con l'Ordine Cosmico tenuto dalle
presenza strutturante. Certo il caos ~ necessario al cormor, Cerarcbie, alla cui forza fluente si deve la gerarchia onde
in quanto serve al suo giuoco ordinatore, ma in tal senso esistono le strutture terrestri, per cui in qualsiasi operare
non pu esso determinare le forze della coscienza. umano, per esempio, lo Spirito dirige il movimento del
L'epoca reale del !!We umano quella in cui le forze tronco e delle membra, e solo nel pazzo quesli poosono in
dell'Autocoscienza cominciano a operare contro l'ordine CO sorgere rontro lo SpiriLo. Ritmo e gerarchia tengono l'ordi

58 .59
ne della natura, in quanto l'uomo mantenga l'attordo con
VT. ANTROPOSOFIA
le Gerarchie. Della crisi dell'ordine delln natura i segni, di
aumentata frequenza, sono le carasrrofi naturali, i terre
moti, le bufere, le inondaxioni, lo scompaginamento dd
ritmo delle stugioni, ma simulrane:unenre, su un aluo pia-
no, la marcia universale <klla nevrosi, della criminalit, dcl-
la schizofrenia ideologica, dei monoideismi ossessivi, della
incoercibilit attivisti<'O-e\"eniva e della necessit di un cor-
relativo DCe$Santc drogaggio politico, erotico, dialettico.
Ove un simile caos prevalga, ocmrre dubitare cbe la
missione dell'antico Yog2. di congiungimento dell'umano
co? le Gerarchie, da secoli entrata in crisi, abbia trovato Nella direztone dell'accennata sintesi dei metodi, mi si
net tempi moderni il corrispettivo di un.~ continuit. Esiste delinearono esperienze interiori concrete e lucide, di una
bensl la Scienza del Sacro dei nuovi tempi, sia pure non obieuivitl matematica: si cominci a dischiudere un sen
riconosciuta da coloro cb: credono seguire la Tradizione, tiero di luce e di illimitata forza, dinanzi a cui a un detcr
ma probabilmente essa non trova gli opemori riruali qua minato momento sentii il bisogno di essere prudente, non
lificati per il congiungimento dell'umano con le Gerarchie frettoloso. In realtA affior~va imperiosa in mc l'esigenza di
che sostengono l'intima architettura dell'umano. Tale con- penetrare noctiC:lmcnte quanto mi stava accadendo, prima
giungimento infarti non decisione umana. ma ci che vie- di procedere oltre: int\livo prcfcribile contentanni. di stare
ne accordato dai Maestri della Rosacroce ai discepoli real- ~ulla ~oglin di questo mondo di potenze, piuttosto che pe-
mente consacrati. nctrarvi privo dc.l ln conoscenza di ci che esso voleva da
mc. Mi trovavo presso le forze, la vibiooo, i retroscena delle
cose visibili, ma sentivo che mi mnncnva qualcosa di essen-
7jale rispetto ad essi: il loro senso per me.
Cominciai a consultare personalit che ritenevo auto-
revoli, nel campo delle scienze esoteriche, ma ben p.re&to mi
accorsi che non riuscivano a capire l'esperienza da me de-
scritta e che esse, tent.ando di in terpetrarla, ricadevano negli
schemi ~splicadvi dei noti libri d'Occultismo: percepivo la
loro incapJCitl a C:lpire quello di cui parlavo. Cominciai a
sentirmi a disagio perch, mentre ero certo di sperimentate
qualcosa che rapprcsentav la nuova via spirituale d'Occi-
dente. al tempo stcs'O avevo la sensazione di essere solo e
di seguire un cammino sema possibilit di ausilii da altre
direzioni .
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Rilessi Evola, Gu~non, Aurobindo, Ramana: comin- con cordiale correttezza c distacco, mi inditizz a Colazza
ciai a richiedere libri a dcs1:ra e a manca, e non solo a leg- e a Bonabitacola: quoest'ult;mo gi lo conoscevo per la mia
gere, ma altresl a pratic-tre quanto mi era olrerionnentc precedente appartenenza alla Myri4m. Da Colazu sarei anda-
possibile penetrare dello Yoga ribt!rano, come del Taoismo to pi tardi. Riaccostai Giulio Parise, Anuro Reghini, taluni
e dello Zen: ricominciai a sondare la Magia e l'Alchimia oc- valorosi amici della Myri!J!1t, come Ciccio Modugno e Salva-
cidentali. Ricordo d'over elaborato in imagini riga per riga tore Merg, ebbi una corrispondenza con Cunon, che a
il De signatura rerum di Jacob Boehme: nulla. Sopranutto quel tcmpn si trovava in E~tto, scrissi ad Aurobindo, ma gi:1
l'a~i Zen mi si di~use nella sua trasrendente compiu- si eu nd clima della Il. Guerra Mondiale e non so se la mia
tezza, come qualcosa di familiare gi pn:sente in me, sve- lertera gli sia mai pervenuta o la sua evenruale risposta sia
landomi un segreto sostanzialmente rispondente al principio andata perduta, Comunque io rendevo a coosegulre coscienza
del puro moto noorko dd pensiero occidentale, ma in s di non trascorare alcun possibile ommaestrameofo. Simulta
ermetico e al massimo sollecitante l'originario informale neamente passavo di lettura in lecttura.
imaginare. Questo i m a g ; n a r e, ove sia sperimentato in Un combadamento con la mia esperienza, come ac-
s, secondo un metodo che lo Zen per non pu conoscere, et.'Tinavo. l'avrei rrovato nrllo Zen, onde non per velleit
in sostanza il Iilo conduttore verso l'a=si solare. spiritualiscica ma per urgenza pratica, oonobbi a fondo
E' stato questo il periodo della mia vita in cui io, che quelle fascinose dottrine, scoprendone l'originario elemento
sono un parsimonioso lettore, ho letto come non mai, con aureo c quello attuale ingannevole da esso difficilmente di-
l'ansia crescente di rrovare il significato di ci che sperimen- stinguibile e operante come un sottile potere di opposjzione
tavo e che cosa esso chiedesse a me. Tnranro continuavano alle nascenti forze dell'anima oosciente. Nel momento in cui
ancora pi intense le esperienze: erano percezioni di mondi lo Zen mi fu chiaro e sperimentabilc sino al sa/ori, di l da
e di gradualit di forze che mi sovrastavano: che mi sugge- esso potei scorgere la porenza luminosa di un dio caduto,
rivano persino qualcosa, che io non capivo, o meglio capi- che attendeva la sua r e d e n 7. i o n e dall'uomo capace di
vo, ma ~nza possibilit di tradurre in organico sistema CO vivere il principio dell'Io, o il Logos, nella i.maginazione
gnitivo, malgrado seguissi una via del pensiero, attingendo liberata. ossia nella redenzione del pensiero determinatosi
il sopraindivlduale appunto col risalire la corrente del pen per il sensibile, Lo Zen invero potenzia, o rarefa questo ima-
siero. In questa operazione avevo conseguito particolare sa- ginare, ma non ne conosce la liberazione, pen:h non pu
gacia, nncbe perch ne ricevevo energie vitali ineusauribili e svolgersi fuori di esso. Pi tardi avrei compreso che, fuori
guar.trici: la fenomenologia in cui ci si manifestava l'avrei di uo'assumo:ione imaginamva di tipo solare, lo Zen, nelle
trovata descritta molti onni dopo, con una somiglianza im- forme attuali, ha il cmpito, come ultre seducenti dottrine,
pressionante, nelie cosiddette Lezioni di Classe ,. con cui di impedire che il cercatore moderno riconosca i segni at
Rudolf Steiner aveva impartito alcuni suoi insegnamenti eso- tuali della presero-.a del Logos Solare sulla Terra.
terici a particolari gruppi di discepoli. In realt non c'erano liblli che rispondessero alla mia
Non mancai di eensultare ancora un,t volta i maestri ,. esigenza: n antichi n moderni, n tradi7.ionali n estratra
che dominavano la piazza. primo fra ntti Evola, il quale dizionali: n ta!lto meno amici oon cui potessi conBdormJ.

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Minimamente che ebbi ancora l'lingenuit. di farlo, ne rice- A 11 1ttczza dei suoi eruditi ric:sumatol1i, ed ai loro gratui
\''etti nuovam~nte la reazione di una incapacit a intendere .11.1u:hi alla SciCDZll dello Spirito.
oltre il mentale abiruale o di un cuJruralismo esoterico, Cosl vi (u un momento in cui ebbi la persuasione di
tendente a inquadrare la mia esperie112a secondo schemi gno- l ovtt procedere solo. Secondo la correlll2ione in atto, tut
stici 4n voga: niente aJrro che un apporto dialettico. laua. tale procedere mi ern possibile nella misura io cui
Nessuno meglio di me sentiva il rispetto per le grandi ,f;alh sfera sovrasen9ibile mi giungessero impulsi di cono-
correnri deUa Gnosi, iodoaria, iranica, egizia, ebraica, isla- liCenza riguardo alle Forze affioranti nelle acttrulllre espe
mica, ma proprio il senso della maest deUa Tradizione cbe ti nzc:: sentivo che non potevo far nuUa con tali Forze,
sentivo affiorare in me, quasi come un organo di COilOSCelU3, K;nza che: io conoscessi la loro entit. Pi tardi avrei capito
mi rendeva insoffe"'"a: per tutti gli schemi logici e filolo- rhc sostanzialmente mi mancava la peroezione del rapporto
logici che presumevano inquadrarla e distinguere criticamen- .tdl'lo con esse: rapporto cbe in conseguen:r.a dell'operare
te io essa - ma ad uso di chi? - l'essenziale daiJ'.inessen- Interiore, si realli:zava, m!!. SCil2a che io potessi afferrare il
ziale: soprattutto non potevo sopportare certi pigri cerca- uo con!lenuto. Mi mancava ci che soprattutto etteavo: la
rori. incapaci di disciplina operante, cbe tendevano a com- v1a solare della presente: epoca: via al cui accesso era neces-
pensare la loro inerzia, iofarcendosi di considerazioni criti- odo l'insegnamento dell'Iniziato solare dei nuovi tempi:
l""rci dell'Iniziato pi difficile ad accostare, pi difficile
che e di interpretazioni attinte alle opere d Evola c di
11 riconoscere.
Gunon.
Decisi dunque: di procedere solo: avevo letto rutto ci
Sentivo che alla gran parte dei seguaci di Evol.a e di
dtc mi era accessibile, seru:a trovare nulla che somigliasse
Gunon era sufficiente il sapere esoterico, piuttosto che
,, quel che speriment~vo. Negli ultimi mesi di quell'anno,
l'operare: in fondo temevano l'agire mctal.sico implicito tlcordo che mi recavo alla Pos-ta di San Silvestro a Roma,
nelle opere dci mncstri, c non potevano ammettere che uno l""r ritirare l'ulteriore libro otdinato, con lo stato d'animo
agisse, o che non agisse secondo gli schemi previsti nel libri tl o chi si trovo allo vigilia di un evento decisivo deUa sua
!erti. Di continuo mi sorgevano contro avversari, non per- VII li
ch vi fossero reali ragioni di dissenso, ma in quanto ero Questa risposta mi doveva venire dalla direzione che
veduto da costoro come uno che non si comporta secondo 111~110 supponevo. A un determinato momento, ero entrato
il catt-chismo tradizionale. Io, peraltro, amavo troppo la Tra- 1wlla persuasione che solo attingendo a me stesso avrei avu
dizione per rinunciare a quella libert metafisica che ogni tn la risposta: perci cominciai o organ.i.uarc un metodo
volra mi dava la percezione del contatto con essa: l'amavo 11 m1o uso e consumo: cominciai una deocri2li.one delle espe-
troppo per consentirmi di avere, nei con!ron di essa, iden ren~e, in modo da poter in qualche modo farle entrare nel-
tit~ di riconoscimento con coloro che la riducevano a forma la ve.rc del pensiero e giungere cosi minimamente a obiet-
lismo cenimoniale e filologico: e se pi tardi nei miei libri tilarle: pen!18110 che, di notazione in notazione quotidiana,
ho avuto espressioni critiche riguardo a tale atteggiamento, uvrei piano piano traCCiatO qualcosa di riconoscibile, rome
esse in SOStlln:r.a non si riferivano alla Tradizione, ma alla mettendo insieme dei caratteri, per poter leggere ci cbe essi

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\'olevano unitomente signifi01rc. C.ominciai cosl, di pari a rale critica, hanno riliuNro l'Antroposofia di Rudolf Stci-
passo con lo spedmeotnrc int~riore, a riempire pagine e ner non conosco nessuno che, dopo aver accertato rale cri-
pagine, quaderni di appunti, descrizioni e interpretazioni, tica, abbia poi avuto la forza di ricredersi e di riconoscere
cercando di pero:pire un filo unitario: mi avvidi ben presto neUo Steiner, per 8 u t o n o m a revisione critica, qualcosa
che tale filo esisteva e talora riuscivo a inuavvederlo, ma di pi che un Maestro, il Maestro.
esigeva ulteriore parientc lavoro.
Capii dunque d'un tratto che forse mi attendeva un la-
Cosi avvenne che un giorno io a\oe;si la risposta dalla oro nuovo di verifica dei valori sui quali mi ero sino ad
direzione che meno mi as~ta,o. Era un pomeriggio di pri- allora appoggiato. Mi sprofondai nella letrura della Scienza
ma\cra e stavo seduto >ll una comoda sedia per leggere occulta, per avere conferma di una precisa impressione inte-
qualcosa di semplice - glomalc o rivista - prima di rimet- riore: di pagina in pagina cominciai a riconoscere il paesag-
tenni al lavoro, quando, mancandomi un qualsiasi foglio o gio a mc familiare: da quella esposizione per bal7AJva un
libro di leggera lenura, allungai la mano verso un reparto signifiano, come la relaz.iooe interna, o l'essenza, che dava
della mia libreria in cui raccoglievo i volumi di scarso inte- senso al rutto: era In relazione interna che io cercavo: la
resse o di frivola lerrura, e ne trassi lA Scienza occulta di idea di cui la serie delle imagini era il linguaggio o l'alfa-
Rudolf Steiner. L'opera mi era Mata donata dall'amico prof. beto: e cale 5ignifia1to, nd libro metksimo, rimandava a
Cislero Flesch, psirologo e Clliminologo, in un momento in un m~rodo di conoscenza, il contatto con il quale cominci
cui egli si andava disfacendo, per un trasloco, dci libri non parimenri per mc a cr.sere come un r i c o n o s c e r e, o un
direttamente connessi con il wo ordine di studii. r i c o r d 8 r e, qualcosa che gi avevo realizzato con i miei
Trassi dunque dalla libreria La Scicuza occulta, pro- mc-ai, facendo dello yoga il mio yoga.
prio per leggere qu.tlcosa di semplice come una favoletta o Ricotdo che quel giorno, chiudendo il libro, ebbi per la
un raccon LO stnsn~ionalc, HO che non avevo altro sotto prima volto l'idea che dietro la figura e l'opera di Rudolf
mano, Aprii a casu il lihro verso la met e il mio occhio Steiner si celllsse lo personalit dd Maestro che molti affan
and su una frase che immcdiotamcnte mi colp: mi p:uve nosamenre cerC2llo in Oriente o nei r~-...~-ssi della Tradizione.
dim\1 qunleosa di molto hmiliare: lessi c rilessi il periodo, Mi trovavo dinanzi a una prova decisiva: lo Steiner rispon
lo meditai alquanto, e l'impressione i lrovarmi dinanzi a deva a interrogativi radicali dell'esperienza dell'anima, ri-
qualcosa di essenzale gradua lmente si accrebbe in me. Lessi guardo ai quali a me risul!ava per con~t~w~ione direrra non
ci ,be veniva priron di qucl punto c quello che veniva esservi conoscitori esoterici adeguati, n in Asia n in
dopo, e mano a mano avevo In ccrtczr.a di trovarmi dinanzi Europa. Della materi~ di cui io avevo tentato con i miei
a queUo che mi attendevo da tempo. Sulla scorta di UR, mezzi una penemu:ione, giovandomi dei diversi insegna-
avevo bensl gi letto e apptev-nto volumi dello Stciner rome menti, con appena clfior.mti risulta6, egli era l'assoluto
Inivazionc e Cosci~nza d'inhiato, ma in quanto seguivo fe- p3drone: gli altri la ignoravano, anzi mostravano sprezzare
delmente Evola e Cunon, avevo accettato da questi autori per esempio quell'esperienM dell' t ere mentale, a cui lo
una critica severa e riserve riguardo all'insegnamento dello Sreincr connette il destmi della coscienza imaginativa, e
Sreiner. Da anni conosco serie di ricercatori cbe, in base proprio in quanto egli nel parlare di tale esperienza talora

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1.~11 kre critiche alla Scienza dello Spirito dello Steiner e
si serve di termini ricorrenti nella moderna letreratura teo- , ulrndo identificare .in questa una variazione della teoso
sofica. rendevano a confondere questo suo insegnamento con ( pnglo-indiana. n Gunon giunge a parlare di t e o so
i contenuti di quella lctterarura. A pag. 137 il lettore pu f l m o. Ma quelle barriere, se da una parre scoraggiano il
U'OV8le la spiegaziont' del perch la terminologia sanscrito-
~ rnuore superficiale, dall'altra sono veramente ci cbc de-
teosofica venisse minimamente adottata dallo Sreincr, dd ve .u perare chi svolge la propria I'Cerca, curando che il
resto obiettivamente riguardando i remi a cw si riferiva, l'' nMiero non accetti contenuti senza propria diretta pene
di l dal loro poculiare uso reosofko: in t11uo serre o otto 1r u1one.
termini mll114S, buddhi, 11tman, aluuba, maya, k6rm4,
L'interpretazione di Steiner data da G~non ed Evola
cbaltra
~ ti loro pensiero, non il mio pensiero, non la mia es p e
In clf<.'tti a me r\~u lt~.va che di qud grado di coscienza
po1ev.1 parlare con runta sicurez:lj) soltanto qualc~mo che 1 1 ~ n z a d i r c t t a. lo penso il loro pensiero, che diviene
hliO pensiero, ma mio in realtl ~ il movimento, non il con-
movesse con dimesriche7.za nella ~fcra di forze operanti a
tale erado: a un livello invero superumano. Nel lef(&ere trnulo. La identifica:done di movimento e contenuto lo
le pagine dello Stcinct, per me era chiaro cbe il problema et rore di pensiero. E' l'errore in cui oggi code qualunque
di lui non era stato la penetr~one del Sovrasensibile, nel II><'On.scio realista ingenuo, che accetti il contenuto di una
quale inv~ro moveva come in un mondo famili~re e al tempo ,J.,urina, perch la domina che gli da modo per la prima
stesso con autorit, bensl il mette~ la descrizione di tale vnln di attivare il pi sottile pensiero logico di cui sia ca
pcnetrazione in lingua,Wo accessibile al tipo umano il cui (MCC: che come un minimo sadha"a donantc:gli senso di
male endemico l 'intellettualismo. stcurezza o di forza, foi'SI! mal prima d'allora sperimentato:
L'espressione dcUo Steiner mi risultava un sacrificio unde egli erroneamente ritiene vero il contenuto, mentre
compiuto sul piano del linguaggio, non per brillare o per l1 verit di cui si avviva il movimento dd pensiero, che
sundere mediante le parole. ma per aiutare il discepolo a 1.1rebbe identico c persino superiore mediante un altro
superare la barriera delle parole, In dialettica. Mentre gli n1nteouto.
autori esoterici normalmeme si riferiscono all'altrui espe Sono stato sempre grato a Evola e a Gunon di avermi
rienza sovrasen9ibile, o alla Tradizi~, Srciner &i riferisce J~to modo di superare la barriera critica da loro eretta ri
alla propria esperienza. Gli altri comunque si appellano ai !''tardo alle dottrine dello Steiner. lovero, superando simili
Maestri del passato, Egli rnvece si presenta come il Mae- harriere, io avrei potuto nell'avvenire riconoscerle quando
stro: ma, appunto come dicevo, il pi difficile ad ~ccostare.
mi sarebbero state prospettate da <m e dar modo loro
di 6uperarle, in quanto costOro si rivolgessero a me: e ci
mi ;embrava un dovere, sopnrrrutto tranando~i di giovani.
* Del resto, non avrei mai polemi.zuto sulla Tradizione, se
Mi resi conto quanto fosse difficile riconoscere un da parte dei tradi?.ionalisri non avessi incontrato attacchi
Maestro e quale posi va funzione in fondo esercitassero r,ratuiti contro Steiner.
due poderose personalit come Evola e Gunon, erigendo
69
68
Ho sempre pensato che sia ingiusto far a<:<:ettare ai l l'lati custodi, per esercitJre un maestrato che conforti la
giovani deile dottrine, implicanti una scelta, materialista o , oscienza di una loro attuale funzione spirituale. Queila che
spiritualista, di sinistra o di destra, tradizioruilisr.a o anti- Invece dovrebbe scaturire dal rango della meditazione.
tradl:onalista, pl!ima che si sia fonnato il loro organo di
penSJcro e sia oosdruita quelb aut~za che possa deci-
dere liberamente da s.
Non ho mai propagandato Steiner - che sal'Cbbe un
*
(.ome il lettore evra nolto, vado narrando eventi del-
non senso - ma specialmente at giovani che si rivolgevano
a me, tendevo a fornire un metodo di conoscenza e di for- la mia vita, utili a ravvisare sin dai primi senenni, nella
mv.ione etica, perch in seguito pot~ero scegliere libera- vocazione c naturale . o prenatale, al Sovrasensibile, pres-
m<:nte. Non ho mai propagandato lo Steiner, perch ci con- so la regolarit della ,.,;ta sensibile, ossia secoodo immunit
trasta con lo spirito della sua domina, che non ha bisogno assolul rispetto a fc.nomcnismi psichici, una disposizione
uriginaria ,~rso il tipo s <>l a re di Scie-nza deilo Spirito.
di propaganda, bcnsl di a7.ione interiore. Questa azione
In relazione a tale disposirione, soprattutto caratterizzata
interiore stabilisce i collegamenti: solo quando si sicuri che
dal ~so dell'animazione dci ritmi della segreta luce deJJa
l'insegnamento da noi dato non sia un'alterarione della
n~tura, e da una rispondente formazione della ideazione
dottrina del Maestro, po<~iamo fare il nome di lui e pro-
muovere un collegamemo che risponda a verit. imaginativa, mi d~to parlare delle esperienze interiori che
in sguito si sono svolte come momenti sopramenrali della
Molti cerc.ttori fu~mo non dinanzi allo Steiner, ma
liberazione del pcn~icro. Lo stesso per comprensibile
dinanzi a quello che il dist-epolo zelante presenta come
non mi sia dato rispetto alle esperienze sovrasensibili mede-
Steiner: il catechista vuole essere in regola con la norma
sime che hanno orientato la mia vita e che si collegano
presa alla leuern: !iene n non separare il nome d.'tll'opcra.
bensl a un principio di libert e di volont messo in atto ap-
Ma Jn realt proprio con U presumere di attenersi alla re- punto me<liontc la via del pensiero, ma hanno lln carattere
gola, egli separa U nome dall'opera, presentando un'opera
intiruarnenre indioibUc, epper non 1m senso parlnrnc. Il
che noo quella nutemicn, rna d che egli ha farro di essa:
cercatore dello Spirito, quando abbia determinate esperien-
L suu alterazione personale. ze, ha il cmpito dJ dare i prodotti pratici o formativi di
Di l da regole, uccorgimenti, formalismi, l'uomo libe- esse e di fornire il metodo che conduce a produrle.
ro deve potersi assumere la respon,sabilir di un pensiero In una di queste esperienze mi doveva venir reso
immediato, che agisca con il potere deila norma vera, per- evidente. mt-dinnte precisa comunicazione, la rrncda del la-
ch scaturisce direttamente dallo Spirito: ci pu essere voro avvenire: un cmpito veniva indicato, il cui rcali7.zam
da lui realizzato nella misura in cui avverl in s il punto si sarebbe verificato attraverso una ronC!Itenazione obiettiva
da cui muove lo Soirito, secondo un volere che non ha pre- di evenW; ~i tratt di UD.1 direttiva trascendente e tuttavia
supposti e con cui il pensiero uno, acrin!,oendo ad esso inequivocabilc, sono il segno del Grual. Quanto avrei ac-
piuttOloto che a regole, suuerimenti, picroli segreti per la colto pi tardi dal discepolo che lo Steiuer aveva pi caro,
riuscita. di cui gli anzilllli ,. talora mostrano di essere privi- Giovanni Colv.7a , per trasmissione orale, rome comenmo
70
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esoterico es.igenoe in tal senso uno specifico cmpito, avreb- \'er&O l'insegnamento dello Steiner grtzie ad autonoma de-
be coinciso pieruunente con rale ditertiva e, quale retro- u:rminazione, e in sguito al riconoscimento di identit
scena occulto della storia di Rudolf Steiner, della connes- delle accennate esperieme con la fenomenologia sovrasen-
sione di lui con i Rosacroce e in un'altra direzione con il sbile da lui descritta: ;1 mio primo contatto con gli Ant:ro-
Mowmcnto Antroposofico, sarebbe stato confermato e inte- posofi doveva fornirmi importanti dc;mcnti di orientamento.
grato di ulteriori elementi dalla esperienza trascendente di Ero persuaso di incontrare discepoli di tanto Maestro:
una elevata personalit/; operante nel mio gruppo, a me con- in effetto mi trovai in m~wo a otllime persone, dotate di
nessa da intangibile concordia e da identit di dcdil'>ione sincera volont di comprendere una materia cosl vasta:
alla perenne religiosit: della conoscenza. Dello spirito di tali tuttavia appariva giustificato curare che questa, con la sua
diverse {orme della donazione del Mondo Sovrasensibi!e, vastitll, non le sopraffacesse o le arrestasse a una elabora-
veri!icatesi secondo tipici caratteri preannuocia dallo Stei-
lione discorsiva dell'insegnamc:nto : dietro la quale tuttavia
ner e da me rigorosamente controllate, si avvivato il nostro
operasse a sostegno la carica psichica, ricavata naturalmentJe
lavoro.
dagli esercizi pratiatti, e una consonan~ sentimentale tcn
La serie di tali elementi trasoenden accolti per via
dente ad assurgete a Esoterismo. Forse con ingenuit e
sovr~nsibilc riguardo al senso del cmpito aSl.unto, del
presunzione, io credeni ~ibile suscitare da fuori la roo-
resto, confermava una profezia dello Stcinet riguardante
$11peVOiezza di tale elabofl!Zione discorsiva e della correla-
una rinascita dcl suo Movimento esoterico in Italia, ad ope-
ra di una corrente nuova e non scolastica, in un momento tiva mistica esegesi, perch quegli amici se ne giovassero.
di generale attenuazione spirituale. Da allora bo sempre sa- I primi incontri furono per me signi{icathi, pet"Ch
puto che cosl. Ed stato un vero peccato che taluo re- potevo via via afferrare la relazione tra la materia assunta
sponsabili dell'orieoUI.IDento non solo non abbiano ricono- e la condizione interiore, non quanto a posizione dialettica
sciuto i segni di una precisa revivificaz.ione dell'elemento - che per me non ha mai deciso del valore degli indivi
solare ins.ito nell'insegnamento dello Steiner, ma siano stati dui - ma quanto n clima spirituale, o a corrclal>:ione iera-
presi dallo spirito dell'alterazione della verit nei confronti tica con i ttni. Capii che anche in tale ambiente si verifi-
di essa. cavano invisibilmente gradazioni divet$C di conoscenza, ri
spetto all'insegnamento, per cui ciascuno assimilava quel
* che rispondeva al proprio dharma, ossia alla propria legge
interion: e non potea andare oltre un determinato limite,
Dopo una connessione non semplicemente dialettica
con la via dd Graal, e un'annosa elaborazione delle tecniche salvo il caso in cui assu~ all'esperienza dell'Io, ossia
orientali ed oroidentali, presso al regolare supe:rarnento vo- all'assunto rentrale d ...lla Scienza dello Spirito: di cui per
litivo dell'elemento inconscio insito nella loro pratica e una era importante si avvertisse qualche segno. A mc scmbrav
correlativa alchimia interiore volta alla pereedone dell'el~ in tal senso n~sario venisse evitato che l'identico limite
mento solare dcl pensi~o. epper a preparare la conoscen- accomunasse la maggoiorama, sl da costituire un livello ten-
za della direzione mc:taf.isica di Michele: dopo il convergere dente a divenire misura della verit.

72 n
In un gruppo cl!e cominciai a frequentare, sulla via conoscenza ~r divenire presupposto di una determinazione
Aurelia, un simile lavoro veniva guidato dJ un. dirigente della disciplina, in rrpporro alle esigenze individuali della
nord-europea di lindubbio valore e da altre persone pari- anima, cosciente o nzionale o scnziente. Vedevo Ja perico-
ment qualificate intorno a Ici, che svolgevano un 'org-Jnica losit di un simile procedimento di valutazione delle perso-
opera di chiarimento spirhualc. Tra esse cir~-obvano tutta ne, soprattutto per il suo alibi mctafisico.
via idee che nella formu lazione discorsiva probabilmente si Io osservavo e tacevo: ero grato a qucglf amici per
discostavano da! contenuto originario a cui si appellavano. gli spunti di meditazi<'nc che ogni volta mi fornivano: anche
Per esempio, sulla base di una ripologia interiore data dallo se spesso da quelle riunioni uscivo con la necessit di una
Steiuer riguardo ai valori dell'anima, correlativa alle mis- rigorosa verifica interiore. Le cose per si deteriorarono
siom dd singoli popoli e riferentcsi a una stnttrura di fon- quando assistetti a una lettura con commento orale di filosofia
damento che pone till'Io individuale compiti diverti, a se- della Libert: 3SCOltni interpretazioni che, malgrsdo la loro
conda che carattcrologicamentc prevalga l'anima senziente, regolarit, esigevano una integrazione d'ordine noeriro: a
o l'anima razionale affettiva, o l'anima cosciente, ma ~cn7,a un determinato momento. soprattutto perch consigliato
essere una condi:r.ione trascendente per l'Io - ahrimenti da persona di rango spi~iruale, Marco Spainl, che lo riteneva
tutto il lavoro interiore, la Filomfia della Librrl e la libe- un dovere, decisi di intervenire. Ma avvenne che, mentre
razione del pcn~iero. sarebbero una contraddizione - que- alcuni giovani mostrnvano genuino consenso ai rnici chiari-
ste persone tendevano alla determinazione categoriale del menti, altri c in pan:coiJ.re taluni ottimati ,. non riuscis-
rapporto dell'individuo con la propria c oniroa di popolo ": sero a dissimulare un forte disappunto. Non avevano torto:
rapporro in verit in s mctafisiro, cbe risponde a una spe- solo dei santi potevano ammettere di ricevere chiarimenti
cifica natura, solo in relazione all'individuale cmpito spi- da uno che riassumeva tre condizioni negative: conoscete
rituale. una certa terminologia sanso:ita, appartenere al tipo previ-
La ripologia interiore dci popoli data dallo Stcinr sto dell'anima senzi~te ed essere uno appena entrato nel
una veriu sovrasensibile, e in tal senso un germe della gruppo. Mu io, puttl'()ppo, ho sempre prcsuntuosamctltc
esperienza solare, che non pu essere utili~~uto 6Ul piano creduto tcalizzabile la santit da parte di chi ritiene reale,
umano rome ~'titerio di un giudizio particolare, inevitabil- non astratto, lo Spirito.
mente espressione di stato d'animo, riguardo a valori indi- Ne nacquero discussioni, che si complicarono per il fat-
viduali correlati in cicscuno col mistero del proprio Io, ossia to che non potevo non sentire riwrgere l'originario impulso
con la ZOill1 solare o cui ciascuno pu ciC\arsi sino sd a non adirarmi e a lasciar correre: purrroppo, pero, dinanzi
attuare il proprio essere c senza patria " senoa stirpe " a una opposizione che tendeva a divenire rq;olare, medi.wre
senza naziooe ,. , perch gli dato superare il suo inlll1to affermazioni categoriche, non riuscivo a rinunciare a un
modo di sperimentare la Sogli<l del Mondo SpirituAle. A me ceno spiritdlo umoristico, anche se dietro ad esso in veritil
&<.'lllbrava importante evitare la (,'cistallizzazionc ideologica agiva soltanto una rendenla concilianiva. Ma qu-esta proba-
di un insegnamento dotato cJi !x.'!l altro senso, riferendosi bilmente io non riuscivo a rcnderla openwte, malgrado la
esso a una gerarchia di gradi di coscienza, che esige l'auto- migliore volont. Quelle brave persone non abbondavano

74 75
appunto del senso dell'umorismo, onde il loro giudizio nei "l"'ranti come narura e rome kamza e rispeuo ai quali ha
miei confronti raggiunse !l massimo della severit quando, <'tl'O soltanto il conseguimento dcll'csperienl.a dell'atto in-
in altra occasione, presero per vere al<:une facezie da me nar trriorc libero.
rate. ancoro per disincantare il tono di diffidenza dramma-
tica con cui ogni volta mi accoglievano: per esempio, cre-
dertero vero che .io ipnotizussi i fattorini del tram per
*
Tutto questo, che al momento non veni\tll da me preso
non pagare il biglietto e che mi dilettassi a fare l'incantatore
molto sul serio, somigliando molto a un equ.ivoco che gi
di serpenti. (Questa era l'eco di un modo monellesco a cui
mi ero abituato a giustificare negli ambienti intellettuali del
soggiuccvo quando. recandomi a studiare alla Salo B della
l<'mpo: qualcosa come la normale oppo9izione a un tipo di
Biblioteca Vittorio Emanuele II, nel registro delle genera-
pensiero, giudicato, indubbiamente a ragione, contro cor
lit alla voce prof~sion~ , talora non resistevo appunto rent", o intransigente, e perci regolatmente riesaminato da
all'impulso di registtatmi come c incantatore di serpenti ,. ). mc, che ero ogni volta disposto a dimenticare e a ripropor
Cominciarono rosl a credere che io fossi Luaifeto, altri Ahri- re d' nuovo il colloqu.io: eM invece da quelle persone preso
mane: ma ne avevano pi di una ragione. cd io invero li molto sul serio e and gradualmente a formare un complesso
giustificavo, dal loro punto di vlsm. di giudizi, che, venendo trasmesso regolarmente ai dirigenti,
Si formntono cos due partiri: quello che ml riteneva divenne ben presto il contenuto di unn centrale della
Lucifet'O, e quello che mi riteneva Ahrimane: confesso che Informazione nei miei riguardi: che per anni doveva funzio-
io dapprima ne fui sorpreso, ma sbito dopo decisi di nare e funziona tuttora, come una vera e propria tradizione,
preodcr!a sUegrameme: a un ceno punto, inruita la situa- non verificata da chi la accetta, salvo tlti cai di studiosi
zione, non facevo nulla per disingannarli, fiducioso in uno autonomi che, intendendo direttamente controllare la ve-
spirito d t verit e di cordialit che avrebbe fini tO col trion- titl, mi hanno incontrato personalmente e hanno finito col
fare delle parvenze. Le quali purtroppo. invece, non cessa- diventare miei amici. Qucijt ultimi in sostamn si sono atte-
rono di concatenarsi ferre.11nemc contro di me. Quando en- noLi alla logica dello Spirito, perch non hanno voluto giu
travo nella saletta, notavo amoliccamenti e colpetti di gomi- dkarmi in base a i n forma z i o n i - secondo il dec:a
to di talunc: signore, tra loro seriamente discordi circa la dente CO'\tume dell'epoca - bensl per conosce!12ll diretta,
mia identit lucifcrica, o ahrimanica. Nemmeno i miei at secondo autonomia di pensiero.
teggiamenri di remissivit e di pacifica ascoltazione riusciva-
La mia colpa riguardo a quell'ambiente fu non ade-
guarmi a ci che la Scienza dello Spirito diveniva nel pen
no ormai t1 far mutare il parere di quegli amici: ero stato
siero c nella parola d! taluni espo~itori: l quall non ammet
giudicato una volta per tutte. E da questo giudizio doveva
tevnno che si intervenisse con una interpretazione forma!
scaturire, come tradizione. una cntcgoria nella quale sarei
mente diversa da quella convenuta. Punroppo o~jl io rievo-
stato immesso definitivamente, senza possibilit di appello:
cando quell.a situazione con ~renit, ritengo potet sc:orgue
secondo uno spirito di necessit~ che oon pu non essere quale fosse l'interpretazione giusta: ma la qu.:stione vera
riconosciuto come confluen7.a di impulsi prenatali. Quelli non era quella della gustczz:t. bens quella di una ~ruazione

76 77
animica precisa. Tune le informa:doni che da anni dalla cen- VII. GIOVAI\1Nl COLAZZA
trale accennata dovevano muovere nei miei riguardi, non
sono state alrro che successivi veicoli dello stato d'animo
che si cre allora. Tultavia io continuavo a recarmi alle riu-
nioni, sempre con lo ~pirito pronto a intessere daccapo il
rappono, ben sapendo, dal punto di vis!a pi valido, che
dieuo un simile giuoco di p11rvcn7e mi si poneva <l cmpito
di ravvi~arc le forz.e reali, sino alla vil>ione di una metafisica
frat~mil: JX-rci realmente non avevo riseomento, solo
un minimo umorismo, mentre effettivamente mi sentivo cir-
condato da un'atmosfera di. di,;approvazione, pur venendo
ricevuto con sorrisi ed effu~ioni, che pe.rrepivo come una na- Debbo l'incontro con Giovanni Colazza a Evola, che
tura etica di tipo spiricu:1li$tCO, nggiuna alla natura reale: aveva per lui parricolare siJrul, certamente Lt pi elevata
comunque un segno di buona volont. che egli accordasse a un valore altrui Questo per me
Quando capii che era sol~anto laborioso frequentare un consnpeoJe ricordo. A distanza di 2Illl, manifestando
quell'ambiente, e non fondal'l la speranza di giungere a un io grarimdine a Evol~ per avermi procurato un simile in
chiarimento o a un contrasto cordiale, sospesi le mie visite. contro, egli ebbe umoristicamente a dire: Bell'affare che
Tuttavia, perch il mio aueggiamcnto non influisse suUe ho fano! ,.,
decisioni degli amici che mi accompagnavano, comunicai lo- Per Evolu giusl~mente io ero una promessa mancata:
ro che per ragioni personali cessavo di frequentare: il grup- ero un decaduto, non perch6 mi collegassi con Colazza, ma
po. ma che ritenevo u1ilc per In loro formazione interiore perch mi vedeva conJ!iunto con l'Antroposofia. In realt~
L1 cominualione della frequenza. CiononostanLe, quei gio- io mi sono sempre sentito congiunto con Steiner c con il
vani. che conoscevano il gusto di un'atmosfera di chlara co- suo insegnamemo esOl'erico, prop~io con ~l tendere a portare
scienza e libert, pian piano ccss:1rono di rarvis, con qua1- a istanze renlizzative la noesil dell'Antroposofia, perci con
be mio disappunto. Si verific allora che alle note accuse una indipendenza sostanziale da essa, in quanlo essa s'.idcll
se ne aggiungesse un'nltr~: eh<.' dietro mia influenza i ragaz2!i tifchi con un organim<) foomale comportante una dctermi-
avevano dcoiso d non ( rcqucntarc pi il ~ruppo: ancora una n.1tn dia.letca. In llll senso, Sooiner in sostanza non l'An-
volta il comrario del vero. Risnpuro dai ragazzi, ai valse troposofia, qualcosa di pi che essa. e proprio essa d
per e~si come elemento defipitivo di giudizio riguardo allo modo di riconosccrlo, in ci flbp<mdcndo alla sua nobile fun-
spirito di verit d quegli amci. zione. La forma dicibile di un contenuto indicibile, non tale
contenuto, ma soltanto un ~imbolo: che occorre perci de-
star:: a vita, perch sia legittimo l'assumerlo.
La relazione ~n ano, per la sua l.rnscendenza e la sua
simulr:111ea esigen.a di divenire wta, a me si dlv, come

18 79
qllillcosa necessariamente indipendente dal clich formale: i, ollre al cmpiro della continuit sovtascnsibile, pu es
essendo ci, con riferimento lato, la ragione stessa per rui ~ere l'cserd2Jlo a far rispondere L'atto alla sua originaria in-
non pu Cliservi ancora organizzazione visibile talmente evo- rcmouone spirituale: tale intenzione tuttavia esige per non
luta da poter incamarc la fralernita.r dei Rosacroce. Ove in alterani una costante verifico sovrasensibile, ma alrresl la fi.
fat nell'Antroposofia si intenda vedert: quclcosa di pi cbe Jucia \'USO chi abbia la c:apocir della v!'rifica: fiducia che
l:organisliJO formale-dialettico, occo= avere la saggezza di presuppone un riconoscimento. Condizioni, come si vede,
nconosccrla come un archetipo metafisica, non costreuo a non facili. Vcl'() di=polo colui cbe milizza liberamente
coincidert: n~cnte con una forma SO!'.getta a dcte l riconosoimento di un modello della v~rifica spirituale. n
rioramenro. L'ulD3DO deve conformarsi a ci che lo tra mio rispetto per Cola7.Z8 si doveva a q~ro: il far parte dd
scende: l'inverso appunto il deterioramento dell'umano. suo gruppo non mi oostava, anzi lo ritenevo un dono, per
~urta11ia, per il problema postomi da Cow.a, circa un ~ in lui riconoscevo la presenza ddlo Spirito, secondo la
atto nrualc che nella sua esteriorit valesse come veicolo di a~ dcii'Tni1.iato Solart:. Non sono un inassociabile per
un contenuto metafisico, vi fu un momento in rui, supe. insoffert:nza di regolarit o di norme stArowie, ma perch
rando la mia oincomparibilitl con tutto ci che aggruppa queste posso accettarle solo come veicoli di un valore cbe
mento organizzato, mi iscrissi alla Societ Antroposolica: si sia concordi a far vivert:. Perci, di l dalla mia iscrizione
fu la detc:rmlnazione simbolica di una deferenza essenziale alla Societ Antroposofca, rni sentivo associato alla como
V1!rso Ru~o.lf. Steiner:. u? atto di ,Onness!ooe con lui, valido nit spinitualc di Rudolf Sreiner, aspirando a scrvirla, me-
co~e .sactJftOlo del llllO tmpulso ta sfuggire il formalismo 85 diante ordine interiore. Quando il destino, senza che io fa
socuuavo. 11 cessi dctenninatamenre nulb perch ci si vePificasse come
Noi tempi moderni, una comunit spiritunle che esista mia volont, mi colleg con una serie di giovani volenterosi,
in occtJito, solo ccce:eionnlmenre riconoscibile me4iante ho costituito io il gruppo che potevo concepire come guidato
segni esteriori o la forma cbe le venga fatta corrispondere: da Rudolf Steiner medesimo: secondo il ~uo Spirito e la
ma tale eccezionalit .non gratuita, in quanto non riguarda sua rc.,'Ola.
la forma. Una ecce.laonc del genere ormui difficile cbe Che io fossi un uomo libero, Julius Evola lo sapeva e
si dia. N di mc posso dire di non essere ~ocievole, essendo perci la nostra amicizia, e al rempo stesso la mia conside-
s~ma?eamc:nte po11tato al cordiale rapporto con turni, c pa razione per lui come personalit eccezionale, malgrado la
runentt a rrconoscere un'associazione in quanto un valore mia adesione allo Steincr, coneinu intatta, per me spirimal
spirituale in atto giustifichi il suo organi~mo, secondo la ri mente doverosa, d3to che tra l'altro egli era stato il primo
spondcnza della fortrut all'assunto implicito nel valore. Nel mediatore del mio contano con Rudolf Steiner: nella I ~di
le assooiazioni spirituali di questo tempo, ove manchi simile zion: di [JR ( Tntrodu:1lionc alla Magia come Scienza del
valore, la fol'7.a sovrasensibile che muove l'aggruppamento l'lo,.) la figura eli Steioer era stata presentata con qualche
sempre un'entit di dubbio splendore. fedelt alla sua grande=: veri broni che si riferivano a un
L'Antroposofia ha in l la sua perenne ragione eli es tale apprezz.1menro <fo,-evano venir tolti nelle edizioni sue
sere anche nella forma di Societ Antroposofica. L'associar cess!ve c parimenti modificate talune parti degli articoli

80 81
di collaboratori che erano discepoli chilo Steiner: in so- libri, manifestazioni artistiche e culturali, attivit didattiche
Stanza " massimi calibri di UR: Leo, Oso, Krur, ecc. e scientifiche. Ma ~ divCISO che l'edizione d un libro sia
Negli ultimi miei incontri con Evola, il dissensc non curata da un reale esorerista pervaso dalla sacralit del pro-
affiorava se non Il battute umoristiche. Una capacit pro- prio impegno interiore epper indipendente da miti dalct-
fonda di umorismo, oltre tuno, manteoen intatto un rap- tict o politici, o da uno semplicemente animato di buona
porto interiore, che del resto permane tuttora, malgrado da volont c dotato di mestiere. Cosl l'iscaQr pu guarire il
tempo sia emraro in fase di silenzio. La discordanza tra ooi cancro, ~ la sua preparazione e la sua manipolazione pas-
c il mio rifiuto di sue posizioni di fondamento, per, non sano attraverso l'opera di illuminati offerenti la propria vira
hanno a che vedere con questo. Dietro la storia di E,ola ,, tale cmpito, non condizionando all'elemento economico
c' un enigma spirituale, che solo Colazza conosceva, ma o tecnologico la r.::tli.:tzuione di esso. (o<;} la pedagogia. cos
di cui non ha senso parlare, avendo un sigoificato puramente l'euritmia. Cosl il recupero dei bambini psichic:amente mi-
metafisico, non r:ducibile in termini di comprensione razio- norati non deve )asciQr fuori i casi gravi che richiedono la
nale senza rischiare di ingeoerare equivoci, invero non ne dedizione: sacrificale dd rcrapeuti e dei loro assistenti: dedi-
cessari in epoca in cui I!l ve n'~ a sufficienza. zione che la reale misura del contenuto spirituale, di cui
Chi JlO'I<a comprendere in profondit la figura di Giu- sono quoridianamentc capaci, ad esempio, le suore di carit
liano imperatore, pu afferrare il sen~<lelln figura di Evo~. o i missionari che eu rano i lebbrosi: in omaggio al principio
Giuliano, in realt, nnelava n ci contro il cui a p p ari re che la Scienza dello Spirito dovrebbe essere l'arte di far
umano inadeguato, violentemente comb~tteva: il Logos Co- rivivere nella sua potcn7.a creatrice la religiosit e qualcosa
smico. Quello che un giorno riunir i nri combattenti del- pi che essa.
lo Spinito.
La fotrna, la regola, lo statuto ecc. dcbiNno essere la
conseguenza della dcdimonc alla Scienza dello Spirito, ossia
* nlln Sociclas come ente sovrasensibile, secondo il canone in-
dicato per quesrl secoli da Elias Armsta. Non possono veni-
Nell'intento delln fed;:Jt all'insegonmento di Rudolf re pnimn: debbono ebscrc la modalit formale n~'Ccssatia al
Stoncr, l'appartenenza al suo Movimento diviene reale, pro- la\7oro spiriruale, non essere 1:t condizione per questo. Viene
prio grazie all'autonomiA nel colle>gamento con la Societ, prima l'uomo, poi la sua SocictA, allo stesso modo che viene
che in definitiva la forza della Societ, essendo l'apparre- prima la Societ occulta e poi quella esteriore. Cos occorre
neru<a l'ano interiore. Si possono tuttavi:t invocare norme, che esistano i componenti spirituali, gli ndividui, sia pure
statuti, direttive, che g.iustameme esigano una determinata non pronti, ma ospir11nti a esserlo, per formare un gruppo
IC!!,'O)anit: occorre non dimenticare per che quelle norme spinituale. Ed ~ plausibile che a ci sia suJliciente una per
sono espressione di un particolare periodo, dal quale ~ era- centuale: minima di persuasi coscienti purch siano essi
scorso oltre mezzo secolo. a i~p.irare o guidare il lavoro.
L 'aspetto Jl()sirivo del prevalere formale, tuttavia, ci La Societ deve esiste.rc come realt oltre che come
che continua a ~ere forma invcro nc=sacia: edizioni di simbolo. Ma se csi~tc solo come organismo esteriore, con
82 8J
l'asrramro ri!ecimemo alb Societ occu!LJ>, ossia senza reale
relazione con essa, epper forte del retaggio formale c di
*
tuttJ la sua organi:aazionc, necessitante dd continuo rifc. Ho conosciuto figure luminose appartenenti alla So-
rimento alla rcgolarili tradizic>nalc, pet po~ la petSUa ciet Anrroposofica. Cito solo gli scomparsi: indimentica-
sione di un elemento iniziatico che sfuggito, coloro che bile...M! reo Spainb personalit molto pi elevata di quello
vanno ad abitate qu<:1itO edificio -uoto dcl suo contenuto che apparve ai suoi benefic:ui delusi, quando ress di dare
originario e vi si trovano a loro agio e '!Ciltono che la loro loro aiuti -e sembr seguire una via mitica. cbe fu soltanto
f~hl si invera nella regolarit fonnale-ttadionale, - che la forma ingenuamente fiabesca di una devozione senza pari,
La massi= forma po.sibilc della loro feddr e in tal senso la cui pura fiamlllJl di continuo consum l'evenruale errore:
indubbi~mentc po6itiva pet la loro furur~ evoluzione - chi lo O$sm73.5Se alla luce ddl.insegnamento dello Sreiner,
non JIO'SOno non con\idcran: pericolosi coloro che non ri- poteva in1ero scorgete in lui la mt )umin0$a di l daDa
nunciano alla conncs,ione metafuicamente prilnaria epper parvenza. Cosl indimencabili sono Mario Viezzoli, il cui
alla dimora sa~n originaria: possono rivolgere a costoro la fervore scientifico c l'abnegazione di o.rientatore hanno la-
facile accusa di essere contro la Societ, contro il suo spirito, sciato un'impronta duratum nel nostro gruppo di studio;
possono, per esempio, giungere ad accusare costoro di es- Peppino Fedcrici, saggio sperimentatore dell'agricoltura bio-
= orientalisii " o di appartenete a una corrente politica dinamica e animatore di studi e dibattiLi sulla Tripartizione
(che nllt\lralmenre sia la pi invisa del tempo: altrimenti, dell'organi~mo sociale; Paolo GcnUi, con rui bo avuto solo
un'altra non con~guirebbe l'effetto voluto). bt'l"vi inconrri, ma suiiicrenLi a farn comprendete la vasta
~pertura della SUA anima c la saldezza della sua fedelt al
In quanto sopra considerato, non si ckvc ravvisare U!Jjl
Dottore; la baroncss~ dc Grililewald, Vero Lamarque, Vit-
cdtica nll'edifido fom11ue della Societ, che deve rimanere
tori1 Wollsch, <:.
intauo, ma solo l'csfgcmm di una circo l az i o n e d e J.
l a Luce : la circolnzione interrotta. Un simile con~>tto Secondo la tc$tlmonianz!l di Olga dc Griincwald, Gi<>-
sembrerebbe suggerire, come nvvenutfJ da parte di amici ~nni Cola:-za non solo era U di~ccpolo pi caro a Rudolf
dirigenti, rinunoia n posizioni pet cosl dire eretiche e ron- Stcincr, ma la ~j,'l.tra pi devnta dopo di lui. La de Grone
nes&ionc collaboratric~ con la Societ. Questa connessione, wald, sin dall'infanzia amica d Maria von Sivcrs - che do-
invero, secondo lo spiriro di circolazione della luce, non veva divenire pi tardi moglie dello Steiner - era disce-
pu mancare. Ma, in rc:nlt, la sosl!ruzione o il mutamento pola stroanmenre connessa con il Dottore " La testimo-
di un contenuto non pu essere esso stesso un fatto fortllJl- nisnza di loi fondamentale: ella mi narr-ava che la -evidente
le: un evento metnfisico, che non pu essere misurato fiducia di Steiner in Colazza, suscitava a ques~ non po-
da manifesta;:ioni esteriori: riguardando anz.iruno ci che che inwdie, perch b sua figura non rispondeva al clich
deve ~sere mutato, esige esso stesso la propria forma. Se del discepolo compito, dotato della conformit richiesu, on-
si ammette l'efficada dell'azione, come azione pura, allora de: niungevano a Domach centro di lui accuse di vario ge-
~re: che perseguiva lo Yoga e la Magia, c:he non brillava
il concerto di forma 1-Tene nuovamente ad assumere la sua
funzione. per re!lolaritl organi:aava, ecc., ma sopr:muuo si consen-

8-1 85
tiva un tipo non platonico di relazioni femminili. Coloro che n conoscere Col~7.7.a, perch gli era stato indicato dal
lo accusavano, si aspettavano di vcdcrlo escludcxe dalla cer- Mondo Spirituale Mediante altri clementi derivantimi dai
chia intima dd Dottore: perci rimanevano sooncerralli ogni colloqui personali con Colazza, da mie dirette esperienze
volt:~ che, recand05i Colazza a Domach 3 visitare lo Sreiner, estradialettichc e per uhimo dall'evento sovrascnsibile ve-
questi allorch~ lo vedeva, lasciava rutti per andargli inoon- rific-dtosi alla persona pi rilevante del mio gruppo, cui ac-
rro ed evidentemente lo accoglieva con gioo., come qualcuno cenno a pag. 72, potei accertare che lo Steiner era venuto
a cui tenesse n particolare. Ci naruralmenre accresceva la in Italia, tra l'aluo, per inconuurc Collll2a, previa cono-
serie delle ostili~ nei confronti di Colazza. scenza del grado delh sua personalit, in previsione di una
Una ddle rotrure pi sensibili che io avrei avuto in opera da compiere in ~so rtuale e trascendente, con un
tutt'slrro periodo, con un certo ambiente di smdio, si do- rist:tro numero di discepoli csou:ricameme qualificati. La
vette al fatto che la dirigente dd gruppo pi rnppresentarivo opcr<~ avrebbe avuto funzione simultaneamente cosmica,
di quel tempo, IJl un incontro avuto con me al Gianicolo umana c storica, epper s sarebbe svolta grnzie al concorso
- incontro che sarebbe dovuto essere di riconciliazione - di Guide invisibili c \~5ibili dell'umanit, in una citt del-
tra l'sltro tent di scuotcn:: la mia fiducia in Colazza, mo- l'Europa centrale.
vendo contro di lui le solite accuse: di essere c orientali- Doveva essere il compimento di un rito, la cui entel-
sta " di perseguire la c potenza magica ,. e di essere un rbeia n<.:cessacia al hridico momento della storia umana,
donnaiolo: al che lo reagii non tanto per un sentimento di coigc"a dai discepoli partecipi un tr.tscendimento assoluto
fedelt all'amico e al maestro, quanto perch sapevo che tut- dell'elemento umano, epper un atto di coraggio per supe-
te qu-elle accuse non rispondevano a verit e la loro non rare la SoFllia del Mondo Spiroitualc e ~tabilire un incontro
verit per mc era tanto pi inaccenabile, in quanto sapevo l dove ~ instaurabile, come veicolo di visione, la pax pro-
dcriv:~;c da fatti, il cui a p p a r i re poteva giustificarle, ma fu/Ida. Erano gli anni 191.314. Che l'insufficienza di uno
1vcva ben altro contenuto, e tale contenuto non doveva sfug dci Dodici abbia causato il faUimcnto del rito e che da tale
girc a chi presume distinguere la realt dalla parvenza. LI fallimento sin nata, come divl'rsa ratio di un medesimo de-
diverbio appunto degener, provocando nel personaggio torso katmico, la l . Guerra mondiale, con tutte le conse-
femminile un questione un tal~ concitato sentimento nei miei guenze che, non es~ndo state rimosse determinate cause,
riguardi, che essa, tornando n casa, lo 'fog dipingendo ,jJ avrebbero operato come premesse per la Il. Guerra: tutto
mio vollo come quello di Lucifero. Al quadro poi fu legata ci non ba senso che venga nat'l'ato neppure in forma miti
un'interpretazione della mia storia e della mia persona, che, c~. rimanendo comunque incompletabile, per la serie degli
come ho accennato, doveva diventare tradizione. Con l'an elementi non dialettici e indicibili di cui dovrebbe inevita
dare dd tempo, la tradi:.rlone si pctfC1lion e da parte dei bilmentc mancare.
custodi di essa, per anni, io sarei stnto bersaglio delle stesse Se ne pu trarre solo un insegnamento: cerci limiti dd-
accuse mosse a Colazza. la natura mentale, epper della civilt umana, non possono
Secondo la citata testimonian7.a della Griincwald, lo essere superati se non da rappresentanti dell'umanit capa
Steiner a un ceno momento ( 1911) sartbbe venuto in Italia ci della dedizione assoluta al cmpito, e del saccificio di s,

1!6 87
non semplicemente al livello in cui possibile in rapporto Quando si stabill una :;ortn di ritmlco incontro personale,
ai valorn wgenri, bensl pi profondamente, l dove il supc- comi naia i anche a frequentare le sue riunioni, alle quali mi
ramemo dell'umano si attua come fronteggiamemo di una recavo con un gruppo di giovanissimi amici a me connessi,
prova equivalente all'esperiCil7.a della Morte: la reale Ini- la cui p~'llza rallegrava Colazza: che ebbe poi a cono-
ziv.ione. scerli uno p<.-r uno. Le riunioni avvenivano dapprima in
Cola7.7.a appartCf\Cva appunto alla minima schie:ra di una saletta al pianterreno ddla sua abitazione in Corso di
questi rappresentanti dell'umanit: perci era natur-Ale che Italia, a Roma, indi si na:.ferirono a via Boncompagni e
il suo reale valore sfu!!{:isse ai soci della romunit, anzi fosse presso la costituita Sede del Gruppo c Novalis a via Te-
da essi a\1\'el'Sato nelle forme non convenzionali in cui si pre- vere.
semava: forme nelle quali era awtccabile secondo le regole in- I miei incontri con Cola77.a subirono, dopo qualche
valenti come orrod0$$ia fnrtru~le, ossia come ci che di~~cne anno. una interruzione di divcr9 mesi, per causa mia. Era
sempre veicolo della disanimazione del movimento spirituale. l'autunno dd 1946: Col~.a, prima di cominciare un nuo-
In uno dei primi colloqui avuti con lui, dopo l'avve- vo corso di studio, dese a me il parere circa il tema da
nuta conoscenza grule ad Evola, ebbi a dirgli, parlando tratnrc, cd io gli suggerii la Fisiologia Occulta secondo
Ji me - con la determinazione di comunicargli soprattutto Steiner, ossia l'argomento che egli poteva svolgere con la
ci c:he ritenevo una mia voca:cione personale, probabilmen- prerogativa di un sondaggio c~senziale. ftdi acceu e comin
te egjgente rettifkazione - che ero portato al Sovr~~ensi ci qu~-sto corso, che dur quasi un nono c che io disertai
bile per via di rituale a~cesl noellica, secondo una interna completamente, perch~ proprio in quel tempo fui assorbito
ronversione del pensiero nella propria luce. Ricordo che del rutto da un 'esperienza interiore d'ordine eccezionale, che
Colaua ebbe un momento di gioia e mi disse: Ma questa mi impegn ogni giotno senza soluzione di continuit. Co-
la via! ,.. Mi chinrl qualcosn di cui ero intimamente con- lazza fu alquanto amareggiato da questa mia assenza, ogni
\into, mn rispetto a cui mi ernno rimaste minime riserve volta vedendo vuoto il mio posto di as<:oltatorc riguardo
autocritiche, che egli mi dettt modo di dissipare. Cominci a un tema di cui io stesso avevo sollecitato la tl'llttazione:
cosl un colloquio tra noi, per me prezioso, non tanto perch n ricevette da me elcuna giustificazione. Egli gi recente-
apprendessi qttalcosa di nuovo, quanto per la forza che da mente aveva subito un disinganno non lieve dalla defezione
lui emanava: non come forza pskhica, che so in quale di un discepolo, che per un momento ~gli aveva creduto
como tenere, es&endo sempre qualcosa di colludente con possibile contin\tatore della sua opero e su cui aveva riposto
la narura fisicn, ma come capaciti\ di &usciure nell'mcontro tutta la sua fiducia: probabilmente pens che con me si
il livello sacrale, che il segno della presenza interiore. stesse per ripetere la stessa spiacevole esperienza. Qualche
Andare a trovare Colazz11 da allora fu per me recarmi giudizio che m propo~ito egli dovette pronunciare in quella
ad amingere il liwllo che mi era pi caro eJ edificante: occasione nei miei riguardi, fu fissato da qualcuno che pi
qu.el.lo della purificarione del pensiero, rispondente sul pia- tardi lo avrebbe reso urilizzg_bile da elementi collegati con
no sensibile a un incontro con la musica della luce, nella la c centrale ,. di cui a pag. n. A un anno di distanza,
luce medesima del Sole: pensiero ron pensiero universo. io dcci9.i di riprendere contatto con \..olazza e da quel mo-

88 89
mento feci del 'tUtto per f~rgli dimenticare quella pausa, ;tvvertito che aUa commemorazione da parte mia si era op-
superando un primo clima di fredde22a nei miei rnguardi. posta, e aveva ottenuto che fosse farra da altri, la persona
che meno avrebbe dovuto: non avrebbe do\"UtO, per serie
Non nveva torto, ma da quel momemo- era il 1947 -
di motivi obiettivi, non esclusa la gracirudine verso di me.
sino al giorno della sua monc nel 1954 io fui l'unico disce-
polo e amico con cui egli si npris~e: dalla serie di <nconui Quando Roberto Lupi apprese da me ci. si amareggi al
cbe ritmicamente avvenivano tra noi, nliCque oltre che l'in- punto che dovetti io confortare lui, perch la sua salute
tesa per iJ lavoro avvenire, la possibilit che egli trasmet- non ne soffrisse. Vidi co~ l'avversione metafisica ancora
una ,olta circolasse attraverso la c mala informazione ,.,
tes:>e una connessione non dialettica con l'intimo contenuto
prendendo chiunque non fosse capace di un rapporto di
deUa missione del Dortore sulla Tem1, che altrimenti non
verit con me. Nano questa minima crotllitoria, non ramo
avrebbe avuto una sua particolare forma necessaria al pte
per ristabilire la verit, la quale cammina per propria virt
sent~ tempo.
trascendente, quanto per un dovere verso i giovani che cer-
La sera della morte di Colazza, fui presente in un cano con $lancio puro e hanno diritto a non essere fuorviati
ambiente portato a lasciarsi prendere eh eccessi di cordo- da propagande, nel processo del loro orientamento.
glio e di disperazione: trovai In fona di instaurare in tale In fondo, le calunnie di cui sono taiO og.,oerro e l'in-
ambiente un clima di serenit, che ebbe In sua imporran.a. terpretazione del contenuto capovolto dei ro;ei libri, onde
Nei giorni successivi avvenne il fatto suano che malgrado rni ~~ faceva dire il comrario di quello che dicevo - per
unanimamente si riconosce~se a me il cmpito di riordinare esempio un mio libro contenente una serrata critica del mo-
le carte e <i libri di CoLlna, fui misrerioSllmentc estromesso, derno spiritualismo c orientale ,. e US!lllte per necessit di
e di tale cmpi tO si occupassero persone talmente poco adat- argomentazione una minima terminologia sanscrrta, veniva
te, rhe la~cinrono finire sui carrettini non solo libri esote- giudicato 1in bllse alla prima oa.:hiata gettata su simile ter-
rici e personali di lui e cidi di conferenze dello Sreiner, minologia e conslderato un'c>spressione della mia presunta
ma persino la copia del Libro L'Jnitialion - l'edizione voca7.ionc " orientale - mi sono sempre apparse una
francese dell'analoga opera tradotta con -tolle ~itolo in ita- fnttualitil naturale, come pl'oduzione inevitabile " un eipo
liano - tilegato in pergamena, che il Dottore aveva donato umano che assume lo spirito sul pi:~no delle parole e della
u Cola2za il giorno del loro incontro a Roma nel 1911. Per regolarit ~a;.,onale, ma in ~:r vive nella specie, secondo
fortuna questo libro venne recuperato sul carrettino da un impulsi che dif{icilmente la dimostrazione, l'evidenza dei
mio discepolo, L'influenza deUa centrale ,in tal senso fJui, il curreuo pensiero, possono modifimre, appartenendo
continu, perch, quDlche settimarut dopo. fui offidato dal essi al dominio meno differenziato del kormo.
maestro Roberro Lupi, noto musicista e direrrore di orche-
stra, allora dirigente antroposofico, a commemorare Colazza
alla ~de del Gruppo Novalis : io tentai di schermirmi,
Ma Lupi ebbe il potere di convincermi dicendo: Lo devi,
p:rch tu sei l'unico che pu veramente parlare di Colazza"
Mi disponevo ad andare alla sede, quando per telefono fui
91
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VIII . LA MAYA,. POLITICA Non politico, anzi apolitico per temperamento, rutt~
via, giovanissimo, nel periodo fasciSta credetti poter im
mettere nella forma politica la mia visione del mondo:
questo spiega la categori:t in cui qualcullO sncora oggi renta
redudermi: categoria che io non rinnega per debito eli lealt
e di verit, ma che non mi ha mai contenuto, n mi ha mai
im~iro di ~re quello che realmente volevo. Tanto
vero che sono stato sempre un isolato, ospitato dalla Stimpa
del tempo solo grazie alla validit erica degli argomenti che
proponevo. Quello che ho scritto in quel periodo lo potrei
Non sono un politico, non sono ma' stato un politico: ripubblicarc oggi su qualsiasi giornale, di sinistra, di destra,
per temperamento, per costituzione interiore, per vocazione, o di centro, solo sostituendo alla parola Fascismo , per
non potrei esserlo. Se dovessi definire me steS~ mediante esempio, l'espressione " visione sociale,.. o istoz.~ mo-
un oppoSto, potrei dire che sono il contrario d1 quel che rale Se invece che in regime fascista mi fossi trovato in
~ un uomo politico. Perci ho sempre ammirato coloro che regime sovietico, il contenuto delle mie idee sarebbe Stato
sono 01paci di donarsi .Ua politica. di esaur~ se ~tessi identico: avrei soltanto dovu to trovargli un'altra forma.
come politici: sono persuaso che essi ~ssumono su ~ la [ miei scritti del tempo Slanno n a testimoniare che io \'Q-
parte pi grave del peso umano, compiendo un sacrificio levo ullora quello che voglio tuttora: sottolineare, come
che divora la loro esi.tenza, insieme con la loro stessa vani- senso ultimo dei problemi, l'esigenza della re i n t egra
t e la relstivn sete di vita. Strada facendo. salvo r~re ecce ~ i o n c dell'uomo. Soltanto una via mornlc pu garamire
zioni, per essi l'apparire finisce sempre con l'identificarsi una via soainlc: solo l'individuo libero che rechi in s la
con l'essere. moralit come forza, o come una secon&! natura, ~ garan7.ia
Peraltro sono convinto, con lo Steiner. epper con dcfig giusta gesoione di un organismo sociale e del suo srmo
Mario Vi=oli, autore eli un saggio inedito sull'argomento, di diritto: questo stato sempre il :~Cnso dell'aspetto poli-
che l'ra della politica finita c che ha i.ni7.io, facendosi fati tico,. dci miei scritti: un pensiero d'UD!l scmplicill\ da pa
cosamente strada attraverso la scomt degli impulsi politici rcre ingenuo, c tuttavia concreta chiave del problema.
esaurici, l'ra sociale, o l'ra dell'impulso morale. Sono Cosl, per poterrni dedicare ai miei studi estrapolitici,
convinto che la paltica la sopravvivenza di un autentico sostnn7!ialmcnte metofisici - rifiutando pi di una volta
os...."Urantismo ,. mentale, che impedisce di prendere con- brillanti carriere p=so quotidiani aulorevoli del tempo,
tatto con il contenuto obiettivo dei problemi umani: impe con sh~lordimenro di chi me ne offriva h rara occasione,
disce per via di precostituira assunzione ideologica, di rav onde cominciai a essere considerato un po' Strano ,. -
visare nei problemi situa~ioni che non esigono interpreta- attesi : v:mo una rivista che mi impegnasse per poche
:.ciooe secondo colore politico o reotic di partito, ma solu- ore Gl giorno; c questa fu Ullalia Mari11ara organo della
zioni logiche, tniche, essenzialmente mora!L Lega Navale Italiana, eli cui fai redattore-capo per do.!ici
92 9.3
anni, ossia dal 1932 al 1944. Si dava il caso che la Lega per la 1~vism, mi dedicavo agli studi che soprattutto mi in-
Navale fosse un eme dd Partito fascista c c-he a qudl'cpoca teressavano: ricevevo amici, presiedevo riunioni che quasi
il segretario del Pan'ro fosse Achille Starace. Cosl. autc:>- sempre si formavano spontaneamente.
maricamcnte Achille Starace era Presidente ddla LeAa Na Quel luogo divenne ben presto mta di incontri intd
vale e Direttore dell'Italia Marinara: onde, senza minima lcttuali che non avevano a che vedere con la politica del
mente provocarlo, io appatvl un person~ggio di rilievo: ma tempo. Inoltre, poich disponevo di urut carta intestata del-
non lo ero affatto cio quel senso, perch in realt non bo la rivista, in ~ui risaltava il nome Jd suo Direttore, Achille
mai psrtecipatO a una cerimonia ufficiale. non ho mai acro- Starace, io essendo redattorc-<:apo, per vt delle lettere di
stato personalmente Starace, non ho 8\'UtO il minimo rappor raccomandazione di cui comiooiai a essere richiesto, qudla
to con lui, anche se io avevo per lui UM parti~olare ammi- sranza in breve divenne anche una sotta di ufficio di colle>
razione, in quanto, oltre taluni suoi limiti intellettuali camento. Per molti anni, poi, avrei incontrato amici che mi
- che per me non hanno mai deciso del valore di un indi- avrebbero DlJllti(-.estato gratitiJdine, per l'aiuto ri~-cvuto, la
viduo - prescntivo in lui la presenza di una rnra virt sistemazione conseguita, grazie alle lettere che potevo alle>
dello Spirito: la rettitudine, il potere di una adamant ina r:1 indirizzare a des1.r:1 e a manca, forte di qudla carta <n
fcdclti al proprio ideale. testata. Essendosi sparsa la voce, si pu dire che qudla
L'arte nella quttle io ritengo di aver conseguito una ec- Cart.\1 non servisse ad altro: aiutare disinteressatamente un
cetlenzo rara, quella di evit~rc le adun~te, le ul!idalitll, le bisognoso, trovare il posto a un disoccupato, perorare una
cerimonie, le retoriche dei citi, J congressi. simposii, le gimta ~;i~usn. Avvenne ~t$ino che qualcuno mi sottraesse
conferenze accademiche: non per spirito di non cooperazio- una certa quantit di quella c~rta e che a mio nome circolas
ne umana, ma perch.i ho sempre percepito il senso ultimo sero raccomandazioni fasulle. Superai ruttava facilmente i
di certe messe in scena, in relazione al dovere di non per- fasllidi che me ne derivarono.
dere tempo ed energie, per essere pi utile al proslmo in Quando scoppi il rGZZi$rnO, non nego che fui preoc-
altra sede. Le messe in scena detlc cerimonie politiche le co- cupato, perch iotravvidi sbito gli sviluppi assurdi di si-
nosco bene, oltre i legittimi morivi nobili e sacri a cui si mi!~ presa di posizione: data una certa apertura deUa stampa
riferiSCOllo: avendole riconosciute allora, non posso non riro- atla mia collaborazione, sentii il dovere di intervenire, perch
noscerle ora, identiche, aocbe se di segno mutato: ~mpre qud grosso errore fosse il meno nocivo possibile. In tal
obbedienti a manoVTe obbliganti, che con il comenuto ideo- senso feci uno sforzo invero immediato cd energico, ten
logicamente presupposto hanno ben poco a che fare. cando di dare a quetl'ini2liativa un contenuto che la domi-
La stanza di redazione dell'Tt alta .Mari11ara, al III pia nasse, un contenuto etico e simbolico, capace di far sfociare
no di Palazzo Giuslifl>iani, a Roma - una bella stanza iso- il tutto in serie di provvedimenti educativ e formativi dd-
lata, con un'ampia terni2Za cbe dava ~ul Pantheon - attra- la giovent. Ma il mio tentativo venne soprnffarto dal solito
verso la fllll2lione che regolarmente disimpegnavo, divenne policismo fanatico: lo stesso che sotto altro segno e altre
via via un luogo di ritrovo di amici esoteristi c un centro forme ogsi impedisce le inizi~tive libere in ogni zonn della
di allivit spirituali: ogni volta esaurito il minimo lavoro Temu. Tuttavia, chi po~a leggere i miei scritti pubblicati

94 95
sull'.1rgomemo a quel tempo, non pu non avvertire il con- sibili mediante il coincidere di un'ru;tratta dialewca con
tenuto che io intendevo sostanzialmente far valere. Avven- elfcttiyi problemi economici: problemi la cui origine
ne pcr.;ino che un osservatore 11$S8 fine, sulla rhista sconosciuta alle correlative odeologie, e che non vengono
August~a. amli,..sse le mie tt$ e mi accusasse di canti- risolti, in quanto permangono necessari alla politica, come
razzismo mascherato - saumcn di potere.
Quello che pensavo allora dd razzismo, lo pen~o tut- li materialista conseguente non pu non essere raz-
tOra: lo ritengo un errore mentale dovuto alla incapacit ~ista, in quanto non vive fuori della categoria biologica,
di distinguere nella coscienza l'elemento interiore indipen- non va oltre il limite della specie: perci gli inevitabile
dente daUa razza. Ole siano razzisti inconsapevoli, popoli altresl credere alle origini aninnali dell'uomo e di conse-
ancora immersi nel proprio elemento etnico, non ~ grave guenza non poter concepire la moralit come valore indi-
qunmo il razzismo dci popoli che recano le forze dell'anima pendente dalle strutture fisiologiche. n materialista finisce
cosciente. Rzzismo insidioso peraltro quello a cui si d necessariamente con l'essere razzista, malgrado le premesse
altro nome, per inconsapevolezza della sua reale natura: antirazziste, in quanto inconsciamente si identifica con gli
in verit veicolo di un innpulso pi profondo, dotato di impullli della razza a cui appartiene. Cooper!i cosl al for-
radici nella dcmonioitl della psiche collerriva e giusti6cante marsi di un! situazione contraddittoria, <bila quale sempre
se stesso mediante ideologia polirica c persino religiosa. meno i politici sapranno districarsi, essendo essi costretti
Nelle linee dominanti il vasto contrasto attuale delle n sviluppare forme sempre pi complicate di str!Megia che
potenze politico-militari sulla Terra, si pu ravvisare un con l'idea partitica originaria non hanno a che faret presi
grande scontro di razzislll! le sottili alleanze sono tra da un meccaaiosmo clelia lotta, di cui non riescono pi
razzismo e razzismo, cos come gli scontri. L'equivoco ad avere il senso c a scorgere chi tenga veramente le fila.
alimentato dagli astratti intelleuualismi, incapaci di peoe-
tmre il fenomeno e di comprendere il senso delle diversit
delle razze c di trovare che cosa veramente unisca gli *
uomini mal1,'1'!1do le diversit: cmpito que9to a cui sono La stanza redazionale dell'Italia Marinaro funzion
venute meno le religioni e le Chiese, di cui talora l'anti- veramente per anni come un centro di studi c incontri spi-
razzismo la forma necessaria agli impulsi di un razzismo rituali: Adriano Tilgber, J. Evola, Marco Spaini, Gislcro
inconscio. Nel mio libro Lotta di classe e Karma, in so- Fl~h, P. M. Virio, Francesco Modugno, Domenico Sci-
stnnzu no tentato mostrare rome, dietro il fenomeno della Coni, Oresre Guldo, Eleuterio Scrifizza, Edoardo Anron,
lotta di clas9e, si celi un razzismo trasposto politicamente: Piero Scan<dani, Gigetto Piergentili, M~rio Varagnoli, ecc.
l'innpu Iso psichico, come impulso psicosomatico, diviene il vi si succedevano, dando luogo a riunioni che tc.lora rag-
veicolo di un'idea-forza scaturente dalla specie, piuttOSto giungevano un plenum inaspettato.
che dall'indi,'.iduo libero. In definili~-a, ~-iene costruita, come Tra i colleghi dell'Ilali4 Marmara, ebbi la ventura
controparte ideologie~, una facies sociale a esigenze estranee delln vicinanu di una figura di eccezionale elevatC2Za, Gio-
alla realt dell'uomo: tali esigenze per vengono rese plau- vanni Savelli, scrittore di una tale virt di srlle e di pcn-

96 97
siero, di tale finezza Cr>lllca, etti s accompagnava l'ala di Il Longo aveva una fiducia assoluta in quanto io gli
una pura amaginazionc poc!ica, cbe io per anni bo arreso rumunicavo come dottrina dello Spirito: ci mi dava la
di vcderlo emergere ('bietrivamente riconosciuto, come uno JIO>,ibilitl di guidarlo in modo che egli, comunque preso
dci massimi valori della letteratura itali!Uill contempora- tll suo obiettivo, l>OSt.anzialmente si regolasse secondo
nea: invano, Qndubbiamente a causa della sua lSSOiuta pr inei p! dri equit c umaniti. Egli era dotato di una me-
indipendmza da gruppi o correnti. moria k-rrea che gli conl>Cfltiva di non portare con s
Venha rra flli altri a trovarmi un simpatico scavez. 11kun taccuino - ci eh<: si sarebbe rivelato in seguire
zacollo, Guglielmo Lonro, ex-ardito della t' Guerra Mon ilmmamente prowidemle - inoltre credeva alle forze
diale generoso, poeta, inventore, sempr.! pronto a una magiche: elementarmente io gli avevo parlato delle fone
sonora risata e sul punto di proporre uno spuntino, o una p1 rituali del Sole, cd egli era convinto di ricevere ogni
allegra gira in comitiva. Egli mi parl un giorno di un suo ~rorno una carica di forza dal Sole, solo con il contemplarlo:
pr<>posiro di mutare corso al Regime, non per 'nstaurare un'ingenuit in cui tuttavia affiorava una intuizione per lui
qualcosa di oppo>to, ma per rimettere al centro le forze ,Jifficile ad llfferrue cosciememcnte. Identi1K:ando la realt
superpolitiche dd Paese, sciogliendo il Partito fascista e, <On il simbolo, 9eeoodo mens primitiva, egli si allenava a
mediante l'intesa di personalit qualificate. facendo in modo li~sare !l Sole sin oltre venti rniouti. Realizzando punto
d,e il sistema sociale su ba:~i spirituali, di cui io gli parhvo, per punto il suo programma. ebbe modo di accostare per-
ruvenisse una realt organica. wn.,ggi-chiave delln Cultura e delle Foo:c Armate: alcuni
Come nlrre volte, io considerai ci una platonic~ fan- Ji loro aderirono intenzionalmente ossia rifiutando una
tasin del Longo e non fci nulla per conl~tddirla: normal- partecipazione diretta all'a:donc, ma accertando di assumerla,
mente mi limitavo n suggc~irgli una disciplina interiore e ()VC ulLri fOl;scro capaci di rcalizzarla.

dargli modo Ji portare n un tenore morale la sua perso- Nel tracciare riJ quadro dci dirigenti cstra-politici dcl
nalit: non potevo imagionre che, dopo qualche giorno, nuovo regime, che avrebbe dovuto realizzare la triparti-
egLi avrebbe punto per punto cominciato a realizzare i primi zione dell'organismo sociale, ossia l'assoluta autonomia della
lineameni del suo programma, accostando personaggi-chiave cultura, doel corpo JIIuridico e dcll'au1\lit economica dalla
e proponendo a ciascuno unu parte. Ciascuno ave,a rispo- poliric1t e il potere dello Stato come garanzia dell'autonomia
sto po~itivamcnte, come io avevo teoric9.mentc previsto. delle tre for~e e della loro obiettiva correlazione, il Longo
Ne nacque tra noi un singolare scambio di idee: avendo e i suoi collaboratori progett~.rooo l'assegnazione di cmpiti
io percepito che comunque il Longo avrebbe fatto queno di responsabilit a dct\:nninate personalit della Scienza e
che aveva in mente, mi sennivo moralmente obbligato a dell~ Culrunt, valide di l da qualsiasi tendenza di parre,
farglielo fare nella maniera meno distruttiva possibile. Riuscii le quali, invcro, ignare- di tutto, vennero coinvolte, ma senza
cosl a fargli intendere l'importan,,a della esclusione asso- conseguen1.e. Il movimento cospiratorio raggiunse una tale
luta della woJen?.R, e de) porre Al SUO luogo )'obiettivo perfetta organirza~ionc di capi civili e militari, cbe avrebbe
funzionamento della ICAAC, l'uguagliaou di tutti rispeno ttrramente conseguito il suo scopo, se non si fosse incep-
ad essa. pato nella pi volgare delle difficolt: queUa dci mezzi

98 99
finanziarf. Fino al momento dell'iniziativa per il finanzia- n~nsili, _eeralrro nessuna traccia di un qualsiasi assegno
mento del.Lt cospirazione, io sen~vo che essa si svolgeva dal Jl,finisrero della Cultura o da enti .uiini: una vita cbe
secocdo un'interna coerenza, cosl come un'i che domini per qualche tempo, come ebbe amichevolmente a confidarmi
la vropria espressione logica: ma n d momento in cui il un uJ!iciale inglese cbe mi era divenuto amico appunto in
Longa - vini fallire raluni tentativi - decise di seguire seguito alla conoscenza dcl retroscena interiore della mia
una sua pista, non~tante cbe essa apparisse fortemente esistenza, fu per quegli inquirenti inspiegabile, s da destare
~petta, sentii che il movimento gli sfuggiva c cominciai il <;(hpetto che io fossi un abil1ssimo agente segreto di chiss
ad avvenire una scn'4Zione di pericolo quale Potenu: non riuscivano a capacitarsi della modestia
del mio tenore di vita io rapporto a un'attivit culturale
Dopo qualche u:mpo, inf~tti. il Longa veniva arrestato,
privata, che risultb V$Sta.
e si dovette alla sagge7.7.a con cui 5ino a quel momento
era stata condona l'operazione, al passzto di combattente La vera ragione per cui io venni arrestato dagli Alleati
del Loogo e alla sua capacit di sdrammatizzare tutto pnr fu il ritrovamento di 1taeee di due mie visite all'Ambasciata
rompendo oin sonore risate, con la sua arte di romunirnre ted~ negli ultimi mesi: in realt io mi ero recato rome
un'ilarit rontasi.Psa1 durante gli interrogatori. se gli arresti giornalista presso personaggi dell'Ambasciata. ambedue le
fUtono limitati 1..-d io, riconosci;-romc consigliere assolu- volte sostanzialmente per perorare il rilascio rispettivamente
tamente disintcrClis~to, come pu esserlo un medico agli di due Antroposoli fermati dalla Polizia: il primo era un
alTari d un ~-uo dieme, ebbi soltanto un pedinamenro di giovane che conoscevo. Ero riuscito, grazie a slancio lmme
qualche mese da parte della Polizia. Negli archivi della diaro e od un'azione dlplom~tica ad hoc presso quei perso-
Questura di Rom:~ c~ un grosso inc:nrtamento su questa naggi. a farlo rilasciare dopo una retata : ne avevo
storia: quando, a disranw di qualche anno. caduto il Fasci- avuto ringraziamenti e benedlzioni dai dirigenlli il gruppo
smo, io fui imprigionnto dagli Alleaui, avrei potuto giovarmi di via Aurelia. Dopo qualche giorno questi stessi n implo-
di rale precedente per uscire faoilmcntc da quella situa rarono perch !intervenissi per uno di loro, che io non
~one, mo preferii non farlo perch un alibi del genere, conoscevo, arrestato per accertamenti: anche qui io, non
nspetto od accuse che in $ dovevano risultare insosteni- badando o prudeoze, mi mossi c l'amico venne liberato. A
bili, rome del resto avvenne, mi rcpugnava. ci si dovette l'occasione del mio arresto, cui segul l'ac-
cennata complesso indagine su rutta In mia vita: all'aver ~o
Dagli AU~ari fui infarti ...arrestato il 10 giugno del
operato a sottram: a una pericolosa situazione due perso-
J~e rinchiuso a Regina Coeli, rerzo braccio, cella 322,
naggi, di cui uno a me sconosciuto, d~l gruppo antropo-
e rilasolaro con scuse e ri3ccompagnamento in macchina a
ofico romano.
cas3 il 16 noYembre dello stesso anno, dopo che gli ufficiali
inqulremi del1'lnlelligti1Ct Serv1ce avevano sondato minuta-
mente la mia vita, trovandosi dinanzi a qualcosa cbe diso-
rientava i loro schemi: una vasta attiwt misticcresoterica
estra fascisua, una nutriua collaborazinne- alla stampa dd
Regime, e uno stipendio che non ~va k..s>ttocento_fu!_

100 101
JX. REGINA COELI mento: perci ebbi '.urta la cella 322 del teno braccio a
rn1'1 disposizione. Potei cominciare ad attingere alle forze
Jelb solitudine e del silenl>io, per ritrovarmi, come rara-
mente mi era 'tato possibile prima, I.'On il mio vero essere.
R.lwisando in quella pri!lionia formalmente un sopruso
f>Olirico, ma in realt un 'occasione spirituale, decisi di non
perdere tempo. Raccolsi tutte le mie esperienze esoteriche
tr;~scorse, che dire il senso finale. in quanto sintesi, della
meditazione secondo la Scienza dello Spirito, e passai alla
uione. Decisi di non concedermi la minima distrazione,
o fantasticheria, nelle lunghe ore solitarie che seguirono:
Naruralmente 13 mia detenzione nel braccio politico solo cosl sentivo di poter pogithamente rispondere alla
di Regina Coeli le Crco!tanze che mi vi condussero, la occasione in qud modo offertami dal destino
labile gr~titudine degli amici c spirituali ,. a cui tali circo- Tn tale direzione, nei primi giorni fui soccorso, in un
stanze erano state umanamente utili, potei sbitO conside- momento di serie diJiicolt fisiche, da qualcosa che potrci
rarle come gi~ mi era stato possibile per altri avvenimenti chiamare urut radicale esperienza dell'lo: qualcosa cbe,
di rilievo della ''ita, forme del karma, o del destino , rome una forza di folgore, di colpo mi tolse febbre, dolor
ossia di una direzonc prenatale, identificabile rome dcci~ di gol~. sfinimento. J.'e~:;cre ~olo, senza programmi umani,
sione dell'Io c mutabile solo per sua rodicale azione: dire~ ~enza limitaaione di orari, mi dava la sensazione d! potermi
,jone che, perci, gran ventura per l'individuo intravvc abbandonare a un'esperienza asso l u t a delle for.ze. Mi resi
dcrc oltre le pnrvcn7.C, soprattutto riguardo ad <.:venti tisolu como dell'importanza della discriminazione sottile e rutravia
tivi dcll'esisrcnzn. progmatic.1 onde l'Io distingue se ste:.-so dalle forze del-
Debbo a quella detenzione la messa n punto di una l'ttJl.imo, normolmente prendenti il luogo dell'Io. Tutta
disciplina funzionale della meditazione, che trasform pro- l'opera spagirica una chiave per mettere nl centro il vero
fondamenu: la mio ..,ila: fu sprartutto la possibilit di dominatore delle forze: il Logos interno all'lo, il liberatore
giungere mediante pure connessioni di pensiero, o di lorze- dell'anima.
pengiero, 0lle radici d~ll'insegnamento dello Steiner, secondo GuaritO e fortilicato, continuai a operare nella stessa
il metodo insito nella strutturo medesi1ru1 di tale insegna- dircrionc: mi fu dato afferrare ulteriori connessioni, ine-
mento. Allorch conseguii un minimo di sopportazione di spressc e tu-ttavia fondamentali dell'opera gnoseologica dello
quello che di spiacevole imponeva la chiusura in quella cella Stcin<:r: tali connessioni finiscono con l'esprimersi nel pen-
(pareti con incrost.w.ioni d<!eennali di ca~rri um,mi, migliaia 9!ero logico, ma essenzialmente muovono da un livello supe-
di cimici, bujolo ,., ccc.), la mia salvezza fisica si dovette riore a quello logico, afferubili dalla logica solo astratta-
al fatto che In singolarit della mia personalit, quale appa- mente. Queste connessioni sono il senso segreto di tale
riva al punto di viMa inquircnte, comigli il mio isola- opera Capii che la pcnerrazione logica di Filosofia d~l/11

102 103
Libert, anche la pi esau:~, un primo passo, indubbia- mento scaturente come momentanea connessione individuale
mente utile, ma non conduce oltre il mentale, anzi pu <on il pr()Ce$so obiettivo d:ll'opcra. La connessione suscita
divenire paralisi ruic-nalistica di tutto il lavoro, se non si l'elemento libero del pensiero: l'inizio di una partecipa-
trasforma in un'~peric:nza metafisica del pensiero chiamato zione cosciente della volont alla vita dell'anima. In tal
in causa: appunto secondo l'iniziale correlazione dell'Io con senso un fatto assolur;tmenre individuale, realizzante un
il primo suo contenuto cosciente: esigenza sostanziale del- tema sostanziale della filomfia de/111 Ii~t, secondo il
l'opera. quale non ha senso porre in questione se un pensiero sia
Per anni bo notato che, per quanto sia regolare l'inrec- giusto o no, in quanto la sug realt non il suo significato,
p~iooe di tale opera, sino alla eviden7.a delle ronnes bensl il suo essere anivo, e rale suo essere arrivo, per via
sioni sovraruionali, non pasta al mentale alrrui che rome di una serie fitta di gradi di cosaienza, varia da individuo
mero cosmmo ra:tionale, con la serie non pertinente di a individuo. Onde l'assunto per ciascuno, a ciascun grado,
implicazioni discorshe, se il commentatore non abbia in rorre in relazione il pensiero con s, cos da muovere dal
s desto il potere delle ronncss.ioni, capace di stabilire la punto in cui ha inizio la intensi\ir della sua Autoco-
correla.lliooe con ul mentale altrui simultaneamente a cia- t~eienza.
scun livello. Questo potere non lo studio della Filosofia Si tratta di un'att.ivit. che non pu essere suscitata
d~lltz Libert a destarlo, ma qualcosa a cui lo srudio sem- dal dialettico lavoro in comune, collegame a un sistema i
plicemente un'introduzione e si t rnduce in un ostacolo inte- proposizioni quel pensiero, c.he invece chiede essere svin-
riore quando S'i creda di poterlo atJermre mediante elabo- colato dalla forma in cui si presenta: esige l'iniziativa intui-
razione dialettica. tiva del lettore. Ogrri studio illustrativo in comune di tale
Niente patallizza la possibilit di articolare il pens>iero opera, come di ognl altra opera di contenuto logico-intui
secondo il suo movimento, quanto rale srudio astratto, che tivo, il segno di un disco~tumcnro dal senso originario di
congela in correlazioni di proposizioni l'organicit del co- css11, rispondente a una solidariet nella debolezza del pen-
strutto originale del pensiero. Che ha bisogno di essere siero, secondo la persuasione di poter possedere, a rale
ripercorso, pi che spiegato, o commentato. Per anni avrei livello, qU()I contenuto. Non deve: trarre in iJ1ganno la soddi-
tentato di far capire l'ottusit di quell'assunto, ossia della sFazione interiore suscitata daUe spicga7joni, dovendosi essa
comprensione dell'opera Strutturalmente filosofica ed esi- nl pcnsieJ.'O che comunque si muove dnl suo stato d'inerzia
gente essere liberata da tale forma come dalla sua necessit c si moverebbe ugualmente per spiegazioni del tutto diverse.
naturale, piuttosto che proiettata in una nuova struttura Un simile tentativo non l'aspira2lione di uomini
mosofica, inevitabilmente infeniore all'originale:. liberi, il cui lavoro in comune sia consentito solo a pattO
Salvo che non sia il commento di un iniziato - pos- di essere un apporto essenzialmente indlviduale, ma di per-
sibilit rara e difficile a identificare - ogni spiegaztone sonaggi che non vogliono compiere da ~ il lavoro occor-
in definiva un\ingenuir, perch non risponde a ci che vera rente alla liberazione del pensiero. Certo, gli aspiranti si
mente esige la Filosofi" della Lib~rl, a ogni livello di pen- aggruppano secondo affinit di intenti e di gradi e necssi-
siero, oss.ia la coerenza del pensiero con il proprio movi- rano in tal senso di un orienratore capace dd collegamento

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adeguato, ma ~iguardo nllo srudlo accennato pu avvenire l t quale quello noo potrebbe darsi, di colpo come per un
che proprio le spiegazioni dell'oriematore paraliz21ino per trapasso logico fui immesso dal puro moro dd pensiero in
anni in d~-terminati nodi di pensiero la capacit ooetica un mondo vasto di Cone fuori di me, a cui tutta\ia parteci-
dci diSpoli . Mn, come dicevo, appunto questo essi proVVli- l'ava totalmente l'essere interiore in me.
sociamente cercano, secondo un'ooculta economia interiore; Fu per me come un articolarmi nell~ rrama delle fo=-
acqui~irc n07.ioni fisse, mediante altrui pensiero, prima di pcn,icro dello spa7io: l'imagine c~ mi venne sbito dopo
imparare a muovere con il proprio pensiero. fu: come se si sciogliesse dalla forma spetrrale, la luce
Invero il Ll\'oro in comune ~ un meditare insieme dello spazio fisico Fu l'impressione di un'auroooscienza
indiddualmeote: ou cx:corre che il tema di questo meditare vasta c~ si estendeva da mc al mondo e dal mondo a me,
sia posto soltanto in quanto venga in qutlche modo s u s c i m cui ,edevo conrenuri, come nell'identi~ tr.una di forze,
raro. a ogni livello, in ordine alla <ringola correlazione turri g.1i. esseri. Turri gli ~i vi app:u-ivano fisicamente
intuiti,a. Il lavoro di gruppo reale, ;olo se muovc dalla trasparenti, ciascuno al centro di una pluralir di forze con-
responsabilit dello Spirito, come da un superiore cen- vergenti secondo una organicit trascendente che si esten-
tro dd suo costiwi"i come gruppo. Ma di11cile che un deva all'intero Cosmo.
reale istruttore as~uma la r<:sponsabilit di interpretare ra- Cercai con rurre le forT.e di non essere abbandonato
zionalmente l'opera la cui istan7.a ultima l'esperienza del ~biro da tale percez.lone, ~nche se e<>sa si svolgeva su un
pensiero come estrarazionalc. Lo potrebbe soltanto a un fondo di grandiosit di cui si sentiva severa e qlJJlSi uagi-
paao: Oi farne non uno studio didascalico, ma un com- cameme esigente l'assolutezza. ma con ci f;lcendo appello
mento c:.oterico pet pochi qualificari: un esercizio di medi- :t UJJa potenza radicale di eroicit dell'anima. Di questa
tazione in comune. eroicit senrH il potere solare e l'urgcm:a: che da quel
momento non mi avt-ebbe pi abbandonato. Capil che &c
* nell'e>pericnza quotidiana avessi di continuo potuto rifcrirmi
.ttl essa come a un contenuto segreto e ultimo, tutto in mc
Tr., le esperienze che io debbo a quel periodo di detn- s;~rebbc mutato: ln vita con rurre le sue contraddizioni,
zionc, dcd~iva per b penetrozione dei contenuti della i ~uoi mali c le sue gioie, s~rebbe divemua un prodi!tio di
Scienza dello Spirito, fu la connessione tra l'ascesi del pen- conversione dell'elemento inferiore in un elemento di co-
siero c la percezione del mondo e-terico. Questa percezione munione con J'.esscnza. Non avrei dovtJto dimenticare, per,
appunto mi risult possibile come moro inruitivo scarurente che unJ simile possibilit era sc~turirn da una serie di prove
dalllincomro del puro elemento imagin?.rivo-spaziale insiro pesanti, trn cui quella prc~cntc in quel momento.
nel percepire, con le forme spaziali medesime, secondo una Mi levai per dare un'occhiata al mio ditimpettaio di
relaziooe indicata dallo Steiner nelb Filosofia della Libert. cella e lo vidi attraverso il lines~rino come un essere conte-
Nello scorgere conremplativ:unenre l'elemento interiore che nuto in qud mare di vira e tuttavia operante in esso secondo
connette l'atto percetrivo con la coscienza, grazie alla pre- la ccnttalit di un:t forza di cui non CrJ consapevole c che
senza dell'Io od dato, precec.!eme l'mo medesimo c sen-.<a petpivo identica a quella del mio Io: come se il mio

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stesso Io si movesse in e.s~. Ne ebbi un decisivo orienta- normalmeme allidato al karma. E' al1id2t0 al karma come
mento, perch capii la fraternit come realt scaturente 6 " una mediazione trascendente, rigorosamente obiettiva: per-
una peroezione di fatto, non sostiruibile da arreggiamenti ci l'ascesi delle tre forze dovrebbe: poter condurre a una
etici o politici. TIICcio la serie di percezioni cui si accom- purifcazione iden tic:t a quella cui conduce ogni volta la
pagn quello stato interiore, che riuscii a far durare imano catastrofe dell' umano .
diverse ore, potendo riprodurlo con lo stesso monmento Jl metodo del pensiero posto dallo Steiner al centro
di pensiero con cui lo avevo iniziato. Un parricob.re degno del suo msegnamento e tuttavia non tanto dialetticamente
di nota: chiesi alla jtU&rdia di turno qualcosa che in quel definito, quanto affidato a un polivalente contesto gnoseo-
periodo era del tuuo vietato, dato un ri!'Qre straordinario
logico, fondato nelle opere filosofiche, ove sia integrato
per incidenti avvenuti nei pressi del carcere: uscire di cella
dagli esercizi di lnizillZione e in sguito della Scuola Esote-
per andare a rifornirmi di acqua potabile. La guardia accon-
ria, in so;t..1nza la via per una distruzione-riedifcw.ione
senti e senza minimamente esitare mi apr la cella. Ricordo
che si svol~ come evento della coscienza di un discepolo
che lungo il corridoio, passando davanti a ogni cella, ebbi
la percezione di a<:cogliere uno splendore dall'interno di moderno, consapevole di sperimentare le forze gi in atto
ciAscuna di esse, COillt' se la luce dello !tesso Io nel qWIIe nella sua corrda>Jione con il mondo, indipendentemente 6
in quel momento vi~vo con tras~dente piene=. ema- met:-di rispondenti alla ~truttura spirituale dell'uomo antico.
nasse da ciascuna di esse. I libri che in ~guito avre1 scritti, avrebbero avuto il
senso di una esemplilicazione obiettivamente necessaria, non
Capii che chi consegue quello stato di t:oscien7.a, pu
tanto come commento, inv:ro non necessario, all'insegna-
tutto sul piano fisico: ma il suo potere privo di senso,
mento, quanto come delineazione pratic~ elci metodo dd
se egli non lo connette con il suo Principio, per trame il
pensiero implicito, onde non vada perduta la pi pre:.ciosa
senso umano. Egli pu divenire un pericoloso egoista se si
ferma a met strada, Iii dove pu cogliere le manifesnwon.i essenzialit d'ordine operativo, os!ia il potenziale del pen-
vitali della forza. Allorch sbocca nella perce2lione dell'Io, siero, come COIIIinuum non dialettico, anzi mctadia.lettico,
r,lli si delinea il cmpilo vero della Fo=, che operare dal pi moderno sperimentatorc che, ~enZA :;aperto, vada
come veicolo di ci che la irradia, per la redenzione del- appunto alln ricerca di tale essenzialit e da principio
l'umano: ma ci che la irradia e redime !'umano, non edifica ritenga rhroval'la nei metodi orientali. I miei libri perci
l'umano secondo gli impulsi che ora lo sostengono, bens costituiscono dapprim.1 un ponte tra il cercatore moderno
come tale lo distrugge ogni volta, per riedilicarlo. La per- e la Scienza dello Spirito: in un secondo tempo sono una
fezione delle forle pi elevate distrml'iva per l'organiz- chiave della fedelt al l'COSO orig:nario dell'in~egnamemo:
zazione della inferiore naturz umana: perci le occorre la sost:uu:ialmeme, una chiave dd suo contenuto esoterico, per
mcdia1Jone dcUe correnti individuali del pensiero del senti l'epoca in cui l'abuso del discorso logico. o$Sia della forma
mento c della volont: queste possono ricevere le forze edi- razionale vuOta di ''ha interiore, rende difficile, se non im
ficarrici della vita, a condizione di compiere in ~. per via po~sibile, il mOto intuitivo nece<~:ttio :illa penetrazione di
meditativa, il processo di distruzione c!ella nawra egoica ulc contenuto.

108 109
Ndl'atruale epoca, dell'mima co.cieote, si pu dirt.: \enza: in cui la presenza delio Spirito non riconosciuta,
che il pensiero logico ba essuriro la sua funzione spirituale: perch prevcntivameme negata. Il tradursi di un tale irti-
esso vale solo per la vira fisica. A t:Wrare di divenire veicolo conoscimento - in s giustificabile - in awcrsione. d
dell'errore e dell'involuzione dell'uomo, il pensiero logico che la mia personale esperien>.a avrebbe dovuto af!'romare
deve farsi veicolo della sua pi intima (orza. di cui non incessantemente ad opera dei custodi dell'ortodossia for
che la proiezione astratta. Ma proprio d~ viene impedito, male, tesi invero alla conservazione di qualcosa che appare
mediante mi pmemiamento delle strunure formali della un conrenuto, ma in realt il l11nite mentale.
logica scientifica, la quale, se indubbunente UJtile sul L'ulteriore esperienza di ~ Regina C.oeli fu per mc,
piano delle quantlt fisiche, non niTerr~ pi del mondo in un momento di serie dillicolr ~ncrenti alla mia dctcn
l'organica realt, ma solo connessioni es~1iori e al mas zionc, la conoscenza del capitolo centrale della Scienza
simo connessioni di connessioni, per prowt'ilimenti invero Occulta di Steiner: quello riguardante l'evoluzione dell'uomo
ignoranti la dimensione di profondit. Sul piano sociale. e del co~mo. Da diversi anni conosccv~ questi temi della
si tenta di supplire a tale assenza di profondit, program Sdenz.a dello Spirito: il calmo isolamento della cella mi
mando i provvedimenti secondo una loro portata av,enire, dette modo di collegarmi silen:liosamentc con essi come con
che non riguarda affatto il p~unto avvenire. ma solo ~ermi di foru originarie. Sapevo che l'arte (ar schiudere
I',.,.igc:n7.a della presente immediate= logia proiettata nd tali germi nella contemplazione, cosi che le forze manifesrino
tempo. L'imrnediat'ozza dell ottusitl logia, divenendo idoo- nell'anima la virt della loro autonomia. Ne ebhi un aiuto
logia, d l'illusione dell'intelligena e deiiJ lll()bilitil dcf. radicale, perch in imagini, da quella lcctura, mi sorse
l~intelligcnza, ma preclude la penetra.ione imuitha. dinanzi~! mondo in cui la wta un'immortale realt cosmica:
Dietro la connessione con gli ombien ti di studio della 1~ sfera in cui l'uomo eleVlllldosi diviene realmente inattac-
Scienza dello Spirito, avendo ovuro la scnsJzione dell'atrofia c~bile alla natura inferiore, poic~ accoglie scn~ sforzo
di questa penetrazione c persino di una compenswone gli impulsi che fanno di que~ta lo strumento dello Spirito.
dell'atrofia in chiave dialeunca, con espressioni bipologica Potei intendere quale tipo di forza rechi spontaneamente la
mente politiche, a un certo momento della mia vita avrei virt del trascendimento, che d alla concentrazione e alla
trovato doveroso dedic-armi alla disciplina rc~titutiva della mcdita;done 11 loro reale compimento, mediante il semplice
penetraziooe, sulla base della esperienza diretta, non sen~.a cont~mplate le imagini della storia dello Spirito.
IU!Iava obbedire a una obiotciva nec~~itl trascendente, Quando un'aperrura in t~l senso si detcrmin~ in me,
come a un'esigenza superiore alla mia persona, pll:~nta con un senso preciso per i cmpiti ddl':IVvcoire, la deren
tasi con l'autorit dello Spirito. :<ione di colpo cess. Venni riaccompagnato cordialmente
Non v' esperienza imper.;onalc dello Spirito che non a casa clagli stessi che mi avevano ar~t:tto, essendo caduta
debba darsi nella forma personale, la cui drte perci per ogni imputazione, in ~to a un 'indagine minu:dosa durata
manere, attraverso il proprio regolare trascendimento. L'al- M:i mesi. Era il novembre 1944.
trui dememo personale .inferiore quello che si scatena
contro tale forma personale. wsta nclh sua astratta par-

l IO lll
X. IIECEL, GE<~TILE, AUROBINDO trascendente, l'arre dell'espositore di esprimerlo in un
E LA FILOSOFIA DELLA LIBERTA',. linguaggio che lo renda simultaneamente riconoscibile a cbi
aspirn alla stessa esperien1.a, esotenica, e accessibile agli altri
invece nella forma essoterica.
Non nascoodo che mi cost una cerra fatica chiudere in
un sistema di parole quella esperienza, che ent anzitutto
adinlcttica, rutta foru, chiarore, palpito di vita. Avrei poruto
ricorrere al lingw~ggio delle imagin; e dei simboli, ma sen-
tivo che ne wcbbe venuto fuori qual"'Sa di mitico, ina
datto alla sede in cui vedeva la lu~. Ricorsi perci al lin-
guaggio speculativo: per un sentimento di riservatezza, pre
f..:rii quest'ultimo. Combinai cosl una sona di componi-
A un giovane amico, indagatore autonomo, che mi mento lilosof1CO, dorato indubbiamente di organicit c di
seguiva ron fiducia, avevo narrato taluni risultati del- una sua dinamica, tna a base di termini come Io, non-Io,
l'esperienr.a interiore, tra cui la percezione della struttura soggetto, oggetto, alterit, identitA, immanenza, uasccndeo-
eterica del reale, conseguita mediante l'ani.mazione inten za, ecc. Il titolo fu Appunti per una ricerca dell'Io . D mio
siva del pensiero e la correlativa identit cun forze radicali amioo lo lesse, oc fu soddisfuto e lo pubblic.
dell'Io: ideatili naturalmente preliminare, contatto ini- Non che io fossi entusiasta del mio articolo, ma
ziale con quel {o n d a m e n t o, che normalmente nomi- avevo la consapevolezza di avet fatto in modo di. lanciare
nal.istico oggetto del lilosofnrc, o del disquisire esoterico. un nicbiamo utile a qualcuno cbe cercasse seriamente io
L'amico fu colpito dal carattere pragmatico epper dinamico quella di.rezione: comunque non potevo non provare un
di tale esperienza, d~IIn quale io confidenzialmente potevo sentimento di pena rispetto n quell'arid2 astrattezza in cui
parlargli, essendo egli una personalit particolarmente con- si smorzava il palpitare di vita della mia esperienza. Dopo
sapevole e integm: veniva scossa in lui l'abitudine alla quulchc giorno, giungeva al mio amico an ritaglio, tra altri,
rappresemazione speculativa dell'lo, ma e~a ewdente cbe tale dell'Eco della Stampa, in cui una rivista milanese si occu-
scossa agiva In lui beneficamente. pava del mio articolo. Era la breve nota di un apprezzato
Avvenne dunque che, avendo egli fondato un settima- psicanalista, che SOS(anzialmcnre elogiavo. l2 mia trattazione,
nale di pensiero c d'azione - che doveva avere breve pct l'abilit dialettica con cui aveva affrontato un vecchio
vita, proprio per il suo caranerc autonomo - mi pregasse c permanente prohlcma della filosofia, ma insinuava che
di parlare della mia esperienza in un articolo: il che dap- questa abilit non cm sufficiente a dissimulare la mia posi-
prima mi sembr non lecito n attuabile, dato il carattere ziooe idealistica, un'astuta forma di reviV"eSCenza della 61o-
di inefiabilit del ema. Ma egli mi convinse con una consi- wfia idealistica.
derazione i.noppugnabile: che ogni costmttiva esperienza Confesso che, al leggere quella nora caddi dalle nu
si h:! il dovere eli consegnarla agli altri, e se il suo contenmo vole: da anni avevo dimenticato persino l'esistenza deJ.

112 113
l'Ideali$mo, dello HcgeMsmo, del Neo-begelismo: lo sentivo
ormai t'Ome un mondo lontano e diverso. l'vii chiesi: Che '" l pensiero, n distinse la corrente .:nformale e tuttavia
cosa ho a che fare io con l'Idealismo? Ma, sbito dopo, f rmatrice di pensiero, dalle idee e dai concetti.
pensandoci bene, m! resi como che l'uso del lingllilggio Per il momento, per me era importante aver scoperto
speculallivo pe.r l'espressione dell'esperienza spirituale, non l la filosofia di Hegel era il prodono della sua personale
pu non ingt'!lerarc un equivoco del genere. ( roltl di percezione eteJ!Cll del mondo: facolt di cui natu
r ~loucnte noo vi fu alcuno dei discepoli che fosse dotato,
Un simile pensiero lavor ulteriormente in me, finch
nde cia:.cuoo di essi in definitiva eredit dal maestro il
decisi di riprendere la lettura di Hegcl, sopranuuo per
trutto delle parole, ossia il sistema dialettico, il guscio
comrollarc quale esperien7.a interiore cvenrualmemc si ce-
lasse dietro l'apparato della sua dialettica E qui mi ocmrse vuoto oin cui poteva immettere qualsiasi contenuto, anche
l'opf>OSto, come doveva fare Marx. Ci spi~ il ~orrn:m~
di fare una singolare seopena: che gettava una luce inat
tesa , almeno per me, su tUIIO il problema della filosofia d 1!.1 inisrra, della destra, e di rutre le parucolanz:r.aztoru
modelDll . lnt<'nnedie della corrente hegeliana.
Naturalmente pmai alla revisione degli altri idealisti
Dietro le sLtutture del!~ dialettica begeliana, mi av-
1i11<1 a Gentile che mi apparve il filosofo pi vivo dopo
venne di scorgere un movimento del pensiero che ricono-
scevo. senza ombra di dubbio, come una esperienza eterica
lle~d, preso t~Ltavia dalla necessit di tutelare dialettica-
mente contro la mareggiante opposizione realisrica -.-
del tessuto pensante ciel mondo, una di<'rriva visione sovra-
sensibile in forme-pensiero, ma ;ncapace di scindersi dalla
d Ilo pseudo spirirunlismo, o dal mistidsmo, al materta
lo 1110 - la sua intui:done del p c n siero pensa n t e:
forma dialebtica in cui immediatamente si presentava. Ci
outuizione che come fulcro del suo sistema, doveva dare
mi poneva il problema di comprendere se egli fosse co-
rnudo 0 lui d{ lasciare nella filosofia l'impronta pi nobile:
sciente della sua f~coh c in tal caso se giungesse a distin-
qudlo della digr:ritA del pensiero. Impronta d~oina~a a essere
guere l'tere mentale, dagU tcri costituenti il vivente
della natura. 11~norata dalla serie sopravvcniente delle dialen.t~h~, solo
furmnlmentc filosofiche, prive persino della supposJztone dr
Ma il problema 50prltltutlO era: perch Hegel, perce- onuncnre del moto della dialettica a cui si appellano, incon-
pendo etcric.'\Jncnre, in pwi concetti c archetipi, il mondo, '<llmcntc identificandosi con il suo esallme riflesso: con
non aveva ritenuto pi imporrante de~Cllivcre una sillllile rl lovcllo dclln smarrita dignit del pensiero.
esperiem:a e lavorare alla formulazione di un metodo per
rea!iz:zarla, piuttosto che servini di ess~ per costruire una
interprctallionc filosofica del mondo? Qualche tempo dopo,
mi sarei dato ragione di tale: problema. L:l percezione ete-
rica di l !egei non and.1va oltre il m e n t a l e e probabil La scoperta del retroscena del sistema hegeliano, per
mente la paura di un ignoto rnetalisico lo tratteneva nella llll'. doveva gettare luce su una serie di distorsioni sul pi~n~
sfera di si=za dci pensieri noetici e d~na loro rigorosa .J IJ.o JilosoJia, dowte all'equivoco onde dalle espres.>roru
connessione: perci Egli non vide il rapporto eretico dell'Io r111iona.li, assunte Cuori dell'esperienza tinteriore, base della
loro connessione formale, si deduce un valore.
114
115
. A proposito ! Hegd, fu per me importante in sguito nu n spiegare lo Yoga di Shri Aurobindo con il pCC$up-
l<> hegeliano.
nrrovare oeUo Stetner un mio inrimo pensiero: che il si
stema hegeliano in sostanza il V cdant/1 in termini di filo- In un'epoca di confusione come la presente, ormai tut
sofia occidentale. Non a caso altra volta lo Stcinet aveva t l possibile, acciocch sia deviata la mcerca spiriruale.
.)u~lcuno ritiene che Aurob;ndo sia un sannyasin, ossia
accennato a lui come al c pi grande filosofo del mondo
~ppo la forma filosofic:t. separata dall'C$perienza inte- un ~nacoreta devoto e rinunciatal'io: in realt Aurobindo,
nore che la giustifico, per il ruionalista incapac.: di muove- malgr.ulo le forme bhakt:icbe del suo insegnamento, uno
re nell'anima oltre il limite ruionale-sen:.iente, la forma Il nel ~!;() originario dd termine, epper uno yogi cbe
dell'equivoco dialetticamente n~rio a confermare tale &ru parlare ad a<ee di questo tempo mossi da genuina
limite, riguardo alla ricerca della veriti. Vl.. tzione e tuttavia ancora incapaci. di percepire il messag-
1'10 esoterico dell'Occidente. A un dato momento, il presen
lovero, il tema della liberazione del pensiero e della
lurJi della sua dottrina sotto forma di una sintesi dello
t~a da es!;O richiesta non come uno yoga, ma come una
~tgenza tratta dall'osservazione del processo pensante mede-
Yot;a. all'occhio orrento non sfugge come un affiorare mo-
stmo,_ non. pu essere a~ntato senza che venga posto in ol rno dd R.4jayoga. 1n ci la originalit di Aurobindo: rico-
quesnone i.l valore della dialerrico. N la trattazione domi nuS<."endo a Hegd la Stili solwria grandezza, si pu guardare
narill pu evitare di incorrere in coincidenze con jJ Jin. ' un'altra zona dell'ori7.7.ontc dello Spirito e scorgere l'intoc
guaggio della filosofia, epper dell'Idealismo, por contem < tblle luminosit eli Shri Aurobindo, che l'icongiunge il pe-
plando un contenuto assolutamente diverso. ' nne yof!.a con la richiesta auuale della coscienza yoghica,
tn una sintesi moderna.
Nelle trattazioni teoretiche del tema esoterico. oggi lo
Proprio lin ordine allo Spirito di Verit, che a fonda
osservatore supemaiale pu credere di ravvisare, da asso
mento della Scienza deUo Spirito, si pu dare a Cesare quel
nanze ter?'inologiche, cootet\uti affini 11Llo Hegclismo o al
o!te ~ di Cesare: riconoS<.-crc d che spetta a Hegel e quello
Neo-hegehsmo. A tale equivoco, del resto, non si era sot-
ti u. spetta a Gentile. o a Shri Aurobindo, e rischiare di es
tratto lo stesso Steiner, che in Filosofia della Libert d
ne accusati di deviazionismo dai rigorosi custodi dd for-
modo, tra l'altro, di afferrare obiettivamente la distinzione
nnlismo gnostico.
tra lui e flegel, sul piano in cui unicamente possibile lo
equivoco: appunto il piano logico-gnoseologico.
. Quando poi ~ toccato a mc patire un simile equivoco,
*
mt sono confortato non solo col pensiero di Rudolf Steiner, Cosl, riguardo alla dynamis del pensiero e della sua
ma anche perch mi sono riconosciuto in un'ancra pi at hlxr82ione, per prevenire la confusione con J temi dello
tuale compagnia, constAtando c-he nn ol'ientalista,. invcro l dealismo, nei miei libri ho quasi sempre curato la distin-
radicalmente estraneo non "'io alla temaca, ma ah'anima zione Lra processo di:cttico, che ~ quello entro cui muove
stessa dell'Oriente, c tuttavia autoritatio nello stabilire cate l'lde:tlisrno, pre-hege}iano, hcgeliano e neo-hegeliano, e pro-
gorle di ~alori, Ciliv.ioni mistiche o gnoseologiche, riguardo t'I.">SO wvente del pensiero, cbe bo car:merizzato con l'at-
alle dorume e ai Ma~tri dell'Oriente, era arnivato niente- tributo di predialenico, o adialettico, o metadialettico.

116 117
Nel Tra/Ialo del p~nsiero vivente, prospettando una ol pensante, bensl il pensato. [ ...] Per l'oggetto ogni volta
minima fenomenologia ddl'aS<lCSi noetica insita nella Filo- i estingue il pensiero, >e questo estinguersi viene chiamato
sofia della Libert, ho precisato come b positiva intuizione prnsiero pensante. Mentre l'arte dell'uomo estinguere ci
dd " pensiero pensante ,. di Gentile non abbia a che vedere JM:r cui !.a vita dd pern~icro si estingue: la dialettica
con l'esperienza liberatrice del pensiero, an.zi, per la sua Indubbiamente il c o n c e t t o puro per Hegel e il
assonanza dialettica, pouebbe costito.llre un impedimento l' e n si c r o p e n s a n t e per Gentile furono posirive in-
ad C$$a. Avevo infarti notato spesso come della disciplina tuvioni; anche se afftte dal limite specuhrivo, esse furono
della concentrazione c della meditazione s'mpossessassero nsenzialmmtc esperienze personali dei. loro autori: divenute
meglio individui del tutto digiuni di iiloso6a. In particolare, poi retorica argomenw.ione per gli idealisti e gli srodiosi
nel Trallato del ptnsttro, per prevenire l'equivoco, fac:cvo ,!. filosofia in genere:, nonch l'equivoco delle assonawe rer-
notare: "11 vero pensare non pu ~ :J pensiero rifles- minologiche per esoteristi poco dsri nel pensiero, ma svegli
so. fissato in parole, ma neppure il pensiero rif16rtentesi, o come dialettici.
pensante, comunque condizionato dalla forma del 6UO espri- Qualsiasi connessione rra Idealismo e Scienza dello
mersi La forma dd suo esprimersi ~ nawralment.c l'og- Spirito equivoca, anzi destittta di realt. ll pensiero pen-
getto, o il tema. sante o un'es per i enza, o un nulla. Per l'idealista
il pensiero pensante solmmo una rappresenw.ione che,
Successivamente nel volume La luce in un capitolo ap-
io quanto pensata, diviene agtratta, o~sia. secondo lo schema
positamente dedicato al p e n s i e r o p e n s a n t e, scrive-
idealistico, cessa di essere vera: perci un miraggio specu-
vo: (Dall'idealista) il momento del pensiero pensante non
l.uivo, mai afferrato, e pretesto per ulteriori astratte rappre-
mai sperimentato se non a posteriori, quando ~ gi pen- ..ent:IZioal. D'altro canto, ancora una volta mi appariva in
sato, in quanto sl attua non per il proprio movimento, bens 1utta la sua pcsante:>:.:a l'impotenza del rnzionalista, filosofo
per l'oggetto pensato. Tmporta l'oggetto, non il pensiero nel o esoterico, a cogliere fuori delle categorie del diale tcismo
momento pensante. Del pensiero in a t t o l'idealista sa sol- lu dynamis del pensiero: sopratrutto l'!mpossil;iilit a pene-
tanto, in quanto lo ha come pensato, non mentre pensa: lrHrc lo spirito della Filosofia della Libert.
il pensiero essendo pensiero di un contenuco, non possesso Nell'esperienza del reale, l'Io muove secondo un primo
del pensiero che pensa. Mentre, per l'ascesi del pensiero, nesso con l'alterit, mn questa gi tacitamente il concetto:
ci che <importa non l'oggerro, bensl il pensiero. Si tratta l'immediato moto dd pensiero che esige essete riconosciuto
di c3pire che v' uo autentico salto, un autentico trapasso on:~~i veduto. La connessivit logica e le penetrazione della
qualitativo dallo spcculase - sia pure il pi esatto e one- rel~one conducono l'essere autocosciente alla legittimit
sto - all'esperienza wvenrc del pensiero. [ ... ] Chi crede del p o r re, che nella nuova connessione atrua sinteticamen-
che dall'idealismo, o da un qualsiasi filosofare, si possa pas- te l'estinzione del primo momento affermativo del penS>iero,
sa~ all'esperienza interiore, sbaglia: pu ritardare la propllia onde all'Io si d come veicolo originario un'anivit media-
foro:t3Z.ooe interiore, se rilosofa su essa [ ... ] n presunto trice, immediata. Questa auh-it mediatrice, per, solo teo-
atto pensante ~ di continuo l'espetienza per cui non si d mai r-eticamente s'inruisce come p u r o p e n si e r o: non viene

118 119
realizzata come tale, perch non percepita. Non viene per- 1 hc dall'idealista In realt viene soltanto rappresentato, in
cepita per quello che realmente : una forza primordiale. QUPlllO a lui interessa il proc:w:sso formale del porre, la dia-
lntuirla non realiu.arla: il perenne equivoco di spi.cirua- l ulcn, onde il porre stesso s'idenf:ica col rappresentare:
listi e filosof credere di real.i.uare qualcosa solo per il l Il~ cui soggettivit non hs potere di uscire, anzi n o n
fatto di capirla. l n t c n d e a ff a t t o usci r c, perch vi &i trova beoe.
Nella Filoso/111 della LlbcrliJ, lo Stciner rileva che il pen- Ben alr:ra la via dinamica dd pensiero. Con l'indi-
siero non si pu dire n~ wggcttivo, n oggettivo, essendo re il pens:ero come attivit indipendente da soggetto c
ambedue queste categorie forme della sua mediazione: la l oggetto, lo Steiner rilc:va la realt di una sfera originaria
presenza dell'Io non va ttrcata ndln distin:O:onc formale, vc:no la quale occorre che il cercatore trovi .U potere dd
lllll oell'arrivir Stessa del distinguere, la quale sta prima di
ptn.,iero: tale sfera originaria oltre la soggertivit e l'og-
quelle, come la forza di un.1 sintesi rra,.;cndente. Tale tra- ctt'vit, le quali, come ategoric formulate dal pensiero,
sc:endenza ha senso solo se venga spcrim::ntata come l'origi- wno rcluioni provvisoriamente speculative, e in tal senso
rutria presenza dell'Io oel pensiero, ~a come l'attivit che lndecsive ai fini della conoscenza. Ad esse si arresta normal-
dalla profonda interiorit giunge sino al fisico. La sintesi, llltntc il pensiero rinunciante a superare il limite formale
infarti, esige essere realizzata sul piano delle potenze del- ,)ella mediazione, epper incapace di reali7.zarsi come dyna-
l'esistere, in quanto l'attivit del puro mediare sia portata mu dell'Io. La quale appunto esso potrebbe sperimentare,
incontro al puro percepire: puro mediare e puro percepire "w uscisse dal filosofare, o dall'argomentare idealistico.
conseguibili nella misura in cui l'Io realizzi l'indipendenza L'assoluta ~K>ggerrivit del reale, intuita dall'Idealismo,
dalla propria media21ione mede9!ma: dal percepire, dal pen- 1- un brillante pensiero, che non va oltre l'espressione specu-
sare. lotivn: tutto Il. In effetto cda un grande segreto, cui
In tale direzione l'esistellUI della ~ realt si presenta t connesso il cmpito dell'ascesi rcintegratricc, o di ci che
come polcnza dell'Io, che nella nuova sintesi va o1tr le l'A lcbhnin chiama Gr 11 n d e O p c r a. Un abisso con la
~tratta speculazione idealistica: che tuttavia anc6ra ieri,
categorie formali dell'essere, t\!lunndo il trasferimento dd
valore di esso al suo Prinpio, che il principio stesso della 1mraveyso In drittura interiore di docenti orml!li sempre pi
media~iooc. A questo livello, la conoscenza azione: l'azio-
,,,ni, avcvn il cmplto di offti~ al giovani delle oneste lezio-
ne pi csscnr.ialc, penctranle nel sensibile dal Sovrasensibile. ni dl filosofin.
L'inruir.ionc dello Stc.-iner apre il varco a un c o n o s c ere, ll segreto dunque l'n p pari re del pensiero come
che operare nel mondo, secondo la sintesi or~aria, non mediazione pura: che ~ ln te?.kA una maya da superare: ma
pitl soltanto inruta, bensl spcriment.tlmente realizzata. n Ili traua di un superare, come di un impugnare direnamcote
conoscere si d simultaneamente com~ un potere d'identit !J mediazione. Se il pensiero 1: di l da soggetto e oggetto,
e come impulso d'azione, secondo il primordiale moto dd 1x:rch esso appunto li qualifjca, il cmpito non speculare
mondo: un impulso morale. Questo commisurato dalla mediante il pensiero sulla correlazione tra soggetto e og-
assoluta indipendenza ddi'Io dall'-inizi~ atto con cui pone getto. ma entrare nella corrente dinamica della correlazione:
il mondo e in quanto sperimenti obiettivamente ~aie atto: ~rcepire ci cbe il pensiero reca in s in quanto simesi

120 121
originania, o unit primordiale: attuare ci che la media- pezione gerarchica dci valolli. Cosl, allorch l'Idealismo af.
zione oltre il suo apparire come pensiero dialen:ico, il filo ferma l'assoluta soggettivit dell'esperienza del n:ale, di cui
causale di una Forza che t u t t o, perch come pensiero <apra si detto, onde anche l'obiettivit n definitiva spe-
assume il mondo che gi possiede in s, !legato, essendo in rimentabilc solo da un Soggetto, come evento della sogget-
s p~ ~nereto della forma in cui si presenta come negazio- livlt, dioe qualcosa di esatto. ma, all'otto pratico, ulilizza-
ne: mammatO e astratto come discorso, ma animato e poten- bile so l o esotericamente. fuori dell'esperienza sovrasen-
te come forza della sopranaru.ra, prima di cadere nell'c atto,. ibile, un tale concetta diviene patologico.
onck si qualifica dialettiC:Imente per il soeeetto o l'oggetto. L'Idcali$mo non esce dal Soggettilismo: l'aliCCsi del
Nella corrente di questo pen!>iero ~i incontra l'Io, de- pensiero usa il potere della soggettivit. per giungere al
tentore di ogni relazione con s e con il mondo, come d.i Soggetto e porlo al centro della cosoienza. ll discepolo sa
~i pos~ne o negazione di s o del mondo: di ogni per che il male dell'uomo l'uso delle forze della soggctti,~r
ce:ttone di s e del mondo, CQme dell'1dentit con ogni altro da parte di ci Che nell'anima, non essendo il Soggetto,
Io o centro elci mondo. Si incontra il Principio di s che opcr~ come se lo fosse, in rea.lt agendo contro il Soggetto.
altro ,., trascendenre, assoluto, e tuttavia nostro, come L'egoismo c a r c n z a d i re a l e so g g c t t i-
scaturigine dell'Io: portatore dell'identit onde nella consa v i t il. L'ascesi rosicruciana potenzia l'elemento soggettivo,
crazione di s si uni con Esso, e simultaneamente con la facendolo esprimere nel puro pensiero, mediante la concen
pluralit delle forze in cui Esso si articola nei mondi. tra7.ione, cosl che sia l'intensifica:tione interiore dell'ego a
superare l'ego. La forza dell'ego, portata fuori della sfera

'*
Le similarit preliminari o dialen:iche riguardo alla
sensibile, si rivela il reale potere dello Spirito.
L'assoluta soggettivit del reale, per l'aS<X.-ta dei nuovi
Via del Pensiero non possono trarre in inganno il cercatore tempi, un pensiero come un altro: oegli considera il pen
sagace, ma solo colw che ancora ba bbogno dell'effimero siero un'attivit, data a lui come Soggetto, allo stesso titolo
mondo delL~ dialettica, sia pure della pi nobile, la ideali- che ogni altro ence del mondo. o attivit interiore. Di questo
stica, per giustificare l'incapacit a pass~ all'azione, ossia essere dato del mondo, esteriore o inteniore, in rapporro alla
all'esperienza della dytramiJ del pensiero. esperienza sovrasensibile non ha senso d = che sog-
L'Idealismo non esce dalla dialettica, ll1l2li ritiene di gettivo, come non ha senso decretare che oggettivo. Si deve
non avere bisogno di uscirne, in quanto consegua la persua- invece convergere verso quella delle attivit dare, che si pre-
sione di attuare l'interezza dd processo dialettico. L'ascesi senta come originaria, il decretare medesimo, risultando
del pensiero, invece, si pone unicamente come esperienza esso un dato che non sta inerte innanzi a noi in attesa d.i es-
fondata sull'annientamento della dialelltia. sere conosciuto, ma muove direttamente da noi come re l a-
Similarira di posizioni preliminari e di terminologia si ~ i o n e p r i m a con ogni altro daro e anche con s: tale
possono trovare con innumerevoli dottrine, ma ci che con- atllivit il pensiero.
ta in reah la d i s t i n z i o n c. Ogni analogia pu essere L'Io muove nel pensiero e mediante il pensiero stabi-
utile. solo se stata prima operata la distil1%ione, o lo pro- lisce il rapporto con ogni altro dato interiore o esteriore:

122 l2J
con il pensiero, l'Io sa di se stesso, o dubita di s, o si rav- <lllltentc possiamo impostare c discutere :l metodo della spe-
visa cenLrO del mondo. Vide:Uista cap:1ce di riconoscere olmentar.ione noetica, ovvero la tecnica della percezione in-
dialetticamente questA essenzialit del pensiero, ma non va teriore : se possediamo il movimento, possiamo indicare dia
oltre, non cotta nel Slistema di for%e del pc:n<riero. In sostan- lctticamentc l'idea di esso e fare di questa indicazione la
za non distingue il pensiero cWI'lo, epper non vede nel Corm dialettica del movimento mcdC$imo, ma non possiwno
pensiero un dato percepibile, ossia pari, quanto al dam, evitare che la descrizione del movimento appaia astrazione,
ad ogni altro ente del mondo, e tuttavia C$senziale rispetto "'pace di parlare solo a cl abbill la corrispondente ~en-
a tutti, in quanto assoluto immediato, non necessitante di 1~ interiore, o le premesse sia pure ancortt non cosmenn per
mediu.ione, essendo b mediazione StC$$8: recante in s uni- c:uesta. Infatti, della spcttacolare astrazione che il sistema
vocamente la correla21ione con ogni altro d3to. hegeliano, ciascun discepolo capl quello cbe erodette tro-
In quanto unico dato immediato all'Io, non necessi ,arvi e che era necessario alla propria posizione mentale.
tante di mediazione, la correlazione deve essere posseduta In realt una reorerica esoterica, ove sia possibile, ri-
nella sua dinamica uniriva, per poter dar como del conoscere iCNa di essere confusa con l'fdcalismo solo da ottusi ricer
e introdurre nel suo sistema di forze. Ove nella correlazione
l'Io giunga a sperimentare l'immediareua pura, infatti, co-
.
l-atori dovendo essa necessariamente essere l'unica iml:nune
da ~trattczza, in quanto forma della concretezza sperJJDen
.
glie il primo proprio movimento, comincia a LtOvare se tale a cui si riferisce. Teorerica della concret= e concre
stesso: gta%ie all'atto ascetico, pu spuimentarla <:ome il tezza wno inscindibili. L'idealismo potrebbe avere giusti
darsi stesso del contenuto del mondo, che gli invero inte- fi~one spirirunle solo come idealismo magico, secondo
riore: privo del quale, appunto, il mondo gli s presenta b felice intuillione di Novalis.
come dato, o come oggettivir?t. Cerro, va sottolinea~to che
Cosl al pensiero peosl\OtC )t di Gentile. non il pcn
altra l'immediatezza spontanea, altra l'immediate7.za posse-
siero vivente, bensl l'inrui21lone del momento dinamico del
duta volitivamentc.
In riflesbi r: non il pen9iero puro. perch il pensiero
L'idealista non va olrre il pensiero riflesso: giunge ben- che non wcnc concepito fuori del suo muoversi per l'og-
sl a rapprescntarsi le idee come se fossero vive, ma in realt getto: mcnrre In via del pensiero indicata dalla Scienza del-
egli non le vive: sperimenta le adee come rappresentazioni, lo Spiriro ba t'Ome scopo l'esperienza del pensiero in s, in
ma lo ignora. Hegel riesce a descrivere il movimento della quanto dynamis pura, indi~ndente dall:oggeu~. I~ qtu10to
idea, con cvidema sen%3 precedenti, ma identificandolo con ~otttatta all'oggetto contingente, la rela?loone dmam.Jca ttova
la dialettica: onde mevitabilmente il movimento l'iflesso, il suo vero oggetto: diviene relazione del pensiero puro con
gi sfuggito all'lo: obiettivo rolo in quanto riflesso, non in s. osSl con il proprio moto vivente: ma tale tessuto iden-
quanto percepito. tico a quello onde stru ttur3tO etericsmente il mondo. On-
In realt il movimento vero prim~ dell'essere rifles- de il pensiero puro il ricost.itutore del rapporto dell'uomo
so come pensiero: perch non perda la sua vericl, deve essere con il reale. Il pensiero pensante di Gent>Je il momento del
sperimentato come dynamis. E questa Jynamis ~ il mondo riflettersi del pensiero, positivDJ!lente intuito, che autori=
eterico, n o n u n m o n d o f i l o s o f i c o. Yosofi- il wo Autore a contnlpporgli tutto il mondo della r:Wona-

124 125
lit astratta, ID1I questo pensiero pensante, per quanto feli- XI. SllAKTI E LOGOS
cemente intuito, non si sottrae esso stesso al1a sfera astratta
per<:h~ non esce dalla dialettica, venendo semplicement~
supposto, considerato a posteriorz: rimane inconcepito che
esso possa essere sperimentato direttamente. e che tale espc-
rien~ sia possibile come per<:ezionoe di una dimensione non
filosofica dd pensiero: la d i m e n su o n e e t e r4 c a.
E' un'esperienza confermata da serie di casi, il fatto che
l'esercizio della dialettica indeboli...::e il pensiero. Colui che
persegue l'asa.-si dd pensiero, o.sia l'espen~ dclle forze
cosmiche fluenti alla base del pen~iero, pu avere un aiuto
limitato dalla filosou~ e qu~to minimo aiuto pu utilizzare, La mia simpatia per Shri Aurobindc si doveue soprat-
a condi~ione che egli giunga o vedere il piano dclla concer- tutto all'essermi egli apparso uno sperimentatore dclla
rutilir astratta come un livello estraneo, se non avverso, a presa d i re r t a, sia pure entro <il limite dclla forma
quello ddlo Spirito. Md pi probabile che il suo sviluppo trndi>Jionale ind: presa diretta da cui egli fa scaturire una
spirituale venga bloccato dallo studio della filosofia, in direzione univoca vedico-vedantico-tanttica dell'ascesi, im-
quamo qu<:.11to risponda a un'c~igenza della natura mentale, plicante l'apertura integrale dell'asceta alla Shakli divina:
legata alla pSiiche, in profondit respingen~ i mutamenti ri- apertura perci anche del mentale. Ma questa del mentale
chlesti dalla reale ascesi del pensiero. un'apertura che viene alquanto me!sa in rilievo da Auro-
In fondo, i sistemi filosofici - salvo il caso di pensa- biodo nel $\IO insegnamento, non posta al centro. L'elemento
tori isolati come solitarie vette - sono stnti sempre codifica- positivo della presa diret-ta 9ffiora, anche se non determi-
zioni di posillioni <li una personale natura umana, in quanto natamente, nella funllione metafisica del mentale: ma Auro
natura mentale. Indubblarncore in tale co<lficn7!lone si espri- blndo non l'assume come coscienza della propria sintesi, n
me lo Spirito, come Univctsale che ad ogni livello opera i discepoli l'avvertono. lo realt il valore di un determinato
a superare la nwturn mcntnlc, onde i livelli, come espressioni Hvello spicgabile con quello ad esso superiore, ma sag-
del le ,rispettive verit pnr11icobri assolutil<l'.at.c, sembrano ne- gio non accedere ad esso prima del tempo.
garsi reciprocamente. Ed comp.rcnsibile: Aurobindo ha studiaro a Oxford,
La ribellione a una simile co<lifica?.ione spiega Nietz- conosce la fil11sofia e i classici d'Occidente, ha un'esperienza
chc, spiega Stirner: i quali, come Hegel c come Gentile, rot- moderna dell'intelletto razionale e tuttavia un'intatta vita
tavia, non arruano il rrascendimento dci livelli, ossia il interiore, propria alla sua razza d'asceta antico. D suo Yoga,
sopramenralc o cui fanno indireuamentc riferimenro, per- come sintesi delle diverse vie dello Yoga r:radizionale,
ch essi sressi identificati m~re la ribellione - Nierz- invero, radicalmente, un'elaborazione di pensiero: Auro-
sche e Scirner - o mediante la ideif.icwione del mondo biodo sresso non pu non av\'ertire, a un determinato mo-
- Hegel e C'.entile - alla natura mentale. mento, che lil suo apporto in w senso mediato da uno

126 127
Yoga del pensiero: giunge alle altezze della devo7.ione, me- sentimento, cui cooperino il pensiero c la volont: accetta
diante pensieri e disciplina del pensiero. Ma non pu che il suo Yoga, senza avvertire la ptiori della pi sottile for
accennare appena a un tale sentiero: pervaso com' dalla lu- 7JI della Shakri: quella appunto della mediazione puta. Che
ce del paesaggio cui esso conduoe. La vb che egli traccia esigerebbe essere identificata e resa cosciente, IICI:iocch la
media me la sua sintesi dello Yoga, ~ una via della devozio- disciplina della devozione si svolga indipendente dall'insi
ne e dcli'81Jone, della consacta%ione toule, secondo lo sche- dia del sensualismo prendente il luogo della conoscenza. Ma,
ma della Bhagtlfladgita: sostnzialmen~ un'apertunl alla come opus di essenziale putificazione mentale, un simile
Luce deUa Potenza originaria, o deUa Shakti divina, non identificare e rendere cosciente la mediazione, condurrebbe
ascendente dai centri inferiori (mulaJhara chakra), bensl il discepolo all'a~ del Pensiero Solare, che schiude il sen-
scendente da alt= oelesti oeli'aJhar, attn'ei'SO i ceruri su- tiero alla reale esperienza del sentire e del vokre cosmico.
periori dd la coscienza (sahasrara, ajna). Lo stesso Aurobiodo sente il richiamo di tale ascesi e com-
La mediazione del pc:nZero qui il suo silenzio, ma pone un inno al Pens.iero-Pam:lero. Nella lettent a un disce-
tale silenzio ~ ancota il suo esseroi: il cmpito afferrare polo si esprime in questi termini: ...L'Io separato dal
all'origine que..to suo esserci. Nella c via occidentale o mentale pensante. In tal senso, il sentimento i o s o n o
c rosicruciana la liberazione viene tappteseD'tSta come un una soptavvivenza deU'antia coscienza. Nel pieno silen-
evento che riguarda la resta deU 'uomo, ossia il rapporto del zio, ci che si sente ~: i l p e n s i ero si pro d a c e i n
pensiero con l'organo cerebrale: ha inizio in rale sede cd m e,.. Ma questa animadvcrsio appunto pensiero puro:
esige la coscienza della mediazione originaria_ Aurobindo l'impersonalit dd pensiero presuppone invero la centrale
vede rok mediazione, ma non come moto essenziale del potenza deU'individualit: l'Io sono.
P/lfusha: per l'inevirabile natura yoghlca, egli non rimanda La consapevolezza deUa priorit della mediazione origi
al valore originario di quella, anzi la identifica con il moto naria e l'importanza che essa ha per il moderno occidentale,
senzientevolitivo della donazione, o della sottomissione, non s'1ncootrnno nel sistemtl di Aurobindo, indubbiamente
samarpana: non pu metterlQ al centro del suo sistema, per in quanto la mediazione lin lui opera spontaneamente. D'altro
impo~sibilitil costituzionale, mn soprattutto in ordine alla ne- camo la sua funzione, yoghica e orientale, non ha senso
cessaria funzione occulta del suo insegnamento. La concen- che sia diversa, essendo desoinata ad una vasta famiglia di
trazione nel cenrro del cuore o nei centri della t~'ta, da lui spiriri, che in Oriente e in Oocideote muove a tale grado.
con~igliato, posrula la corrente del senoimento, piuttosto che Certamente qualcuno deve conoscere tale grado per supe-
del pensiero liberato: non muove dall'esse n:.; a indipen- rarlo ma ci slli ~ possibile nella misura in cui il superarlo
dente dcll'anilna, ma dall'anima, anche se a tale essenza sia posseder lo come forza per l 'ulteriore grado.
fa appello: essa infarti al vertice della Via de) Pensiero, in
La fun~one di maestro di Shri Aurobindo per disce
una sfera pi p u r a che quclla dd pi regolare Yoga.
poli che ancora non riescano a scorgere la luce del Logos
Il ricercatore occidental-: che riconosca intuibivamenre e l'e v e n t o terrestre che le corrispond~: essi possono es
h virt della concenrrszione devota suggerita da Aurobindo, sc:re avviati a 5c:o.rgcrla, ma pi facilmente a operare incon-
legiuimamente rende a realizzarla come una dedizione del sciameme in opposizione ad essa. L'insegnamento di Auro-

128 129
bindo per cercatori che tendano a uno Yoga implicante r !'IIMima delle sue bearudini. Tali beatitudini rischiano di
Id responsabilit consajXVole c una continua scelta secondo ,,re <cnsuali, per la difficclr della purificazione radicale
l'aspirazione alla sfera della libert, della vastit e della bea- 1J, l sentire, possibile unicamenre mediante ascesi del pen-
titudine, n1a che ancora non abbiano moJo di operare diret- Iero Il sentire, per quanto sublimato, non va oltre la cor-
tamente secondo il Principio me~o della responsabilit porei!~, salvo il caso di uno scioglimenro consapevole del
e della libert, che alliora nell'Io ed presupposto dal pen- , meolo cerebtale: che appunro la Va a del Pensiero. Ma,
siero: olo secondo l'istanza specifica dell'epoca dell'anima ""ne si accennava, questa 11isponde al conseguimento di u~
coscientx:, la quale, in quanto priva dell'azione del Principio 11 ,11lo che esige non venga saltato quello che lo precede, st
spirituale dell'Io, ~ l'epoca della eonfus!one dei valori. La seguaci di Aurobindo o di altro insegnamento.
esperienza della Sh4/eti, priva del riferimento centtale del- Che senza l'azione universa del Logos sulla Tt'rra, non
l'Io, rischia di divenire un misticismo sensitivo: non con- -.orcbbe ~tata possibile in Asia una restituzione dell'onigi-
segue coscienza del suo svolgersi al livello della corporeit. IIArio senso sacrnle dello Yoga, soprattutto mediante il sen-
La discrimjnazione noetka in tale direzione d modo t!~ro della hWti, n il riconoscimento clelia Shakri divina,
di avvenire cbe, al cenrro dell'essere interiore che si dona, "'' il Tanttismo epper U fiorire di figure come Rama-
conosce vnsnit e beanitudinc, calma e distacco, v' un Sog- krishna, Vivekan'anda, Aurobindo, Rrunana Maharshi, Yoga-
getto conoscente o pcrcipiente, l'essere che pu veramente llllllda Paramabamsa, un'wruizione f<lfll, l'ispondeote a
donarsi, libero ncll. sua azione, libero di perfezionarla o una effettiva realt sovrasensibile: una inruizione possibile
di corromperla, capace di decisione, in quanto fondato so .I limi re della forma uadizioDBle che quelle dortrine e quegli
s mediante coscienza di s, epper di continuo ricorrente t..:Cti, malgrado l'originalit del loro impulso, banno il cm-
alla propria originaria attivit, la mc,diaziooe di s: l'essere 1uo di manrenere.
cbe alla scarurigioe pura <i s uova il Divino. Taie renoscena metafisica rurtavia costituisce non tan-
La devozione pura indubbiamente il pi alto conse- to ti problema dell'atruale seguace dello Yoga, quanro _del
guimento dell'asceta, la forta di rutta l'Opera, ma per il .hsccpolo della Scienza deUo Spirito cbe deve parer nco-
moderno occidemalc non pu essere il conseguimento diret- n0$Cete le forze dierro i nomi, ossia i contenuti spiriruali
to del sentire. n limite cui inevitabilmente si arresta l'occi- J.-a fenomeni, secondo il senso della indagine appresa; non
dentale, ~ il suo non poter uscire dalla immediatezza ordi- urres1arsi ai coofuli di un mondo su cui pone un'ericherra ed
naria del scurire, per quanto volto alla comunione con il .vita di gettare lo sguardo per timore di errare. Ceno, que-
Divino, grazie a subitanea persuasione: U suo permanete ..o non cmpito del discepolo in formazione, ma per il di-
incoo.sciamente vincolato alla prakriti Wt'riore per via del &<:qx>lo che presume possedere i pensieri-chiave, ~ un dovere
pensiero, la cui liberazione d:olla cerebralit non pu venire cnnoscerc le situa:zioni atruali dello Spirito sulla Terra: coo-
dali:>. bhakti. Tale seguace sulla buona strada, ma sempre ~cguirc coscienza dell'Impulso da cui muove, comprenden-
sul punto di lasoiurla. per i ~entieri di un sentire, epper do le contrapposizioni, le alterazioni c il loro senso presso
di una vita isnintiva, che non conoscono l'elemento della di- alk nascoste, anche se rare, consooan.ze Arrestarsi polemi-
stinzione della luce incorporea da quella ri!lessa, dotata essa t'llmente ai confini di mondi rirennti altri, o diversi, o oppo-

130 131
Ma ancora una volta dtti miei osservatori questo veni-
sti, ~ per lui il falHmcnto dello spirito scientifico-spirituale
v.t preso per un deviwomsmo jn senso oricntalistico: si
d cui ritiene muovere, in qu~nto viene da lui assunto come
JUssurrava circa l'ulteriore mia infrazione alle regole. Quan-
r~~e un opposto che solo una categoria dd pensiero, un
lo uno studente mi scrive: Va bene quanto lei mi dice
llimte dd pensiero alla propria liberr.
riguJrdo alla Scienza dello Spmto e ai pericoli dello Yoga:
L'ascesi che io peneguivo, in base alla sintesi delle di- 110 leggendo lo Steiner, ma per ora irurisro aroiocch lei lll
verse . tecniche, orientali cd occidentali, ~ la ronsegucnte &uggerisca qualche espositore Autentico deJJo Yoga, in quan-
pe=one della mediazione origiru~ria, mi faceva scorgere to intendo rendermi conto di che cosa lo Yoga ,., s=lndo
la reale posi.riooe di Aurobindo c mi confermava come la miei osservatori io dovm farisaicamente e sagrestana-
apertura al Sopramentllle non possa non passare per il puro mentc risentito, rispondere: Vade rerro, Satana ,., o qual-
mentale. Una scelta autonoma in tal ...:nso, appunto, mi (0$1 di simile: che sarebbe l'abdicazione all'arto interiore
avrebbe congiunto con il M9estro che ~prime la sintesi ori- es~e di cui tutta la Sciema ddlo Spirito non che
ginaria nella forma richiesta dal tempo: perci da quel mo- una richiesta: l'ano della respon~abilit e ddla libert, la
mento avrei avuto s~so occasione di collegare un cerca- <"U form2 iofinitamenll: mutevole: ora ha una deterrnina-
tore ddlo Yoga con la via che conduce dal mentale al suo ~ione, ora un'altra, secondo la corrdazione con l'oggetto,
trascendimento, ossia oltre lo Yoga. non obbediente alla fissit di una regola.
Sono stato sempre perSuaso che non ha senso consi- La paralisi c la decadenza di turri i movimenti spiri-
gliare qtcsto o quell'aurore a chi cerca orientamento, ma oc- tuali stata sempre, invero, l'avvento dei rigorosi custodi
corre anzitutto comprendere che cosa egli realmente chieda della forma, ossia dci porra[Qri della senie di nozioni, norme,
l'animus da cui muove, per stabilire un rapporto con il su; regolette e analisi prefabbricate dcll',insegnamento, tendente
lo: cosl da fornirgli il metodo per rendere funzionanti i a sostituire l'atto dello spiriro, anzi a escludere come peri-
mezm di conoscenza di cui dispone per nasoiru. per costitu- colosa la libera creativit. E' la libero creativit che non ri-
zione interiore, per karmtt. Ttmavia s dato il caso che sponde alla lettera, al dettami tromandati, alla normazione
qualcuno scartasse quolsiasi suggerimento del genere e non nvuta per retaggio, con cui talum istruttori, o anziani .,
volesse saperne nffntto di Scienza dello Spirito e insistesse o oratori ufficiali, tendono ad assumere un ascendente natu-
con me perch o suggerissi una via yoghkn: nel qual caso ralmente sui pi deboli. E' appunto questa la prova dci
sentivo che l'unico ml)';t() per rendere innocuo l'uso moder- deboli: essere dominati da un medium inconsapevole masche-
n?, inevitabilmente non pertinente, deJJo Yoga, era quello Nilte la propria inadeguat=a con la serie delle nozioni rego-
di suggerire Shri Amobindo, come il pill attuale retrifica- lamentari, o ddle no2.ioni rare, o con una specifica dialettica
torc deUo Yoga e possibile introdunore a un presentimento della ricerca spirituale.
del Logos, proprio in Yirt della sua via della pura devozio- Tenendo conto della personalit, della costiruzione in-
ne. Mi ~ stato ralora possibile ~uggerire Aurobindo grazie teriore e del retroscena karmko di colui che ci diede orien-
a un atto di fa n t asi a m o r a l e, ossi<1 alla intuizione tamento, il metodo ddlo Steiner risponde simultaneamente
di una necessit spirirua!e esigente la swt forma, solo in ap- aUa richiesta metafisica, non ~mpre cosciente, dd ricerca-
parenza contrasrante con il suo conrenuro.
133
132
tore, e alla sua csigcnu intellettuale in senso clialettico. Ma, XII
come ~~ .,:sto, non con l'automa~ico suggerire il nome di un DI L COMUNICARE LA SCIENZA DELLO SPIRITO
simile Autore, si stabilisce il contatto del cercatore con
luL Occorre amare l';nsegnnmento e assimilarlo realmente,
per apprendere da esso che nessun meccanismo e nessuna
osservanza formale possono sostituire la conquista indivi-
duale della Verhl che esso addita, epper la possibilit del-
l'effettiva comunicuione di essa: la connessione nosua ed
alt:rui con la sua fonte.

Mi avviene di conrinoo da allora di dover rispondere


11la richiesta di questo o quel cercatore, soprattutto di gio-
vani che n~ssitano di ori-:numcnto: essi vengono talora
da scuole di cui sentono ~nsufficiente il conrenuto noetico,
o da ambienti dello Spiritismo, o dello Yoga, o del Freudi-
mo. Ilo potuto comprendere che in t.al caso non si rracta di
contraddire l'eventuale errore, ma di fornire al giovane
mezzi di nutoconoscenza che gli consentano di preparare la
propria a u t o n o m i a rispetto alle do11rine e ai sentieri
pretra~'Ciati, cosl che egli a un detcrmin~to momento scelga
a s la propria viu. Se il discepolo capace di afferrare il
senso di questo metodo e di giovarsene, egli stesso comin
cer a liberarsi dell'errore in cui evcnwalmcntc procedeva
e chieder ulrelliorc orientamento.
Non mi sono mai sottrnuo n un imile cmpQto, per
un ~cnso di d o v c re verso gencrw.ioni a cui gli educatori
hanno fatto ben poco per schiudere l varco verso gli ideali
superiori della wtu, il disinteresse e la possibilit di conce
pire un mondo valido oltre quello dtlla necessit quoti-
diana. N nell'aderire a questo dialogo con i giovani, bo
mai fatto distin>ionc tra corrente e corrente, tra una voca
zione politica e l'altra, non interessandomi la forma della

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loro cicerca bensl la verit di questa. Sono ~tato sempre u tu per tu ,. con se stesso, come a un'alternativa radicale,
consapevole che la professione poliricn dei g1ovani non ri J 1 cui scatwsce per lui la possibilit di una revisione che
sponde a una persuasione cosciente, ma semplicemente a im- mvestc tutta la vita, l.-pper anche il metodo, suscitando lo
pulsi di dedizione a ideali, la Clli immedi1tezza d ad essi la 1mpulso di una scelt~ cosciente, ove egli ne rechi minima-
illusione della loro verit e della loro immediata reali~ mente in s la vocuione. Aocadc raramente, ma, a chi deve
z:ione. an'lldere, accade. In efferro, un errore, ove sia pensato in
Cosi ad esempio, un pomeriggio, sul finire dell'estate tV~Sa~Dente con l'intento della verit, sviluppa fone che in
dd 1949, ebbi modo di incontrare un gruppo di c uadi2io- un ;ceondo tempo hanno il potere di superare l'errore. Fu
nalisti ,. convenuti a Roma da varie citt d'Italia per un nel cbiari.mento di questo senso del metodo che sostanzial
loro congresso: malgrado mi considerassero un c avvetSa n><:nte io consegnai loro un contenuto della Scienza dello
rio ,., questo incontro era stato sollecitato da alcuni di loro Spirito, di cui qualcuno di loro, come in sgoito dovevo
ed io avevo aderito volentieri. Sotto il bd pergolato del constatare, pot~ giovarsi: un contenuto spetimentato ed
Bar Gianicolo, presso la Porta di San Pancrazio (a quel daborato, che potevo comunicare come qualcosa di verifi-
tempo il Bar Gianicolo ospitava regolarmente le mie riunio- 'ubile praticamente.
ni. grazie a un antico vincolo d'amicizia con il suo gestore, Mediante questo contenuto ver:imcabile, mi sta.to pos
Giovanni De Plano, e con i suoi figli Arnaldo, Dante, Ugo, ,;bile collegare molti giovani con la Scienza dello Spirito.
anch'essi intercssalli alla Scienza dello Spirito) parlai per due ,Ji Steiner. Mi rendevo conto che l'arte dell'occultista non.
ore a qud giovani, eson.andoli a ridlllre l'attivismo, quale c di fare propaganda, obbedendo a regolette della comuni
che fosse, se non ad eliminarlo, e a curare soprattutto la cazionc esoterica, ma di stabilire arulituno un contatto dell.
formazione intel'iorc, in omaggio al principio che solo l'uomo unimn con l'anima, lnscinndosi suggerire dall'ascoltatore ci
dotato di forze mora l!i viventi pu essere utile a s e alla rhe dal profondo richiede, c la forma che gli necessaria.
Soaict, piuttosto che l'attivista dialettico o politico. Chiesi La forma pu essere yoghica, filosofica, psicologica, mistica.
ad essi se pratiedssero l'ascesi corrtenuta nelle opere esote- c-cc., ma, appunto, esige nell'istruttore il possesl>o informale,
riche ad essi note c poich, come appunto supponevo, nes- del contenuto che deve rivestire.
suno di loro la praticava, il mio discorso fu in sostanza un Questo mi d occasione di chiarire un aspetto del rap-
rimprovero e un invito alla pratica della disciplina: mostrai porto che lo Sreiner ebbe, in un certo momemo della sua.
ad essi come ognl testo della Gnosi tradizionale a cui erano Yita, con i seguaai della Teosofia blavatskinna: rapporto che<
devoti in definitiva rimandasse a tale as=i e non fosse con- f\1 dourinariamerrtc una breve coincidenza formale, sostan~
cepibile una loro azione che la presupponesse e al tempo ~ialmente un apporto radica!~ da parte di lui alla forma-
stesso la trnscurnsse. zione interiote di molti (ro quegli ascoltatori. Sollecitato ao
Sapevo bene che la disciplina in~rriorc, quale che sia, parlare nelle sedi della Societ Teosofica. egli aveva ac~
yoghica o gnostica, se determinatamente praticata, linisce rotato a condizione di esporre, riguardo ai temi dello Spi~
col destare comunque latenti forze delb volont, che a un rito, unicamente i risultati della propria personale espe-
determinato moment~ conducono lo sperimentatore a un rienza, il cui contenuto in verit recava diversit assolute.,

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rispetto a quello della dottrina toosofica. Nelle sedi Jella te> il tirolo Teosofia, intendendo fornir~ L'essenza dottrina-
Societ Teosofica, lo Sreiner 5\ uov dinanzi a un pubblico rl.t rispondenre a ule nome, ove sia US3to nell'ol'iginacio
il cui onxchio si era formato secondo il linguaggio blavat aen!>O metafisico, di sapienza delle cose divine , in rela
skiano c una ricorrente terminologia saruc:rita ad hoc: t:gli si 710ne alle esigen1.e attuali di tale sapi=: cosl come in
servl. di questo linguaggio, rivesrendone il p r o p r i o con- rda:r.~one alle esigenze del rempo essa ebbe vira tra i Neo-
tenuto: !iapeva cbc soltanto in tal modo poteva stabilire un pbtonioi.
rapporto con coloro che t quell'mbito erano per sostamiale Quando, dopo qualcbc anno, dietro persollllle cspe
vocazione suoi discepoli. n..:~m~ delle discipline, io ebbi a parlare del metodo dello
Uo maesuo usn l linguaggio dell'ambiente in cui sol- Sremer, -in particolare rivolgcndomi a giovani 8i oclotti
lecitato ad eo-pr:imcrsi: non ha un contenuto stercotipo da Jdl: vie orientali, per superare le loro eventuali difficolt,
estrarre n-.xcanicamente Ja s e obiertivore, perch il conte parlai ad essi nel linguaggio che era loro familiare: cosi nei
nuto gli nasce dal wvcnte tapporto dell'anima con l'anima miei libri ho spesso fatto ricorso, ai fini di una pratica
ed esige perci il linguaggio che gli ~ conforme. Sono con lnteli<l, alla terminologia sanscrita, del resto spesso usata dal-
vinto che se Rudolf Steiner, invece che dinanzi a un pub- lo st~ Steiner, a cominciare Ja termini frequentissimi
blico d1 reosofi, si fo,'IC trovato dinanzi a groppi di cultori nell2 sua opera, come kanna, maya, 11tantram, chakra, ecc.
dello Yogn, o ad induisti, avrebbe usato il linguaggio dello Nessun antroposo{o si sognerebbe di recludcre lo Stei
Yoga o dell'Induismo. ner nella categoria dell' oriemnli~mo , per il fano che
Lo Steioer, dunque, neUe conferenze e lezioni tenure ~gli ha usato il termine akasha come titolo di un suo Joibro,
ai membri della Societ Tcosofiea, fornl a costoro cono- o ha suggerito come mantram in uno dei Quaderni della
~ il rui conrenuro implicava nei pi consapevoli la Sc:uola Esoterica, dei versetti delle Upanisbad. Eppure un
revisione dei presupposti della Teosofia. Osservatori super .imile sofisma stato usato nei miei riguudi, in omaggio
ficiali in s6guito per anni avrebbero potuto opinare, io ba..<e 11i noti presupposLi e, ci cbc pi curioso, con partcola.re
alle parvenze della relatione di lui con quegli ambienti, che impegno da parte di discepoli che, dopo anni di tirocinio
egli fosse teosofo: nulla di pi contrastante con la verit. formativo, ignorando l'opera lniziazione dello Steioer c le
Lo Sreiner sapeva che molti riccn:.rori, per personale pre rdJtive discipline, avevano per la primll volta appreso da
dc9tinazione - ossia per /:arma - cbbmati ad essere suoi mie comunicazioni l'esistenza di queste, :: il correl<1rivo chio
discepoli, erano, grazie ad una tcmporan~ interpretazione rimcnto circa l'arte dd medirare data dallo Stoiner: essi me-
della propria vo01zione, entrari a far parte cldla Societ T eo- desimi me ne avevano d'lto arto, assicurandomi dl ci {'C"
sofiq: egli non poteva non parlare per questl. Furono gli renne gratitudine. Certo, l'allenumcnto interiore rende pi
stessi che, quando egli ebbe s lasciare In Societ T eosofica, autcx:oscien~ e pi forti, ma diviene un perioolo, se non si
lo seguirono ddiberatamenre. Ad uso dci cercatori volti al accompagna alla moralit, che roniste, tra l'altro, nel giu-
perenne contt."nuto dello Sp!riruale, - dL"ttO occuko "' StO sentimento verso chi ba orienta to il nosrro cammino.
perch celato all'ordinaria conoscenza razionale - egli pub-
blic llna delle pfimc opere-chiave del suo ioscgnamcmo sot

1.38 139
* mcntesi come inso(feumza delle concfu:ioni armali della ci-
' liil e come tcndenz.1 a liberarsi d.'ll meccanicismo che q"e
Mi avveniva dunque di incontrare cercatori che mi 111 1mpone: d'onde il loro credere ingcnu.ameore di poter
chiedevano orientamento e verso i quali sentivo la respon- Identificare in un determinato atllivismo la forma l'spon-
sabilit di porgere i cisulrari di una personale esperienza, Jcntc al loro impul.so: perci, talora, accettazione della forma
come trapasso da una scienza gnostico-tradizionale alla cvcr'h a e delle sue regole. Proprio avvertendo le estreme
Scienza dell'Autocoscienza. Il mio colloquio si svolgeva, e conseguenze di uo tale attivismo, nei pi .consapevoli. sorge
si svolj,-c tuttora - non pi al Bar Gi:micolo, ma sempre ti dubbio circa la rispondenza di questo aJl',deale da CUl DUIO-
nel!,, 7-0na gianicolense, che una rrndizione vuole sia c cu- vvno: d'onde le crisi e la sana te~~denza a riconquistare la
stodia ,. di nn antico tempio di Mitra, presso via Cadolini, normalit: che essi noo avrebbero mai perdlllil, se avessero
dove frattanto un c angelo in veste umana aveva prepa- nvuto cduc~tori, piunosro che caricarure di educatori.
rato una nuova sede per i miei incomr - con cercacori L'incontrarsi di raluni di costoro con me, certamcDte
liberi e cbe in quanto liberi sono t;i edotti della leneratu- non ca~uale, n mai provocato da me, determinava il com
ra esoterica che sulla pia22a: mi 9tnto sempre agevole p>mento della crisi e l'ini:dale conversione del loro attivi
nn rapporto con costoro, proprio per ;l fatto che avevo 5mo in attivit interiore formatrice della personalit: d'on-
sperimentato le posizioni da cui essi movevano e conosce- dt- la ripresa regolare degli studi, la normalizzazione della
vo il loro linguaggio, la dialeuica tr.td>ziorue e la spc- \'ha etirosocialc, appunto, in relazione all'ideale di rinno-
ci!iC2 terminologia. vazione d.1 cui avevll.DO preso le mos!le, reso puro e au-
Ma non solramo dagH ambienti spiritualisrici pro\leni- tonomo, onde essi potevano ormai l'liconosccrlo com~ esi-
vano coloro che si rivolgevano o mc: st.aro inewrabHe che gcn7. di un'opera di autoformazione morale. Cosl, "' nn
si rivolgessero o me anche {liovanl il cui interesse spiritua pcriod in cui intensamente la giovent sarebbe stata. pre-
listico colludeva stranamente con un attivismo politico di sa dall'idea di rivolur.ione ,. - qunle che ne fosse il co-
sinist.ra o di destra, talora n carnttcre eversivo, e.qigente in- lore - io scrlssl il volumetto RivolutiMc, col sottotitolo
vero un chiarimento cosciente, per non tschiare di essere Discorso ai giovani " per un senso di dovere nei loro ri-
patologico. In realt, Rio che assuma una forma o l'altra, un guardi: d ori-entamento cognitivo della loro vocazione.
tale attivismo cela sovente in & un identico movente in- Non sono mai stato un politico, non potroi esserlo
teriore: cui urge un atto chiarifkmore della coscienza. Ove mai, per costituzione, per visione delle cose, ~r aspirazio-
manchi di 1tale allO, a.so non soltMto rende il giovane pe- ne etica e spirituale: tuLLuvi1 qualche volta 011 stato ne-
dina di un !Jiuoco privo di rispondenza :tP,li ideali che egli cessario immettere oeUa forma discorsiva politica il contenu-
ritie111e perseguire, ma lo conduce a situa.lcion i psichiche dif- to di !dee estrapolirico, an:ei decisamente anri-polillico, com-
fioi.lmenre rimediabili, ove il processo dislnJttivo giunga ad piendo un vero e proprio sacrificio, in omaggio al senso del
alterare le hnsi corporee. dovere accennato, soprattutto nei riguardi dei giovani: che og-
Cominciai a capire che v' rra i giovani un impulso gi vengono assediati dovunque, nelle fabbricb~ e neUe scuo-
~Ila l'icerca spirilu~le non ravvisato d:Jih roscienza ed espri- le. dai loro persuasori ideologici, che, anche se m buona fede,

140 141
sono in rerutil gli attentatori della loro libertA. Contrasta in- ~l i la retta via ,.: che dire la fona di procedere corag
fatti con l'ideale d kibcrt, il far accertare al gtiovanc un'ideo- f\IUSamente secondo lo Spirito in un mondo organicamente
logia, prima che egli si sia formato l'organo del pensiero che rifiutante lo Spirito.
gli consenta d iglierc: da s: sopnmuno in un'epoca in cui Ma una simile opera d bolliSca e di ri-orieotamenro
il sentimenro non pi il senoimemo della verit, come an- <Iella giovent, secondo le fone morali e cognitive w cui
cora all'epoca dci volontari garibaldni. Non sono possibili or- csa necssitll, come di un ossigeno spirituale, fuori delle
mai manifestazioni c politiche &iovanili, che non siano ma- c-duzioni dcologiche miran1Ii a lare di essa lo strumento di
novrate. n ragazzo, in verit, non ba bisogno di ideologie, pralisposre eversioni, mi doveva costare non pochi equivo-
ma solo eli preparazione alla disciplina delle pure idee: pro- " non poche accuse e pi di un evento spiacevole, non
prio ci che le ideologie inculcate aru:ritcmpo rendono impos- c-.cluse denunce anonime volte a roettermi in diJlcolt e a
sibile. far cadere una falsa luce sulla mia artiYiri, n la solita cor-
Nel libretto Rivoluzione, il cui titolo talora inizialmente relativa vooiferazlione da parre della centrale,. accennata,
allacma l'eventuale leuore, io riconducevo l'impulso rivolu ben lieta di disporre di nl.lOVO materiale utilizzabile oei miei
zionaaio all' i d e a, estrapolitica ed estrarivoluzionaria, che confronti.
esso presuppone, ma ignora, ossia alllidea come principio in
formale che esso necessariamente cela Jn s: inv~ravo i gio
vani a ritrovare questa idea, a penetrarla intuitivamente, con
purit interiore, a muovere con essa, sino a viverla come una
forza in s, fuori della sua proiezione clialettica epper poli
tica, sino a rutrovarla come slanco di generosit e frater
nit. Dimostravo come sia possibile ritrovare l'idea quale
potere .interiore vivente, e sperimentarla, s da avere in essa
la forza che rculmente rinnova >il mondo, essendo la fo<~a
smarrita della moralit e della religiosiu.
Per il discepolo, la Rivolurione in realt un intimo
evento dell'anima undividualc, un processo ascetico, che si
riflette all'esterno aru:rirutto come rispeno delle leggi, quale
che sia il giudizio su esse, epper come artivit edificatrice,
non come loua, o incomposta distruzione. Le leggi sono la
espressione del livello della moralit dU un popolo: occorre
murare livello, non abbattere le leggi. Occorre menitare che
nuove leggi siano concepibili ed enunciabili, cosl che aiutino
il cammino dell'uomo. Mi risulta che questo libretto ha ava
to il potc:rc dU raddrizzare pi dU un giovane e dU restituir

142 143
La concenll'lll!ione pertinente al tipo umano moderno,
Xlll. YOOA E ROSACROCE dlC pi'Ott<k nella via ,. come un'avanguardia spirituale, oa
rrcscindere tW!e austrofi che b 1!1llllalta coscienza di tale
{unzione provoca, una c o n c e n t r a zi o n e d i n a m i
c a. Le recniche indiane, tibctaoe ed e9tttmo-orientali, in
, ecc, !,'UStamente esigevano uno concentrazione di tipo sto
n~"O, esprimente la sagge= di un'epoca in eui il reale sfor
m interiore consisteva nel trasferire il senso d s oin un
punto metafisico in eui s'im:onuava la Forza, llrahman, o
Shakti, o Tno, per essere tinvestiti dalb sua corrente cre~rtrice.
Spesso avviene che cercatori autonomi, desiderosi di L'essere concentraramente inerti irmanzi alln Fo!7.a, era
afferrare il senso della tipica via del pensiero mi chiedano 1l segreto per nccogHerla. Nell'epoca dc:ll'anlma cosciente, il
se vi sia differenza sostanziale tra la concen~razione dello lluire della Forza inretno all'anima: attuare nuovamente
Yoga, ossia l'e_kagrata, o iltapasya, e la concentrazione pro- 1ltipo antico di concentrazione, significa apl'irsi non alla COT
post~ dalla Scienza dello Spirito, alla quale io mi riferisco. rente brahmia o shaklica della Forza, ma alla sua forma al-
La dafferenu invero c' ed determinante: chi lo ravvisa, terata, divenuta subconscia corrente psicofisica, ovvero per
~salvo. sonale natura. Il fatto che l'uomo sia divenuto un essere
Comprendere questa distinzione, un evento decisivo andividuale, significa soltanto che deve ritrovare lo Spirito,
per difficile che la comprenda chi non conosce ambedu~ ,lisidenlificando l'indiwdualitA dalla natura inferiore che le
le forme di concentrazione, in quanto consegua lo vera e ha consentito attuarsi. Lo Spirito ~ il Soggeno che cosl entra
comprenda come sia possibile la sua alterazione. Altrimenti in azione, m:ando all'umano \ possibilit della Forza ori-
pu~ nv:ocnirc che ~corra nella conccnuu:done d i tipo f\inaria.
n sta t t c o, propno colui che per diffidenza carechistia Nell'epoca dell'anima ~'Osciente, la concentrazione ri-
riguardo_ n tu~to ci che viene dall'Oriente, non dispone di. 'poncle al suo ~~.~sunto, solo se attua come pt-opria dynamis
un ter~mc dt conf~omo per il proprio uipo di c o n c e n 1 ~ c o n t i n u i t p u r a dello Forza: che non implica
tra:none sta t~ ca. oarresto in alcun punto, anzi esige ininterrotta fluenza del mo
L'inerzia attraverso eui deve ap.llin:i la strada lo vera vimento. La proie2lione inferiore di tale continuit del fluire
concentrazione, appartiene in sostanza all' u o m o asi a : riconoscibile nel pensiero ordinario, che non cessa mai di
t i c o, che ciascuno oggi reca subconseio in ~ come un dop- pensare: onde, quando il suo fluire non ~ controllato, di.
pio. E'_il subconscio uo!IIO asiatico che troVa ~l tipo di ron- viene osscssivo e patologico.
~ntra2!1one dello Yoga lo sua naturale espressione. Parimen U pensiero non cessa mai di pensare, ma appunto il
u ~'occulto. c uomo asiatico,. pu divenire nello pseudo-eso- metodo recatO da Rudolf Steiner ai cercatori di questo tem
tensta ocodentale l'avversario delle dottrine orientali, in po, consiste nel liberare lo conlinuitl scorrente del perlSe-
nome di. una presunzione di averne superato il limite: limi- ro dal vincolo all'oggcttivicl sensibile o alla sua eco aStrai
te che egli in realt non conosce.
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ta, cosl che tomiad essere il fluire della Lua:: recante l'ini- r ltamente della tdazione pura, data la possibilit ddl'ade-
ziale prescn7.a del Principio della Lua:. La quale ha bensl onc imaptiva dell'anima ai contenuti ~a Scienza dello
la forma del fluire ininterrotto, oin quanto scaturisce da un plrito: l'imaginare viene destato dal suo nvwere come mo-
mondo di in<:essante creativicl, ma profondamente posan- \<UD<'nto nelle imagini silenziosamente accolte, come od me-
te in s~: ha in s la pace abissale del fondmento, la scatu- , l tJre sino alla contemplrunone.
rigine della calma tinaherabilc. Come essere estraspa~alc e Allorch si parla di relazione pura, si allude a un ele-
intempotlllc, essa viene accolta da un Soggetto che, al livello
"'' n1o e~senziale dell'Opera: a un demento individuale che
sensibile, misura l'esser e secondo la puntualit spw.io- a1 c~prit:ne praticamente come lealt. e fe<lelt, coraggio del-
temporalc, da momenro a momento del tempo, da punto a ) 1 vcrlt: a una qualit intcrior~ cssen:rliulu:llente morale, che
punto delio spazio.
11u ,.tifichi con il suo slancio la ste~~o ricerca interiore e nella
S sperimentalmente accertabile che )'ekagrata tradizio- ~IlA semplicit si manifesti c:omc un'~tti_tu~c, che ~- l'as-
nale porta il soggerro moderno alla fissit in un punto, che ~<lllto opposto di quella dommante: l a_tutu~e ~li~tca ,
OAAi solo illusoriamente mctafisico come in antico, in quan- Jlt'tc:ssitantr di finzione, di tattiche, di machiavellismt, per
to l'elemento voliliivo dell'anima con cui si congiunge, man- ti rroprio quotidiano estrinsecarsi. Colui che, .per vocazio?:
ca della originaria inilipenden7.a dalla corporeit, epper s e m p l i c i t , traduca la relazione pura tn spontaneua
incapace di esercitare l!Zionc che non appartenga ella natura umnna, deve aspettarsi che questa venga presa _per raffinato
corporee: la quale non la pura natura fisica, cooperatrice machiavellismo, o reoita2!ionc. n tipico uomo di questo tem
dello Spirito, bens quella psicosomarica, dominata dagli Osta- l'" istintivamente politico, pu anche eccezionaJm;nre, ~el
colatori. C<>nlalto personale con colui che reca la pura _lealw_, sennre
Ln concentrazione tradizionale, oggi, malgrado le ten- l 1 dimensione che lo richiama a un genere obhato dt rappor-
sioni merafisiche, diviene inewtabilmeme mcdianica: ma di
tipo mediantico pu essere anche la concen~rozione del di-
.
to umano ma ci dura brevemente, solo in tale .
. contatto,
pmnto a spegnersi e a dar luogo pc~sino n rea211~.t11, non fl:?
scepolo della Scienza dello Spirito, che non consegua come v1mdo nell'anima l'alimento che gh ~ nccessnno. Non v
in cimo livello la re l az i o n e p u r a del pensiero con s, t 'rlstianesimo n Cattolice~imo, non v' Tradizione, n Gno-
epper non muova dall'elemento originario della coscienza, '' non v' soterismo, che possa valere sen7.n la dime~
os~ia dall'elemento di distinzione noetica indicato nell'asce- r~ne di vita di tale correlazione, l'unica possibile allo Spt-
si stcineriana come p e n s i e r o p u r o: onde si d il caso nto non Ditrovabile mediante le sapien distiJUioni termi-
che egli avversi cii tipo interiore asiatico, proprio perch egli m>logiche tra merafisiro e antimetafisico.
lo reca 1n ~. ed essendo identico ad esso, non ba possibi-
licl di vederlo. In tcalt la relazione pura non ~ tanto un
COn$CJ!Umento <Lecnico, quanto un'tcitudine intuitiva fon- *
data sul puro senciroenw del Sacro: possibile perci a un'in- n senso ulllimo dell'ascesi mentale
la liberl!Zione del
telligenza del cuore, meglio che a un'intelligenza inconscia- pensiero dalla sua necessit di operare come mera relazi<>-
mente dialettica. Perci, al discepolo non ancora capace di- nc dei sensi. Come tale, non la reale relazione dell'Io,
146 147
, pirc, mediante potere d'imaginc, o di puro pensiero. Nd
non _ancora la relazione cosmica, ma solo la forma pre- puro percepire ba il modello originario del contemplare.
paratorta: forma che deve estrinsecarsi nel sen~ibilc: per es-
Il diS<.-epolo pu scoprire che nella pcrce7jone sensoria
sere ~uta, sino a poter stare obiettiva dinanzi alla ro-
ha il germe della percezione sovrasensibilc, ove dalla pro-
~en~ meditante, nclJa sua dinamica pura, come connessi-
pri.! essenziale immobilit giunga a contemplare il moto ete-
VJt d1 una unit originaria, fluente dal Cosmo, da fuori del
r ico spontanellmenre compenetrante il dato fisico: pu con-
tempo nel tempo, perci mai arrestantesi: mentre l'attuale
r~onplarlo in quanto egli muove dal fondamento di s, ar-
aseeta Lracli:Qonalc, ligio alle tecniche del passaro, in sostan-
lll~tldo una relazione d i r c t t a con il percepire, che
za vuole un punto immobile su cui Sssarsi, su cui sostare,
lo rende indipendente dalla zon~ dell'anima usa a fare suo
per avere In sensazione di estrrtniarsi al tempo. Ma vi rima-
l percepire, secondo Ulla irregolare ma costituzionale d i p e n-
ne con liJ suo inslistere meccanicamente su un tema: vuole ti c n z a dai $eosi, normalmente coinvolgente tuttll la vita
~vitar~ lo sforzo di essere di artimo in attimo vivo, di attimo
interiore: questo !il segreto del contemplare.
m attlm~ ~u~vo, fuori d~ tempo, ossia puntualmente peren-
Normalmente l'Io non realizza il fondamento da cui
n~.. La ftsstta sovrasensihi.le ddl'aseeta antico era invece giu-
suficata dal fatto che tin un punto l'uomo interiore si ricon- muove: giunge persino a dubitare dcll'esisren1.a di rale foo-
<l3mento. Ma anche quando giunge a porsi il problema, an-
g!ungeva con l'Uni~e, e dalla swa immobilit conseguita
smo alla tangenza mtemporale, derivava che I'UI1i\-ersale cora non conosce il punto di s da cui muove, n il suo muo-
\ere pu afferrare tale pUllto, petth sempre estr:uliaro a es-
strutturalmente operante in lui fluisse realmente nella sua
interiorit. w. L'lo pu nvcce contemplare il Ouire della Luce come
proprio movimento, se riesce a scorgerlo nella pura perce-
.I:atangen7.a intemporale all'uomo di questo tempo 2 ione ~cnsoria, ovc il suo potere originario presente come
possibile per virt di un rapporto diverso: l'immobilit
identit con l'essere: apprende da esso la potenza spontanea
una conquisra di chi niesea ad afferrare il fluire superiore
della conccn=zione, che gli innQta, in quanto tncontta il
della Luce, di cui l'inccss:tnte corso del pensare, da pensie-
mt1!0 puntuale della Luce, donantesi come tnngcnza contl-
ro a pensiero, una proiezione inferiore, o una degradazio-
11\IB dell'attimo intcmporllle con ~l ~nsibile. In sostanza la
ne. Fissarsi in un punto, bloccare la dynamis fluente della
nmcenrrazione la spontRn~a ,. presenza dell'Io realizza-
Luce~ cudcre n~ll'automntismo inerte del corpo, che pu in- hl. Nella percezione sensoria, l'lo incontra una primordialit
dubboamenrc gtungere a dare le sue sensazioni esrranormali
imana che l'anima, usa a rispondere mediante sensazione e
la SWI medianica fenomenologi11, allo stesso modo che h rappresentazione, non conosce.
droga cintroducc in un mondo di spettri dello Spiriruale.
Quella continuit identica a s, malgrado il suo appa
In realt l'immobilit la conquista dell'lo, che giunga
ocnre divenire, realizza l'immobili! uaseendente dell'lo:
a conseguire quella coincidenza con ~, capace di dargli 11 Immobilit oa:ulra, potere originario di ogni movimento.
-coso di essere al cenrro del giuoco delle forze. Tale coin- Ndla concentrazione fissa, di tipo yoghico, o gnostico, inve-
cidenza viene ogni volta inconsameme ariUJMll e simulta- lc, illudendosi eli ripetere l'antico rnoto puro dell'ascesi Zen,
neamente smarrita dall'Io, nella pera:7~ionc sensoria: l'ascesi o mahayanica, o vcdanti.ca, l'Io invcro preso, tende esso
rosicruciana d modo : diseepolo di sperimcntarla nel per-
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a muovere qualcosa fuori di s - come chi tentasse spin- ti fatto che l'Io conquista l'identit con s rispetto alla
gere un vdcolo <LIU'intemo - secondo un'arilliaiosa iden- m o b i l i t del corpo ctecico.
tit con s, mediata dall'iner&a del corpo: meno che lo In sostanza l'Io scorre in tutte le forze dell'Universo,
stato di veglia normale, quanto a livello di coscienza: come ma finch~ si limiu a essere presente m esse solo dall'altezza
il sonnecchiar<: ddl'Io in un punto di riferimento inferio- ,]ella sua traseeodenza, IJI)merso come Io immanente nella
re. t;. a:rumente la cona:ntral!lone o la meditazione pi fa- natura appena distinguendosi <LI essa come astratto Io ra-
cile, perci pi atuaente, perch pu alimentarsi di simbo- zionai~: che assume come reale la dualit pro~ocata dal~
lismi tradi>ionali e coodurre a una fenomenologia psicoso- sua limir:atezu. Rispetto a questo astra~to Io razt~C: _le n:
matica appagante la brama di sensazioni estranormali. Ma manenti inconscie forze dell'Io sono orJeDtate dali amv1t di
in ddinitiva un ing3llnare se stessi yoghicamente, o gno- Lucifero e Ahrimanc: perci sono di conllinuo portate a iden-
sricamente. tificarsi con .U pensar<:, con il sentire e con il volere, impro':
Sia per la concentrazione, come per la contemplazione, tati all'illusoria visione duale. In tal senso l'Io non puo
come per la percezione dd differenziato moto eterico del nulla mediante il pensare <il sentire c ul volere, che non sia
mondo dei minerali e delle piante, le tro1iche rosicntciane influenzato dagli Ostacolatori.
implicano la realizza2lione della mmobilit metafisica dell'Io
rispetto alla mobilit dei regni che esso contempla e con i
quali inconsciamente identificato. Lo Stciner determinata- *
mente non p~rla di tale immobilit - almeno da quello che Perch l'Io possa essere autonomo sperimentatore del-
d lw mi stato possibile leggere - ma fornisce un metodo le forze, deve realizzare la propria i m m o bi l i t risperto
che conduce rincvitnbilmente a un tale conseguimento. Natu- ad esse, ossia rispeuo al proprio inconscio fluire in esse. L'Io
ralmente tale mmobilitl non M nulla a vedete con quella non avverte ul proprio muovere contnuo con le forze astra:
propria alla sfera fisica: non ifllerzia, bens essenziale crea li-eteriche: find> flwsce in esse, identico a esse, non puo
tivit, or i gin e di ogni movimento. dominarle entro la sfera della natura, cd esso stesso, l dove
la sua ~indipendenza solo a9tratta e dialettica, subisce la
Finch l'Io slidentifica con la natura eterica, non pu natura ossia l'inconsapevole servaggio ai Dominatori della
comempl:trla obktcivamente, fuori di s: gLi occorre scin- natura; la quale bensl dominata dallo Spicito, ma in _quan:
dersi da essa, e questa scissione inizialmente la reale fun- ro questo, per necessit strutturu.le, conscn~e un m~rg~e ~
zione dell'ano r~ionnlc, che per si produce a condizione autorit a quelli: Lucifero e Ahrimane. Dei quali SI puo di-
di estin&'llere l'elemento eterico del pensiero e di escluderlo re che sono deit dominanai ci che gi compiuto della
dal circuito dell'identit cosciente: onde la scissione d luo- sfera umana, il passato, l'inerte c auromaLico, ci_ ~e s~~e
go alla dualit e all'alterit, ossia alla visione di un mondo all'autocoscienza sul piano atlimicospirituale e anumco-fis1CO.
obiettivamente fisico, assurgente illegittimamente a realt. Questo domiaio del gi compiuto, del passato, del c;tdu_to
La riconqnisr:a cosciente dell'elemento etellico il primo gra- nella corr-dazione .inconscia, ci che normalmente cb,.m,a-
do del supcramento della clual.it: essa \'ene realizzata per mo natura.

150 151
Di qui riconoscibile l'importanza del tipo di ascesi 1 go del livello lin cui esiste: rifiuta ascen?ere al liv~llo in
rosicruciana, che d modo all'Io di realizzare l'indipeoden- CUI l'agire dell'Io dnvero ~ suo n o~ a~ 1 .r _e. che SI pon~
za delle sue pure forze dalla narura anirniro-fi~ica, che dire ,] centro della corrente erer.tca crcatrtce: lllZlalmcntc spen-
dall\influen1.a degli Ostacolatori. Perch l'Io conquisti la pro- mentabile appunto come fluire ciel pensiero liberato. E' la
pria autonomia rispetto ad Essi, deve realiZ?.are la pro- ccorrcnte che fornisoe al mentale l'elemenro vivente, il cui
pria immobilit di fondamento rispeuo al nuire delle forze m:utear..: fa della Culrura, della Scicn7.a, dell'Etica, altrettan-
astrali-ett..'ltche. Ove anui la propria immobilit metafisica, ti sepolcreti del pensiero. (Esse mancano invero ~marica
l'Io ha ctericamente dinanzi a s questo fluire nella sua iain- mc:ntc di tale elemento vivente: l'csperimentatore oggt sa che
terrotla rnobilil: non pu averlo in una concenll'll2ione fis- non vi pu essere soaialit.l, n economia restimtiva delle (or-
sa, che ritengA di arrestarlo in un punto. Nel fluire della Ile presenti ndla produzione, n intesa tra i popoli, n mo-
forza, l'lo vede fuori di s la propria forza, ma, es;endo al r-.lit senza la r:esulT<2ione eterica del pensiero, ad opera
centro di essa, la realiaa differenziata ad ogni gradn del- tlclle 'comunit spirituali dei singoli popoli).
l'wrumo. Avere dinanzi a s fluente la corrente di vita, l'espe-
L'Io comincia a percepire IJ propria trascendente pre- 1 ienza a cui introduce il pensiero liberato, in quanto pensiero
senza nell'anima, col reali<1.are la impunrualil della corren- tlonantc alla immobile ccnlralir dell'Io la propria mobilit
te del pensiero liberato: comincia cosl a vedere l'anima nella pura, epper l'essenza della mobilit della narura, o dell'or-
quale prima era ottusamente immedellimato: cessa di essere 1'1nismo mentale-cerebrale. e l'esperienza che d~.~ alle
mosso dagli Ostacolatori manovranci l'anima e scorge di que- pure Forze esuacorporcc di essere trnsf~rmat~lct. piuttosto
sta le libere fo..,..e delle quali egli stato sempre al centro, d 1e distruttrici dell'inferiore natura. E~sc mfatr.t distmggono
senz:t avvertirlo. Ora pu ritrovare: nel profondo di s la sca- 6 cmprc ci che nell'umii!IO sl organizza secondo la natura ani-
turiginc delle forze e contemplarne l'Ordine gerarchico: pu male giovantelli della hmr.ione mentale.
conoscere il segreto della devozione, come correlazione con La natura individuale pu essere educ~ta. mediante le
l'Ordine, conoscendo la proprio immobilit rispetto alla mo- Jisdpline, o non inrervenirc nei processi dello Spirno: pu
bilit dell'anima. Ogni correla:done in tal senso, per una de- essere condotta a una pobiuivst identilical'rlone con s che non
terminata fase dello via iniziatica, gli mediata dal fluire ostacoli tali proces9, sino a che essa mcdellima divenga vei-
della Luce, che la vita del pensiero. La prima i m m o- colo di questi. La n:ttura inferiore pu venir educata n riso-
bili t invcro l'Io In realizzo rispetto alla mobilit del pen- note nel suo mbito secondo il Soggetto del movimento, os-
siero. Questo pensiero l'Io deve cominciare con lo ~vincolare sia secondo ci che tin Cll~O pi che individuale, pi che
da!Ja mobilit~ della natura, os~ia dai dinamismi cerebrali: l'elemento personale cnpnce di esprimersi umanamente. n
deve anzitutto possederlo: mediante lA concentrazione. Superumano intimo all'Io ha il potere di manif~tarsi come
In sostan7.a tende a evitare il aipo di concentrazione ro- Forza nell'umano: la sua autenticit il suo non subire l'op-
sicruciano, indicato dalla Scienza dello Spirito, e sa:glie quel- pozionc dalla narura inferiore, operando come se non esi-
lA dello Yoga o dei moderni occuhismi, chi in profondir te- stesse, quale che sia b situaonc aninico-corporea dell'~
me mutare qualcosa di t.'Ssenziale della propria natura ed ta, quale che sia l'asperit delle difficolt. L'azione del Su-
152 153
perumano intimo all'Io, in quanto dinamicamente incorpo- Nella imajline di questo trascendente equilibrio di con
rea, svincola di conrinuo il proprio mo\4imc:nto dall'ostacolo: ucssioni umano-cosmiche, il cui mantenimento o la ~'Ui rottu
lascia agire il corporeo secondo la sua metafisica autonomia, dipendono dall'amo libero dell'uomo, il segreto di tutta
che dire secondo la sua illimitata spontanei!.\: ignora le ],, ,.;cenda terrestre c tleJJii.mpresa in.i.tliatica. Come s po-
barrien:, quali cbe siano, della inferiore natura. La sua pre llttO chiarire negti ultimi capitoli del libro La T raditione So
senza comunque riconoscibile nai momenti tragici, quando lare, l'elemento interiore dell'uomo, pex quanto liberato, non
t'S' dal limite mentale, ove non venga investito da una For
la maya delle barriere sembra chiudergli il varco.
LI pi alta, d'ordine estraumano. ll discepolo pu subire la
La naruru inferiore h.a il potere di opporsi all'Io soltan 11lusione di csscrc nello Spirituale, mentre sperimenta solo
to nella misura in cui partecipi alla vita aoimirn. giungendo 1l mentale puro, grazie al pensiero clinamizzaro dalla coneeo-
a suggerire jlli atreggiamenti interiori. I n una delle ollime !et trazione. Questo non ancora il pensiero vivente: non pu
tere ai discepoli lo Slciner scrive: c Se la libert deve vi nercitare un'azione diretta ~ull'essere anim.ico-corporeo, ben-
vere veramente ndl'v.iooe umana, ci ehe nella luce della tl un 'azione t:nediata dalla Gerarchia portatrice del Principio
libert vieoe auuato, non deve affatto dipendere dall'organi Solare. Peraltro quel limite gli occorre come misura della sua
smo fisico ed eterico dell'uomo. L'aaione l i b c r a pu com- liberazione dalla natura, la quale, come si accennato, pu
piersi solo movendo dall'Io, e il corpo astra.lc deve poter vi venir restituita alla sua funzione di veicolo di una immanente
brare all'unisono con il libero agire dell'Io, per poterlo tra- pomancit.
smettere al corpo fisico e al corpo eterico. Questo per un
solo aspetto dell'evento. L'altro aspetto diviene traspareote Ln di rezionc rosieruciann non tanto una tecnica, quan-
n connessione con la missione di Michele. Ci che nella Jj. to un elemento qulllitrttivo, che non si afferra solo per i1
(.uto che ~-i anela a!In connessione con i Rosacroce e si cerca
berr l'uomo sperimenta, non deve 98te in alcun modo sul
nell'opera dello Sreiner il Slone centrale del loro insegna-
suo corpo fisico, n sul suo corpo eterico. Se ci si verifi.
casse, l'uomo dovrebbe completamente deviare da quel che rnento. Il senso di questo insegnamento sfugge anche quando
divenuto lungo le fasi della sua evoluzione, sotto Jlinflus ne conosciuta l'espressione dottrinallia, grazie all'invisibile
so dell'Entit divino-spirituale e della m a n if e s t az i o n e pot~rc dci RMucrocc di donare la conoscenza solo a chi ab-
del Divino-spirituale. Quello che l'uomo sperimenta attraver- bia reali:aaLo la fedelt e la continuiL.
so ci ehc mCl'amente c re a t o divino-spirituale intorno a L 'JnsuHicienza della fedelt non ti guarda la forma, ben
lui, deve esercitare un influsso solamente sul suo spirito (il il contenuto: la relazione con l'impegno assunto e tutta
suo Io). Sul suo organismo fisico ed etetiico pu esercitare via come mneme non riconosciuta. Essa porta lucifericamente
un influsso soltanto ci ehe, di quanto ha avuto il suo prin- 11 d~epolo a proiettare l'i.maginc del proprio essere J.ibero
cipio nell'Entit e nella manifestazione del Divino-spirituale, nelh srrutrura eterico-fisica, per insufficiente coscienza del
non si continua, nella corrente evolutiva, nel mondo ehe cir l'elemento sopraindividuale ~ndividuantesi nell'atto interiore
conda l'uomo, ma entro la sua stessa enl:it. E, nell'enti!.\ libero: la forma di questo, nell'essere individuale e mentale,
umana, questO non deve affatto collaborare con quello che l'ppartiene a un tivcllo gerarchicamente inferiore a quello
vive nell'elemcmo della libert ,., delle Forze da cui scarurisce. In realt l'anima tende a con-

154 U5
giungersi dal profondo con Esse, ossia con il moto sopra-in- l".uairuclinc a imprimere questo direttamente ~di'organismo
dividuale dell'arto libero. Tale o:>ngiungimemo per viene <terico-nsico riaffiorn l'arrcggiamento dell'antiCO Yoga, sen-
ostacolato dall'assunzione m e n t a l c dell'atto libero, come z:1 possibilitl eli realiaazione somnt~Cl, a~panenendo. tal~
dall'uso egoistico delle forze della concentr~~?.ione. Ove inve-
ce esso si compia nella sua purit, il rinnovarsi di una
possibilit alle Gerarchie evocate ndl atto libero. P~ '?a;!
questo atto, Esse poMODO fluire secoodo la i?~ ~
correlazione originaria con le Gerarchie, mcdiaut da quella { ndo dell'anima , immettendo un potere ongmano della
tra Esse recante all'intelligenza umana, come misura e come proo . ll. li'
, oloot nel volere, capace di giungere ~IDO a a, mmera ta
impulso primordiale, la virr dell'Intelligenza Celeste: alla (isica: co:.l da preparare come uasformazto~ dell umana no
quale l'intclligcnu umana nasce opponendosi, secondo una
10 ra qualco'a che va oltre gli inrenti dell'antx:co Yoga.
collt.Nddi>:ione la cu.i serie eli effetti clistrutti\'i ha come coo-
L'atteggiamentO dell'originario Y~, anche ~ esprime
seguert7.a finale la morte.
un anelito meraS~ico con cui non hanno nulla tn comune
La correlazione ol'iginaria con le Gerarchie non patisce le tecniche attuali dello Yoga, guscio veicolante allivello ra-
1a contamina:r.ione dell'elemento luaiferico proprio all'attiro- 1ionalc->-enzienre la corrente lucifel'ico-ahciman~:a in ~
dine individuale, ma simultaneamente fa appello alla me- t un impeclimento: esso viene superato dali un~~ ~
diazione dell'atto individuale libero. Sotto tale apparente con- crociano volto a realizzare il principio solare dell'mtttna nu-
tradcli>:iorc, opera la sintesi del Principio solare che per vir- neralit. della Terra nella segreta struttura dc11e ossa. !utta-
a
t della sua attuata congliunzione con terrestre, ha il potere via tale: attewamento e il SUO movimentO Jega~o ~ SIStema
di muovere di l dall'antlcn mediazione lunare, un tempo ne- del rc~p 1 ro epper allo corporeit fisica, pu rtaffiorore na-
cessaria all'uomo per accogliere le forze solari, o forze su- 1uralmcnte oincomcio.
periori dell'lo. Il valore ultimo dell'atto libero non in
se stesso, ma essenzialmente nel suo determinare la schiusu-
ra dell'indiY.iduale al Potere originanio. La connessione co-
smica opero dell'Arcnngelo Solare, la cui meclia.zione pos-
*
sibile unicamente n quanto il pensiero liberato, nel suo mo- Riguardo alla possibilirt di una uti\Jzzazi?ne attuale _del-
mento dinmnco, muove nel dominio solure della Terra: in le tecniche respiratorie tracli>:ionali, occorre d1re :hc oggt es
~e conseguono l'effetto opposto a q~ello ~ersegulto un tem-
una zona dove solo purit, lealt e fedelt possono elevare
po dallo yogi. Questi, ;n realt, medlllnte il pranayama, pro-
le oltre forze dell'animo. L'impulso dci Rosacroce conduce
vocava un'azione della corrente del sangue sulla con;eote ner-
a compim<:n:to la mecliazlone in tale zoo~. ovc l'anima si la-
sci permeare dalle forze superinclividuali dell'Io, grazie al vosa nel momento dell'Inspiro, e della corrente ~~rvosa sul
giusto uso, o all'atto libero, delle fo= individuali. sangue nd momento dell'espiro. Ci gli era ~bile perch~
egli mowva naturalmente dill'eleme~to metafi~co_ del san-
L'elemento che esigerebbe Ul continuarsi dell'atto inte- ~ttte: gli era suffidcnte os~umere mcdr~r~.esso rl rn:~o d~
riore nell'eterico-fisico, sostanzalmenre quell'elemento per- ~ volom nel respiro. Una simile poss1bilit no~ e~tste ptu
sonale, che nei momenti dell'ascesi ~;ene taciu:aro ma non an- r il cliscepolo moderno, data~ sua mutata ~suru21one: al-
cora trasformato dalla operazione dd pensiero liberato. Nel- pe
lo~ egli pranca te tccnrc
he rcspuatone,
a.,--
,..,..,. bensl me-

1.56 1.57
quale lo yogi non aveva da preoccuparsi, perch lo aveva
diante la corrente del sangue su quella nervosa, ma moven gi: doveva solo gitmgete a servirsene. Il discepolo moderno
do non dal sangue metafisica, bensl da quello (isico: in so- muove dagli impulsi morti dello Spirito: muove dal pen-
stanza egli consegue un minimo di mcccania eDI!I'gzzazione siero, che nella sua riflessit opposto allo Spirito e ha vi
psicofisica a pr= di un pote.aziamcnto degli isrinti fluenti ta solo corporea, ossia istintiva e .matcrialisnica. anche quan-
indlscriminatameme ncl sangue, ma altresl di una serie di do egli si pone con esso obiettivi spiriroali. Non pu con
guasti del sistema nervoso e del suo rapporto col sistema ~guirli, se non coll$Cgue coscienza della mediazione ori~
sanguigno. naria che gli consente pensare, se non ritrova dietro il pen
L'elemento spirituale on cui lo yogi moveva dal san siero morro, il pensiero vivo. Cosl un discepolo della Scien
guc, cppct' poteva agire sull'elemento spirituale dd sistema zn dello Spirito pu teo~icaroentc vifiutnre le tecniche del
nervoso c auravel'So questo sul sangue ~slco, oggi l'asceta passato, ovvero i mortd impulsi dell'anima e tuttavia col
Opc:tante secondo la disciplina rosicrudana, lo ritrova diret tivnrli in s, per insufficiente coscienza della mediazione
ta~cnte nc:l '_!loto del pcn9ero, rivivendo di quesro l'origi originnia: la cui esperienza per via della concentrazione e
nano potere unaginativo, ma parimenti lo ritrova nella cor della meditazione, il senso ultimo della Scienza dello
rcntc interiore del percepire. Il per<:cpire sensorio, contem- Spirito.
plato, gli si rivela come un processo music:ale, normalmente Non difficile rendersi conto che, sc nella Scienza del-
inconscio, me armoai:aa i due sistemi, nervoso e sanguigno, lo Spiriro di Steiner si espl'imc l'Impulso Solare del tempo,
e dal quale egli pu apprendere il segreto rapporto tta la gli autentici attacchi degli Ostacolatori non sono tanto quel-
coscienza e il respiro. li che vengono da fuori, quanto quelli che muovono dall'in
Normalmente nella percezione ~nsoria un contenuto terno della cittadella, epper diHicilrncnte identificabili. In
interiore si prerenta come dato fisico: dapprima v' un'azio- ogni movimento spirituale, i portatori dell'impulso luaife
ne dominante del dato fisico sull'elemento eterico dell'orga rico-ahrimanico finiscono quasi sempre col prevalere come
no s~nsollio, cui risponde un moto eterico assumente epper attivisti o dialettici della orgauizzQZlone esteriore. Essi sono
dommanre l'elemento sensibile, che viene inconsciamente spi riconoscibili dalla solerzia con cui uotendono applicare la
rituali:aato, ossia restituito del suo contenuto interiore: que teoria dello Sfili'ito al mondo, secondo un trapasso invero
sto per come tale sfugge alla ~-oscienza ordinaria, che sol- impossibile al pensiero merameme razionale: trapasso di
tanto ove sia etericameote rafforzata pu ricono:>eerlo. n tra cui, peraltro, il pensiero vivente non ha bisogno, essendo
gitto inconscio del percepire un momento musicale, ten e~~o gi operante oltre il limite w.ionale, per il solo fatto
dente a riarmonizure secondo cosmos il caos della tetre di esserci. Onde Iii trapasso dei solerti zelatori non pu
strit: esso viene percorso dal moto del pensiero solare: evitare di essere strategico, ossia politico, in quanto preoc
che res_riruisce il contenuto interiore del datO lisiro, nell'ano cupato unicamente dd procedimento esteriore, ossia del di-
percetuvo. mostrare che l'ideale sovrasensibile si realizza: dimostrazio-
Le vie dello Yoga oggi non portanO allo Spirito, bensl ne di cui lo Spirito non ha >invero bisogno, essendo essa Wlll
al corpo, pereh non muovono pi dallo Spirito, bensl dal forma possibile soltanto al principio che si realizzi. 1!: l'atti
corpo. Non lo Yoga che va ritrovalO, bensllo Spirito: del
159
158
vismo tendente a so~tiruire, se non ad impedire l'az i o n e tesi delle forme archetipiche nella sfera dell'immanenza, ove
pura, ossia l'operare sul piano dclle cause: l'attivismo vuo- normalmente gli archcnipi operano come forze trasccndentll.
to di anima, lin cui si esplica l'azione degli Ostacolatoti, mal- 11 pensiero in s, rome pensiero solare, il primo traCciato,
!.'T3O le spiriruali intenzioni desii zclatori. o archetipo, del karma futuro, contenendo in germe mtte
le forze dell'anima. Ocoorre osservare che anche Lucifero nel
l'uomo d un potere di conccnrrn~ione e un'euforia mentale
* e uno sguardo scintillante di luce che non sorge dal segre-
to della profondit, ma dalla superficie cerebrale. Quest.i. ba
Ou~ta sirua;.;ione connessa con la perdita dell'arte
vera dellii concentrazione. N pill. n meno che come nello gliori che si vedono brillare da sguardi spirituali e dolcia
Yoga mesumaro, la concentrazione che permanga esercizio atri, pi che da calmi sguardi spirituali, in realt sono in-
mentale, al mentale circoseruvendo le forze del pensiero, at gannevoli, non vengono dalla realt dell'anima, o dalla cor
rua il potere del pensiero non diversamenDe da come ~ pos rewione con gli archetipi dell'Universo.
tiblc a un qualsiasi intellettuale che nd esempio lintensifkhi t; fondamentale una dislrinzione metafisica riguardo al
la proprio attivit mentale, concenrrandola sull'ideologia mar- valore delle cariche psichiche conseguenti agii esercizi. Non
xistn, o sulle opoera:lioni della losica matematica. sufficiente la serie delle nozioni riguardanti il M:isrero del-
Certo, l'intcnsifi~one deUa forza-pensiero il pre- l'Arc.mgelo Solare, per donare al pensiero la dimensione so-
supposto, che a un determinato momento giova separare pramentale, che, come da una pace profonda, sorge dalla
dall'oggetto mediante c:W si manifestato. L'operazione es- coscienza della struttura cosmica dell'umano: nella quale
senziale tuttavia separare la forza-pensiero dalla personale l'anima, ritrovando l'elemento solare, ritrova se medesitna.
narura, mediante un arto di connessione impersonale con la Liberandosi dalla cerebralit, la corteDIC astrale-ete.cica
Sorgente <.Iella forza, onde sia essa a condurre a compimento attinge alla porcnze radicali della vita: scende nella profon-
il movimento: evitando naruralmente Lt coscienza di questo, dit minerale, per ascendere come penslero dte muove oltre
perch esso si realizzi nella sua !)ienezza, l dove la coscienza il limite indi\'iduale, non per sfol7.0, ma per qualit c riso-
ronfldatrice non giunge. Non sufficiente tlisporre delllin- nanza, libero di velloir umane, capace di immergersi nelle
segnamcnto giusto: occorre farlo risorgere dalla forma dia- essenze per mmqnilla donazione di s, epper c:.paoe della
lettica in c:W si d, ~ia meritare l'averlo a\-uto, per non correlazione impersonale dell'anima con l'anima. Certo, un
rischiare di operare come avver$ari di Colui di cui si presu pensiero che viene donato dagli Dei, ma in quanto il di
mc essere discepoli: per esempio, col suscitare mediante la scepolo aspiri ad esso, secondo la logico della fedcl t e del
propria in>ufficicn~a il giudizio del mondo ~u di Lui. la gratitudine: un pensiero che non ha bisogno dd cireoscrit-
L'arre donata dallo Steiner ~ la concentrazione che, me- to potere mentale, per essere potere della volont, secondo
diante l'atto libero del pensiero nel pensiero, supera l'm l'ascesa mentale del volere corporeo di profondit. In reald
biro mentale per attingere alle forze profonde che sorreggo- questo volere cosmico, fluente come oscura poDen7.a di mo-
no l'organismo corporeo, fluendo come archetipi dall'Uoover vimento della narura, che risorge cosciente come potere di
so. Il senso ultimo della concentrazione ricostiruire la sin- ascesi del pensiero.

160 161

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Accostare lo Srelncr, rCQnoscerlo Maestro dei nuovi La \'La rosicrudnnn si attua come passaggio dalla fase
tempi, di l dalb barriera delle parvenze, dei pregiudizi, del- Ili preparazione mediante imagini del Sovrasensibile, all'espe-
le infide .informazioni, ma soprattutto di l dall'assunzione rtenza dire~ta delle forze evoeate per le srrutrure imagina
discorsiva dell'insegnamento, impresa rara. Altra la re rive. Allorch tnle passaggio ~ possibile al discepolo, per lui
luione dialettica CQn il suo 4nsegna!Jlcnto, altra la C<lrrela- muta la fisionomia di tutto l'insegnamento: questo viene per-
:<ione con la sua fol7.a viveme: che non pu essere decisa ('<>rso da un signiiicato univoco, che opera C<lme forza orien-
dal fatto che si disponfta del moxzmum quanrirativo delle tatrice. La CQnncssionc coo la CQrrcnte dei Rosacroce non
sue opere pubblicare. Pu essere estremamente lontano da la C<lnseguenza di tale pnssaggjo, bensl ne la causa. La
Lui proprio CQ)ui che sembra essergli pi Yicino e fedele, ("<>nnessione non ~ decisa dal discepolo, ma dai Macsrri della
c viceversa. La gioiosa fiducia nello Spirituale la sicurezza Ra.acroce: essi CQD<CCOO il reale grado di lui, di l dai
che esso non sottosr a tattiche o a valutazioni umane: non rlicbs culturali e dalle -terrestl'i valutazioni esoteriche, ~
si sottomette ad accademie, o a preferenze, o a velleit dia- f'<"C stabiliscono CQD lui una connessione cbe egli a un de-
lenichc:, n ad opinione pubbliea, o ad opinione di maggio- terminato momento avverte e sa che non gli rende pi age-
rame: non obbedisce alla decisione delle gerarchie formali vole il cammino: ne riceve un aiuto puramente metafisko,
della Terra, ma CO:.Ooide $OIO CQn gli intenti di verit e CQn che lo porta a uno stato di definitiva responsabilit di tutta
gli impulsi di moralir degli esseri: mediante ; quali costrui- 14 vita. n capitolo del libro I ni:tia:done, dedieato al Guardia-
sce la essenziale trama della storia umano. no della Soglia, pu dare l'idea del senso di un simile stato
d1 responsabilit de6initiva dinanzi al Sovrasensibile.
La CQooessione CQn la Rosacroce la C<lnoessione con il
'* Mistero C<lsmico del Crjsto, ossia con d che Ul Cristo oltre
n~tn rappresentazione o sentimento ttmano: il senso ultimo
L'insegnamento dello Stciner presenta due aspetti: ,Jtlla Inizia:zdone solare. Esistono sentieri cbe si ritengono
l'uno antroposofiCQ , l'alrro rosicrudano . Nella sua cosmici ,., o sohlri, o iniziarici, ma in realt hanno il cm
opera quesoi due aspetol non vengono formalmente separa- pilo di C<lndurre Jonumo dalla CQnnessione accennata. Allo
ti, essendo l'uno la CQntinuamone dell'altro, o l'uno la pre- tesso modo che l'insegnamento dello Steiner pu essere an
parazione per l'altro: ma In loro distinzione esiste ed rico- uicntato, quando sin abbassato al livello politico o media
noscibile mediante le forze dell'ascesi medesima. Lo Steiner nico, CQSl avviene che attuali sentieri gnostici sedicenti cd-
lascia libero il discepolo di i.ntuire In " via rosicruciana , in Jthtni, abbiano solo il cmpito di CQndurre in zone di op-
base alla personale reali?.znzionc delle tecniche preparatorie. l"''uione alla Iniziwjonc solare.
Gli esercizi fondamentali acquisiscono valore diverso a se- Per quanto cabalista cristiano e cultore deUa Gnosi tra
C<lnda dd grado di coscienza CQnseguito: una determina ,Ji,jonale, un tipo attuale di espositore delle dottrine e di
tecnica, pur essendo spcrimentabile da ogci tipo di discepo- una loro possibile schemarologia, appare pervaso dall'aspira
lo, rivela il suo reale CQntenuto soltanto a un dererminato ztone a essere esotcrucamente cristiano, ma proprio questo
grado. the non pu riusairgli, essendo egli chiuso non solo nel dich

162 163
trndizionallsta, ma soprnttuuo nella problemarica della mor- ,, ecc. Tutto ci, per qwlnto religiosamente nobile, non
fologia comparata delle mbtiche di cui pedante studioso. "Almente vivo nello Spirito, non pi suflcicnte ad affer-
Egli uvverso a Evola c n Cunon, ma specialmente di que I ure il Cristo: il cercatore del Logos oggi deve superare i

st 'ultimo subisce il paradigma morfologi.ro-metafisico, per \i echi limiti, an~i i temporanei limiti, che sembrano mn
una carenza di. vita del pensiuo. Si crede indipendente dai r.on sono la Tradizione perenne.
sistemi di Evola c di Gunon, ma io realt ne ~mpmotato Nelle forze sovrasensibili del Sole che splende, dei
in profondit~: non riesce a vedere nel C..risro qualcosa di pi 1 hmi deli 'Universo, della natura che crea, del pensiero che
di oi che imposto dallo schema gnostico c cl3lla mistica P< nsa, del sentiie che sente, dd volere che vuole, va tncon
tradizionale: osSia vede oi che il Cristo non pi, o non 1r"ta la presenn del Logos, perch tale presenza possa
mai ~to, e che va superato come una mediaoit di cui il <livenire comunione dell'anima con il proprio Principio e
cn~toano tradizionale avev~ bisogno, non avendo egli altro 1 rch l'anima conseguendo io tal modo la sua reale luce,
modo per accogliere forze che trascendevano la sua coscienza. divenga forza operante nel mondo. Altllmenti essa si sot-
Quel rapporto antico i.owro non ha pi nulla da dare IIIIC alla sua corrente di vita, e nella funzione che le viene
all'uomo: il revivificarlo nei tempi attuali non pu che dare unposta dall'umano attuale, coopera alla corruzione di tale
luogo a introversione sensuale-mi$tica, c ~~ una m:mia del vita. Cosl lo gnOStico fa l'asceta tradizionale e Sii orna di
n o m i n a l i s m o sa c r al e, mentre nuove for.o:e si af modi sanlli, accusando il mondo moderno - secondo la
facciano nell'uomo che hanno il cmpito di incontrare viven- moda esoterica del tempo - ddta cui degradazione egli
tcmentc il Cristo: un vem csoteristu sa che le nuove for>:e 'tnza sapetlo uno dei solert arte.Cci.
della volont e dell'autocoscienza dell'uomo moderno non
hanno alrro senso, e che taLi forze, prive del loro wro sog-
gcUo, ossia prive di Io, divent.mo di~truttrid.
L'auremoro male dell'uomo di questo tempo la cor-
ruzione delle forze del volere che l vecchi esoterismi, lo
Yoga tradizionale, gli schemi della Gnosi non riescono ad
afferrare e pc:rci neppure a orientare. Il fallimento dell'Eso-
terismo un appuntamento mancato con il Logos, ossia
ron il fulcro trascendc'flte di tutto d che si presenta rome
dynamis spirirunle dell'uomo moderno. All'egoismo mistico
e alla mancanza del <.:oraggio di uscire d.~t gusoio della pro
pria natura cooservatrice spirituale, si deve questa inca
paait di riconoscere il Logos vivente. Allo gnostico eri-
stiano interessa trovare il Logos nelle meditazioni oranli,
nelle giaQIIatorie c ndle letture tradV.ionali: rigorosamente
talora segue l'osservan~a cattolica, la Comunione, la Mes-

16.f 165
XIV. DElTA' OSTACOLATRICI ossia da quando avvenirono neUa nascita ddl'Autocosaienza
Individuale, la possibilit della liberazione ddl'Io ddl'uomo
e dd suo aJiermarsi come centro interion: della terrestrit.
Ccnosccndo le leggi che occultamente vincolano l'uomo
tgli Ostacolatori, la religione tradizionale ba sempre consi-
tleraro demoniache le pratiche magiche o esoteriche, e sem-
f>re tenuto in sospetto le forme individuali dell'ascesi in
seno al culto: ~ tratta tuta via di una conoscenza che, quando
~essa di avere oil contenuto metafisica che ln giustifica, dege-
llera in una sorta di ortodos~in in continua tensione legali-
alica e perserutoria contro le eresie, nella fotma delle quali
n cercatore spil:itoale di questo tl!mpo non pu supe- Il\ realt il pi delle volte tenta ma.fl.iorare l'autentico Spi-
rare i limiti della personale natura, ossia i limiti di ci che tJiualc:. Io ule tensione gi agisce Ahrimane, l'Ostacolatore
costituzionalmente , senza la conoscenza data dallo Steiner rni01ntc a ridurre ogni valore mctafisico allivdlo ddl'anima
circa la natura dei due Ostaeolatori, Lufero e Ahrimane: r ~zionalc, normativa, conservatrice, ligia al verdetto teol<>-
non pu uscire dal guscio della soggerriwtA, finch la fun- J!'CO. Ma quando allo stesso livello si manifestano movi-
xione umana della soggettivit gli ~ mediata dai Due. Cosl, menti opposti, che si ritengono innovatori in quanto combat-
quando egli comincia a operare al superamento della sog- tono la rigida ortodossia, secondo una rotrura formale, ma
gettivit, riconoscendone la forma egoistica, senza avvenirlo seftta reale rimoziooc del limite, che invero limite inte-
muove m<:diante le forze stesse che lo vincolano alla sog rrore, allora J,ucifero che assume l'inir.iativa, il dominatore
gettiv.it. Solo se non si lascia parali:czare dai disastri a cui dell'anima senziente.
periodicamente tale contraddizione lo conduce, anzi ne cerca I Due alla superficie sembrano combattersi e in verit
U senso celato, pu scoprire il rettosccna delle forze e operare ~ono radicalmente opposti l'uno all'altra, in una sfera per
n accordo con Sse: realizzare il senso renle della sogget- cosl dire prcumana, dove la lotta tra Essi immane. Ma
tivitA. nella sfera umana un patto originario li unisce: pratica-
Se volge allo Spir+roale, il primo suo moto gli dato mente essi sono concordi in funzione di una comune mta:
da Lucifero, se volge alla Forza o all'acquisizione dei Poteri. f10S9edere l'uomo: concedergli tutto, spiritualit, religiosit,
il suo moto appartiene ad Ahrimane. Ma dire che l'influenza aoaialit, gerardria, purch dipenda da loro, non sia libero:
luaiferica o ahrimanica, ~ come dire ogni volta che simul- ch solo ndl'elemento della libcrr Essi sentono fluire lo
taneamente luciferico-ahrimanica, con prevalenza di uno dei ~pinto, orua til Principio che li domina.
Due. In origine avversi l'uno all'altro, l'uno operando daDo Le fonne dello Yoga e dello Goosi lt'lldizionale CniiiO
spirirualc, l'altro dal sensibile, ma ambedue ncll'intimo del- \ e mediante cui lo yogi, o il myrtts, si sottraeva all\in!luenza
l'anima umana, essi sono uniti in un patto contto l'uomo, ,!egli Ostacolatori, in un'epoca in cui l'Io era ancora per lui
dall'epoca della formazione originaria ddl'ao.ima cosciente, un'entit realtzzabile nel samadhi o ndl'estaSii, ossia grazie

166 167
al trasccndlroento del limite individuale: onde egli llttin- 1raono diviene distl'llttivo un varie forme: dalla forma di un
geva il Superindividuale non pet virt di forze individuali, pacifico rafforzamento della individualit inferiore, a quella
bensl mediante specifiche tecniche di annientamento del- d1 un drammatco combioani di stati di forza e di debolezza,
l'elemento individuale, nel quale appunto operava l'influenza di salute e di malatta, a seconda della vocazione sostanziale
delle Fo= vincolanti alla terrestrit. del soggetto: la cui salv=a, dal punto di vista sovrasensi-
Quando, mediante l'elaborazione ellenica del concerto, ble, appunto il costiruini di situazioni per lui insoste-
ha inizio 1a prima esperienza dell'Io nel pensiero e l'ele- nibili che lo portino a chiedersi che cosa di radicalmente
mento individuale si prepara ad essere portatore dello Spi- ,bagiiato c' nella sua vita.
rito, si prepara parimenti un 'epoca in cui ogni opera2ione La conoscenza della tecnica dci due Ostacolatori, per
yoghica o ascetia che non mpegni il principio individuale la prima volta donata da Rudolf Steiner, si rivela, con il
come elemento centrale della coscienza, diviene Ycicolo del- potere di una realt cosmica, presupposto della reale J.ihe.
l'~one degli Ostacolatori, i quali non hanno pi limite: razione dell'uomo. Normalmente l'lo opera, aedendo di
la tensione yoghica e ascetica, scindendo la ricerca dei poteri muovere ne se: in realt mosso dagli Ostacolatori. Ma
e delle gioie dello Spirito dal prc;;uppposto sac:rale originario, l'lo pu giungere ad alienare le proprie segrete forze, se
ossia dalla o f f e r t a al Divino, diviene sulxonsciamente riconosce come gli vengono sottratte da Essi: pu parimenti
il veicolo medc5imo delle correnti lucifetica e ahrimanica. riconoscere il punto della sua presenza nell'anima, in cui la
Nella <:ontnuitA delle pratiche dello Yoga o dell'ascesi gno- loro inJluenza non giunge.
snica, ruttnvia, il reale protagonista comincia a essere l'Io La sottrazione delle forze possibile in quanto i Due
individuale: che, in realt, mediante tali pr~tiche, rispon- realmente abitano nell'anama e la loro azione talmente
denti a una necessit interiore trascorsa, Jnavvettamente inerente al pensare, al sentire e al volere, che l'uomo crede
compie qualcosa che si attua bensl come un volere pi pro- di essere lui a pensare, a sentire e a volere, mentre in realt
fondo, ma contro il proprio reale dominio su s: a beneficio Essi svolgono la loro azione. Non v' per lui possibilit di
dell'uomo istintivo. t<COrgerln: l'osservare, il percepire, l'agire interiore, sono
Questo contrasto occulto nel tempo attuale '~ene con- veicolati da Essi, epper identi6cati con la loro ispirazione:
douo dall'azione sintonica dei due Ostacolatori, che impegna 110lo nelle conseguenze degli atteggiamenti interiori e delle
simultaneamente l'iniziativa dell'Io, la corrente della volont, a7.ioni reperibile l'elemento dell'errore sottile, ma non
una voc:ruoione sottilmente mistica e una minima attivit del ..enza radicale intenzione di ravvisarlo e di risalire alle sue
pensiero, ma rutto sotto l'ispirazione di una br a m a che reali cause. Ma, anche in tale caso, si pu al massimo sco-
vincola pensiero, sentimento c volont ai valori corporei c ai llrire il tipo di errore, non superarlo, in quanto non se ne
corrispettivi riferimenti spirituali. ravvisa l'origine nella incrcnza profonda degli Ostacolatori
La conseguenza ultima di ci natur.mente un raffor- alla vlta dell'anima.
zamento dell'appena nascente Io, ma un rafforzamento Nel migliore dei casi, si ~ apaci di riconoscere il pto-
che l 'Io non possiede, venendo sempre afferrato dalla psiche prio c egoismo la propria discontinuit, la seme delle de6-
e dal corpo, secondo una sottile opposiziooe all'Io. n con- CieDZe interiori, e si prende la risoluzione di un mutamento

168 169
della propria vita, di una lotta conuo se stessi, o contro un Se l'ingiusto, o il malvagio, oon avesse la possibilit
determin:rto reoore di esisrema. Ma il sentimento, o lo stato dc impossosarsi di forze spirituali, le Potenze del male oon
d'animo, che ispirano tale risoluzione sooo essi stessi radi- potrebbero contrastare la nascita dell'uomo interiore sulla
C'II!rnente dominati dalla identica sere di vira: mediante essi, l erra. Jl vero male appunto il potere spirituale in mano
in realt riprende l'i.nnovellara foru l'ezione di Lucifero e, c chi non serve lo Spirito. Questo potere naturalmente sfug
nella tematica dei correlativi valori pratici, quella di Ahri- ro- all'Io del prcvaricante, che tuttavia continua a provocarlo
mane. Da cui risulta chiara l'indispensabilit che l'Io si porri r n produrlo a beneficio degli Ostacolatori, i quali in realt
a quella sede pura di s nell'anima, in cui il suo pensare lo usano mediante lui: che crede di esserne il possessore.
sentire-volere non afferrato dagli Ostacolatol'i. Perci la lotta contro il male, non pu essere lotta con
Ne ulteriormente riconoscibile l \importanza dell'ascesi 110 uomini, bensl contro limiti dell'anima: contro pregiu
preparntotia data da Rudolf Stener, medianoe l'esercizio del- chz e supcrsti:cioni in vesre etica, contro idolatrie ideolo-
l' a :t. i o n e pura, del pensiero puro, del sentire puro, ossia ~kbe, contro forze trascenderrti: in definitiva, contro Entit
di momenti volitivi della vira dell'anima in cui la relazione pirituali: ma queste non si combanono fuori della propria
appartiene all'Io, fuori dell'influenza degli Ostacolatori. La unima, perch non si incontrano ~ oon nella scena di essa.
disciplina della ripetizione e del ritmo di tali esercizi porta Nella scena dell'anima individuale, ha inizio la redenzione
lo sperimentatore a familiari22arc con la :rona liWn~uta del mondo: la realiz:z.a2ione di ci che ~ stato genninalrnente
in cui l'anima una con l'Io, come con la sorgente della clonato dal Redentorc.
sua forza, e dalla quale scarurisce la relazione di verit con Questo dono oggi viene respcnto con inusitata viro-
il mondo e con gli esseri. Tale relazione simultaneamente ), nza dall'umanit, in quanto le anime possedute dagli Osra-
cognitiva e morale: a tale livello, infarti, non v' conoscenza cnl,ltori divengono ulteriori forze avverse al Logos, dopo la
dw non sia simultaneamente forza morale. La conoscenza morte. Non munediatamcnre collegabili con il Logos dopo
scissa dalla moralit il dominio di Ahdmnne, la moralit ht morte, esse sono costrette a permanere per lungo tempo
perseguita fuori della conoscenza il dominio di Lucifero. ncllu sfera della Terra, legate allo terrestritil, prima di asccn-
Jcre al MonJ o Spirituale, onde vengono utilizzate dalle
Tuttavia la tecnica dell'azione pura ha valore sempli- Potenze demoniache come veicoli diretti delle ossessioni ma
cemente preparatorio: non pu condurre molto in l H disce cc-rialische IC dei monoidcismi sociali priw di dimensione
polo, se egli non la converte in facolt di percezione diretta pirirualc, epper di moral}t. Esse agiscono direttamente
dell'v.ione dei Due nell'anima: anzi pu sviluppare fone come impulsi lucifero-ahrimanici dotati di anti-solarit gi
dell'Io, la cui deviazione in senso luciferico o in senso ahri- organizzata, mcdiJ1llte le cor~ occulte gnostiche, spiriroa-
man.ico diviene ancora pi grave, col ri\"CSlire persuasiva liscbe e neo-spiritualisriche, il cui scopo inconscio far
regolarit esoterica, in quanto abbU come veicolo l'acquisito agnor;m; la missione attuale dd Cristo sulla Terra e il Suo
gruppo di forze sottili, dovuto alla concentrazione. In verit n1pporto guaririvo con l'anima umana. La quale invero oggi
il periodo dd penicolo per il discepolo comincia quando ha :cbsita della ispirazione dell'Io Cosmico, o della forza cen
inizio in lui il rafforzamento dd corpo eterico-a=le. 1ralc dell'Io, per frorneggiare i Dcgra<latori e non fare propri

170 171
i loro scopi' per non cedere alla tentazione dcna bramo del punto, ogni procedere manca della sicurezza di procedere
terrestre, dell'odio e della ~rsionc elica del!~ verit. verso la Verit~. La scienza di questo identifcn:llone la via
rosicruciana.
Fino a che non srort!Jll'identit dei moti dell'anima con
* !"azione di Lucifew, in sostanza il discepolo persegue uno
Chi riesca minim!Uilentc a gcuarc lo sguardo nel retro- sviluppo piriruale, non per lo Spirito ma secondo l'impulso
scena sovrasensibilc degli eventi, s'avvede che ine,'litabilc di l .uoifero. Ma pu scoprire che questo introduttiva.mentc
la devia:cUone coatinua dell'operare dell'uomo, in sen~o luci u>e\oitabile e che egli non avrebbe intrapreso il cammino, se
fel'ico-ahrimanico, perch le due Potenze veioolano il pen- Inizialmente non avesse obbedito u un moto interiore di
sare, il sentire e il volere: i quali SOilnrsoono beru.l come natttra luciferica, ossia alla br a m a dd nli.gliorament
fo~ impersonali da mca.alisicbe Potenze cosmiche, ma s'in- imeriore, della luce, della forza: dei massimi ideali terrestri.
dividuano nella coscieD2a per il determinarsi dell'Io e in Tutto c! che rerresuemente riluce non lo Spirito, ma il
tal senso si particolariv-ano mediante il concorso dei Due. dominio di Lucifero.
Questo tuttavia entro un ceno limite necessario, anzi pre n dL'SidcriO delle facolt spirituali Viene da J.ucifero.
zioso, per l'uomo: senzll l'al>ionc di Luoifcro nell'anima, ma le f~colr spirtuali, ove realmen1e si atruino, finiscono
l'uomo non potrebbe avere l'esperi<.'llza rifle.sa dd pensiero, col dominare Lucifero: perci questa entit tende a svilup-
n la capacit di act.'Ogliere in senlimenci di gioia o di dolore
p;ue nell'uomo le lacolti spirituali nella misura in cui obbe-
il risonare dd mondo, o di accendersi di entusiasmo per
di<eano a Lei: naturalmente mediante il concorso di Ahri
qualche rosa: senza la presem.a di Ahrimane non potrebbe
mlllle. Il quale permane in basso l'ispiratore della fondamcn-
avere in pe=iooi sensibili il mondo. L'aspetto alterante
l'azione dci due oltre il limite della loro funzione mcdia- talit dei valori fisici, riguardo alla lcgittimiril degli ideali
rnice razionale-affettiva e fisico-sc:nsibilc. Nel fornire all'uomo pers<:guiti, epper il suggeritore della orgnnizza;,ionc di tali
la mediazione dialettica riflessa e del senimemo, c quella valori nella forma del p~ e della instaurazione di un
deUa visione fisico-quantitativa del mondo, i Due afferrano dominio t erre s tre della sociali!~ e della religiosi ti\.
la vita interiore dell'uomo. Per possono afferrare l'animn La clesc-mione data dallo Steiner, risponde all'isr.ama
e la parte dell'Io vincolata all'anima, non l'Io: nel quale ultima della via dei Rosacrocc, nella essenzialit delle sue
la Forza che li vince e pu asservirli allo Spirito: che sar assun2ioni cognitive: implicando il riconoscimento degli in
un giorno la via dcUa loro redenzione ad opera dell'uomo. numcrevoli surrogati del cammino spirituale nell'epoca del-
Lo Steiner fornisce al moderno ricercatore simultanc.1 no. E' vero che esistono diversi gradi della verit, eppero
mente la descri.<lione della funzione dci due Ostaro!Jilori e serie di vie necessariamente erronee verso lo Spirito, comun-
il metodo perch sdo egli a scoprirla in s. Lo scoprirlo e il que volgenti ad Esso, ma una simile pluralit genera la con
ritrovare in s il punto in cui non soggiace alla loro influenza, fusione globllle dell'umano, O\'C non sia dominato da una in vi
anzi pu fare dl essa un veicolo dell'Io libero, l'inizio del sibile corre!~ione gerarchica ad opera dci a:rcatori ca;>aci
reale cammino spirituale: fino alla identificazione di quel di reali'.:w-e l'uoivocit, grazie all'assoluta lnidipendenza dal-

172 173
occorre scoprire che si sollecita lo Spiriruale e si lavora a
l'azione dei Tentatori: che il segno del destarsi dell'Io
una organizzazione etica della propria vita, con l'intento
Superiore nell'attma. profondo di star meglio nclla vita. Certo, occorre smre il
L'opera di reintegrazione commisurata dalla cono- mq:lio possibile nella vita, ma non per sete di vita, bens
=~ della natura dei Due e dalla C11paaitA di attuare rispetto per consacrazione di elisa. OccorTC scoprire la verit del-
ad essi la Forza traScendente dell'Io che, come I'orr.a-Cristo, l'intemo profondo da cui si muove: che non la ricerca
cosmicamente li ha gj vinti. L'uomo rea invero in s tra- dello Spirito, bens la spirituale espressione del proprio ego
scendente la Forza che vince Lucifero, la Forza che vince legato alla Terra fisica e voglioso di forma metafisica. Tut
Ahrimane, ma perch questa non entri in azione, esistono tovia questa fase preliminare del prevalere dell'n p pari re
le V1ie similani verso lo Spirito, le i.tnitozloni, le riduzioni sprltual~ sull'esser e, necessaria e inevitabile, per un
razionalische e a001demiche delle varie ascesi e persino tempo pt o meno lungo. Dalla conq\tSta di un pi elevato
della Scienza dello Spirito. ~:rado di coscienza, dipende l'uscita del discepolo da tale
La meditazione rosicruciana, come la pi alta che operl fase di approssimazione o di Jnzione spirituale.
sulla Terra, porta il discepolo a scoprire che non nell'anima,
Non v' movimento dell'anima che non sia dominato
ma nell'mtimo lo, egli reca il Prinpio che vince i due
d~gli Ostaco~tori; ma questa ~ L1 via perch il discepolo
Ostacola10ri: oin sostama la loro presenza ncll'aoima ha gtunga a donnnarh. La conoscenza pratica della loro azione
come senso ultimo la sollecitazione di tale Principio vincitore.
gli d modo di non cadere nell'illusione di un'acquisiLl indi:
Ma doire questo facile: un rettoseena metafisico teorica-
pe~Je~ da Essi: una simile illusione essa su:ssa posizione
mente conosciuto da tutti i lettori di Rudolf Stciner. L.~
luctfenca. Tn realt l'uomo volge alla ricerca dello Spirito,
reale di1licolt tradurre questa nolli.onc in c o n o s c enza, perch mosso da Luaifero: volge alla ricerca del potere ma-
ossia in azione interiore. gico, dcll'cffioienza fisica, della sicurezza psichica, perch mos-
La reale azione interiore, come si accennato, anzi- oo da Ahrirnane. Ahrimane e Lucifero, attraverso la ricerca
tuuo la percezione della inerenza delle Pot..:nze deviatrici ~pirituale, <rendono ad a f f c r rare l o spiri r o. Per-
a ogni moto del pensare, del sentire e del voler~. Il disporre d oggi v' un sovrabbondare di vle verso l'estrasensibile.
di questo dato iniziale, consente al discepolo cmpici che L'u niait della via dello Stcincr consiste nel fatto che egli
esigono l'ensl la inerente attivit dei Due, m1 ~~..:ondo un d una descrizione dell'azione dcgl.i Osmcolatori, da cui il
obieuivo posto, fuori del loro loflusso, da un~ puu derer discepolo pu rrarre jJ pensiero-forza tlel Principio che in lni
minuione vt>litiva: indi gli accellllJiti e$ercizi del pensare h dom~. ~ale pensiero-Io~ penetra il senso della loro pre-
puro. del percepire puro, del sentire puro. Da una simile ,.enza m lw, soprarrutto &guardo al percepire sensorio e al
ascesi preparatoria SOll'llriscc un.a corrente di autonomia iUO risonare nell'aoima.
dell'Io, che stabilisce con il moodo relv.ioni indipendenti
In ogni atto della coscienza le due influenze manifestano
dall'influsso luciferico-ahrimanico.
la loro presenza: che tuttaW& pos$ibile unicameme in rela-
Ai fini della connessione con la presenza dai Rosacroee,
:done alla presenza centrale dell'Io. Occone realizzare tale
l'indagine che ncc~sira a un determinato momento di questa
presenza. Normalmente, l'lo, pur essendo al centro del movi-
ascesi, chiarire con se stessi che cosa veramente si vuole:
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mento, ignora se stesso, in quanto s'idcntilia con il proprio Se l'essere amato non lo abbandonasse, l'illusione luci-
spurio movimento e crede di essere libero, perch pensa e fcrica, data l. collusione accennata e la non conoscem.a che
vuole, ma non avverte che nel pensiero gi subisce l'in- essa comporla dell'elemento d'eternit, verrebbe delusa gra-
flucnz.1 degli Ostacolarori. Menrne crede di ~licre da s, dualmente dalla routine a due, matrimoniale o similare. Per-
in sootam.a sceglie secondo la spinta di quelli: tuttavia ci quel dolore sema fine ba soltanto un valore indicativo:
sempre lui l'autore del movimento. Non ha che a pr<:ndcre il mancare del Sacro Amore, ossia del presupposto d'eternit,
coscienza delle fotze che usa: deve scoprire di averne l'ori- che all'esperienza binotniale solo il Craal accende. La defi-
ginario dominio dn quella parte di s alla quale non ha l'ahi cienza profonda del sentire dominato dA Lucifero, si rivela
rudine di volgere lo sguardo. mediante un simbolo: l'abbandono dell'altro, onde si ha il
senso di un venir meno dell'essere eterno dell'altro, che si

*
Quando l'anima s'esalta per gioia o dolore, attrazione
ritcOieva avere con s unito e amante, mentre in realt non
viene meno, in quanto invero non c' n per lui n per
o repulsione, entusiasmo o maanconia, subisce il dominio l'altro.
di Lucifero. Quando un essere viene preso da tragica dispe- Ci, ben inteso, non identificabile con il caso, simbo-
r:uione, perch si sente venir meno l'amore della crearura leggiato dal mito di Odeo ed Euridice, di un momento ~
runata, l'inganno di Luruero che muove il suo sentire, separazione necessario all'esperienza del Sacro Amore: per il
come se ad esso corrispondesse l. comunione con l'essere quale non ha senso parlare di perdita o di abbandono. Nel
eterno dell'altro, che inveoe non c'. E' questa la causa della caso dell'abbandono, l'elemento eremo ~ indubbiamente nel-
di>perw.ionc:, non l'assenza dell'altro: che invece perenne l'uno e nell'altro, come possibilit , ma assente nella corre.la-
prcscn:ta, ove sia acceso in segreto il Sacro Amore. zione del sentire, in quanto questa tessuta da Lucifero.
In rl-alt, sc si trattasse dell'essere eterno, epper fosse Che, se si guarda, in tal senso l'avvisatore del proprio in-
al"l'I:So<il Sacro Amore, l'Amore che fa di se ste~so fiamma, ganno: mediante l'acuto dolore dell'anima. Questo acuto
non potrebbe essete quesnione dJ perdita o di conquista, n dolore il dolore dell'anima che manca del proprio elemento
dJ esaltazione o di depressione: le quali lintervengono in d'eternit c lo cerca disperatamente, ma ancora illusoria-
quanto invero tnanca al centro il moto dAll'eterno, ossia mente, fuori di s: se lo avesse dn s, il suo rapporto sarebbe
dall'lo, perci parimenti manca la comunione con l'essere con un essere amato che non potrebbe mai perdere.
eremo dell'altro: che appunto soltanto il simbolo della
Questa simarione del sentire preso da Lu<ifero ha l'al-
maochevol=a interiore del soggetto sofferente, un venir
meno in lui della realt superiore del sentire, il non rispon- tro aspetto similare: quello dellil gioia dcll'appag=nto,
dere del reale sentire a ci che lucifericamente si costruisce che ve!T': meno per aumestinzione, mancando comunque di
del valore dell'altro. La ragione \"mi del!. disperazione il contenuto di eternit, epper cercheH ogni volta nuovamen-
sentire che non ha in s lo Spirito e, non avendo lo Spirito, te l'appagamento in altre esperienz-e, ripetendo l'effimero rap-
non lo avrebbe neppure se l'essere amato non lo abbando- porro, sino alla prova del dolore, in cui affiora ogni volta
nasse. la possibilit della rivelazione dell'inganno lucifcrico.

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Qualsi:tsi fanna ddl'altcrnanza umana esaltazione-de- t lcmlta di Steiner, il segreto di cui vanno affannosa-
pressione, gioia-dolore, ha internamente il tipico processo l utc n cerca gli esoteristi occidentali: lo ocreano per tul1ta
dell'azione di Lucifero nell'anima: ma p;:r verificarsi ha bi- l vita ma raramente qualcuno di essi lo riconosce, essendo
,;ogno del concorso dell'elemento ahrimanico, che alimenta , 1""'imenre nascosto in un libro alla portata di tutti, me-
la serie delle parvenze del sensibile e la suggestione della l lite imagini di un'assoluta semplicit. Certo, il. cmpito
assoluta valenza fisica del reale, necessarie ad alimentare il pmre mediante tali ~magini, ~~ che ~ Slano ~
potere spirituale dello scenario materiale dell'esistere. 1~ri~nza dell'lo piuttosto che dcii awma r=onale-affemva,
Parimenti la delusione derivante dall'inganno del pre- ullmeme manovrata dagli Ostacolatori: onde nell'opera-
valere ahrimanico oell'anima, D<rlssita del concorso luciferi- ne venga evocato come principio il Logos, l'ap'ce del-
co, per rraduni in sensauooe di conquista o di perdita: di l Qpu 1 rosiauciano. Non facile riconoscere la via centrale
soddisfazione o di compiacimento per il potere acquisito, o Il lniziaziooe, nella reintegrazione secondo il Mistero del
di odio, ira, angoscia, paura, JXr il bene fisico perduto. l ogos divenuto uomo; ma parimenti n~n suffici~te ade-
Affrontando di continuo l'inganno dei Due, l'uomo di- rtrco alla corrente dello Steiner, o coluvare lo studio della
viene consapevole di s" e gradualmente apprende che invano 1 ,. upera, per afferrare; il _segreto di wl~ via: eh~ ~ aP_punto
cerca la SOStanza dell'essere, seguendo la propria natura e 11 rcnsaJXvol=a della tndiJ)C'ndenza dcii essere ong=o del-
ignorando l' e s s e r e p u r o da cui originariamente muove: l ~ntmli dall'influenza degli Ostacolatori.
il proprio centrale essere. Aluimane e Lucifero cessano di In realt nella conoscenza dell'azione dei Due, si ha
essere suscitatori dell'errore, anzi divengono metliatori del- ttnJ thiave grad\lale, che funziona secondo la verit della
la estrinsecazione della v i t a dell'anima, se l'anima attua la 11 , esi corrispertiva: opera liberatoriamente a ogni livello,
sua reale narura, attingendo in s al Principio che li domina, rppet di grado in grado, sl da !ar ravvis~e l'azione dei D~e
in quamo li riconosoc e ne ~icono~;ee la funzione. 111 11.1 formn individuale, collett>iva e mondiale: che la chla:
La ricerca spirituale muove occultamente ispirata dallo ". Jet rettosccna della storia presente dell'uomo, altrimenti
clem(![)to luciferico e ahrlmanico. Indubbiamente la ricerca dm utnprensibilc. Il dlsocpolo apprende come le vie diverse
muove sono la dire:dooe radicale dell'Io, ma tale direzione wrso lo Spirito, dalle pi elementari e oscure alle pi orga:
deve conquistarsi come autocoscienza, per non risolversi in ul< he e sapienlli, siano altrettanti livelli di coscietl7.3, in ~
un risultato opposto a quello che essa ~i propone. E' impor- l esplica il dominio dei due Ostacolatorl fornenti l'Ocrultx-
tante rendersi conto come del Sovrasensibile non sia possibile 111u, lo Voga, o In Magia, necessari ad appagare la brama
reale esperienza, sem:a la radicale distinzione di s dell'Io, 11riruale dell'ego.
dalla fun.zionc degli Ostacolatoti, nel cont(.'Sto della espe- Chi riconosca l'azione degli Ostacolatori m s, la rico-
rienza. nn.cc nella storia quotidiana del popoli' soprattutto nella

1.,Jitica. Riconosce l'ispirazione di Lu~ero .e di Ahrim~ne


Non facile riconoscere nella via di Stcinct il primo
rivelarsi dell'in9Cgnamento dci Rosacroce: oo:orre dire che nei provvedimenti che, sotto forma eGI.co-social~: d~~a-
in tal senso il segreto si difende da s, dal razionalismo im- 00 una sempre pi costruttiva dipenden7.a d_ell mdtvtdu_alit
belle. La medita:~:ione sulla RosaCJ:OCC, contenuta nella Sden- ngola dal meccanismo di norme prodotte m nome di un

178 179
astrarro bene collettivo: ia cui da unn parte Lucifero opera .lcll.o pace, o della fr~ternit, altro il concetto vivente. La
arrraverso il messianismo sociale - la rca!iZ'azione del bene Ili J<."'llm come tra tenebra e luce.
collenivo sempre rimandata al futuro - Ahtimane attraver- (".(l'Il vince ambedue gu
Ostacolatori, chi conosca in s
so la persuasione di un progresso umano attuabile median- n'r.sperienza che equi11alga alla morte di s. L'alimento di
te il dominio matematico-fisico, numerico-quantarivo del Aluunane infatti bensl la vita, ma nel veicolo dell't'go.
reale. l t'f.O l'Io che si vincola con l'a~luta forza dello Spirito
Ahrimane ispira l'idea di un progresso fisico che prov- Ila 11runura della tcrrestrit, opponendosi allo Spirito che
\'eda ddinitivamente ai bisogni esteriori e iateriori dell'uo- rrc:~e la terrestrit~.
mo: Lucifero suscita l'imagine di una integrazione spirituale Nella mia non breve espcricrt7.ot di ambienti c: tendenze
di tale mondo, in quanto provvede alla controparte erica, ll"l..soterismo, bo conosoiuto serie: di personaggi elettrizzati
religiosa, sociale, della situazione materialisca o ahrimanica. ,1 ll'tmagine trana dnl Taoi.smo e dallo Zen, lasciare la
Ambedue opernno IICOi~ n il progresso o l'attivit inte- 1rcs o"; imagine che ~i pu dire riassuma il senso di tutta
riore siano espressione dell'uomo libero, o dell'uomo reale, l11 :esi ~tremo-orientale e delle sue: combinazioni con il
in quanto entit sovrasensibik. l1hay.zna. Io stesso, prima del mio concreto iacontro con
l Jn ~(~lamento dello Stciner, avevo sorodato rutto il sonda-
hl l" di quelle dottrine, ma con il risultato di uarne un cm
puu di metamsicll liberazione non dissimile a quello di altre
' cei, anche se poeticamente e aforisticamente pi essen
Lucifero viene superato dalla capat dd discepolo di
vivere ereticamente il concetto, ossia il concetto nella sua es-
senziale purir: la lllminosa goorn<:uil! <ki pensieri che fu-
"" Qunlchc QOOO pi tardi, nel mio tcincontrare questi
o<.olori percepivo la potenza dell'elemento luciferico della
gano le nebbie retoriche dell'anima. Ahrimane viene fugato
dalla capacit dell'uomo di sentire il dolore, di essere veri-
J, "" ispirlll'jonc riguardo a uno Spirituale s c n l i. t o, emoti-
wnocnte rappresentato, ma noeticumente non percepito, per-
tiero con s, di intuire il senso della Morte: subisce l'linsop-
],. inowcrtita l'esserualltll del tessuto dd pensiero che
polltabilit dell'esperienza umana della Morte e fugge dallo
uomo che sta per essere abbandonato dalla vita, perch di l" nsn il lasciare la presa " o il satori, o la bodhi luminosa.
S. nuvo la difficohil 11 far iatendcrc, a questi cercatori, l'iae-
tale vdta a spese dell'uomo esso si alimenta. La paura della
Morte viene da Ahrimane, perch esso teme l'esperienza
" ut~ del giuooo luciferico-ahrirnanico alla loro operazione:
umana della Morte.
t' qunle umplicava heosl iadirenamcnle l'anivit dd ptinci-
Occorre dire che ''"-ncere radicalmente uno degli Ostaco-
1"'' remrale dell'anima, ma di questa, all'ano pratico, veni-
VII privata per effetto di quel giuoco, sfuggente alla co-
laton, signiflca vincere anche l'altro. Chi abbia l'esperienza
l..C:nza.
del concetto articolante9i dall'essenza, viace Lucifero, ma
con ci anche Ahrimane: perch i Due manovrano l'uomo Mi era difficile far intendere che ia realt la presa ap-
~rticne agli Ostacolatori e che solo la forza impegnata in
mediame il guscio astratto del concto. Altro, infarti, il
concetto asrratto della bont, o della giustizia, o della fede, epparriene all'uomo : il quale tuttavia non la pos9iede,

l8l
180
non avendo connessione cosciente con essa: se la possedesse, rona di morte di tutto ci che dialettica o eretismo mentale:
non avrebbe bisogno di lasciare la presa. ll mantenere o il la- conosce una pace abi,;sale in cui non deve temere di sprofon-
dare la presa non muta nulla, se non si riconosce in essa il dare, s u p e ra n d o l' i n i :d a l e s e n so d e l m o-
giuoco dei Due. La presa di Lucifero c di Ahl'imane sull'uo- 1 i re, che semplicemente morire della retorica interiore.
mo, deve bensl essere lasdata da JtJi, ma a condizione che Taie dimensione metafisica egli consegue, in quanto res-
egli conosca come veramente la teoga c mediante quali forze I:T.Za l'elemento di morte dd pensiero astratto, che ~ il pen-
e chi sia il Soggetto che pu rea.lmcnte !asciarla. iero ahrimanico, temporaneamente annientatore del pensie-
Non v' possibilitA di lru;ciare la presa senza lo svinco- ro lucifenico: il pensiero di tipo matemalico-fisico, il cui
l~to del pensiero dall'organo mediante cui di continuo reale cmpito condurre l'uomo fuori delle nebbie della
esso a,;sume come proprio il contenuto luaifc.tko-ahrimanico, interiorit~ vincolata alla psicbe, o alla cerebralit. Tale ele-
di cui si fa fonna la presa. n cmpito appunto sperimen- mento di morte viene utilizzato come veicolo di purit, dal-
tare il pensiero come forma pura, estinguendo ci che appare la metafisica forza dell'lo, presso la soglia mentale: come vei-
contenuto cd invero nulla. Dinanzi a questo nulla, sorge colo ddle potenze incorporee, o non cerebrali, del pensiero.
la puro fol7~~ della forma-pensiero, creatrice di un nuovo Il discepolo che attraversi la zona dell'alto silenzio e della
essere. estin:.:ione ddle tensioni mentali, in sostanza sperimenta come
11 discepolo, mediante l'ascesi rosicruciaaa, conosce la a t a r a s s i a c r i s t i c a l'iniziale v1ta defl'Io indipendente
morte dd pensiero, in quanto pensiero astratto: con questo cbll'influsso dci due Ostacolatori.
conoscere gi muove al livello vivente della Luce. Egli rea- Ahrimane ~ in profondft opposto a Lucifero, e vice-
lizza l'demenro di purit iMito in quella astrattezza, in quan- versa: cmpito spagirico e rnkaelita, eppero insegnamento
to sperimenta la sua positivo funzione negativa: di produ- degli istruttori della Rosact-oce, rendere funzionante que-
zione di un v u o t o ncccssal!io all'elemento spilimale nel sta opposizione basale, quale varco dinamico allo Spirito od-
mentale, epper non si lasci:~ ingannare dalle sue parvenze l'anima. l Due agiscono simultaneamente concordi, secondo
dialettiche di vira. il loro Patto contro l'uomo: l'iniziato colu>i che sa scorgere
L'ordinario pensiero razionale pensiero concretamen- tale concordia, eppcro la scompagina: ut.i.l.i2Za la fotUt del
te morro, in quanto astratto: il segno del pensiero, non l'uno per neutralizzare l'eccesso dell'incalzare dell'altro, re-
il pensiero. n discepolo utilimt questa dimensione di morre, staurando il valore dinamico della opposizione originaria.
in quanto la realizza come tale, cipo~tandob al limite della Questa, ~nvero, non pu essere sperimentata, senza la perce-
vita, con l'afferrare il p u r o p c n si c r o astr-Jtto: giovan- zione dell'attuale timultaneit concorde dei Due.
dosi della sua apsichica, amistica e impersonale dimensione, L'ermetico so/ve et coagula, il dosaggio alchimico e la
acquisisce il potere di sperimentare la vita dell'anima. Speri- spagiria si rivelano allo sperimcntatore rosicruciano forme
menta uno zero della tensione psichica, una sorta di morte simboliche di operazioni volte ad un'impresa iniziatica, che
di tutto ci che ~ superfluo, retorico, esaltato o depresso, oggi egli pu rea.liZ7,are mediante la spag.iria dd pensiero vi-
incsscn:ale, bramoso o repulsivo. Entra in una zona di \ ente: onde nell'anima l'elemento solare (Logos) separa lo
a l t o s i l c n 7. i o e d'assoluta assenza di psichismi, in una elemento lunare (Lucifero) dall'elemento rerresue (Ahrima-

182 183
ne}, per operare su essi secondo il Potere originario: sor- 11) pimo senz'altro vero, ma non che una preliminare
gente dal segreto essere della Terra, come daU'essenziale llllcrpn.'lazionc della reale verit. LI quale invero non pu
uaturigine solare. 5c:re t$pressa dialcotaicamcme, se non a condizione di ioge-
In tal modo egli attua la via dci nuO\i tempi, o via Jl(:lare equivoci. Ma ci che non pu essere detto, conte-
rosicruoiana: grazie al pensiero libero dai sensi ,., sospende nuro come p e n s i e r o d i f o n d o, attra~'etsO la divcr-
l'adesione dcU'anima al sistema nervoso, dovuta a quell'in- Jit~ dei suoi aspetti, nell'insegnamento dello Steiner: la roe-
fluenza di Lucifero di cui l'anima attende ~ liberata: clnazione fedele soltantO pu condurre alla pe=ionc di
ma con ci Ahrimane viene i so l a t o nel sistema nervoso role pensiero.
cbe la sua legittima seck, onde la sua azione non pu pi Allo ~tc.;so modo cbe una sostanza come la dinamite
nulla sull'anima. La via rosicruciana insegna che l'anima deve o un 'energia come l'elemicit possono essere pericolose
sperimentare il mondo sen~ibile medianre il sistema nervoso, nrlle mani di chi non le conosca, ma divengono p=iose per
ma non !asolani afferrare dalle forze strumentali del sistema , hi ne possegga le leggi fisiche c la loro pratica utilizzazione:
nervoso. l disastri dell'anima dipendono sempre dal suo la- C<>Sl le forze di Lucifero e di Ahrimane un giorno potranno
sciarsi afferrare da tali forze che da strumentali, di\'enendo essere possedute e usare daU'uomo. In realr., il senso del male
dominatrici in funzione ahrimanica, sovvertono l'interno or- 11on la loua conuo u male, la quale da principJo inevi-
dine gerarchico dell'anima c il suo rapporto con la corpo- ruhile, ma dar sempre luogo all'equivoco di considerare
reit. male luttO ci che comraddiea la propria posizione perso-
~~~le: il &cnso ultimo del malt! il suo venir uasformato nella
* for1.a di cui esso .la distorsione.
N si deve credere che J produttori del ma le siano Luci-
Questi brevi ltCCenni alla funzione dci due Osracolatori h ro o Abrimwe: in tul senso essi sono davvero innocen1'i.
non possono che essere allusivi E' ijmpossibile che lo speri- L'uutennico produrtot't! del male l'uomo, per il fatto che
mentatore faccia molta strada, ove non si liberi delllillusionc 1nconsciamenre fa un uso errnto deUe forze di Lucifero e
di aver compreso tale funzione in bnsc a semplice appren- tll Ahrimane, non distinguendo dn esse la propria inaltera
dimento o tOessione, sia pure allenta, dei contenuti della hilc forln: quella insita nell'Io. Posso rimandare il lettore
&lenza dello Spirito. V' Jn questa molto pi di ci che pu ,, un chiaro discorso di Matco Spaini, pubblicato sulla rivi
e~servi appreso e immediatamente intuito. 1111 A.Juroposofia (I, 1946, p. 195) con il titolo LI funzio-
Occorre liberarsi dell'idea che il capire sia l'operazio- ne del male nel problema della libe~t " dove il proliilo dei
ne fondamcmale: indubbiamente fondamentale: ma in Due viene tratteggiato con linearit limpida, di particolare
quanto si nttui come un superiore volere. Riguardo alla tfficacin, dovuta alla personalit dell'Autore, eccezionalmente
funzione degli Ostacolatori, giova andare oltre i preliminari ,-.ratterizuta da uno spirito di pura praticit dell'ascesi: ma
e le ovvie intcrpreta<sioni: che si trani in fondo di aiutatoci, 'Khe qui inevitabile che rimangtt fuori l'essenziale.
o st.imolatori deU'uomo; che <iano al ~rvi>:io dd Divino; Questo essenziale viene di continuo indicato dallo Stei
=-
che infine l'uomo stc:~so li rt..ti.mer. Tutto questo su un r in forme diverse, epper non risulta dialetticamente de-

184 185
finito: viene indicato in modo che il sagace ricetcatore possa del Buddha - evoca in s~ le forze del Buddha, che gli con-
afferrarlo da s. Se egli in tal senso lo afferra, non solo h.~ sentono il pi sottile svincolamcnto dalla presa dci Due.
la chiave centrale della Scienza dello Spirito, ma della propria La via dello Spirito non appartiene a chi cautamente
vita e di tutto il suo lavoro avvenire. La via inilliatica viene si guarda dall'essere afferrato dagli Ostacolatori, e in tal mo-
realmente percol'Sa dal discepolo che comprenda il senso do ne veramente afferrato, senza &aperlo, bens a colui
della sci m u l t a n e a azione in lui delle due Fot7.C:. Esse che M:opre la pane di s che si lascia afferrare da Essi e af-
lo traggono di continuo nella loro sfera d'!v.ione, di conti franca in tal modo una FOI"'lll che di continuo gli sfugge:
nuo tendendo a sottrarlo alla direzione di centro che gli tale Fot?.a indipendente da Esgj ed capace di dominarli
propria: onde egli scambia per proprl i loro impuls. In tal , t-os dominando);, pu restituire all'uomo la centralit del-
modo, per, egli le ha sempre a portata di mano e proprio la sua funzione, essendo la sua intima Forna. ln tale tecnica
per questo ha la facolt di c a p o v o l g e r e l a s i t u a - opera la corrente prenatale del Buddha, come facolt di af-
z i o n c e di usare lui la loro azione, secondo il proprio francamento dai pi sottili vincoli della brama, rn<.-diante cui
essere autonomo da esse. gli Osracolatoci rengono l'uomo. L'essere che si svincola
La via rosicruciana appunto questa: una sorta di ;udo, l'Io . .il perfetto svegliato l'l o so n o oell'anima. In
ma non fisico, e non in rapporto ad avversari visibili, bensl t.tl senso la corrente del Buddha, prepara la via al Logos
invisibili. Le fol"'.oc del Buddha preparano sempre la via a nell'anima dell'uomo. Ma dovrebbe CS$Cre ben chiaro che
Logos: cosl anche nei nuovi tempi. Ma perci oggi invale non si u-atta del Buddltismo o delle sue tecniche ascetid>c,
come Buddhismo, Mahayani~mo, via dello Zcn, quak-osa che bensl del suo i m p u l s o c o s m i c o.
la corrwdone delle originarie forze del Buddha: originarie Non v' via ranrrica, o Zen, o Magia spagirica, che
epper oggi pi che mai essenziali all'esperienza della libe- uguagli la grandezza di una simile possibilit. S. tratta di com-
razione. Naturalmente, parliamo di forze del Buddha o del prendere perch lo Sreiner descrive in modi diversi la du-
Buddhismo, non del Buddhismo in quanto specifica corrente plice azione degli Ostacolatori e la loro rela?.ionc con l'Even-
ascetica, o religiosa. to del Golgotba, posto da Lui nl centro dell'evoluzione del-
V' un'intima Forza ntell'Io, non alferrahile dalla .in- l'uomo. Nn v' bisogno di contrapponi a Ludfero e ad
fluenza dei Due: Forza che tuttavia necs~ita dell'azione di Ahrimane: sufficiente contemplarne la presenza. Non ha
Essi per estrinsecarsi e attuare la propria profondit nello senso combatterli: ~~nziale sorprendere in s la loro
umano. E' la fot7.a mediante cui egli pu fare di ci che di forza, distinguendo da questa la For.<a dell'Io: = ci esige
continuo prepara le sue cata.trofi, il veicolo della sua asce- quella conoscenza della loro radicale inerel\Z3 alla vita del-
sa spirituale, il veicolo dell'Alta Magia, o Magia Divina. l' l o, che sola pu dare modo all'Io di operare secondo la
Quc~'to ll senso dell'insegnamento rosicrudano: le Entit propria autonomia buddhica rispetto ad Essi e perci di al'!i-
che riescono a indurre l'uomo alla perpetrazione dei massi- colar~i negli istinti come nelle p r o p r i c essenziali for7.e
mi abusi e del massimo male, sono le stesse mediante cui alterate.
egli pu realizzare il pi alto ideale umano: creare secondo Si tratta di essere oell'Io, prima che nell'anima : aUora
lo Spirito. A ci il discepolo - anche se non sa nulla si pu realmente agire nell'anima, perch in \'el!t l'Io n o n

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p u e s se r e a ff e r r n t o n~ da Ahrimane n da Luci- dato dali'Apoc.11isse, alrri DemoniO. intervengono a sedurre
fero: l'Io in reahl il loro dominatore. L'Io deve soltan- l'lo dell'uomo, fortificato ma non liberato. L'arte dell'Io
to essere capace di conosccm per attuare un dominio che la cocn:nza profonda con l'intima Fora Solare, la decisio-
gi possiede, ma non sa di possedere, comportandosi come ne seoondo l'assoluta connessione con l'essenza del mondo:
se ne fosse privo. L'Io non ha che a essere: non deve com- ~ncora una volta l'arte dell'Io afferrate e usare il potere
piere sfom, solo essere se medesimo, secondo un movimen- ddi'Impeditore, per operare all'eslinzione ulteriore della
to che gi possiede, perch~ il suo originario movimento. prOtluzione demoniaca, il debito karmico umano. n potere
Gli Osrarolatori, in definitiva, stanno Il a sollecitare tale ddl'lmpeditore in n:alt il simbolo del potere che l'Io
movimento: l'essere dell'Io, l'lo sono. ~><*'iede, ma non &\'Verte epper non u.sa: onde quello lo
Chi intenda questa possibilit, ba 11 principio reale usa contro di lui.
della Fona, la pi alta impresa dello Spirito innanzi a s, E' imporume percepire il carattere dinamico della ri-
la via della liberazione e l'arte di trasformare il male in velazione dello Stei.Der: una rivelazione vasta come no uni-
bene. Sbito incontra come prima materia da elaborare il versale, in cui c' lavoro per tutti, a ogni grado: onde a
J.tmna, il proprio e l'altrui, dei suoi frarelli. umani. Si avvede do'\CUno ~ possibile la propria correlazione, come un pei$0-
che sono srati accumulati debiti a non finire c che non ce nale arr~ngiamento con la Verit. Ma al centro v' l'asse
n' uno che non debba essere pagato: la remissione dei di questa Vei1t, la cui conoscenza l'esperienza di pochi,
debiti bcn~l possibile, ma in quanto vi sia qualcuno che onzi di ran uomini: ai quali essenzialmente si rivolge il mes-
se li accolli. Una volta scoperta la Forza, la via della libera- sn~gio di Steiner, come a coloro il cui cmpito unificare
zione e della Magia Solare, il credere di pensare a se stessi i gradi, impliciti nella necessal'fn pluralit dei gruppi, secon-
un non senso: una contraddizione in cui pu cadere solo do invisibile gerarchia.
chi non ha compreso la via e ancotl! la concepisce sotto l'in Questa gerarchia esiste nella sfera astrale superiore, ed
flusso l~toiferico-nhrimanico. il rapporto vero tra i si11goli e ua gruppo c gruppo ma pu
Come sorge la Forza, ci si trova bensl sul sentiero c~sere comraddetta nella sfera fisica, an>tl, ovverstrta, pro-
della liberazione, ma dinanzi a un immenso mondo di mine rrio da coloro che sono i solerti custodi della regolarit
spirituali e a un immnne mondo di entit demoniache pro- cultuale. Pu aocndere che da costoro, i portatori della ge-
dotte dall'uomo, esigenti da lui il loro sussistere. Comincia rarchia invisibile siano veduti come scompaginatori dell'or-
un'opera di prej:>arazione dci cmpi interiori necessari dine giuridicamente,. costituito: c che perci vengano av-
al futuro, pnimo fra i quali quello che dia modo all'uomo di versati senza esclusione di colpi, r<!l>i plausibili dalla pi sot
cessare di produrre il demoniaco. E' vero che i due Ostaco- tile fun~ione lucifcricoahrimanica sollecitara: la regolarit
latori portano l'uomo alla produzione dci massimi mali, ma della noTione di tale funzionc generando nei detti custodi uno
in ci va riconosciuta l'azione di un potere progressivo del- ,mot7.amcnto di C0$0enza della effcttliva dipendenza dalla
l'Io, che, corrompendosi in rapporto al proprio processo, ~ione degli Ostarolatori.
sollecita ultecioni forme del demoniaco: qualcosa che va Ma tale situazione ha il suo rovescio: che l'attacco in
oltre la corruzione possibile ai Due, onde, rome preannun- nome della regolarit offesa, ~ un aiuto per i portatori della

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ulteriore cattiveria, sa pure giustificata, non viene affer-
gerarchia invisibile, ai fini eli una conosccMAl pi esatta del- rulo eia mcntimento: egli contempla e comprende, non in
la ~ecnica de~ <tacolarori e dd processo della reale rego- base a un mistico sentimento oon sempre chUaro e inaltera-
l:mt, che es1goe bensl una 5Ua forma estclliore ma a condi- l>lle, o a regole etiche, ma solranto per il fatto che il riseo-
z.ione che questa nella sua vuota fisicit non .:.SSurgaa pre- dmento o la conclanna, secondo la noesis del pensiero libe-
~upposto ~etafi~ico: l'wverso della gerarchia. Onde per rato, non hanno senso in s, ma solo come voicoli eli cono-
1 portaton della gerarchia, ispirati dalla invisibile frater- scenza. Sul piano formale, etico, giuridico, la conclanna ha
nilas dci Rosaaocc, l'attacco da parre dei cultori della par- 1 suoi motivi per esserci e deve esserci, ma, iotarta lasciando
venza, non ha altro senso che di iStanza all'vione rettilica- l~ nesSit di tale dlurma, lo sperimematore si regola se-
lrice, grazie alla conoscenza delle forme somli dell'influenza .-ondo la sua libert e la rrcbiesra ~pecifica delle siruazioni:
degli <tacolatori. n t e r i o r m e n t e egli realizza la comprensione dd col-
Questa conoscenza in realt esperienza individuale: si pevole, ~ si sente corresponsabile della sua situazione:
svolge nella scena dell'anima. Il raddriZ2alllento di ci che v..de l'a:done malvagia muo,.:re bensl da !w, ma d>tlla sfera
distorto, la restiruzionc della genrcbia, sono eventi cui m cui il suo lo, non consapevole, viene mosso dagli Osta-
l'adepto attende in s, mediante l'infima Fo!'Zll dell'Io: se- l'Oiatori.
condo la luce del Logos, pu scorgere nell'anima l'a:ciooe La saggez7..a a tale livello porta l'operatore bensl a se-
radicale degli 09tacolatolli, che sembra giungere da fuori. parare l'Io del colpevole dalla influenza che lo induce nello
Tutto ci che giunge da fuori non che simbolo di tale errore, ma simultaneamente a separare questo atto interiore
azione: nell'anima profonda, in quanto sia sperimentata la tl.la obiettiva necessiti\ dd suo aspetto ecico, giuridico, poli-
azione radicale degli Osracolarori, viene liberata l'azione tico. Non v' equivoco pi grave che Ul confondere i piani e
umana: sorge l'az l o n e p u r a. Gli Istinti risorgono come dare in pasto a manovratori politici un pllinaipio da essi
forze pure: I'Ordinatorc unteriore riassume ci che suo temporaneamente irreakizzabile come valore interiore, c usa-
all'origine. bile solo come strumento tattico o propagandisllico.
A conclusione di queste considerazioni sulla furooione
degli Ostacolato!li, resta a dire che l'assunto della compas-
sione, dell'amore per il prossimo, della comprensione del-
l'altro, della fraternit, pu uscire infine dal limite della re-
citazione corweozionalc, o della esaltazione semimenralisti-
ca, ~ cldla mumentazione polinica, per divenire for-a operan-
te, tn quanto muova dalla percezione del retrosccna occulto
dell'egoismo umano.
Lo sperimcntatore c:he niesca a intuire la fuwone degli
Ostacolarori, nella canh-cria umana non vede qualcosa con-
tro cui debba erompere l'accusa, non reagisce contro essa
con lo stato d'animo della condanna, non risponde con
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XV. MAGIA SEXUALIS il distacco, perch si trova dinami a una fo~ solo apparen-
temente obiettiva: in realt si trova dinanzi alla propria
(ocza coinvolta, e coinvolta 4n modo da non potersi come
tale scorgere. Il fallimcnto di tutte le magie sessuali si
deve all'equivoco di questa radicale e non posseduta idcnti
licazionc dell'lo con la D!ltura, onde la natura comunque
coin\'olge l'lo: cui viene ~olta la possibilit del n o n a g i r e,
1'112ione pura, ammesso che in qualche modo abbia cominciato
a sperimentarla.
La radkalc identificazione esige una spagiria, che non
pu venire dai ragionamenri o dai sentimenti coltivati in
La conoscenza, non semplicemente informativa, ddla base alle n<lUoni ermctico-alchimiche, n dagli atteggiamenti
funzione degli o.tacolatoni nell'uomo, in relazinne a espe- occultisti e dal fatto che ci si ritiene maesui perch taluni
rietl7.C che presentino carattere di c dest:ino piuttosto che ascoltano il nostro sapere aJiascinati e talora al loro livello
di forme della iniziativa individuale, su~riscc considera- invero aiutati, epper inclini a proelamarci guide spirituali.
;,ioni pratiche sul senso ultimo della spagiria, epper in Malgrado i conseguimenti, il principio che nell'eros mani-
particolare in rapporto al sesso. La pi sottile forza, la pi festa la pi alta potenza dell'uomo, permane gravido di pos-
elevata, mediante cui Essi operano nell'uomo, risulta appun- sibilit, come una chiave rara a far furo:ionare, perch in
to il sesso, la cui sublimnzione, per quanto assurga a rare- realt chiave di tutta l'impresa spirituale.
fazioni platoniche, non esce dal domioo di Lucifero: al Nel libri Dell'Amore Immortale e Graal, quest'ultimo
quale, in tal senso, ~ inseparabile quello di Ahrimane, vinco- col sottotitolo Saggio sul Mistero del Sacro Amore , in
lante il cor~lspettivo sentire-rappresentare all'apparire sensi- conformit a un'obiettiva <ispirazione, rispetto alla quale il
bi!~. Graal pi che un simbolo, ho tentato tracciare un sentiero
Dalla medita?.ione sulla rela:r.ione tra le Gerarchie e le verso la spagiria sola~: ma, riguardo all'uso mag!ico delle
correo ai pure dd penso re, del sentire e del volere, secondo forze cldl'eros, che in sostanza la sua rederuione, tutto
il canone rosicntciano, si pu muovere per distinguere nella quanto possa essere detto o alluso, ove si prescinda dalla
con-eme dell'eros la poten~a che appwtiene all'Io, da quella chi;we essenziale del pensiero liberato, 9i aggira attorno alla
degli Ostacolntori. Ma si tratta di una tecnica assolutamente istall7.a di un'l!Zione indicibile epper realmente tincomuni
diversa da quella che ritiene potler c sorprendere,. gli <im cabile: onde ogni discorso sull'argomento rischia di essere
pulsi radicali dell'eros, sollecitando di proposito i processi equivoco.
della brama e della volutt. Dl sostanz.ialc pu essere detto questo: riconoscere con-
L'ambiguit dell'eros e la suo inafferrabilit dipendono templativamente l'azione delle Gerarchie nelle correnti Jibe.
dal suo preseorarsi come una potenza unitaria: dinanzi alla rate del pensare sentire volere, la prima fase di una eleva-
quak invano l'Io tema pom come dominatore ed esercitare zione che dipende solo in parte dal discepolo. Una volta per-

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ccpitn ciascuna corrente allo slaro puro, egli pu esercitarsi La meditazione della Rosa<roce, data dallo Steinet nel
a distinguere la superiore corrente unitaria del pens.a.re-sen la Scienza Occulta, ove sia integrata da esercizi conrenuti nei
tire-volerc dalla sfera in cui entra in collusione con le in- Quaderni esoteiici , conduce a una simile possibilit:
flueruoe di Lucifero e Ahrimane, per la SWI determinazione e:;sa comunque fa appello a una volont centrale che sin
egoien. Egli pu aniziare un opus spagirico, dapprima mcdian dall'inizio rechi in ~ un'esigenza di assoluto e la consacra-
te attivit imaginariva volta ai moti dell'eros, che si presen- ziooe che le corrisponde. Del resto, la funzione sostanziale
tano oon sollecitati: per lui il cmpiro separare, mediante di una simile tcc:nien il senso ultimo della disciplina rosi-
imagini, l'elemento aureo-solare del volere vitale dalla sua cruaiana: non la lotta contrO gli isl!inti, ma la loro pene-
altera21ionc bramosa. La brama una continua formazione trazione e trasformarione. La misura della coscienza inizia
dell'anima dominata dagli Ostacolatori. L'opus procede, tica sari la vocar.ionc radicale del Logos nell'anima, come
appunto, in quanto il suo ulteriore svolgimento, permanendo pcnuasione di poter trasformare in bene il male del mondo.
necessari lo sforzo e la disciplina, ~-iene a<:rordato dal mondo E' difficile uovarean Steiner chiarimenti sul problema
Spirituale. del sesso: n mi risulta esistere una sua specifica uattazione
Non si tratra di distacco n di rifiuto, ma di qualcosa sull'argomento. Tuttavia, se si osserva, tutto il suo insegna-
di pi sottile, di v.ione pura nell'azione, grazie alla temica mento un~ndicazione dcll'opus spagirico, come di impresa
dell'imaginare liberato: un intervenire nel movimento infe- non prospcttabilc an uno schema determinato psicologica-
riore, cosl da incorporare solo il suo darsi orit:inario, l dove mente c secondo tecniche di tipo tradizionale, bensl ~ealiua
si presema istinllivo, e dn condurlo oltre, sollecitandone la bile dall'individuo libero, in quanto sia enpace di imposses-
fora radicale: perci simultaneamente un distacco e un sarsi da s delle <iniziali forze di coscienza richieste a intuire
via via sperimentalmenre il cmpito.
atto pi profondo, sino a una comunione pura con quella
forza, che normalmente si nhera come brama, non avendo E' decisivo in tal senso il retroscena cosmko della di-
altro veicolo r:ispetto alla coscienza. In sostanza il moto ori- namien ddlc forze in atto: In alto le Gerarchie regolari
ginario proprio al soggetto, si congiunge voliti\amcnre con govt:rMnti tutto ci che struttUralmente c funzionalm'ente
il movimento spontaneo dominato dagli Ostacolatoru e Io ritmico nell'Universo e dn particolare stilla Terra: in basso,
presso la determinazione individuale, l'azione delle Entit
assume, ponendo occultamenre la premessa di un diverso
cosmiche ostacolanuci, operanti mediante rutto ci che si
rapporto con l'azione di Ussi. Di questo, un giomo, l'uomo
sootr-Jc a tale riLmo, epper compiuto come natura, come
che 9i congiunga con il proprio PJJincipio Solare, o con il
passato eludente l'auualitl dello Spirito. Al centro l'Io con
Cristo, determiner~ la fun1lione. Sin dall'inizio, tale Princi-
il suo potere trascendente e ~mlMnente, articolantesi attra-
pio opera come un potere pi alto e assolutamente imperso. verso il pensare, il sentire e il volere, in una ininterrotta
naie, che, sia pure non ancora riconosciuto, s'impossessa del azione di e<illilibramento, di coscienza e di vaglio, mediante
movimento inferiore c se ne serve come di un \'eicolo per cui di continuo sollecitato a convertire secondo il suo ori-
penetrare Gn profondit 13 struttura umana: a ci, ruuavia, ginario essere le forze alterate affioranti come personale na
necessitando dell'atto libero dell'Io. tura: nella quale appunto operano le Potenze oppo9itrioi.
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Onde egli pu scoprire che una stessa forza in Itri sorge Perch divenga potenza di s, l'indipendenza del prin-
come coraggio, mentre, aliena .., gli ritorna C'OIItro come cipio iOggerrivo deve anzitutto divenire coscienza di s. Lo
paura: cosl l'ira, cosi l'erns, cosl ogni altro ~stimo: con cui '>r<iner infatti d come primo orientamento dell'ascesi la
il rappo~to ordinario, etico, mentle, scienti~ico, in partico- 1-t/oso/ia della Libert: ma tutta la sua opera vergc alla spa-
buc psicanalitico, non che soggezione traslata dialettiCI- l'lfQ solare come al suo coronamento. La storia cosmica
mente. un'alta traccia siderea dell'impresa rcstaUI11trice dell'andro-
Gli istinti debbono bens avere il loro ttan.amemo eti- lline metafisico. Come dalla sinresi originaria Sole-Terra-Luna,
co, psichico, dialetllico, sino alla loro circoscrizione cognitiva dapprima il Sole si scinde dalla Terra-Luna, indi la Luna dal-
umana, ma da un punto i vista essenziale cs.~i sono In ri- la Terra, onde possibile l'opera iOlare direrttrunenre verso
la Terra c indirettamente mediante la Luna: cosi il principio
chiesta della magia ttaSmutatricc, ossia l'istanza ukima dd-
wlare dell'anima, l'Io, deve scindersi dall'elemento terrestre-
l'uomo vero. Cosl, al centro della vita degli istinti, la richie-
lunare, nella corporcitil, per operare redcntoriamente nella
sta uloima dell'l'l'or la via del Graal, In quanto opera rai-
profondit d esso, sino alla ricongiun:Lione radicale con esso.
cale di rtderu!ionc della brama e di restituzione della sintesi
Il senso ultimo dell'opera, infatli, la rerostituzione della
originaria, ossia della nnrura antlroginics dell'anima. Nintesi oniginania sotto il segno dd principio solare.
In realt l'uomo CJduto l'uomo sisso: che si pre-
Pa11I11, odio, brama, ira, eros, iQno espressioni della
senta come una dualit dominata dalle fol7.e della scissione,
Intesi inversa: occorre che l'Io dapprima separi alchimia-
ossia secondo una unit~ che non appartiene all'uomo, bensl mente gli elementi innaturalmente mescolati, indi ne nico-
agli Ostacolarori: gli i s t i n ri so n o l a si n t es i re. 'riruisca la sintesi. Questa operazione inr<ilmente l'evento
c o s ti r u i t a c o n t r o l' u o m o, perci il simbolo della dd pensiero liberato. Nel mentale, costituzionalmente gene-
sua reale impresa. Solo l'uomo spirituale pu affrontare radi- rMore dclla scissione, l'Io deve dapprima 11icosllituirc il po-
calmente ~li istinti: non l'ego, ma l'Io Superiore. rne puro della sintesi, cbe il senso dd superamento della
Al riconoscimento della unicit dello missione iniziaticn llualitil concetto-oggetto mediante la concentrazione, SL'COndo
dello Stoioer, per me fu decisivo scorgere il senso reale c la tecnica data dallo Steiner, per la cui chiave rimando alli-
tuttavia non esplicitamente enunciato, dell'ascesi data da lui: lro Lr Tradizione rol4re. Posseduto l'elemento originario
la redenzione dell'eros come restituzione della sua dynamis ddla sintesi, questo, come si ~ accennato, non lotta ~'Ontro
pufll. L'impresa spagiriCJ, di cui conoscevo la fondamenta- l'isainto, ma lo assume come veicolo: simultaneamente si
lira amaverso le varie indagini alchimiche, mi risultova "lenrifica con la sua ditt2iooe c lo supera remporalmente,
connessa con l'espetienza del principio centrale della co- J,, fuori del 1empo, ossia lo ~upera io r a p i d i t , portan
scienza, attuante l'indipendenza non solo dalla sintesi infe- .lo~i oltre qJ suo oggetto medesimo, che sostanzialmente
riore, dovut11 al concorso con gli Osucobtori, ma anche dal- una r apprese n t az i o n e a h rima n i c a: il cui con-
la scissione mede9ima, grazie alla rcden2ione del pensiero. lenuto emotivo per {omito da Lucifero. Con ci l'istinto
Ln redenzione del pensiero e b redenzione dell'eros sono tliviene veicolo della liberazione, ma di una liberazione che
lo stesso sentiero, per l'ascesi rositruciana. c radie1le, in quanto entra nella sfera segreta dci dllumismi

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corporei. In sostam:a l'elemento sintetico ongmario, in zione d'amore, prima che all'anima senziente, appar!iene
quanto recosrituito fuori dell'influenza dell'istinto, in asso- oU'Io, secondo la virt di un originario accordo cosmico.
luta indipendem:a da esso, pu operare un ~.
L'esperienza del Sacro Amore il paradigm.a metafisico
Per .rea1iz:we se stesso in profonditi, ossia per artuare della coppia umana percorrente le vie della lniziazione, ma
ln propria reale fo.-ta, l'elemento sintetico originario deve parimenti, verso la realizzazione androginica, l'ascesi ima-
discendere nella profondit dell'organizzazione corporea. Lo girutriva del singolo, capace di attuare ncll'!llma la sintesi
inunale veicolo di tale discesa il pensiero rlll:onale che della dualit: sintesi cosrinuionalmente potenziale in essa,
inconsciamente si vincola al sensibile: questo pensiero che, indipendentemente dalla possibiliu\ dell'incontro con l'altro
liberandosi dal sensibile e afferrando la forza della propria componente la coppia. n singolo asceta pu preparare ima
immanenza, secondo la tecnica rosicruciana, dischiude nella ginativament l'esperienza del Sacro Amore, epper il pre-
anima il varco di profondit al Principio risolutore della supposto della restaurazione anroginica, per la quale non
brama. L'elemento solare, divenuto essenza di quello terre- v' elemento che manchi alla sua anima; da essa comunque
stre, grazie al sacrificio del Logos, pu, nel veicolo di questo evocabile il Principio intimo all'Io, generante la correla-
pensiero, operare redentoriamente sull'elemento lunare-tcr zione d'Amore estranea al sensibile, epper capace di sarrlli
restre dell'anima. Questa la via alla reintegrazione della ficane la correlazione dei sensi. Llinconrro con l'altro termine
sublime strurrura perdura: sostam:ialmente la possibihit della coppia, viene da lui gi realizzato nell'ascesi imagina-
che l'Iniziato trasformi in bene il male della Ter111, restau- tiva, metafisicamente, c non ba senso la subordinazione di
l'llndo la sintesi primordiale. Perci, a conclusione della questa alla sua rewzazione esisterudalc in un determinato
St:iem:tJ Occulta, lo Steiner indica l'impresa dd Graal come spazio-tempo. Ogni sinsolo uomo reca potenzial.mente in ~
la via inl;datica dd discepolo dei nuovi tempi, in quanto via nella Struttura androginica dell'anima, la relazione sovrasen-
dell'lo nel cuore della rerresttit. sibile con l'altro tcntiine binomiale. L'incantesimo ahrimanico
n senso ultimo dell'insegnamento la spagiria micaeli- non pu nulla su simile rela:&one, quando essa si svolga se-
ta. Questo il discepolo pu scoprire, ove tenda alla lnizia- condo la regola dd Sacro Amore: l'Ostacolarore ne viene
zione, piuttosto che alla dialettica delle cose iniziMliche. Ru- soggiogare, il suo potere d'incantamento, non trovando pre-
dolf Stciner non patla del sesso e tanto meno di recniche sa, ritorna magica forza dd volere impegna-to ncll'opcra.
del sesso, nella sua opera: ma tutto l suo insegnamento
un'istanza all'az i o n e pura, come all'azione reintegra La ricos~ituzione della sintesi nell'anima ~ l'iniziale su-
trice, il cni corollamo ~inale la redenzione ckll'impulso radi peramento della saissione originaria. L' a n d r o g i n e, in-
cale della natura animale dell'uomo, ossia dell'eros. La cop- fatti, il simbolo della primordiale integrit dell'uomo, re-
pia dniziatica ha le chiaw di una simile possibiliti: In via cante il germe dell'Amore creatore: che per attuarsi deve
del Sacro Amore, il tui procedimento assume le fo= radi- 11! terorsi. Dev-e perdere il proprio stato ocigin11rio, per dive
cali dell'eros, comporta una tecnica che si svolge unicamente nire potere cindividuale, onde esige dapprima la scissione
sulla base dell'assoluta indipendenza dAll'eros. 14 reale rcla- dell'uno in due, indi la serie delle alterazioni della correla-

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:donc, sino al costituirsi della coscienza cgoica. Da allora, Sole. La via rosicruciana la sola che dia modo al disce-
a ogni livello della caduta, l'eros l'anelito prof011do a ri- polo di sperimentare il contenuto reale delle emozioni e di
trovare il Paradiso perduto: che non ha nulla a che vedere riassumere il sentire come un potere otriginario di ritmo dclla
con l'ano sessuale, anche se questo, su un certo piano, vale Vita della Luce, perduto.
come simbolo e veicolo del ritrovamento. Fuori di questa La resu=iooe del sentire affranca la corrente del-
saera funzione, di valere come simbolo, che l'esaurimento l'eros dal calore bramoso, cbe ritorna cos vita autonoma del
dd suo servire alla esaltazione della brama, l'atto sessuale volere, fluendo veno il centro del cuore. Da tale oentro so-
cvncepibile solo come veicolo della continuit della specie, lare, essa pu venir nuovamente collegata, ove sia neces-
ossia degli esseri che recheranno a.I segno dell'identica scis- sario, con l'ano sessuale medesimo: che ne viene penetrato
sione e dell'identica deficienza, oscuramente tendenti alla sino al livello fisiologico. L'atto pu essere restituito alla
reintegrazione. sua originaria purit, in quanto viene sottratto alla cotrente
Proprio perc:M l'atto sessuale ~ estraneo al contenuto luciferiro-ahrimanica, normalmente dominante il suo proces-
originario dell'anelito che si esprime come uos, questo con so. L'anelito che $i esprime come eros pu essere trasformato,
tenuto pu essere ritrovato fuori dell'~ros e perci, ove si per virt della Luce discendente, nella forza da cui ha ori-
gjne, con ci tornando impulso creativo dell'Io: impulso
rcndn necessario, pu venir ricongiunto con l'atto medesimo,
sperimentato come un trascendente volere. CllpaCC di liberare essenziale che, come viene mostrato nel Graal, oggi l'uomo
la vita del sentire in profondit. ha la possibilit di sperimentare bens individualmente, ma
con le for-le riconsacrnte della individualit.
Lo spagiria solare porta e una relazione dinamica con
Sostanzialmente, in alto come in basso, ci che muove
il sen~ire, che prepara la redenzione degli istinti e la loro
spagiricarnente l'a t t i v i ,t li pura della coscienza, libe-
resurrezione quali forze ck:U'originaria luce astrale. Ogni sen-
rata dall'elemento luci!el'ioo-ahrimanico. n pensiero scorre
tire una sterile soggettivit: la parvenza dotata d'un po-
normalmente un un puro elemento eterico, i m m un e d a l-
tere impersonale di realt, che dal di fuori non offre presa
all'Io: solo il pensiero liberato pu divenire il veicolo del- l a c or r u z li o n e lueiferico-ahtimanica, ma non ha co-
l'Io all'interno del sentire. Il cmpito dell'Io entrare nel scienza di s n tale livello, onde perde l'immunit l?t dove,
sentire in quanto parvenza: nella pienezza di un sentimento, per farsi cosciente, di'ricne dialettico c razionale. L'arre del
quale che esso sia, l'lo deve tuffarsi: immcrgeni nella discepolo ~ conquistare illi\I'Cilo reale del pensiero rome pen-
sede mediana, rome in un lmbito acqueo: realizzare la pro- siero solare, o vivente: la dimensio~ della pllllit origina-
pri3 forza con lo bpro(ondaui in esso, rome in un vortice ria, o della castit creatrice. A questo livello, infatti, oltre
da cui attingere la virrl del risorgere. L'aurea forza dell'Io la sfera delle sterili emozioni, incontra la corrente imperso-
si congiunge in ,ra] modo con l'astrale profondo, le cvi cor- nale del tenrire, che reca come potere WJiverso l'impulso dd
renti originarie, o edeniche, ridest.ate, divengono liberatrici Sacro Amore. Egli wcontra la mna segreta dell'anima in
del cuore eterico: al cui centrO dorme l 'essenza spirituale del cvi splende come Sole il Logos: prima di questo incontro,

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~ro stato possibile prevedere nel periodo in cui la Filosofia
ogni luce, ogni forza, ogni ispiraZiione vengono sempre alte-
nnamente mediate dntlo sforzo, datle discipline, dalla ten- ./rlla Libert veDOe scritta. D una simile corruzione, del
sione morale. ruto, necessitano gli Ostacolatoci per paralizzare il conte-
nuto vivente dell'opera, onde sagaci espositori, come al ser-
Lo puriti assoluta, come veicolo della c asti t or i- vtzio di tale piano, si {anno interpreti di essa presso disce-
g i n a r i a d e l s c s s o, ~ la condizione ella magl se- poli avidi di dipendenza dialettica, piuttosto che di cono-
xualu connessa alla ompresa solare: sostanzialmente la scenza. Ci spiega l'attuale stato di pericolo del mondo: in
purit dd pensiero liberato, la corrente eterica in cui, me- realw ..,iene resa ineCCiciente l'unica conoscenza che pu resti-
diante virt cosoieme, il discepolo real.izza l'indipendenza da- tuirgli l'orientamento: la conoscen7.a che appunto dovrebbe
gli influ~si di Lucifero c A.b.rimane. E' la purit di cui egli risorgere per virt di discepoli chiamati ad operare sacral-
pu rispondere come di un atto assolutamente individuale:
mente nel mondo.
di cui gli dato sperimentare la ptodigiosit, in quanto pu
realizzarlo come un fluire della volont cosmica nella cor-
rente del pensiero liberato, uno con il sentire, epper nella
radicale struttura eterico-fisica.
Dalle considerazioni prcccdemi, comprensibile per-
ch lo Stoiner accenni alla via del Graal come alla dire2lione
attuale deU 'impresa iniziatica, e perch la via diretta ,. da
lui data e posta al centro della sua opera, senza che appaia
determinntamcntte, sia l'ascesi del pensiero. Questa non
certo l'elaborazione concettuale della Filosofia della Libert,
bensl il disincantamento del concetto dalla forma che gli
immediata epper apparentemente legittima, sino al suo
a~ndersi come potere di vita indipendente da tale forma,
os~ta come dynamis della libert, di cui quella filosofia
)'[stanza.
Senza una simiLe ascesi, qualsiasi elevazione alla co-
scienza eterica mediante la serie dei motivi esoterici, delle
imaginnzioni cosmiche e delle discipline, desllinata a cor-
romper.ri, mancando della integrazione noetica indipendente
dal rappresentare sensibile. L'esperienza fmisce con Io sca-
dere in un medianismo raffinato: soprattutto in relazione
ai tempi, la cui oscuritA sotto taluni aspetoi supera ci che

203
202
XVT. SECRETUM INVIOLABILE delb presente epoca consiste appunto nel fatto che lo Spi-
rito si risveglia c o sci e n t e, dopo una millcnaria con-
formit alla regola della propria trascendc:nza. Ma si risve-
glia dove caduto, ossia molto in basso: al livello in cui
solranro poteva acquisire fone individuali di autocoSCienza.
L'epoca un'epoca di pericolo, perch allo Spirito che
si ri:.veAlia manca l'appoggio della Tradizione, ossia di ci
che fino a ieri era la sua fora, m;~ parimenti la condizione
del suo sonno. Che oggi siano ripercorribili i sentieri della
Tradizione, per il fano che si possano studiare e intuire e
persino meditare le anricbc vie, noo significa che si realirLi
Sembra che questa epoca abbia rotto le dighe con lo
il contatto con la T1:11dizione. 11 cercatore sagace avverte che
Spiriru.ale, come noo mai: si cerca ad ogni livello e in tutte
in tale arrivit solo il nome o la forma di essa: egli pu
le dire2ioni qualcosa olrre il limite: che l'identico limite, scoprire che, in bQStanza, quello che minimamente si muove
e tuttavia quello relativo a ciascuno.
dentro di lui e chiede di essete afferrato d i r e t t a m e n-
I sentieri, le scuole, i metodi, gli Yoga, sono innume- t e secondo le proprie leggi: ll la Tradizione pu cominciare
revoli. Ma non si pu dire che ci che si riversa clalle di- a rivivere.
ghe rotte sia lo Spirittale. Come gli animosi magliari napo-
I t~-sti tradizionali in realt $Ono uno spunto, ma non
letani partono ancora alla conqui~ta del mondo e tra l'altro
giungono acl affibbiare partite di seta fasulla ai tradizionali si Ca che una preliminare strada e qi.ICsta preliminare strada
produttori della seta, ni Cinesi, considerati peraltto commer- diviene l'immobilit, o il gtlnsto, di tutta la vita, se non
cialmeme i pi dritti del montlo: nllo stesso modo par- si avverte In ne<:cssitil di una ScienM coscinte dello Spi-
tono come yogi dali'Jntlia personaggi che for&e sono meno rituale, secondo l'esperienza nuuale delle fot7.e immediate
estrosi dei magliari napoletani e tuttavia rie~no a diven- della coscienza sollecitate nella ricerca: foJ;zc esprimentisi
tare maesrri di molti discepoli in America e in Occidente. nel pcn~arc, nel sentire, nel volere, nel percepire, prima che
Non escluso tutt.avia che, se si grattasse l;~ scorza di qual- nella dialeltkn della Tradizione.
cuno dei pi famosi swami in circolazione, con rispettabile Indubbiamente a un'ntt~tale capacit di visione, che
sguito di discepoli, si giungerebbe a identificare un ClfSCu- ai fini della Tradizione vada oltre il tradizionale, per av
gnizzo napolitano. Del resto non la prima volta che un ca- verrire ci di cui essa portatrice come n e g a z i o n c, perci
so del genere si verifica. Un simile swami merita veramente di li dai suoi nomi e dalle sue forme, occorre un andito
avere disoepoli, perch ha qualcosa da trasmettere, per esem- spirimale capace di volere lo Spirito bensl con la poten-
pio un suono ancesrrale, esprimente la perennit partenopea. za dcll'individualit~, ma oh.re l'individuale. Chi sia privo di
Che questa sia l'epoca della ripresa dello Spirito, pre- rale anelito, am3 ~:,moscicamente rappresentarsi il superamento
,eduto da tradizioni c Ja remote profezie. La pericolosit dell'individuale, conoscendolo sotto le dizioni tradizionali,

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pur di evirare di realizzarlo, perch~ il realizzarlo implica la Se questo sonno persiste, vestendosi tuttavia di arrua-
presa direna delle forze del r~pprescntare, dd sentire e dd ltlt spirituale e in tal senso assumendo le sue persuasive
volere, chiamate in causa: un lavoro invero faticoso. Ai caiii- forme, inevitabile che chi si desta e, afferrando il senso
grafi della Tradizione piace muovere in un mondo di distin- del proprio destarsi, intende comunicarlo ai fratelli dormien-
zioru formali, nell'analisi raffinata della ortodossia, riducente ti. sia da costoro considaato privo d connessione con la
rutto A una mctodologia terminologica, persino con il suo realt, c che essi, come per un'occulta intesa, giungano a soli-
lessico sacrale, che autorizza a giudicare ci che fuori o darir...are contro di lui, malgrado i loro dissensi di superficie.
dentro la Tradizione, <.'Ome una misura per la realt sovrn- Il vero occultista conosce que.-ta situazione: la sua llrte
sensibile. muovere nel rerroscena di essa, perch quesr.o gli rivela ci
Occorre dire tuttavia che quell'anelito una virt pre- che gli viene essenzialmente: richiesto. La visione di tale re-
natale, ossia un impulso del kium11: cbi ama rimuginare: troscena per lui un aiuto, quella solidariet un fenomeno
l'antico con le forr-e attuali, affissandosi al contenuto anti- che esige essere compenetrato di pensiero. :&sa noo co-
co e ignorando le fol?OC che gli dnno vita, in sostanza man- sciente nei soggetti solidali, la cui intesa il potere di una
ca di tale impulso: perci giustificabile. In definitiva, rutti a n i m a d i g r u p p o : egli pu invero muovere median-
sono giustificabili. Gli unici a non essere giustificabili sono te la forza che emano da essa, sino a riconsacrarln.
coloro che recano in s~ l'impulso a uscire dal sonno tradi- Gli attacchi contro la Via Solare si susscguiraooo da
:donale, per ritrovare l'elemento reale ddla perennit, e rut. ogni parte, nessuna esclusa, compresovi perci anche quello
tavia non sono capaci di cosciew.a del loro impulso. di coloro che da essa hanno avuto sostegno e aiuto.
La pluralit delle vie giusta: ogni individuo una via Questa situazione, intensificandosi, cbiarisce al discepolo
a s. Le vie affini determinano gli aggruppamenti, secondo il senso del sacrificio mondiale convergente nell'indivduo
livelli necessariamente diversi, occultamente rispondenti a umano, secondo l'magine della Bhagavadg#a.
gradi diversi. Ma a questa smisurata variet di gruppi viene
Riconoscere il centro delle forze di sacrificio emanate
a manc-J.re sulla scena il filo che li congiunga gernrchic:amen-
dagli apparenti avversari, che appunto partecipano al sacri-
te, se m:mca l'azione invisibile degli operatori essenziali:
ficio, per lui riconoscere la via all'esperienza del Principio
subentra in tal caso la presenza di guide comunque permn
cosmico. Il convergere vecso di lui, come per una serie di
ncnti dietro la scena, e assistenti l'uomo mediante l'elabora-
mggi, dell'avvo:...-sione umana, secondo l'inconscio sacrificio eli
zione intensiva del karma.
coloro che la alimentano, in sostanza una fase dell'Irllzia
In quanto lo Spirito va destandosi dal sonno mille-
rione cristiana, rispondente ai momenti che vanno dalla Co-
nario su httta la Terra, privo di coscienza del livello per-
rona di Spine alla flagellazione: cosl assunta, pu a un de-
duto, i Deviatori sono all'opera perch la ricetca spirituale
terminato grado divenire la For1.a che libera dal male.
sia deviata, venendo asservita, allivello attuale, all'uomo do-
minato dalla terrestrit, ossia dal mondo finito, quantitati- fl discepolo a QlfCStO punto pu intendere ll senso de}
vo, al quale egli si abbassato urucamcnre per uscire da tale Batkol - di cui lo Stciner parla nel "Quinto Vangdo" -
millcnario sonno. in quanto riconosce l'nruma come sintesi di forze cosmiche,

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a cui egli pu elevatsi grazie a un'analisi supctiore evocante Gerarchie. E comprende l'imporraru:a della serie delle i m a-
il Principio della sintesi: realizza l'anima come la struttura 8 i o az i o n i date dallo Steiner, perch sorga nell'anima vi-
in cui confluiscono le forze delle Geran;hie egli sa che ''ente l'imagine della loro azione. c L'uomo la mta ddle
suo cmpito costituire l'accordo di esse nell'umano, avvcr Gerarchie : questo il pensiero-forza da Lui enunciato in
tendo in rale atto l'wca a~titudine vera dinanzi all'incalzare una delle Lettert indirizzate ai discepoli, negli ultimi mesi
conV~:rgcnre delle fol"tlle dell'avversione. ddla sua comp:usa terrena.
Questo incalzare cosmicamente previsto: una sinaile
Se si vuole 1trovare dove si affaccia una verit nuova
avven;aone il necessario rivelarsi di una fona: in definitiva per il mondo, occorre guardare contro che cosa, coloro che
un aiuto, in quanto veicolo di conoscenza, per il fatto che sooo accaniti avversari m loro, riescono ad andare d'ac-
non v' essere che si sottragga all'impulso dell'odio privo di cordo. La considerw..ione del senso occulto dell'avversione
ragione e perci in cerca di ragioni. E' per il discepolo solidale del mondo contro la Scienza ddlo Spirito, ~il conte-
la sorgente dcll'amic:Via e della salute, ossia dell'iniziale azio- nuto meditarivo che conduce dal senso metafisico delllaJkol,
ne di salvazione, che sorge in lui come risposta a una richie- alla visione della convergenza deiJ'azione delle Gerarchie
sta sostanziale dell'ego: ove egli stesso non reagisca secondo ndl'cntit umana. Questa convergenu viene reali1.2ata come
le leggi dell'ego. c o n t e m p l az i o n e: gli esercizi di meditazione e di
Quella solidariet occulta, ancora non .ha l'infero pote- concentrazione di profonditi dati dallo Steiner hanno come
re magico dl essere una solidariet sul piano cosciente e ope senso ultimo la realizzazione rituale di una simile contem-
rativo. In determinate cirrosranze, e quando risponda all'as. plazione:.
sunto rosicrueano, al discepolo consentito regolarsi rispet Le forme dell'avv=ione di cui il discepolo di'iene
to ad essa scc:ondo il senso segreto della opposizione radicale testimone, sono il concributo recato dai fratelli umani al
tra i due Ostaoolatori, Lucifero e Abrimane. la cui azione cmpito della contemplazione. Questa avversione si pre-
contro l'uomo la eonsegueoza di un accordo partuito tra senta per essere conosciuta: essa esige come terapia l'azione
Essi, di l dal loro reciproco conflitto originario. Egli sa che ddle for.<.e intatte della coscienza. Chi risponde con la con
non ha senso dolersi dell'avversione del mondo o di lottare templazione all'odio convergente, risponde con le forze spi
contro di essa: la S\10 azione semplicemente la ren~ione rinaali richieste dal sacrificio offerto dai fratelli umani. Egli
del contenuto del Batkol, integrata ogni volta dalla i.magine pu a questo punto intendere il senso ultimo del Pattr
della sua controparte cosmica, ossia del suo rovesciamento, Noster, che il rovoscWnenro del Batkol> pronunciabilc:
veicolo della comunione con il coro delle Gerarchie ope- come il potere cosmico della preghiera. Il senso del Rimetti
ranti dalle altezze sidcree sino alle strutture animieo-fisiche. a noi i nostri debiti, cosl come noi li rimcuiamo ai nostri
Egli comprende la necessit di essere grato ai fratelli debitori . la rispo:.ta spirituale all'avversione umana, che
umani, che gli consentono assumere pSitivmente l'avver- non avversione contro detcrminnce personalit, bens con
sione: grazie alla qwalc pu evocare in s, come coon-opa= rro il contenuto del rito solare della Comunit Spirituale:.
cosmica restitutcire dell'Ordine originario> la sintonia delle n contenuto solare naturalmente il c:onrenuro eristico, che
208 209
pu ~ssere presente nell'anima dd cercatore, per vil't inte mente nella Filosofia dtlla Libtrt: l'anima pu essere presa
riore diretta, anche se non sa nulla del Cristo cosmico. La t<~rnpiuramente dagli Osracolatori, - che del resro ~
lol'la viene perpetrata nell'occulto, perch dalle comunit ituozione nonnale dell'uomo di questo tempo - e tnltavta
spirituali non sia conosciuto il Sentiero della Rosac:rocc, la 1l discepolo pu avvertire di disporre di un pensiero poten
reale via del Cristo: e perch le anime oltre misura legate zlalmentc libero, il pensiero razionale. Egli pu fare in modo
ai valori miei, dopo la morte permangano nell'aura della the tale pensiero, indipendentemente dalla siruazione ~si
Terra, per lungo tempo urilizzabili come forze anti<ristiche, chies realiu.i l'identit con il proprio momento potenziale
come fone della ossessione ideologica estranea alla realt tli liber~ sempre comunque presente e sempre SllUllrito nella
umana, ~ della rivolta sistematica contrO l'Ordine cosmico. determinazione dialettica e perci ritrovabile come moto
E' importante sottolineare che l'avversione non appat )m:dialettico grazie alla tecnica della concentrazione. Gli
ti~e a colui che la professa, lll1l agli Ostacolatori che lo diviene anzi:Utto trasparente la ragione per cui nessuna dia-
m.movrano: ~ un evento positivo per colui che la professa, lenica pu condurre allo Spirito.
perch prepara la determin~ionc del suo debito, o del sacri Il momento potenziale della libert viene realizzato in
ficio, ch'egli in profondit vuole offrire, ma ancora non sa ~ nella consumazione del pensiero dialettico. Nell'esperienza
come offrire. Per contro, come si visto, nel discepolo che Jirctta dd pensiero, in quanto pura Jynamis, la dialettica
la contempla, sollecita la visione della convergenza delle viene costretta a lasciar libero il contenuto originario: il
fo= delle Gerarchie: l'elevazione decisiva per l'anilll1l di
pensiero reali= in tal modo ~ coerenza pura c~n s! o~
lui. L'uomo la mta delle Cerarche: la potenza di queste r.lnte magicamente a rendere viva Ja zona .,. m CUI l Io
trascende illimir~nameme il debole e incerto volere indivi
incontra l'anima. A tale livello l'anima libera di se mede-
dud!e dell'uomo: che tuttavia reca in s celata la virt di ~lma, ossia della parte di s consonante con la corporeit:
fare sua tale potcn'!ll, in quanto gli originaria. In essa urge
pu decidere con la massima autonomia, perci~ con essen:
l'Universo.
~iale moralit indipendentemente dalle deficrenze morali
In una minima vittoria ell'uomo su s, si celebra la costituzionall: 'normali a ogni essere umano. Nell'operazione
convergenza delle Forze possenti dell'Universo. Ma perch accennata ha inizio la conoscenza reale di tali deficienze:
questa minima vittoria su s sin autentica, O<XOtte che non viene pr;parata la separazione della forza autonoma dell'Io
sia espressione delln manovra degli Osracola1ori in lui, ossia dalla sfera in cui si corrompe. E' la sfera degli impulsi pro-
della sua recitazione, o della sua vanut, o della sua brama fondi, clelia quale solo per tale via possibile la trasfor-
di vita. E' di!licik che il discepolo conosca il reale conte- mazione.
nuto di una sua operazione interiore, prima della pratica La perce-~ione di essere al centro dell'avversione da
conoscenza della manovra degli Ostacolatori: conoscenza una parre e della convergerwt delle Gerarchie dall'altra,
che una tappa inoltrata del cammino. porta il discepolo a una pace profonda con l'umano, per cui
Qui si pu comprendere :tncora una volta il senso della non pu non rispondere alle avversioni, calunnie, aggressioni,
Via del Pensiero data dallo Sreiner e indicata reoretica- con un sentimento di amore verso i loro autori: amore

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vero, che non pu essere recitazione sentimcntalistic:t o mi \<:rsionc in se stes~: perci, dal punto di vista della dire
stic:a, ma frutto della conoscenza. Chi giunga a questo amo- ZIOne cosmica, )e necessaria la guerra.
re, fondato sulla conoscenza e sulla pace con gli esseri, pul'> La guerra ha sempre come positiva occasione antece-
tutto: non ha nullo da bramare, perch ha tutto e dinanzi dente la possibilit che l'avversione venga afferrata in pcn-
asl! il cammino del Superomano, implirnmc l'assumere come su.:ri-forza trasformatori, dalle pcrsondlit rcspon<;~bili. Allor
materia prima ds elaborare, gli straci profondi dell'umano. ch una tale possibilit viene meno, la guerrn diventa ine-
L'avversione umana , ds pane di colui che la emana vitabile. Essa potrebbe essere evitata, ove fosse convenila
epper in sostanza la patistt, realmente, un s.~crificio, cui in confronto reale di cooosccnze, ossia di forze della sag
deve rispondere come terapia, du parre dell'asceta, L1 cono- gezza estrnpolitic:a, o dell'ascesi. Tale confronto non avrebbe
sttnza di tale retrosttnn sacri6cale. A un determinato mo nulla di comune con un evento politico o della cultura. Un
mento, egli conosce la prova dell'essere al ttntro delle varie evento politico risolutorc, se mai, si vcriJica sempre come
umane lotte, come veicolo di rettific:azione e di equilibrio: conseguenza di una tale azione ascetica: oon visibile, per,
con ci conseguendo una trascendente invulnerabilit, che sulla scena. n confronto interiore, come incontro di forze
non gli toglie il venir colpito o ferito: gli d modo, invece, di conoscenza, un evento sovrascnsibile: come tale, esso
di rispondere col sentimento dell'amore. Egli supera la ne- viene avversaco con tutri i mez:d, senza ~lusione di colpi,
cc~sit di rispondere egli stesso con l'avversione: il comb~t dai Poteri che necessitano del s i s t c m a d c Il ' a v v e r-
rimcnto appartiene alla sfera dell'anima, non alla sfera dello s i o n e per dominare l'uomo. L'uomo, invero, dovrebbe
Spirito, che non ha bisogno di combattere. Stando al ttnuo, poter fare i conti nella propria interiorit con !"impulso
l'asceta non pu essere toccato, malgrado l'inevitabile allean dell'avversione, di l da ogni demoniaca r.:c:irazione di
za di profondit degli ingiusti. La sua forza non conside- ttlleanza, o finzione di pace.
rarli ingiusti, JllJl ,;ocronerli senza essere afferr~to, non L'evento pi funesto per la collettivit umana l'al-
offrendo presa: che in fondo non offrire presa a ci che leanza dei Poteri che costituzionalmente e cosmicamente sono
non , allo naturn. Con ci, a un determinato momenro, avversi tra loro. In quanto sorrcggentisi su una sorta di vam-
la parvenza dell'avversione cessa di essergli necessaria. pirisrno spirituale dei singoli, 05sia Dutrencis della soppK"iSa
Allorch egli pu rispondere con la pace profonda, sugge- libert dell'uomo, tali Poteri hanno nella loro finzione
risce la sostanzinle correlazone degli esseri tra loro. Ncll'oc della moralit, della guridkit c della Jemocrazia, il mer~
culto, l'imagine della correlazione rompe l'alleanza inferiore, per evitare lo scontro tra loro. n loro impulso nnti-umano
che pu evolvere in una lotta degli ingiusti tra loro, oltre gi pago della possibilit di estrin.<ecazione totale in un
la loro finzione della pace a rum i costi. Questa finzione sistema organico, politicamente soggiogante i singoli median
orebe;trata in reLcriche diverse, presso una sorrile volont te la sottile c sempre pi fitta rete degli obblighi civici.
di guerra, impedisce che l'impulso dell'avversione ~ia affron In tal caso, Lucifero e Ahrimaote giungono a realizzare
tnto nella sua wra sede, ossia nella sttna della coscieoza: mondialmente la loro alleanza souo l'egida della poce tra
impedisce che la coscien~.a individuale scopra e affronti l'av- i popoli: che diviene l'ideale predicatO simultaneamente n

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chiave chiesastica e in clave laica, mediante identica affet- sonaggi che sembrano bene informati su esse e in realt,
muione dj giuridicitl e dj necess.it. Ideale intoccabile, esso nella maggior parte dei casi, non ne conoscouo nulla.
diviene il mito cbe pu costituire all'organismo formalmente N~ una sola opera, o un minimo numero di opere,
religioso la base della buona coscienza: dj aver infine attuato dd resto, sufficiente a dare l'idea ddla vastid e della
la missione della pace sulla terra : sostan.al.mcnte vendendo unicit di un in~mento che non riguarda una corrente in
l'Uomo all'oscuro potere della politiCI: incatenando i sin- particolare o uno specifico aspetto della cultura, ma tutto
goli al sistema astratto della societ senza Spirito: riducendo l'essere umano, epper il presupposto superumano: inse-
tutto, n pi n meno che come il Materialismo, a una gnamento del quale, chi l'abbia conosciuto dopo s'V'et pra-
visione economica del problema dell'uomo. ticamente sperimentato le vie d'Oriente e d'Occidente, pu
Visione economica, per, senza possibilit dj perce- dire che la via diretta, o la via del Logos per i nuovi
zione dell'elemento interiore dell'economia, o del retroscena tempi, riassumendo in s rutte le vie, epper recando la
so11rasensibile del processo economico, che non pu ovenire direzione unica, che attua la virt originaria del pensiero
dall'attuale scicma del fano economico: ove si coglie l'animur e la sottrae all'errore. Ma l'insegnamento od quale occorre
del sistelii2 che, pur dj respingere la conoscenza della rri- entrare per degnit e volont: non su.flicic:nte, per posse-
partizione dell'organ:issmo sociale, recata dalla Scienza dello dcrlo, il semplice acoettarlo, o l'appartenere all'associazione
Spirito - che la via dell'avvenire, in quanto soluzione di coloro che ritengono esserne i depositari. E, una volta
reale dd problema - preferisce accordarsi con il Materia- accettato, occorre comprendere l'inevitabilit dell'avversione
lismo. umana nei suoi confronti.
Quando un simile fenomeno di non conoscenza giudi-
* cante si verifica nei miei riguardi, mi conforto al pensiero
di essere in sl nobile compagnia: ricordando appunto la sto-
La terapia recata da colui che riesca 11 portarsi al centro ria dello Steincr. Quando mi nccude di sapere che intellet
delle forme dell'avversione, secondo un rito che ogni giorno tuali di questo tempo sprez;-..ano o detestano la mia opera
esige essere rinnovato, appunto il suo esprimere come senza averne letto una riga, o ovendo letto le ultime tre
virt:l dj riconciliszone originuia, indipendente dai contrasti righe di un capitolo, trovo ci naturale. Dubiterei di me,
terreni, l'impulso dell'anima a muovere dalla essenza dj s: se costoro in coro mi elogiassoero, come fanno ogni giorno
la possibilitl di dominare radicalmente quello che ostacola per gli Autori pi letti. D'altro canto, li giustifico volentieri,
l'espressione dj tale essenza, l'avver!ione. anzi sento per loro simpatia, pensando che taluni cultori di
La comprensione di tale retroscena giA un agire spi- Scienze Spirituali, moralmente impegnati con s a formulate
rituale in esso. La serie dei pensieri delle precedenti pagine giudizi solo in base a obiettiva conoscenza, si comportano
scaturisce dall'osservare non solo la storia terrena di Rudolf allo stesso modo: mi giudicano senza leggermi o leggendo
Steiner, ma anche il tipo attuale di reazione riguardo alla solo quattro righe - una pi degli altri - dominati da un
sua figura, o alla sua opera: istintivamente detestate da per- giudizio di seconda mano, accettato secondo la concatena-

214 215
zione rrasnusstva di penSJert peosau m una determinata Nei momenti della meditazione, pub apparire particolar-
occasione, secondo un determinato stato d'animo. mente chiaro rome la percezione dell'elemento personale
inferiore che reasisce, sia lo scopo vero di simili esperienze,
D caso in cui il peo$iero si compotta come un cagnolino
in quanto possono condurre, cosl come l'intensa soffercnza
al guinzaglio di uno stato d'animo, non si dovrebbe verifi-
trasfiguranre o la meditazione stt.-ssa, a intravvedere le forze
care in chi p~ume conoscere la Filosofia deUa Libert, o
della reintegrazione dietro lo scatcnamento dell'avversione,
l'esercizio della spregiudicatez7.a, o l'assunto del pensiero
rome dietro l'attuale rottura delle dighe dello Spaituale: la
vivente. Certi amici dello Spiriro dovrebbero chiudere per
convergenza delle Forze delle C'_rt>rarcbie ndl'anima umana,
un momento i libri di sllggez7.a di continuo compulsati, c
per virt di una media;one non semplicemente urruma, ritual-
realizzare, sia pure per pochi minuti, un minimo di ci che mente evocata.
leggono: mettere in moto il pensiero, oltre il peosaro: pen-
Sllre da s, oltre l'abitudine ccrebtale, e il giudizio accolto.
TI segreto di questa mediazione sorge: come senso di
Pochi minmi di correttezza mentale, almeno una volta la profondit della visione cosmologica rosiouciana. E ' una
settimana, potrebbero cambiare in essi molte cose. mediazione che non pu svolgersi fuo.ri dell'anima de! disce-
polo, perch non pu attuarsi senza la partecipazione del
Caso ripico, tuttavia, quello ddl'avversione karmica, suo essere libero: al tempo st<.:l;$0 deve svolgcr$i come evento
onde non si pu non essere contro il ponatore di un deter superindividuale, in quanto azione ddle Gerarchie. La media
minato impulso, in quanto si prenatalmente portatori zione tale in quanto si svolge simultaneamente nell'umano
dell'impulso opposto. In altre pagine, appunto, ho potuto e nel Superumano, non avendo altra funzione che la congiun-
accennare al (atto che l 'Ostacolatore, per scardinare un mo-
zione originaria dai due mondi.
vimento spiriruale, non ba mer.M> pi idoneo che penetrarvi
come organizzatore, o come assertore di intraosigenze form<l!i. Se non ci fosse un'activit mcutlisica intima all'uomo,
nella quale l'elemento supctumano sia presente, o immn:
Per quanto si possa venir colpiti da certe deformazioni nente non avrebbe senso parlare di mediazione. Deve poterst
della verit e dalla loro per:Jstente trasmissione, sotto il identcare una stessa fo17AI, che ~i svolge in basso come in
segno della Scienza dello Spirito, imporrante riuscire a alto: devo essere riconosciuta un'auivit che appartiene
vedere la strumenta lit delle dillicolr cbe da esse derivano, simultaneamente all'individuale essema ddl'uomo e all'im
n mancare di gratitudine per chi fornisce elementi di cono- personale mondo ddle Gerarchie. Comprendere che questa
scenza dd r e 4: r o s c e n a spitituale di determinati ambienti: attivit il pensiero, appena un piccolo passo innanzi, ma
elementi preziosi al lavoro interiore, ma non per questo permane un tepido moto dell'intdletto oltre il quale non si
meno inquietanti rispetto al loro senso finale: soprattutto va, malgrado i minimi poteri della concentrazione, e al q~~
in relazione allo stato di emergenza delle siruazioni umane ci si a~ta, se non si comprende che l'elemento solare mtJ-
e alla urgenza della giusu ispirazione attesa da coloro che mo al pensiero oon ba nulla a che vedere con la testa dd-
operano sulla scena: il cui errore invero solo in parte im- l'uomo, ma esprime l'essere suo originario e profondo. T aie
putabile ad essi. pensiero oon pu muovere nell'anima, se simultaneamente

216 217
non muove nella sfera superiore dell'anima, nella corrente movimento, indipendente dalle forme luciferiche dell'intel-
di Vita creante della Lllce: che ~ il suo recare le for7,e di ligenza sia pure abbagliante della testa, per non essere para
profondit del sentire e del volere. llzzaro dai vincoli o dalle barriere personali. Quc;'tO accordo
Mediante la logica umana, questo pensiero muove rego. il pensiero, in quanto in s solare, lo rcxa originariamente,
larmente a un determinato livello, ma al tempo stesso, lllll di continuo smarrito dal di=polo che se ne serve

rispetto ai livelli superiori contraddice normalmente la bcnsl per la concentrazione, ma non lo possiede. In realt,
logica del Logos: soltanto ove sia logico secondo il reale, al sistema della testa, legato il pensiero dell'ego: pensiero
ossia forma di un contenuto interiore, esso risuona simul- cbe non si libera solo per il {atto che $ raHon:i.
taneamente ncll'ani.mico e nello spiri~:uale. La logica umana A questo punto ha inizio l'impulso rosicruciano del
deve apprendere il pensiero dal Logos, per essere realmente l'ascesi. La pura continuit del moto-pen;iero, accordando
rigorosa e conoscere vincoli o limiti su tale piano, che il mentale con il suo dcmemo originario, tende a divenire
appartengono alla necessit dialettica, (liu~tosto che al pen- nell'anima continuit del Logos Solare. n pensiero puro ~
siero in s. Va trovato il pensiero in s, ma questo, nel suo la forma di cui si oveste il Logos costituzionalrnenre ope-
moto libero dal sistema della testa, reca una potenza d'im- rante nell'anima. Ma ~ il pensiero cosciente nella testa, dove
personalit che, a sua volta evocata, scopre gli ostacoli della normalmente, come moto dialettico, perde la connessione
natura personale. Tale potenza d'impersonalit appartiene con il Logos: il ricostituire deliberatamente questa connes-
all'Io vero. sione, realiv.ando il moto formale, l'esperienza del pensiero
Tutta una prima fase della disciplina rosicruciana con astratto come pensiero poro. Il veicolo mediante cui il pen
siste ael realizzare il potere, insito nel pensiero, di mani- siero oriRinario ordinariamente muore, diviene veicolo della
festarsi secondo proprie leggi, malgrado i limiti dell'umana vita: la via pitt lucida allo Spirituale.
personale natura. In sostanza questo potere d'impersonalit L'accordo dell'elemento solare del pensiero con s,
viene inizi.<tlmcnte rcaliz7.ato dalla Scienza, a un gradino ele- utilizzante il moto della dialettica, d modo alla coscienza
mentare, in quanto l'indagatore deve dimenticare se stesso, di superare direttamente il proprio limite verso il Logos :
mettere veramente da parte l'ambigua psiche, per l'obiettiva non v' impresa superiore dell'uomo, come non v' soffe-
ricerca, onde il pensiero impersonalmente ponga i fenomeni renza, o prova tragica, che non tenda al trascendimento di
in relazione trn loro e in s identilichi le loro cause. Questo tale limite. n segreto della via rosicruciana il riconosci
motO del pensiero l'inizio dell'esperienza dell'elementO mento e l:t \'olonr del superamentO di questO limite: la pos
d'impersonalit dell'aroma. La Scienza andrebbe riconosciuta sibilit del pensiero di attingere, di l dal mentale cerebrale,
come disciplina il cui vero senso l'iniziale forma7.ione alle forze profonde sorteggcnti dal Cosmo la vita fisica.
della coscienza di tale impersonalit. Dal superamcnto dd limire fluisce nell'umano la Fot'-a a&esa :
La via dd Pensie.-o porta il discepolo a una 20na in cui che pu rutto. La connessione della corrente pura del pen
l'elemento solare - come viene mostrato nel volume La siero con la sua scaturigine cosmica un eventO ini.ztico:
Tradizione Solare - esige accordarsi col proprio orlgihario viene accordata dal Mondo Spirituale. Prima di ralc evento,

218 21 9
il discepolo giunge spesso a un a tu per tu ,. con .C me malmente per mi discepolo la capacit di comprendere che
desirno, che lo prepara: pu contemplarlo, pu spcrimentame non v' azione che non appartenga alla sfera dominata da
la Forza salvatrice nei momenti elevati della m~-ditazionc, Lucifero e Ahrimanc, e perci non venga alferrata da questi.
come nel momenli severi delle prove. L'azione che muo\a dal!'Jo connesso con il proprio Archetipo,
invece indipendente, pur entrando nella sfera di Lucifero
In tali momenti il discepolo sa che il contano con quella
e Ahrimane: obbliga questi a servire la sua forma. Tale azionoe
For2a tutto: senza quella non pu procedere olttc il punto
solwnto redime il male del mondo, secondo l'impulso del
al quale pervenuto mediante le discipline. Le discipline
Redemore.
sono necessarie per giungere sino a qud punto: esse sono
la necessit dell'<!go, per il suo preliminare moto verw il L'isprnwonc del Principio non deve impcdixe l'imme
Sovra.sensibile. Pet tale motivo sono preziose e non ha diatc-.aa dell'azione e la spontaneit del rapporto umano.
senso pregiudicame il procedimento con l'imagine di un non Chi si rivolga di continuo al Principio, per '..sci!K: guidato,
ancora assimilabile Logos. Chi intuisca il Logos c manchi e di corvtinuo esita per poter acqui.~ire sicurezza risolurrice,
delle discipline, ha ben scarse possibilit di rendere praricn temendo di compromenersi nell'azione, manca in sostanza
la sua intuizione: nell'esclusivo prevalere della tceniCll o del del coraggio dell'azione: blocca le forze della volont opera
sapere, come nell'esclusivo o soggettivo senrimcmo del trice, non s'immerge nella realt del mondo, impedisce al
Logos, sono ravvi~abili rispettivamente le influenze dei due Principio di fluire nella realt del mondo.
Ostacolaton. Il Principio della Forza lluisce in un volitivo donarsi
L'arte del discepolo ~'Onseguire tale equilibrio era dell'anima, grazie al quale ogni volta la dualit viene supe-
Conoscenza e Devozione, da ritrovare nell'una l'mpito rata. L'ispirazione diviene imrnediatez'UI del ricordo, ossia
creativo dell'altra. A questo punto la connessione con il moto diretto del cuore nella volont. Non deve essere inter
Principio della Forza insito nell'anima e luna\ia ignoto roua la spontaneit dell'azione e della comunione umana,
ad <essa, diviene opetante, sl da lasciarsi perecpire. L'anima ai fini dd ricordo: questo deve essere presente come ispira
nv.ionnle comincia a risonare secondo il Logos, in quanto zicme C\Tocabile, ossia come presenza stessa del Principio
si conforma alla sua vita superiore, l'anima cosciente. Ha dell'azione, o della comunione, nell'anima. Petch questa
inizio una prova continua della chiare:aa di coscienu del presenza sia immediatamente evocabile, occorre ptcparare
discepolo, chiamato a operare secondo il Principio della ~r lungo tempo la presa diretta: in panicolarc in alcuni
Forza, dalla serie inalzante degli .:venti dd ginmo. orrnai ca~i in cui non v' lempo per decidere, occone sapere
individuabili secondo un unico nesso, ReOOndo un 'unica vi aningere a quclla virt superiore, che l'immediatezza intui
sione che ogni volta isola fuori dell'anima l'Osucolatore. tiva dell'azione: essere con&apevoli, ma ispirarivamentc, in
E' un Opetare secondo l'lo connesso con il proprio Archetipo. modo che l'essere consapevoli non imp(.'t!isca l'immcdiater.za.
Verr il momento in cui il segreto della vita consisten't Riteniamo sia chiaro 11'8ttarsi di pura azione interiore.
nella presen2a della i s p i r a ~ i o n e di tale Archetipo. In Chi si sorveglia sino a inibirsi ]a spontaneitil per tema
taluni casi si potr parlare di presenza di Spirito, ma nor di errare, ancora non ronoscc il scgre:o della Fona, ossia

220 221
quel segreto dell'affidamento alla Forza espresso nell'ima- chiave di tutte le difficolr della vita dell'anima: ma
gine: Non lo, ma il Cristo in me Che non rinuncia perci inconcr:pibile all'anima razionale-affettiva, ossia prati-
all' Io, ma attuarsi della sua a s s o l u t a immediatezza. camente impossibile od afferrare all'inrelletto. n problema :
Questa immediatezza per va ptejXItata. Non sono le sole appunto questo, per l'anima, e in tal senso diviene problema
oper:tl!ioni della concentrazione e delle meditazione che la per l'Io. Ma non pu essere problema dell'Io, che in s
preparano, bensl l'uso giusto delle for-.e impegnate in tali fuori di ogni contraddizione. Le contraddizioni, le problema-
operazioni. Le forze possono parimenti potenziare l'ego, tiche, riguardano la presunzione della limitat=.a umana, il
come divenire veicolo dell'lo reale: l'immediatezza consiste mentale, ossia la co:.cienza asuale estraniata all'Io.
nel fatto che quelle for1.c sostanzialmente appartengono n mentale ~ ci che viene consumato mediante la
all'lo, cio a1 suo Principio: a1 Principio presente nell'Io,
OUilC'Ctltw:ione e le mediwione, pe~ risorga purificata
identitA essenziale dell'Io, quando l'Io si raccoglie in s indi-
la sua foo:a. Questa risorge, per, nella misura in cui venga
pendente dall'essere, dal proprio essere. In tale indipen-
restituita del suo Principio, connessa con esso, fluendo da
denza l'Io sparisce come dipendenza da tutco ci cbe lo
esso. Appumo, il discepolo deve apprendere rale connes-
determina per il mondo: che per esso come dire c Non
~ione: altrimenti egli la sfrutta e la ignora, usa la forza
lo " In tal modo uno con il proprio essere odginario alla
base del mondo e perci si deva al punto da cui domina ii cuntro il suo Principio, rendendo pi pesante il karma della
mondo: perch~ in realt non ha bisogno di dominarlo. t:ollettivit e preparando le ulteriori catastrofi dell'umano.
E' quello che avviene ogni giorno: il detemoramento della
L'Io per solito non se medesimo, come entit pura, generale storia umano, conseguente al fallimento delle im-
ma l'Io immedesimato nell'anima: l'Io che si sente, si pensa
prese spirituali c alln sempre pi fitta organizzazione delle
e si vuole nell'anima, identiJicnndosi con essa. Nell'anima
scuole occulte ahrimaniche, cui partecipano discepol!i. poco
perci esso pu dire: Non Io, ma il Logos in me ,., Allora
coscienti, persuasi di secvire lo Spirito.
ha inizio illluire del Logos, mn sempre l'anima, ossia l'Io
nell'anima, o anima coscienre, che lo accoglie. A wt certo Chi riesca minimarneme a contemplare il paesaggio so-
ptmto dello sviluppo, questo accogliere il Logos nell'anima vrasensibilc, oon vede ormai riuscire alcuna di tali impre-
deve essere profondo e continuo, per controllare le reazioni se: tutte patiscono la stessa paralisi centrale, dovuta al pre-
dclla natura demoniaca. Ma, come si diceva, la continuit valere di un elemento personale di profondit: onde Rudolf
non deve pre,iudicare l'immediatezza, anzi deve esprimersi Steiner conclude il suo libro I niziaV.one ( Come si conse-
in essa, per u:nlizzare il suo trascendente contenuto. gue la conoscenza dei mondi superiori ,. ) con l'imagine am-
L'esperienza interiore deve essere dominata dalla ispi- monitrice dell'Iniziato che, per un riattizzarsi dell'ego, cade
razione<hiave: la presenza nell'Io del suo Archetipo, che dal pi alto veNice conseguito. Questa caduta salurau:,
pi che tutto il moto della vita dell'anima: estendendosi correttrice, un dono dello Spirito, ma un'opera spiri-
oltre ogni limite concepibile all'anima, esso la Forza che tuale rimandata, un debito che attende nel futuro, debito
non conosce gli ostacoli dell'anima, ed ha di conseguenza la tuttavia tanto meno pesante qWlmo pi dopo la catastroFe

222 223
po~sa venir sopportato, ancora essendo viventi, il conse- Certo, non questione di nomi, ma di coscienza del rap-
guente dolore ttagico. porto con la Forza: questa invero decide deU'impr~sa ini
Chi cosl cade, ha ignorato il Principio deUa Forza di cui ltiatica. Ma appunto in ul senso questione di conoscenza:
bn fruito. L'Iniziazione il superamcnto di U\le ignoranza: perch la stessa Forza che solleva al Sovraseosibile, pu
ma l'iniziativa del discepolo lo prepnra. Il Principio nel- trarre verso la distruzione dello Spirito, ovc non sia ricon-
l'anima, come scarurigioe della VitA dell'aniJm, ma olrre giunta con la sua scaturiginc: c acoordata con l'esigenza origi-
l'nnima esso il Principio deUa Viro del Cosmo. n Princi- naria della coscienza.
pio vive nel pensiero, la forza che si aliena nel pensiero, Il secretum dell'Opera rlassumibilc come il pervc
ma oltre il pensiero, inooooepihile al pensiero e ruttavia nire dell'lo all'Archetipo di s, o all'Archetipo di cui reca
intima ad t.'!ISO. Il pensiero pu dooarlli ad esso, allora ascen-
la forma come simbolo e vive corpot<.-amente il potere origi-
de a v i r a imagjnntiva, riconquista un primo grado per
nario, dando a questo il nome che non pu pronunciare se
duto della Fom~: che la forza dell'lo.
non per se medesimo e che nessuno dal di fuori pu dargli: Io.
Gli necssita un ulteriore grado di s, una pi intima Questo potere l'asceta lo nomina, ma in realt lo ignora.
identit oon s, per incontrare il Principio della Fora. At
tinto minimamente, il Principio nsuooa vasto nell'anima,
Alla conoSCCil23 di tale Archetipo non si giunge, se
impronto il sentire: il sentire ne diviene l'eeo nell'anima: non ricostituendo la sua unit originaria, mediante il ritro-
il rioordo. n ricordo di continuo cvocabile: l'inizio reale vamento degli archetipi degli dementi in cui esso appare a
della indipendenza dalla natura inferiore e dalle sue persi- s scisso: perci l'uomo parte dal pensiero che realizu in
stenti risonanze. Il discepolo realiua il senoo reale della basso l'iniziale opera di sintesi, il collCO(tO. La natura, il
presenza del Logos: la sua discesa nelle profondit inconscic mondo, il cosmo, rimandano a unn pluralit di forze recanti
della narura, la cui trasformazione radicale esige l'ini~iariva dascuna in s la propria fotta archetipica, ma ciascun arche-
clell'elemento originario dell'anima: uno nell'~a con tipo rimanda alla sintesi superiore di una forza archetipica
il Logos. Si ere nell'anima un'apertura al proprio Principio, univoca.
che essa deve curare di non perdere: come anima cosciente, Il discepolo deve guardarsi dalla illusione dei facili
essa accoglie una ispirazione: che, trascendendo la soggetti- monismi o dei suadenti sentimentalismi di un.a universalit
vit, ricrea la vita, af&rra la natura pi riottosa, divenendo in cui tutto fuso e indiffertnzi:uo, e in cui aspiri a dissol-
cor~re trasmutatrice dcll'uiWillO-rerrestre.
versi. Una simile universalit un'illusione lucirerica. Alla
Che alla Forza possa esser dato il nome del Crhto, unir superiore si giunge come a un mondo organicamente
qualcosa a cui si ribellano taluni persuasi di una via del- costituito degli elementi della pluralit, che perci vanno co-
l'autoaffermazione magica e della oc-cessir di veruna p a s- nosciuti singolarmenre e sperimentati archetipicamente, per
s i v i r rispetto a correnti trascendenti, mentre a tale pas- ch possano esprimere la loro virt costitutiva, venendo
sivit sono pronti prooamcnte a concedersi, se alla Forza superati come elementi analitici. Occorre conoscere la con
possono dare il nome di Kundalini, o di Tao, o di Dodhi. cretezza delle distinzioni, per poter giungere alle unifica

224 225
ziolli conc~rtuall che introducono, come iniziali forme l!la- con ci svolgendo l'assunto iniziatico, presso le discipline
ginarive, alla contemplazione degli arcbetipL d fomw:ione: ascesi in movimento, non schematizzata in
Cosl la struttura dell'Archetipo u!DliDo, l'lo, va conqui- un dscorso, ma compiuta nella sua unit trascendente come
stato amaverso un'analisi rigorosa in cui soltanto vive il suo un organismo vi~~~mte, percepibile medante ciascuna delle
ferreo potere unilicatore: tanto pi teso alla sfera armonica sue forme e in continuo stato di ricreazione di s: cosi
epper celeste e radante della sua unit, quanto pi ferreo come nd seme d una pianta si ba tutta la sua storia, o nella
il suo rigore analitico- E' la ragioll per cui il Maestro dei foglia l'ii:Mgine dell'intera struttura, o nel fiore l'apice del
nuovi tempi prospetta l'analisi degli dementi cosriruenti processo eterico, o nd tronoo la percezione della forza strut
l'Archetipo, cosl che si proceda con sicurezza verso la sinte- rurale espellente la materialitil, ccc. Ascesi articolata in varie
si, in quanro di ciascuno si sperimenti l'archetipo: che es- espressioni ddla sua interna relazione, e che perci sfugge
senzialmente l'opera dd pensiero, il conetto pero:pito nella al discepolo incapace d ricoscruirla in s, come dinamica
concentl'liZione. del Logos nell'anima. Proprio il dscepolo incapace di rico-
L'asceta pu ritrovare l'lo soltanto se lo ricostituisce struire come proprio movimento questa sottile organicit,
dalla frantumazione della molteplicit visibile intorno co- ,;ve dogmaticamente con talune forme particolari dell'inse-
me natura e non si lascia ingannare dalle universalit va gnamento, inconsciamente opponendole ad altre da lui non
ghe anche se rappresentabili come mctafiisiche, con cui fa- bene assimilate, oppure a quanto gli appare inosservanza
cile contrapporre il monismo vedantico, o mahayanico, o formale, essendo in effeno il simbolo del suo limite men-
sufico, o gnostico, all'analisi della morfologia occulta dello tale. Del resto, l'anima razionale, 'tendente a comportarsi
uomo e della urultura del Cosmo, data dal Maestro dei nuo- come anima coscieme, trova connessioni intellettuali tra ele-
vi tempi. Occorre amare ci che ~ oltre il limite egoico, o mento ed elemento, che appaiono originarie, ma appart-engono
individualistico, per ritrovare l'Archetipo di cui si dce lo: in verit allivello in cui sorgono, quello della rapprescntrudone
che, come archetipo, ~ gi compiuto, a t t o. Non l'atto sensibile: sono soltanto discorsi.
ci che viene chiesto al discepolo, bensl risalire dall'a~o alla Secretum inviolabile il senso d questa muraglia di-
sua potenza : la realizzazione magica vera, dalla entel- scorsiva, all'interno come all'esterno, verso il senso auten-
cheia alla dynamis. IJ mondo che l'uomo ha intorno, il suo tico del cllJlllllno rosicruciano, malgrado esso sia stato ind-
stesso esistere, gi tntelcheia: che da lui invero attende la c:no con una messe generosa d insegnamenti. Come il ca
ricongiunzionc con la propria dynamts. stello del Graal invisibile agli abitanti delle co.n trade vi-
cine, o come lo splendore metafisica dd Sole appare buio a
cl si muova fisicamente nello spazio - e in realt non si
* muove fuori della dimensione della Terra - cosl l'opera
La via dello Stciner cosl si presenta rome un sistema del ,\1aestro dei nuovi tempi sfugge sia a chi crede d pos-
d ascesi universa, coadata a ogni grado dell'umano e tur- -.ederla, come a chi da fuori la combatte- Pu incentrarla
rall'ia avente al centro l'istanza al superamento dell'umano: solo colui che cerca con cuore puro, subordinando alla ri-

226 227
cercn la propria vita: la ioconrra, persino se ha cominciato Il sccretum ~ linvece il contenuto intoccabile, che esige
erroneamente con l'avversarla. vivere nell'umano, epper sceglie nuove forme, nuovi sen-
lleri, per la sua perennit nell'umano: il suo senso essendo
L'opera invero parla anche prim~. ho1 il suo linguaggio
non permanere inconoscibile, ma rivelarsi rome la forza
anche per il semplice o il ll\.'Ofitn, porge l'aiuto che diviene
medesima del cono:.cere, a etti sia assiettrato il puro svol
germe di una ricetta dircna dello Spirito per b vira succes-
gcrsi nell'anima, dall'umano al co>mico.
siva, ma questo non hn che un sen:;o limitato rispetto alla
funzione che le ~ propria in relazione 11ll'mgc117.a dci tempi.
E' la funzione cui ho inteso riferirmi, chiamando in que-
stione alcuni aspet della nm esperienza personale, capaci
di forni~ chiarimento su essa.
n 9efl$() ~ lancia~ un richiamo a coloro che oggi sen
tono l'urgenza di supera~ la recitaZione umana delle qua-
lit spirituali, per l'azione che le renda ricreatrici dell'urna
no. Solo a tale condizione ~ possibile ~indicare la Via c
ricordare con L1(lf.:lle che non la via ordinaria" ma pro-
prio per questo la meno accessibile, o difficilmenre accessi
bile a coloro che scmbntno accettarla anzi volerla e mrravia
le :>Ono cstranui per costuzione interiore, e con il loro non
conoscerla, hanno il cmpito eli renderne pi difficile la co-
noscenza ad altri, se non n nasconderln.
Sono riusciti n nnscondcrla soprattuno con il propa
garla dialetticamelllte, ossia facendone un lingoaggio tra
i linguaggi dd tempo, cosl d n fa da vQ lcrc come apparte-
nente a tale livdlo, che il livello della sua morte. Mentre
il suo livello ~ qudlo della vito, in quanto potere trascen-
dente di ogni forma visibile o invisibile di vita: liwllo a
cui pu ascendere chi renl.iu.a la mOiltC di tutto ci che ha
parvenza di vita: a rominciare dalla dialettica. La quale,
sulla base <lei testi e dei cidi" letti, pu, con il suo po-
tere di analisi, rielaborare la materia sino a nuo\"e anal.isi
volte o divenire nozione corrente, sapere discorsivo fornente
l'illusione che lo Spirito circoli sulla Tcrn.

228 229
INDICE
I. La mediazione originaria 9
n . Seminario solare t5
III. J. Evola . 31
l V. [J sentiero della Rosacroce 42
V. Essenza dello Yoga 5t
VI. Antroposofia 61
Vli. Giovanni Colazza 79
V111. l-a < maya politiat 92
rx. "Regina Coeli 102
X. Hegel, Gentile, Aurobindo e la Filosofia del-
la Libert ,. 112
XI . Shakti e Logos 127
XII Del comunicare la Scienl'.a dello Spirito 13.5
XIII. Yoga e Rosacroce 144
X l V. Ocit ostacolatrid 166
XV. Magia sexualis . 192
XVT. Seerctum inviolabile 204
Indice dei nomi 23.5

233
INDICE DEI NOMl

Amati, Dmicle, 16
Anton, Edoardo, 97
Alkiruson, W. W., 19, 20
Aurobindo, Shri, 55, 62, 63, 117, 127, 129, 131, 132

Bauer, Bruno, 22
BecciAni, Alessandro, 17
Bocca, ed., 19
Boehme, Jacob, 62
Bonabiracola, Giovanni, 63
Brahmachuy, Isvara, 21

Carabba, ed., 19
Ciboddo (Bioddo), 25, 26
Colazza, Giovanni, 63, 71, 79 sgg.

Damiani, Saro, 17
De Guaita, Stanislao, 17
De Plano, Giovanni, 136
Dominici, Nello, 136

Eliadc, Mircea, 46
Elias Artista, 83
Emerson, Ralph Waldo, 18
Evola, Julius, 31 sgg., 46, 62, 64, 66, 68, 69, 79, 81, 82,
97, 164

Federici, Giuseppe, 85
Feuchtersleben, Ernesto (Barone di), 18, 21, 25
Feuerbach, Ludwig, 22
Flesch, Gislero, 66, 97

235
Ramana Maharshi, 55, 62, 131
Gentile, Giovanni, 22, 115, 117-119, 125, 126 Reghini, Anuro, 63
Genrilli, Paolo, 85
Giuliano, Imperatore, 82 Saint Martin, Louis Claude de, 17
Griinewald, Olga de, 85, 86 Savelli, Giovanni, 97
Gunon, Ren, 62, 64, 66, 68, 69, 164 Scabelloni, Pietro, 16, 21
Guido, Oresre, 97 Scanziani, Piero, 97
Schuon, Frirhjof, 52
l !egei, G.G.F., 22, 1J4-117, 119, 126 Scifoni, Domenico (Deimo), 97
Kant, Emanuele, 22 Secondari, Argo, 16
Sivers, M~ria von, 85
1amarquc, Vero, 8.5 Smiles, Samuele, 18
Lao-tzc, 228 Spaini, Marco, 75, 85, 97, 185
Levi, Eliphas Staracc, Achille, 94, 95
Longo, Guglielmo, 97-100 Steiner, Rudolf, 11, 17, 18, 20, 3.5, 37-40, 43, 4.5, 49, .54,
l.upi, Roberto, 90, 91 .56, 62, 66-73, 79-82, 8.5, 86, 89, 92, 102, 103, 106,
111, 116, l 20, 121, 133, 137-09, 145, 150, 154, 162,
Maccari, Anacleto, 16 169, lO, 173, 174,178, 179, 181, 189, 194, 196-198,
Marx, Carlo, 115 207' 209, 210, 215, 223, 226
Masui, Jacques, 46 Stimer, Max, 22, 126
Merg, Salvatore, 63 Strifizza, Eleuterio, 97
Migot, Andr, 46
Modugno, Ciccio, 63, 97 Tilgher, Adriano, 97
Nietl'.sche, Federico, 18, 21, 22, 24, 25', 126 Viezzoll, Mario, 85, 92
Nigrone, Umberto, 16 Vlrio, P. M., 97
Vivckaoanda, Swami, 131
Papus, 17
Parise, Giulio, 63 \'(lollisch. Viuoria, 85
Pasca!, Biagio, 18
Patanjali, 43 Yogananda, Swami, 131
Pier~tili, Gigcuo, 97
Platone, 24
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