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Tomaso Lama

NOTE "PERICOLOSE" o da evitare

Quando si improvvisa melodicamente, esistono alcune note su cui meglio non


fermarsi. Questo non per via di una prescrizione teorica, ma proprio perch "ad
orecchio", col nostro istinto melodico-armonico, sentiamo che non sono "giuste" sul
quel certo accordo. Questo vale anche per la formazione degli accordi; meglio evitarle:
provare per credere

In pratica le cosiddette "note pericolose" non esistono, perch su ogni accordo


possiamo utilizzare, improvvisando, qualunque nota della scala cromatica, se usata e
organizzata bene. Quello che fa la differenza dove ci fermiamo con la frase.

Le cosiddette "note pericolose" sono quelle note


che non fanno percepire bene la funzione tonale
dell'accordo su cui vengono suonate

In altre parole, la "pericolosit" esiste solo se, durante l'improvvisazione melodica, ci


fermiamo su quelle note, in quanto l'ascoltatore percepisce, rispetto all'armonia
sottostante, una sensazione di "nota estranea", oppure di "nota giusta, ma nel posto
sbagliato". Il termine migliore per definirle, anzich "pericolose", potrebbe essere
"rischiose", oppure "instabili".

Esempio: potrebbe essere rischioso se, in fase di improvvisazione melodica, su un


accordo di C7 ci fermassimo sulla nota FA, ma non per niente "pericoloso" usare
questa nota di passaggio, in una frase melodica, senza sostarci sopra troppo. Il
medesimo rischio lo correremmo se facessimo uso di questa nota nel formare
l'accordo. Questa pericolosit (o instabilit) di solito si elimina con una risoluzione, cio
con lo spostamento della nota considerata pericolosa ad un'altra posta quasi sempre,
ma non obbligatoriamente, un semitono sotto di essa. La risoluzione crea un migliore
senso di riposo.

Negli elenchi della pagina seguente sono indicati sotto ad ogni grado della scala i
collegamenti armonici pi tipici di quell'accordo: proviamo ad utilizzare queste "note
pericolose" nel fraseggio con una base ritmica e armonica, oppure creandone altri che
mettano in evidenza la posizione dell'accordo su cui stiamo lavorando. Verificheremo
subito ad orecchio l'estraneit di quelle note rispetto all'armonia suonata.

C' ancora da aggiungere che la "pericolosit" pu anche essere relativa agli stili
improvvisativi. Ad esempio su un blues, in un accordo di C7, noi spesso possiamo
suonare la scala blues di DO e verificare che se anche ci fermiamo sulla quarta il
nostro orecchio non riceve un senso di fastidio cos grande come quello che avremmo
fermandoci sulla medesima nota utilizzando la scala misolidia (quella di FA maggiore
che parte dalla nota DO).

Tutto questo per relativo anche e soprattutto alla sensibilit del musicista e a
cosa vuole esprimere con il suo linguaggio melodico-armonico. In altre parole le
indicazioni date nel prossimo elenco delle "note pericolose" pu non essere valido per
niente, se non lo riconosciamo tale ad orecchio, col nostro sano istinto musicale.

Gli elenchi che seguono potrebbero non significare nulla per un musicista che riesce a
fare delle eccezioni una forma d'arte. Oppure potrebbero essere quasi completamente
riscritti da chi "sente" e percepisce in modo diverso le relazioni tra melodia e armonia.

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Note pericolose Tomaso Lama

Elenco delle "NOTE PERICOLOSE" (o da evitare)


sui vari gradi delle scale

Nei seguenti elenchi sono mostrate le cosiddette note "pericolose" individuate su ogni
grado delle principali scale del nostro sistema tonale:
 maggiore
 minore melodica ascendente
 minore armonica

Una ulteriore indicazione generale di "pericolosit" o di "rischio" data dalla


posizione di alcune note (in ogni scala) a distanza di semitono con la nota
precedente o seguente. A seconda della tessitura dello strumento su cui suoniamo
queste note (regione grave, media o acuta), possiamo creare un effetto pi o meno
sgradevole all'orecchio. Es: su un C7 il fermarsi sulla settima maggiore =SI= (che
dista un semitono dal DO) nella tessitura bassa dello strumento potrebbe suonare
male; allo stesso modo nella regione acuta fermarsi sulla fondamentale =DO=
potrebbe creare un certo senso di instabilit. In fase di studio si pu verificare ad
orecchio utilizzando una base ritmico-armonica e ponendo particolare attenzione sia
alla tessitura del basso, sia alla disposizione degli accordi di chi svolge la parte
armonica.

Sui gradi della SCALA M AGGIORE


(gli esempi sono riferiti alla tonalit di DO maggiore)

GRADO DELLA SCALA


N OTE PERICOLOSE
(dalla fondamentale di ogni accordo)

sul I grado 7 la 4
spesso preceduto dal V7 Es: su C7 la nota FA

 nel sistema TONALE: la 6


sul II grado m7 Es: su Dm7 la nota SI
spesso seguito dal V7 (nel sistema tonale)
 nel sistema MODALE: NESSUNA
sul III grado m7 la 2 e la 6
frequente nei collegamenti I7 - IIm7 - IIIm7 e
Es: su Em7 le note FA e DO
nei turnaround IIIm7 - VI7 - IIm7 - V7
sul IV grado 7
spesso preceduto dal I7
NESSUNA
(Pu anche essere usato come I grado "lidio"
in un collegam. II V I in FA magg.)
sul V grado 7 la 4
spesso preceduto dal IIm7 e
Es: su G7 la nota DO
spesso seguito dal I7
sul VI grado m7 la 6
spesso preceduto dal I7 o dal IIIm7 Es: su Am7 la nota FA
(b5)
sul VII grado o m7 la 2
( usato per lo pi come II della tonalit
Es: su B la nota DO
minore relativa)

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Note pericolose Tomaso Lama

Sui gradi della SCALA M INORE M ELODICA A SCENDENTE


(gli esempi sono riferiti alla tonalit di DO minore)

GRADO DELLA SCALA


N OTE PERICOLOSE
(dalla fondamentale di ogni accordo)

sul I grado min7 nessuna


spesso preceduto dal V7(b9) o dal V7alt
sul II grado m7 la 2
poco usato in questa scala Es: su Dm7 la nota MIb
sul III grado 7(#5) la 6
usato come I grado della medesima tonalit (dipende da come armonizzato l'accordo)
maggiore e spesso preceduto dal suo Vb7 Es: su Eb7(#5) la nota DO
sul IV grado 7
usato come V della tonalit maggiore posta una NESSUNA
quarta sopra e spesso seguito dal I7
sul V grado 7
usato come V della tonalit maggiore o minore la 4
posta una quarta sopra e spesso seguito dal (dipende da come armonizzato l'accordo)
I7 o Imin7. Es: su G7 la nota DO
Poco usato come dominante.
(b5)
sul VI grado o m7 NESSUNA
usato come II della tonalit minore posta un
(Es: come in un collegam. A | D7alt | Gmin7)
tono sotto e spesso seguito dal V7(b9) o V7alt
(b5)
sul VII grado o m7
usato come Valt (non come semidiminuito!)
NESSUNA
della tonalit maggiore o minore posta una
(Es: come in un collegam. | B7alt | E7 | opp. | B7alt | Emin7|)
quarta sopra e spesso seguito dal I7 o
Imin7

Sui gradi della SCALA M INORE A RMONICA


(gli esempi sono riferiti alla tonalit di DO minore)

GRADO DELLA SCALA


N OTE PERICOLOSE
(dalla fondamentale di ogni accordo)

sul I grado min7 la 6


spesso preceduto dal V7(b9) o dal V7alt Es: su Cm7 la nota LAb
(b5)
sul II grado o m7 la 2
spesso seguito dal V7(b9) o dal V7alt Es: su D la nota MIb
(#5)
sul III grado 7 la 4 e la 6 (dipende da come armonizzato l'accordo)
usato come I grado della medesima tonalit
Es: su Eb7(#5) le note LAb e DO
maggiore e spesso preceduto dal suo Vb7
sul IV grado m7 la 6 (ma facilmente tollerabile)
spesso preceduto dal Imin7 Es: su Fm7 la nota RE
sul V grado 7 la 4 (dipende da come armonizzato l'accordo)
spesso preceduto dal II e
Es: su G7 la nota DO
spesso seguito dal Imin7
sul VI grado 7 NESSUNA
spesso preceduto dal Imin7

sul VII grado dim (o O7) la 2 e la 6 (dipende da come armonizzato l'accordo)


spesso seguito dal Imin7 Es: su Bdim le note DO e MIb

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