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33-34 MAGGIO /AGOSTO 2016

Strumenti
4 Dedicato a Emmanuel
4 Prima allieva e poi maestra di Serena Vitale
incontro con Giulia Bussotti e Giacomo Pontremoli
10 Fine della scuola democratica di Adolfo Scotto Di Luzio
Bimestrale anno VI n.33-34
16 Unignoranza di tipo nuovo di Claudio Giunta
maggio /agosto 2016 20 Canali umanitari di Corrado Borghi e Agnese Lorenzini
27 Alta scuola, altra scuola di Alberto Delpero
Redazione via Buonarroti, 39 - 00185 Roma 32 La battaglia dellaborto di Giorgia Alazraki
tel. 06.8841880
e-mail: rivista@gliasini.it
sito web: www.gliasinirivista.org
I doveri dellospitalit
Editore Edizioni dellasino 37 Il no di Claudio Baglietto di Pietro Polito
Stampa Booksfactory.it
Distribuzione Messaggerie libri Film 1. Sulla scena
Direttore Luigi Monti
43 Per i bambini. Da un diario di lavoro di Chiara Guidi
Vice-direttore Nicola Villa
49 Diventare attore di Roberto Magnani incontro con Alex Giuzio
Direttore responsabile Goffredo Fofi 54 Bustric, storia di un mago di Sergio Bustric incontro con Goffredo Fofi
Redazione Cecilia Bartoli, Maurizio Braucci, 62 Con i ragazzi di Francesco Turbanti
Gianluca DErrico, Vittorio Giacopini, Sara Honegger, 67 N buono n cattivo di Luca Marinelli incontro con Nicola Villa
Federica Lucchesini, Nicola Missaglia, Ivan Pagliaro, 72 In primo piano il fuori di Daria Deflorian incontro con Rodolfo Sacchettini
Fabio Piccoli, Nicola Ruganti, 75 Solo la voce di Anna Antonelli e Lorenzo Pavolini
Giulio Vannucci, Giovanni Zoppoli.
Collaboratori Vinicio Albanesi, Fulvia Antonelli, Film 2. In campo
Giuliano Battiston, Marcello Benfante, Stefano Benni,
Giacomo Borella, Beatrice Borri, Giulia Bussotti,
78 Attacco al calcio di Maurizio Braucci
Marco Carsetti, Simone Caputo, Cecilia Cardito,
79 Difesa del calcio di Nicola Villa
Roberto Catani, Domenico Chirico, 82 Allenatore di professione di Gianni De Biasi incontro con Nicola De Cilia
Francesco Ciafaloni, Francesco Codello, 88 La tratta dei campioni di Stefano Scacchi
Nunzia Copped, Costantino Cossu, Nicola De Cilia,
Dario DellAquila, Danilo De Luise, Lorenzo Donati,
Enzo Ferrara, Marina Galati, Nicola Galli Laforest,
Immagini
Piergiorgio Giacch, Grazia Honegger Fresco,
94 Giochi crudeli di Cyop&Kaf
Nicola Lagioia, Stefano Laffi, Luca Lambertini,
Alessandro Leogrande, Franco Lorenzoni, Scenari
Lorenzo Maffucci, Emanuele Maspoli, Giulio Marcon, 101 Levo moderno e il nostro, una storia di vocazioni di Goffredo Fofi
Giorgio Morbello, Emiliano Morreale, Sara Nunzi,
Giacomo Panizza, Roberta Passoni, Mimmo Perrotta,
102 Simona Vinci va in manicomio di Sara Honegger
Giordana Piccinini, Ilaria Pittiglio, 105 Non c pace per i Fiori di Davide Minotti
Giacomo Pontremoli, Maria Chiara Rioli, Achille Rossi, 108 Tre anti-eroi a Bagnoli Jungle di Gianluca DErrico
Rodolfo Sacchettini, Alice Rohrwacher, Maria Salvati, 110 Lavorare con la diversit di Carolina Purificati
Matteo Schianchi, Chiara Scorzoni, Serena Terranova, 115 Adulti che ridono con Peppa di Vincenzo Schirripa
Manuela Trinci, Emilio Varr, Cristina Ventrucci,
Gabriele Vitello.
Progetto grafico orecchio acerbo Panoramiche
Abbonamenti annuale (6 numeri): 50,00 euro 122 Crescere a Tel Aviv di Bianca Ambrosio
Per informazioni: abbonamenti@gliasini.it 128 Crescere in Palestina di Layaly Hamayel
Si collabora su invito della redazione, Hanno collaborato a questo numero:
i manoscritti non vengono restituiti. Beatrice Borri, Giulia Bussotti, Franca Cavagnoli,
Finito di stampare luglio 2016 Gianna Di Bona, Giacomo Manconi,
Ce la faranno i nostri eroi
Registrazione presso il Tribunale di Roma 126/2012 del 3/5/2012 Matteo Moca, Bruno Montesano, Maria Nadotti. 138 Martin Eden, una morte annunciata di Marcello Benfante
145 Peter Pan una storia per bambini? di Daniela Marchiotti
Adulti che ridono con Peppa Al tempo dei corsi erogati dalle catene commerciali di prodotti prmaman,
delle governanti da reality e dei blog per mamme (e babbi clandestini) in cerca
di Vincenzo Schirripa distruzione, Peppa Pig passa in rassegna situazioni in cui una coppia media
di genitori in transizione attraverso la crisi del modello patriarcale pu rico-
Peppa Pig la serie animata pi discussa degli ultimi anni. noscersi. Scorrendo la lista degli episodi si intuisce la logica del repertorio:
Nel numero 31 de Gli asini Nicola Villa ne ha scritto a partire dalle analisi, la scuola e il supermercato, la biblioteca e il museo, le vacanze e le feste. Gli
presentate su doppiozero.com e raccolte in libro elettronico, del semiologo autori giocano su pi tavoli e anche quando si misurano sul terreno insidioso
Francesco Mangiapane. Muove invece da un approccio storico educativo e degli stereotipi nazionali riescono mettere a segno qualche trovata pi sottile:
giunge a una critica pi severa il contributo di Anna Antoniazzi, Dai Puffi certi dialoghi con Delphine Asino o il contorto segnale stradale che accoglie la
a Peppa Pig: media e modelli educativi (Carocci 2015). Lautrice, che si gi famiglia Pig in Italia, ad esempio. Ma prendiamo ad esempio il signor Patato
misurata con la letteratura per linfanzia nei suoi sviluppi cross-mediali spin- e avremo un personaggio bifronte che si presta a ironizzare sulla vacuit delle
gendosi fino ad analizzare il gioco elettronico, legge Peppa e altre proposte trasmissioni televisive e delle ritualit che accompagnano certi fenomeni pop
contemporanee per bambini e ragazzi alla luce di numerosi rinvii a luoghi (provate a immaginare che al suo posto ci sia un cosplayer con le fattezze di
letterari, categorie analitiche e sensibilit pedagogiche maturate in seno a una Peppa) mentre svolge il suo compito: rappresentare un modo anglosassone di
consolidata tradizione di studi. declinare lapproccio salutista che in Italia si capisce poco ma nel repertorio
C un altro punto di vista, degno di attenzione, che entrambi i lavori non poteva mancare.
lambiscono e che riguarda lo spettatore adulto. Non mi riferisco allintera- Gli episodi sono semplici ma il lavoro redazionale no, orientato com a
zione triadica del prodotto Peppa Pig con il bambino consumatore e il geni- seguire linee guida che simmaginano frutto di un attento studio del pubblico
tore dotato di portafogli, ma alla possibilit che a questultimo data di una infantile e, nel contempo, a evocare situazioni riconoscibili, coglierne il lato
fruizione autonoma del cartone animato. Una via che gli autori percorrono comico, fissare modelli a uso degli adulti. Vedremo in che termini personaggi
muovendosi agilmente fra il satirico e il didascalico. raramente allaltezza delle situazioni possono essere proposti come modelli.
Essendo fin dalle sue origini per famiglie, il cinema danimazione ha sem- Il primo adulto che incontriamo, a dire il vero, una voce fuori campo
pre offerto ai suoi autori la possibilit di lavorare su pi livelli di lettura, alcu- Scenari Scenari invadente che spiega tutto e non lascia spazio allinterpretazione. Se la confron-
ni inaccessibili ai bambini. In tempi pi recenti e indipendentemente dalla tiamo con altre voci guida ordinandole per fasce det da una parte, ad esem-
strada aperta da I Simpson, che pure porta nei paraggi se ne fatto un inve- pio, Il trenino Thomas, dallaltra Curioso come George possiamo ricondurla a
stimento pi orientato a presidiare un mercato segmentato anagraficamente e un target e a un obiettivo. Peppa si colloca subito dopo il mondo preverbale dei
culturalmente: le parodie di Shrek, le autocitazioni per cultori dei nuovi clas- Teletubbies o del meno sgradevole Uki: li si intercetta ormai nella programma-
sici Disney, fino allambigua collocazione sul mercato di pellicole come Inside zione notturna, come narcotici demergenza e risponde alla stessa domanda
Out pensate per adulti portati al cinema dai propri figli. Come se gli autori si di socializzazione televisiva precoce. Intento discutibile ma coerente con il lin-
prendessero la libert di ridere con lo spettatore loro pari, per et e per fattori guaggio scelto. Lesposizione dei bambini a Peppa Pig intensa ma breve: nelle
culturali che lo abilitano ad accedere agli stessi codici, mentre i bambini sono scuole dellinfanzia corre voce che sia un cartone per piccolissimi e, la disap-
impegnati nella ricezione della parte del racconto che compete loro. provazione dei loro pari aiutando, molti la ripudiano prima dei quattro anni.
Anche Peppa Pig presenta una cospicua componente di leggibilit cen- Quanto allobiettivo, sembra si tratti soprattutto di proporre la verbaliz-
trata sulladulto. Non sempre la si coglie immediatamente: ricordo quanto zazione come modalit di appropriazione della realt. Il repertorio lessicale,
mi ci volle per accettare quei maiali malfatti, i loro grugniti intercalari, lidea correlato in modo stretto alle cose che si possono mostrare, sembra calibrato
che una cosa simile fosse per bambini. Dialoghi e situazioni sono comunque sullesperienza che un bambino un po pi piccolo di Peppa pu fare del pote-
concepiti per funzionare anche se non se ne coglie lumorismo. Analisi pi re della parola. In italiano circolano, non so di quanti episodi, due traduzioni,
estemporanee si sono spesso arrestate su questa soglia, contentandosi di un la pi letterale legata forse alla scelta di alternare puntate in lingua originale
livello di lettura meno ricco. Una chiave si pu trovare nella scrittura ironica per imparare linglese.
e disinvolta, forse pi libera dai vincoli che legano Peppa al suo destino di Anche gli effetti sonori sono direttivi nellorientare lattenzione e la de-
fenomeno di massa, che caratterizza unaltra serie animata degli stessi autori codifica delle scene. Lofferta musicale scarna: qualche canzone, semplice
(Neville Astley e Mark Baker), Il piccolo regno di Ben e Holly. Chi vuol capire in quanto didattica, e pochi temi sullo stesso livello del jingle di apertura. Al
meglio Peppa passi prima da l.

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centro c la comunicazione verbale e paraverbale fra i personaggi che altro, cortile?), enuncia nuovamente la regola (tieni il cappello) senza aggiungere
animati come sono? che costituisce anche il piano di lavoro su cui si dispiega ulteriori elementi: alterazione del tono di voce, minacce esplicite o velate,
il progetto pedagogico nei confronti degli adulti. attribuzioni di responsabilit sproporzionate allet, informazioni non neces-
Per poter proporre un primo esempio della consistenza di un livello di let- sarie. Quando poi George, avendo tolto il cappello una volta fuori, torna a
tura per adulti autonomo e didascalico occorre presentare George. Due volte casa con la febbre la madre passa al registro dellaccudimento e sorridendo lo
vittima di Peppa: in quanto fratello minore ne subisce prepotenze e velleit mette a letto senza inutili recriminazioni.
accuditive ma anche perch gli autori tendono a mostrarcelo come Peppa Da manuale, insomma. Schemi simili, ereditati per lo pi dalla psicologia
lo vede. Presunzione rischiosa, quella di voler rappresentare il mondo come i sociale, li ritroviamo in molti libri per la formazione di genitori, educatori,
bambini lo vedono: forse il peccato originale per scontare il quale studiamo operatori sociali, mediatori e facilitatori di diversi ambiti di conflitto. Che
la letteratura per linfanzia. Lesito in questo caso un tipo fisso caratterizzato Astley, Baker e i loro sceneggiatori abbiano letto Watzlawick, Gordon o non
in maniera raramente congrua rispetto allet, due o tre anni, che gli si pu so che altro, questi dialoghi si rifanno esplicitamente a un genere. Ampliamo
attribuire. Il tempo passa ma George fra i bambini quello che piange sempre, lo sguardo agli altri episodi con questa chiave di lettura e ci renderemo conto
non parla, non evolve granch. I caratteri che gli vengono attribuiti conferma- che tutti gli adulti della serie, comunque caratterizzati, entrano in contatto
no il modo in cui si pu immaginare lo racconti una sorella di quattro anni: con i bambini ed questo contatto che li rende personaggi seguendo le
come se restasse sempre piccolo allo stesso modo, come non crescesse mai. stesse regole: non alzano la voce, forniscono volentieri spiegazioni, ironizzano
uno degli effetti collaterali di una narrazione centrata su Peppa: come le gare ma si fermano un passo prima del sarcasmo, nelle occasioni conflittuali mo-
che le vengono fatte vincere contro ogni plausibilit dinamica, come il fatto strano di padroneggiare qualche tattica elementare di de-escalation.
stesso che i genitori non abbiano una vita propria perch, quando lei non li Episodio 52, La recita scolastica. Un contesto che per molti di noi, target
vede, non esistono. Esuberante e petulante, Peppa non simpatica agli spetta- adulto di Peppa Pig, richiama dinamiche ansiogene, testi complicati e mora-
tori adulti e non detto che lo sia ai bambini, i quali volentieri si proiettano leggianti, stereo al massimo volume per coprire le voci perch la musica ven-
sui personaggi secondari. Chi cerca di interessarli citando Peppa come fosse la duta per bambini non fatta per imparare a cantare. La maestra di Peppa
loro beniamina non tiene conto che i bambini apprezzano i cartoni animati in presidia invece il campo con tre mosse: proporre un testo pi che semplice
modo meno prevedibile di quel che supponiamo. Scenari Scenari povero, contenere con fermezza i genitori, entrare e uscire dalla scena per
Veniamo al nostro esempio: episodio 24. C da uscire sotto la pioggia, sostenere i bambini. Questa mancanza di rispetto per il patto su cui si regge
George non vuole mettere il cappello e chiede ripetutamente: perch? Alli- la finzione teatrale e per la fiaba cos mutilata pu suscitare perplessit. Le-
nizio Mamma Pig risponde, al terzo perch? replica con fermezza: George, semplarit dellepisodio non risiede nella qualit dellallestimento, palesemen-
vuoi andare in cortile? Allora tieni il cappello. te inverosimile, ma nei gesti con cui quasi polemicamente madame Gazzella
Se riconoscessimo una soggettivit e una storia a George, che pare sappia afferma che, per lei, il benessere dei bambini a scuola viene prima di tutto:
dire solo dinosauo, di fronte al suo primo perch? la reazione di Mamma anche della recita scolastica. Come poi si possa fare propedeutica teatrale con
Pig sarebbe incomprensibile. Ci sarebbe da rifare il finale di Anna dei miracoli, bambini di quellet non a madame Gazzella che bisogna chiederlo.
altro che: tieni il cappello. In Peppa Pig per le trame sono pi verticali (ogni Episodio 127, La regola del parco giochi. O delluniversalismo. Di fronte
episodio in s concluso) che orizzontali. E George continuiamo a esplorare allo scivolo, Nonno Pig fa saltare la fila a George e Richard Coniglio: sono
questa ipotesi una maschera, un bambino piccolo tipo. troppo piccoli per aspettare il proprio turno. I due prendono il controllo della
La sequenza dei perch pure una situazione tipica: un gioco verbale giostra e gli altri, insoddisfatti, si contendono le altre rinegoziando turni e
che consente a George di tenere in scacco ladulto finch Qui lintento precedenze secondo i criteri pi disparati. Ladulto ha perso ormai il controllo
didascalico trasparente. Se Mamma Pig entrasse in dinamica lalternativa della situazione quando giunge Mamma Pig a ristabilire il principio: ognuno
sarebbe: perdere la calma o lasciare che George esca a capo scoperto. Entram- aspetta il suo turno, anche se piccolo o molto vecchio. Ora i bambini
be soluzioni a somma zero (io vinco, tu perdi: +11=0), entrambe per lui dan- possono tornare a giocare insieme. Il livello di lettura orientato alleducatore
nose. Certo ladulto potrebbe sostenere il gioco ancora per un po. Ma questo esplicito: con i bambini regole poche e chiare. Lintero episodio pu consi-
un caso studio: che i perch siano tre o trenta, nella finzione, cambia poco. derarsi anche come lunico in cui Peppa Pig fa politica, essendo abbastanza
Mamma Pig riconosce lo schema e ne esce: interrompe la sequenza, ri- leggibile una posizione polemica nei confronti dellapproccio selettivo alla tu-
porta George allinteresse originario che aveva perso di vista (vuoi andare in tela delle minoranze e delle pari opportunit.

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Descrittivo e prescrittivo si intrecciano e devono stare in equilibrio. Gli registro della sitcom: pur nella variet degli ambienti, al centro sono pur sem-
adulti della serie animata sono tuttaltro che perfetti: perch il pubblico vi pre le interazioni di un gruppo sociale ristretto aggregato attorno alla presenza
si possa riconoscere, per proporre lumorismo come chiave esplorativa (ne magnetica dei bambini.
riparleremo) ma anche perch ci sia qualcosa da raccontare. Quando Peppa Va precisato: quel che potrebbe bastare per fare di Peppa Pig uno specchio
non vuol pi separarsi dalle sue nuove scarpe rosse (episodio 19) i genitori dei valori di una certa borghesia illuminata del XXI secolo e una misurata ma
aspettano: verr un momento in cui lei stessa vorr toglierle, ad esempio, per acuta caricatura delle sue debolezze, svolta sul terreno delicato e denso della
saltare nelle pozzanghere. Niente di sofisticato stavolta, solo un espediente che cura dei figli, vacilla al momento in cui si torna a considerare il fenomeno nel-
genitori e nonni conoscono. Ma perch lo si possa raccontare qui torna utile la sua interezza. Quanto di brillante possiamo trovare nel testo si legge anche
una Prefazione di Eco a Se la luna mi porta fortuna di Achille Campanile, altra come una dimostrazione di potenza di un sistema di coltivazione dellimmagi-
chiave daccesso a Peppa bisogna che la protagonista arrivi a farci il bagno, nario che pu permettersi il lusso di fare satira su ss stesso mentre somministra
con le scarpe, a infilarcisi nel letto. Chiunque gliele avrebbe tolte prima ma in la propria merce.
questo caso le ragioni della narrazione fanno premio su quelle del genitore da Tutto il congegno viene a svelarsi quando si varcano i limiti del car-
manuale e non per questo lintento didascalico si indebolisce, anzi. Perch se tone animato. Anche perch la preminenza del verbale su tutto il resto
ne possa imparare bisogna che, avendo il racconto raggiunto una certa tempe- mette ancor pi a dura prova il personaggio quando non pu contare
ratura, limperfezione venga a galla. su quegli elementi lanimazione, il sonoro che sorreggono la nostra
Episodio 154: Peppa e i suoi amici animano la festa per i tre anni di Ed- cooperazione interpretativa e ci fanno vedere la finzione come plausibile.
mond Elefante ma i piccoli invitati piangono, ora luno ora laltro ora in coro, Quando va in giro senza il suo copione Peppa uno sgorbio inanimato.
perch i giochi proposti dai pi grandi non sono adatti a loro. Un disastro. Eppure fa valere il suo potenziale evocativo e vende. Non se ne butta
Ladulto resta in cucina e non interviene. Leducatore e il bambino che sono via nulla: libri cartonati scadenti (e videogiochi peggiori), palloncini e
in me suggeriscono: signora Elefante, vada di l e li faccia smettere. Poi per pupazzi brutti oltre ogni immaginazione, mutande griffate e altra pac-
la festa continua e tutti sono contenti. Il tema bambini grandi che tentano cottiglia informe. Se non se ne fosse sazi, negli spazi redazionali che la
di far giocare bambini piccoli: funziona si presta a ulteriori svolgimenti. Chi tv dei ragazzi della Rai sapeva riempire un po meglio ritroviamo sagome
conosce certe declinazioni dellanimazione per bambini fondate sullo stor- Scenari Scenari di cartone, risate fuori campo e divagazioni surrogatorie sul tema: Ti
dimento (clown improbabili, baby disco sciatta, giochi variamente inadatti) ricordi quella volta che Peppa?.
avr avuto modo di notare come i genitori (almeno non intervenissero) pos- Lintermedialit la chiave del suo successo commerciale al momento
sono cooperare alla gestione repressiva dei bambini non ancora socializzati ai stesso in cui fa tabula rasa di tutto quel che s detto finora. Lelaborazione del
riti del divertimento obbligatorio. testo viene ad assumere una posizione marginale, la sua complessit contrad-
Certo, Peppa si ferma molto prima di questi sviluppi che pure in detta dalle dinamiche di fruizione di massa. Di fronte alle modalit seduttive
grado di evocare. Vale un principio di understatement enunciato sin dalla e goffe che caratterizzano la ricezione di Peppa nei luoghi dellanimazione per
prima puntata, in cui i giovani maiali si inzaccherano oltre misura, se ne bambini e nei contesti educativi, per quanto questa riflessione abbia scelto
preoccupano ma poi concludono: solo fango. Sono cose che capitano: di porsi su un altro versante, c da condividere lallarme lanciato da Anna
a volte i bambini piangono, anche per la disattenzione degli adulti, ma Antoniazzi e le relative indicazioni terapeutiche: c ben altro da guardare, da
poi smettono. leggere, da fare con i bambini.
Questa taratura del termostato su temperature medie contribuisce a far Veniamo allepilogo. Alla fine i personaggi in scena, suini o daltra specie,
interpretare Peppa Pig come un cartone animato conservatore. certo una rovinano a terra e ridono a pancia in su mentre parte la sigla. Come interpre-
delle condizioni che tengono insieme un testo stratificato offerto a una plura- tare quelle risate? Non credo che sottolineino lavercela fatta restando uniti.
lit di lettori tipo. La rappresentazione del nostro quotidiano che ne emerge Riformulerei: il mondo, le cose, le relazioni fra i viventi sono complesse. At-
consente, secondo la disposizione dello spettatore, di trovare conferme ma traverso il potere ordinatore della parola possiamo farcene una ragione, domi-
anche di porsi delle domande. Non scontato: si consideri la poca credibilit nare quel che ci dato, misurare i nostri limiti e, con gli altri, trovare il nostro
cui approdano certe scritture Disney, non meno raffinate, quando tentano di posto. Ogni episodio contiene una sfida di questo tipo. Ma il logos non arriva
allontanarsi da certi presupposti reazionari o almeno di assecondare il politi- a contenerne la complessit: i protagonisti trovano nel quotidiano le occasioni
camente corretto. Anche se il confronto impari perch Peppa vince facile sul per sperimentarlo. Lepisodio 180 Chiasso notturno, il cui topic la difficile

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condivisione di uno spazio domestico fra famiglie che adottano nei confronti
dei figli modelli di comportamento del tutto diversi, forse quello in cui pi
si addensa un paradigma, valido in tutta la serie, attorno alla necessit di non
prendersi troppo sul serio per reggere lo spiazzamento di fronte a quel che ci
appare incongruo ed eventualmente per farsene interrogare.
Se c una morale questa: laddove il logos non arriva, viene in aiuto lu-
morismo. Lumorismo non consolatorio ma proattivo: accetta le cose che
capitano per comprenderle meglio. Mediata o filtrata che sia fra le pieghe di
una sceneggiatura leggera, sembra riecheggi la lezione di Bateson sullerrore
come via daccesso agli assunti impliciti sulla base dei quali ogni organismo
opera e si autocorregge. un ridere che chiede di essere preso sul serio e che
rende scivoloso ogni tentativo di critica pedagogica su base normativa, anche
i suoi tratti regressivi assumendo una funzione euristica che altri approcci, pi
idiografici che nomotetici, conoscono. Se si raccoglie la sfida di un umorismo
euristico, persino in Peppa Pig noi genitori in transizione possiamo trovare
qualche risorsa per guardare il nostro modo di guardare, esplorare mondi
possibili, cercare ancora.

Scenari

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