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03 10 16 BURGIO (III Lezione)

autocostituzione ragione moderna


cos' ragione, come s costituisce, quali i limiti
XX secolo riflessione sguardo ex post su questi problemi. filosofia portata a interrogarsi su genesi ragione
moderna, paradigma razionalistico: percepire proprio tempo storico come tempo della crisi del senso,
messa in discussione dell'idea che la realt sia effettivamente razionale. in ragione dell scoppio prima
guerra mmondiale. ma anche tra due guerre: crisi economica, risposte politiche (fascismo e nazismo)
consegnano evidenza che realt pervasa da forze non riconducibili a ragione. filosofia si interroga su
problemi dopo II guerra mondiale in particolare. vicende a esso legate: sterminio nei campi di
concentramento e di sterminio. II dopoguerra la filosofia si interroga su fatto che realt irriducibile a
ragione: ipotesi che ragione irragionevole. la ragione sottoposta a dialettica interna che condurr a
esiti catastrofici. ragione nichilistica in se stessa, anticamera della volont di potenza. due nomi per
testimoniare sentire comune: dialettica dell'illuminismo e polemica di Heidegger contro la ragione.
Esempi che si fanno portatori di una critica differente: tematizzano crisi ragione in maniera diversa.
testimoniano sentire comune. ragione ha in s elementi di irrazionalit. Dibattito Ii dopoguerra.
Husserl prima di scoppio II guerra mondiale testo mantiene sua specificit: critica paradigma
razionalistico: approccio scientifico. critica ragione non per sostenere che abbia in s nichilismo ma
risultato cui approccio positivistico perviene sta nel fatto che questo si lasciato alle spalle ci che la
ragione significa autenticamente: ragione atteggiamento conoscitivo che la filosofia inaugura
nell'antica grecia e contiene in s idea che universo, ci che conoscibile contempla non solo oggetto
ma MONDO DELLA VITA. problema nel momento in cui ragione dimentica che suo scopo dare risp a
domande di senso, e riduce compito a conoscenza di calcolo. Husserl : alternativa: o rassegnarsi a
tramonto Europa o recuperare approccio razionalistico: ragione impegnata anche a fornire risposte di
senso.

Testo: traduzione del Saggiatore. Prof fornisce dispensa.

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Argomenti Husserl simili a quelli di Jaspers: ragione si riduce a raziocinio trasforma mondo della vita in
mondo di mezzi e logiche efficientiste.
Jaspers dice ci a ridosso della II guerra mondiale
Husserl prima della II guerra mondiale.
Inutilit, vanit di una denuncia. Husserl non uno sconosciuto ma grande intellettuale anni '30 Europa.
Testi hanno creato nuova prospettiva della ricerca fenomenologica.
Anni '30 denuncia che tanti testi dopo II gu mondiale ripeteranno questo grido d allarme.

Posizione francofortesi
dispositivo teorico sotteso a Dialettica dell illuminismo: macchina di devastazione e distruzione. quella
razionalit sulla base della quale si sviluppato era asservita a progetti di dominio. razionalit malata:
ambivalenza civilt e illuminismo, persino Kant (filsoofo dell autonomia, primato legge morale e prassi
vincolata a dovere morale, interprete sommo dell'illuminismo come assunzione di responsabilit
individuale all insegna della ragione morale) viene trascinato in questa polemica. Cogliere elementi
salienti della prospettiva costruttiva di H e A--> testo che si articola in maniera dialettica in due momenti:
- riconoscimento illuminismo anche quello di cui tradizionalmente si parla: emancipazione,
riconoscimento autonomia individuale e collettiva, quindi passaggio ineludibile in ogni processo di
emancipazione. H e A non negano che non vi puo essere progresso della dignit umana fuori da principi
basilari del processo illuministico: conscenza e autonomia sul terreno della critica e prassi conseguente.
pp. 5-6
Primo momento di questo luogo dialettico: non abbiamo minimo dubbio e nostra petizione di principio
che la libert nella socit inseparabile da pensiero illuministico. sbagliata posizione di chi attribuisce a
H e A unilaterale avversione a illuminismo. essi affermano che dentro illuminismo vi contraddizione,
dialettica. ill da riscattare risolvendo la contraddizione. per questo vi aporia: dilemma, enigma che noi
dobbiamo risolvere.
non vi liberazione senza illuminismo, MA riteniamo di aver compreso con altrettanta chiarezza che esso
implica germe della regreessione che oggi si verifica ovunque:
-pensiero liberatorio
-elementi costitutivi altrettanto essenziali: elemento di dominio che coinvolge la razionalit in quanto
dispositivo di controllo. dispositivo finalizzato alla efficacia nella costruzione di progetti di dominio. in
particolare nei confronti della natura, ma anche nei confronti dell altro. attiene a ragione moderna idea
che io mi costruisco in relazione alla forza che ho. alla potenza, volont di potenza.
Nietzsche viene da questi pensatori considerato tra gli interpreti piu lucidi dell elemento portante della
modernizzazione. attraverso costruzione simbolica della volopnt di potenza ha messo in chiaro anima
effettiva della modernit: forza, violenza, capacit di distruzione.

da una parte: tema autodistruzione dell'illuminismo.


Si distrugge da s perch contraddittoria. duplicit determina l implosione.
Scopo nostro per cui scriviamo: perch solo attraverso presa di coscienza da parte dell illuminismo di
questa sua strutura contraddittoria gli potr consentire di sviluppare al massimo propria dimensione
emancipativa autenticamente razionale e liberarsi conseguentemente a dimensione regressiva legata a
violenza e dominio. fare emergere questa dialettica. impedire che essa continui ad agire in forza del suo
essere non riconosciuto. struttura dialettica illuminismo ha potuto generare tutti effetti perversi fino a
autodistruzione perch non stata riconosciuta. non era nota, ha potuto lavorare nel buio. finch non si
guarda in faccia il nostro compito farla emergere. assunto con matrice precisa.
Autocoscienza soggetto come fondamento della propria identit compiuta e autonomia.
Illuninismo potr decidere di s ed evitare di distruggersi quando sar consapevole di se stesso e della
propria ambivalenza. con questa coscienza sar possibile scartare elementi regressivi attinenti a ragione
moderna.
(HEGEL)
nemici del progresso: va bene critica della modernit ma dipende da quale punto di vista la svolgi. dal
punto di vista di coloro che sono amici del processo illuministico. ma si pu anche prendere da punto di
vista dei nemici dell illuminismo che vogliono buttar via sia il progresso che quella sua ambiguit. noi
vogliamo buttare via solo tema del dominio, ma per fare questo bisogna riconoscere che c anche
ambiguit: quindi scindere e poi scegliere.
Il pensiero ciecamente pragmatizzato: raziocinio finalizzato al dominio.
Il raziocinio tecnico non in s totalmente regressivo e irrazionale. comoponete della razionalit che va
riscattato purch subordinato a ragione morale.

Dialettica dell'illuminismo: linguaggio tecnico e complesso anche per compiacimento autori. autori
esigenti con noi.

"Se noi rinunciamo a fare riflessione su versante regressivo distruttivo, ma la fanno gli altri. pensiero
perde suo carattere superante e conservante insieme"
In cosa pu consistere il rapporto conservante e superante (1) e rapporto con la verit del pensiero
ciecamente pragmatizzato?(2)
2. ragione strumentale
1. aufhebung: Hegel: movimento dialettico consiste in ci che l affermazione nega ma nel negarla ne
conserva elementi suscettibili di sviluppo. ci che viene negato anche contemporaneamente
conservato. ragione strumentale a un tempo conserva e supera.

Ragione strumentale= non problematizza il fine. rischio di essere subordinata a irrazionalit del fine.
Razionale nella individuazione dei tuoi strumenti, peccato che ci per cui usi gli strumenti aberrante.
Ragione strumentale solo pensiero ciecamente pragmatizzato. ragione cieca sui fini in quanto non li
giudica. li vede solo come punto d arrivo obbligato rispetto a cui la ragione chiamata ad operare.
nondimeno h e a come se dicessero che comunque pur sempre ragione e quindi ha per quanto
strumentale capacit dialettica di superare e conservare. componente servile della ragione ma
componente della ragione cmq e come tale va conservata e infatti ha rapporto con la verit. che devo
saper riconoscere nella sua caratteristica di pensiero tecnico. perch altrimenti fa dei disastri.
Dentro capacit di vedere elemento di razionalit anche solo in ci che solo strumentalmente
razionale: risuona Hegel.
Rappresentazioni di Hegel fornite dai manuali: Hegel presentato come filosofo dell Assoluto, dello Spirito
ecc. ma tutto ci non valgono nulla se scissi da elemento dell esperienza, del concreto, dell analisi, della
fatica del concetto: lavoro che intelletto chiamato a fare nel cospetto degli elementi concreti del
mondo terreno dell esperienza concreta.

da queste parole emerge questa lezione: ragione dei fini senza ragione degli strumenti non c'! rimane
astratta. senza giudizio sui fini ragione strumentale cieca.
quanta razionalit strumentale c'era nei campi di sterminio. se lasci critica del progresso ai nemici dell
illuminismo pensiero perde la verit. se vincono reazionari, coloro che non vogliono progresso, la ragione
strumentale trionfa come fosse tutta la razionalit, avendo perso ogni rapporot con la verit. ragione al
servizio dei fini demoniaci, la ragione asservita al male.

"paranoia popolare" volkisch


Fatto che questa dialettica dell illuminismo non sia stata finora riconosciuta e che ci stiamo ancora
muovendo dentro compresenza
condizione debolezza della razionalit moderna, elemento autocoscienza critica. non stiamo facendo
discorso fine a se stesso da pro che amano aule foderate di libri, ma ci stiamo battendo affinch esseri
umani siano salvati. coscienza dell illuminismo non operazione libresca, non movimento circoscritto
nel terreno della cultura degli specialisti. non ci interessa l illuminismo di diderot, d alambert ma modo in
cui umanit del nostro tempo finalmente si ponga nei confronti razionalit altrimenti non controllata e
quindi potenzialmente distruttiva.
discorso politico: ne va della salvezza della polis.

p. 7, p. 8
Due versanti della razionalit non distinti. si parla di intreccio. nostro compito di fare chiarezza
dell'intreccio, cio distinguere ci che appare intrecciato. da una parte la razionalit e realt sociale,
dall'altra natura e dominio della natura. intrecci: razionalit e realt sociale, natura e dominio sulla
natura.
noi dialettici distinguiamo questi elementi. solo attraverso distinzione si pu creare autocoscienza critica.
nome a questi elementi che sono intrecciati:
ragione e realt sociale
razionalit : realt sociale = natura : dominio sulla natura
non c' nulla di pi distruttivo del dominio sulla natura.
Idea che abbiamo realt sociale di fatto irrazionale. che il luogo del dominio di fatto dialcuni su tanti.
realt sociale costrutita su subordinazione, violenza e negazione sull'altro. modernit nostra da una
parte caratterizzata su dominio sulla natura. nostro rapporot conla natura qui e ora rapporto di
dominio. ci che di buonola natura impastato conqusto rapporto di subordinazione. noi dobbiamo
scindere. criticare dominio e far s che dimensione autenticamente razionale si rafforzi. relazione sana
con la natura. se applico modello dialettico: ragione oggi impastata con realt sociale caratterizzata da
dominio, va scissa. perch snatura e intossica e avvelena la ragione. va fatta emergere una ragione
autentica. Domini della natura equivale a realt sociale come abiti di rapporto e subordinazione
distruttivi, come risultato performativo di razionalit avvelenata frutto di progetto di dominio che ha
avuto la meglio.

Drammaticit del bisogno di fare bilancio della modernizzazione. progresso c' stato accumulazione di
potenza attraverso tecnologia stato un bene?potenza strumentale in che rapporto sta con morale?
Al centro di questa riflessione ragione autentica (dunque vuol dire che c' una ragione inautentica)
Una ragione che va liberata e lasciata libera nell'espressione della sua capacit prescrittiva. e una ragione
che si lascia strumentalizzare nei processi di dominio. chi siamo, cosa siamo diventati con questo
progresso. domanda mette in causa razionalit.

Husserl: questa razionalit che cosa ? da abbandonare o da criticare? cio dissezionare e valutare?

queste domande sta alla base del testo Distruzione della ragione - Luckacs
pubblicato pochi anni dopo Ragione e Antiragione, decina di anni dopo Dialettica dell'illuminismo.
1954

Figura di riferimento pensiero critico europeo. Ha prodotto nel trentennio grandi testi e saggi di analisi
estetica di storia della letteratura e filosofia dell'arte, anche autore di un testo su giovane Hegel, sente
bisogno (filosofo comunista, hegel-marxista)
L rivendica contniuit Hegel-Marx, vede in Marx erede critico e coerente con premessa filosofica posta
da dialettica hegeliana. sente bisogno di tracciare buoni da una parte e cattivi dall'altra. Testo denso e
serio. sforzo di individuare caratteristiche filosofia irrazionalistica. sforzo di individuare nella sua
complessa concretezza la posizione espressamente contraria alla ragione e alla razionalit. non ci sono
solo coloro che abusano della ragione ma ci sono anche qurellli che la odiano che la vogliono
distruggere.
Quelli che sono i nemici del progresso (He A), l'oscuro, l'irrazionale; il senso non va cercato contro la
ragione (Jaspers). L vuole dare nome a quelli che hanno cercato senso contro la ragione e al di fuori di
essa. Filosofia militante perch ispirata da una convinzione dell'esigenza di stare dentro un conflitto.
conflitto che descrive entro il quale prende posizione. se si a favore della ragione e progresso non si
pu non confliggere contro chi la vuole distruggere.

Primo brano: definisce idea che non vi sono visioni del mondo innocenti. perch assumere posizione a
favore o contro la ragione decide di un'essenza della filosofia e di una sua funzione nello sviluppo sociale.
elemento concreto di ci che avviene nelle societ sempre considerato come il banco di prova o
momennto della verit della filosofia. filsoofia non fine a se stessa. ci di cui parla attiene molto
concretamente alla forma del mondo della vita, modo in cui societ si strutturano e si danno finalit,
modo in cui persone entrano in relazione tra loro. filosofia questo sin da Aristotele. Platone ha in
mente che filosofia - conoscenza vero - persone insieme. ogni visione del mondo contrare una
affermazione di RESPONSABILITA'. funzione della ragione nello sviluppo sociale. la ragione stessa non
pu essere qualcosa di neutrale. la ragione giudica, il compito prendere partito e dire questo buono o
no e decidere della direzione di un fare nidividuale e collettivo. si tratta della razionalit concreta o
irrazionalit di una direzione sociale. brano denso : qualunque elemento specifico la filosofia dibatta, di
qualunque tema noi trattiamo, in modo pi o meno esplicito e diretto, si tratta pur sempre di noi e della
nostra vita, di giudizi sulla nostra concreta condizione, filosofo prende posizione. discorso su condizione
umana, prendere partito a favore o contro direzione di sviluppo o regresso delle nostre vite.
Non vi filosofia sganciata dalla concretezza.
Dentro questo quadro di senso si pone trattazione critica della filosofia reazionaria:
perch di fronte a evoluzione storica che si affermata e autodefinita progresso in modo
programmatico, la filosofia dell'irrazionalismo si caratterizza per negazione.
Tra Lu e francofortesi non vi assonanza ma tensione! Rispetto al Lu della Distruzione della ragione vi
sono divergenze e tensioni: chi nega progresso irrazionalista: mette in crisi impianto di HeA. Lu sta
polemizzando contro chi nega progresso perch non vuole progresso. HeA negano convinti diporre
premesse per realizzarlo.

Vicenda si snoda a giudizio di LU a partire da Schelling e poi procede con Kierkegaard fino a maggiori e
minori figure.
"concetto idealistico e storico-dialettico di progresso"--> Hegel

p.10
Prefazione alla Fenomenologia dello Spirito
temi che innervano breve citazione: la svalutazione dell intelletto e della ragione
Lu lettore di Hegel, nel pensare a Hegel dice svalutazione dell intelletto. Nulla di Assoluto spirito ecc. ha
sua solida consistenza se non contiene e supera la dimensione dell analisi concreta dell esperienza e
disamina intellettuale, analitica, determinata della realt da parte dell'inelletto. svalutazione ragione e
intelletto.

"esaltazione acritica dell intuizione"


intuizione= sapere immediato contro cui spara Hegel: pretesa di certa idea del sapere che si disinteressa
della prosaicit della realt e si crede a contatto con il vero direttamente.
Genio Shopenhaueriano collegato al vero. --> irrazionalisti
ripudio del progresso
cifre caratteristiche delle posizioni irrazionalistiche. Lu ci dice che dove trovi questi elementi.
Libro di battaglia concepito come arma in un conflito di politica. cntro posizioni ancora vive nelle quali si
riconosce distruttivit. in germania a partire da romanticismo, posizioni caraterizzate da questi elementi
e che si sono connotate in chiave irrazionalistica, recano responsabilit gigantesca: nazionalismo,
razzismo, autoritarismo, che hanno caratterizzato vicenda politico sociale, economica e quinidi militare,
prima che ideologica della germania bismarkiana prima e nazista poi, sono state queste posizioni
alimentate da cultura dell'irrazionalismo.

UNa caratteristica essenziale dell irrazionalismo agli occhi di Lu:


la deoggettivazione della razionalit: in ragione di questi elementi che stiamo enumerando, passando in
rassegna
il vero per definizione accessibile a tutti (Hegel) perch la ragione di tutti.
Deoggettivare la ragione= avere concezione della conoscenza come eminentemente soggettiva, di alcuni
soggetti e non di altri. la ragione che alberga in alcune menti illuminate.
Concezione oggettiva della ragione= vale per Lu e per Hegel: la ragione nella misura in cui reale, si
traduce in fatti e esperienze concrete, che da una parte hanno onere di strutturarsi, ma da altra parte
attestano compito che ragione ha di attestare se stessa. se ragione deve dimostrare se stessa dando
concretamente forma a realt. pensiero che la ritiene guida e logica concreta della vita individuale e
collettiva.

faremo salto alle spalle degli autori: antefatto della discussione ottocentesca cui ci dedicheremo.

10-10-2016--> manca lezione del 5-10-2016

Lettura testi autori (5 da prendere in esame nel nostro lavoro)


Ragione: concezioni filosofiche: travaglio, crisi, tramonto.

(volta scorsa: vicende semantico concettuali vicende intelletto - ragione: complessit nodo che attiene a
rapporto tra significato e significante, in filo non meno complesso che in altri campi del sapere.
mutamento rapporto significato significante: fatto che stesso lemma cambi significato nel cambio del
tempo. problema talmente avvertito e strategico in qualunque posizione ci si ponga, sia storico che
lettore immediato dei testi es. se leggo platone senza informarmi sui lemmi e ci che Platone intende
con essi. problema rilevante tanto che sono stati elaborati interi settori di storiografia filosoficha: grande
impresa di Koselleck della storia concettuale. storia concettuale lavora su spazio dioscillazione semantica.
rivelano processi e mutamenti reali. domanda che si pone Koselleck non come cambiato quel
significato di quella parola, ma perch. perch quei significati sono stati coperti nel corso del tempo da
un ventaglio di lemmi che via via si sono liberati dei loro significati e ne hanno assunti altri. idea che i
linguaggi non mutano casualmente. se sappiamo studiare mutamento linguaggi = codici, disponiamo di
chiave per ricostruire vicende di storica culturale, sociale e tout court. precipitato saliente su un piano
generale al di l di ragione chesi afferma con modernit ecc.
Elemento di ordine epistemologico: aspetto di grande impo.
Riappropriazionelinguaggio che altrimenti non nostro, fino a che non ne comprendiamo
genealogicamente la struttura, rischiamo di usare linguaggio che ci rimane estraneo. al contrario non
sappiamo il significato di ci che diciamo.

galleria degli autori:


Autore pi influente tra coloro che hanno definito il significato del termine ragione in rapporto a quello
del termine intelletto nel modo in cui la discussione filosofica, ma consideriamo anche ambito ancor piu
vasto, quella nozione e concetto di ragione come nella cit di Bellow, divenuto egemone nel linguaggio e
senso comuni. Kant il codificatore pi influente e autorevole e consapevole di questa materia strategica
ai fini della costruzione dei linguaggi e dell'elaborazione delle prospettive teoriche.

Profili teorici essenziali del criticismo:


filosofia critica utilizzando termine "critica" che meriterebbe disamina storico-semantica. proprio
Koselleck (Critica e Crisi dell'illuminismo) all'inizio del libro su termine critica, suoi significati e storia del
termine si sofferma.
Uno degli aspetti fondamentali raccolti criticamente (Hegel) o armonicamente (schop) affermazione
dell insuperabile parzialit della conoscenza. conoscenza che gli esseri umani, giacch se parlassimo di
Dio, altro sarebbe il discorso, perci possiamo considerarlo concetto limite. ci consideriamo non divini,
non onniscenti, siamo capaci di una conoscenza solo parziale. tema della parzialit della conoscenza.
Hegel raccoglie polemicamente questa eredit: questa posizione contraddittoria. come se Hegel
facesse valere verso Kant paradosso dello scettico. la tua meta conoscenza parziale, e allora della tua
teoria non ce ne facciamo nulla, o conoscenza piena e allora ti contraddici.

Parzialit della conoscenza: perch conoscenza verte su un insiemee di enti, non oggetti ma entit,
elementi che sono essenzialmente diversi dalle rappresentazioni loro corrispondenti nell'orizzonte delle
nostre conoscenze. vi scarto inevitabile e incolmabile tra ci che in s (espressione tecnica intende
evocare indipendenza di ci che stiamo evocando dal soggetto che osserva, che enuncia che giudica e
conosce, serve a evocare ci che indipendentemente da me che lo vedo. serve a evocare sguardo di
Dio. tra ci che in s e ci che per me, rispetto a come io lo nomino, osservo e concepisco, rispetto a
come quello diviene per me oggetto. tra queste due figure o entit sussiste uno scarto inevitabile. gi il
discorso si complica quando dovessimo fare riferimento non agli enti fuori di me e esistenti
indipendentemente da me, ma a ci che io creo nella mia mente: numeri o figure geometriche. Kant
apre parentesi importante. ma noi stiamo alla conoscenza del reale: mondo cose reali ci ignoto. natura
di ci che noi conosciamo rispetto a quel reale inevitabilmente inferiore rispetto a totalit del reale.
come se ci fosse un sostrato, fondo, elemento fondativo (che non necessariamente un fondo) delle
cose che noi non possiamo raggiungere: motivo per cui come Schop ribadir: la conoscenza riguarda i
fenomeni e nonn le cose. fenomeni cio ci che appare. ci che appre non vuol dire che fantasma al
quale nulla corrisponda ma figura, forma di ci che . al fenomeno corrisponde la parte suscettibile di
essere da noi conosciuta.

messaggio fondamentale che ha due facce: sull'ambivalenza di questa posizione dobbiamo lavorare:
Kant: ambivalenza della sua critica: crittica della ragionemira a fare emergere limiti della conoscenza e al
tempo stesso a fare emergere la potenza della facolt conoscitiva. la critica proprio nella misura in cui
perimetra le facolt, nell'interesse di Kant ci fa percepire ci che la facolt conoscitiva in grado di fare.
Kant ce l ha con la metafisica tradizionale
: sapere che proprio perch non fissa i limiti costruisce sul nulla e si ritrova un pugno di mosche. Per
smania di potere, pretendere di sapere tutto o elaborare sapere assoluto senza limiti, si ritrova un non-
sapere. Kant sapeva scrivere molto bene, anche se passato come scrittore pessimo. Era capacissimo di
scrivere quando non ha preoccupazione analitica. intoduzione prima ed: fa riferimento in modo
storicamente attendibile alla condizione nella quale la filo europea era finita quando lui inizia a lavorare
al tema dei limiti della conoscenza possibile: "a forza di costruire, ci siamo ritrovati in un mondo di
macerie". Kant fa uso "Hume l aveva svegliato da sogno metafisico, critica baconiana" empirismo a suo
uso.

Noi possiamo conoscere solo in parte perch conosciamo per mezzo di una facolt conoscitiva che
limitata. perci non possiamo pretendere di dare fondo alla realt coi nostri strumenti perch questi
strumenti son quello che sono.
Non parlo pi di ci che , ma di ci attraverso cui posso parlare di ci che : per dire quello che fuori
di me, devo sapere attraverso quali strumenti sono in grado di conoscerlo e raggiungerlo. Kant non
pensa che filsoofia coincida con critica della ragione. sa che filo parla del mondo: contesti reali dentro i
quali la vita degli uomini si svolge. problema che se propedeuticamente non ho fatto pulizia nella casa
del soggetto conoscente, costruisco metafisiche.
critica propedeutica alla conoscenza.

perch facolt conoscitiva appare a Kant potente e limitata al tempo stesso.


Dentro la sostanza del discorso: Kant codificatore pi autorevole e influente: codice che Kant
sistematizza mettendo in ordine elementi che trae da tradizione: annovera tre gradi essenziali, tre
elementi essenziali della nostra facolt conoscitiva. Hanno ragione HeA nell'insistere sul tema gerarchico.
questi tre gradi non sono su un unico livello ma ordinati gerarchicamente in una piramide ascendente in
cui ogni grado sovraintende al precedente e ne completa l operato e lo mette a valore su un grado
superiore, per importanza, ricchezza ancche concreta.
Preconcetto manualistico: Kant non interessato essenzialmente al problema della conoscenza, Kant
non gnoseologo. si occupa del problema conoscenza e suoi limiti per sgomberare il campo rispetto a
ci che veramente lo interessa: essenzialmente la condizione umana: come siamo fatti, come viviamo,
cosa dobbiamo fare. semmai antropologo o filosofo antropologo morale. il suo problema chi siamo e
chi siamo fatti, in cosa possiamo credere.
Tre gradi: sensibilit (5sensi), intelletto e ragione (intorno alla quale lavoriamo).
Per Kant la nostra situazione di individui nel mondo caratterizzata grazie a sensibilit, da finestre
aperte sul reale. Sensibilit ha anche questo di caratteristico. La sensibilit ha anche l ufficio di ricevere.
Noi accogliamo, ci apriamo a questo esistente che entra dentro di noi. 5 sensi finestre sul mondo. ma
questa solo met del nostro rapporto con l esistente fuori di noi. se fosse solo questo Kant sarebbe un
empirista. Quando si compie questa operazione non si coglie che tanto la sensibilit, quanto intelletto e
ragione, hanno nella rappresentazione di Kant, hanno anche loro proprie caratteristiche funzionali che
operano nel processo di elaborazione delle conoscenze: rapporto con mondo fuori di noi: in modo
sinergico e senza le quali gli esseri umani non potrebbero conoscere, cio elaborare formulazioni che
corrispondono nella loro prospettiva al reale in cui vivono. nulla di ci di cui Kant parla pu essere inteso
se non mettendo la corniche: stiamo parlando degli esseri umani e della loro prospettiva, e loro
conoscenze risultato della loro facolt conoscitiva. uscire da visione immediatistica: ci sono mondo e noi
che lo conosciamo come lo conoscerebbe una mosca. no! mondo ignoto in s sar diverso per una
mosca o una lucertola in quanto diverse le condizioni somatico psichiche rispetto alle quali quel mondo
entra nella prospettiva di quegli esseri.
C' di mezzo spettro decisivo e non trasparente attraverso cui percepiamo e concettualiziamo e
consideriamo il mondo. NELLA MISURA IN CUI LE NOSTRE FACOLTA' CONOSCITIVE CE LO CONSENTONO.
A 5 sensi si aggiungono le FORME A PRIORI. sensibilit non sono solo i 5 sensi ma anche qualcosa di
innato, di congenito all'essere umano, cui consegnato 2 elementi sinergicamente attivi che
conferiscono a quanto dall'esterno quelle finestre aperte sul mondo ricevono, una configurazione
strutturale grazie alla quale solo quel materiale comincia a essere suscettibile di essere convogliato nel
processo che poi coinvolger l'intelletto.
Forme, strutture, caratteristiche strutturali --> FORMA TEMPO e FORMA SPAZIO.
Non solo recettori ma sempre di nuovo e immediatamente di queste forme merc le quali il materiale
che accede a noi attraverso i sensi comincia ad essere elaborato. viene formattato. si incomincia a
mettere le mani su questi materiali eli si prepara per le forme successive. Kant chiama ci una
RIVOLUZIONE COPERNICANA: fino a copernico abbiamo ritenuto terra al cetro della galassia. Poi
Copernico c'ha spiegato che il sole al centro. Io faccio la stessa cosa: mostro come possiamo sapere
qualcosa in quanto nella costruzione di quelle conoscenze operano in maniera costitutiva elementi
immanenti a me come soggetto conoscente. mentre abbiamo immaginato che le cose sono quello che
sono, descriviamo rapporto sulla base di una sostanziale passivit: la riv copernicana mette in evidenza
attivit del processo conoscitivo: sua funzione costitutiva.

Kant ci restituisce nel momento in cui opera critica e ci toglie illusioni in merito a aspettative di
onnidcenti dogmatici: ci mette nella situazione di coloro i quali creano mondo che conoscono. nella
misura in cui conoscenze sono risultato dell'operare costitutivo.
mondo sarebbe caos primigenio nel quale sarebbe impossibile distinguere alcunch. distinguiamo
perch abbiamo nozione degli oggetti. gli ogggetti sono risultato del processo costitutivo.
ENTITA' NON OGGETTI. Kant problematizza nozione di oggetto come correlato del soggetto.
Poi Schop gli muover critica di non essersi soffermato abbastanza su soggetto-oggetto. Ingratitudine
delirante.
TEma del soggetto-oggetto invece il cuore della prima critica: esistono oggetti in quanto esiste soggetto
conoscente. conoscenza oggettivazione: traduzione di quel caos in oggetti, quindi creazione degli
oggetti, non in senso ontologico. non l esistenza di ci che fuori di me che messa in dubbio.
--> polemizzer Fichte (nipotino di Berkeley): idealista soggettivo estremo che ritiene che mondo sia
proiezione .

OGGETTIVAZIONE.
Riferimento al mondo nella misura in cui siamo noi a conoscere.
Oggetto significa sempre il correlato del soggetto conoscente !!!!
Non la cosa di per s, in s!!! ma la cosa per me nella misura in cui coinvolta nel rapporto di
conoscenza con me soggetto che ha compiuto processo che la critica ha costituito.

Kant si comporta col sogg conoscente, comeHegel si comporta con la cosa in s. Hegl critica assunto
kantiano per cui tra cosa in s e fenomeno lo iato non colmabile, mentre per Hegel colmabile.
Kant quandoparla di storia universale dice che sono ipotesi romanzesche: significherebbe parlare della
totalit che non esperibile. eccezione necessaria per fondare questo discorso.
Veirt interna di questa posizione ma sul piano logico non si ppuo non riconoscere che c' un problema!

Sensibilit essenzialmente passiva: ricettivit: forme a priori dell intuizione: spazio-tempo: in che senso
intelletto grado superiore.
Intelletto superiore a sensibilit perch ordina quella materia introducendo sintesi.
Roba che grazie a forme a pripri spazio - tempoe a materia che i sensi recepiscono ci giunge nella mente
e che gi unpo elaborata dai sensi e forme a priori dell intuizione, ma ancora molto caotica molto
confusa indistinta e problematica, distante da forma-oggetto referente della nostra idea di conoscenza.
viene assunta dall'intelletto. funzione di raccolta dell intelletto e ripartita in una dozzina di comparti che
sono anch'essi come le forme pure dell'intuizione spazio tempo, mentali, soggettive, preliminari,
indipendenti dalla realt esterna. dice kant: a priori, e pure perch esistenti di per s senza il contatto
con il mondo esterno. ci sono perch sono nella nostra mente indipendentemente dal mondo esterno.
usa a questo riguardo un termine che costituisce uno dei rari esempi di NEOLOGISMO FILSOFICO:
Burgio convinto dell importanza del rapporto tra lingua filosofica e cose di cui si tratta, referenti obiettivi,
significati.
Tema che attiene a questo ambito: rapporto significato-significante: filosofia uno dei saperi che non ha
una propria lingua.
Ogni lemma ha anche uno statuto di senso comune. perci la pagina filsoofica una lingua di sinonimi e
omonimi perch utilizziamo gli stessi lemmi. Filosofo non conia lingua perch molto ambizioso. filosofo
vuole governare sul mondo. filosofo ambisce ad essere il solo che conosce tutto. non come anatomista
che ambisce a essere il solo che conosce l anatomia. il filosofo dice che il mio linguaggio io non lo
conosco.

Eccezione: in un caso specifico Kant crea un lemma: neologismo: TRASCENDENTALE


ha nella pagina kantiana un significato tecnico e strategico, equivocare il quale ci porterebbe a
fraintendere l'intero. Trascendentale designa l insieme degli elementi a priori che costituiscono con
espressione tecnica del suo linguaggio: condizioni di possibilit della conoscenza: sono elementi
funzionali, prime tra le quali forme prime dell intuizione.
Forme, strutture, funzioni, elementi a priori che la facolt conoscitiva mette al lovoro rendendo possibile
la conoscenza. dove deve cadere accento e attenzione:
tema della POSSIBILITA': apriori non che viene prima, altrimeti avremmo paradosso di fare entrare
elemento temporale: soggettivo e funzionale a elaborazione amteriale da parte dlla sensibilit, in un
pasticcio che diventerebbe insolubile: apriori usato come sinonimo di indipendente: sta dentro la mia
testa non fuori di me.
trad pi corretta e meno rischiosa PURO. infatti aggettivo puro utilizzato sin dal titolo: suo problema
come fatta mente quando noi la consideriamo di per s senza alcuna contaminazione con il mondo
fuori di lei. critica della ragione pura:
perch pura? tema dell'incontro con il mondo fuori. ci che esclusivamente nella mente umana. ci
che nella mente umana a consentire la conoscenza e l'esperienza. contatto col mondo cognitivo e
esperienziale. a Kant ci interessa: Come facciamo a conoscere, quindi in che misura conosciamo. gli
interessa perch gli interessa capire come facciamo esperienza. come conosco (si struttura processo
conoscitivo) quindi in che misura conosco (parzialit). discorso a valle di
cme faccio esperienza (condizione umana, come uomini vivono, dovrebbero o potrebbero vivere) quindi

Parziale conoscenza e parziale esperienza: di checosa faccio esperienza: in che misura mondo fuori di me
elemento esperibile. ancoras una volta possiamo fare esperienza solo di ci che possiamo conoscere,
solo degli oggetti. non possiamo fare esperienza di ci che non possiamo conoscere e istituire attraverso
la facolt conoscitiva. il mondo molto pi ampio. tanto di ci che posso conoscere: ci sono le cose in s.
di ogni elemento, anche della piu infinitesima componente della realt posso esperire solo una parte.

frutti della mia mente perfettamente pensabili e in qualche misura esistono ma dentro un ambito di
esistenza che si sottrae a sequenza funzionale che descriviamo. esistenti ma in quella specifica guisa per
cui si sottraggono tanto alla conoscenza quanto all'esperienza. (es. dylan dog) di tante cose possiamo
avere pensiero. tu parli di conoscenza ma io c ho messo anni prima di arrivare a una nozione pertinente
della conoscenza. rapporto tra conoscenza e esperienza che stiamo cercando di fare emergere mobilita
nomi comuni ma concetti complicatissimi. puoi pensare tante cose ma non conoscerle tutte nella misura
in cui puoi farne esperienza.
Nozione di esperienza costituita da Kant.
Cosapevolezza dimensione relativa e convenzionale. termini che utilizziamo hanno significato
radicalmente convenzionalistico. stanno dentro codici. parlare di esperienza dentro qualsiasi costrutto
teorico significa conoscerlo.
Argomento critica ragione pura sono le domande che ci siamo posti prima, escono da significato
convenzionale dei termini di conoscenza ecc.
formulando queste domande significa che mi accorgo che la parola comune corrente di conoscenza
fuoriviante e bisogna circoscriverla nel suo significato. stessa cosa per parola esperienza che si usa in
modo scorretto.

Perch penso che si usa parola esperienza in maniera scorretta?


perch tendo a pensare che si pu conoscere ttuto , perch non mi rendo conto che posso conoscere
solo attraverso mia facolt conosciiva. non so che esperienza si fa solo di ci che conoscibile. tendo a
pensare in ragione di una nozione illimitata di esperienza.
kant mette limiti a nozione di conoscenza. kant mette limiti a nozione di esperienza come correlato di
conoscenza.
Filosofia produzione di codici, surrettizzi perch non come anatomia o filologia (codici specialisitici) ma
filo produce codici immanenti a linguaggio comune quindi costringe a ginnastica complicata dentro a
linguaggio comune.
Elementi per problematizzare serie di nomi comuni. si possono considerare diversamente.
Esigenza di modificare linguaggio. circoscriverne i significati.

Kant non empirista. lo sarebbe se pensasse che conoscenza risultato di processo inaugurato
esclusivamente dai sensi, da quella ricettivit:
Perch e in che misura Kant conia espressione che non troviamo da nessuna parte prima di lui:
ESPERIENZA POSSIBILE.
un empirista non utilizzerebbe mai questo sintagma!!
Kant: cruciale nozione di esperienza possibile, dell'esperibile. perch Kant usa questa nozione e in che
misura questa nozione cos rilevante e cos significativa.

11 10 16

da 3 nov aula A 100300 9-11 6-7 incontri

sensibilit sede di funzioni a priori: sinergia con i sensi che fa si che siano possibili le intuizioni. primo
grado nostro rapporto con il mondo, cui seguir intelletto nel segno di maggiore unit: sintesi.
Kant non empirista e usa espressione: esperienza possibile.

distinguiamo da concetto corrente di esperienza: ci riferiamo a vissuto e azioni. a quanto essendo stato
in relazione a nostre azioni, cmponente el nostro vissuto, si traformato nel nostro patrimonio. azione-
vissuto.
punti di vista in base ai quali esperienza viene concepita.

esperienza normale: passata


esperienza passata: futura, non l ho fatta, posso farla.

Mentre normalmente parliamo di esperienza come elemento soggettivo, patrimonio di ciascuno di noi,
esp. possibile attiene a soggetto madesigna campo di realt, livello di realt, campo dell'esperibile,
conoscibile, campo di quelle entit, quella porzione di realt suscettibile di entrare dentroprocesso
interazione sogg-ogg che processo conoscitivo.
Ha valenza ontologica riferita a processo cognitivo. ci di cui possibile fare esperienza.ambito di
realt, livello di realt raggiungibile da soggetto conoscente.

soggetti dell empirista sono individuati dalle biografie. Quando esprienza designa referente ontologico,
pu nascere referente universale. n campo faclt conoscitiva, universalit del soggetto umano. non un
soggetto particolare.

Possiamo conoscere solo una parte del reale, quella di cui possibile fare esperienza. quella
raggiungibile attraverso nostra facolt conoscitiva che si struttura tato inrelazione ai sensi(congiunzione
con empirismo) quanto con elementii a priori, condizioni dipossibilit (trascendentale) che risiedono
nella nostra facolt conoscitiva: soggetto.

elementi a priori
- forme pure dell intuizione: spazio e tempo
forme pure del giudizio merc le quali l intelletto successivamente all intuizione mette in campo per
conferire ordine e struttura a quel materiale che intuizione ha cominciato a strutturare. non ci sono
oggetti prima dell intervento dell intelletto.
Fino a quel momento non si puo parlare di oggetti. oggetto per Kant risultato di questo processo di
oggettivazione del reale, il cui protagonista il soggetto.
Oggetto non dato di natura, non in s esistennte. struttturazione realt primigenia e indistinta in un
mondo strutturato d oggetti risultato del nostro operare, che noi chiamiamo conoscenza. processo che
prima di sfociare nella conoscenza passa attraverso il processo della costituzione degli oggetti.

realt ha strutttura decifrabile in virt del fatto che nostra mente proietta sul mondo element
strutturanti e ordinatori una rivoluzione del punto di vista precedente.

Altra polaritterminologica e concettuale:


attivit-passivit

Naturalistico: concepisce soggetto passivo: mondo si impone al soggetto che lo percepisce e


imponendoglisi si traduce nelle conoscenze che il soggetto ne trae. prospettiva che noi tendenzialmente
adottiamo: mondo ' noi ci lasciamo investire. conoscenza come dettato della realt. immagine lockiana:
sensismo: forma radicale di empirismo. La mente per Locke (anche se gi ci sono elementi innati) tabula
rasa: idea di mente come tabula rasa, la reat incide su questa tavola, conoscenza risultato della
incisione che la realt opera su questa pagina bianca. kant rovescia di 180 questa impostazione:
soggetto attivo. questo momento di attivit da parte del soggetto talmente immediata nel processo
di conoscenza che ad essa viene imputata messa in forma della realt in quella forma suscettibile di
conoscenza. mente ordina, regola, struttura. attraverso forme spazio - tempo ecc.
Come si sviluppa dimensione attiva - costitutiva - creativa del soggetto?

fin qui siamo stati attenti nell evitare di parlare della ragione che per nostro argomento.

tema ragione: pi controverso e importante agli occhi di Kant

Ragione: regina in questo quadro.


Non si tratta di conoscenza.
Ragione c'entra con processo conoscitivo ma in maniera speciale: non aggiunge nulla in termini di
conoscenza a quanto sensibilit e intelletto hanno sinqui compiuto. intervento ragione non accresce la
conoscenza, non aggiunge nulla in terminin cognitivi, non conosciamo di pi. mentre possiamo dire ch
conosciamo di pi con intervento dell intellettto rispetto alla sensibilit.
non possiamo immaginare realt priva di quella struttura, senza intelletto non esisterebbe la realt-->
kant non idealista!
II ed. scrive nuova introduzione: non voleva produrre n opera scettica n nuovo punto di vista Berkley.
Confine delicato tra ontologia e elemento della conoscenza. l essere fuori di noi altro da ci che
conosciamo, ma siccome possiamo parlare solo di ci che possiamo conoscere. discorso su ci che
conosciamo spesso viene inteso come discorso ontologico. difficile tenere in chiaro distinzione.
Come se mondo prodotto da intelletto rimanesse tale e quale su piano cognitivo e tuttavia senza ragione,
quel mondo strutturato e incasellato nelle categorie dell'intelletto per noi sarebbe mondo invivibile. se
non attiene a conoscenza, ancorch costituisca ultimo momento e pi rilevante di questo processo che
cmq concerne conoscenza cosa sta dicendo Kant?
non aggiunge conoscenza ma senza suo fungere conoscenza vana, incompatibile con nostra
condizione, insostenibile. Effettivamente discorso sulla conoscenza sfuma in un altro genere di
prospettiva:
a Kant sta a cuore nostra condizione, condizione umana, nostro essere nel mondo, condizione del nostro
essere nel mondo. essere nel mondo in larga misura conoscerlo, ma ci non esaurisce nostra
condizione umana. conoscenza non basta a stare nel mondo.

Jaspers: c' il mondo dei meri oggetti non ci basta.


Vogliamo di pi. siamo fatti in modo che un mondo di meri oggetti
uomo del '700 dice "non umano", umo '900 "ci deumanizza"
uomo del '900 "un mondo di meri oggetti possibile", salvo essere possibile anche devastazione
soggettivit umana da condurre quel mondo di meri oggetti a distruzione dell essere umano.
Kant pensava che mondo di soli oggetti non possibile.
Ragione di Kant non aggiunge conoscenza ma senza di essa conoscenza vana e insostenibile. avremmo
mondo di meri oggetti senza, ma non sufficiente per gli umani, anzi invivibile.

Ragione: da SENSO e VALORE. dare ordine e direzione.


Bussola che consente a essere umano di muoversi in un mondo ch non alieno: ha significato per lui.
nella cultura rinascimentale si chiama cosmo.
Ragione trasforma il mondo in un cosmo: contesto ordinato e dotato di senso.
Teoria kantiana della conoscenza e teoria kantiana della ragione come coronamento pratico della
conoscenza. questa problematica della ragione come si sviluppa?
Polarit concettuale: LIMITE - POTENZA
che cosa pu fare e cosa non pu fare la mente umana. quali sono limiti dell intelletto e della ragione e
qual la potenza dell uno e dell'altro. cosa possono fare e non fare.

cifra critica della posizione kantiana.


Metafisiche dogmatiche sono state costruite perch avevano visto solo la potenza,e avevano ignorato i
limiti.
Possiamo conoscere quello. Possiamo conoscere se non quello.

Kant: metafora per farci vedere fisicamente questo tema: vuoi uscire da quel perimetro dell espiribile? lo
puoi fare ma non sei nel campo del conoscibile. se sopravvaluti la potenza allora costruisci metafisica
illusoria e vana
limite e potenza: filo conduttore. se capiamo come si svolge questo tema: ragione kantiana potentissima
ma gravata di limiti enormi. Ragione kantiana straordinariamente potente. trasforma mondo in cosmo
ma limitatissima: non ci d alcuna conoscenza: paradosso che dobbiamo sciogliere.

GERARCHIA (elemento gerarchico, strutturale della facolt conoscitiva in relazione alle funzioni che Kant
individua).
In che senso l'intelletto sta sopra la sensibilit? perch riunifica. logica ascendente governata da criterio
di sintesi: ci che sta sopra produce unit rispetto a ci che sta sotto. se ragione sta sopra intelletto
perch riunifica ci che inteleltto ha gi unificato. ragione= sintesi delle sintesi, facoltd elle unit per
eccellenza. tema potentissimo cheporta a Hegel. tema della unit del mondo, cio della totalit. Quelle
della ragione non sono conoscenze. unit, totalit e pensiero: siamo in grado di concepire pensiero della
totalit, frutto della sintesi della sintesi, quindi della ragione. pensiero della totalit non illuderti che si
tratti di conoscenza.

hegel dice: totalit di cui hai parlato la conoscenza essenziale, hai sottovalutato contraddittoriamente
compito della ragione e sua capacit.

tema della attivit o spontaneit: mente crea, genera, agisce, costituisce. un costituire su una materia
prima che non generata ontologicamente ma costituire cognitivamente. distinzione che se no ci
impedisce di sottrarre kant
ontologicamente realt indipendente da noi, ma cognitivamente dipendente da noi, la creiamo in
quanto oggetto di conoscenza. tautologico.

elemento culturalmente cruciale


passaggio premoderno-modernit: vero grande salto di qualit attiene a diversa valutazione del tema
mediazione. cultura medievale conceepisce conoscenza essenzialmente come intuizione immediata
dell'assoluto. l illuminiazione intellettuale. la modernit si caratterizza per svalutazione dell'immediato e
rivalutazione della mediazione. come emerge da testo kantiano rivalutazione mediazione. quanta piu
mediazione tanta piu conoscenza, altro che l immediata ricezione del vero, che ciporta a pensare in
termini speculativi e trascendenti. conoscenza che la divinit infonde in me.
Cultura secolarizzata e immanentistica la cultura del passo dopo passo, costruzione faticosa, fatica del
concetto. ragione coroner processo conoscitivo perch di mezzo c' un sacco di strada. distanza
massima: percezione, sensibilit, intuizone sue forme, concetti giudizi ecc.
lunga catena di mediazione che porta al pensiero di un cosmo dotato di senso.

DAL TESTO:
"spontaneit del pensiero": attivit, generativa, creativit, agire sul piano cognitivo, agire talmente
profondo che senza la nostra mente non vi sarebbe il mondo ma vi sarebbe un caos.
discorsivo: mediazione, logico: logos= sede di una catena argomentativa, passaggio logico da momento
al'altro. antitesi dell immediata percezione del vero. dimensione di un conoscere che si struttura
eprocede per sequenze e passaggi di argomentazione. mediazione. sapere mediato.
Spontaneit del pensiero--> pensiero umano risultato di un fare nostro, non realt che pensa
attraverso noi non nostro agire che riflette la realt. enfasi di Kant su nostra dimensione produttiva.
Intelletto giudica e lo fa attraverso concetti puri (corrispettivi di spazio e tempo della sensibilit) senza le
quali non ci sarebbero gli oggetti. attraverso dislocazionemateriale intuito dentro i 12
scomparti(categorie) senza questi non ci sarebbero gli oggetti.
Concetto puro dell intelletto= forma strutturante che consent trasformzione materia in una materia
strutturata per oggetti.

"e per"= quindi

"atti dell intelletto", "atto che ordina"


azioni. c' qualcosca che agisce.

separare e unire-- giudicare--> rappresentazione del mondo come mondo di oggetti attraverso categorie
divisibile (concetto di divisibilit) non la prendo nella sua intera potenza di significato, mmi interessa
quelal del corpo: concetto lo scorporo, divido concetto di divisibilit e contemporaneamente lo unisco a
concetto di corpo: divisione idea di divisibilite unione a idea di corpo, mi approssimo a migliore idea di
corpo. ci devo farlo per tutte le caratteristiche del concetto di corpo: esteso, pesante ecc. non solo i
corpi sono pesanti o estesi. concetto del divisibile si riferisce a tanti altri concetti.
Genero cos concetto di corpo piu pertinente e ricco.
spola fra i concetti scomposti e connessi si ripete in grazie a nostro intelletto che opera attraverso
categorie. defatigante funzione attraverso cui si generano oggetti.

polarit concettuale continua.


Noi siamo soggetti conoscenti in quanto generiamo e ci poniamo a distanza. ragione pu arrivare a unit
in quanto distante da realt. elaborazione e elementi mediati da facolt conoscitiva.

Intelletto sta piu in alto perch non immediatamente a contatto con la realt ma con forma ordinata da
intuizione perch dilocata spazio-temporalmente: distanza e potenza perch c' pi ordine e pi unit.
flusso magmatico. luogo di molteplicit indistinta. non ci sono distinzioni nel flusso. distinzione nasce
attraverso giudizio.

materia che ricevo e ordino spazio temporalmente con l intelletto la domino: la traduco in forme
strutturate.

quando H e A dicono che qui c' del dominio ci sta. anche se poi forzano e sovraccaricano. ma il tema
della potenza c': mente giudica, giudicando struttura, oggettiva, conferisce esperibilit senso e valore,
operazione creativa che si svolge in virt di un salire, distanziarsi al quale inerisce anche il tema del
controllo e del potere. forme della teoria e discorso filosofico che cercano di rappresentare esperienza
uomo europeo moderno che a partire da 17esimosecolo: abbagliante di dominio sulla natura.

Il pensiero filosofico si sviluppa incontesto storicamente concreto: tema facolt conoscitiva strutturata
gerarchicamente in cui distanza da realt corrisponde a capacit di costituzione della realt medesima, e
controllo e dominio sulla realt, sino a essere luogo del senso senza il quale mondo sarebbe luogo
delcaos privo di valore e significato. dire che questo ha a che fare con esperienza d potenza, forse
qualche verit c'.
12 10 16

elemento immaginazione: funzione gregaria rispetto funzione giudizi e categorie. intelletto assume
materia fornitagli da sensibilit ma in quella operazione di ripartizione intelletto si avvale anche di facolt
immaginativa, essenzialmente creativa. indispensabile epr completare quadri di riferimeno e operare
funzione divisione-riunificazione.

tema unit: intelletto conferisce unit a sintesi prodotta da immaginazione e da sintesi a priori del
molteplice nell intuizione, conferisce unit. intelletto come organo di sintesi.

TEMA PRODUTTIVITA': intelletto spontaneo, attivo, funzione generativa, costitutiva della realt intesa
come oggetto di conoscenza.
AZIONE, atto.

10 "la spontaneit del nostro pensiero.."


testo dedicato ai concetti puri. dimensione attiva dell'intelletto che agisce unificando, sintetizzando, in
questo unire consiste azione essenziale del giudicare: dividere ma anche creare connessioni.

Intelletto che agisce.spontaneit-atto


Immagine del mondo in quanto la mente opera, la genera. noi conosciamo in quanto operiamo sulla
realt.
Conosciamo ci che noi immettiamo nella realt. disaggregazione nel processo conoscitivo gli elementi
di indipendente ontologicamente e quelli dipendenti da noi dimensioni oggettuali della realt.
Spontaneit, atto. noi produciamo
Corpo - divisibilt. rappresentazione corpo erappresentazione divisibile. riuniamo in una conoscenza del
fatto che corpi sono divisibili.
puro si oppone a empirico ed sinonimo di a priori.
Fuori da me, si da indipendentemente e risiede nella nostra mente,cacit, facolt conoscitiva. molteplice
delle categorie.
Sembra che ci sia teologia: armonia prestabilita noi nasciamo con categorie che combaciano con la
realt. (obiezione)
il contrario!! a noi sembra che realt sia cos, la realt per te che organizzata cos. il creato il
medesimo ma il paesaggio no. noi creiamo l oggetto in sinergia con il creato (riv copernicana).

ci pu essere conoscenza a priori perch c' il molteplice delle intuizioni.


USO METAFORA TEMPORALE NELLA PRIMA CRITICA: usa idea del prima e del dopo quando tratta
operazione del conoscere.
"In primo luogo": ci che viene pima e ci che viene dopo, venir dopo richiamato nel testo. poi parla
del "terzo passo". noi non possiamo non vederla cos non ordinarla temporalmente. essendo tempo
ricondotto al soggetto come forma prima dell intuizione: non possiamo pensare che c sia davvero questa
temporalit.
Immaginazione sta da cerniera tra sensibiltit e intelletto: funzione ponte: traghetto.
Sforzo di cogliere conoscenza nel suo germinare, prodursi. materia prima che
precondizione,presupposto necessario, la quale non ancora la conoscenza. materia prima senza la
quale non c' conoscenza. intelletto nonpu conoscere se nonl esperibile. intelletto che non abbia
materia prima che gli provenga da intuizione sia empirica che pura, non potrebbe elaborare i concetti.
ma solo con intervento dell intelletto si arriva a conoscenza: conoscenza che soggetto ha dell oggetto che
precisamente il prodotto di questa sintesi.

l'oggetto non c' FINO A QUANDO NON SI COMPIE QUESTO PROCESSO!!!


Nozione di oggetto rimamnda a questo processo: strutturare la realt da parte del soggetto dentro
processo conoscitivo. fuori c' realt, oggettivit per noi e cos il correlato della conoscenza. la
realt conoscibile. parziale, ne una dimensione ma vi eccedenza DEL REALE RISPETTO
ALL'OGGETTIVO.

Ontologicamente l oggettivit nella realt + ci che il soggetto ha generato. ontologicamente dentro il


reale.

emerge idea che conoscenza degli oggetti possibile dentro questo processo perch questo processo li
genera come correlati ontici del soggetto conoscente. dimensione fattuale che attiene a dato di fatto del
correlato del processo conoscitivo.

"La stessa funzione.."


deduzione delle categorie: mostra come sorgono le 12 forme pure a priori del gudizio, sono esse stesse
funzioe dell intelletto, 12 categorie (ambiti) attraverso la diversa combinazione tra i quali si costituiscono
i giudizi: risultato di un operare puro dell intelletto. Kant sta mostrando ci che implicito nella sua
ipotesi. se categorie non fossero a priori ma dedotte da esperienza, sarebbe impossibile attribuire a
intelletto funzione pura. non sarebbe vero che esperienza si struttura sulla base della mente. dovremmo
dire empiristicamente che fondamento logico basato su fondazione sulla realt. Kant deve ribadire che
intanto la struttura del mondo imposta alla realt dalla mente, in quanto forme che strutturano la
realt sono generate da funzioni a priori. sintesi a priori dell intelletto. operano nella funzione
oggettivante come forme pure.

1781 o 87
letto da ambito ristrettissimo di dotti. richiamo a logica classica e metafisica aristotelica: Kant doveva fare
i conti con suoi colleghi accademici. scandalo che suscita prima critica: Kant osa, prof di provincia, a 57
anni.

14
"Vi sono soltanto due casi.."
Ci costringe a mettere in discussione e percepire problematicit di una nozione che assumiamo in
maniera semplice e immediata.
Qui nasce nuova nozione di oggettivit. inche senso siamo qui costretti a interrogarci su significato di
oggettivo.
O ho torto io o gli altri. Idea che realt si impone, mia nozione di oggetto dettato della realt, o il
contrario.
L'OGGETTIVITA' E' FONDATA SUL SOGGETTO
affermazione dirompente, che oggettivit se la fondo io? problematico. contro gnoseologia e ontologia
dualistica.

1)dualismo cognitivo (conoscenza) - 2)monismo ontologico (esistenza)


2) realt una
1) per quanto attiene alla conoscenza questa realt si biforca tra ci che conoscibile e ci che non lo

rovesciare visione empiristica, impostazione per cui rappresentazione solo risultato, prodotto dell
oggettivit.
No oggettivit risultato di una funzione soggettiva. coinvolgendo la realt. per tutto ci che lo rende
conoscibile, la rappresentazione decisiva e determinante.
Cogliere polarit esistenza-conoscenza: Kant non parla di una dipendenza ontologica del reale dal
soggetto. una determinata posizione possibile dell idealismo soggettivo. vero che in Locke e Hume ci
sono elementi prekantiani, una determinata diramazione loro arriva alla posizione logicamente
impeccabile ma difficilmente sostenibile in termini immediatistici: Berkley: non cvi altro se non quel
che conosco: non vi nulla fuori di me. paradosso pee cui noi creiamo.
Kant qui sembra mettere in chiaro: esistenza indipendente da me, attiene a realt di cui possoparlare al
negativo solo nella misura in cui sp che non la creo. ci sono di mezzo come suo fattore costitutivo,
avviene al pensiero (eccede l esperibile ma ha un riferimento al campo di realt) e alla conoscenza.

Hegel sta qua quando Kant dice che la prima condizioe sta nello spirito a priori fondamento degli oggetti.
oggetti riposano nello spirito a priori. EMERGE NOZIONE OGGETTIVITA' INESTRICABILE DAL SOGGETTO E
CHE E' IL SOGGETTO IL FONDAMENTO. OGGETTIVITA' SI FONDA SU SOGGETTIVITA'. cos' oggettivit
fondata sul soggetto.

>>>>"per essa"-->mediante essa


SOLO MEDIANTE ESSE possibile l'esperienza.
Kant come se per sfuggire da visione naturalistica che costituisce attitudine spontanea del soggetto,
per cui apriamo gli occhi e vediamo la realt. come il bambino ci pu mettere 20 anni a capire che cose
sono pi complesse, il genere umano ci mette qualche millenio a capire che non cos che funziona.
Kant consapevole di andar contro tendenza spontanea umana.
Stesso che fa Feuerbach con Dio: vediamo oggetto di una nostra proiezione. Qui Kant martella sul fatto
che se conosci e pensi perch tu hai strutturato.
"non possibile cosa alcuna senza presupporre i concetti dell'intelletto"
"a base di ogni conoscenza sperimentale"
fungere intelletto e categorie sembra la base prima che la sensibilit. ma qui stiamo parlando della
conoscenza--> giudizio quindi fondamento qui intelletto.
"valore oggettivo delle categorie" --> oggettivante. oggttivante-oggettivo: risultato di un processo, ogni
oggettivit stata oggettivata. oggettto risultato di questa funzione oggettivante.
"solo per esse possibile l'esperienza...per la forma del pensiero" Kant ripete passaggi e mette in crisi
apparente evidenza del modo di pensare precedente. come se ci dicesse che esistono due forme di
esperienza: una del tutto inconsapevole (cane) esperienza non pensata. esperienza totalmente
inconsapevole alla quale non inerisca alcun pensiero, questa possiamo immaginarlain assenza delle
categorie.
Esperienza che coinvolge il pensiero non possibile senza intelletto. perch? esperienza rapporto con
oggettivit che nasce in funzione della mia conoscenza categorizzante. esperienza consegue alla funzione
dell intelletto.

"Le categorie come condizioni a priori del'esperienza" impossibile mio rapporto con mondo, mio agire,
mio correlarmi, mio interagire con la realt senza questi eleemnti. essere umano fatto in questo modo.
"i concetti costituiscono il fondamento oggettivo" l oggettivit riposa sul concetto, quanto dipiu
soggettivo possiamo immaginare. il concetto il fondamento dell oggettivit. per questo sono necessari!
trascendentale l insieme delle condizioni di possibilit, condizioni che rendono possibile, senza non
possibile, la condizione necessaria. non c' nulla che tu possa conoscere e esperire senza. limite e
potenza. l intelletto rende possibile (potenza), all intelletto corrisponde solo l esperibile (limite). o le
categorie sono a priori o contraddizione inestricabile, non possiamo dedurre categorie da esperienza.
sono la condizione trascendentale, loro deduzoione deve essere a priori.
"originaria"= fondativa, d origine, condizione dalla quale sgorga possibilit dell'esperienza. solo se io
intendo che il concetto fonda, permette, costituisce il presupposto indispensabile. solo cos posso capire
correttamente relazione tra categorie e oggetti. oggetti nascono a valle.

Questione rapporto soggetto-oggetto

17 10 16

spontaneit, produttivit mente e intelletto. Produzione oggetto.

Idea che realt che conosciamo, in tanto la conosciamo in quanto la strutturiamo. Le conferiamo
struttura, ordine, regolarit, suscettibilit di essere letta, interpretata e conosciuta. Tema del
trascendentale: strutturiamo=da noi originano condizioni della possibilit. In tanto possiamo conoscere
in quanto facciamo valere elementi funzionali che a priori la nostra mente proietta sul ruale,
traducendolo in un conntesto oggettivo. Oggettivit fondata sul soggetto. Fondamento oggettivo posto
dai concetti, cio da intelletto, il soggetto genera il fondamento oggettivo. Kant fa passo in avanti verso
filo dell'identit che Hegel strutturer. se a fondare ogg sogg, vuol dire che tra sogg e ogg vi
corrispondenza, relazione riflessiva e sostanziale identit.
Identit--> non tutto ogg nel sogg, o no distinzione contenuto soggettivit e oggettivit. ma in definitiva
in questa relazione dobbiamo cercare tanto verit oggetto quanto soggetto. non c sogg che possa
riconoscere se stesso fuori dalla oggettivit. anche se stesso quando viene conosciuto oggetto, mi
oggettivo mi penso. io genero oggettivit, in tanto mi riconosco in quanto mi sono oggettivato.

ANALITICA TRASCENDENTALE. LIBRO II. L'ANALITICA DEI PRINICIPI. CAPITOLO III


Qui Kant impiega metafore: brillante nel delucidare problematiche ma con la levit del grande scrittore.

"Ma questa terra un'isola"


Metafora: parole che in quel contesto ne rappresentano altre. rapporto di rappresentazione da decifrare
oltre veste retorica per capire chi ha scritto cosa vuol dire.
Isola:
Mare tempestoso:
Nebbie e ghiacci:
Avventure disperate, perch non ci si pu sottrarre, disperate cui non si pu venire a capo:

intelletto ha territorio. ambito di realt rispetto al quale intelletto legittimato a muoversi come organo
d conoscenza. parzialit. Nell ambito della realt solo una parte, una determinato ambito di realt.
territorio che isola. Caratteristico dell'isola sono i confini, perimetro, confini immutabili, chiusa dalla
stessa "natura" (ambiguit, ambivalenza, genera disagio contro l univoco e ci che sta fermo, spesso
fecondit, ambiguo per eccedenza, tanti significati che lemma porta in direzioni molteplici. sovraccarico
semantico).
la natura dell'isola o di intelletto? geografia o natura umana? Mondo esperibile, realt nella misura in cui
si pu fare esperienza. dinamica conoscitiva, Kant ridefinisce esperienza come campo di riferimento del
soggetto universale conoscente.
Isola dell'intelletto l'isola/la terra della verit. Ambivalenza di questa affermazione.
VERITA' DELL'INTELLETTO= la verit fenomenica, ci che appare. Quelle che Schopenhauer chiama
"rappresentazioni", sappiamo e ci dobbiamo accontentare. Se tu da questo ne desumi che quella verit
del reale tout court, vai fuori strada. verit dei fenomeni.
- Hegel dir ma che verit ? se la circoscrivi non verit.

Vasto oceano tempestoso, impero proprio dell apparenza, nebbie, ghiacci, minacce di iceberg, --> d
illusione di nuove terre, vane speranze a chi cerca nuove scoperte, fascino avventure votate a fallimento:
altra metafora di territori: ma inesistenti, illusori.
Intelletto con suo territorio solido, reale, ben stabile, poi si ha altro territorio inesistente tanto che un
mare in realt, ma siccome ci sono nebbie, uno scambia mare per nuove terre altrettanto solide come
quelle dell'isola. a cosa fa riferimento Kant?
Kant sta implicitamente facendo riferimento a tema stabilit, solidit, l'isola dell'intelletto
effettivamente stabile, territorio, seppure coi limiti, non la realt, ma realt esperibile generata da
sinergia tra apriori e ci che sta fuori di me, ma cmq stabile. altro territorio non stabile: sembra terra
ma mare. a cosa fa riferimento Kant?
Si parla di intelletto non di ragione.
Navigante errabondo.
Kant dice che NON CI SI SOTTRAE A QUESTA TENTAZIONE. Intelletto pensa ci sia altro territorio al di l di
quello che realmente c', che ci di cui si pu fare esperienza. intelletto immagina vi sia terra solida
anche nel non esperibile. Quella della realt non cncreta qualcosa di ondivago e pericoloso. avventura
alla quale faccio estrema fatica a sottrarmi, ma alla quale devo sottrarmi perch esiziale, consiste nel
rapportarmi a quel mare come a un'isola, territorio, campo esperibile. Kant non vieta di andare oltre l
isola, ma raccomanda di sapere che non ho piu terra sotto ai piedi, posso fare tutto ma non CONOSCERE,
perch di quella roba l non potr mai fare esperienza. posso immaginare, pensare, credere, usare mente
in molti modi ma non conoscere.
Critica metafisica tradizionale consiste nella critica a edifici teorici dove molto di ciche scambiato
come conoscenza solo frutto dell immaginazione.
illusione, inganno, vana speranza.

Mare attrae irresistibilmente, possiamo non affogare solo sapendo che cambia tutto, siccome non pi l
esperibile, non potr avere conferme che ho nell isola dell'intelletto.

Kant affascinato da METAFORE GIURIDICHE vd. "tribunale della ragione".


>>> anche in questo testo.
"chiederci se non potessimo accontentarci per necessit..."
Ci dobbiamo accontentare dell'isola? sarebbe raccomandabile, sembra volerci dire che siamo fatti in
maniera tale per cui non possiamo accontentarci.
Per un verso certe cose possiamo farle solo nell isola, conoscere; ma siamo fatti anche in maniera tale
che l'isola non ci basta.
--> Jaspers: c' il mondo dei meri oggetti, ma non ci basta. non perch siamo famelici ma perch nostra
natura fatta cos.
- Hegel qui dir bravo hai colto un punto: contraddizione reale. contraddizione natura umana non
errore soggetto, ma connotazione ontologica essere umano che non pu accontentarsi ne soddisfare
proprie esigenze: contraddizione reale. peccato che tu poi ne hai avuto paura e ti sei ritratto.

>>>>> sintesi: da una parte intelletto produce da se medesimo elementi senza i quali non ci sarebbe per
noi realt alcuna. potenza intelletto ma limiti: tutto ci che intelletto produce lo possiede solo in
riferimento a esperibile, non pu essere usato nel campo che eccede esperienza.
Punto di vista architettonico della critica: rivendica a s, a lavoro che sta svolgendo una funzione decisiva.
Qui la RAGIONE ad essere chiamata in causa.
Cosa non alla portata dell'intelleto operante? non in grado di AUTOCOMPRENDERSI, COMPIERE
RICOGNIZIONE AEREA CHE CONSENTE DI VEDERE CHE ISOLA E' UN'ISOLA, CHE C'E' MARE AL DI LA' DEI
CONFINI DELL ISOLA.
Kant imputa a RAGIONE la capacit autocritica. La ragione se adeguatamente istruita e interrogata in
grado di cogliere rapporti interni a facolt conoscitiva e molteplice relazione che soggetto intrattiene con
realt fuori di s.

Inevitabilit del tuffo nel mare. Kant rivendica fatica indispensabile se non si vuole rischiare nel mare.
Kant confinto che se vuoi evitare di costruire edifici sillogistici fini a se stessi, cos come cultura filo ha
continuato a far, tu devi sobbarcarti di questa fatica di cui parla la critica della ragione, altrimenti sei
inevitabilmente soggetto a quella tentazione PERCHE' L'INTELLETTO DA SOLO NON CE LA FA. NEL SUO
CONTINUO OPERARE NON DISTINGUE TRA ISOLA E MARE E QUINDI ECCEDE CONTINUAMENTE QUEI
CONFINI E SI RITROVA IN PIENO MARE RITENENDO SIA TERRA, COMPORTANDOSI COME SE FOSSE
TERRA, SCAMBIANDO CIO' CHE NON E' ESPERIBILE CON CIO' CHE LO E'.
Com' inevitabile?
o fai critica della ragione e oci caschi; o verifichi esperibilit, del referente del tuo discorso.

"esso non sicuro delle proprie aspirazioni, ci a cui tendo, e di ci che effettivamente possiede"
(correzione)
Arrivati a spiaggia che ci divide dal mare siamo arrivati alla ragione:
1. quel mare l nella misura in cui non corrisponde a ci di cui posso fare esperienza, non riguarda la
conoscenza possibile, il campo della ragione, non piu dell intelletto.
2. siamo arrivati a problematica gnoseocritica: discorso sui limiti, sulal facolt conoscitiva, che diverso
dal fare dell intelletto. il mio discorso sull'intelletto. discorso sugli oggetti della conoscenza lo fa la
ragione ( il per noi Hegeliano) che in Kant ha nome Ragione.
Titolo sarebbe dovuto essere: Autocritica della ragione pura.
Ragione consapevole di s, dell'intelletto e della sensibilit.

Ragione sovraordinata rispetto a intelletto, che a sua volta sovraordinato a sensibilit.


Questo essere il grado sommo avr come filo conduttore, cifra essenziale, tema della unit o della
sintesi: intelletto opera sintesi rispetto a materiale elaborato da sensibilit, forme a priori dell'intuizione.
attraverso schematismo: operazione categorie e concetti puri, intelletto sintetizza: ordina e genera unit,
che kant definisce DISTRIBUTIVA perch unisce, sintetizza e distribuisce, unit del molteplice. 12
categorie, 12 concetti puri, giudizio nel momento in cui unisce, suddivide. divide perch scarta ci che
non pertinente, unisce perch genera nodi di convergenza tra significati e elementi di contenuto
differenti.
Unit distributiva.
Ragione: unisce ci che intelletto a sua volt nell'unire divide. unit che convive ancora con molteplicit
nell intelletto, a livello di ragione diventa unit piena, del tutto, della totalit, ragione in grado di
svolgere il reale come una totalit, come piena unit. non piu unit distributiva, ma sintetica, collettiva
che genera la totalit o il tutto.
Ragione sovraordinata, implementa elemento unit e sintesi,
Kant riprende Platone da punto di vista (anche se differenza cruciale) lessicale. se categorie sono i
concetti a priori dell'intelletto, la ragione nonha concetti ma ha platonicamente IDEE: nome dei quadri di
senso della ragione. quadri attraverso i quali ragione opera sintesi somma lavorando su materiale
ordinato da intelletto.

DIALETTICA TRASCENDENTALE. INTRODUZIONE II. A.


Ragione protagonista della ultima parte della critica: dialettica trascendentale.
Estetica: sensi; Analitica e logica: struttura, modo di funzionare.
Dialettica: incertezza, contraddizione, errore, illusione, inganno, ambivalenza, equivoco. Contraddizione
che emerge nello scontro tra le ragioni. dialettica aristotele dialettica che ermerge nel dialogo dove i
dialoganti, interlocutori fanno valere ragioni in conflitto tra di loro.
D. trasc riguarda la ragione in quanto luogo di conflitto, problema, contraddizione. veniamo avvertiti di
ci.

Kant netto: non c' nulla negli esseri umani


Ragione ci che sta al sommo. metafora temporale: sorge dai sensi, va a intelletto poi va a ragione.
espediente dell esposizione, non c' davvero.
Regole, concetti puri, categoire, principi, idee.
Intelletto= concetti - regole
Ragione= idee - principi
Tema mediazione: mentre intelletto si indirizza a esperienza per mediazione immaginazione e sensibilit
(mediazione di primo grado), ragione si rapporta a esperienza attraverso duplice mediazione dell
intelletto e ella sensibilit. ragione distante da campo dell immediatamente presente. non si dirige mai a
esperienza, reale, ma sempre di nuovo a intelletto. per imprimere a conoscenze molteplici dell intelletto
unit a priori per via dei suoi concetti puri. unit somma e mediazione (aumenta catena istanze
intermedie, aumentas distanza da materia nella sua immediata fatticit).
A ragione non interessano oggetti, che vengono lasciati a intelletto. ma le interessa loro molteplicit
ridotta a unit, le interessa insieme di quegli oggetti. oggettivit come ambito unitario e sintetico sul
quale intelletto aveva lavorato costruttivamente, analiticamente, attraveerso distinzioni e giudizi. ragione
luogo della totalit assoluta e incondizionata. parladi principi: ci che sta prima e a valle del quale
possibile generare distinizione e molteplciit.

potenza della ragione: sintesi di secondo grado: capacit di ricondurre il molto all'uno: vedere il tutto e
totalit segno di potenza.
ma LIMITE:
ogni affermazione ne porta con s implicitamente altre.
Affermazione di potenza, con implicito riferimento ai limiti. quali? per intergire con mondo degli oggetti
lo puoi fare solo mediante intelletto e sensibilit. confinata a distanza, non maneggi materia, ma
concetti.
Ragione ha<altro limite necessario: ha a che fare con facolt conoscitiva, non realt, ma istanze
subordinate della facolt conoscitiva. suo limite.
altro limite: cuore dialettica trascendentale: se ragione non si puo rapportare immediatamente al reale
fuori di me e al mondo degli oggetti, ma solo ai costrutti logici generati dal soggetto conoscente, cosa
suggerisce ci? la ragione non ha, a differenza di intelletto e sensibilit, non haalcunas relazione con
mondo dell esperienza. ce l ha attraverso intelletto e sensbilit ma di suo non ce l ha. mondo esperienza
le portato da intelletto. questa debolezza della ragione che di suo non ha elementi per discernere se
quella materia l sia o meno esperibile, se ci d cui essa tratta sia o meno oggetto di possibile esperienza.
Ragione costretta ad andare a tentoni: tutto ci che l intelletto le passa nella catena dell intuizione e
schematismo fa parte del mondo esperibile e conoscibile e quindi la ragione oepra in un certo modo
sulla materia, ma di suo non ha criteri per discernere se ci di cui essa tratta abbia o meno quella
caratteristica, perch nn ha rapporto cn esperienza.
Kant qui dice che mentre ragione organo autocritica, ed grado sommo, contemporaneamente
anche il momento maggiormente a rischio perch genera forme, quelle idee che sono per lei vere e che
le si presentano tendenzialmente come vere, come conoscenze e la ragione non ha in s strumento per
misurare loro attendibilit o meno. mentre intelletto ha un rapporto con mondo empirico e quindi basta
che non sii sganci da esso, la ragione non ha rapporto con mondo empirico. o ragione si disciplina a stare
agganciata a intelletto, a non muoversi senza quel suo vincolo, ragione ci porta sempre fuori perch di
suo tende a emanciparsi da intelletto. Io sono facolt somma voglio spiccare il volo. rif a colomba: si
vorrebbe immaginare colomba che vola ancor piu liebera di come non sia, peccato che senza aria volo
impossibile. ragione tende a sganciarsi da vincolo dell intelletto, ma senza esso vola ma fuori da ogni
senso. Perch garante della concretezza empirica, o della concretezza cognitiva dei suoi costrutti
l'intelletto.
Ragione potentissima perch unisce, ma fragile. D direzione.

senza mediazione intelletto ragione non ha alcun rapporto con reale.

Kant: fino a questo momento non si mai focalizzato discrimine tra operare ragione consapevole delle
prorprie prerogative e limiti, non si mai lavorato con consapevolezza. molte volte ragione usata male
perch non si tenuto conto che deve rimanere agganciata a intelletto. deve rimanere agganciata a
intelletto SE VUOLE PARLARE DI REALTA', se vuole stare nell'AMBITO CONOSCIBILE E ESPERBILE. ma non
necessariamente legata a conoscenza e realt.

mentre intelletto e sensibilit somigliando a ortgani di conoscenza delle altre specie, sono canale di
rapporto a ci che esiste, ragione ci porta al di l non in ambito conoscitivo ma ideativo.

18 10 16

Ragione generatrice della unit sintetica piu compiuta e avanzata. mentre intelletto unisce dato
percezione e sensazione: unit distributiva.
Unit sintetica, compiuta, perfetta, ha a che fare con totalit, universale, assoluto.

Oggetto ritagliato da realt, attraverso operativit che sogg conoscente apporta a processo.
Argomento centrale: idea di Kant per cui fondamento oggettivo fornito da soggetto.
Kant appunta in molti brani attenzione su aspeto cruciale: operazione compiuta da ragione come istanza
sintetica vale per il soggetto, non ha corrispondenza e validit oggettiva. (Kant piu distante di Hegel.
enfatizza confine tra soggettivo e oggettivo. tra ci che vale solo per me e ci che in s e non
raggiunto da operativit della facolt conoscitiva).

DIALETTICA TRASCENDENTALE. LIBRO I DEI CONCETTI DELLA RAGION PURA. SEZ SECONDA. DELLE IDEE
TRASCENDENTALI.
"inferenze" non "interferenze".
"Caio mortale" nel caso conosca Caio, o ho conoscenza a priori. NON E' QUESTA LA PROSPETTIVA
DELLA RAGIONE--> UNIVERSALITA' DELLA CONOSCENZA, OPERARE DELLA RAGIONE RIGUARDA TUTTO
L'AMBITO.
Concetto dell'uomo, non questo in quanto riferito a ambito specifico, concetto piu generale e universale,
specie umana e del vivene, essendo tutto il vivente mortale. Idea sintetica generale per cui razionale
affermare mortalit di questo in quantosussunto sotto insieme universale del vivente.
Spontaneo, istintivo (Kant non parla di istinto ma di interesse della ragione). Ragione persegue
conoscenza della totalit.
"noi restringiamo un predicato.."
Caio mortale perch uomo e siccome tutti sono mortali, allora Caio mortale. Ragione si fa carico
dell elemento dell universalit nell'estensione di una condizione.
Kant ci deve introdurre a comprendere limiti e potenza della ragione. potenza= facolt della sintesi
universale. limiti= non vi mai corrispettivo empirico dell idea di totalit.
Ragione: luogo sintesi somma a priori del reale, eleemnti in ordine ai quali si ispira, ESSI non hanno
corrispettivo empirico, non suscettibili di alcuna esperienza possibile.
CONCETTO TRASCENDENTALE DELLA RAGIONE si riferisce solo a totalit assoluta.

Intelletto raccoglie lavoro intuizione e immaginazione e sintetizza in categorie.


Ragione raccoglie lavoro intelletto e lo sintetizza in modo assoluto e incondizionato, a differenza dell
intelletto che sta nel riferimento del conoscibile esperibile, trascende, sta nel mare non nell isola. non c'
nell empirico conoscibile esperibile l'incondizionato. esperibile campo del conoscibile, determinato.

La ragione si riferisce all'uso dell intelletto, per prescrivergli la direzione. non interferisce nel processo di
oggettivazione. lavora su quella materia, ma ci che le interessa non cme questa materia sorta, non
istanza di controllo delle procedure intellettuali in ordine della lroo coerenza. le interessa eleemnto dell
unit nella totalit perch prescrive la direzione. la ragione ha due funzioni essenziali per Kant:
- una questa
- una ne deriva
Ragione lavora su:
universale - prescrizione direzione di marcia (senso, significato e valore...)
Totalit e direzione.
In tanto posso dare una direzione in quanto ho il controllo dell universalit. Ragione d direzioni perch il
mondo per lei non questo tassello, ma perch abita mondo nella sua pienezza e assolutezza. Totalit
come idea non come fenomeno, ragione non pu non avere a che fare con totalit, deve solo sapere che
non la conosce. Ambivalenza.
Direzione che mi d la ragione in che campo viene messa?
Campo dei valori, prescrizioni normative che attengono alle azioni, alla volont, al senso delle cose, ai
pensieri nella loro funzione di orientamento e connotazione della realt. NO campo conoscenza e del
sapere.
totalit e senso, sintesi dell'incondizionato e direzione.
Confine che spezza il mondo in due campi: ci che dato sapere, ci che non possiamo non pensare ma
guai a scambiare questi pensieri per conoscenze. Nondimeno impattano sul mondo del fenomeno,
perch generano effetti. Ha una sua realt. Per conoscerla deve tradursi in fenomeno, in s non
conoscenza possibile. interferisce con esperienze ma non esperienza.

Mondo che non ha condizioni, limiti ma ci dice come usare le conoscenze. Campo diverso dalla
conoscenza, ma senza il quale conoscenza non ha alcuna ragion d'essere.

Se assolutizzo idea cronologica: sensazione-categoria-totalit sono tentato a pensare che


specificatamente umano completare il percorso mente il cane s ferma alla sensazione. non posso
immaginare ci, non ha senso che pensi oggettivazione senza sintesi razionale.
Kant pensa che dentro la stessa percezione dentro le forme a priori della sensibilit ci siano le forme
della ragione, immanente, non operativo.

Ragione non interferisce nel processo di oggettivazione. Assoluto e incondizionato le stanno a cuore, che
non sono oggettivabili n schematizzabili. Elementi su terreni paralleli. totalit assoluta e incondizionato
non ha a che vedere con oggetto dell intelletto che per definizione suscettibile di essere schematizzato.
Ci che fa la ragione trascendente. ma nell idea di PRESCRIVERGLI LA DIREZIONE: senza questa
direzione che si colloca su terreno altro, quel progetto di oggettivazione non sarebbe possibile. Quella
funzione non avrebbe possibilit di andare a buon fine.

Trascendentali e trascendenti: non c' un oggetto. Mentre c' sempre in corrispondenza dei concetti puri
dell'intelletto. Oggetto qualcosa che sta nel terreno dell'esperibile.
Non c' oggetto senza soggetto ma c' soggetto senza oggetto. ELEMNTO DI ECCEDENZA DELLA
SOGGETTIVITA': elemento del razionale che non ha corrispettivo nell oggettivit.
Ragione non implementa la conoscenza: eccedenza soggettivit rispetto a oggettivit che si esprime nella
direzione, valore non nella conoscenza. Per questo limitante dire che Kant teorico della conoscenza.

Kant vuole farci presente congenie di fuorviamenti che possono generarsi in relazione a questa potenza
sintetica della ragione: la ragione fonte dell'assoluto, vettore dell'incondizionato e artefice della totalit
mi spinge verso quel mare, cio mi spinge a scambiare quel mare per un altro territorio altrettanto solido
quanto l isola dell intelletto e a dimenticare che i suoi pensieri non sono conoscenze.
Qui Kant riprende da Platone termine di Idea svela intenzione polemica di questa scelta lessicale. ti dico
io come va trattato questo lemma: Kant sottrae nozione di idea a uso teoretico della ragione= campo
speculazione. idee devono attenere a uso PRATICO non speculativo, non generano conoscenza. Quando
diciamo Dio non sappiamo niente di pi, anima, immortalit, totalit del mondo --> non implementiamo
conoscenza della realt fuori di me, s in quel mondo specifico dell'immaginazione. conoscenza di
beatrice nella divina commedia diversa da conoscenza in relazione a mondo dei fenomeni: realt che
posso immaginare indipendente da me soggetto umano.

Uso teoretico della ragione piuttosto che uso pratico della ragione.
discrimine tra conoscere e pensare, operare della ragioe come sintesi incondizionato che genera senso e
il non potere la ragione implementare conoscenza rispetto a operare dell intelletto salvo conferire senso,
Kant riassume distinguendo tra uso pratico e teoretico della ragione. uso teoretico si limita a ricondurre
risultato operare dell intelletto a sempre maggiore coerenza e unit, ma non al campo dell assoluto e
incondizionato. non riguarda conoscenze ma volont, azione e libert.
Porta a campo della storia: spazio dell agire libero dell uomo. Per me pensabile come spazio in cui
soggettivit si muove liberamente. Tema dell'uso pratico della ragione trionfa nella filosofia kantiana
della storia.

Noi siamo costretti a collocare oggetti su sfondo della totalit razionale. noi non possiamo non. Non ci si
pu limitare a campo degli oggetti. tu non puoi non riferire l'oggettivit alla totalit.
Non puoi non volere la totalit, sei fatto cos, ma devi sapere che non una conoscenza.
Kant convinto che bisogno di totalit sia inscritto "nei nostri neuroni". Bisogno incoercibile della
totalit. Kant non vuole estirparlo!! Quella totalit per noi contesto ricco di valore e di senso. non ha la
stessa verit della conoscenza.
Hegel si infurier.

Totalit ha statuto soggettivo: oggetti non possono non essere collocati in una totalit di senso che ha
verit solo soggettiva non oggettiva.
APPENDICE ALLA DIALETTICA TRASCENDENTALE. DELL USO REGOLATIVO DELLE IDEE DELLA RAGION
PURA.
d loro.
La ragione non ha propriamente ad oggetto se non l intelletto e l impiego opportuno di esso!!!
unit collettiva.
Intelletto prigioniero dei suoi limiti che sono anche la sua potenza, ma prigioniero dell isola:
molteplicit. sintetizza rimanendo dentro la soglia dell irriducibilmente molteplice. solo molteplice in
quanto tale conoscibile e esperibile.
LA ragione riconduce molteplice alla totalit, genera sintesi di secondo grado, sintesi della sintesi,
sintetizza le sintesi intellettuali nell'unit dell'Assoluto e incondizionato.
Non c' nella realt il sistema del mondo, ma senza l idea del sistema nel mondo quegli oggetti si
perdono.
Da una parte queste non sono conoscenze, dall'altra non possiamo farne a meno!!
Riferimenti soggettivi, valoriali, prescrittivi, assiologici, attengono al nostro dover fare e
contemporaneamente a dispetto di questa loro minor nobilt rispetto al reale conoscibile e esperibile,
non ne possiamo fare a meno perch saremmo spersi, e quell'oggettivit senza questo sistema non
sarebbe.
Oggetti sarebbero frammenti senza la sintesi razionale. schegge di realt impazzite e gettate in un caos
privo di senso. possiamo dire oggetto perch lo collochiamo. non c' oggetto dentro realt strutturata: o
totalit o non , se totalit sistema della ragione, non conoscenza.
Contesto necessario delle conoscenze una non-conoscenza. Posso e debbo pensare ma di cui non
posso fare esperienza.

Dipendere da pensieri che non hanno la possibilit mai di essere suffragati da conferme, esperienza.

idea di sistema: se collochi c' ambito determinato e a priori. ragione lo fa in quanto generatrice di
senso, solo perch c' il senso generato da idee trascendentali della ragione a priori, che oggetti possono
prendere forma.

Unit completa pensabile ma non esperibile!!!


Ragione d i principi, lo governa.
L'Assoluto (puro esmplificazione dell elemento incondizionato razionale, purezza nella sua assolutezza,
mi pongo fuori dall'esperibile). non posso non avere riferimento a incondizionato. se non ho la totalit
non ho le parti.
Riconoscere che presupposto della conoscenza sta in ci che non conoscibile.
Fondamento soggettivo dell'oggettivit.
Non conoscneza come fondamento conoscibile delle conoscenze.
Paradossi.

Vale solo per noi non ha corrispettivo.Il sistema, totalit, assoluto non possiamo dire che esistano. sono
principi nostri senza i quali tutto ci che esiste non conoscibile, ma non possiamo confermarne
l'esistenza.
"Ma se l indole degli oggetti o la natura dell'intelletto..."
Noi non possiamo affermare che questa natura degli oggetti, loro realt sia determinata in s, nella
realt indipendente da noi per l'unit sistematica. Per noi sono destinati all unit sistematica, ma non in
s.
UNit sistematica principio soggettivo necessario alla conoscenza ma non una conoscenza. statuto
ontologico del sistema non quello dell'oggettivit, dove pure oggettivo richiama il soggetto.
Oggetto sta in mezzo tra soggetto e cosa in s: ponte.
Sistema tutto dentro il soggetto!!
non un oggetto= sua relazione con soggetto ancora piu intima di quanto non sia quella dell oggetto.
Oggetto mi rimanda al soggetto ma non solo ad esso, mi rimanda anche alla cosa in s; quanto ad
esistenza indipendente da me.
Mentre il sistema come Beatrice: sta solo dentro la mia mente/Divina Commedia. Senza questo sistema
neppure oggettivit che pure quanto a esistenza sta fuori di me, potrebbe avere possibilit.

FONDAZIONE DELLA METAFISICA DEI COSTUMI


Il Kant pratico, anche se questo testo teoretico.
Niente di pi riduttivo di immaginare Kant come teorico della conoscenza, anatomista della facolt
conoscitiva.
(Jaspers)
Potenza dell'intelletto ma limiti: imprigionato al mondo conoscibile e esperibile.

Essere umano si distingue da tutte le altre cose (resto del mondo intero) perch ha la ragione ovvero non
la conoscenza ma riferimento a senso, dimensione sistematica. Da qui si pu dire che per Kant ci che
costituisce la cifra dell umano questo bisogno razionale di riferirsi all'incondizionato. L'antropologia
filosofica kantiana antitetica rispetto a prospettiva tecnicistica per cui caratteristica essenziale dell
uomo progresso scientifico e tecnologico. ingiusta caratterizzazione di Kant da parte di Adorno e Hork
che lo concepiscono come dominio della natura da parte dell uomo, inserirlo nella categoria dell
illuminismo vittima di se stesso. ingeneroso e infondato.
Kant al contrario dice che ci che costituisce nostra nobilt quella facolt che non ci d nessuna
operativit. Elemento essenzialmente umano sta nell'essere dell uomo un ente di ragione= luogo di
sintesi e sistematicit non esperibile, luogo di direzione non conoscibile, luogo di pensieri che non
aumentano nostro patrimonio di conoscenze. ragione l essenzialemente umano, ci che caratterizza
nostra presenza nell'universo.

25 10 16

Leggibilit razionale processo storico (Kant)


Dissidio, contraddizione tra impostazione di stampo deterministico del problema storia universale e
contemporaneamente affermazione secondo cui coerentemente a nostre aspettative, storia terreno di
espressione ragione e libert. ragione ha come prerogativa: trasformare in oggetto, realt, fatto;
Se ragiione che si riferisce a enti inconoscibili, tuttavia per Kant procura realt alla libert. come K
intende concreta efficacia della ragione? nella storia.
Ci aspettiamo che filosofia kantina della sotia sia canto a libert umana, marcia trionfale della libert.
Idea di una storia universale: scopriamo che Kant dice che tu individualmente pensi di essere libero, per
poigrandi fenomeni aggregati sono obbedienti a regolarit statistiche. processi nella loro struttura
macroscopica: siamo portati a negare che quella del libero arbitrio sia realt concreta. che i soggetti
obbediscanoa DISEGNO DELLA NATURA.
Se vero che c' disegno della antura= specie umana si comporta come tutte le altre specie animali in
aderenza con dettato della antura= legge naturale che non si cosulta coi soggetti e loro discrezionalit,
allora non capirei piu dove quella ragione trasformi in fatto reale la libert di ciascuno di noi.
K comincia a presentare storia universale come farebbe un determinista.
Ieri: K parla di ANDAMENTO UNIFORME E ININTERROTTO a proposito della crescita delle piante, corso
dei fiumi e altri apparati della natura, e anche per interpretare azione dei singoli esseri umani e popoli
interi. Essi ritengono soggettivamente di regolarsi ciascuno secondo proprio disegno, quindi in modo del
tutto libero. Esseri umani procedono secondo intento della natura che ad essi sconosciuto, e lavorano a
sua promozione.

Emerge rappresentazione della storia che anticipa problematiche di ordine psico-analitico. noi crediamo
di agire sulla base di determinati moventi, in realt obbediamo ad altre ragioni o motivazioni, o impulsi.
soggettivamente pensiamo di automotivarci, in realt obbediamo a disegno della natura. obiezione che
pare deterministica.

"Per il filosofo non c' nessun rimedio, se non..."


Kant determinista? che ne della libert umana quindi della presunta realt razionale?
Testi dicono due cose apparentemente in conflitto tra loro, conflitto che si risolve lavorando dentro
questa idea complicata di natura, che k usa in modo dichiaratamente problematico per il fatto stesso che
problema parlare di natura umana e attribuirvi stesso significato che si attribuisce a lemma natura, per
tutto il resto del creato. attiene a natura umana un elemento che a tutto il resto del creato non inerisce:
consapevolezza e scelta razionale.
Quando K dice disegno, intento, piano determinato della natura
(campo ipotesi interpretative)
Strutture e catastrofi, Burgio.
Quando K parla di natura, in ambito filosofico-storico, sta parlando della ragione solo in s. non ancora
per s. cio la natura , per quanto attiene a genere umano, la dimensione della razionalit priva di
consapevolezza. agire della ragione ma non agire razionale nella misura in cui questa ragione opera ma
non sa di operare, quindi non si pu parlare di libert in senso forte. uomo da subito libero ma non sa
di esserlo, e nella misura in cui non sa di esserlo, non ancora a pieno fuori dalla natura. non ancora
ragione, ma non gi pi soltanto natura.

Se cos ipotizzo che dentro determinismo c' qualcosa di pi complicato. piano della natura ma piano
della ragione che per lungo tempo agisce senza che i soggetti lo sappiano. Freud: tu sei libero, ma molta
di quella libert attiene all'inconscio. testo ci dice che c' molta libert e ragione a dispetto del fatto che
non se ne abbia consapevolezza.
Quando diciamo LIBERTA' normalmente diciamo AUTOCOSCIENZA.
quando diciamo RAZIONALITA' diciamo CONSAPEVOLEZZA

Ipoteticamente K fa riferimento a lunga fase dello sviluppo specie umana in cui libert e razionalit
funzionino ma in assenza di autocoscienza, siano fattuali, operative, siano soltanto in s (hegel) ma non
ancora anche per s. via di mezzo. non sei ancora libero in pieno come soggettivit umana perch tua
autonomia solo fattuale. per dire questo ossimoro concettuale K usa termine "natura", pensando a
natura umana= essere umano ancora solo fattualmente e non anche consapevolmente libero e
razionale. essere ibrido tra animale e umano.

Tesi IX
Sto ipotizzando costruzione razionale della storia, perch questo mio tentativo di interpretare
razionalmente la storia, pu essere utile a promuovere questo intento della antura. Intento della natura
fatto che esere umano viva in societ civili (unificazioni civili) e insieme in pace. K filosofo della pace
perpetua 1795. Idea che ha in nuce.

Se fossi un determinista, che io produca o meno una teoria, non cambia niente, le cose vanno come
devono.
indizio che confligge con incipit del testo.
Polarit sistema-aggregato. L'abbiamo trovata trattando RAGIONE. senza ragione aggregato casuale, con
la ragione sistema (Appendice a dialettica trascendentale. Dell uso regolativo delle idee della ragion
pura. ragione rappresentata come funzione del sistema e della totalit). K presenta idea di natura come
sinonimo di Provvidenza. Provvidenza un ente che si presta a interpretazioni pseudo-deterministiche.
anche se teologia cattolica dice libero arbitrio e in pi anche provvidenza. ma non la natura nel senso
fisico. provvidenza: faccio entrare logica teleologica, finalistica. teleologia difficilmente va con schemi
deterministici. primo sfaldamento di quello schema.
Dove scopriamo cosa K ha in testa?
Tesi III (qundi alla IX lo sappiamo gi):
paradosso. Sembra Rousseau: per il quale uomo nasce privo di istinti, costretto ad essere artefice della
propria stora, creatore di se stesso. al punto che non si pu parlare di natura umana.
Kant qui dice che se natura vuole che una creatura sia interamente frutto della propria fatica, in realt
natura che fa passo indietro e lascia creatura abbandonata a se stessa e libera di scegliere e disporre
delle proprie attitudini. sta usando retorica deterministica, con contenuto antideterministico. dice "la
natura ha voluto che" dice "non entrare nella storia umana". La storia umana l'autopoiesi della specie,
autoccreazione della specie. posso anche dire "la natura ha voluto che", ma essa cos non c'entra pi
niente. problematizzare lettura immediatistica della natura.
"Egli non doveva essere condotto dall'istinto.." (riprende pari pari Rousseau)
La natura si toglie dai piedi. pur sempre una creatura della antura uomo. s ma non ci serve concetto
dinatura quale lo utilizziamo per le altre specie viventi. non s pu usare per specie viventi che sono tutto
istinto, e niente per un essere totalmente libert. stesso lemma per dire cose completamente diverse.
per uomo natura= autopoiesi, cio libert. solo che una libert che per lungo tratto chiamo natura
perch nonn ancora libert piena che diventer tale quando questo esercizio di autopoiesi si riconosce
ocme tale, scoprendo e tematizzando se stessa.

Nell'esercizio dellalibert consiste natura umana


--> dire che la natura vuole l esercizio della libert umana: non comprensibile bene perch tendiamo
ad avere di "natura" una concezione deterministica.
"Esercizio della libert la mia natura": nega in radice il determinismo della natura. per capire ossimoro
devo mettere in discussione natura=determinismo.
NOn incidenza di qualsiasi natura come struttura deterministica.
Non che non ci sono limiti connaturati. K proprio per smentire il determinismo usa paradossalmente
una retorica deterministica!! proprio per far emergere questa idea della storia come autopoiesi di una
specie libera e razionale, usa retorixca deterministca svuotandola di significato concreto.
La natura nel senso fisico e meccanico del termine.
Altra affermazione (con cui si conclude altra slide).
Se voglio capire cosa ha fatto natura con specie umana: come se avesse mirato piu alla stima razionale
che essere umano deve avere di s, che non al suo benessere. Mentre nel caso degli uccelli ha badato a
istinto che consente loro di farsi il nido ecc., mentre nel caso di castori ecc. ha dotato tutte le specie
animali degli istinti sufficienti a loro conservazione. K non sa che esiste anche estinzione delle specie,
rientra in ottica fatata di natura come equilibrio armonico. nel caso dell uomo non le sta a cuore
benessere, ma che abbia stima di s, perch artefice della propria, pur meno garantita, sorte. a natura
sta a cuore che noi si sia artefici consapevoli della nostra condizione. si nega nei fatti dispositivo
deterministico. da ultimo sempre nella Tesi III che chiave, in cui ci dice come leggere schema
formalmente deterministico. "per quanto enigmatico necessario..."
Se prendiamo sul serio fatto che 1. specie umana dotata di ragione 2. leggiamo storia come sequenza
orientata a piena disposizione nostre disposizioni (ragione, libert, consapevolezza), allora
comprendiamo tutto ci che accade per paradossale che esso appaia.
Quarta riga della stessa slide:
Se c' una cosa che fonda filosofia pratica e politica (incipit cos l illuminismo: uscita dallo stato di
minorit: pratica della libert) k disprezza che soggetti umani non capiscano che npn ricchezza, agio ma
libert! Lavorio concettuale semantico. Natura che tutto sacrifica a parte dignit umana. natura
deterministica nega dignit umana. La natura nega dignit perch governa con gli istinti le altre specie, l
unica specie con cui non fa questo la specie umana, perch le interessa che gli uomini siano degni!
natura che ha letto la ragion pratica di Kant.

Tesi IV
"Insocievole socievolezza". fonti da Rousseau a nascente economia politica: Mendeville, Smith.
Idea che noi stiamo insieme proprio perch siamo egoisti. stiamo insieme bene e produttivamente
perch siccome interazione sociale efficace ai fini del conseguimento degli interessi individuali, proprio
questo fa s^ che individui si rispettino e cooperino vicendevolmente. schema che si affida a egoismo
razionale, per cui lascia funzionare il mercato e il mercato si regoler in maniera ottimale. mano invisibile
che fa s che egoismi dialoghino. Incastro delle pulsioni antisociali (schema mendeveliano)
pulsioneindividuale all'eeccesso, trasgressione, violazione che fa prosperare le societ. se non ci fossero
ladri non ci sarebbero chi fabbrica serrature, avvocati ecc. Questi comportamenti antisociali determinano
la socialit. ancora sempbra dispositivo deterministico!
Schema che: io voglio fare una cosa, ma l effetto di questa cosa tutt'altro. io sono egoista ma
eterogenesi dei fini. logica aggregata delle azioni individuali altra dalla logica soggettiva delle
medesime azioni. individui credono di fare una cosa ma se le guardi insieme diverso. testo che oscilla
tra contenuto incentrato su idea di ragione, libert, autocostruzione genere umano nella storia e
affermazioni che apparentemente schema deterministico.
Ipotesi Burgio: K mostra schema deterministico per svuotarlo da interno.

Si parla della natura razionale. Quando si parla di natura in realzione a essere umano, non puoi usare
stesso schema per altri esseri viventi, allora considereremmo essere umano come pecore al pascolo. ma
siccome la nostra una NATURA RAZIONALE, ove assumessimo stesso criterio che vale per altri animali,
allora ipotizzeremmo sorte natura umana incompatibile con sua dignit.
Vanit, invidia, brama incontenibile di avere e potere, UOMO HOBBESIANO, (K che ha preso tant o da
rousseau): meglio che sia uomo cos, perch senza quei vizi, violenza, continua violazione dell'armonia
originaria,non ci sarebbe stato progresso. umanit sonnecchierebbe per sempre.
Insidie del testo: non leggere in modo immediatistico!
Essere umano vuole x, natura vuole y: apparentemente deterministico.
NATURA VUOLE CHE ESSERE UMANO REALIZZI SE STESSO = LIBERTA' --> quindi natura non si oppone a
quello che vuole uomo.

Testo che fa emergere da tensione la tesi. mediato.


Se leggiamo questo testo utilizzando senso deterministico di natura, non tornano i conti.

Inizio congetturale della storia universale (1786)


Testo successivo
Contrapposizione esplicita di ragione a natura, intesa nel senso deterministico del termine. laddove
natura meccanismo fisico, istinto, allora la ragione altro e anzi le si contrappone in modo esplicito.
Roussonianamente tutto quanto avviene nella storia, avviene perch agisce la ragione, quindi avviene
contro la natura.
- natura come meccanismo antitetica a ragione
- storia ragione in atto quindi negazione della antura come meccanismo.
Natura il sonno della specie umana. Abisso: uomo si trova sull'orlo dell abisso perch tutte le sue scelte
sono rischiose, non ci sono garanzie, fa erroi. copia della Genesi: stroia umana comincia con esercizio
della ragione libert che la disobbedienza. che per dignit.
Hegel: il piu antinaturalista della storia della cultura europea.
Antinaturalismo e antropocentrismo della libert e dignit. Questi sono autori per cui storia umana si
sviluppa per antitesi a natura, fuori da schema dell istinto e del meccanismo. La ragione, idea, libert,
fattualit. storia= autorealizzazione di una specie autonoma capace di determinarsi.

Sul detto comune "questo pu essere giusto in teoria.."


Autodistruzione del male avviene in forza delle esercizio dell autodeterminazione.
meccanismo della natura= egoismi.
La ragione la signora della natura che governa processo storico utilizzando algebra degli egoismi per far
tornare i conti all interno dello stato della societ civili e ai fini della pace perpetua. sembra dare chiave
di come va letto testo che in apparenza affermava il contrario.

Per la pace perpetua (1795) (tre brani politici di Kant che ci mostrano effettiva, concreta operativit della
ragione. le critiche hanno affermato: ragione genera effetti concreti. filo della sotria ha ribadito: storia
autocostruzione della specie. filo politica fa esempi di come questo avviene)
1. riguarda la sofisticata versione che Kant produce CONTRATTUALISMO. Kant prende contratto sociale.
in Rousseau non sono individui che si accordano a governare, ma a governare, fornire le leggi deve
esserte la ragione con buona pace degli individui. volont generale un apriori. c' molta razionalit,
idea che collettivit deve obbedire alla ragione. Gi in Rousseau siamo nel pieno del razionalismo
politico. mentre in Hobbes e Locke importa che le persone si mettanod accordo, non importa ci che
decidono. invece a Rousseau interessa la ragione: mettersi d accordo in modo che sia la ragione a
governare.

Kant prende contrattualismo roussoniano e lo rende ancor pi astratto. contratto la regola razionale
alla quale chi governa, non importa chi, anche monarca, o plenipotenziario dell antico regime, deve
obbedire perch il suo governo sia legittimo, puro e semplice criterio di giudizio, pura e semplice regola,
non c entra l accordo tra le persone, la soggettivit immediata. c entra la pura e semplice qualit
razionale delle leggi, delle norme.
una posizione politicamente radicale. solo il contenuto della norma conta, non interessa battagliare per
forme politiche che poi risultano da compromessi che riflettono rapporti di forza, bisogna pretendere
che collettivit siano governati in maniera giusta e razionale. importante che la ragione sia la cifra e la
regola e il criterio. alla fine viene definito il contratto sociale come una regola, idea della ragione.

2. Risposta alla domanda "Che cos' l illuminismo" (1784)


Incipit in cui K afferma che autonomia individuale fattore dinamico fondamentale del processo dei lumi
che egli ritiene in atto. questa non una societ illuminata, ma societ che si sta illuminando.
illuminismo conquista progressiva della propria autonomia. uscita da stato di minorit di cui egli stesso
colpevole: incapacit di servirsi della propria intelligenza senza guida di un altro= stare sotto tutela.
nella nostra societ ci si rifiuta di vivere senza tutela.
Illuminismo lo leggo con progressivo sottrarsi degli individui alla tutela. libert e autocoscienza della
libert da parte di numero sempre piu ampio di individui.

3. Kant, Conflitto delle facolt (1797)


La Prussia di Kant: vincoli stretti, censura. censori stupidi: indoro la pillola.
"per carit non facciamo ivoluzione, per c' stata quindi oggi non dobbismo dire se farla o non farla.
questa esperienza c ha lasciato che popoli europei non direttamente coinvolti la sostengono con
entusiasmo pericoloso. se manifesti tuo entusiasmo, implicitamente stai dimostrando che s sta
diffondendo consapevolezza di partecipare di quello stesso processo: conquista da parte del genere
umano dell'autonomia. complicato e temerario. dentro rivoluzione non c' altro che un grande esercizio
di liberazione. chi partecipa con entusiasmo da spettatore come se avesse capito che esercizio
diliberazione, ma manifestasse desiderio di farlo anche lui. temerario: lode di riv francese e d chi la
voleva fare anche in prussia. come dire che attraverso questo entusiasmo abbiamo la prova che quel
processo diautocomprensione specie umana come essere libero in atto".

Cos K ritiene di produrre prova concreta che storia sia un progresso. stiamo a antipodi di un inizio
caratterizzato da frammentazione, propensione ferina dell uno verso l altro, godiamo e ci entusiasmiamo
quando gli altri si liberano perch gli altri siamo noi. siamo in condizione di riconoscere negli altri noi
stessi. riconoscerci dentro non aggregato ma sistema, siamo dentro unica soggettivit.

26 10 16 (Seminario)

Il problema della razionalit individuale e sistemica.


Scarto tra due dimensioni razionalit assunto come sintomo, come indizio di qualcosa che si pu
considerare: la radicalit e statuto avanzato, progressivo di alcune figure dei lumi (Kant in primo luogo).
Radicalit e posizione avanzata: esegesi che legge in Kant moderazione, propensione a compromesso
moderato con poteri esistenti--> Burgio invece considera Kant allievo estremo di Rousseau quindi anello
di congiunzione tra Rousseau e Hegel. legge Kant come antefatto ineludibile di Marx.

Radicalit dei lumi o componente avanzata e rivoluzionaria dei lumi: normalmente si pensa che i lumi
sono avanzati nella misura in cui formalizza istanze, nomina esigenze e si mobilita sulla base di parole d
ordine che suonano radicali. criterio analitico: sono tante piu avanzate quelle voci che formulano , cifra
di radicalit.

C' un'altra possibile interpretazione di cifra avanzata e rivoluzionaria dei lumi:


sono particolarmente avanzate voci che non tanto formulano in esplicito rivendicazioni sonore, ma
invece quelle che mostrano di percepire magari non del tutto consapelmente i fenomni che noi ex post
possiamo considerare vettori dei progressi piu rilevanti e significativi. involucro teorico che pare
moderato come in kant. ma cifra rivoluzionaria consiste nell essere correlato, collegato, sensibile e
interprete e capace di comprensione teorica di elementi significativi di evoluzione storica
specificatamente evolutiva.

tema scarto tra due dimensioni razionalit:


momento nel quale razionalit individuale o collettiva attiva ma non consapevole di s, oppure
consapevole di s, ma nella misura in cui consapevole di s insufficiente rispetto a dinamiche storiche
in atto. i soggetti non sono abbastanza razionali per quell che sta succedendo. razionalit inadeguata
rispetto a quanto si sta verificando e ai processi dei quali essi stessi sono protagonisti. ipotesi riportata
come probelam dll europa 700-800. autori percepiscono processo democratizzazione.protagonismo
corpi sociali. razionalit dispiegata e necessaria, scarto che diventa problematica drammatica. come fare
democrazia con soggetti non abbastanza razionali per inserirsi nel processo in atto?
problema tuttora irrisolto. autori rievocati in pieno '900. storia e coscienza di classe. proccessi storici e
quantum di coscienza che i soggetti hanno.

Alcuni autori, soprattutto Kant, denotino percezione inquieta del fatto che processo di realizzazione
democrazia in europa che sta amrciando sotto i loro occhi. vd. riv francese. K considera riv. francese
progresso. preoccupazione di K che processo realizzazione democrazia non sia supportato qui e ora da
adeguata razionalit consapevole dei soggetti, che questi stessi processi coinvolgono, dei quali questi
processi sono protagonisti. corpi sociali devono essere protagonisti di questo processo. ipotesi,
scommessa interpretativa che Burgio propone. come dimostrarlo in relazione agli autori trattati? Kant,
Rousseau, Hegel.

due esempi: due argomenti che pare dimostrino che scarto tra razionalit necessaria e razionalit
disponibile il problema per questi autori. drammatico perch sullo sfondo del processo di
democratizzazione.
- trascendalizzazione del modello contrattualistico
- tematizzazione astuzia della ragione in campo filosofico storico
--> prove del fatto che problema deficit razionalit disponibile il lroro problema

1. contrattualismo= modello interpetazione sovranit politica che serve a legittimare istanze corpi sociali.
unico modo per intendere stato come depositario di forma legittima del comando politico intendere
che questa sovranit sia stata o sia riconducibile al consenso dei sudditi. consenso che si sarebbe
espresso nel contratto sociale. modelli venerabili di questa tradizione: Hobbes, locke, Rousseau: sovverte
modello contrattualistico perch quel rapporto di fondazione legittimit che in Locke e Hobbes pone il
sovrano come frutto del consenso individuale in occasione appunto del contratto, questo rapporto
rovesciato da parte di Rousseau di 180, fonte legittimazione contratto politico non consenso individui,
ma quali comando politico stesso. individui non sono coloro i quali attraverso loro consenso
legittimano, ma coloro i quali sono obbligati e chiamati a adempiere standard di razionalit attraverso
loro decisioni. modello ribaltato.
Per Rousseau non basterebbe che ci mettessimo d accordo, per essere legittimo dovremmo esprimere
decisioni razionali cio la volont generale. ragione= criterio di giudizio e fonte di legittimit. cosa che
non vera n per Hobbes n per Locke.

"La volont costante di tutti i membri dello stato la volont generale"


R. ha in mente idea di volont generale come apriori razionale del corpo collettivo. che lo sappiano o non
lo sappiano, gli individui che fanno parte della collettivit hanno quella volont che la volont razinale
che si collegaal loro interese. se lo sanno lo esprimeranno anche empiricamente e la citt si salver. se
non lo sanno, nelle loro riunioni nondaranno voce a quelle e la volont generale rimarr muta, ma
continuer a persistere perch ontologicamente indipendente da comunit, cosi come lo sono verit e
ragione. e in quel caso citt andr perduta: prevale camorre e corruzione, perversi decreti, volont
generale si esprimer nella forma di volont di tutti. no legittimazione. comando magari efficace, diritto
positivo continuer a sgorgare. logica opposta a sequenza fondativa contrattualismo moderno.

K trasfigura il gi trasfigurato modello contrattualistico rousseauninano. rousseau tiene ancora vivo


produzione della norma e
norma: cittadini devono essere capaci di dar voce a volont generale.

kant infrange persino questo rarefatto collegamento. contratto di cui parla k non incontro tra volont
individuali, non vi necessario esercizio della sovranit da parte degli individui. il contratto per Kant
una semplice idea della ragione, cio pi analiticamente un criterio di giudizio disponibile per colui il
quale esercita qui e ora il comando. k non interferisce sulla origine e sul fondamento giuridico politico
della sovranit data. k definisce il sovrano irresistibile e imperscrutabile, un reato andare a sindacare
genesi della sovranit in atto. questo ha indotto interpreti superficiali a considerare k conservatore.
interpretazione che non tiene conto del fattoche k si disinteressa fondamenti legittimit perch punta su
elemento dirompente circa ogni discussione sui fondamenti genetici della sovranit. non mi interessa
cme sei arrivato sul trono, ma come governi. qualit delle leggi.

contratto originario in relazione a rapporto fondativo, attiene alla legittimazione profonda di quel
comando, il contratto diviene schema di giudizio razionale sulla qualit delle norme. leggi devono essere
quali il corpo sociale promulgherebbe ove fosse in grado d promuoversi in modo democratico. norme
che le persone si darebbero se fossero poste in condizione di essere loro autori della norma. pietra di
paragone. devi governare "come se"

unica cosa che conta qualit delle norme e loro razionalit, scarto o identit con il bene comune.

In tanto Rousseau e Kant prendono congedo da Hobbes e da Locke, in qunto la razionalit incarnata negli
individui che i loro modelli chiamano in causa conferendo ai corpi sociali la sovranit, quegli individui
appaiono non idonei a generare risultati accettabili.
Rousseau: importa che la ragione venga espressa. R preoccupato che se facessimo centro sulla volont
qui e ora delle persone sarebbe disastroso. R preoccupato dell imperversare dei particolarismi. se
lasciassimo a individui prerogativa e monopolio della decisione. corpi sociali andrebbero in malora.

processo di autodeterminazione nel senso dell autonomia e razionalit.

REC

un problema etico politico, di configurazione dell'identit. di consapevolezza e di soggettivit (Hegel)

entrambi sembrano dire che se vogliamo autogoverno corpi sociali qui e ora gradi di razionalit in atto,
dispiegata, non all altezza delle esigenze di questo processo.
Secondo esempio (tema coscienza storica anche nel '900). cogliere grado di radicalit alla luce di questo
tema: democrazia si sta realizzando, implica autogoverno sogg collettivi e corpi sociali ma abbiamo
carenza razionalit in atto. per chi legge questi processi e ai quali stanno a cuore, un problema
gigantesco. che si sarebbe posto con esiti drammatici: vvicenda precaria della democrazia, forse per via
di scarto tra razionalit necessaria e disponibile.

Secondo esempio: tema astuzia della ragione, vettore reale del processo per come individuato nelle
filosofie della storia tra lumi avanzati sia cronologicamente che politicamente, e figura eminente della
storia della filosofia che sta sul confine fra moderno e contemporaneo: Hegel: ultimo degli illuminismi o
primo della generazione succesiva a illuminismo classico. tema astuzia della ragione tema
fondamentale nella filosofia kantiana della storia. Quarta tesi di una idea della storia universale:
"insocievole socievolezza", dove Kant prende dopo aver saccheggiato Rousseau in tutte le tesi
precedenti; in questa tesi poco rousseauniana saccheggia da autori del paradigma economico politico, a
partire d aMendeville. idea che a garantire qualit della convivenza sociale e esiti in termini di progresso,
prosperit, benessere,sviluppo della convivenza sociale medesima, provvede non volont consapevole
degli individui, ma un meccanismo sistemico, logica reale nel senso di oggettiva, indipendente dalle
volont individuali, contraria, il modello della mano invisibile cio: tu lascia che siano gli egoismi ad
esprirmersi ma dall'alchimia degli egoismi si genera oggettiva coerenza sistemica e ne sortisce effetto
virtuoso sul terreno della convivenza. egoismi si incastrano e si tramutano a loro insaputa in reciproci
altruismi. Smith: egoismo genera effetto identico a quello che avrebbe generato altruismo. birraio. ci
interessa la logica di questo momento: consiste nella affermazione di Smith e Kant della esistenza e
operativit di un processo del quale gli individui protagonisti della scena storico sociale sono
inconsapevoli. vicenda sociale si dispiega lungo percorsi progressivi a dispetto della volont qui e ora
espressa, manifestata e fatta valere dagli individui.

L'essere umano vuole concordia, la natura conosce meglio cosa buono per il suo genere umano, vuole
discordia. fatto che essere umano vuole concordia, Kant non pernsa che siamo esseri irenici, sua
antropologia se rapportata al tempo storico in cui vive. non ottimistica: uomo legno storto, ora e qui
in larga misura mosso da passioni hobbesiane. vuole concordia nel senso che vuole starsene in pace,
concordia degli egoismi e indolenze, tuttasvia questo vorrebbe. non ci interessa. N che la natura di cui si
parla non natur ain senso proprio, bens il processo storico del quale Kant cerca di descrivere la ratio
evolutiva. a noi interessa scarto tra soggetti immedietamente attivi sulla scena sociale e ci che di fatto
sta avvenendo. Kant si riferisce a quella natura che la storia nel suo concreto dispiegarsi.

se noi avessimo che il processo lo governano davvero gli individui, succederebbe disastro. ma
nonostante ci ci pensa la razionslit sistemica. problemi enormi. se quando leggiamo kant volessimo
dare esito a questa problematica dovremmo porci molti interrogativi: dove risiede razionalit sistemica
per Kant? cos questa natura che sa e pu realizzare illuminate intenzioni? come si passa da razionalit
dispersa a unitaria, sistemica, da razionalit degli individui a quella della natura, capace di governare il
processo per cui finalmente vedremo collettivit democratiche capaci di esercitare autogoverno
collettivo? come vede kant questo processo?

non c' razionalit sufficiente, problema scarsit di risorsa, razionalit. europa si viene democratizzando,
ma non dispone di sufficiente ragione collettiva, se le cose vannoa vanti ci pensa mercato, sovrano,
natura, volont generale se ha la fortuna di esere enunciata dalla collettivit. hegel pu essere chiamato
in causa a questo riguardo e dentro questa tradizione?

hegel e rousseau entrambi teorici dell'astuzia della ragione. chiamata in causa da Kant pi volte perch la
natura, dio ecc. cii pensa e agisce alle spalle ironicamente degli individui.
(primo brano di Hegel)
particolare= ciascuno di noi
universale= linea di forza progressiva, che abbiamo chiamato democrazia.
Abbiamo la ratio progressiva della storia, ragione alle prese con propria realizzazione concreta che sta
sulo sfondo, lascia che individui lottino tra loro come insocievole socievolezza di kant. dal conflitto tra
particolari trae opportunit e occasioni per affermarsi, giusta la sua astuzia. perch Hegel dice cos?
si ripropone in Hegel (Lezioni sulla filosofia dela storia) il problema dal quale era venuta in prima battura
la Fenomenologia della storia: cio questione della storia scarto tra per s e in s; razionalit incarnata
qui e ora disponibile e ragione nella realt nella sua struttura ontologica e processo di
autoriconoscimento. scarsa consapevolezza dei soggetti contrasta e lo lotta senza nemmeno sapere su
quale proscenio attivo. lotta condotta per finalit che in realt non hanno nulla a che vedere con
processo evolutivo in corso.
(brano sempre citato come hegel totalitario, nemico dell individuo, alleato dei poteri tirannici, che invece
secondo Burgio va ricondotto alla problematica che stiamo discutendo)
"giusta il deficit..."
Tanto gli individui quanto i corpi collettivi. brutalit del lessico che non segnale di una concezione
autoritaria della storia. Nuovamente al cospetto dello stesso problema
"quel contesto implica dunque che in generale nella storia universale risulti da azioni degli uomini anche
qualcosa d altro da ci che essi si propongono e raggiungono".
Fermandoci a questa constatazione possiamo dire che analiticamente lo stesso problema. economia
politica classica sta dentro questo problema, come anche critica nicciana della verit, menzogna e
morale, paradigma freudiano della psicoanalisi. il moderno si misura con scarto tra quanto accade ai
sogg e quanto i sogg sanno di ci che accade loro, fanno e pensano. problema dello scarto.
Razionalit necessaria e in fieri, e sottesa ai processi che concretamente si sviluppano. questi autori sul
terreno analitico e descrittivo, tutti convinti che democrazia si sta verificando, salvo che Nietzsche e
disperato per questo. ma in assenza della sua soggettivit elettiva. questo problema, qui patologia della
democrazia si radica. democratizzazione patologica e malata. tragedie del '900 sono risultato di processo
democratizzazione che decade a massificazione. cogliamo negli autori piu affascinanti dei lumi l
intuizione sul nascere del problema.

Hegel: quel che accade risulta dall'azione di uomini che per fanno oggettivamente cose diverse da
quelle che ritengono di fare. cosa stato detto ripetutamente e tradizionalmente di Hegel? per
attribuirgli la traccia di pensatore di totalit violenta, autoritaria, liberticida, negatrice individualit.
stato preso questo testo e assolutizzato. si fatto di Hegel il gemello siamese di tosloj. in Guerra e Pace
non esita a definire uomini "ciechi esecutori della triste legge della necessit...involontari strumenti della
storia". sembra prestito testuale. come hegel aveva detto mezzi e strumenti dell'universale, spirtio e
ragione. cos per T. si letta pag di hegel come fosse di Tosloj. Tosloj considera grandi uomini"..."
--> c' legge della provvidenza e grandi uomini chinano testa ai suoi editti, sono involontari strumenti
della storia, grandi nel momento in cui sono anche volontari strumenti della storia. se hegel fosse cos
non si potrebbe accostare a Kant, non lo si potrebbe arruolare come erede tra gli illumnisti, non lo si
potrebbe leggere come pensatore della democrazia. grande questione della storia della cultura europea:
battaglia su hegel uno dei capitoli pi complessi della discussione culturale filosofica e politica dell
europa dopo la rivoluzione francese1848-1917: su hegel poi viene proiettato tutto il carico della nascita
del movimento operaio. hegel letto in maniera demonizzante e superficiale.

Guardiamo altri due testi nello stesso luogo in cui abbiamo letto che uomini sono strumenti e mezzi.

"Dobbiamo ora considerare lo spirito che nella sua essenza concepiamo come consapevolezza di s"
spirito=autoconsapevolezza, cio soggetto che presiede a sviluppo storico, Ragione, Idea, si presenta
come struttura sovrapposta, metindividuale, parente della totalit. fatto che sia autoconsapevole non ci
dice molto.
"Lo spirito nella storia individuo di natura universale e al tempo stesso determinato, popolo e lo spirito
con cui abbiamo a che fare spirito del popolo"
"da ci che spirito sa di se dipende coscienza del popolo e estrema consapevolezza da cui tutto dipende
che l uomo sia libero"
Ragione, Spirito, idea, Storia nella sua tendenza evolutiva che provvede a conseguire un fine. tutto ci va
avanti in forza delle contraddizioni e conflitti che si incarnano nel particolare definito mezzo o strumento.
processo di uno spirito che si incarna nel popolo e autoconsapevole della propria essenza cme ente
libero. senso consapevolezza del popolo che spirito incarnato negli individui universali che si
susseguono coscienza della libert. la storia si realizza nel suo senso che realizzazione della libert.
individui sono mezzi di questo processo di liberazione universale. mezzi perch c deficit di razionalit.
mezzi di processo che conquista progressiva di quella razionalit necessaria a realizzazione
consapevole della libert dei soggetti.

Storia del mondo rappresenta processo dello sviluppo del principio il cui contenuto la coscienza della
realt.
principio che gradualmente si sviluppa: evoluzione a gradi, attraverso sequenza.
"Per quanto concerne questa riconsiderazione astratta.."
Terzo grado 8mondo modrno) elevarsi da libert particolare a pura universalit: autocoscienza e
autsentimento dell'essenza spiritualit.
Secondo Burgio in questo testo Hegel diversamente da Kant nella strumentazione teorics e scelta
concetti, ma come kant attiene a logica essenziale del processo, considera storia universale come
processo di realizzazione libert in s a priori, ma che deve divenire per s e nel divenire passa da libert
incarnat nell uno tirannica, in pochi (oligarchica), ciascuno (democratica). processo autoriconoscimento
individuale. solo che per lungo tempo questo processo cammina in assenza soggetti, cammina attraverso
conflitto mosso di particolarismi vettore suo malgrado dinamica di universalit.

intuizione o percezione che tutti questi autori sono da considerarsi avanzati, sensibili a dinamiche
evolutive piu radicali del loro tempo. percezione che giustifica i due espedienti teorici, due figure
teoriche:
- sovvertimento del contratto per cui non agli individui dobbiamo volgerci, ma a razionalit. razionalit
volont e ragione sovranit in atto. individui dispongono di quantit autoconsapevolezza insufficiente.
- altro espediente parente a eterogenesi dei fini.

Se un pensatore enuncia istanza vendicativas, e molti illuministi lo fanno, lo fanno ando tuttavia voce a
istanze e esigenze storicamente mature. queste rivendicazioni in tanto sono assunte in ambito teoretico,
filsoofico politico, epistemologico, perch queste istanze ciroclano, sonopresenti e attive nella coscienza
comune. sono istanze generate da movimento dei lumi e conflitti in essere che autori hanno merito di
intestarsi, sistematizzare e dotare d fondazione teorica.
Oggi non abbiamo lavorato su una istanza presente nel senso comune, ma percezione dramma profondo
e drammatico che riguarda processo in atto ma soprattutto fasi future di questa evoluzione.
problematica che sta sotto questione scarto e deficit problematica approdo democrazia radicale
compiuta che molto di l da venire nell europa del '700. see rivendicazioni riassumono movimento ,
conflitto politico in atto, il problema inadeguatezza razionalit individuale e collettiva, nella misura in cui
denunciato parla del nostro. problematica ha funzione premonitiva e riflette lettura visionaria tutta ex
ante. ha funzione di previsione. la modernit stata considerata mettendo all ordine del giorno bisogno
di prevenzione (Koselleck). moderni sanno che a valle della cesura necessaria previsione.

Prefazione dei lineamenti di filosofia del diritto: filo come nottola di minerva...
Filo in grado di comprendere solo ci che si compiuto, non prevede, non parla dei mondi a venire. H
dice una cosa nella stessa pagina che va letta in senso specularmente opposto: filo il proprio tempo
appreso nel concetto--> B pensa che comprensione concettuale tempo storico attiene non gi ai processi
che si sn compiuti, ma almeno nel caso di Kant, Hegel e Rousseau,a processi in itinere e ben lungi dall
essersi esauriti. problema scarto raz necessaria e disponibile il loro problema in quanto moderni ma
anche il nostro problema.

31 10 16

La ragione per Kant essenzialmente luogo in cui realt conquista un significato per noi. nell'ambito di
processo conoscitivo la ragione conferisce unit, offre un sistema, trasforma l'aggregato in sistema. La
ragione l'artefice della sintesi delle sintesi intellettuali. unit, sistema, quindi senso, valore, significato.
Abbiamo colto nelle pag della filosofia kantiana della storia che abbiamo selezionato, la conferma di ci:
considerare la storia come processo unitario dotato di senso.
Potenza della ragione--> generatrice di unit, coerenza e significati, ma c' anche questione del limite. La
ragione facolt rigorosamente umana. Ogni tanto Kant fa riferimento a altri enti razionali, ma sempre
in rapporto a similarit della condizione umana. lo dice per far capire che sta parlando di noi in quanto
dotati di queste caratteristiche. caratteristiche umane sono il tema della filosofia kantiana. la sua
filosofia dell'umano: senso e valore per noi. le cose si strutturano come oggetti in un sistema dotato di
senso PER NOI. filosofia dichiaratamente connessa a condizione umana. solo prospettiva e condizione
umana. kant in quanto si riferisce sempre e solo a prospettiva umana, non sta parlando della realt in s.
discorso filosofico inerente a rapporto tra soggetto e oggetto. tutto discorso kantianao attiene a questa
relazione, non al noumeno. no realt in s. dobbiamo immaginare il noumeno, perch altrimenti non
potremmo pensare fenomeno come fondato realmente. la ragione potente, genera unit, sintesi e
sistemi dotati di senso, ma limitata perch vale per noi, non possiamo scambiarlo, pena il buttarsi nel
mare e dedicarsi ad avventure destinate a fallimento, scambiare ci che per noi, per un in s che ci
precluso.

discorso sulla ragione e realt quale la ragione la prospetta un discorso "come se". noi ci poniamo di
fronte a realt "come se" essa fosse ci che c appare. in realt non perch ci appare tale in virt di
come siamo. ma ci poniamo di fronte alla realt come se la ragione fosse ad essa immanente, ma non lo
. ragione kantiana fattore regolativo, regolamento per giudizio e prassi, fonte di ipotesi. la limitano
perch ne riducono portata obiettiva. portata reale. la ragione vale per noi.

Schopenhauer (allievo infedele di Kant) a differenza di Kant pensa che si possa parlare della realt quale
essa . in questo piuu vicino a Hegel che non a Kant. ma in un punto rimane kantiano: nel dire qual la
realt in s: come per Kant totalmente PRIVA DI RAGIONE.
Kant non si produce in questi termini perch si astiene, circa la realt in s non possiam dire. la realt per
noi razionale, mentre quella in s un grande punto interrogativo.

domanda. statuto antropomorfico del discorso. ragione pratica genera imperativi categorici perch
siamo fatti cos. kant descrive natura umana come processo conoscitivo, come realt considerata come
ambito della prassi, noi siamo fatti in modo da avvertire come dovere categorico, una forma dell'azione
che la filosofia si incarica di analizzare e ricondurre a modello teorico comprensibile e valido sulla
generalit dei casi. sfondo assiomatico di questa filosfia non deducibile. libert non deducibile se non
dal fatto che natura umana questa.
Venuto meno l'essere umano, viene meno tutto il discorso. chi parlerebbe e di cosa, venuto meno
l'umano?

discorso di kant sulla ragione: discorso riferito in maniera non eludibile alla soggettivit, prospettiva e
condizione umana.
--> da questo punto di vista Hegel l'antitesi di Kant: discorso filosofico discorso sulla realt qual essa
in s, indipendentemente dalla visione soggettiva. se la filosofia un discorso sulla realt qual essa ,
allora mi chiedo chi lo fa questo discorso, siccome non posso essere io. risposta di Hegel : la filosofia
discorso DELLA REALTA' SULLA REALTA' STESSA.

prospettiva antikantiana e incompatibile rispetto ad essa.


Hegel non filosofo della trascendenza, prospettiva inedita nella storia della cultura occidentale.
Kant dice che dentro la filo ci sta tutto: discorso su conoscenza, storia, moralit, arte, capacit
sistematica che proviene da mia ragione che prerogativa fondamentale per essere umano. io sono
essenzialmente ragione del senso, valore, totalit ecc e grazie a questa ragione organica io vedo mondo,
lo costruisco come sistema sensato e lo narro a me stesso, ma senza dimenticare che questo il mondo
per me, mio mondo, che io costituisco e comprendo, dentro al quale mi oriento poich sono stato io a
conferirgli un ordine.

Hegel: io non sono che una parte di questo mondo e nella misura in cui questo mondo detto, non
posso essere colui il quale lo dice dall'esterno, giacch altrimenti questa alterit tra chi dice e ci che
detto, inficierebbe il detto. pena la falsit e parzialit di ci che detto, ci che detto il mondo
medesimo a dirlo. hegel sa che noi esistiamo e diciamo, ma nel momento in cui ci che diciamo vero
non pu darsi alterit essenziale rispetto a. ci che noi diciamo la ripetizione o l intercettazione della
autoesposizione del reale, nella misura in cui vero. tutto ci che di personale vi nel mio sistema
falso: affermazione letta come manifestazione di una superbia della ragione filosofica.
lettura logica di questa interpretazione. tutto ci che coinvolge l'io come avviene nelle filosofie della
riflessione (Kant): c' soggetto di fronte a realt che riflette sulla e la realt e che parla della realt:
alterit fondativa tra colui che parla e ci di cui si parla, equivale alla dichiarazione della non verit del
discorso: muove dal passo esiziale. altro il discorso, altra la realt. il discorso gi in s altro rispetto
a i di cui parla. conseguenza logica e immediata : il mio discorso non il mio, salvo nella misura in cui
falso. elementi di verit che contiene non riguardano me che casualmente faccio questo discorso, ma
riguardanti realt che attraverso me si autocomprende, dichiara. filosofia scienza nella misura in cui
autocomprensione e autoesposizione del reale. pensiero reale. reale= pensiero della cosa che espone se
stessa, che si autocomprende e si autodichiara. non c' niente di meno vero dell'alterit essenziale tra
soggetto e oggetto. Hegel distingue ma in funzione interlocutoria: serve distinzione non ontologica, ma
distinzione funzionale a conquista del vero, ma esenzialmente sogg e ogg sono la realt nella sua
articolazione immanente. non vi nulla di vero nel discorso kantiano dei limit. non c' nessna realt che
ci sfugga, la realt a parlare.

tutte le filo prima di Hegel sogg e ogg. Hegel nega alterit e riduce apporto soggettivo del filosofo o di
colui che scrive, a funzione di redazione. filosofo d voce a realt dentro la quale il discorso si costituisce
e di cui il discorso parte.

Se la filosofia che in questi termini Hegel definisce scienza, quella vera non prigioniera dell illusione,
SAPERE ASSOLUTO--> discorso della realt su se stessa: autoesposizione del reale. tema
AUTOCOMPRENSIONE, AUTOCOSCIENZA: capacit che il soggetto della conoscenza ha di essere allo
stesso tempo l'oggetto della conoscenza medesima. se vero che lascienza il discorso della realt su se
stessa, la scienza la autocoscienza del reale. cio la verit si dichiara nel momento in cui ci di cui si
parla pienamente consapevole d se stesso. la realt l ogg della scienza e il sogg del discorso. scienza=
identit tra chi fa discorso e ci di cui discorso parla. non questa o quella persona ma realt nella sua
interezza.
Non c' soggetto. soggetto immanente al discorso. io non somparso, ma parte di realt alle prese
della scoperta con se stessa. discorso di autocomprensione. movimento sconvolgente che a dispetto
della sua apparente semplicit rivoluziona. concezione bimillenaria. i discorsi precedenti a proposito d
oggettivit della conoscenza hanno sempre fatto riferimento a garanti trascendenti.
Filo cattolica non soggettivistica perch invoca garanti trascendenti: discrso sulla realt in s perch
dio a farlo.
Qui non c' dio. discorso monistico? spinozismo, panteismo hegeliano? tentativi di ridurre questa
posizione a antecedenti. ma sembrano forzature. ridislocazione della soggettivit all interno del campo
dell'oggettivit.

ragione e realt.
in kant ragione umana, in hegel non umana ma reale= cifra eseenziale di una realt che in s
razionale.
la realt in Kant per quel che in s un ignoto, nella misura in cui sensata lo per noi: siamo noi a
conoscerla e a conferirle senso. la realt, non c' un doppio fondo, noi ne siamo parte integrante e
siamo quella componente grazie alla quale realt dichiara la propria consistenza e struttura. la filosofia
un discorso umano complesso e significativo sul reale.
Hegel: filsofia autoesposizione razionale. i filsofi sono autori di questi libri per puro caso, semmaila
cosa interessante comprendere come mai un filosofo come Hegel sia stato quello che ha dato voce a
questo grado di autocomprensione dela realt in questo momento storico e non nella scozia del
tredicesimo secolo. lo spirito del mondo si autocomprende e autodichiara adesso e in questo luogo e
non accidentalmente, perch s dovevano compiere alcuni elementi perch si arrivasse a capacit dell
umano di essere voce di ci che si autocomprende. discorso la realt stessa a farlo o vi realt che lo
inficia.
pensiero che si obbliga alla rappresentazione della importanza costitutiva del momento
dell'autocoscienza. filsoofia in quanto scienza discorso del reale su se stesso. filsoofia autocoscienza
della realt. filo dello spirito la piu grande delle opere critiche. Hegel arriva a quest'opera dentro
questo svolgimento teorico: filosofia scienza in quanto pensiero reale di essere pensiero della realt e
sulla realt, comprensione della realt nei due signidicati del genitivo. comprensione della realt: realt
oggetto d questa comprensione e soggetto di questa comprensione. filosofia scienza in quanto
autocomprensione della realt, siamo agli antipodi di kant, hegel: probkema di come immaginare
coincidere tra il soggetto del discorso e suo oggetto, piena identit tra colui che fa il discorso e ci di cui
si parla nel discorso. vero identit tra soggetto del discorso e suo oggetto: autocomprensione,
autocoscienza.
problema di Hegel: problema dell AUTOCONSAPEVOLEZZA: importanza e come la si possa conquistare,
cosa implica in due significati: cosa richiede e cosa porta con s autocoscienza laddove si determini.

Hegel, Fenomenologia dello spirito, Introduzione


- prospettiva dell'alterit propria delle filosofie della riflessione. soggetto riflette sulla realt assumendo
di essere fuori da realt di cui discute. di questa impostazione, prospettiva, sintomatica idea che il
discorso si possa problematizzare prima di farlo. nel momento in cui il discorso che soggetto si presta a
fare tutto esterno al suo argomento se ne pu parlare. soggetto in gradi di dire in che termini ne
aprler. diffuso nella presentazione del discorso che cosa sua, non della realt di cui pure sogg parla.
"rappresentazione naturale": modo spontaneo di raprpesentare le cose: illusioni e errori.
Hegel dice che teoria della conoscenza, persino espressione dennuncia assurdit. conoscenza come fa a
teorizzare su se stessa? mia teoria della conoscenza, la tua in quanto tua opinione non verit, tu con
tue opinioni pretendi di legiferare su ci che conoscenza?
--> enfasi polemica implicita in queste righe. Hegel usa metafora di coloro ch epretendono di imparare a
nuotare prima di buttarsi in acqua. non pu parlare delle regole di come si conoscono le verit, no
discorso sul metodo. polemica verso gnoseologia e epistemologia.polemica verso Cartesio. contro la
metodologia. non ci sono le regole poi contenuti, oggetti ecc. o sono gi il vero, o sono altre dal vero,
quindi false. come possono mere doxa, opinioni, essere al tempo stesso le regole della scienza. nessun
preliminare. come e da dove si comincia? se discorso scientifico questo non c' punto di inizio. a
differenza di kant. Hegl dir che dl tutto casuale, unico elmento per cui scelgo da qui piuttosto che di l
perch piu chiaro ai miei ascoltatori ma non attinente alla cosa stessa. discorso se vero non
soggettivo, oggettivo, reale, non umano. per kant il discorso umano e lo inevitabilmente e
essenzialmente. per hegel il discorso essenzialmente umano falso.

Alterit falsificante. sarebbe controsenso pretendere di far giungere coscienza...


--> questo Kant. prospettiva che si assume quando si pensa che si deve chiarire prima sul terreno
gnoseologico: che tipo di discorso stai facendo e come. prospettiva vs insieme a punto kantiano di vista
per cu impossibile.

prospettiva gnoseocritica assume alteri tra discorso che il soggetto e realt della cosa che suo
oggetto.
confine tra conoscenza e assoluto invalicabile. il discorso in questa prospettiva un mezzo, non
autoesposizione del reale quindi discorso vero, ma discorso di un altro dal reale sul reale, per mezzo del
quale sogg raffigura a s il reale nelle forme e prospettiva che gli pertengono:

Se si parte da prospettiva gnoseocritica: discorso del sogg conoscenze: alterit sogg e ogg: in questa
prospettiva discorso soggettivo e oggetto di cui discorso parla, vi alterit radicale, divario invalicabile.
ma da questo punto di vista Hegel dice che non si tratta di scienza. discorso si presenta come opinione,
punto di vista.

Se scienza la realt che dice se stessa. se scienza discorso senza soggetto. discorso reale: realt
che dice se stessa. io posso fare operazione storiografico-critica: questa posizione di Hegel: nel dire cos
idealista soggettivo? no per Burgio: ansia di oggettivit del discorso, come fa discorso ad essere ad un
tempo vero e soggettivo? o diciamo che non ci interessa sia vero. di cosa stiamo parlando? se ci interessa
allora come fa ad essere solo soggettivo? cos un discoros che non solo soggettivo? quanto a fonte,
non ad argomento. nel modello tradizionale a farli sono i soggetti, ma se sono i soggetti come fanno a
farli veri se sono discorsi sull altro del soggetto. se sono veri sono fatti da un soggetto altro
dall'argomento? Kant direbbe che s cos, per noi. la ragione umana, per Kant non c' scarto.

Hegel tocca l ins perch dice con che diritto Kant dice che c' verit in quel discorso?Kant: verit
relativa, soggettiva, per noi. Hegel: allora verit falsa.
Cesura.

"In entrambi i casi, dunque, ..."


Se il discorso mezzo attraverso cui parlo del reale, la concezione della filo come discorso soggettivo, mi
imprigiona dentro discorso che altro rispetto a ci di cui parla. idea stessa della filosofia come discorso
soggettivo o mezzo. o la filo qui, o nel soggettivo quindi altro da ci di cui parla. come fa discorso a
non essere del soggetto? il soggetto che sta parlando con quale diritto si escluso dalla realt di cui si sta
parlando? io trascendentale non ha tempo. hegel chiederebbe come fai a pensaresogg fuori dal tempo?
sono piu assurdo io che dico che sogg nel reale e mi domando come pu giungere a piena
comprensione e essere portavoce di una realtche si autocomprende, o sei piu tu che pretendi alterit
tra soggetto e discorso? siamo tutti dentro la realt sia noi soggetti, sia noi oggetti di cui parliamo.
- discorso kantiano diverso dalla realt e allora falso. essenzialmente diverso per e a misura del
soggetto.
- discorso reale e oggettivo

Hegel dic una cosa psicanalitica snza aver letto freud. chiama in causa una passione:uno dei moventi
fondamentali di quello che freud chiamerebbe le resistenze. paura: ti fa immaginare di esere fuori da
campo del tuo discorso: ti spinge a immaginare realt fondamentale: ti assolutizzi relativizzando la realt:
posizione che la paura. invece bisogna sapere che si dentro, parte, tutt'uno

"149 in effetti questa paura..."


realt movimento, trasformazione e conflitto, noi siamo dentro questo campo in cui nulla fermo, non
c' soggetto fuori da tempo, n oggetto che dentro questo campo universale e assoluto: presupposto
che da una parte c' assoluto, dall'altra conoscenza. che sarebbe tuttavia qualcosa di reale, che per
Hegel invece implica identit: la cosa stessa parla di s. veridicit della conscenza trovandosi tuttavia
fuoiri da assoluto sarebbe fuori da verit. paura della verit.
Si tratta di dislocarsi, rinunciare a illusoria posizione di dominio (francofortesi). criticamente si pu dire
che soggetto kantiano si pone in posizione dominiante. dominio fondato su assunzione chenon l in s
di cui parli. ma lui che genera oggetti, sintesi, senso valore ecc. lo fai in quanto ti sei collocato fuori o di
fronte, invece sei dentro al pari di tutto il resto, perch c' una realt, di cui il discorso funzione.
momento dell autoesposizione del reale.

noi siamo parte del reale per mezzo della quale reale perviene a propria autocoscienza e esposizione
della medesima. noi siamo parte della realt: siamoquella parte grazie alla quale realt si
autocomprende. cosa sarebbe questa realt se non ci fosse soggetto umano? Hegel direbbe che la realt
sarebbe semplicemente, ma solo per dio nella misura in cui esistesse, non avrbbe capacit di
autocomprendersi.

hegel il pi immanentista dei filosofi: esiste solo una dimensione del reale: reslt questa in tutte le
sue articolazioni, ma qualunque alterit per cui si istituisce che c' un parallelepipedo e qualcos altro:
questa rappresentazione toglie ogni statuto dicompiutezza e verit: tu hai creato alterit che sta fuori dal
discorso. Discorso umano,ma dio lo farebbe diversamente.

Kant a modo suo coerente. non pensa alla filosofia come verit. c' statuto riduttivo del discorso.
per hegel questo uno partire sconfitti.

Hegel genera discorso controintuitivo che ha conseguenze bizzarre.


Fenomenologia dello spirito solo in apparenza odissea del soggetto nel suo progressivo
autocomprendersi, anche critica che hegel svolge verso tutte le posizioni precedenti collocate nel
percorso di autoconqusta da parte del sogg realt mostranod come entrano in contrapposizone con se
stesse perch prigioniere di uno schema di alterit.

problematiche posizine naturale. critica relativism, scetticismo, condotte sulla base di un presupposto di
alterit. tutti i discorsi precedenti considerano conoscenza come un mezo. tutte si pongono in questo.

2 11 16

Sogg per Hegel= parte della realt che diventa parte del soggetto, o soggetto del discorso. se soggetto
del discorso non piu esterno alla realt bisogna sforzarsi di intendere il discorso come discorso che la
realt fa di se stesso. ridislocarsi della prospettiva al quale corrisponde modifica inedita dello statuto
ontologico e veritativo della filsoofia. caratteristica posizione hegeliana.
Mentre ragione kantiana essenzialmente umana, quella hegeliana essenzialmente del reale.

discorso del reale, non sul reale. nella misura in cui discorso scienza, discorso che non ha alterit e
distanza. distanza. alterit tra sogg e ogg. fatto di assumere distanza tra chi fa il discorso e ci di cui
discorso parla--> ho rinunciao al fatto che discorso sia vero. discorso vero discorso che larealt fa di se
stessa. noi stessi siamo realt. la realt dell ogg non essenzialmente altra da quella del sogg che ne
parla. anche il sogg realt.
Marx dice che idealisti non hanno capito materialit del soggetto. Marx va oltre hegel: allora bisogna
saper appieno riconoscere che dentro materia c' vita.

Hegel rifiuta punto di vista gnoseologico: convinto che sogg e ogg costituiscono una unit. filsoofia dell
identit, non misticismo o fantasia speculativa. sogg e ogg sono identici in quanto da intendersi come
parti integranti e costitutive di un reale che ha sua unit nel comprenderli e articolarsi nella loro
dialettica. totalit di ogg e sogg il reale, dove sogg da intendere come momento della coscienza o
attivit immanente al reale. reale momento della immediata fatticit, e momento soggettivit
immanente al reale momento della negativit e della coscienza di s.
"Il vero non solo sostanza" contro spinozismo immediatistico, quale quello di Schelling. "il vero
anche soggetto" la realt dotata di soggettivit, o la soggettivit reale, non componente
sovrastrutturale, illusoria, apparente. battaglia per il soggetto. quando dice che sogg va visto come parte
integrante della realt, ci dice che quel sogg indiscutibilmente fonte del discorso devi saperlo riconoscere
nella sua realt,e non concepirlo come distanza trascendente come l io trascendentale di kant. se
concepisce io penso immenente al reale, allora reale dotato di prerogative che kant assenga a sogg, ma
kant tiene viva alterit. soggetto non ha consistenza. sta nel reale perch il reale insieme quella
soggettivit e ci di cui parla (Hegel) e capacit che parte del reale ha di produrre questo discorso.
soggettivit a tutti gli effetti il reale alle prese del momento del autocoscienza.

rivendicazione di concretezza del discorso, che non inteso come istanza esterna, estranea. hegel dice
unico modo per prendere sul serio la plasticit del reale, la trasformazione del reale. diversamente non si
comprenderebbe

idea kantiana casualit della ragione: idee trascendenti ma anche capaci di generare oggettivit.
asimmetrica posizione di kant. istanza di trasformazione della realt da parte del sogg intesa come
funzione dell oggettivit medesima essendo il soggetto oggettivo (Hegel): non c' il dualismo da superare
in maniera spericolata. hegel dice che bisogna intendere realt come includente entrambe le polarit,
cos si capisce che realt si trasforma. DISLOCAZIONE.

Prefazione fenomenologia dello spirito


Hegel mette in evidenza prerogative e funzione specifica essenziale del discorso filosofico. dentro
tradizione filo questo riconoscimento, conquista di verit e di conoscenza possibile. filo per il fatto di
muoversi nell elemento di universalit che include in s particolare d impressione di esprimere nel
proprio fine la cosa stessa nella sua essenza compiuta.

Come libro si organizza nel portarti dentro prospettiva corretta, quello mezzo. modo in cui ordino
materia, scegliere strategia discorsiva, altro argomento.
Universale - particolare. filosofia si distingue dalle altre scienze per il fatto che non ha alcun argomento
specifico, quindi tener dentro tutto, nonn c' nulla. mentre scienza geometra pu escludere qualcosa in
quanto scienza di una dimensione circoscritta del reale, la filo non ha questo diritto n vincolo, essa si
misura con essenza del vero, totalit. nel suo statuto che attiene a interesse verso realt compreso
potenziale comprensone della cosa stessa (Hegel).
COSA STESSA= nella sua indistinzione il riflesso di una istanza di inclusione assoluta.
prospettiva adeguata, hegel usa questo sintagma per dire ci che nella misura in cui , vero in quanto
tale. intero, tutto, totalit, cosa stessa: espressioni che denotano tensione verso concezione reale che
non abbia fuori di s alcun residuo. se rimane fuori da idea del reale un residuo, vuol dire che reale
falso.

75
totalit: nulla deve poter rimanere fuori, discorso filosofico nella misura in cui scientifico sistema:
ordine e inclusivit assoluta.
Vale la pena cominciare a parlarne. incipit battaglia hegeliana contro immediatezza che colpisce amico
schelling e Jacobi, e tutta la filosofia pre-romantica che per Hegel non prende sul serio l'esigenza della
costruzione discorsiva della conoscenza, quindi tema della mediazione. qui hegel molto kantiano.
In kant si dice sempre che non c' ragione senza intelletto. s la ragione d senso, senza sintesi razionale
saremmo persi, nella incapacit di comprendere alcunch sul terreno dell orientamento e connotazione
realt, ma vero che ragione pu intervenire solo in virt dell'operare contestuale e precedente. PRIMA
e POI--> TEMA ESPOSIZIONE. Kant deve esporre la materia quindi fa sensibilit, intelletto e ragione, ma
sinergicamente esse operano. e nella sinergia sta dentro che istanza somma, ragione, opera in forza del
sinergico operare delle istanze precedenti.
Hegel eredita questa polemica kantiana nei confronti di un sapere che pretende di arrivare al vero
attraverso intuizione intellettuale. non abbiamo questo dono, invece Tommaso e Agostino ragionno che
intelletto ci pone in contatto con verit eterne attraverso illuminazione: tradizione neo platonica che
richiama dottrina platonica delle idee fecondandola con il tema della rivelazione. grande filo medievale
sta dentro solco neoplatonismo: idea vero come riconoscimento immediato attraverso illuminazione,
intuizione suorema, vero delle idee platoniche.
Modernit matura nel solco di una critica, contesto storico di una conoscenza intesa come lavoro di
mediazione e faticosa costruzione discorsiva del vero: elemento tecnica, modellistica matematica, tutto
ci che riflette esperienza concreta d rapporto con il mondo fisico fuori.modenit cultura della
MEDIAZIONE: non si intuisce e conquista attraverso felice intuizione. questa modernit.
Apologia della razionalit di questi autori apre a Schopenhauer e Nietzsche.

Battaglia di Hegel contro anti kantiano sapere intuitivo. Schelling suo coetaneo che a met anni '90
sforna opere es. lettere filosofiche su dogmatismo e criticismo; hegel allora non ha ancora pubblicato
nulla, mentre Schelling ha fatto la propria formazione filosofica in pubblico. Schelling: sapere intuitivo.
Hegel condivide istanza del tutto, totalit. qui Schelling si muove contro Kant, dualismi, posizioni
caratterizzate da alterit: io contro oggetto, mente contro realt in s. questa scissione costitutiva del
discorso kantiano e non superata da esso (tutti leggono Kant come prigioniero di esso). per Hegel
schelling per sbaglia perch la totalit si limita a proclamarla, istanza che crede di avere soddisfatto, ma
cos totalit meramente nominata e non conquistata, costruita, nonn esito della FATICA DEL CONCETTO
--> totalit non articolata, tautologica.
Il vero l intero ma quello in quanto intero in tanto anche le parti che lo costituiscono. pervenire
attraverso percorso con stratificazione.
Medesima accusa Hegel la svolge a Fichte. Fichte: dualismo quindi inevitabile contrapposizione. idea che
soggettivit sussume altro da s e cancella l'altro da s. che totalit ?
Jacobi dice che Kant filosofia dell'intelletto, noi rivendichiamo diritti del pensiero e fede, dopo di che K
scrive sdeconda prefazione alla ragion pura dicendo che ha circoscritto saperi della conoscenza per
restituire diritti della fede.

totalit tale perch non la contrappongono alle parti; universalit se non composto a particolare. tutto,
sistema, cosa stessa devono essere comprese come coesistenti e inclusive di ci che tutti questi elementi
sembrano negare e escldere. sforzo di hegel di tenere insieme.

contrapposizioni da intendere come gi superate da struttura che intende entrambi elementi della
polarit.

55.
Concetto= tiene dentro di s suffisso del participio passato= concepito= risultato dell operazione del
comprendere. non enunciata attraverso immediata evocazione di una posizione, tesi, ente cui ci si
riferisce, ma sta dentro costruzione speculativa della realt medesima. risultato. il vero risulta, cos
come ontologicamente la realt un processo, ho il sogg dentro la realt, cos la scienza,
autocomprension realt, processo comprensione della processualit attraverso cui realt viene
trasformata.

"Io so tuttavia che questo sembra essere in contraddizione..."


Polemica anti-Schellingiana (compagni insieme a Holderlin). tema dellarroganza: so che sembra totalit
come esito di faticosa elaboraZione. schelling fa furore con sua filo della natura (monismo
immediatistico. totalit naturale immediatamente data, affermazione sempre e di nuovo per Hegel;
considerato come superamento dualismo kantiano che aveva scisso in due realt, mentre schelling la
ricompone).
Posizione di Hegel: fermo rimanendo bisogno di totalit continuo a ribadire esigenza della pazienza della
costruzione argomentativa. della non eliminabilit delle istanze ppiu empiriche. tutto ci che fa parte dell
esperienza deve essere riconosciuto nella sua funzione costitutiva dela realt e totalit.

"Se dunque, come vuole tale concezione..."


Se Schelling avesse ragione, alllora tutto lavoro che filosofia chiamata a compiere inutile, perch il
vero solo mmediato. gesto sapienzialistico. Hegel convinto dello statuto democratico del discorso
filosofico. non ci sono i geni, antipodi della posizione di Schop. solo pochi hanno possibilit del rapporto
diretto con l in s, quelle che Schop chiama platonicamente idee, lontane da idee platoniche in realt. in
Schop filosofia della genialit: genio artistico e cognitivo, in forza disua superiorirt connatutrata dato
rapporto con vero.
Hegel contrario a questo. la filo faticosa mediazione, costruzione di argomentazione razionale che
deve attraversare intera compagine del reale. non vi alcun territorio riconducibile a totalit del essere
che possa essere trascurato, che non debba essere percorso. tenace bisogno di esaustivit del percorso +
alla portata di tutti.

punto di vista Schelling: Assoluto non risultato faticosa elaborazione razionale, ma sentito e intuito.
Dipendesse da Schelling parleresti tu solo e i pochi ai quali riconosci pari nobilt. politico. invece diritto
allaparola del concetto, quindi di questa fatica.

"A questa istanza corrisponde.."


"Hegel se la prende con NIetzsche"--> critica filosofie dell immediato e implicazioni aristocratiche: ha
diretto di parola chi in diritto contatto con assoluto.
Nice: idea per cui vi aristocrazia dello spirito.
Per Hegel non vi nulla da essee buttato via, tutto il reale va ripercorso e incluso in una comprensione.
in questa posizione invece obiettivamente sapientalistica la banale quotidianit viene esclusa da realt
medesima, sguardo uomini deve eseere orientato versostelle. dimensione materiale e animale, fatto che
siamo corpo, bisogni e materialit ci di cui ANCHE siamo fatti.
Apologia della dimensione materiale, momento esperienza, lavoro inteso come fatica (servo-signore.
servo vero rappresentante dell umano proprio perch costretto avendo inizialmente perduto
confronto, costretto con le mani a plasmare natura. L Hegel vede costruzione ragione)ragione si radica
dentro la materia.

Nice nascita tragedia, Filosofia tragica all'epoca dei greci, nice disegna grecit eroica. per cui la
modernit impregnata di mediocrit e democrazia.

riferimento a uomo medievale: rimozione dimensione terrena, si guardava alla divinit, nel trascendnete
il vero. mondo umano era rimosso. a mondo umano deputate componenti servili della omunit. noi
contro visione offensiva dell'essere umano, trasformato in verme, noi abbiamo riscattato altra immagine
dell umano, che tiene tutti gli elementi, compresi quelli materiali.

"L'occhio dello Spirito..."


ESPERIENZA. Hegel sta per cominciare racconto fenomenologia delo spirito= scienza dell'esperienza della
coscienza. coscienza accompagnata in percorso di esperienza nel mondo, definita tale per fare viaggio
continuo nel mondo concreto perch non mondo ultraterrebi non umano, ma mondo della cosa,
quotidianit nella sua complessa struttura. mondo della trasformazione, conflitto, contraddizione.
Informe ripetizione dell identico. formalismo monocromatico.
Dire totalit invece che percorrerla; pretendere di sentire ci che va pazientemente indagato,
atttraversato in tutta la sua struttura faticosamente. paradossi e contraddizioni.

69.
sostanza vivente. il porre se stessa. l'uguaglianza restaurantesi. il vero il divenire di se stesso.
Hegel sta dicendo che va ripiudiata la immediatistica concezione del reale come dato e come orizzonte
unilateralmente fattuale, oggettuale, pena il considerare realt come pietrificato e morto ente da cui ci
saremmo sottratti e delle cui trasformazioni non potremmo renderci conto. realt processo,
trasformazione continua, che la realt opera su se stessa, se ne comprendiamomomento
soggettivo.essere che soggetto, sostanza vivente che pone se stessa, continuo sdoppiarsi nel conflitto e
contraddizione e riprendersi nella unit che tiene dentro le polarit, lugoo del conflitto e anche luogo
del suo superamento. compresenza parti che il tutto e non nella lacerazione. c' anche
contraddizione ma anche superamento. essere coincide con il suodivenire. hegel si pone agli antipodi
della contrapposizone tra essere e divenire (concezione medievale dell'intelletto e vero) il vero il vero
dell essere.
Hegel dice invece che il vero nella trasformazione nello stesso moemnto in cui nell esere che tiene
altro da s e se stesso nel tenere dentro l altro da s. includere momento della trasformazione e
negazione. se ho posizione gnoseologica devo immaginare realt inerte.

"Il vero il tutto.."

65-7.
Polemica con posizioni intuizionistiche. es. fichte e schelling: immediatistica e tautologica. L'Assoluto
Schellingiano e Fichtiano (ribadisce che io uguale a non io) in realt nel concetto di una poszione del
genere non presa sul serio l'alterit (Hegel) quel'assoluto che viene immediatamente intuito l
immediato che Schelling sostitene di avere gi di fronte a s. c' soloripetizione identico. mentre il
contenuto di questo cammino, percorso deve essere continuamente esposto al rischio dell'alterit,
sfidato da contraddizione. deve esserci perdita di s. solo negandomi mi riconquisto. se no ripeto
tautologicamente mia presunta identit. formalismo di una tautologia per cui non ci sono
detemrinazioni. un indifferenziato, immediato. c'ninvece concezione conoscenza come differenziante
e compiuta. critica immediatezza: sembra la concezione dell assoluto come una notte nella quale tutte le
vacche sono nere. noi sappiamo che non sono tutte nere ma nel momento in cui il tuo assoluto solo un
indifferenziato, un identico che tu immediatamente evochi, in questo identico si perdono tutte le
differenze, la ricchezza della realt, nessuna fatica del comprendere differenze e superare ecc. percorso
dialettico della complessit. ingenuit di una conoscenza vacua!!!!! totalit immediatamente evocata
vuota!!

"L'inizio, il principio, l'Assoluto..."


parla dell intuizione immediata che concerne divino, assoluto e eterno ma non il loro contenuto
determinato= prima avevamo determinazioni, non c' nulal di definito, caratterizzato esatrtamente la
ragione senza intelletto. polemica di kant contro idee che invece di faticosamente ridurre a sintesi l
esperienza si contrappongono ad essa e pretendono di valere come conoscenza.
hegel dice: pretendi di avere ttotalit ma dentro essa non c' concretezza, astrazione assoluta. non c'
concretezza.
Ci che vale piu di tali parole alate vale il continuo trasofrmarsi di ogni determinazione nel suo altro e il
ripercorrere il continuo contraddirsi, il comprenderlo nl superamento continuo di quella contraddizione
che a sua volta ne genera un'altra.

"divenire altro che deve essere ripreso"


idea d Hegel: che ogni determinazione, ogni cosa nella sua definita fisionomia encessariamente in
conflitto, contrasto, in contraddizione per il semplice fatto di essere, perch suo essere caratterizzato
dal suo non essere. se non ci fosse confine non sarebbe quella determinazione. confine affermazione
che quella cosa non quell'altro, quindi dentro affermazione "sono questo" vi negazione "dunque non
quest'altro". ogni sffermazione negazione, implica alterit. ma se cos, l'altro. se l altro sempre
implicitamente presente per dire che non altro, quello costitutivo. determinazione lo evoca e diviene
altro da se.
dialettica di Hegel non come in arist la dialettica delle idee. fino a Kant (anche se dialettica
trascendentale a met)idee della ragione sono ontologia umana direbbe kant. ci che non fonda ci
che in un continuo mutamento che contraddizione e suo superamento la mediazione. tema
mediaizone rimanda a kant: vi oggetto in forza della distanza tra intelletto e realt mediata da
sensibilit, sintesi razionale in forza della mediazione della mediaizone. non vi possibile realt.

kant verit, hegel realt.


Verit- conoscenza pensiero centrato su essere umano; hegel non vuole limitarsi a tema conoscenza del
pensiero, se scienza la filosofia non attiene a pensiero ma a realt, non riguarda esseri umani che ne
sono una parte, magari quella consapevole, ma la realt molto piu grande. discorso vero in quanto
reale ma realt piu grande della verit. vi anche realt falsa e muta. il falso reale, quindi una parte
del vero. la nostra mente fatta cos: non possiamo immaginare vero senza falso, perch vero
determinazione che in tanto concreta in quanto evoca suo contrario, ma in tanto il discorso fatto cos
in quanto la realt fatta cos. mentre kant non si impegna su questo: noi siamo fatti cos e poi c
elemento ineffabile; hegel rifiuta confine.

Tema del timore-panico-paura. se non fate questo ragionamento e rimanente nel perimetro della
determinazione perchavetepaura dell'altro. difesa identit.
Scommessa discorso che si pone come extra umano senza essere discroso teologico. discorso dell
immanenza, del reale ma non umano.
primo attacco esplicito a principio di NON-CONTRADDIZIONE. Solo B consente ad A di essere A. se A= A
perch non B, allora B. timor panico dettato dalla incomprensione che io sono il mio altro.

07 11 16

Alterit' tra discorso e realt', statuto di falsit' del resoconto altro da suo oggetto. Hegel presenta
caratteristica della scienza e discorso di verit' consistente nella sua totalit'. il vero [ il tutto nella misura in
cui include istanza che enuncia verit'. no vero altro dalla realt' di cui [ resoconto veritativo. contro
filosofie dell immediato) presuntuose enunciazione di totalita, infinitezza, che nella misura in cui non
sono risultato di unpercorso, fatica costruttiva di percorso di esperienza e mediazione. riusltano da
arroganza, presunzione sedicenti filosofi che debbono per giustificare loro posizioni fare riferimento a
virtu loro innate, presunto sapienzialistico Schelling, Heidegger,. intelletto non [ intuitivo, ma discorsivo,
organo attraverso il quale faticosamente si compie costruzione del concetto che implica dimensione
concreta dell esperienz. attenzione verso presenza, immanenza che e stata chiamata esperienza. discorso
fenomenologico [ discorso di verita in merito a esperienza che soggetto compie e al concrescere della
consapevolezza di se e della realta dove i due elementi convergono verso identita sapere assoluto da
parrte del soggetto.

traduzione sacrifica ricchezza semantica. esperienza: tedesco ha due termini ch ecoprono aree di
significato tra loro distinte che invece il lemma ita sussume e confonde.
Esperienza in tedesco:
- erlebnis: esperienza degli empiristi; esperienza vissuta; presenza della radice etimologica del sostantivo
"leben"= vita e vivere: il vissuto, gli episodi la somma dei quali costituisce il vissuto individuale o
collettivo. empiristi fanno riferimento al patrimonio delle tue esperienze, ci che hai esperito.
cocretamente legata a vissuto del soggetto.
- erfahrung: livello di realt, realt suscettibile di essere esperita, non guarda a passato ma a futuro,
realt fuori dal tempo: caratteristiche ontologiche indipendentemente che io abbia o non abbia fatto
certe esperienze. non empiristica. radice etimologica: fahr= viaggiare: concezione di uno sviluppo,
percorso. non ci che hai concretamente fatto, ma terreno sul quale si pu sviluppare percorso con
caratteristiche ontologiche di ci che pu divenire erlebnis. trascendentale.
(Kant non un empirista. per Kant conoscenza possibile solo in riferimento a ci che esperibile,
nozione stessa di esperienza possibile porta fuori da quadro di riferimento dell empirismo)
contro psospettiva trascendente del medievale, l uomo verme, Hegel dice che concretezza esperienza:
dentro dimensione prosaica e volgare bisogna saper riconoscere l elemento che attiene alla totalit. non
vi totalit senza quegli elementi. ne risulta non ne contrapposta. antiaristocratica di ci che vero e
tutto. tutto allude a riconosciemnto di ogni sua parte non vi nobile o volgare. contesto in cui vi sono sia
erlebnis e erfahrung. non possibile riconoscere l uno senza l altro.

"L'inizio il principio, l'Assoluto..." (p.20) in quanto enunciazione soltanto l universale. nella logica della
polemica contro immediatezza: se ti fermi a versante dell assoluto, infinito, tu stai su un versante
unilaterale perch l infinito come tale non considerato in relazione al finito, non si da, un riferimento
vuoto, privo di senso, petizione di principio, enunciazione soggettiva priva d realt. in tanto ha senso l
infinito, in quanto c' il finito.
Ogni determinazione anche il suo altro: confutazione principio non contraddizione se assnto come
affermazione verit delle tautologie. non esiste nozione di a che chiami in causa ci che a non . dentro
ogni determinazione chiamato l altro. la determinazione spinge fuori di se per essere concepita, e
prende l altro da se per essere definita.
Se non ho a che fare anche con relativo, finito, parziale, particolare,--> l infinito, assoluto, universale in
realt sono semplici cose immediate che non ho la capacit di comprendere.
Non hai possibilit di definirle. assoluto non c' senza relativo. universale non senza il particolare.

Cos fatto il nostro logos= strumento tramite cui viene detto il vero. perch LA REALTA' E' FATTA COSI'.
indispensabile comprendere come fatta la realt di cui logos autorappresentazione, riflesso sul
terreno dell autocomprensione logica. ma nesso tra determinazione e suo altro nesso reale,
ontologico, prima che logico. logico diventa quando si comprende il reale e si enuncia. dialettica
ontologica non logica (come quella di Aristotele, e che arriva fino a dialettica trascendentale di Kant) con
hegel emancipazione da prospettiva logica, aspira ad essere ontologica. Astrazione in hegel= da una
parte l insufficienza in quanto non concreto, immediato, privo di contenuto, contemporaneamente
anche ci che stato enucleato da suo contesto e in grazie di ci individuato, riconosciuto nella sua
identit. questo il merito dell'INTELLETTO.

SOLTATNTO universale: perch privo di contenuto e verit. contenuto da introdurre a determinatezza,


particolarit, elmento non universale senza cui l universale non .
Brano si sposta da campo categorie logiche a campo concreta ontologia.
Quello che vale piu delle parole contiene nella realt dei fatti un divenire altro: rapporto con altro da s,
con ci che non , che nella realt costituisce la determinazione. ogni determinazione reale ha rapporto
costitutivo con altre determinazioni che nella misura in cui sono altre la costituiscono in quanto tale.
es. tessere puzzle. confine della tessera e delle altre tessere l esistenza delle quali determina
configurazione da cui siamo partiti. ogni determinazione affermazione di s e negazione delle altre.
ci vale nel discorso perch vero nella realt: ogni determinazine l alludere non solo discorsivo ma
ontologico all'altro da s.
Idea della realt come totalit e movimento. ogni determinazione allude all'altra per cui c' unit del
mondo, (Kant: mondo non aggregato ma sistema. pulsione verso l uno che originariamente
spinoziana. totalit in quanto unit articolata, contraddittoria ma unitaria, versante connessioni)
connessione che non statica ma sede di continuo movimento. torna dimensione soggettiva: vero
sostanza ma anche soggetto perch soggetto che garante del continuo trasformarsi, dinamica
immanente a totalit.
- connessione ontologica determinazioni
- dinamismo: realt= totalit soggettiva
- valore mediazione: quando dico universale so che risultato del nesso con particolare. se dico A so che
ho emplicitamente evocato B. da negazione di B arrivo ad A.

Dentro questo costrutto teoretico innovativo per pretesa di tenere insieme piano logico e ontologico.
sogg interno che realt medesima in quanto soggetto. cos riusciamo a comprendere la vita della
materia. di fronte a trasformazione e esperienza del mutamento pensiero tradizionalmente imputa
trasformazione e mutamento a momento soggettivo, perch tradizionalmente propensa a considerare
materia o realt (stesso etimo della cosa), tradizione propensa a considerare l'uno e l altro di questi poli
come termini di alterit essenziale, dove esse sono campo cristallizzato di ci che inerte e senza vita,
quindi si costringe a imputare momento del mutamento e vita a momento soggettivo (io) con tutte le
conseguenze. vd. Kant problematico spiegare connessione momento soggettivo e della realt concreta.
come ci che essenzialmente altro dal reale a modificare il reale? per cui fonte del mutamento infonde
vita e trasformazione?
hegel dice che infatti tutto sbagliato: non c' questa alterit!!! reale sussume in s elemnto soggettivo
e oggettivo. reale/materia + io. il divenire il fattore che concerne l intero in quanto reale, no
prerogativa sogg esterno, ma della realt in tutte le sue determinazioni. realt non fatta di cose ma di
relazioni tra determinazioni. ogni determinazione relazione in se stessa. da concezione reale come
paesaggio pietrificato dove arriva soggetto che si attribuisce funzione di infondere vita a realt, Hegel
sostituisce prospettiva diversa dove momento del dinamismo inerisce a realt nella sua totalit.
soggettivit ovunque: ogni determinazione campo del divenire.
Visione per cui Marx dir che dentro la sedia c' vita: suo lavoro, mano dell uomo, esigenze che hanno
determinato il suo venire costituito,c' una storia.

In tedesco realt:
- realitat
- wirklenrhkeit: agire, generare effetti.
Fin quando contrappongo sogg a ogg ho visione triviale della realt, ridotta a realitat, ma essa invece
W--> ad essa inerisce la soggettivit. soggettivit oltre che oggettivit.
TIMOR PANICO
prospettiva che istituisce alterit ontologica figlia della paura.
Vi era paura di fronte a identit tra sogg e ogg. hegel dice che ci si difende da questa identit perch ci si
difende dall altro: si ha isinto di affermazione di s come immediato rispetto all alro da s quasi che
riconoscere che altro da me sono io mi facesse correre rischio di disperdermi. ti spaventi della
contraddizione, nesso per cui sei ci che nonsei, tuo divenire, connessione con l altro da te. prima ti
difendi salvaguardiando alterit imediata sul piano logico, adesso timor panico lo fa sul piano ontologico.
io sono io non la realt che conosco, io sono io non l'altro da me. salvaguardare se stessi attraverso
rifiuto connesione costitutiva in campo logico tra sogg e ogg e in campo ontologico tra contraddizioni di
questa determinazione: io sono in virt dell essere altro da me. teoria dell identit, identit che s afferma
sulla base della paura falsa: affermazione immediata della propria identit. essere identico a se stesso.
concezione adeguata nega identit tautologica. tu sei ci che non sei. sei ci che sei in vir di ci che non
sei.

Essenza diveniente del reale. l'essere in divenire.


(p. 20) "in realt questo timor panico..."
timor panico non coglie che tu esci da te, per tornare in te stesso. uscire un mediare= relazionarsi a,
dialogare con, avere rapporto non astratto con altro da te senza di cui non saresti, cosapevolezza
connessione costtiutiva. non ti disperdi ma ti autocomprendi. non ti perdi ma ti conquisti.
riflessivit per cui soggetto si pensa conquista di un punto di vista esterno. noi ci guardiamo
dall'esterno quando ci comprendiamo. un uscire astratto, allude a comprensione dell altro da me, che
ha dimensione ontologica e concreta.

Enciclopedia: nasce da scommessa che Hegel si pone come sua interpretazione della W come totalit sia
in grado di mostrarsi vera, percorrendo la realt nella sua totalit. mentre fenomenologia focalizzata su
conquista autoconsapevolezza del soggetto, reale ma inteso nel suo momento soggettivo: coscienza di
s. scienza della logica mett in evidenza nesso logica e ontologia, studia realt attraverso lo specifico del
linguaggio. perch i concetti funzionano cos: perch riflettono divenire di una realt totale percorsa da
contraddizioni. enciclopedia: finalit di mostrare fondatezza di questa prospettiva in tutte le articolazioni
della realt, anche mondo inorganico. opera non priva di forzature. soprattutto nella filsoofia della
natura.-
Ma vantaggio: cifra didascalica che rende perspicuo dettato dell opera. mentre fenomenotlogia dello
spirito e sc della logica sono opere complesse e criptiche, enciclopedia no.

Implicazione posizione di Hegel: ragione non umana.


Con Kant avevamo detto che la ragione dell'uomo. uomo ente ragionevole, anche di ragione oltre che
di passione, corpo, irrazionalit vd. storia (tema limiti, male ecc.); si caratterizza per limiti e potenza.
limiti per cui ragione non conosce ma pensa.
Per Hegel la ragiione non dell'io soggettivo, perch non ha una essenziale esistenza fuori dal campo
della W. Io reale. Io razionale perch partecipa di una realt che sede della ragione. per cui ragione
non umana ma reale.
Realt non quella che sogg vede di fronte a s ma coinvolge sogg con sua relazione con ogg. LA
RAGIONE E' DEL REALE:
1. ragione degli oggetti e di quel divenire che costituisce la verit dell'essere; ragione ritmo di quel
divenire, sintassi di quelle trasformazioni reali; quel movimento di mediazione attraverso cui realt e
diviene, divenire suo essere.
2. ragione anche soggettiva proprio perch sogg e ogg si corrispondono e rimandano a vicenda ed
anima del discorso filosofico.
La ragione del discorso perch discorso della realt.

non ragione che conosce ma realt che si autocomprende!! senza uomo sulla terra la ragione c' ma
solo in s. in virt del soggetto diviene per s, cio autocomprendentesi. diviene sapendo di divenire,
comprnedendo senso delle sue contraddizioni.

467. Enciclopedia (p.20)


Hegel tributa enorme elogio nei confronti di Kant. grazie a Kant noi siamo in codizione di comprendere
rapporto intelletto-ragione e di cogliere prerogative, funzioni, dell'una e dell'altra determinazione. come
Hegel distingue tra intelletto e ragione e quali le caratteristiche delle due articolazioni? rapporto
intelletto-ragione Hegel lo presenta facendo riferimento a polarit forma-contenuto.
Si intende per forma momento che il sogg genera e imprime al reale. soggetto pone la forma laddove la
ragione coglie la identit tra forma e contenuto. sogg distingue e oppone forma e contenuto, la cosa (noi
imponiamo alla cosa una forma--> evocazione processo oggettivazione da parte dell intelletto nello
schematismo trascendentale di Kant. elogio verso kant ambivalente. come dire grazie a te distinguiamo
tra intelletto e ragione, peccato che tu hai concezione intellettuale della ragione perch la concepisci
soggettivisticamente. soggetto, cio intelletto distingue tra forma e contenuto. la realt contenuto ma
sono io che metto le forme questo kant).
la ragione di Hegel comprende come polarit tra forma e contenuto prospettiva unilateralmente
soggetti, ma sono identici perch senza forma no contenuto. puoi avere nozione di contenuto perch
contenuto ha una forma. senza la quale no contenuto.
Alterit soggettiva, intellettuale e non razionale, ed kantiana, per ci che kant ci ha insegnato.
Ragione coglie identit al di l della polarit. anche in kant ragione sintetizza, supera distinzioni
intellettuali, ma sintesi della ragione di Hegel diversa in quanto tiene insieme contraddizione: la vede,
riconosce e supera. tant' che ragione hegeliana non solo regolativa.
Hegel dice di non fermarsi a distinzione forma-contenuto. non vi pu essere comprensione razionale,
senza distinizione intellettuale tra l uno e l altro.
In Hegel riconoscimento identit presuppone identit dei distinti. non le cancella ma le trascende. la
forma tale perch si collega al contenuto.

grazie a kant inteletto non ragione, prima le si confondeva. intelletto momento della distinzione,
nello specifico rapporto contenuto forma, intelletto dice che contenuto la cosa, forma la metto io.
ragione momento in cui riconoscendo che contenuto negazione di s, rapporto con l altro, forma,
moemnto riconoscimento loro identit. verso intelletto, ragione lo trascende, ne raccoglie lavoro e lo
supera integrandolo nella comprensione organica di ci che altrimenti unilaterale. intelletto fissa,
ragione unifica. intelletto astrae= individua= determina (momento ineludibile, solo in virt dell'identit
A=A posso capire che A non uguale ad A. momento in cui si distingue soggettivistivamente ci che in
realt connesso).
Vd. Polemica con Schelling= che la ragione senza intelletto, caos immediato perch saltamomento
distinzione e determinatezza. nella ragione di schelling la forma identificata al contenuto, ma non c'
ne forma ne contenuto, perch non c stato momento loro individuazione: ma affermazione totalit
enunciata nella sua identit. solo unilateralmente c' momento identit e distinzione. intelletto e ragione
sono entrambi indispensabili e costituitivi, non vi riconoscimento divenire se non vi riconoscimento
essere. no sintesi se non c contemporaneamente distinzione.

Intelletto distingue, ragione unifica, ma se non avessimo distinzione intellettuale, l unit razionale
sarebbe caos. realt razionale tale perch lavora su contenuto concreto e discreto generato da
distinzioni intellettuali.
MOMENTO NECESSARIO: sinerga complessa, Hegel usa metaforicamente temoralit, diacronia, ma non
vi temporalit, quanto invece processualit logica. componente necessaria della razionalit. intelletto
elemento costitutivo perch senza distinzione, alterit non c' sintesi. necessit momento intellettuale
attiene a critica dell immediato o affermazione essenziale funzione mediazione.
Intelletto nella sua funzione astraente momento della soggettivit immediata, concepita nella sua
alterit rispetto a reale,
mentre ragione momento dell'oggettivit.
Il soggettivo del conoscere l intellettuale, la realt l'oggettivo di quella identit che assume queste
distinzioni e le supera dialetticamente.

08 11 16

Supplemento 467 a Enciclopedia


H lavora sulla distinzione intelletto - ragione prospettando le rispettive funzioni e prerogative.
distinzione che attribuisce a Kant. intelletto momento necessario. caricatura di ragione come in
Schelling. non c' ragione senza premessa e base del lavoro discorsivo che intelletto svolge in forza delle
distinzioni, astrazione e fissazione caratteristiche delle diverse determinazioni. intelletto separa, astrae.
funzione sintetica e comprendente della ragione.
pensiero identico al proprio oggetto: H filosofo dell'identit, spiazzamento del soggetto, pensiero della
realt su se stessa perch sogg ne fa parte. se si tratta del pensiero razionale questo coincide con il suo
ogg perch pensiero della realt nella misura in cui essa dice se stessa, si autocomprende.
intelletto: momento soggettivit unilaterali
ragione: comprende soggetto, oggettivit organica comprensiva del soggetto.
"per l intelletto l ogg si scinde in forma e contenuto... dall'esterno"--> istanza determinativa.
schematismo trascendentale di Kant: intelletto del sogg conoscente organizza e struttura massa di dati
che fluiscono a partire da funzione formale della sensibilit e inserisce in questo flusso attraverso le
categorie elementi che distinguono, separano, individuano. giudizio atto del separare, distinguere.
Qui H sta ereditando organizzazione data da Kant, salvo trasferirla in un contesto teoretico molto
differente. Anche per H intelletto distingue, astrae e individua, momento ineludibile all'interno del
processo di costituzione del pensiero razionale, per momento della soggettivit conoscente.
Ragione va intesa come istanza comprensiva del soggetto: rif al soggetto in "dall esterno" mentre
riferimento a piano di oggettivit che sussume soggetto in "trae da se stesso"--> c' una realt che si
autocomprende, trae da se stesso contenuto strutturato in forma, oggetivit non ipotizzata ma sgorgante
da questa realt dotata di soggettivit e consapevolezza.

dinamismo interno: logica della dialettica. nesso di negazioni e flusso dinamico costitutivo del reale.
sforzo di porci dentro questa realt. sforzo che realt compie di comprendere se stessa. pensiero e
filosofia sono autocomprendersi razionale di questa ragione che una e diveniente.

pensiero naturalistico per cui A=A, ci impedisce di comprendere ritmo che consente di apprendere come
una determinazione essa dentro sistema di relazioni, pensiero tautologico isola. pensiero della ragione
dice che senza b e senza c, a non sarebbe. solo dentro sistema di relazioni quella determinazione . tra x,
y e z vi flusso di contaminazioni, relazioni, conflitti.
Da una parte pensiero formalistico: caratteristica di immediatismo (intuizione intellettuale di Schelling);
dall'altra parte pensiero dialettico: contempla lavoro dell intelletto e lo supera integrandolo. coglie
totalit e divenire.

Scienza della Logica (p.21) H dice come va intesa l idea assoluta, il corrispondente sul terreno del logos
del pensiero razionale.
"il pensiero della contraddizione il momento essenziale del concetto".
Ragione nella misura in cui superi tautologia e cogli realt della contraddizione. se intelletto ripete all
infinito identit, contraddizione coglie alterit.
I poli di ogni contraddizione, antitesi sono l'uno il rovescio dell'altro senza il quale l uno stesso non
sarebbe. l uno far continuamente riferimento all'altro, gi essere nell'altro. ogni polo il passare
nell'altro polo. solo questo movimento mi consente di cogliere l essenza di quella determinazione, se mi
fermo al positivo non lo comprendo. lo posso intendere in un modo proiettivo, soggettivistico, visione del
soggetto, non la realt ma sbaglio. antitesi di questo pensiero il prospettivismo di nietzsche: per Hegel
questa la teoria della rassegnazione. chi attacca pensiero della totalit (che ha effettivamente tanti
problemi, ma toglie lo scettico).
Ragione quando sta di fronte a un polo, positivo tiene fermo nel suo altro. vede entrambi i poli nel
reciproco evocarsi. ragione trascende unilateralit e coglie risultato. affermazione di qualcosa contiene
anche l altro di quel qualcosa.
Pensiero formale= dell intelletto, ritiene di essere obbligato pena la non veridicit ad affermare l'identit
A=A ed espungo le contraddizioni, tutto ci che non A disturbante.
Hegel ci dice che questo PASSAGGIO INELUDIBILE ma solo un passaggio. punto di vista dell intelletto
afferma l'ESTRANEITA' RECIPROCA dei due poli della contraddizione= frutto di incomprensione del
pensiero.
Kant della polarit aggregato-sistema: se non abbandono prospettiva formalistica dell intelletto ho
oggetti separati l uno dall'altro. ma la realt flusso, relazione, connessione, ibridazione tra le
determinazioni, altrimenti tutto fisso e pietrificato. se vuoi capire la realt--> trasformazioni. confini tra
una cosa qual e l altra sono continuamente varcati. devo rappresentarmi quei confini in prima battuta
ma non devo rimaner fissa su quelli. realt un flusso.

intelletto fondamentale se no ci sarebbe CAOS. produzione dell'oggetto. per la realtt non scenario
disaggregato, assemblaggio determinazioni l una affiancata all'altra. no, la realt continua corrente di
connessioni che costatemente varcano confini e si manifesta attraverso continuo ibridarsi e trasformarsi
di oggetti. quel che il pensiero razionale compie che in tanto vi pu essere flusso di relazioni costitutive
della realt, in quanto quei confini erano funzionali alla comprensione, non reali in s. reale la
connessione per cui in A vi B. non A=A ma A diverso da A e uguale a B costitutivamente non
cognitivamente.

K distingue piano ontologico e cognitivo.


H dice che sul terreno ontologico ci sono queste connessioni, non sul piano cognitivo. questa negazione
costitutiva della determinazione, rappresentazione intellettuale della realt momento necessario per
pervenire a pensiero razionale. va superato altimenti rappresentazione implausibile della realt.

Nel piano espositivo H non viola principio di non-contraddizione. terreno del contenuto ontologico.
coerente e non contraddittorio nell esposizione il contenuto della quale l affermazione della realt
della contraddizione.

pensiero intellettuale non restituisce complessit del reale. chi ritiene che il principio di non
contraddizione regoli il reale dice qualcosa che non funziona e nega se stesso.

Scienza della Logica (p. 21)"il pensiero della finit..."


Ci che distinto muore nella sua identit. le cose prese solo dall'intelletto sono destinate a esaurirsi,
sottratte da flusso.
Nell'Enciclopedia H illustrer questo pensato a seme o fiore: seme vive perch nega se stesso e si
trasforma nell altro da s che la pianta. no terreno discorsivo ma piano ontologico.
Se cos.. inspiegabile la vita, il divenire, il persistere. ci che fermo morto e dilegua. ma poi c'
dimostrazione non verit o cmq solo contingente di quel primo momento. intelletto nel proclamare
come vera la propria prospettiva, compie la pi grande delle inconseguenze. idea di H: dentro ogni
contraddizione c' una verit che dobbiamo indagare. intelletto proclama verit e assolutezza del finito.
e qsta per H contraddizione in termini: o finito (relativo) o assoluto (non finito). se intelletto costretto
ad assolutizzare ci che finito non assoluto, denota bisogno assoluto e verit solo relativa del finito.
incoseguenza e insostenibilit del pensiero intellettuale= verit parziale si dichiara assoluta. intelletto
eternizza la fissit e la rende eterna, ma necessariamente il contrario di se stessa. ci che
determinato non ha fine n confine, contraddizione in termini. Assoluto il reale ma non pu essere
identificato in ci che relativo.

Anche se tu volessi stare dentro pensiero identitario--> sei costretto a dire che quello il vero. ma il vero
assoluto e eterno che per sono negatrici di quella prospettiva che sono il vero finito.
Hegel convinto che discorso (logica) momento del reale (ontologia) quindi suo autocomprendersi.

(p.22) lessicografia hegeliana. 32


dogmatismo (pensiero formale, assolutizza distinzione, che dice o, o; aut, aut; schema binario in cui le
due alternative non sono intese nel loro reciproco richiamarsi. contrapposizioni sono irreali, errori del
pensiero) - lo speculativo (posizione tra discorsivo e reale che H ritiene ricca di realt e di verit; rifuggire
da aut-aut per e-e, si tiene dentro tutto).
Il dogmatismo la metafisica dell'intelletto. concepisce determinazioni nella loro unilateralit.
Speculativo, cio idealismo si muove in osservanza del principio della totalit, non prigioniero delle
alternative, non sta in un polo sacrificando l altro ma trascende queste alternative, si pone al di sopra
unilateralit e astrazioni. non butta lavoro intelletto ma riconosce valore distinizioni sta nel metterle in
discussione, connetterle l una all altra. idealismo, lo speculativo, razionale riconosce il risultato dell
intelletto, ne l erede e suo superatore.
Aufgehoben= esemplificazione Aufhebung dialettica. tutto quelo che intelletto ha fatto superato e
conservato nel lavoro razionale. contraddizione reale da parte di H.

processo storico: passato non c' piu ma senza nn ci sarebbe presente, quindi c' ancora. compresenza
passato nel presente.

continua osmosi.
due questioni:
1. parallelepipedo: l io sta dentro, realt ci che contiene sogg e ogg nella loro correalt, coesistere,
convivere, reciproca consustanzialit. teorie della conoscenza non assumono.
2. intelletto indispensabile. critica filosofie della riflessione, dell intelletto, formalismo e dogmatismo
dove l immediato, finito assolutizzato. il relativo proclamato come assoluto.
1. contro 1 affermazione dell immanenza: soggetto immanente al reale. suo pensiero non pu essere
del reale. io ne sono parte. il reale attraverso me dice se stesso.
2. contro 2: il reale uno. unit dialettica delle determinazioni, flusso diveniente. realt che diviene, si
autorealizza, muove se stessa. realt sede della contraddizione di continui scambi di negazione reciproca
e passaggio nell'alterit. in quanto totalit quindi sede soggettivit, luogo in cui si costituisce il
pensiero, che vero in quanto il reale che comprende se stesso. in questo senso reale soggetto,
perch comprende se stesso.

95
concetto di idealismo. attiene a dinamica superamento dialettico.
Lemma idealit: destino di ci che ideale (=virtuale, passeggero, momento) di essere superato.
necessario ma destinato a essere superato quindi ideale, come un fotogramma intermedio.
incidentale.
"dapprima"--> uso temporalit.
Ha realt immediata, dell'intelletto. per conseguenza anche la finit reale in questo primo momento
che quello della posizione dell intelletto. destinata questa realt a essere tolta nel suo contrario= non
identit, negazione. non vero= non definitivo.
Sinergia intelleto-ragione. intelletto fissa e prepara terreno a ragione che fluidifica.

B. Il concetto particolare
H contro filo dell'intelletto che concepiscono ragione come intelletto o nominano ragione ma in realt
parlano di intelletto: non superano prospeettiva immediatisticamente identitaria. intelletto assolutizza il
finito, considera l identico a se stesso il vero. espressione inadeguata del reale che non pervenuto a
comprendere se stesso.
proprio perch inizialmente la determinazione si assolutizza che poi puo divenire il suo altro. suo
idealismo non deve venire frainteso con filosofia della identit immediata, filosofia dell'articolazione,
aletrit concepite come costtiutive della totalit. sbagliano filo che si fermano all intelletto quanto quelle
che lo ignorano e affermano la totalit.

dentro lacvoro dell intelletto non c' tutto il razionale, ma la radice del razionale.

durezza, anima e ravviva, si accende in s. se non ci fosse affermazione dell inteletto circa ci che
costituisce identit, non comprenderemmo n potenza della negazione, n suo risolversi. gratitudine per
intelletto.

Lezioni sulla storia della filosofia.Kant


H chiude i conti con K. K ha mostrato realt della contraddizione, contraddizioni inevitabili quindi reali!
coscienza che le genera costitutivamente parte della realt. se coscienza reale e se nonvi quella
senza contraddizioni allora esse sono reali. tu sei stato grande nel mostrarlo ma poi hai avuto paura.
K fa rifluire contraddizioni a errori della mente. un errore inevitabile dice che la realt fatta
diversamente. secondo K concerne soltanto noi. pur di salvare identit di ogni singola determinazione K
dice che il resto roba nostra: paralogie, contraddizioni ecc. ma per H non vuol dire niente perch
nonostante quelle noi permaniamo.

09 11 16

Kant: preserviamo le cose dalle contraddizioni.


Hegel: nella contraddizione che la realt vive. contraddizione= passaggio relaionale ma costitutivo in
virt del quale ogni singola determinazione sta dentro trama dinamica di relazioni. se non tieni conto
della plasticit del reale, vivo perch plastico, solo in funzioni cognitive irrigidito, ma nella realt duttile e
soggetto a continuo fluire nella determinazione.

Introduzione Sc della logica (p.23)


ancora contro Kant, qui H allude a operare della ragione nella critica dei due stadi precedenti del
rapporto con la realt che la coscienza intrattiene. primo momento della certezza sensibile, posizione
spontanea di ciascuno di fronte a realt caratterizzata da immediatezza. realt fatta di queste cose che
ho di fronte. immediatezza poi subentra intelletto (qui parla di Kant). H a K tributa elogi ma gli imputa
visione riduttiva della relazione tra sogg e ogg perch questa impostazione viziata da presupposto
gnoseologico, quindi per H Kant tutto dentro schema gnoseologico. c' sogg e realt fuori da sogg, e
sogg che riflette sulla realt. intelletto confuta quella posizione sostituendo le rappresenazioni tipiche del
senso comune, naturalistica e immediata posizione di chi sta di fronte a realt e dice realt vera quella
degli schemi astrati tipici degli schemi intellettuali.

"Intelletto riflettente"; "intelletto astraente e separante"

assolutizzazione del relativo contraddizione in termini--> si determina necessario contrasto, ogni


determinazione proprio per la sua astrattezza e impossibile assolutizzazione diviene quadro
inconsistente, contraddittorio, incoerente che denuncia precariet di questa posizione. da quella
prospettiva della fissit identitaria tipica dell intelletto, in forza delle contraddizioni che ne derivano si
accede ad un porre in relazione.
"grande passo negativo"--> non giudizio di valore, la negazione in Hegel ha ruolo costitutivo, in quanto
negazione dell'astrattezza, la ragione restituisce complessit e dinamismo inerenti a realt.

visione esteriore dogmatica che pensa che dal momento in cui ragione parla di contraddizioni si
contraddice. ribadisce distinzione per cui nell esposizione puoi rispettare il principio di non
contraddizione per enunciare che nella realt esiste la contraddizione.
La ragione coerente perch contiene in s le contraddizioni. l'essere contraddittorio non di una
struttura che ha dentro di se la contraddizione ma di chi coinvolto nella contraddizione, come intelletto
che non si avvede che la sua affermazione unilaterale. non vede la contraddizione. la ragione vede la
contraddizione, la tematizza e riconduce a unit. intelletto che nega la contraddizione contraddittorio.
hegel disinteressato a teoria che si attiene solo al momento teorico, essenzialmente altra dalla realt di
cui teoria. se teoria vera perch isomorfa al reale, essendone una parte, realt che enuncia e
comprende se stessa: onto - logia.

Ora vediamo ontologia di Hegel. com' la realt per Hegel


(p. 24 primo testo)
luogo unitario individuato per la sua unit che trascende includendolo il momento della soggettivit.
Posizione assoluto insufficiente o immediata o unilaterale o in primo luogo/dapprima --> H sta
descrivendo l avvio di un movimento che la mediazione immanente a forme del reale condurr verso
superamento unilateralit e compiuto raggiungimento consapevolezza delle diverse figure. assenza
dell'unit, differenza esteriore tra un esterno e un interno, tra il reale e il soggetto. alterit propria delle
filosofie della riflessione. realt per sogg conoscente un che di dato essenzialmente diverso da sogg
che si pone al suo cospetto e tenta di comprenderlo.
La riflessione!=la coscienza. dice che la realt un assoluto ma a questo si sottrae presupponendo
propria estraneit.
Alla riflessione si limita a contemplare la realt invece di esserne il movimento suo proprio. riflessione
non comprende il suo essere momento del reale, quindi di essere componente dinamica del reale
medesimo. sogg conoscente pretende sua propria assolutezza. contrapposizione tra due assoluti: del
reale + del soggetto.
H riflessione immanente del reale, che diventa essa luogo di quel possibile e necessario fino a quel
momento nella mente dell sogg conoscente. si esce da prima esterirorit dei due termini scoprendo che
quello che nella mia mente vi perch nel reale medesimo, autoriflessione del reale. realt
compresa se la intendo come autoriflessione e non riiflessione coscienza SUL reale.

Marx, tesi su Feuerbach (1845) p. 24


A 27 anni scrive questo appunto. Engels lo pubblica oltre 40 dopo, Marx morto da circa 20 anni.
I Tesi su Feuerbach: sviluppo di questo sforzo che H ha compiuto e di cui M consapevole di uscire da
questa incantata, pietrificata e mistica relazione tra sogg e ogg tramandata da tradizione. sogg che si
assolutizza come ente contrapposto ad un reale, avendo compito di studiarlo come se la realt fosse
bacillo da studiare a microscopio. come se sogg fosse dio. scena mitologica messa in discussione da H:
battaglia dell'immanenza: il sogg nel reale. Marx fa stessa cosa: ci si trova davanti due posizioni:
1. idealismo
2. materialismo
sono la stessa posizione perch accomunate dallo stesso incantamento mistico.
Idealismo dice che c' l'io e la materia di fronte una cosa o oggetto inerte, morto. unico polo dotato di
vita e capacit trasformativa soggettivit.
Materialismo fa lo stesso: vede solo materia e riduce sogg fuori di lei a un momento incidentale, ridotto
semplicemente a contemplarla e cercare di decifrarne gli arcani. Posizioone tradizionale caratterizzata da
scissione essenziale.
Ad entrambe manca comprensione della identit. Nel materialismo manca comprensione realt del
soggetto che eterno ma inconsistente. come l io penso di kant. e una materia che si ritiene priva di
soggettivit morta inerte e incapace di trasformarsi. di li a poco marx e engels scrivono l'Ideologia
tedesca.
per comprendere storicit del reale devi uscire dalle due posizioni che si equivalgono: unilateralit
identica. devi saper vedere la realt nel e del sogg che materia e ce ATTIVITA' SENSIBILE.

sogg da una parte e realt dall altra--> invece relazione osmotica. soggetto tale perch dentro una
realt che lo plasma, sia realt del vivente fuori di lui, che realt concreta. e realt fuori di noi si
trasforma perch nostra soggettivit vi si trasfonde.
Oggettivazione del sogg attraverso il lavoro. il soggetto lavorando trasforma la realt fecondandola con la
propria soggettivit. sedia reale, soggettivit consolidata, tradotta in cosa. Capitale M elabora concetto
del lavoro morto= cose, macchine, pc, dentro vi lavoro non solo di chi materialmente l ha prodotto
attraverso filiera produzione sottesa, ma tutta umanit coinvolta nell accumulazione dei saperi senza la
quale non vi sarebbe alcunch. una cosa ma quanta soggettivit in questa cosa.

Enciclopedia 6 (p.24)
Distinzione tra ci che reale e ci che fa parte del reale in funzione contingente, corollaria, marginale,
effimera. Prefazione Lineamenti di filo del diritto (anche qui si trova questa frase; ultima grande opera di
H pubblicata). frase che ha dato vita a diaspora scuola hegeliana
==> la realt razionale e la ragione reale.

Cosa intende H quando dice REALTA':


cosa reale, relazione tra onto e logos, rapporto tra la ragione e ci che concretamente avviene in quella
visione immanentistica. anche nel nostro linguaggio, senso comune noi distinguiamo tra ci che davvero
e ci che appare, non che spesso sbagliamo, ma perch nel reale vi sempre processo in itinere per cui
fa parte del mondo esterno anche tanta accidentalit, parvenza.
Distinguere con gli occhi di POI: non si prevede alcunch. La filo non esercizio di previsione ma
comprensione di processi. ragione come essenza del reale: realt storica che ha dispiegarsi solido nel
corso del tempo. in questo moltissima roba cade e non ha nessuna realt.
la realt razionale nel senso delle sue linee di forza, nelle chiavi di volta dello sviluppo.
"Ci che razionale reale, ci che reale razionale"
Quando io dico reale, quindi lo connoto come razionale, ovvero la ragione nel suo farsi mi riferisco alla
sostanza che immenente eterno che presente. nocciolo che ricco di senso, consapevole, ha
elemento d libert che si viene realizzando e riconoscendo che l elemento di ragione nel reale e nella
storia intesa come processo di realizzazione della soggettivit reale. non indiscriminata patente in virt
della quale tutto va bene.
non ci che esiste, futilmente, vanalmente, in modo accidentale reale. nn c'entra l elemento di ragione.
la ragione di cui si tratta non un nome incondizionato. il terreno in cui a valle di uno scegliere,
selezionare, far valere il giudizio, non del sogg ma della realt stessa nel suo evolversi. ragione
elemento che via via si realizza e autocomprende in questo processo attraverso cui realt realizza se
stessa. storia n casuale n progettto imposto da ente trascendente ma autotrasformarsi dele cose che
ha come vettore suo progressivo divenire concretamente razionale perch all interno realt la ragione
motore delle trasformazioni. tiene dentro pulsione verso libert consapevole e piena. filosofia deve
saper distinguere reale concretamente da accidentale, dal meramente esistente. ci che avviene ma
potrebbe non avvenire, da ci che porta con s elemento di senso essenziale. quando abbiamo
possibilit di ricostruire e ricomprendere attraverso ricostruzione. filosofia comprensionestorica del
suo tempo. non si va oltre il proprio tempo. testo si conclude con celeberrima metafora nottola di
Minerva: puoi ricostruire vicenda di saper distinguere ex post quello che era schiuma da quello che ha
costituito struttura sensata della realt e progresso di essa nel suo farsi.

Burgio: metafora riduttiva, filo ha anche momento non proprio di previsione ma di atemporalit,
trascendenza rispetto all'empiricamente storico, di cui questo testo sembra trattare.
Metafora della rosa nella croce: conoscere la ragione come la rosa nella croce del presente--> io filosofia
infdividuo la ragione rosa nel presente croce dove questa rosa non solo ragione nelal sua
configurazione data e storicamente determinata ma ragione in s che si presenta qui e ora in una
configurazione storicamente determinata. storia processo di realizzazione della ragione, se non fosse in
s indiopendendetemete dalla storia. c' concetto di ragione che assoluto e rispetto a cui solo posso
caratterizzare un processo. fin dalla fenomenologia parla di un sapere assolut= possibilit della filo di
correlarsi con qualcosa che empiricament enon s mai veirficato. ci confligge con tema della nottola di
minerva --> BODEI.

Testo di Engels in appendice al quale pubblica le Tesi di F. (testo in aiuto a quello su)
spiega idea hegeliana di ragione e realt. chiedetevi cos reale nel giugno 1789. lo sappiamo dopo il
luglio cos era reale. nel giugno chiunque avrebbe detto che era la monarchia e antico regime. era molto
piu reale in realt (stratificazione livelli di realt. metafora del profondo) quello che poi avviene.

Lineamenti di filo del dirirtto


Definisce filo: distinzione concetti astratti e sforzo che filo deve compiere nel rapporot tra reale e
meramente esistente: sforzo di discenirmento. effimera esistenza.

6 (p.26)
H si accorge subbuglio sua posizione ha creato e chiarisce cosa ha inteso dire perch non vuole essere
frainteso. io ho detto la cosa piu banale facevo rif a una nozione forte di realt, si voluto creare caso
che non ha senso. quando parlo del nesso ragione erealt parlo del processo storico e del suo senso,
ratio costitutiva,mi misuro con ci che nel reale porta nel so grembo elemento destinato a produrre
trasformazioni. siamo dentro trasformazioni.

Testi di Hegel filosofo della storia. finora metafisico, speculativo (cos intelletto, ragione, sogg-ogg,
ontologia, filosofie soggettivistiche o riflessive, passaggio atttraverso h che riflette sullo speculativo e filo
della storia. reale che allude a lettura processo storico. come inteso processo storico)

tre temi, problematiche


1. idea che ragione processo universale, da considerare come unitario e totalit ma che dentro
universalit concreta vive il aparticolare, quindi comprendere la storia= comprendere dialettica tra
particolare e universale, cogliere nesso attraverso cui particolare vive nell universale e lo realizza.
2. gradualit di questo processo. anche la storia processo come lo la conoscenza, come lo lo
svilupposociet, consapevolezza ecc.
3. tema della ASTUZIA DELLA RAGIONE (Idea kantiana storia universale, la natura vuole che: natura
come meccanismo immanente a ragione che si realizza, ragione si realizza senza che sogg ne sia
consapevole. figura retorica)

--> tre testi riguardo rapporto particolare e universale. storia processo organico della realizzazione
universale. qui particolarit si dispiegano in quanto costitutive dell universale. storia da leggere alla luce
di questa dialettica. come processo di realizzazione della libert.
Quando H parla di razionalit del reale fa riferimento a questo. lavoro di discernimento che filo compie
tra accidentale e concretamete reale. reale ci che conducibile a processo di realizzazione della
realr: d costituzione esviluppo della soggettivit reale o della realt in quanto soggetto. fatica di H
contro le filo della riflessione. solo se colgo la totalit e nozione inclusiva e immanente di realt,
allaquale inerisce il sogg, poi posso capire che la vita di questa realt consiste nell'emancipazione.
battaglia politica contro filosofie della riflessione. volont ha senso in quanto trasformazione della
realt.

Noz di spirito nozione di soggettivit libera ma non da sempre lo sa e deve passare dal suo realizzarsi
per acquisire consapevolezza di questa libert. deve riconoscere propria libert, nella libert sua essenza.
questo processo storico e ci che filo deve comprendere e enunciare. realt sar coincidente con la
ragione e libert solo allora.

elemento di particolarit consiste nei popoli: protagonisti staffetta processo di realizzazione.

brani successivi: gradualit di questo processo.

14 11 16

21 nov salta lez

fine corso 7 dicembre


confronto posizioni kant-hegel --> convergente per Burgio. anche se normalmente si privilegiano
discordanze.
Razionalit concreta: ragione che presiede effettivamente alle dinamiche. criterio ordinatore, bussola
analisi e studio. ultimi 2 testi hegeliani che riguardano filo della storia.
testi di filo della storia mettono in evidenza tre questioni:
1. dialettica universale-particolare, dove particolare che realizza universale il popolo.
2. storia come staffetta che i popoli e le civilt, culture corrono insieme essendo la filo hegeliana della
storia e concezione hegeliana dell umano : prospettiva UNIVERSALISTICA (elemento di consonanza tra
kant e hegel: universale concreto; Lezioni sulla filo della storia: ragione garante e incarnazione di un
universale che si concretizza).
- gradualit di questo processo
- astuzia della ragione: tema normalmente liquidato come sintomo, spia di una interpretazione,
concezione teleologica del processo storico. Hegel convinto che la storia sia disegno. ragione
talmente una incarnazione sotto mentite spoglie della divinit o provvidenza, che il regista della storia
e nel realizzare i propri disegni egli anche astuto nel senso che riesce a conseguire proprie finalit
giocando d'astuzia, cio ingannando quegli individui singoli o individualit collettive (popoli) i quali sono
convinti, persuasi soggettivamente di perseguire propria soggettivit ma di fatto obbediscono a ragione
(per kant "natura") realizzandone i disegni. si omette, non si presta per Burgio attenzione a quello
liquidato come dettaglio marginale: secolarizzazione della filo della storia e della teologia. da qadro
teologico a immanentistico. dal momento incui non c' piu dio quella ragione che cos ? dove sta? qual
la sede?
Cavarsela dicendo non dio ma la ragione, banalizzare trasformazione radicale dei quadri di senso. Hegel
ha in mente concezione processo storico totsalmente diversa. nnn c' piu garante esterno. la storia ha
logica immanente e quindi immanenti devono essere anche i rpotagonisti, coloro cui viene imputata
questa immanenza.

Hegel qui maneggia idea che individui, sia in senso stretto, sia come collettivit, dispongano di una
ragione inconsapevole alla quale obbediscono ancorch non ne comprendono gi da sempre per intero il
disegno: come prefigurazione dell inconscio delle collettivit. (no idea di mitologie che costituirebbero
corredo di un inconscio delle etnie, niente a che fare con Hume). Noi agiamo obbedendo a motivazioni
che in larga misura non conosciamo, queste motivazioni alle quali ci atteniamo senza consapevolezza,
presiedano ad una prassi coerente sia al suo interno, sia rispetto a finalit di lungo periodo. agiamo in
maniera razionale anche dove non siamo consapevole delle azioni dei nostri comportamenti. spesso si
immagina consapevolezza= razionalit, ma c' razionalit inconsapevole. che agiamo razionalmente
obbedendo a finalit che non sappiamo di avere e sulla base di criteri di comportamento e giudizio che ci
orientano senza che abbiamo consapevolezza di disporne e assumerli. secondo Burgio Hegel dice questo.
H sembra ridurre gli individui, la incomminsurabile massa di voleri, interessi e attivit, liquidarli
riducendoli a statuto di strumenti e mezzi che questa ragione ha e di cui si serve. prendendo queste
espressioni di hegel alla lettera, omettendo operazione nello sforzo esegetico: H cosa intede dire con
spirito del mondo? dove sta?
se pensiamo che H ritenga che lo spirito del mondo sia una enttit qualsivoglia che ha sua indipendenza
ontologica. la destra Hegeliana legge in Hegel un teologo. non parla d i Dio, ma quello che ha in mente,
una religione post confessionale. lettura riduttiva.
Per Burgio questi sintagmi "spirito del mondo, del popolo ecc.." sono modi attraverso i quali il concetto
di natura nella filo kantiana della storia va preso in modo particolare, se no metteremmo kant in un
naturalismo storico che fa a pugni con il resto delle cose che dice Kant, come natura metafora di
ragione non consapevole di s, in fieri, ma pur sempre umana nel suo progressivo realizzarsi, nello stesso
modo spirito del popolo e del mondo va inteso come un enunciato metaforico per nominare
protagonista che in larga misura ancora solo in s. ragione che si viene realizzando ma che ancora non
ha compreso se stessa, non consapevole di s proprio perch genere umano fatica a conseguire piena
consapevolezza, lo entifichiamo per rendere l esposizione di questa dinamica agevole e facilmente
comprensibile. il lettore superficiale, l entificazione la scambia per sostanziale e non metodologica. e cosi
si fa di Hegel teologo sotto mentite spoglie.
Spirito del mondo che strumentalizza i voleri degli esseeri umani non quella stessa umanit che via via
si autodisciplina, apprende a comportarsi in modo sempre piu coerente, razionale, servendosi dei
conflitti che i voleri individuali determinano? la natura vuole la discordia. nella dialettica tra
consapevolee inconsapevole noi tutti facciamo esperienza dei nsotri bisogni che ci spingono gli uni
contro gli altri. Freud: Disagio della civilt. nostra vita in societ continuo disagevole e pericoloso
esercizio del passare indenni tra bisogni e razionalit e interesse trattenuto che ic impone principio di
realt, tenere quelle passioni sotto controllo: repressione, fatiche, super io.
Questi autori come se antrivedessero e traducessero nel loro linguaggio dialettica tra inconsapevolezza
e consapevolezza, eleemnto razionale e passionale che poi sarebbe diventato il ildiscorso di freud. no
trascendenza.
Spitio del momndo e strumentalizzazione dei voleri umani sullo stesso piano: umanit, i singoli sono lo
strumento dell universalit UMANA: l autodisciplina dei voleri individuali -->il processo di civilizzazione.

ragione fa agirer per s nel suo interesse, le passioni degli individui. ragione immanente al processo,
incarnata in quegli stessi individui, sede di una dialettica tra razionalit e irrazionalit--> confliggono con
saldo positivo sul terreno razionalit.

PROSPETTIVA IMMANENTISTICA: astuzia della ragione ch e qui non altrove, regista siamo noi. ciascuno
di noi ad un tempo inconsapevole di questa razionalit ma anche partecipe. qui, vive e si dispiega
attraverso la nsotra collettiva azione. soggetti inconsapevoli di essa. no giustizia distributiva della
razionalit. se immanentismo, allora razionalit immanente e contemporaneamente assenza di
consapevolezza e razionalit. proceso storico il continuo interagire conflittuale tra elementi di
razionalit e irrazionalit. consapevolezza e inconsapevolezza.

H tesse elogio dell economia politica Filosofia del diritto, Annotazione al 189
si rendeva CONTO che nella dinamica economica si manifesta lo spirtio della modernit. societ moderna
organizzarta intorno a dinamiche economiche. per capirla devi essere in grado di decifrare processi
economici: organizzazione sociale. intuizione di H che sottotraccia rinveniamo gi in rousseau quando e
nel modo in cui ragiona sulla diseguaglianza. centralit dell economico, lettura dell economia politica-->
gli interessa straordinaria capacit che economia politica ha di scoprire coerenza dentro l apparente
caos. dice che societ moderna il terreno in cui nasce economia politica come altre scienze moderne.
mentre intelletto individua e fissa, astrae e non vede la sintesi, intelletto sinonimo egoismo del
particolare. intelletto vede solo la particolarit armata contro le altre, quindi solo conflitto,
disaggregazone. economia politica vede ragione attiva nella costruzione del connettivo sociale che
come elemento di realt subliminale che tiene insieme nella sua coerenza l apparente caos. c' una
ragione che informa l agire individuale anche se quello non lo sa. ora la coerenza della societ che si
struttura a partire dall agire dei particolari egoisti, ciascno dei quali ignora questa apparenza sistemica,
bench ne sia compartecipe e fonte.
Economia politica attesta che astuzia della ragine funziona. ma non parla ne di dio dne di dinaica
trascendente, ma di dinamiche econmiche che aparentemente sono caotiche ma pensiero in grado di
riconoscere nella sua coerenza sistemica. a chi si deve? liberisti dicono che la meraviglia del mercato,
spostano ancora.

Comparazione Kant - Hegel.


Assimilazione relativa dei due dispositivi teorici. due filosofie incentrate su idea che ragione, pur
diversamente concepita dall uno e dall altro, potente e si realizza. non un ente astratto che presiede
esclusivamente alle formulazioni cognitive o alle proposizioni discorsive dell'umanit. nnon ragione del
logos, ma al tempo stesso, anche se tra discorso e realt inkant vi sonorapporti differenti rispetto a
quelli che intercorrono in Hegel, ma entrambi sono convinti che la ragione si REALIZZA.
Causalit oggettiva (Kant) e concreta realt della ragione nella ontologia hegeliana e nella filosofia
hegeliana della storia. punto fondamentale. a partire da qui contrapposizioni ma su uno sfondo unitario.

commento a faccenda dello spiazzamento: Hegel prende alterit costitutiva della ppsozione gnoseologica
e la supera affermando piena realt d eentrambi i suoi poli: reale anche il soggetto conoscente.
concezione della realt deve comprendere e problematizzare questa polarit all insegna dell immanenza:
tenendo dentro se stessa. gesto che sottende le piu feconde scienze umane dei saperi sul mondo umano.
l antropologia conosce salto di qualit proprio quando antropologo comprende necessit di
autoproblematizzarsi e autocomprendersi nell indagine. Levi Strauss: studio negli altri me stesso, non
posso studiare gli altri senza studiare me stesso, mia analisi falsificata se no.
Modello epistemico: autoinclusione del soggetto: psicanalisi: critica del controtransfert in freud: analista
per freud sa che analisi funziona in virt di una identificazione dell analista con il paziente, se non c'
risonanza che analista controlla sul piano emotivo, ma riconosce logica dell inconscio del paziente,
grande scommessa e intuizione, analista colui il quale sa convivere le esperienze del paziente senza
coinvolgimentoaffettivo, ma non deve difendersi da transfert paziente. deve sapere vivere dentro l
analisi. se no contro tranfert operazione difensiva di chi vuole sottrarsi. NECESSARIO STARE DENTRO,
ESSERE PARTE DI QUELLA REALTA'. sono in entrambi i casi istanze di autoriflessione quelle che
sottendono i saperi specificatamente modenri. non c' osservatore e realt: fin quando sei osservatore
puro che si autoesclude da oggetto osservato, quell'osservazione morta.

Feuerbach

Hegel muore nel 1831. discendenti litigano.diversa interpretazione ragione e realt.


Ironica sistematizzazione conflitti intestini si deve a un allievo di Hegel: Strauss importantissimo critico
della religione rivelata, sacra scrittura che milita nella sinistra hegeliana. parla di dx e sx:
schematicamente: i vecchi (destra): Hegel teologo sotto mentite spoglie, d formidabile fondazione
filosofica alla verit della struttura teologica cristiana. ragione spirito idea, sapere assoluto sono
metafore del discorso filosofico per rimandare alla divinit, funzione costitutiva del divino, alla teleologia
della sotria garantita dalla divinit. la realt che per Hegel ragione immente e concreta la realt data.
H considerava la ragione come incarnazione e radice di senso del mondo in cui noi viviamo. la sx scarta
inteprpetazione in chiave teologica e apologetica e enfatizza divaricazione.elemento razionale
dinamica processuale di una storia che attraverso trasformazioni realizza una ragione che non mai
compiutamente data e realizzata.

Engels, Ludwid Feuerbach e il punto di approdo..


La ltta venne condotta con armi filosofiche ma non piu...
Engels da intellettuale politico, al termine della sua vita tempo di bilanci: si presentava come dissidio tra
intellettuali ma era politico, dx e sx avevano a cuore due questioni super politiche: che fare della
religione? all altezza met XIX sec era potenza politica potentissima.
Oggi religione forza strategica delle nostre comunit e loro sorti. togliere religioni a collettivit umane
significa solo scavare un buco che qualcun altro riempie. modernit nonha colmato con altre strutture di
senso quelle zone dell inconscio e del passionale che masseumane prima colmavano attraverso religioni.
dx e sx litigavano su quyale valore di verit aveva la religione e come si poteva giudicare struttura di
valore esistente. struttura di poteri che questotstato di cose organizza e struttura.

Feuerbach sta dentro questo conflitto: una delle figure piu influenti della sx hegeliana anche se mostra
di condividere l interpretazione che di H d la dx ma con giudizi di valore rovesciati. mentre vecchi
hegeliani venerano nel maestro filosofo che aveva ristabilito la religione su basi razionali. F attacca H
rimproverandogli di essere teologo sotto mentite spoglie.
Testi che leggiamo attengono ad una prima fase rispetto quella successiva che lo consacra tra i grandi
della prima met '800. dopo aver scritto "Essenza del Cristianesimo": critica della religione che riposa
sull'argomento che Dio, quel Dio che le religioni storiche hanno di volta in volta venerato, non altro che
proiezione dell umano. tutto ci che noi riteniamo meritevole di venerazione e tutti gli elmenti attinenti
a sensi di colpa, sentimento dovere, obbligazione, elmenti fondativi delle morali e dell'etica sotrica, tutta
costellazione di valori fondamentali che attribuisamo alla divinit sono valori e elementi dipaura,
angoscia, sentimento didovere ee della colpa, che fanno parte dell esperienzaumana, proiettati in questa
icona dell assoluto rispetto a cui noi assumiamo atteggiamenti venerativi. nell essenza della religione F
qualche anno dopo completer questa riflessione in una sequenza storica dove cristianesimo religione
in cui uomo venera uomo, essendo cristo figura umana. religione gettta maschera riguardo cristianesimo
per figura antropocentrica fenomeno religioso.

Anni '30 F studia hegel e riducendo alle essenza critiche che gli rivolge, lo schema il medesimo. filosofia
di H della trascendenza. immanentismo hegeliano solo proclamato, a guardar bene, (F non ha acora
scritto essenza del cristianesimo) gi nelal filo hegeliana funziona stesso meccanismo che F coglier alla
base della religione: quella ragione di cui H parla ragione divinizzata, trascendente, anche se alla base
non vi che esperienza umana trasfigurata. contro questo schema teorico, F predica riscatto finitezza.
non quell'assoluto che strutttura metafisica che violenta la nostra vita, ma invece filosofia del finito,
realmente umana che si libera di questa opprimente cappa della ragione divinizzata e che non scarta
nulla di ci che costituisce effettivamente la nostra vita quotidiana. filosofia che rifiuta dissidio tra
l'essere e il pensiero e che non disprezza la concretezza nel nome di un presunto primato della teoria.H
negatore del concreto, individuale, particolare e vivente.

Accusa di F a assoluto hegeliano e totalit. accusa totalit hegeliana di essere dispotica perch ordinata
attraverso la sequenza temporale, diacronica, la dialettica processo di negazione e distruzione via via
che processo dialettico si dispiega. quello che viene dopo cancella quello che viene prima. schema della
sopraffazione e distruzione. F enuncia questo pensiero contrapponendo il tempo (luogo edella violenza)
allo spazio (tollerante, non escludente, possibilit che convivano tutti i particolari). se invece la logica del
pensiero scandita da sequenza temporale allora vi negazione inevitabile di ogni determinazione da
parte delle determinazioni successive. tempo esclusivo, subordinazione e successione, nella costruzione
di questa totalit pu non essere strappato... (guarda testo)
La totalit sussume, subordina, quell'ordinamento fatto di gerarchie, subordinazioni, questa totalit
agli occhi di F appunto totalit. Prima accusa: totalit si contrappone alle parti per cui H ricade nella
immediatezza. pensiero sistematico pensiero della unicit immediata e violenta. questa ragione una
irrazionalit. se sua totalit violenza che nega il particolare non ragione.sforzo di costruire una
filosofia dell irrazionale.

Critica della filosofia hegeliana (1839)


Isolamento del logos, autismo del logos, struttura razionale si rivela chiusa in se stessa. pretesa
autosufficienza si rovescia nella separatezza. per F non vi possibile conoscenza, sapere, verit e dunque
razionalit se non nella comunicazione, nella pluralit. chiusura autoreferenziale, falsificazione laddove la
verit concresce attraverso fuori uscita da s e messa in comunicazione con l altro.
Indifferenza rispetto all altro che logos hegeliano esibisce.
Logos hegeliano metafora della solitudine e isolamento. autoinsistere sulla totalit. esercizio di
violenza e celebrazione di quella separatezza e pretesa autosufficienza che si pongono in contraddizione
rispetto all'unico terreno costtiuttivo della verit e suo progressivo costituirsi che la comunicazione.
"noi nell atto del pensare parliamo". corpo a corpo che F senza deferenza e timore referenziale nei
confronti del suo maestro. Sfida Hegel e tutti gli elementi della sua posizione. elemento del dialogo come
vitale e costitutivo talmente forte per F, talmente decisivo che egli dice che ogni filosofia che si sviluppa
nelal comunicazione e confrontto vive anche della sua stessa autonegazione. testo che si conclude con
elogio a Hegel.

non autosufficienza, comunicare talmente fondamentale che questa struttura dialogica deve
pervadere, vi verit solo nel confronto e comunicazione persino immanenti.

F che riflette su rapporto tra antropologia e filosofia o tra filosofia e teologia. grande questione che F
riesce a mettere in rilievo nella polemica antihegeliana, attiene a questione se la filosofia parli davvero
dell umano, oppure non parli di dio. e per contro in che misura parlando di dio parli effettivamente di dio
oppure in modo distorto dell umano. intuizione di f. discorso filosofico parla sempre solo dell uomo, ma
in modi talmente deformanti, gravati da presupposti e tradizioni prive di concretezza e verit, da
trasfigurare l umano in termini teologici. teologia non consapevole di s. antropologia verit del
discorso filosofico o suo segreto: filo parla sempre e comunque del uomo quali che siano les ue
argomentazioni e riferimenti. discorso sulla natura umana. qui si inserisce critica di Marx a Feuerbach.
F la natura umana l argomento
M la storia umana l'argomento: quando entra F esce la storia. privo di sensibilit storica nelle sue
critiche. falsifica con sua propensione a naturalismo e azzerare dimensione storica.

per F discorso di H si fa attraverso cesura a priori che instaura astrazione come effettivo ambito del vero.
f parla di atto di forza, trascendente, rottura immediata con intuizione. K aveva riconosciuto che senza
nesso con modno fuori di me: sensibilit, intuizione, percezione, non vi conoscenza. mondo fuori la cui
immediata e indipendente da me esistenza. comunicazione dialogica tra esseri umani e apertura a
alterit immediata tra essere umano e mondo concreto. accusa di astrazione, essere che a priori stato
svuotato. primo atto gi subito il pensiero: totalit in cui fin da subito l altro sussunto nella sua
alterit.
"mondo soltanto l estrinsecazione del pensiero"
In H tutto gi ridotto metabolizzato, reso isomorfo a astrazione che il concetto, struttra teorica, l
astrazione. presupposto immediato della posizione hegeliana che si fonda su una ROTTURA ASSOLUTA
RISPETTO A COSCIENZA SENSIBILE. restituzione coscienza sensbile in tutta la sua materiale concretezza e
indipendenza da strutture coggnitive e teoriche: in questo f fa leva nelle sue crittiche a hegele e
elaborazione di una sua posizione teorica.

15 11 16

Dualismo: per Hegel fonte di insuperabile falsit della posizione gnoseologica propria del criticismo.
invece per Kant fondatezza scientifica: in cui kant si muove come critico di una metafisica fondata su
inconsistenti petizioni di principio.

Rottura assoluta rispetto alla coscienza sensibile.


Critica della filosofia hegeliana
La tua coscienza (c. sensibile ci che in Kant viene indagato nell estetica trascendentale: percezione e
intuizione trascendentale di un altro da me che punto di innesco del processo conoscitivo). Dice F che
tu in realt hai costruito bolla, la tua filosofia pianeta chiuso in se stesso e avulso dal reale. discorso
chiuso in se stesso e totalmente sganciato. ti sei creato realt parallela. eco a teologia che discorso su
un reale presunto doppio rispetto a nostra esperienza concreta. una volta definito ente trascendente si
pu dire di lui tutto. pertanto non verificabile, n sperimentabile, non definibile, determinabile nel suo
contenuto veritativo.

Tema della essenza teologica che secondo Feuerbach caratterizza speculazione hegeliana, avendo cura di
tenere presente gioco di rovesciamenti.
1. rovesciamento operato da Hegel nei confronti di Kant. Hegel rifiuta la filo kantiana in quanto filosofia
dell umano, a misura d uomo.
Kant dice mia filosofia degli enti ragionevoli, non razionalit assoluta, noi non siamo enti razionali puri,
non siamo angeli, santi. Questo emerge in modo evidente nella filosofia pratica: Kant dice che per noi ci
sono i doveri, vincolo, imperativo che la ragione pratica ci impone che ha senso per creatura vivente che
senza imposizione farebbe altro. Il comando ha senso perch in assenza di un comando puoi fare
qualcoa di diverso da quello comandato. Dio non ha bisogno di comandi, perch per natura nel vero e
nel giusto. tutto il discorso kantiano a misura della nosra natura che duale: cio ad un tempo
ragione e passione, anima e corpo, volont e arbitrio, pulsione anche verso peccato, elmento carne e
terra e riconoscimento elemento puro, alto e nobile. siamo duali. esigenza del dovere che si deve
imporre sul piacere o sulla spinta. Connotazione della filo kantiana come filo umana e antropocentrica,
nella quale si riflette la visione pietistica, protestante ecc. eppure anche Hegel figlio di una cultura
protestante anche se non pietistica.
Hegel: questo porsi su terreno antropocentrico viene rifiutato: ragione se solo umana irragione, si
definisce per ci che non . la ragione dispersa in un contesto che sarebbe suo contrario. negata da
irrazionalit o assenza di ragione. H dice che una ragione costretta a fare i conti con impossibile
realizzazione: una ragione del dover essere che per definizione non mai. pena il venir meno se stessa.
Da prospettiva antropocentrica di kant a prospettiva ontologica dove la ragione perch . perch
del reale, di cui essere umano parte ed la parte posta in condizione di conquistare
autoconsapevolezza. reale capace di autocomprendersi ma ragione fuori, lo trascende.

Feuerbach opera ritorno a Kant: gesto irriverente: ragione pi interessante e ricca di quella del
neokantismo che torna a Kant con gesto di rifiuto un po' unilaterale che pretenderebbe di fare piazza
pulita di quello che era accaduto dopo; invece F recupera Kant tenendo presente Hegel.

Cosa di Kant in F?
Recupero prospettiva antropocentrica: la filosofia dell'uomo e deve essere consapevolmente e in primo
luogo antropologia che la verit della filosofia, nocciolo di senso, motivazione e argomento di cui ogni
filosofia consapevole o meno tratta. nel momento in cui filosofia che sempre antropologia, pretende di
non esserlo (Hegel) si sgancia da propria effettiva sostanza e consistenza ed filosofia ideologica perch
dimentica/trascura propria effettiva ragion d'essere.
Feuerbach: quel superamento antropocentrismo di Hegel veleno distruttivo. perch sganciamento da
terreno umano che H compie nel nome della verit, ragione, appare a feuerbach gesto esiziale che
consegna filo di Hegel a cifra trascendente e distruttiva. Polemica radicale. pretendi di essere il concreto,
e sei solo l astratto. di aver dato forma a totalit non unilaterale invece immediata e negatrice del
particolare, di aver costruito discorso immanente del reale che si autocomprende, in realt hai creato
bolla trascendente e autodistruttiva.
polemica serrata e consapevole di s.
Oggi tema della cifra teologica.

Comprendere tema critica filosofia hegeliana come filosofia speculativa. Cosa intende F dicendo questo.
Attributo pi importante del sostantivo. Nel dire cos F imputa a filo hegeliana statuto trascendente
(non immanente) ma uno statuto distruttivo.
Teologia speculativa--> la si contrappone gi a questa altezza, la si distingue da teologia comune:
discorso che attraverso un procedimento definibile in termini pisoclogici di proiezione o in termini
filosofici di alienazione o estraneazione. teologia comune proietta immanenza nella trascendenza,
divinizza punto di vista empirico, umano. ci che concretamente nostro viene rappresentato come
divino. il meglio di noi (teologia positiva) o il peggio di noi(negativa). ma non conta giudizio di valore,
quanto essenza umana nel discorso teologico.
Essenza del cristianesimo: quella religione che prospetta incarnazione di dio nella forma nella forma
umana, questa dinamica proiettiva all'epoteosi, si dichiara. uomo talmente vero che il vero
creatore di dio che adora in cristo se stesso. evidente di questa dinamica proiettiva.
Cosa caratterizza per F teologia comune? Autodivinizzazione dell uomo. discorso che oppone
trascendente al concreto, ma lo fa con esito positivo, uomo celebra e divinizza se stesso. lo fa nelle forme
dell astrazione ma ad ogni modo lo fa. forme della religione post animistica: cio tutte le forme che si
sono emancipate da elemento del terrore. Religioni primitive: uomo adora e nel farlo teme, trema di
fronte a natura che lo minaccia. via via che comunit umane si emancipano e esercitano dominio sulla
natura; religione autocelebrazione dell umano.
F dice che Hegel non questo, fa operazione analoga (per cui possiamo parlare di ideologia) ma
rovesciata--> cio assume elementi dell'astratto contrapposto a umano,di verit e purezza assolute di
una ragione essenzialmente non umana, e assume questo criterio totalmente sganciato da concretezza
dell esperienza come verit dell umano e pretende che umano assuma quegli elementi di trascendenza e
perfezione come propria verit o come criterio del giudizio della propria vita concreta. quegli esiti sono
distruttivi. umano non pi il criterio che si proiettato fuori di s per generarsi, semplicemente
umiliato, mortificato, distrutto da criterio totalmente trascendente e contrapposto a concretezza della
sua esperienza.

"Mentre il dio della teologia comune.."

Ragione che H adora ma scaglia contro umanit impossibilitata a definire proprie forme concrete in
coerenza con questo cirterio. uomo non si autocelebra, invece viene contraddetto e disprezzato,
violentemente scisso e diviso, lacerato e alienato.
Trascendenza che assume l oltre umano come non umano.
trascendenza del teologo comune umana anche se venerata come divina.
Quella del teologoo speculativo viene adorata come non umana, quindi negatrice dell'umano: F non
risparmia nulla al suo maestro.

Tesi provvisorie per la riforma della filosofia. 1843.


"Segreto della teologia antropologia..Ma la teologia il segreto della filosofia speculativa"
Si parla di Dio ma in realt ci si riferisce a uomo.
Quella teologia che normalmente si rivela discorso sull uomo, nel momento in cui verit di altro
discorso, si svuota di contenuto umano concreto e diventa nella sua assoluta astratezza, sua antiumanit,
il contenuto segreto e sottaciuto della filosofia speculativa.

(Oblio ontenuto umano e svuotamento verit tacita, in questo oblio si sviluppa teologia speculativa come
discorso antiumano).
Il discorso teologico comune parla di dio.
In questo discorso sul piano esplicito viene detto Dio, ma il suo contenuto reale, implicito, ci di cui
effettivamente parla la teologia l uomo. dell uomo non si parla mai. funzione della teologia fornire
modelli all'uomo, strutture di giustificazione della punizione, generare sensi di colpa.
Ma F figlio dell illumismo dice che contenuto questo. quando lavorer alla critica delle religioni, idea
che lo sorregge : liberiamoci del discorso di Dio, torniamo al discorso sull umano. Riduciamo la cifra
ideologica di un discorso antropologico.
Hegel secondo F: prende questo discorso e lo trasfigura, la teologia di H diventa non pi comune ma
speculativa. in questa metamorfosi, ulteriore passo di astrattizzazione che Hegel compie: la conseguenza
o presupposto di questa operazione che non si parla piu dell uomo ma di un ente astratto, assoluto,
rispetto a campo concreto della vita. verit di questo dispositivo non antropologia ma struttura
speculativa di un logos effettivamente trascendente.
mentre cifra della trascendenza nel discorso teologico comune apparente, la cifra della trascendenza
nel discorso teologico speculativo reale.
F dice che ne consegue che mentre nella teologia comune uomo celebra se stesso, quindi religione
edificava l umano, lo divinizzava umano, fino a quando nel crisitanesimo non vi rispecchiamento
celebrativo dell umanit, Dio crea uomo a propria immagine e somiglianza. nel caso di H lungi da sortire
effetti edificanti, vi sono effetti distruttivi e nichilistici: struttura che nulla ha di umano e trascendente,
impatta violentemente su umano e lo dilania. H ci dice che verit dell umano qualcoa di non umano.
teologo comune ci dice che verit dell umano divina,
mentre teologo speculativo dice che verit dell'umano qualcosa che lo nega, lo trascende effetto di
violenta distruttivit e negazione.

"Segreto dell antropologia.."

Da teologia comune a teologia speculativa: non piu vero che la verit rimane l'antropologia, la verit
la speculazione.
L'uomo la verit della teologia comune, la speculazione la verit di una teologia essenzialmente
malata.
Speculazione: teologia malata, radicalmente trascendente e sganciata da umano. proteste di immaenza
di H sono false. altro che immanenza, siamo nella trascendenza assoluta. Paradossalmente immanente
la teologia comune, perch parla dell'uomo, anche se lo trasfigura.
Totalmente trascendente la teologia speculativa a dispetto delle sue affermazioni di immanenza.
Perch il contenuto di quella filosofia totalmente trascendente.

"teologia speculativa, vale a dire quella che si distingue dalla teologia comune per il fatto che coloca
nell'aldiqu rendendo distruttivo quell'essere divino che la teologia comune..."

teologia comune l ha messo nell aldil perch lo ha sovraccaricato. l'ha reso pauroso, pericoloso, dio
padre, onnipotente. ma in realt quell'essere messo nell'al di l eravamo noi, quindi immanente nella
sua verit. la filo speculativa dice che immanente ma lo concepisce totalmente trascendente.
immanenza di un elemento totalmente distruttivo perch totalmente anti umano.
F: tutto ci che H dice essere immanente totalmente trascendente perch si sganciato da
antorpocentrismo che era elemento di verit di Kant. Tutto quello che teologia comune dichiarava
trascendente era completamente immanente, perch era la proiezione dell'umano fuori di s.
Dove leggiamo immanenza dobbiamo pensare a trascendenza e viceversa.
filos speculativa teologia speculativa, discorso non umano e distruttivo.

"Presupposto della filo hegeliana la rottura immediata con il sistema reale, tu in tutto il tuo discorso
non c'entra piu niente la condizione reale, il presupposto che sei gi nella bolla, che hai inventato,
assoluto. esito inevitabile dell'umano nel tuo discorso di essere tritato da questa struttura della
ascendenza e assolutezza che sotto mentite spoglie tu presenti come discorso immanente.

Critica della filo hegeliana


Rischio ulteriore che H medesimo aveva denunciato come cattivo empirismo.
F allievo di H che ritorce contro tutto ci che impara.
critica cattivo empirismo: critica verso tutte strutture logiche astratte che secondo H non sono conspevoli
degli elementi di determinata concretezza sulla base dei quali sono costruiti. empirismo inconsapevole di
s che pretende di non derivare da elemento dell esperienza concreta e afferma validit generale di un
asserto senza adeguata deduzione di tutti i passaggi attraverso cui viene faticosamente conquistata
attraverso consapevole allargamento del campo di riferimento, la validit generale di un asserto.
Per cui c' un nocciolo empirico, si pretende di averlo adeguatamente valutato nella sua validit
universale, quindi l'affermazione di validit universale del discorso inficiata dall'eleemnto empirico
immediato, cifra particolaristica dell'assertto medesimo.
F dice che H l esempio di questo. tutto quello che dici ha radice nella concreta esperienza umana. ma
con differenza che mentre discorso teologico trasfigura in chiave trascendente l'umano ma rispettoso
di questa dimensione umana: trasfigurazione che semplicemente connota come divini elementi di
umanit, isomorfa concretezza della vita, prende vita e la innalza, la afferma nei suoi valori piu elevati.
elemento empiristico in H totalmente ignorato. quindi H da una parte affermazione trascendente e
sganciata da umano e frutto universalizzazione immediata di alcuni elementi empirici ignorati come tali
(cattivo empirismo). contenuto inevitabilmente empirico. (la pi astratta delle affermazioni sempre in
definitiva radicata nel concreto e nell'esperienza) rottura immediata con l intuizione reale. hai avuto
intuizione reale ma la ignori perch hai modello di verit che si pone per presupposto non dimostrato in
contrapposizone con elemento concreto. Quell'elemento di intuizione reale con cui tu rompi
immediatamente, permane come nocciolo non riconosciuto non elaborato, quindicattivo empirismo e
cifra nichilistica, tuo discoro ha violentemente disperso elemento antropomorfico e lo ha
consapevolmente rigettato.
Collocare nell'aldiqua elemento del divino immanenza ma terribile: perch rendere immanente ci
che essenzialmente trascendente.

H ha gesto di stizza e rifiuto verso chiesa cattolica per proliferare di iconografia antropomorfa. Religione
cattolica: raffigurare il divino, nel mometno in cui lo si raffigura la teologia si dichiara imitazione dell
umano.

Cammino alla rovescia. non dall'immanente al trascendente che per ha un cuore di immanenza. Mad a
trascendente a immanente che ne viene distrutto. Perch trascendente concepito senza elemento vitale,
determinato, concreto e umano. Questo lo schema critico. in questo F parla di cammino alla rovescia.
H invece di costruire un discorso che poggia sulla vita, scaraventa sulla vita un discorso che si
completamente disancorato da essa.
Durissima polemica contro filosofia dell'identit. Idea di una realt di cui sogg non osservatore esterno,
ma parte integrante, quindi immanente. Polemica contro l'ontologia. F dice identit di pensiero ed
essere che in (Hegel) si pretende corrispondando in modo pieno e senza scarti e residui nella misura in
cui il logos dentro ci che ed parte di quell essere che attraverso quel discorso riconosce se stesso.
F dice che la conseguenza di questa struttura filologica della filosofia speculativa.
"Filosofia speculativa si limitata a..."(p.30)

Principi della filosofia dell'avvenire 1844 24


mentre per teologia comune in dio che essere e pensiero coincidono, per Hegel, teologo spevulativo, o
filosofo speculativo, (due definizioni coincidono essendo la filosofia speculativa una teologia speculativa)
il pensiero e essere non coincidono in dio, attraverso questa ingenua proiezione del perfetto,a partire da
immanenza ma invece coincidenza carattere della realt nella sua totalit. struttura trascendente che ci
viene fatta presente come criterio di verit e essenza. non perfezione fuori di noi che guardiamo con
rispetto e venerazione ma perfezione perch in essa enunciamo criterio di perfezione al quale ci
vogliamo conformare, ma invece una perfezione che non ha nulla di umano, proprio perch
generalizzata e affermata come reale, quindi incompatibile con nostra concreta presenza.

Identit come concetto regolativo/limite che rispetta l alterit di pensiero ed essere perch confinata in
Dio.
Teologia comune: dio perfetto perch il pensiero uguale all'essere, no scarto tra queste due
dimensioni nella nostra esperienza essenzialmente distinte. noi immaginiamo come perfezione ci che ci
negato: onniscienza, onnipresenza, immortalita, tutto ci che non siamo. dio della nostra teologia
quello che noi non siamo cio perfetto, ma in questa immagine di perfezione noi siamo molto presenti
perch enunciamo quello che noi non siamo e ci serve da criterio di giudizio, da idea regolativa, ideale e
sostanzialmente ci riflettiamo in questa perfezione, ne partecipiamo: dio specchio di autocelebrazione,
nostra perfezione immanente, che vive nell umano, si esprime come virtualit o ideale ultimo dell
umano, ma non estraneo a noi.
Hegel prende immagine della perfezione e con spiazzamento dice che questa E' la realt. non un
virtuale, o criterio trascendente come dice la teologia ("inchinatevi di fronte questa perfezione"), no
Hegel dice che questa la realt nella sua concreta fatticit, effettualit.
Per F questo diventa per noi rovinoso: siccome noi siamo caratterizzati come alterit tra pensiero ed
essere, sentirci dire che non c' questa alterit ci ci nega! si contrappone in maniera devastante alla
nostra condizione, come dire che siamo l opposto della realt. Il gesto di H per F esattamente
contrario di quello che H dice: religione del reale diventa negazione assoluta dell umano. Perch quel
reale hegeliano caratterizzato da perfezione che umano non ha. umano essenzialmente espunto da reale
caratterizzato da perfezione.
Teologia comune salva l uomo perch indica una perfezione cometrascendente, poi sappiamo che solo
la proiezione dell'umano, ma questa trascendenza si lascia dire. noi ci rispecchiamo in qualcosa di
perfetto che viene da noi, ma che nella misura in cui altro da noi nel discorso teologico, non ci umilia.
Ma se la realt perfetta, Hegel a dire "sii orgoglioso di esserne parte" nella nostra credenza concreta
non ne siamo parte, alterit pensiero ed essere continuamente riproposta.

- per F la realt di H astratta, perch caratterizzata da identit tra pensiero ed essere che tu assumi con
rottura immediata rispetto a intuizione concreta reale, H ci imponi modello di realt astrazione assoluta,
tua realt ideale, non reale. conseguentemente tutto il discorso (tema della bolla) dentro questa
prigione, non esce mai da se stesso, mondo iperuranio, parallelo al nostro ,non parla di noi, ma di se
stesso, salvo essere distruttivo qualora lo assumessimo come discorso di verit. quindi effetti alienanti,
negatori di questa filosofia.

Tesi provvisorie per la riforma della filsofia p.30)


non c' l'umano, scomparso salvo cattivo empirismo che cmq inficia ogni discorso.
cosa ne rimane di tutto? nulla perch idealizzazione, sganciamento da elemento della realt. rottura
immediata e totale.
Mentre umano nel discorso teologico viene scisso per poi essere resittuito, ma in relazione con divino
che essendo nato da umano gli riconsente posizione reale. violenza che genera violenza. ricomposizone
all'insegna di modello di perfezione che non ha nulla di umano ricomposizione essa stessa disumana.
violenza con tema della totalit che nega, riduce all uno.
filosofia dell intelletto. In questo suo concepirsi come assoluto quindi contrapposto al relativo, concreto
e vitale, filsoofia dell immediato, unilaterale, ricadi dentro prospettiva intellettale.
se teologia comune o filosofia costruisce astratto da concreto, divino a partire da umano, quella di hegel
fa contrario: costruisce concreto a partire dall astratto. via per la quale non si giunge mai alla realt vera
e concreta.

TEMA DELLA RAGIONE


F critico di H, decifrare affermazioni critiche. cerco di capire elementi polemici di F verso H.
E quindi cos' la ragione per F?
Ragione valore per F, ma per lui la ragione di H astartta, trascendenza arbitraria (immediatamente
posto, rottura immediata, H muove da presupposti desunti da sua idea di assoluto).
F sta prefigurando altra filosofia, idea della ragione che sua filo attraverso la critica ma non solo. Critica a
H e idea di ragione.
cammino alla rovescia: tu non parti da concreto per elaborare un astratto atrtraverso elaborazione del
concreto sul terreno teorico e attraverso procedimenti propri della astrazione, ma tu parti da astratto e
pretendi di desumerne un concreto che necessariamente deforme. (1 affermazione del cammino alla
rovescia).

Emerge nocciolo attraverso cui lavorare su filosofia della razionalit di Feuerbach da questo testo. Quali
elementi qui? elementi costruttivi da isolare? Qui prevalente la cifra critica, tuttavia emergono
elementi?
- lode dell intuizione, immediatezza. quanto di meno hegeliano si possa immaginare, in Hegel intuizione
elemento dell'immediatezza.
F elogia la critica di H a Schelling,tuttavia per F H ricade in una immediatezza uguale e contraria. Giusto
dire che non ci si pu fermare all'intelletto, ma tu in realt ci presenti una ragione che per essere
unilateralmente trascendente, una creatura intellettuale e non concretamente razionale. [non se ne
esce]
- pratica
- vita: noi dobbiamo parlare della vita nella sua dimensione meno teorica possibile, utopia: discorso che
non sia discorso. F contraddittorio: come se non si accorgesse che imputare a discorso di non essere tale
contraddizione in termini e performativa, nel momento in cui accusi un discorso di essere un discorso
sei in contraddizione.Feuerbach fa questo.
Stesso gesto che fa Marx, ma chiude la filosofia, non la pratica pi, dice che non piu il terreno: adesso
siamo ad un momento in cui si tratta di trasformare.
stessa linea, ma F rimane dentro discorso teorico e filosofico.
Discorso di Marx: compatibile con elogio verso Hegel. salvo che non ci serve piu QUEL regime di verit.
F permane filosofo.
Critica di marx a sx hegeliana questa: criticano ma rimangono filosofi, come quelli che criticate. perch
non avete capito che problema non non adeguatezza loro argomento, ma non adeguatezza del loro
strumento.
concretezza, vita, dimensione pratica, quindi immediatezza, intuizione, riconsocimento elemento
determinato, concreto, umano. F prosaicit

Principi della filosofia dell avvenire 1844


Punto essenziale:
contrapposizione teologia comune e speculativa e elemento saliente del testo:
"Dio in contraddizione con l uomo" proprio per la immediata scissione tra quel assoluto della ragione e
dimensione concreta e vitale che il presupposto del discorso hegeliano: scissione, alienazione della
ragione da umano,determina contraddizione insanabile del dio della teologia speculativa rispetto a
uomo. quando invece dio della teologia comune non in contraddizione con uomo ma seppure con
proiezione inconsapevole, elemeno di massima celebrazione e riconoscimento. filo speculativa uomo
negato e distrutto.

16 11 16

F tipica violenza del figlio verso il padre (Hegel). nella critica che fa F assume e ritorce contro H molti
argomenti di H stesso.
- totalit, immediatezza, oggettivit, tema ontologico
F rimprovera a H di non essere all altezza di quel programma filosofico che da una parte F mostra di
criticare ma che assume come piattaforma della propria critica.
Ieri problema essenza teologica della filosofia speculativa.
Eco critiica straussiana della narrazione evangelica e della presunta funzione normativa delle scritture
sacre. Strauss: uno dei piu significativi esempi dell analisi storico-critica della scrittura evangelica.
vangeli: libro come gli altri il cui contenuto deve essere analizzato con gli stessi strumenti che si
impiegano leggendo qualsiasi altro libro. ne demolisce pretese di verit e trascendenza. critica
straussiana della teologia risuona nelle argomntazioni feuerbachiane.
Le teologie sono discorsi su divinit, ma F chiarisce che mentre discorso teologico consueto, tradizione
teologica ricade nello schema proiezione: divinizzazione dell umano.
teologia speculativa (cammino alla rovescia) opera svalorizzazione dell umano, al cospetto di un ente
assoluto inteso senza radicamento e connessione con dimensione concreta dell esperienza e condizione
umana. esiti devastanti, distruttivi, svalorizzanti, nichilistici.
desumere da passaggi critici avversi a H, da pars destruens a elementi costruttivi:
-rivedicazione cifra antropologica (tratto kantiano) e finitezza.
Hegel costruttore di un astratto privo, nemico di vita. astratto che si propone come modello di una vita
che si smarrisce al cospetto di questa presunta struttura assoluta.
F considera come brutta copia del concreto privo di vita. (cattivo empirismo)

"mentre nella teologia comune dio in contraddizione con se stesso..."


T.speculativa: dio in contraddizione con uomo, cio costituisce modello che non ha nulla di
concretamente vitale n di rispettoso della nostra condizione umana, per questo incompatibile con vita e
nostra condizione.

Ora pars construens:


Posizione di F--> lascia anche aporie.
Critica della filosofia hegeliana (p.31)
Incipit del testo elogio dichiarato. Hegel ha un elemento negativo nel senso positivo, compie un gesto
di superamento critico di posizioni inadeguate, di qui il parallelo con Anassagora che aveva detto
Aristotele essere l unico sobrio in mezzo a tanti ubriachi. Anche per F H sobrio in mezzo a ubriachi,
ripresa critica hegeliana a Schelling: Hegel all altezza della Fenomenologia dello Spirito per la caduta in
una filo irrazionale,pretesa sapienzialistica immediata intuizione e percezione del vero, per H illegittima
posizione, laddove filo costruzione razinale del discorso, elaborazione dell'esperienza, fatica discorsiva,
caratterizzata da sforzo di autocomprensione. processo scientifico antitetico a quello di shelling.
tutto ci di elogio a H ma nel cuore di questo testo MA: rifiuto dell immediatezza sapienzialistica
fondata su intuizione del vero a sua volta apoteosi dell astrazione, costruzione filosofia distante dalla
realt perch chiusa in se stessa in un iperuranio autoreferenziale. filo hegeliana costrutto teoretico
privo di qualsiasi reale complicazione con esperienza e realt materiale, con elemento che F definisce
con natura. discorso hegeliano lontano dalla realt perch lontano dalla natura. pensiero astratto
chiuso in se stesso.
quello cher determina la filo hegeliana l idea dell assoluto, questo elemento concepito in modo che
la forma ha solo significsto meramente formale.
forma= ci che struttura discorso hegeliano, elemento teorico, apporto soggettivo del filosofo che
elabora propria posizione di comprensione critica della realt. tutto ci in hegel privo di contenuto,
pienamento formale, forma vuota perch parte da violenta rottura rispetto alla realt.
Anticipazione tema marxiano rapporto astratto-concreto. Marx del materialismo storico coetaneo di F,
Marx dell'Ideologia tedesca (scritte 6 anni dopo ccritica di F a H). M dir che mentre filo tradizionale
incarnata da H sta dentro la sequenza astratto-concreto-astratto (schema che F attribuisce a H-, tu parti
da astrazione inevitabilmente il concreto di cui parli astrazione trasfigurata); M dice che la conoscenza
astrazione del concreto. sequenza cvorretta di analisi scientifica della realt va rovesciato: concreto-
astratto-concreto. istanza di forte concretezza rispetto a posizione hegeliana che si faceva forte proprio di
un presupposto cognitivo di ogni discorso.forza di H sta nel fatto che nel momento stesso in cui
un'analisi, discorso costituisce se stesso gi di per s astratto. forza dell idealismo: assunzione che ogni
discorso di verit in primo luogo discorso. concetto terreno di ogni analisi del vero. difficilmente
contrastabile sul piano logico. ma questi autori fanno gesto anti-logico.
Gesto di F di rifiuto della filosofia in quanto tale, anche se praticato dentro la filo. ma scardinamento
del programma teorico.
H coerente col prograsmma teorico: la teoria in primo luogo astrazione. ogni discorso di verit
essenzialmente un discorso, quindi necessariamente parte e arriva all'astratto.
Questi autori dicono invece che partono e arrivano al concreto, astratto solo momento intermedio.
Marx dice invece che l astratto solo momento intermedio.

La forma formale, Tuo (h) discorso pura soggettivit. H che filo dell oggettivit, impersonalit, che
aveva detto che tutto ci che c' di soggettivo nel mio discorso sbagliato, perch la verit che deve
parlare su se stessa. Qui inchiodato ad essere il filosofo che costruisce discorso vuoto riconducibile a sue
idiosincrasie.

Tutta la critica di F riprende figura logica che ritroveremo in Marx: figura ribaltamento posizione
hegeliana.
Marx dir che filo di H va rimessa sui piedi, perch discorso che poggia sulla testa= ha sostituito l
astratto al concreto. invece di mettere i piedi a contatto col terreno ci metti luogo della astrazione (testa)
laddove dovresti metterci la fisica concreta connesione con la realt. dire che stai sui piedi dire che stai
saldo e dritto.

Gesto di rifiuto da parte di F della posizione empiristica.


H si accosta al concreto solo per la mediazione dell astratto, dunque considera concreto causa secunda,
mentre causa prima. avendo degradato concreto a causa seconda ha voluto costruire una filosofia
chiusa in se stessa, la forma solo formale, ha creato filo astratta.
Cosa fare? programma costruttivo implicito in questa ciritca:
Contiene critica dell empirismo: critica di H nel nome del concreto rischia di essere fraintesa in termini
empiristici. MA F non empirista.
Causa prima: primi elementi da cui partire, enti di realt. realt extra-discorsiva, extra-teorica,
caratterizzata da indipendenza ontologica rispetto al discorso. si torna a Kant (fenomeno dipende da me
su terreno cognitivo, ma non sul terreno ontologico. Cosa che H non accetta! se un discorso si costituisce
su un dualismo ontologico, discorso falso. Identit fra pensiero e essere).
F dice che essere indipendente da noi, ed causa prima del discorso, il quale discorso conseguente a
esistenza di un essere indipendente dal discorso medesimo. pretesa che discorso/pensiero e essere
siano identici consegue da questo rovesciamento. traduzione di ci che viene prima in ci che si ritiene
venga dopo: cio un elemento che esiste in quanto gi intero al discorso. Questo rendere secundo ci
che primo.
Causa seconda:

riconoscimento a pieno di questa realt come incipit dell analisi filosofica, indica che qulla funzione
fondativa, fondativa rispetto a analisi filosofica e non un residuo che nella sua volgarit o
immediatezz io considero tale per poi escluderlo di fatto dalla elaborazione filosofica. no, incipit della
filosofia. filosofia genetico-critica.
Filosofia critica in quanto fondata su corretta analisi della genesi concreta del discorso: discorso
generato da rapporto con reale.generato da nesso, che H aveva ribaltato, del soggetto, discorso, con
realt che altra da lui, la cui alterit va riconosciuta perch discorso si possa sviluppare.

K aveva insegnato che realt indipendente da noi sul piano ontologico tuttavia connessa a noi nel
momento in cui diviene oggetto di qualsiasi discorso. Nesso con una realt di cui riconosco indipendenza
ontologica non mi dispensa da riconoscere dipendenza della realt a soggetto, immanenza della realt al
soggetto nel rapporto cognitivo.
Prekantiano= reale indipendente da me e ha dicibilit indipendente da me. Kant dice che dipendente
sul piano cognitivo, indipendente sul piano ontologico.

Insisto su indipendenza ontologica di ci che sta fuori di me. irriducibilmente altro.


Hegel contro Schelling ha insistito su esigenza concretezza, cifra circostanziata del discorso, in realt dice
F il discorso di H discorso dove il determinato non c' mai.
Insistenza di F su tema violenza compiuta dalla struttura dell assoluto hegeliano rispetto a tutto l
elemento del concreto, umano e determinato. essenza della logica di H consiste nel sottrarre il pensiero
a determinatezza, nel quale elemento d determinatezza il pensiero uno dei corollari del soggetto.
pensiero c perch ci sono io. mia attivit, no logos senza soggetto, disincarnato. pensiero c' perch ci
sono io che penso. salvo non dimenticare che io non sono solo pensiero, sono anche altre cose: corpo,
elemento naturalit immediata riscattato.
Reazione a H di cui F un episodio, ma anche Nietzsche, Schopenhauer, non a caso ha tra denominatori
comuni: EVOCAZIONE CORPOREITA'. H ha a tal punto insistito su primato momento logico, da avere
totalmente disincarnato il sogg, che non altro che verbo, ragione e pensiero. vero che H parla di
corpo (es. servo, apologia lavoro) per tutto questo trasfigurato, in realt mera evocazione
metaforica, la realt per H solo logica, spiritualit, pensiero. contro questa scarnificazione della realt
soggettiva, contro riduzione sogg a esangue spiritualit. tutti questi autori richiamano corporeit anche
in maniera triviale.
F dice sto pensando al soggetto che mangia. ted terza persona verso essere quasi identica a quella del
verbo mangiare. Materialismo naturalistico senza storia (Mar tesi su F). contro idealismo di H rivendicano
elemento che secondo loro H ha solo rimosso e non elaborato. filosofia contrapposta alla realt quella di
H. cifra polemica e politica di F. finora filo stata dei signori. la filo classica di cui H somma espressione
si pu permettere di parlare di realt intendendo solo l astrazione, perch la voce di una parte dell
umanit che con la realt concreta non ha rapporto. vive in una bolla, iperunanio in cui ogni elemento di
realt trasfigurato in termini teorici.

Totalit di H brutale negazione della particolarit. ogni determinatezza violentemente cancellata a


beneficio di questo indeterminato che H chiama l assoluto. in cui non vi piu niente di concreto.

Imprinting kantiano di questa critica: ripresa polemica nei confronti della celebre argomento hegeliano
dei 100 talleri. Kant a proposito indipendenza ontologica del reale fuori di me: un conto il pensiero dei
100 talleri, un conto se ci sono. che ci siano o no non dipende dal pensiero dei 100 talleri ma dal
momento immediatamente indipendente sul piano ontologico della loro esistenza. dipendenza del
fenomeno quanto a conoscenza, indipendenza quanto a esistenza.
hegel: questo volgarissimo, ci che conta loro struttura logica, che siano l idea poi che ci siano o no
pura accidentalit. putno di vista che predilige il concetto non cambia che ci siano o no. non li conosco
meglio se li ho. non ne so di piu di cosa sono nella loro esistenza assoluta nel caso ci siano.
Problema di prospettive: hanno ragione entrambi.
esistenza altro dalla conoscenza (k).
essenza attiene alla conoscenza, il resto banale (h).
Per F ha ragione Kant. se no pensiero prigioniero della propria astrattezza e concezione realt ridotta a
schema astratto e concettuale, virtualit.

F dice che i talleri immaginari li abbiamo nella testa, quelli reali li ho in tasca. e li ho solo nella misura in
cui possono essere sentiti, elemento della sensibilit, direbbe kant intuizione.
H sussume l essere nel pensiero. cos puo dire che 100 talleri sono gi esistenti quando pensati. perch
ho il concetto.
Unilateralit= immediato, astratto, ci che intelletto mi dice rispetto a realt complessa. intelletto
enuclea ma fornisce prospettive unilaterali. Critica di F a H si pu sintetizzare dicendo che agli occhi di F
H unilaterale perch discorso di H spostato, prigioniero, interno al momento della idealt,
astrattezza, indeterminatezza. figlio presupposto assurdo proprio della tradizione filosofica per cui non il
pensiero figlio della realt ma la realt figlia del pensiero. da superare unilateralit--> rovesciamento
prospettiva che appare ribaltata rispetto al vero.

NUOVA FILOSOFIA di cui parla F. laddove quella di H la vecchia filo perch sta dentro tradizione
metafisica speculativa.
Nuova: filo del sensibile, concreto, finito, sensibilit e sentimento nel senso dell avvertito, percettibile, F
parla di sensualismo. lemmi e riferimenti il piu distante possibile da prospettiva hegeliana. filo dell
umano e sull umano. ritorno a K: nostro discorso essenzialmente nostro. no discorso dell essere su se
stesso. discorso dell uomo su se stesso e realt nella quale vive. presupposto della irriducibile alterit tra
pensiero e essere e irriducibile indipendenza ontologica dell essere rispetto al pensiero. nostro
pensiero sull'essere non dell'essere.
ci aspetteremmo che tra le vittime di questa critica, di trovare la ragione. discorso rigoroso, tuttavia
riveda in modo netto nel senso della determinatezza la concezione hegelina della ragione. scopriremo
che invece H ha fatto breccia, vi in F concezione ragione molto simile a quella di H.

Critica della filosofia hegeliana (p.32)


Il naturalismo di F.
natura per H riflesso indiretto della ragione e della realt. componente secondaria pervasa da
accidentalit. natura elemento caduco, opaco di questa realt che invece autocomprensione, ragione
nel senso di trasparenza a se stessa. F dice che la realt essenzialmente natura: qualcosa che sta anche
fuori di me o che in me ma anche fuori di me. concezione non hegeliana della natura. Misteri. questa
la realt che invece la filo calpesta perch non tollera opacit. filo discorso, natura fatto. nella misura
in cui resiste al discorso, non importa. realt marginale, di secondo grado. F dice devi riconoscere
parzialit tua. discorso solo una parte del tutto insufficiente. semmai il centro la natura e tu sei la
periferia.
Il centro fuori di me, io ne sono parte mal accidentale e parziale sono io, c' una parte del reale che
natura che non meno reale per il fatto di resistere alle mie categorie teoriche.
laddove in H a rovescio la categoria teorica decide del reale e del non reale. e tutto quanto resiste alla
traduzione logica, o non , o marginale. accidentalit. ribaltamento.
MA qualcosa di F lascia diffidenti: natura elemento salvifico.

"Ritorno alla natura fonte di salvezza, errore intendere natura come un vincolo, natura edifica sia la
pancia che la testa. testa va riconosciuta come figlia di questa natura, non dominatrice. discorso non
signore di questa realt, ma figlio inadeguato o capace solo di comprenderne una parte: quella che si
lascia decifrare, tradurre nelle categorie dell'astrazione.

Parte del reale che natura, non meno reale per il fatto di resistere alle mie categorie teoriche.

Ritorno alla natura la fonte di ogni salvezza: sembra Rousseau. sembra che qui F ricadesse alle spalle
del lavorio idealistico che ci ha insegnato che nel momento in cui parli di qualcosa stai gi dentro lavorio
teorico.
H: direbbe che natura concetto nella misura in cui ne parli, stai facendo teoria della natura. come fai a
illuderti di fare rifeirmento a qualcosa che sta davvero fuori il discorso.
APORIA FONDAMENTALE: critica fondamentale della filo essa stessa lo sappia o meno, una filosofia. si
autocritica ma non pu uscire da se stessa. utopia del barone di baunchausen (?).
Ogni argomento dentro il discorso. ogni autocritica del discorso discorsiva.
Hegel gli direbbe che tu lavori in concetti come me. unico modo per distanziarti da me uma parola
problematicissima. parola che ricorrer. unica risposta che F in grado di dare coerentemente per
portare a compimento questo gesto antispeculativo, antiteoretico e critico.
Argomento che emerge: empirismo, sensualismo, fondamento ontologico. il discorso secondario
rispetto a ci che fuori di lui.

Tesi provvisorie per la riforma della filosofia (p.32)


Inizio della filosofia ci che altro dal pensiero, quell albero, pietra nella sua opaca alterit. solo
perch c' il radicalmente altro dal discorso si pu avere discorso. il discorso sempre sull'altro da s.
radicalmente altro da s. non vero che gi da subito albero esiste perch c' idea dell'albero. Sfida tra
idealismo soggettivo e quello che si vuole teoria materialistica del reale.
La base la finitezza, l idea di infinito ne estrapolazione, filiazione teorica,
"non si pu pensare alla qualit se non generalizzando le specifiche qualit". ogni categoria generale
suppone la categoria particolare, ed solo la generalizzazione per estrapolazione del particolare.
Filosofia sempre discorso del soggetto, ed sempre altro da quella oggettivit di cui si vuole discorso.
non vero che discorso della realt su se stessa, ma discorso di un soggetto altro. restituita dicotomia,
F scardina la spinge fuori da quadro teorico.

"il sentire viene prima del pensare".


Hegel mette in nota quello che dovrebbe mettere nel testo. stessa metafora dei piedi e della testa. nelle
note si mette qualcosa che si legge dopo. posso leggere il testo senza le note. ma per F nella filosofia di H
il testo vero posto in condizione secondaria e accessoria, il vero testo qual per F? che H mette in nota
perch lo considera causa secunda:
uomo che non filosofa= ovvero il corpo che fa, agisce.
Si oppone a pensiero perch opera, essenzialmente attivit, elemento vitalistico. non irrazionalismo.
F riconduce tutta polemica anti speculativa, anti teoretica a concezione della razionalit che intende
connotare come concreta rispetto all astratto della metafisica ma che ugualmente ribadisce nel suo
carattere di ragione. F non scappa da linea del razionalismo, ma razionalismo che cerca di correggere
contrapponendosi a quella che gli pare la unilateralit della speculazione hegeliana.

26 p.32
sembra Kant che si vendica. Segno kantiano: mettere in chiaro i limiti della conoscenza possibile, della
ragione ecc. limite e potenza. non siamo enti di ragione ma partecipiamo della ragione. Solo perch c' l
altro dal pensiero, il pensiero pu instaurarsi.
Alterit irriducibile. Noi non pensiamo l essere in quanto tale ma sempre in relazione a noi, sempre
essere pensato. la nostra prospettiva (Nietzsche) prospettiva umana su una verit altra.
Per Kant come per F la conoscenza prospettiva umana su una realt essenzialmente altra. la
conoscenza per H un discorso in cui non vi sia scarto tra ci che discorso contiene e argomento che
tratta. due concezioni del vero tra loro antitetiche. tema del limite risuona nel residuo, parla di materia.
materialismo di F. non la materia pensata, ma quella contro cui mi fratturo se sbatto. Mi fratturo perch
questa pietra indipendente da me, non perch c' il concetto (H).
Dialogo tra sordi.

29
"pensiero o spirito o idea che tutto abbraccia"
abbiamo secoli di grande filosofia fino a K in cui non si elaborata nozione teologica della realt e
essere, filosofia sviluppata sulla base di una ontologia non teologica, perch essere di cui fiilo trattava era
altro dal pensiero e noi dobbiamo tornare a alterit essenziale.
mentre con la tradizione speculativa= dell'identt, siamo ripiombati nel teologico che ci impedisce di
comprendere nostra situazione rispetto alla realt, lavorare cn nozione pertinente di realt, che prende
forma in queste pagine.

Quale possibile via d uscita F pu imboccare per uscire da impasse nella quale la sua critica a H rischia di
cacciarlo. critica fondamentale mette in causa il discroso in quanto tale pur essendo un discorso. F se la
prende con dimensione teorica non avvedendosi che questa polemica contro discorso essa stessa
pensiero, discorso, astratto. per c' una parola che sintomo di una pur vaga comprensione da parte di
F di questa essenziale contraddizione, apre nuovo sviluppo possibile, nuovo campo.

17 11 16 (Seminario III Lezione)

Problema matematizzazione della natura di Galilei.


Husserl individua in Galilei e nella sua operazione, punto a partire da cui si costituiisce moderna filo della
natura:
1. riduzione corpi natura a forme geometriche, riduzione forme dei corpi in forme pure, astratte ideali,
poi matemetizzazione anche deil CONTENUTO materiale dei corpi. geometria non basta piu per i plena
materiali, non sono dotati di forme, ai plena corripondono qualit. come calore, suono ecc. Difficolt
processo geometrizzazione, necessaria anche misurazione qualit. aritmetizzazione realt.
geometrizzazione forme + matematizzazione plena
p. 62-63

misurazione rudimentale plena, finch essi non vengono sempre di piu ridotti a indici misurabili. se
misuri forma di un corpo non puoi ridurlo in forma esatta.
Misura empirica dei plena dapprima approssimativa, mano a manopiu precisa quando produci mondo
ideale= rappresentazione essenziale dei plena materiali, ci che sono nella loro essenza. Approccio
scientifico origina dentro presupposti filo di conoscenza razionale del mondo. quando si comincia a
matematizzare mondo, il mezzo, riduzionemondo a idealit astratte comincia a occultare vero senso
dentro al quale nasceva. ci appassioniamo a calcolo e misurazione, dimentichiiamo presupposto e nostro
unico obiettivo tecnicistico: approfondire sempre piu strumenti del calcolo. operazione strumentale
determina spostamento del senso. cominciamo a credere chemondo abbia davvero struttura
matematica.

pp.76-77
Pensiero originario (che aveva determinato misurazione matematica) mate e geometria non riflettono
piu sui loro presupposti scientifici. Sono nel mondo della vita, ho bisogno di misurareoggetti e qualitnel
modo piu preciso, ma con astrazione facendo finta che forme dei corpi siano tendenzialmente simili a
forme della geometria. dimentico perch avevo agito in questo modo, comincio a credere che davvero
abbia questa struttura, e piu tard che abbaia struttura logica (Leibniz).
Concezioni che dimenticano opensiero ogirinario, manca ritorno al senso.

H a questo oppone un metodo all interno del quale sia viva preoccupazione d eluderespostamenti di
senso. sforzo della filosofia di recuperare ilsenso, misurarsi e migliorare e servirsi della procedura
tecnica, ma tenendo vivo il ricordo del senso. consapevolezza di ci che si sta facendo, altrimenti oblio
del senso originario.
Con Galilei--> occultamento di senso. operazione della matematizzazione della natura e fatto che essa
perde qualunque consapevolezza di s.
Tutto deriva da mondo della vita, orizzonte concreto nel quale uominii vivono. dentro questo abbiamo a
che fare con oggetti, cerchiamo di possederli, anche su piano della conoscenza scientifica,
matematizzazione a un tempo innovazion e e occultamento. innovazione= consente di maneggiare
mondo meglio rispetto a quello che possiamo fare con calcolo solo strumentale. occultamento al tempo
stesso.

p.80
siamo nella nostra vita concreta, quotidiana, vita storica dentro produciamo ambito ideale attraverso
metodo verificato induzion numeriche e possiboili delle forme concrete intuitive del mondo della vita.
riduciamo a serie numeriche indotte probabilisticamente.
Dimensione pratica: abbiamo bisogno di prevedere avvenimenti che riguardano forme sensibili.
Gi nel mondo della vita senza astazioni mate possiamo approssimativamente calcolare e prevedere
corso degl eventi, ma questo tipo di conoscenza rudimentale, capacit limitata. ci mettiamoa calcolare
scientificamente: nostra capacit di calcolo maggiore. finalit tutta pratica, immanente al mondo della
vita.
"progresso all infinito". tutto ci che a noi puo sembrare banale e scontato polemica contro posizioni
logicistiche (Frege, russel) polemica di H: credete che realt abbia struttura matematica, o verit della
mate siano a priori, verit di ragione non di fatto, scienza della natura ma perdete di vista che reale tutt
altra cosa e mate strumento e forme reali che attribuite a reale sono atstrazioni che noi produciamo
per i motivi piu materiali, bassi. matem s strumento, astrazione, rapresentazione del mondo della vita.
scambiamo abito ideale per vero essere. ma un metodo il cui unico senso pratico trasformare
previsioni greze in scientifiche. scientifico sinonimo di tecnico non scientifico.

pp.80-81
matematizzazione poi intenti a migliorarla, formulare regoledel metodo e durante elaborazione,
presupposti non compresi. esso viene trasformato nel vero essere. assumi che metodo ti condurra a vera
comprensione del reale.
Crisi delle scienz enon crisi loro risultati. non hanno piu nulal da dire a uomo rispetto problemi del
senso. nasce con matematizzazione natura e occultamento del senso. metodo che riesce a maturare
sicuri risultati ma occultamento fu assunto aproblematicamente, ingenuamente. "manca evidenza.."
occlusione del senso comincia a sedimentarsi. se gi a galilei non chiaro presupposto sua operazione
figurarsi generazioni successive. oblio alimenta se stesso.

Heid: tradizione che oblia, nella successione generazioni tradizioni linguistiche obliano senso originario.

Colpevole per Hu Galilei che insieme colui che scopre e occulta. Galileo innova, trasforma previsioni
grezze in scientifiche. scopritore natura fisica, aveva prtato a compimento scoperte precedenti.
Hu ha predisposizione cmq positiva, vero razionalista, guarda con simpatia a scienze fisiche e loro
sviluppi. ma esse possono svilupparsi senza o al di furoi orizzonte razionalistico.

Capacit disvelante di G e occultamento. capacit di conoscere sempre meglio struttura dieale nella
quale proietta mondo reale. operazione che consente a mondo della vita prodrre previsionsempre
migliori. credere ingenuamente che la antura sia in s matematica ma essa dotta di forme imperfette e
plena materiali. forme e qualit. no forme geometriche e quantit matematiche: sono nostre astrazioni
perrappresentare in maniera scientifica mondo d ella vita.

Appendice III par. 9 p.398


Ribattezzata da Finch: Sull origine della geometria.
Derrida su questa ha scritto intero libro.
Bisogna rendere evidente la geometria= esplicitare sua tradizione storica.

Indagare struttura storica geometria: non per produrre discoros uoto, che riguarda solo storia geometria,
interesse disciplinare irrilevante, piutosto costruire metodo attraverso cui indagare storia della geoetria,
da cuii trarre elementi di senso che ci dicono del funzionamento generale della storia. vicino a
prospettiva di Heid (inq uale direzione vanno gli influssi?)
Storia per Hu : ci sono formazioni originarie di senso che poi si trmandano, sono sedimentazioni di senso
che poi si trasferiscono. abbiamo a che fare con esperienza, presente storico, tutto ci che ci appare nel
suo carattere ontico sta dentro apertura di senso, interna struttura di senso. se vuoi capire mondo che ti
circonda indagare implicazioni profonde che determinano cose per cme si presentano nella loro
quotidianit. mera storiografia sresta nell incomprensione: non tematizza terreno di senso. storiografia
studia fatti storici nella loro sequenzialit perdendo di vista vero senso della storia. vd. polemica heid
mera storiografia.

Storia della geom perch comprendere modo in cui certe struttura di senso s tramandano ci fornisce
traccia generale.
p. 402-3
mondo di forme, ci muoviamo verso quelle forme pure, dapprima preferiamo superfici, non piu grezze,
sempre piu lisce, linee sempre piu pure, punti piu perfetti. interessi pratici: prassi determina nascita
geometria. mondo della vita mondo ricco di senso. senso alle cose conferito da soggettivit, che sta in
un mondo pratico e per motivi pratici produce geometria.
origine nel piano della concretezza vivente.

Cosa accade parallelament enella metafisica?


filosofia entra in crisi perch si producoo conflitti tra filo sistematiche. dopo descrizione occultamento
del senso, H descrive cosa accade da Cartesio in poi nella riflessione filosofica. Crisi delle scienze:
continuano a essere operative, produrre risultati concreti, non ci dicono piu nulla sul nostro senso. se
galilei primo produttore occultamento del senso, Cartesio figura iniziale della filo moderna. si
produce lotta, opposizione tra orientamenti che Pe H sono
obiettivismo e trascend: razionalismo e empirismo. lotta produce crisi. filo intende svelare senso,
produce sistemi, qui la filo quela cehsta nel solco ideale rinascimentale. produce occultamento del
senso: crisi per cui scienza si rtradisce. filo tutta orientata razionalisticamente a scoprire razionalit
immanente al mondo: produce orientamenti che si scontrano tra loro: crisi del senso. empirismo e
razionalismo non si accordano suc veritdel mondo, ciascuno esprime prorpio punto di vista--> si giunge
a prospettiva scettica per cui non vi ragione. per H in questa lotta si sviluppa esito piu profondo. st della
filo intesa come lotta possiede in realt un esito teleologico che scavalca scetticismo.

forze in campo:
- obiettivismo: pura esperienza, produrre discorsi razionali, fermarsi all'esperienza, mondo nella sua
obiettivit. episteme, ratio, filosofia. tutto ci che va al di l sarebbe metafisica, teologia, altro.
- trascendentalismo: oppone idea per cui mondo percome si presenta a noi non mondo in s ma come
ce lo rapresentiamo.
Filo parte unitariamente: no prospettiva medievale: atteggiamento razionalistico sul mondo ma
litighiamo su cos la vera ragione.
Obiettivismo cerca di riplasmarsi in formw nuove, e trascendentalismo cerca di chiarirsi le idee su questa
soggettivit. anche filo non riesce piua parlarci del senso, s consuma in lotta intestina: esiste molteplicit
di senso.
Hu ci dice che invece non perdita di senso, contro scetticismo. analizzare lotta. singole filo in lotta tra
loro, alle spalle di questa lotta, vista da esterno, possiamo individuare senso superiore a quelo professato
da singole filosofie. lotta che si sviluppa nell arco di secoli: senso che conferisce unit a processo che c
apparirebbe cos contraddittorio.
pp.97-8
Vi senso: unit nel proposito che unisce filosofi. lotta: contraddizioni immanenti nei sistemi filo, ma
senso unitario stas nella passione dei filo, hanno terreno comune. animati tutti da unit del proposito.
unit che sottost alla lotta sforzo per giungere a unit.

vicenda st della filo: lotte funzionali a produrre processo il cui fine teleologico fenomenologia.
costruisce tutta vicenda st della filo moderna: apparentemente segnata da crisi tanto che trionfano
posizioni scettiche/nichilistiche, ma a ben guardare letta ex post ha teleologia: fenomenologia come
unca prospettiva filo capace di oltrepassare crisi.

filosodia: non essiste fuori progetto universalistico. filo ah fondazione greca, si rivolge a intera umanit e
ha vocazione razionalistica. in quanto filosofi o siamo questo o non siamo.
Compito filo: non solo registrare crisi. fonda uomo europeo e umanit in generale. senso originario
fondazione greca poieuropea, si chiede se umant eu una tra le altre o se nel progetto greco si svela
qualcosa teleologicamente di piu ampio.

p.44
Introduzione: mettere alla prova predisposizione filo greca, coglieres e follia storico fattuale= punto di
vista finale crisi, progetto razionalistico ha perso, ingenuit razionalistica era solo utopia.
p.104: non una follia, ma senso della filo o quello onon si ha filo.
Critica responsabile, come ragione entrata in crisi, e provando a trovare fuoriuscita.
Lotta fra sistemi: non si manifesta che originario progetto greco follia, ma teleologia che ci svela vera
finalit di questa lotta e persino di questa crisi.

pp.99-100
lotta tra sistemii filo: tende a produrre fenomenologia ocme ultima verit filosofica. teleologia
immanente a stroia della filo: progresivo disvelamento tema soggettivit. lunga catena di successive
posizioni storico filo dentro cui la soggettivit dapprima latente, fatica a autoaffermarsi e infine
attraverso percorso costellato da molti insuccessi finalmente viene in primo piano: soggettivit come
telos storia della filosofia. processo di cui ripercorriamo 3 tappe essenziali:
1. cartesio : filosofia = Galilei : scienza. Cartesio: epoch: messa in questione del mondo come tale.
dubbio iperbolico per H rappresenta cifra essenziale di tutta la filo cartesiana.
Attreverso dubbio prima forma di epoch. sospensione certezza ingenua su esistenza del mondo. eoch
non ancora abbastanza radicale. cartesio grande innovatore, innova e occulta. epoch non r adicale:
resta residuo naturalistico che in fondo l io penso. tutto messo in dubbio tranne il cogito. ego ancora
ego naturale nella forma dell intelletto: epoch resta un residuo che base di partenza per
reazioneempiristica. C fonda posizione trascendentale in filosofia. sospensione su tutte le posizioni
precedenti. ogni filosofo deve procedere cos. in cartesio procedimento adeguato. individua suo
predecessore: opera correttamente procedendo asospensione del giudizio. di radicalismo inaudito.

Epoch radicalissima ma da altro lato perch sia tale deve persistere.


Fondazione trascendentale - insufficienza -- si preannuncia senso che verr disvelato da
fenomenologiaconcreta. EpocH non persiste seriamente perch in Cartesio persiste residuo
naturalistico: Dio. Hu dice che astrazione io, sostanzializzazionenon risulta da epoch perch se praticata
seriamente mette da parte tutto. invece in Cartesio qualcosa resiste, dio sostanza pensante. in Cartesio
persiste residuo. essenzializzi quel mondo gi dato ma resta in te residuo naturalistico. da un lato poni
epoch radicale, fondi atteggiamento trascendentale, superi atteggiamento ingenuo del naturalista, ma
subentra intellettoumano che falsifica sforzo che hai fatto.

Hu tensione interna a sistema cartesiano. Cartesio stupito di fronte a grandiosa scoperta (io). ego viene
scoperto nonnella sua natura davvero adeguata, presentata da fenomenologia trascendentale. C
comincia a scoprire ego, stupore forte, suo sistema non pratica epoch fino in fondo. ego salvato da
cartesio nell epoch, gi in C si annuncia nascita prospettiva trascendentale che fine teleologico di tutta
la storia della filosofia.ritorno all'ego, soggettivit. entra nella storia e comincia a rivelare sua potenza.
2. locke e hume. presentazione posizioni empiristi: empirismo giunge a esito scettico con hume: posizion
empirista critica idea che ego dotato di idee innate strutturi in modo trascendentale il mondo. sostituisce
idea della tabula rasa: idee tratte integralmente da esperienza. Hume critica causa effetto e sostiene che
se si prende sul serio idea che conoscenza dipende da esperienza: induzione probabilistica fondata su
abitudine e mera fede. empiristi esito scettico.
Razionalismo trascendentale che lasca sopravvivere naturalismo contro empirsimo scetticimo.
Punto d arichimede conosce nuova tappa di sviluppo con Kant--> rifondazione prospettiva
trascendentale in cartesio gi preannunciata. processo teleologico comincia a compiersi: preannunciata
prospettiva trascendentale. anche in Kant H vede tappa a compimento teleologia st dell afilo.

Cartesio: esiste soggetivit che fonda mondo, sostanza pensante


K: io pura attivit trascendentale, no sostanza chiamata io. desostanzializza io cartesiano. in K Hu vede
passaggio affermazione vera filosofia.
- ultimo passaggio. traduzione fenomenologica prospettiva trascendentale: soggettivit pratica ch opera
nel mondo della vita. soggettivit non solo io penso o io devo ma soggettivit pratica che esiste nel
mondo della vita.

prospettiva scettica tradimento prospettiva originaria greca: si accontenta del suo scetticimo.
C' una filosofia universale, si chiama filosofia trascendentale: nella mia filo trascendentale si svela tutto
il senso della storia della filosofia.
k limita trascendentale a attivit io penso, per H tutta ttivit fondatrice soggettivit.soggettivit non
solo con le sue forme pure conosce mondo con categorie, ma soggettivit concreta del mondo della
vita, struttura il mondo a partire da sue categorie di senso.
indagare presupposti comprendere tutte attivit scientiiche e filo nel loro senso originario. se
indaghiamo tutte strutture di senso, filosofie e scienze: senso originario che le ha fondate la
soggettivit. persino filo empiristica se problematizzasse se stessa: senso originario: a soggettivi
interessa indagare mondo,qualunque atteggiamento filosofico-pratico soggetto. primo a scoprire
soggettivt cartesio, pur lasciando persistere elemento anturalistico, poi kant, poi fenomenologia.

21 11 16 (Seminario Imbriano)
K conferisce a prospetiva soggettivistica di Cartesio, nuova vitalit.
Husserl: Cartesio fondatore della prospettiva filo moderna che si colloca su via della riflessione critica
sulla soggettivit, anche se gli restava naturalismo: sostanzializzazione io penso. intelletto umano
naturale che irrompe nella prospettiva cartesiana. Da parte di K: controreazione a mossa scettica di
Hume: liberazione soggettivit naturalizzata da Cartesio, soggettivit elevata a mera attivit
trascendentale. Kant rifonda prospettiva trascendentale.
"Io personalmente uso il termine trascendentale in senso piu ampio" (p.125)
Allargare senso filo trascendentale:
- non che Kant la inventa, ma sottesa a tutto movimento storico moderno da Cartesio in avanti;
- ritorno a fonti ultime= quelle che trovano loro radicamento nella sorgente soggettiva.
- allargato nel senso che prospettiva trascendentale non ha senso solo come in Kant perch possiamo
fare analisi delle nostre facolt conoscitive, ma da intendersi nel senso d una maggiore concretizzazione
di questo soggetto trascendentale.

pp.126-127
Sistema di Kant: intuisce necessit ritorno a sorgenti soggettive, ma non porta fino in fondo perch si
limita a fondazione del processo attraverso cui sogg conosce le cose, non ancora fondazione
trascendentale della soggettivit concreta.
Portare filo a raggiungere comprensione di s. Kant su questa strada, ma non percorsa completamente.
Termina II parte della Crisi.
(I: diagnosi su crisi scienze positive, fatto relativo a senso delle scienze e non loro operativit. II:
descrivere contrasto, posta diagnosi sulla crisi, poi mostrare genesi storica di questa crisi che attiene a
origine della geometria, matematizzazione del mondo che conduce scienze fuori strada. per la filosofia H
rcostruisce: conflitto empirismo-razionalismo, conflitto tra sistemi: motivi profondi che animano crisi
della filo, vi si nasconde teleologia. crisi ci mostra come risultato fatto che tutto movimento storico
europeo tende a lasciare che emerga tema soggettivit trascendentale. compito filosofia allargare tema
del trascendentale. significa estenderlo a VITA CONCRETA, MONDO DELLA VITA. non basta che emerga
ma deve emergere in merito a descrizione del mondo della vita--> III parte: Riferimento a chiarimento
del problema del trascendentale.
Da chiarimento--> possibilit d fuoriuscita della crisi da filosofia.
Prima sezione: fondare filo trascendentale fenomneologica (presenta elementi costitutivi della sua
prospettiva filosofica: filosofia trascendentale e specifica questa prospettiva con aggettivo
FENOMENOLOGICO). Caratterizzazione fenomenologica della prospettiva trascendentale. ci che Kant
non ha fatto, non ha declinato su piano della fenomenologia.
==>Descrivere analiticamente il mondo della vita, strutture costitutive del mondo della vita. Vogliamo
descrivere soggettivit nella sua realt concreta, empirica, fenomenologica.
Rapporto tra questa fenomenologia trascendentale e la psicologia. chiarire rapporto tra questa nuova
disciplina e la psicologia: disciplina deputata normalmente a questo compito. presupposto dell'esistenza
del mondo della vita. mondo della vita mondo dell'esperienza concreta di ciascuno di noi. soggetto si
trova a fare esperienza delle cose concrete, cose che si presentano a sua immediatezza percettiva.
soggetto un oggetto tra oggetti. non che nel mondo della vita sogg perda dimensione soggettiva, ma
significa che nel mondo della vita il sogg immerso nella relazione pratica delle cose. tutto ci gi
prefigurato nel discorso kantiano ma non esattamente perch come se in Kant questo ogg tra ogg che il
sogg , viene descritto nella sola modalit della conoscenza scientifica.

Husserl "Naturalmente nella problematica kantiana..." (pp.134-135)


Problematica kantiana: sogg in quanto unit di senso trascendentale che struttura oggetti della
sensazione, poi sulla base dei dati elaborati da percezione, intelletto struttura.
Husserl dice che per c' unpresupposto: fatto che intanto perch vi sia sogg che agisca in questo modo,
intanto esiste mondo circostante, non tanto come mondo degli ogg, ma esiste mondo circostante,
quotidiano, non siamo sogg della scienza, della conoscenza. ma uomini concreti che si relazionano in
questo mondo quotidiano. io filosofo un modo con il quale posso atteggiarmi nel mondo, ma non
esaurisce possibilit. in questo mondo c' anche scienza, scienziati, loro teorie. ma esiste innanzitutto
mondo circostante. in questo mondo della vita siamo oggetto tra gli oggetti.
Uomo= abitatore mondo della vita concreto, mero oggetto nella forma della soggettivit che si
trasforma costantemente. concepisce oggetti.
D'altra parte per questo mondo siamo anche soggetti che esperiscono questo mondo: lo riempiono di
senso. dall'altro si trovano a vivere in un mondo gi dotato di senso, attribuitogli precedentemente.
siamo soggetti di validit, conferiamo senso a mondo in vario modo. tutto ci soggiace a molteplice
evoluzione mentre esso continua ad essere mondo unitario, che non cambia, non viene meno se cambia
modo in cui conferiamo senso a questo mondo. semmai cambia struttura di contenuto, ma questo
mondo unitario resta nella sua datit, unitariet. descritta in termini generici esistenza di questo mondo,
H non spoglia soggettivit del suo lato soggettivo ma signidica che soggettivit empirica non assoluta
alla maniera di kant. soggettivit che quando ha a che fare con le cose le esperisce in modo mutevole.
--> questo orizzonte di fondo: scienziati lo dimenticano, filosofi in conflitto: per una filo che voglia essere
tale, porsi lungo strada tracciata da filo greca, deve indagare presupposti di questo mondo della vita e
analizzare presupposti ovviet che ciascun filosofo considera come tale e quindi mai specificato. nella
problematica kantiana presupposto ma non indagato, dato per scontato mondo della vita. K d per
scontato mondo della vita quanto lo dava per scontato Galilei. K costruisce sogg puro della conoscenza
dando per scontato che esso proprio come forme pure della matematica di galilei, nella realt non esiste.
nella realt ci sono forme imperfette. quella quasi idealizzazione soggettivit, che invece per Husserl
non dato dalla purezza,. compito della filo= svelare questo prespposto, descriverlo come la filo finora
non ha fatto.

"Se noi riprendendo la filosofia.."


Polemica contro neokantismo: se vogliamo seguire la filo kantiana, no approfondire trascendalismo sul
piano di un suo perfezionamento tecnico, ma interrogare suoi presupposti. no approfondire kant
svolgendolo, ma denunciando suoi presuppsoti non discussi. se ci rendiamo conto che queste ovviet
sono presupposti e li degnamo di interesse universale.
Ovviet che in realt sono ricche di presupposti da indagare.
Metodo fenomenologico infinto. Indagine del mondo della vita la fenomenolgia per H. dobbiamo dirci
queste ovviet, dirci cosa il soggetto nel mondo della vita. produrremmo una infinit, mano a mano
che scopriamo che ovviet hanno implicazioni di senso e validit. indagare fenomeni soggettivi, non
ridotti nella sua oggettivit, ma intesa come spirito: complesso processo spirituale, che ha la funzione di
costituire forme di senso. interpreta il mondo e gli conferisce un senso. soggettivit che a partire da
materiale spirituale che si dimostra fondato daspirito stesso costituisce interpretazioni. nessuna scienza
obiettiva, psicologica, filosofia ha mai tematizzato questo regnodel soggettivo.
Compito della filo= indagare questipresupposti che persino Kant d come ovvi, ma che ovvi non sono.
indagine mondo della vita, strutture ricche di senso operanti nel mondo della vita, non soggettivit
intesa alla maniera kantiana. Kant ha indagato soggettivit non dal punto di vista del regno del
soggettivo.
Heidegger: stessa mossa fatta nell'analitica esistenziale. partire da soggettivit concreta, operante nella
quotidianit, e indagare fenomeni soggettivi. esserci nella sua concretezza fattuale, sua relazione con le
cose che lo circondano. quando polemizza mettendo Husserl dentro tradizione della filo astratta. Vuole
indagare soggettivit non a partire da categorie soggettive, ma come essere nel mondo, soggettivit nel
mondo della vita. concretizziamo forma della soggettivit. Heid parler delle categorie dell esserci non
come categorie, ma come esistenziali. declinate esistenzialmente.
Husserl questi temi: vengono alla luce nella crisi, ma tematiche gi presenti negli anni '20.

Concretizzare la soggettivit.
Indagare questo mondo della vita= uscire da piano descrittivo ma fenomenologia non vuole essere
chiacchiera su mondo della vita, ma descrizione scientifica. mondo della scienza una parte del mondo
della vita. in quanto filosofi abbiamo compito di descriverlo scientificamente, termini pregnanti. come
possibile descrivere questo mondo della vita scientificamente?
Dimensione del regno spirituale del mondo della vita.

p.148
Kant sa che c' fondazione concreta di questo io puro trascendentale. ma Husserl ribatte che nessuno si
mai dato compito di elevare mondo della vita a oggetto specifico di interesse teoretico.
Scienze non si occupano mai di questo mondo della vita e cos restano infondate in se stesse. in
discussione validit scientifica delle scienze obiettive: non producono procedure adeguate su piano
tecnico, non indagano presupposti stessi sui quali si fondando. nella misura in cui dimentichipresupposto
essenziale che conferisce validit a tue operazioni matematiche, finisci per essere cattivo scienziato,
finisci per credere che realt ha struttura matematica, cosache non ha. matematizzazione operazione
strumentale. paghi dazio e posizione ingenua per cui sei convinto che matematizzazione corrisponde a
costruzione verit.

p. 153
Esiste mondo della vita che rende possibile tutte le esperienze della soggettivit --> da indagare
scientificamente, dandosi dei compiti. non possiamo permeeterci di trattare da punto di vista scientifico
un solo aspetto del mondo della vitatrascurando gli altri, dobbiamo indagarlo questo mondo della vita
nella sua totalit. primo problema: descrivere scientidficamente mondo della vita= dal punto di vista
della sua essenza, universalit.
Posto che il mondo delle vite concrete qui e ora. dobbiamo descrivere strutture d senso di questo
mondo della vita colto nella sua universalit. senza scientificit non si descrive qualcosa da punto di vista
della sua universalit.
forma di scientificit che finir per descrivere fondamento ultimo su cui si fondano tutte le altre forme
di scientificit. mondo che sfugge a descrizione scientifica. mondo della soggettivit come mondo del
senso. attivit scientifica descritta come incapace di attingere senso. H si chiede come realizzare questa
scientificit. finora scienza descritta solo nella sua obiettivit. dobbiamo descrivere ondo della vita
scientificamente ma diversa da quella usuale. approccio scientifico a mondo della vita nel senso usuale
del termine insufficiente. scienza attitudine che finisce per ridurre oggetti a meri fatti. polemica
contro scienze di fatto che non forniscono risposte di senso. se applichiamo metodo non scientifico
rimaniamo enlle pure opinioni. non possiamo utilizzare metodo scientifico altrimenti finiremmo per
ridurre mondo della vita a mera oggettivit priva di senso.
POLEMICA DI HUSSERL CONTRO PSICOLOGIA: scienza che volendo descrivere mondo soggettivit nella
sua totalit, sogg nella sua piena concretezza ( a differenza di Kant), sembra rispondere adeguatamente a
domanda della descrizione mondo della vita fattivo. ma insufficiente perch riduce complessit.
totalit spirituale (polemica contro riduzione naturalistica).
Psicologia studia soggetto come fosse dato naturalistico, torna resto Cartesiano. Psicologia come scienza
riduce mondo della vita a mera obiettivit fisicalistica.
Bisogna partire da EVIDENZE ORIGINARIE no psicologia= sono elementi che possono immediatamente
apparire come evidenze alla indagine fenomenologica= ndagine del mondo della vita per come appare
immediatamente. approccio veramente scientifico/filosofico, cio sta nella linea tracciata dai greci,
possibile se nell indagine soggettivit facciamo riferimento a ci che immediatamente evidente,e
essendo tale si dcome originario= non derivato o secondario. che fa parte della sua costituzione innata.

p.155-156
Mondo della vita da analizzare nella sua universalit. approccio scientifico a mondo dlla vita.
Scienziato odierno dentro prospettiva solo tecnicistica si sbarazza indagine scientifica forme della
soggettivit, attribuendola solo a psicologia.
Qualunque psicologia! non solo quella empiristica, o razionalistica. riduce in ogni caso il soggetto a
oggetto, l'esserci a ente. esiste contrasto.
p.157
Compito di riportare evidenze del discorso scientifico a evidenze del mondo della vita. no mera analisi
della mente, psiche. ma occorre valorizzare il diritto originario di queste evidenze che fondano anche
conoscenze logico obiettive. evidenze che hanno diritto originario, stanno prima della soggettivit intesa
dalla psicologia. esistono leggi della matematica, fisica, verit logiche che non sono verit in s. anche se
presupponiamo che sono verit in s. psicologismo ti dice che c' presupposto: si fonda su strutture della
mente. siccome organizzata inq uesto modo scopriamo principio di idenit e non contraddizione.
polemizza contro psicologia: chiaramente tutte le evidenze scientifiche non sono vere in s, am
fondamento non struttura della mente. ecvidenze che scopriamo hanno diritto ancora piu originario
della struttura della metne. dobbiamo chiarire queste mostrare modo in cui orperazioni logico obiettive
abbiano occulte fonti di fondazione. polemica contro psicologismo mentre husserl polemizza contro
pretesa che leggi logico matematiche siano vere in s.
mondo della vita qualcosa di piu complesso, le verit scientifiche non s fondano nella struttura della
mente, ma nella prassi. mondo della vita della prassi. Husserl stata fonte importante per una fetta del
pensiero marxista. Paci per la prima volta introduce Hu in Ita.
Psicologia riduce soggettivit a mero oggetto. mente fonda verit matematiche.
per Husserl NO, qualcosa di piu originario, cio mondo della vita nella sua complessit. mondo
prescientifico, mondo in cui uomo dato nella sua esistenza concreta. descrivere scientificamente
mondo della vita per capire come soggettivit sia orizzonte di senso che struttura verit delle altre
scienze: ce lo d ritorno a evidenze originarie, quelle del senso prescientifico: mondo della vita in cui
uomo ogg tra gli ogg prassi, nel rapporto con le cose.
Mettere in relazione mondo della vita con mondo scientifico. indaghiamo mondo della vita per scoprire
come quella soggettivit scientifica abbia sua fondazione nel mondo della vita. come soggettivit
oscientifica si fondi su conoscenza prescientifica. mettere in relazione due modi dellas oggettivit.
significa scoprirne il rapporto, la relazione e tenere presente che larelazione, anche se apparentemente
scontata, resta complessa. teorizziamo fatto che da mondo della vita derivano conoscenze scientifiche,
come questa relazione si articola e va compresa.
- tematizzare contrasto tra scienza obiettiva e mondo della vita. mondo della vita irriducibile a scienza
obiettiva.
- (pp.158-159) esiste contrasto tra scienza obiettvia e mondo della vita. ma c' anche connessione:
a. derivazione: esiste mondo della vita prescientifico dentro cui ci sono determinati bisogni, su cui
nascono scienze per motivazioni pratiche. scopriamo che verit scientifichederivano da quelle del mondo
della vita.
b. coesistenza: esiste mondo della vita nel quale ci sono cose(sassi, alberi, uomini ecc.). teorie degli
scienziati non stanno in questo mondo della vita, sono derivate e si rappresentano mondo astratto.
TUTTAVIA da altro punto di vista teorie degli scienziati sono sassii, cose, alberi. si pu stare nel mondo
della vita anche da scienziati. scienza forma derivata da mondo della vita, noi scopriamo che verit vera
quella che ti racconta che prima c' mondo della vita.ma siccome contiene tutte le forme di stare al
monod, una di quelle anche quella della scienza. relazione col comune mondo della vita. scienziato nel
momento in cui tale resta abitatore del mondo della vita.
Relativizzare statuto epistemologico delle scienze. sei nel mondo della vita, dove ti puoi relazionare al
mondo in maniera molteplice, scienza solo una di queste, non migliore o peggiore.
prospettiva trascendentale di Husserl: scienza in realt capace di attingere universalit.

Come fondare metodo fenomenologico che descriva scientificamente mondo della vita? indagare
relazione concreta tra mondo della vita e mondo delle scienze?
EPOCHE': primo passo negativo: abbiamo scoperto che scienza questa cosa che concepisce idealit.
prima cosa che dobbiamo fare compiere prima forma di sospensione del giudizio che deve riguardare
la scienza come tale nella sua generalit, assolutezza e totalit. epoch deve investire la fede che da
uomini moderni tributiamo alla scienza intesa come totalit scienze empiriche.
- mondo scientificamente vero deriva da mondo della vita
- mondo della scienza si staglia separandosi da monoddela vita, ma vi resta anche. contrasto e
inscindibile unit.

primo passagio negativo, distruttivo, investe scienza, non solo ripensamento fittizio, ma prendiamo
distanze anche da idea che esista conoscenza obiettiva del mondo. epoch da tutti i presupposti della
scienza. anche da scienza intesa come filosofia. radicale in quanto assume punto di vista scettico.
--> passaggio successivo: scientifico ha nuovo significato sulla base dell'epoch. mondo della vita, ogg tra
gli ogg, molteplici forme attraverso cui uomini possono stare nel mondo della vita, epoch dalla scienza:
nessuna confusione con approccio fisicalistico, meccanicistico. studio strutture universali mondo della
vita. sin intende modo in cui possiamo catalogare varie forme di vita riducendole a forme universali.
Come mondo trascendentale di Kant ha a priori, noi dobbiamo plasmare concezione su mondo della vita.
esso ha strutture universali, ma ha un apriori universale da descrivere sistematicamente.
a priori universale obiettivo= leggi logiche. esiste (A=A principio di identit) a noi interessa descrivere
nella sua universalit mondo della vita e capire come dall uno deriva l altro. leggi logiche, matematiche
ecc. si fonda su mondo della vita.
Epoch--> studio forme a priori soggettivo relativo (mondo della vita)--> provo a capire meccanismo
universale del mondo in cui da mondo della vita nasce a priori universale obiettivo.

22 11 16

- kantismo di F contro Hegel: denominatore comune tra F e Schopehauer.


Uno dei caratteri della filo tedesca a partire dai tardi anni '10, molti autori contro Hegel, idealismo,
filosofia dell'identit, contro ontologia hegeliana, presunzione soggetto conoscente e logos al reale.
trovano in kant un riferimento fondamentale.
Mondo come volont e rappresentazione: solo a partire da anni '50 ha successo. (prima uscita nel '18).
F diventa "famoso" a partire da anni '40 (anni dell'Essenza del cristianesimo).
F faa riferimento a natura in maniera problematica: (critica della filo hegeliana 1839): nella pi
immediata natura, l il vero:
1. affermazione sintomatica, in essa condensato gesto antilogico di F. mentre si parlato di ontologia in
Hegel, si pu parlare di antilogia in F. rifiuto del logos, analogia con Schopenhauer: logos mediazione
pur utile ee necessaria, ma che fatalmente non coglie vero, essenza delle cose. In F il logos ci allontana
dalle cose, ignora e trascende il particolare ma ci porta fuori da realt in quelle arbitrarie fantasie che filo
tradizionale porta con s.
MA anche testo problematico: quell'immediato, con gesto che si ritrova anche in S, posizione
intuizionistica come in F. H li unifica tutti. F e Sc diversi ma legati da ripresa di k contro H, immediatismo.
In Schop questo immediatismo problematico perch H direbbe a Schop: la tua natura concetto,
costruzione teorica. F sembra illudersi della funzionalit di quella che si rivela scorciatoia: basta evitare l
altro dal logos per risolvere aporie del logos. come se quell'altro non fosse inevitabilmente gi trascinato
dentro terreno dell'analisi teorica. gi appena affermi tuo pensiero produci filosofia come
quell'immediato che s contrappone a logos.
gesto dell'antilogia gesto logico.
Marx smette di fare il filosofo.

TEMA DELL'INEFFABILITA'
rovesciamento speculare della posizione di H che dice che il vero dentro la mediazione, risultato ma
percorso della fatica del concetto, in F c' rovesciamento speculare. il vero ci che tu non puoi dire. F
che passa per materialista, intuizionista. del vero non possiamo dire niente, ineffabile. la pi
conseguente e rigorosa posizione concretista nega gli universali, ma i concetti o nomi comuni sono degli
universali. qundi per dirlo accetti pertinenza della dimensione logica, ti sganci da particolare ma lo dici
sullo sfondo di un universale, o neghi questo gesto. ma se solo il particolare vero non puoi dirlo.

Cent'anni di solitudine.
senza nomi communi non c' realt in cui ti puoi orientare.
tema wittgenstainiano: Ricerche Logiche, fine Tractatus " di tutto ci di cui non si pu parlare si deve
tacere".
Lo dice perch posizione conseguente nel rifuto elemento logico e astratto, al quale leemnto ssi implica
astrattezza e arbitrio, posizione conseguente impatta nel rifiuto di ogni possibile discorso. analogia con
kant, noumeno. quel che conta questo non idea di fermaglio, perch stiamo dentro nostra dimensione
specifica immediata, ma non lo posso dire perch questo, non un fermaglio.
Problema: dimensione dilemmatica: INDICIBILITA' DEL REALE: posizoone in cui filo deve tacere. tema
comunicazione: F era filosofo per cui vero prende forma attraverso comunicazione e approda a tesi per
cui vero non si pu dire. problematicit di questa posizione.
In Jaspers vi apertura di senso che elemento della razionalit.

F c' filo della ragione, istanza e affermazione di razionalit del reale e contemporaneamente dentro
furia concretista. In F dobbiamo stare nel mondo degli oggetti ma contemporaneamente si pretende di
parlare della razionalit di questo mondo e della sua sensatezza, senza accettare implicazioni d questa
affermazione su terreno teorico.
F disvela problema della sua posizione.

Polarit ontologia - antilogia


distanza, antitesi che si instaura tra F e H. mentre per H l'essere il pensiero perch il pensiero l essere
nella misura in cui si autocomprende e si dichiara.
per F 29 cruciale porre e mantenere differenza tra pensiero ed essere che ineludibile e costitutiva id
ogni posizione reailistica e sensata, essere concreto e vero, pensiero astratto e l irreale, arbitrario.
realt opposta e estranea a pensiero. pensiero irreale, essndo solo il concreto, materiale suscettibile
di essere considerato reale.

32
Laddove H comincia d a critica certezza sensibile, qui recupero. contatto mediato dais ensi quindi
imemdiato mi restituisce il reale, nel momento in cui si trascende a questa immediatezza si accede a
campo dell'opinabile.
senso nel senso sensibilit, solo essere sensibile vero, reale.
reale= sensibile
pensato= irrealt
posizione speculare a H che solo nella identit che si autocomprende dell essere e pensiero sta il reale. H
afferma che come nessun reale si puo comprendere senza pensiero viceversa nessun pensiero tale se
non della realt che parla di se stessa.
del vero puoi fare esoperienza in una modalit che si sottrae da qualsiasi enunciato. problematico.
allora nemmeno in quello che F enuncia c' qualcosa di sensibile.
Impatta in dilemmi sul terreno logico.

42
Insistito riconoscimento sfera materiale e sensibile come unica sfera del reale.
Polarit dialettiche: allontana tema dei due mondo. H sulla realt: realt essenza, poi c' il meramente
apparente--> con questo pensiero H evoca due livelli di realt e mette in guardia storico a farsi fuoriviare
da dimensione feticistica del dettaglio. F dice che questa indebita complicazione.
In F rifiuto polarit, conta solo sfera del sensibile. corporeit. antilogia, rifiuto astrazione,, terreno
concettuale rifiutato come mera astrazione, F recupera dimensione corporea. noi siamo essenzialmente
corpi.

50
- tema kantiano. ragione imbevuta del sangue dell'uomo: se c' una ragione non quella della teoresi,
ma quella della corporeit alle prese della cocretezza. istanza concretista e sensualista.
- questione corporeit

1
discorso parziale. ragione alogica, antilogica, attiene a immediatezza del reale, reale ineffabile particolare
che si pone nella sua specifict.
Ragione della realtma affermata assiomaticamente, in questo nocciolo infondato, quasi irrazionalistico.
affermazione non suscettibile di deduzione.
- dimensione antropologica della filosofia e primato corporeit. antilogico.

51
prospettiva del rovesciamento:ribaltare H da testa ai piedi:
vd. riferimento testo e note. qui schema rapporto soggetto e predicato. sogg= ci che effettivamente
fonda e costituise centro della realt, viene trasformato da H.
soggetto reale la realt, predicato restituito a funzione gregaria, ancillare pensiero per F.
differenza pensiero e essere: SUBORDINAZIONE DEL PENSIERO ALL'ESSERE: reale non ha bisogno di noi,
siamo noi che cerchiamo di arrivarci e non ci arriviamo mai per via della inadeguatezza e parzialit nostra
posizione (kantismo).

28
h: realt fagocitata da pensiero che si ritiene fondativo. per F in questo Hpecca di hyubris.
F come se dicesse che H si sente Dio: dio che originariamente era suo verbo che si estranea e oggettiva
e poi torna in s nella contemplazione onniscente di ci che ha creato. verbo si oggettiva nel creato che
specchio di dio.
Assurdit posizione di H fondata sul predicatoanzich sul soggetto. che si fa? si esce dal discorso.
problema pratico. evoco dimensione fuori dal discorso.essere concretamente nel mondo della
sensibilit, operare.
uscirne radicalmente, stare zitti. nonn appena tu parli l essere susunto dal discorso. non puoi fare
niente che dichiari senso, passo avanti verso compresnione, conoscenza. non appena lo fai si dimostra
tesi di H. unico modo tacere= rinunciare a ci che di pi secondo trad di H punto d onore dell'essere
umano.tu ti stai riducendo a essere animale. sforzo di coerenza vaia a azione e a silenzio. agisci e non
parli. e da essere umano parli e allora metti in moto macchina che sussume reale nel discorso.
delegittimo qualunque dimensione che superi il questo qui e ora, particolarit immediata, ma se ci sto
non lo posso dire.
Messa in discussione della filosofia e dimensione logica, della funzione ideativa e logica nel senso piu
inclusivo: messa in discussione di questo terreno come pertinente, dotato di senso, come dimensione del
rapporto tra uomo e realt, tra uomo e esperienza, uomo e se stesso. perci si arrivaa posizione
radiclamente antilogica. da ontologiia a gesto di rifiuto dimensione discorsiva e ideativa.

soluzioni a mistero dell essere si trovano nel momento in cui si rinuncia a cercarle, il mistero me le d:
elemento traassiomatico e mistico.
sforzo : si fuoriesce da dimensione logica e teorica verso una pratica che si pusolo vivere, non dire, dal
momento che la dico ridiventa momento del logos. per coerenza radicale si approda a ineffabile cui non
corrisponde nulla, solo nel silenzio si comprende questo reale.

23 11 16

Schopenhauer
elabora suo capolavoro filosoficonel secondo decennio '800.
Mondo come volont e rappresentazione (anti-hegel). cronologicamente prima di F, ma a livello di
sequenza sostanziale sviluppi teoria, F figlio e critico di H. Mentre Schop bench si ricolleghi come F a
Kant, inizia altra storia.

F dentro quadro di un magistero hegeliano. mentre Schop e Nietzsche primi due interpreti di frattura
nella storia filosofica tedesca, caratterizzata da rigetto di quello che a loro appariva panlogismo
hegeliano.
Schop maestro di Nietzsche, suo riferimento. Primo Nice consapevole di stare dentro la scia di
Schopenhauer, poi cercher di disfarsene e lo criticher ma ne rimarr influenzato comunque.

Schop: rapporto ambivalente con Kant.


Primi due libri (altri due: estetica e etica di Schop di cui nn ci occupiamo).
I libro: mondo come rappresentazione, fenomenlogia shop, mondo considerato nella dimensione
fenomenica;
II libro: mondo come volont, da punto di vista gnoseologico, non fenomenologia, ma ontologia, non
rappresentazioni, fenomeni, esperienza, ma kantianamente la cosa in s, noumeno.
Tema volont, cosa in s, ontologia schop.

Dualismo gnoseologico kantiano. Schop si muove in modo dichiaratoe programmatico sulla scia di Kant,
ripristina dualismo, ancorch sovvertendolo, contro Hegel. riprende distinzione fenomeno-cosa in s,
cardine della critica kantiana.
Prossimit a Kant e a Feuerbach. Gesto antilogico simile a quello di Feuerbach, nel senso che anche
Schop contrappone pensiero connesso a mondo del fenomeno, all'essere. non come in F
contrapposizione che si attesta su problematico concretismo, esiti diversi, ma analogie nel rifiuto del
primato del logos che aveva caratterizzato posizione hegeliana. essenza della cose non ci che pensiero
ci restituisce. analogia con antilogia di F. Reale nella sua essenza profonda non raggiunta dal pensiero.
Denominatore comune simile: essere sta fuori dal pensiero, pensiero non lo esaurisce (Hegel: pensiero
esaurisce essere perch sono identici). Schop e F ribadiscono differenza essenziale, ripristinando
dualismo kantiano.

Differenza tra Schopenhauer e Kant che attiene al concetto di ragione.


In Kant;
In Schop la ragione tutt'altro, la nomina nella sua "tesi di dottorato", Quadruplice radice del principio
di ragion sufficiente. Principio di ragione= equivalente schopenhaueriano delle categorie kantiane
dell'intelletto, di quella funzione attraverso la quale nostra mente ci consente di ordinare e strutturare
mondo dell esperienza. questo si riduce a valorizzazione lavoro della sensibilit che come K ruota attorno
a forme spazio-tempo attraverso il principio d causalit.
Una sola categoria: di causa. nostra mente ragione per causalit dopo aver provvedtoalle forme spazio
temporali. Schop ragiona sulle forme spaziotemporali in pi aggiunge a questo lavoro il principio d
ragione, non intelletto. essa provvede a organizzazione mondo della conoscenza.
Intelletto torna in Schop quello che era intelletto dei medievali: intuitivo, vede oltre e di pi della ragione
degradata a funzione ordinatrice del mondo dell'esperienza.
un Kant trasformato (dualismo ontologico, mondo esperienza vs mondo della cosa in s).

In kant elaborazione e mediazione. Hegel contro kant ma rigorosamente kantiano nell'apologia della
mediazione. (fatica del concetto in Hegel). In Schop la mediazione fonte di errore.
Recupero posizione intuizionistica, prospettiva incardinata nella immediatezza rapporto di verit. quelo
che cogli immediatamente ti restituisce il vero. quello che elabori con mediazione ti allontana dal vero e
ti espone a dubbio e errore.

Teoria intuizionistica della conoscenza, del rapporto col vero che immediato e che ha a che fare con
intuizione, non elemento discorsivo e logico.
A differenza di Kant, cosa in s o noumeno, lungi dall'essere al di l del conoscibile, eccedente i termini
del discorso umano com'era per Kant per cui cosa in s era concetto negativo. (quel tutto non pu non
esservi perch quella parte sia)
In Scho questa negativit si rovescia nel suo contrario, di quella cosa in s noi sappiamo tutto.
Come Kant --> dualismo
diversamente da Kant--> intuizionismo e conoscibilit della cosa in s.

3
Come va inteso il vero per Schop e come lo si raggiunge, coglie. Vi la contrapposizione tra l'intuizione
(=immediata percezione del reale, mediata da sensibilit e intelletto) e astrazione (= pensiero, discorso).
Nella sequenza kantiana intelletto non schiacciato sulla sensibilit, sarebbe erroneo considerare
ragione come istanza accessoria rispetto alle altre due.
Schop: intelletto e sensibilit vanno insieme nella immediata intuizione del vero, ragione sovraordinata,
accessoria, peculiare essere umano e aggiunge elementi a quella percezione del reale, aggiunge
elementi che a quella forma di relazione non attengono, spostando asse della prospettiva. in Kant
nessuna discontinuit tra le tre istanze, nonostante le diverse funzioni prerogative, ma assurdo intelletto
senza ragione. in Schop possibile immaginare sensibilit e intelletto nella loro autonomia, poich
ragione ha lavoro elaborazione discorsiva, specificatamente preposto a elaborazione teorie, ma anche
esposto all'errore, a differenza dell immediatezza intuizione intellettuale che invece vettore di verit.

Ragione = concetti = astrazione --> prerogativa essere umano


Intuizione --> tutti gli esseri umani intuiscono.
Rapporto immediato con mondo caratterizzato da percezione intuitiva dataci non da ragione ma da
sensibilit e intelletto. dall'altra parte costruzione dei discorsi, concetti, astrazioni, elaborazioni teoriche
della ragione, prerogativa esclusiva degli esseri umani.

Il vero lo si deve alle intuizioni. Intuizione la somma forma del contatto con il vero. restituisce il vero
nella sua pienezza.

13
Ragione dell'astratto, mediazioni.
Ragione prerogativa nostra. meglio o peggio averla? uomini sono superirori a altri esseri viventi o no?
Schop direbbe che NO non un vantaggio: noi abbiamo molti piu dubbi, errori, incertezze. animali sono
portati da intuito che li guida senza possibilit di errore. ragione fatale in quanto momento d sede
dell'autocoscienza, quindi sofferenza. esseri umani sono dolenti, per dolore consapevolezza della propria
caducit e mortalit. morte esiste solo per uomini, noi sappiamo di dover morire, dolore e miseria che
altri animali non hanno. tutto ci imputato alla ragione. tuttavia meriti della ragione. Sch riconosce a
ragione merito di consentire due prestazioni specificatamente umane e nn animali:
1. comunicazione tra gli individui che consente a esseri umani cooperazione consapevole e strutturata,
da cui ne deriva costruzione civilt. senza non c' cultura e tutto ci che implica lavoro collettivo nel
segno dell'elaborazione collettiva delle esperienze.
2. sedimentazione esperienze nel tempo, quindi la storia. senza ragione saremmo in un eterno presente.

12
Senso e intelletto, sempre e solo un oggetto con cui hai a che fare.
Se no concetti, discorso e astrazione --> ragione.
Senso e intelletto di Schop sono sempre in contatto con QUESTO, no organicit, sistemi ecc. la
conoscenza F diceva che sempre conoscenza del concreto.
Sch della ragione parla ma l ha deputata a funzione ancellare.

K: ragione fa sintesi; valore, senso, mondo che diventa un cosmo. tema del bisogno di senso nostro, idee
che sono per noi riferimenti noneludibili per via della nostra natura. sviluppo e crescita insieme di
elementi in totalit organica.
Scho: ragione elabora ma spostandosi in modo radicale senza mediazione organica da piano dell
intuizione, immediato, concreto, certezza e astratto, dubitoso, incerto e il probabilmente sbagliato.
svalorizzazione del momento razionale.
Diverse le funzioni, le relazioni (intelletto in Schop si schiaccia su sensibilit e momento dell'intuizione).
In Kant: antropocentrismo
Schop: non discorso umano sull'umano. discorso umano ma sul mondo nella sua totalit. il vero in s il
punto. la volont prerogativa del mondo persino inorganico.
--> discorso semplice: tutto quello che elaborazione concettuale, teoria, discorso, complessit, che
supera le forme ellementari di decodificazione struttura del mondo astrazione ed affare della
ragione. esseri umani ne sono orgogliosi, ma a parte alcuni meriti (dotarsi di regole e strumenti, creazine
tecniche e societ), per lo paghiamo con un distanziarci da realt che moemnto esiziale. ragione=
capacit riflessiva.

Elemento del corpo in Schop come in F torna centrale.


Coerentemente con svalutazione momento concettuale, grazie al corpo ciascuno di noi in condizione di
ricevere il vero, la sostanza, la cosa in s.
Antitetico a modello razionalismo classico: mentre la mente, s ci fa fare tante cose buone (mondo della
cultura e concettualit), ma ci porta fuori strada, il vero lo cogli attraverso il corpo:
1. perch corpo sensibilit, intuizione che insieme a inteleltto intuizione intellettuale. sensi.
immediatezza.
2. corpo il terminale della volont (metafisica schopenhaueriana). ci attraverso cui si pu fare molto
per ci che attiene alla volont.

Per Schop: storia nelle elemento di stratificazione astratta e concettuale. illusione. l'immediato conta!!
storia poco conta.
Termini non hanno significato naturale. Ragione in Schop ha tutt'altro significato.
Per Schop non ragione il problema, perch essa si occupa di banalit. il vero altrove.
Tempo forma della sensibilit, quindi non esiste, reale atemporale. storia forma intratemporale,
attiene a rappresentazioni intese come illusioni.
Velo di Maya come cortina opaca che ci impedisce di vedere la realt nella sua effettiva consistenza. noi
guardiamo la realt mediata dalla ragione (velo di maya) principio che ci consente di strutturare mondo
delle rappresentazioni in virt dei nessi causali. ci fuorvia rispetto a rapporto immediato con il vero che
nulla ha a che vedere con orientamento spaziocausale.

riconoscimento del vero ci che conta. poi esposizione si serve della ragione che costituisce proprio il
linguaggio, cultura, parlare e intendersi, diversamente da come fanno gli animali, che per non ne hanno
bisogno, salvonon esserne consapevoli. ci caratterizza elemento della riflessivit.

14
rifiuto mediazione: piu ti allontani da esperienza immediata, hai illusione che costruisci sillogisticamente
argomenti veridici. in realt ti stai solo esponendo a errori, incertezze e illusioni.
Ideale avere sempre immediata relazione con esperienza intuitiva e immediata. celebrazione certezza
sensibile: figura che hegel ha rapprestentato il massimo dell'esposizione all errore, assunta da Schop
come condizione privilegiata nel rapporto col vero e col reale.

8
Schop ribadisce che ci che si aggiunge a istanza di immediatezza prerogativa dell'essere umano.
Costruire sapere, teorie, pensieri complessi--> tutto ci esclusivamente umano ma ci allontaniamo da
vero verso terreno fuorviante.

La ragione il logos, linguaggio, parole, strutture logico discorsive, sono le argomentazioni. questa la
ragione per schop

Ragione in Kant: architettonica del mondo sensato, si riduce a funzione logico-discorsiva.

12
un solo oggetto alla volta.

12:141
Schop torna a riconoscere meriti della ragione, sapere razionale. conoscenza astratta ha pregio della
comunicabilit e conservazione risultati dell'esperienza.
Importante distnzione tra arte e scienza che duplica e sviluppa il rapporto tra immediatezza e
mediazione discorsiva. scienza procede per astrazioni, concetti, ha a che fare con mondo esperienza e
fenomeni. arte procede per intuizioni, disturbata da interferenze con pensiero razionale, nonha a che
fare con fenomeni ma con essenza e con le IDEE--> concetto che porta verso la volont. le idee inschop
sono la manifestazione immediata della volont.
!!!! immediatezza, intuizione, arte, riconoscimento o intuizione intellettuale delle idee, volont.
--> il vero sta dentro questa filiera. idee come rappresentazione immediata della cosa in s. testo si
conclude con confronto tra Aristotele e Platone: Schop sta con Platone, essendo Aristotele il paradigma
del sapere logico, discorsivo, razionale. laddove Platone emblema del sapere intuitivo, intuizione in
relazione alle idee e al vero.

Mentre scienza, pensiero, concetti: sono funzioni gregarie che uomo svolge per cavarsela nel mondo
della quotidianit e sue strutture collettive.

28 11 2016

Gnoseologia o gnoseocritica Schopenhaueriana segnata da insegnamento kantiano: gnoseologia


dualistica come nella prima critica di Kant. esiste mondo delle rappresentazioni, mondo della cosa in s.
kantismo di Schop viene sovvertito immediatamente da caratteristica che non n kantiana n
hegeliana. cio da immediatismo della posizione shopenhaueriana, o intuizionismo. mentre per Kant
istanza conoscitiva fondamentale intelletto che oggettiva, ragione che riunifica conferendo senso, in
virt della distanza sogg-ogg, in Schop. l immediatezza del rapporto tra sogg e ogg a garantire
conoscenza certa e vera. in nome di questo intuizionismo intelletto schiacciato su sensibilit, essendo
inteso come istanza intuitiva, laddove la ragione intesa e criticata come sede, luogo di una conoscenza
astratta, estenuata, per un verso indispensabile (schop laddove si tratta di costruire esperienze condivise,
comunicazioni, comunicare e accumulare conoscenze, dar luogo a forme della cultura) ma conoscenza
aporetica, aleatoria, debole nella misura in cui nn sostenuta e garantta da rapporto di immediatezza con
il reale che le altre forme della conoscenza garantiscono.
Con Schop: succede qualcosa di nuovo e scandaloso: ragione sottoposta a due mosse "critiche".
1. prima mossa che S compie di obiettare circa le prerogative della razionalit: cosa pu fare la ragione.
limiti e potenza, tutti questi autori su questo s interrogano: chi esalta la potenza della ragione (vd.
potenza hegeliana, vd. Kant brano dell'isola invece). Per Schop la ragione pu poco, strutturare i quadri
della scienza. problema ontologico: cosa centra la ragione con la realt, non della rappresentazione ma
nel senso pieno, quella cosa in s che a differenza di Kant, S ritiene accessibile, ancorch a condizioni
specifiche. quella ragione non c'entra rigorosamente nient,e la cosa in s semmai l'antitesi della
ragione, priva della ragione sia per i fondamenti.
Nella filosofia classica tedesca la parola Grunt: ragion d'essere, base, fondamento, ci che sostiene,
elemento che in fondo costituisce la base essenziale d quella prospettiva ontologica trovata in Hegel:
ragione, causa, fondamento, base. Per Schop la cosa in s caratterizzata dalla volont= assenza di
Grunt, cio la Grunt losihkeit: ossessivamente senza ragione, n nel senso che nulla la fonda, n nel
senso che la volont non ha ragioni, finalit, ordini, alcuna forma riconducibile alla logica della ragione in
nessuna delle sue accezioni.
La realt nella sua compiuta essenza totalmente priva di ragione. ci implica che la ragione finzione
del soggetto. principio di ragione: sia che si tratti di definire forme della conoscenza, comprendere forme
dell'azione ecc.: 4 classi principio di ragione di cui S tratta nella quadruplice radice: in queste declinazioni
la ratio una forma soggettiva.
Si compie movimento tellurico, a proposito di questo tema della cosa in s, contraccolpi chequesta tesi
della a razionalit del reale genera, sintetizzabile dicendo che con S la ragione cessa di essere in
qualsiasi senso oggettiva. torna ad essere forma del soggetto con tutto ci che questa dimensione
comporta: totalmente sradicata dal reale, riconducibile a istanze di senso, ordine, difesa. freud dir che
si tratta di una struttura di copertura la ragione, non qualcosa che ha una consistenza ontologicamente
dipendente da soggetto, ma sua produzione. siamo con questo a un passo da gesto chiave che filosofia
della crisi a cavalo tra otto e novecento (Weber) compir. ridurre ragione arango di proiezione del
soggetto significa consacrate come insuperabile la posizione del relativismo, soggettivismo, politeismo,
prospettivismo. ogni discorso vale quanto gli altri, non disponiamo di alcun criterio di giudizio che
trascenda i soggetti. discorso ha statuto di insuperabile opinabilit, soggettivit ecc. ogni punto di vista
invcatenato a questa insuperabile dimensione.

59 633
quadro della real, del mondo in s, non mondo per noi che si presenta nelle forme dell'ordine e
possibile razionalit: ci troviamo agli antipodi dell'idealismo classico.

Temi:
- corpo, questione cos in s
- dolore
- no staticit, no quiete, no compiutezza

conoscenza per Schop ha valore strumentale! nessun valore in s. uomo non si nobilita sapendo. dignit-
conoscenza.
per Schop dignit sta nel sottrarsi a violenza senza senso dell esplicarsi della volont
definire idea di ragione in schop e cos realt in relazione a ragione.

In Kant intelligenza della conoscenza, poi c' sfondo opaco da evocare solo per nominare il tema della
aprzialit della conoscenza. sfondo opaco, inerte, insignificante, ci serve solo per dire che ci che
conosciamo risente della nostra prospettiva. qui connotazione si rovescia e alla cosa in s, quindi alla
volont affidata funzione di essenza, senso, ancorch senso insensato. ribaltamento. ci desta sempre
nell'ottica di un kantismo eterodosso e rovesciato, desta interesse. qualcosa spiega questo
rovesciamento e ce lo rende ancor piu significativo:
problema: per Kant, non essenzialmente teorico della conoscenza, semmai nel contesto di una filosofia
dell'umano un attento critico del discorso metafisico e conoscitivo. tema conoscenza edimensione
conoscitiva esperienza umana tema rilevantissimo.
Schop: la conoscenza funzione strumentale, strumento attraverso cui animale uomo si difende da una
natura altrimenti pericolosa. non ha valore in s. conscenza parziale e inficiata da prospettivismo
umano.
il tema del vero ha valore soltanto ai fini della comprensione dell'esigenza di sottrarsi a questa violenza.
non che in s uomo animale o ente che si nobilita sapendo. in Kant c' questo valore: pi sai piu
comprendi: nesso stretto tra conoscenza e dignit che rimanda a origini stesse del logos occidentale.
in Schop non cos. unico momento di dignit che uomo

29 11 16

volont d Schop non immanente alla materia, essa una delle sue espressioni, forme attraverso le
quali si manifesta.
Schop non materialista, perch materia parte del mondo generato da principio di ragione.
Aspetto finalit dell'azione: non ha un fine obiettivo. un fine il sogg glielo attribuisce, ciascuno ritiene di
farlo liberamente e in relazione a un fine , ma in s non lo in quanto manifestazione della volont che
non ha un senso n ordine.
Kant: ogni singolo fenomeno ha un corrispondente della cosa in s, componente del reale che resiste
nelal misura in cui non esperibile ai nostri sforzi di conoscere;
Schop: cosa in s ha cifra metafisica. UNA quindi l'essenza del mondo, a fronte della quale il molteplice
del mondo esclusivamente di pertinenza del fenomeno. i molti attengono a livello fenomenico,
rappresentazione, apparenze, illusioni che principio di ragione media e determina.
mia volont un simulacro di volont. noi ci illudiamo. volont che vive in me e rispetto cui io sono una
delle accidentali e subalterne manifestazioni.
Kant: volont essenza della ragione pratica, sinonimo di libert.
sembra analoga dimensione dualistica ma non cos.

QUAL E' STATUTO ONTOLOGICO DEL MOLTEPLICE? apparenze, illusioni o realt? e se parte della realt
come s concilia con unit della volont?

Nietzsche anche qui stessa questione: Nice primi anni '70 programmaticamente schopenhaueriano.
Cosa rimane della ragione in Schop.
vero non conoscibile in quanto tale, quindi nn affare della ragione.

conoscenza - vero (tema conoscitivo, gnoseologico, del discorso, del sapere)

ma il tutto non il vero, ma la realt! rispetto al mondo dobbiamo rapportarci.


Entra in crisi conoscenza-vero perch c' altra idea della realt, che fa s che si modifichi rapporto con
ragione.
Rapporto realt-ragione in Kant e Hegel rapporto armonico, di identit e coappartenenza in Hegel, e di
possibile scambio concreto in Kant, tanto che la ragione pratica genera effetti nella realt, storia
considerata campo di azine della ragione. in tanto la ragione mi consente di orientarmi in qaunto realt
risponde a quella connotazione di senso. difficile che ci possa accadere in una realt totalmente
irrazionale, fuori ragione. corrispondenza, possibile interazione.

nel caso di Schop totale estraneit. ragione non ha nulla di reale, solo un momento del sogg alle prese
con realtt dolorosa e generatrice di sofferenza. realt nella sua essenza (volont) se ne frega della
ragione.
il vero lo specchio di un reale che non come tale conoscibile attraverso la razionalit e forme del
discorso e non ha nulla di razionale in s. non ha ragion d essere la ragione perch npn ha nulla di reale.

Ragione di schop: screditata, necessaria ma solo per costruire sillogismi, discorso ecc. rispetto al vero
non ci serve.
ma lemma che significa qualcosa di differente da kant.

Kant: ttotalit non la posso dominare, ma attraverso ka mia mente riesco a produrre rappresentazioni del
tutto storico, cosmologico, grazie alle quali mi oriento in un mondo riccod i senso e valore (Critica del
Giudizio, pensiero teleologico).
In kant c' realt che in tanto pu ricevere mio valore, kant persuaso che qsta operazione trova risonanza
nella realt. convinto che condizione umana sia suscettibile di realizzare la ragione. ragione plasma la
realt, forme della convivenza, giusta nostra cpacit di ascoltare voce della coscienza, si conformano ai
detttami della ragione che non sono pure astrazioni o schemi
Schop: grazie a mia mente, ragione astratta (in Nice filistea e caratteristica della mediocrit e falsit.
mascheramento, ipocrisia ecc.)
CESURA SUL TERRENO DELL'ONTOLOGIA

Iidea che realt sia razionale (non razionalizzabile).

perch Sch compie questo gesto distruttivo, o costruttivo secondo altro punto di vista, produttivit?
interazione testo filo con contesti ordine culturale, politico ecc. modello di storiografia filosofica spesso
considerato eccedente rispetto a determinato canone.

Kant antropocentrico: ma va anche trasceso: discorso riguardo a ci che la realt cionondimeno . "ho
posto limiti al sapere per fare spazio alla fede" non conoscenza ma nemmeno delirio. un sapere
diverso dalla conoscenza. un pensare dotato di una veritt interna, immanente, ancorch non
conoscibile, c' un'ontologia per definizione non antropocentrica.
Hegel e Schop non sono antropocentrici.

distruggono strutture di senso, costruttti filosofici e teoretici che avevano interpretato processi di
modernizzazione.
Schop e Nice. posizioni manifestazione di rigetto e rifiuto. ma anche vero che costruzione teorie
irrazionalistiche discende non da rifiuto connotazione positiva di quei processi, ma da esperienza della
condizione reale dell uomo contemporaneo.
Kant e Hegel riv francese: " aurora di un nuovo mondo". Kant: esistenza del progresso= entusiasmo dei
popoli europei, se in prussia si festeggia riv francese, a rischio della morte, cio dimostra che umanit si
sta riconoscendo dome sogg della ragione. hegel stesso discorso.

Schop e nice si pronunciano contro queste posizioni. oggettivamente dimostrano la realt di quei
processi e si pronunciano in conseguenza dei loro concreti esiti. condizione dell uomo contemporaneo il
problema, non giudizi di kant e hegel su modernit, ma modernit stessa.
Modernit: maggior dominio tecnico e maggior caos.
Operazione d kant e hegel possono apparire sensate fino a ultimo momento. con hegel si arriva a fine
filosofia razionalistica. positivismo altra cosa= stiamo alla scientificit, all esperienza resocontabile
attraverso protocolli scienza della natura, perch tutto il resto impossibile come fondazione di discorsi
di senso. posizione che sancisce movimento schop e nice con Weber "nostra condizione di totale
soggettivit del senso e valore. prospettivismo niciano in weber: valore proposizione epistemica
fondamentale".
Uomo contemporaneo domina natura ma non ha struture di senso.
Jaspers noi ci troviamo in un mondo di oggetti ma non ci basta. non siamo piu in condizione di credere a
spiegazioni che pure appagavano un mondo che era molto meno pratico, tecnico.
Uomo primitivo poteva molto meno ma sapeva molto di pi per s. credeva in dio, aveva sistema di
relazioni stabile, contesto vitale affidabile. habitat piu razionale in cui per ragione= strumento che entra
in risonanza col mondo nel senso del valore, concepire fini soggettivi e immanenti. dio, tradizione,
comunit, sistema relazioni, aspettative: uomo premoderno prevedeva, qundi entrava in risonanza con
mondo stabile.

1789 tutte strutture contestuali di senso permettono, era ancora possibile per voci alte cultura borghese
europea: ragione produce senso, napoleone incarnazione spirito del mondo, progressivo, libera,
protagonismo europeo ecc.
Poi non piu possibile.

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Nietzsche
1872

gioved 12 Gianni Ferrara: Seminario analisi problematiche filosofiche dela costituzione italiana. parla del
primo articolo. sala mondolfo 1 dicembre.
Nice-Schop
- connessione biografica tra i due. espliciti e impliciti rimandi.
unicit, unit e molteplicit. polarit che nice non ha dubbi a leggere reinterpretando schop con espliciti
rimandi al testo di Schop. prende posizione su questa problematica della polarit.

lo schop d nice all'altezza del '72: anno di pubblicazione prima edizione nascita della tragedia.
20.p.41
apologia, ammirazione sconfinata e senza remore per schop. caratteristica della ostinata opzione per il
vero in assenza di speranza: cifra niciana. qui n parla di schop ma si sta dichiarando propria opzione di
valore, si sta dichiarando ci che ci si ripromette di essere : cercare il vero ancorch da esso si desuma
condizione di disperazione che n chiamer seriet, durezza, cpacit di essere duri di fronte all orrore, al
dolore. toni di timbro stoico.

2. schop dedicatario della terza inattuale.


dichiarazione di fedelt a schop di cui si dichiara figlio e discepolo.
Cifra stilistica: non tutti caratterizzati da questa modalit, struttura: anni 80 aforistico, compone in preda
a eroico furore, mentre queste opere sono piu strutturate e letterarie, ma vi cmq denominatore
comunq che ci riporta a schop.
stile non solo forma retorica esteriore, ma l uomo. gesto di tradurre filosofia in letteratura: pieno di
valore filosfico: affermazione che oper comunicare elementi di verit non argomentazione geometrica,
sillogismo, produzione elementi di rigorosa e razionale costruzione, ma costruzione narrativa, suggestiva,
cpacit evocativa, narrativa che grande scrittore deve avere. questo perch si ha certa idea del vero e
come deve essere raggiunto.

Schop per N l ispiratore, anche se a N non piace elemento della RASSEGNAZIONE.


va bene idea di irrazionalit del mondo, della inettitudine della razionalit a cogliere il vero, s l idea di
una realt che non come si erano illsi filosofi della tradizone razionalistica (kant hegel) realt costruita
su strutture razionali. vita sfida, sofferenza ecc. a questo bisogna resistere on opponendosi ma
accogliendo, facedo propria cifra di orrore, dolore ecc. in questo Schop appare a nice contraddittorio,
ancora prigioniero del bisogno di razionalit, per questo predica il defilarsi e non partecipare. lasciarsi
vivere e percorrere da violenza irrazionale della volont si spiega perch schop rimane estraneo a quella
volont: la riconosce ma non vuole partecipare: noluntas. scelta inerte della santit.
Nice dice vai fino in fondo. se realt assenza di senso, dolore e violenza bisogna dire di s. a questa
altezza Nice rifiuta quella che definisce "buddistica negazionedella volont". inconseguenza deludente,
incapacit di rimanere all alteza della propria verit e intuizioni. va celebrata forza, potenza, disporre
capacit di dire di s, aprirsi al dolore e vita.

mutuata da Schop la polarit fondamentale: tra dionisiaco e apolllineo: centrale nella nascita della
tragedia. polarit dimostrabile, frutto diuna elaborazione da parte di nice della costruzione metafisica,
teorica, della filosofia schopenhaueriana. vale per ci che riguarda aspetto della critica della ragione,
svalutazione razionalismo borghese e moderno. nice qui tematizza modernit, come faranno H e A.
considerare moderna l intera storia della civilizzazione (gi ulisse moderno, in nice gi socrate
moderno: cultura apollinea incarna modernit e spirito borghese).
torniamo a problematica schopenhaueriana a dimensione inessenziale, soggettiva della molteplicit,
quindi svalutazione cultura o strutture teoriche che si correlano.
In schop molteplicit affare dellaragiopne, attiene a campo rappresentazione e fenomeno. in nice
questa posizione equivalente ed riportata a momento apollineo contrapposto a momento dionisiaco.
apollo dio libero da emozioni piu violente (La nascita della tragedia 1)
connotazioni critiche, negative--> calma piena di saggezza che si confronta con realt essenzialmente
drammatica e irrazionale calma illusoria, fuga da realt: gesto di autodifesa, vilt e mascheramento.
N fa ripettutamente appello a fatto che apollineo e dionisiaco sono moemnti entrambi necessari. noi
privilegiamo momento idealtipico della costruzione modello prescrittivo che sottende questa polarit.
N si atteggia a storico della nascita e declino tragedia, afferma che da equilibrio e compresenza due
momenti, tragedia in eschiloe sofocle, prima della decadenza moderna con euripide. equilibrio
drammatico.

polarizzare quei due momenti, che rimangono idealtipicamente paradigmi d due momenti contrapposti
(anche se in nice connessione necessaria tra i due, salvo che prevalenza apollineo segna fine grande
tragedia, avevnto forma romanzo).

Nice adopera lemmi tentatori: bellezza, saggezza, gioia: tutto posto sotto luce precisa: gioie illusorie,
saggezza superficiale che si correla con apparenze, bellezza illusoria, consolatoria, ma frutto di una fuga
vera e propria da in s, reale che schopenhauerianamente non consente n gioia, n bellezza, che
produce orrore ma che cmq il reale.
Posizione apollinea di chi costruisce proposizioni consolatorie e eleganti, professa calma e serenit
(irrisa) di fronte a ci che invece orribile ma va colto come tale. consapevole e deliberato
spiazzamento. tutto ci che ha costituito valore e positivo falso. ci siamo raccontanti storie. non
abbiamo avuto coraggio di fronteggiare realt con sua carica di violenza distruttiva.: metterci in
connessione con questo terrore, e orrore. lasciando alle nostre spalle filisteismo della cultura serena,
calma saggia e conciliatrice.

campo del dionisiaco e dell orrore della violenza e volont attengono a campo della ESSENZA.

PRINCIPIO DI RAGIONE= irretimento nell illusione e superficie.


rompere apparenza della molteplicit e si accede a unit.

ebbrezza, orrore, estasi


incipit: scelta terminologica e concetti: di discorso razionale su razionalit rimane poco. ebbrezza agli
antipodi della lucidit

30 11 16

Figli e discepoli: Schopenhauer--> considerato in modo prevalente come esempio per ci che scrive e che
fu incarnando posizione di chi pur riconoscendo assenza di speranza al cospetto di una realt orribile,
nondimeno tenne fermo alla ricerca della verit. coraggio di guardare in faccia che vita sofferenza:
resistette a tentazione di raccontare le favole consolatorie che hanno costellato tradizione cultura e
filosofia occidentale nei secoli precedenti.
Nice: primi anni '70: Nascita della tragedia e Inattuali
Schop colui che permette svolgere polarit attorno alla quale si sviluppa discorso nascita della tragedia:
polarit apollineo e dionisiaco.
N ci autorizza a istituire piena corrispondenza tra polarit schop di fenomeno e cosa in s,
rappresentazione e volont. e nice: apollineo e dionisiaco. apollineo spirito di cultura contrassegnata
da caslma, saggezza, modrrazionee prudenza in realt strutturas di difesa e fuga, da una realt che
invece dura, violenta, terribile tale da richiedere quelle doti e virt come la volont si era presentata allo
schopenhauer del mondo.
Distinzione che nice stabilisce nel primo capitolo della nascita della tragedia tra apparenza ed essenza.
apollo paradigma di quella gioia e saggezza che si appagano della parvenza: distinzione tra i fenomeni
nella loro individualit, permette illusioni della bellezza e ordine. mentre dionisiaco posizione che
attraverso estasi e abbandono a dinamica delle pulsioni, istinti passioni, concede riconoscimento real
orribile.

ebbrezza offuscamento: abbandono a ottundimento e caos passioni e impulsi.


nice invoca completo oblio di s, che caratterizza vita ardente degli invasati da dioniso. figure che
regrediscono nella immediata fusione della comunit che vive identificazione con il dio dell estasi.
Freud della psicologia di massa. freud lettore attento tanto di schop quanto di nice, dopo meno 40 anni
analizzando fenomenologia del collasso razionalit nelle dinamiche di massa al cospetto del capo
carismatico: espressioni e ipotesi teoriche prossime a queste del nice che celebra quello che definisce
INCANTESIMO CHE CONSENTE CONTATTO CON MISTERIOSA UNITA' ORIGINARIA. torna dialettica schop
tra molteplice e uno. unit totalit e molteplice dell individualizzazione.

si entra inrisonanza con totalit percepibile ma non suscettibile di analisi razionale che semmai
dispositivo di distanziamento e di difesa. uso razionalit per tenere a distanza, necessariamente a
falsificare. modello di riferimento antitetico a razionalismo filosofico.

opposizione tra idea di vero che rimanda rousseaunianamente a natura, e idea d falso che si coniuga a
dimensione della civilizzazione. vero essenzialmente natura nella sua immediata purezza, laddve lo
sviluppo civilizzazione e cultura produce stratificazione di mascheramenti e di menzogne. qui prende l
avvio tema che si svilupper nelle fasi ulteriori della riflessione niciana. verit e natura nojn ogg di
conoscenza nel senso logico, ma di percezione, sentimento e consonanza.

8
contrapposizione percorso conoscitivo e verit originaria che si definisce in antitesi a questa conoscenza.
eco biblica paradiso terrestre prima di ogni evoluzione nel senso della scoperta da parte della
civilizzazione.
Satiro= incarnazione del vero contrapposto al conosciuto, frutto della cultura e civilt. satiro creatura
divina non scimmia.
Uomo non identificato con il pensiero e sforzo della conoscenza e della comprensione, ma
coerentemente ebbrezza, estasi, emozioni. cultura costruita sulla emozione e che ne risultato una
cultura superiore agli occhi di nice.
menzogna della civilt= conoscenza menzogna.
natura= verit.
Ripresa esplicita di schopenhauer.

conoscenza si sviluppa all'insegna della paura e fuga. serenit frutto della consolazione, autoinganno. no
coraggio di guardare in faccia l orrore.
tIdea della conoscenza che in realt tale nn in quanto operazione di mascheramento: nice anno
successivo a pubblicazione nascita della tragedia, 1873 Verit e menzogna: Nice definisce la conoscenza
e la verit del discorso conoscitivo, che si disloca su registro concettuale della conoscenza razionale, non
tale ai suoi occhi. quella pseudoverit frutto della conoscenza sono considerate metafore
antropomorfiche. realt nascosta (cit di Schop). la cultura e discorso razionale come diaframma
oscurante e come metafora di una realt che non si hail coraggio di fronteggiare nella sua concreta
configurazione.
La cultura in real estercizio utilitaristico. uomo non ne interessato ne capace di fronteggiar eil vero,
si costruisce strumenti per sopravvivere , ottenendo possibilit di perseguire propri interessi.
prende avvio altro tema: antropologia differen
schop: riferimento a una essenziale differenza antropologica tra uomo nella sua ordinaria configurazione,
al quale va bene mondo del fenomeno, a sua missura mondo della cultura e tradizione, razionalit
astratta e genio che uomo per natura superiore capace di scorgere le idee e comprenderle,
illuminazione. oppure il santo che capace di esercitare contrapposizione alla volont nel segno diuna
radicale inerzia, noluntas. paradosso in questo argomento? anche ascesi e santit esercizio di volont,
apoteosi della volont: si incarna nel santo volont uguale e contraria a volont che la cosa in s.

Nice: Uomini normali comuni si rifugiano nella cultura apollinea, e solo gli istinti piu forti, reincarnazioni
dei satiri, degli uomini dionisiaci, sono in grado di fronteggiare verit e violenza insite nel cuore del
mondo.
duro attacco a civilt: cultura dell intelletto e della ragione, incarnata in particolare da apollo come
simbolo divino, e Socrate come figura umana (Euripide, Platone). Socrate il democratico, borghese uomo
dell intelletto, inocula il veleno di quest atteggiamento di vilt, contrapposizione nei confronti di un reale
che non si riesce a sostenere.
Socrate interpretato come incarnazione razionalismo e principio della coscienza. coscienza che si esercita
attraversola dialettica. uso sapiente del discorso, colpo a Platone, colpo a Hegel= reincarnazione spirito
socratico agli occhi d Schio e Nice. socrate fondatore della scienza logica, della cultura filistea e ottimista
che si illude di contrapporsi alla realt attraverso la sua trama dialettica.

sussiste una continuit di temi e posizioni rispetto a problemi, valori e questioni, continuit che connota
una cultura e che ex post contribuisce a comprendere quello che accaduto. elementi destinati a
sviluppo osceno che poi avrebbe avuto luogo.
nella cultra tedesca gi del XIX secolo tema della durezza. vita dra e relazioni tra persone sono
improntate sulla durezza. bisogna reggere sfida della durezza. dolcezza, solidariet manifestazione di
inconsistenza e femmineo sentimentalismo. ci avr sviluppo tragico.
popolo piu colto di europa come abbia potuto macchiarsi del crimine piu inaudito della storia
contemporanea.
11
serenit dello schiavo--> uomo inferiore che vive fuggendo, nella menzogna di una sedicente conoscenza
che illusione, vive immerso in una quotidianit irrilevante, superficie senza fondo, polemica verso
cultura classicista. ha lasciato universit con scandalo per filisteismo accademia tedesca imbevuta da
futili pregiudizi classicisti, in urto con piu grande filosoo del tempo Wilamowitz.
seriet e terore sono valori: attengono a realt fronte alla quale bisogna avere coraggio d stare.

gregge di uomini senza virt, valore, destinati a soggezione, no remora a sacrificare gregge per il bene di
questi uomini che incarnano estasi del dionisiaco.

svalutazione dinamica conoscitiva corrisponde a una realt che si nega a conoscenz ain quanto
irrazionale e priva d alcun senso.

da dialettica che contrappone a filosofia originaria: eraclito, talete che si reincarnano in Schop; da
dialettica ne discende cultura futile, vana, dell'apparenza, della superficialit, dell'illusione e della paura.
socratismo estetico
12
tema ragione e conoscenza. virt e bellezza vanno ridefinite in contrapposizione a momento della
consocenza e razionalit. euripide il parallelo di socrate nella tradizione tragica: modifica tragedia nel
segno della democrazia, romanzesco, narrativo. azzera cifra poetica delle origini.
poeta irragionevole il poeta vero, coglie per istinto e per intuito cuore del mondo che risiede
nell'enigma e dimensione esoterica.
rifiuto coscienza, del sapere, della razionalit. emeenti contrapposti a tema intorno al quale nice lavora
per elaborare propria concezione.

incalzante processo critico. abituati da kant e mondo dei lumi a considerare critica con accezione
positiva: esercizio della ragione nella sua capacit di comprendere e superare.
Per Nice la critica dissolvimento di quella realt e di quei misteri: fuga vile rispetto a estasi che sola ci
avrebbe messo in condizione di sentire la realt. critica come conoscenza e ragione dispositivi di fuga e
paura.
temeraria razionalit, inaudita stima del sapere e intelligenza. spropositato sooravalutare eserciizio della
ragione.

Socrate mostro.
termini buono, bello ecc. sono ambivalenti spesso significano il contrario. critica radicale di una cultura
sviluppatasi nel segno della menzogna e mascheramento. distinguere registrisemantici.

mostruosit socrate: polarit istinto-coscienza.


persone nella piena sanit: istinto libera, crea, la potenza, coscienza interviene a sorvegliare, istanza di
verifica e inibizione.
Socrate incarna principio che si affermer in questa mostruosa tradizione: rovesciamento parti: elemento
creativo quello logico, razionale. natura passionale istintiva viene a svolgere funzione paradossale e
contronatura della istanza inibitiva e negativa. rovesciamento funzioni. eco in schop: elaborazione
discorso razionale e sedimentazione storicasiano osteggiati e degradati. qui sviluppo piu coerente e
radicale.

riferimento tema dell'individuo. nice: attribuitagli cifra individualistica:oltreuomo individuo per


eccellenza.
svalutazione momento individuale: individuo vettore di rottura delle stasi condivisa che aveva
precedentemente laddove ancora dionisiaco prevaleva nella sinergia con apollineo. unit che aveva
garantito unificazione.
Socrate: rovesciamento relazione creativit istitntiva e freni logici ma anche scomposizione comunit
tenuta insieme da estasi e ebbrezza: frammentazione del sentire comune.

Socrate eponimo della razionalit condannato come mostruoso. stesso gesto verso Platone,

14
giudizio negativo: ottimistica, gioconda, chiarezza, consapevolezza: sono nomi della falsificazione,
negazione del vero del reale, fuga filistea e negazione. ottimismo cade nella critica distruttiva: realt
tragica, saremmo menzogneri se ottimisti.

alla ricerca di un regno della sapienza in cui il logico (elemento logico) sia bandito. Hegel che polemizza
con sapienzialismo schellingiano, pretesa dell'intuizione intellettuale. qui rivendicata quella posizione:
sapienza che si instaura per negazione del logico, elementodiscorsivo, che si costruisce con la fatica del
concetto. questa per nice regno della sapienza.
sapienza DIONISIACA E INCONSCIA: sapienza non della consapevolezza, della capacit d elaborazione
discorsiva ma si insedia nel cuore dell uomo, all oscuro della propria sapienza, si divarica da
elementodella coscienza, vive nell'oscurit, si radica e manifesta nell'assenza della consapevolezza.
evocata superiorit del'ottusit.

mistica: vive nel diretto contatto prerazionale con la realt.

5
capire e comprendere hanno accezioni negative. caldo-freddo
fanciullo incarna natura non corrotta, non civilizzata, istinto, iimpulso, animale che in noi. dispersione
che invece tradizionalmente viene considerata crescita. fanciullo sente e vede ciche noi razionali non
siamo piu in grado di vedere.
sentire e vedere: ci sono due logiche del vedere tra loro diverse.
- un vedere e udire perch fanciulli e irrazionali
Schop non era arrivato a dire meno sai piu comprendi del vero. nonaveva sviluppato una mistica
dell'ignoranza, della fanciullezza ecc. in rousseau mistica della fanciullezza o del primitivo.
Calcolare e capire diversamente da afferrare (il vero), se lo capisci ti allontani perch ti servi della ragione
dei razionali che serve a mascherare.
LA ragione ci rende vecchi, disperde purezza originaria e istintiva.

5
uomini macchine
10 (350)
civilt morte, non viva. non solo azzeramento della reale creativit istintiva e mistica.
ragione astratta e fredda.
io posso dire di essere ente pensante e in quanto tale esistente, ma questo insufficiente per affermare
mia effettiva condizione vitale. sono solo in apparenza tale. mi garantito vuoto essere.
animal e cogital
cultura della modernit celebra se stessa nella misura in cui si approfondisce distanza tra uomo e
animale.
qui invece nice rovescia giudizi di valore dicendo che ci siamo sviluppati nel segno di una dispersione di
ci che avevamo di vivo e degno, nostra dimensione animale. nel momento in cuiabbiao ucciso animale
che era in noi ci siamo sfigurati, diventati mostri siamo cogital e non animal. non piu in grado di vivere.
siamo morti, fuori di noi dimensione della vita.
a schop d sviluppo organico e sviluppa spunti. da accenno timido di cirtica della societ per cui ragione
non serve a cogliere in s ma indispensabile per buona vita umana, ragione alla quale si riserva
funzione alta, in nice approda invece ad una devastante critica della ragione alla quale viene attribuita
imputazione di aver distrutto l umano. istitntiva animalit che lo connotava: lo contrastingueva.

06 12 16

rifiuto uguaglianza tra esseri umani=gerarchia.

Utilit e danno della storia, 10 350


polarit: ci che morto, attivit razionale e discorsiva del pensiero, utto ricondotto sotto classificazione
del vuoto essere senza vita. essere apparente che si pone nella negazione e distanza da ci che vitale e
quindi vero.
Da altra parte vita piena e verde e che si connota per l altro rispetto a pensiero, coerenza discorsiva,
sviluppo logico e concettuale.
"tutt'al pi": ho disperso dimensioe autenticamente vitale che risiedeva nellanaimalit: dimensione che
connotava momento della identificazione immediata con comunit nell assenza momento distinguente e
individualizzante ch e il pensiero logico e argomentazione razionale. tutto questo andato disperso. io
uomo moderno sono bastardo animale destinato a elaborazione concettuale che il contrario della vita.
Emerge polarit: tra pensiero o ragione e vita che tale perch senza pensiero, antitesi della ragione e
costruzione concettuale e discorsiva.
Uomo al quale Nice guarda in tutta questa stagione propria elaborazione essenzialmente animalit che
non rifugge da elemento terribile del caos primordiale.

Tentativo di autocritica, 4 (8-9)


N pubblica come introduzione terza ed della nascita della tragedia:
tragedia presentata senza incertezze come frutto della FOLLIA dionisiaca, rivendicato come frutto della
salute straripante, esuberante potenza (termini che rimandano a schop).
Quadro categoriale e valoriale dentro cui sisviluppa critica razionalit nel Nice che torna a ripubblicarsi a
distanza di una decina d anni e rivaluta proprie posizioni iniziali riconnotandole alla luce della critica
matura della razionalit.
idea di una ragione sinonimo di calcolo, menzogna, freddezza.
Concetti, parole discorsi logica coerenza superficialit: a un tempo pi sereni, scientifici, decretarono
vittoria ottimismo, predominio razionalit.
ragione= per nice equivalmente a strumentale, economica. anche nella Critica dell universalismo: si
trascende il particolare,
universalismo si pu pretendere che sia impossibile, ma solo maschera della pariticolarit,
particolarismo mendace. qui nice fa stesa cosa: solo ragione dell'utilitarismo.

finora nice che radicalizza schop: costruzione civilt - intuizione immediata del vero, la cui configurazione
di una infondata, caotica violenza priva di fini e senso, di alcuna connotazione positiva. radicalizza
questo schema sulla base del sistema di valori.
Schop non avrebbe mai sostenuto che caos primordiale in cui risiede cosa in s, debba essere
riconosciuta come piu alta espressione di noi esseri viventi: da essa bisogna fuggire, sottrarsi.
Nice critica schop perch dopo aver scoperto il vero, schop contraddittorio: nice successivo si pone nei
suoi confronti in modalit avversa. anche se rimane schopenhaueriano nel fondamento del proprio
pensiero.

da primi anni '70--> primi anni '80, 82 Nice aforistico pubblica la Gaia Scienza:
argomento centrale la critica della verit, della cultura e civilizzazione. ci che nella cultura presume di
s di essere la verit, avere validit universale mascheramento, menzogna e apparenza.
Qui Nice molto severo con Schop: af 99, 127, 370 attaccato come preda del vanitoso impulso di essere
colui che scioglie enigma del mondo. aver individuato la cosa in s, appare a Nice un gesto censurabile.

per nice universo un caos, e come per schop volont volont di vivere, persistere, permanere quindi
continuare a volere. vita esercizio della volont, vuole la vita/esistenza come luogo e ambito
istinto di conservazione, tutto assenza di ragione/fondamento/ragion d essere/ ambito e coordinata di
senso.
Nice aggiunge come sviluppo teorico: tema del PROSPETTIVISMO:
ogni affermazione insuperabilmente parziale, particolare, radicata nel punto di vista e prospettiva.
conseguenza di questo relativismo radicale: radicale nominalismo etico: ripresa di temi hobbesiani: inn
Nice vi ripresa consapevole di temi hobbesiani, concezione convenzionalistica del discorso e di
antropologia ferina. "bella bestia bionda"

La gaia scienza: af 14
nominalismo: solo nomi e ciascuno li riempie con il significato che ritiene. le cose sono diverse da come
vengono chiamate o simili a dispetto di nomi diversi.
PUNTO DI VISTA

concetti e parole: porta a tema razionalit. ragione luogo nel quale parole prendono forma nella
funzione di denotare i conceti. ragione il nome di un punto di vista, di una opinione o puro nome
anch'esso, come tutti gli altri di cui trattiamo.
aristocratismo radicale: punti di vista rimandano a qualit diversa dei soggetti e persone ma qui cede il
passo a questa posizione a esplicita apologia della ANORMALITA': eccezione, rarit, unicit, follia.
55.
tema antropologico: cosa divide nobili e non: capacit di percepire, c' chi sente in un modoe chi in un
altro: chi avvertecaldo dove altri colgono solo il freddo. caldo e freddo qui sono metafore. ragione fredda
di socrate, ottimismo e serenit apollinea di chi vede nella quotidianit contingente.
Nobile ha capacit percettiva di lava rovente che scorre sotto superficie, passione che lo possiede e gli
consente di DIVINARE (rimanda a forma di percezione del vero attraverso strumenti non razionali,
alogici). emerge tema della PARTICOLARITA': io sono diverso da te, particolare nella misura in cui sono
anormale, acezionale. normalit: quantit dei mediocri, uomini d poco valore.
anormalit eccezionale si configura come devianza, straordinariet e eccellenza come virt riservata dei
superiori. tema del rifiuto di tutta tradizione razionalistica che ha cercato di lavorare nel riferimento a
posizioni universalmente valide. rigettati da nice come discorsi ipocriti, mendaci e buoni per una massa
di vili, filistei, non all'altezza del vero.

critica genealogica: tutto ci che si presenta come universale, in realt figlio di arbitrio e particolarit
supponente e ipocrita. differenza fa nobile e ignobile che il nobile si dichiara particolare e ignobile si
pretende universale.
Nice ce l ha con Kant qui: a Nice nn interessa argomento per cui puo esservi deduzione formale dell
universale, statuto formale di esso. la critica liquidazione immediata : esistono solo particolai,
universale solo particolare mendace. ci possibile perch ontologia e antropologia, toglie terreno
universalit, se siamo essenzialmente diversi, affermazione universale gesto di presunzione: apriori
differenzialismo antropologico. universale ha senso sulla base assunzione uguaglianza. laddove non vi
uguaglianza l universale mendace.

335. fa verso a Kant. anche se no rigore filologico nell argomentazione filosofica e critica
attacco violento verso costrutti teorici che gli appaiono insostenibili rispetto a forme della vita concreta
che corrispondono a queste posizioni. d voce a collera.
Rimane solo egoismo, con la differenza che si nasconde. avrebbe perdonato a kant anche estremo
egoismo, ma non gli perdona ipocrisia.
se una particcolarit riesce ad affermar eproprio punto di vista con astuzia nella misura in cui si
contrabbanda come universale, dovrebbe essere ammirata in questo.
Nice invece rifiuta quuesto elmento: nocciolo rigorosamente moralistico in questa critica dell ipocrisia.

(testi coevi a tentativo d autocritica)

1886 (Al di l del bene e del male 129)


rivendicazione egoismo, particolarsimo, istanza rivoluzione etica: istanza trasvalutazione dei valori che
devono inchinarsi all'assetto gerarchico. immoralit universalismo che dogmatismo, iniqua pretesa che
quel che giusto per uno dev essere giusto per l altro

af 180 affermazione per cui necessario,a proposito critica universalismo, affermare che si hanno doveri
unicamente verso i propri simili. differenzialismo antropologico, infondatezza universalismo etico,
mendacit e inconsistenza (in quanto mascheramento ipocrisia e volont di potenza delegata) , in
positivo--> morale differenzialistica in cui si rivendica una morale comunitaristica. comunit dei singoli
non genere come univerale ambito di riferimento.

decostruzione ragione che nascita ella tragedia viaggiva nella polarit--> costruzione morale
comunitaristica, del particolarismo fondata su una antropologia gerarchica, della diseguaglianza e del
dominio.

af. 228 (137) antropologia gerarchica


emetico= fa vomitare

nelle affermazioni universali c' solo egoismo. volont di potenza non solo del nobile, ma del mediocre
e del gregge dei mediocri mossi da sentore superiorit. argomento piu radicale e interessante: non vi
pu essere alcunch di generalmente valido. non si d generale benessere: contraddizione in termini
perch manca referente generale-. non esiste comunit che sia eguale e omogenea perch si possa dare
criterio di giustizia valido per tutti. elemento di differenzialismo ev particolarismo.

86-87 Nice fa seconda affermazione


fondamentale dirsi che si hanno (180 al dila del bene e del male)
(af 195 genealogia) niced individua segno nobilit nel "non pensare mai a degradare propri doveri a
doveri di ognuno". i miei doveri non valgono per gli altri, se io li declinassi come universalmente validi li
infangherei.

cultura del gregge: non p. 76 gaia Sc.


sete di verit e moralit che sottende paradossalmente questa critica. attacco a immoralit della morale
tradizionale critica morale.
Porsi contro cifra condivisa, scala di valori comune, legge dell'armonia che ci si impone
vicendevolemente "noi siamo l eccezione e il pericolo".
pericolo: narcisismo, godimento nel costtiuire nell'eu borghese conformista e benpensante un demone
che semina panico e controvalori, morale diversa. idea di N che in verit uomini sterminati o posti ai
margini, ormai eccezionali, nice tra essi, non sono altro e lo sanno, animali natura pura, tesa a
autoconservazione, quindi volont di potenza, mossi da immediata istanza di vivere e caratterizzati da
accoglienza di questa violenza e orrore. tema del non rifuggire, dire s, non negare e non chiudersi a
questa realt. emerge prima configurazione della ragione.

373
la nostra una quadrata, piccola ragione.
inadeguatezza rispetto a mistero che la vita e contemporaneamente pretesa di farsi valere a misura e
criterio. o senti la realt, o la pensi (operazione piu inadeguata, la realt non alla tua portata, tu la
riduci alla tua misura e inizi a scrivere parole che meritano di essere messe tra virgolette, a partire dalla
tua vita).

Spencer: anche lui sostenitore antropologia differenzialistica, elite dei pochi che devono imporsi sugli
altri, eppure Nice lo critica: tema dell'armonia. Spencer cmq ha filosofia sociale, attraverso tema
gerarchia e idea di costruzione pur fondata su primazia elite, idea che ci si possa mettere d accordo,
riferirsi a legge dell'armonia. questo a N fa orrore: anomalo deve rimanere tale, nobile anomalo.

credenza in un mondo che dovrebbe avere suo equivalente e misura nel pensiero. se si pretende che
concetti, parole, razionalit, cultura, elemento che sta dentro funzione razionalit, discorso assume come
presupposto trascendentale la possibilit, appartenenza a universale--> gi questo in contraddizione.
rifiuto irrazionalismo non fondato su gusto ma antropologia. ontologia per cui non esiste un universale,
non traducibile il vero e mondo nel logos.

ragione rivendicata a mera opinione: nella misura in cui riconosciuta come prospettiva individuale,
rivendicata purch si spogli di bardatura data da universalismo e razionaismo--> ridotta a mera patetica
pretesa.
Ci emerge in modo anche in frammento postumo gaia scienza 1881:
109
scrive per scandalizzare, polemica: volont provoatoria. ostentazione indifferenza riguardo violenza e
dolore.
Ragione si pu accettare se si assume particolarit, se se ne riconosce natura prospettica, relativa, non
universalit. il tollerante deve rendersi dipendente da sua ragione, debolezza di questa. simpatie e
antipatie del gusto.

distrutta radice, fondazione universalistica del giudizio, non rimane possibilit: incommensurabile
discroso di ciascuno di noi: non esiste alcunch di valido universalmente. conseuenza
prospettivismocondotto a estreme implicazioni impossibilit giudizio morale che pretenda validit
transindividuale. vana qualunque forma di valutazione.

132
emerge fastidio di Nice. emerge tema uguaglianza: rifiuto ragione. all inizio il tema vita, concreto,
caldo, estatico ecc. dionisiiaco e critica razionalit ha quella tonalit. qui nel solco continuit concettuale:
ragione l universale cio l uguaglianza, vale per tutti ma quindi c' qualcosa per cui tutti sono uguali. se
non ricevibile che c qualcosa in ordine al quale noi tutti siamo uguali.

verit, conoscenza, ragione e moralit sono maschere, idea d trascendere questi punt di vista: elaborare
posizione libera al di l del bene e del male.

discorso della ragione, stucchevole ipocrisia per Nice, in realt mondo e vita, essenza dura, caotica,
conflittuale e senza ragione. pretesa del logos (prefazione a seconda edizione gaia scienza) farneticare
da adolescenti. logos pretesa di validit universale, farneticare da adolescenti. ottimismo, illusione
armonia e possibilit di disfarsi conflitto consustanziale alla vita. se non vi fosse bardatura che
civilizzazone ha costrutito, si sarebbero affermati i nobili. dialettica e logos armi del gregge. dialettica
fredda (al di la del bene e del male) divina imperturbabilit che ci adesca con sue vie traverse. punto di
vista hobbesiano sia da punto di vista di radicale opzione per relativismo, convenzionalismo, no
possibilit di fondare universale razionale come era presupposto in kant.
veicola NICHILISMO:assenza criteri di orientamento, rifiuto. elemento intercetta un sentire comune che
piu attuale e pertinente (tra anni '80 800 e anni '30 900) di Hegel o Kant.

07 12 16

Marx: antifilosofo: maturato motivazioni per criticare filo come tipo di discorso, episteme, criticarla e
delegittimarla. sue opere non sono filosofiche, anche se incomprensibili senza preparazione filo.
posizione di marx rispetto alla filo problematica, no solo estraneit.

M nasce qualche decennio prima di Nice e muore prima, praticamente coetanei. legato a tradizione
della figura di feuerbach. Nice autore del 900 filosofico, Marx filosofo precede il nice filosofo. sembra
aver avuto ragione nic rispetto a marx.

passaggio feuerbach--> schop: mutamento di stile dell esposizione. schop e nice inaugurano forma del
testo filo nuova: letterario, narrativo, suggestivo. laddove kant, marx, hegel, feuerbach sono autori di
testi rigorosamente logici costruiti per sillogismi struttura geometrica, canone scientifico tipioc dell '700.
regime di verit QUALITATIVAMENTE diverso, non QUANTITATIVAMENTE. ragioni che innervano testi: filo
che si costruiscono per negazione ragione, riduzione competenze e funzioni, produttivit: assumono
andamento e si affidano ad argomentazioni retoriche suggestive.

tutto quello che nice dice suscettibile di essere revocato in dubbio perch non pu valere anche per lui.
autori come nice e schop sono sintomatici di inadeguatezza su terreno della concrea validit delle grandi
filo della ragione, sintomi di disagio, condizione umana e forma di quello che sarebbe stato chiamato il
MONDO DELLA VITA.

Finire con Marx: scelta legata a convincimento di Burgio: fino primi decenni XX sec nice interprete della
realt europea e occidentale. eu dela crisi sirispecchia piu nelle filosofie che riducono la ragione. punto
di vista storiografico sono filo ulteriori e maggiormente attuali, ma concludere lavoro con Nice= finire
ragionamento con cifra disperante.
Marx non filosofo della speranza, ma filosofo classico della ragione e costruzione razionale della
critica come lo stato kant e hegel. filosofo che ereditando alcuni elmenti della concezione hegeliana
della totalit e del vero, affida a costruzione razionale dell analsi il convincimento dipoter comprendere e
superare: due compiti del discorso critico.
non finiamo con diffamazione ragione: maschera ipocrita che riduce a opinioni particolari. discorso
violento: particolarit che rifiuta ogni vaglio nel segn dell universale. finiamo con discorso che si basa su
fondazione universalistica del discorso. da marx possiamo estrarre elementi filosofici. marx non scrive
opere programmaticamente filosofiche, nasce come critico della filosofia.

Marx non si considera un filosofo. seconda met anni '40, giurista dapprima, poi si dedica a studi
filosofici, alcune grandi opere di M come la questione ebraica, breve scritto polemico verso testo
pubblicato da un suo sodale della sx italiana, titolo di bauer che M riprende perch lo recensisce (1843)
precednete avvio studi economici di M. pagine che non hanno diretta connessionecon terreno su cui si
insedieranno studi piu importanti e influenti. non ha formazione prevalentemente filosofica anche se ha
metabolizzato, possiede la dialettica hegeliana come modalit di rapporto con il reale e prospettiva
cognitiva nei confronti della realt medesima. esordisce come nemico della filo in quanto ideologia,
genere e forma del discorso, prospettiva di analisi dellarealt, forma della contemplazione, inadeguata
rispetto a osservatore che la elabora. anche hegel si sforza di autocomprendere soggetto nella realt. per
marx filo suscettibile del medesimo gesto di rifiuto che gli semmbra meritare economia politica. da 44
si dedica a studi economici. non studio matematizzante. il peccato per marx di essere una scienza
borghese: uno deid iscorsi attraverso cui classe borghese dominante, governante nella soc europea da 4-
5secoli e governante nello stato europeo a partire da 18 secolo in inghilterra e francia, dopo rivoluzioni,
racconta a se stessa la societ plasmata a propria immagine e somiglianza. M intitola critica dell
economia politica quasi tutte lesue opere maggiori. testi preparatori ma gi maturi e dotati d una loro
autonomia.

ai suoi tempi discoros che svolge per legittimare sua posizione dominante. nasce come critico della
filosofia cos come diverr critico dell'economia politica. trattiamo marx come filosofo, gli facciamo
violenza nel senso che enucleiamo elementi che deduttivamente o analogicamente ci possano servire
nella lettura virtuale delle sue pag come chiave di orientamento e analisi. non c'un testo su ragione e
razionalit, ma lo estriamo noi soffermandoci su pag che hanno altri temi e contenuti sul terreno della
problematica discussa di volta in volta. siamo noi a lavorare su testi che hanno altre caratteristiche e
temi.
Discorso marxiano muove da affermazione razionalistica: due eleemnti fondamentali:
1. tema vincolo concretezza
2. fiducia nell'astrazione come dimensione discorso scientifico
1 e 2 sono elementi che caratterizzano razionalismo marxiano e fornirci info su sue caratteristiche. Loro
reciproco rapporto

1. significa riferimento a realt empirica, fatticit o fattualit intesa come esperienza storico sociale, no
esperienza fuori da tempo in uno spazio inconsapevolmente astratto come quella di cui filo si avvale,
evocando sogg da tempo storico e contesto sociale. concretezz di marx immersa nella processualit
storica e sociale. assunzione di un vincolo di verificasu terreno della concreta efficacia dell'ipotesi
teorica. nessuna pretesa di far valere teorie che non si sottopongano a verifica sul terreno della fattualit
storica.
Quando ragiona su proprio lavoro. fiducia nella costruzione logica! che segue sul terreno dei presupposti
della costruzone teoretica: rimanda in modmo rigoroso e coerente a lezione hegeliana per ci che
attiene a costruzione dialettica della analisi e critica. le strumento di comprensione e critica del reale.
Rigetto metafisica e contemporaneamente rifiuto immediatismo sensista e positivista.
riprende critica della certeza sensibile delle pag d esordio fenomenologia dello spirito.
enunciata inconsidstenza delle costruzioni deduttiviste e immediatamente critica presunta evidenza
fenomeno immediatismo sensista. tema storiograficamenrte significativo (nasce nel 18, non si sa se lesse
schop, il quale diviene famoso dal '50) ha tutto il tempo per vedere come quella posizione esercita
egemonia su discorso culturale. critica immediatezza uno dei suoi temi fondamentali. schop e
marx,loro contemporaneit, complementariet polemica. sono due espressioni della cultura filosofica
europea che si sviluppano nella seconda met del 19secolo. critica e apologia dell immediatezza da una
parte e dall altra.
scienza possibile (fiducia astrazione logica, grazie a strumentazione analitica e critica della nostra
mente) ma anche necessaria (fenomeno, apparenza, immediato, ci che c viene dato al momento del
nostro rapporto immediato con realt ingannevole, cela essenza che va individuata, lasciata emergere
da sguardo critico. convincimento di marx per il quale condivide idea che la realt fatta a strati: anche
per nice lo quando dice ottimismo dello sguardo apollineao si ferma a superficie. filosofia assume
complessit tra le proprie ragion d essere. serve perch non tutto dato. in marx questo recupera
canone classico della dialettica e persino della prospettiva gnoseologica kantiana. realt ci viene incontro
con ci che appare, rappresentazione e fenomeno, la realt non la parvenza, illusione fantasma. ma
questa dimensione del reale: rappresentazione, fenomeno e apparenza non corrisponde a realt nella
sua pienezza.

criticare evidenza. tema della critica. critica per marx, hegel, non polemica, ma indagine,
disaggregazione da ci che appare nell'immediato confutamente identico. distruzione di ci che non
identico. critica ndagine voltaa distinzione e individuazione delle diverse componenti del reale. criticare
evidenza: comprendere fenomeno d aun lato come componente del reale (tema che marx eredita da
kant e da hegel) ma (aggiunta marxiana) criticare evidenza come parte contesto storico sociale. kant
discorso su fenomeno e critica di esso: fenomenologia si svolgono fuori da tempo storico, anche
configurazione mediana + molto mediata attravERSO costruzionepsota fuori dal tempo. in marx non c'
nulla di storicamente indeterminato. critica evidenza: elemento genealogico o genetico, cifra specifica
della critica marxiana che in ci fa tesoro dell insegnamento hegelianao che ci aveva ammonito a
considerare realt come insime di processi, salvo istanza concretezza storica che in marx viene presa sul
serio. nno c discorso di marx che non sia anche sotrico, criticasociale circostanziata.

il fenomeno per marx forma, struttura formale, gestalt, assetto figurativo per a sua volta storicamente
determinato, no essenza transtorica. o suscettibile determinazione astratta.

piu strati NELLA storia: non vi una realt che non sia dentro questo flusso. flusso del reale suscettibile
di essere da noi compreso e criticato alla luce modellodel modello classico della dialettica tra fenomeno,
rappresentazione ed essenza. marx nn si impegna in undiscoros che non tenga conto del nostro punto di
vista, come kant ha ricordato che critica riguarda ragione umana: noi con i nostri limiti e possibilit ci
rapportiamoa realt in questo modo.

testo del '57. preparatorio rispetto a capitale.


qui Marx ragiona sulla tecnica della conosceza: caratteristiche che discorso scientifico, analisi deve avere
per non incorrere nelle classiche deviazioni, errori nei quali incappa laddove non abbia adeguata
capacit di autocomprensione critica. cosa su questo terreno marx ritiene di doverci dire. primo capitolo
primo libro capitale. paragrafo su critica feticismo delle merci.

terzo paragrafo introduzione: metodo dell economia politica


Economia politicaper Marx processo reale attraverso il quale societ contemporanea moderna
industriale borghese,statunitense si riproduce: attraverso processi eocnomici (ci vale per tutte le
formazioni sociali, economico-sociali) ma nel caso societ moderna, borghese sinonimi per marx; ruolo
economia sono specificamente strategici. soc borghese si riproduce essnzialmente per processi
economici, non si pu dire lo stesso per le societ premoderne. ruolo peculiare. macchina a vapore,
scoperte geografiche, aumento ricchezza comunit che diventano stai nazionali-> nascono societ di
classe, laddove prima erano societ di casta. fa delle tecniche preposte a riproduzione materiale: cabina
di comando di processi di produzione. decisivi prima i processi legati a guerra, dinamiche connesse a
conquiste militari.
Come societ provvede a processi reali di produzione, ma anche linea ideologica/culturale di analisi e di
autocomprensione che societ moderna istituisce a partire da diciassettesimo secolo. ecoonomia politica
sintagma recente ('500: trattato in cui ha altro significato). anni '70 del '600 inizia avere significato che
ha per noi ora.

problemi di ordine metodologico sono due: naturalismo e conseguentemente cifra apologetica. come si
organizza polarit naturalismo-critica. cio discorso non razionale perxh inadeguato a comprendione
razionalit, discorso razionale perch in grado
La ragione la r del discorso ciritciop ed crtica del discorso naturalistico, immediatezza.

Karl Marx, Introduzione a Per la critica dell'economia politica (1857)

popolazione: critica realismo immediato. "concreto rappresentato"


metodo naturalistico economia politica non va bene per marx. marx convinto ci sia fenomeno ma solo
come parte e al di l c' un'essenza fondativa. se istituisco corretto rapporto tra questi strati realt allora
posso dire di comprendere.
Popolazione ci che ci si pone dinanzi non appena apro sguardo sulla realt: prima figura dell'ingenua
coscienza naturale mondo dei dati nella loro apparente semplicit. semplice solo in apparenza.

popolazione un concetto! calcio a Feuerbach (Hegel gli dice peccato che la tua natura che pensi sia
evidenza nella tua indiscutibile evidenza un concetto)
sembra reale ma concetto. non un semplice ms scatola cinese: ci che ti appare nella sua
immediatezza un semplice concreto astartto che implica caten concettuale complesa perch non
unidimensionale ma articolata. ogni dato, fatto carico di teoria. naturalismo= inconsapevolezza diongni
complessit teorica di ogni immediatamente semplice.

si parte inavveritamente dal complesso.


concreto che si pretende e appare tale ma non ! si rappresenta come tale ma in realt ASTRAZIONE
CONCRETA (invenzione che ha alel spalle Hegel) il concreto in realt astratto noi viviamo dentro
astrazioni: siamo animali simbolici che vivono nel senso e significato, non possiamo orientarci se non
dentro questa complessit. per noi realt fatta di concreti astratti.

problema del cominciamento (hegel): perch sono teorie consapevolemente circolari.


Qui marx sta descrivendo circolo: perch affermano circolarit del discorso: ogni lemma di un discorso
rimanda agli altri. inevitabilmente marx sa e non sa da dove si deve cominciare.

critica alla luce della circolarit del discorso.


"Da quel punto, il percorso.."
problema che pone condizione critica essenziale

"La priima via quella che,"


brano polemico verso economia politica classica. chi si occupasto di economia politica sono partiti da
popolazione
TUTTO VIVENTE= quel che appare essere reale e concreto, salvo essere complessa astrazione.
critica del sapere deduttivo che tendenzialmente empirista, ssalvo essere marx critico dell ingenuit
empirista.

nel moemnto in cui si parte acriticamente dsenza consapevolezza complessit concettuale si assumono
acriticamente deduzioni che se ne svolgono. generale da cui parti come l hai costruito?

due vie:
-economisti politici cominciano dal tutto --> deduttivistica
-metodo scientifico--> induttivistica: parto dagli elemnti piu particolari: con assunto che non c' mai un
semplice semplicissmo(storicamente detemrinato rimanda a complessit di ordine storico)

inconsapevolezza metodologica, rischio asrattezza.


metodo corretto risalire non scendere, da bambolina a bambolona.

si pu conoscere il reale, fiducia nella astrazione, scienza. con discorso razionalistico anche se marx non
nomina questo tema tipica prestazione figura ragione dialettica. lavorio dialettico tra essenza e
apparenza

vd 2 nov brani fenomenologia dello spirito: da rileggere!! "Se dunque, come vuole tale concezione.."
69 "inoltre, la sostanza vivente.."
"il vero il tutto"

12 12 16

analogie e problematiche rispetto a prefazione fenomenologia dello spirito.


"presentarsi come punto di partenza di ci che in realt risultato di processo analitico"
In hegel questo tema si pone in relazione a critica sapere immediato, coscienza naturale, immediatismo.
per H in ci che appare superficie in realt riflesso processo soggiacente che va lasciato emergere in
superficie.
Lettura analogica/comparativa: il vero il divenire di se stesso. Assoluto un risultato: idea che Marx
condivide pur in un contesto che si pone come antitetico rispetto a quadro speculativo,tuttavia entrambi
hano l idea che ci cheappare enla sua apparente semplicit cela in realt una complessit che deve
essere individuata attraverso il lavoro dell'analisi e della scomposizione. questo in h ripetutamente
affermato. nell'apparente semplicit complessit che va fatta emergere. una singola cosa comporta
connessione con l altro che non quella cosa: principio di non contraddizione, di identit che viene da
Hegel diffamato come banale tautologia. se stiamo fermi a proposizione che A=A, diciamo banalit e non
comprensiamo nulla di A, perch per comprendere A devi uscire da A, per cui implica non A e coincide
con non A. schema che porta con s cci che diceva Marx: dentro popolazione per definirla vi un
mondo, matriosca. dentro la popolazione c' idea di classi, settori di popolazione che per essere
compresi nelle loro relazioni reciproche comportano analisi di produzione. da apparente semplice a
astratto complesso (concetto) e sequenza di problemi che richiedono teoria. per capire cosa significa
popolazione devi essere dotato di teoria complessa. dentro il semplice c' la complessit, dentro quello
che appare mero fatto vi teoria complessa. i fatti sono carichi di teoria. ci che empirsta non
comprende: muovendosi all'interno della presunta pretesa semplicit.

Zusammenfassung: sintesi. Kant: ragione la sintesi delle sintesi intellettuali, intelletto, facolt delle
regole lavora su materiali del'immaginazione: forme a priori percezione emateria che ci perviene
attraverso sensi.
Marx: l apparente semplice viene disaggregato. matriosche le apre l intelletto e individua diversi gradi
ascendenti e discendenti di questa scala di percezione della realt. rapporto analisi - sintesi.

Marx non autore che si prende briga di entrare in polemica con diverse teorie filosofiche con cui entra
in contatto. polemiche che gli interessano devono avere concretezza: generare premesse teoriche per
azioni e posizioni concrete che gli appaiano progressive e generatrici di trasformazioni che vadano nel
senso di emancipazione collettiva a suo mododi vedere matura.
lavoro teorico per Marx momento della prassi politica. difficle vedere idea di ragione/razionalit in
Marx. la ragione di marx: mostrare come ragione stile dell'analisi della realt che molto mutua da
prospettiva dialettica hegeliana: tema superfice, apparenza che cela. Marx consapevole dell'ascendenza
teorica dei suoi convincimenti.
differenza che per Hegel il problema teoretico, mentre marx armamentario teorico funzionale a
modalit specifica attraverso cui societ contemporanea si sviluppa. temi che gli stanno a cuore:
attraverso quali meccanismi una societ si riproduca:
- concezione materialistica della storia
- concezione gi 6,700 di cos elemento saliente della modernit.

come Marx applica metodo. se invece di popolazione diciamo merce: esempio di come marx impiega suo
modello analitico: da concreto che in realt astratto complesso--> si torna a medesimo concreto che in
realt effettivo e non piu caotico se riconosciuto nella sua complessit, attraverso bagno analitico che
consiste nella disaggregazione matriosche. critica certezza sensbile attraverso fatica del concetto e
approdo a sintesi razionale consapevole di qursta complessit= tornare indietro che ha per percorso
cerchio.

Il capitale, Libro primo, capitolo primo cap.4


la merce quando si rivela merce, come la popolazione che si rivela come realmente complesso, a valle
del percorso; merce si mette a ballare?
ci sta dicendo cosa analoga e controintuitiva: ci che appare nell'immediato semplice in realt
complesso: a prima vista una merce sembra ovvia ma da lavoro di disaggregazione emerge tutta la sua
complessit. merce complessa perch ci sono due dimensioni: cosa utile, si pone in rapporto con
bisogni che soddisfa ed risultato del lavoro: si pone in relazione con lavoro umano in essa contenuto
che servito per generarla, produrla. gi questo dissolve una prima apparente semplicit perch ci
impedisce di identificare emrce con la cosa intendendo l'utensile che nel linguaggio economico che Marx
impiega indicato con VALORE D USO. ogni cos a in primo luogo l utensile, motivo per cui stato
prodotto. avevamo dei bisogni. questot avolo implica lavoro, risultato di lavoro. lavoro significa societ,
divisione sociale del lavoro. come si svolto questo lavoro? dentro quali rapporti sociali e di produzione
si svolto questo lavoro incorporato nella cosa apparentemente semplice ridottaa utensile chiamato a
soddisfare quei bisogni. la merce si differenzia dalla cosa perch valore d uso ma allude a altra
problematica d tipo sociale storico di complessit.

ma vero casino: rispetto a modello epistemologco questo testo esemplifica. da cosa banale, tavolo si
passa a estrema complessit per cui esso specificatamente una merce=non solo cosa nella misura in cui
la si porta al mercano e ne si fa scambio. Emerge teoria per cui la vita delle persone cambiata
radicalmente in conseguenza di una profonda rivoluzione attinente alla misura del valore del lavoro, nel
senso che fino a certo momento valore del lavoro umano era misurato dalla utilit del prodotto del
lavoro. c'era connessione lineare tra quello che tu sapevi fare e oggettivando le tue capacit facevi. tu hai
delle capacit, tuo lavoro vale a misura del valore della merce che produci, per cui hai oggettivato quanto
sei bravo. misura del lavoro naturale che a un certo punto si rompe: valore lavoro umano non si misura
piu in base a qualit dei suoi prodotti ma semplicemente in base a tempo medio che in una societ serve
per prodrre una quantit di merce. ti pago per l ora della vita che tu metti al tuo servizio non se sei bravo
o no. compro il tuo empo: sei deposito di una ENERGIA PRODUTTIVA, FORZA che marx definisce
ASTRATTIZZAZIONE DEL LAVORO: lavoro astratto per cui tu non sei piu liutaio, contadino o pastore ma
quello che io voglio che tu sia. possibile perch cambiata infrastruttura del alvoro: industrie. lavoro si
astrattizza perch diviene quantit di energia produttiva, i lavori vengono somigliandosi molto tra loro. se
puoi passare da campo dei pomodori a fare automobili, da contadini a operai possibile perch lavoro
operaio era infinitamente piu astratto e semplice nella sua tecnica produttiva d quanto non fosse in
passato lavoro artigianale. per formare operaio ci vogliono ore, artigiano anni. trasformazione del lavoro
in lavoro astratto. tuo lavoro tempo della tua vita che metti a disposizione di chi lo fa fruttare. lavoro
tempo durante il quale viene generata erogata l energia produttiva= FORZA LAVORO. per Marx questo
necessario averlo chiaro per capire cosa la merce, che essenzialmente insieme valore d uso + valore
di scambio. non accidentalmente anche magari valore di scambio come le uova che posso avere io in piu
rispetto a quelle che servono a me.
merce costituita come valore d uso e di scambio. nasce ed prodotta per il mercato. deve avere valore d
uso ma fondamentalmente valore di scambio= ci significa che mi deve dare un valore a me che l ho
prodotta superiore a costo della produzione, deve esserci profitto tale da coprire costi produzione piu un
sovrappi che giustifichi impresa produttiva. marx sta applicando il suo modello. aveva fatto esempio
popolazionepoi lui stesso fa lavoro con categoria di merce: se vuoi capiresenso merce l apparentemente
semplie va svolto nella sua celata complessit.

merce merce: capire complessit inerente a questa categoria. eguaglianza dei lavori umani: lavori
umani son tutti diversi ma diventano uguali in quanto sono tempo. se non hai capito che lavoro
diventato astratto non puoi avere concezione per cui tutti i lavori sono uguali. non sei piu essenzialmente
liutaio ma un corpo dotato di muscoli, capace di canalizzare le tue energie per una finalit: deposito di
forza energia. tutti uguali. non importa vissuto ma sanit psico-fisica. vi compro e misura dispendio forza
lavoro umana mediante durata temporale.
Talmente dominante mercato nella societ capitalistica che non vediamo piu lavoro ma solo merci.
societ si trasforma in societ di merci. ciascuno di noi perde identit si riduce a deposito forza lavoro,
scompariamo come soggetti. soggettivit incarnata nei prodotti.

Guy Debord - icona del maggio francese '68: celebre per rilettura marx su merce e tradusse sotto
nozione di SOCIETA' DELLO SPETTACOLO intendendo che siamo ridotti a essere spettatori delle merci.
grande protagonista societ contemporanea merce perch essendo il punto di riferimento essenziale di
questa arttivit produttiva che ruota attorno a mercato merce protagonista, lavoro ridotto a mera
forza, anonimo, impersonale, eguale, privo di qualsiasi qualit, soloquantit: tempo e forza. ha qualit
solo la merce.nostra societ: rapporti sociali tra merci. rovesciato rapporto tra sogg e predicato. merce
che er aprodotto materiale del lavoro diventa soggetto in senso proprio.

specchio: ribaltamento della realt. naturalisticamente indotti a pensare che merce ha caratteristiche per
natura, ha valore di scambio che ha perch per natura ce l ha. ma una merce tale pech ha una storia
storicamente determinata alle spalel. lavoro astratto nasce nell'europa capitalista.

feticismo mece: si ignora complessit sociale e storica generativa merce e nella misura in cui ce ne si
dimentica esse diventano portatrici di questa autonomia, noi finiamo per essere degli adoratori: valore d
uso e di scambio che effettivamente essa incorpora. quando la stacchi sda sua sotira gnertica e ti
dimentichi da vicenda che marx fa di tutto per analizzare. tema sfruttamento: produzione pu nel tempo
proseguire perch c' una necessaria non equivalenza tra lavoro che io erogo, creo e valore con cui mio
tempo viene compensato. tu adori la macchina vedendo solo sua utalit e suo valore monetario che sei
portato a considerare come sue prerogative naturali, non ti domandi chi l ha fatta, in che condizioni, sua
vita se stato risarcito. non te lo domandi e vivi come diceva hegel: enuclei da contesto relazionale con
altre determinazioni alle quali quella determinazione dialetticamente interconnessa facendone ente
autofondato e autosufficiente . feticismo. schema razionalistico nel senso che suppone capacit analitica
e esigenza analitica: di scomposizione attraverso analisi concettuale della realt con scommessa che
realt sia cos costituita.

marx dice la realt che fatta cos tu devi fare fatica di passare dall immediato a mediato complesso.

i prodotti del lavoro apparentemente sono valori d uso: violino del 600- violino cinese 2015: mondo di
differenza, quello del 600 prodotto come valore d uso poi diventato valore di scambio da liutaio che li
faceva in un modo determinato.
violino fatto in serie probabilmente fatto da 100 persone, prezzo identitco per tutti gli altri
indipendentemente da chi c ha messo le mani ha stesso prezzo del tutto indipendentemente
sono quasi la stessa cosa come valore d uso (uno suona meglio) ma non hanno la stessa caratteristica
ontologica.
l essere valore di scmabio per l uno completamente diversodall esserlo per l altro.
come sei stato prodotto ti fa merceperch prodotto da uomini comprati per iltempo di erogazionedel
lavoro. scambio tra costi e ricavato dalla vendita. soege da carattere sociale, peculiare del lavoro che
produce merce!! non capisci nulla delle cose che ti circondano se non sei in grado di definire carattere
sociale peculiare del lavoro che le ha prodotte
= ogni societ conferisce a lavoro che produce cose caratteri sociali specifici. nella nostra societ
astrazione. soc premoderna: capacit dei singoli.
quelli che son rimasti es. liutaio ecc. marx lo chiama residuo della societ pre moderna. artigiani: forma
del lavoro prevalente la produzione industriale in cui chi lavora energia/tempo di lavoro.

no teoria della ragione ma teoria razionale nel senso di una teoria che si affida programmaticamente alla
ragione intesa come strumento che dispone di quelle caratteristiche: lavora discorsivamente su materiali
logici generati dall'analisi intellettuale. produce sintesi attraverso tema noumeno: struttura del discorso
ontologia.
caso di marx: scommessa che analisi intellettuale e produzione di senso dentro quadri concettuali
compelssi abbia capacit di restituirci immagineadeguata della complessit.
Marx in una ideale linea di sviluppo ricostruita da kant arrivando a marx via hegel feuer, considerare
marx alternativo e distante da altra posizione rintracciato attraverso le due posiziioni di Schop e Nice.
ontologia schopenhaueriana: non tanto come si conosce(primo elemnto che una teoria ti suggerisce) ma
cos il reale (ontologia). teoria che afferma inconoscibilit del reale (kant schop)--> niente a che fare con
ontologia. schemi di critica gnoseologica affini (idea principio di ragione connesso a concezione kantiana
dell intelletto. tema dell isola che simile a principio di ragione. in kant pretesa o presunzione di
esistenza di una coerenza essenziale del reale o sensatezza, anche in kant riposa su sfondo misterioso:
senso siamo noi a produrlo, conferirlo. ragione grazie alla quale siamo in grado di orientarci umana.
anche in kant sfondo di abisso (3 critica: pag in cui k sembra evocare connotazione di una natura come
tema del sublime). fatto di avere un determinato modello gnoseologico ci spinge verso un'ontologia
fondamentale.

inesistenza ragione obiettiva, materiale non solo nostra velleit, nostra menzogna (nice) a fronte di un
reale privo di ragione tutti i discorsi su ragione paiono abbellimento della violenza.
tema ragione come criterio ordinatore: rete che si porta dietro mondi

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