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Impianto solare termodinamico

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In ingegneria energetica un impianto solare termodinamico, anche


noto come centrale solare a concentrazione, oppure centrale solare
termoelettrica, una tipologia di centrale elettrica che sfrutta, come
fonte energetica primaria, la radiazione solare, accumulandola sotto
forma di calore per mezzo di tecniche di concentrazione solare, per
convertirla, tramite una turbina a vapore, ottenendo una produzione di
energia elettrica.

Deve il suo nome al fatto che, alla fase di captazione della energia
solare incidente, gi presente nei comuni impianti solari termici,
Solare termodinamico: specchi
aggiunge un ciclo termodinamico (tipicamente un Ciclo Rankine, ma si
parabolici vengono disposti in righe per
considerano anche implementazioni future basate sul Ciclo Brayton)
massimizzare l'accumulo di energia
per la trasformazione dell'energia termica raccolta, in energia elettrica, solare nel minimo spazio possibile.
tramite un gruppo turbina a vapore pi alternatore, come avviene nelle
comuni centrali termoelettriche.

Indice
1 Caratteristiche
2 Tipi di impianto e funzionamento
2.1 Impianto a collettori parabolici lineari
2.2 Impianto a specchi lineari a riflettore Fresnel
2.3 Impianto a torre di energia solare
2.4 Impianto a riflettore parabolico circolare
3 Vantaggi e svantaggi
4 Diffusione
4.1 Nel mondo
4.2 In Italia
5 Note
6 Voci correlate
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni

Caratteristiche
A differenza dei comuni pannelli solari termici per la generazione di
acqua calda a fini domestici (con temperature inferiori a 95 C), questa Schema di funzionamento di un riflettore
tipologia di impianto genera medie ed alte temperature (600 C e oltre) parabolico
permettendone l'uso in applicazioni industriali come la generazione di
elettricit e/o come calore per processi industriali (cogenerazione).

La grande rivoluzione rispetto all'altra tecnologia solare di generazione elettrica (fotovoltaico) per la
possibilit di produzione di elettricit anche in periodi di assenza della fonte energetica primaria durante la
notte o con cielo coperto da nuvolosit grazie alla possibilit di accumulo del calore in appositi serbatoi,
ponendo almeno parziale rimedio ai limiti fisici di continuit/intermittenza imposti da tale tipo di fonte
energetica.
Si tratta dunque di una tecnologia energetica alternativa e
rinnovabile rispetto a quelle tradizionali basate su
combustibili fossili e nucleari, il cui principio di
funzionamento ha lontane origini storiche essendo fatta
risalire a pi di 2 millenni fa dall'idea di Archimede sugli
specchi ustori.

Tipi di impianto e funzionamento


Gli impianti solari a concentrazione si dividono in quattro
tipi: a collettori parabolici lineari, a collettori lineari a Centrale solare a specchi con torre centrale SolucarPS10
riflettore Fresnel, a torre di energia solare ed a riflettore
parabolico circolare.

Impianto a collettori parabolici lineari

Questo tipo di impianto formato da specchi parabolici (detti anche specchi a trogolo) - che ruotano su un solo
asse - che riflettono e concentrano la luce diretta del sole su un tubo ricevitore posto nel fuoco del paraboloide.

Dentro il tubo scorre un fluido (detto fluido termovettore perch adatto ad immagazzinare e trasportare calore),
che assorbe l'energia e la trasporta ad uno scambiatore di calore, per la produzione di vapore, e/o ad un
serbatoio di accumulo, necessario se si vuole supplire ai momenti di scarsa o nulla insolazione (come la sera).

L'accumulo, se presente, pu restituire il suo calore allo scambiatore di calore, che genera vapore tramite
scambio termico; questo viene utilizzato per muovere uno o pi turbine in cascata, collegate a loro volta a degli
alternatori (il complesso turbina-alternatore detto anche turboalternatore) per produrre cos corrente elettrica.

Il fluido termovettore pu essere olio diatermico (centrali di 1 generazione) oppure, secondo gli sviluppi di
questi ultimi anni, una miscela di sali che fondono alle temperature di esercizio della centrale e per questo detti
sali fusi (centrali di 2 generazione). L'olio diatermico ha lo svantaggio di dissociarsi a temperature superiori a
400 C, che quindi rappresenta la temperatura limite per gli impianti con tale fluido termovettore.

La temperatura pi alta raggiunta dai sali fusi (fino ed oltre ai 550 C) rispetto all'olio diatermico consente una
migliore resa energetica in base al rapporto delle temperature tra serbatoio caldo ed il serbatoio freddo di cui al
Ciclo di Carnot. La maggiore temperatura permette anche la possibilit di un agevole accoppiamento con
centrali a ciclo combinato. La Centrale Termoelettrica a Ciclo Combinato Archimede di Priolo Gargallo da 750
MWe un esempio del genere.

Con l'utilizzo di miscele a sali fusi possibile inoltre migliorare la capacit di accumulo termico dell'impianto,
prolungandone la produttivit anche fino a molte ore senza esposizione al sole. La Centrale Gemasolar un
esempio di implementazione che ottiene tra le maggiori autonomie di quelle esistenti, con fino a 15 ore di
funzionamento a piena potenza nominale, senza radiazione solare.

Una volta "catturata" l'energia del Sole (sorgente) il processo di produzione ovvero conversione in energia
elettrica quindi del tutto analogo a quanto avviene in una comune centrale termoelettrica, ma senza emissioni
di fumi.

In generale si possono definire un'efficienza di captazione del calore da parte degli specchi rispetto all'energia
solare totale incidente (1conversione), un'efficienza nel trasporto del calore nel tubo centrale, un'efficienza
nell'accumulo di calore nel serbatoio di accumulo, un'efficienza di conversione del calore accumulato in energia
elettrica (2 conversione) (sempre minori dell'unit per via di inevitabili perdite) e un'efficienza totale del totale
rispetto alla fonte primaria di energia che si ottiene come prodotto delle varie efficienze precedenti.
Gli specchi concentratori sono completamente automatizzati in modo da inseguire costantemente il Sole nel suo
moto apparente in cielo (sono detti per questo eliostati), massimizzando cos la resa di captazione solare
durante l'intero arco della giornata. In caso di forte vento previsto l'abbassamento verso terra degli specchi in
modo da evitare rotture, posizione utilizzata anche per pulire gli specchi.

Impianto a specchi lineari a riflettor e Fresnel

I riflettori Fresnel consistono in svariate strisce strette parallele di specchi piani inclinati opportunamente per
concentrare la radiazione solare su tubi posti opportunamente in alto, sopra e parallelamente alle file di specchi
piani. All'interno dei tubi abbiamo un fluido termovettore che opera poi come descritto nel tipo di impianto a
specchi lineari parabolici. Il vantaggio di questo approccio che permette una maggiore superficie riflettente a
parit di area occupata ed inoltre gli specchi piani sono pi economici dei riflettori lineari parabolici. Lo
svantaggio una minore efficienza ottica.

Impianto a torre di energia sola re

Esistono anche centrali solari con un sistema di specchi riflettenti indipendenti che inseguono il sole e
concentrano i suoi raggi su un ricevitore fisso posto alla sommit di una struttura a torre posta solitamente al
centro dell'impianto. In questo caso si parla di impianto a torre centrale o centrale di energia solare a torre. Nel
ricevitore al vertice della torre scorre il fluido termovettore che trasferisce il calore a un generatore di vapore,
che alimenta un turboalternatore. Con questo sistema si possono raggiungere fattori di concentrazione, e quindi
temperature, superiori rispetto ai collettori parabolici lineari.

Impianto a riflettor e parabolico circolare

In questo tipo di riflettore, la radiazione solare viene riflessa su un fuoco centrale di tipo puntuale.
L'inseguimento solare avviene con il movimento su due assi. In genere nel fuoco troviamo il lato caldo di un
motore Stirling, ma stato anche costruito un prototipo che utilizzava l'energia solare per dissociare
l'ammoniaca, recuperando il calore in fase di ricombinazione dei composti in un apposito generatore di vapore,
possibilmente raccogliendo il flusso dei composti dissociati anche da pi riflettori parabolici, che poi
alimentava un convenzionale ciclo termodinamico. Con questo sistema si raggiungono i massimi fattori di
concentrazione, e quindi di temperature.

Vantaggi e svantaggi
Nel 2008, il fisico italiano Rubbia ha stimato che un ipotetico quadrato di specchi di 40 000 km (200 km per
ogni lato) basterebbe per sostituire tutta l'energia derivata dal petrolio prodotta oggi nel mondo, mentre per
alimentare un terzo dell'Italia bastava un'area equivalente (alla potenza) di 15 centrali nucleari: vasta, in pratica,
quanto all'area circoscritta dal Grande Raccordo Anulare[1].

Il vantaggio riscontrabile nell'immediato rispetto ad un tradizionale impianto fotovoltaico consiste in una


produzione di energia pi uniforme nel tempo causa lo sfruttamento indiretto dell'energia solare anche di notte
o in caso di cattivo tempo fino ad alcuni giorni grazie al sistema di accumulo del fluido termovettore e all'alta
temperatura raggiungibile dai sali fusi (circa 550 C).

Per far fronte ai periodi di scarso soleggiamento, specialmente nel periodo invernale e per impianti di grossa
potenza, si pensato di abbinare a questo tipo di impianti solari, dei sistemi di combustione tradizionali con cui
poter mantenere la temperatura dei sali fusi oppure, come ad esempio nel caso del progetto Archimede,
integrando l'impianto solare termodinamico con un impianto termoelettrico a ciclo combinato alimentato a
metano. Un problema paventato per questo tipo di impianti e pi in generale i sistemi energetici che sfruttano
l'energia solare, sono le notevoli superfici libere da occupare in rapporto alla produzione elettrica. Ad esempio
un impianto da circa 40 MW nominali di potenza elettrica in una zona con un DNI (Direct Normal Irradiance)
attorno a 1800 kWh/m anno (Sicilia), occupa circa 120 ettari di superficie. Ma questa caratteristica di essere
una fonte diluita, ancora pi seria nel caso dell'idroelettrico; per citare un esempio, la costruzione
dell'Impianto Idroelettrico di Glorenza eroga 105 MWe utilizzando le acque provenienti dalla diga di
sbarramento che hanno creato il lago artificiale di Resia, impegnando 6,6 km2 di fertili terreni, ovvero 660
ettari.[2] E l'opera non stata fermata neanche dalla necessit di dovere allagare un intero centro abitato, di cui
oggi sporge solo il campanile.

Ma la questione sulle superfici diventa oziosa se si considera l'ampia disponibilit in Italia, che per esempio, i
fautori dei biocarburanti, stimano in 1-2 milioni di ettari di terreni incolti o marginali.[3].Questa disponibilit di
spazi mantenuta anche ove preferibile la costruzione di impianti solari, ovvero nel Sud Italia, che dispone di
molte zone utilizzabili, come testimoniano i progetti gi avviati[4]. Seguendo questa linea si ipotizzato anche
la costruzione di vaste centrali solari-termodinamiche nelle aree desertiche del Nord Africa, in seguito ad
accordi internazionali con Libia e Marocco (Progetto Desertec), laddove la disponibilit di spazio e condizioni
climatiche relative all'insolazione media annua del tutto ottimali creerebbero situazioni particolarmente
favorevoli alla produzione su vasta scala di energia elettrica: sembra che tale soluzione, unita alla realizzazione
di reti di distribuzione elettrica a "corrente continua" e bassa perdita, possa arrivare a soddisfare anche l'intero
fabbisogno energetico europeo. Occorre per tenere a mente che energia elettrica importata dalla Libia o dal
Marocco pur sempre energia di importazione, non meno dei combustibili fossili, con gli aspetti negativi
conseguenti sulla bilancia dei pagamenti esteri.

Un altro svantaggio che un siffatto sistema di produzione di energia, se fortemente centralizzato, risulterebbe
facilmente soggetto ad attacchi di tipo vandalistico, in quanto, vista la superficie occupata, non potrebbe essere
sorvegliato come accade con impianti di altro tipo. Tale obiezione appare per piuttosto strumentale, visto che
l'attuale approvvigionamento energetico si basa su un sistema di poche, grandi centrali, e quindi soggette allo
stesso tipo di rischi di sabotaggio. Anzi, una centrale di questo tipo, proprio grazie alla sua struttura, sarebbe
molto pi veloce e pi economica da riparare rispetto ad una comune centrale a turbogas.

Nonostante queste limitazioni si ritiene tuttavia che tali sistemi rappresentino comunque una svolta o un
miglioramento sensibile all'interno del panorama di produzione energetico da fonte solare, la fonte primaria di
energia sulla Terra.

Diffusione
Nel mondo

La prima centrale solare termodinamica venne realizzata sulla base delle teorie di Giovanni Francia pubblicate
a partire dal 1965 sulla rivista scientifica Sapere. Francia realizzer i suoi primi prototipi sperimentali a
Sant'Ilario di Genova a partire dal 1967, pubblicandoli sulla rivista internazionale Solar Energy Journal. Nove
anni pi tardi, uno specifico gruppo di lavoro della Commissione Europea incaricato di condurre uno studio
preliminare, preventiv tre anni per la costruzione e il montaggio di un impianto funzionante denominato
Eurelios, iniziato di fatto nel 1977 e concluso nel 1980 ad Adrano, in provincia di Catania[5][6], entrato in
attivit nel 1981 e rimasto in esercizio fino al 1991, scartato dall'ENEL nonostante il potenziale, per via della
scarsa resa produttiva. Il pionieristico progetto di sfruttamento del sole per la produzione energetica di Francia
e gli studi pubblicati, ritenuti ancora validi nonostante l'insuccesso siciliano, fecero da base ai successivi
impianti statunitensi realizzati in California[5].

Al 1981 risale quindi il completamento del progetto Solar-1, costruito nel deserto del Mojave, a est di Barstow
in California. Solar-1 fu operativo dal 1982 sino al 1986. Fu distrutto da un incendio che mand a fuoco l'olio
che scorreva come fluido di trasferimento del calore all'interno dei tubi assorbenti su cui i raggi del sole
venivano concentrati. Segu Solar-2 sempre in California. Dal 1985, il cosiddetto SEGS operativo in
California; costituito da 9 impianti per una capacit totale di 350 MW.

Nel 2007 entrato in servizio Nevada Solar One, con una potenza di 64 MWe. A partire dal 2010 la
BrightSource Energy ha iniziato il cantiere dellIvanpah Solar Electric Generating Station (ISEGS), la pi
grande centrale solare al mondo a torre e campo specchi, basata sullimpianto Eurelios e sui principi di Francia,
attraverso un perfezionamento svolto nel campo sperimentale del 2008 nel deserto del Negev in Israele, con
una potenza di 392.00 MW. La sua messa in esercizio, inizialmente prevista per il 2013, si procrastin al 2014
con la denominazione di Ivanpah Solar Power Facility e. Nel gruppo di finanziatori appare anche la nota
compagnia Google[5].

Nel 2013 entrato in servizio Solana Generating Station, con una potenza di 280 MWe e 6 ore di accumulo
termico. Nel 2014 sono entrati in servizio, appunto, la Ivanpah Solar Power Facility e e il Genesis Solar Energy
Project con una potenza di 250 MWe. Sempre nel 2014 in commissionamento il Crescent Dunes Solar Energy
Project per 110 MWe ed in attesa del completamento della linea di trasmissione elettrica Mojave Solar Project
per 280 MWe. Per quanto riguarda invece gli impianti solari integrati, nel 2010, alcuni mesi dopo il progetto
Archimede, entrato in servizio Martin Next Generation Solar Energy Center, per una potenza termica teorica
di 75 MWth.

Tra il 2006 e il 2011 in Spagna sono state costruite oltre 30 centrali di questo tipo: con accumulo, come le
Andasol 1, e senza accumulo termico, la maggior parte con una capacit di 50 MW, a causa del limite
legislativo incentivante fino a potenze di 50 MWe. Attualmente la potenza solare termodinamica collegata alla
rete elettrica spagnola ha raggiunto 2300 MWe di potenza e nel solo mese di Giugno 2014 ha generato
715 GWh di energia elettrica.

Negli Emirati Arabi Uniti, nel 2013 entrato in servizio Shams solar power station con una potenza di 100
MWe.

In India, nel 2013 entrato in servizio Godawari Solar Project con una potenza di 50 MWe.

In Algeria, nel 2011 entrato in servizio Hassi R'Mel integrated solar combined cycle power station, un altro
impianto solare integrato come il progetto Archimede, ma che apporta circa 60 MWth alla centrale
termoelettrica.

In Marocco, nel 2011 entrato in servizio Ain Beni Mathar Integrated Thermo Solar Combined Cycle Power
Plant, anche un impianto solare integrato, con un apporto di circa 60 MWth alla centrale termoelettrica.

In Egitto, nel 2011 entrato in servizio ISCC Kuraymat, un ulteriore impianto solare integrato, con un apporto
di circa 40 MWth alla centrale termoelettrica.

In Iran, nel 2011 entrata in servizio la componente solare di Yazd integrated solar combined cycle power
station.

In Sudafrica, nel 2014 in commissionamento KaXu Solar One per una potenza di 100 MWe.

In Italia

Nel 2005, Carlo Rubbia, Premio Nobel per la fisica, lasci la presidenza dell'ENEA, in un periodo di contrasti
con quanti non erano disposti a finanziare il solare termodinamico a concentrazione.[7][8][9]

Nel dicembre 2007, il secondo Governo Prodi approva un piano industriale per costruire dieci centrali da 50
MW nel sud Italia.[10]

Nel marzo 2008, il governo ha ricevuto il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni per avviare questa
anche nel resto del territorio nazionale.[11]

Nel progetto Archimede dell'ENEA, sviluppato in collaborazione con l'ENEL e fortemente sponsorizzato dal
premio Nobel Carlo Rubbia[12], come fluido termovettore venne usato una miscela di sali fusi (60% di nitrato di
sodio e 40% di nitrato di potassio) che permette un accumulo in grandi serbatoi di calore e una temperatura di
esercizio molto elevata (fino a 550 C) aumentando l'efficienza dell'impianto.[13]

Nel luglio 2009 il Senato Italiano ha approvato due mozioni: la n.155,[14] decisamente critica, presentata da
Nel luglio 2009 il Senato Italiano ha approvato due mozioni: la n.155,[14] decisamente critica, presentata da
parlamentari del Popolo della Libert ed una seconda, la n.161[15] favorevole alla tecnologia solare
termodinamica, presenta da parlamentari della Lega Nord Padania. Le due mozioni in contrasto sono state
approvate dalla stessa maggioranza. La mozione n.155. decisamente critica riguardo al solare termodinamico,
ritenuta una fonte non completamente ecologica in quanto necessita di essere combinata a fonti non rinnovabili
che ne garantiscano il funzionamento anche in assenza di sole, e poco efficiente sotto diversi punti di vista
anche in confronto con la nuova politica di rilancio del nucleare. Nella mozione n.161, approvata dal Senato, i
parlamentari ricordano che il recepimento della direttiva 2001/77/CE, con il DL n.387/2003 "... costituisce la
base legislativa per promuovere la produzione di elettricita attraverso il contributo delle fonti energetiche
rinnovabili, tra le quali anche il solare termodinamico;". Tra le parole approvate dal Senato, leggiamo che il
solare termodinamico ha "raggiunto rilevanti progressi e innovazioni che permettono di accumulare il calore
prodotto e renderlo disponibile quando richiesto". Questo sviluppo elimina la variabilit tipica delle tecnologie
solari, come ancora presentato dal fotovoltaico. La mozione n.161 aggiunge che il solare termodinamico "una
tecnologia che interessa soprattutto i Paesi a forte insolazione, come il nostro ..." ricordando quindi che anche
l'Italia destinata al suo utilizzo. Viceversa nella mozione n.155 si sottintende che il solare termodinamico
abbia difficolt a trovare siti adeguati, che abbia bisogno di una fonte d'acqua per il raffreddamento, che non
debba essere troppo lontana dalla connessione alla rete, che l'efficienza energetica difficilmente potr superare
il 25%, che per funzionare senza soluzione di continuit abbia bisogno di combustibile e quindi non sarebbe
ecologica, e critica l'utilizzo della componente termodinamica dal punto di vista economico perch i costi non
sarebbero comprimibili, essendo una tecnologia matura, che i costi di produzione siano nell'ordine dei 6 euro a
watt, che i costi sono comunque elevati poich gli impianti sono piccoli e non beneficiano di fattori di scala,
che manca un sistema industriale in Italia, che i costi per essere amortizzati in 20 anni devono essere inseriti in
formule di cogenerazione con cicli combinati o impianti a carbone, che la tipologia complessa e quindi non
alla portata di piccoli imprenditori, che i primi impianti (ndr: SEGS per 350 MW nel deserto del Mojave) non
sarebbero stati persuasivi, e quindi abbandonati, che conviene puntare pi sulla tecnologia fotovoltaica, del
consumo di biomasse e dell'eolico. Lo stesso presidente dell'ENEA Luigi Paganetto ha reagito sorpreso al
contenuto della mozione, dichiarando "Ritengo singolare che questo accada, perch sul solare termodinamico
siamo leader del mondo".[16]

Questa affermazione viene provata il 15 luglio 2010, quando stata inaugurata dall'ENEL a Priolo Gargallo in
provincia di Siracusa la prima centrale a ciclo combinato integrata a solare (ISCC = Integrated solar combined
cycle) del mondo con 15 MWth di apporto termico solare costata 60 milioni di euro (Progetto Archimede) per
la sola componente solare (campo solare). Lo scopo principale di questo progetto di tipo dimostrativo e vuole
sottolineare la grande potenzialit del solare termodinamico applicato alle centrali a turbo gas al fine di
migliorarne l'efficienza.

Il 12 dicembre 2012 viene presentata alla Regione Basilicata il progetto di un impianto solare a tecnologia
termodinamica ad uso industriale della potenza di 50 MWe presso Banzi in provincia di Potenza.

Note

1. ^ Intervista a Carlo Rubbia, telefree.it.


2. ^ Glorenza - Impianto Idroelettrico (PDF), opuscolo, Seledison compartecipata SEL SpA - Edison SpA, pp. 12. URL
consultato il 24 agosto 2014.
3. ^ Biocarburanti contro cibo: in Italia non sonoin competizione, corriere.it, 14 ottobre 2011. URL consultato il 24 agosto
2014.
4. ^ Firmata intesa per una centrale a Priolo, La Repubblica.
5. ^ a b c Eurelios fu un abbaglio?(http://www.gses.it/pub/silvi-eurelios.pdf)di Cesare Silvi
6. ^ La seconda vita dei pionieri di Adrano Enel Gp ora la riconverte al fotovoltaico: baster per 5 mila famiglie (http://ww
w.corriere.it/scienze/energia_e_ambiente/11_febbraio_22/centrale-solare-adrano_36a74104-3e9e-1 1e0-a025-f4888ad76
c86.shtml) su Corriere della Sera.
7. ^ Economy, n. 16, 16 aprile 2008, pag. 19
8. ^ Foresta Martin Franco,Enea, il cda se ne va Sostituite Rubbia, in Il Corriere della Sera, 27 giugno 2005. URL
consultato il 24 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il ).
9. ^ Carlo Rubbia, La ricerca umiliata all'Enea, in La Repubblica, 15 luglio 2005. URL consultato il 24 agosto 2014.
10. ^ Solare termodinamico, firmata l'intesa centrali in Lazio, Puglia e Calabria, La repubblica.
11. ^ Intesa sullo schema di decreto del Ministro dello sviluppo economico di attuazione dellarti colo 7, comma 1, del
decreto legislativo n. 387/2003, recante i criteri e le modalit per incentivar
e la produzione di energia elettrica da fonte
solare mediante cicli termodinamici. (SVILUPPO ECONOMICO) Intesa ai sensi dellarticolo 7, comma 1, del decr eto
legislativo 29 dicembre 2003, n. 387. (PDF), Conferenza Stato-Regioni, 26 marzo 2008.
12. ^ Si veda l'intervista rilasciata a Repubblica il 26 marzo 2007(http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/ambiente/solar
e/progetto-archimede/progetto-archimede.html) .
13. ^ Per il progetto Archimede si veda in rete:http://www.enea.it/com/solar/index.html.
14. ^ Resoconto stenografico 246a seduta pubblica Assemblea del marted 28 luglio 2009(PDF), XVI Legislatura, Senato
della Repubblica, luglio 2009, pp. testo della mozione 1-00155 del 14 luglio 2009 a pp.136.
15. ^ Resoconto stenografico 246a seduta pubblica Assemblea del marted 28 luglio 2009(PDF), XVI Legislatura, Senato
della Repubblica, luglio 2009, pp. testo della mozione 1-00161 del 14 luglio 2009 a pp.138.
16. ^ Dichiarazione del presidente ENEA all'ANSA il 28 luglio 2009(http://www.ansa.it/ecoenergia/notizie/rubriche/fotovo
ltaico/20090728121134921963.html)

Voci correlate
Paraboloide, a concentrazione puntiforme
Concentrazione solare
Energie rinnovabili
Pannello solare termico
Pannello solare fotovoltaico
Centrale solare
Energia solare
Progetto Archimede
PS10 (Centrale realizzata in Spagna)
Solar Energy Generating Systems
Nevada Solar One
Andasol 1
Desertec

Altri progetti
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Collegamenti esterni
lucidi introduzione ENEA (formato PDF)
introduzione ENEA, energymanager.net.
Rapporto sul solare termico e termodinamico in Italia (PDF), ambientenergia.info.
Intervista del 30 marzo 2008 al Nobel Carlo Rubbia a proposito del solare termodinamico.
Video sulla costruzione dell'impianto solare termodinamico presso la centrale Enel di Priolo Gargallo,
Siracusa, webtv.sede.enea.it.
Intervista del 29 novembre 2009 al Nobel Carlo Rubbia a proposito del solare termodinamico.
Sito della societ italiana Archimede Solar Energy che sfrutta la tecnologia del solare termodinamico
Sito di Desertec, desertec.org.
Questo testo proviene in parte dalla relativa scheda del sito novambiente.it rilasciata sotto licenza
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