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Storia e cultura della conservazione: PROTAGONISTI

MARCO DEZZI BARDESCHI / nicht restauriern, 1901) e dalla teoria della


cura dei valori di Riegl (Denkmalkultus, 1905)
CONSERVARE, NON RE- e dei suoi allievi (Dvorak, Clemens) che oggi
STAURARE (HUGO, RUSKIN, conserva piena attualit.
Il contributo, in particolare, riesamina, alla luce
BOITO, DEHIO E DINTORNI) della prima Carta italiana (Boito, 1883), i
Relazione su invito al XIII Congresso ICOMOS, MADRID, 1-5 dicembre 2002

breve storia e suggerimenti per la con- dettami della Carta di Atene (1931) e il
servazione in questo nuovo millennio contestuale contributo di Giovannoni (1931),
premessa irrinunciabile per comprendere levo-
a Roberto di Stefano e ai valori del suo insegnamento luzione del dibattito sul restauro fino alla Carta
di Venezia (Pane, Gazzola, 1964).
La rilettura della via italiana alla disciplina
Sommario. Il testo propone un sin- ricca di positivi rimbalzi laddove si voglia
tetico riesame delle Carte internazio- mettere direttamente a riscontro: 1) la Carta di
nali del Restauro alla luce della storia Firenze ICOMOS-IFLA (1981) con la contrap-
dei contributi italiani alle posta Carta italiana dei giardi-
ni storici; 2) la dichiarazione di
discipline che hanno Amsterdam (1975) ed i grandi
preso le distanze dalla restauri urbani europei con lin-
ingiustificabile liceit sistente rappel alla conserva-
zione integrata della scuola na-
della tradizione del co- poletana (Forte, Di Stefano); 3)
siddetto restauro, le divaricate declinazioni della
contrapponendogli la pratica nozione di autenticit (mate-
alternativa virtuosa del rispet- riale o formale) che sono alla
to e della cura del monumen- base della dichiarazione di
to/documento. Lo slogan Nara (Lemaire, 1994); 4) gli
conservare, non restaurare obiettivi (e le conseguenti prati-
di Boito, rilancia la via radi- che di cantiere) che si vogliono
cale europea anticipata da legittimare con le dichiarazioni
Hugo (Guerre aux di Burra (1979, 1999) o di
demolisseurs!, 1825-1832), Cracovia (2000). Su questi, ed
da Ruskin (il cosiddetto re- altri essenziali distinguo, decisi-
stauro la peggior forma di vi per il futuro della disciplina,
distruzione, accompagnata dalla falsa descri- opportuno che il dibattito teoretico promosso
zione della cosa distrutta, 1849) e dalla dallICOMOS sulle ragioni (e i modi) della
crociata di mobilitazione dellAntirestauration CONSERVAZIONE, conosca gli opportuni mo-
Movement di William Morris (dal 1877). Una menti di approfondimento, collegati a quella
parola dordine fatta propria e rilanciata, esat- rifondazione disciplinare di cui si sente sempre
tamente un secolo fa, da Dehio (Conserviern, pi urgente lassoluta necessit.

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1. Listanza della conservazione con- 1825 la lapidaria denuncia
tro linganno del cosiddetto restau- che, dieci anni pi tardi
ro. Il lungo e vivace percorso che rivendica la (1849), formuler lesordiente
liberazione (e la conseguente necessaria autono- Ruskin nelle sue Seven Lamps:
mia) della CONSERVAZIONE dalle avvolgenti il cosiddetto restauro la
spire di quella disinvolta pratica di rifazione che peggior forma di distruzione,
propria della tradizione del RESTAURO, pren- accompagnato dalla falsa de-
de lavvio in Italia proprio dalla scoperta del scrizione della cosa distrutta.
tradimento delle attese di questultimo e dallesi- E da questo momento in poi chi
genza di garantire il rispetto e la cura, (anzich vorr riallacciarsi alla conte-
la perdita di identit e la irreversibile falsificazio- stazione degli esiti perversi del-
ne) del documento materiale. questo da tempo, la disciplina indicher
com noto, il punto fondamentale e imprescindi- spregiativamente il termine tra
bile che si reclama per una disciplina che ha virgolette (il cosiddetto restauro, appunto).
come proprio dichiarato campo di applicazione
quello della effettiva salvaguardia di un BENE 2. Dal restauro alla conservazione: il
riconosciuto PATRIMONIO materiale inalienabile sensibile termometro di Quatremre
della collettivit (monumento, semplice manufat- de Quincy. Se vogliamo raccogliere testimo-
to, isolato, citt, territorio antropizzato), RISOR- nianze a favore della conservazione (e contro il
SA che auspichiamo possa essere trasmessa in restauro) possiamo utilmente risalire, in Italia, alla
eredit alle future generazioni in tutta la propria prima met del secolo dei Lumi. Nel 1728
singolare ricchezza testimoniale. Da tempo, di- Jonathan Richardson gi denunziava gli inoppor-
cevo, perch in proposito la denuncia e la tuni interventi del Maratta sugli affreschi di Raffa-
lezione che ci hanno trasmesso grandi Maestri ello, poich loin de rtablir louvrage de Raphael,
del pensiero civile europeo come Victor Hugo, ruin par la longueur du temps,
John Ruskin o William Morris ormai costituisce (o la pus gat que le temps navait
dovrebbe costituire) un patrimonio comune e al fait ou nauroit pu faire anche
tempo stesso un referente culturale ed etico irri- per quei toni violenti di colore
nunciabile. E ci, come vedremo rileggendo i che choque extrmement la
punti salienti dellevoluzione del dibattito discipli- vue . E gli fa subito eco
nare, particolarmente in Italia. monsignor Bottari per conferma-
Linganno del restauro gi ben presente nel re (1730) che lopera essendo
contributo con cui Carlo Cattaneo (del restau- ritoccata, ha perduto assai,
ro di alcuni edifici di Milano) inaugura il primo seguto da un viaggiatore esi-
numero della sua poliedrica rivista il Politecni- gente come il presidente De
co: per non fare che il restauro esordisce Brosses (1739: le coloris est
nell incipit diventi opera di guasto ed fort mauvais, rougeatre et
esterminio.... Siamo nel 1839 ed gi anti- entirement perdu). La conte-
cipata sulla lettura della campagna contro i stazione dei misfatti dei restauri
vandali restauratori lanciata da Hugo fin dal inizia dunque dai grandi cicli

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pittorici dAutore (1753: William Hogarth, per cause di possibile degrado, custodire con cura
tutti, denunzia lassoluta impossibilit del e insomma apprezzare le cose fatte da uomini
recupero dei colori originali), ma, grazie eccellenti sempre il Crespi che scrive
alla colta e raffinata lezione di un intellettuale piuttosto mezze guaste che farle ritoccare a chi
mondano e cosmopolita come il conte France- sa meno. Col che siamo gi, almeno per il
sco Algarotti, raggiunge gli architetti, con la testo pittorico (dipinto, decorazione o affresco)
scoperta dellinvecchiamento dei materiali e alla consapevolezza del rispetto dovuto allau-
del plus-valore aggiunto sulla pelle di unopera tenticit materiale del documento autografo.
A p. 2: effige di
Francesco Algarot- darte dagli effetti del tempo. Anzich un Levoluzione di pi di mezzo secolo di dibattito
ti fra le stampe del deprecabile segno di decadimento e di degra- sulla disciplina nel passaggio dallAncien Rgime
fondo Morigia. do (dunque da rimuovere) alla Restaurazione, chiara-
A p. 3, dallalto
in basso: Quatre- Algarotti molto prima di mente coglibile perfino mal-
mre de Quincy Ruskin considera la pati- grado il tono assertivo che ci
nel medaglione na una qualit davvero pre- si attende da un vocabolario
di Pierre-Jean Da-
vid, detto David ziosa, segno del valore di tra le righe della stessa voce
dAngers, 1835; antichit e di autenticit del- restauro del Dictionnaire
frontespizio della lopera, frutto dellazione di dArchitecture di Quatremre
prima traduzione
italiana del Di- quel venerabile vecchio del de Quincy (edito in Francia
zionario Storico Tempo, che vi lavora su con solo nel 1832, e diffuso in
di architettura di pennelli finissimi e con unin- traduzione italiana ancora pi
Quatremre de
Quincy, Fratelli credibile lentezza e che, tardi, solo alla met del seco-
Negretti editori, legando insensibilmente le lo). Lautore, dal 1816 segre-
Mantova, 1842. tinte, le rende pi soavi e pi tario perpetuo dellAccade-
In questa pagina:
G. Valadier, pro- morbide. E nel 1756 laba- mia, irriducibile classicista e
getto per la ricostru- te bolognese Luigi Crespi, sostenitore del bello ideale,
zione dellArco di
proprio in due sue lettere allinizio non pare ammettere
Tito, prospetto del-
larco restaurato. allAlgarotti, giunge a sug- il minimo dubbio: restaurare
Nella pagina se- gerire, senza particolare per lui , tout court secondo la
guente, da sinistra
a destra e dallal-
scandalo, la tesi virtuosa del tradizione dei dizionari (vedi
to in basso: Victor non-intervento: per evitare gli scempi dei re- ad esempio la voce del Vocabolario di Filip-
Hugo (Boulanger, stauri di un dipinto preferibile apprezzare po Baldinucci), rifare a una cosa le parti guaste
1843); ritratto di
Giuseppe Martel-
intatto quel poco che rimane vergine ed e quelle che mancano o per vecchiezza o per
li in una fotogra- illibato, che goderlo discordante col ritocco e altro accidente. E poich larchitettura si com-
fia del 1860 cir- guasto. Accontentarsi, come gi proponeva il pone necessariamente nelle sue opere di parti
ca (Coll. Martel-
li); Carlo Catta-
Vasari, di preservare lopera dalle ingiurie similari che possono, mediante unesatta osser-
neo in una foto- dei tempi (quando si possa) o dellintemperie vanza delle misure, essere identicamente
grafia da un ritrat- delle stagioni, (...) da geli nellinverno, dagli ricopiate o riprodottte, lingegno non entra in
to del XIX secolo.
eccessivi calori nellestate ed evitare che una simile operazione, la quale pu ridursi al
lumidit non trapeli ne muri e nelle volte, pi semplice meccanismo. E tuttavia non si fa
ossia praticare una buona prevenzione delle troppa fatica a registrare, nelle successive ag-

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giunte alla voce un come Notre Dame de Paris, scuo-
sensibile spostamento te la coscienza popolare. E in
dalla tesi della mecca- Italia, tra i primi sostenitori della
nica rifazione a quella tesi di un intervento rispettoso del
opposta del totale ri- dato testimoniale fisico-materico
spetto del documento. incontriamo, gi negli anni Tren-
Cos, dopo aver regi- ta dellOttocento, un architetto
strato il diffondersi del- colto come Giuseppe Martelli a
la nuova mana gene- Firenze ed un europeista convin-
rata dal sistema, prete- to e critico militante come Carlo
so pittoresco, del lin- Cattaneo a Milano.
guaggio irregolare, con leffetto che dallora Il primo si trova ad aver a che fare con lantico
in poi qualunque progetto di ristabilire un monu- simbolo scolpito della libert del comune re-
mento antico ruinato incontr la disapprovazio- pubblicano (la scultura del Marzocco). Che
ne dei seguaci del pittoresco, dapprima fare? Conservarlo al suo posto in piazza, alla
Quatremre conviene che si pu tenere una via base della facciata di Palazzo Vecchio, nello
di mezzo, la quale poi, per gli antichi edifici stato storico, pur deplorevole e informe per le
pi o meno rovinati, quella di rispettare e aggressioni del tempo, o sostituirlo con una
non restaurare i loro avanzi e, secondaria- copia per evitarne la definitiva perdita? Alla
mente, di assicurare con lintervento lopportuno fine opter per la conservazione delloriginale
distinguo tra parti preesistenti e componenti di in Museo e per la sua sostituzione con copia di
nuovo apporto: converr lasciare nella massa altro materiale pi resistente alle intemperie
i dettagli, di maniera che losservatore possa come il bronzo. Il secondo sostiene la necessi-
distinguere lopera antica e quella riportata per t di una svolta: larchitettura non deve restrin-
completare linsieme. Il restauro esemplare per gersi ad immaginare le nuo-
lui quello attuato in quegli stessi anni (1821) dal ve opere o a cominciarle,
Valadier, sullarco di Tito a Roma dove le ma deve eziandio saperle
integrazioni, per pi evidente leggibilit, anzi- compiere, ed anco conser-
ch in marmo sono eseguite in travertino. E alla vare con opportuni ristauri.
fine eccolo giungere perfino a suggerire la pra- Cattaneo ha gi chiaro il
tica aurea del minimo intervento preventivo, in un distinguo (che Boito ripren-
passaggio che sar subito ripreso da Ruskin: der) tra conservare e far
spesso anche non si tratta che di un semplice del nuovo: in una terra
puntello per assicurare (al monumento) ancora come lItalia (...) che nelle
parecchi secoli di sussistenza. sue costruzioni porta il
molteforme impronto di una
3. Il restauro in Italia prima dellUnit: sequela di secoli, la conser-
Martelli e Cattaneo. Ma intanto, dal 1823 la vazione dei monumenti di-
vibrata protesta contro restauri e restauratori di Hugo, viene unarte tanto pi dove-
attraverso un mezzo di comunicazione di massa rosa, quanto maggiore lo

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studio e il rispetto che la culta Europa dedica una bella tribuna del medesimo stile piuttosto che
alle opere nostre antiche in paragone delle intercalare una massa scolastica di marmi e
moderne. Gli echi della Guerre aux bronzi tagliati alla foggia moderna.
demolisseurs di Hugo (1825, 1832) e dellat- Malgrado molte acute osservazioni (la stessa
tivazione delle neonate Commissioni Conser- precoce attenzione alla patina, definita venera-
vatrici gli sono ben presenti in un tempo che bile opacit deposta dal tempo) restano ancora
tutta la culta Europa reclama caldamente con- molte le contraddizioni, anche se gli interrogativi
tro i Vandali restauratori e che in Francia e in disciplinari sono gi tutti posti sul tappeto. Come
Prosper Mrime
nel 1834, acque- Germania si sono istituite Societ e Commis- individuare la legge genetica del carattere
rello dallalbum di sioni per proteggere monumenti (...). Cattaneo distintivo del tipo e del modello (sullimpor-
Mathilde Odier, mette in guardia contro ogni intervento distrut- tante distinzione che tra le due nozioni aveva
Bibliothque de
lInstitut de France. tivo, affinch il restauro o il gi formulato Quatremre de
Nella pagina se- complemento non diventi ope- Quincy)? Quale il raggio din-
guente, dallalto in ra di guasto e desterminio. E fluenza localistico, laura del
basso: John Ruskin
fotografato al tuttavia finisce per rimanere monumento? Come compor-
Working Mens impigliato nelle maglie di un tarsi nei riguardi delle
College nel 1856; indefinibile esprit du temps et superfetazioni (termine da
John Ruskin, fron-
tespizio di The Se- de lieux . E quando deve indi- Cattaneo introdotto, credo, per
ven Lamps of ar- care lobiettivo (cosa, e dun- la prima volta) ossia delle ag-
chitecture, 1925. que come, conservare?) far giunte dichiarate non organi-
riferimento ad una nozione che, incongrue o comunque
troppo vaga e ambigua di non gradite?
indole propria e nativa del Ma soprattutto a livello di
monumento per non incorag- precoce consapevolezza
giare inattuali tentazioni di dellunitariet dellereditata
ritorno alle origini. Cos, dopo aver tessuto stratificazione urbana (e della conseguente ne-
lelogio delle stratificazioni epocali (il multiforme cessit della sua salvaguardia complessiva) che
impronto di una sequela di secoli) anzich alla il contributo di Cattaneo si rivela prezioso,
concreta salvaguardia del documento materiale come in questa bella intuizione su piazza del
complessivo lo vediamo scivolare verso lavventu- Duomo in cui lo vediamo riprendere il paragone
ra del ristabilimento della lectio prima (preferita, (di Hugo) della citt con il libro scritto: qualun-
ovviamente, quella medioevale) e dichiararsi a que parte si sopprimesse di quella combinazio-
favore della selezione e delladeguamento stilistico, ne architettonica, fortuitamente prodotta dai
apprezzando ad esempio loperato di chi, come secoli, non sarebbe come svellere una sillaba
il Pizzigalli, nella chiesa del Carmine a Milano da una parola, una corda da un cembalo?
sgombrando gli informi cartocci di cui lavevano Resta dunque fondamentale il contributo di Cattaneo,
ingombra i barocchi, va restituendo ogni nativa sia pur tra molte contraddizioni, ad unimpostazione
parte di questo bel gotico. Soluzione questultima disciplinare che, pur assumendo distinte caratteriz-
auspicata anche per San Simpliciano dove propo- zazioni nazionali, riceva una condivisa legittimit
ne di dare armonico compimento al tempio con e un riconosciuto respiro europeo.

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4. Primi sostenitori europei della cultu- lentretenir, le rparer ou le
ra del rispetto e della cura dopo Hugo: refaire, cest le retablir dans un
Merime, Ruskin e la S.P.A.B.. In Europa tat complet qui peut navoir
il nascente dibattito, com noto, si polarizza tra jamais exist un moment
le due contrapposte linee di tendenza inaugurate donn: voce Restauration del
da Viollet le Duc (in particolare diffuse in Italia da Dictionnaire..., 1867). Per
Pietro Selvatico Estense) da un lato e da Victor Viollet, autoelettosi vate della
Hugo e John Ruskin dallaltro. neonata disciplina e subito as-
il 1840 e in Francia decolla il primo apparato sunto a modello dalle nuove
statale di tutela del patrimonio architettonico. generazioni degli architetti in-
Merime, con Vitet alle origini delle prime cam- terventisti, restaurare non con-
pagne di intervento sui monumenti nazionali servare e neppure rifare comera e dovera, non
rilancia il monito del necessario rispetto dovuto al unoperazione storico-filologica, ma di ri-pro-
monumento: non si ripete mai abbastanza che, gettazione congetturale di un potenziale stato
in fatto di restauri, il primo e inflessibile principio unitario e completo anche solo pensato e mai
consiste nel non innovare, quandanche si fosse attuato: la declinazione consegnata alla storia
spinti alla innovazione dal lodevole intento di come restauro stilistico.
compiere o di abbellire: conviene lasciare in- Dallaltra parte proprio le sorprendenti
completo e imperfetto tutto ci che si trova intolleranze e le arbitrarie transvalutazioni pro-
incompleto ed imperfetto. Non bisogna permet- dotte da tale teoria sollevano in tutta Europa
tersi di correggere le irregolarit, n di rettificare quel crescente coro di reazione che appunto
le deviazioni, perch le deviazioni, le irregolari- approda alla fondazione della Society of
t, i difetti di simmetria sono fatti storici pieni Protection of Ancien Buildings
dinteresse i quali spesso forniscono i criteri (S.P.A.B.), un sodalizio dal
archeologici per determinare unepoca, una 1877 particolarmente attivo
Scuola, una idea simbolica. E conclude conian- in Inghilterra e in Italia, sotto la
do uno slogan virtuoso. Il restauro? N aggiun- solerte spinta di William Morris
te, n soppressioni. Allinsegna del quale fa e dei suoi amici, per combat-
esordire un giovane architetto di grandi speran- tere il carattere distruttivo del
ze: Emanuel Viollet le Duc. Ma fin dai primi restauro. Il suo Manifesto
interventi laccesa passione di questultimo per i riprende e divulga a livello di
monumenti medievali risolve un progetto crociata il pensiero di Ruskin,
positivistico di conoscenza razionale ( allievo di eletto suo presidente e profe-
Comte) in cantieri di esuberante reinvenzione e ta: siamo convinti che questi
riscrittura morfologica e stilistica. Le forti ammoni- ultimi cinquantanni di cono-
zioni di Hugo sono subito dimenticate ed scenza e di attenzione hanno
proprio il monumento simbolo popolare del suo operato per la distruzione pi
romanzo storico (Notre Dame di Parigi, 1831) a di quanto non abbiano fatto i
ricevere le prime stigmate della nuova peregrina precedenti secoli di rivoluzio-
teoria ( restaurer un difice, ce nest pas ne, violenza e offesa. Infatt

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sorse nellanimo degli uomini la davvero strana Movement, che in Italia si produce una svolta
idea del restauro degli antichi monumenti, radicale. Lantefatto: il 1882 quando il
unidea invero strana e di gran lunga fatale che, ministro Giuseppe Fiorelli diffonde ai Prefetti e
per il suo stesso nome implica che possibile ai Presidenti delle Commissioni Conservatrici
spogliare una o laltra parte della storia vale una circolare (21 luglio 1882, n683 bis)
a dire della vita di una fabbrica, ecc.. contenente le disposizioni per i restauri per
E, dopo una impegnata campagna di contesta- evitare gli errori in cui ora, per lo pi si cade,
zione di molti casi esemplari, il secolo si chiude ricorrendo a rifacimenti non indispensabili,
William Morris, ri-
tratto (da: Aymer con la denunzia di W.B. Richmond al Rapporto che spesso non rispettano n per forma, n per
Wallance, The art annuale della Societ in cui teorizza, sostanza lantico. Le intenzioni sono buone,
of William Morris, ruskinianamente, The impossibility of restauration ma come si gi verificato con Cattaneo, la
Dover publications,
New York, 1988). (1891): il restauro una soluzione proposta devia-
falsit. Non si pu far tornare ta. Anzich conservare lo
in vita la storia. Nessun uomo stato raggiunto, tende a
pu ripetere i pensieri di un traguardarne lo stato inizia-
altro uomo (...) Soprattutto, le e, di conseguenza, ad
credeteci, il restauratore assecondare operazioni di
non esiste. Come dire: inuti- ripristino dello stato origina-
le illudersi; non possibile rio perduto che definito
alcuna azione retroattiva: in- quello normale: confron-
dietro non si pu tornare. Si tando lo stato normale con
pu solo diligentemente e lattuale, si mettano in evi-
tempestivamente operare per denza le differenze e i dan-
conservare con cura il patri- ni sofferti, cio le corrosio-
monio architettonico soprav- ni, le demolizioni, le
vissuto, quello che ancora aggiunzioni, le ricostruzio-
esiste e ci parla. Ma que- ni, le variazioni di stabilit,
sto, un compito di eccezio- desumendone poi i lavori
nale impegno tecnico e sociale, una sfida cultura- da eseguire che saranno mirati a sopprimere
le inadeguata per le fin troppo deboli forze di un le differenze fra lo stato attuale ed il normale,
singolo. La battaglia per la tutela e conservazione ossia riattivando e mantenendo per quanto sia
del patrimonio costruito pu aver successo solo se possibile lo stato normale in tutto quello che
diventa consapevolezza e azione collettiva. deve essere conservato.
Fiorelli, da buon archeologo, invoca un proces-
5. Camillo Boito e la svolta della so a rebours, tutto rivolto a rivisitare il percorso
prima Carta italiana del restauro progettuale e costruttivo originario: queste di-
(1883). anche grazie alla incalzante azio- sposizioni devono essere applicate avvertendo
ne di denunzia di tanti insospettabili scempi di che, per avere una perfetta cognizione di un
monumenti fatta con insistenza proprio dagli monumento, necessario rifare su di esso tutto
Inglesi dell Antiscrape o Antirestauration il lavoro delle menti che lo hanno ideato.

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Il brutto pasticcio fa insorgere Camillo Boito il delle diverse culture e generazioni. Il restauro non
quale, in occasione del quarto Congresso degli insegua pi la mutazione ma garantisca la perma-
Ingegneri e Architetti di Roma (gennaio 1883), nenza del testo sul quale si applica: insomma si
pone in discussione il noto quesito sul carattere identifichi (e si esaurisca) nel progetto di conservazio-
delle aggiunte che lo porter a redigere e a far ne. Ma poich per mantenere in vita il monumento-
approvare seduta stante la prima Carta italiana documento necessario assicurargli un uso con il
del restauro: se questa la domanda nei minimo consumo nellaggiunta necessaria che si
restauri architettonici, massime quelli apparte- esprimer il progetto del nuovo compatibile: le
Camillo Boito, ritrat-
nenti al Medio Evo, convenga imitare, nelle parti aggiunte o rinnovazioni si devono compiere nella to, 1880, Collezio-
da compiere o da aggiungere, lo stile, la forma, maniera nostra contemporanea, avvertendo che ne Montrasio, Mon-
il lavoro, i materiali vecchi, cos che le nuove possibilmente nellapparente prospettiva le nuove za (da: C. Boito,
Conserver ou re-
opere sembrino originarie, o opere non urtino troppo con staurer, ed. lImpri-
se, allincontro, convenga e in laspetto del vecchio edificio. meur, 2000).
qual modo mostrare palese- La tesi del confronto dialettico
mente quali parti vengano tra antichi e moderni sar
aggiunte o compiute. divulgata, sotto forma di dia-
Rispetto ai suoi primi cantieri gio- logo tra due alter ego
vanili di restauro (Santa Maria di delllautore, lanno successi-
Torcello a Venezia, Porta Ticinese vo (1884) al Congresso degli
a Milano) in cui lesordiente Boito Ingegneri e Architetti di Tori-
appare fortemente suggestiona- no (quello in cui DAndrade
to dal restauro stilistico di Viollet e realizza il nuovo villaggio
del suo pi diretto e fedele inter- medioevale del Valentino)
prete italiano, il marchese Pietro e il testo sar poi inserito
Selvatico Estense (progetto di nella raccolta di saggi edita
restauro di Palazzo Gotico di sotto il titolo di Questioni
Piacenza, nuova facciata del San pratiche di Belle Arti (Hoepli,
Pietro di Trento) questa una 1894). Ora il Boito-pensie-
svolta che si riveler epocale. La leva usata per ro, malgrado le non poche oscillazioni che per-
scardinare la credibilit delladeguamento stilistico mangono irrisolte nel testo stesso del dialogo, si
(del nuovo al vecchio) la questione del carattere afferma come la specifica via italiana al restauro.
delle aggiunte, che Boito svincola con decisione La sua decisiva fortuna consiste nel trattare (e
dallambiguo modello di soggezione stilistica, esal- rispettare) il monumento come un documento.
tandone lautonomia: il restauro si limiti ad una Ricordiamo lincipit della Carta del 1883: i
corretta opera di conservazione dellesistente, lag- monumenti del passato, non solo valgono allo
giunta segua le regole del progetto contemporaneo. studio dellarchitettura, ma servono, quali docu-
Con il riconoscimento che il monumento una menti essenzialissimi, a chiarire e ad illustrare in
testimonianza aperta al futuro (e non cortocircuitata tutte le sue parti la storia dei vari tempi e dei vari
su un improbabile passato da risuscitare) lintervento popoli, e perci vanno rispettati con iscrupolo
si riapre al confronto dialettico tra i distinti apporti religioso, appunto come documenti in cui una

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modificazione anche lieve, la quale possa sem- loro incerte origini, riaprendoli alla necessit
brare opera originaria trae in inganno e conduce (e alla qualit) dei nuovi apporti di scrittura
via via a deduzioni sbagliate. degli architetti che verranno.
Ed ecco Boito riprendere la medesima efficace Sono almeno due, nel mobile e variegato percor-
metafora di Hugo (e di Cattaneo): il monumen- so critico di Boito, sempre purtroppo pronto a
to un libro, un testimone di pietra: ripiglio il mediazioni e compromessi con i suoi possibili
suo paragone dir uno dei due protagonisti contraddittori, gli aurei precetti che segnano un
allaltro di spiccate simpatie violletiane : il salto di qualit del dibattito a favore della conser-
Alois Riegl (1858-
1905). monumento un libro, che io intendo di legge- vazione, che lautore stesso non esita a evidenziare
re senza riduzioni, aggiunte o rimaneggiamenti; con i seguenti efficaci versi a rima baciata:
voglio sentirmi per sicuro che tutto ci che vi sta Serbare io devo ai monumenti / laspetto veneran-
scritto usc dalla penna o dallo stile dellautore do e pittoresco; / e se a scansare aggiunte o
(...) e come caccerei volontieri in galera i compimenti / con tutto il buon volere non riesco, /
falsificatori di vecchie medaglie, cos vi man- fare devo cos che ognun discerna / essere lopera
derei a marcire i falsificatori dun vecchio mia tutta moderna.
edificio o di una sua parte.
Conclusione: tutto si riduce dunque a tenere il 6. Riegl: la teoria dei valori e il primo
monumento in piedi, assicurandogli una lunga progetto di legge di tutela (1903-1905).
vita con i rincalzi, che la scienza e la pratica Ora, allo scoccare del nuovo secolo assistiamo ad
suggeriscono: ogni altra opera diventa un un riacutizzarsi della querelle sul restauro. Al
falso in monumento pubblico. Denkmaltag di Dresda (1900) molti sono gli storici
Si pu affermare, in generale, che il monumen- dellarte che, come Paul Tornow, sostengono anco-
to ha le sue stratificazioni, come la crosta ra con vigore la tesi del ripristino e del completamento
terrestre suggerisce ancora Boito , e che in stile. Gli si contrapporr per Georg Dehio che
tutte, dalla profondissima alla superficiale, pos- rilancer nella Mitteleuropa lo slogan boitiano
seggono il loro valore e devonsi rispettare. (Konservieren, nicht restauriern, 1901) prenden-
Ma se il monumento un libro, do lo spunto dalla polemica con-
esso un documento manoscritto tro i fautori della ricostruzione
che resta aperto alla scrittura del- lidentique del castello di
le nuove generazioni, una scrittu- Heidelberg (Bodo Ebhard).
ra che non cancelli la precedente E non meraviglier di trovare
e sappia collocarsi tra le righe qualche anno dopo un grande
gi scritte del palinsesto. Ecco: il pioniere e protagonista europeo
maggior merito di Boito, pur tra del Moderno come Hermann
tante bizzarre contraddizioni (i Muthesius far proprie le parole
termini sono suoi), quello di dordine di Boito e di Dehio.
aver ridato un futuro legittimo ai A livello europeo la pi grande
monumenti del passato che il re- novit dinizio secolo sicura-
stauro voleva cortocircuitare al- mente il progetto di legge di
lindietro sul tempo perduto delle tutela messo a punto per il go-

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verno austriaco dallo storico dellarte Alois Riegl censura degli esuberanti interventi ipermedioevali Da sinistra a de-
stra e dallalto in
nel 1903 e purtroppo mai attuato forse anche di amici e colleghi (come dAndrade, Rubbiani o basso: Castello di
per la precoce morte del suo autore (1905). Un Sacconi) di tante Commissioni. La buona causa Heidelberg, vedu-
progetto supportato da una originale teoria dei della conservazione non riesce cos ad imporsi in te dallalbum foto-
grafico di Walter
valori (il DenkmalKultus), che vediamo in pe- Italia come sarebbe necessario, malgrado lincipit Leisenring (The
renne scontro dialettico tra loro. Le scelte del- ruskiniano di Giacomo Boni, il dinamismo Getty Center for
loperatore/restauratore in definitiva sono il organizzativo e pubblicistico di Corrado Ricci the History of Art
and the Humani-
risultato di un conflitto tra istanze contrapposte: (dal 1898 primo Soprintendente a Ravenna e, ties, Santa Moni-
cos il valore storico lavora per completare il dal 1903, Direttore generale del Ministero): ca, California).
testo e reclama con decisione la reintegrazione sua la prima battaglia (alla Riegl) per la tolleran-
delle parti o componenti mancanti o perdute, za e la salvaguardia del diverso (le decorazio-
mentre il valore dantichit richiede il non-inter- ni barocche della cupola di San Vitale a Ravenna).
vento, lavorando contro la stessa istanza
conservativa. Ora il nemico del buon conserva- 7. Giovannoni: dalla Carta dAtene (1931)
tore il valore di novit che asseconda le pi alle Istruzioni (1938). Il compito di guidare le
tragiche rifazioni lidentique, a scapito del scelte operative del restauro passa ora ad un
valore testimoniale delloriginale. E intanto fa il giovane e diligente ingegnere-architetto ispettore del
suo esordio sulla scena il riconoscimento del Ministero: Gustavo Giovannoni, indicato da Boito
valore duso, necessario a garantire la soprav- come proprio corifeo ed unico erede fin dal congres-
vivenza del monumento. Un importante contri- so degli Ispettori della Soprintendenza di Palermo
buto alla teoria di Riegl lo apporta Max Dvorak, del 1912 (Boito morir due anni dopo).
suo diretto allievo, con la redazione del Il documento noto come Carta di Atene prodotto
Kathekismus (1916), vero manuale pratico dai partecipanti alla Conferenza internazionele
del buon conservatore. di Esperti per la Protezione e la Conservazione
E intanto in Italia dalle Commissioni Conservatrici dei Monumenti di Arte e di Storia (Atene, 21-30
nascono le prime Soprintendenze mentre la pre- ottobre 1931), tra i quali Giovannoni, confer-
senza di Boito, con i suoi quasi quotidiani ma la validit della Carta italiana del 1883 e
rapporti e pareri, si afferma come decisiva so- registra, fin dalle stesse parole dordine prescelte
prattutto per linstancabile opera di mediazione (salvaguardia, protezione, conservazione anzi-
tra istanze e scelte contrapposte. Tanto da non ch lambiguo restauro), un importante chiari-
poter mai incontrare, nella sua vastissima produ- mento disciplinare. Essa intanto, con decisione,
zione doccasione, una sola parola di ferma mette fuori legge il ripristino e le ricostruzioni

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congetturali e sposta lobiettivo sullimpegno ad lo): perci gli educatori volgano ogni cura ad
una tempestiva e periodica manutenzione (con- abituare linfanzia e la giovinezza ad astenersi
stata che (...) predomina nei vari Stati rappresen- da ogni atto che possa degradare i monumenti
tati una tendenza generale ad abbandonare le e facciano crescere linteresse alla protezione
restituzioni integrali e ad evitarne i rischi median- delle testimonianze dogni civllt. Come si vede
te listituzione di manutenzioni regolari e perma- il documento appare davvero lodevole per lim-
nenti atte ad assicurare la conservazione). pegno ribaditovi al rispetto e alla cura di beni
Gli altri punti-forza della nuova architettonici che costituiscono un
Corrado Ricci.
Carta sono: garantire la per- patrimonio comune della colletti-
manenza duso (mantenere vit e di interesse sovranazionale,
loccupazione dei monumenti per la cui salvaguardia, per la
ne assicura la continuit vitale) prima volta, si invoca, in ogni
a patto tuttavia che la moder- fase (dal riconoscimento allinter-
na destinazione sia tale da ri- vento) il massimo impegno e il
spettare il carattere storico ed ricorso alla mobilitazione della
artistico. Far sempre prevalere cooperazione internazionale.
linteresse pubblico ( un dirit- Quanto allItalia la Carta dAte-
to della collettivit di contro ne conosce un pi dettagliato
allinteresse privato). Far pre- codicillo elaborato dal Consiglio
cedere (e motivare) il progetto Superiore per le Antichit e le
da una indagine scrupolosa Belle Arti (in pratica ancora da
delle malattie a cui occorre Giovannoni) che, sotto forma di
portare rimedio (qui il paragone del buon con- Norme per il restauro dei monumenti pubbli-
servatore con il medico curante). Auspicare nel cato nel Bollettino dArte (gennaio 1932) al fine
consolidamento limpiego giudizioso di tutte le di favorire la unificazione dei metodi e dei criteri
risorse avanzate della tecnica (e dei materiali) dintervento. La specifica voce Restauro dellEn-
moderni e pi specialmente del cemento arma- ciclopedia Treccani (Giovannoni, 1936: il pro-
to soprattutto nei casi in cui permettono di posito di restaurare i monumenti, sia per conso-
conservare gli elementi in situ evitando i rischi del lidarli riparando alle ingiurie del tempo, sia per
disfacimento e della ricostruzione. Suggerire, di riportarli a nuova funzione di vita, concetto tutto
fronte allinsorgere del nuovo problema dellin- moderno, parallelo a quellaltro atteggiamento
quinamento urbano, la collaborazione dei con- del pensiero e della cultura, che vede nelle
servatori dei monumenti con i tecnici delle testimonianze costruttive e artistiche del passato,
discipline chimico-fisiche: in particolare per le a qualunque periodo appartengano, argomento
sculture allaperto si considera del tutto inoppor- di rispetto e di cura) e le ulteriori Istruzioni
tuna lasportazione delle opere dal quadro pel indirizzate ai Soprintendenti (1938) contribui-
quale furono create. La parola dordine ora scono ad accreditare presso gli operatori della
curare e far conoscere (la miglior garanzia di disciplina le buone tesi della Carta di Atene, la
conservazione dei monumenti e delle opere quale ha il pregio di spostare decisamente
darte venga dallaffetto e dal rispetto del popo- lattenzione sulla materialit delle testimonian-

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ze storiche e dunque sulle tecniche di consolida- vatore dellAlhambra di Granada. Ma anche
mento dellorganismo costruttivo e di conserva- quello dello stesso Giovannoni che, con i piani
zione fisica dei materiali. Il problema del restauro di diradamento edilizio, firma, a Roma, opera-
in un manufatto inizia dal manifestarsi dei primi zioni di forte scardinamento della consolidata
segni di cedimento strutturale e di degrado dei struttura urbana, assecondando (con Munoz
materiali, accelerato dalla inadeguatezza e dalla ed altri archeologi) gli sventramenti fascisti per
perdita duso. ben avvertibile, in questi docu- lampliamento del Foro realizzati dordine
menti, la novit: sono ora i tecnici dimperio per collegare visi-
Gustavo Giovan-
(larchitetto e lingegnere strutturista, vamente palazzo Venezia col noni (1873-
ma anche il chimico e il fisico dei Colosseo, a spese del quar- 1947) (da: Ales-
materiali) pi che gli storici dellar- tiere di via Alessandrina e del sandro del Bufa-
lo, Gustavo Gio-
te, i principali protagonisti ed i tutto-pieno storico della colli- vannoni, Roma,
responsabili scientifici del cantiere na della Velia. Kappa, 1982).
di cura (mentre ancora per Boito il
restauratore deve essere un artista 8. Italia: le leggi di tutela
e archeologo). In una parola: del 1939 ed i primi espe-
ora il rispetto del documento stori- rimenti di conservazio-
co a dover prevalere sulle (sempre ne della materia. Dopo un
comunque soggettive) istanze este- tormento legislativo durato pi
tiche inseguite dagli storici dellar- di trentanni, solo alla vigilia
te che pretenderebbero la restitu- della seconda guerra mondia-
zione in effigie della completezza le che lItalia alla fine riesce a
dellopera. Il braccio di ferro tra cultura tecnico- darsi sia le due fondamentali leggi sulla tutela dei
scientifica degli ingegneri-architetti (come monumenti (la 1089/39) e delle bellezze natu-
Giovannoni) e cultura formalista degli storici e rali (la 1497/39), sia la legge urbanistica per
critici darte (come Venturi, Toesca o Salmi) autori dare ordine allo sviluppo urbano (1942).
di grandi enciclopedie visive delleffort artistico Intanto a Firenze un giovane ingegnere della
epocale nelle quali i monumenti sono accreditati, Soprintendenza, Piero Sanpaolesi, riprendendo
attraverso le immagini frontali degli Alinari, come lontane sperimentazioni di silicatisation, ossia
presunte icone sovrastoriche fissate allanno di di trattamento chimico delle pietre, sperimentate
nascita e insensibili al trascorrere del tempo, dallo stesso Viollet le Duc (e citate da Boito),
occupa ora lepicentro del dibattito disciplinare. inizia a condurre prove di indurimento con
E tuttavia dopo che ad Atene si parlato tanto fluosilicati (di silicio, calcio e magnesio) delle
di protezione e conservazione, facile consta- pietre (la geliva pietra serena, larenaria, il
tare come di ritorno gli stessi protagonisti marmo) che poi applica nei suoi primi cantieri
dello storico incontro, pur nel nome di quella toscani (lanterna della Sagrestia Vecchia di
parola dordine, tornino tranquillamente a pra- Brunelleschi a Firenze, pulpito in marmo di
ticare un restauro intollerante e di sostanziale Donatello a Prato). Nascono per loccasione i
reinvenzione: Sintomatico, in tal senso, il caso primi laboratori di trattamento dei materiali. E a
di Torres Balbas, dal 1923 nominato conser- Roma il ministro Bottai, che firma le due leggi di

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tutela, su sollecitazione di alcuni storici dellArte mento degli abitanti in nuovi quartieri rurali:
(Argan, Bianchi Bandinelli, Lionello Venturi, lintervento di recupero della vuota occhiaia
Brandi), tiene a battesimo listituto Centrale per il desertata dalla vita, di fatto sar differito di
Restauro, che nasce proprio come clinica di almeno cinquantanni ed ancora a rischio
ricerca e di cura per le opere darte (e sar diretto lauspicato buon esito della sua soluzione.
per oltre trentanni da Brandi). La crociata per la Di fronte alla crescente pressione della speculazio-
conservazione della materia entra ora nella sua ne edilizia che scardina il tessuto antico delle citt,
fase di sperimentazione diretta. assume forti colori polemici la cam-
Cesare Brandi
(da: Massimo pagna di denunzia contro i vandali
Carboni, Cesare 9. Il secondo dopoguer- in casa (titolo di un suo ruggente
Brandi, Teoria e ra: i vandali in casa e la libello) di Antonio Cederna. Le
esperienza del-
larte, Editori riu- tutela del paesaggio. La devastazioni si abbattono non tanto
niti, Roma, nascita dellICR risente anche sui monumenti (a quelli ci pensano i
1992). del contributo di Roberto Pane, restauratori), ma proprio sul tessu-
un giovane formatosi nellambi- to pi povero e indifeso della citt
to della cultura crociana che storica il cui carattere non sta nei
presto si caratterizzer come monumenti principali ma nel com-
uno dei pi vivaci rappresen- plesso contesto stradale ed edilizio,
tanti della crociata per la tutela nellarticolazione organica di stra-
paesaggistica (contro la de, case, piazze, giardini, nella
cementificazione delle coste, successione compatta di stili e gusti
della penisola sorrentina e del- diversi, nella continuit dellarchitet-
le ville vesuviane). Gli anni del- tura minore, che di ogni nucleo
la Ricostruzione e del boom edilizio sono infatti antico di citt costituisce il tono, il tessuto necessa-
anche quelli dei grandi scempi ambientali. Il rio, lelemento connettivo, in una parola lambiente
tentativo di mettere a confronto cultura del restau- vitale. Cederna registra che purtroppo cospi-
ro e nuova cultura urbanistica (Olivetti, Astengo) cua parte delle distruzioni delle nostre citt va
ha successo. Dal monumento singolo lattenzio- attribuita agli studiosi di storia dellarte: la storia
ne si sposta sempre pi sul contesto (gi con dellarchitettura ancora prevalentemente studio
Giovannoni) e sul costruito urbano considerato di monumenti e di singole personalit (...). Sem-
come organismo unitario da salvaguardare. Agli brano evidenti i risultati di una impostazione
inizi degli anni Cinquanta, mentre il cinema estetica che con tanto accanimento ha insegnato
neorealista riporta lattenzione sulle zone dom- a distinguere poesia da non poesia, espellendo
bra, quelle periferiche, estreme delle citt, esplo- dalla valutazione dellopera darte tutto ci che
de il problema del destino degli insediamenti pi non sia il lirico raptus.
precari e marginali, con condizioni limite di proprio Pane, sempre nel 1956, nel convegno
sopravvivenza umana. La vergogna nazionale dellIstituto Nazionale di Urbanistica (INU) di
dei Sassi di Matera diventa un laboratorio di Torino ad affrontare, in una relazione dal titolo
politica urbanistica, ma il problema non sar giovannoniano (Citt antica, edilizia nuova), la
risolto che con labbandono coatto e lo sposta- domanda se esista una inconciliabilit insuperabile

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tra la vecchia edilizia e la nuova come sosteneva passo indietro cui contribuiscono a livello teore-
Brandi. Per concludere che questa invocata tico vari elementi che rallentano il chiarimento
intangibilit rappresenta un perfetto assurdo: la disciplinare. Ne indichiamo alcuni: 1) il testo
bellezza di una citt consiste nel suo valore di ufficiale (stampato dal Poligrafico dello Stato
organismo, ancor pi che nei suoi monumenti nel 1956) di un Soprintendente (Alfredo Barbacci)
eccezionali e luno e laltro sono in continua sulla storia e la teoria del restauro;
evoluzione. Dunque lambiente sia sentito come 2) la voce Restauro dellEnciclopedia Universa-
unopera collettiva da salvare in quanto tale. Con le dellArte redatta da Renato Bonelli e Cesare
la consapevolezza tuttavia che non si pu conge- Brandi e la Teoria del restauro di questultimo
lare come in vitro la scena urbana, pretendendone (entrambe del 1963);
unastorica fissit. Non ci possono essere cesure 3) la fortuna della teoria del Restauro Tipologico
nel continuum storico: la nuova architettura pu che d un esito forzato agli Studi per una
convivere naturalmente con lantica perch sem- operante storia urbana di Muratori, su Venezia
pre stato cos: essa si relaziona a quella espri- prima (1959) e su Roma poi.
mendo i modi di vita di una societ che si evolve Barbacci, pur dando visibilit ad una insospettata
per continuit di fasi temporali. La quaestio boitiana Galleria di scempi storici (proponendo a confronto
dellaggiunta si ripropone a scala urbana e territo- immagini sconcertanti del prima e del dopo
riale: meglio creare un felice contrasto ancora lintervento) riporta senza scomporsi la disciplina
Pane che scrive invece che una falsa imitazio- alla definizione di Baldinucci o di Quatremre
ne. E tuttavia allinterno del perimetro del centro (restauro ogni operazione che si effettua in un
antico consentita la sostituzione di un edificio monumento per conservarlo, reintegrarlo o integrar-
antico con uno nuovo purch non sia alterato il lo nella forma che gli propria, ossia in quella
preesistente rapporto delle masse e degli spazi: ideata dallautore o dagli autori) e ripropone
non sia consentito di superare le altezze e volumi impaccianti binari categoriali, legittimando i restau-
esistenti. La fiducia verso la cultura del progetto ri di ricomposizione, liberazione, reintegrazione,
contemporaneo data sotto queste condizioni, a integrazione e ricostruzione, di completamento.
differenza di quanto in parallelo reclama Ernesto Considerato il pulpito da cui viene la predica, nella
N. Rogers dalle colonne di Casabella prospet- stanza dei bottoni la confusione massima.
tando, per la nuova architettura, la teoria Quanto a Brandi, la sua formazione da storico
dellambientamento nelle preesistenze senza dellarte lo porta ad elaborare una teoria del
particolari condizioni restrittive (il caso princeps restauro direttamente modellata sulla teoria (ide-
la sua Torre Velasca a Milano). alistica) dellopera darte. Di qui la particolare
insistenza sul collegamento inscindibile tra il
10. Contrordine: un passo indietro. restauro e lestetica e in particolare (la) preva-
Proprio mentre lago della bilancia disciplinare si lenza dellistanza estetica su quella storica. Gli
sta spostando sensibilmente pro conservazione fa eco Bonelli, il quale, nel ripercorrere la storia
(e crescono le testimonianze a favore della progressiva della maturazione della discipli-
legittimit e dellautonomia del progetto del nuo- na (passata dal restauro stilistico di Viollet a
vo destinato a confrontarsi con il documento quello storico, filologico, scientifico), esalta
storico) la vicenda italiana deve registrare un il restauro contemporaneo come processo cri-

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tico ed atto creativo (gli echi dellattualismo di formazione storica della citt, individuano nel
Gentile sono evidenti). Siamo vicini al tipo edilizio la chiave caratterizzante (e fino
purovisibilismo. La percezione estetica netta- ad allora trascurata) da assumere addirittura
mente (se non esclusivamente) privilegiata: quan- come sintesi a priori, espressione dello spi-
do limmagine artistica si appanna o viene rito costruttivo e riflesso dellintuizione forma-
interrotta da distruzioni o ingombri visivi, il le e collettiva della societ: larchitetto allora
processo critico costretto a valersi della fanta- si identifica con colui che trova, che scopre,
sia (!) per ricomporre le parti al di l del molteplice informe,
Piero Sanpaolesi.
mancanti o riprodurre quelle la forma prima, lorigine non
nascoste e ritrovare infine la storica ma sostanziale. Lana-
compiuta unit dellopera. lista si trasforma in giudice. Il
Siamo qui agli antipodi della metodo piace ai primi suggeri-
conservazione: obiettivo del tori comunali del recupero ur-
restauro quello di reintegrare bano a Bologna, a Brescia, a
limmagine completa dellope- Gubbio, a Vicenza. Ma so-
ra, di ristabilirne la presunta prattutto l esprit de geometrie
lectio espressiva originaria. Se del castrum romano di Como
Bonelli teorizza il restauro criti- ad attirare lattenzione dei
co (che tutto soggettivamente tipologisti: nel 1968 Caniggia,
interpretativo e dunque proprio allievo di Muratori, riceve dal
critico nei riguardi della conser- Comune lincarico per quellin-
vazione dello status storico del dagine storico tipologica del-
testo su cui pretende di metter la citt murata, che si tradurr
mano), Brandi, in sostanziale in una pesante campagna di
accordo, finalizza lintervento del restauratore alla ripristini a seguito della liberazione delle
reintegrazione dellimmagine (titolo di un omag- unit edilizie originarie dai volumi e dagli
gio saggistico giovanile dedicatogli da Gio- aspetti ed usi superfetativi allo scopo di rista-
vanni Carbonara nel 1978): il restauro bilire il presunto aspetto pertinente e origina-
scrive Brandi nella Teoria e si badi bene ai rio dellorganismo urbano.
termini da lui usati deve mirare al ristabilimen- Anche il legislatore per parte sua, seguendo i
to dellunit potenziale formale dellopera dar- suggerimenti di architetti come Benevolo e
te, purch ci sia possibile senza commettere Cervellati, contribuisce a far crescere la confu-
un falso artistico o un falso storico, e senza sione: lart.31 della legge 457 per la salva-
cancellare ogni traccia del passaggio del- guardia della consistenza fisica della citt
lopera darte nel tempo. Ora, evidente, che storica un vero boomerang, con le sue
si tratta di un puro paradosso essendo impos- categorie dintervento che dalla manutenzio-
sibile ristabilire lunit formale originaria (an- ne straordinaria (che gi ammette la sostitu-
che solo potenziale!) rispettando ogni traccia zione di coperture, muri, infissi e solai) al
della mano delluomo e del tempo. restauro urbanistico convalidano crescenti
Quanto agli studi di Muratori sul processo di soglie di remozione del costruito esistente.

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11. Il rinnovamento della didattica uni- te, attraverso unattenta manutenzione, ogni
versitaria. E intanto, anche per effetto di tante causa di deperimento dei monumenti e delle
distruzioni compiute nel nome del restauro, cre- opere darte; a tale garanzia preventiva, diret-
sce il dibattito sulla disciplina e la formazione ta alla conservazione del dato storico nella sua
universitaria si rinnova: si attivano i primi Istituti integrit, deve particolarmente indirizzarsi lat-
universitari di Restauro dei Monumenti (a Firenze: tivit degli Uffici governativi, con la partecipa-
Sanpaolesi, dal 1960) con archivi e laboratori di zione di tutti gli Enti pubblici e privati comun-
conservazione dei materiali in cui que interessati.
Roberto Pane (da:
si sperimentano metodi di tratta- Filena Patroni
mento delle pietre impiegate nel 12. Dalla Carta di Ve- Griffi, Conversa-
cantiere storico. Il rapporto neces- nezia (1964) alla con- zioni con Rober-
to Pane, Arte Ti-
sario tra chimica e restauro entra servazione integrata. pografica Napo-
nella sua fase pi diretta. Nei La conservazione dei monu- li, MCMXCII).
cantieri di Sanpaolesi si persegue menti impone anzitutto una
lobiettivo dellindurimento chimi- manutenzione sistematica,
co delle pietre dellarchitettura recita (allarticolo 4) la Carta
(titolo di un suo saggio del 1966): di Venezia redatta da Pane e
la pietrabigia dei palazzi Bartolini- Gazzola e approvata in oc-
Salimbeni e Rucellai a Firenze, il casione della seconda mo-
marmo apuano dellArco di stra internazionale del Restau-
Alfonso dAragona a Napoli, ro monumentale a Venezia.
larenaria ormai ridotta a sabbia Premesso che nel restauro di
compressa della facciata di San un monumento sono da rispet-
Michele a Pavia dove, per ottenere una maggior tare tutti i contributi che definiscono lattuale
penetrazione dellindurente chimico allinterno della configurazione di un monumento, a qualunque
pietra, si fa anche ricorso allapplicazione di epoca appartengano, si ribadisce che il restau-
pompe aspiranti dal retrofacciata per favorire la ro un processo che deve assumere un carattere
maggior penetrazione del consolidante. eccezionale. I redattori aspirano a ben separa-
Nei cantieri italiani si comincia ora sempre pi re, sia concettualmente che operativamente, la
a diffondere una virtuosa pratica di conserva- conservazione (cui sono dedicati gli articoli 4-8)
zione (e di consolidamento) in opera del dal restauro (cui sono dedicati i rimanenti articoli
palinsesto materico con conseguente riduzione 9-16). Scopo del restauro di conservare, ma
delle parti in pietra considerate irrecuperabili. anche si aggiunge, e qui ben si avverte
Lobiettivo della prevenzione dal degrado ten- lavvenuto compromesso tra le due anime del
de a sostituirsi a quello del restauro che Congresso (i tecnici, architetti e ingegneri, e gli
diviene sempre pi, lo si conferma, un interven- storici ed i critici darte) rivelare i valori formali
to eccezionale. Costituisce esigenza fonda- e storici del monumento. Esso si fonda sul
mentale recitava del resto gi il testo delle rispetto della sostanza antica e delle
Istruzioni inviate dal Ministero alla Soprinten- documentazioni autentiche. Come nel lontano
denza nel 1938 il prevenire tempestivamen- dibattito medioevale tra materia ed haecceitas

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tra (Tommaso) e francescani (Duns Scoto), la gati di settore: istruzioni per la salvaguardia e il
mediazione tra materialisti e purovisibilisti ricorre restauro delle antichit (Romanelli, 1969); per
al termine sostanza al posto di quello per molti la condotta dei restauri architettonici (Barbacci,
scomodo di materia. 1969), per lesecuzione di restauri pittorici-
Il fatto poi che il restauro sia ritenuto un fatto scultorei (Brandi, 1969), per la tutela dei centri
eccezionale, incontra la immediata reazione storici. Ora cresce la lista delle operazioni
di Bonelli che commenta a caldo: tale proibite indistintamente per tutte le opere
enunciazione si rivela subito come impropria ed darte di ogni epoca e nellaccezione pi
arretrata, manchevole sotto ogni aspetto, priva vasta. Sono definitivamente messi al bando,
di possibili sviluppi (...); un risultato incredibil- senza alcuna possibilit di equivoci: 1) i
mente povero ed insignificante. In particolare completamenti in stile o analogici; 2) le
gli sembra davvero inammissibile che (articolo remozioni o demolizioni che cancellino il pas-
11) siano da rispettare tutti i contributi che saggio dellopera attraverso il tempo; la
definiscono lattuale configurazione del monu- remozione, ricostruzione o ricollocamento in
mento a qualunque epoca appartengano. E luoghi diversi da quelli originari; 4) lalterazio-
denunzia il colpo di mano della Carta che ne delle condizioni accessorie o ambientali in
ignora del tutto lidentificazione del restauro cui arrivata a noi; 5) lalterazione o rimozio-
nel processo critico e la sua traduzione integrale ne delle patine dal documento storico. Il
in un giudizio fondato sul principio di assegnare restauratore si identifica in un attento tecnico
al valore artistico la prevalenza sugli altri aspetti della conservazione in camice bianco che si
del monumento; non conosce ci che ne conse- occupa di non sottrarre materia al contesto e di
gue, quando il restauro assume il compito di garantirne la permanenza con un progetto di
ritrovare e liberare lopera, restituendone lim- conoscenza seguito da un puntuale e rispetto-
magine unitaria, anche se ci comporta la so intervento di trattamento dei materiali.
distruzione delle parti aggiunte. Conclusione: Ma un tale impegno alla conservazione pu aver
la nuova Carta rappresenta una grave minac- successo solo se lo inserisce in un pi generale
cia e la ragione delle sue imperdonabili caren- piano dintervento a scala urbana e territoriale.
ze dipende dal fatto che i suoi estensori sono Nel 1975, anno del patrimonio architettonico
degli architetti e non degli scienziati, dei critici europeo, il Consiglio dEuropa organizza ad
o degli storici dellarte. Amsterdam un Congresso sul patrimonio
Malgrado questi tentativi di delegittimazione, la architettonico europeo, a sancire che la conser-
Carta viene assunta come fondamentale punto vazione di tale inestimabile valore culturale
di riferimento disciplinare a livello internaziona- comune deve essere considerata non come
le. Su sollecitazione di Gazzola dallICOM problema marginale, ma come il principale
nasce lICOMOS e, in Italia, il dibattito sulla obiettivo della pianificazione urbana e territo-
conservazione si affina nel 1972 con la diffusio- riale. La dichiarazione di Amsterdam, portan-
ne (circolare ministeriale n117 del 6 aprile) do lattenzione sui processi, le strategie e le
della nuova Carta italiana che pi in dettaglio modalit tecniche ed economiche di gestione
si sforza di precisare nel merito i contenuti del dellintervento di pianificazione e di restauro
documento veneziano, ricorrendo a distinti alle- urbano, responsabilizza i poteri locali e invoca

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il potenziamento delle misure legislative e ammi- scomparso o non sia mai esistito, lintervento
nistrative necessarie. Con lobiettivo di una avr allora i caratteri dellevocazione o della
nuova politica di protezione e conservazione creazione. Se il documento franco-belga spo-
integrata, della quale indica i punti programma- sta tout court il problema del restauro dei giar-
tici, il documento rilancia lopportuno ruolo da dini nel campo della rifazione e della
coprotagonista della cultura del progetto: poi- riprogettazione architettonica more antiquo,
ch larchitettura doggi sar il patrimonio di quello italiano lo riporta nellalveo (congruente
domani, occore fare di tutto per assicurare con gli altri settori dintervento) della salvaguar-
unarchitettura contemporanea di qualit. dia e della conservazione materica. Il giardino
E come in organica sintonia in Italia si sviluppa, un insieme polimaterico, un artefatto mate-
a Napoli, una nuova Scuola di ricerca che riale che al pari di ogni risorsa, costituisce un
allinsegna della conservazione integrata ha unicum, limitato, peribile, irripetibile che ha
come referente leconomista Francesco Forte da un proprio processo di sviluppo, una propria
un lato e la Scuola di perfezionamento e il storia (nascita, crescita, mutazione, degrado)
Dottorato in Restauro di Di Stefano. Nei semina- che riflette la societ e la cultura che lhanno
ri annuali di Ravello, nei quali convergono i ideato, costruito, usato e che comunque sono
docenti nazionali della disciplina, si precisa e si entrate in relazione con esso. Perci, nel rispet-
rafforza lobiettivo comune divulgato attraverso to delle indicazioni della Carta di Venezia e
lincessante attivit della rivista Restauro. delle Disposizioni del 1972, lintervento di
restauro dovr rispettare il complessivo proces-
13. Giardini storici, 1981: due Carte a so storico del giardino, poich tale processo
confronto/scontro. Il 21 maggio 1981 il materializza levoluzione della struttura e delle
Comitato internazionale ICOMOS-IFLA riunito a configurazioni via via assunte nel tempo. Con-
Firenze sotto la presidenza del belga Raymond seguenza: pertanto ogni operazione che ten-
Pechre promulga la Carta dei Giardini Storici, desse a privilegiare una singola fase assunta in
detta per omaggio alla ospitante citt del un certo periodo storico e a ricrearla ex novo,
Fiore Carta di Firenze. La dedica non a spese delle fasi successive, comporterebbe
gradita agli italiani partecipanti alla Tavola una sottrazione di risorse e risulterebbe riduttiva
rotonda organizzata il 12 settembre allAcca- e decisamente antistorica.
demia delle Arti del Disegno che gli contrappon-
gono la Carta italiana dei giardini storici. Sono 14. Il dibattito sullautenticit. nel
di fronte due antitetiche concezioni del restauro. documento franco-belga che si affaccia la
Per i primi un giardino storico solo una nozione di autenticit che alla base di un
composizione architettonica e vegetale cio nuovo fecondo dibattito. Essa concerne sia il
vivente, e come tale deteriorabile e rinnovabile. disegno ed il volume (?) delle sue parti che la
Espressione dello stretto rapporto tra civilt e sua decorazione o la scelta degli elementi
natura (...) il giardino prosegue acquista il vegetali o minerali che lo costituiscono. Lau-
senso cosmico di unimmagine idealizzata del tenticit dunque si ridurrebbe ad un problema
mondo di cui si pu eventualmente raccoman- progettuale (di disegno, volume, ecc.) essen-
dare il ripristino! Nel caso in cui sia totalmente zialmente di natura formale. Nulla a che vede

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re n con letimologia, n con la cultura mate- continuo evolversi (e caratterizzarsi) del testimone
riale e la singolarit del documento. Autentico darchitettura, che non unarte alografica e
e autografo sono due nozioni che hanno tra disinvoltamente riproducibile, ma al contrario pro-
loro molto in comune. Intanto la radice greca prio segnatamente autografica e irriproducibile,
( Autos, da s) che rimanda ad una sequenza come ancora qualcuno pretenderebbe, a
di gesti fisici che lasciano segni tangibili, piacimento (aveva del resto gi scritto in proposito
tracce materiali. Autenticos voce della Benjamin nel 1936: lhic et nunc de loriginal
tarda latinit che circola in et protomedioevale form le contenu de la notion dauthenticit; e
e che rimanda agli autentes , allartefice che ancora: lauthenticit dune chose intgre tout ce
fa da s, allautore che operando produce quelle comporte de transmissible: par son origine,
questo o quel documento materiale (che , sa dure materielle et son temoinage historique qui
appunto, autografo) sul quale poi altri operato- repose sur la materialit).
ri (lo storico, lanalista, lo scienziato) si interro- Come ben si vede la cartina di tornasole dellau-
gano attivando un esercizio incessante di tenticit diventa decisiva per il futuro della
certificazione/verificazione inteso a convali- nostra disciplina: o la si chiama in causa a
dare la credibilit della fonte. Ogni opera, sostegno della conservazione della singolarit
anzi ogni sua parte e componente tangibile, in e irriproducibilit della risorsa-costruito o si
quanto oggetto dattenzione dei suoi fruitori, torna allondivago (e sterile) interrogarsi sogget-
esposta in ogni momento alla prova di tivo su quale debba prevalere delle due istan-
autenticazione (storica, filologica, autografa, ze (quella artistica e storica), ad un falso
ecc.). Lautenticit pertanto una nozione problema che gi Riegl allinizio del secolo
indissolubilmente legata alla presenza parlan- scorso aveva magistralmente risolto scrivendo
te di un testimone fisico. E non pu prescindere che, giustamente, un valore artistico anche
dallesistenza di un referente materiale, di un un valore storico ma anche: e viceversa, ogni
testo da certificare. Tanto pi per larchitettura: valore storico un valore artistico (con relativa
lautenticit solo quella della fabbrica e dei dimostrazione per assurdo). Crediamo proprio
suoi componenti materici, segnati dalla mano che nessuno potr seriamente oggi pretendere
delluomo e dal tempo. di riportare le lancette dellorologio del restauro
Proprio questa riflessione proponevamo al conve- a prima del 1903.
gno sul tema Autenticit e patrimonio
monumentale promosso da Di Stefano e dalla 15. Il futuro della conservazione tra
rivista Restauro a Napoli nel 1994, in vista del dottrina e nuovi cantieri: lauspicato
Convegno ICOMOS di Nara su quello stesso ruolo di riferimento e di garante
tema. Ci portava a ribaltare lapproccio di chi dellICOMOS. In Italia il recente riordino
parlava di autenticit formale riportando la (1999) delle vecchie ma ancora ben operanti
nozione esclusivamente nel piano astratto, imma- leggi di tutela fasciste varate da Bottai nel 1939
teriale delle idee, ossia dellimmagine iconica (una, la 1089, sui monumenti, una la 1497
considerata come uninvariante, che non viene sui beni ambientali ed il paesaggio) riaccorpate
scalfita dalleffetto del tempo. Una nozione in Testo Unico di tutela dei beni Culturali, forse
ipostatica, non processuale, che mal si attaglia al il pi recente segnale della revisione degli

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obiettivi della disciplina a favore della perma- non distruttive preliminari;
nenza. Anche il legislatore, dopo pi di ventan- 5. lallargamento dellanalisi al contesto e alle
ni di saccheggi del patrimonio architettonico, condizioni al contorno, lindagine della situazio-
legati alla mal formulata applicazione della ne ambientale e delle cause esterne del degrado
legge 457 (in particolare allarticolo 31), sem- in rapporto allinquinamento ambientale: stato
bra finalmente aver raccolto il coro delle tante dellaria, del suolo (analisi geotecniche) e azio-
voci che hanno richiamato larchitetto restaura- ne delle acque superficiali e profonde.
tore allimpegno alla cura. In particolare con I punti sopra richiamati dovrebbero caratteriz-
larticolo 34 del nuovo Testo Unico che dichiara zare un corretto (mai esaustivo) progetto di
che il fine del restauro quello di mantenere conoscenza. Per quanto riguarda poi linterven-
lintegrit materiale e di assicurare la conserva- to auspicabile che il restauro si identifichi (e si
zione e la protezione dei valori culturali. esaurisca) nellimpegno alla cura clinica del
Ci attendiamo ora che, alle parole, seguano i documento materiale e nellelaborazione di un
fatti. Si apre una nuova stagione dellintervento dettagliato progetto di salvaguardia fisico-chi-
sul patrimonio architettonico in cui si precisa- mica dello status e della stratificazione materia-
no, a fronte di una crescente nuova domanda le esistente, capace di assicurare al palinsesto
specifica, nuove competenze e dunque nuove ulteriori secoli di vita e di trasmettere alle nuove
professionalit integrate. A cominciare da tutte generazioni limpegno ad esercitare una perio-
quelle chiamate a dare un contributo decisivo dica e tempestiva salvaguardia manutentiva.
ad un approfondito progetto di conoscenza. Con la consapevolezza tuttavia che tale pro-
Rientrano tra i nuovi settori disciplinari che, gramma di conservazione programmata non
come indispensabile premessa, concorrono a pu comunque dissociarsi da un parallelo e
dare il necessario fondamento ad un corretto responsabile esercizio progettuale partecipato
intervento di conservazione: che risponda (nelle forme e nei modi propri
1. il ricorso ad una nuovelle Histoire evenementielle della cultura del progetto contemporaneo) al
(quantitativa e comparata, pi che soggettivamen- soddisfacimento delle richieste tecniche di man-
te qualitativa) del cantiere di costruzione, delle tenimento in uso con il minimo consumo della
modifiche duso subte dal manufatto e dei suoi risorsa costruito (adeguamento degli impianti
successivi restauri, da condurre su fonti di prima tecnologici e delle attrezzature interne e relativi
mano (il manufatto, gli archivi); corredi e arredi fissi compatibili). Il che va
2. ogni forma rapida ed utile di rilievo speditivo sicuramente al di l dellimpegno disciplinare
(fotografico e manuale) di prima ricognizione del buon conservatore, coinvolgendo in modo
dellattuale stato di consistenza della fabbrica; specifico la cultura e le dichiarate modalit
3. un dettagliato rilievo del degrado (strutturale operative proprie dellarchitetto progettista e
e materico), base essenziale di supporto e del progetto del nuovo. Il quale dunque
parte integrante degli eleborati che compon- destinato a confrontarsi in modo autonomo e
gono il progetto di conservazione; trasparente, come ulteriore testo a fronte auto-
4. il vasto campo, oggi in espansione, della grafo, con il documento storico cui chiamato
diagnostica preventiva, dellanalisi chimico- ad aggiungersi, producendo un auspicato, au-
fisica, delle prove di carico e delle indagini tentico plus-valore (culturale ed economico).

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