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DEFAULT DELL'ITALIA E RITORNO ALLA NOVA LIRA

Data: Mercoled, 23 novembre @ 00:00:00 CST


Argomento: Italia

DI SANDRO KENSAN
kensan.it

Il ritorno alle amate lire in caso di Default dell'Italia


comporter senz'altro una svalutazione della nuova
moneta.

Gli economisti di diverse banche affermano che in caso di


ritorno alla lira si proceder alla svalutazione della nostra
moneta dal 30 al 60%. Questo comporta che la banca
d'Italia stamper molte banconote e che i redditi fissi,
stipendi e pensioni, rimarranno gli stessi.

Faccio un esempio, supposto che la nuova moneta si chiami nova-lira e che 1 nova-lira valga
1 euro succeder che chi guadagna 1000 euro guadagner il mese dopo 1000 nova-lire.

Poi lo Stato svaluta del 60% le nova-lire, in questo modo lo Stato diventa pi ricco e i
cittadini diventano pi poveri. O meglio lo Stato mantiene costante la propria ricchezza
rispetto al resto del mondo per le ricchezze dei cittadini si svalutano, soprattutto quelle
monetarie e il lavoro.

Lo Stato per svalutare del 60% non far altro che aumentare del 150% la moneta in
circolazione in modo tale che chi prima aveva, ad esempio, l'1% della massa monetaria
nazionale, dopo la svalutazione possiede solo lo 0.4% della massa monetaria nazionale.

Un venditore estero che si trova di fronte a tutta questa carta moneta vuole guadagnare lo
stesso di prima e quindi chi ci vende Benzina e Gas moltiplicher i prezzi per 2.5 ovvero
aumenter del 150% i suoi prezzi in nova-lire.

Questo vuol dire che la benzina passer da 1.5 euro al litro a 1.5 nova-lire al litro e dopo la
svalutazione del 60% passer a 3.75 nova-lire al litro. Ovviamente lo stipendio e la pensione
e tutti i redditi fissi saranno sempre gli stessi. Riprendendo l'esempio precedente, lo stipendio
rimarr di 1000 nova-lire.

Se adesso spendo 2000 euro all'anno per il riscaldamento, dopo la svalutazione spender
5000 nova-lire a fronte dello stesso stipendio di 1000 nova-lire al mese.

L'energia elettrica che fatta quasi tutta con il Gas e il carbone importato aumenter del
150%. Se l'energia elettrica mi costa 1000 euro all'anno, dopo la svalutazione mi costa 2500
nova-lire all'anno a fronte del mio solito stipendio di 1000 nova-lire all'anno.

Visto che quasi tutto si fa con l'energia, i prezzi dei generi alimentari diventeranno molto pi
cari e l'inflazione importata sar molto elevata per cui il mio stipendio comprer poche cose,
molte meno di prima.
L'iPhone che adesso costa 500 euro coster dopo la svalutazione 1250 nova-lire con lo
stipendio di 1000 nova-lire. Cos i computer, cos le auto, cos i concimi chimici (che sono
fatti con il metano), cos i trattori, il cibo e tanti altri prodotti.

Ovviamente c' un lato positivo della questione e cio che tutto quello che viene fatto in
Italia e tutto quello che comporta manodopera italiana coster il 60% in meno agli occhi degli
stranieri e quindi i nostri prodotti saranno molto economici per i tedeschi, le vacanze
costeranno ai francesi pochissimo. Dopo la svalutazione molti soldi arriveranno dall'estero
che ci vedr come un Paese molto economico.

Se per fare la pasta importiamo il 40% del grano dall'estero, avremo che il 60% del grano
italiano sar fatto con la manodopera italiana che coster le stesse novalire dopo la
svalutazione e con i carburanti che vengono dall'estero rincarati del 150%. Si stabilir un
equilibrio per cui la pasta aumenter ma non raggiunger le vette del 150% di aumento.

Ovviamente chi potr aumentare i prezzi lo far, chi ha un reddito fisso diventer pi povero.
Chi aumenter i prezzi sar sottoposto alla pressione dei nuovi poveri che non potranno
comprare quello che compravano prima.

Le aziende che delocalizzano hanno la possibilit di incrementare gli utili, una svalutazione
sarebbe l'equivalente di una delocalizzazione per le aziende che esportano. Chi esporta si
troverebbe un costo della manodopera da paese extraeuropeo e venderebbe a prezzo europeo
con guadagni incrementati rispetto alla situazione attuale. Ovviamente un Default
provocherebbe parecchi problemi alle aziende italiane ma finita la fase transitoria c' chi ci
guadagner.

La banca UBS ha valutato lo scenario di un Default dei paesi a debole economia quali l'Italia.
Ha ipotizzato una svalutazione del 60% ( qui una traduzione) sulla base delle esperienza
precedenti quali ad esempio l'Argentina. UBS calcola che il costo pro capite medio di un
Default sia di 9500-11500 per il primo anno per poi ridursi a 3000-4000 negli anni
seguenti. A regime una famiglia di 3 persone perderebbe tra i 9 mila e i 12 mila euro all'anno.

L'importante sito Wikipedia ha una voce riguardante il Default dell'argentina che descrive
chiaramente la situazione che capita a un Paese fallito:

Durante il 2002 inflazione e disoccupazione continuarono a peggiorare. Il


vecchio tasso di cambio 1 a 1 (1 pesos per 1 dollaro, ndr) era schizzato a quasi 4
pesos per dollaro, mentre l'inflazione accumulata dal momento della svalutazione
era circa pari al 80%. La qualit della vita dell'argentino medio si era abbassata
di conseguenza; molte imprese chiusero o fallirono, molti prodotti importati
divennero praticamente inaccessibili ed i salari furono lasciati cos com'erano
prima della crisi.

Rispetto all'ipotesi di UBS del 60%, Wikipedia per il caso Argentina parla di una svalutazione
pi forte e pari all'80%. Se poi qualcuno pensasse che gli stipendi e le pensioni in caso di
svalutazione saranno incrementati, faccio notare che in Argentina i salari furono lasciati cos
com'erano prima della crisi.

Lo Stato stampando pi banconote avr pi soldi per pagare gli stipendi pubblici e le pensioni
che rimarranno costanti, quindi avr realizzato una reale diminuzione della spesa pubblica a
scapito dei redditi fissi che saranno tagliati del 60% rispetto a molti beni.
Un Default ha anche conseguenze bizzarre e poco immaginabili. Per esempio la Grecia che
ha tagliato il proprio debito pubblico del 50%, quindi ha fatto un verosimile Default, si trova
con problemi rilevanti di approvvigionamento di petrolio. I trader petroliferi affermano che
nessuno voglia vendere petrolio alla Grecia e che questa sia costretta a rifornirsi dall'Iran. Gli
USA e l'Europa stanno mettendo sotto pressione il paese ellenico perch smetta di comprare
petrolio da Teheran. Molto buffo.

Il motivo per cui la Grecia non riesce a comprare petrolio che nessuno si fida a venderlo
per via del fatto che una nazione fallita. Immagino che molte altre bizzarrie attendano i
paesi in Default.

Sandro Kensan
Fonte: http://www.kensan.it/articoli/Default.php
19.11.2011

via www.rischiocalcolato.it

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