Vous êtes sur la page 1sur 46

INDICE GENERALE

1. INTRODUZIONE.................................................................................2

1.1 ITER AUTORIZZATIVO...........................................................................2

1.2 IL PROGETTO IN SINTESI......................................................................2

2. ATTRAVERSAMENTO DEL RIO NARBONA.....................................4

2.1 ITER PROGETTUALE.............................................................................4

2.2 SOLUZIONE PROGETTUALE PRESENTATA.......................................4

2.3 SOLUZIONI ALTERNATIVE....................................................................5


2.3.1 Soluzione alternativa n 1..................................................................5
2.3.2 Soluzione alternativa n 2................................................................10
2.3.3 Soluzione alternativa n 3................................................................12
2.3.4 Soluzione alternativa n 4................................................................15

2.4 CONCLUSIONI E NUOVA SOLUZIONE PROGETTUALE...................17

2.5 CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEL PONTE CANALE..............17

2.6 COMPATIBILITA' IDRAULICA DELLA NUOVA SOLUZIONE.............18

3. CONFORMITA' CON IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE...19

3.1 TERRITORI COPERTI DA BOSCHI......................................................19

3.2 SISTEMA IDROGRAFICO.....................................................................19

3.3 FATTORI CARATTERIZZANTI IL CORSO D'ACQUA..........................20


3.3.1 Rilievo del corso d'acqua.................................................................20
3.3.2 Individuazione dei salti scenici.........................................................22
3.3.3 Ricostruzione idrologica ..................................................................22
3.3.3.1 Sezione di presa.....................................................................................................23
3.3.3.2 Sezione di Chiotti....................................................................................................25
3.3.3.3 Sezione di Borgate Neirone Inf.re e Sup.re............................................................27
3.3.3.4 Sezione di Borgata Einaudi.....................................................................................29

3.3.4 Conclusioni ......................................................................................31

1
1. INTRODUZIONE

1.1 ITER AUTORIZZATIVO

La Societ F.I.E. Fulcheri Idroelettrica s.n.c. intende realizzare un impianto


idroelettrico con derivazione dal torrente Grana ad una quota di circa 1.571 m s.l.m.,
in Comune di Castelmagno, e centrale di produzione collocata poco a valle della
borgata Einaudi, tra la Strada Provinciale ed il torrente Grana, a quota 1.090 m s.l.m.
Il progetto, in quanto impianto di produzione di elettricit da fonte rinnovabile,
sottoposto al Procedimento Unico di cui all'art.12 del D.Lgs. 29.12.2003 n. 387.
La Societ F.I.E. Fulcheri Idroelettrica s.n.c. in data 10.03.2014 ha presentato
richiesta di avvio della procedura dell'art. 12 del D.Lgs. 387/2003 e s.m.i..
In data 23.04.2014 stata convocata la Conferenza dei Servizi, durante la
quale gli Enti coinvolti hanno fatto pervenire alla Societ le richieste di integrazioni e
di approfondimento progettuale di alcuni elementi costitutivi dell'impianto.
In data 04.09.2014 stata depositata dalla Societ la documentazione
richiesta, al fine di proseguire l'iter e di ottenere le Autorizzazioni previste dal D.Lgs.
387/2003 e s.m.i.
La documentazione che si presenta volta a chiarire alcuni aspetti legati
all'inserimento paesaggistico delle strutture in progetto, anche sulla base delle
osservazioni del Settore Gestione e Valorizzazione del Paesaggio della Regione
Piemonte, e viene presentata in forma spontanea dal Proponente.

1.2 IL PROGETTO IN SINTESI

L'impianto in progetto interessa un tratto del torrente Grana compreso tra


l'abitato di Chiappi e l'abitato di Campomolino, per una lunghezza approssimativa di
3,95 km.
L'opera di presa sorger in prossimit della borgata Chiappi, immediatamente a
monte di un ponte sul t. Grana vicino ad un pilone votivo.
La condotta dapprima attraverser la Strada Provinciale n. 333, poi aggirer da
sud la borgata di Chiotti (passando nelle vicinanze del t. Grana all'altezza di un ponte
a quota 1470 m s.l.m. circa) ed infine raggiunger nuovamente la Strada Provinciale
in corrispondenza della cappella di San Bernardo.
Il percorso della condotta dalla cappella in poi ricalcher per la maggior parte
quello della S.P. 333 fino all'abitato di Campomolino, laddove oltrepasser il Rio
Narbona (attraversamento su ponte-canale) per poi raggiungere l'edificio di centrale,

2
collocato poco a valle della borgata Einaudi, tra la Strada Provinciale ed il torrente
Grana.
Il locale misura ed il locale consegna ad uso ENEL saranno invece localizzati
circa 20 m a monte, in un edificio apposito.
L'allacciamento alla linea esistente avverr tramite un tratto di elettrodotto
interrato di lunghezza pari a 131 m, che collegher la centrale ad un traliccio
esistente.
L'immissione della potenza dell'impianto idroelettrico in rete richiede il
potenziamento della linea esistente, che si suddivide in tre tratti.
Il primo tratto oggetto di intervento prevede, in localit Borgetto (Comune di
Dronero), la sostituzione di un tratto di linea aerea di circa 1.000 m con un cavo
interrato lungo strada comunale per circa 1.065 m.
Il secondo tratto prevede la sostituzione in localit Ru (Comune di Pradleves)
di un tratto di linea aerea di circa 650 m con un tratto di linea in cavo interrato su
strada comunale asfaltata di lunghezza pari a 950 m e con un tratto di linea aerea.
Il terzo tratto, in prossimit dell'abitato di Pradleves, prevede di sostituire un
tratto di cavo interrato guasto con un nuovo conduttore posato su terreno naturale
per circa 95 m tra due sostegni esistenti.

3
2. ATTRAVERSAMENTO DEL RIO NARBONA

2.1 ITER PROGETTUALE

Nel progetto consegnato in data 10.03.2014 allegato all'Istanza di


Autorizzazione Unica ai sensi del D.Lgs. 387/2003 e s.m.i. della Societ Fulcheri
Idroelettrica s.n.c., l'attraversamento del Rio Narbona da parte della condotta forzata
dell'impianto idroelettrico con derivazione dal torrente Grana era previsto mediante la
posa della stessa all'interno della struttura di un ponte canale, in posizione affiancata
rispetto al ponte stradale esistente, sul lato di monte rispetto a quest'ultimo.
Con nota prot. n. 0039699 del 23.04.2014 l'Ufficio Reparto di Cuneo Settore
Viabilit Cuneo e Saluzzo Direzione Mobilit e Infrastrutture della Provincia di
Cuneo richiese la predisposizione di una documentazione integrativa che
comprendesse l'ipotesi di posizionamento del ponte canale a valle rispetto alla
struttura del ponte esistente.
Il Comune di Castelmagno richiese a sua volta il posizionamento della struttura
a valle del ponte esistente, con lo scopo di realizzare una passerella pedonale di
collegamento tra l'abitato di Campomolino e la Strada Provinciale.
In recepimento delle osservazioni degli Enti citati, nella documentazione
integrativa, consegnata in data 04.09.2014, la Societ Proponente inser il progetto
dell'attraversamento del Rio Narbona con il ponte canale a valle rispetto al ponte
esistente.
A seguito delle richieste integrative del Settore Attivit di Gestione e
Valorizzazione del Paesaggio della Regione Piemonte, si presentano in questa sede
le soluzioni possibili per l'attraversamento del corso d'acqua da parte della condotta
forzata dell'impianto idroelettrico. Le soluzioni prospettate fanno seguito ad un'analisi
approfondita delle condizioni topografiche del luogo e delle caratteristiche della
struttura esistente del ponte stradale, nell'ottica di minimizzare l'impatto ambientale
compatibilmente con le esigenze tecniche di realizzazione.

2.2 SOLUZIONE PROGETTUALE PRESENTATA

Nella documentazione presentata in data 04.09.2014 si prevedeva


l'attraversamento aereo del Rio Narbona con ponte canale.
Il ponte canale presentato era una struttura di larghezza pari a 1,60 m a
distanza di 2,00 m rispetto al ponte stradale per rispettare le esigenze del Settore

4
Viabilit, che potrebbe avere necessit di ampliare le dimensioni della Strada
Provinciale.
La struttura metallica di base era di tipo reticolare, con rivestimento in legno, al
fine di garantire il suo utilizzo come passerella pedonale, come richiesto dal Comune
di Castelmagno. Il rivestimento del ponte canale in legno, con realizzazione anche
dei parapetti in legno e l'inserimento di vasi per fioriere, in grado di migliorare
l'impatto estetico della struttura, consentiva di ridurre anche l'impatto sul paesaggio.
Dal punto di vista esecutivo, per la realizzazione di tale attraversamento, era
stato ipotizzato il posizionamento di due blocchi di ancoraggio in sponda destra e in
sponda sinistra. Simultaneamente sarebbe stata prodotta in officina una struttura
reticolare in grado di sostenere sia il peso della condotta che della passerella
soprastante.
Tale manufatto sarebbe stato realizzato in sezioni trasportabili e poi
assemblato in loco. Una volta terminata la struttura, per mezzo di un idonea autogru,
essa sarebbe stata messa in opera e adeguatamente ancorata ai due basamenti
precedentemente realizzati.
Si riportano in allegato una planimetria e una sezione della soluzione
precedentemente prospettata.

2.3 SOLUZIONI ALTERNATIVE

2.3.1 Soluzione alternativa n 1

La prima soluzione alternativa prevede il passaggio della condotta forzata al di


sotto dell'alveo del Rio Narbona a monte del ponte stradale. Si tratterebbe, pertanto,
della realizzazione di un guado a monte del viadotto esistente, mediante un sifone.
La condotta forzata, a partire dalla S.P. 333, verrebbe posata in un primo tratto
in aderenza alla scarpata che costituisce la sponda destra del corso d'acqua, per poi
attraversare l'alveo ad una quota pari ad 1,00 m al di sotto dello stesso all'interno di
una camicia di calcestruzzo, ed infine risalire lungo la sponda sinistra fino ad
incontrare nuovamente la Strada Provinciale.
Nel tratto a monte del Rio Narbona, si riconoscono due tipologie di sezioni
dell'alveo, rappresentate in Fig. 1 e Fig. 2:
Sezione 1 (caratteristica dei primi 50 m a monte del ponte stradale esistente):
sponda destra a pendenza costante e pari circa al 185%, alveo inciso di
larghezza limitata (2,00 m circa), sponda sinistra a pendenza costante e pari a

5
circa il 40%;
Sezione 2 (circa 70 m a monte del ponte stradale esistente): sponda destra
verticale nel primo tratto, poi decisamente pianeggiante per una larghezza di
20 m,, alveo inciso di larghezza limitata (2,00 m circa), sponda sinistra a
pendenza costante e pari a circa il 40%.
La presenza, in corrispondenza della sezione 2 individuata, di una parete
verticale in sponda destra rende impossibile il passaggio della condotta in quel tratto:
si opterebbe pertanto per il passaggio entro i 50 m a monte del ponte stradale.
Nell'ipotesi di attraversamento ortogonale rispetto al flusso del Rio Narbona, la
tubazione, a partire dalla sponda destra, scenderebbe da quota 1.167 m s.l.m.
(corrispondente alla Strada Provinciale) a quota 1.154 m s.l.m. (1,00 m al di sotto del
fondo alveo del Rio Narbona) nell'arco di 7,00 m di sviluppo, con una pendenza
pertanto del 185% circa; successivamente risalirebbe con una pendenza pi dolce
(del 45%).
Anche nell'ipotesi di attraversamento diagonale, in considerazione del limitato
spazio a disposizione, la pendenza del primo tratto di discesa della condotta sarebbe
comunque pari a circa il 100%.
La realizzazione avverrebbe con l'ausilio di escavatore di tipo "ragno",
necessario per via delle pendenze e della difficile accessibilit all'alveo, in grado di
rendere il lavoro dei mezzi di cantiere particolarmente problematico.
Un'ipotesi alternativa nella realizzazione del guado consisterebbe nella
realizzazione di una briglia in calcestruzzo all'interno del corso d'acqua in
corrispondenza dell'attraversamento della condotta e posizionando la stessa
all'interno della briglia. La costruzione del manufatto consentirebbe di elevare la
quota del tratto pi depresso della condotta forzata (in corrispondenza dell'alveo del
Rio), riducendo la pendenza sia del tratto in discesa (il pi critico) che del tratto in
risalita. La pendenza del tratto in sponda destra verrebbe ridotta al di sotto del 100%,
rimanendo comunque particolarmente acclive, mentre per quanto riguarda il tratto in
sponda sinistra la condotta si svilupperebbe in leggera salita.
In ogni caso, la posa della condotta in sponda sinistra comporterebbe in
entrambe le ipotesi (con o senza briglia) seri problemi di posa, legati ancora
all'acclivit ed inoltre alla geologia del versante. Il pendio, infatti, si costituisce di uno
strato detritico di limitata potenza (inferiore al metro) su uno strato di roccia: il taglio
del versante ipotizzato genererebbe il rischio dello sviluppo di locali franamenti, in
grado di mettere a nudo la condotta e di comprometterne la funzionalit.

6
Fig. 2.1 - Alveo del Rio Narbona nel tratto subito a monte del ponte stradale.

Fig. 2.2 - Alveo del Rio Narbona nel secondo tratto.

7
Fig. 2.3 - Sponda destra, praticamente verticale, del Rio Narbona (vista da valle).

Fig. 2.4 - Sponda sinistra del Rio Narbona, ancora molto acclive (vista da sponda destra).

8
L'analisi delle possibilit di realizzazione per il passaggio in subalveo evidenzia
pertanto un certo numero di criticit.
I vantaggi e gli svantaggi della soluzione senza realizzazione della briglia di
consolidamento sono i seguenti:
vantaggi:
ridotto impatto paesaggistico della condotta forzata, che risulterebbe
sostanzialmente invisibile, in quanto interrata lungo tutto il tracciato.
svantaggi:
notevoli difficolt realizzative, a causa delle pendenze superiori al 100% delle
sponde del Rio Narbona, le quali inciderebbero inoltre sulle esigenze di
sicurezza del cantiere;
necessit di posizionamento di blocchi di ancoraggio della condotta forzata di
dimensioni considerevoli, al fine di consentire al terreno circostante di
assorbire le elevate spinte idrostatiche che si verrebbero a creare: ove la
condotta forzata presenta una curvatura superiore a 60 (come nel caso in
esame), le spinte assumono valori superiori ai 1.000 kN (circa 100 volte il
peso del liquido nel volume dove localizzato il blocco);
impatto paesaggistico del cantiere, dal momento che l'accesso all'alveo
comporterebbe l'abbattimento di un certo numero di arbusti e di alcuni alberi
che costituiscono la vegetazione ripariale del corso d'acqua;
possibilit di franamenti della coltre detritica presente in sponda sinistra a
causa della posa della condotta: tale configurazione produrrebbe quindi un
rischio idrogeologico considerevole, e anche un impatto paesaggistico
importante, legato alla possibilit che i franamenti sopra indicati conducano
alla messa a nudo della condotta.
La soluzione del passaggio in subalveo con realizzazione della briglia
comporterebbe come conseguenza:
vantaggi:
ridotto impatto paesaggistico della condotta forzata, che risulterebbe
sostanzialmente invisibile, in quanto interrata lungo tutto il tracciato;
riduzione delle difficolt realizzative rispetto alla soluzione senza briglia;
svantaggi:
ancora importanti difficolt realizzative, a causa della pendenza comunque
elevata della condotta forzata e delle sponde del Rio; i lavori in tali condizioni
presentano ovviamente ripercussioni sulle esigenze di sicurezza del cantiere;

9
necessit di posizionamento di blocchi di ancoraggio della condotta forzata di
dimensioni considerevoli, al fine di consentire al terreno circostante di
assorbire le elevate spinte idrostatiche che si verrebbero a creare: ove la
condotta forzata presenta una curvatura superiore a 60 (come nel caso in
esame), le spinte assumono valori decisamente superiori ai 1.000 kN (circa
100 volte il peso del liquido nel volume dove localizzato il blocco);
eventuale rischio di esondazione del Rio Narbona nel tratto a monte della
briglia e comunque presenza di un ostacolo insormontabile per le comunit
ittiche e in ogni caso di un elemento in grado di artificializzare in modo
consistente un alveo finora perfettamente naturale;
impatto paesaggistico del cantiere, dal momento che l'accesso all'alveo
comporterebbe l'abbattimento di un'importante porzione degli arbusti e di
alcuni alberi che costituiscono la vegetazione ripariale del corso d'acqua;
analoga possibilit di franamenti della coltre detritica in sponda sinistra
descritti in precedenza: tale configurazione produrrebbe quindi un rischio
idrogeologico considerevole, e anche un impatto paesaggistico importante,
legato alla possibilit che i franamenti sopra indicati conducano alla messa a
nudo della condotta.
impatto paesaggistico della briglia di contenimento della condotta forzata, che
costituirebbe una visione scenicamente poco apprezzabile per gli osservatori
transitanti in corrispondenza del ponte stradale.
Si riportano in allegato planimetria e sezione delle soluzioni alternative.

2.3.2 Soluzione alternativa n 2

Tale soluzione consiste nell'inglobare completamente la condotta all'interno


della sede stradale adagiandola sull'estradosso del ponte.
In seguito ad approfondite analisi del ponte esistente stato stabilito che
l'altezza della sede stradale sopra l'estradosso del ponte di 65 cm. Tale
configurazione permetterebbe di inserire il tubo in progetto (DN 600), pur con
innalzamento della sede stradale.
Si tratterebbe di preparare la sezione di condotta delle dimensioni idonee
stoccandola momentaneamente in loco, procedendo alla demolizione della sede
stradale esistente fino all'estradosso del solaio del ponte; successivamente si
poserebbe quindi la tubazione con l'ausilio di un'idonea autogru.
In una fase successiva si provvederebbe a ricostruire la sede stradale,

10
iniziando con la realizzazione di due muri in c.a. sui lati e il getto attorno alla
condotta, in modo che questi funzionino da travi per il solaio della carreggiata.
Sarebbe quindi realizzato il solaio stesso. Le parti rimaste vuote verrebbero
riempite di cls alleggerito con polistirolo o LECA. Infine verrebbe ripristinato il manto
stradale e le ringhiere di protezione.
In tali condizioni si manterrebbe inalterato il peso del ponte scongiurando
eventuali cedimenti strutturali.
Tale opera si realizzerebbe in circa 2 giorni; per quanto riguarda la gestione
della viabilit verrebbe utilizzato un senso unico alternato per breve tempo e la
chiusura completa della strada per circa 24 ore.

Fig. 2.5 - Ponte stradale (vista da valle).

Come per la soluzione alternativa n 1, si riportano vantaggi e svantaggi del


passaggio al di sotto della sede stradale del ponte esistente:
vantaggi:
ridotto impatto paesaggistico della condotta forzata, che risulterebbe
sostanzialmente invisibile, in quanto interrata lungo tutto il tracciato;
riduzione notevole delle difficolt realizzative;
ridotto impatto paesaggistico del cantiere, senza influenza alcuna su

11
vegetazione ripariale;
riduzione delle tempistiche di realizzazione;
svantaggi:
interferenze con la viabilit, dal momento che sarebbe necessaria la chiusura
della sede stradale (comunque eventualmente durante le ore notturne);
interferenza con l'infrastruttura esistente (la nota prot. n. 0039699 del
23.04.2014 l'Ufficio Reparto di Cuneo Settore Viabilit Cuneo e Saluzzo
Direzione Mobilit e Infrastrutture della Provincia di Cuneo richiede che la
condotta forzata non interferisca con le strutture esistenti, ponte stradale
compreso);
alterazione del profilo del piano viabile in corrispondenza del ponte stradale e
nel tratto a monte dello stesso.
Si riportano in allegato planimetria e sezione della soluzione alternativa.

2.3.3 Soluzione alternativa n 3

La terza soluzione alternativa prevede il passaggio della condotta forzata al di


sotto dell'alveo del Rio Narbona a valle del ponte esistente. Si tratterebbe anche in
questo caso della realizzazione di un guado a monte del viadotto esistente, mediante
un sifone.
A differenza della soluzione n 1, i muri di sottoscarpa in sponda destra del Rio
Narbona e le pareti sostanzialmente verticali in sponda sinistra rendono
praticamente impossibile l'accesso all'alveo.
In fig. 6 si ha la rappresentazione grafica della sezione d'alveo a valle del ponte
esistente: la profondit del fondo alveo rispetto alle sponde di 14 m in sponda
sinistra e di 16 m in sponda destra. Le sezioni pi a valle del Rio risultano
sostanzialmente identiche rispetto a quella presentata, ma presentano un fondo
alveo ancora inferiore, tale da rendere il passaggio in subalveo ancora pi
difficoltoso.
L'unica soluzione possibile, in questo caso, consisterebbe nella realizzazione di
due pozzi, a monte e a valle dell'attraversamento, grazie ai quali giungere alla quota
di fondo alveo; di qui, il passaggio della condotta avverrebbe secondo la tecnica
dello spingitubo.

12
Fig. 2.6 - Alveo del Rio Narbona nel tratto a valle del ponte stradale (sezione vista da monte).

Fig. 2.7 - Sponda destra del Rio Narbona (vista dalla Piazza di Campomolino).

13
Fig. 2.8 - Sponda sinistra del Rio Narbona (vista dalla sponda destra).

Fig. 2.9 - Sponda sinistra del Rio Narbona (vista dalla sponda sinistra).

14
Il primo pozzo sarebbe collocato all'interno della Piazza di Campomolino,
mentre il secondo sarebbe localizzato al di sotto della sede della S.P. 112.
La condotta, pertanto, scenderebbe all'interno del pozzo con un angolo di 90 e
successivamente ritornerebbe orizzontale con un altro angolo di 90: tale
configurazione, come gi evidenziato per la soluzione n 1, genera delle spinte
idrostatiche considerevoli, tale da rendere necessaria l'adozione di blocchi di
ancoraggio di notevoli dimensioni. I blocchi di ancoraggio sarebbero pertanto in
numero di 4, corrispondenti alle deviazioni altimetriche del percorso della condotta.
Si segnala, inoltre, come la perforazione nel tratto orizzontale al di sotto
dell'alveo avverrebbe completamente in roccia, cos come lo scavo per
l'alloggiamento dei blocchi di ancoraggio.
L'analisi delle possibilit di realizzazione per il passaggio in subalveo evidenzia
pertanto un numero elevatissimo di criticit.
I vantaggi e gli svantaggi della soluzione sono i seguenti:
vantaggi:
ridotto impatto paesaggistico della condotta forzata, che risulterebbe
sostanzialmente invisibile, in quanto interrata lungo tutto il tracciato.
svantaggi:
difficolt realizzative al limite della totale impraticabilit, a causa delle sponde
sostanzialmente verticali del Rio Narbona, della necessit di scavo in roccia,
della dimensione della condotta, delle pressioni idrostatiche esistenti: tali
difficolt conducono alla necessit di utilizzare una tecnica (la migliore
possibile) comunque di complessa applicazione nel caso in esame;
problemi legati alla sicurezza in fase di cantiere;
necessit di posizionamento di 4 blocchi di ancoraggio della condotta forzata
di dimensioni considerevoli, al fine di consentire al terreno circostante di
assorbire le elevate spinte idrostatiche che si verrebbero a creare, dal
momento che le deviazioni altimetriche della condotta sarebbero tutte a 90;
interferenze con la viabilit, dal momento che sarebbe necessaria la chiusura
della sede stradale per la realizzazione del pozzo di valle ed il mantenimento
dell'apertura per la realizzazione del sifone.
Si riportano in allegato planimetria e sezione della soluzione alternativa.

2.3.4 Soluzione alternativa n 4

La soluzione consiste nell'attraversamento del corso d'acqua a monte del

15
viadotto esistente tramite una struttura reticolare.
Il ponte canale sarebbe una struttura di larghezza pari a 1,60 m a distanza di
2,00 m rispetto al ponte stradale per rispettare le esigenze del Settore Viabilit, che
potrebbe avere necessit di ampliare le dimensioni della Strada Provinciale. Si
tratterebbe di una struttura metallica con funzione anche di passerella pedonale.
Il rivestimento del reticolo in acciaio avverrebbe completamente in legno, con
realizzazione dei parapetti in legno e l'inserimento di vasi per fioriere, in grado di
migliorare l'impatto estetico della struttura, consentiva di ridurre anche l'impatto sul
paesaggio.
La realizzazione di tale attraversamento avverrebbe inizialmente mediante il
posizionamento di due blocchi di ancoraggio in sponda destra e in sponda sinistra,
con contemporanea produzione in officina della struttura reticolare, in grado di
sostenere sia il peso della condotta che della passerella soprastante.
Tale manufatto sarebbe realizzato in sezioni trasportabili e poi assemblato in
loco. Una volta terminata la struttura, per mezzo di un idonea autogru, essa sarebbe
messa in opera e adeguatamente ancorata ai due basamenti precedentemente
realizzati.
Come si pu evincere dalla descrizione, la soluzione n 3 risulta essere
sostanzialmente identica alla soluzione progettuale presentata, con la sola
eccezione del passaggio a monte del ponte esistente anzich a valle.
Si riportano vantaggi e svantaggi del passaggio a fianco del ponte esistente
con ponte canale a monte dello stesso:
vantaggi:
riduzione considerevole delle difficolt realizzative rispetto alla soluzione
alternativa n 1;
ridotto impatto paesaggistico del cantiere rispetto alla soluzione n 1, senza
influenza alcuna su vegetazione ripariale;
riduzione delle tempistiche di realizzazione;
ridotto impatto paesaggistico rispetto alla soluzione inserita in progetto, dal
momento che la struttura risulterebbe praticamente non visibile dai punti di
osservazione corrispondenti alla piazza di Campomolino, alla Strada
Provinciale n. 112 (vista da valle) e alla Strada Provinciale n. 333 (vista da
monte, schermata dalla presenza di vegetazione);
interferenze nulle con la viabilit e con l'infrastruttura esistente;
svantaggi:

16
maggiore impatto paesaggistico rispetto alla soluzione del passaggio in
subalveo, dal momento che si tratta di una nuova struttura.

2.4 CONCLUSIONI E NUOVA SOLUZIONE PROGETTUALE

Si riprendono in breve i concetti espressi nei capitoli precedenti, onde


giustificare la soluzione progettuale adottata.
La soluzione alternativa n 1 stata scartata in quanto di estrema difficolt dal
punto di vista della sua realizzazione e ai fini di garantire la sicurezza in cantiere, con
un impatto paesaggistico comunque presente (per la necessit di realizzare una
pista di accesso all'alveo ed una briglia di consolidamento).
La soluzione alternativa n 2 stata scartata perch, a fronte di un impatto
paesaggistico nullo e di una limitata difficolt di realizzazione, interferisce
pesantemente con la viabilit e con l'infrastruttura esistente, in contrasto con le
prescrizioni dell'Ufficio Strade della Provincia di Cuneo.
La soluzione alternativa n 3 stata scartata perch al limite della totale
impraticabilit dal punto di vista della sua realizzazione e ai fini di garantire la
sicurezza in cantiere.
La soluzione alternativa n 4 stata scelta quale nuova soluzione progettuale,
in quanto consente di superare le difficolt realizzative della soluzione n 1 e della
soluzione n 3, evitare le interferenze con la Strada Provinciale di cui alla soluzione
n 2 e risulta migliorativa nei confronti della soluzione presentata, dal momento che il
passaggio a monte comporta una minore visibilit del ponte canale e pertanto un
minore impatto paesaggistico. La soluzione scelta presentata in due tavole
separate rispetto alla presente relazione integrativa.

2.5 CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEL PONTE CANALE

Il ponte canale in progetto sar una struttura in grado di resistere alla


sollecitazioni generate dal peso proprio e dalle elevate pressioni in condotta e dai
sovracarichi dovuti al passaggio pedonale.
La struttura in progetto sar realizzato con profili in carpenteria metallica
standard, in acciaio S355JR: si tratta di n 2 travi reticolari con corrente superiore ed
inferiore HEA160, diagonali L70x70x7 e Ritti IPE 160; le traverse saranno realizzate
con profili UPN 140.
Il piano di calpestio viene realizzato con traverse in UPN 100 su cui pogger un
grigliato Orsogril.

17
Le sollecitazioni assorbite dalla struttura saranno trasmesse ai dadi di
fondazione, disposti alle estremit della trave, che verranno assicurati alla roccia
mediante chiodature realizzate con Barre Dywidag 32 WR 0000. I blocchi saranno di
altezza complessiva pari a 3,50 m e a sezione variabile, con fondazione
parallelepipeda e sviluppo tronco-piramidale. Il volume di ciascun blocco sar pari a
circa 23 m3.
Ai fini dell'inserimento di tali blocchi di fondazione, si stima un volume di scavo
pari a circa 35 m3.

2.6 COMPATIBILITA' IDRAULICA DELLA NUOVA SOLUZIONE

Nel progetto consegnato in data 10.03.2014 allegato all'Istanza di


Autorizzazione Unica ai sensi del D.Lgs. 387/2003 e s.m.i. della Societ Fulcheri
Idroelettrica s.n.c., l'attraversamento del Rio Narbona da parte della condotta forzata
dell'impianto idroelettrico con derivazione dal torrente Grana era previsto mediante la
posa della stessa all'interno della struttura di un ponte canale, in posizione affiancata
rispetto al ponte stradale esistente, sul lato di monte rispetto a quest'ultimo.
Le richieste integrative da parte degli Enti (Comune di Castelmagno e Provincia
di Cuneo Settore Viabilit), avevano indotto il Proponente a proporre come
soluzione progettuale il passaggio della condotta forzata tramite ponte canale a valle
del ponte esistente.
Sulla base delle richieste del Settore Gestione e Valorizzazione del Paesaggio
della Regione Piemonte e dell'analisi delle soluzioni alternative sopra riportate
(paragrafo 2.3), si adotta nuovamente la soluzione del passaggio a monte del ponte
esistente.
La soluzione pertanto del tutto analoga a quella presentata il 10.03.2014: la
Compatibilit Idraulica dell'intervento era stata gi dimostrata all'interno dell'apposito
Studio di Compatibilit (elaborati 26.1, 26.2, 26.3, 26.4 e 26.5) allegato all'Istanza di
A.U, al quale si pu fare riferimento.

18
3. CONFORMITA' CON IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE

3.1 TERRITORI COPERTI DA BOSCHI

L'art. 16 delle Norme di Attuazione riguarda i territori ricoperti da boschi e


prescrive che: [...] i boschi costituenti habitat d'interesse comunitario, come
identificati ai sensi della direttiva Habitat e della Rete Natura 2000, esclusi i
castagneti puri da frutto, costituiscono ambiti intangibili, salvo che [...] per la
realizzazione di infrastrutture di interesse regionale e sovraregionale non localizzabili
altrove [...].
Le aree coperte da boschi attraversate dall'impianto idroelettrico in progetto
non costituiscono ambiti intangibili.

3.2 SISTEMA IDROGRAFICO

L'art.14, comma 9 delle Norme di Attuazione prescrive:


al comma a) che all'interno delle fasce fluviali interne (150 m dalle sponde)
deve essere conservata la vegetazione arbustiva ed arborea di tipo igrofilo e i
lembi di bosco planiziale;
al comma b) che la realizzazione degli impianti di produzione idroelettrica
rispetti gli eventuali fattori caratterizzanti il corso d'acqua quali cascate e salti
di valore scenico.
La vegetazione spondale in corrispondenza dell'opera di presa praticamente
assente essendo le sponde ricoperte da vegetazione erbacea o al pi arbustiva. La
realizzazione di tale opera non ha impatti significativi su tale componente.
Il tracciato della condotta si sviluppa per la maggior parte lungo il tracciato della
Strada Provinciale, riducendo al minimo l'interferenza con la vegetazione. Per la
realizzazione della centrale sar necessario l'abbattimento di circa 15 frassini e 30
tra aceri e olmi; si prevede comunque di realizzare ad opere ultimate un intervento di
recupero e rinaturalizzazione delle aree interessate, mediante inerbimento e
piantumazione di specie arbustive e arboree autoctone. E' previsto inoltre un
progetto di compensazione che consiste nel rimboschimento di una superficie pari a
1.800 m2.
Per quanto riguarda lo studio relativo ai salti scenici di cui alla lettera b) dell'art.
14 del P.P.R., si rimanda al paragrafo seguente e alla documentazione fotografica
allegata alla presente relazione.

19
3.3 FATTORI CARATTERIZZANTI IL CORSO D'ACQUA

Nel tratto sotteso dall'impianto idroelettrico, il prelievo di risorsa idrica influisce,


oltre che sull'ecosistema acquatico, anche sull'aspetto relativo alla percezione
scenica del corso d'acqua.
Al fine di valutare in modo preciso gli impatti dal punto di vista paesaggistico
della derivazione nel tratto sotteso, si condotta un'analisi costituita dalle seguenti
fasi:
rilievo fotografico del tratto di corso d'acqua sotteso dall'impianto, con
particolare riferimento ai punti di accessibilit all'alveo, tramite sentieri o
infrastrutture;
individuazione puntuale dei salti scenici presenti lungo il percorso del torrente
Grana, in particolare nei tratti maggiormente visibili e accessibili;
ricostruzione idrologica, in corrispondenza delle sezioni individuate, in grado
di valutare l'incidenza del prelievo nei confronti della portata naturale e, di
conseguenza, nei confronti dei salti scenici.

3.3.1 Rilievo del corso d'acqua

Il T. Grana a monte della presa scorre con una pendenza modesta (3-4%)
all'interno di una sorta di altopiano, in cui il corso d'acqua risulta facilmente visibile
anche dalla Strada Provinciale. Il punto previsto per la realizzazione della presa in
corrispondenza della fine di questo altipiano, dove la valle si chiude e la pendenza
subisce un repentino aumento (10-15%).
Tale pendenza si mantiene pressoch costante per circa 500 m a valle della
presa, dove si riconoscono alcune cascatelle, apprezzabili soprattutto durante il
periodo fine-primaverile. In questo tratto, il corso d'acqua riceve dal versante sito in
sponda sinistra un consistente apporto sorgentizio, mentre il versante in sponda
destra fornisce un contributo importante, con 4 rii laterali che confluiscono nel
torrente. Il deflusso avviene in posizione particolarmente incassata, in quanto le
sponde in sinistra ed in destra presentano pendenze superiori al 100% e sono di
altezza fino a 10 m. L'alveo visibile solamente muovendosi attraverso i prati
presenti in sinistra idrografica, dove in posizione alta si trova un altopiano non
particolarmente vegetato, a lato della Strada Provinciale.
Successivamente, la pendenza del corso d'acqua subisce una nuova
diminuzione, in prossimit dell'abitato di Chiotti. In questo tratto, caratterizzato dalla

20
presenza di un piccolo ponte, l'alveo, cos come la vallata, tornano ad allargarsi,
quest'ultima in modo considerevole. Si tratta del punto in cui si riscontra la massima
facilit di accesso all'alveo di tutto il tratto sotteso, essendo presente una strada
sterrata che conduce al ponte stradale ed essendo facilmente visibile anche dalla
S.P. 333.
Terminato questo tratto, quasi in corrispondenza della Cappella di S.Bernardo,
la valle torna a chiudersi e la pendenza ricomincia ad aumentare. La vegetazione in
questo tratto maschera completamente l'alveo nei confronti degli osservatori della
S.P. 333, mentre non stata riscontrata la presenza di strade n di sentieri di
accesso al corso d'acqua.
Circa 1.000 m a valle del ponte di Chiotti, il torrente Grana si arricchisce dal
punto di vista degli apporti idrici grazie al contributo del Rio della Lombarda, sito in
sponda destra, che sottendendo un bacino imbrifero di circa 4 km2 rimpingua in
modo significativo la portata naturale.
Procedendo in direzione est ancora per circa 450 m, il torrente Grana presenta
un tratto a pendenza pari a circa il 7%, con alveo inciso di larghezza pari a circa 5 m
e un leggero allargamento della valle in sinistra idrografica. Si identifica una strada di
accesso sterrata proveniente da Borgata Neirone Inferiore, che raggiunge una
passerella e prosegue anche in destra. Sono presenti inoltre sentieri di collegamento
tra il piccolo ponte citato e le Borgate Neirone Inferiore e Neirone Superiore.
Procedendo in direzione est ancora per circa 450 m, il torrente Grana presenta
un tratto a pendenza pari a circa il 7%, con alveo inciso di larghezza pari a circa 5 m
e un leggero allargamento della valle in sinistra idrografica. Si identifica una strada di
accesso sterrata proveniente da Borgata Neirone Inferiore, che raggiunge una
passerella e prosegue anche in destra. Sono presenti inoltre sentieri di collegamento
tra il piccolo ponte citato e le Borgate Neirone Inferiore e Neirone Superiore.
Nei successivi 1.000 m, il Grana si mantiene con caratteristiche simili a quelle
descritte, ricevendo apporti idrici consistenti dai versanti in sponda destra (3 corsi
d'acqua) e dalla sponda sinistra, dove si riconoscono i 3 rii che attraversano i
paravalanghe sulla S.P. 333 (tra i quali il Rio Neirone sicuramente il pi
significativo).
L'apporto di maggiore entit per sicuramente quello generato dal Rio
Narbona, sito in sponda sinistra, che in corrispondenza dell'abitato di Campomolino
contribuisce in modo significativo alle portate naturali del torrente Grana: si tratta,
infatti, di un corso d'acqua che sottende una superficie di 9 km 2, pari a pi di del

21
bacino del Grana stesso alla confluenza.
In corrispondenza dello scarico l'alveo del T. Grana caratterizzato da una
configurazione simil-prismatica con pendenza di circa il 7% e sezioni abbastanza
regolari ma riconducibili a forma trapezia con larghezza al fondo di circa 10 m,
altezza delle sponde 3,5-4,0 m e inclinazione delle sponde 15-35. Si riconoscono
comunque, appena a monte di questo tratto, brevi tratti a pendenza pi elevata.
La documentazione fotografica relativa al tratto sotteso del corso d'acqua,
descritta nei paragrafi precedenti, riportata in allegato.

3.3.2 Individuazione dei salti scenici

Il rilievo fotografico svolto consente di determinare quali siano i punti strategici


del corso d'acqua in cui maggiore l'accessibilit e quindi l'eventuale impatto dal
punto di vista scenico dovuto alla riduzione della portata naturale per effetto della
derivazione. Sono stati individuati i seguenti punti strategici:
opera di presa;
ponticello stradale in prossimit dell'abitato di Chiotti;
passerella in prossimit degli abitati di Neirone Superiore e Neirone Inferiore;
strada provinciale e sentieri in prossimit di Borgata Einaudi.
In corrispondenza dell'opera di presa, l'alveo ha una pendenza particolarmente
limitata, la quale si mantiene per circa 100 m a valle della sezione di derivazione,
difficilmente visibile dalla zona di presa: non sono stati pertanto evidenziati particolari
salti scenici.
Anche in corrispondenza dell'abitato di Chiotti, l'alveo ha una pendenza
piuttosto limitata, comunque superiore rispetto alla zona di presa: in questa zona
sono presenti alcuni salti, dell'ordine dei 40-50 cm, caratteristici di un corso d'acqua
di media montagna.
In vicinanza delle costruzioni di Borgata Neirone si ritrova, invece, un alveo
costituito da una pendenza superiore rispetto ai due tratti indagati, con presenza di
qualche salto scenico dell'ordine dei 40 cm.
Infine, in corrispondenza di Borgata Einaudi, si riscontra la presenza di un salto,
di altezza pari a circa 50 cm.
Il dettaglio dei salti esistenti visualizzabile nella documentazione fotografica,
presentato in allegato alla presente relazione.

22
3.3.3 Ricostruzione idrologica

Individuati i punti del percorso del torrente pi significativi ai fini dell'impatto


paesaggistico conseguente alla derivazione idroelettrica, si provvede a condurre
un'analisi in grado di valutare l'incidenza del prelievo sulla portata naturale e quindi
sui salti scenici esistenti.

3.3.3.1 Sezione di presa

La prima analisi riguarda pertanto l'impatto del prelievo sul tratto


immediatamente a valle dell'opera di presa. Il calcolo della portata defluente
nell'anno idrologico medio viene svolta attraverso una similitudine idrologica con il
bacino del torrente Grana con sezione di chiusura a Monterosso, dove sono
disponibili i valori di portata media giornaliera nel periodo compreso tra il 1 gennaio
2002 ed il 31 dicembre 2013.
Alla media, effettuata per ciascun giorno dell'anno, dei valori misurati a
Monterosso Grana si applica un coefficiente moltiplicativo che deve tener conto dei
diversi valori di superficie di bacino, piovosit annua, evapotraspirazione e
infiltrazione laterale che si trovano nella sezione di presa.
In realt, spostandosi da Monterosso a Castelmagno, si registra un leggero
incremento di piovosit a fronte di un piccolo decremento dell'evapotraspirazione e
dell'infiltrazione laterale delle acque del torrente: si ritiene che le tre grandezze
considerate tendano a compensarsi, per cui si tiene conto nel calcolo della sola
componente legata alla superficie di bacino.
La superficie di bacino sottesa pari a 15,25 km2, mentre quella in
corrispondenza della stazione di Monterosso risulta pari a 102 km2, ottenendo un
coefficiente moltiplicativo delle portate pari a 0,15.
Il calcolo delle portate naturali precede il calcolo delle portate derivate,
effettuato considerando i seguenti aspetti fondamentali:
il valore del DMV base rilasciato prioritariamente in alveo pari a 90 l/s,
con modulazione di tipo A del 10%;
la portata massima di dimensionamento pari a 600 l/s;
la minima potata derivabile con cui l'impianto entra in funzione pari a 60
l/s; in presenza di una portata naturale compresa fra 0 e 157 l/s non si effettua
alcuna derivazione.
Valutata per ciascun giorno dell'anno medio la portata derivata, possibile

23
ricavare per differenza la portata rilasciata in alveo, che pertanto transiter nei primi
100 m a valle della presa. Il grafico e la tabella seguenti presentano i valori ottenuti:

1,4
Naturale
Derivata
1,2
Rilasciata

0,8
Portate [mc/s]

0,6

0,4

0,2

30 nov
30 set

31 ott
1 gen

31 gen

2 mag

1 giu

1 lug

1 ago

31 ago
2 mar

1 apr

30 dic
Giorni

Fig. 3.1: Andamento delle portate naturali, derivate e rilasciate, nell'anno medio

gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Anno
Q NATURALE 181 166 322 725 934 557 280 170 200 204 357 266 364
Q DERIVATA 82 69 209 525 598 415 171 61 97 102 240 158 228
Q RILASCIATA 99 98 113 200 335 142 109 109 103 101 117 108 136

Tab. 3.1 - Valori numerici dell'andamento delle portate naturali, derivate e rilasciate (l/s), anno medio

La tabella permette le seguenti deduzioni per il torrente Grana nel tratto appena
a valle della presa:
nell'anno medio la portata rilasciata pari a circa il 37% del valore naturale;
i mesi in cui avviene la derivazione, comunque mai a pieno regime in base
alla media mensile, coincidono con quelli in cui l'abbondanza di precipitazioni
e l'importante fusione nivale incrementano sensibilmente la portata naturale
dell'alveo: la riduzione dei deflussi incide quindi maggiormente nei periodi in
cui la risorsa pi abbondante;

24
a fronte di un andamento dei deflussi naturali abbastanza variabile
soprattutto tra il periodo primaverile e quello estivo, il deflusso residuo
appare molto pi appiattito, per quanto la modulazione del deflusso minimo
vitale consenta di ottenere comunque una stagionalit piuttosto fedele
all'andamento naturale dell'anno idrologico medio.
Inoltre, i rilasci previsti nei mesi primaverili sono superiori alle portate naturali
dei mesi estivi, ovvero i deflussi naturali in regime di magra sono inferiori ai rilasci in
regime di morbida: l'impatto visivo pertanto paragonabile per alcuni mesi all'anno
quello che si avrebbe in assenza di derivazione. Nei mesi estivi, autunnali ed
invernali, invece, la portata rimane su valori pari a circa 100 l/s, del 50% inferiore
rispetto alla portata minima naturale del corso d'acqua (pari a 150 l/s).
In realt, nel tratto a valle della presa (l'unico visibile da punti di osservazione
strategici), l'assenza totale di salti rende poco influente il prelievo idrico nei confronti
della percezione scenica del corso d'acqua.

3.3.3.2 Sezione di Chiotti

La ricostruzione idrologica in corrispondenza del ponte stradale nei pressi di


Chiotti avviene attraverso la seguente procedura:
determinazione del bacino imbrifero incrementale compreso tra l'opera di
presa e la sezione di interesse (pari a 3,44 km2);
valutazione del contributo idrico in termini di portata del bacino
incrementale secondo la similitudine idrologica descritta per quanto concerne
l'opera di presa;
somma dei valori giornalieri ottenuti con i valori giornalieri dei rilasci alla
presa, ottenuti al punto precedente.
Un corretto calcolo delle portate naturali transitanti presso la sezione di Chiotti
deve per tener conto, oltre che dei contributi legati ai deflussi superficiali (rii laterali,
dei quali si tiene conto considerando la superficie del bacino incrementale), anche
degli apporti sotterranei.
In un tratto posto circa 350 m a monte della sezione considerata, infatti, sono
presenti alcuni depositi di natura detritica, dove si emergono alcune scaturigini. Si
tratta di sorgenti per affioramento della piezometrica o per limite di permeabilit
indefinito, in un acquifero libero in materiale detritico derivante dallalterazione del
substrato roccioso. Oltre a questo gruppo sorgivo esistono delle piccole sorgentine di
versante che non verranno minimamente intaccate dalla realizzazione degli impianti,

25
in quanto alimentate da piccoli acquiferi di versante completamente slegati dai corpi
idrici superficiali intercettati dalle opere di presa.
La portata proveniente da dette sorgenti, sulla base di una stima basata
sull'analisi di altre sorgenti similari, posta pari a 60 l/s.
Le considerazioni esposte consentono di ottenere pertanto l'andamento
dell'anno idrologico medio allo stato attuale (assenza di derivazione) e allo stato di
progetto:

1,6
Attuale
1,4 Progetto

1,2

1
Portate [mc/s]

0,8

0,6

0,4

0,2

0
30 nov
30 set
31 gen

31 ott
31 ago
1 gen

2 mag

1 giu

1 lug

1 ago
2 mar

1 apr

30 dic

Giorni

Fig. 3.2: Andamento delle portate attuali e di progetto nell'anno medio

gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Anno
Q ATTUALE 281 264 455 949 1204 743 404 268 305 310 497 386 506
Q PROGETTO 200 195 246 424 606 328 232 207 208 207 257 228 279
Tab. 3.2 - Valori numerici dell'andamento delle portate attuali e in progetto (l/s), anno medio

La tabella permette le seguenti deduzioni per il torrente Grana in


corrispondenza dell'abitato di Chiotti:
nell'anno medio la portata in progetto pari a circa il 56% del valore che si
avrebbe in assenza di derivazione;

26
i mesi in cui maggiore l'incidenza percentuale del prelievo coincidono con
quelli in cui l'abbondanza di precipitazioni e l'importante fusione nivale
aumentano i deflussi: la riduzione dei deflussi incide quindi maggiormente
nei periodi in cui la risorsa pi abbondante;
a fronte di un andamento attuale delle portate abbastanza variabile, il
deflusso residuo appare solo leggermente pi appiattito, soprattutto nelle
stagioni autunnali e invernali;
la stagionalit delle portate si mantiene anche allo stato di progetto
Inoltre, durante tutto l'anno la portata a seguito della derivazione si mantiene su
valori superiori a 200 l/s (ad eccezione del mese di febbraio), ovvero pari al 76%
della portata del mese con minor deflusso (febbraio, con 264 l/s): la discrepanza tra
le portate risulta davvero di difficile percezione visiva, in considerazione anche dei
bassi valori di portata naturale transitante in alveo.
La portata minima annuale allo stato di progetto risulta essere pari a 192 l/s,
mentre la minima attuale risulta pari a 246 l/s: la percezione scenica nella condizione
pi sfavorevole non risulta pertanto differente in modo sostanziale a causa della
derivazione.
Il tratto a cavallo del ponte di Chiotti presenta alcuni salti scenici, come
descritto in precedenza; sulla base delle considerazioni presentate, in ogni caso, si
ritiene che la riduzione della portata naturale, rimpinguata dai rii laterali in sponda
destra (in particolare il cosiddetto Rio Fontana Viercie) e dalle sorgenti in sponda
sinistra, non abbia sostanziale influenza sulla percezione scenica di tali salti,
neppure in condizioni di magra.

3.3.3.3 Sezione di Borgate Neirone Inf.re e Sup.re

La ricostruzione idrologica in corrispondenza del ponte nei pressi di Borgata


Neirone Inferiore e Superiore viene effettuata secondo modalit del tutto simili
rispetto a quelle descritte per la sezione di Chiotti. La superficie di bacino in questa
sezione risulta pari a 27,23 km2.
Calcolato il bacino incrementale, i rilasci alla presa e l'apporto delle sorgenti, si
ottengono i seguenti valori di portata allo stato attuale e allo stato di progetto:

27
2,5
Attuale
Progetto
2

1,5
Portate [mc/s]

0,5

30 nov
30 set

31 ott
1 giu
1 gen

31 gen

2 mag

1 lug

1 ago

31 ago
2 mar

1 apr

30 dic
Giorni

Fig. 3.3: Andamento delle portate attuali e di progetto nell'anno medio

gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Anno
Q ATTUALE 383 357 635 1355 1727 1054 561 363 417 424 697 535 710
Q PROGETTO 301 288 426 830 1129 639 389 302 320 322 457 377 482

Tab. 3.3 - Valori numerici dell'andamento delle portate attuali e in progetto (l/s), anno medio

La tabella permette le seguenti deduzioni in corrispondenza delle Borgate


Neirone Inferiore e Superiore:
nell'anno medio la portata in progetto pari a circa il 68% del valore che si
avrebbe in assenza di derivazione;
anche in questo caso i mesi in cui maggiore l'incidenza percentuale del
prelievo coincidono con quelli in cui l'abbondanza di precipitazioni e
l'importante fusione nivale aumentano i deflussi: la riduzione dei deflussi
incide quindi maggiormente nei periodi in cui la risorsa pi abbondante;
l'andamento delle portate giornaliere allo stato di progetto ricalca
perfettamente l'andamento allo stato attuale.
Ad eccezione dei periodi primaverili, la discrepanza tra la portata media
mensile in progetto e quella allo stato attuale inferiore al 25%: tale differenza, su di

28
un alveo di larghezza pari a circa 5 m, risulta essere piuttosto mascherata alla vista,
soprattutto in considerazione di portate in valore assoluto non molto elevato.
La portata minima annuale allo stato di progetto risulta essere pari a 280 l/s,
mentre la minima attuale di 331 l/s: anche in questo caso la percezione scenica
nella condizione pi sfavorevole non differisce in modo sostanziale per causa della
derivazione.
Il tratto a cavallo del ponte di Borgata Neirone presenta alcuni salti scenici,
come descritto in precedenza; sulla base delle considerazioni presentate, in ogni
caso, si ritiene che la riduzione della portata naturale, rimpinguata dai numerosi rii
laterali in sponda destra (in particolare il Rio della Lombarda) e da quelli meno
numerosi in sponda sinistra, non abbia sostanziale influenza sulla percezione
scenica di tali salti, neppure in condizioni di magra.

3.3.3.4 Sezione di Borgata Einaudi

La ricostruzione idrologica in corrispondenza del ponte nei pressi di Borgata


Neirone Inferiore e Superiore viene effettuata secondo modalit del tutto simili
rispetto a quelle descritte per la sezione di Chiotti. La superficie di bacino in questa
sezione risulta pari a 27,23 km2.
Calcolato il bacino incrementale, i rilasci alla presa e l'apporto delle sorgenti, si
ottengono i seguenti valori di portata allo stato attuale e allo stato di progetto:

29
3
Attuale
Progetto
2,5

2
Portate [mc/s]

1,5

0,5

30 nov
30 set

31 ott
1 gen

31 gen

2 mag

1 giu

1 lug

1 ago

31 ago
2 mar

1 apr

30 dic
Giorni

Fig. 3.4: Andamento delle portate attuali e di progetto nell'anno medio

gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Anno
Q ATTUALE 468 435 787 1696 2166 1316 693 443 511 520 865 660 881
Q PROGETTO 386 366 578 1171 1568 901 521 382 414 417 625 502 654

Tab. 3.4 - Valori numerici dell'andamento delle portate attuali e in progetto (l/s), anno medio

La tabella permette le seguenti deduzioni in corrispondenza di Borgata Einaudi,


in prossimit della restituzione:
nell'anno medio la portata in progetto pari a circa il 74% del valore che si
avrebbe in assenza di derivazione;
ancora una volta i mesi in cui maggiore l'incidenza percentuale del prelievo
coincidono con quelli di maggiore afflusso, per cui la riduzione dei deflussi
incide quindi maggiormente nei periodi in cui la risorsa pi abbondante;
l'andamento allo stato di progetto ricalca lo stato attuale perfettamente.
Ad eccezione dei periodi primaverili, la discrepanza tra la portata media
mensile in progetto e quella allo stato attuale dell'ordine del 20%: un alveo di
larghezza pari a circa 10 m, in grado di mascherare l'impatto scenico negativo
derivante da una portata inferiore di tale entit.

30
La portata minima annuale allo in progetto pari a 354 l/s, mentre la minima
attuale di 403 l/s, con una differenza di 50 l/s che non costituisce alterazione della
percezione visiva, anche nella condizione pi sfavorevole.
Nel tratto a monte di Borgata Einaudi, si individuato un solo salto significativo,
di non facile accessibilit. Si ritiene che, comunque, la riduzione della portata
naturale, rimpinguata dal notevole incremento delle dimensioni del bacino (pi del
doppio di quello in corrispondenza della presa) ed in particolare dall'apporto del Rio
Narbona, non abbia ripercussioni alcune sulla percezione scenica del salto, in
nessuna condizione idrologica.

3.3.4 Conclusioni

Riepilogando quanto emerso dall'analisi idrologica condotta, si sottolineano i


seguenti aspetti:
nel tratto subito a valle della presa, l'incidenza del prelievo sulle portate
naturali consistente, ma non si ravvisa la presenza di salti scenici visibili dai
punti strategici individuati (S.P. 333, ponte sul torrente Grana, sentiero in
sponda destra);
in prossimit dell'abitato di Chiotti, sono presenti alcuni salti scenici visibili
dal ponte sul torrente e dalle strade sterrate presenti in sponda destra e
sinistra, ma l'incidenza del prelievo limitata dal rimpinguamento della portata
da parte dei rii laterali in sponda sinistra e dalle sorgenti in sponda destra;
in vicinanza delle Borgate Neirone Superiore ed Inferiore, sono presenti
alcuni salti scenici visibili dalla passerella esistente sul torrente e da alcuni
sentieri laterali, ma il rimpinguamento dei rii laterali ed in particolare del Rio
della Lombarda contribuiscono a ridurre decisamente l'impatto visivo, rendendo
molto difficoltosa la percezione della riduzione dei deflussi;
in corrispondenza di Borgata Einaudi, il salto esistente, visibile solo dai
sentieri esistenti e di difficile accesso, viene comunque alimentato tutto l'anno
da una portata molto simile a quella attuale, a causa di una dimensione di
bacino che, anche grazie al contributo del Rio Narbona, risulta molto
significativo.

31

Vous aimerez peut-être aussi