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N. 1356/09 R. G. GIP
N. 117/2013 R.G MCP
N. 116/2013 R.G MCR
Visti gli atti del procedimento indicato in epigrafe, relativi alle posizioni di:
1) FOZZA Emiliano, nato il 24.08.1979 a Lamezia Terme, ivi residente alla via
Indipendenza nr. 56;
2) SIRIANNI Domenico, detto Pescatore, nato il 13.09.1985 a Catanzaro,
residente a Lamezia Terme in c.da Gabella nr. 305;
3) CRAPELLA Andrea, nato il 13.09.1986 a Lamezia Terme, ivi residente alla via
Razionale nr 13;
4) MERCURI Michael, detto Maicolino, nato il 6.10.1989 a Lamezia Terme, ivi
residente in via Basilicata nr. 24;
5) CERRA Nino, detenuto, nato il 30.08.1991 a Lamezia Terme, ivi residente in via
Murat, detenuto;
6) PARADISO Angelo Francesco, detto Ciccuzzu, detenuto, nato il 29.08.1986 a
Lamezia Terme, ivi residente in Via degli Svevi nr. 53, detenuto;
7) VENTURA Antonio, inteso Popello nato a Lamezia Terme il 07.12.1984 e ivi
residente in via della Vittoria n. 79;
8) GRUTTERIA Giuseppe, nato il 23.12.1984 a Lamezia Terme, ivi residente in via
Miceli nr. 168;
9) BENTORNATO Pasquale, nato il 6.02.1983 a Lamezia Terme, ivi residente in via
Lanzino;
10) BENTORNATO Michele, inteso bagnera, nato a Lamezia Terme il 11.07.1985,
ivi residente in Via R. Lanzino;
11) CURCIO Antonio, inteso Ntoni du pani nato il 2.05.1974 a Lamezia Terme, ivi
residente in via degli Uliveti nr. 43;
12) DE VITO Antonio, detto Jack e Principino, detenuto, nato il 25.07.1973 a
Lamezia Terme, ivi residente in via del Progresso nr. 148, detenuto;
13) RENDA Francesco, nato il 14.02.1984 a Lamezia Terme, ivi residente in via T.M.
Fusco nr. 147;
14) TROVATO Franco, nato il 16.08.1976 a Tortona (AL), residente a Lamezia
Terme, c.da Lagani snc;
15) TROVATO Luigi, detto Gino, nato il 20.04.1970 a Lamezia Terme, ivi residente
in via S. Miceli;
16) TROVATO Luciano, nato il 29.06.1985 a Lamezia Terme, ivi residente in via S.
Miceli nr. 22;
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17) MURACA Antonio, nato il 22.07.1969 a Lamezia Terme, ivi residente in via
Lanzino nr. 10;
18) AMMENDOLA Giuseppe, nato il 21.02.1983 a Lamezia Terme, ivi residente in
c.a Mis nr. 180;
19) STRANGIS Gino, nato l1.03.1969 a Lamezia Terme, ivi residente in c.da Calia
nr. 458;
20) STRANGIS Pasquale, nato il 27.03.1980 a Lamezia Terme, ivi residente in c.da
Calia nr. 458;
21) STRANGIS Pino, nato il 26.11.1975 a Lamezia Terme, ivi residente in c.da Calia
nr. 458;
22) ASCONE Salvatore, detto U Pinnularu oppure U craparu, nato
l11.09.1966 a Limbadi (V.V.), ivi residente in via Novara;
23) DONATO Antonio, nato il 6.02.1969 a Catanzaro, ivi residente in via Filangeri nr.
38;
24) LUCCHINO Giuseppe, nato il 3.09.1976 a Lamezia Terme, ivi residente in via dei
Mille snc;
25) GALIANO Giorgio, nato a Nicastro (ora Lamezia Terme) il 10/10/1954 ivi
residente in Via Degli Svevi n30;
26) FRAGALE Antonio, nato il 4.03.1961 a Nicastro (ora Lamezia Terme), ivi
residente in via del Progresso snc;
27) MASCARO Francesco Costantino, nato il 9.01.1974 a Lamezia Terme, ivi
residente in via Coschi nr. 21;
28) COSENTINO Giovanni, nato il 25/02/1974 a Lamezia Terme ivi residente in Via
Sebastiano GUZZI n02;
29) GIAMPA Domenico, inteso Micariellu e buccacciellu nato a Lamezia Terme
il 17.01.1981, ivi residente in Via Foderaro n.217, detenuto;
30) CATROPPA Giuseppe, nato a Soveria Mannelli il 14.10.1984 residente a Lamezia
Terme in via del Progresso nr. 193, detenuto;
31) CATROPPA Pasquale, nato a Lamezia Terme 24.07.1986 residente a Lamezia
Terme in via del Progresso nr. 193, detenuto;
32) BONADDIO Vincenzo, inteso Lucky e Ca-Ca- nato a Nicastro ora Lamezia
Terme, il 23.01.1959 ivi residente in C/da Piro, detenuto;
33) GIAMPA Pasquale, inteso Millelire nato a Lamezia Terme (CZ) il 24.11.1964
ivi residente, detenuto;
34) NOTARIANNI Aldo, inteso Piluosci e Alduzzu nato a Lamezia Terme il
1.1.1965, ivi residente, detenuto;
35) NOTARIANNI Antonio nato a Nicastro ora Lamezia Terme il 01.05.1952, ivi
residente, in atto detenuto;
36) MOLINARO Maurizio, inteso cannaruzziellu nato a Lamezia Terme il
12.04.1983 ivi residente in via Roberto il Guiscaldo nr. 83, detenuto;
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56) MURACA Michele, nato a Lamezia Terme il 12.6.1964, ivi residente in via
G.Murat n. 110;
57) PERRI Vincenzo, nato a Lamezia Terme il 13.10.1975, ivi residente in Via
Madonna della Spina;
58) CURCIO Domenico, nato il 28/08/1969 a Lamezia Terme, ivi residente in via
degli Uliveti nr. 41;
59) CHIRUMBOLO Giancarlo, nato a Lamezia Terme il 05.08.1984, ivi residente in
Via dei Morgeti 1 domiciliato in via San Miceli 294 (detenuto);
60) AIELLO Pietro, nato il 30.06.1956 ad Ardore (RC), res. a Catanzaro via Pio X nr.
110;
61) SCARAMUZZINO Giovanni, detto Chicco, nato il 15.09.1976 a Lamezia
Terme, ivi residente in via Reno snc.;
62) TORCASIO Vincenzo inteso U niguru, nato a Nicastro il 18.11.1962, ivi
residente alla C.da Capizzaglie in via Italy nr. 104;
63) NOTARIANNI Luigi, di Aldo, nato a Lamezia Terme il 04.05.1992, ivi residente
alla via Cassiodoro nr. 32, detenuto;
64) CURCIO PETRONIO Carlo, nato il 28.09.1944 a Nicastro (ora Lamezia Terme),
ivi residente in via Duca dAosta nr. 122;
65) ROTUNDO Renato, nato il 24.03.1970 a Catanzaro, ivi residente in via Nazionale
nr. 39;
66) GIGLIOTTI Pasquale nato a Lamezia Terme il 16.08.1981, ivi residente in via
dei Frassini nr. 9;
67) PARADISO Antonio nato a Lamezia Terme il 01.05.1990 ivi residente in Via degli
Svevi nr.53;
68) ARZENTE Luciano, nato Lamezia Terme 20.6.1989, ivi residente via dei
Bizantini, Pal. Popolari;
69) RUIZ Juan Manuel, nato a Lamezia Terme il 28.8.1989, ivi residente via dei
Bizantini n.18;
70) GIAMPA Davide, nato a Lamezia Terme il 14.12.1989, ivi residente in via dei
Noci nr. 2; detenuto;
71) GIAMPA Saverio, nato a Lamezia Terme il 29.09.1987, ivi residente in via S.
Foderaro nr. 12, domiciliato in via Misiani 1 Trav. Nr. 65; detenuto;
72) TORCASIO Vincenzo, inteso u Russu o Giappone, nato a Lamezia Terme il
29.07.1978 ivi residente in via P/zza Mercato Vecchio;
73) BEVILACQUA Gianpaolo nato a Lamezia Terme il 12.03.1968 e ivi res. in c.da
Quattrocchi, snc ;
74) ORLANDO Davide, nato a Lamezia Terme il 04.01.1982 ed ivi residente in via
S.Foderaro nr. 279;
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75) CHIRICO Domenico, inteso u battero, nato a Lamezia Terme il 12.04.82 e ivi
res.in via Friuli 13, in atto detenuto;
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GIAMPA Pasquale, inteso Mille Lire, cugino di primo grado del suddetto Giampa
Francesco, direttore e organizzatore, in maniera subordinata al medesimo GIAMPA
Francesco detto il Professore, della cosca, ma comunque con grado di santista o
superiore, considerato co-reggente dell omonima cosca, con il ruolo di gestire
principalmente le estorsioni (almeno sino a quando rimasto in libert) a Nicastro e su
tutta via del Progresso di Lamezia Terme, con autorit di impartire disposizioni,
assumendo decisioni circa lorientamento degli affiliati nella perpetrazione
indiscriminata di una serie indeterminata di reati tra i quali, estorsioni in danno degli
imprenditori locali, nonch ordendo e pianificando azioni di sangue nel contesto di
scontri e dissidi con soggetti appartenenti a cosche contrapposte, detentore di armi
anche micidiali, mantenendo direttamente o tramite affiliati contatti con esponenti di
rilievo di locali di altre aree calabresi; operando altres attraverso prestanomi, in
societ operanti nel settore delledilizia per lesecuzione di appalti o sub-appalti anche
di opere pubbliche, ovvero mediante imposizione di talune ditte fornitrici di
calcestruzzo nellesecuzione dei lavori;
BONADDIO Vincenzo, inteso Ca-Ca oppure Lucky, cognato del Prufessura, co-
reggente della cosca, avente il grado di santista (o superiore), con il ruolo di gestore
delle estorsioni (talvolta anche allinsaputa degli altri affiliati ma sempre in combutta
con Giamp Pasquale Millelire) e, in parte, del traffico di sostanze stupefacenti,
soprattutto in passato nei periodi di detenzione di GIAMPA Giuseppe, partecipe alle
fasi di pianificazione delle maggiori azioni omicidiarie di interesse della cosca,
procacciatore e detentore di armi per la cosca, autorizzato a detenere e curare i rapporti
con la cosca di Anello Rocco di Filadelfia, anche tramite il defunto Chirumbolo
Giuseppe, il quale spesso veniva inviato a contattare lAnello tramite Michienzi
Francesco, anche per fissare appuntamenti e summit presso un terreno nella
disponibilit dello stesso Bonaddio, finalizzati a concordare atti intimidatori,
danneggiamenti propedeutici ad attivit estorsive ricadenti nei territori confinanti con la
zona di competenza degli Anello, nonch a pianificare altre attivit illecite comuni,
ovvero attenzionare talun personaggio di spicco di qualche altra cosca al fine di
accertare se stesse perpetrando un tentativo di estorsione presso attivit dinteresse della
cosca GIAMPA, e ci al fine di punirlo; anche operando attraverso prestanomi, in
societ operanti nel settore delledilizia per lesecuzione di appalti o sub-appalti, ovvero
mediante imposizione di talune ditte fornitrici di calcestruzzo nellesecuzione dei lavori,
NOTARIANNI Aldo, inteso Alduzzue Piluosci, rappresentante del clan con il grado
di santista (o superiore) , gestore azionista del gruppo di fuoco, killer, con compiti
diretti anche nel racket delle estorsioni, dellusura e nella detenzione e smercio di
sostanze stupefacenti (preferendo in assoluto la cd. erba, non disdegnando di co-
finanziare gli acquisti di cocaina insieme a Giamp Giuseppe), nonch nella detenzione
di armi, partecipe alle fasi di pianificazione delle maggiori azioni omicidiarie di
interesse della cosca, nonch anche esecutore materiale di alcuni di tali omicidi,
autorizzato a tenere i contatti in rappresentanza della cosca anche con elementi di spicco
del locale ndranghetistico di Giussano (MI), procedendo personalmente a perpetrare
lusura e lesercizio abusivo del credito, impartendo anche dal carcere in cui lo stesso
detenuto direttive allesterno per il tramite dei propri congiunti ed in particolare del
coniuge GIAMPA Giuseppina e del figlio Luigi cl. 92;
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conto della cosca, nonch spacciatore di stupefacenti del tipo cocaina e marijuana
(anche per conto di Giamp Giuseppe) con Cappello Giuseppe cl. 84 cutulicchia e
Chirico Domenico u batteru alle sue dirette dipendenze; Cappello Giuseppe, cl. 86,
fratello di Saverio, con il ruolo di partecipe inserito nella famiglia dei Cappello e quindi
nella cosca Giamp, come tale riconosciuto allesterno, attivo anche in taluna azione
estorsiva;
ARCIERI Vincenzo, esponente di spicco della ndrina Cappello-Arcieri, erede di
ARCIERI Antonio detto lupiciellu, in grado sostanzialmente paritario rispetto a quello
di Cappello Rosario e Cappello Saverio, avente un ruolo di primaria importanza nella
cd. zona della montagna; tenuto in alta considerazione anche nella cosca Giamp, in
cui comunque intraneo, dato il suo ruolo nella predetta ndrina Cappello-Arcieri e
anche in virt dei suoi rapporti molto stretti, in passato, con Giamp Pasquale
millelire, (con Giamp Francesco cl. 52), prima che venissero arrestati, nonch con
Bonaddio Vincenzo, avente un ruolo di primo piano nel campo dei prestiti usurari,
nonch con ruolo decisionale in taluna azione omicidiaria, nonch attivo nella
detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti;
CHIRICO Domenico cl. 82 U Battero, partecipe, con incarico di chiudere le estorsioni
per conto di chilli da muntagna e cio della famiglia Cappello (e quindi dei Giamp),
con compiti relativi agli atti intimidatori e danneggiamenti propedeutici alle estorsioni,
sempre sotto legida del clan Giamp;
MOLINARO Maurizio, partecipe, uomo di fiducia tuttofare e guarda spalle di Giamp
Giuseppe, suo braccio destro, azionista, con compiti specifici anche nel trasporto di
armi, nel trasporto e spaccio di stupefacenti e in talune estorsioni, detentore di armi,
attivo anche in alcune azioni omicidiarie per conto della cosca;
VOCI Antonio, partecipe in qualit di uomo di fiducia di Giamp Giuseppe, gestore del
traffico dello stupefacente soprattutto nellarea del litorale lametino compreso tra
Gizzeria, falerna e Nocera Terinese, per conto della cosca e di Giamp Giuseppe in
particolare, legato a Cappello Saverio e Cappello Giuseppe cl. 84 anche per reati di
spaccio di stupefacenti, fornitore di autoveicoli in occasione di azioni omicidiarie per
conto della cosca, dedito anche al reato di estorsione;
CATROPPA Giuseppe, partecipe, autista e guarda spalle di Voci Antonio, anche con il
compito di assicurare e mantenere i contatti in via indiretta tra VOCI Antonio e
GIAMPA Giuseppe, con consapevolezza di scopo, onde tentare eludere eventuali
controlli di PG, nonch incaricato di commettere atti intimidatori propedeutici alle
estorsioni agli ordini diretti di Giamp Giuseppe (dal gennaio 2001), dedito anche al
reato di estorsione in concorso con Voci Antonio, nonch attivo nella detenzione e
spaccio di sostanze stupefacenti per conto della cosca e di Giamp Giuseppe in
particolare;
CATROPPA Pasquale, fratello di Catroppa Giuseppe, partecipe, soggetto collegato a
Voci Antonio, nonch incaricato di commettere atti intimidatori propedeutici alle
estorsioni agli ordini diretti di Giamp Giuseppe (almeno dal gennaio 2011), nonch
attivo nella detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti per conto della cosca e di
Giamp Giuseppe in particolare, detentore di ordigni e munizioni;
TORCASIO Alessandro, partecipe tutto fare e guarda spalle di Giamp Giuseppe,
azionista, detentore di armi per conto della cosca, nonch attivo in taluna attivit
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estorsiva, attivo nello spaccio di sostanze stupefacenti per conto di Giamp Giuseppe e
in taluna azione omicidiaria per conto della cosca;
GIAMPA Davide e GIAMPA Saverio, partecipi, alle dirette dipendenze di GIAMPA
Giuseppe, con compiti specifici nel settore degli atti intimidatori e danneggiamenti
propedeutici alle estorsioni, entrambi, e nelle rapine il solo Giamp Saverio, attivi
entrambi anche nello spaccio di sostanze stupefacenti;
PAOLA Claudio, inteso Trachino, partecipe, legato a Giamp Giuseppe, attivo nella
gestione di estorsioni e nello spaccio di sostanze stupefacenti per conto della cosca,
gestisce anche i rapporti con Muraca Umberto Egidio e, tramite questultimo, con Cerra
Nino cl.91 e Paradiso Angelo Francesco;
MURACA Umberto Egidio, (ORA COLLABORATORE DI GIUSTIZIA) partecipe, in
precedenza alternativamente vicino anche al clan Cerra-Torcasio-Gualtieri, entrato a
far parte definitivamente della cosca Giamp dopo lattentato subito il 30.3.2011, su
mandato di Giamp Giuseppe; si occupa nello specifico di gestire estorsioni minori,
nonch risulta attivo nello spaccio di stupefacenti (in concorso con Paola Claudio e
con Cerra Nino cl. 91 e Paradiso Angelo Francesco, i quali ultimi due si mantengono
in posizione ambigua, dato il legame parentale con Cerra Nino cl. 48, pur operando
nellambito della cosca);
VASILE Francesco, (ORA COLLABORATORE DI GIUSTIZIA) partecipe almeno a
partire dal 2006, con il ruolo specifico di KILLER, alle dirette dipendenze di GIAMPA
Giuseppe, avente un rapporto privilegiato anche con Torcasio Angelo; attivo in passato
anche nel campo delle rapine commissionate dalla cosca Giamp.
ANGOTTI Giuseppe e NOTARIANNI Rosanna, partecipi dellassociazione
(rispettivamente sino al dicembre del 2008 e sino al giugno del 2010) ATTUALMENTE
COLLABORATORI DI GIUSTIZIA, entrambi con il ruolo di beneficiari di estorsioni
unitamente o singolarmente su mandato di Notarianni Aldo e Notarianni Aurelio in
particolare; nonch, per quanto riguarda lAngotti, con un ruolo attivo in passatio -
anche nello spaccio di sostanze stupefacenti in nome e per conto della famiglia
Notarianni e nellusura, in qualit di beneficiario dei relativi proventi ;
TORCASIO Angelo, inteso porchetta e Angeluzzu, ATTUALMENTE
COLLABORATORE DI GIUSTIZIA, partecipe dellassociazione (sino al luglio del
2011), gi pupillo di Bonaddio Vincenzo, con il ruolo precipuo di chiudere le estorsioni
con i vari imprenditori e commercianti di Nicastro, intermedierio in taluna operazione
usuraria, nonch con compiti di detenzione e/o custodia e/o trasporto di armi e mezzi
per conto della cosca, attivo anche in relazione alle azioni omicidiarie;
COSENTINO Battista, ATTUALMENTE COLLABORATORE DI GIUSTIZIA,
partecipei dellassociazione (sino allagosto del 2011), uomo tuttofare e autista di
Giamp Pasquale millelire sin dal 2004, con il ruolo precipuo di chiudere le
estorsioni con i vari imprenditori e commercianti di Nicastro, nonch con compiti di
detenzione e/o custodia e/o trasporto di armi e mezzi per conto della cosca, anche in
relazione a taluna azione omicidiaria;
PIRAINA Luca, ATTUALMENTE COLLABORATORE DI GIUSTIZIA ha
partecipato ed eseguito, in qualit di affiliato dellorganizzazione di stampo mafioso
denominata cosca GIAMPA, danneggiamenti, atti intimidatori propedeutici ad
estorsioni, estorsioni, omicidi e tentati omicidi essendo elemento del gruppo di fuoco
della predetta cosca (partecipando al tentato omicidio di Muraca Umberto Egidio del
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CURCIO Antonio, inteso Ntoni du pani, partecipe, ha preso parte, per conto della
cosca GIAMPA, persino ad azioni omicidiarie, ha detenuto armi per conto della cosca
ed ha eseguito, quando richiesto, il ruolo di specchietto e/o staffetta nelle azioni di
sangue, con verifica degli spostamenti degli affiliati alla cosca avversaria, obiettivo
della cosca Giamp, finalizzato a porre in essere la loro successiva uccisione; in
particolare ha partecipato per conto della cosca Giamp allagguato omicidiario nei
confronti di Gullo Pasquale e Torcasio Pasquale carr avvenuto il 17.2.07 in
Capizzaglie (in cui rimase accidentalmente ferito Curcio Giuseppe), con il ruolo di
specchietto e staffetta, cio di soggetto deputato a monitorare la presenza delle
vittime designate sul luogo scelto per lesecuzione e a adare il segnale di partenza ai
killers;
DE VITO Antonio, detto Jack, partecipe, legato a doppio filo con Giamp Pasquale
Millelire e, di conseguenza, a Cosentino Battista, con funzione di gestione delle
imprese a lui riconducibili messe a disposizione della cosca stessa e di Giamp Pasquale
millelire in particolare, per laggiudicazione di appalti anche pubblici, attraverso cui
operare il riciclaggio/reimpiego del denaro provento di attivit illecite della cosca
Giamp di tipo prevalentemente estorsivo o provento di attivit di spaccio di sostanze
stupefacenti, nonch ha partecipato allesecuzione di estorsioni per la stessa cosca e
alloccultamento e custodia di un motociclo utilizzato per unazione omicidiaria;
RENDA Francesco, partecipe, ha svolto mansioni di spaccio di stupefacente in
Lamezia Terme nonch ha provveduto ad eseguire atti intimidatori per conto della cosca
stessa;
TROVATO Franco, partecipe almeno dal 2007, ha eseguito numerosi sinistri stradali
simulati in danno di Agenzie Assicurative, mettendo a disposizione della cosca per tale
attivit la propria autocarrozzeria gestita a livello familiare, luogo di incontro tra
laltro - per appuntamenti e riunioni tra vari esponenti della criminalit organizzata
lametina, ha dimostrato disponibilit di armi ed ha avuto, per conto della cosca Giamp,
un ruolo di partecipe a livello di fornitore di appoggio logistico, nellomicidio di
CHIRUMBOLO Giuseppe, mettendo a disposizione dei killers unabitazione familiare
situata nel quartiere Razionale; attivo anche nello spaccio di sostanze stupefacenti
anche per conto di Giamp Giuseppe;
TROVATO Luigi, detto Gino, partecipe almeno dal 2007, ha eseguito numerosi
sinistri stradali simulati in danno di Agenzie Assicurative, mettendo a disposizione
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della cosca per tale attivit la autocarrozzeria gestita a livello familiare, luogo di
incontro tra laltro - per appuntamenti e riunioni tra vari esponenti della criminalit
organizzata lametina, ha dimostrato disponibilit di armi ed ha avuto, per conto della
cosca Giamp, un ruolo di partecipe a livello di fornitore di appoggio logistico,
nellomicidio di CHIRUMBOLO Giuseppe, mettendo a disposizione dei killers
unabitazione familiare situata nel quartiere Razionale; attivo anche nello spaccio di
sostanze stupefacenti anche per conto di Giamp Giuseppe;
TROVATO Luciano, partecipe almeno dal 2007, ha eseguito numerosi sinistri stradali
simulati in danno di Agenzie Assicurative, essendo a disposizione della cosca per tale
attivit con la autocarrozzeria gestita a livello familiare, luogo di incontro tra laltro -
per appuntamenti e riunioni tra vari esponenti della criminalit organizzata lametina, ha
dimostrato disponibilit di armi ed ha avuto, per conto della cosca Giamp, anche un
ruolo di veicolo informativo;
MURACA Antonio, partecipe, legato soprattutto a Torcasio Angelo e Bonaddio
Vincenzo, ha svolto, in qualit di affiliato dellorganizzazione di stampo mafioso
denominata cosca GIAMPA, compiti di riscossione dei proventi di estorsioni,
eseguendole anche in prima persona ed ha effettuato appostamenti per porre in essere
attentati a persone.
AMMENDOLA Giuseppe, partecipe, ha provveduto , in qualit di affiliato
dellorganizzazione di stampo mafioso denominata cosca GIAMPA, a porre in essere
atti intimidatori a scopo di estorsione, taluna truffa assicurativa e soprattutto si reso
disponibile per talune azioni omicidiarie; in particolare ha partecipato, unitamente a
VASILE Francesco, al duplice omicidio SPENA-VACCARO, individuando le due
vittime la sera dellassassinio ed accompagnando il killer sul luogo dellesecuzione;
STRANGIS Gino, partecipe, ha provveduto, in qualit di affiliato dellorganizzazione
di stampo mafioso denominata cosca GIAMPA, e in subordine alla famiglia dei
CAPPELLO, alla coltivazione di stupefacente del tipo marijuana, oltre a smerciarne
anche di altre tipologie, alla custodia e detenzione di armi ed ha partecipato ad atti
intimidatori ed azioni omicidiarie;
STRANGIS Pasquale, partecipe, ha provveduto, in qualit di affiliato
dellorganizzazione di stampo mafioso denominata cosca GIAMPA, e in subordine alla
famiglia dei CAPPELLO, alla coltivazione di stupefacente del tipo marijuana, oltre a
smerciarne anche di altre tipologie, alla custodia e detenzione di armi;
STRANGIS Pino, partecipe, ha provveduto, in qualit di affiliato dellorganizzazione
di stampo mafioso denominata cosca GIAMPA, e in subordine alla famiglia dei
CAPPELLO, alla coltivazione di stupefacente del tipo marijuana, oltre a smerciarne
anche di altre tipologie, alla custodia e detenzione di armi ed ha partecipato ad atti
intimidatori ed azioni omicidiarie;
VENTURA Vincenzo, partecipe, strettamente legato anche a livello parentale con
quelli della Montagna, cio la ndrina dei Cappello-Arcieri, inglobati nella cosca
Giamp, con ruolo e mansioni prettamente di ausilio nelle azioni omicidiarie, quali
lomicidio di Gualtieri Federico cl. 77 e lomicidio di Pulice Pietro;
NOTARIANNI Pasquale e NOTARIANNI Carmine Vincenzo, in
qualit di affiliati dellorganizzazione di stampo mafioso denominata cosca GIAMPA,
con consapevolezza di scopo e di vincoli, in qualit di appartenenti alla famiglia dei
Notarianni, intesi Pilosci, integrata pienamente nella cosca Giamp, con compiti legati
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ASCONE Salvatore
2) Delitto p. e p. dallart. 110, 81 cpv, 73 co. 1 co. e co 1bis DPR 309/90 perch,
senza lautorizzazione di cui allart. 17 DPR cit., al di fuori dei casi previsti dallart. 75
DPR cit., con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, illecitamente
deteneva a fine di spaccio rilevanti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo
cocaina, di cui alla Tabella I allegata al DPR cit., quantitativi tali da non poter essere
considerati destinati ad uso personale, bens destinati allo spaccio, e che effettivamente
vendeva (col sistema in conto vendita o a gancio) a Giamp Giuseppe in plurime
occasioni (in genere trattavasi di acquisti variabili di un kilo o due kili o cinque kili per
volta-per un totale di 25 kili in circa 5 anni); nonch vendeva a Cappello Saverio un kilo
di cocaina, sicuramente in unoccasione capitata nel 2007/ 2008 - allorquando Giamp
Giuseppe era detenuto presso il Carcere di Bologna, tramite il deceduto Chirumbolo
Giuseppe, che acquist per conto del Cappello il predetto kilo di cocaina; quantitativi di
droga che poi, rispettivamente, Giamp Giuseppe e Cappello Saverio, procedevano a
cedere, sempre in conto vendita, a taluni spacciatori a loro subordinati, per lo spaccio al
dettaglio sulla piazza lametina
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto al fine di agevolare le attivit della associazione mafiosa di tipo
ndranghetistico denominata cosca Giamp, operante sul territorio di Lamezia Terme-
Nicastro, che utilizzava gli introiti dello spaccio per lacquisto di armi e mezzi per le
azioni omicidiarie, per la retribuzione stessa degli affiliati, per lacquisto di altre
sostanze stupefacenti da destinare allo spaccio.
In Limabadi (VV) e Lamezia Terme, dallestate del 2005 sino a tutto il 2010, perquanto
riguarda lo stupefacente venduto a Giamp Giuseppe; in epoca compresa tra il febbraio
del 2007 e il marzo 2008, per quanto riguarda il kilo di cocaina venduto a Capello
Saverio per il tramite di Chirumbiolo Giuseppe.
DONATO Antonio
3)del delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv, 648 cp e art. 7 L.203/91 perch, con pi atti
esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di procurare a s e/o ad altri un
profitto, acquistava e/o riceveva e/o occultava, in Catanzaro e zone limitrofe, numerose
autovetture e motocicli di provenienza furtiva o comunque delittuosa, nonch si
intrometteva nel farli ricevere e/o acquistare da Giamp Giuseppe, Torcasio Angelo,
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foglio nr. 18
Cappello Saverio, Molinaro Maurizio, Voci Antonio ed altri esponenti del clan Giamp,
autovetture e motocicli che poi venivano utilizzati in Lamezia Terme per azioni
omicidiarie da parte della stessa cosca Giamp, nei confronti di esponenti avversari
della cosca Torcasio-Gualtieri-Cerra; in particolare, attraverso le condotte sopra
descritte, procurava a Giamp Giuseppe e alla cosca Giamp in generale lautovettura
Fiat Uno Bianca utilizzata per lomicidio di Gualtieri Giovanni, avvenuto a
Lamezia il 13.11.04, lo scooter utilizzato per lomicidio di ZAGAMI Francesco
avvenuto a Lamezia Terme nel gennaio 2005; lo scooter per lomicidio di
GUALTIERI Federico, avvenuto a Lamezia Terme il 27.03.07; la motocicletta
utilizzata per lomicidio di TORCASIO Francesco u Carr, avvenuto a Lamezia
Terme il 07.07.2011 e altri mezzi di fatto non utilizzati per compiere atti di sangue, per
circostanze indipendenti dalla volont degli autori, come ad esempio la motocicletta
BMW 650 tipo enduro, utilizzata da Torcasio Angelo e Cappello Saverio, in data
11.08.2005, per azioni di ricognizione militare in Capizzaglie alla ricerca della vittima
allora designata Torcasio Vincenzo carr (che poi verr effettivamente ucciso il
07.06.11), omicidio che in quelloccasione non fu portato a termine per lintervento di
una pattuglia della GDF (vedi pag. 492 e segg. OCCC n. 95/12 RMC).
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto al fine di agevolare le attivit della associazione mafiosa di tipo
ndranghetistico denominata cosca Giamp, operante sul territorio di Lamezia Terme,
In Catanzaro, Lamezia Terme e altrove dal 13.11.2004 al 07.07.2011.
LUCCHINO Giuseppe
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foglio nr. 19
4) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto,
pur non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del
sodalizio, forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario
contributo, di natura materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale
nella conservazione o nel rafforzamento delle capacit operative dell'associazione,
contributo rilevante e agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso
collettivo, comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma
criminoso della medesima o per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit
dellassociazione stessa, assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del
quale dallesterno dava un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale,
rimanendo a disposizione della cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini
criminosi e per il rafforzamento dello stesso mediante il coadiuvamento nella
realizzazione del suo programma criminale associativo; in particolare LUCCHINO
Giuseppe, svolgeva in qualit di concorrente esterno dellorganizzazione di stampo
mafioso denominata cosca GIAMPA, il compito di seguire consapevolmente il
disbrigo delle pratiche assicurative relative ai sinistri simulati posti in essere dai vari
componenti della cosca GIAMPA, coadiuvava in qualit di referente legale (insieme al
collega Scaramuzzino Giovanni) i membri della cosca Giamp nella realizzazione delle
truffe assicurative, consentendo alla cosca Giamp la realizzazione di profitti ingiusti da
reimpiegare nel finanziamento delle altre attivit illecite della cosca stessa (acquisto di
armi e droga soprattutto, mezzi di locomozione per omicidi, retribuzione degli affiliati,
etc..), dividendone anche i profitti, partecipando in prima persona a taluna delle truffe
assicurative insieme a Giamp Giuseppe, favorendo altres la negoziazione degli assegni
non trasferibili provento di truffa, fornendo un apporto rilevante per la realizzazione di
plurime truffe assicurative, consentendo alla cosca Giamp la realizzazione di profitti
ingiusti da reimpiegare nel finanziamento delle altre attivit illecite della cosca stessa
(acquisto di armi e droga soprattutto, mezzi di locomozione per omicidi, retribuzione
degli affiliati, etc).
In Lamezia Terme dal 2008 con condotta perdurante.
FRAGALE Antonio
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foglio nr. 20
5) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto,
pur non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del
sodalizio, forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario
contributo, di natura materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale
nella conservazione o nel rafforzamento delle capacit operative dell'associazione,
contributo rilevante e agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso
collettivo, comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma
criminoso della medesima o per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit
dellassociazione stessa, assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del
quale dallesterno dava un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale,
rimanendo a disposizione della cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini
criminosi e per il rafforzamento dello stesso mediante il coadiuvamento nella
realizzazione del suo programma criminale associativo; in particolare, FRAGALE
Antonio, ha svolto, in qualit di concorrente esterno dellorganizzazione di stampo
mafioso denominata cosca GIAMPA, funzioni di occultamento e custodia dei mezzi,
auto e moto, in un capannone di sua propriet, mezzi utilizzati dalla cosca GIAMPA
nelle azioni omicidiarie nei confronti degli affiliati della cosca avversaria, procedendo
altres a pulirli e preparararli su richiesta della cosca e di Giamp Giuseppe in
particolare, nei cui confronti era debitore di una somma da lui ricevuta ad usura e mai
completamente restituita, procedendo altres a favoreggiamento persoanle nei confronti
dei membri della cosca allorquando veniva sentito dalla PG in materia di usura subita
dai membri della ndrina dei Notarianni inglobata nella cosca Giamp.
In Lamezia Terme dal 2004 con condotta perdurante.
5bis) delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 648 cp aggravato dallart. 7 L. 203/91 perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di procurarsi un profitto,
riceveva e comunque occultava plurimi veicoli di provenienza delittuosa , in un suo
magazzino-box sito in via Del Progresso, ovvero sul retro dello stesso locale,
opportunamente coperti con appositi teloni, veicoli che gli venivano conferiti per la
custodia da Giamp Giuseppe ovvero da altri membri della cosca Giamp, su ordine del
predetto Giamp Giuseppe, veicoli della cui provenienza illecita furtiva era consapevole
e che poi venivano dalla cosca Giamp utilizzati per azioni omicidiarie ovvero per altre
azioni delittuose, tra cui per come allo stato accertati - il motociclo Exagon di colore
nero utilizzato dai killers della cosca Giamp per lomicidio di ZAGAMI Francesco del
gennaio 2005, la motocicletta BMW 650 utilizzata da Torcasio Angelo e Cappello
Saverio per procedere allomicidio di Torcasio Vincenzo carr il 11.08.2005 (tentativo
non andato a buon fine anche per via dellintervento di una pattuglia della GDF),
nonch altri non meglio individuati.
Reato aggravato dallart. 7 L. 203/91 e in praticolare dallessere stato commesso al fine
di agevolare lattivit della cosca mafiosa di tipo ndranghetistico denominata Giamp
operante sul territorio di Lamezia Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme dal 2005 al 2011
5ter) delitto p. e p.dagli artt. 81 cpv, 378 c.p. e 7 della legge 12.07.1991,
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n. 203, perch, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, dopo che era
stato commesso il delitto di usura aggravata, nonch quello di cui allart. 416 bis cp,
escusso dalla polizia giudiziaria del Gruppo GDF di Lamezia Terme in ordine alla
natura dei rapporti economici e/o rapporti finanziari intrattenuti con vari membri della
famiglia NOTARIANNI, intesi Piluosci, nonch su quelli emergenti dai seguenti
assegni:
Nr. assegno Data Importo Traente 1beneficiario 2 beneficiario
e emissione
Banca
trassata
3022133101 05.12.2003 FRAGALE In bianco NOTARIANNI
-00 1.100,00 Antonio Giovanni
Unicredit
Banca
Nr. assegno Data Importo Traente Beneficiario
e emissione
Banca
trassata
3047184599 15.09.2004 FRAGALE Antonio FERRISE Saverio
-04 5.000,00
Unicredit
banca
Nr. assegno Data Importo Traente 1beneficiario 2
e emissione beneficiario
Banca
trassata
3087141397 30.07.2005 FRAGALE MISCIMARRA CHIRICO
-02 4.000,00 Antonio Pasquale Vincenzo
Unicredit
banca
nonch, ancora, sui suoi rapporti intercorsi anche in passato con membri della famiglia
Giamp (e con Giamp Giuseppe in particolare), palesando reticenza ed omert,
trincerandosi dietro risposte del tipo non ricordo, pur a fronte delle contestazioni
anche documentali oppostegli dalla PG operante, tali da rendere esplicita la
consapevolezza dellanomalia dei rapporti economici emergenti dalla documentazione
bancaria e, quindi, la pi che verosimile natura usuraria dei rapporti economici che lo
vedevano coinvolto come vittima del reato, consapevolezza chiaramente emergente,
daltra parte, in capo al Fragale dal contenuto delle parallele attivit tecniche, con
particolare riferimento alle telefonate intercettate il giorno 3.1.11, intervenute con
Mantella Liberata e Curcio Giovanni Rit. 1123/10 (da intendersi qui richiamate e
trascritte), aiutava Notarianni Aldo, in particolare, e gli altri membri della famiglia
Notarianni (tra cui Notarianni Giovanni), nonch Giamp Giuseppe ad eludere le
investigazioni dellAutorit.
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foglio nr. 22
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MASCARO Francesco
6) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto,
pur non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del
sodalizio, forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario
contributo, di natura materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale
nella conservazione o nel rafforzamento delle capacit operative dell'associazione,
contributo rilevante e agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso
collettivo, comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma
criminoso della medesima o per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit
dellassociazione stessa, assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del
quale dallesterno dava un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale,
rimanendo a disposizione della cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini
criminosi e per il rafforzamento dello stesso mediante il coadiuvamento nella
realizzazione del suo programma criminale associativo; in particolare MASCARO
Francesco, ha svolto, in qualit di concorrente esterno dellorganizzazione di stampo
mafioso denominata cosca GIAMPA, nonch di sub-agente della Zurigo Ass.ni di
Lamezia Terme, parte attiva nel porre in essere la stragrande maggioranza dei sinistri
simulati della cosca Giamp, partecipando tra laltro in prima persona anche alla
spartizione del provento illecito di taluna delle truffe suddette, fornendo un apporto
fondamentale per la realizzazione di plurime truffe assicurative poste in essere ai danni
della ZURICH Assicurazioni p. e p. dallart. 642 c.p. aggravate dallart 7 della L.
203/91, consentendo alla cosca Giamp la realizzazione di profitti ingiusti da
reimpiegare nel finanziamento delle altre attivit illecite della cosca stessa (acquisto di
armi e droga soprattutto, mezzi di locomozione, retribuzione degli affiliati, etc).
In Lamezia Terme dal 2008 con condotta perdurante
PERRI Vincenzo
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foglio nr. 24
7) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto,
pur non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del
sodalizio, forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario
contributo, di natura materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale
nella conservazione o nel rafforzamento delle capacit operative dell'associazione,
contributo rilevante e agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso
collettivo, comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma
criminoso della medesima o per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit
dellassociazione stessa, assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del
quale dallesterno dava un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale,
rimanendo a disposizione della cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini
criminosi e per il rafforzamento dello stesso mediante il coadiuvamento nella
realizzazione del suo programma criminale associativo; in particolare PERRI
Vincenzo, in qualit di concorrente esterno dellorganizzazione di stampo mafioso
denominata cosca GIAMPA, l agevolava e le dava il suo contributo per la
realizzazione del programma criminoso collettivo, mettendo la sua ditta edile a
disposizione di Bonaddio Vincenzo, con conseguente gestione degli appalti che si
accaparrava grazie allimposizione della cosca Giamp, scavalcando la normale
concorrenza di mercato; nonch in un momento di grave tensione per la cosca Giamp
si adoperava in maniera attiva per fornire notizie utili ai capi cosca, in modo da porre in
essere possibili strategie preservative di conservazione e di neutralizzazione delle
evenienze negative, in particolare riferendo nellimmediatezza a BONADDIO
Vincenzo esponente di spicco della predetta cosca, la notizia appresa poco prima
durante il colloquio in carcere intercorso con il cognato TORCASIO Angelo in data
28.07.2011 dellintenzione del detenuto di collaborare con la giustizia, agevolando
certamente in tal modo anche lo spostamento delle armi dai luoghi di custodia
conosciuti dallo stesso Torcasio Angelo, in modo da scongiurarne il sequestro da parte
delle Forze dellOrdine, agevolando di fatto anche le attivit di recupero corpi di reato
da parte della cosca Giamp relative agli omicidi di Torcasio Vincenzo carr e
Torcasio Francesco carr.
In Lamezia Terme, il 28.07.11
CURCIO Domenico
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foglio nr. 25
7bis) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di stampo
mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto, pur non
potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio, forniva
tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, di natura materiale
e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale nella conservazione o nel
rafforzamento delle capacit operative dell'associazione, contributo rilevante e
agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso collettivo, comunque
diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima o
per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit dellassociazione stessa,
assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale dallesterno dava
un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale, rimanendo a disposizione della
cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini criminosi e per il rafforzamento dello
stesso mediante il coadiuvamento nella realizzazione del suo programma criminale
associativo; in particolare CURCIO Domenico, in qualit di concorrente esterno
dellorganizzazione di stampo mafioso denominata cosca GIAMPA, in un momento di
grave tensione per la cosca Giamp si adoperava in maniera attiva per fornire notizie
utili ai capi cosca in modo da porre in essere possibili strategie preservative di
conservazione e di neutralizzazione delle evenienze negative, in particolare riferendo
nellimmediatezza a MELIADO Franca Teresa, moglie del capo-cosca Giamp
Giuseppe, allepoca detenuto presso la Casa C.le di Catanzaro-Siano, la notizia appresa
poco prima durante il colloquio in carcere intercorso con il cognato TORCASIO Angelo
in data 28.07.2011 relativa allintenzione del Torcasio di collaborare con la giustizia,
invitandola a riferire il tutto al marito Giuseppe, affinch avvicinasse in carcere il
Torcasio per fargli cambiare idea, notizia che veniva effettivamente comunicata dalla
Meliad al marito Giamp Giuseppe durante il colloquio intrattenuto dopo qualche
giorno presso la Casa C.le di Catanzaro Siano, agevolando di fatto anche le attivit di
recupero corpi di reato da parte della cosca Giamp relative agli omicidi di Torcasio
Vincenzo carr e Torcasio Francesco carr.
In Lamezia Terme, il 28.07.11
COSENTINO Giovanni
8) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p., perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto,
pur non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del
sodalizio, forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario
contributo, di natura materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale
nella conservazione o nel rafforzamento delle capacit operative dell'associazione,
contributo rilevante e agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso
collettivo, comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma
criminoso della medesima o per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit
dellassociazione stessa, assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del
quale dallesterno dava un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale,
rimanendo a disposizione della cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini
criminosi e per il rafforzamento dello stesso mediante il coadiuvamento nella
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GULLO Fausto
10) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto,
pur non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del
sodalizio, forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario
contributo, di natura materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale
nella conservazione o nel rafforzamento delle capacit operative dell'associazione,
contributo rilevante e agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso
collettivo, comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma
criminoso della medesima o per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit
dellassociazione stessa, assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del
quale dallesterno dava un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale,
rimanendo a disposizione della cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini
criminosi e per il rafforzamento dello stesso mediante il coadiuvamento nella
realizzazione del suo programma criminale associativo; in particolare GULLO Fausto,
approfittando della sua attivit di costruttore e rivenditore di fuochi artificiali e
giochi pirici tramitte la sua ditta con sede in S.Pietro a Maida, avendo a
disposizione grandi quantit di polvere pirica e materiali idonei al
confezionamento di ordigni esplosivi, forniva in maniera stabile il materiale esplosivo
alla cosca, costituito da ordigni esplosivi di peso variabile a seconda delle richieste con
miccia a combustione lenta.
In Lamezia Terme e S.Pietro a Maida dal 2008, condotta perdurante
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foglio nr. 28
11bis) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p, perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto,
pur non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del
sodalizio, forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario
contributo, di natura materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale
nella conservazione o nel rafforzamento delle capacit operative dell'associazione,
contributo rilevante e agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso
collettivo, comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma
criminoso della medesima o per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit
dellassociazione stessa, assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del
quale dallesterno dava un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale,
rimanendo a disposizione della cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini
criminosi e per il rafforzamento dello stesso mediante il coadiuvamento nella
realizzazione del suo programma criminale associativo; in particolare, in virt di un
rapporto privilegiato con Giamp Giuseppe, Molinaro Maurizio e con Trovato Franco
e Gino, poneva in essere le seguenti condotte idonee a rafforzare il programma
criminoso della cosca medesima: coadiuvava in qualit di referente legale (insieme al
collega Lucchino Giuseppe) i membri della cosca Giamp nella realizzazione delle
truffe assicurative, favorendo altres la negoziazione degli assegni non trasferibili
provento di truffa, consentendo alla cosca Giamp la realizzazione di profitti ingiusti da
reimpiegare nel finanziamento delle altre attivit illecite della cosca stessa (acquisto di
armi e droga soprattutto, mezzi di locomozione per omicidi, retribuzione degli affiliati,
etc..), veicolava notizie prima dellesecuzione della cd. Operazione Medusa e,
soprattutto, organizzava e favoriva lincontro elettorale presso il proprio studio legale
tra Giamp Giuseppe, Cappello Saverio, Molinaro Maurizio ed altri esponenti della
cosca Giamp e il politico Catanzarese Aiello Pietro, gi assessore regionale alle
politiche ambientali, candidato alle elezioni regionali calabresi del 2010, in cui veniva
sancita la promessa/offerta di utilit economiche (quali forniture e/o appalti di servizi in
strutture pubbliche), tra gli altri, a Giamp Giuseppe, Cappello Saverio e Molinaro
Maurizio e in particolare alle loro ditte (ovvero ad essi riconducibili) in cambio del
voto e dellimpegno al procacciamento di voti in favore del predetto Aiello Pietro
In Lamezia Terme, a partire dal 2009, condotta perdurante
12)OMISSISS
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foglio nr. 29
Aiello Pietro al fine di procurare ai suddetti membri di primo piano della cosca Giamp
e alle loro ditte (o comunque a loro riconducibili) laggiudicazione di appalti per
forniture e servizi allinterno di strutture pubbliche.
Con laggravante di cui allart. 7 L. 203/91, per aver commesso il fatto al fine di
agevolare le attivit delle associazioni previste dallart. 416 bis cp e in particolare della
cosca di ndrangheta denominata Giamp, allepoca dominante su Lamezia Terme-
Nicastro e zone limitrofe.
In Lamezia Terme in epoca anteriore e prossima al 28 marzo 2010
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foglio nr. 30
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foglio nr. 31
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foglio nr. 32
ROTUNDO Renato
12 sexies) delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. , perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di stampo
mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto, pur non
potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio, forniva
tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, di natura materiale
e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale nella conservazione o nel
rafforzamento delle capacit operative dell'associazione, contributo rilevante e
agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso collettivo, comunque
diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima o
per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit dellassociazione stessa,
assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale dallesterno dava
un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale, rimanendo a disposizione della
cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini criminosi e per il rafforzamento dello
stesso mediante il coadiuvamento nella realizzazione del suo programma criminale
associativo; in particolare, nella sua qualit di perito assicurativo, incaricato
dallAgenzia Zurigo Assicurazioni di Lamezia Terme, forniva un contributo rilevante al
rafforzamento sul territorio della consorteria mafiosa GIAMPA, attraverso la redazione
di false perizie concordate con Giamp Giuseppe e gli affiliati di volta in volta coinvolti
nei sinistri simulati, relative alla quantificazione dei danni fittiziamente denunciati sulle
autovetture coinvolte nei falsi sinistri fornendo un apporto fondamentale per la
realizzazione di plurime truffe assicurative poste in essere ai danni della ZURICH
Assicurazioni, p. e p. dallart. 642 c.p. aggravate dallart 7 della L. 203/91,
consentendo alla cosca Giamp la realizzazione di profitti ingiusti da reimpiegare nel
finanziamento delle altre attivit illecite della cosca stessa (acquisto di armi e droga
soprattutto, mezzi di locomozione per omicidi, retribuzione degli affiliati, etc..).
In Lamezia Terme al 2008
BEVILACQUA Gianpaolo
12 septies) Delitto p. e p. dallart.110, 416 bis cp, in quanto, nella sua qualit di
Consigliere Provinciale, capogruppo PDL, Presidente della Commissione Provinciale
LL.PP., nonch Rppresentante della Provincia nel Consiglio di Amministrazione della
SACAL SRL (Societ di gestione dellAeroporto Internazionale di Lamezia Terme),
assumeva il ruolo di concorrente "esterno" della cosca GIAMPA, in quanto, pur non
potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio,
nellambito di un legame privilegiato con taluni esponenti di rilievo della cosca in
esame e, in particolare, con Notarianni Aldo, Giamp Pasquale millelire, Giamp
Giuseppe, Giamp Vincenzo cl. 70 detto Enzo, Torcasio Angelo, forniva tuttavia un
concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, di natura materiale e/o morale,
avente una effettiva rilevanza causale nella conservazione o nel rafforzamento delle
capacit operative dell'associazione, contributo rilevante e agevolativo per la concreta
realizzazione del fatto criminoso collettivo, comunque diretto alla realizzazione, anche
parziale, del programma criminoso della medesima; nello specifico, poneva in essere in
pi occasioni, la promessa e il suo impegno politico di attivarsi, una volta eletto, a
favore dei membri della cosca di ndrangheta sopra citata, per lassegnazione di appalti
o posti di lavoro, in cambio del costante impegno elettorale da parte degli esponenti
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della cosca a procurare pi voti possibili ai fini dellelezione, ma anche a favore della
cosca Iannazzo (che almeno dal 2001 in rapporto di non belligeranza-alleanza con la
cosca Giamp), per ci che concerne gli appalti in zona aeroportuale, divenendo
sostanzialmente il politico di riferimento della cosca Giamp (e della cosca Iannazzo) a
livello provinciale, integrando gli estremi del contributo atipico del concorrente
eventuale, producendo tale patto elettorale politico-mafioso risultati positivi,
qualificabili in termini di reale rafforzamento o consolidamento dell'associazione
ndranghetistica denominata cosca Giamp, determinando in presenza
dellefficienza causale dell'impegno e della promessa di aiuto del politico un oggettivo
potenziamento della struttura organizzativa dell'associazione criminale, risultato
ottenuto in maniera progressivamente crescente nel corso degli anni dal 2004 al 2011,
rafforzando tra laltro il senso di superiorit e il prestigio dei capi e la prospettiva e
laspettativa di futuri incrementi economici, di fatto favorendo nonch agevolando le
attivit economiche gestite dalla cosca in esame, mantenendo diretti contatti con suoi
affiliati, come quelli sopra citati, ma anche con quelli inseriti nel campo commerciale
come Fozza Emiliano, strettamente legato a sua volta a Giamp Giuseppe, permettendo
loro di inserirsi, come nel caso del Fozza, nel tessuto economico rappresentato dalle
grandi catene di distribuzione alimentari, ovvero ancora con i fratelli Trovato Franco e
Trovato Luigi detto Gino.
In Lamezia Terme dal 2004 al 28.06.2012
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
Con recidiva ex art. 99, 4 e 5 commma cp
In Lamezia Terme, dallinizio dellanno 2007 e fino al marzo 2012;
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foglio nr. 34
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16) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628, terzo
comma, n. 1 e 3 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro e con
Torcasio Angelo, mediante minaccia implicita e/o esplicita di atti ritorsivi diretti contro
il patrimonio e contro lincolumit personale, in caso di rifiuto, minaccia resa
concretamente pi grave dallappartenenza alla cosca di ndrangheta dei GIAMPA,
circostanza conosciuta dalla p.o., costringevano limprenditore PANDOLFO Vincenzo
a versare una somma di denaro a titolo estorsivo, pari a euro 300,00 mensili; con le
aggravanti di aver agito in pi persone riunite e dellessere stata posta in essere la
minaccia da persone appartenenti alle associazioni di cui allart. 416 bis cp.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
Con recidiva ex art. 99, 4 e 5 commma cp per Bonaddio Vincenzo
In Lamezia Terme, dallanno 2006 e fino allaprile del 2009;
BENTORNATO Pasquale
18) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 56-629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n. 3 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, mediante
minaccia implicita e/o esplicita di atti ritorsivi diretti contro il patrimonio e contro
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BENTORNATO Pasquale
19) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628, terzo
comma, n. 3 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con pi
atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, mediante
minaccia implicita e/o esplicita di atti ritorsivi diretti contro il patrimonio e contro
lincolumit personale, in caso di rifiuto, minaccia resa concretamente pi grave
dallappartenenza alla cosca di ndrangheta dei GIAMPA, circostanza conosciuta dalla
p.o., costringeva limprenditore CANTAFIO Pasquale Egidio a fornire 8 paia di
occhiali da sole per un valore commerciale di 700,00 euro senza corrispondere il prezzo
dovuto; con le aggravanti dellessere stata posta in essere la minaccia da persona
appartenente alle associazioni di cui allart. 416 bis cp.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
Con recidiva ex art. 99, 4 e 5 commma cp
In Lamezia Terme nellanno 2009
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ARCIERI Vincenzo
27) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628, terzo
comma, n. 3 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con pi
atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, mediante
minaccia implicita e/o esplicita di atti ritorsivi diretti contro il patrimonio e contro
lincolumit personale, in caso di rifiuto, minaccia resa concretamente pi grave
dallappartenenza alla cosca di ndrangheta dei GIAMPA, circostanza conosciuta dalla
p.o., costringeva limprenditore PETRONE Felice a pagare somme di denaro pari a
5000.00 come prima rata, nonch unaltra somma pari a 4000.00 euro durante le
festivit natalizie; con le aggravanti dellessere stata posta in essere la minaccia da
persona appartenente alle associazioni di cui allart. 416 bis cp.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Arcieri-Cappello inserito nella cosca Giamp di Lamezia Terme.
Con recidiva ex art. 99, 4 e 5 commma cp
In Lamezia Terme, dallinizio dellanno 2011
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28) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 56-629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n. 1 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, mediante
minaccia implicita e/o esplicita di atti ritorsivi diretti contro il patrimonio e contro
lincolumit personale, in caso di rifiuto, minaccia resa concretamente pi grave
dallappartenenza ad una consorteria di ndrangheta operante nella zona della montagna,
circostanza conosciuta dalla p.o., compivano atti idonei diretti in modo non equivoco a
costringere limprenditore PETRONE Felice a far partecipare allappalto relativo alla
realizzazione di una strada con i propri mezzi meccanici ed a corrispondere una
percentuale di denaro sui medesimi lavori pari all1%; con le aggravanti di aver agito in
pi persone riunite.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Arcieri-Cappello inserito nella cosca Giamp di Lamezia Terme.
In Lamezia Terme, dallanno 2009 al 2011
GRUTTERIA Giuseppe
29) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 56-629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n. 3 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso mediante minaccia esplicita di atti
ritorsivi diretti contro il patrimonio e contro lincolumit personale, in caso di rifiuto,
minaccia resa concretamente pi grave dallappartenenza alla cosca di ndrangheta dei
GIAMPA, circostanza ben nota alla p.o., compiva atti idonei diretti ed in modo non
equivoco, mediante il posizionamento di una bottiglia contenente liquido infiammabile
davanti lingresso del cantiere edile, per costringere limprenditore Lucia Agostino a
pagare somme di denaro non meglio precisate; con le aggravanti dellessere stata posta
in essere la minaccia da persone appartenenti alle associazioni di cui allart. 416 bis cp.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
In Lamezia Terme, a far data dal 5 maggio 2011
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pagare una somma di denaro non meglio specificata con un rata, pari a 1500,00 euro,
versata nelle mani di MURACA Umberto Egidio; con le aggravanti di aver agito in pi
persone riunite e dellessere stata posta in essere la minaccia da persone appartenenti
alle associazioni di cui allart. 416 bis cp.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
In Lamezia Terme, nellanno 2011
GIAMPA Domenico
31) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628, terzo
comma, n. 3 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con pi
atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia implicita e/o
esplicita di atti ritorsivi diretti contro il patrimonio e contro lincolumit personale, in
caso di rifiuto, minaccia resa concretamente pi grave dallappartenenza alla cosca di
ndrangheta dei GIAMPA, circostanza conosciuta dalla p.o., costringeva limprenditore
STELLA Mario a fornire e installare due climatizzatori per un importo di 4 mila euro
presso la propria abitazione, senza corrispondere alcun compenso previsto per tale
fornitura; con le aggravanti dellessere stata posta in essere la minaccia da persone
appartenenti alle associazioni di cui allart. 416 bis cp.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
Con recidiva ex art. 99, 4 e 5 commma cp
In Lamezia Terme, nei primi mesi del 2009
CRAPELLA Andrea
32) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 56-629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n. 3 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso con Giamp Giuseppe,
mediante minaccia implicita e/o esplicita di atti ritorsivi diretti contro il patrimonio e
contro lincolumit personale, in caso di rifiuto, minaccia resa concretamente pi grave
dallappartenenza alla cosca di ndrangheta dei GIAMPA, circostanza conosciuta dalla
p.o., compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere limprenditore
CAPUTO Alberto a praticare lo sconto preteso a seguito di acquisti di oggetti in oro,
ed al rifiuto della vittima veniva incendiata lautovettura Fiat Uno di sua propriet; con
le aggravanti dellessere stata posta in essere la minaccia da persone appartenenti alle
associazioni di cui allart. 416 bis cp.
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foglio nr. 43
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
Con recidiva ex art. 99, 4 e 5 commma cp
In Lamezia Terme il 25 aprile dellanno 2005 ovvero 2006
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foglio nr. 45
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TORCASIO Alessandro
33 quinquies) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart.
628, terzo comma, n 3, del codice penale e art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch,
con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia implicita di
atti ritorsivi diretti contro il patrimonio e/o contro lincolumit personale, in caso di
rifiuto, minaccia resa concretamente pi grave, da un lato, dalla effettivit di plurimi atti
intimidatori subiti dalla p.o. negli anni che vanno dal 2006 al 2011 e, dallaltro lato,
dallappartenenza del soggetto agente alla cosca di ndrangheta dei Giamp, nota alla
p.o., costringendo limprenditore CORTESE Giovanni Carlo titolare dellesercizio
commerciale denominato Cortese Sport ubicato in via Adda nr. 84 di Lamezia
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MOLINARO Maurizio
33 sexies) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n 3, del codice penale e art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia implicita di atti
ritorsivi diretti contro il patrimonio e/o contro lincolumit personale, in caso di rifiuto,
minaccia resa concretamente pi grave, da un lato, dalla effettivit di plurimi atti
intimidatori subiti dalla p.o. negli anni che vanno dal 2006 al 2011 e, dallaltro lato,
dallappartenenza del soggetto agente alla cosca di ndrangheta dei Giamp, nota alla
p.o., costringendo limprenditore CORTESE Giovanni Carlo titolare dellesercizio
commerciale denominato Cortese Sport ubicato in via Adda nr. 84 di Lamezia
Terme a cedere plurimi capi di abbigliamento sportivo marca ADIDAS
corrispondendo solo una somma complessiva di 700-800,00 euro, scontata in maniera
forzosa rispetto al prezzo effettivo di mercato - che sarebbe stato di circa 1100,00 euro
euro iva compresa si procurava un profitto ingiusto consistente nella parte di
corrispettivo in danaro non elargita alla p.o. con corrispondente danno di questultima.
Fatto aggravato dallessere stato commesso da appartenente allassociazione previste
dallart. 416 bis cp. (cosca Giamp)
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per
avere agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero della
forza intimidatrice promanante dal vincolo associativo di associazioni che
perseguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso,
operanti nel contesto della criminalit organizzata di Lamezia Terme
(individuabili nel caso di specie nella cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri e/o nella
cosca Giamp) e della condizione di assoggettamento e di omert che ne deriva
per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per s e/o per altri.
In Lamezia Terme in data ricompresa tra la primavera del 2011 sino al luglio del
2012
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foglio nr. 48
CATROPPA Pasquale
33 octies) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n 3, del codice penale e art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia implicita di atti
ritorsivi diretti contro il patrimonio e/o contro lincolumit personale, in caso di rifiuto,
minaccia resa concretamente pi grave, da un lato, dalla effettivit di plurimi atti
intimidatori subiti dalla p.o. negli anni che vanno dal 2006 al 2011 e, dallaltro lato,
dallappartenenza del soggetto agente alla cosca di ndrangheta dei Giamp, nota alla
p.o., costringendo limprenditore CORTESE Giovanni Carlo titolare dellesercizio
commerciale denominato Cortese Sport ubicato in via Adda nr. 84 di Lamezia
Terme a cedere plurimi capi di abbigliamento sportivo marca ADIDAS
corrispondendo solo una somma complessiva di 200 euro, scontata in maniera forzosa
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rispetto al prezzo effettivo di mercato - che sarebbe stato di euro 250 si procurava un
profitto ingiusto consistente nella parte di corrispettivo in danaro non elargita alla p.o.
con corrispondente danno di questultima.
Fatto aggravato dallessere stato commesso da appartenente allassociazione previste
dallart. 416 bis cp. (cosca Giamp)
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per
avere agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero della
forza intimidatrice promanante dal vincolo associativo di associazioni che
perseguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso,
operanti nel contesto della criminalit organizzata di Lamezia Terme
(individuabili nel caso di specie nella cosca Giamp) e della condizione di
assoggettamento e di omert che ne deriva per realizzare profitti o vantaggi
ingiusti per s e/o per altri.
In Lamezia Terme in data ricompresa tra la primavera del 2011 sino al 28 giugno
del 2012
GIAMPA Davide
33 nonies) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n 3, del codice penale e art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia implicita di atti
ritorsivi diretti contro il patrimonio e/o contro lincolumit personale, in caso di rifiuto,
minaccia resa concretamente pi grave, da un lato, dalla effettivit di plurimi atti
intimidatori subiti dalla p.o. negli anni che vanno dal 2006 al 2011 e, dallaltro lato,
dallappartenenza del soggetto agente alla cosca di ndrangheta dei Giamp, nota alla
p.o., costringendo limprenditore CORTESE Giovanni Carlo titolare dellesercizio
commerciale denominato Cortese Sport ubicato in via Adda nr. 84 di Lamezia
Terme a cedere plurimi capi di abbigliamento sportivo marca ADIDAS
corrispondendo solo una somma complessiva di 200 euro, scontata in maniera forzosa
rispetto al prezzo effettivo di mercato - che sarebbe stato di euro 250 si procurava un
profitto ingiusto consistente nella parte di corrispettivo in danaro non elargita alla p.o.
con corrispondente danno di questultima.
Fatto aggravato dallessere stato commesso da appartenente allassociazione previste
dallart. 416 bis cp. (cosca Giamp)
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per
avere agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero della
forza intimidatrice promanante dal vincolo associativo di associazioni che
perseguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso,
operanti nel contesto della criminalit organizzata di Lamezia Terme
(individuabili nel caso di specie nella cosca Giamp) e della condizione di
assoggettamento e di omert che ne deriva per realizzare profitti o vantaggi
ingiusti per s e/o per altri.
In Lamezia Terme in data ricompresa tra la primavera del 2011 sino al 28 giugno
del 2012
GIAMPA Saverio
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Ufficio del Giudice Distrettuale per le indagini preliminari di Catanzaro -
foglio nr. 50
33.10) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n 3, del codice penale e art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia implicita di atti
ritorsivi diretti contro il patrimonio e/o contro lincolumit personale, in caso di rifiuto,
minaccia resa concretamente pi grave, da un lato, dalla effettivit di plurimi atti
intimidatori subiti dalla p.o. negli anni che vanno dal 2006 al 2011 e, dallaltro lato,
dallappartenenza del soggetto agente alla cosca di ndrangheta dei Giamp, nota alla
p.o., costringendo limprenditore CORTESE Giovanni Carlo titolare dellesercizio
commerciale denominato Cortese Sport ubicato in via Adda nr. 84 di Lamezia
Terme a cedere plurimi capi di abbigliamento sportivo marca ADIDAS
corrispondendo solo una somma complessiva di 1000 euro, scontata in maniera forzosa
del 30% rispetto al prezzo effettivo di mercato - che sarebbe stato di euro 1500 si
procurava un profitto ingiusto consistente nella parte di corrispettivo in danaro non
elargita alla p.o. con corrispondente danno di questultima.
Fatto aggravato dallessere stato commesso da appartenente allassociazione previste
dallart. 416 bis cp. (cosca Giamp)
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per
avere agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero della
forza intimidatrice promanante dal vincolo associativo di associazioni che
perseguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso,
operanti nel contesto della criminalit organizzata di Lamezia Terme
(individuabili nel caso di specie nella cosca Giamp) e della condizione di
assoggettamento e di omert che ne deriva per realizzare profitti o vantaggi
ingiusti per s e/o per altri.
In Lamezia Terme in data ricompresa tra la primavera del 2011 sino al 28 giugno
del 2012
PAOLA Claudio
33.11) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n 3, del codice penale e art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia implicita di atti
ritorsivi diretti contro il patrimonio e/o contro lincolumit personale, in caso di rifiuto,
minaccia resa concretamente pi grave, da un lato, dalla effettivit di plurimi atti
intimidatori subiti dalla p.o. negli anni che vanno dal 2006 al 2011 e, dallaltro lato,
dallappartenenza del soggetto agente alla cosca di ndrangheta dei Giamp, nota alla
p.o., costringendo limprenditore CORTESE Giovanni Carlo titolare dellesercizio
commerciale denominato Cortese Sport ubicato in via Adda nr. 84 di Lamezia
Terme a cedere plurimi capi di abbigliamento sportivo marca ADIDAS
corrispondendo solo una somma complessiva di 1500,00 euro, scontata in maniera
forzosa rispetto al prezzo effettivo di mercato, che sarebbe stato di euro 2.220, nonch
in un altra occasione acquistando capi dabbigliamento sportivi per Giuseppe Giamp
corrispondendo in pagamento euro 133,00 invece del prezzo di mercato di euro
200,00, si procurava un profitto ingiusto consistente nella parte di corrispettivo in
danaro non elargita alla p.o. con corrispondente danno di questultima.
Fatto aggravato dallessere stato commesso da appartenente allassociazione previste
dallart. 416 bis cp. (cosca Giamp)
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Tribunale Ordinario di Catanzaro
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foglio nr. 51
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per
avere agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero della
forza intimidatrice promanante dal vincolo associativo di associazioni che
perseguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso,
operanti nel contesto della criminalit organizzata di Lamezia Terme
(individuabili nel caso di specie nella cosca Giamp) e della condizione di
assoggettamento e di omert che ne deriva per realizzare profitti o vantaggi
ingiusti per s e/o per altri.
In Lamezia Terme in data ricompresa tra la primavera del 2011 sino al 28 giugno
del 2012
FOZZA Emiliano
33.12) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n 3, del codice penale e art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia implicita di atti
ritorsivi diretti contro il patrimonio e/o contro lincolumit personale, in caso di rifiuto,
minaccia resa concretamente pi grave, da un lato, dalla effettivit di plurimi atti
intimidatori subiti dalla p.o. negli anni che vanno dal 2006 al 2011 e, dallaltro lato,
dallappartenenza del soggetto agente alla cosca di ndrangheta dei Giamp, nota alla
p.o., costringendo limprenditore CORTESE Giovanni Carlo titolare dellesercizio
commerciale denominato Cortese Sport ubicato in via Adda nr. 84 di Lamezia
Terme a cedere plurimi capi di abbigliamento sportivo marca ADIDAS
corrispondendo solo una somma complessiva di 150,00 euro, scontata in maniera
forzosa rispetto al prezzo effettivo di mercato - che sarebbe stato di euro 220,00 si
procurava un profitto ingiusto consistente nella parte di corrispettivo in danaro non
elargita alla p.o. con corrispondente danno di questultima.
Fatto aggravato dallessere stato commesso da appartenente allassociazione previste
dallart. 416 bis cp. (cosca Giamp)
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per
avere agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero della
forza intimidatrice promanante dal vincolo associativo di associazioni che
perseguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso,
operanti nel contesto della criminalit organizzata di Lamezia Terme
(individuabili nel caso di specie nella cosca Giamp) e della condizione di
assoggettamento e di omert che ne deriva per realizzare profitti o vantaggi
ingiusti per s e/o per altri.
In Lamezia Terme in data ricompresa tra la primavera del 2011 sino al 28 giugno
del 2012
BENTORNATO Pasquale
33.13) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n 3, del codice penale e art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia implicita di atti
ritorsivi diretti contro il patrimonio e/o contro lincolumit personale, in caso di rifiuto,
minaccia resa concretamente pi grave, da un lato, dalla effettivit di plurimi atti
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foglio nr. 52
intimidatori subiti dalla p.o. negli anni che vanno dal 2006 al 2011 e, dallaltro lato,
dallappartenenza del soggetto agente alla cosca di ndrangheta dei Giamp, nota alla
p.o., costringendo in due occasioni limprenditore CORTESE Giovanni Carlo titolare
dellesercizio commerciale denominato Cortese Sport ubicato in via Adda nr. 84
di Lamezia Terme a cedere plurimi capi di abbigliamento sportivo marca ADIDAS
corrispondendo solo una somma complessiva di 300,00euro, scontata in maniera
forzosa rispetto al prezzo effettivo di mercato - che sarebbe stato di euro 500,00 si
procurava un profitto ingiusto consistente nella parte di corrispettivo in danaro non
elargita alla p.o. con corrispondente danno di questultima.
Fatto aggravato dallessere stato commesso da appartenente allassociazione previste
dallart. 416 bis cp. (cosca Giamp)
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per
avere agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero della
forza intimidatrice promanante dal vincolo associativo di associazioni che
perseguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso,
operanti nel contesto della criminalit organizzata di Lamezia Terme
(individuabili nel caso di specie nella cosca Giamp) e della condizione di
assoggettamento e di omert che ne deriva per realizzare profitti o vantaggi
ingiusti per s e/o per altri.
In Lamezia Terme nel gennaio 2013
NOTARIANNI Antonio
33.14) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n 3, del codice penale e art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia implicita di atti
ritorsivi diretti contro il patrimonio e/o contro lincolumit personale, in caso di rifiuto,
minaccia resa concretamente pi grave, da un lato, dalla effettivit di plurimi atti
intimidatori subiti dalla p.o. negli anni che vanno dal 2006 al 2011 e, dallaltro lato,
dallappartenenza del soggetto agente alla cosca di ndrangheta dei Giamp, nota alla
p.o., costringendo limprenditore CORTESE Giovanni Carlo titolare dellesercizio
commerciale denominato Cortese Sport ubicato in via Adda nr. 84 di Lamezia
Terme a cedere plurimi capi di abbigliamento sportivo marca ADIDAS
corrispondendo solo una somma complessiva di 100,00 euro, scontata in maniera
forzosa rispetto al prezzo effettivo di mercato - che sarebbe stato di euro 150,00 si
procurava un profitto ingiusto consistente nella parte di corrispettivo in danaro non
elargita alla p.o. con corrispondente danno di questultima.
Fatto aggravato dallessere stato commesso da appartenente allassociazione previste
dallart. 416 bis cp. (cosca Giamp)
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per
avere agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero della
forza intimidatrice promanante dal vincolo associativo di associazioni che
perseguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso,
operanti nel contesto della criminalit organizzata di Lamezia Terme
(individuabili nel caso di specie nella ndrina dei Notarianni ovvero i
Piluosci inglobata nella cosca Giamp) e della condizione di assoggettamento e
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foglio nr. 53
di omert che ne deriva per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per s e/o per
altri.
In Lamezia Terme in data ricompresa tra la primavera del 2011 sino al 28 giugno
del 2012
PARADISO Antonio
33.16) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 110, 629, secondo comma, in relazione allart.
628, terzo comma, n 3, del codice penale e art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch,
con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia implicita di
atti ritorsivi diretti contro il patrimonio e contro lincolumit personale, in caso di
rifiuto, minaccia resa concretamente pi grave, da un lato, dalla effettivit di plurimi atti
intimidatori subiti dalla p.o. negli anni che vanno dal 2006 al 2011 e, dallaltro lato,
dallappartenenza storica di Paradiso Antonio alla cosca di ndrangheta dei Cerra-
Torcasio-Gualtieri, nota alla p.o. (anche se nel periodo susseguente al tentato omicidio
di Muraca Umberto Egidio in data 30.3.11 Paradiso Antonio, Paradiso Angelo
Francesco, insieme a Cerra Nino cl. 91 si muovevano ed operavano sotto legida del
medesimo Muraca U.Egidio, in accordo questultimo con Giamp Giuseppe - anche
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foglio nr. 54
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foglio nr. 55
BEVILACQUA Gianpaolo
33. 18) Delitto p. e p. dallart. 61 n. 9, 81 cpv, 629, primo comma, del codice penale e
art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con pi atti esecutivi di un medesimo
disegno criminoso, mediante minaccia implicita di atti ritorsivi diretti contro il
patrimonio e contro lincolumit personale, in caso di rifiuto, minaccia resa
concretamente pi grave, da un lato, dalla effettivit di plurimi atti intimidatori subiti
dalla p.o. negli anni che vanno dal 2006 al 2011 e, dallaltro lato, dallo stretto rapporto
che collegava il Bevilacqua a Notarianni Aldo (uno dei capi della cosca Giamp di
Lamezia Terme, nipote acquisito di Giamp Francesco u Prufessura) e ai suoi prossimi
congiunti, circostanza ben nota alla p.o., costringendo limprenditore CORTESE
Giovanni Carlo titolare dellesercizio commerciale denominato Cortese Sport ubicato
in via Adda nr. 84 di Lamezia Terme a dare indebitamente capi di abbigliamento
sportivo marca ADIDAS, e cio circa tre-quattro tute da ginnastica, svariate paia di
calze, nonch alcune maglie, corrispondendo solo una somma in contanti di 250 euro,
a fronte di un valore commerciale della merce, iva compresa, di 450 euro, pretendendo
lo sconto sulla merce medesima, in particolare chiedendo, in talune circostanze, di fargli
un buon trattamento sulla merce acquistata poich non era per se ma per alcuni
detenuti senza specificare i nomi, richiesta accettata in quanto la p.o. era consapevole
di chi fosse il Bevilacqua e di chi frequentava, avendo in passato avuto modo di vederlo
in viale del Progresso, davanti al Bar Giampa, in compagnia di alcuni soggetti
appartenenti alla ndrina dei NOTARIANNI, ovvero i Piluosci, inglobata nella cosca
Giamp di Lamezia Terme, tra cui il figlio di Aldo NOTARIANNI (il quale Aldo
Notarianni allepoca della richiesta era detenuto presso la casa Circondariale di
Avellino, temporaneamente distaccato presso la Casa Circondariale di Catanzaro, per
via del Processo relativo allomicidio di Amendola Roberto che lo vedeva tra gli
imputati), richiesta avanzata in maniera esplicita e interpretata dalla p.o. come una
richiesta che non poteva essere rifiutata, perch il riferimento era chiaro e riguardava
persone detenute inserite nella cosca di ndrangheta dei Giamp.
Reato aggravato in quanto il Bevilacqua commetteva il fatto con abuso dei poteri e/o
con violazione dei doveri inerenti alla pubblica funzione di consigliere provinciale.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per
avere agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero della
forza intimidatrice promanante dal vincolo associativo di associazioni che
perseguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso,
operanti nel contesto della criminalit organizzata di Lamezia Terme
(individuabili nel caso di specie nella cosca Giamp) e della condizione di
assoggettamento e di omert che ne deriva per realizzare profitti o vantaggi
ingiusti per s e/o per altri, ovvero al fine di agevolare lattivit delle
associazioni previste dallo stesso articolo, individuabili nel caso di specie
sempre nella stessa cosca Giamp, adoperandosi per favorire il sostentamento
in carcere dei detenuti affiliati alla cosca medesima.
In Lamezia Terme in epoca ricompresa tra il mese di maggio e il mese di giugno
dellanno 2011.
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foglio nr. 56
34) Delitto p. e p. dallart. 110, 81 cpv, 73 co. 1 co. e co. 1bis DPR 309/90 perch,
senza lautorizzazione di cui allart. 17 DPR cit., al di fuori dei casi previsti dallart. 75
DPR cit., in concorso tra loro (e con Cosentino Battista), con pi atti esecutivi di un
medesimo disegno criminoso, illecitamente acquistavano e comunque detenevano a
fine di spaccio un quantitativo di sostanza stupefacente prevalentemente del tipo
marijuana (di circa un chilo), di cui alla Tabella II alegata al DPR cit., quantitativo tale
da non poter essere considerati destinati ad uso esclusivamente personale, bens
destinato in larghissima parte allo spaccio al dettaglio sulla piazza lametina.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto al fine di agevolare l'attivit della ndrina mafiosa di tipo
ndranghetistico denominata ARCIERI-CAPPELLO inglobata nella cosca Giamp,
operante sul territorio di Lamezia Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme nellinverno 2010-2011
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foglio nr. 57
cos decideva: Quanto, infine, a Giamp Alberto cl. 84 e Notarianni Giuseppe, gli
stessi risultano gravemente indiziati del reato di cui al capo 64. Considerando tuttavia,
che allo stato non possibile quantificare le occasioni in cui gli stessi si sono recati
presso lesercizio commerciale prelevando merce con sconti elevati e facendosi forti
dellappartenenza alle rispettive famiglie, e, quindi, se si sia trattato di episodi
continuativi n dellammontare della merce prelevata, allo stato possono escludersi le
concrete esigenze cautelari nei loro confronti).
36) Delitto p. e p. dallart. 81, 110, 629, secondo comma C.P., in relazione allart. 628,
terzo comma, n. 3 C.P. e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, in concorso tra
loro, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia
implicita e/o esplicita di atti ritorsivi diretti contro il patrimonio e contro lincolumit
personale, in caso di rifiuto, in tempi diversi e con il medesimo modus operandi,
adottato nellambito della cosca GIAMPA organizzazione ndranghetistica di loro
appartenenza - costringendo Chirico Giovanni e Chirico Giuseppe, titolari delle ditte
denominate LEDILIZIA FRATELLI CHIRICO snc ed EDILCHIRICO, a cedere
forniture di materiali edili, da utilizzare per leffettuazione di lavori di costruzione e/o
ristrutturazione presso le loro propriet, senza corrispondere in tutto o in parte il
relativo pagamento della merce prelevata, si procuravano un ingiusto profitto con pari
danno delle pp.oo, per un ammontare allo stato stimato in totale in circa 65.000 euro; in
particolare:
>NOTARIANNI Giuseppe in qualit di ammnistratore di fatto della EdilNotar di
Bonaf Carmen prelevava indebitamente materiale edile senza corrisponderne il prezzo
per un importo totale di euro 11.781,92 per un periodo continuativo che va dal 05.10.06
(fattura mensile numero 1243 del 31.10.2006 intestata alla ditta EDIL NOTAR) al
24.05.2010 (fattura mensile numero 1/650 intestata alla ditta EDIL NOTAR), come
risultante analiticamente per le singole forniture - dalla cnr dei CC del NORM di
Lamezia Terme Nr. 366/400-2009 di prot. del 06.08.2012 a cui si rinvia;
>NOTARIANNI Aldo prelevava indebitamente materiale edile senza corrisponderne il
prezzo per un importo totale di euro 3.000 come risulta dai buoni di consegna a lui
intestati ovvero quelli datati 04.02.2008 di euro 364,70; del 04.02.2008 di euro 30,00;
09.10.2007; 15.10.2007; del 07.11.2007; del 14.09.2007; del 20.09.2007 di euro27.60 e
sempre del 20.09.2007 di euro 23,90; del 02.10.2007; del 11.09.2007; del 29.08.2007;
del 17.09.2007 di euro 94,00 e sempre del 17.09.2007 di euro 659,60; del 05.09.2007;
del 19.09.2007 di euro 12,20 e sempre del 19.09.2007 di euro 146,71;
>GIAMPA Alberto cl. 84 prelevava indebitamente materiale edile senza
corrisponderne il prezzo per un importo totale di euro 6580,71 come risulta dalle
seguenti fatture aventi importo complessivo di 7.888,73 euro, di cui appunto 6580,71
euro non pagati: fattura numero 138 del 31.01.2008 dellimporto di 6.030,66 euro;
fattura numero 273 del 29.02.2008 dellimporto di 341,71 euro; fattura numero 1035 del
31.07.2008 dellimporto di 562,81 euro; fattura numero 1164 del 31.08.2008
dellimporto di 13,50 euro; fattura numero 1306 del 30.09.2008 dellimporto di 370,46
euro; fattura numero 1449 del 31.10.2008 dellimporto di 135,91 euro; fattura numero
1586 del 29.11.2008 dellimporto di 433,68 euro.
Fatto aggravato dallessere stato commesso da appartenenti allassociazione di cui
allart. 416 bis cp.
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foglio nr. 58
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale e in
particolare della forza di intimidazione derivante dallessere affiliati alla cosca
mafioso-ndranghetistica localmente denominata cosca GIAMP, circostanza questa
ben nota alle vittime del reato.
In Lamezia Terme, negli anni 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, nelle date indicate nelle
fatture e buoni di consegna di cui alla cnr dei CC del NORM di Lamezia Terme Nr.
366/400-2009 di prot. del 06.08.2012 citata
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foglio nr. 59
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Notarianni inserito a pieno titolo nella cosca Giamp di Lamezia Terme.
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foglio nr. 60
DE VITO Antonio
40) Delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv, 110, 648 c.p. e art. 7 della legge 12.07.1991, n.
203, per avere, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, ricevuto e
occultato, nel garage di Gullo Lina, madre di Pallaria Maria Ilaria, con cui allepoca dei
fatti conviveva o comunque aveva una relazione sentimentale stabile caratterizzata da
periodi di convivenza, lo scooter marca piaggio X9, oggetto di furto in Catanzaro (e
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foglio nr. 61
MERCURI Michael
41) delitto p. e p. dallart. 110, 635 2 co. cp e art. 7 L.203/91, perch in concorso
morale e materiale con persone allo stato non identificate deteriorava e rendeva in parte
inservibile la serranda e le relative parti strutturali del Bar Mazzini di Cosentino
Giuseppe nonch altri elmenti strutturali delledificio, mediante accensione e
conseguente deflagrazione di un ordigno esplosivo appositamente posizionato; con
laggravante di aver commesso il fatto su edifici esposti a pubblica fede.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere agito
avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di agevolare
lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che valendosi della
forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi corrispondenti a quelli delle
associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan Giamp di Lamezia Terme.
In Lamezia Terme il 26.7.12
42) delitto p. e p. dallart. 61 n. 2, 110 cp, 10, 12 L. 497/74 e art. 7 L. 203/91 perch al
fine di commettere il delitto di cui al capo che precede, deteneva e portava in luogo
pubblico lordigno esplosivo di cui al medesimo capo
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere agito
avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di agevolare
lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che valendosi della
forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi corrispondenti a quelli delle
associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan Giamp di Lamezia Terme.
In Lamezia Terme il 26.07.12
43) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 56-629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n. 3, del codice penale e art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso con persone allo stato
non identificate, dopo le condotte di cui ai capi che precedono, compiva atti idonei
diretti in modo non equivoco a costringere il medesimo Cosentino Giuseppe a
corrispondere somme di danaro per non subire ulteriori danni mediante lapposizione di
un biglietto sul parabrezza dellautovettura della vittima, in cui si esplicitava la predetta
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foglio nr. 62
minaccia estorsiva; evento non verificatosi per il rifiuto della p.o. che si rivolgeva alle
autorit
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere agito
avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di agevolare
lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che valendosi della
forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi corrispondenti a quelli delle
associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan Giamp di Lamezia Terme.
In Lamezia Terme il 26.07.12 e il 21.08.12
PAOLA Claudio
44)delitto p. e p. dagli art. 110, 81 cpv cp, 10, 12 e 14 della L. 497/74 e art. 23 L. 110/75
per aver, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso con
VILLELLA Alessandro, Muraca Umberto Egidio e con Giamp Giuseppe, detenuto e
portato, illegalmente, armi comuni da sparo e da guerra, anche clandestine, nonch il
relativo munizionamento, consegnate originariamente in custodia da GIAMPA
Giuseppe a VILLELLA Alessandro, che a sua volta cedeva altres, su ordine di Giamp
Giuseppe, tre pistole, tra le armi custodite, a PAOLA Claudio, accompagnato nella
circostanza da Muraca U.Egidio; in particolare, in concorso con i predetti soggetti,
deteneva le seguenti armi e munizioni:
quattro pistole non meglio specificate, di cui una a tamburo cromata, le altre tre
simili a quelle delle Forze dellOrdine, cal. 9, di cui due di colore nero ed una
cromata insieme alcune cartucce non meglio specificate, delle quali - in epoca
anteriore e prossima al 5.12.11- PAOLA Claudio riceveva materialmente,
insieme a Muraca U.Egidio, da Villella Alessandro, le due pistole cal. 9 di
colore nero e la pistola a tamburo, con relativo munizionamento;
una mitraglietta modello SCORPION cal. 7,65 con calciolo pieghevole e una
pistola marca Beretta modello 8000 COUGAR F-Patented cal. 9x21, arma,
questultima, clandestina in quanto avente matricola abrasa, insieme a nr. 15
proiettili GFL 9 millimetri x 21(armi, queste, oggetto di sequestro da parte della
PG, in data 15.9.2012);
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice
penale nonch al fine di agevolare l'attivit della cosca mafiosa di tipo ndranghetistico
denominata Giamp operante sul territorio di Lamezia Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, sino al 15.09.12.
PAOLA Claudio
45) Delitto p. e p. dall art. 110, 648 cp e art. 7 L. 203/91 perch, in concorso con
Muraca U.Egidio riceveva e comunque occultava, al fine di procurarsi un profitto,
armi comuni da sparo e/o da guerra, nonch il relativo munizionamento, consegnate
originariamente in custodia da GIAMPA Giuseppe a VILLELLA Alessandro, che a sua
volta cedeva, su ordine di Giamp Giuseppe, tre pistole, tra le armi custodite, a
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foglio nr. 63
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foglio nr. 64
NOTARIANNI Pasquale
46quater) delitto p. e p. dallart. 56-629 2 comma cp, in relazione allart. 628 3 co. n.
3 cp e art. 7 L. 203/91 perch compiva atti idonei diretti in modo non equivoco,
mediante minaccia implicita di danni alla incolumit personale della p.o. e/o dei suoi
prossimi congiunti, a costringere il cittadino rumeno di cui al capo che precede,
CIUBUC Dragos Ionut, a rientrare in Italia con urgenza per restituire una somma
di danaro, verosimilmente equivalente al valore economico dei 45 grammi di
cocaina, di cui al capo 46 ter, debito dal Ciubuc contratto quindi per il mancato
pagamento dellavvenuta cessione di stupefacente da parte di Notarianni Pasquale, e a
procrarsi cos un ingiusto profitto con altrui danno, evento allo stato non verificatosi per
il rifiuto di Ciubuc Dragos Ianut.
Fatto aggravato in quanto la minaccia veniva posta in essere da un appartenente ad una
delle associazioni previste dallart. 416 bis cp e in particolare alla ndrina Notarianni
inglobata nella cosca Giamp di Lamezia Terme
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice
penale nonch al fine di agevolare l'attivit della ndrina Notarianni inglobata nella
cosca mafiosa di tipo ndranghetistico denominata Giamp operante sul territorio di
Lamezia Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, il 28 febbraio 2013
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Tribunale Ordinario di Catanzaro
Ufficio del Giudice Distrettuale per le indagini preliminari di Catanzaro -
foglio nr. 65
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Tribunale Ordinario di Catanzaro
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foglio nr. 66
lazione omicidiaria e procedendo poi alla materiale esecuzione una volta giunto sul
luogo designato per la stessa; con lo stesso Giamp Giuseppe nellulteriore ruolo di
organizzatore dellazione con contestuale predisposiozione di mezzi necessari,
dellequipaggiamento e della pistola da utilizzare per il killer, nonch per aver preso
parte allazione delittuosa, con il ruolo cd. di staffetta, cio di colui che anticipava in
autovettura sul percorso stradale da effettuare sino al luogo dellesecuzione il killer
Vasile Francesco che lo seguiva in motociclo, in modo da controllare che la strada
fosse libera da controlli delle Forze dellOrdine ed essere immediatamente a
disposizione per eventuali recuperi di emergenza del killer medesimo; con
Chirumbolo Giancarlo, che ricopriva il ruolo di colui che dava il segnale per la
partenza del killer, mediante suillo sul telefonino di Giamp Giuseppe, con altro
telefonino gi predisposto in precedenza dallo stesso Giamp, con apposite schede cd.
pirata allocate nei telefonini da gettare via immediatamente dopo lazione delittuosa;
con Molinaro Maurizio, originariamente incaricato di guidare il motociclo su cui
trasportare il killer Vasile, il quale poi si rendeva disponibile solo per lazione di
recupero e scambio autovettura con il Vasile, che ritornava a casa dopo il delitto propruo
con lautovettura portata sul luogo del recupero dal Molinaro, il quale saliva
sullautovettura di Giamp Giuseppe, ivi pure giunto, insieme al quale si recava a
bruciare gli indumenti e lequipaggiamento utilizzati per lomicidio, in un terreno di
campagna;
Fatto aggravato dallessere stato commesso con premeditazione;
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare l'attivit della cosca mafiosa di tipo ndranghetistico
denominata Giamp operante sul territorio di Lamezia Terme-Nicastro, in unottica di
affermazione della supremazia ndranghetistica della cosca medesima sul territorio di
influenza, in contrasto con lavversa cosca di ndrangheta dei Torcasio-Gualtieri-Cerra.
In Lamezia Terme il 31.07.08
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TORCASIO Alessandro
56)Delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv, 110 c.p., 10, 12 e 14 della legge 14 ottobre 1974, n.
497 e 7 della legge 12 luglio 1991, n. 203 per avere, con pi atti esecutivi di un
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TORCASIO Alessandro
63) Delitto p. e p. dallart. 629 2 co c.p. in relazione allart. 628 3 co. n. 3 cp e art. 7
della legge 12.07.1991, n. 203, perch mediante minaccia costringendo GIGLIOTTI
Pasquale, inteso Caballero (nato a Lamezia Terme il 13.04.1976), a compilare un
modulo CID con i propri dati e la propria firma al fine di obbligarlo ad assumersi la
responsabilit dellincidente simulato di cui al precedente capo 70), si procurava un
ingiusto profitto, consistente nellindebito risarcimento assicurativo di cui al capo 70)
che precede, cagionando alla p.o. un danno consistente nel successivo aumento del
premio assicurativo della propria autovettura, conseguente al sinistro che era stato
costretto a denunciare assumendosi il torto.
Fatto aggravato in quanto la minaccia era posta in essere da persoan appartenente
allassociazione di cui allart. 416 bis cp denominata cosca Giamp
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Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare le attivit illecite della cosca mafiosa di tipo
ndranghetistico localmente denominata GIAMPA operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, nellanno 2010 in epoca anteriore e prossima al 26.1.11.
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71)Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con VILLELLA Alessandro, con pi
atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire per s e/o per
altri lindennizzo di unassicurazione, denunciavano un sinistro mai avvenuto e
falsificavano e/o alteravano e/o precostituivano elementi di prova ovvero
documentazione relativa al sinistro simulato; in particolare, ponevano in essere una
truffa assicurativa ai danni della ZURICH Assicurazioni, simulando un incidente
stradale utilizzando lautovettura marca Fiat modello 500 targata DW181XR, e
ricevendo un risarcimento di Euro 6.500,00. per un incidente senza feriti simulato
contro autovettura Fiat tg. PV721272 condotta da AMATO Fiorella -
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare le attivit illecite della cosca mafiosa di tipo
ndranghetistico localmente denominata GIAMPA operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, 16.11.2010
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1.PREMESSA
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vinto, tra la fine degli anni 80 ed i primi anni 90, contro il paritetico ed avverso locale
malavitoso, capeggiato da GIAMP Pasquale1, chiamato anche Tranganiello,
assassinato, nel mese di settembre dellanno 1992, su mandato proprio del GIAMPA
Francesco.
Il grave evento omicidiario, infatti, sovvertiva gli equilibri del panorama
criminale della citt di Lamezia Terme, consacrando, a partire da quel momento,
lascesa del professore che, pertanto, diveniva il capo indiscusso del nascente
locale CERRA - TORCASIO - GIAMPA.
Tale organizzazione confederava, allinterno di un unico gruppo, tutti i
componenti delle tre famiglie alleate (fratelli, cognati, nipoti e altri soggetti ad essi
legati da acquisiti rapporti di parentela, affinit e comparaggio) e, in breve, otteneva il
riconoscimento di tutte le pi importanti ndrine calabresi.
Proprio in tale contesto il GIAMPA concepiva ed attuava una spietata strategia
criminale che prevedeva la progressiva eliminazione di tutti i potenziali avversari,
esponenti di cosche avverse ma anche rappresentanti delle istituzioni, e ci al fine di
concentrare nelle sue mani lintero controllo del territorio e di tutte le pi significative
attivit economiche ivi svolte (commercianti, imprenditori e perfino liberi
professionisti).
Una volta decapitati i gruppi rivali ed eliminati gli esponenti di maggior
prestigio criminale, il Professore raggiungeva il livello pi alto della scala gerarchica
della criminalit organizzata, sino ad assumere quellambito grado di CAPO
SOCIETA che spetta ai vertici della ndrangheta e che gli permetteva di partecipare,
insieme a questi ultimi, alle riunioni che, una volta allanno, si tengono a San Luca
presso il Santuario della Madonna di Polsi.
Siffatta situazione durava fino allanno 2000.
A partire da tale momento, infatti, gli organi di vertice del locale di ndrangheta
CERRA TORCASIO GUALTIERI- GIAMPA, costituente fino ad allora ununica
organizzazione criminale, a seguito di una grave scissione interna, divenivano i
protagonisti di una cruenta guerra di mafia che letteralmente insanguinava le strade
della citt di Lamezia Terme, destando terrore nella popolazione civile.
Il 29 settembre del 2000 Giovanni Torcasio cl. 1964, capo della famiglia
TORCASIO, veniva trucidato assieme al suo autista Matarazzo Cristian.
La risposta a tale fatto era, il 22 agosto 2001, luccisione di GIAMPA
Pasquale, inteso Buccaccio, fratello del Professore, ritenuto, allepoca, uno degli
elementi di maggiore caratura criminale della famiglia GIAMPA.
Da tale momento iniziava una spirale di efferrati omicidi che con qualche
breve intervallo giunta sino ai giorni nostri.
1
GIAMP Pasquale, nato a Nicastro, ora Lamezia Terme (CZ), il 03.02.1941,
assassinato in data 23.09.1992;
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Soltanto dal dicembre 2010 al luglio 2011 si sono verificati in rapida successione
gli omicidi di Gualtieri Nicola, di Torcasio Vincenzo e Torcasio Francesco, soggetti
tutti gravitanti nella cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri avversa a quella dei Giamp.
Di seguito si riporta la tabella riepilogativa degli omicidi e tentati omicidi
avvenuti in Lamezia Terme nel periodo che va dal settembre 2000 sino al luglio 2011,
precisando che dei 24 fatti di sangue sotto elencati ben 16 sono, allo stato, ascrivibili
alla cosca GIAMPA ( in particolare dal 14.08.2004 -omicidio di Zagami
Domenico- sino al 7.07.2011 -omicidio di Torcasio Francesco Carr-).
Dalla semplice lettura dei dati sotto riportati emerge la drammatica sequenza di
omicidi ed agguati che negli ultimi anni ha letteralmente bagnato di sangue le strade del
comprensorio lametino e che ha finito anche con linteressare anche un noto avvocato
del foro di Lamezia Terme ed un noto imprenditore.
TABELLA RIEPILOGATIVA OMICIDI di NDRANGHETA periodo settembre 2000
luglio 2011
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Orbene va a tal punto precisato che i cruenti fatti di sangue appena elencati,
secondo quanto emerge dagli atti, hanno rafforzato il potere dellorganizzazione che
qui occupa, che appare sempre diretta ed organizzata dal capo GIAMPA
Francesco cl. 48.
Questi, infatti, pur essendo da tempo ristretto in istituti di pena di massima
sicurezza in quanto condannato, anche allergastolo, con le sentenze sopra indicate, ha
conservato fino ad oggi, intatta, la sua posizione di egemonia e assoluta preminenza.
Ci in quanto le redini del gruppo sono state efficacemente assunte da altri
capaci soggetti, che hanno continuato ad operare alacremente sia nei
tradizionali settori delle estorsioni, dellusura e del traffico di stupefacenti, sia in
altre redditizie attivit.
Ed invero le solide risultanze probatorie poste a base delle ordinanze cautelari
emesse nei mesi passati nellambito del presente procedimento e da ultimo trasfuse del
dispositivo di condanna emesso dal GUP Distrettuale ( alla cui lettura si rimanda)
dimostrano come, negli ultimi anni, la cosca GIAMPA, ( almeno fino alla data delle
recenti collaborazioni di GIAMPA Giuseppe, TORCASIO Angelo, COSENTINO
Battista) abbia avuto la seguente soggettiva strutturazione: le funzioni di capo sono
sempre svolte da GIAMPA Francesco il Professore che comanda anche dal
carcere; la reggenza della cosca stata, per anni, assuna da cinque affiliati: Giamp
Pasquale Millelire, cugino del Professore, Bonaddio Vincenzo, cognato del
Professore, Notarianni Aldo, che ha sposato una nipote diretta del Professore, Giamp
Giuseppe, figlio del Professore e Cappello Rosario ( questi ultimi divenuti
collaboratori di giustizia).
Costoro, per anni, hanno formato la Commissione, lorgano che ha deciso
lattuazione del programma delinquenziale dellorganizzazione, dalle estorsioni fino
agli omicidi, e in seno alla quale, soprattutto negli ultimi anni, Giamp Giuseppe
(prima di intraprendere, nel settembre 2012, un percorso di collaborazione) aveva
acquisito una posizione di maggiore prestigio e forza criminale, essendo il figlio del
Professore e, quindi, il padrino ereditario.
Sempre dalle predette fonti di prova si evince, inoltre, che dellassociazione
GIAMPA fanno parte sia la famiglia dei Notarianni (cd. Piluosci) che si occupa
principalmente di usura, smercio di stupefacenti ed estorsioni, sia la famiglia
Cappello, che, insieme agli Arcieri, domina nella cd. zona della montagna.
I Cappello, inoltre, svolgono la funzione di armieri della cosca Giamp, ed
infatti di tale ndrina faceva parte anche Cappello Saverio il quale, prima della
collaborazione, era uno dei pi spietati killer al servizio della cosca.
Lassociazione GIAMPA inoltre -sempre secondo quanto emerge dagli atti
sopra indicati- vanta qualificati collegamenti con le pi importanti ndrine calabresi, in
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particolare: con il clan Bellocco di Rosarno; con la cosca Anello di Filadelfia ( che ha
coadiuvato e coadiuva i Giamp in varie attivit criminali, dallo spaccio di stupefacenti
alle estorsioni); con la cosca Iannazzo di Sambiase nonch con il locale di Giussano
(Milano-Brianza), e ci grazie ai rapporti privilegiati intessuti da Giamp Giuseppe con
il cugino Stagno Antonio (con il quale il GIAMPA non solo cogestisce traffici di
stupefacenti e di armi, ma anche azioni omicidiarie, affidati a killer dei due diversi
gruppi).
Il luogo di stanziamento della sede principale dellorganizzazione da sempre
la Via del Progresso di Lamezia Terme, vero e proprio feudo del clan, ove tutti gli
imprenditori naturalmente pagano lestorsione ( tranne qualche rara eccezione in cui
vi stata denuncia -vedi Mangiardi Rocco).
Le attivit principali del gruppo spaziano dalle estorsioni allo spaccio di sostanze
stupefacenti, allusura (attivit questultima gestita prevalentemente anche se non
esclusivamente dalla famiglia Notarianni), alle truffe fino agli omicidi dei soggetti
facenti parte delle cosche rivali (vale a dire i Cerra-Torcasio-Gualtieri).
A tale ultimo proposito va precisato che la cosca, pur non disdegnando il ricorso
a killer esterni, ha un suo gruppo di fuoco, che era costituito, tra gli altri, da Notarianni
Aldo, Torcasio Angelo, Cappello Saverio.
Accanto alle figure di vertice opera poi un vero e proprio plotone di soggetti
aventi un ruolo prettamente esecutivo e di manovalanza e che vengono impiegati nella
perpetrazione di atti intimidatori, danneggiamenti, nel posizionamento delle bottigliette
incendiarie nonch nello spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti.
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Agli elementi derivanti dalle fonti appena indicate, devono aggiungersi quelli, di
natura dichiarativa, intercettiva e investigativa, che sorreggono la contestazione dei c.d.
delitti- fine, atteso che gli stessi, senza alcuno sforzo, sono univocamente
dimostrativi dello status dintranei dei soggetti che di tali delitti appaiono, allo stato,
responsabili.
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foglio nr. 92
Tra le fonti di prova poste a base della presente ordinanza meritano, in primo luogo,
di essere menzionate le numerose sentenze e ordinanze cautelari allegate agli atti i quali,
non solo forniscono la prova certa dellesistenza e dellattuale operativit del sodalizio
criminoso per il quale si procede, ma ne descrivono anche compiutamente
lorganigramma e lindeterminato programma delinquenziale, rivelando, al contempo,
plasticamente il giogo opprimente che la stessa ha esercitato ed esercita sul territorio di
Lamezia Terme.
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Alle pronunce sin qui elencate, da ultimo, devono aggiungersi come gi detto-
tutte le ordinanze cautelari adottate dal giugno dello scorso anno nellambito del
presente procedimento e in particolare:
Siffatta sentenza, infatti, ha condannato a severe pene detentive (tenuto conto anche
la diminuente di un terzo per la scelta del rito), per il delitto di associazione per
delinquere di stampo mafioso, i principali esponenti di vertice della cosca e, in
particolare, il capo assoluto GIAMPA Francesco, condannato alla pena di anni dodici
di reclusione e il figlio che per anni ha retto il sodalizio, GIAMPA Giuseppe il quale,
essendo medio tempore divenuto collaboratore di giustizia, stato condannato, con
lapplicazione della circostanza attenuante di cui allart 8 L n. 203/ 1991, alla pena di
anni sei mesi otto di reclusione.
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Ancora stata riconosciuta la colpevolezza per il delitto di cui allart. 416 bis c.p.
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In merito al valore probatorio delle sentenze sopra indicate, nella attuale fase
cautelare, non appare pertinente il richiamo allart. 238 bis c.p.p. ( che testualmente
recita fermo quanto previsto dallart. 236 c.p.p. le sentenze divenute irrevocabili
possono essere acquisite ai fini della prova del fatto in essere accertato e sono valutate
a norma degli art 187 e 192 comma 3 c.p.p).
Tale norma ( che si ricorda- consente lutilizzazione delle sentenze irrevocabili ai
fini della prova del fatto in essere accertato, pur se, a tal fine, imprescindibile
lesistenza dei necessari riscontri, dei quali il giudice deve motivatamente dare atto),
infatti, vale senza alcuna eccezione per la fase processuale e per le sentenze definitive;
la stessa, tuttavia, non esclude che, ai diversi fini della verifica delle condizioni di
applicabilit delle misure cautelari, possano essere valutate le sentenze irrevocabili
e non secondo la regola generale di cui allart. 192 comma 1 c.p.p.
Tale convincimento trova pacifica conferma nella Giurisprudenza della Suprema
Corte, la quale ha esteso il ragionamento sopra riportato anche alle sentenze non
irrevocabili, precisando quanto segue: anche le sentenze non irrevocabili possono
essere acquisite, nel corso delle indagini preliminari, ai limitati fini della verifica
delle condizioni di applicabilit delle misure cautelari; i gravi indizi di colpevolezza di
cui allart. 273 c.p.p. infatti devono distinguersi dalle risultanze probatorie utilizzabili
nel dibattimento ai fini del giudizio di colpevolezza, in relazione al quale, ai sensi
dellart. 238 bis c.p.p. e con riferimento al fatto in esse accertato, valgono
esclusivamente le decisioni passate in giudicato ( cfr fra le altre Cass sez VI 4 maggio
2006- 5 ottobre 2006 n. 33519).
Conforme anche la seguente massima i gravi indizi di colpevolezza richiesti
dallart. 273 comma 1 c.p.p. per lapplicabilit ed il mantenimento di misure
cautelari personali possono essere validamente desunti anche da sentenze non ancora
irrevocabili, senza che ci comporti violazione n dellart. 238 bis c.p.p. ( il quale, nel
prevedere che possano essere acquisite e valutate come prova le sentenze divenute
irrevocabili si riferisce al giudizio di colpevolezza e non alle condizioni di applicabilit
delle misure cautelari) n dellart. 238 comma 2 bis c.p.p. ( il quale nel subordinare
lacquisizione di dichiarazioni rese in altri procedimento alla condizione che il
difensore abbia partecipato alla loro assunzione, si riferisce anchesso al solo giudizio
sulla responsabilit ( Cass sez I 2 marzo 2001- 28 aprile 2001- n. 17269, Giannino
conforme Cass sez VI 6 novembre 2008- 7 gennaio 2009).
Dal principio appena espresso consegue anche che gli atti di indagine assunti
nellambito di altro procedimento ed acquisiti ai sensi dellart. 238 c.p.p. sono
utilizzabili, ai fini dellemissione di una misura cautelare personale, anche se
intervenuti dopo la scadenza del termine massimo di durata delle indagini
preliminari ( Cass. sez I 1 aprile 2003- 15 maggio 2003).
In ogni caso - ritiene doveroso precisare questo Giudice- anche nella fase cautelare,
nellipotesi in cui la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza sia desunta da sentenze
irrevocabili e non acquisite agli atti , la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle
prove ivi contenute vanno sottoposte ad autonoma valutazione critica, secondo la
regola generale di cui allart. 192 comma 1 c.p.p. ( Cass. sez VI 6 novembre 2008, 7
gennaio 2009 n. 88).
E, dunque, ai parametri e ai criteri sopra specificati che questo giudice si atterr
nella valutazione, ai fini del giudizio sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza
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di cui allart. 273 c.p.p., sia delle plurime decisioni e sentenze facenti parte del fascicolo
procedimentale sia dei diversi atti di indagine assunti nellambito di altri procedimenti
penali e che risultano acquisiti agli atti.
I COLLABORATORI DI GIUSTIZIA
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abilitato a recarsi alle riunioni di vertici della 'ndrangheta che una volta all'anno si
tengono a San Luca ...omissis...
A.D.R. In dettaglio non posso riferire come Franco Giamp ebbe ad acquisire la
qualifica di Capo Societ, ma secondo la "novit" che ci venne passata, si diceva che
Franco Giamp aveva vinto la guerra a Nicastro. Per tale profilo mi risulta soltanto
che nel periodo di precedente vi erano state parecchi morti a Nicastro ma non posso
tuttavia specificare i singoli episodi perch a noi non interessavano. ...omissis..."
...Sinteticamente posso spiegare che il riconoscimento o attribuzione del titolo di
criminale sta a significare anche che il locale di Nicastro riconosciuto da Madonna
dei Polsi, a San Luca, e Franco Giamp era abilitato a recarsi alle riunioni di mitici
della ndrangheta che una volta allanno si tengono a San Luca... (cfr. coll. Recchia
verbale del 11.2.95).
Pienamente conformi a quelle sopra riportate sono le rivelazioni di altri
collaboratori, fra i quali, ad esempio, il MAZZA, il quale ha ribadito i rapporti
intessuti dal Giamp con i Pizzata e Giorgi di San Luca, i Bellocco di Rosarno, con i
Mancuso di Limbadi... (cfr. coll.Mazza verbali del 5.12.94 e del 16.12.95).
Anche lex-collaboratore di giustizia, DI STEFANO Massimo, negli anni 90,
ha confermato che GIAMPA Francesco aveva costituito, unitamente a CERRA Nino e
TORCASIO Giovanni cl. 64, (questultimo assassinato nellanno 2000 a seguito della
scissione venutasi a creare tra la cosca CERRA TORCASIO e quella di GIAMPA
Francesco), il vertice del locale CERRA - TORCASIO - GIAMPA, costituente
allepoca ununica organizzazione criminale, legata anche da vincoli di parentela
( sostanzialmente CERRA Nino, TORCASIO Giovanni e GIAMPA Francesco erano i
soggetti titolari di assoluti poteri decisionali allinterno della organizzazione criminale).
Ma negli ultimi due anni che le conoscenze degli investigatori sul clan che qui
occupa hanno raggiunto un livello di estrema importanza grazie alle preziose
rivelazioni di soggetti che per anni hanno militato allinterno del gruppo.
Fra questi, in ordine cronologico, si ricordano ANGOTTI Giuseppe e
NOTARIANNI Rosanna (coniugi imparentati con la famiglia Notarianni facente parte
della cosca Giamp,), MICHIENZI Francesco e lex collaboratore di giustizia,
imputato in procedimento connesso, GOVERNA Giovanni.
Nel luglio dellanno 2011, allindomani della esecuzione di un
provvedimento di fermo adottato dalla Procura Distrettuale di Catanzaro in relazione ad
una vicenda estorsiva perpetrata ai danni di CARUSO Giuliano, titolare di unimpresa
edile allepoca impegnata nei lavori di costruzione di un fabbricato per civile abitazione
sito in Piazza della Repubblica a Lamezia Terme, imprevedibilmente e improvvisamente
decidevano di abbracciare con ferma convinzione la strada della collaborazione
TORCASIO Angelo e COSENTINO Battista, due soggetti di vertice del clan
preposti, con ruoli apicali, al settore delle estorsioni (raggiunti unitamente a
GIAMPA Giuseppe dalla misura restrittiva) .
In particolare TORCASIO Angelo (nato a Lamezia terme il
18.06.1983) era il sodale che, per anni sotto la direzione di BONADDIO Vincenzo,
cognato del capo indiscusso GIAMPA Francesco, ha svolto il compito di prendere i
contatti con gli imprenditori per stabilire il pizzo che questi dovevano pagare alla
famiglia GIAMPA .
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La sua stabile preposizione a tale funzione era del resto gi nota agli
in inquirenti atteso che il TORCASIO, prima ancora di essere arrestato per lestorsione
ai danni del CARUSO, era stato gi in passato reiteratamente attinto da provvedimenti
custodiali per altre due vicende di analoga natura : la tentata estorsione ai danni
dellimprenditore MANGIARDI Rocco e lestorsione in concorso ai danni
dellimprenditore STELLA (nel primo caso stato tratto in arresto in data 19.04.2007
per effetto dellordinanza emessa, prima dal GIP di Lamezia Teme, e poi rinnovata, ai
sensi dellart 27 c.p.p., dal GIP Distrettuale di Catanzaro; nel secondo caso stato
sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in data 13.01.2009. Anche a causa di tali
fatti, in data 17 giugno 2009, il TORCASIO stato sottoposto dal Tribunale di
Catanzaro alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di PS con obbligo di
soggiorno nel comune di residenza per anni tre. Provvedimento irrevocabile dal
1.05.2011 a seguito del rigetto del ricorso per cassazione).
Nel corso del suo percorso di collaborazione il TORCASIO ha
ampiamente ammesso le sue responsabilit, raccontando di essere entrato a fare parte
del gruppo che qui occupa negli anni 2003- 2004 a seguito delluccisione, l11.01.2001,
del fratello Antonio, cl 75, che era affiliato al clan avverso CERRA- GUALTIERI-
TORCASIO.
Proprio la morte del congiunto ha spiegato il propalante- lo aveva
indotto ad affiliarsi alla opposta organizzazione dei GIAMPA, essendo stato informato
da Giamp Giuseppe e Bonaddio Vincenzo che gli autori dellagguato erano gli stessi
TORCASIO e che anchegli era nelle mira del clan.
Il suo ingresso nella famiglia GIAMPA, per quanto non consacrato
attraverso riti sacramentali, veniva ufficializzato in occasione del battesimo della figlia
di GIAMPA Giuseppe, GIAMPA Rosa, prima nipote diretta del professore ( GIAMPA
Francesco cl 48), evento al quale egli, unitamente alla moglie, partecipavano come
padrini.
A partire da quella data ha raccontato ancora il collaboratore-
entrava a far parte definitivamente della famiglia e, per conto di questa, oltre a svolgere
il compito sopra indicato, partecipava ad azioni omicidiarie.
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spietato esecutore di molti dei pi efferati fatti di sangue deliberati dalla cosca) nonch
di Meliado Franca Teresa, moglie di Giamp Giuseppe.
Da ultimo si aggiunto PIRAINA Luca, le cui rivelazioni attualizzano fino
ai nostri giorni le conoscenze sulla cosca che qui occupa .
Gli apporti dei collaboratori da ultimo indicati hanno, allora, permesso di
acquisire rilevanti elementi probatori che, da un lato, hanno colmato alcune lacune
evidenziate in passato da questUfficio in relazione alla posizione di alcuni indagati, gi
attinti dalla precedente richiesta cautelare dellaprile 2012; dallaltro hanno fatto
emergere posizioni associative del tutto nuove che non erano state oggetto della
precedente richiesta.
Sotto altro profilo ancora tali elementi hanno permesso di integrare la gravit
indiziaria in ordine a taluni reati-fine in ordine ai quali parimenti in passato
questUfficio non aveva ritenuto di dover applicare la misura richiesta o hanno
consentito di ricostruire ex novo inediti fatti-reato, maturati pur sempre nello stesso
contesto associativo, ma che non costituivano oggetto della prima richiesta, perch
resisi concreto nella loro valenza indiziaria successivamente alla primigenia ordinanza.
Nel dettaglio, allora, sindicano di seguito gli indagati che hanno intrapreso la scelta
collaborativa allindomani dellesecuzione delloperazione c.d. MEDUSA e le cui
rivelazioni sorreggono le provvisorie imputazioni oggetto della presente ordinanza .
GIAMPA Giuseppe
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lamentavano una non corretta gestione dei proventi estorsivi anche perch il denaro
guadagnato non era corrisposto ai familiari dei detenuti .
Per tale motivo, avendo appreso che il BONADDIO aveva scaricato sulla sua
persona ogni responsabilit, decideva di modificare le regole che fino a quel momento
erano state applicate nella spartizione dei proventi, disponendo che il denaro che veniva
guadagnato attraverso le estorsioni non doveva essere gestito da chi materialmente
andava a commettere i reati ma doveva confluire, tutto, in una cassa unica per poi
essere ripartito.
Intendo rispondere.
A.D.R.: ho chiesto, tramite un mio familiare di essere sentito in quanto mia volont
iniziare un rapporto di collaborazione con la Giustizia.
A.D.R.: posso dire che sono stato il capo del clan GIAMPA a partire dal 2002 2003,
anche se, avendo allinizio poco pi di ventanni non dirigevo da solo lorganizzazione,
ma ero affiancato da altre persone tra le quali mio zio BONADDIO Vincenzo, detto
lucky, da GIAMPA Pasquale mille lire e da Aldo NOTARIANNI. Io, in particolare,
mi occupavo degli omicidi e dei traffici di droga. Mi occupavo altres dellacquisto di
armi per conto dellorganizzazione. Mio zio BONADDIO Vincenzo curava invece il
settore delle estorsioni. Questa situazione durata fino a tre o quattro mesi prima del
mio arresto, allorquando, essendo insorti malumori allinterno del gruppo, in quanto
non arrivavano soldi ai carcerati, ho assunto anche la direzione delle attivit estorsive
sottraendola a mio zio Vincenzo. Era capitato, infatti, che Notarianni Aldo e Giamp
Pasquale mille lire, a nome di tutti i carcerati del gruppo avevano fatto uscire dal
carcere una lettera nella quale sottolineavano questa situazione. La lettera fu portata
da un figlio di Aldo a mio zio che rispose piuttosto superbamente che la lamentela non
doveva intendersi riferita a lui ma a me. Quando la lettera mi arriv andai su tutte le
furie e decisi di occuparmi io delle estorsioni, cambiando per prima cosa le regole
della destinazione dei proventi che, anzich rimanere a chi andava a commettere i reati,
dovettero da quel momento confluire in una cassa unica per poi essere ripartiti.
Riservandomi i essere pi preciso sul punto posso dire di avere avuto rapporti, nella
mia qualit con numerosi gruppi criminali calabresi tra i quali gli IANNAZZO, con i
quali avevamo buoni rapporti, i CANNIZZARO, i BELLOCCO, i MANCUSO, I
MEGNA, i MANTELLA, i GENTILE, i LO BIANCO, I CRACOLICI, gli ANELLO.
A livello di copiate ho avuto anche rapporti con i GRANDE ARACRI e con i
NICOSCIA.
..Omississ
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Omississ.
A D.R.: Intendo rispondere.
A.D.R.: ho chiesto, tramite la trasmissione di alcune missive a Codesta A.G., di essere
interrogato in quanto avendo letto sui quotidiani, le notizie relative alle azioni
omicidiarie nei confronti dei TORCASIO Carr ho iniziato ad avere timore per la
mia famiglia in particolare per mia moglie e per mio figlio;
A D.R.: voglio esprimere la mia volont iniziare un rapporto di collaborazione con la
Giustizia. Ho un figlio di venti mesi e mia moglie ha 27 anni e sono sposato da 10 anni;
A.D.R.: per come mi chiedete posso dire che non sono affiliato a nessuna cosca anche
perch non mi ritengo di essere affiliato a nessuna cosca perch provengo da una
famiglia di ndrangheta per conto di mio nonno e di mio padre; mio nonno stato
ucciso in un agguato di mafia, insieme a mia nonna, perch non voleva che a Nicastro
fosse inserita leroina a livello di spaccio; mio nonno aveva la dote di Padrino ed
era soprannominato U Matarazzaru; per come mi chiedete mio nonno aveva un suo
gruppo di ndrangheta; aveva collegamenti con i Piromalli; ha battezzato Raffaele
Cutolo presso unabitazione del quartiere Trem(p)a; ha fondato la sacra corona unita
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con Umberto BELLOCCO e qualche altro soggetto che adesso non ricordo; aveva
collegamenti con u zu Antonio Macr di Reggio calabria; nonch con gli Arcieri con i
quali aveva un ottimo rapporto ed in particolare con ARCIERI Antonio U Lupiciello;
per quanto riguarda le famiglie di Lamezia ricordo che allepoca mio nonno era in
contrasto con la famiglia IANNAZZO di Sambiase, anche perch ancora la famiglia
GIAMPA allepoca non era influente; con i TORCASIO aveva rapporti buoni; mio
nonno ha partecipato a parecchi sequestri di persona .
A D.R.: io ho iniziato a delinquere nel 1996 ero vicino Vincenzo TORCASIO detto u
Giappone il quale in un secondo tempo mi ha fatto conoscere tutti i TORCASIO; ho
avuto rapporti anche con Nino TORCASIO
.omississ
A D.R.: anche TORCASIO Francesco prima di essere ucciso aveva preso piede nelle
estorsioni invadendo il territorio gi controllato dai GIAMPA; ricordo un episodio in
cui presi parte anche io ed latto intimidatorio posto in essere in danno del titolare di
una costruenda area di servizio sulla SS 280, lo stesso che gestisce larea di servizio
Martinica, in via del Progresso;
.omississ..
A D.R.: Giuseppe GIAMPA nella circostanza dellestorsione al Martinica mi mando
a dire con PAOLA Claudio di stare attenti e di lasciare stare quella estorsione;
omississ
A D.R.: mio padre MURACA Antonio, in seguito al mio agguato, ha cercato una
mediazione con GIAMPA Giuseppe il quale non ha voluto parlare con mio padre;
comunque in seguito a ci io personalmente mi recai da GIAMPA Giuseppe il quale mi
disse che dovevo abbandonare i TORCASIO e passare con la sua cosca e cio i
GIAMPA; in seguito ho acquistato dello stupefacente da Giuseppe GIAMPA e ho
scambiato anche delle armi con lo stesso ricevendo in cambio dello stupefacente;
omississ
ADR: da quando ho iniziato il rapporto con GIAMPA Giuseppe ho fornito delle
informazioni sui TORCASIO su richiesta di Giuseppe, ci dovuto al fatto che in
seguito al tentato omicidio i TORCASIO in realt mi hanno abbandonato; solo dopo
luccisione di TORCASIO Vincenzo Carr il figlio Francesco voleva un aiuto per
rivendicare la morte del padre mentre quando si trattava di rivendicare il mio tentato
omicidio mi ha voltato le spalle;
A D.R.: ho riferito a GIAMPA Giuseppe di guardarsi poich TORCASIO Francesco
Carr con CARNOVALE Pasquale voleva attentargli alla vita per vendicarsi del
padre;
..omississ.
A D.R.: ritornando allomicidio di Francesco TORCASIO posso dire che GIAMPA
Giuseppe avendo appreso da me che i TORCASIO volevano ucciderlo, decise di
anticiparli e di uccidere lui a TORCASIO Francesco Carr; la rapina fu
effettivamente organizzata da TORCASIO Francesco rapina alla quale io dovevo
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partecipare e doveva essere effettuata nei confronti del punto Snai che si trova di fronte
alla scuola Pitagora; lo dissi a GIAMPA Giuseppe e lui colse loccasione per porre in
essere lomicidio di Francesco TORCASIO Carr;
.omississ
ADR: Il mio gruppo era composto da TORCASIO Francesco Carr da PARADISO
Angelo Francesco, CERRA Nino, PARADISO Antonio e in quellepoca facevamo
riferimento a Nino CERRA il vecchio con il quale avevamo fatto delle riunioni a casa di
costui.
ADR: GIAMPA Giuseppe mi aveva offerto il territorio di Capizzaglie per ingrandirmi
con il mio gruppo per quanto riguarda le estorsioni in quella zona per cui io mi sentivo
con le spalle coperte;
..omississ
A D.R.: con GIAMPA Giuseppe avevamo concordato che lestor(s)ioni fino a 10/20
mila euro le trattavo io direttamente; sopra a tale cifra dovevamo dividere con i
GIAMPA;
..omississ.
A D.R.: come capo dei GIAMPA io facevo riferimento a GIAMPA Giuseppe, dopo il
suo arresto facevo riferimento a GIAMPA Vincenzo che poi stato arrestato subito
dopo; non mi rivolgevo a BONADDIO Vincenzo poich sapevo che tra lui ed il nipote
Giuseppe GIAMPA vi era stata una discussione legata alla riscossione dei soldi
derivanti dalle estorsioni;
VASILE Francesco
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A D.R.: per quanto riguarda le armi del clan GIAMPA sono in grado di indicare un
luogo dove, su ordine di Maurizio MOLINARO scavai per sotterrare un bidone in
acciaio. Ho difficolt a descrivere il luogo dove scavai; dovrei fare un sopralluogo in
quanto sarei in grado di accompagnare la Polizia sul posto per indicare il luogo
preciso.
.omississ.
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si recavano a colloquio da mio suocero subito dopo GIAMPA Giuseppe mio marito
scendeva dalla madre che abitava nellappartamento inferiore al nostro; io non
accompagnavo Giuseppe in queste occasioni; io stessa soprattutto nellultimo anno
allorquando mi recavo ai colloqui con mio marito ricevevo dal medesimo dei bigliettini
arrotolati e chiusi con il nastro adesivo su cui vi erano scritti i nomi dei destinatari
come ad esempio Alex V che stava per Alessandro VILLELLA oppure Alex T o Cavallo
che stava per Alessandro TORCASIO e cosi via, soggetti ai quali io poi provvedevo a
consegnare i suddetti bigliettini, soprattutto presso casa di mia madre dove gli stessi si
recavano sapendo che io di giorno mi recavo la; ricordo anche che in una occasione
poich tra mio marito Giuseppe e mio zio BONADDIO Vincenzo nellultimo periodo
prima dellarresto vi era stata una spaccatura per motivi di natura economici legati
alla riscossione delle estorsione, Giuseppe mi chiese di invitare Alessandro
VILLELLA e TORCASIO Alessandro a riferire da che parte volevano stare se con
mio marito oppure con BONADDIO Vincenzo; ricordo che mentre VILLELLA
Alessandro mi disse subito che stava dalla parte di Giuseppe, TORCASIO Alessandro
era invece pi titubante ed anche per questo motivo era pi propenso a venirmi a
trovare a casa di mia madre che piuttosto a casa di Giuseppe dove avrebbe potuto
incontrare BONADDIO Vincenzo;
VILLELLA Alessandro
PIRAINA Luca
PIRAINA Luca, ultimo collaboratore in ordine di tempo, entrato a far parte
della cosca Giamp dal 2009 e, per come da questultimo narrato, stato cooptato
direttamente da Giamp Giuseppe, che dapprima lo ha utilizzato per compiere atti
intimidatori e per lo spaccio di sostanze stupefacenti (di cui il Piraina era anche
assuntore) e poi lo ha inglobato nel gruppo di fuoco.
Il suo battesimo per le azioni di sangue avvenuto con lomicidio di Nicola
Gualtieri il Coccodrillo ed proseguito con lattentato a Muraca Umberto Egidio e con
lomicidio di Torcasio Vincenzo carr nellambito del quale ha ricoperto il ruolo di
specchietto.
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chiamante in correit, vanno motivate con pi penetrante rigore logico le ragioni per le
quali le imprecisioni della chiamata in correit non sono state di per s sufficienti ad
escludere lattendibilit della dichiarazione ( Cass, 2 febbraio 2004- 14 aprile 2004,
Ced).
Ci non toglie che la confessione e la chiamata di correo possono, senza
necessariamente divenire inattendibili, attuarsi in progressione ed ispessirsi nel
tempo, specialmente quando i nuovi dati forniti dal chiamante non risultino in netta
contraddizione con quelli offerti in precedenza ma ne costituiscono un completamento
ed unintegrazione ( Cass. sez VI 1 febbraio 1994- 29 marzo 1994, n. 324, Creganti).
Tale principio non contrasta con la previsione legislativa che vieta la valutazione
ai fibni probatori delle dichiarazioni che il collaboratore di giustizia rende oltre il
ternmine di 180 giorni dalla manifestazione della volont a collaborare, in quanto
siffatto divieto - ha hanno chiarito i Giudici di legittimit- ha riguardo agli eventuali
fatti nuovi e alle nuove incolpazioni che emergano da dette dichiarazioni e non anche
alle precisazioni e alle integrazioni dirette a chiarire e a meglio illustrare quanto gi
riferito tempestivamente ( Cass. sez V 25 settembre 2006- 12 gennaio 2007, n. 506)
In ordine alla natura dei riscontri, che la legge non predetermina nella specie e
nella quantit, va ricordato che, secondo la oramai pacifica Giurisprudenza della
Suprema Corte, siffatti elementi possono essere, in via generale, di qualsiasi tipo e
natura e possono essere tratti sia da dati oggettivi, quali fatti e documenti, sia da
dichiarazioni di altri soggetti, purch siano idonei a convalidare aliunde lattendibilit
dellaccusa, tenuto anche presente, comunque, che oggetto della valutazione di
attendibilit da riscontrare la complessiva dichiarazione concernente un determinato
episodio criminoso, nelle sue componenti oggettive e soggettive, e non ciascuno dei
dettagli e particolari del fatto riferiti dal dichiarante
Da quanto detto discende, altres, la precisazione che i riscontri in esame giammai
devono consistere in prove autonome di colpevolezza, ; gli stessi, tuttavia, anche nella
fase cautelare, devono avere carattere individualizzante, nel senso che devono
fornire un preciso contributo dimostrativo dellattribuzione allindagato del reato
contestato.
Detto in altri termini i riscontri non possono essere rappresentati da qualsiasi dato
generico relativo al fatto- reato bens soltanto da quegli elementi di qualsiasi natura,
storica, documentale e logica, che, compatibili con le altre emergenze processuali e non
caducati da esse, sono idonei, in modo causale e rappresentativo, ad avvicinare
laccusato al reato e a qualsiasi momento delliter criminoso.
Tutte le pronunce della Suprema Corte sullargomento hanno concordemente
statuito che <<individualizzante>> quel riscontro che <<non consista semplicemente
nella oggettiva conferma del fatto riferito dal dichiarante, ma che offra elementi che
collegano il fatto stesso alla persona del chiamato, fornendo un preciso contributo
dimostrativo della attribuzione a questultimo del fatto contestato>> (Cass. pen.,
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13.6.2001, Chiofalo, in CED Cass. n. 219889; Cass. pen., 3.12.2004, Sapia, in Arch.
nuova proc. pen., 2006, 335).
E quindi riscontro individualizzante quellelemento di prova che riguardi la
sfera personale dellaccusato e che sia riconducibile al fatto da provare, o perch lo
rappresenta o perch ne fornisce conferma, in via indiretta, su un piano logico-deduttivo
(Cass. pen., 24-6-2004, Vullo, in CED Cass. n. 230240).
Una definizione schematica della nozione individua come
<<individualizzante>> quel riscontro che porta ad escludere tanto che il fatto criminoso
sia stato inventato quanto la fungibilit dellaccusato con altri o la superfluit ed
incoerenza dellaccusato nella struttura del fatto narrato.
E opportuno, a tal punto, ricordare che la necessit che il riscontro possieda
carattere individualizzante anche nella sede cautelare ( e non solo nella fase
processuale deputata alla formulazione di giudizi di colpevolezza), a livello legislativo
stata sancita dalla legge l. 1-3-2001, n. 63, attuativa delle norme del <<giusto
processo>>, la quale ha introdotto nel corpo dellart. 273 c.p.p. il comma 1 bis,
contenente lesplicita affermazione della applicabilit, ai fini della valutazione dei gravi
indizi di colpevolezza, delle disposizioni di cui ai commi 3 e 4 dellart. 192 c.p.p..
Siffatta norma, tuttavia, nei primi anni successivi alla sua introduzione, era stata
interpretata in modo contrastante dalla giurisprudenza di legittimit, con conseguente
formazione di tre orientamenti diversi.
Il primo continuava a ritenere, comunque, inapplicabile alla fase cautelare lart.
192 c.p.p., dal momento che -si sosteneva- lart. 273 c.p.p. nonostante il richiamo
contenuto nel comma 1 bis in ogni caso disciplina le condizioni generali di
applicabilit delle misure cautelari, che consistono nella sussistenza non di prove ma di
gravi indizi di colpevolezza (Cass. pen., 27-2-2001, Bidognetti, in CED Cass. n.
218816; Cass. pen., 18-4-2002, Battaglia, in CED Cass. n. 222056; Cass. pen., 24-4-
2003, Esposito, in CED Cass. n. 226191; Cass. pen., 21-1-2003, Formigli, in CED
Cass. n. 223885; Cass. pen., 11-5-2004, Zini, in CED Cass. n. 229552).
Un secondo, opposto, orientamento, invece, riteneva che il richiamo allart. 192,
da parte dellart. 273 comma 1 bis, avesse introdotto nella fase cautelare, senza alcun
limite, il principio della natura individualizzante del riscontro (Cass. pen., 14-11-2001,
Cali, in CED Cass. n. 220176; Cass. pen., 7-2-2002, Schiavone, in CED Cass. n.
221330; Cass. pen., 28-8-2002, Desogus, in CED Cass. n. 222377; Cass. pen., 20-6-
2001, Caterino, in CED Cass. n. 220653; Cass. pen., 4-5-2005, Lo Cricchio, in CED
Cass. n. 232601).
Infine un terzo, intermedio, indirizzo sosteneva la necessit, ai fini
dellemissione di una misura cautelare personale, di riscontri esterni <<parzialmente
individualizzanti>>, tali, cio, da riferire la condotta del chiamato allo specifico fatto
oggetto della imputazione, ma tenendo conto del particolare momento in cui avveniva
laccertamento che riguardava non la colpevolezza, ma la valutazione della sussistenza
dei presupposti della cautela personale, sicch poteva ben ammettersi una valutazione
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rigoroso ed approfondito controllo del contenuto narrativo della stessa e della sua
efficacia dimostrativa ( Cass. S.U. 30 ottobre 2003- 24 novembre 2003, n. 24576,
Andreotti ed altro).
Quanto appena detto, in ordine alla chiamata de relato, si completa con lulteriore
importante principio, che sar applicato spesso nella disamina delle imputazioni
oggetto della ordinanza in esame, secondo il quale le dichiarazioni de relato
aventi ad oggetto le confidenze ricevute dallimputato sono idonee a costituire un
riscontro alla chiamata di correit del medesimo ( Cass. sez I, 11 dicembre 2008- 2
gennaio 2009, n. 25 ).
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preminente nella gerarchia dellorganizzazione, il chiamante non abbia avuto con lui
contatti diretti. Se poi tale tipo di chiamata accompagnata da una voce di riscontro,
proveniente da un collaboratore sulla cui intrinseca attendibilit non risulta sollevato
alcun dubbio, in epoca e circostanze diverse, lalta probabilit di commissione del
reato ( in cui consiste la gravit indiziaria) deve dirsi raggiunta.( Cass. sez V, 22
settembre 1998- 24 novembre 1998, n. 5121, Di Natale CED).
In sostanza, cio, la chiamata dellintraneus, organicamente inserito nella struttura
associativa in forza di un rapporto solido e certo che, per anni, gli ha consentito di
militare allinterno dellorganizzazione, di partecipare in prima persona alle sue attivit
criminali e di conoscerne nel profondo il modus operandi, le logiche e le dinamiche
associative, non pu essere riduttivamente qualificata de relato, avendo ad oggetto
notizie riconducibili ad un patrimonio cognitivo comune di un determinato sodalizio e
apprese in via diretta in forza di un rapporto di militanza vissuto direttamente e non,
invece, acquisite da altri, per sentito dire .
Tale chiamata, pertanto, se connotata dalle caratteristiche sopra indicate, ha valore e
forza probatoria di chiamata diretta e, per tale ragione, non soggiace alla regola
dellart. 195 c.p.p. Ci in quanto tale norma che prevede che non possa essere
utilizzata la dichiarazione di chi si rifiuta o non in grado di indicare la persona o la
fonte da cui ha appreso la notizia dei fatti oggetto dell'esame- deve essere interpretato
nel senso che l'inutilizzabilit si ricollega alla volont, diretta o indiretta, della fonte
primaria di non consentire la verifica di quella secondaria, con la conseguenza che il
predetto divieto non opera allorch il soggetto dichiarante abbia precisamente
indicato la sua fonte immediata e quest'ultima non possa essere oggetto di ulteriore
verifica perch imputata nello stesso processo: v. a tale riguardo, Cass. pen., 15-10-
2008, Baratta, in CED Cass. n. 243186; Cass. pen., 3-5-1996, Nocchiero, in CED Cass.
n. 205867.
Quanto detto, tuttavia, ovviamente presuppone, a parere della scrivente, che, in ogni
caso, anche la chiamata dellintraneus debba essere sempre sottoposta ad un rigoroso
preliminare vaglio di intrinseca credibilit al fine di accertare loggetto della notizia
diffusa, le modalit della sua circolazione, la caratura criminale del chiamante ( in
sostanza deve nettamente distinguersi il patrimonio cognitivo acquisito dal dichiarante
sulla base della semplice percezione di voci correnti da quello di cui invece il
medesimo venuto in possesso in conseguenza del ruolo organico che lo stesso ha
ricoperto nellorganizzazione criminale. Ruolo che lo metteva in condizione di
conoscere direttamente le attivit del gruppo, oltre che i compiti e le funzioni dei
singoli aderenti) .
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Orbene alla stregua dei principi appena ricordati che si deve procedere adesso
a valutare limpianto per cos dire probatorio che sorregge la mozione in esame,
partendo dalla preliminare considerazione che lattendibilit dei collaboratori sopra
indicati, che hanno permesso con le loro rivelazioni di conoscere dallinterno
lorganizzazione, lassetto e le dinamiche delinquenziali della cosca lametina
denominata GIAMPA, gi stata positivamente valutata da varie Autorit
Giurisdizionali ( tutte quelle che, nelle diversi sedi, hanno vagliato la legittimit
dei molteplici provvedimenti cautelari sopra indicati) e da ultimo stata
riconosciuta dal GUP di Catanzaro che, allesito del giudizio abbreviato richiesto
dai trentasei imputati accusati di essere i componenti con funzioni anche di vertice
del sodalizio, , ha condannato i medesimi anche per il delitto di cui allart. 416 bis
c.p., cos come contestato nella richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal PM
(contestazione che ricalca quella gi posta a base della pi volte citata ordinanza
cautelare denominata MEDUSA)
Tale valutazione ovviamente non vincola questo Giudicante.
In ogni caso- come hanno precisato i Giudici di legittimit- deve tenersi conto
del pacifico principio giurisprudenziale secondo il quale se il giudice chiamato a
verificare lattendibilit intrinseca di un collaborante, gi ritenuto attendibile in altro
procedimento definito con provvedimento irrevocabile, tale apprezzamento, pur rimesso
alla libera determinazione del giudicante, non pu prescindere dagli elementi di prova
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dei casi unulteriore chiamata diretta in correit o una dichiarazione del relato dotata di
tutti i requisiti che anche di recente anche la Suprema Corte di Cassazione ha indicato
come indici di sicura attendibilit.
Evidente , dunque, la grande importanza delle rivelazioni che di seguito si
vanno a esporre.
IL MATERIALE INTERCETTIVO
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Nel primo caso il dato intercettivo dimostra in via immediata il verificarsi del
fatto storico oggetto di prova ( come nel caso ad es. della conversazione dalla quale si
evinca chiaramente il possesso di rilevanti quantit di droga da destinare allo spaccio),
nella seconda ipotesi il colloquio captato fornisce la prova di un fatto avente valore
indiziario, e, conseguentemente soggiace alla regola generale, e costituisce prova di
colpevolezza solo qualora il quadro indiziario si sostanzi in una pluralit di elementi
dotati dei requisiti di cui allart 192, comma 2 c.p.p.
In ogni caso si ribadisce - in entrambe le ipotesi considerate, la valutazione
degli esiti delle intercettazioni soggiace al regime di cui ai commi 1 e 2 dellart. 192
c.p.p. e non alla disciplina di cui al comma terzo della citata norma. Il che si afferma sia
con riferimento alle ipotesi in cui il soggetto intercettato si accusi della commissione di
reati (Cassazione Penale Sez. V sent. 27656 del 9/7/2001), sia alle ipotesi in cui la
dichiarazione captata si risolva in una precisa accusa in danno di una terza persona.
In altri termini, anche quando la persona monitorata indica altro soggetto come
coautore di un reato alla cui consumazione lo stesso dichiarante ammette di aver
partecipato, il contenuto dellintercettazione, pur vagliato sul piano logico (soprattutto
sotto il profilo della genuinit), non soggiace ai parametri valutativi di cui al terzo
comma dellart. 192 c.p.p. e pu costituire prova dei fatti contestati, senza la necessit
che sia suffragato da riscontri esterni (Cassazione Penale sez. 5 sent. 13614 del
4/4/2001).
Passando a valutare le operazioni intercettive eseguite nellambito del
presente procedimento (o le cui risultanze sono state ritualmente acquisite), devesi
rilevare, in generale, la genuinit e affidabilit delle conversazioni telefoniche e
ambientali che le medesime operazioni hanno permesso di captare. I soggetti
intercettati discorrono di fatti in cui sono direttamente coinvolti o che concernono
persone cui sono strettamente legate per vincoli di parentela e di abituale e assidua
frequentazione. Ne consegue che le dichiarazioni captate, sotto il profilo della
fondatezza e attendibilit del contenuto provengono da fonti autorevoli.
In secondo luogo, i soggetti intercettati sono assolutamente ignari del servizio
predisposto dallAutorit giudiziaria. Ci si desume principalmente dalla circostanza
che la maggior parte delle conversazioni captate concerne reati che gli stessi intercettati
ammettono di aver commesso. Deve pertanto escludersi che, anche quando essi
commentano delitti commessi da terze persone, siano animati da intento calunniatore.
Infine, va rilevato che lidentificazione degli interlocutori nonch dei soggetti
comunque citati nel corso delle conversazioni registrate, si fonda su dati certi per una
pluralit di considerazioni: in primo luogo i servizi captativi, per la maggior parte,
hanno avuto a oggetto il monitoraggio di utenze radiomobili cellulari che si era
accertato essere in uso agli imputati, riconosciuti anche foneticamente.
Si aggiunga che, per gran parte di essi, lattivit si protratta nel tempo,
consentendo agli organismi di polizia giudiziaria procedenti lacquisizione ulteriore di
specifiche conoscenze in merito a ciascuno degli imputati, utili alla loro compiuta
identificazione.
Altri elementi utilizzati ai fini identificativi sono costituiti dal contenuto stesso
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foglio nr. 120
I REATI-FINE
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foglio nr. 121
dei delitti rientranti nel programma comune e dalle loro modalit esecutive, posto
che attraverso essi (i reati fine) si manifesta in concreto loperativit dellassociazione
medesima (si veda: Cass. pen., Sez. Un., sent. n. 10 del 27.4.2001).
Gli elementi che sorreggono la contestazione dei delitti- fine, inoltre, non solo
rilevano ai fini della dimostrazione in generale della fondatezza della contestazione
associativa ma, al tempo stesso, sono chiaramente indicativi della partecipazione al
medesimo sodalizio degli indagati raggiunti dalla stessa contestazione in quanto ne
rivelano lorganico e stabile inserimento nel tessuto organizzativo dellente nonch il
contributo fornito alla vita della associazione e al perseguimento dei suoi fini.
Di seguito, quindi, si proceder ad analizzare compiutamente tutte le
imputazioni afferenti i reati fine contestati agli odierni indagati, partendo dalle
contestazioni afferenti le plurime vicende omicidiarie descritte ai capi 47 e ss.
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foglio nr. 122
95/12 RMC e da quelle degli ultimi propalanti, tra cui Giamp Giuseppe- sono il
macabro frutto di un peculiare modulo organizzativo della cosca GIAMPA (nella
struttura operativa che il sodalizio ha assunto dal 2004 in poi) non riscontrabile in altre
analoghe consorterie: vale a dire la disponibilit, da parte dei vertici della cosca, tra cui
Giamp Giuseppe, di un gruppo di fuoco nutrito e bene organizzato, composto da
soggetti sottoposti a continui ricambi nel corso degli anni e soprattutto dotati di mezzi,
armi e appoggi logistici.
Un gruppo, quindi, sempre presente sul territorio e, pertanto, capace di attivarsi e
di portare a compimento efferati agguati, con estrema efficienza, nel giro di pochi
minuti, senza alcuna necessit di rivolgersi a killer esterni.
Tale peculiare organizzazione, non comune alle altre associazioni mafiose
calabresi, come gi anticipato, ha certamente contribuito a rendere la cosca Giamp una
delle consorterie di ndrangheta pi sanguinarie nel panorama criminale della mafia
calabrese.
Daltra parte che a Lamezia Terme vi sia stata e vi sia una continua e ormai
pluriennale lotta tra le varie cosche per la supremazia territoriale (Cerra-Torcasio-
Gualtieri; Giamp e Iannazzo), fatto assodato in numerosi procedimenti penali e del
quale ben consapevole limpotente collettivit, che, per tale ragione, versa da anni in
quello stato di soggezione e succubanza psicologico tipico dei territori sostanzialmente
dominati dal potere mafioso.
Le tragiche esperienze degli ultimi anni dimostrano, infatti, come tale lotta di
mafia sia sempre pronta ad esplodere, in qualunque contesto ed in qualsiasi ora del
giorno, come purtroppo accaduto, di recente, dal dicembre 2010 al luglio 2011,
quando nel giro di pochi mesi si sono verificati, in rapida successione, gli omicidi di
Gualtieri Nicola Coccodrillo, di Torcasio Vincenzo carr e di Torcasio Francesco
carr, tutti gravitanti nella cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri avversa a quella dei
Giamp-Notarianni.
La spirale di sangue, peraltro, non si arrestata spontaneamente, essendo cessata
soltanto a seguito dei fermi per reati estorsivi disposti dalla locale Procura Distrettuale
nellambito dell Operazione c.d. Dejav dell1 e del 2 luglio-agosto 2011
( nellambito della quale sono state emesse misure detentive nei confronti di Giamp
Giuseppe, Torcasio Angelo, Cosentino Battista ed altri sodali. Misure dalla cui
esecuzione sono nate quelle collaborazioni che hanno contribuito in maniera
determinante alla successiva adozione dellOCCC 95/12 RMC -OP.MEDUSA- del
28.06.12. )
Anche le azioni omicidiarie oggetto della presente ordinanza cautelare si
inseriscono nellambito della guerra che da sempre i due principali clan mafiosi
lametini combattono per la conquista del territorio, rappresentano cio gli ennesimi
tasselli di un cruento programma omicidiario concepito dali organi di vertice del
clan per sbaragliare gli avversari e conquistare lassoluto controllo della piana
lametina .
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foglio nr. 123
Tra le varie azioni omicidiarie poste in essere dalla cosca Giamp dal 2004 in
poi, verranno qui di seguito analizzate quelle relative al duplice omicidio Spena-
Vaccaro, allomicidio di Cittadino Bruno, al duplice tentato omicidio Gullo Pasquale-
Torcasio Pasquale carr, allomicidio di Chirumbolo Giuseppe, allomicidio di Pulice
Pietro e allomicidio di Gualtieri Nicola, detto il coccodrillo.
Fatti, questi, che permettono di asseverare in maniera certa, non solo la
partecipazione a siffatte vicende dei sodali Ammendola Giuseppe, Curcio Antonio,
Chirumbolo Giancarlo (questultimo sino al 30.3.10, data in cui fu giustiziato suo
fratello, Chirumbolo Giuseppe, come si spiegher pi approfonditamente, nel prosieguo
della ordinanza) Trovato Franco e Ventura Vincenzo ma che permettono anche di
dimostrare, nei limiti e nei termini che qui interessano, la partecipazione di tali
soggetti alla organizzazione mafiosa denominata cosca GIAMPA ( si precisa che gli
indagati appena menzionati non erano attinti dalla precedente richiesta di misura
cautelare avanzata dal PM il 14.04.12 e alla quale seguita la gi citata OCCC 95/12
RMC (OP.MEDUSA).
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foglio nr. 124
Per chiarezza va premesso che gli atti relativi alle prime indagini fanno parte del
procedimento penale n. 227/08 RGNR, mod. 21, instaurato presso la Procura della
Repbblica di Lamezia Terme a carico di CHIRUMBOLO Giuseppe.
Siffatto procedimento in seguito stato definito con decreto di archiviazione
emesso dal Gip in data 10.08.2010, su conforme richiesta del PM, in quanto il soggetto
allepoca indagato per il medesimo fatto, Chirumbolo Giuseppe, allesito delle
investigazioni, risultato completamente estraneo a tutte le fasi dellomicidio.
Per tale ragione la sua posizione stata archiviata per infondatezza della notitia
criminis e non per morte del reo ( anche se il Chirumbolo Giuseppe, in data
31.03.2010, deceduto, essendo rimasto vittima di un agguato mortale ).
Ciononostante gli atti del suddetto procedimento sono stati estrapolati in copia e
acquisiti, per ragioni di oggettiva connessione e collegamento, al procedimento n.
515/13/21 incardinato presso la DDA, in seguito confluito nel presente incarto.
Ci in quantro gli stessi offrono elementi che, nel permettere la ricostruzione
della dinamica della vicenda omicidiaria, riscontrano, sia pure in maniera generica, il
narrato dei collaboratori dei giustizia, che hanno ripercorso, in maniera credibile,
attendibile e coerente, attraverso dichiarazioni auto/etero accusatorie, tutte le fasi
dellazione omicidiaria in questione, dalla ideazione, alla programmazione fino alla
materiale esecuzione dellagguato.
Tali dichiarazioni, come emerger di qui a breve, si presentano sostanzialmente
coincidenti e sovrapponibili e, pertanto, costituiscono un quadro indiziario, idoneo per
la sua gravit, a sorreggere lapplicazione della sollecitata misura cautelare dei confronti
degli odierni indagati.
Dati di generica
In data 26 ottobre 2006, alle ore 18.50 circa, giungeva una telefonata al numero 113
del Commissariato di Lamezia Terme, con la quale un anonimo segnalava che, in via P.
Nenni - via Della Vittoria- , due persone erano state attinte da colpi darma da fuoco.
Militari operanti giunti sul posto constatavano che, allesterno dellautosalone
denominato Auto Aiello, vi era un fuoristrada Jeep Cherokee, targato DB247PN,
con a bordo i corpi di due soggetti, successivamente identificati per Spena Vincenzo e
Vaccaro Domenico, attinti da plurimi colpi di arma da fuoco.
Prontamente allertati, giungevano sul posto anche i sanitari del 118 che non
potevano fare altro che constatare il decesso dei predetti per arresto cardio-respiratorio
conseguente a lesioni da arma da fuoco.
Nelle immediate vicinanze del veicolo venivano rinvenuti e posti in sequestro nr. 15
bossoli per pistola cal. 9x19, mentre, sul selciato, nella parte posteriore dellauto, veniva
rinvenuta una pistola Beretta Mod. SB, con matricola abrasa e sulla cui canna erano
impressi i numeri 92377.
Pertanto, durante il sopralluogo, venivano sequestrati:
- nr. 15 bossoli cal. 9, riportanti sul fondello la dicitura GECO 9mm LUGER;
- nr. 1 proiettile;
- nr. 01 pistola marca P. BERETTA Mod. SB con matricola abrasa e nr. 92377
inciso sulla canna e con caricatore completamente vuoto.
- autovettura Jeep marca CHEROKEE mod. CRD avente targa DB247PN,
allinterno della quale venivano sequestrati inoltre:
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Dalle prime indagini emergeva come le due vittime, legate da vincoli di parentela
per via di VACCARO Angela Tiziana, sorella del VACCARO e convivente dello
SPENA, si erano recate sul posto, in compagnia della prima e di tale ATTISANI Davide
a bordo di due differenti veicoli, uno dei quali era quello coinvolto nel delitto.
Si accertava inoltre che, al momento del fatto, erano entrati nellautosalone soltanto
lATTISANI, che avrebbe dovuto fare da garante per un finanziamento, e la VACCARO
Angela Tiziana, beneficiaria dello stesso, mentre VACCARO Domenico e SPENA
Vincenzo erano rimasti allinterno dellautomobile, teatro dei fatti.
Gli investigatori accertavano altres che lo SPENA Vincenzo e lATTISANI Davide,
dopo aver lavorato per diversi anni alle dipendenze della ditta Eurobed, avevano
costituito una societ, con sede in Crotone, che si occupava anchessa del noleggio di
videogiochi.
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foglio nr. 126
Loccasione per riprenderlo in mano si era verificata nel luglio dellanno 2006,
allorquando alcuni affiliati della cosca GUALTIERI ( CIMINO Luciano e
CRAPELLA Massimo, esponenti della cosca Torcasio-Gualtieri con cui, in quel
periodo, soprattutto GIAMPA Pasquale era in buoni rapporti, in ragione del tentativo -
poi miseramente fallito - di instaurare una sorta di pax mafiosa a Lamezia), chiedevano
ai vertici della cosca GIAMPA la testa di SPENA Vincenzo.
In particolare i predetti si recavano, in prima battuta, da TORCASIO Angelo al
quale chiedevano di metterli in contatto con GIAMPA Pasquale.
Il CRAPELLA, allora, veniva per il tramite del MOLINARO, accompagnato da
GIAMPA Pasquale e a questi chiedeva la testa di SPENA Vincenzo.
Le ragioni della richiesta erano le seguenti.
Il CRAPELLA e il CIMINO ritenevano che lo SPENA, uomo vicino a
GAGLIARDI Bruno e, di riflesso, al cd. gruppo di Sambiase, avesse avuto un ruolo
nellattentato posto in essere ai danni di GUALTIERI Antonio il 20.07.2006.
A fronte di tale richiesta, GIAMPA Pasquale e Bonaddio Vincenzo, con il
placet di GIAMPA Giuseppe, decidevano di porre in essere lazione omicidiaria con
lintento di dimostrare a CRAPELLA Massimo che la cosca Giamp si stava mettendo
a disposizione della avversa consorteria dei CERRA-TORCASIO-GUALTIERI.
Siffatta disponibilit era tuttavia apparente in quanto, in realt, lo SPENA
rappresentava un obiettivo della cosca GIAMPA fin dal 2003.
Pertanto la collaborazione fornita ai GUALTIERI aveva il solo scopo di
ingraziarsi la cosca avversa ma, nelle reali intenzioni dei GIAMPA, era soltanto un
apparente avvicinamento che, in futuro, avrebbe loro permesso di colpire pi
agevolmente TORCASIO Pasquale ed il nipote TORCASIO Vincenzo, storici
avversari della cosca Giamp.
Inoltre, secondo il convergente dichiarato dei collaboratori sopra indicati,
lostentazione da parte dello SPENA, soggetto legato a Gagliardi Bruno, esponente di
rilievo della criminalit organizzata di stampo sambiasino, di aver avuto un ruolo
nellambito degli omicidi di TORCASIO Antonio, Giovanni e Nino, facevano del
predetto un personaggio sicuramente pericoloso.
Il collaboratore di giustizia, che ha partecipato con il ruolo di killer al duplice
omicidio in esame, VASILE Francesco, durante laudizione del 28/11/2012, ha riferito
anche unulteriore motivazione del delitto che qui occupa.
In particolare ha riferito che TORCASIO Angelo, avendo notato diverse volte la
presenza di SPENA e VACCARO presso lattivit commerciale posta nelle vicinanze
della sua abitazione, aveva ritenuto che i due stessero facendo, per conto della cosca
avversa, da specchietto nei suoi confronti, per una futura azione omicidiaria.
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foglio nr. 127
Per quanto riguarda la fase esecutiva in senso stretto, la medesima emerge dalle
convergenti dichiarazioni di Torcasio Angelo del 27.12.11 (con le precisazioni e
integrazioni del 18.01.13) e di Vasile Francesco, a cui si aggiungono quelle de relato di
Giamp Giuseppe, che ha appreso lo svolgersi dellazione omicidiaria vera e propria da
Torcasio Angelo e dalle parole del killer Vasile .
Da tali racconti emerge in maniera inequivocabile il ruolo svolto nella vicenda da
AMMENDOLA Giuseppe, il quale ha dapprima individuato le vittime, poi ha condotto
lautovettura con cui Vasile ha raggiunto il luogo dellesecuzione, in seguito, dopo
lazione delittuosa ha recuperato il VASILE e lo ha riaccompagnato a casa.
Entrando nel merito delle singole dichiarazioni, si riportano gli stralci dei
verbali dinterrogatorio che sono in questa sede rilevanti.
Le prime dichiarazioni relative allomicidio che qui occupa sono quelle rese da
Torcasio Angelo il 27.12.12.
Tali dichiarazioni sono state precisate ed integrate nel successivo interrogatorio del
18.01.13.
In sostanza ha riferito il collaboratore che la cosca GIAMPA, in persona di
Bonaddio Vincenzo, Giamp Pasquale millelire e Giamp Giuseppe, deliberava
lazione che qui occupa a seguito della esplicita richiesta di Massimo CRAPELLA e
CIMINO Luciano (appartenenti al clan Gualtieri) che volevano vendicare il tentato
omicidio consumato ai danni di GUALTIERI Antonio nel luglio dellanno 2006.
In realt -ha aggiunto il collaboratore- lo SPENA era inviso ai vertici della cosca sin
dallanno 2003 quando, a loro giudizio, aveva mancato di rispetto a Bonaddio Vincenzo.
Il collaboratore ha aggiunto di essere a conoscenza anche di una ulteriore
motivazione dellomicidio rappresentata dal fatto che lo SPENA, essendo gestore di
una ditta di videopoker, faceva concorrenza, dando fastidio, ad un altro commerciante
del settore amico di Giuseppe GIAMPA.
In sostanza, quindi, secondo il racconto del Torcasio, lomicidio di SPENA
Vincenzo, era stato gi deciso per varie motivazioni da parte dei GIAMPA, ancor prima
di ricevere ed accogliere l istanza punitiva dei Gualtieri .
Il collaboratore ha, ancora precisato che a commettere lazione stato il killer
Ciccio VASILE il quale, nella fase prettamente esecutiva, ha commesso un errore
uccidendo anche il VACCARO, anche se lobiettivo dei GIAMPA (come anche quello
dei Gualtieri) era solo SPENA Enzo, essendo il VACCARO estraneo alle suddette
vicende.
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omississ.
A.D.R.:Altro evento omicidiario del quale sono a conoscenza quello del duplice
omicidio nei confronti di SPENA e VACCARO, avvenuto tra novembre e dicembre
del 2006.
Praticamente accadde che Massimo CRAPELLA si and a lamentare con GIAMPA
Pasquale e BONADDIO Vincenzo, poich i TORCASIO non si davano da fare nel
vendicare il tentato omicidio subito da GUALTIERI Antonio il 20 luglio del 2006,
ritenendo responsabile di tale evento GOVERNA Giovanni, TORCHIA Domenico e
CATANZARO Giuseppe, i quali, tra laltro, sempre secondo il CRAPELLA, si erano
avvalsi dellappoggio di Bruno GAGLIARDI e SPENA Enzo.
Ricordo che in quel periodo, come ho gi riferito in precedenti verbali, vi era in atto
una specie di pace tra la cosca GIAMPA e la cosca TORCASIO curata da BONADDIO
Vincenzo e GIAMPA Pasquale mille lire, anche se in realt si trattava solo di
strategie poste in essere nellinteresse della cosca. Tanto vero che forti del
malcontento palesato da CRAPELLA Massimo e dagli stessi GUALTIERI, i GIAMPA
stavano tentando di attrarre a loro quelli che erano fino a quel momento i loro nemici.
.omississ.
.omississ..
()In pratica si lamentava Massimo Crapella che i Torcasio, Vincenzo,
Domenico, non si stavamo mettendo a disposizione per vendicare il tentato subito
da Antonio Gualtieri, che lui in pratica per lui erano stati Giovanni Governa,
Torchia, lo dovevano eliminare i Gualtieri, a Catanzaro, che stato poi ucciso,
per voi avete preso esecutore ma non avete i mandanti (). Poi doveva morire,
va be, per loro, Bruno Gagliardi che dicevano che era collegato con Giovanni
Governa e poi doveva morire sto Vincenzo Spena e sto Vaccaro, perch Spena
Spena era la vittima veramente non Vaccaro, l quando andato il killer, Ciccio
Vasile, ha fatto una mprascatina, ha ammazzato a tutti e due, perch li ha
presi dietro alle spalle, no?, come raccontava lui, e ha ammazzato a tutti e due.
Per la vera vittima non era Vaccaro ma era Spena in quanto Spena era compare
di Bruno Gagliardi. Io sono a conoscenza perch a me, me lha detto Pasquale
Mille Lire perch Crapella gli dava la conferma a Pasquale Mille Lire, mo
non lo so se in realt sono compari questi. E gli aveva chiesto Crapella, da parte
di Cesare, che mandava dal carcere, in pi da parte di Antonio se gli potevano
dare una mano su questo omicidio () Per, in realt, la famiglia Giamp aveva
gi commissionato per fare questo omicidio in quanto Vincenzo Bonaddio mi
faceva presente a me, con Giuseppe Giamp, che Bruno Gagliardi, in passato,
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con Gennaro Pulice, si sono recati da Bonaddio, quando hanno fatto tutti quegli
omicidi, dopo lomicidio di Antonio Torcasio, quello fatto nella caserma della
Polizia?
Sost. Proc. Dott. Romano S.
Torcasio Angelo Dopo quellomicidio Bruno Gagliardi e Pulice Gennaro sono
andati da Vincenzo Bonaddio, questo un fatto vecchio, prima del 2004, e gli
hanno detto proprio in faccia a Bonaddio di mettersi da parte che ormai erano
loro, i Iannazzo, loro portavano i Iannazzo e Cannizzaro, quindi i Giamp si
dovevano mettere da parte perch merito a fare gli omicidi allepoca i Giamp
non ne avevano avuto per sterminare la famiglia Torcasio, le colonne della
famiglia Torcasio, rispetto a Giovanni Torcasio, a Nino Torcasio, ad Antonio
Torcasio, i veri perni erano loro, i tre della famiglia Torcasio, dopo si sono
indeboliti. Per, in realt, sto Spena gestiva allepoca, io non so direttamente, ma
io sono conoscenza da Pasquale Mille Lire e da Giuseppe, da Bonaddio,
videopoker, una cosa del genere, macchinine, poker, slot-machine, mo non so
proprio di preciso. E in pratica, siccome Giuseppe Giamp era amico con uno che
adesso vicino .omississ.. Lo aiutava la famiglia Giamp a mettere i poker
dentro Lamezia. ..omississ perch tra il titolare delle slot-machine e
magari il bar, facevano allepoca Peppino il sessanta e il titolare del bar il
quaranta; invece appoggiato sto Spena da Bruno Gagliardi, facevano
allincontrario, il sessanta lo davano al padrone del locale Quindi
automaticamente i padroni dei locali, bar, pizzerie, toglievano quelle di Caruso, di
sto Peppino Cristaudo va di cognome se non mi sbaglio, comunque ha un
Porsche Cayenne nero, una persona alta se lo vedo in foto lo conosco, ed era
intimo amico intimo amico con Giuseppe. In pratica facendo sta modifica
che hanno fatto Bruno Gagliardi con sto Spena, alla famiglia Giamp entrava
qual cosina in meno, perch in pratica questo Caruso sto Peppino gli faceva
un regalo alla famiglia Giamp.
.omississ.
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Lo SPENA, a dire di millelire era un possibile obiettivo poich questi era vicino ai
sambiasini, Bruno GAGLIARDI e Gennaro PULICE, e girava sempre nelle nostre zone
oltre a dare fastidio per via del lavoro di macchinette videopoker.
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..omississda mio zio BONADDIO Vincenzo il quale aveva subito un affronto dallo
stesso GAGLIARDI, da PULICE Gennaro e da SPENA che recatisi nellanno 2003 e
subito dopo luccisione di TORCASIO Antonio, presso la sua abitazione gli chiedevano
pi spazio nel territorio di Nicastro vantandosi del fatto che loro avevano tolto di mezzo
i TORCASIO, in particolare Antonio, Giovanni e Nino e quindi ritenevano di avere
diritto ad avere un ruolo di primo piano nelle estorsioni da effettuarsi a Lamezia, cosa
su cui mio zio non era daccordo e gli poneva delle limitazioni legate al tradizionale
controllo del territorio di spettanza delle diverse cosche lametine; ..omississ
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GIAMPA Giuseppe nel seguente interrogatorio chiarisce ancora che i mandanti del
duplice omicidio SPENA-VACCARO sono stati lo zio BONADDIO Vincenzo,
GIAMPA Pasquale Millelire e che lui stesso che ha dato il suo benestare, mentre
Torcasio Angelo ha organizzato l evento delittuoso.
Si riporta il passaggio integrale dellinterrogatorio del 13.09.12 relativo alla vicenda
omicidiaria in questione:
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Sost. Proc. Dott. Romano diede la pistola a Torcasio Angelo che io a mia
volta gli avevo dato in dotazione
Giamp Giuseppe Questa una pistola che proviene sempre da Milano.
Sost. Proc. Dott. Romano Da Milano, e di quelle stiamo parlando. che gli
aveva dato in dotazione; il vero obiettivo era comunque solo lo Spena, che come
ho gi riferito, doveva pagare la forte mancanza di rispetto nei confronti di mio
zio Bonaddio Vincenzo, allorquando si present a casa sua con Gagliardi Bruno e
Pulice Gennaro, come ho gi riferito, per reclamare maggiore spazio nelle
estorsioni; io ho dato il mio benestare per lomicidio e tutte le circostanze ad esso
relative le ho apprese per come effettivamente verificatesi da Vasile Francesco
allorquando gli chiesi di fare da specchietto per lomicidio di Cittadino Bruno,
occasione in cui lo stesso Vasile mi disse che invece era in grado di portare a
termine la vera e propria esecuzione, in quanto laveva gi fatto nel predetto
omicidio SpenaVaccaro; rivelazione che mi colse di sorpresa in quanto sino a
quel momento ero stato sempre convinto che lesecutore materiale di
quellomicidio fosse stato lo stesso Torcasio Angelo per come questultimo mi
aveva riferito. omissis
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.omississ..
Voglio precisare che ho scelto di collaborare da uomo libero e senza costrizione
alcuna.
Lesigenza di carattere morale alla quale ho fatto prima cenno nasce
dallomicidio di due persone a me profondamente legate, Torchia Domenico e
Catanzaro Giuseppe.
Il Catanzaro svolse per mio conto, dal 2000 in poi, le mansioni di autista,
avendone io bisogno in quanto mi era stata revocata la patente perch sottoposto
a misura di prevenzione. Quando parlo di autista non intendo riferirmi a nulla di
illecito. Semplicemente egli faceva da conducente della auto su cui viaggiavo.
Tra di noi cera un forte rapporto, tant che io gli avevo concesso in uso, per
ricompensarlo dei suoi servizi, un appezzamento di terra su cui egli allevava dei
cani. Essendo inoltre egli dedito allalcool, mi era interessato, con successo solo
temporaneo, di farlo disintossicare.
I miei rapporti con Torchia, che pure mi fece da autista, nacquero infatti proprio
in quanto al Catanzaro venne sospesa la patente per motivi legati alla sua
dipendenza dallalcool. Ci avvenne allincirca nel 2003.
Tuttavia il Catanzaro rimase mio dipendente e, quando riottenne la patente,
collabor con me come autista di camion in una impresa per la lavorazione della
legna da ardere.
Il legame esistente tra me e queste due persone fu la causa della loro morte,
avvenuta nel 2006, le cui ragioni sono state da me ricostruite solo dopo la loro
uccisione.
In quellanno, infatti, dapprima Torcasio Pasquale, Torcasio Vincenzo e
Gualtieri Antonio, ed un paio di giorni dopo Cerra Nino, mi chiesero di portare in
un luogo indicatomi Gagliardi Bruno, per poi ucciderlo.
.omississ
Io mi rifiutai, in primo luogo in quanto non avevo mai ucciso un uomo; in
secondo luogo in quanto ritenevo il portare una persona ignara alla morte ancora
pi riprovevole che ucciderla direttamente.
Dopo una ventina di giorni venne realizzato un agguato ai danni di Gualtieri
Antonio, nel senso che egli fu fatto bersaglio di colpi darma da fuoco mentre
circolava su un ciclomotore.
Dopo questo agguato i miei rapporti con i Torcasio e con Cerra furono totalmente
interrotti. Ricordo anzi che io in una circostanza mi portai a casa di Cerra e la
moglie mi disse che non era dentro, cosa che mi lasci perplesso in
considerazione del fatto che egli non usciva mai di casa, sia in quanto sottoposto
alla sorveglianza speciale che in quanto timoroso di attentati che potevano essere
commessi ai suoi danni dato che era in quel periodo in corso una faida a
Lamezia.
Dopo una decina di giorni appresi che Torchia Domenico era stato prelevato da
casa da parte di Crepella (CRAPELLA, ndr) Massimo, Cimino Luciano e
Calidonna Roberto, uomini del gruppo Gualtieri - Torcasio. Qualche giorno dopo
fu trovato il cadavere bruciato e dalla autopsia si rilev che il Torchia aveva fatto
una morte orrenda, venendo lapidato e sparato alla fine alla testa.
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Qualche giorno dopo, circa una settimana, venne ucciso il Catanzaro mentre
beveva una birra seduto in un bar del centro storico di Lamezia.
Ricordo che i giornali, in quel periodo, scrissero che i due appartenevano ad un
unico gruppo criminale e che in passato avevano svolto attivit di autista per mio
conto, esponente di spicco della criminalit lametina.
Ci che era certo era che io ero completamente estraneo allagguato a Gualtieri,
come anche i miei due dipendenti.
omississ.
omississ.
Comunque dopo il 2000 , quando cio si poteva porre un problema di rapporti con i
Giamp, in quanto era ormai avvenuta la rottura ufficiale , per cos dire, tra la
famiglia Giamp e la famiglia Cerra-Torcasio, in realt io non corsi nessun
pericolo perch essendosi scatenata la terza guerra di mafia, in quel periodo i vari
azionisti delle due cosche avevano altri obiettivi e cio gli interessava ammazzare
elementi della cosca nemica in grado di porre in atto azioni di fuoco e di sangue e
che portassero effettivamente il cognome della famiglia avversa; di conseguenza io
non ero un obiettivo appetibile per i Giamp, che tra laltro non mi consideravano
in nessun modo capace di fornire apporto diretto o indiretto alle azioni omicidiarie
che i Torcasio potevano programmare e porre in essere.
Sino al 2004 rimasi intraneo in via esclusiva alla cosca Torcasio; dagli inizi del
2005 sino al 2006 inizi un periodo per cos dire ibrido in cui , avendo iniziato a
stringere i rapporti con Vallelunga Damiano, mi cominciai ad avvicinare alla
cosca Iannazzo; poi, nel luglio/agosto del 2006 e cio subito dopo i due omicidi di
Torchia Domenico e Catanzaro Giuseppe, mi allontanai definitivamente dai
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Nel riferire quanto a sua conoscenza in merito allomicidio che qui occupa, il
collaboratore VASILE Francesco, in primo luogo aggiunge una ulteriore motivazione
che riferisce alla persona di Torcasio Angelo.
Ed invero nel corso dellinterrogatorio del 28/11/2012 dichiara che il delitto che
qui occupa era stato voluto ed organizzato da TORCASIO Angelo che si sentiva
minacciato poich lo SPENA ed il VACCARO frequentavano spesso lautolavaggio
posto sotto la propria abitazione.
In una circostanza ha continuato il collaboratore- il gestore dellattivit aveva
anche chiesto al TORCASIO se i menzionati SPENA e VACCARO potessero
parcheggiare la loro autovettura allinterno del cortile di pertinenza della sua abitazione.
Fatto questo che portava il TORCASIO a ritenere che le vittime stessero tendendo sotto
controllo i suoi movimenti al fine di fare da specchietto per eventuali azioni omicidi
arie.
Orbene quanto appena detto non confligge con le dichiarazioni gi sopra riportate
circa la causale del fatto che qui occupa.
Ed invero regola proprio di ogni organizzazione mafiosa quella di non svelare ai
killer tutti i dettagli dei piani omcidiari, onde salvaguardare i vertici dai pericoli di
future collaborazioni.
PertantoTORCASIO Angelo, nel delegare lincarico omicidiario al Vasile, che tra
laltro, in quella occasione, era al suo primo incarico, certamente non doveva o poteva
riferire al VASILE le intime e segrete ragioni dellomicidio in questione.
Pertanto le dichiarazioni del VASILE sul movente dellazione non contrastano con
quelle gi riportate, essendo questultimo con evidenza al corrente solo di ci che
TORCASIO Angelo ha ritenuto di volergli e potergli riferire .
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Quindi ci rimettemmo in auto io e Giuseppe AMMENDOLA che era alla guida per
recarci presso la concessionaria dove potemmo verificare che SPENA e VACCARO
erano ancora allinterno dellauto; Giuseppe AMMENDOLA mi lasci dietro alla
concessionaria nella stradina opposta alla strada principale ed io percorsi tale
stradina che portava allingresso della concessionaria dove erano posizionati i due
soggetti appena indicati ed a piedi mi avvicinai al lato guida dellauto che presentava il
finestrino lato guida abbassato, esplodendo contro i due occupanti numerosi colpi di
pistola che attinsero le vittime alla faccia ed al collo;
dopo di che gettai larma a terra ed a piedi mi recai di nuovo nella stradina da dove
ero arrivato per risalire a bordo dellauto che mi attendeva con a bordo Giuseppe
AMMENDOLA, che continu a guidare; allinterno dellauto mi tolsi la tuta, i guanti
ed il sottocasco e li riposi in una busta che abbandonai allinterno di un cassonetto
dellimmondizia posto lungo il tragitto di ritornoomissis
A.D.R.: Giuseppe AMMENDOLA allepoca era gi inserito nella cosca GIAMPA
poich lo stesso era cresciuto insieme ad Angelo TORCASIO al quale si rivolgeva per
qualsiasi cosa di cui avesse bisogno; infatti io lo conobbi grazie ad Angelo.
omissis
In riferimento alla partecipazione di Giuseppe AMMENDOLA al delitto in
questione, sia GIAMPA Giuseppe, sia TORCASIO Angelo, sia VASILE Francesco
sono dunque concordi nel riferire che quel giorno il predetto AMMENDOLA ha
guidato lautovettura che ha accompagnato il killer durante tutte le fasi
dellomicidio, ha indicato le vittime al VASILE, ha infine provveduto al recupero di
questultimo .
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Maurizio, ben possibile che il primo abbia fatto recapitare larma al TORCASIO
direttamente dal MOLINARO.
Per quanto qui specificamente interessa si evidenzia che sia Torcasio Angelo,
sia Vasile Francesco, sia Giamp Giuseppe hanno operato il riconoscimento
fotografico di AMMENDOLA Giuseppe, soggetto che, secondo il convergente
dichiarato degli stessi collaboratori, ha accompagnato il killer VASILE Francesco
in macchina nei pressi del luogo dellesecuzione e ha poi provveduto al recupero
del medesimo.
Si riportano qui di seguito gli stralci relativi ai riconoscimenti:
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RISCONTRI di PG
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utilizzate in occasione di vari omicidi: una che tra laltro era mia personale cal.
9 fu utilizzata per lomicidio di omissis unaltra la fornii per lomicidio di
SPENA VACCAROomissis.
A riscontro di quanto riferito dal collaboratore GIAMPA Giuseppe la Squdra
Mobile di Catanzaro esperiva accertamenti (come attestato nella cnr sopra citata)
dai quali emerso che la pistola BERETTA 92 SB, utilizzata nel duplice
omicidio, stata venduta dalla fabbrica Beretta al Comando Generale
Carabinieri e in seguito assegnata al maresciallo capo RUSSO Vincenzo, nato a
Catania il 12.10.1964, in servizio presso la Compagnia di Piacenza.
Il militare ne ha poi denunciato lo smarrimento n data 31.03.1998 presso il
Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Piacenza.
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Dagli atti del fascicolo avente n. 514/13 RGNR DDACZ, riunito al presente
incarto e dallinformativa nr. 318/29 di prot. del 30 gennaio 2013 redatta dal NORM
CC di Lamezia Terme, avente quale nome in codice BAD NEIGHBOUR (VICINO
CATTIVO), emerge la ricostruzione della dinamica del fatto omicidiario in questione,
ascritto in questa sede a CHIRUMBOLO Giancarlo e MOLINARO Maurizio.
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Ed invero, alle ore 18.55 circa del 31 Luglio 2008, in Lamezia Terme Nicastro
via Marconi, ignoti esplodevano numerosi colpi di pistola calibro 9 allindirizzo di
CITTADINO Bruno che veniva mortalmente attinto al torace ed al volto.
Gli operanti, prontamente intervenuti sul luogo dellagguato, provvedevano al
repertamento e al sequestro di 13 bossoli di cartucce, calibro 9x19, nonch di una
pistola modello 92/FS marca Beretta calibro 9, con matricola E65431Z, che era stata
abbandonata sulla scena del delitto.
Dai primi accertamenti emergeva che tale arma da fuoco era oggetto di un furto
perpetrato in Brescia e denunciato da MAGGI Pierbattista, in qualit di rappresentante
legale della societ Beretta ( la societ produttrice delle pistole in questione) .
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Nel prosieguo gli operanti evidenziavano che era necessario compiere ulteriori
accertamenti al fine di ricostruire il possibile percorso fatto dallarma in esame, sino
a tentare di identificare il soggetto che aveva smerciato nel centro lametino la stessa
pistola, non sottovalutando il dato che la ex dipendente della BERETTA societ che era
stata individuata come una possibile autrice del furto dellarma risultava convivente
allepoca con un individuo pregiudicato di origine calabrese, gi identificato dalla PG in
TRIPODI Damiano, nato a Mongiana (VV) il 17.04.1968
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.omississ
PROCURATORE: la moto. Non ho sparato personalmente, altri omicidi ne avete fatti?
Ha detto GIAMPA che stavate sempre con lui, dalla mattina alla sera,
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famiglia mafiosa dei GIAMPA ed in particolare con GIAMPA Giuseppe, figlio del
Professura.
In quella stessa occasione narrava che il fratello, prima di essere ucciso, gli
aveva fatto capire di aver avuto dei problemi con gli amici ( da identificarsi nei
precitati GIAMPA).
Trattasi di circostanze che saranno in seguito compiutamente illustrate nel
paragrafo dedicato in particolare allomicidio di CHIRUMBOLO Giuseppe.
Ed invero:
GIAMPA Giuseppe riferisce che la motocicletta usata per commettere
lomicidio in questione era un Majesty rubato in Campora San Giovanni o Amantea:
tanto corrisponde al vero;
sempre il GIAMPA riferisce che la pistola usata e consegnata al VASILE era
stata portata da Milano da tale Enzo, amico del proprio cugino STAGNO Antonio, e che
era nuova come uscita dalla fabbrica. Ed infatti quella pistola come sopra detto era stata
rubata dalla fabbrica della Beretta ed era proprio nuova;
ancora il GIAMPA riferisce che a commettere lomicidio materialmente era
stato solo il VASILE in quanto questultimo gli aveva confidato di sentirsi in grado di
compierlo senza laiuto di altri. In effetti la ricostruzione investigativa del delitto ha
permesso di accertare che il killer del CITTADINO era un uomo solo giunto sulla scena
del crimine a bordo di un motociclo.
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2
Classe 69, fratello degli uccisi Giovanni, Antonio e Nino
3
Di propriet di Petruzza Fernanda, suocera di Giamp Giuseppe
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omississ..
A D. R.: per come mi chiedete, non escludo che VASILE Francesco possa aver ricevuto
un compenso in denaro in relazione alla sua opera prestata per lomicidio di
CITTADINO Bruno, anche se sicuramente ricordo di non esser stato io a corrispondere
tale compenso;
A D.R.: per come mi chiedete, ricordo che uno o due mesi dopo lomicidio di
CITTADINO Bruno vi stato un incontro tra me, mio zio BONADDIO Vincenzo ed il
predetto VASILE Francesco nel corso del quale io presentai questultimo a mio zio
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eliminarlo e che era disposto a pagare anche 100.000,00 euro a chi glielo avesse
consegnato. Aggiungo che Giuseppe GIAMPA' apprese tali notizie da un soggetto al quale
i TORCASIO si erano rivolti per tendere l'agguato al GIAMPA' e che fece il doppio gioco
con gli stessi GIAMPA'; per come mi chiedete di precisare, i 100.000,00 euro di cui sopra
erano messi a disposizione dalla cosca TORCASIO e non dal CITTADINO..omississ..
A.D.R. del M.C. FARINA:Per come mi chiedete, sono a conoscenza di notizie
che riguardano lomicidio di CITTADINO Bruno a cui per altro io non ho
partecipato; mi risulta che il mandante GIAMPA Giuseppe e forse stato lui
stesso ad eseguirlo materialmente, in quando nutriva molto astio nei confronti del
CITTADINO perch aveva appreso che questi voleva attirarlo in un tranello per
eliminarlo e che era disposto a pagare anche 100.000,00 euro a chi glielo avesse
consegnato. Aggiungo che Giuseppe GIAMPA apprese tali notizie da un soggetto al
quale i TORCASIO si erano rivolti per tendere lagguato al GIAMPA e che fece il
doppio gioco con gli stessi GIAMPA; per come mi chiedete di precisare, i
100.000,00 euro di cui sopra erano messi a disposizione dalla cosca TORCASIO e
non dal CITTADINO. Aggiungo che qualche sera dopo lomicidio del CITTADINO,
io GIAMPA Giuseppe e MOLINARO Maurizio, eravamo a cena con le nostre mogli
e ricordo che ad un certo punto GIAMPA Giuseppe stapp una bottiglia di
champagne e brindava facendo riferimento a quel cornuto, sottintendendo
luccisione del CITTADINO di cui, per altro, io stesso ero stato messo al corrente
dallo stesso GIAMPA Giuseppe come anche gli altri esponenti della cosca ed anzi
io stesso mi ero messo a disposizione di Giuseppe nel caso gli fosse servito
qualcosa; ricordo che allorquando uscimmo fuori a fumare, lasciando le mogli al
tavolo, lui mi disse che era stato un po difficile perch la strada in cui fu commesso
il delitto era complicata, ma che comunque era andato tutto bene.
A.D.R. dellavv. CONIDI: la strada presentava delle difficolt che era lunga
anche rispetto al punto di partenza che immagino fosse nei pressi dello stadio dove
abita GIAMPA Giuseppe ed anche perch questultimo fece riferimento alla
presenza dei semafori in cima a via Marconi.
A.D.R. del M.C. FARINA: La sera dellomicidio io ero a casa mia, dove quella
sera era stata organizzata una cena con STAGNO Antonio e stava giungendo anche
Aldo NOTARIANNI e SANNINO Sergio (cognato di STAGNO) che, notata la
presenza dei carabinieri intervenuti presso la mia abitazione si allontanavano si
recarono presso il ristorante che sta sopra casa mia.
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Alla stregua di tali emergenze non necessario spendere molte parole per
affermare la sussistenza di un indiscutibile, grave quadro indiziario nei
confronti di MOLINARO Maurizio e CHIRUMBOLO Giancarlo, in ordine
al delitto loro ascritto al capo 49) della rubrica, nella forma aggravata
contestata.
A carico degli indagati insistono, infatti, le puntuali, chiare e convergenti
chiamate in correit di GIAMPA Giuseppe e VASILE Francesco, le quali si
riscontrano vicendevolmente oltre a trovare conferma nelle altrettanto
precise e puntuali dichiarazioni accusatorie rese da tutti gli altri
collaboratori sopra indicati.
Sussistono le aggravanti contestate per le ragioni gi spiegate nel paragrafo
dedicato in generale alla disamina dei delitti contro la persona e al quale si
rinvia.
Il tentato omicidio di Gullo Pasquale e Torcasio Pasquale carr (Capi 50, 51, 52,
53 e 54)
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Allepoca dei fatti, la Squadra Mobile di Catanzaro, nellambito del p.p. 790/05
RGNR mod. 21 DDA, aveva in atto mirate indagini -anche di natura tecnica - volte a
contrastare lassociazione criminale denominata CERRA-TORCASIO-GUALTIERI
operante in Lamezia Terme, tra le quali lintercettazione ambientale allinterno
dellabitacolo dellautovettura Fiat Punto targata BJ 449 DX, in uso a TORCASIO
Pasquale dettoCarr o Cicciobello, oltre allintercettazione di alcune utenze
.
telefoniche .
Dalla stesse attivit era gi allepoca emerso che, con elevatissima probabilit,
CURCIO Giuseppe era stato colpito per errore e che le vittime predestinate erano i
plruripregiudicati GULLO Pasquale e TORCASIO Pasquale, presenti sul luogo
dellagguato.
La PG evidenziava che i killers avevano scelto quel luogo per commettere
lomicidio verosimilmente in quanto GULLO Pasquale era solito trascorrervi parte della
giornata, anche in considerazione del fatto che, nella stessa via, al numero civico 137,
era ubicata lattivit commerciale La Casa e il Giardino di MILELLO Sabrina,
coniuge di Gullo Pasquale, confinante con il civico n. 139, teatro dellevento criminoso.
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Cappello Rosario S.
Maresciallo Farina Veniva lui solitamente a chiamarla?
Cappello Rosario Eh.
Maresciallo Farina Lambasciata la portava lui?
Cappello Rosario Eh, limbasciata.
Maresciallo Farina E come vi diceva?
Cappello Rosario Scendi da zio Vincenzo che ti deve parlare.
Maresciallo Farina Ma vi diceva anche lora e il giorno?
Cappello Rosario Domani s, il giorno me lo diceva, vieni domani alle due, vieni
alle tre
Maresciallo Farina Quindi vi indicata tutto
Cappello Rosario S.
Maresciallo Farina - giorno, ora e circostanze. E voi andavate sempre da solo a
queste riunioni?
Cappello Rosario S.
Maresciallo Farina Ma andavate armato a queste riunioni?
Cappello Rosario No.
Maresciallo Farina Ma voi avete mai temuto per la vostra incolumit fisica quando
andavate dai Giamp?
Cappello Rosario No.
Maresciallo Farina Quindi non giravate mai armato?
Cappello Rosario No.
Maresciallo Farina Va bene, e che cosa successo?
Cappello Rosario successo che poi sono sceso e ho trovato a loro e mi hanno detto
che dovevano uccidere a Torcasio Pasquale e a Gullo davanti a un bar, e gli ho detto:
Vedete voi e chi ci va?; Adesso vediamo e mandiamo i ragazzi.
Maresciallo Farina Quando dicevano mandiamo i ragazzi loro a chi si riferivano?
Cappello Rosario Si riferivano a Domenico
Maresciallo Farina A Domenico, diciamo nome e cognome e anche lalias.
Cappello Rosario S. A Domenico Giamp
Maresciallo Farina Detto?
Cappello Rosario - detto Buccacciu
Maresciallo Farina S.
Cappello Rosario - ad Angelo Torcasio
Maresciallo Farina S.
Cappello Rosario - a Maurizio Molinaro e a mio figlio Cappello Saverio.
Maresciallo Farina Questi erano i ragazzi diciamo per loro.
Cappello Rosario S.
Maresciallo Farina E poi cosa avvenne?
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Cappello Rosario E poi avvenne che una sera sono andati per ucciderli e poi si
ritirato mio figlio a casa mi aveva detto che erano andati ad ucciderli, per non
successo niente che si era inceppata la pistola.
Maresciallo Farina A chi si era inceppata la pistola?
Cappello Rosario E non lo so se a Domenico, a Domenico Giamp.
Maresciallo Farina Questo chi ve lha raccontato a voi?
Cappello Rosario Mio figlio.
Maresciallo Farina Saverio?
Cappello Rosario S.
Maresciallo Farina La sera stessa ve lha raccontato?
Cappello Rosario S, la sera stessa.
Maresciallo Farina Quindi voi sapevate che quel giorno dovevano andare che era
quel giorno prestabilito
Cappello Rosario No, non lo sapevo.
Maresciallo Farina Vi hanno solo raccontato quel
Cappello Rosario S, rientrato e mi ha raccontato questo fatto qua.
Maresciallo Farina E diteci cos che vi ha raccontato nello specifico?
Cappello Rosario Ha detto che erano andati l a contrada Capizzaglie e gli si
inceppata la pistola.
Maresciallo Farina Ma vostro figlio vi ha raccontato che cosa faceva lui in questa
fase? Cio che vi ha raccontato che si inceppata la pistola come vi ha detto?
Cappello Rosario Gli ho detto: Ma sei stato tu a sparare?; No mi ha detto io
guidavo la moto.
Maresciallo Farina Eh, questo vogliamo sapere. Quindi Saverio vi ha raccontato
che lui guidava la moto e che Domenico
Cappello Rosario - Domenico Giamp ha sparato e gli si inceppata la pistola.
Maresciallo Farina E si inceppata la pistola. E che quindi non avevano fatto
lomicidio insomma che dovevano fare?
Cappello Rosario No.
Maresciallo Farina Ho capito. E vi disse anche da dove erano partiti, da dove erano
usciti?
Cappello Rosario No, no.
..omississ
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GUALTIERI e di colpire qualcuno della cosca avversaria, per cui in primo luogo
decidemmo di uccidere TORCASIO Pasquale Ciccio Bello e GULLO Pasquale ma
lazione omicidiaria non and a buon fine poich la pistola utilizzata dal killer
GIAMPA Domenico si incepp; quindi poi la scelta ricadde su GUALTIERI
Federico poich era un obbiettivo pi semplice da colpire per via del fatto che
lavorava in un luogo fisso che era la bancarella di frutta e verdura dove poi stato
ucciso e comunque era un esponente di spicco dei GUALTIERI che ritenevamo era
anche capace di compiere azioni di fuoco;
A D. R.: per come mi chiedete come mandanti dellomicidio di GUALTIERI Federico
posso indicare in via principale mio cugino Pasquale GIAMPA Millelire per le
motivazioni anzidette essendo egli la pi probabile potenziale vittima della cosca
GUALTIERI-TORCASIO in quel momento; mio zio BONADDIO Vincenzo,
NOTARIANNI Aldo, CAPPELLO Rosario e io stesso; a tal proposito ricordo che un
mese e mezzo prima dellomicidio di Federico GUALTIERI mi ero reso latitante perch
era pervenuto un mandato di arresto per lespiazione di una pena e mi ero rifugiato a
casa della nonna di mia moglie in C/da Calia; in quel frangente mi venne a trovare
CAPPELLO Saverio informandomi del fallimento dellazione omicidiaria di
Capizzaglie contro TORCASIO Pasquale e GULLO Pasquale in cui rimase ferito
CURCIO, e io subito ribbattei che bisognava uccidere un altro dei GUALTIERI che
individuai da subito GUALTIERI Federico per le motivazioni dette prima; gli dissi
anche che per qualsiasi cosa poteva rivolgersi a mio zio Vincenzo BONADDIO e a
mio cugino Pasquale Millelire;.omississ.;
Con riguardo allo specifico profilo del movente dellazione omicidiaria, manifesta
limportanza delle dichiarazioni appena riportante, provenendo le stesse appunto da
colui che allepoca dei fatti rivestiva un ruolo di primaria importanza nellambito della
cosca GIAMP e che stato, per sua stessa ammissione, uno dei principali artefici
dellazione delittuosa in questione, insieme a Giamp Pasquale, Bonaddio Vincenzo e
Notarianni Aldo, sia nella fase decisionale e deliberativa, sia nella fase prettamente
organizzativa della materiale predisposizione di armi, mezzi, equipaggiamento e
appoggio logistico.
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Gli esecutori materiali del fatto venivano invece individuati in CAPPELLO Saverio
che aveva il compito di guidare il motociclo e in GIAMPA Domenico, detto
buccaccio che invece doveva sparare.
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Sost. Proc. Dott. Romano Allora, dunque volevo iniziare dallepisodio tra laltro a cui
abbiamo fatto riferimento anche ieri e nei precedenti verbali, per sempre in maniera
frammentaria, invece lo volevo trattare proprio in maniera diciamo completa, estesa fin
dallinizio e riguarda praticamente lagguato nei confronti di Gullo Pasquale e
Torcasio Pasquale, in cui poi rimasto ferito Curcio Giuseppe. Quindi proprio
partendo dalla programmazione, decisone, movente, partecipi, esecutori, tutto
insomma?
Giamp Giuseppe Allora, la stata diciamo, la risposta al fatto che dovevano fare gli
agguati contro di noi, per la pace finta pace
Sost. Proc. Dott. Romano Perch in quel periodo
Giamp Giuseppe Cera un altro lagguato stato fatto nel 2007.
Sost. Proc. Dott. Romano 2007, che mese pi o meno?
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Giamp Giuseppe S, poi cera Saverio, abbiamo preso, diciamo, parte questi,
diciamo, siamo i mandanti
Sost. Proc. Dott. Romano Questi cinque sono i mandanti
Giamp Giuseppe Eh eh
Sost. Proc. Dott. Romano Cio quelli che hanno partecipato alla fase decisionale
Giamp Giuseppe S. Del diciamo, per
Polizia Giudiziaria Avete fatto una riunione appositamente?
Giamp Giuseppe S, ci vedevamo tutti i giorni si pu dire, perch dovevamo
Polizia Giudiziaria Avevate un posto dove vi vedevate?
Giamp Giuseppe S, a casa mia, a casa di mio zio, a casa di Pasquale, alla
montagna, non cera un luogo stabilito diciamo, ci incontravamo sempre.
Sost. Proc. Dott. Romano Quindi ci sono stati pi
Giamp Giuseppe Pi incontri.
Sost. Proc. Dott. Romano incontri, ed eravate sempre tutti e cinque insieme o?
Giamp Giuseppe No
Sost. Proc. Dott. Romano Una volta
Giamp Giuseppe No, alcune volte, no, no, non che eravamo per forza tutti e cinque
insieme alcune volte io parlavo con mio zio e poi andavo a parlare con Rosario della
Montagna, poi andavo con Rosario della Montagna diciamo da Pasquale,
facevamo questi incontri qua.
Sost. Proc. Dott. Romano E quindi parlavate dei particolari proprio, di comera la
Giamp Giuseppe No, parlavamo dellobbiettivo di ucciderli.
Sost. Proc. Dott. Romano Ah
Polizia Giudiziaria Ed eravate tutti daccordo?
Giamp Giuseppe Tutti daccordo, certo. Perch lo dovevamo fare in anticipo, senn
questi ci ammazzavano, no.
Sost. Proc. Dott. Romano E quindi come arrivaste a individuare questi due?
Giamp Giuseppe Perch erano i soggetti, diciamo pi importanti della cosca
Torcasio.
Sost. Proc. Dott. Romano In quel periodo?
Giamp Giuseppe E s, poi Pasquale Torcasio gi lo volevamo ammazzare da tempo
prima, era un tipo diciamo per noi ritenuto che poteva fare azioni di sangue .
Sost. Proc. Dott. Romano Cos come Gullo Pasquale anche?
Giamp Giuseppe Gullo Pasquale lo ritenevamo pi intelligente, diciamo, che poteva
formare gruppo, per cui abbiamo deciso di eliminarli a tutti e due insieme dovevano
essere, non che avevamo un obbiettivo.
.omississ.
Sost. Proc. Dott. Romano (). Va bene. Allora quindi: Per come mi chiedete in
relazione allagguato omicidiario organizzato nei confronti
Giamp Giuseppe Dotto, se non sbaglio periodo di Carnevale.
Sost. Proc. Dott. Romano Periodo di Carnevale?
Giamp Giuseppe Se non sbaglio s.
Sost. Proc. Dott. Romano organizzato nei confronti di Gullo Pasquale e Torcasio
Pasquale in cui rimase ferito Curcio Giuseppe, vi posso dire che lo stesso fu deciso e
pianificato nei primi mesi del 2007 e credo precisamente che lo stesso avvenne nel
177
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foglio nr. 178
periodo di Carnevale del 2007, sicuramente prima della mia carcerazione per scontare
la pena definitiva Di quantera? Un anno e
Giamp Giuseppe Erano due anni da fare.
Sost. Proc. Dott. Romano Due anni
Polizia Giudiziaria Definitivo.
Giamp Giuseppe Definitivo Mi sono costituito no.
Sost. Proc. Dott. Romano Ma per cosa era?
Giamp Giuseppe Per estorsione.
Sost. Proc. Dott. Romano Per estorsione. di due anni per estorsione, in relazione
al quale mi costituii presso il Carcere di Bologna; dunque la motivazione per cui
decidemmo di porre in essere tale azione di sangue, risedeva nel fatto che verso la fine
del 2006 quando ancora era in essere la cosiddetta pace con i Torcasio-Gualtieri voluta
da mi cugino Pasquale Mille Lire, apprendemmo tramite la convocazione effettuata
dalla Forze di Polizia nei confronti dello stesso Pasquale Mille Lire nonch di
Chirumbolo Giuseppe Pure fu convocato no?
Giamp Giuseppe S.
Sost. Proc. Dott. Romano che da attivit investigativa era emerso che i predetti
Torcasio-Gualtieri stavano progettando unazione omicidiaria nei nostri confronti e
verosimilmente proprio contro il predetto Pasquale Mille Lire; inoltre a ci si
aggiunse che in quel periodo sia Pasquale Mille Lire che Cosentino Battista avevano
notato dei movimenti strani da parte di appartenenti della cosca Gualtieri sia presso
labitazione di Pasquale Giamp Mille Lire, sia presso il cantiere di De Vito Antonio,
dove lo stesso quotidianamente si recava insieme a Cosentino Battista; decidemmo
quindi di anticipare la prospettata azione omicidiaria da parte dei Gualtieri e in pi
incontri e riunioni avvenuti sia presso la mia abitazione, sia presso quella del Bonaddio
Vincenzo, sia presso quella Anche di Pasquale Giamp?
Giamp Giuseppe Tutti diciamo, quelli con coinvolti
Sost. Proc. Dott. Romano sia presso quella di Pasquale Giamp, presso quella di
Rosario Cappello anche avete detto, decidemmo di agire contro Torcasio Pasquale
detto Carra No?
Giamp Giuseppe S.
Sost. Proc. Dott. Romano che veniva ritenuto soggetto capace di porre in essere
azioni di sangue, nonch contro Gullo Pasquale che veniva ritenuto soggetto dotato
dellintelligenza necessario per
Giamp Giuseppe Formare un gruppo.
Sost. Proc. Dott. Romano formare un gruppo di fuoco Diciamo, no?
Giamp Giuseppe Poteva dirigere s.
Sost. Proc. Dott. Romano per dirigere un gruppo di fuoco; a tali riunioni e
incontri che avvenivano quasi quotidianamente, partecipavano alternativamente io,
Bonaddio Vincenzo, Giamp Pasquale Mille Lire, Notarianni Aldo e Cappello
Rosario; quindi io mi occupai dellorganizzazione nelle fasi
Polizia Giudiziaria Che ha detto che ha partecipato anche Saverio
Sost. Proc. Dott. Romano Alle riunioni no.
Giamp Giuseppe No, poi diciamo quello il gruppo di fuoco.
Sost. Proc. Dott. Romano io mi occupai dellorganizzazione dellazione
omicidiaria
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foglio nr. 179
Giamp Giuseppe Va be, se cera Saverio o Domenico nelle riunioni non che lo
toglievamo.
Sost. Proc. Dott. Romano E va be, certo.
Giamp Giuseppe Voglio dire sempre un
Sost. Proc. Dott. Romano Va be, possiamo pure mettere Non escludo che a talune
di queste riunioni possono aver partecipato anche Cappello Saverio, Giamp
Domenico
Giamp Giuseppe Persone diciamo che facevano azioni di fuoco.
Sost. Proc. Dott. Romano E lo stesso Torcasio Angelo?
Giamp Giuseppe Tutti, io nomino tutto il gruppo di fuoco no.
..omississ.
omississ.
A.D.R.:Per come mi chiedete, riconosco nelle copie che mi mostrate gli appunti da
me manoscritti in originale ed esibiti nel precedente interrogatorio; per come mi
chiedete, nel foglio contraddistinto dal nr. 1che mi mostrate ho indicato i nomi dei
componenti del clan GIAMPA e specifico che: GIAMPA Francesco, detto il professore
il capo dellomonima cosca; attualmente detenuto, ma tramite il figlio Giuseppe
impartisce direttive anche dal carcere. Io sono a conoscenza di queste cose perch lo
stesso Giuseppe GIAMPA me lo riferiva. Posso ad esempio dire che nellanno 2005 o
2006, GIAMPA Giuseppe interpell il padre per sapere la sua volont in ordine alla
pace che in quel periodo si intendeva sancire con le altre cosche locali, questione che
mi risulta disapprovata dal professore nel senso che questultimo non voleva che
venisse sancita questa pace con i CERRA-TORCASIO-GUALTIERI; era solo GIAMPA
Pasquale millelire che voleva sancire questa pace con la cosca rivale. Infatti, in
quello stesso periodo ricordo che in un giorno in cui mi ero recato presso labitazione
di GIAMPA Pasquale millelire lo trovai a colloquio con GUALTIERI Antonio e
CRAPELLA Massimo; GIAMPA Giuseppe e Vincenzo BONADDIO, invece, si
mantenevano in un posizione neutra rispetto a questa pace. Lo stesso GIAMPA
Pasquale, in quel periodo aveva anche interessato dei personaggi del reggino affinch
mediassero la pace; mi pare che erano i FACCHINERI, le persone del reggino, ma al
momento non ricordo con esattezza. Il GIAMPA Giuseppe, inoltre, era in quella
posizione, come ho detto neutra rispetto alla pace, anche perch suo padre lo aveva
messo in guardia dicendogli che in realt i CERRA-TORCASIO-GUALTIERI avrebbero
potuto utilizzare la scusa della pace per tendere un tranello a lui o ad altri esponenti
della cosca GIAMPA; in effetti, proprio in quel periodo noi della cosca GIAMPA
siamo venuti a conoscenza che i TORCASIO-GUALTIERI stavano predisponendo
degli agguati nei confronti di GIAMPA Pasquale millelire il quale aveva notato dei
movimenti strani presso la sua abitazione ed era stato anche avvertito dalle stesse
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foglio nr. 180
forze di polizia di stare allerta perch poteva essere oggetto di attentati, per come era
emerso da attivit info-investigative. Lo stesso GIAMPA Giuseppe, qualche giorno
prima di questo avvertimento da parte delle forze di polizia a GIAMPA Pasquale
mille lire, per come mi ha raccontato lui, era venuto casualmente a conoscenza del
contenuto di una nota della polizia diramata alle varie pattuglie in cui si diceva
proprio di prestare particolare attenzione al tratto di strada situato proprio in
prossimit dellabitazione di GIAMPA Pasquale millelire in quanto l si sarebbe
dovuto verificare lagguato. Non so se GIAMPA Giuseppe abbia effettivamente
appreso tali notizie nel modo in cui me lha descritto oppure diversamente.
.omississ
A.D.R.:Per come mi chiedete, vi riferisco che il clan possiede una sorta di libro
nero, virtualmente parlando, in cui sono inclusi i vari soggetti che la cosca ritiene di
dover eliminare, per cui, le relative azioni omicidiarie vengono eseguite ogni qual
volta si presenta loccasione giusta e quella che non pu essere effettuata
nellimmediatezza rimane in sospeso in attesa di esecuzione. Ad esempio, nel caso dei
primi tentativi di eliminazione di GUALTIERI Federico, ricordo che in quel periodo
questultimo non era designato come unica vittima, ma in alternativa potevamo
procedere anche contro omississ. o altri componenti di quella famiglia, laddove se
ne fosse presentata loccasione pi comoda. Il tutto sempre su indicazione di GIAMPA
Giuseppe che segnalava la visibilit di una vittima in quel particolare momento.
.omississ
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181
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omississ..
A.D.R.:Il movente del tentato omicidio a danno di GULLO Pasquale e TORCASIO
Pasquale stato determinato essenzialmente perch erano membri della cosca
TORCASIO; inoltre, in precedenza, GIAMPA Domenico aveva avuto il sentore che i
GUALTIERI stavano attentando alla sua vita, per cui ci determin ancor pi la
decisone di uccidere chiunque fosse capitato a tiro della famiglia TORCASIO. In
particolare, GIAMPA Domenico not due soggetti che indossavano dei caschi integrali
a bordo di un motociclo, nei pressi della sua abitazione, che a suo dire si identificano in
RAINIERI Giuseppe e CALIDONNA Roberto o CIMINO Luciano e dietro di loro vi era
unautovettura con a bordo Ottorino RAINIERI.
Sost. Proc. Dott. Romano Va bene. Quindi, a questo punto, potremmo passare a tutto
ci che sapete, sempre con le solite modalit, riguardo al, diciamo cos, triplice tentato
omicidio di Gullo Pasquale, Torcasio Pasquale detto Carr e Curcio Giuseppe.
Torcasio Angelo Il tentato omicidio di Gullo stato sempre ordinato dalla
commissione, le solite cinque persone.
Sost. Proc. Dott. Romano Era lui lobiettivo o erano tutti e tre?
Torcasio Angelo Lobiettivo era solo Pasquale Gullo e Carr Pasquale Torcasio.
Sost. Proc. Dott. Romano Torcasio Pasquale.
Torcasio Angelo Quel Curcio
Sost. Proc. Dott. Romano Non cazzeccava niente.
Torcasio Angelo No, no, non centrava proprio niente. (.)
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..Omissis.Il CURCIO Giuseppe, in quella occasione stato ferito solo per un caso
fortuito. Per lesecuzione di omicidi nel territorio di capizzaglie, la cosca GIAMPA ha
avuto sempre difficolt in quanto ivi non aveva persone di fiducia o affiliati che
potevano segnalare la presenza degli obiettivi nei luoghi in cui erano soliti stazionare,
in modo da fare la c.d. staffetta. Pertanto, fu individuato un punto di appoggio
logistico per occultare i mezzi da adoperare per il delitto, allinterno di un edificio
abbandonato ubicato nei pressi dellabitazione di GIAMPA Vincenzo detto Camacio,
cognato di BONADDIO Vincenzo. Il sopralluogo in questo edificio abbandonato fu
materialmente eseguito da me e da BONADDIO Vincenzo. Lesecuzione, invece, fu
attuata da CAPPELLO Saverio, alla guida di un motociclo del quale non ricordo il
tipo e da GIAMPA Domenico, quale passeggero della predetta moto, condotta dal
primo, armato di una pistola calibro nove; stessa arma era in dotazione anche a
CAPPELLO Saverio. Ad attendere i killers eravamo io e MOLINARO Maurizio a
bordo di un autoveicolo Golf di colore blu III serie, allinterno del predetto edificio
abbandonato. Contestualmente, facevano la staffetta CHIRUMBOLO Giuseppe e
FOZZA Emiliano; in sostanza, questi ultimi due effettuavano dei passaggi con i loro
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automezzi nelle zone frequentate dal GULLO Pasquale e TORCASIO Pasquale al fine
di poter segnalare la loro presenza a mezzo di uno squillo di telefono sul cellulare che
io portavo con me e che mi era stato dato da GIAMPA Giuseppe in presenza di
BONADDIO Vincenzo e che dopo il delitto abbiamo bruciato unitamente a caschi ed
indumenti indossati al momento. In particolare, attraverso precedenti sopralluoghi, si
era constatato che GULLO Pasquale e TORCASIO Pasquale detto carr erano
soliti stazionare verso le ore 20.00 circa di ogni sera, allinterno della Fiat Punto di
Pasquale TORCASIO, dinanzi il negozio della moglie del GULLO, in quanto
attendevano che questultima effettuasse la chiusura.
In effetti, quando mi pervenuto lo squillo sul cellulare da parte di CHIRUMBOLO
Giuseppe o FOZZA Emiliano (non so chi dei due lo fece perch chiamavno comunque
con numero anonimo) squillo che segnalava la presenza del GULLO e del
TORCASIO allinterno del veicolo, io ho avvertito CAPPELLO Saverio e GIAMPA
Domenico i quali sono partiti con il motociclo per eseguire il duplice omicidio,
nonostante fossero stati avvertiti da MOLINARO Maurizio che il motociclo aveva il
pneumatico posteriore bucato e che quindi era il caso di rimandare; CAPPELLO
Saverio e GIAMPA Domenico partirono ugualmente non curanti della predetta
circostanza; quando sono giunti sul posto le due vittime predestinante erano fuori dal
veicolo, seduti su di un muretto accanto al magazzino della moglie di GULLO
Pasquale e ad essi si era aggiunto anche il CURCIO Giuseppe; quindi, GIAMPA
Domenico esplose il primo colpo di pistola nei confronti di GULLO Pasquale e la
pistola gli si incepp, in quanto, a suo dire, nel maneggiarla aveva inavvertitamente
premuto il pulsante di sgancio del caricatore il quale si era abbassato dal suo
alloggiamento naturale; di conseguenza, inizio a sparare anche CAPPELLO Saverio
nei confronti del GULLO e del TORCASIO Pasquale, che nel frattempo avevano avuto
modo di darsi alla fuga e quindi, in questo frangente, lunico che fu attinto dai
proiettili fu il malcapitato CURCIO Giuseppe.
La mattina seguente il tentato omicidio io e MOLINARO Maurizio ci recammo nel
luogo in cui era stata occultato il motociclo abbandonato la sera precedente ed in
quella circostanza ricordo di essere stato visto da tale ARZENTE, parente di
PROVENZANO Antonio e da CURCIO Domenico, il quale mi chiese anche come mai
mi trovavo da quelle parti ed io inventai una scusa dicendo che mi ero l recato perch
cercavo dei pezzi di ricambio per un Fiat Ducato ed in quel luogo ve ne erano diversi
abbandonati.
..omississ..
A.D.R.Successivamente al duplice tentato omicidio GULLO-TORCASIO, io e
MOLINARO Maurizio abbiamo condotto presso la mia abitazione CAPPELLO Saverio
e GIAMPA Domenico e da l, questi ultimi due sono stati accompagnati da MOLINARO
Maurizio, non so se presso le loro abitazioni o altrove.
A.D.R.:Il motociclo adoperato per lesecuzione del duplice tentato omicidio,
dapprima stato condotto da me e MOLINARO Maurizio presso il magazzino
abbandonato nei pressi di casa mia e, successivamente stato preso in consegna da
COSENTINO Battista, su ordine di GIAMPA Pasquale mille lire, che venne a prenderlo
nel magazzino insieme ad un suo parente di nazionalit albanese del quale non ricordo
il nome. Non so dove il COSENTINO abbia occultato il motociclo ovvero se lo abbia
bruciato.
184
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foglio nr. 185
.omississ..
.omissis
ADR: voglio altres precisare, con riferimento al gi riferito tentato omicidio di
Pasquale GULLO e Pasquale TORCASIO, che in effetti in quelloccasione il compito
di staffetta fu eseguito dal predetto CURCIO Antonio, il quale, verso le 19.30 circa
fece lo squillo; quindi per come mi chiedete in effetti in quelloccasione non fu
Emiliano Fozza a fare lo squillo, ma lo stesso insieme a Chirumbolo Giuseppe ebbe il
compito di effettuare esclusivamente le ricognizioni in prossimit dei luoghi si pensava
potessero essere le vittime e per come gli era stato ordinato da Vincenzo BONADDIO e
Giuseppe Giampa, sia il Fozza sia il Chirumbolo dovevano poi allontanarsi non
appena avessero visto il furgone di CURCIO Antonio parcheggiato di fronte al
Panificio S. Giovanni dove lo stesso CURCIO Antonio lavorava, in quanto era inteso
che da quel momento in poi se la sarebbe vista CURCIO Antonio da solo, nel senso
che avrebbe provveduto lui in via esclusiva a controllare la presenza degli obiettivi e
a fare lo squillo di avvertimento; poi, poich come ho gi riferito, in quelloccasione
avemmo dei contrattempi e dei ritardi legati al fatto che la ruota posteriore del
motociclo su cui montavano Giampa Domenico e CAPPELLO Saverio era bucata,
ricordo che lui venne sul posto da dove era stata effettuata la partenza e in
quelloccasione il CURCIO Antonio fu visto da Giampa Domenico e da CAPPELLO
Saverio, allorquando tornarono dallazione delittuosa, e da Maurizio MOLINARO, i
quali erano stati messi al corrente da me del fatto che CURCIO Antonio era la nostra
staffetta; non ricordo con assoluta certezza se dopo la commissione dellattentato fu
lo stesso CURCIO Antonio a bruciare la busta con gli indumenti utilizzati da Giampa
Domenico e CAPPELLO Saverio in occasione dellattentato o se ad occuparsi di
questincombenza fummo noi stessi, anche se posso dire che al 99 per cento deve
essere stato il CURCIO a bruciare gli indumenti, visto che io, MOLINARO,
CAPPELLO Saverio e Giampa Domenico eravamo in macchina e difficilmente
potevamo occuparci anche della bruciatura degli indumenti suddetti;
.omississ
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di riferire solo ci che egli ritiene in ordine alle proprie responsabilit senza
coinvolgere altri soggetti e senza diventare un collaboratore di giustizia.
.omississ..
PROCURATORE: la seconda questione e che avete facolt di non rispondere ad alcuna
domanda ma il procedimento seguir il suo corso, e se renderete dichiarazioni su fatti
che concernono la responsabilit di altri, riguardo a quelle dichiarazioni assumerete la
posizione di testimone, quindi praticamente avete lobbligo qua di dire la verit, e avete
lobbligo di confermarle, di confermarle insomma di rispondere alle domande che vi
vengono fatte, salvo nella parte in cui praticamente diciamo non siete voi stesso
coimputato, e chiaro il discorso? Ok, avete capito quello che vi ho spiegato? Allora che
cosa volete fare, avete chiesto voi di essere sentito, volete rispondere?
Molinaro: si, si,
PROCURATORE: intendo rispondere, allora, stiamo registrando?
Isp. Rotundo: si,
PROCURATORE: allora, perch avete chiesto di essere sentito?
Molinaro: per dirvi la verit di quello che P.I. ho fatto
PROCURATORE: eh, e ditemi qual questa verit? Qual la verit?
Molinaro: di procedimenti e quelli ancora non fatti,
Dr. Ruperti: e dite,
PROCURATORE: e diteci la verit, qual questa verit,
Molinaro: allora, per quanto riguarda gli ultimi fatti che mi sono arrivati, questi
mandati .omississ.
PROCURATORE: allora, quanto...ho chiesto di essere sentito, perch intendo chiarire
la mia posizione rispetto ai fatti che mi vedono indagato e riguardo ad ulteriori fatti
che ho commesso e per i quali ancora non sono stato colpito da provvedimenti
restrittivi.
PROCURATORE: non volete collaborare diciamo?
Molinaro: no,
.omississ..
PROCURATORE: allora, non ho intenzione di collaborare con la giustizia, prendo atto
che in assenza di Prendo atto che in assenza di una dichiarazione di collaborazione
non possibile usufruire dellattenuante di cui allart. 8 legge 203/91. Rispondo che
non mi interessa, rispondo che non sono interessato e la mia posizione resta quella che
ho appena detto, ok,omississ..
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foglio nr. 187
.omississ..
PROCURATORE: poi?
Molinaro: e quel tentato omicidio che avvenuto a Capizzaglie,
PROCURATORE: ho anche fatto il recupero..
Molinaro: non il recupero,
PROCURATORE: e che avete fatto?
Molinaro: attendevo che bruciavo la moto,
PROCURATORE: aspettavate aspettavate che vuol dire scusate? La cosa dovete
dirla deve essere logica la confessione, cio aspettavate avevate accompagnato
qualcuno l?
Molinaro: no,
PROCURATORE: a bruciare la moto? Eravate stato incaricato di bruciare la moto?
Molinaro: dovevo fare quello
PROCURATORE: ah, gi non lo avete fatto perch poi non si fatto pi lomicidio,
questo?
Molinaro: eh,
PROCURATORE: allora, per quanto riguarda un tentato omicidio, dove si fece il
tentato omicidio?
Molinaro: a Capizzaglie, se non mi sbaglio,
PROCURATORE, un tentato omicidio che si verific a Capizzaglie, quanto tempo fa?
Pure qualche anno fa
Molinaro: gi un anno e mezzo sono io qua
PROCURATORE: a Capizzaglie qualche anno fa, dove si verific a Capizzaglie?
Molinaro: non lo so di preciso,
PROCURATORE: eh va bene, per sapete quanti tentati omicidi hanno fatto a
Capizzaglie, uno solo ne hanno fatto
Molinaro: io non e che ero sul posto,
PROCURATORE: non ho capito?
Molinaro: non ero sul posto,
PROCURATORE: qualche anno fa, non ricordo il nome delle vittime,
Dr. Ruperti: glielo diciamo?
PROCURATORE: si,
Dr. Ruperti: forse quello di GULLO?
Molinaro: pu essere,
Dr. Ruperti: vi ricordate?
Molinaro: si, si, quindi se non sbagliate quello di GULLO,
PROCURATORE: anzi, mi sembra di ricordare mi sembra di poter confermare che si
trattasse di GULLO,
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Molinaro: i giornali portavano cos, chi cera non lo so, per comunque rimasto
ferito un altro ragazzo
omississ.
PROCURATORE: o comunque cos dissero i giornali,
omississ
Molinaro: non lo so com
PROCURATORE: mentre a rimanere ferita fu unaltra persona,
Isp. Rotundo: una terza persona.
PROCURATORE: un'altra persona, ero stato incaricato di bruciare la motocicletta, la
motocicletta adoperata da chi aveva sparato, ma alla fine questa non venne portata nel
luogo in cui mi trovavo, giusto? Ad attendere, nel luogo in cui dov mi trovavo ad
attendere. Va bene, appostoP.I. non sono in grado di ricordare altro di quello che
ho fatto, anzi voglio dire di aver fatto il recupero di aveva sparato per un omicidio che
stato fatto qualche anno fa presso una sala giochi che si trova adiacente al corso a
Nicastro, per quanto riguarda un tentato omicidio che si verific a Capizzaglie qualche
anno fa, non ricordo il nome della vittima, anzi mi sembra di poter confermare che si
trattasse di GULLO, o comunque cos scrissero i giornali, mentre a rimanere ferita fu
unaltra persona, ero stato incaricato a bruciare la motocicletta adoperata da chi
aveva sparato, ma alla fine questa non venne portata sul luogo in cui mi trovavo ad
attendere, giusto? Ok, 13.29 si chiude linterrogatorio, risulta registrato su file audio
che trasfuso su cd verr allegato al presente verbale..omississ..
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cos come riferito da tutti i collaboratori il luogo dellagguato stato individuato nel
civico 139 di via dei Bizantini, confinante con il 137, ove insiste lattivit
commerciale di MILLELLO Sabrina, coniuge di GULLO Pasquale;
le motivazioni dellagguato fornite dai collaboratori, collimano con quanto
effettivamente si verificato verso la fine dellanno 2006, allorquando il Gruppo
investigativo della Polizia di Stato di Lamezia Terme, in seguito alle risultanze
emerse da alcune attivit intercettive in atto, in data 15.12.2006, convocava Giampa
Pasquale millelire per informarlo che poteva essere lobiettivo di un agguato
mortale (All. n. 2 CNR- dichiarazioni di Giamp Pasquale)
Tale progetto omicidi ario, per come riferisce la PG operante, era emerso dalle
attivit di intercettazione (RIT 839/06, progr. 11) in atto nellambito del p.p.790/06
RGNR DDA dal quale poi scaturita in seguito la cd. OPERAZIONE SPES nei
confronti della cosca TORCASIO-GUALTIERI. Ed infatti, in data 13.12.2006, dalla
conversazione ambientale captata a bordo della Fiat punto targata AD 586GK, in uso
alla famiglia Gualtieri, emergeva che gli occupanti dellautovettura, transitando per
via DOrso, ove era situata labitazione di GIAMPA Pasquale millelire, facevano
riferimento ad un soggetto presumibilmente da eliminare, precisando che lo stesso si
recava a firmare alle ore 07.30.
Grazie al tracciato del sistema satellitare si accertava che, in quel momento,
lautovettura monitorata transitava in localit Quadrati. (All.3 trascrizione progr. 11)
Dai conseguenti accertamenti di PG, emergeva che GIAMPA Pasquale, allepoca, si
recava quotidianamente presso gli uffici della ADE Costruzioni, di propriet di DE
VITO Antonio, situati in localit Quadrati, luogo corrispondente con le coordinate
rilevate dal sistema installato sullautovettura monitorata.
Emergeva altres che il medesimo, a giorni alterni, alle ore 07.30, si recava presso il
Commissariato di P.S. di Lamezia Terme, per adempiere agli obblighi di
sottoposizione alla firma relativamente alla misura di prevenzione della Sorveglianza
Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.
a riscontro delle dichiarazioni dei collaboratori che fanno riferimento ad unattivit di
monitoraggio delle vittime, si pone la conversazione contraddistinta dal prog. 238,
registrata nellattivit di intercettazione ambientale eseguita nellambito del p.p. nr.
790/06 RGNR, RIT 198/06, allorquando gli stessi tra GULLO Pasquale e
TORCASIO Pasquale fanno riferimento ad unautovettura transitata pochi minuti
prima dellagguato con due persone a bordo:
omissis..GULLO Pasquale dice: Uno aveva un giubbino di tre euro come a te,
sono passati con il buio con quella macchina eh poco dopo stato , se ne sono
andati.omissis (All.4 CNR trascr. Progr 238)
nella conversazione captata nel corso delle operazioni di intercettazione ambientale
eseguite nellambito del p.p. 790/06 RGNR, RIT 198/06, al progressivo 227,
TORCASIO Vincenzo Carr, genitore di TORCASIO Pasquale, riferiva al suo
interlocutore che uno dei killer gesticolava con larma, .omissisRacconta che
erano in due sulla moto, che avevano il casco e quello che sedeva dietro faceva
alcuni gesti, per questo scappato che se ce laveva per le mani lo avrebbe preso.
Laltro risponde Si, Carr, un attimo , lo avrebbe preso Vincenzo dice:
Gesticolava in questo modoomissis.
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Gli elementi di gravit indizaria in capo ai quattro indagati indicati nei capi 55)
e 56) e nei cui confronti viene chiesta dal PM lapplicazione della misura cautelare
(TORCASIO Alessandro, MOLINARO Maurizio, TROVATO Franco e TROVATO
Luigi, detto Gino) sono contenuti nel p.p. n. 2253/10 mod. 21 RGNR DDA CZ, riunito
al p.p. 1846/09 mod. 21 e sono sintetizzati nellinformativa di PG Nr. 206/37-2010 di
prot. datata 28 gennaio 2013, denominata dal NORM CC di Lamezia Terme, che lha
redatta, col nome in codice Indagine FRIENDLY FIRE, ovvero Fuoco Amico.
Non appare ultroneo anticipare sin da ora che il predetto nome in codice trova
evidentemente la sua scaturigine nel fatto che luccisione del Chirumbolo Giuseppe
maturata allinterno della stessa cosca Giamp di cui la vittima faceva parte ed
stata decretata in prima persona da Giamp Giuseppe che era tra laltro legato al
Chirumbolo medesimo da profonda e pluriennale amicizia.
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Nella stessa data del 03 aprile 2010, la P.G., alla luce di tali dichiarazioni,
convocava GIAMPA Giuseppe.
Questi ovviamente non forniva elementi utili alle indagini in corso.
Tuttavia il suo atteggiamento rafforzava i sospetti degli inquirenti poich aveva
manifestato durante lesame una serenit e spensieratezza al quanto anomale tenuto
conto del fatto che da pochissimi giorni aveva perso in maniera tragica lamico di
una vita ( s.i. di GIAMPA Giuseppe datate 03 aprile 2010).
Anche questultimo veniva allora sentito nei giorni 1-3 aprile 2010.
Nel corso delle audizioni Giancarlo confermava il litigio sopra detto,
aggiungendo che il fratello Giuseppe, in seguito, era stato convocato da CAPPELLO
Saverio presso la sua abitazione per un chiarimento.
In quella occasione la vittima gli aveva inviato con il telefono un sms per
avvisarlo che si stava portando appunto presso labitazione del CAPPELLO Saverio,
dicendo testualmente STO ANDANDO LA SE NON TORNO SAI DOVE DEVI
ANDARE.
In ogni caso il fratello aveva poi fatto ritorno.
In seguito il CHIRUMBOLO Giancarlo ammetteva che il fratello, per un certo
periodo di tempo, aveva frequentato assiduamente GIAMPA Giuseppe, dal quale si era
allontanato dopo aver contratto matrimonio nel mese di giugno 2009.
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Omissis
A.D.R.:Per come mi chiedete, Giuseppe CHIRUMBOLO era un affiliato di
Giuseppe GIAMPA ed era un uomo di fiducia di questultimo; ha partecipato anche a
fatti di sangue, facendo lo specchietto, spacciava sostanze stupefacenti e prendeva
soldi di estorsioni con riferimento ad un autoricambi di cui non mi sovviene il nome,
ubicato in via del Progresso, vicino ad un Liceo ed alla sede della Guardia di Finanza,
dove lavorava anche un amico dello stesso CHIRUMBOLO. Infatti, questi era sempre
presso quel negozio. Anche altri affiliati erano soliti approvvigionarsi di materiali
presso quellesercizio senza pagare; il CHIRUMBOLO percepiva da quellesercente la
somma di 300,00 o 400,00 , cosa questultima che, per quanto mi risulta, aveva fatto
anche innervosire GIAMPA Giuseppe perch non voleva che il proprietario desse al
CHIRUMBOLO tale somma estorsiva visto che gi favoriva lui stesso e gli altri membri
della cosca fornendo loro gratuitamente i pezzi di ricambio; tanto vero che poi, per
quel che mi consta, Giuseppe GIAMPA fece in modo che quella somma non fosse pi
corrisposta al CHIRUMBOLO. In relazione allomicidio di Giuseppe CHIRUMBULO,
inizio a narrare che verso la fine del 2009, inizio del 2010, io avevo in qualche modo
preso le distanze da Giuseppe GIAMPA, nel senso che non lo frequentavo pi come
prima. Nel periodo in cui il Giuseppe GIAMPA era in galera, quindi nel 2007 o 2008,
credo, mandai Giuseppe CHIRUMBOLO ad acquistare un chilogrammo di cocaina
da OMISSIS, soggetto di Limbadi del quale ho gi parlato, cosa che gi faceva in
precedenza per Giuseppe GIAMPA; buona parte di questa sostanza la cedetti anche
allo stesso CHIRUMBOLO per il successivo spaccio. Questo ve lo riferisco per farvi
capire anche i rapporti che cerano tra me e CHIRUMBOLO e le ragioni per le quali
spesso si recava a casa mia. In quel periodo anche Giuseppe CHIRUMBOLO aveva
avuto qualche screzio con Giuseppe GIAMPA il quale non era daccordo sul fatto che il
primo prendeva i soldi a titolo estorsivo dallesercizio di autoricambi cui ho fatto
cenno. E accaduto che in pi circostanze, incontrando il CHIRUMBOLO, questi si
lamentava sul comportamento che GIAMPA Giuseppe aveva avuto nei suoi
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confronti, ritenendo che questultimo non era riconoscente nei suoi confronti
nonostante egli si era sempre prodigato per il predetto GIAMPA. Io, recependo le
continue lamentele del CHIRUMBOLO ed intuendo che lo stesso voleva in qualche
modo farmi capire qualcosa, lo invitai a parlare chiaramente ed egli, per tutta risposta
mi disse che avrebbe voluto farlo in presenza del battero, CHIRICO Domenico. In
effetti, a distanza di alcuni giorni, il CHIRICO Domenico venne a trovarmi dicendomi
che CHIRUMBOLO Giuseppe voleva parlarmi, pertanto fissammo un incontro a
casa del CHIRICO Domenico. Durante tale incontro, il CHIRUMBOLO inizi a
lamentarsi di GIAMPA Giuseppe, dicendoci che gli aveva tolto il pane, riferendosi
ai soldi di estorsione, che gli diceva che non cerano pi soldi, nonostante egli, il
CHIRUMBOLO, si era prestato per gli omicidi, per le estorsioni e per lo spaccio di
droga. Diceva altres che il GIAMPA si recava presso il negozio di autoricambi e
adoperava il computer dellesercizio per collegarsi ad internet. Tuttavia, col
CHIRUMBOLO non feci nessun commento, ritenendo che inizialmente lazione del
CHIRUMBOLO rientrasse in qualche piano dei GIAMPA, finalizzato a capire, da
parte loro, quello che noi CAPPELLO pensavamo sul loro conto.
A distanza di alcuni giorni, il CHIRUMBOLO venne addirittura ad esporci un piano
tendente alleliminazione fisica di GIAMPA Giuseppe, proponendo a me e Domenico
CHIRICO di uccidere il predetto GIAMPA, nel momento in cui lo stesso si fosse
recato presso il negozio di autoricambi intrattenendosi al computer come ho prima
detto. Io gli dissi in prima battuta se si rendeva conto di quello che stava dicendo,
anche perch rimasi esterrefatto dalla proposta del CHIRUMBOLO ben conoscendo i
rapporti che lo legavano al GIAMPA Giuseppe il che mi faceva sempre di pi
pensare che lazione del CHIRUMBOLO fosse in qualche modo istigata dai
GIAMPA come ho detto prima; comunque dissi al CHIRUMBOLO che il suo piano
non era fattibile in ragione delle conseguenze che ne sarebbero scaturite, visto lentit
dellobiettivo che il CHIRUMBOLO voleva colpire, a suo dire. Comunque, in quella
occasione, approfittai per chiedere se egli fosse a conoscenza di ci che pensavano i
GIAMPA nei confronti di noi CAPPELLO ed egli mi disse che sia BONADDIO
Vincenzo, sia GIAMPA Giuseppe in sostanza parlavano male di noi. Ad ogni modo, con
il CHIRICO Domenico battero, pensavamo che quanto stava facendo il
CHIRUMBOLO era dettato da qualche strategia posta in essere dai GIAMPA. Per tale
motivo, decidemmo di seguire subito il CHIRUMBOLO per vedere dove si recava dopo
averci lasciato. Quella sera il CHIRUMBOLO era alla guida di una micra color
marroncino e, transitando nei pressi dellabitazione del GIAMPA Giuseppe,
individuammo quellautovettura posteggiata sotto la casa del predetto GIAMPA. Tale
evento, in quel momento ,conferm i nostri sospetti circa il doppio gioco che stava
facendo il CHIRUMBOLO, anche se in seguito dubitai che quellautovettura micra
era quella in uso al CHIRUMBOLO, in quanto la stessa autovettura era anche in uso
ad un imprenditore a nome Pino che aveva anche effettuato dei lavori a casa di
GIAMPA Giuseppe.
Circa un anno prima, tra laltro, proprio la sera del matrimonio di CHIRUMBOLO
Giuseppe, vi fu anche una lite presso la discoteca capriccio tra noi CAPPELLO ed i
fratelli TROVATO in cui GIAMPA Giuseppe prese parte anche se il giorno seguente i
GIAMPA, insieme ai TROVATO, fecero ricadere la colpa della lite su di me.
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Lufficio da atto che si continua nella rilettura della verbalizzazione relativa alle
precedenti dichiarazioni:
Uscito da bar Falvo, mi recai a casa prima delle ore 20.00 ed iniziai a mangiare e
dopo un po venne a prendermi la polizia e mi port in Commissariato, a Lamezia
Terme, per la prova dello stub.
Nella circostanza in cui incontrai il GIAMPA Giuseppe presso la concessionaria
Ducati, questi mi rifer altres che quando il CHIRUMBOLO stato sparato, il suo
cervello schizzato contro la serranda.
Omissis
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Omissis
BELNOME S. Perch poi, in seguito, nellultimo periodo, Castagnella mi parl
anche di un omicidio l a Lamezia, l vicino, quei paesini l, dove mi dissero che l
cerano stati loro; per io non ho approfondito.
P.M. CAPOMOLLA - Cio Castagnella le disse che cera stato un omicidio vicino a
Lamezia...
BELNOME Loro scesero gi apposta, Castagnella e Antonio Stagno.
P.M. CAPOMOLLA - Per commettere questo omicidio?
BELNOME Parteciparono.
P.M. CAPOMOLLA - E a chi interessava questo omicidio?
BELNOME Eh penso ai Giampa, perch a Lamezia non poteva interessare ad
Antonio Stagno.
P.M. CAPOMOLLA - Va be, quindi lo deduce per il fatto che accaduto a Lamezia, lei,
che interessasse ai Giampa?
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OMISSIS
A D.R: laltro omicidio in cui fu utilizzata una di quelle pistole marca Beretta fornitemi
da STAGNO Antonio fu quello di CHIRUMBOLO Giuseppe, eseguito da VASILE
Francesco e da Alessandro TORCASIO Cavallo con lappoggio logistico fornito da
TROVATO Franco e Gino ai quali avevo chiesto di prestarmi un magazzino nella loro
disponibilit situato di fronte labitazione del titolare del bar Rossella nella zona in
cui doveva essere eseguito lattentato e successivamente non appena ci rendemmo
conto che quel magazzino non era idoneo anche perch il titolare del bar si era accorto
di movimenti strani in quel magazzino dovuti alla nostra presenza finalizzata a
verificare la fattibilit dellomicidio, ragion per cui dissi a Franco e Gino TROVATO
che il magazzino non andava bene e che bisognava trovare unaltra soluzione; al che
Franco TROVATO mi disse che potevo utilizzare alla bisogna lappartamento di suo
padre ed ivi mi ha condotto per vedere immediatamente se lappartamento in questione
andava bene; allesito del sopralluogo ebbi modo di verificare lidoneit
dellappartamento in questione a favorire la partenza dei due killer che per come
programmato si sarebbero mossi a piedi per raggiungere la vittima non appena
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lavessero vista far rientro a casa; di conseguenza la sera dellomicidio con una scusa
legata ad una cessione di stupefacente dissi a CHIRUMBOLO di venire presso la mia
abitazione in quanto sapevo che sarebbe venuto con la macchina di sua moglie che era
pi piccola rispetto alla sua Audi A4 che non avrebbe mai utilizzato per venire a casa
mia per ritirare lo stupefacente in modo di non dare allocchio; io nel frattempo ero
andato al Chocolat insieme allAvv. LUCCHINO e un altro ragazzo che erano ignari
dellazione; lomicidio fu come detto materialmente eseguito da VASILE Francesco
con la Cl. 9, mentre TORCASIO Alessandro era in possesso di una pistola Cl. 7.65
che non ebbe necessit di utilizzare; la fase del recupero dei due killer fu portata a
compimento da MOLINARO Maurizio che li attendeva con lautovettura Toyota Yaris
di colore blu di propriet di VILLELLA Alessandro che era ignaro dellutilizzo
dellautovettura da parte di MOLINARO Maurizio per il recupero dei killer suddetti;
MOLINARO attendeva il TORCASIO ed il VASILE in una stradina vicino casa di
Enzo GIAMPA, da dove il MOLINARO accompagno dapprima il VASILE vicino
alla parrucchieria di GIAMPA Antonio dove il VASILE aveva parcheggiato la
propria autovettura per poi accompagnare TORCASIO Alessandro a casa. Io poi
appresi dellavvenuta esecuzione da una telefonata ricevuta da mia sorella Rosa in
lacrime.
A D.R: il movente di tale omicidio organizzato in tutto e per tutto da me era legata per
una confidenza fattami da CAPPELLO Saverio circa lintento omicidiario dello stesso
CHIRUMBOLO Giuseppe nei miei confronti manifestato dal CHIRUMBOLO allo
stesso CAPPELLO Saverio ed a CHIRICO Domenico il Batteru; quando
CAPPELLO Saverio me lo rifer mi rifer anche alcune circostanze che potevano essere
da lui conosciute solo perch potevano essere raccontante da CHIRUMBOLO
Giuseppe, come ad esempio la mia abitudine a recarmi spesso presso lattivit di
autoricambi di Ruperto per giocare al computer, luogo in cui nellintento del
CHIRUMBOLO doveva avvenire la mia esecuzione; inoltre il CHIRUMBOLO aveva
malanimo nei miei confronti perch io gli avevo proibito di continuare ad estorcere
denaro al Ruperto a mio nome e a nome di mio zio BONADDIO Vincenzo a mia
insaputa; io avevo sempre trattato il CHIRUMBOLO come un fratello e quindi quando
venni a conoscenza di tali circostanze fui preso da un fortissimo modo di rabbia e nello
spazio di 15 giorni lo eliminai.
A D.R.: per come mi richiedete in effetti tra i fratelli TROVATO e CHIRUMBOLO
Giuseppe non correva buon sangue poich si ritenevano reciprocamente responsabili di
atti di danneggiamento subiti in passato, in particolare, i TROVATO sospettavano il
CHIRUMBOLO di avergli incendiato un capannone di loro propriet e il
CHIRUMBOLO sospettava i TROVATO di avergli incendiato due autovetture.
OMISSIS
Cos si esprime sul suo ruolo nellomicidio e sulle circostanze del medesimo il cdg
VASILE Francesco:
OMISSIS
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A D.R.: per come mi chiedete posso riferire di aver preso parte direttamente ai
seguenti omicidi: SPENA VACCARO dove sono stato esecutore; CITTADINO Bruno
dove sono stato esecutore; CHIRUMBOLO Giuseppe dove ho accompagnato
TORCASIO Alessandro che stato lesecutore; GUALTIERI Nicola dove ho
accompagnato PIARAINA Luca, con una macchina, che stato lesecutore; TORCASIO
Francesco, dove sono stato esecutore. Posso rendere dichiarazioni su numerosi altri
fatti, tra i quali il tentato omicidio di VILLELLA Antonio della cosca TORCASIO.
OMISSIS
OMISSIS
ADR: per come mi chiedete in merito all'omicidio di Chirumbolo Giuseppe vi posso
riferire che fu preparato da Giamp Giuseppe poich un giorno all'interno del
magazzino della GT distribuzioni venne a parlare con lui Saverio Cappello il quale lo
inform che il Chirumbolo Giuseppe gli aveva proposto di uccidere Giamp
Giuseppe. Inizialmente Giuseppe Giamp non credette a quanto riferitogli da Saverio
Cappello anche se poi cominci a sospettare che in quello che gli diceva Saverio
Cappello ci fosse qualcosa di vero perch il Saverio Cappello nel colloquio con
Giuseppe fece riferimento anche ad alcune estorsioni ricadenti nel territorio di
Filadelfia e ad altre circostanze che erano a conoscenza solo di Chirumbolo Giuseppe e
Giamp Giuseppe, deducendone quindi che Saverio Cappello ne era a conoscenza solo
tramite Chirumbolo Giuseppe. Saverio Cappello gli disse che l'omicidio doveva farlo
lui stesso all'interno di un negozio di autoricambi di propriet di tale Aldo di cui non
ricordo il cognome situato mi via del Progresso, negozio all'interno de quale Giuseppe
Giamp aveva l'abitudine di chiudersi nell'ufficio per potersi collegare ad internet su
facebook, allorquando non poteva farlo dall'ufficio della GT distribuzioni per motivi
personali; inoltre nello stesso autoricambi Giuseppe Giamp usava farsi cambiare
taluni assegni non intestati dallo stesso Aldo, assegni che erano provento di forniture di
grossi quantitativi di sostanza stupefacente e che venivano quasi sempre portati al
Giamp da Emiliano Fozza; quando and via Saverio Cappello, Giuseppe Giamp mi
chiese cosa pensassi di quanto aveva appena detto Saverio anche in mia presenza ed
io per la verit gi dissi che secondo me era poco credibile che Chirumbolo volesse
eliminarlo visto che erano amici fin da piccoli; Giamp Giuseppe chiam anche
Molinaro Maurizio il quale invece era dell'opinione opposta dopo che Giuseppe
Giamp gli ha spiegato che il Saverio Cappello era a conoscenza di fatti e circostanza
che erano note solo al Chirumbolo Giuseppe; a ci si aggiunse il fatto che in quel
periodo Chirumbolo Giuseppe si era un po' allontanato dallo stesso Giuseppe Giamp;
a quel punto quest'ultimo decise di eliminare Chirumbolo Giuseppe. Tutto ci avvenne
nel periodo immediatamente antecedente alla pasqua del 2009 o del 2010 in questo
momento non ricordo con precisione l'anno, comunque Giamp Giuseppe incaric
dell'esecuzione me e Torcasio Alessandro specificando che io avrei dovuto sparare e
Torcasio Alessandro farmi da appoggio con Molinaro Maurizio che avrebbe dovuto
accompagnarci e poi attenderci nel luogo stabilito per il recupero; in particolare
Giuseppe Giamp ci disse che nei pressi dell'abitazione del Chirumbolo, situata in via
Razionale, c'era un magazzino dove potevamo attendere l'arrivo del Chirumbolo
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medesimo per procedere all'esecuzione, dopo che Giuseppe Giamp lo avesse attirato
con la scusa di dargli della sostanza stupefacente presso la sua abitazione. Molinaro
Maurizio invece ci avrebbe atteso nei pressi dell'abitazione di Giamp Enzo ove
presente un terreno a cui si accedeva dopo aver attraversato una strada sterrata in
mezzo agli uliveti ed in cui era pi facile per noi dileguarci dopo l'omicidio. La prima
sera non fu possibile effettuare l'omicidio medesimo perch in realt dal magazzino
indicatoci da Giamp Giuseppe non riuscivamo a vedere passare il Chirumbolo; noi
riferimmo ci a Giamp Giuseppe e la sera successiva lo stesso ci disse di andare
all'interno di una cucina rustica allocata nei pressi di quello stesso magazzino, di
propriet della mamma dei fratelli Trovato, da cui si aveva una migliore visuale della
strada dalla quale sarebbe sopraggiunto Chirumbolo Giuseppe; Giuseppe Giamp ci
disse anche che avremmo trovato la chiave attaccata alla porta e che all'uscita
l'avremmo dovuta lasciare socchiusa; quindi Giamp Giuseppe diede appuntamento
nuovamente appuntamento al Chirumbolo Giuseppe presso casa sua per consegnargli
della droga, anche se in realt Giuseppe Giamp non si fece trovare all'appuntamento,
mentre Molinaro Maurizio accompagn me e Torcasio Alessandro presso il terreno di
cui sopra e nel tragitto ricordo anche che indossammo le tute in auto e ci consegn le
armi necessarie; dopo di che and ad aspettare nei pressi del semaforo sito in Via
Marconi, punto dal quale poteva farci lo squillo allorquando aveva visto
sopraggiungere Giuseppe Chirumbolo. In effetti dopo che Molinaro Maurizio ci
diede il segnale ci preparammo per vedere passare il Chirumbolo che effettivamente
vedemmo sopraggiungere a bordo dell'autovettura Micra grigia di propriet della
moglie; a quel punto uscimmo dalla suddetta cucina rustica, ed avemmo modo di
vedere il Chirumbolo che ci veniva incontro, dopo aver parcheggiato l'auto davanti la
propria abitazione, mentre era intento a guardare il display de proprio telefonino tipo
Motorola; premetto che, in precedenza, avevo preso in giro Torcasio Alessandro
sfidandolo a sparare nei confronti del Chirumbolo visto che fino a quel momento non
aveva mai sparato; in effetti allorquando fummo al cospetto di Chirumbolo Giuseppe
Torcasio Alessandro esplose numerosi colpi di arma da fuoco colpendolo inizialmente
al corpo e successivamente alla testa. Dopo di che scappammo lungo la strada che
attraversa l'uliveto di cui ho parlato in precedenza e durante il tragitto Torcasio
Alessandro gett l'arma in una sterpaglia; nel terreno ci togliemmo le tute che
avevamo indossato, che consegnammo a Molinaro Maurizio che ci attendeva nelle
vicinanze della casa di Enzo Giamp. Io andai via da solo e Torcasio Alessandro
and via con Molinaro Maurizio. Giuseppe Giamp non ha mai saputo nulla del fatto
che a sparare contro Chirumbolo Giuseppe in realt stato Torcasio Alessandro, in
quanto dopo l'azione omicidiaria Torcasio Alessandro rimase sconvolto dicendomi
che non avrebbe mai pi sparato in vita sua ma dando comunque la sua disponibilit
per fare da appoggio in altre situazioni, ragione per cui io gli dissi di non
preoccuparsi in quanto non avremmo rivelato a Giuseppe Giamp che era stato lui a
sparare; ovviamente non riferimmo nulla di tutto questo neanche a Maurizio
Molinaro.
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Torcasio Angelo nel verbale del 03.08.11, pur con talune discrasie di ordine
generale dovute al fatto che riferisce notizie de relato, conferma che il killer del
CHIRMBOLO stato Torcasio Alessandro, secondo quanto appreso direttamente da
questultimo .
.omississ..
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A D.R: laltro omicidio in cui fu utilizzata una di quelle pistole marca Beretta fornitemi
da STAGNO Antonio fu quello di CHIRUMBOLO Giuseppe eseguito da VASILE
Francesco e da Alessandro TORCASIO Cavallo con lappoggio logistico fornito da
TROVATO Franco e Gino ai quali avevo chiesto di prestarmi un magazzino nella
loro disponibilit situato di fronte labitazione del titolare del bar Rossella nella
zona in cui doveva essere eseguito lattentato e successivamente non appena ci
rendemmo conto che quel magazzino non era idoneo anche perch il titolare del bar si
era accorto di movimenti strani in quel magazzino dovuti alla nostra presenza
finalizzata a verificare la fattibilit dellomicidio, ragion per cui dissi a Franco e Gino
TROVATO che il magazzino non andava bene e che bisognava trovare unaltra
soluzione; al che Franco TROVATO mi disse che potevo utilizzare alla bisogna
lappartamento di suo padre ed ivi mi ha condotto per vedere immediatamente se
lappartamento in questione andava bene; allesito del sopralluogo ebbi modo di
verificare lidoneit dellappartamento in questione a favorire la partenza dei due
killer che per come programmato si sarebbero mossi a piedi per raggiungere la
vittima non appena lavessero vista far rientro a casa; omississ ..
.omississ
A D.R.: per come mi richiedete in effetti tra i fratelli TROVATO e CHIRUMBOLO
Giuseppe non correva buon sangue poich si ritenevano reciprocamente responsabili di
atti di danneggiamento subiti in passato, in particolare, i TROVATO sospettavano il
CHIRUMBOLO di avergli incendiato un capannone di loro propriet e il
CHIRUMBOLO sospettava i TROVATO di avergli incendiato due autovetture.
OMISSIS
OMISSIS
Tale omicidio derivava dal fatto che CHIRUMBOLO voleva mettermi contro Saverio
CAPPELLO e provocare unazione di questi nei miei confronti Proprio approfittando
dellatteggiamento che noi avevamo avuto nella lite che vi era stata tra questultimo ed
i TROVATO; atteggiamento che ci aveva visti se non schierati quanto meno propensi a
riconoscere che i TROVATO avevano ragione, in quanto Saverio CAPPELLO aveva
esagerato e soprattutto ci aveva costretti a spalleggiarlo in una lite che riguardava solo
suoi motivi personali.
OMISSIS
A.DR : Voglio precisare che, con riferimento allomicidio CHIRUMBOLO, fui proprio
io che andai a parlare con i TROVATO per avere la loro disponibilit a procurarci una
base, parlando con Franco e Gino TROVATO. Sfruttai ovviamente il fatto che tra
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ADR: non so se la cucina rustica in questione fosse stata messa a disposizione dai
fratelli Trovato e non so se gi stessi fossero a conoscenza dell'azione omicidiaria anche
perch Giamp Giuseppe non ci rifer nulla di tutto questo; comunque mi risulta
personalmente che sia la cucina rustica che il magazzino a cui in precedenza ho fatto
riferimento appartengono alla famiglia dei Trovato perch io stesso nel recarmi a
trovare i miei amici che abitano nella stessa strada spesso ho visto i fratelli Trovato
nella persona di Gino e Franco che si trovavano li presso i propri genitori;
ADR: per come mi chiedete so che tra Giuseppe Giamp e i predetti fratelli Trovato vi
sono sempre stati dei buoni rapporti, per come mi risulta anche dal fatto che Franco e
Gino Trovato con le rispettive famiglie, furono invitati al battesimo del figlio di
Giuseppe Giamp, occasione nella quale tra l'altro Franco Trovato venne
accidentalmente ferito ad un occhio in seguito all'esplosione di alcuni fuochi di artificio
che egli stesso aveva procurato per festeggiare l'evento.
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come mi chiedete, il magazzino era aperto e noi siamo rimasti allinterno ad attendere
che il CHIRUMBOLO rincasasse; io dovevo anche ricevere un sms sul telefonino, che
mi confermasse larrivo del CHIRUMBOLO, sms che poi non mai arrivato e non so
neanche da chi doveva essere inviato; ricordo che io sono arrivato insieme a
MOLINARO Maurizio con lautovettura da lui condotta, in un terreno che fungeva sia
da luogo di partenza sia da luogo per il recupero successivo; in quel terreno Francesco
VASILE da solo arriv a bordo di una Golf di colore grigio; non ricordo invece
MOLINARO Maurizio che macchina avesse, ma ricordo che era di colore nero; io e
Francesco VASILE che era gi armato di pistola, mentre io non avevo nessuna pistola,
ci siamo avviati per una stradina sterrata in mezzo alla campagna, che conduce al
magazzino in cui ci siamo appostati; siamo rimasti appostati allincirca dalle 8 di sera
fino alle nove meno venti e ricordo che ad un certo punto ebbi modo di vedere
CHIRUMBOLO Giuseppe, che dopo aver raggiunto la casa di sua nonna che era
anchessa poco distante dal magazzino in cui noi eravamo appostati, scese
dallautovettura e dopo essersi intrattenuto per qualche minuto, sal nuovamente in
macchina e si allontan; dopo qualche minuto ritorn e cos vedemmo il suo passaggio
davanti il magazzino in cui eravamo posizionati, ricordo che il CHIRUMBOLO
Giuseppe aveva una Micra di colore grigio; a quel punto ho trattenuto Francesco
VASILE per circa un minuto e mezzo, dopodich lui uscito per prima, dicendomi che
altrimenti non lavremmo preso pi; io sono uscito dietro di lui e sono rimasto in
posizione defilata anche perch sono andato ad inciampare ad una macchina che era l
parcheggiata, e in quel frangente ho iniziato a sentire i primi colpi di arma da fuoco; in
totale credo che Francesco VASILE ne abbia esploso almeno quattordici; io quando ho
sentito i primi colpi, mi sono cominciato ad incamminare verso il luogo del recupero,
ma ancor prima di raggiungere la stradina sterrata, Francesco VASILE aveva gi
eseguito lomicidio e si era diretto anchegli verso la stradina sterrata dove ci siamo
incontrati, percorrendola insieme; lungo il tragitto ho potuto vedere dove Francesco
VASILE lanci la pistola utilizzata per lomicidio; in pratica gett larma in mezzo a
dellerbacce e quindi credo di essere in grado di farvi individuare il luogo in cui pu
essere andata a finire la pistola; dopodich raggiungemmo il luogo dove cera
MOLINARO Maurizio che attendeva me in quanto VASILE Francesco se ne sarebbe
andato con la sua macchina; prima di salire sullautovettura di MOLINARO Maurizio
ricordo che mettemmo tutti gli indumenti utilizzati per lomicidio ognuno in una busta
diversa, che poi provvedemmo a gettare in un cassonetto lungo il tragitto per il rientro
a casa; anzi adesso mi sembra di ricordare che forse gli indumenti li abbiamo messi
tutti in un'unica busta, che poi io ho provveduto a gettare in un cassonetto della
spazzatura.
Si d atto che allindagato TORCASIO Alessandro, viene consegnato un foglio di carta
bianco, formato A4, che viene utilizzato per descrivere con un piccolo schizzo il luogo
dove avvenuto lomicidio di CHIRUMBOLO Giuseppe, schizzo che viene allegato al
presente verbale di interrogatorio con la data e la firma di TORCASIO Alessandro.
Alla stregua delle emergenze sin qui esposte ritiene questo Giudice che
sussistano gravissimi indizi di colpevolezza nei confronti di TORCASIO Alessandro
( esecutore materiale dellomicidio), MOLINARO Maurizio e TROVATO Franco
(concorrente materiali ).
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una precisa chiamata in reit de relato, riferendo il collaboratore notizie sul delitto che
dice di avere appreso da BONADDIO Vincenzo e CAPPELLO Saverio.
Di seguito dunque saranno riportate le dichiarazioni dei collaboratori posti a
fondamento della provvisoria imputazione che qui occupa la quale rappresenta in
origine loggetto del p.p. n. 4596/12 RGNR (mod. 21 DDA CZ) in seguito riunito al
presente procedimento ( n. 1846/09/21), con la precisazione che tutti gli elementi che di
seguito si andr ad esporre sono sintetizzati nellinformativa della Squadra Mobile di
Catanzaro (n. cat. M 1/05 MOB.12) del 02.08.12 e nel seguito del 22.11.12 (con relativi
allegati).
Le fonti di prova
Come gi detto la provvisoria contestazione in esame sostanzialmente fondata
sulle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia TORCASIO Angelo, CAPPELLO
Saverio, CAPPELLO Rosario e, da ultimo, GIAMPA Giuseppe.
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CAL. 7,65 poich noi in quel periodo eravamo sprovvisti di armi e da intendersi che
quella pistola ci era stata consegnata proprio per essere utilizzata nelleventualit in
cui il PULICE fosse venuto a farci visita, mentre i restanti associati avevano gi delle
armi a disposizione
omissis
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Dopo una breve riluttanza lARCIERI era stato costretto ad accettare il compito
assegnatogli.
CAPPELLO Saverio riferisce inoltre che il BONADDIO gli aveva detto che nel
momento in cui il PULICE si fosse presentato sul loro territorio gli avrebbe dovuto
sparare un colpo in testa con una pistola munita di caricatore, senza preoccuparsi poich
il luogo era isolato.
La mattina in cui avvenuta lesecuzione, mentre Cappello Saverio si trovava
nei pressi della stalla adibita ad allevamento di bestiame, veniva avvisato dallo zio
VENTURA Vincenzo ( che era gi stato compiutamente informato della decisione
assunta) che la machina di propriet di PULICE si stava avvicinando alla loro stalla.
Pertanto, nonostante fosse agitato, poich alla sua prima esperienza quale killer,
riusciva a nascondersi dietro ad un muro presso la stalla.
Giunto sul posto il PULICE chiedeva al VENTURA Vincenzo dove si trovasse
CAPPELLO Rosario e il primo gli indicava la direzione in cui vi era invece Cappello
Saverio nascosto.
Al passaggio di PULICE, Saverio Cappello Saverio usciva fuori dal muro e
sparava contro il Pulice diversi colpi di pistola col silenziatore che attingevano la
vittima al torace ed al collo.
In seguito ARCIERI Vincenzo che era giunto sul posto a bordo dellauto del
PULICE, e che aveva assistito a tutta la scena nella consapevolezza che si sarebbe
compiuto il delitto, si allontanava verso casa proseguendo lungo i campi, mentre il
VENTURA Vincenzo provvedeva a girare lauto della vittima e unitamente al
CAPPELLO Saverio a caricarne il corpo allinterno del portabagagli della suddetta
auto.
Il collaboratore specificava che in seguito allassassinio, dopo essersi disfatto
degli indumenti indossati e dellarma utilizzata, seguiva lo zio VENTURA che stava
conducendo lauto del PULICE, a bordo della fiat punto di colore bianco del suddetto
zio, fino a giungere in localit Piano Luppino dove poi davano alle fiamme lauto con
allinterno il corpo di PULICE, che veniva poi ritrovata dopo quattro o cinque giorni.
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che il PULICE era stato colui che aveva detto loro del fatto che mio padre aveva preso
parte allomicidio di GIAMPA Pasquale boccaccio. Stabilito che il PULICE era un
doppiogiochista, si decise che lo stesso doveva essere eliminato, pertanto, BONADDIO
Vincenzo stabil che alla prima occasione utile, chiunque di noi lavrebbe dovuto
eliminare
omissis
Una mattina, mentre mi trovavo con mio zio VENTURA Vincenzo presso il capannone
dove allevavamo dei vitelli, la stalla, il quale VENTURA nel frattempo era stato da me
messo al corrente di ci che dovevo fare, questi mi avvis che stava salendo il PULICE
Pietro, cosa che constatai personalmente notando la sua Fiat stilo di colore verde che
saliva dalla stradina che porta al predetto capannone. Inizialmente sono stato preso un
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po dallagitazione perch non sapevo come fare, in quanto fino a quel momento non
avevo mai sparato a nessuno. Ad ogni modo mi nascosi ed appena giunto sul posto, il
PULICE incontr mio zio Vincenzo VENTURA e gli chiese: dov? Dov?
riferendosi a mio padre poich era con lui che doveva parlare.
Mio zio gli indic la direzione da seguire, che era quella dove io mi ero nascosto e
mentre inizi a dirigersi verso di me, io uscii fuori da dietro il muro dove mi ero
nascosto e gli ho sparato il primo colpo allaltezza del torace e, dopo che lo stesso
caduto, gli ho sparato uno o due colpi (non ricordo con precisione quanti) al collo.
Fatto questo, mio zio ARCIERI Vincenzo che nel frattempo era anchegli uscito fuori
dalla macchina del PULICE ed era rimasto immobile fino a quel momento sapendo ci
che doveva avvenire, si allontan a piedi andando a casa sua attraverso i campi e non
attraverso la strada asfaltata; mio zio VENTURA Vincenzo ha girato la macchina del
PULICE ed insieme abbiamo caricato il cadavere del PULICE nel portabagagli;
dopodich io mi sono disfatto del giubbino che indossavo e della pistola mettendo il
tutto in una busta che, mentre salivamo con la macchina, ho gettato in un cespuglio e
che, successivamente, andai a recuperare con la motocicletta per gettarli in un
cassonetto dei rifiuti in loc. Bella; preciso che dopo aver caricato il cadavere in
macchina, mio zio VENTURA Vincenzo si messo alla guida della fiat stilo di PULICE
Pietro ed io lo seguivo da dietro, guidando la sua autovettura Fiat punto di colore
bianco. Ci siamo allontanati per poi portare la macchina del PULICE con il suo
cadavere allinterno in una zona alta della montagna denominata in generale piano
Luppino, che situata in una zona opposta alla montagna dove risediamo noi
CAPPELLO, ed ivi abbiamo dato fuoco al veicolo contenente il cadavere del PULICE
da noi riposto nel portabagagli; Lautovettura in questione, per quanto io ricordi, fu
ritrovata dopo 4 o 5 giorni
omissis...
223
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casa di PULICE Pietro a fargli visita; di conseguenza per tutti questi motivi eravamo
tutti daccordo che era giunto il momento di eliminare PULICE Pietro;
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CAPPELLO Rosario decideva di organizzare il delitto, spinto anche dal timore che il
PULICE, uomo di fiducia di ARCIERI Antonio, potesse uccidere qualche elemento
della sua famiglia.
La preoccupazione del CAPPELLO, a dire di TORCASIO Angelo, era motivata
dal fatto che CAPPELLO Rosario, unitamente al figlio Saverio, avevano sottratto
allArcieri circa 300/400 mila euro, che erano occultati allinterno dello stipite di una
porta.
Tale fatto era emerso con certezza poco dopo, allatto dellacquisto da parte di
Rosario di unautovettura AUDI A3, in quanto le banconote utilizzate per il pagamento
puzzavano di muffa, cos come i soldi precedentemente nascosti allinterno della
porta.
Pertanto -spiegava il collaboratore- proprio per laccertata vicinanza tra
ARCIERI Antonio e PULICE Pietro, i CAPPELLO temevano che il primo avrebbe
potuto utilizzare il secondo per tendere un agguato mortale nei confronti dei membri
della sua famiglia.
Il TORCASIO Angelo, inoltre, nel verbale appresso riportato, riferisce anche
unulteriore motivazione del delitto.
Racconta che, in seguito allomicidio di GUALTIERI Giovanni, il PULICE si
era lamentato per via della cifra che gli era stata corrisposta come compenso per la sua
partecipazione al delitto.
In seguito a ci BONADDIO Vincenzo lo aveva informato che la
commissione aveva deliberato lesecuzione del PULICE.
Dellavvenuto omicidio del PULICE veniva in seguito informato anche da
CAPPELLO Saverio, il quale, nelloccasione, gli confidava di essere lesecutore del
delitto, organizzato ed eseguito materialmente insieme a CAPPELLO Rosario, Vincenzo
ARCIERI e a VENTURA Vincenzo ( identificato come lo zio proprietario di una fiat
punto bianca e marito della sorella di CAPPELLO Rosario) .
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Dopo lesecuzione, il loro piano prevedeva che la macchina di PULICE, una Fiat Stilo
di colore verde, lavrebbero dovuta far ritrovare nella zona dei TORCASIO, al fine di
far ricadere su questi ultimi la responsabilit della morte del PULICE. Di fatto, per, il
veicolo ed il cadavere del PULICE furono condotti ed incendiati in una zona il cui
controllo degli IANNAZZO. Probabilmente la Fiat Stilo di PULICE con il suo
cadavere allinterno fu condotta dallo zio di Saverio CAPPELLO, sopra citato, nel
luogo in cui fu poi incendiata; La macchina in questione era accompagnata da altre
due autovetture, guidate rispettivamente da Vincenzo ARCIERI e Saverio CAPPELLO,
mentre, Giuseppe CAPPELLO guidava unaltra autovettura e si diresse nel centro
abitato di Nicastro, anche per controllare leventuale arrivo di pattuglie della polizia o
dei carabinieri.omissis
RISCONTRI DI PG
Dagli atti relativi alle indagini espletate in occasione, in particolare, del sopralluogo
effettuato dal personale del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme sul luogo del
delitto emerge quanto segue:
228
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- da accertamenti esperiti dalla PG presso gli archivi elettronici SDI emerge che il
VENTURA Vincenzo proprietario di una Fiat Punto avente targa AD935FH, a
bordo della quale il predetto veniva controllato nel periodo in cui stato
commesso il delitto di cui sopra, cos come riferito nei verbali di interrogatorio
dai collaboratori sopra citati (All. 5) ;
- in riscontro alle citate dichiarazioni relative allarma usata nel delitto, indicata
dai collaboratori in una pistola cal. 7,65, vale evidenziare che durante lesame
autoptico sono stati estratti dalla salma di PULICE nr. 02 proiettili cal. 7,65
successivamente posti in sequestro da personale della Polizia Scientifica del
Comm.to di Lamezia Terme (All. 7).
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ottenuti dalla comparazione del DNA, estrapolato dalla salma, con quelli della
moglie De Vilma Paola e del figlio Pulice Salvatore.
Gli elementi posti a base della contestazione in esame ( capo 56 ter ascritto a VOCI
Antonio, CATROPPA Giuseppe e MOLINARO Maurizio) e dei reati satelliti ( capi
57 e 57 bis ascritti a TORCASIO Alessandro) si ricavano dagli atti del procedimento
penale n. 6372/10 RGNR, successivamente riunito al p.p. n.1846/09/RGNR e sono
sintetizzati nellinformativa della Squdra Mobile di Catanzaro (n. cat .m 1/05 mob .12)
del 10.12.12 con relativi allegati.
Dati di generica
Alle ore 19.50 circa del 25.11.2010, in via Conforti di Lamezia Terme,
GUALTIERI Nicola veniva attinto da numerosi colpi di arma da fuoco.
Soccorso nellimmediatezza, veniva trasportato presso il locale presidio ospedaliero
con la seguente diagnosi : Politrauma con trauma toracico addominale da ferita
darma da fuoco con fori di entrata e di uscita multipli con versamento pleurico,
fratture costali destre, addensamento parenchimale. Trauma regione inguino scrotale e
glutea sin con ferite e fori di entrata e uscita trauma con ferita darma da fuoco gamba
destra contusioni multiple;
Successivamente trasferito presso lOspedale di Catanzaro, con prognosi riservata,
rimaneva ricoverato sino al decesso avvenuto 16.12.2010.
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Le fonti di prova
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Entrando nel merito delle singole dichiarazioni fornite dai citati collaboratori, si
riportano di seguito gli stralci dei verbali degli interrogatori che rilevano in questa sede.
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Alle dichiarazioni sopra riportate si sono aggiunte, da ultimo, quelle rese dal
collaboaratore Piraina Luca.
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Va a tal punto evidenziato che, nel corso del primo esame avvenuto in data 20
febbraio 2013, il PIRAINA Luca, pur confessando integralmente i fatti e confermando il
coinvolgimento nella fase esecutiva e preparatoria di MOLINARO Maurizio, ha in un
primo tempo negato la partecipazione al fatto di CATROPPA Giuseppe .
In seguito, durante lesame svoltosi in data 22 aprile 2013, il PIRAINA ha
rettificato il proprio dichiarato ricostruendo con precisione anche il ruolo di
CATROPPA Giuseppe
Del Torcasio Alessandro, il Piraina ha parlato solo per riferire degli auguri
fattigli dopo lomicidio, evidentemente per lavvenuto battesimo nelle azioni di
sangue.
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di essere ormai entrato in una situazione piu grande di me da cui non potevo tirarmi in
dietro e anche in considerazione del timore che avevo nei confronti della personalit di
Giuseppe GIAMPA; dopo dellesecuzione abbiamo dato fuoco alla punto utilizzata
che avevamo abbandonato in una traversa anche che ricordo ha preso fuoco solo in
parte e che poi sono dovuto tornare in un secondo momento insieme a CATROPPA
Pasquale per dare fuoco allautovettura in maniera piu completa;
.omississ..
A D.R.: per come mi chiedete posso dire che dopo che MOLINARO Maurizio mi ha
prelevato presso la concessionaria AIELLO, siamo giunti una prima volta sul luogo
prefissato per la partenza ma non abbiamo trovato ne lautovettura ne il VASILE,
mentre erano gi presenti sul posto GIAMPA Giuseppe.omississ.a bordo della
predetta Yaris scura; a quel punto MOLINARO Maurizio ad alta voce evidenzi il fatto
che ancora non cera la macchina e il conducente e quindi facemmo un altro giro
intorno allisolato; in questo secondo giro ebbi modo di notare VOCI Antonio che a
piedi scendeva le scalette sul marciapiede di via dei Mille e precisamente a pochi metri
di distanza dal luogo in cui poi trovammo lautovettura stavolta presente con a bordo
gi al posto guida VASILE Francesco; ricordo anche che qualche giorno dopo il VOCI
Antonio mi chiese se lo avevo visto e se avevo visto che mi aveva fatto una smorfia con
il viso e se lo avevo riconosciuto e io gli confermai che lo avevo visto e che lo avevo
riconosciuto nel luogo sopra detto; da tutto ci io ho capito che era stato il VOCI
Antonio a condurre la Fiat Punto sul posto; dopo lazione di fuoco ritornati sul luogo
di partenza con il VASILE, trovammo ad attenderci MOLINARO Maurizio nella
macchina del quale io entrai e che mi condusse presso la mia autovettura parcheggiata
nelle vicinanze della concessionaria AIELLO; dopodich feci rientro a casa; la pistola
la gettai nel fiume vicino la scuola Manzoni e lungo il tragitto, mentre gli indumenti li
gettammo in un bidone della spazzatura nei pressi della clinica Michelino;
omississ..;
aggiungo altres, che adesso mi viene in mente un particolare relativo alla circostanza
avvenuta subito dopo lesplosione dei colpi di pistola da parte mia nei confronti del
Coccodrillo; in particolare ricordo che allorquando stavo per abbassarmi sul sedile
posteriore per ripartire, il VASILE mi disse di fare attenzione poich dietro di noi cera
una pattuglia dei Carabinieri, credo fosse una alfa romeo modello 156 o 159; per come
mi chiedete la predetta pattuglia era distante un 10/15 metri da noi per come ho potuto
veder solo per un attimo in quanto poi mi sono nascosto; il VASILE mi riferiva che la
pattuglia in questione si ferm vicino al corpo di GUALTIERI Nicola;
A D.R.: per come mi chiedete posso dire che subito dopo lomicidio sia CATROPPA
Pasquale che TORCASIO Alessandro mi fecero gli auguri per aver compiuto il mio
primo omicidio;
A D.R.: per come mi chiedete non sono a conoscenza di un eventuale coinvolgimento di
CATROPPA Giuseppe in qualcuna delle fasi dellazione omicidiaria sopra descritta
anche se so che poi lo stesso CATROPPA Giuseppe era venuto a conoscenza che ero
stato io a compierla per come mi aveva fatto capire qualche tempo dopo lomicidio;
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della sua Golf, sempre al di fuori del cortile, anche se appena distante dal posto in cui
mi aveva lasciato. Io e VASILE ci separammo non appena scesi dalla macchina. Lui si
diresse verso la Yaris di GIAMPA, ed io verso la Golf di MOLINARO. Ricordo anche
che CATROPPA, mentre io andavo via mi disse che il rumore delle esplosioni si era
sentito. Preciso che nel dire ci il CATROPPA si avvicin verso di me.
ADR: io e MOLINARO andammo via prima della Yaris di GIAMPA. Credo che
dovesse esserci anche un'altra macchina a bordo della quale il CATROPPA, il VOCI
o entrambi si siano allontanati, dato che non potevano mettersi a bordo della Yaris in
5. anzi, ebbi conferma di ci qualche giorno dopo in quanto, incontrati per caso
VOCI e CATROPPA, questi mi dissero, nel farmi i complimenti per il mio battesimo
del fuoco, mi dissero che avevano unaltra macchina poco distante e che si erano
allontanati a bordo di questa. Credo che si trattasse della panda bianca o gialla che in
quel periodo avevano a noleggio.
.omississ.
ADR: ritornando allomicidio di GUALTIERI Nicola, ricordo che il ritardo
dellarrivo di VOCI e CATROPPA Giuseppe, dipese dal fatto che nel pulire la vettura
prima di consegnarcela, VOCI Antonio si fer ad un dito vicino allo specchietto
retrovisore interno che infatti fu smontato.
alle ore 15.00 si sospende linterrogatorio per una pausa . lufficio acquisisce uno
schizzo sottoscritto dal PIRAINA su due facciate, relativo allomicidio di GUALTIERI
Nicola.
..omississ
Per completezza si riporta che gi Torcasio Angelo, nellinterrogatorio del 5
agosto del 2001 indicava, come unico mandante dellomicidio in questione, il predetto
Giuseppe Giamp nonch Luca PIRAINA e CATROPPA Giuseppe quali soggetti
coinvolti nellesecuzione materiale dellomicidio :
Egli inoltre nel suo primo interrogatorio del 29.7.11 parla incidentalmente
dellomicidio in questione nel corso della narrazione di altro fatto criminoso, il
tentato omicidio ai danni di Muraca Umberto Egidio del 30.3.2011.
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parlato con il padre che lo avevano sparato e sicuramente lo avete ascoltato, perch
loro ne parlavano di proposito del fatto di Giuseppe, e Giuseppe li ha fatti sparare ma
non per ucciderli, assolutamente, solo un avvertimento
PM: chi stato a sparare?
TA: quello che in carcere, Giuseppe Catroppa
PM: Catroppa Giuseppe?
TA: eh, quello quello uno scemo che si andato a rovinare la vita perch non
centrava proprio niente, e laltro nome che vi vado a fare rimarrete scioccati, neanche
ci credete, Luca Piraina
PM: chi ?
TA: Luca Piraina
PM: ah! Piraina Luca
TA: questo qua
PM: come lo sapete voi? Queste notizie come le sapete? Ogni volta in generale ogni
volta mi dovete sempre dire come siete a conoscenza di quella notizia
TA: perch, siccome io ero agli arresti domiciliari, il giorno dopo dellagguato, penso
che se ci sono registrazioni difronte casa mia, vedete tutto, ha parcheggiato la BMW il
padre di Egidio, perch io ero agli arresti domiciliari, andava davanti al lavaggio,
andava davanti casa mia, di l, da tutte le parti, perch c grande da me vero, sto
dicendo la verit
PM: eh! e va bene
TA: al lavaggio, andato da Muraca e gli ha detto: devo parlare con il compare
Angelo, venuto da me, io lho visto e ho detto: la madonna
.omississ.
TA: venuto il padre e ha detto che doveva assolutamente parlare no, prima mi ha
fatto una predica che mio padre era intimo amico del padre e va bene nemmeno mi
interessa perch quello che dicono gli altri da un orecchio mi entra e dallaltra mi esce
mi dovete fare un favore che cosa successo? sapete che hanno sparato
mio figlio davanti casa? e io gli ho detto: dai giornali si sa, in questo arco di
tempo qua mi chiede se potevo farlo parlare con Giuseppe Giamp, perch siccome c
una storiella che mio figlio e i ragazzi hanno messo una bottiglia ad una benzina e
Giuseppe glielo aveva detto: stai bello bello che altrimenti le prime botte sono per
te, glielo aveva detto in faccia, perch sapeva che Egidio non sarebbe andato a
denunciarlo, assolutamente, quindi io gli ho chiesto: voi pensate che sia stato lui? e
mi ha detto: a 360 gradi stato lui, mi ci potete far parlare? Tac cera Battista,
chiama Battista, gli ho detto: guardate qua, ambasciator non porta pena, Battista vai
da Giuseppe e digli che tizio e caio gli vuole parlare, per non qua, vi incontrate da
unaltra parte, perch non che io sono agli arresti domiciliari, vi beccano tutti qua
che cosa gli dico io, voi vittima, lui Giamp ed io agli arresti domiciliari e in quella
cosa l c stato, venuto Battista la sera e mi ha detto: vedi che non gli vuole
parlare, che cosa gli deve dire che stato lui? e a battista gli ho detto, e chi stato?
Mi ha detto lui: stato lui ma sapessi chi stato neanche ci credi, due stupidi mi
ha detto: e sono gli stessi che hanno ucciso a Nicola Gualtieri
PM: sono gli stessi che hanno ucciso a Nicola Gualtieri?
TA: ah! Infatti se voi andate sul posto dove hanno ucciso a Nicola Gualtieri e fanno
la balistica, un cieco o se andava un professionista come Giamp, un Saverio
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Il fatto che per quanto a sua conoscenza Catroppa Giuseppe e Piraina Luca
abbiano partecipato alla fase esecutiva dellomicidio del Coccodrillo vengono poi
confermate dal TORCASIO Angelo anche nel verbale del 05.08.11
.omississ..
ADR: conosco CATROPPA Giuseppe, quale esponente della cosca GIAMPA, quale
Killer e spacciatore di droga . Ha preso parte, insieme a Luca PIRAINA, allomicidio
di Nicola GUALTIERI e al tentato omicidio di Egidio MURACA; Questi delitti sono
stati commessi su mandato di GIAMPA Giuseppe;
.omississ..
Per completezza e precisione si evidenzia, per quel che rileva in questa sede,
che in realt il tentato omicidio ai danni di Muraca Umberto Egidio stato posto in
essere (per come emerge dagli atti delloperazione PEGASO pi volte citati) da
PIRAINA Luca e CATROPPA Pasquale, fratello di Giuseppe.
Qindi Torcasio Angelo evidentemente ha in primo tempo confuso il nome
dei due fratelli quando ha indica i partecipi del tentato omicidio ai danni del
Muraca U. Egidio.
In ogni caso lo stesso Torcasio ha poi corretto lerrore provvedendo a
riconoscere fotograficamente i due CATROPPA.
CAPPELLO Rosario, in ordine al fatto che qui occupa, conferma di essere stato
informato, personalmente, da GIAMPA Giuseppe dellimminente omicidio di un
componente della famiglia GUALTIERI che lo stesso GIAMPA gli diceva essere in
regime di semilibert.
Interrogatorio reso da Cappello Rosario in data 19.03.2012
A.D.R.:Per come mi chiedete, in relazione allomicidio di GUALTIERI Nicola,
detto il coccodrillo come da voi indicato posso solo riferire che il GIAMPA
Giuseppe mi disse di stare attento che quanto prima avrebbero dovuto ammazzare uno
dei GUALTIERI che era in semilibert. Non conosco altri particolari della vicenda, ne
ho chiesto nulla. Anche perch, quando accaduto quellomicidio, stavo gi tentando
di restare fuori dai fatti di sangue poich cercavo di allontanarmi dalla stessa cosca.
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dover eliminare, per cui, le relative azioni omicidiarie vengono eseguite ogni qual
volta si presenta loccasione giusta e quella che non pu essere effettuata
nellimmediatezza rimane in sospeso in attesa di esecuzione. Ad esempio, nel caso dei
primi tentativi di eliminazione di GUALTIERI Federico, ricordo che in quel periodo
questultimo non era designato come unica vittima, ma in alternativa potevamo
procedere anche contro Cesarino GUALTIERI o altri componenti di quella famiglia,
laddove se ne fosse presentata loccasione pi comoda. Il tutto sempre su indicazione di
GIAMPA Giuseppe che segnalava la visibilit di una vittima in quel particolare
momento.
Interrogatorio reso da Cappello Saverio 12.06.12
ADR: per come mi chiedete vi posso anche riferire che sempre nel periodo di
detenzione carceraria ho avuto modo di parlare con Giamp Domenico e con lo stesso
Giamp Giuseppe dei pi recenti episodi delittuosi avvenuti a Lamezia riguardanti sia
Gualtieri Nicola, sia Muraca Umberto Egidio, sia Torcasio Vincenzo sia Torcasio
Francesco; in sostanza ricevetti la conferma sia da Giamp Domenico sia dallo stesso
Gamp Giuseppe che questultimo era il mandante di tutti e quattro i sopra menzionati
episodi delittuosi anche se per ovvi motivi non avemmo modo di dilungarci sugli
esecutori materiali e sulle modalit di ogni singolo evento; ricordo per con certezza
che proprio Giamp Giuseppe mi disse che aveva deciso di procedere allesecuzione
dei quattro episodi delittuosi sopra citati perch avendo ricevuto la notifica del
provvedimento di sorveglianza speciale era ormai certo di un prossimo futuro arresto e
quindi di un conseguente periodo di restrizione per cui voleva affrettarsi ad uccidere
quanti pi membri del clan Torcasio Gualtieri gi presenti nel cd. libro nero di cui vi
ho parlato, fosse possibile;
RISCONTRI DI PG
Si riportano di seguito gli esiti dellattivit investigativa posta in essere dagli operanti al
fine di riscontrare il dichiarato dei collaboratori.
sul luogo dellagguato il personale di p.g. operante ha rinvenuto e sequestrato
nr. 14 bossoli cal.9 luger. Dato, questo, che coincide con le dichiarazioni dei
collaboratori circa il calibro dellarma utilizzata per lagguato.
Si ricorda al proposito che GIAMPA Giuseppe ha precisato che larma
utilizzata era una pistola cal. 9, di marca austriaca a 18 colpi e caricata
con 15 proiettili, oggetto di furto ai danni di un notaio che abita in via
Adda ( questultimo, da accertamenti esperiti, si identifica in FIORE
MELACRINIS Napoleone Caio Secondo. Questi ha sporto denuncia di
furto armi in data 11.03.2009 segnalando nellocasione anche la sottrazione
di 3 pistole cal.9, tra cui una STAYR di fabbricazione austriaca. ( All.to
nr. 1-2 CNR Squadra Mobile di Catanzaro)
Lautovettura utilizzata stata indicata dai collaboratori come una Fiat Punto di
colore bianco rubata a San Pietro a Maida, ed abbandonata subito dopo
lagguato nelle vicinanze della scuola Manzoni. Gli stessi collaboratori hanno
precisavato che nellimmediatezza avevano cercato di dare il mezzo alle
fiamme, mediante della diavolina accendifuoco, ma , a causa dei finestrini
lasciati chiusi, lincendio non si era sviluppato. Il giorno successivo, pertanto,
Giamp Giuseppe aveva incaricato Torcasio Alessandro di incendiarla. In questa
circostanza i Vigili del Fuoco avvertiti erano riusciti a domare le fiamme che
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Alla stregua delle risultanze sopra esposte sussiste un granitico quadro indiziario
a carico di VOCI Antonio, CATROPPA Giuseppe e MOLINARO Maurizio in ordine
alla provvisoria contestazione di cui al capo 56 ter).
Il ruolo certamente agevolatore prestato dal VOCI e dal CATROPPA nella fase
esecutiva dellagguato e consistito nellavere consapevolmente rubato lautovettura e
nellavere portato il medesimo mezzo nella strada ove il commando partito descritto
in modo pacifico e convergente dal mandante GIAMPA Giuseppe e dagli esecutori
materiali VASILE Francesco e PIRAINA Luca.
Nessun dubbio circa la consapevolezza dei medesimi di partecipare alla fase
organizzativa del delitto atteso che lo stesso VOCI consigliava al GIAMPA, secondo
quanto riferito da questultimo e dal VASILE, di incendiare lauto per evitare il
rilevamento delle sue impronte ( essendosi ferito mentre puliva il mezzo).
Si ricorda inoltre che sia il VOCI che il CATROPPA hanno partecipato non solo
allagguato ma anche ai due precedenti tentativi non andati a buon fine, fatto
questo che dimostra come questi fossero i soggetti preposti al compito di rubare i
mezzi da destinare ad azioni omicidiarie.
A carico del MOLINARO insistono non solo le convergenti chiamate in correit
sopra riportate ma anche le dichiarazioni sostanzialmente confessorie dello
stesso indagato.
Alla luce di quanto sopra riportata fondate appaiono, nei termini in cui ci
richiesta in questa sede, le contestazioni di cui ai capi 57 e 57 bis a carico di
TORCASIO Alessandro a carico del quale insistono le convergenti chiamate di
GIAMPA Giuseppe VASILE Francesco.
Da queste si ricava come il TORCASIO, subito dopo il fatto, eseguendo
lincarico del GIAMPA, abbia provveduto ad incendiare lautovettura usata per
compiere lagguato onde impedire il ritrovamento di eventuali impronte del
VOCI Antonio.
Tale condotta, in punto, di diritto, suscettibile di integrare gli estremi sia del
reato di favoreggiamento personale contestato al capo 57 bis) sia gli estremi del
delitto di cui allart. 424 c.p. contestato al precedente capo 57).
Trattasi di imputazioni entrambe chiaramente aggravate ai sensi dellart 7 L n.
203/ 1991 avendo ad oggetto fatti posti in essere al fine di permettere
lattuazione del programma omicidiario deliberato dalla cosca GIAMPA .
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a GIAMPA Domenico che a sua volta si affidava per la riscossione dei proventi a
PIRAINA Luca e a CATROPPA Pasquale.
Quanto sin qui detto emerge con chiarezza sia dal convergente racconto di tutti i
collaboratori di giustizia sopra indicati sia dagli elementi di prova che sorreggono le
provvisorie contestazioni oggetto del presente paragrafo, le quali dunque rappresentano
la migliore dimostrazione anche dello status di sodale ricoperto dai singoli indagati
raggiunti dalle contestazioni estorsive in esame.
Alla luce di quanto detto emerge anche in maniera evidente come in relazione
alla maggior parte dei fatti estorsivi che di seguito si proceder ad esaminare sussista la
circostanza aggravante di cui allart 7 L n. 203/ 1991, trattandosi appunto di vicende che
si inseriscono nel contesto associativo sopra descritto e che sono state poste in essere
con metodo inequivocabilmente mafioso .
Al proposito, onde evitare di appesantire la lettura della presente ordinanza con
inutili ripetizioni afferenti alla esposizione dei criteri alla luce dei quali questo Giudice
ha valutato la sussistenza o meno delle circostanze aggravanti contestate, appare
opportuno di seguito indicare siffatti parametri, con la precisazione, appunto, che agli
stessi si fatto ricorso nel valutare le provvisorie contestazioni oggetto del presente
paragrafo.
Come a tutti noto, lart 7 della legge n. 203/ 1991 prevede due distinte
aggravanti che attengono, una, alle modalit oggettive della condotta illecita, laltra alle
finalit soggettive che ispirano e determinano siffatta azione.
Orbene la prima circostanza, detta del metodo mafioso, ricorre quando
l'agente, pur senza essere partecipe di sodalizi e associazioni, delinque utilizzando il
comportamento tipico del soggetto mafioso, di colui cio che rappresenta se stesso
come esponente o emissario di pericolosi gruppi di criminalit organizzata, che
sorreggono e coprono le sue azioni e che sono pronti ad intervenire per punire
severamente la vittima riottosa o inadempiente.
Cos facendo, lagente di fatto spende quel potere di intimidazione che
naturalmente promana dal vincolo associativo mafioso, potere che determina nella
vittima una ineluttabile condizione di totale assoggettamento ed omert.
La configurazione dellaggravante in questione, dunque, richiede la
contemporanea presenza di due elementi che sono mutuati, in modo preciso, dalla
fattispecie delittuosa di cui allart 416 bis c.p. e precisamente: lo spendere, da parte
dellagente, in modo esplicito o larvato, il nome di un cruento sodalizio organizzato e
della carica di intimidazione che naturalmente caratterizza tale gruppo e, di contro, il
crearsi nel soggetto passivo di una condizione di totale coartazione psicologica, che
altro non che quello stato di assoggettamento e di omert che rappresenta il naturale
effetto dellagire della criminalit organizzata.
Quanto al primo elemento va evidenziato che le modalit attraverso le quali il
singolo agente spende il nome dellassociazione possono essere le pi disparate e, in
concreto, variano anche a seconda del grado di mafiosit del territorio e della
consapevolezza assunta , nella societ civile, circa lesistenza e loperativit in tale
contesto di un generalizzato potere mafioso.
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Accanto ai casi per cos dire manifesti in cui lagente, senza giri di parole, si
presenta quale emissario di un pericoloso sodalizio criminoso che sorregge e tutela le
sue azioni, vi sono i casi, assai pi frequenti, in cui lo stesso soggetto ricorre a minacce
larvate, non esplicite, caratterizzate dal riferimento, costante e sottile, a soggetti
notoriamente mafiosi o a frasi, espressioni tipiche del gergo mafioso, comunque idonee
a evocare lesistenza di pericolosi sodalizi e a ridurre il soggetto passivo in una
condizione di totale assoggettamento ed omert, per effetto della quale questultimo
indotto a subire passivamente minacce e soprusi di ogni genere.
Ci non richiede che siffatta associazione mafiosa sia in concreto delineata come
entit ontologicamente presente nella realt fenomenica; essa pu essere anche
semplicemente richiamata, nel senso che la condotta stessa, per le modalit che la
contraddistinguono, deve essere tale da evocare, nel soggetto passivo, l'esistenza di
consorterie e sodalizi che amplificano la valenza criminale del reato commesso 5.
Tali ultime ipotesi, che da un punto di vista pratico sono quelle che comportano
rilevanti difficolt probatorie, in sostanza, non sono semplicemente caratterizzate dal
ricorso da parte dellagente a comportamenti violenti o di generica minaccia, ma
richiedono un quid pluris, che rappresentato dalla oggettiva idoneit della condotta
violenta o intimidatoria posta in essere dallagente a richiamare immediatamente nella
mente del soggetto passivo lesistenza di pericolose associazioni pronte ad intervenire
per spalleggiare il suo operato .
Certo in un territorio, quale quello lametino, in cui forte la consapevolezza
sociale dellegemonia ndranghetistica, lelemento che integra quel quid pluris sopra
detto pu essere sufficientemente rappresentato anche da factia concludentia o da
comportamenti simbolici, comunque capaci di innescare leccezionale carica di
intimidazione proveniente dalla mafia.
E pur tuttavia deve ribadirsi che la prova dell elemento integrante il metodo
mafioso deve essere rigorosa e non pu prescindere da una obiettiva valutazione in
senso oggettivo della condotta criminosa posta in essere .
Siffatto metodo, cio, deve rimane un dato che, obiettivamente, deve
provenire, caratterizzandola, dalla condotta dellagente, il ch impedisce di ritenerne la
sussistenza laddove lazione criminosa non sia oggettivamente caratterizzata dalle sia
pure implicite modalit sopra descritte ma venga soggettivamente percepita dalla
vittima come permeata di mafiosit ( il caso frequente dellagente che non ricorre
ad alcuna violenza o minaccia neppure implicita ma che viene particolarmente tenuto
dal soggetto passivo per i suoi trascorsi giudiziari o per essere notoriamente proveniente
da contesti mafiosi o addirittura apparentato con soggetti gravitanti in tali ambienti) .
Ebbene in tali casi di tutta evidenza come non possa ritenersi la sussistenza
dellaggravante in questione, essendo il nostro ordinamento penale fondato, non solo sul
principio di colpevolezza, ma anzitutto sul principio della materalit del reato, che vieta
di porre a carico dellagente fatti o stati soggettivi che non rappresentano la
5
Vedi art. 59 comma secondo c.p. per come novellato dallart. 1 L. 7.2.190 numero 19 che adegua il
nostro codice penale al principio di personalit della pena di cui allart. 27 della C.
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La seconda delle ipotesi previste dal citato art. 7, postulando che il reato sia
commesso al fine specifico di agevolare l'attivit di un'associazione di tipo mafioso,
richiede la dimostrazione che la condotta dellagente sia sorretta, sotto il profilo
soggettivo, dalla volont di favorire in qualsiasi modo un sodalizio rispondente ai
requisiti di cui allart 416 bis c.p.
Nel delineare loperativit di tale versione soggettiva dellaggravante, il
legislatore utilizza lo schema tipico del reato a dolo specifico, per cui dottrina e
giurisprudenza concordano circa la non necessit delleffettivo raggiungimento dello
scopo agevolatorio.
Ci significa che il P.M., ai fini della prova della sussistenza dellaggravante in
esame, deve dimostrare non leffettiva agevolazione dellassociazione mafiosa ma 6
6
Cass. Pen. Sez. VI, 13.11.1996 n 9691
7
Cfr. Cass. Pen. Sez. VI, 20.06.1997 n 5991
8
Cass. Pen. Sez. I, 14.04.1994 n 1327
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Fonti di prova:
- risultanze delle attivit di intercettazione dei colloqui avvenuti in carcere fra
CATROPPA Giuseppe (detenuto) ed i propri familiari nelle date del 13.02.2012 -
20.02.2012 - 27.02.2012 16.04.2012. (proc. pen. nr. 1846/09 ex 4260/11 rit.
687/11);
- dichiarazioni rese da TORCASIO Angelo e da GIAMPA Giuseppe
- sommarie informazioni rese da VERSO Domenico nelle date del 23.05.2012 e
22.08.2012.
- dichiarazioni rese dal collaboratore PIRAINA Luca in data 24 giugno 2013
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Nel corso del successivo colloquio del 20.02.2012 Giuseppe continua a chiedere
a Pasquale se sia andato da VERSO e questi risponde positivamente, precisando che
a posto ma che il titolare gli aveva chiesto dieci-venti giorni di tempo per saldare
il dovuto, avendo da poco subito il decesso del proprio padre.
Durante il colloquio Pasquale racconta al fratello che VERSO aveva dovuto fare
un lavoro alla macchina di tale Saveriuzzo e, pertanto, gli aveva chiesto di scontare i
soldi del lavoro con il provento delle estorsioni.
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Omissis
Giuseppe: zitto zitto!...da VERSO siete andati?
Pasquale:da?
Giuseppe:da VERSO?
Pasquale:si da VERSO apposto!
Giuseppe:glielhai portati?
Pasquale:no, me li deve dare a giorni, adesso gli morto il padre, mi ha
detto:dammi 10, venti giorni
Omissis
Dalle ore 10.46.23 si trascrive integralmente.
Giuseppe: adesso quelli di VERSO sono gennaio e febbraio, gennaio li deve sborsare
Pasquale: ha pagato dicembre e gennaio, a Natale, mi ha dato 400 euro, rompono i
coglioni hai capito?, andato SAVERIUZZU
Giuseppe: ah?
Pasquale: andato SAVERIUZZU per un lavoro, ed gli deve dare soldi,
Giuseppe: un lavoro che?
Pasquale: gli ha fatto un lavoro alla macchina,
Giuseppe: ma Saverio che ha detto?
Pasquale: adesso quello me lha detto che dobbiamo fare, scontiamo di qua,
scontiamo
Giuseppe: SAVERIO che dice?
Pasquale: SAVERIO si cacciato fuori.
Omissis.
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Omissis inoltre per come mi chiedete in relazione a specifiche azioni estorsive in cui
il PIRAINA ha partecipato vi posso riferire che durante il periodo di detenzione al
carcere di Siano GIAMPA Domenico mi informo che aveva intenzione di procedere
alla richiesta estorsiva nei confronti di un distributore di benzina che si trova nei pressi
dellabitazione di TORCASIO Angelo, se non erro, nonch allautocarrozzeria Verso
che in precedenza pagavano a TORCASIO Angelo; io gli diedi il mio assenso e mi
risulta che poi tramite CATROPPA Giuseppe lincarico fu dato a CATROPPA
Pasquale che a sua volta avanz la richiesta estorsiva accompagnato da Luca
PIRAINA; comunque sono a conoscenza del fatto che sicuramente lautocarrozzeria
Verso corrispondeva qualche somma estorsiva a GIAMPA Domenico;
Omissis.
E manifesto come le dichiarazioni appena sintetizzate trovino completo
riscontro nelle risultanze delle attivit intercettive sopra riportate e, in particolare,
confermino sia il ruolo di primo piano dei fratelli CATROPPA Giuseppe e CATROPPA
Pasquale che, in sostanza, gestiscono lestorsione, sia di GIAMPA Domenico che
lorganizzatore del piano e il percettore delle somme.
A conferma di quanto appena detto si ricorda che, nel corso del colloquio del
27.02.2012, CATROPPA Giuseppe ricorda al fratello Pasquale di dire al cavallo
(TORCASIO Alessandro) di consegnare 900 euro a Micuzzu derivanti dallestorsione a
VERSO .
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qualcuno per chiedere lestorsione doveva continuare a dire che lui gi pagava ad
Angelo TORCASIO ma di fatto io non pretendevo pi alcuna somma di denaro
anche perch sapevo che la moglie di Enzo era malata di leucemia; altra estorsione
quella fatta allofficina di Mimmo VERSO , una carrozzeria sotto casa mia, dal
2006 allaprile 2007 e consistente in 300/400 euro mensili, anche con Mimmo si
ripetuta la stessa vicenda che ho narrato a proposito di Enzo della Tamoil con le
stesse modalit;
I fatti che qui occupano sono stati ammessi, a fatica, anche dalla vittima nel corso
delle sommarie informazioni rese in data 23.05.2012 e 22.08.2012.
In particolare, nel corso della prima ecussione, VERSO Domenico confermava di
aver subito delle telefonate di carattere estorsivo a seguito alle quali aveva stabilito con
TORCASIO Angelo il pagamento di somme di denaro a titolo estorsivo.
La richiesta fattagli da questultimo era inizialmente di 800 euro mensili, poi ridotta
a 400 euro mensili.
Aggiungeva il VERSO di aver corrisposto tale somma al TORCASIO per circa 7/8
mesi fino al suo arresto nellambito delloperazione Progresso.
In seguito, verso la fine del mese di dicembre 2011, era stato avvicinato da un
giovane che dapprima gli aveva detto: "vedete che Angelo non centra pi niente e
poi gli aveva chiesto un aiuto per gli amici arrestati".
In tale occasione -continuava il VERSO- consegnava a questi una somma di 250
euro che luomo prendeva, aggiungendo che in seguito che sarebbe ripassato.
Ed infatti il successivo mese di Marzo 2012 si ripresentava e otteneva il pagamento
di 300 euro.
In tale occasione -aggiungeva il Verso Domenico- riferiva al giovane di lasciarlo in
pace poich aveva problemi economici dovuti alla morte del proprio genitore,
questultimo rispondeva che avrebbe riferito a chi di dovere.
Nel corso della prima audizione la vittima, pur descrivendo sommariamente il
giovane cui aveva consegnato il denaro, affermava di non essere in grado di
riconoscerlo .
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che avrei dovuto versare "un aiuto per gli amici" pari a 800 euro mensili. Nella
circostanza io ebbi a che dire sulla somma richiesta e pattuimmo di pagare 400 euro
mensili; tale somma pattuita ricordo di averla versata al TORCASIO per circa 7/8
mesi fino a quando fu tratto in arresto per l'estorsione a Mangiardi. A seguito
dell'arresto ho interrotto il pagamento della quota mensile e non l'ho pi ripresa, ne
tantomeno il TORCASIO Angelo pi venuto da me a chiedere il pagamento del
"pizzo".
A D.R.: fino al mese di dicembre del 2011 non ho avuto pi problemi con alcuno,
quando verso la fine del mese di dicembre un giorno presso la mia carrozzeria si
presentato un giovane da solo, che non avevo mai visto prima, il quale si avvicinava a
me dicendomi le testuali parole "vedete che Angelo non centrava pi niente e chiedeva
se potevo dargli un aiuto per gli amici arrestati". Nella circostanza consegnavo al
giovane la somma di 250 euro e questi mi disse che sarebbe ripassato. La stessa
persona ripassata subito dopo la morte di mio padre e cio verso gli inizi del mese di
marzo c.a. e nell'occorso consegnavo al giovane un'ulteriore somma di denaro pari a
250/300 euro. Prima di andare via il predetto diceva che sarebbe ripassato e io riferii
allo stesso che avevo problemi di natura economica a seguito della morte di mio padre
e di lasci armi in pace. A D.R. : il soggetto in questione mi riferiva che avrebbe
riportato il tutto agli amici e poi mi avrebbe fatto sapere. A D.R.: non so come si
chiama questo giovane a cui ho pagato l'estorsione. A D.R.: il giovane di cui mi
chiedete di corporatura media, indossa gli occhiali da vista, ha capelli medi castano
pettinati all'indietro e posso riferire che la seconda volta che venuto a prendere i soldi
era alla guida di uno scooter 50 colore scuro. A D.R.: penso di non essere in grado di
riconoscere il soggetto che si presentato all'autocarrozzeria, qualora mi venisse
mostrato in fotografia. A tal proposito i verbalizzanti mostrano al VERSO Domenico un
album fotografico contenente nr. 26 fotografie raffiguranti le effigi di persone del
lametino e che sono dedite alla commissione di tali tipologie di reato. VERSO
Domenico, dopo aver attentamente visionato l'album fotografico postogli in visione,
dichiara: non sono in grado di riconoscere il giovane effigiato nelle fotografie che mi
avete mostrato. Omissis..
In data 22.08.2012 la PG convocava nuovamente VERSO Domenico il quale, in
tale occasione, a fronte delle contestazioni mossegli, ribadiva di avere detto, in
precedenza, la verit e di avere soltanto mentito, per paura, in ordine allentit delle
somme pagate e in ordine alla individuazione del soggetto al quale aveva consegnato
somme di denaro a titolo estorsivo.
Pertanto, questa volta, la vittima dichiarava di aver pagato allincirca 1.200,00
euro a titolo estorsivo al giovane che poi in sede di individuazione fotografica
riconosceva in CATROPPA Pasquale; aggiungeva che, nel periodo in cui pagava
lestorsione a CATROPPA Pasquale, aveva effettuato dei lavori, pari a 200 euro,
allautovettura di GIAMPA Saverio, che nellimmediatezza, non gli aveva corrisposto il
dovuto.
Pertanto, quando CATROPPA Pasquale si era recato a riscuotere lestorsione, gli
aveva detto che occorreva scontare la somma di denaro relativa ai lavori fatti per
GIAMPA Saverio.
CATROPPA Pasquale rifiutava, affermando che si trattava di due cose distinte
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Fonti di prova:
- dichiarazioni rese da CAPPELLO Saverio in data 25.01.2012,
- dichiarazioni rese da CAPPELLO Rosario in data 10.05.2012
- dichiarazioni rese da GIAMPA Giuseppe nelle date del 06 e del 27.09.2012
- sommarie informazioni rese da GIGLIO Ruggiero, in data 19.07.2012 e
30.08.2012.
- dichiarazioni rese da PIRAINA Luca in data 28 maggio 2013
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foglio nr. 264
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foglio nr. 265
lire mi port a conoscenza che il proprietario del predetto negozio gli pagava
lestorsione mensilmente pari a 2.500,00 euro e che per prelevare i soldi mensilmente
era stato incaricato MOLINARO Maurizio.
Dopo qualche anno e certamente dopo larresto del predetto GIAMPA Pasquale, ho
appreso direttamente da GIAMPA Giuseppe e da BONADDIO Vincenzo che il
proprietario del negozio Giglio DAutore si era comportato male poich non
intendeva pi versare la somma di denaro pari a 2.500,00 euro mensili ma bens
intendeva pagare una somma tra 750 e 1.500,00 euro che comunque versava sempre
mensilmente sempre a MOLINARO Maurizio. Fino a quando io ero ancora a
Lamezia Terme so che tale estorsione era ancora attiva ed in pi chiuque della
famiglia andava ad acquistare merce presso tale negozio e faceva il nome della
famiglia GIAMPA Giglio doveva praticare lo sconto del 30 e/o 40 % della merce
acquistata.
Omissis.
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cancello dingresso del negozio allingrosso di via del progresso ed io capivo che erano
venuti a ritirare la rata, quindi io uscivo con la mia autovettura e raggiungevo la
persona porgendogli la busta.----
A.D.R.: Quando si presentavano a richiedere la tangente non specificavano per conto
di quale consorteria avanzavano la richiesta, ma per me era chiaro che la richiesta era
avanzata per conto della cosca GIAMPA.----/
A.D.R.: No, purtroppo non sarei in grado di riconoscere una di queste persone che
venivano a ritirare le tangenti.
A.D.R.: Conosco bene GIAMPA Francesco, detto u professuri, ma non ho mai
incontrato il figlio di cui non conosco nemmeno il nome di battesimo.---/
A.D.R.: I soggetti che venivano a ritirare non avanzano minacce dirette ma era chiaro
che dovevo pagare per forza, anche in virt del fatto sono sicuro che se non non avessi
pagato avrei subito ritorsioni.----/Omissis
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ero intenzionato a pagare unaltra estorsione. I due ripetevano che le cose erano
cambiate e che dovevo pagare loro. Io ribadivo di continuare a pagare lestorsione a
GIAMPA Pasquale e questi si allontanavano.
Preciso che in venti giorni ho ricevuto visite dai predetti per almeno dieci volte, sempre
con lintento di pagargli somme di denaro a titolo estorsivo cosa che io non ho mai
fatto, continuando a pagare agli appartenenti della famiglia GIAMPA che si
presentavano come gi detto ogni quattro mesi.
A.D.R.: dei soggetti che innanzi abbiamo verbalizzato penso di essere in grado di
riconoscerli qualora li dovessi vedere in fotografia.
A questo punto lufficio da atto di porre in visione a GIGLIO Ruggiero un album
fotografico contenente trenta fotografie, appositamente predisposto, raffigurante effigie
di soggetti gravitanti nella criminalit organizzata di Lamezia Terme.
GIGLIO Ruggiero dopo aver attentamente visualizzato le fotografie contenute
nellalbum fotografico dichiara:
Nella fotografia n 1 GIAMPA Pasquale che conosco da circa venti anni e con il
quale ho chiuso lestorsione per conto dellomonima famiglia come ho gi riferito.
Nella fotografia n 2 riconosco GIAMPA Francesco detto il professore.
Nella fotografia n 5 riconosco MOLINARO Maurizio.
Nella fotografia n20 mi sembra di riconoscere il soggetto il quale in qualche
circostanza ebbi a consegnare la rata mensile ( trattasi della foto che ritrae
TORCASIO Alessandro).
Nella fotografia n 23 individuo il giovane che venuto per circa dieci volte
unitamente ad un altro soggetto pi anziano che non ho individuato nelle foto che mi
avete mostrato, che comunque sarei in grado di riconoscere per come gi sopra
riferito.
Si da atto che lalbum fotografico utilizzato per lindividuazione e parte integrante del
verbale.
A.D.R.: voglio precisare di essere affetto da meloma multiplo e che per la cura di tale
grave patologia attualmente mi sono stati prescritti dodici farmaci differenti tra i quali
vi sono ansiolitici e anti dolorifici, per cui in alcuni periodi della giornata non sono
esattamente lucido come di consueto, per tanto se non sono stato esattamente preciso
soprattutto nellarco temporale dei fatti, in ragione delle terapie che seguo, ritengo di
non ricordare esattamente ogni dettaglio delle vicende di cui mi avete chiesto.
Sono certo di ci che ho detto, ma non posso escludere di non aver dimenticato altri
dettagli. Omissis..
Alla luce di tali risultanze emerge chiaramente che, in ordine alla vicenda in
esame, sussistono gravissimi indizi di colpevolezza a carico di GIAMPA Pasquale e
MOLINARO Maurizio.
Costoro, infatti, sono direttamente indicati dalla persona offesa, il primo,
come il soggetto che ha avanzato la richiesta estorsiva e che ha stretto laccordo
con la vittima quantificando la somma dovuta, il secondo come il percettore dei
proventi estorsivi.
A carico degli indagati insistono anche le dichiarazioni accusatorie di
CAPPELLO Rosario, di CAPPELLO Saverio e, con riferimento al MOLINARO,
anche di GIAMPA Giuseppe e di PIRAINA Luca .
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foglio nr. 269
3.3- Estorsione e tentata estorsione in danno della societ Martino Srl e Gelsi Srl
che vede come soci MARTINO Salvatore nato a Napoli il 08.09.1965 residente
Lamezia Terme in Loc. Marinella isola Ovest nr. 6/A e MARTINO Angelo, nato a
Napoli il 15.09.1937, residente a Lamezia Terme in via A. Moro nr. 52, che si occupano
della gestione della distribuzione di carburanti con il marchio ESSO con area di
servizio denominata Martinica, ubicata in via del Progresso di Lamezia Terme;
dellarea di servizio con annesso bar autostradale sulla SA/RC Km 317/5 direzione Sud
e dellarea di servizio sulla SS280 in localit Gelsi e precisamente al Km 5.9 direzione
Catanzaro. (Capo 15)
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Fonti di prova:
- dichiarazioni rese da TORCASIO Angelo nelle date del 04.08.2011 28.10.2011
02.01.2012 e 04.10.2012;
- dichiarazioni rese da COSENTINO Battista nelle date del 18 e 19 agosto 2011
09.0202012;
- dichiarazioni rese da GIAMPA Giuseppe nelle date del 06, 26 e 28 settembre
2012;
- dichiarazioni rese da MURACA Umberto Egidio in data 23.10.2012,
- sommarie informazioni rese da MARTINO Angelo e Salvatore il 01.10.2012.
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conoscenza del fatto che questo gruppo si stava organizzando a livello estorsivo, tanto
che in una occasione si erano recati, in persona di Egidio MURACA e Francesco
TORCASIO detto carr, presso il Martinica per una richiesta estorsiva e, cos
come gi riferito, da l nato lattentato al prefato MURACA.
Omissis..
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pagava lui, ma anche quello che pagano molti altri, in quanto mi informavo in
proposito, sia per curiosit e sia perch, dovendo fare tutti estorsioni a tappeto,
dovevamo anche conoscere chi pagava e chi no. Tornando a Giamp Giuseppe, dopo
aver comunicato quanto accaduto al Torcasio Angelo, disse che se la sarebbe vista lui.
Omissis..
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foglio nr. 273
A D.R.: anche TORCASIO Francesco prima di essere ucciso aveva preso piede nelle
estorsioni invadendo il territorio gi controllato dai GIAMPA; ricordo un episodio in
cui presi parte anche io ed latto intimidatorio posto in essere in danno del titolare di
una costruenda area di servizio sulla SS 280, lo stesso che gestisce larea di servizio
Martinica, in via del Progresso;
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foglio nr. 274
omissis
A D.R.: Giuseppe GIAMPA nella circostanza dellestorsione al Martinica mi mando
a dire con PAOLA Claudio di stare attenti e di lasciare stare quella estorsione;
Omissis
Sommarie informazioni rese da MARTINO Angelo del 1.10.2012. (All.to nr. 33)
Omissis
A D.R.: sono amministratore unico della societ denominata Martino Srl con sede in
Lamezia Terme che si occupa della gestione della distribuzione di carburanti di ogni
genere con il marcio ESSO dal 2005 con area di servizio denominata Martinica
ubicata in via del Progresso di Lamezia Terme; inoltre gestisco lauto bar sulla SA/RC
Km 317/5 direzione Sud nel territorio di Lamezia Terme;
A D.R.: per come mi chiede posso dire che verso la fine dellanno 2010 dietro regolare
autorizzazione rilasciata dal Comune di Lamezia Terme abbiamo iniziato i lavori per
la realizzazione di una nuova area di servizio attinente alla distribuzione di carburanti,
nonch alla gestione del punto ristoro ivi presente; la costruenda area di servizio, che
in fase di ultimazione per quanto attiene solo la distribuzione di carburanti, ubicata
nel comune di Lamezia Terme e precisamente sulla SS280 in localit Gelsi nei pressi
del mangimificio, che prende la denominazione del luogo e cio larea di servizio verr
denominata Gelsi che sar unico socio ed amministratore.
A D.R.: per come mi chiedete in ordine allatto intimidatorio subito durante i lavori di
costruzione dellarea di servizio di nuova realizzazione posso riferire che non sono a
conoscenza se si sono verificati tali atti poich essendo che ho avuto interventi al cuore,
non mi portano a piena conoscenza di eventuali problematiche per non arrecarmi
ulteriori problemi alla salute.
A D.R.: per quanto concerne lo svolgimento dei lavori per la realizzazione dellarea di
servizio che sar denominata Gelsi sono stati affidati allimpresa di mio fratello che
si chiama MARTINO Giuseppe SRL che abita a Cosenza e che una impresa
specializzata in tali lavori; la fornitura di inerti mi stato fatta dalla ditta di tale U
Russu di Gizzeria; inoltre ci siamo serviti della ditta Lucia che ha provveduto alla
demolizione di una vecchia struttura e allo sbancamento ed infine per il Bitumazione
dellarea ci siamo serviti della ditta dei fratelli SGROMO.
AD.R.: per come mi chiedete, posso dire di non aver mai corrisposto denaro a titoli
estorsivi attinenti alle attivit di cui sono socio; comunque riferisco di aver subito
alcuni danneggiamenti da me sempre denunciati alle varie forze di polizia. Omissis
Sommarie informazioni rese da MARTINO Salvatore del 1.10.2012. (All.to nr. 34)
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foglio nr. 275
Omissis
A D.R.: sono socio nella societ denominata Martino Srl con sede in Lamezia Terme,
il cui amministratore unico mio padre Angelo, che si occupa della gestione della
distribuzione di carburanti di ogni genere con il marcio ESSO dal 2005 con area di
servizio denominata Martinica ubicata in via del Progresso di Lamezia Terme;
inoltre sono socio de bar autostradale sulla SA/RC Km 317/5 direzione Sud nel
territorio di Lamezia Terme dove sono amministratore della parte petrolifera sempre
marchio Esso.
A D.R.: per come mi chiede posso dire che verso la fine dellanno 2010 dietro regolare
autorizzazione rilasciata dal Comune di Lamezia Terme abbiamo iniziato i lavori per
la realizzazione di una nuova area di servizio attinente alla distribuzione di carburanti;
la costruenda area di servizio, che in fase di ultimazione per quanto attiene solo la
distribuzione di carburanti, ubicata nel comune di Lamezia Terme e precisamente
sulla SS280 in localit Gelsi e precisamente al Km 5.9 direzione Catanzaro, nei pressi
del mangimificio, larea di servizio verr denominata Lamezia Sud e la societ sar
denominata Gelsi Srl che vede come unico socio mio padre.
A D.R.: in ordine allintimidazione, che per come mi riferire dovrebbe essere accaduta
nel mese di marzo del 2011, posso dire che non so nulla di ci poich allepoca mi
trovavo sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per cui non ho saputo
nulla ne sono stato avvicinato da nessuno;
A D.R.: per come mi chiedete, posso riferire che conosco i fratello PERRI Giuseppe e
Francesco, che svolgono lattivit di periti per conto di alcune assicurazioni e abitano
in Lamezia Terme. Escludo in maniera categorica di aver avuto rapporti con uno dei
PERRI per la circostanza che mi avete riferito circa latto intimidatorio presso la
costruenda area di servizio della SS 280.
AD.R.: per come mi chiedete, posso dire di non aver mai corrisposto denaro a titoli
estorsivi attinenti alle attivit di cui sono socio; comunque riferisco di aver subito
notevoli danneggiamenti da me sempre denunciati alle varie forze di polizia;
omissis.
Analizzando quanto sopra esposto ritiene questo Giudice che non sussistano
gravi indizi di colpevolezza, in relazione alla vicenda in esame, n a carico di Bonaddio
Vincenzo n a carico di Giampa Vincenzo detto camacio .
Ed invero emerge in modo chiaro dalle dichiarazioni sopra riportate come
lestorsione che qui occupa sia stata interamente gestita da GIAMPA Giuseppe che, in
particolare, aveva affidato il compito di riscuotere i proventi delle estorsioni a
COSENTINO Battista.
Il riferimento agli odierni indagati, che si ritrova solo nelle dichiarazioni che
questultimo ha reso nel verbale del 9 febbraio 2012, oltre ad essere impreciso e
contraddittorio ( atteso che subito dopo il propalante riferisce che le vittime pagavano a
GIAMPA Giuseppe tramite la sua stessa persona) in ogni caso completemante
sfornito di riscontri individualizzanti, tale non potendo qualificarsi laffermazione del
GIAMPA Giuseppe, contenuta nel verbale del 28.09.2012, secondo la quale GIAMPA
Vincenzo, di fatto, non aveva mai ricevuto i proventi dellestorsione che qui occupa.
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foglio nr. 276
Fonti di prova:
- dichiarazioni rese da TORCASIO Angelo in data 03.08.2011 29.10.2011 e
26.10.2012;
- sommarie informazioni rese da PANDOLFO Vincenzo, in data 30.08.2012
- sommarie informazioni rese da SACCO Diana, madre del collaboratore
TORCASIO Angelo in data 30.10.2012.
- dichiarazioni rese da PIRAINA Luca in data 28 maggio 2013
Nella ricostruzione della vicenda appare utile partire, per chiarezza espositiva, dalle
precise dichiarazioni della persona offesa, la quale ha ammesso di essere stata sotto
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foglio nr. 277
277
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foglio nr. 278
Omissis.
poi altra estorsione quella effettuata nei confronti della Tamoil il cui gestore si
chiama Enzo, in relazione alla quale potete anche verificare che linsegna reca ancora
alcuni fori di proiettile che in realt sono stati esplosi da Giuseppe AMMENDOLA con
una 7.65; .Omissis. tale estorsione, che si protratta dal 2006 sino al 19 aprile del
2007, consisteva in 300 euro mensili; poi, quando sono rientrato dal carcere nel 2008 si
protratta per il mese di maggio fino a quando Vincenzo BONADDIO non lha
lasciata in gestione esclusiva a me stesso, a quel punto il 13 giugno, giorno di
santAntonio, sono andato da Enzo dicendogli che da quel momento in poi non
doveva pi pagare a nessuno ma se si presentava qualcuno per chiedere lestorsione
doveva continuare a dire che lui gi pagava ad Angelo TORCASIO ma di fatto io non
pretendevo pi alcuna somma di denaro anche perch sapevo che la moglie di Enzo
era malata di leucemia;
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foglio nr. 279
Omissis
A D.R.: per come mi chiedete, come ho gi riferito in altri verbali, Pandolfo gestore del
distributore di benzina Tamoil vicino casa mia, era sotto estorsione direttamente da
me dal 2005 al 2007 fino al giorno del mio arresto ed il pagamento avveniva
mensilmente per una somma di 300 al mese; la somma dellestorsione PANDOLFO la
consegnava direttamente a me quando cero io, mentre nella mia assenza la doveva
consegnare a MURACA Antonio che gestiva il mio autolavaggio, dico ci in quanto
allatto della chiusura dellestorsione e venuto allinterno del lavaggio alla presenza
di MURACA Antonio, in quanto era consapevole della richiesta estorsiva che stavo
ponendo in essere ed era anche a conoscenza degli atti intimidatori da me effettuati
con colpi darma da fuoco allindirizzo delle insegne del distributore; preciso che dal
mese di Aprile 2007 al mese di Giugno 2008, Pandolfo ha versato la somma
dellestorsione direttamente a MURACA Antonio.
A D.R.: per come mi chiedete, posso dire uscito dal carcere mi rivolsi al PANDOLFO
per chiedere spiegazioni sui pagamenti che non aveva versato durante la mia
detenzione e lui mi disse che come eravamo rimasti, puntualmente ogni mese, ha
consegnato la somma stabilita a MURACA Antonio. Io chiesi conto di ci al MURACA
Antonio, il quale mi rispose che avendo avuto delle difficolt economiche si era tenuto
per se la somma versata dal PANDOLFO, anche perch sapeva che al mio
mantenimento ci pensava la famiglia GIAMPA e BONADDIO Vincenzo; Omissis
Verbale di sommarie informazioni rese da SACCO Diana, in data 30.10.2012 (All.to nr.
36)
Omissis
A.D.R.: Per come mi chiedete in ordine a MURACA Antonio che colui che gestiva il
lavaggio di nostra propriet posso dire che questi spesso si intratteneva a parlare con
mio figlio e BONADDIO Vincenzo; mi viene in mente che MURACA Antonio nel
periodo in cui Angelo era detenuto, in alcune circostanze mi consegnava somme di
denaro che non erano mai superiori a mille euro, che io poi consegnavo ad Angelo;
mentre in altre circostanze mi consegnava delle buste chiuse che non so cosa
contenessero, ci mi diceva di consegnarle ad Angelo. Omissis.
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foglio nr. 280
Tuttavia , anche dopo la commissione di una serie di atti intimidatori ai danni dei
commercianti, i soldi continuavano a non arrivare mentre questi ultimi riferivano di
avere gi pagato.
Per tale motivo, temendo anche il doppio gioco di TORCASIO Alessandro, che
manifestava un certo fastidio per il tentativo suo e di CATROPPA Pasquale di ritirare i
proventi estorsivi, informavano di quanto stava accadendo GIAMPA Giuseppe.
Questi allora dal carcere tramite il MURACA Michele impartiva le nuove
disposizioni sulla gestione del settore estorsivo.
In particolare il GIAMPA decideva di affidare il settore a GIAMPA Domenico
che, a sua volta, per andare a prelevare i proventi estorsivi si avvaleva della sua opera e
di quella di CATROPPA Pasquale.
Le somme di denaro venivano poi consegnate al suocero di GIAMPA Domenico
MURACA Michele che era perfettamente consapevole della provenienza del denaro.
Precisava ancora MURACA che il GIAMPA Giuseppe, che allepoca era
detenuto, aveva impartito la disposizione relativa al passaggio dellestorsione a
GIAMPA Domenico tramite il suocero MURACA Michele.
Pertanto sostiene il PIRAINA in relazione ai fatti in esame- egli pi volte si
recato unitamente al CATROPPA Pasquale ( che aspettava in macchina per evitare di
essere ripreso dalle telecamere) a prendere i soldi dal PANDOLO .
Nel prosieguo dellinterrogatorio dichiara testualmente a proposito
dellestorsione a PANDOLFO voglio aggiungere che in una circostanza questi ci
disse di temporeggiare in quanto si erano recati da lui le forze dellordine per
domandare se pagava estorsioni.
Alla stregua delle emergenze sopra riportate, sussistono, con evidenzia, gravi
indizi di colpevolezza a carico di Muraca Antonio a carico del quale insiste la chiamata
in correit di TORCASIO Angelo, riscontrata in modo individualizzante dalle
dichiarazioni della persona offesa e da quelle rese anche da SACCO Diana, madre del
collaboratore.
Vale evidenziare in particolare che il TORCASIO ha precisato che il MURACA,
che nella vicenda in esame ha svolto il ruolo di percettore dei proventi estorsivi, era ben
consapevole della origine illecita delle somme che mensilmente prelevava perch, oltre
ad essere a conoscenza degli atti intimidatori posti in essere nei confronti della vittima,
aveva anche assitito allincontro durante il quale era stato chiuso laccordo estorsivo.
Il collaboratore ha altres precisato che il MURACA ha riscosso i proventi
dellestorsione che qui occupa per oltre un anno dallaprile 2007 al giugno 2008: con
evidenza dunque lindagato ha posto in essere un contributo determinante alla
consumazione del reato che qui occupa, avendo appunto permesso, con la sua reiterata
condotta, leffettivo perseguimento dei fini criminosi perseguiti dal sodale TORCASIO
Angelo.
Non sussistono invece gravi indizi a carico di Bonaddio Vincenzo in quanto le
dichiarazioni rese a suo carico dal Torcasio ( il quale lo indica quale il mandante
dellestorsione, oltre che il percettore finale delle somme riscosse fino allaprile-
maggio 2008), pur intrinsecamente credibili, non sono riscontrate in modo
individualizzante.
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foglio nr. 281
Fonti di prova.
- dichiarazioni rese da TORCASIO Angelo nelle date del 27.10.2011
26.10.2012.
- sommarie informazioni rese da PERRI Amedeo Michele in data 15.11.2012.
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foglio nr. 282
Qui di seguito riportata la vicenda estorsiva che vede quale vittima PERRI
Amedeo Michele, imprenditore lametino operante nel settore dellabbigliamento per
neonati e mamme.
Le dichiarazioni rese, al proposito, dal collaboratore di giustizia TORCASIO
Angelo e dalla vittima permettono di delineare un completo quadro accusatorio nei
confronti dellindagato MURACA Antonio .
Omissis.
A.D.R.: In riferimento alla vicenda delle estorsioni effettuate alla Prenatal,
accennata negli altri verbali, voglio precisare che su mandato di Vincenzo
BONADDIO, quando il proprietario di nome Michele in unoccasione avvenuta nel
giugno del 2011 (8/10 giugno) venne da me per lavare la macchina allautolavaggio,
io gli chiesi un pensiero per la famiglia GIAMPA; il predetto Michele dopo 3-4
giorni mise mille euro in una busta chiusa e me li port. Dopo 2-3 giorni Vincenzo
BONADDIO venne a casa mia ed apr la busta innervosendosi per la somma che era
solo di mille euro rispetto ai quattromila euro annuali che il Michele pagava. Preciso
che questa richiesta del BONADDIO si inseriva nel solito discorso di dover raccogliere
pi soldi possibile per i fratelli NOTARIANNI, per GIAMPA vincenzo detto camacio,
per GIAMPA Domenico, per CAPPELLO Saverio, per CAPPELLO Giuseppe detto
cutulicchio per GIAMPA Francesco detto musu di porco e per GIAMPA
Francesco detto il professore, per GIAMPA Pasquale detto mille lire, tutti
detenuti in carcere e per i quali bisognava pagare avvocati, consulenze e famiglie che
dovevano essere mantenute.
Omissis.
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foglio nr. 283
Omissis.
A D.R.: per come mi chiedete la terza estorsione a cui ha personalmente assistito e
preso parte MURACA Antonio quella riguardante lattivit commerciale Prenatal
di propriet di tale Michele di cui non ricordo il cognome, dove la moglie del
MURACA Antonio lavora; nel 2006 venni a conoscenza proprio dal MURACA
Antonio che Michele della Prenatal pagava lestorsione a Pietro FERRISE per cui
convocai il Michele tramite MURACA Antonio presso la mia abitazione al quale
chiesi come mai stava versando somme di denaro a titolo estorsivo a FERRISE Pietro
e lui mi rispose che era unestorsione che suo padre gi pagava ai TORCASIO e a
FERRSE, io ammonii il Michele dicendo che da quel momento in poi avrebbe dovuto
pagare lestorsione a me per conto della famiglia GIAMPA pattuendo la somma di
4000 annui da versare nel mese di Aprile; Michele era preoccupato per il fatto che
doveva pagare anche Pietro FERRISE ed io gli dissi di riferire a mio nome che da
quel momento in poi lestorsione doveva essere pagata alla famiglia GIAMPA e nella
mia persona, per cui Michele nel mese di Aprile del 2006 e del 2007 mi consegno
personalmente 4000 di tale somma io diedi 1000 nel 2006 e nel 2007 sempre con il
consenso di BONADDIO Vincenzo a MURACA Antonio, mentre la restante somma
veniva consegnata da me al BONADDIO Vincenzo, prima del 2008 dopo aver ritirato
la trance del 2007 sono stato arrestato, per cui uscito dal carcere decisi di non chiedere
pi lestorsione a Michele.. Omissis.
A D.R.: per come mi chiedete posso riferire che circa 4 anni fa sullutenza installata al
negozio abbiamo ricevuto alcune telefonate alle quali rispondeva una commessa e
linterlocutore riferiva di dire al titolare che doveva mettersi a posto con
lassicurazione; di ci ho sporto denuncia presso i Carabinieri di Lamezia. In seguito a
dette telefonate un giorno mentre mi trovavo in compagnia di MURACA Antonio, che
conosco poich la moglie FERRARO Teresa lavora al mio negozio da circa 10 anni, ci
recammo in un bar a consumare un caff e in detta circostanza, MURACA Antonio mi
riferiva che TORCASIO Angelo mi voleva incontrare presso la sua abitazione. In
seguito a tale richiesta mi recai presso labitazione di TORCASIO Angelo da solo,
parcheggiai lauto nel lavaggio gestito da MURACA Antonio per conto di TORCASIO
Angelo, che si trova nella stessa struttura dove abita il TORCASIO, mi rivolsi a
MURACA Antonio il quale mi accompagn da TORCASIO Angelo. Insieme a
MURACA salimmo nellappartamento di Angelo e ebbi un primo incontro con costui
il quale, unitamente al MURACA, mi chiese lestorsione pari a 10 mila euro allanno
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foglio nr. 284
in unica soluzione; io dissi ai miei interlocutori che non potevo permettermi di pagare
questa somma di denaro e il TORCASIO Angelo mi disse che avrebbe riferito il tutto
ai GIAMPA e mi rimandava ad un secondo incontro. Dopo circa due settimane sono
stato nuovamente avvicinato da MURACA Antonio, il quale, mi disse che TORCASIO
Angelo mi stava aspettando e che dovevo recarmi da lui. Io in effetti tornai a casa del
TORCASIO, parcheggiai lauto da MURACA Antonio e salii in casa di Angelo. In
questo secondo incontro Angelo mi disse che aveva parlato con i GIAMPA della mia
situazione e che almeno avrei dovuto pagare 4 mila euro per un periodo di due anni;
conoscendo lo spessore criminale della famiglia GIAMPA, dalla quale proveniva la
richiesta, per tramite di TORCASIO Angelo e MURACA Antonio e temendo ritorsioni
accettai di pagare lestorsione. Dopo aver definito le modalit di pagamento
dellestorsione mi sono allontanato senza pagare somme di denaro anche perch non ne
avevo la disponibilit.
A D.R.: dopo circa un mese, penso nel mese di giugno del 2009, mi recai presso
lautolavaggio del MURACA dove parcheggiai lauto e portai a TORCASIO Angelo
una somma di 4 mila euro in contanti consegnandola al TORCASIO direttamente nel
suo laboratorio della lavorazione della porchetta. Lanno successivo, sempre nel
periodo di giugno/luglio pagai nuovamente la medesima somma a TORCASIO Angelo
per come avevamo stabilito nellincontro avuto con il TORCASIO. In seguito a questa
seconda corresponsione, sono stato nuovamente avvicinato da MURACA Antonio, il
quale, mi disse che TORCASIO Angelo mi voleva parlare; mi recai da TORCASIO
parcheggiando lauto sempre da MURACA Antonio e andai a casa di Angelo; in
questa circostanza, che poteva essere nel mese di novembre del 2010, mi chiese una
successiva somma di denaro sempre a titolo estorsivo di 1000 euro e mi disse che per
come gi detto in precedenza poich erano trascorsi, i due anni non mi avrebbe pi
fatto pagare lestorsione.
A D.R.: ricordo che in una ulteriore occasione, nella primavera del 2011, MURACA
Antonio, si present presso il mio negozio dove mi chiese una somma di denaro, ed a
suo dire, era mandato da TORCASIO Angelo; io sempre preso dalla paura sapendo
con chi avevo a che fare, in quella occasione consegnai al MURACA Antonio una
somma di denaro pari a 400 euro.
A D.R.: oltre a quanto sopra riferito non ho pagato ulteriori somme di denaro al
TORCASIO Angelo e a MURACA Antonio, ne tanto men ho ricevuto altre richieste
simili n atti intimidatori.
A D.R.: per come mi chiedete sul conto di FERRISE Pietro posso dire che conosco
questa persona e ricordo che nel primo incontro avuto con Angelo TORCASIO, questi
mi chiese se avevo avuto contatti con FERRISE Pietro e io risposi di no.
A D.R.: non ho mai consegnato somme di denaro a titolo estorsivo al FERRISE Pietro.
A questo punto lufficio da atto di porre in visione a PERRI Amedeo Michele un album
fotografico contenente otto fotografie, appositamente predisposto, raffigurante effigie
di soggetti gravitanti nella criminalit organizzata di Lamezia Terme al fine di
verificare se fosse in grado di conoscere le persone di cui ha parlato.
PERRI Amedeo Michele dopo aver attentamente visualizzato le fotografie contenute
nellalbum fotografico dichiara:
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Alla stregua delle emergenze sopra riportate, sussistono, con evidenzia, gravi
indizi di colpevolezza a carico di Muraca Antonio a carico del quale insiste la chiamata
in correit di TORCASIO Angelo, riscontrata in modo individualizzante dalle
dichiarazioni della persona offesa.
Sussistono altres le aggravanti contestate per le ragioni indicate in generale nel
paragrafo dedicato in gerenale alla disamina dei reati contro il patrimonio e al quale per
brevit si rinvia.
Non sussistono invece gravi indizi a carico di Bonaddio Vincenzo in quanto le
dichiarazioni rese a suo carico dal Torcasio ( il quale lo indica quale il mandante
dellestorsione), pur intrinsecamente credibili, non sono riscontrate in modo
individualizzante.
N si ritiene possa costituire valido riscontro individualizzante quanto rivelato
da tutti i collaboratori e da GIAMPA Giuseppe in particolare circa il fatto che
effettivamente fino al 2008 tutte le estorsioni fatte per conto della cosca GIAMPA erano
decise da BONADDIO Vincenzo.
Siffatte affermazioni, infatti, hanno una valenza generale in ordine alla
contestazione associativa ma non attengono alla specifica vicenda in esame in relazione
alla quale non risultano, dunque, acquisiti elementi individualizzanti idoeni a
confermarne lascrivibilit a BONADDIO Vincenzo.
BENTORNATO Pasquale
18) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 56-629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n. 3 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, mediante
minaccia implicita/esplicita di atti ritorsivi diretti contro il patrimonio e contro
lincolumit personale, in caso di rifiuto, minaccia resa concretamente pi grave
dallappartenenza alla cosca di ndrangheta dei GIAMPA, circostanza conosciuta
dalla p.o., compivano atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere
imprenditori VILLELLA Luca a versare una somma di denaro non meglio specificata a
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foglio nr. 286
titolo estorsivo; evento non verificatosi per cause indipendenti dalla sua volont e cio
per il rifiuto della p.o. ; con le aggravanti dellessere stata posta in essere la minaccia
da persone appartenenti alle associazioni di cui allart. 416 bis cp.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
Con recidiva ex art. 99, 4 e 5 commma cp
In Lamezia Terme da febbraio a marzo 2011
Fonti di prova:
- sommarie informazioni rese, rispettivamente, in data 04.06.2012 da GIGLIOTTI
Luigi e, in data 7.06.2012, da VILLELLA Luca,
- annotazioni di P.G. del 01.06.2012 e del 07.06.2012,
- verrbale sequestro cartucce del 04.06.2012
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Verbale di sommarie informazioni di GIGLIOTTI Luigi del 4 giugno 2012 (All.to nr.
39)
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foglio nr. 288
comunque della parte inferiore del viso, se avessi la possibilit di vedere foto di
soggetti con barba incolta. A questo punto lufficio da atto di porre in visione a
Gigliotti Luigi un album fotografico contenente 30 foto di persone che potrebbero
identificarsi nel soggetto in questione, Gigliotti una volta visionato il predetto album
riferisce quanto segue: guardando le foto contenenti nellalbum in questione non
riconosco alcuno dei soggetti ivi riportati, tuttavia devo precisare che effettuando una
attenta visione del mento delle persone riportate nelle foto nr. 16 e nr. 28 entrambi
assomigliano tantissimo alla sagoma della persona che si portata in cantiere.----/
A D.R.: Non ho altro da aggiungere ma resto a disposizione per ogni ulteriore
chiarimento----omissis.
Verbale di sommarie informazioni di VILLELLA Luca del 4 giugno 2012, ore 16.15
(All.to nr. 40)
omissis.A.D.R.: sono titolare della ditta individuale edil movi, da circa 5 anni. Due
mesi fa ho iniziato i lavori edili per la realizzazione di unabitazione di Pandolfo
Vincenzo, sita in via Del Progresso adiacente alla farmacia e lo svincolo che porta
verso il cimitero di Lamezia Terme.
A.D.R.: se non erro lo scorso 17 maggio verso le ore 14.00 circa , mentre facevo ritorno
nel cantiere, dopo aver effettuato un viaggio di pietra per rivestimenti, sono stato
avvicinato da una operaio che attualmente lavora per la mia ditta, a nome Luigi, di cui
non ricordo il cognome, che mi riferiva che nel corso della mattinata si era presentato
un ragazzo che nelloccasione gli aveva riferito testualmente: digli al tuo titolare di
mettersi a posto e dopo pu proseguire i lavori in via Del Progresso. Subito dopo si
allontanava dal cantiere.
A.D.R.: Il ragazzo era robusto con maglia con collo a polo ed occhiali da sole e
cappellino con visiera. Loperaio Luigi non mi ha specificato i colori degli indumenti
che il ragazzo indossava.
A.D.R.: Io non ho avuto modo di vedere il ragazzo, posso riferire che dopo lincrocio
che porta al cimitero vi sono installate delle telecamere.----/
A.D.R.: Sono consapevole che la richiesta effettuata al mio operaio Luigi fosse da
intendersi come richiesta estorsiva per leffettuazione dei lavori che la mia ditta sta
svolgendo in via Del Progresso ma non ho presentato alcune denuncia per non avere
problemi nel cantiere dove sto svolgendo i lavori. Mi ero riservato di presentare
denuncia nel caso in cui vi fossero stati eventuali ulteriori problemi.-----/ omissis.
Verbale di sommarie informazioni di VILLELLA Luca del 4 giugno 2012, ore 19.00
(All.to nr. 41)
omissis.A.D.R.: Facendo seguito a quanto dichiarato precedentemente voglio
riferire che ho omesso di rappresentare che loperaio Luigi, nel raccontarmi laccaduto
mi ha consegnato un guanto in lattice, allinterno del quale vi erano tre cartucce che vi
consegno.-----/
A.D.R.: Il guanto in lattice lho buttato in un cassonetto dei rifiuti urbani di Lamezia
Terme.-----/
A.D.R.: Non ho riferito delle cartucce per paura che consegnandole sarei stato
obbligato a denunciare i fatti.-----/
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foglio nr. 289
A.D.R.: Non sono a conoscenza del nominativo della persona che si recata nel
cantiere.----/
A D.R.: Non ho altro da aggiungere ma resto a disposizione per ogni ulteriore
chiarimento.omissis.
Segue annotazione di P.G. redatta da personale dipendente in data 7.6.2012 (All.to nr.
43)
omissis.Facendo seguito al verbale di sommarie informazioni rese in questi Uffici
da GIGLIOTTI Luigi, in data 4 giugno 2012, si riferisce cha le due persone
riconosciute nellalbum fotografico allegato al predetto verle di s.i., si identificano
come di seguito:
1. Nr. 16 si identifica in BENTORNATO Pasquale, nato a Lamezia Terme il
06.02.1983 ivi residente in via R. Lanzino s.n.c.;
2. Nr. 28 si identifica in CATROPPA Giuseppe, nato a Lamezia Terme il 14.10.84 a
Soveria Mannelli, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Siano.-/
omissis.
Verbale di sommarie informazioni di VILLELLA Luca del 7 giugno 2012, (All.to nr.
44)
omissis.Domanda: questUfficio a conoscenza che in data 17 maggio 2012 un
giovane che si identifica per BENTORNATO Pasquale, si recato presso il vostro
cantiere di via del Progresso dove lei sta realizzando un fabbricato e nella circostanza
parlava con un vostro dipendente dicendogli che per proseguire i lavori dovevate
mettervi a posto e nelloccorso consegnava tre cartucce, in merito cosa potete riferire?
Risposta: per quanto mi state dicendo confermo quanto da me dichiarato giorni
addietro ai vostri colleghi e ribadisco che vero che un giovane si recato presso il
mio cantiere di via del Progresso e in quella circostanza parlava con un mio dipendente
a nome Luigi, per io personalmente non sono mai stato avvicinato da qualcuno ne
tantomeno conosco il nome del giovane che ha messo in atto la richiesta estorsiva. Il
nome che mi avete detto voi non lho mai sentito ne conosco una persona che si
identifica con tale nome.
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foglio nr. 290
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foglio nr. 291
BENTORNATO Pasquale
19) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628, terzo
comma, n. 3 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con pi
atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, mediante
minaccia implicita/esplicita di atti ritorsivi diretti contro il patrimonio e contro
lincolumit personale, in caso di rifiuto, minaccia resa concretamente pi grave
dallappartenenza alla cosca di ndrangheta dei GIAMPA, circostanza conosciuta
dalla p.o., costringeva limprenditore CANTAFIO Pasquale Egidio a fornire 8 paia di
occhiali da sole per un valore commerciale di 700,00 euro senza corrispondere il
prezzo dovuto; con le aggravanti dellessere stata posta in essere la minaccia da
persone appartenenti alle associazioni di cui allart. 416 bis cp.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
Con recidiva ex art. 99, 4 e 5 commma cp
In Lamezia Terme nellanno 2009
Fonti di prova:
- risultanze delle intercettazione dei colloqui in carcere intercorsi tra VOCI
Antonio (detenuto) ed i propri familiari del 31.10.2011 - 07.11.2011 -
21.11.2011 (proc. pen. nr. 1846/09 ex 4260/11 rit. 687/11);
- sommarie informazioni rese da CANTAFIO Pasquale Egidio in data 27.08.2012.
- dichiarazioni rese da PIRAINA Luca in data 1 luglio 2013
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foglio nr. 292
Nel corso delle attivit di indagine venivano captati i colloqui intrattenuti in carcere
tra il detenuto VOCI Antonio ed i propri familiari.
Da questi emergeva che Antonio riferiva al figlio Eric di recarsi presso lottica
CANTAFIO per avere, a costo zero, un paio di occhiali da vista.
In seguito VOCI Eric riferiva al padre di essersi recato da Cantafio, il quale,
tuttavia, gli aveva detto che, per gli occhiali richiesti, doveva pagare 300 euro.
A tal punto VOCI Antonio, notevolmente infastidito per la richiesta di denaro fatta
al figlio, commentava che Eric non era tagliato per queste operazioni, quindi lo invitava
a portare il foglio contenenti le prescrzioni a CATROPPA Pasquale, che se la sarebbe
vista lui.
Colloquio in carcere del 31.10.2011 tra VOCI Antonio il figlio Eric e la moglie; (All.to
nr. 45 )
Omissis..
Al min. 14.03 Antonio dice al figlio Eric di andare da Pasquale Cantafio sul corso e
farsi dare degli occhiali da vista che gli servono e di spedirglieli.
Omissis..
Colloquio in carcere del 07.11.2011 tra VOCI Antonio il figlio Eric e la moglie; (All.to
nr. 46 )
Omissis..
Eric: pap vedi che gli occhiali
Antonio: gli occhiali? Quanto costano?
Eric: stai a sentire quello che ti dico io, che vado io da un ... p.i.
Antonio: ma non me ne fotte niente, gli occhiali
Eric: 300 euro vuole, meno di 300 euro no, mi ha detto: guarda non mi chiedere di
pi perch non posso
Antonio: che ti ha detto che vuole i soldi?
Eric: 300 euro
Antonio: ti ha detto: voglio i soldi?
Eric: no, no, mi ha detto 100 viene un vetro, 100 un altro e 120 la struttura,
Antonio: voglio capire, ma ti ha chiesto i soldi?
Eric: mi ha detto: portamene 300 dove cazzo ce lho
Antonio: ma chi?
Eric: il signore Cantafio, quello vicino a Giglio, quello di fronte la galleria
Antonio: e come fatto?
Eric: Giglio boutique, che vuol dire come fatto?
Antonio: di persona, come fatto?
Eric: pelato con gli occhiali
Antonio: ti ha chiesto i soldi da me, ti ha chiesto lui?
Eric: mi ha detto: meno di questo non te li posso fare
Antonio: voglio capire, ti ha chiesto i soldi portami i soldi?
Eric: gli ho portato quel foglio e gli ho detto: visto che pap non ci vede e gli ho
dato questo documento ha avuto questo problema, lo ha letto, se possibile e magari
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foglio nr. 293
poi quando esce e lui mi ha risposto: guarda in questo momento non so come aiutarti
pi di questo non posso fare
Antonio: a posto
Eric: pap se io gli devo andare a dire unaltra cosa che non mi ha capito
Lorena: amore al centro commerciale hanno messo una bomba ad un negozio
Antonio: sch (fa segno alla moglie di stare zitta)
Eric: me lo dici, pu darsi che non mi ha capito, lui lha letta la carta
Antonio: e che centra che lha letta
Eric: no, gli ho detto sono il figlio di Antonio, pap ha questo problema e p.i.
mi potete dire quanto ci vuole?
Antonio: lascia fottere, Eric non fa per te, da una parte meglio guarda, non fa per te
lascia stare
Eric: e che devo fare io?
Antonio: che adesso glielo dico io, guarda fai una cosa dai quel biglietto a Pasquale
Eric: Catroppa?
Antonio: si
Lorena: bravo, lascialo stare a lui
Antonio: daglielo a Pasquale che se la vede Pasquale
Eric: ma perch mi mortifichi?
Antonio: perch ti morti se te lo sto non li sai fare, basta chiudi, non fa per te
Lorena: appunto, certe cose non fanno per lui.
Omissis..
Anche nel successivo colloquio VOCI Antonio continua a parlare degli occhiali,
ripete al figlio di ritornare dal CANTAFIO, di ribadire che lui aveva bisogno degli
occhiali e di aggiungere che gli mandava i saluti Giuseppe
Colloquio in carcere del 21.11.2011 tra VOCI Antonio il figlio Eric e la moglie; (All.to
nr. 47)
Omissis..
Antonio: poi Pasquale Cantafio, ce lhai presente?
Eric: si, PL il negozio
Antonio: cos impari pure come ti devi vestire, ce lhai presente dove c Squillace?
Eric: si
Antonio: allora guarda le mie mani (gli mostra la strada su di un fazzoletto con le
mani), qua c?
Eric: allora no, questo Squillace, qua cera Giglio e qua c il negozio
Antonio: a scendere ti viene prima
Eric: no a scendere mi viene prima quello
Antonio: entri e gli dici, signor Pasquale, non c, me lo potete rintracciare?
Eric: quando siamo andati Luchino cosi ha fatto me lo potete chiamare che aspetto
qua, e guarda sono le otto, va bene passo domani e cero io presente, solo che il
giorno dopo io non sono andato e Luca senza di me non va
Antonio. Tu vai dal signor Pasquale e gli dici. sono il figlio di Antonio, quello che fa
gli sponsor per le giostre lui lo sa che sono io
Eric: va bene, se mi dici in questo modo, altrimenti non me lo dicevi no
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foglio nr. 294
Antonio: gli dici: ha detto pap se gli fate questi qua che sta perdendo la vista l
dentro e vi manda salutando assai Giuseppe basta, tu la settimana prossima vieni?
Eric: e allora non vengo..
Omissis.
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foglio nr. 295
295
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foglio nr. 296
Fonti di prova:
- risultanze delle intercettazione dei colloqui in carcere intercorsi tra CATROPPA
Giuseppe (detenuto) ed i propri familiari del 13.02.2012 - 20.02.2012 (proc. pen.
nr. 1846/09 ex 4260/11 rit. 687/11);
- sommarie informazioni rese da FERRARO Giuseppe, in data 29.08.2012.
Colloquio del 13.02.2012 nel carcere di siano tra CATROPPA Giuseppe il fratello
Pasquale e il padre Mario. (All.to nr. 49)
Omissis..
Alle ore 11.43.10
Giuseppe: eh, l vicino la tamoil, gli prendi un mazzo di fiori a mamma e gli dici che
glieli mando io, e poi domani che San Valentino, gli prendi un mazzo per Micuzzo
con le rose..
Pasquale: per la moglie?
Giuseppe: gli fai un mazzo piccolino per la figlia e un mazzo alla moglie, e poi un
altro lo fai per Martina, vedi se lo devi fare pure tu, vediamo se hai capito che cosa ho
detto? A chi lo devi fare?
Pasquale: a mamma, a Martina, a Maria e alla piccolina
Giuseppe: eh, a mamma glielo porti oggi e domani glieli porti a loro, hai capito? Hai
capito, dove devi andare?
Pasquale: si, dove?
Giuseppe: che poi passa Micuzzo (Domenico Giamp), sullo stradone
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foglio nr. 297
Pasquale: p.i.?
Giuseppe: uhm, la tamoil sullo stradone
Pasquale: eh, LAMEZIA GARDEN, e gli dico che poi passa lui?
Giuseppe: che poi glielo faccio scrivere a Micuzzo, hai capito dove devi andare?
Pasquale: lo conoscete si?
Giuseppe: si, dove Ferraro hai capito?
Pasquale: (fa cenno di si con la testa)
Giuseppe: che lui ci fa lo sconto, che ci conosce, che ci fa lo sconto a noi vai oggi e
gliene prendi uno a mamma e per domani te ne fai preparare tre, uno a Martina, uno
Pasquale: uno ad Azzurra
Giuseppe: uno piccolino per Azzurra e un altro a Maria (queste ultime
rispettivamente figlia e moglie di Domenico Giamp)
Omissis..
Colloquio del 20.02.2012 nel carcere di siano tra CATROPPA Giuseppe, Pasquale e
Mario. (All.to nr. 50 )
Omissis
Alle 10.15.54 si trascrive integralmente:
Giuseppe: ma teli sei dimenticati i cazzi dei fiori Pasqu?
Pasquale: che cazzo mi sono dimenticato Gius!
Giuseppe: perch non te li sei preso?
Pasquale:quello ci ha fattola negativa
Giuseppe: chi?
Pasquale: quello della Lamezia GARDEN
Giuseppe:ha fatto la negativa?
Pasquale: (fa cenno di si con la testa)
Giuseppe:come? A chi lha fatta la negativa?
Pasquale: a MICUZZU
Giuseppe: ma chi ..ma tu sei andato?
Pasquale: (fa cenno di si con la testa)
Giuseppe:davvero? e come ti ha detto?
Pasquale: gli ho detto: vedi che mi manda MICUZZU, ha detto io non posso fare
niente, non posso fare niente ho detto: vedi che mi manda quello, quel cristiano
che gli devi mandare i fiori alla moglie, ha detto: io non posso fare niente, sto
chiudendo.
Giuseppe: ma sei andato da quello che ti ho detto io?
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foglio nr. 298
Pasquale: si, a quello davanti, vicino casa nostra, gli ho detto: posso andare allaltro,
al magazzino che si trova a Scin?, mi ha detto: no no non ci andare che non c
niente la!
Giuseppe:davvero?
Pasquale: poi non avevo soldi veramentee senza soldi.
Giuseppe:va bene, mi ha detto MICUZZU: ma tuo fratello neanche andato! gli ho
detto che sicuramente c stato qualche problema
Pasquale: glielo dici, mi ha fatto la negativa..P.I.
Omissis
lle ore 10.18.17 si trascrive integralmente:
Pasquale: stammi a sentire? Chiedigli scusa da parte mia a DOMENICO, gli scrivi
che ero senza soldi mio fratello andato sia la che la e gli hanno fatto la negativa.
Stammi a sentire, gli dici che c..P.I.
Omissis..
298
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foglio nr. 299
ADR: per come mi chiedete posso dire che non ho mai avuto richieste di carattere
estorsivo n danneggiamenti, ma ho subito diversi furti regolarmente da me denunciati,
lultimo proprio tre mesi fa.
ADR: non sono in grado di riconoscere i due giovani a mezzo fotografia, che si sono
presentati al mio cospetto, anche perch era sera, ero intento a lavorare e indossavano
i caschi. Omissis
Alla luce di quanto sin qui detto appare evidente come ai danni del FERRARO
Giuseppe sia stato perpetrato un tentativo di estorsione da parte di GIAMPA Domenico
per il tramite di CATROPPA Giuseppe e CATROPPA Pasquale, soggetti da ritenersi a
pieno titolo elementi della cosca GIAMPA.
Il tentativo non andato a buon fine solo per il rifiuto opposto della persona
offesa.
La vicenda, lungi dallessere poco significativa, una palese dimostrazione delle
pretese di controllo del territorio che gli indagati hanno continuato ad esercitare anche
durante il periodo della detenzione, pretesa che esercitano in maniera sfrontata ed
arrogante anche per soddisfare normali bisogni della vita quotidiana .
Sussistono, pertanto, in relazione a detta contestazione, gravi indizi di
colpevolezza a carico di GIAMPA Domenico, CATROPPA Giuseppe e CATROPPA
Pasquale.
Non sussiste invece la circostanza aggaravante di cui lart 7 L n. 203/ 1991 sotto
il profilo soggettivo, trattandosi di fatto posto in essere al fine di soddisfare interessi ed
esigenze personali dei singoli affiliati.
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foglio nr. 300
Fonti di prova:
- risultanze delle intercettazione dei colloqui in carcere intercorsi tra CATROPPA
Giuseppe (detenuto) ed i propri familiari nella data del 26.03.2012 (proc. pen. nr.
1846/09 ex 4260/11 rit. 687/11);
- sommarie informazioni rese da PERRI Francesco in data 28.08.2012.
- dichiarazioni rese dal collaboratore PIRAINA Luca in data 28 maggio 2013
Colloquio tra CATROPPA Giuseppe ed il fratello Pasquale del 26.03.2012 (All.to nr.
52)
Omissis
Giuseppe: eh
Pasquale: vado, ci parlo e tutto quanto lui mi ha detto: passa domani, lo sai chi
? p.i
Giuseppe: chi?
Pasquale: AMBIENT, quello che si trova a Via del Progresso, p.i
Giuseppe: chi che ce lha?
Pasquale: AMBIENTE, quelli che vendono divani, cucine ,
Giuseppe: sei andato a vedere il divano?
Pasquale: sono andato a vedere se potevo comprare un cazzo di divano, per averne uno
per cazzi miei, avevo aggiustato a quando a quando mi ha detto di si, ho detto:
minchia mi ha detto di si, mi ha detto: passa domani che ne parlo con il
principale,
Giuseppe: ed andato lui!
Pasquale: chi cazzo c andato! Mi ha detto: Ma io veramente ho parlato con lo
ZIO, mi ha detto cos ed io gli ho detto: va bene OMISSIS.
300
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foglio nr. 301
Sommarie informazioni rese da PERRI Francesco, in data 28.08.2012. (All.to nr. 53)
Omissis
A D.R.: sono titolare unitamente a mio fratello del negozio di arredamenti in genere
denominato AMBIENTI Soluzioni dArredo ubicato in Via del Progresso di Lamezia
terme che gestisco da circa 6 7 anni.
A D.R.: nel corso degli anni non abbiamo mai subito atti intimidatori di qualunque
genere n tantomeno richieste estorsive.
A D.R.: per come mi chiedete posso riferire che nei primi mesi del 2012 un giorno
mentre mi trovavo allinterno del negozio unitamente a mio fratello Vincenzo
entravano due giovani da me conosciuti di vista poich so abitare in Via del
Progresso ed in particolar modo conoscevo uno di questi come il figlio di PIRAINA
quello degli Infissi. Appena entrati si rivolsero a mio fratello con il quale avevano
intrapreso un discorso circa lacquisto di un divano e nella circostanza chiedevano
chi fosse il titolare. Appena sentito che chiedevano del titolare mi avvicinai a loro
presentandomi come il titolare e questi avanzavano una richiesta estorsiva in
particolare in un primo momento il giovane che si trovava con il PIRAINA mi diceva
testuali parole: ci mandano gli amici perch hanno bisogno di un aiuto e quindi
passiamo per fine mese. A tal proposito avendo capito che si trattava di una richiesta
estorsiva per conto di terze persone per come dagli stessi riferito unitamente a mio
fratello li abbiamo invitati ad uscire dal negozio; nella circostanza ricordo di aver
detto al PIRAINA che comunque avrei riferito il tutto al proprio genitore. I due si
sono allontanati a piedi e non si sono fatti pi vedere nel mio negozio.
ADR: non abbiamo ricevuto ulteriori richieste di carattere estorsivo.
ADR: per come mi chiedete sono a conoscenza che a Lamezia terme esistono delle
famiglie ndranghetistiche e che tra le altre cose sono dedite a richieste estorsive.
A questo punto, lUfficio, al fine di giungere alla completa identificazione dei soggetti
indicati nel presente verbale che hanno mantenuto contatti con il PERRI Francesco, d
atto di porre in visione al predetto un album fotografico raffigurante nr. 22 fotografie
riproducenti le effigi di soggetti lametini gravitanti nella criminalit organizzata.
PERRI Francesco, dopo aver attentamente osservato lalbum fotografico postogli in
visione dichiara:
riconosco nella foto nr. 1 il soggetto che so essere il figlio di PIRAINA quello degli
infissi come sopra dichiarato;
nella foto nr. 19 riconosco il soggetto che era in compagnia del PIRAINA e che mi ha
avanzato la richiesta estorsiva insieme al predetto come sopra riferito.
Lufficio d atto che lalbum fotografico utilizzato per il riconoscimento fotografico
sottoscritto dal PERRI Francesco parte integrante del presente verbale.
301
Tribunale Ordinario di Catanzaro
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foglio nr. 302
Alla luce di tali emergenze ritiene questo Giudice che la ricostruzione dei fatti
che qui occupano necessiti, nel prosieguo delle indagini, di essere approfondita al fine
di meglio ricostruire la posizione degli odierni indagati.
Ed invero, allo stato, non sussiste, a parere di questo Giudice, un grave quadro
indiziario a carico di CATROPPA Giuseppe, atteso che la vicenda in esame, per come
emergente dalle intercettazioni, appare il frutto dellautonoma inziativa del fratello
Pasquale.
Le condotte di questultimo, invece, anche alla luce delle ultime precise
dichiarazioni del PIRAINA, non appaiono agevolmente ricostruibili, emergendo dalle
intercettazioni che lindagato si s recato presso il mobilificio PERRI per avere un
divano ( certamente a titolo gratuito) ma che, in seguito, non ha insistito nelle sue
pretese a seguito dellaffermazione del titolare di avere gi provveduto in favore di un
tale zio.
Lincertezza del quadro probatorio non colmata dalle dichiarazioni della
persona offesa la quale, da un lato ha indicato il CATROPPA quale autore di una
pretesa estorsiva ma dallaltro gli ha attribuito una condotta che completamente
diversa da quella emergente dalle intercettazioni ( che dato genuino del quale non vi
motivo di dubitare ).
A ci aggiungasi che il PERRI ha indicato quale complice del CATROPPA il
PIRAINA Luca che invece ha smentito tale fatto, affermando di avere agito
autonomamente in compagnia di Gino TROVATO.
E verosimile, pertanto, alla luce di quanto sin qui detto, come il PERRI abbia
potuto confondere lindagato attribuendo a quest ultimo la condotta posta in essere da
Gino TROVATO e che a tale confusione sia stato indotto dal fatto di avere in
precedenza ricevuto la visita dello stesso CATROPPA Pasquale, visita che tuttavia non
era andata a buon fine.
Allo stato delle indagini tuttavia quelle appena formulate rappresentano delle
ipotesi che, seppure verosimili, non sono supportate da convincenti elementi di prova,
302
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foglio nr. 303
Fonti di prova:
- risultanze delle intercettazioni dei colloqui in carcere intercorsi tra:
CATROPPA Giuseppe (detenuto) ed i propri familiari nelle date del 30.04.2012 e
18.06.2012
VOCI Antonio (detenuto) ed il figlio Eric nelle date del 07.05.2012 - 21.05.2012 -
04.06.2012 - 11.06.2012 - 25.06.2012;
GIAMPA Giuseppe (detenuto) e la moglie MELIADO Franca Teresa nelle date del
15.06.2012 (proc. pen. nr. 1846/09 ex 4260/11 rit. 687/11)
303
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foglio nr. 304
Durante il colloquio del 26 marzo 2012 Voci Eric chiedeva al padre Antonio cosa
avesse intenzione di fare per la solita festa che organizzava tutti gli anni.
Antonio rispondeva che gi aveva parlato e che quanto prima lo avrebbe
mandato a Crotone in modo tale da organizzarsi.
Colloquio intercorso in data 26.03.2012 tra VOCI Antonio ed il figlio Eric. (All.to nr.
54)
Omissis
Eric chiede al padre cosa ha intenzione di fare per la solita festa che organizza tutti gli
anni. Antonio gli risponde che ha gi chiesto e che pi in l lo mander a Crotone con
la macchina in modo tale da organizzarsi.
Omissis
304
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foglio nr. 305
gli altri anni ( nel senso che avrebbe dovuto pagare 50 euro a metro e che il
ricavato andava sussidiso per met) .
305
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foglio nr. 306
Omissis
G: gli dici: Zol, vedi quello che cazzo devi fare, vai al comune che forse ti danno il
parcheggio
P: il discorso del parco, quello me lo stanno facendo
G: e se viene qualcuno o lo zio Vincenzo gli dici: no Zio Vincenzo devi fare come
ti dico io, tu digli in questo modo
P: mi ci scanno Giuseppe
G: e ti ci scanni, tu digli in questo modo, come ti dico io, tu gli dici: i biglietti fate
come volete voi, ai denari non dovete rompere i coglioni, chiaro chiaro.
Omissis
306
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foglio nr. 307
Colloquio intercorso in data 07.05.2012 tra VOCI Antonio ed il figlio Eric. (All.to nr.
58)
Omissis.
Eric: eh, ok, va bene, ma unaltra cosa, venuto Pasquale fuori
Lorena: amore
Eric: o mamma due secondi che urgente, mi ha detto che domani mattina lo devo
portare da Zolino che insomma gli hanno mandato limbasciata che ci dobbiamo
dividere i soldi io, lui, Maurizio, Giuseppe, delle giostre
Antonio: come?
Eric: che li devo portare domani mattina da Zolino che gli hanno mandato
limbasciata che ci dobbiamo dividere i soldi
Antonio: no, no
Eric: ora gli mandi a dire al fratello come stanno le cose altrimenti io non so come
fare pap
Antonio: te lo dico io come devi fare
Eric: no perch io ho visto a Mariuzzo (MELIADO Mario) e mi ha detto alcune cose in
un modo poi viene lui e fa il galletto
Antonio: ascoltami un attimo tu gli dici a Pasquale: ha detto mio padre di lasciare
fottere che me la devo vedere io, basta
Eric: pap io non glielo puoi mandare a dire pure tu
Antonio: si glielo dico pure io
Eric: per favore fallo per me Omissis
Omissis
Antonio: ascoltami un attimo, vediti il fatto delle giostre
307
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foglio nr. 308
Durante il colloquio che segue, intercorso tra VOCI Antonio ed il figlio Eric, il
primo dice al figlio che i titolari delle giostre dovevano occuparsi delle autorizzazioni
del comune mentre lui doveva solo andare da Francesco.
Colloquio intercorso in data 21.05.2012 tra VOCI Antonio ed il figlio Eric. (All.to nr.
59)
Omissis
Eric: ah
Antonio: dalla parte di dietro dove ci sono quelle villette,
Antonio continua dicendo ad Eric che per quanto riguarda le autorizzazioni comunali,
se la dovranno vedere i proprietari delle giostre, e raccomanda al figlio dandare da
Francesco e dirgli di vedere tutto lui che poi sar Antonio a dirgli come dovranno
sistemare. Omissis
Anche nel colloquio che segue VOCI Antonio ribadisce al figlio Eric di andare
insieme allo zio Lideno al Comune per verificare la zona che gli veniva attribuita per
piazzare le giostre e ci in modo tale da assicurarsi la pulizia ed il resto.
In proposito, Eric fa cenno con una mano al padre, mostrando un numero, per
fare capire al genitore che lo zio Lideno non era intenzionato a pagare una somma di
denaro superiore a quella.
Antonio dice al figlio di non preoccuparsi; aggiunge che qualora gli fosse stata
assegnata larea dellIngegnere PARRILLA loro avrebbero effettuato la pulizia dello
spiazzo e che poi, Eric, avrebbe dovuto far fare una fattura a nome di zio Lidano, per
come gi fatto negli anni precedenti.
Colloquio intercorso in data 04.06.2012 tra VOCI Antonio ed il figlio Eric. (All.to nr.
60 )
Omissis.
gli dice di andare insieme a zio Lideno (fonetico) al Comune per vedere la zona che gli
verr concessa per la sistemazione delle giostre e i lavori che si dovranno fare per la
pulizia di questa zona, Antonio precisa di essere tranquillo in quanto ha la
dichiarazione di zio LidenoOmissis. continuando questa conversazione Eric
riferisce ad Antonio a voce bassa che Zio Lideno ha detto di non pensare che chiss
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foglio nr. 309
quanto (fa un gesto con le mani per indicare che quello che zio Lideno gli dar non
sar molto). Antonio risponde che lui(Eric) deve stare solo calmo e fare quello che dice
lui, Omissis. Antonio ribadisce ad Eric di andare da zio Lideno per la festa e di
andare alla tipografia e farsi fare la fattura ed intestarla a zio Lideno proprio ai
MARSICO, cos zio Lideno se le scaricher, Antonio dice ad Eric di fatturare tutto
come tutti gli anni, anche della pulizia che faranno con la ruspa e della ghiaia e poi se
lingegnere PARILLA se gli dar il terreno, come ha sempre fatto lo dar a lui(ad
Antonio) e poi mette in fattura come se lo ha fatto zio Lideno. .. Omissis
Colloquio intercorso in data 11.06.2012 tra VOCI Antonio ed il figlio Eric. (All.to nr.
61)
Omissis
Eric: eh Zio Lidino, mi ha detto Ericcc che questi senza la tua parola non
aprono ed io: chi sono il prefetto? Evidentemente se gli ho mandato a dire una
imbasciata p.i. venuto da Crotone per poter aprire, almeno giusto che ne
parlassi davanti a lui no
Antonio: eh
Omissis
Eric: sentimi perch non sto parlando di niente, mi ha detto: io cento lire le divido con
tutti, li divido con tutti che mi conoscono,
Antonio: chi?
Eric: zio Lidino, quindi mi stai dicendo che fai tutto niente per niente, lo stai facendo
giusto per gli altri?, non mi ha risposto ho preso e me ne sono andato al magazzino
Antonio. in quale magazzino?
Eric: in quello di Mariuzzo e non ti dico come era nero, poi ho capito io perch diceva
che a questi non li ha mandati nessuno, stanno facendo di testa loro, ho parlato con
Teresa pure, mi ha detto: Ericc lo sapevo che dovevi venire tu per la festa, questi
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foglio nr. 310
Colloquio intercorso in data 25.06.2012 tra VOCI Antonio ed il figlio Eric. (All.to nr.
62)
Omissis
Eric: ai panini ci sono i pilosci (Notarianni), i figli dello zio Alduzzo (Notarianni
Aldo)
Antonio: e va bene, quello buono
Eric: quello si, e va bene
Antonio: nemmeno biglietti ti hanno dato a te?
Eric: no, ero con zio Lidano e Ramona e gli ho detto: che vengano a dirlo a me, che
ho bisogno che i biglietti me li veniate a dare voi? Che siete voi?
Antonio: ma chi te lo ha detto dei biglietti? Ma perch non sei andato da Pasquale?
Eric: eh, Pasquale mi ha detto: ne vuoi biglietti? ed io: non me ne servono biglietti,
teneteveli che se io voglio vado, siamo andati io, Futura, Ramona e mamma, Mariuzzo
me lha detta una cosa, se questa una la situazione gli ho detto: non penso
gli ho detto:
Omissis
Eric. gli ho detto di dare a me qualcosa e mi ha detto di no , con questo a me non mi
tocca un cazzo, gi mi ha avvertito Omissis
310
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foglio nr. 311
VOCI Antonio, appreso che CATROPPA Pasquale e gli altri non avrebbero dato
alcunch alla sua famiglia del ricavato dellestorsione, invita Eric ad andare dallo zio
Lidano il giorno del pagamento dellestorsione, di chiamare Alessandro (Torcasio
Alessandro) e di dire che lui era stato mandato li dal padre (Antonio Voci), facendo cos
capire a tutti che doveva ritirare la sua parte.
Eric riferisce al padre che lo stesso zio Lidano si era meravigliato del fatto che
Teresa MELIADO non avesse richiamato gli altri, al fine di assicurargli, come in
passato, la gestione delloperazione delle giostre.
Antonio: vai da zio Lidanovai da zio Lidano, chiama ad Alessandro, il giorno che
deveha detto mio padre che mi ha mandato mio padre il giorno (batte con le dita
della mano destra sula tavolo)che devo esserci anche io quaglielo dici davanti a
zio Lidano gli dici quando devi venire?...tale giorno? Tale giorno vengo anche io
Eric: sperando
Antonio: no, no sperando niente e basta, tu gli dici : quale giorno si deve venire qua?
Eric: e certo, io gi glielho detto, lui mi ha detto: Ericu, se mi fai la cortesia di farmi
andare avanti a lui unaltra volta
Antonio: gli dici Aless, ti manda salutando mio padre, mi ha detto mio padre, quel
giorno stesso
Omissis.
Eric continua dicendo al padre che anche zio Lidano si meravigliato poich stato
proprio lui a recarsi presso la loro abitazione per concludere la faccenda e proprio
Eric non riesce a capire come mai Teresa era stata messa al corrente dal marito
Giuseppe che doveva essere lui, Eric, ad occuparsene e non gli ha mandato a dire
niente. Antonio risponde che aspetter fino a giorno 2 dopo di che si regoler di
conseguenza.
Alle ore 12.43.35 Antonio dice a Eric di riferire a Pasquale Catroppa che tra pochi
giorni sar fuori e quando lo avr di persona lo dovr riprendere per il
comportamento che sta tenendo nei suoi confronti. Omissis
Antonio VOCI dice al figlio di avergli mandato a dire che devono chiedere 8
mila euro per lestorsione.
Eric riferisce che lo zio Lidano gli aveva detto che non gli avrebbe dato pi di 5
mila euro.
Eric ribadisce al padre che a lui lo hanno cacciato dalle giostre e Antonio
invita Eric a recarsi da Francesco (giostraio) e di riferire che la rimanenza per giungere
a 8 mila euro lavrebbe dovuta dare a lui non appena usciva dal carcere.
Omissis
Antonio: non ti preoccupare!!
Eric: comunque questi sono roamilo so come andr a finire
Antonio: lui, a me mi ha detto a me , lui (indica con la mano destra verso la sua destra)
a te non interessa, te lo dico ora..io gli ho mandato a dire o questi (con le dita della
mani compone il numero 8) o se ne vanno
Eric: no e non vero, questo tanto gli da (apre una mano per indicare il numero
cinque) , gi lo ha detto a me
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foglio nr. 312
Antonio: quanto?
Eric: 5000 (cinquemila) euro
Antonio: ..(bestemmia)bocca larga che hai, ma che sta bocca larga di merda
Eric: comunque mi hai capitonon mi capisci
Antonio: non cos, come dico io, non come dici tu
Eric: se io glielho detto
Antonio: non come dici tu, hai capito?....hai capito?
Eric: (incomprensibile)
Antonio: cos, cos che te lo dico io
Eric: e intanto sono lvedi qua.. che dice che(indica il numero 3 con la
mano sinistra) solo dallautoscontro
Antonio: non mi interessa niente
Eric: lo so
Antonio: a me interessa.(incomprensibile)
Eric: ma inutile che te la prendi con me che a me mi hanno tolto ti sto dicendo
Antonio: gli dici a Francesco, (incomprensibile)che la rimanenza se esco me la
vado a prendere io
Eric: questi sono problemi tuoi p, io glielo dico, che devo fare?!
Antonio:che tuo padre(incomprensibile) questi (indica il numero otto con entrambi
le mani)
Omissis
Antonio: lui (indica con la mano destra alla sua destra), gli ha mandato
limbasciata lui: o questi ..(indica il numero 8 con le mani) o ve ne andate
Eric: eh! E loro sono ancora l
Antonio: e vuol dire che sono rimasti per questi (indica il numero 8 con le mani) che te
lo dico io
Eric:e a me ha detto questi (indica il numero 3 con la mano sinistra) ..ed ora glielo
mando a dire, non me lo deve dire? Non me lo deve dire?
Antonio: digli: lo ha detto pap Omissis
Omissis
Eric: lo sai che mi ha detto poi Pasquale?...mi fa..
Antonio: quando lo hai visto?
Eric: ora, ora, ora, mi fa : salutami a tuo padre, gli ho detto: comunque ti dico una
cosa che giusto dirtelo che sono venuti a dirlo a me che non centro niente, occhio a
quello che fate, a quello che c dietro; mi dice e perch tu a zio Lidano quando lo
hai visto? Quando ci sei andato tu da zio Lidano? , cio , hai capito come? Si rivolto
312
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foglio nr. 313
come per dire: che cazzo ci sei andato a fare tu da lui, hai capito che risposta mi ha
dato? Io cosa dovrei fare? Spiegamelo tu..se a me, senti a me,(incomprensibile)
(porta la mano sinistra a mo di cornetta alorecchio sinistro) e mi ha detto di lasciargli
tutto , tu mi devi dire che posso fare io? Dimmelo tu, dai
Antonio: chi te lo ha lasciato detto?
Omissis
Antonio: chi te lo ha lasciato detto?
Eric: (incomprensibile)lasciali fottere che questi non cazzo ne mio ne tuo che
fanno come vogliono e lui (indica con il pollice della mano sinistra sulla propria
sinistra) queste cose le sa(indica nuovamente con il pollice della mano sinistra sulla
propria sinistra) ..questa cosa la sa, questo poco ma sicuro)gli ho detto : va bene,
questo lho capito ma stai tranquillo che da te vengono sicuro
Omissis
Antonio: ha detto che lui non centra niente che
Eric:eh?
Antonio: che lui non centra niente
Eric: no?! e chi? Com? Non lo sa lui? Non lo sa?! Non centra niente!! Ahia!!!...dopo
che mi sono ammazzato senza patente per arrivare l sti pezzi di merda, sti pezzi di
merda fetusi!! Ora voglio vedere se mi ha preso per il culo, ora gli dico che vado l e
se dice no allora significa che mi ha preso per il culoora secondo te..oh! pap ora
secondo te , tuo padre(incomprensibile)..:
Antonio: come?
Eric: ora secondo te, tuo padre ha portato la festa a Nicastro e non gli davo un
euro?
Antonio: ha?
Eric: tuo padre ha portato la festa qua per S. Antonio come te ed io non gli davo
niente?!
Antonio: (incomprensibile)
Eric: e lui a te non ti ha portato niente sono 7 anni che si rompe il culo gli ho detto
ed ora vi state (incomprensibile)belli belli voi, vedi che io non sono stupido che se
sono qua e mi stai parlando a me, vuol dire che io ci sono potuto essere qua; va bene,
comunque, mi stai dicendo che tutto a posto che te la vedi tu, veditela tu, fai come
vuoi , limportante che tu sappia che io, quando vado glielo riferisco a uno ed
allaltro, mi fa si, si e allora significa che sa i cazzi suoi.
Antonio:ma uno non pu parlare prima, no? a me di prima non mi interessa niente
Eric: e lo so ma so gi il dopo, me lo fottoe che non se ne venisse con mille euro!
Antonio: eh?
Eric: che non se ne venisse con mille euro! Che non mi prendo neanche 1 euro, mi
prendo
Antonio: tu parlitu parli troppo tu, tu hai il vizio di parlare troppo, hai capito? E per
questo cazzo di vizio di parlare troppo mi fai trovare nei guai a me senza che sia vero,
non hai capito niente allora
Omissis
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foglio nr. 314
Omissis..
Giuseppe chiede a Mario notizia del pescatore (SIRIANNI Domenico), questi gli
risponde che non lo sta vedendo affatto e che ultimamente sempre in compagnia di un
suo amico a nome Luca e che da poco ha comprato una Vitara bianca.
Mario informa Giuseppe che ultimamente i ragazzi che sono fuori sono impazziti
poich si danno fastidio a vicenda recandosi negli stessi luoghi. Teresa lo informa
altres che alla festa le giostre erano affollate.
Omissis.
TORCASIO Angelo riferisce che delle estorsioni alle giostre che venivano
installate a Lamezia durante le feste, se ne occupava VOCI Antonio, per conto di
Giuseppe GIAMPA, unitamente a CRAPELLA Andrea.
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foglio nr. 315
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responsabili di tutte le giostre a nome zio Lidano e Francesco, padrone della giostra
del bruco, i quali a loro volta conferivano lintera somma a VOCI come riferito la
notte di San Pietro ed il VOCI poi veniva da me a versare la met dellimporto, ed in
pi si faceva dare biglietti gratis per gli appartenenti alla cosca; Omissis vi posso
anche aggiungere che lultimo anno, nel periodo della nostra detenzione, a giugno
2012 la gestione di questa estorsione stata curata dal fratello di DE VITO Antonio, a
nome Marco credo;Omissis in effetti la direttiva fuoriuscita dal carcere tramite
lo stesso VOCI Antonio che prima mi aveva chiesto lassenso a potersi occupare
ancora della gestione dellestorsione tramite il figlio Eric; io gli ho detto che per me
andava bene anche se poi in realt mi risulta che TORCASIO Alessandro il cavallo
ha estromesso il VOCI Eric dallestorsione che poi alla fine stata curata dal
predetto DE VITO Marco che si proposto in tale senso con il TORCASIO
Alessandro ricavando dallestorsione 5000 euro in tutto e tenendone 1000 euro per
s;
A.D.R.: a domanda dellIspettore Rotundo: Effettivamente la cosca si occupava su
richiesta dei giostrai della protezione dellarea adibita a giostre, anche allontanando
altri giostrai che loro non volevano fare entrare nellarea per qualsivoglia motivazione,
tali richieste venivano veicolate attraverso i due giostrai che ho nominato prima zio
Lidano e Francesco.
Omissis.
Nel corso delle indagini si procedeva allidentificazione dei due soggetti, indicati
per Lidano e Francesco, che risultavano essere VALLERIANI Lidano e CORIGLIANO
Francesco (giostrai).
Questi venivano, in seguito, sentiti a sommarie informazioni.
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foglio nr. 317
per la Calabria. Dal 12 giugno c.a. ci troviamo in Nicastro in occasione della festa di S.
Antonio dove resteremo anche per la festa di San Pietro e Paolo. La piazza di Lamezia Terme
la frequentiamo da circa sei - sette anni.
A.D.R.: non abbiamo subito atti intimidatori n tanto meno richieste estorsive.
A.D.R.: per come mi chiedete conosco VOCI Antonio, la moglie ed il figlio Eric. Voci
Antonio lo conosco da quando abitava a Catanzaro ed ogni qualvolta giungevo a Lamezia con le
roulotte e le macchine delle giostre mi rivolgevo a Voci Antonio per farmi mandare dei mezzi
meccanici per sistemare il piazzale sul quale dovevo collocare le giostre. Per tale
interessamento non ho mai elargito denaro a VOCI e n tanto meno alla ditta del movimento
terra.
A.D.R.: quest'anno non ho avuto bisogno dei mezzi meccanici in quanto ci siamo
sistemati in un piazzale del comune gi asfaltato ubicato nei pressi del Tribunale in Via
Cristoforo Colombo. Comunque posso dire che si fatto vedere VOCI Eric al quale
spontaneamente ho consegnato dei biglietti ed in pi ho riferito al VOCI di salutarmi il
padre in quanto detenuto. Nella circostanza Eric mi chiedeva se poteva sistemare degli
striscioni di sponsor all'interno del piazzale cosa a cui io non ho aderito.
A.D.R. per come mi chiedete oltre al Voci Eric ho dato dei biglietti anche a tale
Alessandro, ad un altro soggetto con gli occhiali che si presentato presso le giostre il giorno
di Sant'Antonio ed al quale ho regalato dei biglietti e so essere il fratello di Giuseppe che
attualmente detenuto ed amico di Voci Antonio il quale prima che venissero arrestati erano
sempre insieme.
A.D.R.: per come mi chiedete c' all'interno del parco giochi un ragazzo a nome
CORIGLIANO Francesco, il quale mio nipote poich ha sposato la figlia di mia cognata
sorella di mia moglie. Questi gestisce le giostre d propriet della moglie.
A.D.R. per come mi chiedete il soggetto che porta gli occhiali di cui vi ho appena
parlato sarei in grado di riconoscerlo qualora lo dovessi vedere in fotografia.
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foglio nr. 318
Nella fotografia nr. 43 riconosco tale Luciano, con il quale siamo amici anche con i fratelli
e so avere una carrozzeria in Lamezia Terme, anche a questi ho fornito dei biglietti di
mia spontanea volont.
Nella foto nr. 48 riconosco Giuseppe amico di Voci Antonio con il quale si
accompagnava ogni qualvolta s presentavano presso le mie giostre.
Nella fotografa nr. 50 riconosco Voci Antonio di cui vi ho parlato.
L'ufficio da atto che nella fotografa nr. 10 riportata l'effige di VENTURA Antonio
nato il 07.12.1984 a Lamezia Terme;
nella fotografia nr. 20 riportata l'effige di CATROPPA Pasquale nato il 24.07.1986 a
Lamezia Terme;
nella fotografa nr. 26 riportata l'effige di TORCASIO Alessandro nato il 28.09.1983
a Lamezia Terme;
nella fotografa nr. 43 riportata l'effige di TROVATO Luciano nato il 26.09.1985 a Lamezia
Terme;
nella fotografia nr. 48 riportata l'effige di CATROPPA Giuseppe nato il 14.10.1984 a
Soveria Mannelli (CZ);
nella fotografia nr. 50 riportata l'effige di VOCI Antonio nato il 20.09.1966 a Sellia Marina
(CZ);
A.D.R.: per come mi chiedete ho appreso dai quotidiani che a Lamezia Terme esiste una
cosca denominata GIAMPA'.
A.D.R.: le persone che ho individuato non so se appartengono alla criminalit
organizzata lametina ma li conosco solo come conoscenti. Questi non mi hanno mai
parlato di famiglie mafiose.
A.D.R.: ribadisco che nessuno mi ha mai chiesto somme di denaro a titolo estorsivo.
A.D.R.: non ho altro da aggiungere e preciso che le giostre sono gestite da me e mio
cognato il quale non mai presente durante i giorni di festa ma solo nella fase del
montaggio. Precso che mio cognato risiede a Isola Capo Rizzuto localit "Le
Castella".
Omissis
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foglio nr. 319
319
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foglio nr. 320
mi chiedete per luso di questa area non si doveva versare soldi al comune in quanto
era unarea privata che veniva gestita da Voci Antonio.-----/
A.D.R. nel corso degli anni che mi sono portato con la mia attivit a Lamezia Terme
non ho mai corrisposto soldi ad alcuno a titolo estorsivo, mentre posso dire di aver
consegnato in amicizia dei biglietti omaggio a numerosi soggetti di Lamezia Terme.-
A.D.R. sono consapevole di una cosca di Nadrangheta operante in Lamezia Terme
denominata cosca Giamp.-
Si da atto che lUfficio pone in visione a CORIGLIANO Francesco un album
fotografico contenente nr. 20 effigi di soggetti gravitanti nella criminalit
organizzata di Lamezia Terme, il CORIGLIANO Francesco dopo averli osservato
attentamente riferisce:-
Alla foto nr. 1 riconosco un soggetto a nome Giuseppe al quale di spontanea volont
ha consegnato dei biglietti omaggio delle giostre;-
Alla foto nr. 2 riconosco il soggetto soltanto di vista ;-
Alla foto nr. 3 riconosco il soggetto che so essere il fratello di Giuseppe riconosciuto
al nr. 1, di questo non so indicarvi il nome;-
Alla foto nr. 4 riconosco un soggetto al quale di mia spontanea volont consegnavo
dei biglietti omaggio, non so indicarvi il suo nome; -
Alla foto nr. 5, riconosco il soggetto che so essere il figlio di Aldo Notarianni al quale
per rispetto del padre ho consegnato dei biglietti omaggio, conosco Aldo da vari
anni.-
Alla foto nr. 6, riconosco il soggetto che so che soprannominato il Cavallo,
sempre di mia spontanea volont ho consegnato negli ultimi due anni dei biglietti
omaggio.---
Alla foto nr. 7 riconosco Antonio Voci con il quale come ho gi riferito intrattengo
un rapporto di amicizia da vari anni. -
Alla foto nr. 8 riconosco Eric Voci , figlio di Antonio.-
Alla foto nr. 12 riconosco un soggetto a nome Davide, allo stesso di mia spontanea
volont ho consegnato dei biglietti omaggio;
Alla foto nr. 13 riconosco Trovato Luciano che gestisce una carrozzeria con i fratelli.
Alla foto nr. 15 riconosco il soggetto che so essere soprannominato Porchetta
veniva alle giostre a titolo di amicizia .
Alla foto nr. 16, riconosco il soggetto a nome Domenico detto il Duro veniva alle
giostre a titolo di amicizia.
Alla foto nr. 17 riconosco il soggetto a nome Giuseppe veniva alle giostre a titolo di
amicizia, per come si diceva in giro lui era il capo della cosca Giamp .-
LUfficio da atto che:-
Nella fotografia al nr. 1 e riportata leffige di Catroppa Giuseppe, nato il 14.10.1984
Nella fotografia al nr. 2 e riportata leffige di Giamp Vincenzo nato il 19.07.1968;
Nella fotografia al nr. 3 e riportata leffige di Catroppa Pasquale nato il 24.07.1986;
Nella fotografia al nr. 4 e riportata leffige di Notarianni Pasquale nato il
26.05.1986;
Nella fotografia al nr. 5 e riportata leffige di Notarianni Luigi, nato il 05.05.1992;
Nella fotografia al nr. 6 e riportata leffige di Torcasio Alessandro il Cavallo nato
il 28.09.1983;
Nella fotografia al nr. 7 e riportata leffige di Voci Antonio, nato il 20.09.1966;
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foglio nr. 321
Sommarie informazioni rese da PARRILLA Vincenzo, in data 22.11.2012. (All.to nr. 65)
..Omissis
A.D.R.: per come mi chiedete, in effetti sono proprietario di un appezzamento di terreno
sito in via Pietro Nenni vicino centro commerciale atlantico di Lamezia Terme. Fin
da diversi anni passati ho sempre messo a disposizione detta area per i giostrai che
durante le feste patronali si recavano per mettere le giostre ed i parchi divertimenti.
Fino qualche anno addietro si presentavano direttamente i rispettivi giostrai per farmi
firmare una scrittura privata con cui concedevo in comodato gratuito la zona di
interesse. Successivamente e fino a circa quattro anni fa si presentava ogni anno tale
GAGLIARDI, gi titolare di una giostra ubicata su Corso Numistrano di Lamezia
Terme. Dopo circa due anni si presentato, sempre per conto dei giostrai, un tale che
successivamente ho saputo chiamarsi VOCI il quale sempre per conto dei giostrai mi
faceva firmare tale autorizzazione. Il predetto Voci si presentato per lultima volta
lanno scorso. Da questanno non si pi presentato nessuno, anche perch ormai
larea impraticabile.------/
A.D.R.: Non ho mai percepito alcun compenso da nessuno, larea stata sempre
concessa a titolo gratuito.----/
A.D.R.: la scrittura privata che veniva regolarmente sottoscritta da me e dai rispettivi
giostrai sicuramente potr essere reperita presso il comune di Lamezia Terme dove
veniva depositata in relazione alla richiesta di autorizzazione rilasciata dal comune.
A.D.R.: Non conoscevo prima VOCI ma lanno scorso lho notato sul giornale in
quanto era stato tratto in arresto.
Omissis.
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foglio nr. 322
In data 1 luglio 2013, nel contesto di un pi ampio discorso relativo alle truffe
assicurative, in cui ha ricostruito i suoi rapporti con VOCI Eric e tra questultimo e
lavv. Giuseppe LUCCHINO, il PIRAINA ha altres riferito che il VOCI Eric,
allidomani dellarresto del padre, gli aveva proposto di collaborare con lui nella
gestione alle estorsione alle giostre, dapprima appannaggio del padre VOCI Antonio
( cfr verbale in atti del 1.07.2013).
Ha detto testualmente il PIRAINA il VOCI mi propose anche dopo larresto
del padre nel 2011 di collaborare con lui che lo aveva sostituito nella gestione delle
estorsioni per le giostre. Io per mi rifiutai.
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foglio nr. 323
Capi 24 e 25
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foglio nr. 324
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, operanti nel contesto di
criminalit organizzata di Lamezia Terme (nel caso di specie Torcasio Francesco e
Cerra Nino e lo stesso Muraca U. Egidio appartenevano alla cosca Cerra-Torcasio
Gualtieri, anche se come pu evincersi dalla presenza di Paola Claudio a partire
dal 30.3.11, dopo il tentato omicidio di Muraca U.Egidio, e soprattutto dopo lomicidio
di Torcasio Francesco cl. 91 Carr del 7.7.11, il Muraca si avvicinava ai Giamp e,
previo accordo con Giamp Giuseppe, Muraca U.Egidio era autorizzato a riscuotere le
estorsioni in Capizzaglie al di sotto dei 10000 euro, mentre quelle superiori dovevano
essere divise a met con i Giamp, in un quadro strategico di Giamp Giuseppe, volto
a scardinare il controllo del territorio dei Toracsio persino nella sfera di influenza
storicamente rientrante nella loro pertinenza, quale il quartiere Capizzaglie).
Con recidiva ex art. 99, 4 e 5 commma cp
In Lamezia Terme, da marzo 2011 e fino dicembre 2011
Fonti di prova:
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foglio nr. 325
I due fatti estorsivi che qui occupano sono stati ricostruiti principalmente grazie
ai servizi tecnici attivati durante le indagini riguardanti il presente procedimento
penale.
Le intercettazioni di cui trattasi (proc. pen. nr. 1846/09 ex 4260/11 rit. 687/11)
hanno, infatti, permesso alla Squadra Mobile di Catanzaro di giungere
allidentificazione del soggetto loperaio GIGLIOTTI Pasquale che lavorava alle
dipendenze della ditta dei fratelli LETIZIA- che la vittima diretta o indiretta
delle operazioni in questione.
325
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foglio nr. 326
Nello specifico, mentre lestorsione di cui al capo 25) stata posta in essere da
soggetti storicamente facenti parte del gruppo di GIAMPA Giuseppe, lestorsione di cui
al capo 24) espressione, invece, dellaccordo criminoso siglato da Giamp Giuseppe
e Muraca allindomani del tentato omicidio commesso ai danni di questultimo.
Va a tal fine premesso, per chiarezza espositiva, che, dopo lattentato subito nel
mese di marzo 2011, il MURACA si recava da GIAMPA Giuseppe per mettersi a
disposizione della sua cosca, pur conservando potest di comando su alcuni soggetti
quali il Cerra Nino cl. 91 e il Paradiso Angelo Francesco (nonch su altri ragazzi del
clan Cerra-Torcasio) i quali, dunque, venivano ad operare, per il tramite dello stesso
MURACA, sotto le direttive superiori di Giamp Giuseppe, che, peraltro individuava in
PAOLA Claudio il garante e/o il controllore delle mosse del Muraca.
Come emerge anche dagli atti dellOperazione Pegaso (in atti vi copia delle
ordinanze cautelari ) GIAMPA, per siglare siffatto accordo, chiedeva al Muraca di
consegnargli, ovvero di vendergli Torcasio Francesco cl. 91 Carr, ( che veniva
ucciso effettivamente dalla cosca Giamp con lausilio di Muraca Umberto Egidio il 7
luglio 2011).
In cambio gli offriva il controllo del territorio della zona di Capizzaglie,
storicamente ricadente nellinfluenza dei Cerra-Torcasio-Gualtieri e, in particolare, gli
permetteva di riscuotere le estorsioni, sino al tetto di 10.000 euro cadauna, mentre il
provento di quelle superiori a tale limite doveva essere diviso a met con i Giamp.
Tale accordo - nella strategia criminale del Giamp- aveva il fine di sottrarre
pian piano, in maniera subdola, il controllo del territorio alla cosca rivale, addirittura
utilizzando a tale scopo soggetti formalmente inseriti nellorganico del medesimo
sodalizio, quali appunto Cerra Nino cl. 91 e i fratelli Paradiso ( che di fatto venivano
asserviti -nella realizzazione di tale disegno- ai Giamp tramite Muraca U.Egidio e
Paola Claudio), in modo tale da fare implodere la cosca rivale dal suo interno.
Il progetto era in avanzato stato di esecuzione atteso che il Muraca
effettivamente aveva consegnato TORCASIO Francesco a GIAMPA Giuseppe e aveva
ottenuto la garanzia di controllare lintera zona di Capizzaglie nel settore delle
estorsioni, allorquando intervenivano i fermi delle Operazioni Dejav del luglio 2011,
che portavano in carcere Giamp Giuseppe e altri esponenti della medesima
organizzazione, dando sostanzialmente avvio a quella che sarebbe poi diventata la
brillante operazione Medusa.
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foglio nr. 327
ADR: dopo il tentato omicidio Egido Muraca cer di ripristinare i rapporti con me
mandando prima il padre da Angelo Torcasio. Questi mand Cosentino a
rappresentarmi la situazione ma io gli risposi che non volevo incontrarlo anche perch
non ritenevo il Cosentino idoneo ad occuparsi di determinate situazioni.
Successivamente fu Paola Claudio che me lo accompagn a casa. Egidio si scus ed
io gli dissi che poteva continuare a farsi la sua vita, senza ovviamente dare pi
fastidio. Egli si guard bene dal venire nuovamente sul mio territorio a fare estorsioni,
anche se mi raccontava che Torcasio Francesco lo spingeva a vendicarsi.
omississ.
ADR: Quanto allomicidio di TORCASIO Francesco O carra, preciso che dopo la
morte di TORCASIO Vincenzo dissi esplicitamente a MURACA Egidio che avrebbe
potuto comandare a Capizzaglie se mi avesse consegnato il Carra.
327
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foglio nr. 328
..omississ..
ADR: GIAMPA Giuseppe mi aveva offerto il territorio di Capizzaglie per ingrandirmi
con il mio gruppo per quanto riguarda le estorsioni in quella zona per cui io mi sentivo
con le spalle coperte;
..omississ.
A D.R.: abbiamo operato le estorsioni a tutti i commercianti di Capizzaglie con il
seguente metodo: andavamo di persona a parlare con i titolari o a volte mettevamo
delle bottiglie come atto intimidatorio e poi le vittime ci contattavano; alcuni
commercianti ci fornivano la merce che prendevamo senza pagare; .omississ.
ADR.: con GIAMPA Giuseppe avevamo concordato che lestorsioni fino a 10/20 mila
euro le trattavo io direttamente; sopra a tale cifra dovevamo dividere con i GIAMPA;
omississ.
.omississ..
ADR: dopo lomicidio ci siamo incontrati a casa di PAOLA Claudio e non abbiamo
commentato il fatto di sangue; abbiamo detto solo che era tutto a posto, con Giuseppe
GIAMPA ho parlato di una estorsione da fare a Pietro Fisch;
A D.R.: come capo dei GIAMPA io facevo riferimento a GIAMPA Giuseppe, dopo il
suo arresto facevo riferimento a GIAMPA Vincenzo che poi stato arrestato subito
dopo; non mi rivolgevo a BONADDIO Vincenzo poich sapevo che tra lui ed il nipote
Giuseppe GIAMPA vi era stata una discussione legata alla riscossione dei soldi
derivanti dalle estorsioni;
..omississ.
328
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foglio nr. 329
Nel colloquio che segue Giuseppe chiede informazioni sulla Fiat Panda e
Pasquale gli riferisce che non ha dato la macchina al Caballero; quindi informa
Giuseppe che era andato a chiedere la macchina anche Egidio (Muraca Egidio
Umberto).
Giuseppe, allora, dice a Pasquale di mandarlo a fare in culo.
Giuseppe continua a riferire al fratello cosa deve dire al Caballero: in
particolare afferma che deve rappresentare a questultimo la necessit di avere il
passaggio di propriet dellauto in quanto dovevano fare lassicurazione; aggiunge
che se il CABALLERO avesse protestato, avrebbe dovuto fargli presente che quella era
la volont di Giuseppe.
Pasquale dice che adesso sa lui come terrorizzarlo.
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foglio nr. 330
Nel colloquio del 23 gennaio 2012 Giuseppe chiede spiegazioni su una Fiat
Panda che dovevano restituire per poi prendere una FIAT Punto.
Pasquale comunica a Giuseppe di aver incontrato il Caballero; aggiunge che
questultimo gli aveva portato 750,00 euro e il primo infastidito dice che gliene doveva
portare altri 1.000,00 euro, altrimenti gli spaccava la faccia.
Pasquale lo rassicura in tal senso.
330
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foglio nr. 331
Giuseppe: no, digli che gli faccio la faccia quanto un pallone gli dici, digli di portarti
urgentemente 1.000 euro
Pasquale: ora piano piano me li da
I due fratelli, nel parlare di persone a loro vicine, affrontano ancora la questione
della somma che il caballero doveva loro dare e Pasquale riferisce di averlo visto e
di avere avuto da questi lassicurazione che i soldi glieli avrebbe dati poco alla volta.
331
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foglio nr. 332
I due di seguito dicono che il Caballero rischia di fare una brutta fine.
Come gi detto anche la vicenda estorsiva di cui al capo 24) emergeva perla
prima volta dalle risultanze delle conversazioni intercettate sullI.M.E.I. telefonico
N35491004967830, in uso a MURACA Egidio Umberto.
Da tali colloqui in particolare si evinceva come il MURACA contattasse
ripetutamente il GIGLIOTTI Pasquale, che allepoca dei fatti lavorava presso la ditta
dei fratelli LETIZIA, per avere un incontro con questi ultimi.
Si riportano di seguito tali conversazioni :
Muraca contatta Gigliotti Pasquale per sapere se fosse rientrato a lavoro o se era
ancora in ferie.
conversazione telefonica del 25.08.2011 alle ore 12.25, avente progressivo nr. 2350 in
uscita sullutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a Lamezia
Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il 13.04.1976,
intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr. 73 )
omissis
p.i. parte incomprensibile
Gigliotti Pasquale: pronto;
MURACA Egidio Umberto: pronto;
Gigliotti Pasquale: hh;
MURACA Egidio Umberto: il compare "Caballero";
Gigliotti Pasquale: oh buongiorno Egidio p.i.;
MURACA Egidio Umberto: buongiorno fratello com';
332
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foglio nr. 333
conversazione telefonica del 22.9.2011, alle ore 21.16, avente progressivo nr. 5257, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
75)
333
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foglio nr. 334
..omissis
p.i. parte incomprensibile
In ambientale si sentono delle voci di uomo ed una di queste dice:" non che dico poi
domani succede qualche frittata, no! chiamagli e digli domani mattina compare
Pasquale, poi incomincia la conversazione:
Gigliotti Pasquale: pronto;
MURACA Egidio Umberto: h la bellezza di Pacalino-fonetico (Pasquale) "caballero"
p.i.;
Gigliotti Pasquale: come stai?
MURACA Egidio Umberto: frat-fonetico (fratello) lo sai perch ti chiamavo, non che
domani quello li fa qualche intoppo qualche scherzo no?
Gigliotti Pasquale: ehh penso proprio di no;
MURACA Egidio Umberto: ehhh tu chiamagli gi da domani mattina n;
Gigliotti Pasquale: no eravamo rimasti sia..., ma io domani mattina in ogni caso uno
squillo glielo faccio come no;
MURACA Egidio Umberto: ehh ma siete rimasti domani mattina;
Gigliotti Pasquale: domani pomeriggio siamo rimasti;
MURACA Egidio Umberto: aspetta, ma tu lavori domani?
Gigliotti Pasquale: e si caro mio;
MURACA Egidio Umberto: ah ma sempre la;
Gigliotti Pasquale: noo, sono alla "Mortilla" io, sovrapposizioni di voci;
MURACA Egidio Umberto: va bene va bene compare va bene allora ci sentiamo
domani poi, dai;
Gigliotti Pasquale: ok, ciao buona serata;
MURACA Egidio Umberto: ciao ciao ciao grazie pure a te. Omissis
Di seguito Muraca Umberto Egidio contatta Gigliotti Pasquale e gli dice che lo
contatter dopo in quanto gli deve dire qualcosa.
conversazione telefonica del 23.9.2011, alle ore 10.03, avente progressivo nr. 5275, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
76)
omissis
Gigliotti Pasquale: pronto;
MURACA Egidio Umberto: uh buongiorno il mio compare "Pacalino"-fonetico
(Pasquale);
Gigliotti Pasquale: oh Eg-fonetico (Egidio) buongiorno;
MURACA Egidio Umberto: oh ma dimmi una cosa, sono qui da Dia... da... a Gizzeria
sono, dov' che sei tu?
Gigliotti Pasquale: io sono sotto il ponte nel fiume;
MURACA Egidio Umberto: dove?
Gigliotti Pasquale: nel fiume sono;
MURACA Egidio Umberto: ahh quindi non ci posso venire;
Gigliotti Pasquale: eh no fratello , se me lo dicevi prima aspettavo sulla strada, sono
nel fiume;
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foglio nr. 335
Di seguito Muraca contatta Gigliotti Pasquale e gli dice che si doveva vedere
con lui; precisa che gli vuole mandare anche i saluti di un amico ( affermazioni queste
riferite sicuramente a Letizia).
conversazione telefonica del 23.09.2011 alle ore 12.20, avente progressivo nr. 5294, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
77)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Si sentono in ambientale delle voci poi;
Pasquale: pronto;
Egidio: ah bellezza;
Pasquale: oh;
Egidio: oh fratello lo sai cosa ti volevo dire ;
Pasquale: dimmi;
Egidio: no, giusto, siccome dovevo vedere a lui che gli dovevo dire un'attimino una
cosa, se quando viene direttamente mi fai uno squillo, cos se ci possiamo incontrare
con lui;
Pasquale: eh non lo s per a che ora arriva;
Egidio: non lo sai pi o meno;
Pasquale: no perch doveva andare prima al comune qua a Gizzeria e dopo scendeva
perch doveva andare a Catanzaro, non lo s, comunque poi in caso ci vediamo dopo;
Egidio: no, dico io mi voglio vedere direttamente con lui, hai capito, fratello, non lo s
fagli uno squillo, semmai ti chiamo pi tardi e vediamo quando viene cos ci vediamo,
no;
Pasquale: va bene dai, va bene;
Egidio: ha, cos gli mando i saluti, che gli voglio mandare i saluti di un amico, ecco,
per questo lo voglio vedere di persona;
Pasquale: uhh,uhh, va bene,
Egidio: ok, va bene ci sentiamo dopo mangiato comunque, ciao bello;
Pasquale: ciao, ciao.
....omissis.
335
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foglio nr. 336
conversazione telefonica del 23.09.2011 alle ore 13.43 avente progressivo nr. 5325:, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
78)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale: pronto;
Egidio: pronto fratello, ma quand' che ci vediamo dico !;
Pasquale: e non lo s, io come arriva mi chiama e ti chiamo;
Egidio: ma scusami un attimo, ma tu non gli hai chiamato per vedere a che ora arriva?
Pasquale: no, no, mi ha detto che come arrivava qua , mi chiamava lui;
Egidio: appena era qua, ma dico per le due e mezza-tre arrivava?
Pasquale: noo, pure pi tardi secondo me, mi sa tanto che quando finisco di lavorare
salgo da te io;
Egidio: eh ma io comp mi voglio vedere con lui, hai capito come;
Pasquale: ho capito, ma se non possibile vederlo oggi, ti vedi un'altro giorno;
Egidio: e no , sovrapposizioni di voci, fratello mi devo vedere per forza adesso, mi devo
vedere, fratello hai capito, tu dov' che, lui viene dove stai lavorando tu no?
Pasquale: penso proprio di si, non lo so, come arriva ti chiamo;
Egidio: ma tu scusami un attimo sei alla Mortilla dove proprio, scusa dimmi p.i.;
Pasquale: in un fiume sono, in un fiume sono, come fai a venire qui tu con la macchina;
Egidio: lascia stare, dove lavori proprio, dov' questa zona proprio;
Pasquale: e alla Mortilla, per sono nel fiume, abbiamo camminato con l'escavatore,
come fai a venire tu qui?
Egidio: ho capito, comunque alla Mortilla sei, no giusto perch sono in quella zona e
mi sto fermo in quella zona, siccome lui sta per arrivare cos ci vediamo direttamente e
ci prendiamo un caff compare mio;
Pasquale: va bene , va bene;
Egidio: ok, ciao comp.
....omissis.
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foglio nr. 337
Caballero: no, ma te lo avevo detto, perch non sapevo p.i. faceva, hai capito Eg;
Egido: ma tu dove sei proprio di preciso che io sono qui alla Mortilla;
Caballero: allora, tu venendo alla Mortilla;
Egido: eh che cos almeno te lo dico a te direttamente, dai dove sei;
Pasquale: allora tu vieni dalla Mortilla, prima di arrivare alla fontana;
Egido: prima di arrivare alla fontana alla sinistra, s;
Pasquale:allora, tu la "Pagoda" , l'hai presente l'entrata della "Pagoda" ?
Egido: si;
Pasquale: ed allora prima della "Pagoda" venendo in direzione Falerna;
Egido: si;
Pasquale: c' una stradina sterrata sulla sinistra, vedi che c' il camion parcheggiato di
colore verde;
Egido: va bene, ok, si vede, sovrapposizioni di voci, prima della "Pagode" in poche
parole, va bene dai, ok, perfetto, sovrapposizioni di voci, ciao, ciao.
....omissis.
conversazione telefonica del 28.09.2011 alle ore 09.04 avente progressivo nr. 5927, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
80)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale : Pronto;
Egidio Umberto: uh buongiorno Pasquale;
Pasquale: buongiorno, dimmi;
Egidio Umberto: caballero, com';
Pasquale: tutto a posto , tu?
Egidio Umberto: ma stai lavorando tu?
Pasquale : io s;
Egidio Umberto: allora sempre che lavori sei comp, il lavoro nobilita l'uomo, dove
sei che ci vediamo un attimo;
Pasquale : noo, adesso dove sono proprio, sto facendo dei "gabbioni-fonetico", guarda
proprio adesso;
Egidio Umberto: va bene, non ci sei, non ci sei, non ci sei stamattina, ma ci vediamo
dico per mezzoggiorno, dico siete libero;
Pasquale : noo, guarda, sto facendo dei "gabbioni-fonetico" nel fiume io;
Egidio Umberto: oh fr, mi ha detto che ci vedevamo mercoled con quell'amico p.i.;
Pasquale : ho capito se viene ti vedi tu, io non mi vedo pi, ti vedi tu;
Egidio Umberto: e ma uno squillo dico me lo puoi fare dico;
Pasquale : certo, certo, se viene, lui aveva detto che doveva venire, se vieni ti chiamo e
poi p.i.;
Egidio Umberto: va bene, compare mio, sovrapposizioni di voci;
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foglio nr. 338
Pasquale : ok;
Egidio Umberto: ci sentiamo dopo, ciao ,ciao.
....omissis.
conversazione telefonica del 04.10.2011 alle ore 19.24, avente progressivo nr. 6649, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
81)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale Gigliotti: pronto;
MURACA Egidio Umberto: frat-fonetico (fratello) ehhh , ho fatto un pochino tardi
pure io, com';
Pasquale Gigliotti: eh io ancora sono ancora impicciato caro fr-fonetico(fratello);
MURACA Egidio Umberto: e m'immagino va b, compare mio come rimaniamo, ci
vediamo domani?
Pasquale Gigliotti: p.i.;
MURACA Egidio Umberto: h;
Pasquale Gigliotti: eh si domani quando scendi che sono alla comunit montana;
MURACA Egidio Umberto: va bene;
Pasquale Gigliotti: quando scendi ci vediamo;
MURACA Egidio Umberto: va bene dai ti faccio domani uno squillo e poi ci vediamo
dai;
Pasquale Gigliotti: ok ciao p.i.;
MURACA Egidio Umberto: ciao bello ciao ciao.
....omissis.
conversazione telefonica del 05.10.2011 alle ore 11.57, avente progressivo nr. 6732, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
82)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale Gigliotti: pronto;
MURACA Egidio Umberto: pronto "caballero";
Pasquale Gigliotti: oh com';
338
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foglio nr. 339
conversazione telefonica del 19.10.2011 alle ore 16.01 avente progressivo nr. 8392, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
83)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale Gigliotti: pronto;
MURACA Egidio Umberto: pronto il "Caballero"-fonetico;
Pasquale Gigliotti: oh disgraziato, uomo che non sei altro;
MURACA Egidio Umberto: oh disgraziato brutto, hai ragione oh fr-fonetico
(Fratello) ne hai ragione, ti ho detto che ci dovevamo vedere solo che non ci sono stato
perch ho avuto dei piccoli imprevisti, ma dimmi un p , sovrapposizione di voce,
stasera dopo che finisci di lavorare c' lo prendiamo un caff?
Pasquale Gigliotti: uhhh fratello mio, stasera proprio no, sono alla comunit montana
ancora che la, ancora non sono neanche venuto io;
MURACA Egidio Umberto: sei distrutto dal lavoro immaggino dai;
Pasquale Gigliotti: minchia;
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foglio nr. 340
conversazione telefonica del 28.10.2011 alle ore 14.22, avente progressivo nr. 9152, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
84)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale Gigliotti: pronto;
MURACA Egidio Umberto: oh brutto "caballero"-fonetico;
Pasquale Gigliotti: oh com';
MURACA Egidio Umberto: oh fr-fonetico (fratello) com', oggi venerdi dico ci
dobbiamo vedere non ci dobbiamo vedere;
Pasquale Gigliotti: eh scusami, io sono ancora al lavoro;
MURACA Egidio Umberto: ahh, eh no perch mi avevi detto che se con quel tuo amico
non ti vedevi, mi ci vedevo io, quindi tutto ok dico?
Pasquale Gigliotti: penso proprio di si, se non i ha chiamato...;
MURACA Egidio Umberto: frat-fonetico(fratello) ti raccomando non prendiamo le
cose a cugnunella-fonetico (alla leggera) per, compare Pasqu tra me e te che lo sai
no, ma non la prendiamo a cugnunella-fonetico ( alla leggera) che poi va a finire che
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Tribunale Ordinario di Catanzaro
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foglio nr. 341
poi stasera non venuto coso, seriet.., va bene compare mio allora ci vediamo io e te
stasera;
Pasquale Gigliotti: no no aspetta aspetta, facciamo una cosa sovrapposizione di voci;
MURACA Egidio Umberto: ehh h fr-fonetico (fratello) facciamo le persone serie, no
facciamo le persone serie che poi lo sai a me mi rompono il cazzo gli altri ed io
compare mio p.i.;
Pasquale -Gigliotti: ehh ho capito, allora vediamo se.., adesso gli chiamo, se non
venuto la , perch io sono alla comunit montana;
MURACA Egidio Umberto: tu fagli uno squillo e veditela tu, digli scusa mi avevi detto
venerdi, veditela tu compare Pasquale basta che ci vediamo noi oggi no;
Pasquale -Gigliotti: va bene, eh tutto dipende da lui non da me;
MURACA Egidio Umberto: eh se no gli fai uno squillo e mi richiami e mi vuoi dire...
chiama.., il numero di Claudio c' l'hai il numero di Claudio;
Pasquale -Gigliotti: ti chiamo .. no, ti chiamo su questo, aspetta due minuti che ti
richiamo;
MURACA Egidio Umberto: ehh aspetto due minuti che il telefono.. altrimenti devo
uscire ed il telefono lo lascio a casa, dai che aspetto due minuti veloce ciao;
Pasquale -Gigliotti: ciao.
....omissis.
Dopo qualche minuto Muraca invia un sms al Gigliotti con il seguente testo:
Vai che ti fa vedere il lavoro e parli direttamente con lui ok.
conversazione telefonica del 28.10.2011 alle ore 14.29, avente progressivo nr. 9172, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, SMS inviato da MURACA Egidio Umberto a Gigliotti Pasquale. (All.to nr.
85)
omissis
testo sms
Vai che ti fa vedere il lavoro e parli direttamente con lui ok.
....omissis.
Alle successive ore 17.55 Muraca ricontatta Gigliotti per informarlo che hanno
parlato.
A seguire Muraca informa linterlocutore che avrebbe visto Claudio e che
successivamente lo avrebbe informato.
Gigliotti chiede al Muraca di fargli il favore.
conversazione telefonica del 28.10.2011 alle ore 17.55, avente progressivo nr. 9202, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
86)
omissis
p.i. parte incomprensibile
MURACA Egidio Umberto: oh don Pasqua;
Pasquale Gigliotti: baroncino, a posto?
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foglio nr. 342
conversazione telefonica del 14.11.2011 alle ore 10.37, avente progressivo nr. 11361, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
87)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale Gigliotti: pronto;
MURACA Egidio Umberto: uh "caballeros amicones mios"-fonetico, sovrapposizioni
di voci, ti volevo dire una cosa, scusami un attimo, ma se questi oggi hanno finito e
domani non ci sono , noi dove ci vediamo con questi;
Pasquale Gigliotti: eeh non lo so, io non so neanche se hanno finito p.i.;
MURACA Egidio Umberto: si si hanno finito tranquillo p.i.;
Pasquale Gigliotti: ah , ehhh ohh bello mio, vediamo altrimenti andiamo noi la, non
un problema;
MURACA Egidio Umberto: h perfettissimo compare mio, questo ti volevo sentire dire,
grazie sei sempre il numero uno, ok ok perch c'era tuo fratello e tuo fratello mi ha
detto guarda che qua abbiamo finito;
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foglio nr. 343
Pasquale Gigliotti: ehh ehh sovrapposizioni di voci, o loro vengono qua o noi andiamo
la no;
MURACA Egidio Umberto: va benissimo compare mio ok dai ciao ciao;
Pasquale Gigliotti: ciao ciao;
MURACA Egidio Umberto: ciao ciao.
....omissis.
Muraca ricontatta Gigliotti per avere notizie riguardo lo stato dei lavori che
evidentemente i fratelli Letizia stavano portando avanti.
Gigliotti lo informa di aver parlato e di avere saputo che i lavori non erano finiti
e che comunque sarebbe stato informato di tutto, comunicandogli che si dovevano
vedere di persona per parlare.
conversazione telefonica del 15.11.2011 alle ore 13.38, avente progressivo nr. 11442, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
88 )
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale Gigliotti: pronto;
MURACA Egidio Umberto: uh p.i.;
Pasquale Gigliotti: uh amico com';
MURACA Egidio Umberto: oh fratello com' e non lo so com' dimmelo tu;
Pasquale Gigliotti: p.i. ieri sera gli ho chiamato per conto tuo;
MURACA Egidio Umberto: e che ha detto scusa;
Pasquale Gigliotti:ehh mi ha detto , guarda un attimo io la non ho finito, per mi ha
detto ti tengo aggiornato io, mi ha detto perch p.i. ci dobbiamo vedere di persona per
compare;
MURACA Egidio Umberto: eh quindi quindi quando passi ci vediamo stasera?
Pasquale Gigliotti: se c' la faccio stasera altrimenti sul tardi domani sera sono da te;
MURACA Egidio Umberto: va benissimo ti aspetto ciao ciao;
Pasquale Gigliotti: ok ciao.
...omissis.
Muraca ricontatta Gigliotti sempre per chiedere novit, Gigliotti dice di aver chiamato
ma che per non gli ha risposto.
I due convengono che sar Gigliotti ad aggiornare Muraca su eventuali novit.
conversazione telefonica del 18.11.2011 alle ore 16.12 avente progressivo nr. 11817, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
89)
omissis
p.i. parte incomprensibile
MURACA Egidio Umberto: uh, alla bellezza;
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foglio nr. 344
Muraca ricontatta Gigliotti per dirgli di non avere novit. I due convengono di
vedersi per un caff.
conversazione telefonica del 18.11.2011 alle ore 18.50, avente progressivo nr. 11828, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
90 )
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale: pronto;
Egidio: pronto, oh fr- fonetico ( o fratello) com'?
Pasquale: com' frat, ancora non ho ricevuto risposta, sto provando a chiamare a lui e
niente p.i., agli operai e niente, poi vediamo com' ti chiamo io subito;
Egidio: uhhh ma va b, tu domani che fai lavori scusa?
Pasquale: no, io adesso non lavoro;
Egidio: eh facci uno squillo o fr-(o fratello) che se ha problemi lui a venire, ci
arriviamo noi p.i., ma facci uno squillo, vedi tu, se mai ci prendiamo un caff domani;
Pasquale: sovrapposizioni di voci, va benissimo, va bene;
Egidio: ok dai, ciao compare mio;
Pasquale: ciao,ciao.
....omissis.
344
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foglio nr. 345
conversazione telefonica del 20.11.2011 alle ore 18.16 avente progressivo nr. 12040, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
91)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale Gigliotti: pronto;
MURACA Egidio Umberto: hh la bellezza;
Pasquale Gigliotti: h baroncino;
MURACA Egidio Umberto: buonasera p.i;
Pasquale Gigliotti: ancora p.i;
MURACA Egidio Umberto: com' frat-fonetico (fratello) tutto bene;
Pasquale Gigliotti: eh diciamo di si p.i;
MURACA Egidio Umberto: h ti avevo fatto uno squillo stamattina forse eri, eri
impegnato;
Pasquale Gigliotti: no, non l'ho visto proprio altrimenti ti avrei chiamato;
MURACA Egidio Umberto: ma frat-fonetico(fratello) ma un caffettino non c' lo
prendiamo prima di domani, altrimenti p.i. ricominci di nuovo a lavorare e lo sai p.i.;
Pasquale Gigliotti: domani, domani pomeriggio ci dobbiamo vedere prima, domani
pomeriggio come finisco di lavorare scendo e vengo direttamente da te per vedererci;
MURACA Egidio Umberto: ma non meglio che ci vediamo oggi frate-fonetico
(fratello);
Pasquale Gigliotti: no, non posso uscire stasera P.i.;
MURACA Egidio Umberto: eh allora domani sicuro?
Pasquale Gigliotti: domani pomeriggio io come finisco di lavorare dovrei venire da te
in ogni caso;
MURACA Egidio Umberto: ma fagli uno squillo a lui e glielo dici per comp-fonetico
(compare);
Pasquale Gigliotti: gli sto chiamando continuamente, il pensiero lo sto avendo pi di
te;
MURACA Egidio Umberto: eh h glielo rifai perch lui una persona, sovrapposizione
di voci, tranquilla alla fine;
Pasquale Gigliotti: gli ho chiama.. gli ho chiamato stamattina, gli ho chiamato ieri;
MURACA Egidio Umberto: eh cosa ti ha detto viene o non viene, che fa;
Pasquale -Gigliotti: non ha risposto proprio, forse non ha capito;
MURACA Egidio Umberto: ah va bene allora sar impegnato, altrimenti lui pi.
sovrapposizione di voci, va bene dai;
Pasquale -Gigliotti: siccome per mi ha detto il suo... perch poi mi ha chiamato lui;
MURACA Egidio Umberto: si si, ha avuto qualche problemino dai ha avuto qualche
problemino p.i.;
Pasquale -Gigliotti: gli partorita la moglie;
MURACA Egidio Umberto: ahhh, sovrapposizioni di voci, va b allora p.i. sai cosa
vuol dire, ha una grande eh va bene dai perfettissimo eh allora ci sentiamo domani dai
compare mio;
Pasquale -Gigliotti: ok, ma tu non avevi concluso niente no , hi;
345
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foglio nr. 346
MURACA Egidio Umberto: ehh va.., poi un caff domani, un caff per domani
pomeriggio non ti preoccupare dai che l'offro io;
Pasquale -Gigliotti: va benissimo;
MURACA Egidio Umberto: ok ciao frat-fonetico(fratello).
....omissis.
Di seguito Muraca chiama Gigliotti che gli riferisce che gli ha fissato
lappuntamento per il giorno seguente alle 18.00.
conversazione telefonica del 21.11.2011 alle ore 18.43, avente progressivo nr. 12188, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
92)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale: pronto;
Egidio: pronto Pasqualuccio bello;
Pasquale: oh baroncino ti avevo chiamato prima;
Egidio: e lo s, ho avuto un contrattempo oggi fratello mio;
Pasquale: aha ah ho capito, senti, domani sera alle sei (18) vengo io da te;
Egidio: domani alle sei?
Pasquale:si,si;
Egidio: ma sicuro oh -fra-fonetico ( o fratello) tutto ok?
Pasquale:si,si,si,si,
Egidio: va benissimo dai, allora ci vediamo domani alle sei;
Pasquale: ok;
Egidio: ciao compare mio, ciao,ciao;
Pasquale: ciao.
....omissis.
conversazione telefonica del 22.11.2011 alle ore 16.38 avente progressivo nr. 12277, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
93)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale Gigliotti: pronto;
MURACA Egidio Umberto: h carissimo;
Pasquale Gigliotti: eh barocino com';
MURACA Egidio Umberto:com' frat-fonetico (fratello) , ma avevi detto che oggi ci
vedevamo;
346
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foglio nr. 347
conversazione telefonica del 22.11.2011 alle ore 19.49 avente progressivo nr. 12303, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, SMS inviato da MURACA Egidio Umberto a Gigliotti Pasquale. (All.to nr.
94 )
omissis
testo sms
Cosi nn si fa entro domani dobbiamo risolvere altrimenti andiamo noi se lui nn puo
venire ma domani nn deve passare
....omissis.
Il giorno seguente Muraca invia un ulteriore sms al Giglotti per invitarlo a chiamare.
conversazione telefonica del 23.11.2011 alle ore 07.15, avente progressivo nr. 12345, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, SMS inviato da MURACA Egidio Umberto a Gigliotti Pasquale. (All.to nr.
95)
omissis
testo sms
Appena ti svegli chiama
....omissis.
Dopo circa unora Muraca ricontatta Gigliotti sottolineando che ancora la terza
persona non si presentata allappuntamento ne tantomeno si fatta sentire.
Gigliotti tenta di prendere tempo giustificando la persona dicendo che ha
partorito la moglie e che ha avuto problemi.
Muraca ribadisce che entro la settimana dovevano risolvere il problema,
sottolineando che si dovevano vedere 15 giorni prima.
conversazione telefonica del 23.11.2011 alle ore 08.17, avente progressivo nr. 12371, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
96)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale: pronto;
Egidio: uh buongiorno sovrapposizioni di voci;
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foglio nr. 348
Muraca ricontatta Gigliotti per avere ancora notizie della persona e Gigliotti
gli fa intendere che gli ha parlato e che gli far sapere di persona.
348
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foglio nr. 349
conversazione telefonica del 23.11.2011 alle ore 15.08, avente progressivo nr. 12394, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
97)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale -Gigliotti: pronto;
MURACA Egidio Umberto: uh la bellezza;
Pasquale -Gigliotti: ohh baroncino senti un attimo;
MURACA Egidio Umberto: com';
Pasquale -Gigliotti: tutto a posto;
MURACA Egidio Umberto: che mi racconti;
Pasquale -Gigliotti: ti volevo dire, siccome mi ha chiamato il primario adesso;
MURACA Egidio Umberto: si;
Pasquale -Gigliotti: che lui stasera c'era, tu nel caso ci sei per andare a fare la visita,
dice ( si riferisce ad un'altra persona) che ci impiegamo due minuti al massimo;
MURACA Egidio Umberto: h si;
Pasquale -Gigliotti: ci sei;
MURACA Egidio Umberto: eh come non ci sono, h vedi pure se non ci sono;
Pasquale -Gigliotti: ehh;
MURACA Egidio Umberto: ave-fonetico (certo) che ci sono;
Pasquale -Gigliotti: ehh p.i. ti ho domandato, tu mi avevi detto che sabato non sapevi
se potevi venire o non potevi venire;
MURACA Egidio Umberto: no, no, no,no, perfetto dai, quindi come restiamo;
Pasquale -Gigliotti: eh come rimaniamo, io come finisco di lavorare vengo e ti chiamo,
vengo da te ti prendo ed andiamo, ci arriviamo;
MURACA Egidio Umberto: perfettissimo, ma dimmi una cosa, ma telefonagli a quello
la oh fr-fonetico (fratello);
Pasquale -Gigliotti: gli ho telefonato, gli ho ... oh bar-fonetico (barone) gli ho gi
chiamato, che non dormo, sovrapposizione di voci;
MURACA Egidio Umberto: mannaggia la puttana;
Pasquale -Gigliotti: che non dormo,non dormo;
MURACA Egidio Umberto: cosa ti ha detto in poche parole;
Pasquale -Gigliotti: ehh ti spiego tutto dopo no, parliamo dopo,sovrapposizioni di voci;
MURACA Egidio Umberto: va bene dai;
Pasquale -Gigliotti: parliamo dopo a questo cazzo di telefono;
MURACA Egidio Umberto: ok , ciao ciao;
Pasquale -Gigliotti: ok ciao.
....omissis.
Muraca ricontatta Gigliotti dicendogli che gli aveva detto che per le 20.00
sarebbe stato a casa e che lo avrebbe chiamato ma che ancora non lo aveva fatto.
Gigliotti dice al Mucara di ricontattarlo lui direttamente.
349
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foglio nr. 350
conversazione telefonica del 23.11.2011 alle ore 20.14 avente progressivo nr. 12417, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
98)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale Gigliotti: pronto, pronto;
MURACA Egidio Umberto: compare Pasquale;
Pasquale Gigliotti: hi;
MURACA Egidio Umberto: minchia sono rientrato adesso con il telefonino, eh h fr-
fonetico (fratello) ancora non mi ha fatto lo squillo, salito a Nicastro, mi ha detto che
per le otto era a casa, io le sigarette sono andato a prendere, adesso sono ritornato
per ancora non arrivato;
Pasquale Gigliotti: ehh chiamagli perch quello mi stava aspettando , altrimenti gli
dico di andarsene;
MURACA Egidio Umberto: eh oh fr-fonetico (fratello) lo sai com', minchia non gli
ho raccomandato altro, gli ho detto ti raccomando ehh ho visto mi sono messo pure io a
disposizione ancora sovrapposizioni di voci;
Pasquale Gigliotti: te la torni p.i.;
MURACA Egidio Umberto: ma c' l'hai il numero sovrapposizione di voci;
Pasquale Gigliotti: no, fammi questa cortesia tu, chiamagli tu e diglielo;
MURACA Egidio Umberto: va bene dai, ti richiamo e ti faccio sapere io frat-fonetico
(fratello) che vuoi che ti dico mannaggia la puttana ciao ciao.
....omissis.
Muraca ricontatta Gigliotti e si lamenta del fatto che la persona non si fatta
sentire; continua dicendo che laltra volta gli ha dato pi appuntamenti in diverse ore
della sera ma che non ha mai presenziato ad alcun appuntamento .
conversazione telefonica del 25.11.2011 alle ore 16.09, avente progressivo nr. 12611, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
350
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foglio nr. 351
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
100 )
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale: pronto:
Egidio: pronto, sempre operativo che mi rispondi tu, la verit, sei sempre,
sovrapposizioni di voci;
Pasquale: io si;
Egidio: la verit, la verit ed io fratello mio sono anche fatto cos, purtroppo per se ho
a che fare con "Puricinella"-fonetico ;
Pasquale: ho capito frat;
Egidio: non di sicuro la colpa non mia, ne hai ragione frat, sovrapposizione di
voci, perch l'altro giorno l'ho "Cazziato"-fonetico (Rimproverato) perch ha fatto il
"Ciotarello di merda"-fonetico (Stupido di merda) ed io non ci posso fare niente e
niente di meno ti dico che ci vediamo questa sera o che ci vediamo per esempio domani
ti prometto cose, perch dico, non mantengono la parola loro, capito p.i.;
Pasquale: ho capito, ho capito;
Egidio: io quello di mettermi la faccia, il coso pi;
Pasquale:ma io va b ho capito, per almeno chiama , chiama, non parlo con te, parlo
con lui, vedi che non posso venire punto e basta;
Egidio: no, no, no, mi ha detto che veniva alle otto e mezza, poi mi ha detto che veniva
alle nove e mezza ed io la verit neanche ti ho chiamato, ho detto se viene alle nove e
mezza a quel cristiano, in qualsiesi caso lo chiamo, pure che non lo chiamo ci vediamo
il giorno dopo tutto qua,eco , basta , non ti dico pi niente, bando alle chiacchiere, non
me ne fotte di queste "chiacchiarelle" (fatti), sovrapposizioni di voci, quell'amico che
dice comp, sovrapposizioni di voci;
Pasquale: p.i. quando arrivo;
Egidio: te lo tieni direttamente tu un pensiero, poi male che va, e te li prendi tu e fai
quello che cazzo vuoi o fr-fonetico (fratello) io questo ti posso dire;
Pasquale: ti sto dicendo che quando arrivo poi a Lamezia, poi ti chiamo;
Egidio: va benissimo fratello mio, dai;
Pasquale:ciao;
Egidio: ciao,ciao,ciao.
....omissis.
Muraca ricontatta Gigliotti per chiedere novit; Gigliotti dice che appena possibile gli
far sapere lui.
conversazione telefonica del 26.11.2011 alle ore 13.35, avente progressivo nr. 12697, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
101 )
omissis
p.i. parte incomprensibile
351
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foglio nr. 352
Pasquale : pronto;
Egidio :ehh minchia velocissimi, il telefono proprio attaccato-fonetico (incollatto) hai;
Pasquale : no, sono qua nell'escavatore e quindi il telefono c' l'ho a portata di mano;
Egidio : ahh, stai lavorando anche oggi, minchia che cazzo non riposi mai, ho detto
fratello;
Pasquale : o frat (fratello) mannaggia a ...(bestemmia) qua ci stanno bombardando
che ci sono frane da tutte le parti;
Egidio : normale, ma per queste frane comp?
Pasquale : eh frane, smottamenti,cose, adesso sono in allerta, hai capito, prima
succedono le disgrazie e dopo..;
Egidio : eh prima le disgrazie e dopo vogliono p.i., sovrapposizioni di voci;
Pasquale : hh capito;
Egidio : vero, vero;
Pasquale : questo il problema tu tutto a posto;
Egidio : si, ma dico ci vediamo s;
Pasquale : e pomeriggio come finisco di lavorare poi passo da te;
Egidio : ma lui, scusa, non veniva oggi?
Pasquale : nooo, veramante non gli ho neanche chiamato, dopo gli chiamo perch
adesso non so neanche come hai fatto a prendere la linea eh perch qua linea non ne
prende;
Egidio : e va bne , perch mi avevi detto che veniva, tu mi avevi detto o oggi o luned,
sovrapposizioni di voci;
Pasquale : eh,lui, gli ho detto come rientra subito ma mi richiamava;
Egidio : va benissimo;
Pasquale :comunque, il dottore, ti faccio uno squillo tranquillo;
Egidio : va benissimo ok, ciao;
Pasquale : ok, ciao , ciao;
Egidio : ciao, ciao.
....omissis.
Muraca ricontatta Gigliotti per chiedere novit, giustificandosi del fatto che non si
fatto sentire perch stava male di salute.
Gigliotti dice che gli dir tutto lui.
conversazione telefonica del 28.11.2011 alle ore 14.40 avente progressivo nr. 12980, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
102)
omissis
p.i. parte incomprensibile
MURACA Egidio Umberto: scusami se ti ho chiamato con l'addebito;
GIGLIOTTI Pasquale:no ma figurati dimmi caro mio;
MURACA Egidio Umberto: no dico, non ci siamo visti, non ci siamo sentiti, che non ci
sono stato, ti dico la sincera verit che non mi sono sentito bene sabato e domenica;
GIGLIOTTI Pasquale: ah;
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foglio nr. 353
Gigliotti tramite sms informa Muraca che linteressato arriva gioved e che si sarebbero
visti direttamente con lui.
conversazione telefonica del 28.11.2011 alle ore 17.44, avente progressivo nr. 13005, in
entrata dallutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a Lamezia
Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il 13.04.1976,
sms inviato da Gigliotti Pasquale a MURACA Egidio Umberto. (All.to nr. 103)
omissis
testo s
ms
Lui arriva gioved pomeriggio e ti vedi direttamente con lui ok se hai bisogno mi chiami
io io provato a chiamart ma il tuo tel e irraggiungibile buona serata
....omissis.
Muraca ricontatta Gigliotti per chiedere novit, rimproverando la persona dicendo che
sono venti giorni e di non trovare altre scuse, dicendo testualmente: ma bello mio,
sono 20 giorni, gli dici non che domani vieni con un altra "zumparella e
ciacchiarella" (fonetico), altrimenti ci vediamo direttamente dove abita lui Pasquale
scusa... io non ci metto nulla ad arrivarci.
Il Gigliotti si impegna a contattare linteressato ed a fargli sapere immediatamente.
conversazione telefonica del 30.11.2011 alle ore 19.55 avente progressivo nr. 13150, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
104)
omissis
p.i. parte incomprensibile
In ambientale prima che inizia la conversazione telefonica si sente MURACA Egidio
Umberto dire " ho capito compare mio ma non che domani facciamo di nuovo
chiacchiere e chiacchiarelle, se gli chiami e mi dai conferma che gli hai chiamato e
ti ha detto di no che ci vediamo .. poi subito dopo inizia la conversazione:
Pasquale Gigliotti: pronto?
MURACA Egidio Umberto: buongiorno amicone mio!
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foglio nr. 354
Muraca ricontatta Gigliotti per chiedere novit, il Gigliotti dice che gli far sapere.
conversazione telefonica del 01.12.2011 alle ore 10.32 avente progressivo nr. 13324, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
105)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale:pronto;
Egidio: uh buongiornissimo ;
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foglio nr. 355
Pasquale: oh buongiorno, vedi che ieri sera non ti ho chiamato che ho fatto tardi,
comunque, lui sovrapposizioni di voci oggi qua, lui qua oggi che stanno lavorando
pure qua, nel pomeriggio come arriva mi chiamava;
Egidio: ah ok;
Pasquale: si, stanno lavorando qua, fatti un giro prima;
Egidio: no, va bene, se ha detto a te, va benissimo dai compare mio ti aspetto da qua,
sovrapposizioni di voci, ciao,ciao,ciao;
Pasquale: ciao,ciao.....omissis.
Muraca ricontatta Gigliotti per chiedere come mai lo aveva chiamato; Gigliotti gli dice
che aveva chiamato per avvisare che stava contattando linteressato ma che questi non
gli rispondeva.
conversazione telefonica del 01.12.2011 alle ore 18.34, avente progressivo nr. 13366, in
uscita verso lutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a
Lamezia Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il
13.04.1976, intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr.
106)
omissis
p.i. parte incomprensibile
Pasquale: pronto;
Egidio : pronto caba-fonetico, ho visto che mi avevi telefonato, sovrapposizioni di voci,
oh maledetto;
Pasquale: ti avevo chiamato prima, perch gli sto chiamando e non mi risponde,
comunque;
Egidio : h;
Pasquale: io come arrivo, vengo da te un attimo;
Egidio : va benissimo dai, va benissimo dai, ok,ok,ciao, ciao;
Pasquale : p.i.. ....omissis.
Di seguito Gigliotti continua a giustificarsi con Muraca del fatto che la persona non gli
risponde al telefono. Muraca gli dice di non preoccuparsi.
conversazione telefonica del 02.12.2011 alle ore 11.28 avente progressivo nr. 13405, in
entrata dallutenza 331/7055478 intestata a BENTIVOGLIO Giuseppina nata a Lamezia
Terme il 04.07.1969, ed in uso a Gigliotti Pasquale nato a Lamezia Terme il 13.04.1976,
intercorsa tra Gigliotti Pasquale e MURACA Egidio Umberto. (All.to nr. 107)
omissis
p.i. parte incomprensibile
MURACA Egidio Umberto: pronto?
GIGLIOTTI Pasquale: pronto...
MURACA Egidio Umberto: fratello com'?
GIGLIOTTI Pasquale: e com', mi ha rotto il cazzo che ieri non ha risposto per un
pomeriggio intero p.i. poi io ieri sera sono arrivato anche tardi comunque
sovrapposizioni di voci;
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A seguito della captazione dei colloqui sin qui riportati gli operanti
identificavano in GIGLIOTTI Pasquale il soggetto, denominato caballero, che era sia
in contatto con il MURACA sia veniva menzionato, nel corso dei colloqui carcerari
sopra riportati, dai fratelli CATROPPA.
Pertanto lo convocavano per sentirlo a sommarie informazioni.
Il GIGLIOTTI gi, durante la prima escussione, confermava sia la vicenda
estorsiva posta in essere ai suoi danni dai fratelli CATROPPA sia quella perpetrata dal
MURACA Umberto ai danni dei fratelli LETIZIA, titolari della ditta per la quale a quel
tempo lavorava.
Al proposito spiegava di avere dato la sua macchina in prestito ai germani
CATROPPA ( che ritenevano di vantare nei suoi confronti un credito derivante dalla
cessione di stupefacenti) e che questi non avevano poi inteso restituirgliela, anzi lo
avevano minacciato, pretendendo anche una somma di denaro pari a 1000 euro (tale
circostanza riscontrata dallintercettazione del colloquio avvenuto tra i due fratelli
CATROPPA in data 23 gennaio 2012).
GIGLIOTTI Pasquale, durante la medesima escussione, oltre alla prima fase
della vicenda estorsiva confermava, altres, il disegno criminoso portato avanti da
MURACA Umberto Egidio, con la complicit di PAOLA Claudio, per costringere la
ditta edile dei fratelli LETIZIA, che allepoca stava effettuando i lavori in localit
Capizzaglie, a pagare una somma di denaro a titolo di tangente in quanto il cantiere era
ubicato nella zona che ricadeva sotto il controllo del gruppo criminale del MURACA e
dei suoi complici.
In particolare GIGLIOTTI Pasquale, durante le prime verbalizzazioni,
confermava e spiegava tutte le dinamiche che avevano poi consentito al MURACA di
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contattare di persona LETIZIA Giuseppe per avanzare le sue richieste, nello specifico
raccontava che per il suo tramite e in sua presenza i fratelli LETIZIA avevano incontrato
per ben due volte il MURACA e il PAOLA Claudio per discutere della vicenda estorsiva
in corso. Gli incontri erano avvenuti in localit Mortilla e in via del Progresso nei
pressi del Bar Giamp.
GIGLIOTTI raccontava anche dellatto intimidatorio posto in essere da
TORCASIO Francesco cl 91 detto carr (deceduto nellattentato del 7 luglio 2011), ai
danni della medesima ditta LETIZIA, poco prima dellestate 2011, quando a bordo di
uno Scooter Yamaha TMAX, era passato a fianco del cantiere in questione, buttando
allinterno una bottiglia con liquido infiammabile e 5 proiettili per pistola.
Anche in questa circostanza GIGLIOTTI Pasquale effettuava riconoscimento
fotografico indicando in TORCASIO Francesco lautore degli attentati intimidatori.
omissis.
A D.R.: svolgo attivit di operatore per macchine edili, escavatori, gru, ecc. da circa
dieci anni, lavoro per conto della ditta edile di GRANDE Francesco di Lamezia Terme
con sede in Sambiase, in particolare ci occupiamo di lavori concernenti movimento
terra.
A D.R.: per come mi chiedete in ordine allautovettura Fiat Panda di colore giallo che
era in uso ai fratelli CATROPPA Giuseppe e Pasquale, posso dire che tra il mese marzo
e aprile 2011 CATROPPA Giuseppe consapevole che avevo la predetta panda nella
mia disponibilit mi chiese se potevo prestargliela in quanto lui aveva necessit di
unautovettura e non poteva noleggiarla in quanto sprovvisto di carte di credito, io
inizialmente non mi sono prestato perch lautovettura serviva a me per recarmi a
lavoro ma dopo una settimana poich lavoravo nei pressi della mia abitazione, il
CATROPPA notando lautovettura ferma sotto casa mi propose nuovamente se potevo
prestargliela per qualche giorno; Nella circostanza accettai di prestargliela in quanto
a me non serviva. Lautovettura lavevo noleggiata presso lautonoleggio VAZZANO
con sede presso laeroporto di Lamezia Terme tramite PINO Rosario, per un importo
di 600 euro al mese. Trascorsi quindici giorni poich il CATROPPA non mi restituiva
lautovettura lho chiamato per fissare un incontro e farmi restituire la predetta, in
quelloccasione Giuseppe che non era intenzionato a restituirmi lautovettura e di non
preoccuparmi che avrebbe pensato lui a pagare il canone mensile del noleggio cosa
mai avvenuta. Dopo circa due mesi il CATROPPA stato tratto in arresto per cui
lautovettura non sono riuscito a capire dove era andata a finire. Trascorsi quattro o
cinque mesi, dallarresto di Giuseppe, un giorno notai lautovettura parcheggiata sotto
labitazione dei CATROPPA per cui mi sono rivolto a Pasquale CATROPPA per farmi
restituire lautovettura che dovevo consegnare allautonoleggio poich il contratto era
a mio nome e poich fino a quel giorno avevo continuato a pagare regolarmente 600
euro mensili per il noleggio. CATROPPA Pasquale nella circostanza in cui lhop
incontrato in maniera aggressiva e minacciosa mi rifer che la macchina non me
lavrebbe restituita fino a quando non gli avrei consegnato dei soldi pari a 1.000 euro
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che a suo dire era un debito da me contratto per il fratello Giuseppe per la cessione di
sostanza stupefacente del tipo cocaina. Io risposi a Pasquale alcun debito in quanto gli
avevo gi dato la macchina a noleggio da me pagata e che ero io ad avanzare dei soldi
da loro e non loro da me. Nelloccorso il discorso andava ad animarsi perch lui
operava atteggiamenti da mafioso ed io non accettavo che venissi trattato in quel
modo dopo che avevo sborsato tanti soldi per il noleggio dellautovettura. Comunque
Pasquale che si trovava in compagnia di un altro ragazzo che non conosco di nome,
ma sarei in grado di riconoscerlo fotograficamente, prima di lasciarci rinnovava le
minacce nei miei confronti dicendomi testuali parole: tu a me soldi non ne vuoi
dare, e allora ti assumi le tue responsabilit e poi ci vediamo. Continuando per
quanto riguarda il noleggio dellautovettura voglio precisare che pi volte PINO
Rosario mi ha pi volte contattato per la restituzione in quanto io negli ultimi mesi
dopo aver parlato con Pasquale CATROPPA non ho pi pagato il canone mensile. Non
sono a conoscenza se lhanno restituita o meno. Preciso che ho anche parlato con
PINO Rosario spiegandogli che lautovettura non era pi da me utilizzata bens da
CATROPPA Pasquale per cui veniva rescisso il contratto.
AD.R.: per come mi chiedete un giorno ho incontrato MURACA Umberto Egidio e
chiesi allo stesso se poteva parlare lui con Pasquale CATROPPA poich sapevo essere
amici per farmi restituire lautovettura, e nelloccorso mi rassicurava dicendomi che
avrebbe provveduto lui e di non preoccuparmi. Comunque non ha fatto nulla per
farmi restituire lautovettura. .OMISSIS.
A.D.R.: per come mi chiedete conosco PAOLA Claudio poich era il cugino della mia
ex moglie ed in una circostanza ricordo che sono stato contattato con lutenza in uso
a Claudio per come riferitomi da MURACA Umberto Egidio poich era lui ad
utilizzare la sua utenza. In proposito devo specificare che dal mese di agosto del 2011
fino alla fine dellanno sono stato pi volte contattato sulla mia utenza cellulare da
MURACA Umberto Egidio e da PAOLA Claudio e le conversazioni erano tutte
attinenti a delle richieste estorsive nei confronti della ditta LETIZIA di San Nicola da
Crissa (VV) appaltatrice ed esecutrice dei lavori della pista ciclabile di Via dei
Bizantini dove il mio titolare GRANDE Francesco aveva fornito il noleggio dei mezzi
dopera. Nello specifico MURACA Umberto Egidio un giorno si presentato sul
cantiere appiedato chiedendo agli operai presenti chi fosse il responsabile; gli hanno
indicato me, per cui si avvicinava chiedendomi dove fosse il titolare della ditta che
stava eseguendo i lavori. Io risposi che non cera in quanto effettivamente era assente e
MURACA Umberto Egidio mi proferiva testuali parole da riferire al titolare come
arriva il titolare gli dici che ci dobbiamo mettere in contatto perch si deve mettere a
posto e prima di allontanarsi mi invitava a contattarlo telefonicamente appena fosse
arrivato il titolare, io risposi che quando avrebbe notato la presenza dellautovettura
RAV 4 sul cantiere sicuramente lo avrebbe trovato. Al rientro del titolare, avvenuto
nella stessa giornata, ho riferito della visita ricevuta dal MURACA e comunque
successivamente, MURACA Umberto Egidio si presentato pi volte al cantiere dove
ha mantenuto incontri con i titolari LETIZIA Giuseppe ed il fratello. Penso che il
MURACA ha formulato una richiesta estorsiva per il cantiere di Via dei Bizantini per
come mi hanno lasciato intendere i fratelli LETIZIA sicuramente hanno pagato
lestorsione al MURACA per poter continuare i lavori in maniera tranquilla.
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ADR: per come mi chiedete nel corso dellattivit lavorativa e fino al termine dei lavori
non abbiamo subito alcun danneggiamento n a mezzi n al cantiere se non ch nel
corso delle trattative tra MURACA Umberto Egidio e i fratelli LETIZIA si sono
verificati degli episodi alquanto strani in quanto durante lo svolgimento dei lavori e
certamente prima dellestate in due occasioni un giovane che viaggiava a bordo di uno
scooter T-MAX della Yamaha di colore grigio transitando nelle vicinanze del cantiere
gettava allinterno una bottiglia con del liquido infiammabile e cinque proiettili di
pistola, mentre la seconda volta deponeva una bottiglia allinterno dellescavatore con
un biglietto ove riportava la scritta questo lultimo avvertimento; per tale episodio
non mai stata sporta denuncia ma se non erro la bottiglia stata recuperata dalle
forze dellordine poich lavevamo poggiata sul muretto del marciapiede e il giorno
dopo non cera pi.
ADR: per come mi chiedete non ho visto bene in volto il giovane che viaggiava sullo
scooter poich aveva un piccolo casco ma posso dire che si trattava di un ragazzo
basso, robusto e posso riferire che si tratta di un giovane a nome Francesco che si
presentato giorni successivi agli atti intimidatori a bordo di una smart di colore chiaro
in compagnia di un altro soggetto e nella circostanza mi diceva testuali parole: il tuo
titolare non lha capito ancora? Digli di contattarmi facendo chiaro riferimento agli
episodi intimidatori appena narrati.
ADR: so che il soggetto sopra indicato si chiama Francesco poich cos veniva
chiamato dallaltro accompagnatore presente nella smart.
ADR: non so se Francesco ha avuto contatti con i fratelli LETIZIA.
ADR: per come mi chiedete lincontro che si verificato tra me, MURACA Umberto
Egidio e PAOLA Claudio in localit Mortilla di Gizzeria, era dovuto alle trattative
della richiesta estorsiva posta in essere nei confronti dei fratelli LETIZIA per il
cantiere di Via dei Bizantini.
ADR: per come mi chiedete MURACA Umberto Egidio e PAOLA Claudio mi hanno
anche chiesto di farli incontrare con il mio titolare GRANDE Francesco e non mi
hanno detto per per quale motivo, comunque vivendo a Lamezia terme penso che sia
dovuto sempre per questioni legate a richieste estorsive per i lavori che il GRANDE
stava svolgendo nel territorio lametino.
ADR: venivo continuamente chiamato dai soggetti sopra indicati poich al cantiere gli
hanno indicato me come responsabile e non so come questi abbiano avuto il mio
numero di telefono e voglio specificare che MURACA Umberto Egidio riuscito ad
avere anche lutenza telefonica dei LETIZIA poich un giorno uno dei fratelli mi ha
mostrato un messaggio di testo ricevuto attinente la vicenda estorsiva.
ADR: per come mi chiedete i fratelli LETIZIA non mi hanno mai riferito di aver pagato
somme di denaro a titolo estorsivo n tantomeno glielho mai chiesto, comunque mi
rassicuravano di lavorare in maniera tranquilla.
ADR: per come mi chiedete so i soggetti con cui ho avuto rapporti fanno parte del
gruppo criminale della famiglia GIAMPA di Lamezia Terme.
ADR: per come mi chiedete riferisco vengo appellato con il soprannome caballero in
quanto sono proprietario di un motociclo.
A questo punto, lUfficio, al fine di giungere alla completa identificazione dei soggetti
indicati nel presente verbale che hanno mantenuto contatti con il GIGLIOTTI
Pasquale, d atto di porre in visione al predetto un album fotografico raffigurante nr.
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Riconosco probabilmente, in quanto somiglia parecchio, nella foto nr. 4 il soggetto che
si recato pi volte sul cantiere come ho sopra indicato per richiedere se era tutto a
posto e se avevamo bisogno di manodopera.
Lufficio d atto che lalbum fotografico utilizzato per il riconoscimento fotografico
sottoscritto dal LETIZIA Giuseppe parte integrante del presente verbale.omissis.
Sommarie informazioni del 29.08. 2012 da GIGLIOTTI Pasquale; (All.to nr. 110)
.omissis.A D.R.: svolgo attivit di operatore per macchine edili, escavatori, gru,
ecc. da circa dieci anni, lavoro per conto della ditta edile di GRANDE Francesco di
Lamezia Terme con sede in Sambiase, in particolare ci occupiamo di lavori concernenti
movimento terra.
A D.R.: per come mi chiedete i lavori al cantiere sono iniziati dalla met di marzo 2011
in poi per cui posso collocare la prima visita avuta da parte di MURACA Umberto
Egidio nei primi giorni del successivo mese di aprile 2011; mentre per quanto
concerne gli atti intimidatori a mezzo bottigliette con allinterno liquido infiammabile
e deposito di cartucce risale sicuramente dal 1 al 15 maggio 2011; dico ci in quanto
a seguito della precedente verbalizzazione a cui non avevo potuto riferire ci ho
consultato degli appunti che possiedo presso la mia abitazione e quindi sono risalito a
queste date.
A D.R.: per come mi chiedete posso dire che allorquando il giovane viaggiava a bordo
dello scooter depositava lanciava le cartucce e la bottiglia nel cantiere erano presenti
tutti i dipendenti della ditta, quindi oltre a me anche gli altri hanno notato tali gesti; tra
laltro uno degli operai che non ricordo chi fosse ebbe modo di raccogliere sia la
bottiglia che le cartucce e li appoggiava sul ciglio della strada per cui certamente
avranno dato notizia di ci al proprio principale LETIZIA; in particolare per quanto
riguarda invece la bottiglia che ho rinvenuto sullo escavatore da me utilizzato lho
presa da dove era stata collocata e ricordo di averla appoggiata su un muretto di cinta
e ne davo notizia al LETIZIA Giuseppe in quanto mi chiedevano della presenza di
quella bottiglia sul muretto ed in quella circostanza appunto rifer di averla rinvenuta
allinterno dellescavatore.
ADR: non sono in grado di riferire se i fratelli LETIZIA hanno avuto contatti con quel
Francesco di cui ho riferito nella precedente verbalizzazione, comunque di sicuro
hanno avuto pi contatti con MURACA Umberto Egidio in quanto li ho visti io
personalmente dialogare sul cantiere.
A.D.R.: per quanto riguarda il modello dello scooter utilizzato da Francesco posso
riferire che si tratta di un YAMAHA T-MAX vecchio modello di colore grigio chiaro,
penso modello 2000 2001. .omissis.
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oltre alle persone che ho gi riconosciuto nei precedenti verbali, riconosco nella foto
nr. 13 in colui che si recato a bordo della BMW unitamente a MURACA Umberto
Egidio come ho sopra dichiarato.
Lufficio d atto che leffige riportata nella fotografia nr. 13 si identifica in CERRA
Nino nato a Lamezia terme il 30.08.1991.omissis.
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Umberto Egidio al cantiere per riscuotere la tangente con lautovettura Alfa Romeo 166
o 164.
Dichiarazioni del 17.12.2012 di GIGLIOTTI Pasquale (vedasi All.to nr. 111 bis);
.omissis. A D.R.: Facendo seguito al verbale precedente, quando ho avuto modo di
riconoscere uno dei complici che unitamente al MURACA Egidio si era recato presso il
cantiere per perpetrare lestorsione ai fratelli Letizia devo precisare che sullalbum
visionato non era presente il terzo ragazzo che si trovava in compagnia del MURACA.
A questo punto, lUfficio, al fine di giungere alla completa identificazione dei soggetti
indicati nel presente verbale che hanno mantenuto contatti con il GIGLIOTTI
Pasquale, d atto di porre in visione al predetto un album fotografico raffigurante nr.
10 fotografie riproducenti le effigi di soggetti lametini gravitanti nella criminalit
organizzata e che fa parte integrale del presente verbale.
GIGLIOTTI Pasquale, dopo aver attentamente osservato lalbum fotografico postogli
in visione dichiara:
oltre alle persone che ho gi riconosciuto nei precedenti verbali, riconosco nella foto
nr. 7 in colui che in alcune circostanze si recato con una alfa Romeo 166 o 164,
insieme al MURACA Umberto Egidio come ho sopra dichiarato.
Lufficio d atto che leffige riportata nella fotografia nr. 7 si identifica in TORCASIO
Saverio nato a Lamezia Terme il 04.11.1986. .omissis.
Va a tal punto evidenziato che a quel tempo, oltre a MURACA Umberto Egidio,
erano monitorati sia PAOLA Claudio sia TORCASIO Saverio, il soggetto indicato
come il geometra che veniva sottoposto ad intercettazione telefonica sullutenza cell.
nr. 3277071240 ( con decreto 883/11 p.p. 3967/11).
Le numerose intercettazioni riportate nella richiesta di misura in esame ( alle
pagg 223 e ss ) confermano come a quel tempo vi fosse uno stratto rapporto fra tutti i
soggetti sopra indicati e come, in particolare, il TORCASIO Saverio, avesse in uso
unalf 164 che utilizzava per accompagnare PAOLA Claudio nei suoi spostamenti .
Per evitare un eccessivo appesantimento della presente ordinanza si rimanda alla lettura
dei dei numerosi colloqui tra PAOLA Clauio e TORCASIO Saverio tutti finalizzati a
concordare incontri ed appuntamenti . Colloqui che comunque confermano lassiduo
rapporto sussistente fra i due soggetti .
Per quanto poi attiene alla contestazione mossa a TORCASIO Alessandro, va detto
che il GIGLIOTTI ha parlato di tale indagato nel corso dellaudizione del 4 dicembre
2012, dicendo sostanzialmente che, nel periodo in cui aveva avuto problemi con
CATROPPA Pasquale per un debito legato allacquisto di sostanza stupefacente, si era
anche verificato che TORCASIO Alessandro, detto cavallo, si era recato presso
lofficina di propriet di RIZZO Vincenzo dove aveva lasciato la sua motocicletta
Yamaha 250 pr rivenderla e aveva manifestato lintenzione di acquistare il mezzo per la
somma di euro tremila.
Egli aveva acconsentito e pertanto aveva portato la moto presso labitazione del
TORCASIO. Successivamente per il TORCASIO, nonostante le sue insistenti
richieste, non gli aveva consegnato la somma pattuita.
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Dopo larresto del TORCASIO apprendeva che la moto era stata venduta, anzi
verificava personalmente che era nella disponibilit di tale MERCURI Alessandro di
Lamezia Terme.
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Sempre per completezza si precisa che, anche a volere ammettere che, in questa
vicenda, il GIGLIOTTI non persona offesa dal reato ma indagato di reato connesso o
probatoriamente collegato ( in quanto acquirente di un quantitativo considerevole di
sostanze stupefacenti, stante lentit del debito accuumulato), anche in tal caso permane
lassoluta gravit del quadro indiziario, essendo le sue dichiarazioni riscontrate in modo
individualizzante da quelle del PIRAINA oltre che dai chiarissimi ed univoci dati
captativi sopra riportati.
Prudenzialmente e allo stato questo Giudice non ravvisa invece sufficienti indizi a
carico del TORCASIO Alessandro in quanto dalle indagini sin qui svolte non emerge
con la necessaria chiarezza e certezza il collegamento fra la condotta posta in essere da
questultimo e le pretese estorsive dei fratelli CATROPPA che si evidenzia- mai nelle
intercettazioni sopra riportate accennano sia pure fugacemente ad eventuali incarichi
svolti nel loro interesse dal TORCASIO Alessandro ( in relazione alla vcenda in esame).
Allo stato delle indagini, allora, i fatti da questultimo posti in essere appaiono il
frutto di una autonoma iniziativa dello stesso indagato e, pur essendo altamente sospetti
per le modalit, anche temporali, con cui si sono verificati, non hanno tuttavia, alla
stregua degli elementi acquisiti, una matrice estorsiva sufficientemente chiara ( ben
potendo affermarsi che il TORCASIO, del tutto estraneo ai crediti vantati dai fratelli
CATROPPA, abbia deciso di acquistare la moto della vittima a seguito di una regolare
trattativa alla quale il GIGLIOTTI ha partecipato in piena libert. Il fatto poi che
lindagato, successivamente allintervenuta alienazione, non abbia consegnato la
somma pattuita a titolo di corrispettivo, provvedendo altres, a sua volta, a rivendere il
bene, al pi fatto che potrebbe integrare il delitto di appropriazione indebita,
procedibile a querela di parte, e non quello di concorso in estorsione che qui
contestato.).
Per tali ragioni nei confronti del TORCASIO Alessandro la richiesta in esame deve
essere, allo stato, rigettata.
In relazione alla contestazione di cui al capo 25) sussitono gravi indizi innanzitutto a
carico di PAOLA Claudio che in primo luogo indicato sia dal GIGLIOTTI che dal
collaboratore MURACA come il soggetto che, sin dallinizio, ha preso attiva parte
alla vicenda estorsiva presenziando agli incontri con le vittime unitamente al
MURACA stesso. Si ricorda che il GIGLIOTTI ha anche indicato i luoghi in cui si
sono svolti gli appuntamenti e ai quali ha partecipato il PAOLA; lindagato inoltre
anche indicato dal collaboratore MURACA come uno dei soggetti che ha
partecipato alla vicenda provvedendo pi volte ad accompagnarlo presso il cantiere
delle persone offese.
Anche CERRA Nino e TORCASIO Saverio sono i due soggetti che hanno pi volte
accompagnato il MURACA presso il medesimo cantiere ( alla luce della chiamata in
correit del MURACA riscontrata in modo individualizzante dalle dichiarazioni e dal
riconoscimento fotografico del GIGLIOTTI nonch dalle dichiarazioni di GIAMPA
Giuseppe) .
Trattasi di condotta che certamente, sotto il profilo oggettivo, pu definirsi di
carattere agevolativo, avendo facilitato e rafforzato la perpetrazione della complessiva
operazione e che, sotto il profilo soggettivo, appare sorretta dalla chiara
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consapevolezza delle finalit illecite, rectuis estorsive, degli incontri che avvenivano
anche per il tramite di siffatte condotte.
Soccorrono al riguardo le dichiarazioni del MURACA, riscontrate dagli esiti delle
operazioni intercettive riportate nella richiesta del PM, che dimostrano invero la stabilit
dei rapporti fra il PAOLA Claudio e il TORCASIO Saverio. Rapporti chiaramente
derivanti dal legame di solidariet e di cointeressenza illecita esistente fra i medesimi
soggetti e che non consentono in alcun modo di ritenere insignificante o non penalmente
non rilevante la condotta di accompagnamento sul luogo del fatto dellestorsore.
Al proposito si precisa, a scanso di equivoci, che, a parere di chi scrive, laddove
emerga dalle prove assunte che il soggetto che accompagna dalla vittima il soggetto che
avanza una pretesa estorsiva, nella consapevolezza delle finalit dellincontro a cui
dunque accetta di partecipare, lungi dal tenere un comportamento non significativo, al
contrario aggrava la complessiva vicenda amplificando, con la sua ulteriore, complice,
presenza la forza di intimidazione del reo e quindi la condizione di assoggettamento
della vittima.
Non a caso in siffatte ipotesi ricorre anche la circostanza aggravante delle persone
riunite, come precisato dallultimo pronunciamento della Suprema Corte a Sezioni
Unite, gi sopra riportato.
Sussistono nei fatti che qui occupano le aggravanti contestate per le ragioni gi esposte
in generale nel paragrafo dedicato ai reati contro il patrimonio e al quale per brevit si
rinvia.
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La vicenda estorsiva che qui occupa stata ricostruita, in tutti i suoi particolari,
dai propalanti COSENTINO Battista, TORCASIO Angelo e CAPPELLO Rosario, e,
successivamente, stata confermata, sostanzialmente, dalle vittime CURCIO Michele e
CURCIO Vincenzo.
In primo luogo COSENTINO Battista ha raccontato che, intorno ai mesi di
aprile- maggio 2011, a seguito dei dissidi intervenuti fra BONADDIO Vincenzo e
GIAMPA Giuseppe in relazione alla spartizione dei proventi delle estorsioni, veniva
convocato da questultimo, insieme a TORCASIO Angelo, per partecipare ad una
riunione che si svolgeva presso il laboratorio dello stesso TORCASIO e alla quale
partecipavano anche GIAMP Enzo e MOLINARO Maurizio.
Nel corso dellincontro GIAMPA Giuseppe invitava lui e il TORCASIO ad
avvicinare nuovamente tutti gli imprenditori per invitarli a pagare la tangente anche in
ununica soluzione.
Tra i soggetti cui doveva rivolgersi siffatta richiesta si menzionava anche
CURCIO Michele che, a giudizio dei predetti, doveva pagare anche per la stazione di
rifornimento che stava realizzando e per i terreni che possedeva ( pur essendo tutti
consapevoli che il CURCIO gi pagava a TORCASIO Vincenzo, u niru in segno di
rispetto).
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In aggiunta chiedeva ancora al CURCIO 4.000 per gli altri negozi che stava
per aprire vicino al THOTEL, da versare ogni festivit (Pasqua, natale e Ferragosto) e
300 mensili per il distributore nuovo, oltre allassunzione di un operaio ( richieste
queste ultime non andate a buon fine a causa dellarresto del 20/07/2011).
Infine TORCASIO Angelo dichiarava di avere ricevuto la raccomandazione da
parte di CURCIO Vincenzo per estromettere, quale intermediario, TORCASIO
Vincenzo U Nigru in quanto ritenuto soggetto molto pericoloso.
Quanto sopra sostenuto dal TORCASIO Angelo trova pieno riscontro anche
nelle dichiarazioni di CAPPELLO Rosario.
In particolare CAPPELLO riferisce che TORCASIO Vincenzo detto u nigru si
era rivolto a lui per avere informazioni su chi avesse avanzato la richiesta estorsiva al
CURCIO.
Egli allora incaricava CHIRICO Domenico U batteru dicendogli di informarsi
direttamente da GIAMPA Giuseppe.
Allesito degli incontri avvenuti tra il CHIRICO Domenico e GIAMPA
Giuseppe si conveniva di far trattare lestorsione direttamente a CAPPELLO Rosario il
quale, a sua volta riferiva a TORCASIO U nigru che GIAMPA Giuseppe rinunciava
allestorsione nei confronti di CURCIO.
In base a tale accordo raggiunto con GIAMPA Giuseppe, TORCASIO Vincenzo
si faceva consegnare da CURCIO Vincenzo 1000.00 euro (ma TORCASIO Angelo
dichiara che trattasi di 2000.00 euro), 500,00. dei quali venivano consegnati al
CAPPELLO Rosario.
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costruzione di una nuova stazione di servizio sulla strada dei Due Mari, di fronte al
Centro commerciale. Quattro o cinque mesi fa assistetti ad una discussione che si
svolse nel laboratorio di Angelo Torcasio, tra Giamp Giuseppe, Giamp Enzo,
Molinaro Maurizio e Angelo Torcasio, avente ad oggetto la ricostruzione di tutti i
proventi derivanti da estorsione che il Bonaddio Vincenzo non aveva fatto pervenire
alla cosca. Nella circostanza si discusse anche del Curcio. Giamp Giuseppe disse
che il Curcio doveva pagare anche con riferimento alla costruenda stazione di
servizio ed alla villa che possedeva in Contrada Malaterra. Disse anche che, poich
egli mandava soldi alla cosca Torcasio ed a Vincenzo Torcasio detto u nigro,
doveva pagare anche per tali beni ed attivit.
ADR. il Curcio pagava ai Torcasio, probabilmente, in relazione a delle terre che in
passato possedeva a Capizzaglie. Quanto a Vincenzo Torcasio, lo pagava di tanto in
tanto in segno di rispetto. Non sono in grado di fornire notizie pi precise, a parte ci
che sentii nella circostanza che ho indicato, a proposito di tali pagamenti. .omissis.
.omissis.R.: per come mi chiedete, posso dire che dopo la rottura tra BONADDIO
Vincenzo e il nipote GIAMPA Giuseppe, questultimo mi aveva dato incarico di gestire
tutte le attivit estorsive nella zona di competenza della cosca GIAMPA e nella
circostanza, io facevo presente a GIAMPA Giuseppe, che poich vicino casa mia
abitava un certo CURCIO Vincenzo gestore dellarea di servizio sullautostrada, e
sapendo che costui era gi in un certo senso sottoposto ad estorsione da parte della
famiglia IANNAZZO di Sambiase, chiedevo lautorizzazione a Giuseppe GIAMPA a
procedere nella richiesta estorsiva; Giuseppe GIAMPA in quella occasione mi diceva
che mi aveva gi incaricato di occuparmi io dellestorsioni e in genere dandomi il via
libera, anche perch il CURCIO abitava vicino casa mia e non nella zona dei
IANNAZZO, quindi sfruttai i vari incontri che avvenivano tra me e Antonio
PROVENZANO per capire se il CURCIO stesse pagando gi agli IANNAZZO, il
PROVENZANO nella circostanza, mi rispose che il CURCIO gi pagava agli
IANNAZZO, ma lestorsione dellautostrada era unaltra situazione; a tal proposito
incaricai BENTORNATO Pasquale e un ragazzo a nome Gregorio di cui ho gi riferito
nel precedente verbale, per il tramite di COSENTINO Battista a porre in essere un atto
intimidatorio, presso labitazione di CURCIO Vincenzo consistente nella collocazione
di una bottiglia incendiaria di fronte il cancello della sua abitazione situata in Via
Malaterra di Lamezia Terme; a seguito di tale atto intimidatorio, CURCIO Vincenzo si
reco da TORCASIO Pasquale Bonsai mentre il padre CURCIO Michele si reco da
TORCASIO Vincenzo detto U Niuru per esporre quanto accadutogli; Sono venuto a
conoscenza di ci poich essendo che TORCASIO Vincenzo detto u Niuru non aveva
rapporti diretti con Giuseppe GIAMPA, si rivolse a CAPPELLO Rosario con il quale
aveva ottimi rapporti; CAPPELLO Rosario, rifer il tutto a Giuseppe GIAMPA il quale
riferiva a CAPPELLO Rosario di procedere lui nella chiusura dellestorsione, dopo 10
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10.000 per le festivit di Natale, aggiunsi inoltre allindirizzo del CURCIO sempre in
occasione di questo incontro, facendogli presente che lui e la sua famiglia erano
proprietari di due attivit situate allinterno del centro commerciale I Due Mari che
trattavano la vendita di casalinghi e laltra adibita ai gratta e vinci e le scommesse;
unaltra attivit ubicata in Viale Stazione di Biancheria per la casa (corredo ecc.);
inoltre ricordai che lui vicino al THotel stava per aprire sempre un distributore Agip
con annesso Bar per cui gli chiesi per i tre negozi lestorsione pari a 4.000 per ogni
festivit (Pasqua, natale e Ferragosto) mentre per quanto concerne il distributore di
benzina Agip lestorsione di 300 mensili oltre che lassunzione di un operaio; preciso
che per quanto riguarda queste due ultime richieste non sono andate a buon fine a
causa del mio arresto avvenuto il 20/07/2011; intendo fare una precisazione che
CURCIO Vincenzo a seguito delle richieste, mi chiedeva di eliminare quale
intermediario TORCASIO Vincenzo U Niuru in quanto secondo le sue esternazioni si
trattava di un soggetto pericoloso, in tal senso diedi rassicurazioni al CURCIO
dicendogli che avrebbe avuto a che fare solo con me.
A D.R.: per come mi chiedete, in ordine alle telefonate fatte a CURCIO Vincenzo, io il
numero lo presi da una rubrica presso lufficio di mia sorella che gestivo
personalmente gli ordinativi dei clienti e lo dieidi a COSENTINO Battista per
procedere in tal senso. .omissis.
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Tribunale Ordinario di Catanzaro
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foglio nr. 377
assicurazioni da parte del CHIRICO che il GIAMPA Giuseppe aveva detto la verit.
Cosicch, al fine di apprendere ulteriori notizie mi portai da Angelo TORCASIO detto
porchetta ed ivi trovai anche il BONADDIO Vincenzo con i quali mi salutai e li
informai che stavo tentando di capire chi erano gli autori dellestorsione in questione.
Angelo TORCASIO guard il BONADDIO e ridendo mi disse che avrei dovuto saperlo
che qaundo accadevano questi fatti ci si doveva rivolre a lui; dopodich mi chiese come
facevo a saperlo ed io gli raccontai tutto ci che avevao fatto, compreso
linteressamento di TORCASIO Vincenzo u niuru. Detto questo, Angelo TORCASIO e
Vincenzo BONADDIO mi dissero che limprenditore doveva pagare perch aveva i
soldi in quanto titolare di due attivit e che Giuseppe GIAMPA non doveva interessarsi
alla vicenda; infine mi chiese di portare da lui il TORCASIO Vincenzo u niuru, al
quale rifer linvito del TORCASIO, dicendogli che era lui lautore dellestorsione,
spiegandogli anche che nella vicenda era coinvolto anche Vincenzo BONADDIO. In
conclusione, gli dissi che presso il TORCASIO Angelo avrei potuto anche
accompagnarlo. A distanza di alcuni giorni, io mi recai da TORCASIO Angelo per
sapere quale erano le condizioni che intendevano imporre al commerciante e questi mi
disse che avrebbe dovuto pagare 10.000,000 euro subito, 5.000,00 euro a ferragosto e
5.000,00 euro a natale; era presente anche BONADDIO Vincenzo. Inoltre, dissi a
TORCASIO Angelo che nel momento in cui si fosse recato da lui il TORCASIO
Vincenzo, nel momento in cui limprenditore avrebbe pagato le somme richieste, di fare
un regalo al predetto TORCASIO Vincenzo. Io dissi al TORCASIO Vincenzo che
saremmo potuti andare dal TORCASIO Angelo e delle pretese di questultimo; dopo tre
giorni lo stesso TORCASIO Vincenzo mi disse che si era recato autonomamente da
TORCASIO Angelo e gli aveva portato i soldi della prima tranche dellestorsione, ossia
i 10.000,00 euro. Io mi recai comunque da TORCASIO Angelo e mi assicurai che il
TORCASIO Vincenzo si era effettivamente recato da lui, infatti, il TORCASIO Angelo
mi disse che gli erano stati recapitati i 10.000,00 euro dei quali 7.000,00 erano stati
consegnati a GIAMPA Giuseppe, 1.000,00 euro erano stati consegnati a TORCASIO
Vincenzo u niuru e 2.000,00 li aveva tenuti lui per darli ai suoi ragazzi, facendomi
capire che lui, con BONADDIO Vincenzo si erano creati una cosca a parte, un nuovo
gruppo. .omissis.
Le due vittime, invitate in questi uffici, sia pur in modo parziale, riferivano
alcuni particolari riguardanti i fatti perpetrati ai loro danni e indicavano le persone che a
vario titolo avevano avuto un ruolo attivo nella vicenda.
Gli stessi, anche se in modo incompleto, fornivano un riscontro a quanto
dichiarato da tutti i collaboratori sopra indicati.
Nello specifico CURCIO Vincenzo riferiva che, nei primi mesi dellanno 2011,
riceveva una visita da parte di CURCIO Domenico (cognato del cdg TORCAISO
Angelo), che era un fornitore di prodotti di rosticceria, il quale lo aveva invitato a
recarsi presso labitazione del TORCASIO Angelo in quanto diceva- questi gli doveva
parlare per discutere di alcuni prezzi e dellapertura del nuovo distributore.
A questo primo invito egli non dava importanza.
377
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foglio nr. 378
In seguito avendo rinvenuto, lungo il recinto del cantiere dove aveva costruito la
propria abitazione, una busta di plastica chiusa con qualcosa allinterno, ed avendo
ricevuto unaltra volta la visita di CURCIO Domenico presso larea di servizio SA/RC
( che lo invitava ancora una volta a recarsi a casa di TORCASIO Angelo), decideva di
recarsi presso labitazione di questultimo.
Una volta giunto nellappartamento del TORCASIO questi gli chiedeva una
somma di denaro pari a 10 mila euro, somma di denaro che in effetti consegnava poi
direttamente nelle mani del TORCASIO Angelo.
Il padre di CURCIO Vincenzo, escusso subito dopo, si dichiarava estraneo alle
trattative relative allestorsione in trattazione, affermando di esserne stato informato dal
figlio solo successivamente alla consegna del denaro nelle mani del TORCASIO.
Su specifica domanda CURCIO Michele ammetteva solo di avere corrisposto
per circa 6 anni cesti natalizi, in segno di rispetto al TORCASIO Vincenzo detto u
Niuru, in quanto sua vecchia conoscenza e aggiungeva che oramai era una
consuetudine mandargli un cestino di prodotti tipici calabresi a titolo augurale e di
rispetto.
Tale affermazione rappresenta unimportante conferma del narrato del
collaboratore COSENTINO Battista, quando riferisce, in sede di interrogatorio
testualmente: il Curcio pagava ai Torcasio, probabilmente, in relazione a delle terre
che in passato possedeva a Capizzaglie. Quanto a Vincenzo Torcasio, lo pagava di
tanto in tanto in segno di rispetto.
Sommarie informazioni del 24 ottobre 2012 rese da CURCIO Vincenzo (All.to nr. 112)
omissis.A.D.R.: gestisco unitamente a mio padre Michele un impianto della
distribuzione carburanti per conto della societ petrolifera ENI ubicato sulla SA/RC
direzione nord allaltezza del Km 317; mentre gestisco da solo un secondo impianto
che sorto da poco tempo (attivo dallottobre 2011) sulla SS 280 nelle vicinanze
dellalbergo THOTEL sempre con il marchio ENI.
AD.R.: per come mi chiedete circa lestorsione da me subita posso dire che nei primi
mesi dellanno 2011 un giorno, CURCIO Domenico, che era un mio fornitore di
prodotti di rosticceria, mi disse che dovevo recarmi presso labitazione del cognato
TORCASIO Angelo in quanto doveva parlarmi; chiesi cosa avrebbe dovuto dirmi
Angelo ed il CURCIO mi disse che dovevamo rivedere alcuni prezzi anche perch
eravamo in procinto dellapertura della nuova area di servizio; a tale richiesta non ho
adempiuto, anche perch in quel periodo ho avuto problemi di salute. In seguito ho
rinvenuto, lungo il recinto del mio cantiere dove ho costruito la mia abitazione, una
busta di plastica chiusa con qualcosa allinterno, non ho ispezionato cosa contenesse la
busta e lho gettata immediatamente nel cassonetto della nettezza urbana; dopo
qualche giorno CURCIO Domenico, durante la consegna dei prodotti, presso larea di
servizio SA/RC, mi disse nuovamente che angelo mi stava aspettando e mi invitava a
recarmi presso la sua abitazione. Ricevuto il secondo invito da CURCIO Domenico, il
quale mi faceva intendere che dovevo andare, mi recai da solo presso labitazione del
TORCASIO Angelo e questi mi fece salire delle scale facendomi accomodare
nellappartamento; nella circostanza Angelo mi chiese una somma di denaro pari a 10
mila euro e mi disse che gli servivano subito poich ne aveva necessit; ricordo che
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foglio nr. 379
nelloccorso mi disse anche che aveva necessita perch doveva fare una visita alla
moglie che era incinta ed aggiungeva che gli dovevo dare tale somma anche perch
stavo aprendo la nuova area di servizio e che poi mi avrebbe rifornito anche in tale sito
dei prodotti di rosticceria nonch della porchetta. Dissi ad Angelo che gli avrei dato i
soldi invitandolo comunque a farmeli recuperare e lui mi disse le testuali parole
vediamo quando non di certo subito; mi sono allontanato dallabitazione e dopo due
o tre giorni ho consegnato la somma di 10 mila euro in contante nelle mani di
TORCASIO Angelo sempre presso la sua abitazione che ubicata dove il TORCASIO
Angelo gestiva anche un laboratorio della lavorazione della porchetta; alla consegna
del denaro eravamo solo io e Angelo.
A D.R.: da qual momento non ho pi subito atti intimidatori di alcun genere.
A D.R.: oltre alla richiesta di cui ho gi riferito TORCASIO Angelo non mi ha chiesto
ulteriori somme di denaro;
A D.R.: per come mi chiedete in un primo momento non pensavo che si trattasse di una
vera e propria estorsione, mentre successivamente mi sono dovuto ricredere e oggi
posso dire che si trattava di una estorsione anche in virt della busta che ho rinvenuto
presso il cantiere che ora la collego certamente alla vicenda estorsiva.
A D.R.: per come mi chiedete posso dire di essere a conoscenza che TORCASIO Angelo
gravitava nella criminalit organizzata poich pi volte era stato arrestato.
A D.R.: conosco solo di vista TORCASIO Vincenzo detto u Niuru poich ho abitato
34 anni a Capizzaglie; in ordine a tale vicenda estorsiva non ho avuto alcun contatto
con costui, anche perch io gi conoscevo TORCASIO Angelo per motivi lavorativi e
quindi mi sono recato direttamente da questultimo.omissis
sommarie informazioni del 24 ottobre 2012 rese da CURCIO Michele (All.to nr. 113)
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foglio nr. 380
A D.R.: conosco TORCASIO Vincenzo detto u Niuru, in quanto abita nelle vicinanze
della mia abitazione, inoltre preciso che nipote di mia zia; a questo soggetto durante
le festivit natalizie e a pasqua e per circa 6 anni mia consuetudine mandargli un
cestino di prodotti tipici calabresi a titolo augurale e di rispetto; per quanto mi chiedete
in ordine alla vicenda estorsiva subita da mio figlio da parte di esponenti della cosca
GIAMPA io personalmente non ho avuto alcun contatto con TORCASIO Vincenzo.
.omissis
LUfficio da atto che nella fotografia nr. 6 raffigurato TORCASIO Vincenzo nato a
Lamezia Terme il 18.11.1962.
Omissis
Alla stregua di siffatte risultanze ritiene questo Giudice che sussistono gravi
indizi di colpevolezza solo nei confronti di CURCIO Domenico ( che secondo il
convergente dichiarato della persona offesa e del collaboratore TORCASIO ha creato il
primo contatto con la vittima) e TORCASIO Vincenzo ( il quale ha ricevuto dalla
persona offesa la somma di euro 2000,00 che ha consegnato in parte a CAPPELLO
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foglio nr. 381
ARCIERI Vincenzo
27) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628, terzo
comma, n. 3 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con pi
atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, mediante
minaccia implicita/esplicita di atti ritorsivi diretti contro il patrimonio e contro
lincolumit personale, in caso di rifiuto, minaccia resa concretamente pi grave
dallappartenenza alla cosca di ndrangheta dei GIAMPA, circostanza conosciuta
dalla p.o., costringeva limprenditore PETRONE Felice a pagare somme di denaro pari
a 5000.00 come prima rata, nonch unaltra somma pari a 4000.00 euro durante le
festivit natalizie; con le aggravanti dellessere stata posta in essere la minaccia da
persone appartenenti alle associazioni di cui allart. 416 bis cp.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Arcieri-Cappello inserito nella cosca Giamp di Lamezia Terme.
Con recidiva ex art. 99, 4 e 5 commma cp
In Lamezia Terme, dallinizio dellanno 2011
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foglio nr. 382
Fonti di prova:
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foglio nr. 383
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foglio nr. 384
fa, verso la met degli anni 90, i fratelli Torcasio Francesco e Antonio, detti i russi, mi
chiesero se avevo qualcuno per realizzare un attentato intimidatorio nei confronti dei
Petronio, sparando colpi di arma da fuoco allindirizzo dei camion mentre erano in
viaggio da e per il Nord Italia. .omissis.
LUfficio da atto che nella fotografia nr. 02 raffigurato SCALISE Pino nato a
Serrastretta il 13.03.1958;
Omissis
Anche CAPPELLO Saverio riconosce i fratelli SCALISE, confermando che gli stessi
gestivano alcune estorsioni nella zona di Decollatura.
Interrogatorio di CAPPELLO Saverio del 06.02.2013
Omissis
A D.R.: riconosco nella fotografia nr. 14 il soggetto a nome SCALISE di Decollatura il
quale dietro il consenso di mio zio ARCIERI Vincenzo e di mio padre gestiva alcune
estorsioni nelle zone di Decollatura il quale come attivit lavorativa si occupa di
movimento terra;
LUfficio da atto che nella fotografia nr. 14 raffigurato SCALISE Pino, nato a
Serrastretta il 13.3.1958;
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foglio nr. 385
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foglio nr. 386
Veniva anche sentito FAZIO Ivo il quale confermava le viste di un soggetto a nome
Vincenzo nel cantiere
Sommarie informazioni del 3 settembre 2012 rese da FAZIO IVO (All.to nr. 116)
.omissis.ADR: sono responsabile della produzione del calcestruzzo allinterno
della ditta PETRONE Calcestruzzi ubicata in Decollatura.
ADR: in prevalenza svolgiamo lavori di movimento terra e posa del calcestruzzo.
ADR: per come mi chiedete non sono a conoscenza di richieste a carattere estorsivo
legate allazienda in cui lavoro.
ADR: per come mi chiedete nellanno 2001-2002 mentre mi trovavo allinterno
dellazienda con mio suocero PETRONE Ignazio giungeva un signore a nome Vincenzo
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foglio nr. 387
e mio suocero me lo presentava come un amico; dopo quellincontro non lho pi visto.
.omissis.
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foglio nr. 388
legate a richieste illecite. Ricordo che un giorno chiesi a mio zio cosa
volesse lARCIERI e lui mi rispose che se la sarebbe vista lui con
lARCIERI e di stare tranquillo. .omissis.
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foglio nr. 389
Sommarie informazioni del 24 gennaio 2013 rese da GENTILE Pietro (all.to nr. 5
seguito CNR)
.omissis ADR: per come mi chiedete in ordine a SCALISE Pino ed alla sua
presenza sul cantiere relativo alla costruenda strada del medio Savuto posso riferire
che per conto dellimpresa del gruppo PETRONE svolgo le mansioni della gestione del
cantiere; specifico che per gruppo PETRONE intendo le ditte PETRONE Calcestruzzi
Srl e COSPET Srl; preciso altres che io sono anche presidente del consiglio di
amministrazione della societ Geoproject Srl che si occupa di progettazione e
costruzioni integrata con sede in Carlopoli; con riferimento allepisodio di cui mi
chiedete posso riferire che circa 20 giorni addietro mentre mi trovavo sul cantiere per
effettuare delle verifiche, giungeva SCALISE Pino in compagnia di unaltra persona
che non conoscevo il quale rivolgendosi a me, inizialmente mi ha chiesto che tempo
addietro aveva fornito circa 100 mila euro di materiale alla nostra societ
allorquando era gestita da PETRONE Felice e che rivolgendosi a questultimo gli
riferiva le testuali parole io dove ti prendo questi cazzo di soldi , i soldi li hanno
incassati i miei nipoti del gruppo PETRONE e quindi ti devi rivolgere a loro per
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foglio nr. 390
questi soldi a tale affermazione riferivo allo SCALISE che io avrei riportato il tutto
ai miei cognati e comunque anticipavo che allepoca la societ era gestita in tutto e
per tutto da PETRONE Felice e quindi avrei riferito il tutto. In quella circostanza
SCALISE Pino riferiva le testuali parole il vostro gruppo con la presenza di vostro
zio Felice il lavoro era inquadrato perch funzionava, ora non so pi come pu
andare a finire e quindi quanto prima li avrete tutti a dosso dopo di tali affermazioni
si allontanava.
A D.R.: sicuramente lesternazione dello SCALISE nei confronti del nostro gruppo
ha portato dellapprensione anche perch nel nostro territorio si conosce bene la
personalit dello SCALISE e quindi ci aspettiamo qualche atto intimidatorio sul
cantiere.
A D.R.: per come mi chiedete attualmente gli SCALISE non stanno lavorando nel
cantiere della costruenda strada.
A questo punto, lUfficio, al fine di giungere alla completa identificazione dei soggetti
indicati nel presente verbale e nei precedenti, che hanno mantenuto contatti con il
verbalizzante, d atto di porre in visione al predetto un album fotografico
raffigurante nr. 13 fotografie riproducenti le effigi di soggetti gravitanti nella
criminalit organizzata e che fa parte integrale del presente verbale.
GENTILE Pietro Francesco, dopo aver attentamente osservato lalbum fotografico
postogli in visione dichiara:
nella fotografia riportata al nr. 2 riconosco Pino SCALISE per i fatti da me appena
riferiti;
nella fotografia riportata al nr. 9 riconosco Daniele SCALISE figlio di Pino, con il
quale tempo addietro ho avuto rapporti di lavoro, so che gestisce due imprese di
movimento terra;
Lufficio d atto che leffige riportata nella fotografia nr. 2 si identifica in SCALISE
Pino nato a Serrastretta il 13.03.1958;
nelleffige riportata nella fotografia nr. 9 si identifica in SCALISE Daniele nato a
Soveria Mannelli il 10.10.1985. .omissis
Alla luce di siffatte risultanze, ad avviso della scrivente, sussistono gravissimi indizi
di colpevolezza a carico di ARCIERI Vincenzo in quanto le dichiarazioni accusatorie
resea suo carico dal CAPPELLO Rosario sono riscontrate in modo individualizzante sia
da quelle, chiaramente e sostanzialmente ammissive, rese da PETRONE
Giandomenico sia da quelle manifestamente reticenti e, pertanto, gravemente
indizianti, di PETRONE Felice ( che ha ammeso i regali a Natale allARCIERI
per consuetudine).
A carico dellARCIERI insistono anche le dichiarazioni di GENTILE Pietro il
quale ha dichiarato di avere appreso direttamente dallo SCALISE che quando vi
era PETRONE Felice a dirigere i lavori le cose andavano diversamente, parole
che intendono chiaramente condannare latteggiamento di opposizione del nuovo
amministratore PETRONE Giandomenico rispetto a quelle richieste estorsive che
in passato erano prontamente soddisfatte.
Sussistono gravissimi indizi di colpevolezza anche a carico di SCALISE Pino in quanto
le dichirazioni accusatorie a suo carico resa sempre dal CAPPELLO Rosario sono
riscontrate in modo individualizzante da quelle precise rese da PETRONE
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GRUTTERIA Giuseppe
29) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 56-629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n. 3 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso mediante minaccia esplicita di atti
ritorsivi diretti contro il patrimonio e contro lincolumit personale, in caso di rifiuto,
minaccia resa concretamente pi grave dallappartenenza alla cosca di ndrangheta
dei GIAMPA, circostanza ben nota alla p.o., compiva atti idonei diretti ed in modo non
equivoco, mediante il posizionamento di una bottiglia contenente liquido infiammabile
davanti lingresso del cantiere edile, per costringere limprenditore Lucia Agostino a
pagare somme di denaro non meglio precisate; con le aggravanti dellessere stata posta
in essere la minaccia da persone appartenenti alle associazioni di cui allart. 416 bis
cp.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
In Lamezia Terme, a far data dal 5 maggio 2011
Fonti di prova:
C.N.R. dei carabinieri di Serrastretta, datata 13 ottobre 2011, avente nr. 70/05 (All.to
nr. 118)
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risultava irreperibile anche se non so con precisione and o meno al pronto soccorso;
in effetti io sono venuto a conoscenza di tale episodio in seguito al racconto fattomi da
TROVATO Franco, al qualche lo stesso imprenditore LUCIA si era rivolto dopo
lepisodio anche perch preoccupato dei danni fisici che aveva potuto provocare ad
entrambi i soggetti anche perch inizialmente pensava che i due stessero collocando
una bomba; quando seppi dellepisodio andai dal suocero di GIAMPA Domenico,
MURACA Michele, e gli dissi che non dovevano pi proseguire in quella attivit
estorsiva in quanto rischiavano di arrecare problemi a tutta la cosca, anche perch non
potevo tollerare che comunque unattivit estorsiva di quel tipo potesse essere avvenuta
a mia insaputa; gli dissi anche che GIAMPA Domenico doveva solo pensare a
terminare la sua carcerazione e che una volta uscito dal carcere poi il discorso sarebbe
stato diverso; aggiungo altres che il ciclomotore che fu utilizzato per effettuare latto
intimidatorio era del tipo Typhon credo, e sono sicuro che si trattava di un ciclomotore
pulito, nel senso che non era provento di furto e credo che fosse stato prestato al
GRUTTERIA da un dipendente della ditta DAURIA se non ricordo male; tutto ci a
quanto ricordo avvenne nellanno 2011 qualche mese prima del mio arresto..
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foglio nr. 394
Sentito in merito ai fatti che qui occupano, il LUCIA, pur precisando di non
essere riuscito a vedere i malviventi in viso, riferiva che uno dei ragazzi era di giovane
et, di corporatura esile e portava i capelli corti con taglio a spazzola.
Caratteristiche fisiche queste che per quanto attestato dalla PG in atti,
rispondono a quelle dellodierno indagato.
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3.15 - Estorsione ai danni di GIAMPA Antonio, nato a Nicastro, ora Lamezia Terme
il 7/06/1939, ivi residente in via del G. Murat nr. 86, (Capo 30)
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fonti di prova:
- risultanze delle intercettazioni effettuate con decreto del 1 agosto 2011 avente
nr. 3967/11 R.G.N.R. e nr. 705/11 R.I effettuate allinterno dellAlfa Mito, targata
EH464RB;
- interrogatori resi da:
MURACA Umberto Egidio del 23.10.2012 e 30.11.2012;
GIAMPA Giuseppe del 6.09.2012, del 27.09.2012, del 28.09.2012, del 16.10.2012;
sommarie informazioni testimoniali rese da:
GIAMPA Antonio
Nell illustrare le dinamiche che hanno portato al tentativo di estorsione che qui
occupa posto in essere ai danni di GIAMPA Antonio necessario premettere che
MURACA Umberto Egidio, prima di stringere laccordo con GIAMPA Giuseppe,
faceva parte della cosca TORCASIO- CERRA- GUALTIERI e manteneva uno stretto
legame soprattutto con CERRA Nino cl. 91, con PARADISO Angelo Francesco e con
PAOLA Claudio detto Trachino.
02.10.2011, alle ore 15.15, progressivo nr. 117. conversazione intercorsa tra Nino
CERRA, MURACA Egidio ed uomo non meglio identificato (All.to nr. 120)
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EGIDIO: come non stai raccogliendo niente? il compare, l'altro giorno, ti ha mollato i
verdoni verdi ed al compare non che sei andato a portarglieli
NINO: 500 euro mi ha ...ahi mamma ragazzi! la state vedendo la macchina
EGIDIO: ma questa , questa
NINO: ma la state vedendo macchina...rs
CICCUZZU: mi fotto della macchina, a me mi girano i coglioni a me
NINO: ...ohi! Cicc..quali cazzo di soldi ho raccolto!!...i soldi extra quasi li stiamo
facendo e non mi sono tenuto neanche un euro ancora io, io solo...li ho solo
...quelli che avevo me li sono solo mangiati e basta
EGIDIO: ...ueh! Dom...(saluta qualcuno)
NINO: non ho neanche un euro io, stamattina ho...60 euro per i libri di mia sorella,
poverina gli ho preso 60 euro a Veronica, ora gli servono una quarantina di
euro
stasera e glieli devo dare
CICCUZZU: ma che cazzo gli dai?!mangiati tutto
EGIDIO: ....(ride)....ragazzi siamo tutti nella stessa barca,non lo hai capito? Tu non
esci,
se noi prendiamo botte senza di te non ci muoviamo...(incomprensibile) ...a
casa e ti sballi ma tu 50 euro e un paio di canne e sei felice, parliamoci
chiaro...(incomprensibile)...
CICCUZZU: si, si!!...50 euro ed un paio di canne ed io sono felice!!!
EGIDIO: giornalmente
CICCUZZU: ...(incomprensibile)...vado a comprare un pacco di cartucce e gli sparo a
qualcuno...questo faccio
EGIDIO: 50 euro
NINO: hai ragione
EGIDIO: 50 euro al giorno sono 3000 euro al mese
CICCUZZU: mi compro un pacco di cartucce della 9x21
NINO: e quanto vuoi tu..? 3000 euro
CICCUZZU: e poi glieli diamo...(incomprensibile)...il primo che non paga gli sparo
EGIDIO: ma tu ora stai tranquillo, stai tranquillo
CICCUZZU: ...(incomprensibile)...
EGIDIO: non ti preoccupare, mannaggia la miseria, stai tranquillo...che ora la
raccogliamo qualcosa
omissis
Anche nella seguente conversazione nella macchina sono presenti Nino CERRA,
Angelo PARADISO (alias"ciccuzzo") ed Egidio MURACA.
I tre discutono di una richiesta estorsiva fatta ad un commerciante; nello
specifico Nino si era recato da una persona per riscuotere la tangente e la vittima gli
aveva assicurato che non appena avrebbe incassato del denaro gli avrebbe dato quanto
richiesto.
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foglio nr. 400
omissis..
per come mi chiedete non avevo contatti diretti con CERRA Nino il piccolo e
PARADISO Angelo Francesco, in quanto li avevo solo con MURACA Umberto Egidio
che consideravo il capo di questi ragazzi.
400
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foglio nr. 401
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foglio nr. 402
per le estorsioni di cui stiamo parlando vi era stata una riunione tra me Nino CERRA il
vecchio, PAOLA Claudio e concordammo le modalit per porre in essere le predette
estorsioni
..omissis; Come capo dei GIAMPA io facevo riferimento a GIAMPA Giuseppe,
dopo il suo arresto facevo riferimento a GIAMPA Vincenzo che poi stato arrestato
subito dopo; non mi rivolgevo a BONADDIO Vincenzo poich sapevo che tra lui ed il
nipote Giuseppe GIAMPA vi era stata una discussione legata alla riscossione dei soldi
derivanti dalle estorsioni; TORCASIO Alessandro Cavallo era anche un punto di
riferimento per me e per il mio gruppo; Ho partecipato ad azioni intimidatorie a mezzo
colpi di armi da fuoco unitamente a TORCASIO Francesco ed altri; tali atti erano
propedeutici alla successiva richiesta di estorsioni e mi riservo di riferire
dettagliatamente in seguito nel prosieguo degli interrogatori...
omissis
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foglio nr. 403
Sommarie informazioni rese da GIAMPA Antonio del 20 novembre 2012; (All.to nr.
123)
omissis.A.D.R.: per come mi chiedete, negli anni passati mi sono sempre occupato
di costruzioni edili, con la mia societ denominata, prima Edil costruzioni e
successivamente, Orchidea Costruzioni s.n.c.. Durante gli di attivit a Lamezia Terme
non ho mai ricevuto richieste di somme di denaro a titolo estorsivo. -----/
A.D.R.: Non ho mai ricevuto danneggiamenti presso i cantieri dove ho effettuato lavori
di costruzioni.-/
A.D.R.: Devo solo precisare che circa un anno fa, non ricordo bene il mese preciso,
prima sono stato informato da mia moglie che un giovane si era presentato a casa
chiedendo di me. Successivamente, in effetti si presentava presso il cantiere sito in una
traversa di via degli Itali di Lamezia Terme, dove tramite la ditta di mio figlio Giovanni
stavamo realizzando degli appartamenti abitativi, un giovane che conosce benissimo, a
nome MURACA Egidio, figlio di MURACA commerciante di materassi il quale mi
chiedeva se potevo corrispondere dei soldi in quanto stava effettuando una colletta per
un detenuto. Io ho acconsentito ma lho rinviato, dicendogli che non appena avrei
avuto la disponibilit di denaro glieli avrei dato loro quanto richiesto. --/
A.D.R.: No il MURACA non mi ha chiesto una somma precisa dicendo solo che aveva
necessit di soldi per un detenuto di cui non ha nemmeno specificato. ----/
A.D.R.: MURCA giunto sul posto insieme ad un altro giovane insieme al quale si
avvicinato a me dopo essere scesi entrambi dalla macchina con ciu sono giunti al
cantiere.----/
A.D.R.: Non conosco il nome del giovane che si trovava insieme a MURACA ma saprei
riconoscerlo qualora avessi la possibilit di visionare delle fotografie.--/
A questo punto lufficio da atto di sottoporre in visione al signor GIAMPA Antonio un
album fotografico appositamente predisposto, e composto da nr. 8 fotografie riportanti
leffigi di persone con precedenti penali. ----/
GIAMPA Antonio, una volta visionato lalbum dichiara: Riconosco nella foto nr. 5 il
giovane MURACA Umberto Egidio e nella foto nr. 8 la persona che si trovava
insieme al predetto MURACA.----/
LUfficio da atto che il soggetto riportato nella foto nr. 5 si identifica in MURACA
Umberto Egidio, nato in Germania il 16.05.1980, mentre il soggetto riportato nella
foto nr. 8 si identifica in CERRA Nino, nato a Lamezia Terme il 30.08.1991.---/
omissis.
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foglio nr. 404
GIAMPA Domenico
31) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 629, secondo comma, in relazione allart. 628, terzo
comma, n. 3 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con pi
atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia implicita/esplicita
di atti ritorsivi diretti contro il patrimonio e contro lincolumit personale, in caso di
rifiuto, minaccia resa concretamente pi grave dallappartenenza alla cosca di
ndrangheta dei GIAMPA, circostanza conosciuta dalla p.o., costringeva
limprenditore STELLA Mario a fornire e installare due climatizzatori per un importo di
4 mila euro presso la propria abitazione, senza corrispondere alcun compenso previsto
per tale fornitura; ; con le aggravanti dellessere stata posta in essere la minaccia da
persone appartenenti alle associazioni di cui allart. 416 bis cp.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
Con recidiva ex art. 99, 4 e 5 commma cp
In Lamezia Terme, nei primi mesi del 2009
Fonti di prova:
- dichiarazioni rese da COSENTINO Battista in data 17.11.2011 e da TORCASIO
Angelo in data 04.08.2011
- sommarie informazioni rese da STELLA Mario in data 23.08.2012.
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foglio nr. 405
Omissis.
A.D.R.: so che presso la CIM di STELLA Mario, nipote di mio zio, doveva mettere una
bottiglia incendiaria CATROPPA Giuseppe per conto di GIAMPA Giuseppe.
Omissis.
Sommarie informazioni rese da STELLA Mario, in data 23.08.2012. (All. nr. 125 )
Omissis
A D.R.: sono titolare della ditta denominata CIM ubicata in via del Progresso di
Lamezia Terme che si occupa dellinstallazione e riparazione di condizionatori daria
da circa 22 anni.
A D.R.: nel corso degli anni della mia professione, non ho mai ricevuto atti intimidatori
o minacce, ne tantomeno richieste di carattere estorsivo, tranne un episodio che si
verificato nei primi mesi dellanno 2011 quando ignoti collocavano una bottiglia
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foglio nr. 406
In considerazione dei fatti sopra esposti ritiene la scrivente che non sussistano
gravi indizi di colpevolezza a carico di GIAMPA Domenico.
Le dichiarazioni rese a suo carico dal collaboratore, allo stato, non sono
confermate da alcun elemento di riscontro individualizzante, oltre ad essere
intrinsecamente generiche e imprecise, non contenendo la necessaria indicazione della
fonte dellinformazione rilevata.
CRAPELLA Andrea
32) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 56-629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n. 3 del codice penale e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso con Giamp
Giuseppe, mediante minaccia implicita/esplicita di atti ritorsivi diretti contro il
patrimonio e contro lincolumit personale, in caso di rifiuto, minaccia resa
concretamente pi grave dallappartenenza alla cosca di ndrangheta dei GIAMPA,
circostanza conosciuta dalla p.o., compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a
costringere limprenditore CAPUTO Alberto a praticare lo sconto preteso a seguito di
acquisti di oggetti in oro, ed al rifiuto della vittima veniva incendiata lautovettura Fiat
Uno di sua propriet ; con le aggravanti dellessere stata posta in essere la minaccia
da persone appartenenti alle associazioni di cui allart. 416 bis cp.
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foglio nr. 407
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
Con recidiva ex art. 99, 4 e 5 commma cp
In Lamezia Terme il 25 aprile dellanno 2005 ovvero 2006
Fonti di prova:
dichiarazioni rese da CAPPELLO Saverio in data 27.01.2012 e 11/06/2012 e da
GIAMPA Giuseppe in data 27.09.2012;
sommarie informazioni rese da CAPUTO Alberto in data 29.02.2012.
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foglio nr. 408
Omissis
A.d.r.: per come mi chiedete, sono al corrente di un danneggiamento allautovettura
del gioielliere Caputo, avvenuto perch questultimo ebbe lardire di farsi pagare un
oggetto doro da Giamp Giuseppe, comunque sempre con uno sconto a prezzo di
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foglio nr. 409
costo per il negoziante, cosa che fece imbestialire Giamp Giuseppe perch lo stesso
forse si aspettava di non pagare per niente. Per come mi chiedete, credo che il
danneggiamento sia stato eseguito materialmente da qualcuno dei ragazzi addetti a
questo genere di attivit per la cosca e cio Paola Claudio, detto Trachino oppure
Crepella Andrea oppure Saverio Giamp, lepisodio mi consta anche perch lultima
volta che eravamo a pranzo presso il ristorante di Nicola Raso detto Cicala in
occasione di un festeggiamento lo zio Vincenzo Bonaddio si arrabbi con il nipote
Giuseppe in mia presenza per il danneggiamento subito da Caputo, dicendogli che
lavrebbe potuto avvertire in modo che avrebbe parlato lui con Caputo ma Giuseppe
Giamp rispose che il Caputo lo aveva stufato perch era un paio di volte che era
andato e si era comportato cos.
Omissis
Sommarie informazioni rese da CAPUTO Alberto in data 29.02.2012 (All. nr. 126)
Omissis
ADR: sono titolare dellomonima gioielleria ubicata in C.so Nicotera nr. 18/26 da circa
40 anni. Nel corso degli anni non ho mai subito atti intimidatori allattivit
commerciale da me gestita.
ADR: per come mi chiedete circa 5/6 anni addietro sono rimasto vittima dellincendio
della mia autovettura Fiat Uno van di colore bianco targata Bari ma non ricordo i
numeri della targa. Lauto in questione allatto in cui stata bruciata era parcheggiata
in una traversa del C/so Nicotera e se non ricordo male ho denunciato laccaduto
presso il Commissariato di P.S. di Lamezia terme, ricordo che io mi trovavo fuori citt
in vacanza a capri ed era il 25 aprile.
In merito a tale danneggiamento non posso riferire nulla poich n prima n dopo
lincendio ho avuto richieste estorsive.
Omissis
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foglio nr. 411
Fonti di prova:
- dichiarazioni rese da Torcasio Angelo nelle date del 29.07.11 e del 30.09.11
- dichiarazioni rese da Cosentino Battista il 18.08.11;
- sommarie informazioni rese in data 31.8.11 da GIAMPA Francesco e da
GIAMPA Pietro; .
- dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sul ruolo di Muraca Antonio nella
cosca Giamp.
Quella che si sta per esaminare una vicenda estorsiva gi trattata e valutata
nellambito dellordinanza cautelare convenzionalmente denominata MEDUSA nella
quale stata riconosciuta la sussistenza di un grave quadro indiziario nei confronti di
Giamp Giuseppe, allepoca non ancora collaboratore di giustizia e nei confronti di
Torcasio Angelo e Cosentino Battista che, invece, erano al tempo gi collaboratori.
In quel provvedimento la posizione di Muraca Antonio ( detto Tonino del
lavaggio), rimaneva un po sullo sfondo, anche se a ben vedere lindagato risulta
avere svolto, in tale vicenda, un chiaro ruolo di intermediario ( lo stesso, ad esempio,
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foglio nr. 412
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foglio nr. 413
tutte le furie e se la prendeva sia con questi che non COSENTINO Battista anche se non
ebbe mai un confronto diretto con me;
..omississ.
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con la jeep lho chiamato e poi venuto Maurizio, siamo stati 20-30 minuti soli,
perch ha voluto contare tutti i soldi, e si preso 20.000 euro intatti,
CB: Giamp Francesco quello del bar di Via del Progresso, Giamp Pietro quello
che ha il mulino, il forno sempre in via del Progresso, Curcio Michele quello che ha
la benzina sullautostrada dove abitava, tutti 10.000 euro questi qua, stato
chiamato pure Cittadino Claudio, pure, Claudio mi pare che non ha pagato perch
ha detto che voleva un po di tempo perch non aveva soldi, ed erano rimasti che
portava i 10.000 euro, GAMA si chiama
PM: allora, Giamp Francesco, Giamp Pietro, e questi 10.000 euro in ununica
soluzione?
CB: si, in ununica soluzione li hanno portati, contanti
PM: cio questi per tutto lanno?
CB: si, andavano per tutto lanno, per con questi 10.000 euro non avevano pi a
quello che andava a prendersi le sigarette e non pagava, cio gli toglievano,
venivano una volta allanno pagavano
DP: a chi li avete dati questi soldi?
CB: a Giamp, ad Angelo che poi Angelo li ha dati a Giamp Giuseppe
PM: e diciamo
CB: li hanno portasti nel laboratorio di Angelo Torcasio
PM: i soldi
CB: si, 10.000 euro
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Aggiungeva che nel decorso mese di maggio giugno, il cugino Pietro Giamp
lo aveva informato che presso il suo panificio, attiguo al suo bar, si era presentato
Tonino MURACA, gestore del lavaggio ubicato nelle adiacenze dellabitazione
di Torcasio Angelo detto il Porchettaro il quale gli aveva detto che Angelo
voleva parlare loro .
Una volta recatisi a casa di questi, venivano ricevuti nel laboratorio dove lavora
la porchetta e qui il TORCASIO espressamente gli chiedeva limporto di euro 10
mila cadauno che avrebbero dovuto corrispondere entro la fine mese per non aver
problemi.
A seguito di ulteriori richieste sempre fatte tramite il MURACA Tonino,
dopo circa un mese, davano al TORCASIO Angelo la somma che gli era stata
richiesta. In tale occasione il TORCASIO gli aveva detto che avrebbero potuto stare
tranquilli per qualche anno.
Il GIAMPA racconta anche che, a seguito dellapertura di un ingrosso di
distribuzione di prodotti alimentari di propriet del suocero di Giuseppe Giamp,
Meliad Paolino, erano stati costretti, per la soggezione nutrita nei confronti di
GIAMPA Giuseppe, ad acquistare da questi alcuni prodotti.
In merito doveroso segnalare che le due vittime, pur ammettendo la
consuetudine di portare dei cesti natalizi presso labitazione di BONADDIO
Vincenzo e GIAMPA Giuseppe, non hanno detto, come invece stato riferito dal
TORCASIO, che in tali cesti erano soliti mettere anche una somma di denaro di
circa 5-6 mila euro.
Verbale di sommarie informazioni rese da GIAMPA Francesco.
A.D.R.: Io personalmente, insieme a mio fratello Pietro, gestisco lattivit del Bar
di via del Progresso da circa dieci anni. Nel tempo abbiamo subito alcuni atti
intimidatori, se non erro circa quattro anni fa, quando ignoti hanno esploso alcuni
colpi di arma da fuoco sulla serranda del Bar. Altro delitto efferato ai nostri danni
stato perpetrato circa un anno fa quando mio padre mentre si recava a versare in
banca lincasso della vendita dei tabacchi, ha subito una tentata rapina a seguito
della quale ha subito ferite sulla testa , sul viso, riportando altres, un trauma
cranico a causa dei colpi dati dai malfattori con il calcio di una pistola che
impugnavano. Durante il periodo in cui abbiamo subito il danneggiamento della
serranda, non ricordo se abbiamo subito deciso di risolvere il problema delle
intimidazioni andando a trovare uno dei referenti delle consorterie che ancora oggi
notorio che sono molto influenti in Lamezia Terme. Comunque per sperare di non
avere altri problemi allattivit del Bar, ormai da circa 5-6 anni nostra
consuetudine portare dei cesti natalizi, recapitandoli direttamente a casa sua a
Bonaddio Vincenzo, cognato di Giampa Francesco detto il Professore. Dopo
aver iniziato questa forma di riconoscimento nei confronti di Bonaddio, non
abbiamo pi subito altre intimidazioni o richieste estorsive.
A.D.R.: Dopo il danneggiamento subito, avendo la consapevolezza che su Lamezia
Terme ed in particolare sulla via del Progresso vi era linfluenza della cosca dei
Giamp, abbiamo deciso di recarci appunto da Bonaddio Vincenzo sperando che
con il gesto della dazione del cesto natalizio avremmo risolto i problemi sia con
riferimento con eventuali danneggiamenti allattivit che con riguardo
problematiche legate ai rapporti con la clientela. Da quel momento fino allo scorso
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e del Bar di mio cugino Francesco. Dopo tale episodio conoscendo bene la
situazione criminale che affligge tutti noi imprenditori e commercianti di Lamezia,
ovvero quali siano i soggetti criminali che rappresentano le consorterie mafiose del
lametino e precisamente coloro che hanno influenza su via del Progresso io e mio
cugino Francesco GIampa, titolare del Bar adiacente alla mia attivit, ci siamo
recati da Bonaddio Vincenzo, cognato di Giampa Francesco, detto Il Professore,
portando un cesto natalizio con la speranza che con quel gesto avremmo risolto i
nostri problemi. Dopo tale visita a Bonaddio Vincenzo saltuariamente lo stesso
regalo veniva fatto anche a Giamp Giuseppe e fino ad un anno fa non abbiamo pi
avuto nessun problema ne allattivit ne con la clientela.----/
A.D.R.: Se non erro un anno fa, mio zio Vincenzo Giamp, padre del suddetto
Francesco, titolare del Bar Giamp di via del Progresso, ha subito una tentata
rapina ad opera di ignoti criminali i quali non riuscendo nellintento criminale
hanno malmenato mio zio procurandogli diverse ferite alla testa con un trauma
cranico colpendolo con il calcio di una pistola.
A.D.R. : Era ed consuetudine di alcuni soggetti, appartenenti alla consorteria , tra
i quali, Giamp Pasquale, Bonaddio Vincenzo, Torcasio Angelo, Cosentino Battista
e Giamp Giuseppe, frequentare il mio market ed il panificio per acquistare
alimenti in genere per, posso affermare che hanno quasi sempre pagato
regolarmente, dico ci. in quanto spesso era mia abitudine non far pagare merce di
poco valore economico.
A.D.R,: Effettivamente da quando Giamp Giuseppe ha attivato la distribuzione
allingrosso di prodotti alimentari, tramite un rappresentante a nome Alessandro ci
fornisce alcuni prodotti alimentari, quali pelati buste di carte per alimenti ed altro
che attualmente non ricordo. In effetti da Giampa Giuseppe acquistiamo solo una
piccola parte dei prodotti commercializzati nel nostro Market , anche perch non ha
dei prezzi competitivi. Devo ammettere che anche tale rapporto commerciale con
Giamp Giuseppe mantenuto ed accettato per una forma di rispetto e per una
forma di soggezione nei suo confronti.----/
A.D.R. : Ricordo che nel decorso mese di Maggio Giugno, si presentato
Tonino MURACA, gestore del lavaggio ubicato nelle adiacenze dellabitazione di
Torcasio Angelo detto il Porchettaro il quale mi riferiva che io e mio cugino
Francesco Giamp ci recassimo presso labitazione del predetto Torcasio Angelo
in quanto ci voleva parlare. Non ricordo se lo stesso giorno o qualche giorno dopo,
dopo aver riferito il tutto a mio cugino Francesco ci siamo recati a casa di Angelo
Torcasio. Lo stesso ci ha ricevuti nel laboratorio dove lavora la porchetta. In quel
luogo lo stesso ci ha espressamente chiesto limporto di euro 10 mila cadauno,
adducendo la motivazione che tale cifra era necessaria per i detenuti della cosca e
che in tal modo avremmo evitato problemi allattivit ed alle persone. Sono rimasto
meravigliato e preoccupato per la richiesta avanzatami dal Torcasio, soprattutto
per la grossa cifra. Nella circostanza sia io che mio cugino abbiamo cercato di
mediare, nel tentativo di diminuire la somma richiesta, ma ci non servito a nulla
perch il Torcasio stato categorico nella richiesta, esplicitando, con precisa
minaccia, che altrimenti ci sarebbero state conseguenze per lattivit e per la
famiglia. Ho recepito con esattezza che se non avessimo pagato, avremmo subito
delle ritorsioni sia ai locali che alle persone. Dopo circa un mese dal primo
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incontro, a seguito degli ulteriori inviti del Torcasio, sempre fatti per mezzo di
Muraca Antonio i io e mio cugino Francesco ci siamo recati nuovamente a casa
di Torcasio Angelo e sempre allinterno del suo laboratorio gli abbiamo
consegnato la somma di 20 mila euro di cui 10 mila euro io e 10 mila euro mio
cugino. Ricordo con esattezza che al momento in cui abbiamo corrisposto la somma
richiesta ho categoricamente detto a Torcasio Angelo che io da quel momento non
avrei pi accettato nessunaltra imposizione o richiesta estorsiva ed unitamente a
mio cugino mi allontanavo dalla sua abitazione.-----/
Alla luce di tali risultanze appare manifesta la sussistenza di un gravissimo quadro
indiziario a carico del MURACA Antonio che, in concorso con Giamp Giuseppe,
Cosentino Battista e Torcasio Angelo e sotto la direzione specifica di questultimo, ha
consapevolmente contribuito -con la condotta classica di portatore dellimbasciata -
al perfezionamento di una operazione estorsiva finalizzata a procurare ingenti somme di
denaro che sono confluite nelle casse dellassociazione Giamp.
Circa la consapevolezza che il MURACA aveva del ruolo che svolgeva il soggetto,
TORCASIO Angelo, per conto e su incarico del quale trasmetteva le mbasciate,
sufficiente richiamare le sopra riportate dichiarazioni dello stesso collaboratore che ha
precisato come lindagato fosse chiaramente consapevole della sua posizione
allinterno della cosca.
Tali dichiarazioni trovano plurimi elementi di conferma nelle risultanze che, in
merito alla posizione dellindagato, suffragano la fondatezza delle contestazioni di
cui ai capi 16 e 17.
Sussistono le aggravanti contestate per le ragioni indicate in generale nel
paragrafo dedicato in generale alla disamina dei reati contro il patrimonio e al quale per
brevit si rinvia.
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Fonti di prova;
- dichiarazioni rese nel corso di interrogatorio da TORCASIO Angelo, GIAMPA
Giuseppe e CAPPELLO Saverio;
- sommarie informazioni rese da SCALISE Saverio, in data 25.01.2013.
Omissis..
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Omissis.
anche GIAMPA Domenico detto Buccacciello ha incaricato GIAMPA Saverio e
GRUTTERIA Giuseppe di porre in essere analoghi atti intimidatori nei confronti del
ristorante la Brace nonch nei confronti di altri esercizi commerciali e tutti che si
sono verificati nel periodo in cui ci fu la visita del Papa a Lamezia Terme; anche in tal
caso le direttive pervennero a Saverio GIAMPA, GRUTTERIA Giuseppe e CATROPPA
Pasquale mediante dei Pizzini veicolati dal suocero di GIAMPA Domenico, vale a
dire MURACA Michele; scegliemmo quel periodo particolare proprio per creare
confusione, anche perch sapevamo della collaborazione di TORCASIO Angelo,
nellambito di una strategia finalizzata a sviare le indagini o comunque a creare
confusione tra gli inquirenti, nel senso di fare apparire che non eravamo noi a fare le
estorsioni in quanto pure essendo noi in carcere le estorsioni avvenivano lo stesso.
Preciso che GIAMPA Domenico a sua volta inviava tali direttive sempre su ordine
mio.
Omissis
Con riferimento allestorsione che qui occupa ai danni dello SCALISE, titolare
dellattivit della rivendita di autoricambi, CAPPELLO Saverio riferisce alcuni
particolari della vicenda che risultano pienamente collimanti con quelle forniti da
GIAMPA Giuseppe e da TORCASIO Angelo.
Inoltre fa riferimento a un episodio in cui lui stesso aveva accompagnato
GIAMPA Domenico a ritirare la quota mensile dellestorsione pari a 500 euro,
specificando che in quella occasione aveva atteso lamico in macchina.
Omissis
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Omissis.
A.D.R.: Altra precisazione che voglio fare quella che riguarda lautoricambi
Scalise di via del Progresso di cui abbiamo vagamente accennato nei precedenti
verbali: il proprietario, che si chiama SCALISE di cognome, non ricordo il nome di
battesimo, ha circa 50/55 anni, una classe E vecchio tipo che abita sotto casa mia e
paga le estorsioni ogni mese a Domenico GIAMPA detto Micariello o
buccacciello, in particolare paga 500 euro mensili a partire dal 2005. Omissis..
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foglio nr. 422
200 euro), nonch a nome di Giamp Domenico; riferiva ancora di aver dovuto
cambiare, in unoccasione, un assegno a un soggetto soprannominato Piluosci che si
presentava a nome dei Giamp e poi riconosciuto fotograficamente in NOTARIANNI
Aldo, per paura di subire ritorsioni.
Questi aveva avuto la somma di 2.000 euro e in cambio aveva corrisposto un
assegno risultato nullo.
Inoltre riferiva di aver consegnato, in tre- quattro occasioni, delle somme di
denaro a GIAMPA Domenico pari a 500 euro per volta.
Con riferimento a MURACA Michele riferiva che, dopo larresto del genero
GIAMPA Domenico, il MURACA si era lamentato con lui affermando che doveva
pagare gli avvocati e mantenere la figlia a causa dellarresto del genero.
Per tale ragione gli dava 350 euro, somma che poi gli era stata restituita.
Infine lo SCALISE riferiva che, BENTORNATO Pasquale, circa tre giorni
addietro, aveva prelevato presso la propria azienda dei pezzi di ricambio di
unautovettura senza pagare alcunch, con il pretesto che poi sarebbe ripassato.
Cosa che poi non aveva fatto.
Omissis
A.D.R.: prendo atto che intendete pormi delle domande riguardo allestorsione da me
subita nel corso degli anni ed in merito intendo riferire tutto quanto a mia
conoscenza. Se non ricordo male negli anni 2005/2006 ho conosciuto GIAMPA
Pasquale, che aveva unimpresa con DE VITO Antonio, denominata ADE
Costruzioni, con entrambi inizialmente avevamo instaurato un rapporto di lavoro in
quanto io gli fornivo degli autoricambi per riparare gli automezzi della loro impresa;
allinizio questi mi pagarono le prime fatture mentre man mano non hanno inteso
pi pagare il materiale di ricambi che di volta in volta prelevano fino al momento in
cui sono poi stata tratti in arresto per la vicenda di Mangiardi per averlo appreso
dai quotidiani; in merito a ci posso quantificare in circa 5 mila euro in pezzi di
ricambi prelevati da costoro.
A D.R.: circa tre o quattro anni addietro si present presso la mia azienda una
persona che non avevo mai visto prima ma che comunque sarei in grado di
riconoscere fotograficamente il quale si presentava a nome della cosca GIAMPA il
quale chiedeva il cambio di un assegno dellimporto di 2.000 euro; accettai lassegno
in virt che si era presentato a nome della famiglia GIAMPA e quindi avevo timore
di oppormi al cambio del titolo in quanto temevo di subire successive ritorsioni alla
mia attivit. Una volta portato allincasso lassegno fu nullo, non ricordo a chi era
intestato n a quale banca apparteneva, ma comunque mi sembra a una donna.
A D.R.: per come mi chiedete, nel 2005 mi sono trasferito nei locali dove sedente
attualmente lazienda e quindi in via del Progresso nr. 310/312 nei pressi del Bar
Insonnia e nelle vicinanze del distributore di carburanti Esso; da quel momento in
poi siamo rimasti vittime di continue richieste di autoricambi per autovetture da parte
di pi soggetti i quali si presentavano sempre a nome dei GIAMPA senza pagare, per
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Si riportano qui di seguito alcuni passi delle dichiarazioni rese dallo stesso
Rocco MANGIARDI, in data 10.08.2012:
Passo tratto dal verbale di s.i. del 10.08.2012 da Rocco MANGIARDI.
OMISSIS
ADR: Per come mi chiedete di precisare, in relazione allestorsione da me patita e
commessa dal soggetto che ebbi a riconoscere nella foto nr. 97 e ad indicare con il
nominativo di Alessandro, nelle mie sommarie informazioni gi rese a questo
Ufficio in data 27 dicembre 2010 e che oggi so chiamarsi TORCASIO Alessandro,
detto il Cavallo, per averlo di recente appreso dalle ultime notizie di stampa che lo
riguardano direttamente, posso riferire che questi, ovvero il TORCASIO, a
cavallo degli 2004 e 2005 si rec, quattro volte, presso la mia attivit commerciale,
che ubicata in via del progresso, a prelevare materiale relativo a pezzi di
ricambio per una Fiat Bravo. Voglio precisare, come del resto avevo fatto nelle
precedenti dichiarazione, che a quellepoca lAlessandro di cui sto discorrendo
oggi, era da me conosciuto come il nipote di GIAMPA Vincenzo il Camacio,
infatti costoro, anche in altre occasioni precedenti a quelle in cui poi il Cavallo
venne da solo, e di cui ho gi fatto riferimento, si recavano presso la mia attivit
commerciale. Continuando sulla figura del TORCASIO Alessandro, voglio
precisare che questi, anche se credevo di averlo gi fatto, esplicitamente pose in
atto nei miei confronti un atteggiamento minaccioso ed intimidatorio derivante
dal fatto che mi era stato presentato dal suddetto Camacio quale suo nipote.
Infatti, nipote e zio, si recarono preventivamente assieme presso la mia attivit,
come appunto sopra dicevo, ed in quella occasione il suddetto Camacio mi
indic lAlessandro come suo nipote al quale io avrei dovuto dare la stessa
fiducia che io gi davo a lui, ovvero era chiaro il messaggio mafioso a cui il
Camacio mi aveva abituato, e quindi avrei dovuto rifornire anche il TORCASIO
del materiale a questi occorrente senza nulla pretendere quale pagamento. Infatti, il
Camacio, appunto GIAMPA Vincenzo, e come ho gi detto nellambito di altri
procedimenti ovvero la cd operazione Progresso, gi mi faceva estorsione con
lutilizzo delle minacce derivanti oltremodo dalla sua appartenenza alla cosca
GIAMPA e con il culmine delle stesse evincibile dagli atti intimidatori che nel corso
di quegli anni avevo subito e continuavo a subire...omississ.
ADR: Per come mi chiedete, la cadenza con la quale il TORCASIO Alessandro
venuto a cavallo degli 2004 e 2005 a prelevare il materiale di cui sopra e che
preciso essere appunto la fornitura di pezzi di ricambio della parte anteriore della
citata Fiat Bravo, stata di circa una volta al mese anche se, voglio precisare, le
quattro volte da me indicate sono quelle in cui il TORCASIO ebbe di fatto a
prelevare il citato materiale, invece, ben pi volte sono le occasioni in cui questi
si recava presso la mia attivit per verificare, insistentemente, se quel materiale
fosse arrivato o meno. Infatti, trattandosi, appunto, di una estorsione, come ho
sopra spiegato, bench quei ricambi fossero immagazzinati presso la mia attivit io
rimandavo indietro il TORCASIO, con la scusa che, quei ricambi non erano ancora
disponibili, e ci nella speranza che lo stesso TORCASIO, non facesse pi ritorno
presso la mia attivit a cagionarmi danni economici. --------------//
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dellimporto di 13,50 euro; fattura numero 1306 del 30.09.2008 dellimporto di 370,46
euro; fattura numero 1449 del 31.10.2008 dellimporto di 135,91 euro; fattura numero
1586 del 29.11.2008 dellimporto di 433,68 euro.
Fatto aggravato dallessere stato commesso da appartenenti allassociazione di cui
allart. 416 bis cp.
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale e in
particolare della forza di intimidazione derivante dallessere affiliati alla cosca
mafioso-ndranghetistica localmente denominata cosca GIAMP, circostanza questa
ben nota alle vittime del reato.
In Lamezia Terme, negli anni 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, nelle date indicate nelle
fatture e buoni di consegna di cui alla cnr dei CC del NORM di Lamezia Terme Nr.
366/400-2009 di prot. del 06.08.2012 citata
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criminalit mafiosa e che, usando le parole della vittima Giovanni Chirico, tutti i predetti
soggetti a cui aveva fornito merce senza ottenere mai il pagamento erano a conoscenza
che noi imprenditori, eravamo ben consapevoli della loro appartenenza alla criminalit
organizzata lametina e pertanto in qualche modo GLI DOVEVAMO COMUNQUE
RISPETTO.
La percezione della minaccia implicita era quindi chiara: i Chirico erano consapevoli e
rassegnati al fatto che non avrebbero ottenuto alcun pagamento per la merce fornita.
Tanto da guardarsi bene dalladire le vie legali per ottenere il dovuto, avendo ben
presente il rischio a cui si sarebbero esposti, anche alla luce dei numerosi attentati subiti
negli anni. Lungi dal trattarsi di un semplice inadempimento civilistico alle obbligazioni
assunte, approfittando di questo metus inculcato nei Chirico (cos come in tutti i
commercianti ed imprenditori lametini), NOTARIANNI Aldo, NOTARIANNI Giuseppe
(attraverso la ditta a lui riconducibile EdilNotar), NOTARIANNI Giovanni detto
Gianluca, NOTARIANNI Aurelio, ARCIERI Vincenzo, GIAMPA Domenico,
GIAMPA Vincenzo detto Enzo e GIAMPA Alberto cl. 84 ottenevano forniture di
materiale edile per cifre consistenti, e dietro minaccia implicita derivante per quanto
dalla loro appartenenza alla cosca Giamp- Notarianni- Cappello, costringevano i
Chirico a tale fornitura gratuita, consapevoli della circostanza che i predetti
commercianti mai avrebbero adito le vie legali a tutela del credito, perch gli stessi
dovevano portare rispetto alle persone che erano divenute debitrici nei loro confronti.
Ricorrono le aggravanti contestate, ad eccezione di quella delle pi persone riunite.
Si tratta di episodio fortemente sintomatico della forza intimidatrice dellassociazione
sul territorio e del condizionamento della vita economica.
Tanto premesso, con la richiesta in esame, il PM prospetta nuovi elementi reativi
ai medesimi fatti gi valutati da questo ufficio con la precedente ordinanza cautelare,
elementi che vengono sintetizzati nella informativa nr. 366/400-2009 di prot. datata
06.08.2012 redatta dai CC del NORM di Lamezia Terme.
Ci al fine di sollecitare la rivisitazione del giudizio cautelare gi espresso nei
confronti di NOTARIANNI Giuseppe e GIAMPA Alberto e di sollecitare nuovamente
lapplicazione di una misura custodiale nei confronti di NOTARIANNI Aldo ( per i fatti
gi oggetto del precedente capo 64) .
A tali fini si rappresenta che la PG, eseguendo la delega di indagine del PM,
nellagosto dellanno 2012, procedeva ad escutere a s.i.t, nuovamente, limprenditore
CHIRICO Giovanni in ordine alle condotte estorsive poste in essere nei suoi confronti
Si riportano di seguito alcuni passi delle dichiarazioni rese dal CHIRICO Giovanni
in data 02.08.2012
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A.D.R.: sicuramente il titolare della ditta CHIRICO ha, presso un ufficio ripostiglio
situato presso lo stabile della ditta, una cartella con le copie di queste bolle in
sospeso tant vero che io stesso in una occasione ho ritirato presso questo ufficio
un assegno di mia nuora corrispondendo limporto in contanti;
A.D.R. del V. Brig. MARGIOTTA: Non sono a conoscenza di eventuali
perquisizioni effettuate presso la ditta chirico;
A.D.R. dellApp. DONGIOVANNI: Non sono a conoscenza di danneggiamenti
eventualmente subiti dalla ditta Edilchirico;
A.D.R. del maresciallo FARINA: Tutti i commercianti di Lamezia terme sono
consapevoli del fatto che, se rifiutano di fornire materiali a membri di cosche
mafiose, possono essere soggetti a delle ritorsioni, anche i CHIRICO in virt delle
suddette ragioni non potevano rifiutarsi di dare materiale a noi della cosca
GIAMPA; tuttavia in alcuni casi accade che grossi imprenditori ricevono segnali
intimidatori nonostante forniscono materiale o paghino gi il pizzo poich
cosche avverse invidiose pongono in essere tali azioni;
OMISSIS
A.D.R.: nel 1990 Giamp Pasquale (Boccaccio) e mio fratello Aldo nellepoca in
cui stavano completando il nostro appartamento, ci dicevano di andare da Chirico
a prendere del materiale edile senza pagare, perch se la sarebbero vista loro per
rifinire labitazione, io mi sono recata li personalmente a scegliere il materiale
sapendo che non lavrei pagata essendo stata mandata da loro.
OMISSIS
OMISSIS
A.D.R.: io e mio marito dovevamo farci la casa e con laiuto di mio fratello Aldo e
di Giamp Pasquale detto Boccaccio, ci potevamo portare allazienda Edile
Chirico per ritirare materiale senza pagare. Sono a conoscenza che per altri lavori
edili anche altri miei familiari ovvero i miei fratelli Peppe (ndr: NOTARIANNI
Giuseppe) , Aurelio, Aldo e Enzo, nonch i figli di mia sorella per altri lavori edili
presso le loro abitazioni, avevano prelevato del materiale dalla predetta azienda
Chirico senza pagare.
OMISSIS
OMISSIS
ANGOTTI Giuseppe No. Poi c CHIRICO materiale edile. CHIRICO materiale
edile ultimamente nel 2006 e anche prima nel 91, fui mandato da Giuseppe
NOTARIANNI e Pasquale GIAMPA' (Boccaccio) a prendermi del materiale e mi
disse a me: Non gli dare assegni di tuo titolo, fagli delle cambiali che poi ce la
vediamo noi E di l, anche tutti si presero materiale l, Giuseppe
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Dunque emerge con assoluta certezza dagli elementi sin qui esposti come la
cosca GIAMPA, da oltre un ventennio ed almeno sino al 2010, abbia letteralmente
perseguitato, con plurime, ossessive condotte criminose di tipo estorsivo gli
imprenditori CHIRICO Giovanni e CHIRICO Giuseppe che sono stati costretti a
rifornire di materiale edile, gratuitamente o comunque con pagamenti parziali
rispetto al dovuto, i vari affiliati alla predetta consorteria mafiosa.
Le ultime dichiarazioni confermano che anche NOTARIANNI Aldo,
NOTARIANNI Giuseppe e GIAMPA Alberto ( questultimo figlio di Pasquale
GIAMPA, inteso millelire) hanno approfittato della loro appartenenza alla
criminalit organizzata per ottenere gratuitamente lerogazione di materiale edile.
In particolare il NOTARIANNI Giuseppe, in qualit di amministratore di fatto
della Edilnotar di BONAFE Carmen, ha prelevato indebitamente materiale del
valore complessivo di euro 11.781, 92 dal 5 gennaio 2006 al 24 maggio 2010, per
come risulta, per tabulas, dalle fatture prodotte dalla persona offesa e allegate
allinformativa del NORM di Lamezia Terme del 6 agosto 2012.
Il GIAMPA Alberto, per come risulta sempre dalle fatture prodotte dalla persona
offesa e allegate alla suddetta informativa, ha prelevato gratuitamente materiale per
un importo totale di euro 6580, 71 dal 31.01.2008 al 31.10.2008.
Che tali prelievi non siano altro che il frutto delle indebite pretese estorsive degli
indagati detto senza mezzi termini dal CHIRICO Giovanni nella escussione in data
02.08.2012.
Non richiedono, invero, commenti esplicativi le seguenti affermazioni : Tutti i
soggetti di cui sopra e a cui ho fatto riferimento, appunto GIAMPA Francesco,
GIAMPA Pasquale fratello del predetto Francesco, GIAMPA Alberto figlio di
Pasquale, BONADDIO Vincenzo, NOTARIANNI Aldo ed il fratello Giuseppe, sono a
conoscenza, come del resto tutti i restanti imprenditori della zona, della loro
appartenenza alla criminalit organizzata lametina e pertanto in qualche modo, nel
momento in cui si presentano presso la nostra azienda per prelevare materiale, gli
dobbiamo comunque rispetto e non possiamo chiedere pagamenti o avanzare
giuste pretese poich questi minacciano e poi si verificano i danneggiamenti alle
nostre strutture. Questa stata la motivazione per la quale fino ad oggi non ho
intrapreso alcuna azione legale nei loro confronti, al fine di recuperare il credito. In
effetti, temendo eventuali ritorsioni personali e familiari, qualora avessi intrapreso
una eventuale azione legale nei loro confronti, ho preferito perdere il credito
anzich subire eventuali rappresaglie. La mia scelta scaturita anche dal fatto che,
per come vi ho riferito nelle scorse verbalizzazione, in passato sia io che la mia
famiglia siamo stati gi vittima di vari atti intimidatori e pertanto non volevo
rivivere una simile esperienza.
Peraltro la storia dei soprusi e delle prevaricazioni che i CHIRICO sono stati
costretti a subire negli anni documentata dagli innumerevoli atti intimidatori cui
sono stati sottoposti e che di seguito, per dovere di narrazione, si riepilogano :
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Ed allora, ritiene questo Giudice che, alla luce delle risultanze sin qui esposte,
debba confermarsi, in relazione alla imputazione in esame, un giudizio di gravit
indiziaria nei confronti di NOTARIANNI Giuseppe e GIAMPA Alberto ( con la
certa ricorrenza dellaggravante del metodo mafioso, pur volendo escludere
laggravante dellart. 7 sotto il profilo soggettivo non emergendo con chiarezza
se la merce estorta alla persona offesa venisse impiegata per fini del sodalizio) .
Sotto il profilo strettamente cautelare, tenuto conto degli ulteriori elementi
derivanti dalle dichiarazioni della persona offesa e dalle prove documentali acquisite
al fine di quantificare i danni ( che appaiono rilevanti) e di ricostruire in modo esatto
le condotte estosive, anche da un punto di vista temporale, deve condividersi quanto
sostenuto dal PM circa la sussistenza di rilevanti esigenze cautelari, attese le
modalit allarmanti dei fatti in esame, i quali rappresentano una evidente
manifestazione dellarroganza e della prepotenza del potere mafioso
perfettamente incarnato, in questo caso, dagli odierni indagati .
Va precisato che non osta allapplicazione della sollecitata misura il fatto che
con precedente ordinanza del giugno 2012 questo ufficio abbia gi rigettato altra
identica richiesta.
Ed invero la riproposizione di una istanza cautelare deve ritenersi vietata solo
allorquando la stessa sia fondata sui medesimi elementi gi prospettati e valutati
dal GIP.
Nellipotesi in cui invece a sostegno della nuova istanza vengano dedotti nuovi
elementi emersi dalle successive investigazioni, elementi dimostrativi della
sussistenza dei presupposti applicativi della misura e, in particolare, chiaramente
indicativi della gravit del fatto, della personalit delinquenziale degli indagati e,
quindi, della sussistenza di esigenze di cautela sociale il cui soddisfacimento
doveroso, tale richiesta pu essere tranquillamente nuovamente valutata e condurre
applicazione della proporzionata ed adeguata misura cautelare.
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Orbene, tanto premesso manifesto come la vicenda in esame integri gli estremi
di un tentativo di estorsione posto in essere dallARZENTE ai danni dellmiprenditore
CORTESE il quale, per sua stessa ammissione, da anni sottoposto al giogo mafioso.
Ed invero dagli atti emerge che questultimo nel corso degli anni ha sporto le
seguenti denuncie:
in data 11.05.2006 il rinvenimento di fiammiferi da cucina collocati da ignoti sul
lucchetto della serranda dellattivit commerciale; e successivamente nella stessa
giornata era avvicinato da un giovane che viaggiava a bordo di un ciclomotore
che indossava il casco il quale dopo essersi assicurato che fosse il CORTESE a
cui parlava gli proferiva le seguenti parole Quando ti chiamiamo mettiti a
posto (All.to nr. 6)
in data 30.05.2008 il rinvenimento di fiammiferi da cucina collocati da ignoti sul
lucchetto della serranda dellattivit commerciale; in merito a questo episodio
sintomatico evidenziare che nella tarda serata del 29.5.2008 personale del
Commissariato di P.S., in una via adiacente allubicazione dellattivit del
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A D.R.: prendo atto che intendete chiedermi informazioni circa alcune richieste
estorsive avanzatemi da soggetti gravitanti nella criminalit organizzata lametina per
come da voi esplicitate e quindi in merito posso riferire che sono stato gi escusso a
verbale da personale di questo Ufficio e del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme, in
ordine ad una tentata estorsione verificatasi nei primi giorni del mese di agosto del
2012 ad opera di un giovane il quale si presentava a nome di PARADISO Francesco,
fratello di Antonio che erano detenuti, episodio gi denunciato.
A D.R.: per come mi chiedete nel mese di giugno del 2012 e subito dopo la festa di
SantAntonio, si presentava nel mio negozio CERRA Nino, che gi conoscevo, il
quale in quella occasione mi presentava tale PARADISO Francesco; i due
prelevavano degli indumenti e cio due tute e due paia di scarpe marca Adidas per
un totale gi da me scontato di 140,00 euro; nelloccorso i due mi consegnavano
solamente 100,00 euro dicendomi che poi sarebbero ripassati a darmi il resto, nella
circostanza, conoscendo i due soggetti appartenenti ad una famiglia di ndrangheta,
ero consapevole che non avrei pi avuto nulla. Dopo qualche giorno ebbi modo di
incontrare MURACA Umberto Egidio presso il mio locale per cui lo chiamai in
disparte per riferire dellaccaduto riguardante il comportamento mantenuto dal
CERRA e dal PARADISO. Nella circostanza MURACA Egidio mi rassicur dicendomi
di non preoccuparmi che si trattava solamente di quellepisodio in quanto avrebbe
provveduto a sistemare lui le cose con i predetti. Comunque i due menzionati non sono
pi tornati nel mio negozio anche perch, per come ho letto e visto le foto sui quotidiani
sia il CERRA Nino che il PARADISO Francesco, sono stati tratti in arresto nellambito
di una vasta operazione delle forze di polizia.
A D.R.: ero consapevole di praticare lo sconto del 30% ai soggetti che accompagnava
MURACA Umberto Egidio presso il mio negozio poich ero consapevole che costui
era un elemento gravitante nella criminalit organizzata di Lamezia Terme. Ero
costretto a praticare tale sconto anche ad altri personaggi della criminalit
organizzata che si presentavano da soli nel mio negozio e che conoscevo quali
appartenenti a famiglie ndranghetistiche lametine, nonch a soggetti a loro affiliati,
tra questi posso indicare: TORCASIO Alessandro chiamato il Cavallo, PIRAINA
Luca, i fratelli CATROPPA, PAOLA Claudio, PARADISO Antonio, GIAMPA
Davide, GIAMPA Saverio, BATTISTA Cosentino, TORCASIO Angelo, tale Maurizio,
tale Antonio detto Mastro Antonio, TORCASIO Vincenzo detto U Russu,
NOTARIANNI Carmine, ed altri; ()
omississ.
A D.R.: per come mi chiedete non ho mai elargito somme di denaro ai personaggi che
ho sopra citato a carattere estorsivo ma solamente su loro richiesta mi sono visto
costretto a praticargli lo sconto; preciso che praticando il 30% realizzavo solo le
spese del capitale senza avere nessun utile, quindi poich i predetti si recavano
frequentemente a prelevare capi di abbigliamento e scarpe, certamente mi hanno
arrecato del danno economico che posso anche considerarlo come il pagamento di
estorsioni.
A D.R.: nel corso degli anni sono rimasto vittima di atti intimidatori propedeutici a
richieste estorsive che riguardano sia la collocazione di bottigliette incendiarie, di
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lUfficio da atto che leffige riportata nella fotografia nr. 6 si identifica PARADISO
Angelo Francesco nato a Lamezia Terme il 29.08.1986;
nella fotografia riportata al nr.7 riconosco PARADISO Antonio di cui ho sopra
riferito, in particolare ha acquistato per un valore di circa 600-700,00 euro;
lUfficio da atto che leffige riportata nella fotografia nr. 7 si identifica PARADISO
Antonio nato a Lamezia Terme il 01.05.1990;
nella fotografia riportata al nr. 8 riconosco GIAMPA Davide di cui ho sopra riferito,
in particolare ha acquistato per un valore di circa 200,00 euro;
lUfficio da atto che leffige riportata nella fotografia nr. 8 si identifica GIAMPA
Davide nato a Lamezia Terme il 14.12.1989;
nella fotografia riportata al nr. 09 riconosco un soggetto il quale si presentava come
amico di MOLINARO Maurizio e che pretese anche lo sconto sul materiale
acquistato e nel periodo primaverile; ricordo che in unaltra occasione si rec nel
mio locale in compagnia di unaltra persona, di quelle che ho finora riconosciuto e
che per ora non ricordo con precisione con chi e nelloccasione mi chiese un
preventivo per una paratura da calcetto. Il predetto ha acquistato merce per circa
150,00 euro;
lUfficio da atto che leffige riportata nella fotografia nr. 09 si identifica FOZZA
Emiliano nato a Lamezia Terme il 24.08.1979;
nella fotografia riportata al nr. 10 riconosco GIAMPA Saverio di cui ho sopra riferito;
in particolare ha acquistato per un valore di circa 1000,00 euro;
lUfficio da atto che leffige riportata nella fotografia nr. 10 si identifica GIAMPA
Saverio nato a Lamezia Terme il 29.09.1987;
nella fotografia riportata al nr. 11 riconosco TORCASIO Alessandro detto U
Cavalludi cui ho sopra riferito; in particolare ha acquistato per un valore di circa
500-600,00 euro;
lUfficio da atto che leffige riportata nella fotografia nr. 11 si identifica TORCASIO
Alessandro nato a Lamezia Terme il 28.09.1983;
nella fotografia riportata al nr. 12 riconosco il soggetto a nome Maurizio al quale
praticavo lo sconto di cui ho sopra riferito; in particolare ha acquistato per un valore
di circa 700-800,00 euro;
lUfficio da atto che leffige riportata nella fotografia nr.12 si identifica MOLINARO
Maurizio nato a Lamezia Terme il 12.04.1983;
omississ.
nella fotografia riportata al nr. 14 riconosco laltro CATROPPA e poich senza
occhiali lo identifico in Giuseppe al quale praticavo lo sconto di cui ho sopra riferito;
lUfficio da atto che leffige riportata nella fotografia nr.14 si identifica CATROPPA
Giuseppe nato a Soveria Mannelli il 14.10.1984.
nella fotografia riportata al nr. 15 riconosco il soggetto a nome Antonio detto Mastro
Antonio al quale praticavo lo sconto di cui ho sopra riferito; in particolare ha
acquistato per un valore di circa 100,00 euro, non ha speso altro, in quanto spesso mi
chiedeva marche che io non tratto;
lUfficio da atto che leffige riportata nella fotografia nr.15 si identifica NOTARIANNI
Antonio nato a Nicastro ora Lamezia Terme il 01.05.1952;
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In data 04.03.13, Cortese Giovanni Carlo veniva nuovamente escusso dalla P.G.
al fine di fornire elementi idonei alla identificazione del soggetto dalla medesima p.o.
citato e individuato come Notarianni Carmine Vincenzo ( autore di condotta analoga a
quella degli altri soggetti nominati e riconosciuti) nonch al fine di precisare
ulteriormente il valore commerciale della merce in totale prelevata dai vari soggetti gi
citati e il corrispettivo effettivamente da essi lasciato in pagamento della stessa.
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lUfficio da atto che leffige riportata nella fotografia nr. 17 si identifica NOTARIANNI
Carmine Vincenzo, nato a Nicastro, ora Lamezia Terme il 12.11.1957. ( trattasi dei
fatti di cui al capo 33. 15 ascritti a NOTARIANNI Carmine Vincenzo).
A.D.R.: PAOLA Claudio di cui ho riferito, ha corrisposto una somma di 1500,00 euro,
per un valore commerciale , iva compresa di 2200,00 euro; per quanto riguarda il
predetto Paola, ricordo solo che una occasione, mi disse che la merce che doveva
acquistare era destinata a Giuseppe Giamp, se non erro tale episodio risale al marzo
2012, ricordo che era anche il periodo dei saldi, in quella circostanza acquistava una
tuta, un paio di scarpe e delle calze, per un valore commerciale, iva compresa di
200,00, ma corrispondeva solo 133,00 euro; ( trattasi dei fatti di cui al capo
33.11)
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A.D.R.: CERRA Nino e Paradiso Francesco, si sono presentati a chiedere merce solo
nella circostanza gi riferite nel precedente verbale, ed i due hanno preteso lo sconto su
un quantitativo di merce che aveva un valore commerciale, iva compresa,
rispettivamente, quella acquistata da Cerra Nino pari a 240,00 euro e lo stesso mi
corrispondendo solo 200,00 euro, mentre Paradiso acquistava merce per un valore
commerciale di 220,00 euro, pagato solo 150,00 euro; ( trattasi dei fatti di cui al
capo 33 quater)
A.D.R.: IN ordine allepisodio in cui ho riferito che i due fratelli CATROPPA si sono
presentati a chiedere le tute e le scarpe per quelli del campo; in unaltra circostanza,
nel periodo febbraio-marzo 2012, invece, devo precisare che si presentato uno solo
dei due fratelli, ovvero quello con gli occhialini, se non erro a nome Catroppa
Pasquale, che si era presentato insieme ad altri due soggetti che non conosco e che
comunque ricordo che erano entrambi pi alti del Catroppa; in questa occasione mi
dissero che avevano bisogno di materiale, tra cui tute, scarpe e calzini sempre per
quelli del campo; non ho inteso corrispondere materiale facendogli presente che avevo
gi parlato con il MURACA e che quindi potevo solo concedere uno sconto normale
che solitamente pratico ai clienti normali; il Catroppa mi rispondeva parlando in
dialetto testualmente: a noi cu hanno mandato, scusate ed arrivederci;
Il medesimo CATROPPA Pasquale, in una ulteriore circostanza, dopo circa 10 giorni
da quella appena citata si era presentato insieme ad una ragazza che, rivolgendosi a
mia moglie, chiedevano di alcuni pantaloni sportivi con polsini per uomo, anche se era
la ragazza a scegliere le taglie; nella circostanza il Catroppa chiedeva se poteva,
eventualmente, sostituire la merce non subito, in quanto doveva portarla in carcere per
farla provare allinteressato, in quella circostanza il Catroppa prelevava merce per un
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foglio nr. 452
A.D.R.: per come mi chiedete, in relazione al soggetto che si presentava come amico di
MOLINARO Maurizio che ho riconosciuto nellalbum che mi avete posto in visione
durante la verbalizzazione precedente, ha prelevato merce per un valore commerciale,
iva compresa, di circa 220,00 euro pagando solo150,00 euro, se non erro lo stesso si
presentato per lacquisto nel periodo ricadente tra il maggio-giugno 2012; ( trattasi
dei fatti di cui al capo 33 12 atteso che nel precedente verbale il Cortese ha
riconosciuto il soggetto che si presentava come lamico di Maurizio nellindagato
FOZZA Emiliano )
A.D.R.: per come mi chiedete, il soggetto a nome Maurizio che pure riconosciuto nel
precedente verbale, ha prelevato merce per un valore commerciale, iva compresa, di
circa 1100,00 euro pagando solo 700-800,00 euro; ( trattasi dei fatti di cui al
capo 33 sexies atteso che nel precedente verbale il Cortese ha riconosciuto il
soggetto che si presentava come Maurizio nellindagato MOLINARO
Maurizio )
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foglio nr. 453
A.D.R.: per come mi chiedete, il soggetto, a nome TORCASIO Vincenzo detto Russu
al quale praticavo lo sconto di cui ho riferito; lo stesso ha prelevato merce per un
valore commerciale, iva compresa, di circa 900,00 euro pagando solo 500,00-600,00
euro; lo stesso si recava sempre durante i periodi dei saldi, pretendendo un ulteriore
sconto che comunque io non gli applicavo; ( trattasi dei fatti di cui al capo 33.
17 )
A.D.R.: per come mi chiedete, il soggetto riconosciuto nel precedente verbale a nome
Pasquale, avente corporatura robusta e che mi stato presentato da Cosentino
Battista ed al quale, ho dovuto applicare lo sconto di cui ho riferito, lo stesso ha
prelevato merce per un valore commerciale, iva compresa, di circa 500,00 euro
pagando solo 300,00; lo stesso si presentato in totale due volte, nel periodo ricadente
nel mese di gennaio 2013;
A.D.R.: per come mi chiedete, devo riferire che anche Cosentino Battista in diverse
circostanze che di cui non riesco a ricordare i singoli episodi, lo stesso ha prelevato
merce per un valore commerciale, iva compresa, di circa 1000,00 euro senza pagare
alcun prezzo; Per tali fatti, ho contattato il figlio Giuseppe per chiedere come poteva
recuperare i soldi e lo stesso mi rispondeva che non era un suo porblema in quanto
aveva rotto con il padre; a distanza di un giorno venivo contattato telefonicamente da
Cosentino Battista il quale mi diceva che si ricordava di avermi pagato ma io gli
ribadivo che non aveva pagato niente e lo stesso mi prometteva che non appena
sarebbe venuto in citt avrebbe chiarito e pagato;
.omississ..
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foglio nr. 454
BEVILACQUA Gianpaolo
33. 18) Delitto p. e p. dallart. 61 n. 9, 81 cpv, 629, primo comma, del codice penale e
art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con pi atti esecutivi di un medesimo
disegno criminoso, mediante minaccia implicita di atti ritorsivi diretti contro il
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foglio nr. 455
Nel corso delle escussioni avvenute nelle date del 20 27 febbraio 2012, il
CORTESE Giovanni, nel ricostruire le condotte estorsive poste in essere reiteratamente
ai suoi danni ( condotte oggetto dei capi di imputazione che precedeono), precisava che
anche il consigliere provinciale BEVILACQUA Gianpaolo gli ha chiesto di fargli un
buon trattamento sulla merce che acquistava poich non era per lui ma per alcuni
detenuti dei quali non specificava il nome.
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foglio nr. 458
chiese cosa era successo in quanto CRAPELLA Sandro lo aveva informato di essere
stato chiamato in Questura per la vicenda relativa alla fornitura del materiale per
conto della Provincia; io gli risposi che su richiesta della polizia avevo riferito la
realt dei fatti in riferimento alla fornitura di materiale sportivo alla Provincia di
Catanzaro. BEVILACQUA insisteva nellavere notizie precise su quanto riferito alla
polizia e io riferivo di rivolgersi alla Questura per avere notizie precise; avuta tale
risposta si allontanava. Preciso, altres, che mi riservo di consegnarvi le immagini
video della visita fattami dal predetto BEVILACQUA.
A D.R.: non ho altro da aggiungere.
omississ
Nella richiesta in esame il PM, nel procedere a valutare in punto di diritto i fatti che
qui occupoano, sottolinea che la modalit della pretesa descritta dalla p.o. e
confluita nel capo di imputazione a carico del BEVILACQUA, sembra riprodurre in
maniera quasi pedissequa, una delle classiche tipologie di condotta che la
Giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione ha individuato, nel corso degli
anni, come tipiche espressioni della manifestazione della condotta estorsiva dotata di
maggiore lesivit, in quanto connotata e circostanziata dallavvalimento delle
condizioni di cui allart. 416 bis cp e/o dal fine di agevolare lattivit delle associazioni
previste dallo stesso articolo, proprio allorquando la richiesta estorsiva
accompagnata dallevocazione di situazioni, vicende, necessit o altro attinenti a
soggetti detenuti, laddove il riferimento allappartenenza dei soggetti detenuti
medesimi ad una determinata consorteria mafiosa pu essere anche implicito, se
effettuato in condizioni di tempo e luogo non equivocabili e non suscettibili di
interpretazioni alternative, una volta calate nella specificit della realt locale di
riferimento; si aggiunga che, se loggetto della pretesa riguarda beni alimentari o capi
di vestiario o altre utilit similari, la condotta pu essere ritenuta aggravata dallart. 7
L. 203/91, anche sotto il particolare profilo soggettivo agevolativo, in quanto in tal
caso la pretesa estorsiva appare certamente destinata al soddisfacimento di esigenze
di assistenza e sostentamento in carcere dei soggetti detenuti affiliati ad una
determinata consorteria. Condotta che deve in tal caso reputarsi agevolare quel
particolare settore di attivit della consorteria medesima, rappresentato proprio dalla
necessit di non abbandonare i propri componenti nei momenti di maggior difficolt,
rappresentati in tal caso dallo stato detentivo, rientrante certamente tra gli scopi tipici
del programma associativo collettivo di tipo criminale-ndranghetistico-mafioso.
A sostegno di quanto appena detto il PM riporta il recente pronunciamento della
Suprema Corte ( sentenza n. 7948/12 del 29.02.12 della Cass.Sez. I) che , nel valutare
la condotta estorsiva posta in essere dal reo attraverso il riferimento alle necessit di
persone detenute, ha riconosciuto la sussistenza della circostanza aggravante prevista
dall art. 7 della L. 12 luglio 1991, n. 203, argomentando che siffatta circostanza : si
applica a tutti coloro, partecipi o non di qualche sodalizio criminoso, la cui condotta
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foglio nr. 459
sia riconducibile a una delle due forme in cui pu atteggiarsi (aver commesso il fatto
avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416 bis c.p. ovvero al fine di agevolare
l'attivit delle associazioni previste dallo stesso articolo) e che nel caso in esame, a
prescindere dalla questione relativa all'effettiva partecipazione del L. a Cosa Nostra, i
giudici del riesame, in ogni caso, non hanno valorizzato soltanto la comunque
documentata vicinanza dell'indagato alla famiglia di C. C., desunta da contatti e
frequentazioni dello stesso con esponenti di spicco di tale cosca ( M., La. e A.), ma
hanno fondato la propria decisione sul punto, sull'argomentato rilievo che il delitto
contestato, avuto riguardo alle modalit di esecuzione (l'esplicito
riferimento, tra l'altro, alle necessit di provvedere al sostentamento dei
detenuti), poteva in effetti ritenersi commesso, plausibilmente,
avvalendosi della forza d'intimidazione del vincolo associativo e della
condizione di assoggettamento ed omert che dallo stesso ne deriva.
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foglio nr. 460
Ancora il PM cita la sentenza cass. pen. Sez. VI, Sent., (ud. 04-07-2011) 05-
08-2011, n. 31384, relativa ad un caso in cui - secondo il ricorrente - l'avere richiesto
denaro per il mantenimento degli "amici carcerati" non era condotta sufficiente a
configurare l'aggravante di cui al citato art. 7 non essendo rinvenibile in siffatta azione
il dolo specifico di agevolare l'associazione mafiosa, ma rappresentando la medesima un
semplice elemento costitutivo dell'estorsione in quanto l'indagato ha appunto agito
avvalendosi del potere intimidatorio derivante dalla millantata amicizia con i detenuti .
Ebbene la Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per la manifesta
infondatezza del motivo proposto, in quanto secondo la consolidata giurisprudenza di
questa Corte l'aggravante dell'uso del metodo mafioso di cui alla L. n. 203 del 1991,
art. 7, deve ritenersi integrata nel caso in cui l'estorsione sia posta in essere
prospettando alla vittima che l'utilizzo delle somme estorte serva per aiutare le famiglie
di taluni carcerati, in quanto una tale rappresentazione costituisce comunque un mezzo
di coartazione della volont dal momento che, seppure indirettamente e implicitamente,
l'autore del reato fa ricorso al vincolo mafioso e alla connessa condizione di
assoggettamento (cos, Sez. 5^, 6 ottobre 2010, n. 3101, Citro). () La circostanza che
l'esistenza dell'organizzazione criminale non sia stata espressa nel contesto delle
richieste estorsive non rileva ai fini della sussistenza dell'aggravante, perch, come
correttamente evidenziato nell'ordinanza impugnata, il richiamo alla necessit di
mantenere "amici carcerati" non pu che essere inteso come rappresentazione
diretta a far valere l'appartenenza e la forza del vincolo associativo.
Nel procedere poi a valutare in modo specifico la condotta del BEVILACQUA
evidenzia ancora il PM nella richiesta al vaglio della scrivente che non appare
ultroneo precisare che, nel caso che ci occupa, gli arresti giurisprudenziali sopra
riportati, sotto un certo profilo provano addirittura troppo, nel senso che la notoriet
e pubblicit dei rapporti esistenti tra il Bevilacqua ed i Notarianni escludono,
nellambito della vicenda specifica, ogni problema interpretativo in ordine alla
corretta individuazione di chi fossero i detenuti a cui il Bevilacqua si riferiva al
momento di avanzare esplicitamente la richiesta; infatti la vittima lo comprende
benissimo senza bisogno di ulteriori delucidazioni, anche in considerazione del fatto
che nel lasso di tempo in cui la richiesta viene avanzata (maggio giugno 2011) -,
erano proprio Notarianni Aldo e Notarianni Aurelio (oltre a Giamp Domenico) ad
essere detenuti, notoriamente, per lomicidio di Amendola Roberto, in attesa di
giudizio; anzi per come gi emerge dallOrdinanza Medusa - proprio in quel
periodo che Notarianni Aldo viene trasferito dalla casa Circondariale di Avellino a
quella di Catanzaro Siano, in vista delludienza preliminare relativa la p.p. 2611/10
RGNR, inerente al predetto omicidio (vedi anche in proposito la ricostruzione
dellintercettazione telefonica riportata nella predetta OCCC 95/12 RMC - pag.147/148
-, avvenuta tra Notarianni Luigi figlio di Aldo e Notarianni Luigi figlio di Aurelio); per
cui anche ragionando in termini di consequenziale attualit della richiesta rispetto al
tempo in cui viene effettuata, il riferimento ai detenuti in questione non pu che essere
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foglio nr. 461
logicamente rapportato ai suddetti detenuti della cosca Giamp, non essendovene altri
individuabili in quanto caratterizzati dal duplice requisito del rapporto con Bevilacqua
Gianpaolo e dallattualit dellesigenza della richiesta rispetto al tempo in cui viene
effettuata, conseguente al predetto trasferimento di Notarianni Aldo che,
probabilmente, costitu allepoca in fin dei conti il motivo scatenante della richiesta
estorsiva medesima.
Tanto premesso, questo Giudice non pu che condividere tutte le superiori
argomentazioni, apparendo le medesime fondate sulla puntuale ricostruzione dei fatti
storici oggetto della provvisoria imputazione in esame oltre che su ineccepibili principi
giuridici sanciti di recente da importanti e dirimenti pronunciamenti della Suprema
Corte che hanno specificamente affrontato e risolto il problema della idoneit della
condotta estorsiva perpetrata attraverso levocazione di bisogni e varie necessit di
soggetti detenuti a configurare il reato di estorsione aggravato sia sotto il profilo
soggettivo che sotto quello oggettivo dallart 7 L n. 203/ 1991.
Siffatti pronunciamenti sono pienamente condivisi da questo Giudice non
potendo non riconoscersi la sussistenza della predetta aggravante tutte le volte in cui
una pretesa ingiusta, finalizzata ad ottenere contro la volont del soggetto passivo del
reato una qualsivoglia prestazione patrimoniale che avvantaggia il richiedente e
danneggia la vittima, sia accompagnata dallesplicito riferimento a bisogni economici o
di mantenimento di soggetti detenuti e, soprattutto, venga avanzata in un territorio
soggiogato dal potere mafioso e nei confronti di un soggetto gi da tempo vittima
inerme di tale potere.
In tali casi innegabile come tale condotta, oltre ad avere in s una
connotazione intrinsecamente e fortemente minacciosa (in quanto induce la vittima a
fare ci che altrimenti non avrebbe mai spontaneamente fatto), sia al tempo stesso
chiaramente evocativa di un sistema di solidariet criminale propri dei sodalizi di
stampo mafioso, di quei sodalizi cio che, come ben sa la vittima del reato, sono
fortemente radicati sul territorio e opprimono, con il loro giogo soffocante, la
societ civile.
Ebbene siffatta situazione si riscontra proprio nel caso di specie, atteso che
lodierno indagato, al fine di ottenere quanto richiesto ( lacquisto della merce con lo
sconto del 30%) non solo non ha esitato ad acquistare i capi di abbigliamento, con la
precisazione che erano destinati a soggetti detenuti, spendendo in tal modo anche la
propria funzione e la propria carica istituzionale della quale la vittima era ben
consapevole in virt di pregressi, personali rapporti nati a seguito dellassegnazione di
un appalto pubblico ( anche questo gestito con modalit al vaglio degli inquirenti ).
Ma soprattutto non ha avuto alcuna remora nel tenere tale condotta in un
contesto territoriale fortemente inquinato dal potere mafioso e soprattutto nei confronti
di un soggetto che opera in una zona che notoriamente il feudo della cosca GIAMPA
e che , essendo da tempo vittima di allarmanti atti intimidatori, costretto a subire le
ingiuste pretese, i soprusi sfrontati dei vari soggetti appartenenti a tale clan .
A ci aggiungasi che, come spontaneamente e chiaramente riferito dalla
vittima , lindagato solito accompagnarsi ad esponenti della famiglia Notarianni e al
figlio di NOTARIANNI Aldo, circostanza questa che certamente ha ulteriormente
agevolato, se mai ve ne fosse stato bisoigno, la certa identificazione e appartenenza dei
soggetti detenuti in nome e per conto dei quali il consigliere Bevilacqua si prestato a
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foglio nr. 462
fare acquisti (nel maggio 2011 in un periodo in cui NOTARIANNI Aldo, detenuto in
carcere per lomicidio Amendola, si trovava ristretto presso la casa circondariale di
Catanzaro, per come emerso dagli accertamenti sopra riportati ).
N pu obiettarsi che nella richiesta del Bevilacqua non si coglie alcuna
implicita pretesa minacciosa e che la medesima stata avanzata al solo scopo di avere
un trattamento di favore, cos come qualsiasi acquirente fa nel corso di una normale
trattativa.
Tale argomentazione, come ha ben detto la Suprema Corte nelle sentenze sopra
riportate, trascura completamente di considerare che, nei territori dominati da anni da
una forte e cruenta organizzazione mafiosa che ha insanguinato le strade e soffocato
fiorenti attivit commerciali, la richiesta estorsiva non ( soltanto) quella avanzata in
modo eclatante ed esplicito, attraverso il ricorso ad esplicite minacce, ma quella molto
pi subdola ed insidiosa che si cela nei toni pacati e concilianti, nelle apparentemente
umili e cortese istanze di aiuto e collaborazione e che, pur tuttavia, per per il puntuale
riferimento a detenuti o ad altri soggetti notoriamente facenti parte della medesima
organizzazione, non ammette risposte alternative.
Tale essendo la ricostruzione giuridica dei fatti che qui occupano, in punto di
fatto, precisa questo giudice che nessun dubbio si profila in merito alleffettivo
verificarsi dei medesimi avvenimenti, cos come raccontati dal Cortese che soggetto la
cui attendibilit, anche a seguito del vaglio pi rigoroso, emerge in modo chiaro.
Come gi sopra detto questultimo, infatti, si determinto a raccontare i soprusi
da cui da tempo vittima soltanto a seguito delle risultanze di attivit investigative che
gli sono state contestate dagli inquirenti.
Egli inoltre ha ricostruito i fatti che qui occupano con puntualit e precisione,
narrando una serie di circostanze che hanno trovato puntuale riscontro negli esiti delle
parallele indagini svolte dagli inquirenti ( il riferimento allassegnazione dellappalto,
ai rapporti con CRAPELLA Sandro, al successivo tentativo del Bevilacqua di
apprendere dal Cortese informazioni riservate attinenti alle indagini in corso).
Le affermazioni del Cortese, inoltre, relative alle frequentazioni dellindagato
con i NOTARIANNI e con il figlio di NOTARIANNI Aldo trovano puntuale riscontro
nelle dichiarazioni dei collaboratore di giustizia ANGOTTI Giuseppe e TORCASIO
Angelo, i quali entrambi hanno riferito, in contesti temporali ed investigativi
assolutamente diversi fra loro, lo stretto rapporto di frequentazione esistente fra
lindagato e NOTARIANNi Aldo e i suoi fratelli. Rapporto in virt del quale il
BEVILACQUA in occasione delle competizioni elettorali si recava a casa del
NOTARIANNI per richiedere lappoggio della famiglia promettendo in cambio favori,
posti di lavoro ed altre utilit.
Le dichiarazioni cui si appena fatto riferimento saranno compiutamente
riportate nel paragrafo dedicato alla disamina della contestazione di concorso esterno in
associazione mafiosa mossa allindagato.
In questa sede, soltanto per evidenziare la certa attendibilit del CORTESE ( che
nel riferire sui rapporti del BEVILACQUA con i NOTARIANNI non poteva conoscere
le dichiarazioni ad esempio di un collaboratore quale lANGOTTI rese nel 2009 e fino
ad oggi coperte da assoluto segreto), si riporta uno stralcio dei passaggi dichiarativi di
TORCASIO Angelo e ANGOTTI Giuseppe.
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omissis
P.M. dott. DOMINIJANNI E ci sono colletti bianchi, che lei sa?
ANGOTTI Giuseppe S.
P.M. dott.ssa RUBERTO E chi sono?
OMISSIS
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foglio nr. 465
Inoltre ricopre la
carica di vice presidente della SACAL, dove in data 11.07.2011 stato rieletto
ad unanimit con incarico fino al 31.12.2013.
carica di Presidente CDA con nomina in data 13.07.2009 del Centro
tipologico nazionale Societ consortile per azioni;
carica di membro comitato di sorveglianza nominato il 19.08.2003; Consorzio
agrario provinciale di Pistoia Societ cooperativa.
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Omissis.
vi posso aggiungere che allo stesso GIAMP Antonio era stato promesso un posto
presso la SACAL di Lamezia Terme dal politico Giampaolo BEVILACQUA il quale
molto legato ad Enzo GIAMP da svariati anni solo che poi per problemi legati alla
stessa gestione dellaeroporto non stata pi possibile la sua assunzione presso la
Sacal ed al suo posto stato assunto un tale GIGLIOTTI, il cui figlio spaccia
stupefacenti per conto della cosca GIAMP e che so essere stato recentemente
arrestato credo nelloperazione bad boys; tra laltro lo stesso Giampaolo
BEVILACQUA assuntore di cocaina che acquista regolarmente presso GIAMP
Enzo.
Omissis.
A.D.R.: Il politico Giampaolo BEVILACQUA insieme ad un altro politico di cui non mi
sovviene il nome ma che nel consiglio provinciale, favoriscono gli affiliati della cosca
GIAMP anche elargendo lavori in cambio di denaro; ad esempio una delle ditte
favorite quella del costruttore edile GIGLIOTTI di cui ho gi parlato che sotto
estorsione dai GIAMP e che ha realizzato parecchi lavori di rifacimento strade, grazie
allintervento di Giampaolo BEVILACQUA.
Omissis
A.D.R.: Almeno una volta a settimana Giampaolo BEVILACQUA si reca presso
labitazione di GIAMP Enzo per ordinare lacquisto di cocaina per se stesso ed
almeno una decina di persone a lui vicine;
Omissis
per come mi chiedete mi risulta che anche Giampaolo BEVILACQUA insieme a
GIAMP Enzo hanno realizzato truffe alle assicurazioni secondo la stessa
metodologia utilizzata da GIAMP Giuseppe..
omissis.
Alle ultime elezioni comunali di Lamezia Terme lavvocato Giuseppe
LUCCHINO aveva dato 15 mila euro a Enzo GIAMP per i motivi suddetti; stessa cosa
ha fatto in una precedente occasione Giampaolo BEVILACQUA per le elezioni
provinciali a cui stato eletto; non sempre per la cosca poi manteneva queste
promesse, Omissis. nel caso di Giampaolo BEVILACQUA invece questo tipo di
attivazione cera stata in quanto era comunque un soggetto considerato in grado di
poter effettivamente favorire i vari membri della cosca facendo ottenere loro lavori ed
assunzioni come ho gi detto in precedenza;
Omissis
A.D.R.: per come mi chiedete il politico Giampaolo BEVILACQUA era considerato
dalla cosca GIAMP come un punto di forza in quanto si trattava di un soggetto che
sedeva nei posti chiave della politica regionale e si attivava in maniera effettiva per
favorire gli uomini della cosca GIAMP come ho detto prima con lavori o
assunzioni; anche GIAMP Giuseppe, Vincenzo BONADDIO e Pasquale GIAMP
mille lire parlavano del politico Giampaolo BEVILACQUA come un soggetto su
cui poter contare
Sostanzialmente conformi le dichiarazioni di CAPPELLO Saverio il quale piuttosto
che descrivere in generale il patto do ut des raggiunto dal BEVILACQUA con
esponenti della cosca GIAMPA ha raccontato uno specifico concreto epidosio che altro
non se non la chiara dimostrazione dellesistenza a monte di tale illecito accordo.
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CAPO 74
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CAPI 58 73 quater
Le singole truffe: rinvio alla rubrica imputativa principale riportata alle pagg 1e ss .
***
Le attivit investigative hanno evidenziato come la cosca Giamp sia dedita alla
commissione di una serie indeterminata di delitti nel campo delle truffe assicurative le
quali rappresentano loggetto di un vero e proprio programma delittuoso
indeterminato concepito ed attuato da una struttura organizzata, composta, in
parte, da affiliati al medesimo sodalizio criminoso di stampo mafioso .
Per bene illustrare le ragioni di fatto e di diritto che hanno portato questo
Giudice a riconoscere la fondatezza della specifica contestazione in esame, appare
opportuno premettere che, secondo la pacifica giurisprudenza di legittimit, per la
configurabilit del reato di cui all'art. 416 c.p., necessario accertare la costituzione di
una organizzazione, composta da almeno tre soggetti e che si proponga la
consumazione di una serie indeterminata di delitti: la natura illecita del fine che
ispira e determina la nascita del sodalizio sufficiente ai fini della incriminazione
penale del fatto associativo in s che , dunque, penalmente rilevante proprio per il fine
delittuoso da cui caratterizzato.
Il reato associativo, allora, richiede la compresenza di tre elementi
fondamentali, rappresentati :
a) da un vincolo associativo tendenzialmente permanente, o comunque stabile,
destinato a durare anche oltre la realizzazione dei singoli delitti concretamente
programmati;
b) dall'indeterminatezza del programma criminoso, elemento che distingue il
vincolo associativo dall'accordo che sorregge il concorso di persone nel reato. Siffatta
indeterminatezza non viene meno per il solo fatto che l'associazione sia finalizzata
esclusivamente alla realizzazione di reati di un medesimo tipo o natura, giacch essa
attiene al numero, alle modalit, ai tempi, agli obiettivi dei delitti, che ben possono
essere anche violativi di una medesima disposizione di legge e non avere
necessariamente la medesima qualificazione giuridico-penalistica,
c) dall'esistenza di una struttura organizzativa, sia pur minima, ma idonea ed
adeguata a realizzare gli obiettivi criminosi perseguiti (Cass., sez. VI, 14 giugno 1995,
Montani, Cass. pen. 1997, 398).
Con riferimento alle caratteristiche del vincolo, precisa questo Giudice come
non sia necessario che esso assuma carattere di assoluta stabilit, essendo sufficiente
che non sia a priori e programmaticamente circoscritto alla consumazione di uno o pi
delitti predeterminati.
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foglio nr. 471
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Diversi sono, invece, gli elementi costitutivi del delitto di cui all'art. 416-bis c.p.
Rinviando sul punto a quanto sar compiutamente esposto nel paragrado
dedicato alla disamina della contestazione di cui al capo 1), in questa sede, al solo fine
di ben inquadrare da un punto di vista giuridico i fatti che di seguito si andranno a
valutare, va ricordato che, affinch sia configurabile lassociazione mafiosa,
necessario, in primo luogo verificare lutilizzo di quel metodo, appunto detto
mafioso, che caratterizza la figura e che attrae nellarea della incriminazione penale
anche il perseguimento di finalit astrattamente lecite (ma che per l'adozione di quel
metodo si convertono automaticamente in illecite).
Come a tutti noto il medesimo metodo consiste nell'avvalersi della forza di
intimidazione che promana dalla stessa esistenza dell'organizzazione, forza alla quale
corrisponde un diffuso assoggettamento nell'ambiente sociale e, dunque, una
generalizzata situazione di omert che tipica dei territori dominati dal potere mafioso.
Ci automaticamente si riverbera anche sul profilo strutturale
dellorganizzazione e sulla intensit e stabilit del vincolo sodale, perch solo in
relazione ad un forte vincolo pu determinarsi quell'efficacia intimidatrice, che
scaturisce dalla consapevolezza dell'esistenza stessa dell'associazione (Cass., sez. I, 16
ottobre 1990, Andraous, C.E.D. Cass., n. 186119; conforme, Cass., sez. I, 29 gennaio
1988, Caccamo, Cass. pen. 1990, 28, e Giust. pen. 1989, 220; Cass., sez. V, 16 giugno
2000, Chiovaro, C.E.D. Cass., n. 217734; Cass., sez. V, 11 dicembre 2000, Fanara,
Cass. pen. 2002, 2094).
Specifico anche il bene giuridico protetto dalllart 416 bis c.p.
Ed invero, attraverso lo strumento intimidatorio l'associazione si assicura la
possibilit di commettere impunemente pi delitti e/o di acquisire o conservare il
controllo di attivit economiche private o pubbliche, determinando, in tal modo, una
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situazione di pericolo oltre che per l'ordine pubblico in genere, anche per l'ordine
pubblico economico.
Dunque i fatti oggetto delle norme degli artt 416 e 416 bis c.p. sono
sostanzialmente diversi, ontologicamente distinti, funzionalmente autonomi, pur
sussistendo la possibilit della conversione di un'associazione per delinquere
comune in associazione di tipo mafioso e la conseguente configurabilit del
concorso formale di reati (Cass., sez. I, 10 aprile 1987, Saviano, Giust. pen. 1988, II,
93).
Peraltro si ricorda- che pacificamente riconosciuta dalla Cassazione la
possibilit della contemporanea adesione di uno stesso soggetto a pi sodalizi
criminosi, in specie quando uno sia stato costituito con il consenso dell'altro (Cass., sez.
VI, 3 giugno 1993, De Tommasi, Riv. pen. 1995, 649).
Il ch equivale a dire che, in presenza di strutture organizzative del tutto
diverse, ciascuna delle quali abbia una specifica componente soggettiva ed una
distinta programmazione criminosa, non v motivo alcuno per non non ritenere la
possibilit della distinta ed autonoma partecipazione di un medesimo soggetto a
due sodalizi criminali aventi diversa natura, luno rientrante nel paradigma
normativo dellart. 416 c.p. e laltro in quello dellart. 416 bis c.p.
Ebbene, ad avviso di chi scrive, tale certa, obiettiva finalizzazione dei reati
di truffa in esame al perseguimento degli obiettivi della associazione mafiosa
GIAMPA comporta la certa sussistenza, in relazine alle singole operazioni
ricostruite, della circostanza aggravante di cui allart. 7 L. 203/91, nella forma
della agevolazione dellassociazione mafiosa .
Siffatta circostanza, invero, la cui oggettiva sussistenza manifetsa , sotto il
profilo soggettivo, imputabile sia a tutti i singoli partecipanti alle specifiche
operazioni truffaldine effettivamente consapevoli della destinazione dei proventi
del reato commesso sia a tutti coloto che tale destinazione, per colpa, hanno
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sostituzione delle parti nuove del mezzo con altre provenienti da veicoli, di uguale tipo
e colore, effettivamente coinvolti in sinistri o che venivano appositamente danneggiati.
Sin da queste prime battute emerge in modo chiaro come il sistema che da qui a
breve si andr a descrivere presuppone, in primo luogo, la stabile complicit di
determinati professionisti e, in primo luogo, di periti assicurativi e liquidatori, aventi il
compito di certificare ed asseverare lavvenuta commissione di un sinistro in realt mai
accaduto nonch leffettiva sussistenza di danni a persone o cose totalmente inesistenti.
A tali figure devono aggiungersi quelle altrettanto importanti dei meccanici e
carrozzieri, i quali, proprio perch investiti di un incarico assolutamente anomalo ( la
sostituzione di parti nuove di un mezzo con altre effettivamente danneggiate), non
possono non ritenersi perfettamente consapevoli della reali finalit della prestazione
loro richiesta.
Altrettanto importante il ruolo degli agenti delle compagnie di assicurazione
presso le quali sono assicurati gli autoveicoli incidentati i quali, pur venendo
immediatamente a conoscenza del numero rilevante degli incidenti denunciati da
determinati soggetti in un circoscritto e ben individuato contesto territoriale,
garantiscono lassenza di qualsivoglia segnalazione, alla sede centrale del gruppo, delle
anomalie facilmente e manifestamente ravvisabili sia sinistri denunciati che nella
sospetta sinistrosit di alcuni assicurati.
Infine il sistema non pu prevedere anche lo stabile apporto di un avvocato,
avente il compito di curare il disbrigo delle varie pratiche nonch di un medico avente
limportantissima funzione di certificare inesistenti danni alle persone.
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omissis
per come mi chiedete negli ultimi due anni ho commissionato circa 20/30 sinistri
falsi per un guadagno lordo di circa 200 mila euro da cui vanno detratte le varie
spese necessarie per la preparazione del sinistro simulato; le somme guadagnate dai
sinistri le ho utilizzate per lacquisto di armi o di droga, nonch per pagare i vari
killer; gli altri come ad esempio Aldo NOTARIANNI facevano qualche sinistro ogni
tanto e il guadagno lo tenevano per se; GIAMPA Vincenzo detto Enzo era a sua
volta specializzano, da molto tempo, nel campo dei sinistri e i soldi li teneva per se.
..omissis..
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A D.R.: il meccanismo delle truffe, era il seguente. In primo luogo acquistavamo delle
macchine e le assicuravamo presso la Zurigo assicurazioni di MASCARO Francesco.
MASCARO era una persona vicina ai IANNAZZO, legata agli stessi da parentela, che
con noi aveva ottimi rapporti. Capitava anche che, in periodi troppo caldi, in quanto
caratterizzati da una particolare attenzione da parte delle assicurazioni, MASCARO ci
dicesse che era meglio non assicurarci con lui ed in questo caso era lui stesso che si
preoccupava, ottenuti i documenti, di assicurare le macchine presso altre agenzie
assicurative, le quali, peraltro, erano estranee al sistema.
Il MASCARO ovviamente, per quello che dir, privilegiava quelle agenzie assicurative
che si servivano di periti a lui legati o che immaginava che con noi potessero essere
compiacenti.
Le autovetture che acquistavamo, non ce le intestavamo sempre noi, spesso
ricorrendo, invece, a dei prestanome, che ricompensavamo lasciandogliele in uso per
qualche mese.
La scelta delle autovetture da acquistare dipendeva anche dalla disponibilit di pezzi
incidentati che avevamo e che ci procuravamo in genere presso autodemolizioni,
oppure che provenivano da macchine rubate che danneggiavamo apposta.
In pratica, ad un certo punto, questi pezzi incidentati venivano montati al posto di
quelli sani per fingere che la macchina avesse subito danni. A tanto provvedevano i
fratelli TROVATO (in particolare Franco; non perch Gino non lo sapesse ma perch
io con Franco avevo pi confidenza), Pasquale GIGLIOTTI e tale Valentino che ha
una specie di carrozzeria abusiva in Via Del Progresso. Ovviamente bisognava
utilizzare per tale operazione delle persone esperte in quanto spesso bisognava anche
riverniciare i pezzi sostituiti per non far vedere che provenivano da autovetture
differenti.
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A.D.R.: sempre per lo stesso sistema delle truffe assicurative ci servivamo anche di
alcuni avvocati che seguivano le pratiche fino al risarcimento. Non tutti questi
avvocati, peraltro, erano conniventi. probabile che alcuni potessero pensare che i
sinistri erano solo finti e semplicemente facessero finta di non accorgersene. Chi era
sicuramente consapevole della situazione e ne approfittava era lavvocato Giuseppe
LUCCHINO. Dico questo in quanto con il LUCCHINO ho anche fatto una truffa,
dividendo il suo ricavato, e ne ho progettato un'altra.
Con il LUCCHINO fingemmo un sinistro di una Lexus intestata ad un suo amico. Pi in
particolare comprai da SESTO Adriano una Lexus incidentata e mi feci dare una
macchina del tutto identica che egli teneva in conto vendita. Nel giro di due o tre
giorni, tramite COSENTINO Battista, smontai lauto e riconsegnai le chiavi a SESTO.
Questi, contattato il proprietario dellautovettura con il quale eravamo gi daccordo,
ne simul il furto. Dopodich, simulammo il sinistro con la Lexus incidentata, facemmo
la pratica per il risarcimento del furto, e risistemammo la Lexus incidentata con i pezzi
provenienti dallaltra macchina, vendendocela. Da tutta questa operazione, detratti i
costi pari a circa 10.000 euro per quanto consegnammo al SESTO in corrispettivo delle
due autovetture, ricavammo circa 10.000 euro che dividemmo a met, salvo 2.000 euro
che consegnammo a MASCARO.
Con il LUCCHINO dovevo anche fare un'altra truffa, con una Lancia Y che avevamo
acquistato dai figli di COSENTINO Battista, tuttavia poi la cosa non si realizz.
Voglio dire in sostanza che LUCCHINO era pienamente consapevole di
tutto il meccanismo che avevamo messo in piedi, anche perch, in
precedenza, egli faceva la stessa cosa con mio cugino Enzo GIAMPA, il
quale, addirittura, lo coinvolgeva negli incidenti simulati.
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A D.R.: le truffe che facevamo implicavano anche, talvolta, il risarcimento di danni alle
persone. In questi casi la prassi era quella di andare a farsi refertare al pronto
soccorso dellospedale di Lamezia, simulando un dolore (perch non ci procuravamo
intenzionalmente lesioni che potessero essere evidenti) ed attribuendolo ad un sinistro
stradale. Dopo gli esami di routine, ci veniva rilasciata una prognosi di qualche giorno.
Successivamente utilizzavamo, per prolungare la durata dellinfortunio, un medico del
reparto Ortopedia dellospedale di Lamezia, che come rilevo dalla lettura degli
appunti che sono stati gi acquisiti da Codesto Ufficio era il dottore PETRONIO, per
ottenere ulteriori giorni di prognosi, cosa che il medico faceva senza visitarci ma
limitandosi a consegnare un certificato medico, nel quale veniva puntualmente
indicata una ulteriore durata della malattia di 20 giorni.
In tal modo, attraverso una serie di certificati, di 20 giorni in 20 giorni, la durata
della stessa diveniva particolarmente lunga.
Il dottor PETRONIO percepiva per ciascun certificato la somma di 100 , se ce lo
rilasciava con fattura, vale a dire come medico dellospedale, ovvero 50 se ce lo
rilasciava al di fuori della sua attivit ospedaliera. In genere a ritirare i certificati
mandavo ANGOTTI Andrea, Pino CERRA; comunque ragazzi di cui mi servivo nelle
mie attivit.
A D.R.: Mentre il MASCARO, PIRILLI e ROTUNDO erano perfettamente a
conoscenza del fatto che gli altri miei associati che si rivolgevano autonomamente a
loro facevamo parte del mio gruppo ed acconsentivano a prestarsi alle richieste di
risarcimento di costoro proprio per questa ragione, il dottor PETRONIO si
comportava allo stesso modo con tutti, nel senso che era perfettamente noto che
chiunque,avrebbe potuto ottenere un certificato falso pagando le predette somme.
La necessit di conoscere chi gli chiedeva un certificato falso, era per il PETRONIO
unicamente una cautela per evitare di passare un guaio, ma non una condizione per il
rilascio. Per tale motivo, bastava unicamente che il richiedente gli fosse presentato da
uno conosciuto.
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le modalit nel 99 % dei casi erano sempre le stesse: la macchina che doveva essere
liquidata con il maggior danno presentava sempre un danno lieve sulla fiancata
corrispondente allaltezza delle portiere fiancata ed a sua volta compatibile con il
danno lieve riportato dallaltro veicolo coinvolto per lo pi in corrispondenza del
paraurti e del fanalino anteriore; effettivamente noi procedevamo a porre in essere
lurto nel senso sopraindicato tra le due autovetture anche per avere il riscontro del
colore della vernice; il danno procurato allaltra macchina coinvolta in genere era di
pochissimo conto; invece la gran parte del risarcimento nel 99% dei casi veniva
liquidata per la prima autovettura (autovettura a noi interessata) in connessione con il
maggior danno procurato alla stessa nella sua parte anteriore, danno che nella
simulazione del sinistro veniva fatto conseguire allurto che lautovettura stessa
aveva posto in essere dopo essere uscita fuori strada in conseguenza del primo lieve
urto della fiancata come detto sopra; nel 99% dei casi dinamiche di sinistro di questo
tipo corrispondono a sinistri simulati e a truffe assicurative; aggiungo altres che nella
stragrande maggioranza dei casi noi avevamo bisogno della controperizia del perito
per avere poi la certezza della liquidazione basata anche sulle fotografie allegate alla
pratica, anche se nel caso in cui si trattava dellassicurazione Zurigo, sapevamo che il
perito era ROTUNDO e quindi eravamo certi che non vi sarebbero stati problemi.
omississ
A D. R. dellAssistente GENOVESE: per come mi chiedete, per accelerare i tempi dei
risarcimenti relativi alle macchine che procedevamo ad acquistare presso le varie
concessionarie e che poi venivano coinvolte nel sinistro simulato, per evitare le
lungaggini burocratiche relative al passaggio di propriet vero e proprio ci facevamo
rilasciare dalle concessionarie medesime il cosiddetto permessino in cui si attestava
lacquisto dellautovettura al nuovo proprietario in attesa delleffettivo passaggio di
propriet; per come mi chiedete nella maggior parte dei casi procedevamo poi
effettivamente allacquisto dellautovettura.
..omississ
A D. R: dellAssistente GENOVESE: per come mi chiedete, con VILLELLA
Alessandro abbiamo acquistato insieme qualche autovettura che poi venivano
utilizzate per effettuare delle truffe, lui aveva il compito di affiancare le persone che
dovevano smontare i pezzi buoni per poi montare i pezzi danneggiati e subito dopo la
perizia di curare che i pezzi buoni venissero nuovamente montati sullaautovettura.
(.)
..omississ
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A D. R. dellAss. GENOVESE: per come mi chiedete, nel caso in cui una stessa
autovettrura appartenente alla cosca veniva utilizzata per effettuare pi sinistri in un
arco di tempo anche breve a quanto mi risulta personalmente il perito ROTUNDO
non mi chiedeva le fatture delle precedenti riparazioni relative al sinistro pregresso in
quanto si Accontentava del semplice preventivo, il tutto perch come gi detto il perito
ROTUNDO era compiacente.
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A.D.R.: per come mi chiedete la liquidazione materiale del danno avveniva con la
corresponsione dellassegno che era intestato ai vari intestatari dellautovettura
sinistrata; quando il diretto beneficiario ero io mi recavo a versare lassegno sul mio
conto corrente postale oppure alla Banca Popolare del Mezzogiorno di Lamezia Terme;
nei casi in cui gli assegni erano intestati ad altri beneficiari, io procedevo a compilare
le distinte di versamento bancarie, a volte anche apponendo io stesso la falsa
sottoscrizione del beneficiario, allegando il documento di identit del medesimo, la
fotocopia del codice fiscale e consegnando il tutto allAvvocato LUCCHINO
Giuseppe che si occupava del cambio dellassegno o presso la Banca Popolare del
Mezzogiorno di Lamezia Terme oppure presso un istituto di credito sito in Caulonia,
provincia di Reggio Calabria, presso cui lavorava il fratello del predetto Avvocato
Lucchino Giuseppe, in qualit di Funzionario della stessa banca; dopo di che
lavvocato Lucchino Giuseppe procedeva a consegnarmi la somma in contanti di mia
spettanza anche quando i beneficiari erano altri soggetti del mio gruppo a cui poi io
consegnavo la somma di denaro che gli spettava;
A.D.R.: per come mi chiedete, le spese legali erano ricomprese nello stesso assegno con
lindicaizone dellimporto corrispondente, nella missiva allegata nello stesso assegno;
tengo a precisare che allorquando i sinistri simulati erano di pertinenza della Zurigo,
non procedevamo mai a nominare un legale che seguisse la pratica perch non ve ne
era alcun bisogno, visto che la liquidazione avveniva sempre senza problemi grazie
allintervento del perito Rotundo e dello stesso Mascaro Francesco, secondo le
modalit sopra descritte; allorquando invece i sinistri erano di pertinenza di altra
compagnia assicurativa nominavamo sempre un legale in persona dello stesso avvocato
LUCCHINO Giuseppe che in alcuni casi faceva scrivere le lettere allassicurazione dal
proprio coniuge Avvocato, ovvero in alcuni casi anche in persona dellavvocato
Scaramuzzino detto Chicco, oppure ancora, per come mi soggiunge ora, in persona
dellavvocato Villella che difende Chirico Domenico u duru; per a questo punto
voglio anche precisare che lAvvocato che si prestava in maniera consapevole della
truffa sottostante a seguire le relative pratiche era solo Lucchino Giuseppe;
A.D.R.: per come mi chiedete, Ho il ricordo di un episodio in cui Molinaro Maurizio
ebbe un alterco con il direttore della Banca Popolare del Mezzogiorno di Lamezia, nel
2009 oppure nel 2010, ma in questo momento non riesco a ricordare circostanze pi
precise relative alle motivazioni dellalterco; fu lo stesso Molinaro Maurizio a
parlarmene ma io non ho approfondito pi di tanto in quanto la ritenevo una cosa di
poca importanza;
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A.D.R.: i pezzi incidentati che utilizzavamo per le truffe ci venivano forniti da FEDELE
Filadelfio che aveva uno scasso o dai TROVATO. FEDELE Filadelfio era
perfettamente consapevole delluso che dovevamo fare dei pezzi che ci dava e del
resto lui stesso aveva un giro analogo di truffe ben pi ampio. Per i pezzi che ci dava
il FEDELE non percepiva nulla, anche perch in realt sugli stessi esisteva un vero e
proprio giro nel senso che, una volta utilizzati, essi circolavano tra me, i TROVATO,
lo stesso DELFINO, venendo riutilizzati alloccorrenza.
A.D.R.: al fine di consentirvi lindividuazione delle pratiche dei finti sinistri, ho
consegnato, in data odierna, un appunto, recante lelenco di quei sinistri che sono stato
in grado di ricordare. Su tale appunto lindicazione dellesistenza di feriti sta a
significare che il risarcimento riguard non solo danni a cose ma anche danni a
persone.
Confermano quanto sin qui detto le seguenti dichiarazioni del GIAMPA relative
ad pratica risarcitoria seguita dallo SCARAMUZZINO e relativa ad un falso sinistro
stradale simulato dai Trovato ( nello specifico il GIAMPA- che si ricorda non
coinvolto in tali fatti- dichiara di non sapere se, in quella occasione, lavvocato era o
meno a conoscenza della falsit dellincidente).
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ed i TROVATO; aggiungo anche che la pratica del sinistro stradale simulato fu gestita
dallAvv. Giovanni SCARAMUZZINO detto Chicco, non so se questultimo fosse a
conoscenza della natura simulata del sinistro;
omissis
Nel successivo verbale di interrogatorio del 15.02.13, il collaboratore
GIAMMPA Giuseppe riconosce Scaramuzzino Giovanni detto Chicco
.omississ
Nella foto N 10 riconosco lavvocato Chicco Scaramuzzino di cui ho gi parlato;
Lufficio da atto che nella foto N 10 raffigurato Scaramuzzino Giovanni nato il
15.09.1976 a Lamezia Terme
omississ.
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Delfino o altri che non so indicare. Oltre ai fatti di cui ho accennato, GIAMPA
Giuseppe era solito incaricarmi di portare i veicoli che ogni volta coinvolgeva in
sinistri simulati, presso labitazione di GIGLIOTTI Pasquale. Tra le autovetture che
ho consegnato al GIGLIOTTI per le riparazioni e o montaggio e smontaggio dei pezzi
di ricambio ricordo che vi erano: una Alfa Mito, di cui non ricordo la targa, una FIAT
500 targata DT001, comunque entrambe intestate alla moglie di Giuseppe MELIADO
Teresa, una Yaris targata DM 352 EN ed unaltra Yaris targata 047, queste entrambe
intestate a Giuseppe GIAMPA, una Grande Punto targata DK749LK di colore celeste,
non so riferire a chi fosse intestata, unaltra fiat 500 di colore grigio targata DW181
intestata a SIRIANNI Domenico, detto il Pescatore che successivamente fu intestata
al cognato MELIADO Mario il quale simulo anchegli un sinistro ed altre delle quali
attualmente non ricordo, ma che mi riservo di fornirvi i dettagli qualora mi dovessero
venire in mente. Infine, mi risulta che Giuseppe GIAMPA ebbe ad acquistare unaltra
Yaris che ha intestato a VASILE Francesco, al fine di realizzare un altro sinistro
simulato, senza riuscirvi, in quanto poco dopo venne arrestato. Detta attivit delittuosa
era preferita da GIAMPA Giuseppe poich gli consentiva di guadagnare facilmente, in
pi quando vantava crediti nei confronti di soggetti ai quali aveva ceduto droga e che
quindi gli dovevano corrispondere il pagamento o nei confronti di altri che si erano
fatti prestare soldi pretendeva la sottoscrizione di un modello C.I.D. per incassare il
pagamento del sinistro simulato, scalando in questo modo la cifra che la persona gli
doveva corrispondere. Anche a me in una sola circostanza mi ha fatto firmare circa una
decina di modelli C.I.D.
Per quanto riguarda le autovettura sopra elencate si verificato che sono state
utilizzate per effettuare diversi sinistri simulati, non so precisare il numero, le stesse
erano assicurate quasi tutte con la societ assicurativa ZURICH, con lagenzia di
MASCARO Francesco che come ho sopra accennato mi era stato presentato da
Giuseppe che in mia presenza riferiva testualmente: O Ciccio, quando viene lui
assicuragli tutte le autovetture di cui ti chiede perch sono mie; il MASCARO
acconsentiva a tale richiesta. Io personalmente ricordo di avere assicurato circa 6 o 7
macchine alla ZURICH di MASCARO anche intestate a terze persone sempre per
conto di GIAMPA Giuseppe e tra gli intestatari ricordo che vi era anche RENDA
Francesco che aveva intestata una Fiat 500 nuovo modello che utilizzava Giuseppe,
di colore nero. In merito a questultima autovettura (Fiat 500) ricordo che, nel 2011 si
verific un incidente mentre era guidata da SIRIANNI Domenico che and a urtare con
una Peugeot colore nero e nella circostanza il SIRIANNI si rec al pronto soccorso di
Lamezia Terme facendosi refertare la rottura di alcuni denti; tale prognosi per quanto
ne so io fasulla poich il SIRIANNI gi per mia conoscenza diretta aveva dei problemi
ai denti prima dellincidente; in particolare sono a conoscenza che al SIRIANNI gli
mancavano gi alcuni denti. In detta circostanza, ricordo che GIAMPA Giuseppe
disse a SIRIANNI Domenico, in mia presenza, che non appena finiva i giorni di
malattia che gli erano stati consessi al pronto soccorso, doveva recarsi dal Dott.
PETRONIO a suo nome per farsi fare un ulteriore certificato medico per allungare
la malattia; ricordo che SIRIANNI Domenico, prima di rivolgersi al Dott.
PETRONIO si rec da Giuseppe GIAMPA ed in mia presenza chiese se poteva
andare e in questa circostanza Giuseppe diede 100 euro a SIRIANNI per pagare il
certificato al medico. Devo precisare che era ormai noto a tutti coloro che erano
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A.D.R. del M.C. MARRAPESE: non mi risulta che VILLELLA abbia subito
danneggiamenti. Se ci risulta si trattato sicuramente di qualche truffa alle
assicurazioni.
A.D.R. DEL m.c. FARINA: Molti sinistri simulati dal VILLELLA, erano
commissionati da GIAMPA Giuseppe, il quale, avvalendosi della concessionaria del
cognato AIELLO Fausto, prelevava da questi quatto o cinque autovettura per volta,
simulava i sinistri e poi le riconsegnava al suo congiunto. Mi risulta che i veicoli
erano tutti assicurati presso unagenzia della zurigo. Per quel che mi riferiva
COSENTINO Battista, tutti i sinistri simulati venivano rilevati da quel carabiniere a
nome Roberto del quale ho parlato e di cui ho effettuato gi il riconoscimento,
unitamente al carabiniere napoletano di nome Gennaro.
A.D.R. DEL m.c. FARINA: il denaro provento dai sinistri simulati, non era a beneficio
della cosca ma di chi organizzava direttamente i sinistri, nel senso che, il denaro
proveniente dalle truffe non veniva distribuito agli altri associati, ma entrava nelle
tasche del GIAMPA Giuseppe e del VILLELLA Alessandro.
A.D.R. DEL m.c. FARINA: posso ipotizzare che i soldi provento di truffe che entravano
nelle tasche di Giuseppe GIAMPA venivano utilizzate anche per lacquisto di armi e
droga.
omissis
A.D.R. dellapp. DONGIOVANNI: lagenzia di assicurazioni che ho citato, gestita da
una persona che intimo amico di GIAMPA Giuseppe ed un perito che lavora per
tale agenzia, tale ROTUNDO, un intimo amico di Franco TROVATO. omissis.
Puntuali le dichiarazioni che seguono in merito alla figura del dott. CURCIO
PETRONIO Carlo.
Il collaboratore Torcasio ha ammesso di essersi pi volte, in prima persona,
rivolto al professionista per avere certificati falsi utilizzati in sinistri simulati, lucrando
in tal modo la somma di euro 40.000.
Il PETRONIO, definito Paperon De Paperoni, per tali certificati ha narrato
il collaboratore- chiedeva la somma di cento o di cinquanta euro a seconda del rilascio
o meno della fattura ( importate, in relazione a tale profilo rilevare, come la tariffa
che il TORCASIO indica per il rilascio di ciascun certificato coincida esattamente con
quella riferita dal Giamp).
Infine ha aggiunto che il PETRONIO veniva ricompesato anche con altri regali:
egli stesso, in una occasione, per sdebitarsi dei favori ricevuti, gli aveva offerto una
cena costata 600,00 euro presso il ristorante Bonsai
Interrogatorio reso da TORCASIO Angelo in data 26.10.2012
omissis
Per come mi chiedete, sulle truffe assicurative oltre a quanto gi riferito in altri
verbali, attualmente non mi viene nulla di nuovo, se non che sono a conoscenza di
alcuni nomi di medici legali, i quali si prestavano a stilare certificati medici o perizie
ed in particolare sui certificati medici, posso riferire che il Dottor PETRONIO da noi
chiamato Paperon de Paperoni il quale dopo il primo certificato emesso dal pronto
soccorso, anche di lieve entit, chiunque di noi, inteso come gruppo GIAMPA si
metteva a disposizione facendoci dei certificati medici falsi in quanto non avevamo
nessuna patologia dietro il compenso di 50 a certificato; questo avveniva presso lo
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studio medico privato ubicato allinterno della sua villa sito nel quartiere Bella. Il
dottor PETRONIO che era specializzato in ortopedia, per quanto a mia conoscenza ci
riforniva di certificati medici anche per GIAMPA Giuseppe ed altri. Per come mi
chiedete, preciso che i certificati venivano richiesti in seguito a simulazione di sinistri
stradali e ci avveniva per porre in essere delle truffe alle compagnie assicurative.
Ultimata la convalescenza ortopedica, lo stesso PETRONIO emetteva lultimo
certificato suggerendo una visita con Postumi che sarebbe una visita specialistica
presso il Dottor MANCINI Pietro o il fratello Raffaele oppure il dottore TEDESCO. In
questa occasione veniva stilata la perizia dove ci venivano attribuiti i punti di
invalidit, questi medici ci favorivano nellattribuzione di punti in pi di invalidit
rispetto ai dovuti perch mi conoscevano come appartenente alla famiglia GIAMPA,
tali medici erano nominati dalle compagnie assicurative per cui noi che sapevamo per
quale compagnia assicurativa loro espletavano le visite, sceglievamo sempre le stesse
compagnie per simulare i sinistri stradali. A tali medici, successivamente veniva fatti
dei regali periodicamente. Specifico che in una circostanza al dottore PETRONIO a
seguito dei certificati medici che mi aveva stilato per un sinistro stradale simulato lo
invitai unitamente alla famiglia presso il ristorante Bonsai per offrirgli la cena che
mi costo 600, gli episodi che riguardano la mia persona sono stati moltissimi e posso
quantificare in un utile di 40.000 circa che ho diviso con i soggetti anche estranei
alla cosca, che si prestavano alla simulazione del sinistro stradale.
Con riferimento alla destinazione dei proventi illeciti derivanti dalle truffe
stesse, Torcasio Angelo ha riferito che i medesimi erano incamerati direttamente da
Giamp Giuseppe e da Villella Alessandro ( che indicato come uno dei sodali
maggiormente attivi nel settore).
Siffatte dichiarazioni a ben vedere non divergono, anzi collimano, con quelle del
Giamp il quale al proposito ha riconosciuto che egli non suddivideva i proventi delle
truffe fra gli associati ma li gestiva personalmente, utilizzandoli, in particolare, per
acquistare tutto ci di cui la cosca aveva bisogno ( e quindi per agevolare le finalit e le
attivit del sodalizio criminale).
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foglio nr. 496
Per quanto concerne il coinvolgimento di alcuni degli odierni indagati, fra cui gli
avvocati LUCCHINO Giuseppe e SCARAMUZZINO Chicco, il COSENTINO ha
dichiarato che i medesimi sono gli avvocati specializzati nel settore delle truffe
assicurative in quanto si occupano di tutto ci che necessario per assicurare il buon
esito della pratica avendo anche a disposizione ricettari e timbri e spesso anche
anticipando i soldi occorrenti per le spese :
omissis..
Queste truffe assicurative vengono realizzate anche grazie alla collaborazione di
medici e avvocati consenzienti e consci del fatto che i sinistri sono simulati; .
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Giuseppe, infatti anche GIAMP Enzo allo stato avr almeno una
quindicina di macchine incidentate utilizzate per sinistri simulati di cui
credo che adesso saranno stati bloccati gli indennizzi visto che GIAMP
Enzo in carcere;
A.D.R. del maresciallo FARINA: sempre lavvocato Chicco
SCARAMUZZINO che si occupa di tutto quanto c bisogno anche in
ordine a queste ultime pratiche inerenti truffe assicurative di cui vi ho
parlato;
A.D.R. del Brigadiere MARGIOTTA: per quanto mi risulta numerosi politici lametini in
occasione delle competizioni elettorali si recavano presso i membri della cosca
GIAMP e offrivano delle somme di denaro ottenendo in cambio la promessa di essere
favoriti nelle competizioni stesse con il voto di tutti gli appartenenti alla cosca e dei
vari nuclei familiari; in particolare alle ultime elezioni comunali di Lamezia Terme
lavvocato Giuseppe LUCCHINO aveva dato 15 mila euro a Enzo GIAMP per i motivi
suddetti; stessa cosa ha fatto in una precedente occasione Giampaolo BEVILACQUA
per le elezioni provinciali a cui stato eletto; non sempre per la cosca poi manteneva
queste promesse, in alcune occasioni si incamerava solo il denaro senza poi attivarsi
in maniera specifica per lelezione del candidato che aveva appunto offerto il denaro;
nel caso di Giampaolo BEVILACQUA invece questo tipo di attivazione cera stata in
quanto era comunque un soggetto considerato in grado di poter effettivamente favorire
i vari membri della cosca facendo ottenere loro lavori ed assunzioni come ho gi detto
in precedenza;
..omississ.
A.D.R.: per come mi chiedete il politico Giampaolo BEVILACQUA era considerato
dalla cosca GIAMP come un punto di forza in quanto si trattava di un soggetto che
sedeva nei posti chiave della politica regionale e si attivava in maniera effettiva per
favorire gli uomini della cosca GIAMP come ho detto prima con lavori o assunzioni;
anche GIAMP Giuseppe, Vincenzo BONADDIO e Pasquale GIAMP mille lire
parlavano del politico Giampaolo BEVILACQUA come un soggetto su cui poter
contare;
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foglio nr. 499
TROVATO dove faceva montare e smontare una serie di macchine che acquistava
anche presso la Toyota e presso AIELLO.
omissis
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tramite la quale ho ottenuto circa 5000.00 euro. IN totale con le simulazioni credo di
aver guadagnato intorno a centomila euro nel corso degli anni.
A.D.R.: Oltre ai fratelli TROVATO, per preparare i mezzi alle simulazioni mi servivo
anche da GATTO detto turuzzu che ha una carrozzeria in via del Progresso.
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Nella foto n. 125 riconosco Luciano Trovato. Appartiene alla cosca Giamp in quanto
gli trovava i pezzi incidentati per le truffe alle assicurazioni. Tali pezzi venivano
montati su autovetture nuove, talvolta nella carrozzeria dei Trovato ed altre nella
carrozzeria Gatto, allo scopo di simulare incidenti che non si erano mai verificati.
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omissis
Nella foto n. 149 riconosco Franco Trovato, che pure apparteneva alla cosca .
Gestiva, unitamente a Giuseppe, le truffe ai danni delle assicurazioni. Il suo rango era
superiore a quello del fratello, in quanto egli era colui che gestiva il settore
unitamente a Giamp Giuseppe. Posso dire questo in quanto, di tanto in
tanto, Giuseppe Giamp mi mandava a chiedere informazioni da Franco
Trovato riguardo alle truffe. In sostanza, egli si occupava della
organizzazione delle truffe, mentre il fratello Luciano della loro
esecuzione.
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MURACA Antonio. Posso dire che tutti questi cid sono falsi in quanto io
non ho mai fatto un incidente di cui io ero responsabile.
A prescindere da queste attivit volte in cooperazione con i TROVATO, ho anche
fatto delle truffe assicurative per conto mio. In alcuni casi figuravo anche come colui
che aveva ragionepedale di Lamezia Terme, dove mi sono fatto fare dei certificati dal
dottor PETRONIO, che lavora al reparto ortopedia. In tali circostanze il dottor
PETRONIO non mi ha mai visitato, ma si limitato a rilasciare il certificato per una
somma che oscillava tra i 20 e i 40 euro, ora non ricordo bene. il certificato mi
serviva in quanto dovevo prolungare la durata della mia malattia al fine di accrescere
il risarcimento.
Ora non so dire chi mi ha detto la prima volta di andare dal dottor PETRONIO.
Posso dire per che si trattava di un medico dal quale si recavano numerosi esponenti
del clan GIAMPA, sempre per farsi rilasciare certificati falsi.
So che numerosi esponenti del clan GIAMPA sono assicurati con la ZURIGO
assicurazioni. Non so tuttavia fosse o meno coinvolta in queste truffe.
In una circostanza ho simulato un incidente con Giuseppe Giamp, anzi ho procurato
un mio amico, a nome RASO Fausto che sarebbe dovuto figurare come partecipante a
un sinistro stradale simulato. Ci avvenne attorno al 2007 2008. nel caso di specie
RASO firm il cid come responsabile del sinistro e lo consegnai a Giuseppe GIAMPA.
I rapporti con i TROVATO in materia di truffe assicurative li ho avuti dal 2008
2009 fino a quando sono stato arrestato lultima volta. Richiesto di specificare,
conseguentemente, i miei rapporti con lavvocato di cui ho parlato si siano svolti
prima che si verificassero i miei illeciti rapporti con i TROVATO, rispondo che non
sono in grado di collocare con assoluta precisione nel tempo i fatti, possibile
comunque che detti rapporti con lavvocato si siano svolti anche in epoca successiva.
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Tuttavia lerogazione delle somme tardava; per tale motivo VOCI Eric,
seguendo le indicazioni del padre si era recato dal LUCCHINO per chiedergli di
anticipare lindennizzo, che avrebbe poi recuperato ad erogazione avvenuta.
Ebbene, nel parlare di tale fatto, il PIRAINA ha testualmente affermato che
LUCCHINO rappresentava uno stabile riferimento per chiunque volesse organizzare
truffe ai danni delle assicurazioni. Egli comprovava i CID nel senso che pagava coloro
i quali erano disponibili a scrivere un CID assumendosi la resposabilit di un falso
sinistro, anticipando il denaro a tal fine occorrente sia nel caso in cui il documento lo
avesse procurato lui sia in quello in cui il CID fosse stato trovato dal beneficiario
della truffa. Ci lavvocato LUCCHINO faceva in quanto era suo interesse avere
comunque lincarico di seguire il sinistro, giacch in tal modo si sarebbe fatto pagare
lonorario della assicurazione oltre a percepire un regalo da chi consumava la truffa.
Lepisodio appena descritto di fondamentale importanza in quanto emerge
anche da autonome risultanze intercettive che saranno sotto esposte.
Tanto costituisce una conferma dellattendibilit del collaboratore PIRAINA e
vale ancora di pi ad inchiodare alle sue pesanti responsabilit lavv. LUCCHINO.
Scendendo nel dettaglio, il PIRAINA ha raccontato di essersi rivolto al
LUCCHINO, per la prima volta, negli anni 2007- 2008 ancora prima di entrare a fare
parte del clan GIAMPA.
In quella occasione egli simulava un falso sinistro grazie al quale otteneva il
risarcimento per una rottura ad un dito che, in realt, si era procurato per cause
accidentali.
Proseguendo nel racconto il collaboratore ha aggiunto che LUCCHINO era
lavvocato con il quale tutti i componenti del clan GIAMPA facevano truffe ai danni
delle assicurazioni .
Il legale era molto legato anche a CAPPELLO Saverio e pertanto nutriva forti
preoccupazioni per il suo pentimento.
Ha ancora precisato che GIAMPA Giuseppe dava a tutti i sodali il permesso di
compiere truffe autonomamente in quanto il denaro in tal modo guadagnato sostituiva lo
stpendio mensile ( ho detti che a fianco alla truffe che facevano i singoli affiliati per
proprio conto ve ne erano altre di maggiore consistenza alle quali procedeva
direttamente GIAMPA Giuseppe. Inoltre GIAMPA era anche a disposizione laddove
soggetti estranei al sodalizio avessero bisogno di soldi. In questo caso egli, o noi per
suo conto, organizzavano una truffa assicurativa con lintesa che quando fossero
arrvati i soldi una parte degli stessi sarebbe andata a lui) .
Fondamentali anche le dichiarazioni dellindagato su TROVATO Franco ed i
fratelli che ha indicato come i principali autori di questo genere di truffe nellambito
dellorganizzazione, spesso unitamente ad altri affiliati tra i quali posso menzionare il
CAVALLO.
Inoltre ha aggiunto questi emettevano false fatture per simulare il costo degli
interventi necessari alla riparazione
Invitato a riferire il meccanismo delle truffe, testualmente, il collaboratore ha poi
dichiarato il LUCCHINO era perfettamente consapevole del fatto che eravano uomini
del gruppo GIAMPA non tanto in quanto ci presentavamo come tali ma perch egli ne
aveva autonoma conoscenza, essendo del resto la circostanza notoria. A dimostrazione
di questa sua consapevolezza vi era il fatto che egli frequentemente, quando ci
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foglio nr. 511
recavano da lui, mandava i saluti a GIAMPA, ci usava come tramite per mandargli
mbasciate e cos via. A fianco di tale generico andamneto dei rapporti capitava poi che
lo stesso GIAMPA percepisse una percentuale sui proventi delle truffe, quando era lui a
fornire i pezzi attraverso i quali realizzarle. Infatti le truffe venivano realizzate
simulando danni alle vetture o ai ciclomotori di nostra propriet sostituendo pezzi sani
con pezzi incidentati che acquistavamo da carrozzieri. GIAMPA, in particolare, aveva
frequentemente la disponibilit di pezzi incidentati ed anzi posso dire che
frequentemente egli acquistava autovetture proprio in quanto corrispondenti ai pezzi
che aveva. I pezzi venivano poi montati e smontati dopo la perizia assicurativa da un
carrozziere di fiducia di Giuseppe GIAMPA, tale Pasquale che confermo chiamarsi
GIGLIOTTI come la SV mi chiede. Il GIGLIOTTI aveva una tettoia dove lavorava
nei pressi della casa del padre verso il cimitero. Anche i periti erano persone legate a
GIAMPA o pi precisamente allassicuratore e allavvocato LUCCHINO. Voglio dire
che al momento in cui il perito doveva ispezionare lauto normalmente lassicuratore
avvisava sia lassicurato che lavv. Lucchino ed era questultimo che gstiva i rapporti
con il tecnico incaricato della stima dei danni. Per quanto riguarda lassicuratore mi
riferisco al titolare della Zurich di via Marconi presso il quale il GIAMPA ci esortava
ad assicurarci. Per quello che per personalmente mi riguarda io non ero assicurato
con la ZURIGO in quanto avevo maggiore convenienza a farlo con lassicuratore di
mio padre. Tuttavia, per quanto riguarda i falsi sinistri che ho simulato con mezzi a
me intestati, non ho avuto problemi e tutta la pratica stata sempre seguita dal
LUCCHINO. In tutti i casi che mi hanno riguardato direttamente il LUCCHINO mi
ha chiamato e mi ha tranquillizzato dicendo che con il perito era tutto a posto .
Presso la ZURIGO stata ad esempio assicurata una delle macchine di
CATROPPA Pasquale anche se forse intestata a qualche suo parente circa il luogo
ove ci procuravano i pezzi incidentati posso menzionare il carrozziere OMISSIS . Ora
che la SV me lo dice devo dire che tra coloro che ce li vendevano cerano anche i
TROVATO sia Franco che GINO. Non li ho immediatamente menzionati perch i
TROVATO non erano estranei che vendevano pezzi ma erano una componente
fondamentale del clan stabilmente dedita a questo genere di attivit illecite . Posso
dire anzi che erano i principali autori di questo genere di truffe
nellambito dellorganizzazione spesso unitamente ad altri affiliati tra i
quali posso menzionare il CAVALLO. Inoltre essi emettevano false
fatture per simulare il costo degli interventi necessari alla riparazione dei
mezzi..OMISSIS.ho detto che a fianco delle truffe che facevano i singoli affiliati
per proprio conto ve ne erano altre di maggiore consistenza alle quali procedeva
direttamente GIAMPA Giuseppe. Inoltre Giampa era anche a disposizione laddove
soggetti estranei al sodalizio avessero bisogno di soldi. In questo caso egli, o noi per
suo conto, organizzavano una truffa assicurativa con lintesa che quando fossero
arrivati i soldi una parte degli stessi sarebbe andata a lui
LE INTERCETTAZIONI
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Nel successivo colloquio Eric riferiva al padre che lAvv. LUCCHINO gli
mandava a dire che si sarebbe recato dal dott. PETRONIO qualora non fosse stato
detenuto, ma che, essendolo, non poteva recarsi dal medico in quanto questi gli avrebbe
negato il certificato non essendo in grado di visitarlo perch in carcere.
Nelloccorso Antonio VOCI, meravigliato, replicava dicendo che
fino ad allora, il PETRONIO non lo aveva mai visitato.
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fuori non ci sei, non pu andare da PETRONIO perch dice se a questo non lo
vedo e non lo visito come faccio a
Antonio: perch prima mi vedeva? digli a LUCCHINO
Eric: aspetta, poi mi ha detto che quello che pu fare fa, senza porti problemi, ma se
non c un cosa a nome tuo in banca, lassegno va in scadenza e poi tu lassegno non te
lo cambi pi.
Antonio dice al figlio di mandargli lavvocato in modo tale da girargli lassegno e
farglielo cambiare.
omissis..
Che lavv. SCARAMUZZINO sia altro soggetto pienamente coinvolto nei fatti
che qui occupano emerge inoltre anche dal seguente colloquio in carcere intercorso tra il
detenuto CATROPPA Giuseppe ed il fratello Pasquale, affiliati alla cosca GIAMPA;
Giuseppe chiedeva al fratello se conoscesse lAvv. SCARAMUZZINO ed avuta
risposta affermativa, diceva a Pasquale di recarsi da costui e dirgli di far intervenire il
padre nei confronti del direttore sanitario del carcere dott. SGROMO, suo conoscente,
perch lo autorizzasse a farsi la doccia ogni giorno anzich ogni due giorni come
previsto dal Regolamento interno dellIstituto Penitenziario.
Oltre a quelle sin qui riportate vanno sotto esaminate ulteriori intercettazioni che
rilevano in ordine alla posizione dello SCARAMUZZINO, confermando la sua stabile
dedizione a truffe assicurative nellambito si potrebbe dire del sodalizio gestito da uno
dei maggiori esperti del settore TROVATO Franco, vero e proprio punto di riferimento
per ogni soggetto disponibile a dedicarsi a tale genere di operazioni e a sua volta legato
anche al MASCARO e al ROTUNDO ( questultimo definito intimo amico dei
TROVATO)
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omissis
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
Chicco :...Pronto?...---//
Gianpaolo :grande avvocato mio!...---//
Chicco :dove sei Giampaolo, dove sei?...---//
Gianpaolo :...io sono a Catanzaro, perch?...---//
Chicco :ehtutto a posto quella questione---//
Gianpaolo :...lhai chiusa?...---//
Chicco :si si---//
Gianpaolo :...sei un grande!...---//
Chicco :e oravabbcomunque---//
Gianpaolo :...e quanto lhai chiusa?...---//
Chicco :a 14!...---//
Gianpaolo :...alla grande...grandissima!...---//
Chicco :vanno bene?...ciopraticamente qual cosina ce lhanno tolta, per---//
Gianpaolo :...non fa nientein questo momento buonissima non buona..-/
Chicco :hanno fatto 14000 pi 2000 di spesecio 14 sono i tuoi e 2000 di spese
legali capito? (n.d.r: lAvv. Scaramuzzino riferisce allinterlocutore di aver concluso
per quella cifra in riferimento ad un indennizzo verosimilmente per un incidente)...---//
Gianpaolo :...incomprensibilei soldi tuoi...---//
Chicco :no no, non ti preoccupareti voglio dire una cosaoggi vado perch devo
andare a trattarla l da Chirumbolo e gli faccio laccettazione di questa somma, ti va
bene?...---//
Gianpaolo :subito subitodigli di mandarti lassegno subito!...-//
Chicco :vabbene, pomeriggio vado---//
Giampaolo :non ti dimenticare di andare il pomeriggio e di firmare!...---//
Chicco :scherziamo!...Pomeriggio alle 6 sono l---//
Giampaolo :ciao caro, un bacio---//
Vincenzo :...ok ciao ciao...---//
FINE TRASCRIZIONE
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omissis
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
Chicco :...Pronto?...Pronto!...---//
Gianpaolo :Chicco!...---//
Chicco :chi ?...---//
Gianpaolo :...Gianpaolo...---//
Chicco :Gianpaolo, dimmi tutto---//
Gianpaolo :...a posto?...hai fatto tutto?...---//
Chicco :si, gli ho firmato laccettazione, per come ti avevo detto ebasta (n.d.r.
lavvocato Scaramuzzino si riferisce alla cifra di 14000 euro che il Bevilacqua avrebbe
ottenuto per un sinistro a cui si era fatto riferimento gi nel progressivo nr. 519)--//
Gianpaolo :...vabbene!...---//
Chicco :ora da qua a 10 giorni mi dovrebbe arrivare il tutto---//
Gianpaolo :...vabbene caro...---//
Chicco :ok?...---//
Gianpaolo :...ciao, grazie, e buona serata!...---//
Chicco :ciao ciao---//
FINE TRASCRIZIONE
omissis
Chicco :...Pronto?...---//
Gianpaolo :ah Chicco!...---//
Chicco :chi ?...---//
Gianpaolo :...Gian paul...---//
Chicco :ehi Gianpaolo, dimmi tutto---//
Gianpaolo :... niente, avevo chiamato per sentirti se avevi qualche novit!./
Chicco :no, appena ci sono novit ti chiamo, non ti preoccupare (n.d.r. lavvocato
Scaramuzzino si riferisce alla cifra di 14000 euro che il Bevilacqua dovrebbe ricevere
da unassicurazione come risarcimento per un incidente e a cui si gi fatto
riferimento nel progressivo nr. 519)--//
Gianpaolo :...a te direttamente arriva no?...---//
Chicco :si si, tutto a me---//
Gianpaolo :...meno male, meno male!...ok---//
Chicco :ti chiamo appena arriva tutto...---//
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foglio nr. 516
omissis
Gianpaolo :pronto?...---//
Chicco :amico mio!...---//
Gianpaolo :...dimmi caro...---//
Chicco :gioved mattina chiamami che ti metto a posto!--//
Gianpaolo :...ti ringrazio...---//
Chicco :alle 9,30!...--//
Gianpaolo :...non ti preoccupare che ti sveglio sicuro...---//
Chicco :no noma guarda che stamattina ho fatto un po pi tardi perch alla fine
sapevo---//
Gianpaolo :...9,30gioved mattina alle 9,30 sono l!...---//
Chicco :gioved mattina tu mi chiami...---//
Gianpaolo :...e andiamo...ah, vieni tu---//
Chicco :dove sei ti vengo a saldare tutto---//
Gianpaolo :...grazie Chicco, grazie!...---//
Chicco :oh Gianp, io credo di essere stato efficiente---//
Gianpaolo :...sei stato grandioso no efficiente---//
Chicco :di esseredi esserti servitoinsomma---//
Gianpaolo :...oh Chiccolo sai che te lo avrei detto!...lo sai che io sono chiaro no!
sei stato eccezionale e mi hai soddisfatto veramente, la verit...(n.d.r. Gianpaolo si
riferisce alla cifra ottenuta per il risarcimento verosimilmente a seguito di un incidente
e di cui si era gi trattato nel progressivo nr. 519)--//
Chicco :nel senso checompeehhh---//
Gianpaolo :...mi hai soddisfatto numero uno---//
Chicco :anche grazie a te!...---//
Gianpaolo :...no no no nonumero uno numero unoTutto tu hai seguitociao,
grazie assai---//
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foglio nr. 517
Sono ancora rilevanti, ai fini che qui interessano, ulteriori dati captativi per la
cui comprensione occorre ricordare che il collaboratore VILLELLA Alessandro, tra le
altre cose, ha raccontato uno specifico episodio relativo ad un sinistro simulato che per
non a andato a buon fine a causa dellimprovviso intervento da parte di personale della
Polizia.
Omissis
Sono a conoscenza di unaltra autovettura Alfa Romeo Mito di colore nero, di propriet
di Giuseppe GIAMPA, intestata a LANGELLA Claudio ma utilizzata da SIRIANNI
Domenico per portare in giro GIAMPA Giuseppe, non mi risulta che sia stata utilizzata
per sinistri simulati. Un altro episodio che mi venuto in mente quello attinente ad
tentativo di simulazione di sinistro da parte di GIGLIOTTI Pasquale per conto che so
non essere andato a buon fine in quanto venne bloccato dalla Polizia, in quanto lo
stesso GIGLIOTTI ebbe a raccontarmi di non essere riuscito a realizzarlo a causa della
Polizia che intervenuta improvvisamente.
Omissis
Ebbene tali dichiarazioni del VILLELLA trovano pieno riscontro negli esiti di
un controllo cui GIGLIOTTI Pasquale e RAINIERI Ottorino, che, in quella occasione
viaggiavano a bordo dellautovettura Fiat grande punto targata DH 133 GM, venivano
sottoposti da parte del personale della Squadra Mobile di Catanzaro in data13.04.2011.
Nella circostanza il GIGLIOTTI, informalmente, riferiva agli investigatori, di
essere stato contattato da RAINIERI Ottorino il quale lo aveva incaricato di andare a
ritirare la Fiat Punto sulla quale viaggiava per simulare un incidente stradale affinch
ottenesse un risarcimento dallassicurazione.
In effetti, al momento del controllo, lautovettura si presentava con i due airbag
anteriori esplosi, unappariscente ammaccatura sulla parte anteriore della carrozzeria e il
faro anteriore sx danneggiato, cosi come risulta dallallegata relazione di servizio
redatta dagli operatori intervenuti.
Va evidenziato che al controllo si era proceduto sulla base di alcune
intercettazioni telefoniche, eseguite nellambito del procedimento penale nr. 6372/2010
R.G.N.R. e nr.1249/10 Rit., che di seguito si riportano:
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LE DICHIARAZIONI TESTIMONIALI
A fare luce sul sistema truffaldino messo in piedi da GIAMPA Giuseppe con il
determinante contributo degli odierni indagati sono poi alcune importanti dichiarazioni
testimoniali che consolidano, in particolare, il quadro indiziario sin qui ricostruito
inchiodando alle loro responsabilit gli avv.ti SCARAMUZZINO e LUCCHINO e il
dott. CURCIO PETRONIO Carlo.
Ed invero il medico legale VESCIO Ugo Salvatore, che per conto della
Zurich procedeva alla valutazione finale della documentazione medica rilasciata in
sede periferica ai fini della determinazione degli indennizzi per danno alle persone,
sentito dagli inquirenti, ammetteva di avere notato qualcosa di strano nei certificati
redatti dal dottor PETRONIO tanto che in una determinata occasione aveva con il
sanitario una discussione telefonica.
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nella busta, dietro mie insistenze lo stesso mi consegno lassegno ed ebbi modo di
constatare che la cifra dellassegno era di 18 mila euro anzich di 1.800 euro; in
sostanza vi era stato un errore presso la sede centrale della Zurigo, come ebbe modo di
verificare lo stesso Francesco MASCARO con il suo terminale; una volta preso
lassegno ricordo che mi recai prontamente presso listituto di credito situato nella
discesa sotto il bar Manzini e prima dellhotel Rossini sulla sinistra vale a dire la
Banca Popolare di Crotone laddove anche grazie allintercessione dellAvv.
LUCCHINO Giuseppe riusc a farmi cambiare in contanti lassegno nel seguente
modo: una prima met mi fu consegnata subito in contante e per la rimanente
somma dovetti aprire un conto corrente per versare lassegno vista lentit della
somma; successivamente andai in banca per ritirare la restante somma; ovviamente
mi affrettai a ritirare limporto dellassegno poich temevo che potesse essere
scoperto lerrore da parte della sede centrale della Zurigo cosa che in realt non
mai avvenuta
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Quindi, come ho gi riferito, analoga decisione che avevo preso con lavvocato
LUCCHINO Giuseppe, lho presa anche con lavvocato SCARAMUZZINO Giovanni,
ed anche questultimo per oltrepassare le misure da me adottate di volta in volta
ricorreva a procura notarile per la negoziazione del titolo, con le stesse modalit prima
evidenziate e con il prelievo subito dopo di contante dal suo conto corrente per pi o
meno limporto dellassegno versato.
Pertanto, di fronte a questa operativit anomala che avveniva in maniera frequente
anche con lutilizzo di contante, provvedevo nel rispetto della normativa antiriciclaggio
ad effettuare la relativa segnalazione agli organi competenti della banca dalla quale
dipendo, nei confronti dellAvvocato LUCCHINO Giuseppe e dellavvocato
SCARAMUZZINO Giovanni.
Con il fine di tutelare ulteriormente listituto, avevo dato anche disposizione ai cassieri
di acquisire sulla distinta di cambio, la firma del legale che accompagnava e
presentava il beneficiario dellassegno. In pi di una occasione stato sicuramente
fatto cio.
Anche lavvocato SCARAMUZZINO Giovanni al momento in cui si presentava con il
beneficiario dellassegno, garantiva sulla conoscenza dello stesso e sulle qualit
morali, proponendosi quale obbligato per eventuali insoluti, e lavvocato
SCARAMUZZINO Giovanni come lAvvocato LUCCHINO Giuseppe cliente da
diverso tempo della Banca da me diretta.
Non sono sicuro a chi dei due legali sopra menzionati stato effettuato un
versamento sul conto corrente, grazie ad esibizione di procura, di un titolo di importo
di circa 50.000, tale particolare sono in grado di precisarlo in maniera dettagliata
dopo aver consultato gli atti dufficio.
Sono in grado di poter dare informazioni dettagliate in merito agli assegni assicurativi
destinati ad altri beneficiari e transitati sui conti correnti dei citati avvocati, giusta
esibizione di procura notarile; nonch previa indicazione nominativa da parte vostra
potrei eseguire le ricerche necessarie al fine di avere copia degli assegni negoziati con
le distinte siglate a garanzia.
In una circostanza, precisamente di pomeriggio in una giornata di particolare afflusso
presso la filiale, bench questa fosse chiusa al pubblico, allesterno vi era un numero
consistente di persone, che chiedeva con insistenza di poter effettuare delle operazioni
bancarie, pertanto innanzi a tale evenienza sono uscito dalla filiale avvertendo i clienti
al fine di non farli attendere invano, che gli sportelli erano chiusi. In questo contesto
venivo aggredito verbalmente e fisicamente da un giovane, che successivamente ho
scoperto essere cliente della filiale e che si chiama MOLINARO Maurizio.
Questultimo, a distanza di tempo si presentava accompagnato dallavvocato
SCARAMUZZINO Giovanni, manifestando le sue scuse per il comportamento tenuto.
Anche in questo caso lavvocato SCARAMUZZINO Giovanni, esprimeva la sua
conoscenza con il MOLINARO affermando che si trattava di un bravo ragazzo
precisando che era stato un momento di ira da parte di questultimo.
Anche MOLINARO Maurizio ha cambiato presso la filiale da me diretta degli assegni
inerenti a rimborsi assicurativi.
Posso riferire che tali operazioni di cambio assegni relativi a rimborsi assicurativi,
vengono effettuati anche dallAvvocato LA RUSSA del foro di Lamezia Terme ma in
maniera molto pi contenuta.
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foglio nr. 524
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foglio nr. 525
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foglio nr. 526
CAPO 58
MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato, ORLANDO Davide:
58)Delitto p. e p. dallart. 110 cp, 642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con Giamp Giuseppe e Meliad
Franca Teresa, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di
conseguire per s e/o per altri lindennizzo di unassicurazione, denunciavano un
sinistro mai avvenuto e falsificavano e/o alteravano e/o precostituivano elementi di
prova ovvero documentazione relativa al sinistro simulato; in particolare, ponevano in
essere una truffa assicurativa ai danni della ZURICH Assicurazioni, simulando un
incidente stradale utilizzando lautovettura marca Lancia Y targata CW083KK, e
ricevendo un risarcimento di Euro 4.000,00, per un incidente senza feriti simulato
contro autovettura Fiat Punto tg. CP086NJ condotta da ORLANDO Davide.
Fatto aggravato, per tutti, dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice
penale nonch al fine di agevolare le attivit illecite della cosca mafiosa di tipo
ndranghetistico localmente denominata GIAMPA operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, in data 02.07.08
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Tribunale Ordinario di Catanzaro
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foglio nr. 527
avvenuto con lautovettura Fiat Punto tg. CP086NJ, condotta da ORLANDO Davide
( soggetto che da questo Giudice gi stato cautelato per il delitto di cui allart. 416
bis c.p ).
Lautovettura della Meliad, allepoca, risultava assicurata da MASCARO
Francesco, titolare dellAgenzia di assicurazioni Zurigo di Lamezia Terme.
Il danno veniva periziato da ROTUNDO Renato, titolare della ditta di
liquidazione sinistri D.E.A. s.a.s., con sede in Catanzaro via Cagliari 12/A e veniva
liquidato da CRITELLI Eugenio, Ispettore della Zurigo di Catanzaro, avente gli uffici
in Catanzaro, via Indipendenza n.43 (All.to 60 della CNR del 13.02.2013).
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foglio nr. 528
CAPO 59
MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato
59)Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con Muraca Umberto Egidio e
VILLELLA Alessandro, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine
di conseguire per s e/o per altri lindennizzo di unassicurazione, denunciavano un
sinistro mai avvenuto e falsificavano e/o alteravano e/o precostituivano elementi di
prova ovvero documentazione relativa al sinistro simulato; in particolare, ponevano in
essere una truffa assicurativa ai danni della ZURICH Assicurazioni, simulando un
incidente stradale utilizzando il motociclo marca Honda modello CBR targato
BP46684, e ricevendo in data 6.10.2009 un risarcimento di Euro 3.100,00, per un
incidente senza feriti simulato contro autovettura Fiat 500 tg. AP482ZD avente come
contraente assicurativo PAGLIUSO Simona, moglie del cdg MURACA Umberto
Egidio, e condotta da questultimo.
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare le attivit illecite della cosca mafiosa di tipo
ndranghetistico localmente denominata GIAMPA operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, il 06.10.09
528
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foglio nr. 529
ADR: non ho mai avuto, nel settembre del 2009, un incidente con la motocicletta
HONDA CBR targata BP 46684 di VILLELLA Alessandro, cognato di GIAMP
Giuseppe. Sono a conoscenza tuttavia che il sinistro venne simulato, in quanto mi recai
a casa di GIAMP Giuseppe a sottoscrivere il CID che fu tra laltro da me
compilato. Nella circostanza, non furono simulati danni sulla mia autovettura. Mi
limitai ad indicare sul CID che avevo urtato la motocicletta del VILLELLA. Non
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Tribunale Ordinario di Catanzaro
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foglio nr. 530
ricordo esattamente quanto percepii sulla somma che venne liquidata a titolo di
risarcimento danni al VILLELLA. Tuttavia, quasi sicuramente presi qualcosa.
ADR: non ricordo se venni chiamato da GIAMP Giuseppe. Mi pare di ricordare che
qualcuno mi disse che aveva bisogno di un CID firmato e mi chiese di recarmi da lui.
CAPO 60
MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato, LUCCHINO Giuseppe, CURCIO
PETRONIO Carlo, (DE MARTINO Severino, VASTA Andrea), GIGLIOTTI
Pasquale cl. 81.
60) Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con Giamp Giuseppe e Meliad
Franca Teresa, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di
conseguire per s e/o per altri lindennizzo di unassicurazione, denunciavano un
sinistro mai avvenuto e falsificavano e/o alteravano e/o precostituivano elementi di
prova ovvero documentazione relativa al sinistro simulato; in particolare, ponevano in
essere una truffa assicurativa ai danni della ZURICH Assicurazioni, simulando un
incidente stradale utilizzando lautovettura marca Fiat modello 500 targata DT001FA,
e ricevendo in data 4.02.2010 un risarcimento di Euro 22.600,00 per una simulazione
dincidente in cui risultavano GIAMPA Giuseppe conducente e trasportato tale DE
MARTINO Severino, i quali si avvalevano delle cure del P.S. dellOspedale di Lamezia
Terme ove il sanitario di turno, diagnosticava giorni rispettivamente 8 e gg. 10 di
prognosi; successivamente i due si avvalevano delle prestazioni del dr. CURCIO
PETRONIO Carlo di Lamezia Terme il quale rilasciava a GIAMPA due certificati per
giorni 20 e 20 e a DE MARTINO due certificati per giorni 20 e 20, tutti emessi presso
il predetto pronto soccorso, simulato contro autovettura Fiat 600 tg. CV132MM
condotta da VASTA Andrea (dipendente della ditta SCALISE Autoricambi).
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare le attivit illecite della cosca mafiosa di tipo
ndranghetistico localmente denominata GIAMPA operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, il 04.02.10
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Tribunale Ordinario di Catanzaro
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foglio nr. 531
lautovettura Fiat 600 tg. CV132MM che risultava condotta da VASTA Andrea
(dipendente della ditta SCALISE Autoricambi).
Nel fatto risultavano coinvolti il marito della MELIADO, GIAMPA Giuseppe,
quale conducente, e DE MARTINO Severino, quale passeggero, i quali si avvalevano,
entrambi, delle cure del Pronto Soccorso dellOspedale di Lamezia Terme ove il
sanitario di turno diagnosticava ad entrambi rispettivamente otto e dieci giorni di
prognosi.
Successivamente i due ricorrevano alle cure del dr. CURCIO PETRONIO
Carlo di Lamezia Terme il quale rilasciava a GIAMPA ed al DE MARTINO due
successivi certificati, ciascuno con gg. 20 di ulteriore prognosi, tutti emessi presso il
predetto pronto soccorso.
Lautovettura della Meliad era assicurata presso MASCARO Francesco,
titolare dellAgenzia di assicurazioni Zurigo di Lamezia Terme; il sinistro veniva
periziato da ROTUNDO Renato, titolare della ditta di liquidazione sinistri D.E.A.
s.a.s., sede in Catanzaro, via Cagliari 12/A e liquidato da CRITELLI Eugenio,
Ispettore Zurigo, Catanzaro, via Indipendenza 43 (All.to 65 della CNR del 13.02.2013).
La chiara dimostrazione del carattere truffaldino del sinistro che qui occupa
emerge dalle dichiarazioni rese da GIAMPA Giuseppe il quale ha confermato la
partecipazione al reato di MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato, CURCIO
PETRONIO Carlo e VASTA Andrea ed ha affermato che il ricavato di tale fatto
confluito nelle casse della cosca.
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Tribunale Ordinario di Catanzaro
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foglio nr. 532
Dalle indagini svolte emerso che tale DE MARTINO Severino, che uno dei
soggetti che risulta trasportato nellincidente sopra descritto, stato controllato in due
distinte occasioni con MOLINARO Maurizio ( in data 23.05.2002 e in data
30.03.2003).
532
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foglio nr. 533
incidente simulato avrebbe percepito la somma di 10 mila euro. Se non ricordo male
lautovettura doveva essere smontata ed approntata per lincidente simulato, presso la
carrozzeria di Franco TROVATO. Dopo alcuni giorni mi ha restituito lautovettura
normale comera prima.
A D.R.: non ricordo con precisione lanno in cui riferimento lincidente appena
narrato; comunque ricordo che la predetta 500 mi stata regalata da Giuseppe il
giorno in cui faceva il compleanno la figlia di CAPPELLO Rosario; ricordo tale
circostanza in quanto con la predetta 500 ci siamo recati alla festa del compleanno. Per
tale motivo, quindi, lincidente sicuramente stato simulato successivamente a tale
data.
A D.R.: non sono a conoscenza di altri sinistri simulati con la mia autovettura, per
come mi chiedete ricordo che Giuseppe ha utilizzato la predetta auto in altre
circostanze.
omissis
Va sin da ora evidenziato che la Fiat 500 oggetto della simulazione di sinistro in
esame stata utilizzata da GIAMPA Giuseppe per i medesimi fini anche in unaltra
circostanza .
Dalla documentazione acquisita si rileva tuttavia che, in tutti e due gli episodi,
la Fiat 500 risulta avere riportato sempre gli stessi danni nella parte anteriore
dellautovettura (cosi come pu rilevarsi dalle fotografie presenti allinterno della
cartella per sinistro auto allegate alla CNR del 13.02.2013).
Appare quindi esatto quanto riferito dalla Meliad circa il fatto che
lautovettura che effettivamente le stata chiesta in ununica occasione (allo scopo
di simulare un inidente, con la solita tecnica della sostituzione di parti sane con
altre incidentate) anche se, evidentemente, le fotografie del mezzo sono state
successivamente utilizzate anche per una ulteriore pratica risarcitoria.
Appare invece verosimilmente non corretto il ricordo (daltronde incerto) della
donna circa la carrozzeria ove stato eseguito il predetto intervento di sostituzione.
Ed invero VILLELLA Alessandro ha ammesso di avere portato pezzi di
ricambio incidentati da montare (tra le altre) sulla Fiat 500 della Meliad, ma ha asserito
che quellintervento stato eseguito presso la carrozzeria di Pasquale Gigliotti.
533
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foglio nr. 534
CAPO 61
MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato, (TROPEA Giuseppe), GIGLIOTTI
Pasquale cl. 81.
61) delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con Giamp Giuseppe e Meliad
Franca Teresa, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di
conseguire per s e/o per altri lindennizzo di unassicurazione, denunciavano un
sinistro mai avvenuto e falsificavano e/o alteravano e/o precostituivano elementi di
prova ovvero documentazione relativa al sinistro simulato; in particolare, ponevano in
essere una truffa assicurativa ai danni della ZURICH Assicurazioni, simulando un
incidente stradale utilizzando lautovettura marca Fiat modello 500 targata DT001FA,
e ricevendo in data 15.12.2009 un risarcimento di Euro 5.000,00 per un incidente
senza feriti simulato contro autovettura Peugeot 206 tg. BT692JZ condotta da
TROPEA Giuseppe.
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
534
Tribunale Ordinario di Catanzaro
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foglio nr. 535
La valutazione del sinistro che qui occupa strettamente collegata ai fatti relativi
allincidente appena esaminato in relazione al quale si gi accertato che la Fiat 500
della moglie del GIAMPA Meliad Maria Teresa non ha mai subito alcun effettivo
incidente e che i danni fotografati, ai fini della liquidazione del sinistro gi esaminato,
sono gli stessi di quelli che figurano in relazione al sinistro in esame.
A seguito di un incidente denunciato come verificatosi il 21.11.2009 con
lautovettura Peugeot 206 tg. BT692JZ, condotta da TROPEA Giuseppe, MELIADO
Franca Teresa, conducente dellautovettura marca Fiat modello 500 targata DT001FA,
riceveva in data 15.12.2009 un risarcimento di Euro 5.000,00.
Lautovettura era assicurata presso MASCARO Francesco, titolare
dellAgenzia di assicurazioni Zurigo di Lamezia Terme; il danno veniva periziato da
ROTUNDO Renato, titolare della ditta di liquidazione sinistri D.E.A. s.a.s., sede in
Catanzaro, via Cagliari 12/A, e veniva liquidato da CRITELLI Eugenio, Ispettore
Zurigo, Catanzaro, via Indipendenza 43 (All.to 69 della CNR del 13.02.2013).
535
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foglio nr. 536
CAPO 62
TORCASIO Alessandro, MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato.
62)Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con Giamp Giuseppe e Meliad
Franca Teresa, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di
conseguire per s e/o per altri lindennizzo di unassicurazione, denunciavano un
sinistro mai avvenuto e falsificavano e/o alteravano e/o precostituivano elementi di
prova ovvero documentazione relativa al sinistro simulato; in particolare, ponevano in
essere una truffa assicurativa ai danni della ZURICH Assicurazioni, simulando un
incidente stradale utilizzando lautovettura marca Fiat modello 500 targata DT001FA,
e ricevendo un risarcimento di Euro 4.000,00 per un incidente senza feriti simulato
contro autovettura Smart tg. CJ413GP condotta da GIGLIOTTI Pasquale.
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare le attivit illecite della cosca mafiosa di tipo
ndranghetistico localmente denominata GIAMPA operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, 26.01.2011
CAPO 63
TORCASIO Alessandro
63) Delitto p. e p. dallart. 629 2 co c.p. in relazione allart. 628 3 co. n. 3 cp e art. 7
della legge 12.07.1991, n. 203, perch mediante minaccia costringendo GIGLIOTTI
Pasquale, inteso Caballero (nato a Lamezia Terme il 13.04.1976), a compilare un
modulo CID con i propri dati e la propria firma al fine di obbligarlo ad assumersi la
responsabilit dellincidente simulato di cui al precedente capo 70), si procurava un
ingiusto profitto, consistente nellindebito risarcimento assicurativo di cui al capo 70)
che precede, cagionando alla p.o. un danno consistente nel successivo aumento del
premio assicurativo della propria autovettura, conseguente al sinistro che era stato
costretto a denunciare assumendosi il torto.
Fatto aggravato in quanto la minaccia era posta in essere da persoan appartenente
allassociazione di cui allart. 416 bis cp denominata cosca Giamp
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare le attivit illecite della cosca mafiosa di tipo
ndranghetistico localmente denominata GIAMPA operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, nellanno 2010 in epoca anteriore e prossima al 26.1.11.
536
Tribunale Ordinario di Catanzaro
Ufficio del Giudice Distrettuale per le indagini preliminari di Catanzaro -
foglio nr. 537
537
Tribunale Ordinario di Catanzaro
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foglio nr. 538
Per come mi chiedete devo precisare che non ho mai avuto incidenti stradali con
nessuno; In una occasione, se non erro nel 2010, non ricordo bene il mese, si
presentato TORCASIO Alessandro u cavallu, il quale mi avanzava una richiesta
relativa alla compilazione di una C.I.D., per obbligarmi ad assumermi il torto in un
incidente simulato. In un primo momento ho rifiutato tale richiesta ma avendo avvertito
le minacce che il TORCASIO mi aveva avanzato a seguito del rifiuto, ho deciso di
sottoscrivergli un modello C.I.D., con i dati della mia autovettura Smart di colore
bianco e nero, di cui non ricordo il numero di targa; non so come il TORCASIO
abbia utilizzato tale modello c.i.d. ne tantomeno so indicare i beneficiari di detta
simulazione.
Per come mi chiedete TORCASIO Alessandro non mi ha dato nessun compenso,
posso solo sommariamente dire che allepoca dei fatti ero assicurato con la societ
assicurativa Groupama, con agenzia di Lamezia Terme e mi pare di aver anche subito
un aumento del premio assicurativo.
Per come mi chiedete il C.I.D. di cui ho parlato stato lunico che ho sottoscritto in
bianco.omississ.
CAPO 64
MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato.
64) Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con Giamp Giuseppe e VILLELLA
Alessandro, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di
conseguire per s e/o per altri lindennizzo di unassicurazione, denunciavano un
sinistro mai avvenuto e falsificavano e/o alteravano e/o precostituivano elementi di
prova ovvero documentazione relativa al sinistro simulato; in particolare, ponevano in
essere una truffa assicurativa ai danni della ZURICH Assicurazioni, simulando un
538
Tribunale Ordinario di Catanzaro
Ufficio del Giudice Distrettuale per le indagini preliminari di Catanzaro -
foglio nr. 539
539
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foglio nr. 540
CAPO 65
GIAMPA Vanessa, MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato, GIAMPA
Clarissa, BONADDIO Pasqualina.
65)Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp, perch, in concorso morale e materiale
tra loro e con Giamp Giuseppe, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno
criminoso, al fine di conseguire per s e/o per altri lindennizzo din unassicurazione,
denunciavano un sinistro mai avvenuto e falsificavano e/o alteravano e/o
precostituivano elementi di prova ovvero documentazione relativa al sinistro simulato;
in particolare, ponevano in essere una truffa assicurativa ai danni della ZURICH
Assicurazioni, simulando un incidente stradale utilizzando lautovettura marca Lancia
modello Y targata DP168YC, e ricevendo un risarcimento di Euro 10.000,00 per un
incidente simulato contro autovettura Lancia Y tg. BP953YS condotta da VILLELLA
Antonio.-
In Lamezia Terme, 23.06.2010
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foglio nr. 541
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foglio nr. 542
A riscontro delle dichiarazioni del Villella, sul carattere simulato del sinistro,
valgano le dichiarazioni, di seguito riportate, di GIAMPA Giuseppe, che si accusato
della simulazione chiamando in correit MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato,
GIAMPA Clarissa, GIAMPA Vanessa, BONADDIO Pasqualina.
Il collaboratore ha altres precisato che il ricavato stato utilizzato per riparare
lautovettura.
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foglio nr. 543
CAPO 66
MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato, GIGLIOTTI Pasquale cl. 81.
66) Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con Giamp Giuseppe e Muraca
Umberto Egidio, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di
conseguire per s e/o per altri lindennizzo di unassicurazione, denunciavano un
sinistro mai avvenuto e falsificavano e/o alteravano e/o precostituivano elementi di
prova ovvero documentazione relativa al sinistro simulato; in particolare, ponevano in
essere una truffa assicurativa ai danni della ZURICH Assicurazioni, simulando un
incidente stradale utilizzando lautovettura marca Toyota modello Yaris targata
DM352EN, e ricevendo in data 21.01.2010 un risarcimento di Euro 6.000,00 per un
incidente senza feriti simulato contro autovettura Fiat Bravo tg. AP417ZB condotta da
MURACA Umberto Egidio, gi denunciato nel medesimo contesto associativo della
cosca GIAMPA.
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare le attivit illecite della cosca mafiosa di tipo
ndranghetistico localmente denominata GIAMPA operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, 21.01.2010
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foglio nr. 544
Oltre ai fatti di cui ho accennato, GIAMPA Giuseppe era solito incaricarmi di portare i
veicoli che ogni volta coinvolgeva in sinistri simulati, presso labitazione di
GIGLIOTTI Pasquale. Tra le autovetture che ho consegnato al GIGLIOTTI per le
riparazioni e o montaggio e smontaggio dei pezzi di ricambio ricordo che vi erano:
omissis. una Yaris targata DM352EN, intestata a GIAMPA Giuseppe:.. Omissis
544
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foglio nr. 545
dellautovettura era ancora attiva, tale documento era stato poi inoltrato
allassicurazione in un momento successivo alla sua scadenza e soprattutto mentre la
macchina era sprovvista di copertura assicurativa. Mi disse, per tanto, di recarmi il
giorno dopo alla ZURIGO assieme a Faustino, in quanto il problema sarebbe stato
risolto. Mi recai alla ZURIGO e Fausto, in mia presenza parl con tale Francesco che
era il capo dellagenzia. Ricordo che Faustino firm una carta a nome della madre.
Non so che carta fosse ma Francesco ci disse che con quella firma avevamo risolto
ogni problema.
ADR: non ricordo se sulla macchina di Faustino vennero simulati dei danni.
CAPO 67
MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato, Gigliotti Pasquale cl. 1981
67)Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con Giamp Giuseppe, con pi atti
esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire per s e/o per altri
lindennizzo di unassicurazione, denunciavano un sinistro mai avvenuto e falsificavano
e/o alteravano e/o precostituivano elementi di prova ovvero documentazione relativa al
sinistro simulato; in particolare, ponevano in essere una truffa assicurativa ai danni
della ZURICH Assicurazioni, simulando un incidente stradale utilizzando lautovettura
marca Lancia modello Y targata DP168YC, e ricevendo in data 3.12.2012 un
risarcimento di Euro 5.500,00. per un incidente senza feriti simulato contro autovettura
Fiat Palio BG355WD condotta da BEVILACQUA Carmina
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare le attivit illecite della cosca mafiosa di tipo
ndranghetistico localmente denominata GIAMPA operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, 3.12.2012;
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foglio nr. 546
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foglio nr. 547
avvenuto tra il 2008 ed il 2010, periodo in cui mi sono dedicato alle illecite attivit su
cui ho reso dichiarazioni.
CAPO 68
VOCI Antonio, VOCI Eric, MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato,
GIGLIOTTI Pasquale cl. 81.
68)Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con pi atti esecutivi di un medesimo
disegno criminoso, al fine di conseguire per s e/o per altri lindennizzo di
unassicurazione, denunciavano un sinistro mai avvenuto e falsificavano e/o alteravano
e/o precostituivano elementi di prova ovvero documentazione relativa al sinistro
simulato; in particolare, ponevano in essere una truffa assicurativa ai danni della
ZURICH Assicurazioni, simulando un incidente stradale utilizzando lautovettura
marca Fiat modello Grande Punto targata DK749LK, e ricevendo un risarcimento di
Euro 3.000,00. per un incidente senza feriti simulato contro autovettura Ford Escort tg.
AP636ZF condotta da ASSEFFA Samira.
In Lamezia Terme, 5.10.2010;
VOCI Eric conducente dellautovettura marca Fiat modello Grande Punto
targata DK749LK, riceveva in data 5.10.2010 un risarcimento di Euro 3.000,00 per un
incidente senza feriti verificatosi il 5.9.2010 con lautovettura Ford Escort tg. AP636ZF,
condotta da ASSEFFA Samira.
Lautovettura risultava assicurata presso MASCARO Francesco, titolare
dellAgenzia di assicurazioni Zurigo di Lamezia Terme; il sinistro veniva periziato da
ROTUNDO Renato, titolare della ditta di liquidazione sinistri D.E.A. s.a.s., sede in
Catanzaro, via Cagliari 12/A e liquidato da CRITELLI Eugenio, Ispettore Zurigo,
Catanzaro, via Indipendenza 43 (All.to 76 della CNR del 13.02.2013).
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foglio nr. 548
CAPO 69
(MURACA Antonio cl. 82), MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato, (CURCIO
Vincenzo), GIGLIOTTI Pasquale cl. 81.
69)Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con GIAMPA Giuseppe, con pi atti
esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire per s e/o per altri
lindennizzo di unassicurazione, denunciavano un sinistro mai avvenuto e falsificavano
e/o alteravano e/o precostituivano elementi di prova ovvero documentazione relativa al
sinistro simulato; in particolare, ponevano in essere una truffa assicurativa ai danni
della ZURICH Assicurazioni, simulando un incidente stradale utilizzando lautovettura
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foglio nr. 549
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foglio nr. 550
CAPO 70
MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato, (BERLINGERI Domenico),
GIGLIOTTI Pasquale cl. 81.
70)Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con Giamp Giuseppe, con pi atti
esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire per s e/o per altri
lindennizzo di unassicurazione, denunciavano un sinistro mai avvenuto e falsificavano
e/o alteravano e/o precostituivano elementi di prova ovvero documentazione relativa al
sinistro simulato; in particolare, ponevano in essere una truffa assicurativa ai danni
della ZURICH Assicurazioni, simulando un incidente stradale utilizzando lautovettura
marca Toyota modello Yaris targata DP047YB, e ricevendo un risarcimento di Euro
5.000,00 per un incidente senza feriti simulato contro autovettura A.R. 156 tg.
AW918LR condotta da BERLINGERI Domenico.
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare le attivit illecite della cosca mafiosa di tipo
ndranghetistico localmente denominata GIAMPA operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, 26.10.2010
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foglio nr. 551
CAPO 71
SIRIANNI Domenico, MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato, (AMATO
Fiorella), GIGLIOTTI Pasquale cl. 81.
71)Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con VILLELLA Alessandro, con pi
atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire per s e/o per
altri lindennizzo di unassicurazione, denunciavano un sinistro mai avvenuto e
falsificavano e/o alteravano e/o precostituivano elementi di prova ovvero
documentazione relativa al sinistro simulato; in particolare, ponevano in essere una
truffa assicurativa ai danni della ZURICH Assicurazioni, simulando un incidente
stradale utilizzando lautovettura marca Fiat modello 500 targata DW181XR, e
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foglio nr. 552
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CAPO 72
RENDA Francesco, MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato, LUCCHINO
Giuseppe, (TELLAJ Farid) e SIRIANNI Domenico.
72)Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con VILLELLA Alessandro, con pi
atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire per s e/o per
altri lindennizzo di unassicurazione, denunciavano un sinistro mai avvenuto e
falsificavano e/o alteravano e/o precostituivano elementi di prova ovvero
documentazione relativa al sinistro simulato; in particolare, ponevano in essere una
truffa assicurativa ai danni della ZURICH Assicurazioni, simulando un incidente
stradale utilizzando lautovettura marca Fiat modello 500 targata DX085HG, e
ricevendo un risarcimento di Euro 6.000,00, contro autovettura WV Golf tg. CZ457974
avente come contraente assicurativo HANYN ZHOUNI e condotta da TELLAJ Farid, il
cui iter stato seguito dallavv. LUCCHINO Giuseppe di Lamezia Terme.
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare le attivit illecite della cosca mafiosa di tipo
ndranghetistico localmente denominata GIAMPA operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, 21.11.2011;
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foglio nr. 555
CAPO 73
VOCI Antonio, (Medaglia Lorena, Muraca Stefano) MASCARO Francesco,
ROTUNDO Renato
73)Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n. 203,
perch, in concorso morale e materiale tra loro e con pi atti esecutivi di un medesimo
disegno criminoso, al fine di conseguire per s e/o per altri lindennizzo di
unassicurazione, denunciavano un sinistro mai avvenuto e falsificavano e/o alteravano
e/o precostituivano elementi di prova ovvero documentazione relativa al sinistro
simulato; in particolare, ponevano in essere una truffa assicurativa ai danni della
ZURICH Assicurazioni, simulando un incidente stradale utilizzando lautovettura
marca Fiat modello Punto targata DK749LK, e ricevendo in data 25.01.2011 un
risarcimento di Euro 1.200,00, simulato con autovettura Fiat Marea tg. BT043AC
condotta da MURACA Stefano, per un incidente il cui trasportato VOCI Antonio,
coniuge della Medaglia, da quanto risulta nella documentazione acquisita presso la
ZURICH Insurance in qualit di terzo trasportato risulta essere ferito ed invitato dal
liquidatore CRITELLI Eugenio, con missiva del 6.07.2011 a presentarsi a perizia
medico legale presso il Dottor VESCIO Ugo, cosa mai avvenuta a causa del suo
conseguente arresto.
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare le attivit illecite della cosca mafiosa di tipo
ndranghetistico localmente denominata GIAMPA operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, 25.1.2011;
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foglio nr. 557
Come gi detto le dichiarazioni del Villella trovano conferma nei colloqui sopra
riportati intercettati in carcere tra il VOCI Antonio , la moglie ed il figlio Eric.
Dagli stessi emerge come il VOCI, evidentemente insoddisfatto della somma
indicatagli dal figlio a titolo di risarcimento, pari a 1000/1500 euro (di fatto gli sar
riconosciuta la somma di 1200 euro), inviti il figlio a recarsi dal LUCCHINO e a dire a
questi di ottenere dal dott. Petronio un certificato che attestasse le lesioni patite.
omissis
Le concordi dichiarazioni sopra riportate, unitamente a tutti gli altri
elementi gi esaminati, anche in relazione alla disamina della contestazione
associativa di cui al capo 74, compongono a carico degli odierni indagati un grave
quadro indiziario anche in ordine alla presente imputazione.
CAPO 73 bis
FOZZA Emiliano, MASCARO Francesco, ROTUNDO Renato.
73 bis)Delitto p. e p. dallart. 110 cp,642 2 co. cp e art. 7 della legge 12.07.1991, n.
203, perch, in concorso morale e materiale tra loro e con pi atti esecutivi di un
medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire per s e/o per altri lindennizzo di
unassicurazione, denunciavano un sinistro mai avvenuto e falsificavano e/o alteravano
e/o precostituivano elementi di prova ovvero documentazione relativa al sinistro
simulato; in particolare, ponevano in essere una truffa assicurativa ai danni della
ZURICH Assicurazioni, simulando un incidente stradale utilizzando lautovettura
marca Toyota modello Yaris targata DC210KP, e ricevendo un risarcimento di Euro
2.750,00, per un incidente senza feriti simulato contro autovettura VW Polo tg.
AX989DH condotta da DOMENICANO Antonio.-
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare le attivit illecite della cosca mafiosa di tipo
ndranghetistico localmente denominata GIAMPA operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, il 16.09.08;
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foglio nr. 561
omissis
Le concordi dichiarazioni sopra riportate, unitamente a tutti gli altri
elementi gi esaminati, anche in relazione alla disamina della contestazione
associativa di cui al capo 74, compongono a carico degli odierni indagati un grave
quadro indiziario anche in ordine alla presente imputazione.
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foglio nr. 562
oderni indagati, ciascuno dei quali appare preposto allo svolgimento di un determinato
ruolo o di una particolare funzione.
Ruolo e funzioni che, sulla base di quanto chiaramente emerso, i singoli soggetti
hanno svolto stabilmente e continuativamente, nella piena e lucida consapevolezza di
concorrerre in tal modo, con le proprie condotte, alla creazione prima e al rafforzamento
dopo di un vero e proprio sistema truffaldino messo in piedi al fine di lucrare ingenti
somme di denaro che finivano, per la maggior parte, nelle mani di GIAMPA Giuseppe,
noto e potente boss della ndrangheta calabrese operante sul territorio lametino.
Senza ripetere ci che stato sin qui rappresentato sufficiente ricordare che le
attivit investigative svolte al fine di riscontrare il narrato dei collaboratori hanno
permesso di accertare almeno diciannove sinistri simulati nei quali risultano coinvolti
sempre gli stessi soggetti e dei quali hanno beneficiato sempre il GIAMPA Giuseppe
direttamente o per il tramite di suoi affiliati quali VILLELLA Alessandro, TORCASIO
Alessandro, VOCI Antonio (per il tramite di VOCI Eric), VASILE Francesco,
MURACA Antonio, SIRIANNI Domenico, RENDA Francesco, FOZZA Emiliano.
Inoltre, sulla base delle convergenti propalazioni dei collaboratori sopra
diffusamente riportate ( le quali integrano tutte, con la sola eccezione,forse, di quella del
TORCASIO Angelo, vere e proprie chiamate dirette in correit), degli elementi
emergenti dalla ricostruzione delle singole truffe sopra esaminate, dei dati intercettivi e
delle dichiarazioni testimoniali gi illustrate, lassociazione a delinquere dedita alla
perpetrazione delle truffe assicurative, capeggiata da GIAMPA Giuseppe, ha il
seguente assetto:
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foglio nr. 563
dellomonima cosca, per avere emesso false certificazioni mediche a favore dello
stesso TORCASIO, al fine di consentirgli di sottrarsi alle misure di prevenzione e
cautelari alle quali allepoca era sottoposto- il sanitario deputato al rilascio di
certificati medici falsi sulla base dei quali i soggetti coinvolti nei falsi sinistri
dimostravano di avere subito le lesioni personali di cui chiedevano il risarcimento.
Egli, come risulta dagli accertamenti svolti dalla P.G., stato ortopedico
presso lospedale civile di Lamezia Terme fino al 01.01.2010 ed ha uno studio
professionale che, allepoca dei fatti, era ubicato nella sua abitazione sita nel
quartiere Bella di Lamezia Terme.
Come si evince dalla annotazione di P.G. datata 30 aprile 2013, il CURCIO
PETRONIO Carlo oggi dispone di due studi medici siti, rispettivamente, in Via Duca
DAosta n 122 (in prossimit del cd. quartiere Bella) ed in C.so G. Nicotera n119
secondo piano.
Dalla documentazione allegata alla annotazione della Squadra Mobile di
Catanzaro (CAT. 1001/13 Mob. SCOA/GF) del 02.05.2013 (v. certificato di servizio in
all. 16) si desume che il Curcio Petronio ha prestato servizio presso il suddetto ospedale
fin dal 1.5.1970.
Da tale data al 28.9.1970 ha lavorato presso il Pronto Soccorso;
successivamente, fino alla cessazione del rapporto, presso la Divisione di Ortopedia e
Traumatologia , dapprima come assistente medico e, dal 1.1.1993, come Dirigente
medico).
Dal 21.3.2000 il Curcio Petronio stato autorizzato dallASP a svolgere attivit
libero-professionale intra moenia, a far data dal 07 Giugno 2000.
Ebbene a carico del PETRONIO si riscontra in primo luogo la precisa diretta
chiamata in correit di GIAMPA Giuseppe, riscontrata in modo individualizzante da
quelle di tutti gli altri collaboratori e, in particolare, dalle precise dichiarazioni
accusatorie di TORCASIO Angelo, CAPPELLO Saverio, MURACA Umberto Egidio,
VILLELLA Alessandro, ( gi sopra riportate e alle quali si rinvia) e da ultimo anche di
PIRAINA Luca.
Anche il VASILE si ricorda- ha parlato di un medico compiacente che gli ha
personalmente rilasciato false certificazioni a seguito di un incidente simulato. Pur
senza ricordarne il nome ha precisato che questi lavorava al reparto ortopedia
dellospedale di Lamezia Terme. Sebbene poi il collaboratore abbia correttamente
precisato di non sapere con quale medico il GIAMPA fosse daccordo, lindividuazione
certa dellindagato deriva dal fatto che fu lo stesso a rilasciare il certificato utilizzato per
la richiesta di risarcimento.
Anche la moglie del GIAMPA nellinterrogatorio in data 19.11.2012 ha
confermato di essersi rivolta, nel 2004- 2005, ad un medico ortopedico al fine di
ottenere una certificazione medica che attestasse lesioni inesistenti patite in un incidente
simulato:
Interrogatorio reso da MELIADO Franca Teresa in data 19.11.2012
Per come mi chiedete posso dire che in una circostanza che risale allanno
2004/2005, Giuseppe mi coinvolse in un sinistro simulato e ricordo che mi condusse
da un medico il quale mi fece una visita veloce rilasciandomi un certificato; per come
mi chiedete non ricordo chi fosse il medico e dove si trovasse lo studio, ricordo solo che
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foglio nr. 564
era un medico ortopedico; non so dirvi se il medico fosse o meno a conoscenza della
natura simulata del sinistro.
Il quadro indiziario a carico dellindagato si compone anche delle dichiarazioni
testimoniali rese dal dott. VESCIO Ugo oltre che risultanze delle conversazioni sopra
riportate dalle quali si evince chiaramente come il VOCI Antonio chiedesse al figlio
Eric di chiedere tramite lavv. Lucchino al dott. PETRONIO un falso certificato
attestante gravi lesioni al fine di fargli ottenere a titolo di indennizzo una somma
maggiore di quella proposta.
Va osservato ancora che, dallesame della documentazione cartacea presente nei
fascicoli relativi ai sinistri in esame, reperiti presso la sede centrale della Zurich S.p.A.
di Milano, emerge che nelle varie perizie medico-legali finali stilate dal Dott. VESCIO
Ugo per conto della predetta agenzia assicurativa si fa sempre riferimento ai certificati
emessi man mano dai diversi sanitari nei confronti delle persone coinvolte nei sinistri
( certificati che non sono stati in genere rinvenuti, tranne che per quanto concerne
lincidente esaminato al n. 60) .-
Le suddette perizie comunque confermano che le persone ferite si portavano
inizialmente presso il P.S. dellospedale di Lamezia Terme, ove a volte si trovava anche
il Dott. CURCIO PETRONIO, e successivamente presso il suo studio privato ove questi
emetteva ulteriori certificati medici tesi ad aggravare la prognosi iniziale.
Gli accertamenti svolti hanno permesso di rilevare il rilascio di falsi
certificati da parte del Curcio Petronio con riferimento, con assoluta certezza al
sinistro di cui ai al capo 60 ( cui deve aggiungersi quello di cui al capo 73 ter,
anche se in questultimo caso gli indizi raccolti a carico dellindagato sono di tipo
logico e pur tuttavia assolutamente convergenti, tenuto conto anche delle risultanze
delle fonti dichiarative).
I certificati in esame sono i seguenti:
- Referto di Pronto Soccorso (Visita Ortopedica) del 19/10/2009, relativo a GIAMPA
Giuseppe: prognosi 12 gg.;
- Certificato di visita ortopedica presso lOspedale Lamezia Terme del 19/11/2009,
relativo a GIAMPA Giuseppe: prognosi 20 gg.;
- Certificato di visita ortopedica presso lOspedale Lamezia Terme del 31/10/2009,
rilasciato a GIAMPA Giuseppe: prognosi 20 gg.;
-Referto di Pronto Soccorso (Visita Ortopedica) del 19/10/2009, relativo a DE
MARTINO Severino: prognosi 10 gg.;
- Certificato di visita ortopedica presso lOspedale Lamezia Terme del 29/10/2009,
relativo a DE MARTINO Severino: prognosi 20 gg.;
-Certificato di visita ortopedica presso lOspedale Lamezia Terme del 18/11/2009,
relativo a DE MARTINO Severino: prognosi 20 gg..
tutti relativi al sinistro simulato del 19.10.09 (vedi capo di imputazione n. 60)
Ci derivato dal fatto che laccertamento stato sin qui svolto unicamente con
riferimento agli incidenti che stato possibile ricostruire sulla base delle dichiarazioni
dei collaboratori.
Resta, peraltro, fermo che tutti i collaboratori di giustizia, riferendosi ad episodi
di cui non stato possibile acquisire la documentazione, hanno evidenziato in maniera
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convergente come le truffe accertate siano state solo una minima parte di quelle
commesse con il concorso del medico.
Va ancora precisato che laffermazione del Giamp di aver promesso al dott.
Curcio Petronio di favorirlo nella campagna elettorale non ha trovato conferma negli
accertamenti disposti sul punto.
Infatti dalle attivit di PG svolte al proposito emerso che lindagato non si
candidato alle ultime consultazioni elettorali comunali di Lamezia Terme.
Ci, tuttavia, non esclude, evidentemente, che egli possa aver programmato la
sua candidatura e aver chiesto preventivamente al Giamp la sua disponibilit ad
aiutarlo, senza poi dar seguito ai suoi programmi.
Il collaboratore, invero, non ha dichiarato di avere concretamente procurato voti
al Curcio Petronio ma solo di averlo rassicurato sulla sua disponibilit a farlo.
Alla luce dunque della convergente chiamata in correit di tutti i collaboratori di
giustizia, riscontrate anche dalle dichiarazioni testimoniali del dott. VESCIO Ugo e
dalle risultanze delle intercettazioni sopra riportate deve ritenersi la sussistenza di un
grave quadro indiziario a carico dellindagato in ordine alla condotta partecipativa
contestatagli e alle specifiche impotesi di truffa in cui risultato coinvolto aggravate
queste ultime dallart 7 L n. 203/ 1991 .
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del NORM di Lamezia Terme nei confronti di Fozza Emiliano, gi riportate nella
CNR CERBERO e nella precedente richiesta cautelare del PM in data 14.4.12.
SCARAMUZZINO CHICCO.
Il ruolo dellindagato nel sodalizio criminale risulta del tutto analogo a quello
del Lucchino, con la sola differenza che egli principalmente lo stabile membro del
parallelo sodalizio organizzato e gestito autonomamente da Trovato Franco, sodalizio
che si avvale sempre dello stabile contributo dei medesimi soggetti gi sopra indicati.
Illuminanti sono si ribadisce - al proposito le seguenti dichiarazioni di
GIAMPA Giuseppe:
Interrogatorio di GIAMPA Giuseppe del 16.01.2013 (All.to 33)
omissis
per tali sinistri simulati i fratelli TROVATO in passato si servivano dellassistenza
legale dellAvv. Tiziana DAGOSTO, mentre dal 2010 in poi si servono dallAvv.
Giovanni SCARAMUZZINO detto Chicco, cosa che mi risulta personalmente in
quanto io ero assiduo frequentatore dellautocarrozzeria dei fratelli TROVATO che tra
laltro un luogo di incontro e di informazione per tutti i clan mafiosi di Lamezia
Terme compresi i sambiasini
Confermano quanto sin qui detto le seguenti dichiarazioni del GIAMPA relative
ad pratica risarcitoria seguita dallo SCARAMUZZINO e relativa ad un falso sinistro
stradale simulato dai Trovato ( nello specifico il GIAMPA- che si ricorda non
coinvolto in tali fatti- dichiara di non sapere se, in quella occasione, lavvocato era o
meno a conoscenza della falsit dellincidente)
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foglio nr. 569
DE VITO Antonio con un taglierino; ricordo anche che in quella occasione Gino e
Franco TROVATO vennero da me riferendomi laccaduto chiedendomi se potevo
intervenire per non far denunciare il fratello Alessandro dal DE VITO, sapendo che il
mio affiliato Antonio VOCI era lamante di DE VITO Valentina, effettivamente io
chiamai Antonio VOCI in modo da farlo intervenire da paciere e nella occasione
simularono un incidente stradale in modo da giustificare la lesione subita da DE VITO
Antonio oltre allocare il premio assicurativo per il sinistro; io chiesi specificamente che
una parte della somma del sinistro stradale fosse devoluta a VOCI Antonio per il suo
intervento ma invece mi risulta che tale somma fu divisa a met tra DE VITO Antonio
ed i TROVATO; aggiungo anche che la pratica del sinistro stradale simulato fu gestita
dallAvv. Giovanni SCARAMUZZINO detto Chicco, non so se questultimo fosse a
conoscenza della natura simulata del sinistro;
omissis
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I rapporti con i TROVATO in materia di truffe assicurative li ho avuti dal 2008 2009
fino a quando sono stato arrestato lultima volta. Richiesto di specificare,
conseguentemente, i miei rapporti con lavvocato di cui ho parlato si siano svolti prima
che si verificassero i miei illeciti rapporti con i TROVATO, rispondo che non sono in
grado di collocare con assoluta precisione nel tempo i fatti, possibile comunque che
detti rapporti con lavvocato si siano svolti anche in epoca successiva.
Il Cosentino, dal canto suo, ha dichiarato, per conoscenza diretta, che il legale,
presso il suo studio, era in possesso, addirittura, di alcuni ricettari medici e timbri di
medici che utilizzava per certificare i giorni di prognosi a favore delle persone coinvolte
nei sinistri fasulli.
Il collaboratore ha riferito altres, che ogni qualvolta metteva in atto un sinistro
simulato affidava la pratica allavvocato Scaramuzzino il quale gestiva tutto in prima
persona.
Appare manifesto dunque come lindagato, sia lo stabile punto di riferimento di
ogni sodale interessato a locupletare ingenti somme attraverso truffe assicurative e come
in tale funzione svolga un ruolo analogo a quello del Lucchino anche nella fase della
riscossione delle somme ottenute a titolo di risarcimento.
Al riguardo si ricordano le dichiarazioni del direttore della filiale di Lamezia
della Banca Popolare del Mezzogiorno PITTELLA Vincenzo che ha ricostruito le
plurime condotte poste in essere dallindagato al fine di ottenere il cambio dei titoli di
credito relativi agli indennizzi liquidati in conseguenza dei falsi sinistri stradali ( per
evitare inutili ripetizioni si rinvia a quanto sopra gi esposto) .
In particolare quanto risulta da tali dichiarazioni dimostra chiaramente
come lo SCARAMUZZINO, esorbitando dai limiti di un qualsiasi mandato
professionale, non solo abbia fornito un importante e stabile contributo al
truffaldino sistema messo in piedi dal TROVATO e da tutti i sodali della cosca
GIAMPA ma soprattutto si sia prestato a compiere vere e proprie condotte di
ricettazione o riciclaggio, ricevendo e facendo transitare sui suoi conti correnti
titoli della cui provenienza illecita era ben consapevole.
Nel fare ci , lo SCARAMUZZINOinoltre non ha manifestato alcuna
remora nello spendersi personalmente in favore di un noto sodale come
MOLINARO Maurizio, che aveva avuto un alterco con il direttore PITTELLA.
Ed invero al fine di risolvere il problema lo SCARAMUZZINO si recava
personalmente in banca dal direttore per presentare il MOLINARO come un
bravo ragazzo che aveva avuto solo uno scatto di ira
Lattivit intercettiva ha fornito ulteriori conferme della partecipazione dello
Scaramuzzino ad un ampio, stabile ed organizzato sistema finalizzato alla perpetrazione
di truffe assicurative, sistema nato grazie non solo allopera dei fratelli TROVATO ma
anche di Enzo GIAMPA e di altri sodali e del quale tutti a Lamezia Terme beneficiano
in maniera generalizzata ( il riferimento anche alle pratiche curate dallo
SCARAMUZZINO in favore del consigliere BEVILACQUA)
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foglio nr. 572
TROVATO Franco.
Il ruolo egemone di TROVATO Franco nel settore delle truffe assicurative, come
gi abbondantemente chiarito, si ricava dalle molteplici fonti dichiarative sopra
esaminate.
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foglio nr. 573
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5. ALTRI REATI
Capo 2
ASCONE Salvatore
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foglio nr. 576
2) Delitto p. e p. dallart. 110, 81 cpv, 73 co. 1 co. e co 1bis DPR 309/90 perch,
senza lautorizzazione di cui allart. 17 DPR cit., al di fuori dei casi previsti dallart. 75
DPR cit., con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, illecitamente
deteneva a fine di spaccio rilevanti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo
cocaina, di cui alla Tabella I allegata al DPR cit., quantitativi tali da non poter essere
considerati destinati ad uso personale, bens destinati allo spaccio, e che effettivamente
vendeva (col sistema in conto vendita o a gancio) a Giamp Giuseppe in plurime
occasioni (in genere trattavasi di acquisti variabili di un kilo o due kili o cinque kili
per volta-per un totale di 25 kili in circa 5 anni); nonch vendeva a Cappello Saverio
un kilo di cocaina, sicuramente in unoccasione capitata nel 2007/ 2008 -
allorquando Giamp Giuseppe era detenuto presso il Carcere di Bologna, tramite il
deceduto Chirumbolo Giuseppe, che acquist per conto del Cappello il predetto kilo di
cocaina; quantitativi di droga che poi, rispettivamente, Giamp Giuseppe e Cappello
Saverio, procedevano a cedere, sempre in conto vendita, a taluni spacciatori a loro
subordinati, per lo spaccio al dettaglio sulla piazza lametina
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto al fine di agevolare le attivit della associazione mafiosa di tipo
ndranghetistico denominata cosca Giamp, operante sul territorio di Lamezia Terme-
Nicastro, che utilizzava gli introiti dello spaccio per lacquisto di armi e mezzi per le
azioni omicidiarie, per la retribuzione stessa degli affiliati, per lacquisto di altre
sostanze stupefacenti da destinare allo spaccio.
In Limabadi (VV) e Lamezia Terme, dallestate del 2005 sino a tutto il 2010, perquanto
riguarda lo stupefacente venduto a Giamp Giuseppe; in epoca compresa tra il
febbraio del 2007 e il marzo 2008, per quanto riguarda il kilo di cocaina venduto a
Capello Saverio per il tramite di Chirumbiolo Giuseppe.
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foglio nr. 577
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foglio nr. 580
Il GIAMPA precisa inoltre che dallesate dellanno 2005 fino al 2010 ( anno in
cui decideva di cambiare fornitore) ha acquistato dallASCONE circa 25 chili di cocaina
e 20- 30 chili di hashish; aggiunge che i soggetti che su suo incarico si recavano
dallindagato a prelevare lo stupefacente erano dappprima CHIRUMBOLO Giuseppe e
poi FOZZA Emiliano e MOLINARO Maurizio.
Riferisce ancora che a Catanzaro la droga veniva smerciata attraverso DONATO
Antonio e il cognato.
Infine precisa che gli ingenti introiti derivanti dal mercato della droga non
erano incamerati da lui personalmente ma venivano impiegati al fine di
finanziare le attivit dellassociazione e quindi per acquistare armi e per
organizzare le varie azioni omicidiarie.
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Alla stregua di tali risultanze, tenuto conto della totale e piena convergenza delle
precise e chiare chiamate in correit dei due collaboratori, chiamate che si
riscontrano vicendevolmente, deve ritenersi che sussista un grave quadro di gravit
indiziaria a carico dellASCONE in merito alla provvisoria contestazione di cui al capo
2) dela rubrica.
In sostanza dalle propalazioni sopra riportate emerge come lindagato sia stato
negli anni 2005- 2010 lo stabile fornitore di stupefacenti della cosca GIAMPA ,
assicurando alla medesima il costante approvvigionamento di enormi quantitativi di
droga di varia tipologia
Dagli elementi raccolti emerge inoltre come i proventi delle attivit di spaccio
organizzate e gestite dal GIAMPA e dai suoi collaboratori ( quali lo stesso CAPPELLO,
il MOLINARO, il FOZZA, il CHIRUMBOLO) fossero destinate a confluire nella cassa
dellorganizzazione e ad essere poi reimpiegate per finanziare i programmi della
medesima consorteria, in modo tale da garantirne la proficua attuazione .
Tanto giustifica appieno la contestazione, in relazione alla imputazione in esame,
della circostanza aggravante di cui allart 7 L n. 203/ 1991, sotto il profilo soggettivo .
CAPO 34
ARCIERI Vincenzo e STRANGIS Emanuele
34) Delitto p. e p. dallart. 110, 81 cpv, 73 co. 1 co. e co. 1bis DPR 309/90 perch,
senza lautorizzazione di cui allart. 17 DPR cit., al di fuori dei casi previsti dallart. 75
DPR cit., in concorso tra loro (e con Cosentino Battista), con pi atti esecutivi di un
medesimo disegno criminoso, illecitamente acquistavano e comunque detenevano a
fine di spaccio un quantitativo di sostanza stupefacente prevalentemente del tipo
marijuana (di circa un chilo), di cui alla Tabella II alegata al DPR cit., quantitativo
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foglio nr. 583
tale da non poter essere considerati destinati ad uso esclusivamente personale, bens
destinato in larghissima parte allo spaccio al dettaglio sulla piazza lametina.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto al fine di agevolare l'attivit della ndrina mafiosa di tipo
ndranghetistico denominata ARCIERI-CAPPELLO inglobata nella cosca Giamp,
operante sul territorio di Lamezia Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme nellinverno 2010- 2011
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omissis
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CAPO 39
BONADDIO Vincenzo e GIAMPA Vincenzo cl. 68 camacho
39) Delitto p. e p. dallart. 110, 81 cpv, 73 co. 1 co. e co. 1bis DPR 309/90 perch,
senza lautorizzazione di cui allart. 17 DPR cit., al di fuori dei casi previsti dallart. 75
DPR cit., in concorso tra loro e con Michienzi Francesco, con pi atti esecutivi di un
medesimo disegno criminoso, illecitamente acquistavano e comunque detenevano a
fine di spaccio un quantitativo di sostanza stupefacente del tipo marijuana di circa
cinque chili, di cui alla Tabella II alegata al DPR cit., quantitativo tale da non poter
certamente essere considerato destinato ad uso esclusivamente personale, bens
destinato allo spaccio al dettaglio sulla piazza lametina.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto al fine di agevolare l'attivit della ndrina mafiosa di tipo
ndranghetistico denominata cosca Giamp, operante sul territorio di Lamezia Terme-
Nicastro.
In Lamezia Terme nellanno 2004 o 2005
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...omississ
Farina: Che ricordate un evento particolare, o ricordate solo come si
chiama e volete dire il perch, facciamo cenno, dite il numero
della fotografia, lo riconoscete, dite nome e cognome, il motivo e
levento
Michienzi: Si, si.
Farina: Per il quale lo riconoscete.
Michienzi: Si, lho gi fatto.
Farina: Ovviamente ci riferiamo a eventi di natura delittuosa.
Conidi: Certo
Farina: Non che
Michienzi: Ah ah ah.
Farina: E poi apponiamo la firma affianco la fotografia che abbiamo
riconosciuto.
Conidi: Certo.
Farina: Con allora
Marrapese: Composto da quante pagine? Scusa.
Farina: Sono quaranta pagine e duecento foto. Io la seguo con unaltra
copia.
Michienzi: Si.
Farina: Iniziamo a pagina uno.
.omississ.
Farina: Pagina ventiquattro?
Michienzi: Pagina ventiquattro pagina ventiquattro, allora c la foto
centotrentotto Vincenzo Giamp detto il Camacio.
Farina: Benissimo, quindi controfirmiamola.
Michienzi: Per il problema la foto numero centotrentasei, capito?
Conidi: Perch, le ricorda sempre qualcosa?
Farina: Allora, intanto diamo atto che nella foto centotrentotto abbiamo
riconosciuto il Camacio.
Michienzi: Si.
Farina: E quindi ovvero Giamp Vincenzo nato in Australia il
19\07\1968, lufficio da atto e labbiamo controfirmata,
controfirmiamola quindi di pagina ventiquattro, la numero
centotrentotto in doppia copia. Guardi bene anche le altre foto, in
maniera tale che le guardi con attenzione.
..omississ..
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foglio nr. 594
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CAPO 46
PAOLA Claudio, TORCASIO Alessandro (u cavallu) e CATROPPA Pasquale
46)delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 110 cp, 73 dpr 309/90 co. 1 e 1 bis per aver, in
concorso tra loro e con GIAMPA Giuseppe cdg e VILLELLA Alessandro, con pi
azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza lautorizzazione di cui allart.
17 ed al di fuori dei casi previsti dallart. 75 DPR citato, acquistato, detenuto e ceduto
10 chilogrammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, di cui alla tabella II
dellart. 14 del DPR citato al fine di spaccio, residuo di un pi ingente quantitativo di
circa 70 chili della stessa sostanza; in particolare GIAMP Giuseppe cedeva per la
custodia lo stupefacente citato a VILLELLA Alessandro che a sua volta lo cedeva in
diverse circostanze e suddivisa in quantit di due chili, rispettivamente a CATROPPA
Pasquale (al quale quindi in questo capo di imputazione si contesta la detenzione a
fine di spaccio dellulteriore kilo di marijuana rispetto alla contestazione gi a suo
carico contenuta nel capo 14 della OCCC n. 95/12 RMC del 21.6.12) e a PAOLA
Claudio, mentre a TORCASIO Alessandro (u cavallu) ne ha consegnati una prima parte
consistente in due chilogrammi di droga ed una seconda parte di droga pari a
chilogrammi quattro, consegna questultima avvenuta dopo larresto di GIAMPA
Giuseppe;
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice
penale nonch al fine di agevolare l'attivit della cosca mafiosa di tipo ndranghetistico
denominata Giamp operante sul territorio di Lamezia Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme nellanno 2011 e fino al novembre 2011
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Omissisaltri spacciatori a cui cedevo la sostanza per lo spaccio erano mio cugino
Enzo GIAMPA Cl. 70, Domenico GIAMPA, Luca TALARICO e Alessandro
TORCASIO Cavallo che in genere per si occupava della consegna dello
stupefacente ai singoli spacciatori; il quantitativo che consegnavo di volta in volta ai
predetti era di circa 50 grammi che gli cedevo in conto vendita nel senso che i predetti
al momento della cessione non mi corrispondevano il prezzo che mi veniva pagato una
volta spacciato tutto lo stupefacente occasione in cui si approvvigionavano di altra
cocaina per il successivo spaccio; adesso m i viene in mente che altro spacciatore era
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foglio nr. 600
Omissis
Pasquale CATROPPA invece mi faceva anche da corriere per la marijuana oltre che
da spacciatore;
Omissis
altro spacciatore di rilievo del gruppo era TORCASIO Alessandro Cavallo che
dopo aver svolto il ruolo di corriere dal 2003 al 2004 come ho gi detto, aveva sotto di
se una mini rete di spacciatori composta da CATROPPA Giuseppe e Pasquale, i quali
a loro volta avevano sotto di se PIARAINA Luca nonch un altro ragazzo che utilizza
una Fiat punto di colore nero che era presente con me allorquando CATROPPA
Pasquale stato arrestato nel 2011; preciso anche che da un certo punto in poi
CATROPPA Giuseppe si riforniva direttamente da me per quanto riguarda la
Cocaina e CATROPPA Pasquale si riforniva direttamente da me per quanto riguarda
la marijuana;.Omissis
Omissis.
altro spacciatore sicuramente di medio rilievo del gruppo PAOLA Claudio detto
Trachino che si occupava dello spaccio di cocaina e eroina in piccole quantit
nellordine di 20-30-40 e 50 grammi il quale anche consumatore di
cocaina.Omisiss
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foglio nr. 601
nulla ha detto in merito alla specifica vicenda che qui occupa e alle disposizioni di
consegna impartite dal VILLELLA in favore dei due indagati).
Siffatti elementi di riscontro non si rinvengono neanche nelle dichiarazioni di
MELIADO Maria Teresa la quale parla genericamente del suo rapporto con il
VILLELLA e nulla riferisce in merito agli stessi indagati.
Nessuna rilevanza hanno poi, ai fini che qui interessano, le risultanze relative
allo specifico episodio del viaggio a Napoli compiuto dal VILLELLA e dal
TORCASIO, trattandosi di fatto che non oggetto del presente capo di imputazione e
che nessuna afferenza presenta con la contestazione in esame.
CAPO 46 bis
NOTARIANNI Pasquale e FOLINO Alessandra
46bis)delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 110 cp, 73 dpr 309/90 co. 1 e 1 bis perch, in
concorso tra loro, con pi azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza
lautorizzazione di cui allart. 17 ed al di fuori dei casi previsti dallart. 75 DPR citato,
acquistavano, detenevano e cedevano CIUBUC Dragos Ionut per il successivo
spaccio, 45 grammi di cocaina, di cui alla tabella I dellart. 14 del DPR citato;
Fatto aggravato dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale
nonch al fine di agevolare l'attivit della ndrina Notarianni inglobata nella cosca
mafiosa di tipo ndranghetistico denominata Giamp operante sul territorio di Lamezia
Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme in epoca anteriore e prossima al 25 febbraio 2013
NOTARIANNI Pasquale
46quater) delitto p. e p. dallart. 56-629 2 comma cp, in relazione allart. 628 3 co. n.
3 cp e art. 7 L. 203/91 perch compiva atti idonei diretti in modo non equivoco,
mediante minaccia implicita di danni alla incolumit personale della p.o. e/o dei suoi
prossimi congiunti, a costringere il cittadino rumeno di cui al capo che precede,
CIUBUC Dragos Ionut, a rientrare in Italia con urgenza per restituire una somma di
danaro, verosimilmente equivalente al valore economico dei 45 grammi di cocaina, di
cui al capo 46 ter, debito dal Ciubuc contratto quindi per il mancato pagamento
dellavvenuta cessione di stupefacente da parte di Notarianni Pasquale, e a procrarsi
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foglio nr. 602
cos un ingiusto profitto con altrui danno, evento allo stato non verificatosi per il rifiuto
di Ciubuc Dragos Ianut.
Fatto aggravato in quanto la minaccia veniva posta in essere da un appartenente ad
una delle associazioni previste dallart. 416 bis cp e in particolare alla ndrina
Notarianni inglobata nella cosca Giamp di Lamezia Terme
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice
penale nonch al fine di agevolare l'attivit della ndrina Notarianni inglobata nella
cosca mafiosa di tipo ndranghetistico denominata Giamp operante sul territorio di
Lamezia Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, il 28 febbraio 2013
Qui di seguito si riporta il testo per esteso dei due sms: (Tu lo sai com
Pasquale se tu pensi che ti potrebbe fare del male sbagli perch devi sapere che qui
hai la tua famiglia e quindi anche che non ci fossi tu ci sono loro ma lui non lo fa se
ritorni perch capirebbe)
La donna terminava la comunicazione inviando un ulteriore messaggio(
progressivo nr. 9698 delle ore 14:07) con il quale ricordava al suo interlocutore la
reazione che avrebbe avuto il marito Pasquale nellipotesi in cui non fosse tornato :
Ma se tu Nn ritorni subito lui si sente tradito e Nn ti perdoner mai lo sai cm lui.-
Alle successive ore 14:25 dello stesso giorno la Folino, evidentemente poco
soddisfatta dei risultati ottenuto con linvio dei messaggi sopra detti, chiamava
direttamente il CIUBUC(, progressivo nr. 9714), suggerendogli di far immediato
rientro in Italia e di dare quanto dovuto in quanto altrimenti- affermava- non avrebbe
pi potuto farlo in tranquillit: ritorna subito, da qua a una settimana ritorna
perch altrimenti qua uno show, Pasquale sta sballando, credimi che sta sballando,
io non l'ho mai visto cos..-:
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foglio nr. 604
Dragos: va bene
omissis.
Dal colloquio sopra riportato emerge dunque con chiarezza come il CIUBUC si
fosse improvvisamente allontanato da Lamezia, senza dare al NOTARIANNi Pasquale
quanto divuto e tale fatto aveva letteralmente fatto imbestialire questultimo che a tal
punto contattava i familiari del fuggitivo.
Ed infatti fra la sera del 27.02 e la prima mattina del 28.02, venivano registrate
due conversazioni intercettate questa volta sullutenza in uso al NOTARIANNI
Pasquale (RIT. 86/13), ed intercorse tra questultimo e CEFALA Franco, coniuge di
CIUBUC Andreea sorella del fuggitivo DRAGOS (progressivi nr. 3804 e 3907
rispettivamente delle ore 22:09 del 27.02 e delle ore 09:47 del 28.02).
Da tali colloqui si evince come linterlocutore, evidentemente intimorito da
quanto si sta verificando, dichiari al NOTARIANNI di aver preso decisamente le
distanze dal comportamento del cognato che, con espressione colorita, definisce un
grave errore che l'ha cacata gli ho voluto significare, aggiungendo di non
riuscire pi a contattarlo.
Il CEFALA fornisce anche al NOTARIANNI il numero dellutenza fissa
dellabitazione della madre del CIUBAC in Romania.-
Nr. 3907
Pasquale: oh...
Franco: eh.. oh Pasquale scusa per l'orario
Pasquale: no tranquillo
Franco: ma.. l'ho trovata adesso la chiamata
Pasquale: com'tutto a posto..ma senti un attimo ma..novit?
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Franco: lui tiene un altro numero la, per a noi non l'ha dato questo numero, hai
capito, io quindi adesso..
Pasquale: eh va bene, e lui gli sta chiamando alla ragazza p.i. chiamando eh.. non
lo so come fa, buh..
Franco: che vuoi, ha avuto la testa di merda comunque.. non sono
comportamenti da fare quindi vedi tu se lo riesci a rintracciare tu
perch io non so pi cosa fare;
Pasquale: ok va bene
omissis
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Pasquale: eh.., ma com' che .., che lui mi ha detto che giorno 10 parte alle 13
ed intorno al 13-14 arriva qua
Franco: eh.. io questo qua avevo sentito dire pure dalla madre che ha detto che lui
per giorno 11, so io , per giorno 11 so che parte e poi dovrebbe esser qua
per giorno 13 o 14
Pasquale: ah ah..
Franco: questo qua, ma, e.. cosa vuoi, l'ha cacata, io gliel'ho detto per
telefonocerca ma gli chiami..
omissis
Pasquale: comunque .. quando tu, quando lui viene tu p.i., fammelo sapere vedi tu;
Franco: eh.. vedi tu se non te lo faccio sapere eh... vedi tu, se non ti tiene
pensiero quest'altra non te lo faccio sapere a te
Pasquale: va bene dai
Franco: comunque se ti chiama pure .. vedi tu cosa ti dice
Pasquale: se io p.i.
Franco: io lo sai cosa gli ho detto veramente, io gli ho detto ogni due-tre giorni
devi chiamare a Pasquale, prima di ogni cosa quello che hai fatto non ...
che dici tu una cosa che si recuperarla cos, comunque gli ho detto
cerca di farti sentire tu con lui, comunque, l'importante di averti
chiamato, questo qua era
Pasquale: sii.. domenica mi ha chiamato, te l'ho detto
Franco: p.i.
Pasquale: comunque ti ho chiamato giusto per sapere se lui si era fatto sentire o
come o quanto
Da sottolineare come la vicenda sin qui rappresentata e che in sostanza dimostra
la cessione da parte di NOTARIANNI Pasquale di 45 grammi di cocaina al cittadino di
nazionalit rumena CIUBUC Dragos ai fini di spaccio, non sia un episodio isolato in
quanto il predetto NOTARIANNI stato indicato pi volte da tutti i collaboratori di
giustizia quale responsabile proprio del traffico di tali sostanze illecite ( trattasi delle
dichiarazioni che saranno sotto riportate nel paragrafo dedicato alla disamina della
posizione associativa di NOTARIANNi Pasquale, in particolare delle dichiarazioni rese
in sede di interrogatorio dai collaboratori di giustizia GIAMPA Giuseppe in data
6.09.2012, 12.09.2012, 26.09.2012, 15.10.2012, TORCASIO Angelo in data
26.10.2012 e CAPPELLO Saverio in data 8.11.2012, a cui si rinvia).
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Nella stessa relazione si attesta che in occasione del controllo il CIUBUC veniva
notato mentre si trovava al lavoro presso il negozio di frutta di propriet di
NOTARIANNI Pasquale, sito in Lamezia Terme, via del Progresso 384.
Tanto a conferma del certo rapporto di conoscenza esistente fra i due.
Alla stregua di siffatte risultanze si ravvisano gravi indizi di colpevolezza in ordine alle
contestazioni in esame a carico di NOTARIANNI Pasquale e CIUBUC DRAGOS
IONUT.
Deve invece essere rigettata la richiesta di misura cautelare avanzata nei confronti della
FOLINO Alessandra atteso che lintervento della medesima nella vicenda che qui
occupa, per come emerge dal materiale captativo sopra esaminato, appare
esclusivamente finalizzato a fornire un aiuto al cittadino di nazionalit rumena, onde
sostanzialmente proteggerlo dai piani di vendetta e di ritorsione del marito.
CAPI 44 e 45
PAOLA Claudio
44)delitto p. e p. dagli art. 110, 81 cpv cp, 10, 12 e 14 della L. 497/74 e art. 23 L.
110/75 per aver, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso
con VILLELLA Alessandro, Muraca Umberto Egidio e con Giamp Giuseppe, detenuto
e portato, illegalmente, armi comuni da sparo e da guerra, anche clandestine, nonch il
relativo munizionamento, consegnate originariamente in custodia da GIAMPA
Giuseppe a VILLELLA Alessandro, che a sua volta cedeva altres, su ordine di Giamp
Giuseppe, tre pistole, tra le armi custodite, a PAOLA Claudio, accompagnato nella
circostanza da Muraca U.Egidio; in particolare, in concorso con i predetti soggetti,
deteneva le seguenti armi e munizioni:
quattro pistole non meglio specificate, di cui una a tamburo cromata, le altre
tre simili a quelle delle Forze dellOrdine, cal. 9, di cui due di colore nero ed
una cromata insieme alcune cartucce non meglio specificate, delle quali - in
epoca anteriore e prossima al 5.12.11- PAOLA Claudio riceveva materialmente,
insieme a Muraca U.Egidio, da Villella Alessandro, le due pistole cal. 9 di
colore nero e la pistola a tamburo, con relativo munizionamento;
una mitraglietta modello SCORPION cal. 7,65 con calciolo pieghevole e una
pistola marca Beretta modello 8000 COUGAR F-Patented cal. 9x21, arma,
questultima, clandestina in quanto avente matricola abrasa, insieme a nr. 15
proiettili GFL 9 millimetri x 21(armi, queste, oggetto di sequestro da parte
della PG, in data 15.9.2012);
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice
penale nonch al fine di agevolare l'attivit della cosca mafiosa di tipo ndranghetistico
denominata Giamp operante sul territorio di Lamezia Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme, sino al 15.09.12.
PAOLA Claudio
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foglio nr. 612
45) Delitto p. e p. dall art. 110, 648 cp e art. 7 L. 203/91 perch, in concorso con
Muraca U.Egidio riceveva e comunque occultava, al fine di procurarsi un profitto,
armi comuni da sparo e/o da guerra, nonch il relativo munizionamento, consegnate
originariamente in custodia da GIAMPA Giuseppe a VILLELLA Alessandro, che a sua
volta cedeva, su ordine di Giamp Giuseppe, tre pistole, tra le armi custodite, a
PAOLA Claudio, accompagnato nella circostanza da Muraca U.Egidio; in particolare,
in concorso con questultimo, riceveva e occultava le seguenti armi e munizioni:
una pistola a tamburo cromata e due pistole simili a quelle delle Forze
dellOrdine, cal. 9, di colore nero insieme alcune cartucce non meglio
specificate ricevute materialmente, insieme a Muraca U.Egidio, da Villella
Alessandro - in epoca anteriore e prossima al 5.12.11-;
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice
penale nonch al fine di agevolare l'attivit della cosca mafiosa di tipo ndranghetistico
denominata Giamp operante sul territorio di Lamezia Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme in epoca anteriore e prossima al 5.12.11.
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foglio nr. 613
omissis..
il clan Gamp ha in dotazione delle armi, tra cui alcune pistole 9 x 21 ed alcune
mitragliette, nonch alcuni kalashnikov. Le armi le ha in consegna VILLELLA
Alessandro, nella loro maggiore quantit, altre sono affidate a coloro che le hanno in
dotazione. VILLELLA le tiene nascoste, probabilmente in fusti sotterrati ovvero in
autovetture vecchie abbandonate o in casolari dismessi nei pressi dellabitazione degli
zii ed in particolare di quello zio il cui figlio morto in un incidente stradale qualche
anno fa. Mi disse proprio VILLELLA che le aveva sotterrate in dei fusti dietro
labitazione dello zio.
omissis
Orbene va tal punto detto che, a seguito del ritrovamento delle armi sopra
descritte, il VILLELLA Alessandro veniva dapprima sentito dagli inquirenti come
persona informata dei fatti.
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foglio nr. 614
Omissis.
Circa due anni fa come primo favore Giuseppe GIAMPA mi chiese di nascondere di
due pistole simili a quelle della Polizia e quattro pacchi contenenti circa due chili di
marijuana cadauno che ho custodito per circa un mese e che poi su richiesta di
Giuseppe gli ho riportato direttamente a casa sua. Ho accettato quanto richiesto da
GIamp Giuseppe in quanto, essendo ben consapevole di chi fosse e di cosa era
capace, nonch per la sua fama di persona che si faceva rispettare ed era anche temuto
da tutti, non ho avuto il coraggio di rifiutarmi. Dopo tale favore mi chiese ancora di
custodire un altro pacco. Anche in questa circostanza mi resi disponibile. Infatti, dopo
qualche giorno mi ha consegnato una scatola sigillata da nastro per imballaggi grande
circa 30X30X70 cm, senza specificarmi cosa vi fosse allinterno. Dopo larresto di
Giuseppe Giamp, se non erro pochi giorni prima che sparassero a Lamezia Terme
zona Nicastro, sulla macchina di un ragazzo a nome Dino, di cui mi sfugge il
cognome, mi ricordo che avendo ricevuto un bigliettino chiuso da far recapitare a
PAOLA Claudio, consegnatomi dalla moglie di Giuseppe, ho mandato a chiamare il
predetto PAOLA Claudio che si present da solo a casa mia e glielo consegnai nelle
mani ancora chiuso. Il PAOLA Claudio lo apr alla mia presenza ed una volta letto il
contenuto che io non ho visto, mi rifer che Giuseppe gli aveva detto di rivolgersi a me
per farsi consegnare tre pistole. A quel punto ho avuto la certezza del contenuto della
scatola che stavo custodendo e quindi ho detto a Paola Claudio di farsi vedere dopo
due giorni e che avrei provveduto a quanto richiesto. Il giorno successivo lincontro ho
dissotterrato ed aperto la scatola, custodita nel bidone ed ho constatato che in effetti
allinterno vi erano: una mitraglietta e quattro pistole, di cui una a tamburo cromata
con tamburo-caricatore fornito di cartucce, tre di tipologia simile a quelle delle forze di
polizia, forse calibro 9, tra cui due di colore nero ed una cromata, ed altre cartucce di
cui non so indicare il calibro ed il numero, non so indicare con precisione nemmeno le
marche ed i modelli delle armi. Ho messo da parte le due pistole di colore nero e quella
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foglio nr. 615
CAPO 75
TROVATO Franco, TOVATO Luigi e TROVATO Luciano
75) delitto p. e p. dallart. 110, 81 cpv cp e art. 10 e 14 L. 497/74 perch, in esecuzione
di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, detenevano illecitamente
plurime armi comuni da sparo del tipo corto e, in particolare, varie pistole tra cui
certamente due pistole cal. 9x21, una cal. 38 e una pistola 347 magnum.
Fatto aggravato dallart. 7 L. 203/91 in quanto commettevano il fatto avvalendosi delle
condizioni di cui allart. 416 bis cp ovvero al fine di agevolare le attivit delle
associazioni di cui al medesimo articolo e, in particolare, della cosca di ndrangheta
Giamp di Lamezia Terme.
Accertato in Lamezia Terme nellanno 2010.
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foglio nr. 616
Nel presente paragrafo saranno allora esposti gli elementi di gravit indiziaria
emersi in capo ai fratelli TROVATO in seguito alla esecuzione della citata ordinanza
senza tuttavia trascurare di riportare nuovamente le dichiarazioni gi acquisite in
precedenza.
La disponibilit di armi in genere da parte dei fratelli Trovato Franco e Gino
affermata in maniera costante e precisa da pi collaboratori, tra cui Torcasio Angelo,
Cosentino Battista, Cappello Saverio, Cappello Rosario e Giamp Giuseppe.
Per ben delinerare la posizione degli indagati nel panorama della criminalit
organizzata lametina appare opportuno partire in questa sede dalle dichiarazioni rese
in data 17.09.10 dallex-collaboratore di giustizia Governa Giovanni.
ADR: Si, mi sono venuti in mente altri soggetti che possono essere ricondotti anche alla
Cosca Giamp; si tratta dei fratelli Trovato, una famiglia molto conosciuta a Lamezia
Terme: Trovato Concetto, Trovato Luigi detto Gino, Trovato Franco, Trovato
Alessandro e Trovato Luciano; in realt questi soggetti non sono vicini solo alla Cosca
Giamp, anche se attualmente hanno un rapporto privilegiato con la suddetta Cosca;
essi per non disdegnano di fare favori, quando si presenta loccasione, anche alle
altre cosche che operano su Lamezia come la cosca Torcasio-Gualtieri, la Cosca
Iannazzo e il Gruppo di Sambiase; Trovato Concetto ha una Ditta per la realizzazione
di pavimenti industriali; Trovato Luigi, Trovato Franco e Trovato Luciano lavorano
in un autocarrozzeria in C.da Pane di Lamezia Terme allaltezza del cavalcavia di Via
del Progresso; Trovato Alessandro attualmente gestisce un Ditta per la costruzione di
Infissi in alluminio anodizzato, anche se prima lavorava nellautocarrozzeria; io
conosco benissimo i fratelli Trovato in quanto dal 2001 sino al 2006
abitudinariamente ero presso la loro autocarrozzeria per passare il tempo ovvero per
incontrare alcuni esponenti della cosca Torcasio ovvero per essere accompagnato, ad
es. da Trovato Franco, presso i predetti Torcasio; la stessa autocarrozzeria era
frequentata anche da altri pregiudicati delle varie cosche lametine, anche perch so
per diretta conoscenza che i Trovato da sempre sono inseriti nel traffico di sostanze
stupefacenti e nellusura, settori che gestiscono autonomamente ovvero per, quanto
riguarda la chiusura di estorsioni in particolare, agiscono anche per conto dei vari
gruppi criminali lametini che di volta in volta hanno bisogno del loro appoggio per
lespletamento delle attivit suddette.
..omississ
Sono comunque in grado di riferire, anche con dovizia di particolari, di varie
attivit illecite in cui sono coinvolti i fratelli Trovato; quel che voglio evidenziare in
questa fase che lautocarrozzeria dei Trovato quel che si suol chiamare un
porto di Mare, nel senso che ogni volta che qualche pregiudicato di una qualsiasi
cosca lametina ha bisogno della predetta autocarrozzeria come appoggio logistico,
se ne serve tranquillamente e trova la piena disponibilit dei fratelli Trovato ; ad es.
se qualche pregiudicato deve occultare momentaneamente unarma, si reca da
Franco Trovato presso lautocarrozzeria, e questi la nasconde, in genere l dove
ho detto che sono posizionate le carcasse di macchine in disuso.
Per concludere posso dire in questa fase che lautocarrozzeria frequentata da
vari esponenti di spicco della criminalit lametina e che presso lautocarrozzeria
vengono svolte le pi svariate attivit illecite, dal traffico di stupefacenti, allusura,
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foglio nr. 617
Presso la carrozzeria EURO CAR SUD9, gestita dal TROVATO Franco e dal
TROVATO Luigi (detto Gino, ndr), vi lavora in qualit di ragioniere
MOLINARO Angelo10, soggetto posto dagli stessi TROVATO a rappresentare
legalmente la T-Babylon s.r.l.11. Il MOLINARO Angelo, in data 03.11.2010 stato
tratto in arresto dalla GDF operante perch sorpreso in flagranza del reato di cui
allart. 73 DPR 309/90.
Nelloccasione il MOLINARO stato fermato e trovato in possesso dello
stupefacente alle ore 15,55 del 03.11.2010 (ALL. 183 CNR GDF copia atti di
P.G.12). Nel corso delle indagini svolte nellimmediatezza emerso che lo stesso
era uscito dalla carrozzeria del TROVATO alle ore 15,45, cos come riferito in atti
dal medesimo (ALL. 184 CNR GDF copia verbale s.i.t.).
.omississ
ADR: Conosco TROVATO Franco, Luigi, Luciano e Alessandro quali soggetti che si
mettono a disposizione della cosca GIAMPA. Presso lofficina di TROVATO Franco si
incontravano spesso i vari esponenti della cosca GIAMPA. Anche Giovanni GOVERNA
negli anni 2005 2006 si recava spesso presso la loro officina.
.omississ
9
EURO CAR SUD di TROVATO Franco & C. s.a.s., c.f. 02341040794, di Lamezia Terme, via del Progresso sn
10
nato il 11.04.1978 a Lamezia Terme ed ivi residente in via I Maggio nr. 43, c.f. MLNNGL78D11M208B.
11
T-BABYLON s.r.l., c.f. 03014470797, con sede a Lamezia Terme in c.da Maruca snc
12
Per la vicenda de qua pende presso la Procura della Repubblica il p.p. 2405/10 RGNR mod. 21.
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.omississ.
A.D.R.: Per quanto di mia conoscenza, i fratelli TROVATO di cui mi domandate, in
questo momento sono pi vicini alla cosca GIAMPA anche se in passato, quando era
forte la cosca TORCASIO erano pi vicini a questultima, .omississ..; non
so se presso la loro officina occultano armi o droga, anche se so che nel periodo in cui
hanno avuto la lite con i CAPPELLO giravano armati in quanto sono venuti a casa e
mi avvertirono del fatto che erano armati in segno di buona educazione;
omississ;
..omississ
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assicurative tramite le simulazioni dei sinistri, cosa che era di grande importanza in
quanto non era facile trovare autocarrozzerie compiacenti in attivit di questo tipo, per i
rischi che le medesime comportano
..omississ.
A.D.R.:Per come mi chiedete, ho gi riferito sui fratelli TROVATO ma voglio
aggiungere se possibile qualcosaltro sui rapporti tra me ed i predetti; questi rapporti
iniziarono ad incrinarsi nellanno 2008, allorquando ebbi una lite presso la discoteca
il Capriccio. Poi si verific unaltra lite tra Luciano TROVATO e mio fratello
Giuseppe con dei suoi amici che erano bravi ragazzi e tale lite fin per far fare loro a
botte. Il giorno seguente mio fratello mi inform dellaccaduto ed io, tramite Giuseppe
cutulicchio mandai a chiamare TROVATO Franco. Appena arriv da loro, i
TROVATO aggredirono cutulicchiu e questi, dopo averli fatti calmare disse loro che
io e mio padre volevamo parlare con loro, i quali dissero, invece, che non avevano
nulla da dirci. Sentito ci, io stesso sono sceso con una scusa presso la loro carrozzeria
con una punto nera di un amico di mio fratello, insieme a cutulicchiu e Domenico
CHIRICO batteru senza essere armati, transitammo dal cavalcavia per vedere se i
fratelli TROVATO erano nella carrozzeria; appena abbiamo fatto inversione per
tornare indietro, essi ci hanno tagliato la strada con due autovetture e Franco
TROVATO, uscito fuori dalla macchina in cui si trovava, con una 9 x 21 ha iniziato
a sparare numerosi colpi darma da fuoco che hanno attinto la macchina in vari
punti della carrozzeria ad altezza cofano, sportelli e paraurti; fortunatamente
cutulicchiu ha avuto la freddezza di abbassarsi ed accellerare riuscendo ad
allontanarci da quel luogo; Giunti a casa mia ho constatato effettivamente che la
macchina era crivellata di colpi e non riuscivo a crederci che i TROVATO avevano
potuto spararci. Dopo essere stato preso da una crisi di riso per mezzora, Domenico
CHIRICO mi disse di andare a prendere il Kalashnikov per tornare da loro e
sbundarli. Io invece riusc a mantenere la calma, anche perch mio padre ci indusse
a non commettere sciocchezze altrimenti sarebbe successo un macello, dicendo di
aspettare e vedere come fare per risolvere la situazione. Noi ci aspettavamo che
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Anche CAPPELLO Rosario riferisce della lite avvenuta tra i fratelli TROVATO
Franco e Gino ed il figlio Saverio e racconta di essersi rivolto a BONADDIO per
risolvere tale questione senza nulla ottenere.
Il collaboratore prosegue dicendo che i TROVATO, avevano a disposizione
armi, in quanto sarebbe stato proprio Franco TROVATO a metterlo al corrente di
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foglio nr. 621
essere in possesso, unitamente ai suoi fratelli Gino e Luciano, di due pistole cal. 9x21,
di una pistola 357 magnum e di una pistola cal. 38.
Comunque, quel che rileva in questa sede al di l della conferma circa la
avvenuta sparatoria da parte dei fratelli Trovato Franco e Gino e Luciano la
coincidenza dichiarativa sulla disponibilit per lo meno delle armi di cui al
capo di imputazione da parte dei medesimi fratelli Trovato, anche da parte di
Cappello Rosario.
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Per come mi chiedete, sono a conoscenza che i TROVATO detengono armi, poich
Franco TROVATO, in una circostanza mi metteva al corrente di essere in possesso,
unitamente ai suoi fratelli Gino e Luciano di due pistole cal. 9x21, di una pistola 357
magnum e di una pistola cal. 38 e contestualmente mi chiese di procurargli il relativo
munizionamento. Io gli dissi che mi sarei adoperato in tal senso, ma di fatto non mai
consegnato munizioni ai TROVATO.
omissis
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foglio nr. 623
della criminalit organizzata lametina e quindi di diverse consorterie, tra le quali quella
dei TORCASIO, di PULICE Gennaro, di GAGLIARDI Bruno ed altri.
Prosegue ricordando che Franco TROVATO si occupava dello smercio della
cocaina e che pertanto egli gli cedeva 100 grammi alla volta.
Ritorna poi a riferire sullomicidio di Chirumbolo Giuseppe e in tale contesto
aggiunge che i due fratelli TROVATO, oltre ad avergli dato lappoggio per il predetto
omicidio, gli hanno fornito una cal. 38, utilizzata per alcuni danneggiamenti e per
lattentato nei confronti di Muraca Umberto Egidio.
Racconta ancora che presso il magazzino messo a disposizione per attendere
larrivo del CHIRUMBOLO vi era allocato un fucile semiautomatico che i fratelli
TROVATO avevano spostato poco prima del fatto e precisando che colui che,
nellambito della famiglia, aveva lincarico della custodia ed occultamento delle armi
era Luciano TROVATO.
Giamp Giuseppe prosegue rappresentando che Franco Trovato gli aveva anche
riferito gli spostamenti di Gualtieri Nicola, detto il coccodrillo, approfittando della
conoscenza che aveva con SALADINO Davide, titolare della ditta edile messa a
disposizione dello stesso Coccodrillo, il quale dunque inconsapevolmente gli aveva
riferito tutti gli spostamenti della vittima, favorendone cos lindividuazione.
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CAPI 41-42-43
MERCURI Michael
41) delitto p. e p. dallart. 110, 635 2 co. cp e art. 7 L.203/91, perch in concorso
morale e materiale con persone allo stato non identificate deteriorava e rendeva in
parte inservibile la serranda e le relative parti strutturali del Bar Mazzini di Cosentino
Giuseppe nonch altri elmenti strutturali delledificio, mediante accensione e
conseguente deflagrazione di un ordigno esplosivo appositamente posizionato; con
laggravante di aver commesso il fatto su edifici esposti a pubblica fede.
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
In Lamezia Terme il 26.7.12
42) delitto p. e p. dallart. 61 n. 2, 110 cp, 10, 12 L. 497/74 e art. 7 L. 203/91 perch al
fine di commettere il delitto di cui al capo che precede, deteneva e portava in luogo
pubblico lordigno esplosivo di cui al medesimo capo
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
In Lamezia Terme il 26.07.12
43) Delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 56-629, secondo comma, in relazione allart. 628,
terzo comma, n. 3, del codice penale e art.7 della legge 12.07.1991, n. 203, perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in concorso con persone allo stato
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non identificate, dopo le condotte di cui ai capi che precedono, compiva atti idonei
diretti in modo non equivoco a costringere il medesimo Cosentino Giuseppe a
corrispondere somme di danaro per non subire ulteriori danni mediante lapposizione
di un biglietto sul parabrezza dellautovettura della vittima, in cui si esplicitava la
predetta minaccia estorsiva; evento non verificatosi per il rifiuto della p.o. che si
rivolgeva alle autorit
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Giamp di Lamezia Terme.
In Lamezia Terme il 26.07.12 e il 21.08.12
Gli elementi di gravit indiziaria relativi alle contestazioni sopra riportate sono
desumibili dall informativa datata 02.10.2012, redatta dalla Squadra Mobile di
Catanzaro e depositata nellambito del procedimento penale n. 4918/12 RGNR (riunito
al p.p. 1846/09/21) concernente latto intimidatorio e di danneggiamento perpetrato nella
notte tra il 25 ed il 26.07.2012 ai danni del Bar Mazzini, sito in via Loriedo nr. 2 di
Lamezia Terme, gestito dai fratelli COSENTINO Giuseppe e Marco, figli del
collaboratore COSENTINO Battista.
In particolare, a seguito della denuncia di tale fatto, la PG procedeva ad acquisire
e successivamente a visionare un filmato registrato grazie ad alcune telecamere
installate nei pressi di un distributore di carburante adiacente al predetto bar e nel quale
risultavano impresse le immagini relative al posizionamento dellordigno fatto esplodere
contro lesercizio sopra detto.
Dalla visione di tali immagini emergeva che a piazzare il congegno erano stati
due soggetti; tuttavia, mentre uno di questi risultava irriconoscibile perch non
inquadrato da vicino dalle telecamere, laltro, invece, era stato ripreso da vicino e
pertanto le fattezze del suo viso e le sue movenze erano rimaste registrate .
In data 3.09.2012, pertanto, il filmato in questione veniva posto in visione ai
fratelli COSENTINO i quali dichiaravano testualmente ( come da verbale di S.I. rese
alla PG operante) di riconoscere con sufficiente certezza lodierno indagato e ci sia
grazie alle fattezze del volto che alla sua tipica camminata con le gambe arcuate .
I due germani precisavano, inoltre, di conoscere bene lindagato in quanto
abituale frequentatore del loro locale oltre che amico di tale STRANGIS Emanuele, un
ragazzo precisava testualmente il COSENTINO Marco- che tempo prima aveva avuto
un litigio con il padre COSENTINO Battista per motivi che evidentemente il
dichiarante non ha voluto riferire ( trattasi dei fatti oggetto della imputazione di droga
gi sopra esaminata ed ascritta a STRANGIS Emanuele) .
In particolare dichiaravano testualmente i fratelli COSENTINO:
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foglio nr. 627
un giovane che conosco a nome MERCURI Michael, abitante nel quartiere Bella di
Lamezia Terme. ADR.: Riconosco il predetto sia per le fattezze fisiche sia per le
movenze e dico ci in quanto lo ho pi volte visto. In alcune circostanze, infatti, lo
stesso si recato presso il bar per consumare bevande insieme ai suoi amici ed inoltre
lho incontrato casualmente nella zona di p.zza dArmi di Lamezia Terme in diverse
circostanze. ADR.: La mia convinzione sullidentificazione del soggetto basata sia
sulle fattezze del viso per come si intravedono nel filmato, ed anche per la particolare
camminata con le gambe arcuate, come se andasse a cavallo, tipica di Michael. Anche
labbigliamento usato nel filmato tipico del Michael che generalmente ho visto
indossare felpe con cappuccio. ADR.: Successivamente a tale episodio ho ricevuto una
richiesta di chiaro tenore estorsivo tramite una missiva che ho rinvenuto sul parabrezza
della mia autovettura che ho consegnato a personale del Commissariato di Lamezia
Terme durante la presentazione della relativa denunciaomissis. ADR.:Spesso ho
avuto modo di verificare che il suddetto Michael si frequenta con tale Strangis
Emanuele, altro ragazzo abitante nella zona denominata Montagna di Lamezia
Terme. Questultimo tempo addietro aveva avuto una lite con mio padre per motivi
che non conosco e so che in quella circostanza mio padre lo ha percosso
procurandogli lesioni anche alla testa. ADR.: Oltre che con il predetto Strangis il
Michael si frequentava anche con Cappello Giuseppe, in quanto insieme ai loro amici
frequentavano il mio bar. ADR.: Posso riferire che proprio ieri mentre mi ero in
compagnia di mio fratello Marco e di mio zio Longo Vincenzo, abbiamo notato lo
Strangis ed il Michael che viaggiavano a bordo di una Fiat Punto e abbiamo avuto
limpressione che ci guardassero.- All. nr. 1
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foglio nr. 628
alla testa, il fatto avvenuto durante linverno precedente allarresto di mio padre,
avvenuto nel luglio 2011. ADR.: Oltre che con il predetto Strangis il Michael si
frequentava anche con Cappello Giuseppe, in quanto gli stessi insieme si recavano
presso il mio bar. ADR.: Non ho altro da precisare se non il fatto che proprio ieri
mentre mi trovavo insieme a mio fratello Giuseppe ho avuto modo di notare il predetto
Michael in compagnia di Strangis Emanuele e mi ha dato limpressione che ci stesse
guardando, attraverso lo specchietto retrovisore. All. nr. 2
Del MERCURI, inoltre, parla anche il capo della cosca, GIAMPA Giuseppe
gi nel primo verbale di interrogatorio datato 6 settembre 2012, redatto subito dopo la
sua decisione di collaborare.
Il GIAMPA, nelloccasione, riferiva che lindagato inserito nei traffici di
droga ed anche utilizzato da quelli della montagna, ovvero dai CAPPELLO, per
azioni intimidatorie.
Testualmente il collaboratore affermava quanto segue:
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foglio nr. 629
Omissis
Domanda: un ragazzo che si chiama Michael MERCURI lo conoscete?
Giamp G.: va bene, Maicollino si, si, si veniva a prendere la droga per portarla
Domanda: e a chi faceva capo questo?
Giamp G.: questo ai montagnari, al battero, ai CAPPELLO, infatti venuto
una volta a prendere una volta, due volte a prendersi la droga da me,
poi sudava e gli ho detto al suo.al battero non me lo mandare pi
perch non
Domanda: il battero sarebbe CHIRICO.
Domanda: ma capace di fare azioni, di mettere bombe?
Giamp G.: si, si questo si, ma solo questo per
Omissis
Giamp G.: qualche intimidazione la riesce a fare
Domanda: Michael MERCURI capace di fare intimidazioni?
Giamp G.: si, solo questo.
Domanda: intimidazioni quindi, mettere anche una bomba
Giamp G.: si, si questo si, una bomba, una bottiglia, sparare ad una serranda,
questo si.
Domanda: e quindi chi lo utilizzava questo qui?
Giamp G.: il battero.
Domanda: il battero, CHIRICO?
Giamp G.: e Saverio
Domanda: CHIRICO e Saverio CAPPELLO.
Giamp G.: loro lo utilizzavano, io non ha mai avutoun paio di volte venuto,
per
poi
Omissis.
Anche nei verbali del 26 e del 27 settembre 2012 il GIAMPA parlava del
MERCURI Michael, qualificandolo pi chiaramente come un affiliato alla cosca
GIAMPA, alle dipendenze dei CAPPELLO.
Infine lo individuava nel corso della visualizzazione di un album fotografico
predisposto dalla PG.
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foglio nr. 630
Omissis
Si da atto che viene fatta visionare al collaboratore la pagina nr. 40 di un album
fotografico predisposto dalla Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, contenente
in totale nr. 174 fotografie; si richiede al collaboratore se nellambito delle 4 fotografie
contenute nella pagina 40 riconosce il soggetto che nellinterrogatorio di ieri 26.9.2012
ha individuato con il diminutivo di Maicolino; osservate le foto il collaboratore indica
nella fotografia contraddistinta dal nr. 157 leffige corrispondenti al citato Maicolino;
lUfficio da atto che dalla leggenda dei nomi relativa al predetto album fotografico si
evince che la fotografia nr. 157 corrisponde al soggetto MERCURI Michael nato a
Lamezia Terme il 06.10.1989;
omissis.
A D.R.: per come mi chiedete riferisco che questo soggetto da me appena riconosciuto
fotograficamente fa parte della cosca GIAMPA da circa tre anni a partire pi o meno
dal 2008; era vicino alla famiglia CAPPELLO nonch a CHIRICO Domenico il
Battero e nellambito della cosca si occupava di porre in essere atti intimidatori a
mezzo esplosivi, nonch di spaccio di sostanze stupefacenti di tutti i tipi soprattutto per
conto del Battero; Omissis
Ed allora, dalla valutazione complessiva degli elementi sin qui riportati emerge
come la vicenda in esame non sia altro che il seguito della imputazione di droga ascritta
allo STRANGIS Emanuele.
Ed invero, a seguito del litigio intercorso fra il COSENTINO Battista e lo
STRANGIS a causa del rifornimento di droga effettuato a COSENTINO Marco ( litiglio
sfociato nel pestaggio dello STRANGIS il quale non riceveva neppure il corrispettivo
della fornitura effettuata), lodierno indagato, amico dello stesso STRANGIS,
evidentemente acconsentiva a porre in essere un atto di danneggiamento nei confronti
dei figli del collaboratore.
Pertanto, a carico del MERCURI, in relazione alla contestazione in esame
insistono non solo le dichiarazioni, corredate da individuazione fotografica, di
COSENTINO Marco e COSENTINO Giuseppe, ma anche quelle di CAPPELLO
Giuseppe nonch tutti gli elementi afferenti alla presente contestazione e a quella di cui
al capo che precede ascritto allo STRANGIS dai quali possibile ricavare con
ragionevole certezza il movente dei fatti in questione.
CAPO 38
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foglio nr. 631
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foglio nr. 632
Nella richiesta in esame si ritiene che, alla luce di quanto esposto, non possa che
logicamente concludersi che limpronta utile rinvenuta a seguito delle operazioni di
perquisizione e risultata appartenere a Notarianni Luigi cl. 92 sia stata da questultimo
lasciata su una delle bottiglie in questione durante l ingresso clandestino nella casa di
Torcasio Angelo.
Nelloccasione si sostiene ancora- costui, posizionando le bottiglie nel modo
anzidetto, aveva perseguito la finalit di inviare un chiaro messaggio di minaccia a
Torcasio Angelo che aveva deciso di collaborare con la giustizia.
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foglio nr. 633
Siffatta notizia era, infatti, trapelata nellambito della cosca la sera stessa in cui il
Torcasio aveva comunicato la sua scelta ai familiari durante il colloquio carcerario
antecedente al primo interrogatorio del 29.7.11.
Ci, invero, risulta anche da altri atti di questo procedimento e in particolare
dalle dichiarazioni rese da Vasile Francesco il 27.11.12, cos come confermate anche
dalle risultanze dellintercettazione relativa al colloquio in carcere intercorso tra
Torcasio Angelo e i suoi familiari la sera del 28.7.11.
.omississ.
()In particolare ricordo che la notizia della collaborazione di Torcasio Angelo fu
riferita la sera stessa del colloquio avvenuto tra Torcasio Angelo e i cognati Perri
Vincenzo e Curcio Domenico il giorno 28 luglio, allorquando Perri Vincenzo
abbandon il colloquio in seguito alla notizia che Torcasio Angelo gli stava dando in
quel momento sulla sua scelta collaborativa; lo stesso PERRI Vincenzo and subito a
riferire la notizia a Bonaddio Vincenzo il quale provvide immediatamente a convocare
Enzo Giamp, Molinaro Maurizio, Torcasio Alessandro e me stesso per riferirci quanto
appreso da Perri Vincenzo; ricordo anche che in quel frangente io e Torcasio
Alessandro ci recammo subito a casa di Bonaddio Vincenzo, mentre Molinaro Maurizio
e Enzo Giamp sopraggiunsero dopo circa un quarto dora in quanto si erano
prontamente recati dalla moglie di Torcasio Angelo per indurla ad abbandonare il
marito e a non seguirlo nella sua scelta collaborativa.()
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CAPO 3
DONATO Antonio
3)del delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv, 648 cp e art. 7 L.203/91 perch, con pi atti
esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di procurare a s e/o ad altri un
profitto, acquistava e/o riceveva e/o occultava, in Catanzaro e zone limitrofe,
numerose autovetture e motocicli di provenienza furtiva o comunque delittuosa, nonch
si intrometteva nel farli ricevere e/o acquistare da Giamp Giuseppe, Torcasio Angelo,
Cappello Saverio, Molinaro Maurizio, Voci Antonio ed altri esponenti del clan Giamp,
autovetture e motocicli che poi venivano utilizzati in Lamezia Terme per azioni
omicidiarie da parte della stessa cosca Giamp, nei confronti di esponenti avversari
della cosca Torcasio-Gualtieri-Cerra; in particolare, attraverso le condotte sopra
descritte, procurava a Giamp Giuseppe e alla cosca Giamp in generale lautovettura
Fiat Uno Bianca utilizzata per lomicidio di Gualtieri Giovanni, avvenuto a Lamezia
il 13.11.04, lo scooter utilizzato per lomicidio di ZAGAMI Francesco avvenuto a
Lamezia Terme nel gennaio 2005; lo scooter per lomicidio di GUALTIERI Federico,
avvenuto a Lamezia Terme il 27.03.07; la motocicletta utilizzata per lomicidio di
TORCASIO Francesco u Carr, avvenuto a Lamezia Terme il 07.07.2011 e altri
mezzi di fatto non utilizzati per compiere atti di sangue, per circostanze indipendenti
dalla volont degli autori, come ad esempio la motocicletta BMW 650 tipo enduro,
utilizzata da Torcasio Angelo e Cappello Saverio, in data 11.08.2005, per azioni di
ricognizione militare in Capizzaglie alla ricerca della vittima allora designata
Torcasio Vincenzo carr (che poi verr effettivamente ucciso il 07.06.11), omicidio che
in quelloccasione non fu portato a termine per lintervento di una pattuglia della GDF
(vedi pag. 492 e segg. OCCC n. 95/12 RMC).
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per aver
commesso il fatto al fine di agevolare le attivit della associazione mafiosa di tipo
ndranghetistico denominata cosca Giamp, operante sul territorio di Lamezia Terme.
In Catanzaro, Lamezia Terme e altrove dal 13.11.2004 al 07.07.2011.
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Nel corso di tale esame il GIAMPA in concreto chiarisce lambito dei poteri di
influenza esercitati dal DONATO nel territorio catanzarese specificando che se voleva
fare su tale territorio qualche affare doveva rivolgersi a questultimo.
Al proposito racconta che insieme al DONATO e con la sua preveniva
autorizzazione hanno organizzato in Pontegrande di Catanzaro due rapine, entrambe
non andate a buon fine e la cui esecuzione era stata affidata al MURACA Umberto e al
PAOLA Claudio.
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Da quanto sin qui detto emerge chiaramente come la specificit della condotta
partecipativa di DONATO Antonio alla cosca GIAMPA risieda, in particolar modo,
nella sua conclamata capacit di fornire ai membri della cosca motocicli e/o autovetture
destinate alle azioni omicidiarie deliberate ai danni della cosca avversaria dei Torcasio-
Gualtieri-Cerra.
GIAMPA Giuseppe ha dichiarato che il primo omicidio in cui la cosca
GIAMPA ha utilizzato un veicolo, una FIAT UNO colore bianco, fornito da DONATO
Antonio quello commesso in Lamezia Terme il 13.11.2004, in danno di Gualtieri
Giovanni u puarcu.
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foglio nr. 640
giustific dicendomi che noi non lo avevamo messo accorrente del fatto che
lautovettura serviva per commettere un omicidio perch in tal caso sarebbe stato molto
pi prudente; io decisi allora di risparmiare per il momento la vita a VOCI Antonio ma
lo feci andare a Milano da mio cugino STAGNO Antonio in attesa degli sviluppi
investigativi..omississ
Ed ancora:
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foglio nr. 641
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foglio nr. 642
a MOLINARO Maurizio per prelevare una moto e precisamente quella che riguarda
linseguimento con la Guardia di Finanza in Lamezia; per come mi chiedete Donato
Tonino un affiliato della cosca GIAMPA e specifico che oltre a i mezzi ci forniva
anche armi; per come mi chiede penso che normale che il Donato fosse a
conoscenza che i mezzi da lui procurati, che erano sempre di provenienza furtiva,
servissero per compiere azioni delittuose tipo omicidi. omissis..
Quanto appena riferito trova riscontro negli atti del Reparto della Guardia di
Finanza di Lamezia Terme dai quali risulta che quel giorno una pattuglia metteva
allinseguimento di due soggetti a bordo di un motociclo.
In sostanza, la descrizione fornita dal TORCASIO collima perfettamente con
quella della pattuglia della G.D.F.
Dai successivi accertamenti svolti sempre dalla Guardia di Finanza, inoltre, in esito
alle dichiarazioni del collaboratore, stato accertato che:
a. la motocicletta utilizzata dai fuggitivi era una BMW 650 tipo enduro ;
b. il predetto motociclo era stato rubato a Catanzaro il 24.06.2005.
Quanto appena riferito gi stato comunicato in maniera esaustiva con nota della
Guardia di Finanza prot. nr.0042369/12 del 06.02.2012 ed gia stato oggetto di
valutazione da parte del Giudice nella pi volte citata OCCC n. 95/12 RMC, in un
apposito paragrafo dedicato alla capacit militare della cosca Giamp.
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foglio nr. 643
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CAPO 40
DE VITO Antonio
40) Delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv, 110, 648 c.p. e art. 7 della legge 12.07.1991, n.
203, per avere, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, ricevuto e
occultato, nel garage di Gullo Lina, madre di Pallaria Maria Ilaria, con cui allepoca
dei fatti conviveva o comunque aveva una relazione sentimentale stabile caratterizzata
da periodi di convivenza, lo scooter marca piaggio X9, oggetto di furto in Catanzaro
( e procurato da Donato Antonio), con la consapevolezza della provenienza delittuosa
del bene, motociclo che poi faceva consapevolmente prelevare da Cosentino Battista, il
quale successivamente lo metteva a disposizione dei killers per lesecuzione
dellomicidio di Gualtieri Federico cl. 77, avvenuto a Lamezia terme il 27.03.2007;
restando il fatto aggravato dallessere stato commesso al fine di agevolare lattivit di
unassociazione di tipo mafioso, localmente denominata ndrangheta, con particolare
riferimento al clan GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, cosca in conflitto con la
cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri, di cui faceva parte Gualtieri Federico cl. 77,
nellottica del controllo del territorio e dellacquisizione di sempre nuove zone di
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competenza per lo svolgimento degli affari illeciti da parte della cosca GIAMPA, a
discapito della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri.
In Lamezia Terme, in epoca sicuramente successiva al dicembre 2006, in epoca
anteriore e prossima al 27.03.2007
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foglio nr. 646
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foglio nr. 647
valgono per a coinvolgere certamente lindagato nel delitto che qui occupa cos come
contestato con laggravante di cui allart. 7 L. 203/91.
Questi, infatti, ricoverando la motocicletta in maniera clandestina presso
labitazione della sua fidanzata, era perfettamente consapevole della sua provenienza
illecita, altrimenti non avrebbe avuto motivo di riferire che era di sua propriet.
Circostanza questultima non corrispondente al vero, in quanto la PG allepoca
dei fatti aveva espletato accertamenti patrimoniali nei confronti del DE VITO (che fu
poi coinvolto nellOperazione Progresso in sieme a Giamp Pasquale di cui vi copia
della sentenza in atti), accertamenti dai quali emerso come lo stesso non abbia mai
acquistato motociclette di sorta.
Tra laltro, allepoca in cui si verificavano tali fatti, il Gruppo GDF di Lamezia
Terme, stava intercettando alcune delle utenze in uso al DE VITO, alla sua fidanzata ed
allo stesso GIAMPA Pasquale, ma dalle conversazioni captate non emerse nessun
dialogo pertinente a verosimili acquisti di motociclette.
Eppure, in quel periodo nessun argomento di natura lecita che riguardasse il DE
VITO sfuggito agli operanti poich lo stesso, trascorrendo la maggior parte del suo
tempo presso i cantieri che aveva aperto, era costretto a trattare i propri affari leciti
telefonicamente.
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CAPO 37
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foglio nr. 649
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foglio nr. 650
Banca Intesa 7
3.068.101.727- 15.09.20 NOTARIANN NOTARIANN 29
02 04 3.500,0 I Giuseppe I Giovanni
Banca Intesa 0
3.068.101.724- 15.09.20 NOTARIANN NOTARIANN 30
12 04, 6.700,0 I Giuseppe I Aldo
Banca Intesa 0
3.068.101.725- 15.09.20 NOTARIANN NOTARIANN 31
00 04 7.000,0 I Giuseppe I Aldo
Banca Intesa 0
3.068.101.726- 15.09.20 NOTARIANN NOTARIANN 32
01 04 7.850,0 I Giuseppe I Antonio
Banca Intesa 0
3.068.101.729- 15.10.20 NOTARIANN NOTARIANN 33
04 04 2.000,0 I Giuseppe I Giovanni
Banca Intesa 0
6.033.214.286- 26.09.20 NOTARIANN NOTARIANN 34
08 04 1.100,0 I Giuseppe I Antonio
Banca Intesa 0
3.066.599.227- 15.04.20 NOTARIANN NOTARIANN 35
03 07 800,00 I Giuseppe I Antonio
Banca Intesa
3.310.727.847- 27.06.20 BONAFE NOTARIANN 36
11 08 490,00 Carmen I Francesco
Banca Intesa
Fatto aggravato altres dalla circostanza di cui allart. 7 della L. 203/91 per avere
agito avvalendosi delle condizioni previste dallart. 416 bis, ovvero con il fine di
agevolare lattivit di unassociazione per delinquere di tipo ndranghetistico, che
valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso, individuabile nel clan
Notarianni inserito a pieno titolo nella cosca Giamp di Lamezia Terme.
Con recidiva ex art. 99 4 e 5 co. cp per Notarianni Giuseppe
In Lamezia Terme, accertato dal 2001 al 30.06.2009, con condotta perdurante.
PREMESSA
La GDF di Lamezia Terme, nellinformativa n. 0076081/13 datata 11.03.13,
rappresenta in modo chiaro e preciso gli elementi emersi a carico di Notarianni
Giuseppe e Bonaf Carmen in ordine alla contestazione in esame qualificata, punto di
diritto, ai sensi del reato di cui all art 648 bis cp, aggravato dallart. 7 L. 203/91.
Questo giudice, ferma restando la validit e la piena condivisivilit in fatto degli
esiti degli accertamenti effettuati in maniera puntuale e scrupolosa dalla PG, ritiene di
dover qualificare pi correttamente i fatti-reato in questione ai sensi dellart. 648 ter
cp, aggravato dallart. 7 L. 203/91.
Siffatto convincimento deriva dalla valutazione dei fatti cos come ricostruiti
nella informativa sopra indicata alla luce della pacifica Giurisprudenza della Corte di
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foglio nr. 651
Cassazione in ordine al criterio in base al quale devono essere distinti gli ambiti
applicativi delle diverse fattispecie criminose previste e sanzionate dagli artt 648 bis e
648 ter cp.
Va premesso, per chiarezza espositiva, che il reato di riciclaggio ascrivibile a
colui che "sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilit provenienti da delitto non
colposo ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni in modo da ostacolare
l'identificazione della loro provenienza delittuosa".
In altri termini, in relazione specificamente ai capitali derivanti da attivit
illecite, commette il reato de qua l'agente che ponga concretamente in essere una
attivit tendente a "ripulire" il denaro sporco.
E altrettanto noto che l'art. 648 ter c.p, che, invece, incrimina limpiego in
attivit economiche o finanziarie di denaro avente provenienza illecita, contiene una
clausola di sussidiariet, che prevede, cio, la non applicabilit della norma allagente
che abbia concrso nella commissione del reato presupposto.
In sostanza tale clausola di riserva sancisce la prevalenza delle disposizioni
previste dagli artt. 648 e 648 bis c.p. rispetto alla fattispecie di cui allart 648 ter c.p.
che viene, quindi, ad avere uno spazio applicativo assolutamente irrisorio.
Ci in quanto sembra alquanto difficile porre in essere attivit di reimpiego di
denaro di provenienza illecita senza la previa commissione di fatti di ricettazione o di
riciclaggio, fatti che in tal caso fanno diventare le successive condotte di rimpiego un
post
factum penalmente non rilevante.
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foglio nr. 652
In ragione della clausola di sussidiariet prevista nell'art. 648 ter c.p., la fattispecie
incriminatrice del reimpiego illecito non applicabile a coloro che abbiano gi
commesso il delitto di ricettazione o quello di riciclaggio e che, successivamente, con
determinazione autonoma (al di fuori, cio, della iniziale ricezione o sostituzione del
denaro), abbiano poi impiegato ci che era frutto gi di delitti a loro addebitati: in tale
evenienza, il reimpiego del denaro si atteggia, infatti, come "post factum" non rilevante.
Per converso, la norma incriminatrice del reimpiego applicabile a coloro che, con
unicit di determinazione teleologica originaria, abbiano ricevuto o sostituito denaro
di provenienza illecita per impiegarlo in attivit economiche o finanziarie: in tale
evenienza nel reimpiego assorbita la precedente attivit di ricezione o di
sostituzione.
Integra il solo delitto di impiego di beni di provenienza illecita, nel quale rimangono
assorbiti quelli di ricettazione e di riciclaggio, colui che realizza, in un contesto
unitario caratterizzato sin dall'origine dal fine di reimpiego dei beni in attivit
economiche o finanziarie, le condotte tipiche di tutte e tre le fattispecie menzionate.
(La Corte ha altres precisato che, per converso, qualora, dopo la loro ricezione o la
loro sostituzione, i beni di provenienza illecita siano oggetto, sulla base di una
autonoma e successiva determinazione volitiva, di reimpiego, tale condotta deve
ritenersi un mero "post factum" non punibile dei reati di ricettazione o di riciclaggio in
forza della clausola di sussidiariet contenuta nell'art. 648 ter cod. pen.).
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foglio nr. 653
Tenendo presente tale criterio che attiene all'elemento della condotta del reato,
pu condividersi allora anche il principio enunciato, con riguardo all'elemento
psicologico, dalla Suprema Corte regolatrice, secondo cui "le tre fattispecie di cui agli
artt. 648, 648 bis e 648 ter c.p., pur accomunate dalla provenienza dei beni da delitto,
si distinguono sotto il profilo soggettivo per il fatto che la ricettazione richiede solo il
dolo di profitto, mentre la seconda e la terza richiedono la specifica finalit di far
perdere le tracce dell'origine illecita, con l'ulteriore peculiarit, quanto alla terza, che
detta finalit dev'essere perseguita mediante l'impiego delle risorse in attivit
economiche o finanziarie, di conseguenza l'art. 648 ter c.p. sarebbe in rapporto di
specialit con l'ari. 648 bis e questo, a sua volta, con l'art. 648 c.p." (Cass. 23/3/2000 n
6534; id. 10/1/2003 n 18103).
Ricordando quanto abbiamo appena detto appare evidente come, ai fini della esatta
soluzione della questione relativa al concorso tra le tre fattispecie, non sia sufficiente
richiamare il solo elemento soggettivo, essendo invece necessario far riferimento ed
applicare anche il criterio suindicato concernente l'elemento materiale del reato, onde
evitare interpretazioni che finiscano con l'abrogare implicitamente la clausola di
sussidiariet espressa, contenuta nell'art. 648 ter c.p..
Applicando i principi sin qui esposti ai fatti in esame, pu sin da ora anticiparsi
come le condotte poste in essere dagli odierni indagati rientrino nellambito di
applicazione delart 648 ter c.p., essendo sorrette da ununica determinazione volitiva
finalizzata ad impiegare denaro di proveninenza illecita in attivit economiche e
finanziarie svolte attraverso la ditta individuale EDILNOTAR di BONAFE Caterina
e sostanzialmente gestita da NOTARIANNI Giuseppe.
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foglio nr. 654
Pertanto, pur ammettendo, cos come ha evidenziato la suprema Corte (n. 34910
del 10/07/2008 Cc. - dep. 08/09/2008 - Rv. 241818) che la riscossione degli interessi
usurari sposti il momento di consumazione del reato e non costituisca un "post factum"
penalmente irrilevante, tuttavia evidente come, nel caso di specie, il NOTARIANNI
Giuseppe (il solo nei cui confronti allepoca il PM aveva avanzato richiesta) era
intervenuto in una fase ancora successiva rispetto al momento della dazione degli
interessi, ricevendo e versando sui conti della ditta formalmente intestata alla moglie i
titoli provento delle usure gi commesse.
Pertanto -evidenziava questo Ufficio- la medesima condotta non poteva
essere punita a titolo di concorso nel reato di cui allart. 644 c.p ma rientrava
nellambito di applicazione dei diversi reati di ricettazione o riciclaggio la cui
contestazione richiedeva tuttavia laccertamento della consapevolezza da prte
degli indagati della natura illecita e quindi della proveninenza delittuosa dei titoli
incassati.
Ed allora, tenendo presente quanto sin qui detto, devono passarsi in rassegna le
seguenti vicende.
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00 Saverio NI Giovanni
B.
Antonveneta
3022110053-01 10.01.2003 3.667,00 DE VITO NOTARIANN FERRISE 7
UNICREDIT Luigi I Giuseppe Saverio
Giovanni
A.D.R.: A fronte di tale evidenza non posso negare di aver dato questi assegni ai
NOTARIANNI. Preciso di non conoscere NOTARIANNI Giuseppe e BONAFE
Carmen anche se sono a conoscenza che il primo un costruttore. ..
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Nel corso delle ulteriori indagini emerso (cfr. cnr del 11.07.2011) che il conto corrente
acceso a nome del FRANCESCHI, dal quale erano stati tratti i citati assegni, di fatto era
utilizzato dal FRAGALE e che, comunque, n questultimo n il Franceschi ha saputo
o voluto fornire informazioni in merito alla effettiva destinazione degli assegni
movimentati. Quel che tuttavia con certezza emerge dalle indagini che nessuno dei
due soggetti sopra detti, come dagli stessi ammesso, ha mai avuto rapporti di affari con
NOTARIANNI Giuseppe o con BONAFE Carmen.
Nella informativa della GDF del 11.7.11 si d altres atto che il FRAGALE, per
far fronte ai debiti usurari maturati nei confronti dei NOTARIANNI, ha chiesto prestiti a
vari soggetti, tra i quali PERRI Osvaldo, commerciante di carni.
In effetti, dalla disamina della documentazione bancaria acquisita dalla PG
emergono altri due assegni concernenti un rapporto finanziario intercorso, prima facie,
tra PERRI Osvaldo e NOTARIANNI Giuseppe:
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foglio nr. 657
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documentazione in suo possesso e poi ha telefonato al padre per chiedere lumi sui titoli
esibiti.
Al termine ha riferito che gli assegni dellimporto di 7.410,00 e di 2.700,00
sono stati sicuramente consegnati dal padre agli usurai con i quali allepoca dei fatti era
in rapporti, mentre lassegno di 1.000,00, che risulta emesso da BONAFE Carmen,
era stato ricevuto da MISCIMARRA Pasquale a titolo di prestito.
La testimone ha precisato di non conoscere NOTARIANNI Giuseppe e
BONAFE Carmen; per contro ha detto che il padre le aveva riferito di conoscere
NOTARIANNI Antonio e che per questultimo aveva effettuato anche qualche lavoro,
senza comunque ricevere compensi.
Il MISCIMARRA Pasquale, sentito il 10.01.2011 (cfr. verbale di s.i.t., ALL. 47
della CNR del 11.07.2011), veniva preliminarmente invitato a riferire se, oltre che con
le persone gi perseguite nellambito delloperazione sisifo, aveva avuto rapporti di
natura usuraria con altri soggetti ovvero se, oltre ai fatti gi riferiti, vi erano altre
vicende di rilevanza penale delle quali non aveva parlato.
Il MISCIMARRA, quindi, dopo avere nuovamente ripercorso le vicende
usurarie poste in essere a suo carico, a precisa domanda, riferiva di non conoscere
NOTARIANNI Giuseppe e di non aver mai avuto rapporti con questultimo:
Lassegno indicato come allegato 83 (cfr. ALL. 14 C.N.R. GDF del marzo 2013)
lho ricevuto dal predetto arch. Antonio GIAMPA e lho cambiato sempre con le
modalit usurarie presso i NOTARIANNI. Come ho gi riferito per, non conosco
NOTARIANNI Giuseppe, persona che risulta aver incassato il titolo.
Lassegno indicato come allegato 84 (cfr. ALL. 15 C.N.R.) lho ricevuto a pagamento
di alcuni lavori effettuati per conto di STELLA Giovanni e lho cambiato ad usura
presso i NOTARIANNI. A tal proposito riferisco che proprio a Rosario NOTARIANNI
ho dato anche un altro assegno emesso da STELLA Giovanni dellimporto di
10.000,00.
In merito allassegno indicato come allegato 85 (cfr. ALL. 16 C.N.R.), riferisco di
non conoscere la traente BONAF Carmen. Non ricordo da chi ho ricevuto questo
assegno ma sono sicuro di averlo avuto a titolo di prestito da qualche usuraio; infatti,
come ho gi riferito, accaduto di aver ricevuto anche assegni a vista invece dei
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Conosco NOTARIANNI Giuseppe come anche gli altri fratelli di Antonio, ma con
loro non ho mai avuto nessun tipo di rapporto.
Allescusso, poi, venivano esibiti i citati titoli con richiesta di ricostruire, se
fosse stato in grado, i motivi per i quali li aveva ricevuti o emessi.
A tal proposito dichiarava:
Gli assegni che mi esibite sono grosso modo quelli di cui ho prima
genericamente parlato in relazione ai prestiti ricevuti e/o restituiti()
Gli assegni indicati in questo verbale come all.ti 2, 3 e 4 (si riferiva agli assegni
ALL.TI 17, 18,19 n.d.r.) mi sono stati consegnati direttamente dalla SUPERALVI
s.p.a. societ per la quale ho effettuato lavori edili prima che subentrasse il
NOTARIANNI Luigi come responsabile del loro supermercato di via del Progresso.
Infatti, in relazione alla ricezione degli assegni che mi esibite, possiedo le fatture
()
Gli assegni di cui parlo, quelli emessi dalla SUPERALVI spa, risultano da me girati
ai NOTARIANNI perch essendo che la societ me li consegnava post datati ed
avendo io necessit di contanti, chiedevo al NOTARIANNI Luigi detto Gino di
monetizzarmeli. Preciso che a fronte di tale cambio di assegni con denaro contante il
NOTARIANNI non ha mai preteso nulla.
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Anche in tal caso, infatti, per come gi accertato nellOCCC 95/12 RMC, gli
assegni sopra indicati, apparentemente girati da BRUTTO alla BONAFE Carmen, sono
comunque riconducibili ad operazioni usurarie effettuate dal NOTARIANNI Luigi e
anche in tal caso il NOTARIANNI Luigi ha volontariamente omesso di apporre la sua
firma di girata sui titoli e non li ha direttamente incassati, nonostante disponesse gi a
quel tempo di due conti correnti bancari (cfr. CNR trasmessa con nota nr. 225986/11
dell 11.07.2011 e documentazione bancaria trasmessa con nota prot. nr. 268823/10 del
23.08.2010).
Con annotazione di P.G. prot. nr. 225986/11 del 11.07.2011 (i cui contenuti sono
stati richiamati nel corpus dellO.C.C.C. operazione medusa), la GDF esponeva che, a
seguito del riesame del contenuto di alcune intercettazioni telefoniche svolte
nellambito di altri procedimenti penali, tra cui quelle effettuate in esecuzione del
decreto nr. 550/07 RIT (p.p. 1901/07 RGNR DDA), sulla utenza 333.8526596 in uso a
LO GATTO Agostino, erano stati acquisiti utili elementi per le indagini del caso.
In particolare riferivano gli operanti che, in data 05.09.2007, era stata captata la
telefonata nr. 38904, effettuata dalla utenza 339.3397130 in uso al Sost. Commissario
della Polizia di Stato Alfonso ESPOSITO, verso lutenza monitorata di LO GATTO
Agostino (cfr. verbale di trascrizione ALL. 1 della citata annotazione di P.G.).
La telefonata in questione, nellattuale contesto investigativo, assume
particolare rilevanza in quanto nel corso della stessa LO GATTO Agostino
dichiara come, gi allepoca, i PILOSCI movimentassero assegni che poi
approdavano sul conto corrente di Bonaf Carmen, titolare della ditta
EDILNOTAR. .
LO GATTO Agostino, infatti, su richiesta dellufficiale di P.G., spiegava che la
persona che in quel momento si trovava a scuola (intendendo chiaramente con tale
termine il carcere), movimentava gli assegni a piazza darmi, ovvero li consegnava
alla cognata BONAFE Carmen, che aveva il conto corrente in via A. Moro.
Con questi riferimenti il LO GATTO Agostino intendeva riferirsi alle
filiali del Banco di Napoli presenti in Lamezia Terme, presso le quali i NOTARIANNI
avevano acceso i loro rapporti bancari.
E stato infatti riscontrato che la BONAFE Carmen (come anche gli altri
membri della famiglia NOTARIANNI) titolare del conto corrente 082745970178,
acceso presso la filiale del Banco di Napoli di via A. Moro.
Tuttavia, il dato saliente che pu evincersi con certezza dalla predetta
conversazione che LO GATTO Agostino, soggetto particolarmente vicino alla cosca
Giampa e ai Notarianni in particolare (quindi a conoscenza degli affari interni alla
stessa), gi nel 2007 era perfettamente al corrente del fatto che i pilosci giravano gli
assegni ( riferendosi evidentemente a quelli provento delle illecite attivit di usura)
facendoli confluire sui conti correnti di BONAFE Carmen.
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Tale dato, ai fini che qui interessa, rilevante in quanto dimostra come tra i
vari congiunti vi sia stato negli anni un continuo scambio di denaro, che allo
stato non trova alcuna plausibile ragione, atteso che fra i medesimi non
risultano rapporti leciti di natuta imprenditoriale e/ o commerciale .
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1. NOTARIANNI Giuseppe
(1) c/c 714038001/05 acceso presso la Banca Commerciale Italiana ora
Banco di Napoli il 10.01.2001, sul quale, fino al 30.06.2009, sono state
registrate le seguenti movimentazioni:
totali entrate: 1.604.620,00 - totali uscite 1.603.566,00,
di cui in denaro contante: un totale di 456.968,56 versati ed
722.617,68 prelevati allo sportello.
2. BONAFE Carmen:
(1) c/c. 082745970178 acceso presso la Banca Commerciale Italiana ora
Banco di Napoli, filiale via A. Moro, il 14.03.2003, sul quale sono state
registrate le seguenti movimentazioni:
totali entrate: 467.933,11 - totali uscite 486.278,29
di cui in denaro contante: un totale di 183.646,21 versati ed
194.024,07 prelevati allo sportello.
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Tali dati sono riassunti dalla PG nel prospetto di seguito indicato, dal quale si
evince anche la sperequazione esistente tra i redditi dichiarati ed i flussi finanziari
confluiti sui conti dei prevenuti:
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Tanto premesso, passiamo ad illustrare gli elementi sulla base dei quali si
contestata nella richiesta in esame che la costituzione della ditta EDILNOTAR
avvenuta solo ed esclusivamente al fine di effettuare loperazione edilizia a
mezzo della quale sono stati costruiti i fabbricati ubicati in c.da Talarico (ora
via Mons. Azio Davoli) di Lamezia Terme sul terreno che era di propriet dei
fratelli MONTESANTI Enrico e Vincenzo, successivamente venduto.
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Il MONTESANTI Enrico, a sua volta, risultava essere dante causa in una serie di atti
di compravendita di immobili.
Di seguito si riportano le risultanze degli accertamenti svolti sul punto dalla GDF che
ha esaminato le fasi di ciascuna operazione commerciale/immobiliare in questione,
spiegando in concreto anche le ragioni specifiche del rapporto finanziario intercorso
tra il defunto MONTESANTI ed i coniugi NOTARIANNI BONAFE.
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trassata L
L.
010392977 13.03.2006 CARUSO BONAFE ======== 65
03 10.000,00 Fiore Carmen
CREDEM
(a/c)
010392991 09.05.2006 CARUSO BONAFE ======== 66
04 10.000,00 Fiore Carmen
CREDEM
(a/c)
In ordine a quanto mi chiedete, riferisco che nellanno 2006 ebbi ad apprendere che
in c.da Talarico case sparse (ora via mons. Azio Davoli) erano in vendita dei
fabbricati in stato di costruzione, pertanto, con mia moglie FEDERICO Antonella
decidemmo di acquistarne uno. Recatici sul posto, incontrammo ling.
MONTESANTI Enrico, il quale ci illustr le condizioni di vendita e giungemmo ad
un accordo a mezzo del quale questi ci cedeva limmobile allo stato in cui si trovava
per 130.000,00, che io e mia moglie abbiamo corrisposto tutti a mezzo di assegni
circolari e assegni tratti dal nostro conto corrente.
Gli assegni di cui parlo furono consegnati tutti nelle mani di MONTESANTI
Enrico, tranne un paio che consegnai nelle mani del costruttore, NOTARIANNI
Giuseppe, il quale li ricevette con riserva di recapitarli al primo..Come ho
riferito, con i 130.000,00 acquistammo il fabbricato che necessitava di ulteriori
lavori per essere portato a compimento e reso abitabile. Tali lavori, furono
commissionati al NOTARIANNI poich il MONTESANTI lo impose come
clausola contrattuale al momento in cui cedette il fabbricato; praticamente ci disse
che se avessimo acquistato limmobile, i restanti lavori li avrebbe dovuti fare il
NOTARIANNI. Accettata questa condizione, non scritta, abbiamo consegnato al
MONTESANTI un ulteriore somma di 80.000,00 sempre in assegni bancari, ma di
fatto tali lavori non sono mai stati effettuati dal NOTARIANNI se non in parte.()
Gli assegni che mi avete esibito sono parte di quelli che ho dato al
MONTESANTI.
In data 04.02.2011 veniva effettuata una perquisizione locale nei confronti di
BAFFA Silvana, vedova MONTESANTI, presso lo studio che era stato del defunto.
In quella circostanza venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro una serie di
documenti dai quali si desume che NOTARIANNI Giuseppe ed i suoi familiari sono
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foglio nr. 672
Stampa di un resoconto delle ripartizioni del foglio 45 part. 347, sulla quale
indicata la quadratura della predetta particella 347 ed a matita sono indicati alcuni
nominativi, tra i quali quello di PAGANO in relazione alla metratura di mq.
1.026,13 (ALL. 74 copia documento):
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Pagano/Scognamiglio
D Mq 705,08 Notarianni Giuseppe
/Napoli
E Mq 695,60 Giamp Giuseppina
F Mq 599,13 Notarianni Rosario
Mq 650,00 Nicolazzo
G Mq 399,21
Enel
H Mq 1272,12
Agricolo
I Mq 1.133,81
Strada 1.131,07 1223,25
L Mq 216,71
Vumbaca
Da tale appunto, quindi, si rileva che la parte di terreno indicata con la lettera B
dal MONTESANTI Enrico quella dove sorge attualmente il fabbricato che si
presenta come una villa bifamiliare, comprendente, per lappunto le abitazioni
acquistate dai coniugi CARUSO Fiore - FEDERICO Antonella e da DE SENSI
Rosa (della quale tratteremo appresso).
Foglio A/4 sul quale, da un lato vi la planimetria della part. 347 con
lindicazione a matita della dicitura part. 347=(A+B+C+D+E+F+G+H+I+L)=
mq 7.589,91 e sullaltro lato vi sono riportati i seguenti appunti manoscritti (ALL.
75 - copia documento):
Lotto B Carmen Bonaf
Acquirenti: DE Sensi-Federico
Volture
1) Federico 130 70 Notarianni Giuseppe
3) De Sensi 130 130 Bonaf Carmen
Notarianni Giuseppe
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foglio nr. 674
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foglio nr. 675
La domanda di cui trattasi stata presa in carico al protocollo 70322 del Comune di
Lamezia Terme, fasc. n. 12368 bis.
La BONAFE, ha altres provveduto al pagamento delle oblazioni per la
sanatoria dellillecito edilizio in parola, a mezzo di bollettini postali, pagando un
importo di 23.146,25 nel 2005 ed altri 27.130,00 nel 2007 (ALL. 68 ter fasc.
12368 bis dellU.T. del Comune di Lamezia).
Per quanto riguarda la particella 724 sub. 1 si da atto che trattasi di quella con la
quale stato censito il fabbricato di CARUSO Fiore.
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foglio nr. 676
In data 04.02.2011 nel corso della perquisizione locale effettuata nei confronti di
BAFFA Silvana, vedova MONTESANTI, presso lo studio che era stato del defunto
coniuge, veniva rinvenuta, tra le altre cose, la seguente documentazione pertinente
alla compravendita PAGANO-MONTESTANTI:
Stampa di un resoconto delle ripartizioni del foglio 45 part. 347, sulla quale
indicata la quadratura della predetta particella 347 ed a matita sono indicati alcuni
nominativi, tra i quali quello di PAGANO in relazione alla metratura di mq.
1.026,13 (ALL. 74 copia documento):
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foglio nr. 677
Da tale appunto, quindi, si rileva che la parte di terreno indicata con la lettera
C dal MONTESANTI Enrico quella dove sorge attualmente il fabbricato che
si presenta come una villa bifamiliare, comprendente, per lappunto le abitazioni
acquistate da PAGANO Andrea e SCOGNAMIGLIO Ciro di seguito
generalizzato.
Foglio A/4 sul quale, da un lato vi la planimetria della part. 347 con
lindicazione a matita della dicitura part. 347=(A+B+C+D+E+F+G+H+I+L)=
mq 7.589,91 e sullaltro lato vi sono riportati i seguenti appunti manoscritti (ALL.
75 - copia documento):
Lotto B Carmen Bonaf
Acquirenti: DE Sensi-Federico
Volture
Notarianni Giuseppe
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..... labitazione dove attualmente risiedo, ubicata in via mons. Azio Davoli
nr. 143, lacquistai nellanno 2006. Allepoca, unitamente a mia moglie, avevamo
deciso di acquistare una casa, pertanto ci adoperammo a cercarne una
confacente alla nostre esigenze ed alle nostre possibilit finanziarie.
Casualmente, transitando per c.da Talarico, dove tra laltro abitavamo vicino,
vidimo un cartello vendesi allinizio della strada che conduce al C.I.E.,
adiacente al luogo in cui sorge la mia casa attuale. Pertanto, con mia moglie
imboccammo la stradina dove vi era il cartello vendesi e notammo che nella
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foglio nr. 682
della stampa del resoconto delle ripartizioni del foglio 45 part. 347, sulla quale
indicata la quadratura della predetta particella 347 ed a matita sono indicati alcuni
nominativi, tra i quali quello di SCOGNAMIGLIO Ciro in relazione alla
metratura di mq. 1.026,13 (cfr. ALL. 74 copia documento):
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foglio nr. 683
Da tale appunto, quindi, si rileva che la parte di terreno indicata con la lettera C
dal MONTESANTI Enrico quella dove sorge attualmente il fabbricato che si
presenta come una villa bifamiliare, comprendente, per lappunto le abitazioni
acquistate da e SCOGNAMIGLIO Ciro e PAGANO Andrea sopra generalizzato.
del foglio A/4 sul quale, da un lato vi la planimetria della part. 347 con
lindicazione a matita della dicitura part. 347=(A+B+C+D+E+F+G+H+I+L)=
mq 7.589,91 e sullaltro lato vi sono riportati i seguenti appunti manoscritti (cfr.
ALL. 75 - copia documento):
Acquirenti: DE Sensi-Federico
Volture
5) Federico 130 70 Notarianni Giuseppe
3) De Sensi 130 130 Bonaf Carmen
Notarianni Giuseppe
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foglio nr. 684
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Da una visura alla banca dati anagrafe tributaria emergeva che i coniugi
MARINELLI Antonio e FERRARO Angela risultano essere aventi causa nella
compravendita di un fabbricato (atto registrato presso lagenzia delle entrate di
Catanzaro il 05.08.2004 mod. Telem., serie 1T, n. 2992) avente quale controparte
MONTESANTI Monica, nipote di Enrico. (ALL. 95 -stampa visura atto di Registro).
Nel periodo successivo a quello in cui NOTARIANNI Giuseppe ha incamerato i
predetti assegni bancari, lo stesso emetteva i seguenti titoli a favore dei suoi fratelli,
per un totale di 31.450,00:
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Al
l.
3.068.101.723 08.09.2004 3.300,00 NOTARIANNI NOTARIANNI 24
-11 Giuseppe Carmine
Banca Intesa
3.068.101.727 15.09.2004 3.500,00 NOTARIANNI NOTARIANNI 29
-02 Giuseppe Giovanni
Banca Intesa
3.068.101.724 15.09.2004, 6.700,00 NOTARIANNI NOTARIANNI 30
-12 Giuseppe Aldo
Banca Intesa
3.068.101.725 15.09.2004 7.000,00 NOTARIANNI NOTARIANNI 31
-00 Giuseppe Aldo
Banca Intesa
3.068.101.726 15.09.2004 7.850,00 NOTARIANNI NOTARIANNI 32
-01 Giuseppe Antonio
Banca Intesa
3.068.101.729 15.10.2004 2.000,00 NOTARIANNI NOTARIANNI 33
-04 Giuseppe Giovanni
Banca Intesa
6.033.214.286 26.09.2004 1.100,00 NOTARIANNI NOTARIANNI 34
-08 Giuseppe Antonio
Banca Intesa
A tal proposito si evidenzia altres che, nel corso delle indagini riferite al p.p.
1604/06 RGNR (operazione SISIFO), il MARINELLI era stato escusso a s.i.t.
proprio in relazione alla predetta compravendita immobiliare in quanto dagli
accertamenti esperiti era emerso che CHIRICO Giuseppe, (padre di Giovanni e
Vincenzo della ledilizia f.lli CHIRICO), aveva presentato una domanda di
definizione di illecito edilizio per limmobile in parola ( che di fatto il MARINELLI
avrebbe pagato a MONTESANTI Enrico e NOTARIANNI Giuseppe) -ALL. 96
copia verbale di s.i.t.).
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foglio nr. 687
Vale evidenziare che il MARINELLI ha altres asserito che tra i vari incontri
avuti con il NOTARIANNI Giuseppe per trattare sullacquisto dellimmobile, in un
paio di circostanze, era presente anche Aldo NOTARIANNI, anche se lo stesso
non ha preso parte attiva ai discorsi che venivano fatti.
Ci non toglie, ad ogni modo, che la presenza di NOTARIANNI Aldo ai
colloqui inerenti trattative per la compravendita di immobili, deve essere
considerata un elemento dal quale desumere anche linteresse di questultimo
alle operazioni immobiliari di riferimento.
Quindi, alla luce di quanto emerso, si accertava che BAFFA Florinda avrebbe fatto
formalizzare la cessione di un immobile alla figlia, senza nulla pretendere, pur non
avendo in mano sua nessun atto dal quale risultava che il defunto marito lo aveva
ceduto al CHIRICO.
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foglio nr. 688
Alla persona sentita si rappresenta che il saldo del pagamento per il condono
edilizio del fabbricato esistente sul terreno in parola, sarebbe stato da egli stato
pagato il 28.07.2004, pertanto si chiede se il trasferimento del bene al
NOTARIANNI avvenuto in quella data. Si esibiscono al sig. CHIRICO copia
delle ricevute di pagamento.
Escludo con estrema certezza di aver effettuato io quel pagamento ed affermo
che la cessione al NOTARIANNI avvenuta molto tempo prima. Ritengo che chi
abbia inteso regolarizzare il condono ha effettuato il versamento a mio nome,
perch a mio nome era stata istruita la pratica. Voglio evidenziare che le somme
pagate per il condono mi sembrano eccessive rispetto alle dimensioni del
fabbricato per il quale io avevo chiesto la sanatoria; ribadisco, infatti, che tale
fabbricato misurava circa 30 metri quadri ed era costituito da una struttura grezza
con un pozzo allinterno.
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foglio nr. 689
Con ci non pu non rilevarsi che anche il comportamento della donna non stato
affatto stato lineare e coerente.
Non si comprende, infatti, come abbia potuto la stessa cedere un immobile sulla
parola, senza effettuare un minimo di accertamento che avesse potuto darle prova
dellavvenuta transazione, anche se bonaria, intercorsa tra il suo defunto marito ed il
CHIRICO.
Per quanto riguarda il geometra citato da BAFFA Florinda quale persona che aveva
curato la formalizzazione dellatto di compravendita tra la di lei figlia ed il
MARINELLI, lo stesso stato identificato in CANNA Antonio, nato il 10.09.1955 a
Nicastro ora Lamezia Terme ed ivi residente in c.da Vignola Statti nr. 12, il quale, tra
laltro, risulta avere precedenti per usura, in quanto il 13.01.2002 stato denunciato
per tale reato dalla Squadra Mobile di Catanzaro.
Per completezza dinformazione la PG fa rilevare altres che il fabbricato acquistato
dai coniugi MARINELLI-FERRARO, originariamente era verosimilmente destinato
a NOTARIANNI Rosario, germano di Giuseppe.
A tale conclusione si giunge attraverso la disamina di alcuni atti acquisiti nel corso
delle indagini. In particolare:
a. in data 19.09.2012, presso lU.T. del Comune di Lamezia Terme (cfr. ALL. 68
bis - richiesta documentazione), stato acquisito latto, dal quale emerge che
NOTARIANNI Rosario, in data 07.12.2004, ha richiesto alla Commissione
Straordinaria del Comune di Lamezia Terme la definizione dellillecito edilizio
(ALL. 97 ter- domanda di definizione illecito edilizio Fasc. 12351) relativo alla
realizzazione di un fabbricato identificato al catasto terreni del Comune di
Lamezia Terme al foglio di mappa 45, particella 347, la cui costruzione, secondo
dichiarazione dellindagato, sarebbe stata ultimata nel 2003.
b. Da tale atto si evince che il NOTARIANNI Rosario ha anche versato la prima
rata, di 1.700,00, per loblazione per il condono edilizio, nonch 500,00 per
gli oneri accessori (ALL. 97 quater - copia versamenti) . Nel fascicolo acquisito
presso lU.T., vi sono inoltre i rilievi fotografici dellabuso dai quali si pu
apprezzare limportanza dei lavori edili realizzati dal NOTARIANNI (ALL. 97
quinques -fotografie).
c. Dalle ulteriori indagini, stato appurato che il fabbricato di cui sopra ubicato
nel complesso residenziale costruito da NOTARIANNI Giuseppe in c.da Talarico
e trattasi dellimmobile che poi ha venduto ai coniugi MARINELLI Antonio e
FERRARO Angela (atto registrato presso lagenzia delle entrate di Catanzaro il
05.08.2004 mod. Telem., serie 1T, n. 2992).
d. A tal riguardo, cos come sopra evidenziato, si ribadisce che gli assegni
emessi dagli acquirenti per quella compravendita sono stati incassati da
NOTARIANNI Giuseppe.
Occorre anche riferire che, atteso che la compravendita in questione intercorsa tra i
coniugi MARINELLI e MONTESANTI Monica, essendo questultima nipote di
MONTESANTI Enrico, tra la documentazione di questultimo, sottoposta a
sequestro da questa Guardia di Finanza, non sono stati rinvenuti atti dai quali emerge
il rapporto tra questi ed il MARINELLI.
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Ulteriore certezza che si tratta della quota di terreno dove poi stato realizzato il
fabbricato acquistato dal MARINELLI, emerge dalla fotografia presente al
fascicolo acquisito dalla PG presso lU.T. del Comune di Lamezia Terme, relativo
alla domanda domanda di definizione illecito edilizio presentata da NOTARIANNI
Rosario per il fabbricato in questione (cfr. ALL. 97 ter).
Orbene, la disamina della fotografia in questione, raffigurante il fabbricato per il
quale veniva chiesta la sanatoria, permette di stabilire che questo proprio quello
del MARINELLI (ALL. 97 quinques - fotografia).
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della stampa del resoconto delle ripartizioni del foglio 45 part. 347, sulla quale
indicata la quadratura della predetta particella 347 ed a matita sono indicati alcuni
nominativi, tra i quali quello di NAPOLI (cfr. ALL. 74 copia documento):
Da tale appunto, quindi, si rileva che la parte di terreno indicata con la lettera D
dal MONTESANTI Enrico quella dove sorge attualmente il fabbricato che si
presenta come una villa bifamiliare, comprendente, per lappunto, lattuale
abitazione di NAPOLI Sebastiano e quella riconducibile a NOTARIANNI Aldo
per la quale stato disposto dallUfficio GIP di Catanzaro il sequestro preventivo
nellambito del p.p. 4206/12 RGNR (Giudizio Abb.Op.MEDUSA), che nel
prospetto in argomento attribuita a NOTARIANNI Giuseppe.
sul foglio A/4 sul quale, da un lato vi la planimetria della part. 347 con
lindicazione a matita della dicitura part. 347=(A+B+C+D+E+F+G+H+I+L)=
mq 7.589,91 e sullaltro lato vi sono riportati i seguenti appunti manoscritti (cfr.
ALL. 75 - copia documento):
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Acquirenti: DE Sensi-Federico
Volture
Notarianni Giuseppe
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Anche nel caso di questa compravendita si evincono le stesse operazioni dalle quali
sostanzialmente emerge che i ricavi delle medesime sono riferibili interamente al
NOTARIANNI Giuseppe.
Tali emergenze si rilevano innanzitutto dai documenti sequestrati a BAFFA Silvana,
gi esaminati nelle pagine precedenti, e che si richiamano ulteriormente per
largomento specifico che ci occupa.
In particolare:
dalla stampa del resoconto delle ripartizioni del foglio 45 part. 347, sulla quale
indicata la quadratura della predetta particella 347 ed a matita sono indicati alcuni
nominativi, tra i quali quello di DE SENSI (cfr. ALL. 74 copia documento):
Da tale appunto, quindi, si rileva che la parte di terreno indicata con la lettera B
dal MONTESANTI Enrico quella dove sorge attualmente il fabbricato che si
presenta come una villa bifamiliare, comprendente, per lappunto, lattuale
abitazione di DE SENSI Rosa e quella riconducibile a FEDERICO Antonella e
CARUSO Fiore.
Sul foglio A/4 sul quale, da un lato vi la planimetria della part. 347 con
lindicazione a matita della dicitura part. 347=(A+B+C+D+E+F+G+H+I+L)=
mq 7.589,91 e sullaltro lato vi sono riportati i seguenti appunti manoscritti (cfr.
ALL. 75 - copia documento):
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Acquirenti: DE Sensi-Federico
Volture
Notarianni Giuseppe
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Per come rappresentato dalla PG operante, ulteriore conferma di quanto sin qui
detto in relazione alla compravendita che in esame, si rinviene in una scrittura
privata datata 07.05.2007, firmata da MONTESANTI Enrico e BONAFE
Carmen (ALL. 120), con la quale il primo precisa che la somma di 130.000,00
incassata per limmobile venduto a DE SENSI Rosa viene versata direttamente a
BONAFE Carmen, motivando la dazione del denaro quale pagamento di lavori
di costruzione dellimmobile nonch per le spese sostenute per la domanda di
condono, versamenti e oblazioni.
A tergo della scrittura vi anche attaccato un post.it recante il seguente appunto
(ALL. 121):
Rosa DE
SENSI
Vendita
130.000,00
Girate
130.000,00
a:
Bonaf
Carmen
Uniti alla scrittura a mezzo di una spilla vi erano altres i seguenti documenti:
- Foglio A/4 con la riproduzione fotostatica dei seguenti assegni circolari
(ALL. 122):
I documenti bancari descritti sono quelli attraverso i quali sono state effettuate le
operazioni immobiliari e finanziarie sopra descritte.
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prima volta, la seconda volta non si presentano e gli dicono: Mi devi dare questa
roba, gli danno la roba e dopo se ne vanno.
P.M. dott. DOMINIJANNI S, ma li conoscono di fama, di qualcosa, perch?
ANGOTTI Giuseppe Lo sanno perch sono i camorristi, sono chi gestisce gli
affari del "professore" e sanno che sono Aldo il nuovo boss della zona, il fratello
Giuseppe mammasantissima, per sua vece c pure mille lire e Vincenzo
BONADDIO
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solo di loro, individuato per lappunto nella persona di Aldo, andasse a riscuotere le
somme.
Omissis
I miei cognati Aurelio, Antonio, Carmine e Gianluca sono tutti camorristi,
Giuseppe Mammasantissima, mentre Rosario camorrista di sgarro.
Omissis
Giuseppe una volta mi disse di avere detenuto per un periodo il codice di onore.
Nel 2000 Giuseppe NOTARIANNI mi propose di far transitare per non pi di 48
ore delle trances di denaro sul mio conto avrei guadagnato il 10 per cento. Si
trattava di somme aggiratesi intorno ai 300 mila euro. Non so quale fosse la
provenienza di tali soldi. Non so se poi abbiano trovato qualcuno disposto a fare una
cosa del genere.
Dichiarazioni del collaboratore di giustizia di ANGOTTI Giuseppe rese in data
06.05.2009:
Nel 93 Antonio Notarianni aveva problemi economici e chiese pertanto a
Giuseppe di aiutarlo. In quella occasione appresi che era stato istituito un fondo
comune che doveva servire nel caso in cui qualcuno di loro avesse avuto difficolt
che gli imponevano di allontanarsi dalla circolazione..
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Per quel che riguarda la riconducibilit degli immobili di c.da Talarico agli indagati,
risultano essere di pregnante valore le dichiarazioni sul punto rese da CAPPELLO
Saverio il 25.01.2012 e 27.12.2012.
In particolare, il 2.01.2012 il collaboratore, nel corso dellinterrogatorio, raccontando
un episodio in cui era avvenuto uno scambio di armi, ha fatto riferimento ad alcune
villette in costruzione che dice essere riconducibili ai fratelli NOTARIANNI:
I luoghi descritti dal CAPPELLO sono certamente quelli in cui sorgono i fabbricati in
questione.
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In sostanza, la BAFFA riferiva che da tutta loperazione non avevano ottenuto alcun
guadagno; anzi aggiungeva che, addirittura, il suo defunto marito era stato costretto a
ricorrere ad un prestito bancario, a fronte della cessione di un quinto dello stipendio.
Altri elementi di riscontro in ordine ai fatti in esame, si traggono da altra
documentazione rinvenuta e sottoposta a sequestro in data 04.02.2011 nel corso della
gi citata perquisizione locale effettuata nei confronti di BAFFA Silvana, vedova
MONTESANTI, presso lo studio che era stato del defunto marito.
In quella sede, oltre al materiale cartaceo gi oggetto desame in precedenza, stata
rinvenuta dalla PG altra documentazione di interesse investigativo dalla quale si ricava,
in maniera incontrovertibile, che i reali proprietari dei fabbricati ceduti formalmente dal
MONTESANTI ai vari acquirenti dei quali abbiamo parlato, sono da individuarsi in
NOTARIANNI Giuseppe e BONAFE Carmen.
Di seguito, sar presa in esame la restante documentazione rinvenuta e sottoposta a
sequestro nei confronti di BAFFA Silvana per dimostrare che NOTARIANNI Giuseppe
e BONAFE Carmen hanno riciclato il denaro provento dalle attivit illecite dei loro
congiunti.
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interesse dei NOTARIANNI sono quelli ceduti ai f.lli CARERI, a tale VUMBACA,
ed ovviamente quelle piccole quote cedute per i servizi (Enel, strada, etc).
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nonch,
-Foglio 45 part. 746 sub 1 relativa ai Beni Comuni non Censibili
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CONCLUSIONI
Alla luce di quanto rilevato, si ritiene che sussistono gravi indizi di colpevolezza nei
confronti dei coniugi NOTARIANNI Giuseppe e BONAFE Carmen, in relazione al
delitto di cui allart. 648 ter c.p.loro contestato, reato posto in essere nel corso degli
anni al fine di agevolare le illecite attivit criminali della famiglia NOTARIANNI
Effettivamente, nel corso delle indagini, seppure non stato accertato che i reati
di usura siano stati commessi dai NOTARIANNI per agevolare la cosca GIAMPA,
emerso che si tratta comunque di reati fine dellassociazione di tipo mafioso, costituita
dal gruppo dei NOTARIANNI, i quali, cos per come emerge dagli atti e dalla OCCC
95/12 RMC, devono essere considerati una ndrina inglobata a tutti gli effetti nella
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cosca GIAMPA.
Daltra parte il profilo agevolativo rispetto al fatto criminoso collettivo
principale pu cogliersi anche nella circostanza riferita dai collaboratori di giustizia
che la gestione autonoma delle usure da parte degli affiliati era pratica consentita anche
perch in tal modo lassociazione criminale era esonerata dalla corresponsione dello
stipendio agli affiliati usurai, per lo meno per il periodo in cui il rapporto usurario era
in corso di esecuzione.
Passiamo ora a ribadire proprio gli elementi dai quali possibile desumere la
consapevolezza dei coniugi NOTARIANNI - BONAFE, circa il fatto che la
provenienza degli assegni e/o denaro in genere, ricevuti dai propri congiunti fosse il
provento di attivit delittuose dagli stessi svolte (con particolare riferimento alle
estorsioni ed allusura) e che loro (gli odierni indagati) costituivano il mezzo attraverso
il quale far transitare i titoli per occultarne la reale provenienza delittuosa.
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foglio nr. 716
Circa la sussistenza del reato di riciclaggio si evidenzia che trattasi di delitto a forma
libera e pertanto pu essere integrato da qualsiasi condotta idonea ad ostacolare
l'identificazione della provenienza delittuosa del bene ricevuto. Inoltre, la prima parte
della norma incriminatrice tipizza, come condotta causalmente produttiva dell'evento di
pericolo, il trasferimento: vocabolo, che non vi ragione di interpretare quale
sinonimo empirico di atto negoziale dispositivo della propriet o del possesso (Cass.
Sez. II pen., sent. 21667 del 01.06.2007).
Per questa ragione, il solo fatto di aver trasferito gli assegni bancari o il denaro
provento del reato di usura, con azioni tese inequivocabilmente ad ostacolare la
ricostruzione delliter del denaro o degli assegni (vgs. omessa girata dei titoli o la mole
delle somme versate in denaro contante sui cc/cc) occultandone quindi la provenienza
e/o il percorso, integrerebbe il reato di cui allart. 648 bis.
Tali azioni, infatti, costituiscono gli elementi oggettivi del reato poich risultano
essere atti di "ripulitura" tesi, appunto, ad ostacolare l'identificazione della provenienza
delittuosa dei titoli.
Ci per quando riguarda lincameramento degli assegni e/o del denaro provento
delle usure.
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provento delle estorsioni e/o dello spaccio di sostanze stupefacenti (cfr. versamenti in
contanti sui conti correnti), atteso che per conseguire il prezzo di quei reati, gli addetti
ai lavori non utilizzano certo titoli che possono tracciare il percorso del denaro, ma
solo ed esclusivamente denaro contante.
Ad ulteriore riscontro del fatto che gli odierni indagati hanno effettuato
operazioni di ripulitura, si richiama che il fabbricato acquistato da MARINELLI
Antonio, era in origine destinato a NOTARIANNI Rosario (cfr. compravendita
MONTESANTI MARINELLI, da pag. 27 a pag. 31).
Tuttavia, nelle operazioni di compravendita, formalmente intercorse tra
MONTESANTI Monica e MARINELLI Antonio, il nome di NOTARIANNI Rosario
non emerge, per contro emerge che assegni per un totale di 104.000,00 sono stati
emessi dallacquirente a favore di NOTARIANNI Giuseppe.
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foglio nr. 718
In questa fase, i dati sopra riportati tornano utili per stabilire lammontare delle
operazioni di riciclaggio poste in essere dagli indagati.
Infatti, dal prospetto sopra illustrato si ricava che il nucleo familiare di NOTARIANNI
Giuseppe, composto da nr. 05 persone, dal 1993 al 2009 ha prodotto redditi per un
totale di 50.156,00, pertanto, stando a questo dato, la famiglia del NOTARIANNI
Giuseppe avrebbe dovuto vivere in assoluto stato di indigenza.
Si specifica per, che fino al 2001 n il NOTARIANNI Giuseppe, n la sua consorte
risultano abbiano lavorato stabilmente (cfr. scheda ALL. 1 della suindicata annotazione
di P.G.).
Tenuto conto dei due dati sopra riportati (redditi e volume daffari prodotti dal 2001 al
2009 -righe B e C-) e rapportando gli stessi ai flussi finanziari registrati in entrata sui
rapporti bancari dei predetti soggetti (riga D), calcolati per un totale di 2.086.111,80,
appare evidente la sperequazione esistente che, tradotta in cifre stata computata in
2.035.955,80 [(A+B) D].
Vale comunque rilevare che in data 23.09.2009, NOTARIANNI Giuseppe ha ricevuto
un vaglia cambiario dalla banca dItalia di 299.998,19 (cfr. ALL. 2 della citata
annotazione di P.G.), relativo ad un risarcimento conferitogli dallo Stato per un periodo
di ingiusta detenzione da egli subito. Ma anche scorporando la predetta somma dal
totale di 2.035.955,80 otteniamo 1.739.957,61, importo il cui provento che rimane
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foglio nr. 719
ingiustificato, e per qual che attiene gli assunti di questa informativa, tali somme
debbono ritenersi relative alle operazioni di riciclaggio.
Inoltre, cos come sopra enucleato, sui rapporti bancari presi in esame, dal 2001 al 2009
confluito denaro contante per un totale di 655.394,46 ed allo stesso modo sono
usciti 857.202,17 ed il provento di tali somme, proprio per il fatto che mancano di una
tracciabilit documentale, sono da considerarsi ingiustificate con assoluta certezza.
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Cal.
0157819181-00 15.01.2005 1.500,00 FERRISE NOTARIAN ========= 6
B. Antonveneta Saverio NI Giovanni
3022110053-01 10.01.2003 3.667,00 DE VITO NOTARIANN FERRISE 7
UNICREDIT Luigi I Giuseppe Saverio
Giovanni
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foglio nr. 721
trassata
0007680319 12.09.05 SUPERAL BRUTTO BONAF ======== 17
-10 5.400,00 VI s.p.a. Antonio
B. d. Carmen
Campania
0721763731 08.09.05 SUPERAL BRUTTO BONAF ======== 18
-00 4.000,00 VI s.p.a. Antonio
Banca di Carmen
Roma
0721763733 07.10.05 SUPERAL BRUTTO BONAF NOTARIA 19
-02 4.000,00 VI s.p.a. Antonio NNI
Banca di Carmen Antonio
Roma
I coniugi Notarianni Giuseppe e Bonaf Carmen, dando come detto
esecuzione al progetto ab origine orientato allinvestimento dei proventi illecite in
attivit di per s lecite, procedevano al reimpiego delle stesse somme incamerate,
effettuando investimenti immobiliari consistenti nellacquisto di terreni e nella
successiva edificazione e vendita di fabbricati (questultima operazione effettuata
attraverso il defunto MONTESANTI Enrico) dai quali ricavano 735.000,00 che
incameravano nuovamente sui medesimi rapporti bancari.
Inoltre dai medesimi rapporti bancari uscivano somme per 2.104.424,29
(di cui 857.202,17 mediante prelevamenti in denaro contante), che ritornavano ai
loro congiunti, imputati per i reati summenzionati, anche attraverso i seguenti
assegni bancari:
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foglio nr. 722
Per quanto riguarda la gravit indiziaria in ordine al reato di cui al capo 76,
ci si riporta a quanto sar innanzi evidenziato nel paragrafo relativo al concorso
esterno di Lucchino Giuseppe nel quale saranno anche analizzati gli elementi posti
a base della contestazione in esame.
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foglio nr. 723
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foglio nr. 725
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foglio nr. 726
Ebbene quanto appena detto emerge, con straordinaria chiarezza, dalle risultanze
del presente procedimento, le quali, soprattutto nella parte relativa ai reati fine in
materia di delitti contro la persona ed estorsioni, dimostrano come il territorio su cui da
tempo opera il gruppo GIAMPA sia letteralmente soggiogato dal potere mafioso
incarnato da tale sodalizio, tanto che gli operatori commerciali spesso pagano il
pizzo loro imposto senza alcuna resistenza, accettando con rassegnazione i soprusi di
cui sono vittima, ai quali sono praticamente assuefatti.
Emblematico, al riguardo, latteggiamento dei titolari di moltissimi esercizi
commerciali, quale ad esempio CORTESE Giovanni, GIGLIO Ruggiero, CANTAFIO
Pasquale Egidio ed altri, i quali sono costretti a praticare a gli esponenti del clan, in
qualunque periodo dellanno, lo sconto ulteriore sempre del 30- 50% rispetto al prezzo
gi determinato e a volte gi scontato e ci sempre che non si decida, da parte
dellesponente mafioso di turno, di prelevare la merce a titolo gratutito con la promessa
di un futuro pagamento puntualmente omesso.
Numerosi sono gli episodi ricostruiti nella presente ordinanza in cui quanto
appena detto si puntualmente verificato, episodi che questo Giudice, lungi dal ritenere
di lieve entit, ha invece fortemente stigmatizzato essendo i medesimi la dimostrazione
tangibile di un potere arrogante, spregiudicato, sfrontato che arriva ad esercitare la
carica di intimidazione promanante dal sodalizio anche per soddisfare bisogni voluttuari
ed effimeri della vita quotidiana che gratificano i singoli sodali, dando loro la
possibilit, ad esempio, di sfoggiare un abbigliamento griffato o degli accessori alla
moda o di comprare preziosi a un prezzo daffare.
Il commerciante vittima di tali pretese, nella maggior parte delle vicende oggetto
della presente ordinanza subisce tali soprusi anche perch sa che un eventuale
atteggiamento di resistenza sarebbe severamente punito ( cos come puntualmente
dimostra la vicenda, oggetto del presente procedimento, ai danni del gioielliere
CAPUTO punito con un un atto intimidatorio, lincendio della sua autovettura, per non
avere praticato a GIAMPA Giuseppe lo sconto nella misura richiesta per lacquisito di
un gioiello) .
Lo stato di totale assoggettamento ed omert in cui versano tutti gli operatori
commerciali e gli imprenditori operanti nel territorio di influenza della consorteria ,
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foglio nr. 727
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foglio nr. 728
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foglio nr. 729
anzi che hanno permesso alla stessa di inquinare interi settori delleconomia,
sovvertendo le regole del libero mercato.
Il clan inoltre opera nel campo degli stupefacenti, e, in particolare, dedito al
commercio di rilevanti quantitativi di cocaina, attivit attraverso la quale procura
ingenti risorse economiche (sul punto si rimanda a quanto emerge dai singoli specifici
delitti fine nonch dalle puntuali dichiarazioni di GIAMPA Giuseppe, cos come
riscontrate anche da quelle degli altri collaboratori di giusitizia , il quale ha chiarito
come anche il traffico di sostanze stupefacenti sia un settore in cui lorganizzazione da
sempre opera e che per anni stato affidato alla sua personale direzione ).
Ancora le emergenze procedimentali poste a base della presente ordinanza
dimostrano, inoltre, come lassociazione che qui occupa abbia costituito una parallela
organizzazione dedita alla sistematica commissione di truffe ai danni delle
assicurazioni, attivit queste che negli anni hanno permesso di incamerare ingenti
risorse che sono state puntualmente investite per soddisfare i bisogni associativi nei pi
svariati campi .
Ma il programma del clan non si limita alla commissione delle azioni delittuose
sopra dette, tradizionalmente comprese nellelenco dei reati fine dei sodalizi mafiosi.
Al pari delle pi avvedute associazioni mafiose, il sodalizio che qui occupa, ha
ben compreso che il dominio totale del territorio non pu essere conseguito e mantenuto
soltanto attraverso il controllo delle realt economiche ma presuppone anche lappoggio
di soggetti aventi un ruolo di primo piano nelle istituzioni e nella vita politica.
Soltanto tali agganci , infatti, possono garantire una gestione della cosa pubblica
compiacente e funzionale alle aspettative associative, da sempre finalizzate ad
accaparrarsi gli ingenti capitali stanziati dallo Stato per gli appalti pubblici o a titolo di
finanziamenti.
Da qui il proposito associativo di sovvertire a proprio vantaggio lesito delle
competizioni elettorali, mediante una accorta e sottile stategia finalizzata a garantire un
incondizionato appoggio al politico assunto quale uomo di riferimento del clan.
Ed allora le emergenze procedimentali, complessivamente valutate, ci
consegnano limmagine di un gruppo forte e potente, dotato di un apparato
organizzativo solido che, avvalendosi della forza di intimidazione promanante dal
vincolo associativo, ha di fatto raggiunto lambizioso obiettivo del controllo del
territorio e ormai domina incontrastato, gestendo non solo i tradizionali settori delle
estorsioni, del narcotraffico, delle armi , delle truffe ma esercitando anche in prima
persona attivit di rilievo nel tessuto economico e sociale del territorio.
Attivit che hanno consentito ai loro titolari di diventare gli interlocutori del
modo politico e dei suoi rappresentanti.
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Dagli atti del procedimento emerge, inoltre, come anche allinterno della
organizzazione che qui occupa viga la regola, propria di ogni associazione mafiosa, che
impone lassunzione, da parte della cosca nel suo complesso, delle spese legali a favore
degli affiliati e di quelle necessarie al mantenimento delle relative famiglie, in ossequio
ai ferrei e indissolubili vincoli di reciproca assistenza materiale e di mutua solidariet
che caratterizzano i rapporti consortili .
Ancora una volta tale elemento qualificante risulta dalle chiarissime
dichiarazioni dei collaboratori relative ai dissidi intervenuti fra GIAMPA Giuseppe e
BONADDIO Vincenzo in ordine alla gestione dei proventi estorsivi dalle quali emerge
come i sodali detenuti reclamassero da parte dei membri in libert il sostenimento delle
spese legali nonch lerogazione delle somme necessarie al sostentamento delle loro
famiglie.
Anche le ultime dichiarazioni del neo collaboratore PIRAINA Luca confermano
quanto appena detto, avendo questi dichiarato che anche a seguito dellesecuzione della
operazione MEDUSA i sodali ritretti in carcere criticavano, non ritenendola
soddisfacente rispetto alle loro esoigenze, la gestione dei proventi estorsivi da parte di
VENTURA Antonio, il sodale che negli ultimi tempi aveva accentrato nelle sue mani la
gestione delle operazioni ( per tale ragione GIAMPA Giuseppe, tramite MURACA
Michele, impartiva dal carcere diverse disposizioni stabilendo che la direzioen del
settore estorsivo doveva passare a GIAMPA Domenico il quale a sua volta si avvaleva
della collaborazione di CATROPPA Pasquale e dello stesso PIRAINA Luca).
Come noto altro elemento qualificante del carattere mafioso di una
associaizone la partecipazione dei suoi organi di vertice a riunioni ed incontri con altri
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secondo la quale non rappresenta un indice rivelatore essenziale della natura mafiosa di
un sodalizio la circostanza della ammissione dei suoi componenti mediante rituali
formali di iniziazione o affiliazione.
Ed invero, tale circostanza, che pure sovente si riscontra nellambito della
presente indagine, non rappresenta n una condizione necessaria n una condizione
sufficiente.
Secondo la pacifica e consolidata giurisprudenza della Suprema Corte, la
nascita del rapporto associativo non richiede necessariamente un preventivo atto di
investitura formale ma rappresenta la conseguenza delleffettivo svolgimento da parte
delladerente di un ruolo dinamico e funzionale in esplicazione del quale questultimo
prende concretamente parte al fenomeno associativo, divenendo soggetto a
disposizione dellente per il perseguimento dei suoi fini.
La condotta associativa, infatti, seppure possa assumere forme e contenuti
diversi e variabili, deve, comunque, consistere in un contributo, apprezzabile e concreto
sul piano causale, all'esistenza od al rafforzamento dell'associazione e, quindi, alla
realizzazione dell'offesa tipica agli interessi tutelati dalla norma penale incriminatrice,
qualunque sia il ruolo o il compito che il partecipe svolge nell'associazione.
In termini pi concreti, quanto appena detto significa che, ai fini di una
affermazione di penale responsabilit per il reato di cui all'art 416 bis c.p., non sono
necessari n sufficienti atti di adesione al sodalizio o di astratta approvazione del
programma criminoso, essendo invece necessaria la prestazione di un effettivo
contributo, che pu essere anche minimo o di secondaria importanza, purch volto
a garantire il mantenimento in vita della struttura o il perseguimento degli scopi di
essa.
Un contributo, quindi che si presenta , fattuale, dinamico e concreto e che
determini linsorgere di un riconoscibile rapporto di stabile e organica
compenetrazione fra il singolo e il tessuto organizzativo del sodalizio.
N si precisa al fine di affermare la sussistenza di tale rapporto, appare
necessario valutare tale contributo alla luce delle regole proprie dellorganizzazione
mafiosa e del suo codice di comportamento.
Ci in quanto, come ha chiarito da tempo la Suprema Corte, del tutto
irrilevante il fatto che, secondo i criteri di organizzazione interna del gruppo criminoso,
un soggetto non sia da considerare un associato a pieno titolo, dovendosi invece avere
riguardo alla obiettivit della sua condotta, onde verificare se essa sia rivelatrice o
meno, alla stregua della logica e della comune esperienza, di una tangibile ed effettiva
adesione, concretamente verificatasi.
Detto in altri termini, in presenza di una condotta consapevole e volontaria che
rafforzi lassociazione e contribuisca, di fatto, in modo stabile, al perseguimento delle
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Va, altres, precisato che, ai fini della prova della configurabilit del reato di
partecipazione ad una associazione di stampo mafioso, non neppure necessario
dimostrare che il singolo affiliato mantenga quotidiani contatti e rapporti con tutti o con
la maggior parte dei componenti del sodalizio.
Se vero, infatti, che la sussistenza di tali rapporti ritenuta dalla
giurisprudenza un indizio significativo del vincolo societatis, altres vero che
partecipe anche colui che opera in prevalenza sotto la direzione dellorgano di
vertice e, in tal modo, consapevolmente apporta il proprio quotidiano o,
comunque, assiduo contributo al programma dellassociazione, determinando o
agevolando il perseguimento dei suoi scopi.
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sano della societ civile, secondo una malata logica imprenditoriale, che non opera
alcuna distinzione fra profitti criminali e redditi formalmente leciti.
Spesso, dunque, i vari delitti c.d. fine non rappresentano la concretizzazione
definitiva, lobiettivo ultimo del programma associativo ma rappresentano lo strumento
del quale la mafia si serve per attuare una pi ampia e raffinata strategia di
ricerca e conquista del potere economico, che poi il potere reale.
Da sempre, dunque, la mafia fa e si propone di fare impresa o direttamente
attraverso aziende che sono la diretta emanazione del gruppo, essendo gestite da sodali
mediante la forza dintimidazione naturalmente promanante dal vincolo associativo o
indirettamente assoggettando a controllo aziende e attivit, i cui titolari sono costretti a
pagare, sotto varie forme, lestorsione mafiosa.
Ma lanalisi della realt dimostra come esista anche una terza via, che
certamente quella pi subdola e insidiosa ed rappresentata dai patti collusivi stretti,
su un piano di parit, con imprenditori apparentemente estranei al sodalizio e che,
tuttavia, scelgono, per il proprio tornaconto personale, di avvalersi stabilmente e
continuamente della protezione mafiosa, per aumentare il proprio volume di affari e,
quindi, per ottenere lassegnazione di appalti e commesse, senza sottostare alle sane
regole del libero mercato.
Estremamente variegate sono, allora, le forme attraverso le quali si manifesta nei
territori soggiogati dal potere mafioso, qual quello calabrese, il rapporto tra la
ndrangheta e limprenditoria.
Laddove tale rapporto viene ad essere esclusivamente fondato sulla
intimidazione e sulla pura coercizione, gli imprenditori sono le vittime inermi e
soggiogate del potere mafioso che impone una protezione passiva, pretendendo in
cambio ingenti utili economici.
Sono questi i c.d. imprenditori subordinati o soggiacenti, quelli, cio, costretti
a subire passivamente quanto loro imposto e che, spesso, gli interpreti distinguono
nelle due sottocategorie degli imprenditori oppressi e degli imprenditori
dipendenti.
I primi sono quelli che la mafia assoggetta a totale controllo: tali soggetti,
soggiogati dalla coercizione e spesso anche dalla potenza militare che lorganizzazione
manifesta attraverso reiterati atti intimidatori, pagano, senza alcuna facolt di scelta, il
prezzo dellestorsione, al solo scopo di potere semplicemente continuare a svolgere la
propria attivit.
Ancora pi grave la posizione degli imprenditori dipendenti, le cui opportunit
dimpresa sono addirittura selezionate dalla mafia, che, dunque, in tal caso, non si limita
a imporre una protezione passiva, ma pretende di esercitare un potere di autorizzare
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ritenersi fare parte a pieno titolo ( come concorrenti interni) allassociazione mafiosa
in quanto tale, quando rivestano nellambito della medesima una precisa e ben definita
collocazione, uno specifico e duraturo ruolo- per lo pi connesso e strumentale alle
funzioni ufficialmente svolte- finalizzato, per la parte di competenza, al
soddisfacimento delle esigenze dellassociazione. In questi casi, ove lattivit svolta da
questa particolare categoria di soggetti presenti i caratteri della specificit e
continuit e sia funzionale agli interessi e alle esigenze dellassociazione alla quale
fornisce un efficiente contributo causale, la partecipazione deve essere equiparata a
quella di un intraneus tanto pi ove il soggetto per la sua stabile attivit consegua
vantaggi e benefici economici o altre utilit ( Cassazione penale sent 18797/ 2012 detta
della borghesia mafiosa ).
Ed allora, alla luce del chiarissimo pronunciamento appena riportato, appare
evidente come limprenditore o lavvocato colluso che, stringendo con lassociazione
un duraturo patto a prestazioni corrispettive, foriero di reciproci e continui vantaggi,
permetta a questultima, in modo continuativo, di penetrare il tessuto economico,
politico e di conquistare il controllo di interi settori della societ civile, sia a tutti gli
effetti un intraneus, punibile ai sensi dellart. 416 bis c.p..
N, per confutare quanto sin qui detto, vale evidenziare che nel comportamento
dei professionisti collusi non sarebbero ravvisabili n i connotati tipici
dellespletamento di un ruolo ai medesimi conferito da parte dellorganizzazione n gli
estremi del dolo specifico di perseguire, tramite lassociazione, la realizzazione degli
scopi per cui questa stata formata.
Siffatte obiezioni, invero, non colgono assolutamente nel segno.
Ed infatti, da un lato non pu negarsi come lorganizzazione mafiosa, sfruttando
ed accettando in via continuativa le prestazioni dellimprenditore, finisca con il
riconoscere a questi, di fatto, un ruolo di sistematico conferimento al sodalizio di tutti i
vantaggi ricollegabili alla sua particolare posizione professionale e sociale; dallaltro
al contempo innegabile come linevitabile intrecciarsi del movente autonomo
dellimprenditore con le finalit associative faccia s che le attivit
dellimprenditore colluso finiscano con il perseguire anche la realizzazione degli
scopi del sodalizio.
Nella disamina delle molteplici e variegate forme attraverso le quali si pu
manifestare la condotta partecipativa, , allora, necessario, abbandonare ogni
condizionamento riconducibile al modello del tipo di autore e applicare
esclusivamente e rigorosamente i due noti parametri del contributo alla vita
dellente e della condotta concludente in termini di affectio societatis, senza farsi
influenzare da stereotipi di sorta.
Quanto appena detto non significa disconoscere la specificit del rapporto tra
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foglio nr. 740
Ed allora proprio alla stregua dei principi sin qui detti che si deve affermare la
fondatezza della contestazione associativa ascritta agli odierni indagati di seguito
indicati .
Costoro, infatti, non sono ( soltanto) indicati da storiche fonti dichiarative quali
sodali o aderenti al gruppo, non sono ( soltanto) legati da stabili rapporti di
frequentazione, non sono ( soltanto) coloro la cui presenza stata continuamente
riscontrata in Lamezia Terme, ma sono ( soprattutto) i soggetti che hanno fornito,
ciascuno nel proprio settore di competenza, un contributo ai fini del mantenimento in
vita dellassociazione e del perseguimento dei suoi obiettivi.
Dagli elementi di prova assunti o acquisiti nel procedimento emerge infatti con
certezza che tutti i predetti indagati hanno operato consapevolmente e stabilmente per
assicurare la compiuta attuazione del programma della cosca, per portare a termine le
varie operazioni illecite gestite dal clan, per riscuotere i relativi proventi, per assicurare
la puntuale esecuzione degli ordini del capi, per preservare la forza e la coesione del
gruppo.
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foglio nr. 741
In alcuni casi anche alcuni indagati si sono prestati a compiere quelle attivit c.d.
di bassa manovalanza che sono pur sempre necessarie per il perseguimento dei fini
dellassociazione e che rappresentano un univoco sintomo di inserimento strutturale nel
sodalizio e quindi di vera e propria partecipazione ( laddone in genere la legalizzazione
con la qualifica di uomo donore costituisce uno stadio pi evoluto nella progressione
carrieristica del mafioso nellorganigramma piramidale del sodalizio)
Le condotte ricostruite nel presente procedimento non solo sono, sul piano
oggettivo, ampiamente sufficienti a integrare, oggettivamente, gli estremi della
contributo partecipativo, ma rivelano anche, con chiarezza, una totale, piena
condivisione degli affari criminali .
Ed infatti il carattere sistematico delle azioni illecite poste in essere da ciascuno
dei giudicabili al servizio dei vertici, lesistenza fra il singolo partecipe e le figure
apicali di riferimento di stabili rapporti, di carattere chiaramente fiduciario e
inequivocabilmente volti alla realizzazione di obiettivi di controllo del territorio, sono
elementi che, unitariamente considerati, dimostrano senza alcun dubbio anche
lesistenza di quell affectio societatis che, sotto il profilo soggettivo, integra il dolo
del reato di partecipazione mafiosa.
Si ricorda, altres, che, ai fini della prova della condotta partecipativa, la
giurisprudenza ha enucleato una serie di c.d. indicatori fattuali, di situazioni cio dalle
quali, sulla base di attendibili regole di esperienza attinenti propriamente al fenomeno
della criminalit di stampo mafioso, possa logicamente inferirsi l appartenenza nel
senso sopra indicato.
Tali indicatori, a titolo meramente esemplificativo, consistono, in genere nelle
gi citate relazioni di stabili frequentazioni con i componenti della consorteria, nella
commissione di reati scopo, nel rispetto del vincolo gerarchico, nelluso di un
linguaggio criptico, nella affiliazione rituale oltre a molteplici e significativi factia
concludentia, idonei senza alcun automatismo probatorio a dare la sicura dimostrazione
della costante permanenza del vincolo, con puntuale riferimento, peraltro, allo
specifico periodo temporale considerato dallimputazione .
NOTARIANNI Pasquale
di Carmine Vincenzo, nato a Lamezia Terme il 26.05.1986 ed ivi residente alla C.da
Marzomiglio;
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in data 30.05.2007, il commissariato della Polizia di Stato di Lamezia Terme
deferiva allA.G. NOTARIANNI Pasquale, suo padre NOTARIANNI
Carmine Vincenzo cl. 57 ed altre cinque persone per il delitto di cui allart
74 DPR 309/90.
Nellambito del procedimento, convenzionalmente denominato Operazione
Perno, gli indagati venivano sottoposti alla misura cautelare della custodia in
carcere in quanto gravemente indiziati di avere costituito una associazione
criminale dedita al traffico di sostanze stupefacente.
In particolare la droga commercializzata dai Pilosci lametini veniva acquistata
dal mercato napoletano e poi destinata allo spaccio locale.
Al vertice di detta associazione figurava NOTARIANNI Carmine Vincenzo,
mentre il figlio di questultimo, NOTARIANNI Pasquale, assolveva compiti di
coordinamento ed organizzazione.
13
RONDINELLI Nicola, alias zu Nicola alias Catanzaro, nato il 18.01.1972 a Lamezia Terme (CZ) ed ivi residente in via F.
Nicotera nr. 17.
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TORCASIO ANGELO:
COSENTINO BATTISTA:
Nella foto nr. 102 riconosco uno dei figli dei NOTARIANNI, credo di mastro Franco,
che smercia stupefacenti.
LUfficio da atto che si tratta di NOTARIANNI Luigi nato il 30.12.1991.
.So che lui come gli altri figli dei NOTARIANNI spacciano stupefacenti perch li ho
visti personalmente quando stazionano davanti alla saletta SNAI vicino al bar
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omissis
Nelleffettuare il riconoscimento fotografico di NOTARIANNI Pasquale, il
collaboratore riferiva:
R: Foto centosei Pasquale NOTARIANNI figlio di Enzo Notarianni, gi
precedentemente ho gi dichiarato che era fratello di Luigi Notarianni detto Nin, un
altro identico a Luigi, vendeva oppure quello che cera di illecito da fare, lo facevano.
D: Vendeva che cosa chiedo scusa?
R: Droga oppure ma pi che altro droga si trattava.
D: Centosei ha detto?
R: Si, soprannome coc.
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foglio nr. 747
Come sopra gi detto, gli elementi sin qui rappresentati, in passato, non sono stati
ritenuti idonei a integrare un convincente quadro di gravit indiziaria a carico
dellindagato per il delitto di cui allart. 416 bis.
Tale pronuncia non impedisce, tuttavia, di valutare nuovamente la posizione
dellindagato, essendo la mozione in esame fondata sui nuovi, seguenti elementi.
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foglio nr. 748
stupefacenti e di eseguire specifici, vari incarichi che gli venivano commissionati da lui
direttamente nellinteresse del gruppo.
In particolare GIAMPA Giuseppe (soprattutto nel corso degli interrogatori
svoltisi nel mese di ottobre 2012), ha precisato che il NOTARIANNI Pasquale si
occupava di spaccio di droga e che, nellesercizio di tale compito, il medesimo su suo
incarico ha eseguito danneggiamenti e varie azioni intimidatorie, unitamente a tale
Roberto CASTALDI, al fine di colpire un soggetto, di nome SCOPELLITI Fabio, il
quale doveva essere punito in quanto nei mesi estivi era solito organizzare nella citt di
Lamezia Terme un suo autonomo giro di spaccio, facendo cos concorrenza alla cosca .
Il collaboratore ha aggiunto che lindagato ha procurato le pistole cal. 9X21
utilizzate, una come arma di riserva per lomicidio di Gualtieri Nicola, laltra per il
tentato omicidio di Muraca Umberto Egidio.
Ancora ha riferito che lindagato ha fornito sia lo scooter utilizzato per
lattentato ai danni di Gullo Pasquale, Torcasio Pasquale e Curcio Giuseppe sia il
motociclo utilizzato per lomicidio di Torcasio Vincenzo cl 53 Carr( ed i cui resti,
dopo essere stato dato alle fiamme, venivano recuperati il 30.06.2011, come si pu
evincere dal fascicolo della Polizia Scientifica redatto in tale occasione- vedasi all.to nr.
2 fascicolo pol. Scientifica rinvenimento mezzo).
Il collaboratore ha concluso precisando che NOTARIANNI Pasquale entrato a
far parte della cosca dal 2008-2009, ovvero da quando era uscito dal carcere.
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foglio nr. 749
cocaina e eroina; inoltre si occupa in prima persona di usura ed inoltre amante delle
armi tant che deteneva una decina di pistole a titolo personale dei seguenti calibri:
9x21 7.65 bifilare cal. 9 short 6.35 in pi mi consta anche che Aldo
NOTARIANNI deteneva tali armi in dei tubi che sotterrava dietro le loro abitazioni di
contrada Lagani in prossimit dei paletti di recinzione che delimitavano il confine con
un terreno di tale Pino FERRARO zio di Giannetto FERRARO; poi successivamente
tali tubi che detenevano dette armi gli furono rubati ma non so ad opera di chi anche se
si sospetta che possano essere stati loro parenti, poich una di queste armi fu venduta a
Giamp Antonio detto Mongoletto marito della figlia di mastro Antonio
NOTARIANNI, il quale Mongoletto a sua volta so che la rivendette a Pasquale
NOTARIANNI che gestisce un fruttivendolo.
omissis..
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foglio nr. 750
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foglio nr. 751
Nel corso delle indagini svolte successivamente alla esecuzione della misura
cautelare convenzionalmente denominata op. Medusa venivano nuovamente interrogati
i collaboratori TORCASIO Angelo e CAPPELLO Saverio i quali, in merito alla
posizione dellodierno indagato, fornivano le seguenti dichiarazioni:
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foglio nr. 753
Ed allora gli elementi sin qui rappresentati unitamente a quelli che, ad avviso di
questo Giudice, comprovano la commissione dei reati- fine in materia di stupefacenti di
cui ai capi 46 bis, 46 ter, 46 quater, compongono a carico dellindagato un quadro
indiziario di estrema gravit ampiamente idoneo a sorreggere lapplicazione della
misura richiesta.
Ed invero i profili di dubbio evidenziati da questo Ufficio nella precedente
pronuncia di rigetto della mozione cautelare sono oggi pienamente superati dalle
puntuali, chiare, dirette, convergenti chiamate in correit di GIAMPA Giuseppe e di
PIRAINA Luca, i quale hanno delineato con estrema precisione il contributo stabile e
concreto apportato dallindagato alla cosca che qui occupa, nei settori soprattutto dello
spaccio delle sostanze stupefacenti e del rifornimento delle armi.
Entrambi i collaboratori hanno, infatti, descritto la stabile dedizione
dellindagato alle attivit di spaccio svolte per conto della associazione, precisando che
lo stesso commercializzava stupefacente ( in prevalenza cocaina) che GIAMPA
Giuseppe gli forniva, cos riscontrando appieno anche il precedente racconto di
CAPPELLO Saverio e di tutti gli altri collaboratori.
Lorganica appartenenza del NOTARIANNI alla cosca inoltre ha portato
lindagato a commettere anche altre azioni delittuose necessarie per il perseguimento
delle finalit associative come estorsioni e danneggiamenti, oltre che furti di veicoli
usati per compiere azioni omicidiarie. Azioni, queste, tutte di estrema gravit, di tal
ch ove, nel prosieguo delle indagini, dovesse emergesse la consapevolezza, da
parte dellindagato, della precisa destinazione omicidiaria dei mezzi che metteva
a disposizione del gruppo la sua condotta, in punto di diritto, integrerebbe anche
gli estremi del concorso materiale nel delitto di omcidio.
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foglio nr. 755
quanto in ordine alla posizione dellindagato era gi emerso dalle passate indagini,
trattandosi di indizi che, alla luce delle pi recenti acquisizioni, assumono un diverso
significato, contribuendo a rafforzare un quadro che questo Giudice ritiene oggi
sufficiente a integrare, in relazione alla provvisoria contestazione in esame, il
presupposto di cui allart 273 c.p.p.
A tal fine va premesso che NOTARIANNI Carmine Vincenzo gi stato pi
volte indagato, unitamente alla sua famiglia, per reati in materia di sostanze
stupefacenti.
Ed invero :
-
in data 19.05.1995, la Guardia di Finanza di Lamezia Terme, nelle
immediate adiacenze dellabitazione di NOTARIANNI Luigi, cl. 1931,
rinveniva grammi 174 di sostanza stupefacente del tipo marijuana, che era
stata occultata allesterno del fabbricato del NOTARIANNI, nei pressi della
recinzione del complesso in cui abita il predetto NOTARIANNI Luigi (ed
allepoca anche tutti i suoi figli) e precisamente sullargine del fiume
canne (cfr. atti di P.G. alluopo redatti assunti al p.p. 1846/09 RGNR.);
- in data 30.05.2007, il commissariato della Polizia di Stato di Lamezia Terme
deferiva allA.G. NOTARIANNI Pasquale, suo padre NOTARIANNI
Carmine Vincenzo cl. 57 ed altre cinque persone per il delitto di cui allart
74 DPR 309/90.
Nellambito del procedimento, convenzionalmente denominato Operazione
Perno, gli indagati venivano sottoposti alla misura cautelare della custodia in
carcere in quanto gravemente indiziati di avere costituito una associazione
criminale dedita al traffico di sostanze stupefacente.
In particolare la droga commercializzata dai Pilosci lametini veniva acquistata
dal mercato napoletano e poi destinata allo spaccio locale.
Al vertice di detta associazione figurava proprio NOTARIANNI Carmine
Vincenzo, mentre il figlio di questultimo, NOTARIANNI Pasquale, assolveva compiti
di coordinamento ed organizzazione.
- in data 21.03.2000, la Guardia di finanza di Lamezia Terme traeva in arresto
NOTARIANNI Luigi, fratello di NOTARIANNI Pasquale perch colto in
flagranza di reato, mentre cedeva 39 grammi di cannabis indica a
RONDINELLI Nicola14.
14
RONDINELLI Nicola, alias zu Nicola alias Catanzaro, nato il 18.01.1972 a Lamezia Terme (CZ) ed ivi residente in via F.
Nicotera nr. 17.
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foglio nr. 756
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foglio nr. 757
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so per certo che Gianluca, Rosario, Antonio, Carmine, Luigi (mio suocero) sono
camorristi.
OMISSIS
.Quanto agli stupefacenti so che commercializzano molta marijuana.
Notarianni Carmine, detto Enzo, in collaborazione con i figli e con Gianluca
NOTARIANNI vende questo tipo di droga. Leroina viene invece venduta da tutti i
fratelli Notarianni indistintamente..
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foglio nr. 760
in seguito andava per conto suo Aurelio, Rosario, Carmine, Giovanni, Gianluca,
Antonio, il figlio di Antonio (Gino), ma sempre perch sono dei personaggi di spicco
della famiglia.
OMISSIS
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foglio nr. 761
OMISSIS
NOTARIANNI Rosanna: Mio padre ripeteva sempre a mia mamma, oramai erano
uomini del professore che non si poteva sgarrare siamo tutti una pigna non c pi ne
gnisct e ne gniasct lo ripeteva sempre mio padre a mia mamma queste parole.
omissis
i miei fratelli Peppe e Rosario una decina di anni fa nascosero venti chili di erba
nel fiume che scorre al fianco delle nostre abitazioni, mio fratello Enzo and l gliela
rub e la nascose vicino la casa del suocero, i predetti Rosario e Giuseppe scoprirono il
luogo dove Enzo laveva nascosta, se la ripresero, per quando la recuperarono Enzo
aveva gi venduto una parte di quello stupefacente
Omissis
Mio fratello Antonio diceva sempre a mio padre che doveva richiamare mio fratello
Enzo e il di lui figlio Luigi poich i predetti vendevano anche la cocaina e non si
accontentavano della sola erba. Mi ricordo che in quel periodo venne arrestato mio
fratello Enzo e il figlio Pasquale mentre Luigi non venne arrestato.
omissis
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Come sopra gi detto, gli elementi sin qui rappresentati, in passato, non sono stati
ritenuti idonei a integrare un convincente quadro di gravit indiziaria a carico
dellindagato per il delitto di cui allart. 416 bis.
Tale pronuncia non impedisce, tuttavia, di valutare nuovamente la posizione
dellindagato, essendo la mozione in esame fondata sui nuovi, seguenti elementi.
.Omissis
mi risulta invece che NOTARIANNI Carmine ed il figlio Pasquale e Luigi
soprannominato Nini in alcune occasioni hanno smerciato droga del tipo cocaina
per mio conto e fornita da me..
.Omissis
.Omissis
aggiungo che il luigi di cui ho parlato in precedenza, prima del mio arresto, veniva da
me a prendere la cocaina da portare a NOTARIANNI Carmine;
.Omissis
.Omissis
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A D.R.: per come mi chiedete posso riferire che gli esponenti della cosca GIAMPA
che si trovano ancora in libert o quelli che non sono stati interessati dallindagine
Medusa sono: omissis. Pasquale NOTARIANNI anni 30/32 (figlio di Carmine, e
che vende frutta); Carmine NOTARIANNI (che si occupa di spacciare droga);
.Omissis
Nellinterrogatorio che segue il collaboratore spiega che NOTARIANNI
Carmine, oltre ad occuparsi di droga dal 2009, essendo fratello di Aldo,
comunque coinvolto negli affari illeciti della cosca.
.Omissis
A D.R.: per quanto concerne NOTARIANNI Carmine come ho gi riferito si
occupava dello smercio della cocaina a cui ho cominciato a fornirla pi o meno dal
2009 allorquando ache lui era uscito dal carcere; in ogni caso in quanto fratello di
Aldo comunque coinvolto negli affari illeciti della cosca da diversi anni;
.Omissis
A D.R.: riconosco nella fotografia nr. 108 NOTARIANNI Carmine padre di Pasquale di
cui ho gi parlato;
LUfficio da atto che nella fotografia nr. 108 raffigurato NOTARIANNI Carmine
Vincenzo nato il 12.11.1957 a Nicastro;
.Omissis
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foglio nr. 765
SIRIANNI Domenico
alias pescatore, nato a Catanzaro il 13.09.1985, residente a Lamezia Terme in c.da
Gabella nr. 305.-
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foglio nr. 766
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TA: no, per se lo vedo lo riconoscerei.. al 100%, lho chiamato e gli ho detto nel
caso in cui vede Maurizio digli di venire da me, venuto e gli ho dato 20.000 euro,
estorsioni si preso 20.000 euro dalle estorsioni di Mimmoletto Giamp del
panificio e Ciccio Giamp del bar.
omissis..
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foglio nr. 768
omissis..
Interrogatorio di CAPPELLO Saverio del 27.01.2012
omissis
Per come mi chiedete, SIRIANNI Domenico, soprannominato il pescatore, un
soggetto che faceva da autista a GIAMPA Giuseppe anche nellultimo periodo prima
del suo arresto, possedeva un Audi A3 per come mi chiedete ed andava sempre a pesca
con lui in vari posti, perch GIAMPA Giuseppe non si reca mai due volte nello stesso
posto temendo di essere intercettato o oggetto di un agguato. In una circostanza
Giuseppe GIAMPA mi parl di una persona che si era messa a disposizione del gruppo
di fuoco, senza mai specificarmi chi fosse e credo di aver capito che si trattava proprio
di quello sopranominato il pescatore, per il fatto che questi era assiduamente
presente con Giuseppe GIAMPA il quale tendeva a tenerlo sempre un po riservato;
anche se non mi constano episodi specifici di attivit illecite compiute da pescatore
su cui possa riferire, non posso escludere che lo stesso fosse partecipe delle attivit
illecite di GIAMPA Giuseppe; infatti, solo per il fatto che era a stretto contatto con
GIAMPA Giuseppe, significa che questi aveva totale fiducia in lui.
omissis
omissis
Alle ore 12.09.00 Giuseppe si rivolge al padre e gli chiede se ha visto il pescatore
Domenico, indicandolo come quello scuro di carnagione, basso e senza un dente, che
ha in uso una jeep nera, che guidava la macchina. Pasquale esclama quello con
lalfa, SIRIANNI.
omissis
Di seguito si valuta nuovamente la posizione del SIRIANNI alla luce delle
dichiarazioni dei nuovi collaboratori di giustizia e dei riscontri effettuati in relazione a
dette dichiarazioni.
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Di seguito il GIAMPA racconta che nel 2011, poco prima di essere arrestato,
aveva preso contatti con TALARICO Luca al fine di poter impiantare una piantagione di
marijuana da far curare al SIRIANNI.
In quelloccasione si era recato dal TALARICO accompagnato da SIRIANNI
Domenico che conduceva una FIAT 500.
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Nel medesimo periodo riguardante le armi di cui ho gi riferito nel precedente verbale
e che avete rinvenuto e sequestro nei mesi scorsi, GIAMPA Giuseppe, appena uscito
dal carcere, se non erro verso durante gli anni 2008-2009, ha avuto modo di chiedermi
i miei documenti di identit in quanto doveva intestarsi una macchina Volkswagen Golf,
giustificando tale richiesta al fatto che non poteva intestarsela lui direttamente per
paura che gli poteva essere sequestrata. Ho consegnato la mia carta di identit ed il
codice fiscale in originale. Qualche giorno dopo ho avuto modo di vedere che in effetti
aveva acquistato, intestandola a mio nome, una Golf 6^ serie di colore nero, avente i
numeri di targa DR937, non ricordo il resto della targa. Successivamente Giuseppe mi
restitu i documenti dopo essersene fatto delle copie che ha trattenuto per se. Con
questa autovettura ha simulato un atto vandalico a seguito del quale mi mandava dai
Carabinieri di Lamezia Terme per sporgere la denuncia. Dopo circa un mese arrivato
lassegno direttamente a GIAMPA Giuseppe il quale me lo consegnava per cambiarlo,
ricordo che lassegno era di un importo di 2500.00,00 euro. Di questa cifra Giuseppe
mi ha regalato solo 200.00 euro. Per quanto riguarda i rapporti con lassicurazione ed
i periti se ne sempre occupato direttamente Giuseppe GIAMPA.
Successivamente Giuseppe mi ha informato di avere acquistato unaltra macchina
sempre tipo Golf, di colore verde, con targa 699, con la quale simulava un altro sinistro
mediante la denuncia alla societ assicurativa ZURICH, di cui il titolare era
MASCARO Francesco, soggetto presentatomi da Giuseppe GIAMPA. Non so riferire la
somma che ha ricevuto per tale truffa ne tantomeno quale altro veicolo ha fatto
risultare coinvolto nel sinistro. Altra autovettura che Giuseppe GIAMPA mi ha
intestato era una fiat Brava avente targa DG394, di colore marrone metallizzato che mi
consegnava per poterla utilizzare. Con questa autovettura GIAMPA Giuseppe ha
simulato un atto vandalico mediante il danneggiamento dei cristalli, taglio dei
pneumatici e striature sullintera carrozzeria; per tale danneggiamento intervenivano i
Carabinieri vicino casa mia per constatare il danno. Non ricordo i nominativi dei
Carabinieri di pattuglia intervenuti. Per tale danneggiamento ho ricevuto un assegno di
10.000,00 euro dalla societ assicurativa Fondiaria SAI con Agenzia di Lamezia
Terme Sambiase. La perizia fu effettuata presso il deposito ACI dove la vettura era stata
ricoverata, direttamente da un perito inviato dalla SAI che io non conoscevo. Ricordo
che in questa circostanza Giuseppe mi ha riferito di trovare unassicurazione che
costava meno per assicurare la macchina in quanto il danno avrebbero dovuto
rimborsarlo comunque, perch il danno era stato effettivamente realizzato.
Successivamente lautovettura stata riparata dal Carrozziere a nome GIGLIOTTI
Pasquale che lavora presso la carrozzeria VERSO e che allepoca dei fatti si adoperava
per conto di GIAMPA Giuseppe a smontare e rimontare autovetture coinvolte in sinistri
simulati. Ci avveniva in un piazzale davanti casa del GIGLIOTTI o allinterno del
terreno che io avevo in uso e dove ancora oggi custodisco gli animali. GIGLIOTTI per
ogni riparazione riceva 500.00 euro pi altre 150.00 euro qualora la macchina
coinvolta nella simulazione necessitava di qualche riverniciatura dei pezzi. In alcuni
casi si trattava solo di smontare i pezzi buoni per montare quelli danneggiati fino alla
perizia del tecnico e successivamente venivano rimontati quelli originali. A volte era lo
stesso GIGLIOTTI ad occuparsi di reperire i pezzi necessari alla sostituzione presso i
vari demolitori tra cui Fedele Filadelfio detto Delfino o altri che non so indicare.
Oltre ai fatti di cui ho accennato, GIAMPA Giuseppe era solito incaricarmi di portare i
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circa la custodia di quattro pacchi contenenti circa due chili ciascuno, contenenti
Marijuana, devo precisare che si trattava di circa 10 chili di droga del tipo marijuana
che Giuseppe mi aveva consegnato prima del suo arresto. Successivamente Ho chiesto
a Giuseppe, sempre per il tramite della moglie che si recava ai colloqui cosa avrei
dovuto fare con la droga. Giuseppe mi mandava a dire di dividerla tra TORCASIO
Alessandro, U Cavallu CATROPPA Pasquale e PAOLA Claudio. Pertanto
consegnavo un pacco ciascuno, pari a due chili di droga a pacco. Successivamente i tre
mi consegnavano complessivamente circa 15.000.00 un pi occasioni che di volta in
volta consegnavo a MELIADO Teresa. Dopo qualche tempo si presentava da me
CATROPPA Pasquale chiedendomi altra droga motivando tale richiesta al fatto che ne
aveva perso un chilo e quindi mi chiedeva di poter vendere altra droga per recuperare i
soldi che doveva dare a Giuseppe. Io ho deciso di chiedere ancora una volta
lautorizzazione a Giuseppe, tramite la moglie, inviandogli un bigliettino con scritto:
vedi che ho dato un pacco a CATROPPA e mi ha detto che lo ha perso, me ne ha chiesto
un altro in modo da recuperare quello perso, tanti saluti Alex. MELIADO Teresa una
volta incontrata successivamente al colloquio avuto con il marito mi riconsegnava un
altro bigliettino nel quale Giuseppe aveva scritto: Caro Alex per quanto riguarda
Pasquale lascialo perdere perch se ha perso i primi perde anche i secondi, quella
rimasta dalla al Cavallo. IO ho subito consegnato lo stupefacente che avevo ancora in
custodia a TORCASIO Alessandro il Cavallo. Dopo Tali episodi e soprattutto in
considerazione che mia avevate trovato in possesso del bigliettino che mi avete
sequestrato mentre mi trovavo in compagnia di TORCASIO Alessandro mi sono
allontanato definitivamente dai GIAMPA. La sera in cui mi avete fermato insieme al
Cavallo, stavamo tornando da Napoli, precisamente da Scampia dove TORCASIO
Alessandro si era recato per acquistare dello stupefacente. Ivi giunti io sono rimasto in
macchina e lui si recato da un soggetto a nome Carmine con cui aveva concordato
lacquisto di stupefacente , ma in quelloccasione TORCASIO Alessandro aveva solo
ricevuto il provino e mi informava che si trattava di un buon accordo poich il prezzo
della droga era buonissimo, ma non mi ha specificato quanto.
Sono a conoscenza di unaltra autovettura Alfa Romeo Mito di colore nero, di
propriet di Giuseppe GIAMPA, intestata a LANGELLA Claudio ma utilizzata da
SIRIANNI Domenico Per portare in giro GIAMPA Giuseppe, non mi risulta che sia
stata utilizzata per sinistri simulati. Un altro episodio che mi venuto in mente quello
attinente ad tentativo di simulazione di sinistro da parte di GIGLIOTTI Pasquale per
conto che so non essere andato a buon fine in quanto venne bloccato dalla Polizia, in
quanto lo stesso GIGLIOTTI ebbe a raccontarmi di non essere riuscito a realizzarlo a
causa della Polizia che intervenuta improvvisamente.
Per come mi chiedete ribadisco che era noto a tutti che il Dr. PETRONIO rilasciava
certificati falsi per le simulazioni di sinistri, comunque in alcune circostanze ho avuto
modo di parlarne con SIRIANNI Domenico detto il pescatore, con GIGLIOTTI
Pasquale ed anche GIAMPA Giuseppe in diverse circostanze ha avuto modo di
riferire che il Dr. PETRONIO si prestava a rilasciare i certificati falsi.
Per come mi chiedete sono a conoscenza che anche PIRAINA Luca spacciava droga
insieme a CATROPPA Pasquale.
SIRIANNI Domenico era un altro sempre al servizio di GIAMPA Domenico, in
quanto era sempre a sua disposizione anche come autista.
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faceva anche da guardaspalle, tanto che girava armato, fatto questo del quale
Giuseppe GIAMPA si lamentava.
Ha aggiunto il collaboratore che il SIRIANNI era ben consapevole delle
attivit e del ruolo di Giuseppe Giampa.
Al fine di spiegare quanto detto ha ricordo che, ad esempio, in una circostanza
egli aveva accompagnato Giuseppe GIAMPA ad un appuntamento nel corso del quale
lui e CATROPPA Pasquale gli avevano chiesto lautorizzazione per fare unestorsione
ai danni di un esercizio commerciale. In seguito il GIAMPA era ritornato da loro per
dire che non era il caso di fare lestorsione in quanto la vittima era un suo amico.
A tale discussione era presente anche il SIRIANNI.
Ha poi riferito il CATROPPA che il SIRIANNI era presente anche il giorno in
cui, a seguito dellarresto di CATROPPA Giuseppe, il GIAMPA Giuseppe gli aveva
dato 500 euro incaricandolo di comprare ci di cui il sodale aveva bisogno.
Nel precisare che il SIRIANNI non ha mai preso parte ad azioni omicidiarie, il
collaboratore ha infine riferito un altro specifico episodio.
Ha in particolare raccontato che nel giugno 2011 il SIRIANNI si era recato da
lui e da CATROPPA Giuseppe per dire loro che Giampa Giuseppe voleva 500 biglietti
delle giostre, desiderio subito soddisfatto.
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FOZZA Emiliano
nato a Lamezia Terme il 24.08.1979, ivi residente in via Indipendenza n.56.
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intercettiva ambientale posta in essere dalla PG operante nei confronti dello stesso
FOZZA Emiliano nell'anno 2010. Nel corso dell'intercettazione ambientale n. 1768 del
12.07.2010 intercettata dalla PG operante (nell'ambito del P.P. 1846/09, R.Int. 239/10),
FOZZA Emiliano, nel dialogare con GIAMPA' Antonio (fratello di Enzo) e nel
sincerarsi altres che a bordo della propria auto non vi fossero installate microspie,
raccontava al proprio interlocutore che in una precedente circostanza effettivamente
ebbe a rinvenire, a bordo della propria autovettura TOYOTA Yaris, una cimice per
l'intercettazione ambientale, della cui presenza lo stesso FOZZA era stato avvisato da
un rivenditore di tabacchi della locale p.zza d'Armi. Fozza si lamentava con il suo
interlocutore del fatto che il tabaccaio non lo avesse avvisato con immediatezza del
fatto che aveva visto taluno armeggiare con la predetta autovettura.Secondo Torcasio,
poi Fozza teneva i rapporti criminali tra GIAMPA Giuseppe e gli ANELLO di
Filadelfia (CZ) - cfr. dichiarazioni del 3/5-8-11 e 28-10-11. In particolare, secondo
Torcasio, essendo Fozza un rappresentante di commercio aveva modo di recarsi in vari
comuni; pertanto, quando GIAMPA' Giuseppe o BONADDIO Vincenzo dovevano
inviare messaggi a Rocco ANELLO, il FOZZA lo incontrava all'interno di un esercizio
commerciale di Filadelfia del quale titolare un parente dell'ANELLO e l venivano
fissati gli incontri dove si scambiavano le "imbasciate". A riscontro di quanto
dichiarato da TORCASIO Angelo. rileverebbe la conversazione fra presenti intercettata
a bordo dell'autovettura di FOZZA Emiliano in data 06.05.2010, RI 239/10 prog. 263.
L'interlocutore, un tale di nome PINO, chiede a Fozza se per la risoluzione di un non
meglio specificato affare sia il caso di rivolgersi a Rocco ANELLO di Filadelfia.
FOZZA, essendo a conoscenza dello stato di reclusione in carcere patito dall'ANELLO,
consiglia al proprio interlocutore Pino di parlare con altri. La conversazione in realt
dimostra soltanto che Fozza a conoscenza della reclusione di Rocco Anello e non
anche dell'esistenza tra loro di rapporti di frequentazione o di conoscenza.
Proseguendo con la progressiva analisi delle dichiarazioni rese dai collaboratori di
giustizia, si rileva che non vi sono dubbi sul fatto che FOZZA sia un uomo di fiducia
di GIAMPA' Giuseppe, tanto da lavorare alle dipendenze della GT distribuzioni quale
rappresentante di commercio. In particolare, TORCASIO Angelo in tal senso si
espresso nel verbale del 5-8-2011, mentre a dire di COSENTINO (cfr. int. del 18-8-11 e
del 15-9-11) FOZZA era il pupillo di GIAMPA Giuseppe, oltre ad essere stato
battezzato da GIAMPA stesso (circostanza questa non riferita dagli altri collaboratori).
CAPPELLO Rosario (int. del 19-3-12) , poi. ha indicato FOZZA Emiliano come
affiliato, limitandosi per a riferire che svolge il lavoro di rappresentante senza
indicare in concreto in che cosa si manifesta la sua condotta di adesione al sodalizio.
COSENTINO Battista e CAPPELLO Saverio, infine, attribuiscono a FOZZA l'attivit di
spaccio delle sostanze stupefacenti condotto per conto di GIAMPA' Giuseppe, anche nei
periodi in cui costui stato recluso in carcere. In particolare il CdG COSENTINO
Battista inquadra FOZZA quale soggetto molto vicino ai fratelli CATROPPA e a VOCI
Antonio, vicinanza strumentale al predetto traffico di stupefacenti, nel cui settore i
menzionati personaggi costituiscono un importante punto di riferimento (int. del 16-11-
11 e 18-8-11). Secondo COSENTINO, FOZZA, su mandato di GIAMPA si recava al
nord per l'approvvigionamento. CAPPELLO Saverio (cfr. int. del 26.01.2012) ha
addebitato a FOZZA condotte di spaccio di cocaina, anche se per piccoli quantitativi,
per conto di GIAMPA' Giuseppe, al Quale molto legato e in genere si occupa di affari
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foglio nr. 780
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foglio nr. 781
Per quanto mi consta alcuni dei nuovi affiliati tipo Saverio CAPPELLO, Emiliano
FOZZA, CHIRUMBOLO Giuseppe si recavano presso i vari negozi di abbigliamento
di Lamezia Terme e prelevavano capi di abbigliamento con lo sconto fisso del 50%.
omissis..
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foglio nr. 782
che cera prima, ad esempio la predetta fornitura di caff stata imposta anche al bar
di mio figlio Giuseppe per io, tramite mie amicizie nel campo della malavita, che
specifico essere Vincenzo BONADDIO sono riuscito ad ottenere in cambio della
fornitura impostami di euro di credito per le forniture medesime che GIAMP Giuseppe
e Vincenzo BONADDIO si sono intascati senza corrispondere nulla al predetto
proprietario che so essere una persona onesta originaria di Tortora.
Nella precedente mozione la PG, al fine di dimostrare lattendibilit delle
propalazioni appena riportate, evidenziava le risultanze di una specifica attivit
intercettiva effettuata sullutenza avente numero 388/6995497 (R.Int. 372/10) in uso a
GIAMPA Giuseppe e che, inequivocabilmente, dimostrano come, in effetti, la ditta GT
Distribuzione Dolciaria, pur se intestata formalmente alla moglie di GIAMPA
Giuseppe, MELIADO Franca Teresa, sia di fatto, gestita dallo stesso GIAMPA e
dallodierno indagato FOZZA Emiliano.
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foglio nr. 783
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foglio nr. 784
Emiliano: andiamo che fissiamo l'appuntamento ... dai ... subito subito ..
omissis dal min. 06.56 al min. 07.24 poich incontrano alcuni ragazzi non
identificati ai quali chiedono dove stanno andando. Poi Giuseppe propone di
andare al bar Chocolat ...
Giuseppe: andiamo al Chocolat ... dai ...
Emiliano: chiuso ... luned ... oh ragazzo!
Giuseppe: e no!
Emiliano: e come no!
Giuseppe: e no ... Maurizio mi ha detto che ... <incomprensibili> ... sabato mattina
dobbiamo andare con Francuzzo a ... a Paola al ... <incomprensibili> ...
uno a Tropea ... la Vela ... lo conosci?
Emiliano: e andiamo! ... imbarchiamo ..
Giuseppe: mi sono dovuto muovere io ... vedi?
Emiliano: e altrimenti te lo ... te l'ho detto l'altro giorno ... quante volte te lo devo
spiegare? ... ti muovi tu ... fai dieci strutture ... a duemila Euro l'una ...
a tremila Euro l'una ... hai fato ... <1P incomprensibile> ... (n.d.r.
trattasi di una cifra) ... Euro!
Uomo: Giuseppe!
Giuseppe: ciao Vic ... (n.d.r. saluta una persona di nome Vincenzo) ..
omissis dal min. 08.14 del progressivo al min. 08.57 poich non utile alle indagini
dato che fanno allusioni sessuali su una ragazza ...
Emiliano: lo sai con chi devi parlare? ... con Raffaele di Pappa e Ciccia ... (n.d.r.
trattasi di pizzeria di una Lamezia Terme) ...
Giuseppe: ah! ... da Raffaele possiamo andare ...
Emiliano: che ha un suo amico ... "minchia" davvero! ... da Raffaele! ... (n.d.r.
concorda con la proposta fatta da Giuseppe) ...
Giuseppe: <incomprensibile> ...
Emiliano: ha un amico suo ... che ha una bella struttura a Crotone ...
Giuseppe: <incomprensibile> ...
Emiliano: l'ho vista ... a Sellia Marina ...
Giuseppe: mh!
Emiliano: e se non sbaglio si preso la discoteca ...
Giuseppe: <incomprensibile> ..
Emiliano: lui e Mimmoletto ... d'estate ...
Giuseppe: sempre a Crotone? ...
Emiliano: no a Crotone ... a coso ... non so come si chiama ... forse a Capo di
Cutro ... non so dove "cazzo" ! ... prosecco a Raffaele gliene puoi
mandare a camionate!
Giuseppe: e ma ... (n.d.r. segue una lunga pausa) ... chi ? ... (n.d.r. presumibilmente
chiede ad Emiliano chi sia la persona che ha suonato con il clacson, ma
non si ode risposta) ...
omissis dal min. 10.25 del progressivo sino al min. 11.33 poich non utile alle
indagini, in quanto cercano un parcheggio e parlano con altri automobilisti ...
Giuseppe: mettila qua ...
Emiliano: qua ... vedi ... non faccio uscire a nessuno ... (n.d.r. si riferisce alla
manovra di parcheggio che sta effettuando) ...
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foglio nr. 785
INIZIO TRASCRIZIONE.-
omissis dall'inizio del progressivo sino al min. 00.21 ...
Giuseppe: digli al suocero di andare l ... non esce ... (n.d.r. viene suonato il
clacson) .... andate l ... andate da Ferrise ... (n.d.r. trattasi un bar di
Lamezia Terme)..
Emiliano: da Ferrise cosa deve andare a fare?
Giuseppe: deve andare ...
Emiliano: pagare?
Giuseppe: no...
Emiliano: ordini? ... (n.d.r. non si ode risposta) ... ed andavamo noi! ... no? ..
Giuseppe: devo andare da Domenico ... prima ... hai capito da chi? ... da
Angeluzzo ...
Emiliano: e con Domenico non ne fai affari ...
Giuseppe: no?
Emiliano: ha i prezzi ...ehm ... agli stessi prezzi andiamo ...
Giuseppe: come?
Emiliano: agli stessi prezzi li vuole ...
Giuseppe: e allora? ...
Emiliano: <incomprensibili> ... con coso ...
Giuseppe: mica Pasquale glieli regala!
Emiliano: no ... <incomprensibili> ... Pasquale ... cugino mio! ...
<incomprensibili> .
Giuseppe: <incomprensibili> ...
Emiliano: i prezzi li fa buoni ...
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omissis dal min. 01.06 del progressivo sino al min. 07.36 poich non utile alle
indagini. parlano di ragazze
Giuseppe: andiamo da ... <incomprensibile> ... dai ... dai ...
Emiliano: no ... avevamo detto di non fare tardi ...- o no? ... mannaggia ... tu mi fai
parlare di Emanuela e mi fai perdere la testa ... da Raffaele! ... (n.d.r.
titolare della pizzeria Pappa e Ciccia di Lamezia Terme)
Giuseppe: ah! ... andiamo da Raffaele ... e ... <incomprensibile> .. c' ... alle otto
c'! ...
Emiliano: ora lo chiamo ... vedi ...
Giuseppe: chiamiamolo ...
Emiliano: si ... <incomprensibili> ... Pappa e Ciccia ... <incomprensibili>.
Giuseppe: <incomprensibili> ... (n.d.r. si sovrappongono le voci) ...
Emiliano: ah ... ah! ... (n.d.r. annuisce) ... questa l'isola del gusto! ...
Giuseppe: ah! ... ora me la ricordo! ... <incomprensibili> ... eh? ... deve lavorare ...
fa pure i bar ... ma qua il punto buono ... me la lavoro io
Emiliano: il dottor Raffaele c'? ... (n.d.r. effettua una telefonata) ... morto ...
vivo? ... Emiliano sono! ... vivo! ... ed a che ora arriva Raffaele? ...
verso le otto ... come la gente bene ... ah! .. e va bene ... no! ... lo hai il
numero di telefono? ... dammi il numero ... no! ... quale tavolo ... mi
serve lui ... aspetta .. vai ... tre tre otto ... settanta ... quarantuno ... sette
quattro sei .. ok ... si ciao ..
omissis dal min. 09.00 al min. 10.06 del progressivo poich dopo aver ottenuto il
numero di telefono e terminata la telefonata inizia a parlare di donne con Giuseppe
ed altri argomenti non utili alle indagini ... Quindi al min. 10.07 Emiliano telefona
a Raffaele del Pappa e Ciccia
Emiliano: pronto? ... il dottor Raffaele detto Pappa e Ciccia ... sono un carissimo
amico vostro ... dico ... dico ma quando ci sei al locale? ... che stasera
alle otto vado e ... <incomprensibile> ... vedi che sono con un amico
(NDR. DELLA CNR Giuseppe GIAMPA) che ti deve fare un ordine ...
alle sei! ... adesso sono le sei e mezzo! ... oh Raffaele!
omissis dal min. 10.34 sino al min. 10.57 del progressivo poich Emiliano canzona
Raffaele per non essersi reso conto dell'orario
Emiliano: ed a che ora ti troviamo Raffaele ... e dai ... fai il serio! ... dai ... alle
sette e mezzo? ... ok ... ciao ... ciao ...---
omissis dal min. 11.08 del progressivo sino al termine del progressivo poich
terminata la telefonata Emiliano inizia a discorrere con Giuseppe di cose non utili
alle indagini
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INIZIO TRASCRIZIONE.-
Emiliano: va bene ... che vuoi ... il salume consuma di pi ...
Giuseppe: <incomprensibili> ... caspita ... di olive ... pure ... <incomprensibili> tre
cartoni di ...
Emiliano: <incomprensibili> ...
Giuseppe: che? ..
Emiliano: mille e cinquecento Euro ...
Giuseppe: di pi ... sei dodici diciotto ... e devono uscire duemila Euro al giorno ...
minimo ...
Emiliano: devono uscire ... perch io ... quando vengo ... passo l ... mi sto l ... mi
siedo mi rincresce ...
Giuseppe: ti rincresce! ... ora te l'ho detto .. non passato un minuto ...
Emiliano: e va bene ... che l'abbiamo visto al volo!
Giuseppe: mh ...
Emiliano: ora andiamo qua ... dai ... lo bastoniamo ... ... dai ... ma a questo ...
granite ... cose .. ora gliele facciamo prendere ... no Pe' ... (n.d.r.
GIAMPA Giuseppe) ...
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INIZIO TRASCRIZIONE.-
Emiliano: dimmi Peppino.
Giuseppe: ma Scardamaglia ti ... ci hai chiamato?
Emiliano: si l'ho chiamato e mi ha detto che li guardava e mi chiamava ora
richiamo di nuovo.
Giuseppe: ma quanto "cazzo" ci vuole a guardare due prezzi ... un anno?
Emiliano: ed ora torno a chiamare.
Giuseppe: ... che non rompano i "coglioni" ... chiama ... se li vogliono ... altrimenti
non perdiamo tempo con loro.
Emiliano: ... ora lo chiamo ... ora lo chiamo.
Giuseppe: ... si ... ciao.
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Emiliano: comp ... ammira ammira ammira ... guarda ... il caff Circi ... guarda
il caff Circi!
Giuseppe: qua! ... ce lo avete messo adesso? ... eh? ... (n.d.r. non si ode risposta) ...
ma perch non si compra niente?
Emiliano: ma questo un bastardo!
Giuseppe: eh!
Emiliano: e perch se non ci va nessuno ... oh Giuseppe!
Giuseppe: hai detto che te la vedevi tu?!
Emiliano: ci sono andato ... ci sono andato una volta ... mi ha detto "passa" ... a
me ... pieno di rappresentanti! ... ora ci mando a Danilo ... (n.d.r.
trattasi di Pileggi Danilo, rappresentante della G.T. Distribuzione)
Giuseppe: ... si ...
Emiliano:... ora gli dico ... "Danilo (ndr.della cnr.: Danilo Pileggi)... vacci che
questo uno che compra ... il prosecco ... le cose ... se le prende ... i coni ... <1P
incomprensibile> ... qua non ce ne vendi roba ora che apre? ... (n.d.r. mentre
Emiliano effettua tale domanda la vettura, come si evince dal sistema di
localizzazione predetto, percorre la parte finale di Corso G. Nicotera e quindi
evidente, come si desume anche dal tenore della seguente conversazione, che si
riferisce al bar che sta per essere aperto dove prima vi era il bar Hollywood.)
(NDR. DELLA CNR: SOCIO DEL BAR HOLLYWOD RISULTA ESSERE AGLI
ATTI DEGLI UFFICI DI PG LINDAGATO GIAMPA DOMENICO INTESO
BUCCACCIELLO, MICARIELLU, VUOMMICU )
Giuseppe: e non ce ne vendo!?
Emiliano: questo ha fatto un altro buco nell'acqua ... Giuseppe ... che poi me lo
dici!
Giuseppe: quanto l'ha pagato ... l'ha pagato? ... ah?
Emiliano: ci ho voluto ... gli abbiamo voluto ... <incomprensibile>.
Giuseppe: <incomprensibili> ... (n.d.r. sovrapposizione di voci) ...
Emiliano: e per Micariello ... (n.d.r. Domenico Giamp) ... l'abbiamo fatto!
Giuseppe: a questo ci avete rimesso o ... <incomprensibile> ...
Emiliano: per Micariello l'abbiamo fatto ... e ...
Giuseppe: a questo ci avete rimesso o ...
Emiliano: che all'epoca non gli facevano il finanziamento ...
Giuseppe: <incomprensibile> ... "fotte"!
Emiliano: quello che ci ha rimesso! ... lui ci ha rimesso! ... (n.d.r. si riferisce
presumibilmente a Giamp Domenico) come te lo ...
<incomprensibile>.
omissis dal min. 16.02 sino al termine del progressivo poich cambiano argomento
che non risulta attinente alle indagini
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foglio nr. 792
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foglio nr. 793
INIZIO TRASCRIZIONE.
Giuseppe: eehh...
Danilo: Peppino...buona sera, scusa il disturbo.
Giuseppe: no...dimmi tutto.
Danilo: vedi che sono andato al Carta...(n.d.r. trattasi del bar Carta Blanca
ubicato in questo corso Numistrano)... a posto...un ordinino lo abbiamo
cominciato a fare.
Giuseppe: ah...lo abbiamo fatto?.
Danilo: si...ora piano piano mi ha detto che inseriamo. Ha detto ora che vuoi,
tutti a mare...cose...ha detto per ora inseriamo... un altro poco
inseriamo il prosecco e tutte le altre cose.
Giuseppe: eehh...da Massimo non sei andato?
Danilo: da Massimo quale?...quello sullo stradone?...no.
Giuseppe: da Massimo...al coso...allo sciant...l...come caspita si chiama lui.
Danilo: ah...allo scianti...no, non c' Massimo. sono passato pure da l ma non
c'.
Giuseppe: ora vedi quel locale che hanno aperto l vicino a casa mia...quello
avanti Sambiase.
Danilo: si si.
Giuseppe: hai capito?
Danilo: eh..si si si.
Giuseppe: parla con il titolare no...gli fai il 10% di sconto su tutti i prodotti.
Danilo: l, dove c'era il Kap One...giusto?
Giuseppe: eh eh...si si.
Danilo: ok.
Giuseppe: gli fai il 10% di sconto...se gli conviene li piglia altrimenti perde il
posto.
Danilo: vabbene (n.d.r. ride).
Giuseppe: ok?
Danilo: va benissimo...buona serata.
Giuseppe: anche a te.
Danilo: ciao ciao ciao.
Nel corso della citata conversazione si sente anche il FOZZA affermare: ora
andiamo qua ... dai ... lo bastoniamo ... ... dai ... ma a questo ... granite ... cose ..
ora gliele facciamo prendere ... no Pe' ).
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INIZIO TRASCRIZIONE.-
Emiliano: o Peppe ... dimmi ...
Giuseppe: oh! ... Em ... dove sei? ...
Emiliano: vedi che ti ha prenotato ... (n.d.r. Papajianni Giuseppe gli ha prenotato
il posto in un villaggio turistico) ... sono a Ricadi ...
Giuseppe: ah ... stammi a sentire ...
Emiliano: dimmi gioia ...
Giuseppe: alla Bussola ... (n.d.r. sala giochi di Lamezia Terme) ... ci sei andato?...
Emiliano:si ... ma ha detto che ... ehm ... di passare oggi ... ieri l'ho "cazziato".
Giuseppe: ah ... oggi quando? ...
Emiliano: gli ho detto che entro oggi mi deve dare i soldi ...
Giuseppe: oggi ... <incomprensibile> ...
Emiliano: oggi pomeriggio mi deve dare i soldi ...
Giuseppe: ah! ... non l'assegno? ...
Emiliano: i soldi o l'assegno ... quello che vuole ...
Giuseppe: mh ... va bene ...
Emiliano: ok! ... vedi che ti hanno prenotato ... ciao ...
Giuseppe: va bene ... ciao ...
Emiliano: ciao ...
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foglio nr. 795
Emiliano: e per se poi gli puoi mandare a qualcuno ... quando arriva ... alla
"Piazza" ed all'Agor ... (n.d.r. trattasi di due supermercati Standa del
predetto gruppo) ... perch gli serve questa macchinetta ... non lo so ...
Giuseppe: oh ... va bene ...
Emiliano: sia di ginseng che di cioccolata calda ...
Giuseppe: va benissimo ... ok ...
Emiliano: ok? ...
Giuseppe: <incomprensibile> ...
Emiliano: ci vediamo dopo ...
Giuseppe: gli faccio il ... <incomprensibile> ... altrimenti eh ..
Emiliano: ok ... va bene ...
Giuseppe: <incomprensibile> ... altrimenti niente ... ok? ...
Emiliano: ok ... ciao gioia ...
Giuseppe: ciao ...
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foglio nr. 796
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posta in essere dalla PG operante nei confronti dello stesso FOZZA Emiliano
nellanno 2010:
INIZIO TRASCRIZIONE.-
omissis dall'inizio sino al min. 13.42, allorquando Antonio, mentre ammira l'auto, mette
in guardia Emiliano del fatto che, nella stessa, potrebbe esserci una "cimice"
Antonio: vedi se c' qualche cimice ...-
Emiliano: <incomprensibile> ... non ce ne sono ... alla Yaris qua era ... (n.d.r.
racconta che in passato ha trovato una cimice nella sua auto, allepoca
una Totyta Yaris) -
Antonio: e tu ... tu ... l'hai trovata ...
Emiliano: ho ... <incomprensibile> ... a quello che me l'ha detto!
Antonio: perch?
Emiliano: uno scemo ... un vicino mio ... uno scemo ... un "babascione di merda"
(n.d.r. espressione gergale per rimarcare la stupidit di una persona) ..
Antonio: davvero! ...
Emiliano: un "babascione" ...
Antonio: e te lo ha detto lui? ...
Emiliano: dopo quattro giorni ... lo sai chi? ... quello scemo del tabacchino di
Piazza d'Armi ...
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foglio nr. 798
Antonio: eh!
Emiliano: vedi che abita vicino a me ... il figlio ... quello con la mano mozza...
Antonio: si ..
Emiliano: dopo quattro giorni vado a comprare le sigarette ... mi chiama ... mi
manda a chiamare tramite la mia cognata ... "digli se pu passare che
gli devo parlare"
Antonio: dopo quattro giorni che ti ha venduto la macchina!
Emiliano: no! ... dopo quattro giorni che ha visto che fecero l'operazione alla mia
macchina ... la notte ... (n.d.r. intende dire che il ragazzo aveva visto
montare la microspia sulla sua auto)
Antonio: l'ha vista!
Emiliano: eh!
Antonio: la notte! ... te lo ha detto dopo quattro giorni!
Emiliano: dopo quattro giorni..
Antonio: non la mattina quando.
Emiliano: no!
Antonio: prima che entrassi in macchina
Emiliano: no!
Antonio: scemo di "merda"
Emiliano: mi fa ... "vedi che quattro giorni addietro" ... mi fa cos ... (n.d.r.
bisbiglia, evidentemente imita il modo in cui glielo ha detto) ... me lo dici
ora! che ti uccida Ges Cristo ... me lo dici ora!
Antonio: dopo quattro giorni!
Emiliano: dopo quattro giorni me lo ha detto! ... <incomprensibili>
Antonio: hai visto ... hai trovato ... che cosa hai trovato? ... spiegami!
Emiliano: c'era una ... una batteria tanta ... (n.d.r. evidentemente indica la
grandezza della batteria) ... una scheda ... ehm due schede di telefono ...
praticamente erano collegate al cavo ... poi le hanno fatte passare da
qua sotto ... l'hanno fatte passare dentro la guarnizione dello sportello e
le hanno collegate ai cavi di qua sotto ... dove c' la cosa delle luci ...
Antonio: si!
Emiliano: il filo ... era rosso e nero ... il filo ...
Antonio: ah! ... non lo hanno collegato alla luce?
Emiliano: no!
Antonio: perch?
Emiliano: l'hanno preso da l sotto il coso
Antonio: e perch lo hanno preso di l?
Emiliano: il perch te lo dico subito ... perch di l ... alla luce ... se tu l'accendi
carica ... l ... quella sta in automatico ... per vedere quando sta ... hai
capito? ... dopo cosa ho fatto? ... <incomprensibili> ... ed in quell'auto
"pompini" ... "sticchio" ... "figa" ... ti dico ... di tutto! ... proprio le pi
porcate le dicevo dentro la macchina ... "mi sono preso a quella ... glielo
ficcherei alla moglie di quel carabiniere che bona" ... e non me ne
"fotteva" nulla ... oh fra' ... ormai me l'avevano fatta ... vaffanculo a chi ti
morto ... sentiti questo ora!
Antonio: <incomprensibili> ..
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foglio nr. 799
Emiliano: dopo quattro giorni ... dopo altri quattro giorni ... sono andato a
guardare ... che cosa hanno fatto gli intelligenti!? ... (n.d.r. si riferisce
alle forze dell'ordine) ... si sono tirati la cosa ...
Antonio: ah si!
Emiliano: ed i fili li hanno lasciati ... io cosa ha fatto!? ... ho preso i fili e li ho
tolti...
Antonio: hanno lasciato i fili?
Emiliano: e si!
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foglio nr. 800
INIZIO TRASCRIZIONE.-
omissis dallinizio del progressivo sino al min. 12.45 perch non utile alle indagini...
Emiliano: e da Noto ... (n.d.r. imprenditore alimentare di Catanzaro) ... non ci
sei? ... Io ieri od avantieri mi ci sono ... <incomprensibili>
Pino: <incomprensibili> ...
Emiliano: Centomila Euro ...
Pino: <incomprensibile> ...
Emiliano: per ci ho inserito quattro aziende ... ho inserito Veroni ... ho inserito
un'azienda di San Daniele ... (n.d.r. prosciutti) ... ho inserito una grande
azienda di sgambati ... porchette ... di milano ... ungherese ... (n.d.r.
tipologie di prosciutti e salumi) ...
Pino: pure che non ... <incomprensibili> ...
Emiliano: eh! ... mi deve fare almeno ... almeno settecentomila Euro ...
Pino: se te li fa!
Emiliano: e non me li fa!
Pino: <incomprensibile> ...
Emiliano: oh Pino! ... oggi il gruppo pi grosso che c'! ... poi ...
<incomprensibile> ... il pi forte!
Pino: dagli ... <incomprensibile> ...
Emiliano: non ci sei riuscito! ... ma con chi hai parlato? ... con Iero ... (n.d.r. dott.
amministratore del gruppo Noto) ...
Pino: con Iero ...
omissis..
Pino: ok ...
Emiliano: e ti sbrighi ... e ci entri ... Pino! ... ci entri ... fatta ... l'unico! ... (n.d.r.
intende l'unico modo) ...
Pino: ma pure con un altro lo posso fare ...
omissis..
Pino: io ... tu lo sai come l'ho fatta prima l'ambasciata? ... Rocco Anello ad
Acconia ...
Emiliano: ed ora non c' ... che ti fa? ...
Pino: <incomprensibile> ...
Emiliano: i "coglioni" ...
Pino: e lo so! ...
Emiliano: eh! ... in vacanza! ...(n.d.r. detto con tono ironico a significare che si
trova in galera) ... che ti fa ora? ....
Pino: Io lo mandavo l ... lo mandavo ...
Emiliano: e non ce ne sono? ... tieni a coso ad Acconia! ... non puoi dirglielo a
coso! ..
Pino: a chi? ...
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foglio nr. 801
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foglio nr. 803
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foglio nr. 804
comprese le attivit illecite allesterno, tra le quali quelle della raccolta dei soldi
provenienti dalla vendita delle sostanze stupefacenti o comunque per qualsiasi
imbasciata che Giuseppe GIAMPA gli chiede di eseguire.
omissis.
In esecuzione al decreto nr. 1846/09 R.G.N.R. mod. 21 e nr. 239/10 R. INT. della
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro Direzione Distrettuale
Antimafia.-
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foglio nr. 805
Giuseppe: ma tu non li avevi ... ma dici che guardi tu?! ... (n.d.r. tono indignato) ...
che "cazzo" mi guardi? ... le palle ... pure tu!
Emiliano: e ci sono venuti dietro da quando ... avevamo ... siamo scesi di sotto li
avevamo dietro ... quello con la macchina grigia ...
Giuseppe: la Peugeot blu ... (n.d.r. autovettura in dotazione a questo Nucleo
Operativo) ...
Emiliano: con la Peugeot blu?!! ... non li ho visti io! ... mh ...
Giuseppe: mh ... (n.d.r. dal min. 11.49 al min. 13.24 assenza di parlato) ... (n.d.r.
viene suonato il clacson).
Giuseppe: <incomprensibili> ...
omissis dal min. 13.25 al termine progressivo perch non utile alle indagini ...
N.B. al min. 14.03 scendono dall'auto che dal sistema GPS si evince essere parcata nei
pressi del magazzino della G.T. Distribuzione sito in questa via R. il Guiscardo.
Emiliano: <incomprensibile>
Giuseppe: che? ...
Emiliano: una la turista ... <incomprensibile> ... a che ora deve arrivare ...
<incomprensibile>!
Tale dato risulta sia da un servizio di O.C.P. condotto dalla P.G. CC nella data
suddetta, sia dallintercettazione telefonica n.2465 del 20.08.2010 h 18.04.33/
R.INT.239/10, nel corso della quale FOZZA Emiliano elenca alla propria madre,
soddisfatto e compiaciuto, i nominativi dei partecipanti al funerale.
Si riporta uno stralcio della conversazione summenzionata:
omissis
Emiliano: ci sono stati tutti ... c' stata la zia Patrizia .... moglie del "Camacio" ...
(n.d.r. GIAMPA' Vincenzo) ...
Donna: si ... si ... ---///
Emiliano: Vanessa ...
Madre: non c'era il Camacio pure? ...
Emiliano: no ... il Camacio in galera! ...
Madre: eh!
Donna: c'era quell'altro ..
Emiliano: lo zio Vincenzo ... (n.d.r. Bonaddio Vincenzo) ... quello che tartaglia ...
Giuseppe ... (n.d.r. Giamp Giuseppe) ... Alessandro ... (n.d.r. Villella
Alessandro fidanzato di Giamp Vanessa sorella di Giuseppe) il padre di
Alessandro ...
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foglio nr. 806
Donna: eh!
Emiliano: tutti sono venuti ... Vincenzo ... quello il cui fratello ha una
parruccheria ... (n.d.r. trattasi di Giamp Vincenzo cl. '70) ... a
<incomprensibile> ... quello del ... <incomprensibile> ...
Madre: quello grosso!
Emiliano: quello che palestrato ...
Madre: ah!
Emiliano: tutti sono venuti!
Madre: <incomprensibili>
Emiliano: <incomprensibile> ... il "cavallo" ... (n.d.r. trattasi del soprannome di
Torcasio Alessandro ) ...
Donna: si ... <incomprensibili> ...
Emiliano: Danilo (PILEGGI Danilo) ... Luca ... Vincenzo ... tutti!
Madre: nemmeno li conosco ...
omissis
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foglio nr. 807
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Per come mi chiedete in ordine a FOZZA Emiliano vi posso dire che si tratta di un
soggetto a me molto vicino in quanto ci conosciamo dai tempi delle scuole; egli fa
parte della cosca GIAMPA sin dal 2005/2006 e in particolare per la cosca lui faceva
da tramite con i CRACOLICI di Maierato, con ASCONE Salvatore u pinnularu,
con Giuseppe nipote di Tommaso GENTILE per quanto riguarda
lapprovvigionamento di cocaina che io effettuavo presso questi soggetti.
omissis..
Per come mi chiedete FOZZA Emiliano manteneva anche i rapporti con
PROVENZANO Antonio e attraverso questi con IANNAZZO Vincenzino; specifico
anche che il FOZZA Emiliano, che rappresentante di commercio di generi
alimentari.
omissis.
in talune occasioni ha anche trasportato per mio conto delle armi di cui un
kalashnikov, una pistola Cl. 38 e un mitra 9x21 trasporto effettuato da Limbadi a
Lamezia Terme nel 2009
omissis..
inoltre sempre con riferimento alla figura di FOZZA Emiliano ricordo che per mio
conto ha anche effettuato dei trasporti di cocaina presso tale Angelo ragioniere dei
TROVATO, il quale in origine spacciava per mio conto.
omissis
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foglio nr. 809
Roberto gli disse di non preoccuparsi in quanto la cosa si era sistemata e che avevano
capito che lomicidio del CHIRUMBOLO era maturato allinterno della stessa cosca
GIAMPA.
omissis..
809
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foglio nr. 810
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foglio nr. 811
A quanto sin qui detto deve aggiungersi che, in occasione dellesecuzione di una
perquisizione domiciliare eseguita nei confronti dellindagato nellambito
delloperazione Medusa, i carabinieri rinvenivano nella disponibilit dellindagato
811
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foglio nr. 812
quattro lettere manoscritte riportanti rispettivamente le date del 28.03 ore 16, del
28.9.07, dell11.04.2012 e del 10.02.2011.
Le missive che provengono, le prime due, dalla casa circondariale di Bologna, le
ultime dal carcere di Siano, recano tutte la firma di Giamp Giuseppe e sono state
rinvenute nel comodino della stanza da letto occupata da Fozza Emiliano.
Trattasi di documenti che confermano il rapporto privilegiato esistente fra
Giamp Giuseppe e lindagato il quale viene incaricato, ad esempio, di portare i saluti a
tutti gli uomini del clan e, con la lettera del 10.12.2011, di andare a recuperare alcune
somme di danaro da tale Pino per consegnarle ad un avvocato che doveva depositare,
con urgenza, un ricorso per Cassazione avverso lordinanza del T.D.L. di Catanzaro che
confermava la misura custodiale emessa nei suoi confronti.
Trattasi, in particolare, dellordinanza emessa nellambito del p.p. 3891/11
RGNR, poi divenuto p.p. 1314/12 RGNR, avente ad oggetto la tentata estorsione
consumata ai danni di Caruso Giuliano e che vedeva quali destinatari anche
Torcasio Angelo e Cosentino Battista ( cd. Operazione Dejav, gi approdata alla
fase processuale e recentemente conclusosi in data 10.1.13, con sentenza di
condanna in giudizio abbreviato).
Da preciare che la prima di tali lettere quella del 28.03. che risulta spedita
dalla C.C di Bologna (il cui anno di riferimento deve essere per forza il 2007, in
quanto il 28.3. del 2008 cadeva di venerd)- reca sinistramente la data del giorno
successivo allomicidio di Federico Gualtieri cl. 77, di cui GIAMP Giuseppe
uno dei mandanti (vedi Op. MINERVA, gi in precedenza citata).
A conferma del fatto che le missive siano state redatte di proprio pugno da
GIAMP Giuseppe e indirizzate a Fozza Emiliano, si riporta il seguente stralcio di
interrogatorio di Giamp Giuseppe del 13.02.13, in cui tra laltro il collaboratore
chiarisce dati esteriori e significati delle lettere che qui occupano :
.Omississ
Diamo atto che lufficio mostra al collaboratore nr. 4 lettere manoscritte datate,
rispettivamente, 28 marzo ore 16.00 senza anno, 28 settembre 2007 ore 16.10,
entrambe con indicazione del luogo Bologna; Siano 10 dicembre 2011 ore 16.30 e
sempre Siano 11 aprile 2012;
A.D.R.: per come mi chiedete in ordine alla prima lettera che sto visionando, data 28
marzo senza anno, la cui fotocopia di pessima qualit per cui mi impedisce di
leggerne compiutamente il contenuto posso sicuramente affermare che sia stata redatta
da me, che la sottoscrizione apposta in calce la mia in quanto riconosco la scrittura,
anche se non riesco a ricostruire il testo, ne tantomeno il destinatario; posso altres
affermare che lanno di riferimento della missiva lanno 2007, in quanto io sono
uscito dal carcere di Bologna il 27 marzo 2008, e quindi essendoci la data del 28 marzo
sulla missiva non pu che trattarsi dellanno 2007; anzi adesso nello scritto riesco
anche ad individuare la parola pedana che era il soprannome con cui chiamavo
Emiliano Fozza per via del fatto che lo stesso vendeva la merce a pedane; per non
riesco a decifrare per il resto il contenuto ne mi sovviene in mente nulla di
particolare anche adesso che mi fate notare che la missiva stata scritta il giorno
dopo lomicidio di Gualtieri Federico cl 77;
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foglio nr. 813
Il cdg dopo aver letto la lettera del 10 dicembre 2011 dichiara: anche questa missiva
era indirizzata ad Emiliano FOZZA, nellambito della stessa al di l di faccende
personali incaricavo il FOZZA di occuparsi di recuperare il denaro che avevo dato in
prestito al suo amico rappresentante Pino, circa 2500,00 euro, che mi servivano per
pagare lAvvocato che doveva curare il ricorso per cassazione avverso lordinanza del
tribunale della libert relativa alloperazione Dejavu; ricordo che con tale Pino
sono stato fermato dalle Forze dellOrdine allorquando mi trovavo in macchina
anche con Voci Antonio la sera della finale dei Mondiali del 2006 occasione in cui
mi fu ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza; aggiungo che tale Pino era
anche intestatario di unautovettura FIAT Punto celestina che fu utllizzata per un
sinistro simulato nel 2009 o nel 2010, se non ricordo male; nel prosieguo della lettera
mi riferisco a Domenico Giampa Capurandi, nonch a petto i palumbu che sarebbe
Catroppa Giuseppe.
Il cdg dopo aver letto la lettera del 11 aprile 2012, in fotocopia, dichiara: anche
questa lettera stata indirizzata ad Emiliano FOZZA; nellambito della stessa non
faccio riferimento a nulla di particolare se non alla perdita di denaro da parte di
FOZZA Emiliano a causa del mancato pagamento di talune forniture che lui aveva
effettuato a SCARDAMGLIA Claudio che poi era fallito;
.omississ.
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foglio nr. 814
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foglio nr. 815
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foglio nr. 816
ed molto amico anche di Rosa e Vanessa sorelle del predetto GIAMPA Giuseppe;
diamo atto che nella foto nr. 6 raffigurato FOZZA EMILIANO nato il 24.8.79 a
Lamezia Terme.
omissis..
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foglio nr. 817
CRAPELLA Andrea
nato a Lamezia Terme, il 13.09.1986, ivi residente in via Razionale n.13, celibe.
Anche a carico di CRAPELLA Andrea era stata avanzata dal PM in Sede, in data
14 aprile 2012, richiesta di misura cautelare custodiale rigettata dal GIP con le seguenti
motivazioni: Le dichiarazioni dei collaboratori, illustrate dal PM nelle pp. 1522 e ss.
della richiesta sono sicuramente concordi nel riferire di una partecipazione di
CRAPELLA ad attivit di spaccio di stupefacenti per conto di GIAMPA' Vincenzo detto
"Enzo" e di GIAMPA' Giuseppe cl.'80. Emerge, inoltre, che detenuto per un breve
periodo in carcere unitamente a NOTARIANNI Aldo, all'uscita dal penitenziario si
recava a casa della famiglia NOTARIANNI a portare due tute, che, dalla cripticit del
colloquio, in realt contenevano anche messaggi del padre detenuto ai familiari. In
particolare le dichiarazioni dei collaboratori, che lo vedrebbero uomo di fiducia di
GIAMPA' Enzo e vicario di questi nella gestione degli stupefacenti, trovano parziale
riscontro con quanto emerso nell'anno 2008 dall'attivit di P.G. antidroga condotta
dal NORM CC di Lamezia Terme "Operazione Bad Boys", che ha condotto il
CRAPELLA ad un rinvio a giudizio perch resosi responsabile del delitto di cui all'art.
73 DPR 309/90. Il collaboratore di giustizia CAPO Guglielmo (int. del 29-9-10 e 22-
11-2010), ha riferito che CRAPELLA Andrea (inizialmente indicato con il nome di
Alessandro, associato per fotograficamente all'effige dell'indagato) appunto ha
compiti specifici nel settore dello spaccio di sostanze stupefacenti per conto di
GIAMPA' Vincenzo detto Enzo. Anche il collaboratore di giustizia COSENTINO
Battista, negli interrogatori del 18-8-2011 e 17-11-2011 ha parlato di Crapella come di
un soggetto che vende erba per Giuseppe GIAMPA (e non per Vincenzo). TORCASIO
Angelo (int. del 5-8-11 e 28-10-11) parla, oltre che di spaccio di stupefacenti, per
GIAMPA Giuseppe di compiti specifici per danneggiamenti ed atti intimidatori in
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foglio nr. 818
genere. Tale ultima circostanza gli sarebbe stata riferita dallo stesso GIAMPA, in
occasione di un litigio di TORCASIO con CRAPELLA. In realt il dato su cui
concordano i collaboratori e che trova un riscontro anche in precedenti operazioni di
PG proprio il coinvolgimento di CRAPELLA in attivit relative al piccolo spaccio.
Attivit che, da sola, non appare sufficiente per dedurne la partecipazione
all'associazione mafiosa dei GIAMPA, n la condivisione dei fini tipici di una
consorteria di quel tipo. Peraltro, non possibile comprendere neanche la tempistica
della collaborazione nello spaccio. la sua stabilit, le modalit di collaborazione. La
circostanza, poi, dell'aver portato un messaggio di NOTARIANNI Aldo al figlio Luigi
una volta uscito dal carcere, non apprezzabile sotto il profilo della partecipazione
alla cosca, essendosi trattato di un solo episodio del tutto fortuito e dovuto alla
occasionale presenza di CRAPELLA in carcere, per un breve periodo con
NOTARIANNI. La richiesta cautelare in relazione al capo I non pu essere accolta.
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foglio nr. 819
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Si riporta, di seguito, il passo in cui CAPO Guglielmo ricorda con precisione che
colui che sino a quel momento aveva indicato con il nome di Alessandro, in realt,
CRAPELLA Andrea cl.86, riconosciuto espressamente dal collaboratore in data
22.11.2010.
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foglio nr. 821
C.: Si, si, anche che io ho avuto un fermo con Andrea, con la macchina,
vicino alla casa dei Giamp.
F.: Ah, quel ragazzo che lei stato controllato
C.: Si, si.
F.: Che lei diceva prima
C.: Si.
F.: Che per non si ricordava se i carabinieri avevano scritto o meno
C.: Si, si, infatti, su un foglio su qualcosa che avevano chiamato
F.: Non si chiamava Alessandro.
C.: No si chiamava Andrea.
F.: Si ricordato che si chiamava Andrea, e si, quindi per intenderci ed
essere chiari anche allufficio, tutte le volte che lei nel verbale, che
abbiamo stilato fino ad ora
C.: Si parlava di Alessandro
F.: Intendeva invece
C.: Si, Andrea.
F.: Andrea, quindi non Alessandro.
C.: Si, si.
F.: Quindi sarebbe lo stesso che guidava il motorino di cui dicevamo
prima?
C.: Si, si.
F.: Lo scooter anzi.
C.: Si, lo scooter mbk nero con i inc davanti.
F.: Ed lo stesso Alessandro ora Andrea.
C.: Andrea, si.
F.: Che veniva a casa di Gamp Enzo e che era solito
C.: Si, era lunico che
F.: Quindi tutte le volte che ha parlato fino a adesso di Alessandro, lei
intendeva
C.: Andrea.
F.: Andrea, per non sa indicarci questo Andrea il cognome?
C.: Il cognome no, per lo posso riconoscere da una foto e posso indicare
anche il suo appartamento.
F.: La sua abitazione.
C.: Dove abita.
F.: Si ricorda pi o meno lanno, let
C.: Se non erro ottantasei, ottantasette, molto pi molto, tre quattro
anni in meno a me aveva, allepoca quanto lho conosciuto aveva sui
venti anni.
F.: Pi piccolo di lei.
C.: Aveva ventanni.
omissis
F.: Si, poi volevo chiederle qualcosa in pi per quanto riguardava questo
Andrea.
C.: Si.
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F.: Che lei prima ha riferito Alessandro ma in realt era Andrea. Questo
Andrea, che tipo di mansione almeno per quello che le dato sapere,
che lei ha visto oltre perch ora abbiamo parlato degli ultimi fatti
che lei ci ha voluto dire eccetera per per spiegarci meglio, questo
Andrea, visto che ha preso parte cos giovane diciamo, lei ha detto
C.: Era il fidato di Vincenzo Giamp, Enzo Giamp.
F.: Eh, che ruolo aveva allinterno della consorteria?
C.: Ruolo di portare ambasciate, di prendere droga, di pagare quando
arrivava il carico, ha spostato qualche arma quando la doveva
spostare, ha avuto il ruolo di accompagnare, di andare a vedere,
scusami, a Federico Gualtieri gli spostamenti che faceva, varie cose.
omissis
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Di seguito sono riportati altri brevi colloqui in carcere, intrattenuti sempre dal
NOTARIANNI Aldo dai quali emerge ancora di pi lo stretto legame dellindagato con
la famiglia del detenuto, soprannominata dei Pilosci.
Ed infatti in tali conversazioni, avvenute in data successiva alla scarcerazione
del CRAPELLA Andrea, la moglie ed il figlio del NOTARIANNI Aldo raccontano al
congiunto che il primo era andato a trovarli insieme alla fidanzata per ben due volte e
che in entrambe le occasioni li aveva omaggiati con un presente consistente, a detta
dei parlanti, in una tuta ginnica della squadra di calcio di Lamezia Terme denominata
Vigor Lamezia.
Proprio, in merito a questultimo episodio, opportuno e doveroso ricordare che,
in altre circostanze, e precisamente nel corso delle indagini relative allomicidio
AMENDOLA (p.p. 300/09 R.G.N.R.), la PG si imbattuta in un analogo episodio, nel
quale erano coinvolti altri associati della cosca GIAMPA-NOTARIANNI.
Ed infatti, a seguito della conoscenza avvenuta, nel corso della comune
detenzione presso la locale Casa Circondariale, tra il GIAMPA Pasquale, alias
MILLELIRE, e il giovane AMENDOLA Roberto (tristemente noto alle cronache
perch vittima di omicidio proprio perpetrato da GIAMPA Domenico e dai germani
Aurelio ed Aldo NOTARIANNI), nasceva una certa amicizia fra i due, tant che in
ragione della stessa il summenzionato MILLELIRE, cugino del Prufessura, per il
tramite del proprio autista, ruolo svolto allepoca dei fatti dallodierno collaboratore
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COSENTINO Battista, faceva dono al padre del galeotto AMENDOLA, di due tute
ginniche.
Il gesto appena descritto appare, certamente, come un invito formale e galante
che uno dei reggenti della cosca omonima, GIAMPA Pasquale, cl. 64, adopera nei
confronti del citato AMENDOLA onde assoldarlo, quale cd. contrasto donore, nei
propri ranghi mafiosi, avvalendosi fra laltro di un degno emissario quale era allepoca
dei fatti il citato COSENTINO Battista.
Dunque appurato essere un gesto ricorrente, fra gli associati della cosca
GIAMPA-NOTARIANNI, quello di omaggiarsi con capi di abbigliamento ed in
particolare con tute ginniche, ne esce maggiormente rafforzata la tesi dell intraneit del
summenzionato CRAPELLA Andrea alla cosca predetta, giacch lo stesso mette in
atto, come forma di rispetto, il medesimo gesto sopra descritto nei confronti del
NOTARIANNI Aldo, il quale, essendo anchegli personaggio di spicco della
consorteria, di certo non pu mancare di apprezzare questazione, espressiva di una
consuetudine indubbiamente consolidata.
Seguono, nello specifico, i colloqui in carcere nel corso dei quali NOTARIANNI
Aldo ed i propri congiunti parlano della visita ricevuta dal CRAPELLA Andrea.
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omissis
.
>NUOVI ELEMENTI DI GRAVITA INDIZARIA
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foglio nr. 829
omissis
per come mi chiedete in ordine a CRAPELLA Andrea mi riporto a quanto gi
riferito in precedenza ricordando che lo stesso ha provveduto a commettere taluni
danneggiamenti tra cui quello a BARBERA ed inoltre ricordo che lo stesso prima era
con CHIRUMBOLO Giuseppe poi passato alle dirette dipendenze di GIAMPA Enzo e
da ultimo ha avuto rapporti diretti con me; per quanto riguarda le sostanze stupefacenti
io la fornivo direttamente a Saverio GIAMPA che poi provvedeva a farla spacciare a
CRAPELLA Andrea anche se in piccole quantit; la stessa cosa prima avveniva
tramite CHIRUMBOLO Giuseppe ovvero tramite GIAMPA Enzo..
omissis
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foglio nr. 830
avrebbe potuto avvertirlo in modo che avrebbe parlato lui con CAPUTO, ma Giuseppe
GIAMPA rispose che il CAPUTO laveva stufato perch era un paio di volte che era
andato e si era comportato cos....
omissis..
Dichiarazioni rese da CAPPELLO Giuseppe in data 15.05.2012
omissis
Riconosco nella foto nr. 14 un soggetto di cognome CRAPELLA, che mi risulta far
parte della cosca GIAMPA
.sono a conoscenza di ci in quanto lui stesso mi disse che prelevava la droga dai
GIAMPA Giuseppe per poi spacciarla ed inoltre, sempre per conto del citato GIAMPA'
gestiva le giostre in occasione delle festivit come quella di S. Antonio, nel senso che si
faceva consegnare gratuitamente dei biglietti ed in una occasione li port anche a me
dicendomi che me li mandava Giuseppe GIAMPA. Lepisodio risale agli anni
2006/2007.
A.D.R.: Non ho mai visto la droga che deteneva il CRAPELLA. Con questi ho avuto
rapporti solo nelle circostanze in cui ha recapitato i biglietti delle giostre alla mia
famiglia. Inoltre, aggiungo che PAOLA Claudio, in una occasione, era il periodo
compreso tra il 2005 ed il 2007 (non ricordo con esattezza), mi rifer che il
CRAPELLA eseguiva anche delle rapine, io ribattevo al PAOLA Claudio che poco mi
importava e che erano fatti suoi..
Lufficio da atto che la foto contraddistinta dal nr. 14 indicata dal CAPPELLO,
effigia CRAPELLA Andrea, nato il 13.09.1986 a Lamezia Terme (CZ).
omissis..
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foglio nr. 831
CERRA Nino
nato a Lamezia Terme il 30.08.1991, ivi residente in Via G. Murat nr. 134, disoccupato.
PARADISO Angelo Francesco
nato a Lamezia Terme (CZ) il 29.08.1986 ivi residente in Via degli Svevi nr. 53, detto
Ciccuzzu.
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foglio nr. 833
.omississ.
A D.R.: mio padre MURACA Antonio, in seguito al mio agguato, ha cercato una
mediazione con GIAMPA Giuseppe il quale non ha voluto parlare con mio padre;
comunque in seguito a ci io personalmente mi recai da GIAMPA Giuseppe il quale mi
disse che dovevo abbandonare i TORCASIO e passare con la sua cosca e cio i
GIAMPA; in seguito ho acquistato dello stupefacente da Giuseppe GIAMPA e ho
scambiato anche delle armi con lo stesso ricevendo in cambio dello stupefacente;
omississ.
ADR: da quando ho iniziato il rapporto con GIAMPA Giuseppe ho fornito delle
informazioni sui TORCASIO su richiesta di Giuseppe, ci dovuto al fatto che in
seguito al tentato omicidio i TORCASIO in realt mi hanno abbandonato; solo dopo
luccisione di TORCASIO Vincenzo Carr il figlio Francesco voleva un aiuto per
rivendicare la morte del padre mentre quando si trattava di rivendicare il mio tentato
omicidio mi ha voltato le spalle;
A D.R.: ho riferito a GIAMPA Giuseppe di guardarsi poich TORCASIO Francesco
Carr con CARNOVALE Pasquale voleva attentargli alla vita per vendicarsi del
padre;
.omississ..
A D.R.: ritornando allomicidio di Francesco TORCASIO posso dire che GIAMPA
Giuseppe avendo appreso da me che i TORCASIO volevano ucciderlo, decise di
anticiparli e di uccidere lui a TORCASIO Francesco Carr; la rapina fu
effettivamente organizzata da TORCASIO Francesco rapina alla quale io dovevo
partecipare e doveva essere effettuata nei confronti del punto Snai che si trova di fronte
alla scuola Pitagora; lo dissi a GIAMPA Giuseppe e lui colse loccasione per porre in
essere lomicidio di Francesco TORCASIO Carr;
A D.R.: si mi adoperavo anche nelle estorsioni tra le quali posso dire di aver sottoposto
ad estorsione una ditta che ha effettuato dei lavori nella zona di Capizzaglie per tramite
di un tale Cabballero che lavorava come dipendente di una ditta di fuori Lamezia di
cui non ricordo il nome ma se non ricordo male sono di Sieri Crichi e sono due fratelli;
..omississ..
ADR: GIAMPA Giuseppe mi aveva offerto il territorio di Capizzaglie per ingrandirmi
con il mio gruppo per quanto riguarda le estorsioni in quella zona per cui io mi sentivo
con le spalle coperte;
..omississ.
A D.R.: abbiamo operato le estorsioni a tutti i commercianti di Capizzaglie con il
seguente metodo: andavamo di persona a parlare con i titolari o a volte mettevamo
delle bottiglie come atto intimidatorio e poi le vittime ci contattavano; alcuni
commercianti ci fornivano la merce che prendevamo senza pagare; .omississ.
.omississ.
A D.R.: con GIAMPA Giuseppe avevamo concordato che lestorsioni fino a 10/20 mila
euro le trattavo io direttamente; sopra a tale cifra dovevamo dividere con i GIAMPA;
omississ.
.omississ..
ADR: dopo lomicidio ci siamo incontrati a casa di PAOLA Claudio e non abbiamo
commentato il fatto di sangue; abbiamo detto solo che era tutto a posto, con Giuseppe
GIAMPA ho parlato di una estorsione da fare a Pietro Fisch;
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foglio nr. 834
A D.R.: come capo dei GIAMPA io facevo riferimento a GIAMPA Giuseppe, dopo il
suo arresto facevo riferimento a GIAMPA Vincenzo che poi stato arrestato subito
dopo; non mi rivolgevo a BONADDIO Vincenzo poich sapevo che tra lui ed il nipote
Giuseppe GIAMPA vi era stata una discussione legata alla riscossione dei soldi
derivanti dalle estorsioni;
..omississ.
.OMISSISS
A.D.R.: Voglio precisare che, per come mi chiedete, a partire dallaprile del 2011,
dopo lattentato subito da MURACA Umberto Egidio il 30.03.2011, questultimo,
insieme a PARADISO Angelo Francesco, a CERRA Nino cl. 91, a CERRA Luca
hanno stretto un solido legame con la cosca GIAMPA ed in particolare con Giuseppe
GIAMPA con lavallo di Nino CERRA cl. 48. Preciso altres che in questi contatti e
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foglio nr. 835
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foglio nr. 836
ADR: A testimonianza della operativit del gruppo di Muraca posso dire che
in una circostanza, mentre mi trovavo a casa di TORCASIO Alessandro, ove
incontrai Paola Claudio, Alessandro mi disse che serviva una motocicletta per un atto
intimidatorio che doveva essere realizzato da PAOLA Claudio e dal suo gruppo. Mi
disse in particolare che bisognava lasciare la testa di un animale in un bar di via dei
Bizantini. Su suggerimento di TORCASIO Alessandro mi feci prestare la moto da
CADORNA Alessandro. Si trattava di una Beverly Paggio cc 300 di colore blu . Lo
consegnai pertanto a casa di MURACA Egidio, alla presenza di PARADISO
Francecso, CERRA NINO, nelle mani di PAOLA Claudio. Seppi da quanto si diceva
in giro che poi lattentato fu realmente fatto. Il CADORNA venne da me anche a
dirmi che qualcuno gli aveva fatto osservare che era stata vista una moto come la sua
da cui era stata buttata la testa .
ADR. Quando la sera tornai a casa trovai le stesse persone
Il ruolo e i rapporti dei due indagati con la cosca GIAMP emergono non solo
dalle suddette dichiarazioni (tra laltro non complete, rinviando, per il resto, a quanto si
dir nel prosieguo nei distinti paragrafi dedicati singolarmente agli indagati) , ma anche
dallattivit tecnica intercettiva effettuata dalla Squadra Mobile di CZ-SCO allinterno
dellautovettura Alfa Romeo Mito noleggiata da CERRA Nino cl. 91, nellambito del
Procedimento Penale nr. 3967/11 mod. 44 e nr. 860/11 R.I (poi confluito attraverso i
passaggi indicati nel p.p. 1846/09 /21).
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foglio nr. 837
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due canne Di ritorno nella macchina Luciano commenta che uguale a quella che lui
gli ha dato la volta precedente.
Dunque emerge dalla conversazione appena riportata come i tre abbiano acquistato
droga da tale Davide.
Egidio chiede a Luciano se era stato Daviduzzo a parlargli dell'erba. Subito dopo
chiede a Luciano e a Nino di scendere loro perch ci si era recato gi questa mattina e
adesso gli sembrava brutto, anche in virt del fatto che dopo deve andare a prendere 10
grammi.
omissis
Si fermano e quando scende Luciano, Egidio gli dice di chiederne per un paio di canne
e di mettersi d'accordo per il prezzo.
Al minuto 15.57 si chiudono gli sportelli dell'auto, rientra Luciano in auto ed Egidio
commentando la roba che ha portato Luciano riferisce che la stessa di quella che
l'altro giorno gli hanno dato loro due.
Conversazione del 1.10.2011, nr. 29 ore 00.44, allinterno dellAlfa Mito targata
EH464RB tra Nino CERRA, PARADISO Angelo e Luciano;
omissis
CERRA Nino in auto in compagnia di PARADISO Angelo e di Luciano.
Al minuto 03.00 Nino confida che lui da oggi in avanti far come ha subto perch non
gli interessa pi niente. Al minuto 04.00 si avvicina Nicolino GUALTIERI al quale
chiedono di Ottorino. Nicolino risponde che andato via. Al minuto 05.30 si fermano e
chiamano tale Peppe al quale chiedono qualche "bombetta" (fumo). Questi risponde
che non ne ha.
Parlano a voce bassa. Al minuto 11.00 stereo ad alto volume. Al minuto 16.00 decidono
di andare a fare un giro per Nicastro. Nino si lamenta perch non hanno a disposizione
nemmeno una canna. PARADISO Angelo risponde che non fa niente. Al minuto 24.00
Nino ed Angelo litigano con altro automobilista che si trova a bordo di una Toyota
yaris. Nino dice di non guardarlo perch se li seguir si fermeranno per picchiarlo.
omissis..
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foglio nr. 840
mezza e dice di non fermarlo adesso per strada come i ragazzini,ma che andranno dopo
insieme se vuole andare con lui.
A seguire continuano a parlare del litigio avuto con "piripicchio", Egidio dice che
Daviduzzo ha parlato pulito con lui nel raccontargli l'accaduto, aggiungendo che
Ciccuzzo aveva detto che se la sarebbero vista loro. Daviduzzo in merito gli ha chiesto
se lo potevano lasciare stare in quanto questi gli fa qualche imbasciata e Nino dice ad
Egidio che gi lui gli aveva detto che se aveva fatto qualcosa di male erano gi andati a
prenderlo a casa. Egidio infine riferisce a Nino di aver comunque detto a Daviduzzo che
era tutto a posto e che si trattava di fatti vecchi.
omissis
entra in auto Luciano e lo informano che avevano rullato una canna in macchina e
l'hanno persa, subito dopo Egidio dice di averla trovata.
omissis
Egidio: la pila Daviduzzo la sa fare,
breve tratto incomprensibile
Nino: lui era potente assai per il...
Egidio: lui adesso ha gli agganci per l'erba, pu andare ad un sacco di parti lui,..
Nino: gli abbiamo comprato i biglietti per...P.I.
Egidio: adesso arriva la... P.I.
Nino: Eg, a me questi stupidi che vanno ...P.I...
Egidio: ...ne arrivano 15 chili, ci costa 5000 o 6000 euro al chilo...
Luciano: e per la puoi togliere a 13 dopo, a 14
Egidio: meglio che lo sai, vuoi quella Luci aspetta altri 15 giorni e ti prendi
quella, ma adesso comunque te lo do io un mezzo chilo di erbicella...
segue tratto incomprensibile.
omissis..
conversazione del 02.10.2011, alle ore 15.15, progressivo nr. 117 intercorsa tra
Nino CERRA, MURACA Egidio ed uomo non meglio identificato
CERRA Nino, MURACA Egidio ed un altro uomo non meglio indicato, fanno
riferimento alla necessit di andare da una persona a posto (per bene che dovrebbe
accettare tutte le loro richieste). Infatti Egidio pronuncia le testuali parole:
ricordati che ti ha detto di andare la o fr se poi volete lasciar stare, lasciate il
mondo come si trova.. .
MURACA Egidio conclude dicendo:
domani mattina dobbiamo andare ... ci dobbiamo prendere solo i soldi l e stai
tranquillo che quelli sono cristiani, non sono "pulcini" compare, che andiamo domani
mattina alle nove con ... inc ... non sono "pulcini" la parola che ti dicono quella .. ..
omissis..
Egidio:
domani mattina dobbiamo andare ... ci dobbiamo prendere solo i soldi l e stai
tranquillo che quelli sono cristiani, non sono "pulcini" compare, che andiamo domani
mattina alle nove con ... inc ... non sono "pulcini" la parola che ti dicono quella ...
scendono dall'auto.
omissis..
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foglio nr. 841
Conversazione intercorsa tra Nino CERRA e MURACA Egidio del 4.10.2011, nr.
221 ore 18.40
Durante la seguente conversazione intercorsa ancora una volta tra CERRA Nino e
MURACA Egidio emerge chiaramente come vi sia stato un diverbio tra questi e
Claudio (PAOLA), evidentemente per motivi legati alla riscossione dei proventi
estorsivi.
Nella circostanza MURACA Egidio, nel contestare alcune affermazioni fatte da
Claudio, dice che lo stesso dovr ripeterle davanti ad Alessandro (Torcasio, Alias il
Cavallo).
Egidio e Nino contestano anche a Claudio di atteggiarsi come capo e affermano che
questi si doveva accontentare del denaro che Egidio gli poteva dare di volta in volta.
Nino precisa che, effettivamente, Claudio era un raggiratore e che aveva detto parole di
merda sul conto di Egidio; questultimo, allora, inveisce contro Claudio dicendo di
non aver paura di lui e di considerarlo come uno che abbaia ma che non morde.
omissis..
Nino: che cazzo .. non la passo pi una giornata in questa maniera...
Egidio:quanto te l'ha fatta pagare?
Nino: e che cazzo, me lo aveva gi detto lui che era un cazzo di bordello, che
dalle quattro voleva prendere la moto, prende e mi dice in macchina
quando eravamo a casa sua che con noi non ci esce pi, sto tipo di
spiaggia, ma perch parla assai, attenzione quando ha qualche cosa poi
viene da noi...
Egidio:che vada ad ammazzarsi...
Nino: P.I. ma ti rendi conto,
Egidio:ma tu guarda per,....
Nino: e l'avevo vista, si era fermata,
Egidio:mi fotto di lui... buono buono..
Nino: gliel'ho detto, a me pare che mi stai risolvendo qualche imbasciata o
qualche cosa, sei tu che mi chiami in continuazione P.I. gli ho detto che
spara minchiate,
Egidio:bravo,
Nino: ma perch gli ho detto... gli ho detto.. a noi chi cazzo ci deve fare qualche
cosa, gli ho detto, vedi che con gli occhi aperti gli facciamo....se ci
dobbiamo stare noi con gli occhi aperti, gli altri con quattro gli ho detto,
Egidio:bravo.
Nino: no, non vi chiamo pi che quello, quell'altro, che ad Egidio gi gliel'ho
detto,
Egidio: a me, so soltanto che mi deve dare i soldi, basta che mi da i soldi, a me
non me ne fotte un cazzo,
Nino: poi quando prendete "i botti", dice... P.I. questo parla troppo,
Egidio: adesso, domani, quando vediamo ad Alessandro gli diciamo, tutte queste
cose, glielo dici tu, "vedi che voglio parlare con Alessandro" perch non
glielo dici tu o stupido, ma perch sei stupido?
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foglio nr. 842
Nino: ma io....
Egidio: ... queste parole me le devi dire avanti ad Alessandro, perch a te non ti
faccio come un referente, gli dici..voglio sentire ad Alessandro, quando
mi dice Alessandro, poi ci prendiamo noi le conseguenze, e vi facciamo
vedere noi che sappiamo fare, ce lo deve dire Alessandro, dalla bocca
sua, ste parole che sta dicendo, che ci dobbiamo guardare, perch non
glielo hai detto? vedi come lui muore,
Nino: adesso domani glielo dico, che lui mi apre di nuovo questo discorso,
domani glielo dico..
Egidio: glielo dici, "allora sai cosa facciamo? andiamo adesso da Alessandro, che
tu parli assai comp, P.I. andiamo da Alessandro e vediamo se mi stai
raccontando un sacco di palle"...
Nino: oh...P.I. come un ragazzino, allora ho capito, uno gli serve fino a quando
gli deve dare i soldi, fino a quando ci sono i soldi, vedi che tu per soldi ti
vendi pure il culo...
Egidio:P.I... il culo...
Nino: almeno uno... ci sono motivi...hai capito come?
Egidio: io l'ho gi "mozzato" o fr, che a me non mi serve che ho i cazzi miei,
P.I....
omissis
Nino: no, ha detto parole serie, l'ha detto proprio serio,
Egidio: si, ma fa i traggiri, questi sono traggiri che arma, o fr, sono parole serie,
che ne hanno merda di te,..
Nino: lo so,
Egidio: e allora, se lo sai, dietro questo "pisciaturo" vai, eh?, se vuol dire... lo
tratto io come una merda, che lo devo trattare cos vuol dire che c' un
motivo, se poi voi lo volete trattare o non lo volete trattare sono cazzi
vostri, ma stai tranquillo che se lo tratto cos, paura di lui sai quanta ne
ho? ne vorrei avere 100 come lui, e ricordati che il bau bau, chi abbaia, il
cane che abbaia non morde, ce ne sono cani che abbaiano e mordono, ma
lui non uno di quelli, lui solo bau bau, tutta bocca e niente ..P.I.
omissis
Nino: ma io glielo volevo dire, non che P.I.
Egidio: ma io domani glielo dico, "noi Cl (Claudio Trachino) dobbiamo
rimanere amici come siamo amici, interessi noi non ne dobbiamo avere,
interessi non ne dobbiamo avere, ci sei in mezzo P.I. ti regalo 100-200
euro e basta, io questo ti posso dare, e basta...P.I."
Nino: io poi devo scendere, che P.I... "glielo devo dire pure a lui un cazzo di
scemo, mi ha lasciato pure in macchina, rispetto zero, ho capito, gli ho
detto aspetta in macchina, ma vedi che sei tu che che devi stare ai comodi
miei che sei a piedi, no io ad i tuoi,"
Egidio: no, no, lui non pu sentire i discorsi miei pi, vedi che Pasquale mi ha
detto perch non lo avete fatto scendere, gli ho detto qualche cosa io?
muto, se non scende vuol dire che c' un cazzo di motivo che non lo sto
facendo scendere no?
Conversazione MURACA Egidio del 4.10.2011, nr. 210 ore 15.56
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foglio nr. 843
omissis..
Egidio MURACA dice: "un'altro paio di chili me li fa pigliare Danilo, pure domani,
facciamo l'imbasciata, pure che mi arrivano nella prossima settimana P.I. solo che mi
servono 3000 euro e mo vediamo da dove cazzo li piglio, non me ne fotte un cazzo, ora
mi servono, non ti posso aiutare...P.I. "
omissis..
omissis..
NINO: no, no...no...e dai o "TRACHI' " (riferito a Claudio che si trova
fuori dall'auto)...vaffanculo a sto spastico qua, mannaggia la
puttana!
EGIDIO: vaffanculo tu e sti quattro "cioti" degli amici tuoi che vi rompo
NINO: Minchia! i ragazzi miei davvero una massa di "cioti" sono per questo
omissis
Sale in auto Ciccuzzu
NINO: ma perch...anche perch ti sto dicendo che...
(incomprensibile)...perch a me servono ragazzi
CICCUZZU: ma tu a me mi ci puoi mandare?
NINO: perch?
CICCUZZU: mi ci puoi mandare tu?
EGIDIO: e dai o' Cicc! quello o...la prima volta che parlano con me, non
devono vedere a te ...sono tranquilli no!...mi vuoi mandare? cosa
gli vuoi dire tu?! e poi finiamola con questa malavita accentrata
no! lui vuole fare l'accentrato, lui ....e finiamola un poco! se te lo
mandano, ci prendiamo un caff, ce li mangiamo tutti insieme,
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foglio nr. 844
vedi tu quello che vuoi fare facciamo per meglio che ti stai
all'ombra a casa tu e ce li vediamo noi, non ti preoccupare di
niente, i soldi ti arrivano......
omissis.
NINO: eh?
CICCUZZU: ti mangi 700 euro ogni due giorni, 750...(incomprensibile)...che
fai il giorno? fammi capire
NINO: quello che faccio il giorno?!
CICCUZZU: eh! che fai?
NINO: io vado a raccogliere soldi perch mi piace la "pila" (soldi)
CICCUZZU: e raccogli soldi per a me non mi dai neanche un euro
EGIDIO: ...(ride)..
NINO: io non sto raccogliendo niente...minchia com' tremendo
EGIDIO: come non stai raccogliendo niente? il compare, l'altro giorno, ti ha
mollato i verdoni verdi ed al compare non che sei andato a
portarglieli
NINO: 500 euro mi ha ...ahi mamma ragazzi! la state vedendo la
macchina
EGIDIO: ma questa , questa
NINO: ma la state vedendo macchina...rs
CICCUZZU: mi fotto della macchina, a me mi girano i coglioni a me
NINO: ...ohi! Cicc..quali cazzo di soldi ho raccolto!!...i soldi extra quasi
li stiamo facendo e non mi sono tenuto neanche un euro ancora io,
io solo...li ho solo ...quelli che avevo me li sono solo mangiati e
basta
EGIDIO: ...ueh! Dom...(saluta qualcuno)
NINO: non ho neanche un euro io, stamattina ho...60 euro per i libri di
mia sorella, poverina gli ho preso 60 euro a Veronica, ora gli
servono una quarantina di euro stasera e glieli devo dare
CICCUZZU: ma che cazzo gli dai?!mangiati tutto
EGIDIO: ....(ride)....ragazzi siamo tutti nella stessa barca,non lo hai capito?
Tu non esci, se noi prendiamo botte senza di te non ci
muoviamo...(incomprensibile) ...a casa e ti sballi ma tu 50 euro e
un paio di canne e sei felice, parliamoci chiaro...
(incomprensibile)...
CICCUZZU: si, si!!...50 euro ed un paio di canne ed io sono felice!!!
EGIDIO: giornalmente
CICCUZZU: ...(incomprensibile)...vado a comprare un pacco di cartucce e gli
sparo a qualcuno...questo faccio
EGIDIO: 50 euro
NINO: hai ragione
EGIDIO: 50 euro al giorno sono 3000 euro al mese
CICCUZZU: mi compro un pacco di cartucce della 9x21
NINO: e quanto vuoi tu..? 3000 euro
CICCUZZU: e poi glieli diamo...(incomprensibile)...il primo che non paga gli
sparo
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foglio nr. 845
Dal dialogo appena analizzato emerge come gli indagati, nonostante gruppo operino a
nome della consorteria GIAMP, anche per effetto della presenza loro imposta di
Claudio PAOLA (alias Trachino) e lintermediazione di Alessandro TORCASIO (Alias
il Cavallo), tentino di riservarsi dei propri spazi per percepire autonomamente proventi
illeciti.
omissis..
A: ...com' che l'imbasciata, ah?
N: e niente,... P.I ci ha mandato a chiamare, siamo andati l e ha detto "se ci sono
cose buone che ho io, ve le voglio passare a voi P.I.", e adesso i soldi, come si
paga pap che sappiamo che ci paghiamo..P.I.
A: e di me non ti ha domandato?
N: Eh, mi ha detto: "ma tu sei Paradiso?", gli ho detto no,... "ma l'altra volta chi eri
tu o lui?", gli ho detto no, io quando sono andato di sera, tu non ci sei andato
pure?
A: la sera, si, ci sono andato la prima sera,
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omissis..
Egidio, Nino e Angelo Francesco PARADISO "detto CICCUZZO" si trovano all'
autolavaggio,
omissis...
Al giro 12.05 Egidio raccoglie i soldi e scende dall'auto
omissis
In auto rimangono Nino e Ciccuzzo.
Al giro 16.05 i due discutono sull'erba che sta prendendo Egidio e dicono che siccome
gliene sta dando un bel p loro vogliono un " fiore grande"
Al giro 19.40 Egidio riferisce alla persona che si trova all'esterno dell'auto che si
aggiorneranno e l'uomo gli dice che si vedranno domani, Egidio sale a bordo e chiede a
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foglio nr. 848
Nino e a Ciccuzo cosa vogliono e cosa gli deve dare, Nino risponde che vuole un bel
fiore, la voce di Ciccuzzo viene coperta da Nino, Egidio risponde che gli ha portato due
"cucuzzine" e non possono lamentarsi di quello che gli sta dando con le dieci euro che
hanno messo loro, mentre lui ha messo trenta euro. Ciccuzzo si lamenta con Nino sulla
spartizione che stanno facendo dell'erba e lui risponde che l'ha divisa in maniera uguale,
Egidio dice che sono andati meglio loro che lui che ha messo di pi
omissis.
Conversazione tra Nino CERRA e MURACA Egidio del 12.10.2011, nr. 586 ore
11.43
omissis
Nino: a Eg, non che ci voglio combinare qualche cosa?
Egidio: noo, ... inc ...
Nino: no, no, no
Egidio: pu darsi pure che la legge passa da casa perch qualcuno ci sta facendo,
ci ha preparato una bomba che salta mentre ci stiamo ritirando a casa,
compare mio pare che non lo sai come vanno queste cose!
Nino: eh
Egidio: pu arrivare pure una macchina che ci ammazza adesso che cazzo ne so
io!
Nino: io pure, io pure e o fr io non lo so!
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Egidio: io dico sempre che questa vita non la possiamo fare ogni giorno agli
stessi orari sempre in giro, perch hai capito? siamo facili, siamo a
portata di mano
Nino: non vero che siamo a portata di mano
Egidio:per ti voglio dire meglio che uno fa un p di pi il tranquillo
Nino: si, si vero, per pure perch con Claudio stai litigando
Egidio: per adesso Claudio gli deve dare i soldi e sono cos, per ora a Claudio
non lo stanno tenendo presente
Nino: come non lo stanno tenendo presente?
Egidio: per determinate cose, non gli stanno facendo sapere niente, grida, parla
troppo, hai capito? Non lo vuole vicino
Nino: si ma ... gira e rigira poi lui con loro, quindi non parlare assai
Egidio:ah?
Nino: gira e rigira sempre con loro
Egidio: a me non interessa di Claudio, per non mi interessa nemmeno delle
imbasciate di quelli, non me ne fotte un cazzo
Nino: che imbasciate ci devono portare a noi? che io mi fotto di loro ... eh, hai
capito? per io mi sto affidando su di te perch so che fai le cose belle
belle, quindi quello che mi dici tu lo prendo per buono, poi mi rompo il
cazzo
omissis
Nino: ... pi. ... quegli sguardi di ieri di Alessandro non mi sono piaciuti, come
era lui ieri ...
omissis
Dalla conversazione in esame risulta evidente come allinterno del gruppo
MURACA- PARADISO-CERRA- PAOLA) vi fossero delle frizioni derivanti dalla
mancanza di una figura di riferimento in grado di dissipare le diverse opinioni e ripartire
i comuni interessi.
omissis.
Conversazione intercorsa tra Nino CERRA e PAOLA Claudio del 13.10.2011, nr.
667 ore 20.15
849
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foglio nr. 850
850
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foglio nr. 851
Claudio: lo so, ma una strategia, non che puoi cacare il cazzo, hai capito che ti
dicevo..
Nino: e stai dove sei, e che cazzo...
Claudio: ci vuole pure un p di bont, poi ti chiedo 500 euro e che mi dici?
c'erano altri che...
Nino: P.I. pi portati,
Claudio: avranno avuto pi problemi, so come cazzo mi ha detto lui, l'ho guardato,
dopo dieci minuti fisso, ho detto ma guarda tu questo, adesso lo chiamo
"pisciaturo" di brutto, gli ho detto "comunque io e voi non possiamo
andare d'accordo, ma come...non possiamo andare d'accordo, che io non
ho paura, paura non ne porto, ma noi non possiamo andare d'accordo,
onde evitare che ci ammazziamo per soldi, ma non perch, che a me non
mi tocca niente, per nel momento in cui voi mi interpellate, mi fate
rischiare il culo, mi dovete dare quello che mi dovete dare, voi non me lo
volete dare, va bene non fa niente, per un po di P.I. almeno che se ne sia
vista bene lei, ah, parla con la moglie e nemmeno quella ne ha presi,
allora sei un cane di mandria, o N, P.I.
Nino: e adesso quello scusa..
Claudio: P.I.
Nino: va bene che..loro che ci sono... un bel gesto, per quello che dico io...
fai mangiare i ragazzi,
Claudio. chiss questo quando esce,
Nino: ah?
Claudio: P.I. quando esce...
Nino: p.i. senti ma a coso gli andata pure bene quella volta, perch quello era
il primo che doveva morire, davvero te lo dico, gli andata proprio bene,
Claudio: P.I.
Nino: ed il bello che tra di loro non andavano bene,
Claudio: minchia
Nino: eh..eh.. perch sono gli stessi! P.I. uno pi dell'altro e non vuole che ti
veda nemmeno con lui, perch lo vedi qua siamo gli stessi.
omissis.
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foglio nr. 852
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foglio nr. 853
omissis
Per chiarezza espositiva di seguito verranno indicati gli ulteriori elementi
concernenti le posizioni rispettivamente di CERRA Nino e PARADISO Angelo
Francesco, analizzati singolarmente.
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foglio nr. 854
Francesco "Carri" hanno fatto un'estorsione, tra gennaio e febbraio, ai danni della
benzina Martinica di Via del Progresso. Il primo stato avvisato da GIAMPA' Giuseppe
alla presenza di Trachino, " di non `stricarsi' troppo con i TORCASIO". La vicinanza ai
Torcasio stato il motivo del tentato omicidio di Egidio MURACA. organizzato da
Giuseppe GIAMPA'. Neanche Torcasio, invero, parla di Muraca come un associato alla
cosca Giamp, ma semmai come un associato con la famiglia di Nino CERRA. Che la
famiglia Cena si sia a sua volta avvicinata ai GIAMPA', per non ancora dimostrato
(mancando dichiarazioni chiare e concordi sul punto o altri riscontri) e, comunque, non
vi stato alcun inglobamento (come per i Notarianni e per i Cappello), sicch
partecipare al gruppo dei Cena non potrebbe comunque tradursi in una partecipazione
alla cosca Giamp. Del gruppo di Nino Cena ha parlato a lungo Torcasio Angelo
nell'interrogatorio del 28-10-11, e sarebbe composto da Pasquale CERRA, sua figlia,
CERRA Luca, Egidio MURACA, Angelo Francesco PARADISO, Antonio PARADISO.
Gruppo che si sta organizzando a livello estorsivo, tanto che in un'occasione si erano
recati, in persona di Egidio MURACA e Francesco TORCASIO detto "Carri'", presso il
"Martinica" per una richiesta estorsiva e, cos come gi anticipato, da l nato
l'attentato al MURACA. Solo a partire da marzo 2011 (cio dopo l'attentato a Muraca)
questi, insieme a PARADISO Angelo Francesco, a CERRA Nino cl. 91, a CERRA Luca
avrebbero stretto un legame con la cosca GIAMPA' con l'avallo di Nino CERRA cl. 48.
Rapporti curati per le occasionali "alleanze" in relazione a singole estorsioni. da Paola
Claudio quale emissario della cosca Giamp.
La causale del tentato omicidio a Muraca (cio aver avanzato una richiesta estorsiva
alla benzina Martinica) stata confermata da Cosentino Battista che, per, ha sempre
parlato di Muraca come facente parte di un nuovo gruppo creato da Nino Cena e
composto da PARADISO ed Egidio MURACA. Cosentino, poi, a fronte di una domanda
diretta sulla partecipazione di Muraca alla cosca Giamp dopo il tentato omicidio, ha
detto "Don l'ho visto una volta con uno ed una volta
con un altro. tua ora con loro, poi non lo so por. In altre parole, l'avvertimento a
Muraca ha avuto come esito che egli doveva stare attento a chi frequentava ma,
Cosentino ha precisato che continua ad essere legato a Cena Nino e Paradiso Angelo
Francesco. Cappello Giuseppe (cfr. int. del 17-1-2012), dal fatto che Muraca si era
unito a Paradiso Angelo con il quale stavano chiedendo estorsioni nella zona di
Capizzaglie, ha dedotto che ci venisse fatto per conto di Giamp. Cappello Saverio,
poi, pur affermando che Muraca fa parte del clan Giamp, ha al contempo affermato
che negli ultimi tempi, si era avvicinato ai TORCASIO e in particolare al figlio di
Vincenzo TORCASIO, detto o Carr, morto ultimamente, ed ai PARADISO. Peraltro, la
causale del tentato omicidio di Muraca appunto ricondotta al fatto che questi si era
avvicinato maggiormente ai TORCASIO. come dimostra la circostanza che all'epoca
del tentato omicidio era in macchina con PARADISO, famiglia un tempo inserita nella
cosca TORCASIO. Cappello ha precisato di aver saputo dal padre e dal fratello (int.
del 25-1-2012) dell'avvicinamento di MURACA Egidio e PARADISO Angelo a
Giuseppe, ma la notizia da lui a sua volta riportata a Domenico Giamp, all'epoca
detenuto nello stesso carcere, trov questi incredulo, atteso che Giuseppe GIAMPA'
prima aveva tentato di far uccidere MURACA Umberto Egidio e PARADISO e poi
cercava di avvicinarli. Anche CAPELLO Rosario, parallelamente a quanto gi
dichiarato dagli altri collaboratori di Giustizia riferisce (int. del 19 e 20-3-2012) di un
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foglio nr. 855
avvicinamento alla cosca Giamp di Muraca e Paradiso solo dopo l'attentato. Prima
essi facevano pane della cosca CERRA-TORCASIO. Le dichiarazioni dei collaboratori,
quindi, non appaiono idonee a determinare un quadro univoco sulla partecipazione
di Muraca, Cerra e Paradiso alla cosca. Solo Torcasio, invero, ha riferito di un
assenso del capostipite Cerra ad una sorta di alleanza con i Giamp, mentre certo
che fino al tentato omicidio di Muraca, questi, Paradiso e Cerra Nino erano
assolutamente refrattari ad un loro inserimento organico nella cosca dei Giamp.
Che il loro intendimento, anche dopo il tentato omicidio di Muraca, in realt sia
quello di guadagnarsi un proprio spazio operativo, magari sottraendolo ai Torcasio e
accettando singole collaborazioni con i Giamp (ormai obbligate, avendo avuto
Muraca e Paradiso un assaggio di ci che li aspetta nel caso di rifiuto a collaborare o
di intralcio ai piani di Giamp Giuseppe) dimostrato inequivocabilmente dalle
intercettazioni riportate nella richiesta del PM.
Intercettazioni che, inequivocabilmente dimostrano come Muraca una volta compreso
che Paola Claudio sicuramente intraneo ai Giamp, con i quali si rapporta ed ai
quali tutto riferisce, anche mantenendo i rapporti, in costanza di detenzione di Giamp
Giuseppe, con Bonaddio Vincenzo a cui deve rendere conto, decide di tenerlo allo scuro
degli obiettivi del nuovo gruppo (composto da lui, Cena e Paradiso) ritenendolo
inaffidabile. D'altra parte, che tale sia la realt dei fatti e che non si riscontri alcuna
disponibilit di Muraca ai fini dell'associazione, dimostrato dai colloqui tra Catroppa
Giuseppe ed i familiari, nei quali Catroppa Pasquale lascia intendere al fratello del
comportamento non consono rispetto alle finalit della cosca, tenuto da Muraca e dai
suoi amici. Tanto da invocare l'intervento forte di Giamp Giuseppe. Muraca, invero,
avrebbe litigato con Saverio Giamp e Pasquale si rammarica del fatto che Muraca
riceva compiti direttamente da Bonaddio. Nelle intercettazioni in auto tra Cena Nino,
Paradiso e Muraca, invero, emerge chiaramente l'insofferenza che hanno nei confronti
della stessa consorteria per la quale lavorano (GIAMPA), considerato che attualmente
rappresentata da BONADDIO Vincenzo, cognato del noto GIAMP Francesco detto
"il Professore". BONADDIO viene accusato dai conversanti di trattenere tutti i proventi
delle estorsioni senza pagare gli uomini, ovvero Claudio PAOLA che a dire di
MURACA Egidio e Nino CERRA cl. 91 non verrebbe considerato dai suoi capi. Nino
CERRA, invece, precisa ai suoi amici che a lui non interessa di nessuno. In una
conversazione, in particolare, MURACA dice che PARADISO non doveva fare
l'accentratore del gruppo e che doveva lasciare liberi gli altri di andare dove volevano,
per chiedere i soldi anche senza la sua presenza. I tre "amici" pianificano con assoluta
consapevolezza e convinzione la possibilit di andare in giro a chiedere le tangenti ai
commercianti, manifestando anche una certa soddisfazione e la necessit di raccogliere
"soldi", al di fuori dell'associazione Giamp e, anzi, sovente all'insaputa dei suoi
membri (specie di Paola Claudio che i tre intendono tenere all'oscuro). Egidio
MURACA, dice testualmente: "e madonna, non parlare cos d'avanti a Claudio. ci fa
qualche traggiro... minchia come cazzo oh...", prosegue la conversazione riguardo
alla figura di Claudio ed Egidio dice ancora: "ormai lo "assicuto" (mando via) a
Claudio. avete visto no?, a me non me ne fatte un cazzo, se voi vi spaventate dei
GIAMPA' a me non me ne fotte," e continua dicendo ai presenti che se "Ciccuzzo" ha
paura sono fatti suoi e PARADISO risponde: "io non mi spavento di nessuno, hai
capito?". E' chiaro che i conversanti, nonostante accettino talvolta di operare singole
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foglio nr. 856
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foglio nr. 857
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foglio nr. 858
omissis
Per come mi chiedete, sul conto di Nino CERRA cl. 91, se vi riferite al figlio di
Pasquale, si dice che sia un azionista, tanto che rientra tra le persone da eliminare da
parte del gruppo GIAMPA insieme a PAGLIUSO, anzi mi correggo PARADISO (il
figlio di quello che morto nellincidente stradale).
omissis
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foglio nr. 859
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foglio nr. 860
sono "pulcini" la parola che ti dicono quella ...omissis..; mentre dal progressivo nr.
221 (nr. 3967/11 R.G.N.R. e nr. 705/11 R.I., effettuata allinterno dellAlfa Mito targata
EH464RB), si evince come CERRA Nino e MURACA Umberto Egidio mal
digeriscano la presenza e il controllo del PAOLA, evidentemente per motivi legati alla
riscossione di soldi proventi di estorsioni.
Infatti i due palesano lintenzione di scavalcare il PAOLA e parlare
direttamente con TORCASIO Alessandro detto il cavallo, anchegli affiliato al clan
GIAMPA ma evidentemente in una sovraordinata rispetto al PAOLA. (vedasi all.to
nr. 10 trascrizione).
Tali contatti, con evidenza, comprovano come il CERRA Nino e il MURACA U.
Egidio potessero tranquillamente interloquire con gli altri esponenti della cosca
GIAMPA , quali TORCASIO Alessandro e PAOLA Claudio.
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foglio nr. 862
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foglio nr. 863
Francesco, CURCIO Antonio, PAOLA Claudio, avvalorate dai controlli a cui lindagato
stato sottoposto da parte delle forze dellordine e che si riportano in allegato.
Alla stregua di quanto sin qui rappresentato ritiene questo Giudice che la
provvisoria contestazione in esame ascritta a CERRA Nino sia suffragata da gravi indizi
di colpevolezza, comprovando gli ultimi elementi sopra sintetizzati come egli, a seguito
del tentato omicidio di MURACA Umberto Egidio, sia di fatto transitato nella cosca
GIAMPA accettando di operare sotto le superiori disposizioni del capo GIAMPA
Giuseppe.
Il fatto poi che ci sia avvenuto in forza di un accordo siglato con il GIAMPA
dal MURACA, che di fatto si presentato al capo come coordinatore di un suo
sottogruppo del quale faceva parte anche lindagato, non muta la sostanza delle cose,
non escludendo anzi confermando appieno il consapevole e volontario passaggio anche
del CERRA tra le fila del sodalizio che qui occupa, con il consapevole compito di
estendere la zona di influenza della cosca GIAMPA anche nella localit di Capizzaglie,
da sempre feudo della opposta consorteria dei TORCASIO- GUALTIERI .
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invero, parla di Muraca come un associato alla cosca Giamp, ma semmai come un
associato con la famiglia di Nino CERRA. Che la famiglia Cena si sia a sua volta
avvicinata ai GIAMPA', per non ancora dimostrato (mancando dichiarazioni chiare
e concordi sul punto o altri riscontri) e, comunque, non vi stato alcun inglobamento
(come per i Notarianni e per i Cappello), sicch partecipare al gruppo dei Cena non
potrebbe comunque tradursi in una partecipazione alla cosca Giamp. Del gruppo di
Nino Cena ha parlato a lungo Torcasio Angelo nell'interrogatorio del 28-10-11, e
sarebbe composto da Pasquale CERRA, sua figlia, CERRA Luca, Egidio MURACA,
Angelo Francesco PARADISO, Antonio PARADISO. Gruppo che si sta organizzando a
livello estorsivo, tanto che in un'occasione si erano recati, in persona di Egidio
MURACA e Francesco TORCASIO detto "Carri'", presso il "Martinica" per una
richiesta estorsiva e, cos come gi anticipato, da l nato l'attentato al MURACA. Solo
a partire da marzo 2011 (cio dopo l'attentato a Muraca) questi, insieme a PARADISO
Angelo Francesco, a CERRA Nino cl. 91, a CERRA Luca avrebbero stretto un legame
con la cosca GIAMPA' con l'avallo di Nino CERRA cl. 48. Rapporti curati per le
occasionali "alleanze" in relazione a singole estorsioni. da Paola Claudio quale
emissario della cosca Giamp.
La causale del tentato omicidio a Muraca (cio aver avanzato una richiesta estorsiva
alla benzina Martinica) stata confermata da Cosentino Battista che, per, ha sempre
parlato di Muraca come facente parte di un nuovo gruppo creato da Nino Cena e
composto da PARADISO ed Egidio MURACA. Cosentino, poi, a fronte di una domanda
diretta sulla partecipazione di Muraca alla cosca Giamp dopo il tentato omicidio, ha
detto "Don l'ho visto una volta con uno ed una volta
con un altro. tua ora con loro, poi non lo so por. In altre parole, l'avvertimento a
Muraca ha avuto come esito che egli doveva stare attento a chi frequentava ma,
Cosentino ha precisato che continua ad essere legato a Cena Nino e Paradiso Angelo
Francesco. Cappello Giuseppe (cfr. int. del 17-1-2012), dal fatto che Muraca si era
unito a Paradiso Angelo con il quale stavano chiedendo estorsioni nella zona di
Capizzaglie, ha dedotto che ci venisse fatto per conto di Giamp. Cappello Saverio,
poi, pur affermando che Muraca fa parte del clan Giamp, ha al contempo affermato
che negli ultimi tempi, si era avvicinato ai TORCASIO e in particolare al figlio di
Vincenzo TORCASIO, detto o Carr, morto ultimamente, ed ai PARADISO. Peraltro, la
causale del tentato omicidio di Muraca appunto ricondotta al fatto che questi si era
avvicinato maggiormente ai TORCASIO. come dimostra la circostanza che all'epoca
del tentato omicidio era in macchina con PARADISO, famiglia un tempo inserita nella
cosca TORCASIO. Cappello ha precisato di aver saputo dal padre e dal fratello (int.
del 25-1-2012) dell'avvicinamento di MURACA Egidio e PARADISO Angelo a
Giuseppe, ma la notizia da lui a sua volta riportata a Domenico Giamp, all'epoca
detenuto nello stesso carcere, trov questi incredulo, atteso che Giuseppe GIAMPA'
prima aveva tentato di far uccidere MURACA Umberto Egidio e PARADISO e poi
cercava di avvicinarli. Anche CAPELLO Rosario, parallelamente a quanto gi
dichiarato dagli altri collaboratori di Giustizia riferisce (int. del 19 e 20-3-2012) di un
avvicinamento alla cosca Giamp di Muraca e Paradiso solo dopo l'attentato. Prima
essi facevano pane della cosca CERRA-TORCASIO. Le dichiarazioni dei collaboratori,
quindi, non appaiono idonee a determinare un quadro univoco sulla partecipazione
di Muraca, Cerra e Paradiso alla cosca. Solo Torcasio, invero, ha riferito di un
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foglio nr. 865
assenso del capostipite Cerra ad una sorta di alleanza con i Giamp, mentre certo
che fino al tentato omicidio di Muraca, questi, Paradiso e Cerra Nino erano
assolutamente refrattari ad un loro inserimento organico nella cosca dei Giamp.
Che il loro intendimento, anche dopo il tentato omicidio di Muraca, in realt sia
quello di guadagnarsi un proprio spazio operativo, magari sottraendolo ai Torcasio e
accettando singole collaborazioni con i Giamp (ormai obbligate, avendo avuto
Muraca e Paradiso un assaggio di ci che li aspetta nel caso di rifiuto a collaborare o
di intralcio ai piani di Giamp Giuseppe) dimostrato inequivocabilmente dalle
intercettazioni riportate nella richiesta del PM.
Intercettazioni che, inequivocabilmente dimostrano come Muraca una volta compreso
che Paola Claudio sicuramente intraneo ai Giamp, con i quali si rapporta ed ai
quali tutto riferisce, anche mantenendo i rapporti, in costanza di detenzione di Giamp
Giuseppe, con Bonaddio Vincenzo a cui deve rendere conto, decide di tenerlo allo scuro
degli obiettivi del nuovo gruppo (composto da lui, Cena e Paradiso) ritenendolo
inaffidabile. D'altra parte, che tale sia la realt dei fatti e che non si riscontri alcuna
disponibilit di Muraca ai fini dell'associazione, dimostrato dai colloqui tra Catroppa
Giuseppe ed i familiari, nei quali Catroppa Pasquale lascia intendere al fratello del
comportamento non consono rispetto alle finalit della cosca, tenuto da Muraca e dai
suoi amici. Tanto da invocare l'intervento forte di Giamp Giuseppe. Muraca, invero,
avrebbe litigato con Saverio Giamp e Pasquale si rammarica del fatto che Muraca
riceva compiti direttamente da Bonaddio. Nelle intercettazioni in auto tra Cena Nino,
Paradiso e Muraca, invero, emerge chiaramente l'insofferenza che hanno nei confronti
della stessa consorteria per la quale lavorano (GIAMPA), considerato che attualmente
rappresentata da BONADDIO Vincenzo, cognato del noto GIAMP Francesco detto
"il Professore". BONADDIO viene accusato dai conversanti di trattenere tutti i proventi
delle estorsioni senza pagare gli uomini, ovvero Claudio PAOLA che a dire di
MURACA Egidio e Nino CERRA cl. 91 non verrebbe considerato dai suoi capi. Nino
CERRA, invece, precisa ai suoi amici che a lui non interessa di nessuno. In una
conversazione, in particolare, MURACA dice che PARADISO non doveva fare
l'accentratore del gruppo e che doveva lasciare liberi gli altri di andare dove volevano,
per chiedere i soldi anche senza la sua presenza. I tre "amici" pianificano con assoluta
consapevolezza e convinzione la possibilit di andare in giro a chiedere le tangenti ai
commercianti, manifestando anche una certa soddisfazione e la necessit di raccogliere
"soldi", al di fuori dell'associazione Giamp e, anzi, sovente all'insaputa dei suoi
membri (specie di Paola Claudio che i tre intendono tenere all'oscuro). Egidio
MURACA, dice testualmente: "e madonna, non parlare cos d'avanti a Claudio. ci fa
qualche traggiro... minchia come cazzo oh...", prosegue la conversazione riguardo
alla figura di Claudio ed Egidio dice ancora: "ormai lo "assicuto" (mando via) a
Claudio. avete visto no?, a me non me ne fatte un cazzo, se voi vi spaventate dei
GIAMPA' a me non me ne fotte," e continua dicendo ai presenti che se "Ciccuzzo" ha
paura sono fatti suoi e PARADISO risponde: "io non mi spavento di nessuno, hai
capito?". E' chiaro che i conversanti, nonostante accettino talvolta di operare singole
intimidazioni per conto dei Giamp, intendono in realt riservarsi esclusivamente ed
autonomamente proventi illeciti. Cena e Muraca, poi, consapevoli del loro
"camminare" su una pericolosa linea di confine esternano la rispettiva paura di
rimanere vittime di attentato posto in essere da appartenenti a cosche mafiose rivali.
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foglio nr. 866
Preoccupazione che evidentemente nasce dalla consapevolezza che, nel portare avanti
le attivit illecite legate alle estorsioni ai danni degli operatori economici ed
imprenditori del comprensorio lamentino, i due unitamente a Paradiso abbiano potuto
"sconfinare" chiedendo tangenti anche a persone che storicamente e/o in precedenza
erano sotto la protezione sii altre consorterie. E' evidente che tali considerazioni, che
non consentono di ritenere univocamente dimostrata la partecipazione di Muraca
Egidio alla cosca Giamp, valgano a maggior ragione per Cena Nino e Paradiso
Angelo, i quali in realt vantano un legame con Muraca ma, per il resto, non vi sono
elementi di collegamento ai Giamp dei quali, anzi, le famiglie d'origine, sono
storicamente rivali. L'assenso di Nino CERRA cl. 48 ad un cambio di alleanze, stato
invero riferito solo da Torcasio Angelo, mentre cosentino ha affermato che Nino
CERRA cl. 91 e PARADISO Angelo Francesco fanno pane della cosca di Nino
C'ERRA, il nonno, il quale si nuovamente attivato nel campo criminale con estorsioni
ed altro proprio servendosi di questi due ragazzi ed anche se si appoggia con la
famiglia TORCASIO. per via della parentela con CERRA Teresina, in realt lui tira
solo per la propria famiglia CERRA. Persone, i due indagati, di cui addirittura
Cappello Saverio ha dichiarato di aver sempre diffidato. Parimenti ibrida la
posizione di Paradiso angelo, indicato come componente del gruppo Cena, che si sta
organizzando per eseguire estorsioni. Cosentino Battista, peraltro, ne ha parlato come
componenti di "una banda nuova che adesso uscir perch GIAMPA' non ce n pi ed
escono pure loro.esce la nuova e li guida lui (C'erra Nino cl.. 48). La richiesta
cautelare in relazione al capo I non pu essere accolta.
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foglio nr. 867
omissis..
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foglio nr. 868
omissis
TA: ed erano Angelo Paradiso, Antonio Paradiso di dentro, di quello ne hanno
parlato a casa che era agli arresti domiciliari, con la presenza di Nino Cerra,
che dopoe questo ragazzo bassino che poi vi mostro al computer, ed un altro
ragazzo, per a questo non se lo fidava su queste cose, e tutte queste cose qua,
riferite a Giamp Giuseppe.
omissis..
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CB: si
PM: che sarebbe composto?
CB: da PARADISO ed da altri ragazzi
PM: Egidio MURACA diciamo
CB: si Egidio MURACA
PM: anche se poi sembrerebbe che ..va bene questo poi ne parliamo dopo
CB: no Egidio MURACA poi venuto il padre hanno chiarito
omissis
PM: quindi in occasione il titolare della martinica mi disse che erano andati da lui, li
conosceva? ha detto i nomi?
CB: no mi ha descritto comerano
PM: ve li ha descritti fisicamente..erano andati da lui due ragazzi che mi descrisse
fisicamente ed anche la macchina vi disse?
CB: si
PM: e voi avete capito che si trattava di..
CB: si perch avevano preso il numero di targa e ci risultava affittata
PM: vi risultava?
CB: fittata ad un noleggio a S.Eufemia allaeroporto
PM: e quindi siete risalito tramite..
CB: che era lui
PM: capiste che si trattava di MUARCA Umberto Egidio, laltro no?
CB: no PARADISO no, per praticamente erano sempre insieme che camminavano
omissis
DP: dopo che c stato il tentato omicidio avete saputo che c stato il tentato
omicidio di MURACA
CB: Egidio MURACA e di.. no non li volevano ammazzare
PM: ma dico questo avvertimento nei confronti di Egidio MURACA e di PARADISO
dopo quanto tempo avvenuto rispetto
CB: dieci giorni quindici
PM: dopo il vostro incontro con GIAMPA Giuseppe?
CB: si e poi venuto il padre per sistemare le cose da Angelo TORCASIO
omissis..
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foglio nr. 870
Nella foto nr. 40 riconosco PARADISO Angelo, so che ha tre nomi, un appartenente
alla cosca CERRA-TORCASIO, in quanto il padre Vincenzo PARADISO lex genero
di Nino CERRA.
LUfficio d atto che si tratta di PARADISO Angelo Francesco nato il 29.08.1986.
Anche CAPPELLO Saverio, su specifica domanda, dichiara che durante alcuni colloqui
il padre Rosario ed il fratello Giuseppe gli avevano riferito che MURACA Egidio ed il
PARADISO Angelo si erano avvicinati alla cosca GIAMPA.
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foglio nr. 871
affiliazione degli stessi; so solo che sono gestiti da BONADDIO Vincenzo e GIAMPA
Giuseppe e per conto di questi ultimi compiono estorsioni, ritirano il denaro provento
delle stesse e compiono atti intimidatori di ogni genere (bottiglie incendiarie e bombe)
nei confronti di esercizi commerciali del lamentino. Ho appreso da PAOLA Claudio si
era adoperato affinch questi ragazzi (il MURACA ed il PARADISO) si incontrassero
con GIAMPA Giuseppe figlio del professore; non sono in grado di riferire sul tentato
omicidio subito dal MURACA e dal PARADISO, poich mi mise al corrente di ci.
omissis.
Per come mi chiedete di precisare, ribadisco che oltre al MURACA Egidio ed al
PARADISO Angelo Francesco anche il PAOLA Claudio fa parte della cosca
GIAMPA.
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Opposti a noi sono sempre stati i Torcasio e i Gualtieri, che peraltro hanno subito
delle pesanti perdite negli ultimi tempi proprio da parte del mio gruppo. Anzi io avevo
elaborato una strategia per cercare di scalzarli definitivamente, legando a me Egidio
Muraca, Nino CERRA e Paradiso Angelo, in precedenza legati proprio ai Torcasio ed
in particolare a Francesco o carr, per cercare di farli contribuire alla loro
eliminazione, promettendo loro il controllo della zona di Capizzaglie. Proprio in
questo contesto si inserisce lomicidio di Torcasio Francesco o carr, come tra
poco dir.
omissis..
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Alla stregua di quanto sin qui rappresentato ritiene questo Giudice che la
provvisoria contestazione in esame ascritta a PARADISO Francesco sia suffragata da
gravi indizi di colpevolezza, comprovando gli ultimi elementi sopra sintetizzati come
egli, a seguito del tentato omicidio di MURACA Umberto Egidio, sia di fatto transitato
nella cosca GIAMPA accettando di operare sotto le superiori disposizioni di GIAMPA
Giuseppe.
Il fatto poi che ci sia avvenuto in forza di un accordo siglato con il GIAMPA
dal MURACA, che di fatto si presentato al capo come coordinatore di un suo
sottogruppo del quale faceva parte anche lindagato, non muta la sostanza delle cose,
non escludendo anzi confermando appieno il consapevole e volontario passaggio anche
del PARADISO tra le fila del sodalizio che qui occupa, con il compito di estendere la
zona di influenza della cosca GIAMPA anche nella localit di Capizzaglie, da sempre
feudo della opposta consorteria dei TORCASIO- GUALTIERI .
Tanto in esecuzione della precisa e lucida strategia espansionistica messa a punto
da GIAMPA Giuseppe e costata la vita a TORCASIO Francesco .
VENTURA Antonio
inteso Popello nato a Lamezia Terme il 07.12.1984 e ivi residente in via della Vittoria
n. 79;
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GIAMPA. Una volta Maurizio MOLINARO lo prese a schiaffi perch non gli aveva
pagato del fumo che gli aveva dato il MOLINARO stesso. Ultimamente era ancora
pi legato a Domenico GIAMPA per il quale spacciava stupefacenti del tipo
cocaina ed erba e pu essere considerato un affiliato alla cosca GIAMPA, anche
perch ormai spacciava liberamente, cosa che non avrebbe potuto fare a Lamezia se
non fosse stato appoggiato dalla cosca GIAMPA. Per come mi chiedete, il
popello si potuto inserire nel clan perch era legato a Domenico GIAMPA e
ultimamente si faceva vedere spesso insieme a lui. Per come mi chiedete, una volta
il popello era anche amico di Roberto AMENDOLA, ma ad un certo punto le loro
strade si erano divise, anche se rimanevano amici, perch Roberto AMENDOLA
frequentava di pi Francesco TORCASIO e gli altri componenti di quel clan, mentre
popello aveva scelto di avvicinarsi alla cosca GIAMPA; non lo so se il
popello centri qualcosa con lomicidio di Roberto AMENDOLA, anche se credo
che lo stesso sapesse del coinvolgimento di GIAMPA Domenico e dei GIAMPA in
generale.
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foglio nr. 879
micce a lenta combustione, materiale che stato ritirato dal Cavallo e poi
consegnato a Popello ossia VENTURA Antonio perch lo custodisse;
..Omissis
A D.R.: per come mi chiedete VENTURA Antonio detto Popello un elemento
inserito nella cosca GIAMPA a partire dal 2006 che opera sotto le direttive di
GIAMPA Domenico Buccacciellu; si occupa principalmente dello spaccio di
sostanza stupefacente del tipo Cocaina e marijuana da me fornita a Domenico che
poi la consegnava a VENTURA Antonio per lo spaccio al minuto; ..Omissis..
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foglio nr. 880
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foglio nr. 881
A conferma di quanto sin qui detto circa il ruolo direttivo assunto negli ultimi
tempi dallindagato devono riportarsi le risultanze dellattivit tecnica eseguita dalla
Squadra Mobile Sco di CZ sull utenza telefonica a lui in uso (Rit.1026/12 p.p.
1846/09).
Tali operazioni hanno consentito di captare alcune conversazioni intercorse fra
lindagato e e NOTARIANNI Luca (figlio di Aldo), nonch con VILLELLA Alessandro
(che svolgeva lattivit lavorativa presso un autonoleggio).
In sostanza NOTARIANNI Luca, avendo necessit di noleggiare unautovettura
da utilizzare per recarsi ai colloqui carcerari con i propri congiunti, incaricava
VENTURA Antonio affinch si adoperasse in tal senso
Il VENTURA, ricevuto lincarico da NOTARIANNI Luca, in quel momento
esponente libero della famiglia dei Pilosci, si adoperava immediatamente per il
tramite di VILLELLA Alessandro (di SantEufemia) a trovare lautovettura richiestagli.
Di seguito si riportano le trascrizioni delle conversazioni cui si fatto
riferimento:
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Omissis
Antonio chiama Alessandro.
Alessandro: ehi l!
Antonio: buonasera
Alessandro: eh, dica
Antonio: allora a me servirebbe una A1
Alessandro: una?
Antonio: un Audi A1
Alessandro: eh
Antonio: eh, dico voi domani potete fare l'imbasciata? o per un mese o per un anno
dipende
Alessandro: devo vedere dai, devo andare l a vedere
Antonio: e quando mi fai sapere domani?
Alessandro: domani pomeriggio ci vado a vedere
Antonio: oppure un bel jeeppone se c'
Alessandro: va bene
Antonio: una macchina pesante
Alessandro: va bene
Antonio: dai vedi tu quello che c'
Alessandro: ok, con il voi mi parli pure
Antonio: ci sentiamo dai ok?
Alessandro: va bene
Antonio: domani aspetto la chiamata vostra
Alessandro: va bene ciao ciao
Omissis..
SMS
La makkina domani a1 ok
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SMS
Frap tikiam ok amicos
CONVERSAZIONE
Alessandro : la bellezza mia,
Antonio : buongiorno,
Alessandro : buongiorno a lei,
Antonio : com'?
Alessandro : tutto apposto,
Antonio : tutto apposto, me l'hai fatta l'imbasciata della macchina?
Alessandro : la imbasciata della macchina alle due me lo fanno sapere,
Antonio : va bene, allora gli chiamo,
Alessandro : tu me l'hai fatta quella cosa, cos sabato...ah?
Antonio : si, si l'imbasciata della macchina mi serve, P.I. che deve partire e deeve
andare a P.I.
Alessandro : tu l'imbasciata del bar me l'hai fatta?
Antonio : tu non ti preoccupare, ci vediamo dopo dai, alle due ti chiamo,
Alessandro : va bene,
Antonio : ciao,
Alessandro : ciao
Omissis
SMS
Amic alle due mifa sapere
SMS
Sono kn la raga ma xer la makkina niente
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SMS
Mia kiamat doman midice qand ci rientra trank
In merito ai rapporti di frequentazione del VENTURA Antonio con altri soggetti
pregiudicati e/o affiliati alle locali consorterie mafiose, emerge dalla banca dati del
Corpo SDI- che lindagato in esame si associa abitualmente con i seguenti soggetti :
GIAMPA Domenico Buccacciellu; TORCASIO Alessandro Cavallu; MOLINARO
Maurizio; NOTARIANNI Pasquale; VOCI Antonio e CHIRICO Domenico Battero.
Alla luce di tali elementi che delineano senza alcun dubbio i concreti e
determinanti apporti forniti dallindagato alla cosca al fine di mantenerla in via
anche in quella delicatissima fase seguita alla esecuzione delloperazione
MEDUSA, manifesta la sussistenza a carico dellindagato VENTURA Antonio di
un gravissimo quadro indiziario pienamente idoneo a sorreggere la contestazione
di cui al capo 1).
Posizioni nuove rispetto alla OCC n. 95/12 RMC
MERCURI Michael
nato a Lamezia Terme il 6.10.1989, ivi residente in via Basilicata nr. 24
In ordine alla specifica imputazione che qui occupa, devesi in primo luogo
analizzare le dichiarazioni di GIAMPA Giuseppe il quale, nel corso del primo
interrogatorio in data 6 settembre 2012, ha riferito che lindagato, soprannominato
Maicollino, rispondeva ai montanari, ovvero ai CAPPELLO ed era andato da lui
un paio di volte a rifornirsi di droga, anche se poi egli non lo aveva pi voluto perch si
era reso conto che si trattava di persona non affidabile in quanto fortemente
impressionabile.
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foglio nr. 885
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foglio nr. 886
omissis
omissis
per come mi chiedete riferisco che questo soggetto da me appena riconosciuto
fotograficamente fa parte della cosca GIAMPA da circa tre anni a partire pi o meno
dal 2008; era vicino alla famiglia CAPPELLO nonch a CHIRICO Domenico il
Battero e nellambito della cosca si occupava di porre in essere atti intimidatori a
mezzo esplosivi, nonch di spaccio di sostanze stupefacenti di tutti i tipi soprattutto per
conto del Battero; a tal proposito come ho gi riferito in diverse occasioni, il
predetto Maicolino venuto da me per ritirare quantitativi di sostanza stupefacente del
tipo cocaina per conto del Battero che poi si occupava dello spaccio al minuto;
aggiungo che venuto da me solo un paio di volte per la cocaina in quanto in
unoccasione mi resi conto che era impaurito al momento della consegna di circa 100
grammi della sostanza e quindi non mi fidavo pi di lui; pertanto dissi al Battero di
gestirselo per suo conto..
omissis
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Lufficio d atto che nella foto nr. 104 MERCURI Michael, nato il 06/10/1989 a
Lamezia Terme.
omissis
GRUTTERIA Giuseppe
nato a Lamezia Terme il 23.12.1984 ivi residente in via S. Miceli nr. 168.-
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foglio nr. 889
omissis..
per come mi chiedete posso riferire che gli esponenti della cosca GIAMPA che si
trovano ancora in libert o quelli che non sono stati interessati dallindagine Medusa
sono: Francesco RENDA anni 32; Eugenio GIAMPA anni 25 circa; Giuseppe
GRUTTERIA anni 28/30 circa; Giorgio GALIANO anni 50/55 circa (zio di
TORCASIO Angelo e che risiede a Capizzaglie); Antonio CURCIO anni 37/38;
Pasquale NOTARIANNI anni 30/32 (figlio di Carmine, e che vende frutta); Carmine
NOTARIANNI (che si occupa di spacciare droga); CRAPELLA Andrea; CASTALDO
Roberto di circa 26 anni; BENTORNATO Pasquale anni 30 circa; Emiliano FOZZA;
SIRIANNI Domenico detto Pescatore; Francesco VASILE; VILLELLA Alessandro;
Antonio VENTURA detto Pupillo.
omissis..
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foglio nr. 890
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foglio nr. 891
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foglio nr. 892
gestito lui direttamente lestorsione e che gli avrebbe fatto recapitare dei soldi; per
quanto a mia conoscenza di questa estorsione non si fatto pi nulla perch
Giuseppe GIAMPA aveva ricevuto direttamente limbasciata dalla famiglia dei
IANNAZZO che era unattivit estorsiva gi di loro interesse. Ricordo che per questa
estorsione erano interessate DAVOLI Antonio e IANNAZZO Giovanni il fratello di
Vincenzo il moretto. Infine sul GRUTTERIA Giuseppe voglio aggiungere la vicenda
di unaltra tentata estorsione avvenuta nel 2011, dove tre imprenditori che si erano
rivolti a COSENTINO Battista per lapertura di unattivit commerciale di autoricambi
che doveva sorgere nei pressi dellabitazione di Domenico GIAMPA vicino lex-
capannone Malizia, per chiedere il benestare allapertura e COSENTINO Battista a
sua volta aveva rappresentato ci a BONADDIO Vincenzo e GIAMPA Giuseppe i
quali gli avevano dato il benestare affinch questa estorsione veniva gestita dal
COSENTINO Battista, successivamente e circa dopo una settimana i tre imprenditori
lamentavano al COSENTINO Battista il ritrovamento di una bottiglia incendiaria e
chiedevano spiegazioni, il COSENTINO tramite BONADDIO Vincenzo venne a
conoscenza che lordine di porre latto intimidatorio era stato dato da
GIAMPADomenico mentre lesecutore era GRUTTERIA Giuseppe. Lestorsione non
poi andata a buon fine a causa dellarresto di COSENTINO Battista che doveva
riceverla.. Omissis
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Alla stregua di quanto sin qui detto, emergendo con chiarezza dagli elementi
sopra analizzati il fattivo contributo fornito dallindagato alla cosca che qui occupa,
ritiene la scrivente che sussistano, senza alcun dubbio, gravi indizi di colpevolezza a
carico del medesimo in ordine alla contestazione in esame.
BENTORNATO Pasquale
nato a Lamezia Terme il 6.02.1983, ivi residente in via Lanzino.-
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Puntuali le dichiarazioni accusatorie del GIAMPA Giuseppe che indica lindagato come
un affiliato alla cosca.
Nel corso dellinterrogatorio sotto riportato il collaboratore aggiunge che che il
BENTORNATO provvedeva a portare le imbasciate tra TORCASIO Angelo e
Cosentino Battista.
In seguito racconta che, a seguito della rottura con BONADDIO Vincenzo,
TORCASIO e il COSENTINO ordinavano al BENTORNATO di osservare tutti i lavori
che limprenditore GIGLIOTTI Salvatore stava facendo; in seguito tuttavia al loro
arresto, dal carcere, tramite COSENTINO Battista, inviava un messaggio sempre
allindagato con il quale gli dicevano di riferire allimprenditore GIGLIOTTI Salvatore
di continuare a pagare lestorsione a BONADDIO Vincenzo.
Per come mi chiedete in merito a BENTORNATO Pasquale vi posso dire che questi
provvedeva a portare le c.d. imbasciate tra me TORCASIO Angelo e COSENTINO
Battista; in seguito alla rottura con mio zio BONADDIO Vincenzo, io dissi a
TORCASIO Angelo e COSENTINO Battista che limprenditore GIGLIOTTI Salvatore
non avrebbe pi dovuto pagare lestorsione a mio zio BONADDIO Vincenzo ma solo a
me, di conseguenza loro diedero incarico a BENTORNATO Pasquale di osservare
tutti i lavori che il GIGLIOTTI Salvatore intraprendeva in modo da riferirceli; solo che
poi di li a poco fummo arrestati tutti e tre e quindi dal carcere tramite COSENTINO
Battista facemmo arrivare il messaggio a BENTORNATO Pasquale di riferire
allimprenditore GIGLIOTTI di continuare a pagare lestorsione a mio zio
BONADDIO Vincenzo; per come mi chiedete il GIGLIOTTI pagava lestorsione
mensile di 800/1000 euro che per veniva pagata in tre rate nei periodi delle festivit
annuali (Pasqua Ferragosto e Natale), per circa 4 mila euro a festa, a titolo di
guardiania del cantiere; nonch una percentuale pari al 2/3% per ogni lavoro che
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foglio nr. 897
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foglio nr. 898
omissis. Per come mi chiedete posso riferire che tra i soggetti che venivano da
mio figlio Angelo vi erano: BONADDIO Vincenzo, GIAMPA Giuseppe, MOLINARO
Maurizio; TORCASIO Alessandro cavallo, GIAMPA Domenico, COSENTINO
Battista, VILLELLA Alessandro, MURACA Antonio, VASILE Francesco, i fratelli
BENTORNATO Pasquale e Michele, NOTARIANNI Aldo ed il figlio pi grande di cui
non ricordo il nome, ma so essere stato arrestato nelloperazione denominata
MEDUSA, GIAMPA Vincenzo detto Enzo, CAPPELLO Saverio e Rosario, ARCIERI
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foglio nr. 899
Vincenzo, GALIANO Giorgio, TROVATO Franco ed altri soggetti di cui non ricordo il
nome.
Angelo intratteneva gli ospiti nel soggiorno di casa mia mentre io soggiornavo nella
cucina ubicata sul terrazzo, non attinente al soggiorno; era consuetudine di Angelo
intrattenersi presso il mio appartamento e non recava mai questi soggetti nel suo
appartamento. omissis.
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foglio nr. 900
(rit. 30/13)
Pasquale in auto. Alle ore 11:12:28 rallenta e conversa con persona all'esterno dell'auto
(posizione Gps Via Goffredo MALATERRA)
UOMO: ohu!
PASQUALE: ohu!
UOMO: come cazzo ?
PASQUALE: ma non si passa di qua?
UOMO: ma, vedi che ieri sera sono andato da quel ricchione e gli ho detto di
chiamarmi;
PASQUALE: ed ora ci vado io ora, vedi;
UOMO: eh! digli che sono sulla strada qua;
PASQUALE: ora, ci vado ora. MICHELE non c'? ora ci vado.
Pasquale riparte per rifermarsi dopo qualche secondo sempre sulla stessa via Goffredo
Malaterra come da posizione rilevata dal GPS per parlare con tale Antonio:
PASQUALE: oh!minchia che state combinando o' 'Nto (antonio)...oh! dov' il
capo?...digli che lo voglio io;
Antonio: ora se lo vedo glielo dico;
PASQUALE: ok! ciao Ant....-
Pasquale si allontana con l'auto. dopo qualche secondo risponde al telefono
scambiando qualche parola con l'interlocutore ed il cui contenuto non ritenuto utile ai
fini delle indagini.
Alle ore 11:14:54 si ferma e scende dall'auto.
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foglio nr. 901
BENTORNATO Michele
nato a Lamezia Terme il 11.07.1985, ivi residente in Via R. Lanzino.-
Aggiunge che GIAMPA Giuseppe intestava le autovetture che usava nei falsi
incidenti ai ragazzi della cosca , tra i quali citava anche BENTORNATO Michele:
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foglio nr. 902
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foglio nr. 903
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foglio nr. 904
Nella foto n. 118 riconosco Michele Bentornato, fratello di Pasquale. Apparteneva alla
cosca Giamp ed era sempre a stretto contatto con Alessandro Villella e Torcasio
Angelo. Prima del mio arresto, con Alessandro, aveva aperto un circolo nei pressi di
casa sua. Per i Giamp, e segnatamente per Angelo Torcasio, si occupava di mettere
qualche bottiglia o di andare a convocare qualche vittima di estorsioni. Fu lui stesso a
dirmelo dopo la collaborazione di Angelo, in quanto aveva paura che questultimo
potesse rendere dichiarazioni su di lui.
.Omissis. Di fatti in occasione della rapina effettuata al padre del gestore del Bar
GIAMPA, Vincenzo GIAMPA effettuata in piazza darmi nel 2010, in cui questultimo
fu colpito con il calcio di una pistola che si sporc di sangue, ricordo che dopo averla
pulita, ne parlai con Battista COSENTINO il quale mi disse che le tracce sarebbero
comunque rimaste individuabili. Aggiunse che se gli avessi portato la pistola lui
avrebbe avuto la possibilit di farla sostituire tramite il predetto Carabiniere Roberto
GIDARI; in ogni caso la pistola non lho pi portata a Battista COSENTINO, con il
quale per questo fatto ebbi anche un piccolo screzio.
A.D.R.: Per come mi chiedete di riferire in merito alla suddetta rapina vi posso dire
che la stessa fu posta in essere da me, da Michele BENTORNATO da CERRA Nino e
da un altro ragazzo proveniente da Girifalco, che sono andato a prendere io
personalmente a casa (di cui non ricordo il nome, non so se sarei in grado di
riconoscerlo fotograficamente, ma so di preciso dove abita) e che mi era stato
presentato da un mio amico a nome Giovanni VINCI di Cortale; in particolare CERRA
Nino e laltro ragazzo avevano il compito di effettuare materialmente la rapina e fu
CERRA Nino a colpire al capo, con il calcio della pistola 7.65 di cui sopra, il predetto
Vincenzo GIAMPA che nelloccasione fece anche cadere parte dei soldi a terra; il
CERRA Nino dopo averlo colpito alla testa se ne scapp e i soldi furono in partite
recuperati dal ragazzo di Girifalco, che non riusc a raccoglierli tutti per la fretta di
seguire Nino CERRA e non perdersi per le strade di Nicastro. Michele BENTORNATO
con una Fiat Punto bianca, di propriet del fratello Pasquale, mi ha lasciato alla
madonnina laddove vi era ad attendermi PAONE Paolo con una Fiat Bravo di sua
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foglio nr. 905
propriet; con tale macchina io e PAONE Paolo abbiamo recuperato i due rapinatori.
Ricordo anche che poche ore dopo la rapina i carabinieri di Lamezia Terme vennero a
casa mia per effettuare una perquisizione e nonostante io avessi collocato le banconote
ancora sporche di sangue, parzialmente lavate, in un armadio situato nella mia
camera da letto sotto alcune coperte, nonch la pistola,consegnatami da CERRA Nino,
in un pozzetto situato nel recito retrostante la mia abitazione, i Carabinieri medesimi
non riuscirono a rinvenire n le banconote e n la pistola; ricordo che larmadio in
questione fu aperto e rovistato ma senza rinvenire le banconote cos come ricordo che i
Carabinieri medesimi non rinvennero la pistola pur avendo stazionato sopra il pozzetto
dove io avevo collocato la pistola; .Omissis.
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CURCIO Antonio,
nato a Lamezia Terme il 2.05.1974, ivi residente in via degli Uliveti nr. 43.-
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foglio nr. 907
907
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foglio nr. 908
Carr ( quindi in epoca diversa dalla data in cui poi effettivamente il predetto
TORCASIO stato ucciso), per come dichiarato concordemente sia da Torcasio Angelo
che da Giamp Giuseppe.
Dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, che di seguito saranno prese in
esame, e che sono convergenti tra loro, oltre a quanto appena evidenziato, emerge come
CURCIO Antonio abbia detenuto armi anche per conto della cosca GIAMPA.
.per come mi chiedete posso riferire che gli esponenti della cosca GIAMPA che si
trovano ancora in libert o quelli che non sono stati interessati dallindagine Medusa
sono: Francesco RENDA anni 32; Eugenio GIAMPA anni 25 circa; Giuseppe
GRUTTERIA anni 28/30 circa; Giorgio GALIANO anni 50/55 circa (zio di TORCASIO
Angelo e che risiede a Capizzaglie); Antonio CURCIO anni 37/38; Pasquale
NOTARIANNI anni 30/32 (figlio di Carmine, e che vende frutta); Carmine
NOTARIANNI (che si occupa di spacciare droga); CRAPELLA Andrea; CASTALDO
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stesso CURCIO Antonio lavorava, in quanto era inteso che da quel momento in poi se
la sarebbe vista CURCIO Antonio da solo, nel senso che avrebbe provveduto lui in via
esclusiva a controllare la presenza degli obiettivi e a fare lo squillo di avvertimento;
poi, poich come ho gi riferito, in quelloccasione avemmo dei contrattempi e dei
ritardi legati al fatto che la ruota posteriore del motociclo su cui montavano Giampa
Domenico e Cappello Saverio era bucata, ricordo che lui venne sul posto da dove era
stata effettuata la partenza e in quelloccasione il CURCIO Antonio fu visto da
Giampa Domenico e da Cappello Saverio, allorquando tornarono dallazione
delittuosa, e da Maurizio Molinaro, i quali erano stati messi al corrente da me del fatto
che CURCIO Antonio era la nostra staffetta; non ricordo con assoluta certezza se
dopo la commissione dellattentato fu lo stesso CURCIO Antonio a bruciare la busta
con gli indumenti utilizzati da Giampa Domenico e Cappello Saverio in occasione
dellattentato o se ad occuparsi di questincombenza fummo noi stessi, anche se posso
dire che al 99 per cento deve essere stato il CURCIO Antonio a bruciare gli indumenti,
visto che io, Molinaro, Cappello Saverio e Giampa Domenico eravamo in macchina e
difficilmente potevamo occuparci anche della bruciatura degli indumenti suddetti.
Effettivamente per come mi chiedete noi avevamo anche la necessit di allontanarci in
fretta da quel posto e quindi sarebbe stato davvero strano se noi quattro avessimo perso
tempo per sbarazzarci degli indumenti; anche per questo motivo ritengo che affidammo
la busta con gli indumenti al CURCIO Antonio, ma ci nonostante ribadisco di non
ricordare la circostanza con certezza assoluta.
omissis
911
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foglio nr. 912
casa fingendo di andare a vedere cosa fosse accaduto anche perch gli altri si erano
allarmati sapendo che Rosa GIAMPA aveva iniziato la sua relazione con AIELLO
Fausto e che tra laltro lo stesso Giuseppe GIAMPA doveva venire a giocare a carte ed
invece stava facendo ritardo. Giunti sul luogo dellomicidio, accompagnato da
TALARICO Gaspare e Antonio CURCIO, a bordo della Peugeot 207 nera di
questultimo, potei constatare che effettivamente nel luogo indicatomi da MURACA vi
erano i cadaveri di SPENA e VACCARO per come riferitomi da un operaio di
PUTRINO, tale TORCASIO che abita a Scin, di fronte casa di boccaccio, al quale
chiesi informazioni facendo finta di non essere a conoscenza dellaccaduto.
omissis .
omissis
Un altro episodio di usura di cui sono a conoscenza risale al 2007 e riguarda Franco
MURACA quale vittima. Questi si rec da CURCIO Antonio, al fine di cambiare tre
assegni postdatati a distanza di oltre 10 mesi. Gli assegni erano: due dellimporto di
4.000,00 ed il terzo di 2.000,00. Il MURACA si era precedentemente rivolto per il
cambio degli assegni a Sambiase, laddove, per come mi chiedete intendo, quando mi
riferisco a Sambiase, Peppino BUFFONE e LO SCAVO Vincenzino detto il porco i
quali, per, in cambio di quegli assegni gli avrebbero dato solo 3.000,00 euro perch
avevano scadenze troppo lunghe; il MURACA non accett tali condizioni e quindi,
approfittando della conoscenza che il figlio Luigi, avvocato, aveva con il proprio
cliente CURCIO Antonio, chiese il favore a questultimo di effettuare il cambio assegni
senza pagare interessi mensili, ma pattuendo un regalo finale di di 5.000,00 euro che il
CURCIO accett. In realt il CURCIO Antonio a fronte della corresponsione
dellintera somma di euro 10.000,00 da parte sua a MURACA Franco, si vide restituire
solo la somma di 8.000,00 euro, in quanto, a dire del figlio Luigi, era rovinato e non
poteva n restituire gli ulteriori 2.000,00 euro n il pattuito regalo di 5.000,00 euro che
allepoca aveva promesso; in pratica, alla fine, come se il MURACA avesse fatto una
specie di truffa nei confronti del CURCIO che sta a voi giudicare.
Il CURCIO Antonio di cui parlo il fratello di mio cognato CURCIO Domenico di
cui ho gi riferito.
omissis
CURCIO Antonio, GALIANO Antonio e Ciccio GIAMPA detto bomba, per il
tramite di GALIANO Antonio, hanno acquistato una pistola 9 x 21, un fucile
automatico tagliato (a canne mozze) ed una pistola cal. 38 2 poll. di colore nero, dagli
ex cognati di GALIANO Antonio residenti a Roma.
omissis
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foglio nr. 913
Per come mi chiedete voglio altres riferire che sono conoscenza che GALIANO
Giorgio, mantiene vivi rapporti con appartenenti della famiglia MARCIANO di Locri
ed in particolare con Nunzio, cognato di questultimi che so risiedere a Milano.
Ricordo che nel 2005 quando ero in possesso dellautovettura Volkswagen Golf targata
CL 565 KA di colore grigio metallizzato, io Giorgio GALIANO e Antonio CURCIO, ci
siamo recati a casa dei MARCIANO a Locri, alfine di farmeli conoscere, ed in quella
occasione il GALIANO rifer ai predetti che eravamo a loro disposizione per qualsiasi
necessit e in quella circostanza GALIANO disse a i presenti che io ero un
appartenente della cosca GIAMPA indicando il capo come franco il Professore.
913
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foglio nr. 914
Durante tale incontro i MARCIANO dissero che potevano fornirci stupefacenti di ogni
genere ed armi.
omissis.
Riconosco nella fotografia nr. 06 il soggetto a nome CURCIO Antonio di cui ho gi
parlato.
LUfficio da atto che nella fotografia nr. 06 raffigurato CURCIO Antonio nato il
02.05.1974 a Lamezia Terme.
Alla stregua di tali risultanze, emergendo in modo chiaro dalle medesime come
lindagato abbia reiteratamente e stabilmente offerto il proprio contributo al fine di
garantire il successo di cruenti piani omicidiari della cosca, piani funzionali alla
attuazione delle stategie espansionistiche della organizzazione, ritiene questo Giudice
che sussistano a carico dellindagato gravi indizi di colpevolezza in ordine alla
contestazione associativa ascrittagli al capo 1) della rubrica.
RENDA Francesco
nato a Lamezia Terme il 14.02.1984, ivi residente in via T.M. Fusco nr. 147.-
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foglio nr. 915
Fin dai primi interrogatori il GIAMPA, infatti, parla del RENDA Francesco
come persona al suo servizio, ancora in libert, impiegato anche per mantenere i
contatti con altri associati e quindi per impartire e trasmettere ordini finalizzati alla
perpetrazione di vari atti illeciti, in ogni caso funzionali ai programmi associativi .
915
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foglio nr. 916
hanno posto in essere ulteriori atti intimidatori di cui allo stato non so riferire in
maniera pi precisa; ricordo che entrambi hanno anche compiuto il danneggi manto
presso la Standa come ho gi riferito; per come mi chiedete specifico che anche se
materialmente di tali atti si occupava in prima persona GIAMPA Eugenio, RENDA
Francesco ne era comunque al corrente in quanto era il soggetto a cui io mi
rivolgevo in prima battuta soprattutto nei primi tempi della loro partecipazione alla
cosca; infatti stato proprio il Francesco RENDA a presentarmi GIAMPA Eugenio
come soggetto che poteva muoversi nel compiere le suddette attivit anche se poi
successivamente iniziai ad avete un rapporto diretto con GIAMPA Eugenio; specifico
che entrambi hanno un rapporto di parentela con la famiglia GIAMPA e che gli stessi
si sono avvicinati alla mia persona a partire dal 2010 soprattutto per lattivit di
spaccio delle suddette sostanze stupefacenti e poi via, via sono stati utilizzati anche per
porre in essere atti intimidatori; aggiungo altres che i due soggetti in questione hanno
compiuto per mio conto atti intimidatori nei confronti di altri spacciatori che davano
fastidio alla mia attivit di spaccio come ad esempio quel soggetto vicino ai GRECO di
cui ho gi parlato la cui autovettura fu oggetto di attentato dinamitardo allincirca
nellanno 2010/2011; nonch altro atto intimidatorio stato compiuto dal RENDA e
dal GIAMPA Eugenio anche nei confronti di tale SALADINO, parente degli
ARGENTO che sono una famiglia di Gizzeria, a loro volta parenti dei CAPPELLO
di Catania, i quali ARGENTO per non mi risultano avere un particolare peso
ndranghetistico nel comprensorio lametino; latto intimidatorio nei confronti del
SALADINO fu compiuto perch questultimo vantava di essere un malavitoso di
riferimento del quartiere sito vicino alla scuola Pitagora e quindi la finalit dellatto
intimidatorio era legata al far rientrare nei ranghi i predetti SALADINO detti i
Patatari poich vendono patate.
omissis..
Riconosco nella fotografia nr. 177 il soggetto a nome Francesco.
omissis..
LUfficio da atto che nella fotografia nr. 177 raffigurato RENDA Francesco nato il
14.2.1984 a Lamezia Terme
omissis..
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foglio nr. 917
indagato sia un sodale dedito alla commissione di fatti delittuosi che rientrano nel
progarmma associativo della cosca.
Ci in quanto il risarcimento conseguito a seguito delloperazione
truffaldina posta in essere con il contributo di RENDA Francesco, pari ad euro
6.000,00, ha specificato il GIAMPA veniva utilizzato per i bisogni della cosca.
Che lodierno indagato sia partecipe della truffa in argomento, oltre che dal
GIAMPA riferito dal sodale VILLELLA Alessandro il quale sul punto ha dichiarato
che la Fiat 500 coinvolta nellincidente, assicurata presso lagenzia Zurich di
MASCARO Francesco per conto di GIAMPA Giuseppe, era stata formalmente intestata
a RENDA Francesco.
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foglio nr. 918
.Per quanto riguarda le autovettura sopra elencate si verificato che sono state
utilizzate per effettuare diversi sinistri simulati, non so precisare il numero, le stesse
erano assicurate quasi tutte con la societ assicurativa ZURICH, con lagenzia di
MASCARO Francesco che come ho sopra accennato mi era stato presentato da
Giuseppe che in mia presenza riferiva testualmente: O Ciccio, quando viene lui
assicuragli tutte le autovetture di cui ti chiede perch sono mie; il MASCARO
acconsentiva a tale richiesta. Io personalmente ricordo di avere assicurato circa 6 o 7
macchine alla ZURICH di MASCARO anche intestate a terze persone sempre per conto
di GIAMPA Giuseppe e tra gli intestatari ricordo che vi era anche RENDA Francesco
che aveva intestata una Fiat 500 nuovo modello che utilizzava Giuseppe, di colore nero.
In merito a questultima autovettura (Fiat 500) ricordo che, nel 2011 si verific un
incidente mentre era guidata da SIRIANNI Domenico che and a urtare con una
Peugeot colore nero e nella circostanza il SIRIANNI si rec al pronto soccorso di
Lamezia Terme facendosi refertare la rottura di alcuni denti; tale prognosi per quanto
ne so io fasulla poich il SIRIANNI gi per mia conoscenza diretta aveva dei problemi
ai denti prima dellincidente; in particolare sono a conoscenza che al SIRIANNI gli
mancavano gi alcuni denti. In detta circostanza, ricordo che GIAMPA Giuseppe disse
a SIRIANNI Domenico, in mia presenza, che non appena finiva i giorni di malattia che
gli erano stati consessi al pronto soccorso, doveva recarsi dal Dott. PETRONIO a suo
nome per farsi fare un ulteriore certificato medico per allungare la malattia; ricordo
che SIRIANNI Domenico, prima di rivolgersi al Dott. PETRONIO si rec da Giuseppe
GIAMPA ed in mia presenza chiese se poteva andare e in questa circostanza Giuseppe
diede 100 euro a SIRIANNI per pagare il certificato al medico. Devo precisare che era
ormai noto a tutti coloro che erano interessati alla simulazione degli incidenti che
pagando 100.00 euro il Dr PETRONIO rilasciava certificati falsi...
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foglio nr. 919
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foglio nr. 920
acquistare da lui alcune armi. In particolare ricordo che si trattava di due pistole tra
cui una 7.65 ed una calibro 38. So essere amico di Giuseppe GIAMPA e delle sorelle
Rosa e Vanessa. E solito girare sempre armato con pistole se non erro del tipo 38 in
particolare in alcune occasioni io stesso ho potuto vedere che portava la pistola sul
fianco destro anche allinterno di locali quali Ayers Rock ed il Dandy e non si curava
della presenza in questi luoghi anche della presenza di alcuni Carabinieri del NORM o
appartenenti alla Polizia di Stato e della Guardia di FInanza; Mi risulta anche che il
predetto Domenico CHIRICO in buoni rapporti con Esponenti cosca CERRA-
TORCASIOGUALTIERI; anche in questo inverno eravamo allinterno dellAyers
Rock, insieme a Francesco RENDA e ricordo che erano entrambi armati di pistola e
addirittura scherzavano tra di loro mostrandola.
omissis..
Riconosco nella foto nr. 7 Domenico GIAMPA cugino di GIAMPA Giuseppe, in
alcune occasioni mi sono recato a casa sua insieme a Francesco RENDA e che a sua
volta e cugino di GIAMPA Domenico ed il quale forniva Cocaina per lo spaccio al
predetto Francesco RENDA.
omissis..
Anche VASILE, nel fornire un elenco di soggetti affiliati alla cosca GIAMPA
inserisce parla del RENDA Francesco, precisando di non sapere descrivere il suo ruolo
avendo soltanto verificato che lindagato, spesso, si chiudeva in ufficio con GIAMPA
Giuseppe.
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foglio nr. 921
Altro soggetto RENDA Francesco che presenta una vistosa cicatrice sul volto, ma
non so di cosa si occupava per conto della cosca anche se spesso si chiudeva con
GIAMPA Giuseppe negli uffici della G T distribuzione .omissis.
Alla stregua di tali risultanze ritiene questo Giudice che sussistano a carico
dellindagato gravi indizi di colpevolezza in ordine alla contestazione associativa di cui
al capo 1) atteso che la chiamata in correi di GIAMPA Giuseppe riscontrata in modo
individualizzante non solo dalle dichiarazioni degli altri collaboratori ma anche e
soprattutto dal complesso degli elementi di prova che sono posti a base della
imputazione di cui al capo 72) e che confermano la messa a dispsozione dellindagato a
beneficio della intera cosca .
TROVATO Franco,
nato il 16.08.1976 a Tortona (AL), residente a Lamezia Terme, c.da Lagani snc.-
TROVATO Gino,
nato il 20.04.1970 a Lamezia Terme, ivi residente in via S. Miceli.-
TROVATO Luciano,
nato il 29.06.1985 a Lamezia Terme, ivi residente in via S. Miceli nr. 22.-
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foglio nr. 922
NORM CC di Lamezia Terme e dal Gruppo GDF di Lamezia Terme (gi contenuti nella
informativa CERBERO), vanno a comporre, ad avviso di questo Giudice, a carico di
TROVATO Franco, un quadro indiziario di rilevante gravit idoneo a comprovare, allo
stato, che lindagato, a partire dal 2007 in poi, ha sostanzialmente fatto ingresso
allinterno della cosca GIAMPA avendo fornito, con le sue stabili e reiterate condotte di
seguito descritte, un rilevante contributo al perseguimento delle finalit associative
( diversamente deve ritenersi, allo stato, per TROVATO Gino e TROVATO Luciano)
Ma procediamo con ordine.
Come gi detto, le figure dei fratelli TROVATO Franco, Gino e Luciano
emergono dal convergente racconto di tutti i collaboratori di giustizia.
Tutti i propalanti in ogni caso evidenziano il maggior carisma criminale che
lindagato Franco possiede rispetto ai germani e, al contempo, precisano come gli
stessi hanno da sempre avuto buoni rapporti con tutti gli esponenti di spicco della
criminalit organizzata lametina, dai Torcasio-Gualtieri, agli Iannazzo, a Bruno
Gagliardi, ai Cannizzaro anche se, nellultimo periodo e precisamente dallanno
2007 in poi, si sono definitivamente avvicinati alla cosca Giamp.
Di TROVATO Franco e TROVATO Gino si gi parlato sia nella parte della
presente ordinanza dedicata allomicidio di CHIRUMBOLO Giuseppe sia nella parte
relativa alla imputazione di associazione per delinquere dedita alla commissione di
truffe assicurative ( oltre che nei paragrafi dedicati alla disamina delle imputazioni di
cui ai capi 75 e 76) .
Sul punto, per evitare inutili ripetizioni, si rimanda alla lettura dei paragrafi in
cui tali contestazioni sono puntualmente analizzate, ribadendo come gi dagli elementi
posti a base delle medesime sia emersa con chiarezza la totale disponibililit del
TROVATO Franco in particolare rispetto alle richieste fattegli per conto della cosca
GIAMPA dal suo reggente, GIAMPA Giuseppe .
Dai medesimi elementi si desume anche come la carrozzeria dei fratelli
TROVATO sia considerata dai vari collaboratori di giustizia come un porto di mare
ovvero un luogo di incontro di tutti i pi importanti esponenti della criminalit
organizzata lametina, oltre che un posto sicuro ove occultare e custodire armi e droga .
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foglio nr. 923
la suddetta Cosca; essi per non disdegnano di fare favori, quando si presenta
loccasione, anche alle altre cosche che operano su Lamezia come la cosca
Torcasio-Gualtieri, la Cosca Iannazzo e il Gruppo di Sambiase; Trovato Concetto
ha una Ditta per la realizzazione di pavimenti industriali; Trovato Luigi, Trovato
Franco e Trovato Luciano lavorano in un autocarrozzeria in C.da Pane di Lamezia
Terme allaltezza del cavalcavia di Via del Progresso; Trovato Alessandro
attualmente gestisce un Ditta per la costruzione di Infissi in alluminio anodizzato,
anche se prima lavorava nellautocarrozzeria; io conosco benissimo i fratelli
Trovato in quanto dal 2001 sino al 2006 abitudinariamente ero presso la loro
autocarrozzeria per passare il tempo ovvero per incontrare alcuni esponenti della
cosca Torcasio ovvero per essere accompagnato, ad es. da Trovato Franco, presso
i predetti Torcasio; la stessa autocarrozzeria era frequentata anche da altri
pregiudicati delle varie cosche lametine, anche perch so per diretta conoscenza
che i Trovato da sempre sono inseriti nel traffico di sostanze stupefacenti e
nellusura, settori che gestiscono autonomamente ovvero per, quanto riguarda la
chiusura di estorsioni in particolare, agiscono anche per conto dei vari gruppi
criminali lametini che di volta in volta hanno bisogno del loro appoggio per
lespletamento delle attivit suddette.
..omississ
Sono comunque in grado di riferire, anche con dovizia di particolari, di varie
attivit illecite in cui sono coinvolti i fratelli Trovato; quel che voglio evidenziare
in questa fase che lautocarrozzeria dei Trovato quel che si suol chiamare
un porto di Mare, nel senso che ogni volta che qualche pregiudicato di una
qualsiasi cosca lametina ha bisogno della predetta autocarrozzeria come
appoggio logistico, se ne serve tranquillamente e trova la piena disponibilit dei
fratelli Trovato; ad es. se qualche pregiudicato deve occultare momentaneamente
unarma, si reca da Franco Trovato presso lautocarrozzeria, e questi la
nasconde, in genere l dove ho detto che sono posizionate le carcasse di macchine
in disuso.
Per concludere posso dire in questa fase che lautocarrozzeria frequentata da
vari esponenti di spicco della criminalit lametina e che presso lautocarrozzeria
vengono svolte le pi svariate attivit illecite, dal traffico di stupefacenti, allusura,
alla chiusura di estorsioni; mi riservo di riferire con i vari particolari i numerosi
episodi delittuosi a cui ho assistito direttamente presso lautocarrozzeria.
omississ..
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foglio nr. 924
Presso la carrozzeria EURO CAR SUD15, gestita dal TROVATO Franco e dal
TROVATO Luigi (dettoGino, ndr), vi lavora in qualit di ragioniere
MOLINARO Angelo16, soggetto posto dagli stessi TROVATO a rappresentare
legalmente la T-Babylon s.r.l.17. Il MOLINARO Angelo, in data 03.11.2010 stato
tratto in arresto dalla GDF operante perch sorpreso in flagranza del reato di cui
allart. 73 DPR 309/90. Nelloccasione il MOLINARO fu fermato e trovato in
possesso dello stupefacente alle ore 15,55 del 03.11.2010 (ALL. 183 CNR GDF
copia atti di P.G.18). Nel corso delle indagini svolte nellimmediatezza emerso che
lo stesso era uscito dalla carrozzeria del TROVATO alle ore 15,45, cos come
riferito in atti dal medesimo (ALL. 184 CNR GDF copia verbale s.i.t.).
.omississ
.omississ.
A.D.R.: Per quanto di mia conoscenza, i fratelli TROVATO di cui mi domandate, in
questo momento sono pi vicini alla cosca GIAMPA anche se in passato, quando era
15
EURO CAR SUD di TROVATO Franco & C. s.a.s., c.f. 02341040794, di Lamezia Terme, via del Progresso sn
16
nato il 11.04.1978 a Lamezia Terme ed ivi residente in via I Maggio nr. 43, c.f. MLNNGL78D11M208B.
17
T-BABYLON s.r.l., c.f. 03014470797, con sede a Lamezia Terme in c.da Maruca snc
18
Per la vicenda de qua pende presso la Procura della Repubblica il p.p. 2405/10 RGNR mod. 21.
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foglio nr. 925
A.D.R. del Brig. MARGIOTTA Vito: Conosco il ragioniere di nome Angelo che lavora
presso i TROVATO e so che una persona di loro fiducia che spesso veniva mandata in
giro per fare delle imbasciate consistenti in messaggi per appuntamenti tra esponenti
della cosca ed i TROVATO o da effettuarsi presso i TROVATO, incontri ai quali per lui
non partecipava;
..omississ
925
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foglio nr. 926
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foglio nr. 927
..omississ
ADR: Sono stato invitato al matrimonio di TORCASIO Angelo al quale erano stati
invitati anche TROVATO Franco, TROVATO Luigi e TROVATO Luciano i quali
sedevano ad ununica tavolata insieme a Giuseppe GIAMPA, Vincenzo BONADDIO,
Saverio CAPPELLO, Maurizio MOLINARO, Emiliano FOZZA ed altri esponenti della
cosca GIAMP mentre io mi ero messo in un tavolo in disparte con una persona che
non conoscevo sapendo che ci sarebbero state fotografie e filmati;
927
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foglio nr. 928
..omississ
.omississ.
nella foto 13 riconosco Alessandro Trovato, fratello di Franco e Gino, collegati al
gruppo Giamp. E mentre Alessandro un giovane che lavora i fratelli sono titolari
di una autocarrozzeria che a disposizione dell'organizzazione;
.omississ
nella foto 40 riconosco Franco Trovato, esponente del gruppo Giamp. Egli il capo
della famiglia Trovato, collegata ai Giamp;
nella foto 41 riconosco un fratello di Franco Trovato, Concetto;
nella foto 42 riconosco Gino Trovato, fratello di Franco, anch'egli della famiglia;
nella foto 43 riconosco Luciano Trovato, fratello minore dei precedenti;
omississ.
.omississ
A partire dal 2008, quando gli Iannazzo si sono un po ritirati, anche in concomitanza
del fatto che i Giamp avevano iniziato a fare omicidi contro i Torcasio, questo
avvicinamento si intensificato e si concretizzato nel 2010, 5 o 6 mesi prima del mio
arresto, quando io stesso ho partecipato a vari incontri tra Bruno Gagliardi e Giuseppe
Giamp, alcuni dei quali si sono verificati nella carrozzeria di Trovato Franco o in un
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foglio nr. 929
magazzino di Giuseppe Giamp, nel corso dei quali omississ si messo a disposizione
ed in particolare ha dichiarato di avere disponibilit di uomini e di armi per le
eventuali esigenze dei Giamp stessi. La vicinanza di Bruno Gagliardi ha dato
maggiore forza al gruppo Giamp, omississ.
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foglio nr. 930
stati armati ed in guardia. Poi, dopo alcuni giorni chiamarono mio cugino Rosario
ARCIERI con lintento di trovare una pace con noi; noi accettammo di incontrarli
presso labitazione del predetto Rosario ARCIERI, dove dapprima giunto Gino e poi
Franco, il quale era pallido, tanto che appena lho visto mi sono messo a ridere e
comunque ci riappacificammo sinceramente.
.omississ.
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del clan GIAMPA perch ci aveva visto pi volte insieme a Giuseppe GIAMPA ed era
stato anche al matrimonio di Giuseppe GIAMPA dove io facevo da compare danello.
Per come mi chiedete, il fratello di Francesco a nome Giampaolo un
politico e mi risulta che si metteva a disposizione di noi affiliati alla cosca.
In particolare mi risulta che era messo bene allaeroporto dove credo che
riuscisse a far prendere dei lavori. Anche per me fu interessato da
TROVATO Franco, quando io apr il negozio dei computer; allepoca il
TROVATO Franco gli chiese di trovarmi delle commesse per la
rigenerazione delle cartucce delle stampanti e lui si mise a disposizione.
omissis
Per come mi chiedete, quello della lite tra me ed i TROVATO un argomento che
avrei voluto trattare nel momento in cui dovr descrivere dei tentati omicidi in quanto
anchio ne ho subito uno da parte di franco TROVATO ed i fratelli; invece, prendendo
atto che mi chiedete di unaltra lite avvenuta presso un locale del Francesco di cui ho
parlato, in cui mi dite rimasto coinvolto anche mio fratello, ricordo che forse in un
colloquio mio padre Rosario mi accenn qualcosa, ma non so dire nulla di preciso in
proposito, anche perch temendo di essere intercettati, mio padre si esprimeva a
monosillabi.
omissis
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foglio nr. 932
Il TROVATO Franco non ha mai preteso denaro in cambio delle sue prestazioni.
Nelle simulazione dei sinistri finalizzati ad ottenere il risarcimento, non sono mai stati
fatti risultare dei feriti; venivano richiesti solo danni materiali.
Mi risulta che anche altre persone lasciavano autovetture al TROVATO per la
simulazione dei sinistri; in particolare ricordo di aver visto per tali situazioni lasciare
le vetture da parte dei seguenti soggetti: Giuseppe GIAMPA, MOLINARO Maurizio,
Domenico CHIRICO il battero (questultimo lasciava lautovettura Audi A3 della
moglie).
Ricordo anche di GAGLIARDI Bruno il quale lo conoscevo di nome, il quale aveva
unautovettura Mercedes classe B e lo incontravo spesso presso la carrozzeria dei
TROVATO. In una circostanza questi mi chiese se fossi il fratello di Saverio e mi rifer
di portargli i suoi saluti, casa che io feci e mio fratello mi rifer che era un suo caro
amico senza aggiungere nullaltro.
Per come mi chiedete, in ordine agli atti vandalici di cui ho parlato, posso riferire che
il TROVATO Franco, con un particolare prodotto produceva delle righe sulla
carrozzeria che venivano passate per dei graffi, ma non so indicare con esatezza di che
tipo di prodotto si trattava. Ad ogni modo si toglieva con una lucidatura. Poi, io
portavo le macchine in caserma dai Carabinieri per il sopralluogo e la denuncia e
nonostante i carabinieri passavano con una spugna dacqua (quelle volte che lo
facevano) sulla carrozzeria in prossimit dei graffi, questi non andavano via, per cui la
pratica andava a buon fine.
Per i sinistri invece, io mi limitavo solo a portare lautovettura al TROVATO, poi
provvedeva lui ad istruire lintera trattazione documentale, tanto vero che io mi
limitavo a firmare in bianco i modelli CID e lui invece provvedeva alla loro
compilazione, pertanto non sono nelle condizioni di riferire su eventuali controparti
in esse indicate.
omissis
In seguito raccontai laccaduto a mio fratello il quale mi disse che avrebbe
provveduto lui a sistemare tutto; infatti, a distanza di un paio di mesi mio fratello mi
disse che potevo recarmi presso la carrozzeria dei TROVATO che tutto era stato
sistemato, ma non so in che modo; mio padre e mio fratello mi dissero che avevano
parlato con Gino e con Franco e che tutto era a posto.
omissis
Anche mio fratello litig in una circostanza con i TROVATO presso una discoteca da
loro gestita e denominata il Capriccio; mi pare che ci accadde la sera del
matrimonio di Giuseppe CHIRUMBOLO. Io quella sera ero presente in quella
discoteca insieme alla mia convivente ed il mio amico VESCIO Luca; quella sera
giunsero in discoteca mio fratello Saverio, NOTARIANNI Aldo (anche se non sicuro
sulla presenza di questultimo), GIAMPA Giuseppe, lex cognato di questultimo a
nome Alessandro VILLELLA. Ad un certo punto mio fratello mi invit anche al loro
tavolo ed insieme abbiamo consumato delle bevande; dopodich io, andai in pista a
ballare con le persone con cui, come ho sopra detto, mi ero ivi recato; successivamente
vidi confusione al di fuori del locale, ma non cap cosa accadde. Fu mio a fratello
Saverio, il giorno seguente, a dirmi che aveva litigato con Franco TROVATO, suo
fratello Luciano ed il loro cugino Concetto TROVATO, credo per qualche sciocchezza,
ma non ricordo.
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foglio nr. 933
omissis
Mi risulta, per averlo appreso da mio padre, che mio fratello Saverio fu sparato dai
TROVATO e ritengo che ci accadde in seguito alla lite in discoteca di cui ho parlato.
Poi, comunque, mi dissero anche che potevo continuare a salutare i TROVATO, per
cui presumo che abbiano in qualche modo chiarito tra loro.
omissis
Anche CAPPELLO Rosario, per quanto a sua conoscenza, riferisce della lite
avvenuta tra i TROVATO ed i figli e sulla conseguente sparatoria
In tale contesto il CAPPELLO dichiara che i TROVATO, avevano a
disposizione armi e che proprio Franco TROVATO lo aveva informato di essere in
possesso, unitamente ai fratelli Gino e Luciano, di due pistole cal. 9x21, di una
pistola 357 magnum e di una pistola cal. 38.
Infine anche il CAPPELLO Rosario colloca i fratelli Trovato nellalveo della
cosca Giamp e specifica il rapporto privilegiato intessuto da questi ultimi con
Giamp Giuseppe e con Bonaddio Vincenzo.
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poich si erano avveduti della sua presenza attraverso una telecamera posizionata in
quei luoghi. Tuttavia, chiarita la situazione, ci riappacificammo, tanto vero che poi
cenammo insieme a casa di mio cugino Rosario. I GIAMPA erano stati informati
dellaccaduto, ma non presero posizione e si disinteressarono alla questione. Preciso
che il TROVATO Franco, prima di andare via, ci disse di portare la macchina attinta
dai proiettili presso la loro officina per ripararla gratuitamente, cosa che in effetti
avvenne, poich mio figlio Saverio gliela fece portare.
Per come mi chiedete, i TROVATO sono amici di BONADDIO Vincenzo e GIAMPA
Giuseppe; quando dico amici intendo dire che sono parte della cosca GIAMPA e che
dipendono direttamente dallinfluenza dei citati BONADDIO e GIAMPA Giuseppe.
Per come mi chiedete, proprio in relazione al fatto che i TROVATO erano in stretti
legami con i predetti, il BONADDIO fu informato della sparatoria suddetta da mio
figlio Saverio; questultimo parl anche con GIAMPA Giuseppe e si erano accordati
che lo stesso GIAMPA avrebbe provveduto ad interessarsi presso i TROVATO della
cosa; in effetti, la circostanza non si verific, nel senso che ne il GIAMPA, ne il
BONADDIO ci fecero sapere nulla.
Per come mi chiedete, inviai mio cugino Rosario a chiamare i TROVATO poich
questi una persona di fiducia non coinvolta direttamente negli illeciti affari e per tale
motivazione i TROVATO avrebbero accettato di incontrarci.
Per come mi chiedete, sono a conoscenza che i TROVATO detengono armi, poich
Franco TROVATO, in una circostanza mi metteva al corrente di essere in possesso,
unitamente ai suoi fratelli Gino e Luciano di due pistole cal. 9x21, di una pistola 357
magnum e di una pistola cal. 38 e contestualmente mi chiese di procurargli il relativo
munizionamento. Io gli dissi che mi sarei adoperato in tal senso, ma di fatto non mai
consegnato munizioni ai TROVATO.
Per come mi chiedete, con GIAMPA Giuseppe e BONADDIO Vincenzo non ho fatto
pi menzione della cosa anche quando con i TROVATO raggiungemmo la
riappacificazione.
Per come mi chiedete sono a conoscenza che i TROVATO, oltre la carrozzeria,
gestivano anche una discoteca in una zona di mare; mi risulta che i soci erano Franco,
Gino e Luciano TROVATO, unitamente ad un soggetto di Falerna che vende auto. Non
mi risulta che vi fossero interessi dei GIAMPA in quellattivit commerciale.
omissis
A ulteriore dimostrazione della vicinanza dei suddetti fratelli TROVATO alla
cosca Giamp, almeno sino alla data di esecuzione dellOCCC n. 95/12 RMC, nella
richiesta in esame si riportano i seguenti colloqui intercettati in carcere in data
23.02.2010 e avvenuti tra il detenuto Notarianni Aldo, la di lui moglie Giampa
Giuseppina ed il loro figlio Luigi.
In particolare questi ultimi, nel riferire al congiunto detenuto landamento degli
affari della cosca, raccontano che Cappello Rosario aveva chiamato presso di se
Luciano Trovato, e che, di seguito, Giampa Giuseppe aveva fatto chiamare il Cappello
ma questultimo non si era presentato.
Luigi Notarianni, figlio di Aldo, inoltre racconta di essere stato informato da
Giampa Giuseppe che si era deciso di lasciare i Trovato in quel posto, visto che
Aldo ( Aldo NOTARIANNi appunto), Saverio (Cappello) e Micariello, cio Giampa
Domenico buccacciello, erano detenuti.
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Ad ogni buon fine si riporta di seguito parte delle intercettazioni cui si appena
fatto riferimento, con la precisazione che le stesse sono consultabili integralmente nel
paragrafo 12.36 della informativa dei CC di Lamezia Terme relativa alla c.d. operazione
CERBERO:
omississ
INTERLOCUTORI
Notarianni Aldo = Aldo
Giamp Giuseppina = Giuseppina
Notarianni Luigi = Luigi (F = figlio)
Notarianni Gianluca Giovanni = Giovanni
[] = Frasi irrilevanti
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Aldo: E si!...inc..
Luigi F: E si. Ora Peppe mi ha detto. E si. Ora tuo padre in galera, Lui dice,
Saverio. Micarello e dentro.. Dice, li lasciamo la, vediamo che ne
pensano loro dice. Hai capito?..inc..
Aldo: E si.
.omississ
Con riferimento invece alle truffe assicurative poste in essere dagli indagati il
GIAMPA precisa che questi sono da sempre autonomamente attivi nel settore dalla
cosca, cos come da sempre sono autonomamente dediti ad operazioni di usura.
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Per come mi chiedete effettivamente vi erano dei medici compiacenti che ci favorivano
nella certificazione dei danni fisici legati ai sisistri fasulli; tra questi ricordo in
particolare il Dott. PETRONIO, medico ortopedico, che presta servizio presso
lospedale di nicastro, presso la casa del quale prevalentemente ANGOTTI Andrea si
recava per farsi stilare i certificati falsi che venivano pagati nella misura di 100 euro se
era necessaria la fattura ovvero 50 euro se questultima non era necessaria; a questo
proposito ricordo che anche CERRA Pino che gestiva il bar alla stazione di sant
Eufemia, a volte su mia commissione si recato presso il predetto Dott. PETRONIO
sempre per lo stesso motivo ed in cambio io gli avevo promesso di favorirlo nellultima
campagna elettorale per le comunali di Lamezia Terme; ricordo anche che presso la
predetta agenzia Zurigo vi era tale Enza TROVATO sorella di Concetto TROVATO
la quale curava le varie pratiche assicurative dei vari sinistri simulati che ella
provvedeva a passare allAvv. VILLELLA che ha lo studio a via Adda ma non so se
lAvvocato fosse a conoscenza della natura simulata dei sinistri so solo che divideva a
met il compenso con la predetta Enza; a questo proposito specifico che anche i
fratelli TROVATO, Gino, Franco e Luciano, tramite la loro carrozzeria sono dediti
alle truffe alle assicurazioni i cui proventi vengono autonomamente incamerati dai
medesimi lAvv. LUCCHINO Giuseppe il legale a cui mi sono sempre rivolto per i
sinistri simulati della cui natura il predetto legale era consapevole anche perch in
alcune occasioni ha partecipato in prima perso allacquisto delle autovetture
necessarie per la simulazione del sinistro il cui guadagno poi lo divideva con me; tra i
periti che ci favorivano nella commissione dei sinistri stradali simulati ricordo in
particolare il perito ROTUNDO di Catanzaro al quale ho anche fatto alcuni regali
(soprattutto capi di abbigliamento) in cambio dei favori fatti; in misura minore anche i
fratelli PERRI cosi detti Pirilli ci hanno favorito con qualche perizia compiacente; a
tal proposito mi viene adesso in mente che uno dei fratelli PERRI, periti assicurativi,
che saprei riconoscere fotograficamente praticamente rifer su mandato del titolare
dellarea di servizio di carburanti Martinica a COSENTINO Battista lepisodio
estorsivo posto in essere da MURACA Umberto Egidio e TORCASIO Francesco
Carr di cui ho gi riferito nei precedenti verbali, episodio da cui come ho gi detto
poi scatur il tentato omicidio in danno di MURACA Umberto Egidio da me
commissionato e posto in essere da CATROPPA Pasquale e Luca PIRAINA; ricordo che
mi recai dallautodemolitore denominato U Codararu ubicato nel quartiere
Capizzaglie su imput di uno dei fratelli BENTORNATO e ivi trovai COSENTINO
Battista e uno dei Pirilli che parlavano, mi avvicinai ed entrambi mi portarono a
conoscenza dellepisodio estorsivo di cui sopra e io risposi che me la sarei vista io.
omissis
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foglio nr. 939
GAGLIARDI Bruno, noi stessi ed altri; come ho gi detto i due fratelli TROVATO mi
hanno favorito per lomicidio di CHIRUMBOLO Giuseppe e con loro mantenevo
rapporti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, nonch alle truffe alle
assicurazioni; inoltre mi hanno fornito una pistola Cl. 38 originariamente per un
danneggiamento e che poi stata utilizzata per il tentato omicidio di MURACA
Umberto Egidio; inoltre ricordo che nel magazzino che mi hanno messo a disposizione
per lomicidio di CHIRUMBOLO Giuseppe vi era allocato un fucile semiautomatico
che hanno provveduto a spostare prima dellomicidio; in generale so che detengono
numerose armi verosimilmente nei terreni adiacenti alla loro autocarrozzeria oppure
presso le loro abitazioni; so che delloccultamento di queste armi se ne occupa
TROVATO Luciano; inoltre in occasione della programmazione dellomicidio di
GUALTIERI Nicola Cocodrillo avevo incaricato Franco TROVATO di comunicarmi
gli spostamenti della vittima e io seppi da Franco che in quel periodo il predetto
Coccodrillo si stava occupando di alcuni lavori edili in Falerna da effettuare
attraverso la ditta edile di un tale SALADINO, che a sua volta in buoni rapporti con i
TROVATO e quindi riferiva a questi ultimi tutte le abitudini del Coccodrillo in
maniera innocente e inconsapevole rispetto ai nostri propositi omicidiari; inizialmente
lomicidio doveva essere effettuato o davanti al bar vittoria di Falerna o quando si
allontanava dal cantieri per fare rientro a casa, per poi abbiamo abbandonato questa
idea perch di difficile realizzazione e sapendo che lo stesso GUALTIERI Nicola ogni
sera alle ore 20.00 doveva fare rientro in carcere decidemmo di eliminarlo lungo il
tragitto, dopo due tentativi falliti di ucciderlo con il kalashnikov da parte di VASILE
Francesco, davanti allingresso del carcere, con il VASILE posizionato sulla terrazza
sovrastante di una piazzetta comunale che affaccia sullingresso del carcere; quindi
infine come detto programmai ed organizzai luccisione del Coccodrillo nel modo
seguente: i killer che erano VASILE Francesco alla guida dellautovettura Fiat Punto
di colore bianco sole 5 porte utilizzata per recarsi sul luogo dellagguato e PIRAINA
Luca che stato lesecutore materiale con una pistola Cal. 9 di marca austriaca a 18
colpi ma caricata con 15 proiettili, oggetto di furto ai danni del Notaio che abita in via
Adda, eseguito dal suo nipote RUSCIO Bruno;omissis
In quellincontro i TORCASIO e i GUALTIERI riferirono al parente di Gennaro
PULICE che io volevo appunto eliminare lo stesso Gennaro PULICE e che quindi
intendevano proporre al medesimo di allearsi con loro per portare avanti una azione
omicidi aria nei miei confronti; fu Gennaro PULICE a riferirmi tutto ci durante un
incontro avvenuto a casa sua organizzato da Franco TROVATO; io riferii a PULICE
Gennaro che non era vero che io avevo intenzioni omicidiarie nei suoi confronti e che
anzi erano proprio i TORCASIO e i GUALTIERI che a me avevano detto che in carcere
Gennaro PULICE andava dicendo che voleva ammazzare i GIAMPA.
In definitiva per come mi chiedete posso affermare che TROVATO Franco e Gino
TROVATO sono intranei alla cosca GIAMPA per lo meno a partire dal 2005/2006.
omissis.
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omissis
Proseguendo con lelencazione dei soggetti ancora in libert posso aggiungere Cesare
FALVO di anni 45 circa di Miglierina; i fratelli Gino e Franco TROVATO; Gianfranco
DI CELLO della montagna; Rosario ARCIERI detto il biondo; Michaelino che ho
individuato fotograficamente; STRANGIS Pino e Gino detti i Pilichei.
omissis
Per come mi chiedete in ordine ad un incontro avuto con CANNIZZARO avvenuto
dopo gli omicidi dei Carr e poco prima che ci arrestassero, ricordo che TROVATO
Franco mi disse che cera Domenico CANNIZZARO, cugino pi piccolo del Domenico
CANNIZZARO che ho citato pocanzi, che voleva parlarmi; di conseguenza Franco
TROVATO organizz un incontro presso la sua abitazione con il predetto
CANNIZZARO il quale in quella circostanza mi disse se potevo recarmi io a Rosarno
per incontrare lui ed Antonello CANNIZZARO in modo da risolvere definitivamente la
questione con i TORCASIO, nel senso che dovevamo unirci per eliminare tutti i
TORCASIO definitivamente, per come mi chiedete loro parlavano a nome della loro
famiglia; io ricordo che gli dissi che non potevo recarmi a Rosarno poich avevo la
libert vigilata e quindi dovevano essere loro a recarsi da me a Lamezia Terme; poi non
se n fatto pi nulla poich sono stato arrestato.
omissis
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foglio nr. 941
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foglio nr. 942
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foglio nr. 943
CAPPELLO Saverio tutti gli altri intervenuti prima di me, nonch del fatto che si
sarebbe verificata loperazione che ha poi portato al nostro arresto; infatti TROVATO
Franco disse anche a TORCASIO Alessandro detto il Cavallo di allontanarsi da casa
per qualche giorno vista limminenza del suo arresto, come effettivamente avvenne,
mentre io CERRA Nino e PAOLA Claudio non credemmo alla sue parole.
So che le notizie suddette arrivavano a TROVATO Franco tramite lAvv. Tiziana
DAGOSTO in quanto anche in mia presenza alcune volte faceva il nome di Tiziana
come il soggetto a cui avrebbe dovuto chiedere per avere notizie pi precise.
Per quanto concerne lo stupefacente so che i TROVATO hanno una produzione
propria, mediante talune piantagioni di marijuana impiantate nella zona soprana di
Accaria e per fare ci si avvalgono della collaborazione del fratello di un loro
dipendente carrozziere del quale non ricordo il nome ma che so essere di Accaria. Non
so dirvi se spacciano altro tipo di stupefacente. Per come mi chiedete dispongono
sicuramente di armi anche se non so dove le detengono, sono in possesso di un mini
arsenale composto soprattutto di pistole.
omissis
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foglio nr. 944
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dei consensi elettorali, convogliata attraverso gli schemi dellart. 416 ter cp.
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TROVATO Franco, in particolare, pur non allentando i legami con altri gruppi,
ha posto in essere una serie di sistematiche, reiterate continue condotte in
favore della cosca GIAMPA e del suo capo in particolare, le quali, anche a
prescindere dalle convergenti dichiarazioni dei collaboratori sopra citati che
qualificano lindagato come un vero e proprio sodale a disposizione del
gruppo, di fatto e oggettivamente sono ampiamente sufficienti a fargli
attribuire un siffatto ruolo, trattandosi di condotte che hanno assicurato
contributi concreti e di fondamentale importanza per il mantenimento in vita e
il rafforzamento dellassociazione che qui occupa. Ed invero lindagato:
- ha apportato il proprio contributo ad azioni omicidiarie di
fondamentale interesse nella strategia della cosca, come lomicidio
CHIRUMBOLO ( sul punto si rimanda a quanto esposto nel paragrafo
dedicato a tale contestazione);
- ha svolto il ruolo di pacere fra sodali dissidenti ( come
concordemente riferito da GIAMPA Giuseppe e TORCASIO Angelo);
- ha organizzato incontri fra GIAMPA Giuseppe ed altri esponenti
mafiosi, incontri da cui sono nate anche alleanze strategiche ( come
concordemente riferito da GIAMPa Giuseppe e TORCASIO Angelo);
- ha spacciato droga per conto di GIAMPA Giuseppe e dellintera
organizzazione ( come dichiarato da questultimo e come confermato
anche dalle risultanze dellinformativa CERBERO che dimostrano
larresto di MOLINARO Angelo, ragioniere del TROVATO e
originariamente incaricato di spacciare la droga dei GIAMPA),
- ha occulato nellinteresse del sodalizio interesse armi e bombe
( come dichiarato da GIAMPA Giuseppe e confermato da tutti gli
altri collaboratori )
- ha apportato un rilevante contributo alla perpetrazione delle truffe
assicurative decise dal GIAMPA, mettendo la propria comprovata
esperienza a disposizione del capo cosca ( sul punto si rimanda a
quanto esposto nel paragrafo dedicato a tale contestazione);
- ha fornito alla organizzazione notizie riservate riguardanti processi in
corso ai danni della cosca avversa ( interrogatorio di MURACA
Egidio del 31.11.2012 )
Siffatte azioni, risolvendosi in un determinante contributo per la vita
e il rafforzamento dellassociazione, sono ampiamente sufficienti al fine di
dimostrare in questa sede a fondatezza della contestazione associativa
ascritta a TROVATO Franco.
Va qui rimarcato che la autonoma dedizione dei TROVATO alle truffe
assicurative emergenza che non pu essere messa in discussione.
Tuttavia la medesima non esclude la fondatezza della contestazione di
cui al capo 74 ascritta al medesimo TROVATO Franco in quanto, pur ribadendo
che lo stesso nel settore delle truffe un nero e proprio dominus che agisce
potendo contare su un solido sistema da lui stesso ideato e concepito ( del quale
fanno parte altri stabili sodali ), lapporto stabile, continuativo e reiterato
fornito dal medesimo TROVATO anche alla associazione creata da GIAMPA
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foglio nr. 948
MURACA Antonio
nato il 22.07.1969 a Lamezia Terme, ivi residente in via Lanzino nr. 10
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foglio nr. 949
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foglio nr. 950
MURACA Antonio, in quanto era consapevole della richiesta estorsiva che stavo
ponendo in essere ed era anche a conoscenza degli atti intimidatori da me effettuati con
colpi darma da fuoco allindirizzo delle insegne del distributore; preciso che dal mese
di Aprile 2007 al mese di Giugno 2008, Pandolfo ha versato la somma dellestorsione
direttamente a MURACA Antonio.
Per come mi chiedete, posso dire uscito dal carcere mi rivolsi al PANDOLFO per
chiedere spiegazioni sui pagamenti che non aveva versato durante la mia detenzione e
lui mi disse che come eravamo rimasti, puntualmente ogni mese, ha consegnato la
somma stabilita a MURACA Antonio. Io chiesi conto di ci al MURACA Antonio, il
quale mi rispose che avendo avuto delle difficolt economiche si era tenuto per se la
somma versata dal PANDOLFO, anche perch sapeva che al mio mantenimento ci
pensava la famiglia GIAMPA e BONADDIO Vincenzo; per come annunciato che il
MURACA ha condotto altre estorsioni, ci potete riferire di quali estorsioni si tratta?
Altra estorsione a cui a partecipato MURACA Antonio quella riguardante la
carrozzeria di Mimmo VERSO, da me gestita, pari a 300 mensili che si svolta nelle
stesse modalit, lincontro con il VERSO avvenuto con il MURACA presso la mia
abitazione dove pattuimmo la somma da pagare e le modalit, in quella circostanza il
VERSO si dimostro disposto a pagare a condizione che da lui non si presentassero
appartenenti alla famiglia TORCASIO.
Per come mi chiedete, tutte lestorsioni da me portate a termine comprese quelle di
cui abbiamo appena parlato erano poste in essere sempre per conto della famiglia
GIAMPA e con il consenso di Giuseppe GIAMPA e BONADDIO Vincenzo.
Altro particolare, che il VERSO mi chiedeva, era quello di allontanare dalla sua
auto-carrozzeria NOTARIANNI Aldo e LO GATTO Agostino, in quanto a suo dire gli
davano molto fastidio e pretendevano preventivi e fatture relative a riparazioni di
autovetture coinvolti in simulati incidenti stradali. Anche in questa estorsione
MURACA ha ritirato somme estorsive trattenendole per se.
Per come mi chiedete la terza estorsione a cui ha personalmente assistito e preso
parte MURACA Antonio quella riguardante lattivit commerciale Prenatal di
propriet di tale Michele di cui non ricordo il cognome, dove la moglie del MURACA
Antonio lavora; nel 2006 venni a conoscenza proprio dal MURACA Antonio che
Michele della Prenatal pagava lestorsione a Pietro FERRISE per cui convocai il
Michele tramite MURACA Antonio presso la mia abitazione al quale chiesi come mai
stava versando somme di denaro a titolo estorsivo a FERRISE Pietro e lui mi rispose
che era unestorsione che suo padre gi pagava ai TORCASIO e a FERRSE, io
ammonii il Michele dicendo che da quel momento in poi avrebbe dovuto pagare
lestorsione a me per conto della famiglia GIAMPA pattuendo la somma di 4000
annui da versare nel mese di Aprile; Michele era preoccupato per il fatto che doveva
pagare anche Pietro FERRISE ed io gli dissi di riferire a mio nome che da quel
momento in poi lestorsione doveva essere pagata alla famiglia GIAMPA e nella mia
persona, per cui Michele nel mese di Aprile del 2006 e del 2007 mi consegn
personalmente 4000 di tale somma io diedi 1000 nel 2006 e nel 2007 sempre con il
consenso di BONADDIO Vincenzo a MURACA Antonio, mentre la restante somma
veniva consegnata da me al BONADDIO Vincenzo, prima del 2008 dopo aver ritirato
la trance del 2007 sono stato arrestato, per cui uscito dal carcere decisi di non chiedere
pi lestorsione a Michele, a VERSO e a PANDOLFO; solo in seguito allarresto del
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foglio nr. 951
GIAMPA Domenico, per quanto concerne lomicidio AMENDOLA, venni chiamato dal
BONADDIO Vincenzo il quale mi disse che dovevamo riprendere lestorsione della
Prenatal, per cui convocai Michele, tramite MURACA Antonio al quale dissi che
doveva pagare nuovamente lestorsione chiedendogli un forfet di 10.000; in quella
circostanza Michele mi fece presente che nel 2008 consegno la somma di 4000
direttamente a MURACA Antonio e quindi mi consegno solo 1000 per come gi
riferito nei precedenti verbali.
Per come mi chiedete, MURACA Antonio consapevole della mia appartenenza alla
cosca GIAMPA e della mia responsabilit sulla chiusura dellestorsioni sempre per
conto della famiglia GIAMPA ed essendo un mio uomo nellambito della criminalit
organizzata, ritengo che sia un affiliato alla famiglia anche perch lui era il punto di
riferimento allorquando chiunque si recava presso il suo autolavaggio tipo FALVO
Cesare e tutti gli altri associati, lui mi rintracciava facendomi entrare in contatto con i
soggetti che mi cercavano, inoltre aggiungo che MURACA Antonio era il mio autista,
nonch guardaspalle allorquando mi recavo presso il Commissariato di P.S. in quanto
sottoposto a misura di prevenzione, nello specifico io andavo avanti a bordo di uno
scooter armato e MURACA mi seguiva a bordo della sua Jeep di colore rossa
anchesso armato, prima di giungere negli uffici del Commissariato io consegnavo la
mia pistola al MURACA che mi attendeva fino alla mia uscita per poi riconsegnarmi
larma e fare rientro a casa. MURACA Antonio ha avuto ruolo anche nel tentato
omicidio non andato a buon fine nei confronti di PERRI Marcello e cio nella
gambizzazione di cui ho gi riferito ampiamente nei precedenti verbali, per cui preciso
che appunto MURACA Antonio, guidava lautovettura Fiat Panda vecchio tipo di
colore verde, a cui viaggiava COSENTINO Battista che doveva procedere alla
gambizzazione del PERRI; Sono stato proprio io ad organizzare le fasi preparatorie per
tale attentato e sono stato proprio io ad individuare in MURACA Antonio e ad
assegnargli il compito di autista, per cui mi fidavo di lui.
Altro episodio in cui MURACA ha preso parte con le mansioni procurare
lautovettura GOLF terza serie non di provenienza furtiva che noi utilizzammo per
recarci a nel luogo della partenza per poi porre in essere il tentato omicidio di GULLO
Pasquale e TORCASIO Pasquale u Carra dove rimase ferito CURCIO per come gi
da me ampiamente dichiarato nei precedenti verbali, volevo solo apportare tale
precisazione relativa allautovettura fornita dal MURACA Antonio che era
consapevole delluso che dovevamo farne.
Sempre parlando di MURACA Antonio, riferisco che costui si recava presso la
rivendita di autoricambi di SCALISE ubicata in Via Del Progresso, poich essendo che
il MURACA presso lautolavaggio provvedeva anche alla vendita per conto di
BONADDIO Vincenzo, qualora le auto usate necessitavano di riparazioni, li prendeva
presso lautoricambi dello SCALISE senza pagare il dovuto presentandosi a nome dei
GIAMPA.
Altro autoricambi dove si recava MURACA Antonio a prelevare pezzi di autovetture e
quello di via del Progresso dove lavorava CHIRUMBOLO Giuseppe e che ora facendo
mente locale mi viene in mente che si chiama Aldo RUPERTI o RUPERTO, inoltre
voglio aggiungere che sempre per conto dei GIAMPA, Antonio MURACA si recava
presso il Smiles dove prelevava giocattoli senza pagare, analoga cosa avveniva
sempre nel negozio di giocattoli Bazar presso il negozio di intimo Morello in via
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foglio nr. 952
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Iannazzo Vincenzno. Preciso che per procedere a quanto mi era stato richiesto avevo
ricevuto da Angelo anche una pistola cal. 9, di piccole dimensioni, tanto che pensavo di
trattasse di una 7,65.
omissis..
Ultimamente mi parlava di lui anche Angelo TORCASIO come di un ragazzo che,
insieme ad altri, recentemente erano stati da lui individuati come ragazzi capaci e utili
per la cosca; questo me lo diceva affinch io non li denigrassi ed affinch fossi messo al
corrente di chi erano i nuovi adepti visto che avevamo intrapreso insieme questa
attivit estorsiva per conto della cosca GIAMP.
Altri ragazzi che come il VASILE erano stati individuati dal TORCASIO erano
MURACA Antonio che quello che lavora allautolavaggio di cui ho gi parlato
prima, presso labitazione di TORCASIO Angelo.
omissis..
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mia moglie fu chiamata dai carabinieri e i quali dissero di aver trovato lassegno
intestato a mia moglie in una abitazione dei GUALTIERI; nelloccorso mi recai anchio
dai carabinieri e appresi direttamente che lassegno era custodito dai GUALTIERI;
usciti dai carabinieri io mi recai da MURACA Antonio per chiedere spiegazioni in
merito e ricordo che ivi giunto arrivavano anche i carabinieri che sicuramente
immaginavano che io andassi a chiarire lepisodio con il MURACA; di ci parlai
anche con TORCASIO Angelo il quale ammoniva MURACA di tale comportamento;
MURACA Antonio successivamente venne da me e mi disse che poich aveva necessit
di liquidit si rec dai GUALTIERI portandogli lassegno e prendendosi il contante,
per come mi chiedete non so se lo aveva dato a Cesarino o altro GUALTIERI.
Per come mi chiedete, so che il MURACA Antonio, per conto di Angelo TORCASIO
faceva qualsiasi cosa, dove lo mandava Angelo lui andava e poi in pi era a
disposizione del gruppo GIAMPA.
AMMENDOLA Giuseppe
nato a Lamezia Terme il 21.02.1983, ivi residente in c.da Mis nr. 180.-
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Omissis
ADR: per come mi chiedete circa tre o quattro anni fa ho effettuato dei lavori di
pitturazione presso limpianto da me gestito e durante tali lavori gli operai mi
avvisavano che allinsegna dellimpianto di rifornimento era presente un foro causato
da unarma da fuoco. Posso collocare tale episodio successivamente alla data in cui
avevo comunicato a TORCASIO Angelo che non potevo pi corrispondere la somma di
denaro che pagavo mensilmente.
Omissis.
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STRANGIS Gino,
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nato l1.03.1969 a Lamezia Terme, ivi residente in c.da Calia nr. 458.-
STRANGIS Pasquale,
nato il 27.03.1980 a Lamezia Terme, ivi residente in c.da Calia nr. 458.-
STRANGIS Pino,
nato il 26.11.1975 a Lamezia Terme, ivi residente in c.da Calia nr. 458.-
In data 19.12.2012, inoltre, dalle indagini sono emersi a carico degli indagati
ulteriori elementi di riscontro di notevole rilevanza.
Nel corso di un controllo eseguito da personale del Reparto Prevenzione Crimine
Calabria Sud Occidentale di Rosarno, effettuato sullautovettura A.R. 166, venivano
identificati STRANGIS Pino e ROCCA Francesco.
Nel corso delle operazioni, allinterno dellabitacolo del veicolo, veniva
rinvenuto e fotocopiato, allinsaputa dello STRANGIS e del ROCCA, un manoscritto
di alcune pagine che riportava le istruzioni per lesecuzione di rituali di mafia quali
giuramenti, battesimi, formazioni di societ o altre forme di doti relativi proprio alle
associazioni mafiose (vedasi all.to nr. 17).-
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STRANGIS Gino
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omissis
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che venuto a casa mia a ritirare le tre pistole nonch in pi occasioni la cocaina da
spacciare-
omissis.
Riconosco nella fotografia nr. 52 il soggetto a nome STRANGIS Gino di cui ho gi
parlato.
LUfficio da atto che nella fotografia nr. 52 raffigurato STRANGIS Gino nato
l1.03.1969 a Lamezia Terme.
omissis..
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Dagli atti di PG emerge, inoltre, come STRANGIS Gino sia un soggetto che,
nel corso degli anni, stato pi volte tratto in arresto e/o deferito a piede libero per reati
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Alla stregua di quanto detto ritiene la scrivente che sussistano gravi indizi di
colpevolezza a carico dellindagato in ordine alla contestazione associativa al
medesimo ascritta al capo 1) della rubrica.
STRANGIS Pasquale
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Per quanto riguarda lorganizzazione del mio gruppo, nella componente di cui ho
appena parlato devo dire che la montagna, su cui insediato il mio gruppo ha due
versanti : uno, che sale verso Platania e Decollatura; laltro che scende verso
Sambiase. Sul primo eravamo radicati io e mio cognato ARCIERI Vincenzo, mentre
sullaltro cerano i Pilichei, vale a dire gli STRANGIS nonch Omissis I
Pilichei controllavano le estorsione sul loro versante, facendo comunque capo a me
e a mio cognato, nel senso che ci informavano se vi erano attivit che consentivano di
procedere ad estorsione e ci consegnavano una parte dei profitti ricavati.
Posso dire ad esempio che ho ricevuto settemila euro per unestorsione commessa da
Gino STRANGIS ai danni di una ditta di Reggio che stava procedendo al rifacimento di
alcuni muri nei pressi dellabitazione di STRANGIS Gino.
Omissis...
In un altro caso ho acquistato, da STRANGIS Pasquale due 7.65 che ho venduto ad
NOTARIANNI Aldo.Omissis.
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Per quanto riguarda gli STRANGIS essi hanno disponibilit di armi e mi risulta che
due o tre anni fa ci fu un sequestro da parte dei carabinieri che riguard un fucile ed
alcune munizioni, rinvenuti in una boscaglia sotto terra.
omissis
Alla stregua di tali risultanze non sussitono gravi indizi di colpevolezza a carico
dellindagato in quanto la chiamata in correit nei suoi confronti di CAPPELLO
Rosario non assistita da elementi di riscontro individualizzante
STRANGIS Pino
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foglio nr. 969
omissis..
In particolare posso riferire in ordine ad un tentato omicidio cui ha preso parte il
predetto CHIRICO; mi riferisco al tentativo di uccidere .Omissis allinterno di una
sala scommesse ubicata sopra il razionale, di fronte la banca. Il CHIRICO
Domenico avrebbe dovuto uccidere il .Omissisunitamente a STRANGIS Pino detto
pilicheo, mentre GIAMPA Giuseppe e MOLINARO Maurizio hanno segnalato ai killers
la presenza del Omissis allinterno di quella sala giochi. Io fui messo al corrente
della volont di uccidere il ::::Omissis. da parte di BONADDIO Vincenzo e GIAMPA
Giuseppe, allorquando entrambi mi convocarono presso labitazione di questultimo
per mettermi al corrente della cosa. In quella medesima circostanza mi fu chiesto di
indicargli una persona che potesse eseguire il delitto unitamente a CHIRICO Domenico
che mi veniva gi indicato in quelloccasione; al ch io gli dissi che era disponibile il
predetto Pino STRANGIS.
omissis..
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foglio nr. 970
Gino ad uccidere PANTANO fu accettato con piacere da mio cognato. So che il fatto di
sangue avvenuto nel paese dove PANTANO Filippo abitava con la moglie, se non erro
si chiama Martirano Lombardo; larma utilizzata per come riferitomi dallo stesso
STRANGIS Gino, era un fucile automatico, mentre lautovettura utilizzata era una Fiat
Croma sepre per come appreso dallo stesso STRANGIS; costui ebbe a riferirmi che
dopo lazione di sangue ha provveduto a disfarsi si adalla macchina che del fucile in
due diversi luoghi, aggiungeva che lautovettura laveva incendiata nella montagna
sopra la sua abitazione ed il fucile lo aveva gettato prima.
STRANGIS Gino mi rifer che era stato proprio lui a commettere lomicidio senza
aggiungere se si trovava in compagnia di altre persone, mi rifer altres che mio
cognato ARCIERI Vincenzo dopo lomicidio lo aveva incontrato e gli aveva consegnato
la somma di cinque mila euro in forma di regalo per aver ucciso a PANTANO Filippo.
Io stesso essendo un elemento di spicco della cosca ARCIERI-CAPPELLO che
controllano la zona della montagna ho dato il benestare sia a mio cognato ARCIERI
Vincenzo che a STRANGIS Gino a commettere lomicidio; ne io ne i miei figli abbiamo
avuto un ruolo nella commissione e nellesecuzione dellomicidio.
omissis..
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foglio nr. 971
realizzazione della fognatura che attraversava c.da Serra, a Lamezia Sud. I soldi li
ricevette ARCIERI Vincenzo e ci dette 4 0 5 milioni di vecchie lire. Tra le estorsioni che
fecero i GIAMPA e i TORCASIO, prima del 95, vi fu quella ai danni della ditta che si
stava occupando della istallazione della rete del gas. GIAMPA Pasquale e GIAMPA
Vincenzo, i fratelli dl Professore, ci fecero avere lambasciata di questi, cio del
Professore, secondo cui la ditta che stava eseguendo i lavori era a loro vicina. In
particolare essi conoscevano sia la ditta che i geometri che conducevano i lavori,
Analoga indicazione venne inviata da parte di TORCASIO Giovanni. Tutte queste
ambasciate ci furono veicolate tramite ARCIERI Gino. In pratica questo voleva
significare che noi non dovevamo chiedere alcunch e non avremmo dovuto fare nessun
danneggiamento ai cantieri ma che alla fine ci sarebbe stato corrisposto del denaro
una tantum. Cos in concreto avvenne e, a fine lavoro, i GIAMPA e i TORCASIO ci
fecero avere, sempre tramite ARCIERI Gino, 10.000000 di lire, che noi per non
accettammo ritenendo la somma troppo esigua. Per quanto riguarda viceversa, i lavori
che non interessavano ai GIAMPA o ai TORCASIO, il pagamento della tangente ci
veniva corrisposto o dal diretto interessato ovvero dalle imprese BONADDIO e
STRANGIS che erano a noi vicine. In pratica, ciascuno aveva la possibilit di
rivolgersi alla ditta che riteneva; le ditte BONADDIO e STRANGIS cercavano di
ottenere i subappalti e, qualora ci riuscivano, ci versavano una parte del ricavato.
Voglio precisare, peraltro, che BONADDIO e STRANGIS nel proporsi come ditte
subappaltatrici spendevano il nome di ARCIERI Antonio.Uno di questi casi riguard
appunto la fognatura, partecip la ditta STRANGIS, accompagnata da unaltra, che
pure operava solitamente assieme al BONADDIO, anche se io con il titolare di questa
non avevo alcun tipo di rapporto se non di conoscenza. Si tratta della ditta
PENSABENE Walter.
Non prendevamo soldi dai negozi. Non so se questi pagavano, ma se lo facevo non
pagavano a noi. Tuttavia a pagare erano anche alcune ditte che non si occupavano di
lavori edili. Tra queste posso ricordare la ditta MARCHIONE Francesco di localit
Bucolia. Questi svolgeva i lavori nel settore della pulizia e delle scuole per bambini. In
ciascun Natale e ciascun ferragosto il titolare di tale ditta dava una somma di denaro
che oscillava nella rateizzazione fino a raggiungere una somma di tre quattromila
euro alla volta. ARCIERI Gino, non faceva parte dellorganizzazione . Era stato in
carcere per molti anni con il Professore ma concorso solamente negli sporadici reati
che ho indicato. Nel periodo al quale mi sto riferendo non facevamo usura.
Trafficavamo invece in armi, come ho gi dichiarato e come sono in condizione di
ulteriormente precisare. Per quanto riguarda i miei fornitori questi si identificavano
in TORCASIO Vincenzo detto u niuru, di capizzaglie, che allepoca era legato alla
famiglia TORCASIO detti i crapari e che in questo momento, invece, continua ad
operare in tale settore, ma per conto suo. Il TORCASIO si riforniva di armi da
RIZZA Domenico e tale GRILLO entrambi di Catanzaro, da GALLO Carlo di localit
Cantarella , da LUPIA Pasquale e dagli STRANGIS detti i Pilichei. Aveva
collegamenti anche con Vibo ed in particolare con tale Ciro DAVOLI. Aveva anche
rapporti con Rocco ANELLO. Ricordo che prima del 95 TORCASIO Vincenzo fece
arrivare un grosso carico di armi dalla svizzera, destinate ai crapari e a Rocco
ANELLO. Si trattava di pistole e kalashnikov; ed in particolare di 30 40 kalashnikov
e 50 60 pistole. Io ho comprato armi da TORCASIO in varie circostanze e per un
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foglio nr. 972
lungo periodo fino a circa un anno fa. Lultimo acquisto si riferisce a qualche mese
prima che io iniziassi a collaborare. In una circostanza presi una pistola ed in unaltra
due pistole. Acquistai delle 7,65 e le armi non sono state utilizzate. Due le ho vendute a
STRANGIS Gino dei Pilichei e laltra a STRANGIS Pasquale che il fratello. Quelle
che ho venduto a STRANGIS Gino le vendetti a mille euro luna, mentre quella che ho
venduto a STRANGIS Pasquale lho ceduta a 1.200 euro in quanto era pi nuova. Con
RIZZA ho avuto rapporti sia accompagnando Vincenzo TORCASIO sia direttamente io.
Circa due mesi prima che lo arrestassero andai con Vincenzo TORCASIO e
comprammo cinque pistole, tre io e due lui. Io presi due 7.65 a 13 colpi e una 7.65
normale. TORCASIO prese una 7.65 a 13 colpi e una 7.65 normale. Da GRILLO mi
sono recato in una sola occasione, accompagnato da GALLO Carlo, che gli portammo
quattro pistole giocattolo da modificare per renderle funzionanti come armi da sparo.
Tre di queste pistole erano di GALLO mentre una era mia. GRILLO prendeva 300 mila
lire a pistola e mi riferisco al periodo dell inizio degli anni 90. In altre occasioni
GALLO Carlo ha venduto armi a TORCASIO Vincenzo dal quale acquistava anche
armi a seconda dei casi. Per quanto riguarda LUPIA Pasquale ho comprato una pistola
in una occasione, nei primi anni duemila; si trattava di una 9x21. Due o tre anni fa
STRANGIS Francesco mi ha venduto due 7.65 a 13 colpi. Le predette armi le ho pagate
1.500 euro luna, che io ho venduto per lo stesso prezzo a Vincenzo BONADDIO. In un
altro caso ho acquistato, da STRANGI Francesco, tre o quattro anni fa due 7.65 che ho
venduto a GIAMPA Giuseppe figlio del Professore. In un altro caso ho acquistato, da
STRANGIS Pasquale due 7.65 che ho venduto ad NOTARIANNI Aldo. Per quanto
riguarda i Vibonesi ho avuto rapporti con COLACE Nazzareno e ne ho gi parlato. Con
DAVOLI Ciro, che mi fu presentato da GALLO Carlo dopo lintervento a cui fui
sottoposto a seguito di un incidente stradale, ho comprato da lui armi in varie
circostanza, lultima volta tre o quattro anni fa. Si trattato di varie pistole calibro 9,
7,65 e calibro 38. Lultima volta ho acquistato una 7,65 Walter che pagai 1.000,00 euro
che ho venduto a TORCASIO Vincenzo per 1.200,00 euro. Prendo atto che, sulla base
di quanto ho dichiarato finora non si riesce bene a comprendere il motivo per cui i
GIAMPA avrebbero dovuto indicarmi a far parte della loro organizzazione
attribuendomi peraltro un ruolo apicale invitato conseguentemente a precisare quali
siano state le attivit attraverso le quali io abbia lucrato profitti illeciti che mi
rendevano conveniente la vita del malavitoso e ad indicare di quali uomini io mi sia
concretamente avvalso, rispondo che lattivit estorsiva era percentualmente di non
grande importanza tra quelle che svolgevo. I principali miei affari illeciti, infatti,
riguardavano il traffico di armi e di droga e le estorsioni le commettevamo nelle rare
ipotesi in cui nel nostro territorio si realizzavano dei lavori. Per quanto riguarda invece
gli uomini di cui mi servivo preciso che per quanto riguarda lhashish mi avvalevo
della collaborazione degli STRANGIS Pilichei ed in particolare di Paolo, Gino,
Francesco e Pasquale il fratello di Gino, nonch di ROCCA Francesco di Sambiase.
Costoro erano miei uomini e ricevevano disposizioni sia da me che da mio cognato
ARCIERI Vincenzo.
omissis
Per quanto riguarda lorganizzazione del mio gruppo, nella componente di cui ho
appena parlato devo dire che la montagna, su cui insediato il mio gruppo ha due
versanti : uno, che sale verso Platania e Decollatura ; laltro che scende verso
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Sambiase. Sul primo eravamo radicati io e mio cognato ARCIERI Vincenzo, mentre
sullaltro cerano i Pilichei, vale a dire gli STRANGIS nonch ROCCA Francesco. I
Pilichei controllavano le estorsione sul loro versante, facendo comunque capo a me
e a mio cognato, nel senso che ci informavano se vi erano attivit che consentivano di
procedere ad estorsione e ci consegnavano una parte dei profitti ricavati. Posso dire
ad esempio che ho ricevuto settemila euro per un estorsione commessa da Gino
STRANGIS ai danni di una ditta di Reggio che stava procedendo al rifacimento di
alcuni muri nei pressi dellabitazione di STRANGIS Gino. A tale ditta fu imposto il
subappalto di BONADDIO Antonio e questi pag poi a STRANGIS la somma di
settemila euro. STRANGIS ne trattenne 4.000 per se e 3.000 li lasci a me. La somma
dei tremila mi venne consegnata personalmente da BONADDIO Antonio. Mi riservo di
riferire nel corso del mio prossimo interrogatorio tutte le estorsioni che sono state
realizzate a nome del mio gruppo da me, ARCIERI e dagli STRANGIS, nonch dal
gruppo GIAMPA. Laltra attivit del nostro gruppo era quella del traffico di marijuana
che io effettuavo insieme agli STRANGIS e a ROCCA Francesco. In realt noi
vendevamo lhashish che era di nostra diretta produzione, comprando da altre persone
solamente alloccorrenza e qualora le nostre riserve fossero terminate. Avevamo varie
piantagioni sulla montagna ciascuna di circa 1.500 piantine. Quelle sul versante di
sambiase erano coltivate per la met da STRANGIS Paolo e per laltra met da
STRANGIS Gino. Quelle sul versante di Platania erano coltivate da me, da STRANGIS
Paolo e da ARCIERI Vincenzo. Sebbene le coltivazioni fossero diverse le vendite erano
peraltro gestite in comune nel senso che il ricavato veniva ripartito tra tutti. Circa i
miei fornitori questi erano costituiti da ulteriori componenti della famiglia STRANGIS
ed in particolare da STRANGIS Guido, STRANGIS Pasquale che pure avevano
piantagioni sulla medesima montagna. ROCCA si interessava della coltivazione degli
stupefacenti nellinteresse di tutti e, per conto proprio, praticava anche attivit
usuraria. Anche gli STRANGIS sono transitati, insieme a noi, nel gruppo GIAMPA ed
anzi questo ha determinato un certo loro allontanamento da noi in quanto si sono
posizionati direttamente sotto BONADDIO Vincenzo.
Per quanto riguarda gli STRANGIS essi hanno disponibilit di armi e mi risulta che
due o tre anni fa ci fu un sequestro da parte dei carabinieri che riguard un fucile ed
alcune munizioni, rinvenuti in una boscaglia sotto terra. Ricordo che STRANGIS
Guido, padre di Gino, si lamentava del ritrovamento che per fortuna non aveva
condotto ad alcuno arresto, dato che dette armi si trovavano al di fuori della sua
propriet. Anche alcune piantagioni di marijuana che sono state sequestrate in localit
Mitoio di Sambiase, facevano capo a ROCCA Francesco, che per non stato tratto in
arresto poich non cera la prova che fosse sua. So che al ROCCA faceva capo una
partita di eroina del peso di circa due kilogrammi che venne sequestrata tre o quattro
anni fa a Lamezia ad una donna. Posso dire questo in quanto il ROCCA Francesco si
lamentava della perdita subita in occasione della partecipazione al matrimonio della
nipote di GALLO Carlo. La droga che producevamo labbiamo venduta per circa il
50% a persone di Sambiase. Le vendite erano curate da STRANGIS Gino, Paolo e
Francesco. La parte residua labbiamo venduta a Rizza Domenico.Complessivamente
la quantit di marijuana prodotta ammontava a 300 400 chili. Le piante venivano
lavorate sul luogo di produzione della droga. ARCIERI Vincenzo, partecipava
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foglio nr. 974
pienamente ai traffici del sodalizio di cui ho parlato; egli seguiva anche le attivit di
coltivazione e produzione della marijuana.
omissis
Per quanto riguarda eventuali rapporti da me intrattenuti con Milano, rispondo che io
non ne ho mai avuto ma sono a conoscenza che ne ha avuti mio figlio che mi ha
presentato di un certo Antonio, che ora ricordo chiamarsi STAGNO. Questo Antonio
disse che viveva a Milano dove si occupava di estorsioni e di traffico di cocaina. Per
quanto riguarda le estorsioni esse riguardavano grossi lavori edili, ovvero la
realizzazioni di strade e supermercati comunque per importi significativi. Mi diceva
Antonio di operare alle strette dipendenze dei GIAMPA ovvero di Giuseppe GIAMPA,
Vincenzo BONADDIO e di Aldo NOTARIANNI con i quali si incontrava spesso ed ai
quali versava i ricavati delle sue attivit illecite. Per quanto riguarda DI CELLO
Gianfranco, si tratta di mio cugino. Non mai stato organicamente legato al mio
gruppo, soltanto in alcune circostanze ha preso da noi marijuana per venderla.
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STRANGIS Gino, in quanto ormai tra questi, Torcasio Antonio e Francesco e russi,
si era stretto un rapporto abituale. Non ebbi timore, appoggiando i russi, di
inimicarmi i crapari, in quanto primi mi assicurarono che non avrebbero speso il
nostro nome. Da parte mia, io pensai che, approfittando della situazione, avrei potuto
tirar fuori qualcosa di soldi. Fu in questa situazione che, come ho gi detto
nellinterrogatorio del 20.3.2012, Torcasio Vincenzo o niru mi rifer del fatto che egli
si era messo con i russi e con gli STRANGIS, nonch con Governa Giovanni, per
prendere il posto dei crapari. Proprio a testimonianza di tali rapporti gli
STRANGIS avevano aperto con i russi un esercizio commerciale che vendeva
arredamenti da bar a fianco di un bar che era adiacente alla clinica Michelina di
Nicastro. Anche questa tangente ritengo non sia stata pagata. Infatti un po di tempo
dopo lattentato STRANGIS Gino mi disse che i russi dovevano andare a prendere i
soldi della pasticceria e avevano a tal fine appuntamento con Governa Giovanni, che
evidentemente aveva parlato con il Federico. Tuttavia essi non tornarono
dallappuntamento in quanto vennero uccisi. Non so se il loro omicidio avvenne prima
o dopo che incontrarono Governa. Unaltra estorsione di cui posso parlare riferita ad
alcuni lavori di disboscamento che una ditta di Vibo Valentia stava eseguendo in
Conflenti e S. Mazzeo. Lestorsione risale a un paio di anni fa. STRANGIS Gino e una
persona che si chiama Rosario della ferrera, soprannominato sicarro, che ha una
ditta di movimento terra, camion e ruspe, chiesero una mazzetta di 50.000 euro, su un
importo dei lavori pari a 500.000 euro circa. Si tratt di una loro iniziativa della quale
io fui informato solo successivamente. Rosario si rec a parlare sul luogo in cui si
stavano svolgendo i lavori, ora non so bene con chi e il titolare della ditta si rivolse a
Gallo Raffaele e al nipote Tonino. Raffaele mi venne a chiamare sul luogo in cui avevo
il bestiame, in contrada Caria, e ci recammo insieme a casa sua. Qui mi chiese se io
conoscessi la ditta di Vibo dicendomi che questa aveva subito una richiesta estorsiva da
STRANGIS e da Rosario. Io dissi che non ne sapevo niente. Mentre mi trovavo da
Raffaele giunse un ragazzo di Decollatura che era il figlio di Scalise Pino, che mi disse
che conosceva la ditta e aveva appuntamento con il titolare presso il Centro
Commerciale Agor di Sambiase, in quanto aveva avanzato nei suoi confronti una
richiesta estorsiva per i medesimi lavori di Conflenti - San Mazzeo. Dissi a Scalise che
con riferimento al medesimo lavoro erano gi intervenuti Strangis e Rosario e lui mi
rispose che non cera problema in quanto Rosario era lo zio di Vincenzo Bonaddio e
lestorsione da lui praticata avrebbe dovuto essere divisa proprio con questultimo al
50%. La somma che Scalise richiedeva era di 50.000 euro. Io mi recai
allappuntamento allAgor, in compagnia di Scalise e Gallo Raffaele e parlai con il
titolare. Prendemmo il caff e Scalise disse che il problema con la montagna era risolto
e che avrebbe dovuto pagare a lui la somma di 50.000 euro. Non so se la somma sia
stata o meno pagata. Io, comunque, nulla ricevetti.
omissis.
Unaltra estorsione risale a tre o quattro anni fa ed stata commessa in danno di
Bonaddio Antonio da parte di STRANGIS Gino, sempre in Contrada San Mazzeo. Il
Bonaddio era un imprenditore nel settore edile. Aveva preso un lavoro a San Mazzeo,
sopra Sambiase, in quanto doveva realizzare una strada e delle mura di contenimento.
Un giorno mi mand a chiamare STRANGIS Gino che, sapendo che io conoscevo
Bonaddio, mi chiese di andargli a parlare per dirgli che poteva continuare solo
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pagando la somma di 50.000 Euro. Il fatto che STRANGIS potesse dirmi una cosa del
genere nasceva dal fatto che i lavori si stavano svolgendo in alta montagna, ovvero in
una zona controllata dagli STRANGIS. Io gli risposi che conoscevo Bonaddio e non
potevo fargli una richiesta cos elevata in quanto era un amico, peraltro anche da lui
conosciuto. Strangis disse che qualora non avessi voluto portare io limbasciata ci
avrebbe pensato lui da solo. Io, allora mi recai da Bonaddio e gli feci la richiesta,
peraltro dicendo che a volere tale somma di denaro era STRANGIS Gino. Parlai con
Bonaddio a casa sua e lui mi rispose che non avrebbe pagato, in quanto la richiesta era
troppo esosa, ma gli avrebbe fatto un regalo a fine lavori. STRANGIS Gino, quando
apprese la risposta, si innervos e disse che se la sarebbe vista lui. Dopo una settimana
il Bonaddio sub un furto di materiali sul cantiere sicch egli venne da me per dirmelo.
Chiesi a STRANGIS Gino se fosse lui lautore del furto ma egli neg ogni
responsabilit, pur affermando che, qualora non avesse pagato, il lavoro non sarebbe
finito bene. Dissi comunque a STRANGIS Gino di lasciar perdere perch gli avrei fatto
fare un regalo al termine dei lavori e lui accett. Tuttavia il regalo non gli stato fatto,
in quanto i lavori non sono ancora terminati. Io non avrei dovuto percepire nulla su
questa mazzetta, proprio in considerazione dei buoni rapporti che avevo con Bonaddio
e della sua disponibilit ad eseguire per me lavori qualora ne avessi avuto bisogno. E
vero che, da un punto di vista astratto, STRANGIS avrebbe dovuto immediatamente
cessare dallestorsione a seguito della mia richiesta. Il personaggio, per, era
particolare, nel senso che di fronte ai soldi non cera per lui autorit che contasse. Un
altro lavoro sottoposto ad estorsione si svolto nel quartiere Bella di Lamezia Terme,
ai danni della ditta Capone che stava eseguendo lavori di rifacimento della
pavimentazione di una piazza, due o tre anni fa. Ricordo che venne da me Domenico
CHIRICO u batteru che mi disse che si stavano svolgendo questi lavori e che a farli
era una ditta di Sambiase, facendomene il nome. Domenico mi chiese lautorizzazione
di potersi mettere in contatto con la ditta per fargli pagare lestorsione e io non gli
frapposi ostacoli. Egli mi disse che avrebbe richiesto una mazzetta pari al 2%
dellimporto dei lavori. Io avrei dovuto percepire la met della somma pagata
dallimprenditore. Dopo qualche giorno torn e mi disse che aveva trovato un accordo
con la ditta sulla base del 2%, da pagarsi per il 50% a met lavori e per la residua
parte a fine lavori. Limporto degli stessi ammontava a 400 600 mila euro. Mentre i
lavori si stavano svolgendo, per, CHIRICO fu arrestato. Dopo 20-30 giorni tramite la
moglie Francesca, che si present a casa mia dopo un colloquio, mi fece sapere di
andare da Capone e farmi dare i soldi, che ancora non aveva pagato. Io mandai a dire
a CHIRICO che non potevo andare da Capone perch non lo conoscevo, ma mi stavo
interessando per vedere chi lo conoscesse e mandargli limbasciata. Dopo 2 3 mesi,
mi portai a Sambiase a casa di Peppino Marrazzo e gli chiesi se conosceva la ditta
Capone che aveva fatto un lavoro a Bella. Feci intervenire Marrazzo per chiedere a
Capone i soldi relativi al lavoro e sempre tramite il Marrazzo il Capone mi mand a
dire che aveva gi pagato alla moglie di CHIRICO, al quale aveva anche svolto dei
lavori edilizi in casa, buttando un massetto davanti alla casa. Nulla potetti dire a
CHIRICO, in quanto era in carcere sulla base dellordinanza emessa la scorsa estate
dal gip di Catanzaro, ma quando incontrai la moglie le chiesi di informarsi se sapeva
nulla delleventuale pagamento della mazzetta da parte del Capone. La moglie di
CHIRICO, per, nulla mi ha pi fatto sapere. Unaltra estorsione sulla quale posso
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foglio nr. 978
rendere dichiarazioni stata posta in essere, due o tre anni fa, nei confronti di tale
Nicola di San Mazzeo. Si tratta di un piccolo imprenditore che si occupa di lavori di
serramenta per porte e finestre, che aveva un capannone dove lavorava. Nicolino si
present a casa mia per dirmi che aveva subito dei danni prima a casa e poi al
capannone. In particolare, gli avevano sparato allindirizzo di casa e al capannone,
nonch gli avevano fatto trovare una bottiglia con delle cartucce. Inoltre Pasquale
STRANGIS si era presentato da lui per dirgli che poich il fratello Gino stava agli
arresti domiciliari aveva bisogno di 2-3.000 euro. Dissi a Nicolino che avrei parlato io
con STRANGIS Gino e mi recai da lui per chiedergli se sapeva qualcosa delle
sparatorie e delle cartucce che aveva fatto rinvenire presso il capannone. Lui rispose
che era stato lui perch gli aveva mandato il fratello a chiedergli dei soldi e lui aveva
risposto che non ne aveva. Dissi a Gino di lasciarlo stare in quanto Nicola era in
precarie condizioni di affari e che quando si sarebbe ripreso gli avrebbe fatto un
regalo. Gino acconsent. Ma dopo 10-15 giorni mand nuovamente il fratello da
Nicola, chiedendogli qualcosa subito come anticipo della somma finale. Nicolino gli
dette 500 euro e non ebbe ulteriori fastidi. Tutto ci lho appreso da Nicolino, che era
tornato da me nel timore di subire nuovi attentati da STRANGIS Pasquale.
omissis..
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foglio nr. 979
omissis..
Altri componenti del gruppo eravamo io, mio padre, NOTARIANNI Aldo, Gianluca e
Aurelio, MOLINARO Maurizio, TORCASIO Angelo, GIAMPA Domenico, COSENTINO
Battista, GIAMPA Vincenzo (fratello del parrucchiere), TORCASIO Torcasio detto il
cavallo, CHIRICO Domenico detto u batteru, STRANGIS Pino. Le persone di cui
ho parlato costituivano la parte del gruppo GIAMPA che si dedicava alla commissione
di fatti di sangue.
omissis..
CHIRICO Domenico ha partecipato al tentato omicidio di Omissis, unitamente a
STRANGIS Pino. Le circostanze di tutti i delitti che ho menzionato sono a mia diretta
conoscenza in quanto sono stato personalmente coinvolto. In generale, tuttavia, posso
dire che tutte le persone che ho menzionato erano persone strettamente vicine alla
famiglia GIAMPA che io frequentavo continuamente.
omissis..
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foglio nr. 981
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foglio nr. 982
Alla stregua di quanto detto ritiene la scrivente che sussistano gravi indizi di
colpevolezza a carico dellindagato in ordine alla contestazione associativa al
medesimo ascritta al capo 1) della rubrica.
GALIANO Giorgio
nato il 10.10.1954 a Nicastro, ivi residente in nr.
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GALIANO Giorgio mi assicuro che erano stati proprio i TORCASIO ad uccidere mio
fratello Antonio.
omissis
.per come mi chiedete anche CURCIO Antonio pu essere considerato, per quanto
ho gi riferito nei precedenti verbali, un esponente della cosca GIAMPA che
attualmente libero.
omissis
Per come mi chiedete voglio altres riferire che sono conoscenza che GALIANO
Giorgio, mantiene vivi rapporti con appartenenti della famiglia MARCIANO di Locri
ed in particolare con Nunzio, cognato di questultimi che so risiedere a Milano.
Ricordo che nel 2005 quando ero in possesso dellautovettura Volkswagen Golf targata
CL 565 KA di colore grigio metallizzato, io Giorgio GALIANO e Antonio CURCIO, ci
siamo recati a casa dei MARCIANO a Locri, alfine di farmeli conoscere, ed in quella
occasione il GALIANO rifer ai predetti che eravamo a loro disposizione per qualsiasi
necessit e in quella circostanza GALIANO disse a i presenti che io ero un
appartenente della cosca GIAMPA indicando il capo come franco il Professore.
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foglio nr. 984
Durante tale incontro i MARCIANO dissero che potevano fornirci stupefacenti di ogni
genere ed armi.
omissis.
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foglio nr. 985
posto in essere nel nord Italia; nonch quando si trovava a Novara trafficava nello
smercio della cocaina, anche se io non gliene ho mai fornita.
omissis
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foglio nr. 986
utilizzati come appoggio logistico per azioni di sangue nei confronti dei TORCASIO-
GULTIERI; le chiavi di questi magazzini erano in possesso di TORCASIO Angelo e
CURCIO Antonio anche se mi pare che gli stessi se pur dotati di serrande, se non
ricordo male erano comunque aperti, ubicati in fabbricati in cui i piani superiori non
erano ancora ultimati; per come mi chiedete nella stessa occasione in cui ci recammo
da GALIANO Giorgio non parlammo specificamente del progettato omicidio nei
confronti di GULLO Pasquale e TORCASIO Pasquale, in quanto lincontro con
GALIANO avvenuto un po di tempo prima.
omissis.
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foglio nr. 987
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foglio nr. 988
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foglio nr. 989
VENTURA Vincenzo
nato a Lamezia Terme il 21.12.1966 ivi ed residente in C.da Ferrantazzo;
Nella richiesta in esame, il Ventura Vincenzo, per come emerge dal paragrafo
relativo a capo di imputazione 56 bis, risulta altres gravemente indiziato in ordine al
delitto di omicidio ai danni di PULICE Pietro, avvenuto a Lamezia nel settembre
2005.
Si riporta a tutto ci che in merito a tale fatto gi stato sopra esposto.
Quel che preme far rilevare in questa sede che la prtecipazione da parte del
Ventura Vincenzo ai due gravi fatti di sangue sopra menzionati, rappresenta un univo
indice di organica appartenenza al sodalizio che qui occupa, emergendo da siffatte
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DE VITO Antonio
nato a Lamezia Terme il 25.07.1973, ivi residente in via del Progresso nr. 148-
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foglio nr. 991
permesso allorganizzazione di inserirsi, per molto tempo e in modo stabile, nel settore
imprenditoriale delledilizia, riciclando in tali attivit capitali provento di attivit illecite
e manipolando a proprio vantaggio e con luso di un metodo tipicamente mafioso
lassegnazione di appalti e commesse.
Avvalendosi dellopera di GIAMPA Pasquale, il DE VITO, titolare delle
imprese ADE e COGEDI, ha ottenuto, infatti, per le medesime aziende molteplici lavori
oltretutto eseguiti utilizzando materiali scadenti, fatto questo che ha aumentato in
maniera esponenziale i profitti conseguiti.
Cos stato, infatti, nei lavori relativi alla casa di riposo per anziani di Nocera
Terinese in relazione ai quali la DDA ha avviato un procedimento penale che, di fatto,
ha determinato la sospensione dei lavori, essendo stata accertata lesecuzione dellopera
in totale difformit delle leggi vigenti, cos stato anche nei lavori per la realizzazione,
in Salerno, di un comprensorio denominato Conca dei Marini in relazione ai quali
stato aperto nei confronti di DE VITO Antonio un procedimento penale anche per il
delitto di cui allart 416 bis c.p.
Quanto sin qui detto emerge in maniera assolutamente pacifica dal convergente
dichiarato anche degli ultimi collaboratori di giustizia i quali, unanimemente, hanno
descritto lindagato come limprenditore particolarmente vicino a Giamp Pasquale
milleliree a Bonaddio Vincenzo , che per anni ha permesso a questi ultimi di
locupletare ingenti profitti derivanti da operazioni edilizie e anche dalla illecita attivit
di estrazione di inerti dal letto dei fiumi (c.d. misto). Attivit, questultima che, come
confermato da Cosentino Battista, Torcasio Angelo e Giamp Giuseppe, stata in
passato particolarmente redditizia ( atteso che il materiale estratto veniva fornito alle
ditte SGROMO e PIACENTE).
Del DE VITO parla negli stessi termini sin qui detti GIAMPA Giuseppe che, in
particolare, ne descrive il rapporto organico intessuto con GIAMPA Pasquale e con
BONADDIO Vincenzo; il TORCASIO aggiunge che, quando si verificata la
spaccatura fra GIAMPA Giuseppe e BONADDIO Vincenzo circa le modalit di
utilizzazione dei proventi estorsivi, COSENTINO Battista, messo sotto torchio dal
primo, rivelava che tanto GIAMPA Pasquale che il DE VITO, detto Jack, in passato
avevano fatto una bella vita, sperperando in svaghi lussuosi gli ingenti profitti
guadagnati.
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foglio nr. 992
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foglio nr. 993
TA: Pasquale GIAMPA, Vincenzo BONADDIO, con i mezzi del jack, jack
sarebbe DE VITO Antonio detto u cavaliere..
PM: DE VITO Antonio,
TA: u cavaliere lo chiamano, queste cose sono venute a conoscenza ora, perch
essendo che Aldo NOTARIANNI non si sa come, o con la complicit o come e
quando, ha mandato una lettera tramite colloquio, fuori dal carcere di Siano,
avete capito?, arrivata questa lettera dove si lamentava che ci state
abbandonando, che hanno fatto le cose per voi ed ora ci troviamo nei casini, e
questa lettera stata consegnata dalla moglie, ma diciamo che la moglie
.p.inon penso che va, perch le femmine io non le voglio toccare, per, la
moglie ha fatto il colloquio, la moglie glielha portata prima a BONADDIO,
perch non era indirizzata la lettera, e lui gli ha detto vedi che io me la porto
bene con tuo marito, no, te la leggi prima tu, e dopo Giuseppe GIAMPA.
Quando ha saputo questi fatti Giuseppe, dice minchia qua com, tutti i soldi
che raccogliete, dove sono questi soldi? E che hanno fatto, hanno messo sotto a
COSENTINO Battista, COSENTINO Battista venuto da me, mi fa vedi che mi
ha chiamato Giuseppe in presenza di Maurizio e del cavallo e mi ha chiesto
tutti i soldi che sono andato a prendere dal 2005 ad oggi, ed io gli ho detto li per
li, ma che ne so, se la vede tuo zio Vincenzo, che devo fare? Io gli ho detto
Battista il consiglio mio, digli la verit altrimenti tu vai a finire in cazzi amari,
qua ti ammazzano, glielho proprio confidato, perch Battista un buono, si
trovato in queste cose perch prima stato indagato nellomicidio GIAMPA,
poi ne uscito, poi Pasquale se lo preso dentro la cosca GIAMPA, ma tutti
non e che lo vedono di buon occhio, infatti dopo lomicidio di Federico, lui
doveva morire, poi invece avete fatto loperazione progresso e si sciolto
tutto, p.i. due omicidi viciniperch fare due omicidi vicini non vogliono, deve
essere proprio una cosa grave p.i. e poi la Giuseppe venuto a conoscenza che
lestorsione LUCCHINO, lestorsione mobili DE CARO, hanno fatto il
sottopassaggio?, LUCCHINO ha fatto il sottopassaggio? Ci sono stati i soldi,
p.i. per lui
PM: che cosa intende per hanno fatto il sottopassaggio?
R: hanno fatto il passaggio del fiume.
TA: mobili DE CARO, Battista ha parlato con quella ditta, a Battista gli hanno
consegnato i soldi e Battista glieli ha dati a mille lire e mille lire p.i.
malato di femmine, vita bella, infatti quando sono andati fuori con jack
coso erano sempre in hotel di grande lusso, femmine, ed a Battista gli
regalava 3.000, 3500, 4000, perch gli faceva questa somma, perch degli altri
soldi non ne prendevano quasi nessuno, per Battista, essendo che gli portava
i soldini, carte di 10-15 euro, gli faceva Battista tieniti qualche cosa, tu sei
sempre con me,
PM: ed insomma se li sono mangiati
TA: e lui che ha fatto, io gli ho detto digli la verit altrimenti qua un bordello
succede.
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foglio nr. 994
COSENTINO mi disse che inoltre facevano un grosso business con il materiale che
estraevano dai letti dei fiumi, anche con pressioni al Presidente ARCURI, che so
essere il capo della societ che gestiva gli appalti di pulizia dei fiumi; i lavori erano
effettuati con i mezzi di propriet di DE VITO Antonio, detto Jack. Posso precisare che
in questo cantiere Pasquale GIAMPA si aggirava armato di pistola. Il misto sporco
ricavato dai fiumi veniva rivenduto a 8 euro al metro cubo alle Ditte PIACENTE e
SGROMO.
omissis..
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foglio nr. 998
suo magazzino da via del Progresso alla zona di Capizzaglie, controllata dai
TORCASIO.
Qualche tempo dopo vi furono gli arresti di GIAMPA Pasquale e Antonio DE VITO e,
dopo circa un anno, anche il mio. Seppi che il MANGIARDI, messo alle strette, aveva
presentato una denuncia.
omissis..
Alla morte di Ciccio TORCASIO, Pasquale GIAMPA disse che il PALMIERI
doveva pagare a lui. Pagava, in particolare, circa 2.000 euro due volte allanno, a
Natale e a Pasqua. So quanto dico perch mi capitato di sentire Pasquale GIAMPA
che incaricava DE VITO Antonio di passare da PALMIERI Franco a prendere i
soldi. Posso dire che ci capitato pi volte, per un paio danni di fila, durante il
periodo in cui sono stato autista di Pasquale GIAMPA.
omissis..
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foglio nr. 999
procedimento penale da parte della Procura di Salerno conclusosi con degli arresti di
DE VITO Antonio e GIAMP Pasquale avvenuti proprio a Conca dei Marini; per
quanto riguarda i lavori presso il comune di Nocera Terinese vi posso dire che
allepoca vi erano rapporti molto stretti tra DE VITO Antonio, Pasquale GIAMP
mille lire, io stesso e il sindaco di Nocera Terinese di cui non ricordo il nome nel
senso che anche in questo caso uscivamo spesso a mangiare insieme in particolare
presso una trattoria casereccia che sorge dove vi il vecchio carcere di Nocera
Terinese; anche col sindaco di Nocera Torinese avevamo rapporti relativo agli importi
dei lavori e alle somme che dovevano essere corrisposte anche a lui a titolo di
tangente; il sistema era quello della lievitazione dei costi degli importi dei lavori per
ogni stato di avanzamento, in pratica eravamo partiti con un importo di 150 mila euro
e siamo arrivati a pi di un milione di euro; ricordo anche che in realt si trattava di
una ristrutturazione di un ospizio per anziani che sorgeva vicino ad un fiume e che il
luogo era interessato anche da alcune frane e per questo motivo i lavori richiesero
anche delle opere di palificazione che furono comunque effettuate in maniera parziale
con lutilizzo di alcune ruspe che riempivano il terreno con materiale di riporto e senza
utilizzo di cemento e ferro e che per tali motivi poi i lavori furono sospesi; ricordo che
addirittura per fare questi lavori di tamponamento lavorammo con due grossi
escavatori di notte anche grazie allintervento del sindaco che ci diede la disponibilit
di un gruppo elettrogeno per lilluminazione.
omissis..
I rapporti con il sindaco di Nocera Terinese li intrattenevano direttamente DE VITO
Antonio e GIAMP Pasquale mille lire; in quel periodo si recavano l quasi tutte le
mattine come comprovato dal fatto che in quel periodo accumularono numerose multe
per eccesso di velocit con autovelox; io stesso ho visto le multe che erano tutte a
carico della MERCEDES credo targata AD270CH e che credo fosse intestata alla
ADE Costruzioni.
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foglio nr. 1000
Pasquale e DE VITO Antonio. Non essendo andato in porto laffare con la ditta sita
alluscita delle Serre esso venne poi acquistato a Palmi.
omissis..
A confermare lorganica appartenenza dellindagato nella cosca che qui occupa sono
anche le dichiarazioni di CAPPELLO Saverio e VASILE Francesco.
In particolare precise e puntuali sono quelle del VASILE che descrive lindagato come
limprenditore pulito attraverso il quale il clan partecipava alle gare di appalto.
1000
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foglio nr. 1001
Pasquale mille lire era in passato in societ con DE VITO Antonio, con cui svolgeva
unattivit di movimento terra; non so se questa attivit continui a funzionare.
omissis..
- appalto pubblico relativo alla costruzione del polo scolastico renda in Polistena
(RC), indetto dallamministrazione della provincia di Reggio Calabria;
- appalto pubblico relativo alla ristrutturazione ed ampliamento di edificio da destinare a
RSA/RSM, indetto dal comune di Nocera Terinese;
- appalto pubblico relativo alla costruzione di un parcheggio sotterraneo, indetto dal
Comune di Conca dei Marini (SA).
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foglio nr. 1002
presso la locale a D.D.A il p.p. 2036/07 RGNR -vedi relativa richiesta di rinvio a
giudizio presente in copia in atti-).
Anche GOVERNA Giovanni, pur nel corso del suo breve percorso
collaborativo, conferma il legame di affiliazione del DE VITO con la cosca GIAMPA.
1002
Tribunale Ordinario di Catanzaro
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foglio nr. 1003
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foglio nr. 1004
FARINA: Eh.
CAPO: Va bene?
FARINA: Perch napoletano questo?
CAPO: Si, costruire una villetta, una palazzina o qualsiasi cosa.
omissis
Sempre al fine di ben illustrare la figura dellindagato, cos come emersa anche
nellambito di indagini afferenti ad altri procedimenti penali, non pu non riportarsi
che, come emerge dalla annotazione di pg n.1000/13.MobS.C.O della Squadra Mobile
di Catanzaro, datata 25.2.2013, lodierno indagato De Vito Antonio ha favorito la
latitanza di GIAMPA Maurizio cl. 68, genero del Professore Francesco Giamp cl. 48,
condannato per art. 416 bis (ora deceduto). Questi infatti veniva rintracciato in un
appartamento che era nella disponibilit di DE VITO Antonio ( ed invero
lindagato stato fu imputato anche di tale reato, dichiarato poi prescritto in sede
di giudizio).
Quelli appena riferiti sono fatti che risalgono allanno 2002 e che comunque
dimostrano come gi allepova il DE VITO avesse stretti rapporti con gli esponenti
criminali della famiglia Giamp.
Nel corso del dialogo lindagato viene rimproverato dalla convivente per le
disavventure giudiziarie che la donna attribuisce al fatto di essersi associato a certi
soggetti (GIAMP n.d.r.); il De Vito ribatte che grazie a quelle persone egli aveva
acquistato rispetto e grazie a loro non aveva dovuto pagare mazzette a Nocera e a
Polistena (riferendosi (ovviamente) ai lavori pubblici appaltati dallADE
COSTRUZIONI S.r.l. in quei comuni).
INTERLOCUTORI
DE VITO ANTONIO
PALLARIA MARIA ILARIA
1004
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foglio nr. 1005
D.A.: adesso mettiamo a posto quella casa cosincompche devo fare sto in
galeraabbiamo sbagliato a fare le cose
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foglio nr. 1006
Quanto sin qui detto confermato dalla telefonata nr. 2699 captata in data
07.04.2007(, in esecuzione del decreto nr. 232/07 R.I.T., sulla utenza 393/9017305 in
uso a DE VITO Antonio), intercorsa sempre tra DE VITO Antonio e PALLARIA Maria
Ilaria,.
Nel corso del dialogo il DE VITO spiega alla compagna le sue scelte (ALL. 4 -
verbale di trascrizione) a fronte dellinsofferenza manifestata dalla prima nei confronti
di GIAMP Pasquale e Battista COSENTINO.
In particolare alle rimostranze della PALLARIA, che si dice contariata per dover
trascorrere il giorno di Pasquetta in compagnia dei predetti , il DE VITO risponde
aggressivamente dicendole che determinate cose lei non poteva capirle e che lui
non poteva andare in giro liberamente poich rischiava di essere ucciso.
Si riporta di seguito la trascrizione dei brani di interesse investigativo:
OMISSIS FINO A 01 e 25
P.I.: cosa significa non va detta una cosa per unaltra, per io capisco che tu dici ho
fatto quella cosaincompma facciamo anche sette giorni su sette, tu magari stai
in giro
D.A.: ma dove devo andare mi devono mettere una botta (sparare n.d.r.) a questi rasi
rasi (si intende durante gli spostamenti) tu queste cazzo di cose ancora non le
capisci!
P.I.: va bene
D.A.: che vuoi che faccioincomptu tanto sei contenta quando mi buttano una
botta a questi rasi rasi.
P.I.: va bene
D.A.: tanto sei contenta, e dimmi spiegami.
P.I.: non devo dire niente Antonio
D.A.:e allora fammi capire
P.I.: hai detto tutto tu
.omissis
D.A.: hai ragione tu, hai ragione tu!
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foglio nr. 1007
P.I.: non che hai ragione tu, certe volte e laltra volta te lho detto non si esce a
mangiare fuori se non ci sono loro, devo essere sempre condizionata che se ho
dieci minuti di relax devi sempre avere qualcuno tra i piedi
D.A.: ma perch alloraevita, evita, stiamo soli come i cani e non c problema
P.I.: no, non quello per purtroppoincomp
D.A.: va bene, no, no, no di che cosa, non ho capito
P.I.: non si esce se non ci sono loro, non si va a pranzo fuori se non ci sono loro, non
si va a cena fuori se non ci sono loro, dimmi tu una volta, lultima volta che ti
ricordi che siamo andati noi a pranzare per il piacere di stare unora da soli in
pace o che ci siamo andati a mangiare una pizza noi da soli...ehdimmi tu! Io
capisco il fatto della macchina il fatto della compagnia, tutto quello che vuoi per
poi diventa pure pesante se lavessi fatto io con due amici miei ora a questora tu
mi avresti lasciato subito.
D.A.: e va bene Ilaria tieni ragione tu ma tu forse non capisci alcune cose e quindi
lasciamo stare dai che alcune cose tu non le capisci e basta.
P.I.: e va bene io alcune cose non le capisco percome dici tu
D.A.: ah
P.I.: hai ragione che alcune cose non le capisco, non che dico
D.A.: noper te una cosa in cui tu non puoi entrare in determinati discorsi
perch non sei. uno deve essere predisposto mentalmente per entrare in
determinati discorsi.
P.I.: Antonio non si tratta di essere predisposto mentalmente per determinati discorsi,
allora laltro giorno te ne sei andato da una casa piena ad unaltra vuota no
D.A.: cosa?
P.I.: voglio dire laltro giorno abbiamo litigato per la casa e tu mi dici che mi pensi
che sono una bugiarda che questo e che quello, normale che non li voglio pi tra
i piedi ogni minuto eh eh
..omissis..
P.I.: per sto dicendo
D.A.: capito, io non ho problemi..che tu tante cose non le capisci
P.I.: le vorrei capire
D.A.: ah
P.I.: e va bene come dici tu non le capisco io non che dico
D.A.: e va bene, ma qual il problema Ilaria io non ne ho problemi non hai capito
P.I.: non c nessun problema Antonio
.omissis..
D.A.: tu ti vedi solo le cose tue
P.I.: no, no Antonio non mi vedo solo le cose mie, io gli ho detto a Pasquale e parlo
solo una volta, che io non sono una deficiente che a me non mi deve chiedere i
soldi se non dopo dieci giorni e glielho detto centouno volte ma a lui da un lato
gli entra e dallaltro gli esce io i soldi non li.incomp
D.A.: e tu gli dici dora in poi c tua moglie che amministratore viene e amministra
quelle cose a me non darmi pi niente da amministrare perch io sono abituata a
lavorare in un certo modo e basta, hai capito? Gli dici a me da oggi in poi non me
ne frega pi niente, gli dici
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foglio nr. 1008
P.I.: e glielho detto centouno volte, prendi parola con uno che gli porti i soldi? Prima
mi domandi se ci sono poi passi e te li prendi e poi prendi parola, no che tu prima
prendi parola poi vieni da me e io mi devo ammazzare per cercare i soldi! Antonio
eeh, scusa!
D.A.: e perch non glielo fai davanti a me questo ragionamento?
P.I.: e glielho gi detto e non una volta!
D.A.: io dico che non gli hai detto niente
P.I.: e mai niente dico io!
D.A.: se glielo fai davanti a me che poi dopo sono io quello che fa le cose
P.I.: eh, scusa
D.A.: eh, non ho capito
P.I.: (piangendo) guarda qua un discorso che gli ho sempre fatto perch io certe
volte non ho cento euro in tasca e mi devo ammazzare per cercargli i soldi a lui
D.A.: e ora che ti piangi? Ma vedi che mi stai rompendo i coglioni
P.I.: non sto piangendo, non ho voce
OMISSIS fino a fine progressivo
Vale anche evidenziare come il DE VITO Antonio non abbia mai nascosto la sua
appartenenza ai GIAMPA, anzi, labbia sempre ostentata con orgoglio.
Tutti i collaboratori sopra indicati hanno concordemente riferiito che fra le attivit
svolte dal DE VITO tramite le imprese di fatto gestite unitamente a GIAMPA Pasquale
vi era anche quella di estrazione abusiva di inerti (c.d. misto).
Ebbene lattendibilit di tali dichiarazioni trova conferma nelle risultanze della
annotazione di P.G. prot. nr. 176169/12 del 30.05.2012 (ALL. 5) nella quale si attesta
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foglio nr. 1009
che gi nellanno 2007 era emerso come GIAMPA Pasquale e DE VITO Antonio,
attraverso le loro le imprese, operassero nel settore in questione .
Ed invero, proprio per lo svolgimento di tale attivit, DE VITO Antonio e GIAMPA
Pasquale millelire venivano denunciati per una serie di reati aggravati dallart. 7 L.
203/91.
Anche il COSENTINO Battista veniva deferito per il reato di cui allart. 378 c.p.
connotato dalle medesime aggravanti (ALL. 5.1 copia integrale della CNR nr. 13862
del 22.09.2007).
La citata informativa veniva inviata dalla DDA alla Procura della Repubblica,
poich la prima A.G. non ravvisava la propria competenza sui fatti.
Veniva istruito il proc. pen. 1738/07 RGNR, attualmente pendente in fase di
dibattimento ( si allega al proposito il decreto con il quale il P.M. ha disposto il giudizio
immediato nei confronti, tra gli altri, di GIAMPA Pasquale, DE VITO Antonio e
COSENTINO Battista (ALL. 5.2).
Ebbene tra le attivit che lattuale collaboratore gestiva vi era anche lestrazione
illecita di inerti.
A conferma di ci si ricorda linformativa della Guardia di Finanza prot. nr.
16824/NM/9911 del 27.11.2007 nella quale si attesta che in quel periodo il
COSENTINO aveva sorpreso un escavatore ed il dipendente di una ditta riconducibile
alla cosca IANNAZZO, mentre era intento a prelevare inerti dallalveo di un fiume
ricadente in una zona soggetta al controllo della cosca GIAMPA
Il COSENTINO, allora, aveva minacciato loperaio con una pistola
costringendolo ad abbandonare quei luoghi.
Da talli fatti (ALL. 5.6), scaturiva unordinanza di custodia cautelare per il
COSENTINO perch ritenuto responsabile dei reati di cui agli artt. 610 co. 2 c.p. e 61 n.
2, artt. 12 e 14 L. 497/74 (ALL. 5.7).
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distinzione. Solo negli ultimi tempi, da circa un anno, questi rapporti sono divenuti
molto stretti.
Si ricorda che in tali atti si attesta che GIAMPA Pasquale ed DE VITO Antonio:
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(file n.02)
Omissis
P.I.: ma pure quelloti ricordi quello che laltra volta ha fatto casino l
per il terreno, quello vicino a noiincomp
D.A.: chi questo?
P.I.: che ne so, non cera uno vicino che laltra volta faceva un sacco di
incompche non volevaincomp
D.A.: Giorgio il Pecoraro?
P.I.: che ne so come si chiama, uno di quei nostri vicini
D.A.: eh!
P.I.: e non ce la sta dando
D.A.: sie non e va bene la gente non cheper nel fiume stanno
andando si?
P.I.: annuisce
D.A.: eh! Dobbiamo fare nel fiume, dentro al cosodobbiamo
mischiaredobbiamo fare pureIlaria si guadagna con lo scavo!
P.I.: e lo so
D.A.: tu hai visto che bellappartamentoincompcon la scusafate
arrivare tanti mattoni che completiamo tutta la struttura
Omissis fino a file n.5)
A riscontro di quanto sin qui detto nel corso delle attivit di indagine documentate
dalla GDF con la richiamata C.N.R. del 22.09.2007 stato effettivamente accertato che
la CODEGI srl e la ADE COSTRUZIONI hanno venduto il materiale inerte che
estraevano in maniera abusiva ed arbitraria alle seguenti ditte:
- calcestruzzo S. Antonio s.a.s. di PIACENTE Serafino & C., legalmente
rappresentata da PIACENTE Serafino;
- EUROBITUMI s.a.s., legalmente rappresentata da SGROMO Eugenio.
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Al proposito si ricorda che con ordinanza in data 27 maggio 2013 questo Giudice ha
emesso ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere anche nei
confronti del titolare della ditta PIACENTE essendo emesro vceh anche questi un
imprenditore di riferimento della cosca GIAMPA.
Per correttezza si precisa che dagli accertamenti della GDF emerso che leffettivo
prezzo di vendita del materiale inerte alle ditte SGROMO e PIACENTE non quello
indicato dal TORCASIO (8 euro al mc) ma variava mediamente da 4,92 ( 4,10 +
IVA al 20%) ad 6,00 ( 5,00 + IVA al 20%).
- ad 5,16 al mc alla ditta PIACENTE (cfr. copia fatture ALL.TI 28, 29, 30, 31 della
CNR datata 22.09.2007);
- ad 4,92 al mc alla ditta SGROMO (cfr. copia fatture ALL.Ti 33,34,35,36 della CNR
datata 22.09.2007).
La CO.DE.GI. srl, invece, fatturava il materiale inerte sia alla ditta PIACENTE, sia alla
ditta SGROMO, ad 6,00 al mc (cfr. copia fatture ALL.TI 37, 38, 39,40, 41, 42, 49, 50,
51, 52, 53, 54, 55 della CNR datata 22.09.2007).
Dagli atti posti a fondamento della misura emessa a carico del PIACENTE
emerge altres come spesso siffatte forniture erano anche fittizie e rappresentavano il
mezzo per giustificare la dazione da parte della ditta PIACENTE di somme di denaro
che spesso rappresentavano il corrispettivo dovuto alla cosca GIAMPA per appalti e
lavori procurati con metodo mafioso.
Tanto dunque consente certamente di escludere, quanto meno con riferimento
alla ditta PIACENTE, che siffatte forniture erano imposte .
Diversamente forse deve ritenersi per la ditta SGROMO alla luce di quanto
risulta
da una conversazione intercettata alle ore 08,31 del 06.04.2007 tra il DE VITO ed un
suo operaio a nome Giuseppe, non meglio identificato.
In quella circostanza il secondo riferiva al suo datore di lavoro che SGROMO,
titolare della EUROBITUMI s.a.s., non voleva pi sabbia in quanto ne aveva a
sufficienza; sentito ci, il DE VITO, ordinava al suo dipendente di continuare a
portargliela ugualmente e aggiungeva che si stava recando lui personalmente sul
posto
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In effetti dalle fatture acquisite dalla GDF si poi riscontrato che la CO.DE.GI.
s.r.l. dal 06.04.2007 ha di fatto continuato a fornire materiale alla EUROBITUMI s.r.l.
fino 31.07.2007 (cfr. ALL. 52-55 della CNR datata 22.09.2007).
(a.1) il DE VITO Antonio aveva frequenti contatti con tale compare Rocco,
identificato nel pluripregiudicato VARONE Francesco Bartolomeo, ritenuto
elemento di spicco della C.O. di quella zona e precisamente capo dellomonima
cosca operante in Maropati (RC), facente capo a sua volta a quella dei MOLE di
Gioia Tauro;
(a.2) il VARONE risultava anche assunto tra i dipendenti dellADE COSTRUZIONI
S.r.l., dal 12.02.2007 al 07.06.2007 ma di fatto, alla luce delle indagini svolte
allepoca, questi non aveva mai svolto attivit lavorative presso il cantiere di
Polistena.
(a.3) Il VARONE, per colloquiare telefonicamente con il DE VITO, si avvaleva di un
dipendente della ditta SETTINERI, tale CARBONE Ivano, che telefonava
allindagato e, prima di passare lapparecchio al VARONE, preannunciava che
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Cos come sopra detto, tra i soggetti ritenuti esponenti della criminalit organizzata
reggina, vi MACRI Giuseppe, il quale, a sua volta, stato accertato avere contatti
anche con altri personaggi della cosca GIAMPA.
A tal riguardo si riportano di seguito le emergenze investigative gi illustrate
nellambito dei procedimenti penali 4282/06 RGNR-DDA mod. 44, 1603/07 RGNR-
DDA e 1901/07 RGNR:
a. Il MACRI Giuseppe stato individuato per la prima volta dal Gruppo GDF in
Lamezia Terme, in data 25.11.2006 allorquando, durante un servizio di OCP
effettuato nei confronti di GIAMPA Giuseppe, il primo stato fermato e sottoposto
a perquisizione. I dettagli di quellattivit sono illustrati nella annotazione di P.G.
prot. 18148/26 del 29.11.2006 (ALL. 6).
In questa informativa si riferisce che in quella circostanza veniva accertato che il
MACRI aveva sicuramente contatti con GIAMPA Antonio, fratello di Vincenzo cl.
70, con GIAMPA Alberto cl. 84, con GIAMPA Giuseppe.
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Sussistono, invece, concreti elementi per ritenere quei rapporti espressione della
caratura criminale di entrambi i protagonisti
A tal proposito occorre ripercorrere le emergenze investigative scaturite nellambito
del pp.pp. 1603/07 RGNR - 2036/07 RGNR collegandole con le dichiarazioni rese dai
collaboratori di giustizia tra il 2011 ed il 2012 nellambito del p.p. 1846/09 RGNR.
Ed invero
- TORCASIO Angelo ha riferito che Giuseppe GIAMP era venuto a conoscenza che
BONADDIO Vincenzo e GIAMPA Pasquale avevano effettuato investimenti a messo
della ADE COSTRUZIONI e CO.DE.GI., allorquando nel 2008 vi era stato un
problema relativo ad un mancato pagamento di una fornitura di cemento per 60 mila
euro da parte della societ facente capo a DE VITO Antonio in relazione al quale la
ditta del luogo che faceva capo comunque alla famiglia BELLOCCO, compari di
GIAMPA Francesco il professore, si rivolse direttamente a GIAMP Giuseppe per
ottenere il pagamento di quanto dovuto che ad oggi ancora non stato effettuato;
- COSENTINO Battista rendeva dichiarazioni pi dettagliate in merito a questa
vicenda, affermando che la fornitura di cemento veniva effettuata dalla ditta LONGO
Vincenzo che avanzava un credito di circa 100.000,00 euro e che LONGO Vincenzo
un esponente dellomonima famiglia di ndrangheta locale. Per quanto riguarda la
fornitura di cemento effettuata da LONGO Vincenzo ad un certo punto cominci a
crearsi il problema poich questi non riceveva i relativi pagamenti e minacciava di
bloccare le forniture e quindi i lavori. A quel punto il COSENTINO contatt
BONADDIO Vincenzo, in quanto aveva spiegato a LONGO Vincenzo che egli era solo
un contrasto onorato e che quindi, trattandosi di grosse somme di denaro non poteva
impegnarsi a nome della famiglia GIAMPA, da loro ben conosciuta quale cosca di
ndrangheta di Lamezia Terme e di conseguenza, il solo BONADDIO Vincenzo, che
allepoca era il reggente della cosca poteva risolvere questa vertenza della cosca. Di
fatto, il LONGO Vincenzo, pur ricevendo garanzie da parte del BONADDIO, non
ricevette il totale delle somme pretese, per un ammontare di 47.000,00 euro.
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Lamezia Terme si era svolta una riunione di ndrangheta e che unaltra era in procinto di
essere svolta sempre a Lamezia Terme, specificatamente presso la sede della ADE
COSTRUZIONI srl (ALL. 7 copia annotazione).
In particolare, gli informatori avevano fornito le seguenti notizie:
1. per porre fine alla guerra tra cosche che da anni imperversava a Lamezia Terme, ogni
famiglia locale si era rivolta ad esponenti della ndrangheta di riferimento del
reggino, al fine di mediare tra i capi delle cosche CERRA-TORCASIO, GIAMPA e
IANNAZZO, per addivenire ad una tregua ed un accordo tale da impedire ulteriori
mattanze;
2. le famiglie reggine avevano accettato di mediare tra le cosche lametine, pertanto nel
mese di giugno o luglio del 2006, in Lamezia Terme si era tenuto un summit tra i
rappresentanti delle ndrine lametine e di quelle reggine;
3. per le cosche lametine partecipavano al summit IANNAZZO Francesco detto
cafarone, IANNAZZO Vincenzino detto il moro, BONADDIO Vincenzo,
GIAMPA Pasquale e CERRA Nino. In rappresentanza delle cosche del reggino
venivano inviati due delegati: MACRI Giuseppe di Anoia (RC) e tale Peppantoni;
4. nel corso del citato summit, gli esponenti delle locali cosche raggiungevano un
accordo di non belligeranza fatta eccezione per IANNAZZO Vincenzino, il quale
diceva apertamente: io non debbo fare pace con nessuno;
5. il summit si era tenuto in un paese dellhinterland lametino.
Quanto sin qui detto trova oggi pieno riscontro nelle dichiarazioni rese da
COSENTINO Battista, collaboratore diretto di GIAMPA Pasquale e DE VITO Antonio:
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E evidente che i predetti recapiti telefonici sono riferibili alle persone rispettivamente
contrassegnate.
Ci dimostra i rapporti intessuti da tali soggetti dal DE VITO ANTONIO il quale
VITO rappresentava il trait dunion tra i medesimi ed il GIAMPA Pasquale.
A tal proposito, inoltre si da atto che:
- lutenza 335.7017669 era intestata a ITALIANO Giasone (ALL. 8 bis visura banca
dati Telecom);
- lutenza 339.8303301 era intestata a ITALIANO Giasone (ALL. 8 ter visura banca
dati Telecom);
- lutenza 333.8722843 era intestata al predetto ITALIANO Giuseppantonio (ALL. 8
quater visura banca dati Telecom);
- lutenza 338.9334450 era intestata a CARBONE Ivano (ALL. 8 quinques visura
banca dati Telecom) ma, come evidenziato, il DE VITO ANTONIO aveva
memorizzato il numero in riferimento al nome VARONE, per cui ovvio che il
CARBONE Ivano era evidentemente un prestanome della scheda per il VARONE,
nonch suo autista, posto che erano quasi sempre insieme.
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Anche TORCASIO Angelo, nel corso dei suoi interrogatori, parla del tentativo
di sancire una sorta di pace sancita tra le cosche lametine nel 2006, .
Ebbene il coinvolgimento del DE VITO nei fatti sin qui detti fanno emergere amcora
meglio il suo ruolo e la sua posizione nellambito della cosca GIAMPA.
Infatti, il dato dellindizione di riunioni tra i capi delle cosche della ndrangheta
calabrese, oltre a fornire ulteriori riscontri circa leffettiva esistenza ed operativit delle
organizzazioni criminali sul territorio lametino, denominate GIAMPA, IANNAZZO e
CERRA-TORCASIO-GUALTIERI, consente, per quel che riguarda la presente
trattazione, di stabilire che il DE VITO Antonio, per ospitare presso la sede della sua
azienda i convegni in argomento e per il solo fatto, comunque, di essere
quotidianamente a stretto contatto con GIAMPA Pasquale, doveva essere
necessariamente investito di un ruolo ben definito nellorganizzazione.
Nel corso delle indagini afferenti il p.p. 1603/07 RGNR, in data 05.10.2007, con
nota nr. 14471/26/9911 (ALL. 11 copia annotazione di PG), la GDF informava che nel
corso delle intercettazioni effettuate il 28.09.2007 presso la casa circondariale di
Sulmona (RIT 788/07), era stato captato un colloquio tra DE VITO Antonio ed i suoi
genitori durante il quale il DE VITO affermava di avere ricevuto una lettera anonima
che tuttavia attribuiva al fidanzato della sorella Emanuela, TORCASIO Vincenzo di
Francesco, questultimo fratello di TORCASIO Salvatore, detto Giappone.
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In questo contesto vale anche evidenziare che, nella stessa circostanza in cui il
DE VITO narrava al padre di aver risparmiato la vita al TORCASIO Vincenzo,
raccontava anche che grazie a lui, BONADDIO Vincenzo, cognato di GIAMP
Francesco non aveva picchiato il fratello Marco, il quale aveva commesso qualche
sgarbo nei confronti del BONADDIO (cfr. nota nr. 14471/NM/9911 del 05.10.2007).
Degli intenti omicidiari da parte della cosca GIAMPA nei confronti di TORCASIO
Vincenzo, ne hanno parlato anche i collaboratori TORCASIO Angelo e CAPPELLO
Saverio, per come segue:
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troppo della morte di suo padre, il quale fu assassinato insieme allo zio; pertanto,
per GIAMPA Giuseppe il TORCASIO Vincenzo doveva essere eliminato; in realt
per, non fu mai pianificato nel dettaglio il suo possibile omicidio, anche perch,
per cause che al momento non ricordo, tale evento fu rimandato. Ricordo che anche
BONADDIO Vincenzo non poteva vedere di buon grado il TORCASIO Vincenzo.
Alla luce di quanto sin qui detto e tenuto conto degli elementi posti a base delle
contestazioni di cui ai capi 33 bis) e 40)( e in relazione alle quali questo Giudice ha gi
ritenuto la sussistenza di un gravissimo quadro indiziario) si deve ritenere che sussista
un gravissimo quadro indiziario a carico dellindagato anche in ordine alla condotta
associativa di cui al capo 1).
Con evidenza il DE VITO era certamente un componente di spicco della
organizzazione del GIAMPA, essendo in primo luogo limprenditore di riferimento
della cosca.
In secondo luogo il medesimo era a pieno titolo coinvolto nelle vicende estorsive poste
in essere in esecuzione del programma associativo, come dimostrano sia la sentenza di
condanna emessa a suo carico per lestorsione ai danni dellimprenditore MANGIARDI
Rocco sia le risultanze poste a base della imputazione di cui allattuale capo 33 bis.
Egli inoltre si prestato a svolgere anche ruoli ancora pi impegnativi ricevendo
ed occulando il mezzo usato per lomicidio di GUALTIERI Federico cl 77 ( fatti di cui
al capo 40).Condotta allo stato contestata solo come ricettazione e non anche come
partecipazione allomicidio di Gualtieri Federico, salvo ulteriori approfondimenti.
Vi poi un ulteriore emergenza che per cos dire attualizza la condotta associativa
del DE VITO dimostrando come il medesimo, anche durante gli anni della sua
detenzione, abbia ,mantenuto intatto il vincolo con la cosca GIAMPA e con il
GIAMPA Pasquale in particolare.
Ed il 14.12.12 lindagato inviava una missiva a GIAMPA Pasquale ( non trasmessa
per ordine del Magistrato di Sorveglianza di Ancona ai sensi dellart. 38 co. 6 R.E.)
nella quale afferma che lunico modo per salvare s stesso, la sua famiglia e lo
stesso GIAMPA era quello di rivelare alla autorit giudiziaria che tutti i loro
comportamenti erano determinati da GIAMPA Giuseppe il quale praticamente li
costringeva a fare le estorsion
Il De Vito termina la missiva dicendo al GIAMNPA che avrebbe fatto tali
rivelazioni altrimenti lui non sarebbe pi uscito dal carcere mentre invece la sua
scarcerazione oramai era prossima.
Caro fratello mio ti scrivo a malincuore per tutto ci che sta succedendo, Pasquale
per te le cose sono messe male, e solo io posso salvarti e salvare me e la tua famiglia,
pasquale la tua posizione messa male, ormai tutti si stanno pentendo, e solo se lo
faccio io pure alleggerisco la tua posizione dicendo la verit che Giuseppe ti obbligava
a fare da interlocutore alle estorsioni e che lui mi ha obbligato a contattare Mongiardi
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foglio nr. 1026
a incontrarti con te, ma non nel suo ufficio, lo avete fatto quando pascolavi le capre e
che tu con me non cera nulla, le societ erano mie e solo la CADEGI Srl
eravamo in societ.
Battista delle carte di Salerno risulta affiliato alla cosca Torcasio e io pagavo 2.000,00
euro a lui x stare tranquillo a 2.000,00 euro a Giuseppe che davo attraverso te.
X il resto me la vedo io.
Se puoi rispondimi ma io far cos per te senno tu non esci pi, io a breve uscir ma se
non faccio questo non si potr pi vivere da nessuna parte.
Ti voglio bene tuo fratello Antonio
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foglio nr. 1027
Ritiene la scrivente che siffatti elementi non siano dimostrativi di una organica
appartenenza dellindagata alla cosca poer cui si procede in quanto non consentono di
delineare alcun concreto contributo che la stessa ha apportato alla medesima
organizzazione .
Ed invero le condotte delittuose dalla medesima poste in essere e in punto di diritto
qualificate ai sensi dellart 648 ter c.p. con evidenza sono finalizzate ad assicurare
ingenti introiti economici al nucleo familiare dei NOTARIANNI del quale il marito fa
parte NOTARIANNI Giuseppe fa parte e non ridondano a vantaggio dellintero clan.
Per tali ragioni la richiesta avanzata nei suoi confronti, in relazione al delitto di cui
al capo 1) deve essere rigettata.
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foglio nr. 1028
dappartenenza.
La Guardia di Finanza, al proposito, evidenziava che sui conti correnti dei
coniugi NOTARIANNI Giuseppe e BONAFE Carmen, dallanno 2001 allanno 2008,
sono confluite somme di denaro per un totale di 2.086.111,80, dei quali ben
1.777.895,61 non erano giustificati da redditi o ricavi dimpresa.
Tra laltro, di tali somme, ben 655.394,46 erano relativi a versamenti effettuati
con denaro contante, quindi mediante operazioni prive di una tracciabilit documentale.
Allo stesso modo dai conti bancari risultano usciti 857.202,17.
Ed ancora emergeva dagli accertamenti svolti che sui medesimi rapporti bancari
degli odierni indagati erano confluiti proprio gli assegni che le vittime di usura
emettevano e/o giravano in favore dei fratelli del NOTARIANNI Giuseppe, a fronte dei
prestiti usurari che gli stessi erogavano e che inoltre parte del denaro confluito sempre
su tali conti veniva poi dirottato verso gli altri familiari.
Al tempo stesso emergeva dalle indagini che n gli indagati n i loro congiunti
hanno mai effettuato attivit lavorative.
DICHIARAZIONI DEI COLLABORATORI DI GIUSTIZIA
Il ruolo di primo piano di NOTARIANNI Giuseppe, allinterno della cosca
GIAMPA, viene chiaramente delineato dalle dichiarazioni dei collaboratori, in
particolar modo da quelli gi definiti storici, i quali lo hanno indicato come elemento
di prestigio dotato di poteri decisionali allinterno dellorganizzazione.
Si riportano di seguito le dichiarazioni dei collaboratori dalle quali
emergerebbe, a giudizio del PM, il ruolo di primo piano di NOTARIANNI Giuseppe
nellambito della cosca di ndrangheta denominata GIAMPA.
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foglio nr. 1029
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foglio nr. 1030
Omissis
Il gruppo al quale faccio riferimento capeggiato, come ho gi detto, da
Giamp Francesco il professore. Subito dopo viene tale Giamp Pasquale detto
mille lire, Bonaddio Vincenzo (il cognato di Pasquale) e mio cognato Aldo
Notarianni. Ognuno di loro ha dei titoli allinterno dellorganizzazione. Per
esempio so per certo che Gianluca, Rosario, Antonio, Carmine, Luigi (mio suocero)
sono camorristi. Aldo si vanta di avere la Santa, cos come Pasquale e
Bonaddio. Giuseppe riveste il titolo di Mamma Santissima. Sono a conoscenza di
questi elementi perch loro stessi se ne vantavano. In realt c tutta una mimica,
fatta di tirata del pizzetto, lisciata dei baffi, toccata del naso che loro usano
per comunicarsi il reciproco grado, non so tuttavia riferire a cosa corrisponda ogni
singolo gesto Non sono a conoscenza dei particolari del rito di iniziazione al quale
vengono sottoposti gli adepti: so solo che usano leffige di San Michele Arcangelo.
Mi hanno fatto capire che si tratta di un rito che si svolge con candele, con un loro
codice, allesito del quale si diventa affiliati. Non c un luogo preciso destinato a
questo rito() Mi capitato, in diverse occasioni, di vedere armi nella
disponibilit di alcuni membri della famiglia Notarianni: in particolare ho visto una
pistola tedesca nella disponibilit di Giuseppe
OMISSIS
Nel 2000 mia moglie per poter guadagnare qualcosa mi diede soldi da dare a
Giuseppe perch li reinvestisse in usura. La vittima non avendo la possibilit di
pagare il debito port in cambio della marijuana.
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foglio nr. 1031
I NOTARIANNI sono una famiglia mafiosa che agiscono su due fronti. Da soli
per quel che attiene allo spaccio di sostanza stupefacente, eroina e hascisc, per conto
di Giamp il Professore, per la riscossione delle estorsioni sugli esercizi commerciali
di via del Progresso a Lamezia.
I componenti del sodalizio sono: Notarianni Luigi, Notarianni Gianluca, Notarianni
Aldo, Notarianni Aurelio, Notarianni Carmine, Notarianni Rosario, il sottoscritto per
come illustrer, Notarianni Antonio e Ferraiuolo Antonio.
Notarianni Aldo e NOTARIANNI Giuseppe sono considerati i capi cosca.
I NOTARANNI sono in rapporto di subordinazione al Giamp Francesco detto il
Professore e fungono dal collettori per le mazzette estorsive che dividono al 50
%.
Omissis
.tutte le fattispecie di natura estorsiva dovevano passare per il vaglio del citato
Professore nel senso che i NOTARIANNI controllano la zona di via del Progresso
per conto di tale personaggio. spesso capitato che unitamente ai familiari di mia
moglie mi sia recato a festeggiare alcune ricorrenze presso gli esercizi di () e
che nessun corrispettivo ovvero un corrispettivo assolutamente sottodimensionato
rispetto alla consumazione sia stato versato ai gestori di quelle attivit
Omissis
in molte occasioni capitato che i miei cognati Aldo e Giuseppe mi abbiano
invitato sapendo che avevo bisogno di materiali per la realizzazione della mia
abitazione e di una moto per mio figlio a reperire materiale con il descritto sistema
gratuito, spendendo il loro nome presso esercizi commerciali quali Chirico, ()
Al mio rifiuto di approfittare di tale sistema venivo denigrato dai miei predetti
cognati.
omissis
.. La corresponsione dei prestiti [ad usura, n.d.r.] gestita da ciascuno di loro
singolarmente nel senso che lusura un modo per reinvestire i loro individuali
capitali. Qualora venga corrisposto un prestito dallimporto pi ingente si sommano i
risparmi di ogni finanziatore e ciascuno di loro percepisce il relativo interesse in
proporzione allentit della parte di capitale versato. Sono a conoscenza di tale
meccanismo perch in una occasione esattamente nel 1994 sono stati dati in prestito
10 milioni a mio padre (dietro corresponsione di un interesse di favore pare all8%
mensile),costituito da una parte di capitale di Aldo ed una parte di Giuseppe, che poi
ripartivano tra loro linteresse.
OMISSIS
P.M. dott.ssa RUBERTO Ma mai capitato che qualcuno abbia chiesto
giustamente il pagamento rispetto a questo materiale, qualche imprenditore, qualche
commerciante o semplicemente? Cio come avveniva? Quando prelevavano questa
merce, come lo stabilivano che non dovevano chiedere il prezzo, insomma?
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Rapporto ampiamente riscontrato ed illustrato con CNR prot. nr. 225986/11 del 11.07.2011 della G. di F. di Lamezia Terme.
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foglio nr. 1033
Nicola Panda aveva una pellicceria su corso Numistrano. Anche lui improvvisamente
ha iniziato ad avere rapporti di amicizia con Giuseppe NOTARIANNI.
Omissis
In un periodo tra il 2000/2002 i miei cognati camminavano armati, Aldo in
particolare ma anche Giuseppe ed Aurelio. In una occasione ho sentito che
commentavano che dovevano mediare con certe persone per potere stare pi
tranquilli
Omissis
Nei posti dove avevano la guardiania il riferimento a Cantafio e Miami vi
era un diretto controllo da parte di chi gestiva quel posto, nello specifico Aurelio e
Giuseppe. Negli altri casi in cui veniva prelevato materiale gratuitamente, si
procedeva a chiedere il consenso di Aldo.
omissis
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foglio nr. 1034
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comune che doveva servire nel caso in cui qualcuno di loro avesse avuto difficolt
che gli imponevano di allontanarsi dalla circolazione..
(1) DICHIARAZIONI RESE DA NOTARIANNI ROSANNA:
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loro ritenevano essere poco in merito a ci che mio fratello aveva fatto, di ci aveva
avvisato mio fratello Aldo il quale riusc a calmare gli animi.
Omissis
I miei fratelli Aldo e Giuseppe hanno consumato usura anche nei confronti di
mio suocero per il tramite di mio marito
Omissis
usanza nella la mia famiglia recarsi presso negozi ed esercizi commerciali, in
genere prelevare indumenti ed altra merce senza pagare.
Omissis
. Io ho dato 5.000 euro a mio fratello Giuseppe il quale diceva che li
avrebbe dati a Gustino()Lo Gatto, rivenditore di autovetture, dicendomi che
mi avrebbe fatto percepire i relativi interessi, successivamente Lo Gatto Gustino mi ha
fatto pervenire tramite mio fratello Giuseppe, cemento per un valore di 5.000
euro..
omissis
Mio fratello Giuseppe ha prestato soldi ad usura a tale Nicola Panda ora
deceduto20, e poich questo non riusciva a restituire i relativi interessi, la moglie di
questultimo venuta a casa dicendo che si potevano prendere dei mobili antichi in
cambio del denaro, in effetti a casa di mia cognata a nome Carmen Bonaf, ho visto
dei mobili antichi
Omissis
i miei fratelli Peppe e Rosario una decina di anni fa nascosero venti chili di erba
nel fiume che scorre al fianco delle nostre abitazioni, mio fratello Enzo and l gliela
rub e la nascose vicino la casa del suocero, i predetti Rosario e Giuseppe scoprirono
il luogo dove Enzo laveva nascosta, se la ripresero, per quando la recuperarono
Enzo aveva gi venduto una parte di quello stupefacente..
Omissis
Mio fratello Giuseppe mi raccontava che il professore in carcere lo aveva iniziato
alla mala vita infatti mi disse a me mi ha fatto u prufessure. Giuseppe mi diceva che
lui e Giamp Francesco il professore in carcere si erano tagliati i polsi e li se li erano
strofinati insieme, questo significava che Giuseppe era diventato un uomo donore
affiliato al professore
omissis
OMISSIS
20
La Guardia di Finanza di Lamezia Terme ha identificato il soggetto in FABIO Nicola riscontrando dagli atti dufficio che
trattavasi di un soggetto che versava in gravi difficolt finanziarie e che aveva avuto rapporti finanziari con NOTARIANNI
Giuseppe (cfr. CNR prot. nr. 225986/11 del 11.07.2011 capitolo usura patita da FABIO Nicola). Infatti, nel corso della
perquisizione eseguita dai carabinieri presso labitazione di NOTARIANNI Giuseppe il 29.05.2009 (cfr. atti presenti al fascicolo),
furono rinvenuti una serie di documenti, tra i quali 04 cambiali emesse da FABIO Nicola a favore di EDILNOTAR di BONAF
Carmen. In data 05.06.2009 stata escussa dalla PG GDF la sig.ra DESTITO Caterina, vedova del FABIO Nicola (cfr. ALL. 87
dellannotazione del 23.08.2010), la quale, presa visione degli effetti, riconosceva nella firma del debitore quella di suo marito ed
a precisa domanda riferiva di aver appreso dallo stesso che aveva contratto debiti nei confronti del NOTARIANNI Giuseppe,
anche se asseriva che fossero relativi a dei lavori che il NOTARIANNI aveva effettuato.
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I miei fratelli che vendevano droga erano Enzo, Aurelio, Rosario, Giuseppe e
Aldo
omissis
INTERCETTAZIONI
Nellambito del p.p. 1901/07 RGNR DDA, la Guardia di Finanza, tra le varie
intercettazioni effettuate, procedeva al monitoraggio della utenza 333.8526596 in uso a
LO GATTO Agostino, in esecuzione del decreto nr. 550/07 RGNR.
In tale contesto, in data 05.09.2007, veniva captata la telefonata nr. 38904,
effettuata dalla utenza 339.3397130 in uso al sost. Commissario della Polizia di Stato
Alfonso ESPOSITO, verso lutenza monitorata di LO GATTO Agostino.
Nel corso della telefonata in questione LO GATTO Agostino testualmente
afferma come i PILOSCI movimentassero assegni.
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Cfr. C.N.R. prot. nr. 225986/11 del 11.07.2011.
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Con evidenza da quanto sin qui detto emerge come gli elementi di novit a
carico dellindagato rispetto a quanto gi emerso in precedenza nelle indagini
sfociate nelloperazione MEDUSA siano rappresentati dalle dichirazioni
integrative rese dalla persona offesa Chirico Giovanni in merito alla vicenda
estorsiva perpetrata ai suoi danni (capo 36) e dagli esiti degli accertamenti della
GDF gi sopra riportati in relazione al capo 37.
Ebbene ritiene questo Giudice che siffatti elementi, attenendo alla ricostruzione di
illecite condotte, permeate di mafiosit ma poste in essere da NOTARIANNI al fine di
ottenere benefici personali ( forniture gratuite per le sue imprese nonch rilevanti introiti
economici impiegati per svolgere attivit economiche i cui utili sono incamerati solo da
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foglio nr. 1040
s stesso e dai suoi stretti congiunti) non siano dimostrativi di uno stabile e concreto
contributo fornito dallindagato alla cosca per la quale si procede.
A ci aggiungasi che GIAMPA Giuseppe e PIRAINA Luca nulla riferiscono in merito
ad eventuali condotte associative, concrete ed attuali, poste in essere dallindagato e
che tutti gli altri collaborarori, cos come le persone offese sopra indicate, ne parlano
come di un membro autorevole di una pericolosa famiglia, quella dei NOTARIANNI
appunto, legata da consolidati vincoli di ndrangheta alla cosca GIAMPA.
Anche tali dichiarazioni, peraltro gi valutate nella ordinanza c.d MEDUSA, nulla
dicono in concreto circa la stabile ed attuale dedizione dellindagato ad attivit
funzionali al perseguimento dei fini associativi dellintero sodalizio.
Da ci consegue linsussistenza, ad avviso di chi scrive, di un grave quadro indiziario in
ordine alla contestazione in esame .
CHIRUMBOLO Giancarlo
nato a Lamezia Terme il 05.08.1984, ivi residente in Via dei Morgeti nr. 1 domiciliato
in via S. Miceli nr. 294 (detenuto).-
Come sopra gi emerso in occasione della disamina degli elementi posti a base
della contestazione di cui al capo 49), a supportare anche la contestazione in esame sono
le dichiarazioni convergenti dei collaboratori GIAMPA Giuseppe e VASILE Francesco
i quali riferiscono che lindagato ha fatto parte dellorganizzazione che qui occupa dal
2008 sino al marzo 2010, occupandosi, unitamente al fratello di spaccio di sostanze
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foglio nr. 1041
Omissis
A D.R.: per come mi chiedete posso riferire che Giancarlo CHIRUMBOLO fino al
2010 era un affiliato del clan insieme al fratello Giuseppe, dopo lomicidio di
Giuseppe CHIRUMBOLO Avvenuto il 30 marzo del 2010 passato con i
TORCASIO-GUALTIERI;
Omissis
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foglio nr. 1045
Con riferimento alle sue frequentazioni di seguito si riportano gli esiti di alcuni
controlli, effettuati dalle forze di polizia nel corso degli anni, cui lindagato stato
sottoposto e che confermano le sue frequentazoni con soggetti gravitanti nella cosca
GIAMPA:
MURACA Michele
nato a Lamezia Terme il 12.06.1964, ivi residente in Via Murat 110;
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Omissis.
anche GIAMPA Domenico detto Buccacciello ha incaricato GIAMPA Saverio e
GRUTTERIA Giuseppe di porre in essere analoghi atti intimidatori nei confronti del
ristorante la Brace nonch nei confronti di altri esercizi commerciali e tutti che si
sono verificati nel periodo in cui ci fu la visita del Papa a Lamezia Terme; anche in tal
caso le direttive pervennero a Saverio GIAMPA, GRUTTERIA Giuseppe e
CATROPPA Pasquale mediante dei Pizzini veicolati dal suocero di GIAMPA
Domenico, vale a dire MURACA Michele; scegliemmo quel periodo particolare
proprio per creare confusione, anche perch sapevamo della collaborazione di
TORCASIO Angelo, nellambito di una strategia finalizzata a sviare le indagini o
comunque a creare confusione tra gli inquirenti, nel senso di fare apparire che non
eravamo noi a fare le estorsioni in quanto pure essendo noi in carcere le estorsioni
avvenivano lo stesso. Preciso che GIAMPA Domenico a sua volta inviava tali
direttive sempre su ordine mio.
Omissis
Omissis..
per come mi chiedete GIAMPA Domenico detto Boccacciello u Curtu
Capurande, in seno alla cosca GIAMPA riveste principalmente il ruolo di killer, si
occupa del traffico di sostanza stupefacente .. Omissis., si occupava anche di
estorsioni ed in particolare prendeva il mensile di 500 euro presso un autoricambi
situato in via del Progresso in prossimit del bar Insonnia ed il distributore di
Fazio, attualmente so che i soldi dellestorsione li ritira il suocero MURACA Michele
oppure GRUTTERIA Giuseppe che abita nel quartiere Razionale che un nostro
affiliato con il ruolo di compiere estorsioni, atti intimidatori e spaccio di cocaina e
marijuana.
Omissis.
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foglio nr. 1047
Ed invero:
Interrogatorio del 27/10/2011 Torcasio Angelo
Omissis.
A.D.R.: Altra precisazione che voglio fare quella che riguarda lautoricambi
Scalise di via del Progresso di cui abbiamo vagamente accennato nei precedenti
verbali: il proprietario, che si chiama SCALISE di cognome, non ricordo il nome di
battesimo, ha circa 50/55 anni, una classe E vecchio tipo che abita sotto casa mia e
paga le estorsioni ogni mese a Domenico GIAMPA detto Micariello o
buccacciello, in particolare paga 500 euro mensili a partire dal 2005. Omissis..
CAPPELLO Saverio, nellammettere i fatti che qui occupano, ricorda che in una
occasione fu lui stesso ad accompagnare GIAMPA Domenico a ritirare il mensile
dellestorsione pari a 500 euro, specificando che nelloccorso aveva atteso il GIAMPA
in macchina.
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rimasto allesterno, anzi mi lamentai anche col GIAMPA che stavo rischiando pur non
avendo percepito somme di denaro in prima persona da quellattivit.
Omissis..
Anche SCALISE Saverio, sentito a sit, ha confermato le richieste estorsive da
parte degli affiliati alla cosca GIAMPA ma non ha fatto alcuna dichiarazione
accusatoria nei confronti del MURACA Michele che anzi ha definito un amico che ha
sempre pagato la merce acquistata e al quale egli ha fatto un prestito che poi gli stato
restituito.
Omissis
A.D.R.: prendo atto che intendete pormi delle domande riguardo allestorsione da me
subita nel corso degli anni ed in merito intendo riferire tutto quanto a mia
conoscenza. Se non ricordo male negli anni 2005/2006 ho conosciuto GIAMPA
Pasquale che aveva unimpresa con DE VITO Antonio denominata ADE Costruzioni
con entrambi inizialmente avevamo instaurato un rapporto di lavoro in quanto io gli
fornivo degli autoricambi per riparare gli automezzi della loro impresa; allinizio
questi mi pagarono le prime fatture mentre man mano non hanno inteso pi pagare il
materiale di ricambi che di volta in volta prelevano fino al momento in cui sono poi
stata tratti in arresto per la vicenda di Mangiardi per averlo appreso dai quotidiani;
in merito a ci posso quantificare in circa 5 mila euro in pezzi di ricambi prelevati da
costoro.
A D.R.: circa tre o quattro anni addietro si present presso la mia azienda una persona
che non avevo mai visto prima ma che comunque sarei in grado di riconoscere
fotograficamente il quale si presentava a nome della cosca GIAMPA il quale chiedeva
il cambio di un assegno dellimporto di 2.000 euro; accettai lassegno in virt che si
era presentato a nome della famiglia GIAMPA e quindi avevo timore di oppormi al
cambio del titolo in quanto temevo di subire successive ritorsioni alla mia attivit. Una
volta portato allincasso lassegno fu nullo, non ricordo a chi era intestato n a quale
banca apparteneva, ma comunque mi sembra a una donna.
A D.R.: per come mi chiedete, nel 2005 mi sono trasferito nei locali dove sedente
attualmente lazienda e quindi in via del Progresso nr. 310/312 nei pressi del Bar
Insonnia e nelle vicinanze del distributore di carburanti Esso; da quel momento in
poi siamo rimasti vittime di continue richieste di autoricambi per autovetture da parte
di pi soggetti i quali si presentavano sempre a nome dei GIAMPA senza pagare, per
proseguire la conduzione dellazienda in tranquillit fornivamo quanto richiesto a
nome dei GIAMPA ai soggetti che di volta in volta si recavano a prelevare i ricambi
senza pagarli; per come mi chiedete posso quantificare allincirca una somma di
denaro relativa agli autoricambi consegnati durante gli anni, ai predetti soggetti, pari a
circa 7/8 mila euro.
A D.R.: per come mi chiedete allorquando si recavano a prelevare i pezzi di ricambio
ricordo che a volte riferivano i nomi di GIAMPA Enzo, al quale ultimo ricordo che
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ho consegnato i componenti per la frizione della propria autovettura pari a 200 euro;
GIAMPA Domenico sempre per la consegna di autoricambi, con la promessa che li
avrebbero pagati, cosa mai fatta ed altri di cui non ricordo i nomi.
A D.R.: per come mi chiedete si verificato che in tre o quattro occasioni ho
consegnato dei soldi a GIAMPA Domenico e se non ricordo male circa 500 euro per
volta; preciso che ogni qualvolta GIAMPA Domenico mi chiedeva somme di denaro li
pretendeva a titolo di prestito ma non me li ha mai restituito, per cui penso che si tratti
di una estorsione; per come mi chiedete, posso dire che inizialmente ho conosciuto
GIAMPA Domenico come genero di MURACA Michele, mentre successivamente ho
appreso che era un appartenente ai GIAMPA come gruppo delinquenziale.
A D.R.: per come mi chiedete sulla persona di MURACA Michele posso riferire che
un mio cliente da quando ha aperto unautofficina, con questi, nel corso degli anni,
addirittura abbiamo instaurato un rapporto di amicizia; gli autoricambi mi sono stati
sempre pagati dal MURACA; per come mi chiedete posso dire che in una circostanza
MURACA Michele ebbe modo di lamentarsi con me raccontandomi che aveva il
genero in carcere e che aveva problemi in quanto doveva pagare gli avvocati e per
mantenere la figlia in seguito allarresto del GIAMPA Domenico; nella circostanza
mi chiese un prestito e io gli consegnai 350 euro, che poi mi furono regolarmente
restituiti;
A.D.R.: dei soggetti con cui ho avuto a che fare e che innanzi abbiamo verbalizzato
penso di essere in grado di riconoscerli qualora li dovessi vedere in fotografia.
A questo punto lufficio da atto di porre in visione a SCALISE Saverio un album
fotografico contenente 19 fotografie, appositamente predisposto, raffigurante effigie di
soggetti gravitanti nella criminalit organizzata di Lamezia Terme.
SCALISE Saverio dopo aver attentamente visualizzato le fotografie contenute
nellalbum fotografico dichiara:
Nella fotografia n 1 conosco il giovane come mio cliente il quale ha sempre pagato i
pezzi acquistati.
Nella fotografia n 7 riconosco il giovane a nome BENTORNATO Pasquale che abita
nei pressi della mia abitazione; costui circa tre giorni fa si recato al mio magazzino a
prelevare un kit di distribuzione per autovettura per un importo di 80 euro senza pagare
riferendo che sarebbe passato a pagare;
Nella fotografia n 9 riconosco il soggetto a nome GIAMPA Domenico di cui ho sopra
riferito;
Nella fotografia n11 riconosco DE VITO Antonio, di cui ho sopra riferito;
Nella fotografia n12 riconosco GIAMPA Pasquale, di cui ho sopra riferito;
Nella fotografia n14 riconosco GIAMPA Enzo di cui ho sopra riferito;
Nella fotografia n15 riconosco il soggetto che so soprannominare Pilosci a cui ho
cambiato lassegno di 2.000 euro come sopra riferito.
Omissis..
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DONATO Antonio
nato a Catanzaro il 6.02.1969, ivi residente in via Filangeri nr. 38.-
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foglio nr. 1053
dell'ipotesi formulata in ordine alla reale efficacia condizionante della condotta atipica
del concorrente.
In particolare, sul piano dell'accertamento della causalit, la verifica "ex post"
deve dimostrare l'effettivo nesso condizionalistico tra la condotta stessa e la
realizzazione del fatto di reato, come storicamente verificatosi hic et nunc, con tutte le
caratteristiche essenziali connesse alla dimensione plurisoggettiva e associativa
dell'evento lesivo.
In altre parole l'accertamento del nesso causale dovr seguire i principi
delineati dall'art. 192 c.p.p., con l'utilizzo di "massime di esperienza dotate di
empirica plausibilit", per verificare la correttezza dell'inferenza che fa derivare
da un primo fatto (condotta dll'extraneus), provato in base alle fonti disponibili, il
factum probandum oggetto del giudizio, ovvero l'evento di conservazione o di
rafforzamento dellassociazione.
Non sfugge a questo Giudice come il nodo problematico di tale costruzione
stia proprio nella predetta nozione di evento su cui nella prassi applicativa si
riverberano di volta in volta i margini di indeterminatezza della fattispecie in oggetto.
Se ci si attiene alle definizioni condivise dalla dottrina, non pu, infatti,
sostenersi che levento in questione sia da intendersi in senso naturalistico
(MANTOVANI, Diritto penale, cit. 171).
Nessuna legge penale prevede la "conservazione" o il "rafforzamento" di una
associazione quale elemento costitutivo o aggravatore di una fattispecie tipica.
E necessario, pertanto, fare riferimento al concetto di evento in senso
giuridico, puntando, cio, sull'effetto offensivo della condotta verso l'interesse tutelato
dalla norma, ossia l'integrit dell'ordine pubblico "violato dall'operativit del sodalizio
e dal diffuso pericolo di attuazione dei delitti scopo del programma criminoso".
Al proposito va osservato che lapporto del concorrente esterno non accede,
come nella maggior parte dei casi di compartecipazione criminosa, allazione di altri
soggetti, diventando condizione necessaria per la realizzazione di un reato, ma si
innesta su un reato gi esistente, ossia la fattispecie associativa (reato permanente).
Dunque, l'efficacia offensiva del sostegno dipende dall'impatto che si produce
sulla struttura dinamica di un organismo criminoso gi operante.
Pertanto verranno piuttosto in rilievo i risultati di "mantenimento in vita
dell'associazione" o di "incremento della sua funzionalit", ossia circostanze la cui
sussistenza trascende il piano della semplice materialit.
L'accertamento rischia, in questo modo, di essere affidato, se non proprio a
giudizi di valore o a intuizioni dell'interprete, ad apprezzamenti in termini
organizzativo-funzionali, economici, socio-criminologici, sganciati da verifiche
empiriche.
Tuttavia, se da un lato, per i menzionati motivi, appare complessa la tipologia
dell'accertamento ex post dell'"evento", dall'altro le indicazioni dei giudici di
legittimit consentono di stabilire, con una certa tranquillit, ci che non da
intendersi come "evento" o come "azione" idonea a produrlo.
Non ammissibile una lettura in senso psicologico della nozione di evento,
sovente praticata dai giudici di merito proprio "per dissimulare l'assenza di prova
sull'incidenza causale".
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foglio nr. 1057
Secondo quanto emerge in modo chiaro dalle fonti poste a base della
presente ordinanza, lassociazione di ndrangheta, denominata cosca Giamp,
ha beneficiato del contributo di taluni soggetti che, seppure non intranei alla
cosca, hanno fornito alla stessa un apporto idoneo, secondo il criterio causale
della condicio sine qua non, a conservare e a rafforzare le capacit operative
del consesso criminoso in esame.
Le condotte illusrate nei seguenti capi di imputazione, pur diverse tra loro,
sono tutte valutabili in termini di concorso esterno allassociazione mafiosa,
perch possiedono una caratteristica comune, che quella che la Suprema Corte
richiede affinch possa ritenersi provata lipotesi accusatoria in esame: vale a
dire tali condotte reggono tutte al vaglio sulla efficienza causale delle condotte
medesime a realizzare quell evento giuridico finale proprio del concorso
esterno e che rappresentato dalla conservazione, dal rafforzamento della cosca
e delle sue capacit operative.
Ed invero, grazie al contributo degli odierni indagato, lassociazione
GIAMPA ha potuto beneficiare di imponenti flussi finanziari destinati al
soddisfacimento di bisogni associativi, venuta, in una fase delicata dela sua
esistenza, a conoscenza di notizie segrete o riservate afferenti a fatti pericolosi
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foglio nr. 1058
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foglio nr. 1059
MASCARO Francesco
6) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto,
pur non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del
sodalizio, forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo,
di natura materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale nella
conservazione o nel rafforzamento delle capacit operative dell'associazione,
contributo rilevante e agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso
collettivo, comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma
criminoso della medesima o per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit
dellassociazione stessa, assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione
del quale dallesterno dava un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale,
rimanendo a disposizione della cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini
criminosi e per il rafforzamento dello stesso mediante il coadiuvamento nella
realizzazione del suo programma criminale associativo; in particolare MASCARO
Francesco, ha svolto, in qualit di concorrente esterno dellorganizzazione di stampo
mafioso denominata cosca GIAMPA, nonch di sub-agente della Zurigo Ass.ni di
Lamezia Terme, parte attiva nel porre in essere la stragrande maggioranza dei sinistri
simulati della cosca Giamp, partecipando tra laltro in prima persona anche alla
spartizione del provento illecito di taluna delle truffe suddette, fornendo un apporto
fondamentale per la realizzazione di plurime truffe assicurative poste in essere ai danni
della ZURICH Assicurazioni p. e p. dallart. 642 c.p. aggravate dallart 7 della L.
203/91, consentendo alla cosca Giamp la realizzazione di profitti ingiusti da
reimpiegare nel finanziamento delle altre attivit illecite della cosca stessa (acquisto di
armi e droga soprattutto, mezzi di locomozione, retribuzione degli affiliati, etc).
In Lamezia Terme dal 2008 con condotta perdurante
1059
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foglio nr. 1060
ROTUNDO Renato
12 sexies) delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. , perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto, pur
non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio,
forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, di natura
materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale nella conservazione o nel
rafforzamento delle capacit operative dell'associazione, contributo rilevante e
agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso collettivo, comunque
diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima o
per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit dellassociazione stessa,
assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale dallesterno dava
un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale, rimanendo a disposizione della
cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini criminosi e per il rafforzamento dello
stesso mediante il coadiuvamento nella realizzazione del suo programma criminale
associativo; in particolare, nella sua qualit di perito assicurativo, incaricato
dallAgenzia Zurigo Assicurazioni di Lamezia Terme, forniva un contributo rilevante al
rafforzamento sul territorio della consorteria mafiosa GIAMPA, attraverso la
redazione di false perizie concordate con Giamp Giuseppe e gli affiliati di volta in
volta coinvolti nei sinistri simulati, relative alla quantificazione dei danni fittiziamente
denunciati sulle autovetture coinvolte nei falsi sinistri fornendo un apporto
fondamentale per la realizzazione di plurime truffe assicurative poste in essere ai danni
della ZURICH Assicurazioni, p. e p. dallart. 642 c.p. aggravate dallart 7 della L.
203/91, consentendo alla cosca Giamp la realizzazione di profitti ingiusti da
reimpiegare nel finanziamento delle altre attivit illecite della cosca stessa (acquisto di
armi e droga soprattutto, mezzi di locomozione per omicidi, retribuzione degli affiliati,
etc..).
In Lamezia Terme al 2008
1060
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foglio nr. 1061
economici utilizzati per il perseguimento dei fini associativi e, finanche, per finanziare
quei progetti omicidiari che hanno fatto rimbalzare agli onori della cronaca nazionale
la piccola cittadina lametina, assunta a paradigma della criminalit organizzata
calabrese .
Sotto il profilo soggettivo, allo stato delle indagini, non pu seriamente
disconoscersi, stante la gravit e l incredibile molteplicit dei fatti di reato posti in
essere dagli indagati e sin qui ricostruiti ( e le indagini sono ancora in corso), che gli
stessi, tenuto conto, come gi detto, della fama criminale dei soggetti con i quali
hanno stabilmente operato e del contesto territoriale estremamente circoscritto in
cui hanno agito, non abbiano avuto la chiara consapevolezza e volont di mettere a
disposizione dei medesimi un imponente flusso finanziario che ha rafforzato le capacit
operative del clan che da anni una tragica realt, della cui esistenza e operativit la
popolazione civile ben consapevole.
A ci aggiungasi, inoltre, che il MASCARO soggetto che tutti i collaboratori di
giustizia hanno descritto come inserito in ambienti criminali, essendo legato alla
famiglia IANNAZZO di Sambiase, oltre ad avere stabili organici rapporti con VESCIO
Matteo, altro soggetto cautelato da questo Ufficio perch esponente di spicco di una
organizzazione mafiosa finalizzata a porre in essere estorsioni ai danni di cittadini
ucraini ( come dallo stesso VESCIO riferito nel corso del sul rapporto di
collaborazione).
Ed allora, anche in forza di tali certe emergenze, dunque, la consapevolezza e la
volont dellindagato di apportare, con le sue reiterate condotte, aventi una frequenza
che rasenta lincredibilit, concreti benefici alla organizzazione mafiosa GIAMPA , allo
stato delle indagini, un fatto che emerge da gravi ed inconfutabili indizi.
Medesime argomentazioni possono essere svolte anche per ROTUNDO Renato
che risulta legato, secondo il convergente propalato di tutti i collaboratori di giustizia,
sia a GIAMPA Giuseppe che a TROVATO Franco, i due soggetti cio che a Lamezia
Terme in sostanza gestiscono il sistema delle truffe assicurative al quale accede
chiunque voglia con facilit procurarsi facili profitti .
Anche lindagato, dunque, per lincredibile numero di reati commessi in favoire
della cosca e dei suoi affililiati, per la nota fama criminale dei soggetti con cui per anni
si rapportato, per il carattere circoscritto del territorio in cui ha operato, per la diffusa
consapevolezza in tutta la popolazione civile del forte, radicato potere mafioso incarnato
dalla cosca GIAMPA, per lentit ingente delle somme che con la sua condotta ha
messo a disposizione del gruppo, appare certamente, allo stato, delle indagini animato
da quella consapevolezza e volont che, in punto di diritto, sono necessari per ritenere
intergrata la fattispecie di reato in contestazione.
1061
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foglio nr. 1062
1062
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foglio nr. 1063
sanitaria, attestava falsamente, in plurimi certificati sanitari, tra cui allo stato -
quelli appresso accertati e indicati, fatti dei quali latto era destinato a provare la
verita, ovvero periodi malattia in ipotesi conseguenti a sinistri stradali, che invece
erano simulati, attestando lesistenza di patologie in realt inesistenti:
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foglio nr. 1064
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foglio nr. 1065
tutti relativi al sinistro simulato del 19.10.09 (vedi capo di imputazione n. 60)
-Referto di Pronto Soccorso (Visita Ortopedica) del 20/12/2008, effettuata, a carico di
FOZZA Emiliano, prognosi 12 gg.;
-Certificato di visita ortopedica presso Ospedale Lamezia Terme del 31/12/2008,
rilasciato a carico di FOZZA Emiliano, prognosi 20 gg.;
-Certificato di visita ortopedica presso Ospedale Lamezia Terme del 20/01/2009,
rilasciato a carico di FOZZA Emiliano, prognosi 20 gg.;
tutti relativi al sinistro simulato del 20.12.08 (vedi capo di imputazione n. 73 ter)
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foglio nr. 1066
causale che seleziona le condotte penalmente rilevanti in relazione alla fattispecie di cui
agli artt 110, 416 bis c.p., se dalla specifica condotta associativa dellindagato sia
derivato anche un apporto di denaro talmente consistente da determinare un effettivo
rafforzamento delle capacit operative della associazione.
Deriva da quanto detto che in relazione alla contestazione di cui al capo 12 ter)
la richiesta in esame non pu essere accolta.
1066
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foglio nr. 1067
LUCCHINO Giuseppe
nato a Lamezia Terme il 3.09.1976, ivi residente in via dei Mille snc.-
LUCCHINO Giuseppe
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foglio nr. 1068
4) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto, pur
non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio,
forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, di natura
materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale nella conservazione o nel
rafforzamento delle capacit operative dell'associazione, contributo rilevante e
agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso collettivo, comunque
diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima o
per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit dellassociazione stessa,
assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale dallesterno dava
un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale, rimanendo a disposizione della
cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini criminosi e per il rafforzamento
dello stesso mediante il coadiuvamento nella realizzazione del suo programma
criminale associativo; in particolare LUCCHINO Giuseppe, svolgeva in qualit di
concorrente esterno dellorganizzazione di stampo mafioso denominata cosca
GIAMPA, il compito di seguire consapevolmente il disbrigo delle pratiche assicurative
relative ai sinistri simulati posti in essere dai vari componenti della cosca GIAMPA,
coadiuvava in qualit di referente legale (insieme al collega Scaramuzzino Giovanni) i
membri della cosca Giamp nella realizzazione delle truffe assicurative, consentendo
alla cosca Giamp la realizzazione di profitti ingiusti da reimpiegare nel finanziamento
delle altre attivit illecite della cosca stessa (acquisto di armi e droga soprattutto, mezzi
di locomozione per omicidi, retribuzione degli affiliati, etc..), dividendone anche i
profitti, partecipando in prima persona a taluna delle truffe assicurative insieme a
Giamp Giuseppe, favorendo altres la negoziazione degli assegni non trasferibili
provento di truffa, fornendo un apporto rilevante per la realizzazione di plurime truffe
assicurative, consentendo alla cosca Giamp la realizzazione di profitti ingiusti da
reimpiegare nel finanziamento delle altre attivit illecite della cosca stessa (acquisto di
armi e droga soprattutto, mezzi di locomozione per omicidi, retribuzione degli affiliati,
etc).
In Lamezia Terme dal 2008 con condotta perdurante.
Gli elementi che dimostrano, nei limiti e nei termini in cui ci richiesto in
questa sede, il concorso esterno di Lucchino Giuseppe nella associazione mafiosa
capeggiata da Giamp Giuseppe sono gi stati, in parte, esaminati nel paragrafo
1068
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foglio nr. 1069
dedicato alle truffe assicurative organizzate dal clan GIAMPA al quale, quindi, si
rinvia .
Passando a valutare siffatti elementi in punto di diritto ritiene questo
giudice che la stabile, organica condotta di partecipazione posta in essere dall indagato
ad una associazione per delinquere finalizzata alla commissione reiterata, pressocch
seriale, di truffe -associazione capeggiata da un notissimo e potente boss mafioso e
della quale faceva parte un sodale di altrettanta chiara fama, come il TROVATO
Franco e nella quale venivano sistematicamente coinvolti, come protagonisti del
simulato incidente, altri affiliati la cui storia criminale del pari di dominio
pubblico - integri anche la condotta di concorso esterno.
Ed invero non pu seriamente contestarsi che da tale condotta dellindagato sia,
certamente, derivato sotto il profilo oggettivo levento del reato previsto dagli artt 110,
416 bis c,p. che il rafforzamento delle capacit operative della associazione la
quale stata per anni, grazie anche al determinante apporto del LUCCHINO, dotata di
ingenti mezzi economici utilizzati per il perseguimento dei fini associativi e finanche
per finanziare quei progetti omicidiari che hanno fatto rimbalzare agli onori della
cronaca nazionale la piccola cittadina lametina.
Ed allora sotto il profilo soggettivo, allo stato delle indagini, non pu seriamente
disconoscersi, stante la gravit e la molteplicit dei fatti di reato posti in essere dall
indagato, cos come emergono non solo dalle dichiarazioni dei collaboratori ma
dalle dichiarazioni del PITELLA Vincenzo e dalle intercettazioni, che il
LUCCHINO, tenuto conto, come gi detto, della fama criminale dei soggetti con i
quali ha stabilmente operato e del contesto territoriale estremamente circoscritto
in cui ha agito, non abbia avuto la chiara consapevolezza e volont di mettere a
disposizione dei medesimi soggetti un imponente flusso finanziario che ha rafforzato le
capacit operative del clan che da anni una tragica realt, della cui esistenza e
operativit tutta la popolazione civile ben consapevole.
A ci aggiungasi inoltre che lindagato appunto un avvocato, un soggetto cio
che proprio per il lavoro svolto a perfetta conoscenza degli ambienti criminali
lametini, oltre ad essere dotato di quelle specifiche conoscenze giuridiche che
certamente gli permettono di comprendere, a trecentossessanta gradi il disvalore e le
implicazioni delle prorie condotte.
Ed allora, anche in forza di tali certe emergenze, dunque, la consapevolezza e la
volont dellindagato di beneficiare, con le sue reiterate condotte, aventi una frequenza
che rasenta lincredibilit, una potente e pericolosa organizzazione mafiosa, allo stato
delle indagini, un fatto che emerge da gravi ed inconfutabili indizi.
Anche lindagato, dunque, per la stabile dedizione alla perpetrazione di reati
commessi in favore della cosca e dei suoi affililiati, per la nota fama criminale dei
soggetti con cui per anni si rapportato, per il carattere circoscritto del territorio in cui
ha operato, per la diffusa consapevolezza in tutta la popolazione civile del forte,
radicato potere mafioso incarnato dalla cosca GIAMPA, per lentit ingente delle
somme che con la sua condotta ha messo a disposizione del gruppo, per la professione
svolta ( che comporta una approfondita conoscenza dellambiente criminale lametino),
allo stato delle indagini appare animato da quella consapevolezza e volont che, in
punto di diritto, sono necessari per ritenere integrata la fattispecie di reato in
contestazione.
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foglio nr. 1070
Del resto la fondatezza della medesima imputazione emerge anche dagli elementi
che sorreggono la seguente contestazione di cui allart. 416 ter c.p..
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foglio nr. 1071
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foglio nr. 1072
ADR: Anche per quanto riguarda lavv. Lucchino ho gi riferito del suo coinvolgimento
nelle truffe assicurative. Posso solamente aggiungere che egli, in occasione delle ultime
elezioni comunali di Lamezia alle quali era candidato, mi chiese di interessarmi per
fargli avere qualche voto. Io tuttavia non ritenni di appoggiarlo, anche perch
avevamo decine di richieste e certamente non potevamo accoglierle tutte
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foglio nr. 1073
1073
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foglio nr. 1074
aveva chiesto a noi della cosca, ovvero a me ed a Giuseppe Giampa di aiutarlo nei
consensi. Nella circostanza lAvvocato si rec anche dai fratelli TROVATO e presso
la carrozzeria abbiamo avuto un incontro sia con Giuseppe Giampa io ed i Trovato.
In quella circostanza lAvvocato disse ai Trovato di impegnarsi anche loro per
procurare i voti anche presso le famiglie rom, promettendo una somma di 15.000,00
euro per limpegno. In una occasione io stesso accompagnai TROVATO Franco
presso laccampamento nomadi per verificare se i nomadi si stavano recando alle
urne per votare, in quanto era il giorno in cui si votava. Ricordo che TROVATO
spiegava ai nomadi come votare ed in quella circostanza, in mia presenza gli
raccomandava di non sbagliare che successivamente gli avrebbe consegnato la seconda
tranche di soldi promessi . Trovato stesso mi disse che aveva gi consegnato dei soldi ai
nomadi senza specificare la cifra, precisando che non aveva consegnato lintera somma
promessa per assicurarsi che i nomadi andassero a votare. Io e TROVATO parlammo
con un soggetto nomade conosciuto come COCO, abitante al campo in localit
Scordomiglio e che spesso frequentava la carrozzeria dei TROVATO e che spesso si
prestava a far rinvenire mezzi rubati a noi della cosca GIAMPA. Nonostante
limpegno lAvv. LUCCHINO non fu eletto per pochissimi voti, credo a causa degli
errori commessi dai nomadi, per come riferitomi da Trovato Franco.
Successivamente lAvvocato LUCCHINO venne da me per lamentarsi
dellinsuccesso. Io risposi che per parte mia mi ero impegnato solo per amicizia e
quindi lo mandavo a rivolgersi dai Trovato ai quali aveva consegnato il denaro come
pagamento del voto.
Vale qui precisare che il fatto che i soggetti a cui si rivolto il Lucchino
Giuseppe non abbiano mantenuto gli impegni elettorali non vale ad escludere la
possibilit di contestazione del reato ipotizzato, il quale prevede la punibilit di chi
ottiene la promessa di voti, in cambio dellerogazione di danaro, stabilendo una sorta
di tutela anticipata dellinteresse protetto, essendo insito il pericolo per lordine
pubblico (sub specie di regolare svolgimento delle consultazioni elettorali, cd. ordine
pubblico elettorale), gi nella sola ottenuta promessa di voti (dietro compenso) di cui al
terzo comma dellart. 416 bis cp, da parte dei soggetti facenti parte dellassociazione di
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foglio nr. 1075
cui allart. 416 bis cp, come nel caso di specie, a prescindere dallesito finale di quello
scambio, che non interessa ai fini dellintegrazione del reato.
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foglio nr. 1076
politico-mafioso (previsto dall'art. 416 ter cod. pen.) si perfeziona nel momento della
formulazione delle reciproche promesse, indipendentemente dalla loro realizzazione,
essendo rilevante, per quanto riguarda la condotta dell'uomo politico, la sua
disponibilit a venire a patti con la consorteria mafiosa, in vista del futuro e concreto
adempimento dell'impegno assunto in cambio dell'appoggio elettorale (Sez. 5, n.
4293 del 13/11/2002 - dep. 30/01/2003, Gorgone FP, Rv. 224274); che Ai fini della
configurabilit del reato di scambio elettorale politico-mafioso (art. 416-ter cod. pen.)
sufficiente un accordo elettorale tra l'uomo politico e l'associazione mafiosa, avente
per oggetto la promessa di voti in cambio del versamento di denaro, mentre non
richiesta la conclusione di ulteriori patti che impegnino l'uomo politico ad operare in
favore dell'associazione in caso di vittoria elettorale. Ne consegue che, nell'ipotesi in
cui tali ulteriori patti vengano conclusi, occorre accertare se la condotta
successivamente posta in essere dal predetto a sostegno degli interessi
dell'associazione che gli ha promesso o procurato i voti assuma i caratteri della
partecipazione ovvero del concorso esterno all'associazione medesima,
configurandosi, oltre il reato sopra indicato, anche quello di cui all'art. 416-bis cod.
pen. (Sez. 6, n. 43107 del 09/11/2011 - dep. 22/11/2011, P.G. in proc. Pizzo e altro, Rv.
251370); che Il reato di corruzione elettorale ed il delitto di scambio elettorale
politico - mafioso differiscono tra loro in quanto nel primo di essi viene punito il
candidato che, per ottenere il voto, offre, promette o somministri danaro, valori ovvero
qualsiasi altra utilit, mentre nel secondo la promessa di voti viene fatta, in cambio di
erogazione di denaro, da un aderente ad associazione mafiosa mediante l'assicurazione
dell'intervento di membri della medesima, s che in esso tipico il ricorso alla forza
d'intimidazione derivante dal vincolo associativo mafioso (Sez. 1, n. 27655 del
24/04/2012 - dep. 11/07/2012, Macri', Rv. 253387), che richiama, in motivazione,
adesivamente, la sentenza Milella, secondo cui Nel delitto di cui all'art. 416 ter cod.
pen. poi non necessario che, nello svolgimento della campagna elettorale, vengano
posti in essere singoli atti di sopraffazione e di minaccia, essendo sufficiente che
l'indicazione del voto venga percepita all'esterno come proveniente dal clan mafioso
e, come tale, sorretta dalla forza intimidatrice del vincolo associativo.
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foglio nr. 1077
FRAGALE Antonio
nato il 4.03.1961 a Nicastro (ora Lamezia Terme), ivi residente in via del Progresso snc.
1077
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foglio nr. 1078
FRAGALE Antonio
5) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto, pur
non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio,
forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, di natura
materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale nella conservazione o nel
rafforzamento delle capacit operative dell'associazione, contributo rilevante e
agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso collettivo, comunque
diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima o
per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit dellassociazione stessa,
assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale dallesterno dava
un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale, rimanendo a disposizione della
cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini criminosi e per il rafforzamento
dello stesso mediante il coadiuvamento nella realizzazione del suo programma
criminale associativo; in particolare, FRAGALE Antonio, ha svolto, in qualit di
concorrente esterno dellorganizzazione di stampo mafioso denominata cosca
GIAMPA, funzioni di occultamento e custodia dei mezzi, auto e moto, in un capannone
di sua propriet, mezzi utilizzati dalla cosca GIAMPA nelle azioni omicidiarie nei
confronti degli affiliati della cosca avversaria, procedendo altres a pulirli e
preparararli su richiesta della cosca e di Giamp Giuseppe in particolare, nei cui
confronti era debitore di una somma da lui ricevuta ad usura e mai completamente
restituita, procedendo altres a favoreggiamento persoanle nei confronti dei membri
della cosca allorquando veniva sentito dalla PG in materia di usura subita dai membri
della ndrina dei Notarianni inglobata nella cosca Giamp.
In Lamezia Terme dal 2004 con condotta perdurante.
5bis) delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 648 cp aggravato dallart. 7 L. 203/91 perch, con
pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, al fine di procurarsi un profitto,
riceveva e comunque occultava plurimi veicoli di provenienza delittuosa , in un suo
magazzino-box sito in via Del Progresso, ovvero sul retro dello stesso locale,
opportunamente coperti con appositi teloni, veicoli che gli venivano conferiti per la
custodia da Giamp Giuseppe ovvero da altri membri della cosca Giamp, su ordine
del predetto Giamp Giuseppe, veicoli della cui provenienza illecita furtiva era
consapevole e che poi venivano dalla cosca Giamp utilizzati per azioni omicidiarie
ovvero per altre azioni delittuose, tra cui per come allo stato accertati - il motociclo
Exagon di colore nero utilizzato dai killers della cosca Giamp per lomicidio di
ZAGAMI Francesco del gennaio 2005, la motocicletta BMW 650 utilizzata da Torcasio
Angelo e Cappello Saverio per procedere allomicidio di Torcasio Vincenzo carr il
11.08.2005 (tentativo non andato a buon fine anche per via dellintervento di una
pattuglia della GDF), nonch altri non meglio individuati.
Reato aggravato dallart. 7 L. 203/91 e in praticolare dallessere stato commesso al
fine di agevolare lattivit della cosca mafiosa di tipo ndranghetistico denominata
Giamp operante sul territorio di Lamezia Terme-Nicastro.
In Lamezia Terme dal 2005 al 2011
1078
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foglio nr. 1079
5ter) delitto p. e p.dagli artt. 81 cpv, 378 c.p. e 7 della legge 12.07.1991,
n. 203, perch, con pi atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, dopo che era
stato commesso il delitto di usura aggravata, nonch quello di cui allart. 416 bis cp,
escusso dalla polizia giudiziaria del Gruppo GDF di Lamezia Terme in ordine alla
natura dei rapporti economici e/o rapporti finanziari intrattenuti con vari membri
della famiglia NOTARIANNI, intesi Piluosci, nonch su quelli emergenti dai seguenti
assegni:
nonch, ancora, sui suoi rapporti intercorsi anche in passato con membri della famiglia
Giamp (e con Giamp Giuseppe in particolare), palesando reticenza ed omert,
trincerandosi dietro risposte del tipo non ricordo, pur a fronte delle contestazioni
anche documentali oppostegli dalla PG operante, tali da rendere esplicita la
consapevolezza dellanomalia dei rapporti economici emergenti dalla documentazione
bancaria e, quindi, la pi che verosimile natura usuraria dei rapporti economici che lo
vedevano coinvolto come vittima del reato, consapevolezza chiaramente emergente,
daltra parte, in capo al Fragale dal contenuto delle parallele attivit tecniche, con
particolare riferimento alle telefonate intercettate il giorno 3.1.11, intervenute con
Mantella Liberata e Curcio Giovanni Rit. 1123/10 (da intendersi qui richiamate e
trascritte), aiutava Notarianni Aldo, in particolare, e gli altri membri della famiglia
Notarianni (tra cui Notarianni Giovanni), inglobati nella cosca Giamp ad eludere le
investigazioni dellAutorit.
1079
Tribunale Ordinario di Catanzaro
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foglio nr. 1080
Dalle indagini svolte nei confronti di FRAGALE Antonio e i cui esiti sono gi
stati sopra riportati (oltre ad essere integralmente esposti nella OCCC n. 95/ 2012 RMC
alla quale si rinvia), emerso con certezza che lindagato rimasto vittima di numerose
operazioni usurarie poste in essere nei sui confronti da appartenenti alla famiglia
NOTARIANNI ( gi condannati per tale reato dal GUP di Catanzaro) nonch dallo
stesso Giamp Giuseppe, stando appunto alle stesse dichiarazioni ammissive rese da
questultimo.
Orbene, proprio a causa dei debiti contratti e della impossibilit di estinguerli
integralmente, il FRAGALE ha accettato di mettere la propria persona a disposizione
della cosca e in particolare di custodire presso un magazzino di sua propriet, ubicato in
via del Progresso, le moto e i veicoli che venivano rubati per essere successivamente
impiegati in agguati ed azioni omicidiarie
Il FRAGALE, inoltre, in varie occasioni ha accompagnato i familiari dei
membri della cosca Giamp nelle visite carcerarie ai congiunti sottoposti a regime
detentivo.
Siffatto stabile e continuativo apporto fornito alla cosca emerge in modo chiaro
da convergenti dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia .
Ed invero, TORCASIO Angelo, dopo avere ricordato i rapporti usurari di cui il
FRAGALE era vittima, riferiva che lindagato custodiva presso un suo locale le armi
del gruppo nonch i mezzi che venivano usati per compiere attentati ed omicidi.
Al riguardo raccontava che il FRAGALE aveva occultato il motociclo di marca
exagon piaggio utilizzato dai killer nellomicidio ai danni di ZAGAMI Francesco,
fatto questo che -ha specificato il collaboratore- gli constava direttamente in quanto egli
stesso aveva accompagnato il MOLINARO a prendere la moto nel magazzino
dellodierno indagato.
Pienamente convergenti sul ruolo dellindagato anche le precise dichiarazioni di
CAPPELLO Saverio il quale ha ricordato che il FRAGALE ha occulato anche il
motociclo BMW 650 che egli stesso aveva adoperato nel tentativo di omicidio ai danni
di TORCASIO Vincenzo, detto carr, posto in essere unitamente a TORCASIO
Angelo e MOLINARO Maurizio il 11.08.2005 in Capizzaglie.
Al proposito il collaboratore ha aggiunto che egli stesso aveva provveduto a
ritirare la moto insieme a MOLINARO Maurizio ( e forse anche al TORCASIO
Angelo) e che il giorno precedente era andato dal FRAGALE insieme al GIAMPA
che aveva detto al primo che doveva pulire e preparare il mezzo in quanto il giorno
seguente sarebbe stato da lui ritirato.
Ancora il CAPPELLO ha riferito che lindagato aveva custodito il
motociclo exagon utilizzato per compiere lagguato a ZAGAMI Francesco.
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foglio nr. 1081
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foglio nr. 1082
Per come mi chiedete, GIAMPA Giuseppe custodisce tutte queste armi sia tramite noi
quando si tratta delle armi pi grosse come il Kalashnicov che stato rinvenuto, sia le
varie pistole che vengono detenute o da MOLINARO Maurizio, o da TORCASIO
Angelo, oppure anche da un soggetto che saprei riconoscere fotograficamente, ma di
cui in questo momento non mi sovviene il nome, fa il commerciante, possiede una fiat
coup di colore nero e che ha un magazzino/box in via del Progresso, ubicato nella
prima traversa a destra scendendo dalla rotatoria di via del Progresso, dove
questultima via si incrocia con lo stradone. Praticamente di fronte questa traversa
vi la via dove si va anche a casa di GIAMPA Pasquale mille lire. In questo box, il
soggetto in questione, custodisce motociclette ed armi, nonch, su ordine di GIAMPA
Giuseppe o BONADDIO Vincenzo, provvede a pulirle, sia le moto che le armi
allorquando servono per qualche omicidio.
Per come mi chiedete, la persona di cui parlo lo sa che le cose che custodisce per i
GIAMPA servono per gli omicidi. Si tratta di una persona estremamente fidata sia
per GIAMPA sia dal BONADDIO. Io stesso, dal garage predetto, ho prelevato
insieme a TORCASIO Angelo la motocicletta a bordo della quale dovevamo uccidere
il carr Vincenzo TORCASIO nellepisodio che ho gi riferito in relazione
allinseguimento della pattuglia della Guardia di Finanza.
Omissis..
Si da atto che gli Ufficiali di PG della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, hanno
ricevuto a mezzo posta elettronica la foto effigiante il volto di un soggetto che viene
sottoposta allesame del collaboratore sia sullo schermo del PC, sia su stampa in
bianco e nero, con richiesta di riferire se lo riconosce e riferire in merito,
significando che la stampa esibita al collaboratore viene allegata al presente verbale
previa sottoscrizione in calce di CAPPELLO Saverio.
Per come mi chiedete, riconosco nella foto che mi esibite, la persona di cui ho
parlato precedentemente e che ho indicato nel commerciante che custodiva le
motociclette e le armi per conto di GIAMPA Giuseppe. Se non erro, ma non sono
sicuro, questi avrebbe custodito anche la moto Exagon utilizzata per lomicidio di
ZAGAMI Francesco.
Per come mi chiedete, non so se il soggetto di cui stiamo parlando guadagnava
qualcosa in cambio delle prestazioni; mi risulta, per averlo appreso direttamente da
NOTARIANNI Aldo, che trattavasi di un soggetto che era sotto strozzo anche da
parte dello stesso NOTARIANNI Aldo ed anche GIAMPA Giuseppe lo favoriva per
qualche assegno.
Per come mi chiedete, non so chi sia il cognato di questa persona.
Per come mi chiedete e per come ho gi riferito, io stesso mi sono recato presso il
suo magazzino nella circostanza in cui ho preso in consegna la moto utilizzata da me
e da TORCASIO Angelo per eseguire lomicidio di Vincenzo TORCASIO detto
carr, riferendomi sempre alloccasione in cui fummo poi intercettati dalla
Guardia di Finanza. Ad ogni modo, da questo soggetto non potevamo recarci senza
lassenso o la presenza di GIAMPA Giuseppe. Infatti, prima di prendere in consegna
la motocicletta che egli custodiva, mi condusse l il GIAMPA Giuseppe e gli disse:
vedi che domani vengono a prendere la moto, tu preparala e puliscila bella bella;
in effetti, il giorno seguente mi recai da quel soggetto unitamente al MOLINARO
Maurizio e TORCASIO Angelo, mi sembra.
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foglio nr. 1083
Per come mi chiedete, non so se questa persona pu ritenersi affiliata alla cosca,
poich rientrava tra quei soggetti che il GIAMPA Giuseppe teneva riservati; ad ogni
modo era sicuramente una persona di sua fiducia visto che svolgeva questo genere di
mansioni.
Si rende noto che la foto esibita al collaboratore effigia FRAGALE Antonio nato il
04.03.1961 a Nicastro ora Lamezia Terme.
Ora che ho sentito il suo nome, mi torna in mente che si tratta, per lappunto, di
FRAGALE Antonio, poich con questo nome io stesso lo conoscevo.
Per come mi chiedete, il magazzino del FRAGALE era abbastanza capiente, riusciva
a contenere un furgone ed un autovettura o due autovetture pi i motocicli ed era
collocato al piano terra di un edificio a pi piani presso il quale ubicata anche
labitazione dello stesso FRAGALE.
Per come mi chiedete, sono a conoscenza che deteneva anche le armi, oltre alle
motociclette, poich in una occasione in cui GIAMPA Giuseppe doveva consegnarmele,
mi disse che era passato dal FRAGALE a prenderle ma non lo aveva trovato in casa,
per cui dovevamo attendere il suo ritorno. Sono venuto a conoscenza della disponibilit
del FRAGALE verso il GIAMPA Giuseppe dallanno 2004 a seguire.
..omissis..
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foglio nr. 1084
Con evidenza, allora quanto sin qui detto riscontra le dichiarazioni di CAPPELLO
Saverio, dimostrando come il collaboratore abbia effettivamente frequentato i luoghi
puntualmente descritti, cos come riferito agli inquirenti.
Si precisa al riguardo che il magazzino e la casa del FRAGALE sono ubicate al
termine di una strada chiusa nella quale cio bisogna recarsi appositamente non
essendo questa una via che pu essere interessata da transito occasionale; inoltre il
magazzino risulta sempre chiuso con un portone in ferro, per cui dalla pubblica
strada impossibile vedere la conformazione dellinterno del locale.
Si riporta di seguito, per meglio fare comprendere quanto sin qui detto, una mappa
della zona urbana in argomento con relativa legenda, cos come trascritta nella
richiesta del PM (ALL. 3 annotazione di PG GDF).
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foglio nr. 1085
Legenda:
A: Via del progresso;
B: Rotatoria di via del Progresso indicata dal collaboratore CAPPELLO Saverio
laddove descriveva i luoghi in cui ubicata la casa ed il magazzino di FRAGALE
Antonio (rotatoria di via del Progresso);
C: Via Abate de Grandsil, indicata dal collaboratore CAPPELLO Saverio come
la prima traversa a destra scendendo dalla rotatoria di via del
Progresso
D: Via Scarpino, c.d. stradone, indicata da CAPPELLO Saverio quale via che si
interseziona con la rotatoria di cui sopra (rotatoria di via del Progresso, dove
questultima via si incrocia con lo stradone);
E: via Guido dorso, indicata dal collaboratore quale strada posta di fronte via Abate
de Grandisl, dove era ubicata la casa di GIAMPA Pasquale detto mille lire,
attualmente confiscata (Praticamente di fronte questa traversa vi la via
dove si va anche a casa di GIAMPA Pasquale mille lire);
F: casa di GIAMPA Pasquale;
G: Edificio in cui sono ubicati labitazione ed il magazzino di FRAGALE Antonio;
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foglio nr. 1086
Il FRAGALE ha aggiunto il GIAMPA- non sapeva con precisione che tali mezzi
sarebbero stati impiegati per compiere omicidi; era tuttavia ben consapevole del fatto
che gli stessi sarebbero stati utilizzati per compiere varie attivit illecite.
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foglio nr. 1087
Per come mi chiedete il FRAGALE era al corrente del fatto che si trattava di mezzi
di provenienza illecita e che servivano per azioni delittuose in genere anche se non
specificamente per gli omicidi;
Per come mi chiedete so per certo che il FRAGALE sapeva il ruolo ricoperto da me
allinterno della cosca GIAMPA cos come degli altri affiliati alla famiglia che
mandavo dal predetto per ritirare i veicoli; in alcune occasione i predetti veicoli non
venivano allocati nel box magazzino ma sul retro della sua casa e coperti da un
telone;
Per come mi chiedete effettivamente FRAGALE Tonino parente di CURCIO
Giovanni che fu ferito in occasione dellomicidio di mio zio GIAMPA Vincenzo
allautolavaggio; comunque il CURCIO Giovanni non era un nostro associato
soprattutto dopo il predetto omicidio si completamente allontanato da Lamezia;
per come mi chiedete neanche il FRAGALE Tonino pu essere considerato un affiliato
alla cosca GIAMPA.
omissis..
A tutto ci si aggiunga che, per come attestato nella cnr del Gruppo GDF di
Lamezia Terme, datata 11.7.11, inserita nellOp.Medusa (vedi in particolare il capo
34 della rubrica imputativa dellOCCC 95/12 RMC), FRAGALE Antonio noto
da tempo agli inquirenti perch in diverse indagini condotte in passato emersa la
sua figura.
E precisamente, nellanno 2004, nellambito del p.p. 2460/03 RGNR, istruito
dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme nei confronti di una serie di soggetti
ritenuti affiliati alla cosca dei GIAMPA, tra i quali anche GIAMPA Giuseppe,
emergeva che FRAGALE Antonio manteneva contatti con Giamp Pasquale
Buccaccio e che intratteneva contatti telefonici anche quotidiani con GIAMPA
Giuseppe ( decreto nr. 27/04 RIT) .
In quel contesto, la posizione del FRAGALE non appariva quella di vittima
o persona vessata, ma di soggetto legato da paritetici e buoni rapporti
conGIAMPA Giuseppe .
Le conversazioni intercettate erano caratterizzate da un evidente contenuto
criptico e erano tutte finalizzate ad organizzare incontri de visu, per come attestato
dalla GDF.
Si segnala altres che il FRAGALE Antonio cognato di CURCIO Giovanni,
che, tra il 2000 ed il 2003, stato pi volte segnalato dagli inquirenti quale soggetto
gravitante negli ambienti della cosca GIAMPA.
In data 07.07.2002 il CURCIO rimaneva ferito da alcuni colpi di arma da fuoco
mentre era con GIAMPA Vincenzo (fratello del professore) nella circostanza in cui
questultimo veniva assassinato, presso il suo autolavaggio, in un agguato di chiaro
stampo mafioso.
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foglio nr. 1088
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foglio nr. 1089
M.L.:Chi ?
F.A.: Oh Li!!!
M.L.: OH! Tonino... ciao dimmi! che problema c'?
F.A.: stammi a sentire. a quel telefono mio non mi chiamare pi a quel
numero l
M.L.: va bene dimmi....
F.A.: no, non ci possiamo vedere che sono ... che mi stanno bloccando....
adesso sono .... devo andare in caserma, che mi devono fare il
verbale... non lo so che fanno
M.L.: e quando ci vediamo Tonino?
F.A.: e non lo so ... appena mi sbrigo ....
M.L.: a pomeriggio?
F.A.: non che colpa mia!... no... e che che vieni qua non mi posso
muovere... che mi hanno dato l'avviso che non mi posso muovere
M.L.: e allora come facciamo qua, scusa!!
F.A.: adesso ti chiamo io... vediamo tra oggi e domani o dopodomani...
perch prima mi devo sbrigare questi problemi
M.L.: e mamma mia mamma mia pero! guarda!! madonna mia .... sei una
cosa!!!
F.A.: Oh! L!!
M.L.: mai possibile!!! Antonio mio!!! Eh!!!
F.A.: stammi a sentire a me... che seria la situazione ... che seria la
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M.L.: pronto?
F.A.: o L!
M.L.: o Tonino... ciao ... ascolta... ma quando che le matrici (assegni,
n.d.r) scadono oggi o domani?
F.A.: non posso venire che non mi posso muovere... che mi hanno
dato...che non mi posso muore
M.L.: ah?
F.A.: non mi posso muovere
M.L.: perch?
F.A.: su quel numero l non mi chiamare ... che ho trovato gli squilli, ma
non mi chiamare su quel numero ... che quel telefono non lo posso
spegnere... per non mi chiamare a quel numero... e non mi fare
nemmeno uno squillo, che ti chiamo io direttamente con un altro
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foglio nr. 1091
numero
M.L.: e ma.....
F.A.: poi ti do il numero
M.L.: si, e ascolta... pi o meno quando che pensi di venire tu qua?
F.A.: guarda...io appena mi sbrigo.... che sono con l'avvocato
M.L.: e quando ti sbrighi pi o meno.... dimmi approssimativamente... dimmi
quando pensi...
F.A.: L... non ti so dire... perch c' un sacco di cose ...non solo questo il
problema ... poi ti spiego da vicino..... ti telefono io
M.L.: che cosa successo?
F.A.: poi ti spiego.... di fatti quando c'era tuo marito
M.L.: e fatti di mio marito che c'entra mio marito adesso ... mio marito
F.A.: poi ti spiego ti sto dicendo ....non mi chiamare pi a questo numero
M.L.: si, per cerca di chiamarmi
F.A.: si, ti chiamo io
M.L.: va bene
Si salutano
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M.L.: aspetta Tonino che stiamo andando a chi l'ha visto che qua nemmeno
un numero c' qua! ma dico..... parla ce c'? non puoi parlare?
F.A.: no
M.L.: aspetta un attimo.... mannaggia!!! ma lo hai trovato questo bnedetto
numero?!!! e mamma mia!!! muoviti
cade la linea
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foglio nr. 1093
1093
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foglio nr. 1094
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foglio nr. 1095
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foglio nr. 1096
M.L.: pronto?
F.A.: eh,eh,
F.A.: eh,eh,
M.L.: Tonino?
F.A.: dimmi,
M.L.: eh, dimmi, ma ti pare ora di chiamarmi, scusa?
F.A.: no, non ho potuto chiamarti, per nessuna maniera
M.L.: eh, senti un p
F.A.: non ti ho chiamata perch non ho avuto tempo, per nessun motivo
M.L.: eh, tu, quando mai! Ascolta
F.A.: no, che mi hanno tartassato, tartassato, capito?
M.L.: e madonna mia! Ma una lagna sei, "focu meo" (imprecazione tipica
Vibonese), una lagna sei!
F.A.: ma, poi quando ci vediamo ti dico quello che ti devo dire, eh, che mi
hanno fatto proprio in tutti i modi
M.L.: senti un p, ascolta, fammi parlare,
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foglio nr. 1097
F.A.: sentiamo
M.L.: io domani pomeriggio vengo
F.A.: no, e domani no, domani
M.L.: e ma, Tonino, sono due mesi!
F.A.: no domani non posso muovermi perch non ho potuto lavorare
M.L.: e ma, mamma mia!!!
F.A.: ieri, allora, guarda, fino a ieri , fino a ieri, ho combattuto con l'avvocato e
le cose
M.L.: oh San'Antonio mio, Madonna mia dei miracoli!!
F.A.: eh, guarda, ti dico, guarda, quello che mi sta succedendo proprio nella, in
un momento di cazzo, proprio, parlando con rispetto, eh?
M.L.: eh, ma quando,
F.A.: la settimana prossima, verso, verso marted, ti vengo a trovare io e ci
vediamo,cos chiudiamo questo discorso
M.L.: ma, vedi che devi chiamare Tonino, altrimenti vengo fino a casa!
F.A.: no, no, e ti chiamo io ti chiamo io
M.L.: eh,
F.A.: non ti ho chiamata perch non ti ho potuta chiamare senn
M.L.: eh,
F.A.: pare che non ti chiamavo
M.L.: ascolta un p, come rimaniamo, per marted pomeriggio?
F.A.: marted pomeriggio ti vengo a trovare io
M.L.: eh, vieni allora marted pomeriggio vieni tu, fai uno squillo che io ti
aspetto, capito? Mi raccomando, eh?
F.A.: si, ok, ok.
M.L.: senn vedi che vengo a trovarti fino a casa!
F.A.: eh,
M.L.: domani gi era previsto cos, guarda, sembra che il signore ti abbia
avvertito
F.A.: eh, avvertito, e che venivi a casa che facevi?
M.L.: niente, non facevo niente,
F.A.: ah, meglio non vieni, meglio che non vieni, meglio che non vieni, lo sai
perch?
M.L.: perch, dimmi il perch?
F.A.: e perch adesso stato un periodo, un momento di...
M.L.: eh, allora senti un p, vedi che per marted, non deve passare!
F.A.: no, marted non passa, no, non ti preoccupare.
M.L.: e mi raccomando vedi che uno e l'altro, eh?
F.A.: no, marted , si, lo s, lo s
M.L.: eh, cuore mio, guarda io lo sai,
F.A.: ho tenuto il conto
M.L.: guarda, io ti rispetto e tutte cose ma tu devi venire, devi arrivare
pure a cercare di capire una volta le condizioni, senza che ripetiamo
sempre le stesse cose
F.A.: lo s, lo s
M.L.: hai capito?che io
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foglio nr. 1098
Tornando alle indagini svolte il 03.01.2011, la PG riferisce nelle annotazioni in atti che
terminata la perquisizione e la relativa verbalizzazione, il FRAGALE, uscito dagli
uffici della GDF, alle ore 14,17 si prodigava a contattare il cognato CURCIO Giovanni
(di cui si parlato in precedenza come il soggetto che stato ferito in occasione
dellomicidio del fratello del Professore, Giamp Vincenzo, avvenuto presso
lautolavaggio di questultimo, nel luglio 2002, e a cui accenna anche il cdg Giamp
Giuseppe), sullutenza 333/6462364, al medesimo intestata, al quale raccontava che
aveva subito una perquisizione e che gli inquirenti gli avevano posto domande anche sul
suo conto.
Nel corso dellescussione, al FRAGALE, infatti, veniva chiesto se, in passato,
avesse percepito prestiti ad usura per il tramite del CURCIO ma questi aveva negato
siffatta circostanza:
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foglio nr. 1099
Alla luce di quanto detto, ritiene questo Giudice che gli elementi sopra
sintetizzati consentano con tranquillit di ritenere che il FRAGALE, prestandosi a
svolgere con continuinit e sistematicit il ruolo di custode dei mezzi, autovetture e
motociclette che sono stati usati dalla cosca per il compimento delle varie azioni
delittuose rientranti nel programma associativo, abbia tenuto una condotta che,
oggettivamente, anche a seguito di una rigorosa verifica ex post, ha senzaltro
cagionato levento giuridico del delitto di concorso esterno in associazione mafiosa.
1099
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foglio nr. 1100
PERRI Vincenzo
nato a Lamezia Terme il 13.10.1975, ivi residente in Via Madonna della Spina
1100
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foglio nr. 1101
PERRI Vincenzo
7) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto,
pur non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del
sodalizio, forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo,
di natura materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale nella
conservazione o nel rafforzamento delle capacit operative dell'associazione,
contributo rilevante e agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso
collettivo, comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma
criminoso della medesima o per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit
dellassociazione stessa, assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione
del quale dallesterno dava un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale,
rimanendo a disposizione della cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini
criminosi e per il rafforzamento dello stesso mediante il coadiuvamento nella
realizzazione del suo programma criminale associativo; in particolare PERRI
Vincenzo, in qualit di concorrente esterno dellorganizzazione di stampo mafioso
denominata cosca GIAMPA, l agevolava e le dava il suo contributo per la
realizzazione del programma criminoso collettivo, mettendo la sua ditta edile a
disposizione di Bonaddio Vincenzo, con conseguente gestione degli appalti che si
accaparrava grazie allimposizione della cosca Giamp, scavalcando la normale
concorrenza di mercato; nonch in un momento di grave tensione per la cosca Giamp
si adoperava in maniera attiva per fornire notizie utili ai capi cosca, in modo da porre
in essere possibili strategie preservative di conservazione e di neutralizzazione delle
evenienze negative, in particolare riferendo nellimmediatezza a BONADDIO Vincenzo
esponente di spicco della predetta cosca, la notizia appresa poco prima durante il
colloquio in carcere intercorso con il cognato TORCASIO Angelo in data 28.07.2011
dellintenzione del detenuto di collaborare con la giustizia, agevolando certamente in
tal modo anche lo spostamento delle armi dai luoghi di custodia conosciuti dallo stesso
Torcasio Angelo, in modo da scongiurarne il sequestro da parte delle Forze
dellOrdine, agevolando di fatto anche le attivit di recupero corpi di reato da parte
della cosca Giamp relative agli omicidi di Torcasio Vincenzo carr e Torcasio
Francesco carr.
In Lamezia Terme, il 28.07.11
1101
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foglio nr. 1102
Per ricostruire in modo chiaro i fatti che qui occupano e dare agli stessi la
corretta qualificazione giuridica appare necessario, in primo luogo, riportare il
colloquio a seguito del quale lindagato apprendeva la scelta collaborativa del cognato
TORCASIO Angelo.
Trattasi del colloquio avvenuto il 28.07.2011, allinterno della Casa Circondariale di
Siano Catanzaro, tra il detenuto TORCASIO Angelo, la moglie COSENTINO Angela ed
i cognati PERRI Vincenzo e CURCIO Domenico(proc. 3891/11 e nr. 688/11 R.I.),.
Ed invero nel corso di tale colloquio TORCASIO Angelo riferiva ai familiari di
avere maturato la scelta di collaborare con la giustizia; questi ultimi, allora cercavano
di farlo desistere, invitandolo a pensarci bene prima di assumere una tale iniziativa.
Al termine della prima ora di colloquio, PERRI Vincenzo e CURCIO Domenico
(entrambi cognati del TORCASIO Angelo) si allontanavano non prima di avere
nuovamente esortato il congiunto a cambiare idea dicendo che fuori avevano degli
amici influenti che avrebbero potuto cambiare la situazione.
Nella circostanza Torcasio ribadiva la sua volont di collaborare con la giustizia,
successivamente il colloquio proseguiva tra il detenuto e la sola moglie COSENTINO
Angela (all.to nr. 2 annotazione del 23.1.13).
Si riporta di seguito il colloquio cui si fatto sin qui riferimento, prima in forma
riassuntiva poi anche in versione integrale.
Per agevolare la comprensione del significato tuttavia opportuno premettere che
lodierno indagato PERRI Vincenzo, per come hanno spiegato il TORCASIO e ad altri
collaboratori, nel corso delle sue attivit imprenditoriali ha fatto ricorso a prestiti
usurari concessigli da tale BONADDIO, cugino del pi noto BONADDIO Vincenzo;
egli, in seguito, ha poi intessuto un rapporto paritetico con la cosca che lo ha agevolato
nelottenimento di alcuni appalti .
Ebbene, nel corso del colloquio carcerario, il TORCASIO fa riferimento anche alla
vicenda usuraria di cui si sin qui detto, vicenda che il PERRI dichiara che avrebbe
negato se in futuro fosse stato sentito, sul punto, dagli inquirenti.
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foglio nr. 1103
Omissis
Alle ore 11.33.50 parlano con Vincenzo Perri, il quale gli chiede con chi fosse in cella,
Angelo gli dice che vicino ad Alduzzo (Notarianni Aldo) con il quale ha litigato.
Angelo a tal proposito riferisce alla moglie che non sa se affronter il processo
perch ha intenzione di collaborare con la giustizia. I presenti chiedono se quello che
sta riferendo vero e lui risponde di si. Curcio Domenico chiede se tale decisione
dovuta al fatto che ha avuto qualche problema allinterno del carcere. Angelo
risponde che ha avuto da ridire con pi di una persona perch ognuno si vede i
propri problemi. Angela, la moglie, chiede se parla seriamente e Angelo a tale
domanda risponde che lui non ha intenzione di stare in carcere e che lui ha preso
questa decisione, pertanto, se lei vuole seguirlo bene, altrimenti proseguir questa
strada da solo.
Alle ore 11.45.00 Angelo spiega ai familiari che allinterno tutti quelli che sono stati
posti in stato di fermo con lui se la sono aggiustata con gli avvocati per far ricadere la
colpa della vicenda estorsiva su di lui.
Precisa che durante la discussione con Aldo, hanno fatto riferimento che nel 2008
quando lui stava per uscire dal carcere lo avrebbero dovuto uccidere e che i soldi che
prende ca-c (Vincenzo Bonaddio) per lusura ai danni del presente Perri Vincenzo
1103
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foglio nr. 1104
sono sia i suoi (di Aldo Notarianni) e di tutta la cosca. Perri si meraviglia perch non
una somma di notevole entit ponendo ad esempio 10 milioni di euro, ma Angelo
risponde che non vero perch si tratta di circa 70 - 100.000 euro. Successivamente
fa riferimento ad un lavoro che lo stesso Perri ha eseguito in Capizzaglie ed ha
versato una somma di 30.000 euro al ca-c. Angelo inoltre aggiunge che a lui lo
stanno facendo lavorare (lo stanno portando), perch esegue i lavori e gli paga le
estorsioni e nel contempo sotto usura da parte di Vincenzo Bonaddio detto cec.
Angelo precisa che ormai Aldo Notarianni non vede di buon occhio a ca-c
(Vincenzo Bonaddio).
Alle ore 12.15 Vincenzo Perri ridendo dice ad Angelo che per la scelta che ha
intenzione di intraprendere dovr dire tutta la verit, anche se a lui stesso (Perri)
dovesse far prendere una condanna di trentanni. Angelo risponde che la sua scelta
a 360 gradi e pertanto dir anche che lui, Vincenzo Perri, vittima di usura.
Vincenzo a tale affermazione risponde pi volte che nel caso dovrebbe essere
chiamato a confermare le sue dichiarazioni, desister dal farlo.
La moglie chiede se almeno lui sincero (inteso Vincenzo Bonaddio). Angelo gli
risponde di no (con un cenno della testa) anche perch gli ha mandato a dire a lui e a
battista che sono due strifizzi, due traditori, due cani di mandria e che per lui in
carcere ci possiamo pure morire, questo dovuto al fatto che Giuseppe gli ha tolto tutto
e lui pensa che sono stati Angelo e Battista. Angelo confida alla moglie che se pu
far in modo che Battista collabori anche.
Alle ore 13.14 Angelo continua la conversazione in merito al cognato Perri Vincenzo,
raccontando alla moglie che sotto usura e che di 80.000 euro avuti in prestito ne ha
gi restituiti a ca-c (Vincenzo Bonaddio) 100.000 euro. In seguito la moglie
chiede ad Angelo nellorecchio qualcosa in merito allo zio di Domenico Curcio. Lui
risponde che a lui non glielo pu toccare ma gli altri li possono saldare nel senso che
non usciranno pi dal carcere.
Alle ore 13.14 si trascrive integralmente.
Angelo: ah! Lo sai poi cosa mi ha detto ca-c (Vincenzo Bonaddio)? Tanto mio
nipote adesso ti sfrutta e poi quando esce ti fa ammazzare
Moglie: chi te lo ha detto?
Angelo: il ca-c, lo sai quando? Un giorno prima che venissi arrestato ti ricordi che
io non cero con la testa.
Omissis.
Omissis
1104
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foglio nr. 1105
Lo scopo della riunione era quello di attivare subito una immediata azione di
neutralizzazione della scelta collaborativa del TORCASIO, attraverso il recupero delle
armi e dei resti di mezzi e motocicli utilizzati per quegli omicidi, in modo tale da
smentire possibili rivelazioni sul punto del TORCASIO e dimostrarne linattendibilit.
Racconta ancora il VASILE che, a seguito della riunione con il BONADDIO,
egli unitamente al MOLINARO e al TORCASIO Alessandro, si recavano a casa della
moglie del TORCASIO Angelo, COSENTINO Angela per invitarla a fare cambiare idea
e comunque a non seguire la sua scelta.
La sera stessa il MOLINARO, il TORCASIO Alesando e il GIAMPA Enzo
recuperavano il telaio del motociclo utilizzato nellagguato ai danni di TORCASIO
Francesco.
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foglio nr. 1106
Inoltre, per come emerge dagli atti dellOperazione Pegaso -relativa come
detto pi volte agli omicidi di Torcasio Vincenzo e Torcasio Francesco carr
effettivamente la PG non ha avuto modo di rinvenire l'arma utilizzata per lomicidio
di Torcasio Vincenzo e, in relazione allomicidio di Torcasio Francesco, ha rinvenuto
nel luogo effettivamente indicato da Torcasio solo i resti minimali di una
motocicletta bruciati, verosimilmente riconducibili a quella utilizzta per lomicidio di
Torcasio Francesco carr, in quanto il telaio era stato spostato.
1106
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foglio nr. 1107
.omissis.Mi risulta anche che lo stesso Cec pratica attivit usuraria sia in proprio,
quando si tratta di somme piccole, sia per conto di BONADDIO Vincenzo cac
quando si tratta di somme importanti. Come ho gi riferito in precedenti verbali sono a
conoscenza che entrambi i BONADDIO hanno praticato usura nei confronti di mio
cognato PERRI Vincenzo; inoltre, cec nel settembre o ottobre del 2010, venne
dapprima presso lautolavaggio di MURACA Antonio e port una Fiat 500 di colore
bianco, vecchio modello, successivamente, approfittando di questa circostanza venne
anche presso il mio laboratorio di porchetta e mi contest che per quanto riguardava il
prestito di 80.000,00 euro effettuato a mio cognato PERRI Vincenzo nel maggio
giugno 2007, io avevo effettuato il ruolo di garante, a suo dire, atteso che, sempre
secondo lui, il mio congiunto non stava onorando i suoi debiti, nel senso che non gli
stava corrispondendo le ulteriori somme a titolo di interesse che egli pretendeva, pur
dopo aver ricevuto lintero capitale ed altre somme a titolo di interesse; quindi, io gli
risposi che non era vero che io mi ero assunto questa posizione di garanzia, poich
allepoca ero anche detenuto e mi rivolsi a Vincenzo BONADDIO ca-ca il quale mi
disse che se la sarebbe vista lui.
Voglio precisare altres che in merito allusura praticata dai BONADDIO a mio
cognato, lo stesso Giuseppe GIAMPA ed Enzo GIAMPA che ne erano a conoscenza, la
utilizzarono come argomento utile a convincermi a stare dalla loro parte piuttosto che
dalla parte di Vincenzo BONNADDIO, allorquando si creata la spaccatura
allinterno della cosca GIAMPA. .omissis.
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foglio nr. 1108
Anche CAPPELLO Rosario riferisce che PERRI Vincenzo, per i lavori svolti in
Capizzaglie aveva ricevuto una richiesta estorsiva da parte dei TORCASIO, precisando
che tale richiesta era giunta nonostante fosse noto che il PERRI era un soggetto vicino
ai GIAMPA.
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foglio nr. 1109
CURCIO Domenico,
nato il 28/08/1969 a Lamezia Terme, ivi residente in via degli Uliveti nr. 41.-
7bis) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto, pur
non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio,
forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, di natura
materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale nella conservazione o nel
rafforzamento delle capacit operative dell'associazione, contributo rilevante e
agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso collettivo, comunque
diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima o
per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit dellassociazione stessa,
assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale dallesterno dava
un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale, rimanendo a disposizione della
cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini criminosi e per il rafforzamento dello
stesso mediante il coadiuvamento nella realizzazione del suo programma criminale
associativo; in particolare CURCIO Domenico, in qualit di concorrente esterno
dellorganizzazione di stampo mafioso denominata cosca GIAMPA, in un momento
di grave tensione per la cosca Giamp si adoperava in maniera attiva per fornire
notizie utili ai capi cosca in modo da porre in essere possibili strategie preservative di
conservazione e di neutralizzazione delle evenienze negative, in particolare riferendo
nellimmediatezza a MELIADO Franca Teresa, moglie del capo-cosca Giamp
Giuseppe, allepoca detenuto presso la Casa C.le di Catanzaro-Siano, la notizia
appresa poco prima durante il colloquio in carcere intercorso con il cognato
TORCASIO Angelo in data 28.07.2011 relativa allintenzione del Torcasio di
collaborare con la giustizia, invitandola a riferire il tutto al marito Giuseppe, affinch
avvicinasse in carcere il Torcasio per fargli cambiare idea, notizia che veniva
effettivamente comunicata dalla Meliad al marito Giamp Giuseppe durante il
colloquio intrattenuto dopo qualche giorno presso la Casa C.le di Catanzaro Siano,
agevolando di fatto anche le attivit di recupero corpi di reato da parte della cosca
Giamp relative agli omicidi di Torcasio Vincenzo carr e Torcasio Francesco
carr.
In Lamezia Terme, il 28.07.11
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foglio nr. 1110
omissis A D.R.: per come mi chiedete se ho altre notizie da riferire, ora mi viene
in mente che nei precedenti verbali non ho riferito la circostanza in cui una sera, che
posso collocare subito dopo larresto di Giuseppe insieme a TORCASIO Angelo
nellambito delloperazione denominata Deja Vu , sprec (si rec, ndr) presso la mia
abitazione uno dei cognati di TORCASIO Angelo, che comunque so essere il marito
di Caterina TORCASIO, gestore del locale denominato Mondo Pizza, il quale
chiese che doveva parlarmi. Lo feci accomodare in casa, ricordo che ero da sola con i
bambini, e questi, in evidente stato di preoccupazione mi disse che aveva visto il
cognato al colloquio e lo aveva notato strano in quanto aveva manifestato la volont
di collaborare. Nella circostanza mi diceva di riferire ci a Giuseppe e di dirgli di
avvicinarlo lui nel carcere per vedere se poteva fare qualcosa in merito. Sono certa
che mi ha detto di fare intervenire Giuseppe in modo da fare cambiare idea a
TORCASIO Angelo per non farlo pentire. Dopo qualche giorno mi sono recata a
colloquio con mio marito presso il carcere di Siano e ho immediatamente raccontato
a Giuseppe della visita ricevuta e delle intenzioni che TORCASIO Angelo aveva
intrapreso; Giuseppe nelloccorso rimasto molto perplesso e ho notato un
immediato cambiamento di umore in quanto si era preoccupato omissis
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foglio nr. 1111
1111
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foglio nr. 1112
COSENTINO Giovanni
nato a Lamezia Terme (CZ) il 25.02.1972 ivi residente, Agente Polizia Penitenziaria.
COSENTINO Giovanni
8) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p., perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto,
pur non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del
sodalizio, forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo,
di natura materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale nella
conservazione o nel rafforzamento delle capacit operative dell'associazione,
contributo rilevante e agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso
collettivo, comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma
criminoso della medesima o per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit
dellassociazione stessa, assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione
del quale dallesterno dava un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale,
rimanendo a disposizione della cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini
criminosi e per il rafforzamento dello stesso mediante il coadiuvamento nella
realizzazione del suo programma criminale associativo; in particolare COSENTINO
Giovanni, agente della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa C.le di
Catanzaro agevolava le comunicazioni fra alcuni detenuti appartenenti alla citata
consorteria criminale, tra cui Giamp Domenico (con cui legato da rapporto di
particolare vicinanza), Cappello Saverio e Giamp Giuseppe (ma anche altri),
impossibilitati a farlo in quanto ristretti in Sezioni diverse, avvisandoli altres di
prestare particolare attenzione in quanto vi erano attivit investigative di tipo
intercettivo in corso nei loro confronti, con particolare riferimento alle operazioni di
intercettazione ambientale dei loro colloqui carcerari con i familiari, disposte dalla
DDA di Catanzaro, nonch si prestava a consegnare al suocero di Giamp Domenico,
Muraca Michele, i pizzini contenenti le direttive del medesimo Giamp Domenico
ovvero di Giamp Giuseppe.
In Catanzaro e Lamezia Terme accertato dal 2011 con condotta perdurante
8bis) delitto p. e p. dallart. 81 cpv, 326 cp e art. 7 L. 203/91 perch in qualit di p.u.,
in servizio presso la Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Catanzaro,
violando i doveri inerenti alle sue funzioni e/o al servizio espletato, o comunque
ausando della sua qualit, rivelava a Giamp Domenico inteso micariellu e
boccaciellu, e, per il tramite di questi, anche a Cappello Saverio, affiliati alla cosca
Giamp di Lamezia Terme, con il ruolo di killers, notizie dufficio le quali dovevano
rimanere segrete, avvisandoli altres di prestare particolare attenzione in quanto vi
erano attivit investigative di tipo intercettivo in corso nei loro confronti, con
particolare riferimento alle operazioni di intercettazione ambientale dei loro colloqui
carcerari con i familiari, disposte dalla DDA di Catanzaro.
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foglio nr. 1113
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foglio nr. 1114
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foglio nr. 1115
suocero mediante una guardia carceraria che amico di GIAMPA Domenico che si
chiama Costantino o Cosentino il cui fratello ha un negozio di tende e ombrelloni nella
discesa di villa Michelino; per come mi chiedete vi confermo di conoscere
fotograficamente la guardia carceraria di cui sopra che posso descrivere sin da ora
come una persona di alta statura di circa 35 anni con capelli di colore castano chiaro e
comunque sicuramente non moro; costui ci comunic anche che eravamo sottoposti ad
intercettazione dei colloqui e tale notizia mi pervenne sempre tramite GIAMPA
Domenico visto che io incontravo raramente il poliziotto penitenziario suddetto perch
costui prestava servizio sempre nella sezione dei detenuti comuni dove in effetti
GIAMPA Domenico in quel periodo era allocato.
omissis..
Riconosco nella foto nr. 1 lagente di Polizia penitenziaria di cui ho riferito essere
amico di GIAMPA Domenico il quale so essere fratello di tale Cosentino o Costantino
che ha un negozio di tendaggi e ombrelloni nella discesa della clinica Michelino di
Lamezia Terme.
Si da atto che il collaboratore ha opposto la propria firma sulle fotografie riconosciute e
lufficio da atto che la fotografia nr. 1 raffigura COSENTINO Giovanni nato il
25.2.1972
omissis.
Dai riscontri effettuati emerso che cos come dichiarato dai collaboratori a
Lamezia Terme ha sede, nella zona indicata, ununica attivit commerciale di vendita di
tendaggi denominata COSENTINO TELONI di DATTILO Anna, sita in via S.
Guzzi nr. 2 di Lamezia Terme, adiacente alla clinica MICHELINO.
La DATTILO a sua volta, risulta coniugata con tale COSENTINO Agostino, fratello
del Giovanni in argomento.-
Inoltre, tramite richiesta alla Direzione della Casa Circondariale di Siano-Catanzaro, gli
operanti hanno accertato che, effettivamente, COSENTINO Giovanni, nel periodo
indicato dai collaboratori, ed in particolare sino al 28.06.2012, ha prestato servizio
presso la Sezione Detenuti Ordinari (c.d. Comuni) del predetto Istituto (all.to nr. 22 bis).
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foglio nr. 1116
fra gli affiliati i quali devono tutti agire nel rispetto delle superiori disposizioni
impartite dai capi.
GULLO Fausto
10) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto,
pur non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del
sodalizio, forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo,
di natura materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale nella
conservazione o nel rafforzamento delle capacit operative dell'associazione,
contributo rilevante e agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso
collettivo, comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma
criminoso della medesima o per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit
dellassociazione stessa, assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione
del quale dallesterno dava un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale,
rimanendo a disposizione della cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini
criminosi e per il rafforzamento dello stesso mediante il coadiuvamento nella
realizzazione del suo programma criminale associativo; in particolare GULLO Fausto,
approfittando della sua attivit di costruttore e rivenditore di fuochi artificiali e giochi
pirici tramitte la sua ditta con sede in S.Pietro a Maida, avendo a disposizione grandi
quantit di polvere pirica e materiali idonei al confezionamento di ordigni esplosivi,
forniva in maniera stabile il materiale esplosivo alla cosca, costituito da ordigni
esplosivi di peso variabile a seconda delle richieste con miccia a combustione lenta.
In Lamezia Terme e S.Pietro a Maida dal 2008, condotta perdurante
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foglio nr. 1117
Per ben ricostruire i fatti oggetto della vicenda in esame occorre partire dalle
dichiarazioni di GIAMPA Giuseppe il quale, in data 27.09.2012, nel corso di un
interrogatorio, tra le altre cose, riferiva che gli esplosivi utilizzati dalla cosca GIAMPA
per i danneggiamenti e gli ordigni preconfezionati venivano forniti alla cosca dal titolare
di una ditta ubicata in Maida o in San Pietro Lametino il quale, poco prima
delloperazione MEDUSA, aveva anche consegnato a TORCASIO Alessandro tre chili
di polvere da sparo a micce a lenta combustione.
Materiale che poi era stato dato da questultimo a VENTURA perch lo
custodisse.
GIAMPA aggiungeva che sempre lo stesso soggetto, in passato, gli ha
consegnato una bomba di cira due chili che era stata occultata da TROVATO Franco in
un terreno nei pressi della sua carrozzeria.
Invitato a precisare la localizzazione della ditta, GIAMPA riferiva che la stessa
si trova a San Pietro a Maida e che, per raggiungerla, occorreva attraversare la strada
che passa accanto allautodemolizioni DELFINO .
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foglio nr. 1118
Sulla base di tali elementi, la PG operante identificava il titolare della ditta sopra
detta in GULLO Fausto, titolare di un patentino di fuochino (autorizzazione che lo
abilita allaccensione dei fuochi dartificio ed alla manipolazione di materiali
esplodenti) ed esperto costruttore di artifizi pirotecnici .
Il GULLO, infatti, ha sempre lavorato nello specifico settore, dapprima quale
dipendente della ditta della madre GALDINO Carmelina, esercente lattivit di
fabbricazione e deposito di fuochi artificiali confezionati, che ha sede in San Pietro a
Maida, c.da Impiano.
Negli ultimi periodi, inoltre, il medesimo ha avviato le pratiche burocratiche per
intestare unazienda alla moglie CALVIERI Concetta.
Nel corso delle indagini emergeva che le sopra riportate dichiarazioni del GIAMPA
erano state sostanzialmente anticipate dal collaboratore MICHIENZI Francesco il quale,
gi nel corso del percorso svolto in relazione al procedimento p.p. 1006/06 R.G.N.R. -
DDA MOD. 21, aveva indicato in GULLO Fausto il soggetto costruiva bombe e che
forniva materiale esplodente ed anche armi alla cosca ANELLO di Filadelfia.
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foglio nr. 1119
Michienzi F. Ah?
Procuratore - stata ritrovata da qualcuno questa bomba?
Michienzi F. Quella bomba, in un primo tempo lavevamo tolta.
Procuratore Lavete recuperata dopo che non ha funzionato?
Michienzi F. S, lavevamo recuperata, per lui ci ha detto di ritornarla l perch
doveva fargli fare fargli capire no, gli ha mandato proprio limbasciata: Vai
nella palazzina e vedi cosa trovi.
Procuratore Ah, ho capito.
Michienzi F. Perch si vedeva che non aveva
Ispettore Esposito Il proprietario di Pianeta Mare chi ?
Michienzi F. Il proprietario preciso non lo so. So che c Callipo l in mezzo, ci
sono tante persone.
Procuratore Il Pianeta Mare che cos?
Michienzi F. Lingegnere Fiumara c anche.
Procuratore Il Pianete Mare che cos, un residence?
Michienzi F. Un residence, un campeggio s.
Procuratore Un campeggio.
Michienzi F. - Precisamente, precisamente accanto a Pianeta Mare, adesso questa
struttura si chiama Portuada, dove stata messa la bomba.
Dottore Ratt In quale localit, in quale paese?
Michienzi F. Pizzo Calabro, accanto (?) di fronte dove stato fatto lomicidio
Gregolici.
omissis
Ispettore Esposito Se ci pu descrivere questo ordigno di 25 chili comera fatto?
Michienzi F. Allora era ricoperto di carta di fuori, per allinterno era fatto con
un secchio della pittura, pesava 25/30 chili.
Ispettore Esposito 25/30 chili. Polvere da sparo, cosa cera?
Michienzi F. Non so dentro specificamente che cera, per era qualcosa che ci
hanno detto solo che cera (?) Quando laccendete dice la dovete buttare
troppo lontana. Dovete andare via subito e lontanissimo e lontanissimo, perch -
dice - la (?) lo disintegra.
Procuratore Ma chi lha fatta questa sa chi lha confezionata questa bomba?
Michienzi F. No, questo non ve lo so dire.
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foglio nr. 1120
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foglio nr. 1121
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foglio nr. 1122
A.D.R.:Per come mi chiedete, la casa del GULLO Fausto ubicata a San Pietro
a Maida e per raggiungerla bisogna percorrere una ripida discesa e sul lato sinistro
vi la dimora del Fausto; mi pare che la stessa costituita dal piano terra di un
fabbricato; io ho visto solo il salotto posto allentrata della casa ed a vista vi era
anche la cassaforte dove il Faustino custodiva i fucili di sua propriet.
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foglio nr. 1123
nr. 01 (uno) bossolo di cartuccia per arma da fuoco cal. 7,65, con sul fondello
inciso G.F.L. 7,65 mm;
nr. 01 secchio in latta da kg. 10 con allinterno evidenti tracce di polvere
esplodente di colore grigio e con applicato sul tappo un innesco con miccia;
il secchio risulta essere stato interamente rivestito con carta stagnola ed il
tutto avvolto con nastro carta;
nr. 01 busta in cellophane contenente:
- una busta pi piccola con sopra scritto Cine sud mega store al cui interno
stato rinvenuto un involucro in pvc trasparente contenete un congegno
elettronico munito di nr. 04 batterie tipo stilo avvolte in nastro isolante di
colore nero;
- nr. 01 scatolina in cartone con insegne camomilla sogni doro contenenti 18
cilindretti metallici lunghi 04,5 cm, imbrattati di polvere di colore grigio;
Negli atti in merito agli esiti delle operazioni appena descritte la PG evidenzia
che in modo manifesto quanto rinvenuto non apparteneva certamente a BIONDO
Domenico essendo invece nella chiara disponibilit del GULLO Fausto!.
Ci alla luce delle seguenti argomentazioni:
a) GULLO Fausto, titolare di certificato di abilitazione tecnica per laccensione di
fuochi dartificio, abile costruttore ed opera in questo settore con una propria
attivit;
b) GULLO, detiene legalmente, presso la propria abitazione, una serie di armi, tra
le quali:
- carabina Winchester CAL. 330 e relativo munizionamento;
- pistola beretta cal. 7,65 con relativo munizionamento.
Orbene, i bossoli rinvenuti a seguito delle perquisizioni (indicati ai precedenti
punti 4 e 5) sono relativi a munizioni identiche a quelle detenute dallindagato
presso la sua abitazione; inoltre, lo stesso GULLO, notando il rinvenimento di
tali bossoli, riferiva ai presenti che sicuramente erano i suoi e giustificava la
presenza degli stessi allinterno del fabbricato del BIONDO, dicendo che
probabilmente li avevano portati ivi i suoi figli, poich questi, quando si
recano con lui presso il poligono di tiro, sono soliti raccattare i bossoli delle
cartucce esplose per poi giocarci.
Il GULLO, invece, asseriva la sua estraneit ai fatti in relazione alle altre cose
sequestrate. Tuttavia gli operanti rilevavano che:
- i petardi indicati al precedente punto 1. sono quelli tipicamente costruiti da
coloro che fabbricano i fuochi artificiali;
- il secchio indicato al punto 6., risulta essere intriso di polvere esplosiva ed i
costruttori di fuochi dartificio sono in possesso di tale sostanza; la
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foglio nr. 1124
Ed allora manifesto come gli esiti delle attivit eseguite dalla PG confermino
appieno lattendibilit delle dichiarazioni sopra riportate e in specie quelle del
CAPPELLO e del MICHIENZI .
Emblematica la circostanza del rinvenimento del secchio indicato al precedente
punto h; tale recipiente come attestano infatti gli operanti - sembra aver contenuto
del materiale esplodente e lo stesso appare confezionato per essere destinato ad essere
una grande bomba.
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foglio nr. 1125
3. tra le armi detenute dal GULLO Fausto legalmente vi sono due fucili di
precisione e precisamente :
Carabina di fabbricazione cecoslovaccha cal. 22 LR mod. CZ452-2EZKM con
matricola A202205;
Carabina semiautomatica marca Benelli mod. ARGO Confort cal. 300
Winchester Magnum, matricola CB065611.
Dallesame degli atti emerge altres che la GDF ha gi effettuato, in passato, dei
controlli nei confronti del GULLO Fausto.
Ed invero :
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foglio nr. 1126
Alla luce di tali rilievi, il materiale esplodente illecitamente detenuto dal GULLO
Fausto veniva sottoposto a sequestro e la GALDINO Carmela, nella sua qualit di
titolare della ditta veniva segnalata alla locale A.G. per la violazione di cui agli artt.
55 del TULPS, e per la per le violazioni di cui agli artt. 9 e 10 L. 497/1974.
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foglio nr. 1127
contenute sulla perizia dei CC allegata alla CNR prot. nr. 173535/12 del 28.05.2012,
trasmessa in copia a codesta A.G. con lannotazione di P.G. cui si fa seguito).
Ancora dagli atti emerge che in data 24.12.2007, alle ore 00.50, allutenza di
pubblica utilit 113, perveniva una chiamata con la quale un cittadino segnalava
che in p.zza S. Maria Maggiore si era verificata unesplosione.
La volante del locale Commissariato di P.S., intervenuta sul posto, constatava che
ignoti avevano fatto esplodere un ordigno allinterno della rivendita di frutta e
verdura di propriet di VILLELLA Iolanda, nata il 10.05.1959 a Sambiase ora
Lamezia Terme ed ivi residente in via Trempa nr. 7, che , per lappunto, madre dei
fratelli Cesare, Antonio, Federico e del defunto Nicola GUALTIERI, elementi di
spicco dellomonima cosca (ALL. 4 copia informativa della P.S.).
Alla luce delle emergenze investigative sin qui illustrate, emergendo dalle medesime
che GULLO FAUSTO, cos come dichiarato dai collaboratori, ha costruito e fornito
alla cosca GIAMPA di Lamezia Terme ordigni esplosivi utilizzati dalla stessa per
compiere danneggiamenti e atti intimidatori e quindi per attuare i suoi programmi
criminosi, sussitono con evidenza, ad avviso di questo Giudice, gravi indizi di
colpevolezza a carico del medesimo indagato in ordine alle provvisorie contestazioni
oggetto della mozione in esame (artt. 110, 416 bis c.p. art. 10 L. 497/74 e art. 7 L.
203/91).
BEVILACQUA Gianpaolo
12 septies) Delitto p. e p. dallart.110, 416 bis cp, in quanto, nella sua qualit di
Consigliere Provinciale, capogruppo PDL, Presidente della Commissione Provinciale
LL.PP., nonch Rppresentante della Provincia nel Consiglio di Amministrazione della
SACAL SRL (Societ di gestione dellAeroporto Internazionale di Lamezia Terme),
assumeva il ruolo di concorrente "esterno" della cosca GIAMPA, in quanto, pur non
potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio,
nellambito di un legame privilegiato con taluni esponenti di rilievo della cosca in
esame e, in particolare, con Notarianni Aldo, Giamp Pasquale millelire, Giamp
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foglio nr. 1128
Giuseppe, Giamp Vincenzo cl. 70 detto Enzo, Torcasio Angelo, forniva tuttavia un
concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, di natura materiale e/o
morale, avente una effettiva rilevanza causale nella conservazione o nel rafforzamento
delle capacit operative dell'associazione, contributo rilevante e agevolativo per la
concreta realizzazione del fatto criminoso collettivo, comunque diretto alla
realizzazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima; nello
specifico, poneva in essere in pi occasioni, la promessa e il suo impegno politico di
attivarsi, una volta eletto, a favore dei membri della cosca di ndrangheta sopra
citata, per lassegnazione di appalti o posti di lavoro, in cambio del costante impegno
elettorale da parte degli esponenti della cosca a procurare pi voti possibili ai fini
dellelezione, ma anche a favore della cosca Iannazzo (che almeno dal 2001 in
rapporto di non belligeranza-alleanza con la cosca Giamp), per ci che concerne
gli appalti in zona aeroportuale, divenendo sostanzialmente il politico di riferimento
della cosca Giamp (e della cosca Iannazzo) a livello provinciale, integrando gli
estremi del contributo atipico del concorrente eventuale, producendo tale patto
elettorale politico-mafioso risultati positivi, qualificabili in termini di reale
rafforzamento o consolidamento dell'associazione ndranghetistica denominata cosca
Giamp, determinando in presenza dellefficienza causale dell'impegno e della
promessa di aiuto del politico un oggettivo potenziamento della struttura
organizzativa dell'associazione criminale, risultato ottenuto in maniera
progressivamente crescente nel corso degli anni dal 2004 al 2011, rafforzando tra
laltro il senso di superiorit e il prestigio dei capi e la prospettiva e laspettativa di
futuri incrementi economici, di fatto favorendo nonch agevolando le attivit
economiche gestite dalla cosca in esame, mantenendo diretti contatti con suoi affiliati,
come quelli sopra citati, ma anche con quelli inseriti nel campo commerciale come
Fozza Emiliano, strettamente legato a sua volta a Giamp Giuseppe, permettendo loro
di inserirsi, come nel caso del Fozza, nel tessuto economico rappresentato dalle grandi
catene di distribuzione alimentari, ovvero ancora con i fratelli Trovato Franco e
Trovato Luigi detto Gino.
In Lamezia Terme dal 2004 al 28.06.2012
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detenuti siano non fortuite coincidenze ma piuttosto il frutto di una precisa conoscenza
da parte dellindagato delle diciamo cos consuetudini lametine .
In ogni caso, nel passare ad analizzare gli elementi posti a base della
contestazione in esame, non superfluo, in questa sede, ribadire che, secondo quanto
attestato in atti, il BEVILACQUA Gianpaolo un uomo delle istituzioni, da molti
anni impegnato in politica oltre ad essere preposto alla direzione di importanti settori
economici della vita pubblica in virt della cariche ricoperte allinterno di vari enti.
Ed invero lindagato attualmente vice coordinatore provinciale del PDL nella
provincia di Catanzaro; egli stato eletto nel 2008 alle elezioni provinciali, e
attualmente riveste lincarico di Consigliere Provinciale.
Nel 2004 e 2005 ha rivestito lincarico di Dirigente della Regione Calabria nel
settore formazione professionale.
Attualmente ancora Presidente della Commissione Provinciale LL.PP e
rappresentante dellEnte nel consiglio di Amministrazione della SACAL, societ
che gestisce lAeroporto di Lamezia Terme.
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foglio nr. 1131
raggiunto con lorganizzazione che qui occupa e con i suoi esponenti di vertice e in
virt del quale egli ha accettato in cambio di un massiccio appoggio elettorale, di essere
lo stabile punto di riferimento politico- imprenditoriale dellorganizzazione, colui cio
che ( o deve essere) pronto ad intervenire per soddisfare i bisogni e le esigenze dei
sodali.
Dalla rigorosa disamina e valutazione, dunque, dei vari racconti quanto appena
detto emerge con straordinaria evidenza e in modo assolutamente innegabile: il
puntuale , preciso chiaro convergente racconto dei vari collaboratori in merito alla
figura dellindagato restituisce in modo assolutamente nitido ed evidente limmagine,
invero desolante, di un politico che, da anni, ha intessuto una stabile, paritetica,
assolutamente deprecabile relazione di cointeressenza e solidariet con
lorganizzazione che qui occupa, nella perfetta consapevolezza di essere colui che
ricambia o deve ricambiare - il che, ai fini che qui interessa, la stessa cosa- i
numerosi favori ricevuti per la sua brillante ascesa politica.
Pertanto, anche a volere affermare che oggi il BEVILACQUA costretto ad
assumere determinati comportamenti compiacenti o collusivi nei confronti degli odierni
indagati, evidente come siffatta affermazione non scrimini in alcun modo la sua
condotta, essendo questa sua attuale posizione vincolata nientaltro che la
conseguenza di un patto scellerato, liberamente e volontariamente siglato in precedenza
e in forza del quale egli ha ottenuto la promessa di un incondizionato appoggio
elettorale in cambio della promessa di favori di vario genere.
Promessa questultima il cui mantenimento - si ripete- necessariamente
obbligatorio, essendo tale impegno la conseguenza assolutamente logica, prevedibile e
prevista, della precedente e volontaria instaurazione con il gruppo criminale di un
rapporto, o di uno scambio di promesse che gi di per s reato, come oramai
chiarito dalla Suprema Corte in molteplici sentenze sentenze anche adottate negli
ultimi mesi e tutte, sul punto, assolutamente conformi.
omissis
P.M. dott. DOMINIJANNI E ci sono colletti bianchi, che lei sa?
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ANGOTTI Giuseppe S.
P.M. dott.ssa RUBERTO E chi sono?
OMISSIS
omissis
Dott. CAPOMOLLA: Senta, e altri politici? Lei la volta scorsa ha riferito.
ANGOTTI: Giovanni Scalzo.
Dott. CAPOMOLLA: Altri? Giovanni Scalzo ha detto nel 92
ANGOTTI: Vabb, il Bevilacqua
Dott. CAPOMOLLA: Bevilacqua chi ?
ANGOTTI Giuseppe - Giampaolo
Dott. CAPOMOLLA: E che fa questo ?
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foglio nr. 1133
omissis
Angotti G.: Il Gianpaolo Bevilacqua.
Mar. Farina: Foto numero?
Angotti G.: Foto numero ventotto.
Mar. Farina: Si.
Angotti G.: colui che andava per chiedere voti per scambio, sia da Aurelio
che da Aldo.
Mar. Farina: Scambio che vuol dire?
Angotti G.: Scambio per favore, diciamo tu mi riesci ad acquisire cento, duecento
voti per avere un punteggio al comune, alla regione, oppure dove lui si presentava.
Mar. Farina: Si.
Angotti G.: Allora magari un favore pu essere dalla pi piccola
1133
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foglio nr. 1134
Mar. Farina: Ma sapete di qualche favore che poi effettivamente gli ha fatto questo
Angotti G.: No, perch poi io subito dopo ho iniziato, lui entrato nella politica
diciamo gi precedentemente, ma poi ha preso il possesso tra il duemilasette,
duemilaotto, duemilasei, insomma quegli anni la e poi non ho avuto
Mar. Farina: Modo.
Angotti G.: La possibilit, modo di per per loro dire, della famiglia Notarianni,
Aldo, Aurelio, loro dicevano che avevano possibilit di contare su questa persona se
raggiunti i voti
Mar. Farina: E li hanno raggiunti i voti? Lei lo sa?
Angotti G.: Si.
Mar. Farina: Ah, li hanno raggiunti?
Angotti G.: Si, i voti si.
Mar. Farina: Quindi lei stato investito dai suoi cognati per caso? Gli hanno chiesto
di dare i voti a questa persona?
Angotti G.: Certo.
Mar. Farina: E lei glielha dato?
Angotti G.: Si.
Mar. Farina: Firmi, firmi. Allora lufficio da atto che la foto numero ventotto
corrisponde a Bevilacqua Gianpaolo nato il 12\03\1968 a Nicastro, ora Lamezia Terme
e la foto inserita nella pagina sette del presente fascicolo.
omissis
Gli stabili rapporti intessuti dallindagato con esponenti della cosca che qui
occupa, nella specie GIAMPA Enzo ( condannato nellambito del processo MEDUSA
alla pena di anni dieci, mesi due giorni venti di reclusione) sono rivelati anche dal
collaboratore di giustizia CAPO Guglielmo le cui dichiarazioni sono assolutamente
genuine ed attendibili in quanto rese nellambito di un pi generale contesto narrativo,
concernente in particolare i rapporti intessuti appunto dal propalante ( in passato
esponente della criminalit organizzata campana) con GIAMPA Enzo.
Ebbene, nel riferire in merito in data 29.09.2010, il CAPO riconosceva lodierno
indagato ( del quale ignorava sia il nome che le funzioni svolte) e lo descriveva come un
soggetto che aveva visto a casa del GIAMPA e con il quale questultimo, in sua
presenza, aveva pianificato i dettagli di una truffa ai danni di una assicurazione ( trattasi
di dichiarazioni che -si precisa sin da ora- trovano perfetta rispondenza nel narrato di
numerosi altri collaboratori, oltre che in chiarissime risultanze intercettive che di seguito
saranno riportate
Si ribadisce che il CAPO Guglielmo un collaboratore di giustizia che ha
militato in un clan camorristico del napoletano e che, secondo quanto emerso dalle
indagini, ha frequentato labitazione di GIAMPA Vincenzo nel 2006-2007, sino all
epoca immediatamente precedente lomicidio di GUALTIERI Federico cl. 77.
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foglio nr. 1135
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CAPO:Si.
FARINA: Il socio del padre di chi?
CAPO:Di Alberto.
FARINA: Di Alberto, e questa lettera che avete fatto cosa centrava questo
prendeva parte
CAPO:Lui secondo me della macchina, era il padrone della macchina, non era
FARINA: Cio quello che dovevate simulare lincidente, una delle due macchine
era di, appartenente a questa persona che lei sta indicando. Quindi avrebbe dovuto
prendere i soldi? Che cosa, dallassicurazione?
CAPO: Si,si, i soldi dallassicurazione.
FARINA: Va bene, allora lo controfirmi, e lufficio da atto che leffige che sta
indicando il Capo Guglielmo, nella foto numero 28 di pagina sei, del presente
fascicolo fotografico corrisponde a Bevilacqua Gianpaolo nato il 12/03/1968 a
Nicastro, ora Lamezia Terme. Vuole controfirmare cortesemente anche la copia, cos
lo firmiamo in originale, questa persona aveva contatti che lei sappia di altra
natura
CAPO:No, come io sono, per, lho visto
FARINA: Cio quello che ha detto, lo ha visto li in una sola occasione o in pi
occasioni?
CAPO:Ma cha una faccia talmente se non ricordo pi volte lho visto
FARINA: Sempre a casa di
omissis
Nel corso delle indagini successive allesecuzione dei fermi del luglio dellanno
2011 ( che portavano alla collaborazione di TORCASIO Angelo e di COSENTINO
Battista), gli inquirenti raccoglievano plurime, inquietanti dichiarazioni accusatorie nei
confronti del BEVILACQUA.
Ed invero in data 22.02.2013 il collaboratore TORCASIO Angelo, dopo avere
riconosciuto fotograficamente lindagato, riferiva che questi, fino al 2004, quando
ancora cio lui non era entrato a fare parte della cosca GIAMPA si recava spesso a casa
sua e dei suoi parenti per fare, in occasione delle elezioni, propaganda elettorale.
In seguito, ha aggiunto il TORCASIO Angelo, quando cio entrato a tutti gli
efetti, a far parte della cosca GIAMPA, il BEVILACQUA non si era pi recato nella
sua abitazione in quanto lindicazione di votarlo gli veniva veicolata dai capi indiscussi
della cosca e precisamente da GIAMPA Pasquale Millelire, BONADDIO
Vincenzo o NOTARIANNI Aldo ( i membri della c.d. commissione tutti
condannati dal GUP di Catanzaro a rigorose pene detentive per il delitto di cui
allart 416 bis c.p.) .
Il NOTARIANNI Aldo ha precisato il TORCASIO- gli aveva anche
confidato che il BEVILACQUA, suo amico, era anche il politico di riferimento
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foglio nr. 1137
Non peregrino, allora, qui ricordare che le dichiarazioni appena riportate sul
BEVILACQUA Gianpaolo e sui suoi stretti rapporti con NOTARIANNI Aldo ( membro
della commissione condannato ad oltre tredici anni di reclusione), non solo trovano
integrale, piena conferma nelle convergenti propalazioni di ANGOTTI Giuseppe gi
sopra riportate ma sono perfettamente riscontrate anche da quelle del commerciante
CORTESE Carlo che, infatti, ha descritto, per averle constatate direttamente, le
frequentazioni dellindagato in particolare con la famiglia NOTARIANNI e con il figlio
di Aldo NOTARIANNI in particolare
Al proposito ha detto il CORTESE :
omissis ero consapevole di chi fosse Bevilacqua e chi frequentava, ovvero in
passato ho avuto modo di vederlo in viale del Progresso, davanti al Bar Giampa, in
compagnia di alcuni soggetti appartenenti ai NOTARIANNI, tra cui il figlio di Aldo
NOTARIANNI, ed altri soggetti si cui adesso non so indicare i nomi. La richiesta
avanzata dal Bevilacqua era esplicita e io lavevo interpretata come una richiesta che
non potevo rifiutare, anche perch il riferimento era chiaro e riguardava persone
detenute che ruotavano intorno alla cosca Giamp, anche perch mi ritenevo
assoggettato per il fatto che in passato mi aveva fatto fare delle forniture di
attrezzature sportive per la Provincia.
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foglio nr. 1138
Ed infatti in seguito luomo politico si adoperato per fare ottenere dei lavori e
commesse ad una impresa controllata dai GIAMPA( sul punto sono in corso
approfondimenti investigativi) e aveva anche promesso un posto di lavoro a GIAMPA
Domenico, fratello di Giampa Enzo.
Il COSENTINO ha altres riferito, ma il fatto, allo stato, non contestato per
mancanza di elementi di riscontro individualizzante, che il BEVILACQUA, durante la
campagna elettorale delle provinciali del 2008, ha anche elargito una somma di denaro a
esponenti della cosca per la raccolta dei voti.
Ha riferito, altres, che il BEVILACQUA Gianpaolo, legato anche da un forte
rapporto con lavvocato Chicco SCARAMUZZINO, acquistava, per il proprio consumo
personale e per un gruppo di dieci amici, sostanza stupefacente da GIAMPA Enzo.
Infine, riscontrando perfettamente il racconto di CAPO Guglielmo, ha
evidenziato che BEVILACQUA Gianpaolo, unitamente a GIAMPA Vincenzo
Enzo, hanno compiuto talune truffe ai danni delle compagnie di assicurazioni
con la stessa metodologia di azione di GIAMPA Giuseppe.
Fatto questultimo che rappresenta un ulteriore granitico elemento posto a
base della contestaizone che qui occupa, emergendo dal medesimo come lindagato
si sia anche prestato a compiere illecite operazioni truffaldine che rappresentano
una inesauribile fonte di denaro per lorganizzazione e che quindi ne rafforzano le
capacit operative.
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foglio nr. 1139
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foglio nr. 1140
Ci in quanto da almeno tre anni egli era solito chiedere a loro voti per s stesso o
per altri amici che appoggiava.
Si gi detto come siffatta (anche credibile) precisazione non solo non sia
scriminante ma sia addrittura confermativa dellipotesi accusatoria, dimostrando
lesistenza di quella situazione di debito in cui obiettivamente vengono a trovarsi tutti i
politici che volontariamente richiedono ad una associazione mafiosa lappoggio
elettorale, promettendo in cambio una successiva completa disponibilit.
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foglio nr. 1141
Omissis.
Da quanto sin qui detto emerge allora in modo chiaro come il racconto di tutti i
collaboratori sopra indicati converga su quello che il fatto essenziale oggetto della
imputazione in esame: ovvero laccordo che almeno dallanno 2004 il BEVILACQUA
ha stretto con tutti i pi importanti esponenti di vertice della cosca GIAMPA Pasquale,
BONADDIO Vincenzo, GIAMPA Enzo, NOTARIANNI Aldo, TROVATO Franco e per
effetto del quale tutti i soggetti sopra indicati si sono impegnati a sostenere e ad
appoggiare la campagna elettorale dellindagato in cambio della promessa del politico
di favorire la cosca una volta eletto nei rapporti con la pubblica amministrazione e con
limprenditoria.
Omissis.
A.D.R.: per come mi chiedete sono a conoscenza, per averlo appreso in ambito
associativo mediante la circolarit delle notizie esistente sia nella nostra cosca sia tra
le cosche lametine in generale, del fatto che la zona aeroportuale di Lamezia Terme
ricade sotto la sfera dinfluenza della cosca IANNAZZO e di Vincenzino Iannazzo detto
il moretto e Antonio Davoli detto tonino; in particolare per come mi chiedete tale
influenza viene esercitata sia tramite il controllo delle ditte di autonoleggio ivi presenti
(in particolare ricordo che nei precedenti interrogatori ho fatto riferimento ad un tale
Rosario, per conto del quale effettuammo un danneggiamento su mandato di Tonino
Davoli, avvenuto nello stesso periodo in cui fu ritrovata dalle Forze dellordine una
mia pistola 44 magnum in via del progresso) sia tramite le assunzioni di dipendenti
allinterno della SACAL che stanno cuore alla famiglia IANNAZZO, ovvero ancora
tramite lottenimento di appalti per opere edili come lampliamento di parcheggi o
altro; tale influenza gode dellappoggio del politico Giampaolo BEVILACQUA che ha
o aveva poteri di gestione ( in quanto non so se ce li abbia tuttora), allinterno della
SACAL; per come mi chiedete noi della cosca GIAMPA non ci interessavamo ad avere
anche noi una sorta di influenza nella zona aeroportuale predetta perch rispettavamo
tacitamente che la stessa fosse sottoposta esclusivamente allinfluenza della cosca
Innazzo; (omississ)
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foglio nr. 1142
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foglio nr. 1143
Si d atto che FOZZA Emiliano verr indicato con Emiliano, mentre BEVILACQUA
Giampaolo, verr indicato con Giampaolo.--
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
Emiliano: ... Jean Paul! ...---///
Giampaolo: ... oh bello! ... allora ... ---///
Emiliano: .. dimmi ...---///
Giampaolo: ... luned mattina ...---///
Emiliano: ... si ...---///
Giampaolo: ... chiama la signora Annamaria ...---///
Emiliano: .. si ...---///
Giampaolo: ... verso le nove e mezzo ... dieci ...---///
Emiliano: ... si ...---///
Giampaolo: ... che lei luned mattina alle otto e mezzo ... nove ... parla con ... con
coso ...---///
Emiliano: ... con Ielo! ...---///
1143
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foglio nr. 1144
Giampaolo: ... Ielo ... e te lo passa direttamente lei ... Annamaria ... tu chiama.---
Emiliano: ... mh ...---///
Giampaolo: ... la sette uno sette uno tre uno ... ---///
Emiliano: ... tre uno ... sette uno sette uno tre uno finale ...---///
Giampaolo: ... tre uno ...---///
Emiliano: ... perch io ho quello di Ielo ...---///
Giampaolo: ... no ... tu parla con Annamaria che la segretaria...---///
Emiliano: ... aspetta che me lo segno ... allora Jean Paul ... aspetta ...---///
Giampaolo: ... Noto ... cos ti ... ti passa direttamente la linea ...---///
Emiliano: ... io ho direttamente il numero di Ielo ... dammi ...---///
Giampaolo: ... io ti sto ...----///
Emiliano: quello di Annamaria ... zero nove sei uno ... ---///
Giampaolo: ... sette uno ... sette uno tre uno ...---///
Emiliano: ... sette uno sette uno tre uno ... ---///
Giampaolo: ... cos ...---///
Emiliano: ... ok ... dai ...---///
Giampaolo: ... lei te lo passa direttamente ... cos hai capito?! ... (n.d.r. fa intendere che
si tratta di una corsia preferenziale) ... eh! ...---///
Emiliano: ... si ... si ... va bene ... dai ... ok ...---///
Giampaolo: ... va bene? ...---///
Emiliano: ... ok ...---///
Giampaolo: ... ciao caro ...--///
Emiliano: ... poi ti faccio sapere luned ...--///
Giampaolo: ... si ...---///
Emiliano: ... mattina ... ---///
Giampaolo: .. a ... <2P incomprensibili> ... poi ... ---///
Emiliano: ... grazie a te ...---///
Giampaolo: ... un bacio ...---///
Emiliano: ... ciao caro ...---///
Giampaolo: ... ciao ... ciao ...---///
omissis
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foglio nr. 1145
omissis
Si d atto che FOZZA Emiliano verr indicato con Emiliano, mentre linterlocutore di
sesso femminile verr indicato con Annamaria.----------//
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
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Ufficio del Giudice Distrettuale per le indagini preliminari di Catanzaro -
foglio nr. 1146
omissis
Si d atto che FOZZA Emiliano verr indicato con Emiliano, linterlocutore di sesso
femminile verr indicato con Annamaria, mentre il dott. IELO verr indicato con
Ielo.---///
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
1146
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foglio nr. 1147
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foglio nr. 1148
Si d atto che FOZZA Emiliano verr indicato con Emiliano, mentre BEVILACQUA
Giampaolo, verr indicato con Giampaolo.--
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
Nella conversazione che segue, avvenuta il giorno 4 maggio 2010, il Fozza racconta al
Bevilacqua lesito dellincontro avuto con il dott. Ielo e conferma che questo era stato
positivo.
Il BEVILACQUA nel chiedere se era andato tutto bene, subito si affretta a dire
pi volte al FOZZA che avrebbe dovuto raccontargli tutto da vicino io e te
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foglio nr. 1149
omissis
Si d atto che FOZZA Emiliano verr indicato con Emiliano, mentre BEVILACQUA
Giampaolo, verr indicato con Giampaolo.--
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
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foglio nr. 1150
Emiliano: ... per entrare l dentro ... perch pure a me ... per la prima volta mi ha
temporeggiato ...---///
Pino: ... a me non che mi chiamano loro ...---///
Emiliano: ... non con ...---///
Pino: ... <incomprensibile> ...---///
Emiliano: ... lo conosci tu all'assessore Bevilacqua ... Giampaolo Bevilacqua? ... a lui
ti devi rivolgere ...---///
Pino: ... di dov lui? ... di Lamezia? ...---///
Nel prosieguo aggiunge il FOZZA: tu informati a Nicastro ... da qualche
amico ... e gli chiedi chi l'ass' ... (n.d.r. tronca la parola assessore) ... chi
Bevilacqua Giampaolo ... scrivitelo!...-
Pino: ... Bevilacqua ...---///
Emiliano: ... aspetta che te lo scrivo ... ---///
Pino: ... me lo ricordo ... me lo ricordo ...---///
Emiliano: ... te lo scordi ... Bevilacqua Giampaolo e ti fai fare il favore ... lui
con Floriano sono ... "cazzo" e cucchiara ... io ti dico ... "Pino! ... sono andato e mi
hanno ... mi hanno "tamburriato"" ... poi siccome un intimo amico mio l'ho
fermato ... e gli ho detto ... "vedi che la situazione questa ... questa ... e questa ... ho
saputo che tu" ... perch nella Fattoria del Reventino ... ce l'ha inserito lui ... (n.d.r.
Giampaolo Bevilacqua) ... l dentro! ... Giampaolo! ...---///
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
omissis dallinizio del progressivo sino al min. 12.45 perch non utile alle indagini...
Emiliano: ... e da Noto ... (n.d.r. imprenditore alimentare di Catanzaro) ... non ci
sei? ... Io ieri od avantieri mi ci sono ... <PP incomprensibili> ... ---///
Pino: ... <PP incomprensibili> ...---///
Emiliano: ... Centomila Euro ...---///
Pino: ... <incomprensibile> ...---///
Emiliano: ... per ci ho inserito quattro aziende ... ho inserito Veroni ... ho inserito
un'azienda di San Daniele ... (n.d.r. prosciutti) ... ho inserito una grande azienda di
sgambati ... porchette ... di milano ... ungherese ... (n.d.r. tipologie di prosciutti e
salumi) ... ---///
Pino: ... pure che non ... <PP incomprensibili> ...---///
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foglio nr. 1151
Emiliano: ... eh! ... mi deve fare almeno ... almeno settecentomila Euro ... ---///
Pino: ... se te li fa! ...---///
Emiliano: ... e non me li fa! ... ---///
Pino: ...<1P incomprensibile> ...---///
Emiliano: ... oh Pino! ... oggi il gruppo pi grosso che c'! ... poi ... <1P
incomprensibile> ... il pi forte! ... ---///
Pino: ... dagli ... <1P incomprensibile> ...---///
Emiliano: ... non ci sei riuscito! ... ma con chi hai parlato? ... con Ielo ... (n.d.r. dott.
amministratore del gruppo Noto) ...---///
Pino: ... con Ielo ...---///
Emiliano: ... e lo sai con chi devi parlare ...---///
Pino: ... eh? ...---///
Emiliano: ... per entrare l dentro ... perch pure a me ... per la prima volta mi ha
temporeggiato ...---///
Pino: ... a me non che mi chiamano loro ...---///
Emiliano: ... non con ...---///
Pino: ... <incomprensibile> ...---///
Emiliano: ... lo conosci tu all'assessore Bevilacqua ... Giampaolo Bevilacqua? ... a lui
ti devi rivolgere ...---///
Pino: ... di dov lui? ... di Lamezia? ...---///
Emiliano: ... <incomprensibile> ... e ti inserisci ... ci ho chiamato ottocento volte ... mi
ha fissato l'appuntamento ... Ielo mi ha fatto correre ... <2P incomprensibili> ... sopra
settecentomila Euro ne voleva ... <incomprensibile> ... l'ho guardato ... gli ho detto ...
"senti un po' ... gli ho detto non che <PP incomprensibile> ... a trent'anni e mi prendi
per fe' ... gli ho detto mi prendi per fesso!" ... ma secondo te ... posso chiamare l'azienda
e gli dico che mi fai settecentomila Euro di fatturato e ne vuoi quattrocento! ... che mi
licenziano ... immediatamente! ... mi dicono ... "tu non sai nemmeno ... non gli hai
saputo nemmeno rispondere!" ... me l'ha fatto apposta per ... <PP incomprensibili> ...
poi gli ho ... gliel'ho detto a lui ... (n.d.r. ass. Bevilacqua Giampaolo) ... mi hanno
chiamato subito ... come gliel'ho detto ... tempo una settimana e mi hanno
chiamato ... ---///
Pino: ... a me ... sono quattro o cinque ... io ... io voglio la ... <1P
incomprensibile>...---///
Emiliano: ... "minchia" ... c' andato fuori del ...<1P incomprensibile> ... non farmi
venire il vomito! ... c' la "Fattoria del Reventino" oh Pino! ...---///
Pino: ... ehm ...---///
Emiliano: ... oh Pino! ... ---///
Pino: ... e quello ...---///
Emiliano: ... e fai la persona seria ... ---///
Pino: ... di Forza Italia ... quello di Forza Italia ...---///
Emiliano: ... oh Pino ... ma vedi che c' la "Fattoria del Reventino" ... che i ... (n.d.r.
suoi) ... prodotti fanno schifo alla "minchia" ... Pino! ... e dai! ...---///
Pino: ... ti sto dicendo ... io la prima volta ho sbagliato ... io la prima volta ebbi
l'appuntamento con coso ... per portargli il campione ... e poi non andai ... ma ti parlo
di tanti anni fa quando ancora ... <1P incomprensibile> ... nemmeno esistevano ...
qua ...---///
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foglio nr. 1153
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foglio nr. 1155
.... omissis dal min. 20.35 allorquando i passeggeri scendono dall'auto che dal sistema
GPS si evince essersi fermata nell'area di servizio di Lamezia Terme dell'autostrada
Salerno - Reggio Calabria - direzione nord.
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
.... omissis dall'inizio del progressivo sino al min. 03.26 allorquando durante la marcia
incontra l'assessore Bevilacqua Giampaolo ...
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foglio nr. 1156
FINE TRASCRIZIONE
CONVERSAZIONE NR. 3207 DEL 12.07.2010 ORE 12.53.32. (All. IV/14 Informativa
CERBERO)
Si d atto che FOZZA Emiliano, verr indicato con Emiliano, mentre BEVILACQUA
Giampaolo verr indicato con Giampaolo.----------//
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
... omissis dall'inizio del progressivo al min. 00.14, poich Emiliano in modalit
ambientale, cita la ditta Cresus ...
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Emiliano: ... no! ... mi ha detto "tutto a posto" ... siamo andati l e poi mi diceva che
siccome gli abbiamo fatto dei prezzi buoni per quanto riguarda un'azienda ...-
Giampaolo: ... eh ... eh ...---///
Emiliano: ... c'era pure la differenza che noi eravamo venti ... trenta centesimi in
meno ... e lui giustamente si impuntato dicendo ... "io per venti centesimi non
cambio l'azienda" ... pu pu ...po po ... pa pa ... (n.d.r. intende dire che blaterava) ...
hai capito? ... le solite chiacchiere ... all'inizio era tutto d'amore e d'accordo ... ---
Giampaolo: ... ah ...---///
Emiliano: ... poi tutto ad un tratto ha deciso cos ...---///
Giampaolo: ... va bene ... caro ...---///
Emiliano: ... ok? ...---///
Giampaolo: ... ciao ... ci sentiamo ...---///
Emiliano: ... aspetto tue notizie ... ciao caro ...---///
Giampaolo: ... ciao ... ciao ...---///
Emiliano: ... ciao ...---///
FINE TRASCRIZIONE
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Si riporta qui di seguito il tratto della trascrizione della citata conversazione telefonica
avvenuta in data 09.07.2010 (All. IV/16 Informativa Cerbero).
omissis
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
Francesco:...Gianp?...---//
Gianpaolo:...ouh...---//
Francesco:...ma tu scendi a mare?...---//
Gianpaolo:...e pu darsi...non lo so...---//
Francesco:...tu dove sei?...---//
Gianpaolo:...a casa...---//
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omissis
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
Chicco :...Pronto?...---//
Gianpaolo :grande avvocato mio!...---//
Chicco :dove sei Giampaolo, dove sei?...---//
Gianpaolo :...io sono a Catanzaro, perch?...---//
Chicco :ehtutto a posto quella questione---//
Gianpaolo :...lhai chiusa?...---//
Chicco :si si---//
Gianpaolo:...sei un grande!...---//
Chicco :e oravabbcomunque---//
Gianpaolo:...e quanto lhai chiusa?...---//
Chicco :a 14!...---//
Gianpaolo:...alla grande...grandissima!...---//
Chicco :vanno bene?...ciopraticamente qual cosina ce lhanno tolta,
per---//
Gianpaolo :...non fa nientein questo momento buonissima non buona..-/
Chicco :hanno fatto 14000 pi 2000 di spesecio 14 sono i tuoi e 2000 di
spese legali capito? (n.d.r: lAvv. Scaramuzzino riferisce allinterlocutore di aver
concluso per quella cifra in riferimento ad un indennizzo verosimilmente per un
incidente)...---//
Gianpaolo :...incomprensibilei soldi tuoi...---//
Chicco :no no, non ti preoccupareti voglio dire una cosaoggi vado
perch devo andare a trattarla l da Chirumbolo e gli faccio laccettazione di
questa somma, ti va bene?...---//
Gianpaolo:subito subitodigli di mandarti lassegno subito!...-//
Chicco :vabbene, pomeriggio vado---//
Giampaolo :non ti dimenticare di andare il pomeriggio e di firmare!...---//
Chicco :scherziamo!...Pomeriggio alle 6 sono l---//
Giampaolo :ciao caro, un bacio---//
Vincenzo :...ok ciao ciao...---//
FINE TRASCRIZIONE
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omissis
OGGETTO: Verbale di trascrizione della sottonotata conversazione telefonica
registrata sullutenza telefonica Wind nr. 347/6356070 in uso a BEVILACQUA
Gianpaolo, in altri atti meglio generalizzato.--
.......... in esecuzione al decreto nr. 1846/09 R.G.N.R. mod. 21 e nr. 489/10 R.
INT. della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro Direzione
Distrettuale Antimafia.----//
omissis
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
Chicco :...Pronto?...Pronto!...---//
Gianpaolo :Chicco!...---//
Chicco :chi ?...---//
Gianpaolo :...Gianpaolo...---//
Chicco :Gianpaolo, dimmi tutto---//
Gianpaolo :...a posto?...hai fatto tutto?...---//
Chicco :si, gli ho firmato laccettazione, per come ti avevo detto ebasta
(n.d.r. lavvocato Scaramuzzino si riferisce alla cifra di 14000 euro che il
Bevilacqua avrebbe ottenuto per un sinistro a cui si era fatto riferimento gi nel
progressivo nr. 519)--//
Gianpaolo :...vabbene!...---//
Chicco :ora da qua a 10 giorni mi dovrebbe arrivare il tutto---//
Gianpaolo:...vabbene caro...---//
Chicco :ok?...---//
Gianpaolo :...ciao, grazie, e buona serata!...---//
Chicco :ciao ciao---//
FINE TRASCRIZIONE
omissis
OGGETTO: Verbale di trascrizione della sottonotata conversazione telefonica
registrata sullutenza telefonica Wind nr. 347/6356070 in uso a BEVILACQUA
Gianpaolo, in altri atti meglio generalizzato.----
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omissis
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
Chicco :...Pronto?...---//
Gianpaolo :ah Chicco!...---//
Chicco :chi ?...---//
Gianpaolo :...Gian paul...---//
Chicco :ehi Gianpaolo, dimmi tutto---//
Gianpaolo :... niente, avevo chiamato per sentirti se avevi qualche novit!./
Chicco :no, appena ci sono novit ti chiamo, non ti preoccupare (n.d.r.
lavvocato Scaramuzzino si riferisce alla cifra di 14000 euro che il Bevilacqua
dovrebbe ricevere da unassicurazione come risarcimento per un incidente e a cui si
gi fatto riferimento nel progressivo nr. 519)--//
Gianpaolo :...a te direttamente arriva no?...---//
Chicco :si si, tutto a me---//
Gianpaolo :...meno male, meno male!...ok---//
Chicco :ti chiamo appena arriva tutto...---//
Gianpaolo :...ma su per gi non sai che tempi ci sono no?...---//
Chicco :ma guarda, da quando glielho mandatouna decina di giorni.
Cio10-15 giorni massimo, unaltra settimanasettimana prossima---//
Gianpaolo :...quindi settimana prossima!...---//
Chicco :se ha fatto tutto, una decina di giorni ci vogliono---//
Gianpaolo :...vabb, ok---//
Chicco :ciao Gianpaolo---//
Gianpaolo :...ciao caro, un bacio---//
FINE TRASCRIZIONE
omissis
omissis
INIZIO TRASCRIZIONE.-----------------//
Gianpaolo:pronto?...---//
Chicco :amico mio!...---//
Gianpaolo:...dimmi caro...---//
Chicco :gioved mattina chiamami che ti metto a posto!--//
Gianpaolo:...ti ringrazio...---//
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11bis) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p, perch assumeva il ruolo di
concorrente "esterno" della struttura organizzativa dellassociazione criminale di
stampo mafioso denominata cosca GIAMPA di Nicastro-Lamezia Terme, in quanto,
pur non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del
sodalizio, forniva tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo,
di natura materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale nella
conservazione o nel rafforzamento delle capacit operative dell'associazione,
contributo rilevante e agevolativo per la concreta realizzazione del fatto criminoso
collettivo, comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma
criminoso della medesima o per lattuazione di un particolare settore o ramo di attivit
dellassociazione stessa, assumendo un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione
del quale dallesterno dava un contributo rilevante alla vita del gruppo criminale,
rimanendo a disposizione della cosca GIAMPA per il perseguimento dei suoi fini
criminosi e per il rafforzamento dello stesso mediante il coadiuvamento nella
realizzazione del suo programma criminale associativo; in particolare, in virt di un
rapporto privilegiato con Giamp Giuseppe, Molinaro Maurizio e con Trovato Franco
e Gino, poneva in essere le seguenti condotte idonee a rafforzare il programma
criminoso della cosca medesima: coadiuvava in qualit di referente legale (insieme al
collega Lucchino Giuseppe) i membri della cosca Giamp nella realizzazione delle
truffe assicurative, favorendo altres la negoziazione degli assegni non trasferibili
provento di truffa, consentendo alla cosca Giamp la realizzazione di profitti ingiusti
da reimpiegare nel finanziamento delle altre attivit illecite della cosca stessa (acquisto
di armi e droga soprattutto, mezzi di locomozione per omicidi, retribuzione degli
affiliati, etc..), veicolava notizie prima dellesecuzione della cd. Operazione Medusa
e, soprattutto, organizzava e favoriva lincontro elettorale presso il proprio studio
legale tra Giamp Giuseppe, Cappello Saverio, Molinaro Maurizio ed altri esponenti
della cosca Giamp e il politico Catanzarese Aiello Pietro, gi assessore regionale alle
politiche ambientali, candidato alle elezioni regionali calabresi del 2010, in cui veniva
sancita la promessa/offerta di utilit economiche (quali forniture e/o appalti di servizi
in strutture pubbliche), tra gli altri, a Giamp Giuseppe, Cappello Saverio e Molinaro
Maurizio e in particolare alle loro ditte (ovvero ad essi riconducibili) in cambio del
voto e dellimpegno al procacciamento di voti in favore del predetto Aiello Pietro
In Lamezia Terme, dal 2009 condotta perdurante
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Venendo alla specifica vicenda che qui interessa, la medesima parte dalle
dichiarazioni del collaboratore di giustizia CAPPELLO Saverio, che, per primo, ha
indicato lavv. SCARAMUZZINO Giovanni come un soggetto vicino al clan GIAMPA.
In tale contesto il CAPPELLO, nel corso dellinterrogatorio del giugno 2012, ha
raccontato che lo SCARAMUZZINO, nellanno 2010, ha organizzato un incontro
presso il suo studio legale, a cui avevano preso parte, oltre a lui, GIAMPA Giuseppe e il
politico catanzarese AIELLO Pietro, allepoca candidato alle elezioni
amministrative regionali.
Invitato a ricostruire con esattezza le modalit di svolgimento della riunione, il
CAPPELLO ha riferito che, in quella circostanza, lo SCARAMUZZINO ha presentato
GIAMPA Giuseppe ad AIELLO sostanzialmente come una persona in grado di
assicurare una campagna elettorale proficua e di raccogliere un numero elevato di
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voti, aggiungendo che il GIAMPA era un personaggio che contava a Lamezia Terme,
il numero uno.
Al proposito il collaboratore ha precisato che lo SCARAMUZZINO non ha
usato nelle presentazioni la parola capo onde evitare possibili reazioni dellAIELLO
( Me lha presentato due minuti. Siamo entrati lavvocato Chicco: Questo il
signor Pie Aiello, pip, pop, dice: Questi sono amici e mi ha presentato a me,
dice: Questo Giuseppe Giamp Stasera avete il massimo di Lamezia dice
Non gli ha detto il capo di Lamezia, senn quello che ne so come reagiva, per
dice: avete il numero uno di Lamezia, va)
Alla successiva, specifica domanda del PM volta ad appurare quali erano state le
frasi o le parole proferite dal politico durante lincontro, il collaboratore ha dichiarato
che in quel frangente lAIELLO, a seguito della presentazione, non aveva detto
niente.
In seguito lo SCARAMUZZINO, separatemente, in unaltra sala, li aveva
invitati a procurare pi voti possibili allAIELLO dicendo che questi poi si sarebbe
messo a disposizione.
Dott. Romano: Questo lo diceva anche lui, non solo o era lavvocato
che lo presentava in questo modo?
Cappello S.: No, il quel frangente lui non ha detto niente, dopo, poi lavvocato ci ha
portato a parte dice: Vedi che
Dott. Romano: Quindi ve lo ha solo presentato.
Cappello S.: S. Dice: gi ho parlato io, vedi che a disposizione
Dott. Romano: In pratica, dopo avercelo presentato, lavvocato Chicco
SCARAMUZZINO, ci port in unaltra sala
Cappello S.: S, era lufficio suo.
Dott. Romano: ci port nel suo ufficio personale e ci raccomand di
trovargli il pi possibile i voti per farlo eleggere in quanto si trattava di una persona
che poi ci avrebbe ricambiato appunto mettendosi a nostra disposizione.
Cappello S.: S.
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Lamezia dice Non gli ha detto il capo di Lamezia, senn quello che ne so come
reagiva, per dice: avete il numero uno di Lamezia, va.
Dott. Romano: Ho capito. Allora, quindi, cercando di sintetizzare: Per come mi
chiedete, circa la mia conoscenza di altri episodi delittuosi di cui non ho parlato e che
mi siano venuti in mente, ricordo che nel 2010, alcuni mesi prima del mio arresto,
avvenuto nel luglio di quellanno, Giamp Giuseppe mi disse che dovevamo andare
presso lo studio dellavvocato Chicco SCARAMUZZINO, situato Dove?
Cappello S.: Praticamente situato lo stesso palazzo, mi sembra, dove ha aperto
la pasticceria nuova Pasquale del Bonsai; praticamente la pasticceria davanti e
lufficio al palazzo dietro, di fronte c la Nuova Nave di Perri, quel palazzo l. C
una parruccheria proprio vicino
Dott. Romano: nel palazzo nelle cui vicinanze c la nuova
pasticceria del titolare del Bonsai
P.G.: Chocolat.
Cappello S.: Il Chocolat, s.
Dott. Romano: il Chocolat, di fronte alla Nuova Nave in quanto appunto
questavvocato ci doveva presentare una persona, ivi giunti, alla presenza di
dellavvocato e anche di suo padre, ci fu da questi ultimi due presentato un personaggio
politico di nome Aiello Che era di Catanzaro?
Cappello S.: S.
Dott. Romano: Avete detto di alta statura e molto distinto
Cappello S.: S.
Dott. Romano: Lavevate visto prima?
Cappello Saverio No, non lho mai visto.
Dott. Romano: non lho mai visto prima
Cappello S.: Sulle locandine l.
Dott. Romano: in pratica questa persona ci chiedeva un appoggio elettorale
per le prossime future elezioni regionali, dicendoci che in cambio era a disposizione per
qualsiasi cosa e che potevamo rivolgerci a lui
Cappello S.: S.
Dott. Romano: Questo lo diceva anche lui, non solo o era lavvocato
che lo presentava in questo modo?
Cappello S.: No, il quel frangente lui non ha detto niente, dopo, poi
lavvocato ci ha portato a parte dice: Vedi che
Dott. Romano: Quindi ve lo ha solo presentato.
Cappello S.: S. Dice: gi ho parlato io, vedi che a
disposizione
Dott. Romano: In pratica, dopo avercelo presentato, lavvocato
Chicco SCARAMUZZINO, ci port in unaltra sala
Cappello S.: S, era lufficio suo.
Dott. Romano: ci port nel suo ufficio personale e ci raccomand
di trovargli il pi possibile i voti per farlo eleggere in quanto si trattava di
una persona che poi ci avrebbe ricambiato appunto mettendosi a nostra
disposizione.
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Cappello S.: S.
Dott. Romano: Ricordo che effettivamente questo Aiello, prese molti voti a
Lamezia Terme e se non ricordo male, effettivamente fu eletto in quella tornata
elettorale. Questo me lo ricordo perch dopo le elezioni andai di nuovo dallavvocato
chiedendogli se il predetto Aiello poteva farmi avere delle commesse di fornitura di
cartucce di stampanti, che io allepoca trattavo, nella zona di Catanzaro e lavvocato
Chicco SCARAMUZZINO disse che non cerano problemi, solo che io poi fui
arrestato e non ne seppi pi nulla. Giusto?
Cappello S.: S.
Dott. Romano: Allora, poi avete detto anche che Per come mi chiedete,
effettivamente Giuseppe Giamp e noi tutti della cosca ci impegnammo molto per la
campagna elettorale del suddetto Aiello e, se non ricordo male, in quelloccasione
presso lo studio vi era anche Emiliano Fozza
Cappello S.: Ma incontrammo pi di qualcuno, mo non mi ricordo bene, cera
un via vai.
Dott. Romano: e Chirumbolo Giuseppe che era amico dellavvocato
SCARAMUZZINO.
Cappello S.: S, s.
Dott. Romano: Quindi il fatto che aveva preso molti voti labbiamo detto, va
bene, quindi abbiamo sintetizzato cos. Poi non so se avete ancora qualche altro
episodio a cui accennare?
omissis.
( Si precisa che dagli accertamenti espletati effettivamente emerso che lo
studio dellavv. SCARAMUZZINO Giovanni si trova in Lamezia Terme alla via
Colelli nr. 86, nello stesso stabile dove sorge il bar Chocolat e di fronte al
supermercato la Nuova Nave.
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presentava come due persone importanti di Lamezia Terme e che potevano fare
ottenere diversi voti. AIELLO si metteva a disposizione dicendoci di impegnarci che
poi lui a sua volta si sarebbe messo a nostra disposizione nellambito delle sue
competenze politiche. Ci ha consegnato i bigliettini pubblicitari e ci siamo salutati,
allontanandoci dallo studio. Ricordo che nella circostanza Giuseppe GIAMPA mi
disse che avremmo dovuto impegnarci in quanto lAIELLO ci sarebbe servito in caso
di vittoria.
Mentre uscivamo dallo studio giungeva Giuseppe CHIRUMBOLO che stava per entrare
e presumo che stesse venendo al medesimo appuntamento.
Non mi risulta se altri appartenenti alla cosca abbiano avuto incontri simili con
AIELLO.
per come mi chiedete non abbiamo fatto riferimento a cifre di denaro ma GIUSEPPE
GIAMPA mi diceva che si trattava una unottima opportunit che non dovevamo
lasciarci sfuggire on quanto avrebbe portato elevata economia per lintero gruppo.
Omissis
omissis
Con riferimento alle cartucce di cui ho parlato nel precedente verbale, devo precisare
che si trattava di cartucce rigenerate per stampanti che ho fornito io tramite il mio
negozio di elettronica denominato SASI SISTEM in via del Progresso che gestivo
insieme a GABRIELE Simone di Lamezia Terme. Come gi detto a seguito della vittoria
ottenuta a seguito delle elezioni regionali del 2010, anche grazie ai numerosi voti
ricevuti a Lamezia Terme, con il nostro impegno, un giorno mi recai da
SCARAMUZZINO per ricordargli limpegno preso ed in quella circostanza gli chiesi
che doveva farmi piazzare le cartucce e la vendita di computer negli uffici di sua
competenza. In effetti SCAMUZZINO si mise a disposizione che avrebbe provveduto e
contattare AIELLO per ottenere lappalto della fornitura. Tale fornitura non
avvenuta in quanto poco dopo sono stato tratto in arresto nellambito delloperazione
infinito.
Credo che, in base agli accordi presi durante gli incontri citati, e per come aveva
riferito il politico sicuramente avrei ottenuto lappalto. omissis
Nel corso dello stesso interrogatorio, CAPPELLO Saverio, in sede di individuazione
fotografica nella fotografia nr. 15, ha riconosciuto il politico AIELLO Pietro.
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Al proposito, dopo avere ripercorso nei medesimi termini sopra riportati, le fasi
precedenti lincontro ( specificando che il medesimo nato su input del padre dello
SCARAMUZZINO, amico dellAIELLO e primario del locale presidio ospedaliero), ha
innanzitutto precisato, con assoluta certezza, che alla riunione ha partecipato il
CAPPELLO ( e ci ai fini che qui interessa di fondamentale importanza in quanto
conferma lassoluta attendibilit delle dichiarazioni sopra riportate).
Il GIAMPA ha poi aggiunto che SCARAMUZZINO lo ha presentato ad
AIELLO senza lutilizzo di parole particolari ma con il nome ed il cognome, anche se
poi, a specifica domanda del PM, ha ricordato di essere stato definito come una
persona importante di Lamezia Terme.
Per quanto qui specificamente interessa, il collaboratore ha inoltre puntualizzato
che la discussione stata condotta da SCARAMUZZINO; alla fine, a domanda del PM,
ha riferito che AIELLO gli aveva detto che se avesse ottenuto un paio di migliaia di
voti a Lamezia, si sarebbe messo a disposizione.
Ebbene evidente come questultima, isolata e forse anche tardiva affermazione
del GIAMPA non sposti in modo sostanziale quanto sin qui detto in merito alla
impossibilit di ascrivere allAIELLO il reato contestato in quanto con evidenza, non
essendo la medesima confermata, anzi essendo sostanzialmente smentita dal
CAPPELLO, non idonea da sola a integrare quel presupposto di gravit indiziaria che
necessario per applicare la misura richiesta.
Detto in altri termini il fatto che il narrato dei due collaboratori non converga in
ordine a ci che con evidenza non un particolare, un elemento accidentale ma
lessenza stessa del fatto di reato contestato all AIELLO -avere promesso favori o
altre utilit in cambio della promessa di voti- non consente di ritenere integrata
lipotesi di reato contestata, rimanendo leventuale chiamata in correit del GIAMPA,
allo stato, totalmente sfornita di riscontri individualizzanti.
A ben vedere, inoltre, non pu neppure non evidenziarsi, per correttezza, che la
riunione elettorale cui lAIELLO ha partecipato nata su iniziativa, come ha detto
GIAMPA Giuseppe, di un amico del politico, il padre dellavv. SCARAMUZZINO
( primario del pronto soccorso dellospedale di Lamezia) e che la medesima riunione si
svolta allinterno di uno studio legale ove stata gestita interamente, dal momento
della presentazione fino alla fase dei saluti, da un avvocato, figlio del sanitario
promotore dellincontro .
Anche queste obiettive circostanze, in uno con la valutazione delle modalit di
svolgimento dellincontro cos come sopra ricostruite e del fatto che tutti i protagonisti
della riunione, per pacifica e convergente ammissione dei collaboratori, prima della
stessa riunione, non si conoscevano affatto, non pu non indurre questo Giudice a
dubitare anche della effettiva, chiara consapevolezza che il politico aveva della reale
personalit e delle effettive occupazioni dei soggetti che aveva di fronte e ai quali ha
chiesto lappoggio elettorale .
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Dubbio che ulteriormente alimentato dalla considerazione che dagli atti del
procedimento non emerge, in alcun modo, che lAIELLO sia, comunque, un
frequentatore o un conoscitore, per altre vie o in virt di personali rapporti, della realt
lametina, degli equilibri che in essa dominano e dei soggetti che da anni ivi
imperversano ( il ch in ogni caso porterebbe ad escludere dalla contestazione in esame
la contestata aggravante, con la conseguenza della impossibilit di applicare
allindagato la misura richiesta non essendo il reato contestato, in mancanza
dellaggravante, titolo per applicare una misura custodiale).
Certo non si nasconde che, prima facie, appare difficile credere alla completa
buona fede o ingenuit dellindagato, dovendosi condividere quanto sul punto
sostenuto dal PM circa la elementare necessit da parte di chi intende proporsi come un
rappresentante delle istituzioni e della sana collettivit di informarsi con scrupolo e
rigore sulle qualit dei soggetti ai quali, soprattutto in una difficile realt come quella
lametina, chiede sostegno e appoggio elettorale e dei quali diventa per ci stesso
limmediato interlocutore e rappresentante.
E pur tuttavia anche siffatta argomentazione di carattere logico che ancora la
valutazione della condotta dellAIELLO solo su ragionamenti di tipo logico, non , da
sola, idonea a sorreggere a carico dellindagato una qualificata prognosi di colpevolezza
in ordine alla contestazione in esame, non trovando riscontro in ulteriori, concreti e
gravi elementi indizianti, derivanti dalle fonti dichiarative assunte, le quali, come gi
detto, forniscono una ricostruzione della vicenda, almeno allo stato, quanto meno
equivoca e comunque non convergente in ordine a quello che lindefettibile elemento
costitutivo del reato che qui occua (nella forma aggravata contestata): la certa promessa
da parte del politico allesponente di una cosca mafiosa di favori o altre utilit .
Non pu allora non ribadirsi in questa sede letrema importanza per la vita e la
concreta operativit di una associaizone mafiosa di valutazione tutte quella attivit che
servono alla medesima organizzazione per infiltrarsi nella societ civile e che di norma
vengono svolte da personaggi insospettabili, dal volto pulito, i quali, sfruttando le
specifiche competenze professionali o la propria posizione nella societ
avvantaggiano lassociazione fiancheggiandola e favorendola nel fondamentale
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obiettivo della conquista e del rafforzamento del potere economico, oltre che nelle
finalit di protezione dei propri membri e di allargamento delle conoscenze e dei
contatti con i membri influenti della societ civile.
Tali personaggi, allora, come ha ben detto di recente la Suprema Corte siano
essi politici, pubblici funzionari, professionisti o imprenditori- devono ritenersi
( addirittura sottolinea questo Giudice ) fare parte a pieno titolo ( come concorrenti
interni) allassociazione mafiosa in quanto tale, quando rivestano nellambito della
medesima una precisa e ben definita collocazione, uno specifico e duraturo ruolo- per
lo pi connesso e strumentale alle funzioni ufficialmente svolte- finalizzato, per la
parte di competenza, al soddisfacimento delle esigenze dellassociazione. In questi
casi, ove lattivit svolta da questa particolare categoria di soggetti presenti i caratteri
della specificit e continuit e sia funzionale agli interessi e alle esigenze
dellassociazione alla quale fornisce un efficiente contributo causale, la partecipazione
deve essere equiparata a quella di un intraneus tanto pi ove il soggetto per la sua
stabile attivit consegua vantaggi e benefici economici o altre utilit ( Cassazione
penale sent 18797/ 2012 detta della borghesia mafiosa ).
Ed allora, alla luce del chiarissimo pronunciamento appena riportato, appare
evidente come limprenditore o lavvocato colluso che, stringendo con lassociazione
un duraturo patto a prestazioni corrispettive, foriero di reciproci e continui vantaggi,
permetta a questultima, in modo continuativo, di penetrare il tessuto economico,
politico e di conquistare il controllo di interi settori della societ civile, sia a tutti gli
effetti un intraneus, punibile quanto meno ai sensi degli artt. 110, 416 bis c.p..
LE ESIGENZE CAUTELARI
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foglio nr. 1185
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quelli sulla base dei quali sono gi stati condannati a severe pene detentive nellambito
del processo MEDUSA).
Anche tali soggetti appaiono dotati di una personalit violenta,
aggressiva e delinquenziale che li rende capaci di dedicarsi in modo sistematico alla
sistematica comissione di reati violativi dei diritti fondamentali delle persone umane,
trattate senza alcun rispetto e considerazione, alla stregua di veri e propri oggetti, da
piegare ai propri voleri e da utilizzare, ancora una volta, per perseguire i propri
obiettivi.
Tanto palesato, in particolare, anche dagli elementi che sorreggono
la contestazione dei reati in materia di estorsione che hanno altres disvelato lo stato di
totale soggezione in cui versano da anni le vittime e dai quali si desume con chiarezza
come il numero di soggetti, ancora senza volto e senza nome, costretti a subire i
soprusi, le prevaricazioni, le arbitrarie pretese degli indagati sia molto pi numeroso di
quello emergente dai reati fine ricostruiti nel presente procedimento.
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mi sono presentato in questi uffici in quanto intendo riferire che in questi ultimi giorni
ho appreso che numerosi soggetti vicini a GIAMPA Giuseppe prima che lo stesso
diventasse collaboratore di giustizia, appartenenti alla famiglia dei NOTARIANNI,
nonch altri singoli soggetti affiliati alla cosca GIAMPA, si stanno adoperando nel
porre in essere atti intimidatori in danno di attivit commerciali al fine di costringere
gli stessi commercianti al pagamento di somme di denaro a titolo estorsivo; i predetti,
altres, sono molto attivi anche nel recupero di somme di denaro da crediti attinenti a
forniture di droga. Tale aumento di attivit illecite dovuto al fatto che queste
persone temono unimminente operazione da parte delle forze di polizia e ,quindi,
agiscono con il fine di raccogliere pi denaro possibile per affrontare poi le spese
legali e per gestire un periodo di latitanza in quanto,come ho gi detto si preoccupano
di un eventuale arresto e visti gli esiti del processo Medusa, e tutte le collaborazioni
con la giustizia in atto, non vogliono affrontare da detenuti un eventuale processo a
loro carico.
Voglio evidenziare la circostanza che diversi soggetti appartenenti alla predetta
famiglia dei NOTARIANNI stanno adottando il sistema di cambiare in maniera
frequente il proprio domicilio al fine di scongiurare uneventuale imminente cattura.
Ho avuto modo di constatare come negli stessi ambienti criminali si dica che vi sia
una preoccupazione di alcuni avvocati di cui ricordo tra gli altri il nome
dellavvocato SCARAMUZZINO , proprietario di un suv e che vedo sempre anche in
macchine diverse, che temono di essere coinvolti in una operazione di polizia per la
loro vicinanza a Giuseppe GIAMPA e soprattutto a seguito della diffusione della
notizia che sarebbero stati effettuati degli accertamenti bancari presso la sede di
Lamezia della Banca Popolare del Mezzogiorno. Esiste ,inoltre, una preoccupazione
diffusa negli ambienti criminali anche per i diversi articoli dei quotidiani locali
pubblicati e per alcuni file in possesso di diversi indagati che contenevano gli atti
relativi alloperazione Medusa comprendenti tutte le dichiarazioni dei collaboratori
di giustizia.
. Omissis
Ed invero: .
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La PG, inoltre, ha riferito che, nellambito delle attivit intercettive in corso, emerso
come NOTARIANNI Pasquale stia effettuando alcune telefonate allindirizzo di un
cittadino rumeno per recuperare una somma di denaro provento dello spaccio di
sostanza stupefacente del tipo cocaina (RIT 86/13, utenza 320.9755230 in uso a
NOTARIANNI Pasquale).
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foglio nr. 1189
per la maggior parte, gravati da precedenti per reati gravissimi, di rilevante allarme
sociale e chiaramente dimostrativi di uno stabile inserimento nel contesto della
criminalit organizzata lametina ( cfr casellari in atti).
Quanto appena detto confermato dal fatto che, come emerge dalle
attivit tecniche in corso e dalle dichiarazioni del VILLELLA gi sopra riportate,
proprio in questi ultimi mesi si evidentemente verificata una fuga di notizie , tanto
che molti indagati stanno gi preparando la propria strategia difensiva.
Ci chiaramente dimostrativo delle infiltrazioni di cui gli indagati
dispongono e quindi del concreto pericolo che gli stessi, se lasciati ancora in libert,
possano adoperarsi al fine di pregiudicare lesito dei processi di acquisizione
probatoria ancora in corso.
Emblematica la circostanza ad esempio riferita dal CORTESE in
merito alle pressanti richieste di informazioni fattegli dal BEVILACQUA in ordine alle
investigazioni in corso, delel quali, con evidenza, stato puntualmente e
tempstbvamente informato.
.Anche dalle attivit captative eseguite sullutenza nr. 333/4038750 in uso a
SCARAMUZZINO Giovanni emerge come quesultimo tema di essere destinatario di
imminenti provvedimenti e ci a seguito di una notizia ricevuta dal proprio genitore.
Per tale motivo, in data 7 marzo 2013, lindagato telefona ad un avvocato
Nel corso della concitata telefonata lo Scaramuzzino, dopo avere appreso che il suo
interlocutore sarebbe giunto a Lamezia non prima di venti giorni, manifesta a questi la
volont di raggiungerlo subito a Catania, partendo il giorno stesso da Lamezia.
A tal punto il professionista, avendo evidentemente compreso la preoccupazione
dellindagato, gli chiede cosa fosse successo, pur invitandolo a raggiungerlo gi in
serata.
Lo Scaramuzzino risponde che il proprio genitore gli aveva riferito una notizia che lo
aveva lasciato un po perplesso, anche se aggiunge di non avere nulla da temere.
Dallanalisi delle conversazioni appena sintetizzate si desume come lo
SCARAMUZZINO e soprattutto il di lui padre siano stati portati a conoscenza delle
dichiarazioni dei collaboratori e delle indagini in corso ((vedi anche istanza ex art. 335
cpp in atti a firma dello stesso)
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foglio nr. 1190
Progressivo 351
Omissis
Serena: ciao Giovanni
Giovanni: dove sei Serena?
Serena: sto arrivando
Giovanni: dove, dove sei ora?
Serena: sotto casa mia, adesso sono uscita, il tempo di scendere ... ma che cosa
successo
Chicco
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foglio nr. 1191
Progressivo 361
Giovanni con Fabio.
Giovanni: compare
Fabio: uh caro
Giovanni: tutto bene?
fabio: si, lavori? lavoriamo?
Giovanni. no, sto andando a Catania
Fabio: dove?
Giovanni: a Catania
Fabio: e che cosa successo?
Giovanni: e ho un problema
Fabio: ma chi? non mi hai detto niente
Giovanni: io io
Fabio: ma qualcosa ...
Giovanni: poi ti spiego
Fabio. ma riguarda qualcosa di preoccupante?
Giovanni: eh ... probabilmente!
Fabio: ma di salute?
Giovanni: no
Fabio: quell'altra situazione l?
Giovanni: si, si
Fabio: ah, ho capito, mi dispiace, ma c' stata qualche evoluzione
Giovanni: non lo so, non lo so, ma ti posso far sapere qualcosa pi tardi
Fabio: eh, ma in macchina come vai?
Giovanni: si, sono con mio padre
Fabio: ah, ma siete gi in viaggio?
Giovanni: si,
Fabio: mannaggia ma all'improvviso?
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foglio nr. 1192
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Cass. Sez Unite Penali Camera di Consiglio Sentenza [11.07 24.09.2001] nr. 34537
Presidente VESSIA.
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foglio nr. 1194
In punto di scelta della misura, in relazione a tutti gli indagati attinti dalla
contestazione di cui allart 416 bis c.p. ( capo 1) trovano applicazione le previsioni
di cui allart. 275 comma 3^ c.p.p., che, in presenza di esigenze cautelari, impone il
ricorso alla sola misura inframuraria.
Trattasi nella specie di NOTARIANNI Pasquale ( capi 1, 46 bis, 46 quater),
NOTARIANNI Carmine Vincenzo ( capi 1, 33.15), SIRIANNI Domenico ( capi
1, 71, 72), FOZZA Emiliano ( capi 1, 12 quater, 12 quinquies, 33.12, 73 bis, 73
ter,) CRAPELLA Andrea ( capo 1), CERRA Nino (capi 1, 24, 30, 33
quater),PARADISO Angelo Francesco ( capi 1, 33 quater) VENTURA Antonio
( capo 1) GRUTTERIA Giuseppe ( capi 1, 29),BENTORNATO Pasquale ( capi
1, 19, 33bis, 33.13),RENDA Francesco ( capi 1, 72),CURCIO Antonio (capi 1,
50),TROVATO Franco ( capi 1, 55, 74, 75,76,),MURACA Antonio ( capi 1, 16,
17, 33),AMMENDOLA Giuseppe (capi 1, 47, 48),STRANGIS Gino ( capo
1),STRANGIS Pino ( capo 1), GALIANO Giorgio ( capo 1),VENTURA
Vincenzo ( capi 1, 56 bis,),DE VITO Antonio ( capi 1, 33 bis,
40),CHIRUMBOLO Giancarlo ( capi 1, 49),DONATO Antonio ( capi 1 e
3),MURACA Michele ( capo 1).
Medesime considerazioni valgono per tutti gli odierni indagati che, attinti dalla
presente ordinanza custodiale, sono gi stati condannati per essere gli organi di
vertice e i sodali di spicco dellassociazione mafiosa e che, nellambito del presente
procedimento, rispondono di ulteriori, gravissime azioni omicidiarie o di fatti
estorsivi o di altri illeciti, in materia di truffe assicurative o di droga, che non fanno
altro che confermare linserimento organico nellassociazione.
Per tutti questi indagati, dunque, anche alla luce dellorientamento espresso dalla
Corte costituzionale nella famosa, recente sentenza n. 57/ 2013 ( che consente il
superamento della presunzione di cui allart 275 comma 3 per i reati aggravati
dallart 7 L n. 203/ 1991), il ricorso alla misura di maggior rigore si impone proprio
in virt del loro conclamato status di intraneii che impedisce, ove sia accertato,
di applicare anche per i predetti reati misure meno affilittive.
Siffatte considerazioni valgono, dunque, per BONADDIO Vincenzo ( capi 39, 47,
48, 50, 51, 52, 53, 56bis), GIAMPA Pasquale millelire ( capi 14, 33 bis, 47,
48, 50, 51, 52, 53, 56bis), NOTARIANNI Aldo ( capi 33 bis, 50, 51, 52, 53,
56bis), ARCIERI Vincenzo ( capi 27, 56 bis) ,CATROPPA Giuseppe ( capi 13,
21, 23, 25, 33 septies, 56 ter,),CATROPPA Pasquale ( capi 13, 21, 23, 25, 33
septies, 33 octies), GIAMPA Domenico ( capi 13, 21, 33bis, 50, 51, 52, 53, 54),
GIAMPA Vincenzo cl 68 camacho ( capo 39),GIAMPA Davide ( capo 33
nonies),GIAMPA Saverio ( capo 33.10), NOTARIANNI Antonio (capo
33.14),TORCASIO Alessandro ( capi 33 quinquies, 35, 55, 56, 57, 57 bis, 62,
63), MOLINARO Maurizio ( capi 14, 33 sexies, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56
ter),VOCI Antonio ( capi 20, 23, 56 ter, 68, 73 ),PAOLA Claudio ( capi 24, 44,
45).
Il ricorso alla pi estrema misura affllittiva, alla luce di quanto appena detto, si
impone anche per ORLANDO Davide (capo 58) il quale, quantunque raggiunto
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Lestrema gravit dei fatti, quale si evince con certezza dagli elementi
posti a base della presente ordinanza, impone di applicare il pi grave regime detentivo
anche nei confronti di tutti quegli indagati che sono accusati di specifici fatti posti in
essere in virt di uno stabile e continuativo rapporto con la cosca che qui occupa.
Nel caso di specie siffatto regime detentivo richiesto anche dalla sussistenza di
rilevanti esigenze di tutela sociale e di prevenzione di un concreto pericolo di
inquinamento probatorio, esigenze che non potrebbero essere neutralizzate con
misure meno afflittive dei quali gli indagati non appaiono meritevoli .
Il riferimento in particolare a:
GIGLIOTTI Pasquale cl. 81, membro stabile del sodalizio dedito alle truffe ( capi
60, 61, 66, 67, 68, 69, 70, 71, 74),
ASCONE Salvatore ( capo 2), stabile canale, per anni, di approvvigionamento
dello stupefacente commercializzato dalla cosca,
NOTARIANNI Giuseppe ( capi 36, 37), da anni preposto a svolgere illecite
operazioni di reimpiego dei capitali illeciti della famiglia NOTARIANNI ,
TORCASIO Saverio ( capo 24) e ARZENTE Luciano ( capo 33 ter),
componenti stabili del gruppo in passato gestito da MURACA e le cui condotte, cos
come ricostruite nel presente procedimento, lungi dallapparire isolate o occasionali,
sono al contrario espressione del forte legame intessuto con la cosca o con le sue
articolazioni,
SCALISE Pino e STRANGIS Emanuele che le emergenze procedimentali
tratteggiano con estrema chiarezza come soggetti da sempre preposti al
compimento di spregiudicate ed arroganti operazioni estorsive ( nellambito della
ndrina dei CAPPELLO- ARCIERI),
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Infine la particolare gravit dei fatti estorsivi posti in essere da GIAMPA Alberto
(capo 36), VOCI Eric ( capi 20, 23, 68),), TORCASIO Vincenzo, u nigru ( capo 26),
fatti non solo aggravati dallart 7 L n. 203/ 1991 ma soprattutto indicativi della stabile
condivisione delle finalit associative della associazione per cui si procede, in uno con
la valutazione della personalit degli indagati quale emerge dai certificati in atti, impone
anche nei confronti di questi ultimi il ricorso al regime detentivo.
Dunque il ricorso al regime detentivo nei confronti degli indagati sopra indicati, appare
necessario ed imprescindibile, alla luce della gravit dei fatti loro ascritti e della
sussistenza di esigenze cautelari oltremodo rilevanti e pressanti, la cui neutralizzazione
o il cui contenimento non potrebbe essere assicurato, in modo adeguato,
dallapplicazione di nessunaltra misura, oltretutto sproporzionata, per difetto, alla
estrema gravit dei fatti commessi .
Nei confronti di BONAFE Carmen, emergendo dagli atti il ruolo
subalterno svolto rispetto al coniuge NOTARIANNI Giuseppe nelle vicende delittuose
ascrittale, ritiene questo Giudice proporzionata ai fatti ed adeguata alle esigenze
cautelari ravvisate la misura degli arresti domiciliari.
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gravi delitti per cui si procede, gli indagati , in caso di condanna, non potranno
certamente beneficiare della sospensione condizionale della esecuzione della pena
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Ed allora, alla luce di tali previsioni, la sollecitata richiesta di sequestro dei beni
degli indagati, ai sensi dellart. 416 comma 7 c.p., pu essere accolta emergendo con
certezza dagli atti che gli stessi sono il frutto delle attivit di reimpiego svolte dagli
indagati utilizzando capitali ottenuti dai congiunti NOTARIANNI Aldo, NOTARIANNI
Aurelio, NOTARIANNI i Giovanni, tutti condannati per il delitto di cui allart. 416 bis
c.p.
In altre parole detti beni rappresentano in via immediata e diretta il profitto
ingiusto derivante dalle attivit imprenditoriali svolte dagli indagati utilizzando i
capitali ottenuti dai congiunti mediante operazioni illecite poste in essere in attuazione
del programma associativo della organizzazione mafiosa cui appartengono.
Gli stessi beni, dunque, essendo chiaramente avvinti da un nesso strumentale al
delitto di cui allart 416 bis c.p. ( per il quale i soggetti sopra indicati sono stati
condannati) sono confiscabili ai sensi del comma 7 dell art. 416 bis c.p. e, quindi,
possono essere sottoposte a sequestro preventivo per effetto del previsione dellart. 321
2 comma c.p.p.
A conferma di quanto appena detto, ad abundantiam, vale ricordare che
GIAMPA Giuseppe, figlio di Francesco detto il Professore, rendendo
dichiarazioni in merito ai fatti-reato che ci occupano, ha, senza alcun dubbio, riferito
che i NOTARIANNI sono una cellula della cosca GIAMPA, il cui referente da
sempre stato Aldo NOTARIANNI. Questi, inoltre, ad essere individuato compe capo
della omonima famiglia, stato per anni uno dei cinque componenti della c.d.
commissione della cosca GIAMPA .
Alla luce di quanto detto ritiene al scrivente che la richiesta cautelare in esame
possa essere accolta anche ai sensi dellart. 416 bis comma 7 c.p. facendo per lappunto
riferimento alle condanne per il delitto di cui allart. 416 bis c.p. riportate in data 17
maggio 2013 da NOTARIANNI Aldo, NOTAIANNI Aurelio, NOTARIANNI Antonio,
NOTARIANNI Giovanni, NOTARIANNI Rosario, NOTARIANNI Luigi detto Gino,
NOTARIANNI Luigi di Aldo . .
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febbraio 1994, n.123 ( reiterato dal d.l. 246/94 e ancora dal d.l. 20 giugno 1994, n. 399
convertito, con modificazioni, nella legge 8 agosto 1994, n. 501) subito dopo
l'intervento della Corte Costituzionale che, con la sentenza n. 48 del 1994, ha dichiarato
la illegittimit costituzionale dell'art. 12 quinquies, comma 2, del decreto legge 8
giugno 1992, n. 306 che incriminava il reato del possesso ingiustificato di valori.
In particolare il secondo comma di quest'ultimo articolo comminava la sanzione
della reclusione da due a cinque anni a a carico di coloro che risultavano essere titolari
o avere la disponibilit, a qualsiasi titolo, di denaro, beni o altre utilit di valore
sproporzionato al proprio reddito, dichiarato ai fini delle imposte sul reddito, o alla
propria attivit economica e dei quali i medesimi soggetti non riuscivano a giustificare
la legittima provenienza e sempre che nei confronti di tali soggetti fosse in corso una
procedura di applicazione una misura di prevenzione personale o vi fossero indizi di
commissione dei delitti di cui agli artt. 648, 648 bis; 648 ter , dei delitti in materia di
contrabbando, dei delitti commessi avvalendosi delle condizioni dell'articolo 416 bis
c.p. ovvero al fine di agevolare l'attivit delle associazioni previste dallo stesso articolo,
nonch dei delitti di cui agli artt. 416 bis, 629, 630, 644 e 644 bis c.p., 73 e 74 d.P.R.
309/1990.
In tutti i casi appena citati il denaro, i beni o le altre utilit dei quali lindagato
non riusciva a giustificare la provenienza erano soggetti a confisca obbligatoria.
Come noto la Corte costituzionale, con la sentenza n. 48 del febbraio 1994, ha
dichiarato lillegittimit del citato art. 12 quinquies, rilevando il contrato tra la
medesima norma e il principio di non colpevolezza sancito dallart 27 della
Costituzione.
In particolare ha affermato che l'essere indiziati per taluni reati non pu
automaticamente significare che la sproporzione tra beni posseduti e reddito dichiarato
sia frutto di attivit illecita e non pu soprattutto giustificare lincriminazione per un
nuovo fatto di reato .
A seguito di tale pronunciamento il legislatore ispirato dalle stesse ragioni di
politica criminale che avevano portato alla introduzione dell'art. 12 quinquies, ha
adottato il citato art. 12 sexies, che ha introdotto una misura di sicurezza di carattere
patrimoniale volta ad intaccare le grandi ricchezze illecitamente accumulate, anche per
interposta persona, dalla criminalit organizzata ( difatti il Governo, gi qualche giorno
prima della pubblicazione della pronuncia della Consulta, al fine di evitare la
caducazione degli effetti prodotti dalla norma abrogata ex tunc, adottava il decreto legge
n. 123/94 - reiterato pi volte sino alla conversione in legge- con il quale introduceva
nel nostro ordinamento lipotesi della confisca de denaro, beni o altre utilit dei quali il
soggetto condannato per determinati reati non riesca a giustificare la provenienza) .
Ed allora l'art. 12 sexies contiene non pi una fattispecie incriminatrice ma
una misura di carattere patrimoniale che consente di confiscare ai soggetti che sono
stati condannati per gravi reati di criminalit organizzata patrimoni e ricchezze che,
essendo non giustificati, non possono che essere il frutto di illecite operazioni di
accumulazione.
Da ci deriva che i beni oggetto di confisca non devono essere avvinti ai reati
contestati da alcun nesso di pertinenzialit.
Come anche di recente ribadito dalla Suprema Corte di Cassazione, il sequestro
preventivo e la successiva confisca previsti dall'articolo 12 sexies non sono, infatti,
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foglio nr. 1201
La Suprema Corte inoltre, nel ribadire che lo strumento della confisca che qui
occupa svincolato dalla prova del nesso di pertinenzialit tra i beni e il reato oggetto
della condanna (in quanto si finirebbe per allargare indefinitamente il thema
decidendum), n richiede di dimostrare la connessione temporale tra l'acquisizione dei
beni e la consumazione del crimine, ha evidenziato anche lerroneit di quelle
interpretazioni che sostenevano che, a differenza di quanto previsto dall'art. 12
quinquies , che imponeva al soggetto di dimostrare la provenienza del patrimonio da
una attivit lecita, l'art 12 sexies si limita a chiedere al destinatario di giustificare la
provenienza dei beni, senza dover dar conto della legittimit di essa.
Al riguardo le Sezioni unite hanno affermato che " al fine di disporre la confisca
conseguente a condanna per uno dei reati indicati nell'art. 12 sexies [...] allorch sia
provata l'esistenza di una sproporzione tra il reddito dichiarato dal condannato o i
proventi della sua attivit economica e il valore economico dei beni da confiscare e non
risulti una giustificazione credibile circa la provenienza di essi, necessario, da un
lato, che, ai fini della sproporzione, i termini di raffronto dello squilibrio, oggetto di
rigoroso accertamento nella stima dei valori economici in gioco, siano fissati nel
reddito dichiarato o nelle attivit economiche, non al momento della misura rispetto a
tutti i beni presenti, ma nel momento dei singoli acquisti rispetto al valore dei beni di
volta in volta acquisiti, e, dall'altro, che la giustificazione credibile consista nella prova
della positiva liceit della loro provenienza e non in quella negativa della loro non
provenienza dal reato per cui stata inflitta condanna".
Ci comporta non tanto una vera e propria inversione dell'onere della
prova, ma una diversa ripartizione di tale onere, dovendo il Pubblico ministero
dimostrare oltre alla disponibilit o titolarit del bene, anche per interposta
persona, in capo ad un soggetto condannato per determinati delitti, il valore
sproporzionato del medesimo rispetto al reddito od all'attivit economica svolta.
Al soggetto, invece, spetter l'onere di vanificare la portata indiziante delle
circostanze appena viste, dimostrando di avere legittimamente acquisito al proprio
patrimonio i beni in questione.
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foglio nr. 1202
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Lart. 12 sexies del decreto legge 8 giugno 1992, n. 306, nelloperare una presunzione
di illecita accumulazione dei beni, di valore sproporzionato al reddito dichiarato o
allattivit economica esercitata, di cui abbia la titolarit o la disponibilit un soggetto
condannato per reati ivi previsti, non distingue se detti beni siano o meno collegati da
nesso pertinenziale al reato per il quale stata inflitta la condanna e prescinde, altres,
dallepoca dellacquisto di detti beni, risultando, quindi, di regola irrilevante la
circostanza dellintervenuta acquisizione al patrimonio dellimputato in epoca
precedente al fatto contestato (Cassazione Penale, Sezione I, n. 11049 del 05.02.2001).
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accertato attraverso una ricostruzione storica della situazione dei redditi e delle attivit
economiche dellindagato e/o condannato, al momento dei singoli acquisti, il quale pu
esporre fatti e circostanza specifiche e rilevanti, indicando puntualmente le proprie
giustificazioni (v. Corte cosi n. 18 del 1996; Sez. 1, Sentenza n. 21357 del 13/05/2008
C.c. - dep. 28/05/2008 - Rv. 240091)
***
Passando a valutare la mozione in esame non pu che operarsi un rinvio a
quanto gi esposto nel paragrafo della presente ordinanza dedicato alle contestazioni
ascritte a BONAFE Carmen NOTARIANNI Giuseppe, richiamando altres interalmente
gli esiti degli accertamenti svolti dalla GDF e sintetizzati nellinformativa prot. nr.
76081/13 del 11.03.2013 e nel relativo seguito n. 92675/13 del 26.03.13.
Per completezza, in questa sede, va ricordato, per spiegare la fondatezza della
richiesta in esame che, in data 19.09.2012, la GDF di Lamezia Terme richiedeva al
Comune di Lamezia Terme -Ufficio Tecnico- se gli indagati NOTARUANNI Giuseppe
e BONAFE Carmen avessero mai presentato istanza di condono edilizio nonch se nei
loro confronti fosero tati accertati illeciti in materia di abusivismo edilizio, in relazione
ai fabbricati e terreni ubicati in contrada Talarico ( cfr all. 68 bis della CNR
trasmessa con nota nr. 76081/13 del 11.03.2013 -richiesta Ufficio Tecnico).
Ebbene dalla documentazione consegnata in copia dal Comune di Lamezia
Terme -Ufficio Tecnico- emergeva che:
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- Chiarimento domanda di condono (Cfr. ALL. 118 della CNR nr. 76081/13 del
11.03.2013) con la quale NOTARIANNI Giuseppe, con lettera spedita al Comune di
Lamezia Terme, precisa che le fotografie dell immobile oggetto di abuso edilizio non
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sono quelle inviate in precedenza, allegando inoltre nr. 22 fatture di materiale edile, il
proprio documento di riconoscimento, dichiarazione sostitutiva dell atto di notoriet e
frontespizio della domanda di illecito presentato in precedenza.
- Rilievi fotografici dellimmobile per il quale si richiede la definizione
dellillecito edilizio (Cfr. ALL. 118 della CNR nr. 76081/13 del 11.03.2013 -
-fotografie);
- Relazione redatta dall Ufficio Condono Edilizio con la quale propone il rilascio
del Permesso di Costruire in Sanatoria relativa al fabbricato ubicato al foglio di mappa
45 part. 724 sub. 1 (cfr. ALL. 87 della CNR trasmessa con nota nr. 76081/13 del
11.03.2013);
- Permesso di Costruire in Sanatoria rilasciato a MONTESANTI Enrico relativa al
fabbricato ubicato al foglio di mappa 45 part. 724 sub. 1 (Cfr. ALL. 87 della CNR
trasmessa con nota nr. 76081/13 del 11.03.2013);
- Autocertificazione sottoscritta da NOTRIANNI Anna attestante che i lavori per
la realizzazione del fabbricato sito in c.da Talarico sono stati ultimati nell anno 2003;
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foglio nr. 1208
1. tutti gli acquirenti degli immobili ivi costruiti hanno intrattenuto inizialmente
rapporti con MONTESANTI Enrico, ma successivamente hanno contrattato il relativo
prezzo di vendita esclusivamente con NOTARIANNI Giuseppe o con larch. DATTILO
Vincenzo (cfr. i richiamati verbali di s.i.t.);
2. gli assegni circolari che il MONTESANTI incassava a seguito delle vendite degli
immobili erano seguiti da versamenti di pari importi effettuati in favore del
NOTARIANNI Giuseppe ovvero della moglie o della figlia, a mezzo di assegni
circolari; pertanto n il MONTESANTI n gli eredi dello stesso, dalle predette vendite
hanno tratto alcun beneficio, circostanza confermata, tra laltro anche dalla moglie
BAFFA Silvana (cfr. dichiarazioni di BAFFA Silvana);
3. gli appunti rinvenuti presso labitazione del MONTESANTI permettono di asserire
con certezza, non solo che la titolarit degli immobili sono riconducibili a
NOTARIANNI Giuseppe, ma che nelle operazioni di compravendita erano interessati
anche altri esponenti della famiglia dei NOTARIANNI,
4. tutte le istanze di condono edilizio degli immobili costruiti sul foglio di mappa 45
part. 347, sono state presentate da appartenenti alla famiglia dei NOTARIANNI, fatta
eccezione per la part. 734 in cui risulta essere stato MONTESANTI Enrico a richiedere
il condono edilizio, poich labitazione che andava a sanare sarebbe dovuta essere la sua
abitazione principale. Circostanza che poi non si verificata poich il MONTESANTI
ha venduto limmobile ai fratelli CARERI, risultando questo, lunico introito ottenuto
dalle vendite degli immobili.
Va anche evidenziato che, nel carteggio di cui all allegato 68 ter della CNR nr.
76081/13 del 11.03.2013, si rinviene una dichiarazione nella quale gli indagati, al fine
di ottenere la sanatoria richiesta, hanno attestato che i fabbricati in questione esistevano
dal 1983.
Ebbene tale dichiarazioni sono false in quanto dalle foto aero-satellitari dei
luoghi oggetto di indagine si evince chiaramente che, nellanno 2004, sulla particella di
terreno originariamente censita al foglio di mappa 45, particella 347, non esistevano i
fabbricati di cui sin qui si parlato (Cfr. ALL. 134 della CNR nr. 76081/13 del
11.03.2013 - fotografia satellitare).
Evidente allora come tali dichiarazioni, presentate dagli indagati al Comune di
Lamezia Terme, integrino il reato di falso ( da considerarsi prescritto essendo stato
commesso nel dicembre del 2004).
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foglio nr. 1209
Si ribadisce che gli elementi che confermano quanto appena detto sono i
documenti acquisiti lufficio tecnico del Comune di Lamezia Terme dai quali emerge
che NOTARIANNI Giuseppe, in data 14.12.2004 ha presentato presso il Comune di
Lamezia Terme la domanda per la definizione dellillecito edilizio per i fabbricati di
seguito indicati, per la sanatoria dei quali ha anche pagato, a mezzo di bollettini postali:
nel 2004 2.200,00, nel 2005 1.500,00 ed infine nel 2008 17.746,70 (cfr. ALL.
118.1 della CNR nr. 76081/13 del 11.03.2013- copie ricevute di pagamento):
Inoltre, dagli atti di indagine emerge ancora che il NOTARIANNI Giuseppe anche il
proprietario di fatto del terreno adiacente ai predetti fabbricati, censito al catasto Terreni
del comune di Lamezia Terme ai seguenti estremi:
- Foglio di mappa 45 part. 744.
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foglio nr. 1210
Non solo: in data 05.03.2013, alla sig.ra BAFFA Silvana, nella sua qualit di
terza interessata, stato notificato il decreto di sequestro nr. 4206/12 RGNR emesso
dal Tribunale di Catanzaro Ufficio GIP- su richiesta del PM.
In quella circostanza, la BAFFA riferiva verbalmente ai militari operanti notizie
utili alle indagini, assunte poi a verbale il 19.03.2013 (ALL. 15 della rich.seq.prev
della PG n. 0092675/13- verbale di s.i.t.).
In particolare , la donna raccontava che, nella primavera dellanno 2012, la di lei
figlia MONTESANTI Nicoletta era stata avvicinata da NOTARIANNI Giuseppe
presso lagenzia immobiliare in cui la ragazza lavorava .
Lindagato nelloccasione si era lamentato del fatto di avere saputo che i
MONTESANTI dicevano in giro di essere i proprietari degli immobili di c.da Talarico.
A fronte di ci - proseguiva la BAFFA- la ragazza rispondeva di non essere al
corrente della situazione e le raccontava laccaduto
Si metteva allora in contatto con NOTARIANNI Giuseppe per chiarire la
questione, anche perch precisava la teste- a suo nome gravano ancora tutte le
imposte sullimmobile).
Una sera riceveva la telefonata del NOTARIANNI Giuseppe con il quale
concordava un appuntamento presso lo studio del suo avvocato di fiducia, avv. Maria
GAMBARDELLA.
Tuttavia, il NOTARIANNI disertava il primo appuntamento, per cui ne veniva fissato
un altro, collocabile temporalmente nellaprile maggio del 2012.
In quella occasione il NOTARIANNI Giuseppe, dinanzi al legale della sig.ra
BAFFA, continuava ad affermare di essere il proprietario degli immobili di c.da
Talarico, attestando di essere in possesso di documenti dai quali ci si desume,
senza comunque esibire alcunch.
Raccontava ancora la BAFFA che, il 28.06.2012, incaricava una ditta di
eseguire la pulizia dellimmobile in quanto adibito a discarica.
Nel pomeriggio dello stesso giorno veniva raggiunta telefonicamente dal
NOTARIANNI Giuseppe, sulla utenza 328.1560447, il quale le chiedeva infastidito a
che titolo si era permessa di effettuare i predetti lavori sul terreno di cui era
proprietario
A fronte di tali affermazioni chiedeva al NOTARIANNI lesibizione di atti e/o
documenti che giustificassero le sue affermazioni.
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foglio nr. 1211
Ebbene gli indagati non hanno mai goduto di risorse sufficienti per acquistare
tali beni in modo lecito.
Al proposito si gi evidenziato che la GDF ha svolto accertamenti bancari dai
quali emerge la sproporzione esistente tra redditi dichiarati e le movimentazioni
effettuate sui propri conti correnti (vedi informative gi richiamate).
Dal 2000 al 2011 lintero nucleo familiare di NOTARIANNI Giuseppe
(composto da 5 persone) ha percepito redditi per un totale di 50.156,00, importo
ottenuto sommando i redditi percepiti da NOTARIANNI Giuseppe ( 7.476,00) e
BONAFE Carmen ( 42.680,00) al lordo delle imposte.
Rapportando le situazioni reddituali con le movimentazioni bancarie effettuate
sui conti correnti di NOTARIANNI Giuseppe e BONAFE Carmen, si rileva che i due
indagati, dal 2000 al 2011, hanno prodotto redditi per un totale di 50.156,00 a
fronte di versamenti di denaro e/o titoli per un totale di 2.116.051,28, di cui
641.835,77 versati in denaro contante (cfr. estratti conto).
Tali movimentazioni di denaro, allesito degli accertamenti non possono
ricondursi in alcun modo alle attivit lavorative lecite, peraltro saltuarie, svolte dai
medesimi soggetti. .
Infatti, partendo dalla data di avvio dell impresa (anno 2001) emerge come in
quel periodo i coniugi NOTARIANNI Giuseppe e BONAFE Carmen avrebbero dovuto
vivere in uno stato di vera e propria indigenza posto che:
NOTARIANNI Giuseppe, dal 1993 al 2000 ha percepito redditi solo nellanno
1993 per 10.297.000 (= 5.317,95);
BONAFE Carmen, nello stesso periodo, non ha percepito alcun reddito.
Tuttavia, nellanno 2001, gli indagati hanno avviato limpresa EDILNOTAR e dalle
dichiarazioni fiscali dellazienda emerge che in quello stesso anno hanno effettuato
investimenti per Lire 93.645.000 ( 48.363.60), riportati nella voce totali acquisti, a
fronte di un volume daffari di Lire 5.000.000 ( 2.582,28).
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foglio nr. 1212
Tali dati, quindi, evidenziano che BONAFE Carmen, nellanno 2001, a fronte
delinvestimento predetto, ha avuto un ricavo di soli 5.000.000 di Lire, subendo una
perdita di Lire 88.645.000 ( 45.781,32).
Inoltre dagli accertamenti esperiti dalla GDF non risulta che gli indagati abbiano
contratto mutui e/o finanziamenti, per cui gi nellanno 2001 gli stessi erano in possesso
della somma di Lire 93.645.000 di provenienza non giustificata.
Anche negli anni successivi, limpresa non andata meglio, dal punto di vista
formale, avendo dal 2001 al 2006 la EDILNOTAR avuto un volume daffari pari a
complessivi 127.642,00 e totali acquisti per complessivi 292.246,60.
Dal 2007 al 2009, invece, limpresa ha dichiarato reddito zero sia per volume
daffari, sia per totale degli acquisti.
Ci significa, in sostanza, che BONAFE Carmen, dal 2001 al 2006 avrebbbe
rimesso di tasca propria la somma di 164.604,60 (Differenza tra totali acquisti e
volume daffari: euro 292.246,60 euro 127.642,00), la cui provenienza rimane
sempre ingiustificata.
Di fatto, invece, la GDF ha accertato, come gi esposto, che gli indagati,
dallanno 2004 allanno 2008, hanno avuto una capacit economico/finanziaria tale da
edificare il complesso residenziale di c.da Talarico, sostenendo sicuramente spese non
indifferenti e comunque per centinaia di migliaia di euro.
Tra laltro, lesame dei redditi lecitamente percepiti dal NOTARIANNI
Giuseppe e da BONAFE Carmen consentono di stabilire, che gli stessi non sono stati
certamente sufficienti, nel corso del tempo, a far fronte nemmeno al fabbisogno della
loro famiglia (acquisto di beni di prima necessit, bollette per gas, energia elettrica,
autovetture,etc.).
Sono stati acquisiti a tal fine dalla PG i dati ISTAT attestanti la cd. linea di
povert standard, ovvero la spesa mensile media per consumi per persona, per poter
stabilire di quali somme ha necessitato mensilmente il nucleo familiare degli indagati
dal 2000 al 2011 (ALL. 8 - stampa tabelle ISTAT).
Alla luce delle suesposte emergenze investigative quindi, se si comparano i
redditi dichiarati dal nucleo familiare di NOTARIANNI Giuseppe ( 50.156,00), con i
valori della soglia di povert assoluta, ossia il valore monetario del paniere di beni e
servizi considerati essenziali per ciascuna famiglia, si evince che i redditi dichiarati
sono stati idonei nella misura di per il soddisfacimento dei bisogni primari della
famiglia, e soprattutto, non si attagliano con le movimentazioni bancarie sopra descritte.
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foglio nr. 1213
Dal prospetto sopra proposto si evince che la sperequazione esistente tra redditi
dichiarati e flussi finanziari del nucleo familiare di NOTARIANNI Giuseppe e
BONAFE Carmen, ammonta a: - 2.046.100,71.
Non deve trarre in inganno la somma ricevuta dal NOTARIANNI Giuseppe
quale risarcimento per lingiusta detenzione; la stessa infatti, stata computata per la
determinazione della sproporzione solo ed esclusivamente a favore degli indagati, in
quanto tutti gli acquisti documentati dalla PG e la realizzazione dei fabbricati di c.da
Talarico, sono stati effettuati in tempi antecedenti, per cui, le somme percepite con
lassegno di 299.000,00 ricevuto da parte dello Stato solo il 23.09.2009, non sono
certamente state destinate allacquisizione dei beni mobili ed immobili oggetto della
richiesta di sequestro.
Per quel che rileva ai fini della richiesta in esame, si ricorda che la possibilit di
procedere al sequestro preventivo -ai sensi dellart. 321 c.p.p.- di beni e utilit
(finalizzato alla futura confisca obbligatoria) nella fase delle indagini preliminari,
implicitamente prevista dal comma 4 dellart. 12 sexies del decreto legge 8 giugno
1992, n. 306
Per quanto attiene la concreta esecuzione del sequestro, trovano applicazione le
disposizioni previste per l'esecuzione del sequestro preventivo, ossia, atteso l'esplicito
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foglio nr. 1214
richiamo fatto dall'art. 104, disp. att. c.p.p., quelle contenute negli articoli 81 e segg.
disp. att. c.p.p.
Ed invero, prima dell'intervento del legislatore con la legge 15 luglio 2009, n.
94, appariva chiaro come siffatte modalit fossero del tutto inadeguate sopratutto se
l'oggetto del sequestro comportava l'amministrazione di un'azienda.
Oggi, con la modifica apportata al comma 4 bis, si realizzato quel
coordinamento funzionale-normativo tra il sequestro e la confisca di prevenzione ed il
sequestro e la confisca ex art. 12 sexies: attualmente, dunque, si prevede infatti, che ai
beni sequestrati preventivamente e finalizzati alla "confisca allargata" si applichino le
norme in tema di sequestro e confisca previste dalla legge 31 maggio 1965, n. 575.
Ritiene questo Giudice che siffatta mozione debba essere accolta, ravvisandosi
nel caso di specie la sussistenza dei presupposti e delle condizioni applicative di cui
allart 104 comma 3 c.p.p.
Ed invero la gravit dei fatti contestati manifesta, cos come indubitabile la
sussistenza di specifiche ed eccezionali ragioni di cautela, quali si evincono dalla piena
condivisione di tutti gli indagati delle logiche criminali proprie della associazione
mafiosa che qui occupa, condivisione che ha portato i medesimi a condividerne appieno
il programma criminoso e ad operare congiuntamento per il perseguimento dei suoi
obiettivi. Tale forte vincolo di solidariet, che unisce anche coloro che non sono
organicamente inseriti nel sodalizio e che, pur tuttavia, hanno contribuito, in vario
modo, al suo rafforzamento o alla sua operativit ( anche mediante lattuazione dei
delitti scopo), impone allora di adottare tutte le cautele previste dallordinamento per
evitare che gli odierni indagati possano, in vista dellinterrogatorio di garanzia,
concordare comuni tesi di comodo.
Tanto alla luce del pacifico orientamento della Suprema Corte che ha ravvisato
la sussistenza delle condizioni e dei presupposti di cui allart 10 comma 3 c.p.p. nella
gravit dei fatti ipotizzati riguardanti una pluralit di indagati facenti capo ad un
comune sodalizio criminoso e nella conseguente esigenza di evitare la possibilit di
preordinate e comuni tesi difensive di comodo ( Cass. sez VI n. 2941 del 21.10.2009).
Per le medesime ragioni si dispone anche lisolamento degli stessi indagati sino
al momento dellinterrogatorio di garanzia.
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PQM
Letti gli artt. 271 ess, 291, 285 e ss c.p.p.
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e, per leffetto, ORDINA agli Ufficiali ed Agenti di P.G. di procedere alla cattura
dei medesimi e di condurli in un Istituto di Custodia a disposizione di questa
Autorit Giudiziaria;
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IL GIUDICE
dott.ssa Abigail Mellace
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