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Acqua

LABORATORIO DI CHIMICA

GAIALAB:INCONTRIAMO LAMBIENTE IN LABORATORIO


Le magie della chimica:

[Istituto Tecnico Industriale G.C.Faccio Piazza Cesare Battisti 9Vercelli] [www.itisvc.it]


lacqua scioglie e le sostanze
reagiscono

Il lavoro che vi proponiamo una breve presentazione


di alcune reazioni chimiche alcune di queste anche
spettacolari tanto da sembrare delle Magie.
Vogliamo porre la vostra attenzione sul fatto che,
anche se apparentemente, un fenomeno pu
sembrare ai nostri occhi sovrannaturale , in realt
dietro il fenomeno osservato c sempre una
spiegazione scientifica. Quindi bando alle magie e
cominciamo.

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Acqua

Cocktail molto diversi

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Lacqua il solvente per eccellenza in natura: riesce a
sciogliere molte sostanze, pensiamo ad esempio ai sali

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sciolti nellacqua del mare. Non per lunico solvente,
ne esistono molti altri: lalcol etilico, letere, lolio di
paraffina ed altri oli di origine vegetale, ad esempio.
Nel primo esperimento vengono esaminate tre
sostanze : acqua, olio di ricino e olio di paraffina.

Solfato di rame Olio di ricino


Olio di paraffina

In provetta valutiamo la solubilit dello iodio in


acqua e in olio di paraffina, e la solubilit del
solfato rameico (sale fortemente colorato in
azzurro) in acqua e in olio di paraffina. Possiamo
osservare che il solfato rameico si scioglie bene in

acqua ma non nellolio di paraffina, mentre lo iodio


solubile nellolio di paraffina e si scioglie poco e a
fatica in acqua. 2
Acqua

Con il cilindro graduato preleviamo 30 ml di

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soluzione acquosa di solfato rameico (soluzione
azzurra gi preparata), 30 ml di olio di ricino (giallo)
e li versiamo nel cilindro graduato con il tappo.

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Preleviamo poi 30 ml di olio di paraffina e
sciogliamo qualche cristallo di iodio. Osserviamo la
colorazione intensa, fucsia. Versiamo anche
questultima soluzione nel cilindro graduato con il
tappo. Si pu notare che acqua, olio di paraffina e
olio di ricino sono immiscibili tra loro e e formano
tre strati ben separati. Capovolgendo il cilindro
osserviamo sempre lo stesso ordine degli strati
(acqua, olio di ricino e olio di paraffina) determinato
dalla loro densit.

Olio di
paraffina
con iodio

Olio di
ricino

Solfato di
rame

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Acqua

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Spiegazione
Lo iodio si scioglie molto bene nell'olio di paraffina,
un solvente apolare, e con il suo caratteristico colore

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viola definisce la fase superiore. Nello strato
intermedio si trova l'olio di ricino, giallino pallido, che,
essendo un estere dell'acido ricinoleico, in grado di
disciogliere piccolissime quantit di iodio,
determinando una colorazione gialla. La solu-zione
azzurra di solfato di rame va a costituire lo strato
inferiore a causa della sua maggiore densit.
Smaltimento e trattamento
Le prime due fasi vengono raccolte nel contenitore di
stoccaggio per sostanze organiche contenenti alogeni,
la soluzione acquosa di solfato di rame va versata nel
contenitore per metalli pesanti.

Iodio

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Acqua

Come si riconosce una reazione chimica?

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Passiamo ora ad esaminare come si riconosce una
reazione chimica.

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Preleviamo in due becher diversi 30 ml di soluzione
acquosa di nitrato di piombo (sale) e 30 ml di
soluzione acquosa di ioduro di potassio (sale). Le
due soluzioni sono limpide e incolori. Unendo le
due soluzioni si verifica un fenomeno imprevisto e
sorprendente: la soluzione si intorbida e diventa
gialla. Osservando con attenzione si possono
osservare finissimi granuli gialli sulle pareti del
becher. Lasciando decantare si osserva che i granuli
si depositano sul fondo e che la soluzione si
schiarisce fino a diventare limpida.

Precipitazione
dello ioduro
di piombo

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Acqua

E avvenuta una reazione chimica: le sostanze


iniziali si sono trasformate e hanno dato origine

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a sostanze nuove che prima non cerano, con
caratteristiche proprie ben evidenti; una di
queste sostanze gialla, insolubile in acqua

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(ioduro di piombo). La nuova sostanza insolubile
d origine a un corpo di fondo detto precipitato:
le reazioni di questo tipo sono dette
precipitazioni.

Formazione di gas

mettiamo sul vetrino di orologio il carbonato di sodio


(un altro sale) e osserviamolo: esso formato da
minuti cristallini bianchi, aspetto che ricorda il sale
fine da cucina. Con una pipetta versiamo qualche
goccia di acido cloridrico (dil 1:1) e osserviamo la
formazione di bolle di gas (anidride carbonica).
Poniamo in due diverse provette unaliquota di ferro
metallico e di zinco metallico, aggiungiamo qualche
goccia di HCl 1:1 e osserviamo: si forma del gas
(idrogeno).

Carbonato di calcio Reazione del carbonato di


calcio con acido cloridrico 6
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Fulmini in provetta

Si versa in una provetta 1-2 ml di H2SO4 concentrato

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senza bagnarne l'orlo superiore. Con molta cautela,
si pipetta sulla superficie dell'acido solforico qualche
ml di alcool etilico o alcol propilico, in ogni caso si
deve assolutamente evitare che i due liquidi si
mescolino con rapido surriscaldamento. Se a questo
punto si introduce un piccolo cristallo (lungo 3 mm
ca.) d KMnO4, dopo breve tempo a livello della
superficie di separazione dei liquidi si osservano
scintille gialle, simili a fulmini, che si sviluppano
crepitando. Si ha l'impressione che questi fulmini si
originino "sott acqua". Gradualmente la miscela di
reazione si colora di verde e parzialmente di
marrone. I lampi luminosi sono il risultato di un
processo di ossi-doriduzione. L'esperimento pu
durare fino a 15 minuti, durante il quale la
frequenza di comparsa dei lampi rimane del tutto
imprevedibile
Piccole scintille
compaiono tra
linterfaccia
acido - alcol

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Nuovi colori nuove sostanze

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Anche il cambiamento di colore pu indicare la
formazione di nuove sostanze. Preleviamo in due

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provette alcuni ml di soluzione di cloruro ferrico
(soluzione di colore giallo - arancio). Aggiungiamo alla
prima qualche goccia di un reattivo chiamato
ferrocianuro di potassio.

Questa soluzione giallo chiaro, aggiunta alla


soluzione di cloruro ferrico determina un evidente
cambiamento di colore: il contenuto della provetta
diventa blu(detto anche Blu di Prussia) a causa della
formazione di una nuova sostanza (il ferrocianuro
ferrico).

+ K4[Fe(CN)6] 3H2O

Cloruro ferrico
FeCl3

ferrocianuro ferrico

Fe4[Fe(CN)6]3

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Alla seconda provetta aggiungiamo qualche
goccia di tiocianato di potassio (soluzione
incolore) e osserviamo che la soluzione diventa

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rosso scura anche se non si forma precipitato: la
nuova sostanza rossa che si formata solubile
in acqua.

+ KSCN

Cloruro ferrico
FeCl3

Tiocianato ferrico
FeSCN3

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Acqua

Non sempre mescolando sostanze diverse avviene

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una reazione chimica.

Se si mescolano a freddo ferro e zolfo non

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otteniamo alcuna sostanza nuova e diversa,
otteniamo semplicemente un miscuglio i cui
componenti possono essere separati con lausilio di
una calamita.
Per far reagire il ferro e lo zolfo bisognerebbe
scaldare la miscela. La temperatura gioca sempre un
ruolo molto importante nelle reazioni chimiche:
reazioni impossibili a temperatura ambiente
possono avvenire a temperature pi alte. Inoltre
aumentando la temperatura aumenta sempre la
velocit di reazione.

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La temperatura: un bellaiuto

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Alcune reazioni chimiche sono molto pi veloci se

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la temperatura pi elevata. Questo esperimento
ne una prova.
In una provetta mettiamo a reagire 3,5 ml di
soluzione di acido ossalico, 1 ml di acido solforico
conc. e (dopo aver lasciato raffreddare questa
miscela) aggiungiamo 3 ml di soluzione di
permanganato di potassio. Dopo alcuni minuti la
colorazione viola del permanganato scompare. Se
ripetiamo la prova scaldando a circa 60C,
osserviamo che la reazione istantanea.

Le fasi di decolorazione del permanganato

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Le reazioni reversibili

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Alcune reazioni chimiche hanno la caratteristica di
essere reversibili, cio posso essere indirizzate verso

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i prodotti della reazione o verso i reagenti. Quella
che vi proponiamo proprio una di queste
Se aggiungiamo alla soluzione di cloruro di cobalto
(soluzione rosa) alcune gocce di HCl concentrato si
forma un prodotto di colore azzurro. La colorazione
azzurra diventa pi intensa se scaldiamo la provetta
a bagnomaria, mentre ritorna rosa si immergiamo la
provetta in un bagno di ghiaccio.

L'equilibrio per le soluzioni del complesso di


cobalto(II) viene espresso dalla segue
te equazione

[Co(H2O)6]2+ + 4 Cl- [CoCl4]2- + 6 H2O


rosa blu
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Un bel rompicapo

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Reazione glucosio blu di metilene

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Questo esperimento prevede che una soluzione
incolore contenente blu di metilene, contenuto in un
recipiente aperto, in seguito ad agitazione vigorosa,
assuma una intensa colorazione blu entrando a
contatto con lossigeno atmosferico.

Materiale e reattivi:
Un matraccio da 1 litro con tappo a smeriglio,
soluzione KOH (13g KOH in 500 ml di acqua), glucosio
solido, soluzione acquosa 0,1% di blu di metilene.

Unora prima della dimostrazione si sciolgono 10g di


glucosio nella soluzione di KOH, aggiungendo 8ml
della soluzione di blu di metilene. Si agita il tutto
omogeneizzando la soluzione che avr una
colorazione blu che verr messa sul banco da lavoro
senza toccarla di nuovo. Entro 10 minuti lindicatore
si trasformer nella forma ridotta. Quando viene
effettuato lesperimento mettere la soluzione in un
contenitore aperto in modo da far entrare aria e
quindi ossigeno ed agitare vigorosamente, la
soluzione ridiventer blu.

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Beuta con blu di metilene

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Beuta dopo agitazione

Spiegazione
Tramite una reazione di riduzione il glucosio rende
incolore il blu di metilene e il glucosio si ossida ad acido
gluconico, che in ambiente alcalino si trasforma nella
soluzione acquosa del gluconato di sodio. Lo
scuotimento del matraccio sferico attiva l'ossigeno
dell'aria, che converte il blu di metilene da incolore a
colorato; quanto pi frequentemente si agita, tanto pi
a lungo s mantiene la colorazione blu.
Bibliografa
W Contributo della Ditta Hoechst AG, DiagonaL, Rivista
dell'Universit GH Siegen, 1992, 2, 92.

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Acqua

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Il bicchiere magico

Materiale necessario

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Un bicchiere di plastica. Dell'acqua. Un accendino.

Procedimento
Riempire d'acqua il bicchiere fino all'orlo e, con
somma cautela, accendere un accendino
posizionando la fiamma sul fondo del bicchiere.

Spiegazione
Una persona di buon senso si aspetterebbe che la
plastica del bicchiere fonda per il calore trasmessole
dallaccendino, facendo dopo breve tempo
rovesciare l'acqua. Quel che avviene invece che
l'acqua contenuta nel bicchiere assorbe, per lo pi
per conduzione attraverso la plastica del bicchiere, il
calore proveniente dalla fiamma fino a raggiungere i
circa 100C della sua temperatura di ebollizione. A
questo punto inizia la fase di cambiamento di stato
dell'acqua liquida in vapore acqueo, durante la quale
la temperatura delle pareti interne del bicchiere sar
costretta a rimanere costante fino a che tutta l'acqua
non sar evaporata.

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Acqua

Il calore della fiamma viene cio assorbito dall'acqua che

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bolle ed utilizzato come calore di evaporazione.
L'esperimento dimostra tangibilmente l'efficacia
dell'acqua come fluido refrigerante.

Il bicchiere di plastica non fonde [Istituto Tecnico Industriale G.C.Faccio Piazza Cesare Battisti 9Vercelli] [www.itisvc.it]

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