Vous êtes sur la page 1sur 5

A1

ECONOMIA

Leconomia si occupa delle relazioni tra gli operatori economici e i fattori produttivi.
I fattori produttivi sono in grado di fornire un reddito, gli operatori economici operano per la
creazione di beni in grado di soddisfare bisogni.
Gli operatori economici poi possono scambiare questi beni dopo aver assegnato loro un prezzo in
un luogo denominato mercato.

IL MODELLO MICROECONOMICO MARGINALISTA

La microeconomia si occupa del comportamento dei singoli agenti economici, mentre la


macroeconomia si occupa delle relazioni e degli effetti di tali relazioni tra gli agenti economici nel
loro complesso.
Il modello marginalista prescrive che la parola chiave per studiare i processi microeconomici la
scarsit (di beni).
Un bene scarso quando disponibile in bassa quantit, un bene quando scarso aumenta il suo
valore.
Altri due aspetti fondamentali di questo modello sono:
1. Un operatore economico prende una decisione razionale se:
Valuta tutti gli usi possibili di un bene
Decide per luso migliore del bene in base alle sue preferenze
2. Un sistema microeconomico in equilibrio se:
Ogni operatore non ha motivo di cambiare la propria decisione economica
Ogni decisione economica di un operatore compatibile con le decisioni economiche di
tutti gli altri agenti.

Il modello microeconomico marginalista quindi studia i problemi che hanno a che fare con lutilizzo
di beni scarsi in condizioni di razionalit soggettiva ed equilibrio oggettivo.

DOMANDA

La domanda di un bene indica la quantit di merce che il consumatore disposto ad acquistare al


variare del suo prezzo.
La curva di domanda la rappresentazione sul piano cartesiano della domanda.
Dipende da vari fattori, tra cui il prezzo effettivo della merce e il reddito disponibile dal
consumatore.
La modifica del reddito di un consumatore provoca uno spostamento della curva di domanda (verso
destra se aumenta il reddito, verso sinistra se diminuisce).

OFFERTA

Lofferta la quantit di un certo bene che il produttore disposto a vendere ad un certo prezzo.
Il produttore cerca di vendere la maggior quantit di merce al prezzo pi alto possibile.
Quindi produttore e consumatore hanno obbiettivi opposti.
La curva di offerta la rappresentazione sul piano cartesiano dellofferta.
AZIENDA E CONCORRENZA

Nel modello marginalista la domanda dipende dal comportamento del consumatore, mentre lofferta
dipende dal produttore, che identificato come una azienda.
Lattivit dellazienda la produzione , attivit che impiega i fattori della produzione (lavoro,
capitale e terra), organizzandoli con una certa tecnica, in modo da ottenere i beni da vendere.
Lazienda vista come una scatola nera (black box) nella quale entrano degli Input (fattori della
produzione) e dalla quale escono degli Output (beni prodotti).
Lazienda prevede dei costi (costo input) e dei ricavi (vendita output).
Dato il prezzo p e la quantit di merce venduta q, il ricavo risulta : R = p * q;
Il profitto invece: P = R C; dove C sta per i costi di produzione.
Il modello microeconomico stabilisce che il prezzo non di solito deciso dai produttori, questo
vale se la presenza di una singola azienda in pi o in meno non altera significativamente lofferta
complessiva, e se ogni azienda produce una quantit di bene che non incide in modo particolare
sulla produzione totale di quel bene; in questo caso sia ha una concorrenza perfetta, nella quale
alle aziende non conviene ne aumentare e ne diminuire il prezzo dei beni in confronto ad altre
aziende (se aumentano il prezzo i consumatori comprano dalle altre, se diminuiscono il prezzo lo
possono diminuire anche le altre e il ricavo sar minore).

MERCATO E PREZZO

Il mercato linsieme dei consumatori individuali e dei produttori individuali che operano
reciprocamente consumando e producendo beni.
La domanda di mercato la somma di tutte le domande individuali, ugualmente lofferta di
mercato la somma di tutte le offerte individuali.
La curva di domanda di mercato e quella di offerta di mercato possono essere disegnate sullo stesso
piano cartesiano e il punto in cui si intersicano si chiama prezzo di equilibrio.
Il prezzo di equilibrio rappresenta quel prezzo che si ottiene nel mercato quando la quantit di
domanda e la quantit di un offerta coincidono in concorrenza perfetta.
Ogni cosa introdotta in questo modello una semplificazione della realt.
Grazie al prezzo di equilibrio si pu definire la legge della domanda e dellofferta:
In caso sia la curva di domanda a cambiare, se aumenta allora aumenta sia il prezzo di
equilibrio che la quantit, altrimenti se diminuisce allora diminuisce sia il prezzo di
equilibrio che la quantit.
In caso invece sia la curva dellofferta a cambiare, se aumenta allora diminuisce il prezzo di
equilibrio ma aumenta la quantit, se diminuisce allora aumenta il prezzo di equilibrio ma
diminuisce la quantit.

ECCESSO DI OFFERTA

Se si ipotizza il caso in cui il prezzo sia maggiore del prezzo di equilibrio si ha un eccesso di
offerta.
Il regime di concorrenza perfetta deve operare per raggiungere lequilibrio: le aziende per evitare
che la merce eccedente rimanga invenduta abbassano progressivamente il prezzo, fino a
raggiungere quello di equilibrio.
ECCESSO DI DOMANDA

Se si ipotizza invece il caso in cui il prezzo sia minore di quello di equilibrio allora si ha un eccesso
di domanda.
In questo caso le aziende aumentano il prezzo del bene perch molto richiesto fino a raggiungere il
prezzo di equilibrio.

AZIENDA E PROFITTO

Lazienda quellente che tramite una attivit di impresa esercitata da un imprenditore cerca di
ottenere il massimo profitto.
I costi sostenuti dallazienda sono di diverse tipologie:
Acquisto di impianti per la produzione, solo una parte della spesa viene considerata un costo
(ammortizzamento).
Costi fissi, costi che rimangono costanti a prescindere dalla produzione.
Costi variabili, tutti quei costi che dipendono dalla quantit di merce prodotta.

Non potendo incidere sul prezzo, lazienda deve ottenere il massimo profitto agendo sulla quantit
prodotta.
Anche la curva del Ricavo e quella dei Costi possono essere disegnate sul piano cartesiano, e una
volta sovrapposte si pu verificare presso quale quantit prodotta si ottiene il massimo profitto
(ossia quando lo scarto tra R(q) e C(q) massimo).
Si ha il massimo profitto quando la marginalit dei ricavi (derivata nel punto) equivale a quella dei
costo.
Il ricavo maginale la differenza di ricavo che si ottiene quando la quantit venduta aumenta di
ununit.
Il costo marginale la differenza di costo che si ottiene quando si produce ununit in pi.

IL BENE INFORMAZIONE

I beni informazione sono tutti quei beni che sono costituiti dalla strutturazione di informazioni in
bit e che hanno un valore economico.
Questo valore pu essere valutato compiutamente solo attraverso il suo consumo ed per questo
che il bene informazione viene anche definito bene esperienza.
I beni informazione sono caratterizzati da alti costi fissi di produzione e bassissimi costi
marginali.
Il costo per produrre la prima versione di un prodotto software molto alto rispetto a quello per
produrre le versioni successive.
Queste considerazioni valgono anche per quanto riguarda i costi di distribuzione, allinizio molto
alti per organizzare le infrastruttura ma con un basso costo marginale
Tutto ci ha portato alleconomia di scala, per fare in modo che il costo medio diminuisca
aumentando il numero di beni prodotti.
Il costo di produzione di un bene informazione descritto dalla seguente curva di costo:
C(q) = k + v * q
dove q la quantit di bene prodotta, k il costo fisso iniziale e v il costo variabile per la produzione
di ogni bene.
Il costo medio di produzione:
Cm(q) = C(q) / q = (k/q) + v
Per i beni informazione non ci sono teoricamente limiti di capacit produttiva e quindi la possibilit
distributiva illimitata.
Per unazienda difficile fissare un prezzo per un bene informazione, per risolvere questo problema
si utilizzano alcune tecniche, tra cui la discriminazione del prezzo, ovvero attribuire allo stesso
bene informazione prezzi differenti.
Per effettuare la discriminazione si possono utilizzare varie tecniche:
Mass customization: stabilire un prezzo differente per ogni consumatore cercando di
stabilire quanto egli sarebbe disposto a pagare per il bene.
Versioning: creare versioni differenti dello stesso bene e lasciare che i consumatori
decidano quanto spendere per ottenere le funzionalit desiderate.
Bundling: offrire pi beni informazione allinterno dello stesso prodotto cos che il suo
prezzo risulti inferiore alla somma dei prezzi singoli.

SWITCHING COST E LOCK-IN

I beni informazione sono soggetti ad una serie di fenomeni che sono i costi di cambiamento
(switching cost) e il conseguente blocco economico (lock-in).
Gli switching cost sono quesi costi che un operatore deve affrontare quando deve sostituire un
prodotto in uso.
Questi costi si rendono necessari per tre ragioni:
Lofferta di nuove tecnologie in costante aumento.
Un cambiamento tecnologico comporta il cambiamento dellambiente tecnologico che lo
dovr ospitare, e quindi porta a problemi come la compatibilit.
I beni informazione richiedono un processo non banale di apprendimento per il loro
utilizzo.
Maggiori sono gli switching cost maggiori sono gli ostacoli che frenano al cambiamento di
fornitore, quando i costi sono cos alti da bloccare il cambiamento allora loperatore si trova in una
situazione di lock-in.
Principali switching cost:
Costi per la ricerca
Costi derivanti da impegni contrattuali
Costi di sostituzione dei beni durevoli
Costi per lacquisto di beni complementari
Costi di learning e training

ECONOMIA DI RETE

Un altra tendenza importante inerente ai beni informazione leconomia di rete.


E un fenomeno che riguarda la domanda di un bene informazione, mentre leconomia di scala
riguarda lofferta di un bene.
Al di l della qualit intrinseca del singolo prodotto quello che risulta essere il pi diffuso
acquisisce un valore supplementare, come se si instaurasse un monopolio temporaneo.
Questo fenomeno si spiega con il concetto di positive feedback, se un bene gradito allora porter
a parlare bene di quel prodotto e quindi ad invogliare anche altri ad acquistarlo, stessa cosa vale per
il contrario nel quale caso il prodotto destinato a fallire.
Spesso viene citata la legge di Metcalfe per misurare il valore dellesternalit di rete di un bene
informazione: n (n 1) = n^2 n
dove n il numero di utenti.
Spesso lesternalit di rete dipende dalladozione di un determinato standard tecnologico, come un
determinato sistema operativo.
Naturalmente bisogna tenere a mente che lassunzione di uno standard implica degli switching cost.
OUTSOURCING

Con il termine outsourcing si intende linsieme di pratiche per cui un azienda ricorre ad altre
imprese per lo svolgimento di una o pi parti del proprio processo produttivo.
E un fenomeno molto importante per quanto riguarda i beni informazione.
Loutsourcing ha come obbiettivo per primo ridurre i costi che si avrebbero nel continuo
aggiornamento del personale e per secondo far in modo che lazienda concentri maggiormente le
proprie risorse interne su quelle attivit che costituiscono lo scopo economico principale (core
business).
I servizi che pi spesso vengono delegati in outsourcing sono quelli relativi alla gestione
dellapparato IT (manutenzione dellinfrastruttura informatica, gestione della rete).
Un altra forma di outsourcing lhosting, ovvero quando unazienda cliente alloca presso le
strutture di un impresa fornitrice il proprio dominio di rete pubblica (portale web e servizi annessi).
Con la locuzione make or buy si intende la valutazione fra la scelta di produrre un certo bene o
servizio allinterno della propria azienda (make) e la scelta di acquistarlo dal mercato (buy).

APPUNTI

Il vincolo di bilancio definisce quanta merce posso acquistare con un determinato reddito, d
quindi una descrizione di come pu essere utilizzato il reddito nellacquisto di beni e servizi.
Linsieme di tutte queste possibilit detto paniere.

Nessunazienda pu decidere il prezzo di un bene, sono illegali sia il monopolio che il cartello
(fenomeno nel quale le aziende si mettono daccordo per aumentare il prezzo di un certo prodotto).

Nel caso unazienda decida di aumentare il prezzo di un prodotto:


Se la differenza tra i coefficienti angolari delle rette di domanda e offerta troppo alta, in caso di un
eccesso di domanda o di offerta si avr una divergenza (le rette sono rigide), se la differenza
invece bassa allora si avr una convergenza (le rette sono elastiche).
Si ha una convergenza quando con il tempo il prezzo torna al prezzo di equilibrio, viceversa si ha
una divergenza.

Vous aimerez peut-être aussi