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NATURA*
(1836)
I. Natura
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scena che ieri emanava profumi e luccicava come per lallegra danza delle ninfe,
oggi soffusa di malinconia. La natura indossa sempre i colori dello spirito. Per un
uomo gravato dalla sventura, lardore del suo stesso fuoco ha un che di triste. Vi
poi una sorta di disprezzo verso il paesaggio da parte di chi ha perso da poco un
amico caro. Il cielo meno grandioso quando si richiude sui meno degni tra gli
uomini.
III. Bellezza
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In altri momenti, invece, la Natura appaga per la sua grazia, ma senza
alcuna mescolanza di benefici per il corpo. Dalla cima della collina di fronte vedo
lo spettacolo del mattino che si staglia oltre la mia casa, dalle prime luci dellalba al
sorgere del sole, provando emozioni che un angelo potrebbe condividere. Le strie
lunghe e sottili di una nuvola fluttuano come pesci in un mare di luce vermiglia.
Da terra, come da una riva, appunto lo sguardo su questo mare silente. Mi pare di
partecipare alle sue rapide trasformazioni: la viva malia raggiunge la mia polvere e
io mi dilato e spiro con il vento del mattino. Con cos pochi e semplici elementi la
Natura ci rende simili a di! Mi si dia la salute e un giorno e render ridicolo il
fasto degli imperatori. Lalba la mia Assiria, il tramonto e il sorgere della luna
sono la mia Pafo e inimmaginabili regni fatati; il pieno meriggio sar la mia
Inghilterra dei sensi e dellintelletto; la notte sar la mia Germania di filosofia
mistica e sogni.
Non meno eccelso, se non per la nostra minore sensibilit nel pomeriggio,
stato il fascino, laltra sera, di un tramonto di gennaio. Le nuvole da occidente si
sfrangiavano in fiocchi rosa soffusi di sfumature dineffabile delicatezza e laria era
pervasa da una tale vitalit e dolcezza che fu un dolore rientrare in casa. Che cosa
voleva dire la natura? Cera forse nella vivida quiete della valle dietro il mulino un
qualche significato che Omero o Shakespeare non avrebbero potuto ricreare per
me in parole? Gli alberi spogli diventano spire di fuoco al tramonto sullo sfondo
del blu delloriente, e le stelle dei calici morti dei fiori e ogni germoglio e stoppia
avvizzita orlata di gelo contribuiscono in qualche modo a questa muta melodia.
Gli abitanti delle citt credono che il paesaggio della campagna sia
piacevole solo per met dellanno. Io mi delizio delle bellezze del paesaggio
invernale, e sono convinto che esso ci colpisca quanto le benefiche influenze
dellestate. Per locchio attento ogni momento dellanno ha la sua particolare
bellezza e, guardando lo stesso campo, esso scorge, a ogni ora, un quadro che mai
si visto prima e mai pi si vedr in seguito. I cieli cambiano ogni istante e
riflettono il loro splendore o la loro cupezza sui terreni sottostanti. Lo stato delle
coltivazioni nei campi delle fattorie circostanti cambia laspetto della terra di
settimana in settimana. Il susseguirsi delle piante spontanee nei pascoli e sul ciglio
delle strade, orologio silenzioso attraverso cui il tempo scandisce le ore dellestate,
render leggibile a un osservatore attento perfino lo scorrere del giorno. Le trib di
uccelli e dinsetti, puntuali al loro tempo come le piante, si succedono le une le
altre, e lanno ha spazio per tutti. Lungo i corsi dacqua la variet ancora
maggiore. A luglio la pontederia blu fiorisce in ampie colonie nelle zone meno
profonde del nostro bel fiume e brulica di gialle farfalle in continuo movimento.
Larte non pu rivaleggiare con questo trionfo di viola e di oro. Il fiume davvero
una festa perenne e sfoggia ogni mese un ornamento diverso.
Tuttavia, questa bellezza della Natura, vista e percepita come bellezza, non
che la parte minore. Gli spettacoli del giorno, la rugiada del mattino,
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larcobaleno, le montagne, i frutteti in fiore, le stelle, il chiaro di luna, le ombre
sullacqua immobile e simili, quando vengono ricercati con troppa avidit,
diventano mera apparenza e si prendono gioco di noi con la loro irrealt. Esci di
casa per vedere la luna e la luna non che un lustrino; non ci rallegra come quando
la sua luce splende sopra un viaggio dettato dalla necessit. La bellezza che
balugina nei gialli pomeriggi dottobre, chi potrebbe mai afferrarla? Ti protendi per
raggiungerla ed gi sparita; solo un miraggio, come quando guardi dal finestrino
della carrozza.
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sembr di vedere la libert e la virt sedute al suo fianco. In luoghi nascosti, tra
sordidi oggetti, un atto di verit e di eroismo sembra attrarre immediatamente il
cielo a s perch gli faccia da tempio, e il sole da candela. La natura tende le
braccia per stringerci a s, purch i nostri pensieri siano adeguati alla sua
grandezza. Ben volentieri essa segue i passi delluomo con la rosa e la violetta e
flette le sue linee dimmensit e di grazia per ornare il suo figlio diletto. Basta che i
pensieri delluomo abbiano la stessa ampiezza della natura e la cornice sar adatta
al quadro. Luomo virtuoso vibra allunisono con le opere della natura, e
costituisce la figura centrale della sfera visibile. Omero, Pindaro, Socrate, Focione
ben si associano nella nostra mente alla geografia e al clima della Grecia. I cieli e la
terra visibili sono in sintonia con Ges. E nella vita di tutti i giorni chiunque abbia
incontrato una persona dalla tempra energica e dal brillante ingegno avr notato
come costui trascini facilmente ogni cosa con s le persone, le opinioni e il
giorno e come la natura diventi ancella delluomo.
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ci che gli italiani esprimono definendo la bellezza il pi nelluno. Niente
davvero bello da solo, niente bello se non nellinsieme. Un singolo oggetto
bello fintantoch evoca questa grazia universale. Il poeta, il pittore, lo scultore, il
musicista, larchitetto, tutti loro cercano di far convergere questa radiosit del
mondo in un unico punto e ciascuno di essi, nelle diverse opere, cerca di
soddisfare lamore per il bello che li spinge a produrre. Pertanto, lArte una
natura filtrata dallalambicco delluomo. E dunque nellarte la natura opera
attraverso la volont di un uomo colmo della bellezza delle opere prime della
natura stessa.
Per lanima, dunque, il mondo esiste allo scopo di soddisfare il desiderio di
bellezza. Chiamo questo elemento fine ultimo. Non si pu chiedere n fornire
alcuna ragione del perch lanima cerchi la bellezza. La bellezza, nel senso pi
ampio e profondo del termine, unespressione delluniverso. Dio il Bello
assoluto. La verit e la bont e la bellezza non sono che volti diversi dello stesso
Assoluto. Ma la bellezza nella Natura non ultima. laraldo di una bellezza
interiore ed eterna, e da sola non un bene solido e appagante. Deve porsi come
una parte e non come lespressione ultima e pi elevata della causa finale della
natura.