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CAMERA DI COMMERCIO

SPE D IZIONE IN ABBONAMENTO


INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA POSTALE (III GRUPPO)

DI TORINO 315

CRONACHE
ECONOMICHE
L . 300 MARZO .969
CASSA DI RISPARMIO DI TORINO
FONDATA NEL 1827

36 miliardi e 275 milioni di riserve e patrimonio

TUTTE LE OPERAZIONI ED I SERVIZI DI BANCA ALLE MIGLIORI CONDIZIONI


cronache
economiche
.
mensile a cura dell a
camera di co m mercio
sommano
industria artigianato e L, M a ll
egricoftura di torino 3 louise Nevelson in mostra alla Galleria d'arte moderna di Tonno

G , M , V it e lli
15 Una politica industria'e per la CEE

V, Zignoli
20 l'automobile oggi

c, M . Tur ch i

33 Studi di integrazione culturale nel campo delle scienze economiche


numero 315 - marzo 1969
M . Pera cchio

37 Torino e il suo sviluppo telefonico


F. M. Pas tor ini
53 l'agricoltura del Brasile e le esigenze di qualificazione della mano -
dopera agricola

F, p, Sgarro
59 la crisi di Suez e !'industria italiana

62 Tra i libri

70 Dalle riviste

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Laboratorio stagionatura ed assaggio sete. lane ed altre
materie tessili - 10145 Torino - Corso Lecce, 86
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Louise N evelson
in mostra
alla Galleria d'arte moderna
di Torino

Luigi MaZZ
In copertina a colori : Lou ise Nevelson - Black Zag S _
1968 (The Pace Gallery, New Yo rk ),
(Foto Arch. Museo Civico, Torino).

Per Louise Nevelson, quando q'uello che avviene per moltissime dell' altissimo apprezzamento a-
s'abbia sott' occhio il r'egesto opeTe singole della N evelson gi mericano, peT pr'esenta1'Si a Pa-
delle sue most?'e, questo assume esse stesse concepite come com- r'igi la pTima volta, p'/'ima d'una
una particolare fisionomia, un plessi: in cui l'a ffianca1'Si, so- seTi e pTesto infoltita, Nel '61
significato che trascende la cita- vrappoTsi, piu semplicemente apriva la ser'ie delle compar'i-
zione, la nota, la fiche di comp01'si)) - anche tTasfM'- zioni in Germania e nel '63
schedario; e quello che feLcil- mabile ad libitum - degli ele- entrava - con i piu aperti con-
mente potrebbe stemperarsi in menti, assume un caTatter'e di sensi - nell' ambito della vita
termini d'una lista, acq1.tista ineluttabilit e di necessit nel- m'tistica inglese, con la prima
for za d'1.Lrto per una sorta d'im- l'iteTazione, o pTogTessione d'un esposizione a Londra,
placabilit nel r'itmo e nella r'itmo di cui nessuna vibmzione, L 'Italia non rimasta da
tenacia del '/'ipTOpM'si d'un'at- nessun valM'e puo esseT elimi- parte nel rapido diffonde1'Si eu1'O-
tivit: quell'implacabilit che nato o andm' perduto, peo della conoscenza della N e-
l'accento fondamentale di tutta D'anno in anno, con assi- velson: ed motivo pe'r noi assai
l'o pera dell' m'tista, duit innalzante, la N evelson lusinghieTo, che delle compar'se
Non si vuoi d'e, per la N e- pr'opone ufficialmente i suoi esiti: italiane della scultr'ice, finom,
velson, quel che non si puo d'e dalla somma delle compaTizioni si dopo un pr'imo, diciamo cosi,
d'alcun artista al mondo: che configuTa e cresce di continuo un accenno in una mostr'a milanese
tutto qlumto compie sia un esito pe'/'sonaggio che r'iceve di r'itoTno di gmppo, nel 1961, dopo la
definito e indiscusso; ma ceTto dalle pTopr'ie oper'e una fieTezza paTtecipazione al padiglione degli
nell' accU/mdo r'egolare, sempTe di pr'esenza, una cristallinit, Stati Uniti alla XXXI Bien-
ugualmente fitto e ugualmente un Tigor-ismo morale eccezionali, nale di Venezia del 1962, ch'e ra
impegnato del suo lavM'o, ogni L e mostr-e di Louise N e- pur'e anCOTa un entr'aTe come
singola cosa conta, ogni cosa velson, in AmeTica, specie a rappr'esentante d'una nazione in
lega, cosi che nella compatta e N ew Y M'le sono avvenimento wna rassegna internazionale, del -
gi enM'me sua produzione non consueto M'mai da tr'ent' anni, le altTe, che se non vado erTato
c' posto peT vuoti, scaTti, so- r1W da quasi un ventennio vi fur'ono tTe, una delle q1.Lali ancor'
prattutto non c' per dispersioni hanno asslmto il r'itmo d'una di gTUppO, le due per'sonali ab-
e ogni numeTO ha una fOTza Ticol'1'enza add'ittura pendolar'e; biano avuto luogo pTopr'io a
e una vitalit., intercondizionate ed una attenzione mondiale ha TM'ino, nello stesso 1962, poi
alla for za e alla vitalit. degli incominciato eL r'iferiTvisi almeno nel 1964, aggiungendosi or'a la
altri, risultandone un blocco di dal 1957, Nel '60 la scultTice p'resentazione alla nostra Gal-
rara autorevolezza, oltre che di ha r'otto l'oTmai divenuto quasi ler'ia, 1969,
singolme genialit creativa, Av- magico ma, per' un' oper'a come Una mostr'a, l'attuale, che non
viene per' il complesso delle ope1'e la sua, tTOppO limitato, ceTchio puo e non vuoi esser'e una r'e-

CRONACHE ECONOMICHE IJ
trospettiva ma intende ofjrire
un gruppo md rito di opeTe l'e-
centi, per la pi paTte, anzi,
1'ecentissime, in tennini qua li
difficilmente saTebbeTo Tealizza-
bili per normali mostTe per-
sonali , data la mole di molte
opere e l'esigenza d'un ambiente
che doni lOTO pieno Tisalto,
.11 a se la scelta delle opere, pw'
facendo l1wgo, pel' migliol' orien-
tamento nell' artista, a qualche
esemplare gi 1Jiu vecchio di
qualche anno, specialm ente de-
dicata alla N evelson dell''/,dtimo
momento, non so in quale altro
caso si l'iscont'ri come un aTtista,
comunque TistTetto sic~ il lasso
di tempo consaCl'ato ad una s'/,w
mostra, si pOTti diet1'o , semp1'e,
tutto s stesso quanto la N e-
velson: prop1'io 1JeT q1wnto pi'u
sopra si diceva, d'un' attivit in
cui ogni passo s'incatena al-
l' altro, ogni opera, ogni p,'odotto,
stavo peT d'e ogni manufatto
si strati fichi SOpTa il p,'ecedente e Louise Neve lso n - Black Z ag K - 1968 (The Pace Gallery, New Yo r k),
(Foto Arch. Museo Civico, Torino).
sotto il successivo; ed un
cal'ico di tutte le tappe trascOTse
a tmsfel'i1'Si, di volta in volta, Non intendiamo qui fm'e un COTSO aTtistico della scultrice, n
nelle cTeazioni nuove, excursus sul config1~Tarsi del pe1'- deline({.1'e un PTofilo del pel'so-
naggio-Nevelson, ma soltanto ac-
cennal'e a qualche punto saliente
del suo caTatte1'e, alla costante
che ne sottende senza flession i
e senz(~ tUTbamenti la 1'icel'ca,
quel suo seg'/,~iTe strenuo, e da
m~lla distratto, una diTezione
sempre precisa e mai 1'innegante
fondamenta stabiliti inizialmen-
te con la certezza quasi inumana
d'1m arco incoccato fatalmente:
che son p e1' 1ma mano e un
occhio a guidare,
Si pensi all' orientamento neo-
dada in c1~i il dato cultuHtle
dell' avanguCl1'dia storica, col da-
daismo, 1'imane Tadice inestir-
pabile pUl' n el t1'o v({.1'si sotto-
messo alle piu stTa01'dinaTie l'ie-
lab01'Cl zioni e vCl1'ia zioni che pos-
sono, di volta in volta, esseT
stupefacenti nel Tealizzarsi e nelle
conseguenze ma che avvengono
sempl'e entTo l 'inel1~ttabilit di
percorso q1wsi d'una l'otaia, in
termini che potl'ebbero defin' si
Louise Neve lson - Black Zag S - 1968 (T he Pace Ga ll ery, N ew Yo rk),
(Foto Arch, Museo Civico, Torino), d'una incredibile Tivoluzione

4I CRONACHE ECONOMICHE
I/ell'ordine l) , Straordinaria crf a- mersa in un tempo incalzante e sit d'u na lIIoralit inflessibile:
::'lo ne di jorll/e injaticata - sempre disgregantesi per rifarsi, e, infine, di concretezza spinta.
,l'fracolma di sorprese - e setn- ma anche una dimensione che si all'aggressivit, al limite deU 'os-
1)1'e nuova d'i mmagini che non fissa immobile, eterna, L'inte1'ven- sessivo, toccando senza oltrepas-
I/W/Ct il modo iniziale e pri- to della N evelson si realizza afjer- sarlct la sogl ia che porta al s Il1'-
J/1ordiale d,i contatto con le cose, mando e negando, con immedesi- reale, e di astrazione che pero s i
per qltanto mutino gli angoli mazione ed estraneit, amore e rifiuta alle dilatazioni flutt1lCt/lLi
visuali, tattici, morali, della l01'O dispre zzo, lucidit attiva di del simbolo - anche quando lo
jormazione e mutino le forme, mente operante e accettazione ob- accosta o, materialmente, lo sfrut-
i I/wteriali, le tecniche: cosi che, bligata di destino, convinzione e ta, ad esempio come spunto tote-
opera. d07JO opera, cosa. dopo disincantamento iro nico , C' uno mico - evitando una metafisica,
cosa creata, viene ad accumttlctrsi sconce1'tante compenetrarsi di ca- sorprendente l'indipendenza
(' conglobarsi un vasto mondo sualit e di calcolo, di tmivo- del cammino, da WUl lJC/rtenza
che assume una sua quasi spa- cit ed equivocit, di impegno dadaista ch'essa non ebbe ma.i
ve ntosa e pw' cosi innocente mOTa.le e qttasi d'esplorazione necessit n intenzione alcuna
projondit, WIUt Stta. cosi pro- scientifica e insieme di gioco, di di l'innega1'e, tanto era lJrojon-
vocante e a volte apparentemente cap,'icC'io peTsino entl'o l'in fles- damente l'iv issuto e trasposto il
ostile e malfida, eppure cosi sibilit della regola, o meglio di nesso: d'altronde, sto ricam ente
distaccata., indijesa, tu,tta posse- regole mai prestabilite, nate ognu- non delineato n delineabile pel'
duta 7.'erit, una dimensione im- na al momento entro l' wtica fis- esattezze e puntualit. di rijeri-

Louise Nevelson . Omaggio all'Universo 1968 (partico lare) . New York, Pace Gallery.
(Foto Arch, Museo Civico, Torino),

CRONACHE ECONOMICHE 15
Louise Neve lson - Omaggio all 'Universo - 1968 (partico lare) - New York, Pace Gallery.
(Foto Arch, Museo Civico, Torino),

m enti, ma piuttosto Tip?'Oposi- B en al di l delle inten zioni vars~ s1d piano d'una opposi-
zione di parzi ali analogie per del dadaismo andata, o si zione alla cieca 1'ealt delle vi-
paTzialmente analoghe (non dico mantenuta, la N evelson, anzi ben cende e degli oggetti grandi e
cLffini n tanto meno comuni) al di l paTtita, n ella sua minimi, di misura supe1'u,mana
posi zioni morali affondate in un (se pTop'l'io cosi si voglia chia- o della piu mise'l'a banalit, Da
sostrato u mano , i n una sittw- maTla) p?'otesta che ubbidisce tutto cio ?'isulta netta la forte
zi one i ndividtwle e sociale al piu che a una volont di abbat- divergenza di posizioni da atteg-
tutto diversi , Sicch qtwnto even- tere, spezza?'e, iTride1'e, dissa- giamenti come quelli che carat-
t'l,utlmente possa ri chiama?'e an- crare, a una volont - da un terizzano la pop art, stan do ad
che un Duchc/.?n7), Wt Ernst, ttn mondo este?'no e inte?'no di cose una definizione st01'ica ben p1'e-
P i cabia, ttnO Schwitte?'s, degli abbattute, spezzate, ?'1'ise, dissa- cisa e non indebitamente dila-
ann i i ntorno al 1920, lJHO ?'isol- crate - di 1'icrem'e un alt?,o tante di quest'ultima, mentre al
versi secondo q'LLanto ttn since'l'o mondo, di fonne, esclttsivamente di l dei dati di linguaggio pecu-
amm''at01'e ed amico della N e- suo, fatto di tutte quelle cose liari e diversissimi puo avver-
velson, J ean A1']J, ebbe a diTe ma ?'estituite a ttn significato, t'si un Tichiamo a ce'/'te posi-
- poeticamente all'LLdendo a una a ttna consistenza, una ve1'it, zioni m01'ali d'un Rauschenberg
ascendenza i deale dall'tdtimo di ttna ce?'tezza, anche se soltanto che ha dato luogo ad apel'tur'e
quegli a'l'tisti - ch' elle a Wt quella d'un pTodotto della mente pop senza classifcaTvisi,
grand-pre sans p/'obablem ent le e della mano ma pure, come D 'altTo canto, gli elementi
conna'tre , tale, consenziente all'uomo di sal- 1'eady made non assumono

61 CRONACHE ECONOMICHE
Louise Nevelson - Transparent Sculpture V - 1967-68 Clear Lu cite 92 x 48 x 18" (Pa r igi, Galerie Jeanne Bucher).
(Foto Arch . Museo Civico, Torino) .

CRONACHE ECONOMICHE I7
Louise Ne velson - Omaggio alli

come tn dada l'accento d' una pltLri1na e complessa, l'inunzian- n'u lla pili singolare delle sue
sfida, si colorano clel piacere do in ogni caso a qualunque sintesi bloccate, immediate /Ila
d'una befja intellettuale an zi in- afjascinante ma anche facile ed contenenti una lunghissima ser-
telletttwlistica, n si chiudono ambig1w invito a trasporre ideal- rata vicenda di tempi, Quella
n ei limiti d'1ma trovata sia mente una tecnica nell' altra, a essen zialit il punto d' arrivo
pur brillante, estrosa, pungente, fingere attrave'rso l'oggetto, a d'un lavo'l'o ostinatamente meto-
che si esaurisca in uno choc dive'l'tirsi in un esercizio pur dico, in Ctti i dati si legano per
istantaneo, Su quegli elementi sempre estetizzante di analogie, integ razione paziente, Nessun
che non si isolano e non giocano La N evelson rifiutcL il gesto elemento impiegato, come nes-

sul fattore d'tm 'immediata e sot- subdolo, i l sottinteso, le b'ril- sun mater'iale - e in questo dis-
tolineata sorpresa, ma 01'ganiz- lanti s1Lggestioni dell' illogicit, sento da altre interpretazioni -
zano una sintesi dagli sviluppi gli abbandoni dell' auto 11wtismo ; 1m 'l'elitto, una cosa cons1mta,
sempre rinnovati e pe1'CJ spesso e l'ultima cosa che possa inte- fnLsta, estenuata, ma tali ele-
elaborati come variazioni su un ressaTla d' arrivare 1'apidamen- menti gi scelti fra quelli che
tema (cio che non esclude i pi te all ' essenziale, Per lei, questo, - anche ove siano cose gi
imprevisti contrasti e f1'Cltture) una conq'uista attraverso pen- state abbandonate - paiono sfi-
la N evelson opera tma tesa, siero e azione, da l'ealizzare lungo dare leggi di consumazione o
fredda e insieme pl'epotente me- un percorso precisamente e misu- costruiti cosi da dare l'impres-
dita zione in ordine a stndtura- ratamente frazionato, con l'itmo sione che vi sfuggano, assumono
zioni sistematiche in cui quelli di passo fermo qtumd' anche si nella strtbiturazione imposta, con
ve ngono imprigionati, s'uperati, sentano accelerazioni o r'allen- i suoi i'nterni rapport'i attivanti,
integrati in lt17a nuova realt tamenti del palpito umano; e un valore d'intattezza, d'incor-

81 CRONACHE ECONO M ICHE


(Foto Arch, Museo Civico. Torino),

rompibilit, di fatale resistenza ciata, anz i, d'una universalit Attivit q'uindi non di de-
oltre che di in discutibile con- cosmicamente intesa, quindi figu1'Clzione ma di con-figu1'azione
cretezza che pl~ apparir violenta, anche tm negare la stessa possi- e, soprattutto di re-figurazione,
brutale, ed invece soltanto nuda, bilit del pensiero di distruzione al di fuori di gesti, fluttt~az ioni,
assoluta, fin tanto che la cosa li esi - cont1'addizionicome ragione unica
Si esiterebbe perfino a usare, stente, col suo aspetto t1'anseunte di salvezza, frammentazioni co-
per questo ricrea?'e le cose e un fe1'mato lJer semp re, Una gigan- me unico modo di possesso;
mondo per esse, il termine (( tra- tesca, non sai se concetttUtlmentc 'invece, un testardo raccogliere
sfigurazione, non di per s, proterva o se operativamente, (anche f1'Clmmenti, per collegarli
ma per i troppo facili traslati artigianalmente umile, opposi- e t?'ar-ne un discorso, 1'icavarne
assunti, in direzione special- zione alla morte; forse, pl~ an- una storia), un manifestare, con-
mente di p~ o meno accettabili cora, alla inutilit delle esi- cretando o ?'iconcretando signi-
evasioni , un posseder le cose stenze; e dico opposizione e non ficati o, dove questi 1Jaiano as-
esatta mente come sono e, piut- lotta (e sarebbe pi semplice senti, confer'ne,
tosto che fa l' dir loro parole ancora dire intolleranza dell'inu- Come definire allora. q'uesta
estl'Cl nee, rivitalizzarle attraverso tilii, ) per il 1'iassumersi delle pe1'sonalit d'a'l'tista: tma de-
1lI1C1 formidabile proiezione della organizzazioni formali e archi- miU?'ga demonica o appena una
loro verit e consistenza sullo tetttuali in una lO1'O classicit che individualit co m.pletame nte, e-
.'cherillo d'un tempo che quello equilib'rio, anche se valido per st'remame nte t~mana, che in 'un
interno della ~Vevelson, iden- una volta sola e nei limiti del- accordo raro di intelletto e sen-
tificato a quello esterno d'una l'opera creata, non della mente timento ugualmente dominati e
umanit universalmente abbrac- dell' operatore , compressi, libera una sofjerta

CRONACHE ECONOMICHE 19
confessione e una aTdita e sicura del neodada fino ad (eventuali c
volont di Tivincita? ma?'ginali) aspetti pop e op-
Se l'oper'a della Nevelson pTe- ticals, nei limiti in cui se ne
suppone indispensabile la con- pu pa1"laTe per' un' aTtista im-
tingenza, la sua cultur'a non ha pTegnata d'intelligenza d'elezio-
necessit alcuna di Tadicani in ne ( fone tTOppO chiamarla
sitt~azioni contingenti, e r'ichia- aTistocTatica? ) e il cui occhio ,
ma fatti e tempi diversissimi, in tennini fOTse oggi non Tisron-
vicini e lontani, colti in una Ta- tTabili in altTi, l'occhio della
dice super'ante i momenti sto- mente che Tiduce anche il quan-
r'ici dell' avver'amento: d{~i pri- tum di speTimentalismo a eser'-
mitivi delle civilt antiche, ai cizio, in pr'imo luogo , del pen-
primitivi delle civilt umani- sier'o, in r'ispondenza a fOTm e
stiche, al pr'esunto antiumani- nate dentTo, su cui anche
s mo di dada, alla sistematicit efjetti ottici sono tmslati al di
stn~tturale vaTiamente impostata l del mutevole e istantaneo, so t-
dal B auhG.1~s e dal n eoplasti- tmtti al gioco ininteTTotto delle
cismo, alla Tazionalit o alla tmsfonnazioni,
libert fantastica - o ai due p eT q't~esto le ope're della N e-
dati riuniti - delle vaTie astTa- velson, nei vaTi per'iodi, afjasci-
zioni, all' assolt~tezza di ver'it nano profondamente, ingua?'i-
delle f01"me dell' astratto-concTeto, bilmente, col lOTO misto di nu-
al r'ecupeTo di significati e alla dit ttLtta svelata e appropr'ia-
difesa dell'individuo (qtULndo c') bile e di mister'o, di dichicmlzioni

Louise Nevelson - Night Visage Il - 1968 - (New


Yo r k, Pace Gallery).
(Foto Arch . Museo Civico, Torino) .

e di inten-ogativi; e mentre ({f-


feTmno peT la scoperta oggettua-
lit, la presentazione d'elementi
qualunque, o frammenti di ele-
menti in s muti, sOTdi, anonimi,
conglobando pezzi di 1'ealt (mai
rottami, mai cose che non abbiano
avu,to o abbiano per'duto una
dignit), impongono una vem e
pr'opria gTandiosa analogia con
una config1~razione univeTsale che
- e qui vengo precisando e
Testringendo una mia afjer'ma-
zione poco sopTa avanzata -
piuttosto che cosmica, si Testringe
all'immagine d'1ma vita orga-
nizzata e tr'ova la pTopTia per-
fetta individt~azione qualifican-
dosi in str'uttur'e plastico-aTchi-
tettoniche contemperanti l' aspetto
di oggetto e di monumento, il
valoTe di prodotto e il valore
Louise Nevelson - Black Zag M - 1968 (Th e Pace Gallery, New York).
(Foto Arch. Museo Civico, Torino). di stile, il pTimo toccando il

10 I CRONACHE ECONOMICHE
Lo uise Nevelson - Canada Series I - 1968 (New York, Pace Gallery), (Foto Arch, Museo Civico, Torino),

limite dell'impersonalit, il se- della fOTma - tm,scon'e a vengono a galla le molteplici


condo toecando le punte d'una quello di preminenza dell'm'ga- inte1'fe1'enze cultu1'ali, sceve1'ate,
ml'cla:::.ione di linguaggio e, qual- nata (non 01'ganica) costi'u- compenetrate, ass01'bite, 1'idistac-
che i.'olta, lo stilismo, zio ne, Altrettanto si g1'Cldua, pe1' cate.
11 contemperamento ha un'este- varia zioni sottili, entTo ,'evi- I n questi binari, i mateTiali
sa gamma di g1'aduazioni, cosi denza di linguaggio sempre pe- stessi in mano alla Nevelson
cOllie vasta la gamma del CCl1'at- 1'entoria e perfino 1'inl01'zata assumono aspetti e p1'op1'iet ine-
tl'rizzarsi, di vo lta in volta, del dall'implicata messa a fuoco, il dite, il lavoro d'esecuzione - che,
?'CI pporto plastica-architettU1'a, 1'Clpp01'tO t1'a illuminazione fan- nel cm'so del nost1'o secolo,
lwzgo un arco che da momenti tastica e calcolo , anche mate- andato semp1'e piu sovvertendo
(in periodi d'iversi) di p1'emi- matico anzi geomet1'ico (il 1'eadu quelle ch' e1'ano semb1'Cl,te pecu-
?lenza, anzi addirittura dell 'iso- made calato in 1'elazioni au- lia1'it inalienabili del fare -
larsi, del latta strettamente scul- ree ), t1'Cl intuizioni ed espe- t1'ova vie di 1'ealizzazione esclu-
torio - con un gustO seve- 1'ienza, immagine e cosa, in- sive ment1'e pare 1'icuperi, e da
1'issi /lW e primordiale ma sq1.tisito venzione e mestiere, Qui dinuovo chiss quali tempi e climi, anti-

CRONACHE ECONOMICHE \11


chissill1e qlLalit ( lIIa per pl/rc
simpatie 1Js icologiclw, {( for-
mar ponte S IL modi irriducibili),
Gli stessi termini individual/! i
tec niche o metodi operativi, prcl/-
dono 1m se nso lJarticol{(re, usati
da lei; basti - un caso p er Il/Ili
- il s uo uso dell 'Il assembla ge ,
in cui l'esp erim ento del 1/101/-
taggio slontana dal concetto stabi-
lizzatosi su quel te)'mine, ]Jer
rivestirsi di carattf'ri e svolge re
lJ/'Ocedimenti, anzi inserirsi in
un complessivo ordine formale e
d'idee Com1Jletamente estran eo al-
l'abituale realizzazione di mon-
taggi,
natw'ale che 'una pluride-
cennale esp erienza, da aflon-
da1'e nella vitalit immediata
- non dico spontanea, perch
tutto cio che la N evelson fa,
frutto di lungo j'agiona-
m ento - anzi un vero e proprio
slJe ri m enlalismo 1Jazie nteme nte
protratto, da celare po'i sollo la
Louise Ne ve lson - Canada Series Il - 1968 (New York, Pace Gallery) .
(Foto Arch. Museo Civico, Torino) . nota dominante dell' idea , rag-

LO!.Jise Nev~lson - 830 , 1963 , prova d 'artista (Parigi, Galerie Je anne Bucher). (Foto Arch. Museo Civico, Torino).

12 / CRONACHE ECONOMICHE
Senza titolo - N , 2157 e 2157A - 1967-68 (Parigi, Galerie lea nne Buch er) , (Foto Arch . Museo Civico, Torino).

giun ta per le vie d'un metodico 1'adicalmente in antitesi gi col cali tra magia e psicanalisi ,
lavoro mentale recuperando una modo in cui la Nevelson venuta uno degli aspetti chiave dell' ar-
forma-madre, siano stati neces- a conoscersi, sondm'si, appro- tista che, all'indicibile, d conf-
sari alla Nevelson 'I1on so lo n priarsi di s stessa fno in fondo , gU1'azione netta. nel discorso 01'-
la Ilio per scoprir s stessa, ma e infne a enuclearsi da s stessa, dinato: in cio manifestando, ex-
per dichiararsi, per abbandonare La lucidit, la contin'ua pre- cont1'([.1'io, vero, ma. con strin-
lIna propria preistoria, in realt senza del pensiero, l'intellettuale genza di nesso, come pure la
non tale perch costitt~ivc~ i l misu1'{{" non esch~dono nella N e- Volpi ha rilevato, una 1'adice nel
z'elario d,ietro ct~i nascondere quel velson la compTesenza d'wna com- linguaggio infonnale, oggetti-
che all' artista non pm'eva matt~ ponente di mistero, d' allt~sio'l1e, vando di esso l'emozione sog-
rato a sufficienza per espo rlo con di magia (e non fors e ancor gettiva,
quell' autorevolezza cosciente e pe- sempre quella dell' app1'enti SO'l'- Di tale situazione la N evelson
rentoriet che ne avrebbero fatto, ciel' ? perch fn dove e quando mantenne in senso dell'opera're
pressoch di colpo, un 'indivi- possono le opere ({ plurime di artistico come ({ atto magico (in-
d ual it imprevedibile e prima- lei moltiplicaTe gli elementi in- (tuendo anche i l periodo t1'a-
ria lIella stO?'ia artistica mondiale vadendo un infnito spazio?), scorso con Hofmann) ; posizione
del clopoguerra, senza peraltro di pressione dell'inconscio, pW' che si affianco, pe1' un certo
che la sua comparsa, ef]ettuan- costretto, clinicamente indagato e, tempo, ad una convinzione della
lesi quasi come una seconda sua con 11'eddo 1'ele1'to, 1'estituito , ~ socialit dell ' w'te; dati, ent1'am-
nascita nel campo plastico, avesse quel che alla Volpi la vede1'e bi, che l'w,tista poi comprese di
da porsi come un' avanguardia un ({ a1'1nadio nero della N e- dove'!' supera1'e non senza aveTne
('sclt~dendo possibilit d'esser velson ({ spalancato con l 'impt~ t1'atto lezioni p1'olonde e la cui
sfruttata come piattaforma di dicizia e la metafora dei sogni , azione non si spenta in seguito .
lanci di correnti, che sm'ebbero suggerendo ({ ,i Tapp01,ti piu Tadi - Di l, infatti, sceso - entro il

CRONACHE ECONOMICHE 113


suo nuovo rigm'ismo fm'male - , al punto di pm'tenza) al s'inbolo, n iana, credo che certe co ncl11s i oIl i
il timb1'o q1tasi ossessivo e allu- al magico, all'inconscio, con la o almeno definizioni opposte nei
cinato che solo la freddezza e la loro misura, o meglio dismi- termini, vadano riprese lega Il do
pad1'onanza mentale distendono SU1'a, che umana e cosmica as- assieme i giudizi, cOT/'ispondel1ti
in una quasi teorematica dimo- s~eme, a venature interne di quella che
strazione; di l sceso certo La N evelson nella paziente mes- pu Semb1'Cl1'e una bloccatura di
impeto acuminato, scheggiato, la- sa a f1wco di s stessa, ha costretto cm'attere della scultrice, senza
mina1'e che fa st1'idere nel morso una molteplicit di p'/'oprie riso- incrinature, senza incroci di di-
del gelo wn'incandescenza; di l, nanze spirituali ad assoggettarsi 1'ezioni: p1'Op1'io quest'tdtim i qua-
certo senso d'infinito, di enorme, ad un categorico diapason, che lificano il suo modo d'essere, che
incognito, di i1'agico anche, la non ne annulla nessuna ma tutte il linguaggio strenuamente rac-
cui pressione si libe1'ata, ma le unifica: dalla nota di famiglia - coglie e assoggetta alla volont
ordinandosi, pe1' piu vie, una 'rit a quella d'est1'aneit, da di cJ~im'ezza, Non per nulla, il
delle quali (spesso impressionan- quella di concretezza quotidiana leit-motiv p'ressoch dominante
te) quella del monumentale a quella d'un onirico te1'1'01'e, della critica, 01'Cl seope1'to, o'/'a
che in lei perde ogni sottinteso dalla stringatezza ed epu1'azione quasi 1'iposto nelle pieghe del
1'ischioso, ve1'ificata com' sul del classico alle molte qualifica- discorso, quello d'una am-
metro sia d'una nuova sensibi- zioni (ite1'azioni, iperboli, incal- biguit , Il p1'oprio della /I.' evci-
lit civile, sia d'una nuova psi- zare e sov1'apporsi di ritmi, vio- son, appunto, dm' freno e '(/'I isu-
cologia, sia su un completa- lenze di chiaroscuri, luminismo, 1'a, sempre, ad una di1'Ctr/wta con-
mente rinnovato intendimento di fluidit atmosferiche, sontuosit, t1'addizione intima non rep1'Cssa
natura, di uomo, di paesaggio, st1'idori di cont1'asti formali e (n voluta 1'eprimere) mai, Di
d'architettura: e qui OCC01'1'eVa psicologi, sottintesi, allusivi e qui, il ca1'attere del personag-
quel che alla N evelson e1'a pri- illusivi) addi1'itttt1'a barocche, gio Nevelson: evidentissimo e
mm'dialmente ingenito, il richia- Sicch, ove si perC01'1'a atten- sfuggente; e, umanamente, ostico
mo (che 1'iporta il nOSt1'O discorso tamente la letteratura nevelso- e att1'attivo,

14 1 CRONACHE ECONOMICHE
Una politica industriale per la CEE
Giovanni M . Vitelli

Nel corso dci Hl68 stato reso noto dalla di concezioni circoscritte al limitato orizzonte
Commissione delle Comunit Economiche Eu- dei mercati nazionali .
ropee un importante documento concernente le In questa prospettiva mi parc di estrema
possibili linee di una politica industriale da attualit accennare ai fatti che il documento
adottarsi nell'ambito europeo. Si tratta appunto della CEE richiama all'attenzione delle autorit
del Memorandum sulla politica industriale politiche e degli operatori economici nazionali
della Comunit. quali indicatori di un certo stato dell'economia
L'iniziativa del massimo organo esecutivo europea, segnalare le varie azioni che la
della CEE ha suscitato notevole interesse da Commissione CEE propone come necessarie
due punti di vista. all'ulteriore sviluppo dell'apparato produttivo
In primo luogo, ad oltre dieci anni dai del nostro continente e infine svolgere alcune
protocolli di Roma, si tentato di impostare considerazioni critiche su qualcuna delle tesi
forse per la prima volta in forma generale e avanzate.
coerente un'analisi europea dei problemi del
settore . Mentre per la politica agricola si pu I fatti.
dire che non sia mai mancata una visione co- Secondo la CEE le cose piti importanti che
munitaria, per quella industriale l'esame di oggi balzano a l cospetto di chi si proponga di
fatti e l'avanzamento di proposte d 'azione sono delineare un'eventuale politica industriale eu-
stati nello scorso decennio per lo piti condiz io- ropea sono:
nati da esigenze strettamente nazionali.
In secondo luogo il Memorandum della le c?-escenti difficolt incontrate da taluni
CEE, pur contenuto in un testo assai sintetico settO?-i dell' attivit economica, in Telativo declino,
(23 pagine dattiloscritte), costituisce una specie per effetto particolarmente delle modifiche
di summa di quelli che potrebbero essere strutturali determinate dall'evoluzione delle tec-
gli obiettivi ed i m etodi di una politica indu- niche e dalle modifiche della domanda: esse
striale dell'intera Comunit. riguardano in primo luogo i settori estrattivi del
Alle considerazioni precedenti, aventi una carbone, del ferro, dello zolfo, del piombo,
rilevanza specifica, non pu non aggiungersi dello zinco, ecc.; in secondo luogo le industrie
l'osservazione che un'iniziativa del genere - an - tradizionali della siderurgia, delle costruzioni
che indipendentemente dal contenuto concreto navali, della tessitura e della carta.
e dai motivi di consenso o di dissenso che possa Se i pubblici poteri non faciliteranno l'am-
suscitare - rappresenta di per s un fattore modernamento e la conversione di tali imprese
positivo in una fase, ormai troppo a lungo minacciate dall 'evoluzione economica nonch
protratta, in cui il processo integrativo delle i trasferimenti dei fattori di produzione verso
economie europee sembra diventato nulla piti le industrie importanti del futuro, c' la possi-
che una formula di circostanza, laddove molti, bilit che risorgano i protezionismi nazionali.
troppi fattori sembrano sospingere in senso
esattamente opposto. - l'ondata di investimenti dai Paesi terzi,
Se rivolgiamo lo sguardo agli undici anni principalmente americani.
trascorsi dalla firma dei trattati di Roma pos- Il Memorandum rileva che l'ampiezza di tali
siamo sintetizzare le cose in questi termini: investimenti determina talune preoccupazioni
le Comunit europee, nate da un lungimirante n el mondo degli affari e, almeno in alcuni
disegno politico e accompagnate da non dissi - Paesi, anche presso le pubbliche autorit. Au-
mulate perplessit degli operatori economici, spica che gli Stati membri osservino una piti
corrono oggi il rischio di essere accantonate rigida disciplina per quanto riguarda i vantaggi
come obiettivo di politica europea, proprio accordati alle imprese dei Paesi terzi, particolar-
quando l'economia nel suo concreto svolgimento mente sotto la forma di aiuti regionali diretti
avverte e conferma l'urgenza del superamento o indiretti.

CRONACHE ECONOMICHE 115


- gli effetti dei negoziati tariffari conclt~si - favorire la ricerca scientifica c tccniea,
nel quadro del GATT: data l'importanza delle in forma adatta ai fabbisogni delle imprese: i
riduzioni tariffarie previste - 35 % -,1.0 % in criteri da adottarsi dovrebbero e sere quelli di
media di una tariffa esterna comune di livello concentrare i mezzi limitati disponibili n ci set-
moderato - il negoziato di Ginevra finir per tori che offrono le maggiori possibilit di suc-
avere forti ripercussioni sull 'industria europea . cesso; inoltre, per svi luppare l'informazionc n clle
A ci si aggiunga che la lista delle eccezioni imprese, occorrc pervenire al miglioramento
della Comunit rappresenta un compromesso delle procedure in modo da assicurare un a suf-
fra Stati membri piuttosto che il risultato di ficiente raccolta e diffusionc dclle conosccnzc.
una precisa con cezione di politica industriale. Sono pure da tenere presenti le n ecess it di
In relazione a lle situazioni sopr a indi viduate sviluppo dei centri europei di ricerca c la coo-
va fatta una distinzione fra le attivit del- perazione tra gli organismi professionali a tal
l'industria tradizionale e le industrie del fu- fine costituiti. Infine si devono incoraggiare le
turo . Per quanto riguarda i settori cosi detti imprese n on comunitarie aventi impianti in
sensibi li , o in declino, l'obiettivo di una politica Europa ad effettuare sul posto una congrua
industriale comunitaria dovrebbe essere di ac- parte dei lavori di ricerca.
cettare i mutamenti strutturali n ecessari e di - aumentare i mezzi finanziari delle im-
facilitare l'adattamento delle imprese a tali prese, dato che tra le cause principali della
mutamenti. debolezza delle imprese europee nei confronti
Per le industrie moderne (spaziali, atomi- di quelle americane, i cui tassi di profitto e eli
che, aeronautiche, elettr oni che, farmaceutiche, autofinanziamento sono sensibilm ente piu ele-
ottiche, ecc.), la cui competitivit dipende es - vati, l'insufficienza dei mezzi finanziari . Per
senzialmente dai mezzi che possono dedicare quanto riguarda le risorse interne delle imprese
a lla ricerca, il Memorandum nota che hanno deve essere data speciale attenzione a l regi mc
talvolta beneficiato di minori cure da parte fiscale degli ammortamenti, che deve tener
dei pubbli ci poteri. conto dell'accelerazione del ritmo di rinnovo
delle attrezzature industriali, e agli incentivi
Le azioni. per la ricerca e l'investimento. In tema di ri-
Da questa rapida diagnosi emergono le sorse esterne dovrebbe essere facilitato lo svi-
indicazioni , diciamo cosi, di carattere terapeu- luppo di un mercato europeo dei capitali.
tico, che la Commissione CEE qualifica come - attuare una politica commerciale ispi-
azioni e che rappresentano le linee tenden- rata a principi liberali , particolarmente nei con-
ziali lungo le quali dovrebbero muoversi sia fro nti d elle esportazioni dei Paesi in via di
la politica della Comunit sia le singole politiche sviluppo, e razionalmente armonizzata in fatto
nazionali di settore. di aiuti a ll'esportazione nonch nella promo-
Le azioni vengono distinte in due tipi zione delle vend ite.
fondamentali, secondo che investano l'inter a - condurre una politica energetica e di
organizzazione industriale oppure si dirigano a apprOVVIgIOnamento delle materie prime tale
determinate classi o categorie di industria. Esse da ridurre i costi di produzione delle imprese,
sono cosi sintetizzabili: eventualmente sp ingendo le imprese della Co-
munit a partecipare piu attivamentc agli sforzi
et) Azioni di carattere generale. di ricerca e di sfruttamento di risorse naturali
- eliminare gli ostacoli agli scambi intra- disponibili nei Paesi terzi.
comunitari, in particolare sopprimendo quelli
tariffari e non tariffari, armonizzando le legi- b) Azioni settori a li .
slazioni doganali, eliminando gli intralci di Azioni specifiche a favore di alcuni settori
ordine fiscale soprattut"to mediante l'armoniz- devono essere intraprese, secondo il lVIemoran-
zazione delle imposte sulla cifra d'affari. dum, solo nei casi in cui lo esigano circostanzc
- facilitare le fabbricazioni in grande serie imprescindibili e devono essere limitate a quan-
specie mediante l'armonizzazione delle norme to strettamente necessario. I settori che pre-
tecniche. sentano problemi di adattamento sono: car-
- fornire alle imprese una base giuridica bone, acciaio, costruzioni navali, piombo e zinco,
adatta a lle esigenze di un grande mercato, favo- alcuni settori tessili, a lcuni settori della carta.
rendo fusioni e concentrazioni nell'ambito non In relazione a ci si presenta l ' utilit di
solo nazionale ma europ eo, ponendo le basi effettuare studi validi sulle prospettive dci
della societ commerciale di diritto europeo, settori, particolarmente di quelli minacciati
coordinando le legislazioni societarie, istitu endo dall'evoluzione tecnica. Essi dovrebbero prefe-
un diritto europeo dei brevetti. ribilmente essere condotti a li vello comunitario.

161 CRONACHE ECONOMICHE


.\nchc per le cosiddette industrie del futuro Da queste cifre si deduce comc non vi siano
sono indispensabili accurati studi. Attualmente tutto sommato squilibri radicali o irreparabili
la CEE ha iniziato una ricerca su quella del- negli scambi di capitale tra Stati Uniti ed
l'elettronica, mentre l'OCSE ha lanciato un Europa. Tanto piu che, a quanto pare, la fetta
vasto programma di indagine sui divari tecno- pili grossa degli investimenti in dollari r ealizzati
logici nei seguenti campi: materie plastiche, nel Vecchio Continente costituita in ultima
prodotti farmaceutici, calcolatori elettronici, analisi da dollari europei, cio da capitali raccolti
strumenti scientifici, metalli non ferrosi, compo- dalle imprese USA sui nostri m ercati finanziari .
nenti elettronici, fibre sintetiche, macchine Per quanto riguarda l'Italia abbiamo dati
utensili. assai aggiornati ottenuti da due diverse inda-
gini e resi noti all'inizio di quest 'anno.
Considm'azioni e suggm'imenti.
La prima rilevazione dovuta a ll'Istat e
Ilo gi detto che il Memorandum della CEE concerne la partecipazione straniera al capitale
ha il grande merito di impostare una certa delle grandi societ italiane negli anni 1966
linea di politica industriale curopeistica e di e 1967. Da essa risulta che il capitale d etenuto
farlo in un momento in cui i cc titoli dello dagli stranieri nelle grandi societ italiane,
spirito comunitario sono tutt'altro che sulla ossia le societ le cui azioni od obbligazioni
cresta dell'onda . Ci non togli e per che alcune sono quotate nelle Borse valori italiane nonch
osservazioni siano opportune, a llo scopo non quelle che hanno un capitale nominale di almeno
tanto di demolire l'una o l'altra constatazion e, 3 miliardi o un fatturato di a lmeno lO miliardi
questa o quella proposta di azione, ma piuttosto di lire, rappresenta all 'incirca il 17 % del capi-
di r ettificare in qualche misura lo spirito di tale complessivo. Se poi si confr onta con il
talunc interpretazioni e suggerimenti. capita le di queste societ non gi la somma delle
a) Tanto per prendere subito di petto partecipazioni azionarie possedute dagli stra-
le questioni piu spinose si direbbe che il Memo- nieri bensl l'ammontare del capitale nominale
randum mostri una speciale preoccupazione per (straniero o italiano che sia) delle societ a
quella che viene definita cc l'ondata di investi- prevalente partecipazione estera, il rapporto
menti americani. Nessuno meglio degli opera- scende al 9 %.
tori economici europei conosce lo spirito di L'altra in chiesta condotta dalla SORIS S.p.A.
intraprendenza delle c( companies statunitensi di Torino, per conto del CNEL e del Ministero del
e la larga disponibilit di mezzi ch e un mercato Bilancio e che stata indirizzata non. soltanto
d i proporzioni continentali a lle medesime offre. a lle grandi ma a tutte le societ per azioni
Conosciamo anche l'emozione, pubblicitaria- italiane (all'incirca 41 mila), ha accertato che il
m ente ben orchestrata, che ha accompagnato numero delle imprese a partecipazione maggiori-
l'apparizione dell'anche troppo noto volume di taria o paritetica straniera era n ':! l 1966 di
Servan-Schreiber, la cui immagine della terza 1.244 e tale partecipazione interessava una
potenza industriale del mondo, dopo gli Stati q llota di capi tale sociale pari a l 13,75 %. Di
Uniti c l'Unione Sovietica, rappresentata dal- quest ' ultima percentuale il 5,63 % risultato
l'industri a statunitense in Europa, ovvia- di provenienza USA, mentre 1'8, 12 % faceva
mente tale da scuotere la fantasia di qualsiasi capo ad a ltre fonti estere.
lettore. lVla domandiamoci: come stanno le In entrambi i casi le conclusioni paiono
cose in realt, cio in termini di cifre? Incomin- abbastanza convergenti e tali da non su scitare
ciamo dall 'Europa. Allo stato attuale gli inve- emozioni eccessive .
stimenti complessivi delle imprese USA nel Quello che merita invece di essere sottoli-
nostro continente ammontano a circa 1.J, mi- neato - ma purtroppo di solito semplicistica -
liard i di dollari, tenendo conto solo degli inve- mente non si fa - si riferisce a tal uni fenomeni
stimenti fissi. la gli investimenti diretti di strutturali dell 'industria europea e cio essen -
imprese straniere negli Stati Uniti superano zialmente a lla sua m inore redditivit rispetto al-
gi i 9 miliardi di dollari e se a questi si aggiun- l'industria americana. Il divario d eriva preva-
gono gli investimenti in titoli la cifra va oltre lentemente da carenze organizzative, ancora
i 26 miliardi di dollari. In particolare il valore molto diffuse in Europa, e da una minore dispo-
totale degli impianti e delle attrezzature create nibilit di quadri dirigenti pi che dal concla-
oltre occano dai paesi europei, secondo valuta- mato gap tecnologico. Il problema d el gap
zioni della rivista Time , pari a 2,2 miliardi dirigenziale deve esser e considerato e sotto
di dollari del 1950 decisamente aumentato l'aspetto dell'iniziativa imprenditoria le e sotto
fi no a toccare i 1 miliardi nel 1967 e si l'i tiene quello delle carenze della struttura distributiva.
cbe possa ayere addirittura r aggiunto i lO Questo forse oggi il problema pi impor-
miliardi alla fine del 1968. tante, anchc se non pare adeguatamente avver-

CRONACHE ECONOMICHE 117


tito. Non si vorrebbe che l'attenzione dest ata D 'altra parte la (( societ di tipo europeo
da un certo altro tipo di problemi, forse piti e la collegat a questione di una procedu r a uni-
politici che economici, finisse p er distrarre la ficata per il riconoscimento e la protezionc di
m ente da esigenze piti impegnative. brevetti costituiscono oggi una n ecessit par-
h) Il Memorandum suggerisce una piti rigida ti colarmente sentita, sulla quale in occasione
disciplina nella concessione di aiuti r egionali dell'ultimo Salone dell'automobile svoltosi a
diretti e indiretti agli investitori dei P aesi Torino n el novembre del 1968 lo stesso Presi-
terzi, ma c' da chiedersi se questo principio dente d ella Fiat h a voluto richiamare la piti
non rappresenti l'introduzione di discrimina- v iva attenzione.
zioni atte a su scita r e risentimenti e reazioni. Circa il mercato eur opeo dei capitali bisogna
In ultima analisi alle r egioni sottosviluppate dire che se esso costituisce un m otivo di intc-
interessa sopr attutto la r ealizzazione di un certo resse per tutti i Paesi della Comunit, rapprc-
flusso di nuove iniziative, indipendentemente senta per l'Italia un 'esigenza indcrogabile. Da
dalla nazionalit degli operatori. a lmeno sette anni le n ostre Borse valori vivono
in stato di crisi: esse non adempiono piti alla
c) Circa gli effetti d el K enn ed y Round
loro funzione di strumento di raccolta del capi-
giustament e si osserva ch e le riper cussioni sul-
tale di rischio e hanno perso persino l'cIemen-
l'indu stria europea sar a nno tutt'altro ch e tra-
tare funzione di indicatori dell'evoluzione con-
scur abili e ch e la li st a delle eccezioni elaborata
giuntura le degli affari. Il settimanale dell 'Unione
da lla Comunit stata piti o meno il risultato
industriale di Torino ha potuto intitolare una
di un compromesso fra Stati m embri. Su questo
sua recente analisi del mercato finanzi ario
ultimo punto si potrebbe aggiungere che in
ita liano (( Borsa degenere, a individuare lo
t a luni casi da parte di nostri partners vera-
stato di assoluta inefficienza in cui l'istituto
mente mancata una concezione globale d ell 'eco-
caduto.
nomia europea e si cercato in ogni modo di
difendere inter essi nazionali precostituiti. f) Qua nto a lle (( azioni settoriali il l\Icmo-
r andum d ella CEE precisa ch e dovrebbero esscre
d) Circola n el documento della CEE una limitate n el tempo e n ella fo rma, affinch non
profonda sensibilit per le esigenze d ella ri- si tramutino in forme piti o meno larvatc di
cerca applicata, specie in r elazione a quelle prot ezionismo o di discriminazione. Bisogne-
che sono d efinite le industrie del futuro, in r ebbe aggiunger e che tali azioni dovrebbcro
ordine a lle quali particolarmente grave il venire accuratamente concordate fra gli Stati
distacco che separ a l'Europa d agli Stati Uniti. membri, dopo aver ascoltato i rappresenta nti
Bisogna osservare tuttavia che solo con- delle categorie econ omich e, e ch e le linee di
crete misure di n atura tributaria da un lato e condotta prescelte dovrebbero esser e perseguite
maggiori riconoscimenti p er i ricercatori dal- con continuit e senza imprevedibili deviazioni.
l' a ltro potranno determinare una situazione
nuova in questo campo. ***
c) L e (( azioni gen erali propost e del Memo- Alcuni significativi avven imenti occorsi du-
r andum sono in lin ea di massima accettabili: rante il 1968 h anno messo in luce un'evident e
m eritano di esser e sottolineate per la loro im- t endenza da parte di molte imprese a stringere
portanza quelle riguarda nti l'urgenza di uni- rapporti di collaborazione, quando non anche a
ficazione delle norme t ecniche, senza la quale trovare forme di fusione, a l di sopra dei confini
enormi spr echi continueranno a sussister e n ella nazionali.
produzione europea; di criteri piti aggiornati La r ealt economica e la logica ch e la go-
p er il r egime fiscale degli ammortamenti; di verna mostrano quanto sia indispensabile il
un inizio di armonizzazione n ella legislazione consolidamento delle attivit produttive, rag-
commerciale; dell 'or ganizzazione di un mercato giunto a nche mediante il superamento di vincoli
europeo d ei capitali , mediante un collegamento geografici che un t empo sembravano natura li.
effettivo tra le Borse valori d ella Comunit. Sono lontani i t empi in cui ci si preoccupava
A proposito d elle unificazioni di carattere soprattutto dei p ericoli della cosiddetta (( im-
tecnico, in attesa che il problema venga definito presa dominante o quando le con centrazioni di
nel suo complesso, dovrebbe essere almeno ac- impresa erano considerate, anche dai pubblici
colta la reciprocit delle norme t ecniche e dei poteri, con sosp etto o addirittura con ostilit.
certifica ti di laboratorio a ttualmente vigenti La decisa politica di p en etraz ione dei mercati
n ei singoli Paesi: ci potrebbe essere realizzato messa in atto da societ straniere e soprattutto
momentaneamente attraverso un accordo multi- statunitensi, l'entit d ei fabbisogni nnanziari im-
laterale da stabilirsi da ciascun Paese e sotto posti da un ritmo accelerato di espansione, gli
l' egida d ella Comunit. i mpegni assillanti d ella ricerca tecnica che non

181 CRONACHE ECONOMICHE


pu piu esser e v ista come fa tto occasiona te o all'assenza di una qu a lch e p olitica industriale
d i q ua lche industria lead er , la n ecessit d elle p en a la p ossibilit di insufficienze e squilibri
econ o mie di scala conseguenti a lle possibilit che in un prossimo futuro p otrebbero esser e
di acccsso a m er cati sovr a nazionali ha nno a perto p agati a caro prezzo.
gli occhi su una nuova r ealt ch e una menta lit Si sente da n oi ripet er e con insist enza ch e
a ncor a provinciale, e in certo senso di estrazi on e lo sviluppo d ell'occupa zione n on quello ch e
autar chica, v iet ava di scoprire . Una politi ca si sar ebbe d esider ato o quan to m en o n on a l
e uropea d ell 'industria oggi si impon e, proprio p asso con lo sv iluppo d ella produzion e. Non
per ch l'industri a p er conto su o - consenzienti c' dubbio che si tra tta di un problem a polie-
o rcstie le varie m oti vazioni politiche - st a dri co e d elicato, m a non certo t r ascurando
assu mcndo dimensioni continenta li . Sotto questo le scelte di un 'azion e coordina t a ed illuminat a
p r ofilo diventa an acr onisti ca l 'eventua lit di in campo europeo ch e si potr favo rire il conse -
poli t ichc n azion a li auton om e o a ddirittura di- guimento, specie sotto quest o riguardo, di piu
vcrgenti , com e n on si pu n emmeno p en sar e soddisfa centi risulta ti.

CRONACHE ECONOMICHE 119


L'automobile
Vittorio ZI:gnoTi

Gli studi ch e si vengono pubblicando sui B en lo sanno i lavor atori di tutte le cate-
trasporti ono sempre pi vasti e profondi, essi gorie che al sabato o a lla dom enica asp irano a
si svolgon o principalmente secondo due diret- cambiar a ria e si vedono chiu si, sia all 'andata
trici: che a l ritorno , n elle intermin abili code che
l) la ricerca di m ez zi e di infrastrutture rubano loro una notevole fraz ione di tempo
sempre pi a da tti a soddisfare contemporanea- libero e m ettono a dura prova i nervi del gui-
m en te i d esid eri d el singo lo utilizza tore e i bi- da tore e d ei passeggeri (costretti ad avanzare
sogni del traffico risolvendo i problemi sempre a strattoni con velocit inferiore al passo
pi co mplessi e urgenti d el d eflusso dei veicoli d 'uomo) b en pi dura m ente di quanto non
sulle a rteri e pi li traffica t e; avv enga n elle ore di lavoro.
D 'altra parte lo sviluppo dei trasporti
2) la ricerca di leggi matematiche, suffi-
non soltanto desid erabile m a addirittura ne-
cientement e suffragate d a indagini parallele
cessario se si accetta la teoria keinesiana sc-
statisti ch e, tali da consentire la previsione d el
condo la quale il livello di occupazione e il
comportamente della massa lasciata, almeno
reddito ]])"0 capite dipendono d alla propensione
teoricamento, libera di scegliere il mezzo e la
d ella massa a utilizza r e i b eni di consumo e
via preferiti, la cui lib ert per sempre pi
d al volu me degli investimenti.
limita t a da lle possibi lit di t empo , di luogo, di
Poich in complesso il mercato dei beni d i
movimento e di costo dei vari mezzi e d elle
consumo evolve con una certa lent ezza, agli
diverse vie nonch dalla loro evolu zione nel
investimenti che ci si deve rivolgere per evitare
tempo, man mano si accr esce il numero d egli
o superare i p eriodi di d epr essione, posto che
utilizzatori e il loro r eddito.
l 'aumento degli investimenti produce un ef-
Altra volta ,avevo osservato come l 'esplo- fetto moltiplicatore del r eddito ch e a su a volta
sivo svilupp o del m er cato d ell 'auto , invas o or- si traduce in un a umento del livello di occupa-
mai a n ch e d alle classi m eno a bbienti che si dimo- ZlOne.
str ano dispost e a sacrificare in p arte notevole Fra i molti investimenti possi.bili quelli nei
le preced enti prefer enze nel campo d el vestiario lavori pubblici e soprattutto n ei trasporti sono
e p erfino d el cibo in favore d ella vettura indi- particolarmente consigliabili per evitare la de-
viduale, si poteva, a lmeno in parte, ascri ver~ pressione.
a l desid erio di lib ert r eso spasmodico dai Tutto ci, d el resto si accorda coi risultati
numerosi vincoli, orario di lavoro, disciplina, d ella teoria d el L eontieff, infa tti noto che la
limitazione di movimenti , d ecadimento di le- Cao-Pinna e il F errara (l) per limitarci a l
gami sociali, imposti ai pi da lla vita a ttuale. settore d ei trasporti, assegnano a d essi un
facile constatare ch e la t eorica libert co mplesso di effetti diretti e indiretti tra tra-
d 'azion e d el cittadino m edio , in parte, for- sporti stradali e costruzioni a utomobilistiche
temente condizionata dall e n ecessit d ella sus- pari a ll'S3 % della domanda globale, cio a l-
sistenza, dell 'occupazione, da i vincoli che, a lla l'incirca a l doppio d el r ela tivo valore aggiunto
libert di ognuno, pone la libert di tutti , SI e a l 12S % circa di quello a ffer ente a i lavori
che la maggior parte d egli uomini , cosiddetti pubblici.
civili ,' ormai cos tretta in una specie di camicia Che se poi si tien conto dei lavori collaterali
di N esso da lla quale m olto difficile lib erarsi p er produzione e commercio, su scitati dalla
a nche per quella fr azione del proprio t empo che viabilit automobilistica p er la costruzionc di
se mbrer ebbe disponibile. parti di ricambio, d elle officine di riparazionc
Questo avvenuto a nch e p er la li bert di e manutenzione, d elle a utorimesse, delle ass icu-
circola zione dell'auto individu a le la cu i libert
di movimento quasi se mpre frustrata soprat- (1) V. C'AO PJJ' NA e B . FERRARA, I parametri del sistema
tutto da ll'intasamento d ell e strad e. produ ttivo i taliano, Boringhicri, Torino 19GG.

20 I c R o N A C H E EC o N o MIC H E
ra:cioni, ccc ., si arriva facilmente a triplicare indica chiaramente l'epoca consigliabile per la
il suddetto valore aggiunto, come del resto hanno sosti tuzione.
trovato il Tinberghen e Bos Koyek, cio a l Per quanto riguarda le infrastrutture, alle
180 % della domanda totale. quali taluni, basandosi sulla sopravvivenza di
Poich per la sola costruzione di autoveicoli alcuni ponti e di alcune strade romane, vor-
la domanda totale italiana si aggira per il 1967 rebbero assegnare durata infinita, va osservato
su i l AOO miliardi di Lire, il valore aggiunto da che se si utilizza per l'indagine il m etodo dei
loro creato si aggira sui 1.800 miliardi, rappre- costi e dei benefici, con un tasso di attuali z-
senta cio il 4,3 % del reddito lordo italiano ai zazione dell'8 % tanto i benefici chc i costi
prezzi eli m ercato. dell 'anno trentesimo, attua li zzati, si riducono
. Tutto questo malgrado che gli investimenti a l lO % del valore residuo di quell'anno, mentre
nei trasporti terrcstri non siano in Italia fra quelli dcll 'anno cinqu antesimo scendono al
i pi a lti, pres i globalmente, infatti la CEi\IT (2) 2,1 %.
per il quadriennio ] 959-1962, d, per le nazioni Nc segue che la consideraz ione eli una vita
europee pi avanzate i valori della Tabella 1. utile illimitata aggiunge, oltre i 50 anni degli
addendi che si possono tranqui llamente trascu-
'l'ribella f . rare eli fronte a ll 'incertezza dello stesso tasso
1'IWDOTTO NAZ IOXALg LORDO - FOIUIAZlONE DI di attualizzazione, senza parlare di quella dei
('A PI 'I'ALTI; LORDO lMi10BILIZZATO - JNrESTJMENTI costi e benefici probabili la cui previsione, data
N I ~ L THASPORTI lNTEl'l,NI la rapidissima evolu zione della tecnica, si pu
(pcr il periodo 1959-1962 in milioni di dollari) l'i tenere del tu tto aleatoria.
infatti oggi molto difficilc preveder e quali
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f:: ... saranno fra qualche diecina di anni, le carat-
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W~ mezzi in concorrenza, la crescente mobilit degli
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ItfP IdI uomini e delle cose.
P I lt
- - - - -- - - - - - - -- Per soffermarci ai trasporti a grande raggio
[TALLA 136,87 30,89 5,45 4 17,5
basta pensare che ogg i i l limite economico del
trasporto di cose per \.;;1. aerea transcontinen-
I
Austri,t 25,79 5,84 1,24 4,8 21,2 tale sembra limitato a merci il cui costo per
Belgio 47,16 8,71 1,95 4,1 22,4 chilogrammo a rrivi almeno a 4.500 Lire, gli
Ccrmani,t Focl. 295,27 72,23 16,00 5,4 22,2 esperti del ramo ritengono per che fra pochi
Norvegia 18,61 5,38 0,923 5,0 17,2 anni tale limite si ridurr a costi di 1.300 Lire
He~no [Jnito 293,58 47,66 12,26 4,2 25,7
Svezia 51,51 11,39 3,02 5,9 26,5
a chilogrammo, cio a l li vello del costo delle
Svizzera 21,95 3,35 0,744 5,1 20,1 a utovetture e delle macchine utensili.
Questa continua diminuzione nei costi, in-
FOllie: CE'l'r.
tesi in ore di lavor o, dei trasporti sia per i
viaggiatori che per le merci, allargando i mer-
Si vede che il 4 % del prodotto nazionale
cati, aumenta notevolmente la mobilit degli
e il 17,5 % degli immobilizzi lordi che spettano
uomini e delle cose.
all'Italia sono notevolmente inferiori a quelli
l'aggiunti dalle a ltre nazioni. b) il valo?'e del tempo che il viaggiat01'e
Tra gli studi recenti che pi hanno inte- pe'rde a cav,sa dell'impe?'fezione del mezzo di
l'es ato gli specialisti vanno notati: t?'asporto e dell' a?te1ia utilizzata.
- le ricerche sulla teoria delle file d'attesa Dati contr astanti sono emersi dagli studi
e le relative verifiche statistiche, delle quali in corso, ad esempio il Beesley (4) considera il
un'ottima messa a punto dovuta a ll Ashton (3); valore del tempo come un tasso di sostituzione
- gli tudi economici sul valore del tempo marginale, in particolari condizioni, del tempo
che influisce sui costi dei trasporti esaminato e del denaro .
da due punti di vista molto diversi: Con una ricerca sul percorso domici lio-luogo
a) il tempo della v ita utile dei mezzi e di lavoro applicato agli impiegati del Ministero
delle infrastrutture.
(2) CE'LT, Conjerenza Europea dei ,lli nistri dei trasparii,
Per i veicoli il punto di equilibrio fra la OCDE, Parigi.
quota d 'ammortamento del primo anno e il (3) W. D. ASLlTO:-;, 'l'ile 'l'heor!J oj Rami 'l'raffic PIOlV,

maggior costo di eser cizio del mezzo rispetto :Uethuen , Londra 1967.
(4) M. E. BEESLEY, 'l'he value oj time spent in travelling
a quello del veicolo nuovo per lo stesso anno, some lIew evidence, Economica, maggio 1965.

C Ro N A C H E EC o N o MIC H E I 21
dei lavori pubblici egli ha trovato, in m edia, Gli 8.037 milioni di a utoveicoli circolanti
che il valore medio d el tempo impi egato n el (7,311 di a utovetture e 0,734 di a utoveicoli in-
trasporto suddetto attorno a 1/ 3 del valore du stria li) produssero servizi di t rasporto per il
del sala rio orario dell 'impiegato. valorc di 3.938 miliardi di Lirc per il tra porto
L 'interesse delle ricer che economi che sui v iaggiatori e di 1.718 miliardi per il trasporto di
tempi perd uti dagli utenti della strada si estende merci, con un totale di 5.656 miliardi, pari a
anche a lle banche, l'International B ank for 700.000 Lire di servizi in media per autoveicolo,
Reconstruction and D evelopment USA ha pub- e poich, tenuto conto della vetust relativa,
blicato nel 1967 un pregevolissimo studio di il loro valore pu ritenersi in media di 350.000
J ean de B eille sulla Quantification of R oad Lire cad auno, si pu ritenere che il parco na-
User Savings. zionale abbia prodotto servizi per il doppio
del suo valore. Il r endimento economi co dei
l1npm'tanza economica dell'autmnobile. veicoli a m otore italiani sarebbe perci doppio
Il Salvatorelli (5) scrive ch e n el 1967 sono di quello medio mondiale, il chc si pu ammet-
stati prodotti nel mondo circa 18,3 milioni di tere posto ch e da noi le utilitarie sono in gran
vetture e 5,4 milioni di a utocarri e autobus numero e gli autoveicoli sono sfruttati a l mas-
con un totale di 23,7 milioni. simo.
Nello stesso anno n el mondo l 'esportazione Secondo l'Armani (6) il gettito delle imposte
fu di 4 milioni di a utovetture e 0,78 milioni e tasse su gli autotrasporti fu nel 1967 di 1.426
d i veicoli ind ustriali con un totale di 4,78 miliardi di Lire, raggiunse cio il 23 % del costo
milioni per un valor e di circa 6.500 miliardi totale degli a utotrasporti e poich le entrate
di Lire. tributarie furono di 12.882 m iliardi, gli auto-
Il movimento esportazione + importazione trasporti fornirono a llo Stato l'Il % degli in-
sali perci ad una spesa di cir ca 13.000 miliardi troiti tributari.
di Lire . Poich il comm er cio mondiale per
esporta zioni piu importazioni si calcola abbia Lo sviluppo della rnotorizzazione.
raggiunto circa 247.000 miliardi di Lire, il La prima realizzazione pratica n el campo
movimento commerciale dell'auto (escluso quello d ell 'autotr azione si attribuisce al Cugnot che
d elle parti staccate e accessori) sali a circa nel 176 9, col suo carro a vapore Fardier (Fig. 1)
il 5,2 % del totale, il che, dopo le materie prime
di base, pone l'auto alla t esta d el movimento
commercia le del mondo n el settore dei manufatti .
Si calcola ch e circolino oggi nel mondo
circa 200 m ilioni di a utoveicoli per un valore
attu a le, tenuto conto della vetust, di circa
140 miliardi.
Il costo medio annuo dei trasporti eseguiti
con un a utoveicolo si calcola attorno a 700 .000
Lire per cui il costo totale degli autotrasporti
salire b b e a circa 140 miliardi di lire. Ne segue
Fig. 1 - Il Fardier di jose ph Cugnot (1769) primo automezzo.
che il parco a utomobilistico mondiale creerebbe
annualmente una mole di lavoro valutabile,
in moneta corrente, al valore del parco stesso . a tre ruote pot trasportare quattro persone
Se passiamo a ll 'Ita lia, la produzione n el a lla velocit di 3,5 chilometri a ll 'ora. Disgrazia-
1967 fu di 1. 439 .211 a utovettur e, di 100.369 tamente p er l'auton omia dell 'autocarro non
autocarri e di 3.089 autobus con un totale di super i 900 m (7).
1. 542.669 a utove icoli. comunque sintomatico che il tentativo di
L'esportazione fu di 404.401 autovetture, a utotra zione su strada ordinaria abbia prece -
20.82 1 a utocarri e 1.633 a utobus, per un valore duto di 35 a nni quello ch e il Trevithich (Fig. 2)
totale di 336 miliardi, l'importazione di 140.78 9 esegui n el fabbraio del 1804 con la prima loco-
autovettur e, 20.821 a utocarri e 93 autobus per motiva ferroviaria percorrendo 15 chilometri
un valore di circa 111 miliardi. rimorchiando 5 vagoni.
Il tota le d elle esportazioni fu di' 5.438 mi-
liard i, l'esportazione d elle auto sali perci al (5) \I. SALVATORELLI, L 'automobile nel commercio estero
6,35 % del totale con qu est a differenza, ch e pro- mondiale in L 'automobilismo
italiano , Aeda, Torino 1968.
cur un saldo attivo di 225 miliardi, contro (6) F. AR~1A <1, Gli a'utotrasporti italiani nel 1967, Tra-
sporti Pubblici, 1968.
un saldo passivo d el totale di 622 milia rdi p er (7) R. BISCARETTI DI R UFFIA, Il museo dell'automobile di
il movimento commerciale. Torino in L'automobilismo italia no ", Aeda, Torino 1968.

22 I CRONACHE ECONOMICHE
Gi all 'inizio della motorizzazione appar ve Furono le strade polverose e instabili irte
pi logico utilizzare per il traffico motorizzato di ormaie, scivolose di fango, incapaci di ass i-
la rete stradale che era gi ampia mente svilup- curare l'aderenza alle ruote motrici, e l'assenza
pata in tutte le nazioni civi li. dei pneumatici a far preferire la strada fer-

Fig. 4 - La Jamais Contente autovettura a propulsion e elettrica di Camille


Jenatzy. Il l Maggio 1899 batt il rco rd mondiale di ve locit a 105 k m/ h.

Fig. 2 - La prim a loco moti va (Richard Trevithich - 1804).

N la mancanza d el motore a combustione Fig. 5 - La Serpoll et. auto a va pore che a N izza ne l 1902 raggiu nse
interna costitui una valida remora allo sviluppo 120 km f h.
della motorizzazione str adale ch anzi la prima
gara di velocit Parigi-Rouen fu v inta n el rata, ch e, coi mezzi di allora si poteva costruire
189,J, dal De Dion su un veicolo a vapore pi rapidamente e pi economicamente.
(Fig . 3) c la prima automobile ch e super Ma intanto i pneumatici facevano la loro
apparizione e il motore igneo-pneuma tico del
D e Cristoforis, poi quello di B arsanti e Matteucci,
figliavano , fra il 1855 e il 1865 numerosi proto-
tipi: in quel torno di t empo soltanto in Italia
vennero concessi 64 brevetti p er invenzioni e
ritrovati riferentisi alla locomozion e meccanica,
pi avanti, fra il 1883 e il 1900 se n e contarono
123 (8) .
Nel 1885 u sciva la prima vettura Dailmer
(Fig. 6).

Fig. 3 - Autocarro a vapore De Dion (1894). Vinse la prima corsa auto ..


mobilistica Parigi-Rouen a lla velocit d i 14 km f h.

la velocit di 100 chilometri all 'ora fu la J a -


mais Contente d ello Jenatzy, a trazione elet-
trica, che poi nel 1899 batt a Compiegne il
record mondiale d,i velocit raggiungendo i 105 Fig. 6 - La prima vettura Dailmer (1885) a I cilindro da l , I HP.
chilometri a ll 'ora (Fig. 4).
La stessa automobile a vapore parve, in un Nel 1899 veniva rilascia to a Giovanni Cei-
certo periodo, capace di lotta re con fortuna l'a no un brevetto p er una autovettura proget-
con quella d otata di motore a scoppio, infatti tata e costruita in sei m esi sotto la dirigenza del-
nel 1902 la Serpollet raggiunse i 120 chilometri
all 'ora (Fig. 5) e n el 1906 la Stanley d ellVIariott (8) G. CANESTRINI , Storia dell'indu.stria autom.obilistica in
raggiunse i 202 chilometri all 'ora. flalia in L'automobilismo ita lia no , Aeda, T onno 1968.

CRONACHE ECONOMICHE I 23
Fig. 7 - Fiat mode llo 12 HP del 1902. Motore a 4 cilindri bib locco Cilindrata 3770 cm 2 , Radiatore a nido d'api . 14 HP a 1200 giri. Cambio a tre velocit e retro-
marcia. Carburatore a polve r izzaco re e livello costante. Accensione a magnete. Velocit massima 70 km / h. Peso kg 12 10.

l'Ing. Aristide Faccioli che venne collaudata del 1908 veniva montata con la prima catena
con esito favorevole sul circuito Torino-Avi- operativa e poteva perci vendersi ad un
gliana-Torino, i129 aprile 1899. Giovanni Agnelli prezzo che sfidava ogni concorrenza, tanto pi
rilev la macchina e tutti i brevetti del Ceirano che in USA gi si producevano 400.000 unit
e ilIo Luglio 1899 a Palazzo Bricherasio in contro le 7.000 prodotte in Italia (Fig. 8).
Via Lagrange a Torino venne costituita la Dopo un suo viaggio agli Stati Uniti, Gio-
Soc. Fiat. vanni Agnelli medit su alcuni fatti da lui
La Fiat dopo la Ceirano del 1899, costruiva osservati in America. Mentre col una 35 HP
la 8 HP del 1901 resa famosa dal p r imo giro si vendeva attorno a 8.000 Lire, in Italia il
automobilistico d'Italia dello stesso anno, e nel solo telaio costava almeno 10.000 Lire.
1902 la 12 HP a 4 cilindri biblocco con radia- Egli attribui il divario soprattutto a due
tore a nido d'api (Fig. 7). ragioni; la costruzione in grande numero, e
Intanto in USA la Ford si preparava alla l'organizzazione del lavoro.
costruzione in serie, la celebre F:Jrd Tipo T Da allora ebbe inizio in Italia la lotta per
la conquista del mercato onde poter produrre
in serie ed offrire alla clientela macchine soddi-
sfacenti a prezzi di concorrenza.
La prima realizzazione del genere che apre
la via ai molti tipi Fiat successivi (Fig. ] 4) fu
la Fiat Zero uscita poco prima della guerra
mondiale che ne tronc la produzione.
A met del '906 esistevano in Italia 91 So-
ciet delle quali 48 si occupavano della costru-
zione di automobi li , 19 producevano carrozzerie,
e le restanti 24 si occupavano degli accessori (9).

(9) G. CANESTRINI, Storia dell'industria automobilistica in


Italia. in L'automobilismo italiano , Aeda, Torino 1968.
F. BER)/AB, L'industria. automobilistica in Italia in
Fig . 8 - Il famoso modello T Ford (Tin Lizzie) del 1908. " L'automobilismo italiano , Acda, Torino 1968.

24 I C RO N A C H E ECO N O M I C H E
Tra il 1906 e il 1915 sorsero in Italia una specialisti che si dedicano alle costruzi oni spe-
sessantina di marche d 'automobile che p er si ciali sopratt utto di vetture sportive o da pri-
ridussero di molto in un primo periodo di mato (12).
assestamento fra il 1917 e il 1920, e a n cora di
pi durante la crisi che ebbe inizio n el 1927. Gli stilisti e i cm''1'ozzie'l'i (13).
La produzione che n el 1915 er a di 22.000 Molto l'industria italiana d ell'auto deve ai
unit pass a 49.400 nel] 925 c a 63 .800 n el suoi stilisti carrozzieri che seppero dar e un'im-
1026, ma scese a 28.000 n el 1931.. Contempora- pronta di a lta qualit a lla produzione nazio-
neamente le esportazioni , ch e avevano ragg iunto n a le ass icur andole per oltre sessant'anni un
le 34.200 unit n el 1926 scesero a 6-1,46 nel 1932. primato ch e a n cora vivo c universalmente
Di poi la ripresa inizia lmente lenta, fu con- riconosciuto.
tinua, sal vo durante il periodo della seconda Torna n o qui alla mente i nomi dei gr andi
g uerra mondiale, oggi (1967) si produssero carrozzieri, Pinin Farina in testa, (Figg. 9 e
] .5'! 2.669 autoveicoli, con una esport a zione di lO) e poi il Castagna, il Locati, l'Alessio , il
..J.26.855 unit per un valore doganale d i 335,7 B ertone, il Ghia, e poi Balbo, Viotti, Zagato,
m ili a rdi . Garavini, Vignale e tanti a ltri che hann o col-
laborato all 'affermazione dello stilc italiano nel
I c'I'eatm'i d ell'indust'l'ia autmnobilistica ita-
m ondo.
liana.
Chi aram ente em ergono n ello scorrere del
Uno sviluppo cosi eccezion a le in un campo tempo le tre fasi che car atterizzano il lavoro
altam ente specializzato n el quale si cimentarono dell a carrozzeria itali ana n el t empo , prima
i migliori tecnici del mondo ch e n elle n azioni fase, quando i produttori d elle a uto fornivano
pi ricche avevan o a disposizione mezzi di soltanto i telai che i carrozzieri complet avano ,
ricerca si pu dire illimitati , lo dobbiamo ad seconda fase, non m olto dissimile dalla prima
alcuni capitani di industria e t ecnici di a ltissim o come sistem a di lavoro, ma gi malata per un
valore che a pili riprese, n elle gare sportive, in- inizio d i crisi, quando i costruttori cominciavano
tese co m e palestra per il perfezionamento delle a fornire le auto carrozzate, ma la clientela pi
macchine, diedero a ll 'Ita lia un primato mondiale. difficile voleva la carrozzeria specia le, unica
A questi italiani Ernesto Caballo ha d edi-
cato uno studio denso di dati ricordando i
pionieri e i grandi r ealizzatori (lO), (lO) E. CABALLO , Gli i/.aliani che hanno f atto l'automobile
in L 'automob ilismo italiano , Aeda, Torino 1908.
E il p ensiero va a Giovanni Agnelli, a Vit- (11) Le march e per costruzioni in seri e che a ncora sussi-
torio Valetta, a Vincenzo L anc ia, a i Ceirano, sto no so no Tilccolte nel gruppo Costruttori d i Autoveicoli lI .
a i Diatto e a tanti a ltri il cui nome legato Di esse sono ofrerti tutti i dati nella Parte II del volum e p i
volte citato.
o ad una marca o ad una v ittoria . (12) I costruttori di a uto speciali da gran turismo o da
Quel che rimane delle sessanta m a r ch e ita- com petizione sono ele ncati coi dati delle loro creazioni nella
liane di auto di serie del 19H presto rac- Parte VIII del volume.
(13) A . EVANGELIST I , L a carro2Zeria, fenomeno italiano
colto (11). Ma non vanno dimenticati i grandi in L'automobilismo italiano ", Aeda, T o rino 1968.

Fig. 9 - Il coup Cadillac di Pinin Farina.

CRONACHE ECONOMICHE I 25
Fig. IO - Il coup Cadillac Starlight di Pin in Farina. La stampa es t era del tempo (1960) lo giu di c: un esempio magistrale per la moda corrente , pe rch
non fa alcuna concessione al gusto spesso discutibile della decorazione realizzando la vettura ideale nell a sua forma pi pur a .

com e l'abito da sera d elle sIgnore d el gr a n Ri affiora qui l'annoso problema dell' unifi. -
m ond o; e fin almente la t erza fase, in a tto, ch e cazione europea d elle cara tteri sti che d egli auto-
ved e i carrozzieri impegn a ti a produrre delle veicoli industriali e delle n orme per il loro u o
pi ccole serie industriali particolarmente cura t e ch e sono purtroppo diverse d a n azion e a n azione .
per gli st essi costruttori d ei t elai. In qu esto
caso lo stilist a sv olge sopra ttutto opera di Tabella JJ.
prom ozion e guida ndo, d a un la t o, il gusto del
NORME DELLE VARIE NAZIONI DEL ~m c
pubb lico, stimolando , d all'altro, le case a da re
SULLE CARATTERISTICHE DEI VEICOLI INDUSTRIALI
v ita a cos truzioni sempre pi a ccura t e, sicure
ed eleganti . NAZIONI

Gli (Lutoveicoli inclust1'iali. o


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Difficile m etter si d 'accordo sulla d efini- CARATT ERISTICHE ;::.., o Z ""-
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zion e di a utomobilismo industriale.


certo, a d esempio, che n elle statistiche le
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a utovetture utilizzate com e taxi non sono con - - - -- - -
tat e fr a gli a utoveicoli cosi d etti industriali che Lunghezza massima in met7'i.
comprendono a utobus ed autocarri, essendo i
Autove icolo
rimor chi indicati a pa rte . senza rim orchi o a 2 assi l O 11 12 12 lO lO
Secondo Cla udio Mariani invece , (1 '1) par- senza rimorchi o a 3 o piu assi 11 11 12 12 11 12
t end o d al punto di v ist a dell 'utilizza zione si rimorchio isolato a 1 asse 6 - 12 7 lO -
d ovrebb e inqua dra r e : rim orchio isolato a 2 assi 7,5 11 12 12 lO -
rim orchio isolato a 3 ass i 8 11 12 12 11 -
- n el settor e d ell 'automobilismo industriale autocarro con rimorchi o 18 18 18 18 18 20
per il trasp orto di persone le vetture p er ser- au toarticolato a 2 o pi assi lei 15 15 15 15 14
v izio di piazza e di rimessa , gli autobus e i
Pesi massimi ammessi in tonno
rimorchi p er trasporto passeggeri;
asse semplice lO 13 l O 13 lO 13
- in qu ello p er il trasporto di m erci: le ass i accoppiati 14,5 - 16 20 16 20
vetture adibite a servizio promiscuo di p ersone autocarro senza rimorchio a 2 assi 14 19 16 19 - 19
e cose, i moto carri, gli autoca rri stradali, le autocarro senza rimorchio a 3 assi 18-22 26 22 26 - 26
autocarro con rim orchio - 35 38 - 50 40
motrici p er se mirimorchi, gli automezzi p er
rimorchio isolato a l asse G 13 l O 13 - -
trasp orti ed usi sp eci ali, i rimorchi e semiri- ri morchio isolato a 2 ass i 14 19 16 20 - -
morchi per trasporto m erci. rilUOl'chio isolato a 3 assi 18 26 22 26 - -
autoarticol ato a 3 assi 18 35 38 36 50 35
Qui primeggia no i nomi di Vi berti, Macchi, autoarticolato a 4 assi 18-32 35 38 36 50 35
Orla ndo e molti a ltri i cui dati assiem e a quelli
d elle r ealizza zioni e d elle aziende che le hanno
compiute si trovano n ello studio d el Mariani (14) CLAUDlO Gli autoveicoli industriali in
l\IARIANI,
L'automobilismo italiano L e caratteristich e t ecniche degli
e n ella distinta della Parte VIII d el volume li .

autoveicoli italia ni si trovan o nella P arte VIU del volume


ch e lo complet a. edito dall' Aed a , Torino 1968 .

26 Ic Ro N A C H E EC o N o MIC H E
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II>
SVIZZERA 28 .2 5 Z
w
USA 3 .3 2 O
1
1927 1929 1931 1933 1935 1937 1939 1947 1949 1951 1953 1955 1957 1959 1961 1963 1965 1967 1968

Fig. Il _ Sviluppo della circolazione in alcuni Paesi . Si noti che " Ita lia parti ne l 1950 da 9S abitanti per autoveicolo per' giungere nel 1968 a 7, me ntr e il
Regno Unico parer da 16,4 per giungere a 4. .

La Tabella II illustra le differenze notevoli La Fig. 11 illustra con un grafico in scala


nelle cara tteristich e dei veicoli che esistono se milogaritmica lo sviluppo della circolazione
gi perfino per le nazioni del ME C, ancora in alcuni P aesi.
maggiori sar ebbero se si elencassero quelle di Si noti come negli anni del dopoguerra lo
tutte le nazioni europee nelle quali i vari auto- sviluppo della circolazione sia avvenuto in
veicoli di qualsiasi provenienza dovrebbero libe- modo molto simile per l 'Italia e l'Austria, e
ramente circolare. per il R egno Unito e la Francia.
In Italia si attende dal nuovo ufficio inti- L'Olanda si avvicina al comportamento del-
tolato al Coordinamento istituito presso il Mi- l'Italia, la Sv izzer a rimane in posizione inter-
nistero dei trasporti, la legge, da troppo t e mpo media. Lo sviluppo in USA molto pi lento a
in gestazione, che ponga l'a utotrasportatore causa d ella saturazione v icina .
italiano almeno in Italia, nelle stesse condizioni Non qui il caso di entra re nei particolari
di quelli francesi, belgi e lussembur ghesi. d elle singole produzioni dei paesi grandi e
piccoli produttori e tanto m eno delle caratte-
I gl'aneli Paesi costl'uttori: sviluppo e con- ristiche d elle loro popolazioni sia nel campo
cm'renzo. tecnico che in quello economico per trovare le
Sui 24 milioni di autoveicoli prodotti n el ragioni d elle loro preferenze e studiare gli influssi
1967, 9 milioni spettano all 'USA (37,5 % d ella ch e la motorizzazione ha avuto su l lor o svilupp o
produzione mondiale) ove n e circolano 97 mi- sociale .
lioni. La produzione solta nto il 9,3 % d ella D el resto questo studio, per le condizioni
circolazione, questo perch il P aese prossimo attu a li, gi stato fatto con molto acume d a
alla saturazionc. Giovanetti (15) .
Al Giappone spettano 3, l milioni, cio il N lo spazio consente di approfondire le
13 % d ella produzione mondiale, con una cir- condizioni del commercio mondiale d egli a uto-
colazione di lO milioni di autoveicoli (la produ- veicoli come ha fatto il Salvatorelli (16).
zione circa il 31 % d ella circolazione). Viene Baster qui accennare alle esportazioni av-
poi la Germania Federale con 2, 48 autoveicoli venute n el 1967 da parte d ei maggiori produttori.
prodotti cio il 10,3 % della produzione mon - In ordine di importanza, sul totale di
diale e 12,3 a utoveicoli circolanti (la produzione 4.774.700 autoveicoli esporta ti, troviamo in
il 20 % della circolazione) . La Fra ncia con 2 t esta la Germania con 1.463.200 a utoveicoli
milioni prodotti (8,3 % della produzione mon- (il 31 % circa), seconda viene la Francia con
diale) ne h a 12,4 circolanti (l a produzione il 835.000 (il 17,6 % ), terzo il R egno Unito con
16 % d ella circolazione).
In quinta posizione si trova l'Italia con (15) L. GIOVANETTI, I grandi Paesi costruttol''i stranieri
1,44 milioni di autoveicoli prodotti cio il 6 % in L'automobilismo italiano ll, Aeda, Torino 1968.
circa d ella produzione mondiale e 8 milioni cir- (16) !\I. SALVATORELLI, L 'autom.obile nel commercio estero
mondiale in L'automobilismo italian o ll . Nella P arte III del
colanti, la produzione perci il 18 % d ella volum e dell' Aeda ampiam ente trattata (181 pagine) l'orga-
circolazione . nizza zione di vendita delle case a utom obilistiche.

CRONACHE ECONOMICHE I 27
637.800 (il 13,4 %), quarto il Canada con 543.800 pi avanzate, e r egioni che si avv icin an o inycce
(1'11,5 %), quinta viene l'Italia con 426.900 a quella delle nazioni civi li m cno trafficate.
cio il 9 % circa delle esportazioni mondiali. Vien e in t es ta la provincia di T orino che
Vengono dopo l 'USA con 363.000 e il Gi ap pone con 4 abitanti p er a utovettura si avvicina a lle
con 362.200. condizioni USA d'antegu erra, ultima la pro-
Mentre l'USA trova n ella propria estesissima vincia di Enna che con 21 abita nti per a uto-
n azione e successiva m ente nell'area del dollaro vettura a lle condizioni d ella Spagna (23 abitanti
a mpie possibilit di vendita, il Giappone pu per a utovettur a ).
diventare rapid a m ent e un t emibilissimo con- Ci consente una serie di osservazioni molto
corrente, in principio verso i P aesi circonvicini, interessanti sull 'influenza reciproca d ella cir-
ma, in seguito anche p er l'occid ent e. colazione, del r eddito p'ro capite e dello yi lu ppo
P er ora l'URSS con .J,.713.000 di a utoveicoli socia le.
dei quali soltanto circa 1 milione circolante di P er qu anto riguarda lo sviluppo tecnico
a utovetture, data l'est ensione delle sue terre ci si pu limita r e a con sider arlo nei lim iti dei
e lo sviluppo d emografico d egli a bita nti non perfezionamenti pi immediati, desiderabili c
potr, a lmeno per qualche a nno, pensare a prevedi bili delle costruzioni odierne, che sono
quote notevoli di esportaz ione. gi a rrivat e, cosi semplicement e che quas i non
P er quanto riguarda l'Ita lia conv err no- ce ne sia mo accorti , ad un a lto limite di per-
tar e che dopo il Giappone la nazione espor- fezione tecnica ed cconomica .
tatrice che h a avuto il m aggior incr ement o L 'asserto facile a dimostrarsi confrontando
delle esportazioni esse sono cr esciute nel 196 7 le prestazioni delle a uto del principio del secolo
dell'8,5 % come numero , m a del 12,5 % come con quelle delle costruzioni attuali, soprattutto
valore, passando d a 283,7 a 319,9 milia rdi di dal punto di v ista dei costi di manutenz ionc e
Lire. Circa il 28 % della produzione stata di esercizio.
esportata. Oggi non sono rare m acchine anch e del tipo
Se poi ai 426.855 veicoli esporta ti si aggiun- utilitario , ch e, se bene tenute ed utilizzate,
gono, come osserva il Salvatorelli, i 250 .000 s fiorano i 100.000 chilom etri di percorso senza
montati o costruiti all'estero su licenza, si a bbisognare di vere e proprie riparazioni.
a rriva a d una cifra di circa 676.000 a utovei- Contemporaneamente e il r endimento dei
coli ita li a ni entrati 111 circolazione a ll 'estero motori e la velocit di crociera sono notevol-
n el 1967. mente aumentati .
Si pensi ch e d ei 200 milioni di autoveicoli Malgrado questo vi sono ancor a p erfezio-
circolanti nel mondo circa 180 milioni sono uti- namenti possibili, essi rigu a rdano soprattutto,
lizza ti da m eno d el 30 % d ella popolazione d ella secondo Moscarini (17) la sicurezza e comodit
t erra e ch e solta nto 22 milioni di essi sono a dell 'abitacolo, e il funzionamento dei freni e
disposizione di 2,5 miliardi di abitanti di della guida.
paesi in via di sviluppo con la d ensit di un auto - ormai evid ente la necessit di suddividere
veicolo ogni 115 abitanti. perci evidente la struttura dell 'auto in due parti, la prima,
ch e esiste ancora un immenso m ercato poten- esterna all'abitacolo, anteriore e post eriore am-
ziale aperto a i paesi t ecnologicam ente prepa- piamente d eformabile secondo un di agramma
rati per fo rnire i veicoli o i m ezzi t ecni ci n eces- progressivo, la seconda, compresa fra le due
sari p er monta rli o produrli su licenza . Lo stu- preced enti, costituisce l'abitacolo che d evc essere
dio acc urato delle car atteristiche dei luoghi e notevolm ente rigido e r esistente per reggere
delle necessit dei loro abitanti consentir a i agli urti, con materiale d eformabile l dovc
costruttori piti diligenti e preparati delle ecce- possibile l'urto del corpo, con porte ch e re-
zionali occasioni. stino sicura m ente chiuse anche n el caso di
incidenti , m a ch e siano facilmente apribili a
P1'ospettive tecniche e sociali clella 11'tOt01"i z - incidente avvenuto per cstr arre i viaggiatori.
z azione. Il Moscarini, per le parti d eform abili, pro-
N<?n possibile chiudere quest a breve r as- pone una deform abilit variabile con andamento
'egna sull'automobile nel mondo odierno senza progressivamente decrescente a partire dal-
un cenno a lle prospettive d 'avvenire della mo- l'ist a nte d ell'impatto.
torizzazione sia nel campo tecnico ch e in quello ~1a l'incidente sem pre un'evenienza sin-
del costum e e della vita socia le. golare, m entre l ' uso della macchina continua-
Nel nostro Paese, per ragioni varie che dipen-
dono da car atteristiche geografiche, morfolo-
(17) F. MOSCARINI, S ituazione e prospettive della tecnica
giche ed economiche abbiamo r egioni che si automobilistica in "L'automobilismo itali a no , Aeda, Torino
avvicina no a lla d en sit veicolare d elle nazioni 1968,

28 Ic R o N A C H E EC o N o MIC H E
tivo, convien c perci perfezionare sempr e di e pesi accettabili sarebbe di tipo elettrico
piu il com fort della vettura agendo sull'insono- a nzi ch termico, per la guida, che a mczzo di
rizzazione, sul perfetto adattamento dei sedili cavo interrato in apposite autostrade potrebbe
e dei comandi a ll 'uomo, s ullo smorzamento delle essere resa automatica evitando lo svio c l'in-
oscillazioni. Agendo in tal modo il g uidatore ve timento .
rimane pi frcsco e la sua velocit di r eazione lVla v i di pi, anche l'auto senza ruote,
pu cssere massima nel caso di un pericolo. modellata soltanto sul suo movimcnto, e sullo
Per quanto riguarda i motori indubbio spazio, rigorosa e logica che, seguendo il
c he siamo giunti quasi alla perfezione coi tipi Maili. Severo Bo.chi (18) prevede, gi in
attual i a ltcrnativi funzionanti secondo il ciclo
Otto. Di fficilc sembra che si possano sostituire
con tip i rotati vi o simili a meno che una vera
e propria rivoluzione nel sistema propulsivo,
dcI quale qualche app licazione spazi a Ie potrebbe
accennarc l'avvento, porti a cambiamenti radi-
cali.
Per il motore attuale attende ancora dei Fig . 12 - La vettura Green Monster a turboreatcori che nel 1965 in USA
pcrfezionamenti sul r endimento del carburante raggiunse i 928 km / h.

c soprattutto su ll a tossicit dei gas di scarico.


Se qucst'ultimo perfezionamento non av- atto . Il veicolo a cuscin o d'aria, anfibio, capace
verr una gravc crisi, forse maggiore di quella di correre anche su semplici piste, gi funziona
dovuta a ll'intasamento delle strade, si pro- soprattutto per versioni militari.
spettcr nell'uso delle auto nelle citt future . Non si tratta quindi di fantascienza, ma
Sempre vivo rimane il problema dei freni di r ealizzazioni gi in atto per in campi
che anche recentemente con l'avvento dei speciali, m a che col tempo potranno introdursi
freni a disco ha segnato un perfezionamento anche nei veicoli di serie.
ulteriore. Anche la comodit dei comandi , volti Lo sport (19) da un lato, l'aumento del li-
semprc pi a ll 'automatismo, richiede migliora- vello m ed io di vita da un a ltro hanno interes-
menti. sato, prima, la gente a lle competizioni spetta-
colose, hanno reso poi l'auto desiderabile e
Se dall'autoveicolo attuale, si passa al vei- finalmente m ettendola a lla portata di tutti
colo dell'avvenire molte possibilit si presentano l'hanno trasformata da oggetto di lusso in
alla fantas ia del tecnico esperto (Figg. 12 e 13), strumento di lavoro spesso piu comodo ed
per quanto riguarda la carrozzeria che un ulte- economico, per il lavor atore pendolare dello
riore perfczionamento delle resine sintetich e stesso m ezzo pubblico.
armate potr consentire di stampar e di colpo
gi fnita, colorata e lu cidata, per il motore (18) S. llOSCIIl, . lu/om obile e costullle in " L'automobilismo
che o\'c la pila a combustibile capacc di fornire ita lian o ", Aeda, Torino 1968.
(19) CARLO MARTA:"II, L o sport automobil1's/ico in I/alia in
energia elettr ica senza formazione di en er gia " L'automobi lis mo ita li a no ", Aeda, Torino 19G8 . Nella parte
termiC'a, potesse ragglUngere rendimenti, costi IX si t rova no dati sul Salone, lo sport il turismo e i l campeggio.

Fig. /3. Una delle fantasie d'avvenire degli stilisti della Ford . Vettura dotata di tre rotori che dovrebbero permetterle di alzarsi per superare, volando,
gli ostacoli .

C RO N A C H E ECO N O M I C H E I 29
evidente che una profonda trasformazione Man mano con la progressiva automatiz-
del costume a ndata formandosi man mano zazione l'incidenza del lavoro sul costo del
l'auto conquistava successivamente sempre pi manufatto diminuiva, er a possibile un aumento
lar ghi str ati della popolazione. del salario, si che il settore della motorizzazion c
E questa trasformazione che ha spostato fu sempr e a lla testa dei migli oramenti sala-
le abitudini del t empo liber o, le prefer enze per riali trascin ando a ll'aumento lentamente a n che
i beni acquistabili con denaro, sottolineata gli altri settori . L 'aumento del potere d 'acquisto
dalle successive variazioni nel valore monetario del salario medio ha reso possibile l'acquisto
dell'ora lavor a tiva e dell'auto utilitaria . della macchina anche al lavoratore, ma questa

Fi a, Z e ro , 19121915. Fia, SOl , 1919-1926. Fi a, 509, 1925-1927. Fi a' 508, 1932-1934.

Fig. 14 ~ Le (amose vetture FIAT che tra le due guerre lanciarono nel mondo la grande costruttrice torinese. Confronto con la 500 attuale.

possibilit ha permesso a i costruttori di pas- d 'avvenire apre la serie delle utilitarie moderne,
sar e dalla costruzione singola a quella in serie passando poi a lla 501 del primo dopogu erra,
prima a quella di massa poi, si che i costi dimi- a lla 504 degli anni intermedi, e a lla famosa
nuivano m entre il salario a umentava. Balilla ch e trionf negli anni che precedettero
Se osserviamo la fortuna delle varie piccole la seconda gu err a mondiale, p er arrivarc alla
vetture progettate e costruite dalla Fiat par- 500 attua le, si vede che vi un continuo perfe-
tendo dalla Zer o ch e con le sue caratt eristich e zionamento di prestazioni, connesso ad una

VETTURE FIAT TIPI


DATI
ZERO 501 504 508 (BALILLA) 500 F

Anni di costruzione 1912-1915 1919-1926 1925-1927 1932-1934 1968


Potenza in CV 19 23 22 20 18
Peso a vuoto kg 900 1050 800 880 520
Velocit in km/h 73 73 78 85 95
Costo in Lire dell'epoca 8.000 31.000 20.000 10.800 75.000
Salario orario dell'operaio 0,4 2,1 2,4 2,6 650
Costo in ore di salario medio 20.000 14.800 I 8.350 4.200 I 730

continua diminuzione d el prezzo di vendita di 20 .000 ore di oper alO medio per acquistare
calcola t a in ore di salario operaio (Fig. 14). un 'utilitaria nel 1967 ne basta quanto incassa
Infat ti mentre nel 1914 occorreva il salario p er 730 ore di lavoro.

Tabellc! IlI.
SVILUPPO DEL THAFFICJ STRADALE CON VEICOLI A MOTOHE E DIMINUZIONE DEI COSTI DEL THASPORTO

SECONDO IL PROF. VEZZA,';I SECONDO L'ING . FRANCO ARMANI

DATI ANN l ANNI

1938 1947 1955 1960 1965 1967

Trasporto viagg.-km milioni 9.000 12.487 50.50 82.357 136.685 185.320


Costo meclio per viagg.-km Lire 0,8 6,1 9,83 12,53 19,06 I 22,4-1
600
Salario orario operaio Lire Lire 2,50 90 170 210 350
Costo del viagg-km in ore ore 0,32 0,07 0,06 0,06 0,05 0,038
Trasporto merci tonn. -km milioni 4.500 7.780 29.511 37.23 l 45.788 50A12
Costo per tonn.-km Lire
Costo in ore di salario
Lire
ore
1,5
0,6
26
0,29
25,5
0,15
26,5
0,127
36,4
0,10
I 40,3
0.067

30 I CRONACHE ECONOMICHE
. .' ,,
,

Fig. 15 - Sc hema de ll a rete autostrada le conti nentale eu ropea.

Contemporaneamente aumentava a dismi- Il rapporto fra citt e motorizzazione e


sura il traffico affidato agli autoveicoli e dimi- l'adattamento delle citt sorte nelle epoche sto -
nuiva il costo di esercizio di essi per i trasporti riche ai nuovi problemi creati dal traffico
esegu4ti, come mostra la Tabella III. Si noti motorizzato, suscitano problemi la cui solu -
che dal 1938 al 1967 il traffico viaggiatori pas- zione , se non impossibile, certo molto difficile.
sato da 9000 a 185.380 milioni di viagg-km, Giustamente scrive il Sagona il peggior
, cio moltiplicato per 20, mentre il costo medio danno che, alla lunga, possiamo fare alla moto -
in ore di salario sceso da 0,32 a 0,038, cio rizzazione individuale (oltre che alle citt) con-
a quasi l / IO, mentre il trasporto merci pas- siste nel non prendere coscienza del fatto che
sato da 4500 a 50.412 milioni di tonn km (mol- l'automobile non pu soddisfare tutte le esi-
tiplicato per 11) mentre il costo in ore di salario genze di mobilit dei cittadini in tutte le condi-
sceso da 0,6 a 0,067. zioni e circostanze, e che solo un sistema inte-
grato e coordinato potr risolvere il problema
La viabilit, l''U'rbanesin'W e le st'r ade. del traffico urbano e suggerire anche una piu
corretta ed economica utilizzazione del mezzo
Nessuna, forse, delle influenze sociali della
individuale (20) .
motorizzazione stata tanto importante e rivo-
luzionaria quanto quella che ha avuto sulle (20) P. L. SAGONA, Viabilit e ciTcolazione in Italia e
caratteristiche urbane. all'estero in cc L'automobilismo italiano ", Aeda, TOTino 1968.

CRONACHE ECONOMICHE 131


A prescindere dalle molte inchieste della facilmente consente, porta a llo sviluppo sempre
citt americane sul traffico, a cominciare da maggiore del mezzo gommato rispetto a quello
quella di Detroit del 1953 cui seguirono quelle su rotaia.
di Chicago, Pittsburg, Filadelfia, Boston, e
L'autmnobile, i setto't'i attivati e il tel'z'i m'io,
quelle ancora in corso di Atlanta, Baltimora,
Dallas e Los Angeles, i cui risultati ha in Finora sono stati considerati soltanto gli
parte raccolto l'Harvard University (21) si apporti economici dei trasporti motorizzati.
pu dire che in tutto il mondo il problema e della costruzione degli autoveicoli, ma l'auto-
delle citt future e del loro assetto sentito mobile assicur a molto lavoro all'industria me-
e studiato. tallurgica che le fornisce i m etalli legati, a
I giovani architetti sovietici affermano cc pro- quella elettr omeccanica che le vendc le ope-
ratrici indispensabili per la costruzione e le
babilmente gi nel 2000 la popolazione urba-
fornisce le molte parti elettriche impiegate
nizzata costituir il 73 % della popolazione com-
nell 'auto, a quella meccanica generica che pro-
plessiva della terra (22).
duce le parti di ricambio, le attrezzature c
In Inghilterra, dopo l'intervento del Bu-
provvede a lla manutenzione e riparazione degli
chanan e della sua Scuola (Traffic in Towns)
automezzi, a ll 'industria chimi ca che raffina i
lo stesso Ministero dei trasporti continu a le carburanti, prepara i lubrificanti, i pneumatici,
ricerche sulla v iabilit (23). le resine sintetiche sempre pi utilizzate nelle
In Italia tutte le grandi citt studiano il carrozzerie e le vernici per la loro finitura.
problema . Sotto la guida di Astengo e con Ma anche il terziario deve all'auto notcvoli
l'aiuto del CNR a lcuni giovani urbanisti raccol- possibilit di attivazione, si pensi all'imponente
gono dati e documenti sull 'argomento (24). commercio di ricambi, di pneumatici , di carbu-
Ma non sono soltanto le strade cittadine ranti, al gran numero di autorimesse, alla mole
che debbono adattarsi a lle nuove esigenze della delle polizze di assicurazione per danni a veicoli
mobilit generale, piu importanti per lo svi- cose e persone, alle molte aziende finanziatrici
luppo e la regolarit dei traffici che approvvi- delle vendite rateali, alla stampa sportiva spe-
gionano citt e industrie sono i collegamenti cializzata, agli innumerevoli interventi profes-
fra i centri di produzione e di consumo. Sorge sionali di giuristi, tecnici, medici e chirurghi
cosi il problema delle autostrade e del loro utilizzati a causa delle conseguenze penali e
finanziamento (25). civili degli incidenti.
La necessit di realizzare nel mondo una r ete I dati relativi a tutte queste categorie che
di strade adatte a l mezzo motorizzato ormai traggono dall'automobile ragioni di lavoro e di
chiaramente intesa da tutti gli Stati. vita, molto interessanti per gli studi e le ri-
La Fig. 15 illustra lo schema della rete cerche di mercato nel campo della motorizza-
autostradale continentale europea. zione sono estesamente forniti dal volume del-
Se si osservano le correlazioni fra il reddito l' Aeda piu volte citato.
e lo svi luppo autostradale risulta chiaramente
(21) 1. R. MEYER-J. F, KAIN - M, WOIlL , 1'he wban Tran
che a parit di altre condizioni, esse sono molto sportat,i on ]Jroblem , Harvard University ] 965.
strette . Soltanto nei paesi a popolazione molto (22) Novji element rasselania. Naputi k novomu gorodu-
scarsa e raggruppata in nuclei molto distanti Izdatel'svo Literatury Po Stroitel'stvu , Mosca 1960.
(23) ROAD RE SEARCTI, Ha j11ajesty's S tationlrr'y OJJice
fra loro la strada ferrata ha il sopravvento, e 1966.
giustamente, sulle autostrade, (24) P. CECCARELLI - B. GABRIELLI - R. ROZZI, TraJJico
In tutti gli a ltri casi la possibilit del tra- w'bano, Marsilio, Padova 19G8.
(25) V. ZIGNOLI, Strade, autostrade e trafori nel mondo
sporto da porta a porta che soltanto l'autoveicolo in L'a utom ob ilismo italiano ", Aeda, Torino 1968.

32 I CRONACHE ECONOMICHE
Studi di integrazione culturale
nel campo delle SCIenze economiche
Costanzo M . Turchi

Si sta ora manifestando, nei principali centri e con cetti generali sostanzialmente an a.logh i
di cultura internazionali, un risvcglio di inte- siano apparsi in campi quanto ma i diversi.
resse per alcuni problemi inerenti alla cosid- Ad esempio problemi di organizzazione, di
detta C( integrazione culturale (cc Integrated visione e coordinamento globale e di cc integm-
cd ucati 0 11. ) nel campo delle scienze economiche zione dinamica si presen ta.no in molte scienze
e co mmcrcia] i. economiche (ad esemp io Teorie di statistica
Yeeliamo, inna nzi tutto, come sono nate e demografica, Scienze dell 'organizzazione azien-
si sono a nelate sviluppando le t eorie ed i sistemi dale, ecc.) e n on economiche (Fi ica, Chimica,
miranti all 'in tegrazione d elle varie scienze eco- Tecn ologia, ecc.) .
nomiche . Di conseguenza diventa si n ecessario stu-
Il contributo della ormai famosa (C Teoria diare parti e funzioni separate, ma i problemi
generale dei sistemi , compilata dal profess ore essenziali diventa no quelli aventi per oggetto
Ludwig von B ertalanffy, titolare della Cat- i rapporti di n a tura organizzativa ch e derivan o
tedra di sociologia all 'Universit di California, dalla C( integrazione dinamica fra le p arti e
al ri gua rdo, mi sembra possa considerarsi fon- ch e fanno spesso apparire di vcr so il co mporta-
damentalc . m ento delle parti medesime a seconda che esse
La. Tcoria generale d ei sist emi (C( GeneraI vengano analizzate separatamente od in rap-
Thcory of the Systems ) un po ' il Manifesto porto al tutto.
degli illtcgralisti, la loro C( Bibbia : per questa Ecco dunque che esistono modelli l), prin-
ragione ci soffermeremo ad illustra rla il pi cipi e leggi rappresentanti sistemi generaliz-
dettaglia tamente possibile. zati, o loro sotto classi indipendenti dalla loro
Ecco, in breve in cosa cons ist e t ale cc t eoria : stessa n a tura, dalla natura d egli elem enti che
tutti sanno che la scienza economica moderna li compongono o dalle forze o rapporti che li
caratt erizzata da una crescente specializza- legano fra lor o.
zion e la quale, a sua volta, resa n ecessaria In consegu enza di ci sembra legittimo impo-
dalle molteplicit d ei dati e dalle complessit stare t eorie basate su sistemi non gi di un tipo
dellc strutture teoriche e t ecniche di ogni ramo pi o m en o particolare, ma altresl costituite da
di studi. principi universalmente applicabili a sistemi
altI'esi noto che la speciali zzazione ha teorici gen er ali.
determinato un frazionamento della scienza In questo modo gli studiosi d ell 'Universit
eco nomica. di California sono giunti a postulare una nuova
Lo studioso d el diritto commerciale, l'eco- di sciphna chiamata T eori a generale dei si-
nomista, lo studioso di statistica o della scienza stcmi )) il cui oggetto costituito, appunto,
delle finanz e, hanno tendenza, per cosi dire, d alla d erivazione e formulazione dei principi
a rinchiudersi in pratica ciascuno nel proprio generali validi p er molti sist emi .
uniyer o e le comunicazioni fra l 'uno e l 'altro D e finir emo con Fritz Kunz (studioso an-
gruppo di st udiosi, sono spesso divenute difficili. ch'egli di origine t ed esca com e il B ertalanffy
Se qu esto un noto aspetto d ella scienza e suo migliore collaboratore e div ulgatore )
economica moderna, e spesso non soltanto di i Sistemi come Complessi di elem enti che
q uella economica, esiste tuttavia un altro si trovano fra loro in rapporti di r eciproca
aspetto non meno fondamentale che, viceversa, interdipendenza .
b en poco noto. D etto ci converr subito aggiungere che
Quando consideriamo la scienza moderna e questa metodologia della T eoria gen erale d ei
la paragoniamo a quella di alcuni decenni fa, sistemi )) si andata sviluppando attraverso
siamo colpiti dal fatto che tal une interpretazioni forme di svariata realizzazione. Esistono infatti

C R o N A C H E.l IE C o N o MI CH E \ 33
innumerevoli modi di presentare e svolger e della T eoria dei sistemi nel campo della
l'accennat a teoria. Alludo a d esempio, alla organizzazione aziendale.
Scienza ciberneti ca (CybeTnetics) che arriva a Accenneremo, in particolare, all'ausilio che
dei risultati di en orme rilievo con il contri- questa teoria stato in grado di apportare al
buto di m atematici, fisiologi, psicologi, antro- r aggiungi mento di t alune fra le pi importanti
pologi, economisti, sociologi, ingegn eri e fisici. ed impegnative decisioni in campo commerciale
Altro esempio: Modelli Stocastici ch e sono ed industriale.
modelli matematici applicati a sistemi nei quali D ecidere significa scegliere fra varie azioni
d etermina ti eventi economici, come ad esempio alternative e pertanto significa anche effet-
crisi economich e a carattere ciclico, o fisici, tuare una previsione in rapporto a determinati
come ad esempio la fissione atomica, hanno obiettivi.
lu ogo secondo determinate leggi probabilistiche Il rendimento produttivo di un dirigente
ma n on son o determinati individualment e in aziendale si giudica, come noto, in base al suo
base a l principio di cau salit (l) . t alento nel prendere decisioni; comunque, il
Altro esempio molto significativo d el m odo processo attraverso il quale tali decisioni ven-
di presentare la Teoria gen erale dei sist emi gono r aggiunte, non sempre chiaro.
senza dubbio costituito dalla cosidd etta Ri- In esso indubbi a m ente rientra un fattore
cerca operativa ( ( Operations R esearch ) . non r azion a le chiamato capacit di giudizio ,
Volendo dare una definizione della Ri cer ca fiuto, {( intuito e simili. Il dirigente non
operativa potremo dire che essa con sist e, a p ossed endo mai informazioni p erfette nei ri-
detta del pi influente divulgator e di questa guardi del futuro, sempr e obbligato ad effet-
disciplina, il prof. H erbert Solow, nella appli- tuare alcune delle sue scelte non solamente in
cazione del m etodo scientifico allo studio delle base a fattori r azionali, ma anche ad elementi
operazioni di vaste e complesse organizzazioni non razionali.
o attivit, a llo scopo di dare a coloro che le In altr e parole il rischio inevitabile negli
dirigono, una base quantitativa d elle organiz- affari come in ogni a ltra umana a ttivit.
zazioni o attivit medesime n ella soluzione dei Ed ecco quindi che il prender e decisioni do-
loro fondamentali problemi . vr sempre rimanere in qualche misura un 'arte.
D etto questo, aggiunger emo che n egli ulti - Tuttavia il progresso d ella Scienza della
missimi anni la Ricerca oper ativa ha assunto Direz ione aziendale significa riduzione di quella
una crescente importanza nel campo d ell 'organiz- misura : esso equivale cio all 'affermarsi di un
zazione aziendale, compr endendo in esso sia i complesso di tecniche ch e definiscono pi chia-
suoi aspetti commer ciali, come quelli industria li. r amente e valutano le alternative fra le quali
A conferma di ci basti ricorda r e che ai pi il dirigente pu e d eve scegliere.
r ecenti Congressi d ella Operations R esearch Orben e questo spostamento in sfere pi
Society of America sono stati discu ssi t emi razionali delle condizioni in cui hanno luogo
come i seguenti: le decisioni, stato affrettato dallo sviluppo
Controllo della produzione e d elle scorte della Ricerca operativa . Tale sviluppo stato
in una fabbrica di prodotti chimici . assai significativo n egli ultimi anni: varie ditte,
Previsione dei prezzi di articoli di vasto
pioni ere in questo campo (come la Philco,
consun10 l) . la Ford, la Gener a I Motors, ecc .) sono oggi
fier e di essere state le prime ad utilizzare i
Il problema d ella programmazione r ela-
complessi m etodi di queste nuove Scicnze inte-
t iva a lle linee di montaggio .
gr ate, e numerosi articoli, su tali appli cazioni,
Interdipendenza fra il disegno del pro-
sopo apparsi nelle principali riviste specializ-
dotto ed il controllo della produzione ". zate di tutto il mondo.
Metodi statistici per d eterminare le con- Nel 1967 esistevano n ei soli Stati Uniti,
dizioni ottime di fu n zionamento di un sistema a lmen o una cinquantina di istituti , enti ed
di controllo a mmini strativo in un 'azienda di organizza zioni presso i quali venivano tenuti
produzione di beni strumen tali l) . corsi relativi all 'applicazione pratica della Teo-
T ecniche della " Ricerca oper a tiva" e pro- ria gen er a le dei sistemi (( Ricerca opera-
gettazione di una fabbrica di televisori e tiva , Cibernetica , Studio dei modelli sto-
molti a ltri. castici , ecc.) .
Fra le centinaia di aziende che utilizzano
Alcune applicazioni p1'atiche della "Teo'ria questi metodi ed i ser vizi degli specialisti in
dei siste1ni".
Vediamo ora di d efinire qualche concetto (1) A questo proposito vedasi E. \YI'ITAKER, Mathematics
pi preciso relativo a lle applicazioni pratiche and Logics, Simon & Shuster, New York, 1955.

34 I CRON A CHE ECONOMICHE


que~l(' sc ienze (chiamati ({ economisti opera- con 'entire al Governo, se n ecessario, di inter-
zionisti li) si a nnoverano le seg uenti: venire in tempo per modifICare quelle tendenze.
Ri entrano fra i principali strumenti di cui
X cw Y or k Cen traI R ailroacl
si serve l'economist a operati,'o , le indagini
Pennsylvania R ailroad
sul reddito nazionale; gli schemi econometrici
_\.mcrican Airlines e lo studio delle t eori e monetarie c rlscali
rnited Airlines (q u este ultime i n parte ereditate dal passato).
R ailway Express Agcney I suddetti strumenti d 'analisi permettono
Bell TeIephone Laboratori es all'economista di misurare c predire l'andamento
"W estinghou, e economico an ch e quando n on in gl'ado di
Philco comprenderlo e spiegarlo in pieno . Si pu dire
Ford ch e il prof. A1'tlnt1' RobeTt Btmts ch e fu capo
(,h1')'s1e1' del Consiglio dei consulenti econom ici del Presi-
Boeing Aircl'aft dente degli Stati Uniti, ed attu almente uno
('.S. Steel dei pi a utorevoli economisti americani, rap-
Standal'cl Oil prescnti il prototipo dell'economista operativo.
DlI Pont de Kemours Basti infatti ricordare che, insicme al ]J1'ofes-
e.S. Rubber S01'e lVesley Jl1itchell egli stat o per molti anni
.\T.Y. Lifc Insurance
uno dei principali dirigenti di quel National
Bureau of E conomic R esearch che rappresenta
e l'elenco potrebbe continuare molto a lungo. la culla degli studi di Economia operativa .
Nclla. m oderna struttura economica a mc- Il metodo adottato da Arthur R. Burns e
ricana. si sono a ndati sviluppando criteri coor- dai suoi colleghi consiste nello studiare, su
dinatori delle varie conoscenze t eori ch e e pra- base st a tistica, tutti i dati disponibili ; e poich
tiche in tutti i r ami della produzione (sia agri- le statistiche giungono sempre con qualche
cola chc industriale) e le nuove scienze che si ritardo risp etto alla situazione in un dato
sono originate rispondono appieno ad una istante, il m etodo d el prof. Burns con iste nel
necessit profondamente sentita in tutti i settori formarsi un giudizio aggiornatissimo sulle con-
dell'economia agricola ed industriale. Accen- dizioni e le prospettive di un dato fenomeno
ner agli studi d ello : economico, m ediante un continuo controllo
cc International Council for R esearch in delle risultanze statistiche effettuato in base
the Sociology of Cooperation fondato a New ad informazioni ricevute sistematicam ente da
York e di cui fa parte, per l'Italia, il Movi- tutti i principali centri economici degli U.S.A,
mento comunit . Si tratta di studi molto Oltre a ci, poich i precisi effetti quantitativi
interessanti che trattano la cooperazione d elle di un qualsiasi provvedimento economico, non
varie scienze (specie in agricoltura) soprattutto possono venire d etermina ti in anticipo, il
ponendo l'enfasi sui suoi aspetti sociologici. prof. Burns applica l'intervento governativo
Altretta nto interessanti sono i risultati d egli in base al m etodo della p1'ova e della cont1'o-
studi ,"olti dalla Princenton University (Prin- p1'ova. Egli infatti ha osservato che le nozioni
ceton, New J ersey) e dal c( National Bureau economiche aiutano, si, a scegliere il rimedio
of Economie R esearch New York. da applicare ed il momento in cui applicarlo,
Sorto dall 'iniziativa congiunta di alcune ma non aiutano sufficientemente a predire gli
fra le principali universit americane quali la effetti quantitativi di quel rimedio. Pertanto
Columbia (New York), la John Hopkins (Bal- egli ritiene saggio, ogni volta che sia possibile,
timora) ed altre, questo Bureau of Economic iniziare la cura con piccole dosi e poi, a seconda
R esearch costituisce in un certo senso, la culla che la reazione del sistema economico sia troppo
degli studi di Economia operativa che rappre- blanda o troppo violenta, aumentare la dose
senta un 'altra d elle innumerevoli a pplicazioni o ridurla.
pratiche d ella Teoria generale dei sistemi l) . L a tattica cruciale quindi della Economia
L a Economia operativa ( ( Operational operativa rappresentata dal continuo con-
Economics ) non altro che lo studio mate- trollo e dalla costante rettifica che servono a
matico-statistico delle situazioni quali si pre- controbilanciare gli errori di previsione .
sentano o possono presentarsi in pratica, cio
a dire lo studio del sistema economico nel suo Conclusioni .
funzionamento. Lo specialista di Operational Il principio fondamentale che resta alla base
Economics (o Economia operativa) mira di ogni tendenza alla integrazione culturale n el
a predire quello che sarebbe l'andamento del- campo delle scienze economiche sempre quello,
l' economia in assenza di interventi in modo da vecchio come il mondo, che si basa su di un

CRONACHE ECONOMICHE 135


profondo spirito di cooperazione nella produ- TABELLA l.
zione economica. PRODUTTIVIT INDUSTRIALE NE I PAESI Plti ECONO-
Diceva Vilfredo Pareto: Per avere della MICAMENTE SVILUPPATI DEL MONDO OCCIDENTALE
luce occorre una lucerna, un lucignolo e del- alIDO 1966
l'olio. assolutamente impossibile dire quale
parte dell'intensit luminosa spetta a ciascuno PRODU ZIONE -
PAESI ORE LAVOR \l'IV E
di questi elementi )l. XELL'lNDUSTRIA
In Ita lia purtroppo le aziende sono molto
spesso ancora governate con criteri individua-
ITALIA 100
listici e tradizionali, cio ispirati e totalmente U.S.A . . 235
imperniati sulla figura del proprietario impren- FRANCIA 135
ditore vecchio stile. GERi\lIANIA OVEST. 119
Un tale tipo di azienda familiare Gl'tAl~ BRETAGNA. 9G
sempre dominata dalla personalit del capo o (Follle: (, The Economist ", Londra, 22-10-66).
dei capi e dalla loro capacit di guidare i loro
dipendenti; la sua gestione spesso affidata a
regole strettamente centralizzate con scarse Sulla base dei dati della tabella l potrcmmo
formalizzazioni; si fanno scarsi tentativi di concludere ch e il ritardo produttivistico dcl-
conoscere cosa in futuro potr richiedere il l'industria itali ana rispetto a quella degli USA
mercato; il personale solitamente reperito in sia di almeno 30 anni.
loco ed i rapporti col titolare ed i principali Alcuni (2) pensano che di questi 30 anni eli
dirigenti sono improntati a cordialit; la mobi- ritardo globale convenzionale, 6 o 7 anni siano
lit dei quadri aziendali piuttosto scarsa ed attribuibili a fattori tecnologici, (il famoso
i cambiamenti di struttura avvengono piu per ~( Technological Gap )l che tanto preoccupa oggi
necessit contingenti che in base ai criteri l programmatori italiani); lO o 12 anni a lla

pl'ogl'ammatici (2). diversit delle scale di produzione e 12 o ] -1 anni


In definitiva ci che si verifica in un tal tipo al 1'itanZo oTganizzativo )l , e cio, in definitiva,
d'azienda non altro che una scarsissima atti- alle arretrate tecniche di organizzazione azicn-
tudine alla programmazione ed a l cambiamento dale, in quanto ogni decisione gestionale od
per e. sere eccessivamente legata a lle tradizioni. organizzati va non pu che direttamente l'i flet-
Per contro, oggi, lo sviluppo d elle imprese tere la competenza dei dirigenti che ne pren-
condizionato alla possibilit di adeguars i alle dono l'iniziativa. Come si vede, quindi, il
nuove realt quali la rapida evoluzione delle ritardo organizzativo (<< lVIanagerial Gap )
tecniche di organizzazione generale, di produ- rappresenta la causa fondamentale della scarsa
zione e di distribuzione. produttivit di molte aziende italianc rispetto
Ora questa inadeguata impo tazionc orga- a quelle americane e di altri paesi occidentali.
nizzativa rappresenta una delle cau se fonda- Ci auguriamo che questi brevi note miranti
mentali del ritardo cronico della produttivit ad illustrare le attuali es igcnzc di coordina-
italiana rispetto a quella degli a ltri paesi piu mento ed integrazione culturale nel campo delle
industrializzati del mondo occidentale. cienze organizzative aziendali, contribuiscano
D 'altra partc le ditte italiane ch e stanno a sen sibilizzare i circoli economici culturali cd
oggi riscuotendo il maggior s ucccsso economico, aziendali italiani al problema che sta veramente
hanno saputo superar e i tradizionali pregiudizi a lla base del ritardo organizzativo del nostro
individualistici, creando modelli di concezione pacse.
nuova impostata ul rendimento dei gruppi di
lavoro ( << team work )l ), sull 'organizzazionc e (2) Cfr. L. VEDHINES, direttore della Cegos Italia, CflllJe-
su lla pianificazione aziendali. rCl1za ten.uta presso l'Union.e i11du_striale di Como i l 11-1~-'j1.

36 I C RO N A C H E EC O N O M I C H E
Torino e l suo sviluppo telefonico
J\!Iario P eracchio

:Ne llo scorso Ill ese di ottobre l'allora m 1111- ed uffici d ell 'Esercizio di Torino d ella SIP,
stI'O del le partecipaz ioni statali se n o Bo, all a ehe hanno abbandonato la sed e di via Con -
presenza dell e m aggiori a utorit cittad ine, h a fienza , orm a i in adegu a ta, e le altre sparse p er
ufTicialmente ina u g urato il nuovo Palazzo d ei la citt.
telefoni sito in corso Inghilterra 7, dove si La forte espan ione d ell ' Eserciz io d i Torino
son o trasferite la Direzione e tutti i sen izi aveva provoca to negli a nn i il fr az ionamento

Fig. I - La nuova sede dell 'Ese rcizio di Tor ino della SIP in corso Ing hilterra 7-9 .

C RO N A C H E EC O N O M I C H E I 37
fig. 2 ~ I bo x per l'accoglimento del pubblico nel nuovo salone: con la nuova o rganizzazione sono stati aboliti i tradizionali s portelli .

della sua organizzazione: occorreva quindi una via Confienza. I pi moderni sistemi sono stati
nuova sistemazione, adeguata alle necessit pre- adottati sia p er l'accoglimento del pubblico
senti e future. (fig. 2) che per la trattazione e l'espletamento
Il nuovo edificio (fig. l) ha una capienza di d elle pratiche cosiddette di utenza (nuovi
circa 1.600 posti di lavoro e si sviluppa in 15 impianti, subentri, traslochi, impianti interni
piani fuori terra e 2 interra ti , per un volume speciali, filodiffusione, ecc.); il personale com-
complessivo di ] 20.000 metri cubi. A liv ello merciale e amministrativo, a sua volta, dispone
stradale, all'interno dell'area occupata dal pa- dei mezzi pi perfezionati p er la rapida trasmis-
lazzo, a disposizione degli utenti un parcheg- sione delle informazioni c per il perfeziona-
gio per autoveicoli. mento delle pratiche.
D egn e di rili evo sono re nuove dotazioni com- Nulla della funzionalit dei locali e delle
merciali per l'utenza che, a ttraverso scale mo- attrezzature stato sacrificato ad inutili sprechi
bili e fisse, pu accedere ad un ampio salone di spazio od a sovrabbondanza di impianti
di oltre 1.000 metri quadrati, con una super- accessori o di rifiniture.
ficie circa ottb volte superiore a quella disponi- La sede di corso Inghilterra la terza occu-
bile presso la vecchia sede di via Confienza lO, pata dall'Esercizio di Torino: dopo essere rimasti
ora d estinata all'ampliamento degli impianti dal 1925, anno di costituzione della Societ Con-
della Societ e di quelli dell' Azienda di Stato cessionaria Telefonica STIPEL, al 1937 in via Ar-
per i Servizi telefonici. Nel nuovo salone si senale 21 (fig. 3) - in quello stesso palazzo che
trovano 30 posti di accoglimento per il pubblico doveva diventare celebre negli anni succes-
con 8 posti cassa, contro I l sportelli per prati- sivi quale sede della RAI - gli uffici si trasfe-
che d'utenza e 5 sportelli cassa d ella sede di rirono in via Confienza lO (fig. 4), dove rim a-

38 I c R o N A C H E EC o N o MIC H E
sero per oltre 30 anni: c certamente il nuovo I SISTEMI DI CO:lIU:\ICAZIONE A DISTANZA IN
Palazzo di corso Ing hilterra potr ospitare la uso PRIMA DELLA TELEGRAFIA ELETTRICA .
Direzione dei telefoni di Torino per altrettanti
e forse piu anni. La necessit della trasmissione a distanza
di segnali e di messaggi, superando i limiti
Cenni sto't'ici sulla telefonia. imposti dagli organi della vista e dell 'udito,
avvertita sin dagli albori della civilt e i primi
PREMESSA.
tentativi si confondono addirittura con l'ori-
Fare la storia dei telefoni a Torino, so- gine dell'umanit.
prattutto per quanto si riferisce ai primi anni, In epoca storica, trascurando l'uso dei tam-
significa anche fare la storia della telefonia, e buri utilizzati pressoch da tutte le popolazioni
piu in generale, delle telecomunicazioni. primitive, i primi sistemi di trasmissione a di-
Questa storia pu essere divisa in tre stanza furono r ealizzati con fuochi e fumate.
grandi periodi: I Cinesi utilizzarono razzi fortemente luminosi,
- quello empirico (fino al 1880) durante il lanciati da stazioni u bieate lungo la Grande
quale venivano sperimentati sistemi che ave- Muraglia, per segnalare i movimenti delle orde
vano il solo merito di tenere desto l'interesse tartare, e di fuochi e fumate si servirono le
sul particolare problema, di cui si avvertiva trib di Israele ed i Greci.
l'utilit e il fascino; La prima utilizzazione militare di tale mezzo
- quello pionieTistico o quasi durante il di comunicazione sembra sia dovuta ai Carta-
quale si passava a lla realizzazione pratica del ginesi, che riuscirono a comunicare tra l'Africa
sistema (in Italia dal 1881 al 1925); e la Sicilia per mezzo di una stazione intermedia
- q~~ello moderno, che vede imperare la nell'isola di Pantelleria.
perfezione tecnica degli impianti e imporre la La pi vasta ed organica rete di telegrafia
indispensabilit dell'uso del telefono. ignea fu attivata dai Romani, per le necessit

Fig. 3 - La prima sede dell'Esercizio di Torino in via Arsenale 21 - Dopo il 1937 lo stesso palazzo divenne sede della RAI.

C RO N A C H E ECO N O M I C H E I 39'
Fig, 4 - Palazzo d i via Confienza IO se de dell ' Esercizio di Torino d al 1937 al 1968,

imperia li, Un a ininterrotta cat en a di t orri di con l 'inven zion e di Cla ude Chappe, nella quale
segnalazion e, di cui a n cora oggi p ossia m o ved er e i segn ali er a n o costit uiti dalle diver c posizioni
n umerose vestigia, regola rm ente di st a n zia t e, d a as 'llllte da ast e e da pale m obili di gran di di-
R om a r aggiungeva le Gallie, la Spagn a e di m en sioni a zion ate m anu almen te .
qu i, a ttraver so lo str etto di Gibilterra, l'Afri ca, Il t elegrafo di Cha ppe ebbe vaste a p pli ca-
segu endo p oi la cost a m editerranea sino al- zi oni in molti paesi : n el 184.J. in Francia la l'etc
l 'E gitto ; si inoltrava p oi n ell 'Asia minor e, per t elegra fica semaforica aveva un a lungh ezza eli
ritornar e a R oma a ttraver so i p aesi da n ubiani, 5.000 km , con 534 st a zioni intermedi e e serviva
N el Medio E vo, salvo a lcune ecce zioni in 29 citt ; la rapidit del sistema era relativa-
Spagna, a Cost a ntinopoli e n el Galles, non a b- m ente notevole, se si pensa che u n segnale
bia m o piu n otizie di trasmi ssioni t elegra fi ch e, p ot eva giungere d a P a ri gi a Lion e in 20 m in ut i .
sino al secolo XVI, con alcuni esperimenti di In Ita lia , con il t elegr afo di Ch appe, ven ne
Galileo e al secolo su ccessiyo con altri t enta- istituito n el 1805 un collegamento tra T orino
t iv i, condotti con l 'ausilio di t elescopi, utiliz- e P a rigi, prolungat o p oi a Milano e a Ven ezia
zan~ o gra ndi t avole con lettere v isibi li a di- n el 1810, con d evia zion e a Ma ntova.
st a nza . N a turalmente t ale sist ema, ch e tuttavia si
Nel 1783 il t ed esco B ergstrasser mi se a pu considerare il piu p erfetto tra quelli realizzati
punto un sistema di t elegrafia cosi detta v i- d alle origini d ell 'uma nit alle sogli e del secolo
vente n, combina ndo i segnali costituiti d alle XIX, come gli altri a naloghi escogita ti da nu -
p osizioni delle bra ccia di so ldati addestra ti (non nlc r osi inventori , era ovvia m ente limita to e
m olto dissimile da quello a n cora oggi utilizzato soggetto a frequenti interruzioni p er cause a t -
con le b andierine d alla Ma rina di tutto il mondo). mosferiche, che poterono essere superate soltanto
Un a realizzazione pra tica si ebbe in Fra nci a con l'avvento delle comunicazioni elettr ich e.

40 I c R o N A C H E EC o N o H IC H E
LE PRIME APPLICAZTONI DELL'ELETTRICIT ALLE nosci mento soltanto platonico perch Meucci
C'OMfT:\' I CAZfONI J: r}I:-;VJO:NZIONE DEI, TELE- aveva a s uo tempo lasc iato cadere il proprio
I,' ONO . brevetto .
Grazic a ll c I>copel'tc di Ga lva ni , eli Volta cd L a co mmiss ione di inchiesta accert infatti
agli st udi compiuti agli a lbori elel secolo XIX che l\'Ieucci, consegnati i dis egn i della su a inven-
sull 'elettricit, numerosi tentativi furono fatti zione alla W estern T elegraph Company per una
per realizzare un telegrafo elettri co, t entativi prova a lunga dist anza che non venne eseguita,
('he cu lmina ron o con l'invenzion e di Mor. e, non riuscl pi ad ottenerne la r estituzione.
che nel ] 837 fece brevettare il suo t elegr afo Nel 1876, venti giorni dop o ch e la 'W estcrn
elettr omagnetico, che prevalse per la su a Tclegr a ph aveva dichiarato a Meu cci di aver
se mplicit c sicurezza su tutti gli altri appa- sm arrito i disegni , Bell, consulente di elettricit
r ecchi c si diffuse r apidamente n el mondo. della stessa Compagnia, provvide a registrare
Negli stessi an ni fervevano gli studi p er il brevetto. Venne inoltre a lla luce ch e la
realizzare la t ras missione a distanza della voce Compagnia fondata da B elI si er a impegnata
umana. sin dall'inizio a versare alla W estern T elegr aph
Le prime notizie sull 'invenzion e di Meueei il 20 % degli utili.
si possono trovare in un arti colo elel 1841, Meueci mori in miseria nel 1889 mentre
conservato pre. so il Museo P.T. di Roma. B ell, fondata la B eU T elephon e Company che
Contemporaneam ente un a ltro ita liano, Inno- in pochi anni doveva diventare una delle pi
ccnzo lVlanzetti, di Aosta, idea un t elegrafo importanti imprese industria li degli Stati Uniti,
parlante e Filippo R eiss pubblica una m e- inizi lo sfrutta m ento d ell 'invenzione che ebbe
moria su un appar ecchio da lui ideato c chia - subito, con i perfezionamenti introdotti da
mato per la prima volta telefono . Edison con la scoperta del microfon o a carbon e,
Tra il 1850 e il 1853 Antonio Meucci, emi- un immediato e r apidissimo sviluppo.
grato negli Stati Uniti dove ha impia nta to Il primo collcgamento, dopo quello speri-
una piccola fabbrica di candele, assistito da m enta le effettuato nel 1876 a lla m ostra eli
Giusepp e Garibaldi, suo ospite in quegli anni, Fila delfia, che dest un enorme interesse, fu
rcalizza la sua invenzione, in stallando un t ele- r eali zzato il 12 febbraio 1877 fra E ssex e
trofono tra la su a fabbrica e l 'alloggio. Boston, m entre la prima centrale manuale venne
Nel 1864 Manzetti a d Aosta effettua le a ttivata a New Haven n el Connecticut il
prime prove pubbliche, che vengono citate dai 28-1-1878, con 21 apparecchi collegati .
giornali di Parigi e di Nuova York.
l\Ieu cci rivendica la priorit della sua in- La telefonia in Italia e a Torino dalle m'i-
ycnzione, ma provvede alla registrazione d ella gini al 1925.
scoperta soltanto nel 1871: le scarse disponi-
bilit finanziarie non gli consentono di richie- PRIME REALIZZAZIONI I N ITALIA ED ORGANIZ-
derc un vero e proprio brevetto, ma soltanto ZAZIONE DEL SERVIZIO.
una attestazione, valevolc per pochi anni, che L 'invenzione d el t elefono suscit anche in
Mcucci lascier scadere nel 1873. Ita lia un immedia to inter esse e gi n ello stesso
Nel 1876 l'america no prof. Alessandro Gra- a nno , in cui fu attuata in America la prima
ham Bell, gi noto p er i suoi geniali studi p er centrale, n el 1878, venne realizzato il primo
la ricducazion c dei sordomuti, chiede ed ottiene collegam ento sperimentale tra il Quirinale e
un brevetto di telefono, sostanzialmente iden- l'Ufficio T elegrafico di Tivoli . Nell'anno suc-
tico a l progetto di Meucci, a poche ore di di- cessivo entr in funzione un regola r e servizio
stanza da un a ltro inventorc, H eliska Gray. t elefonico tra i vari uffici t elegrafici di Roma
Sono note le polemiche, le accese contro- ed altri collegamenti furono istituiti in nume-
versie ch e seguirono per rivendica r e la priorit rose citt, per il servizio d ei p ompieri o costruiti
dell'invenzione. Tra i vari protagonisti e tra le direttamente da privati, per loro uso .
Societ da essi fondate furono intentatc circa Anche l 'industria italia n a cominci ad inte-
600 cau se; lo stesso Governo degli Stati Uniti r essarsi alla costruzione d elle nuove appar ec-
dovette intervenire ordinando una inchiesta: chiature: il primo apparecchio t elefonico, su
si scat enarono colossali campagn e di stampa, licenza B ell, venne realizzato a Milano n el 1877
sostenute d a lle Societ inter essat e. Soltanto nel dalla ditta F. lli Gerosa, la cui officina costituiva
1888 la Corte Suprema degli Stati Uniti rico- l'embrione di quella che doveva diventare la
nobbc la priorit della invenzione del Meucci Societ Face-St a ndard.
e decret che il telefono B eH doveva esser e Il Governo Italiano, pur riten endo che il
chiamato telefono Meucci avendo B elI ac- telefono rientrasse n el monopolio st a t a le, non
quistato fraudolentemente il brevetto: rico - valut p er conveniente gestire diretta mente

CRONACHE ECONOMICHE 141


tale servizio, a differenza del servizio t elegrafico cosi la gestione mist a, l' uni ca che poi si rive-
cui provvide sempre l'Amministra zion e pub - ler possibile, che durer quattro anni, fmo
blica. a quando, nel 1907, lo Stato deci 'c di riscattarc
Dopo non poche incertezze, n el 1880, fu le con cessioni, nlano a mano ch c scadcvano.
presentata una legge che autorizz la conces- I risultati della nuova gestionc statale furono
sion e dei servizi telefonici all'industria privata, ancor a piu scoraggianti, se non disastrosi, sia
cui segui nell'anno su ccessivo una nuova legge p er l'insufficienza degli stanziamenti ch c pcr
ch e attribui 37 con cessioni, a carattere sost a n- le inframettenze politiche e per la deficientc pre-
zialmente urbano . parazione del personale, tanto ch e nel 1923 si
Nel 1880 vennero inst allate a Roma ed a decise di r estituire nuovamente ai privati le
Milano le prime centrali telefoniche, fornite concessioni.
dalla Bell, e comparve il primo elenco degli
utenti, con 118 abbonati . Nell'anno successivo Lo SVILUPPO DEL SERVIZIO TELEFONICO A
a ltre centrali furono attivate n elle principali TORINO.
citt ita liane e gli abbon a ti salirono a 900: lo L a stori a dello sviluppo telefonico torinese
sviluppo prosegui abbastanza veloce per alcuni inizia, come in quasi tutte le citt italiane, nel
anni, tanto che nel 1887 si contavano gi 12.000 1881. Il 20 giugno di quell'anno, infatti, nella
abbonati in Italia, con 72 concessionarie, con sed e della Banca di T orino sita in v ia S. Te-
una diffusione paragonabile a quella d egli altri resa 2, con rogito del notaio Gaspare Cassinis
. .
paesl europeI . veniva costituita una Societ per azioni che
A partire dal 1887, la t elefonia ita liana, per decideva di chiamarsi Societ Italo-Americana
molti anni, segn poi il passo: lo sviluppo d el per l' eser cizio dei telefoni Bell n. Nel corso dello
servizio avvenne molto piu lentament e che n egli st esso atto veniva nominato il Consiglio di
a ltri paesi europei; nel 1903 l'Italia occup il amministrazione cosi comp osto: Carlo Maison,
13 posto nella gradu a toria europea, con un Giovanni Donn, Carlo B echis, avv . Giovanni
apparecchio ogni 2.243 abitanti, mentre i paesi B attista Siccardi, cav. Adolfo Sanguinetti, ca-
che guida vano la classifica (Svezia, Norvegia, valier Giuseppe Segre e Antonio Bianchi. Rc-
Svizzera, ecc.) disponevano gi di un apparec- visori: Vittorio Gr asso e avv. Giuseppe Giano-
chio ogn i 70 abitanti. letti.
Non migliore e~a la situazione delle linee Il capitale era di L. 300.000, ripartito in
interurbane: l 'Ita lia aveva nel 1903 1.324 km 3.000 azioni da L. 100 cad auna, e lo scopo sociale
di linee contro i 189.000 km d ella Germania quello di provvedere a ll'impianto ed attiva-
ed i 53 .000 km del piccolo B elgio! zione d ell 'eser cizi o, stipulando con la Interna-
A rendere difficile lo sviluppo della t ele- tiona l T elephon Bell Company Limited ogni
fonia in Italia concorsero diverse cau se, prima occorrente convenzione per l'impianto ed eser-
di tutte la decisione iniziale di affid are il ser vi- CIZlO dei t elefoni ... n. Il 6 agosto dello stesso
zio a concessionari priva ti: come avviene infatti anno veniva eletto il Presidente della Societ
per i servizi pubblici quello t elefonico richiede n ella persona d el cav. Adolfo Sanguinetti.
cospicui investimenti iniziali cui non corrisponde Inoltre, su su ggerimento del Ministero dell'agri-
una adegua t a redditivit immediata, il che nOll coltura e commercio, la Societ mutava il no-
si concilia con gli intendimenti d egli impren- me in Societ Italo-Americana in Torino per
ditori privati. T a le situ azione fu inoltre aggra- l'esercizio telefonico n.
vata dalle condizi oni economiche generali d el Con d ecr eto ministeriale pubblicato sulla
Paese, tormentato d agli enormi problemi con- Gazzetta Ufficiale del 13-9-1881 la Societ ve-
segu enti a ll 'unifi cazione nazionale, privo ancora niva autorizzata a ll'esercizi o degli impianti tele-
di uno sviluppo industriale, la qual cosa limit fonici. Nasceva cosi la prima r ete urbana di
l'interesse per il nuovo servizio. Inoltre la legi- collegamento, alla quale facevano capo 20 abbo-
slazione impose condizioni tali da scoraggiare nati, e apparvero a Torino i primi apparecchi
i concessionari a mantenere sempre in efficienza (fig. 5) e il primo elenco telefonico, costituito
e ad ammodernare gli impianti, mancando loro da un foglio contenente i n ominativi degli
le ga'anzie necessarie circa la durata d elle con- utenti.
cessioni e la salvaguardia dei loro inter essi Il 24 aprile 1884, nel corso dell'assemblea
a lla scad enza d elle stesse. gen er ale degli azionisti riunita in una sala
Soltanto nel 1903 furono stanziati dallo della Stazione T elefonica n della Societ, sita
Stato mezzi finanzi ari per costruire linee t ele- in via Finanze n. 5 (ora via C. Battisti), veniva
fonich e, specie interurban e, e furono approntati d eciso di a umentare il capitale da L . 300.000
strumenti idonei a coordina r e il servizio ge- a L. 800.000 e di mutare la denominazione
stito dai privati con gli impianti statali. Inizi d ella Societ in Societ T elefonica Piemontese .

42 I c Ro NAC H E EC o N o M IC H E
T/evoluzione del serV lZlO stata lenta, sia
pc)' i motivi gi accennati sia a causa dell e dif-
fi colt tecnich che ne cleri\TaVano: dalla een-
Lrale doveva partire un a coppia eli fili che at-
tra verso tetti, ba1coJl i, pali, erano diretti alla
sede dell'utente; c ogni coppia di fili - la
linea telefonica - faceva storia a s, per cui
dal tetto el ella centrale si dipartiva, qualche
anno dopo, una enorme raggiera di mi in ogni
direzione, di per s spettacolosa.
Nei primi venti anni l'incremento degli
a bbonati in Torino avvenne al ritmo di circa
50 abbonati ogni anno; solo n el 1898 si raggiun-
sero i 1.000 abbonati c lo sviluppo degli anni
successivi fu se mpre lento: 2.000 abbonati n el
J 90 1, 3 .000 n el 1906, 4.000 nel 1909.
Nel secondo decennio del secolo la situazione
n on miglior di molto in q uanto si aggiunsero
all e cause g i accennate le difftcolt conseguenti
all a grande guerra 'J 5-18: l'enorme sforzo fi-
nanziario sost enuto dalla Nazione impedi in
quegli anni a deguati investimenti nel settore
t elefonico che consentissero di ampliare le reti
e di a utomatizza re il servizio.
il caso di a nalizzare questi fatti per ren-
el cr i megl io conto dei motivi che hanno impe-
dito un rapido sviluppo del t elefono in Torino
n egli anni in questione c nei successivi. Uno dei
primi fattori della lentezza dello sviluppo t ele-
fonico fu indubbiamente - come gi detto -
quello t ecnico: ogni nuova linea richiedeva
enorme lavoro e ci rallentava l'opera di allac-
ciamento d ei nuovi abbonati: di conseguenza,
lo scarso numero eli utenti escludeva l 'interesse
della massa ad affrettare la richiesta di abbo-
namento .
Man mano che gli abbonati aumentavano, la
Fig. 5 - A pparecchio BL a muro Ericsson (1 882).
neces it del servizio creava sempre nuovi pro-
seliti talch ad un certo punto non fu pi la
mancanza di interesse della popolazione ad stava che la teoria e la pratica d ella scienza
o tacolare lo sviluppo, ma l'industria stessa economica si accordano nel dimostra re che il
che non poteva soddisfare la crescente richiesta, servizio delle rapide comunicazioni uno d ei
a causa soprattutto d ella carenza di fondi. Nel principali atti di produzione della ricchezza Il ,
1885 un inventore torinese, il cavaliere G. ma pi in l lamentava che le inique Il tariffe
Prina abitante in via Goito n. 4, in un libro telefoniche impedivano all'industria di intra-
da lui curato (conservato presso la Biblioteca prendere pi concrete iniziative atte a meglio
Civica), n ell 'intento di superare l'ostacolo tec- sviluppare il servizio. All'epoca (1910) la tariffa
nico, proponeva un suo sistema per ridurre del di un abbonamento annuo in Torino era di
90 % il numero d elle linee in partenza dalla L. 200 (pari a circa 80 .000 lire attuali) p er i
centrale: egli affermava la possibilit di allac- commercianti e gli industriali e di L. 160 (64 .000
ciare con un 'unica linea tutti gli abbonati di lire attuali) per i privati, fino a tre chilometri
un intero palazzo, attraverso un centralino us- dalla centrale, maggiorata di L. 6 per ogni
sidiario, posto in portineria e azionato dallo 200 metri in piu di distanza; gli introiti per
stesso portinaio . Il suo sistema non ebbe grande conversazioni interurbane in partenza dalla
seguito ma dimostr l'importanza dell 'argo- provincia di Torino erano di L. 160.641 per
m ento. tutto l'esercizio finanziario 1908-1909.
Nel 1910 l'allora Direttore dell'Ufficio Cen- Difficolt tecniche, dunque, ma anche il
trale Telefonico di Torino, cav. Demald, atte - mancato adeguamento delle tariffe ai costi

C R o N A C H E EC o N o M1C H E I 43
er a no i fattori che impedivano alla citt di inst allat a n ei lo cali di v ia Confi cnza 10 cd inau -
T orino di svilupparsi dal p unto di vista t ele- gura t a il 7 m aggio l D22 dal Minist ro dellc
fonico. L e t ariffe er an o a forfait a nzich p ost c, telcgr aFI c telc foni on o Ful c i.
a conta t or e ; un a bbona to a forte tra mco vc - L 'automa tizzaz ionc d elle ce ntrali si ri velava
niva a cost ar e in m edia all' Azienda sulle 330 lirc di grand c utilit e l'industri a si a clcO' uava subit o
annue mentre ne faceva introita r e soltanto 200. a lle sue esigenze. E ssa dava la p~ss ibilit al-
L a richiest a di nuove utenze er a invece for- l 'abb on at o di collegarsi dircttam ente, senza
tissima e n on er a p ossibile soddisfarla con imme- l'au silio della centra linist a, con l'utentc con i l
di atezza. P ochissimi erano - scrive il D e- quale si intendeva comunicar e.
mald - i privilegiati ch e riuscivan o a d otte- E qui v ien e sponta n eo il ricor do delle ccn-
n erc una buona e silen ziosa linea a doppio tra linist e dell 'ep oca, di prima dell'au tomatiz-
m o e in cavo com e tutti d ovrebber o av er e, zazion e, infa ticabili n el lor o lavoro, sp esso en er-
m en tre i piu dovevano accontentar si di t en er e gicamente riprese da i b urberi gala nt u omini dcI
fili semplici, fo r tem ente disturba ti da induzioni t empo, impa zienti, che imp utavano ad esse i
di alt r e linee t elefonich e, t elegr a fi ch e, elettriche ritardi , la m a ncat a risp ost a di coloro con i quali
e tran via rie, e fili nudi soggetti b en spesso a intendevan o comu nicar e, a n ch e se q u csti erano
guasti di ogni gen er e e specialmente a conta tti , assenti o piu sempli cemente non intendevano
terre e interruzioni p er t empor a li e n evicat e. risp onder e .. .
Molt i, pur di aver e la linea, offrivano il doppio, L 'autom a tizzazion e d el ser vizio urban o n on
il triplo della tariffa in v igor e, procla m avan o serv I p er a miglior ar e di molto le co e : a
ch e il lor o er a un caso piu importa nte di tutti T orino gli a bb on ati nel 192'b er a n o soltanto
gli a lt ri, che l'a ttesa di m esi cui er ano costret ti 8.6 40, con una densit dell' 1,7% . Ma non solo
provocava lor o ingenti p erdite, ecc., m a dove- T orino faceva le spese dell 'errat a organizza-
vano accontent arsi di a ttender e p azientem ente zion e d el ser vizio : l'in t er a N azion e nel 1922
il lor o t urno. aveva 125.000 t elefoni collegati e lo 0,3 % di
An che le comunicazioni interurba n e lascia - d en sit t elefonica (er a solo mi gliore della Spa-
van o a desider ar e, soprattutto p er m an canza gn a , Brasile e Portogallo, su 31 nazioni consi-
di bu on e e su fficienti linee . der a t e, m entre gli Stati Uni ti conducevano gi
Il r ita rdo n ella diffusion e d el ser v izio t ele- con il 12,7 %) .
fo nico in Italia, risp etto agli a ltri Paesi, si Ur gev a quindi p r ovvedcr e a d u n gcner a lc
avver t iva a n ch e n ell 'autom a tizza zione del ser- ri assetto del settore, ch e permettesse di dare im-
vizio. Il primo brevetto di commuta tore a uto- pulso a lla telefonia, super a ndo le d ifficolt e
matico, ch e doveva rivoluzion ar e il ser vizio e creando una piattaforma sicura per i f uturi
dar gli un nuovo e forte impulso, fu r egistra to sviluppi.
n el 188 9 d all 'am erican o G. B . Strowger e su c-
cessivament e perfeziona to n el 1902. Lo sviluppo della t elefonia a Tm'in o in
L a prima centrale urban a automatica di 1'egirne di concessione dal J925 al J 942.
t ale t ipo fu inst a lla t a a L a P orte n egli Sta ti
NA S CITA DELLE CONCESSIONARIE.
Unit i n el 1894; in E urop a la prima fu quella di
H ildeshein nel 1908, seguita l'anno successivo Il l O lu glio 1925 lo St ato, d opo u na lunga
d a qu ella di Mon aco di B avier a , la prima serie di studi e di disc ussioni , r endendosi conto
costr uita dalla Siemens, su br evetto Strowger. ch e la situa zion e in a t to n on avr ebbe mai con-
I n Ita lia la prima centra le fu inst a lla t a, sentito a l serv izio lo sviluppo gi r aggiunto
n el 1913, a R om a con una cap acit di 2.000 n egli a ltri P aesi, ced ette p er pu b blica gar a la
n umeri , segu ita da una seconda di u gu a le capa - gestione d ell 'intero ser vizio urban o e di p artc
cit sempre nella capita le' e da quella di Genova di quello interurba n o.
di 600 numeri . Il t erritorio n a zion a le fu div iso in cinqu c
curioso n ot a r e a questo riguardo ch e il zon e, ch e sono quelle attu a li e cio:
primo sist ema a utom atico di cui si a bbi a noti- p Zona (Pi em onte e L om bardia);
zia fu: r ealizzato proprio in Ita li a, n el 1886, da 2 a Zon a (Tre Ven ezie) .
G. B. Marzi che inst a ll n ella Biblioteca Va ti- 3 a Zon a (Emilia, :Mar eh e, Abruzzo e Mo-
can a un cen t r a lino a utomatico interno p er lise ) ;
lO a b bon a ti n el qua le venivan o impiegati gli 4 a Zon a (Liguri a, T oscan a, L azio, Um-
or gani fo nda m entali dei m od erni sist emi passo - bri a c Sard egn a);
p asso e cio il trasm ettitore di impulsi ed il - 5 a Zona (Ca mpania, Puglie, B asili cat a,
selett or e. Cala bria e Sicilia ).
A T orino la prima centra le a utom a tica, ch e U n a sesta Zon a er a previst a p er la gestione dci
su ccessivam en te sar denomina t a Ccntro , fu ser vizi interurba ni a lunga distanza.

44 I c Ro N A C H E EC o N o MIC H E
Alla gara par tecip, per la l a Zona, il gruppo Gli abbonati di Torino che n el 1D25, all 'atto
elettrico SIP di Torino, con una Societ apposi- dell a costituzione della Societ, erano 9877, con
tamente creata a tale scopo: la STIPEL - So- 15 .000 apparecchi, superavano gi nell'anno
ciet telefoni ca interregionale piemontese e sueces ivo gli 11.000 abbonati, per arrivare a
lombarda - che si aggiudic l'asta, divenendo toccare la quota di 20.000 nel 1930, con oltre
concessionaria della p Zona. 31.000 apparecchi.
Le altre zone furono cosi aggiudicate: la Il notevole incremento del numero degli
2 a all a TELVE, la 3 a alla TIMO (entrambe apparecchi, oltre ch e degli abbonati, era fru tto
queste Societ passarono subi to sotto il con- anche dell 'attenta politica aziendale e commer-
troJJ o dell a SIP), la ..J,a alla TETI (appartenente ciale svolta dal gruppo SIP n el campo degli
a l gruppo finanziario La Centrale ), la 5 a alla impianti interni speciali e dei centralini, di cui
SET (de l gruppo SETEMETI, collegato a sua volta ebbe chiara l'intuizione del futuro sviluppo .
a lla Ericsson svedese). P er poter disporre di uno strum ento rganiz-
La gara per la 6 a Zona and deserta e per- zativo pili agile e in grado di [are conoscere
tanto lo Stato affid la gestione del ser vizio meglio le prestazioni degli impianti interni, fu
interu rban o ad un ente tatale di nuova costi- creata una nuova Societ, la SATIS - Societ
tuzione, che as unse il nome di Azienda di anonima t elefonia interna speciale, che svolse
Stato p er i Servizi t elefonici, con compiti a n che una proficu a attivit dal 1925 al 1930, assor-
di controllo delle cinque Societ concessionarie. bendo n el 1928 anche l'analoga Societ TEL.PRI
La nuova sistemazione, pur non corrispon- (Telefoni privati).
dendo in pieno a lle possibilit offerte dai pro- L 'incremento degli abbonati della rete di
gressi della tecn ica e dalla nascente industria Torino fu r eso possibile poi dalla creazione di
delle te lecomunicaz ioni, in quanto venn e a nuove centrali automatich e e dal potenziamento
mancare l'unificazione del servizi o, eostitui d ella centrale Centro , unica esistente all'atto
ugualmente un passo di decisiva importanza . della concessione. Nel 1927 venne attivata, in
Lo Stato ebbe modo di finanziare senza dif- via Novi 6, la centrale Vanchiglia; nel 1928
ficolt la propria Azienda t elefonica per l'im- la centrale Lingotto, in via Ellero 1 5, cui segui-
pianto della costosa r ete interurbana e le r ono n ell 'anno successivo la sottocentrale di
Societ, da t a l 'ampiezza delle zone, la stabilit Moncalieri, collegata a quella di Lingotto, e le
trentennalc delle con cessioni e la conseguente centra li S. Paolo e Francia e n el 1930 quella
fiduc ia dcgli operatori economici, potevano repe - di S. Salvario.
rirc gli ingenti capitali necessari per gli impianti Il servizio agli utenti fu migliorato con
urbani c interurbani di propria pertinenza. l 'istituzione dei servizi speciali , delle commis-
'ioni interurbane e del servizio di dettatura
Lo s nLUPPO TELEFO NICO TORINESE TRA IL 1925 telegrammi, ch e incontrarono subito largo fa-
E IL 1933. vor e n ella cittadin anza ed ebbero sin dai primi
Il compito che doveva esscre affr ontato anni uno sviluppo molto intenso .
dalla STIPEL a Torino, come del r esto da tutte Un'opera di grande importanza, che si rive-
le Concessionarie nelle zone di rispettiva com- ler poi negli anni su ccessivi di notevole van-
petenza, all 'inizio della nuova gestion e, era taggio, fu la posa del cavo interurbano Torino-
i mmane. Occorreva innanzi tutto unificare gli Milano -Laghi, chiamato Cavo Ponti l), in omag-
impianti, ch e costituivano mosaici irregola ri, gio al professor Gian Giacomo Ponti, Ammini-
creare la possibilit di interconnessioni tra le stratore delegato della SIP e primo Consigliere
varie reti c potenziare quelle urbane, preve- D elegato della STIPEL.
dendone, oltre allo sviluppo immediato, anch e Al prof. P onti, allievo del gr ande Edison
l 'espansione futura. e docente presso il Politecnico di Torino, non
Gli a nni che seguirono il 1925 furono carat- soltanto la STIPEL e l'industria t elefonica ma
terizzati da una febbri le attivit, volta a recu- anche l 'industria elettrica e quella radiofonica
pcrare il t empo perduto . devono le basi d elle loro fortune .
Torino, quale sede della Capogruppo SIP, Il 1931 stato anch e l'anno che vedeva na-
i trov a l centro d ello svilupp o telefonico na- scer e una bella creazione : il Posto telefonico
zionale cd assunse in breve il ruolo di citt pubblico di piazza Castello, sorto in lo cale a dia-
g uida n el settore delle telecomunicazioni. cente la galleria Subalpina, sotto i portici della
La sedc legale della STIPEL fu stabilita nel piazza, mirabile esempio di arte cr eativa, sia
palazzo demaniale di v ia Confienza lO, mentre dal punto di v ist a t ecnico che architettonico .
la Direzione di Esercizio di Torino si insedi in L a bellezza d 'insieme dell'ambiente era cOSI
via Arsenale 21, dove rimase sino a l 1 937, anno palese che una pubblicazione di architettura
in cui fu anche essa trasferita in v ia Confienza. d ell'epo ca, la rivista Architettura e a rti deco-

C R o N A C H E EC o N o M I C H E I 45
rative del marzo 1931, riferiva che con una subito alla ricostruzione di molte centrali c
soluzione architettonica d'impianto veramente reti urbane e interurbane.
felice, in un solo e vecchio locale, l'ufficio tecnico Gli abbonati della r ete di Torino erano cesi
della STIPEL ha saputo trovare posto p er l'in- dall'inizio del 19.J.2 alla fine del 1943 da 43.929
gr esso, per una saletta d 'attesa posta in fondo a 35.810, con una diminuzione di oltre 8.000
al locale, sopraelevata di cinque gradini, per abbonati, pari a quasi il 20 %.
una doppia fila di cabine disimpegnate dalle Ci si rimbocc le maniche, con il solito silen-
balconate laterali e infine per i sottostanti zioso spirito di abnegazione che contraddi-
uffici dell e prenotazioni e dei gettoni l). stingue i torinesi; le difficolt furono notevoli
anche a causa del vertiginoso aumento dei costi
LA STET E LO SVILUPPO TELEFONICO TORINESE verificatosi in quegli anni cui non corrispose un
SINO AL 19 L.I,2. adeguato aumento degli introiti in quanto le
La grande crisi del 1929-1930 ebbe sulla tariffe in vigore nel 1945 erano ancora all'in-
telefonia italiana una impensata ripercussione circa le stesse che vigevano nel 1928, contro un
che, paradossalmente, si rivel utilissima per il aumento dei costi di esercizio nello stesso
futuro sviluppo del settore. periodo da l a lO .
A seguito delle difficolt in cui venne a tro- LA TARIFFA A CONTATORE.
varsi, la SIP nel 1933 pass sotto il controllo
dell'IRI, di recente costituzione, che volle dare Nel 1946 fu introdotta a Torino una novit
un nuovo assetto tecnico e finanziario alle che doveva suscitare gr andi polemiche, ancora
tre societ telefoniche del Gruppo, STIPEL, non del tutto sopite e spesso ricorrenti.
TELVE e TIlIiO. In tale anno infatti venne introdotto il si-
A tale scopo il 21 ottobre 1933 venne creata stema tariffario a contatore , applicato con
la STET - Societ torinese esercizi telefonici, con disposizione del Governo alleato l'anno prece-
d~nte a Roma, Napoli, Palermo, Perugia e
sede a . Torino, che procedette alla riorcranizza-
. b
ZlOne mdustriale delle tre concessionarie uni- FI.renze ed esteso poi dal lO luglio 1946 a Torino,
formandone i criteri tecnici ed amminist:ativi . lVhlano e Genova.
A questo riguardo opportuno aprire una
Le altre due concessionarie, la TETI e la
SET, rimasero sotto il controllo delle rispettive breve parentesi per spendere una parola in difesa
finanziarie, ma la nuova situazione non poteva di questo piccolo, vilipeso organo elettroma-
gnetico, accusato spesso ed a torto, di falso, con-
non influenzare la telefonia in concessione es-
sendo state poste le premesse per una ~om tro il quale, specie ora in r egime di teleselezione,
si scagliano gli str a li dell'opinione pubblica
pleta unificazione.
quando giungono agli abbonati le bollette tri-
.J: egli anni che seguirono, lo sviluppo tclc-
fonico di Torino prosegue intenso: nuove cen- mestrali .
Spesso viene chie to perch il contatore non
trali si .aggiung'ono a quelle b o-i esistenti
' b
oli
installato, come per gli a ltri servizi pubblici ,
abbonati crescono ad un ritmo sempre luao'o'iorc
00 ,
presso l'utente. La risposta insita nella dif-
tanto da raggiungere i 30.000 abbonati nel
ferente n atura di questi servizi: mentre per
1937, superare i 40.000 nel 19"'2, con 43 .929
l 'acqua, il gas, la luce, la individualizzazione
abbonati ed oltre 60 .000 apparecchi installati .
degli utenti avviene esclusivamente alle singole
~ ,Poi la gu erra ! Nel triste buio di quegli
terminazioni pres.'o gli utenti st essi, dove per-
anm Il telefono rappresent il mezzo insosti-
tanto e non altrove deve essere misurata la
tuibile per comunicare, per sentirsi vivi, per
quantit di acqua, gas o luce prelevate dal-
sape~'e, per sperare, per gridare a iuto: e questo
l'utente, nel campo telefonico la individualiz-
grazIe anche a ll 'ammirevole condotta dei tecnici
zazione d ell 'utente nasce gi nella stessa centrale
e delle operatrici della S~'IPEL, che non abban -
telefonica che in gr ado, per mezzo di organi
donarono mai il posto di lavoro durante l'occu-
e di circuiti non piti individuali, di elaborare
pazione tedesca, anche in mezzo alle distruzioni
gli ordini impartiti dall'utente chiamante e la
provo,c ate dai bombardamenti della citt.
risposta del corrispondente chiamato. Ed
infine soltanto la centrale che in grado di
La 1'icostnlzione e lo sviluppo telefonico a misurare la durata delle comunicazioni.
Tm'ino sino ai gi01'rli nost1'i. Per questi motivi i contatori telefonici in
Ita lia e in tutte le altre nazioni funzionano
LA RICOSTRUZIONE DEGLI IMPIANTI. in centrale .
I danni agli impianti dovuti aoli eventi bensl possibile installare presso l'abbonato
bellici furono ingenti e la fine della gu:rra trov un contatore supplementare, ma tale disposi-
la STIPEL in condizioni di dover provvedere tivo, che comporta elevati co ti aggiuntivi di

46 I c R o N A C H E EC o N o M I C H E
impianto e di manutenzione, non pu essere MIGLIAIA M1GlIAIA

un contatorc autonomo, ma soltanto una appa-


450 450
rccchiatura chc riceve c ripetc gl i impulsi di
conteggio registrati dal contatore di centrale,
che come tale non pu in nessun caso essere so- c:::J ABBONA TI
400 400
stituito. c:J APPARECCHI SUPPLEMENTARI

La sistemazione dei contatori in centrale


offre notevoli vantaggi di ordine pratico ed 350 350
economico, contribuendo ad un contenimento
dci costi eel assicurando il massimo controllo
da parte di personale altamente qualificato . 300 300

Le cause dell'improvviso e quanto mai spia-


cevole per l'utente aumento degli scatti adde -
250 250
bitati sulla fattura tl'imestrale sono sempre
da ricercare in motivi del tutto estranei al
contatore, c cio nella non controllata utiliz-
200 200
zazione dell'impianto telefonico.
-
1,0 SVILUPPO DEL SERVIZIO A TORINO.
150 150
L'introduzione della tariffa a contatore pre-
sent un notevole vantaggio: la sensibile ridu-
zione degli oneri fissi (canone d'abbonamento) 100 100

per le piccole utenze a basso traffico, che per-


mise e facilit la diffusione capillare del servizio ,
pre, so quei ceti sociali che sino ad allora erano 50 50

rimasti tagliati fuori dalla civilt telefonica .


I risultati non poterono mancare: gi nel 111111'1'1'11 '1'1'1
1946 si raggiunsero e superarono a Torino i 1925 1930 1935 1940 1945 1950 1955 1960 1965 1 -7
196B
livelli del 1942, e nel 1947 si toccarono i 50.000
abbonati, che in soli sei anni raddoppiarono Fig. 6 ~ Sv ilu ppo degli abbonati e degli apparecchi
da l 1925 a l l ' luglio 1968.
raggiungendo, nel 1953, i 100.000.
Negli anni successivi l'espansione assume un
ritmo sempre piu vertiginoso . L'Italia pervasa
La Societ si mette anche in grado di for-
da una profonda trasformazione, proiettata
nire il servizio teleselettivo con localit sempre
decisamente vcrso il boom )) economico. Il
piu lontane, e attraverso i numerosi posti di
ritmo di vita diventa veloce, le innovazioni si
lavoro creati nella centrale interurbana, di colle-
susseguono, la gente ha fretta, le iniziative in-
garsi il piu rapidamente possibile con tutte le
calzano, gli ordini debbono esscre portati ed
citt.
eseguiti con immediatezza e tutta l'attivit
commerciale c industriale viaggia sul filo del
IL PIANO REGOLATORE TELEFONICO NAZIONALE
telefono, che con ci ha enormemente contri-
buito ad accelerare la ripresa della Nazione . ED IL RINNOVO DELLE CONCESSIONI. L' UNI-
Ogni anno a Torino vengono collegati oltre FICAZIONE NELLA SIP.
20,000 nuovi abbonati, la rete si sviluppa sem- Il 1957 un anno importante nella storia
pre di piu, vengono attivate nuove centrali e si delle telecomunicazioni perch vede l 'approva-
ampliano quelle gi esistenti: nel 1955 si rag- zione di due strumenti legislativi indispensa-
giungono i 150.000 abbonati e nel 1957, dopo bili per lo sviluppo del settore.
solo due anni, i 200.000 (fig. 6) . Il primo l'approvazione del Piano rego-
Contemporaneamente viene attuato un vasto lator e telefonico nazionale, con il quale furono
programma per l'automatizzazione del servizio e stabilite norme ben precise per l'effettivo coor-
per la diffusione telefonica nella provincia: le dinamento fra reti statali e sociali e per l 'orga-
centrali automatiche che nel 1945 erano sei in nizzazione telefonica del Paese, con la suddivi-
tutto ncl1957 salgono a 150; nello stesso periodo sione organica del territorio nazionale in Com-
gli abbonati aumentano da 2.000 a circa 20.000 . partimenti, Distretti e Settori telefonici, creando
Eque to un indice dello forzo organizza- i presupposti per un armonico sviluppo. Il
tiyO e finanziario che ha dovuto compiere la Piano regolatore telefonico nazionale pu es -
STIPEL per l'i pondere con tutta la possibile im- ser e considerato la carta fondamentale della
mediatezza alle nuove esigenze della cittadinanza. telefonia italiana.

C Ro N A C H E EC o N o MIC H E I 47
c::=J CATEGORIA AFFARI

c:J CATEGOAIA'A'VAn

_ A LT AE CATEGORIE

1925
31~ '

80.20

196B
"7

Fig. 8 - Composizion e percent uale dell'utenza dell a rete di Torino.

Fig . 7 - D islocazioni - de ll e centrali te lefoniche del la rete urb ana di Tori no


- . - Situazione al I lug lio 1968. N ella su a nu ova vest e di Concession aria
t elefonica la SIP prosegue la realizzazione elei

L a seconda n ovit il rinnov o delle con ces-


sioni d el 1925 : alla fine d cI 1957 tutto il settore C M ILA NO

d ell'eser cizio t elefonico in con cession e riunito I ROMA

nel gruppo STET, con l'assunzione d a p arte I GE NOVA


di qu est 'ultimo d ella pa rtecipazione di m aggio- ' 1 TORIN O
ran za d ella T ETI e di quella t ot alita ri a d ella SET. FI RENZE
Con t a le op erazion e v ien e est esa all 'eser cizio L TRIESTE
t elefonico in con cession e la formula STET ed [ BOLOG&L:::]
da to l 'avvio a d una piu vasta attivit di dif- VENEZIA
fusion e e di miglior a m ento qua ntita tivo e qua -
AN CO NA
lita tivo del ser vizio, a n ch e n elle regioni d el-
I PISA
l 'Italia cen t r o-meridion ale, m ediante massicci
BOLZA NO
investimenti .
VERONA
I risulta ti p ositiv i d.eH'oper a zion e son o evi-
PALER MO
denti a n ch e a Torino, ch e ved e sup era r e nel
1963 i 300.000 abbon a ti . I BA RI

NAPOLI
Il 1964 segn a un 'altra t a ppa fond a m entale
n ella st oria d ei t elefoni: l' unificazion e di tu tte
le cinque societ nella nu ova gr and e SIP, la PERUGIA

cui attivit elettri ca v ien e a cessare in seguito PESC ARA

alla costituzion e d ell 'Ente elettrico n a zi on ale POTENZA t ::=::!:::::J '6.S

E NEL. Cosi, d op o 84 a nni , in Italia tutto il CATANIA I::::==~==u, .,


ser vizio telefonico finalmente con centrat o in CATANZARO I ==~::::::: ,~,~
I
un solo ente, rest a ndo escluso solta nto il ser v i-
zio interurban o a lunga dist a nza, sempre gestito
..
Fig. 9 - Densit te lefonica nelle ret i centro di co mpar timento al I O gen-
d all 'Azienda di Stat o per i Ser v izi T elefonici . naio 1968 (num e ro apparecchi per 100 abitant i).

48 I c Ro N A C H E EC o N o MIC H E
Fig. lO - Aspecti della nuova centrale servizi speciali di Torino.

vasti programmi di sviluppo del settore gi apparecchi ed un densit di 36,03 apparecchi


in corso all'atto della fusionc ed altri ne Im- ogni 100 abitanti (con un aumento di circa
posta per il futuro, perseguendo un costante cinque volte la densit del 1945), inferiore a
miglioramento di qualit e la diffusione capil- quella di Milano (50,05), e pari all 'incirca a
lare del scrvizio . quella di Roma e di Genova, in posizione di
tutto rispetto anche in campo europeo.
L'ESERCIZIO DI TORINO. Circa 6.000 abbonati sono dotati di impianto
Prima di afJrontare il discorso sulle prospet- di cc filodiffusione l), in grande sviluppo .
tive future, bene fornire alcuni dati sugli im- Nella provincia gli abbonati sono circa
pianti e sulla consistenza dell'Esercizio di Tori- 56 .000, con 81.000 apparecchi installati.
no, che estcnde la sua giuri dizione sulla citt La rete di distribuzione e di giunzione nella
e u tutta la provincia, al 31 dicembre u.s. sola citt di Torino raggiunge la considerevole
Pcr svolgere il lavoro di sua competenza di- lunghezza di oltre 885.000 chilometri- coppia di
spone oggi di 2.700 dipendenti circa e di 700 circuito.
automezzi: nella rete di Torino sono funzionanti Nella rete urbana di Torino sono inoltre
ben n. 34 centrali urbane (fig. 7), tutte automa- in funzione circa 13.200 impianti interni spe-
tichc, cquipaggiate con oltre 400.000 numeri; ciali, di cu i 12.500 di propriet ociale: ci
nel rimanente territorio della provincia sono testimonia l 'alta qualit del servizio offerto
in funzione n. 204 centrali urbane, in grado agli utenti c la particolare cura dedicata dalla
di collegarc oltrc 63.000 utenti. Societ a questo settore, divenuto strumento
Gli abbonati della rete urbana di Torino sono indispensabile di lavoro per ogm piccola o
oggi oltre 368.000 (figg. 8 e 9), con circa 487.000 grande azienda.

C Ro N A C H E EC o N o MIC H E I 49
TAV. 1. - ABBONATI, APPARECCHI DERIVATI, APPARECCHI IN SERVIZIO E DENSIT TELEFONICA
NEI PAESI DEL MONDO CON OLTRE 500.000 APPARECCHI AL 10 GET\TNAIO 1967

INCREMENTO AI'PAREC. PERCENT. DENSIT,\


ABBONATI APP,utEC. APl)AREC.
NEL 1966 PERCENT.
PAESI APPAREC. TELEFONlCA
(IN GRADUATORIA DI (COLLEGAM. IN AI)PAItEC .
DERIV .~TI DERIVATI (APPAREC.
PRINCIPALI) SERVIZIO SULTOTALE INSERVIZIO
CONSISTENZA Al'PARECCHI) N. OGNI
N. N. ASSO LUTO % AUTOMATICI
APPAREC. 100 .\ll.)

I
Stati Uniti 59.983.000 38.806.000 98.789.000 5.133.000 5,48 39,3 99,8 49,87
Giappone 11.681.703 4.330.042 16.011.745 2.012.914 ] 4,38 27,0 75,4 16,08
Gran Bretagna. 6.396.000 4.980.000 11.376.000 672.000 6,28 43,8 95,4 20,70
Germania Rcp. Fed . 5.478.159 4.054.258 9.532.417 730.251 8,30 42,5 l 100,0 15,89
URSS. (*) (*) 8.400.000 700.000 9,09 (*) 74,0 3,58
Canada 5.517.229 2.363.242 7.880.471 425.400 5,71 30,0 96,7 38,91
Francia. 3.255.014 3.299.427 6.554.441 437.741 7,16 50,3 87,7 13,19
Tta.lia . 4.862.196 1.607.113 6.469.309 487.104 8,14 24,8 99,1 12,13
Svezia 2.875.498 881.997 3.757.495 184.865 5,17 23,5 98,8 47,90
Spagna 1.947.793 1.124.421 3.072.214 283.782 10,18 36,6 80,7 9,60
Australia. 2.152.983 825.353 2.978.336 167.503 5,96 27,7 85,1 25,81
Olanda 1.616.848 895.978 2.512.826 160.617 6,83 35,7 100,0 20,05
Svizzera. 1.550.624 844.499 2.395.123 136.046 6,02 35,3 100,0 39,25
Germania Rep. Dem. . 794.249 929.565 1.723.814 64.997 3,92 53,9 100,0 10,09
Belgio (*) (*) 1.665.508 100.852 6,45 (*) 96,5 17,43
Cecoslovacchia . 757.081 825.771 1.582.852 91.231 6,12 52,2 89,9 11,09
Argentina . 1.192.622 334.145 1.526.767 28.926 1,93 21,9 90,3 6,68
Brasile (*) (*) 1.431.653 86.936 6,47 (*) 85,0 1,67
Polonia. 794.875 616.606 1.411.481 117.435 9,08 43,7 83,2 4,44
Danimarca 1.062.549 348.491 1.411.040 47.052 3,45 24,7 73,3 29,09
Unione del Sud Africa 837.151 423.541 1.260.692 62.271 5,20 33,6 75,5 6,86
Nuova Zelanda 750.145 336.988 1.087.133 62.049 6,05 31,0 82,3 39,87
Austria 711.748 375.259 1.087.007 78.314 7,76 34,5 96,2 1-,88
India . 699.766 261.297 961.063 79.656 9,04 27,2 71,9 0,19
Norvegia 588.878 356.695 945.573 37.654 4,15 37,7 79,3 25,09
Messico 515.817 415.123 930.940 107.876 13,11 44,6 87,9 2,07
Finlandia 602.617 289.683 892.300 56.618 6,78 32,5 89,3 19,19
Ungheria 313.179 284.197 597.376 31.350 5,54 47,6 76,2 5,86
Portogallo . 427.828 153.952 581.780 31.290 5,68 26,5 79,1 6,31
Grecia 484.218 94.858 579.076 70.814 13,93 16,4 95,6 6,69
Romania (*) (*) 510.000 36.878 7,79 (*) l 80,0 2,66

(*) Dato non co nosciuto.

Negli ultimi 12 m esi sono stati collegati l'arco di 12 mesi sta to di 470 milioni eli co n-
n. 33.278 nuov i abbona ti, pari a circa 138 nuovi versazioni, cosi suddivise: H3 milioni circa pcr
collegam enti per ogni giornata lavorativa, m en- conversazioni urbane e 57 milioni circa p er con-
tre sono stati allaccia ti 59 .500 nuovi apparec - v ersazioni interurbane. Di queste ultim c meno
chi, pari a 243 apparecchi al giorno. del 9 % (4.898 .013) si sono svolte a mezzo prc-
Nello stesso periodo sono stati effettuati notazione alle centrali interurbane m entre il
16.500 traslochi di apparecchi di utenti, che 91 % (57 .668.582) sono state effettuate dirctta-
h anno cambiato r esidenzp" pari a 69 trasferi- m ente in teleselezione. La media giornaliera
m enti al giorno, e comp iuti circa 64.000 lavori stata di 1.288.000 conversazioni circa.
vari, r elativi a cambio di apparecchi, installa- Sempre n el COl' o degli ultimi 12 mesi
zione di impianti derivati, cessazioni, traslochi sono stati richiesti d agli abbonati all 'apposita
intern~ e lavori vari, pari a 266 interventi al centrale Servizi Speciali , con 83 posti di
gIOrno. lavoro, cui se ne sono aggiunti altri 7 con la
Complessivamente, in ogni giornata lavo- recente attivazione d ella nuova centrale (fig. lO)
rativa, sono stati portati a t ermine presso gli n. 27.440.000 servizi speciali (informazioni elen-
abbonati 580 lavori, in media . co, ora esatta, ultimc notizie RAI, segreteria
L a Societ dispone a T orino, presso la cen- telefonica, chiamate urbane urgenti, prenota-
trale interurbana, di 105 posti di lavoro, di cui zioni posti in treno, sorveglianza apparecchi,
21 p er lavori connessi : il traffico telefonico svol- sveglia, soccorso ACI, chiamata taxi, segnali
to d agli abbonati d ell 'E sercizio di T orino n el- campioni di frequenza c di tempo, informazioni

50 I c R o N A C H E EC o N o MIC H E
TAV. 2. - APPARECCIlI IN SERVIZIO NELLE PRINCIPALI CITT DELLE AREE MEC ED EFTA AL l O GENNAIO 1967

DENSIT DENSIT,\ I
ADITA NTI APPARECCHI 'rELEF. ABITA,i'lTI AFPARECCIII TELEF.
.l'lESI P,IESI
(.!lG LIJIT A) IN SERVIZIO (A PPAREC. (bUGLIAlA) IN SERVIZIO (s\PPAREC .
CrrT. N. N. PER CIrr
N. N. PER
100 AJl .) 100 AJl.)
--
Italia Hannover. 646 185.073 28,6
Homa 2.394 805.750 33,7 Brema 629 147.494 23,4
Milano ].662 803.879 48,4 Essen 729 146.362 20,1
Torino 1.103 397.806 36,1 Norimberga . 671 140.753 21,0
Genova. 808 278.832 34,5 Gran Bretagna
Napoli 1.174 242.294 20,6 Londra (Gl'ande Londra) 7.918 2.939.400 37,1
Firenze. 429 154.058 35,9 Birrningham . 1.103 207.500 18,8
Bologna 463 145.900 31,6 Glasgow 1.001 206.800 20,7
Palermo 580 111.927 19,3 Liverpool . 712 133.800 18,8
Trieste 262 88.229 33,7 Edi mhmgo 472 132.200 28,0
Venezia . 307 85.240 27,8 Manchester 625 112.900 18,1
Austrt Leeds 508 109.500 21,6
Vicnn a . 1.627 525.413 32,3 Bristol 429 100.600 23,4
Belgio Norvegia
Bruxelles . 1.168 466.401 39,9 OsIo 485 243.723 50,3
Anversa 714 172.617 24,2 Olanda
Liegi. 525 113.449 21,6 Amsterdam 867 295.434 34,1
Danimarca L'Aia 680 250.299 36,8
Copenaghen . 1.38G 629.334 45,4 Hotterdam 806 217.672 27,0
Francia Portogallo
Parigi 2.827 1.507.244 53,3 Lisbona . 975 230.032 23,6
Lione 826 181.315 22,0 Svezia
Marsiglia . . 850 157.666 18,5 Stocc!ma. 777 601.988 77,5
Germania Re]) . Fed. G6teborg 443 251.593 56,8
Ambmgo. 1.980 675.817 34,1 Malm5 254 139.674 55,0
Berlino Ovest. 2.197 540.054 24,G Svizzera
l\ronaco . 1.397 431.424 30,9 Zllrigo 44S 295.293 65,9
l1'rancoforte . 811 309.017 38,1 Basilea. 316 182.415 57 ,7
Colonia. 885 260.982 29,5 GinevTa . 294 177.221 60,3
Dlisseldorf 715 257.945 36,1 Berna 243 134.855 55,5
Stoccarda. 8-15 I 254.719 I 30,1 Losalilla 205 106.323 51,9

intcrurbane, dettatura telegrammi, segnala - nostra Societ d alla r ecente nuova conven-
zioni guasti), pari a circa n. 75 .000 richiest e al zione stipula ta con il Ministero d elle P oste e T e-
giorno (f g. Il). lecomunicazioni, quali, tra gli altri, il servizio
di trasmissione dati e quelli conseguenti al
Pno PETTIVE FUTURE. vertiginoso sviluppo del traffico, che richieder
Nuovi traguardi impegnativi attendono l'e- imponenti interventi per potenziare le r eti e
scrcizio telefonico torinese nei prossimi anni. In crearne d elle nuove.
ambito nazionale entro il 1970, e cio tra meno Si calcolato che nel 1975 il traffico t ele-
di due anni, si perverr alla teleselezione inte- fonico sar quintuplicato rispetto a quello
grale da abbonato a d abbonato per tutto il ter- attuale e che gli a pparecchi, che erano oltre
ritorio italiano; s i dovr far conoscere m eglio e 200 milioni nel mondo alla fine d el 1966, r egi-
crear e nuovi proseliti a lla filodiffusione, inco- streranno n ei prossimi anni un incremento annuo
raggiare l 'uso degli appar ecchi supplem enta ri, fino al 30 %. Inoltre il continuo sviluppo d ella
oprattutto n elle abitazioni private, disponendo t ecnologia, con l 'avvento d elle centrali elettro-
di apparecchi sempre piu sicuri e moderni, di niche, consentir servizi ora n eppure immagi-
vario tipo e colore, come l'apparecchio Grillo nabili dagli utenti.
prodotto dalla Siemens, ch e pu vantarsi di Proprio allo scopo di m ettere la societ
essere il piu piccolo apparecchio d el mondo , concessionaria t elefonica e le altre societ d el
ponendosi in questo sullo ste so piano d elle Gruppo in grado di competere in questo campo
Nazioni piu progredite (Tavv. l e 2) . In campo con le altre Nazioni la STET ha creato a Torino
internazionale, Torino dovr collegarsi in tele- un'apposita societ (CSELT - Centro studi e
elezione con i piu importanti centri europei. la boratori telecomunicazioni) che dispone nella
Si aggiungano i nuovi compiti affidati alla sua sede di via R eiss Romoli di modernissimi

C Ro N A C H E EC o N o MIC H E I 51
NUM[RO SERVIZI

~~~~~IONI 121-_ _ _-=:--=--,1


grande SIP, che - secondo le direttive della
1. 4 73.20 7 1965
SERVIZI AUSILIARI Capo gruppo STET - guida c conduce l 'azione
1.333 .859 1966 effett uati nella rete di Tori no delle singole Zone e dei singoli Esercizi.
1967
Inoltre n el quadro degli sforzi compiuti dalla
SIP p er mantenere a d un livello di massima
NUMERO SERVIZI
ORA 16 f------,-_ _--,----_-, 1 SOCCORSO 116 efficienza non solo gli impianti ma a nche il per-
ESAnA "-1.2:-'8-=-------1 A.C. I.
18.4 4 2. 180 1965
sonale cui essi sono affidati, st ato creato a
f--~_--"18::::..':.::0:..::
1.7c::9.:J
' ::: L.'_2 ._
66_5_ __ ---1 ~ Torino un apposito Centro di istruzione profes-
. 18.381.232 13.938
sionale per l'addestram ento del personale ammi-
nistrativo, commerciale, t ecnico e di commuta-
ULTIME
NOTI/lE 19 }--_=-::--=-=-:-l r:-:-.-:-::-::'---\ i~~MArA 117 zione. Sorto n el cuore di una delle aree urbane di
4 06.261 1965 54 4S
Torino di pi r ecente sviluppo il Centro dotato
~~388:.420
:. : . : . J. ' 966 66.517 delle piu perfezionate a ttrezzature per l'istru-

A
SEGRETERIA 110
. ,r , 558.394 1967 100.616 zione teorica e pratica del personale .
Oggi la SIP in grado di fornire prestazioni
di a vanguardia, allineate a quelle dei Paesi
TElEfONICA 1----,.-=-8,-S.-,-29-3' I '965
piu progrediti dell'Europa e d ell' America. Ma
1.719.8 2 1 1966 certamente, allo stesso modo come stato indi-
1967 spensabile per lo sviluppo telefonico ita liano il
coordinamento e l' unificazion e del servizi o, cosi
n el ca mpo europeo si render n ecessari a un a
133.672
effettiva collaborazione di tutte le Nazioni p er
134 .5 9 0 1966
poter fronteggiare il certo futuro divario tecno-
',' .,. 161.487 1967 logico con gli Sta ti U niti , reso possibile dai
grandi m ezzi di ricer ca di cui dispongono le
SVEGLIA 114 1-_ _ _---, colossali societ t elefoniche americane.

1ff
320.209 1965
quindi n ella ricerca in campo interna-
379839 :::: ,'
5 48 72 zionale che dovr soffermarsi l'a ttenzione del-
. 401 .636
EmJm l'ambiente t elefonico per avere il mezzo per
ben competere con l'industria straniera e per
meglio saldare attraverso il telefono i vincoli di
Fig . Il - Se r vizi speciali e ausiliari effettuat i nella rete u r bana di To r in o
neg li anni 1965-66 -67. a micizia fra i popoli, superando le attuali bar-
riere della scarsa conoscenza r eciproca e delle
sorpassate frontier e, inte'e n el senso di invali-
impia nti di r icerca e di sperimentazione, per lo cabile muro all'unione d elle genti.
studio e la soluzione dei problemi tecnici ed bello immaginare la lunga teoria di cavi
applicativi d elle telecomunicazioni nei suoi vari t elefonici e di ponti radio, che s uper ano gli
aspetti attuali e futuri (centrali, cavi, ponti ostacoli naturali, p er portare lontano la voce
radio, microond e, laser, ecc.). di gente amica.; b ello g uardare questi cavi
Sono problemi, questi, non certo risolvibili vedendoli come fili atti a legar e fra di loro le
nell 'ambito cittadino, ma si ha la sicurezza di Nazioni ed i Continenti, quasi creando su di essi
buoni risultati nella considerazione che oggi un tessuto, saldandoli come in unico territorio,
l'ambiente telefonico torinese opera con sempre nel quale tutti si sentano amici, superando ogni
maggiore certezza nel piu vasto ambito della diffidenza, ogni r emora e ogni preg iudizio.

52 Ic Ro N A C H E EC o N o MIC H E
L'agricoltura del Brasile e le eSLgenze di
qualificazione della ntanodopera agricola*
Fausto M. Pastorini

Osservato n elle sue componenti fisico-geo- Attese le circostanze sopra espresse il Bra -
grafiche e dcmografLChe, il Bra 'ile appare enor- sile risulta interamente introdotto ncl domi-
me , un vcro c proprio colosso . Gli attenenti dati nio dei climi caldi e t emperati: equatoriale e
essenziali sono assai eloquenti: 8.457.000 kmq sempre piovosissimo n el bacino amazzoni co,
di superficie tcrritoriale; 55. 000 kmq di acque tropicale con piogge estive lungo la fascia co-
internc; 4.3 00 km di lunghezza m assima da stiera fmo al Tropico; tropicale-secco n ei pia -
Nord a Sud c altrettanti di lar gh ezza massima, n a lti centro-occidentali; ed infine temperato-
da Est a Ovest; 7. 400 km di coste affacciate caldo nelle r egioni meridionali.
s ull 'Oceano Atlantico; 95.000 .000 di abitanti In questa cornice di em er genzc fisico -geo -
previsti per il 1970. N va taciuto un altro grafich e, di eventi meteorologici specifici e di
dato assai significativo : il Brasile occupa , da risorse n a turali oltremodo cospicue, vive ed
solo, quasi la met del subcontinente Sud-Ame- opera un p opolo giovane e vitale, ch e intende
ricano. demarrar e d alle secch e d el sottosviluppo p er
raggiungere, in limiti di t empo ragionevolmente
l. Notizie genendi e sviluppo economico. raccorciati, posizioni economico-sociali a degu a t e
Per prospettare termini di paragone rifatti alle su e sicure possibilit.
all 'Europa e all'Italia si constata che la super- N e fanno prova le molte e recenti iniziative,
ficie tcrritoriale brasiliana 1'80 % di quella eu- pubbliche e private, assunte n el settore d elle
ropea cd 28 volte piu est esa di quella italiana; attivit industriali e commerciali.
ch e, sovrappon endo il Brasile all 'Europa, il Ad es . p er quello che si riferisce alla produ-
suo territorio si sviluppa, riguardo alla lungh ezza zione di energia elettrica, gra ndiosi impianti
massima, tra il Nordkapp - ch e il punto sono gi stati r ealizzati a Tres lVIarias e a Furnas,
piu settentri onale della Sca ndinavia - e l'Isola n el pianalto centrale; altri sono in corso di
di Lampedusa nel :M editerraneo centrale, e si ultimazione al Sul, come il gigantesco complesso
colloca, ri gu ardo alla largh ezza massima, tra di Urubupung ch e utilizza le acque del Rio
Lisbona c Gorky, sul Volga; ch e la popolazione Paran e sar in grado di fornire fra poco una
b rasili ana corrisponde alla somma di quella quantit di en ergia p ari a 4 .600.000 Kw.
italiana c fr an cese . Da qua lche tempo stata risolutamente
Il Brasilc tutto comprcso ncll' emisfero ingaggiata la cosiddetta battaglia d el petrolio
a u tralc e si inserisce, per la massima parte che ha portato alla scoperta di nuovi giaci-
d ella su a upcrficie, tra l'Equator e e il Tropico m enti, allo scavo di nuovi pozzi, alla costru-
del Capricorno . In esso si distinguono alcune zione di ulteriori impianti di raffineria.
grandi c fondamentali regioni fisiografiche: il
Il settore dell'industria automobilistica, che
1\ orte, che si incentra nell'Amazonas occupata
conta appena una diecina d 'anni d'attivit,
da una foresta fitta , ininterrotta e favolosa,
rius cito a produrre, nel 1966, 223.000 a utovei-
/' si svi luppa a levante nel No rdeste, all 'interno
coli; quello delle costruzioni n avali h a gi rag-
del quale prende corpo il cosiddetto poligono
giunto affermazioni di rilievo e si presenta,
d ella siccit; il L este, la cui parte piu emi-
oggi, come il piu effici ente d ell' America Latina.
nente r appresentat a dalla lunga fascia costiera
fino al limite d el Tropico; il Centro-Oeste, che
un vastissimo pianalto poco elevato n el quale * L' autore del pl'cscnte -al'ticolo si ~l'ecatolin Brasile nel
si e tende il Mato Gros o; il Sul, che si sviluppa 1968 cd ha elaborato, per conto e Slt incarico :dcl BIT, un
per 2/ 3 a l di sotto d el Tropico ed ass ume la progetto riflettente la creazione di una Tcte di Cen tri, et livello
nazionale, per la qualificClzione della manodopcm agricola di
forma di un gr osso quadrilatero ai confini con qnel P aese.
il Paragua)', l 'Argentina e l 'Uru guay . (N. d. R.)

CRO NA CH E ECO N O M I CH E I 53
Negli ultimi quattro almi l'industria estrat- e si attesta su posizioni economico-sociali re-
tiva del ferro e d el manganese ha considere- gl'edite e anacronistich c.
volmente aumentato il ritmo di lavoro ed ha Non che m an chino iniziativ c, so prattutto
posto a disposizion e dell'industria sidcrurgica dalla partc dci pubblici potcri: ad cs. il Piano
nazionale e dell'esporta zione 30 milioni di ton- decennale di sviluppo cconomico c sociale ,
nellate di materiale ferroso e 23 milioni di ton- in corso di attuazione, prevede uno spccifico
nellate di manganese . programma di riforma agraria. lVla non scmbra
Anche il settore terziario assai attivo ed che gli operatori agricoli brasiliani siano, al-
alimenta interessanti correnti di esportazione meno in oggi, prep arati ad accoglicre ed a
realizzare le direttive indicate. Ed ovvio
che nessun progetto di riform a agraria pu
AMERICA MERIDIONALE, BRASILE raggiungere seriamente le previste finalit senza
E REGIONI FISIOGRAFICHE BRASILIANE il concorso degli agricoltori c dei coltivatori,
che sono i veri ed insostituibili protagonisti eli
ogni adattamento tecnico, di ogni evoluzionc
economico-sociale p ertinente alla societ rurale.
I salienti strutturali n el cui a mbito attual-
m ente opera l'agricoltura brasiliana possono
essere configurati prendendo a riferimento alcuni
d a ti fondamentali, cio: la ripartizionc dclla
superficie t erritoriale ; la distribuzione dellc
aziende p er classi di superflCie e degli attivi
agricoli per gruppi di aziend e; la distribuzion c
delle cosiddette grandi colture nazionali .

2. Ripwrlizione clella, supe1'ficie t en'itm';a,1e


e cm'a,tte1'istiche a,gricole gene1'a,li.
Soltanto il 30 % d ella superficie t erritoriale
({ occupato dalle a ziende, cio risulta dispo-
nibile, secondo le scelte operate dagli agricol-
tori, all'esercizio d ell'agricoltura, esercizio ch c
effettivo per i 3/5 dell'ar ea occupata , vir-
tuale per i residui 2/5.
Agli effetti agricoli, quindi, gli 845.700.000
ettari di superficie t erritoriale si riducono a
250 milioni.
Si tratta di una riduzione evident ementc
drastica, che da un lato d enuncia le indubbic
per una serie di prodotti tra cui principalmente: e grosse difficolt insite n ella stessa natura
caff, cacao, zucchero, cotone, legname, oli fisico-topografica e climatica del territorio bra-
v egetali, tabacco, frutta, pietre preziose, tessuti. sili a no, ma dall' altro indica che il Brasile dispone
Dalla costruzione di Brasilia - che una di un amplissimo ({ potenziale in riscrva per
citt veramente singolare, concepita su la base future operazioni agricole e forest ali, potenziale
di piani urbanistici ed architettonici avveni- che le contrade a vecchia ed evoluta agricol-
ristici, piti che moderni - l' espansione della tura ormai non posseggono piti.
r ete autostradale ha ricevuto impulsi vigorosis- Si pensi alla foresta del Mato Grosso ed a
simi. Mediante due autostrade di 1.000 km quella, veramente smisurata, d ell'Amazonas, chc
ciascuna, la capitale federale unita a Rio d e gi fin dai pressi di Manaus - che rappr esenta
Janeiro, a S. Paolo e a Rio Grande do Sul; una delle sue piti suggestive porte d 'ingresso
verso il nord del Paese si sviluppano altre alla confluenza d el Rio Negro con il Rio delle
vital.i autostrade: la Brasilia-Acre, lunga quasi Amazzoni - costeggia le rive d ei fiumi a modo
3.000 km, la Brasilia-Belem (2.200 km), che di quinta verdissima, senza soluzioni di con-
attraversa per un lungo tratto la foresta tinuo, impenetrabile.
amazzonica, la Brasilia-Fortaleza (1.800 km) , Ad ogni modo, l'attuale r ealt agricola
che stabilisce i collegamenti con il nord- est. si svolge nell'ambito d ella superficie occupata
E l'agricoltura? dalle aziende, cio n ei confini di un perimetro
L'agricoltura pressoch immota. Essa segue che pur sempre grandioso: quasi lO volte
modelli di tecnica produttiva di solito superati maggiore di quello italiano.

54 I c Ro NACH E EC o N o MICH E
Ma la sup erficie occup~ta non tutta n enti: agronomici, t ecnologici, economici, umani
eOelf ivamente utilizzata. E ssa si distingu e, come e sociali - non ancora riuscito, almeno per il
si C g i osservato, in due parti: l' una, circa il momento, ad esprimere un assetto produttivo
~o %, rapprcscntata dalla macchia (il cosiddetto moderno, ad avviare un n ecc sario processo di
mato ), da incolti e da tcrrc improduttive; potcnziamento colturale, ad incrementare la
l'altra, il resid uo 60 %, cos tituita da t erreni che produttivit agricola n ell'interesse di un armo -
possono ritencrsi utili dal punto di vista ag1icolo nico ed equilibrato sviluppo socio- economico
poich in essi si collocano: generale d el Paese .
- pmti e pascoli naturali cd artifiCiali, su
J 22.300.000 h a;
3. Dist1'ibuzione delle aziende pe1' classi di
superficie e degli attivi ag1'icoli per g1'uppi
- aTativi, cio seminativi e colture ar- di aziende.
borec da frutto specializzate, su 29.200.000 ha.
In argomento, i dati piu certi vengono tratti
Da quanto sopraesposto prendono corpo le d alle risultanze dell'ultimo Censimento gen e-
seguenti due considerazioni di sintesi: rale dell'agricoltura effettuato n el 1960. A tale
a) i prati e i pascoli occupano una super- data il numero delle aziende risultato p ari a
ficic assai vasta, la quale indica nell'agricoltore 3.338.000 e gli attivi agricoli sono ammont ati
brasili ano la sicura intenzione di annettere una a 12.654.000 unit.
notevole importanza all 'allevamento animale. In gen era le si ritien e che l'azienda di vastis-
Si ritiene di poter affermare che i disegni produt- sima dimensione (oltre ha 100) domini il quadro
tivi dcl prossimo futuro accentueranno questa della distribuzione delle aziende p er classi di
intenzione e conferira nno carattere di priorit superficie.
allo sviluppo zootecnico condotto, in linea prin- Ma la recente rilevazione statistica non con-
cipale, su ll 'allevam ento bovino, e in subordine ferma affatto questa opinione.
su qucllo suino . Infatti, le aziende fino ad ha lO di super -
I bovini presenti in Brasile (90.153 .000 capi fici e e le a ziend e comprese tra ha lO ed ha 100
censiti nel 1960) formano r azze-popolazioni che costituiscono, rispettivamente, il 44,8 % ed il
hanno in gener e un comune d enomina tore 44,7% d el numero totale. Ci significa che
d'origine rappresentato dallo Zebu. Gyr, Nelore, 1'89,5 % d elle aziende dispone di un 'ar ea non
Guzer rappresentano le razze bovine piu dif- superiore ad ha 100. Se poi si prendono in con -
fuse, ma altrettanto diffusi sono gli incroci sid erazione le aziende superiori ad ha 100 ed
interrazziali an che con razze europee, soprat- incluse n ella classe ettarale : 100-1000 ha (9,4 %
tutto Frisona n.p. e Charolaise. del totale), si osserva che la loro superficie me-
Lc produzioni di latte e di carne raggiungono dia corrisponde a ha 273.
attualmente limiti molto modesti. Ci dovuto La distribuzione della popolazione attiva
ad un complesso di circostanze n egative non agricola tra i gruppi di aziende ora indicati
ancora rimosse: scarsa utilizzazione d elle dispo- assai significativa poich pu esser e assunta a
nibilit d'acqua, che pur risultano cospicue e dimostrazione del diverso impegno con cui detti
che potrebbero eliminare l 'aleatoriet d elle r ese gruppi, n elle circostanze attuali, affrontano i
foraggere; impiego di formule alimentari ben compiti connessi alla produzione.
poco efficienti; diffusione di m alattie - soprat- Infatti, l'addensamento massimo di a ttivi
tutto afta, brucellosi, verminosi - che non agricoli (45 % del totale) si v erifica n elle aziende
sempre e dovunque gli agricoltori riescono a da ha lO a ha 100, mentre il secondo livello di
frontcggiare con successo; addensamento riguarda le aziende fino a ha lO,
b) i te1Teni a seminativo e a colture arb01ee le quali occupano il 30,2 % degli attivi : da
da jTuttO, cio quelli p~ pToduttivi, toccano sol- ci si constata che le aziende non superiori ad
tanto i l 12 % della supeTficie occttpata dalle ettari 100 adunano i 3/4 degli addetti agricoli.
aziende. Quindi: il grandissimo Brasile, il cui L ' ultimo addensamento di un certo rilievo
territori o 28 volte quello d ell'Italia, le cui (20,1 % di attivi) tocca le aziende comprese
aziende agricole si estendono su una superficie tra ha 100 e ha 1000.
lO volte maggiore di quella italiana, dispone P er m ettere in evidenza il livello di capacit
di una somma di terreni a seminativo e a col- produttiva che l'agricoltura brasiliana attual-
ture arboree da frutto ch e non raggiunge il mente in bo'!'ado di esprimere a favore della .
doppio d ell'analoga area disponibile in Italia. sua popolazione attiva, interessante esamI-
L e circosta nze sopraindicate pongono in n a r e il da to emergente dal rapporto:
piena evidenza che l'ambiente in cui opera
l'agricoltura brasiliana - considerato tanto nel area occupata dall'arativo
suo insiemc quanto n ei singoli fa ttori compo- numero attivi agricoli

C Ro N A C H E EC o N o MIC H E I 55
RIPARTIZIONE DELLA SUPERFICIE cio al 1966 - appaiono molto espliciti. ed assai
signi flcativi :
OCCUPATA DALLE AZIENDE IN BRASILE
(Censimento ge nerale dell'agricoltura 1960)
RES A MEDI\. ( Q/ II .I) VO:-lSEG I'lTI N EL 1[JGl
Ha Co 1/ l'U Il.\.
100 250.000.000 BR.I SILE h .ll.u
--
Hiso 1+,5 ~(j ,5
90 :Mais 13,1 3fi,r;
Fata!;" 66,7 111 ,1
Frumonto 8,6 22,0
80
P er completare il quadro dci risultati pro-
duttiv i non va infllLe dimenticato ch e il carico
70 bovino per ogni lO h a di superficic a prato c a
p ascolo pari, in Brasile, a 7-8 capi, mentrc in
Italia ammonta a 18-19 capi.
60 Tutto ci vicne a confcrmare che l'agricoltura

50 11 brasiliana non ancora r iuscita a superarc, come


gi stato precedentemente rilevato, una palcse
posizione di ritardo produttivo , cui semprc
si associano, come causa ed effetto, riflessi n e-
gativi dell'ordinc economico e sociale.
40
4 . L e grancli coltU1'e nazionali.
Tra le colture arboree da frutto e tra quclle
30 erbacee normalm.ent e esercitate, se ne possono
isolare una ventina ch e interessano, sia purc
in grado diverso, almeno 3 regioni fisiografLChc
20
sulle 5 esist enti ed il cui valore economico ha
superato, n el 1966, 50 milioni di NCr$ (nuovi
cruzeiri) .
10
Si pu bene ritenere che questc coltivazioni
rappresentino le cosiddette grandi colttL1"e na-
o zionali.
T alun e delle quali. vengono prodotte, quasi
in esclusiva, in una o due regioni, mentre la
j:,H, uu l superfi cie occupata _ S U p erfi Cie ~t ile dal punto p r oduzione di altre si verifica in p i territori
dalle aZ iende di vi st a agrico lo
r egionali ed in misura pressoch equilibrata.
Quindi: accanto a colture concent1'ate tal-
~ S upe r fi c i e a ma c chia ~ Superf i c ie a prato volta in senso addirittura massiccio, se ne alli-
~ e ad inc olto ~ e a pa scolo
n eano altre che si posson o considerare all'in-
_ s u p erficie ara ti va circa equidist1'ibuite.
Caff, cacao, cocco, vit e, frumento, arachide,
soia, patata, cipolla, cotone sono le grandi
colture concentmte, al Sul e/o al L este.
Dal calcolo risulta. che ciascun ad d etto P er contro : riso, fagiolo, m ais, canna da
dispone di ha 2,3 a seminativo e a colture arbo - zucchero, mandioca, banana sono le grandi
r ee frutticole, disponibilit inferiore, anch e se colture equidist1'ibuite, al N Q1'deste, al Cent1"o-
di poco, all'analoga italiana, che pari ad Oeste, al L este e al Sul, cio pre soch in tutto
h a :.?,7 . il territorio nazionale. Ancora va aggiunto che
Ma tale disponibilit diventa notevolmente le colture equidistribuite si susscguono sui se-
inferiore quando si osservino i risult a ti pr odut- m inativi aziendali in base a tal uni elcmentari
tivi, espressi d alle r ese medie per ettaro con- sch emi di avviccndamento e di consociazionc;
trassegnanti alcu ne fondamentali colture r i- e ch e ovunque sono presenti le colture forag-
scont rabili sui seminativi brasiliani e su quelli ger e prative e pascolive, a testimonianza del-
italia ni. A questo r iguardo , i dati qui di segu ito l'inter esse d ell'agr icoltore brasiliano verso l 'at-
trascritti - riferiti ad un'epoca assai recente, tivit zootecnica.

56 I c R o N A C H E EC o N o MIC H E
11 q uaclro co lturale sovraef'P?sto serve a be~l RIPARTIZIONE PERCENTUALE DELLE AZI ENDE
delineare due principali figure d l operatore agn- PER CLASSI DI SUPERFICIE E DEGLI ATT IVI
co Jo hrasi Jiano: AGRICOLI PER GRUPP I DI AZIENDE I N BRASILE
- la fio'ura
o
del coltivatore polivalente ed
, (Censimento generale dell'agric ol t ura 196 0)
a ll evatore, che la pi importante e preml-
)1en te; %
la figura d el cc coltivatore inquadrato in 50
sistem i monocolturali , che molto meno dif-
fllsa e circoscritta al S 'ul e al L este (2),

.5, L'ist't' llz ione lJ1'ofessionale quale e1n':n en,te


sfl'wnento del prog'l'esso ag'l'icolo.
Ui si osservato che il Brasile di oggi,
l'i chiamandosi all 'intelli genza, all 'intraprenden-
za cd alla carica vitale del suo popolo, si trova
in fase di cc il1volo economico e sta puntando,
in prima hattuta, sullo sviluppo industriale,
]~ inneo'abilc che tale sviluppo va a ffermandOSI;
esso h~ gi provocato la creazione di cc poli di
attrazione appoggiati a centri urbani, ha
promosso un movimento di trasmigrazione delle
forze eli lavoro dal settore primario a quello
secondario, ha favorito la crescita di aspirazioni
sociali c di prospettive economiche che fanno
elcI Brasile un Paese di gra nde avvenire,
.\nche qui vi pertanto, come gi in altre
contrade si sta verificando il fenomeno della
dcruraliz~azione della popolazione attiva, fe-
nomeno benefico e positivamente evolutivo sul ~ AZiende _ A t t I V I agncoli

piano socio-economico soltanto quando alla di-


minuzione del grado di 1'umlit si 1'iesce a fa'/'
corrisponde1'e tLn aumento di etJi.cienza delle tec- Ecco perch il Governo brasiliano, nel qua-
niche p'r oduttive ag1'icole. dro degli incentivi volti ad assicurare lo svi-
Ora, l'Autorit politica brasiliana ben lupp o d el settore agricolo, h a posto in posi-
consapevole di questo principio e, tenuto conto zione prioritaria la formazione di manodopera
delle n cce sit di favorire il progresso dell'agri- rurale qu alificata e si rivolto ad una Organiz-
coltura per attenuarne il distacco dagli altri zazione internazionale, precisamente al Bureau
settori operativi, non ha mancato di program- Internation al du Travail (BIT), per l'elabora-
mare provvedimenti ch e varranno a favorire zione di un progetto valido ad assicura re, in un
l 'introduzione, in misura via via piu accentuata, rao'ionevole arco di tempo, la creazion e di una
dci classici, fondamentali strum enti della pro- rete di Centri di qualificazione su tutto il
duttiyit agricola e dello standard di vita t erritorio nazionale, la preparazione di capaci
della societ rurale: acqu a irrigu a, macchine istruttori, la formazione di operatori agricoli
motri ci ed operatrici, a nimali seleziona ti e ser- qualificati. Anche perch, nonostante il feno-
vizi zooiatrici, fabbricati, viabilit, ener gia elet- m eno di d eruralizzazione in corso, la popola-
trica, impianti collettivi intesi a valorizzare zione attiva agricola ammonter n el 1970,
le produzioni, per non citare che alcuni stru- secondo le previsioni, a 14 milioni di unit,
menti tra i piu importanti. e 5 milioni di esse sar formato di giovani d a
Ma l'Autorit politica altresi consapevole 18 a 29 anni,
che nessun mezzo strumentale, per quanto L e linee essenziali di tale progetto, che in
e fHci ente esso sia, pu pien a m ente risponder e capo a 4 m esi stato predisposto ed elabora to ,
a lle sue possibilit t ecnologiche ed alla conse- prevedono, fra l 'altro, alcune operazioni-capo-
guente a tte a economica se gli operatori cui
de tinato non sono preparati e convinti ad
adopera rlo, non conoscono le t ecniche mo- (2) I dati st atistici esposti e riguardanti il Brasile sono
st ati tratti da Amw.To estatistico do Brasil, 1967, IBGE, e
derne, non sono in grado di modifica re la strut- da: O Brasil eln numeros, IBGE, Conse/ho nacional de estati-
tura produttiva delle loro aziende. stica, 1966, e quind i elaborati dall' Autore.

CRONAC H E E CONOM I CHE 157


saldo, cio: apertura di una settantina di centri, sezioni d'insegnamento, ClOe : agricoltura (' 1110-
almeno in una prima fase operativa, tra cui tomeccanizzazione agricola; colture foraggere
uno federale e 4 r egionali; preparazione di zootecnica e zooiatria,
315-320 istruttori nazionali; formazione di una Il lavoro fatto, e quello che seguir, rispon-
qui pe di esperti internazionali incaricati di dono al convincimento che pe1' il Brasile, ma
mettere a punto programmi e metodi d 'insegna- non solo per esso, la via maestra dello svilllppo
mento e di realizzare praticamente il progetto , agricolo passa att1'averso la formazione accelerata
Nel concepire il piano di interventi si di manodopera agricola q'ualifcata,
tenuto anche conto, in visione realisti ca, dei Non va infatti dimenticato che nel mondo
mezzi strumentali che la Direzione Generale produttivo moderno , l'introduzione di proce 'si
d ell'insegnamento agricolo brasiliano in grado tecnologici rinnovati o del tutto nuovi va ogni
di m ettere a disposizione attraverso le dipen- giorno pi accentuandosi. Questo fatto, che a
denti scuole agricole, nonch di una prima espe - molti piace e a molti non piace, comunque
rienza gi affettuata, durante l'allestimento del una realt indu bitabile.
progetto, presso la scuola agricola di Urutai, Di fronte a questa r ealt risulta evidente
piccolo centro rurale a 400 km da Brasili a ove che lo sviluppo delle risorse umane, la prepa-
stato attuato, nel novembre -dicembre 1968, razione degli uomini, la formazione professio-
un primo Corso di qualificazione frequen- nale di maestra nze qualificate, di provetti ope-
tato da una cinquantina di giovani tra 15 ratori e di t ecnici a livello esecutivo di\'enta,
e 28 anni, figli di lavor a tori agricoli o lavoratori per ogni Paese, un obiettivo fondamentale cd
agricoli essi stessi, irrinunciabile per avanzare e per inserirsi con
Considerate le esigenze d ell'agricoltura eser- successo, nel raggiungimento e nel manteni-
citata nel comprensorio di Urutai, che ben mento di una necessaria posizione di equ ilihri o
riflette le condizioni generali del Centro-Oeste, il fra agricoltura e industria, sul cammino elel
programma del corso ha previsto due specifiche progresso economi co c dell'affermazione sociale.

58 Ic R o N A C H E EC o N o M IC H E
La crlSl di Suez e l'industria italiana
Francesco Paolo Sgarro

La crisi di Sucz ha avuto notevoli riflessi superpetroliere stata accelerata anche dalla
sulle cconom ie occ identali. previsione di dover superare la strozzatura
l'Cl' vero, il fenomeno si era gi verificato nel rappresentata da Suez con mezzi di trasporto
] 9.56, ma in termini sostanzialmente diversi. che consentissero un sensibile allungamento del
L'cpisodio di quell'anno interess infatti l~n 'e l e percorso marittimo contro un modesto incre-
vata aliquota del no tra potenziale marittimo, mento del costo del trasporto stesso. Nei primi
specialmente c istern iero, ebbe luogo in una fase mesi della cri si erano gi in servizio ulle rotte
del mercato di noli particolarmente sostenuti e mondiali 130 petroliere da oltre 80 mila tonnel-
rig uard una quantit notevole di merci. Inoltre late (di cui 38 da oltre 100 mila) e a ltre 137
le nav i ci tel'na dell 'epoca non erano idonee ad petroliere da oltre 100 mila tonnellate erano
effett uar e economicame nte il trasporto lungo state commesse ai cantieri n avali .
la l'atta via Capo di Buona Speranza, si che gli Tuttavia, non certo per questo si pu rite-
en et ti della crisi furono quelli a tutti noti. n ere che l'Italia possa agevo lmente fare a
Circa il trasporto dei prodotti liquidi, vale meno in futuro del canale di Suez per i suoi
sottol i neare che all'inizio della crisi del giugno traffici marittimi subendo soltanto - come
1967 la flotta cisterniera mondiale era per un taluno sostiene - un aumento di costo sensi-
tcrzo eli propriet delle compagnie petrolifere, bile, ma non grave .
per un altro terzo noleggiata a lungo termine Intanto per il trasporto degli idrocarburi
c soltanto per la rimanente quota noleggiata a la chiusur a del Canale ha gravemente compro-
viaggio. L 'a umento delle rate di nolo non h a messo la situazione di vantaggio del nostro
quindi interessato, almeno in una prima fase, Paese, tant ' che la lin ea spartitraffico fra i
i du e terzi della flotta petrolifera, se non per porti italiani e quelli dell 'Europa d el Nord si
il pi eleva to prezzo del bunkeraggio e il costo ora sensibilmente spostata verso Sud, ridu-
delle maggiori distanze percorse dalle navi cendo la zona d 'influenza dei porti dell 'arco
chc avanti la chiusura del Canale non seguivano ligure e dell'arco veneto.
la l'atta del Capo. evidente che l 'Italia , se vuole conservare
D ei pi elevati noli ha beneficiato pertanto il ruolo petrolifero che h a assunto, deve fron-
solo un limitato numero di navi e solo in parte teggiare l'allungamento dei percorsi con ade-
il trasporto marittimo ha sub ito questo mag- guati mezzi di trasporto marittimo ed avere
giore onere, il cui significato oggettivo, rag- porti idonei a riceverli. Circa i primi, l'impiego
g ua gliato ad una fase di eccezionale depres- di navi di maggiori dimensioni rispecchia i
sione d el mercato, in realt molto meno vi- vantaggi dell 'economia di scala, sia nella costru-
stoso di quanto possa apparire a prima vista. zione che nell 'esercizio. Ecco p erch navi petro-
Tuttavia il mercato ha reagito offrendo suffi- liere di grandi dimensioni sono in costruzione
ciente capacit di trasporto e in soli sel meSI anche presso i cantieri navali italiani, e ci
si quasi ristabilito l 'e quilibrio. indubbiamente un dato positivo per l'eco-
).T el settore dei carichi secchi, gli aumenti nomia del trasporto via mare.
eli nolo r egistrati sono stati sempre di modesta Ma i porti non sono idonei a ricevere simili
entit e in fase di costante regressione. navi, che ha invece r ecentemente iniziato ad
L'na prima grossolana conclusione dun- ospitare Marsiglia e che tra breve potranno
q uc che, dopo un periodo iniziale di improvviso regolarmente accedere a Rotterdam, Gothem-
sconvolgimento , iniziata la ripresa del traf- burg, Milford H aven, Finnart, Le Havre, ecc.
fico nei nostri porti per l'assestamento di nuove L e conseguenze di una tal situazione sono
rotte e, sia pure con arrivi ritardati, esso troppo ovvie e si traducono in definitiva in
tornato ben presto quasi normale. una minore competitivit dell'industria petro-
Fin dal 1956 erano iniziati studi intesi a lifera nazionale.
far fronte a ll 'aumento dei consumi europei Nel pi vasto settore dei trasporti interna-
quando il Canale fosse giunto a saturazione delle zionali, Suez stata un 'importante via del com-
Sua possibilit di traffico. La nascita delle mercio italiano con l'estero. In importazione

CRONACHE ECONOMICHE 159


COSTO DEL TRASPORTO DELL'OLIO GREZZO tra ttat e; variava infine dal lO al 20 per ecnto
DAL GOLFO PERSICO E PORTATA DELLA NAVE per la frutta t ropicale, il cot on e, i semi e fru tti
oleosi, il caff, il legn o, i miner ali meta lli ci,
D Ilari USA per to nn, gli oli e i gl'a si per u so a limen tar e.
9 P er un t erzo dei gruppi mer ceologici ora
8

7
, consider ati Suez r a ppresentava la vi esel u. inL
di transito oppure la via eg ua lmente alternata
con altre; r ela tivam ente all e ma t erie prime essa
\ invece diminuiva di importanza, inter es, an elo
6 'la l'inter scambio per qu ot e vari abili dal 20 a l -w
\ p er cento.
5 - -~ bI

4
,
\.
.....
In esporta zione, il settor e piu importan tc era
quello d ei con cimi chimici (oltre un te rzo, in
valore, delle esportazioni n a zion ali ) cui egui-
vano, per quote var ia bili da l lO al 20 p er cento,
3 ....... cl i fila ti di fibre t essili natura li e sintetiche, i
2
- - - - -- '" -
- -- - - -
.............
- -- -- ~
Idi

-
m anufatti m et a llici, le m acchine e i motoeieli,
i prodotti chimici e, p er q u ote massi mc del
lO p er cento , le m a t eri e plastiche, le calzature
e i guanti, gli alim enta ri conser vati, il m ar-
o mo , ecc.
50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 In tale contest o, la crisi di Su ez ha avuto
(portata nave in 000 tpil effetti vistosi sull'a ttiv it delle a zi en de dedit c
(a) andata e r ito r no via Suez.
a l commer cio intern a zion ale. B asti pensar e. ad
(c) via Suez in zavor ra e via Ca po con ca rico. esempio, che il flusso di esporta zi on e dei mac-
(d) andata e r ito r no via Capo.
china ri comprende taluni prod otti la cui produ-
A dottando navi cisterne d a 350 mil a ton nellate d i po r tata lorda in lu ogo,
ad esem pio, di que ll e d i 4S mi la, il nolo de l tras po rto per tonnellata da l zione n on pu essere indiscriminatam entc e
Golro Pe rsico di 1,6 dollari anzich di 5,3. r epentina m ente ridotta o compressa senza cor-
Ci vuoi d i re che su u n mov i m ento portua le di un m i li o ne di tonnellate-
anno si realizza u n'eco no m ia di ci r ca 2,3 mi li a rdi di li r e. r er e il p ericolo di comprom ettere lo stesso equi-
librio della vita azienda le. L a m aggiore inci-
denza del trasp orto, se n ella prima fase della
si indiv iduavano agevolm ente, sotto l 'asp etto crisi h a det ermina t o effetti ch e i costi generali
qu a ntitativ o, il legn o, i semi e i frutti oleosi, di azienda h anno p otuto assorbire , a lungo
i miner ali m et a llici e i m etalli, la gomma ela - a ndar e essi pesan o se mpre piu sul m er cato
stica gr eggia, la lana e le p elli, il p esce fresco e interno e sui prezzi per l'esportazione . Ci non
con gela t o, la frutta, i vegetali fil a m entosi, il si a n cor a verifi cato per tutti i prodotti in
cot one gr ezzo, l 'olio e i gr assi alimenta ri , il esp orta zione in gr a ndi q u antit e a pr ezzi vinco-
caff , ecc. I n esp orta zi on e prevalevan o, sempre la ti da contratto a temp o a lquan to lungo , ma
sotto l'aspetto qua ntita tiv o, i fertilizza nti e i p er le nuove forniture si va se m pr e piu netta-
p r odotti chimici, le calza ture e i gu anti, i m a - m ente delineando la t endenza d egli acqu irenti
nufa tti m et a llici e i m acchinari, il m armo, le a d a cquist ar e con la n ot a formula cif (costo,
m a t erie plasti ch e, i prodotti a limenta ri con - assicurazione e n olo) e la t enden za dei venditori
ser vati, i filati , ecc. I p aesi inter essati a t a li a v ender e secondo la form ula fo b (franco bordo),
scambi son o m oltissimi d ell ' Africa e d ell ' Ocea- cio senza ricon oscer e m aggior azioni d i nolo.
n ia indicati in n ot a (l ). L 'aumento d ci nolo d el t r asp or to marit-
In t ermini di valor e, le imp orta zioni da i timo e il mutato rit m o di rifo rnimento a "ari
P aesi ch e u su fruivan a d el Ca na le r a ppresen- m er cati d ell' Afri ca e d ell 'E strem o Oriente hanno
tano, risp etto a l complesso d elle imp orta zi oni cr eat o turba tive a lla n o t r a ind u stria automo-
ita lia n e, m edia m ente il 23 p er cento , m a quest o
da to assume significato assai diver so a seconda
d ei -settori m erceologici . In p a rticolar e, il v a lore (1) I n Afl'ica: Sud an , Etiop ia, Eritrea, Costa fra ncese
dei Somali, Som ali a, K eni a, Uganda, Ta nza nia, Mozamb ico,
d elle m erci importa t e v aria v a da l 94 all' 84 p er :\la dagascaT, Za mbia, Rhodes ia, SudAfri ca, l\Ialawi. I n Asia:
cento p er la gomma, la set a e i r ela tivi filati , Irak , Ira n, Afga n ist a n, Ara bia Saudita, Kuwait, Ba hre in ,
da l 72 a l 65 p er cento p er la la na sudicia e lo Qat ar , Om an , Y emen, Fcd , Sud Arabi a, Pakist a n , Unio ne
Indi ana, Ceylon , Bhutan e Nepal, U nione Birmani a, Thai
stagno; super a v a il 50 p er cento p er il t , drogh e, la ndia , Vi etn a m (Nord e Sud), Cambogia, Indonesia, l\Ialaysia,
sp ezie e v egetali fila m entosi e gr eggi; era circa Singapore, Filippine, Timor P ortoghe e, Cin a, Corea (~ord e
Sud) , Giappon e, Form o a, H ong K ong . I n Oceania: Australi a,
il 40 p er cento p er il p esce e le p elli crude ; Nuova Zela nda, I sole USA, Ocea nia B ri tannica, ~ u ova
super ava il 25 p er cento p er le lane comunque Caledonia .

60 I c Ro N A C H E EC o N o MIC H E
bilistica, ma i maggiori effetti negativi della trolio . Ci i traduce direttamente in termJlll
crisi di Suez sono stati a carico dell'industria di costo del trasporto il cui andamento, stu-
dci fertilizzanti, in quanto la domanda e l'of- diato dal gruppo Shell per estrapolazion e del
fcrta di tali prodotti hanno subito sensibili Lloyd 's List, indicato nel grafico.
osc ill azioni, prima negative e poi positive, di Ma altresl vero che molte navi sono state
cui ha gravemente risentito la produzione, progettate e costruite a l precipuo fine di farle
anche per il forte aumento degli oneri di magaz- navigare attraverso Suez in zavorra sulla via
zinaggio. del ritorno e tali n avi costituiscono una flotta
Ecco dunque delineati i principali aspetti ancora giovane ed efficiente che, per ovvie
dell ' influenza della chiusura del Canale sulla ragioni economiche, deve ancora essere conve -
produzione italiana di beni diversi dal petrolio nientemente utilizzata.
c dai suoi derivati. Inoltre, anche a voler omettere di conside-
Il cosiddetto superamento della via Suez , rare in questa sede gli importanti grav i cf[etti
inaccessibile alle superpetroliere per gli insuf- della crisi sui traffici di linea e sull 'attivit
ftcicnti fondali del Canale, trova ad un tempo cantieristica, sempre piu attendibile la pre-
ragione, limitazioni e temperamenti in relazione vi 'ione che, anche quando sar riaperto il
al trasporto dei prodotti petroliferi, ma non Canale, una parte notevole del traffico medi-
scmbra trovare altrettanta valida ragione con terraneo sar definitivamente acqui sito dalla
riguardo a l trasporto delle a ltrc merci in com- rotta atlantica.
mercio internazionale. Se dunque il trasporto via mare del petrolio
La validit della nave di grandi dimensioni trova adeguata soluzione con l'impiego di navi
pcr il trasporto dell'olio greggio rispecchia di grandi dim ensioni, la tesi del superamento
- lo si accennato - i vantaggi dell'economia della via Suez, in un piu ampio quadro di con-
di scala: le grand i cisterne richiedono equipag- siderazioni economiche e anche extraecono-
gio ed energia di gran lunga inferiori a quelli miche, certamente iI'l antitesi con gli inte-
necessari ad una flotta di navi piu piccole in r essi generali di un 'economia, come la nostra,
grado di trasportare la stessa quantit di pe- ch c dipende per larga parte dalla via del mare.

C Ro N A C H E EC o N o MICH E I 61

tra l libri

FRANCESCO PAOLO SGARRO: Il porto in una zione altretta nto si. t ematica, co me viene rilevato dal
economia programmata - B ollettino Informa- prese ntatore d ell 'opera, pro!'. ArtUl'o Polcse ordinar io
zioni l\'Iarittime - R o ma, 1968 - p agg . 210 - di Economia e t ecni ca de i trasporti an'Ul~ i versit di
L. 3. 000 . Napoli .

uscito un nuovo volume d i economia marittima


NIC?LA LAS0I.tSA: Il collocamento e l'appren-
di F. P. SGARRO, studi oso orm a i n oto nel campo deo'li
s tudi della materia . b
distato - Ed ltnce SAlE - Torino, 1969 - pagg. 376
Questo voIUlne anicchi sce di un n uovo, va li do co n- L. 3.000.
t ributo la seri e delle op ere dell'A. , offr endo un 'inda-
gine che muove dalla identifi ca7,ione d el porto quale L e raccolte di norm e pratiche r elati ve a materie
luogo d i sutura di m odi divers i di trasporto posti in determinate ri sultano di estrema utili t so pratt utto
esser e dalla domanda e dall'oIlerta. Dal lat o della do pcr gli op eratori , pubbli ci o privati , del ramo. ]~ a tutti
manda agisco no gli ele menti eco nomi ci del retr oterra, il n oto infatti co m e la legislazio ne ita liana ri su lti spesso
g rado di sv iluppo, l.e car atteristich e t ecnologiche del da un a sovrapp osizio ne d i leggi e manate in epochc di-
s lst em a produttivo, la v iabilit interna, ecc. ; dal Iato v e rse, ed anche le piu vetuste conservano va li dit, almeno
dell' ofrerta le vari abili in g ioco ri g uard a no, invece, i tra - in parte.
s porti maritt imi e i porti n ella loro evoluzione tecn ica Sulla m ater ia del collocame nto e d ell 'apprendistato
e produttivistica. D a ci co nsegu e ch e il trasporto m ar it - e di altri aspetti del rapporto di lavoro uscita in q uesti
timo va esa m inat o n el qu adro d ell'economia generale g iorni una raccolta di norm e prat ich e curata dal dotto Ni-
e i porti q ua li complessi az iendali p roduttori d ei serv izi cola L asorsa, d irettor e dell' U ffi cio r eg io nale d el lavoro
ri chi esti dal mer cato e, come tali , protesi all a ri cer ca d el P iemonte .
dell'eco nom ia dim ensio nale. Co me appare dal t itolo d ell 'op era , gli ar go menti cc n-
Si t ratta d i un a co ncezione molto moderna ed a nch e trali della stessa sono il collocam ento e l' apprend istato.
proficua, p er ch perm ette di considerare co n senso D op o una breve inquadratura del rapporto di lavoro,
estremamente r ealistico tutta la materia, g razi e ad una v iene riportato il testo della leggc 29 aprilc 1949, num cro
vi s io ne unita ria che va da i rapporti dell a marina mer - 264, oppo rtun ame nte co mmentato ; vengono p o i prese
ca ntil e col problema p ortua le, a i va ri caratteri dell'eco- in esame le nonn e ri g uarda nt i il coll ocamento di speciali
nomia mar ittima e della prob lem atica portua le consi categori e di lavorator i (<'I ello s pettacolo, d 'a lbergo, per-
derata co n p articolare ri guardo p er quelli ita liani e del so nale daziario, esattor ia le, ecc. ). Infine vc ngo no trat-
Mezzogiorn o, ove si sta v ivendo un esperi enza m olto tate le materi e de l colloca m ento obbliO'atorio di alcune
interessante per i " porti dello svilupp0 )l. catego ri e di cittadini (invali di di g uerra, dci lavoro, ciechi ,
D i rili evo la m etodologia seguita n ell'esame d ella orfani , ecc.) e del div ieto di intermcdiazione c di inter-
domanda dei trasporti marittim i, dell 'o fferta d ei servizi posizione n elle prestazioni di lavoro .
por t u ali e d ella loro produttivit , r ifer ita distinta m ent e ai P er qu anto riguarda l'apprendistato, dopo un breve
p rivati , a ll o Stato e agli enti pubblici. In q uesti capitoli, esa me d ella discip lin a d ello stesso, r iportato il testo
infatti , per bisog no di co ncretezza, l' A . impiega la t ecni ca della legge ] 9 ge nn a io 1955, n . 2;3, con le successivc
dcgli indici statist ici per portare fino a l d ettaglio l'analisi m odificazioni.
d ci var i aspetti con siderati. Con tale m etodo egli infatti Ve ngono poi trattati num er osi altri a rgome nti , fra i
d v ita a distinzioni fra p orti e porti che n ella ge nera - quali ci sembra no di part icolare importanza le no rme
li zzazio ne degli aggregati sfuggo no a lla co nosce nza p iti relative alla circolazione de i lavor atori a ll' interno c al-
dettagliata de ll a r ealt nella co mplessa vita d ei var i l'estero ch e so no esaminate a ll a luce d el Regola mento
t ipi d i scali. CEE Il. 1612/68 del 15 ottobre 1968 r elativo a lla libera
. Nei cap ito li con clusiv i lo Sgarro scende ad un ulte- circolaz ione de i lavoratori all' interno della co munit.
rI o re a pprofondim ento problem a studiando l'ev oluzion e P er co mpletar e la prese ntaz ione dell'opera , ci limi -
dc lle tecnologie portuali e definendo infine le linee indi- t iamo infine ad elenca re le altre mater ie t rattate:
cative d i un piano dei porti e i criteri delle priorit - l'ordina mento del lavoro;
d a seg uire nella r ealizza zio ne d elle op er e. - le assoc iazio ni sin da cali c il contratto collet-
.L o st u~i o, che si giova di una bibliografia agg iornata tivo di lavoro;
e ncca, . 1 p o ne co m e un co ntributo interessante in un a
materia che, se stata oggetto d i molta attenzi o ne neg li i documenti per lavor o;
ttimi a nni , n on aveva a ncora trovato una presenta - il r a pporto di lavoro;

62 l c Ro N A C H E EC o N o MIC H E
- la tutela fi sica ed eco nmica a favore di alcune CENTHO DI STUD I E .\PPLl C.\ ZI0:<11 1) [ OHC.\N IZZAZIO :-IE
catego rie di lavorato ri ; DELLA PIlODCZIONE E DEL TR.\ SPO HTO - ']'orino
obb li g hi var i del datore di lavoro; s i Til1/l ova " - Conclusioni e statuti degli - I stitulo
FiduciaTio " CeFISlm )) - I stituto immobi liare " S .1J.A.
le o rga nizzaz ioni internazionali. Centro-D1R )) - T OTino, 3 otlobTe 196 - Tip. G. Gaggi
Il lavoro co mpl etato da un' append ice nella quale - T orin o, 1968 - pagg. 21 - L. 1.000.
so no ra cco.ILi i t esti integral i d i legge ed i regola me nti
C.\ ~I ERA D I CO\f ;\l ERC IO I\.'DC STRIA .\llTI GL-\ NATO E AGH I-
co nn ('ss i con le question i esami nate.
F. A . COLTU BA - FOHL - Stato dell'eeliliz ia sco lastica al
10 gi ugno 1966 - Qu ad . a c ura d ell'LJ lf c io Provin c iale
d i tat ist iea - n. 6 - T ip. Wa fra Bo re ll o - Cesen a,
1968 - pagg. 52 - s.i.p .
IN BIBLIOTECA
?l'lINI 'l'ERO DELL'AG IUCO LTUR.\ E DE LLE FOllE TE
Annl/an'o indusl7'ia e cO nlmercio 1968 - J<Jlellrotecn'ca- CO :;,\UTATO NA ZIO NA LE PER L .\ 'l' C' TELA DELLE DENO-
Horlio T elev isione - Elettrodomestica - Angelett i )[1NAZIONI DI OIUGI l'.-:E DE[ VINI - La tuteta delle deno-
edilo re - M il ano, 1968 - pagg. 502 - L. +..500 . minazio ni eli oTigine dei vini - Trev iso - O ffi cin e
Gra fi ch e Longa & Zoppe lli - 1968 - pagg. 96 - s.i.p.
?lII:<1ISTEIlO DEL CO~[MEH C T O CON ].'ESTEIlO - ISTIT UTO
:<1A~ I ONALE PE R IL CO ~DIERCIO ESTE 110 - ICE - Il COSMO I - Commento alle dispo sizioni sulle deno llliJlaziol1'i
//I eTcato elelfaneelam ento in Giappone Quad. 316 di origine dei vini - Officine Gra fi ch e Lon go & Zop-
- Roma, 1968 - pagg. 79 - s. i. p. pelli - Trev iso, 1968 - pagg . .56 - L. 200.
?lII NISTEIlO DEL CO"nIER CIO CON r.'ESTE llO - I , TTT UTO DASS.\ T P. - BEHNOCCO D . - Analis i delle razze ovine
:<1A7.10:<1.\LE PE lt IL C O~IMEll C I O ESTERO I CE - Il itahane ad orecchie p endenti (Lop-ECI7'ed al7Jin e type)
m eTca to elci jrigonJeri n egli Stati UnW d' Amaica per emoglobina, tilJi di po tassio e transje7Tine - Ti po-
- QllarJ. n. 318 - Roma, 1968 - pagg . 7l - s.i.p. g ra fia P opolare Pav ini a , 1968 - pagg. 17 - s. i.p .

50 Salone inteTllazio nale macchine ati'rezzatm'e ufficio ENTE N,\Z1O N.\1,E PEll 1,'ENEHG IA E1,ETTH ICA - E NE L
S'l'vl AU - 21-29 sette'mbTe 1968 - Catalogo genemle R elazio ni del Consiglio d'i arrl'lninistTaz ione elel co llegio
?l'Ii la no, 1968 - pagg. 351 - s. i .p . elei revi sori e bilancio al 31 dicembre 196 7 - T ip.
Pinc i, ]968 - pagg . 269 - s. i.p .
CON FE DEllA ZIONl': GE1'IE IULE DELL' INDUSTllIA ITALL\N-\
- Alll1lUlTio 1968 - Tip . F . Faill i - R o m a, 1968 - pa- COHTESE A lm IAs A"Lo\.LlA - Un liberale moelern o - Gilido
g in e ] 206 - L. +..300. Cortese - Stab. L' Arte T ipografi ca San Biag io elei
Libra i - Napo li , 1967 - pagg. 424 - L. 8.000.
N .\T10 N'S UN IES - Bnlletin tri11lesl7'iel de statistiques de
l'acia pOllI' l'Eu7'Ope - r ol. XIX - n. l - 1968 - 1\e w ANFTA - Attto mobile in ciJTe 1968 - Sta mpe ri a Art istica
Y ork , 1968 - ;ii 2.00. Naz io nal e - Tor in o, 1968 - pagg. 100 - L. 800.
I STIT UTO CENTHALE DI STATISTICA - I STAT - I ndagine
B .\ NQ lE MO ND I.-\1.E - IDA - BanlJue 7/lond'i ale - Assoc'ia-
sugli elaboTatori eletl7'onici 'in l taUa al 31 71/(/7"ZO -
tion i/lleTl/at'ionale de dveloppem ent - Rapporl annne l
Supple m e nto straordinario a l Bo ll ettin o m e ns il e eli
19(j8 - Imprim erie Bla nchard - Par is, 1968 - pagg.
st atist ica n . 8 - Agosto 1968 Ti p . F. Fai lli - R o ma ,
9.5 - s. i.p.
1968 - pagg. 16 - L. 600.
CO~\DII SS I O"EDELLE COMUN IT'\' ECHOPEt; - La libera I STIT CTO CENTHALE DI STATISTICA - I STAT - J co nii eco-
circolazione de lla manodopero e i m eTeoli de l lavo ro nomici nazionali e leniton'ali dell 'Italia - Anni 196,5-
nella CEE - 19(j8 - R elaz ion e e allegati statistici - 1967 - Supple m e nto straord in ar io a l Boll ettin o m en-
pagg. ] 06 + 10.3 - s .i. p. - Ser v iz i p u bb li eaz io ni d elle s il e d i statisti ca - n. 7 - Lug li o 1968 - T ip. F. Fa il1i
Com unit Eu r opee - F e bbra io 1968 . - Roma , 1968 - pagg . .58 - L. 1.-L00.
FEHHAHOTT I FH.\ NCO - S indacalo - I lIdnstTia - Socielr l STITCTo CEwrRA1.E DI TATISTICA - I STAT - TCH lole eli
ColI. Soc io log i cd Economisti - n . 84 - Ed . Gtet n/Ortalit. JJe7' Stato Civile 1960- ' 62 - ~ ote e R e laz ion i
T orin o, 10G8 - pagg. 774 - L. 8 . .'5 00. - n. 87 - Agosto 1968 - Tip. F. Fai lli - R o m a , 10G8 -
C.UIEH .\ DI CO MMELl CIO INTIUST HI<\ .\RTIGl.\ :<1ATO E AC LlI-
pagg. 8 1 + 12 G ra fi ci - L. 1. :300.
CO LTl' H,\ - PESARO - PTen'I'azi one della fedelt al lavoTo I STIT UTO CENTllALE DI STATISTI CA - I STAT - Hileva-
e del progresso eco nomico da l 1952 01 196 7 - Tip. zio n e nazionale delle f07'ze d'i lavoro 5 a)J7'ile 1968 -
~Ie lehi o rri - P esaro, 1968 - pagg. 7'2 - s.i.p . Supp le m e nto a ll 'Annuari o di stat ist ic h e d e l la\'oro
e d ell' e migrazion e - Tip. G . P into - R o ma , ]968 -
La condiz io/l e operaia ed i pTOble7lli del laVaTO nella p7'ovin- pa gg. 67 - L. 1.000.
eia di Torino - Estra tto dal n . 2/ 1968 di Cro nac he da
Palazzo C is terna - lite - T orino, 1968 - pagg. 14; - I ST ITUTO CENTRALE Dr STAT ISTICA - I STAT - Popola-
s. i.p. laz ion e e 'IIU)vil1l en to anagrafico d C071l 1ln i - 1'01. XIII
_ 1 967 - Tip . Sagraf Napo li - R oma, ] 9G8 - p agg .
BEHL.\ :<1D.\ FH.\ l\"CO - La region e piem ontese e l'Italia 28:3 - L. 8.000.
Settel/trionale - Est ra tto da " Cronac he Eco n om ic he ))
d e ll a CCIAA d i T orin o - Fase. n. 807/ 8, lug li o -agosto I STIT UTO CENT HALE 1)] .T.\TISTI C.\ - I ST.\ T - Annllorio
19fja - pagg. 1 8 - s .i. p. di Statistiche sanitarie - r' ol. X I - 1965 - Tip . ABETE
- R o m a, 1068 - pagg. 616 - L. 12.000.
ZI{::-IOL.[ VITTORIO - La junzion e portu ale e i rollegamenti
j elTol'iari - Es tratto da " C ro na c he Economic he )) I ST [T UTO CENTRALE DI STATISTICA - I STAT - Ann uario
d e ll a CC IAA di Torino - Fasc . n. 807/ 8, lu gli o-agosto elelle stat istiche cultuTali - T'o l. I X - 1 967 - Roma,
l{J68 - pagg. lO - s. i.p. 1968 - Ti p. E. Chi cca - Tivoli - pagg. 12.5 - L. 8.000.

C Ro N A C H E EC o N o MIC H E I 63
ISTITUTO CE:-;"TR.\LE DI STATISTIC.\. - 1STAT - AnlluclTio 56 0 Salone intenwzionale dell' au/omobile Torino ,
statistico della pesca e della caccia - T'ol. XV - 196 7 30/10-10/1 /1968 - Catalogo ufficiale - Ed. TEC.\ -
- Roma, 1968 - Tip. E. Ch icca - Tivoli - pagg. 17.5 - T orino, 1968 - pagg. 512 - L. 500.
L. 5.000.
CENTl10 LO~IBAHDO DI STUDI ED INIZl.\.Tn'E PEB LO :'; \' [-
I STIT UTO CE~TR.\LE DI ST.'TI. TIC.\ - 1STAT - Annuario LUPPO ECONOi\IICO - lIodel/o stratigrafico - In chiesta
statistico dello attivit edilizia e delle opeTe pubbliche campione T'eT'/lli-Tes/a - n. 9 modelli stra /igl'afici -
- Vol. XIII - 1967 - Tip. ABETE - Rom a, 1968 - Si/nazio ne allo sellembre 1967 - Milano, 196 ' - s .i .p.
pagg. 229 - L. 4 .000.
COMi\lISSlOl\'E DELLE CONIU , l'l',\' E UROPEE - Il diTillo
ISTITUTO 7.00PROFILATTlCO SPERD1ENTALE DEL PIEMONTE clelle societ nei suoi 1'Clpporti con la concentHlzione -
E DELLA LIGURIA - PIWF. SERHA ANTONIO - Relaz1'one Collo Studi - Serie Concorrenza n. 5 - Servizi pubbli-
tecnica anno 1967 - Tip. E. Bono - Torino, 1968 - cazioni delle Comun it E uropee - Bruxelles 1967
pagg . 67 - s. i.p. - pagg. 101.

FR.\.NCIli L. - FEI10CI V. - FERRARI S. - I quatl1'0 codici C.\i\fEHA DI COMi\IEU CIO IND USTI1IA ARTIGIANATO E AGllT-
peT le Udienze civili e p enali - Ediz. aggioma/a al COLTUHA - TOUINO - Famiglie coltivatTici e att'itl
1- 7-1967 - Ed. Ulrico Hoepli - Milano, 1967 - pagg. '/10'11 ag1'icole - Indagine d ell' I stituto nazionale di . o(' io-
n.59 + 511 + 154 +773 +199 - L. 5.000. log ia rurale (INSOR) - Prefazione di Giovanni Maria
V itelli - Relazione di Co rrado BarbeTis - De Luca
M C1'\Ai\IAH.\. H. ROBEllT S. - D'iscot~1's devant le conseil editore - Roma, 1968 - p agg . 106 - s .i.p.
des GouVe?'lleltTS Brashington D.C. - 30-9-1968 -
Imp. Blanchard - Paris, 1968 - pagg. 16 - s.i.p. NATIONS UNIES - COl1J-rence cles sla/'isticiens CIITOJ1cl1s
Seizi m e 1'union plnihc (17- 21 .in-in 1968) - Ne\\'
FAO - DmonstTation de zootecnie - IIait'i - Rome, 1968 York, 1968 - pagg. :'55 - L. 600.
- pagg. n 6 - FF. 30,00.
NATIONS UNlES - Nlcani satio'/1 de l' agTicultm'e - JlU-
MI NISTE RO DEL CO M~IERClO CON L'ESTE RO - I STlTGTO thodes et qll:ipemcnt 't~tniss pOllr le sclwge des fOIl/' -
R \.ZIONALE PER IL CO;l.DIERCIO ESTERO - ICE - Il 1'ages veTts - New York , 1968 - pagg. 35 - L. noo.
meTcato delle macclrin e ed allTezzatW'e pe?' baT e 1'isto-
1'Cmti in Australia - Quad. 317 - Roma, 1968 - pagg. TATlONS UNIES - Bulletin. supp/ementai1'e de stotistiq/les
53 - s. i.p. du gaz pOUT l'Eu1'ope 1960-1965 - Vol. II - 1.968 -
New York, 1968 - pagg. 109 - L. ] .600.
WATT RADIO - TELEVl SIO.'IE - Watt Radio 40 anni
1924-1 964 - Un uomo e u.n' industTia - Stamperia FIAT - DIVISIO NE co. "fR U7.IO NE E nIPl.\.NTI - Elenco prezzi
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CO~D J ISS IQNE PROVJNCIALE PTUt L.\ DETE RiUINAZIO:'\TE DEI co mune dei selloTi cel'eali e l'iso e disposizioni adottate
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Fonti energetiche - Energia nucleare.
S ,\ NT '. \ ~ I I3n.OGIO
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Legislazione - Diritto - Giudspl'Udenza - Propl'et
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envoys spciaux en ltalie - L'a~tto jO'U1'1wl n. 466 -
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stimenti e finanziamenti - Borse - Assicurazioni.
TI'asporti e comunicazioni - Viabilit - Navigazione
interna - POIti - Trafori - Telecomunicazioni. Borsa degenere. Con mille mjliardi si pu comprare quasi
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i 7 milioni di adesso . T estimonianze italiane e stra- e trihuti.
nicTe raccolte da tre urbanisti sotto la direzione del
p rof. Aste ngo per conto del Co nsiglio Nazionale delle ACCARIA NI COLA - Violazioni e sa n zioni nella Tiforma
ricerche - Torino ?1lunici1Jalizzate n. 34-35 - Torino, tributaria - Riv'ista della guw'dia di Finan za n. 5 -
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AUTORI VARI - Situazione deUa legge 167. Una nuova
AUTORI VARI Situazione della legge 167. Una nuova inchiesta promossa dalla rivista " Torino )) sui recenti
inchiesta prOITlO sa dalla R iv ista TOTino sui recenti sviluppi dell'edilizia popolare ed economica nclla
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741 CRONACHE ECONOMICHE


(1M
N. 1 /1969 I N D I C E

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nel l'es peri e nza itali ana 1958- 1963

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