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vita quotidiana peri fratelli il vero lnogo del'nnuncio, il vero Iuogo del sariicio vivente, GHi elomenti dello spazio ‘clebrativo acquistano valore se il erstiano ogni giorno artiva aire con pit veri: «non sono pill io che vivo, & Cristo che vive in me» (Gal, 220), Cristo Parolacpane di vita, Am boone altare, come tutti gli alti element, aequistano valore, si trasigurana, sono percepbili nel loro linguaggio simbotico solo se la comunit cv celebrasilaseia trasiguare,altrimenté iventano elementi di un museo o peapio ancora cianfrusa- ale ‘Non per copiare semplicemente quanto aceade in molt riiorientali che, a conclusione della Divina Litutyia, pongono if salto alfaltare, ma proprio perch li percepiamo come seni viv, potremmo, dando un ultimo sguardo all'ambone e alfatare, prima di Tasciare it luogo che ci ha ospitati per In ealebrazone dire Ti siluto, 0 Mensa santa, Ambone ¢ Altare di questa mia chiesa, fda Te mi & venuta il cibo della Parola, dda Te mi é venuto il Pane, a Te mi & venuta Ia eoppa della salvezza, ora io lscio questo luego, dove ogg ho detto il mio Si, il mio Amen all’Alleanza; i atl: in mezzo ai quali ora vado posano om trovare in me la Mensa che dona (Cristo, Parla-Pane spezzato-sangue versato, perché tutti vivano nella gioia dela sulveza, Rivolgendoci all Ambone ¢ all‘Altare con questo saluto ton ci rivolgiamo a delle «cose», ma a una Persona: Cristo Signore, Parola-Pane di vita, nostro nutrimento, convint che, come gi diceva S. Girolamo: aquesto & il nostro vero bene rel secolo present: eibarei dalla carne del Signore e del suo sangue non solo nel mistero del'altare, ma anche nella lettura ella Serta 38 Unita del mistero celebrato nel rapporto lezionario - formulari eucologici i Emanuele Bargellni Limiti della rflessione Ogni celebrazione ha nella sua strutura verbale du ele ‘enti portant: i testi biblici delle letwure con relativo salmo responsoriale, ei testi eucologici nei quali la chiesa esprime 'a propria preghiera (in grevo cuché) nelle sue varie forme: ‘ingraziamento, suppica, lode, invocazione, ece. I testi euco- logici comprendono collet, preghiera sulle offere © dopo la comunione, preghiere eucarstiche per inter o nella loro parte ‘mobile initial, detta prefizio. same del rapporto lezionario - formulasi eucologici ver- teri sopratutto sulla struttura della colebrazione eucarsice 1 metodo perd in modo analogo vale anche per lo studio ella lturga delle Ore, della celebrazione di un sacramento © di un petiodo complessivo del'anno litureo. Quando To si pratica a lungo, fino a familiarizzarsi con i testi ftuigei, questo studio si rivela una seuola feconda di ormazione teologica, ci spiitulits, di lcto divina, di educa ione alla preghiera, eon timbro profondamente personale © con grande respiro eclesale allo stesso tempo, Si impara ad essere atteni alfazione di Dio in noi © a vivere in sintonia con la comunitd della chiesa, 9 1+ Ricchezza di testi biblet ed eucologic um fato evident, Basa una scorsa anche cupid e super- ficial ai libri liturgies ciclo triennale festvo, ciclo biennale Feral, proprio dei santie delle varie messe rtuali nel Lezio- nario, numerosisime orézioni e un centinaio di prefazi net ‘nuovo Messle Romano per la chiesa italiana del 1983, ‘Con qual riteri sono usai i testi biblici? Prevatentemente con due: lettura continua © semicontinua di un fibro @ di Uno serio, letura a concordanza tematica(!. Per studiare in quale rapporta sono coordinati tra loro testi biblicie testi ceucolagii, oF interessa soprattuto il secondo caso. Intorno a tin messaggio 0 tema centrale (Festa ~ sacramento - un aspetto del mistero di Cristo 0 della storia della salvezza) sono messi ‘accanto un testo del AT e uno o pil del NT. A questi testi biblic sono collcsati, mediante il richiamo dello stesso tema~ Inistro,almeno aleuni testi cucolgici della stessa celebrazio- ne: colleta, prefazio, orazione sulle offerte, ec. Come sf sviluppa Ia concordanza tematica? Nella grand? ese & plobalee diffusa, Intorno al mistero celebrato si articola ‘si unifia tuto il tesuto della Titurgia del giomo: Titurgia elle Ore e quella eucarisica. In esse tutte le componenti fnivitano intomo a un nucleo centrale con molteplicta di element ¢ di sfumature: cant, letture, orazioni, pref, gesti ritual, perfino il colore delle vest ‘Nella liturgia eucaristica delle Domeniche il nuovo Messa- le Romano ha aecentuato unit tematica pi esistente nel litumga della parola, proponendo orazioni collete e antifone alla comunione connesse con il tema delle leture, secondo i ciclo ABC, [La moltiplicazione del numero delle collette © dei prefazi € la sottolineatura della ficoltd di seelta dei testi eucologici (0) Nelle damssche oni ba mean dl eero del eto semiceints ¢ ohio uni tematic gcnemimente reo Ia em tara som Vane. 0 a parte del presidente @, fvorisce ulteriormente il proceso Ai tematizzazione della celerazione anche nelle messe dei siorn feria Nelle messe ritual! concordanza tematiea & moto accen- fata in ttt li element verbal e ritual M1 signifieato CChe senso ha questa rafforzata concordenza tematca che emerge nella nuova lituria? Risponde a finalith didatiche & eatechetiche oppure esprime un aspettoprofando éel significa to della celebrazione in rapport alla vita della chiesa? Quan- 4do Ia teologia presenta Ja eelebrazione come momento in cui fa parols snnunziata si fe evento di sverza per la comunita celebrant, ci orienta senaltro in questa seconds dlrezione. Richiamo aleuni dati della teologia della eelebrazione, co- ‘me punti di riferimento per quanto ditemo in sepuito, La celebrazionelituegica, nella sua forma di celebrazione memo~ rial, atua nell ogi della chiesa il mister salviico i Crist: morte-resurrezione, effusione dello Spirito in cui nasce ta chiesa, Questo evento, unico e iereptibile, si &compinto nella persona di Gest (ef, Ebr 7.27). Eppuie & anche dinamico ¢ in divenire, percht si va t= tuando nella chess in eammino verso la pienezza del rego, Cosi la celebrazione contibuisce a portare a realizzazione quella stessa parola che & proclamata @) (Prin nrme por det Meal Romanon (198) com va tn tit seta ee aren al odo ene propos un mag ‘umeo de, cs non slo permetone i rtowaeocstn I em ‘aia prehcm dlfasenien une, sm mck aaa Ses pee ‘al net fos ela shasta odo (a 32) (ak ecomnin ei done dlrs, chen pala Di comin rent cannes, prop el see ture aes pent 12st no anny son x elaine ue dei te omy, ‘ean ef eicceproclaaone sta pari Dio Una SSE bre Vata 1981, 6 Per questo nei testi liturpci risuona spesso Ia fase: wogei si compie» il mistro che stiamo eelebrando. «in lui (Verbo fatto carne) oeeirisplende in piena luce il misterioso seambio che ci ha redentin, canta il 3 prefario di Natale. Quale @ la chiave inerpeetativa profanda di questo linguaggio? Indubbia- monte si trata di alerare angitutto Tunith profonda ehe legs Jn celebrazione alla vita della chiesa, Questa uniti emerge proprio attrverso la relazione che unise le leture biliche tra loro ¢ con i formulari eucologi La letturatipologican dela seritura, che & alla base di ‘questo uso liturgico dela stesa, mete in evidenza T'unita del progeto salvtico del Padre la progresivti del suo attuars verso il suo centro unificatore: Cristo. AT-NT-Chiesa, sono Te tappe, interioe! prima che temporal, del disegno salvilico Ai Dio articoato nella diafettica continuiti-noviti. Nella pre- sentazione del criterio dela lettura tipoogies del AT non si ud traseurare una precauzione pastorate. Infatti un suo uso Jmproprio ha portato in certi tempi all'elaborazione teorica Gel principia della «sostituzione» di fsaele da parte della cies ¢ ed una prassi di rapporti tra eristiani ed ebrei che Si € potuta nutrre anche di antisemitismo, Una pastorale attenta alle esigenze che il dialogo ecumenico a fatto emerge- ‘re, non pud ignorare questo problema. La sua coreta soluzio~ ne oltre ai chiarimenti telogiei avvati,richiede anche una correzione di linguageio eatechetico ¢ omiletico, che sono i pi immediati ad avere impatio con la mentalita corente della gente (9. Leggere Ja scrittura secondo la concordanza tematica in tuna celebrazione litursiea non & allora semplice aecori- ‘mento didattico. Ma non é pi nemmeno la sempliceinterpre= tazione letterale di un testo: indica la eapacita della fede di (6.0% a Dicharzine su Eb rio nla peicaone ¢ nla catch dla ces caton, pate dalla Committers dla See fer apt rel con Fea (gas 1985, i parole: Rapper rr anze nuove Testament, « Conca. 6 saper cogliere il progressivo maturare dellazione salvia di Dio nella storia. Quei testi celebrati raccontano gid anche la vita atualee Futura dell chiesa che Ii celebra. Lmtroduzione al Lerionario parla precisamente di una weomorensione litur- ica» dei testi proclamati@), di evi la celebrazionecosttuisce la chiave ermeneutica fondamentale, ‘Anzi la celebrazione stesa che poggia sv quella parola & dda essa pronde forea, wliventa un nuovo evento e aricchisce | parola tessa di una nuova efficace intepretazione» (). ‘Riaffermato il valore di rivelazione proprio al AT in quan- to tale, e% ancora da ilevare la dialetica itsinseca al camm ro di fede dei discepoi del Signore in ogni tempo, mess in cevidenza dal'wso del AT nell liturgia. 1 cristiano & simulta reamente uno che viene dopo Cristo ed & chiamato alla sua sequela, ma anche uno che va verso di ui. Tende alla piena conformazione a lui come a sua attesa & suo futuro (), ‘La chiesa annunziae eslebra sempre questo unico e iden 0 evento di salvezza, pur nella moltepliciti delle celebraziont cucaristiche ¢ dei stcramenti, nella turtia delle Ore, come ‘ei vari momenti dell'anno liturgice. La moltepiciti dei sean in eui & celebrato, & dovuta sia alla ricchezza inesauibile del ‘dono di Dio, sia alla Fimitatezza della nostra eapaci di seco- ‘lero, Cosi & anche della parla che lo annunzia. «l motepl- ci texori dela parola di Dio si maniestano mirabilmente nelle Vari celebrazioni, come anche nelle diverse assembles di fee Ti che ad esse partecipano; sia quando si rievoca nel ciclo tannuale il mistero di Cristo, sia quando si eclebrano i seer ‘ment ej sacramental della ches sia quando i fede eispon- dono allintima azione dello Spirito Santon La nota alo stesso testo osserva opportunamente: «Pertan- ©) taf Lecoario 9. 8. (9 ta, at Lesnar (Cr MOIOL! Gy Ler € va apne, im Rite Kea 61 casrhy 3-95 tao Fae. In of Leman, m3 a. 3 6 to, un solo € idetico testo si pu leagere e usate sotto diversi aspetti¢ anche in diverse occasion’ e eelebrazioni deanna liturgico. Cosa da tenets presente nell’omelia,neleegest pas storale ¢ nella catochesi» (i. ‘Qualehe esempio. Rom 6, I-LI & proclamato nella vega ella note pasquale, nela liturgia battesimale, nella lturgia ‘dei defunti Cosi pure i Sal 41-42 & usato nella usp butte simale e nella lturgia doi defunti, I senso & ehiaro nell uno « nelfaliro caso: I partecipazione simbolico-saeramentale ala morte ¢ esurrezione di Cristo mediante il battesimo e quella csistenziale, vissuta dal cristiano nella morte sien accolta con abbandono di feds, sono colte in unit di squardo. La vera e definitive partecipazione al mistero pasquale di Cristo, il cristiano la inizie nei sacramenti ma la consuma nels senza, Sono soprattuto i diversi formulari eucologci che affian- «ano lo stesso testo biblico net divers contest clebrativi, 8 evidenziare la peculiare angolatura sotto eu Punic mistero i Cristo annunziato da quel testo & celebrato di fato. Tl testo di Rom 6, I-11 acquita cost moltepici risonanze: Collet ta nella mess peril batesimo: «© Padre, che ei rend parted i del mistero pasquale del tuo Figlio morta e rsorto, fa che 'nimatidallo Spirto di adozione fale, camminiamo sempre in novite di vita Colleta nella messa per la profssione religasa: «© Div, che hai fatto maturare in questi tuo file il germe della satin battesimae, con it proposito di sepuire pit da vicino| Cristo Signore, fr che seguendo costantemente la perfezione evangelica, accrescano la sant dell chisa esiano testimoni della sua vitalitd apostolican, Colletta nelle eseguie: «Dio, Padre misercordioso, tu ci doni la certezza che nei fedeli defunti si compie il mistero del two filio morto isorto; er questa fede che noi professiamo, concedi al nosto fratello N. che si & addormentato in Crist, di risvegliaesi con lui nella gota della risurrezionen 6 ‘Liunico mistero di Cristo non pud essere attuato ed expres. s0 se non nella moltepliita delle eelebrazioni della chiesa, attraverso lx plualiti di element di ogni celebrazione (parole, ‘esti, ee.) e nella diversita delle espericnze vissule. L'unica| parola che Jo annunia non pud esprimersi se non nella mol- teplictd delle sue forme: testi bibic, testi eucologic, cant, comelia, silenzio, eee, E necessario vivere questa dialetica tra unitd e moltepici- 1 nelle celebrazioni e ricondurte la molteplicit di aspetti forme allunith da cui nasce. III Critert pastoral per valorizzare la concordanza tematica 1 = Gli obietivt pastoral di questo metoda La eslebrazione liturgica costitusce per la chiesa una pe- dagogia lobale ¢ progressiva di inttoduzione nel msteo di Cristo, Conduee if fede all'unith e centraith del mistero di Cristo atiraverso la molteplicita delle espressioni in cui cele brato. In rapporto ad eso svoe la sess Cunzione del prima nei guard dela luce: ne rifange tutta la gamma dei colori ‘Questa pedagogia & una mistagogia. Introduce al mistero per via di esperienza e conoscenza interior, sotto Tzione dello Spirto Santo, La dimension intelletuale di questa co: noscenza & sottoposta quella esperienzale ed a suo servi Dalla verbalizzazione del mister la celebrazione pass alla proposta globale di sso. Si rivolge alla persona nella sua lotalit, nella sua soggettivita individuale © nel suo rapporto cocesiale, 2+ Gli strumenti 8) Facolta di scela dlseresionale La Nota pastorale della CEI del 1983 dedicata a una valu- tazione della rforma liturgica in Kalia a 20 anni dal Conctio, individuava «re crteri che assicurano ¢ testimoniano una 65 vera attenzione allo spirto della riformay: intelligenza dei princpiteologici dela liturpa; felt alle norme; adattamen- to creativo alle esigenze delle diverse comuniti (). La riforma infat,prosepue il testo della Nota, anon chiede solo ai singolt rministei det culo, specialmente a queli costtuiti negli ordint sacri, di tadurte in atto le norme della chiesa valide per tutti, ma domanda loro di saper essere veri mediatori trail libro e Tssemblea, tra la norma universalmente valida ¢ le ‘sigenze proprie della singola comuniti» () i qui Vinvito, tante volte ripetuto nellTntroduzione al Lezionaro, perché «colui che presiede ficcia uso volentes delle varie facot di selta a proposito delle leture, de rit reli, dei salmi responsorali, dei canti al vangelo» (*). Del testo «Prineipi © norme per uso del Messale Romano» (1983), sulla Finca della «insttutio Generals» del 1975, aveva~ ‘no gi dato simili indicazioni riguardo alle leture bibliche (@. 320), alle pari eucologiche (n, 221-323) e ai canti (0 324), 11 bro liturgco, nella moltepicta det suoi element cost- tutivi creat dallschiesa, non & pid consderato dunque come un dato statico, ma come wn elemento dinamico da adattare, in un continuo farsi, per cosi dre. Si colloca nel exocev aletico tra la fede ¢ la tradizione dela chiesa da una part, © dallaltra assemblea concreta celebrate, chiamata a cresce- 1 in questa fede della chiesa. I! libro liturgico torna alla sa naturale funzione di strumento a servizio della vita della €0> ‘unit © della sus erescita nella fede della chiesa. SuI piano ‘eoretico questeindicazioni pastoral fanno apparire definti- ‘vamente superata una mentaliti rubricistca, 1) bene comune dellAssemblea Con quali criteri valorizare queste possibilit offerte @ {0,084 rinoramen lit Hale (Nota psa ven ai dat Conon ase S37 1 0 I at mari m0 66 servizio della comunitd? «Principi e norme per Tuso del Mes- sale Romano» osservano: «Quest levionari sono stati compo- sti per avviare i fedeli, attrverso Vascolta di una letra pid adatta, a meglio comprendere il misteo a cui prendono part, © per itllare in loro un amore pit intenso per le parola di Dio. Quindi i testi da leggersi nelVasemblealiturgica si devo: tno scegliere in base a un'opportuna riflessione pastorale € tenuta presente Ia liberi di seelta prevista per questi casin a, In un altro testo, Fipreso anche dall'int. af Lezionaro, 0 stesso documento identifien le necesiti pastoral del'assem- bea celebrante con il wbene spirtualen della stesa(). Pereid orienta uso della facolti di seeta da parte del presidenie a ‘questa fnalité pastorae: «Pertanto il sacerdote, nel predispor- re To svolgimento della liturgia della paroa, tenga presente pid i bene spirituale comune del'ssemblea che non il pro prio pusto» (1), ‘Questo eriterio pone delicati problemi per quelle comuni- 1a, come le comuniti monastiche, che praticano speso Vspi- talitd al di fuosie dentro la liturgia. In questi casi assemblea celebrant rsulta compositae taloraeterogenea. Su quale base individuare allora il ebene spirituale comune»? Si potrebbe essere tentati di icerearlo atraversoVindividuazione di un minimo comune denominator, scegliendo per cosi die una celebrazione di basso profilo, Ma la rinunzia alla propria identitd da parte della comunith ospitent, tesa a aiaciltaren lo spazio a tutti, sarebbe davvero i servizio pastorale che i fedeli si attendono per la loro crescis? Di front alla possibile svendita della propria identi spiritual e culturale non c solo Valternativa di una liturgia elias. C8 lo spazio per ante iniziative pastorali, antecedent alla celebrazione 0 ad ‘essa connesse, che stimolano, introducono, e ereano compren- (02 Princ nomen. 320 (3 foal Leta 078 (5 hi 6 sioie © paresipazione intelligent. I eriteri di accoglienza © condivisione supseriscono tutta una serie di adattamenti pro- pporzionati, L'esperienza mostra che questa Tinea & percoribile frutuoss } Insieme Se Tobietivo della facolts di sclta dei testi & pastorale ‘ed &ientifieato con i bene sittuale comune dellasemblea, Te modaliti di esercirio di tale fQcoltt sono anchesse legate rapport di servizio che il presidente esecita nei confront ellassemblea. Il testo sopra eitato continua: «(ll sacerdote) ricordi anche che Ia seelta di queste parti si deve fare Insieme con i ministi e con Te alte persone che svolgono ‘qualche uicio nella celebrazione, senza eseludere i feel, in id che li riguarda dirotamente» (*). Questieriteri pastorali che centrano Tattenzione sullas- semblea rispondono a un principio desunto dalla teloga I turgieae di grande eilevo eccesiolosico. Il vero soggeto della cxlebrazione € costituito dalPassemblea ne! suo insieme. In ess il presidente svolge indubbiamente un ruolo speciico, ma non esclusivo. «Futta la sicchezza dei minister ej divers compit dei minsti non dovranno far dimenticare che i! vero Soggeto dell celebrazione & sempre Massemblea dei feelin. Questa centraiti dell'asemblea -stizpe elt, sacerdovio re tale, nazione santa, popolo acquistao (I Pt 2,9) - costitusce al tempo steso un diritto © un dovere» (), : La capaciti di saper presiedere non si improvvis. & fatto Ai una duplie eostante attenzione: attenzione al libro atten ione allasemblea eelebrante, Anzi, per esercitare in modo vivo e creatvo il suo minister, chi presiede deve saper «leg~ sete trae righe del libro e ta le pighe del cuore umano» ©. Dentro Hassemblea il ruolo di chi preside, specifico © (i e ., {CELT rierament ria. 8 10 (0) Hem te 68 ‘quanto mai attivo, & ridefinito con un auovo efiterio: non piit esceutore meccanico di norme contenute nel libro litre «0; non gestore dell'assemblea secondo i propri intendiment, ma mediatore tra libeo liturgico e assemblea, Eel: & inf @ servizio di un fecondo incontro tra Tazione salifea di Dio affidat alla chiesa,e Fassemblea che ne fi esperienza cele brandola. Quindi la fuszione di chi preside, proprio per il ruolo di mediatore-servitore, & una funzione non rtualistice, ma attva e creativa, regolata dal eiterio del duplive seviaio al dono di Dio affidato alla chiss, ¢ all wsemblea che 10 rlceve e Jo celebra 3 - Le condizion! La Nota pastorae della CEI det 1983 sopra ctata, fotogra- fava la situazione con questa espressione emblematica: «un ‘yuoto da colmare» (n, 5). Indicava it eammino da eompiere come «una riforma da completae - uno studio da approfondi te (a. 6). Essa individuava nella earente formazione biblica liturgica del clero ¢ dei fedeli Ia causa principale della rmaneata maturazione della riforma in Ilia, € indicava nel suo recupero la condizione indispensabile per ogni cresit, "e un punto specifica che emerge con vgore nel quadro della formazione: Vesigenza di una pratica asidua e fedele della lect divina, fata sui test bibicteelebrati © su quelli ‘eologic, in un costante confonto con fa vita della comuniti (9), aE necessario che colui che deve presiedere la celebrazio- ne conosca anzituto a perfezione la strutura dell'ordolestio- ‘num, per essere in grado di susitae dei fruti nel cuore dei fedeli inoltre con la preghiera e con lo studio deve super coglier il rapporto e la connessione tra i vari testi della liturgia delta parola, in modo che dall'oo letionum emerga tuna precisa visuale del mistero di Cristo e della sua opera «i salvezzay (1), Libro e vita dela comuniti continuano a (9) Iam 9. 1 ff esa 38. 0°} foe ol desonrs 6 formare il binomio inscindibile anche della letio nel suo raccardo con la celebrazione. Non e spazio per Vimprovvisa- one alata, 4 = Aleuni risohi della coneordanza tematica ‘Luso non illuminate del metodo della concordanza tema- tica nelle celebmazioni porta con sé aleuni rischi. Primo fra tut Ia possibile inteletualizzazione del rapporto con la paro- la. In tal caso essa seadrebbe da evento di salvezza a pura funzione didattica, se non a strumentalizzazione ideologica. Un rischio di cui furono consapevoi li estensori del nuovo lezionario ¢ che lirese guardinghi contro certesollecitazioni in questa direzione: eNon si € creduto bene estendere all varie domeniche il erterio opportunamente adottato nei tempi partcolai di cui sopra, quasi a voler predisporre una certs unit tematica, per faltare lstruzione omileica. Il rieors0 1 una unit tematica cos) concepita & inatiin contrasto com la concezione esata dell'azone liturpica, che & sempre cele- brazione del mistero di Cristo e che per sua propria tradizione ricorre alla parola di Dio non in forza di solleitazioni rio rnali 0 di motivi di natura contingents, ma con il preciso inento di annunziae il vangelo © di portare i redenti all ‘conoscenza della veitin (2) La celebrazione ha invece la forea di una pedagosia vissuta che introduce per esperienza globale nel mistero di Cristo © conduce a travasare nella celebrazione il vissuto quotidiano « nello stesso tempo ad attuare in ess il mistero celebrato @) (9 em 0. 1) Rem 6 Sule dinate pao dla pedis sume as coraions in, vel ane simon xenenae ot TRIACCA [Rie song sds ai rg onstaFtac 68 (971) 261278. SulSiplewe ppt eterone ress pad str ment dla pearl dh una pa, © Up sia Sel Mua In Sonate espereca ra del twit dliia, eu SOVERNIGO Fornaio spread Dio melalui pen peo AAV Uehara soi lpr dh Di, pag 163192, E Mesae, Palo wa 70 Talora le celebraioni di ceri gruppi o quelle per certe scireostanze specilin non riescono a superar il rischio di ‘ausarer la parola a fini precostitut,invece di mettersi al suo ascot € sotto il suo giudizo saviicn, 5 - Prospeaive Dal compleso rapporto tra: patolaeeebrata- steramento; strutturaeelebrativa ~ assemilen sopgeto colebrante; caleba one - vita, emergono diverse prospetive,feconde di stimoli sul piano delVorientamento pastorale ¢ della pedagogia del fede, = Emerge anzitutto un modo nuova di essere chiesa, sotto un duplie profto, Chiesa, comuniti susciata dalla pa- rola (ecclesia) e da esa orienta ne eserczio del suo siuizio ai valore sulle situazion ¢ le cose (diseermimento nello Spir- to), Sollecitata dalla parola detta ogni giomo dai iti della storia, li reinterpreta interrogando con uml I parol serita alfidatale dal Signore a guida del suo cammino. assembles soggetto globale della celebrazion, articolata in variet di minister intoma al presidente e non pili assorbi- 1 dal suo raolo, diventa Tespressione speculare dell chiesa, comunione di carismie i ministeri in ogni espessione della sua esistenza Liindicazione che la scelia di testi ¢ Vadattamento dele strutture celebratvesiano fat winsiemen con ilcoinvolgimen- to di tutti i sopsett della eclebrazone, ispira lo steso modello Ai ecclesiologia comunionale, C' reciprocita di influsso tra il piano rituale e quello dell stile globale di comparteipazio- te nella vita della chiesa, E una prospettiva stimolante che eaduea ad un profondo sentireecclesile, Inoltre aiuta a supe- rare il rischio, sempre in agguato anche nelle comunitt pid Vivaei, di nascondersi dietro it dito del rito gid determinato © della delega a qualche «competente» ittuzions. 2 La sibadita facolth di selta diserezionale dei testi n orienta dal eriterio del bone comune delfassemblea, & un passo importante sulla strada Tunga © compless del?adatta mento liturgieo alla cultura alla vita dlPassemblea. Anche ‘questo dato supera lo spazio rituals. E seano e stimolo a una freseente attenzione alla vita della comuniti ecclesiale nel suo dinamismo storeo. E una sfida alla tendenza ad accontentarsi del gi dato, Gel gid vissuto e sperimentato. Lo searso utilizzo di questa facolth fino ad ogei, & senzaltro indice di scarsa familiar con il lezionario e on il messale, Ma non soltanto. Pi spesso rivela Tesistenza di un certafatica sul piano della sensiblita ecclesale, deattenrione alla vita, e della parteci- pazione attiva, 3.- In questo contest, Yomelia acquista una funzione ben precist: cementare nel Toto messggio unitario le molte- plici componenti della celebrazione: tet, rit, vita globale dell comunita, E importante integraree fare reagire tra loro ‘este componenti Si tenga presente che la parla attualizza- ‘a dallomelia una parol acelebrata», cio’ un'azione divino~ umana nella quale s & coinvolti come coprotagonist, in modo soba: con inelligenza, Ia votonta, la fede, Tamore, in wna Parola con la vita, 4 ~ Nell'nsiome della celebrazione, ta Tturgia della paro- la costiusce solo una fiase musicale entro un'ampia artico- lata sinfonia. Le alte frasi musicali sono date da tutti gli altri clement delia celebrazione: gest, riti,oggeti, atepuiae ‘enti corporel interior, minister, struttura ambiental, ec. La frase cosituita dalla paola & 4 sua volta composta da tance note armonizzate ta loro: leur, salmi, cant, slenzio, preghiere di variogenere. Come una sinfonia anche la eelebra- zione ha un suo tema 6 motivo dominant (ad esempio, Nati- viti, batesimo, quatesima), Questo tema & ripreso e variato in modo proprio a ciaseun elemento della eelebrazione. Solo Tinsieme degli element: armonizzati ta loro permette di esprie mere compiutamente il tema musicale di fondo. n Fuori di metafora. Tutt gli element verbal non verbal deta celebrazione vanno valorizzati in modo appropriato, af finché assemblea ceebri bene il mistero gi Cristo € ne poss fare esperienza significativa, 5 = Una seuola di formacione e i preghiera. La comples sith degli clementi emersi in questa pur rapida analst su ‘apport ta lezionario testi eucologisi richiede ftia elungi- ‘miranca spirituale. Fatica per una lunga © prosressva fami: liarizzazione con il patrimonio liturgio, e lungimiranca per acquisire uno sguardo penetrantee capace di sintesi. Occorre tun oechio non prigioniero del rito ma aperto alla vita Tutto cid costtusce una notevole asesi intellettuale © interioe sul cammino verso Cristo, contemplato nei suoi mi ster, come centro unifictore, A queste condition’ esperien- 2 liturgica si rivela una vera scuola di formazione teologica © spirituale, eapace di nutrire una preghiera non intimistica, ‘ma dal profondo respro ecclsiale © storio. Lssperienzalturica sviluppa una sua pedagogia che mo- ella In personaliti del eredente lungo le direttrici di una vera antropologia cenrata in Cristo. n

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