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2. RICHIAMI DI TERMODINAMICA
2.1 DEFINIZIONI
Sistema termodinamico
Si definisce sistema termodinamico una quantit di materia o porzione di
spazio separata dal resto delluniverso, che si chiamer ambiente esterno,
mediante un determinato contorno costituito da una superficie reale o
immaginaria, rigida o deformabile. Il sistema sede di trasformazioni interne e
di scambi di materia e di energia con lambiente esterno.
s x xy xz
= .
yx sy yz
zx zy s z
Tenendo presente la simmetria del tensore (ij = ji), le nove componenti del
tensore si riducono a sei. Rimane sempre costante la somma delle tre
componenti poste sulla diagonale principale, e quindi anche il loro valore
medio, che corrisponde alla pressione p, ovvero:
p =s m =
1
(s x + s y + s z ) .
3
In certi casi lo stato interno fisico rappresentato, in modo approssimato,
adottando la pressione p al posto di . In questi casi tuttavia non si trascura il
lavoro compiuto dagli sforzi tangenziali, lavoro usualmente indicato come Lw.
Diagramma p, v
0
c
v
p
m>0 m<0
m= p=cost.
v=cost.
T=cost.
S=cost.
c m=0 m=0
p cp
m<0 m>0
cv 0
v
Figura 2.1: Trasformazioni isobara, isocora, isoterma e isentropica nel piano p v.
0
Diagramma T, S
T
k v=cost. p=cost.
c=0
c<0 c>0
c= c=
1 1
c>0 c<0
c=0
0
k
S
Figura 2.2: Trasformazioni isobara, isocora, isoterma e isentropica nel piano T S.
2
l'energia potenziale per unit di massa di un eventuale campo centrifugo.
E' da notare che mentre i due termini di calore e lavoro non sono differenziali
esatti, i termini a secondo membro lo sono in quanto variazioni di grandezze di
stato le quali dipendono esclusivamente dallo stato iniziale e finale del sistema.
Pertanto integrando le equazioni precedenti fra due istanti 1 e 2 si ottiene:
Q e + Le = ( 1,2 U + 1,2 E c + 1,2 E g + 1,2 E cf + .....)dm
M
e per lunit di massa in un sistema omogeneo:
Q e + Le = 1,2 U + 1,2 E c + 1,2 E g + 1,2 E cf + ....
Puntando lattenzione sul lavoro compiuto dalle forze di superficie, in forma
infinitesima possibile pensarlo come compiuto dalle forze di pressione sul
contorno del sistema, dalle forze di massa e dalle resistenze passive:
dLe = p dv + dE c + dE g + dE cf + dLw ,
dove Lw sono le perdite per attriti fluidodinamici. Lequazione appena scritta
(che possibile dimostrare rigorosamente) anche detta primo principio in
forma mista.
Riprendendo lequazione
dQe + dLe = dU + dE c + dE g + dE cf + ....
e sostituendovi lespressione del primo principio in forma mista, si ottiene:
dQ e + dLw pdv = dU .
E' interessante osservare che in questa relazione oltre dQe, anche dLw e pdv non
sono funzioni di stato e pertanto dipendono dal tipo di trasformazione
termodinamica seguita dal fluido.
In particolare nel caso di una trasformazione isocora (dv = 0), per un gas ideale
si ha:
dQe + dLw = cv dT = dU .
Il risultato dU = cv dT estremamente interessante in quanto, come si detto,
dU una funzione di stato dipendente solo dalle condizioni agli estremi: anche
se questo risultato stato ottenuto per una trasformazione particolare (isocora),
di carattere generale ed dunque applicabile a qualunque trasformazione del
sistema termodinamico.
Nel caso di gas ideale (pv = RT; cp cv = R), risulta inoltre che l'entalpia
definita in generale dalla relazione
i = U + pv
si pu scrivere secondo la seguente espressione:
i = cvT + RT = ( cv + R )T = c pT .
Anche in questo caso il risultato di = cp dT di carattere generale.
(
a i
)
MR T T = Mc (T T )
v i a
mc (T T ) = 0 T = T
p i a i a
c 2 c 2
Qe + Li + p1v 1 p2v 2 = (U 2 U1 ) + 2 1 + (gz 2 gz1 ) ,
2 2
dove Qe e Li rappresentano il calore e lavoro interno (cio quello operato dagli
organi mobili in movimento) entranti nel sistema per unit di massa che fluisce
attraverso la superficie di controllo. Ricordando la definizione di entalpia
l'equazione precedente pu essere scritta nel modo seguente:
c 2 2 c1 2
Q e + Li = (i 2 i 1 ) + + (gz 2 gz1 ) .
2 2
Il termine di lavoro "aggiuntivo" p1v1 p2v2 rispetto alle condizioni lagrangiane
detto lavoro di trasferimento. Il lavoro esterno vale pertanto:
dLe = dLi d (pv ) ,
mentre il lavoro interno pu essere espresso dalla relazione seguente:
dL i = v dp + dE c + dE g + dE cf + dLw + ......
Larea 1234 il lavoro delle resistenze passive Lw, in virt del secondo principio
applicato ad unevoluzione adiabatica TdS = dLw. Risulta pertanto evidenziato
nel piano T - S il lavoro di controrecupero, dato dallarea tratteggiata in
figura. Il lavoro di controrecupero il lavoro in pi che bisogna compiere nella
compressione reale, oltre alla somma del lavoro della compressione isentropica
pi il lavoro delle resistenze passive, per vincere lespansione del gas dovuta
alleffetto termico causato da Lw.
Vengono definiti due rendimenti utili per quantificare il grado di irreversibilit
della trasformazione:
- il rendimento isentropico di compressione:
L i ,is
c ,is = ,
Li
che, nel caso in cui Qe = 0 e Ec,cf,gr = 0, diventa:
k 1
k
1
c .is = m 1
,
m
1
dove detto rapporto di compressione;
- il rendimento idraulico:
L Lw
y ,c = i ,
Li
che, nel caso in cui Qe = 0 e Ec,cf,gr = 0, diventa:
m m
R (T2 T1 )
y ,c = m 1 = m 1 .
k k
R (T2 T1 )
k 1 k 1
Osservando le aree rappresentate in figura e le definizioni dei rendimenti si ha
che is,c < y,c.
La relazione che lega gli esponenti della politropica m e k, dunque, la
seguente:
m 1 1 k 1
= .
m y ,c k
Come si pu agevolmente notare dalle relazioni sopra scritte, il rendimento
idraulico non dipende dal rapporto di compressione, ma solo dallevoluzione e
dal tipo di gas utilizzato.
La relazione che lega il rendimento isentropico di compressione con il
rendimento idraulico risulta:
k 1
k
1
is ,c = 1 k 1
.
y ,c k
1
Turbina: vediamo ora graficamente quello che succede al fluido in una turbina
(turbomacchina motrice). Il fluido subisce unespansione adiabatica
irreversibile, ovvero ad entropia crescente, dal momento che le perdite
Q e Li = i + E c ,cf ,gr ,
L i ,ott = i = c p (T1 T 2 ) = area2398 .
In virt del secondo principio applicato alla linea di evoluzione 1-2 si nota che il
lavoro perso a causa delle resistenze passive di natura fluidodinamica Lw dato
dallarea 1234.
L i ,is ,ott = i is = c p (T1 T 2 ,is ) = area942 is 8 .
Nel caso della turbina si verifica il fenomeno che prende il nome di recupero:
nel piano T S il lavoro di recupero, rappresentato dallarea 122is. Si
ottiene quindi la seguente relazione:
L i ,ott = Li ,is ,ott Lw + LRC ,
dove LRC il lavoro di recupero.
Si visto che nel caso reale il lavoro ottenuto dato dallarea 2398, mentre nel
caso ideale il lavoro isentropico dato dallarea 942is8. Nel caso reale si
perduta pertanto rispetto al caso ideale in termini di lavoro larea 2342is che
risulta minore dellarea 1234, la quale rappresenta il lavoro dissipato per attrito
fluidodinamico. La differenza tra queste due aree rappresenta il lavoro
recuperato, a causa della compressibilit del fluido, rispetto al lavoro dissipato
per attrito fluidodinamico. Questo aumento di lavoro trova una spiegazione
fisica nel fatto che le perdite per attrito che progressivamente si manifestano
vanno ad aumentare lentropia del fluido a pressione costante,
incrementandone il volume massico. Ora la medesima massa di fluido,
occupando un volume maggiore, in grado di svolgere un maggior lavoro nella
successiva espansione.
Vengono definiti due rendimenti utili per quantificare il grado di irreversibilit
della trasformazione:
- il rendimento isentropico di espansione:
Li ,ott
t .is = ,
Li ,is ,ott
che, nel caso in cui Qe = 0 e Ec,cf,gr = 0, diventa:
m 1
p m
1 2
p1
t ,is = k 1
.
p k
1 2
p1
- il rendimento idraulico:
L i ,ott
y ,t = ,
Li ,ott + Lw
che, nel caso in cui Qe = 0 e Ec,cf,gr = 0, diventa:
k
y ,t = k 1 .
m
m 1
Osservando le aree rappresentate in figura e le definizioni dei rendimenti, si ha
che is,t > y,t .
La formula che lega gli esponenti della politropica m e k dunque la seguente:
m 1 k 1
= y ,t .
m k
Ovviamente anche questa relazione valida se e solo se il calore scambiato tra
sistema e ambiente esterno nullo.
Come si pu agevolmente notare dalle relazioni sopra scritte, il rendimento
idraulico non dipende dal rapporto di espansione, ma solo dallevoluzione e dal
tipo di gas utilizzato.
La relazione che lega il rendimento isentropico di espansione con il rendimento
idraulico risulta:
k 1
y , t
1 k
is ,t = k 1
.
1 k
2.7 ESERCIZI
1) Uno stantuffo aspira aria in un cilindro dallambiente esterno in cui regna la
pressione pe = 1 ata e la temperatura Te = 290 K.
Determinare la temperatura Ti allinterno del cilindro ad aspirazione
ultimata, considerando valide le ipotesi che durante la fase di aspirazione
nel cilindro regni una pressione costante pi = 0.96 ata e che siano
trascurabili gli scambi termici dellaria con le pareti del cilindro. Si consideri,
alla fine dellaspirazione, ambiente tranquillo allinterno del cilindro.
6) Una bombola della capacit di 5 litri (volume VB), contiene aria nelle
condizioni ambiente p1B = 1 bar, T1B = 300 K ed collegata tramite una
valvola ad un grande serbatoio contenente aria alla pressione di p1S = 150
bar e alla temperatura T2S = T1S = 300 K. Aprendo la valvola, laria passa dal
serbatoio alla bombola fino a che si raggiunge luguaglianza delle pressioni
tra i due ambienti.
(Essendo il serbatoio di grande capacit la sua pressione finale
praticamente uguale a quella che aveva allinizio, per cui p2S = p1S = 150
bar, e quindi anche la pressione finale della bombola sar p2B = p2S = 150
bar). Trascurando gli scambi di calore con lesterno durante il processo di
10) Una macchina che funziona in moto permanente, con energie cinetiche
trascurabili allingresso e alluscita, espande 3 kg / s di gas da 10 bar e 500
0
C fino a 1 bar, secondo una politropica di esponente m = 1.5. Sapendo che
Lw = 62 KJ / kg, si vuole ricavare la potenza interna della macchina,
calcolando anche la quantit di calore che essa scambia con lesterno.
Si assumano: R = 287 J / (kg*K), cp = 1050 J / (kg*K).
[Risultati: Pi = 883.9 KW, Qe = -140.3 KJ / kg]
12) Un turboespansore riceve i gas combusti nelle condizioni di 200 Kpa e 800
0
C e li espande fino alla pressione di 100 Kpa. Ammettendo trascurabile la
variazione di energia cinetica tra entrata e uscita della macchina, calcolare il
lavoro massico interno Li, il calore massico scambiato Qe e il lavoro delle
resistenze passive LW nelle seguenti condizioni di evoluzione:
a) Q = 0, LW = 0 (linea isentropica);
b) Q = 0, m = 1.32 (adiabatica con attriti);
c) LW = 0, m = 1.45 (refrigerazione senza attriti);
d) T = cost, LW = 0 (riscaldamento isotermico senza attriti);
e) T = cost, LW = 15.9 KJ / kg (riscaldamento isotermico con attriti).
Nel confronto tra il primo e il secondo caso mettere in evidenza il fenomeno
del recupero termico.
Si assumano: k = 1.38, cp = 1042 J / (kg*K).
[Risultati: a) Li,is = 194 KJ / kg; b) Li = 173 KJ / kg, LW = 23.5 KJ / kg; c) Li =
192 KJ / kg, Qe = -24 KJ / kg; d) Li = 213 KJ / kg, Qe = 213 KJ / kg; e) Li =
197.5 KJ / kg, Qe = 197.5 KJ / kg. Recupero termico: RC = 2.17 KJ / kg]