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1.

Il Seicento della crisi e della rivoluzione scientifica


Peste e calo demografico. Nel Seicento, la popolazione europea cala a causa delle frequenti carestie e del
ritorno della peste, che, soprattutto tra il 1629 e il 1636, torna a colpire duramente il continente. Il calo della
popolazione ha pesanti effetti sulleconomia: il decremento demografico e limpoverimento dei lavoratori
causano il crollo della domanda dei prodotti alimentari e artigianali e la conseguente caduta dei prezzi, ce porta
a sua volta a una contrazione dei commerci internazionali.

La rifeudalizzazione delle campagne. Di fronte alla crisi dei commerci, i ceti ricchi iniziano ad acquistare
terre come bene-rifugio e fonte di rendita. Inoltre, i proprietari cercano di aumentare i profitti rendendo pi
esosi i canoni di affitto imposti ai contadini, con leffetto di accrescere la povert di questi ultimi. Questo
processo di disinvestimento dai commerci per acquistare terra e vivere di rendita stato ribattezzato dagli
storici come rifeudalizzazione. I processi ora descritti toccano soprattutto lEuropa mediterranea e centro-
orientale.

La Francia, parte della pianura Padana, lInghilterra e lOlanda, invece, vedono le loro economie crescere. In
questo modo il baricentro dei traffici internazionali si sposta verso lEuropa settentrionale e si manifesta una
divisione dellEuropa in due aree economiche: una indirizzata verso il capitalismo (Inghilterra e Olanda), laltra
pi arretrata.

Il mercantilismo. Il mercantilismo fu una dottrina economica che aveva lo scopo di proteggere la produzione
nazionale dalla concorrenza estera. La ricchezza di uno stato dipendeva dalla parte di ricchezza globale che
riusciva ad accaparrarsi a danno degli altri. E siccome il parametro pi concreto per misurare la ricchezza
nazionale era il possesso di oro e argento, qualunque attivit che producesse la fuoriuscita di metalli era
considerata negativa. Per potenziare le loro riserve doro e argento, i governi dovevano incoraggiare le
esportazioni e limitare le importazioni. Questo obiettivo poteva essere raggiunto:
- tramite linnalzamento di barriere doganali;
- attraverso la creazione di grandi compagnie controllate e protette dallo stato (monopolio);
- utilizzando strumenti aggressivi (guerra, impiego di corsari) per proteggere i propri interessi.

Lascesa di Olanda e Inghilterra. Una significativa novit fu il progressivo intensificarsi degli scontri sui mari
fra le principale tendenze commerciali europee per il controllo dei traffici commerciali. Da questi scontri
uscirono vincitrici la marina olandese e quella inglese, che subentrarono ai mercanti spagnoli e portoghesi.
Inoltre crebbe la presenza olandese, francese e britannica nellAmerica del nord.

La rivoluzione scientifica. Sul piano culturale, la maggiore novit del Seicento costituita dal pieno affermarsi
del metodo sperimentale-scientifico, gi avviato da Galileo Galilei. Cartesio crea la geometria analitica e
applica sistematicamente i principi matematici allindagine del mondo fisico. Isaac Newton scopre la legge di
gravitazione universale e impone lidea della natura come ente razionale, le cui leggi sono esprimibili attraverso
il linguaggio matematico.

La nascita del privato. Nel Seicento nasce la sfera privata. La morte e la sessualit iniziano ad essere vissute
allinterno delle abitazioni, al riparo dagli sguardi delle comunit. Anche la famiglia inizia a mutare e si prepara
allavvento delle prime teorie pedagogiche, che vedono il bambino non come un adulto in miniatura, ma come
un essere umano bisognoso di affetto e cure particolari.

Lez. IX pag. 364


2. Lascesa di nuove potenze coloniali
La potenza commerciale olandese. Nel corso del Seicento, le Province Unite (Olanda o Paesi Bassi) diventano
la principale potenza commerciale europea e la Borsa di Amsterdam si afferma al centro della finanza
internazionale.
Simbolo della potenza mercantile olandese, la Compagnia delle Indie orientali, forte dei privilegi e delle ampie
libert concesse dal governo, gestisce e controlla i traffici commerciali con lOriente, sottratti al Portogallo.
Larrivo in India degli olandesi, che assunsero un atteggiamento spregiudicato, mand in crisi questo sistema:
gli olandesi penetrarono in profondit nei sistemi produttivi e politici locali, costringendo le popolazioni a
modificare la loro produzione e riducendo in schiavit la popolazione.
Fattori di successo e di debolezza dellOlanda. La societ olandese estremamente tollerante e aperta alla
circolazione delle idee. LOlanda , per, una nazione piccola e, quindi, dalle ridotte capacit militari. Per
questa ragione, quando il conflitto con lInghilterra si sposta dal piano politico a quello militare, lOlanda ha
la peggio (1660) e viene costretta a firmare un patto commerciale (atto di navigazione), che di fatto concede
agli inglesi il monopolio dei traffici nel Mare del Nord e ne anticipava lascesa a livello mondiale.
3. La decadenza della Spagna e dellItalia
Il crollo della potenza spagnola. Il paese segnato da una nobilt improduttiva e arroccata sui privilegi feudali,
dalla mancanza di una classe borghese imprenditoriale e da una fiscalit tirchia, che grava in modo disuguale
sulle varie parti del regno.
Filippo IV e il suo ministro, il duca di Olivares, tentano inutilmente di ridistribuire in modo pi equo gli oneri
fiscali con lUnion de las armas. Ma laumento delle spese militari in seguito alla Guerra dei Trentanni e alla
guerra contro lOlanda portano alle dimissioni dellOlivares e allo scoppio di rivolte in Portogallo, Catalogna
e Italia meridionale. Sconfitta dalla Guerra dei Trentanni, nel 1648, la Spagna deve riconoscere ufficialmente
lindipendenza dellOlanda.
La crisi dellItalia spagnola. Dal 1559 (pace di Cateau-Cambrsis), lItalia soggetta al dominio della
Spagna, che controlla direttamente il Meridione, la Sicilia, la Sardegna e il ducato di Milano. Per lItalia si apre
unepoca di decadenza, causata dal malgoverno spagnolo, dalla stagnazione economica e dalle pestilenze della
prima met del Seicento. Ancora, lo sviluppo delle rotte commerciali atlantiche sancisce la fine della centralit
economica del Mediterraneo. Infine, le manifatture italiane, legate alla produzione di beni di lusso, non
riescono a competere con i tessuti di minor costo e pi largo consumo delle manifatture doltralpe.
Ma la crisi colpisce in maniera differenziata la penisola. Mentre il Meridione e le isole cadono in una profonda
difficolt economica e sociale, alcune aree del Nord, soprattutto la Lombardia e il Veneto, mantengono la loro
vitalit e, grazie a lavori di bonifica e irrigazione, migliorano la produttivit agricola.
La rivolta di Masaniello. I domini spagnoli della penisola, governati da vicer nominati a Madrid, conoscono
uninvoluzione politica ed economica. Nel 1647, a Napoli la pressione fiscale porta a una rivolta capeggiata da
Masaniello, un popolano che riesce a costruire unalleanza fra il popolo e llite antispagnola. Anche se
Masaniello viene ucciso, viene proclamata la Repubblica, che sopravvive fino allaprile del 1648, quando
stroncata dalla reazione degli spagnoli.
LItalia sotto legemonia spagnola. Legemonia spagnola pesa anche sugli stati indipendenti della penisola.
Il ducato di Parma e Piacenza e Genova sono fedeli alleate della Spagna. Altri stati risentono meno
dellegemonia spagnola: Firenze mantiene importanti legami diplomatici con Francia e Austria. Venezia resta
invece neutrale, perch interessata soprattutto a preservare i propri traffici commerciali; ma la crisi delle rotte
mediterranee ha pesanti effetti sulla sua economia. Nello Stato della Chiesa, i pontefici cercano di costruire
uno stato centralizzato e di limitare le autonomie delle famiglie feudali, ma i loro tentativi sono fallimentari.
Dopo la pace di Cateau-Cambrsis, infine, il duca Emanuele Filiberto di Savoia sposta la capitale da Chambry
a Torino, inaugurando quellattenzione verso lItalia che caratterizza la successiva linea politica del ducato.

Lez. IX pag. 370/376

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