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STRUCTURAL

STRUCTURAL MODELiNG TREDICI

MODELiNG
M A G A Z I N E D I I N G E G N E R I A S T R U T T U R A L E

Periodico trimestrale di
ingegneria strutturale
n u m ero
a cura di t redic i /q u a t t o rd i ci

1
Anno V, nn 13/14, Giugno 2016 - CSPFea s.c. via Zuccherificio, 5 D - 35042 Este (PD) Italy - Tel. +39 0429 602404 - Fax +39 0429 610021 - info@cspfea.net

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Editoriale
Ricorre questanno il quarantesimo anniversario del tragico
evento sismico del Friuli. Era il 6 Maggio 1976, alle 21 (e chi
Sommario
viveva anche nelle regioni contermini lo ricorda in maniera
chiara) un terremoto di magnitudo 6,4 Richter si origin vi- Dalla Redazione p. 2
cino a Gemona del Friuli, a 6 km di profondit. Per mi-
surarne lintensit e i conseguenti danni pi utile fare
Tecnologia di eccellenza per lingegneria
riferimento alla Scala Mercalli (fu del IX-X grado) ed al
numero di vittime, 989.
Certamente la storia dellingegneria sismica fece un
balzo in avanti a seguito delle iniziative successive al
sisma del Friuli, sicuramente fu determinante per limpe-
gno nella materia da parte dellAteneo dove ho studia-
to, quello di Padova, nonch quelli (presenti allepoca o
Redazionale p. 3
successivamente nati) del Friuli Venezia Giulia.
Questo numero di Structural Modeling tocca forse pi di ogni numero prece- Affetti dal sito
dente il tema sismico e lo fa ancora una volta con un occhio di riguardo alla
modellazione.
Lintroduzione di Silvia Castellaro sul tema del comportamento al sisma
del terreno quanto mai di utilit per gli ingegneri che spesso vincolano i Silvia Castellaro
propri modelli ad un piano fisso, inglobando ogni caratteristica del terreno
nello spettro utilizzato, ovvero, molto pi raramente nellaccelerogramma. Il
tema relativo a quali siano i vantaggi nel considerare una effettiva interazione
suolo struttura nellanalisi sismica ancora tutto da esplorare da parte de- Dalla Redazione p. 5
gli ingegneri, e non aiuta allo scopo latavica incomunicabilit con i geologi.
Tuttavia, mentre la separazione netta dei due universi scientifici resisteva nel
TROMINO:
caso di strutture di nuova progettazione soggette a carichi statici, tale drasti- il primo mattone di ogni costruzione
ca semplificazione conduce spesso ad inaccuratezze eccessive nel caso di
simulazioni di strutture esistenti e nel caso di simulazioni per azioni sismiche.
I tre casi che vengono poi riportati, proposti da Autori davvero referenzia-
ti, toccano il tema di come sia possibile validare un modello struttura-
le numerico grazie a test in situ sulla struttura. Il concetto di Validazione e
Verificazione (V&V) stato gi trattato in questa Rivista, ed in particolare la
Validazione qualcosa di difficile esecuzione non potendo lingegnere testare Strutture in Acciaio p. 8
fisicamente loggetto di studio. Lutilizzo di un sismometro (e del relativo sof- La torre Eiffel
tware di gestione) diventa quindi molto utile per Validare o per Calibrare (due
concetti molto differenti) il proprio modello numerico.
Questo apre a nuove sfide ed opportunit competitive per lingegnere.
Lutilizzo di strumenti hardware presuppone la conoscenza di come trattare Silvia Castellaro, Stefano Isani, Marco Bartolomei, Luigi Perricone
lalea della misura, esperienza che pu confondere i non esperti. Unanaloga
alea presente, si badi bene, anche nella modellazione numerica, se solo pro-
vassimo a far variare di poco i parametri dellanalisi, dei materiali, del modello
geometrico, della mesh, a causa dellincertezza di determinare tali quantit. Muratura p. 16
Lutilizzo di strumenti di Validazione (ricordiamo che la Verifica ha a che fare
con la matematica, la Validazione con la fisica) costringe inoltre a curare me- Modellazione al continuo della basilica
glio la fase di modellazione, geometrica e analitica. Lopportunit tuttavia di S. Quirino a Correggio (RE)
apre le porte a sviluppi davvero interessanti per lingegnere strutturista dispo-
sto a approfondire largomento.
Per me stato davvero illuminante assistere al dialogo tra gli Autori di questo Corrado Prandi, Riccardo Triches
numero della Rivista. Si fronteggiavano esperti di Modellazione numerica di
strutture con esperti di Misurazione e di Geologia. Spesso ho constatato che
le due discipline faticano a capirsi essendo ciascuna specializzata e con po-
chi punti in comune tra loro. Ponti Composti p. 26
Spero che il tema possa suscitare la vostra curiosit. Da parte nostra vorrem- Validazione del modello MIDAS di un viadotto
mo riprendere questo argomento con una serie di seminari e vi invito sin da
ora a manifestarmi un vostro interesse o vostri commenti.
per mezzo di caratterizzazione dinamica
speditiva effettuata con Tromino
Paolo Segala Silvia Castellaro, Paolo Barrasso, Stefano Isani
segala@cspfea.net / Twitter: @cspfea1

Magazine di ingegneria strutturale


www.structural-modeling.it
Le opinioni espresse negli articoli pubblicati dalla rivista Structural Modeling,
CSPFea
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impegnano esclusivamente i rispettivi autori.
Editore: Casa Editrice il prato - www.ilprato.com
Progetto grafico: Marco Ferrero (scriptorium) - scriptorium@scriptorium.biz CSPFea sostiene:
casa editrice Il Prato CSPFea s.c. Sostenitore
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CSPFea distribuisce:

TNO DIANA A TNO Company


Build Soft N.V. civil engineering
software

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Tecnologia di
eccellenza per
lingegneria

CSPFea
societ italiana che opera nel setto-
re dellingegneria civile, nasce nel 2005 di calcolo generali o specifici per la model-
dallintuizione imprenditoriale di una coppia lazione, le analisi e le verifiche di strutture
di ingegneri che ha voluto investire nellam- ed infrastrutture nuove ed esistenti.
bito dei software e dei servizi per gli Al CAD afferiscono le soluzioni per il dise-
ingegneri. gno di strutture e dettagli costruttivi
La passione per la consulenza sia per la creazione di modelli e ge-
prima e per il software poi, ha av-
Migliorando laffi dabilit della simulazione ometrie che nelle fasi di messa in ta-
viato e consolidato negli anni la nellingegneria civile, riusciamo a vola ed invio alla costruzione vera e
partnership fra CSPFea e MIDAS massimizzare il ritorno sugli investimenti propria.
IT, ad oggi la pi grande azienda, per i nostri clienti, riducendo tempi e costi Larea BIM comprende una serie di
in espansione a livello mondiale, di di ricerca e sviluppo, e gettando le basi per servizi integrati, che vanno dalla scel-
software per lingegneria civile, con ottenere un duraturo vantaggio competitivo. ta degli strumenti alla consulenza
oltre 600 dipendenti e circa 30 ri- personalizzata di partner esterni per
venditori nel mondo. poter dare al cliente la migliore e pi
In questi undici anni di vita CSPFea tando unazienda con la pi ampia scelta vantaggiosa esperienza in grado di
si affermata nel settore CAE/FEM, distri- di strumenti software per la progettazione soddisfarne i bisogni.
buendo e supportando a livello nazionale nellambito AEC. I principali settori di ap- Lanalisi fluidodinamica CFD infine viene
i software MIDAS, con molteplici attivit, plicazione sono: CAE/FEM, CAD, BIM e sviluppata con software innovativi e colla-
quali documentazione tecnica, corsi, semi- CFD. borazioni con esperti professionisti italiani.
nari, convegni e partecipazioni fieristiche. Nel settore CAE/FEM si trovano le soluzio- Tutti i settori sono accompagnati dallo staff
Oggi, lidentit di CSPFea si rafforzata ni che tradizionalmente vengono attribuite tecnico di CSPFea, che fornisce consulen-
con lintroduzione di nuovi brand, diven allingegneria civile e strutturale: programmi za e assistenza ai clienti, tramite help desk
telefonico, via mail oppure personalizzata
one to one secondo le esigenze del richie-
dente. Oltre al classico supporto CSPFea
mette a disposizione dei suoi clienti un
supporto avanzato con docenti ed istitu-
zioni accademiche di primaria importanza.
Dalla collaborazione con gli ordini profes-
sionali e docenti universitari nascono corsi
di formazione avanzata accreditati dal CNI.
La formazione da sempre un aspetto
fondamentale nella vision aziendale: perio-
dicamente vengono organizzati corsi fruibili
sia on site che in streaming su tutto il ter-
ritorio nazionale sia su tematiche di base
che su specifici temi di interesse.

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Silvia Castellaro
Ricercatore Dipartimento di Fisica
e Astronomia, Universit di Bologna

Affetti dal sito

E
ra il 19 settembre 1985 quando Citt del Messico fu ri-
svegliata da un violento terremoto (MW = 8.0). Quelle-
vento pass alla storia perch la maggior parte dei danni
da esso provocati non avvenne in prossimit dellepicentro
(Michoacn) ma a 300-400 km da esso, appunto a Citt del
Messico. Il fenomeno per cui il moto sismico pu risultare par- in assenza di sisma, un livello fisso. Risulta quindi chiaro che
ticolarmente amplificato in alcune zone a causa della litologia per caratterizzare il comportamento dinamico di uno strato
locale (Citt del Messico si trova su un bacino sedimentario che, in assenza di sisma, lingegneria assume come fermo
sovrastante roccia perlopi vulcanica), anche molto lontano (e che in realt per la geologia e la sismologia fermo non
dalla sorgente, prende il nome di effetto di sito. Di tale fe- mai), occorrano strumenti sufficientemente sensibili. Que-
nomeno si ebbe evidenza per la prima volta nella storia della sta classe di strumenti, denominata sismometri (misura-
sismologia mondiale in occasione di questo terremoto. tori di velocit), differisce nettamente per sensibilit rispetto
In Italia gli effetti di sito iniziarono ad essere considerati alla classe di strumenti di tipo accelerometrico pi comu-
a seguito del terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002, nemente nota in ingegneria. Gli accelerometri nel mondo
come possibile giustificazione del tristemente noto crollo sismologico sono infatti dedicati al cos detto strong mo-
della scuola Francesco Jovine. Tuttavia, anche se in quel tion mentre per il weak motion e per le osservazioni sotto
caso la colpa del crollo non pot essere attribuita ad una eccitazione passiva (microtremore ambientale) i sismometri
amplificazione differenziale del terreno, fu quel terremoto a sono gli strumenti di elezione.
rendere sensibile lItalia alla necessit di una caratterizzazio- Allinizio degli anni 2000 gli unici sismometri disponibili per
ne dinamica dei sottosuoli. i primi tentativi di microzonazione sismica e di caratterizza-
Anche i sottosuoli, infatti, esattamente come le strutture, zione dinamica specifica dei sottosuoli di fondazione erano
sono oscillatori che non vibrano in modo indistinto ma vibra- strumenti sismologici tradizionali, del peso di diversi chilo-
no a specifiche frequenze, determinate dalle loro rigidezze grammi, necessitanti di alimentazione esterna e di lunghi
e dai loro spessori. Come per le strutture, anche nel caso tempi di stabilizzazione ogni volta che venivano spostati da
dei sottosuoli tali frequenze prendono il nome di frequenze un sito ad un altro. in questo panorama che nel 2002
proprie o di risonanza e la caratterizzazione dinamica mira nato Tromino (da , tremore, oggi prodotto da MoHo
ad individuare frequenze, deformate e smorzamenti modali. s.r.l., Venezia) il primo misuratore portatile e stand alone di
In Italia i primi tentativi di caratterizzazione dei sottosuo- tremore sismico, specificamente inteso per la caratteriz-
li in senso dinamico e di microzonazione sismica, ossia di zazione dinamica passiva. Dalla primissima applicazione
suddivisione del territorio in zone a comportamento sismi- (microzonazione sismica preliminare della citt di Firenze,
co omogeneo, risalgono ai primi anni 2000. Essi partono DAmico et al., 2008), le applicazioni dello strumento sono
dallosservazione che il sottosuolo vibra alle frequenze pro- cresciute esponenzialmente, coinvolgendo via via non solo
prie non solo in presenza di terremoto ma anche in condi- i sottosuoli ma anche le strutture, a caccia tra le molte
zioni di eccitazione da microtremore ambientale, ossia sotto altre applicazioni geotecniche, sismiche e strutturali an-
leffetto del traffico urbano, del vento, delle onde del mare, che di coincidenze di modi di vibrare tra suolo e struttura,
delle perturbazioni meteorologiche. Le frequenze proprie di che sono condizioni particolarmente sfavorevoli in caso di
un sistema dipendono infatti esclusivamente dalle sue ca- terremoto.
ratteristiche meccaniche e geometriche, e non dal tipo di In questo numero vengono presentate tre applicazioni di
forzante, perlomeno entro i limiti del comportamento ela- Tromino e MIDAS nellambito della modellazione dinamica
stico. Ne segue che registrando le oscillazioni naturali del di strutture colpite da terremoto (il caso della basilica di San
sottosuolo in condizioni definite passive (ossia in assenza di Quirino a Correggio, RE), di ponti di nuova costruzione e del
sisma o di eccitazioni volontarie), possibile effettuarne una monumento a pagamento pi visitato del mondo - la torre
caratterizzazione dinamica (Figura 1). Il sottosuolo tuttavia vi- Eiffel - di cui, dopo milioni di fotografie effettuate da milioni
bra con unampiezza pari a quella attesa sul piano di fonda- di turisti in oltre 100 anni di vita, si fornisce un tipo comple-
zione delle strutture, piano che per lingegnere costituisce, tamente diverso e nuovo di immagine dinamica.

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Figura 1. Qualche esempio reale di frequenze di amplificazione dei sottosuoli in cui ci si pu imbattere in Italia. A) molte amplificazioni in alta frequenza, tipiche nelle zone
montane moreniche: in questo esempio siamo a Verbania. Amplificazioni in bassa frequenza tipiche delle grandi pianure fluviali con bedrock profondi, come la Pianura
Padana (B) o la piana dellArno (C, qui siamo a Pisa) o ancora delle profonde piane lacustri (D, qui siamo nel Fucino, AQ). E) molte amplificazioni a basse e alte frequenze,
legate a successioni geologiche complesse (qui siamo a Messina, in prossimit di una spalla dellimmaginario ponte sullo stretto).

C
onsideriamo il caso di uno strato geologico poco rigido (come le copertu-
re alluvionali) sopra un bedrock rigido, come nellesempio della figura accan-
to. La rigidezza - intesa come costante elastica - degli strati geologici si stima a
partire dalla velocit VS delle onde di taglio negli stessi e dalla densit , essendo
= Vs2. Nello stato di copertura la velocit di propagazione delle onde di taglio sar dun-
que inferiore rispetto a quella nel bedrock. Immaginiamo ora unonda sismica con pola-
rizzazione orizzontale che incida verticalmente dal basso verso lalto su questo sistema
geologico. Allinterfaccia tra il bedrock e le coperture, dove VS crolla bruscamente, lam-
piezza dellonda dovr aumentare (nellipotesi che le onde siano per la maggior parte
trasmesse verso lalto anzich riflesse verso il basso e che la dissipazione anelastica sia
trascurabile). Questo il fenomeno dellamplificazione sismica legata alle coperture. Allinterno della copertura londa amplifi-
cata subir ulteriori riflessioni alle interfacce e, per specifiche condizioni, le onde incidenti si sommeranno in modo costruttivo
con quelle riflesse, dando vita al fenomeno della risonanza delle onde allinterno dello strato tenero. Queste condizioni si verificano
alle frequenze , dove H lo spessore dello strato di copertura. A parit di VS, si evince dalla formula che grandi spessori
delle coperture portano a basse frequenze di risonanza e viceversa. A titolo di esempio, in un suolo sabbioso caratterizzato da
VS200 m/s, 5 m di sabbia sopra il bedrock darebbero una risonanza a 10 Hz, mentre 50 m di sabbia sopra il bedrock darebbero
una risonanza a 1 Hz. Misurare le frequenze di risonanza dei sottosuoli relativamente semplice. In presenza di un vincolo (su H o
su VS) da altre fonti (penetrometrie, sondaggi, geofisica), la formula suggerisce che possibile ricavare la terza variabile (VS o H).

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MoHo s.r.l. (www.tromino.eu, Venezia) lieta di presentare

TROMINO: il primo mattone di ogni costruzione

N
ato nel 2002, TROMINO stato il primo strumento sistema di trigger per MASW e sismica a rifrazione
realmente tutto in uno progettato per la caratteriz- completamente senza cavi, via radio;
zazione dinamica attiva e passiva dei terreni e delle ricevitore GPS integrato, antenna interna e/o ester-
strutture. TROMINO un dispositivo portatile, di dimen- na per localizzazione e/o sincronizzazione tra diverse
sioni e consumo ridottissimi (~ 1 kg, 10x14x7 cm, alimen- unit;
tato da 2 batterie AA 1.5 V), senza alcun cavo esterno. modulo radio per la sincronizzazione tra diverse unit.
Lavora anche in configurazione multicanale attraverso un
sistema esclusivo di comunicazione radio, risultando ver- Sui terreni TROMINO permette di:
satile e adatto per disparate applicazioni sia sui terreni che misurare le frequenze di risonanza (tecnica H/V), ne-
sulle strutture. cessarie negli studi di microzonazione sismica e nelle
TROMINO dotato di: caratterizzazioni sismiche dei terreni;
3 canali velocimetrici a dinamica impostabile da altis- ottenere profili di Vs e Vs30 da fit vincolato della curva
sima sensibilit per lacquisizione del microtremore si- H/V o da prove MASW, FTAN, usando il sistema di trig-
smico ambientale a minore sensibilit e maggior dina- ger radio (Figura 1);
mica per le vibrazioni antropiche forti; ottenere stratigrafie sismiche unendo le informazioni
3 canali accelerometrici; precedenti (Figura 2).

Figura 1. TROMINO (per misurare le


frequenze di risonanza dei terreni) con
sistema trigger radio (per effettuare
prove MASW e misurare la velocit
delle onde sismiche di taglio, Vs).

Figura 2. Mappatura dellandamento


del bedrock effettuata tramite diverse
misure passive con TROMINO lungo
una sezione di circa 2 km (modifi-
cato da e per gentile concessione di
GoldPhyre, Australia).

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Sulle strutture TROMINO la soluzio- me opere rilevanti e celebri in Italia MoHo s.r.l. produce, oltre a TRO-
ne ideale per: e nel mondo, come ad esempio MINO, altra strumentazione per la
la caratterizzazione dinamica (fre- la torre Eiffel di cui si d esempio prospezione geofisica di tipo sismico
quenze, deformate, smorzamen- in questo numero, la torre di Pisa (SoilSpy) ed elettrico (Electra) dei ter-
ti). I risultati sperimentali vengo- e degli Asinelli a Bologna, il cam- reni. in ultimazione anche un nuovo
no usati per calibrare e validare panile di San Marco a Venezia, strumento per il monitoraggio in conti-
le modellazioni numeriche delle il Colosseo di Roma e lArena di nua delle strutture: Suricat.
strutture (Figura 3). Usato singo- Verona, la Shangai Tower, nume-
larmente, TROMINO permette rosi grattacieli negli Emirati Arabi, Maggiori informazioni e dettagli sui
di individuare le frequenze e gli il Golden Gate Bridge di San Fran- corsi di formazione ed avvio alluso
smorzamenti modali. Pi stazioni cisco ecc., oltre - evidentemente delle tecniche e degli strumenti qui
(min. 2) permettono di ricostruire - ad opere pi ordinarie; presentati su
anche le deformate modali. TRO- il monitoraggio delle vibrazioni; www.tromino.eu
MINO stato impiegato per la la trasmissione di allarmi (supera- o
caratterizzazione di numerosissi- mento soglie). info@moho.world

Figura 3. Esempio di caratterizzazione dinamica sperimentale di un ponte


metallico (viadotto Caffaro, progetto Matildi+Partners, Bologna) con Tromino.
Frequenze modali trasversali (blu) e verticali (viola).

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La Torre
Eiffel
Silvia Castellaro1, Stefano Isani2,
Marco Bartolomei2, Luigi Perricone3
1
Dipartimento di Fisica e Astronomia,
Universit di Bologna, silvia.castellaro@unibo.it
2
Matildi + Partners (Bologna)
3
Studio di Geologia Rigo Perricone,
Cividale del Friuli, Udine

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Introduzione*

L
a torre Eiffel il monumento pi visitato al mondo. Una caratterizzazione dinamica della torre Eiffel sarebbe inte-
Nellultimo secolo, milioni di visitatori hanno scattato ressante anche perch, oltre ad essere il monumento a paga-
milioni di foto che la ritraggono mentre apparentemente mento pi visitato al mondo, molto alta (pi di 300 m) e leg-
una sua immagine (caratterizzazione) dinamica non esiste o gera: si tratta quindi di una struttura insolita, con una grande
non disponibile nella letteratura internazionale. Secondo il rigidezza e una piccola massa.
quotidiano francese Le Moniteur, nel 2010 stava per iniziare Nei progetti originali del gruppo di Eiffel (Eiffel, 1900) abbiamo
un progetto della Socit dExploitation de la Tour Eiffel della trovato la dimensione e la massa di ogni singolo elemento
durata di 2 anni per la creazione di un modello numerico strutturale e decorativo della torre. Tuttavia facile accorger-
della torre. Tuttavia di questo o di altro non abbiamo trovato si che le masse non strutturali sono fortemente diverse oggi
traccia. rispetto al 1889. Determinare la distribuzione delle masse
Nei paesi ad elevata pericolosit sismica comune misu- odierne, adeguando il modello numerico costruito a partire
rare la risposta dinamica degli edifici importanti al fine di dagli schemi del 1889 ai dati sperimentali raccolti nel 2015, si
pianificarne al meglio interventi di adeguamento o migliora- rivela un esercizio interessante.
mento. La pericolosit sismica a Parigi per molto bassa. Siamo dunque partiti alla volta di Parigi con un sismometro
Le caratterizzazioni dinamiche sono utili in realt anche per Tromino nello zainetto. Al fine di non suscitare domande o
prevedere o progettare la risposta delle strutture alle azioni curiosit nei turisti, che si sarebbero avvicinati allo strumen-
del vento. Gustave Eiffel studi gli effetti del vento sulla sua to disturbando le misure, lo abbiamo riposto in una comune
torre ma pot farlo solo da un punto di vista statico (Eiffel, borsa di carta ed abbiamo effettuato le misure appoggian-
1900). do la borsa a terra (Figura 1).

Figura 1. Il sismometro portatile (Tromino) usato in questo studio durante una registrazione al primo piano della torre Eiffel. Limmagine di destra mostra le dimensioni
del dispositivo e il modo in cui abbiamo effettuato le registrazioni. Lo strumento era stato riposto allinterno di una borsa di carta per non attirare gli altri visitatori, cosa
che avrebbe disturbato le misure. Chiaramente siamo stati vicini alla borsa per tutta la durata delle registrazioni.

* La versione completa di questo lavoro in fase di revisione per pubblicazione su rivista internazionale

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Indagine sperimentale

L
a torre Eiffel fu completata nel to due registrazioni per ciascun livello e vimento coinvolge in particolar modo
1889 per lEsposizione Universale. a breve distanza per avere un controllo la parte pi alta della torre, ma si pu
Dallanno della sua costruzione al incrociato. osservare anche una significativa o-
1930, con i suoi 324 m di altezza, van- Sul secondo livello abbiamo effettuato scillazione verticale a tutti i piani, il che
tava anche il titolo di edificio pi alto del unulteriore registrazione approssima- implica che anche il terreno partecipa a
mondo. Come tutti sanno, essa consiste tivamente al centro della piattaforma, questo movimento (rocking, rotazione),
in un traliccio di ferro pudellato, diviso in dove attualmente sono presenti i bagni. perci nei modelli non si dovrebbe tra-
3 piani, le cui caratteristiche geometriche Abbiamo usato questa registrazione per scurare linterazione terreno-struttura.
principali sono riassunte nella Tabella 1. riconoscere i modi torsionali. Un secondo modo di flessione oriz-
Le fondazioni sono 4 plinti distinti per o- Losservazione degli spettri ottenuti ai zontale appare alla frequenza di 1 Hz,
gni gamba, che significa 16 fondazioni piani (Figure 3 e 4) permette di identifi- il quale pu essere classificato come
distinte impostate ad una profondit di 7 care le frequenze dei principali modi di una flessione poich la velocit lineare
m, dove, secondo la carta geologica e vibrazione della torre e il confronto tra del movimento della sede centrale e di
le trincee scavate durante la costruzione le ampiezze spettrali interpiano e intra- quella periferica la stessa (Figura 4).
della torre, sono presenti sabbie e ghiaia. piano permette di determinare le forme Un terzo modo appare a 1.2 Hz, il quale
Lubicazione, il numero e la durata del- modali in valore assoluto. Lavorando deve essere una torsione perch la ve-
le misurazioni allinterno della torre so- con un solo strumento la determina- locit lineare del movimento al centro
no state condizionate dallaccessibilit. zione delle forme modali fa affidamento tende a zero rispetto alle sedi periferiche
Abbiamo registrato loscillazione sotto sullassunto di forzante sufficientemen- (Figura 4).
eccitazione ambientale della torre sul- te stazionaria e quello che si ottiene, in Poi abbiamo nuovamente due modi di
le 3 piattaforme (55 m, 116 m, 270 m ogni caso, sono i valori assoluti delle flessione orizzontali (1.4 and 1.7 Hz) e
di altezza) lungo il pilastro sud, come deformate poich non possibile co- un secondo modo torsionale (2.1 Hz,
mostrato in Figura 2. Su tutti i piani ab- noscerne la fase. La stazionariet della Figura 4). I risultati sperimentali sono ri-
biamo effettuato due registrazioni di 10 sorgente un assunto ragionevole poi- assunti in Tabella 2.
minuti (1024 campioni al secondo), una ch abbiamo condotto le misure nellar- Osservando i primi disegni di Eiffel
con lasse orizzontale dello strumento co di 2 ore, durante le quali le condizioni (1900) abbiamo calcolato le masse at-
parallelo al bordo della torre, laltra con atmosferiche e meteorologiche, che so- tribuibili a ciascun livello, ottenendo che
lasse orizzontale dello strumento di- no le principali sorgenti di microtremore la frazione della massa totale spostata
sposto lungo le diagonali della torre. Le sotto 2 Hz, non sono cambiate in modo nella componente orizzontale nel modo
due serie sono chiaramente ridondanti, sensibile. 1 40%, seguita da 5 modi con appros-
dal momento che misurano lo stesso Il primo modo flessionale orizzontale simativamente la stessa importanza (5-
movimento in due differenti sistemi di della torre emerso chiaramente a 0.32 7% della massa totale).
coordinate. Tuttavia, abbiamo effettua- Hz (Figura 3). A questa frequenza il mo-

Contraente Gustave Eiffel PRIMO PIANO


Ingegneri Maurcie Koechlin, Emile Nouguier Altezza della piattaforma 58 m
Architetto Stephen Sauvestre Lunghezza dei lati 71 m
Costruzione 28 gennaio 1887 31 marzo 1889 PIANO INTERMEDIO
700 visioni dinsieme, 3.600 disegni
Disegni esecutivi Altezza della piattaforma 116 m
dettagliati
18.000 componenti in metallo.
Composizione Lunghezza dei lati 41 m
2.500.000 chiodi
Peso totale (secondo i 10.100 t (di cui 7.300 t della
TERZO PIANO
disegni originali) struttura metallica)
312 m (nel 1889)
Peso totale (ad oggi) 11.700 t Altezza della piattaforma
324 m (oggi)
Lunghezza di ogni lato della
125 m Lunghezza dei lati 18.6 m
Torre al livello del suolo
Spazio vuoto fra le gambe 72 m Movimento della sommit
Causato dal calore Fino a 18 cm
Larghezza delle gambe 26 m
Causato dal vento Fino a 7 cm
Tabella 1. Caratteristiche principali della torre Eiffel.

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Figura 2. Ubicazione delle misure allinterno della torre.


Figura 2. Ubicazione delle misure allinterno della torre.
Figura 3. Primo modo flessionale
della torre (0.32 Hz) come
misurato allultimo piano.
Si noti che la scala verticale di
un ordine di grandezza inferiore
rispetto a quelle orizzontali.
ASD: Amplitude Spectral Density
(densit di ampiezza spettrale).

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Figura 3. Primo modo flessionale della torre (0.32 Hz) come misurato allultimo piano. Si noti che la scala
verticale di un ordine di grandezza inferiore rispetto a quelle orizzontali. ASD: Amplitude Spectral Density
(densit di ampiezza spettrale).

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Figura 3. Primo modo flessionale della torre (0.32 Hz) come misurato allultimo piano. Si noti che la scala

STRUCTURAL MODELiNG TREDICI


verticale di un ordine di grandezza inferiore rispetto a quelle orizzontali. ASD: Amplitude Spectral Density
(densit di ampiezza spettrale).

Figura 4. Spettri orizzontali registrati al


secondo piano della torre in posizione
esterna, intermedia e centrale (D2, P2,
C2 in Figura 2). I modi torsionali possono
essere riconosciuti perch la velocit
lineare al centro del piano deve essere
quasi nulla rispetto a quella in posizione
periferica: questo avviene a 1.3 e 2.1 Hz.
I modi flessionali, al contrario, mostrano
la stessa velocit lineare nelle misure
intrapiano: questo avviene a 1 e 1.7 Hz.
La sequenza modale in questa immagine
quindi flessione (1 Hz),
torsione (1.2 Hz), flessione (1.7 Hz) e
torsione (2.1 Hz). ASD sta per Amplitude
Spectral Density (densit di ampiezza
spettrale).


Figura 4. Spettri orizzontali registrati al secondo piano della torre in posizione esterna, intermedia e centrale
(D2, P2, C2 in Figura 2). I modi torsionali possono essere riconosciuti perch la velocit lineare al centro del
piano deve essere quasi nulla rispetto a quella in posizione periferica: questo avviene a 1.3 and 2.1 Hz. I

Modellazione ad Elementi Finiti (FEM)


modi flessionali, al contrario, mostrano la stessa velocit lineare nelle misure intrapiano: questo avviene a 1
and 1.7 Hz. La sequenza modale in questa immagine quindi flessione (1 Hz), torsione (1.3 Hz), flessione (1.7

A
Hz) e torsione (2.1 Hz). ASD sta per Amplitude Spectral Density (densit di ampiezza spettrale).
bbiamo costruito un modello non strutturali sono state applicate a di classificazione (Normativa Europea
geometrico della torre (Figura 1.143
nodi. Le travi sono state divise 10025).
2), che riproduce fedelmente solo
6 in corrispondenza dei nodi che le Il modello stato modificato pi volte al
i disegni originali di Eiffel (1900), da collegano con altre travi, per evitare fine di adattarlo ai risultati sperimentali.
cui si ricavano sia le masse strutturali modi di vibrazione locali, non rilevanti Il primo tentativo, che riproduceva i
che quelle non strutturali. Alcune di per questo studio. I piani sono stati disegni originali di Eiffel (10.100 t), con
queste ultime sono state rimosse modellati come strati rigidi. un carico morto al terzo livello di 60
dal modello perch non esistono pi Abbiamo usato elementi BEAM (nodi tonnellate, portava ad un primo modo
mentre altre masse non strutturali terminali a 6 gradi di libert raggruppati di flessione a 0.45 Hz. Correggendo le
sono state aggiunte perch non in 57 diverse sezioni), al posto dei pi masse per la presenza degli impianti
erano presenti nei disegni originali comuni elementi TRUSS, caratterizzati di telecomunicazione sulla cima, si
(ad esempio, le antenne radio sulla solamente da tensione normale, giunti ad un modello col primo modo
sommit e altri dispositivi). A partire poich alcune travi (ad esempio quelle flessionale a 0.33 Hz.
dal modello geometrico, abbiamo diagonali della facciata) hanno una Ridistribuendo le masse in difetto tra
creato un modello tridimensionale ad struttura reticolare complessa che la struttura originaria di Eiffel (10.100
elementi finiti con MIDAS GEN rel. presenta unalta rigidezza flessionale. t) e quella attuale (11.700 t) siamo
8.4.0 (MIDAS IT, distribuito in Italia in Gli elementi, che sono stati costruiti giunti a riprodurre le frequenze modali
esclusiva da CSPFea), che consiste in con ferro pudellato, sono stati modellati sperimentali, come descritto nella
3.472 nodi e 8.773 elementi. Le masse come S355 secondo i moderni sistemi Tabella 2 e illustrato in Figura 5.

MISURE SPERIMENTALI MODELLO MIDAS


Frequenza % di massa Frequenza
Nr. Modo nome/meccanismo Modo nome/meccanismo
[Hz] (solo orizzontale) [Hz]
1 0.32 Flessione orizzontale (I) 40% 0.33 Flessione
2 1 Flessione orizzontale (II) 7% 1.07 Flessione
3 1.2 Torsione (I) 7% 1.18 Torsione
4 1.4 Flessione orizzontale (III) 5% 1.25 Flessione
5 1.7 Flessione orizzontale (IV) 6% 1.63 Torsione
6 2.1 Torsione (II) 1.8 Torsione
7 Midas 2.2 Torsione
Tabella 2. Confronto tra le frequenze modali sperimentali e da modello della torre Eiffel.

13
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7 7 2.2
2.2 Torsione Torsione

Tabella 2. Confronto tra le frequenze modali sperimentali e da modello della torre Eiffel.
Tabella 2. Confronto tra le frequenze modali sperimentali e da modello della torre Eiffel.

STRUCTURAL
MODELiNG TREDICI
Figura 5. Forme modali dei
primi 5 modi della torre Eiffel
secondo il FEM realizzato con
MIDAS GEN.
I modi di torsione (3 e 5) sono
illustrati nel piano orizzontale.
I modi di flessione (1, 2,
4) sono illustrati nel piano
verticale.


ura 5. Forme modali
Figura 5.
dei
Forme modali dei primi 5 modi della torre Eiffel secondo il FEM realizzato con MIDAS GEN. I modi di
primi 5 modi della torre Eiffel secondo il FEM realizzato con MIDAS GEN. I modi di

rticale.
Discussione e conclusioni
rsione (3 e 5) sono illustrati
torsione
verticale.
(3 e 5) nel
sono piano
illustrati
orizzontale.
nel piano
I modi
orizzontale.
di flessione
I modi
(1, di
2, flessione
4) sono illustrati
(1, 2, 4) nel
sono piano
illustrati nel piano

torre Eiffel il pi popolare e visitato rimane importante per studiare leffetto nellipotesi di una sorgente di vibrazione
La
monumento al mondo. Sebbene esista- del vento, per progettare i futuri interventi stazionaria. Se questo requisito non
no centinaia di disegni architettonici della e monitorare linvecchiamento della strut- soddisfatto, allora necessario operare
SCUSSIONE DISCUSSIONE
E CONCLUSIONI E CONCLUSIONI
torre, non siamo riusciti a trovare nessuna tura. interessante anche perch la di- con anche uno strumento di riferimento.
torre Eiffel caratterizzazione

La il torre
pi popolare
Eiffel il e pi
dinamica visitato
popolare
del suo monumento
com-e visitato
al monumento
mondo.
stribuzione dellaSebbene
al mondo.
massa e esistano
Sebbene
della rigidezza centinaia
esistano
di disegni
Il nostro centinaia
lavoro di disegni
di circa 2 ore sulla torre
portamento. In questo lavoro mostriamo della torre non segue regole standard di non lindagine pi accurata che pos-
chitettonici della architettonici
torre, non
della siamo torre,
la quantit di informazioni che pu essere costruzione.
riusciti
non siamo
a trovare
riusciti
nessuna
a trovare
caratterizzazione
nessuna caratterizzazione
dinamica del suo
dinamica del suo
sa essere condotta su una tale strut-
estratta da alcune registrazioni di tremore Le frequenze modali della torre appa- tura ma si dimostra pi che sufficiente
mportamento. In questo lavoro mostriamo la quantit di informazioni che pu essere estratta da alcune
comportamento. In questo lavoro mostriamo la quantit di informazioni che pu essere estratta da alcune
ambientale effettuate sulla torre per mez- iono come picchi negli spettri del moto. per caratterizzare i primi 6 modi della
gistrazioni di tremore ambientale effettuate sulla torre per mezzo di un sismometro tascabile Tromino
registrazioni di tremore ambientale effettuate sulla torre per mezzo di un sismometro tascabile Tromino
zo di un sismometro portatile Tromino Losservazione dellampiezza dei picchi torre, che ci che conta nella pra-
pochi minuti, in in pochi minuti, durante una visita quasi permette di ricostruire le forme modali e tica ingegneristica standard, poich
durante
pochi muinuti,
na visita
durante quasi udna
i pviacere.
isita quasi
Abbiamo
di piacere.
sfruttato Abbiamo
questi sdfruttato
ati sperimentali
questi dati per
sperimentali
calibrare per calibrare
di piacere. Abbiamo sfruttato questi dati la percentuale della massa partecipante con essi viene attivato oltre l85% della
modello numerico
un modello
sperimentali della
numerico
per torre
calibrare effettuato
della
un modellotorre
con nu-
effettuato
MIDAS GEN.
a ciascun con Il modo.
MIDAS
modello
GEN. dinamico
doveroso Il modello
della dinamico
ricordare torre sarebbe
massa. della di
torre sarebbe di
merico della torre effettuato con MIDAS che, mentre le frequenze modali sono Milioni di visitatori hanno scattato milioni
ndamentale iGEN. mportanza
fondamentale se Pimportanza
arigi fosse usna e Pcarigi
itt afosse
d alta
una
pericolosit
citt ad alta
sismica,
pericolosit
cosa che
Il modello dinamico della torre sa- identificate correttamente anche con un di fotografie della torre Eiffel nellultimo se-
sismica,
non . cTosa
uttavia
che neon
sso . Tuttavia esso
mane importante rebbe
rimane di importante
per fondamentale
studiare l'effetto importanza
per studiare se
del vento, unico
l'effetto strumento
per del vento, spostato
progettare per
i futuri ininterventi
posizioni
progettare e colo.
i futuri Quello chee abbiamo
monitorare
interventi fatto in questo
monitorare
Parigi fosse una citt ad alta pericolosit diverse, le forme modali sono ricostruite lavoro un diverso tipo di fotografia (o per
sismica, cosa che non . Tuttavia esso correttamente - nellanalisi passiva - solo meglio dire un video) della torre.
8 8

Bibliografia
G. Eiffel, 1900, Tour de 300 metres, Socit des Imprimeries Lemercier, 57, rue de Seine, Paris, 47 plates, in Lemoine B., 2015,
The Eiffel Tower, Taschen ed.
Le Moniteur, 2010, http://www.lemoniteur.fr/article/la-tour-eiffel-s-offre-sa-version-2-0-12109439 (last access Feb. 2016).

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STRUCTURAL MODELiNG TREDICI

15
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STRUCTURAL MODELiNG TREDICI

Modellazione al
continuo della
basilica di S. Quirino
a Correggio (RE)
Corrado Prandi1
Riccardo Triches2
1
Studio Tecnico Prandi,
Correggio (RE)
2
Tecnogeofisica s.n.c.,
Carpi (MO)

16
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1. Introduzione

La simulazione del comportamento strutturale dinamico della Basilica di S.Quirino a Correggio (RE) stata
una singolare esperienza di modellazione al continuo di una edificio storico complesso, della quale da molto

STRUCTURAL MODELiNG TREDICI


tempo lAutore ha conoscenza, per avere valutato lavori di Altri (architetti M.Deganutti, G.Nicolini,
M.Severi) oltre che dellAutore stesso, eseguiti in concomitanza dell'azione dei sismi in anni lontani e
recenti (1987, 1996, 2012).

Introduzione Fondamentali alla modellazione sono stati il rilievo geometrico e del quadro fessurativo, oltre alla raccolta
di rilevanti informazioni sulla storia della costruzione; sono state ottenute informazioni molto utili alla
comprensione del quadro fessurativo presente oltre che delle singolarit locali nella geometria.

L
a simulazione del comportamen-
to strutturale dinamico della Ba-
silica di S. Quirino a Correggio
(RE) stata una singolare esperienza
di modellazione al continuo di una edi-
ficio storico complesso, della quale da
molto tempo lAutore ha conoscenza,
per avere valutato lavori di Altri (archi-
tetti M. Deganutti, G. Nicolini, M. Se-
veri) oltre che dellAutore stesso, ese-
guiti in concomitanza dellazione dei
sismi in anni lontani e recenti (1987,
1996, 2012).
Fondamentali alla modellazione sono
stati il rilievo geometrico e del qua-
dro fessurativo, oltre alla raccolta di
rilevanti informazioni sulla storia della
costruzione; sono state ottenute infor-
mazioni molto utili alla comprensione
del quadro fessurativo presente oltre

che delle singolarit locali nella geo-

Figura 1. Pianta della basilica in esame e quadro fessurativo come si presenta nel 2015. FORSE SAREBBE IL CASO DI INDICARE QUI
metria.

LE DUE VERTICALI DI MISURA A CUI SI RIFERISCONO LE MISURE SPERIMENTALI PRESENTATE IN FIG. 4 e 5

17

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STRUCTURAL MODELiNG TREDICI

La modellazione stata impostata per


ottenere conferme ed estensioni nel-
la conoscenza di aspetti e debolezze
strutturali gi note.
Lanalisi dinamica lineare ha offerto la
prima importante serie di risultati, in-
ducendo a varie modifiche di elementi
e vincolamento, per conseguire via via
restituzioni di risultati coerenti al dan-
no riconoscibile ed ai rilievi con sismo-
metri eseguiti in varie posizioni della
costruzione.
La modellazione stata impostata per ottenere conferme ed estensioni nella conoscenza di aspetti e
de olezze strutturali gi note.
Le indicazioni ottenute dal modello
L'analisi dinamica lineare ha offerto la prima importante serie di risultati, inducendo a varie modifiche di
sulle parti soggette a spostamenti pi
elementi e vincolamento, per conseguire via via restituzioni di risultati coerenti al danno riconosci ile ed ai
rilevanti, hanno indirizzato il posiziona-
rilievi dei
mento con sismometri.
sismometri eseguiti in varie posizioni della costruzione.
Figura 2. Modello geometrico tridimensionale reali ato con per la basilica di San Quirino e le sue pertinen e.

Spostamenti in cm per la
combinazione di carico sismica
di maggiore rilievo,
evidente la grande deformabilit
al livello del sottotetto,
confermata al vero nelle sconessioni
sullordito ligneo e sul manto
di copertura.


Figura . Misura ione dei modi di vibrare della struttura per me o di sismometro Tromino .



Spostamenti in cm per la com inazione di carico sismica di maggiore rilievo,
evidente la grande deforma ilit al livello del sottotetto,
18 confermata al vero nelle sconessioni sullordito ligneo e sul manto di copertura.



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STRUCTURAL MODELiNG TREDICI
Tensioni verticali/assiali in daN/cm per la
combinazione di carico statica pi gravosa,
con evidenza dei valori abbastanza elevati per le
pilastrate delle navate,
che pu essere confermata al vero dalla presenza di
cedimenti fondali delle stesse.


Tensioni verticali assiali in daN cm per la com inazione di carico statica pi gravosa,
con evidenza dei valori a astanza elevati per le pilastrate delle navate,
che pu essere confermata al vero dalla presenza di cedimenti fondali delle stesse.

Tensioni tangenziali in daN/cm per la combinazione di carico sismica


pi gravosa con cancellazione degli elementi interessati da tensioni
eccedenti +/- 2.5 daN/cm; riconoscibile una soddisfacente
corrispondenza con il quadro fessurativo rivevato.

Tensioni tangenziali in daN


Il calcolo delle frequenze cm per la com
restituitoinazione di carico sismica pi
dallanalisi dinamica lineare gravosa
stato poi comparato con i valori restituiti dalle misure
con cancellazione degli elementi interessati da tensioni eccedenti 2. daN cm ;
strumentali.
riconosci ile una soddisfacenteEsse corrispondenza con il quadro fessurativo rivevato.

Mode Frequenza Periodo


cazioni ottenute dal modello sulle parti soggette a spostamenti pi rilevanti, hanno indirizzato il
N (Hz) (sec)
namento dei sismometri.
lo delle frequenze restituito dallanalisi dinamica (sec)
lineare stato poi comparato con i valori restituiti
misure strumentali. 1 2.2252 0.4494
2 2.5895 0.3862
Frequenc eriod Tolerance
(rad sec) (c cle sec) 3 2.6609
(sec) 0.3758
1 .9816 2.22 2 4 0.
2.75319 0.3632 0.0000e 000
16.270 2. 89 0. 862 0.0000e 000
16.7188 2.6609 5 3.1879
0. 7 8 0.3137 0.0000e 000
17.298 2.7 1 0. 6 2 0.0000e 000
6 3.5411 0.2824
20.0 00 .1879 0. 1 7 0.0000e 000
22.2 92 . 11 7 4.7358
0.282 0.2112 0.0000e 000
29.7 61 .7 8 0.2112 0.0000e 000
.6177 . 0
8 5.3504
0.1869
0.1869 0.0000e 000
9.0890 9. 0 9 9.4043
0.106 0.1063 0.0000e 000
62. 902 9.9 6 0.100 0.0000e 000
10 9.9456 0.1005
Tabella 1. Frequenze Modali calcolate con Midas GEN.

19
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STRUCTURAL MODELiNG TREDICI
Mode (N-S)
(E-W) TRAN-Y TRAN-Z ROTN-X ROTN-Y ROTN-Z
N TRAN-X
MASS(%) Sum(%) MASS(%) Sum(%) MASS(%) Sum(%) MASS(%) Sum(%) MASS(%) Sum(%) MASS(%) Sum(%)
1 21.9601 21.9601 0.0498 0.0498 0.0003 0.0003 0.0020 0.0020 3.6760 3.6760 0.7969 0.7969
2 3.2044 25.1645 2.2251 2.2749 0.0056 0.0059 0.2125 0.2145 0.7518 4.4278 0.8827 1.6796
3 0.0784 25.2429 37.8942 40.1691 0.0413 0.0472 2.4498 2.6642 0.0281 4.4559 0.0808 1.7603
4 13.0240 38.2669 0.0168 40.1860 0.0078 0.0550 0.0007 2.6649 1.9788 6.4347 4.7561 6.5165
5 20.6415 58.9084 0.0387 40.2247 0.0036 0.0586 0.0044 2.6693 0.1515 6.5862 0.1512 6.6677
6 0.0071 58.9155 18.0376 58.2623 0.1277 0.1863 0.0516 2.7210 0.0021 6.5883 0.1727 6.8404
7 14.5569 73.4723 0.0021 58.2644 0.0013 0.1876 0.0305 2.7514 0.0006 6.5888 0.9112 7.7516
8 0.1713 73.6437 7.4976 65.7621 0.3266 0.5142 0.0021 2.7536 0.0506 6.6395 0.4976 8.2492
9 16.1377 89.7814 0.1302 65.8922 0.0042 0.5184 0.0003 2.7539 1.2732 7.9127 0.5675 8.8167
10 0.0832 89.8647 24.2753 90.1675 0.1381 0.6565 1.3184 4.0722 0.0744 7.9871 0.0776 8.8943
Tabella 2. Fattori di partecipazione modale calcolati con modello Midas GEN

Il rilievo sperimentale con Tromino


Al fine di caratterizzare sperimentalmente il comportamen-
to dinamico della struttura e del sottosuolo e di evidenzia-
re eventuali coincidenze di risonanza tra i due, sono state
eseguite alcune misure di vibrazione sotto sollecitazione am-
bientale sul terreno naturale oltre che lungo 4 allineamenti
verticali allinterno della struttura (basilica di S. Quirino: piano
struttura e sottotetto) secondo il seguente schema:
Per lacquisizione dei dati di microtremore sismico, stato
utilizzato uno strumento idoneo per lacquisizione di dati
in sismica passiva a stazione singola, sismometro TROMI-
NO (MoHo srl).
Il dati acquisisti sono stati analizzati mediante il sofware
Grilla (a corredo dello strumento) Tale software effettua
analisi spettrali e per quanto concerne il suolo individua i
modi di vibrare dello stesso secondo tecnica HVSR o H/V
(Nakamura 1989).
verticale rilievo microtremori strutturale SQ1g-SQ1_1
verticale rilievorilievo
verticale microtremori strutturale
microtremori SQ2g-SQ2_1
strutturale SQ1g-SQ1_1
verticale rilievo microtremori strutturale SQ3g-SQ3_1
verticale rilievo microtremori strutturale SQ2g-SQ2_1
verticale rilievorilievo
verticale microtremori strutturale
microtremori SQ4g-SQ4_1-SQ4_2
strutturale SQ3g-SQ3_1
verticale rilievo microtremori strutturale SQ4g-SQ4_1-SQ4_2
Rilievo microtremore sismico su terreno naturale: Mode Frequenza Direzione
SQ N (Hz)
Rilievo microtremore sismico strutturale:
SQ1g Piano 0 (ground) zona chiesa 1 2.1 Trasversale
SQ2g
SQ3g 2 2.7 Longitudinale
SQ4g Piano -1 (ground) zona cripta
Tabella 4. Modi fondamentali di vibrare acquisiti con TROMINO
SQ4_1 Piano intermedio zona coro

SQ1_1
SQ2_1
Piano 1 (sottotetto)
SQ3_1
SQ4_2
Tabella 3. Rilievi microtremore sismico di strutture su terreno naturale

20
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STRUCTURAL MODELiNG TREDICI

Per lacquisizione dei dati di microtremore sismico, stato utilizzato uno strumento idoneo per lacquisizione di dati in sismica
Il software determina anche la signifi- ca internazionali quali SESAME (2005). della struttura, ove si riconosce un picco
passiva a stazione singola, sismometro TROMINO (MoHo srl).
cativit dei risultati secondo linee guida Nella figura sottostante si riporta la cur- per amplificazione sismica stratigrafica
Il dati acquisisti
europee descrittesono
neistati analizzati
progetti mediantevail H/V
di ricer- sofware (a corredo dello
acquisita nellimmediato strumento)
intorno Tale
a 0.75 Hz.software effettua analisi spettrali
e per quanto concerne il suolo individua i modi di vibrare dello stesso secondo tecnica HVSR o H/V (Nakamura 1989).
Il software determina anche la significativit dei risultati secondo linee guida europee descritte nei progetti di ricerca internazionali
quali SESAME (2005). Nella figura sottostante di riporta la curva H/V acquisita nellimmediato intorno della struttura, ove si riconosce
un picco per amplificazione sismica stratigrafica a0.75 Hz.

Per mettere in luce i modi fondamentali di vibrare di una struttura necessario rimuovere dalle registrazioni leffetto del sottosuolo,
mediante la tecnica SSR (Standard Spectral Ratio). La rimozione viene effettuata deconvolvendo le misure effettuate ai vari piani per
quelle effettuate a piano terra o a livello della fondazione dove leffetto del sottosuolo e massimo.
Tutti i punti di rilievo di microtremore sono stati mantenuti in ascolto per almeno 10 min, con frequenza campionamento di 128 Hz.
Le serie temporali acquisite sono state suddivise in finestre di 20 sec di lunghezza. Gli spettri finali sono la media ottenuta tra 21le
finestre di analisi.
Il rilievo di tutte
CSPFea_SM_13_OK.indd 21 le 4 verticali previste stata portato a termine in circa 3,5 ore quindi in condizioni di condizioni meteo e di traffico
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uniformi. Sotto tali presupposti (forzante stazionaria) possibile quindi ottenere in modo ragionevolmente credibile la deformata del
STRUCTURAL MODELiNG TREDICI
Per mettere in luce i modi fondamentali 10 min, con frequenza campionamento anche utilizzando un singolo strumento.
di vibrare di una struttura necessario di 128 Hz. Le serie temporali acquisite Volendo invece ottenere informazioni
rimuovere dalle registrazioni leffetto del sono state suddivise in finestre di 20 sec sulle deformate dei modi di ordine su-
sottosuolo, mediante la tecnica SSR di lunghezza. Gli spettri finali sono la me- periore, si dovranno utilizzare almeno 2
(Standard Spectral Ratio). La rimozio- dia ottenuta tra le finestre di analisi. strumenti sincronizzati per la ricostruzio-
rilievo verticale SQ1
ne viene effettuata deconvolvendo le Il rilievo di tutte le 4 verticali previste ne delle fasi.
misure effettuate ai vari piani per quelle stata portato a termine in circa 3,5 ore Lo strumento stato allineato con assi
rilievo verticale
TRASV. SQ1
effettuate a piano terra o a livello della quindi in condizioni di condizioni meteo e paralleli alle facciate della basilica. De-
fondazione dove leffetto del sottosuolo di traffico uniformi. Sotto tali presupposti finiamo TRASVERSALE la componente
TRASV.
e massimo. (forzante stazionaria) possibile quindi parallela alla facciata della basilica ag-
Tutti i punti di rilievo di microtremore sono ottenere in modo ragionevolmente credi- gettante sulla pizza e LONGITUDINALE
stati mantenuti in ascolto per almeno bile la deformata del 1 modo flessionale, la componente ortogonale.

rilievo verticale
LONG. SQ1
Rilievo verticale SQ1
TRASV.
LONG.

LONG.

rilievo verticale SQ2

rilievo verticale
TRASV. SQ2

TRASV. Rilievo verticale SQ2

rilievo verticale SQ2


LONG.

TRASV.
LONG.



rilievo
verticale SQ
LONG.
Rilievo verticale SQ3
rilievo vTRASV.
erticale SQ

TRASV.



rilievo verticale
LONG. SQ

TRASV.
LONG.

Grafico SQ1_G / SQ2_G / SQ3_G


Grafico SQ1_1 / SQ2_1 / SQ3_1

Grafico SQ1_G / SQ2_G / SQ3_G


LONG. Grafico SQ1_1 / SQ2_1 / SQ3_1
22
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STRUCTURAL MODELiNG TREDICI
rilievo verticale SQ
Rilievo verticale SQ4
TRASV.

LONG.


Grafico SQ4_G
Le curve che evidenziano
Figura 2. 2M. M i modi
odello di vibrare
geometrico Grafico della strutturaato
SQ4_1 in Si pu notare in luce ilchean lindagine sperimentale
ertinen e.e. mette
Figura odello geometrico t ridimensionale
tridimensionale reali
reali ato ccon
on pper
er lla
a bbasilica
asilica ddi i SSan Quirino
Q uirino ee lle
e ssue
ue ppertinen
analisi sulle 4 verticali indagate sono riportate Grafico SQ4_2
nel seguito. Illu- promo modo di vibrare in direzione trasversale a
2.1 Hz il
(*Nel punto di rilievo SQ4 sono presenti 2 tracce poich sono state effettuate 3 misure [2 in alzata e 1 a terra ]).

striamo solo le componenti
orizzontali che sono quelle rilevan- primo modo di vibrare in direzione longitudinale a 2.7 Hz.
ti nella modellazione: Esempio di documentazione fotografica dei rilevi eseguiti sulla verticale SQ3 la prima foto (a sx) riporta il rilievo eseguito al piano
terra della Basilica in prossimit della facciata interna e la seconda foto (a dx) al piano sottotetto in corrispondenza delle stessa
verticale del punto sottostante:


Figure 1, 2. Esempio di documentazione fotografica dei rilevi eseguiti sulla verticale SQ3 la prima foto (a sx) riporta il
rilievo eseguito al piano terra della Basilica in prossimit della facciata interna e la seconda foto (a dx) al piano sottotetto
in corrispondenza delle stessa verticale del punto sottostante
Figura . Misura ione dei modi di vibrare della struttura per me o di sismometro Tromino .
ione dei modi di vibrare della struttura per me o di sismometro Tromino .
Figura . Misura


. Lanalisi non lineare statica (pushover)

Lanalisi non lineare

statica (pushover)
La finalit della presente modellazione era prioritariamente la comprensione del comportamento glo ale
La finalit della presente modellazione
era prioritariamente la com-
del fa ricato sottoposto allazione del sisma, dunque su
considerazioni quale potrebbe
lindividuazione essere
delle parti laccelerazione
pi esposte ed alil suo-
possi ile

prensione del comportamento globale del fabbricato sottoposto lo che comporterebbe pregiudizio al fabbricato.
raggiungimento di condizioni critiche; la determinazione di valori di impiego diretto per la progettazione
allazione del sisma, dunque lindividuazione delle parti pi esposte Lesecuzione sullo stesso modello di una analisi statica non line-
non era richiesta in questa fase di analisi e potr seguire altri percorsi.
ed il possibile raggiungimento di condizioni critiche; la determina- are con distribuzione di carico commisurata alle masse presen-

zione di valori di impiego diretto per la progettazione non era richie- ti, assimilabile allazione di una accelerazione media inerziale,
sta in questa fase di analisi e potr seguire altri percorsi. permette globalmente di riconoscere il livello di accelerazione
Si ritenuto di interesse, noto lo spettro normativo delle accele- per il quale si avvia il danneggiamento e la progressione dello
razioni applicato al modello, determinare prima laccelerazione stesso per livelli di accelerazione crescenti.
media di inerzia che ha interessato la costruzione, quindi i corri- Le risultanti delle reazioni vincolari a terra hanno permesso di
spondenti valori tensionali nelle varie parti della stessa ed infine riconoscere il rapporto medio tra azione orizzontale e verticale
la possibile sequenza del danneggiamento. per il fabbricato sottoposto allo spettro elastico della zona;
Con questo percorso, una volta ottenuti sufficienti riscontri stato anche possibile riconoscere la direzione risultante della
alla validazione del modello ed operando in ambito elastico, composizione delle reazioni secondo gli assi principali X ed Y
possibile correlare laccelerazione media di inerzia attivata nella della costruzione, legata alla distribuzione delle masse e rigi-
costruzione ad una nota accelerazione al suolo, con possibili dezze della stessa:

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STRUCTURAL MODELiNG TREDICI
A)
Load Fx (tonf Fy (tonf) Fz (tonf)
gLCB7 1058.35 1217.65 7879.59 c (1058.35 + 1217.65) / 7879.59 = 0.2 (q=2)

dunque applicando nellanalisi dinamica lineare uno spettro elastico con accelerazione al suolo pari a 0,26g, ridotto con
un fattore di struttura q=2, il fabbricato globalmente interessato da una accelerazione media di inerzia pari a 0,2g;

B)
rapporto sommario di correlazione (in campo elastico) tra accelerazione media inerziale nello specifico fabbricato ed ac-
celerazione al suolo analisi statica non lineare
R = 0,2*2/0,26
= 1,54
analisi statica
non lineare



C)

la direzione della composizione vettoriale delle

reazioni

vincolari
orizzontali
alla base,



stata quella
3
secondo
la quale sono
state applicate le spinte crescenti nell'analisi non lineare;
statica

atan 1217/1058 = 49 45
3


3

Lanalisi statica non lineare ha permesso di ri-


conoscere, seguendo il danneggiamento resti-

tuito dal modello ai crescenti passi di carico, la
possibile sequenza del danno nelle varie parti 3
della basilica per i crescenti valori delle acce-
lerazioni medie inerziali orizzontali, quindi con

la possibilit di effettuare, almeno nel campo
elastico impiegando il rapporto R, sommari ri-

scontri circa il possibile danno conseguenteFigura ad. Curva ce indica C E COSA Gli step di carico in ascissa e in ordinata cosa La deforma ione Gli step di carico anno una
unit di misura
specifiche accelerazioni al suolo, misurate per
sismi attuali e trascorsi.



Figura 3. Curva di capacit restituita dallanalisi statica non line-

are: ordinate: passi di carico, ciascuno corrispondente a 0,04g;

ascisse: spostamenti del punto di controllo espressi in cm.


Figura . Curva ce indica C E COSA Gli step di carico in ascissa e in ordinata cosa La deforma ione Gli step di carico a

unit di misura
3


La curva indica il superamento globale
del limite elastico gi dal 3 passo di
carico, corrispondente ad una acce-
lerazione pari a 0,12g; un successivo
decadimento della curva riconosci-
bile al 12 passo di carico, corrispon-

dente ad una accelerazione pari a

0,48g.

Figura 4. Volta a botte della navata centrale. Mappa tensionale delle tensioni tangenziali, riportando in bianco il
della soglia limite
superamento assunta orientativamente
pari a +/-1 daN/cm,
ottenuta per spinta pari a 0,2g 3

(valore correlabile ad una accelerazione al suolo pari a 0,26g).

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Figura 10. Volta a botte della navata centrale mappa delle tensioni tangen iali c e riporta in bianco il superamento della soglia
limite assunta pari a 1 /! ottenuta per una accelera ione di 0.2 g.
STRUCTURAL MODELiNG TREDICI

SFigura 5. ezione trasversale delle navate


Mappa tensionale delle tensioni tangenziali, ripor-
tando in bianco il superamento della soglia limite
assunta pari a +/- 2,5 daN/cm, ottenuta per spinta
pari a 0,32g
ta in bianco il superamento della
celera ione di 0.4 g.


Figura 11. Se ione trasversale delle navate mappa delle tensioni tangen iali c e riporta in bianco il superamento della soglia limite
assunta pari a 2.5 /! ottenuta per una accelera ione di 0. 2 g.

Per la porzioni di volta pi sollecitata


stata operata l'estrusione dellelemen-
to plate in pi elementi solidi, suddi-
visi in pi spessori, tra i quali anche
quello corrispondente all'intonaco di
intradosso, riconoscendo tensioni non
compatibili ed individuando probabil-
mente la parte pi vulnerabile e peri-
colosa della basilica. Figura 6. Assonometria pilastri delle navate
l superamento della Mappa tensionale delle tensioni assiali, riportando in
bianco il superamento della soglia limite assunta pari

i 0.4 g. Figura 12. Visione assonometrica di pilastri delle navate mappa adelle
Figura 12. Vlimite
soglia isione assonometrica
assunta di pilastri delle
pari a 3 navate mappa
3( traz)
delle
pari
/-15
tensioni
a t0,48g
ensioni
15 () / !
(comp)
tangen iali c daN/cm,
tangenpiali
ottenuta
!
e riporta in bottenuta
er ucna e arccelera
iporta iione
n bianco
per spinta
ianco il superamento della
di 0.4il gsuperamento
. della

soglia limite assunta pari a 3 15 () / ottenuta per una accelera ione di 0.4 g.


ona particolarmente sollecitata
Figura 1 . Tensioni tangen iali all interno dello spessore della volta della navata principale in una ona particolarmente sollecitata
per una combina ione di carico da terremoto.
Figura 1 . 7.
Figura Tensioni
Tensioni tangenziali
tangen nello dspessore
iali all interno della
ello spessore volta
della della
volta della navata
navata pprincipale,
rincipale in una ona particolarmente sollecitata
in uuna
per zona particolarmente
na combina ione di carico da sollecitata
terremoto. per una combinazione di carico sismica

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STRUCTURAL MODELiNG TREDICI

Silvia Castellaro1
Paolo Barrasso2
Stefano Isani2

1
Dipartimento di Fisica e Astronomia, Universit
di Bologna, silvia.castellaro@unibo.it
2
Studio MATILDI+PARTNERS, Bologna,
areatecnica@matildi.com

Validazione del
modello MIDAS di un
viadotto per mezzo
di caratterizzazione
dinamica speditiva
effettuata con
Tromino
26
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STRUCTURAL MODELiNG TREDICI
Introduzione

I
l viadotto Valtellina (Variante di Morbegno, S.S. 38 dello effettuata una caratterizzazione dinamica del viadotto.
Stelvio progettato dallo Studio MATILDI+PARTNERS di Lindagine stata condotta su entrambe le carreggiate
Bologna) ha una lunghezza complessiva di 3.850 m ed senza interrompere il traffico, al fine anche di rilevare
costituito da 2 carreggiate separate secondo il tipo B eventuali differenze tra di esse. Essa servita infine a
delle norme, suddivise longitudinalmente in 8 tratti separati validare il modello MIDAS (Civil, 2015) della struttura
tra loro e quindi strutturalmente indipendenti, essendo utilizzato in sede di progetto in diretta corrispondenza ai
interconnessi da soli giunti di dilatazione. dettami del punto 9.2.2 delle NTC 2008.
A seguito della richiesta del collaudatore statico stata

Campagna e oggetto di misura


Sul tratto di viadotto in oggetto (Figura co, col solo restringimento della car- 2) che durante la campagna di re-
1) sono state effettuate misure di vi- reggiata ad una corsia di marcia, du- gistrazione si tenga una stazione
brazione ambientale per mezzo di 4 rata circa unora per ogni via di corsa. di riferimento stabile, che servir
sismometri Tromino nei punti indicati come normalizzatore delle even-
in Figura 2. Luso del microtremore ambientale tuali fluttuazioni della sorgente nel
Le misure sono state condotte impie- (prodotto dal traffico, dalle perturba- tempo.
gando 3 strumenti collegati tra loro zioni meteorologiche e da altre sorgenti In questa analisi dinamica si operato
via radio, senza alcun cablaggio, su naturali ed antropiche) come eccitatore secondo il punto 2 (il riferimento co-
ogni sezione trasversale del viadotto per caratterizzare la dinamica di una stituito dalla stazione di misura posta
indagata (esterno, centro e interno di struttura prevede due accortezze: sulla pila fissa). Osserviamo tuttavia
ciascuna carreggiata, Figura 2), mante- 1) che la sorgente possa essere che una campagna di misura passiva
nendo sempre uno strumento fisso sul- considerata stazionaria durante la condotta anche con un solo strumen-
la pila. Le sezioni indagate sono state campagna di misura (quindi che si to sar in grado di fornire le frequen-
4 per ogni carreggiata e ciascuna mi- lavori nellarco di poche ore, in cui ze modali delle strutture investigate
sura ha avuto una durata di 10 minuti. le condizioni meteorologiche e/o di in quanto questi valori non dipendo-
Lintera campagna di misura (16 misure traffico rimangano stabili), no dalle caratteristiche della sorgente
per carreggiata), effettuata sotto traffi- o, in alternativa, usata per eccitare la struttura.

Figura 1. Sinistra: vista da sotto del viadotto in esame. Destra: disposizione degli strumenti impiegati (indicati dalle frecce), di tipo stand-alone, senza cavi,
sulla carreggiata sud. La sincronizzazione tra le diverse unit pu avvenire sia via radio che via GPS.

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STRUCTURAL MODELiNG TREDICI
Per quanto concerne lampiezza (e di questa determinazione che impor- effettuato con MIDAS Civil, 2015) che
quindi le deformate modali), questa tante operare secondo i modi 1) o 2) sar presentato in seguito.
pu invece risentire dello spettro della sopra citati, o disporre di un modello
sorgente allatto della misura ed ai fini adeguato di supporto (come quello

Figura 2. Sezione trasversale del ponte con identificazione delle travi e ubicazione dei punti di misura (esterno, centro, interno).
Sono state acquisite 4 sezioni analoghe per entrambe le carreggiate.

Figura 3 .
Modello di calcolo agli elementi finiti.

Risultati
Per ciascun punto di misura sono stati ne delle frequenze modali della strut- della carreggiata nord sono sistema-
calcolati gli spettri medi di ampiezza in tura in esame stimata in 0.02 Hz ticamente leggermente minori, il che
velocit e la relativa deviazione stan- a 1. compatibile con la sua maggior
dard, segmentando il segnale acquisi- Un esempio di spettri registrati sulla lunghezza di circa 0.5 m. Fatta salva
to in finestre (40 s). Poich il segnale carreggiata nord e quella sud nella po- questa differenza sistematica, il pat-
stato acquisito a 512 Hz, la risoluzio- sizione di quarto della luce a ovest e a tern spettrale tra le due carreggiate
ne spettrale in frequenza risulta essere est della pila in esame dato in Figura identico.
0.0156 Hz. Si tratta ovviamente della 3. In ciascun pannello sono riportati gli Losservazione di tutti gli spettri otte-
risoluzione matematica legata alla sola spettri relativi alle 3 posizioni (esterna, nuti e delle relative ampiezze (assolu-
scelta dei parametri usati allatto del centrale, interna) di ciascuna sezione te e normalizzate al fine di eliminare
campionamento del segnale e della (a colore per la carreggiata nord e in linfluenza della sorgente) ha portato
segmentazione in finestre per lanalisi. nero per quella sud). allo schema di frequenze modali di
La precisione reale nella determinazio- Si osserva che le frequenze modali Tabella 1.

28
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STRUCTURAL MODELiNG TREDICI
stato calcolato anche lo smorzamento modale attraver- Esso risulta essere tra il 3 e il 4% per tutti i modi con com-
so la tecnica DEC (Castellaro, 2016, in corso di stampa). ponente prevalente verticale individuati (Figura 4),

a 4. COMPONENTE VERTICALE: spettri di ampiezza in velocit registrati sulle due carreggiate. Carreggiata nord in colore,
ggiata sud i4.
Figura n nCOMPONENTE
ero. VERTICALE: spettri di ampiezza in velocit registrati sulle due carreggiate. Carreggiata nord in colore,
Figura 4. COMPONENTE VERTICALE: spettri di ampiezza in velocit registrati sulle due carreggiate. Carreggiata nord in colore, carreggiata sud in nero.
Figura 4. COMPONENTE VERTICALE: spettri di ampiezza in velocit registrati sulle due carreggiate. Carreggiata nord in colore,
carreggiata sud in nero.
carreggiata sud in nero.
Figura 5. Smorzamento associato ai
modi individuati. Si osserva, come
da Tabella 1, che i modi entro 2.5 Hz
hanno componente prevalentemente
verticale.

a 5. Smorzamento associato ai modi individuati. Si osserva, come da Tabella 1, che i modi entro 2.5 Hz hanno componente
lentemente verticale.
29
alisi modale agli elementi finiti
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Figura 5. Smorzamento associato ai modi individuati. Si osserva, come da Tabella 1, che i modi entro 2.5 Hz hanno componente
STRUCTURAL MODELiNG TREDICI
Analisi modale agli elementi finiti

L
a caratterizzazione dinamica spe- situazioni limite. Il vincolamento fisso lon- dalla mera elasticit per quanto riguarda
rimentale stata utilizzata per va- gitudinale su ogni pila contrario, infatti, il materiale che per quanto riguarda agli
lidare il modello dinamico e statico ai dettami dellisostaticit adottata cor- elementi di connessione, nello specifico
dellimpalcato sviluppato nellambito del rettamente in tutti gli impalcati ma cor- gli appoggi dellimpalcato.
dimensionamento strutturale. risponde alle reali condizioni di esercizio Al di l delle note capacit di MIDAS di
La modellazione strutturale utilizzata in presenza di azioni modeste e ridotti interpretare i fenomeni non lineari nel-
per il dimensionamento delle strutture tempi di misura come quelle dellindagi- le analisi sismiche evolute, nel caso dei
di impalcato stata condotta secondo ne qui presentata. In questo caso i ridotti confronti con misure di microtremore il
la geometria stradale media dellasse di tempi di misura eliminano gli effetti dello tema perfettamente opposto e risulta
tracciamento della strada; asse concen- scorrimento termico dellimpalcato sulle necessario, invece, uscire dalla isostati-
trato nella mezzeria delle due carreggiate; pile, rendendo di fatto le singole campate cit del vincolamento.
questa scelta era pienamente conforme fissate dallattrito degli appoggi. Unultima considerazione importante in
alla costruzione dellopera garantendo Parimenti le pile sono state considerate merito alle differenze nella modellazio-
lottimizzazione della fornitura delle la- incastrate allo spiccato dal piano di cam- ne di un impalcato da ponte in ambito
miere dei conci, uguali per entrambe le pagna in una ipotesi di rigidezza longitu- statico ed in ambito dinamico, riguarda
vie di corsa. dinale e trasversale sicuramente maggio- leffettiva geometria delle masse in un
Poich le acquisizioni dinamiche sono re della realt, ma anche essa conforme sistema multi materiale. Evidentemente
state effettuate su entrambe le carreg- alle condizioni di misura sotto tremore la definizione dei parametri di rigidezza
giate, invece, in sede di validazione, ambientale. controllata dalla geometria degli elemen-
stato costruito con MIDAS Civil (2015) Queste scelte sono perfettamente con- ti e dal rapporto dei loro moduli elastici
un modello globale di entrambe le vie di formi con la validazione del comporta- secondo le correnti formulazioni della
corsa con elementi unidimensionali tipo mento del viadotto a carichi verticali (cio scienza delle costruzioni. La posizione
BEAM aventi le caratteristiche statiche in ambito di azioni statiche gravitative), verticale del baricentro della sezione (in-
proprie dei conci metallici e della soletta quindi al confronto delle frequenze pro- teso propriamente come centro di mas-
sovrastante con la geometria curvilinea prie della coppia di impalcati - per i modi sa) dipende invece solo dai rapporti ge-
esatta del tracciato stradale (Figura 5). a comportamento prevalentemente ver- ometrici e dalle masse dei materiali, non
La duplicazione degli impalcati ha per- ticale - con gli esiti delle acquisizioni spe- dal rapporto dei moduli elastici.
messo di identificarne i modi individuali rimentali. Poich il rapporto tra la densit del cal-
lievemente diversi, come gi scritto, per I modi a comportamento orizzontale, co- cestruzzo e la densit dellacciaio vale
effetto della curvatura planimetrica. munque presenti con frequenze maggio- circa 3 e il rapporto tra i moduli elastici
In relazione alla condizione di misura, ri di quelli verticali, non sono cos esat- degli stessi materiali vale circa 6 per le
cio in presenza di traffico ridotto ed as- tamente rappresentati dal modello nelle azioni di breve durata, come le vibrazioni,
senza di azioni orizzontali, stata trascu- loro condizioni ultime. ne risulta che la posizione del baricentro
rata la fessurazione della soletta a cavallo Una rappresentazione pi precisa richie- modellato in ambito di analisi statica
delle pile. derebbe, ad esempio, una analisi detta- sensibilmente pi basso rispetto al reale
A differenza del dimensionamento sta- gliata dellinterazione tra terreno e strut- centro di massa che posto al lembo in-
tico, condotto in condizioni di carico tura e il reperimento di dati geotecnici feriore della soletta.
raro ovvero limite, in esercizio, infatti, non disponibili. Questo affinamento non In una modellazione unifilare lasse degli
ogni impalcato si trova in condizioni di incrementerebbe in ogni caso il livello di elementi BEAM disegnato dovrebbe corri-
carico ridotto e quindi lo sfruttamento conoscenza della struttura in modo si- spondere col centro di massa (centroide).
delle sezioni resistenti parimenti ridotto gnificativo. Lerrore che si commette in presenza di
fino a tassi di utilizzo dellordine del 50% Come gi scritto, necessario, oppor- carichi verticali nelle analisi statiche non
per le sezioni in sistema misto acciaio- tuno ed estremamente utile considerare ovviamente significativo mentre in una
calcestruzzo. nelle modellazioni il campo di sollecita- analisi modale lindividuazione delleffetti-
Anche il vincolamento stato ritenuto zione alle quali le modellazioni stesse de- vo baricentro (in termini propri) fonda-
fisso in direzione longitudinale su ogni vono riferirsi; ci spesso trascurato dal mentale per una corretta valutazione del
pila, poich in presenza di piccole solle- progettista che finisce per bollare come rocking longitudinale dellimpalcato nei
citazioni lattrito vincola in qualche misura inesatte le misure effettuate poich non modi di flessione verticale che nella pre-
limpalcato su tutte le sottostrutture. aderenti agli esiti della sua modellazione sente indagine sperimentale sono stati
Come detto in precedenza, anche que- analitica. quelli specificamente studiati.
sta ipotesi di modellazione contraddice Al contrario, parere degli scriventi che Per ovviare a questa discrepanza ge-
lanalisi corrente di dimensionamento, sia la modellazione che debba adeguarsi ometrica stato inserito un portale di
laddove sia necessario impostare la si- al campo di sollecitazione che, soprattut- modellazione in corrispondenza delle pile
curezza della struttura nei confronti delle to negli impalcati metallici, trascende sia in grado di ricondurre la posizione geo-

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STRUCTURAL MODELiNG TREDICI
metrica degli elementi BEAM nella effetti- ti torsionali, rappresentando le masse Anche in questo caso, come nel caso
va posizione del centro di massa. concentrate nellasse geometrico della delle vibrazioni orizzontali, il confronto tra
In ogni caso, la modellazione unifilare struttura senza le pur minime eccentrici- i dati sperimentali e i valori analitici pu
non interpreta adeguatamente gli effet- t presenti nella realt nel caso in esame. evidenziare differenze non trascurabili.

Figura 6. Forma modale del modo 1 (carreggiata nord) secondo il modello realizzato.

Nellesempio di Figura 6 riportiamo la ampiezza dello spostamento sul pia- indicano lo spostamento normalizzato
forma modale relativa al primo modo no della sezione (generalmente il ver- al valore massimo registrato in quella
secondo il modello MIDAS Civil (2015, in ticale). posizione, a quella frequenza (viola per
alto) e la corrispondente forma modale I cerchi in Figura 7 (basso) sono centrati componente verticale, blu per trasver-
individuata sperimentalmente (in basso). sulle posizioni di misura (mezzeria e sale e verde per longitudinale). I cerchi
Il modello include 10 campate mentre di campata a sinistra della pila in esa- sono inseriti per meglio comprendere
la parte indagata sperimentalmente me, pila, di campata e mezzeria a le relazioni di ampiezza tra le compo-
quella centrale, indicata dalla cornice destra della pila in esame) e lungo lalli- nenti dello spazio: essi hanno ampiez-
a tratteggio in Figura 7 (alto). Le forme neamento esterno, centrale e interno di za normalizzata al valore massimo e
modali da modello sono riportate come ciascuna campata. Le barrette colorate pari a uno.

31
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sinistra della pila in esame pila di campata e mezzeria a destra della pila in esame e lungo
lallineamento esterno centrale e interno di ciascuna campata. Le barrette colorate indicano lo
spostamento normalizzato al valore massimo registrato in quella posizione a quella frequenza
viola per componente verticale blu per trasversale e verde per longitudinale . cerc i sono
STRUCTURAL MODELiNG TREDICI inseriti per meglio comprendere le relazioni di ampiezza tra le componenti dello spazio essi anno
ampiezza normalizzata al valore massimo e pari a uno.

Figura 7. Alto: schema
deformativo della carreggiata
nord del ponte nel primo
modo ottenuto con MIDAS
Civil (2015). Il tratto indagato
sperimentalmente indicato
dal riquadro a tratteggio. Basso:
ampiezze spettrali registrate
con Tromino lungo la stessa
carreggiata.
evidente un netto
comportamento flessionale
verticale delle due campate.

Figura . Alto: schema de ormativo della carreggiata nord del ponte nel primo modo ottenuto con MI AS Civil 2 15 . Il tratto
indagato sperimentalmente indicato dal ri uadro a tratteggio. asso: ampiezze spettrali registrate con Tromino lungo la stessa
a atte i a ione dinami a del s olo di fonda ione
carreggiata. evidente un netto comportamento lessionale verticale delle due campate.

Caratterizzazione
nc e i suoli dinamica
sono assimilabili adel suolo
d oscillatori dotati di fondazione
di rigidezza c e si stima attraverso la velocit
di propagazione delle onde di taglio e massa assimilata allo spessore dello strato c e risuona .

A
nche i suoli sonon assimilabili
un semplice ad mezzo
dello costituito
strato sedimentario da uno strato
sarebbe sedimentario
f 0 Lanalisi tenero
dei sovrastante
dati relativi ai un suoliammasso
pre-
oscillatori dotatiroccioso
di rigidezza rigido la =frequenza
Vs/ (4H). principale Lassetto dei di risonanza
suoli per dello senta
strato dellesedimentario sarebbe af quella
diversit rispetto s
(che si stima attraverso . Lassetto
la ve- dei ssempre
uoli per
assai sempre assai pi ceomplesso
pi complesso le fre- edelle le frequenze
strutture dche i risonanza si misurano
non illustriamo 7
in
locit di propagazione sperimentalmente.
delle onde di quenze bbiamo impiegato si romino
di risonanza misurano ancspe-e in
questa punti
sede. sul suolo
In ognidi caso,
fondazione
i risultati del
viadotto in esame
taglio) e massa (assimilata allo spes- al fine di caratterizzarne la dinamica nei termini di frequenze di amplificazione
rimentalmente. Abbiamo impiegato ottenuti sul suolo di fondazione sono
sore H dello strato cheper rrisuona).
isonanza. In Tromino anche in 4 punti sul suolo di riportati in Figura 8 e da essi si evince
un semplice mezzo costituito da uno fondazione del viadotto in esame, al rispetto a quella delle strutture c
Lanalisi dei dati relativi ai suoli presenta delle diversit che la frequenza fondamentale die non sito
strato sedimentario illustriamo
tenero sovra- fine
in questa di caratterizzarne
sede. n ogni caso i rlaisultati
dinamica nei sul
ottenuti (legata
suolo dad un basamento
i fondazione rocciosoin
sono riportati
stante un ammasso roccioso igura e rigido,
da essi si termini
evince cdi e
frequenze di amplificazione
la frequenza fondamentale di profondo
sito legata alcune
ad un centinaia di metri)
basamento roccioso
la frequenza principale di risonanza per risonanza.
profondo alcune centinaia di metri . z. 0.4 Hz.

Figura 8. Curve H/V
ottenute per la caratte-
rizzazione dinamica del
suolo. Il picco a 4.7 Hz
un artefatto la cui origine,
secondo lanalisi direzio-
nale effettuata, collocata
presso una falegnameria
a circa 400 m dal tratto di
viadotto in esame, verso
sud-est.

Figura . Curve H V ottenute per la caratterizzazione dinamica del suolo. Il picco a 4. Hz un arte atto la cui origine, secondo
l analisi direzionale e ettuata, collocata presso una alegnameria a circa 4 m dal tratto di viadotto in esame, verso sud est.
32

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on l sioni
STRUCTURAL MODELiNG TREDICI
Conclusioni


stata eseguita la caratterizzazione dinamica del via- del 7%, nei valori di frequenza propria dei modi verticali, come
dotto Valtellina al fine rilevare, allo stato attuale, il com- riassunto in Tabella 1. In due casi (modo II e modo IX) il modello
portamento dinamico del viadotto e valutare eventuali indica come modi distinti due meccanismi la cui frequenza
differenza tra le due vie di corsa. troppo ravvicinata da poter essere individuata sperimental-
La campagna di indagine, effettuata con Tromino in 2 ore di mente come distinta.
lavoro, senza dispiegamento di alcun tipo di cavi, ha evidenzia- Una verifica periodica dei periodi propri, cos come fatto in
to pattern spettrali sostanzialmente identici tra i due impalcati. questa sede, e della loro invariabilit nel tempo, consente
Luguaglianza di comportamento dinamico verticale certifica il monitoraggio nel tempo della struttura e del suo stato di
come i due impalcati abbiano pari caratteristiche inerziali e mantenimento. Le indagini sono infatti effettuabili in tempi
di conseguenza presentino un comportamento statico del rapidi (< 2 ore), da un solo operatore e senza interruzione
tutto analogo a meno della minima differenza legata neces- totale del traffico.
sariamente alla piccola differenza di luce delle campate. Il sottosuolo ha mostrato comportamento dinamico con ampli-
stata poi confrontata lanalisi modale effettuata con MIDAS ficazione a frequenze minori di 1 Hz, che quindi non rivestono
Civil (2015) con le frequenze sperimentali ottenendo una pi particolare interesse per la struttura in esame, poich preclu-
che soddisfacente corrispondenza, con differenze massime dono il rischio di doppia risonanza tra la struttura e il terreno.

I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII


MODO
[Hz] [Hz] [Hz] [Hz] [Hz] [Hz] [Hz] [Hz] [Hz] [Hz] [Hz] [Hz] [Hz]
FREQUENZE MODALI SPERIMENTALI (Tromino)
Asse
Nord 1.45 1.61 1.8 2.07 2.37 2.64 3 3.23 4 4.24 4.53
Asse
Sud 1.48 1.63 1.85 2.11 2.44 2.7 3 3.34 4.1 4.3 4.7
FREQUENZE MODALI DA MODELLAZIONE (MIDAS Civil, 2015)
Asse
Nord 1.44 1.49 1.72 1.88 2.18 2.41 2.71 2.96 3.17 3.28 3.80 4.38 4.70
Asse
Sud 1.45 1.50 1.74 1.90 2.21 2.44 2.74 3.00 3.21 3.31 3.80 4.41 4.72
Tors. (sperim.)
(sperim.) Vertic.

Trasversale
(modello)
Verticale

Verticale

Verticale

Verticale

Verticale

Verticale

Verticale

Verticale

Verticale
(modello)

Torsione
Longit.
Longit.

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