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intervista : Ec 4 fy ‘ | oe Paz oUweais Priel te / eT Nerero KUN Gey Uae UNL oe Gh OY) Seon) erik Sere pM ou a is i ini allen des Peer Pir inenpen emesis Pee eee er eS cnr eee rier [erie eta eae Ty Calera ico di fortuna quindi... Per quanto riguarda la colonna sonora ho lavo- rato allo stesso modo degli altri film: ‘mostri al musicista le immagini, con dividi qualche idea, dai qualche consi slio e poi aspetti che sia lui a proporti va- riazioni. Qualehe volta cid che ami non funziona insieme alle immagini, altre volte invece canzoni che credevi lontane dal tuo gusto si rivelano perfette. Provi provi, proprio come con un attore. De- vi lavorare in sinergia per creareil giusto pprocesso creativo» Il quinto elemento, Star Wars, Avatar: quali influenze troveremo in Valerian? Questo sinceramente @ un modo di pensare da gioralista. Ora abbiamo tutta una nuova generazione di spetta tori che non conoscono un mio film di 20 anni fa o Star Wars. Aspetta, maga «NON VEDO ALCUNA SOMIGLIANZA TRA VALERIAN E IL QUINTO ELEMENTO. E COME SPOSARE PRIMA 1i Star Wars lo conoscono... Mio figlio ha undici anni e non ha visto origina le, solo ultimo. fo non la penso in que- sto modo, @ come se volessi disegnare dei punti e i giornalisti vogliono inve- ce tracciare linee a tutti i costi. Io cerco di rinnovarmi ogni volta, onestamen: te non vedo alcun punto in comune tra Valerian e It quinto elemento. Anche se 0 che probabilmente ci sono un paio di imenti, proprio non riesco a veder- E come sposare prima una donna e poi un’altra, e { tuoi amict ti fanno no- UNA DONNA E POI UN’ALTRA, E | TUO! AMICI TI FANNO NOTARE QUANTO SI SOMIGLINO» ‘sapest Ne SETTEMERE 2017, tare quanto le due si somiglino... Forse unica cosa in comune @ che continuo non prendere me stesso troppo sul se- rio, non mi piacciono i supererol con il mantello che sentono di dover salva: re il mondo e fare a tutti i costi la cosa susta. Mi piace la fantascienza quando ®@ colore e divertimento, non quando & ‘oppo dark. Se vuoi il dolore basta ve dere il notiziario ogni sera...» Puoi descrivere ill processo creative che ti ha portato a concepire I'univer- so visivo del film? Cinque, sei anni fa abbiamo iniziato a mandare mail ad artisti in giro per il mondo, dicendo che stavamo progettan- do un grosso film di fantascienza sen- za dire di cosa si trattasse o che ero io a farlo. Abbiamo chiesto di mandarci di segni di un alieno, di una nave spazia Ie e di un mondo. Ci sono arrivate cir- ca seimila proposte, ne abbiamo scel- te dodici. Ho lavorato con einque di lo- ro per un anno, e dopo averli spremu- ti per bene sono passato agli altri sette. ‘Non hanno avuto altro riferimento che ‘me, una volta alla settimana, via Skype. Uno viveva in Cina, due negli Stati Uni- ti, e due in Europa. Ho lavorato in que- sto modo per proteggerli, volevo aves: sero la liberta totale di strabordare. Gli ho dato una lista con descrizioni molto vaghe e poi ho permesso loro di creare in liberta per mesi. Hanno prodotto ma- teriale incredibile, io alla fine ho solo dovuto scegliere i pezzi pit adatti per comporre il mio puzzle. 1 Ii vello di creativita che ho ottenu: to dando loro liberta, non ponen: do schemi o confini, @ stato sem- plicemente pazzesco». a BESTMOVET di dollar Laura magnetic, il car he si suppone dovrebbero accompa- esti della sci-fi contemporanea yensate a Christopher Nolan 0 berg, tanto per citare alcuni il i) sono del tutto assent oi perd il regista di Valerian e la citta dei mille pianeti (nei cinema italiani dal 21 settembre) comincia a parlare, e tutto cambia radicalmente. In un secondo di venta chiarissimo che in Besson la passi ne e dedizione per Varte si accompagnano ‘un distacco filosofico salutare, forse ad- dirittura necessario, Partiamo dal principio: quando e come si sviluppata la volonta di portare al cine- ma fl fumetto di Jean-Claude Méziéres? «Valerian era parte della mia infanzia, ‘ma ho pensato veramente di fare un film solo una decina di anni fa, perché prima era impossibile: stiamo parlando di un progetto con due personaggi umani € duemila alieni! Ho collaborato con Je- an-Claude ai tempi de Il quinto elemento (1997), e al tempo mi fu di grande aiuto. Pero mi disse anche: “Perché perdi tempo con questa cazzata e invece non fai Va- lerian?”, Cosi dopo quel film ho ripreso in mano il fumetto e mi sono detto: “Non @ ancora possibile, ma iniziamo a lavo- rarei, magari un giorno...”. Me la sono presa molto comoda, alla fine ho comin- ciato a pensarci seriamente solo diect an- ni fa, Ma questo I'ho gia detto. Scusa, il jet lag...» Valerian sembra essere un progetto ‘molto piit personale rispetto a quelli che hai girato negli ultimi anni, «Sicuramente lo @ a livello inconscio, mi sono accorto realizzandolo che Valerian racconta molto di me. Ho passato T'infan- zia in Grecia, Tunisia, Maroceo, ex Jugo- slavia. Molti posti di mare, praticamente sono cresciuto sulla spiaggia. La prima te- levisione é entrata in casa nostra che ave- vo 1? anni, la maturazione per me @ avve- ruta attraverso persone, alberi, paesaggi, animali. I! mio primo vero amico & stato un polpo. Sapevo di vedere il mondo con cocchi diversi, non essendo stato educato a wwweestMovieit preoccuparmi di cose come il eolore del- la pelle o la religione: semplicemente per ‘me non rappresentavano una questione degna di consderazione,Perché& un pro blema se qualeuno &diverso da te? Se fos se uguale non impareresti niente da tu Dimmi chi sei, fammi vedere cosa hai nel- ta tua valigi, cos imparerdqualeosal Al cue persone sono cattivee basta, cid non hha nulla a che fare con il colore oil credo. Forse riguardail modo in cui sono state ti rates, Per meta Valerian &ambientat su ‘una stazione spaale dove tutte le razze dei universo si incontrano, portano cono scenza econdividono culture da ogni pat tema soprattuto hanno imparato a conv: vere, Se alcuni credono che sia complica to vivere accanto a cinesioafroamerican, che ne penseranno dei mie alini? E una buona metafora..» Dietro lo spettacolo della messa in sce- nna’ quindi qualcosa di pi ‘che vorresti arrivasse al pubblico? “Un proverbio che amo dice: “puoi scuote- re un albero quanto vuoi, se il frutto non £ maturo non cada’: Quello che possiamo fare noi artist @ inserre idee qua e Ia, sta poi al pubblico coglierle. Con i miei cinque figli mi comporto nello stesso modo, cerco timolare la loro ricettvita, Per esempio volevo che imparassero a suonare il piano, cost semplicemente un giorno ne ho por- {alo uno a casa eo aspettato di vedere chi «i loro si interessava, senza forzarli. Uno ® diventato motto bravo a suonario. Gli a: {ri semplicemente se ne sono fregati.. Per ‘quanto riguarda il film ovviamente prima di tutto il pubblico deve divertirsi, ma in ‘mezzo allo spettacolo abbiamo seminato anche qualche buona idea. Se poi si bec- cheranno solo il divertimento, a me va be- ne lo stesso». «CHISSA COSA PENSERANNO. | RAZZISTI DEI MIEI ALIENI...» E vero che durante tutti gli anni di la voro al film hai ascoltato la musica di Rihanna? «A die il vero ho iniziato con un altro album, ultimo di Amy Winehouse, "ho ascoltato per due anni. Dopo sono pas- sato a Rihanna, perché dopo tutto quel {tempo non ne potevo pit. Lultimo disco che ha realizzato & pazzesco. Ascoltare e ascoltare ancora un disco mi aluta a tor- nare allo stesso stato d’animo. Per esem- pio quando serivi una storia ret un per- corso, poi quando giri tutto viene realiz~ zato in disordine, quasi mat in sequenza. ud capitare di girare part diverse di una scena a sei mesi di distanza, & molto fact le perdere il filo delle emozioni che vuoi veicolare. Con la stessa musica risvegli la ‘memoria emotiva, mi ha aiutato moltist ‘mo a non perdere il filo del discorso, so- prattutto emozionale», Come hai ottenuto “Because” dei Beatles per il trailer del film e come hai lavorato sulla colonna sonora? «Pengo sia la prima volta che concedono tuna loro canzone per un trailer. Labbia- ‘mo provata durante il montaggio, fun- zionava cosi bene che ci siamo convin- tia fare almeno un tentativo, Abbiamo ‘mostrato loro la musica gi montata sul le immagini, altriment sarebbe stato im: possibile, Si sono entusiasmati per cid ‘che hanno visto e ci hanno dato YOK, tutto qui. Ho scoperto in seguito che Paul McCartney @ un grande fan della fantascienza, penso ci sia stato un piz- SETTEMERE 2017 BEST MOVE 38 x pounce eerames | Spettacoli | 29 “Unepopea spaziale da record per insegnare storia al miel fight” Luc Besson racconta il kolossal “Valerian e la citta dei mille pianeti” “E fantascienza ma denuncia i genocidi, cosi riesco a farmi ascoltare” on ha perso l’autoironia («Era dal 1841 che non mi capitava di essere accolto con tanto entusiasmo») e nemmeno quella sicurezza tutta parigina che gli permette di mostrarsi gentile e disponibi- le, ma anche consapevole delle proprie, innumerevoli doti. Molto prima di Leon, di Nikita e del Quinto elemento, Luc Bes- son, classe 1959, aveva sognato di realizzare Valerian e la citta dei mille pianeti, il kolossal da 180 milioni di euro tratto dalla graphic novel di Pierre Christin e Jean-Claude Méziéres, nei ci- nema da giovedi. Il film é dedicato al padre perché era stata sua lidea di mettere nelle mani di Luc bam- bino (10 anni) quel fumetto di fantascienza pieno di sugge- stioni cui si deve anche l’ispira- zione di Guerre Stellari: «Pur- troppo é mancato prima di aver potuto vedere il film finito, spe- ro perd che organizzino una proiezione lassi, dove potra ve- derlo senza gli occhialini 3D e magari insieme a David Bowie. Anzi, visto che sono a Roma, vor- rei chiedere al Vaticano se posso- no metterci una buona parola». Che cosa la colpi della serie? «Hrano gli Anni 70, era la prima volta che si vedeva una protago- nista donna tosta come Laureli- ne, e poi non c’era il solito supere- roe con il mantello, era tutto pit leggero, libero, piacevole. Laure- line e Valerian erano due poliziot- ti normali, a parte il fatto che le storie si svolgevano nel 28° seco- lo, era tutto sorprendente». Portare a termine l'impresa del film ha richiesto tempi lunghie, nel frattempo, oltre alla saga di «Guerre Stellari», é uscito «Ava- tar. Sié sentito sorpassato? «Ho dovuto aspettare perché la tecnologia degli Anni 90 non per- metteva di creare i mondi alieni che popolano Valerian, poi, quan- do é apparso Avatar, ho capito 180 milioni di euro Tanto é costato «Valerian» di Luc Besson, il pitt costoso film europeo mai realizzato Venti anni di incubazione, sette per realizzarlo Lo dedico a mio padre: devo a luisea 10 anni mi ha fatto conoscere questi due eroi Ho aspettato tanto tempo per farlo, la tecnologia degli Anni 90 non era sufficiente Luc Besson Regista e sceneggiatore francese, 58 anni che tutto sarebbe diventato pos- sibile e che ’unico limite sarebbe stata ’immaginazione, e io, quan- to aimmaginazione...». Ha incontrato James Cameron, come é andata? «Eun grande artista e un grande precursore, con me é stato gene- roso, mi ha dato un sacco di con- sigli, lo considero una specie di fratello maggiore. Abbiamo fatto proiezioni mirate di Valerian in tuttii Paesi del mondo, quella do- ve c’era lui ’ho temuta di pit». E di «Guerre Stellari» che cosa pensa? «Sono un grande fan della saga, soprattutto dei primi dieci anni. Con il primo film Lucas ha rivolu- zionato la fantascienza». Al centro di «Valerian» c’é la battaglia per salvare dallo ster- minio un popolo pacifico. «E largomento che mi interessa Nelle sale da giovedi A sinistra, una scena di «Valerian ela citta dei mille pianeti» di Luc Besson coni protagonisti Dane Dehaan e Cara Delevingne rispettivamen- te Valerian eLaureline di pil, riguarda il degrado della nostra societa, la necessita di combattere per migliorare il pre- sente. Attraverso la vicenda di Valerian ho potuto parlare dei po- poli massacrati, come gli ebrei e come i nativi americani, in un modo che potesse coinvolgere i miei figli. Ho visto che se affronto il tema in modo tradizionale, do- po poco non mi ascoltano pil; se discuto dei Pear da salvare si ap- passionano. Insomma, per edu- care i miei figli mi é toccato fare un film da 180 milioni di euro». In che cosa é diversa la sua fan- tascienza da quella americana? «Negli ultimi sei annii film di fan- tascienza sono tutti uguali, i catti- vi si somigliano forse perché le produzioni hanno gli stessi forni- tori di calzamaglie... Nei film Mar- vel tutto parte sempre dal deside- rio di distruzione, qui al contrario c’é una stirpe ingiustamente at- taccata che non cerca vendetta, ma solo la possibilita di esistere». Accanto a Valerian (Dane Dehaan), spiccano due figu- re femminili, la Laureline di Cara Delevingne ela Bubble di Rihanna. Potere alle donne? «Certo, le donne sanno utilizzare meglio degli uomini il loro cuore e il loro sapere, noi sappia- mo difenderci solo con i muscoli. E poi, adifferen- “| za dei maschi, non hanno mai dichiarato guerre. Sono loro ’avvenire dell’umanita. Noi, per®, giochiamo a calcio meglio». Legge fumetti ancora adesso? «Certo che si. Mi hanno sempre accusato di essere infantile, ma crescere 5 figli e gestire 200 per- sone su un set sono cose che di- mostrano il contrario. La verita é che sono adulto, ma non ho mai dimenticato diessere bambino. E il bambino é il padre dell’uomo». «Valerian» avra un seguito? «Mi piacerebbe fare una trilogia, ma questo non dipende da me, bi- sogna vedere come va il film, so- prattutto qui in Europa». © BYNCND ALCUMI DIRITTIRISERVATI Dane Dehaan “TInnamorato di Cara per recitare meglio” MARCO CONSOLI TORONTO «Ho sempre amato i film come Indiana Jones, pieni d’avventura e di humour, percid quando Luc Besson mi ha proposto di interpretare lagente segreto spaziale Valerian ho dovuto ac- cettare». Cosi l’attore Dane DeHaan, 31 anni, gia James Dean nel biopic Life, spiega co- me é stato coinvolto nel film: «Andarse- ne in giro per tentare di salvare |’uni- verso é divertente, anche se dovendo girare un incredibile numero di se- quenze d’azione é stato il ruolo fisica- mente pit duro della mia carriera». Come si passa da James Dean a un blockbu- ster fantascientifico? «II bello é proprio questo: esplorare generi e parti di sé con i ruoli che si interpretano». Ha un metodo per awvicinarsi ai personaggi? «Di solito scrivo un diario per capire chi sono e quali relazioni hanno con chi li circonda. Per esempio se in un film sono innamorato, come accade con Cara Delevingne in Valerian, cerco i lati che mi piacciono di quel personaggio e di quell’attrice per concentrarmi su di loro. Per es- sere convincente sul set ho bisogno di provare cid che sente la persona che interpreto». In passato é stato paragonato a Leo DiCaprio, co- me convive col paragone? «I miei modelli sono altri: Philip Seymour Hoff- man, Al Pacino, Tom Hanks. Mail paragone con DiCaprio non mi preoccupa: sarei felice di avere la sua carriera». © syncnoucun omrminisenvan La serie di Christin-Mézierés Anche Star Wars ispirato dal fumetto STEFANO PRIARONE Quando nel 1967 i francesi Pierre Christin (te- sti) e Jean-Claude Mézierés (disegni) creano la serie Valérian e Laureline la fantascienza a fu- metti é un passo indietro rispetto a quella letteraria di Isaac Asimov, Robert Heinlein, Frank Her- bert. Ma in seguito sara pro- prio questa serie a influenza- re la fantascienza successi- va. Ci sono similitudini fra il * mondodi Valerian e l’albo del 1971 L’impero dei mille pianeti, Si cosi come in quello della trilogia y= —s di Star Wars (1977): dalla forma circolare delle astronavi (come il Mil- lennium Falcon di Han Solo) alla trama, con un impero dispotico al quale si oppongono pochi coraggiosi. Lo nota anche Méziéres che nel 1983 fa un disegno con Valérian e Laureline assieme a Luke Skywalker e alla Principessa Leila. Lo stesso Luc Besson, quando nei ’90 propo- ne a Méziéres di collaborare alle scenografie del Quinto Elemento, lo convince cosi: «Ho l’impres- sione che gli americani ti abbiano copiato un po’ troppo». «Méziéres ha saputo creare un mondo alieno fantastico e credibile - fa notare Antonio Scuzzarella della torinese 001, la casa editrice che in sette volumi ha pubblicato tutti i 21 al- bum della serie -. Come le grandi saghe sa rac- contare persone, potere, grandi sentimenti». iS} BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI somiteremeo’ | Lettere e Commenti | 21 AL CINEMA LA FANTASCIENZA ECOLOGISTA MASSIMILIANO PANARARI Cera un pianeta felice. Poi venne cancellato (dai terrestri). Non si tratta di una parafasi forzata del celebre incipit di Guerre stellari, ma delle scene iniziali di un film appena arrivato nelle sale (che, peraltro, a li- vello iconografico e di fotografia, ha preso un bel po’ di cose in prestito proprio dalla saga di George Lucas, oltre che da Avatar). Stiamo parlando di Valerian e la citta dei mille pianeti, il nuovo kolossal fantascientifico di Luc Besson, ricavato da un graphic novel di Jean-Claude Méziéres e Pierre Christin. La storia di due agenti spazio-temporali del 28esimo secolo, Valérian e Laureline, in un universo davy- vero multietnico (e piuttosto conflittuale), che incrociano un brutto affaire del passato, secretato da una parte delle gerarchie militari. Una vicenda intergalattica che parte dal pianeta Mill, abitato dai Pearls, un po’ esseri angelicati eun po’ russoviani

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