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Premessa
Cosa è
Chi interessa
In base all’Accordo Sindacale stipulato il 19 settembre 2008 presso il Ministero del Lavoro,
la procedura di mobilità ordinaria interesserà un numero massimo di 5000 lavoratori. I
criteri primari per l’individuazione dei lavoratori interessati sono la maturazione nel corso
del periodo di mobilità del diritto alla pensione e la non opposizione dei lavoratori stessi.
L’indennità di mobilità
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La durata
L’indennità di mobilità, che di regola non può superare l’anzianità maturata dal lavoratore
presso l’Azienda, è strettamente legata all’età dei lavoratori e all’area in cui ha sede l’unità
organizzativa di appartenenza.
DURATA
ETA’ CENTRO-NORD MEZZOGIORNO
Fino a 39 anni 12 mesi 24 mesi
Da 40 a 49 anni 24 mesi 36 mesi
Da 50 anni 36 mesi 48 mesi
Per mezzogiorno si intendono le Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, le
province di Latina e Frosinone i comuni della provincia di Rieti già compresi nell’ex circondario di Cittaducale, i comuni
compresi nella zona del comprensorio di bonifica del fiume Tronto, i comuni della provincia di Roma compresi nella zona
di bonifica di Latina, l’isola d’Elba, nonché gli interi territori di comuni di Isola del Giglio e di Capraia Isola.
Il trattamento economico
La misura dell’indennità di mobilità è pari, per i primi dodici mesi, all’importo del trattamento straordinario di
integrazione salariale (CIGS) e, pertanto all’80% della retribuzione che sarebbe spettata nel periodo
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immediatamente precedente la risoluzione del rapporto i lavoro, nei limiti di un tetto massimo mensile annualmente
rivalutabile. Per l’anno 2008 tale tetto è pari a:
□ 858,58 euro lordi mensili, riconosciuto ai lavoratori la cui retribuzione non è superiore a 1.857,48 euro lordi
mensili;
□ 1.031,93 euro lordi mensili, ai lavoratori che hanno una retribuzione superiore.
Si tratta di importi lordi, perché da essi va detratta l’aliquota contributiva del 5,84% (invece di quella ordinaria pari
al 8,89%)
A partire da 13º mese, l’indennità viene ridotta del 20%, in sostanza, quindi viene pagato l’80% dell’importo lordo
corrisposto nel primo anno.
I benefici pensionistici
Al personale collocato in mobilità che maturi il diritto a pensione nel relativo periodo
viene normalmente garantito il mantenimento delle disposizioni attualmente vigenti in
materia di trattamento pensionistico e di requisiti di accesso alla pensione.
a) L’accesso alla pensione nel corso del periodo di mobilità: in allegato sono riportati i
requisiti per il diritto alla pensione e le decorrenze dei trattamenti pensionistici di
anzianità. E’ opportuno in proposito che il lavoratore proceda ad un’attenta verifica
dei requisiti di anzianità contributiva rivolgendosi – direttamente o per il tramite
degli Enti di Patronato – alla Sede INPS competente in relazione alla propria
residenza.
b) Non opposizione alla collocazione in mobilità: in concomitanza con la
comunicazione del licenziamento il lavoratore dovrà sottoscrivere una dichiarazione
di non opposizione alla collocazione in mobilità nella quale sarà indicato
l’ammontare dell’integrazione aziendale; tale dichiarazione potrà avvenire, su
richiesta del lavoratore, alla presenza di un rappresentante delle Organizzazioni
sindacali.
c) Modulistica: nella stessa occasione verrà fornito al lavoratore tutto il supporto
necessario alla compilazione della domanda (v. paragrafo successivo) per ottenere
l’indennità di mobilità.
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Cosa deve fare il lavoratore per ottenere l’indennità
La domanda per ottenere l’indennità di mobilità deve essere presentata agli Uffici del
lavoro territorialmente competenti in relazione alla residenza del lavoratore,
improrogabilmente entro 68 giorni dall’avvenuto licenziamento ovvero, nel caso di
corresponsione dell’indennità di mancato preavviso, dalla scadenza del periodo
corrispondente al preavviso stesso.
- dal 5º giorno successivo alla presentazione della domanda, nel caso in cui la stessa
è presentate tra l’8ºed il 68ºgiorno dalla cessazione del rapporto di lavoro.
Il lavoratore che decide in iniziare una attività autonoma o di entrare a far parte di una
cooperativa, in qualità di socio, può ottenere il pagamento anticipato, in un’unica
soluzione, dell’indennità che gli spetta per l’intero periodo, meno ovviamente le mensilità
che gli sono state corrisposte. Così, ad esempio, se il lavoratore ha diritto a due anni di
indennità e, dopo aver riscosso i primi sei mesi, inizia un lavoro autonomo, l’INPS deve
pagargli tutte insieme le rate relative all’ultimo anno e mezzo.
Anche nei casi in cui voglia chiedere il pagamento anticipato, l’interessato deve comunque
presentare, nel termine di 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro, domanda di
indennità di mobilità.
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Quando si perde l’indennità
Il lavoratore perde il diritto all’indennità quando viene cancellato dalle liste di mobilità, in
particolare quando:
- abbia raggiunto il diritto alla pensione di vecchiaia oppure percepisca una qualsiasi
pensione diretta;
- sia stato assunto con contratto a tempo pieno e indeterminato;
- non provveda a comunicare tempestivamente la propria rioccupazione a tempo
determinato o a part-time;
- non accetti l’offerta di un lavoro professionalmente equivalente a quello
precedentemente svolto;
- rifiuti l’eventuale offerta di avviamento ad un corso di formazione professionale.
In tali evenienze, il lavoratore potrà rivolgersi alle Organizzazioni sindacali o agli Enti di
Patronato.
Il presente documento ha funzione esclusivamente divulgativa e di riferimento. Per una conoscenza più completa della
normativa che regola la materia trattata si rinvia alle leggi vigenti ed all’ Accordo del 19 settembre 2008.
Le nuove norme hanno stabilito un aumento progressivo dei requisiti, secondo i quali,
fermo restando il requisito dell’anzianità contributiva minima di 35 anni, è possibile
accedere alla pensione di anzianità.
Durante il periodo che va dal 1º gennaio 2008 al 30 giugno 2009 si potrà accedere alla
pensione di anzianità con 35 anni di contributi e 58 anni di età. Dal 1º luglio 2009 si
conseguirà la pensione secondo il meccanismo delle quote, come indicato nello
schema:
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Anno Somma di età anagrafica Età anagrafica minima
e anzianità contributiva (quote)
2008 - 58
Dal 01.01.09 al 30.06.09 - 58
Dal 01.07.09.al 31.12.09 95 59
2010 95 59
2011 96 60
2012 96 60
Dal 2013 97 61
La legge 247 prevede anche alcune modifiche alle finestre di uscita per la pensione di
anzianità. Con una contribuzione pari o superiore a 40 anni le finestre restano 4,
mentre si riducono a 2 per coloro che non raggiungono i 40 anni di contribuzione:
Pensione di vecchiaia
Il sistema delle finestre è stato introdotto anche per la pensione di vecchiaia, per cui
dal 2008 si potrà andare in pensione di vecchiaia secondo il seguente schema: