Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
APPUNTI DI
BIOLOGIA GENERALE
Le Proteine
Sono biopolimeri lineari di grandi dimensioni (macromolecole) che hanno per monomeri gli
amminoacidi. Le proteine costituiscono la maggior parte del materiale strutturale della cellula ed
agiscono anche a livello molecolare (enzimi). . La loro forma variabile in quanto si possono
ripiegare nello spazio. Gli amminoacidi sono uniti tra loro da un legame peptidico, il quale lag in
sequenza 20/22 amminoacidi, i quali combinano milioni di sequenze differenti. A seconda della
sequenza con cui vengono combinati gli amminoacidi, le diverse proteine che ne risultano
adempiono a speciche funzioni. Le proteine possono essere formate da una o da pi catene
polipeptidiche, in questo caso legate fra loro attraverso le subunit.
La struttura primaria delle proteine consiste nell'ordine con cui gli amminoacidi sono legati in
sequenza.
La struttura secondaria, interessa tratti pi o meno lunghi di una catena polipeptidica, che
assumono ripiegamento regolare e ripetitivo nello spazio bidimensionale. Questo tipo di struttura
pu essere ad alfa-elica, ovvero ripiegamento di tipo elicoidale dello scheletro peptidico della
proteina che si avvolge a spirale attorno ad un asse longitudinale virtuale con senso destrogiro;
tale ripiegamento viene stabilizzato da ponti idrogeno che si formano tra il gruppo -NH- di un
legame peptidico ed il gruppo -CO- di un altro legame peptidico. Un singolo giro dell'elica detto
! di 66
2 !
passo. L'altro tipo di struttura che pu assumere beta-foglietto. Le due strutture possono essere
presenti contemporaneamnete nella struttura proteica, intervallate da anse o zone di
destrutturazione.
La struttura terziaria rappresenta la complessiva organizzazione tridimensionale di una proteina
ed la distribuzione della proteina nello spazio tridimensionale. Questa struttura stabilizzata da
legami deboli; talvolta la struttura terziaria stabilizzata dal legame ponte disolfuro (-S-S-), che si
forma in corrispondenza di due monomeri di cisteina (amminoacido).
La struttura quaternaria caratterizza solo lacune proteine costituite da pi di una catena
polipeptidica associata ad una macromolecola funzionale, tali proteine sono indicate con il termine
oligomeriche. L'emoglobina una proteina di questo tipo costituita da quattro subunit che sono
uguali a due a due.
Alcuni agenti sici producono cambiamenti drastici nella struttura tridimensionale della proteina
che possono alterare la sua attivit biologica. Questa trasformazione prende il nome di
denaturazione e gli agenti che la causano sono detti agenti denaturanti. La denaturazione avviene
senza rompere i legami peptidici, modicando solo l'aspetto tridimensionale; comporta una serie di
modicazioni delle propriet chimico-siche delle soluzioni proteiche, ma sopratutto, si ha la
scomparsa dell'attivit biologica. In genere la denaturazione un fenomeno irreversibile, ma
talvolta si pu avere il fenomeno contrario ossia la rinaturazione.
! di 66
4 !
Le propriet delle cellule
Le cellule si somigliano molto sotto il prolo chimico. Nonostante ci non sono tutte uguali, anzi
possono essere estremamente diverse sopratutto nelle dimensioni, nella forma, per le
sostanze chimiche che utilizzano, per ne numerose funzioni che caratterizzano ciascun tipo di
cellula. utte le cellule hanno in comune: citoplasma, nucleoide e membrana plasmatica. Gli
organismi si suddividono in unicellulari e pluricellulari, procarioti ed eucarioti.
La cellula procariotica
Sono o pi semplici organismi viventi ad essere costituiti da questo tipo di cellule: sono tutti
essere unicellulair, anche se a volte possono presentarsi in forma di aggregazione o gruppi
costituiti da centinaia di individui. Le cellule procariotiche sono di ridotte dimensioni,
presentano il citoplasma circondato da una membrana plasmatica e racchiuso, nella maggior
parte dei casi, da una parete cellulare rigida. Nel citoplasma si identica un nucleoide una zona
dove si colloca il DNA sottoforma di signolo cromosoma circolare. La parete cellulare
costituita da peptidoglicano, una molecola complessa che consiste di una matrice di zuccheri
insoliti legati trasversalmente da unit polipeptidiche. I batteri possono essere classicati in due
tipi in base alla costituzione della parete cellulare:
Gram positivi: sono i batteri che assorbono e mantegono la colarazione cristal-violetto, hanno
una parete cellulare spessa costituita da un monostrato, spesso, di peptidoglicani. La
pennicillina efcace solo contro i gram-positivi
Gram negativi: sono batteri che presentano una parete cellulare pi complessa e non mantiene
la colorazione. uno strato di peptidoglicano compreso tra due membrane di natura
fosfolipidica.
La capsula composta da polisaccaridi e riveste alcuni batteri.
La membrana plasmatica dei procarioti svolge funzioni di diverso tipo tra cui quella di
separazione sica fra interno ed esterno della cellula, quella di trasporto e alcune funzioni che
nelle cellule eucariote spettano agli organuli cellulari. Il mesosoma una struttura caratteristcia
dei procarioti ed un invaginazione spirale della membrana plasmatica. I batteri hanno la
possibilit di muoversi grazie a strutture di locomozione: i agelli. I agelli sono costituiti da
agellina, e dal corpo basale costituito a sua volta da anelli proteici che funge da motore per far
ruotare il agello. I pili sono appendici pi corte dei agelli e servono per trsmettere il materiale
genetico da un battereo all'altro.
Gli Archea sono organismi estremoli ovvero capaci di vivere in condizioni siche estreme, per
esempio i metanogeni, i termoli ecc.
I atteri differiscono dagli Archea perch presentano i peptidoglicani sulla parete cellulare, la
memabrana cellulare costituita da lipidi di tipo differente. Il NA e le proteine ribosomiali degli
Archea sono pi simili a quelli degli eucarioti, alcune specie presentano geni discontinui.
La cellula eucariotica
Le cellule eucariotiche sono pi strutturate e complesse di quelle procariotiche e hanno
dimensioni no a 0 volte maggiori. Le cellule di questo tipo sono caratterizzate da una
particolare compartimentazione, dovuta alla presenza di strutture delimitate da membrane che
costituiscono scomparti entro cui i processi biochimici possono avvenire simultaneamente ma
indipendentemente. I compartimenti subcellulari, denominati organelli, sono specializzati per
funzioni speciche. Il numero e le dimensioni dei vari organelli varia a seconda del tipo di
cellula.
utti gli organuli sono immersi nel citosol, una sostanza semiuida che occupa quasi la met
dello spazio totale interno. Alzune attivit cellulari si svolgono nel citosol, altre iniziano in esso
e terminano in adeguati compartimenti. La fase acquosa del citosol contiene una'ampia variet
di soluti tra cui ioni organici, carboidrati, lipidi e proteine.
Le cellule animali e alcuni protozoi mancano della parete cellulare, la maggior parte dei restanti
regni presentano la parete cellulare composta da bre di cellulosa e chitina immerse in una
matrice composta da altri polisaccaridi e proteine.
Le membrane biologiche
La membrana cellulare o plasmatica una struttura che delimita esternamente la cellula . '
costituita da un doppio strato fosfolipidico spesso - nm, contenente molte proteine, una
! di !66
piccola percentuale di glucidi (glicoproteine e glicolipidi), e nelle cellule animali, numerose
molecole di colesterolo. La membrana svolge funzioni essenziali per il mantenimento
dell'omeostasi cellulare, tra queste ricordiamo: la capacit di regolare il trasporto di sostanze,
di trasferire informarmazione dall'ambiente extracellulare a quello intracellulare, di permettere
l'interazione sica con le altre cellule o con le strutture extracellulari circostanti. La membrana
cellulare presenta una tipica struttura detta a mosaico uido infatti nel doppio strato
fosfolipidico sono inserite molte proteine. I lipidi di membrana presentano la testa idrola e la
coda idrofoba, questa costituzione permette la disposizione del doppio strato.
Nella membrana plasmatica sono presenti molti lipidi sopratutto fosfogliceridi, sngolipidi e
steroidi. I fosfogliceridi ed alcuni sngolipidi contenono un gruppo fosfato per cui vengono
indicati come fosfolipidi. Il versante esterno della membrana caratterizzato dalla presenza di
glicolipidi, la cui testa polare legata a catene oligosaccaridiche. I fosfogliceridi sono i
fosfolipidi di membrana pi abbandanti e sono costituiti da glicerolo legato a due catene di
acido grasso (C1,C2) e ad un gruppo fosfato (C3) legato a sua volta ad un gruppo polare che
pu essere un composto alcolico o un amminoacido. I fosfolipidi di memebrana pi comuni
sono colina, serina, etanolammina e inositolo. Gli sfongolipidi contengono al posto del glicerolo
la sngosina, il gruppo -NH2 della sngosina legato con legame ammidico al gruppo
carbossilico di un acido grasso formando un composto chiamato ceramide. Il gruppo ossidrilico
pu essere legato con un legame estere ad un ortofosfato, estericato dalla colina
(amminalcol), dando un composto detto sngomielina. I ceramidi e la sngomielina sono gli
unici sngolipi di membrana che non contengono carboidrati. Infatti nella membrana plasmatica
si trovano principalmente glicosngolipidi che si distinguono in cerebrosidi e gangliosidi. Gli
steroidi sono un altro gruppo di composti lipidici presenti sulla membrana, il principale
componente il colesterolo il quale presenta un'estetsa regione aspolare, costituita da 4 anelli
idrocarburici pi una catena laterla ed una piccola porzione polare, rappresentata da un gruppo
ossidrile all'estremo della molecola. Nelle cellule vegetali il contenuto di colesterolo basso,
mentre sono presenti altri steroidi detti tosteroli.
Il colesterolo riveste un ruolo essenziale nella regolaione della plasticit della memabrana
cellulare: limita il movimento delle catene idrocarburiche dei fosfolipidi, determinando la
riduzione della uidit delle membrane ad alte temperature. Il doppio strato lipidico non
omogeneo, ma piuttosto caratterizzato da microdomini lipidici meno uidi, indicati con il nome
di zolle lipidiche (raft). La minore uidit di queste regioni dovuta ad un maggior contenuto di
colesterolo e glicosngolipidi.
La specicit funzionale delle membrane nei diversi distretti cellulari assicurata dalla
componente proteica. Alcune proteine prendono solamente contatto con la supercie della
membrana, mentre altre hanno delle regioni completamente immerse all'interno del doppio
strato fosfolipidico. I domini di queste proteine transmembrana che sporgono sul versante
extracellulare sono generalmente coinvolti nelle interazioni cellula-cellula e nei processi di
segnalazione; i domini rivolti verso il lato intracellulare interagiscono con componenti del
citoscheletro o molecole coinvolte nella trasduzione del segnale. Le proteine di membrana
possono essere divise in tre categorie:
integrali: contengono residui amminoacidici con catene laterali idrofobiche.
periferiche: sono legate alla membrana attraverso interazioni deboli .
ancorate ai lipidi: interagiscono attraverso legami covalenti con molecole lipidiche appartenenti
al doppio strato quali grassi, isoprenoidi ecc.
La membrana mostra una peculiare distribuzione di carboidrati che si legano sia alle proteine
di membrana che ai lipidi. Sono formati da catene oligosaccaridiche ramicate o lineari,
costituite da 2- 0 unit di monosaccaridi. ossono legarsi con legame covalenti a proteine
formando glicoproteine o ai lipidi formando glicolipidi. Nelle glicoproteine gli oligosaccaridi si
possono legare alla catena polipeptidica con due metodi: costituendo il legame N-glicosidico (-
NH2) oppure O-glicosidico (-OH).
Il Nucleo
! di !
E' stato scoperto per la prima volta nel 1831 da Brown, rappresenta l'organulo pi ampio e
facilmente evidenziabile, localizzato nella regione centrale del citoplasma. La maggior parte
degli eucarioti presenta solo un nucleo. Esso costituisce la sede dell'informazione genetica,
visto che in esso risiedono le molecole di DNA e che, sempre al suo interno, queste sono
duplicate e trascritte. Nel nucleo, molte molecole di DNA sono associate a proteine costituendo
la cromatina, che, durante la divisione cellulare, ripiegandosi su se stessa forma i cromosomi.
La cromatina denita come l'insieme costituito da DNA proteine NA; la possiamo
trovare in due organizzazioni l'eucromatina, lassa, e l'eterocromatina che risulta compatta. Nel
nucleo sono presenti molte proteine, l' NA, tante componenti coinvolte nella duplicazione del
materiale genetico e nella sintesi delle molecole di NA. ertanto si assiste ad un continuo
passaggio di molecole dal nucleo al citoplasma e viceversa. Il nucleo appare delimitato da una
doppia membrana, l'involucro nucleare, che racchiude il nucleoplasma. Le membrane sono
dette interna ed esterna e sono separate da uno spazio perinucleare. In alcuni punti queste
due membrane si fondono insiem e danno origine a dei canali nucleari detti pori; i pori sono
una struttura di natura proteica, sono formati sopratutto da nucleoporine.
Un numero elevato di proteine nucleari sono sintetizzate nel citoplasma e devono entrare nel
nucleo, al contrario alcune molecole di NA sintentizzate nel nucleo devono uscire da esso.
Questi processi sono veicolati dai pori nucleari. La forma del nucleo mantenuta dalla lamina
nucleare ovvero uan densa rete di proteine. La lamina costituita da tre tipi di polipeptidi
deniti: lamine nucleari A, ,C.
La matrice nucleare un'estetsa matrice brogranulare insolubile che partecipa alle seguenti
funzioni: costituisce un'impalcatura a cui si associano le bre di cromatina e funge anche da
sistema di ancoraggio per alcuni complessi molecolari coinvolti nella duplicazione e nella
trascrizione.
Il nucleolo una struttura specializzata comprendente un gruppo di geni che portano
l'informazione per gli NA ribosomiali, i corrispondenti trascritti di NA e molte proteine. Nel
nucleolo avviene la biogenesi dei ribosomi.
Il reticolo endoplasmatico
Si tratta di un sistema di membrane con evidente organizzazione in cisterne, sacculi e
canalicoli. Questi elementi membranosi sono delimitati al loro interno dal uno spazio detto
lume. sistono due tipi di reticolo endoplasmatico:
eticolo endoplasmatico ruvido
eticolo endoplasmatico liscio S
Il acquisisce questo nome per la moltitudine dei ribosomi attaccati alle membrane del
reticolo. Questa struttura specializzata, grazie alla presenza di ribosomi, nella sintesi proteica
e in particolar modo di quelle destinate ad esser esportate in regioni correlate al e, quali il
complesso di Golgi, i lisosomi, le vescicole di accumulo e di secrezione, mentre altre proteine
vengono integrate del sistema di endomembrane. Le proteine sintetizzate nei ribosomi
attaccati al possono subire alcune modicazione quali: la N-glicosilazione, quando si
aggiungono alberi oligosaccaridici alle estremit N-terminali; la O-glicosilazione che avviene
nell'apparato di Golgi, e consiste nell'aggiunta dell'albero oligosaccaridico ai gruppi ossidrile di
serina o treonina; l'idrossilazione e inne l'ancoraggio a un glicolipide di membrana.
Il S si presenta sottoforma di tubuli privi di ribosomi, nelle sue membrane sono inclusi
diversi enzimi che intervengono nella sintesi di steroidi a partire dal colesterolo, di fosfolipidi,
glicolipidi e carboidrati. In questo reticolo avviene la sintesi dei fosfolipidi, deputato anche alla
detossicazione da farmaci quali anfetamine e morna. Nel S c' una zona detta reticolo
sarcoplasmatico, qui vengono concentrate le protine che legano il calcio. Il Ser coinvolto
anche nel metabolismo dei carboidrati, sopratutto nelle cellule del fegato, organo in cui si
accumula il glicogeno dal quale viene rilasciato il glucosio.
I ribosomi
Tali organuli rappresentano la sede della sintesi delle proteine. Sono presenti sia nelle cellule
procariotiche che in quelle eucariotiche; si tratta di strutture prive di membrana, costituite da
complessi fortemente interconnessi di proteine ed NA, questi ultimi donominati NA
ribosomiali. Ciascun ribosoma composto da due subunit, una maggiore ed una minore, che
! di 66
7 !
differiscono per dimensioni e composizione e che possono trovarsi dissociate o associate a
seconda del momento funzionale. Le due subunit si associano a formare il ribosoma
funzionale dopo che ad esso di lega un NA messagero che specica la relativa sequenza di
amminoacidi della proteina da sintetizzare. I ribosomi sono presenti anche nei mitocondri e nei
cloroplasti, dove sono responsabili della sintesi delle proteine di questi organuli. I ribosomi
nelle cellule eucariotiche possono essere liberi nel citoplasma, adesi alle membrane del RER
oppure a quella esterna dell'involucro nucleare. Nei ribosomi liberi avviene la sintesi delle
proteine destinate a restare nel citoplasma costituendone parte integrante. I ribosomi aderenti
agli elementi membranari sono responsabili della produzione delle proteine che andranno ad
essere secrete dalla cellula.
I mitocondri
Sono stati scoperti nel 1850 dal biologo tedesco Kolliker, sono organuli dalla forma
bastoncellare, si trovano in tutte le cellule eucariotiche, sia animali che vegetali, nei funghi e
nei protisti. Rappresentano i compartimenti della cellula eucariotica specializzati nella
produzione di energia immediatamente utilizzabile per il metabolismo: sono deputati alla
produzione di molecole di adenosin trifosfato o ATP. Questa energia si ottiene per ossidazione
dei lipidi e dei carboidrati provenienti dagli alimenti. I mitocondri contengono la maggior parte
del corredo metabolico necessario per effettuare la respirazione cellulare , quel processo che
utilizza O2 insieme a molecole organiche, per formare ATP, H2O e CO2.
I mitocondri sono delimitati da una doppia membrana, una esterna ed una interna, spearate da
uno spazio inetrmembrana. La membrana interna forma delle estroessioni che si estendono
all'interno dell'organulo, nella matrice mitocondriale, una componente di consistenza gelatinosa
a causa della sua alta concentrazione di proteine; tali estrofelssioni sono dette creste
mitocondirali, di solito sono lamellari o appiattite, ma talvolta anche tubulari. La matrice
mitocondriale e la membrana interna rappresentano le principali componenti funzionali del
mitocondrio. Gli enzimi e le proteine carrier, che intervengono nel metabolismo ossidativo e
nella fosforilazione, sono localizzati all'interno di queste due zone del mitocondrio. La
membrana interna ha una composizione diversa da quella esterna: la sua supercie liscia
mentre quella della membrana interna coperta da particelle. La membrana interna costituita
dal 70% di proteine che intervengono nella fosforilazione ossidativa; anche la composizione
lipidica particolare in quanto manca di molecole di colesterolo mentre presente un insolito
fosfolipide: la cardiolipina. La membrana interna impermeabile alla maggior parte di ioni e
piccole molecole, costituisce una barriera; la memebrana esterna molto permeabile poich
provvista di porine, strutture proteiche in grado di formare canali attraverso i quali possono
passare molecole anche molto grandi.
Le proteine proveniente dal citosol destinate alla matrice mitocondriale o alle creste, sono
sintetizzate su ribosomi liberi e vengono trasferiti all'interno del mitocondrio con particolari
meccanismi.
I mitocondri posseggono un proprio genoma costituito da una singola molecola circolare di
DNA (mtDNA); esso specica per la sintesi di alcuni t NA, r NA ed alcune proteine
mitrocondriali essenziiali per il metabolismo ossidativo. I miticondri hanno anche la capacit di
dividersi per scissione.
Il complesso di Golgi
L'apparato si presenta come una serie di compartimenti o sacculi membranosi appiattiti,
ordinati a formare una pila leggermente ricurva. Queste pile di sacculi occupano tipicamente la
regione perinucleare del citoplasma e sono circondate da numerose vescicole e tubuli. Questo
complesso di sacculo funziona immagazzinando, impacchettando e distribuendo molecole, gi
sintetizzate in regioni diverse, che devono essere utilizzate altrove; caratterizzato da un
continuo turnover di proteine e lipidi provenienti dal . Nell'apparato possibile distinguere
due lati opposti, rispettivamente cis e trans, che presentano una differente composizione delle
relative membrane. Il materiale trasportato da vescicole di transizione provenienti dal RE arriva
alle cisterne csi-Golgi, da dolve vescicole spola partono per le altre regioni golgiane ovvero le
cisterne mediali. Le cisterne situate sulle due facce del complesso si differenziano per forma,
dimensioni, contenuto. Le molecole che passano da un fronte all'altro del Golgi vengono
! di 66
8 !
modicate: le pi comuni modiche consistono nella modica degli amminoacidi, con l'aggiunta
di piccole catene di zuccheri per formare glicoproteine e glicolipidi. L'apparato interviene anche
nel rimaneggiamento dei lipidi: nella sintesi dei glicolipidi e della sngomielina, composti che
sono sintetizzati a partire dalla cermaide proveniente dal S ; provvede anche alla sintesi di
polisaccaridi complessi come i glucosoamminoglicani.
Le molecole nuove o modicate, vengono raccolte nelle cisterne dell'apparato; si costituiscono
poi le vescicole di trasporto che si avviano verso la memebrana plasmatica sia per scaricare il
contenuto, sia per andare incontro a meccanismi di secrezione.
Le vescicole sono rivestite sul lato citosolico da proteine e la composizione del rivestimento
dipende dalla loro funzione. Alcune vescicole sono dette spola o navetta, in quanto si formano
e si fondono passando da una cisterna all'altra, si formano nella direzione cis-mediana-trans. In
realt possibile anche lo spostamento da trans a cis ed stato provato nel 0. Il modello a
usso retrogado stato dimostrato per le proteine speciche del che vanno al Golgi per
esser modicate e tornano per in sede.
I lisosomi
Sono organuli che svolgono funzioni digestive, all'interno di essi si accumulano degli enzimi
indrolitici, da qui la denominazione del lisosoma. GLi enzimi lisosomiali sono in grado di
digerire tanti tipi di macromolecole, dalle proteine, ai carboidrati, agli acidi nucleici che,
trasformate in molecole pi semplici, possono essere trasportate nel citoplasma. La
caratteristica degli enzimi lisosomiali quella di agire a pH acido: si tratta infatti di idrolasi
acide, le cui condizioni ideali di attivit si hanno intorno a pH ,0. L'alta concentrazione di
idrogenioni all'interno dei lisosomi dovuta alla pompa protonica A -dipendente, presente
nella membrana che delimitica l'organulo, che trasferisce continuativamente ioni H dal citosol
all'interno del lisosoma. I lisosomi funzionalmente inattivi sono detti lisosomi primari e non
hanno pH acido nch non si fondono con un vacuolo alimentare. Quando il pH ed il compleso
degli enzimi idrolitici viene attivato il lisosoma viene detto secondario. I lisosomi sono utilizzati
nei processi di eterofagia , ma le singole cellule li sfruttano anche per la digestione dei propri
organuli divenuti vecchi attiavando processi di autofagia: il materiale da eliminare viene avvolto
da membrane derivate dal formando una vescicola che si fonde con un lisosoma
originando l'autofagosoma al cui interno avver la digestione. Questi meccanismi sembra che
possano essere regolati tramite alcuni segnali maolecolari. Inoltre i lisosomi possono effettuare
una digestione extracellulare liberando i propri enzimi al di fuori della cellula.
I perossisomi
Sono identicati in cellule animali e vegetali, nei funghi nelle alghe e nei protozoi, sono organuli
anch'essi racchiusi da un'unica membrana e contengono pi di 0 enzimi coinvolti in varie
reazioni metaboliche. Questi organuli sono stati identicati grazie alla presenza dell'enzima
urato ossidasi che catabolizza le purine, anche possibile identicarli tramite una reazione
citochimica, specica per l'enzima catalisi contenuto nei perossisomi.
Una delle funzioni dei perossisomi che, al loro interno, si compie l'ossidazione degli acidi
grassi (beta-ossidazione), come nei mitocondri, ma in maniera pi rapida sopratutto per gli
acidi grassi a lunga catena. Circa il del contenuto proteico costituito dalla catalisi, un
enzima che interviene nella neutralizzazione dell'acqua ossigenata convertendola in H2O
O2. L'acqua ossigenata prodotta e degradata all'interno di questi organuli in modo che non
possa libersi nella cellula. Svolgono anche un'azione detossicante nei confronti di alcoli e altri
componenti tossici.
Questi organuli vengono assemblati a partire da proteine che vengono sintetizzate su ribosomi
liberi nel citoplasma e quindi trasferite al perissosoma. La biogenesi dei perissosomi si attua
con un meccanismo che prevede, dopo l'accrescimento dovuto all'incorporazione di lipidi e di
speciche proteine, anche una fase di divisione. Inne i perossisomi svolgono un ruolo
metabolico rilevante nei vegetali, dove collaborano con cloroplasti e mitocondri delle foglie
nella fotorespirazione, cio l'assorbimento fotodipendente di O2 e il rilascio di CO2.
Il citoscheletro
! di !66
Nel citoplasma delle cellule eucariotiche presente una rete di bre di natura proteica che fa
da supporto meccanico alla cellula, ne determina e ne mantiene la forma resistendo alle
deformazioni, trasmette forza meccanica, funge da ancorggio per gli organuli che non si
muovono liberamente nel citoplasma inne coninvolto nei movimenti cellulari. Il citoscheletro
si rinnova continuamente e pu modicarsi velocementegrazie a rezioni di polimerizzazione. Le
diverse bre che compongono questo sistema sono dei polimeri che si costituisconoa partire
da subunit proteiche che si attraggono chimicamente e si assemblano spontaneamente in
lunghe catene (allo stesso modo si disassemblano). Il citoscheletro risulta costituito da tre
strutture brose principali:
microlamenti
microtubuli
lamenti intermedi
Fanno parte del citoscheletro anche una serie di proteine associate, circa una ventina, tra le
quali la miosina.
I microlamenti o lamenti di actina, sono le strutture brose pi assibili, sono presenti in tutte
le cellule eucariotiche. Sono costituiti da catene intrecciate ed avvolte in maniera lassa l'una
sull'altra. Ogni lo insolubile ed costituito da subunit di natura proteica, dalla forma
globulare: si tratta di molecole di actina. sistono differenti forma di molecola. Ciascuna
molecola di actina lega una molecola di A o AD ; l'organizzazione testa coda delle molecole
impartisce una polarit al lamenti di actina. LA crescita avviene per addizione o perdita delle
subunit alle due estremit del polimero. an mano che l'actina G viene polimerizzata nei
microlamenti, l'A legato viene idrolizzato in AD . SI possono organizzare in maniera
differente nelle iverse cellule o all'interno della stessa, formando fasci organizzati (bre da
stress), o reticoli (cortex cellulare), o strutture orientate (lopodi). I lamenti di actina
supportano i microvilli, piccole protrusioni della membrana plasmatica che adeguatamente
aumentano la supercie cellulare perch deputati all'assunzione di materiale nutritivo. Il
sistema actina-miosina costituisce l'apparato contrattile delle cellule muscolari ed anche
reponsabile della citocinesi. Le bre da stress le possiamo trovare nei punti di giunzione delle
mebrane plasmatiche di due cellule o con la matrice extracellulare. Inoltre i lamenti agiscono
come binari per le molecole motrici di miosina.
I microtubuli sono presenti nel citoplasma di tutte le cellule eucariotiche ed hanno dimensioni
consistenti. Sono strtuure cilindriche cave la cui parete costituita da un anello di
protolamenti di natura proteica. Ciascun protolamento a sua volta costituito da subunit
globulari, degli eterodimeri, che derivano dall'associazioni di una catena polipeptidica di alfa-
tubulina con una di beta-tubulina uniti da legami non covalenti. L'alfa e la beta - tubulina si
alternano regolarmente. In genere protolamenti si dispongono l'uno accanto all'altro per
formare la pare del cilindretto microtubulare. Si pu distinguere un'estremit plus quella verso
cui sono orientate le beta-tubuline, e una minus in cui sono orientate le alfa. Nelle cellule
animali l'estremit plusa sarebbe periferica, quella minus centrale e ancorata ad un centro di
nucleazione o centro di organizzazione del microtubulo : il centrosoma per i microtubili del
citoplasma, il corpo basale per l'assonema. La reazione di polimerizzazione dei vari
protolamenti facilitata nei centri di nucleazione dove sono presenti molecole di gamma-
tubulina che in associazione con altre proteine, formano dei complessi ad anello. Grazie alla
loro lunghezza, estenzione erigidit, i microtubuli si oppongono alle forze di contrazione
mantenendo la forma della cellula e conferendo sostegno alle strutture cellulari. I microtubuli
partecipano sostanzialmente al movimento di materiale o di organuli all'interno della cellula.
Si parla di motilit intracellulare grazie alla presenza del citoscheletro che svolge un ruolo
fondamentale nei fenomeni di trasporto e ovimento all'interno del citoplasma, tramite
meccanismi quali:
trasporto lungo microtubuli
polimerizzazione e depolimerizzazione dei microtubuli
trasporto lungo i lamenti di actina
polimerizzazione e depolimerizzazione dei lamenti di actina
Afnche si verichi tale funzione di motilit sono necessarie anche alcune speciali proteine:
! 0 di 66
!
proteine motrici che forniscono energia per il movimento
molecole che ancorano l'oggetto alle proteine motrici
microtubuli e microlamenti lungo cui l'oggetto si sposta come un treno sul binario.
Le principali proteine motrici, che possono produrre forza che verr trasmessa lungo la catena
polimerica del citoscheletro per cambiare forma o consentire il movimento, sono divise in tre
classi:
miosina, si dirigono verso estremit sfrangiata dei lamenti di actina
kinesina, si drigono verso le estremit plus e minus del microtubuli
dienina, si drigono verso le estremit plus e minus del microtubuli
Si tratta di enzimi che convertono l'energia chimica, immagazzinata sottoforma di GTP o ATP,
in movimento moelcolare tramite la produzione di forze rivolte alle bre del citoscheletro.
I lamenti intermedi sono gli elementi pi stabili del citoscheletro delle cellule animali. Sono
presenti solo negli organismi pluricellulari e sopratutto nei vertebrati. Devono la loro
denominazione al fatto che hanno un diametro intermedio fra quello dei microlamenti e dei
microtubuli. osseggono una regione centrale con un dominio ad alfa-elica che costituisce il
core del lamento. si possono trovare sottoforma di dimeri e tertrameri che unendosi danno
origine a protolamenti. I lamenti intermedi dissociati possono associarsi molto velocemente.
Ogni specico tipo di cellula produce e contiene soltanto uno dei vari tipi di lamenti intermedi.
I lamenti intermedi tendono a formare fascetti che si organizzano in una rete che si espande
dalla membrana plasmatica al nucleo. ssi sono ancorati alla memebrana attraverso
desmosomi.
! di 66
11 !
Replicazione del DNA
Il DNA una molecola depositaria dell'informazione genica, il meccanismo con cui il DN si replica
deve prevedere degi errori, tali errori, chiamati mutazioni, sono la causa continua del potenziale
insorgere di nuove caratteristiche di una specie che grazie a tale variabilit ha maggiori capacit di
adattamento. Solo dopo che Watson e Crick descrissero la doppia elica di DNA si cap
chiaramente quale fosse la sua funzione, i due scienziati ipotizzarono che nel DN ci fosse del
materiale genetico che si trasferisse di generazione in generazione. Tale ipotesi prevedeva la
rottura dei legami idrogeno della molecola che si separava in due lamenti. oich ogni lamento
determina la sequenza del lamento complementare, ogni singolo lamento della molecola che si
apre pu agire da stampo ed il risultato il modello di replicazione semiconservativo. Questo
modello fu dimostrato essere esatto nel 1958 da Meselson e Stahl.
! di 66
13 !
Il processo di trascrizione vede il riscrivere le sequanze di DNa su un lamento di NA detto
trascritto. La funzione degli Na varia: infatti non servono solo per la sintesi proteica ma per
molte altre funzioni; questo si pu dedurre anche dalla variabilit di categorie che questa moelcola
forma (m NA, t NA, r NA).
! di !66
nella trascrizione sono dette enancher e legano proteine regolatrici che incrementano di al meno
00 volte l'efcienza della trascrizione.
Maturazione dell'mRNA
possono avvenire diversi tipologie di maturazione tra cui il capping ovvero l'aggiunta di una
guanosina monofosfato in ' al primo nucleotide dell'm NA. La funzione del cap quella di
proteggere l'estremo 5' dal messaggero dell'enzima ribonucleasi e di posizionare i ribosomi in
modo da individuare la giusta cornice d lettura. La poliadenilazione riguarda l'aggiunta al
terminale 'OH di numerosi ribonucleotidi contenenti adenina. Lo splicing consiste nel rimuovere
dall'interno del trascritto che sta maturando sequenze che non hanno signicato. Questi blocchi di
pre-mRNA che vengono rimossi si chiamano introni. La perdita degli introni determina la necessit
di ricostruire l'RNA attraverso l'unione degli esoni. Questi complessi ribonucleoproteici vengono
denominati spliceosomi. lo splicing alternativo permette la formazione di trascritti maturi diversi
in seguito al fatto che alcuni introni vengono considerati esoni. i fattori proteici detti fattori di
splicing alternativo collaborano con gli spliceosomi a riconoscere i siti su cui operare i tagli.
L'editing il cambiamento a livello post traduzionale delle sequenze di m NA.
La traduzione
u essere suddivisa in due fasi: una A -dipendente e una -dipendente. Nell'ambito dell'ultima
fase distinguiamo tre momenti: l'inizio, l'alungamento e il termine della traduzione.
) fase A -dipendente: afnch gli amminoacidi siano portati sui codoni specici devono essere
legati al proprio t NA, la formazione del complesso amminoacil-tRNA mediata da enzimi noti
come amminoacil-tRNA sintetati l'enzima riconosce vari segnali.
! di 66
15 !
2) fase GTP-dipendente: inizio: sull'mRNA viene individuato il segnale di inizio della traduzione
costituito dalla tripletta AUG, tale segnale consente alla subunit minore del ribozima di adagiarsi
per prima sull'm NA. Grazie al'idrolisi del G porta il primo amminoacido specicato dalla
tripletta AUG ovvero la formil-metionina. Allungamento: AUG codicher la metionina anche nel
mezzo alla catena polipeptidica nasente. Sulla subinit superiore del ribosoma si individua un sito
P pepetidico, occupato dal tRNA, un sito A amminoacilico vuoto posizionato sulla tripletta
successiva; ed un sito E exit. Termine: quando sull'mRNa sono presenti codoni no senso sono
stimolati i fattori di rilascio che intervengono ed interrompono la traduzione. I ribosomi scorrono
numerosi lungo l'mRNA formando dei poliribosomi con l'obbietivo di sfruttare numerose volte la
moelcola di m Na che generalmente ha vita molto breve.
Procarioti
A livello trascrizionale la cellula batterica regola l'espressione del gene grazie all'operone ovvero
un tratto di DNA comprendente tratti regolativi e geni strutturali. Gli operoni sono inducibili o
reprimibili oppure anabolici o catabolici a seconda se procedono a processi di sintesi o
degradazione del substrato. L'operone inducibile, quindi catabolico, per esempio quello del lattosio
LAC, il lattosio viene scisso in glucosio galattosio e tre prodotti proteici: la permeasi, la trans-
acetilasi e la beta-galattosidasi. In assenza del lattosio una proteina, il repressore, proveniente
dall'attivit di un altro gene, lega l'operatore inibendo la trascrizione. Vi un cambiamento della
struttura tridimensionale del sito allosterico, quindi una regolazione alosterica, che induce
l'impossibilit di legarsi al sito del lattosio. Gli operomi reprimibili sono quelli anabolici e sono
costituiti da geni strutturali che concorrono alla sintesi di un prodotto nale che si lega ad un
repressore inattivo. il cambiamento conformazionale conferisce al repressore afnit di legame per
l'operatore e ci blocca la trascrizione.
A livello post-trascrizionale esiste un tratto di DNa fra operatore e geni strtturali denito leader che
contiene il sito attenuatore. l'attenuazione il meccanismo dipendente dalle conformazioni
dell'RNA trascritto sul tratto leader ed in particolare sul sito attenuatore.
A livello traduzionale le regioni che legano metaboliti sono denite riboswitch, sono egioni che
precedono la sequenza codicante e si trovano in archea, batteri, funchi e piante. siste un
sistema che quando attivo nasconde la presenza i un sito di legame e quindi la traduzione inibita.
Eucarioti
A livello trascrizionale fu scoperto che esiste una relazione fra l'incremento di acetilazione degli
istoni e l'aumento di efcienza della trascrizione. l'acetilazione degli istoni e l'iperacetilazione
delle lisine uno dei meccanismi che rende accessibile il DNA da parte dell'apparato di trasrizione.
Poi vi l'attivit di regolazione legata alla metilazione del DNa ed epigenetica cio avviene a
seguito di comportamenti chimici che non portano al cambiamento della sequenza genica.
A livello post-trascrizionale i miRNA, presenti in tutti gli eucarioti, hanno una maturazione che inizia
nel nucleo a partire dai pri-miRNA che riduce le sue dimensioni ovvero diventa pre-miRNA grazie
ad un complesso proteico noto come microprocessore contentene delle proteine. L'esportina 5
sembra essere responsabile del passaggio del pre-miRNA nel citoplasma ove l'endonucleasi Dicer
trasforma il pre-mi NA in una molecola a doppio lamento grazie all'abolizione dell'ansa ripiegata.
! di 66
16 !
MEMEBRANE E MECCANISMI DI TRASPORTO
Metaboliti quali zuccheri, grassi ed altre materie prime entrano nella cellula dallo spazio
extracellulare, mentre prodotti del catabolismo cellulare ed i prodotti di secrezione attraversano il
doppio strato fosfolipidico in senso opposto. Il usso continuo di ioni e di molecole di acqua
assicura che le concentrazioni di queste sostanze siano mantenute entro i valori compatibili con la
vita e le funzioni celulari. Le molecole biologiche non riescono ad attraversare la membrana a
casua della composizione chimica. il doppio strato fosfolipidico permette il passaggio di acqua, di
gas e di piccole molecole liposolubili e prive di carica. Esso risulta selettivamente permeabile.
Esistono tre modalit differenti di trasporto grazie alle quali la cellula mantiene costante la
composizione intracelulare ed il PH, regola il volume, introduce nutrienti e elimina composti tossici;
essi sono: la diffusione semplice, la diffusione facilitata e il trasporto attivo. I primi due meccanismi
non necessitano di nessun tipo di apporto energetico e sono deniti trasporto passivo, ricavano
l'energia necessaria dalla molecola da trasportare o dal gradiente elettrochimico di
concrentrazione. Il trasporto attivo richiede energia che si ricava dall'indrolisi di ATP e avviene
contro il gradiente di concentrazione di memebrana.
La diffusione semplice
il usso netto delle sostenze si svolge dal compartimento a concentrazione pi alta verso quello a
concentrazione pi bassa ed avviene senza consumo di A . la diffusione semplice inuenzata
dalle dimensioni e dalla lipolia della molecola, cos come dalla temperatura del sistema. il
passaggio delle molecole attraverso il doppio strato fosfolipidico avviene attraverso gli spazi
intermolcolari tra le catene degli acidi grassi dei fosfolipidi. la presenza di questi spazi favorita
dalla mobilit e dalla presenza di punti di insaturazione. L'ossigeno attraversa il doppio strato
lipidico da fuori a dentro, mentre l'anidride carbonica effettua il percorso inverso.
La diffusione facilitata
Se il processo esoergonico si attuer la diffusione facilitata che comporta l'utilizzo di particolari
proteine trasportatrici, carrier o permeasi, o canali ionici.
Le proteine trasportatrici: sono inglobate nella mebrana e si combinano temporanemanete con
le cellule da trasportare. il usso delle molecole si verica secondo gradiente di concentrazione. Le
permeasi dopo aver legato la molecola da trasportare subiscono un cambiamento di
trasformazione che rende possibile il passaggio della membrana. Un modello particolarmente
signicativo il trasportatore del glucosio dei globuli rossi note come GLU . Questa moelcola
presenta dei siti di legame per glucosio e inizlamente il glucosio si lega alla proteina trasportatrice
sul lato esterno della memebrana celulare, poi a seguito del cambiamento conformazionale il
glucosio viene rilasciato sul versante intracelulare e il GLU ritorna alla sua conformazione
iniziale aperto verso l'esterno. Questo ciclo di trasferimento pu vericarsi in entrambe le direzioni.
I canali ionici: sono alla base di processi di fondamentale impportanza biologica come la
trasmissione degli stimoli nervosi, la trasduzione del segnale e la regolazione della pressione
osmotica. I canali sono altamente selettivi, si ritiene che la selettivit dipenda principlamente
dall'interazione dei pori con gli ioni. A canai differenti corrispondono solettivit diverse.
La specicit della diffusione facilitata dipende sia dalla natura del sito di legame sia dalle cariche
in gioco le quali interagiscono con una porzione di substrato. La velocit con cui avviene il
! di !66
trasporto facilitato pu essere inuenzata da altri soluti coinvolti nel sistema; questi possono anche
determinare l'inibizione o partecipare, con effetto cooperativo, a stimolare il trasporto. Sebbene la
velocit di trasporto aumenti con l'aumentare della differenza di concentrazione esiste una velocit
max.
Trasporto attivo
L'ambiente intracellulare e quello extracellulare sono caratterizzati da una distribuzione ineguale di
specie ioniche quali NA , ,Ca2 ,H . Questa diversa distribuzione garantita e mantenuta da un
tipo di trasporto di memebrana che consente il movimento di ioni e molecole contro gradiente di
concentrazione. Il trasporto attivo mediato da proteine intrinseche di memebrana che sono in
grado di legare reversibilmente e selettivamente un particolare soluto e di trasportarlo attraverso la
memrbana in seguito a modiche conformazionali. Queste proteiene hanno capacit di idrolizzare
A e sono dette pompe ATP-dipendenti o ATPasi. il trasporto mediato da queste pompe
denito trasporto attivo diretto/primario in quanto l'energia derivante dall'irdolisi dell'A viene
utilizzata x il trasporto dei soluti che in questo caso sono sempre ioni con carica positiva. Negli
eucarioti c' un trasporto ativo secondario/indiretto a cui l'energia non fornita direttamente
dall'idrolisi dell'A ma dall'esistenza di un gradiente elettrochimico prodotto da un trasporto attivo
primario.
I recettori
! di 66
18 !
Sono proteine che a seguito dell'interazione con la molecola segnale, denominata ligando
funzionano come interruttori molecolari determinando l'accensione di particolari vie metaboliche
che possono modicare le funzioni cellulari. Le caratteristiche fondamentali che i recettori devono
avere nei confronti dei loro ligandi sono due: la specicit e l'afnit di legame. Il recettore ed il suo
ligando si riconoscono attraverso una specicit sterica; la specicit di interazione assicurata
dalla presenza nella struttura tridimensionale del ligando di una regione complementare alla
molecola del recettore denita sito d legame. L'afnit di legame denisce le concentrazioni di
legando necessarie per formare il complesso ligando-recettore. La maggior parte dei fattori di
segnalazione non in grado di passare direttamente attraverso le membrane cellulari poich sono
di natura idrolica ed hanno un peso molecolare elevato. Queste molecole devono trasdurre i
segnali all'interno del citoplasma senza penetrare all'interno della cellula, ma riconoscendo e
legando specici recettori localizzati sulla membrana cellulare. questi recettori di membrana sono
proteine intrinseche che attraversano il doppio strato lipidico della membrana sono organizzate in
tre regioni funcionali distinte: la regione extracellulare, che forma la tasca di legame per il ligando
specico: la parte transmembrana che pu essere monopasso o multipasso; la regione interna
rivolta verso il citoplasma della cellula.
Esistono classi particolari di molecole segnale di natura lipidica, come gli ormoni steroidei,
l'ormone tiroideo, la vitamina D e i derivati dei retinoidi. Queste molecole di natura idrofobica
hanno una struttura planare simile a quella del colesterolo e durante il trasporto attraverso il
torrente circolatorio sono associate a trasportatori proteici. Una volta raggiunto il bersaglio devono
attravesare la memebrana e sono in grado di farlo per diffusione semplice poich sono irofobiche e
una volta giunte nel citoplasma vengono legate da recettori proteici intracellulari. I recettori
intracellulari sono costituiti da tre regioni funzionalmente distinte: una che attiva la trascrizione,
una che lega il DNA in sequenze speciche ed una che lega l'ormone. In condizioni di riposo il
recettore legato ad una molecola inibitrice. Il complesso ormone recettore pu interagire con le
sequenze del promotore del gene bersaglio regolandone la trascrizione.
La fosforilazione consiste nell'aggiunta di un gruppo fosfato su specici residui amminoacidici, gli
amminoacidi fosforilati sono quelli che hanno un residuo ossidrilico disponibile per il legame al
gruppo fosfato. L'aggiunta o la rimozione del gruppo fosfato di una proteina causa una
riorganizzazione dei legami che controllano la struttura terziaria della proteina e porta cos ad una
transizione funzionale. Gli enzimi che sono in grado di fosforilare le proteine o altri substrati sono
detti chinasi. il ritorno allo stato iniziale richiede la defosforilazione per cui il gruppo fosfato viene
idrolizzato grazie ad un enzima della categoria fosfatasi.
Endocitoci
si tratta di un processo inverso alla secrezione per cui parte della membrana plasmatica si
invagina per formare delle vesciole che all'interno della cellula generalmente si fondono con i
lisosomi. Il processo di endocitosi viene solitamente sitinto in due percorsi: la fagocitosi e la
pinocitosi. La fagocitosi consiste nell'introduzione nella cellula di grosse particelle quali batteri o
cellule morte. in questa funzione sono specializzati i macrofagi e i granulociti. La pinocitosi un
processo che introduce uidi e metaboliti come il colesterolo, il ferro e la vitamina 2. La
assunzione di metaboliti nota anche come endocitosi mediata da recettore. il metabolita viene
riconosciuto e legato da un recettore specico sulla membrana cellulare; tale recettore permette di
catturare in modo efciente metaboliti presenti in concentrazioni molto basse nello spazio
extracelulare.
I processi fondamentali per far si che da una singola cellula (zigote) si sviluppi un organismo
completo sono due:
1)la singola cellula deve crescere e dividersi per dare origine a piu cellule
2)le cellule che da essa originano devono acquisire delle propriet peculiari, trascrivendo specici
geni che le portino a formare i vari tessuti del'organismo.
Questi due processi sono conosciuti come ciclo cellulare e differenziamento cellulare.
MITOSI
La mitosi viene suddivisa in fasi:
1)profase: ha inizio con il compattamento dei cromosomi ed innescata da CD attraverso la
fosforilazione delle condensine. Il compattamento dei cromosomi fondamentale per facilitare e
garantire la corretta distribuzione, meglio indicata come segregazione, degli stessi alle due cellule
glie. In una cellula che si avvicina alla mitosi la quantit di DNA duplicata e ciascun
cromosoma costituito da due cromosomi identici, deniti cromatidi fratelli. Questi cromatidi
rimangono uniti per la presenza di protiene collanti dette coesine. opportuno considerare che
con il procedere della mitosi, le coesine saranno presenti solo a livello dei centrosomi. Durante la
profase inizia a organizzarsi il fuso mitotico una struttura formata principalmente da microtubuli,
che ha lo scopo di fornire un'impalcatura ed una guida idonea al trasporto dei cromosomi ai due
poli della celula e permettere la sperazione del citoplasma in due zone. Inoltre la riorganizzazione
del citoscheletro un processo fondamentale all'inizio della mitosi. Durante la fase S il centrosoma
stato duplicato a formare due controsomi. con la profase i due centrosomi si separano.
2)prometafase: l'avvio della prometafase corrisponde alla suddivisione in vescicole dell'involucro
nucleare, che la conseguenza della depolimerizzazione delle proteine della lamina nucleare. oi
si delinea il fuso mitotico e nel citoplasma sono disponbili i cromatidi fratelli. Il fuso mitotico
formato da diversi tipi di microtubuli: le re del cinetocore che si legano al centromero dei
cromosomi e sono importanti per il trasporto dei cromosomi ai poli opposti della cellula. I
microtubuli interagiscono con una placca formata da varie proteine detta cinetocore e re
astrali che si dirigono a partire da un polo del fuso verso il cortex cellulare e la memebrana
plasmatica, sono coinvolte nell'allungamento del fuso mitotico durante le fasi successive alla
metafase. vengono usate per trascinare il fuso e i cromosomi ad esso associati verso la periferia
dela cellula. e re interpolari partono da un polo del fuso e si dirigono verso il polo opposto,
per terminare nella zona equatoriale dove si sovrappongono ad un'altra bra proveniente dal polo
opposto. sono fondamentali per allungare il fuso ed allontanare i due poli.
3)metafase: la carattersitica principale della metafase l'allineamento dei cromosomi in posizione
mediana rispetto ai due poli del fuso.
4)anafase: si rompono i legami che tengono uniti i cromatidi fratelli e ciascuno di essi migra
velocemente verso il polo del fuso al quale stato legato tramite le bre del cinetocore. Questa
migrazione conente che il patrimonio cromosomico sia ripartito in modo identico tra i due poli della
cellula dai quali originerano le due cellule glie. Fibre del cinetocore: Il movimento dei cromosomi
vero i poli permesso sa sue accadimenti: l'accorciamento delle bre del cinetocore ad opera di
una sua proteina, la catastrona; il movimento di meccanoenzimi della famiglia delle chinesine
presenti nel cinetocore dove legano il DNA centromerico con consumo di A verso le estremit
negative dei microtubuli. Fibre interpolari: il fuso si allunga per mezzo di due diverse azioni: la
! di 66
24 !
prima prevede la polimerizzazione delle bre interpolari per aggiunta di ererodimeri di tubulina alle
loro estremit positive; la seconda consiste nell'attivit di meccanoenzimi che agiscono in
prossimit delle aree di sovrapposizione dei microtubuli polari provenienti dai poli opposti. Fibre
astrali: contribuiscono insieme alle proteine ad esse associate all'allontanamento dei poli. Le bre
si dipartono dai poli e raggiungono il cortex della cellula. presentano proteine motrici, le dienine
citoplasmatiche, legate all'estremo positivo dei microtubuli che sono in contatto con uno strato di
microlamenti di actina.
5)telofase: all'inizio della telofase ogni cromatido fratelo gia stato trasportato alle due regioni
opposte della cellula, in prossimit dei due poli del fuso mitotico. In questa fase si riforma
l'involucro nucleare a partire da vescicole che si associano con i cromosomi.
CITOCHINESI
la separazione del citoplasma, controllata dal fuso mitotico, il primo segno della separazione
un introessione della membrana plasmatica che si sviluppa perpendicolarmanete al'asse che
separa i due poli del fuso. Questa invaginazione si evindenzia sempre pi no a formare un solco.
Il sistema di microlamenti di actina e miosina fondamentale per la citochinesi; i lamenti di
actina e miosina di tipo II si accumulano a formare una struttura denominata anelo contrattile;
questo si trova nel cortex ed in questa localizzazione le teste delle miosine interagisocno con i
lamenti di actina in una situazione non troppo diversa da quella osservabile nei sarcomeri del
muscolo striato.
MEIOSI
Al momento della fecondazione, a seguito della fusione tra gamete maschile e gamete femminile
con formazione dello zigote, si ricostruisce un patrimonio cromosomico dploide. La meiosi
permette la riduzione del numero di cromosomi da diploide ad aploide. Il dimezzamento prevede
che ciascun gamete contenga un rappresentate di ciascuna coppia di omologhi presente della
cellula diploide che entra in meiosi. La meiosi consta di due processi di divisione successivi e
distinguibili: la prima divisione meiotica o meiosi I e la seconda divisione meiotica o meiosi II,
precedute da una sola divisione del DNA. I tempi di divisione nella meiosi si espandono
notevolmente.
Meiosi I
la meiosi I preceduta dalla fase di sintesi del DNA, quindi una cellula entra in meiosi con un
patrimonio genetico duplicato, dove, come si detto, i cromosomi sono formati da cromatidi fratelli
uniti oltre che dal centromero anche dalla coesina. La meiosi I si contraddistingue per una profase
I molto prolungata, tanto che viene distinta oin diverse sottofasi. Una peculiarit della profase I
che avviene il crossing over cio lo scambio tra tratti omologhi di cromosomi omologhi in
conseguenza del quale si ha una ricombinazione.
Meiosi II
Con la seconda divisione meiotica, a partire dalle due cellule che sono aploidi con cromosomi
dicromatidici si formano cellule aploidi con cromosomi monocromatidici. La meiosi un
meccanismo importnante per creare diversit dei geni, questo permesso da due eventi
importanti: il crossing over e l'orientamento casuale degli omologhi rispettto ai poli del fuso,
durante l'allineamento della piastra metafasica dela metafase I.
Apoptosi e necrosi
La necrosi un processo passivo: la cellula subisce un insulto, la membrana plasmatica si rompe
ed il contenuto della celula viene rovesciato nell'ambiente circostante innescando una risposta
inammatoria.
! di 66
25 !
L'apoptosi un processo attivo durante il quale la cellula stessa accende uno specico
programma genetico che ne determina la morte, in sequenza si osservano: la frammentazione del
DNA, il compattamento cellulare e la formazione di frammenti cellulari detti corpi apoptotici.
Questi vengono rapidamente eliminati da cellule adiacenti. Durante l'apoptosi l'integrit della
membrana plasmatica viene mantenuta evitando cos la fuoriuscita del cntenuto cellulare
nell'ambiente cirocostante. L'apoptosi un processo rapido. Alcune cellule devono essere
eliminate poich durante la loro vita devono sempre ricevere dei segnali specici per poter
sopravviviere, la mancanza di questi segnali innesca una morte programmata per apoptosi. I
segnali di sopravvivenza sono di origine diversa e vanno dai fattori solubili, fattori di crescita e loro
recettori, ai segnali di interazione con la matrice extracellulare, innescati dalle integrine, no ai
segnali d'interazione cellula-cellula, innescati dalle caderine. L'apoptosi denita anche suicidio
altruista o morte cellulare programmata. L'apoptosi responsabile del controllo dell'omeostasi
cellulare, usata come meccanismo per l'eliminazione di strutture che non sono pi necessarie
all'organismo. Nell'uomo l'enzima proteolitico, caratterizzato dal residuo di cisteina, caspasi
necessario per la catalisi. Ad oggi sono stati identicati circa 0 tipi di caspasi che possono essere
suddivise in due grandi gruppi )le caspasi che regolano l'apoptosi ; 2)le caspasi che regolano la
risposta inammatoria. Le caspasi sono presenti nella cellula come precursori inattivi ovvero pro-
caspasi. Una volta attivate le caspasi tagliano e modulano l'attivit di diverse proteine cellulari tra
le quali la beta-catenina.
I segnali di attivazione della caspasi possono essere derivanti da una via estrinsenseca o
recettoriale, dipendente dall'attivazione di un recettore presente sulla membrana plasmatica
oppure da una via intrinseca o mitocondriale dipendente dal rilascio di componenti mitocondriali
nel citoplasma. La via estrinseca si basa su un sistema di interazione recettore-ligando che una
volta attivato determina l'interazione di pi pro-caspasi con alcune proteine attivatrici. La via
mitoconriale sotto diretto controllo del mitoconrio e viene innescata in seguito al rilascio di
specici componenti mitocondriali. La caspasi regolativa la caspasi-9 la quale, analogamente
alla capsasi-8, contiene un pro.dominio regolativo contraddistinto da una serie di alfa-eliche
denominato CA D. Apaf pu interagire con il CA D della caspasi- . Il legame Apaf- caspasi-
favorito da un terzo componente il citocromo c, normalmente presente nel mitocondrio. Con
l'arrivo del citocromo c si forma una ruota proteolitica detta apoptosoma formata da 7 dimeri di
caspasi- che interagiscono con monomeri di Apaf- , che pu esser considerata la subinit
regolativa della caspasi- . Una possibilit per bloccare il processo apoptotico l'inibizione della
caspasi il ruolo di queste proteine dette IAP quello di legare insieme le caspasi, occupando
stericamente i siti catalitici, solo se i pro-enzimi sono stati attivati al processamento proteolitico; in
questo modo ostacolano il processamento dei substrati cellulari. Il mitocondrio rilascia segnali che
sono necessari per attivare la caspasi sia i segnali necessari per liberare la caspasi dal legame
con i suoi inibitori.
LA RIPRODUZIONE ASESSUATA
La riproduzione asessuata o agamica appannaggio principalmente dei rpocarioti e di buona parte
dei protisti. Questa modalit riproduttiva prevede che a partire da un individuo nasca una progenie
identica dal punti di vista genetico. Possiamo parlare di cloni ed il pocesso simili alla mitosi. Tra i
vantaggi di questo tipo di riproduzione vi il fatto che non c' spreco di tempo ne di energia,
! di !
2
difcile che si verichino problemi di trasmissione di caratteri perch si tratta di processi molto
semplici, la velocit d riproduzione elevatissima. ra gli svantaggi c' la mancanza di
ricombinazione genica. La scissione effettuaua da procarioti e da alcuni celenterati, platelminti o
anellidi. La gemmazione si verica quando da un organismo se ne forma uno nuoo come
escrescenza del vecchio. La frammentazione una modalit riproduttiva che si osserva sia nel
mondo vegetale che animale. SI verica quando un oganismo spontaneamente si rompe in pi
parti e da ciascun frmmaneto si pu ricostruire un intero organismo. La rigenerazione un
processp che si instaura in seguito a traumi e si realizza in modo diverso secondo l'organismo
considerato. La sporulazione tipica di funghi, piante, alcuni procarioti e protisti. Avviene quando
il batterio attraversa una fase quiesciente con rallentamento dell'attivit riproduttiva e in genere
quando le condizioni ambientali sono sfavorevoli. La spora una cellula molto speciale in grado di
sopravviviere anche in condizioni estremamente sfavorevoli con un metabolismo lentissimo.
RIPRODUZIONE SESSUATA
La riproduzione sessuata o gamica prevede la fusione di due cellule speciali, i gameti uno
maschile ed uno femminile. I gameti possono essere prodotti da due individui diversi, specie
gonocoriche, oppure dallo stesso individuo specie ermafrodite, ma devono necessariamente
essere aploidi. L'assortimento indipendente ed il crossing over garantiscono la variabilit. Con il
termine gametogenesi si intende l'insieme dei processi che portano alla formazione dei gameti:
spermatozoo e cellula uovo. Il momento cruciale della produzione dei gameti quello in cui si
verica la riduzione del contenuto cromosomico: quindi del passaggio da diplidia ad aploidia. Sono
i momenti fondamentali della ripdroduzione dei gameti: la formazione delle cellule germinali
primordiali, la migrazione delle GC nell'abozzo delle gonadi, la formazione dei gamgeti a controllo
ormonale. Sembra che il percorso che le GC devono seguire sia indicato dalla bronectina.
Spermatogenesi
porta alla formazione degli spermatozoi a partire dagli spermatogoni. La spermatogenesi avviene
nel testicolo. Il testicolo costituito da bulbi sminiferi contenenti spermatogoni, separati dal tessuto
interstiziale in cui si trovano vasi sanguigni e linfatici, collagene, bre elastiche, cellule di Le dig e
mastociti. Durante la vita fetale e nella fase prepuberale sia le cellule germinali che i precursori
delle cellule di Sertoli si moltiplicano attivamente, dopo di che si osservano a carico degli
spermatogoni indifferenziati una serie di modicazioni morfologiche che portano alla comparsa
degli spermatogoni di tipo A. I punti fondamentali del processo di spermatogenesi sono: la fase
mitotica, la fase meiotica, la spermioistiogenesi. Nei mammiferi alla nascita il numero di
spermatogoni basso, vero i 0 anni cominciano a prolicarsi attivamente. Questi spermatogoni
che sono identicati come spermatogoni A , hanno piccole dimensioni, nucleo ovoidale e sono
addossati alla memebrana basale dei cordoni sessuali. Con la pubert l'iposi comincia a lavorare,
! di 66
27 !
secernendo le gonadotropine, gli spermaogoni A1 si moltiplicano producendo spermatogoni A2,
che possono avere un nucleo chiaro o scuro. Gli spermatogoni A2 con nucleo chiaro sono
commissionati a preseguire la spermatogenesi, quelli con nucleo scuro sono destinati a costituire
lo stock di riserva di spermatogoni. La differenza morfologica dovuta alla cromatina che
diversamente compattata. Gli spermatogoni chiari sono provvisti di nucleolo e da essi originano gli
spermatogoni di tipo . Questi hanno un nucleo pi piccolo e si dividono per mitosi ma le cellule
glie non si sperano completamente essendo legate da ponti citoplasatici A. Gli spermatogoni
subiscono un processo di accrescimento che porta alla differenziazione di spermatociti I. Il
prodotto della meiosi degli spermatociti I sono gli spermatociti II i quali subiscono la seconda
meiosi formando spermatidi, cellule aploidi con cromosomi mono-cromatidici. Il processo di
spermioistiogenesi un momento di cambiamenti mofologici drammatici, infatti da cellule tonde e
immobili, gli spermatidi, si formano gli spermatozoi che sono costituiti da testa collo e coda e che
sono dotati di motilit. Il processo pu essere sintetizzato in tre punti:
1)formazione dell'acrosoma: ovvero la parte apicale del nucleo circondata dall'acrosoma che
contiene enzimi litici ed importante per la fecondazione della cellula uovo.
2)condensazione del nucleo: il nucleo ha corredo cromosomico aploide, il DNA nel passaggio da
spermatocita a spermatozoo si compatta intorno a delle proteine basiche dette protammine.
)formazione del agello: sotto al nucleo ci sono il centriolo prossimale e il centriolo distale,
dall'ultimo parte un agello che costituito da due proteine la tubulina e la dienina ed ha la tipica
struttura a 9+2 microtubulare.
Le cellule del Sertoli che hanno il compito di proteggere e nutrire le cellule germinali mantenendo il
microambiente interno del testicolo pi adatto per una corretta spermatogenesi, si trovano
addossate alla membrana basale della quale si estendono verso il lume del tubulo. Hanno anche il
compito di sintetizzare una proteina capace di legare gi androgeni che permette al testosterone di
raggiungere i suoi bersagli. Attraverso la aromatasi le cellule del Sertoli presiedono alla
conversione el testosterone in estradiolo, anch'esso importante per la sionomia testicolare.
Nell'uomo un ciclo spermatogenetico dura 64 giorni.
L'espressione genica durante la spermatogenesi: la trascrizione genica avviene
prevalentemente allo stadio di diplotene della meiosi I ed i geni che vengono trascritti sono quelli
necessari per la motilit dello spermatozoo ed per il suo legame alla cellula uovo.
Regolazione della spermatogenesi: Esiste un meccanismo di controllo centrale che vede
coinvolti l'ipotalamo e l'iposi. Il fattore di rilascio delle gonadotropine, Gn H, podotto da specici
neuroni ipotalamici, raggiunge l'iposi via circolazione portale. A livello iposario sono presenti
recettori specici di membrana che riconoscono e legano Gn H. Ci induce una cascata di eventi
che esita nella sintesi e nel rilascio delle gonadoproteine, l'ormone follicolo-stimolante FSJ e
l'ormone luteinizzante LH. Il testosterone con un feedback negativo blocca sia la secrezione di LH
che di Gn H quando supera determinate concentrazioni ematiche. La fertilit maschile pu essere
inuenzata da molti fattori: le casue ambientali come radiazioni ionizzanti, oppure contaminazione
con sostanze del tipo distruttori endocrini, la temperatura come pure gli stili di vita sbagliati
possono indurre sterilit nei maschi ma va ricordato che nel testicolo c' sempre una quota di
spermatogoni staminali in grado di ripopolarlo una volta che eventuali elementi nocivi siano stati
rimossi.
Ovogenesi
Lo sviluppo dei gameti feminili avviene nell'ovaio organo in genere pari e simmetrico che come il
testicolo ha sia funzione riproduttiva che una funzione endocrina. Il gamete maschile maturo una
cellula dotata di motilit, il gamete femminile maturo invece contiene tutto il materiale necessario
per avviare e guidare le prime fasi dello sviluppo del'uovo fecondato, lo zigote. Nel citplasma della
cellula uovo maturo vi sono riserve di m NA, r NA e t NA. Lo spermatozoo durante la
fecondazione dona solo il nucleo ed i contrioli. I meccanismi dell'ovogenesi sono diversi da una
specie al'altra e riettono l'esistenza di diversi tipi di ripoduzione.
Durante la vita embrionale si osserva la moltiplicazione degli ovogni che diventano milioni; di
questi un certo numero subisce il processo di auxocitosi trasformandosi in ovociti I che cominciano
la meiosi I bloccandosi in prometafase I. Alla nascita le neonate avranno un patrimonio di ovociti I
bloccati compreso fra 200.000 e 4000.000 di questi solo 400 sono destinati a maturare gli altri a
morire (artesia). Il processo di accrescimento della massa citplasmatica molto evidente
! di 66
28 !
sopratutto nelle specie ovipare. Gli ovociti I restano boccati no a 2- anni quando grazie
all'intervento di alcun ormoni un ovocita I in grado di completare la meiosi I, cominciare la meosi
II e bloccasi in metafase II. I prodotti della meiosi I sono un ovocita II e un globulo polare/polocita,
con la seconda meiosi che si completa solo dopo la fecondazione si forma un ootidio ed un
secondo globulo polare. Normalmente i globuli polari si degenerano.
Maturazione e formazione dei follicoli ovarici: La follicologenesi rappresenta un meccanismo
siologico dagli aspetti molteplici. Il follicolo primordiale su accresce insieme all'ovocita e a questo
punto comincia a formarsi la zona pellucida, costituita da mucopolisaccaridi che ricopre l'ovocita e
svolge un ruolo mportante durante la fecondazione. Con la moltiplicazione delle cellule follicolari
che diventano pluristraticate e prendono il nome di granulosa si forma il follicolo secondario.
Questo presenta una membrana basale addossata alle cellule della granulosa all'esterno delle
quali sono presenti le cellule della teca, di origine mesenchimale, che si differenziano in teca intera
ed esterna. Dentro al follicolo inzia a fromarsi una cavit l'antro follicolare pieno di liquor folliculi
contenente ormoni, proteine, glicoproteine e mucopolisaccaridi. Il follicolo pre-ovulatorio maturo
caratterizzato dall'aumento delle dimensioni della cavit dell'antro e del volme del liquor e con la
contemporanea crescita delle cellule della granulosa che spingono l'ovocita verso la periferia del
follicolo. L'ovocita risulta circondato da cellule dette del cumulo ooforo mentre le cellule follicolari
addossate all'ovocita prendono il nome di corona radiata. Con la pubert i follicoli crescono ma
solo uno riesce a maturare per ogni ciclo.
rima della pubert le cellule della teca acquisiscono dei recettori per l'LH mentre le cellule della
granulosa sintetizzano recettori per l'FSH. In tal modo diventano capaci di rispondere ad uno
stimolo sintetizzando estrogeni. La selezione il processo con il quale un singolo follicolo reclutato
diventa pi grande e si accresce. La dominanza il mezzo attraverso il quale il follicolo reclutat
spinge gli altri follicoli a regredire e inibisce il reclutamento di nuovi pool di follicoli. il follicolo
destinato ad ovulare va incontro a delle modicazioni. La presenza di recettori conferisce al
follicolo stesso la sensibilit per le gonadotropine che inducono l'acqisizione di propriet che
avviano il follicolo alla formazione dell'antro. Se l'ovocita venisse separato dalle cellule follicolari
che lo circondano esso riprende spontaneamente la meiosi.
Regolazione ormonale del ciclo ovarico e del ciclo uternino: la stimolazione della cervice
stimola l'iposi che risponde secernendo le gonadotropine che hanno il compito di sbloccare la
meiosi I ed indurre il rilascio dell'ovocita, fermo in meiosi II dall'overio. Nella maggior parte dei
mammiferi l'ovulazione periodica e il che vuol die che la femmina ovula in ben precisi momenti
dell'anno che vengono chiamati estri. Le donne hanno un ovulazone ciclica per cui ogni 2 giorni
c' la maturazione di un ovocita che po o meno incontrare uno spermatozoo. Gli ormoni
dell'ipotalamo e dell'iposi e dell'ovario concorrono ad integrare le diverse attivit del ciclo ovarico,
ciclo uterino e ciclo cervicale. Il ciclo viene diviso in due momenti: fase follicolare o proliferativa e
fase luteinica o secretiva, ciascuna della durata di giorni. si considera come giorno il primo
giorno del sanguinamento. Il Gn H induce il rilascio delle gonadotropine da parte dell'iposi.
Comincia cos la fase follicolare. L'iposi poi dopo un picco di estradiolo comincia a secernere
anche l'LH il cui picco induce la ripresa della meiosi I con la formazione del primo globulo e induce
l'ovulazione che avviene intorno al esimo giorno frazie all'intervento di collagenasi e le
prostaglandine. L'ovocita II rilasciato dalle tube di falloppio fermo nella metafase II pronto per
essere fecondato. Dopo l'ovulazione comincia la fase luteinica o secretiva del ciclo. er effetto
dell'LH quello che resta del follicolo all'interno dell'ovario si trasforma in corpo luteo che molto
importante poich nell'utero si crei l'ambiente adatto per l'impianto dei blastociti. Se l'ovocita viene
fecondato il trofoblasto secerne luteotropina un ormone che mantiene attivo il corpo luto e quindi
elevati livelli di progesterone.
LA FECONDAZIONE
! di 66
2 !
la fecondazione vede due cellule aplidi unirsi e dare vita ad uno zigote. La fecondazione pu
essere interna oppure esterna. Nella fecondazione esterna la cellula uovo si presenta racchiusa da
una membrana plasmatica che a sua volta circondata da una memebrana vitellina la quale
importante per il legame tra spermatozoo e uovo. All'esterno presente un involucro gelatinoso
che la funzione di attirare e attivare lo spermatozo. La fecondazione interna intorno alla
membrana plasmatica vi la zona pellucida una matrice extracellulare. L'ovocita presenta sotto la
membrana lo strato corticale che favorisce il sollevamento dei microvilli al momento della
fecondazione che aiutano lo spermatozoo ad entrare nell'ovocita. La cellula uovo deve difendersi
dall'attacco di centinaia di spermatozoi deve evitare la polispermia. Esistono due meccanismi: il
blocco rapido dovuto ad una modicazione della differenza di potenziale a livello della membrana
plasmatica che passa da -70mV a +20mV; il blocco lento prevete l'esocitosi di grnuli corticali.
Al momento della fecondazione l'ovocita fermo in metafase II, quando l'uovo sar fecondato in
seguito all'arrivo dello spermatozoo ci sar un incremento degli ioni calcio. Il calcio attiva una
particolare proteasi Ca++-dipendente la quale demolisce il fattore citostatico CSF che impediva la
degradazione del complesso MPF, in seguito a questo evento riparte la meiosi II. Completata la
meiosi II i due pronuclei sono pronti per la fusione chiamata anmissi. Si forma lo zigote. la
formazione dei gameti feminili avviene nell'ovario, la fecondazione avviene nelle tube di faloppio e
lo sviluppo del nuovo individuo nell'utero. Lo sviluppo dello zigote inizia circa 30h dopo la
fecondazione. In 3-4 giorni raggiunge l'utero dove avviene l'impianto dell'embrione che in questo
stadio viene denito morula e successivamente la morula diventa una blasteocisti che circa al
giorno si impianta nella mucosa uternina arrivando al'endometrio.
MUTAZIONI:TIPI,ORIGINI,CONSEGUENZE
La mutazione l'insorgere di una variazione di materiale genetico che pu anche produrre novit
riguardo l'evoluzione biologica, per necessario lo sviluppo di meccanismi che limitino la
frequenza di mutazioni o la possibilit che questa esiti sempre in un effetto fenotipico. Le mutazioni
possono anche essere responsabili di gravi alterazioni funzionali, talvolta sono causa diretta
dell'alterazione fenotipica (patologia) e talvolta sono in grado di aumentare la suscettibilit ad una
determinata malattia.
! di !66
Le cellule staminali: Le cellule staminali indifferenziate hanno la possibilit di differenziare in vari
tipi di tessuti; ci sono diversi tipi di celule staminali e quella per eccellenza lo zigote. Le possiamo
trovare anche nell'organismo adulto e si trovano nella nicchia staminale ovvero una zona del
tessuto in cui si trovano le cellule staminali e sono a contatto con il microambiente che composto
da vari tipi di cellule, matrice extracellulare e sono anche a contatto con degli ormoni e i fattori
solubili che giungono dal sistema circolatorio. Le cellule staminali della nicchia risentono dei
controlli delle macromolecole circostanti, ovvero il microambiente indica quale sia il destino che la
cellula deve prendere. Nell'individuo adulto la nicchia circondata da macromolecole che
nell'individuo giovane non ci sono. Le cellule staminali di un adulto sono meno ed hanno un
comportamento diverso rispetto a quelle di un essere vivente giovane, inoltre non hanno la
capacit di differenziamento che possiedono le cellule di un ragazzo. La composizione del
microambiente pu variare. Le cellule staminali generalmente sono in una fase indifferenziata e
sono ferme ovvero non attivo il ciclo cellulare, ossia si trovano in fase G0 quiesciente. Quando
dall'esterno giunge un segnale, oppure avviene un trauma sul tessuto di cui esse fanno parte,
allora il segnale indica alle cellule staminali che devono entrare nel ciclo cellulare, cos iniziano ad
accrescersi e si attivano. L'attivazione comporta la possibilit che la cellula staminale si divida e ne
nasca una uguale, ossia indifferenziata, oppure che una delle cellule glie riprodotte per mitosi sia
differenziata in cellule del tessuto da riparare. Si dice che le cellule staminali facciano una divisione
mitotica asimmetrica. Generalmente vengono usati gli ormoni come segnalatori dell'attivazione del
ciclo cellulare, i fattori solubili tra cui anche gli ormoni stessi, sono prodotti da cellule del
microambiente. Il differenziamento cellulare: il patrimonio genetico lo stesso e la mitosi avviene a
seguito di un segnale di attivazione del programma di trascrizione con conseguente traduzione di
proteine. Le cellule staminali sono divise in cellule multipotenti che a loro volta possono essere
divise in cellule mieloidi opppire linfoidi. La differenza consiste nell'espressione differenziale dei
geni, il genoma resta sempre lo stesso. La differenziazione regolata da proteine/fattori
trascrizionali che trascrivono geni differenti. Negli adulti le cellule staminali sono presenti sopratutto
nei tessuti a ricambio siologico (epiteli/sangue); sono presenti anche nei tessuti perenni ovvero
non modicabili (nervoso/miocardico); sono presenti nei tessuti a ricambio limitato come il muscolo
scheletrico. Con lo studio delle cellule staminali stato visto che cellule staminali di un tessuto si
possono differenziare anche in celule non sono di quel tessuto ma anche di un altro, e questo
dipende dalgi stimoli che esse ricevono. Degli scienziati giapponesi a cui stato attribuito il premio
nobel, hanno prelevato delle cellule dal midollo osseo e le hanno fatte regredire no ad uno stato
di multipotenza facendole poi didividere in cellule nervose. Per queste cellule riprogrammate
quando vengono inserite nell'organismo da curare provocano la nascita di tetrameri ovvero dei
tumori che possono essere sia benigni che maligni. Le cellule staminali di un tessuto non sono
unipotenti ma multipotenti, e si parla di transdifferenziazione delle cellule. Il microambiente il
fattore regolatore di questa plasticit. All'universit di Milano dei ricercatori hanno preso dei
mesangioblasti li hanno isolati dalla parete dell'aorta dorsale ed hanno notato che queste cellule
avevano la capacit di differenziare in modo diverso a seconda dei fattori di crescita. Quindi le
cellule staminali hanno rivoluzionato la ricerca e potenzialmente possono essere usate per malattie
neurodegenerative per le quali non esiste alcuna cura, come per esempio la sclerosi laterale
amiotroca, l'infarto, la cirrosi epatica, il diabete, la distroa muscolare. er quanto riguarda
l'infarto del miocardio stato provato a curarlo attraverlo l'ultilizzo di cellule staminali, ma per ora
non si riusciti ad evitare l'infarto, perch comunque la patologia ha un tempo di durata della vita
dell'uomo inferiore al tempo necessario per la riproduzione delle cellule staminali. La distroa
muscolare invece stato provato a curarla sperimentalmente su bambini usando i mesangioblasti,
l'iniezione di questi porta ad un miglioramento della malattia, la distroa dovuta alla mancanza di
un gene che provoca l'alterazione della massa muscolare. I ricercatori hanno inserito nei topi dei
! di 66
32 !
mesangioblasti sani con gene mancante nei soggetti affetti da distroa e hanno prelevato il
muscolo dal quale hanno controllato cosa succedeva alla proteina mancante. Si sono resi conto
che la proteina era presente nel muscolo dei topi distroci, e il topo distroco trattato riporta una
forza muscolare simile a quella del topo sano. La distroa prevede un numero di cellule muscolari
infeirore rispetto ad un individuo sano, e il topo distroco trattato vede un innalzamento del numero
delle cellule muscolari. Le cellule staminali adulte hanno dei problemi perche nella nicchia ce ne
sono poche r quando vengono prelevate dalla nicchia perdono velocememente la loro capacit di
azione differenziativa. inne stato scoperto che nei tumori ci sono delle cellule staminali ovvero ci
sono delle popolazioni di cellule con caratteristiche delle staminali, e questa scoperta ha portato ad
avere una nuova visione sulle malattie di questo genere. Il tumore prima era considerato come una
patologia dovuta a mutazioni delle cellule gia differenziate, invece costituito da una massa di
cellule staminali che hanno una risposta alterata agli stimoli. I chemioterapici sono dei veleni ed
hanno efcienza limitata, fanno morire cellule che sono in crescita attiva ma lasciano inalterate
quelle ferme in fase G0.
! di 66
34 !
Trisomia XXX
glia femmina
non ritardo mentale
alta staura
Gametogenesi
Spermatogenesi:
spermatogoni A - prima della pubert
spermatogoni A2 - dopo la pubert
spermatogoni
spermatociti I
spermatociti II - prima divisione meiotica
spermatidi - seconda divisione meiotica
spermatozoi - dopo spermioistiogenesi che parte da spermatidi
avviene dei tubuli seminiferi
si ottengono spermatozoi maturi
cellule di leydig: producono gli androgeni tra cui testosterone
cellule di sertoli: hanno funzione di sostegno e di guida per le varie fasi della spermatogenesi.
svolgono il mantenimento degli spermatogoni.
Regolazione ormonale:
GnRH: fattore di rilascio delle gondotropine
LH: ormone luteinizzante
fsh: ormone follicolo stimolante
Spermioistiogenesi:
formazione acrosoma: vescicola che deriva dal golgi e contiene enzimi lisosomiali
condensazione del nucleo: corredo cromosomico aploide, DNA associato a protammina
proteine basiche.
ormazione del agello
Ovogenesi:
Avviene nell'ovario
ovogonio
ovocita primario
ovocita secondario - bloccato in metafase II
uovo
si ottiene una sola cellula uovo
Ciclo ovarico:
fase follicolare
ovulazione
fase luteinica
Ciclo uterino:
fase proliferativa
fase secretoria
Fecondazione:
unione di due gameti aploidi per generare una cellula diploide lo zigote.
non pu avvenire se non avvengono questi 2 fenomeni
- capacitazione dello spermatozoo: aumento della uidit della membrana
plasmatica, diminuizione del colesterolo presente.
- reazione acrosomiale: liberazione degli enzimi acrosomiali che devono digerire
zona pellucida.
Fecondazione assistita:
in eminazione articiale inserimento di sperma in apparato genitale femminile
FIVET: fecondazione dell'ovocita fuori dal corpo della donna con formazione dell'embrione in
vitro e successivo trasferimento dell'embrione nell'utero.
! di 66
35 !
ICSI: inserzione meccanica dello spermatozoo all'interno dell'ovocita in vitro.
Cellule staminali:
Totipotente: zigote + spore; capacit della cellula di dividersi e produrre tutte le cellule
differenziate in un organismo, compresi tessutu extraembrionali.
Pluripotenti: blastocisti + epiblasti; capacit della cellula di dividersi in uno dei tre stati
germinali:
- endoderma: (rivestimento interno di: stomaco, tratto intestinale, polmoni)
- mesoderma: (musoli, ossa, sangue, app. urognitale)
- ectoderma: (tessuti epidermici e tessuto nervoso)
Multipotenti: capacit di differeziarsi in limitati tipi di cellule
- ematopoietica: pu dare origine a molti tipi di cellule del sangue
Unipotente: capacit di differenziarsi in un singolo tipo di cellula
- epatociti
Genetica di Mendel:
caratteri: caratteristiche di un individuo, alcuni caratteri sono ereditabili altri no.
geni controllano i caratteri+
genotipo costituzione genica di un organismo
fenotipo: caratteristiche strutturali e funzionali di un organismo, determinate da interazione di
genotipo con ambiente esterno.
rima legge di mendel dominanza tutti i soggetti della generazione F1, prodotti cio
dall'incrocio di due individui di linea pura, presentano solo uno dei due caratteri che viene
detto dominante.
econda legge di mendel egregazione degli alleli i caratteri recessivi, mascherati alla F1
di un incrocio tra due linee pure, ricompaiono alla F2 in proporzioni denite. Signica che i
2 membri di una coppia genica (i 2 alleli) segregano l'uno dall'altro durante la formazione
dei gameti in meiosi. Quindi met dei gameti contiene un allele, l'altra met l'altro allele.
erza legge di mendel a ortimento indipendente durante la formazione dei gameti, alleli
di geni differenti si assortiscono in maniera indipendente l'uno dall'altro.
Virus:
Virus con genoma a DNA:
30% dei virus animali
genoma a doppio lamento, circolare o lineare
Virus con genoma a RNA:
70% dei virus animali
genoma a singolo lamento sempre lineare (polarit /-)
replicazione/trascrizione nel citplasma
HIV:
retrovierus untilizza DNA polimerasi, chiamata trascrittasi inversa, per trascrivere il genoma a
RNA in DNA in maniera da permettere l'integrazione del genoma virale in quello della
cellula ospite.
! di 66
37 !
RIEPILOGO GENERALE DEL CORSO
La vita sulla terra:
ossiamo denire domini e regni derivanti da un progenitore comune (batteri fotosintetici):
atteri
Archea
ucarioti ( rotisti, iante,Funghi,Animali)
L'ecosistema caratterizzato dal ciclo di energia prodotta ed esistono tre tipi di organismi:
produttori (autotro)
consumatori
decompositori (funghi, batteri)
Le macromolecole:
Zuccheri e Carboidrati: (CH2O)n Cn(H2O)n ; (monosaccaridi-disaccaridi-polisaccaridi); I
monosaccaridi sono facilmente solubili in acqua. Carboidrati modicati: gruppo OH sostituito da
gruppo amminico, glucosio o altro. re polisaccaridi importanti sono:
amido - vegetali - riserva energia; si divide in amidosio e amidopectina che sono tenuti negli
amminoplasti.
glicogeno - animali - riserva energia
cellulosa - vegetali - struttura
Lipidi: apolari idrofobi; funzione: lipidi di riserva o deposito, lipidi strutturali, lipidi con attivit
bioregolatrice endocrina o attivit locale in un tessuto. Circolano nel sangue grazie a HDL, LDL,
LDL, chilomicroni. I lipidi si dividono in:
acidi grassi: saturi (legami semplici) - insaturi (legame doppio); gruppo carbossilico al termine
della molecola. Uomo non pu sintetizzare acidi grassi come linaleico e arachidonico, che
vengono introdotti da altre molecole.
trigliceridi: funzione: fonte di energia; circolano nel sangue veicolati da lipoproteine
plasmatiche. Gli acidi grassi liberi formano trigliceridi scheletro di glicerolo, atomi di C
acidi grassi - xH2O. Si forma il legame estere.
fosfolipidi: anpatici; gruppo fosfato.
! di !66
-Glicerofosfolipidi: scheletro di glicerolo, 3 atomi di C + 2 acidi grassi.
-Sngolipidi: sngosina cermide. Sngofosfolipidi (gruppo ossidrile gruppo fosfato) e
Glicosngolipidi (zucchero gruppo ossidrile).
steroidi: strutture cicliche anelli esagonali un anello pentagonale. Colesterolo dal quale si
generano:
-Ormoni steroidei
- itamina D
-Acidi biliari
carotenoidi: lipidi che stanno in organelli vegetali; funzioni: assorbire luce, scindersi in beta-
carotene e vitamina A.
cere
Proteine: polmeri biologici (amminoacidi); Amminoacidi hanno punto isolettrico; Usano legame
peptidico; Le proteine possono essere semplici (solo aminoacidi) - coniugate (legate a moelcole
non proteiche). Il livello di organizzazione delle proteine questo:
struttura primaria: legame sequenziale degli amminoacidi
struttura secondaria: disposizione nel piano (alfa-elica; beta-foglietto; zone destrutturate)
struttura terziaria: disposizione nello spazio; coinvolge legame a idrogeno, e ponte di solfuro.
struttura quaternaria: costituite da pi di una catena polipeptidica.
Le funzioni delle proteine sono le seguenti:
enzimi
fattori di trascrizione
proteine strutturali
trasporto di membrana
contrazioni
ormoni e fattori di crescita
recettori
proteine di trasporto
anticorpi
proteine di deposito
tossine
olimeri: olimero - H2O condensazione ; olimero: olimeri H2O idrolisi
Acidi nucleici: DNA, NA. monomeri nucleotidi: gruppo fosfato zucchero base azotata; le
basi azotate sono e divise in 2 gruppi:
purine: 2 anelli ( C- C) adenina,guanina
primidine: anello ( C) timina, citosina, uracile
Gli acidi nucleici sono legati fra loro da legame fosfodiesterico fra gruppo ossidrile di C del
nucleotide e gruppo fosfato legato a C del nucleotide successivo.
Dna ha carica elettrica negativa importante per la formazione dei cromosomi. I lamenti di Dna
sono complementari e antiparalleli. ' sempre a doppio lamento; l' na sempre a singolo
lamento ma pu ossumere fome pi complesse. Le basi seguono la legge di complementariet
delle basi:
adenina- timina 2 leg. idrogeno
adenina- uracile leg. idrogeno
guanina- citosina leg. idrogeno
La cellula:
! di !
39
Procarioti: unicellulari; unendosi possono formare colonie-aggregati; a seconda della forma si
distinguono in cocchi,bacilli,spirilli; A seconda del tipo di associazione in
diplococchi,streptococchi,stalococchi.
Capsula: polisaccaridi proteine; funzione: attaccarsi alla supercie e difesa da fagocitosi.
Parete batterica: zuccheri modicati molecole di glucosio gruppi chimici aggiuntivi (N-
acetil-glucosammina/N-acetil-muramico) componente peptidica; legati con ponti proteici;
funzione: denizione di gram /- e difesa.
Mesosoma: introessione membranosa solo dei batteri aerobi; funzione: contiene enzimi per
catena respiratoria.
Archea: (metanogeni, aloli, termoacidoli): no peptidoglicano, no fosfolipidi; contengono NA
polimerasi.
Eucarioti:
Nucleo: memebrana nucleare doppia; pori proteici nucleari con funzione di canali ancorati da
proteine di ancoraggio; nucleoplasma; spazio fra membrane detto perinucleare; lamina
nucleare costituita da proteina lamina in isoforme A, ,C.
Nucleolo: funzioni: sintetizza r NA,m NA,proteine,ribosomi. contiene ucromatina ovvero
forma attiva e lassa e eterocromatina forma inattiva.
Reticolo endoplasmatico ruvido: ribosomi su supercie per sintesi proteine di secrezione;
funzione: roteine soggetto a N-glicosilazione (aggiunta zuccheri a estremit terminale) e
O-glicosilazione (aggiunta zuccheri a gruppo ossidrile) e idrossilazione (aggiunta gruppo
OH).
Reticolo endoplasmatico liscio: funzioni: sintesi dei lipidi (fosfolipidi,trigliceridi), accumulo di
ioni calcio in sarcoplasma; detossicazione da farmaci, sintesi di steroidi a partire da
colesterolo.
Apparato di golgi: funzioni: immagazzina e distribuisce molecole, modica le proteine
provenienti dal che vengono glicosilate, rimaneggiamento dei lipidi; possiede due lati
cis(nucleo) - trans(memebrana).
Ribosomi: 2 subunit (r NA proteine) la cui desit valutata dal coefciente di svedberg; si
trovano sulla parete del o liberi nel citopplasma, sui mitocondri, sui cloroplasti e nella
membrana nucleare. funzione: coinvolti nella traduzione.
Lisosomi: escicole con pH , contengono enzimi idrolitici (idrolasi acida); il mantenimento
del pH dovuto alla pompa protonica. Funzione: digestione di parti della cellula e corpi
extracellulari; fagocitosi:ingloba particella e autofagia:cellula starvata.
Mitocondri: 2 memebrane creste mitocondriali matrice mitocondriale. La membrana
interna contiene cardiolipina (fosfolipide). Si autogenerano per scissione, contengono
molecola di DNA nudo (non associato a proteine) ad alta frequenza di muatazioni. Funzioni:
sede della parte nale del processo metabolico, degrada acidi grassi liberi (beta-
ossidazione), produce A .
Membrana plasmatica: funzioni: omeostasi cellulare, trasporto di sostanze, collegamento
ambiente extracellulare, interazione cellula-cellula e cellula-extracel. Costituita da lipidi
proteine, doppio strato fosfolipidico.
-lipidi di membrana: fosfogliceridi,fosfolipidi,steroidi. funzione: danno uidit alla
membrana che dipende dal grado di saturazione, dalla lunghezza degli acidi grassi (quelli
insaturi la rendono meno uida), dalla presenza di colesterolo.
-fosfolipidi di membrana: si muovono (rotazione intorno ad asse, trasversalmente o
ip-op usando A ); l'enzima ippasi controlla che il processo lipidi prodotti nel inseriti in
vescicole di transizione raggiungano il golgi da cui si geenrano vescicol che veicoleranno il
contenuto alla membrana.
! di 66
40 !
-proteine di membrana: integrali, monopasso, multipasso, monotpiche, multimeriche.
Funzioni: recettori, trasportatori, ancoraggio con le integrine, enzimatiche.
-raft-lipidici: zone a bassa uidit, lineari o con caveole che contengono proteine
segnalatorie.
Citoscheletro: ete proteica; funzioni: sostegno, contrazione muscolare, movimento cellulare,
ancoraggio degli organelli;
-microtubuli: forma cilindrica cava, polimeri di tubulina nelle isoforme alfa e beta
globulare formano un protolamento di natura proteica; hanno due estremit una plus, quella
verso cui sono orientate le beta-tubuline e una minus verso cui sono orientate le alfa tubuline.
si generano dal centrosoma per i micrutubuli del citoplasma e dal corpo basale per l'assonema;
la gamma-tubulina crea degli anelli dai quali si sintetizzano le unit polimeriche. funzioni:
fuso mitotico, ciglia e agelli (battito a remo di ciglio e colpo di potenza di ritorno per le ciglia e
movimento sinuosoidale per i ageli), binario per proteine motrici.
-lamenti intermedi funzione: sostegno e sopportare stress meccanici. sono strutture
proteiche specializzate, la porzione centrale detta core, sono costituenti della lamina
nucleare e dei desmosomi. sono presenti solo negli orgaismi pluricellulari. si dividono in
nucleari e citoplasmatici.
-microlamenti catena globulare di actina, i monomeri di actina sono uniti ad A G-
actina per fare una catena polimerica di actina (F-actina) viene idrolizzata A . Hanno una
porzione positiva usata per allungamento e una negativa per accorciamento. funzione:
movimento celulare formando i lamellipodi (fasci // di lamenti di actina), fanno muovere la
cellula in modo ameboide (porzione apicale e parte trainata); le cellule si muovono: durante
lo sviluppo embionale, le cellule tumorali, in caso di ferite. L'actina pu essere organizzata in
bre da stress, corteccia cellulare o lacosi.
Proteine motrici: organelli microtubili trasportano vescicole legate al proteine motrici.
funzioni: trasformano energia chimica, la coda lega il carico, la testa idrolizza A e G .
Le principali sono:
-miosina actina+citoscheletro
-chinesina microtubuli citoscheletro si muove da minus a plus moto centripeto
-dienina microtubuli citoscheletro si muove da plus a minus moto centrifugo
Adesione cellulare:
giunzioni occludenti/serrate: costituite da proteine integrali o periferiche, sono ancorate fra
loro e impediscono il transito di sostanze. Sono attaccate a memebrana plasmatica e
non sono a contatto con il citoscheletro.
desmosomi: sopportano stress meccanici, hanno placca proteica + porzione intracellulare
della membrana proteine di connessione.
giunzioni comunicanti: strutture proteiche fatte da connessine che danno origine a
connessone; permettono il passaggio di molecole e ioni.
plasmodesmi: attraversano la parete cellulare dei vegetali
omolica interazione attraverso recettori di ugual tipo
eterolica interazione attraverso recettori complementari
molecola ponte: interazione attraverso recettori uguali uniti da una proteina.
Recettori principali:
caderina: nelle isoforme alfa,beta,gamma
Cam
integrine
selectine
! di 66
41 !
Matrice extracelulare: bronectina proteoglicani (proteine zuccheri
modicati amminozuccheri), struttura ad alberello acido ialuronico nela parte centrale.
roteine di connessione (polisaccaridi modicati) amminozuccheri (contdroetil-solfato e
cheratal-solfato). proteocollagene eliche di brille di collagene, tagliato tropocollageno.
Adesione a matrice extracellulare:
emidesmosomi: 2 placche proteiche connesse a lamenti intermedi contatto con
membrana basale
integrine: recettori costituiti da 2 subunit alfa e beta. Creano cascata segnalatoria.
Cellula vegetale:
Le differenze con la cellula animale sono:
pi grande rispetto a quella animale per il vacuolo
presenta: parete cellulare, vacuolo, cloroplasti, perossisomi, glicossisomi
Vacuolo: funzione: stessa del lisosoma, accumulo H2O, riuti e sostanze nutritive. ivestito da
tonoplasto, regola la turgidit della cellula.
Parete cellulare: funzione: sostegno; costituita da cellule con lamenti lineari e legami beta- , -
glicosidici, i lamenti sono tenuti insieme da legami a idrogeno.
Cloroplasto: funzione: fotosintesi; detto semiautonomo, contiene una molecola di DNA;
delimitato da due membrane; nella matrice ci sono i tilacoidi, tra i vari tilacoidi c' uno spazio
detto lume. Le cellule . contengono sia mitocondri che cloroplasti.
Perossisomi: contengono enzima catalisi ch catalizza acqua ossigenata che deve essere
eliminata perch tossica pu avere forme radioattive. funzioni: beta-ossidazione degli acidi
grassi con produzione di A ; partecipano con i mitocondri alla fotorespirazione.
Glicossisomi: funzioni: svolgono reazioni che trasformano i lipidi in zuccheri attraverso il ciclo del
gliossalato.
Trasporto di membrana:
embrana selettivamente permeabile, permesso passaggio a molecole idrofobiche e molecole
polari di piccole dimensioni. Le molecole grandi la attraversano cos :
trasporto attivo
trasporto passivo: osmosi, diffusione semplice, diffusione facilitata. Non sfrutta A .
Diffusione: il soluto passa da zona a concentrazione maggiore a zona a oncentrazione minore,
no a equilibrio. a secondo gradiente di concentrazione.
semplice: attraversa senza aiuto di proteine oppure attraverso canali proteici di membrana.
facilitata: i trasportatori non sono inducibili, ma possono esistere anche inducibili (insulina:
ipoglicemizzante abbassa zuchhero, glucagone:iperglicemizzante alza zucchero) vi sono
proteine di membrana speciche per ogni elemento:
uniporto: passaggio di un solo elemento
disimporto: due elementi in una direzione
antiporto: due elementi in due direzioni
osmosi: riguarda l'attraversamento della membrana da parte di H2O. Le soluzioni possono
essere:
isotoniche: uguale concentrazione - C.animale: sopravvive - C.vegetale: sopravvive
ipotoniche: meno soluto dentro - C.animale: lisi, gona - C.vegetale: turgida
ipertoniche: pi soluto dentro - C.animale: raggrinzisce, H2O esce - C.vegetale:
raggrinzisce.
Trasporto attivo: ha bisogno di proteine carrieri e A . Contro gradiente di conc. Non avviene
spontaneamente.
rasporto attivo primario:
! 2 di 66
!
pompa sodio potassio, si genera potenziale di membrana, La pompa ha 3 siti attivi che
legano Na, la pompa viene fosforilata e cambia conformazione, rilascia dentro 3xNa e il
gruppo fosfato. Si legano 2xK e vengono rilasciati fuori.
pompa protonica, presente nei lisosomi, pompa H nel lisosoma, permettono acidicazione
dello spazio interno.
Trasporto attivo secondario: legato a quello primario, determina il trasporto di due molecole,
una secondo gradiente e una contro gradiente.
trasporto sodio-glucosio: Na va secondo gradiente il glucosio contro.
Endocitosi: trasporto di macromolecole con introessione della membrana plasmatica. si divide
in:
Fagocitosi: materiale grosso
Pinacitosi: liquidi
Endocitosi mediata da recettore: caratterizzata da proteina isomerica clatrina formata da 6
catene polipeptidiche che circondano le vescicole; la clatrina individua la zona di
membrana dove ci sono recettori. Una volta terminato viene reciclata e riportata sulla
membrana delle vescicole e i recettori sulla membrana.
Esocitosi: le vescicole secretorie si fondono con la membrana e il contenuto viene rilasciato
al'esterno.
Il metabolismo:
anabolismo: hanno bisogno di ATP per sintesi macromolecole, riduttivo
catabolismo: formano ATP dalla degradazione di macromolecole, ossidativo
Energia libera di gibbs: quantit di energia in un sistema:
G<0 il sistema si muove verso uno stato a minore energia, la reazione spontanea e libera
energia per produrre ATP, si dice esoergonica; ATP (pu essere radioattivo quando il
fosfato in posizione gamma ha isotopo 32-35); vede la sua idrolisi con distacco di gruppo
fosfato una reazione spontanea; G=-7,3.
G>0 richiede energia, non spontanea ed detta endoergonica
Intermedio di rezione: stato di transizione fra reagenti e prodotti
! di 66
43 !
Coenzimi: molecole piccole di natura non proteica + ione metallo si associano a enzima e lo
fanno funzionare. Derivano dalle vitamine, ognuno ha funzione specica o donatori o accettori di
elettroni; funzione: trasportatori di elettroni:
NAD: da forma ossidata a forma ridotta; in forma ossidata cede 2 elettroni e 2 protoni e diventa
NADH + H.
FAD: struttura complessa a 3 anelli; pu ridursi in FADH2 accettando 2 protoni e pu ossidarsi
cedendo 2 elettroni e 2 protoni.
Respirazione cellulare: completa ossidazione del glucosio ad acqua e anidrice carbonica con
produzione di ATP. La respirazione divisa in fasi:
introduzione di grassi per produrre ATP da alimenti:
proteine -> amminoacidi
carboidrati -> zucchero/glucosio
lipidi -> acidi grassi/glicerolo
metabolismo intermedio = mitocondrio e citoplasma
metabolismo nale produce A in mitocondrio; O2 funziona da accettore nale di elettroni;
CO2 prodotto di scarto.
Le tappe della respirazione sono:
Glicolisi - citoplasma: porta alla degradazione del glucosio in 2 molecole di acido piruvico;
Glucosio -> Fruttosio 1-6 fosforilato (aggiunta 2 gruppi fosfato in posizione 1-6) ->
Gliceraldeide 3 fosfato; guadagno netto: 2 molecole di ATP e 2 molecole di NAD.
La glicolisi regolata a feedback da enzimi:
- esochinasi
-fosfofruttosiochinasi
-piruvatochinasi
Acido piruvico passa da citoplasma a matrice mitocondriale con un trasportatore.
Acetil-coenzima A - mitocondrio : si forma da acidi grassi attraverso beta-ossidazione;
guadagno netto: NAD, perdita di xCO2
Ciclo di krebs - miocondrio:
Acido ossalacetico - distacco di CoA - formazione di acido citrico - rimozione di 2 CO2
ossalacetato. guadagno netto: perdita di 2xCO2 xNAD ridotto xFAD ridotto
1xATP/GTP
Catena di elettroni con riduzione di O2 - membrana mitocondriale interna - qui niscono gli
elettroni e i protoni di NAD e FAD ridotti precedentemente. Il trasporto processo
spontaneo; Ci sono tre proteine trasportatrici con capacit redox:
-Ubichinone
-Citocromi: gruppi prostetici (strutt. cicliche con non metalli)
-Proteine ferro-zolfo
Il complesso ATP-sintasi vede i protoni spostarsi da spazio intermembrana amatrice
mitocondriale secondo gradiente; la proteine ha cambiamento conformazionale e si
attiva ATP sintasica (ADP + fosfato inorg.).
Guadagno nale netto: 0xNAD ridotti (2, mol di A x 0) 2xFAD ridotti ( , mol di A x2)
32/34 molecole di ATP. (32/34 dipende da quale sist. navetta prende NAD ridotto x entrare in
mitocondrio).
La respirazione regolata a feedback: quando c' tanto ATP avviene inibizione enzimatica
La respirazione cellulare avviene in condizioni aerobie, quando si trova in anaerobiosi alcune
cellule fanno fermentazione lattica/alcolica.
! di 66
44 !
Fermentazione: incompleta ossidazione di glucosio ad alcol etilico e acido lattico; la quantit di
ATP generata molto minore rispetto alla respirazione cellulare.
Il piruvato viene trasformato in alcol/acido lattico. Vantaggio di essere molto veloci.
Ciclo di cori: troppo acido lattico che attravrso il sangue viene mandato al fegato che lo
trasforma in acido piruvico e poi in glucosio; il glucosio viene inserito nel sangue e reinviato
al muscolo.
! di 66
45 !
C : non hanno cellule fotosintetiche nel mesollo quindi fanno: CO2 molecola a
atomi di C C O2 acido ossalacetico - acido malico trasportato nella guaina del
fascio dove rilascia CO2 inserita nel ciclo di calvin.
CA (grasse): durante la notte formano C O2, di giorno con stomi chiusi liberano CO2
che va regolarmente nel ciclo di calvin.
Genetica:
) 00 Grifth: esperimento con 2 ceppi batterici ( sano - virulento) topi.
ceppo virulento - topo muore. Nei tessuti ci sono batteri vivi del ceppo virulento
ceppo sano - topo vive. Nei tessuti non ci sono batteri vivi.
bolle ceppo virulento - uccide batteri infetti - topo sopravvive. Nei tessuti non ci sono batteri
vivi.
mischia batteri morti batteri sani - topo muore. Nei tessuti ci sono batteri vivi virulenti.
Qualcosa stato trasferito dai batteri patogeni morti a quelli vivi: inglobano il DNA ( principio
trasformante) dei morti.
2) Aver : dimostra che principio trasformante DNA.
ripete esperimento di Grifth e estrae da topi morti tutte le macromolecole.
ripete esperimento unendo ai batteri sani questi estratti uno ad uno: morirono solo i topi in cui
iniett batteri sani DNA.
) Chargaff: scrisse 0 regole su DNA tra cui:
A G C;A G C
delle basi varia da specie a specie ma viene mantenuta nella specie.
di DNA non varia in base all'et
) 2 Harshe -Chase: dimostra che DNA ad essere trasferita da elementi patogeni a sani.
marcarono le proteine con zolfo e il DNA con fosforo 2
fanno crescere fagi in soluzione nutritiva radioattiva: ottengono una popolazione marcata con
zolfo e una con fosforo 2
mettono le due popolazioni a contatto con batteri sani: i fagi infettano i batteri.
i batteri con DNA radioattivo iniettarono nei batteri sani il loro DNA.
) Cric - aston: identicarono struttura del DNA.
sequenziarono DNA di tutti esseri viventi
dimensioni DNA umano superiore a quelle dei procarioti.
Dogma della biologia: usso, con direzione univoca, dell'informazione genica. il fenotipo risiede
nel DNA.
! di 66
46 !
DNA ha carica netta negativa quindi difcilmente raggomitolabile: gli istoni (q )favoriscono il
compattamento del DNA, sono proteine basiche. Gli istoni principali sono:
classe: si uniscono per formare il core istonico. il DNA si lega al core circondandolo due
volte; core istonico DNA nucleosoma. I nucleosomi sono legati da porzioni di DNA
Lin er.
-H2A
-H2B
-H3
-H4
2 classe: si posiziona sopra nucleosoma e prende contatto con l'H del nucleosoma
successivo. si posiziona in modo testa-coda cos non c' pi zona occupata da DNA lin er.
-H1
Il compattamento del DNA - cromosomi. cromosoma duplicato cromatidi fratelli uniti in
corrispondenza del centromero (strutt. proteica) cinetocore (strutt. proteica). cinetocore fa
legare a fuso mitotico i cromosomi. egioni periferiche sono dette telomeri: devono essere
integre e non accorciate (invecchiamento cellulare).
Cariotipo: insieme dei cromosomi ( uomo) 22 coppie autosomiche sessuale.
DNA pu essere in due strutture differenti: eucromatina ed eterocrmatina.
Denaturazione: il DNA se denaturato riesce sempre a rinaturarsi, si denatura per bollitura in
/ 0 min.
DNA dei procarioti sparso nel citoplasma ed ha una sola molecola circolare che da origine al
nucleoide. I palasmidi (liberi nel citopl/associati al DNA) conferiscono resistenza agli
antibiotici. compattato con proteine basiche.
Duplicazione nei procarioti: piccola molecola di DNA circolare plasmidi. La dupl. ha inizio in un
punto specico dove si apre la forca (bolla) di replicazione. Intervengono molti enzimi:
DNA elicasi: separa i due lamenti
enzimi a singolo lamento: tengono aperta la bolla
topoisomerasi: srotola i superavvolgimenti che si creano. Sono di due tipi:
-topisomerasi : toglie superavv. tagliando un lamento di DNA.
-topoisomerasi 2: toglie superavv. tagiando due lamenti.
DNA primer: inizializzano sintesi di DNA
DNA polimerasi: agiscono sul primer, formando legami fosfodiesterici fra ' e '.
primasi NA polimerasi DNA dipendente. attacca nucleotidi di NA usando come stampo
lamento di DNA. Forma il primer. err staccata.
Ligasi: lega i frammenti di O aza i.
! di !
47
DNA polimerasi I,II,III: primer dipendenti.
telomerasi + trascrittasi inversa: attivit telomerica
attivit endonucleasica della DNA polimerasi: corregge gli errori andando in direzione 3'->5'.
Nucleasi: ripara le mutazioni, tagliano porzione sbagliata pi quella circostante, poi agiscono le
ligasi.
La sintesi del DNA avviene:
in direzione 5'->3'.
in maniera veloce su un lamento (in direzione dell'apertura della forca), in ritardo sull'altro con
la formazione dei frammenti di O aza i (in direzione opposta al'apertura della forca). Sul
lamento ritardato si forma un primo primer e poi la DNA polimerasi III usa come primer i
frammenti stessi. La velocit di duplicazione deve essere uguale per entrambi i lamenti:
esiste un meccanismo che uguaglia la Velocit.
N. : i telomeri non codicano proteine, se mancano, si accorciano o si allungano un problema.
La duplicazione delle cellule conduce alla perdita di parte dei telomeri e quindi all'invecchiamento.
La telomerasi impediscono l'accorciamento sintetizzando i telomeri. Telomerasi trascrittasi inversa:
allungano le regioni a singolo lamento producono primer. L'eccesso dell'attivit telomerica
legato all'insergere di tumori.
Trascrizione: DNA - NA: tutti e tre partecipano alla sintesi di proteine (traduzione).
mRNA
tRNAt: trasporta gli amminoacidi ai ribosomi, per maturarlo vengono eliminati introni e
sequenza leader e modicata l'estremit '. Ha una strttura a trifoglio in cui ci sono anse
,D,A. La A contiene l'anticodone (tripletta di basi).
r NA: forma tre tipi di r NA
La sintesi del RNA avviene:
in direzione 5'->3'.
usando come stampo il lamento di DNA, scelto in base alla presenza di una regione detta
promotore, riconosciuta da dei fattori di trascrizione, che indicano la regione codicante.
-Procarioti: sequenza a -10 e a -35 nucleotidi prima del codone di inizio.
- ucarioti: proteine coinvolte nella trascrizione (fattori di trascrizione-
cellula/tessuto specici, costituiti da amminoacidi). i promotori stanno a -2 ( A A
O ) e a - 0/- 00 le regioni di regolazione ( proteine speciche
attivano/inibiscono tracrizione genetica). fattori di trascrizione promotore
complesso trascrizionale + RNA polimerasi.
Fattori di trascrizione: hanno strutture particolari:
-elica-giro-elica
-dita di zinco (ioni zinco)
-cernera di leucina
Complesso trascrizionale: (pi complesso negli eucarioti) NA promotore solo in presenza
del legame di tutte le proteine attivatrici, fatt. di trascrizione, inibitrici.
in tre fasi:
) Fase di inizio: presente sequenza promotrice (eucarioti, procarioti) che indica
zona specica e non viene trascritta. Si forma la forca di trascrizione.
2) Fase di allungamento: NA polimerasi legge e complementa i nucleotidi.
) erminazione: sito di terminazione ricco di G e C con formazione di anse e
forcine. La terminazione nei procarioti pu avvenire in presenza di proteina r e pu
essere r dipendente o r indipendente.
! di !66
Procarioti: i geni sono tenuti insieme negli operoni. Prima dei geni ci sono zone di regolazione=
operatore o repressore (diminuiscono/aumentano attivit).
Eucarioti: trascrizione pi complessa, 3 classi di RNA ognuna delle quali traduce particolari
molecole pi due RNA di mitocondri/cloroplasti con RNA polimerasi propria.
La trascrizione dei geni d origine al fenotipo dell'organismo.
Interevengono molti enzimi:
RNA polimerasi, primer indipendente: costituita da 2 subunit alfa e beta. si lega a promotore
legato da fattore proteico sigma.
N.B. Differenze fra Eucarioti e Procarioti:
procarioti non hanno involucro nucleare: duplicazione, trascrizione, traduzione avvengono tutte
nel citoplasma. mRNA policistronico. Maturazione di RNA minore. trascrizione e traduzione
possono avvenire simultaneamente. Gli mRNA non vengono maturati e non possiedono
introni.
eucarioti la membrana nucleare genera netta separazione: duplicazione + trascrizione =
nucleo; traduzione= citoplasma. attraverso i pori nucleari il pre m-RNA (maturato nel
nucleo) si sposta nel citoplasma. mRNA monocistronico. Maturazione di RNA maggiore.
Contengono pi RNA e proteine (delle subunit ribosomiali) pi grandi rispetto a quelle che
costituiscono quelle dei procarioti.
- la maturazione dell'mRNA fondamentale perch senza di essa non potr mai
passare da nucleo a citoplasma, inoltre evita che venga degradato da enzimi.
odicazione dell' NA nei procarioti:
capping: ad estremit ', modicazione post trasduzionale, cappuccio metil-guanosina-
monofoscato-metilata in posizione 7; cos protegge da nucleasi un enzima nucleare che
taglia i gruppi fosfato.
splicing: rimozione di sequenze non codicanti (introni). Quelle codicanti sono dette esoni. La
riunicazione degli esoni avviene con meccanismo complesso a cui partecipano
spliceosomi (ribonucleo proteici)= proteine + RNA.
splicing alternativo: produce due protine differenti (isoforme) partendo da stesso pre mRNA,
cambiando differenti introni e unendo diversamente gli esoni. importante per la diversit
delle proteine fra i vertebrati.
poliadenilazione: legame di coda formata da 200-300 adenine a estremit 3', serve per
stablizzare l'mRNA e renderlo meno aggredibile.
editing: sostituzione di una o pi basi sul pre mRNA= proteine con amminoacido differente.
! di 66
49 !
lungo la catena metabolica dell'arginina c'erano 3 tipi di mutanti:
1)I classe 1 enzima del passaggio di sientesi
2) II classe 2 enzima
3) III classe 3 enzima
Esperimento di Pauling:
effettuato su malati di anemia falciforme (induce emoglobina a non legare O2). una delle due
catene dell'emoglobina presenta un amminoacido al posto di un altro.
la carica elettrica netta dell'emoglobina era diversa fra i sani e i malati: infatti la carica
determina una modicazione degli amminoacidi.
Codice genetico: la traduzione avviene con regole che leggono gli acidi nucleici e li traducono in
amminoacidi. processo di decodicazione. egole:
4 nucleotidi (A,C,G,U) -> 20 amminoacidi canonici + 2
si legge a triplette 43=64 triplette possibili
tripletta di m NA codica solo amminoacido
1 codone = 3 nucleotidi
sito di inizio: AUG, codica solo la proteina metionina
siti di stop: UAA,UAG,UGA.
alcuni aminoacidi sono codicati da pi codoni.
Il codice genetico denito:
degenerato e ridondante
universale
non ambiguo
! di 66
50 !
rocarioti: primo aminoacido codicato formilmetionina (modicata), quelle interne sono pure,
che ha t NA proprio.
ibosoma riconosce tripletta AUG perch preceduta da sequenza Shine- (procarioti) e Codac
(eucrioti).
rima si associa subunit ribosomiale minore poi maggiore sulla quale ci sono siti:
) A legame amminoacidi t NA
2) sito per catene polipeptidiche nascenti
) sito di uscita di t NA scarico
in tre fasi:
) inizio: m NA sub. minore ribosomiale - inizio - complesso proteico
ribosoma m NA t NA con metionina che leghera AUG. la formazione del
complesso regolata da fattori trascrizionali.
2) allungamento: avviene in sito , grazie ad idrolisi di G in GD i
) terminazione: t NA scarico si posizione in sito , il polipeptide scivola da A a ; la
traduzione termina quando su m NA viene letta tripletta di S O . Subentra
proteina fattore di rilascio che si lega al codone di stop e avviene la dissociazione del
complesso proteico e del fattore di rilascio. Consumo: idrolizzazione di 2 molecole di
G prodotte in processi catabolici.
eucarioti: la traduzione inizia sempre da ribosomi liberi nel citoplasma.
Mutazioni: possono essere spontanee o inotte (gli agenti mutageni possono essere raggi o U ).
Si dividono in:
mutazioni geniche: cambiamento di un solo nucleotide; si dividono in:
-sostituzione di nucleotidi: che possono provocare a loro volta tre tipi di mutazioni
a)mutazioni silenti: sostituzione con formazione di tripletta che codica lo
stesso amminoacido.
b)mutazioni missenso: modicazione di una sequenza amminoacidica, il
codone codicher amminoacido differente (anemia falciforme).
c)mutazioni no senso: prevedono formazione di un codone di S O con
formazione di una proteina pi corta rispetto a quella sana.
-delezione o perdita di una base: avviene uno scivolamento in fase di lettura dei codoni
che porta ad una traduzione differente e alla codica di amminoacidi differenti: gli orgai
perdono la funzionalit di quella proteina.
-inserzione di una base: scivolamento nella lettura dei codoni con codica di una proteina
differente.
mutazioni cromosomiche: prevedono i seguenti cambiamenti nelle proteine:
-delezione dei geni
-duplicazione di una sezione del cromosoma
-inversione di materiale genetico fra cromosomi differenti (traslocazioni).
mutazioni genomiche: alterano il numero di cromosomi, possono avvenire sia su cellule
somatiche che germinali.
! di 66
51 !
Destino post-traduzionale delle proteine: traduzione (citoplasma) -> distretti a cui sono
destinate. Dopo la sintesi subiscono modicazioni chimiche ( gruppi chimici/zuccheri/lipidi) che
conferiscono loro funzionalit. Dopo assumeranno la conformazione 3D. Quando muoiono
vengono degradate con sistemi specici. rocessi regolati da fattori trascrizionali.
peptide segnale (sequenza amminoacidica - 0) indirizza la proteina verso la via
citoplasmatica o la via secretoria. sempre la stessa seq. per un organello. Si trova a
estremit C-terminale/N.terminale o in posizione interna. Quando in N viene tagliato via,
in altri casi non viene rimosso.
via secretoria: (sistemi membranosi dello spazio extracellulare proteine di membrana
proteine lisosomiali). la traduzione termina sui ribosomi del RER poi o resta sul RER o va al
Golgi e da qui o resta nella cellula o va fuori. proteine cromosomi liberi sequenza
segnale N-terminale che indirizza i ribosomi a legarsi a siti specici del . il peptide
libero nel lume del da cui viene indirizzato al locum specico.
via citoplasmatica: (citoplasma, perossisomi, cloroplasti, mitocondri, nucleo) proteine tradotte
sui ribosomi liberi del citoplasma.
! di 66
52 !
una volta bloccata la peptidasi taglia la sequenza N-terminale
Ripiegamento e assunzione struttura 3D: Chaperoni, non faranno parte della proteina
funzionale.
chaperoni molecolari: + polipeptide durante traduzione oppure fanno acquisire la
conformazione alla proteina solo dopo aver raggiunto il bersaglio.
chaperoni citosolici: + polipeptide per far restare in forma lineare e attraversare le membrane.
Ne esistono 2 tipologie:
- HSP70: chaperoni singoli, si legano a vari livelli della catena polipeptidica; talvolta
basta questo per far assumere alla proteina la conformazione 3D, talvolta devono
intervenire gli HSP60.
-HSP60: complessi multiproteici con struttura cilindrica cava. Dentro la cavit viene
inserita la proteina (- D) e induce modicazioni chimiche per suddetto scopo.
! di 66
53 !
N.B. le proteine sono caratterizzate da emivita= periodo di funzionalit; quando muore avviene la
degradazione attraverso il sistema ubiquitina proteosoma. La proteina + piccolo polipeptide =
ubiquitina tramite ubituitinazione e si formano tanti legami. La proteina poliubiquitinata. I legami
sono segnale che la proteina deve essere degradata e quindi indirizzata a proteosoma (struttura
proteica complessa): prima viene scissa in peptidi e poi in amminoacidi (riutilizzati/degradati).
! di 66
54 !
N.B. cromatina attiva: conformazione aprta con istoni fosforilati e acetilati e non metilata; non
presenta istone H1. Cromatina inattiva: metilata ed ha istoni non acetilati.
rad zione degli m regolata da meccanismi che inibiscono la traduzione della proteina.
Ferritina: lega ioni ferro ( 00) e li immagazzina nelle cellule. iene regolata con la formazione di
una forcina che blocca la traduzione di m NA. Se il livello di Fe alto si forma il legame che
inibsce la struttura a forcina.
inter erence
NA a doppio lamento
regolazione sia animale che vegetale
molecole di NA non codicanti, con estremit ' a singolo lamento
pocesso di inibizione diviso in due fasi:
) fase di inizio: nucleo, su regioni non codicanti del DNA, produzione di pri-mi NA
(forcine unite fra loro) - maturazione di pri-mi NA da NA-ribonucleasi - taglia legami
fosfodiesterici e trasforma in pre-mi NA. raferimento in citplasma - esportina -
maturazione da DIC -ribonucleasi - rimuove struttura a forcina - mi NA.
2) fase di degradazione/inibizione: elicasi fa separare i due lamenti - il lamento
non complementare degradato, quello complementare legato a complesso proteico ISC -
indirizzato a m NA con cui complementare. il mi NA formato inibisce la produzione della
proteina. L'inibizione pu avvenire con la degradazione di mi NA e m NA.
mi NA controlla compattamento della cromatina: a livello del DNA; inducono il passaggio da
forma inattiva ad attiva a livello di regioni vicine ai centromeri dei cromosomi dove ci sono
delle molecole a singolo lamento che verrano trasformate a doppio lamento pi lungo di
22 nucleotidi, i quali vengono tagliati da DIC e si genera il Si NA. oi vengono tagliate,
si vanno a legare al DNA complementare e inducono la metilazione degli istoni H facendo
legare proteine che compattano sempre pi la cromatina.
! di !66
M
Le fasi del ciclo cellulare sono regolare da proteine dette cicline, differenti nell varie fasi ed
agiscono in funzione di enzimi chinasi, sono chinasi dipendenti; le chinasi non sono in grado di
fosfrilare se non associate alle cicline. L'enzima fosforila le proteine che permettono l'avanzamento
del ciclo cellulare.
L'attivazione della fase M avviene grazie al complesso MPF (B-ciclina + chinasi), e si distaccher
a ne mitosi.
L'interfase (G1,S,G2) periodo pi lungo del ciclo cellulare in cui avvengono processo metabolici, la
cromatina decondensata, si duplica il DNA, e dopo la fase S la cromatina si compatta formando i
cromosomi.
Duplicazione delle molecole fondamentali per la riproduzione. Fra le varie fasi del ciclo cellulare ci
sono dei Ceck point:
G1-S controlla che ci siano fattori di crescita, nutrienti, danni a DNA
G2-M duplicazione DNA avvenuta correttamente
M cromosomi attaccati a fuso mitotico
Mitosi: porta a formazione di due cellule glie uguali alla madre sia per quantit di DNA che per
tipo di materiale genetico. Ci sono varie fasi:
Profase: generazione delle bre del fuso mitotico
Prometafase: le bre prendono contatto con il cinetocore del cromosomi che iniziano ad
allinearsi sulla piastra equatoriale.
Metafase: cromosomi allineati a livello della piastra equatoriale.
Anafase: sistema di allungamento-accorciamento ( a carico di maccanoenzimi) dei microtubuli
i cromatidi fratelli si portano a poli opposti della cellula (attraverso la depolimerizzazione
della tubulina) e vengono separati. I cromatidi fratelli erano tenuti insieme da proteine dette
coesine.
Telofase: i cromosomi si decondensano e si generano le due cellule glie.
Citochinesi: separazione del citoplasma, controllata dal fuso mitotico, il soldo di segmentazione
si forma fra le due cellule glie nelle cellule animali, grazie a strozzatura costituito da actina e
miosina. nelle vegetali arrivano al solco equatoriale delle vescicole con i costituenti della parete
cellulare.
Fuso mitotico: costituito da tre tipi di microtubilui:
astrali: originano dal centro di organizzazione del microtubuli
polari: originano dal CO e si allungano verso polo equatoriale
del cinetocore
Meiosi: linea germinale di cellule diploidi con formazione di cellule aploidi con corredo genetico
delle cellule glie diverso da quelle della madre. I gameti aploidi che si uniscono daranno origine
allo zigote.
La 1 divisione vede la separazione dei cromosomi omologhi, la meiosi I preceduta dalla fase
di sintesi del DNA, quindi una cellula entra in meiosi con un patrimonio genetico duplicato.
si contraddistingue per una profase I molto prolungata, tanto che viene distinta in diverse
sottofasi.
La 2 la divisione dei cromatidi fratelli. La differenza fondamentale con la mitosi la variabilit
genetica.
Crossing over: i cromosomi si scambiano il materiale genetico durante la profase 1, si forma il
chiasmo = cromatidi ricombinati.
! di 66
56 !
Apoptosi e morte cellulare: L'importanta della morte cellulare pu essere desunta dal fatto che
esistono molte patologie innescate dal suo malfunzionamento: alcune malattie neurodegenerative
tipo l'Alchaimer, il Parkinson causate da un incremento della suscettibilit alla morte di alcuni tipi di
neuroni. Il cancro intimamente legato ad una mancata morte cellulare.
necrosi un processo passivo: la cellula subisce un insulto, la membrana plasmatica si rompe
ed il contenuto della celula viene rovesciato nell'ambiente circostante innescando una
risposta inammatoria.
apoptosi processo attivo durante il quale la cellula accende uno specico programma che ne
determina la morte. Durante l'apoptosi l'integrit della membrana plasmatica viene
mantenuta evitando cos la fuoriuscita del cntenuto cellulare nell'ambiente cirocostante.
L'apoptosi un processo rapido. Alcune cellule devono essere eliminate poich durante la
loro vita devono sempre ricevere dei segnali specici per poter sopravviviere, la mancanza
di questi segnali innesca una morte programmata per apoptosi. in sequenza si osservano:
- la frammentazione del DNA
- il compattamento cellulare
- la formazione di frammenti cellulari detti corpi apoptotici. Questi vengono
rapidamente eliminati da cellule adiacenti.
Funzioni: responsabile del controllo dell'omeostasi cellulare, usata come
meccanismo per l'eliminazione di strutture che non sono pi necessarie all'organismo.
Funzionamento: Nell'uomo l'enzima proteolitico, con residuo di cisteina, caspasi
necessario per la catalisi. ci sono 10 tipi di caspasi suddivise in due grandi gruppi:
1)le caspasi che regolano l'apoptosi ;
2)le caspasi che regolano la risposta inammatoria.
Le caspasi sono presenti nella cellula come pro-caspasi. Una volta attivate le caspasi
tagliano e modulano l'attivit di diverse proteine cellulari tra le quali la beta- catenina.
La caspasi regolativa la caspasi-9 =un pro-dominio regolativo contraddistinto da una serie
di alfa-eliche denominato CARD.
Apaf1 pu interagire con il CARD della caspasi-9. Il legame Apaf-1+caspasi-9 favorito da
un terzo componente il citocromo c, presente nel mitocondrio. Con citocromo c si forma una
ruota proteolitica =apoptosoma = da 7 dimeri di caspasi-9 + 7 monomeri di Apaf-1, che
pu esser considerata la subinit regolativa della caspasi-9.
l'inibizione della caspasi: il ruolo di queste proteine quello di legare insieme le caspasi,
occupando stericamente i siti catalitici, solo se i pro-enzimi sono stati attivati al
processamento proteolitico; in questo modo ostacolano il processamento dei substrati
cellulari. Il mitocondrio rilascia segnali che sono necessari per attivare la caspasi sia i
segnali necessari per liberare la caspasi dal legame con i suoi inibitori.
! di 66
58 !
Le cellule dei cordoni testicolari si differenziano in Cellule di Sertoli che secernendo l'ormone
anti-mulleriano, favoriscono il riassorbimento del dotto di Muller.
Femmine, si osserva:
le cellule germinali si trovano posizionate verso la supercie esterna della gondade
indifferenziata, si organizzano in cordoni sessuali corticali.
Con lo sviluppo del follicolo si formeranno da queste ultime le cellule della granulosa
le cellule mesenchimali dell'ovario diventeranno cellule teca.
dal dotto di Muller si differenziano le tube uterine, l'utero, la cervice e la parte superiore della
vagina.
! di !
59
L'espressione genica durante la spermatogenesi: i geni che vengono trascritti sono quelli
necessari per la motilit dello spermatozoo ed per il suo legame alla cellula uovo.
N. . Se ovocita venisse separato dalle cellule follicolari che lo circondano esso riprende
spontaneamente la meiosi.
Fecondazione: pu essere:
esterna:cellula uovo membrana plasmatica da memebrana vitellina ( funzione: legame tra
spermatozoo e uovo) involucro gelatinoso ( funzione:attirare e attivare lo spermatozoo)
interna: membrana plasmatica zona pellucida. ovocita ha sotto membrana strato
corticale( funzione: favorisce il sollevamento dei microvilli al momento della fecondazione;
aiutano lo spermatozoo ad entrare nell'ovocita). La cellula uovo deve evitare la polispermia.
sistono due meccanismi:
-il blocco rapido dovuto ad una modicazione della differenza di potenziale
a livello della membrana plasmatica che passa da - 0m a 20m ;
-il blocco lento prevete l'esocitosi di grnuli corticali.
fecondazione: l'ovocita fermo in metafase II - incremento ioni calcio - proteasi Ca -
dipendente - demolisce il fattore citostatico CSF che impediva la degradazione del
complesso F. iparte la meiosi II.
Completata la meiosi II: fusione chiamata anmissi - zigote.
N. .
La formazione dei gameti feminili avviene nell'ovario
la fecondazione avviene nelle tube di faloppio
lo sviluppo del nuovo individuo nell'utero:
-sviluppo dello zigote inizia circa 0h dopo la fecondazione.
-In - giorni - l'utero - l'impianto morula
-la morula - una blasteocisti - circa al giorno impianto nella mucosa
uternina - endometrio.
Cellule staminali:
Cellule che si divididono in continuazione, indifferenziate che dividendosi danno origine a celule
glie che potranno iniziare un percorso differenziativo. Una caratteristica del ciclo cellulare delle
cellule staminali la sua asimmetria: la mitosi di una cellula staminale genera due celule glie che
possono:
rimanere cellule staminali
intraprendere la strada che porter a differenziarsi.
! di !
le C.S. -> divisione mitotica asimmetrica.
Ci sono diversi tipi di celule staminali e quella per eccellenza lo zigote.
Le possiamo trovare anche nell'organismo adulto e si trovano nella nicchia staminale (= zona del
tessuto dove sono a contatto con il microambiente =composto da vari tipi di cellule, matrice
extracellulare e ormoni e fattori solubili che giungono dal sistema circolatorio).
Il microambiente indica quale sia il destino che la cellula deve prendere.
Nell'adulto la nicchia circondata da macromolecole che nel giovane non ci sono. Le C.S. di un
adulto sono meno ed hanno un comportamento diverso e non hanno la capacit di
differenziamento come le C.S. di un ragazzo. Le cellule staminali adulte nella nicchia sono poche
-> quando vengono perdono velocememente la loro capacit di azione differenziativa.
Le C.S. -> fase indifferenziata e ferme = non attivo il ciclo cellulare = fase G0 quiesciente.
Segnale esterno/trauma tissutale: C.S entrano nel ciclo cellulare -> accrescimento/attivazione.
ormoni =segnalatori dell'attivazione del ciclo cellulare. i fattori solubili +ormoni: prodotti da cellule
del microambiente.
Il differenziamento cellulare: Le C.S. -> cellule multipotenti che possono essere divise in:
cellule mieloidi
cellule linfoidi
La differenza consiste nell'espressione differenziale dei geni, il genoma resta sempre lo stesso.
La differenziazione regolata da proteine/fattori trascrizionali.
adulti: C.S. presenti nei:
-tessuti a ricambio siologico (epiteli/sangue);
-tessuti perenni ovvero non modicabili (nervoso/miocardico);
-tessuti a ricambio limitato come il muscolo scheletrico.
Le C.S. di un tessuto si possono differenziare (in base agli stimoli):
-in cellule di quel tessuto
-in cellule di un altro tessuto
Esperimento:
Degli scienziati hanno prelevato delle cellule dal midollo osseo e le hanno fatte regredire no
ad uno stato di multipotenza facendole poi didividere in cellule nervose.
queste cellule riprogrammate quando vengono inserite nell'organismo da curare provocano la
nascita di tetrameri = dei tumori (benigni,maligni).
Le C.S. di un tessuto non sono unipotenti ma multipotenti, si parla di transdifferenziazione delle
cellule.
Il microambiente il fattore regolatore di questa plasticit.
Le C.S hanno rivoluzionato la ricerca -> potenzialmente possono essere usate per malattie
neurodegenerative per le quali non esiste alcuna cura:
la sclerosi laterale amiotroca,
l'infarto,
la cirrosi epatica,
il diabete,
! di 66
62 !
la distroa muscolare.
sperimento: umori
nei tumori ci sono delle cellule staminali
questa scoperta ha portato ad avere una nuova visione sulle malattie di questo genere:
-Il tumore prima era considerato come una patologia dovuta a mutazioni
delle cellule gia differenziate.
-Invece costituito da una massa di cellule staminali con risposta
alterata agli stimoli.
I chemioterapici veleni (efcienza limitata), fanno morire cellule che sono in crescita attiva ma
lasciano inalterate quelle ferme in fase G0.
La segnalazione cellulare:
le cellule comunicano attraverso molecole ed impulsi elettrici ormoni prodotti da una cellula -
rilasciati nell'ambiente extracellulare - vanno a legarsi ad altre cellule bersaglio presentano
sulla membrana recettori specici per il tipo di ormone.
I neurotrasmettitori,
gli ormoni proteici (fatti da amminoacidi come l'insulina),
gli ormoni lipidici (come gli ormoni sessuali),
l'ossido di azoto e l'acqua ossigenata (detti secondi messaggeri)
Fra le cellule la segnalazione pu avvenire in maniera:
autocrina: avviene nella zona in cui ci sono cellule secernenti; si genera un loopautocrino: le
stesse cellule secernenti bersaglio. Funzione: serve per amplicare il comportamento
dovuto alla segnalazione
paracrina:cellula secernente e la cellula bersaglio distaccate e differenti ma vicine. Sia nella
segnalazione autocrina che paracrina gli ormoni segnalatori no circolo sanguigno.
endocrina: gli ormoni - nel ciclo sanguigno molecole di trasporto - ormoni idroli (senn
precipiterebbero sul fondo del vaso
contatto cellula-cellula: unione di due molecole afni - i recettori di membrana si possono
unire fra loro e il segnale passa.
Gli ormoni possono essere:
! di 66
63 !
idroli proteici come l'insulina e il glucagone: agiscono interagendo con un recettore di
membrana
-Insulina:quando arriva alla membrana + proteina transmembrana (2 subunit alfa e 2 beta)
distaccate -> l'insulina + recettore -> subinit unite -> fosforilazione dei gruppi fosfato ->
cascata segnalatoria a valle -> risposta cellulare.
idro o i lipidici) che non hanno un recettore di membrana ma possono attraversare
tranquillamente la membrana lipidica. il recettore a cui essi sono indirizzati un recettore
interno che si trova sul nucleo. Nel nucleo si legano a geni specici attivando: trascrizione
e traduzione di geni/proteine specici.
Il passaggio dalla membrana al nucleo: secondi messaggeri prodotti dalla cellula quando ->
ormone + recettore.
I secondi messaggeri conducono il fenomeno della trasduzione; i principali sono:
nucleotidi AMP/GMP ciclici (adenine/guanine),
lipide ceramide,
ioni calcio
l'ossido di azoto + all'acqua ossigenata =specie chimiche reattive.
vir
Forme di agregazione molecolare pi semplici esistenti in natura.
Strutture biologiche incapaci di replicazione autonoma: necessitano di una cellula ospite ->
parassiti endocellulari obbligati
DNA/RNA (materiale genetico virale) + Capside= involucro proteico (virus-nudi) = nucleocapside/
virone/particella virale + proteine di attacco.
DNA/RNA + Capside + envelope= doppio strato fosfolipidico + glicoproteine (funzione: interzione
virus-cellula mediata da strutture recettoriali) .
monomeri delle glicoproteine -> spine; funzione: attaccarsi meglio al recettore cellulare.
batteriofagi: Capside (forma icosaedrica/lamentosa) coda (cilindro proteico cavo a simmetria
elicoidale; funzione: trasferimento di DNA/RNA virale)+ guaina contrattile + collo + collare +
piastra basale (termine coda) + spine.
nella cellula: perdono capside e involucro lipoproteico; acidi nucleici + proteine: controllano
attivit cellulare; scopo: sintesi di proteine virali.
I virus si classicano in base all'acido nucleico e alla modalit della sua espressione.
Non possono svolgere attivit metaboliche.
Non sopravvivono per molto fuori dalla cellula.
Viroidi e Prioni:
I viroidi : Agenti infettivi delle piante, con le seguenti caratteristiche:
1) hanno una sola molecola di acido nucleico
! di 66
65 !
2) il loro genoma non codica proteine
) non esistono in forma libera
Ne esistono 2 tipi divisi in due famiglie:
1)pospoviroidae: si replicano nel nucleo delle cellule con meccanismo a
cerchio rotante asimmetrico.
2)avsunviroidae: si replicano nei cloroplasti con meccanismo a cerchio
rotante simmetrico.
I prioni: responsabili di malattie di animali e uomo che colpiscono sistema nervoso
distruggendo neuroni in massa. hanno solo una molecola proteica.
! di 66
66 !
#studentbeing
IN BOCCA AL LUPO!
Hai altri esami da preparare? Cerca lApp di Tutored sul tuo
Store e trova gli appunti di cui hai bisogno
2016. Tutti i contenuti sono protetti dalla normativa italiana sul diritto dAutore (Legge
22 aprile 1941 n.633 e successive modifiche) e dai trattati internazionali in materia di diritto
dautore, e sono coperti da copyright.
I contenuti devono essere usati solo per scopi personali o informativi, non imprenditoriali
n commerciali n professionali. In ogni caso, non possono essere divulgati o distribuiti; i
contenuti non possono essere modificati.
vietato qualsiasi riproduzione e/o utilizzo, copia o ridistribuzione per scopi imprenditoriali,
professionali o commerciali dei contenuti, effettuati in difformit rispetto alle condizioni
sopra indicate e senza il preventivo consenso scritto di Tutored Srl.