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APPUNTI DI

BIOLOGIA GENERALE

Questi ed altri appunti nellApp di Tutored


invece contiene al meno un legame doppio della insatura, la presenza di legami doppi favorisce
la uidit.
I lipidi si dividono in:
Lipidi semplici: Gliceridi (Monogliceridi, Digliceridi, Trigliceridi); Cere
Lipidi complessi: Fosfogliceridi (fosfatidil- etanolammina; colina; sierina; inositolo); Sngolipidi
(sngomielina, cerebrosidi, gongliosidi)
Steroidi: steoridi sessuali, corticoidi
Terpeni
I gliceridi sono lipidi semplici e sono costituiti da glicerolo legato ad acidi grassi. Nei fosfogliceridi
due gruppi alcolici del glicerolo sono estericati conacidi grassi mentre il terzo estericato con
l'acido fosforico; generalmente dei due acidi grassi uno saturo ed uno insaturo; importante
l'acido fosfatidico. Gli sngolipidi hanno come capostipite la sfongosima, un amminoalcol: essa pu
formare legame amminico con un acido grasso ed il gruppo alcolico pu legare vari composti,
anche oligosaccaridi dantota ai glicolipidi. Il precursore degli steroidi il colesterolo uno dei
costituenti delle membrane cellulari, che presente anche nel torrente sanguigno.

Le Proteine
Sono biopolimeri lineari di grandi dimensioni (macromolecole) che hanno per monomeri gli
amminoacidi. Le proteine costituiscono la maggior parte del materiale strutturale della cellula ed
agiscono anche a livello molecolare (enzimi). . La loro forma variabile in quanto si possono
ripiegare nello spazio. Gli amminoacidi sono uniti tra loro da un legame peptidico, il quale lag in
sequenza 20/22 amminoacidi, i quali combinano milioni di sequenze differenti. A seconda della
sequenza con cui vengono combinati gli amminoacidi, le diverse proteine che ne risultano
adempiono a speciche funzioni. Le proteine possono essere formate da una o da pi catene
polipeptidiche, in questo caso legate fra loro attraverso le subunit.

Le proteine ha le seguenti funzioni:


enzimi: catalizzatori biologici, accelerano la velocit delle reazioni chimiche cellulari.
fattori di trascrizione: regolazione dell'espressione genica, legano seq uenze di DNa.
proteine strutturali: formano il citoscheletro e le strutture extracellulari di sostegno.
proteine di membrana: carriers, pompe, camali ionici che trasportano ioni e composti organici
attraverso le membrane biologiche.
proteine contrattili: garantiscono la motilit delle cellule.
ormoni e fattori di crescita
recettori
proteine di trasporto: trasportano sostanze insolubili in H2O negli organismi pluricellulari
(emoglobina).
anticorpi: riconoscimento e distruzione di sostanze estranee e dannose per l'organismo.
proteine di deposito: materiale di riserva.
tossine

Le proteine possono essere:


semplici: costituite da amminoacidi
coniugate: quando contengono nella struttura anche molecole non proteiche (gruppi
prostetici). La formazione delle proteine coniugate avviene attraverso la formazione di
specici legami covalenti, questo fenomeno fa parte delle modicazione post-traduzionali
delle proteine.

La struttura primaria delle proteine consiste nell'ordine con cui gli amminoacidi sono legati in
sequenza.
La struttura secondaria, interessa tratti pi o meno lunghi di una catena polipeptidica, che
assumono ripiegamento regolare e ripetitivo nello spazio bidimensionale. Questo tipo di struttura
pu essere ad alfa-elica, ovvero ripiegamento di tipo elicoidale dello scheletro peptidico della
proteina che si avvolge a spirale attorno ad un asse longitudinale virtuale con senso destrogiro;
tale ripiegamento viene stabilizzato da ponti idrogeno che si formano tra il gruppo -NH- di un
legame peptidico ed il gruppo -CO- di un altro legame peptidico. Un singolo giro dell'elica detto
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passo. L'altro tipo di struttura che pu assumere beta-foglietto. Le due strutture possono essere
presenti contemporaneamnete nella struttura proteica, intervallate da anse o zone di
destrutturazione.
La struttura terziaria rappresenta la complessiva organizzazione tridimensionale di una proteina
ed la distribuzione della proteina nello spazio tridimensionale. Questa struttura stabilizzata da
legami deboli; talvolta la struttura terziaria stabilizzata dal legame ponte disolfuro (-S-S-), che si
forma in corrispondenza di due monomeri di cisteina (amminoacido).
La struttura quaternaria caratterizza solo lacune proteine costituite da pi di una catena
polipeptidica associata ad una macromolecola funzionale, tali proteine sono indicate con il termine
oligomeriche. L'emoglobina una proteina di questo tipo costituita da quattro subunit che sono
uguali a due a due.

Gli amminoacidi presentano una porzione invariante caratterizzata da un gruppo carbossilico


acido (-COOH) ed un gruppo amminico basico (-NH2); i due gruppi sono leagti allo stesso atomo
di carbonio in posizone alfa al quale si lega un atomo di idrogeno. Inoltre gli amminoacidi
presentano una porzione variabile, legata anche essa al carbonio alfa, che viene detta gruppo R o
catena laterale. Gli amminoacidi sono acidi e basi deboli, in soluzione acquosa neutra il gruppo
carbossilico perde il protone e assume carica negativa, mentre il gruppo amminico acquista il
protone caricandosi positivamente. Ad ogni valore di H una specica proteina presenta una
carica netta data dalla somma algebrica delle cariche positive e negative di tutti i gruppi dissociabili
presenti nelle catene. Viene detto punto isoelettrico di una proteina quel valore di PH in cui cariche
positive e cariche negative si equivalgono. Gli amminoacidi costituenti le proteine vengono
classicati in tre gruppi in base alle loro propriet chimico-siche:
apolari
polari
ionizzabili
L'organismo non in grado di immagazzinare gli amminoacidi, per cui quelli che si trovano liberi
nella cellula possono provenire dalla demolizione di proteine oppure da processi di assorbimento.
Questo processo di riassortimento viene alimentato con le proteine ingerite con il cibo. Quando pi
amminoacidi si uniscono per formare peptidi si parla di reazione di condensazione, ed avviene fra
il gruppo carbossilico del primo amminoacido e il gruppo amminico del secondo, con perdita di una
molecola di H2O. Questo legame covalente prende il nome di legame peptidico.

Alcuni agenti sici producono cambiamenti drastici nella struttura tridimensionale della proteina
che possono alterare la sua attivit biologica. Questa trasformazione prende il nome di
denaturazione e gli agenti che la causano sono detti agenti denaturanti. La denaturazione avviene
senza rompere i legami peptidici, modicando solo l'aspetto tridimensionale; comporta una serie di
modicazioni delle propriet chimico-siche delle soluzioni proteiche, ma sopratutto, si ha la
scomparsa dell'attivit biologica. In genere la denaturazione un fenomeno irreversibile, ma
talvolta si pu avere il fenomeno contrario ossia la rinaturazione.

Le cellule, in risposta a stimoli endogeni o esogeni, incrementano o diminuiscono l'attivit di alcune


proteine. Questo si realizza attraverso:
regolazione allosterica: inibisce o attiva proteine ed il passaggio da uno stato all'altro detto
transizione allosterica e si realizza in seguito a un legame reversibile della proteina al
segnale, ovvero un composto chimico che regola l'attivit biologica della proteina e viene
detto effettore allosterico. L'associazione tra effettore e proteina avvviene nel sito
allosterico; negli enzimi oltre al sito allosterico ci deve essere una zona distinta detta sito
attivo dove si lega il substrato. Il fatto che l'effettore allosterico si leghi o meno alla proteina
dipende dalla concentrazione dell'effettore dentro la cellula: quando la concentrazione
bassa la possibilit che possa legare la proteina sar bassa.
regolazione per modicazione covalente

Gli Acidi Nucleici


DNA= acido desossiribonucleico, costituito da una doppia elica in grado di trasferire di
generazione in generazione l'intero patrimonio genetico della cellula, cercando di evitare errori
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(mutazioni). La scoperta del DNA risale al 1953 ed da attribuire agli scienziati Waston, Crick e
Wilkins.
RNA= acido ribonucleico, una molecola poco stabile, coinvolta nei processi di regolazione
eespressione dell'informazione genica.
DNA e RNA sono polinucleotidi costituiti da monomeri chiamati nucleotidi. I nucleotidi del DNA
sono desossiribonucleotidi, mentre quelli dell'RNA ribonucleotidi.
I nucleotidi sono costituiti da tre elementi: uno zucchero a 5 atomi di carbonio + una base azotata
+ residuo di acido fosforico. Il desossiribosio differisce dal ribosio poich nel primo al C2 legato
un atomo di idrogeno, mentre, nel secondo, legato un gruppo ossidrile. La base azotata legata
all'atomo di C1 con legame C-N glicosidico; l'acido fosforico legato in C5 con legame estere.
L'insieme di zucchero + base azotata detto nucleoside, il quale pu essere mono, di, o tri-
fosfato.
Le basi azotate sono denite come anelli eterociclici, si dividono in due gruppi che differiscono
notevolmente per le dimensioni:
puriniche: costituite da due anelli condensati per un totale di 9 atomi. Adenina e Guanina sono
presenti sia in DNA che in RNA.
primidiniche: costituite da un singolo anello esatomico. Timina e Citosina sono presenti solo nel
DNA perch nell'RNA la Timina sostituita dall'Uracile.
I nucleotidi sono costituenti di numerose molecole, tra cui quella di ATP e quella di GTP. Due
nucleotidi sono leagti insieme da un ponte fosfodiesterico, un legame covalente che si instaura tra
il gruppo ossidrile legato a C3 del primo nucleotide e il gruppo fosfato legato a C5 del secondo. La
direzione di sintesi degli acidi nucleici avviene in direzione 5P -> 3OH. In una singola elica si
indentica uno scheletro costituito da una regolare alternanza di molecole di zucchero e di acido
fosforico da cui sporgono le basi azotate. Nella sequenza di basi azotate contenuta
l'informazione genica.
La struttura a doppia elica vede due eliche complementari ed antiparallele, avvolte nello spazio
attorno ad un asse immaginario in senso destroso. Il diametro dell'elica di 2nm. Le basi azotate
sono idrofobe, la struttura esterna idrola. Il numero di purine uguale a quello di primidine:
l'adenina si lega sempre con la timina o eventualmente con l'uracile ( A=T; A=U con due legami), e
la guanina si lega sempre con la citosina (G=C con tre legami). Le due singole eliche sono
antiparallele, ci signica che corrono in direzioni opposte avendo entrambe la stessa polarit, ci
enecessario per consentire alle basi di formare un legame a idrogeno.
L'RNA pu essere distinto in diversi tipi:
RNA ribosomiale, costituente dei ribosomi
RNA messaggero, porta l'informazione che deve essere tradotta in proteina
RNA di trasferimento, impiegato durante sintesi proteica nel trasporto degli amminoacidi sul
messaggero
RNA citoplasmatici
RNA nucleari
RNA nucleolari
microRNA

La classicazione degli organismi


Da un progenitore comune si sono delineati tre domini:
Batteri - regno degli eubatteri
Archea - regno degli archeobatteri
Eucarioti - Gli eucarioti a loro volta si dividono in 4 regni:
Protisti
Piante
Funghi
Animali

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Le propriet delle cellule
Le cellule si somigliano molto sotto il prolo chimico. Nonostante ci non sono tutte uguali, anzi
possono essere estremamente diverse sopratutto nelle dimensioni, nella forma, per le
sostanze chimiche che utilizzano, per ne numerose funzioni che caratterizzano ciascun tipo di
cellula. utte le cellule hanno in comune: citoplasma, nucleoide e membrana plasmatica. Gli
organismi si suddividono in unicellulari e pluricellulari, procarioti ed eucarioti.
La cellula procariotica
Sono o pi semplici organismi viventi ad essere costituiti da questo tipo di cellule: sono tutti
essere unicellulair, anche se a volte possono presentarsi in forma di aggregazione o gruppi
costituiti da centinaia di individui. Le cellule procariotiche sono di ridotte dimensioni,
presentano il citoplasma circondato da una membrana plasmatica e racchiuso, nella maggior
parte dei casi, da una parete cellulare rigida. Nel citoplasma si identica un nucleoide una zona
dove si colloca il DNA sottoforma di signolo cromosoma circolare. La parete cellulare
costituita da peptidoglicano, una molecola complessa che consiste di una matrice di zuccheri
insoliti legati trasversalmente da unit polipeptidiche. I batteri possono essere classicati in due
tipi in base alla costituzione della parete cellulare:
Gram positivi: sono i batteri che assorbono e mantegono la colarazione cristal-violetto, hanno
una parete cellulare spessa costituita da un monostrato, spesso, di peptidoglicani. La
pennicillina efcace solo contro i gram-positivi
Gram negativi: sono batteri che presentano una parete cellulare pi complessa e non mantiene
la colorazione. uno strato di peptidoglicano compreso tra due membrane di natura
fosfolipidica.
La capsula composta da polisaccaridi e riveste alcuni batteri.
La membrana plasmatica dei procarioti svolge funzioni di diverso tipo tra cui quella di
separazione sica fra interno ed esterno della cellula, quella di trasporto e alcune funzioni che
nelle cellule eucariote spettano agli organuli cellulari. Il mesosoma una struttura caratteristcia
dei procarioti ed un invaginazione spirale della membrana plasmatica. I batteri hanno la
possibilit di muoversi grazie a strutture di locomozione: i agelli. I agelli sono costituiti da
agellina, e dal corpo basale costituito a sua volta da anelli proteici che funge da motore per far
ruotare il agello. I pili sono appendici pi corte dei agelli e servono per trsmettere il materiale
genetico da un battereo all'altro.
Gli Archea sono organismi estremoli ovvero capaci di vivere in condizioni siche estreme, per
esempio i metanogeni, i termoli ecc.
I atteri differiscono dagli Archea perch presentano i peptidoglicani sulla parete cellulare, la
memabrana cellulare costituita da lipidi di tipo differente. Il NA e le proteine ribosomiali degli
Archea sono pi simili a quelli degli eucarioti, alcune specie presentano geni discontinui.

La cellula eucariotica
Le cellule eucariotiche sono pi strutturate e complesse di quelle procariotiche e hanno
dimensioni no a 0 volte maggiori. Le cellule di questo tipo sono caratterizzate da una
particolare compartimentazione, dovuta alla presenza di strutture delimitate da membrane che
costituiscono scomparti entro cui i processi biochimici possono avvenire simultaneamente ma
indipendentemente. I compartimenti subcellulari, denominati organelli, sono specializzati per
funzioni speciche. Il numero e le dimensioni dei vari organelli varia a seconda del tipo di
cellula.
utti gli organuli sono immersi nel citosol, una sostanza semiuida che occupa quasi la met
dello spazio totale interno. Alzune attivit cellulari si svolgono nel citosol, altre iniziano in esso
e terminano in adeguati compartimenti. La fase acquosa del citosol contiene una'ampia variet
di soluti tra cui ioni organici, carboidrati, lipidi e proteine.
Le cellule animali e alcuni protozoi mancano della parete cellulare, la maggior parte dei restanti
regni presentano la parete cellulare composta da bre di cellulosa e chitina immerse in una
matrice composta da altri polisaccaridi e proteine.

Le membrane biologiche
La membrana cellulare o plasmatica una struttura che delimita esternamente la cellula . '
costituita da un doppio strato fosfolipidico spesso - nm, contenente molte proteine, una
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piccola percentuale di glucidi (glicoproteine e glicolipidi), e nelle cellule animali, numerose
molecole di colesterolo. La membrana svolge funzioni essenziali per il mantenimento
dell'omeostasi cellulare, tra queste ricordiamo: la capacit di regolare il trasporto di sostanze,
di trasferire informarmazione dall'ambiente extracellulare a quello intracellulare, di permettere
l'interazione sica con le altre cellule o con le strutture extracellulari circostanti. La membrana
cellulare presenta una tipica struttura detta a mosaico uido infatti nel doppio strato
fosfolipidico sono inserite molte proteine. I lipidi di membrana presentano la testa idrola e la
coda idrofoba, questa costituzione permette la disposizione del doppio strato.

Nella membrana plasmatica sono presenti molti lipidi sopratutto fosfogliceridi, sngolipidi e
steroidi. I fosfogliceridi ed alcuni sngolipidi contenono un gruppo fosfato per cui vengono
indicati come fosfolipidi. Il versante esterno della membrana caratterizzato dalla presenza di
glicolipidi, la cui testa polare legata a catene oligosaccaridiche. I fosfogliceridi sono i
fosfolipidi di membrana pi abbandanti e sono costituiti da glicerolo legato a due catene di
acido grasso (C1,C2) e ad un gruppo fosfato (C3) legato a sua volta ad un gruppo polare che
pu essere un composto alcolico o un amminoacido. I fosfolipidi di memebrana pi comuni
sono colina, serina, etanolammina e inositolo. Gli sfongolipidi contengono al posto del glicerolo
la sngosina, il gruppo -NH2 della sngosina legato con legame ammidico al gruppo
carbossilico di un acido grasso formando un composto chiamato ceramide. Il gruppo ossidrilico
pu essere legato con un legame estere ad un ortofosfato, estericato dalla colina
(amminalcol), dando un composto detto sngomielina. I ceramidi e la sngomielina sono gli
unici sngolipi di membrana che non contengono carboidrati. Infatti nella membrana plasmatica
si trovano principalmente glicosngolipidi che si distinguono in cerebrosidi e gangliosidi. Gli
steroidi sono un altro gruppo di composti lipidici presenti sulla membrana, il principale
componente il colesterolo il quale presenta un'estetsa regione aspolare, costituita da 4 anelli
idrocarburici pi una catena laterla ed una piccola porzione polare, rappresentata da un gruppo
ossidrile all'estremo della molecola. Nelle cellule vegetali il contenuto di colesterolo basso,
mentre sono presenti altri steroidi detti tosteroli.
Il colesterolo riveste un ruolo essenziale nella regolaione della plasticit della memabrana
cellulare: limita il movimento delle catene idrocarburiche dei fosfolipidi, determinando la
riduzione della uidit delle membrane ad alte temperature. Il doppio strato lipidico non
omogeneo, ma piuttosto caratterizzato da microdomini lipidici meno uidi, indicati con il nome
di zolle lipidiche (raft). La minore uidit di queste regioni dovuta ad un maggior contenuto di
colesterolo e glicosngolipidi.

La specicit funzionale delle membrane nei diversi distretti cellulari assicurata dalla
componente proteica. Alcune proteine prendono solamente contatto con la supercie della
membrana, mentre altre hanno delle regioni completamente immerse all'interno del doppio
strato fosfolipidico. I domini di queste proteine transmembrana che sporgono sul versante
extracellulare sono generalmente coinvolti nelle interazioni cellula-cellula e nei processi di
segnalazione; i domini rivolti verso il lato intracellulare interagiscono con componenti del
citoscheletro o molecole coinvolte nella trasduzione del segnale. Le proteine di membrana
possono essere divise in tre categorie:
integrali: contengono residui amminoacidici con catene laterali idrofobiche.
periferiche: sono legate alla membrana attraverso interazioni deboli .
ancorate ai lipidi: interagiscono attraverso legami covalenti con molecole lipidiche appartenenti
al doppio strato quali grassi, isoprenoidi ecc.

La membrana mostra una peculiare distribuzione di carboidrati che si legano sia alle proteine
di membrana che ai lipidi. Sono formati da catene oligosaccaridiche ramicate o lineari,
costituite da 2- 0 unit di monosaccaridi. ossono legarsi con legame covalenti a proteine
formando glicoproteine o ai lipidi formando glicolipidi. Nelle glicoproteine gli oligosaccaridi si
possono legare alla catena polipeptidica con due metodi: costituendo il legame N-glicosidico (-
NH2) oppure O-glicosidico (-OH).

Il Nucleo
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E' stato scoperto per la prima volta nel 1831 da Brown, rappresenta l'organulo pi ampio e
facilmente evidenziabile, localizzato nella regione centrale del citoplasma. La maggior parte
degli eucarioti presenta solo un nucleo. Esso costituisce la sede dell'informazione genetica,
visto che in esso risiedono le molecole di DNA e che, sempre al suo interno, queste sono
duplicate e trascritte. Nel nucleo, molte molecole di DNA sono associate a proteine costituendo
la cromatina, che, durante la divisione cellulare, ripiegandosi su se stessa forma i cromosomi.
La cromatina denita come l'insieme costituito da DNA proteine NA; la possiamo
trovare in due organizzazioni l'eucromatina, lassa, e l'eterocromatina che risulta compatta. Nel
nucleo sono presenti molte proteine, l' NA, tante componenti coinvolte nella duplicazione del
materiale genetico e nella sintesi delle molecole di NA. ertanto si assiste ad un continuo
passaggio di molecole dal nucleo al citoplasma e viceversa. Il nucleo appare delimitato da una
doppia membrana, l'involucro nucleare, che racchiude il nucleoplasma. Le membrane sono
dette interna ed esterna e sono separate da uno spazio perinucleare. In alcuni punti queste
due membrane si fondono insiem e danno origine a dei canali nucleari detti pori; i pori sono
una struttura di natura proteica, sono formati sopratutto da nucleoporine.
Un numero elevato di proteine nucleari sono sintetizzate nel citoplasma e devono entrare nel
nucleo, al contrario alcune molecole di NA sintentizzate nel nucleo devono uscire da esso.
Questi processi sono veicolati dai pori nucleari. La forma del nucleo mantenuta dalla lamina
nucleare ovvero uan densa rete di proteine. La lamina costituita da tre tipi di polipeptidi
deniti: lamine nucleari A, ,C.
La matrice nucleare un'estetsa matrice brogranulare insolubile che partecipa alle seguenti
funzioni: costituisce un'impalcatura a cui si associano le bre di cromatina e funge anche da
sistema di ancoraggio per alcuni complessi molecolari coinvolti nella duplicazione e nella
trascrizione.
Il nucleolo una struttura specializzata comprendente un gruppo di geni che portano
l'informazione per gli NA ribosomiali, i corrispondenti trascritti di NA e molte proteine. Nel
nucleolo avviene la biogenesi dei ribosomi.

Il reticolo endoplasmatico
Si tratta di un sistema di membrane con evidente organizzazione in cisterne, sacculi e
canalicoli. Questi elementi membranosi sono delimitati al loro interno dal uno spazio detto
lume. sistono due tipi di reticolo endoplasmatico:
eticolo endoplasmatico ruvido
eticolo endoplasmatico liscio S
Il acquisisce questo nome per la moltitudine dei ribosomi attaccati alle membrane del
reticolo. Questa struttura specializzata, grazie alla presenza di ribosomi, nella sintesi proteica
e in particolar modo di quelle destinate ad esser esportate in regioni correlate al e, quali il
complesso di Golgi, i lisosomi, le vescicole di accumulo e di secrezione, mentre altre proteine
vengono integrate del sistema di endomembrane. Le proteine sintetizzate nei ribosomi
attaccati al possono subire alcune modicazione quali: la N-glicosilazione, quando si
aggiungono alberi oligosaccaridici alle estremit N-terminali; la O-glicosilazione che avviene
nell'apparato di Golgi, e consiste nell'aggiunta dell'albero oligosaccaridico ai gruppi ossidrile di
serina o treonina; l'idrossilazione e inne l'ancoraggio a un glicolipide di membrana.
Il S si presenta sottoforma di tubuli privi di ribosomi, nelle sue membrane sono inclusi
diversi enzimi che intervengono nella sintesi di steroidi a partire dal colesterolo, di fosfolipidi,
glicolipidi e carboidrati. In questo reticolo avviene la sintesi dei fosfolipidi, deputato anche alla
detossicazione da farmaci quali anfetamine e morna. Nel S c' una zona detta reticolo
sarcoplasmatico, qui vengono concentrate le protine che legano il calcio. Il Ser coinvolto
anche nel metabolismo dei carboidrati, sopratutto nelle cellule del fegato, organo in cui si
accumula il glicogeno dal quale viene rilasciato il glucosio.

I ribosomi
Tali organuli rappresentano la sede della sintesi delle proteine. Sono presenti sia nelle cellule
procariotiche che in quelle eucariotiche; si tratta di strutture prive di membrana, costituite da
complessi fortemente interconnessi di proteine ed NA, questi ultimi donominati NA
ribosomiali. Ciascun ribosoma composto da due subunit, una maggiore ed una minore, che
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differiscono per dimensioni e composizione e che possono trovarsi dissociate o associate a
seconda del momento funzionale. Le due subunit si associano a formare il ribosoma
funzionale dopo che ad esso di lega un NA messagero che specica la relativa sequenza di
amminoacidi della proteina da sintetizzare. I ribosomi sono presenti anche nei mitocondri e nei
cloroplasti, dove sono responsabili della sintesi delle proteine di questi organuli. I ribosomi
nelle cellule eucariotiche possono essere liberi nel citoplasma, adesi alle membrane del RER
oppure a quella esterna dell'involucro nucleare. Nei ribosomi liberi avviene la sintesi delle
proteine destinate a restare nel citoplasma costituendone parte integrante. I ribosomi aderenti
agli elementi membranari sono responsabili della produzione delle proteine che andranno ad
essere secrete dalla cellula.

I mitocondri
Sono stati scoperti nel 1850 dal biologo tedesco Kolliker, sono organuli dalla forma
bastoncellare, si trovano in tutte le cellule eucariotiche, sia animali che vegetali, nei funghi e
nei protisti. Rappresentano i compartimenti della cellula eucariotica specializzati nella
produzione di energia immediatamente utilizzabile per il metabolismo: sono deputati alla
produzione di molecole di adenosin trifosfato o ATP. Questa energia si ottiene per ossidazione
dei lipidi e dei carboidrati provenienti dagli alimenti. I mitocondri contengono la maggior parte
del corredo metabolico necessario per effettuare la respirazione cellulare , quel processo che
utilizza O2 insieme a molecole organiche, per formare ATP, H2O e CO2.
I mitocondri sono delimitati da una doppia membrana, una esterna ed una interna, spearate da
uno spazio inetrmembrana. La membrana interna forma delle estroessioni che si estendono
all'interno dell'organulo, nella matrice mitocondriale, una componente di consistenza gelatinosa
a causa della sua alta concentrazione di proteine; tali estrofelssioni sono dette creste
mitocondirali, di solito sono lamellari o appiattite, ma talvolta anche tubulari. La matrice
mitocondriale e la membrana interna rappresentano le principali componenti funzionali del
mitocondrio. Gli enzimi e le proteine carrier, che intervengono nel metabolismo ossidativo e
nella fosforilazione, sono localizzati all'interno di queste due zone del mitocondrio. La
membrana interna ha una composizione diversa da quella esterna: la sua supercie liscia
mentre quella della membrana interna coperta da particelle. La membrana interna costituita
dal 70% di proteine che intervengono nella fosforilazione ossidativa; anche la composizione
lipidica particolare in quanto manca di molecole di colesterolo mentre presente un insolito
fosfolipide: la cardiolipina. La membrana interna impermeabile alla maggior parte di ioni e
piccole molecole, costituisce una barriera; la memebrana esterna molto permeabile poich
provvista di porine, strutture proteiche in grado di formare canali attraverso i quali possono
passare molecole anche molto grandi.
Le proteine proveniente dal citosol destinate alla matrice mitocondriale o alle creste, sono
sintetizzate su ribosomi liberi e vengono trasferiti all'interno del mitocondrio con particolari
meccanismi.
I mitocondri posseggono un proprio genoma costituito da una singola molecola circolare di
DNA (mtDNA); esso specica per la sintesi di alcuni t NA, r NA ed alcune proteine
mitrocondriali essenziiali per il metabolismo ossidativo. I miticondri hanno anche la capacit di
dividersi per scissione.

Il complesso di Golgi
L'apparato si presenta come una serie di compartimenti o sacculi membranosi appiattiti,
ordinati a formare una pila leggermente ricurva. Queste pile di sacculi occupano tipicamente la
regione perinucleare del citoplasma e sono circondate da numerose vescicole e tubuli. Questo
complesso di sacculo funziona immagazzinando, impacchettando e distribuendo molecole, gi
sintetizzate in regioni diverse, che devono essere utilizzate altrove; caratterizzato da un
continuo turnover di proteine e lipidi provenienti dal . Nell'apparato possibile distinguere
due lati opposti, rispettivamente cis e trans, che presentano una differente composizione delle
relative membrane. Il materiale trasportato da vescicole di transizione provenienti dal RE arriva
alle cisterne csi-Golgi, da dolve vescicole spola partono per le altre regioni golgiane ovvero le
cisterne mediali. Le cisterne situate sulle due facce del complesso si differenziano per forma,
dimensioni, contenuto. Le molecole che passano da un fronte all'altro del Golgi vengono
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modicate: le pi comuni modiche consistono nella modica degli amminoacidi, con l'aggiunta
di piccole catene di zuccheri per formare glicoproteine e glicolipidi. L'apparato interviene anche
nel rimaneggiamento dei lipidi: nella sintesi dei glicolipidi e della sngomielina, composti che
sono sintetizzati a partire dalla cermaide proveniente dal S ; provvede anche alla sintesi di
polisaccaridi complessi come i glucosoamminoglicani.
Le molecole nuove o modicate, vengono raccolte nelle cisterne dell'apparato; si costituiscono
poi le vescicole di trasporto che si avviano verso la memebrana plasmatica sia per scaricare il
contenuto, sia per andare incontro a meccanismi di secrezione.
Le vescicole sono rivestite sul lato citosolico da proteine e la composizione del rivestimento
dipende dalla loro funzione. Alcune vescicole sono dette spola o navetta, in quanto si formano
e si fondono passando da una cisterna all'altra, si formano nella direzione cis-mediana-trans. In
realt possibile anche lo spostamento da trans a cis ed stato provato nel 0. Il modello a
usso retrogado stato dimostrato per le proteine speciche del che vanno al Golgi per
esser modicate e tornano per in sede.

I lisosomi
Sono organuli che svolgono funzioni digestive, all'interno di essi si accumulano degli enzimi
indrolitici, da qui la denominazione del lisosoma. GLi enzimi lisosomiali sono in grado di
digerire tanti tipi di macromolecole, dalle proteine, ai carboidrati, agli acidi nucleici che,
trasformate in molecole pi semplici, possono essere trasportate nel citoplasma. La
caratteristica degli enzimi lisosomiali quella di agire a pH acido: si tratta infatti di idrolasi
acide, le cui condizioni ideali di attivit si hanno intorno a pH ,0. L'alta concentrazione di
idrogenioni all'interno dei lisosomi dovuta alla pompa protonica A -dipendente, presente
nella membrana che delimitica l'organulo, che trasferisce continuativamente ioni H dal citosol
all'interno del lisosoma. I lisosomi funzionalmente inattivi sono detti lisosomi primari e non
hanno pH acido nch non si fondono con un vacuolo alimentare. Quando il pH ed il compleso
degli enzimi idrolitici viene attivato il lisosoma viene detto secondario. I lisosomi sono utilizzati
nei processi di eterofagia , ma le singole cellule li sfruttano anche per la digestione dei propri
organuli divenuti vecchi attiavando processi di autofagia: il materiale da eliminare viene avvolto
da membrane derivate dal formando una vescicola che si fonde con un lisosoma
originando l'autofagosoma al cui interno avver la digestione. Questi meccanismi sembra che
possano essere regolati tramite alcuni segnali maolecolari. Inoltre i lisosomi possono effettuare
una digestione extracellulare liberando i propri enzimi al di fuori della cellula.

I perossisomi
Sono identicati in cellule animali e vegetali, nei funghi nelle alghe e nei protozoi, sono organuli
anch'essi racchiusi da un'unica membrana e contengono pi di 0 enzimi coinvolti in varie
reazioni metaboliche. Questi organuli sono stati identicati grazie alla presenza dell'enzima
urato ossidasi che catabolizza le purine, anche possibile identicarli tramite una reazione
citochimica, specica per l'enzima catalisi contenuto nei perossisomi.
Una delle funzioni dei perossisomi che, al loro interno, si compie l'ossidazione degli acidi
grassi (beta-ossidazione), come nei mitocondri, ma in maniera pi rapida sopratutto per gli
acidi grassi a lunga catena. Circa il del contenuto proteico costituito dalla catalisi, un
enzima che interviene nella neutralizzazione dell'acqua ossigenata convertendola in H2O
O2. L'acqua ossigenata prodotta e degradata all'interno di questi organuli in modo che non
possa libersi nella cellula. Svolgono anche un'azione detossicante nei confronti di alcoli e altri
componenti tossici.
Questi organuli vengono assemblati a partire da proteine che vengono sintetizzate su ribosomi
liberi nel citoplasma e quindi trasferite al perissosoma. La biogenesi dei perissosomi si attua
con un meccanismo che prevede, dopo l'accrescimento dovuto all'incorporazione di lipidi e di
speciche proteine, anche una fase di divisione. Inne i perossisomi svolgono un ruolo
metabolico rilevante nei vegetali, dove collaborano con cloroplasti e mitocondri delle foglie
nella fotorespirazione, cio l'assorbimento fotodipendente di O2 e il rilascio di CO2.

Il citoscheletro

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Nel citoplasma delle cellule eucariotiche presente una rete di bre di natura proteica che fa
da supporto meccanico alla cellula, ne determina e ne mantiene la forma resistendo alle
deformazioni, trasmette forza meccanica, funge da ancorggio per gli organuli che non si
muovono liberamente nel citoplasma inne coninvolto nei movimenti cellulari. Il citoscheletro
si rinnova continuamente e pu modicarsi velocementegrazie a rezioni di polimerizzazione. Le
diverse bre che compongono questo sistema sono dei polimeri che si costituisconoa partire
da subunit proteiche che si attraggono chimicamente e si assemblano spontaneamente in
lunghe catene (allo stesso modo si disassemblano). Il citoscheletro risulta costituito da tre
strutture brose principali:
microlamenti
microtubuli
lamenti intermedi
Fanno parte del citoscheletro anche una serie di proteine associate, circa una ventina, tra le
quali la miosina.
I microlamenti o lamenti di actina, sono le strutture brose pi assibili, sono presenti in tutte
le cellule eucariotiche. Sono costituiti da catene intrecciate ed avvolte in maniera lassa l'una
sull'altra. Ogni lo insolubile ed costituito da subunit di natura proteica, dalla forma
globulare: si tratta di molecole di actina. sistono differenti forma di molecola. Ciascuna
molecola di actina lega una molecola di A o AD ; l'organizzazione testa coda delle molecole
impartisce una polarit al lamenti di actina. LA crescita avviene per addizione o perdita delle
subunit alle due estremit del polimero. an mano che l'actina G viene polimerizzata nei
microlamenti, l'A legato viene idrolizzato in AD . SI possono organizzare in maniera
differente nelle iverse cellule o all'interno della stessa, formando fasci organizzati (bre da
stress), o reticoli (cortex cellulare), o strutture orientate (lopodi). I lamenti di actina
supportano i microvilli, piccole protrusioni della membrana plasmatica che adeguatamente
aumentano la supercie cellulare perch deputati all'assunzione di materiale nutritivo. Il
sistema actina-miosina costituisce l'apparato contrattile delle cellule muscolari ed anche
reponsabile della citocinesi. Le bre da stress le possiamo trovare nei punti di giunzione delle
mebrane plasmatiche di due cellule o con la matrice extracellulare. Inoltre i lamenti agiscono
come binari per le molecole motrici di miosina.

I microtubuli sono presenti nel citoplasma di tutte le cellule eucariotiche ed hanno dimensioni
consistenti. Sono strtuure cilindriche cave la cui parete costituita da un anello di
protolamenti di natura proteica. Ciascun protolamento a sua volta costituito da subunit
globulari, degli eterodimeri, che derivano dall'associazioni di una catena polipeptidica di alfa-
tubulina con una di beta-tubulina uniti da legami non covalenti. L'alfa e la beta - tubulina si
alternano regolarmente. In genere protolamenti si dispongono l'uno accanto all'altro per
formare la pare del cilindretto microtubulare. Si pu distinguere un'estremit plus quella verso
cui sono orientate le beta-tubuline, e una minus in cui sono orientate le alfa. Nelle cellule
animali l'estremit plusa sarebbe periferica, quella minus centrale e ancorata ad un centro di
nucleazione o centro di organizzazione del microtubulo : il centrosoma per i microtubili del
citoplasma, il corpo basale per l'assonema. La reazione di polimerizzazione dei vari
protolamenti facilitata nei centri di nucleazione dove sono presenti molecole di gamma-
tubulina che in associazione con altre proteine, formano dei complessi ad anello. Grazie alla
loro lunghezza, estenzione erigidit, i microtubuli si oppongono alle forze di contrazione
mantenendo la forma della cellula e conferendo sostegno alle strutture cellulari. I microtubuli
partecipano sostanzialmente al movimento di materiale o di organuli all'interno della cellula.

Si parla di motilit intracellulare grazie alla presenza del citoscheletro che svolge un ruolo
fondamentale nei fenomeni di trasporto e ovimento all'interno del citoplasma, tramite
meccanismi quali:
trasporto lungo microtubuli
polimerizzazione e depolimerizzazione dei microtubuli
trasporto lungo i lamenti di actina
polimerizzazione e depolimerizzazione dei lamenti di actina
Afnche si verichi tale funzione di motilit sono necessarie anche alcune speciali proteine:
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proteine motrici che forniscono energia per il movimento
molecole che ancorano l'oggetto alle proteine motrici
microtubuli e microlamenti lungo cui l'oggetto si sposta come un treno sul binario.
Le principali proteine motrici, che possono produrre forza che verr trasmessa lungo la catena
polimerica del citoscheletro per cambiare forma o consentire il movimento, sono divise in tre
classi:
miosina, si dirigono verso estremit sfrangiata dei lamenti di actina
kinesina, si drigono verso le estremit plus e minus del microtubuli
dienina, si drigono verso le estremit plus e minus del microtubuli
Si tratta di enzimi che convertono l'energia chimica, immagazzinata sottoforma di GTP o ATP,
in movimento moelcolare tramite la produzione di forze rivolte alle bre del citoscheletro.

Se si parla di motilit cellulare, si parla di organuli specializzati ed altamente efcienti quali


ciglia e agelli. Si tratta di appendici cilindriche mobili del citoplasma, circondate da membrana
plasmatica e comprendenti una struttura detta assonema; questa risulta composta da nove
coppie di microtubuli esterni, fusi tra di loro, dette doppiette, e una coppia interna centrale.
Questa struttura deltta ( 2). L'assonema comprende 200 proteine accessorie. I microtubuli
derivano da una regione interna detta corpo basale. sso simile alle strutture centriolari che
si trovano nel centrosoma delle cellule animali e servono ad ancorare ciascun assonema al
cortex della cellula.
I agelli sono generalmente pi lunghi e di solito sono presenti singolarmente o in coppia,
effettuano movimento ondulatorio e talvolta rotazionale.
Le ciglia sono appendici pi corte, sono presenti in gan numero, spesso disposte in la,
battono rigidamente in un verso acquistando essibilit nella direzione opposta (battito a
remo). Le cellule hanno la possibilit di effettuare altri movimenti tra cui quelli ameboidi.

I lamenti intermedi sono gli elementi pi stabili del citoscheletro delle cellule animali. Sono
presenti solo negli organismi pluricellulari e sopratutto nei vertebrati. Devono la loro
denominazione al fatto che hanno un diametro intermedio fra quello dei microlamenti e dei
microtubuli. osseggono una regione centrale con un dominio ad alfa-elica che costituisce il
core del lamento. si possono trovare sottoforma di dimeri e tertrameri che unendosi danno
origine a protolamenti. I lamenti intermedi dissociati possono associarsi molto velocemente.
Ogni specico tipo di cellula produce e contiene soltanto uno dei vari tipi di lamenti intermedi.
I lamenti intermedi tendono a formare fascetti che si organizzano in una rete che si espande
dalla membrana plasmatica al nucleo. ssi sono ancorati alla memebrana attraverso
desmosomi.

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Replicazione del DNA
Il DNA una molecola depositaria dell'informazione genica, il meccanismo con cui il DN si replica
deve prevedere degi errori, tali errori, chiamati mutazioni, sono la causa continua del potenziale
insorgere di nuove caratteristiche di una specie che grazie a tale variabilit ha maggiori capacit di
adattamento. Solo dopo che Watson e Crick descrissero la doppia elica di DNA si cap
chiaramente quale fosse la sua funzione, i due scienziati ipotizzarono che nel DN ci fosse del
materiale genetico che si trasferisse di generazione in generazione. Tale ipotesi prevedeva la
rottura dei legami idrogeno della molecola che si separava in due lamenti. oich ogni lamento
determina la sequenza del lamento complementare, ogni singolo lamento della molecola che si
apre pu agire da stampo ed il risultato il modello di replicazione semiconservativo. Questo
modello fu dimostrato essere esatto nel 1958 da Meselson e Stahl.

Esperimento di Meselson e Stahl


Accanto al modello di replicazione semiconservatio sono in via ipotetica possibili altri due
meccanismi: il modello conservativo e quello dispersivo. Nel modello conservativo entrambi i
lamenti stampo costituirebbero la doppia elica vecchia e i due lamenti sintetizzati una nuova. Nel
modello dispersivo il DNA delle due molecole che vengono trasmesse alle cellule glie sarebbe
composto sia da tratti vecchi che da nuovi.

Caratteristiche generali della duplicazione del DNA


Afnch il DNA si duplichi necessario che la doppia elica si apra onde consentire alle due singole
eliche disgiunte di costituire lo stampo per le eliche di nuova sintesi. Queste verranno
polimerizzate da enzimi (DNA polimerasi) e libereranno energia la quale consentir non solo
legame fosfodiestere fra i vari nucleosidi, ma verr utilizzata anche per altri processi energetici non
connessi all'attivit dell'apparato di replicazione. Il riconoscimento dei nucleotidi che dovranno
formare la nuova elica legato alla regola della complementariet delle basi. La nuova catena
nucleotidica sintetizzata in direzione '- a '-OH, su entrambe le eliche che fungono da stampo.
L'apertura della doppia elica produce una bolla di replicazione al'interno della quale opera l'intero
apparato per la sintesi del DNA. Si costituisce la forcella di replicazione nel punto in cui il DNA
continuamente si srotola. In una bolla di replicazione quindi avremo due forcelle che procedono in
entrambe le direzioni a partire dal'origine. Ci denisce il progredire della forcella come
bidirezionale ma in ogni forcella la direzione di sintesi dei lamenti sempre '- a '-OH. A valle
della forcella di replicazione il DNA si superspiralizza ed necessario allentare la tensione che si
genera e questo compito svolto da l'enzima topoisomerasi. Questi enzimi possono essere di
due tipi:
topoisomerasi di tipo I che allentano i superavvolgimenti inducendo un taglio in uno dei due
lamenti;
topoisomerasi di tipo II che tagliano e ricongiungono entrambi i lamenti.
Dal momento che la polimerizzazione avviene in direzione 5' ' avremo che un'elica di nuova
sintesi viagger verso la forcella di replicazione e l'altra elica terr la direzione contraria. Un
lamento viene detto anticipato e l'altro in ritardo.

Replicazione dei batteri


La replicazione inizia sul cromosoma batterico a partire da un sito specico denominato origine. Si
tratta di una sequenza specica che riconosciuta da una proteina di inizio (dnaA). L'interazione
fra la proteina di inizio e l'origine dtermina l'apertura della doppia elica in un sito adiacente ricco di
A-T nel quale intervengono le elicasi delle proteine che, legandosi al DNA, promuovono ancor di
pi la separazione dei due lamenti. Dopo l'elicasi intervengono le proteine che destabilizzano la
doppia elica (HD o proteine che si legano al DNA a singola elica). La loro funzione quella di
impedire che il DNA si richiuda. L'enorme quantit di legami idrogeno tende a far riassociare i
piccoli tratti a singolo lamento. In seguito intervengono le girasi, ovvero una topoisomerasi II che
allenta la tensione che si era creata nei superavvolgimenti. Il primo enzima ad agire quello
deputato a fabbricare un innesco primer, ovvero un piccolo polinucleotide legato allo stampo con
legami idrogeno. Gli enzimi che polimerizzano il DNA, cio le DNA polimerasi I, II, III, sono detti
primer dipendenti. Il piccolo nucleotide un frammento di RNA, una RNA polimerasi DNA-
dipendente, detta anche primasi, l'enzima che inizia il processo di duplicazione. L'RNA
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polimerasi invece non necessita di un innesco e forma un piccolo RNA e permette al DNA
polimerasi III di iniziare la sua trascrizione. Gli inneschi vanno successivamente rimossi: la DNA
polimerasi III quando incontra l'innesco sccessivo viene sostituita dall'a DNA polimerasi I che
insieme alla II in grado di eliminare l'RNA. La DNA polimerasi I possiede anche un attivit
esonucleasica che avviene in direzione 5' 3OH ed in grado di rimuovere nucleotidi. L'attivit
polimerasica in grado di aggiungere un nucleotide alla volta ed ad un certo punto subentra
l'enzima ligasi che lega i due lamenti sintetizzati con il lamento stampo. Uno stampo, come
detto, avr una replicazione continua, mentre l'altro discontinua e si formeranno dei frammentio
detti di okazaki.

La correzione delle bozze da parte della DNA polimerasi III


Gli appaiamenti scorretti sono molto frequenti per questo necessaria la presenza di un enzima
correttore di bozze che agisce in direzione 3'OH 5'P ed entra in funzione quando viene inserito
un nucleotide sbagliato.

Replicazione negli eucarioti


I principi generali che sono alla base del processo di duplicazione del DNA sono rispettati anche
per la cellula eucariotica. Svolgono la loro azione le elicasi, le proteine di svolgimento, la primasi,
le DNA plimerasi, le topoisomerasi e le ligasi.
La velocit di replicazione negli organismi eucariotici inferiore circa 10 volte a quella dei
procarioti. Lo stratagemma utilizzato afnch avvenga una replicazione abbastanza rapida
l'apertura in pi punti della doppia elica, questi punti sono detti repliconi. Deniamo repliconi o
unit di replicazione il tratto di DNA compreso fra due forcelle di una bolla di replicazione. Le
polimerasi che intervengono nella duplicazione del DNA eucarotico vengono chiamate alfa e
gamma. la seconda attiva nei mitocondri; la polimerasi beta invece viene utilizzata nei
meccanismi di riparazione. utte le polimerasi, esclusa la beta, hanno capacit di agire in direzione
3'OH 5'P. L'inizio della replicazione assicurato da un complesso polimerasi alfa/primasi che
polimerizza l'innesco ed un piccolo tratto di DNA.
I tratti terminali dei cromosomi sono detti telomeri hanno gli estremi costituiti dalla doppia elica di
DNA. Vi un enzima telomerasi capace di risolvere il problema della duplicazione di essi. La
lunghezza delle estremit telomeriche un fattore che determina la vecchiaia di un individuo,
probabile che esistano proteine in grado di regolare l'allungamento e l'accorciamento delle
estremit telomeriche mantenendole di lunghezza costante.

Riparazione del DNA


in un organismo pluricellulare le mutazioni che sono a carico delle cellule della linea germinale
vengono trasmesse alla progenie; quelle relative alle cellule somatiche possono provocare
l'insorgere di trasformazioni neoplastiche o accelerare i processi di invecchiamento. Alterazioni
della struttura del DNA possono essere di natura spontenea, ma anche indotte da fattori
ambientali.
Dunque necessario riparare i danni, siano essi spontanei o indotti, e mantenere le frequenza di
mutazione in valori relativamente bassi ma tali da garantire la variabilit. Ci che sfugge alla
correzione immediata delle bozze effettuata dalla DNA polimerasi III verr corretta in seguito con
diversi meccanismi:
riparazione ala luce: rimuove i dimeri di primidina con einzima fotoliasi
riparazione per escissione: i dimeri di primidina sono rimossi poich viene riconosciuta una
distorsione della doppia elica e vengono tagliati via i nucleotidi circostanti a quello mutato.
La zona viene unita dalla ligasi.
riparazione dovuta alla gilosilasi: viene rimossa la base anormale dal desossiribosio a cui
legata. Il sito mancante di base viene denito apurinico o aprimidinico.
riparazione per correzione di un appaiamento sbagliato fra basi: prevede la rimozione di un
lungo lamento che include la base mal appaiata.

Trascrizione e maturazione degli RNA

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Il processo di trascrizione vede il riscrivere le sequanze di DNa su un lamento di NA detto
trascritto. La funzione degli Na varia: infatti non servono solo per la sintesi proteica ma per
molte altre funzioni; questo si pu dedurre anche dalla variabilit di categorie che questa moelcola
forma (m NA, t NA, r NA).

Caratteristiche generali della trascrizione


L'apparato enzimatico che opera viene detto RNA polimerasi e i nucleotidi saranno sintetizzati in
direzione '- a 'OH. Delle due eliche di Dna generalmente viene copiata come NA una sola
elica che funge da stampo ed quella che contiene l'informazione. Un dato lamento pu esser
trascrivente per alcuni tratti e non-trascrivente per altri. Il tratto che viene trascritto denominato
gene e deve contenere dei segnali ce indichino all' NA polimerasi dove inizia e dove termina il
punto di trascrizione. Si indica come promotore il sito del DNA dove si lega l' NA polimerasi prima
di iniziare la trascrizione. La molecola di NA che emerge sar identica in sequenza di basi
all'elica non trascriventge del DNA, con la sostituzione di U con . I tratti di NA che vengono
sintetizzati possono essere molto lunghi , per cui l'enzima deve restare attaccato al DNA per molto
tempo.

Trascrizione nei batteri


L'enzima chiave della trascrizione, l' NA polimerasi, costituito in tutti i batteri da subunit che
formano il core. I promotori batterici degli m NA sono costituiti da due serie di sequenze
nucleotidiche denite - e - 0. Il segno - sta a indicare la distanza, in numero di nucleotidi, dal
punto di inizio della trascrizione indicato come . La sequenza - 0 ricca di adenine e timine. La
sintesi avviene dopo che la doppia elica di DNA si aperta in direzione ' a 'OH; La sintesi
dell' NA non procede a velocit costante ma subisce dei rallentamenti/pause dovute alla presenza
di tratti ricchi di citosine e guanine. Un certo numero di CG caratterizzano il luogo dove la
trascrizione termina. Questi siti sono formati da sequenze palindromiche, che sull' NA, portano
alla formazione di anse. Il rallentamento della polimerasi costituisce il sito terminatore. La
terminazione della trascrizione pu esser dovuta anche al fattore ro, una proteina tetramerica con
attivit A asica. alvolta l' NA polimerasi ha bisogno di attivatori per poter esser saldamente
ancorata al promotore. Uno degli attivatori il CA che si lega ad una sequenza molto vicina al
promotore dei geni che operano per il catabolismo del lattosio LAC e del galattosio GAL. Nel caso
di GAL, CA entra in contatto con la subunit alfa della polimerasi ad entrambi gli estremi; nel
caso di LAC invece si lega a una decina di nucleotidi a monte del promotore ed entra in contatto
con l'estremit alfa carbossil-terminale. I promotori possono anche interagire con i repressori che
inibiscono la traduzione. L' NA polimerasi pu formare trascritti che possono portare pi info nello
stesso lamento, cio vero per tutti i tipi di NA. In questo caso l' NA trascritto sar denito
mRNA policistronico, il cistrone un segmento di DNA a cui corrisponde un solo peptide.

Maturazione degli RNA nei batteri


Gli m NA batterici sono caratterizzati da pochi eventi di maturazione, dal momento che la loro
estremit ' immediatamente catturata dai ribosomi che traducono l' NA in proteine. Negli
archeobatteri e nei cianobatteri sono state identicate sequenze introniche dotate di capacit
enzimatica, ribozimi, ovvero di eliminarsi dal precursore.

Trascrizione negli eucarioti


L'apparato di trascrizione negli organismi eucarioti risulta molto pi complesso, tale complessit
riguarda sia l'apparato enzimatico e le sue interazioni con altre proteine, sia le sequenze non
trascritte che modulano l'attivit di un gene a questo livello. Le NA polimerasi I,II,III hanno
funzioni diverse il che signica che riconoscono promotori differenti. I promotori riconosciuti dalle
NA polimerasi hanno delle peculiarit: l' NA polimerasi I riconosce due sequenze che
costituiscono l'elemento promotore core, che si trova da - a rispetto al punto di inizio della
trascrizione e di un elemento promotore a monte che si trova da - 0 a - 0. L' NA polimerasi II
riconosce il promotore caratterizzato dalla sequenza TATA box localizzata fra - 0 e -2 nucleotidi,
oppure una sequenza a - 0 detta CAAT box. L' NA polimerasi II ha bisogno di attivatori che
possono a loro volta attivare dei cooattivatori o dei coorepressori. Le sequenze di DNa coninvolte

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nella trascrizione sono dette enancher e legano proteine regolatrici che incrementano di al meno
00 volte l'efcienza della trascrizione.

Maturazione dell'mRNA
possono avvenire diversi tipologie di maturazione tra cui il capping ovvero l'aggiunta di una
guanosina monofosfato in ' al primo nucleotide dell'm NA. La funzione del cap quella di
proteggere l'estremo 5' dal messaggero dell'enzima ribonucleasi e di posizionare i ribosomi in
modo da individuare la giusta cornice d lettura. La poliadenilazione riguarda l'aggiunta al
terminale 'OH di numerosi ribonucleotidi contenenti adenina. Lo splicing consiste nel rimuovere
dall'interno del trascritto che sta maturando sequenze che non hanno signicato. Questi blocchi di
pre-mRNA che vengono rimossi si chiamano introni. La perdita degli introni determina la necessit
di ricostruire l'RNA attraverso l'unione degli esoni. Questi complessi ribonucleoproteici vengono
denominati spliceosomi. lo splicing alternativo permette la formazione di trascritti maturi diversi
in seguito al fatto che alcuni introni vengono considerati esoni. i fattori proteici detti fattori di
splicing alternativo collaborano con gli spliceosomi a riconoscere i siti su cui operare i tagli.
L'editing il cambiamento a livello post traduzionale delle sequenze di m NA.

LA STRUTTURA DEL CODICE GENETICO E LA TRADUZIONE


Il DNA che stato trascritto in NA, attraverso tale molecola intermedia (precisamente l'm NA)
viene letto e sintetizzato in proteine attraverso il processo di traduzione. Deve esistere uno
stratagemma attraverso il quale un alfabato fomrmato da sole lettere sia trasformato in un
vocabolario contenente ventidue parole per i 22 amminoacidi (tra cui selenocisteina e pirrolisina).
Al variare di un nucleotide del DNA poteva variare un amminoacidop nella corrispondente
sequenza nella proteina. Ad un singolo nucleotide non pu corrispondere un amminoacido.
ssendo 22 gli amminoacidi, il codice genetico, cio le combinazioni di nucleotidi dell'm NA cui
corrispondono gli amminoacidi, non pu essere basato su questo minimo calcolo combinatorio,
infatti saranno le combinazioni che potranno codicare gli amminoacidi. L'unit condicante
elementare composta da tre nucleotidi, triplette o codoni. sistono olti codoni che hanno lo
stesso signicato e quindi codicano per la stessa proteina. Il codice genetico l'insieme dei odoni
a cui corrispondono i vari amminoacidi pi i codoni di termine. Il codice genetico continuo e
degenere perch ci sono molti codoni sinonimi

Le propriet del codice genetico


Possono avvenire delle inserioni o delezioni che provocano l'inserimento o la rimozione di una
determinata sequenza del codice genetico. l'inserzione pu causare uno slittamento detto
frameshift il quale causa una lettura variata della sequenza. Inoltre ci sono delle triplette che
hanno la funzione di codoni di stop, ovvero indicano il punto in cui termina la traduzione.

La decifrazione del codice e la direzione di lettura


La selenocisteina e la pirrolisina hanno due codoni specici UGA e UAG.
Il codige genetico stato rilevato come universale per tutti gli organismi, procarioti ed aucarioti, il
codice esattamente identico con l'eccezione di alcuni codoni mitocondriali che possono avere
diverso signicato rispetto a quelli degli m NA citoplasmatici.

L'apparato di traduzione: i ribosomi e i tRNA


Negli eucarioti il precursore sintetizzato a partire dall'organizzazione del nucleolo (NO ) e
matura nella regione brillare del nucleolo. L'attivit catalitica sembra risiedere in alcuni r NA che
sono dei ribozimi. i t NA vengono rafgurati con struttura a trifoglio e struttura tridimensionale ad L
rovesciata.

La traduzione
u essere suddivisa in due fasi: una A -dipendente e una -dipendente. Nell'ambito dell'ultima
fase distinguiamo tre momenti: l'inizio, l'alungamento e il termine della traduzione.
) fase A -dipendente: afnch gli amminoacidi siano portati sui codoni specici devono essere
legati al proprio t NA, la formazione del complesso amminoacil-tRNA mediata da enzimi noti
come amminoacil-tRNA sintetati l'enzima riconosce vari segnali.
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2) fase GTP-dipendente: inizio: sull'mRNA viene individuato il segnale di inizio della traduzione
costituito dalla tripletta AUG, tale segnale consente alla subunit minore del ribozima di adagiarsi
per prima sull'm NA. Grazie al'idrolisi del G porta il primo amminoacido specicato dalla
tripletta AUG ovvero la formil-metionina. Allungamento: AUG codicher la metionina anche nel
mezzo alla catena polipeptidica nasente. Sulla subinit superiore del ribosoma si individua un sito
P pepetidico, occupato dal tRNA, un sito A amminoacilico vuoto posizionato sulla tripletta
successiva; ed un sito E exit. Termine: quando sull'mRNa sono presenti codoni no senso sono
stimolati i fattori di rilascio che intervengono ed interrompono la traduzione. I ribosomi scorrono
numerosi lungo l'mRNA formando dei poliribosomi con l'obbietivo di sfruttare numerose volte la
moelcola di m Na che generalmente ha vita molto breve.

La traduzione negli eucarioti


L'amminoacido iniziatore la metonina come nella situazione generale, importante sotolineare
che gli m Na eucariotici vengono deniti monocistronici essendo il cistrone corrispondente ad
un solo messaggio. Le proteine vedono la copartecipazione di altre protiene che sono dette
chaperon che determinano il controllo del ripiegamento tridimensionale. lnoltre vi l'ubiquitina
che regola alcune funzioni cellulari come l'arrotolamento o lo srotolamento della cromatina.

REGOLAZIONE DELL'ESPRESSIONE GENICA


La regolazione dell'espressione genica avviene con meccanismi spacici e differenti per i procarioti
e gli eucarioti e sono conseguenza della diversa organizzazione in compartimenti cellulari.

Procarioti
A livello trascrizionale la cellula batterica regola l'espressione del gene grazie all'operone ovvero
un tratto di DNA comprendente tratti regolativi e geni strutturali. Gli operoni sono inducibili o
reprimibili oppure anabolici o catabolici a seconda se procedono a processi di sintesi o
degradazione del substrato. L'operone inducibile, quindi catabolico, per esempio quello del lattosio
LAC, il lattosio viene scisso in glucosio galattosio e tre prodotti proteici: la permeasi, la trans-
acetilasi e la beta-galattosidasi. In assenza del lattosio una proteina, il repressore, proveniente
dall'attivit di un altro gene, lega l'operatore inibendo la trascrizione. Vi un cambiamento della
struttura tridimensionale del sito allosterico, quindi una regolazione alosterica, che induce
l'impossibilit di legarsi al sito del lattosio. Gli operomi reprimibili sono quelli anabolici e sono
costituiti da geni strutturali che concorrono alla sintesi di un prodotto nale che si lega ad un
repressore inattivo. il cambiamento conformazionale conferisce al repressore afnit di legame per
l'operatore e ci blocca la trascrizione.
A livello post-trascrizionale esiste un tratto di DNa fra operatore e geni strtturali denito leader che
contiene il sito attenuatore. l'attenuazione il meccanismo dipendente dalle conformazioni
dell'RNA trascritto sul tratto leader ed in particolare sul sito attenuatore.
A livello traduzionale le regioni che legano metaboliti sono denite riboswitch, sono egioni che
precedono la sequenza codicante e si trovano in archea, batteri, funchi e piante. siste un
sistema che quando attivo nasconde la presenza i un sito di legame e quindi la traduzione inibita.

Eucarioti
A livello trascrizionale fu scoperto che esiste una relazione fra l'incremento di acetilazione degli
istoni e l'aumento di efcienza della trascrizione. l'acetilazione degli istoni e l'iperacetilazione
delle lisine uno dei meccanismi che rende accessibile il DNA da parte dell'apparato di trasrizione.
Poi vi l'attivit di regolazione legata alla metilazione del DNa ed epigenetica cio avviene a
seguito di comportamenti chimici che non portano al cambiamento della sequenza genica.
A livello post-trascrizionale i miRNA, presenti in tutti gli eucarioti, hanno una maturazione che inizia
nel nucleo a partire dai pri-miRNA che riduce le sue dimensioni ovvero diventa pre-miRNA grazie
ad un complesso proteico noto come microprocessore contentene delle proteine. L'esportina 5
sembra essere responsabile del passaggio del pre-miRNA nel citoplasma ove l'endonucleasi Dicer
trasforma il pre-mi NA in una molecola a doppio lamento grazie all'abolizione dell'ansa ripiegata.

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MEMEBRANE E MECCANISMI DI TRASPORTO
Metaboliti quali zuccheri, grassi ed altre materie prime entrano nella cellula dallo spazio
extracellulare, mentre prodotti del catabolismo cellulare ed i prodotti di secrezione attraversano il
doppio strato fosfolipidico in senso opposto. Il usso continuo di ioni e di molecole di acqua
assicura che le concentrazioni di queste sostanze siano mantenute entro i valori compatibili con la
vita e le funzioni celulari. Le molecole biologiche non riescono ad attraversare la membrana a
casua della composizione chimica. il doppio strato fosfolipidico permette il passaggio di acqua, di
gas e di piccole molecole liposolubili e prive di carica. Esso risulta selettivamente permeabile.
Esistono tre modalit differenti di trasporto grazie alle quali la cellula mantiene costante la
composizione intracelulare ed il PH, regola il volume, introduce nutrienti e elimina composti tossici;
essi sono: la diffusione semplice, la diffusione facilitata e il trasporto attivo. I primi due meccanismi
non necessitano di nessun tipo di apporto energetico e sono deniti trasporto passivo, ricavano
l'energia necessaria dalla molecola da trasportare o dal gradiente elettrochimico di
concrentrazione. Il trasporto attivo richiede energia che si ricava dall'indrolisi di ATP e avviene
contro il gradiente di concentrazione di memebrana.

La diffusione semplice
il usso netto delle sostenze si svolge dal compartimento a concentrazione pi alta verso quello a
concentrazione pi bassa ed avviene senza consumo di A . la diffusione semplice inuenzata
dalle dimensioni e dalla lipolia della molecola, cos come dalla temperatura del sistema. il
passaggio delle molecole attraverso il doppio strato fosfolipidico avviene attraverso gli spazi
intermolcolari tra le catene degli acidi grassi dei fosfolipidi. la presenza di questi spazi favorita
dalla mobilit e dalla presenza di punti di insaturazione. L'ossigeno attraversa il doppio strato
lipidico da fuori a dentro, mentre l'anidride carbonica effettua il percorso inverso.

L'osmosi: la diffusione dell'acqua attraverso le membrane


si verica quando due soluzioni acquose contenenti quantit diverse di soluto sono separate da
una membrana semipermeabile che permette il passaggio del solvente ovvero l'acqua ma non
quello del soluto. L'acqua comincia a passare dalla soluzione pi diluita (con meno soluto) a quella
pi concentrata (con pi soluto) no a raggiungere uno stato di equilibrio. L'acqua si sposter dalla
soluzione dove l'energia libera pi alta a quella in cui pi bassa. quando l'energia libera fra i
due compartimenti sara la stessa la diffusione dell'acqua si arrestera e le due soluzioni saranno
isotoniche. Se la cellula si trova a contatto con una soluzione pi concentrata di quella del suo
citosol,soluzione ipertonica, l'acqua passera dalla cellula verso l'esterno e quindi la cellula
tender a rimpicciolirsi e a raggrinzirsi. Se invece la cellula sar a contatto con una soluzione
meno concentrata del suo citosol,soluzione ipotonica, allora l'acqua passer dall'esterno
all'interno e la cellula tender a gonarsi no a scoppiare.

La diffusione facilitata
Se il processo esoergonico si attuer la diffusione facilitata che comporta l'utilizzo di particolari
proteine trasportatrici, carrier o permeasi, o canali ionici.
Le proteine trasportatrici: sono inglobate nella mebrana e si combinano temporanemanete con
le cellule da trasportare. il usso delle molecole si verica secondo gradiente di concentrazione. Le
permeasi dopo aver legato la molecola da trasportare subiscono un cambiamento di
trasformazione che rende possibile il passaggio della membrana. Un modello particolarmente
signicativo il trasportatore del glucosio dei globuli rossi note come GLU . Questa moelcola
presenta dei siti di legame per glucosio e inizlamente il glucosio si lega alla proteina trasportatrice
sul lato esterno della memebrana celulare, poi a seguito del cambiamento conformazionale il
glucosio viene rilasciato sul versante intracelulare e il GLU ritorna alla sua conformazione
iniziale aperto verso l'esterno. Questo ciclo di trasferimento pu vericarsi in entrambe le direzioni.
I canali ionici: sono alla base di processi di fondamentale impportanza biologica come la
trasmissione degli stimoli nervosi, la trasduzione del segnale e la regolazione della pressione
osmotica. I canali sono altamente selettivi, si ritiene che la selettivit dipenda principlamente
dall'interazione dei pori con gli ioni. A canai differenti corrispondono solettivit diverse.
La specicit della diffusione facilitata dipende sia dalla natura del sito di legame sia dalle cariche
in gioco le quali interagiscono con una porzione di substrato. La velocit con cui avviene il
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trasporto facilitato pu essere inuenzata da altri soluti coinvolti nel sistema; questi possono anche
determinare l'inibizione o partecipare, con effetto cooperativo, a stimolare il trasporto. Sebbene la
velocit di trasporto aumenti con l'aumentare della differenza di concentrazione esiste una velocit
max.

Trasporto attivo
L'ambiente intracellulare e quello extracellulare sono caratterizzati da una distribuzione ineguale di
specie ioniche quali NA , ,Ca2 ,H . Questa diversa distribuzione garantita e mantenuta da un
tipo di trasporto di memebrana che consente il movimento di ioni e molecole contro gradiente di
concentrazione. Il trasporto attivo mediato da proteine intrinseche di memebrana che sono in
grado di legare reversibilmente e selettivamente un particolare soluto e di trasportarlo attraverso la
memrbana in seguito a modiche conformazionali. Queste proteiene hanno capacit di idrolizzare
A e sono dette pompe ATP-dipendenti o ATPasi. il trasporto mediato da queste pompe
denito trasporto attivo diretto/primario in quanto l'energia derivante dall'irdolisi dell'A viene
utilizzata x il trasporto dei soluti che in questo caso sono sempre ioni con carica positiva. Negli
eucarioti c' un trasporto ativo secondario/indiretto a cui l'energia non fornita direttamente
dall'idrolisi dell'A ma dall'esistenza di un gradiente elettrochimico prodotto da un trasporto attivo
primario.

Pompa sodio potassio: costituita da un tetramero alfa2beta2. la subinit alfa un polipepide


transmembranario non glicosilato responsabile sia dell'idrolisi dell'A che del trasporto degli ioni;
la subinit beta un polipeptide glicosilatolocalizzato sul versante esterno della membrana che
non sembra essere direttamente coinvolto nel trasporto di ioni, ma necessario per il corretto
ripiegamento della subinit alfa. il trasporto mediato da questa pompa prevede il trasfeirmento di
tre ioni NA all'esterno della cellula e due ioni all'interno della cellula per ogni molecola di A
idrolizzata. LA fosforilazione della subunit alfa determina la transizione della protiena dalla
conformazione verso il versante extracellulare a quella diretta verso l'intracellulare.
Pompa a idrogeno: caratteristica della memebrana plasmatica di cellule vegetali, batteriche e
dei funghi ed responsabile contro gradiente elettrochimico di ioni H che dal citoplasma si
muovono verso l'ambiente extracellulare. Questa pompa consente di mantenere il pH
citoplasmatico intorno ad un valore neutro.
Pompa Calcio: si trova sia sulla membrana plasmatica che sulle memebrane del reticolo
endoplasmatico. Il ruolo quello di regolare il trasporto attivo degli ioni Ca2 verso lo spazio
extracellulare e il lume del , cos da mantenere bassa la concentrazione citosolica di questo
ione.

Trasporto attivo indiretto


il trasporto attivo di zuccheri, amminoacidi e di altre molecole organiche contro gradiente di
concentrazione spesso associato ad un contrasporto con ioni sodio, per le cellule animali, o con
protoni per le cellule vegetali,batteriche o dei funghi. Le proteine che mediano questo tipo di
trasporto detto indiretto non utilizzano energia che deriva direttamente dal consumo di A ma
quella accumulata nel gradiente elettrochimico generato dalle pompe A asi.

I MECCANISMI DI SEGNALAZIONE CELLULARE


Le cellule comunicano tra loro con un processo denito segnalazione cellulare, un processo
complesso che consiste nella produzione e nel rilascio di segnali chimici ed elettrici che vengono
veicolati sulle cellule bersaglio, permettendo lo scambio di informazioni. Le principali molecole
responsabili dello scambio di informazioni sono: fattori solubili quali neurotrasmettitori, ormoni,
fattori di crescita o citochine; alcuni neurotrasmettitori come il glutammato e la glicina sono di
natura amminoacidica mentre la maggior parte degli ormani, citochine e fattori di crescita sono di
natura proteica (insulina,interferone, ormone della crescita). ra questi ci sono gli ormoni steroidei
ovvero derivanti da modicazioni chimiche della molecola del cortisolo come il testosterone o
l'estradiolo.

I recettori

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Sono proteine che a seguito dell'interazione con la molecola segnale, denominata ligando
funzionano come interruttori molecolari determinando l'accensione di particolari vie metaboliche
che possono modicare le funzioni cellulari. Le caratteristiche fondamentali che i recettori devono
avere nei confronti dei loro ligandi sono due: la specicit e l'afnit di legame. Il recettore ed il suo
ligando si riconoscono attraverso una specicit sterica; la specicit di interazione assicurata
dalla presenza nella struttura tridimensionale del ligando di una regione complementare alla
molecola del recettore denita sito d legame. L'afnit di legame denisce le concentrazioni di
legando necessarie per formare il complesso ligando-recettore. La maggior parte dei fattori di
segnalazione non in grado di passare direttamente attraverso le membrane cellulari poich sono
di natura idrolica ed hanno un peso molecolare elevato. Queste molecole devono trasdurre i
segnali all'interno del citoplasma senza penetrare all'interno della cellula, ma riconoscendo e
legando specici recettori localizzati sulla membrana cellulare. questi recettori di membrana sono
proteine intrinseche che attraversano il doppio strato lipidico della membrana sono organizzate in
tre regioni funcionali distinte: la regione extracellulare, che forma la tasca di legame per il ligando
specico: la parte transmembrana che pu essere monopasso o multipasso; la regione interna
rivolta verso il citoplasma della cellula.
Esistono classi particolari di molecole segnale di natura lipidica, come gli ormoni steroidei,
l'ormone tiroideo, la vitamina D e i derivati dei retinoidi. Queste molecole di natura idrofobica
hanno una struttura planare simile a quella del colesterolo e durante il trasporto attraverso il
torrente circolatorio sono associate a trasportatori proteici. Una volta raggiunto il bersaglio devono
attravesare la memebrana e sono in grado di farlo per diffusione semplice poich sono irofobiche e
una volta giunte nel citoplasma vengono legate da recettori proteici intracellulari. I recettori
intracellulari sono costituiti da tre regioni funzionalmente distinte: una che attiva la trascrizione,
una che lega il DNA in sequenze speciche ed una che lega l'ormone. In condizioni di riposo il
recettore legato ad una molecola inibitrice. Il complesso ormone recettore pu interagire con le
sequenze del promotore del gene bersaglio regolandone la trascrizione.
La fosforilazione consiste nell'aggiunta di un gruppo fosfato su specici residui amminoacidici, gli
amminoacidi fosforilati sono quelli che hanno un residuo ossidrilico disponibile per il legame al
gruppo fosfato. L'aggiunta o la rimozione del gruppo fosfato di una proteina causa una
riorganizzazione dei legami che controllano la struttura terziaria della proteina e porta cos ad una
transizione funzionale. Gli enzimi che sono in grado di fosforilare le proteine o altri substrati sono
detti chinasi. il ritorno allo stato iniziale richiede la defosforilazione per cui il gruppo fosfato viene
idrolizzato grazie ad un enzima della categoria fosfatasi.

MECCANISMI E VIE DELLO SMISTAMENTO DI MOLECOLE


Smistamento delle proteine nei compartimenti cellulari ed endocitosi
La maggior parte delle proteine cellulari sintetizzata dai ribosomi presenti nel citosol ad
eccezione di una piccola quota di proteine sintetizzate all'interno dei mitocondri o dei cloroplasti. Il
meccanismo utilizzato per smistare le proteine nei vari compartimenti di una cellula eucariotica
basato in linea generale sulla presenza di segnali di indirizzamento presenti sulla proteina
stessa: di solito si tratta di sequenze amminoacidiche che vengono riconosciute da opportune
strutture molecolari presenti a livello dell'organulo di destinazione. L'ingresso delle proteine nei
compartimenti di destinazione richiede l'attraversamento di memebrane in particolare esse devono
superare proprio la barriera costituita dalla memebrana del singolo organulo bersaglio. Nel caso
dei mitocondri, dei cloroplasti, del RE e dei perossisomi ci sono dei traslocatori proteici posizionati
sulla memebrana di questi organuli, che permettono e controllano il transito della proteina da
importare in forma denaturata. I traslocatori richiedono consumo di energia e funzionano in modo
analogo ad un sistema di trasporto attivo. Nel caso del nucleo, al contrario, i pori nucleari
rapresentano dei valichi delettivi dotati di un apparati macromolecolare che opera il trasperimento
bidirezionale di proteine ed altre macromolecole dall'esterno al'interno del nucleo e viceversa.
Inne vi il trasporto vesciolare: le proteine vengono prima inserite nelle vescicole che si generano
dal'organulo i partenza e poii dopo che hanno viaggiato nel citosol giungono al compartimento di
destinazione dove rovesciano il loro contenuto grazie al processo di fusione della vescicola con la
memebrana dell'organulo.

Smistamento di molecole tra citosol e nucleo


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Le molecole con dimensioni notevoli non hanno la capacit di passare all'interno del poro nucleare
a meno che non contengono delle sequenze di localizzazione nucleare NLS, ovverp dei segnali
costituiti da brevi sequenze amminoacidiche ricche di amminoacidi carichi positivamente come la
lisina e l'arginina. Le sequenze NLS sono legate da particolari recettori di importazione nucleare
capaci di riconoscere allo stesso tempo le nucleoporine e di traslocare sicamente all'interno del
nucleo l'intero complesso proteico del citosol. Questo processo mediato da RAN, una classe di
proteine G monomeriche che, oscillando tra lo stato attivo legato al GTP e quello inattivo legato al
GDP, accompagnano il complesso recettore/cargo dentro e fuori dal nucleo. Alcune molecole
entrate nel nucleo non vi rimangono, infatti sar proprio l'esportazione fuori dal nucleo a
disattivarle perch perdono la possibilit di interagire con le corrispondenti sequenze bersaglio. Il
processo di esportazione nucleare funziona con meccanismi e caratteristiche analoghi a quelli
descritti per l'ingresso delle proteine nel nucleo. Esistono sequenze di esportazione nucleare
NES riconosciute dai recettori di esportazione della stessa famiglia di quelli di importazione.
L'ingresso/uscita dal nucleo di una proteina un preocesso regolato da pi stimoli che la celula
riceve dall'esterno. Vi sono diversi meccanismi di varia natura che spesso coinvolgono la
fosforilazione/defosforilazione della protiena stessa.

Smistamento delle proteine dal citosol ai mitocontri


Il DNa mitocondriale codica il 0 delle proteine il restante 0 codicato dai geni nucleari.
pertanto tali proteine vengono sintetizzate nel citosol sottoforma di precursori che contengono una
sequenza di indirizzamento ai mitocondri posta all'estremit ammino terminale. Quando la
proteina raggiunge il mitocondrio e vi penetra, un enzima proteolitico peptidasi del segnale che
rimuove in modo selettivo la sequenza di indirizzamento generando la forma matura della proteina
mitocondriale. il trasferimento all'interno del mitocondrio della proteina richiede la presenza sulle
membrane di traslocatori proteici capaci di consentire il transito di tali molecole. I traslocatori sono
noti come complessi TIM e TOM che presentano una porzione che riconosce e lega le sequenze di
indirizzamento delle proteine ai mitocondri ed un'altra porzione che costituisce il vero e proprio
canale idrolo per il passaggio della proteina. necessario che esse mantengano una
conformazione quanto pi lineare possibile e non deve assumere ulteriori strutture ovvero quella
secondaria o terziaria. Questo processo richiede l'intervento di molecole chaperon appartenenti
alla famiglia Hsp70 citosoliche. Le Hsp 0 si legano alla sequenza di indirizzamento della proteina
impedendole di assumere la conformazione denitiva; allo stesso tempo l'interzione con lo chapern
favorisce il legame al complesso TOM per iniziare il processo di traslocazione.

Smistamento delle proteine dal citosol al RE


I ribosomi si legano al Re al momento in cui sintentizzano proteine ad esso indirizzate. Il RE
sede di sintesi dei lipidi delle membrane e dei lipidi in generale e costituisce anche un magazzino
per gli ioni Ca2+. Le sequenze di indirizzamento al RE sono riconosciute da un complesso
chiamato NAC che ha il compito di proteggerle da altre possibili interazioni e da un complesso
ribonucleoproteico noto come particella SRP costituito da una molecola di RNA abasso peso
molecolare. SRP lega a sua volta un recettore SRP presente sulla memebrana del RE. Una volta
che il ribosoma arrivato sulla membrana del RE la particella SRP ed il suo recettore si separano
dal ribosoma che si ancora ad un trasocatore proteico noto come SEC61 che permetter il
passaggio della proteina in corso di sintesi attraverso la memebrana del RE. quando la proteina
emerge all'interno del lume del RE la sequenza di indirizzamento viene rimossa da una peptidasi
del segnale e la traduzione della proteina continua. Questo processso viene denito
traslocazione co-traduzionale della protiena nel reticolo. Un percorso analogo seguito dalle
protiena destinate alla memebrana come le transmembrana. anche esse sono inzialmente inserite
nel RE attraverso l'intervento sia della sequanza di indirizzamento sia dei complessi SRP/SEC61/
recettore. La maggior parte delle poteine inserite nella memebrana del e vengono modicate con
l'attacco covalente di una o pi catene oligosaccaridiche altre subiscono rimaneggiamenti
differenti. Le proteine cui sono attaccate catene oligosaccaridiche sono glicoproteine. Queste
catene vengono pre-assemblate nl RE aottoforma di precursori legati ad un fosfolipide particolare il
dolicolo. la catena precursore costituita da N-acetilglucosammina, mannosio e glucosio che
viene legata in modo covalente ad un residuo di asparagina della proteina ad opera di un
oligosaccaride trasferasi. Il ripiegamento delle proteine nel RE un processo attivo e controllato
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da una serie di proteine chapern che catalizzano il ripiegamento della struttura secondaria e
terziaria e la formazione di ponti di solfuro fra le cistine.

Smistamento delle proteine dal RE al golgi: il trasporto vescicolare


il meccanismo di trasporto vesciolare comporta la formazione di vesciole contenenti proteine
speciche che costituiscono il carico da trasferire ad un altro compartimento. Una fase successiva
consiste nel riconoscimento dell'organulo bersaglio e nel rilascio del contenuto attraverso la
fusione delle mebrane lipidiche dei deu organuli. Il trafco vesciolare un processo altamente
controllato. La formazione delle vescicole indotta dalla polimerizzazione di una classe di proteine
particolari, accomunate da una struttura simile, quali clatrina, COPI e COPII, che catalizzano la
fromazione di vesciole rispettivamente dalla memebrana plasmatica, dal Golgi e dal RE. L'ultima
fase consiste nel riconoscimento dell'organulo bersaglio da parte della vesciola e la fusione delle
due membrane con il rilascio del carico nel lume del compartimento di destinazione, Questo
processo controllato da proteine SNARE. Le SNA sono una classe di proteine brose
ancorate alle membrane capaci di un processo di riconoscimento reciproco. Le v-SNARE presenti
sulla membrana delle vesciole sono in grado di riconoscere e legare le t-SNARE presenti sulle
membrane degli organi bersaglio. sistono circa 20 tipi di SNA . Il trasporto vescicolare
utilizzato nell'indirizzamento delle proteine al Golgi, ai isosomi, alla memebrana plasmatica e allo
spazio extracellulare. sistono dei segnali di indirizzamento specici a questi compartimenti; di
questi meccanismi uno dei pi conosciuti indirizzamento ai lisosomi. Le proteine raggiungono
questo compartimento entrando prima nel RE, poi al Golgi dove vengono etichettate con la
fosforilazione del mannosio in posizione 6 che viene effettuato da appositi enzimi che riconoscono
l'irolasi acida a cui legare il mannosio. siste anche un meccanismo di trafco vescicolare
retrogado.

Endocitoci
si tratta di un processo inverso alla secrezione per cui parte della membrana plasmatica si
invagina per formare delle vesciole che all'interno della cellula generalmente si fondono con i
lisosomi. Il processo di endocitosi viene solitamente sitinto in due percorsi: la fagocitosi e la
pinocitosi. La fagocitosi consiste nell'introduzione nella cellula di grosse particelle quali batteri o
cellule morte. in questa funzione sono specializzati i macrofagi e i granulociti. La pinocitosi un
processo che introduce uidi e metaboliti come il colesterolo, il ferro e la vitamina 2. La
assunzione di metaboliti nota anche come endocitosi mediata da recettore. il metabolita viene
riconosciuto e legato da un recettore specico sulla membrana cellulare; tale recettore permette di
catturare in modo efciente metaboliti presenti in concentrazioni molto basse nello spazio
extracelulare.

MECCANISMI DI ADESIONE CELULARE


Adesione fra cellule e fra cellule e matrice extracellulare
le cellul degli organismi animali si interconnettono strettamente organizzandosi in tessuti ed organi
secernendo all'esterno molecole che vengono organizzate negli spazi intercellulari ed intratissutali.
La matrice extracellulare assume variet di forme differenti giocando un ruolo fondamentale in
diversi processi cellulari quali la proliferazione, la motilit, il differenziamento e l'adesione.
Mescolando in un adeguato terreno di coltura cellule sospese derivanti da tessuti differenti, le
cellule aggregano in agglomerati contenenti tipi cellulari omogenei in funzione della provenienza
oroginaria. Le capacit di riconoscimento ed aggregazione cellulare dipendono dall'interazione tra
proteine speciche poste sulla membrana che vengono genericamente denite recettori adesivi. I
recettori adesivi sono stati caratterizzati dal punto di vista strutturale e funzionale, il che ha
permesso di denire al meno tre differenti meccanismi molecolari di legame cellula-cellula:
interazione omolica legame tra un recettore di una cellula con uno identico di una cellula
adiacente
riconoscimento eterolico legame tra recettori di tipo diverso
legame mediato da una molecola bifunzionale che fa da ponte fra i due recettori adiacenti.
I recettori adesivi in grado di mediare il riconoscimento e l'adesione cellula-cellula si raggruppano
in due superfamiglie con struttura e propriet distinte: le caderine che sono ioni calcio dipendenti,
e le CAM. Le caderine mediano i rapporti omolici; sono glicoproteine transmembrana; le CA
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sono molecole della famiglia delle immunoglobuline che costituiscono il secondo pi importante
sistema di recettori adesivi.

Giunzioni cellulari specializzate


Nelle cellule animali si osservano tre tipi di giunzioni cellulari: giunzioni strette, le giunzioni adesive
e le giunzioni comunicanti.
Le giunzioni occludenti/strette non lasciano spazio tra le membrane della cellula e percorrono
l'intero perimetro di cellule adiacenti formando un sigillo continuo che si estende sulla supercie
del tessuto che riveste la cavit o la supercie di un organo. In questi punti le memebrane
plasmatiche delle due cellule adiacenti sono ion stretto contatto in modo da impedire il transito di
molecole nello spazio intracellulare.Le giunzioni sono impermeabili al passaggio di molecole e
fammo s che l'unica modalita di scambio possibile sia quello mediato da proteine di trasporto.
Questo tpo di giunzioni sono di particolare rilievo nelle cellule dell'epitelio intestiziale, nelle cellule
di dotti ghiandolari che connettono fegato e pancreas all'intestino; ogni giunzione stretta appare
formata da una serie di lamenti intecciati che costituiscono una fascia di congiungimento. Ciascun
amento costituito da un insieme di proteine giunzionali transmembrana.
Le giunzioni adesive legano il citoscheletro di una cellula adiacente o alla matrice extracellulare o
ad una cellula vicina. L'interconnessione tra i lamenti citoscheletrici garantisce la resistenza agli
insulti meccanici, condizione necessaria per la stabilit del tessuto. ali giunzioni sono frequenti nei
tessuti musolari, cardiaco ed epiteliale. Delle gunzioni adesive fanno parte le giunzioni aderenti, i
desmosmomi e gli emodesmosomi. Le giunzioni aderenti e i desmosomi hanno funzioni
meccaniche. La giunzione aderente percorre l'intera circonferenza della cellula ed detta
giunzione a cintura, le cellule sono tenute accostate dal legame omolico tra molecole di caderina.
i demosmomi sono punti di contatto non continui tra cellule, distribuiti sulla supercie cellulare
come piccole aree circolari di adesione stabile. Sono abondanti nell'epitelio pluristraticato della
cute, nel musolo cardiaco e nel collo dell'utero. Le membrane plasmatiche di due cellule adiacenti
risultano parallele e separate da uno spazio denito cuore del desmosoma. Gli emidesmosomi
sono una struttura adesiva simile ad desmosmoma ma che connettono la membrana basale di una
cellula con la lamina basale sottostante. Consente l'ancoraggio di lamenti intermenti a strutture di
supporto esterne. le principali proteine adesive sono le integrine.
Le giunzioni comunicanti mettono in contatto il citplasma di due cellule permettendo lo scambio
di ioni e piccole molecole e quindi instaurando una comunicazione chimica ed elettrica. la
giunzione comunicante costituita da una partoclare struttura denominata connessone formata
da proteine transmamembrana strettamente addossate. il connessone un cilindro cavo formato
da subunit di una proteina chiamata connessina. questa struttura attravera la membrana
sporgendo nello spazio fra le due cellule.

Matrice extracellulare: organizzazione e funzione


Le cellule unite poggiano sulla lamina basale costituita dalla matrice extracellulare costituita da un
intreccio di proteine brose e di glicoproteine arricchite da carboidrati polimerici i proteoglicani. La
matrice extracellulare fornisce supporto strutturale e inuenza l'estindibilit del tessuto, la forma
delle cellule ed il loro movimento e lo sviluppo di caratteristiche cellulari specializzate. Le
macromolecole che formani la matrice extracellulare sono prodotte dalle cellule che vi sono
immerse. Le principali proteine della matrice extracellulare sono di natura brosa con funzione
strutturale come il collagene o l'elastina o con funzione adesiva come la bronectina. I
proteoglicani rappresentano fondamentali componenti della matrice sono legati da lunghe catene
polisaccaridiche che costituiscono le molecole idratate in cui sono immerse le proteine strutturali. I
collageni svolgono fondamentale funzione strutturale, sono costituite da una tripla elica ed
interagiscono tra loro formando strutture sovramolecolari, le rille per lo pi con struttura a
forma di corda. Le bre elastiche sono formate principlamente da elastine che sono ricche di
amminoacidi glicina e prolina. i glicosamminoglicani sono lunghi polimeri dotati di carica
negativa formati dal concatenamento di migliaia di dimeti saccaridici. Svolgono due funzioni
fondamentali nella matrice )trattengono grandi quantit di acqua e sali minerali; 2) legano
polipeptidi basici come i fattori di crescita che sono importanti per regolare le funzioni cellulari. La
maggioranza di queste molecole si trova legata in modo covalente a proteine speciche legando i
proteoglicani che possono legare i collageni partecipando alla formazione del reticolo di bre
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della matrice oppure hanno il compito di intrappolare acqua dell'ambiente extracellulare. La
matrice contiene anche delle proteine adesive tra cui la bronectina e la lamina. La ronectina
costituita da due catene polipetidiche legate con un ponte disolfuro all'estremit carbossil-
terminale, ha una grande capacit a legare i recettori, e funge da ponte ancorando le celule della
matrice extracellulare. La lamina una glicoproteina di grandi dimensioni costituita da tre lunghe
catene polipeptidiche denominate alfa, beta1 e beta2. La lamina funge da molecola ponte fra le
cellule e la lamina basale.

I processi fondamentali per far si che da una singola cellula (zigote) si sviluppi un organismo
completo sono due:
1)la singola cellula deve crescere e dividersi per dare origine a piu cellule
2)le cellule che da essa originano devono acquisire delle propriet peculiari, trascrivendo specici
geni che le portino a formare i vari tessuti del'organismo.
Questi due processi sono conosciuti come ciclo cellulare e differenziamento cellulare.

ivi ione cell lare


Gli organismo unicellulari pi semplici, i procarioti, si dividono per ciccione; negli eucarioti
superiori tutte le cellule della linea somatica e quelle della linea germinale non differenziate
(ovogoni e spermatogoni) si dividono per mitosi, mentre la meiosi un processo che interessa la
linea germinale e in particolare ovociti I e spermatociti I. La mitosi fondamentale per la
formazione di tessuti e per l'omeostati tissutale. Durante la mitosi il patrimonio genetico viene
replicato ed equamente ripartito tra le cellule glie. Al termine della meiosi il patrimonio genetico
delle cellule glie diverso per due motivi:
1)il patrimonio cromosomico risulta dimezzato da diploide 2n, ad aplide n.
2)attraverso processi di ricombinazione omologa si aumenta la variablit de patrimonio genetico.

iclo cell lare


Lo scopo del ciclo celulare quello di generare due cellule glie con lo stesso patrimonio
cromosomico della cellula madre. Ci sono tre eventi fondamentali afnch la cellula si divida:
) la replicazione del DNA
2)la preparazione alla divisione, con la modica degli organuli e del genoma
)separazione sica in due parti del citoplasma attraverso un processo di citodieresi
Il periodo che separa una mitosi dalla successiva detto inter a e durante il quale la cellula
cresce dimensionalmente, replica il DNA (che ha luogo durante un periodo limitato detto a e ), la
fase S separata da due intervalli adiacenti detti a e e Durante la fase G1 la cellula
integra i segnali che riceve dall'ambiente esterno e decide se replicare il DNA. Quando viene
replicato il DNA non pi possibile evitare la mitosi. Quando la cellula non si divide per un periodo
lungo si dice che uscita dal ciclo cellulare e si trova in fase quiesciente detta G0. Le cellule che si
divididono in continuazione sono le cell le taminali, cellule indifferenziate che dividendosi danno
origine a celule glie che potranno iniziare un percorso differenziativo specico per un dato tipo i
tessuto. Una caratteristica del ciclo cellulare delle cellule staminali la sua asimmetria: la mitosi di
una cellula staminale genera due celule glie che hano a disposizione due alternative o possono
rimanere cellule staminali oppure possono intraprendere la strada che porter a differenziarsi.
Le cellule somatiche umane sono diploidi ed hanno un patrimonio di 46 (2n) cromosoimi,
corrispondente a 23 (n) coppie di cromosomi omologhi. Le cellule nella fase G1 sono dipoidi.

egolazione del ciclo cell lare


Il passaggio da una fase all'altra non un evento automatico, anzi la transizionr tra le fasi
sottoposta a continue veriche per essere sicuri che le procedure caratteristiche di ciascuna fase
siano state completate. Queste veriche sono denominate c ec point p nti di controllo
1)c ec point dell ingre o in a e Controlla che il DNA sia integro, che vi siano gli elementi
nutritivi necessari per la crescita cellulare, che nell'ambiente extracellulare vi siano i fattori di
crescita idonei. Il non supoeramento di questo checkpoint provoca l'uscita dal ciclo cellulare.
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2)checkpoint dell'ingresso in fase M: La cellula controlla che il DNA non abbia subito danni o
mutazioni.
3)checkpoint del completamento della fase M: questo punto di controllo mitotico opera afnch
sia controllata la progressione della mitosi; in questo modo vericata l'interazione tra le bre del
fuso mitotico ed i diversi cromosomi, ed il loro corretto alinamento nella zona equatoriale della
cellula.
Il passaggio attraverso le fasi del ciclo cellulare permesso dall'azione di una chinasi che funziona
insieme a una subunit regolatoria la ciclina: il complesso chinasi-ciclina promuove la mitosi,
senza ciclina la chinasi non attiva. er questa ragione la chinasi detta CD (chinasi ciclina-
dipendente). L'attivazione del CD consente l'ingresso in mitosi.
Il principale strumento utilizzato per la degradazione delle proteine cellulari il sistema ubiquitina-
proteosoma: anche la ciclina, nel corso della mitosi, degradata da questo sistema. Il
proteosoma un complesso multiproteico, evidenziabile al microscopio elettronico come una
struttura cilindrica, dove risiedono le proteasi che formano una camera degradativa e due zone
regolative. Il controllo della degradazione delle proteine un processo particolarmente accurato
che prevede un complesso meccanismo di gestione dell'invio al proteosoma delle proteine da
degradare. L'ubiquitina, un piccolo peptide formato da una decina di amminoacidi, viene attaccato
covalentemente al gruppo amminico di una lisina presnete nella proteina da degradare. La poli-
ubiquitinazone rappresenta una sequenza per l'indirizzamento del proteosoma.

MITOSI
La mitosi viene suddivisa in fasi:
1)profase: ha inizio con il compattamento dei cromosomi ed innescata da CD attraverso la
fosforilazione delle condensine. Il compattamento dei cromosomi fondamentale per facilitare e
garantire la corretta distribuzione, meglio indicata come segregazione, degli stessi alle due cellule
glie. In una cellula che si avvicina alla mitosi la quantit di DNA duplicata e ciascun
cromosoma costituito da due cromosomi identici, deniti cromatidi fratelli. Questi cromatidi
rimangono uniti per la presenza di protiene collanti dette coesine. opportuno considerare che
con il procedere della mitosi, le coesine saranno presenti solo a livello dei centrosomi. Durante la
profase inizia a organizzarsi il fuso mitotico una struttura formata principalmente da microtubuli,
che ha lo scopo di fornire un'impalcatura ed una guida idonea al trasporto dei cromosomi ai due
poli della celula e permettere la sperazione del citoplasma in due zone. Inoltre la riorganizzazione
del citoscheletro un processo fondamentale all'inizio della mitosi. Durante la fase S il centrosoma
stato duplicato a formare due controsomi. con la profase i due centrosomi si separano.
2)prometafase: l'avvio della prometafase corrisponde alla suddivisione in vescicole dell'involucro
nucleare, che la conseguenza della depolimerizzazione delle proteine della lamina nucleare. oi
si delinea il fuso mitotico e nel citoplasma sono disponbili i cromatidi fratelli. Il fuso mitotico
formato da diversi tipi di microtubuli: le re del cinetocore che si legano al centromero dei
cromosomi e sono importanti per il trasporto dei cromosomi ai poli opposti della cellula. I
microtubuli interagiscono con una placca formata da varie proteine detta cinetocore e re
astrali che si dirigono a partire da un polo del fuso verso il cortex cellulare e la memebrana
plasmatica, sono coinvolte nell'allungamento del fuso mitotico durante le fasi successive alla
metafase. vengono usate per trascinare il fuso e i cromosomi ad esso associati verso la periferia
dela cellula. e re interpolari partono da un polo del fuso e si dirigono verso il polo opposto,
per terminare nella zona equatoriale dove si sovrappongono ad un'altra bra proveniente dal polo
opposto. sono fondamentali per allungare il fuso ed allontanare i due poli.
3)metafase: la carattersitica principale della metafase l'allineamento dei cromosomi in posizione
mediana rispetto ai due poli del fuso.
4)anafase: si rompono i legami che tengono uniti i cromatidi fratelli e ciascuno di essi migra
velocemente verso il polo del fuso al quale stato legato tramite le bre del cinetocore. Questa
migrazione conente che il patrimonio cromosomico sia ripartito in modo identico tra i due poli della
cellula dai quali originerano le due cellule glie. Fibre del cinetocore: Il movimento dei cromosomi
vero i poli permesso sa sue accadimenti: l'accorciamento delle bre del cinetocore ad opera di
una sua proteina, la catastrona; il movimento di meccanoenzimi della famiglia delle chinesine
presenti nel cinetocore dove legano il DNA centromerico con consumo di A verso le estremit
negative dei microtubuli. Fibre interpolari: il fuso si allunga per mezzo di due diverse azioni: la
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prima prevede la polimerizzazione delle bre interpolari per aggiunta di ererodimeri di tubulina alle
loro estremit positive; la seconda consiste nell'attivit di meccanoenzimi che agiscono in
prossimit delle aree di sovrapposizione dei microtubuli polari provenienti dai poli opposti. Fibre
astrali: contribuiscono insieme alle proteine ad esse associate all'allontanamento dei poli. Le bre
si dipartono dai poli e raggiungono il cortex della cellula. presentano proteine motrici, le dienine
citoplasmatiche, legate all'estremo positivo dei microtubuli che sono in contatto con uno strato di
microlamenti di actina.
5)telofase: all'inizio della telofase ogni cromatido fratelo gia stato trasportato alle due regioni
opposte della cellula, in prossimit dei due poli del fuso mitotico. In questa fase si riforma
l'involucro nucleare a partire da vescicole che si associano con i cromosomi.

CITOCHINESI
la separazione del citoplasma, controllata dal fuso mitotico, il primo segno della separazione
un introessione della membrana plasmatica che si sviluppa perpendicolarmanete al'asse che
separa i due poli del fuso. Questa invaginazione si evindenzia sempre pi no a formare un solco.
Il sistema di microlamenti di actina e miosina fondamentale per la citochinesi; i lamenti di
actina e miosina di tipo II si accumulano a formare una struttura denominata anelo contrattile;
questo si trova nel cortex ed in questa localizzazione le teste delle miosine interagisocno con i
lamenti di actina in una situazione non troppo diversa da quella osservabile nei sarcomeri del
muscolo striato.

MEIOSI
Al momento della fecondazione, a seguito della fusione tra gamete maschile e gamete femminile
con formazione dello zigote, si ricostruisce un patrimonio cromosomico dploide. La meiosi
permette la riduzione del numero di cromosomi da diploide ad aploide. Il dimezzamento prevede
che ciascun gamete contenga un rappresentate di ciascuna coppia di omologhi presente della
cellula diploide che entra in meiosi. La meiosi consta di due processi di divisione successivi e
distinguibili: la prima divisione meiotica o meiosi I e la seconda divisione meiotica o meiosi II,
precedute da una sola divisione del DNA. I tempi di divisione nella meiosi si espandono
notevolmente.

Meiosi I
la meiosi I preceduta dalla fase di sintesi del DNA, quindi una cellula entra in meiosi con un
patrimonio genetico duplicato, dove, come si detto, i cromosomi sono formati da cromatidi fratelli
uniti oltre che dal centromero anche dalla coesina. La meiosi I si contraddistingue per una profase
I molto prolungata, tanto che viene distinta oin diverse sottofasi. Una peculiarit della profase I
che avviene il crossing over cio lo scambio tra tratti omologhi di cromosomi omologhi in
conseguenza del quale si ha una ricombinazione.

Meiosi II
Con la seconda divisione meiotica, a partire dalle due cellule che sono aploidi con cromosomi
dicromatidici si formano cellule aploidi con cromosomi monocromatidici. La meiosi un
meccanismo importnante per creare diversit dei geni, questo permesso da due eventi
importanti: il crossing over e l'orientamento casuale degli omologhi rispettto ai poli del fuso,
durante l'allineamento della piastra metafasica dela metafase I.

APOPTOSI: LA MORTE CELLULARE


L'importanta della morte cellulare pu essere desunta dal fatto che esistono molte patologie
innescate dal suo malfunzionamento: alcune malattie neurodegenerative tipo l Alchaimer, il
ar inson causate da un incremento della suscettibilit alla morte di alcuni tipi di neuroni. Il
cancro intimamente legato ad una mancata morte cellulare.

Apoptosi e necrosi
La necrosi un processo passivo: la cellula subisce un insulto, la membrana plasmatica si rompe
ed il contenuto della celula viene rovesciato nell'ambiente circostante innescando una risposta
inammatoria.
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L'apoptosi un processo attivo durante il quale la cellula stessa accende uno specico
programma genetico che ne determina la morte, in sequenza si osservano: la frammentazione del
DNA, il compattamento cellulare e la formazione di frammenti cellulari detti corpi apoptotici.
Questi vengono rapidamente eliminati da cellule adiacenti. Durante l'apoptosi l'integrit della
membrana plasmatica viene mantenuta evitando cos la fuoriuscita del cntenuto cellulare
nell'ambiente cirocostante. L'apoptosi un processo rapido. Alcune cellule devono essere
eliminate poich durante la loro vita devono sempre ricevere dei segnali specici per poter
sopravviviere, la mancanza di questi segnali innesca una morte programmata per apoptosi. I
segnali di sopravvivenza sono di origine diversa e vanno dai fattori solubili, fattori di crescita e loro
recettori, ai segnali di interazione con la matrice extracellulare, innescati dalle integrine, no ai
segnali d'interazione cellula-cellula, innescati dalle caderine. L'apoptosi denita anche suicidio
altruista o morte cellulare programmata. L'apoptosi responsabile del controllo dell'omeostasi
cellulare, usata come meccanismo per l'eliminazione di strutture che non sono pi necessarie
all'organismo. Nell'uomo l'enzima proteolitico, caratterizzato dal residuo di cisteina, caspasi
necessario per la catalisi. Ad oggi sono stati identicati circa 0 tipi di caspasi che possono essere
suddivise in due grandi gruppi )le caspasi che regolano l'apoptosi ; 2)le caspasi che regolano la
risposta inammatoria. Le caspasi sono presenti nella cellula come precursori inattivi ovvero pro-
caspasi. Una volta attivate le caspasi tagliano e modulano l'attivit di diverse proteine cellulari tra
le quali la beta-catenina.
I segnali di attivazione della caspasi possono essere derivanti da una via estrinsenseca o
recettoriale, dipendente dall'attivazione di un recettore presente sulla membrana plasmatica
oppure da una via intrinseca o mitocondriale dipendente dal rilascio di componenti mitocondriali
nel citoplasma. La via estrinseca si basa su un sistema di interazione recettore-ligando che una
volta attivato determina l'interazione di pi pro-caspasi con alcune proteine attivatrici. La via
mitoconriale sotto diretto controllo del mitoconrio e viene innescata in seguito al rilascio di
specici componenti mitocondriali. La caspasi regolativa la caspasi-9 la quale, analogamente
alla capsasi-8, contiene un pro.dominio regolativo contraddistinto da una serie di alfa-eliche
denominato CA D. Apaf pu interagire con il CA D della caspasi- . Il legame Apaf- caspasi-
favorito da un terzo componente il citocromo c, normalmente presente nel mitocondrio. Con
l'arrivo del citocromo c si forma una ruota proteolitica detta apoptosoma formata da 7 dimeri di
caspasi- che interagiscono con monomeri di Apaf- , che pu esser considerata la subinit
regolativa della caspasi- . Una possibilit per bloccare il processo apoptotico l'inibizione della
caspasi il ruolo di queste proteine dette IAP quello di legare insieme le caspasi, occupando
stericamente i siti catalitici, solo se i pro-enzimi sono stati attivati al processamento proteolitico; in
questo modo ostacolano il processamento dei substrati cellulari. Il mitocondrio rilascia segnali che
sono necessari per attivare la caspasi sia i segnali necessari per liberare la caspasi dal legame
con i suoi inibitori.

RIPRODUZIONE DEGLI ORGANISMI


La riproduzione un processo proprio degli organismi viventi, necessario per la conservazione e
l'evoluzione della specie. Poich questo si avveri importante che ci sia variabilit cio il
fenomeno che permette un migliore adattamento alle condizioni ambientali. La riproduzione pu
essere sessuata, quando c' la fusione di due gameti, o asessuata quando un organismo si
riproduce con meccanismi pi semplici. La coniugazione un processo che vede coinvolte due
cellule che si scambiano informazioni genetiche. Lo scambio avviene grazie alla formazione,
tramite un contatto diretto, di un ponte che connette sicamente le due cellule. In genere, viene
ceduto DNA da un donatore a un ricevente, la cessione pu avvenire tramite i pili sessuali. La
trasformazione preve il trasferimento di materiale genetico fra organismi mediato da frammenti
extracellulari di DNA. La trasduzione un meccanismo che vede il coinvolgimento dei virus in
particolare dei batteriofagi.

LA RIPRODUZIONE ASESSUATA
La riproduzione asessuata o agamica appannaggio principalmente dei rpocarioti e di buona parte
dei protisti. Questa modalit riproduttiva prevede che a partire da un individuo nasca una progenie
identica dal punti di vista genetico. Possiamo parlare di cloni ed il pocesso simili alla mitosi. Tra i
vantaggi di questo tipo di riproduzione vi il fatto che non c' spreco di tempo ne di energia,
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difcile che si verichino problemi di trasmissione di caratteri perch si tratta di processi molto
semplici, la velocit d riproduzione elevatissima. ra gli svantaggi c' la mancanza di
ricombinazione genica. La scissione effettuaua da procarioti e da alcuni celenterati, platelminti o
anellidi. La gemmazione si verica quando da un organismo se ne forma uno nuoo come
escrescenza del vecchio. La frammentazione una modalit riproduttiva che si osserva sia nel
mondo vegetale che animale. SI verica quando un oganismo spontaneamente si rompe in pi
parti e da ciascun frmmaneto si pu ricostruire un intero organismo. La rigenerazione un
processp che si instaura in seguito a traumi e si realizza in modo diverso secondo l'organismo
considerato. La sporulazione tipica di funghi, piante, alcuni procarioti e protisti. Avviene quando
il batterio attraversa una fase quiesciente con rallentamento dell'attivit riproduttiva e in genere
quando le condizioni ambientali sono sfavorevoli. La spora una cellula molto speciale in grado di
sopravviviere anche in condizioni estremamente sfavorevoli con un metabolismo lentissimo.

RIPRODUZIONE SESSUATA
La riproduzione sessuata o gamica prevede la fusione di due cellule speciali, i gameti uno
maschile ed uno femminile. I gameti possono essere prodotti da due individui diversi, specie
gonocoriche, oppure dallo stesso individuo specie ermafrodite, ma devono necessariamente
essere aploidi. L'assortimento indipendente ed il crossing over garantiscono la variabilit. Con il
termine gametogenesi si intende l'insieme dei processi che portano alla formazione dei gameti:
spermatozoo e cellula uovo. Il momento cruciale della produzione dei gameti quello in cui si
verica la riduzione del contenuto cromosomico: quindi del passaggio da diplidia ad aploidia. Sono
i momenti fondamentali della ripdroduzione dei gameti: la formazione delle cellule germinali
primordiali, la migrazione delle GC nell'abozzo delle gonadi, la formazione dei gamgeti a controllo
ormonale. Sembra che il percorso che le GC devono seguire sia indicato dalla bronectina.

Differenziamento delle gonadi


Nei maschi entro l'ottava settimana si vericano alcune modicazioni che porteranno alla
formazione del testicolo. Si osserva un'intensa attivit proliferativa dei cordoni che poi si fondono a
formare una rete interna di cordoni sessuali, e all'estremit distale la rete tetis, pi sottile. I cordoni
perdono il contatto con l'epitelio esterno in seguito alla formazione di una strato di matrice
extracellulare, la tonaca albuginea. All'interno dei cordoni si trovano le cellule germinali he possono
proliferare ma non possono cominciare la meiosi. Fino alla pubert questi cordoni risultano pieni.
Gli spermatozoi raggiungono i dotti deferenti che conuiscono prima nell'epididimo e poi nel dotto
deferente raggiungendo l'uretra e poi l'esterno del corpo. Le cellule mesodermiche si differenziano
in cellule di Le dig. Queste cellule sono localizzate nello scomparto interstiziale, il tessuto presente
fra i tubuli, e producono il testosterone. Le cellule dei cordoni testicolari si differenziano in Cellule
di Sertoli che secernendo l'ormone anti-mulleriano, favoriscono il riassorbimento del dotto di
uller.
Nelle femmine le cellule germinali si trovano posizionate verso la supercie esterna della gondade
indifferenziata, si organizzano in cordoni sessuali corticali. Con lo sviluppo del follicolo si
formeranno da queste ultime le cellule della granulosa mentre le cellule mesenchimali dell'ovario
diventeranno cellule teca. Nelle femmine dal dotto di uller si differenziano le tube uterine, l'utero,
la cervice e la parte superiore della vagina.

Spermatogenesi
porta alla formazione degli spermatozoi a partire dagli spermatogoni. La spermatogenesi avviene
nel testicolo. Il testicolo costituito da bulbi sminiferi contenenti spermatogoni, separati dal tessuto
interstiziale in cui si trovano vasi sanguigni e linfatici, collagene, bre elastiche, cellule di Le dig e
mastociti. Durante la vita fetale e nella fase prepuberale sia le cellule germinali che i precursori
delle cellule di Sertoli si moltiplicano attivamente, dopo di che si osservano a carico degli
spermatogoni indifferenziati una serie di modicazioni morfologiche che portano alla comparsa
degli spermatogoni di tipo A. I punti fondamentali del processo di spermatogenesi sono: la fase
mitotica, la fase meiotica, la spermioistiogenesi. Nei mammiferi alla nascita il numero di
spermatogoni basso, vero i 0 anni cominciano a prolicarsi attivamente. Questi spermatogoni
che sono identicati come spermatogoni A , hanno piccole dimensioni, nucleo ovoidale e sono
addossati alla memebrana basale dei cordoni sessuali. Con la pubert l'iposi comincia a lavorare,
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secernendo le gonadotropine, gli spermaogoni A1 si moltiplicano producendo spermatogoni A2,
che possono avere un nucleo chiaro o scuro. Gli spermatogoni A2 con nucleo chiaro sono
commissionati a preseguire la spermatogenesi, quelli con nucleo scuro sono destinati a costituire
lo stock di riserva di spermatogoni. La differenza morfologica dovuta alla cromatina che
diversamente compattata. Gli spermatogoni chiari sono provvisti di nucleolo e da essi originano gli
spermatogoni di tipo . Questi hanno un nucleo pi piccolo e si dividono per mitosi ma le cellule
glie non si sperano completamente essendo legate da ponti citoplasatici A. Gli spermatogoni
subiscono un processo di accrescimento che porta alla differenziazione di spermatociti I. Il
prodotto della meiosi degli spermatociti I sono gli spermatociti II i quali subiscono la seconda
meiosi formando spermatidi, cellule aploidi con cromosomi mono-cromatidici. Il processo di
spermioistiogenesi un momento di cambiamenti mofologici drammatici, infatti da cellule tonde e
immobili, gli spermatidi, si formano gli spermatozoi che sono costituiti da testa collo e coda e che
sono dotati di motilit. Il processo pu essere sintetizzato in tre punti:
1)formazione dell'acrosoma: ovvero la parte apicale del nucleo circondata dall'acrosoma che
contiene enzimi litici ed importante per la fecondazione della cellula uovo.
2)condensazione del nucleo: il nucleo ha corredo cromosomico aploide, il DNA nel passaggio da
spermatocita a spermatozoo si compatta intorno a delle proteine basiche dette protammine.
)formazione del agello: sotto al nucleo ci sono il centriolo prossimale e il centriolo distale,
dall'ultimo parte un agello che costituito da due proteine la tubulina e la dienina ed ha la tipica
struttura a 9+2 microtubulare.
Le cellule del Sertoli che hanno il compito di proteggere e nutrire le cellule germinali mantenendo il
microambiente interno del testicolo pi adatto per una corretta spermatogenesi, si trovano
addossate alla membrana basale della quale si estendono verso il lume del tubulo. Hanno anche il
compito di sintetizzare una proteina capace di legare gi androgeni che permette al testosterone di
raggiungere i suoi bersagli. Attraverso la aromatasi le cellule del Sertoli presiedono alla
conversione el testosterone in estradiolo, anch'esso importante per la sionomia testicolare.
Nell'uomo un ciclo spermatogenetico dura 64 giorni.
L'espressione genica durante la spermatogenesi: la trascrizione genica avviene
prevalentemente allo stadio di diplotene della meiosi I ed i geni che vengono trascritti sono quelli
necessari per la motilit dello spermatozoo ed per il suo legame alla cellula uovo.
Regolazione della spermatogenesi: Esiste un meccanismo di controllo centrale che vede
coinvolti l'ipotalamo e l'iposi. Il fattore di rilascio delle gonadotropine, Gn H, podotto da specici
neuroni ipotalamici, raggiunge l'iposi via circolazione portale. A livello iposario sono presenti
recettori specici di membrana che riconoscono e legano Gn H. Ci induce una cascata di eventi
che esita nella sintesi e nel rilascio delle gonadoproteine, l'ormone follicolo-stimolante FSJ e
l'ormone luteinizzante LH. Il testosterone con un feedback negativo blocca sia la secrezione di LH
che di Gn H quando supera determinate concentrazioni ematiche. La fertilit maschile pu essere
inuenzata da molti fattori: le casue ambientali come radiazioni ionizzanti, oppure contaminazione
con sostanze del tipo distruttori endocrini, la temperatura come pure gli stili di vita sbagliati
possono indurre sterilit nei maschi ma va ricordato che nel testicolo c' sempre una quota di
spermatogoni staminali in grado di ripopolarlo una volta che eventuali elementi nocivi siano stati
rimossi.

Ovogenesi
Lo sviluppo dei gameti feminili avviene nell'ovaio organo in genere pari e simmetrico che come il
testicolo ha sia funzione riproduttiva che una funzione endocrina. Il gamete maschile maturo una
cellula dotata di motilit, il gamete femminile maturo invece contiene tutto il materiale necessario
per avviare e guidare le prime fasi dello sviluppo del'uovo fecondato, lo zigote. Nel citplasma della
cellula uovo maturo vi sono riserve di m NA, r NA e t NA. Lo spermatozoo durante la
fecondazione dona solo il nucleo ed i contrioli. I meccanismi dell'ovogenesi sono diversi da una
specie al'altra e riettono l'esistenza di diversi tipi di ripoduzione.
Durante la vita embrionale si osserva la moltiplicazione degli ovogni che diventano milioni; di
questi un certo numero subisce il processo di auxocitosi trasformandosi in ovociti I che cominciano
la meiosi I bloccandosi in prometafase I. Alla nascita le neonate avranno un patrimonio di ovociti I
bloccati compreso fra 200.000 e 4000.000 di questi solo 400 sono destinati a maturare gli altri a
morire (artesia). Il processo di accrescimento della massa citplasmatica molto evidente
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sopratutto nelle specie ovipare. Gli ovociti I restano boccati no a 2- anni quando grazie
all'intervento di alcun ormoni un ovocita I in grado di completare la meiosi I, cominciare la meosi
II e bloccasi in metafase II. I prodotti della meiosi I sono un ovocita II e un globulo polare/polocita,
con la seconda meiosi che si completa solo dopo la fecondazione si forma un ootidio ed un
secondo globulo polare. Normalmente i globuli polari si degenerano.
Maturazione e formazione dei follicoli ovarici: La follicologenesi rappresenta un meccanismo
siologico dagli aspetti molteplici. Il follicolo primordiale su accresce insieme all'ovocita e a questo
punto comincia a formarsi la zona pellucida, costituita da mucopolisaccaridi che ricopre l'ovocita e
svolge un ruolo mportante durante la fecondazione. Con la moltiplicazione delle cellule follicolari
che diventano pluristraticate e prendono il nome di granulosa si forma il follicolo secondario.
Questo presenta una membrana basale addossata alle cellule della granulosa all'esterno delle
quali sono presenti le cellule della teca, di origine mesenchimale, che si differenziano in teca intera
ed esterna. Dentro al follicolo inzia a fromarsi una cavit l'antro follicolare pieno di liquor folliculi
contenente ormoni, proteine, glicoproteine e mucopolisaccaridi. Il follicolo pre-ovulatorio maturo
caratterizzato dall'aumento delle dimensioni della cavit dell'antro e del volme del liquor e con la
contemporanea crescita delle cellule della granulosa che spingono l'ovocita verso la periferia del
follicolo. L'ovocita risulta circondato da cellule dette del cumulo ooforo mentre le cellule follicolari
addossate all'ovocita prendono il nome di corona radiata. Con la pubert i follicoli crescono ma
solo uno riesce a maturare per ogni ciclo.
rima della pubert le cellule della teca acquisiscono dei recettori per l'LH mentre le cellule della
granulosa sintetizzano recettori per l'FSH. In tal modo diventano capaci di rispondere ad uno
stimolo sintetizzando estrogeni. La selezione il processo con il quale un singolo follicolo reclutato
diventa pi grande e si accresce. La dominanza il mezzo attraverso il quale il follicolo reclutat
spinge gli altri follicoli a regredire e inibisce il reclutamento di nuovi pool di follicoli. il follicolo
destinato ad ovulare va incontro a delle modicazioni. La presenza di recettori conferisce al
follicolo stesso la sensibilit per le gonadotropine che inducono l'acqisizione di propriet che
avviano il follicolo alla formazione dell'antro. Se l'ovocita venisse separato dalle cellule follicolari
che lo circondano esso riprende spontaneamente la meiosi.
Regolazione ormonale del ciclo ovarico e del ciclo uternino: la stimolazione della cervice
stimola l'iposi che risponde secernendo le gonadotropine che hanno il compito di sbloccare la
meiosi I ed indurre il rilascio dell'ovocita, fermo in meiosi II dall'overio. Nella maggior parte dei
mammiferi l'ovulazione periodica e il che vuol die che la femmina ovula in ben precisi momenti
dell'anno che vengono chiamati estri. Le donne hanno un ovulazone ciclica per cui ogni 2 giorni
c' la maturazione di un ovocita che po o meno incontrare uno spermatozoo. Gli ormoni
dell'ipotalamo e dell'iposi e dell'ovario concorrono ad integrare le diverse attivit del ciclo ovarico,
ciclo uterino e ciclo cervicale. Il ciclo viene diviso in due momenti: fase follicolare o proliferativa e
fase luteinica o secretiva, ciascuna della durata di giorni. si considera come giorno il primo
giorno del sanguinamento. Il Gn H induce il rilascio delle gonadotropine da parte dell'iposi.
Comincia cos la fase follicolare. L'iposi poi dopo un picco di estradiolo comincia a secernere
anche l'LH il cui picco induce la ripresa della meiosi I con la formazione del primo globulo e induce
l'ovulazione che avviene intorno al esimo giorno frazie all'intervento di collagenasi e le
prostaglandine. L'ovocita II rilasciato dalle tube di falloppio fermo nella metafase II pronto per
essere fecondato. Dopo l'ovulazione comincia la fase luteinica o secretiva del ciclo. er effetto
dell'LH quello che resta del follicolo all'interno dell'ovario si trasforma in corpo luteo che molto
importante poich nell'utero si crei l'ambiente adatto per l'impianto dei blastociti. Se l'ovocita viene
fecondato il trofoblasto secerne luteotropina un ormone che mantiene attivo il corpo luto e quindi
elevati livelli di progesterone.

Differenza fra spermatogenesi e ovogenesi


L'ovogenesi comincia durante lo sviluppo embrionale e dopo un blocco no alla pubert continua
dal menarca alla menopausa con la produzione di un numero molto limitato di gameti, circa 00.
La spermatogenesi continua no a tarda et. Ci sono molte malattie fra cui la sindrome di Do n
che sono legate all'et della madre. Da uno spermatocita I otteniamo spermatozoi da un
ovogonio una sola cellula uovo matura. I due gameti sono diversi per dimensioni e morfologia.

LA FECONDAZIONE
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la fecondazione vede due cellule aplidi unirsi e dare vita ad uno zigote. La fecondazione pu
essere interna oppure esterna. Nella fecondazione esterna la cellula uovo si presenta racchiusa da
una membrana plasmatica che a sua volta circondata da una memebrana vitellina la quale
importante per il legame tra spermatozoo e uovo. All'esterno presente un involucro gelatinoso
che la funzione di attirare e attivare lo spermatozo. La fecondazione interna intorno alla
membrana plasmatica vi la zona pellucida una matrice extracellulare. L'ovocita presenta sotto la
membrana lo strato corticale che favorisce il sollevamento dei microvilli al momento della
fecondazione che aiutano lo spermatozoo ad entrare nell'ovocita. La cellula uovo deve difendersi
dall'attacco di centinaia di spermatozoi deve evitare la polispermia. Esistono due meccanismi: il
blocco rapido dovuto ad una modicazione della differenza di potenziale a livello della membrana
plasmatica che passa da -70mV a +20mV; il blocco lento prevete l'esocitosi di grnuli corticali.
Al momento della fecondazione l'ovocita fermo in metafase II, quando l'uovo sar fecondato in
seguito all'arrivo dello spermatozoo ci sar un incremento degli ioni calcio. Il calcio attiva una
particolare proteasi Ca++-dipendente la quale demolisce il fattore citostatico CSF che impediva la
degradazione del complesso MPF, in seguito a questo evento riparte la meiosi II. Completata la
meiosi II i due pronuclei sono pronti per la fusione chiamata anmissi. Si forma lo zigote. la
formazione dei gameti feminili avviene nell'ovario, la fecondazione avviene nelle tube di faloppio e
lo sviluppo del nuovo individuo nell'utero. Lo sviluppo dello zigote inizia circa 30h dopo la
fecondazione. In 3-4 giorni raggiunge l'utero dove avviene l'impianto dell'embrione che in questo
stadio viene denito morula e successivamente la morula diventa una blasteocisti che circa al
giorno si impianta nella mucosa uternina arrivando al'endometrio.

MUTAZIONI:TIPI,ORIGINI,CONSEGUENZE
La mutazione l'insorgere di una variazione di materiale genetico che pu anche produrre novit
riguardo l'evoluzione biologica, per necessario lo sviluppo di meccanismi che limitino la
frequenza di mutazioni o la possibilit che questa esiti sempre in un effetto fenotipico. Le mutazioni
possono anche essere responsabili di gravi alterazioni funzionali, talvolta sono causa diretta
dell'alterazione fenotipica (patologia) e talvolta sono in grado di aumentare la suscettibilit ad una
determinata malattia.

MUTAZIONE: TIPI E CLASSIFICAZIONE


i genomi sono soggetti a differenti tipi di variazioni ereditabili che globalmente vanno sotto il nome
di mutazioni. La mutazione denibile come un evento casuale e stabile che produce un
cambiamento al patrimonio genetico ed ereditabile. Le variazioni possono essere di estensione
diversa. Se la mutazione ristretta viene denita genica o puntiforme, se arriva ad alterare la
struttura cromosomi detta mutazione cromosomica ed inne se coinvolge il numero di cromosomi
detta mutazione genomica.
Una mutazione pu essere trasmessa alle cellule glie e quindi pu interessare la linea somatica,
quindi si parler di mutazione somatica; se la mutazione interessa una cellula della linea germinale
allora si parla di mutazione germinale e sar trasmessa alla generazione succesiva.

Mutazioni spontanee e indotte. Agenti mutageni


Le mutazioni possono essere indotte e gli agent responsabili della loro comparsa sono detto agenti
mutageni. Le mutazioni spontanee nella maggior parte dei casi si tratta di errori commessi nella
duplicazione del DNA si tratta di eventi casuali e non prevedibili. Oppure si possono generare
errori durante i processi di ricombinazione o di segregazione dei cromosomi, oppure per eventi di
trasposizione delle sequenze. La frequenza di mutazione il numero di volte in cui una mutazione
di presenta in una determinata popolazione. Il tasso di mutazione la probabilit che una
particolare mutazione si verichi nel tempo.
Errori durante la replicazione del DNA: Se durante la sintesi vengono inseriti nucleotidi che
contengono basi in forma tautomerica l'errore garantito. In questa rara forma le basi non
formano le coppie canoniche. Un altro meccanismo di insorgenza spontanea delle mutazioni
l'appaiamento errato per slittamento dell'elica di stampo o dell'elica nuova, a livello della forcella
di replicazione. Altri meccanismi spontanei di insorgenza di una mutazione conseguenti a
danneggiamenti del DNA sono la depurinazione e la deaminazione di talune basi. Nella prima un
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nucleotide perde una guanina o un adenina; mentre nel secondo caso l'oranismo pu subire gravi
danni quasi irreparabili.
Mutazioni indotte: i mutageni conosciuti hano una discreta specicit, anche se non assoluta. I
meccanismi di azione dei mutageni sono molteplici: uno dei pu potenti la luce ultravioletta che
viene assorbita dalle basi le quali vengono modicate e causano una distorsione della doppia
elica.

CONSEGUENZE DELLE MUTAZIONI


Mutazioni puntiformi
L'alterazione della sequenza nucleotidica di un gene viene denita mutazione genica. una
mutazione puntiforme pu essere dovuta almeno a tre tipi di variazione del materiale genetico:
1)sostituzione di basi: possono essere di due tipi, le transizioni e le transversioni. Le
transizioni consistono della sostituzione di una purina con un'altra purina o di una primidina con
un'altra primidina. La transversione la sostituzione di una purina con una primidina e viceversa;
conseguentemente nella molecola di DNA si avr la sostituzione di una coppia urina-primidina con
una primidina-purina. Queste mutazioni possono essere ulteriormente classicate in base agli
effetti sul fenotipo. Una mutazione detta di sendo quando la sostituzione avr come
conseguenza il cambiamento di un codone sul messaggero e quindi del suo signicato. La
mutazione pu essere non senso quando la sostituzione della base nel DNA determina sul
messaggero, al posto di una tripletta codicante la formazione di un codone di stop. Inne la
mutazione pu essere detta neutra o silente quando non altera la funzione codicante.
2)inserzione/delezione di nucleotidi: avviene una lettura del messaggio fuorifase.

tazioni delle regioni non codicanti del gene


Le mutazioni di zone regolatrici del gene, quindi enancher e silencer, oppure regioni di controllo
possono alterare quantitativamente l'espressione del gene, facendo si che, sebbene il prodotto
genico sia completamente normale, ne venga prodotto troppo o troppo poco.

RICOMBINAZIONE E TRASPOSIZIONE COME EVENTI MUTAZIONALI


Crossing over ineguale
La ricombinazione tra le sequenze di DNA omologhe avviene in tutti gli organismi e il risultante
scambio di informazioni critico per la sopravvivenza delle specie; si tratta di un processo
essenziale che fornisce un metodo efcace per garantire quella diversit genetica che alla base
dell'evoluzione delle specie.

RIPARAZIONE DEL DNA


Molte mutazioni si generano durante la replicazione del DNA ci avviene a causa di errori
commessi dalla DNA polimerasi; nonostante una certa quantit di errori venga riconosciua
dall'enzima correttore di bozze il DNA soggetto a modicazioni chimiche spontanee pi o meno
favorite dalle condizioni ambientali.
Uno dei meccanismi di riparo l'escissione di base che coinvolge un singolo nucleotide
danneggiato, questo tipo di riparazione si attua in tre fasi: rimozione della base azotata
danneggiata, il riempimento del gap con il nucleotide corretto ad opera della DNA polimerasi beta,
la formazione tramite DNA ligasi del legame fosfodiesterico che elimina il nic . Il meccanismo di
riparo per escissione dei nucleotidi un altro metodo di riparazione.

VARIAZIONE DELLA STRUTTURA DEI CROMOSOMI


il termine euploidia indica quella condizione in cui il numero cromosomico variato rispetto al
normale. Aneuploidia indica la variazione del numero di cromosomi con riferimento alla singola
coppia o unit cromosomica; tale fenomeno ristetto a pochi cromosomi. La poliploidia prevede la
variazione di numero per interi multipli del set di alleli.
Aneuploidie autosomiche: risomia del cromosoma 2 o sindrome di Do n, risomia del
cromosoma o sindrome di d ards, risomia del cromosoma o sindrome di atau.
Aneuploidie sessuali: Monosomia del cromosoma X o sindrome di Turner.

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Le cellule staminali: Le cellule staminali indifferenziate hanno la possibilit di differenziare in vari
tipi di tessuti; ci sono diversi tipi di celule staminali e quella per eccellenza lo zigote. Le possiamo
trovare anche nell'organismo adulto e si trovano nella nicchia staminale ovvero una zona del
tessuto in cui si trovano le cellule staminali e sono a contatto con il microambiente che composto
da vari tipi di cellule, matrice extracellulare e sono anche a contatto con degli ormoni e i fattori
solubili che giungono dal sistema circolatorio. Le cellule staminali della nicchia risentono dei
controlli delle macromolecole circostanti, ovvero il microambiente indica quale sia il destino che la
cellula deve prendere. Nell'individuo adulto la nicchia circondata da macromolecole che
nell'individuo giovane non ci sono. Le cellule staminali di un adulto sono meno ed hanno un
comportamento diverso rispetto a quelle di un essere vivente giovane, inoltre non hanno la
capacit di differenziamento che possiedono le cellule di un ragazzo. La composizione del
microambiente pu variare. Le cellule staminali generalmente sono in una fase indifferenziata e
sono ferme ovvero non attivo il ciclo cellulare, ossia si trovano in fase G0 quiesciente. Quando
dall'esterno giunge un segnale, oppure avviene un trauma sul tessuto di cui esse fanno parte,
allora il segnale indica alle cellule staminali che devono entrare nel ciclo cellulare, cos iniziano ad
accrescersi e si attivano. L'attivazione comporta la possibilit che la cellula staminale si divida e ne
nasca una uguale, ossia indifferenziata, oppure che una delle cellule glie riprodotte per mitosi sia
differenziata in cellule del tessuto da riparare. Si dice che le cellule staminali facciano una divisione
mitotica asimmetrica. Generalmente vengono usati gli ormoni come segnalatori dell'attivazione del
ciclo cellulare, i fattori solubili tra cui anche gli ormoni stessi, sono prodotti da cellule del
microambiente. Il differenziamento cellulare: il patrimonio genetico lo stesso e la mitosi avviene a
seguito di un segnale di attivazione del programma di trascrizione con conseguente traduzione di
proteine. Le cellule staminali sono divise in cellule multipotenti che a loro volta possono essere
divise in cellule mieloidi opppire linfoidi. La differenza consiste nell'espressione differenziale dei
geni, il genoma resta sempre lo stesso. La differenziazione regolata da proteine/fattori
trascrizionali che trascrivono geni differenti. Negli adulti le cellule staminali sono presenti sopratutto
nei tessuti a ricambio siologico (epiteli/sangue); sono presenti anche nei tessuti perenni ovvero
non modicabili (nervoso/miocardico); sono presenti nei tessuti a ricambio limitato come il muscolo
scheletrico. Con lo studio delle cellule staminali stato visto che cellule staminali di un tessuto si
possono differenziare anche in celule non sono di quel tessuto ma anche di un altro, e questo
dipende dalgi stimoli che esse ricevono. Degli scienziati giapponesi a cui stato attribuito il premio
nobel, hanno prelevato delle cellule dal midollo osseo e le hanno fatte regredire no ad uno stato
di multipotenza facendole poi didividere in cellule nervose. Per queste cellule riprogrammate
quando vengono inserite nell'organismo da curare provocano la nascita di tetrameri ovvero dei
tumori che possono essere sia benigni che maligni. Le cellule staminali di un tessuto non sono
unipotenti ma multipotenti, e si parla di transdifferenziazione delle cellule. Il microambiente il
fattore regolatore di questa plasticit. All'universit di Milano dei ricercatori hanno preso dei
mesangioblasti li hanno isolati dalla parete dell'aorta dorsale ed hanno notato che queste cellule
avevano la capacit di differenziare in modo diverso a seconda dei fattori di crescita. Quindi le
cellule staminali hanno rivoluzionato la ricerca e potenzialmente possono essere usate per malattie
neurodegenerative per le quali non esiste alcuna cura, come per esempio la sclerosi laterale
amiotroca, l'infarto, la cirrosi epatica, il diabete, la distroa muscolare. er quanto riguarda
l'infarto del miocardio stato provato a curarlo attraverlo l'ultilizzo di cellule staminali, ma per ora
non si riusciti ad evitare l'infarto, perch comunque la patologia ha un tempo di durata della vita
dell'uomo inferiore al tempo necessario per la riproduzione delle cellule staminali. La distroa
muscolare invece stato provato a curarla sperimentalmente su bambini usando i mesangioblasti,
l'iniezione di questi porta ad un miglioramento della malattia, la distroa dovuta alla mancanza di
un gene che provoca l'alterazione della massa muscolare. I ricercatori hanno inserito nei topi dei

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mesangioblasti sani con gene mancante nei soggetti affetti da distroa e hanno prelevato il
muscolo dal quale hanno controllato cosa succedeva alla proteina mancante. Si sono resi conto
che la proteina era presente nel muscolo dei topi distroci, e il topo distroco trattato riporta una
forza muscolare simile a quella del topo sano. La distroa prevede un numero di cellule muscolari
infeirore rispetto ad un individuo sano, e il topo distroco trattato vede un innalzamento del numero
delle cellule muscolari. Le cellule staminali adulte hanno dei problemi perche nella nicchia ce ne
sono poche r quando vengono prelevate dalla nicchia perdono velocememente la loro capacit di
azione differenziativa. inne stato scoperto che nei tumori ci sono delle cellule staminali ovvero ci
sono delle popolazioni di cellule con caratteristiche delle staminali, e questa scoperta ha portato ad
avere una nuova visione sulle malattie di questo genere. Il tumore prima era considerato come una
patologia dovuta a mutazioni delle cellule gia differenziate, invece costituito da una massa di
cellule staminali che hanno una risposta alterata agli stimoli. I chemioterapici sono dei veleni ed
hanno efcienza limitata, fanno morire cellule che sono in crescita attiva ma lasciano inalterate
quelle ferme in fase G0.

Riproduzione asessuata/vegetativa: Questo tipo di riproduzione non prevede la formazione di


gameti che avviene in seguito alla meiosi. a avviene come la mitosi con la formazione di due
cellule glie dal punto di vista genetico identiche a quelle della madre. La riproduzione asessuata
pu avvenire per: scissione, gemmazione,sporulazione e framentazione. Nei procarioti avviene la
scissione binaria ovvero la duplicazione del Dna poi la duplicazione del resto degli organuli
cellulari. La gemmazione avviene quando da un organismo si generano per escrescenza un altro
organismo ed avviene nei lieviti, nei procarioti e negli eucarioti inferiori. La sporulazione avviene
attraverso le spore ovvero delle forme di adattamento che mettono a punto certi organismi in
condizioni ambientali sfavorevoli. La frammentazione avviene nelle stelle marine o nelle spugne di
mare. I vantaggi della riproduzione asessuata sono che pu avvenire molto pi velocemente e con
maggior successo riproduttico, gli svantaggi sono che non avremo mai un caso di variabilit
genetica. Alcuni organismi attraversano cicli di riproduzione asessuata e cicli di riproduzione
sessuata. i vantaggi della riproduzione sessuata sono una maggiore variabilit e gli svantaggi che
vi un dispendio di energia e la percentuale di riuscita minore rispetto a quella asessuata. Inne
alcune piante/funghi alternano fasi aploidi a fasi diploidi come le felci che sono sporangi e sono
strutturate in modo tale che possono effetturare sia la meiosi che la mitosi.

La segnalazione cellulare: le cellule comunicano attraverso molecole ed impulsi elettrici ovvero


ormoni prodotti da una cellula che vengono rilasciati nell'ambiente extracellulare e vanno a legarsi
ad altre cellule bersaglio ovvero presentano sulla membrana plasmarica dei recettori specici per il
tipo di ormone. I neurotrasmettitori, gli ormoni proteici (datti da amminoacidi come l'insulina), gli
ormoni lipidici (come gli ormoni sessuali), l'ossido di azoto e l'acqua ossigenata (detti secondi
messaggeri) sono i principali tipi di segnalazione. Fra le cellule la segnalazione pu avvenire in
maniera autocrina, paracrino, endocrino oppure con il contatto cellula-cellula. Il contatto cellula-
cellula vede l'unione di due molecole afni fra di loro in modo tale che i recettori di membrana si
possono unire fra loro e il segnale possa passare da una cellula all'altra. Il sistema autocrino
avviene in loco ovvero nella zona in cui ci sono cellule secernenti, in questo caso si genera un
loopautocrino poich le stesse cellule secernenti sono anche quelle bersaglio e questo serve per
amplicare il comportamento successi dovuto alla segnalazione. Il sistema paracrino vede la
cellula secernente e la cellula bersaglio come due cellule distaccate e differenti ma stanno vicine.
Sia nella segnalazione autocrina che paracrina gli ormoni segnalatori non entrano mai nel circolo
sanguigno. Il sistema endocrino invece vede gli ormoni entrare nel ciclo sanguigno dove ci sono
delle molecole di trasporto che gli rendono ormoni idroli senn precipiterebbero sul fondo del
vaso. La cellula bersaglio presenta anche in questo caso un apposito bersaglio. er esempio
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l'insulina decrementa la concentrazione di glucosio nel sangue. Gli ormoni possono essere idroli
(proteici) come l'insulina e il glucagone che agscono interagendo con un recettore di membrana,
oppure possono essere ormoni idrofobi (lipidici) che non hanno un recettore di membrana ma
possono attraversare tranquillamente la membrana lipidica per via della loro conformazione e il
recettore a cui essi sono indirizzati un recettore interno che si trova sul nucleo. L'insulina un
ormone proteico di tipo endocrino quando arriva alla membrana c' una proteina transmembrana
che costituita da due subunit alfa e due beta che sono distaccate no a che l'insulina non si
lega al recettore, a questo punto si uniscono ed avviene la fosforilazione dei gruppi fosfato sulla
parte citoplasmatica, la presenza dei gruppi fosfato produce una cascata segnalatoria a valle che
clmina con una risposta cellulare. Gli ormoni lipoli non hanno recettori ma riescono a passare la
membrana plasmatica e le proteine a cui si legano gli permettono l'altrata nel nucleo dove si
legano a geni specici attivando prima la trascrizione e poi la traduzione di geni/proteine specici.
Il passaggio dalla membrana al nucleo avviene grazie ai secondi messaggeri prodotti dala cellula
dopo che l'ormone si legato al determinato recettore. I secondi messaggeri conducono il
fenomeno della trasduzione i principali sono i nucleotidi A /G ciclici (adenine/guanine), il
lipide ceramide, gli ioni calcio e l'ossido di azoto insieme all'acqua ossigenata che sono delle
specie chimiche reattive che hanno effetti importanti come essere trasduttori.

Anomalie cromosomiche umane:


Aneuploidia:
non digiunzione meiotica (sopratutto meiosi I): aumenta con l'et materna;
guadagno/perdita di cromosomi;
insorgenza di trisomie e monosomie.
Casi di aneuploidia:
Trisomia 21 - sindrome di Down: 90% dovuta a non-disgiunzione materna meiosi I
Trisomia 18 - sindrome di Edwards:
95% aborto spontaneo
50% dei nati vivi muore entro 1 mese
10% dei nati vivi raggiunge l'anno di vita
malformazioni congenite multiple (cuore, reni, scheletro, intestino)
grave ritado mentale
sovrapposizione delle dita della mano
Trisomia 13 - sindrome di Patau:
95% aborto spontaneo
attese di vita ridotte come trisomia 18.
malformazioni congenite multiple (cuore, reni, SNC, intestino, genitali)
grave ritardo mentale
occhi piccoli, schisi facciale/cavit orale
Monosomia X - sindrome di Turner:
80% dovuto a lag-anafasico paterno
non ritardo mentale
una glia femmina
mancanza di amenorrea, collo corto, bassa statura, sterilit
Trisomia XXY - sindrome di Klinefelter:
un glio maschio
non ritardo mentale
sterilit
Trisomia XYY
un glio maschio
non ritardo mentale
sviluppo puberale e fertilit compromessi, eccezionalmente alto

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Trisomia XXX
glia femmina
non ritardo mentale
alta staura

Gametogenesi
Spermatogenesi:
spermatogoni A - prima della pubert
spermatogoni A2 - dopo la pubert
spermatogoni
spermatociti I
spermatociti II - prima divisione meiotica
spermatidi - seconda divisione meiotica
spermatozoi - dopo spermioistiogenesi che parte da spermatidi
avviene dei tubuli seminiferi
si ottengono spermatozoi maturi
cellule di leydig: producono gli androgeni tra cui testosterone
cellule di sertoli: hanno funzione di sostegno e di guida per le varie fasi della spermatogenesi.
svolgono il mantenimento degli spermatogoni.
Regolazione ormonale:
GnRH: fattore di rilascio delle gondotropine
LH: ormone luteinizzante
fsh: ormone follicolo stimolante
Spermioistiogenesi:
formazione acrosoma: vescicola che deriva dal golgi e contiene enzimi lisosomiali
condensazione del nucleo: corredo cromosomico aploide, DNA associato a protammina
proteine basiche.
ormazione del agello

Ovogenesi:
Avviene nell'ovario
ovogonio
ovocita primario
ovocita secondario - bloccato in metafase II
uovo
si ottiene una sola cellula uovo
Ciclo ovarico:
fase follicolare
ovulazione
fase luteinica
Ciclo uterino:
fase proliferativa
fase secretoria

Fecondazione:
unione di due gameti aploidi per generare una cellula diploide lo zigote.
non pu avvenire se non avvengono questi 2 fenomeni
- capacitazione dello spermatozoo: aumento della uidit della membrana
plasmatica, diminuizione del colesterolo presente.
- reazione acrosomiale: liberazione degli enzimi acrosomiali che devono digerire
zona pellucida.
Fecondazione assistita:
in eminazione articiale inserimento di sperma in apparato genitale femminile
FIVET: fecondazione dell'ovocita fuori dal corpo della donna con formazione dell'embrione in
vitro e successivo trasferimento dell'embrione nell'utero.

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ICSI: inserzione meccanica dello spermatozoo all'interno dell'ovocita in vitro.

Cellule staminali:
Totipotente: zigote + spore; capacit della cellula di dividersi e produrre tutte le cellule
differenziate in un organismo, compresi tessutu extraembrionali.
Pluripotenti: blastocisti + epiblasti; capacit della cellula di dividersi in uno dei tre stati
germinali:
- endoderma: (rivestimento interno di: stomaco, tratto intestinale, polmoni)
- mesoderma: (musoli, ossa, sangue, app. urognitale)
- ectoderma: (tessuti epidermici e tessuto nervoso)
Multipotenti: capacit di differeziarsi in limitati tipi di cellule
- ematopoietica: pu dare origine a molti tipi di cellule del sangue
Unipotente: capacit di differenziarsi in un singolo tipo di cellula
- epatociti

Cellule staminali adulte:


te ti a ricam io iologico epiteli, sangue
tessuti a ricambio limitato: muscolo scheletrico
tessuti perenni: nervoso e miocardio

eneci dell o delle taminali


clero i laterale amiotroca ar in on ltz aimer
Infardio miocardio
Cirrosi epatica
Diabete
i troa m colare

Cellule staminali pluripotenti indotte (iPS):


inserimento nelle cellule somatiche di specici fattori trascrizionali presenti nelle cellule
staminali totipotenti.
scopo: produrre cellule staminali in vitro, ma da origine a teratomi (tumori).

Genetica di Mendel:
caratteri: caratteristiche di un individuo, alcuni caratteri sono ereditabili altri no.
geni controllano i caratteri+
genotipo costituzione genica di un organismo
fenotipo: caratteristiche strutturali e funzionali di un organismo, determinate da interazione di
genotipo con ambiente esterno.
rima legge di mendel dominanza tutti i soggetti della generazione F1, prodotti cio
dall'incrocio di due individui di linea pura, presentano solo uno dei due caratteri che viene
detto dominante.
econda legge di mendel egregazione degli alleli i caratteri recessivi, mascherati alla F1
di un incrocio tra due linee pure, ricompaiono alla F2 in proporzioni denite. Signica che i
2 membri di una coppia genica (i 2 alleli) segregano l'uno dall'altro durante la formazione
dei gameti in meiosi. Quindi met dei gameti contiene un allele, l'altra met l'altro allele.
erza legge di mendel a ortimento indipendente durante la formazione dei gameti, alleli
di geni differenti si assortiscono in maniera indipendente l'uno dall'altro.

Genetica oltre mendel:


dominanza incompleta il fenotipo della generaizone F1 non uguale all'omozigote
dominante ma intermedio tra i fenotipi dei due omozigoti.
codominanza si verica quando due alleli si esprimono in ugual misura dando origine ad un
fenotipo rappresentativo di entrambi gli omozigoti. I prodotti dei due alleli sono
funzionalmente indipendenti. (emoglobina mutata nell'anemia falciforme)
allelia multipla: quando un gene presente in una popolazione in pi di due forme alleliche.
(drosphilia + gruppi sanguigni A O B)
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pleiotropia: condizione in cui un allele determina effetti multipli sul fenotipo di un organismo.
epistasi: forma di interazione genica in cui la presenza di determinati alleli pu impedire o
mascherare l'espressione di altri alleli. epistatico - ipostatico.
likage: geni che non si separano perch si trovano sullo stesso cromosoma e mostrano
associazione fra loro. Sono detti geni associati. Pi sono vicini maggiore sar la possibilit
che siano ereditati insieme.

Virus:
Virus con genoma a DNA:
30% dei virus animali
genoma a doppio lamento, circolare o lineare
Virus con genoma a RNA:
70% dei virus animali
genoma a singolo lamento sempre lineare (polarit /-)
replicazione/trascrizione nel citplasma
HIV:
retrovierus untilizza DNA polimerasi, chiamata trascrittasi inversa, per trascrivere il genoma a
RNA in DNA in maniera da permettere l'integrazione del genoma virale in quello della
cellula ospite.

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RIEPILOGO GENERALE DEL CORSO
La vita sulla terra:
ossiamo denire domini e regni derivanti da un progenitore comune (batteri fotosintetici):
atteri
Archea
ucarioti ( rotisti, iante,Funghi,Animali)

I criteri usati per denire la vita di un organismo sono:


etabolismo (autotrofo-eterotrofo): avviene attraverso nutrizione, processi chimici e
trasformazioni energetiche; ci che viene introdotto nell'organismo viene immagazzinato
sottoforma di polimero di glicogeno.
Accrescimento
iproduzione
Omeostasi
Adattamento

L'energia (A ) utilizzata dagli essere viventi pu essere:


chimica
luminosa

L'ecosistema caratterizzato dal ciclo di energia prodotta ed esistono tre tipi di organismi:
produttori (autotro)
consumatori
decompositori (funghi, batteri)

Gli organismi viventi possono essere suddivisi secondo i seguenti parametri:


unicellulari - pluricellulari
fototro - chemiotro
autotro - eterotro
anaerobi - aerobi

Le macromolecole:
Zuccheri e Carboidrati: (CH2O)n Cn(H2O)n ; (monosaccaridi-disaccaridi-polisaccaridi); I
monosaccaridi sono facilmente solubili in acqua. Carboidrati modicati: gruppo OH sostituito da
gruppo amminico, glucosio o altro. re polisaccaridi importanti sono:
amido - vegetali - riserva energia; si divide in amidosio e amidopectina che sono tenuti negli
amminoplasti.
glicogeno - animali - riserva energia
cellulosa - vegetali - struttura
Lipidi: apolari idrofobi; funzione: lipidi di riserva o deposito, lipidi strutturali, lipidi con attivit
bioregolatrice endocrina o attivit locale in un tessuto. Circolano nel sangue grazie a HDL, LDL,
LDL, chilomicroni. I lipidi si dividono in:
acidi grassi: saturi (legami semplici) - insaturi (legame doppio); gruppo carbossilico al termine
della molecola. Uomo non pu sintetizzare acidi grassi come linaleico e arachidonico, che
vengono introdotti da altre molecole.
trigliceridi: funzione: fonte di energia; circolano nel sangue veicolati da lipoproteine
plasmatiche. Gli acidi grassi liberi formano trigliceridi scheletro di glicerolo, atomi di C
acidi grassi - xH2O. Si forma il legame estere.
fosfolipidi: anpatici; gruppo fosfato.
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-Glicerofosfolipidi: scheletro di glicerolo, 3 atomi di C + 2 acidi grassi.
-Sngolipidi: sngosina cermide. Sngofosfolipidi (gruppo ossidrile gruppo fosfato) e
Glicosngolipidi (zucchero gruppo ossidrile).
steroidi: strutture cicliche anelli esagonali un anello pentagonale. Colesterolo dal quale si
generano:
-Ormoni steroidei
- itamina D
-Acidi biliari
carotenoidi: lipidi che stanno in organelli vegetali; funzioni: assorbire luce, scindersi in beta-
carotene e vitamina A.
cere
Proteine: polmeri biologici (amminoacidi); Amminoacidi hanno punto isolettrico; Usano legame
peptidico; Le proteine possono essere semplici (solo aminoacidi) - coniugate (legate a moelcole
non proteiche). Il livello di organizzazione delle proteine questo:
struttura primaria: legame sequenziale degli amminoacidi
struttura secondaria: disposizione nel piano (alfa-elica; beta-foglietto; zone destrutturate)
struttura terziaria: disposizione nello spazio; coinvolge legame a idrogeno, e ponte di solfuro.
struttura quaternaria: costituite da pi di una catena polipeptidica.
Le funzioni delle proteine sono le seguenti:
enzimi
fattori di trascrizione
proteine strutturali
trasporto di membrana
contrazioni
ormoni e fattori di crescita
recettori
proteine di trasporto
anticorpi
proteine di deposito
tossine
olimeri: olimero - H2O condensazione ; olimero: olimeri H2O idrolisi
Acidi nucleici: DNA, NA. monomeri nucleotidi: gruppo fosfato zucchero base azotata; le
basi azotate sono e divise in 2 gruppi:
purine: 2 anelli ( C- C) adenina,guanina
primidine: anello ( C) timina, citosina, uracile
Gli acidi nucleici sono legati fra loro da legame fosfodiesterico fra gruppo ossidrile di C del
nucleotide e gruppo fosfato legato a C del nucleotide successivo.
Dna ha carica elettrica negativa importante per la formazione dei cromosomi. I lamenti di Dna
sono complementari e antiparalleli. ' sempre a doppio lamento; l' na sempre a singolo
lamento ma pu ossumere fome pi complesse. Le basi seguono la legge di complementariet
delle basi:
adenina- timina 2 leg. idrogeno
adenina- uracile leg. idrogeno
guanina- citosina leg. idrogeno

La cellula:

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Procarioti: unicellulari; unendosi possono formare colonie-aggregati; a seconda della forma si
distinguono in cocchi,bacilli,spirilli; A seconda del tipo di associazione in
diplococchi,streptococchi,stalococchi.
Capsula: polisaccaridi proteine; funzione: attaccarsi alla supercie e difesa da fagocitosi.
Parete batterica: zuccheri modicati molecole di glucosio gruppi chimici aggiuntivi (N-
acetil-glucosammina/N-acetil-muramico) componente peptidica; legati con ponti proteici;
funzione: denizione di gram /- e difesa.
Mesosoma: introessione membranosa solo dei batteri aerobi; funzione: contiene enzimi per
catena respiratoria.
Archea: (metanogeni, aloli, termoacidoli): no peptidoglicano, no fosfolipidi; contengono NA
polimerasi.
Eucarioti:
Nucleo: memebrana nucleare doppia; pori proteici nucleari con funzione di canali ancorati da
proteine di ancoraggio; nucleoplasma; spazio fra membrane detto perinucleare; lamina
nucleare costituita da proteina lamina in isoforme A, ,C.
Nucleolo: funzioni: sintetizza r NA,m NA,proteine,ribosomi. contiene ucromatina ovvero
forma attiva e lassa e eterocromatina forma inattiva.
Reticolo endoplasmatico ruvido: ribosomi su supercie per sintesi proteine di secrezione;
funzione: roteine soggetto a N-glicosilazione (aggiunta zuccheri a estremit terminale) e
O-glicosilazione (aggiunta zuccheri a gruppo ossidrile) e idrossilazione (aggiunta gruppo
OH).
Reticolo endoplasmatico liscio: funzioni: sintesi dei lipidi (fosfolipidi,trigliceridi), accumulo di
ioni calcio in sarcoplasma; detossicazione da farmaci, sintesi di steroidi a partire da
colesterolo.
Apparato di golgi: funzioni: immagazzina e distribuisce molecole, modica le proteine
provenienti dal che vengono glicosilate, rimaneggiamento dei lipidi; possiede due lati
cis(nucleo) - trans(memebrana).
Ribosomi: 2 subunit (r NA proteine) la cui desit valutata dal coefciente di svedberg; si
trovano sulla parete del o liberi nel citopplasma, sui mitocondri, sui cloroplasti e nella
membrana nucleare. funzione: coinvolti nella traduzione.
Lisosomi: escicole con pH , contengono enzimi idrolitici (idrolasi acida); il mantenimento
del pH dovuto alla pompa protonica. Funzione: digestione di parti della cellula e corpi
extracellulari; fagocitosi:ingloba particella e autofagia:cellula starvata.
Mitocondri: 2 memebrane creste mitocondriali matrice mitocondriale. La membrana
interna contiene cardiolipina (fosfolipide). Si autogenerano per scissione, contengono
molecola di DNA nudo (non associato a proteine) ad alta frequenza di muatazioni. Funzioni:
sede della parte nale del processo metabolico, degrada acidi grassi liberi (beta-
ossidazione), produce A .
Membrana plasmatica: funzioni: omeostasi cellulare, trasporto di sostanze, collegamento
ambiente extracellulare, interazione cellula-cellula e cellula-extracel. Costituita da lipidi
proteine, doppio strato fosfolipidico.
-lipidi di membrana: fosfogliceridi,fosfolipidi,steroidi. funzione: danno uidit alla
membrana che dipende dal grado di saturazione, dalla lunghezza degli acidi grassi (quelli
insaturi la rendono meno uida), dalla presenza di colesterolo.
-fosfolipidi di membrana: si muovono (rotazione intorno ad asse, trasversalmente o
ip-op usando A ); l'enzima ippasi controlla che il processo lipidi prodotti nel inseriti in
vescicole di transizione raggiungano il golgi da cui si geenrano vescicol che veicoleranno il
contenuto alla membrana.

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-proteine di membrana: integrali, monopasso, multipasso, monotpiche, multimeriche.
Funzioni: recettori, trasportatori, ancoraggio con le integrine, enzimatiche.
-raft-lipidici: zone a bassa uidit, lineari o con caveole che contengono proteine
segnalatorie.
Citoscheletro: ete proteica; funzioni: sostegno, contrazione muscolare, movimento cellulare,
ancoraggio degli organelli;
-microtubuli: forma cilindrica cava, polimeri di tubulina nelle isoforme alfa e beta
globulare formano un protolamento di natura proteica; hanno due estremit una plus, quella
verso cui sono orientate le beta-tubuline e una minus verso cui sono orientate le alfa tubuline.
si generano dal centrosoma per i micrutubuli del citoplasma e dal corpo basale per l'assonema;
la gamma-tubulina crea degli anelli dai quali si sintetizzano le unit polimeriche. funzioni:
fuso mitotico, ciglia e agelli (battito a remo di ciglio e colpo di potenza di ritorno per le ciglia e
movimento sinuosoidale per i ageli), binario per proteine motrici.
-lamenti intermedi funzione: sostegno e sopportare stress meccanici. sono strutture
proteiche specializzate, la porzione centrale detta core, sono costituenti della lamina
nucleare e dei desmosomi. sono presenti solo negli orgaismi pluricellulari. si dividono in
nucleari e citoplasmatici.
-microlamenti catena globulare di actina, i monomeri di actina sono uniti ad A G-
actina per fare una catena polimerica di actina (F-actina) viene idrolizzata A . Hanno una
porzione positiva usata per allungamento e una negativa per accorciamento. funzione:
movimento celulare formando i lamellipodi (fasci // di lamenti di actina), fanno muovere la
cellula in modo ameboide (porzione apicale e parte trainata); le cellule si muovono: durante
lo sviluppo embionale, le cellule tumorali, in caso di ferite. L'actina pu essere organizzata in
bre da stress, corteccia cellulare o lacosi.
Proteine motrici: organelli microtubili trasportano vescicole legate al proteine motrici.
funzioni: trasformano energia chimica, la coda lega il carico, la testa idrolizza A e G .
Le principali sono:
-miosina actina+citoscheletro
-chinesina microtubuli citoscheletro si muove da minus a plus moto centripeto
-dienina microtubuli citoscheletro si muove da plus a minus moto centrifugo
Adesione cellulare:
giunzioni occludenti/serrate: costituite da proteine integrali o periferiche, sono ancorate fra
loro e impediscono il transito di sostanze. Sono attaccate a memebrana plasmatica e
non sono a contatto con il citoscheletro.
desmosomi: sopportano stress meccanici, hanno placca proteica + porzione intracellulare
della membrana proteine di connessione.
giunzioni comunicanti: strutture proteiche fatte da connessine che danno origine a
connessone; permettono il passaggio di molecole e ioni.
plasmodesmi: attraversano la parete cellulare dei vegetali
omolica interazione attraverso recettori di ugual tipo
eterolica interazione attraverso recettori complementari
molecola ponte: interazione attraverso recettori uguali uniti da una proteina.
Recettori principali:
caderina: nelle isoforme alfa,beta,gamma
Cam
integrine
selectine

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Matrice extracelulare: bronectina proteoglicani (proteine zuccheri
modicati amminozuccheri), struttura ad alberello acido ialuronico nela parte centrale.
roteine di connessione (polisaccaridi modicati) amminozuccheri (contdroetil-solfato e
cheratal-solfato). proteocollagene eliche di brille di collagene, tagliato tropocollageno.
Adesione a matrice extracellulare:
emidesmosomi: 2 placche proteiche connesse a lamenti intermedi contatto con
membrana basale
integrine: recettori costituiti da 2 subunit alfa e beta. Creano cascata segnalatoria.
Cellula vegetale:
Le differenze con la cellula animale sono:
pi grande rispetto a quella animale per il vacuolo
presenta: parete cellulare, vacuolo, cloroplasti, perossisomi, glicossisomi
Vacuolo: funzione: stessa del lisosoma, accumulo H2O, riuti e sostanze nutritive. ivestito da
tonoplasto, regola la turgidit della cellula.
Parete cellulare: funzione: sostegno; costituita da cellule con lamenti lineari e legami beta- , -
glicosidici, i lamenti sono tenuti insieme da legami a idrogeno.
Cloroplasto: funzione: fotosintesi; detto semiautonomo, contiene una molecola di DNA;
delimitato da due membrane; nella matrice ci sono i tilacoidi, tra i vari tilacoidi c' uno spazio
detto lume. Le cellule . contengono sia mitocondri che cloroplasti.
Perossisomi: contengono enzima catalisi ch catalizza acqua ossigenata che deve essere
eliminata perch tossica pu avere forme radioattive. funzioni: beta-ossidazione degli acidi
grassi con produzione di A ; partecipano con i mitocondri alla fotorespirazione.
Glicossisomi: funzioni: svolgono reazioni che trasformano i lipidi in zuccheri attraverso il ciclo del
gliossalato.

Trasporto di membrana:
embrana selettivamente permeabile, permesso passaggio a molecole idrofobiche e molecole
polari di piccole dimensioni. Le molecole grandi la attraversano cos :
trasporto attivo
trasporto passivo: osmosi, diffusione semplice, diffusione facilitata. Non sfrutta A .
Diffusione: il soluto passa da zona a concentrazione maggiore a zona a oncentrazione minore,
no a equilibrio. a secondo gradiente di concentrazione.
semplice: attraversa senza aiuto di proteine oppure attraverso canali proteici di membrana.
facilitata: i trasportatori non sono inducibili, ma possono esistere anche inducibili (insulina:
ipoglicemizzante abbassa zuchhero, glucagone:iperglicemizzante alza zucchero) vi sono
proteine di membrana speciche per ogni elemento:
uniporto: passaggio di un solo elemento
disimporto: due elementi in una direzione
antiporto: due elementi in due direzioni
osmosi: riguarda l'attraversamento della membrana da parte di H2O. Le soluzioni possono
essere:
isotoniche: uguale concentrazione - C.animale: sopravvive - C.vegetale: sopravvive
ipotoniche: meno soluto dentro - C.animale: lisi, gona - C.vegetale: turgida
ipertoniche: pi soluto dentro - C.animale: raggrinzisce, H2O esce - C.vegetale:
raggrinzisce.
Trasporto attivo: ha bisogno di proteine carrieri e A . Contro gradiente di conc. Non avviene
spontaneamente.
rasporto attivo primario:

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pompa sodio potassio, si genera potenziale di membrana, La pompa ha 3 siti attivi che
legano Na, la pompa viene fosforilata e cambia conformazione, rilascia dentro 3xNa e il
gruppo fosfato. Si legano 2xK e vengono rilasciati fuori.
pompa protonica, presente nei lisosomi, pompa H nel lisosoma, permettono acidicazione
dello spazio interno.
Trasporto attivo secondario: legato a quello primario, determina il trasporto di due molecole,
una secondo gradiente e una contro gradiente.
trasporto sodio-glucosio: Na va secondo gradiente il glucosio contro.
Endocitosi: trasporto di macromolecole con introessione della membrana plasmatica. si divide
in:
Fagocitosi: materiale grosso
Pinacitosi: liquidi
Endocitosi mediata da recettore: caratterizzata da proteina isomerica clatrina formata da 6
catene polipeptidiche che circondano le vescicole; la clatrina individua la zona di
membrana dove ci sono recettori. Una volta terminato viene reciclata e riportata sulla
membrana delle vescicole e i recettori sulla membrana.
Esocitosi: le vescicole secretorie si fondono con la membrana e il contenuto viene rilasciato
al'esterno.

Il metabolismo:
anabolismo: hanno bisogno di ATP per sintesi macromolecole, riduttivo
catabolismo: formano ATP dalla degradazione di macromolecole, ossidativo
Energia libera di gibbs: quantit di energia in un sistema:
G<0 il sistema si muove verso uno stato a minore energia, la reazione spontanea e libera
energia per produrre ATP, si dice esoergonica; ATP (pu essere radioattivo quando il
fosfato in posizione gamma ha isotopo 32-35); vede la sua idrolisi con distacco di gruppo
fosfato una reazione spontanea; G=-7,3.
G>0 richiede energia, non spontanea ed detta endoergonica
Intermedio di rezione: stato di transizione fra reagenti e prodotti

Enzimi: proteine che abbassano l'energia di attivazione, sono detti catalizzatori/iniziatori; Il


substrato=reagente si lega al sito attivo dell'enzima= complesso enima-substrato. il substrato viene
modicato da enzima; il legame enzima substrato pu avvenire:
chiave-serratura: non avviene modica conformazionale, sono complementari
adattamento indotto: avviene cambiamento conformazionale al momento del legame
L'attivit enzimatica pu essere inibita cos:
inibizione competitiva: molcola con struttura simile al substrato si appoggia a sito attivo cos il
substrato trova locum occupato
inibizione non competitiva: l'inibitore si lega vicino all'enzima e ne comporta cambiamento
conformazonale
feedabc : il prodotto nale di catena metabolica si lega a enima che catalizza la reazione
appena avvenuta.
Per funzionare in modo ottimale gli enzimi citoplasmatici devono:
avere concentrazione salina specica
temperatura corporea di 37
ph neutro
N : gli organismi estremoli hanno enzimi capaci di agire con parametri alterati.
Velocit catalitica: se tutti gli enzimi hanno substrato legato si ha velocit di reazione max

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Coenzimi: molecole piccole di natura non proteica + ione metallo si associano a enzima e lo
fanno funzionare. Derivano dalle vitamine, ognuno ha funzione specica o donatori o accettori di
elettroni; funzione: trasportatori di elettroni:
NAD: da forma ossidata a forma ridotta; in forma ossidata cede 2 elettroni e 2 protoni e diventa
NADH + H.
FAD: struttura complessa a 3 anelli; pu ridursi in FADH2 accettando 2 protoni e pu ossidarsi
cedendo 2 elettroni e 2 protoni.

Respirazione cellulare: completa ossidazione del glucosio ad acqua e anidrice carbonica con
produzione di ATP. La respirazione divisa in fasi:
introduzione di grassi per produrre ATP da alimenti:
proteine -> amminoacidi
carboidrati -> zucchero/glucosio
lipidi -> acidi grassi/glicerolo
metabolismo intermedio = mitocondrio e citoplasma
metabolismo nale produce A in mitocondrio; O2 funziona da accettore nale di elettroni;
CO2 prodotto di scarto.
Le tappe della respirazione sono:
Glicolisi - citoplasma: porta alla degradazione del glucosio in 2 molecole di acido piruvico;
Glucosio -> Fruttosio 1-6 fosforilato (aggiunta 2 gruppi fosfato in posizione 1-6) ->
Gliceraldeide 3 fosfato; guadagno netto: 2 molecole di ATP e 2 molecole di NAD.
La glicolisi regolata a feedback da enzimi:
- esochinasi
-fosfofruttosiochinasi
-piruvatochinasi
Acido piruvico passa da citoplasma a matrice mitocondriale con un trasportatore.
Acetil-coenzima A - mitocondrio : si forma da acidi grassi attraverso beta-ossidazione;
guadagno netto: NAD, perdita di xCO2
Ciclo di krebs - miocondrio:
Acido ossalacetico - distacco di CoA - formazione di acido citrico - rimozione di 2 CO2
ossalacetato. guadagno netto: perdita di 2xCO2 xNAD ridotto xFAD ridotto
1xATP/GTP
Catena di elettroni con riduzione di O2 - membrana mitocondriale interna - qui niscono gli
elettroni e i protoni di NAD e FAD ridotti precedentemente. Il trasporto processo
spontaneo; Ci sono tre proteine trasportatrici con capacit redox:
-Ubichinone
-Citocromi: gruppi prostetici (strutt. cicliche con non metalli)
-Proteine ferro-zolfo
Il complesso ATP-sintasi vede i protoni spostarsi da spazio intermembrana amatrice
mitocondriale secondo gradiente; la proteine ha cambiamento conformazionale e si
attiva ATP sintasica (ADP + fosfato inorg.).
Guadagno nale netto: 0xNAD ridotti (2, mol di A x 0) 2xFAD ridotti ( , mol di A x2)
32/34 molecole di ATP. (32/34 dipende da quale sist. navetta prende NAD ridotto x entrare in
mitocondrio).
La respirazione regolata a feedback: quando c' tanto ATP avviene inibizione enzimatica
La respirazione cellulare avviene in condizioni aerobie, quando si trova in anaerobiosi alcune
cellule fanno fermentazione lattica/alcolica.

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Fermentazione: incompleta ossidazione di glucosio ad alcol etilico e acido lattico; la quantit di
ATP generata molto minore rispetto alla respirazione cellulare.
Il piruvato viene trasformato in alcol/acido lattico. Vantaggio di essere molto veloci.
Ciclo di cori: troppo acido lattico che attravrso il sangue viene mandato al fegato che lo
trasforma in acido piruvico e poi in glucosio; il glucosio viene inserito nel sangue e reinviato
al muscolo.

Fotosintesi: compiuta da piante,alghe,protisti,procarioti. Avviene nei cloroplasti che contengono


pile di tilacoidi dette grnum.
CO2 + H2O + Luce (costituita da fotoni): La sostanza colpita da fotoni assorbe energia, gli elettroni
si eccitano e la molecola che acquista energia dalla luce la pu riemettere sottoforma di:
calore
uorescenza
passa gli elettroni eccitati a molecola vicina
I pigmenti si trovano sulla parete dei tilacoidi e assorbono energia luminosa; ogni pigmento ha uno
spettro di assorbimento; i principali sono:
clorolle A,
pigmenti accessori: carotenoidi e cobiline
Fotosistemi= aggregati di pigmenti: pigmento antenna viene colpito dalla luce e passa gli elettroni
eccitati ad altri pigmenti no alla clorolla centrale centro di reazione del sistema, la quale ceder
elettroni all'accettore di elettroni primario. Esistono due tipi di otosistemi:
fotosistema 1: elettroni trafseriti ad accettore primario, ottiene elettroni da catena di trasporto
partita da fotosistema 2. Servono 2H2O->O2. Porta alla produzione di ATP ma non di
NADP.
fotosistema 2: elettroni trasferiti a sistema di proteine di trasporto; i pigmenti restano ossidati
e avviene fotolisi, due elettroni sono traferiti a fotosistema che si stabilizza.
La fotosintesi composta da due fasi:
fase 1 luminosa - tilacoidi: assorbimento di luce con trasformazione di H2O in O2 che uscir
dagli stomi sulle foglie. guadagno nale: A NAD (forma ridotta con xgruppo fosfato)
2xglucosio
Il glucosio ha funzioni:
-respirazione cellulare
-produzione cellulosa
-immagazzinazione in forma di amido
-trasformazione in altri composti
fase 2 oscura - stroma=matrice del cloroplasto
-ciclo di calvin -stroma: diviso in tre fasi:
Assunzione di O2
Riduzione di CO2 con NADP
Generazione di ribosio difosfato
Il rubisco primo enzima:
se si lega CO2 -> ciclo normale
se si lega a O2 - fotorespirazione, efcienza minore e quindi produzione minore di
zucchero.
Alcune piante hanno sistema per bloccare fotorespirazione:
C hanno mesollo (cellule fotosintetiche)

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C : non hanno cellule fotosintetiche nel mesollo quindi fanno: CO2 molecola a
atomi di C C O2 acido ossalacetico - acido malico trasportato nella guaina del
fascio dove rilascia CO2 inserita nel ciclo di calvin.
CA (grasse): durante la notte formano C O2, di giorno con stomi chiusi liberano CO2
che va regolarmente nel ciclo di calvin.

-ciclo del carbonio: cloroplasto-mitocondrio; prodotti nali: substrati di


respirazione aerobia delle cellule eucariotiche; produzione di molto A .
CO2 H2O - C H 2O O2
-ciclo dell'azoto: batteri azoto-ssatori sono nelle radici delle leguminose e nel suolo. i
nitrati assimilati dalle piante passano negli animali perch consumatori che ne
sfrutteranno il gruppo amminico. I degradatori trasferiscono l'azoto organico e lo
trasformano in inorganico (ammonio).
N : funghi no autotro piante fanno anche respirazione cellulare.

Genetica:
) 00 Grifth: esperimento con 2 ceppi batterici ( sano - virulento) topi.
ceppo virulento - topo muore. Nei tessuti ci sono batteri vivi del ceppo virulento
ceppo sano - topo vive. Nei tessuti non ci sono batteri vivi.
bolle ceppo virulento - uccide batteri infetti - topo sopravvive. Nei tessuti non ci sono batteri
vivi.
mischia batteri morti batteri sani - topo muore. Nei tessuti ci sono batteri vivi virulenti.
Qualcosa stato trasferito dai batteri patogeni morti a quelli vivi: inglobano il DNA ( principio
trasformante) dei morti.
2) Aver : dimostra che principio trasformante DNA.
ripete esperimento di Grifth e estrae da topi morti tutte le macromolecole.
ripete esperimento unendo ai batteri sani questi estratti uno ad uno: morirono solo i topi in cui
iniett batteri sani DNA.
) Chargaff: scrisse 0 regole su DNA tra cui:
A G C;A G C
delle basi varia da specie a specie ma viene mantenuta nella specie.
di DNA non varia in base all'et
) 2 Harshe -Chase: dimostra che DNA ad essere trasferita da elementi patogeni a sani.
marcarono le proteine con zolfo e il DNA con fosforo 2
fanno crescere fagi in soluzione nutritiva radioattiva: ottengono una popolazione marcata con
zolfo e una con fosforo 2
mettono le due popolazioni a contatto con batteri sani: i fagi infettano i batteri.
i batteri con DNA radioattivo iniettarono nei batteri sani il loro DNA.
) Cric - aston: identicarono struttura del DNA.
sequenziarono DNA di tutti esseri viventi
dimensioni DNA umano superiore a quelle dei procarioti.
Dogma della biologia: usso, con direzione univoca, dell'informazione genica. il fenotipo risiede
nel DNA.

Caratteristiche del DNA:


DNA - (trascrizione/nucleo) - NA - (traduzione/citoplasma) - proteine. La trascrizione
inversa tipica dei retro-virus (HI ) NA - DNA.

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DNA ha carica netta negativa quindi difcilmente raggomitolabile: gli istoni (q )favoriscono il
compattamento del DNA, sono proteine basiche. Gli istoni principali sono:
classe: si uniscono per formare il core istonico. il DNA si lega al core circondandolo due
volte; core istonico DNA nucleosoma. I nucleosomi sono legati da porzioni di DNA
Lin er.
-H2A
-H2B
-H3
-H4
2 classe: si posiziona sopra nucleosoma e prende contatto con l'H del nucleosoma
successivo. si posiziona in modo testa-coda cos non c' pi zona occupata da DNA lin er.
-H1
Il compattamento del DNA - cromosomi. cromosoma duplicato cromatidi fratelli uniti in
corrispondenza del centromero (strutt. proteica) cinetocore (strutt. proteica). cinetocore fa
legare a fuso mitotico i cromosomi. egioni periferiche sono dette telomeri: devono essere
integre e non accorciate (invecchiamento cellulare).
Cariotipo: insieme dei cromosomi ( uomo) 22 coppie autosomiche sessuale.
DNA pu essere in due strutture differenti: eucromatina ed eterocrmatina.
Denaturazione: il DNA se denaturato riesce sempre a rinaturarsi, si denatura per bollitura in
/ 0 min.
DNA dei procarioti sparso nel citoplasma ed ha una sola molecola circolare che da origine al
nucleoide. I palasmidi (liberi nel citopl/associati al DNA) conferiscono resistenza agli
antibiotici. compattato con proteine basiche.

Duplicazione del DNA:


semiconservativa: 2 molecole glie, un lamento vecchio uno nuovo
conservativa: 2 molecole glie, una tutta vecchia una tutta nuova
dispersiva: 2 molecole glie con tratti vcchi e nuovi

) sperimento di Cric - aston: dimostrano che il modello giusto il semiconservativo.


hanno preso batteri con tempo di replicazione veloce, gli hanoo fatti duplicare negli isotopi e
del Na, i quali hanno peso differente e la centrifugazione li separa.
prima i batteri incorporano Na e poi perch hanno peso differente.
2) sperimento di eselson e Stahl: conservazione di un lamento vecchio e uno nuovo.
scoperta che spiega trasmissione delle malattie genetiche di mutazione (anemia falciforme)

Duplicazione nei procarioti: piccola molecola di DNA circolare plasmidi. La dupl. ha inizio in un
punto specico dove si apre la forca (bolla) di replicazione. Intervengono molti enzimi:
DNA elicasi: separa i due lamenti
enzimi a singolo lamento: tengono aperta la bolla
topoisomerasi: srotola i superavvolgimenti che si creano. Sono di due tipi:
-topisomerasi : toglie superavv. tagliando un lamento di DNA.
-topoisomerasi 2: toglie superavv. tagiando due lamenti.
DNA primer: inizializzano sintesi di DNA
DNA polimerasi: agiscono sul primer, formando legami fosfodiesterici fra ' e '.
primasi NA polimerasi DNA dipendente. attacca nucleotidi di NA usando come stampo
lamento di DNA. Forma il primer. err staccata.
Ligasi: lega i frammenti di O aza i.

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DNA polimerasi I,II,III: primer dipendenti.
telomerasi + trascrittasi inversa: attivit telomerica
attivit endonucleasica della DNA polimerasi: corregge gli errori andando in direzione 3'->5'.
Nucleasi: ripara le mutazioni, tagliano porzione sbagliata pi quella circostante, poi agiscono le
ligasi.
La sintesi del DNA avviene:
in direzione 5'->3'.
in maniera veloce su un lamento (in direzione dell'apertura della forca), in ritardo sull'altro con
la formazione dei frammenti di O aza i (in direzione opposta al'apertura della forca). Sul
lamento ritardato si forma un primo primer e poi la DNA polimerasi III usa come primer i
frammenti stessi. La velocit di duplicazione deve essere uguale per entrambi i lamenti:
esiste un meccanismo che uguaglia la Velocit.
N. : i telomeri non codicano proteine, se mancano, si accorciano o si allungano un problema.
La duplicazione delle cellule conduce alla perdita di parte dei telomeri e quindi all'invecchiamento.
La telomerasi impediscono l'accorciamento sintetizzando i telomeri. Telomerasi trascrittasi inversa:
allungano le regioni a singolo lamento producono primer. L'eccesso dell'attivit telomerica
legato all'insergere di tumori.

Trascrizione: DNA - NA: tutti e tre partecipano alla sintesi di proteine (traduzione).
mRNA
tRNAt: trasporta gli amminoacidi ai ribosomi, per maturarlo vengono eliminati introni e
sequenza leader e modicata l'estremit '. Ha una strttura a trifoglio in cui ci sono anse
,D,A. La A contiene l'anticodone (tripletta di basi).
r NA: forma tre tipi di r NA
La sintesi del RNA avviene:
in direzione 5'->3'.
usando come stampo il lamento di DNA, scelto in base alla presenza di una regione detta
promotore, riconosciuta da dei fattori di trascrizione, che indicano la regione codicante.
-Procarioti: sequenza a -10 e a -35 nucleotidi prima del codone di inizio.
- ucarioti: proteine coinvolte nella trascrizione (fattori di trascrizione-
cellula/tessuto specici, costituiti da amminoacidi). i promotori stanno a -2 ( A A
O ) e a - 0/- 00 le regioni di regolazione ( proteine speciche
attivano/inibiscono tracrizione genetica). fattori di trascrizione promotore
complesso trascrizionale + RNA polimerasi.
Fattori di trascrizione: hanno strutture particolari:
-elica-giro-elica
-dita di zinco (ioni zinco)
-cernera di leucina
Complesso trascrizionale: (pi complesso negli eucarioti) NA promotore solo in presenza
del legame di tutte le proteine attivatrici, fatt. di trascrizione, inibitrici.
in tre fasi:
) Fase di inizio: presente sequenza promotrice (eucarioti, procarioti) che indica
zona specica e non viene trascritta. Si forma la forca di trascrizione.
2) Fase di allungamento: NA polimerasi legge e complementa i nucleotidi.
) erminazione: sito di terminazione ricco di G e C con formazione di anse e
forcine. La terminazione nei procarioti pu avvenire in presenza di proteina r e pu
essere r dipendente o r indipendente.

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Procarioti: i geni sono tenuti insieme negli operoni. Prima dei geni ci sono zone di regolazione=
operatore o repressore (diminuiscono/aumentano attivit).
Eucarioti: trascrizione pi complessa, 3 classi di RNA ognuna delle quali traduce particolari
molecole pi due RNA di mitocondri/cloroplasti con RNA polimerasi propria.
La trascrizione dei geni d origine al fenotipo dell'organismo.
Interevengono molti enzimi:
RNA polimerasi, primer indipendente: costituita da 2 subunit alfa e beta. si lega a promotore
legato da fattore proteico sigma.
N.B. Differenze fra Eucarioti e Procarioti:
procarioti non hanno involucro nucleare: duplicazione, trascrizione, traduzione avvengono tutte
nel citoplasma. mRNA policistronico. Maturazione di RNA minore. trascrizione e traduzione
possono avvenire simultaneamente. Gli mRNA non vengono maturati e non possiedono
introni.
eucarioti la membrana nucleare genera netta separazione: duplicazione + trascrizione =
nucleo; traduzione= citoplasma. attraverso i pori nucleari il pre m-RNA (maturato nel
nucleo) si sposta nel citoplasma. mRNA monocistronico. Maturazione di RNA maggiore.
Contengono pi RNA e proteine (delle subunit ribosomiali) pi grandi rispetto a quelle che
costituiscono quelle dei procarioti.
- la maturazione dell'mRNA fondamentale perch senza di essa non potr mai
passare da nucleo a citoplasma, inoltre evita che venga degradato da enzimi.
odicazione dell' NA nei procarioti:
capping: ad estremit ', modicazione post trasduzionale, cappuccio metil-guanosina-
monofoscato-metilata in posizione 7; cos protegge da nucleasi un enzima nucleare che
taglia i gruppi fosfato.
splicing: rimozione di sequenze non codicanti (introni). Quelle codicanti sono dette esoni. La
riunicazione degli esoni avviene con meccanismo complesso a cui partecipano
spliceosomi (ribonucleo proteici)= proteine + RNA.
splicing alternativo: produce due protine differenti (isoforme) partendo da stesso pre mRNA,
cambiando differenti introni e unendo diversamente gli esoni. importante per la diversit
delle proteine fra i vertebrati.
poliadenilazione: legame di coda formata da 200-300 adenine a estremit 3', serve per
stablizzare l'mRNA e renderlo meno aggredibile.
editing: sostituzione di una o pi basi sul pre mRNA= proteine con amminoacido differente.

Relazione Gene-proteina: le persone malate di acaptonuria erano impossibilitate a sintetizzare la


tirosina (amminoacido) poich manca enzima che trasforma la tirosina in acido omogenitisico. La
sua degradazione evita che l'acido si accumuli nelle urine.

Esperimento di Tatum e Beadle:


presero una spora di muffa che cresce in terreno max (alimentato da tutti metaboliti) e in
terreno min (dove i metaboliti vanno prodotti autonomamente). La neorospora crassa sana
pu vivere in terreno min, quella malata solo in max.
la neorospora radioattiva in terreno max cresce. Vennero predisposti 3 terreni minimi:
1) minimo
2) minimo + vitamine
3) minimo + aminoacidi - il fungo cresceva solo qui!
fecero 20 terreni min. con i 20 amminoacidi e videro che cresceva solo in quello alimentato ad
arginina, i raggi x avevano mutato gli enzimi di questo amminoacido.

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lungo la catena metabolica dell'arginina c'erano 3 tipi di mutanti:
1)I classe 1 enzima del passaggio di sientesi
2) II classe 2 enzima
3) III classe 3 enzima
Esperimento di Pauling:
effettuato su malati di anemia falciforme (induce emoglobina a non legare O2). una delle due
catene dell'emoglobina presenta un amminoacido al posto di un altro.
la carica elettrica netta dell'emoglobina era diversa fra i sani e i malati: infatti la carica
determina una modicazione degli amminoacidi.

Codice genetico: la traduzione avviene con regole che leggono gli acidi nucleici e li traducono in
amminoacidi. processo di decodicazione. egole:
4 nucleotidi (A,C,G,U) -> 20 amminoacidi canonici + 2
si legge a triplette 43=64 triplette possibili
tripletta di m NA codica solo amminoacido
1 codone = 3 nucleotidi
sito di inizio: AUG, codica solo la proteina metionina
siti di stop: UAA,UAG,UGA.
alcuni aminoacidi sono codicati da pi codoni.
Il codice genetico denito:
degenerato e ridondante
universale
non ambiguo

- sperimento di Niremberg e attheai:


scoprirono attraverso l'inserimento di batteri in provetta che l'amminoacido UUU codicava la
fenilalanina, AAA la lisina e CCC la polina.

Traduzione: la trascrizione avviene:


in direzione 5'->3'.
viene letta come prima tripletta AUG.
la proteina viene sintetizzata a partire dal gruppo aminico terminale libero no a quello
carbossilico terminale libero.
i ribosomi, il t NA, le proteine, i fattori di trascrizione, le molecole di m NA sono fondamentali.
i ribosomi uniscono le loro subinit quando inizia la traduzione; sono costituiti da proteine
associate alle subunit r NA
t NA: l'ansa dell'anticodone presenta una tripletta che si lega al codone presente su m NA
durante la traduzione. Attraverso l'estremit ' il t NA si lega ad amminoacido. C' bisogno
di idrolisi di A con formazione di aminoacil-t NA, il legame fra amminoacido e t NA
catalizzato da enzima amminoacil-t NA sintetasi. L'A viene idrolizzato in A che si
lega ad amminoacido specico. La complementariet con codone imperfetta a causa del
vacillamento della terza base, ovvero legame con essa non forte. Possibili vacillamenti:
G U I t NA
C A C m NA
U G U/A
all'm NA si possono attaccare pi ribosomi poliribosoma traduce copie della stessa
proteina.

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rocarioti: primo aminoacido codicato formilmetionina (modicata), quelle interne sono pure,
che ha t NA proprio.
ibosoma riconosce tripletta AUG perch preceduta da sequenza Shine- (procarioti) e Codac
(eucrioti).
rima si associa subunit ribosomiale minore poi maggiore sulla quale ci sono siti:
) A legame amminoacidi t NA
2) sito per catene polipeptidiche nascenti
) sito di uscita di t NA scarico
in tre fasi:
) inizio: m NA sub. minore ribosomiale - inizio - complesso proteico
ribosoma m NA t NA con metionina che leghera AUG. la formazione del
complesso regolata da fattori trascrizionali.
2) allungamento: avviene in sito , grazie ad idrolisi di G in GD i
) terminazione: t NA scarico si posizione in sito , il polipeptide scivola da A a ; la
traduzione termina quando su m NA viene letta tripletta di S O . Subentra
proteina fattore di rilascio che si lega al codone di stop e avviene la dissociazione del
complesso proteico e del fattore di rilascio. Consumo: idrolizzazione di 2 molecole di
G prodotte in processi catabolici.
eucarioti: la traduzione inizia sempre da ribosomi liberi nel citoplasma.

Intervengono diversi enzimi:


amminoacil-t NA sintetasi: enzima con tre siti catalitici di legame per molecole (t NA,
amminoacido, A ).

N. . amminoacidi 2 e 22 (selonocistisina pirrolisina) codicati dai codoni di stop (uomo ha solo


la selonocistisina). I codoni di stop sono in prossimit o fanno parte della struttura a forcina.

Mutazioni: possono essere spontanee o inotte (gli agenti mutageni possono essere raggi o U ).
Si dividono in:
mutazioni geniche: cambiamento di un solo nucleotide; si dividono in:
-sostituzione di nucleotidi: che possono provocare a loro volta tre tipi di mutazioni
a)mutazioni silenti: sostituzione con formazione di tripletta che codica lo
stesso amminoacido.
b)mutazioni missenso: modicazione di una sequenza amminoacidica, il
codone codicher amminoacido differente (anemia falciforme).
c)mutazioni no senso: prevedono formazione di un codone di S O con
formazione di una proteina pi corta rispetto a quella sana.
-delezione o perdita di una base: avviene uno scivolamento in fase di lettura dei codoni
che porta ad una traduzione differente e alla codica di amminoacidi differenti: gli orgai
perdono la funzionalit di quella proteina.
-inserzione di una base: scivolamento nella lettura dei codoni con codica di una proteina
differente.
mutazioni cromosomiche: prevedono i seguenti cambiamenti nelle proteine:
-delezione dei geni
-duplicazione di una sezione del cromosoma
-inversione di materiale genetico fra cromosomi differenti (traslocazioni).
mutazioni genomiche: alterano il numero di cromosomi, possono avvenire sia su cellule
somatiche che germinali.

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Destino post-traduzionale delle proteine: traduzione (citoplasma) -> distretti a cui sono
destinate. Dopo la sintesi subiscono modicazioni chimiche ( gruppi chimici/zuccheri/lipidi) che
conferiscono loro funzionalit. Dopo assumeranno la conformazione 3D. Quando muoiono
vengono degradate con sistemi specici. rocessi regolati da fattori trascrizionali.
peptide segnale (sequenza amminoacidica - 0) indirizza la proteina verso la via
citoplasmatica o la via secretoria. sempre la stessa seq. per un organello. Si trova a
estremit C-terminale/N.terminale o in posizione interna. Quando in N viene tagliato via,
in altri casi non viene rimosso.
via secretoria: (sistemi membranosi dello spazio extracellulare proteine di membrana
proteine lisosomiali). la traduzione termina sui ribosomi del RER poi o resta sul RER o va al
Golgi e da qui o resta nella cellula o va fuori. proteine cromosomi liberi sequenza
segnale N-terminale che indirizza i ribosomi a legarsi a siti specici del . il peptide
libero nel lume del da cui viene indirizzato al locum specico.
via citoplasmatica: (citoplasma, perossisomi, cloroplasti, mitocondri, nucleo) proteine tradotte
sui ribosomi liberi del citoplasma.

passaggio nucleo <-> citoplasma:


proteine hanno sequenze segnale interne Nuclear localization signal (quelle che devono
entrare) e Nuclear export signal (quelle che devono uscire).
azione di due proteine:
- importina (cito->nucleo)
- esportina (nucleo -> cito)
importina proteina con NLS - pori - nucleo. Nel nucleo proteina NA G -
complesso importina-proteina - liberano proteina. Il complesso importina- NA-G -
citoplasma dove G viene idrolizzato - distacco NA-importina.
esportina proteine con N S AN G - pori - citoplasma. Idrolisi G -
dissociazione di proteina dal complesso di trasporto. L'esportina - nucleo.

passaggio citoplasma -> mitocondrio:


proteina sintetizzata su ribosomi liberi.
Non deve assumere forma D. er evitare ci si lega proteina proteine Chaperoni.
membrana mitocondriale: complessi I e O . Quando proteina attraversa la membrana del
mitocondrio gli Chaperoni restano nel citplasma, ma si lega a Chaperoni mitocondriali
inducono acquisizione di forma D e tagliano la sequenza segnale.

passaggio citoplasma -> lume del RER:


regolato da:
-S proteina recettrice del G a canali dei recettori dove si legata S , il
canale si apre e la proteina entra nel lume. G idrolizzato e il peptide sintetizzato da
ribosoma legato a .
-NAC sequenza segnale del peptide
eptidasi idrolizza legami peptidici della sequenza segnale - sintesi della proteina continua
dentro al RER.

proteine inegrali di memebrana:


hanno sequenza N-terminale che la indirizza a sequenza di arresto (indica dove si blocca il
trasferimento intermembranario).

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una volta bloccata la peptidasi taglia la sequenza N-terminale

proteina idrolasi acida -> lisosomi:


a livello del golgi: proteina + mannosio-6-fosfato
si passa da cis a trans - golgi -> inseritain vescicole + recettore per il mannosio-6-fosfato.
vescicola -> lisosoma che ha recettori del mannosio-6P -> idrolasi acida inglobata nel
lisosoma; i recettori inglobati in vescicole generate dal lisosoma e rimandati indietro
alcune vescicole sono circondate da proteine che indirizzano la vescicola, tra queste:
1) COP': golgi -> RE
2) COP'': RE -> golgi
3) Clatrina: membrana plasmatica -> golgi
compartimento bersaglio: ha una zona dove le vescicole si vanno a fondere. L'approdo
regolato da recettori SNARE:
- VSNARE stanno sulle vescicole
-TSNARE stanno sul compartimento
compartimento donatore: ha una zona da cui le vescicole si generano.

Mutazioni post-traduzionali delle proteine: avvengono prima della veicolazione nei


compartimenti nali. Sono:
proteolisi: taglio di una parte della proteina (RER); funzione: a volte viene fatto per far passare
una proteina da forma attiva a inattiva e viceversa
-La Caspasi ha bisogno di un taglio per passare da pro-caspasi (inattiva) a forma attiva.
-Insulina ha bisogo di due tagli: pre-pro-insulina (inattiva) + peptide segnale in N-term. che
viene rimosso -> pro-insulina (inattiva). Deve formare ponti solfuro fra A e B per avere
forma attiva.
glicosilazione: N-O, (N RER + golgi) (O golgi):
-N-glicosilazione: aggiunta zuccheri a gruppo amminico:
-Asparagina: dolicolo + residui di N-acetil-glucosammina (zucchero
modicato) residui di mannosio. Dolicolo accessori - lume - aggiunta
zuccheri ulteriori.
formazione di ponti solfuro: S-S (RER)
aggiunta di lipidi: per ancoraggio alla membrana (RER)
aggiunta di gruppi particolari:
-fosforilazione (golgi)
-legame ADP-GTP
-ubiquitinazione

Ripiegamento e assunzione struttura 3D: Chaperoni, non faranno parte della proteina
funzionale.
chaperoni molecolari: + polipeptide durante traduzione oppure fanno acquisire la
conformazione alla proteina solo dopo aver raggiunto il bersaglio.
chaperoni citosolici: + polipeptide per far restare in forma lineare e attraversare le membrane.
Ne esistono 2 tipologie:
- HSP70: chaperoni singoli, si legano a vari livelli della catena polipeptidica; talvolta
basta questo per far assumere alla proteina la conformazione 3D, talvolta devono
intervenire gli HSP60.
-HSP60: complessi multiproteici con struttura cilindrica cava. Dentro la cavit viene
inserita la proteina (- D) e induce modicazioni chimiche per suddetto scopo.

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N.B. le proteine sono caratterizzate da emivita= periodo di funzionalit; quando muore avviene la
degradazione attraverso il sistema ubiquitina proteosoma. La proteina + piccolo polipeptide =
ubiquitina tramite ubituitinazione e si formano tanti legami. La proteina poliubiquitinata. I legami
sono segnale che la proteina deve essere degradata e quindi indirizzata a proteosoma (struttura
proteica complessa): prima viene scissa in peptidi e poi in amminoacidi (riutilizzati/degradati).

Regolazione dell'espressione genica: regolata da impulsi extracellulari.


procarioti: stimoli di tipo nutritivo. mRNA policistronici, i geni stanno negli operoni (geni della
stessa via metabolica), controllati da promotore e contengono l'operatore + proteina
regressore (inibisce la traduzione).
-operone lattosio: 3 geni (beta-galattosilasi,permeasi,acetilasitrans), questo operone
viene trascritto in presenza del lattosio, il quale modica la conformazione dell'operatore
cos che non possa legarsi a repressore.
-operone triptofano: costituito da geni che codicano per enzimi che partecipano a
via anabolica del triptofano ed reprimibile. Quando manca triptofano l'operone acceso,
quando presente l'operatore si lega al epressore.
-riboswitch: mRNA + molecola che induce cambiamento conformazionale con comparsa
di forcine che impediscono scivolamento di robosomi e inducono la terminazioone della
traduzione.
eucarioti presentano i segenti geni:
1) geni ad espressione costitutiva
2) geni ad espressione condizionale
3) geni specializzati
L'espressione genica regolata a pi livelli:
1)livello trascrizionale
2)livello post-trascrizionale
3)livello traduzionale
4)controllo su compattamento del DNA - genomico (geni silenti= non trascrittibili, geni
attivi= trascrittibili). Meccanismi di passaggio da eucromatina a eterocromatina sono detti
epigenetici o codice epigenetico modicazioni chimiche ereditarie, non dipendenti da sequenza
nucleotidica del DNA. Aggiunta di gruppi a livello del DNA o degli istoni.
a) modicazioni a livello della citosina: viene metilata con processo di
metilazione, a zucchero in posizione 5 viene attaccata una molecola = 5-
metilcitosina. funzioni: inibisce la trascrizione del gene. Avviene solo sulle citosine della
regione promotrice.
b) modicazione chimica a livello degli istoni: ad estremita N-term. vengono
aggiunti o gruppo acetile o metile o fosfato attraverso le reazioni di
acetilazione, metilazione, fosforilazione. La zona Nterm. libera= non ha contatto con
DNA. Le reazioni avvengono a carico di istoni H3,H4. Vengono coinvolte 3 proteine:
lisina, serina, arginina. Metilazione catalizzata da metiltransferasi ha scopo di
inibire la trascrizione. La acetilazione con acetiltransferasi e la fosforilazione con
chinasi hanno lo scopo di attivare la trascrizione. La de-acetilazione con enzima de-
acetilasi inbisce la trascrizione con distacco di gruppi acetile.
c) controllo di un determinato gene: gene codicante promotore punto
di terminazione + TATA box. Enancer: attivano la trascrizione, a qualsiasi distanza
da promotore funziona; silencer: la inibiscono, prende contatto con sequenza
inibitrice. (proteine particolari localizzate in qualsiasi punto del gene).

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N.B. cromatina attiva: conformazione aprta con istoni fosforilati e acetilati e non metilata; non
presenta istone H1. Cromatina inattiva: metilata ed ha istoni non acetilati.

La quantit di proteine determinata da:


)amplicazione genica: tanti m NA che codicano la stessa proteina
2)delezione di geni: inibizione della trascrizione con rimozione di parte del DNA da
non trascrivere.

ell le di te ti di erenti con te o codicano proteine di erenti i fattori


trascrizionali sono differenti da cellula a cellula quindi le proteine tradotte saranno diverse.
Albumina: proteina sierica (funzione di portare le molecole non solubili) ha fattori trascrizionali
presenti abbondantemente nel fegato.

rad zione degli m regolata da meccanismi che inibiscono la traduzione della proteina.
Ferritina: lega ioni ferro ( 00) e li immagazzina nelle cellule. iene regolata con la formazione di
una forcina che blocca la traduzione di m NA. Se il livello di Fe alto si forma il legame che
inibsce la struttura a forcina.

inter erence
NA a doppio lamento
regolazione sia animale che vegetale
molecole di NA non codicanti, con estremit ' a singolo lamento
pocesso di inibizione diviso in due fasi:
) fase di inizio: nucleo, su regioni non codicanti del DNA, produzione di pri-mi NA
(forcine unite fra loro) - maturazione di pri-mi NA da NA-ribonucleasi - taglia legami
fosfodiesterici e trasforma in pre-mi NA. raferimento in citplasma - esportina -
maturazione da DIC -ribonucleasi - rimuove struttura a forcina - mi NA.
2) fase di degradazione/inibizione: elicasi fa separare i due lamenti - il lamento
non complementare degradato, quello complementare legato a complesso proteico ISC -
indirizzato a m NA con cui complementare. il mi NA formato inibisce la produzione della
proteina. L'inibizione pu avvenire con la degradazione di mi NA e m NA.
mi NA controlla compattamento della cromatina: a livello del DNA; inducono il passaggio da
forma inattiva ad attiva a livello di regioni vicine ai centromeri dei cromosomi dove ci sono
delle molecole a singolo lamento che verrano trasformate a doppio lamento pi lungo di
22 nucleotidi, i quali vengono tagliati da DIC e si genera il Si NA. oi vengono tagliate,
si vanno a legare al DNA complementare e inducono la metilazione degli istoni H facendo
legare proteine che compattano sempre pi la cromatina.

iprod zione cell lare


ivi ione cell lare dipende dall'arrivo da ambiente extracellulare dei fattori di crescita che
agiscono tutti allo stesso modo. ecettori che si legano a membrana plasmatica della cellula che
deve riprodursi. i segnali di traduzione inducono una cascata segnalatoria che invia segnali al
nucleo. Quando non ci sono la cellula in fase di quiescienza.
La cellula eucariotica: riproduzione in 2 h. le fasi del ciclo sono:
G1
S
G2

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M
Le fasi del ciclo cellulare sono regolare da proteine dette cicline, differenti nell varie fasi ed
agiscono in funzione di enzimi chinasi, sono chinasi dipendenti; le chinasi non sono in grado di
fosfrilare se non associate alle cicline. L'enzima fosforila le proteine che permettono l'avanzamento
del ciclo cellulare.
L'attivazione della fase M avviene grazie al complesso MPF (B-ciclina + chinasi), e si distaccher
a ne mitosi.
L'interfase (G1,S,G2) periodo pi lungo del ciclo cellulare in cui avvengono processo metabolici, la
cromatina decondensata, si duplica il DNA, e dopo la fase S la cromatina si compatta formando i
cromosomi.
Duplicazione delle molecole fondamentali per la riproduzione. Fra le varie fasi del ciclo cellulare ci
sono dei Ceck point:
G1-S controlla che ci siano fattori di crescita, nutrienti, danni a DNA
G2-M duplicazione DNA avvenuta correttamente
M cromosomi attaccati a fuso mitotico

Mitosi: porta a formazione di due cellule glie uguali alla madre sia per quantit di DNA che per
tipo di materiale genetico. Ci sono varie fasi:
Profase: generazione delle bre del fuso mitotico
Prometafase: le bre prendono contatto con il cinetocore del cromosomi che iniziano ad
allinearsi sulla piastra equatoriale.
Metafase: cromosomi allineati a livello della piastra equatoriale.
Anafase: sistema di allungamento-accorciamento ( a carico di maccanoenzimi) dei microtubuli
i cromatidi fratelli si portano a poli opposti della cellula (attraverso la depolimerizzazione
della tubulina) e vengono separati. I cromatidi fratelli erano tenuti insieme da proteine dette
coesine.
Telofase: i cromosomi si decondensano e si generano le due cellule glie.
Citochinesi: separazione del citoplasma, controllata dal fuso mitotico, il soldo di segmentazione
si forma fra le due cellule glie nelle cellule animali, grazie a strozzatura costituito da actina e
miosina. nelle vegetali arrivano al solco equatoriale delle vescicole con i costituenti della parete
cellulare.
Fuso mitotico: costituito da tre tipi di microtubilui:
astrali: originano dal centro di organizzazione del microtubuli
polari: originano dal CO e si allungano verso polo equatoriale
del cinetocore

Meiosi: linea germinale di cellule diploidi con formazione di cellule aploidi con corredo genetico
delle cellule glie diverso da quelle della madre. I gameti aploidi che si uniscono daranno origine
allo zigote.
La 1 divisione vede la separazione dei cromosomi omologhi, la meiosi I preceduta dalla fase
di sintesi del DNA, quindi una cellula entra in meiosi con un patrimonio genetico duplicato.
si contraddistingue per una profase I molto prolungata, tanto che viene distinta in diverse
sottofasi.
La 2 la divisione dei cromatidi fratelli. La differenza fondamentale con la mitosi la variabilit
genetica.
Crossing over: i cromosomi si scambiano il materiale genetico durante la profase 1, si forma il
chiasmo = cromatidi ricombinati.

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Apoptosi e morte cellulare: L'importanta della morte cellulare pu essere desunta dal fatto che
esistono molte patologie innescate dal suo malfunzionamento: alcune malattie neurodegenerative
tipo l'Alchaimer, il Parkinson causate da un incremento della suscettibilit alla morte di alcuni tipi di
neuroni. Il cancro intimamente legato ad una mancata morte cellulare.
necrosi un processo passivo: la cellula subisce un insulto, la membrana plasmatica si rompe
ed il contenuto della celula viene rovesciato nell'ambiente circostante innescando una
risposta inammatoria.
apoptosi processo attivo durante il quale la cellula accende uno specico programma che ne
determina la morte. Durante l'apoptosi l'integrit della membrana plasmatica viene
mantenuta evitando cos la fuoriuscita del cntenuto cellulare nell'ambiente cirocostante.
L'apoptosi un processo rapido. Alcune cellule devono essere eliminate poich durante la
loro vita devono sempre ricevere dei segnali specici per poter sopravviviere, la mancanza
di questi segnali innesca una morte programmata per apoptosi. in sequenza si osservano:
- la frammentazione del DNA
- il compattamento cellulare
- la formazione di frammenti cellulari detti corpi apoptotici. Questi vengono
rapidamente eliminati da cellule adiacenti.
Funzioni: responsabile del controllo dell'omeostasi cellulare, usata come
meccanismo per l'eliminazione di strutture che non sono pi necessarie all'organismo.
Funzionamento: Nell'uomo l'enzima proteolitico, con residuo di cisteina, caspasi
necessario per la catalisi. ci sono 10 tipi di caspasi suddivise in due grandi gruppi:
1)le caspasi che regolano l'apoptosi ;
2)le caspasi che regolano la risposta inammatoria.
Le caspasi sono presenti nella cellula come pro-caspasi. Una volta attivate le caspasi
tagliano e modulano l'attivit di diverse proteine cellulari tra le quali la beta- catenina.
La caspasi regolativa la caspasi-9 =un pro-dominio regolativo contraddistinto da una serie
di alfa-eliche denominato CARD.
Apaf1 pu interagire con il CARD della caspasi-9. Il legame Apaf-1+caspasi-9 favorito da
un terzo componente il citocromo c, presente nel mitocondrio. Con citocromo c si forma una
ruota proteolitica =apoptosoma = da 7 dimeri di caspasi-9 + 7 monomeri di Apaf-1, che
pu esser considerata la subinit regolativa della caspasi-9.

l'inibizione della caspasi: il ruolo di queste proteine quello di legare insieme le caspasi,
occupando stericamente i siti catalitici, solo se i pro-enzimi sono stati attivati al
processamento proteolitico; in questo modo ostacolano il processamento dei substrati
cellulari. Il mitocondrio rilascia segnali che sono necessari per attivare la caspasi sia i
segnali necessari per liberare la caspasi dal legame con i suoi inibitori.

I segnali di attivazione della caspasi possono essere derivanti da:


via estrinsenseca o recettoriale: dipendente dall'attivazione di un recettore presente sulla
membrana plasmatica, si basa su un sistema di interazione recettore-ligando che una volta
attivato determina l'interazione di pi pro-caspasi con alcune proteine attivatrici
via intrinseca o mitocondriale: dipendente dal rilascio di componenti mitocondriali nel
citoplasma. sotto diretto controllo del mitoconrio e viene innescata in seguito al rilascio di
specici componenti mitocondriali.

Riproduzione degli organismi:


processo necessario per la conservazione e l'evoluzione della specie.
La coniugazione un processo che vede coinvolte due cellule che si scambiano informazioni
genetiche. Lo scambio avviene grazie alla formazione, tramite un contatto diretto, di un
ponte che connette sicamente le due cellule. viene ceduto DNA da un donatore a un
ricevente, la cessione pu avvenire tramite i pili sessuali.
La trasformazione prevede trasferimento di materiale genetico fra organismi mediato da
frammenti extracellulari di DNA.
La trasduzione un meccanismo che vede il coinvolgimento dei virus in particolare dei
batteriofagi.
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Riproduzione asessuata: asessuata o agamica tipicaprincipalmente dei procarioti e di parte dei
protisti.
Funzionalit: prevede che a partire da un individuo nasca una progenie identica dal punto di vista
genetico.
Vantaggi di questo tipo di riproduzione vi il fatto che non c' spreco di tempo ne di energia,
difcile che si verichino problemi di trasmissione di caratteri perch si tratta di processi
molto semplici, la velocit d riproduzione elevatissima.
Svantaggi c' la mancanza di ricombinazione genica.
SI divide in:
La scissione effettuaua da procarioti e da alcuni celenterati, platelminti o anellidi.
La gemmazione si verica quando da un organismo se ne forma uno nuoo come escrescenza
del vecchio.
La frammentazione una modalit riproduttiva che si osserva sia nel mondo vegetale che
animale. Si verica quando un oganismo spontaneamente si rompe in pi parti e da
ciascun frmmaneto si pu ricostruire un intero organismo.
La rigenerazione processo che si instaura in seguito a traumi e si realizza in modo diverso
secondo l'organismo considerato.
La sporulazione tipica di funghi, piante, alcuni procarioti e protisti. Avviene quando il batterio
attraversa una fase quiesciente con rallentamento dell'attivit riproduttiva e in genere
quando le condizioni ambientali sono sfavorevoli. La spora una cellula speciale in grado
di sopravviviere anche in condizioni estremamente sfavorevoli con un metabolismo
lentissimo.

Riproduzione sessuata: sessuata o gamica.


Funzionalit: fusione di due cellule speciali, i gameti uno maschile ed uno femminile. I gameti
possono essere prodotti:
da due individui diversi, specie gonocoriche.
dallo stesso individuo specie ermafrodite.
Devono necessariamente essere aploidi. Con il termine gametogenesi si intende l'insieme dei
processi che portano alla formazione dei gameti:
spermatozoo
cellula uovo
Il momento cruciale della produzione dei gameti quello in cui si verica la riduzione del contenuto
cromosomico: quindi del passaggio da diplidia ad aploidia.
Sono 3 i momenti fondamentali della riproduzione dei gameti:
la formazione delle cellule germinali primordiali.
la migrazione delle GC nell'abozzo delle gonadi
la formazione dei gamgeti a controllo ormonale. Il percorso che le PGC devono seguire
indicato dalla bronectina.

Differenziamento delle gonadi :


aschi (entro l'ottava settimana) si vericano modicazioni che porteranno alla formazione del
testicolo. Si osserva:
un'intensa attivit proliferativa dei cordoni che poi si fondono a formare una rete interna di
cordoni sessuali.
all'estremit distale la rete tetis pi sottile.
I cordoni perdono il contatto con l'epitelio esterno in seguito alla formazione di una strato di
matrice extracellulare la tonaca albuginea.
All'interno dei cordoni ci sono le cellule germinali che possono proliferare ma non possono
cominciare la meiosi. Fino alla pubert questi cordoni risultano pieni.
Gli spermatozoi raggiungono i dotti deferenti che conuiscono prima nell'epididimo e poi nel
dotto deferente raggiungendo l'uretra e poi l'esterno del corpo.
Le cellule mesodermiche si differenziano in cellule di Leydig= sono localizzate nello scomparto
interstiziale, il tessuto presente fra i tubuli, producono il testosterone.

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Le cellule dei cordoni testicolari si differenziano in Cellule di Sertoli che secernendo l'ormone
anti-mulleriano, favoriscono il riassorbimento del dotto di Muller.
Femmine, si osserva:
le cellule germinali si trovano posizionate verso la supercie esterna della gondade
indifferenziata, si organizzano in cordoni sessuali corticali.
Con lo sviluppo del follicolo si formeranno da queste ultime le cellule della granulosa
le cellule mesenchimali dell'ovario diventeranno cellule teca.
dal dotto di Muller si differenziano le tube uterine, l'utero, la cervice e la parte superiore della
vagina.

Spermatogenesi: spermatogoni -> spermatozoi.


La spermatogenesi avviene nel testicolo (= costituito da bulbi sminiferi, contenenti
spermatogoni, separati dal tessuto interstiziale in cui si trovano vasi sanguigni e linfatici,
collagene, bre elastiche, cellule di Le dig e mastociti)
Durante la vita fetale e nella fase prepuberale: sia le cellule germinali che i precursori delle
cellule di Sertoli si moltiplicano attivamente.
Gli spermatogoni indifferenziati effettuano modicazioni morfologiche - spermatogoni di tipo A.
I punti fondamentali del processo di spermatogenesi sono: -la fase mitotica.
-la fase meiotica.
-la spermioistiogenesi.
Nei mammiferi: alla nascita il numero di spermatogoni basso, vero i 10 anni cominciano a
prolicarsi attivamente. Questi spermatogoni che sono identicati come spermatogoni A .
Caratteristiche: piccole dimensioni, nucleo ovoidale e sono addossati alla memebrana
basale dei cordoni sessuali.
Con la pubert: l'iposi secerne le gonadotropine, gli spermaogoni A si moltiplicano -
spermatogoni A2, possono avere:
-nucleo chiaro, commissionati a preseguire la spermatogenesi
-nucleo scuro, sono destinati a costituire lo stock di riserva di spermatogoni.
Differenza morfologica dovuta alla cromatina che diversamente compattata.
Spermatogoni chiari (provvisti di nucleolo) - spermatogoni di tipo hanno nucleo pi piccolo
e si dividono per mitosi, le cellule glie non si sperano completamente essendo legate da
ponti citoplasatici A.
Gli spermatogoni -> spermatociti I.
Meiosi 1 degli spermatociti I -> spermatociti II
eiosi 2 Spermatociti II - spermatidi cellule aploidi con cromosomi mono-cromatidici.
Spermatidi -> spermatozoi: costituiti da testa collo e coda e che sono dotati di motilit. Il
processo pu essere sintetizzato in tre punti:
)formazione dell'acrosoma: ovvero la parte apicale del nucleo circondata
dall'acrosoma che contiene enzimi litici ed importante per la fecondazione
della cellula uovo.
2)condensazione del nucleo: il nucleo ha corredo cromosomico aploide, il
DNA nel passaggio da spermatocita a spermatozoo si compatta intorno a delle
proteine basiche dette protammine.
)formazione del agello: sotto al nucleo ci sono il centriolo prossimale e il
centriolo distale, dall'ultimo parte un agello che costituito da due
proteine la tubulina e la dienina ed ha la tipica struttura a 2.
Le cellule del Sertoli: funzione:
proteggere e nutrire le cellule germinali mantenendo il microambiente interno del testicolo pi
adatto per una corretta spermatogenesi (si trovano addossate alla membrana basale della
quale si estendono verso il lume del tubulo).
sintetizzare una proteina capace di legare gi androgeni che permette al testosterone di
raggiungere i suoi bersagli.
Attraverso la aromatasi presiedono testosterone - estradiolo, anch'esso importante per la
sionomia testicolare.
N. . Nell'uomo un ciclo spermatogenetico dura giorni.

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L'espressione genica durante la spermatogenesi: i geni che vengono trascritti sono quelli
necessari per la motilit dello spermatozoo ed per il suo legame alla cellula uovo.

Regolazione della spermatogenesi: meccanismo di controllo centrale che vede coinvolti


l'ipotalamo e l'iposi.
Il fattore di rilascio delle gonadotropine, Gn H, podotto da specici neuroni ipotalamici,
raggiunge l'iposi via circolazione portale. A livello iposario ci sono recettori specici di
membrana che riconoscono e legano GnRH.
Ci induce una cascata di eventi che esita nella sintesi e nel rilascio delle gonadoproteine,
l'ormone follicolo-stimolante FSJ e l'ormone luteinizzante LH. Il testosterone con un
feedback negativo blocca sia la secrezione di LH che di GnRH quando supera determinate
concentrazioni ematiche.

N. . La fertilit maschile pu essere inuenzata da molti fattori: le casue ambientali come


radiazioni ionizzanti, oppure contaminazione con sostanze del tipo distruttori endocrini, la
temperatura come pure gli stili di vita sbagliati possono indurre sterilit nei maschi ma va ricordato
che nel testicolo c' sempre una quota di spermatogoni staminali in grado di ripopolarlo una volta
che eventuali elementi nocivi siano stati rimossi.

Ovogenesi: Lo sviluppo dei gameti feminili avviene nell'ovaio.


funzione riproduttiva edendocrina.
Il gamete femminile maturo contiene tutto il materiale necessario per avviare e guidare le prime
fasi dello sviluppo dello zigote.
Nel citplasma della cellula uovo maturo vi sono riserve di m NA, r NA e t NA.
I meccanismi dell'ovogenesi sono diversi da una specie al'altra
vita embrionale: si osserva la moltiplicazione degli ovogni milioni; un certo numero -
auxocitosi - ovociti I. (cominciano la meiosi I bloccandosi in prometafase I).
Alla nascita le neonate avranno un patrimonio di ovociti I bloccati compreso fra 200.000 e
000.000; di questi solo 00 sono destinati a maturare gli altri a morire (artesia).
processo di accrescimento della massa citplasmatica molto evidente sopratutto nelle specie
ovipare.
Gli ovociti I restano boccati no a 2- anni. Ormoni - un ovocita I in grado di completare la
meiosi I, cominciare la meosi II e bloccasi in metafase II. prodotti della meiosi I sono:
-un ovocita II
-un globulo polare/polocita
con la seconda meiosi che si completa solo dopo la fecondazione si formano:
-un ootidio
-un secondo globulo polare.
Normalmente i globuli polari si degenerano.

Maturazione e formazione dei follicoli ovarici: (follicologenesi)


Il follicolo primordiale accresce all'ovocita zona pellucida ( mucopolisaccaridi ; funzione:
ricopre l'ovocita e svolge un ruolo importante durante la fecondazione).
moltiplicazione delle cellule follicolari - pluristraticate granulosa - follicolo secondario
( membrana basale cellule della granulosa all'esterno cellule della teca (intera ed
esterna)).
l'antro follicolare + liquor folliculi + ormoni, proteine, glicoproteine e mucopolisaccaridi.
follicolo pre-ovulatorio maturo: aumento di dimensioni della cavit dell'antro volme del liquor
+ crescita delle cellule della granulosa che spingono l'ovocita verso la periferia del follicolo.
ovocita circondato da cumulo ooforo
cellule follicolari addossate all'ovocita corona radiata.
rima della pubert: cellule della teca acquisiscono recettori per l'LH; cellule della granulosa
recettori per l'FSH - capaci di rispondere ad uno stimolo sintetizzando estrogeni.
pubert: i follicoli crescono ma solo uno riesce a maturare per ogni ciclo.
Selezione del singolo follicolo: il follicolo reclutato diventa pi grande. (dominanza) il follicolo
spinge gli altri follicoli a regredire e inibisce il reclutamento di nuovi pool di follicoli.
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il follicolo destinato ad ovulare - modicazioni. recettori - follicolo sensibilit per
gonadotropine - formazione dell'antro.

N. . Se ovocita venisse separato dalle cellule follicolari che lo circondano esso riprende
spontaneamente la meiosi.

Regolazione ormonale del ciclo ovarico e del ciclo uternino:


stimolazione della cervice - stimola iposi - secerne gonadotropine (funzione: di sbloccare la
meiosi I ed indurre il rilascio dell'ovocita)
(mammiferi) l'ovulazione periodica: la femmina ovula in estri. donne: ovulazone ciclica - ogni
2 giorni maturazione di un ovocita che pu o no incontrare lo spermatozoo.
ormoni dell'ipotalamo,dell'iposi e dell'ovario integrano le attivit del ciclo ovarico, uterino e
cervicale. Il ciclo viene diviso in due momenti:
)fase follicolare o proliferativa: ( gg)si considera come giorno il primo giorno
del sanguinamento. Il Gn H induce rilascio di gonadotropine da iposi. L'iposi ha
picco di estradiolo - secerne l'LH - picco - ripresa della meiosi I - formazione del
primo globulo ovulazione che avviene intorno al esimo giorno intervento di
collagenasi e le prostaglandine. ovocita II in tube di falloppio in metafase II pronto
per essere fecondato.
2)fase luteinica o secretiva: ( gg) LH trasfroma quello che resta del follicolo
all'interno dell'ovario in corpo luteo. Se l'ovocita viene fecondato il trofoblasto
secerne luteotropina un ormone che mantiene attivo il corpo luteo e quindi elevati
livelli di progesterone.

Fecondazione: pu essere:
esterna:cellula uovo membrana plasmatica da memebrana vitellina ( funzione: legame tra
spermatozoo e uovo) involucro gelatinoso ( funzione:attirare e attivare lo spermatozoo)
interna: membrana plasmatica zona pellucida. ovocita ha sotto membrana strato
corticale( funzione: favorisce il sollevamento dei microvilli al momento della fecondazione;
aiutano lo spermatozoo ad entrare nell'ovocita). La cellula uovo deve evitare la polispermia.
sistono due meccanismi:
-il blocco rapido dovuto ad una modicazione della differenza di potenziale
a livello della membrana plasmatica che passa da - 0m a 20m ;
-il blocco lento prevete l'esocitosi di grnuli corticali.
fecondazione: l'ovocita fermo in metafase II - incremento ioni calcio - proteasi Ca -
dipendente - demolisce il fattore citostatico CSF che impediva la degradazione del
complesso F. iparte la meiosi II.
Completata la meiosi II: fusione chiamata anmissi - zigote.

N. .
La formazione dei gameti feminili avviene nell'ovario
la fecondazione avviene nelle tube di faloppio
lo sviluppo del nuovo individuo nell'utero:
-sviluppo dello zigote inizia circa 0h dopo la fecondazione.
-In - giorni - l'utero - l'impianto morula
-la morula - una blasteocisti - circa al giorno impianto nella mucosa
uternina - endometrio.

Cellule staminali:
Cellule che si divididono in continuazione, indifferenziate che dividendosi danno origine a celule
glie che potranno iniziare un percorso differenziativo. Una caratteristica del ciclo cellulare delle
cellule staminali la sua asimmetria: la mitosi di una cellula staminale genera due celule glie che
possono:
rimanere cellule staminali
intraprendere la strada che porter a differenziarsi.
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le C.S. -> divisione mitotica asimmetrica.
Ci sono diversi tipi di celule staminali e quella per eccellenza lo zigote.
Le possiamo trovare anche nell'organismo adulto e si trovano nella nicchia staminale (= zona del
tessuto dove sono a contatto con il microambiente =composto da vari tipi di cellule, matrice
extracellulare e ormoni e fattori solubili che giungono dal sistema circolatorio).
Il microambiente indica quale sia il destino che la cellula deve prendere.
Nell'adulto la nicchia circondata da macromolecole che nel giovane non ci sono. Le C.S. di un
adulto sono meno ed hanno un comportamento diverso e non hanno la capacit di
differenziamento come le C.S. di un ragazzo. Le cellule staminali adulte nella nicchia sono poche
-> quando vengono perdono velocememente la loro capacit di azione differenziativa.
Le C.S. -> fase indifferenziata e ferme = non attivo il ciclo cellulare = fase G0 quiesciente.
Segnale esterno/trauma tissutale: C.S entrano nel ciclo cellulare -> accrescimento/attivazione.
ormoni =segnalatori dell'attivazione del ciclo cellulare. i fattori solubili +ormoni: prodotti da cellule
del microambiente.

Il differenziamento cellulare: Le C.S. -> cellule multipotenti che possono essere divise in:
cellule mieloidi
cellule linfoidi
La differenza consiste nell'espressione differenziale dei geni, il genoma resta sempre lo stesso.
La differenziazione regolata da proteine/fattori trascrizionali.
adulti: C.S. presenti nei:
-tessuti a ricambio siologico (epiteli/sangue);
-tessuti perenni ovvero non modicabili (nervoso/miocardico);
-tessuti a ricambio limitato come il muscolo scheletrico.
Le C.S. di un tessuto si possono differenziare (in base agli stimoli):
-in cellule di quel tessuto
-in cellule di un altro tessuto

Esperimento:
Degli scienziati hanno prelevato delle cellule dal midollo osseo e le hanno fatte regredire no
ad uno stato di multipotenza facendole poi didividere in cellule nervose.
queste cellule riprogrammate quando vengono inserite nell'organismo da curare provocano la
nascita di tetrameri = dei tumori (benigni,maligni).
Le C.S. di un tessuto non sono unipotenti ma multipotenti, si parla di transdifferenziazione delle
cellule.
Il microambiente il fattore regolatore di questa plasticit.

Esperimento: universit di Milano


Dei ricercatori hanno preso dei mesangioblasti li hanno isolati da parete dell'aorta dorsale
queste cellule avevano la capacit di differenziare in modo diverso a seconda dei fattori di
crescita.

Le C.S hanno rivoluzionato la ricerca -> potenzialmente possono essere usate per malattie
neurodegenerative per le quali non esiste alcuna cura:
la sclerosi laterale amiotroca,
l'infarto,
la cirrosi epatica,
il diabete,

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la distroa muscolare.

sperimento: Infarto miocardio


stato provato a curarlo attraverlo l'ultilizzo di cellule staminali, ma per ora non si riusciti.
la patologia ha un tempo di durata della vita dell'uomo inferiore al tempo necessario per la
riproduzione delle cellule staminali.

sperimento: distroa muscolare


stato provato a curarla sperimentalmente su bambini usando i mesangioblasti, l'iniezione di
questi porta ad un miglioramento della malattia.
la distroa dovuta alla mancanza di un gene che provoca l'alterazione della massa
muscolare.
topi mesangioblasti sani con gene mancante nei soggetti affetti da distroa;
hanno prelevato il muscolo e hanno controllato cosa succedeva alla proteina mancante.
la proteina era presente nel muscolo dei topi distroci, e il topo distroco trattato riporta una
forza muscolare simile a quella del topo sano.
la distroa prevede un numero di cellule muscolari infeirore rispetto ad un individuo sano, e il
topo distroco trattato vede un innalzamento del numero delle cellule muscolari.

sperimento: umori
nei tumori ci sono delle cellule staminali
questa scoperta ha portato ad avere una nuova visione sulle malattie di questo genere:
-Il tumore prima era considerato come una patologia dovuta a mutazioni
delle cellule gia differenziate.
-Invece costituito da una massa di cellule staminali con risposta
alterata agli stimoli.
I chemioterapici veleni (efcienza limitata), fanno morire cellule che sono in crescita attiva ma
lasciano inalterate quelle ferme in fase G0.

La segnalazione cellulare:
le cellule comunicano attraverso molecole ed impulsi elettrici ormoni prodotti da una cellula -
rilasciati nell'ambiente extracellulare - vanno a legarsi ad altre cellule bersaglio presentano
sulla membrana recettori specici per il tipo di ormone.
I neurotrasmettitori,
gli ormoni proteici (fatti da amminoacidi come l'insulina),
gli ormoni lipidici (come gli ormoni sessuali),
l'ossido di azoto e l'acqua ossigenata (detti secondi messaggeri)
Fra le cellule la segnalazione pu avvenire in maniera:
autocrina: avviene nella zona in cui ci sono cellule secernenti; si genera un loopautocrino: le
stesse cellule secernenti bersaglio. Funzione: serve per amplicare il comportamento
dovuto alla segnalazione
paracrina:cellula secernente e la cellula bersaglio distaccate e differenti ma vicine. Sia nella
segnalazione autocrina che paracrina gli ormoni segnalatori no circolo sanguigno.
endocrina: gli ormoni - nel ciclo sanguigno molecole di trasporto - ormoni idroli (senn
precipiterebbero sul fondo del vaso
contatto cellula-cellula: unione di due molecole afni - i recettori di membrana si possono
unire fra loro e il segnale passa.
Gli ormoni possono essere:

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idroli proteici come l'insulina e il glucagone: agiscono interagendo con un recettore di
membrana
-Insulina:quando arriva alla membrana + proteina transmembrana (2 subunit alfa e 2 beta)
distaccate -> l'insulina + recettore -> subinit unite -> fosforilazione dei gruppi fosfato ->
cascata segnalatoria a valle -> risposta cellulare.
idro o i lipidici) che non hanno un recettore di membrana ma possono attraversare
tranquillamente la membrana lipidica. il recettore a cui essi sono indirizzati un recettore
interno che si trova sul nucleo. Nel nucleo si legano a geni specici attivando: trascrizione
e traduzione di geni/proteine specici.
Il passaggio dalla membrana al nucleo: secondi messaggeri prodotti dalla cellula quando ->
ormone + recettore.
I secondi messaggeri conducono il fenomeno della trasduzione; i principali sono:
nucleotidi AMP/GMP ciclici (adenine/guanine),
lipide ceramide,
ioni calcio
l'ossido di azoto + all'acqua ossigenata =specie chimiche reattive.

vir
Forme di agregazione molecolare pi semplici esistenti in natura.
Strutture biologiche incapaci di replicazione autonoma: necessitano di una cellula ospite ->
parassiti endocellulari obbligati
DNA/RNA (materiale genetico virale) + Capside= involucro proteico (virus-nudi) = nucleocapside/
virone/particella virale + proteine di attacco.
DNA/RNA + Capside + envelope= doppio strato fosfolipidico + glicoproteine (funzione: interzione
virus-cellula mediata da strutture recettoriali) .
monomeri delle glicoproteine -> spine; funzione: attaccarsi meglio al recettore cellulare.
batteriofagi: Capside (forma icosaedrica/lamentosa) coda (cilindro proteico cavo a simmetria
elicoidale; funzione: trasferimento di DNA/RNA virale)+ guaina contrattile + collo + collare +
piastra basale (termine coda) + spine.
nella cellula: perdono capside e involucro lipoproteico; acidi nucleici + proteine: controllano
attivit cellulare; scopo: sintesi di proteine virali.
I virus si classicano in base all'acido nucleico e alla modalit della sua espressione.
Non possono svolgere attivit metaboliche.
Non sopravvivono per molto fuori dalla cellula.

eplicazione dei vir e cariotici diviso in fasi:


ttacco: virus cellula ospite - legame proteico specico. Attivit di ioni: riducono repulsioni
elettrostatiche.
enetrazione: virus dentro cellula in diverse modalit:
1) ione dell'involucro del capside con membrana (pH indipendente)
2)endocito i mediata da recettore virus + recettori cellulari -> inglobato da
vescicola di clatrina -> viene inserito nella cellula -> perde rivestimento -> si fonde con
endosoma. (pH dipendente: pH acido di endosoma-> cambiamento conformazionale
di proteine di envelope). Virus nudi.
i erazione dell acido n cleico: proteine capsidiche degradate -> genoma libero nel
citoplasma.
eplicazione e io inte i: il genoma virale pu sintetizzare 3 classi proteiche:
1)enzimi per replicazione genomica
2)fattori inibitori di duplicazione,trascrizione,traduzione degli acidi nucleici della
cellula ospite.
3)proteine strutturali per assemblare nuovi vironi.
em laggio: favorito per alcuni virus da proteine chaperonine.
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Rilascio: vironi liberati all'esterno della cellula.
1)vironi nudi -> dalla lisi della cellula.
2)vironi con envelope -> gemmazione 2 fasi:
a) membrane + glicoproteine virali che interagiscono con proteine
capsidiche -> avvolgimento della membrana sl capside.
b) virus rilasciati -> la membrana si risalda.
Esiti di infezione virale:
infezione produttiva: le cellule sono permissive e concedono la formazione e il rilascio di
progenie virali -> morte della cellula o diretta o per apoptosi.
infezione abortiva: le cellule sono non permissive, mancano fattori cellulari con mancata
produzione di particelle virali. Talvolta si pu giungere a trasformazione cellulare di geni che
innescano processo di immortalizzazione. Si parla di virus oncogeni che possono essere a
DNA/RNA:
1)DNA: SV40 + Polimia + papillova virus (HPV) + virus epatite B; virus erpetici
2)RNA: retrovirus, HTLV-1 ->leucemia T/linfomi + HIV-1 -> AIDS.
infezione restrittiva: le cellule sono transitoriamente permissive e vengono prodotti pochi
virus. si parla anche di infezione latente.

Replicazione dei batteriofagi:


Attacco: fago cellula batterica - legame fra bre di attacco e recettori cellulari. rima
legame debole e reversibile poi irreversibile grazie a piastra basale.
Penetrazione: fago inietta DNA/RNA nella cellula. lisozima + piastra basale -> rottura parete
batterica + contrazione guaina coda.
Replicazione: possono replicarsi in due modi:
1)ciclo litico: fagi litici che si moltiplicano e la cellula muore per lisi. si verica:
a)periodo di eclisse: DNA fagico -> cellula -> sintesi mRNA fagico ->
proteine fagiche precoci:
-nucleasi: degradano DNA cellulare
-replicanti del DNA fagico
-interagenti con NA polimerasi batterica modicandola
si genereranno proteine faghiche tardive:
-strutturali del fago
-proteine per la lisi della cellula
b)maturazione: proteine capsidiche si assemblano + DNA
impacchettato nella testa.
c)rilascio: lisozima + proteine tardive -> rottura membrana
cellulare -> liberazione nuove particelle fagiche.
2)ciclo lisogenico: fagi lisogeni/temperati -> possono:
a)effettuare ciclo litico
b)entrare in fase di quiescienza: nella cellula ospite (pu restarci
per molto, ma degli eventi avversi possono riattivare il virus)
Il cromosoma del virus si integra a quello della cellula ospite ->profago. Le
cellula che contengono un fago sono dette batteri lisogeni.
Proteine di repressione impediscono la trascrizione dei geni del profago ->
repressa sintesi/rilascio di nuovi fagi.

Orgine/natura dei virus: diverse teorie:


evoluzione retrogada: virus=forme di vita degenerate che hanno perso funzioni ma hanno
conservato l'informazione genica.
origini cellulari-evasione dei geni: virus=porzioni di genoma indipendeti che hanno acquisito
la struttura virale nel tempo.
entit indipendenti: virus evoluti con via parallela organismi cellulari.

Viroidi e Prioni:
I viroidi : Agenti infettivi delle piante, con le seguenti caratteristiche:
1) hanno una sola molecola di acido nucleico
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2) il loro genoma non codica proteine
) non esistono in forma libera
Ne esistono 2 tipi divisi in due famiglie:
1)pospoviroidae: si replicano nel nucleo delle cellule con meccanismo a
cerchio rotante asimmetrico.
2)avsunviroidae: si replicano nei cloroplasti con meccanismo a cerchio
rotante simmetrico.
I prioni: responsabili di malattie di animali e uomo che colpiscono sistema nervoso
distruggendo neuroni in massa. hanno solo una molecola proteica.

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