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6.1 Introduzione
Il motore passo passo, insieme al driver di potenza che lo pilota, costituisce un azionamento a moto incrementale:
ad ogni impulso di comando che giunge al sistema, il motore compie una rotazione finita.
Volendone dare una rappresentazione grafica si
ottiene il diagramma di figura 6.1 dove in ordinata
e indicata la posizione angolare del rotore e in
ascissa il tempo t; t1 , t2 ,..., tn rappresentano gli
istanti in cui giungono gli impulsi di comando.
Il moto che si ottiene da questo tipo di siste-
ma e un moto controllato in posizione: noto il nu-
mero di impulsi inviati, risulta nota la posizione
del rotore. La velocita viene stabilita in base alla
frequenza con cui giungono gli impulsi di comando.
Proprio per questo carattere incrementale, una
movimentazione di questo tipo e adatta per appli-
cazioni in cui e richiesto un posizionamento a basso
costo e prestazioni dinamiche modeste. Esempi di
applicazioni sono:
t1 t2 tn t
periferiche di sistemi digitali (stampanti, floppy,
posizionatori testine hard disks);
Partendo dalla condizione iniziale in cui la fase A e alimentata con corrente iA + , la sequenza di alimentazione
iB , iA , iB , iA + , produce la rotazione di un giro completo del motore, come indicato in figura 6.3.
+
In questo caso la rotazione del motore viene ottenuta alimentando in sequenza una sola fase per volta: si
parla di alimentazione one phase on.
Il motore a magneti permanenti considerato e caratterizzato da quattro avanzamenti per ogni giro completo:
questi avanzamenti vengono denominati passi e si dice quindi che il motore e da 4 passi/giro, con un angolo
di passo p pari a 90 .
Lavanzamento del motore puo essere ottenuto anche alimentando le due fasi contemporaneamente; in questo
caso si parla di alimentazione two phases on (due fasi contemporaneamente) e, con riferimento alla figura 6.4,
la sequenza diventa [iA + iB + ], [iA iB + ], [iA iB ], [iA + iB ].
In questo modo il rotore assume posizioni intermedie rispetto al caso precedente e, come si vedra successi-
vamente, si ha una sensibile incremento di coppia.
Entrambe le metodologie di alimentazione descritte generano un funzionamento full step (a passo intero),
che si differenzia dal funzionamento ottenibile combinando le due metodologie di comando. E possibile, infatti,
ottenere un tipo di funzionamento in cui il motore subisce avanzamenti angolari intermedi rispetto a quelli relativi
alle alimentazioni one phase on e two phases on. Questo tipo di funzionamento e il cosiddetto funzionamento
half step (a mezzo passo) (figura 6.5). In questo caso la sequenza di alimentazione delle fasi diventa: [iA + iB + ],
iB + , [iA iB + ], iA , [iA iB ], iB , [iA + iB ], iA + .
Qualunque sia la metodologia di comando e il tipo di funzionamento utilizzato, la rotazione del motore in
verso opposto a quello finora considerato viene ottenuta invertendo la sequenza di commutazione delle fasi. Nel
1 Il tipo di motore a cui si fa riferimento, caratterizzato ad una sola coppia di poli e da due coppie di espansioni polari, non ha
caso di alimentazione one phase on, ad esempio, mentre la sequenza iB + , iA , iB , iA + produce una rotazione
completa oraria, la sequenza iB , iA , iB + , iA + ne produce una ancora completa ma antioraria.
In questa rappresentazione schematica del funzionamento di un motore passo e facile intuire che la risoluzione
del motore (cioe il numero di passi al giro) puo essere aumentata aumentando il numero di coppie polari rotoriche.
Dalle diverse tipologie elencate si intuisce che il principio di funzionamento si basa sui fenomeni di attrazione e
repulsione fra poli magnetici e sul principio di minimizzazione della riluttanza di un circuito magnetico (come
descritto in appendice).
N NSN SN
S N
360
angolo di passo p =
4 pr
360
numero di passi al giro np = .
p
Nella realta lo statore e suddiviso in due sezioni, una per ogni fase, ognuna delle quali ha un numero di coppie
polari pari a quelle di rotore (figura 6.8); il numero di espansioni polari statoriche influenza solo la coppia
erogabile dal motore e non la sua risoluzione (cioe il numero di passi/giro np ).
I motori a magneti permanenti sono utilizzati in applicazioni di basso costo in cui le prestazioni richieste, in
termini di velocita e coppia, non sono elevate (un esempio tipico sono i drives per floppy disk e le testine delle
stampanti ad aghi). Una caratteristica tipica, dovuta alla presenza dei magneti permanenti, e che, anche con
le fasi disalimentate, il motore e in grado di fornire una coppia, detta coppia residua (Detent Torque); il
rotore quindi tende a mantenere la propria posizione, anche in assenza di alimentazione. Il campo di angoli di
passo va da 3.6 a 18 con risoluzioni che vanno quindi da 20 a 100 passi/giro (con pilotaggio a passo intero); i
piu tipici sono quelli dotati di 6 o 12 coppie polari a cui corrispondono rispettivamente angoli di passo di 15 e
7.5 , e risoluzioni di 24 e 48 passi/giro.
N N S S
S S N N Rotor
N S N S N S N S N S
S N
N S Stator cup A
Coil A
Coil B
Stator cup B
Output shaft
Courtesy Airpax Corp., USA
In questa configurazione il passo dei denti di rotore e quello dei denti di statore sono sfasati di:
360 360 1 1
p = = 360 = 15
nr ns nr ns
influenzato dalla direzione del flusso del campo magnetico generato dallalimentazione delle fasi.
r
s p
r
p
s
2 5
Rotor Laminations
4
et
gn
Ma larity
Po
Magnet
Half Pitch
Off Set
Commutazione da iA + a iB +
Quando la risoluzione del motore e piuttosto alta, e quindi anche il numero di denti e elevato, le espansioni
polari statoriche vengono dotate di dentatura; in particolare nel caso del motore caratterizzato da 50 denti,
come si puo osservare in figura 6.13, si hanno 8 espansioni polari di statore ognuna dotata di 5 denti.
Fasi e avvolgimenti
Come gia accennato in precedenza, il funzionamento del motore passo avviene grazie allinversione del campo
magnetico generato dalle fasi di statore. Nello schema di figura 6.12 si suppone che questa inversione venga
realizzata agendo sul senso di circolazione della corrente negli avvolgimenti costituenti una singola fase: in
questo caso si parla di motori bipolari. Linversione del senso di circolazione della corrente viene realizzato
dallazionamento di pilotaggio detto anchesso bipolare.
Linversione del campo magnetico, pero, puo essere realizzata anche agendo sul verso di avvolgimento delle
fasi piuttosto che sul verso di circolazione della corrente. In questo caso vengono utilizzati quattro avvolgimenti,
due per ognuna delle precedenti fasi A e B; sulle espansioni polari interessate ad esempio dalla fase A vengono
avvolte in versi opposti luna rispetto allaltra le fasi A1 e A2. Linversione della polarizzazione delle espansioni
polari statoriche interessate dalla fase A viene quindi realizzata passando dallalimentazione della fase A1 alla-
limentazione della fase A2 e non piu invertendo il senso di percorrenza della corrente. Le stesse considerazioni
valgono naturalmente per la fase B. La sequenza di eccitazione, che genera lavanzamento del rotore di un passo,
diventa quindi iA1 , iB1 , iA2 , iB2 , iA1 , dove i segni + e non compaiono piu poiche la corrente circola nello
stesso verso in tutte le fasi: si parla di motori e azionamenti unipolari.
In figura 6.14 sono rappresentate schematicamente le due situazioni sopra descritte (il differente verso di
avvolgimento delle spire evidenzia la diversa polarizzazione del campo magnetico generato). Come si puo notare
dalla figura; e possibile capire se un motore e bipolare o unipolare semplicemente contando il numero di fili
uscenti: un motore bipolare ha 4 fili mentre uno unipolare ne ha 8.
E da notare pero che un motore unipolare puo essere pilotato anche da un azionamento bipolare; questa
condizione puo essere realizzata collegando i due avvolgimenti di ogni fase in serie o in parallelo (figura 6.15) in
maniera tale che generino due campi magnetici concordi. In questo modo viene ripristinata una configurazione
equivalente alla bipolare; la scelta del tipo di collegamento va fatta tenendo conto che, a parita di tensione
applicata, la corrente circolante e differente nei due casi e quindi differente e anche la coppia erogabile dal
motore.
Sul mercato esistono anche motori che presentano allesterno 5 o 6 fili; questi sono motori unipolari in cui i
collegamenti fra le quattro fasi sono realizzati internamente secondo le modalita indicate in figura 6.16.
Cm
CH
0
m
approssimazione, puo essere rappresentata con una sinusoide di periodo pari a quattro volte langolo di passo
p :
Cm = CH sin (0 m ) (6.1)
2p
La presenza di un magnete permanente consente al rotore di assumere una posizione di equilibrio stabile
anche con motore non alimentato. Applicando una modesta coppia di carico, il rotore assume una differente
posizione di equilibrio, alla rimozione della quale ritorna nella posizione originaria. Se pero la coppia di carico
supera un certo valore detto detent torque (coppia residua), il motore perde il passo.
Cm
buche di coppia
La curva di pull-out e in genere fornita per frequenze superiori alla frequenza propria corrispondente alla
sola inerzia del motore. Il fenomeno di risonanza si manifesta con la presenza di buche di coppia, come verra
spiegato nel paragrafo 6.4.3.
Per frequenze di comando sufficientemente basse la coppia di pull-out assume un valore pari a circa la holding
torque, mentre per frequenze maggiori decresce progressivamente fino ad annullarsi.
Questa tendenza e da attribuirsi fondamentalmente ai transitori elettrici durante la commutazione della-
limentazione delle varie fasi e alla presenza di una forza controelettromotrice (proporzionale alla velocita di
rotazione del motore).
Landamento della corrente in un avvolgimento caratterizzato da una resistenza R e da uninduttanza L,
nella fase di alimentazione ad una tensione V , e descritta dallequazione differenziale:
di
V Ri L Vcem = 0
dt
dove con Vcem si e indicata la forza controelettromotrice.
Landamento della corrente e quindi caratterizzato da una costante di tempo elettrica = L/R e da un
valore di regime pari a iR = (V Vcem )/R.
Allaumentare della velocita di rotazione del motore, la forza controelettromotrice Vcem aumenta e quindi la
corrente di regime iR (e quindi la coppia erogabile dal motore) diminuisce.
Accanto a questo fenomeno vi e poi da aggiungere il fatto che, allaumentare della frequenza di commutazione,
diminuisce il tempo di permanenza a regime della corrente, fino ad arrivare alla condizione in cui la corrente
non riesce a raggiungere il valore di regime e la coppia erogabile diventa sempre piu bassa.
Questi comportamenti sono mostrati in figura 6.19 in cui sono rappresentati gli andamenti delle correnti
di una fase per tre diverse frequenze di commutazione f nel caso di un motore caratterizzato dai seguenti
parametri:
Tipo bipolare
Risoluzione 200 passi/giro
Funzionamento passo intero
Tensione di alimentazione fase 7.5 V
Corrente nominale 0.2 A
Resistenza di fase 37.5 Ohm
Induttanza di fase 52 mH
Costante di tempo elettrica 1.4 ms
Forza controelettromotrice 0.047 V/rpm
Come si puo notare dalla tabella, per i motori passo viene definito anche un parametro chiamato forza
controelettromotrice che pero non corrisponde alla grandezza precedentemente identificata con il simbolo Vcem .
Questo parametro rappresenta in realta il coefficiente di proporzionalita che lega la forza controelettromotrice
Vcem alla velocita di rotazione del motore. Ad esempio, nel caso di un motore funzionante a passo intero, detto
np il numero di passi/giro e KE la costante di proporzionalita si ottiene la relazione:
f
Vcem = KE 60
np
La figura 6.19 mostra che, per il tipo di motore considerato, ad una frequenza di commutazione f = 50 Hz
la corrente riesce a raggiungere il valore di regime iR . Aumentando la frequenza di commutazione a 150 Hz, il
tempo di alimentazione della fase e ancora tale da consentire alla corrente di raggiungere il valore di regime che
pero diminuisce a causa dellaumento della forza controelettromotrice. Alla frequenza di 250 Hz, oltre ad una
ulteriore diminuzione della corrente di regime, il tempo di alimentazione della fase diventa troppo piccolo e la
corrente non riesce a raggiungere il valore di regime.
Cm
C1
1
0 1 2
m
2
C0
Effettuando una commutazione delle fasi, viene imposta al sistema una variazione a gradino della posizione
di equilibrio di una quantita pari allangolo di passo p . Trascurando i transitori elettrici, si puo ritenere che
istantaneamente la caratteristica statica C0 si annulli e venga sostituita dalla C1 . Il motore, inizialmente nella
posizione 0 , in base alla nuova caratteristica statica accelera e acquista velocita. Al passaggio per la posizione
1 , il rotore risulta dotato di unenergia cinetica pari al lavoro compiuto dalla coppia C1 per portare il rotore
dalla posizione 0 alla posizione 1 e quantificato dallarea contrassegnata dal numero 1 in figura 6.20. Quindi
il motore supera la nuova posizione di equilibrio e, ipotizzando che non vi siano dissipazioni di energia, prosegue
la sua corsa fino al raggiungimento della posizione 2 in cui larea 2 eguaglia larea 1. Il rotore ritorna poi verso
la posizione 1 , la sorpassa e ritorna verso 0 compiendo quindi unoscillazione.
Questa oscillazione e governata dalla legge di moto:
Cm = J
dove J e linerzia del rotore, = m la sua accelerazione angolare e Cm e la coppia motrice espressa, come
gia visto, dalla relazione
Cm = CH sin (1 m )
2p
In realta, a causa soprattutto di fenomeni elettrici, le oscillazioni risultano smorzate. Lo smorzamento viene
espresso attraverso una costante viscosa c, per cui lequazione del moto diventa:
Cm = J m + c m
Questa equazione rappresenta il modello che descrive il comportamento del motore passo.
Lespressione di Cm rende lequazione non lineare in m . Per poter determinare la frequenza delle oscillazioni,
anche se in maniera approssimata, si puo linearizzare lequazione che esprime la coppia motrice nellintorno
della posizione di equilibrio 1 . La coppia motrice viene quindi approssimata con una retta passante per 1 di
pendenza pari alla tangente a Cm in 1 :
Cm = CH 1 m
2p
Da questa analisi risulta che se la frequenza di commutazione delle fasi e pari o prossima alla frequenza
propria del motore, il sistema entra in risonanza e lampiezza delle oscillazioni diviene tale da far perdere
il passo al motore. Per questo motivo nel campo di funzionamento di un motore passo vi sono zone in cui
si manifestano le cosiddette buche di coppia, cioe zone in cui il motore, a passo intero, funziona in maniera
estremamente irregolare. Il problema viene superato pilotando il motore con tecniche a passo frazionario o a
micropasso, alle quali si accennera in seguito.
dove 0 varia nel tempo a gradini secondo una legge nota, imposta con il segnale di comando. Poiche le frequenze
di comando sono solitamente molto superiori alla frequenza propria del sistema (onde evitare problemi di
risonanza), la legge discontinua 0 (t) puo essere sostituita da una legge continua che ne rappresenta landamento
Cm
J1 < J 2 < J 3
J1
J2
J3
medio. Gli effetti di smorzamento interni vengono tenuti in conto attraverso un termine viscoso proporzionale
alla differenza delle velocita (m 0 ) e con costante viscosa dipendente dalla frequenza. La coppia motrice
assume quindi la forma:
Cm = 1.1 Cpo (f ) sin (0 m ) c(f )(m 0 )
2p
e il modello rappresentativo del motore diviene quello di figura 6.22 in cui la molla e non lineare.
0
J
Come gia visto nel paragrafo 6.4.4, per poter far funzionare un motore ad una frequenza di comando superiore
alla frequenza di pull-in (corrispondente ad una certa coppia resistente) occorre aumentare gradualmente la
velocita del motore fino a raggiungere il valore desiderato. Dallanalisi del modello appena descritto emerge che
al motore occorre dare una legge di moto 0 (t) tale che le oscillazioni che ne derivano mantengano la coppia
esercitata dal motore allinterno del campo definito dalla curva di pull-out.
Cm
CH 2 CH
p
2
p
Per rendersi conto di quanto sopra esposto, e sufficiente scrivere le espressioni delle caratteristiche statiche
relative ad ognuna delle due fasi, ad esempio rispetto al sistema di riferimento di figura 6.23. Si ottengono le
seguenti espressioni:
Cm1 = CH cos m
2p
Cm2 = CH sin m
2p
Accanto al vantaggio di avere una coppia maggiore, occorre pero tener presente che lalimentazione two phases
on, proprio a causa del fatto che vengono alimentate due fasi contemporaneamente, comporta una dissipazione
energetica maggiore per effetto Joule.
Questa tecnica di pilotaggio viene utilizzata anche per ottenere il funzionamento a mezzo passo (half step).
Ad ogni commutazione il rotore compie mezzo angolo di passo e quindi il numero di passi del motore
raddoppia: un motore da 200 passi/giro assume, in condizioni di funzionamento half step, una risoluzione di
400 passi/giro.
Come si puo notare dalla tabella precedente, vi sono passi in cui e alimentata una sola fase, e passi in cui
ne sono alimentate due. Cio provoca una irregolarita nella coppiapoiche si passa da istanti in cui la holding
torque ha un valore CH , a istanti in cui assume un valore pari a 2CH . Per ovviare a questo inconveniente
si puo ricorrere ad azionamenti che consentano di modulare la corrente inviata al motore. In particolare, negli
istanti di alimentazione contemporanea delle fasi, la corrente dovrebbe essere pari a 1/ 2 volte la corrente di
alimentazione di una singola fase.
Ognuna delle quattro fasi deve quindi essere collegata, da un lato ai transistors e dallaltro allalimentazione;
come gia accennato nel paragrafo 6.3.3, vi sono casi in cui questi ultimi collegamenti sono gia realizzati allinterno
del motore che quindi non si presenta piu con 8 fili esterni ma con 5 o 6.
La sequenza delle fasi viene realizzata attraverso una opportuna logica di pilotaggio dei transistors adibiti
alla chiusura del circuito di alimentazione di ognuna delle quattro fasi. In dipendenza della sequenza con cui
vengono comandati i transistors, si hanno i diversi tipi di funzionamento: one phase on, two phase on, half step.
Ad esempio per realizzare un funzionamento full step, two phase on, la sequenza sarebbe:
Passo Q1 Q3 Q3 Q4
1 ON OFF ON OFF
2 OFF ON ON OFF
3 OFF ON OFF ON
4 ON OFF OFF ON
Un esempio di driver unipolare e il circuito integrato 5804 della Allegro Microsystems (figura 6.25(a)) per il
quale e rappresentato in figura 6.25(b) un possibile schema di utilizzo.
Il pilotaggio dei transistors e realizzato dalla parte di logica interna, mentre alcuni dei comandi che giungono
dallesterno sono:
segnale ad onda quadra (pin 11, step input), la cui frequenza e pari alla frequenza di commutazione delle
fasi desiderata;
segnali ai pins 9, 10 e 14 che consentono di selezionare rispettivamente: il funzionamento one o two phase
on, half step, e il verso di rotazione del motore (direction).
In figura 6.25(c) e riportato un esempio che mostra landamento dei segnali nelle fasi del motore (output
a, b, c, d), in dipendenza dei segnali di ingresso (clock [step-input], one phase, half step).
Per realizzare questa funzione viene utilizzato uno schema circuitale a doppio ponte (full bridge), che consente
il funzionamento del motore nei quattro quadranti.
In figura 6.26 e rappresentato lo schema di collegamento di una delle due fasi del motore con il relativo
doppio ponte.
Anche in questo caso i transistors non vengono pilotati direttamente ma alcuni dei segnali di input forniti
(ad esempio per la fase A) sono:
phase1: il segnale alto o basso al pin corrispondente determina il verso di percorrenza della corrente;
I01, I11: a seconda dello stato alto o basso di questa coppia di pin viene determinato il livello di corrente
circolante nella fase (che puo essere posto anche a zero). Questi due ingressi consentono quindi di selezionare
il funzionamento one phase on, two phases on, half step o a micropasso (microstepping).
R
+
+
R
V R
V 1 + 2
L V L
Current V 2V
I MAX = R =
2R
IMAX
2
1 e1 = L
63% R
e2 = L
2R
Time
e2 e1
Durante il transitorio, la fase, senza resistenze aggiuntive, viene alimentata con una tensione molto piu alta
della tensione necessaria al raggiungimento del valore iR . In questo modo, pur rimanendo invariato il valore
di , la corrente cresce molto piu rapidamente durante il transitorio; al raggiungimento del valore desiderato
iR (condizione determinata attraverso un sensore di corrente), lazionamento passa ad alimentare la fase con la
tensione V (figura 6.29). In questo caso, visto che a regime la tensione applicata alla fase e V , leffetto della
forza controelettromotrice non viene ridotto, come invece nel caso precedente.
Lapproccio piu comunemente utilizzato e piu efficiente e quello basato sullimpiego di un chopper a con-
trollo di corrente. In questo caso la fase viene alimentata con un valore di tensione molto piu alto di V e al
raggiungimento del valore desiderato di iR viene effettuato il chopping della tensione di alimentazione fissando
una determinata frequenza di switching e un determinato duty cycle (figura 6.30), secondo quanto prevede la
tecnica di modulazione della larghezza dimpulso PWM (Pulse Width Modulation).
La corrente circolante nella fase viene misurata attraverso una resistenza di sense e il valore viene confron-
tato con quello desiderato; la differenza tra i due viene comparata con un segnale a frequenza fissa proveniente
da un oscillatore e viene cos stabilito il valore da attribuire al duty cycle in modo da mantenere la corrente
desiderata (figura 6.31).
Inoltre in questo tipo di controllo, poiche la tensione di alimentazione e molto piu alta di V , si ha una
notevole riduzione delleffetto della forza controelettromotrice sia durante il transitorio che a regime.
Un esempio di questo tipo di controllo e quello che avviene nellintegrato L6219. La figura 6.27 mostra la
presenza dei due pin SENSE1 e SENSE2 a cui vengono collegate le rispettive resistenze di sense. Le tensioni
ai capi delle resistenze costituiscono lingresso dei relativi comparatori (COMPARATOR INPUT1 e 2) e
vengono poi confrontate con i segnali di riferimento VREF1 e VREF2. La differenza tra i segnali misurati e
di riferimento viene comparata con un segnale a frequenza fissa proveniente da un oscillatore interno al circuito
integrato; in questo modo viene stabilito il valore del duty cycle necessario.
Funzionamento a micropasso
La possibilita di modulare la corrente viene utilizzata per estendere il frazionamento del passo fino a giungere
al funzionamento a micropasso (microstepping).
Nel funzionamento a micropasso le correnti assumono un andamento, in funzione della posizione angolare,
sempre piu simile a quello sinusoidale, man mano che si aumenta il frazionamento del passo. La figura 6.32
mostra la sequenza di alimentazione delle fasi in diverse condizioni di funzionamento per un motore bipolare
con risoluzione 200 passi/giro.
Il frazionamento del passo porta una serie di notevoli vantaggi tra cui:
(a) Alimentazione one phase on, funzionamento (b) Alimentazione two phases on, funzionamento
full step full step
Interazione tra poli magnetici. Alla base degli studi compiuti sul magnetismo ci sono una serie di consi-
derazioni di carattere sperimentale tra cui losservazione che, se si prendono due calamite e si avvicinano luna
allaltra, per esempio tenendone una fissa e lasciando laltra libera di ruotare, fra le due si esercitano delle forze
che tendono a far ruotare quella mobile fino al raggiungimento di una posizione di equilibrio (figura 6.33). In
F
N
altre parole, il sistema si porta in una configurazione tale che i vettori induzione magnetica B, relativi ai campi
magnetici generati dai due elementi, risultino allineati.
Riluttanza variabile Una barretta di materiale ferromagnetico, immersa in un campo magnetico esterno e
libera di ruotare attorno al baricentro, ruota fino al raggiungimento di una posizione di equilibrio, corrispondente
allallineamento con le linee di flusso del campo magnetico stesso.
Questo fenomeno puo essere descritto anche da un punto di vista analitico, in base a considerazioni di
carattere energetico.
Consideriamo il circuito magnetico di figura 6.34. Il circuito e alimentato da una corrente i e sullelemento
ferromagnetico rotante agisce una coppia resistente Cr che si oppone alla rotazione dellelemento stesso verso
la posizione di equilibrio. Dal punto di vista del flusso di potenza, il sistema puo essere schematicamente
rappresentato come in figura 6.35
dove Wel , Emag e Wmec sono rispettivamente la potenza elettrica entrante, lenergia accumulata nel campo
magnetico e la potenza meccanica uscente.
Le espressioni assunte da queste grandezze sono le seguenti:
Wel = Vcem i
1 2
Emag = (6.2)
2 L()
d
Wmec = Cr
dt
in cui e il flusso concatenato e L() e il coefficiente di autoinduzione, dipendente dalla posizione assunta
dallelemento rotante.
In base al teorema delle potenze si puo scrivere il seguente bilancio energetico
dEmag
Wel = Wmec +
dt
i
Vcem Cr
dEmag = i d Cr d (6.3)
Lenergia immagazzinata nel campo magnetico e una grandezza funzione del flusso concatenato e della
posizione assunta dallelemento rotante ed e quindi una funzione di due variabili: Emag = Emag (, ).
Il differenziale di una funzione di due variabili assume la forma:
Emag (, ) Emag (, )
dEmag (, ) = d + d (6.4)
Dal confronto tra lEq. 6.3 e lEq. 6.4, quindi, si ricava immediatamente che lespressione della coppia Cr e pari
a:
5 Questa relazione presuppone che il materiale in questione sia caratterizzato da una permeabilita magnetica costante,
Emag (, )
Cr = (6.5)
Derivando e sostituendo successivamente a la sua espressione in funzione di i, si ottiene:
1 dL()
Cr = i2 (6.6)
2 d
Per lesempio di figura 6.34 e possibile dimostrare che la funzione che lega il coefficiente di autoinduzione L
alla posizione angolare e del tipo
1
L() = [Ld + Lq + (Ld Lq )cos2]
2
che graficamente assume landamento rappresentato in figura 6.36. La coppia Cr , e quindi la coppia Cm
L
Ld
Lq
3 2
2 2