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Corso di Progetto di Strutture - a.a. 2016/17 dott. ing.

Isaia Clemente

6.4. Le Tensioni a Vuoto

6.4.1. Precompressione a fili aderenti o ad armatura pre-tesa


Maturato il getto si esegue il taglio dei fili, che tenderanno ad accorciarsi; a questo fenomeno si
oppone il calcestruzzo che di conseguenza risulta essere luogo di uno stato di coazione
(precompressione).
Si osservi che a questo punto i cavi presentano una sollecitazione di trazione inferiore a quella
iniziale, perch anchessi si sono accorciati con il calcestruzzo di d.

N0 = trazione iniziale dei cavi (nota)


Nc = compressione calcestruzzo

N0-DN = trazione reale cavi

Possiamo scrivere le equazioni di congruenza ed equilibrio nellincognita iperstatica DN:


N c L DN L
= eq. di congruenza
Ec Ac Ep Ap
con n coefficiente di
Nc L Ep Ap Ep Ap Ap omogeneizzazione istantaneo
= DN = N c = Ncn
Ec Ac L Ec Ac Ac Ep/Ec

Novembre 2016 v. 11.0 - Pag. 6.28 -

Elementi strutturali in Cemento Armato Precompresso

N c = N 0 - DN eq. di equilibrio
Ap
N 0 = N c + DN = N c + N c n =
Ac
Ap A c + nA p
N 0 = N c 1 + n = Nc
Ac Ac
Da cui si ricava la compressione nel cls e relativa tensione sc
Ac N Ac N
Nc = N0 sc = 0 = 0
Ac + nA p Ac Ac + nA p Aid

La forza residua nellacciaio vale evidentemente Nc (per equilibrio).


La caduta di tensione pari a :
DN N c n A p A c nN c
Dsp = = = = n sc
Ap Ap Ac
sp = s0 - Dsp = s0 - n sc
Riassumendo, la tensione nel calcestruzzo pari alla tensione iniziali N0 diviso larea ideale Aid,
mentre la caduta di tensione dovuta al rilascio dei cavi n volte la sollecitazione nel cls sc.

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Nel caso in cui larea dellacciaio da precompressione sia pari allun percento di Ac , si ha una
perdita di:
Nc Ac 100
= = = 0.93
N0 Ac + nA p 100 + 7 1

cio la compressione sul cls pari al 93% del carico iniziale applicato al cavo (7% di perdita).

Se il cavo non fosse baricentrico, bisognerebbe utilizzare le formule della pressione eccentrica.
N N e
sc = 0 0 y
A id J id
N0 N N e2
s p = s0 - n sc = -n 0 0
Ap A id J id

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6.4.2. Precompressione a cavi scorrevoli o ad armatura post-tesa

In questo caso, i cavi vengono tesati dopo la realizzazione dellelemento in c.a., agendo con
appositi martinetti alle testate del manufatto.

In ogni istante si ha uguaglianza fra lazione di trazione sul cavo e la compressione sul cls:
Nc = Np = N
N N
sc = sp =
Ac Ap

Nel caso di cavo eccentrico, si devono utilizzare le formule della pressione eccentrica:
N Ne N
sc = y sp =
Ac Jc Ap

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6.5. Carichi Equivalenti alla Precompressione

Spesso, per semplicit, si vuole associare ad una generica precompressione, ossia ad una
possibile disposizione dei cavi, un sistema di carichi esterni equivalenti che producono nelle
struttura le stesse deformazioni e lo stesso regime tensionale; in questo modo la precompressione
viene trattata come se fosse un carico agente ed opportunamente combinato con le altre azioni:

m n
Fd = g jgGjk + gpPk + g1qQ1k + ( giqy0iQik )
j =1 i=2

Le nuove Norme tecniche D.M. 14.01.2008 fissano il coefficiente parziale di sicurezza gp = 1.0,
mentre il D.M. 1996 fissava i seguenti valori:
gp = 0.9 (1.2 se il suo contributo diminuisce la sicurezza)

Si noti che i carichi equivalenti sono per loro natura equilibrati, nel senso che in un sistema
staticamente determinato (isostatico) non inducono reazioni vincolari; nei sistemi iperstatici,
invece, i carichi equivalenti (e perci anche la precompressione) producono in generale reazioni
vincolari per comunque auto-equilibrate.

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6.5.1. Cavo Risultante C.R.

Si definisce Cavo Risultante (indicato come C.R.) il cavo fittizio che esercita in ogni sezione uno
sforzo uguale alla risultante delle forze di precompressione e con la stessa eccentricit, cio
genera lo stesso effetto dei cavi reali.

Se la tensione di trazione ssp la medesima in tutti i cavi, il Cavo Risultante si trover nel
baricentro del sistema di cavi effettivi:

n n
P = ( A pi spi ) = sp A pi
i =1 i =1

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Ai fini del calcolo del c.a.p. si ipotizza che:


1) i cavi siano assimilabili a fili e pertanto resistono solamente a trazione; inoltre si fa lipotesi
di trascurare completamente il peso proprio del cavo:
M = 0 (EJ=0) N0
2) i cavi assumono spontaneamente la configurazione che comporta lequilibrio fra forze
interne e forze esterne;
3) in questa fase si trascura lattrito fra cavo / struttura;
4) un cavo con tracciato curvilineo che si appoggia su una superficie regolare, esercita su di
essa una pressione pari a:
P F
p(s) =
R(s) L
con :
P = forza di trazione nel cavo;
R(s) = raggio di curvatura della curva assunta dal cavo;
p(s) = pressione sulla superficie.

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6.5.2. Cavo rettilineo baricentrico (post-teso)

Consideriamo una trave in c.a.p. a cavi post-tesi, con Cavo Risultante baricentrico.
In corrispondenza degli ancoraggi di estremit si ha la trasmissione delle forze dal dispositivo di
bloccaggio al cls: la trave risulta compressa con un carico P e, ad una certa distanza dal
dispositivo, le tensioni nel calcestruzzo sono uniformi:
le tensioni nel
calcestruzzo sono
costanti e pari a

P
sc =
Ac

In questo caso si ha:


Cavo Risultante C.R. Linea delle Pressioni

la risultante delle forze agisce in corrispondenza del baricentro, quindi compressione centrata.
Tale soluzione si applica quando trave soggetta ad una forza esterna di trazione uniforme.
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6.5.3. Cavo rettilineo eccentrico (post-teso)

Consideriamo una trave in c.a.p. a cavi post-tesi, con Cavo Risultante orizzontale eccentrico e.
La risultante delle compressioni P con eccentricit e equivalente ad un sistema a risultante P
centrata ed un momento pari a M = P e: in tal caso la trave soggetta a pressoflessione (P , M).

Le tensioni nel calcestruzzo


sono lineari e pari a

P Pe
sc = y
A J

Anche in questo caso si ha: Cavo Risultante C.R. Linea delle Pressioni
Tale soluzione si applica quando trave soggetta a due momenti uguali alle estremit.
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6.5.4. Cavo rettilineo inclinato rispetto alla linea dasse (post-teso)

Consideriamo una trave in c.a.p. a cavi post-tesi, con Cavo Risultante inclinato di un angolo a
rispetto alla linea dasse ed eccentricit agli estremi pari a e (e1 = e2).

Per prima cosa verifichiamo che il sistema sia autoequilibrato:

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Eq. Traslazione H P cos a - P cos a = 0


Eq. Traslazione V P sin a - P sin a = 0
Eq. Rotazione P cos a e2 + P cos a e1 - P sin a L = 0
cos a ( e 2 + e1 ) = sin a L
cos a ( e 2 + e1 )
=1
sin a L
1
tan a = 1
tan a

I carichi equivalenti consistono in:

- Una forza di compressione pari a P cos a


- Una forza di taglio pari a P sin a
- Una coppia pari a Pe cos a

Anche in questo caso si ha: Cavo Risultante C.R. Linea delle Pressioni

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6.5.5. Cavo parabolico, ancorato allestremit nei baricentri delle sezioni (post-teso)

Consideriamo una trave in c.a.p. a cavi post-tesi, con Cavo Risultante a tracciato parabolico,
simmetrico rispetto alla mezzeria, ancorato in corrispondenza dei baricentri delle sezioni di
estremit e freccia pari a f in mezzeria.
In questo caso le caratteristiche della sollecitazione dipendono dalla posizione relativa tra il cavo
e il baricentro della sezione.

Valutiamo lequazione che descrive il tracciato del cavo:

y = a x2
2 4f
x=L y = a L =f a=
2 ( 2) L2
4f 2
y= x
L2

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La funzione y(x) rappresenta leq. del cavo nel sistema di riferimento rappresentato in figura.

Poich generalmente la lunghezza L predomina sulle altre due dimensioni (elementi snelli), si
pu pensare a piccolo e quindi:
y(x) @ tan a(x) tan a @ sin a @ a cos a @ 1 y''=1/R
In questo caso si ha:
dy 8f d 2 y 8f
y' = = 2x y '' = 2 = 2
dx L dx L
8f L 4f
y '(L / 2) = 2 =
L 2 L
4f
tan a ( L / 2 ) @ sin a ( L / 2 ) @
L

Quindi:
4f
Taglio pari a: P sin a(L/2) @ P
L
Compressione pari a: P cos a(L/2) @ P
P 8f
il carico ripartito sulla superficie curva: p(s) = @ Py '' = 2 P
R L
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P P

P P

p(s) rappresenta lazione distribuita che il cls esercita sul cavo a causa della sua continua
deviazione; a sua volta il cavo esercita una pressione uguale ed opposta sul cls. Queste pressioni
radiali sono a componente orizzontale nulla (per simmetria), pertanto efficace solamente la
componente verticale p ( in modulo circa uguale a p(s) per a piccoli).

T T

P
P
P

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Scrivendo gli equilibri alla traslazione verticale, orizzontale e alla rotazione si dimostra che il
sistema equivalente equilibrato.
Eq. Traslazione H P-P =0
4f 4f 8f
Eq. Traslazione V P + P - P 2 L = 0
L L L
4f 8f L
Eq. Rotazione P L - P 2 L = 0
L L 2

Affinch siano rispettate le ipotesi (a piccolo) la freccia f deve essere piccola, cio il cavo deve
essere molto schiacciato.

Tale soluzione si applica quando trave soggetta ad un carico distribuito q costante.

Il tracciato di tipo parabolico tipico della tecnologia post-tesa.

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6.5.6. Cavo parabolico, ancorato in sezioni intermedie (post-teso)

Nelle figure seguenti sono riportati i Carichi Equivalenti alla precompressione nel caso di cavo
parabolico ancorato in sezioni intermedie allestradosso della trave.

Le linee tratteggiate tracciate nei diagrammi di sollecitazione riportano il reale andamento


delle sollecitazioni tenendo conto che, dopo lancoraggio, c una zona di transizione, nella quale
le forze interne si diffondono fino a raggiungere le s e t previste teoricamente.

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6.5.7. 2 Cavi parabolici, ancorati in sezioni diverse (post-teso)

Nella figura seguente sono riportati i


Carichi Equivalenti alla
precompressione nel caso di due
cavi parabolici ancorati in sezioni
differenti.

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6.5.8. Cavo poligonale (post-teso)


Nella figura seguente sono riportati i Carichi Equivalenti alla precompressione nel caso di un
cavo poligonale ancorato in corrispondenza del baricentro delle sezioni di estremit.

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6.5.9. Sistemi iperstatici

Nel caso di una struttura iperstatica il sistema di carichi equivalenti alla precompressione mostra
tutte le sue potenzialit. Invece di utilizzare i metodi classici per valutare le reazioni iperstatiche
dovute alla precompressione, si pu infatti adottare il sistema equivalente che permette di
studiare la precompressione come una serie di carichi distribuiti e concentrati trattabili al pari dei
carichi esterni. Essa per dar in generale luogo a reazioni iperstatiche che compaiono anche in
assenza di forze esterne (stato di coazione).

Si consideri ad esempio la trave a due campate con una Cavo Risultante rettilineo ed eccentricit
pari a e:

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Si tratta di una trave iperstatica con uno sforzo normale e due coppie agenti alle estremit; per
determinare lincognita iperstatica X si fa uso del Metodo delle Forze: si rende la struttura
isostatica rimuovendo un vincolo, si impone al suo posto una forza incognita determinata con le
equazioni di congruenza

Eq. congruenza hB = 0
hB = hB ( P, P e ) + hB ( X )

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3
X ( 2L )
hB (X) =
48EJ

hB (P e) =
( P e )( 2L )
16EJ

3 2
X ( 2L )
-2
hB =
( P e )( 2L ) = 0
48EJ 16EJ
X ( L) ( P e)
hB = - =0
24 8

3( P e)
X=
L

Di seguito si riportano i diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione dovute solamente alla
precompressione P:
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Anche in questo caso, i carichi equivalenti


alla precompressione sono auto equilibrati,
per fanno intervenire i vincoli.

Infatti, mentre in una struttura isostatica il


C.R. coincide sempre con la Linea delle
Pressioni L.P., in una struttura iperstatica ci
non avviene in generale:

La Linea delle Pressioni quella linea (in generale una curva) che congiunge tutti i centri di
pressione siti nelle sezioni dellelemento, cio la direzione della risultante degli sforzi di
compressione.
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6.5.10. Cavi Equivalenti e Cavo Concordante

Consideriamo ora diversi tracciati poligonali del C.R. con la stessa eccentricit agli estremi:

Per piccole eccentricit, si pu assumere a piccolo e pertanto si ha: cosa = 1, sina = tga

Attraverso gli equilibri alla traslazione e alla rotazione si dimostra che il sistema equivalente
ancora equilibrato, ma presenta reazioni vincolari diverse in funzione dellangolo a.

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In figura sono indicate in rosso le


reazioni vincolari espresse in
funzione di a (angolo di
inclinazione del cavo rispetto
allasse della trave).

Al variare di a, NON variano le


caratteristiche della sollecitazione,
cio tutti i cavi C.R.i presentano
le stesse sollecitazioni e stessa
Linea delle Pressioni.

In una trave iperstatica si definisce famiglia di Cavi Equivalenti tutti quei cavi che presentano
- la stessa eccentricit agli estremi;
- la medesima linea delle pressioni;
- comportano reazioni vincolari diverse in funzione di tga.
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In altre parole tutti i Cavi Equivalenti di una famiglia differiscono tra loro solamente per
leccentricit in corrispondenza dellappoggio intermedio e le conseguenti reazioni vincolari.

Inoltre, data una famiglia di cavi equivalenti, la loro comune linea delle pressioni si chiama
Curva Stabile delle Pressioni.

Infine, data una famiglia di cavi equivalenti, si pu passare da un cavo allaltro mediante una
Trasformazione Lineare che lascia invariate le eccentricit terminali e le curvature dei cavi,
alterando solo le eccentricit agli appoggi intermedi.

Consideriamo ora un particolare cavo equivalente tale che leccentricit in mezzeria pari a e/2:

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Anche questo tracciato del C.R. presenta la stessa linea delle pressioni L.P. ma diverse reazioni
vincolari: pi precisamente il tracciato del cavo coincide con la L.P. e si dimostra che le reazioni
vincolari sono nulle:

in base alla geometria del cavo si ha:


e + e 2 3e 2
tg ( a ) = =
L L

quindi la reazione in A e in C vale:


3Pe 3Pe 3e 2
- P tga = -P =0
2L 2L L

la reazione in B vale:
Le reazioni sono nulle, cio i vincoli non
3Pe 3Pe 3e 2
- 2P tga = - 2P =0 intervengono.
L L L

Si definisce Cavo Concordante C.C. quel Cavo Risultante C.R. appartenente ad una famiglia di
Cavi Equivalenti tale che, in una struttura iperstatica, non fa reagire i vincoli; ci avviene quando
il cavo coincide con la Linea delle Pressioni L.P.

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Riassumendo:

- nelle strutture isostatiche: Cavo Risultante C.R. Linea delle Pressioni

- nelle strutture iperstatiche, in genere: Cavo Risultante C.R. Linea delle Pressioni

- nelle strutture iperstatiche, quando un Cavo Risultante coincide con la Curva (Linea) delle
Pressioni non provoca reazioni vincolari e viene detto Cavo Concordante

nelle strutture iperstatiche: Cavo Concordante C.C. = Linea delle Pressioni

- dato un Cavo Concordante si pu dedurre una famiglia di Cavi Equivalenti mediante


trasformazioni lineari.

OSS:
In generale si cerca di progettare un tracciato del cavo che eviti la formazione di reazioni
iperstatiche senza per alterare il sistema equivalente (Cavo Concordante).
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6.6. Perdite di Precompressione

Dopo aver analizzato la tecnologia della precompressione, i materiali utilizzati ed esposto alcuni
casi semplici per determinare i carichi equivalenti, necessario analizzare tutti quei fenomeni
che tendono a ridurre leffetto della precompressione.

Le perdite della precompressione si classificano in:


- PERDITE ISTANTANEE, cio che si verificano nel momento stesso in cui si introducono
le forze di pressolecitazione:
Perdite al martinetto (pre-teso e post-teso)
Perdite agli ancoraggi (pre-teso e post-teso)
Perdite per attrito tra cavi, tra cavi e guaine (post-teso)
Perdite per deformazione elastica istantanea (pre-teso e post-teso)
- PERDITE DIFFERITE, cio che si verificano dopo un certo lasso di tempo, pi o meno
lungo:
Perdite per ritiro del calcestruzzo
Perdite per deformazione viscosa del calcestruzzo
Perdite per rilassamento dellacciaio da precompressione

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6.6.1. Perdite istantanee


6.6.1.1. Perdite istantanee al martinetto ed agli ancoraggi
Queste perdite sono intrinseche del sistema di precompressione adottato (brevettato) e la stessa
ditta specializzata in fase di esecuzione adotta una serie di correzioni della tesatura.

Generalmente la trazione imposta dal martinetto


leggermente maggiore proprio per assorbire la perdita del
dispositivo di serraggio (solitamente cunei tronco-conici):
affinch i cunei blocchino il cavo ci deve essere un minimo
rientro del cavo.

Queste perdite sono presenti sia nella tecnologia pre-tesa a


fili aderenti, sia in quella a cavi post-tesi.

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6.6.1.2. Perdite istantanee per attrito


Le perdite per attrito appartengono esclusivamente al sistema post-teso in cui i cavi vengono
tesati dopo il getto del manufatto e scorrono allinterno di apposite guaine.
Le perdite avvengono ovviamente nel tratto curvo, per effetto del cavo appoggiato sulla
superficie interna della guaina che preme a sua volta su quella in calcestruzzo generando attriti;
ma anche nei tratti rettilinei, dovuti essenzialmente al serpeggiamento in pianta del cavo
(ondulazioni della guaina allatto della messa in opera ed alle imperfezioni delle superfici interne
delle guaine).
Generalmente il cavo viene teso da un solo lato con una forza N1 nota, mentre il lato fisso
soggetto ad un forza N2 (incognita) inferiore a causa delle perdite: N2 = N1 - DN

Perdite per attrito in curva


Sul generico tratto curvo del cavo agiscono le seguenti forze:
Ni = forza di trazione nel cavo allestremo i;
p(s) = forze di deviazione [F/L]
t(s) = forze dattrito [F/L]
dP = risultante delle forze di deviazione [F]
dT = risultante delle forze di attrito [F]

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posto a piccoli:
da da da
ds = Rda sin @ cos @1
2 2 2

Eq. di equilibrio dir.y


da da
dP - N - ( N + dN ) =0
2 2
da
dP - 2N =0 dP = Nda
2
dP @ pds = pRda
N
p= forza di deviazione[F/L]
R

Eq. di equilibrio dir.x N + dT - ( N + dN ) = 0


dT = dN
in situazione di attrito (scorrimento incipiente) dT = f c dP
ma dP = Nda
con fc coefficiente di attrito
ds
dT = dN = f c Nda = f c N
R
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dN
Lequazione differenziale: = f c da
N
N1
= efc a N1 > N 2
N2
integrata fra i limiti N1 e N2 fornisce la seguente soluzione:
N 2 = N1e- fca (incognita)

per a piccoli (a < 30) pu essere sviluppata in serie approssimando a:


N 2 = N1 (1 - f c a )
DN
= fca con a in radianti
N1
Generalmente si ha H / L = 1/15 pertanto,
nel caso di cavi ancorati alle estremit si ha a @ 1520
nel caso di cavi ancorati allestradosso si ha a @ 2030

Per il coefficiente di attrito fc, in assenza di dati sperimentali, si possono assumere i seguenti
valori in funzione del tipo di guaina e superficie di appoggio:
cavo su calcestruzzo liscio fc = 0.50
cavo in guaina metallica fc = 0.30
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Perdite per attrito in rettilineo

Queste perdite dipendono essenzialmente dalla cura posta nella disposizione dei cavi allinterno
del cassero prima del getto, cercando di evitare il serpeggiamento in pianta.
La perdita di tensione in rettilineo dipende linearmente da carico di trazione applicato e dalla
lunghezza del tratto considerato:
DN = N1 f L x
N 2 = N1 (1 - f L x )
DN
= fL x
N1

Per il coefficiente di attrito fL, in assenza di dati sperimentali, si possono assumere i seguenti
valori in funzione del tipo di superficie:
calcestruzzo liscio fL = 5x10-3
guaina metallica fL = 3x10-3

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Perdite per attrito lungo la trave

Se un cavo ha un tracciato curvilineo si dovranno sommare i due contributi, tenendo in


considerazione lattrito in rettilineo nel tratto lineare (in pianta), ma anche nel tratto di cavo
curvo (in prospetto): nella lunghezza rettilinea x sono inclusi sia i tratti lineari sia quelli in curva,
cio tutta la lunghezza del cavo in pianta.

In conclusione, la tesatura da un solo lato particolarmente svantaggiosa: per tale motivo, se non
possibile la doppia tesatura, in fase di esecuzione bene prevedere almeno una tesatura
alternata dei cavi, cos da ottenere una sollecitazione di precompressione sufficientemente
uniforme.
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Esempio

Si consideri un cavo da precompressione lungo 30m, bloccato allestremo E e teso dal


martinetto allestremo A con una tensione di 1000 MPa.

20p
a = 20 = = 0.349 rad fc = 0.30 f L = 3x10-3
180
s A = 1000 MPA

s B = s A - s A f c a - s A f L x = 1000 - 1000 0.3 0.349 - 1000 0.003 10 = 865 MPa

sC = s B - s Bf L x = 865 - 865 0.003 5 = 852 MPa

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sD = sC - sC f L x = 852 - 852 0.003 5 = 839 MPa

sE = sD - sD f c a - sD f L x = 839 - 839 0.3 0.349 - 839 0.003 10 = 726 MPa

Quindi in totale:
sA = 1000 MPa s E = 726 MPa
Ds = 1000 - 726 = 274 MPa
cio pari a 27.4%

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6.6.1.3. Perdite per deformazione elastica istantanea

Armatura post-tesa

Negli elementi ad armatura post-tesa la precompressione viene impressa in generale attraverso un


certo numero N di cavi tesi non contemporaneamente.
Quando si parla di perdite per deformazione elastica istantanea non ci si riferisce
allaccorciamento del calcestruzzo dovuto alla tesatura del cavo teso in quellistante, ma
allaccorciamento dei cavi tesi in precedenza, infatti la messa in tiro delln-esimo cavo provoca
una caduta di tensione negli N-1 cavi tesati in precedenza.

Supponiamo di avere N cavi: alla tesatura del secondo cavo, il primo, gi tesato, subir una
perdita pari a:
Dsc sc
Dsp,1 = E p De p,1 = E p Dec Dec = =
Ec N Ec
dove:
Dec laccorciamento del cls (fibra baricentrica) dovuto alla tesatura di un solo cavo;
Dsc tensione di compressione nel cls dovuta alla tesatura di un solo cavo;
sc tensione di compressione nel cls finale dovuta alla tesatura degli N cavi.

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sc s Dsp,i rappresenta la perdita parziale di un cavo alla


Dsp,1 = E p =n c
N Ec N tesatura del successivo.
sc
Dsp,i = n
N

Complessivamente, si osserva che il primo cavo subisce (N-1) perdite, il secondo (N-2). il
penultimo (N-(N-1)) perdite e ovviamente lultimo cavo NON subisce perdite.

Dsp,media =
( N - 1) n sc
La perdita di tensione media negli (N-1) cavi risulta pari a: 2 N

Generalmente lincidenza di questa perdita modesta, allincirca il 2% della tensione iniziale


dellacciaio.

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Armatura pre-tesa

Nei sistemi ad armatura pre-tesa il fenomeno diverso: infatti non corretto pensare che
laccorciamento del cls produca una perdita di coazione.

Nel momento del trasferimento della pre-tensione al calcestruzzo questo subisce un


accorciamento, come il cavo, ma lenergia potenziale totale di deformazione rimane invariata e
laccorciamento indispensabile per mettere in coazione il cls.

In altri termini, la diminuzione di tensione nellacciaio la manifestazione del trasferimento


dellenergia di deformazione elastica dallacciaio (immagazzinato in fase di tesatura al banco) al
calcestruzzo che si accorcia. Questa diminuzione di tensione essenziale per avere la
precompressione dellelemento.

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6.6.2. Perdite differite


6.6.2.1. Perdite per ritiro del calcestruzzo
Il ritiro la propriet del calcestruzzo di variare nel tempo il proprio volume, quindi di
deformarsi, senza lintervento di carichi esterni o tensioni applicate. Il ritiro presuppone una
diminuzione di volume legata perdita dacqua per evaporazione. Se la struttura vincolata (quasi
sempre) la diminuzione di volume impedita, quindi nascono necessariamente delle trazioni e
conseguenti fessure nellelemento.
La deformazione da ritiro in un provino di calcestruzzo, risulta pari alla somma di due contributi:
ritiro totale = ritiro da essiccamento + ritiro autogeno

ecs = ecd + eca

il ritiro da essiccamento ecd (drying shrinkage) dovuto essenzialmente al processo di


diffusione dellacqua presente nella pasta di cemento verso lambiente esterno:
- si sviluppa lentamente e per molto tempo;
- dipende dalla quantit dacqua e del rapporto a/c;
- dipende dalla qualit degli inerti e la loro capacit di assorbire acqua;
- dipende dallumidit relativa dellambiente;
- pu essere ridotto utilizzando additivi fluidificanti.
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Il valore medio del ritiro da essiccamento a tempo infinito (D.M.14/01/2008) dato da:
ecd = k h ec0

ec0 pu essere valutato mediante le seguenti tabelle in funzione della resistenza caratteristica a
compressione, dellumidit relativa e del parametro h0:

h0 [mm] kh
100 1.00
200 0.85
300 0.75
500 0.70
per valori intermedi dei parametri indicati consentita linterpolazione lineare.

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Lo sviluppo nel tempo della deformazione ecd (t) pu essere valutato come:

ecd ( t ) = bds ( t, t s ) e cd = bds ( t, t s ) k h e c0

bds ( t, t s ) =
( t - ts )
( t - t s ) + 0.04 h 30

ts bds ( t, t s ) 1

dove:
t let del calcestruzzo nel momento considerato (in giorni);
ts let del calcestruzzo a partire dalla quale si considera leffetto del ritiro da
essiccamento, normalmente il termine della maturazione, espresso in giorni;
kh un coefficiente che dipende dalla dimensione fittizia h0;
h0 la dimensione fittizia (in mm) pari al rapporto 2Ac / u , con:
Ac larea della sezione in calcestruzzo;
u il perimetro della sezione in calcestruzzo esposto allaria.

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il ritiro autogeno o chimico eca (outogenous or endogeneous shrinkage) corrisponde ai


cambiamenti in volume associati alle reazioni chimiche della pasta di cemento durante il
processo didratazione e non influenzato dalle dimensioni dellelemento strutturale:
- si sviluppa nei primi giorni dopo il getto
- aumenta al diminuire del rapporto a/c
- aumenta allaumentare della densit della pasta di cemento
- per cls normali rappresenta mediamente solo il 5% del ritiro da essiccamento
- per cls alta resistenza fornisce valori confrontabili con il ritiro da
essiccamento

Il valore del ritiro autogeno a tempo infinito cos valutato:

eca, = -2.5 ( fck -10) 10-6 con fck in MPa

Lo sviluppo nel tempo della deformazione eca (t) pu essere valutato come:
eca = bas ( t ) e ca,

bas ( t ) = 1 - exp (1 - 0.2t 0.5 ) con t espresso in giorni

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Secondo la normativa precedente D.M. 1996, la deformazione finale da ritiro ecs(tx,t0) si valuta
con le seguenti tabelle:

dove:
t0 let del calcestruzzo a partire dalla quale si considera leffetto del ritiro, espresso in
giorni;
a la dimensione fittizia (in mm) pari al rapporto 2Ac / u , con:
Ac larea della sezione in calcestruzzo;
u il perimetro della sezione in calcestruzzo esposto allaria.
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Nel caso della precompressione, il D.M.1996 semplifica ulteriormente imponendo (4.3.4.8):

er = 0.0003 (=0.3) se la struttura viene precompressa prima di 14gg di stagionatura

er = 0.00025 (=0.25) se la struttura viene precompressa dopo 14gg di stagionatura

Per strutture particolarmente sottili si dovranno adottare valori maggiori.

In conclusione, la caduta di tensione nellarmatura di precompressione dovuta al ritiro ,


nellipotesi che tale deformazione sia uniformemente distribuita, valutabile semplicemente in:

Dsrit = E p e rit

Esempio:
si considera una struttura precompressa prima dei 14gg:

e r = 0.0003 = e c = e p
Dsp = E p e p = 210000 0.0003 = 63 MPa perdita di tensione nellacciaio

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6.6.2.2. Perdite per deformazione viscosa del calcestruzzo


Lo scorrimento viscoso del calcestruzzo, detta viscosit, fluage o creep consiste nellaumento
della deformazione nel tempo sotto lapplicazione di un carico costante (diverso da zero) oppure
variabile. La viscosit del calcestruzzo stata scoperta da Hatt nel 1907 e pu essere rilevata
mediante la prova di creep, cio registrando la deformazione di un provino sottoposto, a partire
da un certo istante t0 , ad uno stato di tensione monoassiale costante nel tempo sc (t0) .
sc sc
ec (t) = e el + e visc = + F (t, t 0 ) t t0
Ec Ec
F (t, t 0 ) = funzione di viscosit
ev
N=cost
sc
eel+ ev ec (t) =
[1 + F(t, t 0 )] = sc
[1 + F(t, t 0 )] = sc
e el Ec Ec E*c
Ec
E*c = modulo elastico ridotto
[1 + F(t, t 0 )]

La deformazione di origine viscosa dipende essenzialmente dalla tensione applicata al


calcestruzzo e dallistante della sua applicazione.

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Elementi strutturali in Cemento Armato Precompresso

Per livelli tensionali nel calcestruzzo inferiori a 0.45 fck lecito considerare le deformazioni
viscose lineari con le tensioni, parlando di viscoelasticit lineare. In tal caso vale il principio di
sovrapposizione degli effetti, che permette tra laltro di sommare le deformazioni viscose dovute
a due o pi carichi differenti applicati in tempi differenti:
s s
ec (t) = c,1 [1 + F (t, t1 ) ] + c,2 [1 + F(t, t 2 ) ] t 2 t1
Ec Ec

Annullando le tensioni applicate sc=0 (allo scarico), si osserva il recupero istantaneo della
deformazione elastica, un lento recupero di una aliquota della deformazione viscosa in tempi
lunghi, ma permane un residuo di deformazione plastica: a tempo infinito permane una
deformazione non pi recuperabile.

Anche in questo caso si possono distinguere due meccanismi che determinano la viscosit del
calcestruzzo (Neville nel 1981 ha introdotto una nomenclatura usata ancora oggi):

1. si definisce basic creep la deformazione dipendente dal tempo che si determina quando il
calcestruzzo viene sollecitato in assenza di scambio di umidit con lambiente (provini
sigillati);

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2. si definisce drying creep la deformazione aggiuntiva rispetto al basic creep che si osserva
quando lo stesso calcestruzzo viene sollecitato in ambiente che consente lessicamento. A
differenza del basic creep, il drying creep dipende dalle dimensioni e dalla forma
dellelemento strutturale per linfluenza che esse hanno sullo sviluppo del processo
dessiccamento.

I fattori che influenzano il comportamento viscoso sono i seguenti:

- la deformazione aumenta in ambienti a bassa umidit relativa (aria secca - elevata


evaporazione);
- durata del carico e dalla sua eventuale ciclicit;
- diminuisce allaumentare della stagionatura del calcestruzzo nel momento di
applicazione del carico;
- dipende dal rapporto a/c;
- aumenta allaumentare della superficie esposta allambiente;
- dipende dalla temperatura ambientale.

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Elementi strutturali in Cemento Armato Precompresso

Secondo il D.M. 14/01/2008, la viscosit del calcestruzzo pu essere valutata attraverso le


seguenti tabelle, a patto che se lo stato tensionale del calcestruzzo, al tempo t0 = j di messa in
carico, non superiore a 0,45fckj, (h0=2Ac/u dimensione fittizia gi definita in precedenza)

per valori intermedi dei parametri indicati consentita linterpolazione lineare.


Nel caso in cui sia richiesta una valutazione in tempi diversi da t = del coefficiente di viscosit
questo potr essere valutato secondo modelli tratti da documenti di comprovata validit (EC2).

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Secondo il D.M. 1996, la viscosit del calcestruzzo pu essere valutata attraverso le seguenti
tabelle, a patto che lo stato tensionale del calcestruzzo, al tempo t0 = j di messa in carico, non sia
superiore a 0,30fckj, (a = 2Ac/u dimensione fittizia gi definita in precedenza)

per valori intermedi dei parametri indicati consentita linterpolazione lineare.


Ai fini della precompressione, il D.M. 1996 fissa la deformazione viscosa pari a:
2 volte deformazione elastica (evisc = 2 eel) se il carico applicato dopo i 14gg dal getto;
2.3 volte deformazione elastica (evisc = 2.3 eel) se il carico applicato prima dei 14gg dal
getto.
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In conclusione, la caduta di tensione nellarmatura di precompressione dovuta alla viscosit del


calcestruzzo valutabile semplicemente in:

Dsvisc = E p e visc = F(, t 0 ) n sc


con evisc = la deformazione viscosa della fibra di calcestruzzo posta al livello dellarmatura Ap;
n = 6 rapporto reale fra i moduli elastici dellacciaio e del calcestruzzo

Esempio:

si considera una stato tensionale nel calcestruzzo dovuta alla precompressione pari a sc=10 MPa

sc 10 F (, t 0 )
e visc = F (, t 0 ) = F ( , t 0 ) =
E c,28 30000 300

si considera una struttura precompressa prima dei 14gg: F(,t0) =2.3


10
e visc = 2.3 eel = 2.3 = 7.66x10-3
30000
perdita di tensione nellacciaio
Dsvisc = E p e visc = 2.1x105 7.66x10-3 = 161 MPa

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6.6.2.3. Perdite per rilassamento dellacciaio da precompressione


Gli stessi meccanismi che producono la viscosit nel calcestruzzo generano il rilassamento
dellacciaio (fenomeno duale alla viscosit), che corrisponde ad una variazione dello stato di
tensione nel tempo, quando lo stato di deformazione rimane costante e diverso da zero.
Lacciaio sollecitato da una tensione superiore al 50% della sua
resistenza manifesta un comportamento viscoso. Nelle
applicazioni correnti lacciaio da precompressione sollecitato ad
una tensione pari al 50%-80% della sua resistenza, pertanto se un
tirante (cavo da precompressione) viene allungato (teso) ed
ancorato a due punti fissi, la deformazione si mantiene costante
nel tempo mentre le tensioni decrescono progressivamente (pari a
1020% del valore iniziale) a seguito della viscosit del
materiale. Questo rilassamento delle tensioni di trazione
determina le perdite di tensione nei cavi da precompressione

I fattori che influenzano il rilassamento dellacciaio armonico sono i seguenti:


- rapporto fra tensione di trazione iniziale e tensione di snervamento sp / fpk;
- temperatura ambientale elevate.

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Elementi strutturali in Cemento Armato Precompresso

Secondo il D.M. 14/01/2008, la caduta di tensione Dspr dovuta al rilassamento dellacciaio al


tempo t, ad una temperatura di 20C pu essere valutata attraverso le seguenti:

dove:
spi la tensione iniziale nelli-esimo cavo;
r1000 la perdita per rilassamento (in %) a 1000 ore dopo la messa in tensione, a 20C e a
partire da una tensione iniziale pari a 0.70 fp del campione provato;

m = spi/fpk
fpk la tensione caratteristica dellacciaio da precompressione;
t il tempo misurato in ore (h) dalla messa in tensione.
Le prime due espressioni si applicano, rispettivamente, ai fili, trecce e trefoli a normale
rilassamento ed a basso rilassamento. La terza espressione si applica alle barre laminate a caldo.
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Secondo il D.M. 1996, la caduta di tensione Dspr dovuta al rilassamento dellacciaio a tempo
infinito (t=), ad una temperatura di 20C e per una tensione iniziale di 0.75 fptk, pu essere
valutata attraverso la seguente tabella:

Esempio:

si considera una tensione di trazione in una treccia da precompressione pari a sp=1000 MPa

Dspr = 0.20 1000 = 200 MPa

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6.6.2.4. Perdite di tensione lente totali

La caduta totale di tensione per i fenomeni differiti nel tempo nel calcestruzzo e nellacciaio non
la somma delle cadute nel calcestruzzo (ritiro e viscosit) e di quelle dovute al rilassamento
nellacciaio: a causa del ritiro e della viscosit, le travi in c.a.p. si accorciano gradualmente verso
un valore limite e con esse si accorciano le armature, diminuendo le perdite per rilassamento (i
valori da normativa sono ricavati da prove di laboratorio a deformazione costante).

Dsreale Dsrit + Dsvisc + Dsril

Secondo il D.M. 1996, per tener conto dellinfluenza reciproca fra le tre cadute di tensione, si
definisce una caduta per rilassamento ridotta Ds*pr, cos valutata (4.3.4.3.):

2.5 ( Dsrit + Ds visc )


Ds*pr, = Dspr, 1 -
sspi


con sspi tensione iniziale al tiro.
La caduta di tensione totale data dalla:
Dstot = Dsrit + Dsvisc + Ds*ril Ds*ril = Ds*rp,

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Elementi strutturali in Cemento Armato Precompresso

Esempio:

Considerando gli esempi precedenti si ha:

Dsrit = 63 MPa
Dsvisc = 161 MPa
Dsril = 200 MPa

2.5 ( Dsrit + Ds visc ) 2.5 ( 63 + 161)


Ds*pr, = Dspr, 1 -


= 200 1 - = 200 0.44
s spi 1000
*
Dspr, = 88 MPa

Ds tot = 63 + 161 + 88 = 337 MPa


Ds tot 337
= = 33.7%
sspi 1000

Le cadute di tensioni lente si aggirano attorno al 30 % del tiro iniziale; a queste vanno aggiunte le
perdite istantanee, per un totale in generale di circa 40% sspi.
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LEurocodice 2 , riporta la seguente espressione per tenere conto delle cadute di tensione lente
(ritiro, viscosit e rilassamento):

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