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SUPERBIA

INTRODUZIONE
Considerato il pi grave dei vizi, anche in et classica. E il pi spirituale dei vizi e questo pericolosissimo
perch i vizi carnali richiamano alla realt, alla corporeit e permettono di pi un riscatto.
La prima tentazione nei confronti del limite. La superbia vede il limite come negativo. Noi possiamo
vivere qualcosa di bello assumendo il limite come qualcosa che ci dato.
Il primo limite che abbiamo il tempo; sapere che abbiamo un tempo limitato ci aiuta ad esprimere il
meglio di noi stessi. Il limite, quindi, non un male ma un incentivo a fare il bene. Si tratta necessariamente
di fare delle scelte.
Quindi nella superbia in gioco il senso del limite: non siamo tutto e non possiamo essere il centro di
tutto! La superbia, quindi, nega il senso della nostra natura, dellessere creatura e tutto ci dato in dono.
CI sono altri due aspetti su cui la superbia fa leva:
1) amore di s stessi: non si pu amare gli altri se non si ama s stessi. La superbia cerca un amore di s
che non rispetta il limite e che finisce per distruggersi. Pertanto qui la battaglia difficile: bisogna cogliere
le sfumature: come possibile non annullare ma arginare lamore di s stessi.
2) controllo, la possibilit di gestire noi la nostra vita. Questa una dimensione fondamentale dellessere
umano. Questo significa potersi orientare nella vita.
Questi due elementi si riassumono in un terzo: il senso del s. Il senso del nostro io una dimensione
non solo corporea ma anche psicologica. Ci sono cose che ledono il nostro essere, il nostro essere pieno.
I confini psicologici dellio non coincidono con la nostra corporeit e questo un altro punto
fondamentale della superbia.

[cose del quaderno]

V. Frank: chi sopravvive non chi ha mezzi ma chi pu interpretare ci che sta succedendo.
Conseguenze:
-fiducia (grosso problema irrisolto): non pu essere accolta perch significa non poter disporre di tutto
-affetti: umili, ricordano la nostra fragilit, la nostra dipendenza. Entrambi significano porre la vita in
qualcosaltro/qualcun altro

TESTIMONIANZE DALLANTICHITA
Superbia vizio pericoloso gi nella antichit.
-Platone: Ognuno di noi portato ad amare se stesso. Causa di tutti i vizi una forma eccessiva di questo
amore di s. Capita cos, che per le cose che non sappiamo fare non ci affidiamo agli altri e ci condanniamo
al fallimento (V Leggi).
Contraddicendo Protagora, Platone dice che Dio la misura di tutte le cose, non luomo.
-Siracide definisce la superbia come linizio del peccati e il timor di Dio come linizio della virt.
-Isaia: dannazione di Lucifero.
-Libri sapienziali: allontanamento di Dio = superbia. Il superbo portatore di morte.

Laltro aspetto della superbia tocca le persone pi dotte:


-Kierkegaard: stare sulla vetta crea vertigine
-Cassiano: come un avversario che ha conquistato il centro di comando, come un veleno che va a toccare
qualunque cosa venga fatta.

Laltro elemento insidioso della superbia la troppa sicurezza. Vedi Genesi 3: la donna ha la superbia di
voler rispondere pur non sapendo la verit.
S. Ignazio: Il Nemico entra da dove siamo pi sicuro. Si tratta di fare attenzione a quello che sta
succedendo dentro di noi, invece di essere addormentati.
Gibborn, per esempio, riconosce gli aspetti della crisi di una civilt nella sicurezza e nella ricchezza, che
comportano la perdita di valori morali.

ASPETTI DELLA SUPERBIA


1) una cartina tornasole lacidit interiore: incapacit di gustare quello che si fa e lambizione ai primi
posti. Laltro aspetto che la superbia legata a qualcosa di immaginario: il senso dellonore. Esso viene
dagli altri; quini il superbo vorrebbe fare a meno degli altri ma ne ha bisogno.
2) Ancora, la superbia caratterizzata dallimmaginazione: ci si fa pi grandi di quel che si .
3) Il terzo indicatore il voler esaltare s stessi e il voler umiliare gli altri, sminuire gli altri.
S. Agostino: ogni peccato superbia. Oggi ci si chiede su cosa siano fondati i diritti delluomo dal
momento che luomo non pi immagine di Dio. Pertanto, questo rifiuto del Primo Bene ha come
conseguenza lincapacit di distinguere tra bene e male. C un elemento che trascende la verit: di se
stesso, dellaltro e del criterio. Se il criterio lapplauso non importa se esso sa falso, al superbo va bene
lo stesso. Per questo il superbo, rispetto al paranoide, ingenuo, perch basta che qualcuno lo esalti e
subito si piega alla compiacenza. Quindi, sa il superbo che il paranoide che il narcisista mancano di fiducia.
Infatti leterno dilemma del superbo come capire se qualcuno ci ama davvero. Dante pone i traditori nel
fondo dellinterno perch hanno ucciso la fiducia, il senso della verit.
La prima figlia della superbia la vanagloria (simile allinvidia).
Cassiano: se la tentazione della verit non si impone con un abito candido lo fa con un abito sporco.
Linsidia della superbia cade in tutto quello che si fa.
4) Difficolt a cogliere una disciplina, farsi correggere: per il superbo tutta questione di concorrenza. E
un supplizio ascoltare una meditazione spirituale perch ogni parola gli ricorda una sua mancanza
spirituale. Il superbo non riesce a gustare la lettura: la storia dei grandi santi provoca frustrazione.
5) Incapacit di ringraziamento: tutto quello che abbiamo non per merito nostro. La difficolt di trovare
qualcosa che dia valore al nostro vivere. Quindi questa mancanza di gratitudine causa dellincapacit di
gustare.
Peraldo: binomio alto-basso caratterizza la superbia.
La superbia pu diventare un grande zelo. Il peccato pi grande pu essere convertito nel bene pi
grande.

Le caratteristiche della superbia, per Gregorio Magno, sono:


1) credere di essere la misura di tutto (difficile a riconoscere la variet)
2) ritenersi la fonte di goni bene
3) esagerare le proprie capacit
4) disprezzare quello che gli altri hanno raggiunto (vicino allinvidia, in questo).

Il superbo caratterizzato da sfruttamento ma non da capacit di godere, di fruire delle cose. Per
Tommaso il piacere lo si riceve non quando lo si ricerca (come la mancia). Quando lavoriamo per il bene
abbiamo anche il piacere; se lavoriamo per il piacere, non lo avremo mai.
Pi fai le cose che ti piacciono e meno ti piacciono le cose che fai.
La superbia il vizio pi grande; quindi la virt antitetica quella pi grande, cio la carit.

C una specie di strabismo iniziale che locchio dello spirito non riesce a riconoscere. E interessante che
tutte le religioni hanno questa dinamica, di svuotamento di s, di docilit, di lasciare agire qualcosaltro,
di riconoscere un dono che non si cerca e che non si sa quando arriva. La dinamica quindi presunzione-
giudizio-disprezzo.
S. Ignazio parla di una certa desolazione spirituale: dal momento che Dio non la mia proiezione non ne
sono sempre costantemente consolato. Ecco perch il bene il bene vivente, non va posseduto ma va
accolto.
-Altro elemento: superbia ha una connotazione somatica: si riconosce la superbia nel modo di parlare, di
essere, di guardare. Il tono di voce mieloso e velenoso per un riconoscimento e se questo non avviene
ecco che diventa acido e disprezza laltro.
Parallelismo superbia-lussuria: mancanza di relazione, capacit di controllare gli altri. Per, la lussuria
molto meno grave della superbia. Affinit tra castit e umilt: i celibi e i vergini sono esposti al pericolo
della superbia perch con la scusa di amare tutti si finisce per non amare nessuno.

IL BISOGNO DEL CONTROLLO


La superbia legata ad alcuni aspetti essenziali della nostra natura come la sensazione del controllo, del
gestire, fondamentale per fare unesperienza di senso. Lesercizio del potere una caratteristica
fondamentale per la comprensione del self. Ricordiamo lesperimento del Signor rossi che cambia strada
e muore e tra le variabili evitabili quasi tutti sceglievano laver fatto unaltra strada, la soluzione pi
complicata, piuttosto che scegliere qualcosaltro.
Per, daltro lato, questa importanza al potere di scegliere carica la nostra responsabilit di un peso
eccessivo: quando le cose non vanno come avevamo programmato attribuiamo la causa a noi. Quando
le nostre aspettative e capacit non si realizzano, dice Freud, ci sentiamo in colpa: lio ideale ci rimprovera.
Questo elemento della colpa, per, da una spiegazione di quello che accaduto in termini di
responsabilit. Per esempio, il bambino che vive un abuso lo sente come una colpa propria, come se fosse
stata colpa sua; questo avviene perch non si vuole ammettere di essere alla merc di una persona che
dovrebbe essere affettivamente significativa. Si tratta della sindrome di Stoccolma: la gente rapita si allea
con i rapitori per un bisogno di sicurezza.

IL LIMITE DELLA REALTA E LA FANTASIA


Non un caso che il limite che il superbo disattende lesperienza del limite della realt, di ci che non
dipende da me. Infatti ogni scelta pone un limite.
Questo elemento del limite un altro aspetto fondamentale che il superbo tende a negare. Questo
incide profondamente sulla stima di s: se i nostri ideali sono irreali soffriremo tantissimo per non poterli
raggiungere. Questo il problema di internet, che consente di costruirsi un mondo come vorremmo noi,
un personaggio che nella realt non possiamo vivere, delle scelte che nella realt non possiamo o
abbiamo vergogna di attuare. Il rischio di tutto questo di fuggire in un mondo di fantasia, al termine
del quale non ci sentiamo meglio, pi contenti quanto piuttosto eccitati, arrabbiati, agitati.
Infatti, un limite bypassato in internet la corporeit. Dice Husserl, noi siamo consapevoli di essere punto
di vista: noi vediamo un panorama e con la mente vediamo noi che vediamo il panorama.
Questo per dire che dietro la superbia ci sono dinamiche fondamentali dellessere umano: il tema del
limite e la tendenza a superarlo; il non poter essere tutto ma in qualche modo desiderarlo. Pascal: io sono
un punto rispetto alluniverso, ma lo contengo con il pensiero.
Non un caso che Gn 3 rimanda alla radice del peccato come un peccato di superbia. Questa
consapevolezza, per, lunica condizione per poter rispondere liberamente ad un invito, di dire di s, di
amare, di dare spazio alle aspirazioni pi alte dellessere umano.
Quindi abbiamo una dialettica: ci giochiamo la possibilit pi bassa, dire di no fino alla fine (superbia) o
dire di s e dare spazio alle aspirazioni pi alte delluomo.
Dal senso di colpa non si esce (la Bibbia, infatti, presenta il senso del peccato): la nostra fragilit
riconosciuta lunica possibilit di dare spazio alle manifestazioni pi belle dellessere umano, che il
superbo non conosce. Non mi sar etichettato come incapace sulla base di singoli episodi
Il problema pi grande non fallire ma lincapacit di giocarsi, di esprimere i sentimenti: una vita passata
a guardare (che per il Vangelo la scelta peggiore).
La dinamica del depresso, del dirsi inferiore ha dei vantaggi: si viene sempre coccolati, supportati ecc
Questa dialettica tra punto di vista e totalit comporta di dimenticare di essere un punto di vista e ci porta
a ritenerci il centro della valutazione, la misura di tutte le cose. (La dinamica del razzismo).
Emanuel Levinas ha scritto luomo un essere ateo perch la prima pulsione quella del controllo, di
impugnare il bastone del comando. Kierkegaard scrive luomo arriva al massimo alla soglia della fede,
ma mai oltre. Kierkagaard dice che, sacrificando Isacco, Abramo sta sacrificando se stesso, i suoi progetti,
il considerare il figlio come un dono non come un diritto. Feuerbach diceva che Dio solo la proiezione
del bisogno che luomo vede in se stesso. Platone aveva espresso questa dinamica con il mito di Eros: egli
il frutto della nascita di e e questo comporta lessere un essere finito che ricerca linfinito.
Lamore, infatti, richiede una totalit infinita che, per, non riusciamo a realizzare. Questa la
caratteristiche di Eros: ti promette qualcosa ma non lo realizzi e tuttavia non puoi farne a meno perch
ci che ti spinge ad andare avanti.

RIFLESSIONE PSICODINAMICA
Il Manuale dei disturbi mentali definisce la superbia come narcisismo e la descrive con 9 punti [vedi pag
52]
Il narcisismo era cos sviluppato e diffuso che si propose di abolirlo come una patologia.
Questo accaduto perch dopo il secondo dopoguerra ci sono stati alcuni cambiamenti nella crescita dei
bambini:
1) cattivi maestri: non ci prendono mai ma sono sempre ascoltati. Nel 68 ci fu la critica contro lautorit
e furono fatti, addirittura, degli asili anti-autoritari, un progetto che fall miseramente. Lassenza di regole,
infatti, non rende possibile il gioco. I bambini, inoltre, tendevano a diventare, oltre che depressi e annoiati,
anche psicotici. Chi chiamato a mettere un ruolo di limite proprio il padre.
Ci sono tre fasi dello sviluppo umano:
1. Nascita (si stava bene nella pancia della mamma)
2. Svezzamento; se questa fase non viene operata correttamente il bambino cresce con dei disturbi
inerenti allalimentazione e il linguaggio
3. Sconfitta edipica; permette lingresso nella realt con laggressivit, lautonomia e con Dio. Qui il
protagonista il padre (mentre nelle altre due la protagonista la madre).
Il distacco dalla mamma una ferita ma necessario perch senn il bambino cresce viziato e diventa
destinato ad una serie di fallimenti.
Quando luomo non viene punito per i propri errori, in un certo senso viene punito in un altro modo.
Questo il senso del perdono: smettere di maledirsi per ci che si fatto e dire che qualcuno vale pi di
quello che ha fatto. La vera punizione quella che rende felici perch ristabilisce lordine, dona la felicit;
il senso del vero paradosso del Gorgia: meglio subire un castigo che no.
I bambini viziati, quindi, cercano inconsciamente qualcuno che metta loro dei limiti.
Ancora, i no sono necessari in un processo di crescita del bambino, perch lo rendono un essere distinto,
lo delimitano.
Quando mancano i riti di passaggio e domina la fantasia uno si ritrova a fare cose inaudite senza
rendersene conto: questa la dinamica della superbia.
Alcune tentazioni del mondo del virtuale possono essere oggi particolarmente invasive.
La superbia ha alla radice unespressione di libert ma essa deve essere educata: non si pu vivere solo
su come uno si sente altrimenti uno non pu portare a termine un lavoro, non pu avere delle relazioni.
E, questo, ci che la psicologia umanistica ha erroneamente propugnato.

Altre conseguenze della superbia quando si sposa con immaginazione e arte


Ultimo capitolo di Meglio regnare allinferno che servire in paradiso, perch i serial killer vanno cos tanto
sui giornali di M. Iannaccone. Si analizza il caso di Black Dalia. 15 gennaio 1947 viene ritrovato il corpo di
Elizabeth Short. Il suo killer aveva curato la disposizione/rappresentazione di quella morte. Il corpo era
stato deposto nellerba accanto alla strada, era stato tagliato in due senza organi interni e sangue. Una
parte della carne era stata rimossa dalla gamba; i tagli alla bocca la facevano sembrare sorridere. La
mancanza di sangue fecero sospettare che la donna fosse stata uccisa altrove e probabilmente da un
medico. Dieci giorni dopo, lignoto assassino spedisce gli effetti personali della giovane. Nel 2003
compare Black Dalia Ranger scritto da un poliziotto. Egli accusa il padre di essere colpevole di molti
omicidi, tra cui quello di Elizabeth. Il killer era stimatore di Nietzsche e amico dei surrealisti. Una sua opera
era Minotaure. Il mondo del padre era saturo di omicidi. Jeorge Odell si considerava un ammiratore di
Sade, il quale riteneva che si dovesse compiere omicidi per il proprio piacere senza implicazioni morali.
Continua nella registrazione di Giorgio.
Manifesto del Surrealismo del 1924 ha lo scopo di liberarsi da tutte le costrizioni sociali e di scatenare
liberamente limmaginazione surrealista, associato ad un forte erotismo e lassunzione di alcool e droga.
Hans Bellmer ha disegni in cui appaiono decine di donne smembrate e smontate. I lavori di Bellmer furono
considerati una sadica sintesi di violenza e eroismo.
Questi gruppi credono che il sacrificio compiuto in un certo modo guarisca, aiuti.
Il secondo manifesto del 1930 scrive che latto surreale puro consiste nello scendere per strada ed
uccidere a caso.
Negli anni 30 il movimento pubblicava il Minotaure, dove si raccoglievano le opere di Sade.
Freud scrive nel 1929 Il disagio della civilt, in cui dice che luomo reprime i suoi istinti e, nel far questo,
si ammala.
Anche Picasso ha disegnato le copertine di alcuni numeri.
Il Minotauro rappresenta lunione della dominazione, del sesso e della morte. Hodell era amico di Hect,
sceneggiatore di Hollywood, che era amico del reporter giunto sulla scena del crimine di Black Dalia.
Larte, quindi, ha anche questo rischio: di portare a ritenersi al di l del bene e del male, che la
caratteristica della superbia.

RIMEDI CONTRO LA SUPERBIA


Ovidio dice la ricchezza mi ha fatto povero, ladorazione di s lha portato a svuotarsi. Unico dei vizi di
cui non si consapevoli.
-Un rimedio stimolare la curiosit, che aumenta la propria ignoranza
-mettere in discussione i criteri di giudizio della realt e delle persone Davide e Golia: perch i piccoli
sono pi forti dei grandi. Gladwell cita alcuni esempi (sport, scelta delluniversit, dislessia, orfani,
pacifismo, conflitti in Irlanda del nord, criminalit e olocausto). Chi si presenta vincente nella prima parte
della vita non detto che lo sia nella seconda e, viceversa, chi parte svantaggiato non detto che lo sia
davvero in futuro. Il limite della trattazione della superbia di cercare una tecnica che ci permetta di uscire
dalla superbia e, se facciamo questo, siamo ugualmente superbi (il superbo chi vuole salvarsi da solo).
La differenza, quindi, una vita di fede con una relazione affettiva con il Signore. Non un caso che nelle
liturgie domenicali di questo tempo sono contro quelli che si ritengono superbi, superiori, esaltando,
invece, i piccoli, gli umili. La conversione dei giusti pi difficile di quella dei peccatori. Per quanto io
sia peccatore e fragile, il desiderio di stare con Dio ci che veramente conto. Dostoevskij notava il
superbo chi ha perso la familiarit con Dio, perch ha perso la familiarit con gli ultimi.
-Riconoscere le nostre fragilit sgretola la nostra superbia e ci consente di essere quello che siamo, senza
fingere. Spesso scopriamo che quello che cercavamo era proprio dove non volevamo guardare: i nostri
fallimenti sono ci che ci consentono di rovesciare i criteri di Genesi 3, ovvero che il limite una cosa
negativa. Sapersi peccatori la condizione indispensabile per la santit.

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