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Oper a

Eros e trasfigurazione
Ancora su Tristan, Schopenhauer
e la drammaturgia wagneriana

Luca Zoppelli

1. rispecchiava biograficamente nel sofferto rapporto


Poich in vita mia non ho mai gustato la vera felicit
dellamore, voglio erigere al pi bello dei miei sogni un (gi in atto durante la composizione della stessa
monumento nel quale dal principio alla fine sfogher Walkre) con Mathilde Wesendonck, moglie del suo
appieno questo amore. Ho sbozzato nella mia testa un
Tristano e Isotta; un concetto musicale della massima benefattore e padrone di casa a Zurigo.
semplicit, ma puro sangue. In secondo luogo le lettere a Liszt ridimensionano il
[Wagner a Liszt, autunno 1854]
mito, alimentato da Wagner stesso nellautobiografia
[Non riuscendo a concludere un accordo con leditore (spesso mistificante) dettata per Luigi II di Baviera,
Hrtel] non mi resterebbe altro che rinunciare ai
Nibelungi e intraprendere unopera semplice quale il che labbandono della composizione della Tetralogia
Tristano, che mi darebbe il vantaggio di porla probabil- sia avvenuto in quanto la conoscenza (risalente al
mente presto in iscena e quindi ritrarne gli onorari.
[Wagner a Liszt, 16 dicembre 1856] 1854) della filosofia di Schopenhauer aveva messo in
crisi, con la propria critica pessimistica, lidea di rin-
Ho fatto il progetto di comporre subito Tristano e Isotta
in dimensioni minori allo scopo di renderne pi facile novamento sociale che ne stava alla base, e che
lesecuzione [...] spero che unopera assolutamente adat- T r i st a n u n d I s o l d e , con il suo anelito al Nulla,
ta ai tempi, come diverr il Tristano, mi dar una pron-
ta e buona rendita e mi manterr a galla per qualche allacquietamento nella Notte e nella Morte, costitui-
tem po. Penso di far tradurre quastopera in buon sca un immediato rispecchiamento di quella filosofia
Italiano per offrirla al teatro di Rio Ianeiro, dove sarebbe
rappresentata per la prima volta come opera italiana... (nella prima lettera a Liszt sopra citata Wagner parla
[Wagner a Liszt, 28 giugno 1857]1 anche della sua scoperta di Schopenhauer, ma non
accenna in nessun modo ad una connessione diretta
Pensando a cosa doveva diventare Tristan und Isolde fra questi e lidea del Tristan). Naturalmente il rap-
secondo Nietzsche il vero opus metaphysicum di porto fra Tristan e la filosofia di Schopenhauer ben
tutta larte,2 paradosso drammaturgico che ha posto presente, ma in forme assai pi complesse e mediate:
generazioni di spettatori di fronte ad unazione risol- la semplificazione operata in sede autobiografica
ta in puro processo interiore, pietra angolare della rientra nel tentativo generale, tipico del Wagner seni-
fondazione di decenni di gusto letterario, artistico e le, di mascherare e giustificare (specialmente agli
musicale europeo, inesauribile deposito di enigmi occhi di un sovrano regnante...) gli elementi vitalistici
tecnico-compositivi stupefacente constatare che e rivoluzionari presenti nella propria opera.
Wagner si decise ad affrontarne la composizione,
piantando a met limmane edificio della Tetralogia, Due innamorati, non sapendosi amati e credendosi
invece profondamente feriti e disprezzati, desiderano
col proposito di scrivere unopera semplice semplice, bere luno dallaltra la bevanda di morte, apparentemen-
allitaliana, pochi personaggi, facile da allestire, gra- te per espiare loffesa, ma in realt per un inconsapevole
impulso: essi vogliono essere liberati con la morte da
zie alla quale risolvere gli assillanti problemi econo- ogni separazione e finzione. La creduta vicinanza della
mici posti dalla sua condizione di esule.3 Le cose, morte libera la loro anima e la conduce ad una breve e
raccapricciante felicit, come se veramente fossero sfug-
come sappiamo, andarono diversamente: ma tenere giti al giorno, allillusione e alla vita stessa
presente le circostanze pratiche che indussero [Nietzsche]4
Wagner alla scelta ci aiuta a spiegare, o ad affrontare
in maniera corretta, diverse questioni genetiche. In Cos come Nietzsche lespone, la vicenda di Tristan
primo luogo (e lanalisi dellopera sembra confermare und Isolde sarebbe certo unadeguata incarnazione
la persistenza, fino al compimento, di questo spunto poetica del pensiero di Schopenhauer. Il mondo sen-
iniziale), apprendiamo da queste lettere che al conce- sibile, il mondo della rappresentazione, altro non
pimento primo del Tristan sovrintese senzaltro, in se non un inganno, unapparenza plasmata da quel
barba ad ogni successivo travestimento ascetico, principio ultimo, quella cosa in s, quella forza irra-
lidea di una celebrazione delleros. Eros, esperito al zionale e inconsapevole che Schopenhauer definisce
di l di ogni convenzione sociale, che gi, in quegli Volont: forza originariamente indivisa che tuttavia,
anni, fungeva da valore supremo nella Walkre, e si incarnandosi nei gradi del reale, crea lillusoria

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costruzione della frattura fra soggetto e oggetto, inne- tanta: ancora decisamente schopenhaueriano, allinea-
sca un meccanismo per cui gli esseri, separati luno to e coperto con la nuova ideologia perbenista della
dallaltro, dimentichi delloriginale unit dellessere nascente Bayreuth. Anni dopo, in Aurora, eccolo sof-
(una dimenticanza che passa tramite le forme a priori fiare con caratteristico distacco: credete forse voi che
con cui il soggetto conosce, o meglio ordina il Tristano e Isotta dessero un ammaestramento contro
mondo: spazio, tempo, causalit) sono presi in un ladulterio per il fatto che a causa di esso vanno in
vortice di dolore, anelito, violenza reciproca. Unica rovina?.7 E nel tardo Ecce homo , pur nel contesto di
possibilit di fuga la rinuncia, lautonegazione asceti- una debordante polemica contro la natura malata e
ca della volont di vivere, e in ultima istanza la decadente di Wagner: ancora oggi vado in cerca di
morte. Nel sistema poetico di Tristan lopposizione unopera che abbia il fascino pericoloso, la dolce e
fra mondo illusorio della rappresentazione e anelito tremenda infinitezza del Tristano la cerco in tutte
al nulla, al ricongiungimento nellunit dellessere, le arti, e invano.8 La dolce e tremenda infinitezza
espresso dallopposizione giorno/notte, mutuata dalla stata provata sulla propria pelle, anno dopo anno, da
letteratura del primo romanticismo tedesco (gli Inni generazioni di spettatori e ascoltatori per nulla dispo-
a ll a n ott e di Novalis, anche se non sicuro che sti, sulla base di un ascolto forse irriflessivo ma non
Wagner li conoscesse, 5 la L u c i n d e di Friedrich certo infondato, a leggere Tristan come una denun-
Schlegel): il giorno il termine negativo, violento, il cia delleros quale illusione della volont disposti
mondo artefatto ove dominano la finzione e le con- piuttosto, in base ad una semplificazione di segno
venzioni; la sacra, inesprimibile, misteriosa notte, rovesciato, a leggere il tutto nei termini di una mera-
come la definisce Novalis, la porta per riattingere la vigliosa storia damore, carica forse di una fascinazio-
verit, lontano dalle apparenze (ne deriva una folla ne erotica difficile da riscontrare in altri testi del tea-
di simboli secondari, come quello della fiaccola acce- tro musicale romantico, ma comunque organizzata
sa, il cui spegnersi segnala a Tristan che pu recarsi strutturalmente in maniera non dissimile da essi: lui e
da Isolde). Nella lettura di Nietzsche, quello di lei si amano, le circostanze lo impediscono, la con-
Tristan e di Isolde , fin dallinizio, un itinerario desti- clusione necessariamente tragica, non senza qual-
nato allacquietamento nella morte (un acquietamen- che spiraglio di sublimazione (c sempre un ciel
to che , dunque, un valore metafisico, non solo la pronto a schiudersi...). Questa interpretazione popo-
via di scampo per un amore ostacolato dalle conven- lare di Tristan und Isolde inaccettabilmente triviale,
zioni sociali). Bevendo quello che essi credono vele- ma ci ricorda almeno che per intendere il messaggio
no, ma che invece filtro damore (una sostituzione dellopera necessario integrare Schopenhauer con
che non va vista come goffo espediente drammatico, lidea wagneriana, distantissima da quella del filo-
ma come motivo simbolico) divengono, secondo la sofo, della valenza positiva, catartica, dellimpulso
loro stessa definizione, consacrati alla notte, nacht - erotico: ad esso Wagner sembra delegare un ruolo
geweihte, ossia alla morte stessa: tutto il secondo atto simile, ma approfondito e radicalizzato, a quello che
inscena un graduale scivolamento semantico verso il in Schopenhauer riveste il concetto di compassione,
riconoscimento della necessit liberatoria della morte. come mezzo per superare la tragica individualizzazio-
evidente che per Nietzsche lestasi amorosa non ne cui soggiaciono i viventi.
che unulteriore, crudele illusione con cui la Volont Questo nodo concettuale ha suscitato la riflessione di
illude unultima volta gli amanti, trattenendoli nel molti. Sessantanni fa Thomas Mann sosteneva che
mondo fenomenico e spingendoli al grado estremo non cera contraddizione fra il dramma damore
di anelito inappagabile, spasimo e dolore (nel delirio suprema affermazione della volont di vita e la
del terzo atto Tristan, ferito, afferma di aver varcato filosofia di Schopenhauer, dal momento che in que-
le soglie della morte, lampio reame della notte dei sta la negazione della volont componente etico-
mondi, e di esservi stato strappato a forza, rigettato intellettuale poco decisiva, anzi secondaria. 9
nella selvaggia angoscia del giorno, poich Isolde Secondo Mann, palesemente intento a rinvenire in
ancora vive, ancora non ha spento la fiaccola del Wagner e in Schopenhauer le premonizioni di una
giorno [della vita] ). Non c dubbio che sensibilit psicanalitica, il sistema di Schopenhauer
Schopenhauer avrebbe approvato: per lui listinto una filosofia della volont a base erotica; ed appunto
sessuale la pi potente ed immediata oggettivazio- in quanto lo , il Tristano ne appare del tutto impre-
ne della volont, che tramite quellillusorio piacere, gnato. (Anni dopo un Mann inacidito ribalter il rilie-
subito destinato a noia e nuovo anelito, persegue vo in sarcasmo: il secondo atto del Tristano mi sem-
una cieca ed infinita autoriproduzione. Ha dunque bra ora, con la sua volutt metafisica, pi adatto ai
ragione Nietzsche (e con lui molti commentatori, giovani che non sanno dove battere il capo con la
anche recenti e prestigiosi, come Egon Voss)6 a vede- loro sessualit.).10 Pi recentemente, e in toni aperta-
re nel Tristan unillustrazione dellamore come estre- mente polemici nei confronti della lettura di Mann,
ma astuzia della Volont, come terrificante spasimo anche Massimo Cacciari ha voluto leggere Wagner
da cui mettere in guardia? nel segno delle aporie insite nel pensiero di
Quello, daltra parte, era un Nietzsche degli anni set- Schopenhauer (ovvero dellinevitabile impotenza di

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un desiderio di negazione della Volont proveniente zione primaria della Volont, fattore essenziale nella
dallIntelletto, che altro non se non un fenomeno costruzione dellillusione, cui bisogna opporre un
secondario della Volont stessa).11 S c h o p e n h au e r atto di rinuncia ascetica non immemore di severit
esprime la convinzione (e Wagner la fa interamente luterana, per Wagner abbandonarvisi coincide con
propria) che la musica costituisca loggettivazione lattingimento dell in s , dellessenza indivisa del
diretta della Volont, dellin s , anteriormente e indi- mondo (Ernst Bloch parl di identit fra Nirvana in
pendentemente dalla sua oggettivazione nei diversi musica e orgasmo). 14 Unessenza che coincide con la
fenomeni del mondo sensibile; in questo modo essa Volont, ma la cui valenza originaria tuttaltro che
riveste un ruolo privilegiato allinterno di un sistema negativa: diviene negativa solo dopo essersi oggetti-
delle arti che dovrebbe essere, in quanto autocon- vata nel mondo fenomenico, nel mondo della divisio-
templazione disinteressata della Volont, un primo ne di soggetto e oggetto, nel mondo della luce.
stadio sulla via della rinuncia, della liberazione dalla Lamore sessuale, vissuto nelle sue implicazioni radi-
schiavit. E tuttavia, data la necessit del fallimento cali, la via per ricondurre al regno della notte, per
di ogni anelito al nulla, di ogni negazione della riattingere circolarmente il nucleo centrale dellesi-
Volont, Cacciari afferma che nella musica di Wagner stenza.
la Volont immediatamente risuona insieme allaneli-
to per la sua negazione e al patimento del naufragio 2.
Beato nel piacere e nel patire,
cui tale anelito va continuamente incontro; lopera fate che solo esista lamore.
rappresenta il fallimento della negazione, la nostalgia [Brnnhilde, 1853]
dellauto-soppressione al volere, non certo una tea- Di luttuoso amore
trale sensualit. Pur sfociando a conclusioni di segno Profondissimo soffrire
Mha gli occhi dischiusi:
opposto, le due interpretazioni condividono langolo Io ho visto il mondo finire.
di osservazione, quello del sistema di Schopenhauer, [Brnnhilde, 1856]
le cui aporie costituirebbero la matrice delle contrad-
dizioni, o delle compresenze di valori, riscontrabili in Si potrebbe leggere tutta la parabola della produzio-
Wagner. ne wagneriana come un incessante tentativo di misu-
E tuttavia Wagner non Schopenhauer: se ci sforzia- rarsi con le valenze etiche e metafisiche dellimpulso
mo di assumere il suo punto di vista (espresso in un sessuale (Nietzsche diceva che la sessualit incredi-
pensiero certamente confuso e curiosamente ecletti- bilmente morbosa era stata la maledizione della vita
co, ma non per questo meno energico e individuale), di Wagner, e che per leggere la partitura delTristano
le contraddizioni potrebbero parzialmente ricompor- bisognava mettersi i guanti),15 continua oscillazione
si.12 Wagner effettivamente convinto e lascolto fra il polo negativo di una visione morbosa della ses-
non pu che dargli ragione che nella musica di sualit come peccato da redimere (mediante latto di
T ri s t a n u n d I s o ld e risuonino al tempo stesso la sublime sacrificio di una figura femminile, come
Volont, limpulso vitale e irrazionale che a livello Senta o Elisabetta, o mediante la rinuncia, di Parsifal
fenomenico (al livello dellaccadere scenicamente e persino di Sachs), e quello positivo di una conce-
visibile) si incarna nellamore dei due protagonisti, e zione rivoluzionaria che vede nel sesso il radicale
la sua liberazione, lappagamento nel regno della infrangersi delle barriere degoismo, la premessa per
notte; gi presentito e parzialm ente vissuto ogni palingenesi. Questo polo positivo ha trovato la
nellamore stesso, e riesperito, a livello pi alto, defi- sua pi aperta glorificazione nella Tetralogia, ove il
nitivo, nella conclusiva t r a s f i g u r a z i o n e ( q u e s t o , mondo di odio e violenza segnato dalla maledizione
Verklrung, il termine che Wagner usava per quella dellanello, mondo nato dal duplice atto di rinuncia
che volgarmente viene definita come Liebestod, morte allamore da parte di Wotan e di Alberich, pu
damore). In un dramma musicale ovvero in una avviarsi verso la purificazione finale non grazie agli
drammaturgia dove sia la musica il fattore primario sforzi dello stesso Wotan (irretito nelle leggi di cui
che costituisce lopera darte, e la costituisce in quan- egli stesso garante, e precipitato presto in una
to dramma 13 lultima parola spetta alla musica. E cosmica rassegnazione che a posteriori Wagner vorr
senza neppure affrontare questioni analitiche com- leggere come una sorta di rinuncia schopenhaueriana
plesse, baster ricordare ci che neppure lascoltatore alla volont), bens grazie al sublime atto di ribellione
pi distratto manca di notare: la musica della trasfigu- morale di Siegmund e Sieglinde, che incuranti dei
razione dIsolde presa di peso dalla sezione conclu- tab sociali appagano la brama reciproca commetten-
siva del duetto nel giardino. Nel contesto dei proce- do adulterio e incesto al tempo stesso. Concezioni
dimenti compositivi del Wagner maturo, tuttaltro che cos diverse possono alternarsi, convivere e persino
incline a utilizzare reminiscenze estese, questa straor- fondersi in quanto rispondono alla stessa esigenza,
dinaria ripresa quasi sonatistica indica unassoluta ben radicata nel pensiero romantico: opporsi allorga-
identit di situazione drammatica. Musica dellanelito nizzazione sociale borghese, alla sua spersonalizza-
e musica del nulla, circolarmente, coincidono: laddo- zione e ai suoi idola economici. La prima soluzione
ve in Schopenhauer limpulso sessuale manifesta- corrisponde alla ben nota, diffusa reazione romantica

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di enfatizzare lanelito metafisico come rifiuto opposi- di un personaggio non pu essere automaticamente
tivo alla prosaicit materiale della vita economica, e assunta come posizione dellautore. Le testimonianze
per estensione a tutto il mondo fisico; la seconda pi prossime allo sforzo compositivo puntano in
(assai pi peculiare ad un Wagner formatosi su unaltra direzione, che ci aiuta a comprendere il
Feuerbach, un Wagner che persino negli ultimi anni, modo con cui Wagner volle riscrivere
nellapparente trascendenza del saggio su Religione e Schopenhauer. Nella lettera a Mathilde del 2 marzo
Arte, resta convinto della base fisiologica di ogni atti- 1859, da Venezia: mi sono occupato molto di filoso-
vit umana) intende enfatizzare il valore liberatorio fia, e in questambito sono approdato a importanti
del ricorso ad ogni impulso puramente umano, ori- risultati che integrano e correggono il mio amico
ginario, in opposizione alle catene di unorganizza- Schopenhauer; e pochi giorni dopo, da Milano:
zione sociale che costringe luomo in una gabbia senza dubbio il sommo vanto dellarte moderna
intollerabile di norme, patti, e convenzioni. Questa quello di aver saputo rendere con una verit cos
palingenesi sociale radicata anche e soprattutto nella positiva e toccante, e nel contempo cos bella, ci
forza dirompente dellamore costituisce quindi lidea che la filosofia pu concepire soltanto al negativo,
centrale della Tetralogia, il cui testo poetico fu redat- come rinuncia al mondo (laffermazione fatta nel
to fra il 1848 e il 1852, e trova corrispondenza biogra- contesto di una meditazione sulla pittura, ma tradisce
fica nella partecipazione di Wagner ai moti rivoluzio- il suo pensiero fisso: quello di correggere, in positi-
nari del 1849. In seguito la conoscenza di vo, Schopenhauer).18 Ma le affermazioni pi impres-
Schopenhauer, la disillusione sulle condizione politi- sionanti si trovano nel diario veneziano alla data del
che della Germania, le amarezze dellesilio condusse- 1 dicembre 1858: Wagner ribadisce, nei termini della
ro Wagner a vedere con un certo distacco la tesi rivo- pi stupefacente e candida autoconsiderazione, di
luzionaria che sostanziava la Tetralogia, e forse anche aver ampliato e corretto il sistema del filosofo (dove-
contribuirono alla momentanea interruzione del lavo- va forse essere riservata proprio alla mia natura asso-
ro: ma quando infine Wagner lo complet ebbe cura lutamente particolare la sorte di fissare, in un tal
devitare qualsiasi aggiunta che ne potesse radical- campo, vedute che non potevano schiudersi a nessun
mente alterare il messaggio (una versione scho- altro). Schopenhauer non ha capito che il mezzo per
penhaueriana dellallocuzione finale di Brnnhilde, placare la volont lamore: non un astratto amore
scritta nel 1856, non venne poi inclusa nel testo n filantropico, sintende, ma lamore che scaturisce
musicata, alla pari di quella radicalmente rivoluziona- veramente dallimpulso sessuale, vale a dire lamore
ria prevista dal testo iniziale). Se la Tetralogia, nono- che sboccia dallistintiva reciproca inclinazione fra
stante tutto, rimase un inno al rinnovamento per uomo e donna. La genialit non una condizione di
mezzo dellamore non lo si deve soltanto alla forza autonomia dellintelletto dalla volont ma piuttosto
dinerzia esercitata dalla sua concezione iniziale, ma una elevazione dellintelletto dellindividuo ad orga-
al fatto che molti elementi di quella spinta ideale no di riconoscimento della specie: espressione dun-
continuavano ad operare nel sistema di valori di que della volont stessa come cosa in s ( dunque
Wagner anche negli anni dellinfatuazione scho- possibile che la volont ripieghi circolarmente su se
penhauerana, negli anni in cui nacque Tristan. Certo stessa, una volta riconosciuta lillusione della perso-
sarebbe impossibile negare che, in determinati nalit). Wagner conclude di poter stabilire con la pi
momenti, Wagner inclin a connotare questopera in grande esattezza la possibilit, nellamore, di perveni-
senso pi fortemente ascetico: vi fu una fase della re, al di sopra dellimpulso individuale della volont,
stesura del libretto in cui pens di far incontrare a quella elevazione nella quale per lintero domi-
Tristan agonizzante, nel terzo atto, con Parsifal, in nio raggiunto di tale impulso la volont della spe-
virt di una fulminante identificazione fra Tristan (il cie diventa piena coscienza, ci che necessariamente
peccatore carnale che, seppur ferito e desideroso di equivale attinta che sia una siffatta altezza alla
morte, richiamato dallamore alla luce del giorno e piena serenit.19
alleterna sofferenza) e Amfortas (il peccatore carnale Che ci costituisca davvero una soluzione filosofica
che, in occasione della caduta, stato ferito, e che alle aporie del pensiero di Schopenhauer quanto-
non pu porre fine alle proprie sofferenze finch la meno dubbio. Tuttavia questa testimonianza ha valo-
sua colpa non sia redenta da un atto di castit).16 re inestimabile in relazione a Tristan und Isolde, il
Anche il programma scritto nel 1860 come guida cui secondo atto nasceva in quei giorni: nelle inten-
allascolto del preludio, invero assai incline alla bana- zioni di Wagner la Volont che risuona musicalmente
lizzazione divulgativa, tende a presentare il desiderio quale anelito sensuale, proprio perch coincide con
come eterna brama e spasimo continuo, fino alla la pulsione originaria, col fondo dellessere anteriore
liberazione nella morte.17 Questa posizione , n pi allapparizione fenomenica, al tempo stesso lunico
n meno, quella che traspare dalle parole dello stes- mezzo con cui innescare il processo di ritorno dalle
so Tristan nel delirio del terzo atto, quando approda illusioni del mondo fenomenico, per approdare alla
ad una vera e propria maledizione dellamore: ma cosa in s. Quel che pi conta: questo apparente
appena ovvio che la posizione, per giunta transitoria, paradosso (probabilmente irrisolvibile per via logica)

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riesce a non essere tale in virt dellunica istanza viceversa): sappiamo anche che negli ultimi anni di
risolutiva del dramma musicale, ovvero della musica. vita Wagner progettava di comporre delle sinfonie.
La concezione wagneriana della Volont resterebbe Ma in pratica questo atteggiamento favorevole alla
vuota parola se non vi fosse, secondo quanto teoriz- musica pura, largamente svincolata da compiti di
zava lo stesso Schopenhauer, unarte che nella sua minuta espressione e illustrazione, aveva gi portato
radicale mancanza di senso, di figurativit, si faccia Wagner, anni prima e in barba alle proprie dichiara-
analogo della Volont stessa. E Wagner riesce a ripla- zioni teoriche, a comporre Tristan und Isolde. Che
smare il concetto stesso di volont riplasmando a per questopera, e solo per questa, si conservino gli
monte, fin nelle premesse, quella stessa musica in cui appunti di alcuni passaggi privi di testo verbale pu
la Volont immediatamente risuona. non voler dire molto; ma stato lo stesso Wagner,
secondo i diari di Cosima, ad affermare pi volte che
3. lopera era nata sulla spinta di una tensione verso la
Bambina mia! Questo Tristano diventa qualcosa di terri-
bile! Questultimo atto!!! Temo che vietino lopera a musica strumentale (sarebbe daltronde difficile nega-
meno che il tutto non sia messo in parodia da una catti- re le reminiscenze provenienti dagli ultimi quartetti di
va rappresentazione: solo delle rappresentazioni medio-
cri potrebbero salvarmi! Se fossero perfette potrebbero Beethoven, che Wagner aveva intensamente studiato
far impazzire gli spettatori non riesco a immaginare e concertato negli anni di Zurigo).21 Naturalmente
altro. A tanto dovevo ancora arrivare!! Povero me!
[Wagner a Mathilde Wesendonck, aprile 1859] questo non sufficiente per parlare di Tristan come
di un poema sinfonico con voci: lopera obbedisce a
Per Schopenhauer il primato della musica consiste una logica squisitamente drammatica, che tuttavia
nel poter esprimere i moti della volont stessa; non esige, in quanto tale, il ricorso a metodi ed atteggia-
idonea a dipingere con precisione passioni ed menti compositivi propri della musica assoluta. La
immag ini individualizzate, ma pu rendere i n ragione fin troppo chiara: se nella musica assoluta,
abstracto, senza alcuna specificazione, limpulso che iuxta Schopenhauer, avviene limmediato rispecchia-
le produce. Come Hanslick, che anni dopo parler di mento della Volont, proprio le logiche della musica
forme sonore in movimento, Schopenhauer diffi- assoluta saranno chiamate a presiedere ai modi com-
dente nei confronti di chi pretende di individualizza- positivi di unopera dedicata alla Volont che per
re la musica, di renderla espressiva, di legarla alla mezzo dellamore prende coscienza di s e giunge
parola: il suo ideale operistico Rossini, campione allautoliberazione.
dellautonomia formale della musica rispetto al testo. Ma quale Volont si rispecchia nella musica assoluta
A priori, questo parrebbe lontano da Wagner, che in secondo Schopenhauer, e quale nella musica assoluta
Oper und Drama (1851) aveva parlato con malcelato secondo Wagner? Ecco il punto centrale: proprio
disprezzo di musica assoluta e aveva sostenuto che limmensa distanza fra i codici del linguaggio musica-
non poteva darsi futuro musicale senza che lelemen- le conosciuti da Schopenhauer, e quelli utilizzati da
to irrazionale, femminile, profondo costituito dalla Wagner, permette a questultimo di dare unimpronta
musica non venisse precisato, fecondato dalla paro- diversa al concetto stesso di Volont, e quindi di ren-
la. Eppure, come si notato solo di recente,20 le este- dere coerente (nei termini specifici del linguaggio
tiche musicali di Wagner sono almeno due: quella musicale, non in senso logico verbale) le sue corre-
ufficiale, largamente divulgata e volgarizzata, in cui si zioni al sistema del filosofo. Per Schopenhauer il
sostiene il primato del dramma sulla musica (atten- carattere irresistibile, sovrumano del moto della
zione, per: dramma non vuol dire testo verbale, volont che si oggettiva nella musica dato dal siste-
libretto, bens nucleo drammatico interiore che ma metrico, che alterna con regolarit tempi deboli e
viene rappresentato per mezzo e della musica e del forti, frasi antecedenti e conseguenti, e dalla dialetti-
testo verbale e dellelemento visivo. Chi crede che ca, corrispondente al sistema metrico e ad esso fun-
Wagner faccia rivivere la vecchia polemica settecen- zionale, fra consonanza e dissonanza, tonica e setti-
tesca sul primato della parola o della musica prende ma di dominante. Nellimplacabile organizzazione dei
un granchio colossale); e quella, a lungo inespressa, fenomeni metrico/armonici, nellinesausta alternanza
dedotta dalla metafisica romantica della musica, di tensione e appagamento disposte nel tempo (un
secondo cui linsieme di un organismo drammatico tempo che, essendo ricco di simmetrie, presenta forti
costituirebbe, per cos dire, lamplificazione di ci analogie con lorganizzazione dello spazio), si rispec-
che solo la musica, in quanto veicolo privilegiato chia il moto della Volont, che impone la propria
dellinesprimibile, pu dire. Unestetica latente che in schiavit al mondo fenomenico proprio mediante il
qualche modo venne alla luce solo negli anni settan- vuoto inganno dei concetti di spazio e tempo, e
ta (quando Wagner, nel saggio ber die Benennung induce i viventi ad un continuo alternarsi di tensione
Musikdrama, si lasci scappare una definizione del e appagamento, in una coazione a ripetere inane ed
dramma come azioni della musica divenute visibili), insensata: cos la musica, rerum concordia discors,
e che Wagner trasmise anche a Nietzsche (il quale, immagine fedele e perfetta del meccanismo implaca-
esattamente negli stessi mesi, faceva per lappunto bile che costringe le forme a infinite opposizioni e
nascere la tragedia da llo sp ir ito della musica, non distruzioni, e organizza il proprio moto per mezzo di

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regole ben determinate, cui non pu sottrarsi senza quando sappia rinunciare alle quadrature armoniche
cessare desser musica.22 Questa descrizione identifi- e sintattiche. La musica del Tristan vi rinuncia, ed
ca nella musica il correlato della Volont nella sua proprio in virt di ci che essa acquista facolt
quotidiana incarnazione, oggettivata nei diversi, illu- impensabili per Schopenhauer: continua ad essere
sori oggetti del mondo fenomenico: illustra una oggettivazione della Volont, dellin s, ma non (ecco
Volont che gi si fatta mondo (tanto si potrebbe il punto centrale di tutta loperazione wagneriana)
chiamare il mondo musica materiata, quanto materata della Volont agente nel mondo fenomenico, nel
volont), radicalmente negativa, matrice della soffe- mondo del giorno, bens della Volont, per cos dire,
renza inestirpabile. allo stato originario, come pura fonte dellessere,
Il fatto che quelle regole ben determinate, cui la nucleo celato in cui rituffarsi, evadendo dal mondo
musica non pu sottrarsi senza cessare desser musi- fenomenico, per mezzo dellamore sessuale. Il para-
ca, erano tali per Schopenhauer, ma non per Richard dosso che a livello logico risultava insuperabile, quel-
Wagner. Vi sono nella storia della musica pochi con- lo di descrivere un fenomeno che sia al tempo stesso
cetti cos generalmente condivisi come quello della tensione e acquietamento della tensione, si risolve
centralit storica di Tris tan und Isolde, opera che grazie alle propriet non logiche del linguaggio musi -
segna il punto di crisi, lo scivolo daccelerazione per cale. I codici artistici, come hanno rilevato in occasio-
il disgregarsi delle norme compositive dellarmonia ni diverse Francesco Orlando e Guido Paduano
tonale. Che frasi e periodi debbano disporsi secondo (questultimo proprio in relazione al testo di Tristan
predeterminati ritmi di alternanza, movimento e ripo- und Isolde)24 non soggiaciono alla logica corrente,
so, non pi vero a fronte della prosa musicale, aristotelica, retta dal principio didentit: possiedono
dellelasticit fraseologica che Wagner aveva posto in gli strumenti per rendere quelle logiche altre che
opera, gradualmente, gi a partire dal Rheingold. E reggono linconscio, logiche in cui le relazioni fra
loliato, implacabile meccanismo dellalternanza di oggetti e immagini possono essere al tempo stesso di
tensione e appagamento, rappresentato dallopposi- identit e diversit; logiche che normalmente, secon-
zione fra dissonanza e consonanza, allontanamento e do gli studi di Freud, e poi di Ignacio Matte Blanco,
ritorno alla tonica, viene semplicemente meno: col fanno capolino solo mediante i linguaggi del sogno o
Tristano si entra in uno spazio sonoro ove la risolu- del motto di spirito.
zione della dissonanza continuamente rinviata gra- Lorganizzazione armonica, sintattica e formale del
zie al gioco dellincessante modulazione cromatica, Tristan quindi un grandioso tentativo, a tutti i livel-
dello scivolamento delicato fra settima e settima, li, di descrivere una dimensione originaria in cui le
delle tensioni che mediante piccoli movimenti melo- logiche del principio di identit, lidea di personalit,
dici di una sola parte risolvono su altre tensioni, fino la distinzione fra soggetto e oggetto vengano rimossi.
al punto di catturare lascoltatore in una dimensione Il primo livello , ovviamente, quello armonico, che
estranea allo spazio (inteso metaforicamente come sembra retto dal principio secondo cui il momento
teatro di una gravitazione verso la tonica) e al direzionale, cadenzale, conclusivo dato dallopposi-
tempo (giacch il prima e il dopo sono concetti zione consonanza/dissonanza viene sostituito dal
comprensibili solo laddove vi siano eventi nettamen- rapporto fra due dissonanze con diverso grado di
te distinti, dalle opposte funzioni, che si alternano; tensione,25 cosicch la pi blanda riveste il carattere,
non in presenza di concatenamenti fluttuanti la cui logicamente contraddittorio, di una risoluzione che
direzionalit armonica inesistente o perennemente al tempo stesso un inizio (poich richiede a sua volta
elusa). di essere risolta). Il Tristanakkord, lenigmatica qua-
Wagner, insomma, riprende da Schopenhauer il con- driade F a - S i - R e # - S o l # che risuona in principio
cetto che lorganizzazione metrica e tonale del lin- dellopera (e la cui interpretazione armonica ha fatto
guaggio musicale costituiscano lanalogo degli a prio - versare incontenibili torrenti dinchiostro), dopo qual -
ri con cui il soggetto conoscente si condanna a vede- che movimento cromatico delle parti approda ad una
re il mondo secondo le categorie fallaci di spazio, settima di dominante (cfr., nella tavola, i motivi 1a e
tempo e causalit: nel saggio su Beethoven del 1870 1b) che per un verso una dissonanza pi blanda,
afferma che con la disposizione ritmica dei suoni il normalmente usata nella sintassi tonale, per laltro
musicista entra in contatto col mondo plastico visibi- pur sempre tale ( anzi la dissonanza per eccellenza,
le, in virt della somiglianza delle leggi secondo le che nella sintassi tonale prepara il ritorno alla tonica.)
quali il moto dei corpi visibili si manifesta intelligibil- La risoluzione, tuttavia, non arriva: dopo una lunga
mente alla nostra intuizione.23 Ma per Wagner il fatto pausa lintero motivo riesposto a diversa altezza. Il
che la musica si sia sviluppata verso una struttura motivo che, nelle associazioni dramm aturgiche
sistematica della costruzione ritmica del periodo, dellopera, ha il carattere pi forte di conclusione
verso leffetto del bel fenomeno, verso la fisicit del assertiva, quello indicato come 1c: lo si ritrova, ad
gesto danzato, significa soltanto che in questo modo esempio, quando Isolde per la prima volta rivela la
la si inchiodata al mondo, la si avvilita in maniera cagione della propria angoscia (dort, den Helden),
estranea alla propria vera natura, che si esplica solo o quando, nel secondo atto, dopo un dosatissimo

54
Oper a

gioco di indicazioni sceniche che prescrivono un gra- sente talvolta ripetere, non vero che ciascun motivo
duale avvicinamento, i due amanti si abbracciano funzioni come unetichetta rigida e predeterminata:
(allinizio della transizione orchestrale che prepara il essi vanno incontro a molteplici evoluzioni, e sono
duetto O sink hernieder). Si tratta di unascesa cro- collegati fra loro da parentele tematiche che permet-
matica che giunge alla tonica La mediante una lunga tono di suggerire una rete affascinante di rinvii e rife-
appoggiatura sul secondo grado, Si: una formula di rimenti. Nondimeno, nella maggioranza dei casi resta
carattere conclusivo, lungamente sospirato, che tutta- possibile dare una spiegazione, unapprossimativa
via Wagner arm onizza semp re come cadenza traduzione concettuale del riferimento motivico. Nel
dinganno, V-VI oppure V-IV, evitando ancora di con- caso di Tristan und Isolde, invece, sono allopera due
ferirle un senso di chiusura; come se ogni conclusio- criteri diversi di organizzazione leitmotivica: uno
ne, anche enfatica, altro non fosse se non un nuovo diurno e uno notturno, uno legato al mondo della
inizio, un nuovo scorrimento dellessere. rappresentazione, dellonore, delle convenzioni
Naturalmente questo tipo di scrittura cromatica sociali, laltro alla cosa in s, al mondo dellamore e
operante soprattutto in associazione con le aree della trasfigurazione nella morte. Nellarea semantica
semantiche legate allamore, alla notte, alla morte; diurna i motivi si comportano come sempre, con
personaggi e situazioni nel versante del giorno, della decisa riconoscibilit, come i motivi pubblici, legati
luce, richiedono altra musica. Si potrebbe utilmente alle categorie illusorie dei codici di comportamento
confrontare il cromatismo vero, strutturale, di tanta cavallereschi, che sonorizzano la vergogna di Isolde
parte del Trista n con quello puramente melodico, (4) e lonore di Tristan (11a), il motivo del giorno
decorativo, gi quasi Jugendstil con cui, in un passag- (17), oppure i vari frammenti di musica effettivamen-
gio dai caratteri nettamente ariosi (I,3, Welcher te risuonante in scena, come i canti dei marinai o il
Wahn!), Brangne cerca di convincere la padrona suono dei corni da caccia (che sembrano porre in
che Tristan, destinando Isolde al proprio re, le ha scena, ma solo per distanziarsene, certi elementi di
fatto il massimo onore possibile. Anche il buon robusto realismo tipici dellopera romantica, del
Kurwenal, abissalmente lontano da ogni complicazio- Freischtz o del Fliegender Hollnder). Nellarea not-
ne metafisica, riceve in dote un linguaggio musicale turna, invece, le distinzioni sono assai pi difficili:
tendenzialmente diatonico e ricco di tratti arcaici (ma neppure generazioni di incalliti esegeti sono riusciti a
non per questo privo di tensioni dissonanti); un lin- schedare delle associazioni plausibili per il grande
guaggio che Wagner in seguito svilupper al massi- complesso di motivi (1) che risuona allinizio del pre-
mo grado di finezza e differenziazione nei ludio e torna poi, continuamente e variamente ricom-
Meistersinger. Ai concetti positivi dellarea semantica binato, in varia associazione con il grande complesso
amore/notte/morte/verit vengono quindi contrappo- semantico dellamore, del desiderio, del filtro, della
sti, drammaticamente e musicalmente, quelli negativi notte, della morte. Il fatto che certe associazioni ritor-
del giorno, che hanno una forte connotazione pub- nino, statisticamente, pi spesso di altre, oppure che
blica, legata allinveramento del codice di virt caval- lascoltatore tenda a sentire come vincolante la prima
leresche, e in particolare allidolo vano dellonore associazione da lui sentita, permettendo delle ipotesi
(Ehre). Negli anni 1857-58, come risulta dalle lettere, ermeneutiche (1a dolore, 1b desiderio, 1c sguar-
Wagner legge intensamente Calderon, e lo legge in do, 15 beatitudine, 16 amore, 19 quiete damore,
una luce al tempo stesso schopenhaueriana e politi- 21 trasfigurazione, e chi pi ne ha pi ne metta)
ca: il carattere del mondo proprio com non poteva non impedisce che lutilizzo dello stesso materiale in
essere significato in modo pi limpido, splendido, centinaia di luoghi diversamente connotati faccia sal-
soggiogante ma nello stesso tempo anche pi tare ogni possibile fissazione associativa: tanto pi
schiacciante e spaventevole. Le pi commoventi che la somiglianza di stile fra questi temi (tutti forte-
descrizioni del poeta sono un rimprovero al conflitto mente cromatici) accentua il senso della loro fonda-
di questo Onore col profondo sentimento mentale identit. 27 Limpossibilit di fare delle distin-
umano....26 zioni non un difetto drammatico dovuto alle parti-
Lopposizione fra i due mondi anche sottolineata colari condizioni di lavoro (produzione degli atti uno
dal modo particolare con cui Wagner adopera, in ad uno, senza possibilit di tornare indietro per ride-
Tr ist a n u nd Is o ld e, la tecnica del Leitmotiv. Cos finire i particolari); si ricollega invece alla matrice, in
come sera sviluppata nelle prime tre giornate della un certo senso, assoluta della musica del Tristan.
Tetralogia, questa tecnica consisteva nel costruire Notte, desiderio sessuale, adempimento del deside-
lorganismo musicale come continuo sviluppo di rio, ritorno estatico nella notte e nella morte sono
motivi generalmente brevi, adatti ad essere elaborati, tutti momenti parziali del quel circolo della Volont,
che avevano al tempo stesso funzione costruttiva e che ritorna mediante labbandono sessuale a cono-
funzione semantica: ognuno di essi, infatti, collega- scere se stessa; le distinzioni, lillusione delle diverse
to in maniera pi o meno esplicita o generica con un personalit, la separazione fra soggetto conoscente e
concetto (personaggio, simbolo, idea, oggetto) o con oggetto conosciuto sono solo vuote rappresentazioni
unarea concettuale estesa. A differenza di quanto si del mondo fenomenico, mentre nel mondo dellin s

55
Oper a

si afferra lassoluta identit del tutto; Tristan e Isolde loro superiore punto di vista.
possono avere dei temi separati solo fintantoch In unopera, ovvero in un genere teatrale che integra
vivono alla luce del giorno, nelle sue forme illusorie, le azioni rappresentate con una dimensione musicale
ma nel momento in cui divengono consacrati alla non realistica, non verisimile, il massimo di realismo
notte perdono ogni identit. Ci che il libretto tenta si ottiene quando la musica prodotta dai personaggi
di suggerire mediante gli scambi febbrili delle attribu- musica di scena, cio musica vera e propria (can-
zioni di identit. (Tu Tristano / io Isolda, / non pi zoni, danze, preghiere ecc.), che sarebbe tale anche
Tristano; tu Isolda, / io Tristano, / non pi Isolda) nel teatro parlato o nel film, e che spesso ha uno
gi espresso nella raggiunta identit della musica. Un stile appropriato al genere e allambiente cui appar-
complesso tematico riconoscibile certamente colle- tiene, distinto da quello che il compositore usa altro-
gato allidea della morte, ma quella che dovrebbe ve. Nella parabola disegnata da Tristan le musiche di
essere la sua forma ufficiale (cfr. linizio in 5a), in scena sono numerose, e dotate di forte irriducibilit,
realt altro non che una delle possibili forme di nel corso del primo atto; dopo che i due amanti
una costellazione di varianti in cui fatta salva una hanno bevuto il filtro, dopo che sono entrati nel
certa aria di famiglia nel profilo generale della melo- regno della notte, queste musiche realistiche tendo-
dia e nellaccostamento di accordi separati simbolica- no a svanire, oppure vanno incontro ad un processo
mente da due impasti timbrici totalmente diversi i di assimilazione nella psiche dei protagonisti, ven-
parametri costitutivi (estensione esatta dellintervallo gono trasfigurate.30
discendente della melodia; distanza intervallare fra le La canzone del giovane marinaio, che risuona allini-
fondamentali degli accordi; morfologia degli accordi zio senza accompagnamento orchestrale (ossia nel
stessi, ecc.) si combinano dando luogo ad apparizio- modo pi realistico possibile) rappresenta appieno
ni sempre diverse, via via correlate ai diversi concetti il principio di realt (non per nulla suscita lo sdegno
nellarea semantica morte/notte/quiete, che infine si selvaggio di Isolde); quando la si risente allinizio
scoprono come varianti del collegamento iniziale fra della seconda scena accompagnata solo da un tre-
Tristanakkord e settima di dominante. Cos, il para- molo di pedale dei bassi che gi suggerisce lesisten-
dosso secondo cui la stessa pulsione erotica prove- za (spaziale e psicologica) di due piani, quello del
niente dalla volont pu rivolgersi circolarmente in suono reale e quello di Isolde che ascolta: viene cos
se stessa per raggiungere lo stato primario di indefi- suggerita la presenza di Isolde, il suo lento prendere
nizione viene reso percepibile con gli strumenti spe- possesso mentale della realt, tant vero che allulti-
cifici di un linguaggio musicale e drammaturgico ma nota del marinaio si sovrappone, sul motivo 1b,
reinventato per loccasione. la prima di lei, giunta alla solenne decisione di morte
per s e per Tristan (Mir erkoren [...] Todgeweihtes
4. Haupt!). Ma nel primo atto ancora il canto di
Tutto, dopo il filtro damore di Tristan e di Isolde, viene Kurwenal, i richiami della ciurma, il suono delle
udito, anzi visto, in modo diverso, tutto si cala intera-
mente in una musica notturna. trombe che da terra salutano larrivo della nave,
[Ernst Bloch]28 dimostrano la prevalenza del reale, nella sua disordi-
nata poliedricit di elementi, sullinteriorit. Gi
Ma il processo di rimozione del mondo esterno, di allinizio del secondo atto ci rendiamo conto che la
sprofondamento nella dimensione della notte, viene situazione diversa: Il suono minaccioso e realistico
reso in Tristan und Isolde anche grazie ad uno straor- dei corni che accompagnano la caccia viene sottopo-
dinario gioco prospettico, ad una manipolazione raf- sto ad un processo di assorbimento nella psiche di
finatissima dei punti di vista da cui presentata Isolde, che si rifiuta di sentirlo come tale e lo trasfor-
lazione: in tal modo la stessa organizzazione dello ma, sulle ali della propria impazienza amorosa, nella
spazio diviene soggettiva e sfugge alle griglie orga- percezione del mormorio della fontana; una straordi-
nizzative precostituite. Negli ultimi anni la ricerca naria metamorfosi per cui il risuonare realistico dei
sulla drammaturgia musicale ha tentato di definire i corni posti dietro le quinte viene gradualmente tra-
modi con cui unopera pu farsi racconto, superare scolorato mediante la graduale sostituzione, ai loro
il livello della semplice rappresentazione scenica gra- arpeggi, di un tremolo di clarinetti, poi di viole e
zie ad una serie di interventi musicali con cui il com- secondi violini, mentre i corni nella fossa dellorche-
positore, come un narratore, integra ci che si vede stra, con le loro note tenute, fungono da collegamen-
fornendo informazioni, griglie temporali, suggestioni to timbrico fino a sfumare sulle note tenute dei violi-
dambiente, oppure presentando lazione come se ni primi divisi in quattro parti. Con questo straordina-
fosse vista dal punto dosservazione di un personag- rio capolavoro di orchestrazione Wagner riesce a far
gio.29 Tristan und Isolde disegna appunto un proces- s che la realt venga rimossa, sostituita dal modo in
so evolutivo secondo cui la realt fenomenica, che cui Isolde la percepisce e la riformula. Anche nel
allinizio tende a presentarsi in modo forte ed auto- terzo atto allopera lo stesso principio: la alte Weise,
nomo, finisce per venir assorbita nello sguardo dei la melodia del pastore suonata realisticamente dietro
due protagonisti, assimilata e trasfigurata secondo il le quinte dal corno inglese non accompagnato, resta

56
Oper a
tale (aderente al principio di realt) solo finch a met Ottocento, non pu essere mostrato esplicita-
Tristan privo di sensi: quando risuoner dopo il mente, n fatto indovinare come presente fintanto
suo risveglio, penetrando nella sua psiche per evoca- che il sipario aperto: tuttal pi pu essere rimosso
re gli infiniti ricordi di dolore a lei connessi, la melo- nella terra di nessuno, non rappresentata, posta fra
dia verr suddivisa e distribuita fra gli strumenti due atti (come nel caso dellamplesso di Siegmund e
dellorchestra (rivelando cos a posteriori la sua natu- Sieglinde). Ma in unopera come Tristan il momento
ra, strettamente imparentata con i motivi del com- quasi iniziatico, religioso, della congiunzione sessuale
plesso tematico 1, ma celata dietro una sintassi, tutta non poteva restare senza una qualche forma di rap-
ripetizioni e montaggi, che allude ai procedimenti presentazione, soprattutto musicale: che appunto qui
compositivi della musica folklorica). La realt di si consuma, trovando un Ersatz, un sostituto scenico
Tristan und Isolde, quindi, non quella apparente adatto alla pruderie dellera vittoriana, nelle didasca-
del mondo della rappresentazione, bens quella che lie dellazione, ma risuonando, inequivocabilmente,
solo Tristan e Isolde, una volta varcata la soglia del nella musica. La magia inattingibile di questo passag-
mondo della notte, possono contemplare. gio giace, fra laltro, nella congiunzione fra una dire-
zionalit armonica virtualmente nulla, in cui il tempo
5. sembra sospeso, ed una struttura metrica tendenzial-
Un dramma della pi acerba austerit di forma, travol-
gente nella sua semplice grandezza, e proprio per que- mente ripetitiva, sebbene stratificata a pi livelli (il
sto conforme al mistero di cui parla: essere morti con un canto di Brangne segue dei p a t t e r n s regolari di
corpo vivo, essere uno nella dualit.
[Nietzsche]31 quattro incisi per 3/2, passa poi in 3/4, torna breve-
mente in 3/2 e chiude in 3/4 per gruppi di tre battu-
Il Tristan di Wagner unopera estremamente impudica.
[Thomas Mann]32 te; nella folla di interventi tematici dellorchestra sono
tuttavia riscontrabili delle strutture metriche diverse
Se il primo punto di svolta della vicenda, lingresso da quelle correnti della voce, che si sovrappongono
nel mondo notturno, corrisponde simbolicamente in delicata polimetria). 33 Combinando aspetti di rego-
allassunzione del filtro (un momento che non per larit metrica e di sospensione armonica (dando cio
nulla d lavvio ad una vasta ricapitolazione, carica di lidea di un movimento che continuo e ripetuto ma
peso strutturale, della musica del preludio), il secon- che non ha direzionalit, che insiste ancora e sempre
do, e decisivo, corrisponde al W c h t e r g e s a n g, al su se stesso, calato ipnoticamente nello sforzo di per-
canto della sentinella di Brangne. La motivazione petuarsi in una sorta di nirvanico vuoto temporale)
di questo episodio, in cui la fedele ancella, con un Wagner non ha fatto che aggiornare, con i suoi mezzi
canto trasognato a valori lunghissimi, avverte gli compositivi, quella che da sempre la rappresenta-
amanti assorti dellapprossimarsi del giorno, ha susci- zione musicale della sensualit sulla scena operistica.
tato diversi interrogativi. Lipotesi che mediante que- Nellinebriante fascinazione erotica dellopera vene-
sta alba (tale la denominazione del genere nella ziana seicentesca la carta decisiva era giocata da arie
poesia romanza) Wagner volesse conferire un tocco e duetti su basso ostinato, in cui lapparente movi-
di colore medievale alla vicenda contrasta non solo m ento melodico era contraddetto e sospeso
contro levidente sforzo di astrarre la vicenda stessa dallincessante ricadere sulla tonica: movimento che
da riferimenti concreti per farne un paradigma pura- non va da nessuna parte, insistenza circolare sul
mente umano, ma anche contro il fatto incontroverti- tempo sospeso dellestasi amorosa (si pensi solo al
bile che, data lestrema lentezza del canto di duetto finale Pur ti miro / p ur ti godo
Brangne, nessuno degli elementi metrici e testuali dellIncoronazione di Poppea). Ecco che Wagner, con
che potrebbero fare colore medievale sono percepi- altri mezzi, riprende lo stesso principio: qui il senso
bili dallascoltatore. Il canto di Brangne unaltra di astrazione dalle categorie temporali dato non
musica di scena che Wagner ci fa sentire con lorec- dalla continua oscillazione attorno ad una tonica
chio trasfigurato e irreale con cui lascoltano gli sempre reiterata, ma, simmetricamente, dalloscillare
amanti, indistinto rumore di fondo intrecciato alla metrico in una sorta di vuoto gravitazionale; nelluno
percezione dellatmosfera notturna e incantata, inglo- come nellaltro caso manca il senso della progressio-
bato nello sfondo atmosferico indistinto e brulicante, ne dialettica, dellandare avanti, proprio delle cate-
nelle sonorit ricercatissime e traslucide degli impasti gorie spazio-temporali che reggono normalmente la
morbidi dei fiati, dellarpa, degli archi divisi e solisti. percezione umana. ( interessante notare come, un
Piuttosto, dando la parola a Brangne ma al tempo secolo dopo, Olivier Messiaen far culminare la sua
stesso negandogliela, Wagner assolve ad una condi- personalissima sintesi di misticismo e sensualit nel
zione essenziale di questopera: lasciare che i due trittico tristaniano costituito da Harawi, Turangalla-
amanti, per lo spazio di quarantotto lentissime battu- Symphonie, Cinq Rechants: sfruttando per lappunto
te di magico vagare armonico, sospendano il recipro- gli effetti incantatori generati dalla radicale rimozione
co scambio verbale e restino assorti, in silenzio, nella delle gabbie metriche precostituite) Con questo
magia del contatto fisico: abbandonati sul sedile fio- straordinario simbolo dellestasi sessuale Wagner
rito, capo appoggiato a capo. Simbolicamente, qui marca il passaggio chiave delliniziazione degli aman-
che Tristan e Isolde pervengono allestasi perfetta del ti al culto della notte, al riconoscimento che la morte,
rapporto sessuale: che ovviamente, in unopera scritta anzich distruggere il loro amore, distruggerebbe

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Oper a

solo ci che lo impedisce. 6 EGON VOSS, Tristan: Die Liebe als furchtbare Qual, in
Si sar notato un elemento curioso: in questopera i T r i s t a n u n d I s o l d e , Programmheft der Bayerische
passaggi-chiave sono quelli in cui i protagonisti tac- Staatsoper 1980.
ciono. Logicamente, giacch in quegli istanti la 7 NIETZSCHE , Aurora, lib. IV, aforisma 240.
Volont stessa, fatta Eros, a esprimersi in loro per 8
mezzo della musica assoluta. Ma questa anche la NIETZSCHE, Ecce homo, Milano, Adelphi 1981, p. 46.
ragione principale per cui T r i st a n u n d Is o ld e s i 9 THOMAS MANN, Dolore e grandezza di Richard Wagner,
distacca dalle tradizioni teatrali classiche; si tratta Fiesole, Discanto 1979, p. 35.
senza dubbio di unopera antidrammatica, ma non, 10 MANN , a Emil Preetorius, 6 dicembre 1949, in Lettere,
come talora si sente dire, per il fatto che non include Milano, Mondadori 1946.
sufficiente azione (nel teatro classico europeo lazio- 11 MASSIMO CACCIARI, Schweigender Bote. Note sul rapporto
ne, lavvenimento esteriore rappresentato in scena, Schopenhauer-Wagner, Annali di Ca Foscari XXIII, 2,
fattore estraneo), bens a causa del ruolo limitato che 1984.
vi gioca il dialogo interpersonale, istanza centrale del 12 Sulle componenti del pensiero di Wagner: AN D R E A S
teatro classico.34 Il procedere dellazione interiore D O R S C H E L, D i e I d ee d e r E i n s w e r d u n g i n W a g n er s
non avviene in seguito allo scambio dialettico, ma Tristan, Musik-Konzepte 57-8; DI E T E R B O R C H M E Y E R ,
per mezzo di vere e proprie illuminazioni, momenti R i c h a r d W a g n e r . T h e o r y a n d T h e a t r e , Oxford,
Clarendon Press 1991, passim.
in cui il personaggio accoglie delle dimensioni spiri-
tuali trascendenti che solo la musica pu rappresen- 13 CARL DAHLHAUS, Drammaturgia dellopera italiana, in
tare. In questo senso ha perfettamente ragione chi Storia dellop era italiana, a cura di L. Bianconi e G.
Pestelli, vol. VI, Torino, EdT 1988, p. 79.
legge Tristan und Isolde come una sorta di sacra rap-
presentazione:35 purch non si ritenga blasfemo il 14 E R N S T B L O C H , P a ra d o ss i e p a s t o r a le i n Wa g n e r , in
concetto di una sacra rappresentazione ove il conse- WAGNER, Scritti scelti, Parma, Guanda 1988 p. 30. Per
inciso: la musicologia maschilista e patriarcale attaccata
guimento della pacificazione suprema, della disinte- a fondo, e spesso con ottimi motivi, da Susan McClary
ressata contemplazione della Volont, della trasfigu- (cfr. Feminine Endings, Minnesota / Oxford, University
razione, avviene per mezzo dellamore sessuale. E of Minnesota Press 1991), ha commesso tanti misfatti
interpretativi, ma neppure essa, come nota anche Paula
daltronde Wagner chiam Tristan Handlung, azio- Higgins su un recente 19th-Century Music (xvii, 2),
ne, traduzione letterale, pi che del greco drama, mai giunta veramente a negare (e men che mai lo
dello spagnolo auto, usato da Calderon per i drammi farebbe oggi, come suggerisce Mc Clary a p. 24-5) che
nel preludio del Tristan sia reso udibile il desiderio ses-
sacramentali.36 suale.
In che misura Wagner sentisse, anche a distanza di
anni, e in tuttaltra disposizione ideologica, la pre-
15 NIETZSCHE, Scritti su Wagner cit., int. di M. Bortolotto, p.
38.
gnanza di questideale al tempo stesso sacro e radica-
to nellerotismo, lo dimostra unannotazione veloce 16 Cfr.WAGNER, Autobiografia, Milano, DallOglio 1983, p.
nel diario di Cosima, da Venezia, domenica 22 otto- 511.
bre 1882. Wagner e signora erano andati 17 WAGNER, Scritti scelti, cit., p. 141.
allAccademia, e fra gli altri capolavori avevano con-
18 W A G N E R , L e tt e r e a M a th i l d e W e s e n d o n c k , Milano,
templato lAssunta del Tiziano. Non la madre di
Archinto 1988.
Dio, disse Richard. Isolda, nella sua trasfigurazio-
19 W A G N E R, Di ar i o ve nez ia no , Venezia, Corbo e Fiore
ne amorosa.
1983.
20 Cfr. CARL DAHLHAUS, Zwischen Romantik und Moderne,
Mnchen, Katzbichler 1974.
21 Cfr. BORCHMEYER, Richard Wagner. Theory and Theatre
cit., p. 120; KLAUS KROPFINGER , W agn ers Trist an und
NOTE B ee t h o ve ns S t r ei c hq u a r te tt o p . 130, in Da s D r a m a
Richard Wagners als musikalisches Kunstwerk, a cura di
C. Dahlhaus, Regensburg, Bosse 1970, pp. 259-71.
1 Ep istolario Wagner-Liszt, Firenze, Passigli 1983, vol. II. 22 ARTHUR SCHOPENHAUER, Il mondo come volont e rappre -
sentazione, libro III, 22; Supplementi, cap. 39.
2 FRIEDRICH NIETZSCHE, Rich ard Wa gne r a Bayre uth, in
Scritti su Wagner, Milano, Adelphi 1979, p. 129. 23 WAGNER, Scritti su Beethoven, Firenze, Passigli 1991, p.
116
3 Cfr. JO HN DE A T HR I D GE, Zur Ent stehun g d er T rista n-
P a r t i t u r , in Tr i s t an u n d I s o l de , Programmheft zur 24 GUIDO PADUANO, Tristano e Isolda. E, questa dolce piccola
Neuinszenierung, Mnchen, Bayerische Staatsoper 1980. p a r o l a , in W ag n e r . L a li n g ua , l a m us i c a , Milano,
Unicopli 1986, p. 161.
4 NIETZSCHE , cit., p. 158.
25 Cfr. J R G E N MA E H D E R , A rm o ni sc h e A mb i va l e n z u n d
5 Cfr. CURT VON WESTERNHAGEN, Wagner, luomo, il creato - K l a ng f a r b e n ko n t i n uu m . Z u r T r i s ta n - P a r t i t u r , in
re, Milano, Mondadori 1983, p. 180. Richard Wagner, Programmheft cit., p. 70.

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26 Epistolario Wagner-Liszt cit., p. 211. 32 MANN, a Paul Stegemann, 18 agosto 1920, in Lettere cit.
27 C f r .C A R L D A H L H A U S , I d r amm i m u s i ca li d i R i c ha r d 33 Cfr. HELLMUTH KHN, Brangnes Wchtergesa ng. Zur
Wagner (Hannover 1971) Venezia, Marsilio 1984, p. Differenz zwischen dem Musikdrama und der franzsi -
78/9. s ch en g ro e n O pe r , in R ich a r d Wa g ne r. W er k un d
Wirkung, a cura di C. Dahlhaus, Regensburg, Bosse
28 BLOCH, Paradossi e pastorale in Wagner, cit., p. 29. 1971, pp. 117-25.
29 Cfr. LUCA ZOPPELLI, LOpera come racconto. Modi narra - 34 Cfr. MAEHDER, cit.
tivi nel teatro musicale dellOttocento, Venezia, Marsilio
1994. 35 Cf r. J O S E P H K E R M A N , L o p e r a c o m e d r a mm a
(Berkeley/Los Angeles, 1956/1988) Torino, Einaudi
30 Cfr. C A R O L Y N A B B A T E , U n s u n g V o i c e s , Princ eton, 1990, pp. 162-181.
Princeton University Press 1991.
36 Cfr. PETER WAPNEWSKI, Tristano, leroe di Wagner (Berlin
31 NIETZSCHE , cit., p. 129. 1981), Bologna, il Mulino 1994, p. 65.

Tavola dei temi (Tristan und Isolde)

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