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NOVEMBRE 2017
12 Le Nostre Sentenze
17 Assicurazioni, Locazioni,
Responsabilit Civile
Privacy: con l'entrata in vigore del
Regolamento Europeo necessario ottenere 19 Osservatorio sulla
Cassazione
un nuovo "consenso"?
Di Damiana Lesce, Paola Lonigro e Valeria De Lucia
20 Il Punto Su
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Il tema, quindi, non quello di raccogliere Per assicurare la libert di espressione del
un nuovo consenso bens quello di verificare consenso opportuno che il consenso non
se il consenso gi raccolto sia conforme alle costituisca un valido presupposto per il
prescrizioni del Regolamento. trattamento dei dati personali in un caso
Qualora la verifica portasse ad una risposta specifico, qualora esista un evidente squilibrio
negativa, sar necessario approntare tutte le tra linteressato e il titolare del trattamento;
misure necessarie per ladeguamento alla nuova ci specie quando il titolare del trattamento
normativa unautorit pubblica e ci rende pertanto
improbabile che il consenso sia stato espresso
LA DISCIPLINA DEL CONSENSO liberamente in tutte le circostanze di tale
situazione specifica (Considerando 43).
La disciplina del consenso contenuta sia nei
Considerando, sia in alcuni articoli specifici Il consenso dovrebbe essere espresso mediante
del Regolamento. Qui di seguito una sintesi dei un atto positivo inequivocabile con il quale
principi generali. linteressato manifesta lintenzione libera,
specifica, informata e inequivocabile di
Il consenso si esprime attraverso qualsivoglia accettare il trattamento dei dati personali che lo
manifestazione di volont libera, specifica, riguardano.
informata e inequivocabile dell'interessato, con Laccettazione al trattamento pu essere
la quale lo stesso manifesta il proprio assenso, rilasciata mediante dichiarazione scritta (anche
mediante dichiarazione o azione positiva attraverso mezzi elettronici) oppure in forma
inequivocabile, che i dati personali che lo orale (Considerando 32).
riguardano siano oggetto di trattamento (art. 4
del Regolamento). Non dovrebbe configurare consenso il silenzio,
linattivit o la preselezione di caselle.
Il trattamento di dati personali, per essere lecito,
dovrebbe fondarsi sul consenso dellinteressato Quindi, necessario un qualche
oppure su altra base legittima prevista per legge comportamento che indichi chiaramente che
dal Regolamento o dal diritto dellUnione o degli linteressato accetta il trattamento proposto.
Stati membri, tenuto conto della necessit di
ottemperare allobbligo legale al quale il titolare Qualora il trattamento abbia pi finalit, il
del trattamento soggetto o della necessit di consenso dovrebbe essere prestato per tutte
esecuzione di un contratto di cui linteressato queste. Se il consenso dellinteressato
parte o di esecuzione di misure precontrattuali richiesto attraverso mezzi elettronici, la richiesta
adottate su richiesta dello stesso (Considerando deve essere chiara, concisa e non interferire
40). immotivatamente con il servizio per il quale il
consenso espresso.
In applicazione di quanto sopra: il trattamento
dei dati lecito solo e nella misura in cui ricorra Quando il trattamento basato sul consenso,
una delle condizioni previste dallart. 6 del il titolare del trattamento deve essere in grado
Regolamento; la lettera a) del primo comma di dimostrare che linteressato ha prestato il
prevede: linteressato ha espresso il consenso proprio consenso al trattamento dei propri dati
al trattamento dei propri dati personali per una personali.
o pi specifiche finalit.
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Se il consenso dellinteressato prestato nel finalit specifiche, salvo nei casi in cui il diritto
contesto di una dichiarazione scritta che riguarda dell'Unione o degli Stati membri disponga che
anche altre questioni, la richiesta di consenso linteressato non possa revocare il divieto.
presentata in modo chiaramente distinguibile
dalle altre materie, in forma comprensibile LE SANZIONI
e facilmente accessibile, utilizzando un
linguaggio semplice e chiaro. Nessuna parte Come innanzi detto, si ribadisce la necessit
di una tale dichiarazione che costituisca una di verificare che il consenso al trattamento dei
violazione del Regolamento vincolante. dati raccolto prima dellentrata in vigore del
Regolamento sia in regola con la disciplina che
Nel valutare se il consenso sia stato liberamente entrer in vigore nel maggio 2018.
prestato, si tiene nella massima considerazione
leventualit, tra le altre, che lesecuzione di Larticolo 83, paragrafo 4, assoggetta alla
un contratto, compresa la prestazione di un sanzione fino a 20 milioni di euro/4% fatturato
servizio, sia condizionata alla prestazione del annuo mondiale totale delle imprese la
consenso al trattamento di dati personali non violazione dei principi a base del trattamento,
necessario allesecuzione di tale contratto (Art. comprese le condizioni relative al consenso, a
7 del Regolamento). norma, tra gli altri degli articoli 6 (liceit del
trattamento), 7 (condizioni per il consenso)
Linteressato ha il diritto di revocare il proprio e 9 (trattamento di categorie particolari di
consenso in qualsiasi momento. La revoca dati personali).
del consenso non pregiudica la liceit del
trattamento basata sul consenso prima della
revoca.
Prima di esprimere il proprio consenso,
linteressato deve essere informato della
possibilit di revocarlo. Il consenso revocato
con la stessa facilit con cui accordato (Art. 7
del Regolamento).
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223: laliquota percentuale, prevista dallart. 2,
comma 31, della Legge n. 92 del 2012, passer
dal 41% del massimale NASPI (nel 2017: 1195
euro) all82%.
Nel 2018, a seguito dellaumento dellaliquota La Corte Europea dei Diritti dellUomo, con la
percentuale (dal 41% all82%), sostanzialmente recente sentenza del 5 settembre 2017, su ricorso
il contributo raddoppier: 2.939,90 euro (per n. 61496/08 (B c. Romania), si pronunciata
ciascun lavoratore) in caso di procedura di sullo spinoso tema del monitoraggio delle
licenziamento collettivo conclusasi con accordo comunicazioni dei dipendenti sul computer
sindacale; 8.819,70 euro in caso di licenziamento aziendale e dellaccesso ai loro contenuti e
collettivo senza accordo sindacale. relativo utilizzo da parte del datore di lavoro.
La nuova aliquota percentuale non si applicher La sentenza trae spunto dal licenziamento di
ai datori di lavoro che abbiano gi avviato la un lavoratore rumeno, impiegato alle vendite,
procedura di licenziamento collettivo alla data dopo che il suo datore (una societ rumena
del 20 ottobre 2017, anche qualora la stessa privata) aveva notato da parte del dipendente
dovesse concludersi nel 2018. in questione un anomalo utilizzo di Yahoo
Messenger, programma di messaggistica
Tale contributo di ingresso interesser le aziende istantanea che veniva utilizzato in azienda per
che rientrano nel campo di applicazione della rispondere alle richieste dei clienti, e ne aveva,
integrazione salariale straordinaria. per sette giorni, registrato i messaggi scambiati.
La norma in corso di approvazione non menziona Il datore, in particolare, dalla lettura di tali
(per ora) le aziende che fanno ricorso al Fondo messaggi aveva accertato che il dipendente,
di integrazione salariale o ai Fondi alternativi durante lorario di lavoro, utilizzava il predetto
bilaterali. programma non per motivi professionali, ma
per scopi personali, inviando messaggi privati al
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fratello e alla fidanzata. Da qui il licenziamento dalla nozione di corrispondenza di cui al
del dipendente, che lo impugnava innanzi alle summenzionato art. 8 della Convenzione; (ii) pur
Corti nazionali, lamentando lillegittimit dei avendo il datore di lavoro un interesse legittimo a
controlli effettuati. garantire il buon funzionamento dellattivit e a
vigilare che i dipendenti eseguano i loro compiti
Il datore di lavoro eccepiva di avere il diritto, con la necessaria diligenza, il controllo datoriale
in base alla normativa giuslavoristica nazionale, della corrispondenza e di altre comunicazioni
di controllare lesatto utilizzo di internet, deve accompagnarsi ad adeguate e sufficienti
trattandosi di uno strumento di lavoro, e di garanzie contro gli abusi, al fine di assicurare il
accedere al contenuto delle comunicazioni rispetto della vita privata e della corrispondenza
scambiate dai dipendenti, al fine di assicurare nel contesto lavorativo.
il corretto adempimento della prestazione
lavorativa e il buon funzionamento dellimpresa. Ha precisato, tuttavia, che non preclusa al
Inoltre, i regolamenti aziendali vietavano luso datore la possibilit di monitorare luso di
personale del computer e di ci il dipendente internet e delle comunicazioni elettroniche
aveva ricevuto espressa informativa. Le Corti sul posto di lavoro, a condizione, per, che
nazionali accoglievano la tesi del datore di vengano adottate opportune misure volte ad
lavoro, rigettando le domande del dipendente assicurare losservanza dei principi di necessit,
che, nel frattempo, aveva perso lavoro e finalit, trasparenza, legittimit, proporzionalit
fidanzata. e sicurezza previsti dalla Direttiva 95/46/CE
del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24
Il lavoratore si rivolgeva alla Corte Europea ottobre 1995, relativa alla tutela delle persone
lamentando che il licenziamento era fondato fisiche con riguardo al trattamento dei dati
sulla violazione del diritto al rispetto della sua personali, nonch alla libera circolazione di tali
vita privata e della sua corrispondenza quale dati.
sancito dallart. 8 della Convenzione Europea
dei Diritti dellUomo e che i Giudici nazionali, Nel caso di specie, non era stata in alcun
nel dichiarare legittimo il licenziamento, non modo data informazione al dipendente rumeno
avevano protetto questo suo diritto. Secondo il dellincisiva facolt datoriale di monitorare
lavoratore, infatti, le comunicazioni telefoniche e archiviare in tempo reale i messaggi inviati
ed e-mail sul posto di lavoro erano riconducibili dal dipendente; non erano stati neppure
alla sua vita privata e alla sua corrispondenza definiti precisamente la natura, lampiezza e
e, pertanto, erano protette dal precitato art. 8 il grado di intrusione del monitoraggio nella
della Convenzione che prevede, fra laltro, che vita privata, familiare e nella riservatezza
ogni persona ha diritto al rispetto della sua della corrispondenza del dipendente; non era
vita privata e familiare, del suo domicilio e stato individuato, altres, uno specifico fine
della sua corrispondenza. che potesse giustificare una cos pervasiva
lesione della riservatezza del dipendente, n
La Corte Europea ha accolto il ricorso del si era valutata ladozione di misure in grado
dipendente rumeno, ravvisando la violazione di minimizzare il pi possibile lintrusione
dellart. 8 della Convenzione. Ha ritenuto, datoriale nella sfera privata e nella riservatezza
invero, che (i) linvio e la ricezione delle della corrispondenza; non era stato richiesto,
comunicazioni, anche se sono inviate dal poi, il preventivo consenso del dipendente al
computer di un datore di lavoro, sono coperte controllo delle comunicazioni.
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Sulla base di tali considerazioni, la Corte ha comunicazione.
ritenuto che al dipendente non fosse stata
accordata unadeguata protezione del di lui In conclusione, anche alla luce della decisione
al diritto al rispetto della propria vita privata, della Corte Europea sopra richiamata, una
familiare e della propria corrispondenza e che, chiara ed espressa informativa ai lavoratori
di conseguenza, vi fosse stata la violazione e unadeguata ed efficace policy aziendale
dellart. 8 della Convenzione. costituiscono i pilastri portanti per il corretto e
pieno esercizio del potere di controllo da parte
I principi espressi dalla Corte Europea risultano del datore.
essere gi stati pressoch recepiti dal nostro
ordinamento. In particolare, il nuovo art. 4 dello
Statuto dei Lavoratori, come recentemente
modificato dal D.Lgs. 14 settembre 2015 n.
151, ha previsto espressamente che venga data
ai lavoratori adeguata informazione delle
modalit duso degli strumenti e di effettuazione
dei controlli, nonch venga rispettato quanto
disposto dal D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 (c.d.
Codice della privacy).
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ALLA PRESTAZIONE LAVORATIVA LA RETRIBUZIONE IMPONIBILE
SALUTE E SICUREZZA DEL
LAVORATORE PER IL LAVORO Le nuove disposizioni in materia stabiliscono
AGILE. LINFORMATIVA SCRITTA il principio della parit di trattamento
ISTRUZIONI OPERATIVE PER LA riconosciuto ai lavoratori agili operanti in
DENUNCIA ASSICURATIVA. parte all'interno di locali aziendali e in parte
all'esterno senza una postazione fissa rispetto
LE SANZIONI a quello vigente per i lavoratori che svolgono le
medesime mansioni esclusivamente allinterno
La disciplina introdotta dal capo II della legge dellazienda.
22 maggio 2017, n. 81 individua nel lavoro agile
una modalit flessibile di lavoro subordinato Pertanto, nulla cambia in tema di retribuzione
rispetto allorario e al luogo della prestazione imponibile su cui calcolare il premio assicurativo
lavorativa che, per la parte resa fuori dai locali che, per gli addetti al lavoro agile continua a
aziendali, eseguita senza una postazione essere individuata nella retribuzione effettiva
fissa, che comunque comporta lestensione per la generalit dei lavoratori, costituita
dellassicurazione obbligatoria contro gli dallammontare del reddito di lavoro dipendente
infortuni e le malattie professionali. di cui al combinato disposto dellarticolo 51
del decreto del Presidente della Repubblica
Lo svolgimento della prestazione di lavoro in 22 dicembre 1986, n. 917 e dellarticolo 29
modalit agile non fa venir meno il possesso del decreto del Presidente della Repubblica
dei requisiti oggettivi (lavorazioni rischiose) 30 giugno 1965, n. 1124, che deve essere
e soggettivi (caratteristiche delle persone uguagliato agli importi giornalieri non inferiori
assicurate) previsti ai fini della ricorrenza a quelli stabiliti dalla legge, in tutti i casi in cui
dellobbligo assicurativo, rispettivamente, dagli risulti a essi inferiore.
articoli 1 e 4, n. 1) del decreto del Presidente
della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124. LA TUTELA ASSICURATIVA
Lanalisi della lavorazione eseguita in modalit Larticolo 23 della legge 81/2017 circoscrive
di lavoro agile non differisce da quella la ricorrenza dellinfortunio sul lavoro
normalmente compiuta in ambito aziendale, allesistenza di una diretta connessione
ai fini della riconduzione al corretto riferimento dellevento con la prestazione lavorativa.
classificativo da adottare.
In tale ambito, i lavoratori agili devono essere
Coerentemente con la previsione della legge assicurati all'Inail se, per lo svolgimento della
81/2017, alla stregua della quale la prestazione loro attivit, sono esposti alle fonti di rischio
lavorativa viene eseguita, in parte all'interno di previste dallart. 1 del decreto del Presidente
locali aziendali e in parte all'esterno senza una della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124,
postazione fissa la classificazione tariffaria fra le quali rientra anche il rischio elettrico
della prestazione lavorativa segue quella cui connesso con luso di macchine di ufficio
viene ricondotta la medesima lavorazione (quali per esempio, mezzi telematici, computer,
svolta in azienda. videoterminali).
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Una volta entrati nel campo di applicazione 81 comporta che, ai fini dellindennizzabilit
della tutela, i suddetti lavoratori sono assicurati, dellevento infortunistico saranno necessari
applicando i criteri di carattere generale validi specifici accertamenti finalizzati a verificare
per tutti gli altri lavoratori, col solo limite del la sussistenza dei presupposti sostanziali della
rischio elettivo. tutela e, in particolare, a verificare se lattivit
svolta dal lavoratore al momento dellevento
Per quanto concerne gli aspetti peculiari del infortunistico sia comunque in stretto
lavoro agile, gli infortuni occorsi mentre collegamento con quella lavorativa, in quanto
il lavoratore presta la propria attivit necessitata e funzionale alla stessa, sebbene
lavorativa allesterno dei locali aziendali e svolta allesterno dei locali aziendali.
nel luogo prescelto dal lavoratore stesso sono
tutelati se causati da un rischio connesso con la LA TUTELA DELLA SALUTE
prestazione lavorativa. E SICUREZZA DEI LAVORATORI.
LINFORMATIVA SCRITTA
Gli infortuni in itinere occorsi durante il
normale percorso di andata e ritorno dal Il datore di lavoro deve fornire al lavoratore
luogo di abitazione a quello prescelto per unadeguata informativa circa il corretto
lo svolgimento della prestazione lavorativa utilizzo delle attrezzature/apparecchiature
allesterno dei locali aziendali sono tutelati eventualmente messe a disposizione nello
quando il fatto di affrontare il suddetto percorso svolgimento della prestazione in modalit di
sia connesso a esigenze legate alla prestazione lavoro agile, assicurandosi che detti strumenti
stessa o alla necessit del lavoratore di siano conformi al titolo III del decreto legislativo
conciliare le esigenze di vita con quelle lavorative 9 aprile 2008 n. 81 e successive modificazioni,
e risponda a criteri di ragionevolezza. nonch alle specifiche disposizioni legislative
e regolamentari di recepimento delle direttive
Il lavoratore agile tutelato non solo per gli comunitarie di prodotto, facendosi carico di
infortuni collegati al rischio proprio della sua garantire nel tempo la permanenza dei requisiti
attivit lavorativa, ma anche per quelli connessi di sicurezza con unadeguata manutenzione.
alle attivit prodromiche e/o accessorie purch
strumentali allo svolgimento delle mansioni Il lavoratore che svolge la propria prestazione
proprie del suo profilo professionale. in modalit di lavoro agile comunque tenuto,
ai sensi del comma 2 del suindicato articolo
In tale quadro, laccordo di cui agli articoli 22, a cooperare allattuazione delle misure
18 e 19 della legge 22 maggio 2017, n. 81, di prevenzione predisposte dal datore di
si configura come lo strumento utile per lavoro, al fine di fronteggiare i rischi connessi
lindividuazione dei rischi lavorativi ai quali il allesecuzione della prestazione allesterno dei
lavoratore esposto e dei riferimenti spazio locali aziendali.
temporali ai fini del rapido riconoscimento delle LE ISTRUZIONI OPERATIVE
prestazioni infortunistiche.
I datori di lavoro (privati o pubblici non statali)
La mancanza di indicazioni sufficienti desumibili non hanno alcun obbligo di denuncia ai fini
dallaccordo in ordine ai predetti elementi, assicurativi se il personale dipendente, gi
nonch in generale a quanto previsto dal citato assicurato per le specifiche attivit lavorative
articolo 19 della legge 22 maggio 2017, n. in ambito aziendale, sia adibito alle medesime
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mansioni in modalit agile che non determinano
una variazione del rischio.
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escludeva lingiustificatezza del licenziamento monetizzazione delle ferie non godute.
e riconosceva esclusivamente lindennit
sostitutiva del mancato preavviso. Per quanto E cosi, allart. 10 del D. Lgs. n. 66/2003 (al primo
riguarda le ferie, la medesima Corte limitava comma) non solo troviamo il principio secondo
il diritto alla monetizzazione alle sole giornate cui la durata minima del periodo di ferie di
maturate e non godute nellultimo anno. quattro settimane (due da godere entro lanno di
maturazione del diritto e due successivamente
Sotto questo ultimo profilo, il giudice di appello, entro i diciotto mesi), ma anche (al secondo
sulla scorta del consolidato orientamento comma) che detto periodo minimo non pu
giurisprudenziale (in particolare, Cass. essere sostituto dalla relativa indennit per
14.3.2016 n. 4920, Cass. 13.6.2009 n. 13953, ferie non godute, salvo il caso di risoluzione del
Cass. 7.6.2005 n. 11786, e in motivazione rapporto di lavoro.
con riferimento alla dirigenza pubblica Cass.
Sez. Un. 17.4.2009 n. 9146 e Cass. 26.1.2017 Il diritto alle ferie soddisfa le esigenze del
n. 2000), escludeva il diritto del dirigente a lavoratore di recuperare le energie psico-
percepire anche lindennit sostitutiva delle fisiche (cfr. Corte Cost. 22.12.1980 n. 189) e si
ferie maturate negli anni precedenti in quanto configura, dunque, come un diritto irrinunciabile
il medesimo, allinterno dellorganizzazione e indisponibile.
aziendale, ricopriva una posizione gerarchica
tale da permettergli di autodeterminare i periodi Il divieto di monetizzazione delle ferie
di riposo. Nel contempo, non era stata provata inerisce alla tutela della sicurezza e salute del
leventuale sussistenza di esigenze aziendali lavoratore, e viene giustificato dalla necessit di
assolutamente eccezionali ed obiettive. garantire il godimento effettivo delle stesse e il
recupero delle energie psico-fisiche da parte del
La Suprema Corte, investita della questione, lavoratore.
ha aderito allinterpretazione del giudice di In linea con tale principio, la norma prevede
secondo grado, ritenendola conforme al dettato una sola eccezione: lindennit sostitutiva
normativo (ossia con la normativa europea, ammessa in caso di risoluzione del rapporto di
con la Carta Costituzionale e con il D. Lgs. n. lavoro.
66/2013) che sancisce lirrinunciabilit da parte
del lavoratore del diritto al riposo annuale e la A tal proposito - ed qui il punto - la Corte ha
correlata possibilit di monetizzare le ferie solo precisato che tale eccezione opera nei soli
in occasione della risoluzione del rapporto di limiti delle ferie non godute relative al periodo
lavoro. ancora pendente al momento della risoluzione
del rapporto, e non consente la monetizzazione
Lintervento del legislatore comunitario di quelle riferibili agli anni antecedenti,
avvenuto con le direttive 93/104/CE e 2000/34/ perch rispetto a queste il datore di lavoro
CE, recepite dal D. Lgs. n. 66/2003, infatti, ha doveva assicurare l'effettiva fruizione. Una
sancito un principio cardine in tema, consacrando diversa interpretazione - aggiunge - finirebbe
ancora una volta la portata costituzionale di tale per rendere di fatto inoperante la regola
diritto (lart. 36 della Cost., infatti, prevede generale, risolvendosi nella previsione di una
espressamente che il lavoratore ha diritto al indiscriminata convertibilit pecuniaria del
riposo settimanale ed a ferie annuali retribuite, diritto, anche se differita dalla cessazione del
e non pu rinunziarvi), ossia che vietata la rapporto.
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Per quanto riguarda le ferie arretrate e non
godute, prosegue la Corte, il lavoratore non resta
comunque sprovvisto di tutela. Questi, infatti, sia
in costanza di rapporto di lavoro che in occasione
della sua risoluzione, pu invocare la tutela
civilistica, facendo valere linadempimento
(ndr: che deve essere imputabile) del datore di
lavoro che abbia violato le norme inderogabili
sopra richiamate e non gli abbia consentito di
recuperare le energie psico-fisiche.
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sempre che risulti accertato, sulla base
dellinterpretazione del documento, che essa Le nostre sentenze
sia stata rilasciata con la consapevolezza
di diritti determinati ovvero obiettivamente
determinabili e con il cosciente intento di
abdicarvi o di transigere sui medesimi (nello
stesso senso, Cass. 20 gennaio 2017, n. 1556).
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lavoro per malattia sono legittimi e, quindi, e delle mansioni svolte, possa pregiudicare o
le prove ottenute attraverso i medesimi sono ritardare la guarigione e il rientro in servizio,
utilizzabili in giudizio. Ci in quanto il datore con conseguente irrilevanza della tempestiva
di lavoro pu procedere, al di fuori di verifiche ripresa del lavoro alla scadenza del periodo di
di tipo sanitario, ad accertamenti di circostanze malattia;
di fatto rilevate in base allosservazione del
comportamento quotidiano del lavoratore, atte d) lespletamento, durante lassenza per
a dimostrare linsussistenza della malattia o malattia, di attivit idonee a pregiudicare la
la non idoneit di questultima a determinare guarigione del dipendente e il suo pronto rientro
uno stato dincapacit lavorativa e, quindi, a in servizio pu far venir meno il rapporto
giustificare lassenza, ovvero lo svolgimento fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore e,
di altra attivit in pendenza di malattia quindi, integrare la nozione legale di giusta
pregiudizievole per il recupero delle energie causa di licenziamento ex art. 2119 cod. civ..
lavorative;
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introdurre un piano di LTI (Long Term impresa, e, dallaltro, che in base alle stesse
Incentive) per i dirigenti di vertice, volto alla circolari dellINPS (V. circolari nn. 123/2009
loro fidelizzazione. Tale piano, sulla base di un e 162/2010 e messaggio n del 12/10/2010)
meccanismo abbastanza sofisticato, prevedeva, per lesenzione contributiva necessario che
a fronte del raggiungimento di obiettivi e di il piano azionario non sia generalizzato, sia
un valore minimo atteso di Equity Value del subordinato al verificarsi di precise condizioni e
Gruppo, il pagamento, al termine di un triennio, comporti leffettiva assegnazione di azioni, per
di un importo parametrato alla variazione di cui difettando, nel caso di specie, tale ultimo
valore acquisito dalla societ. Tale meccanismo, requisito, limporto versato ai dirigenti doveva
seppur molto simile a quello della valutazione considerarsi normale retribuzione e, quindi,
delle stock option, escludeva espressamente soggetta a contribuzione.
lassegnazione di azioni gratuite ai dipendenti,
stabilendo, invece, il pagamento, in busta paga,
dellimporto cos determinato.
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inefficace se, nel successivo termine di 180 giorni, 410, comma 7, c.p.c. che disciplina le modalit
non segue il deposito del ricorso in cancelleria con cui la controparte deve intervenire nella
o dalla comunicazione alla controparte della procedura di conciliazione.
richiesta di tentativo di conciliazione o arbitrato.
Qualora la conciliazione o l'arbitrato richiesti In particolare, il comma 7 dispone che, se il
siano rifiutati o non sia raggiunto l'accordo datore di lavoro accetta la scelta del lavoratore
necessario al relativo espletamento, il ricorso di attivare il tentativo di conciliazione,
al giudice deve essere depositato a pena di deve depositare presso la Commissione di
decadenza entro sessanta giorni dal rifiuto o dal conciliazione, entro 20 giorni dal ricevimento
mancato accordo. dalla richiesta, una memoria contenente le
difese e le eccezioni, in fatto e diritto, nonch le
Nel caso in esame: eventuali domande in via riconvenzionale.
con ununica comunicazione il lavoratore
aveva impugnato stragiudizialmente Se, invece, il datore di lavoro non provvede al
nei 60 giorni il licenziamento e deposito della memoria (nel predetto termine
(contestualmente) promosso il tentativo di di 20 giorni) si concretizza di fatto lipotesi del
conciliazione di cui alla predetta norma; rifiuto di cui allart 6 L. 604/1966 e, in tal caso,
la Societ non aveva dato alcun seguito comincia a decorrere il termine di 60 giorni per
alla predetta comunicazione. In altri limpugnazione giudiziale del licenziamento.
termini, non aveva n accettato n rifiutato
la richiesta di conciliazione; Accogliendo le argomentazioni difensive della
il ricorso veniva depositato presso la Societ, cos sul punto il Tribunale di Torino:
Cancelleria del Tribunale competente La tesi riposa sullassunto accolto anche dalla
oltre l80 giorno dal ricevimento, pi recente giurisprudenza di merito (Trib. Milano
da parte della Societ, della predetta n. 3721/2015) secondo cui la mancata risposta
comunicazione. alla richiesta di conciliazione entro il termine di
20 giorni (come prescritto dallart 410 comma 5
Nel costituirsi in giudizio, la Societ eccepiva c.p.c) equivale a rifiuto, per cui da tale momento
linammissibilit del ricorso per intervenuta decorre il termine di 60 giorni per il deposito
decadenza di parte ricorrente dallimpugnazione del ricorso ed , ad avviso di questo giudice
del licenziamento a causa del mancato rispetto pienamente condivisibile. Invero, diversamente
del termine decadenziale dei sessanta giorni opinando si genererebbe il paradosso di ritenere
previsto dalla seconda parte dellart. 6 L. 604 del che: laddove il datore di lavoro comunichi
1966 e, in particolare, per non avere il lavoratore espressamente al lavoratore di non aderire alla
depositato il ricorso presso la Cancelleria del richiesta di conciliazione nei termini stabiliti
Tribunale nei 60 giorni successivi al 20 giorno dallart 410 comma 5 c.p.c, questultimo dovrebbe
dal ricevimento, da parte della Societ, del ricorrere allautorit giudiziaria entro 60 giorni
tentativo di conciliazione. dalla ricezione del rifiuto (secondo quanto previsto
dallart 6 comma 2, ult. periodo, L. 604/1966) e
Il Tribunale di Torino ha accolto leccezione di laddove tale comunicazione espressa manchi o
decadenza, respingendo il ricorso. non avvenga nel termine previsto dalla legge, il
lavoratore potrebbe impugnare giudizialmente il
La disposizione di cui allart 6 L. 604/1966 deve licenziamento sine die. evidente che una simile
essere integrata con quanto previsto dallart. soluzione non pu essere condivisa.
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A motivo della decisione, la Corte di Cassazione,
DIRITTO CIVILE, COMMERCIALE richiamati lart. 6 del D.Lgs. 472/1997 e
E ASSICURATIVO linterpretazione elaborata dalla giurisprudenza
euro-unitaria (ed in particolare la sentenza
della Corte di Giustizia CE C/314/06 punto
24), ha sottolineato che, per poter parlare di
forza maggiore in materia tributaria, occorre
che sussistano due elementi essenziali; quello
oggettivo, relativo alle circostanze anormali
ed estranee alloperatore, e quello soggettivo
costituito dallobbligo dellinteressato di
premunirsi contro le conseguenze dellevento
anormale, adottando misure appropriate senza
incorrere in sacrifici eccessivi (cfr. anche Ord.
18.1.2005 Causa C-325/03 P, Zuazaga Meabe/
La temporanea mancanza di UAMI punto 25).
liquidit non giustifica il ritardo
nel pagamento dei tributi. Le ipotesi di forza maggiore, prosegue la
Suprema Corte, in realt non sono solo i casi
di impossibilit assoluta della prestazione, ma
Di Enrico Vella
ricorrono quando vi sono circostanze anormali
ed imprevedibili, le cui conseguenze non
Con lordinanza n. 22153/17 del 19 luglio 2017, avrebbero potuto essere evitate malgrado
pubblicata il 22 settembre 2017, la Corte di ladozione di tutte le precauzioni del caso.
Cassazione sezione tributaria si soffermata
sulla nozione di causa di forza maggiore in Trattasi, dunque, di cause esterne (impreviste,
materia tributaria e fiscale, precisando che la imprevedibili ed irresistibili) che costringono la
temporanea mancanza di liquidit, conseguente persona a seguire un comportamento diverso da
a diversi contenziosi di rilevante contenuto quello voluto, nonostante ladozione di tutte le
economico, non pu rappresentare motivo per cautele del caso.
ritardare il pagamento degli oneri tributari. Alla luce di detti principi, la decisione della
Commissione Regionale Tributaria, che
I giudici di Piazza Cavour hanno accolto, con ha confermato quella della Commissione
rinvio, il ricorso dellAgenzia delle Entrate Provinciale, viene censurata dalla Suprema
avverso la pronuncia della Commissione Corte in quanto detti giudici hanno omesso di
Tributaria Regionale della Lombardia svolgere un puntuale esame dei fatti di causa,
Sez. Distaccata di Brescia. Questultima, tenendo conto dei due citati profili.
confermando la decisione della Commissione
Tributaria Provinciale di Bergamo, aveva Gli ermellini, pertanto, escludono, in linea di
accolto, sul punto, il ricorso di un contribuente mero principio e ferme le valutazioni in fatto
secondo cui gli interessi e le sanzioni per che far il giudice del rinvio, che la temporanea
il ritardato pagamento dei tributi non erano mancanza di liquidit possa di per s sola integrare
dovuti, stante la sopravvenuta impossibilit unipotesi di esonero da responsabilit in caso di
della prestazione e lassenza di colpa. ritardo nel pagamento degli oneri tributari.
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ASSICURAZIONI, LOCAZIONI,
RESPONSABILITA' CIVILE
Il comportamento ostruzionistico
e non collaborativo dellagente di
commercio integra una ipotesi
di giusta causa di recesso, ad
iniziativa del preponente.
Laccordo tra preponente e agente
per il pagamento di un contributo
Causa seguita da Luca Peron
spese per la gestione dellufficio
non deve necessariamente essere
(Tribunale di Macerata sentenza 17 ottobre 2017)
stipulato in forma scritta, e pu
Nel caso esaminato dalla sentenza in commento, essere provato per testi.
il rapporto di agenzia si interrompeva a seguito
Causa seguita da Bonaventura Minutolo e
della ricezione, da parte dellagente, della
Teresa Cofano
missiva con cui la preponente comunicava il
recesso per giusta causa. A fondamento del
(Corte dappello Firenze, sentenza del 7 novembre 2017)
recesso, la preponente contestava allagente di
aver tenuto comportamenti ostruzionistici,
consistiti nella mancanza di collaborazione, Il pagamento ininterrotto, per quattro anni, di
irreperibilit e reiterato rifiuto di incontrare i una somma mensile allagente da parte della
referenti aziendali, i quali venivano invitati ad preponente, a titolo di extraprovvigioni
indirizzare ogni richiesta attraverso il legale di dimostra lesistenza di un accordo tra le parti
fiducia dellagente. avente ad oggetto il riconoscimento, allagente,
di un contributo spese per la gestione dellufficio.
Il Tribunale adito, allesito dellistruttoria,
ha giudicato fondato e legittimo il recesso Detto accordo non richiede la forma scritta ex
in tronco della preponente, affermando che art. 1742 c.c. in quanto integra una semplice
il comportamento ostruzionistico e non modifica alle clausole del contratto (che non
collaborativo dellagente lede il rapporto prevedano lerogazione del contributo) la quale
fiduciario tra le parti ed integra una giusta pu essere provata anche mediante presunzioni
causa di recesso, con conseguente perdita o per testi.
dellindennit sostitutiva del preavviso e delle
indennit di cessazione del rapporto.
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L'esercizio della prelazione di cui alla L. n.
392 del 1978, art. 38, deve essere effettuato
dal conduttore con atto notificato a mezzo di
ufficiale giudiziario o di atto che, in concreto
e univocamente, sia accertato come idoneo
a informare il locatore, in modo certo e
documentato, della volont del conduttore e
che consenta di verificare la tempestivit della
comunicazione e del successivo versamento del
prezzo. In difetto di denuntiatio (o di modalit
MASSIMARIO DI GIURISPRUDENZA accertate come effettivamente equipollenti),
non pu riconoscersi al conduttore il diritto al
A cura di Bonaventura Minutolo e Teresa trasferimento del bene, che potr essere fatto
Cofano valere unicamente a mezzo dell'esercizio del
succedaneo diritto di riscatto, una volta che sia
Decorrenza del termine di avvenuto il trasferimento a terzi in violazione
prescrizione della prelazione.
Locazione - prelazione
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OSSERVATORIO SULLA
CASSAZIONE
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IL PUNTO SU
Con sentenza n. 27208 del 16 novembre 2017, Condizioni per la revoca cautelare
la Suprema Corte ha affermato che il divieto di degli amministratori nella S.r.l.
frazionamento dei crediti scaturenti dal rapporto
di lavoro (che determina linammissibilit Di Vittorio Provera
di azioni giudiziarie separate), opera a due
condizioni, ovvero, quando le pretese del La diffusione dellutilizzo delle Societ a
dipendente siano fondate sullo stesso fatto responsabilit limitata per lavvio di nuove
costitutivo ed in mancanza, in capo al dipendente, iniziative di impresa, anche in settori di ricerca,
di un interesse oggettivo a promuovere giudizi innovazione o dei servizi, stato sicuramente
separati. Pertanto, applicando tali principi ad favorito dalle nuove disposizioni normative
una fattispecie in cui un dipendente aveva e fiscali, che hanno reso pi agevole e meno
promosso due separati giudizi per ottenere il oneroso il ricorso a tale forma societaria.
pagamento di crediti di lavoro, la Suprema
Corte ha rilevanto che si pu chiedere, mediante Per altro verso tale diffusione pu innescare,
decreto ingiuntivo, il pagamento di crediti tuttavia, un maggior numero di conflitti,
risultanti dal CUD ed agire separatamente, con derivanti da contrasti nelle gestioni societarie
un giudizio ordinario, per ottenere il pagamento e nei rapporti tra amministratori (molto spesso
degli straordinari, in considerazione del fatto che anche soci), che possono condurre a contenziosi
laccertamento di tale credito pi complesso giudiziari, anche con richieste di revoca e/o
e pu determinare anche lesigenza di svolgere estromissione di taluni componenti. Su questo
una prova testimoniale. tema si segnala una pronuncia del Tribunale di
Milano, Sezione specializzata delle Imprese,
del 15 febbraio 2017, in merito ad una domanda
cautelare di revoca degli amministratori, ai
sensi dellart. 2476 comma 3 c.c..
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cui il testo dellart. 2476 comma 3 c.c., che cos di alcuni progetti gi sviluppati dalla predetta
recita: Lazione di responsabilit promossa societ Zeta, con una condotta qualificata come
da ciascun socio, il quale pu altres chiedere, concorrenza sleale; (v) ulteriori comportamenti
in caso di gravi irregolarit nella gestione della finalizzati alla illegittima estromissione del
Societ, che sia adottato un provvedimento ricorrente dallOrgano gestorio.
cautelare di revoca degli amministratori
medesimi. Per quanto concerne il cd periculum in mora,
lattore aveva lamentato oltre a condotte aventi
Orbene, richiamando tale norma, il Socio di una lo scopo di estrometterlo, anche lintenzione
S.r.l. ed anche amministratore (che chiameremo di escluderlo dalla gestione di un importante
M.I.) - titolare di una partecipazione al 50% contenzioso in essere tra la societ Zeta ed una
nella Societ che chiameremo (Zeta), operante Cliente della stessa, nei confronti della quale
nel settore della consulenza in tema di energia la societ Zeta aveva ottenuto un sequestro
da fonti rinnovabili - depositava ricorso conservativo a fronte di rilevanti crediti rimasti
durgenza, chiedendo la revoca, in via cautelare, impagati, per attivit rese.
dalla carica di amministratori degli altri due
componenti del Consiglio di Amministrazione I resistenti contestavano tutti gli addebiti,
(che identificheremo come M.F. e M.B.). imputando al ricorrente di aver svolto una
prospettazione strumentale e lacunosa
Da segnalare che detti Amministratori erano ommettendo, fra gli altri, lesistenza di un
anche soci della Societ Zeta (uno deteneva proprio specifico interesse nella conduzione
direttamente il 20% del capitale e laltro del contenzioso con la Societ Cliente, in
il residuo 30%, tramite una societ che quanto vi era una vertenza in corso tra lo stesso
chiameremo Kappa). amministratore ricorrente e la predetta Azienda.
Il ricorrente (socio di maggioranza relativa, Inoltre, erano contestate anche le altre doglianze,
nonch Amministratore), basava il proprio allegando che le spese legali personali erano
ricorso cautelare addebitando agli altri state sostenute dalla societ Zeta a titolo di
Consiglieri - quanto al cd fumus boni iuris - : anticipo sugli utili dei soci, secondo accordi
(i) lavvenuta leffettuazione di spese non tra i medesimi. Le altre spese si erano rese
inerenti lattivit sociale ed in particolare il necessarie per lacquisto di strumenti di lavoro
pagamento di compensi a legali, concernenti e per mobili utili a fini sociali; mentre la
attivit difensive svolte nellesclusivo interesse custodia dei libri della S.r.l. era inquadrata nella
degli amministratori; (ii) lacquisto, mediante conflittualit insorta tra i soci, in dipendenza
luso di carte di credito aziendali, di beni e di condotte asseritamente abusive imputate
lesecuzione di pagamenti privi di giustificativo, al ricorrente. Anche per quanto concerne
nonch lacquisto di beni superflui nonostante lillecito concorrenziale, erano state respinte le
le difficolt della Societ; (iii) lunilaterale prospettazioni di parte attrice.
ritiro da parte di uno degli Amministratori
dei libri sociali, custoditi presso lo studio Il Tribunale di Milano, con la pronuncia in
incaricato della contabilit; (iv) lindebita esame, ha rigettato il ricorso ai sensi 2476,
appropriazione da parte della Societ Kappa 3 comma c.c., rilevando linesistenza dei
(socia della Zeta) - nonch di altre societ requisiti del fumus boni iuris e del periculum in
riconducibili direttamente ai soci convenuti - mora, ovviamente, in correlazione al carattere
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sommario proprio del procedimento cautelare. amministratori. Nel caso di specie, come detto,
tali requisiti non erano presenti, cosicch,
In sintesi, secondo il Tribunale loriginaria considerata la complessiva situazione societaria
prospettazione del ricorrente in termini di come sopra riportata, la permanenza in carica
una gestione complessivamente irregolare ad del solo amministratore ricorrente (a fronte
opera degli altri due amministratori, sia per della richiesta revoca degli altri) non avrebbe
profili patrimoniali sia per profili di una sua rappresentato, per i Giudici, una misura idonea
indebita estromissione dallorgano gestorio, ed indispensabile a tutelare gli interessi sociali.
appare ridimensionato dalla contrapposta Da sottolineare, per completezza di
prospettazione dei resistenti, relativa informazione, che in altro provvedimento reso
allinsorgere di un conflitto endosocietario, dal Tribunale di Milano in date 21 gennaio
avendo il suo fulcro nella diversificazione degli 2016, la misura cautelare era stata concessa a
interessi dei due gruppi di soci . fronte di una condotta dellorgano gestorio che
aveva omesso la convocazione dellassemblea
In tale contesto, per il Tribunale non si per lesame e lapprovazione del bilancio di
raggiunta la prova, in sede sommaria, di fatti esercizio, con linevitabile conseguenza
specifici che fossero di tale evidente gravit da della continuazione della gestione societaria
configurare, non una semplice perdita di fiducia senza ordine in mancanza di una aggiornata
nei confronti degli amministratori convenuti, rendicontazione della situazione economica e
ma la sussistenza di gravi condotte di mala patrimoniale, che costituisce anche situazione
gestio integranti un rilevante pregiudizio, idonea a scoraggiare i terzi dallintraprendere
correlato alla permanenza in carica dei predetti rapporti negoziali con la societ.
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